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Municipio XII Eur PIANO SOCIALE MUNICIPALE 2011-2015

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Municipio XII Eur

PIANO SOCIALE MUNICIPALE

2011-2015

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Piano Sociale Municipale 2011-2015 Indice Introduzione: Il processo di preparazione, consultazione e concertazione del Piano 5 1. Il contesto territoriale ed il profilo socio-demografico del territorio e della comunità locale 7 1.1. Un territorio ampio ed in continuo sviluppo 7 1.2. Una popolazione in continuo aumento 9 1.3. Benessere e qualità della vita 13 2. Il capitale sociale e le risorse del Municipio 15 2.1. Il Capitale Sociale: alcuni tratti conoscitivi 16 2.1.1. Le forme del Capitale Sociale e le loro interrelazioni 17 2.1.2. Dal capitale sociale al Piano Sociale Municipale 19 2.2. La rilevazione del capitale sociale all’interno del Piano Sociale Municipale 19 2.2.1. Gli organismi di Terzo Settore censiti nel database 20 2.3. Le risorse del Municipio 22 2.3.1. L’Unità di Direzione 22 2.3.2. L’Unità Organizzativa Amministrativa 23 2.3.3. L’Unità Organizzativa Socio Educativa Culturale Sportiva 24 2.3.4. L’Unità Organizzativa Tecnica 25 2.4. Le altre risorse del territorio al servizio dei cittadini 26 2.4.1. I servizi educativi: dagli asili nido all’Università 27 2.4.2. I servizi sanitari 28 2.4.3. I servizi per il tempo libero 2.5. Una panoramica globale: l’anagrafica S.I.S.S.

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2.6. L’analisi per quartieri: un ponte tra risorse e bisogni 45 3. Le domande e i bisogni sociali della popolazione 46 3.1. I quartieri più “centrali” 47 3.2. I quartieri lungo il G.R.A. 49 3.3. I quartieri più periferici 51 4. I principi, le finalità e le strategie 53 4.1. I principi 53 4.2. Le finalità 54 4.3. Le strategie 54 5. La programmazione dei servizi e degli interventi sociali 56 5.1. La porta d’ingresso ai Servizi Sociali municipali: il Segretariato Sociale 56 5.1.1. Il Segretariato Sociale del Municipio XII oggi 56 5.1.2. Le criticità, gli interventi e le priorità 57 5.2. Servizi e interventi per il contrasto della povertà e dell’esclusione sociale 59 5.2.1. La povertà e il disagio sociale 59

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5.2.2. Azioni di contrasto alla povertà e per favorire l’inserimento sociale 60 5.2.3. Le criticità, gli obiettivi e le priorità 62 5.3. Servizi per la salute e per le persone con disabilità e disagio psichico 63 5.3.1. I bisogni di salute 63 5.3.2. Gli interventi per le persone con disabilità 67 5.3.3. Gli interventi per le persone con disagio psichico 71 5.3.4. Il progetto di sostegno sociale alle persone affette da malattia oncologica 72 5.3.5. Le criticità, gli obiettivi e le priorità 72 5.4. Servizi e interventi per le famiglie 75 5.4.1. I bisogni delle famiglie 75 5.4.2. Gli interventi a favore delle famiglie 75 5.4.3. Le criticità, gli obiettivi e le priorità 77 5.5. Servizi e interventi per le persone in età evolutiva 77 5.5.1. Disagio psico-sociale, maltrattamento e abuso 78 5.5.2. I provvedimenti delle Autorità Giudiziarie 79 5.5.3. I servizi e gli interventi per favorire la permanenza dei minori presso la propria famiglia 80 5.5.4. Il Piano per l’affido 81 5.5.5. Le adozioni 8 5.5.6. I minori accolti in strutture residenziali 83 5.5.7. I progetti in attuazione della L. 285/97 84 5.5.8. Le criticità, gli obiettivi e le priorità 85 5.6. Servizi e interventi per le persone anziane 86 5.6.1. I bisogni sociali delle persone anziane 86 5.6.2. I servizi e gli interventi per le persone anziane 87 5.6.3. Le criticità, gli obiettivi e le priorità 92 6. L’Ufficio di Piano e le azioni di sistema 94 6.1. Il sistema di monitoraggio 94 6.1.1. La Banca Dati Unica del Servizio Sociale 94 6.1.2. La Cartella Sociale Informatizzata 95 6.1.3. Il Sistema di Monitoraggio Permanente degli interventi 95 6.2. Verso una valutazione della qualità del Servizio 95 6.2.1. La valutazione tecnica della qualità 96 6.2.2. La Carta dei Servizi Sociali 96 6.2.3. La valutazione della qualità da parte dei cittadini 96 6.3. La riforma dell’accreditamento e dell’assistenza domiciliare 97 7. L’integrazione delle politiche sociali con le altre politiche dello sviluppo locale 99 7.1. L’integrazione con il sistema sanitario 99 7.2. L’integrazione con i sistemi dell’istruzione e della formazione 101 7.3. L’integrazione con il mondo del lavoro e della produzione 102 7.4. L’integrazione con le politiche abitative e del patrimonio 103

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7.5. L’integrazione con i sistemi della sicurezza e della giustizia 103 8. La programmazione delle risorse 105 8.1. Le risorse professionali 105 8.2. La dotazione strumentale dei servizi sociali 111 8.3. Il fabbisogno formativo per la formazione continua 113 8.4. Le criticità, gli obiettivi e le priorità 113 8.5. La spesa sociale municipale e le risorse finanziarie disponibili 118 Conclusioni: il processo di attuazione e di revisione del Piano 125 Allegato 1 - Schede Progettuali L. 328/00 ed altri finanziamenti 127 Allegato 2 - Schede Progettuali L. 285/97 196 Allegato 3 – Schede Piano Affidi 217 Allegato 4 – Risoluzione Consiglio Municipale n. 30/2011 222

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INTRODUZIONE: IL PROCESSO DI PREPARAZIONE, CONSULTAZIONE

E CONCERTAZIONE DEL PIANO Il Piano Sociale 2011-2015 del Municipio XII è stato costruito attraverso una serie di tavoli di concertazione e gruppi di lavoro tematici, svoltisi tra maggio e settembre 2011. L’intero percorso si è svolto in due fasi distinte. Prima fase: la lettura dei bisogni. Questa prima fase si è aperta con un’incontro in plenaria, il 10/5, e si è sviluppata tra maggio e giugno, inizialmente attraverso 4 tavoli di concertazione per le singole aree di intervento (contrasto alla povertà, disabilità, famiglia e minori, terza età) e successivamente attraverso 9 incontri di gruppi di lavoro su tematiche più ristrette. A conclusione di tale fase è stato prodotto un report sintetico su quanto emerso complessivamente nei tavoli e nei gruppi di lavoro. Seconda fase: la formulazione di ipotesi progettuali. Questa seconda fase si è articolata nel mese di settembre, ed ha visto riunirsi nuovamente i gruppi di lavoro – che già avevano operato per la lettura dei bisogni – per formulare delle ipotesi progettuali; si sono svolti in totale 8 incontri, al termine dei quali l’Ufficio di Piano ha effettuato un lavoro di raccolta e condivisione delle ipotesi progettuali emerse, ed ha elaborato una proposta tecnica circa un possibile ordine di priorità. Anche tale proposta è confluita in un report sintetico. Entrambi i report sono stati condivisi con la componente politica del Municipio, che ha sostanzialmente accolto, apportando alcune modifiche, l’analisi emersa dal percorso, utilizzandola per la formulazione di linee di indirizzo, approvate con la Risoluzione del Consiglio Municipale n. 30/2011. I partecipanti. La partecipazione alle diverse fasi del percorso è stata diversificata, a seconda delle aree di interesse e dei periodi, che per alcune realtà (ad esempio, le scuole) hanno finito per coincidere con momenti particolarmente impegnativi che hanno contribuito a limitare la partecipazione. La parte iniziale del percorso (la plenaria di avvio ed i tavoli di concertazione) hanno visto presenze quantitativamente maggiori e qualitativamente più

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diversificate, ma anche i gruppi di lavoro hanno visto comunque una significativa presenza di attori quali il Terzo Settore ed i Sindacati. Complessivamente le presenze si sono distribuite come descritto nella seguente tabella.

PRESENZE PLENARIA DI AVVIO TAVOLI

GRUPPI di LAVORO

Rilevazione dei bisogni

GRUPPI di LAVORO Ipotesi

progettuali

Organismi del Terzo Settore 42 43 34 36

Associazioni Culturali 6 3 2 2

Sindacati 4 4 3 3

Comitati/Associazioni di Quartiere 6 3 2

Centri Sociali Anziani 2 8

Gruppi Scouts 2 2

Parrocchie 1

Altri operatori Municipio 15 11 1

Servizi Asl 7 6 6 38

Scuole 6 2

Servizi Ministero della Giustizia 1

Provincia di Roma 2 1 2

Consulta disabilità 1 1 1 1

Singoli cittadini 8 7 6 1

Totali 100 91 56 85 Rispetto ai servizi A.S.L., dopo aver riscontrato nella prima fase una partecipazione scarsa, si è studiata una modalità più incisiva di coinvolgimento, che ha dato i suoi frutti nella fase progettuale di settembre, non solo in termini quantitativi ma anche, si vedrà, qualitativi.

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1. IL CONTESTO TERRITORIALE ED IL PROFILO SOCIO-DEMOGRAFICO DEL TERRITORIO E DELLA COMUNITÀ LOCALE

Il Municipio Roma XII Eur presenta, da un punto di vista territoriale, due caratteristiche peculiari: l’ampia estensione e la collocazione periferica rispetto al centro città; il concorso di tali elementi determina una continua espansione dal punto di vista urbanistico e demografico, osservabile nel corso degli anni. 1.1. Un territorio ampio ed in continuo sviluppo Nel panorama romano il Municipio XII, con i sui 184 Km2 di estensione, costituisce uno dei più estesi territorialmente, secondo solo al Municipio XX.

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2000

4000

6000

8000

10000

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16000

18000

20000

Superficie dei Municipi in ha

Grazie anche a tale caratteristica gode di ampi spazi verdi, a partire dal quartiere “storico” dell’Eur, in cui tra gli altri campeggia il "Parco Centrale dell’Eur", che attornia il noto laghetto artificiale - progettato dall'architetto Raffaele De Vico - che ospita una ricchissima quantità e varietà di flora e fauna. Ma certamente le zone più ricche di aree verdi si collocano nell’ampia porzione di territorio situata oltre il Grande Raccordo Anulare, nelle zone dell’Agro romano e comunque lungo le principali arterie stradali (Pontina, Laurentina, Ardeatina). Non a caso anche per questo aspetto il Municipio, con i suoi oltre 3 milioni di m2, si colloca al secondo posto tra le realtà romane, con un complesso di aree verdi che rappresenta l’8,45% del totale del verde urbano della capitale.1

1 Rielaborazione su dati da Comune di Roma – Ufficio Statistico e Censimento, Le metropoli della Città, anno 2008.

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La collocazione periferica e l’ampia disponibilità di spazi fa sì che, ormai da diversi anni, il Municipio veda una progressiva espansione dal punto di vista urbanistico, con l’amplificarsi dell’edilizia, sia residenziale che non residenziale; in tal senso sono esemplificativi i dati relativi al rilascio di licenze edilizie.2

I dati più aggiornati disponibili, pur non recentissimi, sono certamente indicativi dello sviluppo che il Municipio sta avendo in questi ultimi anni, se si considerano i tempi intercorrenti tra il rilascio della licenza e l’effettiva realizzazione dell’opera. La fotografia che emerge è dunque quella di un Municipio in forte espansione, sia riguardo all’edilizia residenziale sia soprattutto a quella non residenziale. Gli ultimi anni hanno infatti visto un forte aumento non solo delle

2 I dati - espressi in m3, a descrivere le volumetrie autorizzate - provengono dall’Annuario statistico del Comune di Roma, anni 2008 e 2009.

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abitazioni private, ma soprattutto di uffici e centri commerciali, che costituiscono, in particolare i secondi, un elemento di forte attrazione anche per abitanti di altri municipi, e probabilmente di parte dei comuni limitrofi. Globalmente il territorio del Municipio si presenta quindi come una realtà composita, ricomprendendo quartieri di ceto alto e medio-alto come l’Eur, il Torrino, Mostacciano, aree sorte spontaneamente e consolidatesi negli anni su un livello medio, come Castel di Leva e le zone circostanti la città militare della Cecchignola, ed aree di edilizia popolare come Spinaceto, Fonte Ostiense (nato come “Laurentino 38”), Santa Palomba. Un elemento di criticità, in un territorio così ampio, è costituito dai collegamenti interni, particolarmente attraverso il trasporto pubblico locale. Il quartiere dell’Eur è infatti saldamente “agganciato” al resto di Roma attraverso la linea B della metropolitana, e costituisce il punto da cui si dipartono le diverse linee di autobus per raggiungere, in uno schema a raggiera, gli altri quartieri; ciò fa sì che le aree più periferiche – oltre a trovarsi in alcuni casi più vicine ai comuni limitrofi che alle zone del Municipio interne al G.R.A. – siano in generale non collegate tra loro dai mezzi pubblici, motivo per cui per spostarsi da una all’altra occorre convergere verso l’Eur e poi riallontanarsi di nuovo. Tale configurazione contribuisce così ad aumentare la dispersione territoriale, solo in minima parte riequilibrata dall’aumento della popolazione. 1.2. Una popolazione in continuo aumento La popolazione del Municipio XII, con 175.925 abitanti, si colloca globalmente nella realtà romana al settimo posto per numerosità. La quota di stranieri presenti, che si avvicina all’8%, è inferiore al dato di Roma Capitale, in cui raggiunge il 12%. Circa la metà di essi proviene dall’area europea, con una prevalenza dell’area comunitaria, i cui cittadini costituiscono circa il 40% del totale degli stranieri.3

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50000

100000

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200000

250000

Popolazione italiana e straniera nei Municipi al 31.12.2010

Stranieri

Italiani

3 Quest’ultimo dato è relativo agli stranieri residenti al 31/12/2008, poiché non è stato possibile rintracciare un dato più aggiornato relativo alle provenienze dei cittadini stranieri.

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Riguardo alla presenza dei cittadini stranieri occorre segnalare la presenza,

all’interno del Municipio, di due campi nomadi: quello “storico” di Tor de Cenci, integrato nel contesto urbano, e quello di più recente costituzione di Castel Romano, situato in posizione fortemente decentrata.

Considerate le caratteristiche territoriali del Municipio, precedentemente

descritte, non stupisce che la popolazione residente sia in costante progressivo aumento; in tal senso appare particolarmente rilevante il superamento delle previsioni demografiche, effettuate in collaborazione con l’Università “La Sapienza” all’interno della ricerca “Previsioni demografiche per Roma. Città e Municipi”. I dati di previsione elaborati nel rapporto di ricerca indicavano infatti, per il Municipio XII, come ipotesi alta di incremento demografico, la presenza di 175.044 nel 2015:4 numero, come si è visto, già raggiunto e superato al 31/12/2010.

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20.000

40.000

60.000

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180.000

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Anno 1981 Anno 1991 Anno 2001 Anno 2010

Andamento popolazione residente anni 1981-2010

Tale crescita è sostenuta da un saldo positivo che si mantiene sostanzialmente costante negli anni, sia riguardo al movimento naturale che a quello migratorio.

4 Comune di Roma – Ufficio Statistica, Università La Sapienza – Centro di ricerca su Roma, Previsioni demografiche per Roma. Città e municipi, anno 2009; p. 103.

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3.842

4.398

3.4883.822

4.1023.802

3.1713.550

2.8722.713

3.2382.868

2.462

3.580

2.4032.677

2.003 2.004 2.005 2.006 2007 2.008 2009 2010

Movimento migratorio popolazione residente (Mun.12)Anni 2003-2010

Immig. Emig

Dal punto di vista dei flussi migratori interni a Roma Capitale – che costituiscono oltre la metà dei movimenti in entrata o in uscita - il Municipio XII registra un andamento presumibilmente simile a quello di altri municipi periferici, con un saldo positivo che lo pone al terzo posto dopo i Municipi VIII e XIII.5 La capacità di attrazione del Municipio deriva da molteplici cause: innanzi tutto dalle maggiori disponibilità abitative, come si è visto in continua espansione, e certamente a prezzi più contenuti rispetto al Centro storico; ma probabilmente anche dalla ricerca di ambienti di vita più naturali e ricchi di verde, per contrasto allo smog che attanaglia spesso le aree più “cittadine”. I flussi migratori interni portano infatti in questo Municipio per la quasi totalità cittadini italiani (sul totale del saldo positivo in entrata relativo agli anni 2002-2008, composto da circa 4.000 unità, solo l’1,6% è costituito da cittadini stranieri6).

Anche il movimento naturale della popolazione mantiene un saldo positivo - che pure sembra ridursi negli ultimi due anni – contribuendo così all’incremento complessivo.

5 Cfr. Roma Capitale – Statistica e Censimento, La mobilità intraurbana a Roma alla luce dell’applicazione del modello gravitazionale, ne “I numeri di Roma”, n. 2/2010; p. 15. 6 Rielaborazione dai dati riportati in Roma Capitale – Statistica e Censimento, La mobilità intraurbana a Roma alla luce dell’applicazione del modello gravitazionale, op. cit.

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2.2992.149

2.2652.177

1.7901.650

1.5451.448

1.515 1.4381.410

1.474

1.2111.283 1.316

2.003 2.004 2.005 2.006 2007 2.008 2009 2010

Movimento naturale popolazione residente (Mun.12)Anni 2003-2010

Nati Morti

L’insieme dei due movimenti contribuisce a creare un profilo di popolazione con caratteristiche peculiari: al significativo numero di coppie giovani che si trasferiscono da altre zone della città è legata l’alta quota di minori presente nel Municipio, che con i suoi 31.375 abitanti al di sotto dei 18 anni si colloca al terzo posto per popolazione minorenne, dopo i Municipi VIII e XIII. Anche la composizione della popolazione per fasce d’età si mostra significativamente diversa da quella globale di Roma Capitale, con una quota di minori 0-14 anni decisamente più alta, e per contro una quota inferiore di popolazione in età lavorativa.

Popolazione Municipio 12 per fasce d’età

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La quota degli ultrasessantacinquenni si attesta intorno al 18% del totale della popolazione, non di molto inferiore al dato generale di Roma Capitale in cui troviamo circa il 21% di anziani; a causa però dell’alta quota di minori, l’Indice di Vecchiaia7 è di 123, significativamente inferiore al 161 di Roma Capitale.8

Tale quota comunque importante di popolazione anziana si colloca prevalentemente nei quartieri “storici”, e maggiormente centrali, dall’Eur a Decima, da Spinaceto a Fonte Ostiense sino al quartiere Giuliano-Dalmata, dove ancora oggi alcuni cognomi indicano la provenienza come profughi dalle zone dell’Istria e della Dalmazia. Nelle zone di più recente edificazione, da Vallerano a Fonte Laurentina, troviamo invece in prevalenza famiglie più giovani con figli minori. 1.3. Benessere e qualità della vita Una recente ricerca dell’Università Roma Tre,9 di cui sono stati presentati i risultati nel giugno scorso, mette sotto osservazione i municipi di Roma attraverso un approccio multidimensionale al benessere, ispirato al capability approach formulato a partire dagli anni ’80 da Amartya Sen. Benessere e qualità della vita vengono scomposti in più dimensioni, affiancando a quelle classiche (reddito ed occupazione) i temi dell’istruzione e della salute, ma anche elementi sociali quali le relazioni e le pari opportunità, la mobilità e la sicurezza. Tali dimensioni vengono analizzate singolarmente e con uno sguardo complessivo, sintetizzando le diverse risultanze attraverso un “indice di benessere”, che tiene conto anche del livello di omogeneità tra le diverse dimensioni. All’interno di tale ricerca, il XII emerge come uno tra i municipi a più alto indice complessivo di qualità della vita, collocandosi al secondo posto dopo il Municipio I.

 

7 L’Indice di Vecchiaia indica il numero di anziani presenti ogni 100 minori infraquattordicenni. 8 Rielaborazione da dati sui residenti al 31.12.2010, da www.romastatistica.it. 9 Università Roma Tre – Laboratorio di sviluppo locale ed economia sociale, Benessere e qualità della vita nei municipi di Roma, giugno 2011. La presentazione dei risultati della ricerca è rintracciabile su http://gina.uniroma3.it/download/1308844652.pdf

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Tale collocazione nell’indice globale riflette un posizionamento nella fascia medio-alta in tutte le dimensioni considerate, con la punta massima della mobilità (che prende in considerazione elementi quali la mobilità sostenibile e la facilità dei parcheggi), seguita da salute e relazioni sociali. La “fotografia” che emerge è dunque quella di un Municipio fortemente attrattivo, grazie all’alto livello di benessere complessivo, secondo gli indicatori utilizzati; ed indubbiamente raffrontando il Municipio XII, globalmente inteso, con diverse altre realtà cittadine si colgono molteplici aspetti di positività. Tale rappresentazione però, se accolta acriticamente, rischia di nascondere alcune ombre.

Da un lato infatti la disomogeneità territoriale, demografica e socio-culturale tra i diversi quartieri fa sì che se si potesse procedere ad un’analisi maggiormente dettagliata da tale punto di vista troveremmo molto probabilmente alcune aree che svettano verso il massimo in quasi tutte le dimensioni e, per contro, altre in cui elementi come l’istruzione, la dimensione economica, le relazioni sociali si collocano a livelli decisamente più bassi.

Dall’altro, su alcune dimensioni quali ad esempio la salute incidono certamente le condizioni di salubrità dovute all’inferiore presenza di smog ed all’ampia distribuzione di aree verdi, ma anche la composizione piuttosto “giovane” della popolazione, che influenza alcune sottodimensioni utilizzate nella ricerca, quali la speranza di vita e l’indice di sopravvivenza.

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2. IL CAPITALE SOCIALE E LE RISORSE DEL MUNICIPIO10

La costruzione del Piano Sociale Municipale non può prescindere dall’approfondimento dei legami e delle connessioni con il concetto di capitale sociale che rappresenta contemporaneamente sia un punto di partenza e di analisi (qual è il capitale sociale del nostro territorio) che un obiettivo (attraverso quali azioni implementare il capitale sociale esistente).

Oggi è infatti sempre più chiaro che il vero problema delle società a capitalismo avanzato è l’erosione dei legami sociali, il deperire delle relazioni che costituiscono e costruiscono la società.

Per garantire lo sviluppo sociale non basta avere un’economia sviluppata e neppure un welfare state e uno stato democratico. Può accadere infatti che le istituzioni utilizzino capitale sociale ma non lo rigenerino, lo erodano o addirittura generino “capitale asociale” cioè reti di relazioni esclusivistiche, chiuse e particolaristiche, anziché reti sociali affidabili e cooperative.

Lo Stato ed il sistema economico sembrano essere non più sufficienti a garantire lo sviluppo della società, ed allo stesso modo l’azione del Terzo Settore talvolta si limita alla fornitura di servizi e prestazioni sociali, trascurando la creazione di quello spazio relazionale necessario alla realizzazione e diffusione del capitale sociale.

