N. 40 Sulla via della pace

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1 Trimestrale di in-formazione dell’Associazione Via Pacis 20I5 n.40 Anno X - n. 4 - Ottobre-Dicembre 2015 - Trimestrale - Contiene I.R. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DCB Trento - Taxe Percue In caso di mancato recapito inviare al C.P.O. di Trento per la restituzione al mittente previo pagamento resi sullaVIAdellaPACE ® CARISSIMO: Cambiare per cambiare il mondo MEETING VIA PACIS: • Italia • Uganda • America Latina

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Rivista di in-formazione dell'Associazione Via Pacis

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  • 1Trimestrale di in-formazione dellAssociazione Via Pacis 20I5 n.40

    Anno X - n. 4 - Ottobre-Dicembre 2015 - Trimestrale - Contiene I.R.Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2 - DCB Trento - Taxe Percue In caso di mancato recapito inviare al C.P.O. di Trento per la restituzione al mittente previo pagamento resi

    sullaVIAdellaPACE

    CARISSIMO: Cambiare per cambiare il mondo

    MEETING VIA PACIS: Italia Uganda America Latina

  • LAssociazione Via Pacis unAssociazione internazionale Privata di Fedeli Laici della Chiesa Cattolica di Diritto Pontificio.

    Le attivit di solidariet promosse dallAssociazione Via Pacis sono gestite dalla Associazione Via Pacis onlusViale Trento, 100 - 38066 Riva del Garda (TN) - ItalyTel. +39.0464.555767 - Fax +39.0464.562969 [email protected]

    Per offerte:CASSA RURALE ALTO GARDAIBAN: IT 67 C 08016 35320 000002142146Codice BIC SWIFT CCRTIT2T04ABANCA UNICREDITIBAN: IT 11 A 02008 35320 000005550586Codice BIC SWIFT UNCRITM10FRBANCOPOSTAc.c. postale n. 14482384intestato a: Associazione Via Pacis onlus

    SULLA VIA DELLA PACETrimestrale di in-formazioneAnno X - n. 4 ottobre-dicembre 2015

    Registrazione n. 263 presso ilTribunale di Rovereto (TN)(19.01.2006)

    Direttore responsabilePaolo MainoDirettore di redazioneRuggero ZanonRedazioneTiziano CivettiniRuggero ZanonCollaboratoriPaola AngerettiStefania Dal PontAnnalisa ZaninArchivio FotograficoPatrizia Rigoni

    Distribuzione e numeri arretratiFausta Matteotti

    EditoreAssociazione Via Pacis onlusDirezione e amministrazioneViale Trento, 10038066 Riva del Garda (Trento) [email protected]. +39.0464.555767Fax +39.0464.562969

    GraficaEmmanuele [email protected]

    StampaAntolini Tipografia - Tione (TN)

    Finito di stamparenel mese di settembre 2015

    In copertina:Uganda: Aperti alla speranza(Foto di Paolo Maino)

    GARANZIA DI RISERVATEZZA Ai sensi dellart. 13 del D.Lgs. n 196/2003 (tutela dati personali) si garantisce la massima riserv-atezza dei dati personali forniti dai lettori ad Associazione Via Pacis onlus e la possibilit di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, o di opporsi al trattamento dei dati che li riguardano, rivolgendosi al Titolare del trattamento dati, Associazione Via Pacis onlus viale Trento, 100 38066 Riva del Garda (TN) o scriv-endo al Responsabile Dati dellAssociazione Via Pacis onlus Paolo Maino anche via email allindirizzo [email protected]. possibile consultare linformativa completa allindirizzo www.viapacis.info/privacy.aspx

    3 Editoriale Voce di chi non ha voce5 Meeting Italia

    - Desiderio di onnipotenza- Testimoni credibili di riconciliazione

    12 Meeting Uganda Un s a Dio15 Meeting America Latina Juntos en la

    alegra16 Settimane di formazione / Compiti camp /

    Canto18 Giovani

    - L'apprendista ape- Dal diario di Abigail. Settembre

    20 GMG 2016 Dalla Colombia ci scrivono22 Se vogliamo possiamo spaccare il

    mondo26 Il Congo nel cuore28 Laudato si' L'economia dello spreco 30 Checkpoint Benedetta scuola31 Politica Luce nel buio32 Quanto amo la tua parola Una miseri-

    cordia fuori dagli schemi34 Testimonianza Un salto nel buio35 Carissimo Cambiare per cambiare il

    mondo

  • 3E D I T O R I A L E

    Le ricorrenze, gli anniversari, il raggiungimento di un traguardo possono essere occasioni di festa, di celebrazione, ed giusto che lo siano. Ma sono anche motivo di bilancio, per ritarare le finalit e gli obiettivi che ci muovono nel fare quello che facciamo, per spingerci ad andare ancora pi allessenziale e poter scegliere di ripartire con maggior entusiasmo di prima.Quando, dieci anni fa, lAssociazione Via Pacis (allepoca Shalom) decise di investire tempo e risorse in una rivista di formazione e informazione, era una piccola realt nel vasto panorama dellassociazionismo e del volontariato cattolico. Oggi unassociazione internazionale presente in otto Paesi nel mondo, recentemente riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici come associazione internazionale privata di fedeli laici.Come spesso accade, la realt sconfina nellimpensabile tutte le volte in cui riconosciamo di essere chiamati a fare grandi cose, a sognare in grande, pur rimanendo saldamente ancorati alla nostra quotidianit, alla realt in cui viviamo. Scopriamo che pi viviamo momento per momento ci che percorre le nostre giornate,

    pi il nostro sguardo si eleva, svelando orizzonti inimmaginabili e mettendoci in contatto con il mondo.Oggi, come dieci anni fa, doveroso chiedersi: che senso ha per noi scrivere? perch parlare di mondi apparentemente tanto distanti da noi? perch non dedicare tempo ed energie ad altre attivit? e perch continuare a interrogarsi su ci che ci turba, su ci che ci d gioia e su ci che d senso alla nostra vita?La ragione che crediamo fermamente nelluomo, nel suo valore e nella sua dignit, nel desiderio insito in ognuno di conoscere la verit e volersi confrontare con essa; perch cerchiamo di dare ragione alla speranza che ci anima.Siamo convinti che spendere la vita per gli altri sia il miglior investimento che un uomo possa fare. Crediamo che perdonarsi occorra formarsi, perch pi siamo consapevoli di chi siamo, di quello che vogliamo, da dove veniamo e dove siamo diretti, pi possiamo dare senso al nostro essere e al nostro quotidiano. E pi siamo consapevoli, pi siamo liberi e liberi di donarci.Finch ci sar un bambino delle

    Filippine che non potr studiare, un vecchio dimenticato fra le macerie di una casa nel Nepal, un pigmeo del Congo che non ha la possibilit di curarsi, noi continueremo a dare voce al povero che non ha voce.Perch di fronte alla sofferenza, al dolore, allingiustizia, vogliamo continuare a pensare bene, ad alimentare la speranza.Perch abbiamo sperimentato che perdonare una scelta per la vita, per non rimanere schiavi della propria vendetta. Perch accettarsi e perdonarsi non costituiscono una

    resa, ma un arrendersi a un amore pi grande, che ci supera e ci travolge. E perch le ferite della vita non sono un ostacolo insormontabile alla nostra felicit, ma sofferenze da accogliere ed integrare nel proprio vissuto, grazie alle quali siamo ci che siamo. Ancor pi che dieci anni fa, oggi vogliamo gridare

    al mondo con la forza delle idee e la testimonianza personale di tanti che scrivono sulla rivista che la vita degna di essere vissuta, che la felicit possibile, che la pace, la verit e la giustizia non sono utopie, ma "rifugiati"che chiedono asilo al nostro cuore.

    VOCE di chi nonha VOCE

    Spendere la vita

    per gli altri il migliore

    investimento che possiamo

    fare

    di Ruggero Zanon

  • MEETINGT E S T I M O N I D I R I C O N C I L I A Z I O N E

  • Dal 2 al 5 luglio 2015 si svolto a Camposampiero (Pd) il Meeting di spiritualit e formazione 2015 delle Comunit dellItalia del Nord. Il titolo che ha fatto da guida alle giornate stato: Testimoni di riconciliazione (Evangelii Gaudium, 239).Sono stati giorni di rifl essione e preghiera, di fraternit e allegria. La presenza dei fondatori Paolo Maino ed Eliana Aloisi ha riscaldato i cuori dei circa 160 partecipanti. Le loro parole hanno esortato tutti i presenti a tenere lo sguardo fi sso in Ges, perch Lui il fondamento di ogni iniziativa ed Lui che conosce il cuore delluomo e sa di cosa abbiamo bisogno. Con nuova gioia e forza i partecipanti al Meeting Via Pacis hanno accolto questo invito, nella certezza di non camminare da soli.

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    VIA PACIS ROVERETOANGELAMi chiamo Angela, sono originaria di Caserta, sono sposata ed ho tre fi gli. Faccio parte della comunit di Rovereto. Ho conosciuto Via Pacis 15 anni fa, in un momento in cui il mio cuore era alla ricerca di Dio. Sono una persona timida, ma un tempo lo ero molto di pi; da bambina, quando mi facevano un complimento, mi mettevo a piangere. Durante la

    scuola elementare ho incontrato persone adulte che, anzich farmi crescere, mi hannoprofondamente ferita e umiliata. Di conseguenza, non avevo il coraggio di relazionarmi con gli altri ed ero piena di paura. Mi ero convinta che valevo meno degli altri. Fin dall'inizio, in Via Pacis ho trovato un'accoglienza gioiosa e senza pregiudizi, e mi sono sentita in famiglia. Il Signore mi ha preso per mano; il perdono e la riconciliazione sono stati come concime che ha fatto

    fi orire i rami secchi del mio cuore, trasformandoli in rami fi oriti. La misericordia di Dio mi ha ridato dignit e gioia. Sento l'amore di Dio e la Sua presenza nel mio quotidiano. Quest'anno ho frequentato il primo anno alla Scuola teologica, e mai avrei pensato di fare un passo simile. Ora sono entusiasta di imparare, di maturare nella fede e sono orgogliosa di me stessa.

    MEETINGITALIA

  • 6DESIDERIO DIONNIPOTENZA

    di ELIANA ALOISI MAINO

    Fin dal Paradiso terrestre c un nemico che soffi a su di noi tutto quello che

    pu per farci allontanare da Dio e dagli altri. Il suo scopo proprio quello di

    allontanarci dalla fonte della vita; la sua astuzia quella di agire sui punti deboli

    delluomo. E dato che in tutti noi c una scintilla di eternit, lui soffi a su di noi con la madre di tutte le tentazioni:

    pensare di essere degli di, sovvertire la creatura con il Creatore.

    Se siamo di, siamo onnipotenti, ci facciamo da soli, non abbiamo limiti, diventiamo la fonte della nostra vita e

    della legge, bastiamo a noi stessi. E possiamo fare a meno di Dio.

