2008 gennaio-febbraio

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione BOLLETTINO PARROCCHIALE Anno 95, n. 1 - 2 GENNAIO - FEBBRAIO 2008 Il cammino della Quaresima Segue a pagina 2 Un tempo fatto di ascolto della Parola di Dio Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969. Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL. Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL) I nizia con il cammino della Quaresima un tempo particolare fatto di ascol- to della Parola di Dio, di preghiera e di penitenza. Sono quaranta giorni durante i quali, nelle azioni liturgiche che si svolgeranno nelle parrocchie della nostra Unità Pastorale, rivivremo le fasi salienti del mistero della sal- vezza. Un mistero che parte dalla creazione dellʼuomo amico di Dio, passa attraverso la rottura della relazione di fiducia e amore e porta lʼuomo ad essere non più capace di realizzare la sua vocazione originaria. Ma Cristo ci riscatta con il suo sacrificio diventando vittima di espiazione (cfr 1 Gv 2,2) e morendo una volta per sempre per i peccati (cfr 1 Pt 3,18). Morto in Cristo al peccato, anche ogni battezzato rinasce a vita nuova e viene rista- Pieter Bruegel il Vecchio (1525 - 1569), Combattimento tra Carnevale e Quaresima, particolare.

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Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione Un tempo fatto di ascolto della Parola di Dio Anno 95, n. 1 - 2 GENNAIO - FEBBRAIO 2008 MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL) Segue a pagina 2 Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969.

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA

Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione

BOLLETTINOPARROCCHIALE

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Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969.

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro:Poste Italiane s.p.a. - Spedizione inAbbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL.

Direttore editoriale: il parroco Don CostantinoMarostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto CarloDelconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. -Castelnuovo Scrivia (AL)

Inizia con il cammino della Quaresima un tempo particolare fatto di ascol-to della Parola di Dio, di preghiera e di penitenza. Sono quaranta giornidurante i quali, nelle azioni liturgiche che si svolgeranno nelle parrocchie

della nostra Unità Pastorale, rivivremo le fasi salienti del mistero della sal-vezza. Un mistero che parte dalla creazione dellʼuomo amico di Dio, passaattraverso la rottura della relazione di fiducia e amore e porta lʼuomo adessere non più capace di realizzare la sua vocazione originaria. Ma Cristoci riscatta con il suo sacrificio diventando vittima di espiazione (cfr 1 Gv2,2) e morendo una volta per sempre per i peccati (cfr 1 Pt 3,18). Morto inCristo al peccato, anche ogni battezzato rinasce a vita nuova e viene rista-

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 2 Gennaio - Febbraio 2008

bilito gratuitamente nella dignità difiglio di Dio.Quindi la Quaresima è unʼoccasioneper “ridiventare cristiani” medianteun processo di cambiamento spiritualee di migliore conoscenza di Cristo. Laconversione non è mai una volta persempre, ma è un cammino interiore ditutta la nostra vita. Il desiderio di rinno-vamento, presente in tutto lʼanno,

diventa in Quaresima, per ciascun cri-stiano e per ogni comunità ecclesiale,una stagione propizia per cercare Dioaprendo il cuore a Cristo. Siamo tuttiinvitati a riflettere, a pregare, a valoriz-zare maggiormente la penitenza e ilsacrificio per rigettare il male e vincerelʼegoismo e lʼindifferenza. Allora la pre-ghiera, il digiuno e la penitenza che civengono proposti nel mercoledì delle

ceneri, insieme alle opere di caritàverso i fratelli, diventano la traccia delnuovo cammino che ci riporta a Dio. Eʼun itinerario impegnativo, ma non cideve spaventare, Lui ci ha amato e hadato se stesso per noi. Ed è proprioperdendo per amore la nostra vita chela ritroviamo. Buona quaresima a tutti!

don Costantino M.

Una giornata in monastero

Domenica 2 Dicembre 2007, ungruppo di parrocchiani diCastelnuovo, organizzati dalla

Confraternita di San Desiderio, si sonorecati a Bose (Biella) presso lacomunità monastica fondata da PadreEnzo Bianchi, priore del monastero.Guida spirituale: il diacono ErnestoStramesi.Si tratta di due piccole frazioni, untempo case di contadini, trasformate inabitazioni; immerse nel verde eadagiate su una valle silenziosa eraccolta. Al fondo della breve stradacʼè la chiesa di San Secondo con losplendido campanile. Oggi le funzionireligiose si svolgono in una nuovachiesa, costruita per accogliere lenumerosissime persone chepartecipano alle celebrazioni. Cʼèsempre una folta presenza, soprattuttoin occasione delle conferenze delPriore. Bose è una comunità monastica diuomini e donne provenienti da chiesecristiane diverse, alla ricerca di Dio,nel celibato, nella comunione fraternae nellʼobbedienza allʼevangelo. Leregole sono quelle tipiche della vitamonastica. La particolarità consiste nelcarattere ecumenico impresso dalfondatore. Per chi volesseapprofondire la conoscenza di questarealtà si riporta lʼindirizzo internet:http://www.monasterodibose.it .Lo scopo era quello di ascoltare PadreEnzo Bianchi, profondo studioso deitesti sacri e mirabile conferenziere, edi prendere contatto con questacomunità per conoscerla dal vero. Allostesso tempo (visto il calendario)abbiamo vissuto un vero e proprioritiro spirituale in preparazione delNatale imminente. La giornata si è svolta, comedʼabitudine a Bose, secondo questoprogramma: 10:30 primo incontro -12:00 S.Messa - 15:30 secondo

incontro - 17:00 vespro. Lʼargomentotrattato era il seguente: Avvento - Lavenuta del Messia (Commento a Mt 1-2). Entrambi i discorsi sono incisi suun doppio CD, acquistabile presso lacomunità (anche via internet).

Sintesi del primo incontro - Gliuomini cercano Dio “come a tentoni”;la loro ricerca non approda mai ad unesito certo ed è per questo che Dio havoluto rivelarsi e parlare di sé agliuomini. La rivelazione di Dio raggiungela sua pienezza in Gesù che ne hanarrato il volto allʼumanità. Dellavenuta del Messia sono testimoniGiuseppe e i Magi.

Sintesi del secondo incontro -Giuseppe, con la sua obbedienzasilenziosa al progetto di salvezza diDio e alla realizzazione della suaParola, è colui che ha accompagnatoGesù fino alla pienezza del suocarattere. I Magi rappresentano ogniuomo in ricerca del vero volto di Dio edi ciò che dà senso allʼesistenza.

Lʼesperienza è stata positiva, a tratti

entusiasmante. La prima parte, amente fresca, è apparsa piùscorrevole ma la bravura dellʼoratore ciha condotti nei percorsi esegetici esimbolici del vangelo di Matteo, inentrambe le sedute, con parole fermee sicure permettendoci unapprofondimento inaspettato eoffrendoci spunti per ulteriorimeditazioni. Ad esempio, trattandodella genealogia di Gesù, Padre EnzoBianchi ha introdotto una riflessionecirca lʼaccettazione e il perdono deinostri genitori e, in generale, di coloroche ci hanno preceduto, che hotrovato, personalmente, molto originalee fruttuosa. Le pause sono state brevie il ritmo della giornata (affollatissimadi fedeli) ci ha permesso solo unaconoscenza frettolosa della comunità.Abbiamo pranzato in modo sobrio maordinato e gustoso. Sul finire, i vespri,hanno acceso il cuore con canti e lucisuggestive. Durante il viaggio diritorno, Ernesto Stramesi, parlando algruppo, ha saputo creare una bellaatmosfera di comunione che haprolungato il ricordo della giornata. Lapromessa è quella di ritornare.

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 3Gennaio - Febbraio 2008

Nellʼultima Encicla“Spe Salvi”,Papa Benedetto

XVI ci parla della virtùteologale dellasperanza.La prospettivateologica, da cuiprende avvio ildiscorso del Papa, èquella dellʼequivalenzadi significato (in diversibrani biblici) tra laparola “speranza” e“fede” (n° 2). Quindi anche lasperanza cristiana sibasa sulla fede, eforma, con essa, unsalutare ponte traattività umana e graziadivina.

Lʼaspetto importante diquesta “speranza”(nello stesso tempo,concreta e superioread ogni altra“speranza” umana) èlʼessere in qualchemodo “già” presente innoi, pur rinviandocisempre alla realtàdivina “non ancora”interamentemanifestata! In questomodo la speranza nonè soltanto una positivatensione al futuro (checi incoraggia e cispinge a nonarrenderci), ma èanche una invisibileeppur palpabilissima“consolazione” che –

qui e oggi – ci sostienenel nostro camminopresente. “La fede… ci dà giàora qualcosa dellarealtà attesa, e questarealtà presentecostituisce per noi una“prova” delle cose cheancora non sivedono… Il fatto chequesto futuro esista,cambia il presente; ilpresente viene toccatodalla realtà futura, ecosì le cose future siriversano in quellepresenti e le presentiin quelle future” (n° 7).Concludo con questoefficace aforisma(rinviando il lettore alla

personale verifica diqueste decisive verità).La fede non è tanto ilconvincersi, quanto ilbene sicuro dellanostra convinzione. Econ tale dono lʼuomodi fede dovrebbeparlare delle coseinvisibili con laconfidenza di quellevisibili, e parlare diquelle visibili colrispetto di quelleinvisibili.Sempre ricordandociche “esistono questetre cose: la fede, lasperanza e la carità;ma la più grande diesse è la carità” (1°Lett. ai Corinzi, 13,13).