Il Terzo Settore invece, quale sistema sociale produttore di inclusione, integrazione e coesione sociale, per le sue caratteristiche costitutive (cultura, regole, progettualità, etc.) può rivestire un ruolo centrale e propulsivo nella produzione di quei “beni relazionali” capaci di rafforzare il legame sociale e generare capitale sociale.

In questo ambito l’istituzione pubblica può svolgere una funzione attiva per creare le condizioni favorevoli e per promuovere e facilitare un modus operandi del Terzo Settore, in modo da favorire la produzione di capitale sociale.

In particolare, nella realizzazione del Piano Sociale Municipale è opportuno interrogarsi sul ruolo che i servizi sociali possono svolgere nel portare il valore del capitale sociale dentro i servizi alla persona e ciò implica considerare la costruzione e la diffusione del capitale sociale come uno degli obiettivi sulla base dei quali valutare l’efficacia e l’efficienza di un servizio erogato, come una variabile da misurare, come uno degli outcome da valutare.

Tutto ciò nella convinzione che il capitale sociale può svolgere un ruolo importante nel migliorare la qualità di vita delle persone e nel favorirne l’uscita dal

10 Il capitolo è stato elaborato dall’A.S. Siglinda Passarelli, nell’ambito dello stage legato alla Laurea Magistrale in Politiche e Servizi Sociali dell’Università “La Sapienza”; la stessa si è occupata anche, insieme alla presidente della Consulta dell’Handicap municipale, Sig.a Luciana Gennari, del lavoro relativo alla rilevazione del capitale sociale municipale.

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sistema assistenziale, per riguadagnare autonomia. Appare interessante in tal senso la riflessione di Donati, quando afferma che

“La mancanza di connessioni significative fra studi sul Terzo Settore e sulla valorizzazione del capitale sociale ha precisi motivi (…) gli studiosi del Terzo Settore si sono occupati prevalentemente di modelli di valutazione dei servizi derivati dal New Public Management, spinti dalla cultura della razionalizzazione dei servizi collegata alla crisi del welfare state. L’interesse si è focalizzato sull’output dei servizi e non sull’outcome relazionale e su come lo sviluppo del privato sociale possa essere integrato con i servizi erogati dalle istituzioni pubbliche senza “privatizzare” il sistema di welfare. (…) pochi si sono chiesti se e come si produca capitale sociale nei servizi pubblici e nel privato sociale. Si tratta di indagare le connessioni fra privato sociale, servizi alla persona e valorizzazione del capitale sociale”11

2.1. Il Capitale Sociale: alcuni tratti conoscitivi

E’ intorno alla metà degli anni ’90 che in Italia comincia a diffondersi e svilupparsi il dibattito sul capitale sociale grazie all’opera di Robert Putnam La tradizione civica nelle regione italiane, nella quale il sociologo e politologo statunitense, esponendo i risultati di uno studio ventennale sulle regioni italiane a statuto ordinario, ritiene che il più alto rendimento delle regioni del Nord e del Centro rispetto a quelle del Sud debba essere ricondotto ad una loro diversa dotazione di capitale sociale. Il capitale sociale sarebbe così una componente culturale in grado di influenzare il rendimento delle istituzioni e lo sviluppo economico del territorio.

Gli studi sul capitale sociale seguono alcune direttrici, che si presentano diversificate tra loro.

L’approccio macro (definito anche paradigma olista-comunitario) concepisce il capitale sociale come un bene collettivo, una dotazione rilevabile in una determinata società che si compone di valori condivisi, coesione sociale e fiducia reciproca (Putnam, Fukuyama). Già Toqueville a metà dell’Ottocento aveva osservato come la nascente democrazia in America si reggesse sulle associazioni civiche, cioè sulla tendenza del cittadino americano ad affrontare i problemi della comunità locale e dell’intera nazione creando associazioni di società civile finalizzate a risolverli in modo partecipato e democratico. La tesi di Toqueville è che l’associazionismo è il terreno fertile della democrazia repubblicana, ovvero che il grado di democrazia è funzione della quantità e forza delle associazioni civiche. Le associazioni civiche sono state interpretate infatti come i luoghi in cui si genera e si riproduce un tessuto di relazioni fiduciarie e cooperative capaci di alimentare la civicità (civicness12).

11 Donati P., Colozzi I. (a cura di), Terzo Settore e valorizzazione del capitale sociale in Italia: luoghi e attori, Franco Angeli, Milano, 2009; p. 25. 12 Putnam definirà successivamente la civicness come “un orientamento dei cittadini verso la politica che non è mosso da aspettative particolaristiche, ma da una visione dell’interesse individuale legata ad una concezione del bene comune” (Putnam R., La tradizione civica nelle regioni italiane, Mondadori, Milano, 1997).

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Putnam ed altri autori come Almond e Verba, con gli studi sulla civic culture riprenderanno l’assunto toquevilliano e lo tradurranno nel linguaggio del capitale sociale. Il capitale sociale diventa così, per tali autori, una sorta di indice sintetico di una serie di dimensioni (o qualità culturali, organizzative, etc.) delle relazioni sociali che favoriscono l’associazionismo civico.13

Il secondo approccio di studio sul capitale sociale, utilizzato da studiosi come Bourdieu e Coleman e definito micro (o paradigma individualistico - strumentale) considera il capitale sociale dal punto di vista individuale, quale insieme di risorse che l’individuo trae dalla sua rete di relazioni sociali e che può utilizzare per perseguire più facilmente i propri scopi. Il capitale sociale è in tal senso funzionale al perseguimento della massima utilità (e quindi del massimo benessere) per l’individuo; in tal senso sono considerate capitale sociale quelle relazioni sociali che consentono in modo più efficace il raggiungimento di questo obiettivo. Tale filone di ricerche parte dal presupposto che molte delle disuguaglianze sociali siano attribuibili al fatto che gli individui hanno delle chance di vita diverse a seconda della quantità e qualità delle relazioni sociali significative di cui possono disporre nel loro contesto di vita come mezzi per ottenere aiuti e risorse.

Il terzo approccio, quello definito relazionale ed elaborato da Donati, cerca di superare le chiavi di lettura dei due precedenti, giungendo alla formulazione di un paradigma nuovo. L’approccio relazionale vede il capitale sociale come un tipo particolare di relazione sociale, una forma di relazione basata su scambi sociali di reciprocità (quindi né clientelari, né politici, né economici, né di “puro” dono). Le qualità che rendono una relazione produttrice di capitale sociale sono tre: la fiducia, la disponibilità alla cooperazione e alla reciprocità. Il capitale sociale in questo approccio non è una dotazione o proprietà individuale delle persone né una dotazione o proprietà collettiva di una struttura (istituzione) sociale, ma una certa configurazione della rete di relazioni cui gli individui partecipano per produrre dei beni che non potrebbero esistere al di fuori di quella relazione stessa. Non va riferito pertanto né all’individuo né ad una struttura o sistema di appartenenza già dato ma alle caratteristiche della rete relazionale in quanto tale (collocandosi dunque, rispetto ai due approcci precedenti, ad un livello meso). Capire se una determinata realtà è produttiva di capitale sociale pertanto vuol dire analizzare la qualità della rete sociale presente al suo interno. 2.1.1. Le forme del Capitale Sociale e le loro interrelazioni

Secondo gli studiosi esistono varie forme di capitale sociale a seconda dei diversi aspetti presi in considerazione ovvero in base alla tipologia dei legami interni alla rete, alle funzioni che esso svolge, da chi viene prodotto ed in quale ambito della società.

Donati, rileggendo in senso relazionale lo schema AGIL di Parsons, esemplifica quattro forme di capitale sociale: 1) Capitale sociale organizzativo, espresso sia dal grado di fiducia dei singoli nei confronti dei colleghi di lavoro e dell’impresa/organizzazione entro la quale e per

13 Putnam articola il concetto di capitale sociale in cinque dimensioni: vita organizzativa della comunità, impegno della vita pubblica, volontariato, socialità informale e fiducia sociale.

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la quale si lavora, sia dalla fiducia che si viene a creare fra un certo numero di imprese/organizzazioni che possono essere collegate in modo formale o informale. L’impresa/organizzazione con capitale sociale organizzativo avrà un maggiore vantaggio competitivo in quanto potrà ottenere dai propri dipendenti atteggiamenti di impegno e piena collaborazione avendo minor bisogno di ricorrere a incentivi economici o a costose e non sempre efficienti strutture di controllo.

2) Capitale sociale generalizzato: consiste nella fiducia nelle istituzioni e nella fiducia negli altri in generale; si traduce in atteggiamenti di rispetto delle leggi, senza dover ricorrere a forme dispendiose di controllo sociale e senza aumentare gli apparati repressivi con i relativi costi.

3) Capitale sociale associativo, definibile anche come capitale sociale comunitario allargato, è quello che si produce tramite l’impegno in quei gruppi informali, semi formali, associazioni ed organizzazioni della società civile. Se vi è capitale sociale il senso di appartenenza e la partecipazione alle attività promosse dall’associazione/gruppo non richiedono per essere sostenute incentivi particolari e/o condizioni per l’appartenenza molto restrittive e vincolanti.

4) Capitale sociale familiare, presente nella famiglia che svolge la funzione di formazione delle strutture e dei valori di base della personalità individuale, è attivo nella misura in cui tra i loro membri è riscontrabile un sentimento di fiducia negli altri componenti della famiglia e nella famiglia come sistema di relazione che rappresenta un valore in sé. Se questo atteggiamento/sentimento è presente sarà possibile rilevare la diffusione di atteggiamenti di cooperazione e di sostegno reciproco che non richiedono per essere attivati il ricorso a logiche di incentivo economico o di comando/costrizione.

Tra le diverse forme di capitale sociale si possono riscontrare continuità e discontinuità; alcuni autori in particolare affermano che il capitale sociale familiare - per definizione particolaristico, caratterizzato da legami interni forti ma che tendono ad escludere - si pone in forte discontinuità con il capitale sociale generalizzato che è invece universalistico, capace di includere, di costruire ponti tra gruppi, organizzazioni, reti.

Il servizio sociale, avendo già nel suo “DNA professionale” il lavoro di comunità non può non interfacciarsi con i quattro tipi di capitale sociale sopra descritti. Nel suo agire professionale, il servizio sociale “che si faccia promotore di progetti comuni e condivisi centrati sulla valorizzazione delle risorse di mutuo aiuto presenti nella comunità, può diventarne l’elemento cardine, un ponte tra risorse formali e ambiti informali di cura. Il servizio sociale è professionalmente uno scopritore di risorse nei confronti dei singoli individui e delle comunità (territoriali, culturali, professionali), in grado di valorizzare e attivare le reti informali e il capitale sociale”.14

14 Totis A., Il servizio sociale promotore di auto mutuo aiuto, in “Prospettive Sociali e sanitarie”, n.11/2004; pp. 19-21.

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2.1.2. Dal capitale sociale al Piano Sociale Municipale Con la costruzione del Piano Sociale si è avviato nel Municipio XII un processo

di maggiore conoscenza e coinvolgimento del Terzo Settore e sono stati acquisiti i primi elementi utili per la definizione del livello di capitale sociale associativo già esistente nel territorio municipale. Con l’attuazione del Piano sarà possibile procedere ad ulteriori fasi operative, finalizzate ad approfondire la conoscenza del livello di capitale sociale di ciascuna delle organizzazioni del Terzo Settore (almeno delle più rappresentative). L’obiettivo di tale ricerca è quello di coinvolgere le organizzazioni stesse in una riflessione condivisa sulle potenzialità, le opportunità e le strategie per implementare il capitale sociale non solo della singola organizzazione, ma del tessuto sociale più generale del Municipio. Tutto ciò, nella convinzione che l’implementazione del capitale sociale associativo sia un fattore determinante per la crescita del capitale sociale generalizzato (ovvero fiducia nelle istituzioni, collaborazione con le stesse per il perseguimento dell’interesse collettivo) e che quest’ultimo contribuisca in modo decisivo al rendimento dell’istituzione in un circuito virtuoso a tutto vantaggio della qualità di vita dei cittadini.

Il capitale sociale, infatti, contribuendo alla coesione sociale concorre allo sviluppo economico della comunità. E’ di tale avviso anche la Commissione Europea che nel Settembre 2011 in una relazione indirizzata al Parlamento Europeo, dal titolo “Comunicazione sulle politiche dell'Unione Europea e il volontariato: riconoscere e promuovere le attività di volontariato transfrontaliero nell'UE”, afferma:

“Il volontariato contribuisce alla strategia di crescita Europa 202015, in quanto aiuta le persone ad acquisire nuove competenze e ad adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro. Uno studio della Johns Hopkins University16 condotto in otto paesi europei ha rilevato che il settore del volontariato può contribuire fino al 5% del prodotto interno lordo. Questo contributo può risultare assai importante nei periodi di difficoltà economica e di austerità.”

Al riguardo occorre segnalare che a volte nelle istituzioni si fa avanti l’idea

che il volontariato possa sostituire in parte l’offerta della rete dei servizi sia pubblici che convenzionati e, con tale approccio delegante, realizzare di fatto un disinvestimento sia meramente economico che professionale. Ovviamente non è in tal senso che il Municipio intende l’apporto del volontariato, e più in generale delle associazioni del Terzo Settore. 2.2. La rilevazione del capitale sociale all’interno del Piano Sociale Municipale

La costruzione del Piano Sociale del Municipio XII ha visto dunque l’avvio di un percorso di rilevazione del capitale sociale associativo (o comunitario allargato) ai

15 Comunicazione della Commissione, Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, COM(2010) 2020 definitivo del 3 marzo 2010. 16 Johns Hopkins University, "Volunteering in the European Union", 2010.

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fini di un suo maggiore coinvolgimento nella realizzazione di un welfare municipale sempre più partecipato ed attento ai bisogni della cittadinanza.

Uno dei primi obiettivi che ci si è posti è stato quello di fare una mappatura aggiornata delle organizzazioni del Terzo Settore operanti nel territorio municipale.

Il procedimento di rilevazione si è articolato nelle seguenti fasi: si è partiti dal database del Terzo Settore creato dalla Consulta dell’Handicap

a partire dal 2000 e successivamente integrato, e si è iniziato un primo lavoro di aggiornamento, integrazione e riorganizzazione di questa banca dati utilizzando varie fonti informative (confronto con il Registro Cittadino Municipale delle organizzazioni di terzo settore accreditate, siti web delle organizzazioni stesse, conoscenza diretta da parte degli operatori, etc.). Il database, così aggiornato, contiene oltre ai contatti delle organizzazioni, l’area d’intervento, i beneficiari, i servizi offerti e l’ambito territoriale di competenza all’interno del Municipio.

successivamente è stata predisposta dall’Ufficio di Piano una “Scheda per la rilevazione del capitale sociale” che è stato poi strumento di aggiornamento del database stesso. Tale scheda era finalizzata a rilevare gli organismi presenti, il tipo di servizi offerti a livello locale ed in modo ancora più dettagliato l’ambito territoriale d’intervento, includendo una suddivisione del territorio municipale in 41 quartieri. Tale suddivisione, volta a tener conto delle varie specificità territoriali, è stata poi ricondotta a 16 macroaree aggregate.

La scheda di rilevazione così approntata è stata somministrata: a tutte le organizzazioni di terzo settore che hanno partecipato ai gruppi di

lavoro tecnici; a quelle organizzazioni che pur non avendo partecipato ai gruppi di lavoro

erano presenti nel database, tramite invio della scheda per mail; a quelle organizzazioni che pur non essendo presenti nel database risultavano

iscritte al Registro Regionale delle organizzazioni di volontariato, nella sezione servizi sociali ed operanti nel Municipio XII. In particolare per la somministrazione delle schede alle associazioni di volontariato ci si è avvalsi anche della collaborazione di due operatori del centro servizi per il volontariato (CeSV-Spes).

Rispetto al totale delle organizzazioni cui è stata trasmessa la scheda di rilevazione, la percentuale delle schede restituite compilate è stata del 35,5%. 2.2.1. Gli organismi di Terzo Settore censiti nel database Il database degli organismi di Terzo Settore, integrato con il lavoro delle schede di rilevazione, comprende dunque, ad oggi, 166 organismi; il numero è ovviamente in progress, sia perché la realtà è in continua evoluzione, sia perché non si può essere certi del grado di copertura del database. La composizione del database può essere analizzata a partire dalla tipologia degli organismi in esso compresi.

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Il primo dato che viene in evidenza è un distacco abbastanza netto tra

associazioni di volontariato, cooperative sociali e comitati di quartiere da un lato, e gli altri organismi. Riguardo gli enti censiti va inoltre evidenziato che – mentre le associazioni di promozione sociale sono quelle iscritte all’apposito registro regionale, ai sensi della L.R. n.22/99 - non tutte quelle di volontariato rilevate risultano iscritte nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato ex L.R. n.29/93; nella voce “altro” sono poi compresi altri organismi dalle caratteristiche variegate, dal Tribunale per i Diritti del Malato ad alcune Ipab, da alcuni sindacati alle organizzazioni di protezione civile. Come anticipato in precedenza, la scheda di rilevazione conteneva anche la richiesta di specificare, da parte degli organismi, il quartiere in cui si realizza principalmente la propria attività; tale dato però – oltre all’impossibilità di desumere dal 35% di organismi che ha reinviato la scheda una fotografia rappresentativa dell’intero universo – si è rivelato comunque poco significativo; la stragrande maggioranza degli organismi infatti agisce sull’intero territorio municipale. Un’analisi che presenta invece degli elementi di interesse è costituita dalla distribuzione degli Organismi per area di intervento (informazione attendibile, poiché già presente nel database ed aggiornata attraverso le schede); non sono ricompresi in tale elenco i Comitati di Quartiere, che si occupano dei problemi di tutti i cittadini del quartiere stesso, e non di specifiche aree di bisogno.

Tipologia Organismo

AREA D’INTERVENTO

Minori e famiglia

Persone con disabilità

Anziani Contrasto alla povertà ed al disagio sociale

Altro

Associazione di Volontariato

12 21 7 10 15

Associazione di promozione sociale

4 14 2 4 1

Cooperativa sociale 17 25 15 10 2 Altre tipologie 7 6 1 7 9 Totali* 40 66 25 31 27

* Il totale complessivo, pari a 189, è superiore al numero degli organismi operanti, poiché diversi di essi si rivolgono a più aree di bisogno. Complessivamente si osserva un’attenzione maggiore degli organismi alle tematiche della disabilità ed, in secondo luogo, di famiglia e minori; riguardo alla

Tipologia Organismo numero % su totale Associazione di Volontariato 52 31,3 Associazione di Promozione Sociale 19 11,4 Cooperativa Sociale 32 19,3 Associazione/Comitato di Quartiere 42 25,3 Altro 21 12,7 Totale 166 100

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distribuzione interna alle voci, mentre le cooperative sociali paiono concentrarsi maggiormente nelle tre aree in cui vengono coinvolte nell’esternalizzazione dei diversi servizi o progetti (minori, disabilità, anziani), le associazioni di promozione sociale sono, per oltre il 50%, rivolte alle tematiche della disabilità. Le associazioni di volontariato si distribuiscono, anche se in maniera diversificata, un po’ su tutte le aree di bisogno, con una significativa quota, ricompresa nella voce “altro”,17 in cui emerge il potenziale di innovatività e di lettura di alcuni bisogni “di frontiera”. 2.3. Le risorse del Municipio Il Municipio XII, ente istituzionale più vicino ai cittadini del proprio territorio, attraverso i propri uffici ed operatori offre una serie di servizi basilari per la vita quotidiana, di relazione, di lavoro; è articolato, come gli altri Municipi di Roma Capitale, in quattro Unità Organizzative: l’Unità di Direzione, la U.O.A., la U.O.S.E.C.S. e la U.O.T. 2.3.1. L’Unità di Direzione

L'Unità di Direzione, assegnata al Direttore del Municipio, svolge un servizio di supporto allo stesso curando, in particolare:

i processi essenziali legati alla programmazione economico-finanziaria del Municipio;

le attività concernenti la gestione delle risorse umane amministrative, tecniche nonché quelle preposte ai servizi educativi e scolastici, assegnate al Municipio;

le attività di comunicazione interna/esterna, di monitoraggio della qualità dei servizi, e dell'efficienza della gestione;

i compiti e le funzioni di innovazione e sviluppo; il coordinamento, la gestione e la verifica di servizi comuni in ambito

municipale in materia di bilancio, economato, personale, protocollo, studi e programmazione, comunicazione ed informazione ai cittadini.

I servizi afferenti all'Unità di Direzione sono: Bilancio; Economato; Entrate e Logistica; Formazione del personale; Personale; Protocollo; Segreteria di Direzione; Servizio Commissioni; Servizio Consiglio; Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro (ex D. Lgs 626/94);

17 La voce “altro” comprende: servizi per giovani affetti da una patologia specifica, interventi di supporto psicologico, assistenza e attività di animazione in ospedale, assistenza socio-sanitaria per malati terminali, attività di cooperazione internazionale nei paesi in via di sviluppo, interventi di protezione civile, politiche sindacali.

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Sistemi informativi e gestione delle reti; Tutela della Privacy; U.R.P. - Ufficio Relazioni con il Pubblico.

2.3.2. L’Unità Organizzativa Amministrativa

L'Unità Organizzativa Amministrativa (U.O.A.) è articolata in diversi Settori, secondo specifiche competenze; i servizi esplicano la loro attività in parte a supporto generale dell'intero Municipio, in parte direttamente nei confronti del cittadino. In particolare, i servizi al cittadino facenti riferimento a questa Unità sono l’ufficio anagrafico, l’ufficio contenzioso e l’ufficio tributi. L’Ufficio Anagrafe e Stato Civile L’Ufficio Anagrafico, che registra gli atti “formali” della vita dei cittadini, dalla nascita alla morte, è probabilmente il più conosciuto, tanto da divenire, nel parlare quotidiano, “il Municipio” tout court. Nel Municipio XII il servizio anagrafico si svolge in due sedi, situate la prima in Via I. Silone – 1° ponte, nel quartiere Fonte Ostiense, e la seconda in Viale Caduti per la Guerra di Liberazione, a Spinaceto. Per venire incontro alle esigenze dei cittadini di un territorio che come si è visto è molto ampio, è aperta una postazione distaccata a Vitinia, adiacente il Centro Anziani, e recentemente è stato avviato il progetto “Il Municipio in movimento”, consistente in un ufficio, all'interno di un camper, che eroga alcuni servizi anagrafici, sostando nelle zone di Trigoria e Castel di Leva. L’Ufficio Contenzioso

L’attività dell’Ufficio Contenzioso è rivolta a due tipi di utenza: l’utente esterno (la generalità dei cittadini/e e le imprese) e l’utente interno, ossia gli altri uffici del Municipio.

L’attività per il pubblico consiste nella ricezione e trattazione dei ricorsi presentati da cittadini o imprese; coloro che abbiano ricevuto un verbale elevato da personale della Polizia Municipale (con esclusione di quelli relativi al Codice della Strada o facenti riferimento a normative statali e regionali), Ispettori Annonari, ecc, possono chiedere che l’Ufficio Contenzioso riesamini, in autotutela, il loro caso. I ricorsi più frequenti riguardano violazioni del Regolamento C.O.S.A.P. (canone occupazione spazi ed aree pubbliche) e C.I.P. (Canone Iniziative Pubblicitarie-insegne e simili).