    Non siamo subito in grado di decodifi care tutto questo;

    razionalmente, mai nessuno di noi penserebbe di poter fare a meno di Dio, ma tutto avviene nella pratica, e ci vuole

    tempo per capirlo.

    LE VARIE FACCE DEL DESIDERIO DI ONNIPOTENZA

    Questo desiderio pu nascondersi in atteggiamenti apparentemente buoni

    e nobili: ad esempio, nel bisogno di essere perfetti, pensando che sar

    amato solo se sar perfetto; o nel bisogno spasmodico di essere riconosciuti, amati, ammirati, stimati, cercando il proprio valore in un ruolo, in un modello esterno a noi che non

    rispetta il nostro vero essere ontologico, la verit

    che c dentro di noi.Oppure, nel voler colmare il vuoto

    aff ettivo che ciascuno di noi ha, cercando di colmare quello di chi

    abbiamo vicino, evitandogli qualsiasi soff erenza, rispondendo a tutti i suoi desideri ancora prima che li esprima,

    cercando di diventare la sorgente della sua vita, sostituendosi a lui

    e parlando per lui.Ancora, pu manifestarsi nel

    desiderio di possedere laltro, quasi mangiandolo o lasciandosimangiare (perch gli opposti

    combaciano); nel non avere equilibrio tra il dare e il ricevere, nel proteggersi

    troppo o troppo poco. Oppure, nel chiedere allaltro di risarcirmi per quanto

    non ho avuto, nel non accettare il

    VIA PACIS TRENTOALESSANDRA

    Se guardo al mio passato, posso dire di aver avuto una vita tranquilla, senza grandi

    problemi. Finite le scuole superiori, ho trovato lavoro quasi subito per quattro anni, poi sono rimasta a casa per circa un anno

    e mezzo e, successivamente, ho trovato il posto dove sto

    lavorando attualmente.Ma vivevo una vita non mia,

    una vita che, in qualche modo, volevano gli altri; avevo scelto e

    non scelto di vivere cos. Mi lasciavo vivere.

    Non ero libera. Invidiavo molto le mie coetanee che uscivano da sole, facevano incontri con

    persone della nostra et, per andava bene cos, perch ero

    al servizio della famiglia.I miei litigavano? Io ero pronta a sostenere uno o laltro genitore.

    Cerano incomprensioni, problemi anche dei fratelli

    sposati? Ero sempre pronta a sistemare tutto.

    Vivevo in questa confusione, ero alla ricerca di amore,

    mendicavo amore, ma sembrava che tutti mi

    restassero vicini fi no a quando non avevano pi bisogno di me.

    Sono arrivata ad un certo

    momento della mia vita che non mi fi davo pi di nessuno, avevo costruito intorno a me un muro di cemento armato cos spesso da non permettere che nessuno potesse ferirmi.In un periodo di totale buio e dopo aver toccato veramente il fondo, ho incontrato Via Pacis.Ho iniziato a conoscere delle persone, ma pensavo: "Stai attenta, che prima o poi sono come gli altri, tutti vogliono qualcosa in cambio...". Ma poi constatavo che non era cos. Cominciavo a vedere gli aspetti belli della mia vita e respiravo aria di libert, e mi avvicinavo a Dio. stato diffi cile capire che il Signore mi amava cos come sono, anche fi sicamente, perch non mi piacevo, e mi trovavo un sacco di difetti. Era pi facile amare gli altri, anche se era un amore superfi ciale, perch non si pu amare gli altri e Dio, se prima non si ama s stessi. Via Pacis mi ha mostrato la libert, mi ha fatto assaporare il piacere di essere amata e di amare, di avere relazioni con altre persone senza pretendere qualcosa in cambio.

  • 7tempo necessario per fare ogni cosa, volendo tutto e subito (e magari anche senza fatica!), nel pretendere che laltro cambi, manipolandolo per raggiungere i nostri scopi. Delirio di onnipotenza anche rifi utare le diff erenze degli altri, ricercare sempre lamore fusionale (ovvero, quellamore totalizzante sperimentato nel tempo in cui siamo stati nella pancia di nostra madre), che ci completi e ci ridoni lesperienza di totalit perduta. Voler dominare tutto, vedere tutto, sapere tutto, comprendere tutto per certi versi, mangiare tutto. Vivere lebbrezza del potere, convinti di detenere la verit, sentirsi indispensabili, salvatori del mondo, diventando incapaci di ricevere, e, dunque, di ringraziare. Oppure allopposto svalutandosi in continuazione: "Non valgo niente, non ho doni, faccio pena".Coltivare il desiderio di onnipotenza essere persone che non hanno mai torto, che non sbagliano mai, che non hanno da chiedere perdono a nessuno, che non accettano la mediazione umana e vogliono un fi lo diretto con Dio; essere persone che si vivono come fi gli unici, che occupano tutto il posto disponibile, persone scontente che vogliono unaltra vita, e non accettano la propria storia cos come si svolta, vivendo continuamente nel sogno,

    rifi utando il quotidiano, che lunico tempo di cui disponiamo.Quale eff etto immediato scaturisce da questi atteggiamenti?Lonnipotenza presunta ci rende rivali, gelosi e sempre in competizione. Ci conduce alla brama di avere, alla cupidigia. Dietro la cupidigia c la paura di

    perdere, di non essere pi amati e riconosciuti, di non valere nulla, di perdere il proprio posto. E dentro questo c anche il desiderio di prendere, di accaparrare. La cupidigia porta alla violenza verso laltro, perch vogliamo avere quello che ha per diventare quello che .La radice ebraica della parola

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    cupidigia signifi ca fascino. Questo ricorda il decimo comandamento, che contro la cupidigia: Non desiderare le cose degli altri non farti ammaliare, aff ascinare, ipnotizzare e incantare da ci che laltro possiede, da ci che egli e che tu non sei.Ricordiamoci che i comandamenti sono leggi di vita che Dio, nostro Padre, che ci ama pazzamente, ha impresso nel nostro cuore, perch ci sia in noi la buona vita. I comandamenti non sono leggi castranti, ma esattamente il contrario: sono leggi di vita e, se li viviamo, la vita ci fa un buon servizio.

    SIAMO CREATURENoi siamo profondamente, e ontologicamente, creature. Tutto ci dice che siamo creature: abbiamo bisogno di mangiare e bere, non bastiamo a noi stessi, e ci serve anche laria per respirare, altrimenti moriamo.Inoltre, siamo creature dipendenti: o c Dio al posto giusto nella nostra vita, oppure ci sono altri di e altri signori che comandano sulla nostra vita (lavoro, fumo, farmaci usati in modo smodato, alcool, gioco).E questa la prova provata che

    VIA PACIS RIVA DEL GARDA

    Non posso certo dire di aver avuto uninfanzia serena. Sono

    la seconda di quattro fi gli, lunica femmina, e mio padre avrebbe

    voluto avere solo maschi.Laspetto della relazione a

    casa era molto limitato: vigeva la regola che pace uguale a silenzio. Quindi, a tavola non

    si parlava. Non potevo andare a trovare le mie compagne di

    scuola, n tantomeno invitarle a casa, perch ogni estraneo

    alla famiglia veniva considerato un intruso. Di mio padre non

    ricordo una parola gentile, n un gesto di aff etto. Anche

    quando portavo a casa un bel voto, cera sempre qualcosa di

    negativo da sottolineare.Non potevo neanche allearmi o

    aiutare mia madre, perch lei era gelosa dei suoi lavori domestici. Neanche per i miei fratelli valevo

    molto. Non siamo mai andati in ferie e la domenica cerano

    sempre e solo le tre c: chiesa, cimitero e casa.

    Le uniche soddisfazioni sociali e le uniche relazioni erano quelle a scuola, ma quando ho terminato

    la maturit, il mio stato emotivo crollato. Mi sono ammalata di depressione. Ricordo che stavo chiusa in camera tutto il giorno e non volevo vedere nessuno:

    la rabbia, lodio e il risentimento contro tutti avevano invaso il

    mio cuore.Mi pareva di odiare tutti,

    in primis, me stessa perch ero cos "sbagliata" da non

    essere ben voluta nemmeno dalla mia famiglia e avevo tanta

    sete di vendetta.

    Stavo sempre peggio.A circa 20 anni, ho incontrato Via Pacis. cos cominciato un lungo cammino di rinascita; un cammino non facile, perch proiettavo lodio verso i miei genitori su chi aveva autorit in comunit, in modo particolare sui Fondatori. Lentamente, con laiuto dei fratelli che mi hanno accolto in casa loro, cominciato un percorso di riconciliazione. Mio padre morto, ma prima sono riuscita a fargli un gesto di aff etto. Ho capito che molti dei suoi comportamenti erano dovuti alla sua particolare storia, e lentamente la rabbia ha ceduto il posto alla compassione. Mia madre ancora viva e me la sto godendo e coccolando, recuperando anche quella cura e tenerezza che lei non riusciva a darmi, anche se lo avrebbe voluto. Anche la relazione con i fratelli sta cambiando. Non vedo pi i fratelli di Comunit come qualcosa di pericoloso; riesco ad apprezzare e stimare anche i Fondatori e tutte le persone che hanno autorit, cogliendo la cura che hanno anche verso di me. Naturalmente, il miracolo pi grande avvenuto nel rapporto con me stessa: piano piano ho iniziato a vedere il buono che c in me, a scoprire di essere fi glia amata cos come sono. Sto imparando anche a prendermi cura di me stessa. Riesco a gestire il tempo, al lavoro sono sempre pi presente e attiva. Ci sono ancora alti e bassi, ma sto imparando a non lasciarmi annientare dai miei sbagli e dalle mie povert.

  • 9siamo creature e non bastiamo a noi stessi.Abbiamo la libert di rinunciare coscientemente al delirio donnipotenza, sul quale il nostro nemico soffi a, e mettere Dio al suo posto nella nostra vita: siamo creature e la nostra forza essere suoi fi gli.Se riconosciamo che Lui nostro Padre, noi siamo suoi fi gli amati, e gli altri sono nostri fratelli. Qualsiasi

    sia lesperienza umana che abbiamo vissuto, questa la realt che Dio ci fa incontrare: essere fi gli e fi gli amati.Se noi riconosciamo tutto questo, troviamo il giusto posto, possiamo uscire dalla dinamica rivalit-gelosia-invidia e possiamo scoprire lamore intero, totale, con cui siamo amati.Pi siamo radicati nellessere fi gli e fratelli nella nostra vita interiore ed esteriore, pi crescono la nostra identit e la nostra appartenenza;

    laltro non pi una minaccia per la nostra vita. E, se non abbiamo pi paura degli altri, il cuore si dilata e allarga i paletti della propria tenda, diventando capace di accogliere ogni diff erenza: le proprie e quelle altrui. Nella misura in cui accogliamo tutti gli aspetti che in noi non vanno, noi accogliamo gli altri.