Oblòdi R. C. D.

“Il concetto di “sostanza” è quindi modificato nelsenso che per la fede, in modo iniziale, potremmodire “in germe”, …sono già presenti in noi le coseche si sperano: il tutto, la vita vera. E proprio perchéla cosa stessa è già presente, questa presenza di ciòche verrà crea anche certezza: questa “cosa” chedeve venire non è ancora visibile nel mondo ester-no, …ma a causa del fatto che, come realtà iniziale edinamica, la portiamo dentro di noi, nasce già orauna qualche percezione di essa.”

(Benedetto XVI, “Spe Salvi”, n° 7)

Il nostro Bollettino, ormai giunto al suo

novantacinquesimo anno di vita, si è

molto rinnovato, sia nella veste grafica

che nei contenuti. In particolare, la scel-

ta di stamparlo parzialmente a colori ha

comportato una maggiore spesa.

Pertanto, per proseguire e migliorare il

cammino intrapreso, è anche necessaria

la vostra partecipazione.

Se volete aiutare il Bollettino potete recarvinellʼUfficio Parrocchiale di Castelnuovo, oppureutilizzare il conto corrente postale n° 11692159,intestato alla Parrocchia S.S. Pietro e Paolo -via M. DʼAzeglio n° 9, 15053 CastelnuovoScrivia, causale “PER BOLLETTINO”.Per Alzano e Guazzora rivolgersi agli ufficiparrocchiali la mattina dei giorni festivi.Per Molino rivolgersi in Canonica.

Vi preghiamo, inoltre, di segnalarci eventuali disguidi postali.

Un contr ibuto per i l “ tuo” Bol let t ino

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 4 Gennaio - Febbraio 2008

Anche questʼanno si è rinno-vato il tradizionale appun-tamento con il Presepe

vivente. Da più di dieci anni, ogniNatale, un gruppo piuttostonumeroso di volontari lavora ala-cremente per allestire questoevento che, oltre ad essereunʼimportante testimonianza perrinnovare la fede di ognuno dinoi, è anche un richiamo permolti visitatori che si recano aCastelnuovo dai paesi vicini.Dallo scorso anno il Presepeviene allestito nel cortile dellacasa Buda ex collegio per ragaz-zi soli o abbandonati ed ex casadi riposo gestito dalle generosesuore di Don Orione ed ora sededel C.A.V. Centro di Aiuto allaVita. Quale migliore luogo percelebrare la nascita di un bambi-no venuto sulla terra per portarcila salvezza? Lʼatmosfera qui èancora più intensa: il Presepe èpiù piccolo e più raccolto rispettoa quello rappresentato in PiazzaVittorio Veneto ma mantiene tutto il suofascino e la sua bellezza: ci sono gliumili pastori che per primi hanno ricevu-to lʼannuncio della nascita, i falegnami, ifabbri, i fornai che offrono pane caldo ebiscotti ai visitatori, le sarte, le lavanda-ie, i pescatori, gli animali e tanti graziosiangeli che intonano leggiadre melodie ecantano il “Gloria a Dio nellʼalto dei cielie pace in terra agli uomini di buonavolontà!” al Bambino Gesù ed allaSacra Famiglia. I figuranti sono impe-gnati, seri e credono in quello che rap-presentano e lo fanno per quattro volte:nella magica atmosfera della notte diNatale, il 26 Dicembre, il 1° Gennaio edil 6 Gennaio Epifania del Signore quan-do, insieme ai Magi, a far visita a GesùBambino, arrivano in processione Angeli ebambini che portano in dono a Gesù e aibambini meno fortunati tanti pacchi di panno-lini. Che bello vedere che il significato delNatale non è stato travisato (almeno dai pic-coli!!!): hanno capito che il Natale è soprattut-to condivisione. Un grazie sincero e affettuo-so a tutti i visitatori che sono stati molti: gra-zie a loro qualche bambino dellʼAmazzoniapotrà andare a scuola un altro anno intero eun arrivederci numerosi al Presepe Vivente2008.

Lorenzo Galasco

P R E S E P E V I V E N T E 2 0 0 7

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 5Gennaio - Febbraio 2008

Così come San Francescoaveva iniziato, qui, come inmolte nostre case troviamo un

presepio; grande o piccolo che sia hasempre il suo valore, un piccolo sim-bolo che riassume il profondo e verosignificato del Natale distaccandosi elasciando da parte il falso senso con-sumistico e moderno.Questo presepio nasce dal lavoro, lapazienza, la passione e lʼimpegno di 5uomini che da più di 30 anni si dedica-no ad allestire la capanna dovenascerà il Salvatore.In casa mia il clima natalizio si respiragià verso la prima o seconda settima-na di dicembre quando mio papà emio zio, veterani del presepe, si ritro-vano con gli altri loro colleghi in par-rocchia e li inizia il loro piccolo magrande lavoro. Si monta pian pianolʼimpalcatura e lo sfondo della città diBetlemme, poi si posizionano case,pietre, fortezze, fiumi e fontane e perultime le statue. Per completare lʼope-ra i nostri “artisti” hanno bisogno di 2o 3 giorni ma il risultato è assicurato.Sempre parlando di statue dallʼannoscorso se ne sono aggiunte di nuoveper rendere di più il senso del movi-mento nel presepe. Infatti i fratelli Basiglio hanno deciso di

creare con le loro manidelle statue che simuovono e riproduco-no diversi mestieri del-lʼepoca. Con tanta fan-tasia e utilizzandolegna, stoffa motori distampanti o piccolipezzi di qualche ogget-to inutilizzato, hannosaputo creare unadecina di statue intentenelle svolgere varieazioni: chi taglia lalegna, chi cuoce ilpane, chi si scalda vici-no al fuoco e che sipresta ad adorare ilbambino.Non avranno la perfezione nei dettaglie nel movimento delle statue fatte daprofessionisti ma nella loro semplicitàe nellʼimpegno che ci è voluto per rea-lizzarle regalano a noi un presepeancora più bello quasi come fossevero!A lavoro finito è veramente divertenteosservare i cambiamenti tra giorno enotte, accendersi le luci nelle case evedere come tutti i lavori si interrom-pano al calar del sole! Ma la parte fon-damentale è la natività sempre inprimo piano sotto i nostri occhi pernon farci distrarre da tutto quello checʼè intorno, da tutto quello che non èNatale. È sempre bello poi vedere

grandi e piccoli che si avvicinano alpresepio, lo guardano, lo commenta-no e rimangono affascinati dallʼatmo-sfera e da ciò che ci trasmette.Questo è anche una gran soddisfazio-ne per chi vi dedica un poʼ del propriotempo. È una tradizione che va avan-ti da anni e senza un presepe si per-derebbero quelle emozioni che lanascita di Cristo ci fa sorgere nelcuore. Speriamo che i nostri “uominidel presepio” continuino il loro lavorocon la stessa passione con cui lʼhan-no svolto fino ad ora e non sarebbemale che giovani mani e nuove idee liaffianchino per continuare a trasmet-tere il loro senso del Santo Natale!

Elisa Basiglio

In piedi: a sinistra Luigi Santafede, a destra Renzo Basiglio; seduti dasinistra Franco Bensi, Dino Pisa, Leone Basiglio.

I l p r e s e p e d e i f r a t e l l i B a s i g l i o

L ʼ e m o z i o n e d e l l a n a s c i t a d i C r i s t o

ASPETTANDO NATALE

CCome ormai da consuetudine, anche questʼanno, nel salone parrocchiale si è tenuta la tradizionale festa natalizia, organiz-zata dagli animatori, dal personale dellʼoratorio e dal vice parroco Don Frabrizio. Questʼanno è stato introdotto uno spettaco-lo, con canti e poesie tipiche di questo periodo così gioioso, il Natale, eseguito da tutte le classi del catechismo, dalle primeelementari alle terze medie, dove grandi e piccini hanno potuto esprimere i loro auguri a tutte le persone presenti, che, sispera, abbiano apprezzato questo piccolo gesto. Terminato lo spettacolo, il personale dellʼoratorio ha preparato una meren-da nellʼatrio del salone, dove tutti hanno potuto gustarsi qualche leccornia, tra cui cioccolata calda e vari biscotti. A seguire, ibambini e i loro genitori sono stati invitati nel salone per proseguire la festa. Dopo divertenti giochi, risate e tanta allegria ègiunto dal Polo Nord, sfruttando lʼelemento sorpresa, Babbo Natale, che dopo aver regalato dolciumi ai bambini, chiacchie-rato e dopo aver giocato con loro è dovuto ripartire per il suo lungo viaggio. Purtroppo la giornata è giunta al termine e tutti ibimbi, i genitori, gli animatori sono andati insieme in chiesa, per partecipare alla Novena di Natale.Secondo molta gente queste feste sono da bambini piccoli, solo una perdita di tempo e lʼoratorio è solo un posto dove ritro-varsi con gli amici. Beh, anche io fino non molto tempo fa ero di questa opinione, ma poi ho capito che tutto serve, soprattut-to stare con altre persone perché in qualunque momento possono insegnarti qualcosa, ed è per questo che voglio fare unaugurio speciale a tutti coloro che in qualche modo riescono a far si che lʼoratorio sia un posto veramente speciale, un postoche insegna sempre qualcosa e che anche nelle giornate più cupe lʼoratorio è lì, sempre pronto ad aiutare, senza discrimina-zioni sul colore della tua pelle o sulla tua religione.Invito, quindi, a partecipare a feste di questo tipo tutte le persone che lo pensano, per fare loro capire comʼè in realtà lʼoratorio.

