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Assoutenti UTP Lombardia Movimento Consumatori Nuovo Comitato Regionale Lombardo In collaborazione con FIAB Federazione Italiana Amici della Bicicletta Coord. Regionale Lombardia Utilizzo in sicurezza della mobilità ciclopedonale in sinergia con il sistema di trasporto pubblico Muoversi in bici in Lombardia usando i mezzi pubblici !

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Assoutenti UTP Lombardia Movimento Consumatori

Nuovo Comitato Regionale Lombardo

In collaborazione con FIAB Federazione Italiana Amici della Bicicletta

Coord. Regionale Lombardia

Utilizzo in sicurezza della mobilitàciclopedonale in sinergia con il sistema di trasporto pubblico

UMuoversi in biciin Lombardiausando i mezzi pubbliciU

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Milano, 31 dicembre 2008

questo progetto è stato redatto a cura diMassimo Ferrari, Silvia Malaguti, Andrea ScagniRoberto Brunelli, Maria Grazia Dadalt

Si ringrazia per la collaborazione:Giulia Cortesi, Flavia Scagni.

progetto grafico e impaginazione: Silvia Malaguti

foto: Archivio FIAB, Andrea Scagni, Guia Biscàro, Roberto Miuccio, Silvia Malaguti, Paolo Pagnoni

stampato daxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

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Assoutenti Lombardia UTP

Via Pinturicchio 2120135 Milanotel: 02 89072316; fax: 02 89072305

[email protected]

Movimento Consumatori Nuovo Comitato Regionale Lombardo

via Morigi, 820123 Milanotel: 02 80583136fax: 02 86910660

[email protected]

Sommario

Assoutenti Lombardia 2

Movimento Consumatori 2

FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta 3

Usare la bici in Lombardia si può. Col treno diventa più facile 4

Perchè in bici 6

Intermodalità fra bicicletta e mezzi di trasporto pubblico 8

In treno con la propria bicicletta 12

Su quali treni portare la bicicletta 13

Quanto costa la bici al seguito sui treni 16

Dove sistemare la bici sui treni regionali 16

Altri mezzi pubblici che offrono il trasporto bici in Lombardia 21

I servizi a supporto delle bici nelle stazioni lombarde 24

Bike Sharing: come funziona 28

Come organizzare un’escursione in bici 30

Bici+treno: dove andare, cosa vedere 34

Perché a nord delle Alpi la bici è più utilizzata? 40

Le greenways lombarde 44

Le linee ferroviarie della Lombardia (pianta) 46

La sicurezza in bici 48

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Programma 2008 della Regione Lombardia

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La FIAB è un’organizzazione ambientalistache riunisce più di cento associazioni loca-li, sparse in tutta Italia e promuove la dif-

fusione della bicicletta quale mezzo di trasportoecologico silenzioso, salutare, rispettoso dell’am-biente e della città. Le associazioni aderenti alla FIAB – e la FIABstessa – fanno lobbying nei confronti delle istitu-zioni per ottenere interventi e provvedimenti a fa-vore della circolazione sicura e confortevole dellabicicletta, organizzano manifestazioni, presen-tando proposte, progetti e anche attività didatti-che nelle scuole.Le associazioni organizzano anche cicloescursio-ni (gite in giornata o nel week-end, viaggi, radu-ni) facendo apprezzare l’uso della bicicletta neltempo libero, contribuendo alla socializzazione ealla conoscenza diretta del territorio da valoriz-zare e tutelare.La FIAB si adopera anche con la proposta di rea-lizzazione di cicloitinerari (ad es. la Ciclopista delSole e la rete nazionale BicItalia www. bicita-lia.org), l’apposizione di segnaletica specializza-ta, la promozione delle strutture turistiche ami-che dei ciclisti (ad es. Albergabici www.alberga-bici.it).La FIAB pubblica il periodico Amici della Bici-cletta, nonché carte e guide cicloturistiche; orga-nizza inoltre convegni, dibattiti e corsi di forma-zione.La FIAB aderisce a ECF (European Cyclists’ Fede-ration) e dal 1998 è una Onlus ed è riconosciutadal Ministero dell’Ambiente come associazione diprotezione ambientale e dal Ministero delle Infra-strutture come associazione di comprovata espe-rienza nel settore della prevenzione e della sicu-rezza stradale.La FIAB fa parte della Consulta Nazionale sullaSicurezza Stradale, del Gruppo di Lavoro Nazio-nale Mobilità Sostenibile e Ciclistica e del Tavolodi confronto con le associazioni istituito pressoTrenitalia.

Fiab Lombardia ha siglato un protocollo d'intesacon Assoutenti Utp Lombardia finalizzato allarealizzazione di progetti di comune interesse perlo sviluppo della mobilità sostenibile e la tuteladei reciproci soci.

sito: www.fiab-onlus.itmail: [email protected]

Segreteria GeneraleVia Col di Lana, 9/a - 30171 Mestre (Ve)tel/fax 041.92 15 [email protected]

Direzione, Amministrazione e Sede LegaleVia Borsieri, 4 - 20159 Milanotel/fax 02.69 311 [email protected]

FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta

A J K !!!!!!Assoutenti Lombardia

Assoutenti Lombardia è una associazioneindipendente senza fini di lucro, costituitanel 1982 per rappresentare gli interessi dei

consumatori e degli utenti dei servizi di pubblicointeresse.Assoutenti Lombardia è la rappresentanza a livel-lo regionale, con sede a Milano, di Assoutentimembro del CNCU (Consulta Nazionale dei Con-sumatori e degli utenti), di Consumers-forum ecomponente italiana della FATURE (Federationair transport user representatives in the Europeancommunity), e Assoutenti Lombardia fa parte delCRCU (Comitato Regionale per la tutela dei dirit-ti dei Consumatori e degli Utenti).Si occupa delle problematiche riguardanti il tra-sporto aereo, ferroviario, urbano ed extraurbanosu gomma, il servizio postale, la produzione edistribuzione di energia, gas ed acqua nell’otticadella tutela degli interessi degli utenti e dei dirittidel turista.Su questi temi ha realizzato decine di convegni dirilevanza nazionale e locale e ha contribuito anumerose pubblicazioni di settore.L’ultima realizzata nel 2008, prima di questa, èstata “azioni mirate alla riduzione del traffico via-rio attraverso l’ottimizzazione di alcune strutturesu ferro lombarde sottoutilizzate”.Assoutenti Lombardia aderisce a protocolli perla conciliazione con i gestori di servizi che con-tribuiscono a risolvere in via extragiudiziariacontenziosi con gli utenti, ed è inoltre federatacon l’UTP (Associazione Utenti del TrasportoPubblico), costituita a Milano anch’essa nel1982, operante sia in Lombardia che in altre Re-gioni italiane e parte della Confederazione per lamobilità sostenibile, unitamente agli organismidi tutela dei ciclisti (Fiab) e dei pedoni (Cammi-nacittà).

Movimento Consumatori

Il Movimento Consumatori è un’associazioneautonoma ed indipendente senza fini di lucro,nata nel 1985 per iniziativa di un gruppo di

cittadini e di esperti, sollecitati dall’esigenza ditutelare i diritti dei consumatori. Il MovimentoConsumatori aderisce, fin dalla sua costituzione,alla Federazione A.R.C.I. e fa parte del CRCU.Ecco i suoi obiettivi:• tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti,

quali: il diritto alla salute, alla sicurezza ed al-la qualità dei prodotti e dei servizi, alla corret-ta informazione, all’educazione al consumo,alla correttezza dei contratti, all’erogazione diservizi pubblici efficienti;

• influenzare le controparti istituzionali e priva-te perché forniscano servizi e prodotti che cor-rispondano alle esigenze dei consumatori edegli utenti;

• rappresentare i consumatori e gli utenti pressoorganismi pubblici e società private, erogatoridi servizi e fornitori di beni;

• stimolare i mass media ad un’informazionecorretta e puntuale in tema di tutela dei con-sumatori;

• sollecitare il consumatore a prendere coscien-za dei propri diritti e doveri.

La struttura organizzativa conta attualmente cir-ca 60 sedi, tra sezioni e sportelli, in tutta Italia.I campi nei quali il Movimento si è maggiormen-te distinto sono: i rapporti con le società assicu-ratrici e gli istituti di credito; la tutela dei dirittidel turista; la sicurezza alimentare, domestica edautomobilistica; la contrattualistica.MC Notizie è la newsletter settimanale che con-tiene aggiornamenti sulle tematiche consumeri-stiche di attualità nazionali ed europee, test ed in-dagini, relazioni sulle attività dell’associazione, acui ci si può iscrivere sul sito www.movimento-consumatori.it.Il Movimento Consumatori si finanzia attraversole quote associative e la partecipazione a progettiassegnatigli dalle pubbliche istituzioni come l’U-nione Europea, il Governo, le Regioni, le Provin-cie e i Comuni.

Le associazioni FIAB presenti in LombardiaAbbiategrasso (MI) ABBIATEinBICI Arcore (MI) ArcoreCiclabile Bergamo A.RI.BI. - Ass. Rilancio Bicicletta Brescia Amici della Bici Corrado Ponzanelli Cardano al Campo (VA) AmicinBici Cardano Ceriano Laghetto (MI) BC Groane FIAB Cremona Fiab Biciclettando Cremona Lecco Bici&Paesaggi Lissone (MI) eQUIbici - Ass. per la mobilità so-

stenibile Lodi Ciclodi-FIAB Mantova Amici della Bicicletta Melegnano (MI) L’aBC Melegnano Milano Ciclobby Monza Monzainbici Ostiglia (MN) Ruote in Libertà Paderno Dugnano Telaio Storto Paullo (MI) Paullo che Pedala Peschiera Borromeo (MI) Ciclostinati - Amici

della Bicicletta Segrate (MI) Comitato SegrateCiclabile Varese Ciclocitta`

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Usare la bici in Lombardia si può. Col treno diventa più facile

La Lombardia offre alcuni tra i panorami più belli d’Europa: grandi laghi affacciati sull’imponen-te catena alpina, suggestivi percorsi fluviali che si addentrano nel cuore della pia-nura Padana, numerose città d’arte dotate di centri storici di grande pregio archi-tettonico. Purtroppo, essendo anche la regione più popolata ed economicamente più attivad’Italia da decenni è gravata da un traffico veicolare intensissimo che soffoca i cen-tri urbani e le strade di scorrimento determinando non pochi disagi derivanti dacongestione, inquinamento, rumore, che ne deturpano le bellezze e riducono laqualità della vita – altrimenti invidiabile – dei suoi cittadini.

Le alternative alla mobilità motorizzata, che pure in Lombardia sono disponibili in misura supe-riore alle altre regioni del nostro Paese, prese singolarmente non sempre possonocompetere con l’automobile. La rete ferroviaria è abbastanza capillare, ma non ar-riva dappertutto, mentre i mezzi di trasporto locali (bus, tram e metropolitane)servono adeguatamente solo le aree urbanizzate. La bicicletta, che costituisce il mezzo ecologico per eccellenza, può andare dap-pertutto, ma, chiaramente, non è adatta per coprire le distanze più lunghe.

Dall’accoppiata tra le due ruote ed i mezzi di trasporto pubblico – quelli su ferro in particolare –può nascere tuttavia la soluzione vincente in grado di convincere molti a rinun-ciare almeno in parte all’uso dell’automobile quando non è davvero necessario.Cosa del resto ampiamente verificata con successo in Olanda, Germania, Dani-marca o Svizzera, nazioni che per caratteristiche climatiche o altimetriche pure sa-rebbero molto meno propizie della Lombardia all’uso della bici.

Si tratta di un problema di evoluzione culturale, certo, ma anche di soluzioni appropriate per fa-vorire la mobilità integrata tra un modo di trasporto individuale ma rispettoso del-l’ambiente e degli spazi ridotti (la bici, per l’appunto) ed una rete di trasporto col-lettivo in grado di spostare grandi masse di persone tra e dentro i centri urbani inmodo più razionale ed efficiente rispetto all’auto.

Occorre, perciò, a nostro avviso, puntare su tre diverse forme di intermodalità: • la possibilità di raggiungere le stazioni con la bici, parcheggiandole in modo

possibilmente sicuro e protetto dalle intemperie a poca distanza dai binari perampliare il raggio di influenza della rete ferroviaria e raggiungere capillarmente gliinsediamenti abitativi o lavorativi sul territorio. Si tratta, come è evidente, dellamodalità più idonea per i pendolari, ma di cui tutti potrebbero comunque fruire an-che per spostamenti legati al tempo libero;

• la possibilità di trasportare la propria bici su treni, tram e metropolitane, alme-no negli orari di minor affollamento per coprire distanze altrimenti proibitive se

affidate alla sola forza muscolare del pur volonteroso ciclista. Anche questa mo-dalità potrebbe essere fruita dal pendolare (per esempio da chi, uscendo dalla pro-pria abitazione a Tirano, raggiungesse il proprio ufficio a Sondrio in bici, carican-do il velocipede sul treno regionale lungo i 25 chilometri che separano le due lo-calità valtellinesi). Tuttavia, poiché la maggior parte degli spostamenti pendolarisi concentrano attorno alle grandi città nelle ore di punta in cui è difficile recupe-rare spazio per le bici a bordo di convogli solitamente sovraffollati, questa moda-lità è da incentivare pensando soprattutto alle escursioni di fine settimana;

• infine, la possibilità di noleggiare una bici per poche ore o per un’intera giorna-ta, una volta giunti col treno nella città di destinazione, per una piacevole visitaculturale, ma anche per sbrigare le proprie commissioni con un mezzo flessibileed autonomo che, sulle brevi distanze, costituisce la soluzione di spostamento piùcelere ed economica. L’esperienza del “bike-sharing” a Milano se, come ci augu-riamo, sarà coronata dal successo che merita, costituirà una pietra miliare in talsenso che già altre città lombarde, come Varese, hanno adottato o si accingono asperimentare.