  • TESTIMONICREDIBILI DIRICONCILIAZIONEdi PAOLO MAINO

    IL SIGNIFICATO DI CARISMA E DI VIA PACISIl carisma donato a Via Pacis come un diamante con tante sfaccettature che sono state codifi cate nello Statuto e negli scritti fondanti di Via Pacis, ma il carisma non questo; il carisma non quello che leggiamo.Gli scritti teorizzano il carisma, lo spiegano e fanno conoscere a livello intellettuale gli ambiti di operativit. Ma perch il carisma diventi tale perch il carisma diventi eff ettivamente carisma essenziale che dagli scritti, da lettera morta, diventi vita vissuta, testimonianza credibile.In questo passaggio fondamentale la docilit. Dobbiamo chiedere a Dio: Signore, aiutaci ad essere docili per fare in modo che il carisma diventi vita. Dobbiamo vivere il s, lEccomi al carisma. Ma non anno per anno, bens giorno dopo giorno, ora dopo ora.Il carisma un dono di Dio, azione dello Spirito Santo nel cuore e nella mente, ma devesserci la nostra azione, il nostro fare, il nostro dire. Si mette allopera la grazia di Dio soltanto se si vive in un atteggiamento di questo tipo, con molta preghiera e rifl essione, nella continua conversione: conversione a Dio, ma, non mi stancher di ripetere, anche conversione allaltro; e poi conversione di pensiero, di cuore, di atteggiamenti.Allora il carisma non sar pi un peso o un dovere, ma una grazia.Il carisma la grazia di assumere fi no in fondo, attraverso questo tipo di spiritualit, la nostra vita, di vivere bene questa nostra vita perch la grazia di Dio si compia tutti i giorni rendendo straordinaria la nostra vita ordinaria; rendendo bella la nostra normale vita quotidiana. Non domani, ma oggi, perch questo il nostro tempo; non

    abbiamo altro tempo! Questo il tempo di vivere, il tempo di amare; questo il momento favorevole per tutti noi per fare del bene. anche il tempo delle contraddizioni e delle diffi colt; il tempo degli interrogativi. Ma un tempo bellissimo, perch il nostro tempo, dove si svolge la nostra vita: in uffi cio, in fabbrica, a scuola, a casa, nei luoghi dove ci troviamo.Se ci lasciamo guidare dal carisma e dalla Parola di Dio, abbiamo la possibilit di mettere lo stesso carisma in azione, di costruire eff ettivamente relazioni di bene, di far prevalere il bello di essere fratelli, di guardare al mondo intorno a noi con occhi nuovi, di far prevalere il buono, il sano, la dignit.Se il carisma non cammina con la nostra vita, la Parola di Dio diventa

    per noi semplicemente un romanzo; la missione, una propaganda; la solidariet, fi lantropia; le attivit, un fare; la liturgia, un dovere.Se, invece, il carisma vita vissuta, la mia esistenza diventa testimonianza credibile; allora, ogni incontro, ogni relazione, porta nuove possibilit per tutti noi di essere strumenti di pace vera, di pace credibile.

    VIA PACIS: TESTIMONIANZA COMUNITARIA ATTRAENTE E LUMINOSACon Via Pacis c unulteriore testimonianza credibile che siamo chiamati a dare: saper camminare insieme, cercare di non camminare da soli, sostenersi reciprocamente, perch la testimonianza personale

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    importante, ma la testimonianza comunitaria ancora pi importante.Come dice Papa Francesco: Ai cristiani di tutte le comunit del mondo desidero chiedere specialmente una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa. Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35).Questo vivere la chiamata che ci ha fatto Ges in Via Pacis; testimoniare una santit personale e comunitaria. Se siamo consapevoli di questo, ci rendiamo conto che Via Pacis non per se stessa non per te, non per me, non per noi! ; Via Pacis non un circolo chiuso, non una lobby massonica, non la Carboneria, non qualcosa di chiuso.

    FRATERNIT PER LA MISSIONEIn altre occasioni avevo detto che il primo obiettivo era lunit, la fraternit, fare corpo, la comunione.Rimango convinto che questi debbano essere i nostri obiettivi, ma non per il nostro benessere, bens per la missione.Senza fraternit e unit non andiamo da nessuna parte; non c nemmeno la missione.Senza missione le nostre comunit Via Pacis possono diventare dei contenitori vuoti, degli uffi ci freddi, degli eventi che portano allauto-compiacimento, della solidariet solo perch ci piace fare progetti.Mentre la missione deve diventare testimonianza credibile.

    COSA SIGNIFICA ESSERE TESTIMONI CREDIBILI? La Parola Voi siete il sale della terra Voi siete la luce del mondo (Mt 5,13-16) detta da Ges al termine del Discorso

    della Montagna, al termine delle Beatitudini. Ges fa delle Beatitudini il suo Statuto, la Magna Charta per essere cristiani, e termina dicendo: Voi siete il sale Voi siete la luce Cos risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perch vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che nei cieli. Che si vedano le opere le Beatitudini che dobbiamo compiere davanti agli uomini per essere corpo ed essere suoi testimoni.Siamo sale e luce:

    - se diventiamo operatori di pace, - se abbiamo fame e sete della giustizia, - se ci rivolgiamo, con attenzione, alpovero: sia al povero materiale, sia al povero di Dio, sia al povero di pace;- se siamo misericordiosi, cio, se non

    desideriamo solo la giustizia, ma andiamo al di l di essa questa misericordia.Dio ci sfi da, perch il verbo al presente: Voi siete il sale. Non dice: Voi sarete il sale. Ora siamo sale, adesso siamo sale della terra.Il sale serve per concimare la terra, serve per dare sapore ai cibi, serve

    per conservare. Ovunque noi lo mettiamo, il sale caratterizza lambito nel quale inserito; se non compie questo, il sale non serve a niente, pu essere gettato.Anche per noi vale questo: se io non sono sale, non servo; se io non sono testimone di riconciliazione, non servo Il mondo non mi guarda, non mi vede, non solo mi emargina, ma mi mangia!Il sale, invece, d sapore, tono, forza, passione per accendere il fuoco della pace, della giustizia, della dignit, della misericordia, per guardare i poveri in spirito, per abbracciare i perseguitati. un progetto di vita quello che il Signore ci invita a fare. come se ci dicesse: Dovete accendere il fuoco!. L dove sei: nella tua classe, nel tuo posto di lavoro, nella tua terra, nel tuo villaggio o nel tuo condominio, accendi il mio fuoco, perch ti ho dato lo Spirito e come vorrei che questo fuoco fosse gi acceso (cfr Lc 12,49).

    Questo il tempo di vivere,

    di amare; il momento

    favorevole per fare

    del bene

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    Con grande gioia la Comunit Via Pacis di Kampala nellagosto scorso ha accolto la visita del fondatore Paolo Maino e di Nadia Armellini.Nei giorni della loro permanenza si sono svolti numerosi incontri fra i quali il Meeting della Comunit, al quale hanno partecipato oltre ai membri anche numerose altre persone.Padre Joseph Luzindana, responsabile diocesano per i giovani, ha sottolineato come Via Pacis non sia venuta a portare soldi, ma qualcosa di molto pi importante: il perdono e la riconciliazione.Domenica 30 agosto 2015, durante unaff ollata celebrazione Eucaristica nella parrocchia di Kisugu, alcuni membri hanno pubblicamente affi dato la loro vita a Ges, riconoscendolo come loro Signore.Di seguito riportiamo l'intervento di Paolo Maino pronunciato nell'occasione.

    UN S A DIOdi PAOLO MAINOOggi siete qui per dire con pi radicalit a Dio: Eccomi, Signore, desidero spendermi per Te, per il Tuo Regno. Desidero essere Tuo discepolo con pi determinazione, con pi passione, con pi forza.La preghiera di Affi damento una scelta di donare la propria vita a Dio nella Chiesa come laici nel mondo. In questo contesto, la vostra scelta di oggi dice che possibile, bello e liberante vivere in radicalit. La vostra scelta grida che la fede non qualcosa di privato, di astratto, ma diventa azione di bene, socializzazione, stile di vita, diventa bene e bello per la Chiesa e per il mondo.Questo vostro s pi radicale a Ges non un punto di arrivo, ma di partenza. La strada non sar sempre in pianura o in discesa. Troverete

    famiglia, fra i tuoi parenti; in quella situazione di confl itto, di soff erenza, diffi cile, impossibile da superare; nella tua parrocchia; con i tuoi amici; proprio in quello slum, in quella capanna, dove ci sono violenza e morte.Dio ama ed ha redento questo tempo. Viviamo in un tempo prezioso. Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse gi acceso (Lc 12,49).Quanto vorrei che fosse gi acceso:quanto vorrei che lamore di Dio si diff ondesse tra la mia gente, nella mia vita, tra i miei colleghiQuanto vorrei che il vangelo della pace, che ha cambiato la mia vita, toccasse altre personeQuanto vorrei che fosse gi acceso a Kisugu, a Nsambya, a Kampala il vento dello Spirito di verit, di pace, di bene Quanto vorrei che a Kampala, in Uganda, in Africa, la giustizia, la solidariet, la povert fossero vinte dal fuoco dello Spirito.Quanto vorrei che in Uganda nascessero altre persone innamorate

    MEETINGUGANDA

    ostacoli e diffi colt, nei quali sar fondamentale perseverare tenendo fi sso lo sguardo sullessenziale: Ges, autore della riconciliazione e della pace.In questa nostra societ malata di individualismo, dove prevale la cultura dellio, del profi tto personale, in un contesto di confl itto, di tensione a vari livelli, dove sembra dominare la fi losofi a del vinca il pi forte, il prepotente, lo spregiudicato, voi siete una testimonianza coraggiosa nel cercare di vivere con pi determinazione il Vangelo della Pace.Vi chiedo di sognare il sogno di Ges:Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse gi acceso (Lc 12,49).S, siamo in un terreno di battaglia, ma sempre stato cos: persecuzioni, violenze, confl itti, derisioni. Avere lo sguardo di Dio proprio in questo terreno di battaglia che la tua quotidianit. Dio sta agendo nel tuo posto di lavoro, di studio; nella tua classe, dove vienideriso per il tuo credo; nella tua

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    ANCLARE BESIGYE Avevo una visione negativa di me stesso e, quando succedeva qualche piccolo contrattempo, iniziavo a preoccuparmi e a pensare che non sarei stato in grado di aff rontare la situazione. Da quando mi sono unito a Via Pacis, John Bosco ci ha parlato di come Dio si prenda cura di noi e ci ami tantissimo, e ci ha incoraggiati a iniziare a

    di Ges che potessero portare il bello nella vita di tutti i giorni, nei loro quartieri, nelle loro famiglie, nel loro lavoroquanto vorrei che si allargassero i paletti del cuore per decidersi con maggiore coraggio per il Dio della vita Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse gi acceso (Lc 12,49). O sogniamo il sogno di Dio, o siamo in pasto a chi sogna il contrario, e allora siamo perdenti. Stasera torneremo nelle nostre case, alla normalit della vita, ma con Ges la normalit diventa sempre qualcosa di straordinario, con Ges lordinario diventa sempre straordinario. Perch Dio con te, e allora senti il fuoco dello Spirito che brucia in te e non ti lascia in pace.Continua a lasciarti usare da Dio, a lavorare con coraggio perch crollino i muri dellipocrisia e della violenza, delle ingiustizie, perch crollino i muri delle false sicurezze e della autosuffi cienza.Abbraccia la tua quotidianit lavorando instancabilmente per il bene e il bello, per lunit, per la pace, per la riconciliazione, affi nch ci sia vita e vita piena. Di fronte a un mondo violento, confuso e vacillante non possiamo e non vogliamo rimanere immobili, perch Dio sta agendo per mezzo nostro. Vogliamo essere protagonisti e testimoni del vangelo della pace.Non domani, ora!

    pensare bene, secondo quanto ci dice il nostro fondatore Paolo Maino. Ora non penso pi in modo negativo di me stesso, non credo pi di essere un incapace, perch so che a Dio tutto possibile. Penso bene di me stesso anche quando ho dei problemi, e questo mi d la forza di andare avanti. Credo che Dio mi ami sempre e che abbia dei progetti di bene per me.