Visca Paolo

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 6 Gennaio - Febbraio 2008

Natale

Castelnuovo haricordato il Natale nel

segno di Cristo. Duerappresentazioni, ununico tema. Un bimbo èvenuto a portare la pacea tutti i popoli della Terra.Attorno a lui si sonoritrovati, riconoscenti gliumili pastori ed i sapientiMagi.La rappresentazionedellʼUomo-Dio ha ancorauna volta attratto la nostraattenzione e spinto aduna seria meditazione.Il Presepe nella ChiesaParrocchiale non èqualcosa di statico:muove lʼimmaginazione ela riflessione. Come nelcapolavoro lʼartistadialoga con lo spettatore,così è stato per quelgruppo di personaggi chenon vedevamo fermi, edera diverso dagli scorsianni, anche se si trattava,da secoli, degli stessifiguranti. La medesimariflessione vale per gliattori del Presepe vivente.Quanti, tornati a casa, sisono accorti di queipersonaggi che,monotoni, tentavano discalare le finestre? Edavevano pochi anni, nonduemila. Un grazie a chici ha conservato,restituito il Natale. Lanascita di Gesù.Il Natale ci ha rapitoalcuni nostri amici. Nellaloro nuova dimensionesono felici, comprendonociò che per noi è ancoramistero. Ma hannolasciato tanto vuoto dietrodi sé.Virginio è stato il nostrofotografo. Lo conobbi cheaveva pochi giorni: la sua

famiglia apparteneva allatribù di Zibide. Divennebravissimo nellaprofessione. Meticoloso,preciso anche nellepiccole cose. Una voltaallʼanno ci si incontrava ascuola, per le foto diclasse. Ci volevano tantapazienza e molto tempoper sistemare ragazzisempre in moto. Essi,felici di perdere un poʼ dilezioni…Un giorno, sarà stata laconfusione, dimenticò ilcoperchietto sullamacchina fotografica: melo confidò concompunzione.Scoppiammo in unacomune risata. Le classiapplaudirono, felici diricominciare. Poi, i tempidivennero sempre piùdifficili: lasciò il lavoro. Loritrovavo spesso, mentreandava a pescare. Ancheper lui, la parola riposonon aveva senso. Lasciaun ricordo che il temponon scalfirà.Non conobbi Attilio ascuola. I pochi anni che cidividevano nonconsentirono unafrequenzacontemporanea. Loscoprii quando fu membrodeterminante di ungruppo di promettenticalciatori, tutti del“trentaquattro”, troppobravi per venire nellasquadretta dellʼOratorio,pur molto valida. La suaprofessione, impeccabile,fu normale, nel sensodʼessere svolta bene, eper questo naturalmentepoco notata.Ultimamente, fu lʼanimadel “Presepe vivente”.Ancora una voltainosservato, perchéperfetto. Non mancheràsolo alla famiglia: fu un

importante tassello dellacomunità castelnovesedel XX secolo.Non è facile scrivere dichi non si è conosciuto:una triste realtà, unamamma che lascia lafamiglia a quarantatrèanni. Perdere la mammaè sempre presto: tantopiù quando si presumeche ci siano ancora tantianni da vivere. A me, cheho provato, anche se èpassato tanto tempo,resta una sensazioneamara. Come accade aduno che guida lamacchina in una notteserena, il cielo pieno distelle, edimprovvisamente si trovadavanti un muro dinebbia. Sparisce ognipunto di riferimento: poi,ci si abitua alla nuovasituazione, si avanza afatica. La nebbia dureràper tutta la vita…Dedicato a Cecilia e alsuo papà. Quando si avanzòtimidamente lʼidea diinserire qualche uomo discuola fra i castelnovesiillustri effigiati nel cortiledella Scuola Baxilio, ci fuuna sollevazionegenerale. Bastava edavanzava Carlo Guerra!La scuola fa notizia soloin negativo. Eppure, orache ci ha lasciati, nonpossiamo nonrimpiangere PietroNovelli. Lavorò aCastelnuovo per quindicianni. Il massimo, diconogli esperti scolastici, peressere tollerati in unacomunità. Una chiaralode postuma mi hacolpito: è stato unprofessore checonosceva la matematica,e la sapeva insegnare.Saper insegnare significa

non solo essere esperti,ma sapere coinvolgere econvincere: non certo conminacce di rappresaglie.Quantʼè meschino chimantiene gli allievi nelterrore! “Lui sì che si farispettare!” - dice certopopolino. Ma sa cosadice, vi crede soprattutto?Pietro era lontano anniluce da questo modo dipensare. Si ritirò quandocapì di non essere piùcapito; magnanimo, nonvile.A Castelnuovo, urtò icolleghi per il rispetto aiprincipi in cui credeva. Ilvicepreside ideale è piùinviso del suo capo-istituto: la sua opera dimediazione, tantofaticosa, incompresa edetestata. A Tortona eraben voluto da tutti. Ledivergenze sorsero sulmodo di intendere lamatematica: certe modeavrebbero demolito la suadisciplina. Egli rifuggivadallʼacquiescenza e dalcompromesso. Si ritirò.Oggi, ci manca anchecome amico. Con chi ci sipuò sfogare, parlandomale di quel bordello cheè diventata lʼItalia deinostri giorni? Forse, luilassù conosce i rimedi,ma per attuarli bisognaraggiungerlo. Ma è sullaterra che abbiamo iproblemi. E non basta lasua, la nostramatematica.

Quarantʼore a San Rocco

Alla conclusione dʼognianno i fedeli si

ritrovano in San Rocco apregare Gesù Eucaristia.

c r o n a c h edi L. Stella

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 7Gennaio - Febbraio 2008

c a s t e l n o v e s iÈ un avvenimento legatoalla vita della Confraternitadi San Desiderio, che ha lesue origini lontane neltempo, ed ora, per la rinataConfraternita, ha raggiuntoil venticinquesimo anno. Lapresenza di tanticastelnovesi, che si èripetuta per questi anni, èla prova che si tratta diqualche cosa in più dʼunatradizione. Vi è un particolare chevoglio segnalare. La sceltadi questo periodo dellʼanno,subito dopo il solstiziodʼinverno, è un invito a

guardare al futuro, contanta speranza. Si èringraziato Dio per quelloche ci ha dato e si èinvitato lo Spirito Santo ailluminare il nostroprossimo cammino.È stato presente tra noi ilVescovo: nella sua omeliaha parlato della dignità edel rispetto che si deve allavita, dal suo sbocciare allanaturale conclusione. Haesaltato la famiglia,istituzione naturale, nellaquale ogni nuovo membrodeve trovare affetto emezzi per formarsi.

Un invito a guardareavanti, a non ascoltare letante sirene che ciassordano con i loroprogrammi di egoismo e dimorte. La Chiesa deveparlare ed agire, esseremotore vivace e brillante,non freno.Il vero cristiano devetrovare letizia comeindividuo e come membrodʼuna comunità.Siamo stati guidati, inqueste giornate, da unsimpatico sacerdotestraniero, nato in Argentina.È diventato subito nostro,

come se ci avesseconosciuto da sempre.Universalità della Chiesa. La Corale Bandello, chesta affrontando unmomento difficile della suaesistenza, è stata presente.Un piccolo miracolo, che ciinvita a sperare oltre allecito. Castelnuovo habisogno della sua Corale.Tornati al tempo normale,dobbiamo vigilare, chiedereil rispetto della dignità dellepersone, e della verità.Qualcuno lassù ci guarda;non deve dimenticarsi dinoi.