L’Ufficio, una volta esperito il procedimento, sottopone la documentazione ad una Commissione, nominata dal Direttore del Municipio, allo scopo di preparare le determinazioni dirigenziali che, in caso di accoglimento delle ragioni dei ricorrenti, dispongano l’archiviazione degli atti o, nel caso di non accoglimento, ingiungano il pagamento delle sanzioni.

L’Ufficio si trova al 2° ponte di V. I. Silone, nel quartiere Fonte Ostiense.

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L’Ufficio Tributi L’Ufficio Tributi si occupa di tutte le pratiche relative ai tributi di propria competenza, in particolare del canone per l’occupazione del suolo pubblico e del canone per le iniziative pubblicitarie. In materia di I.C.I. invece, l’Ufficio Tributi del Municipio ha solamente il compito di fornire le informazioni ed eventualmente di essere un tramite tra il cittadino ed il Dipartimento Risorse Economiche - Politiche delle Entrate.

Anche questo Ufficio si trova al 2° ponte di V. I. Silone.

2.3.3. L’Unità Organizzativa Socio Educativa Culturale Sportiva L’U.O.S.E.C.S. comprende, oltre ai Servizi Sociali, i Servizi Educativi ed il Settore Cultura e Sport. I Servizi Educativi

Il Settore dei Servizi Educativi cura le attività di gestione relative alla scuola della prima infanzia (asili nido e scuole materne), alla refezione scolastica e ai trasporti scolastici per le scuole comunali, elementari, medie inferiori, ricadenti nel territorio municipale.

All’interno del Settore si trova anche l’Ufficio Gestione Progetti Educativi, che si occupa delle seguenti attività:

realizzazione dei Progetti Educativi elaborati annualmente con i Funzionari Educativi;

realizzazione di Progetti proposti dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, in favore degli alunni delle Scuole Comunali dell’ Infanzia, e delle conseguenti autorizzazioni di concessioni di Anticipazioni di Cassa e Rendicontazioni;

relazioni con l’Ufficio Economato del Municipio XII EUR riguardo al discarico dei beni fuori uso per le scuole dell’infanzia comunali, Istituti Comprensivi e Circoli Didattici.

I Servizi Educativi sono situati al 2° ponte di V. I. Silone. Il Settore Cultura e Sport

Il Settore Cultura e Sport promuove e organizza attività e iniziative sportive e culturali sul territorio municipale in collaborazione con Associazioni, Istituti Scolastici ed Istituzioni.

In particolare, l’Ufficio Cultura, compatibilmente con le risorse finanziarie assegnate, ogni anno progetta, promuove e finanzia numerose iniziative culturali:

stagione di musica, teatro e danza con appuntamenti a cadenza fissa in auditorium e teatri del Municipio al fine di creare momenti di aggregazione, svago e cultura;

manifestazioni culturali, incontri, mostre e rassegne anche in occasione di festività o ricorrenze (carnevale, giornata della memoria, ecc.);

corsi, concorsi e visite guidate indirizzate allo sviluppo della vita associativa, alla riqualificazione ambientale, all'istruzione ed alla formazione;

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iniziative culturali rivolte ad alunni, studenti e docenti delle scuole del territorio, volte a promuovere le scuole come centri culturali polivalenti;

Rilascia, inoltre, l'autorizzazione all'uso delle aule scolastiche in orario extrascolastico per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, alle Associazioni con apposita documentazione, che non hanno finalità di lucro, previo assenso del Consiglio di Circolo o Istituto e nel rispetto dei criteri stabiliti dal Consiglio Scolastico Provinciale.

L’Ufficio Sport promuove l'attività sportiva per i cittadini del territorio attraverso la gestione dei Centri Sportivi Municipali e gli Impianti Comunali che offrono corsi sportivi sia per bambini che per adulti.

L'ufficio Sport, inoltre, organizza i Centri Ricreativi Estivi per bambini residenti nel Municipio, presso un Club Sportivo dotato di piscina.

Agli amanti della caccia che risiedono nel Municipio XII o che sono iscritti ad un’associazione venatoria del territorio, l'Ufficio Sport rilascia i tesserini venatori dal mese di luglio al 31 gennaio dell'anno successivo, data di chiusura della stagione venatoria.

Sia l’Ufficio Cultura che l’Ufficio Sport sono situati al 2° ponte di V. I. Silone, nel quartiere Fonte Ostiense. 2.3.4. L’Unità Organizzativa Tecnica L’U.O.T. è articolata in quattro settori, secondo specifiche competenze tecniche ed amministrative, ed è interamente collocata in V. I. Silone, 100, al 1° piano, sempre nel quartiere Fonte Ostiense. Il Settore Manutenzione Edilizia ed Impiantistica

Tale Settore ha competenza sui seguenti ambiti: manutenzione degli immobili comunali (scuole, uffici, case cantoniere, edifici

privati ecc.) ricadenti nel territorio municipale; cura degli spazi verdi di pertinenza degli edifici scolastici; gestione e cura del patrimonio comunale ubicato nel territorio del Municipio.

Manutenzione Strade, Fognature e Gallerie di Pubblici Servizi Gli Uffici di questo settore hanno la competenza su:

rilascio di autorizzazioni all'apertura di passi carrabili ed all'occupazione temporanea di suolo pubblico;

rilascio di certificati di opere di urbanizzazione primaria; accettazione di denunce dei sinistri causati a persone e/o cose da

insufficiente manutenzione stradale; esecuzione di interventi di competenza municipale in ordine alla

manutenzione delle strade, dei marciapiedi e dei relativi sistemi fognanti secondari di smaltimento delle acque piovane;

realizzazione e manutenzione della segnaletica orizzontale e verticale sulle strade municipali;

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realizzazione di parcheggi richiesti da portatori di handicap vicino all'abitazione e/o al posto di lavoro. Progettazione, Pianificazione ed Indirizzo, Ambiente, Innovazione Urbanistica

Questo Settore si occupa in particolare di: esame delle problematiche legate al territorio in materia di decoro urbano, di

gestione delle aree di proprietà comunale, di emergenze ambientali; elaborazione di progetti specifici di recupero e valorizzazione di aree

pubbliche anche a seguito di segnalazioni da parte dei cittadini. Urbanistica ed Ispettorato Edilizio Il Settore Urbanistica ed Ispettorato Edilizio ha competenza sulle seguenti aree:

attuazione del controllo sui cantieri di edilizia privata al fine di accertare la conformità delle opere realizzate ai Permessi a Costruire rilasciati dal Dipartimento IX;

istruttoria delle Denunce d'Inizio Attività presentate per gli interventi edilizi di cui all'art. 22 del D.P.R 380/01;

istruttoria ed adozione di atti repressivi nei casi di violazioni urbanistico - edilizie ai sensi del D.P.R 380/01;

rilascio di attestazioni tecniche di idoneità alloggiativa; stesura delle relazioni tecniche richieste dall'ASL per il rilascio di attrezzature

e/o fondi dedicati a persone con handicap; rilascio, su richiesta dello Sportello Unico per le Attività Produttive, di pareri

edilizio-urbanistici relativamente alle pratiche per attività commerciali, pubblicità ed insegne;

accoglimento dei calcoli di cemento armato relativi alle D.I.A e trasmissione alla Regione Lazio. 2.4. Le altre risorse del territorio al servizio dei cittadini Oltre ai servizi offerti dagli organismi del Terzo Settore ed a quelli di competenza istituzionale dell’Amministrazione Municipale, nel territorio del Municipio XII è disponibile un’ampia gamma di servizi, in ambito educativo/scolastico, sanitario, e per l’utilizzo del tempo libero. Tali risorse verranno analizzate, ove possibile, evidenziandone la distribuzione all’interno delle 16 macroaree territoriali in cui è stato suddiviso il territorio del Municipio.

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2.4.1. I servizi educativi: dagli asili nido all’Università

MACROAREE TERRITORIALI

SCUOLE

Asili Nido Scuole d’infanzia

Elem

enta

ri

Med

ie

Infe

rior

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Tota

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Pubb

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Tota

le

Com

unal

i

Stat

ali

1. Eur/Ferratella 1 12 13 1 1 2 0 6 23 2. Giuliano Dalmata/ Vigna Murata

2 4 6 4 1 2 3 2 18

3. Decima/Torrino 2 1 3 4 6 4 4 1 22 4. Fonte Ostiense 2 2 4 4 1 1 1 1 12 5. Cecchignola 0 2 2 1 2 2 0 0 7 6. Mostacciano/ Mezzocammino

2 4 6 1 2 2 2 0 13

7. Vitinia 0 0 0 2 0 1 1 0 4 8. Spinaceto/ Tor de Cenci

1 0 1 7* 2 6 2 2 20

9. Vallerano/ Colle Parnaso

0 0 0 1 2 2 1 0 6

10.Trigoria 1 5 6 2 1 1 1 0 11 11. Tor Pagnotta 1 2 3 1 0 1 2 0 7 12. Castel di Leva 0 1 1 0 0 0 0 0 1 13.Castel di Decima/ Romano

0 0 0 0 0 0 0 0 0

14. Laurentina fuori GRA 0 0 0 0 0 1 0 0 1 15. Ardeatina fuori GRA 0 1 1 2** 0 1 1 0 5 16. Santa Palomba 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOTALE 12 34 46 30 18 26 18 12 150

* comprensiva di n. 3 sezioni ponte; ** comprensiva di n. 1 sezione ponte Come emerge dalla tabella, complessivamente il territorio del Municipio vede la presenza di un buon numero di istituti scolastici, ma già da un primo sguardo si coglie la differente distribuzione nei diversi quartieri: i quartieri più “centrali”, situati all’interno del G.R.A. (i primi 6 della tabella) sono globalmente ben serviti, con scuole variamente distribuite nelle fasce d’età; non appena ci si sposta fuori del Grande Raccordo – se si esclude la zona, popolare e densamente abitata, di Spinaceto/Tor de Cenci – la disponibilità cala fortemente. In particolare viene in evidenza la mancanza assoluta di scuole, di ogni ordine e grado, nelle zone di Castel di Decima/Castel Romano ed in quella di Santa Palomba, situata all’estrema periferia del territorio municipale, al confine con il Comune di Pomezia. I minori di quest’ultimo quartiere – zona di edilizia popolare, ad alta complessità sociale – devono dunque scegliere se frequentare le scuole più

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vicine, all’interno del Municipio, che seppur servite dal trasporto scolastico distano circa 8 Km, oppure utilizzare le più vicine scuole dell’infanzia e primaria del Comune di Pomezia.

Sul territorio municipale è inoltre presente, nel quartiere di Trigoria, l’Università privata “Campus Biomedico”. 2.4.2. I servizi sanitari Il territorio del Municipio XII coincide con quello del Distretto XII della A.S.L. Roma C, a cui afferiscono dunque la maggior parte dei servizi sanitari.

MACROAREE TERRITORIALI SERVIZI SANITARI

Servizi territoriali ASL*

Farmacie

1. Eur/Ferratella 3 6 2. Giuliano Dalmata/Vigna Murata

0 4

3. Decima/Torrino 2 6 4. Fonte Ostiense 14 2 5. Cecchignola 0 3 6. Mostacciano/Mezzocammino 0 0 7. Vitinia 1 1 8. Spinaceto/Tor de Cenci 2 4 9. Vallerano/Colle Parnaso 0 0 10. Trigoria 0 1 11. Tor Pagnotta 0 1 12. Castel di Leva 0 0 13. Castel di Decima/Romano 0 1 14. Laurentina fuori GRA 0 0 15. Ardeatina fuori GRA 1 0 16. Santa Palomba 0 0

TOTALE 23 29

* Più servizi ASL possono essere compresi in un unico presidio Anche la distribuzione dei servizi sanitari presenta una particolare concentrazione, in questo caso decisamente più accentuata rispetto a quella delle scuole, visto che quasi i 2/3 dei servizi si trova nel quartiere Fonte Ostiense. Ciò da un lato presenta indubbi vantaggi organizzativi, per la facilità di collegamento tra i diversi servizi – ed anche con i servizi municipali, che si collocano anch’essi, per la maggior parte, in tale quartiere; dall’altro però lascia scoperte molte aree fuori dal Raccordo, solo in parte servite, peraltro, dalle farmacie. Sul territorio municipale sono inoltre presenti 4 strutture a carattere ospedaliero: l’Ospedale S. Eugenio, parte integrante della A.S.L. Roma C, due Ospedali privati (l’Istituto Fisioterapico Ospedaliero, situato nella zona di Mostacciano, ed il “Campus Biomedico”, a Trigoria) ed una casa di cura.

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2.4.3. I servizi per il tempo libero L’offerta di servizi per il tempo libero – dagli impianti sportivi alle aree verdi, dai parchi giochi alle associazioni culturali ai teatri - è ampia ed abbastanza diffusa nel territorio.

MACROAREE TERRITORIALI

TEMPO LIBERO

SPORT

Are

e Ve

rdi

Parc

hi G

ioch

i

Ass

ocia

zion

i cu

ltur

ali

Impi

anti

Pale

stre

M

unic

ipal

i

Club

Co

nven

zion

ati

1. Eur/Ferratella 1 1 4 2 3 1 2. Giuliano Dalmata/Vigna Murata 3 3 2 0 0 3 3. Decima/Torrino 4 4 0 0 3 2 4. Fonte Ostiense 0 2 0 1 5 5 5. Cecchignola 0 1 0 0 2 0 6. Mostacciano/Mezzocammino 0 0 0 2 4 2 7. Vitinia 1 1 0 0 1 2 8. Spinaceto/Tor de Cenci 3 2 0 2 6 9 9. Vallerano/Colle Parnaso 2 1 0 0 0 0 10. Trigoria 0 0 2 0 0 2 11. Tor Pagnotta 1 1 0 0 0 1 12. Castel di Leva 0 0 0 0 0 2 13. Castel di Decima/Romano 0 0 0 1 0 0 14. Laurentina fuori GRA 0 1 2 1 0 0 15. Ardeatina fuori GRA 0 1 1 1 0 0 16. Santa Palomba 0 0 0 0 0 0

TOTALE 15 18 11 10 24 29

Le possibilità di praticare attività sportive sono abbastanza diffuse sul

territorio, che annovera complessivamente oltre 40 strutture, tra gli impianti municipali, le palestre municipali - ovvero quelle presenti all’interno delle scuole dove, in orario extra-scolastico, si svolgono attività sportive per tutta la cittadinanza – ed i Club convenzionati, strutture private convenzionate con il Municipio.

Il verde curato ed attrezzato, come si vede dalla tabella, è diffuso in maniera disomogenea nel territorio municipale – anche se i quartieri più periferici presentano ampie zone di verde – e così pure i parchi giochi destinati ai bambini.

Le associazioni culturali – ricavate dal database delle associazioni iscritte alla

Consulta Cultura del Municipio XII, aggiornata a Gennaio 2011 – rappresentano un mondo estremamente vasto ed eterogeneo; oltre alle associazioni inserite nella tabella e facenti parte della Consulta Cultura, vi sono poi tutte quelle associazioni

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che non si sono iscritte alla consulta ma che svolgono le loro attività all’interno delle parrocchie, delle scuole (utilizzando i locali in orario extra-scolastico), dei centri sociali e culturali, non censite dalla presente mappatura.

Nell’offerta culturale municipale possiamo inoltre annoverare la Biblioteca P. Pasolini, situata in V. S. Lorizzo, nel quartiere di Spinaceto, ed una serie di strutture teatrali, auditorium, centri culturali, alcuni dei quali costituiscono punti di riferimento anche per le zone limitrofe.

Strutture culturali del XII Municipio Macroarea territoriale Centro culturale “ Elsa Morante” Fonte Ostiense Teatro del Torrino Decima/Torrino Teatro della Dodicesima Spinaceto/Tor de Cenci

Centro sociale “Aura e Marco” Spinaceto/Tor de Cenci Auditorium Massimo Eur/Ferratella Auditorium S. Chiara Decima/Torrino Teatro Atlantico Live Eur/Ferratella

2.5. Una panoramica globale: l’anagrafica S.I.S.S.

Il Sistema Informativo dei Servizi Sociali è lo strumento attraverso il quale monitorare l’offerta delle strutture e degli interventi/servizi offerti in ambito sociale nel territorio della Regione Lazio.

Nelle tabelle delle prossime pagine si riporteranno le indicazioni di tutti i servizi offerti nel territorio del Municipio Roma XII Eur, suddivisi per tipologie di utenza.

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Servizi ed interventi a favore di persone con disagio economico

Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica bacino utenti

Assistenza economica

Contributo economico per il nucleo madre/bambino

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza economica

Sostegno economico per persone affette da HIV e sindromi correlate

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza economica

Sostegno economico energia elettrica e gas

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza economica

Assistenza economica al singolo e al nucleo familiare

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza economica

Assistenza economica indiretta per disabili

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza economica

Contributo economico per le famiglie affidatarie

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

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Servizi ed interventi a favore di persone con problematiche psico-sociali Macrotipologia

Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica bacino utenti

Servizio di accoglienza notturna

Accoglienza notturna per senza fissa dimora

Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Interventi per l'inserimento lavorativo

Borse lavoro Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Servizi ed interventi a favore di persone migranti

Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica bacino utenti

Altri servizi/ interventi "Non solo carcere" Via Ignazio

Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

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Asili nido (1) Denominazione

Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Asilo nido aziendale "Puffi e pupe" c/o Min.Infrastrutture e Trasporti Via dell'Arte 16 '00144' 06/59648174 Privato Comunale

Asilo nido aziendale "Poste bimbi" Via Cristoforo Colombo 588 '00144' 06/59587433 06/59583240 Privato Comunale

Asilo nido aziendale "Sottotenente Sorella Maria Cristina Luinetti" Ministero Difesa Via dei Fucilieri 1 00143' 06/517051782 06/517051782 Privato Comunale

Asilo nido aziendale "Il naso all'insu'" c/o Inail P.le G.Pastore 6 '00144' 06/54873437 06/54872860 Privato Comunale

Asilo nido aziendale "L'isola che non c'e' "c/o Ospedale S.Eugenio P.le Umanesimo 10 '00144' 06/51002525 Privato Comunale

Asilo nido convenzionato "La nave dei pirati" Via G.Armellini 35 '00128' 06/97610964 06/97610966 Privato Comunale

Asilo nido comunale "L'allegra Arca di Noe' " Via della Divisione Torino 157 '00143' 06/50524491 06/50990400 [email protected] Pubblico Municipale

Asilo nido comunale "Il tappeto volante" Via Vinicio Cortese 155 '00128' 320/4226100 Pubblico Municipale

Asilo nido privato autorizzato "Crescere colorando" Via Trigoria 60 '00128' 06/50652452 Privato Comunale

Asilo nido privato autorizzato "Madre del Divino Amore" Via Ardeatina 1221 '00134' 06/71351365 06/71355121 Privato Comunale

Asilo nido privato convenzionato "La fiaba continua" Via Marocco 22/30 '00143' 06/5915589 06/5915589 [email protected] Privato Comunale

Asilo nido privato convenzionato "Papageno"

Via V. Brunelli 5/12 '00143' 06/50524376 Privato Comunale

Asilo nido comunale "La sorgente" Viale B. de Finetti 170 '00143' 06/50689564 06/50688542 Pubblico Municipale

Asilo nido comunale "Papero giallo" Via del Fiume Giallo 390 '00144' 06/52244478 06/5224086 Pubblico Municipale

Asilo nido privato convenzionato "Sirio" Via Michele Saponaro 10 '00143' 06/5012638 06/5001977 [email protected] o

[email protected] Privato Comunale

Asilo nido comunale "Orsetto goloso" Via Beppe Fenoglio 20 00143' 06/5010909 06/50990637 Pubblico Municipale

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Asili nido (2) Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura

giuridica bacino utenti

Asilo nido comunale "Oceano" Viale Egeo 130 '00144' 06/54218176 06/59299010 Pubblico Municipale Asilo nido privato autorizzato "Baby garden" di Tiziana Alemanno

Via Casal di Tor Pagnotta s.n.c. '00143' 06/50512498 Privato Comunale

Asilo nido privato autorizzato "Balena blu" Via Marco Marulo 12 '00143' 06/5043249 06/5043249 [email protected] Privato Comunale Asilo nido privato convenzionato "La fattoria" Via Luca Gaurico 215 '00143' 06/97817877 06/45435605 [email protected] Privato Comunale

Asilo nido privato convenzionato "La fiaba" Via Marcello Garosi 23 '00128' 06/5072660 Privato Comunale

Asilo nido comunale "Il tenero germoglio" Via Orazio Console 35 '00128' 06/5084115 06/50799413 Pubblico Municipale Asilo nido privato convenzionato "Mondo di bimbi" Via Brancati 20/B '00143' 06/5003336 06/50993863 [email protected] Privato Comunale

Asilo nido privato convenzionato "Paperopoli" Via Dina Giacomo 11 '00128' 06/5060527 06/5060527 [email protected] Privato Comunale

Asilo nido comunale "La bacchetta magica" Via Ettore Janni snc '00128' 328/9893349 Pubblico Municipale

Asilo nido comunale "Pulcino ballerino" Via Matteo Bartoli 72 '00143' 06/5014007 06/50990808 [email protected] Pubblico Municipale

Asilo nido comunale Torrino Mezzocammino Largo Camboni,8 00144' 06/52830537 06/89584585 Pubblico Municipale

Asilo nido comunale "Riccio capriccio" Via Marotta 35 '00143' 06/5018436 06/50990644 Pubblico Municipale

Asilo nido aziendale "Ama Spa" Via Gian Pietro Lucini 16 '00143' 06/50514383 06/50514383 Privato Comunale

Asilo nido comunale "Giardino d'Europa" Viale Città d' Europa 345 '00144' 06/52279279 06/52244838 Pubblico Municipale

Asilo nido aziendale “La casa del ciliegio" c/o Banca di Roma " Viale U. Tupini 180 '00144' 06/54452423 Privato Comunale

Asilo nido privato autorizzato Il giardino fatato

Via del Colle della strega,34 00143 370/7182319 Privato Comunale

Asilo nido privato autorizzato "La tana dei Monelli"

Via delle Testuggini,9/11 00134 06/5000986 Privato Comunale

Asilo nido privato autorizzato "Pinko e Pallino" Via Rhodesia,5 00144 Privato Comunale

Asilo nido privato convenzionato "Bimbi allegri" Via Marcello Garosi 65 '00128' 06/45476261 [email protected] Privato Comunale

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Asili nido (3) Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura

giuridica bacino utenti

Asilo nido privato autorizzato "Primi passi" Via Mar della Cina 21 '00144' 06/5292314 Privato Municipale

Asilo nido privato convenzionato "Nati oggi" Via Vico Consorti 2 00127' 328/6322408 Privato Comunale Asilo nido privato convenzionato"La giungla" Via A. Armando 4 '00128' 06/5262132 Privato Municipale

Asilo nido privato autorizzato "La mini scuola" Via Marocco 3 '00144' 06/5917748 Privato Municipale

Asilo nido privato autorizzato "La maisonette"

Viale dell'Umanesimo 72/74

'00144' 06/55970339 Privato Municipale

Asilo Nido privato autorizzato "A me mi Piace" Via Rodhesia,24 00143' 06/5926254 Privato Comunale

Asilo Nido privato autorizzato "Ciripan" Via Fosso di Tor Pagnotta,49 00143' 06/7135590 Privato Comunale