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    Il fondatore Paolo Maino con Nadia Armellini e il responsabile di Via Pacis Uganda, John Bosco Matovu, ha incontrato S.Em. il Cardinal Emmanuel Wamala, Arcivescovo emerito di Kampala. L'incontro si svolto in un clima di cordialit, durante il quale il Cardinale ha augurato a Via Pacis di poter crescere ed espandersi in Uganda.

    Il fondatore Paolo Maino, Nadia Armellini e il

    responsabile di Via Pacis Uganda,

    John Bosco Matovu, con l'Arcivescovo dell'Arcidiocesi di

    Kampala, S.E. Mons. Cyprian Kizito

    Lwanga.

    L'incontro del fondatore Paolo Maino con il Nunzio Apostolico della Nigeria, S.E. Mons. Augustine Kasujja, il quale ha esposto la situazione di continua tensione presente in Nigeria, causata anche delle milizie di Boko Haram, che continuano a seminare morte, terrore e distruzione.

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    MEETINGAMERICA LATINA

    JUNTOS EN LA ALEGRA

    di JULIAN RAMIREZ ZULUAGA

    Julian Ramirez, responsabile Via Pacis dell'area geografi ca America Latina e

    Caraibica, insieme a padre Danilo Mejia Lora ed in unit con il Presidente Paolo

    Maino, ha organizzato la visita di una delegazione della comunit Via Pacis

    di Cotundo (Ecuador) in Colombia, realizzando cos il Primo Meeting Via

    Pacis dellAmerica Latina. L'obiettivo era quello di favorire una

    maggiore conoscenza reciproca, l'apertura ad una collaborazione pi

    diretta tra comunit, lo scambio di esperienze e la collaborazione nei

    processi formativi. In uno spirito di sussidiariet e di

    mutuo aiuto tra le comunit Via Pacis, le Comunit colombiane di Via Pacis hanno accolto alcune persone della

    recente comunit in formazione dellEcuador.

    Julian Ramirez riferisce: Ho incontrato persone semplici e piene di dignit,

    e molto impegnate nello sforzo di camminare in Via Pacis, nonostante le diffi cili situazioni personali e familiari.

    Sono state giornate intense, molto arricchenti, durante le quali si cercato

    di favorire lo scambio di esperienze, la conoscenza reciproca, momenti di fraternit nello stile Via Pacis e spazi per la formazione e la celebrazione.

    Nel suo intervento, Julian Ramirez Zuluaga ha presentato sinteticamente

    ai partecipanti i tratti salienti di Via Pacis: la preghiera, specialmente quella liturgica delle lodi; ladorazione

    eucaristica, intesa come stare in silenzio davanti a Dio; la preghiera

    spontanea e carismatica; lecclesialit: il sentirsi centro della Chiesa,

    non periferia, e limportanza della comunione con i sacerdoti e con il

    vescovo; la pacifi cazione e il perdono; la vita comunitaria, che non si esaurisce

    nellincontro comunitario settimanale, ma si realizza nellesperienza delle

    case aperte.

    LA VISITA DEL PAPA

    Dal 5 al 12 luglio 2015 Papa Francesco ha visitato Ecuador,

    Bolivia e Paraguay.Con i suoi gesti e le sue parole

    ha voluto incoraggiare e confermare nella fede

    migliaia di fedeli."Non perdete mai ha

    raccomandato la capacit di rendere grazie a Dio per quello

    che ha fatto e fa per voi; la capacit di difendere il piccolo

    e il semplice, di aver cura dei vostri bambini e anziani, di

    avere fi ducia nella giovent, e di provare meraviglia per la nobilt

    della vostra gente e la bellezza

    singolare del vostro Paese.Una giovane di Via Pacis Ecuador, Guadalupe Molina, ricorda: Che il Papa veda nei giovani qualcosa di speciale non solo ci rincuora, ma ci infonde la sua stessa fede. Egli ha posto una semente di amore e speranza in ciascuno di noi, senza distinzione di et, sesso, etnia o condizione sociale. Quello che hai ricevuto gratis, dallo gratis! uno dei messaggi che pi mi hanno colpito. Io sono un dono di Dio; tutto quello che sono, lo sono grazie a Lui. Nel bene e nel male Egli sta sempre accanto a me.

  • SETTIMANE DI FORMAZIONEIl mondo non cambia senza di te

    Dal 9 al 22 agosto 2015 si sono svolte in Loc. Ballino di Fiav (Tn) le settimane estive 2015 che Via Pacis Nord Italia organizza per i ragazzi dai 10 ai 14 anni.

    I responsabili scrivono: Questanno abbiamo rifl ettuto sulla solidariet, accompagnati dalle domande: Dov' tuo fratello?; Sono forse io il suo custode?. Aiutati dalla nostra fede, crediamo che siamo tutti fi gli di uno stesso Pap, Dio, e per questo

    siamo tutti fratelli, responsabili luno dellaltro. Insieme abbiamo scoperto che possiamo essere custodi del nostro fratello, vicino o lontano che sia, in tanti modi diversi: attraverso piccoli gesti di speranza, come un sorriso, un abbraccio o una

    parola buona, ma anche adottando uno stile di vita sobrio, attento ai consumi, alle parole, alluso del nostro tempo, allaiuto in casa o a scuola, o ancora contribuendo al sostegno di un bambino povero o alla realizzazione di progetti in favore di una vita

    migliore. Siamo tornati a casa con la consapevolezza e la gioia che non siamo fi gli unici, ma che ciascuno di noi ha tanti fratelli ed responsabile di chi gli sta intorno

    perch... il mondo non cambia senza di te.

    CANTOCrescere a tempo di musica

    Questestate a Riva del Garda (Tn) alcuni bambini molto volenterosi, nonostante il caldo, hanno seguito con grande entusiasmo le lezioni di canto e ballo per prepararsi a poter

    far parte della Corale Via Pacis.Seguiti pazientemente dalla Responsabile della Musica e

    del Canto, Mariarita Cazzaniga, e di Elisa Casarini, si sono dedicati alla parte teorica e a quella pratica con grande

    interesse e costanza, ottenendo ottimi risultati.

    COMPITI CAMP Insieme pi bello

    La Comunit Via Pacis di Riva del Garda ha organizzato anche questanno dal 24 al 28 agosto 2015 il Compiti Camp: un modo concreto ed

    originale per aff rontare insieme i compiti delle vacanze.Presso le sale del nuovo Oratorio di Arco (Tn), alcuni insegnanti e giovani

    studenti si sono messi a disposizione di bambini e ragazzi della Scuola primaria e secondaria per affi ancarli nello svolgimento dei compiti scolastici delle vacanze. Non sono mancati momenti dedicati al canto, allo star bene

    insieme nella stima e nellaiuto reciproco. Unesperienza arricchente per tutti i partecipanti: per i bambini e ragazzi, che hanno potuto cimentarsi con

    impegno con tabelline e grammatica; e per i loro aiutanti alcuni insegnanti ed alcuni giovani , che hanno messo a disposizione il loro tempo e le

    loro competenze per aiutare i pi piccoli. Fraternit, condivisione, allegria, impegno, studio e gioco: queste parole raccontano il clima presente al

    Compiti Camp e testimoniano che aiutarsi reciprocamente una scuola di pace che apre vie sempre nuove.

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    A P E

    L ' a p p r e n d i s t a

    GIOVANI

    Dana se ne stava comodamente sdraiata in mezzo ad un prato. Lerba verde laccarezzava timidamente, sospinta dal tiepido venticello della montagna. Il cielo riposava sereno, spruzzato di candide nuvole che disegnavano le pi disparate forme sul quellenorme tela azzurra. Dana si perdeva nellosservare i colori vivaci dei fi ori, i movimenti precisi dei ragni che tessevano la tela tra gli steli derba, il volo leggero delle farfalle. Ascoltava in silenzio, rimanendo incantata davanti alloperosit delle api che, instancabili, volavano di fi ore in fi ore raccogliendo il polline. Ma il mondo pu essere come questo prato? si chiese Dana con una piccolissima parte di s... Una serie di piastrelle grigio sporco e fi le di banchi in legno; al posto del cielo un soffi tto che originariamente sarebbe dovuto essere bianco, ma che assomigliava pi ad un color panna andata a male. La quiete fu turbata dalla tonante voce della professoressa di tedesco, e Dana si ritrov catapultata nella realt di tutti i giorni. Ma la stessa domanda galleggiava sul confuso marasma dellaula: Il mondo pu essere come quel prato?. Dana sospir: la scuola, la casa, le strade, la vita, una routine di cose che andava per conto suo. E la libert? Doverano i prati verdi e il poter decidere cosa fare e quando? Perch era tutto cos monotono, come una puntata di una serie televisiva vista e stravista? La sveglia, la colazione, la fermata dellautobus, le lezioni, il pranzo, i compiti, la cena, e poi a dormire. E poi tutto da capo, con le stesse persone e gli stessi posti. Perch al mondo era tutto cos solito? Pi Dana prestava attenzione a questi pensieri, pi la rete intricata della tristezza lavvolgeva, sfumando ogni minuto in un colore fastidiosamente cupo. Ma ecco, il professore ditaliano era entrato in classe con un sorriso raggiante stampato in faccia. Dana si stup della sua allegria: che aveva da sorridere? Le facce degli alunni erano sempre quelle, laula anche, per non parlare delle cose da insegnare, sempre e irrimediabilmente le stesse. Ma allora, perch sorrideva? Come di consuetudine, il professore scrisse sulla lavagna la citazione del giorno (ad ogni lezione arrivava con una frase nuova, presa chiss dove): Liberi di scegliere. Se io potessi scegliere pens Dana farei lape; andrei di fi ore in fi ore a raccogliere il nettare. Non mi importerebbe che il fi ore sia bello o brutto, piccolo o grande; ogni fi ore ha qualcosa da dare. E poi ci farei il miele. Un buonissimo miele. Gi, ma sar vero che siamo liberi di scegliere? E il mondo pu diventare un prato? E se ci provassi a fare lape? A prendere da ogni esperienza, da ogni persona un po di nettare per fare il mio miele? Ci prover decise Dana, appena prima di sorridere nuovamente.E inaugur il suo primo giorno da ape. Riuscir Dana a perseverare in questa scelta? Come sar il suo futuro? Sar diffi cile? Faticoso? Ci saranno persone pronte a schiacciarla?Forse, ma ci sar certamente pi vita, pi speranza, pi gioia e buon miele.