Batteva cocente il sole lʼestate scorsa, quando il Prof. Brunetti, encomiabile ed instancabile animatore della nostraCommissione Lavori, collocava sul sagrato il manifesto illustrante il programma dei lavori “in fieri”. Tale programmaannunciava lʼapertura dei cantieri per i restauri sia delle bussole di ingresso alla chiesa parrocchiale che dellʼantico

portale “Magister Albertus” che resiste, purtroppo ormai con fatica, allʼusura di più di nove secoli di vita.Lʼincentivo ad affrontare la spesa per tali opere era dovuto ai munifici stanziamenti delle Fondazioni della Cassa diRisparmio di Tortona e della Cassa di Risparmio di Alessandria le quali, in diversa misura (con € 24.200 la prima e con €5.000 la seconda), unitamente al precedente contributo del Comune di Castelnuovo Scrivia di € 2000, hanno coperto pres-sochè per intero la necessità finanziaria prevista, inizialmente, in meno di quarantamila euro.Vinte così le precedenti esitazioni degli organi amministrativi circa la possibilità di affrontarne il costo, esitazioni comunquegiustificate dal costante lento rientro delle forti esposizioni nate per far fronte ai recenti restauri della navata centrale, DonCostantino ha dato il via... Lʼandamento dei lavori è stato ampiamente relazionato sugli scorsi numeri del nostro “Bollettino”(nn. 9-10 e 11-12) così come lo sono state le difficoltà impreviste che si sono manifestate. Così pure sono state rese notele imprese che vi hanno partecipato. Ora i lavori sono finiti, salvo qualche lieve rifinitura.Purtroppo non siamo ancora nella condizione di poter dare un rendiconto completo dei costi ma riteniamo ciò sia possibilecon il prossimo numero del “Bollettino”.In tale attesa possiamo però riportare lʼaggiornamento dellʼandamento della situazione finanziaria riferibile ai “Lavori 2005-2006” che presenta un aspetto veramente inatteso pur se soddisfacente:

a) Spesa ripristino imp. riscaldamento € 65.152b) Spesa ripristino Cappella Lunga € 22.884c) Spesa restauro affreschi navata centrale € 183.447Ammontare complessivo della spesa € 271.483d) Offerte e contributi fino al 15.01,08 € 255.584Importo ancora scoperto € 15.899

Da qui un forte invito ai fedeli castelnovesi a compiere un ultimo sforzo perché manca ormai meno del 6% al raggiungimen-to del pareggio, cioè al completo ammortamento di quella rilevante spesa che avevamo invece previsto di coprire nel girodi almeno quattro anni.Ci siete riusciti con largo anticipo sulle previsioni! Grazie castelnovesi!Tutto questo fa ben sperare per un eguale felice risultato della incalzante iniziativa per le scale della torre campanaria inprogetto e che sarà, forse, intrapresa in corso dʼanno per rimediare alla sua impellente ed inderogabile necessità.

C.A.E.

FATTE LE BUSSOLE, ORA TOCCA AL CAMPANILE

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 8 Gennaio - Febbraio 2008

G u a z z o r a

Cento Torte

Come lo scorso anno, la Parrocchia diGuazzora ha partecipato alla festa delle“100 torte” con notevole impegno e spiri-

to di solidarietà. Lʼiniziativa, organizzatadallʼUnità Pastorale, questʼanno ha avuto comeobiettivo il sostegno alle popolazioni terremota-te del Perù e alluvionate del Bangladesh, zonedove sono presenti le missioni della nostra dio-cesi. La disponibilità e la generosità dei parroc-chiani, come sempre, non si è fatta attendere ele famiglie hanno prontamente risposto allʼap-pello: sono state confezionate n. 31 torte casa-linghe che sono state vendute al termine dellaS.Messa delle ore 10,30 del giorno 8 dicembre,festa dellʼImmacolata. La cospicua somma rica-vata di Euro 526,00, si è assommata a quellaraccolta nella Parrocchia di Castelnuovo ed èstata molto apprezzata dal Parroco DonCostantino, che ha espresso un particolare rin-graziamento a tutti i parrocchiani.

La comunità parrocchiale di Guazzora havissuto le festività natalizie con la parteci-pazione alle diverse celebrazioni. La nove-

na, guidata dai volontari, ha preceduto la solen-nità del Natale che, a sua volta, si è celebratacon le due S. Messe della sera del 24 dicem-bre e quella della mattina del 25 dicembre, allapresenza del vice parroco Don Fabrizio. Il coro,accompagnato alla tastiera da Paolo Fumagalli,ha animato la celebrazione della natività e altermine, verso la mezzanotte, la popolazioneè stata invitata dallʼAmministrazione Comunale,per un brindisi augurale nel Palazzo Municipale. Don Fabrizio ha espresso toccanti parole sulsignificato autentico del Natale, ha formulato gliauguri a tutta la comunità e ha valorizzato e rin-graziato per lʼimpegno dedicato al decoro nata-lizio della chiesa, per lʼallestimento del presepio,piccolo, ma di grande valore simbolico e, alComune, che ogni anno provvede alle luminarieesterne dellʼedificio sacro.

Nella foto di Luca Damaschi sono visibili le numerosetorte esposte e vendute in Chiesa a Guazzora.

Lʼantica statua di Gesù Bambino sul tronetto che, damolti anni, viene esposta durante le festività.

Cartolina dʼepoca

Foto degli anni ʻ30 di Guazzora riproducente via dellʼOlmo.La casa in primo piano sulla destra, di proprietà del dott.Celestino Balladore, è stata demolita negli anni ʻ90 per farposto alla piazza Fausto Coppi. Lʼolmo secolare è stato abbattuto nei primi anni ʻ50.

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 9Gennaio - Febbraio 2008

Don Carlo Balladore diCelestino e di Curti Rosa natoa Guazzora il 10/09/1881 edeceduto a Guazzora il09/07/1914.

Pubblichiamo il resoconto relativo alla costruzione e inaugurazione dellagrotta della Madonna di Lourdes redatta dal Parroco Don Umberto Franzosie ricavata dalla “Cronaca dellʼArcipretura di Santa Maria Assunta diGuazzora” iniziata dal medesimo Parroco nellʼanno 1904.

Anno 1909

Il giorno 11 Febbraio si pose la prima pietra per la Grotta della Madonna di Lourdes.Causa però una grande e abbondante nevicata i lavori si dovettero sospendere.In poi fatta la Grotta dalla ditta Raffaghelli Antonio di Milano, con sede in Via Giusti. Ilcosto fu di £. 1.200, che furono pagate da Don Carlo Balladore, il quale ebbe adottenere dalla Madonna di Lourdes la guarigione da grave malattia, e la grazia diessere ordinato Sacerdote.Il terreno per la costruzione della Grotta fu donato da Stringa Giovanni fu Luigi e daStringa Luigi fu Francesco. Il Sig. Tartara Romualdo del Paradiso (cascina in Comunedi Isola SantʼAntonio n.d.r.) ha donato tutto il legname per la costruzione della Grotta. La inaugurazione della Grotta fu fatta il 23 maggio solennissimamente congrandissimo concorso di popolo e Sacerdoti. Predicò il triduo di preparazione e il dìdella festa Don Giuseppe Rolandino Parroco di Cornale, con moltissimo frutto. Sifecero moltissime comunioni.Si cantò messa in musica dai cantori di Sale sotto la direzione di Don Sacchero, viceParroco di San Calocero.La gente del paese e dai paesi vicini assiepò tutto il giorno la Chiesa, fra il più grandeentusiasmo.

Luglio: ho fatto fotografare da Angelica Rizzo di Tortona la Grotta di Lourdes e fecifare le cartoline dalla ditta Riccardi.

Offerte pervenutedal 14/11/2007Traverso Riccardo 20 euro, -Piero e Cesira Balduzzi 250. -Pro Loco 600. - Geom. AchilleGranellini 100. – Rosi Bettaglio50. - Colleghe di DanielaAngeleri 30. - Guido Balduzzi50. - Ricavato dalla rappresenta-zione teatrale 200. - DanielaAngeleri 20. - N.N. 20. - FrancoBettaglio 80. - Familiari diAgostino 100- Novelli sposiGiuseppe e Tiziana 120. - N.N.25. - Per il battesimo di Matteo30. - Fam. Dott. Rizzotti 150. -N.N. 20. - Famiglie Granellini,ricordando i defunti, per lʼimpian-to di amplificazione 2400. -Remo Torti 30. - Ercolina Soldini50. - Scuola dellʼInfanzia 100. -Geom. Giulio Pleba 100. - N.N.20. - Roberto Schiumarini 100. -In ricordo di Emilio e Pierina Torti40. - Allievi della Scuola elemen-tare 50. - Pina Leardi, ricordan-do la Mamma 100. - N.N. 50 , -(riscaldamento) N.N. 100. -Anna Greco e Mamma, ricordan-do Ermes 150.

Anche questʼanno alla Pro loco di Molino dei Torti, vi è stata la premiazione Presepied Alberi di Natale giunta alla sua 6 edizione presso il Salone del Circolo U.N.P.L.I.– Pro loco di Molino dei Torti – 6 gennaio 2008 alle ore 16,30, e lʼarrivo

inaspettato del comunicato della BEFANA che essendo raffreddata a causa delmaltempo non ha potuto partecipare personalmente, ma ha lasciato due sacchi pieni didolciumi. I partecipanti di questʼanno, al 6º concorso Presepi e Alberi di Natale, sono stati21 e precisamente: 1) Traverso Riccardo, 2) Baldi Gaia, 3) Baldi Samuele, 4) Balduzzi Serena, 5) SoldiniLorena, 6) Vanzillotta Francesca, 7) Bambini della Scuola dellʼinfanzia (scuola materna),8) Alunni della Scuola Primaria “A. Manzoni”, 9) Torti Federico, 10) Torti Riccardo, 11)Parrocchia “Santa Maria delle Grazie”, 12) Parrocchia “Natività di Maria Vergine”, 13)Martinotti Sara, 14) Martinotti Luca, 15) Cattaneo Michelle vincitrice presepio con voti103, 16) Megardi Leonardo vincitore albero di natale con voti 94, 17) Crepaldi Cecilia,18) Baschiera Claudia, 19) Scaldelai Michelle, 20) Drisaldi Martina, 21) DrisaldiFrancesca.La Commissione giudicatrice formata da: Breda Gianni, Gregnanin Alberto e GranataStefano e dal segretario Ramieri Antonio (questʼultimo senza diritto di giudizio) ha cosìvalutato le varie opere nel seguente modo: valutando lʼoriginalità, la tecnica, dal puntoartistico, e in base alle proporzioni quindi per la categoria Presepi si è aggiudicato ilprimo premio la Bambina Cattaneo Michelle con voti 103 e per lʼalbero di NataleMegardi Leonardo con voti 94 e ai rimanenti tutti al secondo posto a pari merito. La ProLoco a nome del Presidente Caldirola Piero ha consegnato un diploma di partecipazionea tutti i partecipanti ed alle Parrocchie (fuori concorso) una menzione dʼonore per ipresepi fatti in chiesa, e ha anche ringraziato tutti coloro che si sono impegnati per larealizzazione di questo avvenimento. La giornata si è conclusa con giochi vari della Befana.