Asilo Nido privato autorizzato "L'Infanzia" Via Vinicio Cortese,48 00128' 06/5073197 Privato Comunale

Asilo Nido Aziendale Inps "I nostri piccoli Sorrisi"

Viale Civiltà del Lavoro, 71 00144 Privato Comunale

Asilo Nido Aziendale del Campus Biomedico " La primavera del Campus"

Via Alvaro del Portillo,3/5 00128 Privato Comunale

Asilo Nido Aziendale del Ministero della Salute Via Ribotta,5 00144 Privato Comunale

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Servizi socio-educativi per l’infanzia e Spazi Be.Bi Macrotipologia

Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Servizi socio-educativi per la prima infanzia

Sezione Ponte "Il giardino dei ciliegi" Via E.Arena 206 '00128' 06/5071690 06/50799602 Pubblico Municipale

Servizi socio-educativi per la prima infanzia Spazio Be.Bi."La contea" Via S.Gradi 209 '00144' 06/5042445 spaziobebi-

[email protected] Privato Municipale

Servizi socio-educativi per la prima infanzia

Sezione Ponte "Il Corniolo Rosso 2" Via Ardeatina 1233 '00134' 06/71355481 06/71350442 Pubblico Municipale

Servizi socio-educativi per la prima infanzia

Spazio Be.Bi. "5 Libera tutti" Via Laurentina 748 '00144' 06/5004034 [email protected] Privato Municipale

Servizi socio-educativi per la prima infanzia

Sezione Ponte "Magica magnolia" Via Aversa 165 '00177' 06/5073250 06/50799497 Pubblico Municipale

Servizi socio-educativi per la prima infanzia

Sezione Ponte "Il piccolo mandarino" Via F.Degrenet snc '00128' 06/5080290 06/50799546 Pubblico Municipale

Spazio Be.Bi Spazio Be.Bi "Bim Bum Bam"

Via Torri di Castel di Leva.11 00134' 06/71350374 Privato Comunale

Spazio Be.Bi Spazio Be.Bi "5 Libera tutti" Via Laurentina.748 00143' 06/5004034 06/5004034 Privato Comunale

Spazio Be.Bi Spazio Be.Bi. "La contea" Via S.Gradi, 209 00143 Privato Comunale

Spazio Be.Bi Spazio Be.Bi. "Barnepark 2"

Viale dell'Elettronica,16 00144 06/5921379 06/5921379 Privato Comunale

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Altri Servizi per Famiglie, Minori, Giovani (1) Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura

giuridica bacino utenti

Assistenza domiciliare Assistenza domiciliare per disabili minori S.A.I.S.H. Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/894 Pubblico Municipale

Assistenza domiciliare Assistenza domiciliare per minori S.I.S.M.I.F. Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Integrazione scolastica per alunni disabili

servizio di integrazione scolastica per alunni disabili Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette Contributo rette strutture residenziali per minori Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette Esenzione pagamento quota contributiva asilo nido Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette Esenzione pagamento quota contributiva centri ricreativi estivi

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette Esenzione pagamento quota contributiva centri sportivi Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette Esenzione pagamento quota contributiva trasporto scolastico

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette Esenzione pagamento quota contributiva refezione scolastica

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Promozione affidamento familiare e adozione Servizio Affido Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Interventi di Tutela dei minori in rapporto con l'autorità giudiziaria

GIL Autorità Giudiziaria Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Altri servizi/interventi Servizio di Mediazione Familiare Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Interventi di tutela dei minori in rapporto con l'autorità giudiziaria

Servizio "Spazio d'incontro genitori -figli" Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Servizi per la vacanza per minori

Centro estivo per minori disabili Via Ignazio Silone 100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

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Altri Servizi per Famiglie, Minori, Giovani (2) Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura

giuridica bacino utenti

Laboratori Ricreativi minori disabili Laboratori ricreativi minori Via Paolo Buzzi,102 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Attività ricreative culturali e di socializzazione

Centro di aggregazione giovanile "Il Formicaio" Via dei Papiri,61 00143 06/71300361 Pubblico Municipale

Attività ricreative culturali e di socializzazione

Centro Socio educativo per l'infanzia "L'isola dei giochi" Via dei Papiri,61 00143 349/3446856 Pubblico Municipale

Assistenza economica a sostegno delle responsabilità familiari

Contributi economici Via Ignazio Silone,100 00143 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Informazione e sostegno alla famiglia e alla genitorialità

Consulenza familiare Via Ignazio Silone,100 00143 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Interventi in favore di alunni in situazione di disagio

Sostegno per gli adolescenti nelle attività di studio "qui si studia" c/o Liceo Cannizzaro

Viale Oceano Indiano,31 00144 06/5298140 Pubblico Municipale

Interventi per l'inserimento lavorativo

Accompagnamento in percorsi di formazione lavoro "Oggi si lavora"

Via Ignazio Silone,100 00143 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Interventi di tutela dei minori in rapporto con l'autorità giudiziaria

Servizio di prevenzione, sostegno alla genitorialità "Essere Genitori che Responsabilità"

Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Informazione e sostegno alla famiglia e alla genitorialità

Sostegno alla genitorialità nelle scuole "P.R. Formato" e 143° C.D. Spinaceto

Via Ardeatina 1274 Via Frignani,97 00143 06/71355006

06/50814714 Pubblico Municipale

Informazione e sostegno alla famiglia e alla genitorialità

Sostegno alla genitorialità nelle scuole "G.Tosi"; "Marta Russo"; "Santi Savarino"; "A.Gramsci"

Via dei Corazzieri.110 Via Torsiello,57 Via S.Savarino,16" Via Laurentina,710

00143 06/71355006 06/50814714 Pubblico Municipale

Sostegno economico a famiglie affidatarie di minori

Contributi economici per famiglie affidatarie Via Ignazio Silone,100 00143 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Servizi per vacanza per minori Brevi vacanze minori disabili Via Ignazio Silone,100 00143 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

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Strutture ed interventi a favore di donne in difficoltà

Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Comunità di pronta accoglienza

Comunità di pronta accoglienza residenziale "Sud" per madri tossicodipendenti

Via di Castel di Leva, 416 '00134' 06/71355539 06/7135553

9 [email protected]

Pubblico Comunale

Casa famiglia per donne in difficoltà

Casa famiglia "La Tenda di Abramo"

Via di Porta Medaglia, 211 00139' 06/7136001 [email protected] Privato Comunale

Rette Contributo economico strutture residenziali per donne in difficoltà

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/

892/895 Pubblico Municipale

Strutture per minori e giovani

Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Casa famiglia Mater Divini Amoris (2-10/M-F) Via Ardeatina 1221 '00134' 06/71351760 06/71351762 [email protected] Privato Comunale

Casa famiglia Provvidenza (14-18/M)

Via dei Casali di Porta Medaglia 1 '00134' 06/7139247 06/7139247 [email protected] Privato Comunale

Casa famiglia Il tetto (Casal Fattoria) (9-12/M-F)

Via Pietro Cuppari 33 '00134' 06/5059228 06/5059228 [email protected] Privato Comunale

Gruppo appartamento Tre Pini (12-18/M) Via Tullio Passarelli 99-

101 '00128' 06/50780680 06/50780680 [email protected] Pubblico Comunale

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Strutture ed interventi a favore di persone adulte con disabilità Macrotipologia

Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Casa famiglia per adulti con disabilità Casa gialla Via Castel di Leva 373 '00134' 06/71350274 Pubblico Comunale

Comunità alloggiativa per adulti con disabilità

Il Carro Via Nazareno Strampelli 174 '00143' 06/5069141 06/5069141 associazione@ilca

rro.org Pubblico Comunale

Struttura semiresidenziale

Centro Diurno riabilitativo disabili adulti "Via Gadda"

Via Gadda 00143 Pubblico Comunale

Assistenza domiciliare Assistenza domiciliare per disabili Adulti S.A.I.S.H.

Via Ignazio Silone 3° Ponte '00143' 06/69612654/892

/895 Pubblico Municipale

Centro diurno per persone con disabilità

Centro diurno per adulti con disabilità socio riabilitativo "Ranataun"

Via Carlo Emilio Gadda 180 '00143' 06/5012512 06/6930336

4 [email protected] Pubblico Municipale

Laboratori Ricreativi Adulti

Laboratori ricreativi adulti Via Paolo Buzzi,102 00143' Pubblico Municipale

Servizi per le vacanze Brevi Vacanze Via Ignazio Silone 100 00143' 06/69612640-41 Pubblico Municipale

Trasporto Sociale Mobilità Facilitata Via Ignazio Silone 100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza leggera Pasti a Domicilio Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza domiciliare Assistenza Indiretta Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette

Contributi economici per pagamento rette per strutture residenziali

Via Ignazio Silone 100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

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Strutture ed interventi a favore di persone anziane (1) Macrotipologia

Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Casa albergo Villa Lerici Via Laurentina 472 '00142' 06/5190399 – 06/5190501 Privato Comunale

Casa di riposo Mater dolorosa Via M. Maggini 51 '00143' 06/5043105 06/5192324 Privato Comunale

Casa di riposo

Associazione laicale sorelle della carità nel nome di Papa Giovanni XXIII

Via Galeffi 39 '00128' 06/5085334 06/5072364 Privato Comunale

Casa di riposo Divina provvidenza Via Matteo Bartoli 255 '00143' 06/5022411 06/5000903 Privato Comunale

Casa di riposo Villa Vera Via N. Strampelli 67/69 '00143' 06/7194296 06/7194296 [email protected] Privato Comunale

Casa di riposo Istituto Madonna di Fatima Via Trigoria 90 '00128' 06/5062100 06/5062100 Privato Comunale

Casa di riposo Villa Sabella Via Laurentina 1571 Km 16 '00143' 06/7137104 06/7137104 Privato Comunale

Comunità alloggio per anziani

La quiete Via C. Galeffi 50 '00128' 06/5073322 [email protected] Privato Comunale

Assistenza domiciliare

Assistenza domiciliare integrata - dimissioni protette -

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza domiciliare

Assistenza domiciliare per anziani S.A.I.S.A.

Via Ignazio Silone100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Casa di riposo La villa Via N.Strampelli 192 '00143' 338/6188908 Privato Comunale

Casa di riposo La casa del Divino Amore Via del Santuario 10 '00134' 06/713518 06/71353304 Privato Comunale

Centro diurno Centro sociale anziani "Fonte Ostiense"

Via E. Pea 5 '00143' 06/5020600 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "Vitinia" Via Monte Scudo 2 '00127' 06/52372377 06/52372377 Pubblico Municipale

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Strutture ed interventi a favore di persone anziane (2) Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura

giuridica bacino utenti

Centro diurno Centro sociale anziani "Spinaceto" Via Carlo Avolio 60 '00128' 06/50781077 06/50781077 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "Tor de' Cenci"

Via Veltroni 104 '00128' 06/5084352 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "Trigoria" Via Gustavo d'Arpe 48 '00128' 06/5060990 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "O.M. Sinigaglia"

Via Laurentina 631 '00143' 06/5922565 06/5923072 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "Colle di Mezzo"

Via A. di Legge 39 '00143' 06/5191778 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "Castello della Cecchignola"

Via Zanetta 121 '00143' 06/5193682 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "Falcognana"

Via Antonio della Valle 40 '00134' 06/71310054 06/71310054 Pubblico Municipale

Centro diurno Centro sociale anziani "Decima" Via R. Lordi 7 '00144' 06/5290276 Pubblico Municipale

Struttura semiresidenziale per anziani

Centro diurno anziani fragili "La compagnia"

Via delle Acque Salvie,1 '00143' 06/5942940 Pubblico Municipale

Struttura semiresidenziale per anziani

Centro diurno anziani fragili "Alberto Sordi"

Via dei Compositori 130 '00128' 06/225411 Pubblico Municipale

Rette

Esenzione pagamento quota contributiva centro diurno anziani fragili

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

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Strutture ed interventi a favore di persone anziane (3) Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura

giuridica bacino utenti

Rette

Esenzione pagamento quota contributiva assistenza domiciliare anziani

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette

Esenzione pagamento quota contributiva soggiorni anziani

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette

Contributo economico per strutture residenziali per anziani

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Servizi per la vacanza

Servizio per la vacanza per gli anziani

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Rette Esenzione pagamento quota contributiva RSA

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Trasporto Sociale Mobilità Facilitata Via Ignazio Silone 100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza leggera Pasti a Domicilio Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Altri servizi/ interventi Punti Blu Via Ignazio Silone,100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

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Servizi per persone affette da patologie invalidanti Macrotipologia

Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Centro diurno per l'assistenza e il sostegno a persone affette dal morbo di Alzheimer

Centro Diurno "Tre Fontane" - Municipio XI

Via Laurentina, 289 00142' 06/5405406 Pubblico Municipi XI

e XII

Rette Esenzione pagamento quota contributiva centro diurno Alzheimer

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Assistenza domiciliare oncologica

Assistenza domiciliare oncologica "Noi con Voi"

Via Ignazio Silone 100 00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Servizi Multiutenza

Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Assistenza alloggiativa Assistenza alloggiativa "Contributo affitto"

Viale dell'Urbanistica 18 '00144' 06/67106278 Pubblico Comunale

Assistenza alloggiativa Assistenza alloggiativa ex Del.G.C. 163/68

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Segretariato sociale Segretariato sociale/PUA Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Servizio sociale professionale

Servizio sociale professionale

Via Ignazio Silone 100 '00143' 06/69612654/892/895 Pubblico Municipale

Altri Servizi

Macrotipologia Denominazione Indirizzo CAP Telefono Fax e-mail natura giuridica

bacino utenti

Altri servizi/ interventi

La porta del diritto (servizio di orientamento legale gratuito per i cittadini romani)

'00100' 06/67106775\6772 Pubblico Comunale

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2.6. L’analisi per quartieri: un ponte tra risorse e bisogni Nelle tabelle del paragrafo 2.4. si è analizzata l’offerta così come si sviluppa in 16 macroaree territoriali, costruite aggregando alcuni quartieri limitrofi, con criteri non tanto legati alle suddivisioni toponomastiche, quanto piuttosto alla vicinanza di caratterizzazione socio-demografica e di configurazione territoriale. Tali aggregazioni, che verranno utilizzate anche nel successivo capitolo sulle domande ed i bisogni della popolazione, sono indicate nella tabella seguente. Macroaree Quartieri 1. Eur/Ferratella Eur; Ferratella 2. Giuliano Dalmata/Vigna Murata Colle di Mezzo; Fonte Meravigliosa; Giuliano

Dalmata; Prato Smeraldo 3. Decima/Torrino Decima; Tor di Valle; Torrino; SIC 4. Fonte Ostiense Fonte Ostiense 5. Cecchignola Cecchignola; Cecchignola Sud; Millevoi 6. Mostacciano/Mezzocammino Casal Brunori; Mezzocammino; Mostacciano;

Villaggio Azzurro/Tre Pini 7. Vitinia Vitinia 8. Spinaceto/Tor de Cenci Spinaceto; Tor de Cenci 9. Vallerano/Colle Parnaso Colle Parnaso; Papillo; Valleranello; Vallerano 10. Trigoria Trigoria 11. Tor Pagnotta Fonte Laurentina; Tor Pagnotta 12. Castel di Leva Castel di Leva 13. Castel di Decima/Romano Capocotta; Castel Romano; Castel di Decima 14. Laurentina fuori GRA Laurentina; Monte Migliore; Selvotta 15. Ardeatina fuori GRA Ardeatina; Divino Amore; Falcognana;

Spregamore; Fioranello 16. Santa Palomba Santa Palomba

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3. LE DOMANDE E I BISOGNI SOCIALI DELLA POPOLAZIONE

Le domande ed i bisogni sociali della popolazione sono/dovrebbero costituire il punto di partenza di tutti i servizi al cittadino; le analisi effettuate in tal senso, anche quelle più scientifiche e ad ampio raggio, riescono in realtà a giungere sino ad un certo punto: raramente infatti si riesce ad intercettare anche il bisogno di quello che Folgheraiter definisce “l’utente che non c’è”.18 Partendo da tale consapevolezza il percorso di costruzione del Piano ha cercato il più possibile di raccogliere la lettura anche di coloro che rappresentano un po’ le “sentinelle” dei bisogni; di tale lavoro, che per essere maggiormente concreto è stato effettuato all’interno delle singole aree, si entrerà maggiormente nel dettaglio nel capitolo 5. Adesso invece, come anticipato nel paragrafo precedente, si utilizzerà come lente di lettura la domanda che perviene al Servizio Sociale, puntando il focus sulle macroaree ottenute aggregando i quartieri, con l’intento di sovrapporre metaforicamente questa lettura a quella effettuata nel capitolo precedente sulle risorse messe in campo dal territorio. Per tale motivo le tabelle che verranno presentate conterranno i dati sugli utenti in carico al Servizio e su quelli in lista d’attesa, ad indicare globalmente la domanda pervenuta – comprendente sia quella a cui è stata già data una risposta, sia quella che ancora la sta attendendo. Si inizierà con una prospettiva globale, per poi scendere nel dettaglio delle diverse macroaree territoriali. Aree domande v.a. %

Minori AG 424 21,44

Area contrasto 393 19,86

Area terza età utenti in carico 329

25,08 utenti in lista d'attesa 167

Area disabilità ut. in carico 246

19,32 ut. in lista d'attesa 136

Minori con A.E.C.* 249 12,59

Progetto oncologico** 34 1,71

Totali 1978 100 * I minori seguiti con A.E.C. sono stati censiti a partire dalle scuole frequentate; e dunque, soprattutto nei quartieri più centrali, è possibile che vi siano ricompresi anche alcuni minori provenienti da altri Municipi; d’altronde è anche possibile l’inverso, e dunque il dato può ritenersi comunque indicativo di una tendenza. ** I numeri si riferiscono alle domande pervenute tra il 2009 ed il 2011.

18 Folgheraiter F., L’utente che non c’è, Erickson, Trento, 2000.

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Da questo primo sguardo emerge una domanda globalmente abbastanza suddivisa tra le diverse aree, con una preminenza delle richieste inerenti la terza età e per contro l’area della disabilità che, presa singolarmente, sembrerebbe incidere meno delle altre; in realtà a quest’ultima va aggiunto, anche se parzialmente vi si sovrappone, il dato relativo ai minori seguiti con A.E.C. Anche gli interventi relativi alle collaborazioni con le Autorità Giudiziarie, in favore dei minori, si mostrano un’area di “richiesta” piuttosto significativa, mentre si può ragionevolmente sostenere che l’area delle misure a contrasto della povertà è quella cui giunge la quota inferiore di richieste; dato che potrebbe apparire paradossale, in un’epoca di crisi come quella attuale, ma che potrebbe trovare giustificazione, almeno in parte, nelle carenze di risorse economiche presentatesi negli ultimi anni nella Pubblica Amministrazione. Detto in altri termini: la carenza dell’offerta può determinare, nel medio/lungo periodo, una contrazione della domanda; e ciò ha riflessi maggiori sull’area del contrasto alla povertà, dove è più difficile implementare percorsi di sostegno alternativi, come in parte avviene in altri ambiti, come nei servizi rivolti alle persone con disabilità o agli anziani. Dopo questo primo sguardo globale è interessante passare all’analisi della domanda così come emerge dalle diverse aree territoriali.

Le riflessioni che seguono, a parte qualche riferimento ai numeri globali, si

svilupperanno prevalentemente sulle distribuzioni interne alle singole macroaree, per “depurare” i dati dal peso della popolazione residente,19 evidentemente differente nelle diverse macroaree considerate. 3.1. I quartieri più “centrali” Questo primo gruppo comprende i quartieri più prossimi alle aree centrali della città, tutti compresi all’interno del Grande Raccordo Anulare, abbastanza vicini alla linea metropolitana e globalmente ben collegati tra loro. Corrispondono alle macroaree Eur/Ferratella, Giuliano Dalmata/Vigna Murata, Decima/Torrino, Fonte Ostiense, Cecchignola.

19 Non è stato possibile infatti acquisire il dato sulla popolazione residente nelle diverse macroaree, poiché i dati dell’Ufficio Statistico sono disaggregati per zone urbanistiche o per suddivisioni toponomastiche, con ambiti territoriali diversi quindi – e ritenuti meno significativi rispetto all’analisi che si andava effettuando.

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Aree domande Eur/ Ferratella

Giuliano Dalmata/Vigna

Murata

Decima/ Torrino

Fonte Ostiense Cecchignola

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Minori AG 14 12,50 12 9,6 37 16,53 40 10,53 15 20,84

Area contrasto 9 8,03 16 12,8 25 11,16 98 25,79 8 11,11

Area terza età

ut. in carico 13

24,11

23

24,0

49

31,25

91

33,42

14

29,16 ut. in lista d'attesa 14 7 21 36 7

Area disabilità

ut. in carico 27

37,50

30

28,8

30

21,87

46

17,63

23

38,89 ut. in lista d'attesa 15 6 19 21 5

Minori con A.E.C.* 20 17,86 29 23,2 33 14,73 38 10,00 0 0

Progetto oncologico** 0 0 2 1,6 10 4,46 10 2,63 0 0

Totali 112 100 125 100 224 100 380 100 72 100

Questa prima panoramica mostra una differenziazione tra le zone Decima/Torrino e Fonte Ostiense, che portano ai Servizi una domanda significativamente più alta, da un punto di vista quantitativo, rispetto alle altre, spiegabile probabilmente solo in parte attraverso una diversa quota di cittadini residenti. Entrando nell’analisi delle singole macroaree, all’Eur/Ferratella si coglie un numero più contenuto di richieste nell’area del contrasto alla povertà, dato che non stupisce, in quartieri globalmente di ceto sociale medio-alto; mentre “pesa” in maniera particolare la quota di domande nell’area della disabilità: segnale che tali problematiche, per la complessità che investe l’intero nucleo familiare, non sono affrontabili semplicemente con le risorse economiche, ma sollevano un bisogno di condivisione e di presa in carico che investe i servizi pubblici – e, come si è visto nel capitolo precedente, anche buona parte delle risorse del capitale sociale. Anche la macroarea Giuliano Dalmata/Vigna Murata presenta una forte percentuale di domande nell’area della disabilità, a cui si accompagna anche una quota significativa di minori che usufruiscono del supporto degli A.E.C.; in compenso ha, relativamente a questo primo gruppo di macroaree, la quota inferiore di minori seguiti in collaborazione con le Autorità Giudiziarie. La macroarea Decima/Torrino presenta per così dire diversi volti: da un lato infatti presenta una forte domanda da parte della terza età, superiore a quella presentata all’area della disabilità, dando dunque un’immagine di una zona in parte forse complessivamente più “anziana” (soprattutto nel quartiere di Decima), ma certamente in cui tale periodo della vita necessita di particolari supporti. D’altro canto presenta anche una quota significativa di minori seguiti dall’Autorità Giudiziaria, per circa i 2/3 a causa di contenziosi tra i genitori in seguito a

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separazione; dato particolarmente rilevante,20 indicativo di una difficoltà che le coppie – e di conseguenza i minori – vivono in questo quartiere in misura importante. Il quartiere Fonte Ostiense – per la sua particolarità non aggregato ad altri – rappresenta, insieme a Spinaceto, quello da cui proviene al Servizio il maggior numero di richieste di presa in carico, in particolare nell’area del contrasto alla povertà e tra gli anziani; ormai storico quartiere di edilizia popolare, al suo interno, come si è visto in precedenza, si collocano quasi per intero gli uffici municipali – Servizio Sociale compreso – e buona parte dei servizi A.S.L. Ciò potrebbe avere un effetto “attrattivo” nei confronti dei cittadini che vi risiedono (servizi facilmente raggiungibili a piedi sono più accessibili, e dunque rendono più semplice al cittadino usufruirne) ma, date le caratteristiche sociali del quartiere, si ritiene che ciò non contribuisca più di tanto all’alto numero di domande – quanto piuttosto a “scoraggiare” chi abita più lontano. L’ultima macroarea considerata, la Cecchignola, è probabilmente la meno popolosa di questo primo gruppo, comprende già ampie zone verdi, e questo può in parte spiegare il totale delle domande significativamente inferiore rispetto alle altre. Presenta una quota significativamente alta di richieste nell’area della disabilità, seguita dalle problematiche degli anziani; qui troviamo anche la percentuale più alta di minori in carico all’Autorità Giudiziaria – la metà dei quali, anche in questo casi, per problemi relativi a contenziosi. 3.2. I quartieri lungo il G.R.A.