    di Daphne Squarzoni

  • 19

    strano pensare che un mese dell'anno possa suscitare tante emozioni: timore, ansia, trepidazione, voglia di fare, paura di far fatica, gioia, tristezza, e chi pi ne ha, pi ne metta. Gi, hai capito: settembre alle porte! E anchio non sono esente dal provare emozioni contrastanti. La prima il timore di cominciare un anno che potr essere pieno di diffi colt, pieno di momenti in cui sbaglier e non sapr tener fede a ci che vorrei e, non per ultimo, la paura di vivere in mezzo a persone che non sempre capiscono ci che dico, ci che condivido loro. Come potr condividere ai miei compagni di universit tutto quello che ho imparato, capito, vissuto in quest'estate, accanto a persone che mi hanno fatto scoprire la potenza di Dio, limportanza delle relazioni vere e profonde, la bellezza dello studio e dellimpegno?Eppure, lemozione predominante nel mio cuore una gran gioia di ricominciare, che combatte con la paura, per prendere il dominio completo del mio cuore. Gioia al pensiero che adesso ricomincia l'avventura: vero, potranno esserci battaglie, ostacoli da superare, debolezze che paiono impossibili da sconfi ggere, ma questo il momento buono! Il momento per mettermi in gioco al cento per cento, per mettermi alla prova nel tener fede a ci che ho scelto durante l'estate, nel periodo sereno e di pace Si apre per me la possibilit di migliorare in tante cose rispetto agli anni scorsi, e non ne vedo l'ora! facile dire cos adesso, ma a scuola inoltrata cambierai idea! mi dico. S, perch ogni anno parto piena di buoni propositi; e ogni anno, puntualmente, mi ritrovo a met strada senza aver messo in pratica quasi nulla. Ma quest'anno sar diverso! Sai perch?Perch ho scoperto una cosa che non voglio farmi sfuggire: non basta partire desiderando di dare il massimo, di essere costanti nello studio, di essere coraggiosi nelle situazioni di ogni giorno, ecc. necessario legarsi fi n da subito a delle scelte concrete, a delle strategie per aff rontare l'anno con le proprie diffi colt e le proprie debolezze. E soprattutto, so che non dovr combattere da sola, mai! per questo che ho provveduto a crearmi un esercito che possa stare al mio fi anco nelle battaglie di questanno: ho chiesto a delle persone a me care di aiutarmi nei miei ostacoli pi grandi e di ricordarmi ogni volta che star per perdere la memoria le decisioni che ho preso per vivere al meglio lanno! Ora la gioia a riempire il mio cuore, lasciando solo un minimo spazio alla paura. S, decisamente non vedo lora di cominciare. E prometto di scriverti ogni cosa che render bellissima questavventura! A presto.

    Abby

    S E T T E M B R E

    D a l d i a r i o d i A b i g a i l

    di Elena Bonometti

  • Documenti: Carta didentit o PassaportoTessera sanitaria Note: per motivi organizzativi i posti sono limitati e la precedenza avverr in base alla data di iscrizione Documento di Accompagno: chi non ha compiuto i 14 anni di et al 26 lugno 2016 pregato di contattare Claudia Carloni che dar le indicazioni necessarie circa questo documento Per informazioni: Claudia Carloni Tel. +3391538593Mail: [email protected]

    Dati bonifico bancario:Associzione Via PacisIBAN: IT88T0801635320000002305273Causale: Gmg2016 nome e cognome

    Dalla Colombia ci scrivono...

  • Molti giovani colombiani vivono situazioni molto difficili, di non senso e vuoto della vita, cercando falsi miraggi di felicit. Credo che il nostro impegno sia quello di fortificare la missione coi giovani per essere noi evangelizzatori dei nostri coetanei.La GMG di Cracovia un'opportunit per condividere la nostra fede con le esperienze dei giovani di tutto il mondo, rispondendo al messaggio di Papa Francesco, che esorta i giovani a fortificare la loro spiritualit, a lottare per la Chiesa e le sue comunit e, soprattutto, ad aiutare a trasformare questa societ a partire dalla nostra quotidianit, con piccoli e grandi atti di amore, come propone Via Pacis.

    HERNAN DARO RESTREPO OSPINA

    Ho 16 anni e frequento Via Pacis da 8 anni. Ho conosciuto questopera di Dio attraverso la testimonianza di impegno e partecipazione dei miei genitori. Durante questi anni, passo dopo passo, sto aderendo al carisma della comunit: ho imparato che avere relazioni riconciliate con me stessa, con gli altri, e con Dio uno stile di vita che ha come conseguenza la gioia e la pace di vivere ogni giorno in una lotta per crescere e maturare nella fede. Con gioia abbiamo ricevuto la notizia della possibilit di partecipare alla GMG di Cracovia. La vediamo come una grande opportunit, ed per questo che ci siamo attivati per cercare di autofinanziarci, poich le nostre famiglie non hanno la possibilit di aiutarci. Da tempo abbiamo iniziato a pregare per questa intenzione, per predisporre i nostri cuori a questo incontro.

    MARA JOS GARCA

    Ho 17 anni e da 9 anni faccio parte della comunit Via Pacis della Tebaida, dove ho respirato il carisma Via Pacis fin da bambina. Dio mi ha permesso di vivere esperienze indimenticabili, attraverso le quali ho imparato molte cose sagge per tenere la mano di Dio sulla mia strada

    MARA FERNANDA LPEZ CARDONA di giovane, con grande gioia. Ho imparato a lottare

    per andare contro corrente, soprattutto quella corrente che propone ai giovani il minimo sforzo, il piacere ed il benessere. Questo andare contro corrente come ci dice Ges: "Vivere nel mondo, ma non essere del mondo", tentando di aiutare quelli che hanno bisogno ed amando il nostro prossimo come noi stessi. Ho scoperto il potere enorme che ha la preghiera: illumina la mia strada, mi aiuta a parlare con Dio e a vincere la tentazione.Penso che la Giornata Mondiale della Giovent sar unesperienza unica, dove incontreremo tanti giovani uniti da un solo obiettivo: celebrare, vivere e condividere la stessa fede in Ges. Noi ci stiamo preparando non solo a livello spirituale, con incontri di preghiera e formazione, ma anche a livello economico, per raccogliere fondi per autofinanziarci.Ci affidiamo alla Divina Provvidenza, mettendo tutto nelle sue mani e facendo anche la nostra parte con piccoli sacrifici e risparmi, poich le cose davvero preziose nella vita implicano sforzo e sacrificio.

  • Nei miei recenti viaggi in Africa e nelle Filippine, quando mi trovavo nelle baraccopoli, negli slum, mi veniva in mente lEnciclica di Giovanni Paolo II Redemptoris Missio, nella quale diceva che, guardando il mondo doggi, ci viene da pensare che

    qualcosa non va. Anchio mi sono trovato in diffi colt, e continuavo a ripetermi: C qualcosa che non va! Dopo 2000 anni di cristianesimo, c' qualcosa che non va! Il cristianesimo ha forse fallito?. Il marxismo diceva che prima bisognava cambiare la struttura, lorganizzazione sociale e politica, e dopo sarebbe cambiato luomo. Ma non successo. Il capitalismo predicava che la libera concorrenza nelleconomia avrebbe assicurato ricchezza e felicit per tutti. Ma non successo. Il cristianesimo ha sempre aff ermato che, se cambiava la persona, sarebbe cambiata anche la societ. Ma non successo. I cattolici nel mondo sono 1 miliardo e 200 milioni, i cristiani compresi i protestanti, gli ortodossi ecc.

    di Paolo Maino

    sono 2 miliardi e 900 milioni. Il fuoco dello Spirito dovrebbe trasformare il mondo... Ma dov il fuoco bello, buono, santo della grazia? C qualcosa che non va! Abbiamo fallito. E mi domando: dove sbaglio? dove sbagliamo? Mi viene in mente la Lettera ai Romani, al cap. 12: Non conformatevi alla mentalit di questo secolo, ma trasformatevi, rinnovando la vostra mente per poter discernere la volont di Dio.San Paolo non dice: Trasformate il mondo, ma trasformatevi per trasformare il mondo. Ma facciamo fatica a trasformarci, perch siamo attaccati ai nostri privilegi, alle nostre cose, alla nostra automobile, alle nostre case, al nostro orto, e facciamo fatica a staccarcene.

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  • La trasformazione una fatica richiestaci giorno per giorno, ora per ora; un cambiamento di pensiero che ha una ricaduta anche sullagire, sullorganizzazione, sulla struttura, perch altrimenti non suffi ciente: non cambier mai nulla.La conversione personale devessere nella mia mente, per trasformare la struttura di peccato e di male in struttura di grazia, di bene, di bello. Abbiamo usato tanto la parola sobriet. Labbiamo sentita tante volte e non vorrei che scivolasse nella retorica. In Africa, in quelle zone depresse e malsane, dove ci sembrava di camminare nellinferno, maleodoranti, in quelle abitazioni dove si faceva fatica ad entrare e bisognava tapparsi il naso, con le fogne a cielo aperto, la parola sobriet che signifi cato poteva avere?Sobriet mi sono detto non semplicemente rinunciare a qualcosa. Credo signifi chi saper distinguere tra bisogni reali e bisogni favoriti dalla moda, dalla pubblicit, dalla logica del mercato; uno stile di vita basato sul senso della misura, dellequilibrio, attento allaltro, allambiente, a Dio. E qual la misura della sobriet? il Vangelo a

    mostrarcela, il Vangelo delle contraddizioni. Nel Vangelo, lo spreco di un intero vaso di profumo super costoso, versato da una donna sui piedi di Ges sobriet. Al contempo, sobriet anche lo spreco della vedova povera che ha solo una moneta e la getta nel tesoro del Tempio. Quella moneta le sarebbe servita per comprare qualcosa da mangiare per quel giorno.Ma entrambi i gesti esprimono lessenziale: lamore incondizionato e il dono totale di s. Non abbiamo ricette, ma ci rendiamo conto che noi non stiamo vivendo nel mondo reale, perch la maggior parte della gente non vive come noi: non ha la luce elettrica in casa, non ha lacqua, non ha il gas, non ha lavoro, non ha medici e nemmeno medicine.