Premiazione Presepi e Alberi di NataleUNPLI - PRO LOCO

M o l i n o d e i T o r t i

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 10 Gennaio - Febbraio 2008

Basta osservareattentamente losguardo del proprio

padre, magari alla sera,dopo unʼintensa giornatalavorativa, per rendersifacilmente conto di comefare il papà siaveramente uno deimestieri più faticosi ma,allo stesso tempo,appaganti. Perché negliocchi di un padre, in unsuo sorriso, nella suastanchezza, nella suaautorità, nel suo essere,giorno dopo giorno, cosìcomʼè, semplice, ma pursempre speciale, si puòleggere tutto ciò che luiha dato e continua adare per il proprio figlio.Eʼ da un papà che tiaspetti una parola diconforto quando le cosevanno male e da solopensi di non potercelafare, braccia sincere cheti possano accogliere,insegnamenti per guidartiquando la vita ti pone difronte a scelte difficili, adecisioni da prendere; eti aspetti anche, perchéno, una sgridata quandoserve, quando hairaggiunto il limite e ti deviregolare. E, nonostantequalche litigio o qualchediverbio, ti rendi, poi,sempre conto che viveresenza un punto diriferimento,senza unapersona che ti sappiasempre comprendere eperdonare è veramenteimpensabile. Perchè, infondo, un figlio vive consuo padre, con luicondivide le sofferenzedella crescita, con lui

impara a diventareresponsabile, a diventareuomo, e cerca di nondeluderlo mai, di essernemotivo di orgoglio, diripagarlo per un affettoche non si puòquantificare.Ma cʼè un Padre,particolare, unico, e allostesso tempo Padre ditutti, che non possiamovedere ogni giorno, concui non semprepossiamo parlare, mache, comunque,possiamo incontrare nelcuore e lì entrare incontatto con Lui,dialogare, esporre i nostriproblemi, confidarci escoprire il Suo amoreinfinito. Si tratta di Dioche, come il nostro papàsulla terra, ci tratta comefigli, ci guida, ci insegnae non ci abbandona mai,sia quando sbagliamo siaquando abbiamosuccesso. Ed è nel Suonome, nel nome delPadre che noi viviamo lagiornata, con le nostreingenuità, le nostremancanze, le nostrepaure, ma anche con laforza di chi sa che puòsempre contare suqualcuno.Lʼimportanza del nostroPadre celeste per ognifedele è il concetto cheha costituito, di fatto, iltema principale della tregiorni invernale nellacasa alpina “LaMontanara” di Brusson.Come accade da diversianni ormai, la diocesi diTortona ha deciso,infatti,di concedere lapossibilità a numerosiragazzi provenienti dadiverse realtàparrocchiali di unsoggiorno, basato sulla

conoscenza reciproca,sulla comunione, sullavalorizzazione della sferagiovanile nella società enella Chiesa. Sono statidiversi i giovani diCastelnuovo che vihanno preso parte. Iltitolo, dunque, attribuito aquesto campo, svoltositra il 27 e il 30 diDicembre, è statoappunto “In the name of”che, tradotto dallʼinglesesignifica “nel nome di”.Questa espressione,tratta da una canzonedegli U2, ci è stataproposta per farcicomprendere quanto siaprofondo il senso diappartenenza cheognuno di noi ha, nonsolo verso il padreterreno, ma soprattuttoverso Dio. Questo èstato, quindi,il filoconduttore di ognigiornata che, alternandomomenti di gioco amomenti di riflessione epreghiera, ha cercato diinsegnarci, pur sempredivertendosi, comʼè vistae quanto èindispensabile la figuradel Padre. Grazie a lavoridi gruppo, ad alcunerelazioni e allediscussioni tutti insieme,abbiamo potuto riscoprireil significato del PadreNostro, la preghiera pereccellenza rivolta a DioPadre, che noi spesso,purtroppo, recitiamocome una sempliceformula, ma che celadentro di sé aspettiprofondi e straordinari.Ogni attività ci ha,comunque, fornito lapossibilità di maturare edi crescere come fedeli ecome uomini. Il tempoparticolarmente bello, ci

ha poi consentito diampliare i momenti disvago con giornatetrascorse sulla neve osulle piste da pattinaggio,condividendo, con i nostricompagni di avventura,cadute, risate, momentidi gioia e dispensieratezza. Per la buona riuscitadella tre giorni occorresottolineare il grossocontributo offerto daglianimatori dellʼAzioneCattolica diocesana e daisacerdoti che ci hannoaccompagnato,ovveroDon Claudio e il nostroViceparroco DonFabrizio.Non nascondo di averprovato, il 30 Dicembre,un poʼ di commozione nellasciare quello splendidopaesaggio, la sempreaccogliente casa alpina, iprati bianchi per la neve,ma, soprattutto deicompagni di viaggio chesi sono rivelati fantastici,degli amici nuovi ma giàimportanti, delle personecon cui è stato bellocondividere ogniemozione, bella o bruttache sia, ogni pensieroche mi passava per lamente, ogni gesto, ogniidea. Senza riservatezza,ma con tanta e assolutalibertà.Quando, infine,dallʼinterno del pulmannche si allontanava, misono voltato indietro, pervedere, unʼultima volta,tutte quelle montagne ela neve chedelicatamente lericopriva, ho capito che èstato proprio grazie aDio, nostro Padre, seabbiamo potuto viveretutti quegli indimenticabilimomenti insieme.

UNʼESPERIENZA NEL NOME DEL PADRESoggiorno invernale a Brusson

Marcello Spinetta

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 11Gennaio - Febbraio 2008

La vita della comunitàmondiale sta attraver-sando un momento dif-

ficile. C’è una nazione, chedall’alto della sua potenzia-le ricchezza di fonti energe-tiche sfida i padroni delmondo che sembrano nonavere altra possibilità dirispondere con violenzareale a violenza verbale.Nella bimillenaria favola dellupo e dell’agnello (precisoche nella realtà, non nellafinzione, io sto dalla partedel lupo, come sanFrancesco d’Assisi), il carni-voro prepotente cerca moti-vazioni alla sua violenza.Alla fine accusa di tutto ilpadre della vittima, e la sop-prime. La maggiore potenzamondiale vuole aver ragionedi uno stato che, forte delsuo patrimonio energetico, edi una fede, forse discutibilequando s’appoggia al terrori-smo come metodo legittimodi lotta, propone di rispon-dere per le rime.Qualche giorno prima delprecedente conflitto, natocon analoghe motivazioni,ebbi a scrivere che, se ancheun sola vittima innocente vifosse stata, il conflitto eraun’assurdità ed un’inutilestrage. Dopo cinque anni, gliattaccanti non sanno comeuscirne, e le morti continua-no…Oggi si promette un nuovoprogramma di stragi: lelezioni del passato non sononeppure prese in considera-zione.Il mondo è portato a dimen-ticare. La maggior partedelle vittime sfugge anchealle commemorazioni uffi-ciali.Agostino Spinola era unragazzino di nove anni.Biondo, ricciuto, timido neisuoi rapporti con chi lo cir-condava. Era la tarda estate

del quarantaquattro delloscorso secolo. Un momentodifficile per l’Italia sconfittae divisa. Non c’era neppurela forza d’immaginare cheun giorno la guerra sarebbefinita. L’aspetto più odiosodel comportamento del-l’esercito statunitense era lospregiudicato uso della vio-lenza contro tutti, senzamotivo o provocazione. Acasa erano rimasti anziani ebambini, che si applicavanocome potevano al lavoro neicampi. Agostino, quel pome-riggio, accompagnava ilpadre verso il posto di lavo-ro. Li spense un aereo ame-ricano, semplicemente per-ché erano essere umani inmoto lungo una strada, su uncarro agricolo. Motivazioni?La logica della guerra. Noncredo che in Mesopotamia,agli inizi del terzo millennio,accada qualcosa di diverso. La comunità ha voluto ricor-dare Agostino, perché la piùgiovane vittima castelnovesedel conflitto. Ma il ricordo siaffievolisce sempre più.Giuseppe Sampietro era uncastelnovese trapiantato inprovincia di Napoli. Nato nel1898, d’umile famiglia ditradizione mugnai (servire iprivati per fruire dei muliniper i loro cereali, mezzo ditrasporto un carretto traina-to da un cavallo). Era bril-lante a scuola: la famiglia sisobbarcò l’onere di avviarloagli studi. A diciassette anni,nel 1915, era diplomatomaestro. Lo scoppio delleguerra gli diede l’occasionedi essere immediatamenteassunto come supplented’un docente richiamatosotto le armi. Due anni inpaese: tra gli alunni EmilioArzani, che in vita ne man-tenne vivo il ricordo. Poi, futentato di partire volontarioper il fronte (tanto eranopersuasivi i reggitori dellostato, anche senza la televi-sione!), e fu il suo anziano