Per il momento, in ogni caso, pensiamo che una guida pratica all’uso combinato della bici e deltreno in Lombardia, fotografando la realtà esistente e fornendo consigli pratici perl’uso, possa costituire un piccolo, ma speriamo prezioso, ausilio a chi desideri speri-mentare uno stile di mobilità più intelligente e rispettoso del prezioso e delicato am-biente lombardo.

Roberto Brunelli Massimo FerrariPresidente Assoutenti Lombardia Segretario Assoutenti Lombardia

e Presidente Utp

Cristiano MaccabruniPresidente Movimento Consumatori

Nuovo Comitato Regionale Lombardo

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Muoversi in bicicletta è piacevo-le. E' facile. E' utile. E' di bene-ficio per tutti, per chi lo fa ma

anche per gli altri. Ogni bici che circola èinfatti con buona probabilità un'auto inmeno che circola, e ne elimina tutti iproblemi: l'inquinamento, il rumore,l'eccessiva occupazione dello spazio,prezioso nei centri urbani.Inoltre muoversi in bicicletta è conve-niente: 1000 Km. percorsi in bici inveceche in auto equivalgono ad un risparmiodi circa 350 €, considerando solo le ta-sche del viaggiatore.Ancora, muoversi in bicicletta con rego-larità è salutare: senza strafare, anchepochi chilometri quotidiani rendono piùagili, stimolano la circolazione, esercita-no il cuore. E l'inquinamento? Beh quel-

lo è un problema di tutti, ma attenzione:nel 90% dei casi è più inquinata l'arianell'abitacolo di un'automobile di quel-la che respira il ciclista, che tra l'altro acausa delle code e degli ingorghi non siferma....Infine, e proprio per tutte queste ragioni,muoversi in bici è intelligente: è un se-gno di civiltà, un gesto positivo di re-sponsabilità verso sé stessi e la propriacomunità. La scelta di diventare un ciclista abitualeè una scelta di cui essere giustamente etranquillamente orgogliosi. Altro che “sfigato”: chi va in bici è ungran signore. Quando incrociate un cicli-sta, guardatelo con rispetto - anzi, sepossibile, unitevi a lui....Perché andare in bicicletta può essereanche un piacere: all'uso per gli sposta-menti quotidiani - di lavoro, studio, percommissioni - si affianca l'uso delle dueruote nel tempo libero e per il cicloe-scursionismo. Insomma, ecco come uni-re l'utile al dilettevole! Quel minimo di allenamento portatodall'uso quotidiano della bici permettepoi di cominciare a scoprire il mondocon occhi nuovi: quelli del visitatore edel turista “a basso impatto ambienta-le”. Non più tempi lunghi di ricerca par-cheggio, non più tempi di arrivo e par-tenza modulati sull'intensità del traffi-co, niente più marce in smisurati e de-turpanti piazzali contenenti distese dilamiere metalliche. E ci si rende conto che usare un'auto perspostarsi da soli significa “bruciare”energia per spostare 15 volte il propriopeso solo perché l'auto porti in giro séstessa (per la bici il rapporto è all'oppo-sto: il ciclista deve spostare con sé stes-so solo 1/5 del suo peso, per cui il rap-porto di “inefficienza energetica” au-to/bici è di circa 1 a 75!). E se conside-riamo i SUV il rapporto sale a 30-40 volteil proprio peso, con un'inefficienza ri-spetto alla bici di 1 a 150. Per non parla-re dei costi...Nel tempo libero, inoltre, la bici è so-prattutto libertà: di vivere sempre a con-tatto con l'ambiente, di scegliere o im-provvisare i percorsi, di fare sport o ri-

posarsi, di fermarsi dove si vuole, quan-te volte si vuole, per un attimo o perun'ora, di andare fortissimo o pianissi-mo, di godere della bellezza di un picco-lo fiore o di un grande monumento. Se poi la bici è una mountain bike, si ag-giunge la libertà di andare facilmentedove gli altri si fermano. Basta una pic-cola esperienza di cicloescursionismoper rendersi conto che il mondo è divisoin due parti: dove si arriva in auto e dovecon l'auto non si arriva.... a voi indovi-nare quale parte è più pulita, meno ru-morosa, meno affollata!E non bisogna dimenticare che se le vo-stre gambe non vi bastano, la soluzioneè a portata di mano, e si chiamabici+treno. Il servizio di trasporto dellabici sul treno al seguito del viaggiatoreofferto dalle ferrovie, infatti, permetteun ampliamento quasi incredibile de-gli orizzonti di cicloescursionismo nelpieno rispetto dell'ambiente.

Idee per la mobilitàsostenibile tutti i giorniAl lavoroCon ogni probabilità potreste cambiarein meglio, per voi e per gli altri, usandola bici per lo spostamento casa-lavoro.L'importante è scegliere bene il percor-so: quasi sempre si può trovare un trac-ciato tranquillo che permetta di evitaregli ingorghi quotidiani dei mezzi moto-rizzati. Ricordate che in bici diversi sen-si unici sono transitabili in due direzio-ni e tante scorciatoie sono possibili...Inoltre:• in bici fa più caldo perché il corpo in

movimento si tonifica e stimola la cir-colazione sanguigna: nella stagionefredda vestitevi adeguatamente masenza esagerare;

• cominciate viaggiando a velocità noneccessiva: dovete arrivare al lavoroattivi ma non stanchi. C'è sempretempo per accelerare con l'allena-mento acquisito nel tempo.

La spesaChi ha detto che non si può portare nul-la in bici? Ci sono in realtà mille modi

per trasportare comodamente una certaquantità di oggetti, come una spesa pic-cola o media. Per pane, latte e biscottibasta il classico cestello, anteriore ag-ganciato al manubrio o posteriore fissa-to al portapacchi. Ancora di più si puòmettere nelle borse laterali, “bisacce”agganciate al portapacchi posteriore divarie fogge e misure. Per portare quantità maggiori, arrivan-do tranquillamente alla spesa settima-nale di una piccola famiglia di 2-3 per-sone, l'ideale è un semplice carrello trai-no portatutto. In Italia è ancora non fa-cilissimo da acquistare a buon prezzonei negozi: l'ideale è comprarlo online(www.bikesandtrailers.com, www.bel-lelli.com), dove la scelta è invece vastae lo si può pagare meno di 100€. Il carrello è in genere munito di sganciorapido sotto la sella, e può essere uti-lizzato anche nel supermercato per rac-cogliere gli acquisti fatti, nonché a casaper portarli fino alla cucina senza sol-levare pesi. La guida della bici con ilcarrello agganciato deve essere pruden-te ma non comporta nessuna abilitàparticolare.

Una sera a cenaUna sera di primavera o d’estate la biciè l’ideale per una cena o un gelato fuoriin centro. Dotati di buone luci, niente dimeglio che godersi il fresco pedalandotranquillamente. Un piccolo segreto: inmovimento in bici, non vi accorgeretenemmeno delle zanzare!..

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Mi conviene?Il conto è presto fatto per un totale di 10 anni di vitadel mezzo.IInn aauuttoo 20.000€ di acquisto, 100.000 km di percor-renza, 500€ annui di assicurazione, 3000€ in tutto trarevisioni, riparazioni e ricambi. Con un consumo di 10km/litro e la benzina a 1,2€/litro, la spesa si aggirasu 45.000€ totali, cioè 00,,4400€//kkmm. IInn bbiiccii spendiamo 300€ per l'acquisto, più 150€ di ri-parazioni e ricambi. Ipotizzando 10.000 km di per-correnza totale, siamo a 450€ totali, cioè 00,,004455€//kkmm:uunn ddeecciimmoo ddeellllaa ssppeessaa ssoosstteennuuttaa ppeerr ll’’aauuttoo!!

Perchè in bici

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Integrazione modale perchèUnire i vantaggi dei mezzi pubblici:

• Buon rapporto tra energia con-sumata e numero di personetrasportate

• Decongestionamento del traf-fico

• Velocità, lunga distanza e sicu-rezza

e i vantaggi della bicicletta:• Mezzo ecologico e salutare• Elevata capacità di penetrazio-

ne nel territorio• Minimo spazio occupato nel

posteggio

L’uso della bici inoltre aumenta il raggio delbacino d’utenza di una stazione o fermata buse quindi l’attrattiva del mezzo pubblico per lamaggiore accessibilità

Diversi tipi di intermodalitàSpostamenti senza bici al seguito: spostamenti quotidiani • da casa al mezzo pubblico: si lascia la bici

nel luogo di partenza del mezzo pubblico,dove di solito rimane durante il giorno

• dalla fermata del mezzo pubblico al lavo-ro o a scuola: si lascia la bici nel luogo diarrivo, dove di solito rimane la notte

spostamenti saltuari • dalla fermata del mezzo pubblico al lavo-

ro/località turistica: si usa la bici nel luogodi arrivo con noleggio o bike-sharing

Spostamenti con bici propria al seguitosul mezzo pubblico per:

Ciclo-escursionismo• si raggiunge in fretta la meta della gita• si evitano le code del rientro• si usa la propria bici• sono possibili triangolazioni di percorso:

non è necessario tornare al luogo di par-tenza. Per esempio, da Milano raggiungo Paderno

d’Adda con il bici+treno per percorrere laciclabile lungo il fiume verso sud e rientra-re a Milano in bici+treno da Cassano d’Ad-da o con il bici+metrò da Gessate.

Pendolarismo con bici • più economico e versatile dei mezzi pubbli-

ci cittadini• una volta scesi dal mezzo nessun orario da

rispettare

Punti debolidell’intermodalità• Offerta insufficiente• Mancanza di informazione • Mancanza di facilitazioni tariffarie• Mancanza di percorsi ciclabili sicuri di ac-

cesso ai terminal dei mezzi pubblici• Mancanza di posteggi bici coperti e sicuri

per i pendolari che usano la bici

...e in particolare del bici+treno• Carenza vani-bici su molti convogli ciclabili• Poca informazione del personale (molte

convenzioni con sconti particolari)• Accesso ai binari difficoltoso causa scale• Carrozza bici spesso chiusa per mancanza

personale• Il vano-bici è in testa o in coda?• Ferrovie LeNord: treni ciclabili solo nei

week-end

Cosa possono fare leassociazioni per migliorarel’intermodalità?• Informare i soci e la collettività sui vantaggi

dell’intermodalità• Organizzare gite utilizzando bici+mezzi

pubblici• Collaborare con istituzioni per “Contratti di

servizio”• Fare lobbying verso le aziende di trasporto

pubblico• Pensare sia alle proprie associazioni che agli

utenti individuali

...e in particolare del bici+treno• Organizzare gite nella Giornata nazionale

Treno+Bici (Pasquetta)• Stimolare la domanda utilizzando il

bici+treno• Pretendere un servizio migliore da Fs e altri

vettori di trasporto pubblico

Intermodalità fra bicicletta e mezzi di trasporto pubblico

fonte: “Città in bicicletta, pedalando verso l’avvenire”,Commissione Europea

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• Campagne informative sull’intermodalità• Bike-sharing soprattutto presso stazioni, ter-

minal bus, imbarchi, aereoporti..• Posteggi bici sicuri presso i terminal dei

mezzi pubblici• Percorsi ciclabili di accesso facilitato e sicu-

ro alle stazioni

Intermodalità si fa anche con• una ciclostazione realizzata con un BUS in

disuso, trasformato in officina e punto dinoleggio, posteggiato nei piazzali delle sta-zioni o itinerante

• il noleggio bici gestito direttamente dall’a-zienda ferroviaria: come ad esempio in Sviz-zera, Belgio, Germania...

• il servizio di bike sharing comunale (vedipag 28)

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Cosa chiedere alleaziende ferroviarie...Occorre differenziare le varie ri-chieste a seconda delle aziendecompetenti. Per quanto riguardal’intermodalità le aziende con cuiinterloquire del gruppo Ferroviedello Stato sono sostanzialmentedue: Trenitalia e RFI. Ma nel com-plesso alle aziende ferroviarie vachiesto:• Convenzioni nazionali o regio-

nali, con abbonamenti per bici,sconti.

• Creazione ‘Tavoli tecnici’ per lafase progettuale o di restylingdei treni

• Adeguamento dei ‘materiali’ con vani poli-funzionali

• Ristrutturazioni bagagliai• Promozioni e campagne per incentivare il

bici+treno• Informatizzazione delle convenzioni• Trasporto bici tutti i giorni (LeNord)

Cosa chiedere a RFI regionale...• Sistemazione dei posteggi bici esistenti • ‘Comodati d’uso’ per sedi di associazioni o

Uff. Bici nei locali in disuso nelle stazioni • Installazione delle canaline-scivolo nei

sottopassaggi (progetto già avviato da RFIMilano)

• Annunci sonori per la posizione del vano-bici sui treni

• Segnaletica per la movimentazione delle bi-ci nelle stazioni

..e in collaborazione con Comuni,Provincie, Regioni• Istallazione e/o ampliamento di posteggi bi-

ci sicuri e riparati (‘comodati d’uso’ su suo-lo RFI)

• Realizzazione di depositi bici chiusi e/ocustoditi

• Apertura di bicistazioni che forniscano ripa-razione, noleggio, custodia.

.. e cosa chiedere alle istituzioni• Finanziamenti diretti alle aziende di trasporto• Creazione ‘Tavoli tecnici’ per collaborare ai

progetti• Integrazione tariffaria regionale• Integrazione richieste nei “Contratti di servi-

zio”

La bici-stazione: un servizio completoper chi usa la bici •• ccuussttooddiiaa biciclette diurna e deposito not-

turno•• rriippaarraazziioonnee biciclette•• vendita aacccceessssoorrii•• nnoolleeggggiioo bici a turisti o pendolari•• ssoorrvveegglliiaannzzaa indiretta del posteggio bici in-

custodito, se adiacente•• distribuzione mmaatteerriiaallee informativo•• supporto a iinniizziiaattiivvee territoriali per pro-

muovere l’uso della bici•• ppoossssiibbiilliittàà pprrooffeessssiioonnaallii per privati o co-

operative sociali

Intermodalità fra bicicletta e mezzi di trasporto pubblicoA F G !!!! A J K !!!!!!

