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Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno IV - N°22 - FEBBRAIO IL PRESIDENTE MARINI MARINI RICONFERMATO ALLA GUIDA DI COLDIRETTI L'ITALIA CHE VOGLIAMO”

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1ANNO IV - N°21 - GENNAIO

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno IV - N°22 - FEBBRAIO

IL PRESIDENTE MARINIMARINI RICONFERMATO ALLA GUIDA DI COLDIRETTIL'ITALIA CHE VOGLIAMO”

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2 3IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO

SOMMARIO

LETTO PER VOI - Stefano MasiniScocca l’ora di falce e… rastrelloStorie di guerrilla gardening

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23 FILIERA COLTA - Toni De AmicisUn peperone vale l’altro?La diversità di Campagna Amica

Sergio Marini - PRIMO PIANO

MARINI RICONFERMATO ALLA GUIDA DI COLDIRETTIL'ITALIA CHE VOGLIAMO”

“Con Campagna amica e Filiera agricola italiana accorciamo la filiera e valorizziamo il nostro Paese”

“Il nostro progetto mette al centro l'impresa legata al territorio che fa della qualità e della creatività il suo punto di forza per competere sui mercati, ma anche una lotta spietata ai “fubetti” dell’agroalimentare che fanno affari con il falso Made in Italy. Il modello di sviluppo che vogliamo per la nostra agri-coltura trae quindi nutrimento dai nuovi punti di forza del Paese”. È uno dei passaggi del discorso di Sergio Marini all’assemblea elettiva della Coldiretti che lo ha confermato alla presidenza della più grande organizza-zione agricola d’Italia e d’Europa, con un voto unanime e a scrutinio segreto. “Nel fare un bilancio degli ultimi quattro anni – ha detto Marini – possiamo affermare che ne esce una Coldiretti rafforzata sul piano organizzativo e sul piano della rappresentanza ed emerge soprattutto il dato interessante del ritorno dei giovani in agricoltura e della speranza che essi hanno di avere un futuro nel settore. Dieci anni fa agricoltura significava soltanto problemi sociali, problemi am-bientali, costo per il Paese. Oggi – ha puntualizzato - quelli che erano pro-blemi sono diventati delle opportunità. “Siamo di fronte ad una accresciuta attenzione per il settore primario che parte da una società civile che crede e sostiene il nuovo modello agricolo portato avanti dalla Coldiretti – ha continuato il riconfermato presidente - che contribuisce in misura determinante alla crescita sostenibile del Paese”.

DALL’AGRICOLTURA UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPOL’agricoltura si è inventata un nuovo modello di sviluppo basato sulla piccola e media impresa, sul prodotto fortemente legato al territorio, distinguibile in quanto riunisce in sé tutti i punti di forza del Paese come il paesaggio, l’innovazione e la creatività e li aggiunge come valore aggiunto a prodotti e servizi. C’è un problema di reddito di cui conosciamo le cause che sono le-gate alla crisi economica e al calo dei consumi che speriamo, anche se siamo poco fiduciosi, possa iniziare a superarsi alla fine di quest’anno, al furto di valore nella filiera e al furto di identità dei nostri prodotti. È per tale motivo – ha sostenuto Marini – che abbiamo avviato da tempo il progetto di filiera agricola italiana con risultati soddisfacenti, basato sui due marchi di “Campagna amica” e “Filiera agricola italiana”, che ha come obiet-tivo di accorciare la filiera e di valorizzare e promuovere nel nostro Paese e nel mondo l’Italia vera, e abbiamo avviato una grande battaglia contro le contraffazioni e le sofisticazioni, puntando sulle garanzie che possono essere date da una corretta etichettatura del prodotto.

PER UN GOVERNO GLOBALE DEI BENI COMUNIPer quanto riguarda i temi internazionali – ha rilevato Marini - confermiamo la nostra insoddisfazione sul tema della riforma della politica agricola comu-nitaria dove le poche modifiche apportate dal Parlamento non sono ancora sufficienti e presuppongono un forte impegno del Governo nazionale in sede europea. Benché a livello nazionale ci sia qualche segnale positivo riteniamo che la capacità italiana di essere pienamente in grado di difendere in Europa il nostro modello agricolo sia ancora inadeguata. Per questo – ha concluso il Presidente della Coldiretti - il nostro documento in dieci punti “L’Italia che vogliamo” parte dall’esigenza di un governo globale di beni comuni come il cibo contro gli effetti di una globalizzazione senza rego-le, chiede di portare pienamente “l’Italia in Europa” e arriva fino all’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze sociali e tutti i cittadini”.

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Valle D'aosta Erik VerrazPiemonte Maria Chiara Bellino

Lombardia Valeria SonvicoVeneto Luca Motta

Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Fabrizio Pressacco

Liguria Giovanni Bottino E.Romagna Elisabetta Montesissa

Toscana Paola SaviottiUmbria Luca Epifani

Marche Michela FabianoLazio Roberto Santopietro Abruzzo David FalcinelliMolise Antonio VerrattiCampania Federica Pecchia Basilicata Lino SivolellaPuglia Teresa DepetroCalabria Pietro Sirianni Sicilia Calogero Fasulo Sardegna Giuseppe Casu

Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano:

Presidente Sergio Marini

Direttore GeneraleToni De Amicis

Coordinatori regionali

ContattiVia Nazionale 89/a 00184

Roma (Italy) Tel +39.06489931

[email protected] www.campagnamica.it

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa

del Tribunale di Roma

Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica

Direttore Responsabile Paolo Falcioni

Coordinamento editorialeMassimiliano Paoloni Raffaella Cantagalli

Redazione Silvia Bosco, Domenico Buono, Fabio Cagnetti,

Ermanno Coppola, Michele Errico, Marina Faraone,Alessandra Gioggi, Carlo Hausmann, Pietro Hausmann, Rolando Manfredini, Stefano Masini, Claudia Migliardi,

Sara Paraluppi, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli,

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste

Tel +39.040362525 www.swg.it

Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – RomaImpaginazione: MB

Il presente notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete

dei Punti di Campagna Amica.

È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte

Prima di gettare questo notiziario nella carta, passatela a un amico interessato a conoscerci.

L’assemblea elettiva ha rinnovato il mandato al presidente all’unanimità e con voto a scrutinio segreto

FONDAZIONEVia libera alla somministrazione non assistita dei prodotti

AGRICOLTURA CIVICA - Angela GalassoAlla scoperta delle buone pratiche di agricoltura sociale e civica

GIOVANI IMPRESA - Carmleo TroccoliL’innovazione merita un premioAl via l’Oscar Green 2013

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IL MERCATO DEL MESE - Alessandra GioggiRaddoppio nella Capitale:ecco il mercato della Tiburtina

LA BOTTEGA DEL MESEDal vivaio "spunta" la bottega:a Parma arriva la filiera agricola

LA FATTORIA DEL MESE - Marina FaraoneÈ nata in Sicilia l'aziena "rosa" che facadere la manna dai... campi

CAMPAGNA AMICA NEL PIATTOL’osteria ultracentenaria rinascecon Campagna Amica nel piatto

ORTI URBANI - Daniele TaffonCon gli orti scolastici gli alunnivanno a lezione di agricoltura

L'INIZIATIVA - Daniele Taffon “Scivoliamo su tutto, non sul cibo”A Cavalese vince Campagna Amica

CONSIGLI PER LA VENDITA Come ti vendo il cibo

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TERRANOSTRA - Silvia BoscoTerranostra rinnova il servizio webper gli agriturismi Campagna Amica

SICUREZZA ALIMENTARE - Rolando ManfrediniIn vigore il nuovo regolamentoper le produzioni di qualità

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PRIMO PIANO - Sergio MariniMarini riconfermato alla guida di Coldiretti"L'Italia che vogliamo"

FONDAZIONE - Raffaella CantagalliI vantaggi di entrare nella grande retedi Campagna Amica

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I VANTAGGI DI ENTRARE NELLA GRANDE RETE DI CAMPAGNA AMICAUn brand sempre più conosciuto diventato sinonimo di garanzia, benessere, provenienza italiana certificataTutte le opportunità per le imprese agricole che cercano canali di commercializzazione dei propri prodotti

Entrare nel mondo di Campa-gna Amica, significa far parte di una grande Rete nazionale e in prospettiva, anche inter-

nazionale fatta di valori e opportu-nità per le imprese agricole singole e aggregate.