amico Maestro Somenzini,noto esponente del partitosocialista locale a rispedirloa casa, da Voghera, dovestava per arruolarsi. Sosta dipochi mesi: l’età lo costrinsea indossare il grigioverde, evivere l’esperienza dellaguerra per due anni. Fu con-gedato con il grado di capo-rale. Vinse il concorso damaestro con un posto aMarcianise, provincia diNapoli. Di lui si innamoròuna collega di lavoro, di illu-stri origini, pronipote diSant’Alfonso de’ Liguori(l’autore di Tu scendi dallestelle..), e lo sposò, nono-stante l’opposizione dellafamiglia. Il figlio di unmugnaio! Laureato in linguestraniere, affrontò e vinse ilconcorso di Direttore didat-tico, sede Diamante, localitàcalabrese lontana e scono-sciuta. Oggi sappiamo che sitrova fra Santa DomenicaTalao e Fuscaldo…Due anni dopo rientrò inCampania, a Cimatile. Ipochi testimoni che poteiavvicinare lo ricordano undirettore sul campo, sempretra i suoi ragazzini, comequando era maestro. Neiritagli di tempo, si dilettavadi pittura. Un Cristo nell’or-to, ospitato in chiesa aCastelnuovo, fu poi espulsoperché non rispondente aicanoni rigidi dell’arte sacradel tempo.Scoppiò la guerra. L’anticocaporale divenne seniore,civilmente mobilitato, senzapossibilità d’abbandonare lasede di servizio.Quando gli USA scesero inguerra, si distinsero per l’in-discriminata azione terrori-stica sui nostri civili inermi.Era una continua persecuzio-ne. “Demetrio non ci lasciadormire la notte” scriveva incodice nelle sue lettere.Demetrio, il nome del piro-tecnico Beltrami, ricordavail fragore festivo di S.

Desiderio; i censori non capi-vano il doppio senso, e nondepuravano le lettere. Oltreal bambino undicenne chegià avevano, Giuseppe eMaria si trovarono ad atten-dere un’altra creatura. Pervivere un po’ più tranquilli,decisero di sfollare, e scel-sero una località che MiriamMafai, nell’opera Pane Nero,definisce “anticamera del-l’inferno”. Un solo giorno: lasera, impauriti dell’ennesi-mo attacco aereo, si rifugia-rono in una casetta in mezzoai campi. Una bomba intelli-gente (come quelle che siimpiegano in Iraq per operadegli americani, sempreloro!) li raggiunse e li spen-se.Laggiù la tomba è abbando-nata, nessuno si ricorda delpiemontese. Castelnuovonon può commemorarlo,perché quando morì non erapiù residente. Un poverodimenticato, come tanti.Eppure, negli anni trentadello scorso secolo, avevagettato un ponte ideale tra icastelnovesi d’allora e dimolti che in futuro lo sareb-bero diventati.Qualcuno mi accuserà diculto della famiglia. Era miozio. Fra i suoi tanti antena-ti, molti ecclesiastici eranotitolari, in parrocchia, del-l’altare della Madonna delleNevi. Forse, quello stemmacon le chiavi aurea ed argen-tea incrociate era il loro. Glistorici lo negano. Noi ci ade-guiamo.Un pensiero conclusivo:siamo per la pace. Io credoche sia un’idea connaturatain tutta l’umanità. Da sem-pre. Caino ed i suoi imitato-ri furono e sono eccezioni,non la regola. Non c’è biso-gno di scrivere pace sullebandiere, obbligarla ad esse-re di parte. È di tutti. Comeappartengono alla memoriadi tutti i tanti morti innocen-ti, vittime d’inutili stragi.

L. Stella

D i m e n t i c a t i

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 12 Gennaio - Febbraio 2008

Eʼ uscita la seconda Enciclica di

B e n e d e t t o X V I

La seconda Enciclica diPapa Benedetto XVI èdedicata alla virtù

teologale della speranza, eriprende, nel titolo, ciò cheSan Paolo dice ai Romani(Rm 8,24): nella speranzasiamo stati salvati!Lʼintervento del Papa nonè volto a difendere la spe-ranza soltanto sul pianoumano, quasi a voler invi-tare ad assumere atteggia-menti positivi e ottimistici,ma si muove – ovviamente– sul piano teologico e spi-rituale. Dʼaltronde, la stes-sa parola “speranza” sem-bra interscambiabile con laparola “fede” in diversipassi biblici. Ad esempio,nella Prima Lettera diPietro (3,15) i cristianisono esortati ad esserepronti a dare una rispostaa chi chiede motivo dellaloro speranza (3,,15), dove“speranza” è lʼequivalentedi “fede”. Inoltre “la fedenon è soltanto un persona-le protendersi verso lecose che devono venirema sono ancora totalmen-te assenti; essa ci dà qual-cosa. Ci dà già ora qualco-sa della realtà attesa, equesta realtà presentecostituisce per noi una“prova” delle cose cheancora non si vedono.Essa attira dentro il pre-sente il futuro, così chequestʼultimo non è più ilpuro “non ancora”. Il fattoche questo futuro esista,cambia il presente; il pre-sente viene toccato dallarealtà futura, e così le cosefuture si riversano in quelle

presenti e le presenti inquelle future” (n° 7). In questo modo, “la vera,grande speranza dellʼuo-mo, che resiste nonostantetutte le delusioni, puòessere solo Dio – il Dio checi ha amati e ci ama tuttorasino alla fine” (n° 27).Infatti, molte ideologie esperanze socio-economi-che sono fallite proprioperché hanno dimenticatoche lʼuomo rimane sempreuomo: quindi un esserelibero, che può scegliereanche per il male. “Lʼuomonon è solo il prodotto dicondizioni economiche enon è possibile risanarlosolamente dallʼesternocreando condizioni econo-miche favorevoli” (n° 21). “Il regno di Dio è un dono,e proprio per questo ègrande e bello e costitui-sce la risposta alla speran-za… Esso è sempre più diquello che meritiamo, cosìcome lʼessere amati non èmai una cosa “meritata”,ma sempre un dono”.Tuttavia, anche con questaconsapevolezza dellanecessità della grazia,“rimane anche semprevero che il nostro agire nonè indifferente davanti a Dioe quindi non è neppureindifferente per lo svolgi-mento della storia” (n° 35). Un altro importante aspet-to è quello legato allʼindivi-dualismo della salvezza: lasperanza è solo per me?“La relazione con Gesù…è una relazione con Coluiche ha dato se stesso inriscatto per tutti noi.Lʼessere in comunione conGesù Cristo ci coinvolgenel suo essere “per tutti”,ne fa il nostro modo di

essere” (n° 28) e di vivere,nella preghiera, nellʼazionequotidiana, nella sofferen-za, nella giustizia.Ecco allora che “la nostrasperanza è sempre essen-zialmente anche speranzaper gli altri; solo così essaè veramente speranzaanche per me. Da cristianinon dovremmo maidomandarci solamente:come posso salvare mestesso? Dovremmo do -

mandarci anche: che cosaposso fare perché altrivengano salvati e sorgaanche per altri la stelladella speranza? Alloraavrò fatto il massimoanche per la mia salvezzapersonale” (n° 48). Confermando – ancorauna volta – il primato del-lʼamore, che unisce e rea-lizza la fede e la speranzaproprio nellʼamore alnostro prossimo.

R. C. D.

S P E S A L V I

S a l v e z z a i n d i v i d u a l e o c o m u n i t a r i a ?