Aree domande Mostacciano/ Mezzocammino

Spinaceto/ Tor de Cenci

Vallerano/ Colle Parnaso Tor Pagnotta Castel di

Leva

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Minori AG 18 18,18 78 19,31 12 27,28 6 12,50 10 27,78

Area contrasto 24 24,25 45 11,14 2 4,54 7 14,58 8 22,22

Area terza età

ut. in carico 12

22,22

73

26,48

5

11,36

2

10,42

5

19,44 ut. in lista d'attesa 10 34 0 3 2

Area disabilità

ut. in carico 23

32,32

62

22,77

8

20,45

8

35,42

5

25,00 ut. in lista d'attesa 9 30 1 9 4

Minori con A.E.C. 2 2,02 78 19,31 15 34,10 11 22,92 0 0

Progetto oncologico 1 1,01 4 0,99 1 2,27 2 4,16 2 5,56

Totali 99 100 404 100 44 100 48 100 36 100

20 I contenziosi, come si vedrà più avanti nel cap. 5, costituiscono globalmente circa il 35% dei casi seguiti dall’area minori.

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Questo secondo gruppo di macroaree comprende quartieri che, per così dire, lambiscono il Grande Raccordo Anulare, alcuni nella parte interna ed altri nella parte esterna; i collegamenti cominciano a farsi un po’ più difficili, sia con le zone centrali e soprattutto tra loro. Già ad un primo sguardo si coglie la significativa differenza tra la macroarea di Spinaceto/Tor de Cenci, il maggior bacino di richieste di tutto il territorio municipale, e le altre. Il picco di domande proviene, in quest’area, dagli anziani, segno anche qui probabilmente in parte di una peculiare realtà demografica, in parte della difficoltà di vivere la terza età – difficoltà in questo caso acuita dalla distanza dalla maggior parte dei servizi. Altro elemento d’interesse è costituito dall’alto numero di minori in carico al servizio su segnalazione dell’Autorità Giudiziaria; dato che risente fortemente – per circa il 50% - della presenza del Campo Nomadi di Tor de Cenci. La seconda macroarea di tale gruppo per numero di domande, Mostacciano/Mezzocammino, è situata in parte all’interno, in parte all’esterno del G.R.A.; presenta domande per quasi 1/3 relative ai problemi della disabilità, seguite da una significativa quota relativa all’area del contrasto alla povertà, spiegabile solo in parte (6 casi su 24) dalla presenza, in quest’area, di un residence per l’emergenza alloggiativa. In realtà probabilmente anche questa zona risente delle difficoltà a cui – in questi tempi di crisi – va incontro il cosiddetto “ceto medio”. Anche la macroarea Vallerano/Colle Parnaso si estende in parte all’interno ed in parte all’esterno del G.R.A., e comprende quartieri di ceto sociale medio-alto, diversi dei quali di costruzione relativamente recente e con pochi servizi, compresi gli esercizi di vendita. Probabilmente, trattandosi di insediamenti per lo più nuovi, la popolazione si presenta mediamente più giovane che in altre zone, e ciò potrebbe spiegare il forte “peso” che rivestono, tra le domande che pervengono da queste zone, i minori seguiti dalle Autorità Giudiziarie e di quelli che necessitano del supporto dell’A.E.C. La macroarea di Tor Pagnotta ricomprende una serie di agglomerati sparsi, situati all’interno del G.R.A., ed il quartiere di recente insediamento Fonte Laurentina, appena al di fuori. Presenta una forte domanda di sostegno per i problemi legati alla disabilità, sia in generale sia, riguardo ai minori, per la necessità di supporto scolastico attraverso gli A.E.C. L’ultima area considerata in questo gruppo, quella di Castel di Leva, lambisce il G.R.A. nella parte esterna; è un quartiere composto di un nucleo più “antico” e territorialmente compatto, e di un’area ampia in cui si trovano insediamenti più recenti. La domanda proveniente da questa zona si indirizza maggiormente al disagio dei minori, presi in carico su mandato dell’Autorità Giudiziaria, ed ai problemi della disabilità.

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3.3. I quartieri più periferici

“La periferia, lo si voglia o no, è la città moderna, è la città che abbiamo costruito (…) Se non sapremo di questa città cogliere non solo gli aspetti negativi, che sono tanti e indiscutibili, ma anche gli aspetti positivi, difficilmente riusciremo a rovesciare un processo che minaccia di travolgere il senso profondo della città, quella funzione di cui così chiaramente parla Aristotele quando dice che gli uomini hanno fondato la città per vivere meglio insieme …”21

La periferia del Municipio XII si estende, sino ai confini del Comune di Pomezia, Marino e Castelgandolfo, attraverso tre quartieri con una configurazione più delineata e molteplici agglomerati di piccola entità, sparsi nel territorio.

Aree domande Vitinia Trigoria Santa Palomba

Castel di Decima/ Romano

Laurentina fuori GRA

Ardeatina fuori GRA

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a % v.a %

Minori AG 15 20,83 7 11,86 22 25,29 96 95,05 5 12,82 15 21,74

Area contrasto 11 15,28 15 25,42 40 45,98 2 1,98 8 20,51 10 14,49

Area terza età

ut. in carico 11

29,17

10

28,82

7

14,94

0

0,99

4

30,77

10

15,94 ut. in lista d'attesa

10 7 6 1 8 1

Area disabi lità

ut. in carico 8

20,83

13

30,52

6

12,64

2

1,98

11

35,90

8

26,09 ut. in lista d'attesa

7 5 5 0 3 10

Minori con A.E.C. 7 9,72 1 1,69 0 0 0 0 0 0 15 21,74

Progetto oncologico 3 4,17 1 1,69 1 1,15 0 0 0 0 0 0

Totali 72 100 59 100 87 100 101 100 39 100 69 100

Il primo quartiere individuato è quello di Vitinia, in realtà meno periferico degli altri, ma che vive una situazione di separatezza, a causa delle difficoltà di collegamento con il resto del Municipio, effettuabile unicamente attraverso una strada percorribile, per un tratto, a senso unico alternato; è invece maggiormente collegata con il centro della città da un lato e con Ostia dall’altro, da un’apposita fermata della ferrovia Roma-Lido. Nel percorso di costruzione del Piano è in particolare stata rilevata, in questo quartiere, la mancanza di centri di aggregazione per giovani adulti e ragazzi che hanno evidenziato problemi relativi al bullismo, e la mancanza di un consultorio e di un pediatra di libera scelta; elementi che sembrerebbero trovare una conferma nella significativa quota di minori in carico alle

21 Portoghesi P., Riprogettare la città, in AA.VV., Europolis – La riqualificazione delle città in Europa. Periferie oggi, Laterza, Roma-Bari, 1990.

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Autorità Giudiziarie, in quest’area pari alle domande relative alla disabilità. La maggior percentuale di domande proveniente da questa zona riguarda però le problematiche delle persone anziane, in parte probabilmente per motivi demografici, in parte per le maggiori difficoltà legate all’isolamento. Un altro quartiere con una sua precisa configurazione, anche se territorialmente molto esteso, è quello di Trigoria, dal quale – osservando i dati in tabella – emerge una domanda concentrata nelle fasce d’età adulta ed anziana, sia con richiesta di interventi specifici a favore della disabilità e della terza età, sia con una significativa quota di interventi a contrasto della povertà. L’ultimo quartiere chiaramente delineabile in questa area periferica è quello di Santa Palomba – dalle dimensioni e caratteristiche di comprensorio, più che di quartiere vero e proprio; zona nata per accogliere i lavoratori delle ditte limitrofe e successivamente acquisita dal Comune e, a partire dai primi anni 2000, utilizzata come insediamento di case popolari. La connotazione particolare che il quartiere riveste trova conferma nella tipologia della domanda che da esso giunge ai servizi municipali, fortemente spostata sulle misure a contrasto della povertà e sulla tutela dei minori, seguiti su mandato dell’Autorità Giudiziaria. In questo quartiere negli ultimi anni i servizi municipali hanno fortemente investito, per colmare un gap che alla situazione di disagio sociale aggiunge distanze territoriali davvero importanti; certamente oggi la vita a santa Palomba, pur nelle difficoltà, è più vivibile, ed in stretto contatto con i pur lontani servizi. La macroarea Castel di Decima/Castel Romano comprende un vasto territorio, il cui punto nevralgico è costituito dal Campo Nomadi di Castel Romano, che come ben emerge dai dati costituisce il bacino più consistente – della zona, e dell’impegno lavorativo dell’area minori e famiglia. Certamente, oltre alla problematicità insita nella situazione, non giova la collocazione in una zona fortemente decentrata e completamente priva di servizi. Gli ultimi due ambiti considerati, denominati “Laurentina fuori GRA” ed “Ardeatina fuori GRA”, costituiscono realtà molto disperse sul territorio, e comprendono quartieri di dimensioni molto ridotte ed agglomerati sparsi, a cui è improprio dare la definizione di quartiere. Complessivamente le zone lungo la direttrice Laurentina portano una quota di domande tra le più basse, orientata prevalentemente alle problematiche della terza età e della disabilità; le zone lungo l’Ardeatina invece manifestano principalmente richieste relative alla disabilità ed ai minori – per questi ultimi, sia nell’ambito delle situazioni in carico all’Autorità Giudiziaria, sia nella domanda di supporto scolastico attraversi gli A.E.C.

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4. I PRINCIPI, LE FINALITÀ E LE STRATEGIE22

Prima di entrare nel merito di quanto emerso, sia dal processo di costruzione del Piano, sia dall’elaborazione degli operatori, è necessario indicare brevemente i principi fondamentali che guidano questo processo, e la strada che si intende percorrere. 4.1. I principi Il principio-guida del Piano Sociale Municipale – così come per il Piano Regolatore di Roma Capitale – è il riconoscimento della dignità e del valore della persona umana; o meglio, della dignità stessa come valore:

“In quanto principio fondamentalmente etico, la dignità si configura essenzialmente come un presupposto del riconoscimento del valore della persona in quanto tale. Altrimenti detto, più che apprezzarsi in termini di diritto positivo, assume i connotati di un valore cui è improntato uno dei principi fondativi del patto costituzionale, quale è il principio personalista.”23

Riconoscere la dignità della persona umana implica tenere in considerazione, i maniera globale, tutti gli ambiti in cui la personalità si realizza – da quelli dei bisogni materiali essenziali, a quelli di sicurezza e protezione, di autorealizzazione, di socialità e di vita di relazione.

Soprattutto, riconoscere la dignità umana significa operare, come ci ricorda l’art. 3 della Costituzione, per rimuovere gli ostacoli che si frappongono, complessivamente nel tessuto sociale ma anche nelle singole storie personali, alla realizzazione del benessere dei singoli e della comunità. D’altro canto la situazione odierna, estremamente critica per l’intera economia mondiale, ci ricorda che occorre restare con i piedi per terra e che le risorse sono sempre più limitate. Perché questo tipo di indicazione non diventi paralizzante per i servizi e gli operatori, è necessario (ri)dare un ruolo centrale ai Livelli Essenziali. A seguito della riforma costituzionale operata con la L. Cost. 3/2001, allo Stato, quale competenza esclusiva, compete unicamente la determinazione dei Livelli Essenziali delle prestazioni in materia di servizi sociali; pur tuttavia ad oggi l’unica indicazione normativa statale in merito è costituita dall’art. 22 della L. 22 Il contenuto di questo capitolo è stato elaborato sulla base delle linee di indirizzo contenute nella Risoluzione del Consiglio Municipale n. 30 dell’8/11/2011 (in allegato). 23 Bellocci M., Passaglia P., La dignità dell’uomo quale principio costituzionale, Quaderno predisposto in occasione dell’incontro trilaterale delle Corti costituzionali italiana, spagnola e portoghese, Roma, 30/9 – 1/10/2007; p. 3.

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328/00, declinazione certamente preziosa ma che contiene, secondo molti studiosi, forti elementi di genericità.24 Accanto dunque allo sforzo di Roma Capitale di definire e sperimentare gradualmente dei livelli essenziali di prestazioni da garantire su tutto il territorio occorre, da un lato, rafforzare i livelli essenziali di tutela esistenti, dall’altro mantenere viva l’attenzione anche verso i nuovi bisogni che emergono tra i cittadini del nostro Municipio. 4.2. Le finalità Le finalità che il Piano si propone per il prossimo quinquennio si possono così sinteticamente indicare:

sostenere e rafforzare i servizi esistenti, opportunamente rimodulati ove necessario per meglio rispondere alle nuove esigenze;

progettare nuovi interventi e/o nuove modalità per venire incontro ai bisogni emergenti della cittadinanza;

sviluppare sempre più un sistema di servizi a rete, secondo due direttrici: o interna, da un lato attraverso la riorganizzazione del Servizio di

Segretariato Sociale, affinché possa riacquisire il ruolo di snodo dei diversi uffici e servizi del Servizio Sociale municipale; dall’altro attraverso l’implementazione di una banca dati unificata;

o esterna, attraverso il rafforzamento e la formalizzazione di relazioni integrative ove presenti, o la costruzione di nuove collaborazioni, con gli altri “mondi” confinanti (sanità, istruzione/formazione e lavoro, politiche dell’abitare, della sicurezza, della giustizia);

avvio di un sistema di valutazione della qualità del Servizio Sociale municipale. 4.3. Le strategie Le strategie per perseguire tali finalità possono essere sintetizzate attraverso due antinomie:

il vecchio ed il nuovo nella logica secondo cui non necessariamente ciò che è vecchio è obsoleto, o ciò che è nuovo è irrealistico, si intende valorizzare l’esperienza pregressa in un’ottica di continuità, ed al tempo stesso mantenere lo sguardo aperto non solo ai nuovi bisogni, ma anche, se possibile, a nuove soluzioni, nuove idee, nuove positività emergenti nel territorio;

l’oggi ed il domani, insieme nell’attuale complessa situazione è impensabile lavorare solo sui grandi progetti per il domani, perché è oggi che le persone hanno bisogno di casa, di lavoro, di tutele, di qualcuno che di loro si prenda cura; ma al tempo stesso risulterebbe cieco lavorare solo per l’emergenza, senza

24 Come osserva ad esempio Ferioli, “si tratta di una definizione assai generale, che in realtà non indica dei “livelli” e nemmeno degli “standard”, dal momento che risulta assolutamente priva di indicazioni in ordine alla qualità e alla quantità delle prestazioni” (Ferioli E., Servizi sociali e revisione della Costituzione, in “Prospettive Sociali e Sanitarie”, n. 17/2002; p.2 ).

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gettare in avanti, (“pro-jectare”), verso il futuro, azioni ed interventi che possano, domani, evitare qualche emergenza. Il lavoro dei prossimi anni dunque intende muoversi contemporaneamente secondo le due direttrici, quella di cercare di rispondere ai bisogni di oggi e quella di provare a prevenire i bisogni di domani.

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5. LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI

In questo capitolo verranno presentati, per ogni singolo ambito d’intervento, una lettura dei bisogni “mirata”, costruita attraverso l’interrelazione tra quanto emerso nel processo di costruzione del Piano e ciò che è osservabile sia attraverso la lettura dell’operare quotidiano sia, con uno sguardo più ampio, analizzando alcuni dati di attività.

I singoli paragrafi sono stati elaborati dai tecnici competenti per lo specifico ambito d’intervento, e poi riassemblati e ricondotti nello schema generale. 5.1. La porta d’ingresso ai Servizi Sociali municipali: il Segretariato Sociale25 Il Segretariato Sociale, indicato dall’art. 22 della L. 328/00 come uno dei servizi di base da prevedere in ogni ambito territoriale, nasce nel Municipio XII alcuni mesi prima di tale dettato normativo; nel giugno 2000 infatti ebbe inizio la sperimentazione di una modalità allora nuova di accoglienza del pubblico, che fu denominata “Front Office”. Gli obiettivi di tale servizio erano indicati nell’informazione, orientamento e primo filtro, con eventuale successivo invio all’assistente sociale competente, tramite apposito appuntamento.

Rispetto alle modalità precedenti, in cui sostanzialmente, nei giorni di apertura al pubblico, i cittadini venivano ricevuti da un assistente sociale con assegnazione casuale, in luoghi in cui la contemporaneità del ricevimento da parte di più professionisti non garantiva non solo la privacy, ma talvolta neanche la possibilità di ascoltarsi reciprocamente, il Front Office ha rappresentato indubbiamente un passo in avanti verso una migliore qualità nell’accoglienza. Negli anni il servizio si è in parte modificato, ma mantenendo sostanzialmente la stessa filosofia di fondo. Oggi l’ufficio di Segretariato Sociale presso il Municipio XII garantisce su tutto il territorio un’omogeneizzazione delle prestazioni sociali di base, dando l’opportunità ai cittadini di usufruire di servizi specifici. 5.1.1. Il Segretariato Sociale del Municipio XII oggi

Il servizio di Segretariato Sociale persegue oggi i seguenti obiettivi generali: accoglienza: intervento di ascolto e prima valutazione della richiesta

dell’utente; informazione: fornire elementi di conoscenza esatti, puntuali, aggiornati e

pertinenti alle varie tipologie di domanda;

25 Questo paragrafo è stato elaborato dall’A.S. responsabile del Segretariato Sociale.

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orientamento: analisi e valutazione approfondita della domanda e ricerca di una risposta adeguata e/o integrata con i servizi presenti sul territorio;

invio, che può espletarsi con modalità differenti a seconda della richiesta presentata e del tipo di utenza: dalla compilazione di pratiche da inviare agli enti gestori dei servizi competenti, alla fissazione di appuntamenti telefonici con i referenti dei servizi municipali.

Il Segretariato è un punto di riferimento che informa, ascolta, promuove progetti e proposte per fornire aiuti concreti in risposta alle criticità familiari: problematiche inerenti gli anziani, la disabilità, crisi di coppia, genitorialità, infanzia e adolescenza, problemi socio-economici. Svolge attività di informazione, orientamento, accoglimento domande di accesso ai servizi, segnalazione/richiesta di presa in carico, colloquio di sostegno, intervento a breve termine o rimando tramite appuntamento alle aree di competenza. È aperto lungo tutto l’arco dell’anno, tre mattine (lunedì, martedì e giovedì) ed il pomeriggio del giovedì.

Il Segretariato Sociale accoglie tutti i cittadini residenti presso il Municipio XII che abbiano necessità di reperire informazioni e/o usufruire di servizi. Gli utenti possono accedervi recandosi di persona, sia di propria iniziativa, sia su invio/accompagnamento da parte di altri servizi/utenti. Un primo accesso può avvenire anche telefonicamente. Nel corso di questi anni, la frequenza di cittadini che ne ha usufruito si può stimare in una cifra compresa tra i 2.500 ed i 3.000 accessi annuali. La gestione del servizio, Front Office prima e Segretariato Sociale poi, è sempre stata interna al Servizio Sociale municipale, con la presenza a turno di due assistenti sociali ed un funzionario amministrativo. La collocazione funzionale è sempre stata interna agli uffici del Servizio Sociale, anche per garantire fluidità alle necessarie operazioni quali la consultazione dei fascicoli personali per gli utenti già in carico o eventuali rapidi contatti con l’assistente sociale di riferimento; attualmente, da qualche mese, si è riusciti anche a garantire una maggior privacy (sono stati costruiti dei nuovi box dove l’utente può avere il colloquio alla presenza di un solo assistente sociale) e tutto ciò per favorire un clima di fiducia tra operatore e utente.

Gli Assistenti Sociali, oltre alla funzione prevalente di prima valutazione professionale, attraverso il colloquio, effettuano anche un primo accoglimento delle domande di accesso ad alcuni servizi municipali o dipartimentali. A partire dal maggio 2009, in seguito alla firma del Protocollo d’Intesa Municipio XII/Distretto 12 della A.S.L Roma C, è stata avviata la sperimentazione del P.U.A., in cui sono confluiti operatori ed interventi del Segretariato Sociale; P.U.A. che sta attraversando in questo momento una fase di criticità, come si vedrà più oltre nel cap. 7. 5.1.2. Le criticità, gli interventi e le priorità A distanza di 12 anni dall’inizio della sperimentazione del Front Office l’odierno Segretariato Sociale, se da un lato è ormai diventato un punto nodale

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nell’organizzazione del servizio, dall’altro, con il modificarsi della realtà del territorio e dello stesso Servizio Sociale, ha inevitabilmente esaurito buona parte della spinta propulsiva ed innovativa che aveva in origine, lasciando emergere alcune criticità. Una prima criticità è costituita oggi dalla turnazione nel servizio di tutti gli operatori del Servizio Sociale: turnazione che all’inizio, soprattutto per gli assistenti sociali, costituiva una ricchezza, grazie anche all’organizzazione interna del Servizio Sociale su base territoriale, che dunque permetteva a ciascuno di fornire al cittadino risposte competenti su tutte le diverse aree di intervento. Oggi, con una maggiore “specializzazione” dei tecnici, da diversi anni ormai organizzati per singole aree di intervento, e con l’accresciuto numero di forze, la turnazione provoca, nonostante il continuo collegamento, una dispersione delle informazioni ed un diradamento dell’impegno di ciascuno nella turnazione, tale per cui il Segretariato Sociale finisce per essere il servizio “di tutti” – ma, in fondo, “di nessuno”. E dunque, ciascun operatore svolge al meglio il proprio turno, ma poi per tutti prevale l’impellenza degli altri impegni istituzionali. Collegato a tale aspetto – peraltro in parte insito anche nel nome originario, tutt’oggi spesso ancora utilizzato dagli operatori per indicarlo – è l’affievolirsi dell’ambito di back office specificamente dedicato, comprendente tutte le attività di preparazione e supporto al front-office, quali la gestione delle schede di monitoraggio e dell’archivio utenti, le riunioni interne operative e di programmazione, la costruzione ed il mantenimento della rete tra i servizi. Un altro aspetto che, avviatosi inizialmente con un empirico fac-simile di “quaderno delle consegne”, si è nel tempo sviluppato in un’apposita scheda, ma necessita oggi di essere riveduto e rilanciato, è il monitoraggio delle domande e degli interventi effettuati, anche in un’ottica più ampia di lettura dei bisogni, in particolare di quelli emergenti, o a cui il Servizio non riesce ancora a dare una risposta. Tali criticità evidenziano la necessità di ripensare e rilanciare il servizio di Segretariato Sociale, attraverso un’organizzazione più adeguata alla realtà odierna. In primo luogo occorre investire diversamente sulla risorsa principale del servizio, ovvero gli operatori: innanzi tutto, dunque, identificando un pool maggiormente ristretto di professionisti, assistenti sociali ed amministrativi, che dunque abbiano la possibilità da un lato di aumentare la loro competenza specifica in questo ambito, e dall’altro di “fare gruppo”, appropriandosi via via sempre più del servizio di cui si occuperanno. Gli strumenti per implementare conoscenze, competenze e team building saranno da un lato appositi momenti formativi, e dall’altro riunioni di gruppo, inizialmente con frequenza ravvicinata per favorire la co-costruzione delle nuove modalità organizzative del servizio. Sarà poi necessario prevedere periodicamente riunioni con tutti gli altri operatori del Servizio Sociale, non solo per mantenere aperto e vivace il flusso di informazioni reciproche, ma anche per allontanare il rischio della “chiusura” reciproca. L’altro punto critico su cui si gioca il futuro del Segretariato Sociale è il monitoraggio delle domande e degli interventi effettuati, per il quale occorre

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studiare nuove e più adeguate modalità di implementazione, e che costituirà uno snodo fondamentale all’interno del Sistema di Monitoraggio Permanente degli interventi del Servizio Sociale municipale.26 5.2. Servizi e interventi per il contrasto della povertà e dell’esclusione sociale27 Il tema della povertà, peraltro mai abbandonato nel corso degli anni, è stato ricondotto al centro del dibattito sulle politiche sociali, sia a livello nazionale che internazionale, dalla proclamazione del 2010 come “Anno europeo di lotta alla povertà”; si tratta di una tematica a carattere trasversale rispetto alle fasce d’età ed alle condizioni di salute, che dunque richiede un’attenzione del tutto particolare. 5.2.1. La povertà e il disagio sociale

Lo studio della povertà, e soprattutto delle nuove povertà, ci porta, oggi, a riconsiderare con attenzione l’emergere sia di nuovi fattori di rischio sociale, sia di nuovi fattori di inclusione dovuti all’affermarsi di una nuova società che possiamo definire società dell’individuo.