Ciclostazione 42 è il nome della nuovabicistazione di Bergamo.

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Itreni regionali che effettuano il servizio bi-ci al seguito sono quelli indicati negli oraridelle aziende di trasporto con il simbolo

della bicicletta.Gli spazi utilizzabili per il trasporto della bicisono diversi a seconda dell’azienda ferrovia-ria e del tipo di treno (vedi pagine seguenti).Anche nei casi in cui non vi sia uno spazio ap-posito, i vestiboli e gli accessi si differenzianoda convoglio a convoglio. In caso di dubbi è comunque consigliabile ri-volgersi al personale viaggiante che darà leistruzioni del caso.

Sui treni TrenitaliaSi possono portare le bici sui treni Suburbani,Regionali e Diretti che riportano il simbolo del-la bicicletta sull'orario ufficiale Trenitalia (inLombardia il 100%), anche se non c'è vano-bi-ci sul convoglio.Sui treni IC, IC Plus e Eurostar la bici può esse-re trasportata solo se smontata e riposta in unasacca di dimensione massima cm. 80x110x40cm e viaggia gratuitamente.

Trasporto bici interan E’ consentito trasportare una sola bicicletta

per viaggiatore.n Non è consentito trasportare i tandem e i ri-

morchi per biciclette.n E’ bene precisare che in alcuni casi di parti-

colare affluenza, l’accesso delle bici è a dis-crezione del capotreno.

n I gruppi di ciclisti prima di affrontare ilviaggio devono rivolgersi ai Centri ComitiveTerritoriali.

n Il trasporto biciclette non è ammesso sugliautobus sostitutivi.

Trasporto bici nella saccaLa bicicletta può essere trasportata gratuita-mente su tutti i treni se parzialmente smontatae collocata in una sacca delle dimensioni maxdi cm 80x110x40.La sacca non deve arrecare pericolo o di-sagio agli altri viaggiatori. La sacca può essere sistemata:n nel vano bici dei treni che ne sono provvisti;n nei vestiboli dei treni a doppio piano, me-

glio se fissata con elastici ai pali centrali;n nel corridoio delle carrozze a scomparti-

menti, fissata con un elastico al corrimano;n nei vestiboli presso le porte delle carrozze ti-

po ‘pullman’, prive di scompartimenti.In tutti i casi occorre seguire le indicazioni delpersonale viaggiante. I gruppi devono dividersi fra più carrozze in unnumero massimo di 6 bici per vettura.

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In Lombardia si può viaggiare con la bici alseguito su molti treni, secondo le regole il-lustrate più avanti.

Due sono le modalità di viaggio con bici al se-guito:• il trasporto della bici intera; • il trasporto della bici smontata e riposta in

una sacca Il trasporto bici intera è soggetto al pagamentodi un supplemento e con Trenitalia esiste anchela possibilità di acquistare un abbonamento an-nuale per la bicicletta. La bici smontata e riposta nella sacca viaggiainvece gratuitamente.

Occorre tener presenti le seguenti indicazioni:n il carico/scarico della bicicletta è sempre a

cura del viaggiatore;n in alcuni casi di particolare affluenza, l’ac-

cesso delle bici è a discrezione del Capotre-no.

n in caso di carico in coda a un treno con nu-merose carrozze e discesa in piccole stazio-ni, occorre informare il personale viaggiantedi dove si scende, poiché l’ultima vetturapotrebbe fermarsi fuori marciapiede;

n caricare la bici non costituisce particolariproblemi. Se si è in gruppo e ci sono dei gra-

dini di salita, conviene passarsi le biciclettedal marciapiede al vagone;

n se si carica la bici da soli, è meglio sollevarela bici impugnando con una mano il tuboverticale del telaio, nel punto più vicino aipedali, e con l’altra il manubrio;

n evitare i treni e le fasce orarie di maggior af-follamento.

n non va infine dimenticato che per sposta-menti di gruppi è indispensabile rivolgersipreventivamente ai Centri Comitive territo-riali perché la capacità di carico di un singo-lo treno è necessariamente limitata.

Come muoversi in stazioneNon è consentito pedalare all’interno dellestazioni, sulle banchine e nei sottopassi pedo-nali. Per raggiungere i binari è preferibile utilizzaregli appositi scivoli lungo le scale, se presenti.E’ utile chiedere al Capostazione, se il vano bi-ci sarà in testa o in coda al treno in arrivo. In assenza di vano bici è comunque consiglia-bile salire sulla carrozza di coda.

Costruirsi una sacca economicaUna buona sacca si può trovare nei negozi di bici-clette ma si può anche realizzare in casa con po-ca spesa e in materiale più leggero. Le istruzioni su come fabbricare una sacca portabici in economia si possono scaricare anche dalsito FIAB: www.fiab-onlus.it/treno

In treno con lapropria bicicletta

Su quali treni portare la bicicletta

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Sui treni LeNORD Il trasporto della bicicletta al seguito del viag-giatore è consentito solo il sabato e festivi perun massimo di 2 biciclette per carrozza, siste-mate nei vestiboli. In agosto tutti i giorni.

Sulla Brescia Iseo Edolo e sul Malpensa Ex-press valgono norme particolari:

n Linea Brescia-Iseo Edolo: solo i festivi. Lu-glio e agosto tutti i giorni. Sui treni sono am-messe sino ad un massimo di 4 biciclette perautomotrice.

n sul Malpensa Express solo in possesso dibiglietto aereo. In tal caso le biciclette sonoconsiderate bagaglio al seguito e non sonosoggette ad alcun pagamento.

Il trasporto biciclette non è ammesso sugli au-tobus sostitutivi.Le comitive dovranno prenotare all’Ufficio Co-mitive Customer Care al numero 02-8511.4419(dalle 9,30 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 15,30) eper la linea Brescia-Iseo Edolo al numero 030-98.49.266.Info: call center LeNORD 199151152 www.lenord.it

La bici intera anche sui treniinternazionaliAlcuni treni internazionali a lunga percorrenzache fermano anche nelle città italiane, indivi-duabili con apposito simbolo sull’orario ufficia-le, consentono il trasporto delle bici intere per-chè dotati di bagagliai o di spazi bici apposi-ti:

n DB CityNightLine Milano-Amsterdam

n DB CityNightLine Roma-Monaco di Baviera

n ÖBB EuroCity Venezia-Klagenfurt

Come trovare i treni ciclabiliOltre che dagli orari ufficiali FS venduti in edi-cola e affissi in stazione, i treni ciclabili si rico-noscono anche consultando internet.Sul sito Trenitalia, www.trenitalia.it, dopoaver impostato origine e destinazione del viag-gio si clicca sulla voce “Dettagli” per visualiz-zare le caratteristiche del treno; nella successi-va schermata, sulla riga di ciascuna tratta, ap-parirà o meno, sulla destra, il simbolino dellabicicletta.

Attenzione che nel caso di percorsi con cambi,la prima soluzione data dal sistema Trenitalia ècon treni veloci, tipo Ic o Eurostar, e quindinon fornisce treni ciclabili, occorre approfondi-re la ricerca con i treni Regionali.

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Su quali treni portare la biciclettaA F G !!!! A J K !!!!!!

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Sul sito delle ferrovie tede-sche, www.bahn.de, è inve-ce possibile impostare la ri-cerca da subito conprenden-do il trasporto bicicletta alseguito, anche per le lineeitaliane.Dopo aver scelto la lingua eimpostato origine e destina-zione del viaggio (sulla sini-stra della prima schermata),nella videata successiva se si‘accende’ il quadratino rela-tivo al trasporto bicicletta,verranno visualizzate solo lesoluzioni con treni ciclabili.

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Quanto costa la bicial seguito sui treni

TrenitaliaLa bici viaggia con un Supplemento bici a3,50 €, valevole 24 ore dalla convalida, perqualsiasi tratta per un numero illimitato diviaggi nelle 24 ore.Per viaggi brevi è consigliabile un secondo bi-glietto passeggero valevole per la bici per lastessa tratta. È possibile acquistare un abbonamento an-nuale Lombardia per bici al seguito a 80 €,valevole 12 mesi dalla convalida, per viaggi il-limitati entro i confini Lombardi ma anche finoa Novara, Tortona, Piacenza, Arona e Peschie-ra del Garda, anche se stazioni geograficamen-te al di fuori della regione.

LeNord2,5 € a tratta

Treni internazionali5,00 € per treni internazionali in tratte italiane 12,30 € per viaggi internazionali

Dove sistemare la bici sui treniRegionali

Vecchie vetture a gasolio o elettrificate Le bici vanno sistemate nei vani di servizio, intesta o in coda nei treni Trenitalia, in genere 5per vano.

I treni LeNORD non sono attrezzati con vanobici: le biciclette vanno sistemate direttamentenei vestiboli delle carrozze.

ELa saracinesca di chiusura deve essereaperta dal personale viaggiante.

La semi-pilota (pilotina) nelle vetture MDVE o nelle vetture a ‘piano ribassato’ La maggior parte dei treni Regionali o Direttiha un vano bici nella vettura chiamata semi-pi-lota, perchè è il vagone che ospita i macchini-sti quando il locomotore ‘spinge’ il treno. Per questo motivo si trova sempre all’altraestremità del convoglio rispetto al locomotore.In gergo ferroviario si chiama anche pilotina espesso è attrezzata con ganci che possonoospitare diverse biciclette.

ELe bici si appendono al gancio tramite laruota anteriore, mentre la ruota posterioreva infilata nella guida di appoggio in basso(a volte sotto una panca reclinabile).

Sui treni con vetture MDVE (Media DistanzaVestiboli Esterni) la bici può anche essere si-stemata nei vestiboli delle porte. Vi possonotrovare posto 2 o 3 biciclette.

EQuesta soluzione è utile se la pilotina convano bici è in coda e se bisogna scendere -osalire- in una stazione piccola, dove l’ultimacarrozza di coda potrebbe rimanere fuoridal marciapiede.

EIn alcuni convogli, inoltre è stato ricavatouno spazio per disabili che si può usare persistemare le bici.

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Convenzione fra Trenitalia Lombardiae le associazioni FIAB, UTP, Legambiente e WWFPer i viaggi in Lombardia i ssooccii di queste quat-tro associazioni possono avere prezzi vantag-giosi per:AAbbbboonnaammeennttoo aannnnuuaallee rreeggiioonnaallee ppeerr bbiiccii aa 6600 €SSuupppplleemmeennttoo bbiiccii 2244hh aa 22,,9955 €In altre regioni italiane, come Veneto, Puglia eSicilia, sono in vigore altre convenzioni similiper i soci FIAB.

Attenzione:in alcuni casi sullaporta della loco-motiva c’è un sim-bolo di biciclettama non è da consi-derarsi vano-biciin quanto non ac-cessibile.

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Vetture a doppio pianoI treni a doppio piano percorrono anche le trat-te interregionali e non sono dotati di vano bici,tuttavia sulle piattaforme si possono mettereanche 4 biciclette, appoggiate al palo al centro.

EUn elastico può essere utile per fissarle.

ESolo nel caso sia inutilizzato, si possono si-stemare 2 o 3 bici nello spazio riservato aidisabili segnalato da pittogramma sull’ester-no della carrozza.

Treno VivaltoAnche i convogli Vivalto vengono ormai usatianche sulle tratte interregionali.Il vano bici è in testa o in coda all’estremità op-posta del locomotore, e ha un sistema di fis-saggio delle biciclette simile a quello usato percaricare le bici sui tetti delle auto.

Vetture TAFI treni TAF (Treno ad Alta Frequentazione),usati per le linee “S” del Passante Ferroviario,non sono dotati di vano bici perciò è meglio si-stemare la biciclette nell’ultimo vestibolo incoda (max 4 bici).

EIn alternativa può essere sfruttato il corri-doio di accesso al posto disabili, in testa o incoda, i quali mantengono comunque lapriorità di uso di tale spazio.

Nuovi treni TSRI nuovi convogli TSR (Treno Servizio Regiona-le), per ora solo in Regione Lombardia, hannodei comodi spazi polifunzionali accessibili intesta o in coda.

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A J K !!!!!!Dove sistemare la bici sui treni RegionaliA F G !!!!

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Treni MinuettoI treni Minuetto non circolano in Lombardiama se dovesse capitare di caricare la biciclet-ta sui convogli che percorrono le tratte di al-tre regioni, c’è uno spazio riservato con sedi-li reclinabili.È attrezzato con due rastrelliere ma possonotrovare posto anche 4 biciclette.