Campagna Amica, secondo le indagini condotte da Swg per Coldiretti, è un brand sempre più riconosciuto e rino-scibile da parte dei cittadini e da essi percepito come sinonimo di garanzia, fiducia, benessere, territorio, salubrità, provenienza italiana certificata.

Questo grande risultato, che abbia-mo raggiunto in pochi anni, ci sta dando la forza per andare oltre e passare dalle forme più o meno or-ganizzate di vendita diretta in loco, alle forme organizzate di vendita di-retta che si allontanano dalla zona di produzione, fino ad arrivare a coin-volgere quel mondo nel confronto del quale siamo stati sempre fragili e che ora invece comincia a guardar-ci con interesse: quello della vendita e distribuzione organizzata ma an-che dei semplici negozi di vicinato, ovviamente non gestiti da agricolto-ri, che vedono nel prodotto agricolo italiano certificato, una grande op-portunità da cavalcare.

Di seguito, sono descritte in ma-niera semplice e chiara le moltepli-ci opportunità e i vantaggi per gli imprenditori agricoli, sia singoli sia strutturati e organizzati, di aderire al circuito di Campagna Amica:

1 Utilizzare il marchio Campagna Amica che è sempre più diffuso, più forte e riconoscibile e percepito positivamente nella mente del cit-tadino.

2 Usufruire delle forme promozio-nali messe in campo dalla Fondazio-ne Campagna Amica come il portale web di Campagna Amica in cui è

FONDAZIONE - Raffaella Cantagalli

possibile promuovere e valorizzare i propri prodotti , la storia e le pecu-liarità della propria azienda e che è accessibile a milioni di utenti. Tra le altre cose, sarà possibile es-sere presenti sulle guide più note e diffuse come quelle del touring Club e di altre edizioni speciali.

3 Se l'impresa è un Agriturismo di Campagna Amica, c'e' la possibilità di essere promossi attraverso le ini-ziative messe in campo da Terrano-stra, l'associazione che sostiene gli agriturismi di qualità di Coldiretti

4 Aderire alle Associazioni Agrimer-cato territoriali per vendere in forma aggregata presso i mercati di campa-gna amica...oggi sono oltre 1100 in tutto il Paese!

5 Fornire con i propri prodotti tutti gli altri soggetti della rete di Campa-gna Amica, senza necessariamente aprire un punto di vendita diretta. Ad esempio, è possibile vendere il proprio prodotto ad altre Fatto-rie, Agriturismi (nel rispetto della prevalenza),vendere ad aziende del territorio che partecipano ai merca-ti di Campagna Amica (sempre nel rispetto della prevalenza), vendere alle Botteghe di Campagna Amica, vendere alle Botteghe Italiane , ai Ri-storanti Campagna Amica nel Piatto e...perché no, se si tratta di imprese di dimensioni importanti con grandi volumi e ben organizzate, è possi-bile aderire alle filiere certificate e controllate a marchio FAI, Firmato

Agricoltori Italiani, destinate alla trasformazione e alla vendita presso canali che vanno dalla distribuzione organizzata, alle stesse Botteghe.

6 Aprire una Bottega di Campagna Amica, (anche trasformando il pro-prio punto vendita se ne ha i requi-siti) che è un vero e proprio nego-zio agricolo che si avvicina alla città, dove potere vendere sotto l'insegna di Campagna Amica, i propri prodotti e quelli di altre imprese agricole ade-renti alla rete di Campagna Amica.

7 Richiedere di essere inseriti nei corsi di formazione organizzati dalla Fondazione Campagna Amica in cui vengono trasferite nozioni in merito a tecniche di vendita, di comunica-zione, a misure per il rispetto dei requisiti igienico sanitari, principi di nutrizione ecc ecc.. in un processo di qualificazione professionale co-stante.

8 Essere coinvolti nelle migliaia di iniziative ed eventi organizzati da Coldiretti e Campagna Amica per promuovere la Rete e per avvicinare sempre di più il mondo della campa-gna che è fatto di cibo ma anche di storia, tradizione, cultura e turismo a quello della città.

Questi e tanti altri sono i vantaggi di aderire ad una Rete sempre più forte e diffusa, quella di Campagna Amica che ad oggi conta quasi 8000 punti in tutto il Paese, portatori di valori, di modelli, di stili di vita che stanno len-tamente ma inesorabilmente entrando nella quotidianità dei cittadini italiani. Per aderire, per scoprire nuove op-portunità, per avere chiarimenti, po-tete contattare la sede Coldiretti più vicina oppure scrivere a:

[email protected] .

Raffaella Cantagalli - FONDAZIONE

Sono veri e propri negozi agricoli in città, gestiti da agricoltori singoli o associati, dove e' possibile acquistare solo prodotti a marchio Campagna Amica (ovvero agricoli e italiani) e i prodotti artigianali a marchio FAI-Firmati dagli Agricoltori Italiani - che sono fatti solo con materie prime agricole nazionali; tutti controllati e garantiti da un Ente Terzo di Certificazione.

È il luogo - per lo più presso l'azienda agricola - dove vengono venduti direttamen-te i prodotti dell'impresa, rigorosamente di origine agricola e italiana garantiti da Campagna Amica

Sono i mercati dei contadini organizzati dalle Associazioni Agrimercato che sono pro-vinciali. In questi mercati, le imprese che vendono, si associano agli Agrimercato e aderiscono a Campagna Amica, garantendo in tal modo che i prodotti in vendita sono tutti di origine agricola, italiana e controllata da Campagna Amica.

4 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 5ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO

Botteghe, Fai, Mercati, Punti, Agriturismi: ecco il meglio del made in Italy È l'impresa agrituristica in cui sono venduti direttamente i prodotti dell'azienda an-

che tramite la loro somministrazione presso il ristoro della stessa impresa. Tutti i prodotti sono rigorosamente agricoli, italiani e garantiti da Campagna Amica

È un negozio non gestito da un imprenditore agricolo in cui e' possibile acquistare i prodotti degli agricoltori di Campagna Amica e a marchio FAI (firmato agricoltori italiani), fatti solo con materie prime agricole, controllate e garantite da un Ente Terzo di Certificazione.

È il marchio che identifica i prodotti "firmati dagli agricoltori italiani" che sono pro-dotti per lo piu' trasformati, fatti da materie prime rigorosamente italiane, tracciare e certificate da un Ente terzo di certificazione.

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6 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

IL MERCATO DEL MESE - Alessandra Gioggi

RADDOPPIO NELLA CAPITALE:ECCO IL MERCATO DELLA TIBURTINAInaugurato il secondo farmers market a Roma, 500 metri quadri all’interno di uno stabile recuperatoMarini: “Lungimirante creare spazi simili in un momento di difficoltà di famiglie e imprese”

manufatto della provincia, sia perché si tratta di una bella collaborazione tra le istituzioni e la Coldiretti. Altro motivo di orgoglio è quello di restitu-ire alla città uno spazio pubblico ur-

È stato inaugurato il secondo mercato coperto della capi-tale: si trova in Via Tiburtina 695, all’interno di uno stabile

di proprietà della Provincia e rin-novato in modo da accogliere l’in-contro di consumatori e produttori. All’inaugurazione erano presenti il presidente della Coldiretti, Marini, il presidente della Provincia, Zingaret-ti, e i vertici della Coldiretti Lazio e Roma. Il mercato, di circa 500 me-tri quadri, è aperto il venerdì, dalle 10 alle 18, il sabato dalle 9 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 16. Gli abitanti della zona Tiburtina hanno gradito molto la novità portata dal nuovo mercato.

SUBITO UN BOOM DI PUBBLICOSe all’inaugurazione sono inter-venute oltre 2.000 persone, anche nei giorni successivi si è registrata un’alta affluenza di consumatori. Il mercato, per la sua posizione lun-go una via di collegamento urbano molto importante, potrà diventare un riferimento anche per i numerosi lavoratori che giornalmente transita-no per raggiungere la Capitale o i centri limitrofi. L’offerta dei prodotti rappresenta un vero spaccato delle eccellenze del territorio: insaccati, carne, frutta e verdura, ma anche miele, vino e formaggi. Tutto garantito dal contatto diret-to con i produttori che accolgono i consumatori fornendo loro tutte le informazioni sui processi di lavo-razione e coltivazione dei prodotti messi in vendita.