    Raccontava John Bosco responsabile della comunit di Kampala che molti si ammalano di malaria e non hanno di che curarsi e, quindi, muoiono: basta poco.Noi siamo responsabili anche nei confronti delle nuove generazioni. Noi stiamo rendendo brutto questo mondo e per cosa? Per denaro, per profi tto, perch non vogliamo rinunciare ai nostri privilegi, perch non vogliamo pagare di

    Da quando ho incontrato Via Pacis in occasione della visita del fondatore a Nairobi, ho continuato a chiedermi come mai una persona che non mi conosceva si fosse presa tanto cura di me. Io non ero abituato a preoccuparmi delle persone che non conoscevo. Ho capito che non devo interessarmi solo alle persone che conosco, ma a tutti.Sono stato molto toccato dai leader di Via Pacis, dal modo in cui lavorano e coinvolgono le persone. Si prendono cura sia dei bisogni spirituali che di quelli materiali. Predicano la pace e la riconciliazione. Questo mi ha spinto a spendermi di pi per la pace nella mia quotidianit.

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  • persona. Una sera, il Nunzio Apostolico in Nigeria, S.E. Mons. Augustine Kasujja, ci ha detto che nel paese c tutto il male possibile (a cominciare dai terroristi islamici di Boko Haram). E parlavamo di come si pu risollevare questo mondo.Lui diceva che, come Chiesa, dobbiamo cominciare a darci una regolata e cambiare mentalit. Dobbiamo rimettere in discussione il sistema, basato su pochi ricchi per i quali lavorano molti poveri che abitano in rifugi malsani nelle bidonville.E continuava: se noi che abbiamo del denaro, non diamo la possibilit a queste persone di avere un appartamento consono e di poter mandare i fi gli a scuola, questo sistema ceder, ci sar una rivolta, perch queste persone non sopporteranno pi di lavorare per aumentare la ricchezza di chi gi ricco.

    celebreremo? Solo la misericordia di Dio verso luomo?No, se vogliamo celebrarlo davvero, dovremmo pensare alla misericordia delluomo nei confronti delluomo; una misericordia attiva nel trasformare i luoghi di male in luoghi di bene, i luoghi brutti in luoghi belli. In questo Giubileo della Misericordia vorrei che, attraverso me, le altre persone potessero vedere la Misericordia di Dio; una misericordia che si fa altro e singinocchia di fronte al povero e aiuta il povero. Questo tempo non pu essere il tempo delle distrazioni, dobbiamo guardare allessenziale, altrimenti cadremo nella mondanit spirituale.

    Ho 29 anni, sono sposato, e faccio il pilota. Da tempo mi ero allontanato da Dio. Lincontro con Via Pacis mi ha fatto riaprire gli occhi, e ho realizzato che Dio non questione di volare con un aereo fra le nuvole, ma aprire il mio cuore a Lui e off rirgli me stesso. Questo mi ha aiutato a donarmi di pi a Lui e a farlo entrare nella mia vita. La presenza di Dio ha portato la felicit anche nella mia famiglia.

    E noi abbiamo visto orfani e vedove, che dormono sulla terra battuta e non hanno niente. Abbiamo visto le grandi discariche di rifi uti dove la gente va a prendersi anche cibo da mangiare!E mi dicevo: LAfrica sar salvata dagli africani; la povera Africa sar salvata dai poveri africani!.John Bosco a volte non mangia perch non ha niente da mangiare. Eppure, nella sua comunit hanno messo insieme le loro poche forze per sostenere nello studio tre ragazzi della parrocchia, racimolando il corrispettivo di 167 euro allanno per ciascuno. Sanno che il tempo si fatto breve. Vi lascio una domanda: Stiamo andando verso il Giubileo della Misericordia. Una misericordia verso chi, verso cosa?Siamo 1 miliardo e 200 milioni di cattolici, se vogliamo possiamo spaccare il mondo! Il Papa ha indetto il grande Giubileo della Misericordia. Ma che tipo di misericordia

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  • due AfricheA Nairobi ho avuto il primo incontro con le contraddizioni dellAfrica. Ho visto le baraccopoli, ho visto persone che cercavano materiale da riciclare e anche cibo frugando nelle immondizie; ho visto le docce a pagamento, dove la gente della baraccopoli pu andare a lavarsi visto che nelle proprie case non ci sono n acqua n servizi igienici. Ho visto i quartieri dei ricchi immersi nel verde, puliti, moderni, e i quartieri dei poveri immersi nelle immondizie, con case costruite in qualche modo; ho visto strade piene di buche, galline, capre e mucche che

    pascolano ai lati della strada o lungo la ferrovia. Ho visto dei centri commerciali molto moderni e le bancarelle dei poveri costruite con quattro pali di legno. Ho visto tante macchine e pullmini stracarichi di persone, ma anche tantissima gente che cammina lungo le strade andare a piedi lunico mezzo di trasporto che possono permettersi!

    lo slum di KampalaA Kampala la citt moderna costruita su dei colli e nelle parti basse ci sono le baraccopoli. Qui le case se cos si possono chiamare sono dei ripari fatti di fango e canne di bamb. I pi fortunati hanno delle costruzioni fatte di mattoni dargilla.La maggior parte di queste case composta da una sola stanza, senza fi nestre; c solo la porta dentrata; il tetto in lamiera, spesso anche bucata. Due o tre materassi per terra fanno da letto per 6-7 persone; un fi lo fa da armadio per appoggiare i vestiti. Quando piove la gente spesso deve scappare dalle case, rischiando addirittura di annegarvi dentro per

    mancanza di vie di fuga.

    la dura quotidianitAbbiamo incontrato persone che stanno vivendo situazioni molto diffi cili: - una donna rimasta sola perch il marito scappato con i soldi ricevuti da un grosso prestito bancario. Non riuscendo a pagare il debito, si vista portar via la casa dalla banca e ora non sa dove andare ad abitare con i fi gli;- una nonna che deve provvedere al mantenimento dei nipotini rimasti orfani. Lunico fi glio, il solo sostentamento per la famiglia, morto annegato davanti alla loro casa, mentre cercava di salvare la madre durante un allagamento; pensava fosse rimasta in casa ed entrato a cercarla. La madre era al salvo, ma lui non ce lha fatta ad uscire in tempo ed annegato; - una madre, sola con tre fi gli, che vive in una baracca lunga quanto un materasso. Questa casupola funge da casa e da negozio. Per via della grande povert, non pu permettersi di mandare i fi gli a scuola.

    di Nadia Armellini

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    Noi non stiamo vivendo nel mondo reale, perch la maggior parte della gente non ha luce, acqua, gas, medicine, scuole...

  • Siamo partiti con la jeep, sotto una pioggia incessante, le ruote sprofondavano nel fango. Arrivati quasi a met strada, ci hanno detto che la pista era impraticabile a causa della caduta di alcuni alberi. Ci hanno indicato di sistemarci in una povera capanna abbandonata. Abbiamo dormito l!.Alla fine raggiungono la meta, un luogo sperduto in mezzo alla foresta. Il vescovo della diocesi congolese aveva tanto insistito perch andassero proprio l, fra Pigmei e Bant, a portare i primi aiuti sanitari. Prima in una capanna, poi in una piccola costruzione diventata con gli anni sempre pi grande. Ora un vero ospedale in mezzo alla foresta, molto lontano dalla citt pi vicina. Il Centro Sanitario don Domenico Pincelli oggi considerato un fiore allocchiello della sanit congolese.Suor Rita Panzarin racconta i primi approcci con quella realt: Al nostro arrivo dopo un estenuante

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    Via pacis e il Centro sanitario don domenico pincelli"2004 - realizzazione del corpo centrale dell'ospedale e di n. 4 padiglioni di degenza: maternit/pediatria, medicina generale, chirurgia, malattie infettive2005 - realizzazione della sala operatoria adiacente al corpo centrale2008/2010 - intervento triennale di potenziamento del Centro con attivit di formazione, prevenzione ed igiene, e con la costruzione di case per infermieri e medici

    2011 - acquisto di una jeep per il trasporto di ammalati dai villaggi all'ospedale, oltre che per il trasporto di attrezzatura dal Camerun

    2011 - scavo di un pozzo presso il Centro2012/2014 - fornitura di medicinali necessari al funzionamento dell'ospedale2015 - costruzione del nuovo padiglione di degenza

    di Marilena Brighenti

  • viaggio, aprendo la pista davanti a noi con piccone, sega, badile e qualche pezzo di corda, abbiamo trovato solamente un rudere, dove 30 anni prima sorgeva una piccola missione, infestato da topi, insetti e serpenti. Senza perderci danimo, un po alla volta, con instancabile pazienza e tanto sacrificio, abbiamo iniziato ad offrire alla popolazione due servizi assolutamente mancanti e necessari: assistenza medica e istruzione.Oggi il nuovo padiglione di degenza presso il Centro Sanitario don Domenico Pincelli a Semb, nel Congo Brazzaville, nel mezzo della foresta equatoriale, ormai completato e a disposizione della popolazione della zona, composta principalmente da due etnie: Bant e Pigmei, questi ultimi pi numerosi e poverissimi.Certamente suor Rita Panzarin, responsabile per i progetti Via Pacis in Camerun e Congo Brazzaville, e le due consorelle, arrivate qui nel gennaio 1995, non avrebbero nemmeno lontanamente immaginato di realizzare ci che oggi davanti agli occhi di tutti.Lincontro con i Pigmei che vivevano e, in gran parte vivono tuttora, in misere capanne di foglie sparse nella lussureggiante vegetazione, stato inizialmente molto difficoltoso. Questa gente ormai non si fidava

    pi di nessuno: alcuni missionari giunti fin l dopo pochi mesi non hanno resistito alle durissime condizioni di vita e sono andati via. Le suore invece hanno iniziato a radunare lungo la pista gli ammalati che avevano bisogno di cure, hanno iniziato a vaccinare i bambini e fornito agli adulti consigli fondamentali per la prevenzione di alcune malattie.Contemporaneamente, intorno alla missione, sotto gli alberi, si cominciava a dare una prima istruzione ai bambini. Poco alla volta si passati alle capanne di fango e, quindi, a piccole costruzioni in legno.LAssociazione Via Pacis ha da sempre sostenuto lopera della missionaria, fornendo farmaci, attrezzature mediche, costruendo pozzi e realizzando le prime scuole in muratura.In ricordo del co-fondatore don Domenico Pincelli, e con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, nel 2004 prende vita il primo nucleo del Centro, che sar poi progressivamente ampliato e potenziato fino allultimo nato, il padiglione Saint Paul, con 40 posti letto, di cui 16 per lassistenza pediatrica e altrettanti per lassistenza ostetrica e ginecologica, pi otto posti letto per le emergenze chirurgiche.Ora il Centro sanitario pu ospitare fino a 100 malati, con particolare riguardo ai bambini e alle donne in gravidanza a rischio di complicanze nel parto, ai malati di TBC, malaria, Aids, ecc. Allo stesso tempo proseguono le missioni sanitarie nel cuore della foresta, utilizzando lapposito fuoristrada attrezzato per il primo intervento che pu trasportare allospedale i malati gravi.Suor Rita Panzarin lanima di questopera. Oltre al suo lavoro di ostetrica diventata geometra, direttrice dei lavori, economa...In questi anni si sempre operato per creare integrazione fra le due principali etnie, spesso rivali tra loro. I risultati si vedono sia al Centro sanitario, dove, nelle stanze di degenza, sono ricoverati ammalati di entrambe le etnie, sia nelle aule scolastiche, dove i bambini imparano non solo i primi rudimenti del sapere ma anche la pacifica convivenza, laccoglienza reciproca, lintegrazione delle diversit.Oggi anche la foresta sta cambiando sotto la scure dei cinesi, che tagliano ettari ed ettari di bosco. Ma, se qualcuno si fa male, anche per loro c lospedale di suor Rita.