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Altre ferrovieFerrovia del Basso Sebino (Treno Blu)La Ferrovia del Basso Sebino serve il bacino dellago d’Iseo (Bergamo - Palazzolo - Paratico -Sarnico).Il Treno Blu è un treno stagionale festivo.Su tutti i treni, esclusi quelli a vapore, è possi-bile caricare fino a 10 biciclette. Numeri mag-giori sono valutati dal personale ferroviario. Igruppi devono segnalarsi in anticipo.Per la bici non è previsto alcun costo supple-mentare.Info: 030 74.02.851 - per i gruppi: 338 85.77.210www.ferrovieturistiche.it

FER Ferrovie Emilia RomagnaLinee Parma-Suzzara e Suzzara-FerraraAlcune stazioni in Lombardia sono toccate daqueste linee ferroviarie che ammettono il tra-sporto bici al seguito tutti i giorni fino ad unmax di 5 biciclette per volta.Info: Numero verde 800.915030 www.fer-online.it

Ferrovie Retiche RhB Tirano (SO)Tirano-St.Moritz - Canton GrigioniPer le modalità del servizio bici al seguito con-sultare gli orari ufficiali.Info: Stazione di Tirano (SO) 0342 70.13.53www.rhb.ch

Ferrovia Monte Generoso Capolago (CH)Bici ammesse per la salita sul trenino a crema-gliera che parte da Capolago (Svizzera), sul La-go di Lugano, poco lontano da Porto Ceresio.È possibile anche il noleggio della bicicletta(mountain bike) alla stazione di partenza a Ca-polago con consegna mezzo alla stazione Bel-lavista per fare la discesa sui percorsi consi-gliati.Info: Tel. +41 (0)91 630 51 [email protected]

A J K !!!!!!Dove sistemare la bici sui treni Regionali

La bicicletta pieghevole sta dappertuttoEsistono ormai in commercio molte biciclet-te pieghevoli che una volta richiuse su sestesse occupano davvero poco spazio e pos-sono essere portate e sistemate sui mezzipubblici molto agevolmente

Altri mezzi pubblici che offrono il trasporto bici in Lombardia

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Metropolitane e tranvie ATMMilanoMetropolitana MilaneseBici ammesse sull’intera rete:• nei giorni feriali: dalle 20.00 al termine del

servizio;• il sabato e i festivi: dall’inizio al termine del

servizio;• nel mese di agosto: tutti i giorni dall’inizio al

termine del servizio;• è possibile trasportare fino a 8 biciclette per

ogni vagone.Il servizio è sospeso nel mese di dicembre.Non sono ammessi tandem.

Tranvie interurbane Milano-BrianzaBici ammesse sulle linee tranviarie della Brian-za (Milano-Limbiate Ospedale, Milano-Cusa-no-Desio) fino ad un massimo di 8 bicicletteper ogni tram, nella vettura di coda.

I gruppi di ciclisti che superano i 10 componen-ti devono contattare il Numero Verde ATM, conanticipo di almeno 2 giorni feriali.Info: Numero Verde 800.80.81.81 tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30.www.atm-mi.it/ATM/Muoversi/Bici/

Autolinee Milano da e per aeroportiMalpensa, Linate, Orio al SerioMeglio segnalare preventivamente la presenzadella bicicletta. Non sono ammessi i tandem.Info: 0331/258411 www.airpullman.comwww.malpensashuttle.com

Altre autolineeIn generale non sono disponibili servizi orga-nizzati di trasporto bici sulle autolinee. Il tra-sporto bici può essere consentito a discrezionedell’autista in rapporto alla disponibilità dispazio nell’eventuale vano bagagli.

Autolinee Tirano - BormioLe Autolinee Perego offrono possibilità di tra-sporto biciclette solo sulle corse con pochi pas-seggeri (vedi taxi).Info: 0342 70.12.00/70.12.38 - fax 0342 70.44.00

Funivie e funicolariFunivia Argegno - Pigra (CO)Bici ammesse tutti i giorni.Info: 031 82.13.44

Funivia Lecco - Piani di ErnaBici ammesse tutti i giorni

Funivia Albino-Selvino (BG)Bici ammesse compatibilmente alla disponibi-lità di postiwww.comunediselvino.org

Funicolare Como - Brunate (CO)Bici ammesse tutti i giorni fino a un massimodi 3 per ciascuna corsa, a seconda della dispo-nibilità dei posti a bordo. Info: 031 30.36.08 www.funicolarecomo.it

Funicolare di Colle Aperto San Vigilio - (BG)Bici ammesse tutti i giorni fino a un massimo

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di 4 per corsa, ove le condizioni di affollamen-to della vettura lo consentano. Info: 035 36.42.22 (Ufficio movimento)www.atb.bergamo.it

Funicolare Varese - Sacro MonteTel. 0332 22.55.49 www.avtvarese.it

Navigazione Laghi Lago di ComoBici ammesse sui traghetti che effettuano ser-vizio sulle destinazioni Bellagio, Varenna, Ca-denabbia e Menaggio. Sui battelli, invece, le bici sono ammesse abordo a discrezione del comandante, in fun-zione della disponibilità dei posti.Info: 031 57.92.11 (Ufficio controllo).Numero verde 800.551801 www.navigazionelaghi.it

Lago MaggioreBici ammesse sulla flotta in servizio sulla trat-ta Laveno-Intra. Per le altre tratte la salita abordo è a discrezione del comandante (dipen-de dalle condizioni di affollamento).Info: 0322 23.32.12 (Ufficio controllo).Numero verde 800.551801 www.navigazionelaghi.it

Lago di GardaBici ammesse su tutte le tratte dei battelli manon sugli aliscafi. In ogni caso la salita a bordodipende dalle condizioni di affollamento se-condo le valutazioni del personale di linea.Info: Direzione Generale Lago di Garda 030 91.49.511

Numero verde 800.551801 www.navigazionelaghi.it

Lago d’IseoBici ammesse tutti i giorni salvo esigenze diservizio.Info: Direzione Navigazione Lago d’Iseo 035 97.14.83www.navigazionelagoiseo.it

Lago di LuganoBici ammesse tutti i giorni sulla direttrici PonteTresa-Porlezza-Porto Ceresio.Info: Direzione Navigazione Lago di Lugano 0041 91.9715223www.lakelugano.ch

Fiume Adda: traghetto di Leonardo a Imbersago (LC)Sulla chiatta che attraversa il fiume, col sistemainventato da Leonardo Da Vinci, le bici posso-no passare da una sponda all’altra dell’Adda.

Servizio TaxiTaxi del Consorzio Trasporti Alta ValtellinaNell’alta Valtellina è disponibile il servizio ditrasporto bici al seguito sui taxi del ConsorzioTrasporti Alta Valtellina. Prezzi: - 10 persone e 10 bici (2 vetture e un carrellogrande) 120€; - 8 persone (1 vettura e 1 carrello grande) 70€; - 4 persone (1 vettura e 1 carrello piccolo) 60€.Info: 0342 90.37.68 www.trasportibormio.it

A J K !!!!!!Altri mezzi pubblici che offrono il trasporto bici in LombardiaA F G !!!!

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In Lombardia Trenitalia dispone di circa 290stazioni o fermate. Pertanto è possibile rag-giungere in treno tutti i capoluoghi di pro-

vincia, gran parte delle città d’arte e delle loca-lità di villeggiatura lacustre, come Laveno, Lui-no, Porto Ceresio, Varenna, Desenzano delGarda, trasportando la propria bici sui convo-gli regionali (vedi pianta generale a pag 46). I volumi di traffico nettamente prevalenti, tut-tavia, sono costituiti dai flussi pendolari direttiper la maggior parte verso Milano, ma ancheverso altri importanti poli di attrazione comeBrescia, Bergamo o Pavia. Si tratta di spostamenti per lo più compresi trai 20 ed i 50 km di raggio, effettuati due volte algiorno, per i quali, evidentemente, l’uso esclu-sivo delle due ruote non è indicato, tenuto con-to anche della congestione viaria nelle ore dipunta.

Il bacino d’utenza delle stazioniLa bici potrebbe costituire un importante stru-mento di supporto al pendolarismo (ma ancheagli spostamenti verso le città per motivi legati altempo libero), se venisse usata quale mezzo perraggiungere la più vicina stazione ferroviaria.

Se l’accessibilità ottimale per chi si reca a piediin stazione non eccede i 500 metri, se non sem-pre esistono comodi e frequenti servizi di busin coincidenza coi treni e se il numero limitatodi parcheggi rende difficile (o costoso) il parkand ride, la bici potrebbe costituire la soluzio-ne vincente per avvicinare alla rotaia chi altri-menti viene indotto a preferire l’uso dell’auto. Disegnando attorno alle circa 410 stazioni lom-barde (oltre alla rete Trenitalia, bisogna infatticonsiderare anche Le Nord, la Suzzara-Ferrarae le tratte extraurbane della metropolitana diMilano) un cerchio dal raggio di 3/4 km - di-stanza agevolmente percorribile in bici, specienella vasta pianura padana – ci accorgeremmocome quasi tutto il territorio regionale, con lasola eccezione delle aree più impervie e spo-polate di montagna, è facilmente accessibilegrazie all’accoppiata perfettamente ecologicabici+treno.

Lasciare la bici in stazioneRaggiungere la più vicina stazione e parcheg-giare la propria bici, legandola ad un palo o aduna cancellata in modo da non recare fastidioai passanti è sempre possibile e richiede pochi

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minuti prima della partenza del treno (in auto,per trovare un parcheggio idoneo non a rischiodi multa, occorre quasi sempre di più e ciò an-nulla gran parte del vantaggio nel tempo im-piegato per raggiungere la stazione su distanzefino a 3 chilometri). Tuttavia, sarebbe preferibile trovare un posteg-gio per bici sicuro e possibilmente coperto incui ricoverare il proprio mezzo con la ragione-vole sicurezza di ritrovarlo in buone condi-zioni dopo alcune ore. Ciò che nel Nord Europa costituisce una dota-zione basilare e molto utilizzata di quasi tuttele stazioni ferroviarie, in Italia è ancora unavirtuosa eccezione, benché, specie nelle cittàpadane, l’uso combinato di bici e treno sia dasempre molto diffuso ed a Bologna, ad esem-pio, sia possibile trovare un parcheggio affolla-to ogni giorno da migliaia di velocipedi in adia-cenza alla stazione centrale.

L’intermodalità nellestazioni FS lombardeSecondo uno studio recente condotto da Fiab,Legambiente e WWF, a fronte di un fabbisognodi circa 34.000 posti bici coperti nelle sole sta-zioni lombarde di Trenitalia, ne sono attual-mente presenti meno di 9.500 e non sempre incondizioni ottimali. In particolare, nelle stazioni della provincia diMilano si contano 2.600 posti bici, benchéquelli standard coperti si concentrino soprat-tutto nel capoluogo, ma in numero del tutto in-sufficiente. Alla stazione Centrale, per esem-

pio, ci sono soltanto 40 posti per biciclette noncoperti e molte bici posteggiate ‘di fortuna’. In provincia di Bergamo se ne trovano in qua-si tutte le stazioni per complessivi 1.550 po-sti. In provincia di Brescia sono oltre 2.000,di cui 300 nel capoluogo. Quasi sempre man-canti in provincia di Como (solo 30 presso lastazione principale di San Giovanni), zonaperò più capillarmente servita da Le Nord.1.700 i posti bici nelle stazioni della provin-cia di Cremona, a forte vocazione ciclabile,come pure la provincia di Lodi (1.050 posti,di cui 500 nel capoluogo), Mantova (700 dicui oltre 320 nel capoluogo) e Pavia (solo 80posti presso la stazione principale dove le bi-ci sono spesso assiepate in disordine neglispazi disponibili). Quasi inesistenti le dotazioni per le due ruotein provincia di Sondrio e scarse in provincia diLecco (265 stalli esistenti, nessuno apposita-mente dedicato alla bici nel capoluogo, doveinvece esistono spazi per ciclomotori) e grave-mente insufficienti anche in provincia di Vare-se (450 posti di cui 60 nel capoluogo).

Nel complesso si può dire che vi sia una certaattenzione alla bici nelle province della pia-nura lombarda, dove l’uso delle due ruote nonè mai venuto meno, neppure negli anni dimassima espansione della motorizzazione,ma sia quasi del tutto assente nelle zone mon-tuose. Anche in questo caso, tuttavia, la disattenzio-ne nei confronti della mobilità ciclistica è in-giustificata, se ci confrontiamo con altre regio-

A J K !!!!!!I servizi a supporto delle bici nelle stazioni lombarde

I servizi a supporto delle bici nelle stazioni lombarde

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ni alpine, a cominciare dal vicino Alto Adige,dove i dislivelli non scoraggiano l’uso del pe-dale ed anzi l’accoppiata con il treno si rivelavincente anche per i ciclisti occasionali, comedimostra il successo della recentemente rico-struita ferrovia Merano-Malles, della qualeuna quota consistente della clientela è costi-tuita proprio da ciclisti che raggiungono le fer-mate – non sempre vicine al centro dei paesi –su due ruote e spesso caricano il proprio mez-zo a bordo per coprire le tratte più lunghe opiù acclivi.

Le stazioni dellaMetropolitana MilanesePer quanto riguarda le stazioni periferiche del-la metropolitana di Milano, bisogna ricordarecome quasi tutte siano dotate di spazi per il ri-covero delle bici poste a brevissima distanzadall’ingresso in stazione, ancorché non sem-pre realizzati a regola d’arte. In taluni casi(Molino Dorino, Bisceglie, Cologno Nord,Crescenzago) sono presenti più parcheggi perla sosta delle due ruote. Pur essendo in genere più brevi le tratte per-corribili in metropolitana rispetto al servizioferroviario regionale, la possibilità di raggiun-gere la stazione in bici e ricoverarla in prossi-mità dell’ingresso è particolarmente impor-tante per tre ordini di motivi: innanzitutto,perché il trasporto del velocipede in vettura èconsentito solo nei fine settimana e nelle oreserali; in secondo luogo, perché l’accesso inbici verso le zone più centrali della metropoli

può essere piuttosto difficoltoso nelle ore dipunta di maggior traffico, vista la carenza dipiste e percorsi protetti; infine perché l’altafrequenza dei convogli del metrò (corse mol-to più ravvicinate di quelle ferroviarie) rendein genere più appetibile il trasbordo verso ilmezzo pubblico.