UNO SPAZIO RESTITUITO ALLA CITTÀMarini ha definito “lungimirante l’amministrazione che crea spazi per Campagna Amica in un mo-mento difficile per le famiglie e per le imprese”. Per Zingaretti l’apertu-ra di questo spazio è un’occasione di orgoglio per vari motivi: “sia perché l’iniziativa nasce dal recupero di un

Siena cresce e inaugura nuovi locali

A Fermo un’oasi del made in Italy

LA VENDITA DIRETTA È AUMENTATA DEL 20 PER CENTO

APERTA LA PRIMA BOTTEGA AL CENTRO DEL CAPOLUOGOMar

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eNel 2012 ha segnato un incremen-to del fatturato del 20% sull'anno precedente, conta 11 aziende del territorio e dà lavoro a 30 persone: è il Mercato coperto di Campagna Amica di Colonna San Marco a Siena che, dopo appena 2 anni di attività (era il 2 ottobre 2010 quando veniva inaugurato), non risente della cri-si e cresce in numeri e dimensioni. Il 2013, infatti, è iniziato con l’inau-gurazione dei nuovi locali più gran-di e più accoglienti, che si trovano sempre in Via Paolo Frajese, ma a 100 metri di distanza. Un vantaggio sia per i produttori che per i consu-matori perché gli oltre 150 prodotti

locali che si possono trovare al mer-cato hanno ora una vetrina in grado di valorizzarli meglio, riportando al centro della spesa il concetto di stagionalità e di difesa dell’italianità e della qualità. “Il mercato di Cam-pagna Amica – spiega Francesco Sossi, direttore Coldiretti Siena – è un'occasione per dire ai consuma-tori: comprate italiano, pretendete che gli alimenti che portate in tavola siano autenticamente made in Italy, dalla loro origine. E il successo di questi due anni, tutti dati con segno +, dimostrano che a Siena i prodotti agricoli sono di grande qualità che non vuol dire però a prezzi più alti».

Con la Bottega di Campagna Amica Fermo salgono a oltre un centinaio i punti di vendita diretta degli agri-coltori promossi dalla Coldiretti sul territorio. La struttura, aperta dall’a-zienda agricola L’Oasi di Pierino, è stata inaugurata in via Giovanni Fal-cone 27 nel corso di una cerimonia alla quale hanno preso parte il pre-sidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Paolo Mazzoni, il direttore generale della Fondazione Campagna Amica, Toni De Amicis, l’assessore comuna-

le al Commercio Manuela Marchetti, il presidente della Camera di Com-mercio di Fermo, Graziano Di Batti-sta. La Bottega di Campagna Amica Fermo sarà aperta con orario 7.30-13 e 17-20, dal lunedì al sabato. Vi si troveranno carne, farina e olio ex-travergine prodotti direttamente in azienda, assieme a frutta e verdura, vino, formaggio, salumi e tante tipi-cità proposte dagli agricoltori della zona, ma anche da quelli di tutta Italia.  

Dal Parmigiano allo strologhino trionfano i sapori emiliani

DAL VIVAIO “SPUNTA” LA BOTTEGA:A PARMA ARRIVA LA FILIERA AGRICOLAInaugurata nella città ducale la prima struttura per la vendita diretta dei prodotti made in ItalyAlle tipicità tricolori si affianca la vendita di piantine ed altre essenze prodotte nell’azienda vivaistica

prodotti derivati dalla lavorazione del pomodoro come passate, pelati ecc., pasta, cereali e derivati, olio, sughi,

Anche Parma ha la sua Bot-tega di Campagna Amica. La struttura è stata inaugu-rata a Lemignano di Col-

lecchio nel garden “Parma Vivai”, in strada Pontelupo 22. A scommettere sulla Filiera agricola italiana è stata, infatti, la stessa azienda vivaistica. Al nostro garden, già conosciuto e apprezzato dai cittadini – spiega Si-mone Bernardi di Parma Vivai – ab-biamo deciso di abbinare la Bottega di Campagna Amica, un negozio a filiera corta dove i consumatori pos-sono trovare specialità alimentari caratterizzate da un elemento fon-damentale: la provenienza diretta da imprese agricole attentamente sele-zionate e verificate a tutela e garan-zia dei consumatori. Abbiamo voluto cogliere le opportunità della rete di Campagna Amica aprendo la prima Bottega su Parma, avendo un oc-chio di riguardo, in particolare, per le produzioni alimentari tipiche del nostro territorio, alle quali se ne ag-giungono anche altre del circuito na-zionale di Campagna Amica, prelibate e tutte rigorosamente made in Italy, per offrire al consumatore un vasto assortimento e un’ampia scelta”.

UN PANIERE ITALIANO AL CENTO PER CENTOL’azienda ha una estensione di 40 et-tari di terreno coltivati a mais, gra-no, medica e basilico e in 5 ettari di serre sono coltivate piantine da orto professionali con vendita diretta al pubblico. Nella Bottega i consumatori potranno trovare un ampio paniere di prodotti tutti rigorosamente italiani e di alta qualità: accanto alle eccellenze del-le aziende agricole parmensi - come Parmigiano Reggiano, burro, salame e strolghino, lambrusco, malvasia, fortana e vino rosso Colli di Parma -si affiancano quelle provenienti da aziende agricole del territorio nazio-nale accreditate all’albo nazionale di Campagna Amica: miele, marmellate,

LA BOTTEGA DEL MESE

sottoli, sottaceti e altre golosità. Un negozio pregiato, dunque, con tan-te specialità alimentari provenienti direttamente dalle imprese agricole attentamente selezionate e verificate a tutela e garanzia dei consumatori.Un’opportunità in più per le aziende agricole accreditate alla rete promos-sa da Campagna Amica di presentare le loro produzioni d’eccellenza.

bano, uno spazio per i cittadini, tolto al degrado e al disagio”. In occasio-ne del taglio del nastro il Mercato ha ospitato i prodotti delle zone della Toscana colpite dall’alluvione.

7ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO

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LA FATTORIA DEL MESE - Marina Faraone

È NATA IN SICILIA L’AZIENDA “ROSA”CHE FA CADERE LA MANNA DAI... CAMPIAnna Maria Musotto ha rilanciato il prodotto isolano a tutti noto per essere descritto nella BibbiaDall’albero di frassino si ricava il dolcificante naturale che ha subito conquistato l’interesse dei mercati

cheri per poter cristallizzare, e que-sto avviene solo quando entra nella dormienza estiva. A questo punto si può iniziare a fare le incisioni. Anna Maria possiede circa 1.500 alberi che vengono incisi da metà luglio ai pri-mi temporali di settembre. Si tratta di un lavoro faticoso e molto lungo. La pratica prevede che, sotto la linea dell’incisione, venga inserita una ca-naletta metallica alla cui estremità si fissa un filo di nylon tenuto in tensio-ne da un piccolo peso, per favorire la colata della linfa attorno al filo. Dalle incisioni praticate (sia sul tronco che sui rami) stilla un liquido ceruleo, che a contatto con l’aria si rapprende e forma un leggero strato cristallino biancastro: la manna appunto. Il li-

Anna Maria Musotto, giova-ne imprenditrice siciliana, ha riportato nell’azienda di famiglia la coltura e la rac-

colta della manna. Mannaluora, lette-ralmente colei che stilla l’Albero della Vita, il frassino, e ne ricava la parte più pregiata, la manna eletta, un vero e proprio dolcificante naturale.La manna per i siciliani, e in parti-colare per Anna Maria, è quindi una linfa miracolosa mandata da Dio nel deserto, ma anche un prodotto la cui tradizione, tramandata di generazione in generazione, si stava estinguendo rimanendo relegata in ristrette super-fici del comprensorio Madonita. Ed è proprio qui a Pollina, in viale Stazio-ne 1, che si trova l’azienda agricola. “Dopo che per anni – racconta Anna Maria – la tradizione è sopravvissuta solo grazie a un manipolo di anziani, oggi i giovani si sono riavvicinati alla terra e a questa straordinaria cultura”.

ECCO IL SEGRETO DELLA MANNASi dice che il frassino è maturo quan-do ha la giusta concentrazione di zuc-

quido, gocciolando, forma una stalattite, il cannolo o manna in cannolo o manna eletta, ovvero la parte più pregiata del prodotto.

UNA PRATICA ANTICA RIPORTATA ALLA LUCE“Una pratica antichissima quindi che, come spiega Anna Maria, coinvolge l’intera famiglia che sorveglia lo stato del tempo: cia-scuno sa bene che l’umidità trop-po elevata, la nebbia, un’improv-visa burrasca possono portar via in pochi minuti tutto il prodotto”. Dopo la raccolta la manna vie-ne posta ad asciugare al sole in luoghi ben ventilati per una de-cina di giorni e poi si conserva in contenitori semiermetici. A metà settembre, quando c’è una bella giornata di scirocco legge-ro, viene riesposta al sole per una seconda, veloce, asciugatura. La manna ha molteplici usi e può es-sere utilizzata, ad esempio, nelle preparazioni dolciarie, nei liquori e per preparare cosmetici.