La società dell’individuo vede, da una parte, l’indebolimento della capacità dell’attività economica di funzionare da canale principale di integrazione sociale; dall’altra, la perdita graduale di densità di quelle reti familiari che tendono a mostrarsi sempre più fragili, costituendo un incentivo e una conseguenza diretta di forme sempre più estese di isolamento sociale.

La nuova vulnerabilità sociale va a definirsi come una situazione caratterizzata dall’inserimento precario dell’individuo nei canali di accesso alle risorse materiali fondamentali (lavoro, alloggio, …) e/o dalla fragilità del tessuto relazionale di riferimento.

Autonomia, capacità di scelta e autodeterminazione delle persone sono costantemente minacciate dalla difficoltà di inserimento all’interno di forme di integrazione sociale chiaramente riconoscibili e fruibili. Si sviluppano continuamente nuove frontiere del disagio sociale, quali le malattie degenerative, la disoccupazione, la cassa integrazione, la perdita dell’alloggio; la stessa vecchiaia si configura come una lunga fase della vita, nella quale si incontra, con ogni probabilità, la condizione della non-autosufficienza; a ciò si aggiunge la presenza nelle città di una nuova generazione di cittadini (gli immigrati) in possesso di requisiti di cittadinanza sostanzialmente residuali.

L’esistenza di nuove forme di povertà - le cui cause, ed a volte anche gli esiti, s’identificano con eventi quali il distacco progressivo dalle reti parentali ed amicali e la difficoltà nella ricerca di un impiego - determina per chi vi è coinvolto il rischio di cadere in un circolo vizioso di assistenzialismo permanente da cui diventa molto complesso poter uscire.

26 Il Sistema di Monitoraggio Permanente sarà illustrato più ampiamente nel successivo capitolo, relativo alle azioni di sistema. 27 Questo paragrafo è stato elaborato dagli assistenti sociali dell’area del Contrasto alla Povertà.

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5.2.2. Azioni di contrasto alla povertà e per favorire l’inserimento sociale La promozione di politiche attive orientate all’inclusione sociale rappresenta

la principale finalità del Piano Sociale Municipale relativamente a tale area trasversale, da cui discendono i seguenti obiettivi specifici:

rafforzamento della rete dei servizi di orientamento al lavoro e operanti nel settore della formazione professionale;

promozione di servizi di pronta accoglienza per i casi più gravi; realizzazione di attività informative, di sensibilizzazione di segretariato e di

mediazione sociale; sperimentazione di forme di sostegno economico legate a prestazioni

lavorative (borse lavoro); erogazione di contributi economici come forma di sostegno temporaneo a

situazioni di difficoltà di particolari soggetti o nuclei familiari.

I destinatari dei servizi afferenti a questa area sono potenzialmente tutti coloro che risiedono stabilmente nel territorio del Municipio XII, siano essi cittadini italiani o stranieri che versino in accertate condizioni di disagio socio economico, e nel caso dei secondi che siano in regola con i documenti prescritti dalla normativa vigente.

In particolare non si è ravvisata, nel corso degli anni, la necessità di implementare in questa area progetti ed azioni specifici a favore delle persone straniere – tranne il progetto “Non solo carcere”, rivolto ai cittadini neo-comunitari, che peraltro, forse anche a causa del target particolarmente ristretto (detenuti o in misure alternative alla detenzione), ha incontrato non poche criticità nell’implementazione tanto da dover essere in parte ricalibrato. Ben altra portata ha invece, nell’area degli interventi a favore dei minori, la presenza nel territorio dei due campi Rom.

Gli interventi effettuati da questa area possono essere sia di natura economica che sociale oppure, come avviene nella maggioranza dei casi, combinati fra loro. Le deliberazioni che consentono l’elargizione di un contributo economico sono sostanzialmente due: la D.C.C. 154/1997 e la D.C.C. 163/1998. Entrambe le deliberazioni – peraltro ormai datate rispetto ai parametri di reddito ed alla quantificazione del contributo - consentono di supportare i nuclei familiari con un contributo economico, attraverso l’impostazione e la realizzazione di un progetto globale che miri il più possibile alla rimozione delle cause del disagio.

UTENTI AREA CONTRASTO 2011

Fasce d'età 18-29 30-49 50-59 60 ed oltre età n.r. Totali

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a.

Femmine 20 83,33 113 58,25 32 38,55 48 54,55 2 215

Maschi 4 16,67 69 35,57 50 64,24 40 45,45 2 165

n.r. 12 6,18 1 1,1 0 13

Totali 24 100 194 100 83 100 88 100 4 393

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Fasce d'età 18-29 30-49 50-59 60 ed oltre età n.r. Totali

Percentuali utenti per fasce

d’età 6,11 49,36 21,12 22,39 1,02 100

Percentuali popolazione per

fasce d’età 14,17 38,80 16,96 30,07 = 100

Dalla lettura qualitativa e quantitativa delle povertà emerge che le povertà

sono evolutive ovvero si generano “nuove povertà”, mantenendo però anche le vecchie. Negli ultimi anni, al disagio giovanile, alla dipendenza, alla povertà economica, spesso aggravate da eventi contingenti che determinano la perdita di reddito e quindi l’aggravamento di una condizione di fragilità preesistente, si è aggiunto l’aumento di quei fenomeni di disagio sociale quali la disoccupazione o la perdita dell’occupazione per le fasce in età lavorativa: i 40/50 anni (pari al 58% per le donne e al 35% degli uomini), e per la fascia 50/60 anni (38% delle donne e il 64% degli uomini), in attesa di età pensionistica. Queste sono dunque le fasce d’età in cui maggiormente si rintracciano i cosiddetti “nuovi poveri”.

SERVIZI AREA CONTRASTO 2011* (% di riga)

Fasce d'età 18-29 30-49 50-59 60 ed oltre

età n.r. Totali

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Contributi Del. 154 5 6,49 32 41,56 12 15,58 28 36,36 0 77 Contributi Del. 278 3 4,05 42 56,76 27 36,48 2 2,7 0 74

Contributi madri nubili 9 13,64 51 77,27 6 9,09 0 0 0 66 Bonus gas 0 0 11 25,58 6 13,95 26 60,46 0 43

Contributi IPAB 0 0 11 55 2 10 7 35 0 20

Contributi emergenza alloggiativa 1 5 10 50 3 15 5 25 1 20

Mensa caritas 1 2,56 19 48,72 8 20,51 11 28,21 0 39 Dormitorio Caritas 0 0 1 100 0 0 0 0 0 1

Residenza anagrafica "V. Modesta Valenti" 5 8,06 21 33,87 22 35,48 11 17,74 3 62

Totali 24 5,97 198 49,25 86 21,39 90 22,39 4 402

Percentuali popolazione

per fasce d’età 14,17 38,80 16,96 30,07 = 100

* I totali differiscono da quelli della tabella precedente poiché ad alcuni nuclei familiari vengono offerti più di un servizio.

Come emerge dalla tabella, la fascia d’età che accede maggiormente ai servizi di contrasto alla povertà è quella tra i 30 ed i 49 anni, non solo perché in assoluto raccoglie quasi la metà dei servizi erogati, ma anche per la quota significativamente più alta della corrispondente quota di popolazione residente; l’altro forte bacino di disagio è costituito dalla fascia 50-59 anni, che secondo quanto

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emerge dai dati raccoglie una buona parte dei “nuovi poveri”, coloro che perdono il lavoro in età avanzata e, non essendo in grado di rientrarvi, vanno incontro ad un disagio diffuso che esita in buona parte dei casi anche nella perdita dell’alloggio ed il conseguente ritrovarsi “per strada”, come si vede dalla quota di residenze anagrafiche fittizie. Ma tale fascia d’età raccoglie anche, d’altra parte, una significativa quota di disagio non nuovo, che è quello delle persone sieropositive che usufruiscono dei relativi contributi.

Più in generale, si osserva che molte famiglie hanno problemi di consumo e debiti da estinguere, per una molteplicità di ragioni: dalla perdita del lavoro all’accensione di mutui per l’acquisto di una casa e difficoltà a pagare l’affitto e/o le utenze.

Situazioni di particolare fragilità sono poi quelle monoparentali, in cui lo stato di difficoltà risulta più evidente. Il fenomeno della fragilità economica riguarda anche anziani con la pensione minima, giovani precari e padri separati. Questo fenomeno è legato alla mancanza di reddito o a redditi molto bassi che impediscono di soddisfare i bisogni minimi dell’individuo o della famiglia; e dunque molte situazioni di povertà sono strettamente collegate all’andamento del mercato del lavoro. Altro dato interessante riguarda le condizioni dell’emergenza abitativa, ovvero le famiglie in attesa di alloggio popolare in quanto non più in grado di pagare un affitto privato. Il fondo per il contributo per l’emergenza alloggiativa, ai sensi della delibera C.C. 163/98, non è peraltro in grado di fronteggiare tutte le richieste che pervengono ai Servizi sociali.

Un ulteriore dimensione di disagio, che pure non emerge dalle tabelle, è vissuto dai nuclei familiari stranieri con figli minori o persone singole provenienti specialmente da india, Senegal, Centro e Sud America in attesa di regolarizzazione del permesso di soggiorno e in cerca di occupazioni stabili, alloggi, corsi di lingua italiana e centri di aggregazione. 5.2.3. Le criticità, gli obiettivi e le priorità A fronte di tale situazione diventa assolutamente necessario incrementare i servi offerti in quest’area, con l’obiettivo non solo di rispondere alle necessità di cura della persona ed al soddisfacimento dei bisogni primari, ma anche di favorire nella persona la riacquisizione della propria dignità, nonché, spesso, i diritti stessi di cittadinanza. Con tale obiettivo i progetti proposti riguardano in parte la copertura di necessità di base (“Emergenza Freddo”; “Banco Alimentare”), in parte lo sviluppo di percorsi miranti a favorire l’autonomia personale e la fuoriuscita dagli itinerari assistenziali (“Borse Lavoro”).

Un progetto a carattere innovativo emerso dalle linee di indirizzo fornite dal Consiglio Municipale, da affiancare ai percorsi di borse-lavoro, prevede di favorire l’affidamento di alcune aree verdi pubbliche del nostro Municipio - sulle quali poter attivare dei progetti sportivi e/o ricreativi che consentano la realizzazione anche di eventuali punti ristoro. Tali progetti dovranno consentire, da parte di chi vince il bando, sia la manutenzione e la gestione di quelle aree, sia la disponibilità ad

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assumere persone segnalate dalla U.O.S.E.C.S. municipale, con la finalità di reinserimento nel mondo del lavoro e di contrasto alla povertà. Nel percorso di costruzione del Piano è inoltre emersa la necessità di intensificare il lavoro di raccordo con i servizi sanitari territoriali, attraverso appositi protocolli d’intesa, al fine di condividere un percorso progettuale comune con una presa in carico integrata che consentirebbe l’uscita dal circuito assistenziale.

Sarebbe, altresì, auspicabile creare una sinergia tra il Municipio e l’Ufficio Politiche abitative al fine di contrastare l’aumento di situazioni di precarietà abitativa, come sopra evidenziato. 5.3. Servizi per la salute e per le persone con disabilità e disagio psichico28 La salute costituisce uno dei beni più preziosi agli occhi delle persone, tanto da rappresentare, secondo quanto recita l’art. 32 della Costituzione, “diritto dell’individuo ed interesse della collettività”. D’altro canto gli studi scientifici di livello internazionale, svolti ormai da decenni sulla scorta della definizione dell’O.M.S. della salute come “completo benessere bio-psichico-sociale”, sono concordi nel ritenerla un bene complesso, nel quale intervengono fattori ereditari ed ambientali, ma anche e soprattutto i cosiddetti “determinanti sociali della salute”.29 Intesi in questa accezione potremmo considerare tutti i bisogni che vengono presentati al Servizio Sociale (e non solo …) come bisogni di salute in senso ampio. Vi sono però delle situazioni in cui l’ordine dei fattori, per così dire, si inverte: in cui cioè la presenza di problematiche a carattere sanitario condiziona fortemente le possibilità di vita e di relazione; ecco allora che i fattori sociali – da elemento che potrebbe, in ottica preventiva, favorire la salute – divengono strumento e tramite per migliorare la qualità della vita. Ciò accade quando una disabilità o un disagio psichico travolgono la vita di una persona e del suo nucleo familiare. 5.3.1. I bisogni di salute L’analisi dei bisogni di salute nell’area della disabilità si è svolta, nel percorso di costruzione del Piano, attraverso itinerari paralleli dei gruppi di lavoro, definiti secondo due aree tematiche evidenziatesi come emergenti:

l’area della non autosufficienza, sui temi della residenzialità e semi-residenzialità, e sul sostegno alle autonomie;

l’area dell’integrazione, sui percorsi di integrazione – scolastica, lavorativa, sociale, e le azioni di sistema per l’integrazione socio-sanitaria.

Dagli incontri - che hanno visto la presenza di operatori di diversi servizi della A.S.L., della Provincia, e di esponenti dei Sindacati, del Terzo Settore; della Consulta per la disabilità, nonché di singoli cittadini – sono emersi bisogni diversificati, a seconda delle diverse aree analizzate negli incontri stessi.

28 Questo paragrafo è stato elaborato dai tecnici dell’area della Disabilità, in collaborazione con i Servizi A.S.L. 29 Maciocco G., Scopetani E., a cura di, Diseguaglianze nella salute. Lo stato dell’arte, in “Prospettive Sociali e Sanitarie”, n. 11-12/2010.

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I bisogni nei servizi di prossimità

In relazione alla crescente richiesta è stata evidenziata, in questa area, una fascia di bisogno che il progetto di “mobilità facilitata” non riesce al momento a coprire, poiché limitato, per motivi di budget, sia nelle destinazioni (al momento solo all’interno del Municipio XII), sia nel numero di viaggi. I bisogni nell’ambito del sostegno alla domiciliarità

Nell’ambito degli interventi offerti con il servizio S.A.I.S.H., oltre al bisogno di una maggiore flessibilità degli interventi in relazione al cambiamento delle situazioni psicofisiche e socio-relazionali dell’utente si è ravvisata la necessità di integrare maggiormente il Servizio domiciliare nella rete dei Servizi istituzionali del territorio (in particolare, sanitari) e delle diverse realtà locali, quali terzo settore e privato sociale. È stata inoltre fortemente segnalata la necessità di snellire le procedure e soprattutto i tempi d’accesso al S.A.I.S.H. con l’abbattimento della lista d’attesa, anche attraverso un maggior impiego di risorse finanziarie. Sono state inoltre rilevate aree di bisogno attualmente scoperte, o coperte solo parzialmente:

la fascia di utenza del disagio psichiatrico, “istituzionalmente” esclusa dal servizio S.A.I.S.H., per la quale è stata evidenziata la necessità di predisporre una progettualità specifica, con operatori appositamente formati;

la necessità di un Servizio domiciliare per minori con disabilità erogato, da personale specializzato e con contenuti e modalità educative specifiche;

il bisogno di costruire percorsi differenziati per l’attivazione del S.A.I.S.H. in situazioni di emergenza (in particolare, per persone affette da S.L.A.).

I bisogni nell’area della semiresidenzialità In questo ambito si evidenzia una crescente richiesta di accesso alle attività semi-residenziali, dovuta ad una serie di fattori:

la chiusura del ciclo riabilitativo presso i centri accreditati ex articolo 26; la carenza di risposte adeguate per i ragazzi con disabilità grave in uscita

dalla scuola dell’obbligo, per i quali non sia prevedibile né un percorso di formazione lavoro, né l’accesso alle scuole secondarie superiori;

la mancanza di strutture che si configurino come centri di aggregazione per attività di gruppo alternative all’assistenza domiciliare per utenti medio-lievi, che favoriscano l’ampliamento dei livelli di socializzazione e di integrazione nel contesto territoriale;

la crescita, sul territorio del XII Municipio di nuove realtà culturali legate all’immigrazione, che richiedono quindi attività mirate all’integrazione attraverso percorsi di alfabetizzazione, di supporto scolastico e di socializzazione specifici per la disabilità e che siano finalizzate alla conoscenza ed alla valorizzazione delle diverse realtà sociali, con la presenza anche di mediatori culturali.

È stata inoltre evidenziata la necessità di ampliare la capienza del Centro Diurno per disabili adulti, che risulta insufficiente rispetto alla richiesta;

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parallelamente si è evidenziata la necessità di locali idonei ad accogliere una progettualità più ampia e diversificata, in relazione non soltanto al numero di utenti, ma anche alla durata dei cicli di intervento. I bisogni nell’area della residenzialità In quest’area sono emersi bisogni non solo relativi alla necessità di strutture a carattere residenziale, che possano accogliere utenza diversificata a seconda dei differenti gradi di disabilità (case famiglia, gruppi appartamento, comunità alloggio); ma anche l’esigenza di potenziare i progetti residenziali con l’avvio immediato di percorsi di training abitativo, che consentano agli adulti con disabilità di rendersi progressivamente autonomi nell’organizzazione e nella gestione delle attività quotidiane di base, svincolandosi dal nucleo familiare in vista di un inserimento in una struttura residenziale.

È stata evidenziata anche la necessità di potenziare progetti esperienziali, quali il progetto “brevi vacanze” ed altri tipi di week-end finalizzati ad esperienze supportate di vita autonoma, e di soggiorni estivi per brevi periodi e per piccoli gruppi. È stata inoltre evidenziata la necessità di prevedere particolari forme di residenzialità, specifiche per le persone con disagio psichico, quali le c.d. “Case supportate”, e Case-famiglia per persone con autismo e problemi correlati. I bisogni di integrazione, dalla scuola alla formazione al lavoro

In questo ambito è emersa la necessità di potenziare le risorse economiche per il Servizio di Assistenza all’Integrazione Scolastica, individuando percorsi formativi specifici sugli operatori in relazione alle situazione di psicopatologie, A.D.H.D., alunni stranieri, alunni di etnia Rom.

È stata inoltre evidenziata l’imprescindibile necessità di definire ed omogeneizzare a livello inter-municipale i criteri per la resa in carico e la relativa assunzione degli oneri economici nell’assegnazione del servizio di Assistenza all’Integrazione Scolastica agli alunni con disabilità frequentanti scuole in municipi diversi da quello di residenza.

È stata infine rappresentata la necessità di stilare un protocollo d’intesa per l’erogazione del Servizio di Assistenza all’Integrazione scolastica a favore di alunni con disabilità frequentanti le scuole paritarie. Per avere un’idea del fenomeno può essere utile conoscere quanti siano, nell’attuale anno scolastico 2011/2012, gli alunni seguiti con il supporto dell’insegnante di sostegno:

NIDI COMUNALI 19 INFANZIA COMUNALE 62 INFANZIA STATALE 37 PRIMARIA 307 MEDIA INFERIORE 202 MEDIA SUPERIORE 83 T O T A L E 710

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Nell’ambito della formazione-lavoro è stata evidenziata l’importanza di potenziare gli interventi, in particolare per la fascia dei pre-adolescenti ed adolescenti con psicopatologie; per gli adulti in uscita dalle comunità psichiatriche; per i cittadini di etnia Rom. In particolare, si sono ipotizzate alcune tipologie di interventi che potrebbero essere utili allo scopo:

tirocini di lavoro da realizzare sul territorio; percorsi formativi all’interno della scuola dell’obbligo attività formative nella fascia del dopo-scuola: percorsi personalizzati di formazione finalizzati all’inserimento lavorativo; coinvolgimento del sistema delle imprese del territorio per promuovere

percorsi di formazione, tirocinio, inserimenti lavorativi.

Nell’ambito dell’integrazione lavorativa è inoltre emersa la necessità di potenziare:

i Servizi di orientamento al lavoro; le azioni istituzionali volte a favorire il dialogo col sistema produttivo,

coinvolgendo; le aziende e le associazioni di categoria, l'attivazione delle fattorie sociali come struttura con finalità socio-

riabilitative, ricreative, formative, ma anche, in seguito, lavorative (di produzione e vendita).

I bisogni di integrazione come accessibilità e fruibilità degli spazi

È emersa la necessità di attuare di interventi per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle strade e nei luoghi di pubblica utilità, con particolare attenzione alle necessità del disabile nella progettazione degli interventi stessi.

Si è inoltre ravvisata la necessità di individuare sul territorio strutture idonee per la creazione di centri di aggregazione, laboratori, attività socio educative per la disabilità; a questo scopo appare fondamentale effettuare una ricognizione delle strutture in disuso presenti nel Municipio XII. I bisogni di integrazione nel contesto sociale (la partecipazione alla vita ed alle attività del territorio)

È stato evidenziato che tale aspetto dell'integrazione può realizzarsi attraverso:

la promozione di percorsi di socializzazione con attività aggreganti e che sviluppino l’autonomia dell’individuo;

la promozione di percorsi di sensibilizzazione sul tema della disabilità all’interno del territorio;

il potenziamento dell’offerta di spazi di aggregazione. L’integrazione socio-sanitaria Anche in questa area è stata evidenziata , da parte dei vari Enti partecipanti ai tavoli (A.S.L., Municipio, Provincia), la necessità di formalizzare l’azione integrata dei vari Servizi attraverso la stesura di protocolli d’intesa e/o accordi di programma.