Le ciclostazioniAncora rare le ciclostazioni attrezzate in Lom-bardia, (ce n’è una a Pavia, ad esempio), maqualcosa si sta muovendo dopo l’ottima realiz-zazione di San Donato Milanese, in prossimitàdel terminale della linea gialla (MM3) dellametropolitana milanese. Recentemente anche a Bergamo, di fronte alfabbricato Fs, dove sbocca, tra l’altro, il nuovosottopasso pedonale, utilizzabile anche con labici a mano, che consente di attraversare il fa-scio binari, evitando un lungo e tortuoso aggi-ramento. Una ciclostazione, all’inizio di di-cembre 2008 è stata realizzata in prossimitàdel Palazzetto dello Sport di Cinisello Balsamo,in concomitanza dell’attivazione della metro-tranvia per Milano. Ed un’altra è in progetto aSesto San Giovanni. Un Ufficio Biciclette, gestito da Fiab e Legam-biente è invece in funzione a Rho stazione fer-roviaria (allestito in un locale in disuso delfabbricato di stazione grazie a RFI MIlano).Non noleggia o custodisce velocipedi, ma or-ganizza iniziative pro-bici, fornisce informa-zioni e raccoglie segnalazioni, richieste o pro-teste che poi inoltra al comune al fine di mi-

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gliorare la mobilità sostenibile nella cittadinaalle porte di Milano.

L’accessibilità ai binariPoche pure le canaline – di cui lo studio Fiabindividua caso per caso le necessità di introdu-zione – che servirebbero per superare agevol-mente le scale dei sottopassi e potrebbero gio-vare – se realizzate con una certa ampiezza -anche a passeggeri con valige trolley al segui-to. Nelle stazioni principali é in genere possibileutilizzare gli ascensori; negli altri casi è richie-sto ai ciclisti un piccolo sforzo per portare aspalla il proprio mezzo lungo le scale, facendoattenzione a non colpire altri viaggiatori, spe-cie nelle ore di grande affollamento delle sta-zioni. A Lodi e a Rho sono stati installati prototipi dicanaline-scivolo, secondo un progetto curatoda Fiab. Lo stesso è stato poi rielaborato da RfiMilano con la consulenza tecnica di Fiab peressere installato nelle principali stazioni dellaLombardia. Rfi di Milano è dunque già pro-prietaria di un progetto pilota per l’installazio-ne anche in altre regioni, salvo accorgimentimigliorativi per l’adozione su larga scala. Per chi volesse approfondire questa problema-tica, è possibile consultare il sito: http://fiab-onlus.it/treno/canalina.htm

La segnaleticaAncora molto carente è la segnaletica dedicataa chi si muove nelle stazioni con la bici al se-guito: sarebbero opportune indicazioni per se-guire la via più breve agli scivoli o agli ascen-sori (almeno dove sono presenti), onde evitareinutili giri a vuoto che possono tra l’altro arre-care disturbo agli altri passeggeri. Nelle stazioni e sulle vetture della metropolita-na di Milano, tuttavia, sono apposti pittogram-mi dedicati con il simbolo della bici per indivi-duare i tornelli di passaggio e le porte d’acces-so destinate a chi si muove con le due ruote.Sulla linea gialla (MM3) è possibile utilizzaregli ascensori, evitando di portarsi a spalla la bi-ci lungo le scale.

Nonostante qualche esempio positivo, bisognaperò ammettere che l’uso combinato della bicie del treno in Lombardia vive ancora la sua fa-se pionieristica, specie se ci confrontiamo conla pratica diffusa ed incentivata di quasi tutti ipaesi del Nord Europa. Con un po’ di buona volontà e molto buon sen-so, comunque, si può ovviare a gran parte del-le difficoltà e godersi i vantaggi di portarsi la bi-ci al seguito, “tagliando” i percorsi più lunghicon l’ausilio della rotaia.

A J K !!!!!!I servizi a supporto delle bici nelle stazioni lombardeA F G !!!!

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Finalmente anche a Milano, come a Pari-gi, Lione e molte altre metropoli europee,funziona un servizio di “bike sharing”.

Attivato all’inizio di dicembre 2008 con 66punti di noleggio e 850 bici gialle, ne è previ-sto lo sviluppo fino a 350 rastrelliere distribui-te su 103 stazioni e dotate di 1.400 velocipedientro il 2009. La diffusione dovrebbe, quindi,risultare molto capillare, soprattutto nel centrostorico e attorno ai terminali più trafficati comela Stazione Nord di piazza Cadorna. Il servizio, infatti, è pensato soprattutto per chiarriva a Milano in treno, bus o auto, parcheg-gia (in quest’ultimo caso) il veicolo a motoreper qualche ora e sceglie di spostarsi in cittàcon un veicolo più snello, divertente (almenonelle belle giornate) e, sicuramente, più rispet-toso dell’ambiente e adatto ai ristretti spazi ur-bani.

Per gli utenti abituali è prevista una tessera an-nuale al costo di 25 euro (35 da marzo), ma èanche possibile acquistare tessere settimanalipagando 6 euro o giornaliere per 2, 5 euro.Ogni stazione è provvista di una colonna conlettore magnetico e di monitor. Accostando la

propria tessera al lettore, compare sul monitoril numero della bici che si può prelevare. Persganciarla bisogna però affrettarsi: il tempomassimo è di 30 secondi. Per riagganciarla unavolta giunti a destinazione ci sono due morset-ti che vanno inseriti nei buchi predisposti conluce verde.

Le bici a nolo, contrassegnate dal marchio “Bi-ke Mi” e dal simbolo del Comune di Milano,sono prive di catena, essendo dotate di trazio-ne cardanica e ciò dovrebbe proteggerle daruggine e vandalismi. Hanno ruote con rivesti-mento interno in kevlar, più resistenti, quindi,rispetto alla media e sono dotate di un cestelloper il trasporto di piccoli pacchi e di una cate-na con chiavetta per parcheggiarle in sicurezzanel corso di eventuali brevi soste.

Anche a Varese, in prossimità delle due sta-zioni ferroviarie (Trenitalia e LeNord) è a dis-posizione un limitato numero di biciclette (8per ciascuno stallo), noleggiabili da chi, arri-vato in treno nel capoluogo prealpino, inten-de muoversi nel centro e nei dintorni su dueruote.

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Brescia 60 bici rosse (dal 2003)riferimenti: Brescia Mobilità S.p.a. Società chegestisce i parcheggi di Bresciatel. 030.3061000 (centr.) e-mail:[email protected]. Marco Verità (cell. 335748815)DDiissllooccaazziioonnee bbiiccii:: Parcheggio “Fossa Bagni”. Le bici sono adisposizione dei fruitori del parcheggio.

Carugate (MI)12 bici arancio (dal 2004)riferimenti: Ufficio biciclette Comune di Carugatetel. 0292158237 e-mail:biciclette@comune.carugate.mi.itwww.comune.carugate.mi.itDDiissllooccaazziioonnee bbiiccii:: Centro Sportivo via del GinestrinoCentro commerciale CaroselloVia XX Settembre (Palazzo Comunale)

Cernusco sul Naviglio (MI)24 bici arancio (dal 2004)riferimenti: Ufficio Relazioni con il Pubblico Comunedi Cernusco s/N tel. 029278444e-mail: [email protected] bbiiccii:: Parco Azzurro dei GermaniN.B. Le bici sono disponibili da marzo a ottobre

Cremona8 bici arancio (dal 2007)

Crema (CR)12 bici gialle (dal 2003)riferimenti: Pro Loco di Crematel. 0373.81020 e-mail:[email protected] [email protected] www.prolococrema.it DDiissllooccaazziioonnee bbiiccii:: P.zza DuomoStazione ferroviaria

Gallarate (VA)24 bici arancio (dal 2004)riferimenti: AMSC S.p.a. Azienda multiservizicomunalinum. Verde: 800103500 tel. 0331707700e-mail: [email protected] bbiiccii:: Parcheggi scambiatori in periferia

Gorgonzola (MI)20 bici arancio (dal 2004)riferimenti: Ufficio Ecologia Comune di Gorgonzolatel. 02951268312 e-mail:[email protected] bbiiccii:: P.zza Giovanni XXIIIP.zza ItaliaParco Sola CabiatiVia Don GnocchiVia Parcacina Antonietta

Lodi 20 bici rosse ad uso della cittadinanza (dal 2003)riferimenti: Ufficio Viabilità Comune di Loditel. 0371409391 e-mail: [email protected] bbiiccii:: Parcheggio Osp. MaggioreStazione ferroviariaP.zza CastelloP.le 3 AgostoParcheggio Viale Dalmazia

San Donato Milanese (MI)28 bici rosse (dal 2006)riferimenti: La stazione delle biciclettetel. 0255603730 e-mail: [email protected] bbiiccii:: via Moranti via Alfonsinevia Libertà p.zza Bobbiop.zza della Pieve via Parri

Varese40 bici blu (dal 2008)riferimenti: AVT - Azienda Varesina trasportiwww.avtvarese.itDDiissllooccaazziioonnee bbiiccii:: Via Dazio VecchioStaz FNM - P.le Trento/Via CasulaStaz FS - P.le Trieste/Viale MilanoBizzozzero - P.le Bulferetti

Treviglio (BG)20 bici arancio divise in 5 stazioni (dal 2008)DDiissllooccaazziioonnee bbiiccii:: due stazioni ferroviariep.zza Manarabiblioteca zona nordfrazione Geromina

BIKE SHARING in LombardiaBike Sharing: come funziona

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Esistono ormai in commercio o in distri-buzione gratuita numerose pubblicazio-ni specializzate per organizzare un per-

corso in bici a fini escursionistici, come pure èpossibile aggregarsi ad iniziative organizzatedalle associazioni aderenti alla Fiab o ad altrigruppi attivi sul territorio lombardo che, specienella bella stagione, propongono un ricco ca-lendario di iniziative. In alternativa ci si può facilmente organizzarein modo autonomo, “costruendo” l'escursionetenendo presenti alcune regole di base ma po-tendo in tal modo definire tempi, luoghi, di-stanze, livello di impegno “a propria misura”. Con un po' di esperienza le cose saranno sem-pre più facili: dopo qualche settimana “inven-tare” le proprie gite diventerà un piacere, e po-trete coinvolgere con successo anche i vostriamici.

L’escursione idealeI punti di riferimento per una buona gita di ci-cloescursionismo sono due: • un bel percorso: andare in bici è di per sé un

piacere, anche se si va semplicemente “a zon-zo”.... naturalmente è un piacere assai mag-giore se il percorso è tranquillo e immerso

nella natura, nonché della lunghezza giusta.• delle mete interessanti: panorami spettacola-

ri, fiumi, parchi, monumenti e opere d'arteinsigni: il bello è ovunque, e raggiungerlocon le proprie forze è due volte più emozio-nante. Spesso la bici permette anche di rag-giungere facilmente luoghi protetti e chiusial traffico, su itinerari alternativi, evitando diincolonnarsi con i forzati dell'auto a tutti icosti.

L'escursione ideale, quindi, unisce entrambe lecose, anche se questo non vuol dire che non sipossa godere pienamente anche solo del sole,di un prato o di un bosco. In generale è bene partire dall'idea che per unpercorso piacevole non sempre la via più breveè la migliore: molto spesso, infatti, le direttricilineari sono quelle dove si concentra la conge-stione del traffico motorizzato.Ecco allora che per un'escursione in bici, dovela fretta non c'è, le strade secondarie sono qua-si sempre da preferire anche se costringono afare qualche chilometro in più. Anche perché il bici+treno permette di rag-giungere nel modo più veloce e lineare le areedi interesse. Le strade secondarie sono fatte an-che di piccoli paesi, il cui fascino va al di là del-

la presenza di specifici monumenti: è fatto dispazi raccolti e sonnacchiosi, di pietre e muriantichi, a ricordarci ad ogni passo il nostropassato rurale. Per chi vive da sempre la frene-sia cittadina può essere un piacere inaspettatoquanto intenso.Altro vantaggio del bici+treno è poter imma-ginare percorsi senza arrivo obbligatorio alpunto da dove si è partiti, come se si fosse inauto. Ciò si rivela cruciale ad esempio nelleescursioni sulle piste ciclabili che seguono igrandi fiumi, come Adda e Ticino, ma più ingenerale non costringe a percorsi “di ritorno”inutilmente lunghi.

Le mappe giusteLa scelta dei percorsi va fatta su carta geografi-ca ad una scala tanto più di dettaglio quantopiù si vuole andar piano godendosi il percorso:il numero di strade minori indicate sulle cartedi buona qualità è inversamente proporzionalealla scala.Per chi ama macinare chilometri (escursioni di90-100 km. e oltre) può essere sufficiente lascala 1:200.000.Per gite tendenzialmente stradali, ma più tran-quille (tra i 40 e i 90 km), meglio la scala1:100.000, disponibile quasi ovunque in edi-zioni locali a livello provinciale.Se il percorso è su strade sterrate, in aree natu-

ralistiche particolari, su percorsi ciclabili, le di-stanze in genere si riducono ed è dunque me-glio poter trovare segnalate sulla carta anche lestradine campestri. In tal caso la scala necessa-ria è di solito 1:50.000.In qualche caso si può fare riferimento a cartepensate appositamente per il cicloescursioni-smo, che riportano chiaramente piste ciclabili,strade campestri e strade a scarso traffico: adesempio, per la provincia di Lodi, l'associazio-ne FIAB CicLodi ha di recente pubblicato unamappa di questo tipo in scala 1/25.000.Tutti i tipi di mappe prevedono una simbologiache distingue le strade in base all'importanza eal livello di traffico, ed è in quindi facile co-struire tracciati evitando quelle meno adatte. Spesso inoltre le mappe indicano anche i prin-cipali luoghi di interesse turistico e culturalecon apposita simbologia. Se questo può stimo-lare la curiosità, prima di partire è utile natu-ralmente verificare di che tipo di interesse sitratta, magari usando un motore di ricerca suInternet per ottenere velocemente le informa-zioni essenziali.Infine, è utile riconoscere la simbologia usatadalle mappe per le linee ferroviarie, quasi sem-pre indicate con una linea singola nera o di al-tro colore scuro. Le carte migliori riportano an-che le stazioni, in genere come piccoli rettan-goli lungo la linea.