TERRANOSTRA RINNOVA IL SERVIZIO WEBPER GLI AGRITURISMI CAMPAGNA AMICARiconfermato l’accordo-convenzione con il portale “Agriturismo.it”, la prima realtà internet del settoreUna serie di agevolazioni a disposizione delle strutture iscritte all’associazione o accreditate alla Fondazione

re associata a Terranostra e accredita-ta o in fase di accreditamento come Agriturismo di Campagna Amica. La procedura di iscrizione al portale è molto semplice e la richiesta da par-te dei soci può essere trasmessa ad Agriturismo.it tramite telefono (con-tattando il numero 02.66406018, e-mail (all’indirizzo: [email protected]) o direttamente sul sito nell’apposi-ta pagina. Tra i nuovi servizi previsti dalla convenzione, c’è anche l’op-portunità di ricorrere alla formula “Essential”, con la quale l’azienda

Dopo la positiva esperienza ri-scontrata l’anno scorso, con oltre 250 agriturismi soci che hanno scelto di usufruire di

una più estesa visibilità sul web at-traverso l’iscrizione al portale “Agri-turismo.it”, Terranostra ha deciso di rinnovare la convenzione con la so-cietà Premiaweb, creatrice di questa principale guida all’agriturismo con-sultabile on line, con oltre 5 milioni di visite all’anno. In tal modo, anche per il 2013, Terra-nostra potrà offrire in esclusiva a tutti i propri soci l’opportunità di accede-re ai servizi del portale a condizioni vantaggiose, con uno sconto del 30% sul prezzo di listino per la prima ade-sione e del 10% per il rinnovo dell’a-desione, limitatamente ai contratti della durata di almeno 12 mesi. TANTE LE FACILITAZIONI PREVISTEUlteriori condizioni di favore saranno offerte agli agriturismi che aderiran-no in gruppo, attraverso un ulteriore sconto del 10% per gruppi di 25-75 aziende, e del 15% per gruppi di 76 o più aziende. Per usufruire dello scon-to, l’azienda richiedente deve risulta-

agrituristica può optare per una presentazione con una scheda com-pleta, ma a costi contenuti.

UNA REALTÀ DA 5 MILIONI DI CONTATTIGrazie ad una grafica comprensibile ed immediata, e potendo ricorrere ad un motore di ricerca interno, i vi-sitatori che si collegano al sito sco-prono con facilità l’agriturismo più confacente alle loro esigenze e pre-ferenze, che viene individuato anche geograficamente attraverso una map-pa. Il nuovo accordo prevede anche l’offerta, da parte di Agriturismo.it, di consulenza e formazione in materia di web marketing per conferenze e workshop, in particolare su argo-menti come la misurazione dell’effi-cacia della promozione aziendale sul web; il profilo del turista rurale, mo-tivazioni e comportamenti. Le azien-de agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo sfiorano in Italia le 20 mila unità con 385.470 posti a sedere a tavola autorizzati e 206.145 posti letto. Maggiore la concentrazio-ne nel Nord del Paese (45,3 per cen-to) davanti a Centro (34,1 per cento) e Mezzogiorno (20,6 per cento).

Silvia Bosco - TERRANOSTRA

7 3 7 5I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI, LE BOTTEGHE, I RISTORANTI E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE AL MESE DI FEBBRAIO HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO:

7 3 7 57 3 7 598 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO

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L’OSTERIA ULTRACENTENARIA RINASCECON CAMPAGNA AMICA NEL PIATTOInaugurato a Fano il primo ristorante accreditato della provincia di Pesaro Urbino con cucina tradizionaleUn’alleanza anticrisi tra produttori e consumatori per valorizzare tradizioni e prodotti a km zero

Nasce dal recupero di una fi-liera centenaria il progetto Campagna Amica nel Piatto presentato a Fano nell’Oste-

ria della Peppa, che diventa così il primo ristorante a marchio del Pe-sarese. L’iniziativa si inserisce nella rete di vendita diretta promossa dal-la Coldiretti Pesaro Urbino e muo-ve dall’opera promossa dai titolari Martina Carloni e Marco Canestrari per il recupero non solo di antichi piatti fanesi, come la Pasticciata o la Cresc’tajat, ma addirittura dell’intera filiera che nei primi del ‘900 vedeva la vecchia osteria approvvigionarsi direttamente dai produttori agricoli della zona, prendendo, ad esempio, la carne dagli allevamenti delle zone interne e il vino e gli ortaggi da quelle della costa e collinari. Un’alleanza anticrisi tra agricoltori e ristoratori che rinasce oggi e che permetterà di valorizzare i prodotti del territorio a km zero, con i con-sumatori che avranno la pos-sibilità di sapere diret-tamente dal menu da dove provengono le pietanze, con tanto di nome dell’a-zienda e luogo di produzione. Tutto cibo rigoro-samente made in Pesaro, compresa addirittura l’acqua minerale.

QUEI SAPORI DEL RICORDO“Abbiamo scelto di ripartire dalle origini dei sapori quelli del ricordo fatti a mano con passione – sotto-lineano i titolari dell’Osteria della Peppa – utilizzando i prodotti acqui-stati solo da allevatori e agricoltori del territorio per valorizzarlo e pro-muoverlo come elemento di ricono-scibilità della città di Fano”. “Un’iniziativa che si inserisce nel progetto di Coldiretti per una filiera

CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO

agricola italiana e che mette assie-me settori differenti per proporre ai cittadini prodotti del territorio ga-rantiti dagli agricoltori – spiegano il presidente della Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, e il presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Tommaso

Di Sante – assicurando traspa-renza ai consumatori e

valorizzando il lavoro delle imprese”.

UN PO’ DI STORIAL'Osteria venne aperta a Fano in via Vecchia nel quartiere dei Piat-

telletti (Piatt'lett) all'inizio del '900, da

Angelo Mazzanti nato nel febbraio 1892 e da

Giuseppina Diotallevi, detta "La Peppa", nata nel giugno 1898. L'Osteria, con alloggio, era il luogo frequentato dai forestieri di passag-gio sulla vicina strada adriatica e dai mercanti del vicino Foro Boario. Le prime documentazioni risalgono ad una licenza di osteria rilasciato alla signora Giuseppina Mazzanti e ricordata quindi come Osteria dalla Peppa. Le osterie servivano vino e pietanze selezionate dall'oste presso gli agricoltori dell'entroterra e pre-

parate all'istante in base al prodot-to di stagione reperito o prodotto direttamente. Nelle osterie oltre al ristoro si dormiva, si giocava, ci si fidanzava e si faceva anche l'amore, talvolta. Era, insomma, un luogo di socialità e incontro.

“L’ORIGINALITÀ È IL RITORNO ALLE ORIGINI”Nell'estate 2012 Martina, Marco e Mirco decidono di ristrutturare e ri-aprire al pubblico quel locale in via vecchia sotto l'insegna di Osteria dal-la Peppa per riproporre i piatti della tradizione. Lo slogan preso da una frase di Gaudì "l'originalità è il ritor-no alle origini" sta a significare che la differenza è il ritorno ai sapori, ai gu-sti e ai valori che la gastronomia del territorio rappresentano in termini di collegamento forte con l'agricoltura, l'allevamento e la viticoltura dell'en-troterra marchigiano ricco di prodotti e valori inimitabili. Con l’apertura del primo ristorante di Campagna Amica nel Piatto a Fano cresce così la rete di vendita diretta dei prodotti agricoli promossa dalla Coldiretti. Si tratta di quasi trecento punti vendita in tutte le Marche, che vanno dagli agriturismi che garanti-scono vacanze e cibo doc, alle fatto-rie, fino ai mercati e alle botteghe.