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 13Gennaio - Febbraio 2008

La Confraternita, percoerenza con lʼart. 2- par. 8 del proprio

Statuto che propone di“promuovere attivitàcaritative e sociali”,questʼanno ha deciso diallargare gli orizzonti edha accolto la propostadellʼUfficio Missionariodiocesano a favore dallaCasa famiglia «MadreTeresa Spinelli» gestitadalle Suore Agostinianea Tagaytay City nelleFilippine.Abbiamo così deciso diutilizzare parte delricavato della Pesca dibeneficenza percontribuireallʼarredamento di unasala polifunzionale checomprende unʼaulacatechistica ed unʼaulascolastica per i bambiniche, attualmente, fannoscuola per strada riparatisolo da un albero.La Confraternita haversato allʼUfficioMissionario un primocontributo di 2.560 € perlʼacquisto di: 1 armadio a

muro, 6tavoli, 24sedie, 1lavagna, 10ventilatori e1 computerda tavolo.Questo dono, per leconsorelle e i confratelli,è stato motivo diprofonda gioia e diintensa commozione;aiutare i bambini èsempre una cosa chetocca il cuore perchési pensa alle paroledel Vangelo: «…ognivolta che avrete fattoqualcosa ad uno diquesti piccoli lʼavretefatto a me» (Matteo25,40). Per dare anche adaltri questasoddisfazione,abbiamo aperto unasottoscrizione a cuihanno aderito alcunecare persone(confratelli ed amicidella Confraternita)che hanno fino adora donato circa 700€ per cui faremo un

secondoversamentosufficiente peracquistare altre12 sedie e 3tavoli.Potremo farne

anche un terzo???La sottoscrizione rimarràaperta ancora per alcunesettimane (per adesionirivolgersi al parroco donCostantino oppure altesoriere Francesco

Massone).Per ora ringraziamo ilSignore e tutte lepersone che con il lorolavoro o con la lorogenerosità ci hannopermesso di realizzareparte del progetto.Con immenso piacere,pubblichiamo la letterache il direttoredellʼUfficio Missionariodon Livio Vercesi ci hainviato.

“Cʼè più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20,35)

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 14 Gennaio - Febbraio 2008

Suffragio Defunti

Teresa Stramesi 80. - N.N. 20. -Carla Lugano 15. - N.N. 100. -Angiolina Valente 10. - La famiglia,ricordando Giovanni Pisa 50. -Famiglia Lombardi 15. - FamiglieGhibaudi e Zacchetti 50. - TeresaPipero 20. - N.N. 500. - FamigliaPoliti 50. - Berri Ginetta 20. -Curone Pietro 50. - VittorioSottotetti 50. - Rita Pagella 30. -Famiglia Laino 100. – AngelaGhislieri 60. - Coscritti 1932 165. -Angelo Barbieri, ricordando laMamma 250. - Famiglia Lombardi15. - Eufemio Lanzillotta 30. - N.N.10. - Famiglia Chiesa, ricordandoFerdinando 200. - Cibinetto 20. –Rosetta Aschieri 50. – La moglie,ricordando Gian Paolo Golin 50. -N.N. 20. - N.N. 20. - N.N. 15. -Famiglia Rossi 100. - CarolinaRossi 30. - Giovanni Testa 50. -Graziano Battaiola 50. - Familiari diTrieste Andriolo 50. – GiulianaVerga 15. - N.N. 30. – EmiliettaCurone 20. - Rosetta Gavio 20. -Giancarlo Bassi 50. - FamigliaZerbinati 20. - Famiglia Milanese50. - A.N. 100. - Taverna 80. -Barbieri 50. - Pietro Torti 120. -Bloise 50. - Maria Teresa Torti 150.

- Carla Stella 50. - Carla Stella 50.- Maria Pisa 50. - Ida Mori 40. -Luca e Beatrice ricordandoGiuseppe Garavelli 50. - Carlo eRenza Sottotetti 30. - GiovanniValenti 20. - La famiglia, ricordandoLuisa Mele 20. - FamigliaZanchetta 30. - Famiglia Ferrari30. - N.N. 30. - Paola Marchetti20. - Luigi Cairo 70. - MariaRivabella 20. - Classe 1930 100. -Maria Teresa Novelli 30. - N.N. 30.- N.N. 25. - Famiglia Sottotetti,ricordando Gian Pietro 100. -Maura e Paola Torti 50. - MariaNocchio 30. - Anna Verga 50. -Classe 1927 100. - CarmelaCotroneo 20. - Maria Carla Stringa50. - Ede Santafede 50. - IsabellaCarretto 50. - Mariangela Concaro100. - N.N. 15. - Maria Carla Nardo,ricordando Marina 100. - AnnaMaria Traschio 50. - FamigliaGatti/Deidda 50. - Susanna edAnnamaria, ricordando Ferdinando20. - N.N. 200. – N.N. 10. - LuigiGrassi 50. - Caterina Ferrari 50. -Angiolina Campilio 30. - FratelliBasiglio 50. - Elvira Masino 20. -Famiglia Bassi 50. - FamigliaTorti/Rivera 25. - Cecilia Sacco 15.- N.N. 100. - Mariuccia, Pietro eLuigi, ricordando Giacomo 50. -

N.N. 50. - Famiglia Torti 50. –Maria Bensi, ricordando il maritoRenzo 50. - N.N. 20. - Rosetta eGiovanna Ricci, ricordando Lorenzo40. - Famiglia Marras 20. - LuigiCairo/Angela Stella 300. -Cairo/Stella 50. - Alessia Cairo,ricordando il nonno Remo 150. - LaFamiglia, ricordando AngelaDelmonte 30. - DanielaBrugnerotto 30. - P. e C. 150. -N.N. 20. – Coscritti classe 1936,ricordando Ada 110. - GiuseppeArzani 20. - Danilo Callegher eMaria Vargas 30. - N.N. 50. -Famiglia De Mattei 30. - Pier LuigiRicci 50. - Famiglia Torti 100. -Maria Rosa Bassi 50. - Cesarina, inricordo di Attilio 150.

Lavori di restauro

Coscritti 1977 100. - Classe 1950440. - Matteo Stella 30. - Familiaridi Paolina Stella 3300. - Classe1933 135. - Classe 1938 65. -Classe 1952 50. - Classe 1962300. – Associazione NazionaleCarabinieri 50. - Rosangela (riscal-damento) 20. - Classe 1940 120. -N.N. 300. - Carlo e Renza Sottotetti70. - Famiglia Grupillo (riscalda-mento) 50. - Gruppo AVIS 50. -

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San Carlo SantʼIgnazio

Al 31/12/2006 € 8013

Anno 2007 Attivo: € 1651. Passivo € 541.

Al 31/12/2007 € 9123

Al 31/12/2006 € 315,27

Anno 2007 Attivo: € 1363,50. Passivo € 175.

Al 31/12/2007 € 1188,50

Maria Carla Stringa 150. - Classe1926 45. - Classe 1931 100. -Veneranda Confraternita di SanDesiderio 2000. - Classe 192890. - N.N. 100. - N.N. 50. -Alberto e Maria Luisa Balduzzi100. - Pia Giorgi 50. - RitaRapetti 10. - Maria Curone 10. -Anna Curone 10. - Maria Simaz10. - Selene Gosatti 50. - VirginiaSacco 20. - Felicina Stella 20. -Ufficio Postale 50. - AlessandroGabutti 20. - P. e C. 100. - N.N.100. - N.N. 2000.- GiuseppinaGhibaudi 50.

Oratorio

Paola Quaglia 50. - N.N. 100 -Familiari di Paolina Stella 500. -Familiari di Angela Delmonte20. - Condominio Dʼ Azeglio 20. -Chiara Cavallotti (in occasione delcompleanno) 50. - Carolina Rossi50. - Condominio Smeraldo 3 20.- Lorenzo Pellizzari (compleanno)50. - Palestra Shu- Ko – Kai 50. -Lorenza Bassi (compleanno diEnrica) 50.

Bollettino

Teresa Stramesi 20. - N.N. 30 -Rita Torti Novelli 20. - P. e C. 50.- N.N. 30. - Giuseppina Ghibaudi25. - Pietro Curone 50. - MarioTorti 10. - Carla Balduzzi 10. -N.N. 10. - Carolina Rossi 10. -Pietro Torti 30. - Maura e PaolaTorti 20. - Celestina FornasariBerri 20. - Mario Colombassi 20.- Elvira Masino 30. - PietroCurone 10. - Paolino Curone 10.

Chiesa della Croce

Familiari di Paolina Stella 200 –Bruna Alberico Brandolini 20. –N.N. 50. – Franca Chichino Isetta50. – Mariuccia, Luigi e PietroStringa 100. – Angelo Novelli 50. –Serafina Novelli 50. – FamigliaAndrea Stringa 50. – Famiglia dot-tor Granata 50. – N.N. 25.- MarioVerna 20. – Paola Isetta 10. – N.N50. – Pinetta Granelli 50. – MariaMassa ved. Curone 50. – Rosettae Bruna Granelli 100. – N.N. 100.– Mansueto Goggi 36. – N.N. 20. –Famiglia Alberto Occhi 50. –Famiglia Giovanni Novelli 100. –Famiglia Pietro Novelli 50. –Famiglia Duilio Alessandrin 50. –

Famiglia Peppino Leva 50. –Gianni e Dino Granelli 100. –Liliana Novelli in memoria di LuigiSacchi 50. – N.N 50. – N.N 50.

San Rocco

Familiari di Paolina Stella 500. -Famiglia Giovanni Testa 50. -Maria Carla Nardo 50 . - DolciGiuseppina e le figlie in suffr. diZanchetta Luigi 30 - TraschioAnna 50 - Chichino Franca per ifiori 20 - Luigina e Ada in ricordodefunti della fam. 20 - Maria e Adain mem. defunti della fam. 20 -Isetta Adriana per il pane di S.Antonio 30 - B.R. per il pane di S.Antonio 20. Ragni Giovanna pro missioneFilippine 50 - N. N. pro missioneFilippine 50 - Lucardi Nuccia promissione Filippine 50 - Fame.Lucotti-Dossena pro missioneFilippine in mem. defunti 150 -Bloise M. Rosaria pro missioneFilippine 34 - N.N. pro missioneFilippine in mem. di M. Letizia 250- Fazzari Francesca pro missioneFilippine 50 - Bloise Maria promissione Filippine 10 - N.N. promissione Filippine in mem. defuntiFasanaro 50

Sante Messe

Chiesa della Croce 50. – TeresaCalabrò 25. - N.N. 30. - N.N. 25.