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Come organizzare un’escursione in bici

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La mappa va portata con sé anche durante l'e-scursione, dove sarà utile sia per controllare gliincroci del percorso, sia per valutare cambia-menti di programma dovuti a imprevisti. Con-sigliabile a questo scopo dotarsi di appositoportacarta da fissare al manubrio, per con-sultarla senza perdita di tempo.

Attenzione alle saliteAspetto importante nel leggere una mappa a fi-ni di cicloturismo è il riconoscimento correttodei dislivelli. Le carte più dettagliate riportanogeneralmente le curve di livello, cioè linee lun-go le quali il terreno si mantiene alla stessa al-titudine. La loro lettura è molto semplice: quante piùcurve di livello il tracciato ipotizzato incrocia,tanto più esso sarà in pendenza; se la strada in-crocia le curve di livello in modo perpendicola-re, avrà una pendenza maggiore che nel casodi incrocio obliquo.Altre carte, tipicamente quelle a più larga sca-la, non usano questo sistema ma rappresenta-no le zone collinari e montane in modo più ap-prossimativo con colori diversi. Tutte le carteriportano comunque in numerosi punti le quo-te altimetriche sul livello del mare; alcune in-dicano le strade in salita con piccole frecce di-rette nel senso della pendenza e più numerosese la salita è ripida. Nel caso non si abbia un al-lenamento specifico è consigliabile non andareoltre i 400 m. di dislivello in una giornata o i250 m. in mezza giornata, naturalmente da af-frontare con biciclette dotate di cambio ad al-meno 18 rapporti. Inoltre conviene sfruttare,

dove possibile, le funivie che permettono il tra-sporto bici, effettuando così un'escursione pre-valentemente in discesa.In ogni caso, quando si considerano escursioninon pianeggianti, va ricordato che spesso lestrade secondarie hanno pendenze più ripidedi quelle importanti: in questi casi si potrà ipo-tizzare un tracciato secondario, ma all'attopratico ripiegare poi su quello principale se cisi rende conto che la salita è più abbordabile.

Opzione GPS: è per me?Al posto della tradizionale carta si può, anchein bici, usare un navigatore satellitare GPS , ditipo automobilistico oppure come computer“palmare” con programmi di geo-referenzia-zione e mappe con percorsi già predisposti.Tale soluzione è utile ai ciclisti, specie se MTB,perché indica la propria posizione con una no-tevole precisione, evitando il rischio di perder-si. Sul web si trovano molti file di percorsi pro-posti da altri ciclisti: con il GPS, infatti, si puòregistrare “in diretta” il percorso compiuto inun file.Il navigatore viene fissato al manubrio in mo-do da poter essere sempre consultabile.I principali pro: aiuto all'orientamento; condi-visione e diffusione dei percorsi;I contro: schermo piccolo e faticoso da leggere;batterie che si scaricano; richiede una certacompetenza informatica.In sintesi, per ora la strategia migliore è proba-bilmente di iniziare con le carte tradizionali; sipotrà poi passare ai sistemi elettronici nel casodi una vera passione.

Quali mete scegliereSaranno gli interessi personali a determinare lascelta di mete d'arte, naturalistiche o altro,tuttavia è consigliabile per il cicloescursionistapreferire mete esterne ai grandi centri urbani,per la maggiore godibilità del contesto e la mi-nore concentrazione di visitatori. Dal punto di vista naturalistico i percorsi lungoi fiumi sono senz'altro consigliabili (quasi tuttii grandi fiumi lombardi e piemontesi sono oggiaree protette da parchi regionali o locali), men-tre sui laghi la situazione è spesso più difficileanche se cominciano ad essere disponibili alcu-ni itinerari ciclabili protetti. Sui laghi, comun-que, non vanno dimenticate le opportunità ditrasporto bici offerte dai servizi di navigazioneper evitare eventuali tratte troppo trafficate.

Parole d'ordine: flessibilità e previdenzaE' sempre importante mantenere una certaflessibilità: anche la migliore delle carte, sep-pur indispensabile per farsi un'idea concreta,può risultare ingannevole. Durante l'escursio-ne, se si ha tempo e se gli amici possono se-guirci senza problemi, provare parti alternati-ve del percorso è divertente e permette di tra-sformare un percorso ipotizzato in un sicurosuccesso la prossima volta con gli amici che siporteranno. La lunghezza del tragitto va sempre considera-ta con attenzione: meglio cominciare conescursioni che possono sembrare brevi... inuti-le dire che ad allungarle si fa sempre in tempo,

mentre il contrario può risultare più difficile. Spesso è tuttavia possibile, con il bici+treno,organizzarsi in modo da poter eventualmentesfruttare un'altra stazione o un'altra linea fer-roviaria (o magari un battello se siete su unlago) per accorciare il percorso in bici se que-sto si rivelasse troppo lungo.La piccola attrezzatura per le forature: capitararamente, ma è consigliabile averla per nonrischiare di perdere una coincidenza in casodi sfortuna con le gomme... meglio portarecon sé una camera d'aria di ricambio oltre aiclassici “pezza e mastice”: si riparte moltopiù in fretta!Il tempo previsto: pedalare sotto una pioggiabattente non è piacevole per nessuno, e l'e-quazione oggi sole = domani sole (o lo stes-so con la pioggia) è rischiosa e va sempre av-valorata consultando delle buone previsionimeteorologiche. Non appena le previsioni so-no meno che splendide conviene portare consé un capo di abbigliamento impermeabileleggero e facile da indossare che, in caso dipioggia, non salverà dall'umidità ma permet-terà di “tornare alla base” alla meno peggio.Occorre anche ricordare che con il bici+trenole mete da raggiungere possono essere lonta-ne e dunque le condizioni meteo nel luogo didestinazione possono essere nettamente di-verse da quelle del luogo di partenza.Un lucchetto non troppo pesante non va maidimenticato: garantisce tranquillità in tutte leoccasioni, anche brevi, in cui la bici non puòseguirvi: il bar, il monumento, il museo..... oun bel bagno rinfrescante!

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Con il bici+treno, chiunque possiedauna bicicletta e risieda a breve distan-za da una linea ferroviaria può facil-

mente raggiungere tutte le località toccate daltreno e tutte quelle situate ad una distanza“ciclabile” dalla più vicina stazione in rela-zione alle proprie forze.

• lo “stradista” in bici da corsa può così co-prire i percorsi “importanti” in Lombardiae nelle regioni limitrofe su grandi distanzeanche avendo a disposizione una sola gior-nata, o addirittura mezza giornata;

• l’appassionato di mountain bike può acce-dere ai percorsi in fuoristrada più emozio-nanti e selvaggi senza necessità di doverliraggiungere pedalando a lungo su asfalto;

• l’amante delle semplici passeggiate in bici,da solo, in famiglia o con gli amici può rag-giungere velocemente in treno le zone piùbelle, le piste ciclabili più famose, i parchipiù interessanti in tutta tranquillità e senzastancarsi eccessivamente.

In tal modo, disponendo di un solo weekend

da dedicare al viaggio, tutta la Lombardianonché gran parte del Piemonte, della Ligu-ria, dell’Emilia-Romagna e del Veneto entranonella “sfera del possibile” anche per ciclistinon allenati.Tutte le linee ferroviarie lombarde offrono nu-merose opportunità di ciclo-turismo in “tre-no+bici”. L’elenco che segue suggerisce soloalcune delle tante possibilità.

Linea Milano-Novara-VercelliQuesta è la direttrice ideale per raggiungere ilparco del Ticino in mountain bike. Si tratta in realtà di due distinti parchi, quellodel versante lombardo (fermata Magenta) equello del versante piemontese (fermata Tre-cate), entrambi dotati di percorsi ciclabili infuoristrada).La fermata di Vercelli è comoda anche per ef-fettuare passeggiate primaverili in mezzo allerisaie nelle cui acque giocano a riflettersi leAlpi, per esempio dirigendosi verso il Parcodelle Lame del Sesia. Con i treni interregionali è anche possibile

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proseguire fino a Torino per una visita dellacittà della Mole, che è anche sede del Museodel Cinema, o per approfittare delle sue pisteciclabili, come quella che porta fino al Castel-lo di Stupinigi.

Linea Milano-Arona-Domodossola.Solo alcune idee: una tranquilla passeggiatacon bagno estivo sul piccolo ma splendido la-go di Mergozzo (fermate a Verbania-Pallan-za o a Mergozzo).A Domodossola la coincidenza con i trenidella ferrovia privata della Val Vigezzo (contrasporto bici su circa metà dei treni) permet-te una gita “ad alta quota” senza sforzo ec-cessivo ed eventualmente con discesa sullasponda occidentale del Lago Maggiore, da do-ve è possibile raggiungere Luino con battellodi linea e quindi riprendere il treno.Da Stresa i più allenati possono compiere l’a-scensione al Mottarone, che offre un gran pa-norama sul lago, i meno allenati potrannoprendere la funivia con trasporto bici e quin-di scendere in mezzo ai boschi con la MTB opiù tranquillamente sulla stradina verso Ome-gna e il Lago d’Orta, dove la linea Domodos-sola-Novara ci permette di riprendere il treno. Da non trascurare anche la fermata di SestoCalende, punto di avvio della pista ciclabiledel Ticino e poi del Naviglio Grande, con laquale è possibile addirittura tornare in bici fi-

no a Milano sempre in sede protetta. Per tor-nare più velocemente con l’appoggio del tre-no sono comunque tante le alternative: daTurbigo sulla Novara-Milano LeNORD, daMagenta sulla Novara Milano FS, da Abbia-tegrasso sulla Mortara-Milano.

Linea Milano-LuinoIl lungolago orientale del Lago Maggiore èmeno trafficato della sponda opposta, inoltrela linea permette di raggiungere lo splendidoeremo di S. Caterina del Sasso a pochissimichilometri dalla fermata Sangiano e un po’più in là (fermata Travedona-Biandrate) lalocalità di Ranco con l’insospettato e curiosoMuseo dei Trasporti.Si può poi proseguire fino ad Arona su untratto di lungolago senza traffico.

Linea Milano-VareseGazzada, ultima stazione prima di Varese, è ilpunto di accesso privilegiato alla splendidapista ciclabile del lago di Varese. Da Gazza-da una veloce discesa porta al lago, per pro-seguire a destra verso Gavirate e Biandronnosempre in sede protetta. Si può riprendere iltreno sulla linea Luino-Gallarate-Milano (fer-mata Travedona Biandronno). La stazione di Albizzate è invece punto dipartenza per una gita al parco archeologico diCastelseprio, antico villaggio fortificato me-

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Bici+treno: dove andare, cosa vedere

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dievale dimenticato da secoli e riscoperto so-lo di recente. Da qui è anche possibile riparti-re da Tradate con FNME. Da Varese è inoltre possibile raggiungere in 15minuti Porto Ceresio sul Lago di Lugano: 3-4km di lungolago e si è in Svizzera, in un pa-norama affascinante. Sempre sul Lago di Lugano, a 8 km da PortoCeresio, da Capolago è possibile salire alMonte Generoso con una ferrovia a crema-gliera, scendendo poi in bici su strada o susentiero con la MTB. Più vicino a Milano, infine, la fermata di Para-biago è un buon punto di accesso alla pista ci-clabile del canale Villoresi, primo tratto di unafutura via ciclabile completa tra il Ticino el’Adda a nord della metropoli milanese, perora percorribile fino a Senago.

Linea Milano-Vigevano-MortaraQuesta linea è la porta di accesso per le escur-sioni sul basso Ticino con il suo parco e le al-tre attrattive: l’Abbazia di Morimondo (ferma-ta Abbiategrasso), la piazza ducale di Vige-vano, il ponte di barche a Bereguardo. Da qui un il treno è un comodo appoggio peril ritorno a casa dei milanesi che si sono al-lontanati dalla città lungo la pista ciclabile delNaviglio Grande. Più avanti, la fermata di Sartirana è la baseper immergersi nel paesaggio agreste della

Lomellina, e quella di Valenza Po per scopri-re i segreti del Parco Naturale del Po vercelle-se/alessandrino.

Linea Milano-Como-ChiassoLa prima fermata interessante, in comune conla Linea Milano-Lecco, è certamente Monza,con il suo famoso Parco, fittamente attraver-sato da itinerari ciclabili ideali per passeggia-te nel verde più lussureggiante. Da Como, il cui centro storico merita una vi-sita a sé, una pista ciclabile costeggia fino aCernobbio sul lato occidentale, il lungolagopiù nobile disseminato di grandi ville. Dalla parte opposta invece la funicolare diBrunate (700 m. di altitudine) trasporta le bi-ci e permette agli appassionati di MTB di ac-cedere con sforzo modesto ai percorsi di mon-tagna del “triangolo lariano”.

Linea Milano-Pavia-GenovaDa Milano, una gita in bici lungo la pista ci-clabile del Naviglio Pavese fino alla maestosaCertosa di Pavia (che è anche una piccola sta-zione ferroviaria) diventa più facile se si tornaverso casa in treno.Pavia è anche è il punto di partenza per tantepossibili gite verso i bei paesaggi fluviali cheoffre la confluenza del Ticino nel Po.