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CON GLI ORTI SCOLASTICI GLI ALUNNIVANNO A LEZIONE DI AGRICOLTURAGrande successo a Piacenza per l’iniziativa promossa da Coldiretti nell’Istituto De AmicisUn progetto che avvicina le classi al mondo agricolo e insegna la sana alimentazione

Daniele Taffon - ORTI URBANI

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La salute vien mangiando. Frut-ta e verdura tutto l’anno”. Così si chiama il progetto che la Coldiretti di Piacenza sta por-

tando avanti in alcune scuole della città emiliana. In collaborazione con Campagna Amica, sono nati degli orti didattici in cui le classi posso-no cimentarsi con i primi rudimenti dell’agricoltura. “Il progetto che Coldiretti porta nelle scuole dal 2001 – sottolinea il diret-tore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano – intende stimolare bambini e ragazzi, ad una scelta consapevole degli alimenti che ogni giorno por-tano sulla loro tavola, spingendoli a favorire sani stili alimentari per contrastare sovrappeso e obesità, diffondere un’adeguata conoscenza della stagionalità e della provenien-za degli alimenti, in particolare dei prodotti ortofrutticoli, promuovere l’acquisto e il consumo consapevole di frutta e verdura”.

IMPARARE CONTRO L’OMOLOGAZIONE DEL GUSTO“Gli alunni della De Amicis, una delle scuole protagoniste, in colla-borazione con gli insegnati, si sono dimostrati molto intraprendenti e

The Ad Store Italia

in controtendenza rispetto all’omo-logazione dei gusti di vari prodotti che si trovano in commercio”. È con grande soddisfazione, conclu-de Albano, che ogni anno portiamo nelle scuole l’agricoltura, bene pri-mario fondamentale. È indispensabile far comprendere agli studenti il bene essenziale della vita, ossia il cibo… cibo che non ci sarebbe senza gli imprenditori agri-coli che ogni giorno con professiona-lità e competenza coltivano e preser-vano il territorio”.

UN FENOMENO IN ASCESAPiù in generale, la riscoperta della coltivazione degli orti è un fenome-no in costante ascesa. Un italiano su quattro si cimenta nella produzione di lattughe, pomodori, piante aro-matiche, peperoncini, zucchine, me-lanzane ma anche di piselli e fagioli da raccogliere all’occorrenza. E sono quasi un milione i cittadini che sono addirittura diventati ‘hobby farmers’, coltivatori che lavorano su appez-zamenti di terreni, spesso ereditati, che hanno in media un ettaro di su-perficie e dai quali ricavare ortaggi, frutta ed anche vino o olio.

ANNO IV - N°22 - FEBBRAIOIL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

sensibili”, commenta Cinzia Pasto-relli referente del progetto di Educa-zione alla Campagna Amica, “tanto è vero che la De Amicis è stata una delle prime scuole del piacentino che ha aderito al progetto degli “Orti di Campagna Amica”, realizzato da Coldiretti insieme a Fondazione Campagna Amica per avvicinare i ra-gazzi al mondo rurale, consentendo loro di conoscere la stagionalità e la peculiarità dei prodotti del territo-rio, insegnando come le tradizioni culinarie possano portare un grande guadagno non solo in termini di sa-lute ma anche di sviluppo dei sensi,

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SCIVOLIAMO SU TUTTO, NON SUL CIBO”A CAVALESE VINCE CAMPAGNA AMICAIn occasione dei mondiali di sci di fondo, è stato organizzato un villaggio con il top del made in Italy a tavolaSpecialità da tutte le regioni per promuovere il Belpaese tra sportivi e appassionati di tutto il mondo

Mondiali di sci di nordico e cibo sano sono un connu-bio sicuramente originale che ha portato la cittadina

dolomitica di Cavalese dal 20 feb-braio al 3 marzo in primo piano sul-la scena internazionale. La scena è la seguente. L’arrivo delle piste di sci di fondo con uno spazio in grado di ospitare migliaia di spettatori pronti a perde-re la voce per incitare i propri cam-pioni. Nelle vicinanze del luogo ove si svolgono le premiazioni un villaggio gradevole alla vista, dominato da ca-ratteristiche casette in legno animate dalle aziende di ogni regione italia-na e da bandiere gialle di Coldiretti e Campagna Amica.

UNA SFILATA DI BONTÀUna vista gradevole ma ancor di più il profumo: arrosticini e grigliate mi-ste da Abruzzo e Toscana, ravioli in salsa di nocciola piemontese appun-

to dal Piemonte, risotto al prosecco dal Veneto, olive all’ascolana dalle Marche, pasta con le sarde dalla Sici-lia, orecchiette alle cime di rapa dal-la Puglia, mozzarelle di bufala dalla Campania, involtino di pane carasau con formaggio pecorino dalla Sarde-gna, zuppa di lenticchie dall’Umbria, tanto per citare qualche piatto. Non sarebbe stato male piazzare una cimice nel piumino di qualche norvegese o russo per ascoltare il racconto una volta ritornati in pa-tria: grandi sprint, prove di forza e classe nella staffetta, meravigliose le montagne, clima molto allegro ma, soprattutto, un villaggio dove si mangiava il meglio del made in Italy.

IL CIBO PROMUOVE L’ITALIAPensiamo che al tifoso in questione rimarranno negli occhi le bellez-ze e le emozioni di un campionato mondiale e nelle papille gustative il ricordo di un paese che nell’agricol-tura, nel cibo e nella cucina, da sem-pre, dà il meglio di sé con amore e orgoglio. Sempre il tifoso allora, con un po’ di teatralità, tirerà fuori dalla sua va-ligia, svuotata dai vestiti, i prodotti che ha acquistato presso gli stand delle aziende di Campagna Amica. E già, perché non solo si mangiava, ma si poteva anche acquistare ogni “ben di Dio” proveniente dalla filiera agricola italiana, sinonimo di qualità e sicurezza. “Sai che c’è?”, dirà il nostro amico ai familiari, “Quest’estate andiamo in Italia ospiti dell’agriturismo di una signora simpaticissima che ho cono-sciuto nel villaggio dove mangiavo”.È proprio il caso di dirlo: “scivolia-mo su tutto, non sul cibo”.

Una prestigiosa vetrina internazionale per i sapori del territorio

Daniele Taffon - L'INIZIATIVA

ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

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ne dei reparti. I prodotti che si voglio-no vendere di più sono sui ripiani degli scaffali ad altezza d’occhio, nella fascia mediana, di modo che siano a portata di mano. Ma pensiamo anche ai prodotti che vengono messi tra un corridoio e l’al-tro, che sono preziosissimi, perché sono quelli che tutti vedono. Ed è lì che spesso si mettono le offerte. Niente è casuale nell’organizzazione spaziale del punto vendita. Ci sono studi etnografici specifici per studiare i percorsi da far compiere al consumatore. Che poi sono principal-mente percorsi di senso. E in questi percorsi il via è dato quasi sempre dal reparto ortofrutticolo, che si amplia sempre di più, diventando an-che sempre più elegante. Il packaging poi deve trasmettere na-turalità, freschezza, bontà dei cibi. E infatti assistiamo a un processo di smaterializzazione delle confezioni,

Il punto vendita alimentare oggi non è solo uno spazio commerciale di vendita. Ma è soprattutto uno spa-zio di comunicazione e di senso. Nei

punti vendita alimentari percorriamo veri e propri percorsi di senso per ac-quisire informazioni sui prodotti e vive-re esperienze anche emotive. Il cibo gioca un ruolo comunicativo e propone l’adesione a determinati am-biti valoriali. Un’importanza decisiva ce l’ha anche il materiale di cui sono fatti gli scaffali del supermercato. Negli ulti-mi anni c’è una tendenza a usare il le-gno per trasmettere naturalità e valori di salubrità che fanno parte dell’univer-so di riferimento del cibo contempora-neo. Un modo per facilitare il processo di acquisto è certamente la creazione di forme di contiguità tra i cibi: accanto allo yogurt non troveremo mai i deter-sivi, ma la pasta fresca dove ci sono anche i sughi sì. C’è una sintassi e un grammatica precisa nell'organizzazio-

che diventano sempre più trasparenti, in modo da mostrarci il prodotto all’in-terno. Si punta alla sparizione della confezione stessa. Perché si vuole trasmettere un’idea di naturale, che significa assenza di manipolazione del cibo. Le confezioni oggi sono verdi, giallo ocra. Devono avere la ruvidezza al tatto. Tutti segna-li che vogliono trasmettere i valori del buon cibo naturale di una volta, senza le manipolazioni moderne.