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5.3.2. Gli interventi per le persone con disabilità Tutti gli interventi attivati e programmati per i cittadini con disabilità e disagio psichico hanno come riferimento la legge n. 104/92, che all’articolo 7 recita: “la cura e la riabilitazione della persona handicappata si realizzano con programmi che prevedano prestazioni sanitarie e sociali integrate tra loro, che valorizzano le abilità di ogni persona handicappata e agiscano sulla globalità della situazione di handicap, coinvolgendo la famiglia e la comunità”. La complessità e i molteplici fattori che interagiscono (cognitivi, relazionali, familiari e sociali) richiedono quindi un progetto complessivo socio-sanitario ed educativo per garantire unitariamente il benessere della persona nonché il sostegno ed il sollievo della famiglia. Per questo gli interventi vengono pianificati e gestiti in forma integrata con i Servizi A.S.L. del Distretto 12, con la Rete Interscolastica ed in collaborazione con la Consulta per l’handicap. L’Area della Disabilità prende in carico i cittadini nella fascia d’età 0-65 anni; il dato relativo alla presenza di persone con disabilità nel Municipio XII, comunicato dalla U.O.S.D. di Medicina Legale Distretto 12 sono i seguenti:

Numero portatori di handicap ai sensi della L.104/92 nella fascia di età 0-65 anni *

5951

* Il dato, aggiornato al 30/03/2011, potrebbe essere stimato per difetto rispetto alla reale consistenza del numero dei disabili presenti nel Municipio: restano infatti esclusi coloro che, pur risiedendo nel Municipio XII, hanno effettuato la visita per il riconoscimento di invalidità in altri distretti della ASL RM/C; e soprattutto coloro che non hanno presentato domanda di riconoscimento di handicap ai sensi della L. 104/92.

Attualmente sono attivi nel Municipio XII servizi socio-assistenziali, socio-ricreativi e servizi di integrazione scolastica in diverse forme. Assistenza domiciliare SAISH (Servizio per l’Autonomia e l’Integrazione Sociale della persona con Handicap) Si tratta di un servizio socio-assistenziale gestito dai Municipi con l’azione integrata dei servizi sociali con quelli della ASL. Prevede l’elaborazione di un progetto personalizzato d’intervento che ha come obiettivo lo sviluppo e il mantenimento dell’autosufficienza, dell’autonomia e dell’integrazione sociale della persona. Il servizio può essere attivato in tre forme:

forma diretta: attraverso la libera scelta di un Ente Gestore/Organismo che tramite i suoi operatori specializzati attuerà il progetto personalizzato, elaborato dai servizi e condiviso con l’utente e/o i familiari dello stesso, che prevede interventi socio-sanitari, educativi e di apprendimento riferiti a processi di sviluppo dell’autonomia e della socializzazione;

forma indiretta: attraverso la libera scelta e assunzione diretta di un assistente personale da parte dell’utente; il rapporto di lavoro, comprensivo di tutti gli oneri viene quindi instaurato tra l’utente stesso e l’operatore. Il Municipio eroga

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trimestralmente un contributo preventivamente concordato con l’utente. Tale assistenza è finalizzata al superamento di stati di non autosufficienza, relativi a situazioni personali che impediscano lo svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita; gli interventi sono considerati come interventi di assistenza di base e quindi attuabile da personale non particolarmente qualificato;

forma mista: attraverso l’integrazione delle due precedenti forme descritte. Attualmente le richieste di tale servizio sono superiori all’offerta, come si evince dalla tabella che segue:

SAISH

Fasce d'età Utenti in carico Utenti in lista d'attesa % globale

v.a.

diretta v.a.

indiretta %

totale v.a. %

0-5 3 0 1,22 6 4,41 2,52 6-9 4 0 1,63 15 11,03 5,32 10-14 18 1 7,72 17 12,50 9,80 15-19 24 1 10,16 12 8,82 10,08 20-29 51 2 21,54 11 8,09 17,37 30-49 72 11 33,75 44 32,36 32,50 50-59 30 6 14,63 20 14,70 14,01 60 ed oltre 18 4 8,94 11 8,09 8,12 età n.r. 1 0 0,41 0 0 0,28

Totali 221 25 100 136 100 100

246 Assistenza all’integrazione scolastica È un intervento di sostegno all’integrazione scolastica finalizzata all’autonomia e alla socializzazione di alunni con disabilità certificata ai sensi della L. 104/92 che frequentano la Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria Inferiore. Tale intervento, che si attua in collaborazione con i docenti curricolari, con quelli di sostegno e i collaboratori scolastici, si svolge all’interno degli Istituti scolastici. Il Servizio attualmente segue n. 249 minori dagli asili nido alle scuole medie inferiori. È stato rilevato negli ultimi anni un numero crescente di certificazioni di “alunno in situazione di handicap”, relative soprattutto ad iperattività, disturbi della condotta e della sfera emozionale. Tali situazioni, pur non necessitando di supporto rispetto ai livelli di autonomia, autorizzano, in quanto riconosciute come handicap anche grave, a richiedere l’intervento di assistenza all’integrazione scolastica. Nell’ambito dell’Assistenza all’Integrazione scolastica è stato costituito un Gruppo di lavoro Distrettuale sull’Handicap costituito, tramite Accordo di Programma (29/02/2008), da referenti della A.S.L. T.S.M.R.E.E., dal Municipio, dalla Rete

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Interscolastica Municipio XII, Consulta per la Disabilità Municipio XII, Terzo Settore. I lavori del G.L.H.D. (Gruppo di lavoro tecnico sulla disabilità a livello distrettuale), previsto dal suddetto Accordo, hanno portato ad evidenziare, nella scuola, la presenza in modo significativo di problematiche relative alle situazioni di disagio (socio-familiare, socio-culturale) come anche di disturbi della condotta e della sfera emozionale. È stata dunque avviata, all’interno delle scuole di questo Municipio, primarie e secondarie di primo grado, una rilevazione delle diverse situazioni di disturbi di vario tipo, diagnosticati e certificati dal T.S.M.R.E.E. e disagio di vario tipo (comportamentale, socio-familiare, socio-culturale, socio-economico) segnalate dalle scuole. Da questa rilevazione sono emersi i seguenti dati:

Alunni con disturbo di tipo clinico (certificati dalla A.S.L.)

656

Alunni in situazione di disagio sociale di vario tipo

1325

Tenuto conto della prevalenza di queste problematiche rispetto a quelle

dell’handicap, così come della carenza di risposte (intese come risorse operative, economiche, e spazi progettuali e di verifica), si è evidenziata l’esigenza di costituire un Gruppo di lavoro integrato (Scuola, A.S.L.-T.S.M.R.E.E. e Servizi Sociali municipali, Terzo settore) dedicato alla prevenzione del disagio e del disturbo.

Il gruppo si è costituito ed ha aperto i lavori nel giugno 2010, organizzandosi nei seguenti sottogruppi:

immigrazione ed Intercultura data-base – Osservatorio permanente su Disagio e Disturbi tutela dei Minori –Responsabilità genitoriali - Rapporti con l’Autorità

Giudiziaria buone prassi

Il Gruppo di Lavoro Integrato sul Disagio ha elaborato, nel mese di giugno 2010, un progetto sulla prevenzione del disagio e della dispersione scolastica che ha ottenuto un finanziamento dal Dipartimento delle Politiche Educative e Scolastiche. Centro Diurno Socio-Educativo per Disabili Adulti Si tratta di una struttura semi-residenziale finalizzata alla socializzazione, accoglienza ed integrazione di persone adulte con disabilità, a rischio di emarginazione o istituzionalizzazione ed al sollievo delle famiglie. Le attività, svolte in forma laboratoriale sia all’interno della struttura che sul territorio, sono mirate al mantenimento e/o potenziamento delle capacità psicofisiche degli ospiti. Attualmente il Centro è aperto dal lunedì al venerdì dalle h.9.00 alle 15.00 e ospita 14 utenti, 12 giornalmente, anche perché la struttura è limitata rispetto agli spazi fisici a disposizione. Poiché la richiesta di un tale servizio è in costante crescita risulta urgente trovare una soluzione al problema della localizzazione fisica del Centro, al fine di aumentarne la capienza.

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Laboratori ricreativi Si tratta di 4 laboratori differenti, sia per la tipologia dell’utenza che per la tipologia dell’attività, svolta da utenti disabili minori e adulti. I suddetti laboratori sono stati creati per offrire alla persona con disabilità e alla sua famiglia un clima di accoglienza ed un luogo di riferimento esperienziale proficuo per la crescita e l’inserimento sociale,per favorire la comunicazione e stimolare l’autostima dell’utente. Attualmente gli utenti inseriti sono in totale 32. Brevi vacanze Il progetto “Brevi vacanze” prevede soggiorni della durata massima di tre giornate (week-end da trascorrere nelle città d’arte, in montagna, al mare, ecc.) ed è destinato a minori ed adulti con disabilità psicofisica già in carico al Servizio Municipale. L’obiettivo è quello di consentire un’esperienza ludico-ricreativa mirata alla socializzazione, al potenziamento dei livelli di autonomia soprattutto rispetto al nucleo familiare e allo stesso offrire sollievo per il medesimo nucleo familiare. Nel Progetto sono inseriti due gruppi di utenti: uno di minori adolescenti e uno di adulti. Tali gruppi annualmente subiscono una rimodulazione da parte dei servizi competenti (ASL e Municipio) proprio per la specificità degli obiettivi che si prefigge di raggiungere il Progetto. I due gruppi sono costituiti da circa dieci utenti ciascuno. Centri Ricreativi Estivi per minori I Centri ricreativi estivi sono un progetto creato per minori con disabilità, 8-17 anni. Si tratta di attività di tipo educativo e ricreativo, all’interno di strutture del territorio, concentrate nel periodo estivo subito dopo la chiusura delle scuole e nell’arco temporale di un mese. Vengono organizzati due gruppi, ciascuno composto di dodici ragazzi, che possono frequentare ognuno un turno di due settimane. Mobilità facilitata Il progetto ha come obiettivo quello di offrire trasporto e accompagnamento all’interno del Municipio XII EUR per visite mediche specialistiche, terapie di varia natura e accesso a strutture e servizi socio-assistenziali. E’ riservato ad anziani e disabili con grave difficoltà nella deambulazione residenti nel Municipio XII con un ISEE pari o inferiore a 13.000 euro. Si tratta di un servizio complementare e non sostitutivo dei servizi istituzionalmente previsti per il trasporto dei cittadini con disabilità. Borse lavoro per utenti disabili Si progettano borse lavoro e tirocini formativi per utenti con disabilità secondo i dettami della L. 68/99. Le borse lavoro sono attivate grazie alla D.C.C. 154/97, in base ai fondi del Bilancio Municipale.

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Interventi di contribuzione economica Tali interventi sono finalizzati alla realizzazione di obiettivi condivisi di natura assistenziale e sono attivati grazie alla D.C.C. 154/97, in base ai fondi del Bilancio Municipale. Progetto Residenzialità Si tratta di un servizio socio-assistenziale istituito ai sensi della L.R. 41/03 e gestito dal Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute. Offre una soluzione alternativa all’istituzionalizzazione, in quei casi in cui il distacco dal nucleo familiare d’origine non può avvenire in modo autonomo. È un servizio rivolto ai disabili adulti che abbiano diversi gradi di autonomia e autosufficienza, che non necessitano di assistenza sanitaria (medica o terapeutica) di tipo continuativo, non hanno superato l’età pensionabile e sono residenti nel Comune di Roma. Le strutture residenziali offrono un’accoglienza durante le 24 ore e si caratterizzano per essere di tipo “civile abitazione”. La gestione diretta è affidata a soggetti del privato sociale che hanno ricevuto dall’Amministrazione Comunale l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento, secondo requisiti stabiliti dalle normative regionali. Nel territorio del Municipio XII sono presenti due Comunità Alloggio: “Casa Gialla” e “Il Carro”, rispettivamente con otto e quattro posti. Per gli inserimenti in queste due strutture viene riservata la precedenza ai cittadini residenti nel Municipio, inseriti nella graduatoria del Dipartimento. Oltre a tali opportunità abitative è in corso di attivazione – a cura dei Servizi Sociali Municipali – il progetto “Ciao mamma, vado a vivere da solo”, teso a fornire un sollievo ai familiari ma anche e soprattutto a predisporre percorsi di autonomia per le persone con disabilità, con l’obiettivo di favorire il distacco dal nucleo familiare. 5.3.3. Gli interventi per le persone con disagio psichico

Rispetto a questa tipologia di utenza, nel Municipio XII non esiste la possibilità ad oggi di usufruire del servizio di assistenza domiciliare SAISH, come previsto dalle disposizioni dipartimentali. Va fatto presente, tuttavia che attualmente sono in carico al suddetto servizio S.A.I.S.H. alcuni cittadini con patologia esclusivamente di tipo psichiatrico, inseriti nel servizio prima del 2000 – anno a partire dal quale entrò in vigore la disposizione dipartimentale che escludeva la possibilità di attivazione del Servizio per questo tipo di problematiche.

Attualmente per questa tipologia di utenza è stato attivato, a partire da

febbraio 2010, un Centro Diurno Terapeutico Integrato per preadolescenti ed adolescenti con patologie medio-gravi. Si tratta di un progetto innovativo sul territorio cittadino, poiché a livello cittadino esiste solo un altro centro con caratteristiche simili, nel territorio della A.S.L. Roma A. Prevede un quadro complesso di azioni ed interventi ad alta integrazione socio-sanitaria sebbene la gestione diretta è della A.S.L. che ne ha il governo clinico (Neuropsichiatra, Psicologo).

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Consiste in una struttura semi-residenziale per minori residenti nel territorio del XII Municipio ed ha come obiettivi primari:

ottimizzare gli interventi assistenziali ed educativi rivolti agli adolescenti in particolari situazioni di disagio psichico;

costruire un progetto clinico psico-terapeutico e pedagogico integrato tra i servizi di diverso livello e ruolo istituzionale;

evitare il ricovero o ridurne la durata; favorire l’uscita dell’adolescente dalla condizione di disagio psichico e sociale;

migliorare l’inserimento sociale dell’adolescente nel proprio ambiente di vita. Attualmente il Centro è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.30, ed

offre oltre attività individuali e di gruppo ed una serie di laboratori di musica, teatro, informatica, giardinaggio, cucina, ecc. Sono attualmente inseriti 24 ragazzi compresi nella fascia di età 12- 18 anni. La presenza giornaliera è di otto ragazzi la mattina, estensibile a dodici il pomeriggio. 5.3.4. Il progetto di sostegno sociale alle persone affette da malattia oncologica

La malattia oncologica presenta caratteristiche peculiari, che da un lato provocano in chi ne è affetto ed in coloro che gli sono vicini un forte coinvolgimento emotivo, dall’altro comportano una necessità di riorganizzare tempi e spazi di vita, personali e familiari. I servizi tradizionali non riescono in tale contesto a fornire una risposta adeguata, nei tempi e nelle modalità necessarie; occorre pertanto articolare una proposta che abbia caratteristiche di flessibilità e di multidimensionalità.

Il Municipio XII già da diversi anni ha sperimentato l’utilità di un servizio a carattere innovativo e flessibile, che offra sostegno sociale alle persone affette da malattie oncologiche ed alle loro famiglie, in tale momento di particolare fragilità.

Il sostegno sociale comprende attività domiciliare di assistenza alla persona, trasporto e supporto sociale presso le strutture ospedaliere in occasione di visite e/o terapie connesse alla patologia oncologica, sostegno psicologico ai malati e/o ai familiari, supporto educativo ai minori presenti nel nucleo familiare.

La validità di tale progetto – testimoniata anche direttamente da diversi utenti – fa ritenere necessario proseguirlo anche per il futuro. 5.3.5. Le criticità, gli obiettivi e le priorità A seguito dell’analisi dei bisogni e delle criticità emersi nella prima fase del percorso di costruzione del Piano, si sono focalizzati, per il prossimo futuro, alcuni obiettivi essenziali nelle diverse aree, e delineate le conseguenti priorità Gli obiettivi

Un primo obiettivo delineato è quello di potenziare la residenzialità, da un lato avviando progetti di case supportate, in integrazione con il Centro di Salute Mentale della A.S.L. Roma C a favore di persone con disagio psichico; dall’altro attivando percorsi di training abitativo con il progetto del “dopo di noi” a favore di adulti con disabilità, nonché di TRUST per la gestione di strutture residenziali per disabili adulti.

Nell’ambito della semiresidenzialità sono stati individuati i seguenti obiettivi:

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individuazione di nuovi spazi e potenziamento delle attività laboratoriali socio educative e/o ricreative per l’utenza fuori dell’obbligo scolastico, dimessa dai Centri accreditati ex articolo 26 e non inseribile in percorsi lavorativi;

avvio di percorsi di orientamento scolastico, di formazione-lavoro, di alternanza scuola-lavoro;

apertura della fattoria sociale come polo polifunzionale per l’assistenza, formazione/lavoro delle persone con disabilità, in rete con i diversi Servizi, Enti, Associazioni del Territorio;

potenziamento del Centro Diurno per adulti con disabilità, aumentando la capienza in relazione alle esigenze numeriche espresse dalla mappatura dei bisogni e differenziando l’offerta del Servizio a seconda del grado e tipo di difficoltà dell’utenza;

potenziamento dell’offerta di borse-lavoro e progettualità integrate con la A.S.L.

A tal fine si procederà alla elaborazione di protocolli d’intesa con il servizio T.S.R.D.A. della A.S.L., per la gestione in forma integrata delle borse-lavoro.

Nell’ambito dei Servizi di Prossimità sono stati individuati i seguenti obiettivi: incremento dell’Assistenza Indiretta in relazione ai bisogni espressi dai

cittadini, in particolare individuarla come canale preferenziale per l’assistenza ad alta intensità assistenziale (persone affette da S.L.A.);

strutturazione del Servizio di assistenza domiciliare a favore di utenti psichiatrici;

gruppi di auto-mutuo aiuto a sostegno dei nuclei familiari dove siano presenti persone con disabilità.

Per il raggiungimento degli obiettivi che riguardano il tema del disagio psichico, si procederà alla stesura di un protocollo d’intesa con il Centro di Salute Mentale della A.S.L. per la gestione integrata del Servizio di Assistenza Domiciliare per il disagio Psichico. Nell’ambito dell’integrazione scolastica sono stati individuati i seguenti obiettivi:

includere nell’Accordo di Programma (sottoscritto nel 2008 da Municipio XII, A.S.L. Roma C, Rete Interscolastica Municipio XII) la Provincia;

elaborare un Accordo di programma con le Scuole Paritarie, in ottemperanza alle disposizioni del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici e del Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute, in relazione all’erogazione del Servizio di assistenza all’integrazione scolastica;

elaborare un accordo di programma sull’Integrazione Scolastica a livello Provinciale, che sia realizzato poi a livello intermunicipale;

elaborare un accordo di programma sul disagio minorile con le varie realtà istituzionali coinvolte;

elaborare un accordo di programma con i Dipartimenti Servizi Educativi e Scolastici e Promozione dei Servizi Sociali e della Salute, al fine di rendere omogenei i criteri di erogazione del Servizio A.E.C. (e quindi dell’assunzione dei relativi oneri

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economici) in relazione a quanto previsto dalla L. 328/2000, art. 6, sulle competenze dei Municipi e dei Comuni di residenza dei minori;

elaborazione di protocolli d’intesa con il Terzo Settore accreditato al Municipio e la Rete delle Scuole per l’organizzazione di attività specifiche all’interno delle scuole in risposta ai bisogni educativi speciali degli alunni con disabilità, in particolare attraverso percorsi mirati al benessere ed alla qualità della vita dei ragazzi;

strutturazione di percorsi diversificati per l’integrazione scolastica specifici per alunni con ritardo lieve, che tengano conto e creino una continuità con i vissuti familiari dei minori. Progetti finalizzati al potenziamento dei livelli di autonomia, per realizzare un progressivo svincolarsi dalla dipendenza delle figure parentali;

strutturazione ed avvio di uno specifico progetto che, prevedendo l’affiancamento della figura di adulto di riferimento, faciliti la relazione del minore nella scuola;

elaborazione e realizzazione di progetti che sostengano l’ orientamento e la relazione all’interno delle scuole degli alunni con Disturbo Generalizzato dello Sviluppo o con altri gravi disturbi psichici;

realizzazione di progetti Interistituzionali specificamente mirati ad alunni con disturbi della condotta e a rischio sindromi depressive;

prevedere l’istituzione di corsi sportivi da tenersi nelle palestre scolastiche, impianti sportivi comunali e municipali, ed attraverso convenzioni con i privati coinvolgendo il Comitato Paraolimpico (C.I.P.) e gli enti di promozione sportiva che operano a sostegno dell’attività sportiva per i disabili. Le priorità All’interno dell’Area della disabilità sono state individuate le seguenti priorità:

ampliamento delle capacità di accoglienza del Centro diurno per disabili Adulti, a partire dal collocamento in locali più ampi;

sviluppo del progetto residenzialità, con percorsi rivolti da un lato alle persone disabili attraverso un training abitativo, e dall’altro a persone con disagio psichico (Case Supportate);

implementazione di una Fattoria sociale; attivazione di assistenza indiretta rivolta specificatamente alle persone

affette da S.L.A.; potenziamento progetti di borse-lavoro; iniziative rivolte in particolare ai minori con disabilità:

o percorsi di orientamento per i ragazzi con disturbi generalizzati dello sviluppo;

o percorsi scolastici diversificati per alunni con ritardo lieve; orientamento formativo/tirocini di lavoro protetti; implementazione, a seguito della elaborazione degli appositi protocolli

d’intesa, dell’assistenza domiciliare specifica per persone con disagio psichico.

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5.4. Servizi e interventi per le famiglie30 La famiglia attraversa, negli ultimi anni, profonde trasformazioni, sia dal punto di vista della propria identità e ruolo in quanto attore sociale primario, sia nelle configurazioni che via via assume. Da un lato, infatti, si propone come il luogo privilegiato in cui si esprimono gli affetti, la solidarietà tra generazioni, la libertà e le responsabilità reciproche, in una ricerca di autenticità di rapporto che va oltre gli schemi tradizionali; dall’altro è sempre più frequentemente attraversata da tensioni, crisi, fallimenti, che riverberano sui singoli (adulti ma anche e soprattutto minori) un carico emotivo e psicologico molto forte. D’altro canto l’aumentata velocità delle dinamiche sociali, creando in pochi anni cambiamenti che sino a ieri avvenivano nel corso di decenni, può mettere talvolta in seria difficoltà i genitori nel loro compito educativo. 5.4.1. I bisogni delle famiglie Nel corso degli incontri finalizzati all’elaborazione del Piano Sociale Municipale dedicati a questo specifico ambito e dalla rilevazione svolta nella pratica lavorativa quotidiana, i bisogni emersi riguardano principalmente una carenza delle capacità genitoriali, in particolare riguardo alla proposizione del proprio ruolo genitoriale. Con la conseguenza, frequentemente, di una difficoltà nella gestione dei figli, che si manifesta in particolar modo nella mancanza o complicazione nel dialogo e confronto tra genitori e figli. Tale impasse si conclama nell’età pre-adolescenziale e adolescenziale, spesso in maniera più evidente nei nuclei dove vi è separazione dei genitori con una forte conflittualità di coppia.