Linea Milano-Lecco-ColicoOltre a Monza, già incontrata sulla Milano-Como, la linea attraversa la Brianza, dandocomodo accesso al bel Parco della Valle delCurone (fermata Merate-Cernusco), ma so-prattutto al lungo ed emozionate percorso ci-clabile della valle dell’Adda, adatto a tutte lebici non da corsa e percorribile anche per trat-ti più limitati per chi è più tranquillo o se por-ta con sé i bambini. Le fermate ideali a nordsono Calolziocorte (la stazione è sul latoorientale, occorre cambiare sponda passandosul lato occidentale con il ponte subito a fian-co della stazione) o Airuno (con veloce di-scesa fino al letto del fiume), mentre a sud ilpunto di riferimento è Cassano d’Adda sullaMilano-Verona. Innumerevoli le attrattive delpercorso, sia naturali che storico-architettoni-che, come il miracoloso ponte in ferro di Pa-derno (dove è possibile fare tappa bici+trenointermedia sulla linea ferroviaria Milano-Ber-gamo). Chi deve tornare a Milano dal fiume Adda,può anche percorrere il Naviglio Martesana erientrare più velocemente in città caricando labici sulla linea 3 della Metropolitana Milanesea Gessate.Avendo più tempo ci si può spingere in trenofino a Colico, cambiando treno per la sugge-stiva e pianeggiante Val Chiavenna, o in Val-tellina, “paradiso” della MTB ma aperta an-

che a più rilassanti escursioni, come il “Sen-tiero Valtellina”, che è anche pista ciclabile(fermata a Sondrio o a S. Pietro-Berbenno).

Linea Milano-Verona-VeneziaOltre a offrire l’accesso alla già descritta valled’Adda da Sud (fermata Cassano d’Adda) al-tri interessanti percorsi sono quello della nuo-va “pista ciclabile” del fiume Oglio (percorsomisto su strade comunque molto tranquille,fermata a Calcio), che permette di raggiunge-re il lago d’Iseo.Anche da Brescia si può raggiungere il lagocon un altro percorso semi-protetto. Infine lafermata di Peschiera del Garda è il bel puntodi partenza per una gita sulla pista ciclabiledel Mincio eventualmente fino a Mantova (dacui si può rientrare in treno per Milano) o,avendo meno tempo, per ammirare le fortifi-cazioni fluviali e il ponte visconteo di Valeg-gio sul Mincio.

Linea Milano-Parma-BolognaSono tante le città di medie dimensioni che,già solo per la loro visita, rendono comodo iltreno+bici: Lodi, Piacenza, Parma, ma an-che Mantova sulla linea che si stacca da quel-la principale a Codogno. Da Lodi, una breve escursione può portare aldi là dell’Adda verso l’antica pieve di AbbadiaCerreto o, proseguendo, fino a Crema, dove

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un’altra linea ferroviaria (Treviglio-Cremona)attende il ciclista eventualmente stanco. Da Piacenza, tappa breve e divertente per tut-ti è Grazzano Visconti, sorprendente villaggiomedievale ricostruito secondo il gusto dei pri-mi del ‘900. Per Parma le possibilità sono moltissime, ci-tiamone due in direzione contrapposte: a Sudil celebre maniero medievale di Torrechiara, aNord la reggia di Colorno, fastosa dimora diMaria Luigia D’Austria, entrambe raggiungibi-li da tutti (12-14 km) su strade secondarie. Da Mantova ci si può immergere nell’atmo-sfera della grande pianura fluviale seguendo ilcorso del Mincio fino alla confluenza nel Po,fermandosi al di là del fiume a S. BenedettoPo per una visita al complesso della BasilicaAbbaziale, opera di L. Battista Alberti. Da qui la Ferrovia Parma-Suzzara-Ferrara per-mette a chi preferisce un immediato rientro intreno+bici (max 5 biciclette per treno senzaprenotazione). Infine non può essere dimenticata la splendi-da meta di Castell’Arquato (a 13 km da Fio-renzuola d’Arda), borgo medievale presso-ché intatto stilisticamente da circa sette seco-li, arroccato su una collina che domina la val-le dell’Arda.

Linea Brescia-Iseo-Edolo (LeNORD)Linea ideale per gli appassionati più sportivisia su strada che MTB, che possono facilmen-

te raggiungere la Val Camonica e le sue attrat-tive paesaggistiche e storiche come il ParcoNazionale delle incisioni rupestri (FermataCapo di Ponte). Con orizzonti più limitati, dalla stazione diProvaglio d’Iseo è immediato l’accesso ai fa-cili e suggestivi percorsi sterrati del Parco del-le Torbiere; dal Porto di Iseo (stazione della li-nea) parte il battello con trasporto bici perMontisola, la maggiore isola lacuale in Italia,dove è vietato il traffico automobilistico. At-tenzione ai motorini che invece circolano li-beramente!

Linea Milano-Asso (LeNORD)E’ la direttrice ideale per raggiungere diversiparchi naturali brianzoli, come quello dellaBrughiera Briantea (fermata Meda), la villenobiliari di Inverigo, nonché i poco frequen-tati laghi minori del Segrino (fermata Asso,pista ciclabile completa intorno al lago), diAlserio e Pusiano (fermata Merone).

Linea Milano-Novara (LeNORD)Un altro accesso ai parchi del Ticino è dallafermata Turbigo, da cui è facile e piacevoleanche raggiungere in passeggiata Galliate(anch’essa servita dalla ferrovia) con losplendido castello visconteo.

Linea Milano-Varese-Laveno (LeNORD)Due suggerimenti per escursioni immerse nel-la natura, in MTB ma alla portata di tutti: ilparco delle Groane (fermata Garbagnate Mi-lanese), e il Parco-Pineta di Appiano e Trada-te (fermata Tradate). In entrambi i casi bastapoco più di un km di asfalto per lasciarsi alle

spalle case e strade e immergersi nel fresco digrandi boschi. Oppure, scendendo a Venegono Superiore,pochi km permettono di raggiungere il borgo“nobile” di Castiglione Olona e poi l’antico emisterioso monastero di Torba, proprietà delFAI (Fondo Ambiente Italiano).

Uno dei fattori cruciali per una gita bici+tre-no di successo è una buona preparazione. E'quindi opportuno:

n Verificare l’orario dei treni prima dellapartenza. Alcuni treni ciclabili non circola-no nei giorni di sabato e festivi.

n Portare con se l’orario ferroviario per ge-stire eventuali imprevisti. E’ abbastanzafrequente, soprattutto nella stagione esti-va, essere colti da temporali che possonoritardare il ritorno in stazione.

n Controllare la localizzazione effettiva del-le stazioni: possono essere fuori dal centroabitato.

n Verificare la possibilità di sfruttare altrimezzi pubblici: è possibile in Lombardiatrasportare la bici anche su altri mezzi ditrasporto pubblico.

Molto utili i biglietti chilometrici senza sca-denza (da 10 a 100 km), acquistabili anche neibar o tabacchi, sempre validi per qualsiasi de-stinazione. Va ricordato che i biglietti emessi dalle bigliet-terie con specifica destinazione, se non oblite-rati sono validi per due mesi dal momentodell’acquisto.Da ricordare che se non si ha un allenamentospecifico è consigliabile non fare più di 400metri di dislivello in una giornata.

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A J K !!!!!!Bici+treno: dove andare, cosa vedereA F G !!!!

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Consigli per una gita in bici+treno

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spesso sono indispensabili per consentire unacircolazione fluida e sicura alle bici.

Bici e mezzi pubbliciLe città tedesche, in genere (Berlino, Monaco,ma non solo) dispongono di grandi spazi chehanno consentito di realizzare ciclopiste e cor-sie riservate ai mezzi pubblici, senza penaliz-zare troppo il traffico veicolare (cosa da noipressoché impossibile). Gli amplissimi mar-ciapiedi (mai adattati a posteggi!) hanno per-messo di separare – talora con una semplicestriscia gialla, talaltra con una diversa colora-zione della pavimentazione – il flusso pedona-le da quello ciclabile.

Ma anche città condizionate da spazi viarimolto ristretti, come ad esempio Amsterdam oZurigo, vantano un uso delle due ruote netta-mente maggiore rispetto al nostro, avendoadottato politiche di mitigazione del trafficomotorizzato (in questo caso certamente re-strittive dell’incondizionata libertà di circola-zione per le auto) a vantaggio della bici, deipedoni e dei mezzi pubblici. Tra l’altro proprio queste due città (ma anchemolte altre di cultura germanica) dimostranocome sia possibile far convivere in piena sicu-rezza la bici ed i tram, che in Italia vengonotalvolta percepiti come antagonisti. Certo lapresenza di rotaie può costituire un’insidia peril ciclista distratto o sprovveduto, ma il tram è

di per sé un veicolo ben visibile, dal percorsorigido e facilmente prevedibile e come talemolto meno pericoloso per il ciclista di un au-to in forte accelerazione o di una moto cheprocede a zig-zag.

Quasi sempre l’intenso utilizzo del mezzopubblico e del tram in particolare si accompa-gna ad un’alta diffusione di bici e viceversa.Lo dimostrano anche le città francesi che negliultimi dieci anni hanno reintrodotto il tram econtemporaneamente favorito l’utilizzo dellebici con notevole successo, non riscontrabileinvece in città mediterranee come Bari o Cata-nia che pure sono prive di rotaie nelle strade.

Un altro luogo comune vuole che la bici costi-tuisca un’alternativa all’uso del mezzo pubbli-co (più che a quello dell’auto), specie nelle cit-tà di piccole dimensioni, dove le distanze dapercorrere sono relativamente brevi e le attesealle fermate del bus in genere piuttosto lunghe.Questo può essere vero nei centri della pianurapadana, come Cremona, Mantova o Ferrara,ma non costituisce una regola assoluta.

L’esempio di FriburgoPer realizzare questo progetto siamo andati avisitare la città di Freiburg im Brisgau, localitàche conta poco più di 200 mila abitanti e quin-di può essere paragonata a Bergamo o a Brescia(tra l’altro anche sotto il profilo altimetrico, es-

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Chiunque sia stato anche come sempliceturista ad Amsterdam, Berlino o Copen-hagen non avrà potuto fare a meno di

notare il grande numero di biciclette in circo-lazione e nei parcheggi loro dedicati e l’utiliz-zo intensivo delle due ruote non solo per iltempo libero, ma anche per recarsi a scuola oal lavoro. E talvolta persino per fare la spesa,come attestano le bici con grandi cestelli e per-sino con piccoli rimorchi al traino. Utilizzoche non riguarda solo giovani e studenti, maanche persone anziane ed intere famiglie.Questo a dispetto delle condizioni climatichemolto più inclementi sia per il freddo nei mesiinvernali sia, soprattutto, per le precipitazioni,rispetto a quanto avviene invece nei Paesi me-diterranei, che sono tradizionalmente refratta-ri all’uso della bici.

Indubbiamente molto pesano in questo stile divita abitudini sedimentate da generazioni. Ilbenessere acquisito nel Nord Europa ormai daquasi un secolo non ha coinciso come da noicon la diffusione dell’auto che ancora viene

percepita come simbolo di emancipazione so-ciale e di libertà, benché le condizioni caoti-che del traffico nelle nostre città riducano dimolto questi pretesi vantaggi del veicolo a mo-tore. E, al tempo stesso, proprio la congestio-ne viaria, l’inquinamento ed il pericolo di in-cidenti, inducono molti potenziali fruitori del-la bici a rinunciarvi, almeno per gli sposta-menti abituali.

In queste brevi note, lungi dall’essere un’ana-lisi esaustiva del fenomeno – che meriterebbeun trattato di sociologia e di urbanistica – de-sideriamo però sfatare alcuni luoghi comunicirca le differenze di comportamento tra i po-poli nordici ed i popoli latini nell’approccio al-la mobilità. La disponibilità culturale all’usodella bici, senza per questo sentirsi “utenti de-boli della strada”, è importante, ma da solanon basterebbe a giustificare un uso tanto fre-quente, se non fosse accompagnata da una se-rie di interventi atti a favorire l’uso delle dueruote. Questi, tuttavia, non si esauriscono nel-la realizzazione di piste ciclabili, che pure

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Perché a nord delle Alpi la bici è più utilizzata?

Il vagone polifunzionaledi un treno suburbano incircolazione a Berlino.Sulle pareti ci sono avvisicon scritto “Riservato allebiciclette”

Le terrazze del posteggiobiciclette presso lastazione ferroviaria diAmsterdam

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Perché a nord delle alpi la bici è più utilizzata?A F G !!!! A J K !!!!!!e non custodito, mentre sono pure disponibilibici a noleggio (bike-sharing), accessibili an-che solo per un’ora con una tessera magnetica.I principali alberghi (come l’Inter City hotelche sovrasta il fabbricato della stazione stessa)includono nel prezzo della camera una tesseradi libera circolazione sui mezzi pubblici!

Incentivare l’uso della bicicletta anche nelleculture meno ‘sportive’Ultimo luogo comune da sfatare: tutto ciò èpossibile solo dove esiste un “mercato”, ossiaun notevole utilizzo della bici e, di conseguen-za, una forte richiesta di servizi accessori chegiustificano i relativi investimenti. In realtà il“mercato” può anche essere incentivato a cre-scere fino a raggiungere dimensioni interes-santi.

E’ questa l’esperienza recente delle città fran-cesi, fino agli anni Ottanta piuttosto refrattariea politiche della mobilità non incentrate sul-l’automobile. Accortisi dell’insostenibilità diquel modello di sviluppo, i pianificatori trans-alpini – in modo “bipartisan”, senza sostan-ziali differenze tra amministratori di centro si-nistra o di centro destra – hanno puntato sullosviluppo dei mezzi pubblici a trazione elettri-ca ed a guida vincolata (una ventina di nuovereti tranviarie moderne sorte dal nulla in me-

no di venti anni), ma anche favorito l’uso ed ilnoleggio delle due ruote, come dimostrano ivirtuosi esempi di Parigi e di Lione, che purenon vantavano radicate tradizioni di mobilitàciclistica.