CONSIGLI PER LA VENDITA

IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTOPER LE PRODUZIONI DI QUALITÀLa normativa europea rappresenta un primo passo verso un settore agricolo più forte e dinamicoSi riducono i tempi per il riconoscimento di Dop e Igp, aumenta la tutela contro le falsificazioni

il riconoscimento delle Dop e Igp da parte dell’Ue, attraverso procedure di registrazione più veloci e di di-mezzamento dei termini per l'oppo-sizione (da sei a tre mesi); diventa anche obbligatorio per i prodotti di origine comunitaria l'utilizzo dei lo-ghi Dop e Igp a partire dal 4 gen-naio 2014. Ma, soprattutto, viene finalmente chiarito il cosiddetto “obbligo ex officio”, ossia l’obbli-go che hanno gli Stati membri di mettere in atto le necessarie azio-ni amministrative e giuridiche sul proprio territorio, per prevenire o bloccare l’uso improprio delle indi-cazioni geografiche (mentre finora occorreva una denuncia di parte, come nel “caso Parmesan” in Ger-mania). Infine, viene aumentato da 25 a 30 anni il tempo minimo della presenza di un prodotto sul merca-to, necessario per poterne chiedere il riconoscimento come Dop, Igp o Stg; inoltre, per le Stg viene elimi-nata la facoltà di riconoscimento senza riserva del nome (è il caso della nostra mozzarella Stg e piz-za napoletana Stg) ed è consentito solo il riconoscimento con riserva di nome, allo scopo di favorirne il rafforzamento sul mercato.

MA ORA SERVE L’ETICHETTATURA D’ORIGINECon queste regole il nuovo regime di qualità a livello europeo potrà fare un primo passo verso la rea-lizzazione di un settore agricolo più forte e più dinamico. Ma solo se ci saranno altre iniziative nelle quali venga assicurata la possibi-lità di comunicare al consumatore in modo trasparente gli elementi distintivi della qualità dei prodot-ti italiani, come da tempo sostiene Coldiretti. Solo così le imprese agri-cole potranno avere degli strumenti efficaci per combattere la crisi, la concorrenza mondiale e la concen-trazione del potere contrattuale nel settore della distribuzione.

Il nuovo anno appena iniziato ha portato novità a livello europeo nel comparto delle produzioni di qualità: dal 3 gennaio è entrato in

vigore il Regolamento Ue 1151/2012 del Parlamento Ue e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, che ha abroga-to i Regolamenti 510 e 509 del 2006 sui prodotti Dop, Igp e Stg. Una del-le principali innovazioni introdotte dal Regolamento consiste nella pos-sibilità di riconoscere nuovi termini facoltativi di qualità e di modifica-re le condizioni di utilizzo di quelli esistenti. In questo ambito, viene da subito prevista una nuova categoria – quella dei "prodotti di montagna” – realizzati in determinate condizio-ni, illustrate in dettaglio nel Regola-mento. Inoltre, la Commissione ha un anno di tempo – fino al 4 gennaio 2014 – per presentare una relazione sull’opportunità di prevedere uno schema di etichettatura per aiutare i produttori nella commercializzazio-ne dei prodotti locali e nella vendita diretta, e una relazione sui “Prodotti dell'agricoltura delle isole”.

UN’ARMA IN PIÙ PER BLOCCARE I “TAROCCHI”Con il Regolamento 1151/2012 ven-gono poi sostanzialmente ridotti i tempi tecnici necessari per ottenere

SICUREZZA ALIMENTARE - Rolando Manfredini

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Sono state pubblicate sulla Gaz-zetta Ufficiale le nuove regole per la vendita di latte e crema crudi, che vanno ad applicare la norma inserita nel decreto Sanità dal mi-nistro Balduzzi, ora legge dello Stato. Le novità interessano so-prattutto i distributori automatici. Vediamo cosa prevedono. L’operatore che utilizza distribu-tori automatici per la vendita di-retta di latte crudo deve riportare in maniera “chiara e visibile” sul frontale del distributore auto-matico, in rosso e con caratteri di almeno quattro centimetri, la dicitura “prodotto da consu-marsi previa bollitura”. La stessa scritta deve essere apposta sulla confezione o in etichetta per chi immette sul mercato latte crudo o crema cruda destinati all'ali-mentazione umana diretta. Inol-tre l’operatore deve indicare in maniera chiara e visibile la data di mungitura e la data di scaden-za, che non deve superare i tre giorni dalla data di mungitura e deve escludere la disponibilità di contenitori destinati al consumo in loco del prodotto. Nel caso in cui il distributore disponga di un sistema di imbottigliamento, i contenitori devono riportare sull'etichetta le stesse indica-zioni riportate sul distributore in colore rosso e con caratteri di almeno un centimetro la dicitura: "prodotto da consumarsi previa bollitura e riportare la data di mungitura e data di scadenza del latte".

Nuove regole per i distributori di latte

PUBBLICATA IN GAZZETTA LA NORMATIVA

COME TI VENDO IL CIBOCOME TI VENDO IL CIBO

ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO14

Brano tratto da: Lambrin J.J., Marketing Strategico, Mc Graw-Hill, 1996

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16 17IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

VIA LIBERA ALLA SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA DEI PRODOTTIUna circolare dell’Anci apre alla vendita diretta di cibi da consumare in loco, accolte le richieste di ColdirettiSecondo l’Associazione nazionale dei Comuni, per avviare l’attività basta comunicarlo al Municipio

UNA MANO DALL’ANTITRUSTNel frattempo l’Autorità Garante del-la Concorrenza e del Mercato è in-tervenuta con un parere, dichiarando ingiustificate e distorsive le dispo-sizioni contenute nel Regolamento sugli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di un Comune laddove, in contrasto con le nuove norme in materia di liberalizzazione delle attività economiche, tali dispo-sizioni non consentono al titolare di

Via libera dell’Anci alla som-ministrazione non assistita dei prodotti agricoli in ven-dita diretta. Su richiesta di

Coldiretti, l’Associazione nazionale dei comuni italiani ha diffuso una nota con la quale si forniscono alcuni chiarimenti sul tema aprendo, di fatto, alle aziende della rete di Campagna Amica la possibilità di vendere ai con-sumatori prodotti agricoli da consu-mare in loco, ovvero nelle Botteghe, nei Mercati o nei punti aziendali. Per somministrazione non assistita s'intende l'attività di vendita per il consumo immediato sul posto dei prodotti agricoli ed agroalimentari. Prendendo spunto dai decreti sulle liberalizzazioni varati dal Governo Monti, l’Anci ricorda che per inizia-re la vendita diretta in locali aperti al pubblico, compresi i locali facen-ti parte dell’azienda agricola, basta inviarne contestualmente comuni-cazione al Comune nel cui territorio è ubicato il locale, ferme restando, naturalmente, le altre modalità di vendita diretta già disciplinate dalle “legge di orientamento”.

FONDAZIONE

Vendita diretta, cosa serve per iniziare

1) Su superfici all’aperto nell’ambi-to dell’azienda agricola o di altre aree private di cui gli imprenditori abbiano la disponibilità: in tal caso non occorre alcuna comunicazione all’Amministrazione comunale.

2) In forma itinerante: in tal caso l’at-tività può essere iniziata contestual-mente all’invio della comunicazione al Comune del luogo ove ha sede l’azienda di produzione.

3) In forma non itinerante su aree pubbliche: in tal caso l’attività può es-sere iniziata, previo invio della comu-nicazione al Comune in cui si intende esercitare la vendita, contestualmente alla concessione da parte del Comune dell’area su cui esercitare l’attività.

4) In locali aperti al pubblico: (ivi com-presi i locali facenti parte dell’azienda agricola): in tal caso l’attività può es-sere iniziata contestualmente all’invio della comunicazione al Comune nel cui territorio è ubicato il locale.

5) Su aree pubbliche mediante l’utiliz-zo di un posteggio: in tal caso l’attività può essere iniziata previa comunica-zione al Comune in cui si intende eser-citare la vendita, cui allegare la richie-sta di assegnazione del posteggio, e contestualmente all’assegnazione del predetto posteggio.

6) Con le modalità tipiche del com-mercio elettronico: in tal caso l’attività può essere iniziata contestualmente all’invio della comunicazione al Comu-ne ove ha sede l’azienda di produzione.

un esercizio commerciale definito “di vicinato” di utilizzare piani di appog-gio e sedute per il consumo sul posto di prodotti posti in vendita. Un pare-re importante poiché, pur riferendosi ad una specifica questione di interes-se per gli esercizi di vicinato, può pa-cificamente ritenersi valido in qual-siasi altra ipotesi in cui un soggetto imprenditoriale intenda avvalersi del-le opportunità derivanti dalle norme di liberalizzazione sopra indicate e, di conseguenza, predisporre delle sedute o dei piani di appoggio per il consumo in loco dei prodotti po-sti in vendita nell’ambito di un locale aperto al pubblico, nel rispetto delle vigenti disposizioni igienico-sanita-rie in materia di vendita di prodotti agroalimentari. Pertanto, anche nelle ipotesi di vendita diretta effettuata dagli imprenditori agricoli, ai sensi della disciplina in esame non può ad essi essere preclusa dalle Ammi-nistrazioni comunali la possibilità di effettuare contestualmente a tale at-tività la somministrazione “non assi-stita” dei prodotti oggetto di vendita per il consumo in loco.

ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO

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18 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 19

ALLA SCOPERTA DELLE BUONE PRATICHE DI AGRICOLTURA SOCIALE E CIVICAI temi del welfare in campagna al centro di un incontro promosso a Roma da Campagna AmicaUn concorso per far emergere le esperienze migliori sul territorio e creare una conoscenza condivisa

Nel dibattito sulle funzioni nuove e tradizionali della campagna italiana il tema dell'agricoltura sociale sta

assumendo un'attenzione crescente. Alcune riflessioni recenti considera-no l’agricoltura sociale nelle forme in cui si è sviluppata in Italia un model-lo di agricoltura ed economia civile in grado di assicurare un’estesa gam-ma di servizi alla persona a vantaggio delle popolazioni urbane e rurali. Oggi è possibile stimare in modo orientativo un numero pari a circa 1.000 esperienze in cui spesso l'im-presa agricola si pone come il pro-motore principale di tali percorsi, costruendo collaborazioni struttu-rate con i soggetti del sociale (coo-perative sociali, istituzioni, associa-zioni). Fondazione Campagna Amica ha organizzato la tavola rotonda “Un cibo civile – Agricoltura civica e so-ciale: percorsi di incontro fra città e campagna”.

PER SAPERNE DI PIÙ SUL SETTOREL'incontro è stato introdotto da Pa-ola Grossi (Capo Ufficio Legislativo Coldiretti) che ha contribuito ad inquadrare la prestazione di servizi alla persona dal punto di vista nor-mativo, facendo riferimento alle atti-vità connesse previste dall’art. 2135 c.c. ed alla legge di orientamento che riconosce la multifunzionalità delle imprese agricole e la possibi-lità di offrire servizi connessi alle attività agricole principali. Succes-sivamente Saverio Senni (Università della Tuscia) ha presentato lo stato dell’arte e le opportunità dell’agri-coltura sociale con il compito di lan-ciare il dibattito. Rappresentanti di imprese e le fede-razioni di riferimento hanno poi pre-sentato le esperienze, i cambiamenti resi necessari a livello organizzati-vo insieme a quelli registrati nelle persone, gli ostacoli, le soluzioni e i ruoli sia delle imprese che delle

AGRICOLTURA CIVICA - Angela Galasso

federazioni coinvolte. Gli interventi conclusivi di Francesco Di Iacovo (Università di Pisa) e Roberto Weber (SWG) hanno messo in evidenza i caratteri innovativi di questi percorsi in cui le federazioni a volte si sono lasciate trasportare dalle imprese, in altri casi sono stati soggetti promo-tori di sperimentazioni che hanno direttamente contribuito alla diffu-sione delle pratiche nel territorio.

UN NUOVO MODO DI VALORIZZARE IL TERRITORIOIn ogni caso si sono messe in gioco insieme alle imprese, con entusia-smo, competenze specifiche laddo-ve presenti, attivando collaborazio-ni con altri settori, risorse, spesso riscoprendo nuovi modi di attivare risorse già presenti nel territorio (piante, animali, spazi, reti, parteci-pazione, solidarietà). Entrambi hanno sottolineato come tutto questo rappresenti un’oppor-tunità e allo stesso tempo una re-sponsabilità per un’associazione forte come Coldiretti e il mondo agricolo che essa rappresenta che proprio attraverso il progetto Cam-pagna Amica e la valorizzazione di un “cibo civile”, attento ai sistemi di produzione, alle relazioni che si at-tivano ed alle persone che risiedono

Le esperienze di agricoltura civica

SAPORI DI CAMPAGNA (Marche)Azienda agrituristica biologica che, nell’ambito del progetto Rurale So-ciale della Regione Marche, da un anno ormai svolge attività di agrinido e ospita bambini da uno a tre anni.

AGRICOOPECETTO (Piemonte)Giovane cooperativa piemontese che, insieme alla produzione e tra-sformazione di frutta e ortaggi bio-logici, promuove progetti formativi e inserimenti lavorativi di ragazzi in situazione di svantaggio sociale.

nei territori può offrire risposte alla società anche nel campo della qua-lità della vita e dei servizi alla per-sona e alla comunità, valorizzando ulteriormente la multifunzionalità.

UN PREMIO PER FAR CONOSCERE LE REALTÀPer proseguire questo percorso, Fon-dazione Campagna Amica è fra i part-ner del progetto Agricoltura Civica Award 2013, organizzato da Aicare (Agenzia Italiana per la Campagna e l’Agricoltura Responsabile e Etica),

giunto alla 3ª edizione. Si tratta di un concorso che ha l'obiettivo di far emergere le pratiche di agricoltura ci-vica presenti nel paese, farle incontra-re tra loro, farle conoscere dal mondo agricolo e dalla collettività, in modo da creare una conoscenza condivi-sa ed allargata rispetto alle funzioni sociali ed ambientali dell'agricoltura. Nel mese di giugno Fondazione Cam-pagna Amica organizzerà un incontro sul tema al quale saranno anche in-vitate a partecipare le esperienze più originali emerse attraverso l’Award.

Si stimano in un migliaio i casi di imprese che hanno avviato progetti e percorsi in questa direzione

SEZIONE BUONE PRATICHE

• Agricoltura sociale• Incontro agricoltori-consumatori• Oltre la didattica• Orti condivisi• Outsiders

SEZIONE MEDIA• Articoli • Foto• Video

PREMI SPECIALI• Pubblica amministrazione virtuosa• L’olio giusto• Young innovators• Agricivic consumer

Termine candidature: 15 marzo 2013

INFO: WWW.AICAREAWARD.ORG

PREMIO2013

PREMIO2013

SOCIETÀ AGRICOLA SAN BENEDETTO (Lombardia)Prende origine e spunto dalla posi-tiva esperienza di Fausto ed Elisa-betta Andi, in Oltrepò Pavese, fra le prime in Italia a coniugare produ-zioni agricole di altissima qualità e inclusione di persone con disabilità.

CENTRO DI RIABILITAZIONE PSICHIATRICA SAN VINCENZO (Puglia)Il Centro si trova a Brindisi e, attra-verso la collaborazione con imprese agricole del territorio, ha creato un orto al proprio interno, destinato alla produzione di fiori, frutta, or-taggi, attivando percorsi di socializ-zazione e aggregazione per persone con disturbi mentali.

ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO

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L’INNOVAZIONE MERITA UN PREMIOAL VIA L’OSCAR GREEN 2013Sono scattate le iscrizioni al concorso della Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare le imprese creativeIl tema di quest’anno sarà “Il bello dell'Italia”, iscrizioni da effettuare entro il 15 marzo

testa dentro i dinamismi più virtuosi e innovativi della contemporaneità e del futuro. Tecnologia e stupore, sa-pienza e intraprendenza, capacità di reinventarsi e rivisitare la storia e la tradizione italiana, fanno dell'Oscar Green un evento attesissimo oltre che impossibile da replicare altrove.

Sono scattate le iscrizioni all’O-scar Green 2013, il premio pro-mosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare e dare

spazio all’innovazione in agricoltura. Gli imprenditori under 40 che voglio-no partecipare, possono presentare la propria candidatura entro il pros-simo 15 marzo negli uffici Coldiretti. L’obiettivo di questa settima edizione, che ha come tema “Il bello dell'Ita-lia”, è scoprire le esperienze vincen-ti di giovani imprenditori che hanno saputo costruire progetti di impresa competitivi e sostenibili allo stesso tempo. Sei le categorie in concorso (“Non solo agricoltura”, “Stile e cul-tura l’impresa”, “In-Filiera”, “Esporta-re il territorio”, “Campagna Amica”, “Ideando”), rappresentative dei vari modelli di sviluppo che vanno dalla filiera corta alla diversificazione delle attività, fino al sociale (come agrini-do, fattorie didattiche, ecc). Uno sguardo al passato e le mani e la

Carmelo Troccoli - GIOVANI IMPRESA

Le nostre imprese da Oscar sono un simbolo a cui guarda l'Italia per di-segnare le strategie di uscita da una fase di torpore a cui l'agricoltura ri-sponde con la bellezza, la qualità e il talento. Oscar Green 2013, 'Il bello dell'Italia' che non conoscete, stiamo per raccontarlo al Paese e al mondo.