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  • Leggere lEnciclica di Papa Francesco Laudato si unesperienza sorprendente nel panorama culturale nel quale siamo immersi, dove domina la frammentazione, lesasperazione dei punti di vista, il rifi uto di andare in profondit, la banalizzazione dei grandi valori, il relativismo pratico che pone al centro gli interessi soggettivi. Nell'introduzione il Papa delinea lo sviluppo del suo pensiero, attraverso quelli che defi nisce gli "assi portanti" dell'Enciclica: "lintima relazione tra i poveri e la fragilit del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; linvito a cercare altri modi di intendere leconomia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dellecologia; la necessit di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilit della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di

    un nuovo stile di vita"1. Quello che sorprende nel testo la grande attenzione a cogliere i legami e integrare i vari aspetti in una prospettiva complessa e dinamica, senza isolare o privilegiare un argomento rispetto agli altri. Nel mondo attuale siamo abituati a scontri ideologici senza possibilit di incontro. Qui, invece, i contributi di scienza e tecnica, fi losofi a e teologia, politica ed economia, sociologia ed educazione vengono accolti e fatti dialogare nel rispetto delle loro diverse e specifi che metodologie. Il Papa ci aiuta a prendere coscienza della gravit della situazione ambientale e dei rischi di devastazione globale a cui abbiamo portato la nostra terra, e insieme stimola alla speranza, all'impegno

    possibile, ai cambiamenti che dipendono da ciascuno di noi: Leducazione alla responsabilit ambientale pu incoraggiare vari comportamenti che hanno unincidenza diretta e importante nella cura per lambiente2.Scuote e provoca la responsabilit dei governanti e dei vertici internazionali, e insieme svela l'atteggiamento che si pu nascondere in ciascuno di noi, quando viviamo con "spensierata irresponsabilit": "Questo comportamento evasivo ci serve per mantenere i nostri stili di vita, di produzione e di consumo. il modo in cui lessere umano si arrangia per alimentare tutti i vizi autodistruttivi: cercando di non vederli, lottando per non riconoscerli, rimandando le decisioni importanti,

    di Marialuisa Toller

    L'economiadelloSPRECO

    L A U D A T O S I '

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    Questo comportamento evasivo ci serve per mantenere

    i nostri stili di vita,

    di produzione e di consumo(Laudato si', n. 59)

  • facendo come se nulla fosse"3. Accoglie e valorizza i contributi di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della natura, e insieme rilegge il Vangelo della creazione, convinto che "la scienza e la religione, che forniscono approcci diversi alla realt, possono entrare in un dialogo intenso e produttivo per entrambe"4. Ci invita al rispetto sacro, amorevole e umile5 verso ogni creatura minacciata di estinzione, e insieme richiama con forza che questo non significa equiparare tutti gli esseri viventi e togliere allessere umano quel valore peculiare che implica allo stesso tempo una tremenda responsabilit6. Questa visione integrale possibile perch, per il Papa, la fede il fondamento e la radice unificante delle posizioni che lEnciclica assume.

    Ogni creatura ha una funzione e nessuna superflua. Tutto luniverso materiale un linguaggio dellamore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto carezza di Dio7. Per dirla con san Francesco, che il Papa cita integralmente: Laudato sie, mi Signore, cum tucte le tue creature.C un passaggio, proprio allinizio dellEnciclica, che risuona in modo particolare alla nostra sensibilit: Fra i poveri pi abbandonati e maltrattati, c la nostra oppressa e devastata terra, che geme e soffre le doglie del parto (Rm 8,22)8. Richiama il nostro Statuto: Via Pacis testimonia il desiderio di accogliere e amare ogni forma di povert9. Attraverso la lettura e la riflessione delle parole del Papa, abbiamo la

    possibilit di rendere pi concreto e attento il nostro compito di riconciliazione con il creato, secondo il carisma che Dio e la Chiesa ci affidano.

    1 PAPA FRANCESCO, Laudato si, 16.2 Ibidem, 211.3 Ibidem, 59.4 Ibidem, 62.5 Ibidem, 89.6 Ibidem, 90.7 Ibidem, 84.8 Ibidem, 2.9 STATUTO VIA PACIS, art. 7 1.

    L'ECONOMIA DELLO SPRECO29

  • C H E C K P O I N T

    Sta per ricominciare l'anno scolastico. Una mission impossible da cui forse non si torna indietro vivi? Abbiamo bisogno di aiuti soprannaturali, soprattutto in matematica? Sarebbe meglio esorcizzare preventivamente

    insegnanti e compagni? Non credo proprio.In realt, rischiamo di farci paralizzare da un conformismo negativo sulla scuola: noiosa, ingiusta, non creativa, non aggiornata. Un incubo.Persone famose alimentano sul web questo alone di tragedia insensata: Entrando a scuola tremavo, uscendo da scuola piangevo. Andavo a scuola come si va al patibolo, la mia decapitazione era sempre soltanto rinviata; Quando ho passato la maturit mi sono reso conto di avere finalmente unignoranza enciclopedica!. Coraggio, c una buona notizia per tutti: mamme, pap, studenti e insegnanti.Per le mamme e i pap: se rinunciamo allidea che la scuola debba fornire attestati di buona genitorialit attraverso i risultati

    BenedettaSCUOLA

    di Tiziano Civettini

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    dei figli, possiamo liberare energie per educare alla fatica che libera e nobilita.Per gli studenti: se consideriamo la scuola non come un male necessario da vivere alla meno peggio, possiamo aprirci al gusto di imparare e alla gioia di vivere relazioni autentiche in un momento magico della vita.Per gli insegnanti: se guardiamo i ragazzi non come pubblico da stupire o belve feroci da blandire, possiamo intravvedere il miracolo di vite che sbocciano e di strade che si aprono e il privilegio che abbiamo di accompagnarli in un tratto speciale della loro strada.Chiediamo a Dio di guardare alla scuola con occhi nuovi, con occhi positivi, di gratitudine. La scuola qualunque posto si occupi in essa missione, luogo di relazioni, luogo in cui posso esercitarmi ad ascoltare; luogo di fatica e, a volte, anche di noia. Non nascondiamocelo, anche luogo di tensioni, di tradimenti, di competizione: ci sono da portare pace e gioia. unoccasione unica per capire s stessi e gli altri, e per costruire un mondo davvero migliore.

  • P O L I T I C A

    I n occasione dell'annuale lectio magistralis in onore di Alcide Degasperi, Mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della CEI, ha esordito dicendo che senza politica si muore. La societ ha bisogno di essere governata prima di tutto secondo giustizia. Degasperi, come statista, politico e uomo, sempre stato guidato da una fede granitica, coerente, cristallina, da una condotta pratica ed esemplare, a volte veramente ammirabile. Non divideva laspetto privato da quello pubblico, la sua vita era integrata armoniosamente. Le sue virt umane erano anche virt politiche; questo gli dava una straordinaria serenit danimo ed una coerenza invidiabile. La sua non era una vita di facciata che nascondeva il vuoto, ma una coerenza che l'ha portato ad essere larchitetto di una nuova Repubblica, grazie allo spirito di servizio che magistralmente incarnava. Era un uomo esigente, lungimirante, libero; non segu mai dottrine sterili o ideologiche, in un tempo difficile in cui il mondo si stava dividendo in blocchi contrapposti. La sua pi grande sfida stata quella di portare un popolo ignorante di democrazia, reduce dal ventennio fascista, verso una democrazia governante, in unalleanza non facile tra classe operaia e ceto medio.La sua visione ampia gli fece sognare

    una nuova forma di convivenza tra i popoli, basata su nuove politiche sociali, macro-economiche ed industriali. Il tutto si doveva per armonizzare con i principi di uguaglianza, solidariet e pace. Nel suo pensiero, la democrazia doveva incarnare il riconoscimento della dignit delle persone e dei popoli, altrimenti non sarebbe stata vera democrazia. Secondo il pensiero degasperiano la politica non tutto; sono altrettanto necessarie la forza interiore, la resistenza al male, la disposizione interiore alla solidariet. Ebbe infatti ad affermare: Dirsi cristiani nellattivit politica non significa aver diritto di menar vanto di privilegi in confronto di altri, ma implica il dovere di sentirsi vincolati in modo particolare da un profondo senso di fraternit civica, di moralit e di giustizia verso i deboli e i pi poveri. La vera politica, dunque, pu dirsi, come annunciava Paolo VI la forma pi alta della carit. Mons. Galantino ha affermato che nessun politico dovrebbe mai cercare voti sulla pelle degli altri o giocando su problemi sociali o facendo leva sulla paura per il futuro, perch questo rischia di far venire meno la piet, la carit e la pazienza". La frenesia dellattuale classe politica

    LUCE nel buio

    di Samuele Cavedon

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    di puntare tutto sul riformismo non basta. Occorre piuttosto ricostruire. La vita di Degasperi ruotava intorno a tre cardini: la preghiera, la Bibbia, la comunit. Da qui fiorivano i suoi principi di laicit politica: saper perdere con dignit, saper lottare per convincere, piuttosto che protestare per sdegnarsi, fare chiarezza in mezzo al popolo rispettandone la volont, non vivere pi per s stessi, ma per una prospettiva comune. Con questa onest riusc a portare l'Italia sconfitta nella seconda guerra mondiale a diventare uno tra i paesi fondatori del pi grande progetto politico di tutti i tempi: lEuropa. Mons. Galantino ha concluso affermando che la Chiesa e il mondo hanno bisogno di donne e uomini agili e curiosi, rapidi nel comprendere e capaci di dimenticare le offese, forti nellamare, ambiziosi nellintelletto, coraggiosi nello sperare; e capaci di considerare il popolo a loro affidato non come un gregge da manovrare e tosare, ma come il soggetto pi nobile della democrazia, da servire con intelligenza e impegno, perch ha bisogno di riconoscersi in una guida.E a noi, cosa dicono queste testimonianze e queste idee?