La stridente differenza tra la cultura germani-ca, favorevole alla mobilità “dolce”, e quellalatina, più propensa all’uso del motore, emergechiaramente anche nella Confederazione Elve-tica, dove la qualità del trasporto pubblico èelevata in tutti i Cantoni, ma l’uso della bici ènettamente più ridotto nel Ticino o nella Sviz-zera Romanda, rispetto a Basilea, Berna o Zu-rigo. Ebbene, anche una città non particolar-mente favorevole alle due ruote, come Losan-na – caratterizzata tra l’altro da notevoli sbalzialtimetrici, quasi quanto Genova – sta inve-stendo seriamente per promuovere l’uso dellabici. La metropolitana automatica recentemen-te inaugurata – che sale dalle rive del Lemano(Ouchy) ai quartieri più elevati, servendo lastazione ed il centro storico – ammette il cari-co delle bici, mentre le fermate sono dotate dirastrelliere coperte per favorire l’interscambio.

Tutte le esperienze estere più virtuose dimo-strano, insomma, come lo sviluppo della mo-bilità sostenibile può radicarsi solo grazie aduna serie di interventi coordinati tesi a rende-re appetibile sia l’uso del trasporto pubblicosu ferro sia quello della bici.

Il posteggio biciclette,molto utilizzato, al capolinea del tram aFriburgo

Un deposito bici aStrasburgo

sendo sostanzialmente pianeggiante, ma ada-giata ai piedi delle colline della Foresta Nera e,quindi, con qualche pendenza significativa perraggiungere i quartieri residenziali interni).

Friburgo è considerata la città più ecologicadella Germania, per l’uso di pannelli fotovol-taici e per le tecniche d’avanguardia nella rac-colta e smaltimento differenziato dei rifiuti,ma anche per l’uso particolarmente diffusodella bici tra la popolazione studentesca (lacittà è sede di un’importante plesso universi-tario) e non solo. Ebbene a Friburgo la bici convive perfetta-mente con una efficientissima rete tranviariadi cinque linee (oltre 30 km di sviluppo) incontinua espansione. I tram dispongono di unsistema di semaforizzazione asservita checonsente velocità commerciali particolarmen-te elevate – non solo rispetto ai modesti stan-dard italiani, ma persino rispetto alle mediedelle città svizzere! – il che favorisce l’inter-scambio anche tra la bici ed il mezzo di su-perficie.

Ciò smentisce un altro luogo comune che vuo-le il cambio di veicolo attraente per il ciclistasolo per coprire distanze di una certa lunghez-za e solo a vantaggio di mezzi veloci come tre-ni suburbani e metropolitane.

In bici a prendere il tramA Friburgo è possibile osservare numerose ra-strelliere presenti ed utilizzate ai capolinea deitram o alle fermate principali, segno che molticiclisti (magari i più anziani o i bambini o imeno atletici) preferiscono pedalare per brevitratte e poi proseguire con un mezzo di super-ficie veloce, frequente ed affidabile. Ciò per-mette di estendere l’uso della bici (e del mezzopubblico) anche a categorie della popolazioneda noi poco inclini a rinunciare ai (presunti)vantaggi dell’auto (vedi l’abitudine diffusa diaccompagnare i figli a scuola col Suv).

Esemplare in questo senso il punto di inter-scambio presente presso la stazione principaledi Friburgo (Freiburg Hbf). Il fascio delle ro-taie, che corrono lungo l’asse renano da Basi-lea verso Francoforte, è scavalcato da un ponteriservato esclusivamente ai tram e alle bici), dacui si può accedere direttamente ai singoli bi-nari tramite scale dedicate. Adiacente al pontesorge un enorme “VeloCafè” che ospita un par-cheggio protetto per le due ruote, oltre a nego-zi di riparazione e vendita di cicli e oggettisticaper ciclisti, nonché punti informativi.

Davanti all’ingresso principale della stazione –ed a pochi metri dal marciapiede di accesso aitreni - vi sono numerose altre rastrelliere perchi preferisce invece un posteggio temporaneo

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A J K !!!!!!la Val Seriana sta per essere in parte ripristinataper un nuovo collegamento tranviario che uni-rà Albino al centro del capoluogo orobico.

Una infrastruttura ancora da recuperare, inve-ce, è rappresentata dalla antica ferrovia Voghe-ra-Varzi che si inoltrava, lungo la valle Staffo-ra, nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Attorno alborgo di Ponte Nizza, alcuni brevi tratti dellavecchia ferrovia sono stati recuperati e consen-tono un percorso circolare, mentre il resto ètuttora pura archeologia industriale, benché visia un forte interesse degli Enti locali per un in-tervento più esteso.

La Mantova-PeschieraLa più importante “greenway” lombarda si tro-va, però, ai margini orientali della nostra regio-ne ed è percorribile in bici lungo il tracciatodella linea Mantova-Peschiera, un’altra ferro-via privata chiusa al traffico negli anni Sessan-ta (quelli dell’enfasi incondizionata per il mitodell’auto). Questa ciclopista, lunga una trenti-na di chilometri, collega una delle più belle cit-tà d’arte – l’antica capitale dei Gonzaga – conle rive del Garda, attorno alle quali sorgono im-portanti parchi tematici che richiamano ognianno centinaia di migliaia di persone.

La Mantova-Peschiera consente di esplorare ilParco della Valle del Mincio ed è uno spezzonedella ben più estesa ciclopista del Sole chescende dal Brennero a Roma.

Pedalare lungo i corsi d’acquaA proposito di corsi d’acqua, in Lombardia lamaggior parte dei percorsi ciclabili più inte-ressanti sono ricavati proprio lungo le alzaiedei Navigli (il Martesana, da Milano all’Adda, ilNaviglio Grande dal capoluogo regionale versoil Parco del Ticino e, da poco, anche il NaviglioPavese che scende da Milano a Pavia. Lungoalcuni tratti del canale Villoresi e in provinciadi Cremona (canale Vacchelli e Naviglio Civi-co) ci sono numerosi itinerari di grande inte-resse percorribili tranquillamente in bici, men-tre nell’Oltrepò Mantovano è possibile sfrutta-re gli argini pensati per contenere le piene delgrande fiume e cogliere immagini suggestivedella campagna lombarda.

Non sempre queste “vie verdi” sono facilmen-te raggiungibili dalla propria residenza, in ra-gione delle distanze importanti e delle vie traf-ficate da percorrere per arrivare al punto dipartenza.

Ancora una volta, però, il trasporto della bicisui treni regionali può costituire la soluzionepreferibile. Per esempio, partendo da Milano, èpossibile raggiungere Abbiategrasso in treno etornare da Magenta, percorrendo in bici solo latratta più suggestiva del Naviglio Grande.

Della ferrovia non si butta mai nulla. Visono in tutta Europa migliaia di chilo-metri di linee dismesse, magari da de-

cenni, di cui tuttavia è importante preservare iltracciato, sia perché spesso viadotti, gallerie estazioni costituiscono un importante patrimo-nio di archeologia industriale, sia perché in fu-turo potrebbero ripresentarsi le condizioni ido-nee al ripristino dell’esercizio ferroviario. In-tanto, però, sarebbe opportuno sfruttare que-ste infrastrutture per realizzare itinerari ciclo-pedonali, separati dalle vie di scorrimento mo-torizzato, che spesso penetrano in un ambien-te naturale di grande pregio e quasi sempre so-no facilmente raggiungibili proprio in treno,con la bici al seguito, perché costituivano tron-chi abbandonati che si diramavano da lineetuttora attive. Altrove, in Gran Bretagna, in Francia, negli Sta-ti Uniti e, più recentemente anche in Spagnacol progetto “vias verdes”, centinaia di sedimiferroviari abbandonati sono stati splendida-mente recuperati ed ora rappresentano l’ossa-tura alla base delle reti locali di mobilità soste-nibile.

In ItaliaIn Italia, negli ultimi anni, è cresciuta l’atten-zione verso questo patrimonio ignorato, grazieal cartello “CoMoDo” (Coordinamento Mobili-tà Dolce), cui aderiscono numerose associazio-ni come la Fiab, Assoutenti/Utp, Legambiente,Wwf, l’Associazione Ferrovie Turistiche Italia-ne ed altre ancora. Nel 2008 Comodo ha realiz-zato la prima Giornata delle Ferrovie Dimenti-cate per sostenere un progetto di legge voltoappunto al recupero dei tracciati ferroviari dis-messi ed alla valorizzazione delle linee localipoco conosciute che ha visto decine di manife-stazioni ed iniziative promozionali in tutte leregioni italiane.

In LombardiaAnche in Lombardia esistono alcuni tracciati digrande pregio che possono essere utilizzati peritinerari ciclabili nella natura, evitando così lestrade più trafficate. Tra questi, gran parte delsedime della Ferrovia elettrica della Valle Brem-bana, che, fino al 1966, si snodava da Bergamoa Piazza Brembana, mentre l’altra ferrovia del-

Le greenways lombarde

Una manifestazioneorganizzata da FIABper il recupero della

Voghera-Varzi

Il percorsociclopedonale

intorno al bacinodell’Idroscalo,

realizzato dallaProvincia (che

gestisce anche leGreenways lungo i

navigli milanesi)

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Assoutentiwww.assoutenti.lombardia.it

Movimento Consumatori www.movimentoconsumatori.it

FIAB Federazione Italiana Amici della Biciclettawww.fiab-onlus.it

Info e orari sui trasporti regionaliwww.trasporti.regione.lombardia.it

Strutture ricettive amiche della biciclettawww.albergabici.it

Cicloturismowww.itinerariitaliani.com/bicilombardia.htmwww.trenotrekking.it

Bicitalia - Progetto di Rete CiclabileNazionalewww.bicitalia.it

Bike Network - Progetto di retecicloturistica transfrontaliera Italia-Svizzerawww.bikenetwork.it

Ferrovie turistichewww.ferrovieturistiche.it

Per riconoscere i tipi di trenowww.trainzitaliafoto.com

Associazione Italiana Greenwayswww.greenways.it

Percorsi di visita alla centrali idroelettrichedella Lombardiahttp://www.enel.it/PaesaggiElettrici/default.asp?regione=lombardia

Libreria virtuale sull'escursionismo a piedie in biciclettahttp://www.adagio.it/it/index.html

Funiviewww.funivie.org

Informazioni ricettività laghiwww.terradeilaghi.com

Servizi mountain-bike www.bicico.it

Sentieri e percorsi www.caivilladossola.it/catasto

Previsioni meteo Svizzerawww.meteosvizzera.ch

Amministrazione borromeo www.borromeoturismo.it

Distretto dei laghi www.distrettolaghi.it

Libri e riviste www.scenari.info

Aereocartografia - Portale CartograficoNazionalewww.pcn.minambiente.it

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Link utili

In Italia, ogni giorno, sempre più personeusano la bici per i propri spostamenti. Mail solo rispetto del Codice della strada non

garantisce l’incolumità di chi usa la bicicletta.Prudenza e buon senso aiutano ad evitare i pe-ricoli presenti sulle strade. La FIAB ha elabo-rato questi suggerimenti.

10 consigli utili per pedalare sicuri

1Buona norma è considerarsi alla pari di tut-ti gli altri mezzi circolanti. Hai gli stessi di-

ritti e doveri. Evita incertezze, soggezioni esenso di inferiorità: sono causa di manovre in-comprensibili agli altri veicoli perciò a voltepericolose.

2 Indossa il casco quando opportuno: proteg-ge la parte più preziosa di te stesso. È parti-

colarmente raccomandato ai più piccoli.

3Controlla costantemente il perfetto funzio-namento dei freni, delle luci (anteriori e po-

steriori), dei catadiottri (posteriori e laterali suruote e pedali), del campanello e dei pneuma-tici della tua bicicletta.

4 Invia segnali precisi e con buon anticipoagli altri utenti della strada: • usa il braccio teso per segnalare una svol-

ta, ma soprattutto quando ti sposti al cen-tro della strada per superare auto par-cheggiate.

• usa il campanello: scegline uno molto ru-moroso che possa essere udibile a distanza.

5Sii sempre vigile nel traffico: • cerca di prevenire le manovre degli altri

veicoli stabilendo un contatto visivo con iguidatori e assicurandoti che ti abbianovisto.

• tieni sotto controllo, con la “coda dell’oc-chio” o con l’udito, anche ciò che avvie-ne alle tue spalle.

• non distrarti con cuffie, iPod, cellulare…

6 In un incrocio semaforizzato “difficile”puoi svoltare a sinistra anche in due tempi:

attraversa l’incrocio stando sulla destra, atten-di il verde nell’altra direzione e prosegui.

• Non passare mai con il semaforo rosso.

7Cerca di non percorrere strade dissestate omolto trafficate: preferisci se possibile un

percorso più lungo ma sicuro. Ogni volta checondividi degli spazi con i pedoni non dimen-ticare che anche loro, proprio come te, sonoutenti deboli della strada: presta loro attenzio-ne e non spaventarli.

8Una rotonda può essere più pericolosa diun incrocio! Quando sei in prossimità del

ramo d’uscita e intendi rimanere nell’anello,devi assolutamente alzare il braccio sinistroper comunicare la tua direzione di marcia!

9Renditi sempre ben visibile. Più sei visibile,meglio previeni gli incidenti. Di sera le luci

sono obbligatorie. Se la tua bicicletta ne èsprovvista, basta agganciare dei led luminosi abatteria. Se è buio indossa qualcosa di fluore-scente. Tieniti a distanza dai mezzi pesanti co-me furgoni, autocarri, autobus: spesso non tivedono.

10Attenzione! • alle rotaie: la tua ruota può incastrarsi

dentro e farti cadere. Passaci sopra di tra-verso, con un angolo di almeno 30 gradi,senza frenare bruscamente quando piove.

• ai veicoli parcheggiati con qualcuno allaguida il quale potrebbe aprire la portierao muoversi in quel momento.

• agli scooter e motorini, che spesso supe-rano a destra.

La sicurezza in bici

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Federazione Italiana Amici della Biciclettawww.fiab-onlus.it

è un progetto di

con la collaborazione di

www.assoutenti.lombardia.it www.movimentoconsumatori.it