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22 ANNO IV - N°21 - GENNAIOIL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

LETTO PER VOI - Stefano Masini

Falce e rastrello” scritto da Fe-derica Seneghini (Ed. nuovi Equilibri, pag. 109, €13) rac-coglie ed ordina contributi

di partecipazione ed esperienze del movimento di “guerrilla gardening” che ha preso vita, sul finire del se-colo scorso, negli Stati Uniti ed è, ormai, radicato anche nel nostro Pa-ese per recuperare spazi urbani de-gradati. Non azione di violenza, ma iniziative di militanza civile ispira-no l’attività dei guerriglieri che, nel blitz di una notte o, più spesso, nella cura quotidiana di aiuole ai lati delle strade, di spartitraffico nelle vie cit-tadine, di giardini abbandonati, arre-do di piazze non più frequentate da bambini o anziani, coltivano l’idea di una società più responsabile. L’orizzonte spaziale è segnato dall’ambiente di vita quotidiana: il verde delle aiuole in aree vicino a scuole o uffici da trasformare nel segno della bellezza, del gusto di vivere, della partecipazione: per continuare a stare insieme, inter-rompendo la violenza sull’ambiente e proponendo la rigenerazione della coscienza civica. Un pizzico di utopia e tanta deter-minazione nel gettare semi, piantare bulbi, innaffiare e portar via i rifiuti, allontanando l’indifferenza di qual-cuno e guadagnando la simpatia di molti nella costruzione di reti di resi-stenza dal basso.

AREE “RICONQUISTATE” A COLPI DI ZAPPACosì, armati di rastrelli, zappe, con-cimi e sementi “ si sceglie consape-volmente di riappropriarsi di spazi urbani dimenticati, rimettendoli a nuovo e restituendoli alla colletti-vità” (pag. 14), soprattutto quando è l’amministrazione pubblica a tra-scurare il decoro e a disinteressarsi della qualità della vita dei cittadini. “L’aiuola che cresce non appartiene ai guerriglieri ma alla città intera, a chi ci passerà davanti, a chi la vivrà

o semplicemente la guarderà, riap-propriandosene in modo definitivo” (pag.22). Forme di giardinaggio civi-co si allargano da Nord a Sud all’in-terno di grandi metropoli o di picco-li centri e diventano una condizione di praticabilità del tessuto urbano, producendo una sorta di effetto ce-nerentola con la trasformazione di aree di incuria in spazi fioriti grazie ad immaginazione e creatività, pas-sione e divertimento.

DAI CITTADINI UN ESEMPIO PER GLI AMMINISTRATORIÈ un modo per lavorare sul signifi-cato di città anche a Bolzano dove “non puoi far nulla che non sia già stato stabilito dal Governo locale” (pag. 56) ma resta sempre possibile

SCOCCA L’ORA DI FALCE E… RASTRELLO STORIE DI GUERRILLA GARDENINGIl libro di Federica Sanghini racconta le vicende del movimento per il recupero di spazi urbani degradatiUn pizzico di utopia e tanta determinazione nel gettare semi, piantare bulbi, innaffiare e portar via i rifiuti

lanciare bombe di semi o appendere piante e fiori in alto sui pali della luce. Essere guerriglieri significa, dunque, rivestire i panni di comuni cittadini con il desiderio di occupar-si del proprio spazio e creare “anche una amministrazione attenta all’am-biente” (pag. 42) consapevole che i mutamenti che imprimiamo nelle modalità di uso dei beni comuni di-ventino lievito per immaginare altre strade e valorizzare altri reali per noi e per le generazioni future. Forse intorno ai mercati di Campa-gna Amica si potrà far convergere le ragioni di movimenti locali e di tutti coloro che avvertono l’urgenza di ricollocare al centro dell’attenzio-ne i temi della qualità della vita e dell’ambiente.

Falce e rastrello. La rivoluzione verde del Guerrilla gardening. Storie di resistenza al degrado urbano - Salvatore Settis - Einaudi - Pag: 228 - Prezzo: € 18

Dentro il cibo agricolo e italiano della rete di Campagna Amica ci sono territorio, storia aziendale e culturaLa capacità di comunicare questi valori dà alle imprese un vantaggio competitivo non indifferente

Quando un nostro produttore o un nostro pun-to vendita vende un prodotto “riconoscibile come agricolo e italiano”, ovvero con un forte legame territoriale, con una storia ed un’origi-

ne evidente, non vende solo il suo prodotto. Vende un “pacchetto”, dove c’è sicuramente il suo prodotto agri-colo con la sua qualità e la sua tipicità, ma dentro c’è anche la sua storia aziendale, il suo terri-torio e con esso i valori e la cultura che la nostra Organizzazione è stata capace di esprimere nel corso degli ultimi 20 anni. Questo perché l’offerta di cibo che fa rife-rimento al mondo di Campagna Amica è fortemente espressione della cultura agri-cola e rurale generata dalle battaglie che Coldiretti ha fatto, e fa tuttora, sul fronte del rapporto con la società, dell’alimentazione e sul fronte degli stili di vita. È per questo motivo che noi spesso diciamo che chi fi-sicamente si trova ad operare nei nostri mercati o nelle nostre botteghe, ne deve essere consapevole, responsa-bile e quindi deve essere capace di interpretare il ruolo di portavoce di “Campagna Amica”.

IL MESSAGGIO CHE IL CONSUMATORE CERCAQuella figura – agricoltore o gestore di un punto vendi-ta – non vende un prodotto qualsiasi: vende quel pre-ciso prodotto che viene da quella precisa storia e che rappresenta quel preciso significato sul piano socio-economico. Dietro quel prodotto c’è un messaggio di

natura etica, ambientale, nutrizionale ed economica, che il consumatore cerca e vuole trovare. Questo pa-trimonio lo dobbiamo tutti utilizzare, perché questo è il nostro vantaggio competitivo rispetto ai nostri concor-renti. Se siamo bravi ad usarlo, quando incontriamo i nostri consumatori vinciamo: vince il venditore e vince

Campagna Amica. Viceversa, se non lo interpretia-mo, se non siamo capaci di raccontare e di rac-

contarci, se non affermiamo il nostro ruolo, non solo sprechiamo questa opportunità ma riduciamo fortemente la nostra capacità di penetrazione commerciale. Perdendo la nostra “diversità”, diventiamo una figura qualunque, e come tale veniamo

trattati. Ma attenzione! Per avvalersi del valo-re aggiunto che si porta dietro Campagna Ami-

ca, bisogna mettersi in condizione di distinguersi, di essere diversi dagli altri.

UN BRAND CHE FA IL SUCCESSOE questo lo si ottiene solo adottando i nostri format, le nostre bandiere, i nostri marchi, le nostre parole chiave, i nostri claim, i nostri colori e i nostri segni distintivi. Solo così è possibile farsi riconoscere e quindi essere capaci di orientare le scelte dei consumatori verso la nostra offerta. Solo così è possibile essere credibili nell’offrire le garan-zie che i consumatori cercano. Solo così ci si avvale della forza del nostro “brand” Campagna Amica che è spesso la componente che più contribuisce al successo di un’offerta commerciale rispetto ad un’altra.

Toni De Amicis - FILIERA COLTA

UN PEPERONE VALE L’ALTRO?LA DIVERSITÀ DEI NOSTRI PRODOTTI

“L’aiuola che cresce non appartiene ai guerriglieri ma alla città intera, a chi ci passerà davanti”

ANNO IV - N°22 - FEBBRAIO 23

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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Peperone! è bello da dire, è allegro, gira in bocca e già a pronunciarlo lascia un buon sapore. Se è un buon peperone però. Altrimenti resta quel qualcosa che non sai, ma toglie il gusto. Già, c’è peperone e peperone. Negli agriturismo Campagna Amica ci sono quelli nostri o quelli del nostro vicino, sono buoni, coltivati rispettando la terra e l’ambiente. Perchè biodiversità non è solo un valore con cui riempirsi la bocca, per quello ci sono i peperoni!

Per scoprire dove siamo vai su www.terranostra.it oppure www.campagnamica.it

Gli agriturismo di Campagna Amica sono promossi da

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