  • uesto brano del Vangelo emana freschezza da ogni riga. La spontaneit e la tenerezza innervano il testo mostrando la sorprendente

    creativit della misericordia divina. Dio, infatti, facendosi bimbo offre

    ad ogni uomo la possibilit di rinfrescare la propria esistenza. Ciascuno invitato dal Vangelo a maturare in se stesso unesperienza nuova della misericordiosa tenerezza di Dio Padre, incapace di stare chiusa dentro qualunque schema mentale.In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordin che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Il testo inizia con un inquadramento storico. Lintento teologico dellevangelista Luca di offrire al lettore la possibilit di intravedere in questi dati la sorprendente decisione dellEterno di entrare nella storia dellumanit. Si tratta di un Dio-Amore cos immenso che in Ges Bambino si rivela in tutta la sua piccolezza e debolezza a favore degli uomini. LOnnipotente si fa lattante. Il Signore dei signori si fa in tutto dipendente da una mamma e un pap. La Misericordia si fa carne.Cesare Augusto ordin che si

    facesse il censimento di tutta la terra. Tale volont di censire tutta la terra da parte di Cesare Augusto evidentemente unesagerazione che Luca utilizza magistralmente per sottolineare larrogante presunzione del signore degli uomini (limperatore romano) rispetto alla misteriosa debolezza della signoria di un Dio avvolto in fasce. Il Padre, nel Figlio, si sottomette alla volont di un imperatore orgoglioso. Lo scontro tra fierezza umana e umilt divina.Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perch per loro non cera posto nellalloggio. In questi versetti colpisce la sobriet delle parole utilizzate per descrivere uno dei pi grandiosi eventi che si sia mai realizzato nella storia dellumanit. Per il Vangelo lentrata di Dio nella storia non ha bisogno di azioni e parole mirabolanti, si realizza nellassoluto nascondimento di un

    Q U A N T O A M O L A T U A P A R O L A

    Una MISERICORDIAfuori dagli schemiIn quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordin che si facesse il censi-mento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria citt. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla citt di Nzaret, sal in Giudea alla citt di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perch per loro non cera posto nellalloggio.Cerano in quella regione alcuni pastori che, pernottando allaperto, vegli-avano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si present a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma langelo disse loro: Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sar di tutto il popolo: oggi, nella citt di Davide, nato per voi un Salvatore, che Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. E subito apparve con langelo una moltitudine dellesercito celeste, che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama. (Lc 2,1-14)

    di Gregorio Vivaldelli

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    Q

    Dio,in Ges Bambino,

    venutoprima di tutto

    per coloroche sono

    o che si sentonolontani da Lui

  • UNA MISERICORDIA FUORI DAGLI SCHEMI

    banale dato di cronaca. Si tratta del Dio-lievito che il Vangelo descrive nella sua capacit di trasformare il mondo nascondendovisi dentro: non lo si vede, ma Lui c!Cerano in quella regione alcuni pastori che, pernottando allaperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si present a loro. Lannuncio della nascita di Ges, cio di quel Dio che si fatto uomo, viene rivolto innanzitutto a dei pastori. Chi sono questi pastori? Non sono persone miti, amanti della natura, come vengono presentati nellidealizzazione popolare del presepio, ma gente emarginata, rozza, spesso di non buona fama (si davano sovente a piccoli furti). Ai pastori offerta la possibilit di uscire dalla notte: Alzati, rivestiti di luce, perch viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poich, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria

    appare su di te (Is 60,1-2). Se, dunque, lannuncio dato innanzitutto ai pastori che sono nella notte (e quindi nelle tenebre: chiara lallusione simbolica) vuol dire che Dio, in Ges Bambino, venuto prima di tutto per coloro che sono o che si sentono lontani da Lui.e la gloria del Signore li avvolse di luce. Limpensabile dono fatto ai pastori di incrociare la loro vita con la misericordia di Dio resa in qualche modo visibile dalla luce che li avvolge e dallannuncio angelico che proclama agli uomini: Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama. Non langelo ad essere avvolto di luce, bens i pastori sono illuminati dalla bont di Dio: questo incontro segna una radicale trasformazione nella loro vita.Forse anche noi siamo, o ci sentiamo, nel buio e nel deserto come questi pastori. Il Vangelo della misericordia ci dona la forza di attraversare i nostri dubbi, le nostre paure, le nostre fragilit e l contemplare il

    mistero di una Misericordia che, per amore nostro, si fatta bimbo. E alzando lo sguardo verso quel bimbo, ascolteremo una verit bella, in grado di soffiare pace sul nostro cuore inquieto: Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sar di tutto il popolo: oggi, nella citt di Davide, nato per voi un Salvatore, che Cristo Signore.

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  • Nel 2008, mi venne scoperto casualmente un tumore al seno.

    Sebbene lintervento fosse urgente, non ne ero spaventata:

    Dio era con me, quindi Contemporaneamente, per,

    anche a mia fi glia venne prescritta urgentemente una mastectomia

    totale bilaterale; cos nello stesso mese di marzo fummo operate

    entrambe. Il suo caso era molto pi grave, e qui io cominciai a

    vacillare: "Ma, Signore, perch?". Non trovavo risposte.

    Intanto vedevo mia fi glia distrutta dalla chemioterapia e da tutte

    le altre cure necessarie. Vederla soff rire tanto mi toglieva la pace;

    Dio taceva nel mio cuore.Finalmente, poco prima di Natale,

    arriv un annuncio lieto: mio fi glio e mia nuora aspettavano un

    bimbo! Finalmente il Signore si era ricordato di noi! La gioia dur circa tre mesi. Poi ecco la notizia

    sconvolgente: il bimbo sarebbe nato con la sindrome di Down. Quante lacrime e quante volte

    gli chiedevo: "Ma Dio, cosa vuoi ancora da noi? Ma come, io mi ero

    fi data di te, e tu hai lasciato che mi succedesse

    tutto questo? perch?".Mi sentivo come Giobbe, ma con

    la certezza che la mia fede non sarebbe pi tornata!

    Non riuscivo pi a pregare, non ne avevo nessuna voglia.

    Mi sentivo alla deriva, in bala degli eventi pi minacciosi, senza niente cui aggrapparmi. Non riconoscevo

    pi la Misericordia di Dio e mi sentivo ingannata. Ogni tanto

    Un SALTO nel buio

    risuonava nella mia mente una frase che mi aveva detto Eliana: "Il dolore come un salto nel buio; bisogna lasciarsi andare, sicuri che ci sono sempre le braccia di Dio ad accoglierci". A poco a poco questa frase prendeva sempre pi consistenza: in fi n dei conti mia fi glia era viva; in fi n dei conti io ero uscita ancora in vita dalla sala operatoria. Chi aveva guidato la mano dei chirughi? Forse tu, o Dio, ti eri lasciato muovere a compassione dalla fede dei miei fratelli? E il nostro piccolo nipotino down? la nostra gioia e quando mi dice: Nonna, sei il mio amore, il mio cuore si scioglie di orgoglio e di tenerezza. Poi, un giorno, ebbi un'intuizione: Dio, che sapeva tutto di me ancor prima che nascessi, sapeva che sarei stata sola; per questo mi aveva donato dei nuovi fratelli, mi aveva donato una Comunit. Fu una folgorazione: non era vero che Dio non si era curato di me; era sempre venuto a consolarmi, ad abbracciarmi usando le braccia dei fratelli, di questi fratelli che non si erano scandalizzati per la mia momentanea mancanza di fede, che non mi avevano rifi utato e che, anzi, mi volevano ancora pi bene. Come potevo non riconoscere la presenza di Dio, non ritrovarmi fra quelle braccia che mi avevano davvero raccolto dopo quel famoso salto nel buio?S, Signore, non posso che ringraziarti e lodarti ogni giorno della mia vita: alleluia!

    P A O L A

    T E S T I M O N I A N Z A

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  • C A R I S S I M O

    Carissimo,che emozione ho provato nel vederti alla messa conclusiva del campeggio! E che impressione nel vedervi cos tanti, felici e sorridenti, sereni e rilassati dentro e fuori.Che colpo docchio questa assemblea cos giovane, tutti con la stessa maglietta bianca quasi a signifi care un nuovo battesimo.Mentre vi guardavo ammirata e gioivo

    di quanto Dio aveva operato in quei giorni con voi e tra voi, mi chiedevo cosa avrei voluto che rimanesse nella vostra vita come un ricordo indelebile di questa esperienza. E c una cosa che proprio vorrei: desidererei tanto che rimanesse nel tuo e vostro cuore lesperienza che possibile volersi bene, che possibile la fraternit, che possibile essere felici.Vorrei tanto che in un angolo del tuo cuore durasse questa luce accesa e che tu potessi accedervi nei momenti bui che si incontrano nella vita. Quando sarai deluso, o scoraggiato, o sfi duciato verso di te o verso gli altri, quando penserai che tutto uno schifo e che non vale la pena impegnarsi, mi piacerebbe tanto tu potessi ricordare che c stato un tempo in cui hai avuto la prova provata che, nonostante le diversit o proprio in forza delle diversit possibile andare daccordo, vivere in armonia con s, con gli altri, con il creato con Dio. Ricordare di aver fatto lesperienza quasi fi sica di essere creato per amare e che nellamore trovi la tua gioia.Certo, ci sar possibile solo mettendo in atto delle strategie, delle regole, dei trucchi, come i vostri animatori vi hanno aiutato a

    conoscere e a mettere in pratica. Perch lamore non proprio spontaneismo!E sono i trucchi che funzionano in ogni relazione interpersonale, che rendono piacevoli e meglio vivibili i normali rapporti tra persone. Penso al saper dire "grazie", "per piacere", al sorridere, chiedere scusa e scusare, aver fi ducia e pazienza. Che fantastica scuola di vita e che investimento per il futuro! Pensa come il mondo andrebbe meglio con queste semplici e possibili regole di vita. E come sempre il cambiamento del mondo comincia da me, proprio secondo il motto della vostra settimana il mondo non cambia senza di me.E allora avanti con quanto hai gi iniziato a vivere con i tuoi compagni. Riporta alla mente e al cuore il loro nome e il loro volto e ricorda che lamicizia uno dei beni pi preziosi della vita. Perch non tenerti in contatto con loro e con gli animatori per fare cordata, essere sicurezza e fare sicurezza luno allaltro?

    Ti abbraccio con forza e ti tengo stretto. Tua Eliana

    di Eliana Aloisi Maino

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    CAMBIAREper CAMBIARE il mondo

  • BUILDING OF THE VIA PACIS

    INTERNATIONAL CENTER

    Un centro di formazione alla pace, alla solidariet, allunitVia Pacis ha un sogno: realizzare un Centro Internazionale che possa formare ed educare ad accogliere e amare ogni forma di povert, a percorrere vie di pace e riconciliazione ove sembrano prevalere violenza e sopraff azione, a investire sulluomo e sulla sua dignit per tessere legami di unit e fraternit.

    Aiutaci a dare corpo a questo sogno. Tu uno di noi per non lasciare inascoltato il grido del povero.

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    VIA PACIS