Opere parrocchiali

Anna Curone 20. - N.N. 10. -Maria Oliva 20. -

Madonna delle Grazie

Pietro Curone 50. - Familiari diPaolina Stella 500. - N.N. 50.

Coop. San Carlo Onlus

Rita e Pina, ricordando GiuseppeBassi 200 euro - Carla Stella,ricordando lo zio 100. – Rita ePina in ricordo di Vittorina Prandi200. - Carla Stella, ricordando lazia 100. – I vicini di casa, ricor-dando Giuseppe Cialotti 130. – Ivicini di casa, ricordando MarcoReale 135. – FamigliaSimonelli/Siro, ricordando MarcoReale 500. - I coscritti del 1981 50 .

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 15Gennaio - Febbraio 2008

TORNATI AL PADREFerdinando Chiesa (15/11/14 –23/11/07)Ondina Gandini Rossi (22/04/19 –23/11/07)Angioletta Belmondo Barbieri(16/06/15 – 26/11/07)Trieste Andriolo (11/08/45 –29/11/07)Angela Delmonte Battaiola(27/07/64 – 25/11/07)Lorenzo Balduzzi (05/01/25 –13/12/079Filomena Ventriglia Di Gaetano(14/12/25 – 15/12/07)Renzo Crivelli (02/04/31 - 19/12/07)Virginio Torti (13/05/32 – 26/12/07)Vittoria Ruffino Novelli (25/08/33 -28/12/07)Attilio Soldini (18/10/34 – 28/12/07)Francesco Canobbio (07/02/21 –31/12/07).

MATRIMONI8 dicembre: Gianluca Boscaiolocon Maria Adele Bensi.

C a s t e l n u o v o S c r i v i a

Nel 2007I battesimi sono stati 27; i matrimoni11; i decessi 86.

Piccolo raffronto con il numero deibattezzati in alcuni anni passati. Nel1607, 263; nel 1707, 176; nel 1807,196; nel 1907, 176. Altri secoli…

Varie

Ede Gatti (missioni) 50. - FamigliaDʼAnzi (battesimo di Daniele) 150. -N.N. (battesimo di Daniele) 100. -Sottotetti (missioni) 20. – N.N.(poveri) 50. - Saglia/Citarelli (pove-ri) 40. - Carolina Rossi (N.S. diLourdes) 20. - Francesco Patricola(battesimo del nipote Matteo) 50. -Chiesa della Croce (rimborso quotaassicurazione) 50. - N.N.(SantʼAndrea) 50. - N.N. (poveri)10. - Famiglia Bensi, in occasione delmatrimonio tra Maria Adele eGianluca 250.

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 16 Gennaio - Febbraio 2008

Fulvia Bernardini era una immigrata, originaria diSansepolcro in provincia di Arezzo, giunta aCastelnuovo undicenne, nel 1940, al seguito

della famiglia, dipendente della SIAT, trasferita qui alfine di creare maestranze per la nuova fabbrica deltabacco. Da allora, sino alla morte, avvenuta lʼ11 feb-braio 1998, allʼetà di 68 anni, fu una protagonista dellavita castelnovese per le sue doti umane, per la forte esofferta religiosità, per lʼimpegno sociale a fianco deideboli e dei diversi, per lʼintelligenza notevole e con-creta. In suo ricordo, nove anni fa ad un anno dallasua morte, prese il via lʼiniziativa ExtraFulvia che siripete, tra alti e bassi, tutti gli anni nel mese di giugno,con incontri basati sui principi di INTEGRAZIONE,SOCIETAʼ MULTIETNICA e COMPENETRAZIONERAZZIALE.È vero che molto è stato fatto in suo nome dopo la suamorte. Sette milioni raccolti e distribuiti al Centro diur-no disabili da lei voluto fermamente, poi per le adozio-ni a distanza, per gli asili in Palestina e per lʼassisten-za agli extracomunitari. Poi ancora, in due riprese, èstata raccolta la cifra di 10 milioni per il Centro profu-ghi di Betlemme, la cui biblioteca è intitolata a FulviaBernardini.

In mezzo, anche un libro a lei dedicato, pubblicato nel 2000 su iniziativa degli amici di Fulvia,il cui utile di circa 5 milioni venne destinato alla Casa di riposo Balduzzi che Fulvia diresse eanimò come volontaria, con il suo dinamismo e il suo buonumore, negli ultimi anni.A questi appuntamenti annuali non sempre si affianca, da parte della comunità castelnovese,lʼattenzione e lʼimpegno quotidiano a portare avanti con forza i valori in cui Fulvia credeva.Non per pessimismo, ma per onestà intellettuale occorre constatare che esiste il rischio cheuna cappa di silenzio e di indifferenza attenui il luminoso esempio di vita offertoci da Fulvia.Questa è la motivazione semplice ed immediata della nostra iniziativa attuale. EXTRAFULVIA, dedicato agli extracomunitari e ai paesi in sofferenza, andrà avanti autono-mamente finché avrà le gambe; ma ora, a dieci anni precisi dalla sua scomparsa, vorremmoricordare con le nostre personali testimonianze che cosa ha rappresentato Fulvia per tutti noi.Inoltre non vogliamo che Fulvia muoia due volte, nel suo corpo prima, poi nella nostra memo-ria.Per offrire a chi di voi non lʼha conosciuta una idea delle caratteristiche e qualità di una donnaparticolarmente forte e ricca di interessi, e una emozione affettuosa a chi ha con lei convissu-to esperienze e momenti di vita, alcuni di noi offriranno una serie di flash su questa “castelno-vese nel mondo”.

Gli amici di Fulvia

Gli amici di Fulvia Bernardini, a dieci anni dalla scomparsa

I N S I E M E N E L R I C O R D O D I F U L V I A

VENERDÌ 15 febbraio 2008 - ore 21,15 nella sala PessiniINSIEME NEL RICORDO DI FULVIA

- Coordinano: Silvio Maniezzo e Giampiero Vignoli- Nel corso della serata verranno proiettate diapositive ed eseguiti canti (coordinatori ErosZanella e Maurizio Lavezzari)- Seguiranno almeno dieci interventi di cinque minuti ciascuno da parte di Monica Occhi, SilviaStella, Gianni Bazzini, Maurizio Lavezzari, Antonello Brunetti, Giancarlo Mandrino, don BrunoBottallo (testimonanza registrata), Agostina Barbero, Luigina Damiani, Gian Luigi De Agostini.Chiunque desideri aggiungersi con una breve testimonianza propria ben venga.

SABATO 16 febbraio 2008 – ore 15, via CadutiINAUGURAZIONE DELLA CASA “San Carlo”

che affiancherà in futuro il Centro San Carlo offrendo residenza stabile a otto disabili. Interverrà tra gli altri Gian Luigi De Agostini che illustrerà lʼenorme lavoro di sensibilizzazionee di lancio di una struttura efficace per affiancare le famiglie e soprattutto per offrire serenimomenti di vita ai diversamente abili. Lavoro che Fulvia e il gruppo di volontari portò avanticon forza negli anni Settanta e Ottanta e che fu allʼorigine dellʼattuale Centro.

DOMENICA 2MARZO ore 15,30 – 17,30

Su richiesta di alcunepersone, a distanza di unanno dallʼannullamento(per motivi di salute dellaguida) della visitaorganizzata subito dopolʼinaugurazione della voltarestaurata, avrà luogo una

VISITA GUIDATA DELLAPARROCCHIALE

Gli ultimi restauri, quellifuturi, aspetti artistici,nuove scoperte.Vi accompagnerannoAntonello Brunetti e laCommissione LavoriUnʼottima occasione perconoscere meglio la “Casadi tutti” nei suoi aspettimonumentali, artistici ereligiosi.

UNA SERATA IN CHIESADEDICATA AI RESTAURI

Ad inizio marzo avrà luogouna serata dedicata allaillustrazione dei lavori direstauro svolti nellaparrocchiale nel corso degliultimi otto mesi. Inparticolare si parlerà delportale del 1183, dellebussole restaurate, delpavimento, dellʼaccessodisabili, del palliottodʼaltare Madonna diLourdes, ecc.Verrannoillustrati anche i lavoriormai imminenti diconsolidamento delcampanile e del rifacimentodelle scale di accesso allacella campanaria.Proiezione di diapositivedelle fasi di lavoro,interventi di Stefano Volta(restauratore pietra),Rivoira (restauratori legno),Valeria Brunetti e MarìBotta Gavio. La data verràcomunicata sul foglio delladomenica non appenaverrà concordata con i duesponsor, ossia Fondazione C. R. Tortonae Fondazione C. R.Alessandria.

don Costantino