Dall’analisi effettuata emerge che alla base di tale carenza si possono rintracciare principalmente alcuni elementi:

1. livello socio-culturale medio-basso; 2. presenza di una patologia psichiatrica o di dipendenza; 3. inadeguatezza di uno o di entrambi i genitori, dovuta ad immaturità. Per quest’ultimo elemento in particolare, riscontrabile in maniera trasversale

in tutte le fasce socio-economiche, occorre predisporre azioni di sostegno alla genitorialità anche in ottica preventiva, da un lato attraverso spazi strutturati, finalizzati all’ascolto dei giovani e dei genitori, dove poter attivare anche un confronto intergenerazionale genitori-figli; dall’altro attraverso azioni di mediazione familiare, volti a sostenere il ruolo genitoriale anche là dove il rapporto di coppia si è concluso. 5.4.2. Gli interventi a favore delle famiglie Nel corso degli ultimi anni il servizio ha iniziato ad attivare interventi volti a sostenere le famiglie, in particolare nelle capacità genitoriali:

la Consultazione psicologica analisi della domanda, chiarezza sulla specificità degli interventi, orientamento e restituzione con l’obiettivo della

30 Questo paragrafo ed il successivo sono stati elaborati, per le parti di competenza, dalle assistenti sociali dell’Area delle Responsabilità familiari e dei Diritti dei minori e dalla responsabile del Servizio Psicologico.

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tutela della persona nella scelta del percorso da seguire, all’interno del servizio o all’esterno presso servizi specialistici ASL e/o del volontariato sociale. Nel 2010 sono state seguite 36 situazioni, e nei primi 10 mesi del 2011 ne sono state seguite 14.

la Consulenza Familiare psicologica la Consulenza Familiare (CF) è una risposta sociale ed educativa che promuove la prevenzione e la tutela del benessere psicologico, facilitando la gestione dei conflitti in quanto riapre i canali comunicativi. Si tratta di un percorso strutturato indicato per le difficoltà nella ricostituzione familiare; nella gestione della relazione con i minori; il disagio personale legato alla relazione familiare disfunzionale; le difficoltà a gestire patologie dei minori; le difficoltà nella dinamica della comunicazione. È anche risorsa per la Mediazione Familiare ai fini della mediabilità. La CF “pulisce” il caso di contenuti inquinanti dovuti all’invio giudiziario, facilita una espressione del conflitto esistente tra i contendenti con l’obiettivo di riappropriarsi di una competenza del loro ruolo specifico di educatori. Nell’anno 2010 sono state seguite in consulenza familiare, da parte del Servizio Psicologico, n. 41 situazioni, e n. 30 nei primi 10 mesi del 2011;

la Mediazione Familiare a differenza della consulenza familiare, nella quale la coppia in crisi non è necessariamente separata o prossima alla separazione, la mediazione familiare è rivolta alle coppie separate/divorziate o che stanno per separarsi/divorziare e desiderano definire la nuova relazione soprattutto nei confronti dei figli. L’intervento di mediazione familiare è un percorso strutturato (circa 10/12 incontri), finalizzato alla riorganizzazione delle relazioni familiari; è rivolto ai genitori che in regime di separazione manifestano difficoltà a trovare un equilibrio e un accordo affinché, in prima persona, possano continuare ad esercitare la responsabilità genitoriale, essere protagonisti della crescita e dello sviluppo dei propri figli. Durante la mediazione familiare i genitori, nel contesto strutturato offerto dal mediatore, sono i protagonisti attivi che lavorano per il raggiungimento di obiettivi concreti entro un programma di separazione più soddisfacente per sé e per i figli. All’interno del Servizio Sociale del Municipio operano 5 professionisti con la qualifica di Mediatore Familiare (una psicologa e 4 assistenti sociali); nel corso del 2010 sono stati effettuati n. 10 percorsi di Mediazione Familiare;

Laboratori di sostegno al ruolo educativo l’attività psicologica di sostegno al ruolo educativo fornisce ai genitori occasioni di incontro, attraverso i laboratori educativi, già in essere da vari anni, per crescere insieme, per confrontarsi sul proprio ruolo educativo e su tematiche proprie della vita di relazione nel quotidiano. Tali attività accompagnano la gestione costruttiva dei compiti educativi, attraverso il confronto e l’approfondimento di tematiche relative alla relazione genitore/figlio/insegnanti. Obiettivi specifici del sostegno al ruolo educativo sono: migliorare le competenze relazionali; acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle proprie modalità relazionali e ai compiti educativi; apprendere strumenti che aiutano a migliorare la relazione con i minori; instaurare rapporti significativi con altri genitori ed

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educatori; aumentare il desiderio di aggregazione con altre famiglie nell’affrontare la crescita dei figli. Nel 2010 sono stati effettuati n. 10 incontri nel corso dell’anno, che hanno visto globalmente la partecipazione di 10 genitori; nei primi 10 mesi del 2011, 8 incontri, con una partecipazione di 15 genitori. Tra gli interventi rivolti al sostegno alle capacità genitoriali, attuati anche in

ottica preventiva, si inseriscono alcuni progetti realizzati grazie ai finanziamenti della L. 285/97, in particolare in ambito scolastico; tali progetti verranno illustrati più diffusamente nel prossimo paragrafo. 5.4.3. Le criticità, gli obiettivi e le priorità

Affinché la famiglia possa continuare a svolgere appieno il proprio ruolo di elemento fondamentale per la formazione e la crescita sana ed equilibrata dei figli emerge dunque l’esigenza di:

potenziare gli interventi specifici a sostegno della genitorialità e delle relazioni intergenerazionali e familiari, che costituiscano un complesso di azioni tese a facilitare il superamento di problemi sociali e relazionali che possono intervenire nel normale sviluppo di quello che viene definito “ciclo di vita” di una famiglia;

valorizzare le risorse e le competenze genitoriali; promuovere l’autonomo superamento della crisi legate ai processi della crescita o

al mutamento delle condizioni della vita di ciascun individuo presente nella famiglia.

Nel lavoro di lettura dei bisogni è apparsa inoltre la difficoltà, in determinati momenti del ciclo di vita familiare, di collegamento con i servizi territoriali, con la conseguenza di non conoscere nello specifico i progetti che ciascun servizio elabora ed ha attivi. È emersa pertanto, nel corso dei tavoli tematici, la necessità di fare progetti di integrazione con i servizi che operano a favore delle famiglie, seppur con competenze e finalità diverse, attraverso la condivisione di nuovi protocolli d’intesa e la revisione dei protocolli già esistenti. Gli strumenti che verranno utilizzati nel prossimo futuro a favore delle famiglie sono dunque costituiti da un lato da alcuni progetti finanziati attraverso la L. 285/97, con la rielaborazione di quelli già attivati in passato nelle scuole e l’implementazione del centro “Una Casa per le Famiglie”, che pur inserito nel precedente Piano ha incontrato in questi anni ostacoli che ne hanno ritardato l’attivazione; dall’altro, dal rafforzamento della rete inter-servizi in un’ottica di integrazione. Degli uni e degli altri si parlerà nelle parti del Piano rispettivamente dedicate. 5.5. Servizi e interventi per le persone in età evolutiva Come si è visto nel cap. 1, il Municipio XII costituisce, all’interno di Roma Capitale, il terzo in ordine di grandezza per il numero di abitanti nella fascia della minore età. Ciò si riflette inevitabilmente anche sulla fascia di minori che vivono situazioni di disagio, che dunque giungono prima o poi al Servizio Sociale.

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5.5.1. Disagio psico-sociale, maltrattamento e abuso Le difficoltà socio-economiche e le carenze nello svolgimento dei ruoli genitoriali portano sovente come conseguenza un disagio nei minori, che si manifesta in forme e modalità diverse nei differenti momenti di vita degli stessi. Tale disagio non sempre sfocia in una segnalazione all’Autorità Giudiziaria minorile, ma si manifesta in comportamenti talvolta incongrui rispetto allo stadio della crescita, con connotazioni asociali, aggressive, quando non addirittura propriamente devianti.

Spesso la prima “sentinella” in tal senso è costituita dalla scuola, o perché si verifica una vera e propria evasione dall’obbligo scolastico, o a causa degli atteggiamenti e comportamenti che il minore mette in atto nei confronti di compagni ed insegnanti. Al servizio giungono anche, in modo più o meno diretto e spontaneo (magari mediato da figure parentali o da volontari), diverse tipologie di domande riconducibili a bisogni di sostegno del/dei genitori o dell’intero nucleo familiare, che in momenti critici del ciclo di vita presentano particolari fragilità. Tale complesso di situazioni costituisce la base dei cosiddetti “casi sociali”, in cui il Servizio svolge un lavoro di sostegno utilizzando uno o più interventi tra quelli a disposizione, anche nell’ottica di prevenire l’aggravarsi di tali realtà, evitando quindi il ricorso alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria. I “casi sociali” al momento attivi sono 38.

Talvolta, nonostante l’impegno profuso, ci si rende conto che occorrono strumenti maggiormente cogenti, e dunque il lavoro sfocia in una segnalazione, che apre le porte alla tutela dei minori in sede giudiziaria.

La realtà del disagio minorile nel territorio del Municipio XII presenta però due forti polarizzazioni, che vale la pena di evidenziare: da un lato la realtà dei minori Rom, aumentata quantitativamente in maniera esponenziale con l’apertura del campo di Castel Romano, ed in particolare nell’ultimo anno con i trasferimenti successivi alla chiusura del campo della Martora; dall’altra il problema delle separazioni conflittuali di coppie con figli minori.

Il primo ambito, come si vedrà tra poco, assorbe non poche risorse sia per la quantità d’impegno richiesta agli operatori del Servizio Sociale Municipale, sia per la quota di inserimenti in Case Famiglia, misura che negli ultimi anni viene maggiormente richiesta, dal Tribunale per i Minorenni, anche in favore dei minori rom.

La realtà dei figli di genitori che si separano (sia che fossero precedentemente coniugati sia che fossero conviventi) rappresenta, nel territorio del Municipio XII, un fenomeno ad alta rilevanza quantitativa, divenendo una tra le principali fonti del disagio minorile. Là dove la separazione avviene in maniera conflittuale, i minori possono infatti diventare oggetto di reciproche ripicche o rivendicazioni, con il conseguente carico emotivo che va dal profondo e nascosto senso di colpa di sentirsi “causa” della separazione stessa, sino a quei fenomeni di precoce adultizzazione di bambini, anche piccoli, che si comportano con il genitore non affidatario come

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l’altro genitore desidera che si comportino, di fatto costringendoli a “scegliere” un genitore piuttosto che l’altro. 5.5.2. I provvedimenti delle Autorità Giudiziarie La collaborazione con le Autorità Giudiziarie minorili costituisce oltre il 90% dell’impegno lavorativo dell’Area delle Responsabilità Familiari e dei diritti dei Minori, che conta in questo ambito, al momento della stesura del Piano, 424 casi attivi (ma tale dato è ovviamente in continuo movimento).

CASI AG IN CARICO OTTOBRE 2011 per sesso e fasce d'età Minori residenti per fasce d'età

Fasce d'età Femmine Maschi Totale di cui

rom di cui

separazioni Municipio

XII Roma

Capitale v.a. % v.a. % v.a. % % % % %

0-5 38 18,18 48 22,33 86 20,28 7,55 7,55 30,15 31,11

6-9 44 21,05 56 26,05 100 23,58 9,43 8,49 20,58 20,07

10-14 64 30,62 75 34,88 139 32,79 8,72 13,44 24,72 24,18

15-19* 54 25,84 33 15,35 87 20,52 7,55 4,24 24,55 24,64

età n.r. 9 4,31 3 1,39 12 2,83 2,59 0,47

Totali 209 100 215 100 424 100 (totale casi 152)

(totale casi 145) 100 100

* Ai sensi dell’art. 25 del R.D. 1404/1934 il Tribunale per i Minorenni può incaricare i Servizi Sociali, qualora lo valuti necessario, di seguire un giovane sino al compimento del 21° anno di età; per tale motivo il Servizio ha in carico, attualmente, una ventina di ragazzi maggiorenni, su mandato del Tribunale stesso.

Osservando i dati per come globalmente si distribuiscono nelle fasce d’età si osserva un “picco” nell’ambito dei minori in periodo preadolescenziale, che si presenta significativamente alto non solo in assoluto (avvicinandosi ad un 33% sul totale dei casi seguiti), ma soprattutto in rapporto alla corrispondente quota (24,72%) di minori residenti per quella fascia d’età. Tale incidenza è presumibilmente legata ad una maggiore emergenza del disagio dei minori man mano che ci si avvicina al momento cruciale dell’adolescenza, che slatentizza difficoltà sino a qualche anno prima “nascoste” in atteggiamenti di timidezza o comunque contenibili grazie all’autorità/autorevolezza delle figure adulte di riferimento.

Relativamente a quanto segnalato in precedenza circa le forme di disagio minorile maggiormente presenti, dai dati emerge come un buon 35% delle situazioni prese in carico su mandato delle Autorità Giudiziarie riguardi minori rom, i 2/3 dei quali (96) si trovano nel campo di Castel Romano, mentre i restanti sono suddivisi nel campo “storico” di Tor de Cenci ed alcuni agglomerati sparsi in aree meno densamente popolate del territorio municipale. Si può osservare inoltre come questa tipologia di minori sia distribuita in maniera abbastanza proporzionale rispetto al totale dei casi in carico, almeno per quanto riguarda le fasce d’età estreme (0-5 e 15-19), ed invece con una quota significativamente più alta nella fascia 6-9 anni;

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dato probabilmente legato all’affacciarsi, in queste età, dei minori alla scuola, che si è visto essere un’importante “sentinella”. Le difficoltà maggiori che emergono nella gestione delle situazioni familiari di questi nuclei sono:

il possesso della regolare documentazione per la permanenza in Italia; la frequenza scolastica; l’integrazione nel contesto socio-culturale; la lontananza dei campi, in particolare Castel Romano, dai servizi del

territorio. L’altra tipologia di situazioni di difficoltà che nel corso degli ultimi anni, si diceva, è andata crescendo – quella dei minori che si trovano a subire la separazione conflittuale dei genitori – appare anch’essa dai dati in tutta la sua evidenza, coinvolgendo circa il 34% del totale dei minori del Municipio sottoposti a provvedimento delle Autorità Giudiziarie. Pur non essendo in grado di comparare tale dato con quello di altre realtà cittadine, e dunque non potendo affermare che esso sia, in assoluto, segno di un mutamento forte nelle relazioni familiari, si osserva che nel territorio del Municipio XII questa costituisce senza dubbio una problematica forte. Rispetto alla distribuzione per fasce d’età viene inoltre in evidenza un’incidenza significativamente alta dei minori nell’età preadolescenziale: segno, forse già intuitivamente percepibile ma in questo caso confortato dal dato empirico, che il passaggio adolescenziale, difficile di per sé, diventa davvero un ostacolo enorme se non si hanno alle spalle entrambi i genitori. 5.5.3. I servizi e gli interventi per favorire la permanenza dei minori presso la propria famiglia Partendo dall’assunto legislativo, già presente nella L. 184/83, che “il minore ha diritto ad essere educato nell’ambito della propria famiglia”,31 il lavoro in favore dei minori seguiti punta in primo luogo a supportare la permanenza del minore nel proprio nucleo familiare, con interventi sia di sostegno alla genitorialità sia a carattere educativo. Il S.I.S.Mi.F. Il S.I.S.Mi.F. costituisce il principale strumento che presenta proprio questa doppia valenza, da un lato di sostegno alla genitorialità, e dall’altro di supporto educativo al minore. La finalità principale è di natura preventiva ed è volta ad evitare l’allontanamento del minore e garantirne la permanenza all’interno del nucleo familiare di riferimento attraverso la predisposizione di interventi di natura socio-educativa posti in essere da figure esperte nel campo che agiscono prevalentemente presso il domicilio, ponendosi in rete ed utilizzando le risorse presenti nel territorio in considerazione delle esigenze specifiche e degli obiettivi che si intendono realizzare. Pertanto si individuano appositi “pacchetti-servizio” per definire l’intensità dell’intervento sulla base di un progetto preventivamente definito in relazione al caso specifico. 31 L. 4/5/1983, n. 184: Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori; art. 1.

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Attualmente i minori che usufruiscono di questo servizio sono 33, di cui 17 femmine e 16 maschi. La situazione attuale mostra una suddivisione in tre tipologie di livello dei pacchetti di servizio: 16 minori beneficiano di un pacchetto medio alto, 12 di uno medio e 6 di uno basso,

Quando l'intervento è destinato a più fratelli appartenenti allo stesso nucleo familiare, generalmente viene individuato un unico pacchetto di servizio per tutti, da modulare di volta in volta a seconda delle singole esigenze. Per tale motivo, nei 16 minori che beneficiano del pacchetto medio-alto vengono ricomprese 4 coppie di fratelli e un trio di fratelli; mentre nei 12 che usufruiscono di un pacchetto medio, si è in presenza di un nucleo composto da 3 fratelli. In un unico caso due fratelli hanno due pacchetti differenti. Gli interventi di sostegno socio-economico Una buona parte degli interventi, descritti nel paragrafo relativo alle misure di contrasto alla povertà, in particolare con i fondi collegati alla Del. 154/97 e con quelli messi a disposizione dalle Ipab, sono rivolti a nuclei familiari con minori, per sostenere quelle situazioni in cui l’elemento economico può costituire un forte fattore di rischio, e contribuire così, in ottica preventiva, alla permanenza dei minori presso le proprie famiglie. I progetti legati ai fondi ex L. 285/97 Un valido supporto alla permanenza dei minori nei propri nuclei familiari è costituito anche dai progetti finanziati con i fondi della L. 285/97. Si tratta di progetti con caratteristiche aggregative e ludico-ricreative, oppure miranti a favorire l’incontro e le relazioni tra genitori e scuole, o infine volti ad offrire percorsi protetti di orientamento al lavoro, in particolare per quei giovani che hanno abbandonato i percorsi scolastici. Di tali progetti si parlerà più diffusamente tra poco. 5.5.4. Il Piano per l’affido

Nonostante l’impegno degli operatori e gli strumenti a disposizione, in molte situazioni si rende ad un certo punto necessario allontanare, magari temporaneamente, il minore dalla propria famiglia; per tali realtà nasce l’istituto giuridico dell’affido familiare.

Il Municipio XII, in stretta collaborazione con il Centro Comunale Pollicino, al momento segue 40 minori in affidamento familiare; nello specifico 19 sono in regime di affidamento intrafamiliare e 21 sono in regime di affidamento eterofamiliare; riguardo al regime giuridico, 35 sono in un regime di affido giudiziale e 5 in affido consensuale.

Azioni svolte: Per gli operatori

- Partecipazione a incontri di formazione e consulenza sui casi - Riunioni periodiche di quadrante - Incontri di verifica sui casi

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Per gli utenti - Erogazione di contributi economici alle famiglie affidatarie (D.G.C.

378/2009). - Attivazione di Servizi del territorio (A.S.L. e Terzo Settore) e lavoro di rete.

Nell’ambito dell’espletamento del proprio lavoro le assistenti sociali del

Municipio seguono il minore, la famiglia di origine e la famiglia affidataria; per focalizzare bene gli ambiti di intervento e i ruoli, all’inizio di ogni affidamento viene elaborato (o dal Servizio o dall’Autorità Giudiziaria) un progetto di intervento. Da una verifica svolta tra gli operatori del Servizio, proprio tenendo in considerazione questi aspetti, ed anche in sede delle riunioni di quadrante effettuate presso il Centro Comunale Pollicino, emergono con insistenza quattro aspetti fondamentali:

1) ampliare le iniziative volte alla informazione e sensibilizzazione della cittadinanza all’istituto dell’affido;

2) sostenere le famiglie di origine; 3) sostenere le famiglie affidatarie nella gestione dei bambini collocati presso la

propria abitazione; 4) supportare quelle risorse affidatarie che, pur avendo dato la propria

disponibilità all’affido e quindi già inserite nella banca dati gestita direttamente dal Centro Comunale Pollicino, sono in attesa di essere chiamati. Si tratta di aspetti molto rilevanti che, ad un’analisi attenta e in un’ottica

progettuale, investono l’istituto dell’affido nella sua completezza. Azioni da implementare con il Piano Affidamenti Familiari:

Attività di sensibilizzazione e di informazione, all’interno del territorio del Municipio, dell’istituto dell’affidamento familiare.

Coinvolgimento maggiore dei Servizi del territorio e del Terzo Settore nel supporto alla famiglia di origine, anche attraverso protocolli di intesa.

Ipotesi progettuali:

In occasione delle festività natalizie organizzazione di una Festa per riagganciare le famiglie affidatarie ed i bambini;

dal mese di gennaio, insieme agli altri municipi del quadrante C (VI – IX – XI) avvio di due tipi di incontri:

o un incontro mensile di mutuo aiuto per le famiglie che hanno già un affido in essere;

o un incontro ogni due mesi per quelle coppie che hanno fatto il corso di formazione e sono in attesa dell’avvio di un progetto di affido.

5.5.5. Le adozioni Le adozioni costituiscono l’aspetto per così dire estremo della tutela del minore, là dove il Tribunale dei Minorenni valuta non più recuperabili le capacità genitoriali – o nei casi in cui il minore rimanga senza genitori.

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L’impegno del Servizio Sociale, in collaborazione con il Centro Comunale “Pollicino”, si muove lungo alcune direttrici:

dare informazioni e formazione alle coppie; effettuare indagini psico-sociali alle coppie che hanno presentato

richiesta di adozione; fornire sostegno ed accompagnamento nella fase di ingresso del minore

adottato in famiglia. Nei primi 10 mesi del 2011 sono state effettuate dal Servizio, anche in

collaborazione con il Servizio distrettuale T.S.M.R.E.E., un totale di 21 indagini psico-sociali. Un fenomeno che il Servizio sta osservando, negli ultimi anni, è un aumentato numero di adozioni “fallite”, per le quali viene richiesto dalla magistratura minorile un intervento a tutela dei minori, quando non addirittura i genitori adottivi in persona si presentano al Servizio chiedendo un aiuto perché “non ce la fanno più” a gestire i figli. Su tale fenomeno si sta iniziando a riflettere, anche in ottica preventiva, al fine di migliorare il servizio offerto ai nuclei familiari. 5.5.6. I minori accolti in strutture residenziali Il Servizio Sociale territoriale, come visto in precedenza, nell’ambito delle proprie competenze ha il compito di sostenere con interventi specifici i nuclei familiari a rischio al fine di prevenire l’allontanamento e/o abbandono del minore dal proprio nucleo familiare.

Nel caso però in cui la famiglia del minore non sia in grado di assicurare al bambino le attenzioni e le cure indispensabili per una sua equilibrata crescita psico-fisica ed una sua educazione è compito dei Servizi effettuare l’inserimento in un contesto protetto.

Il Servizio Sociale interviene, in questi casi, su mandato del Tribunale per i Minorenni, organo competente nella tutela del minore esposto a situazioni di pregiudizio fisico o psicologico, di abbandono, trascuratezza, violenza e abuso.

Allo stato attuale il totale dei minori del Municipio XII inseriti nelle strutture residenziali è pari a 41 minori, di cui 29 femmine e 12 maschi.

Altro dato rilevante è la fascia d’età:

Fascia d’età n. minori in strutture residenziali 0-5 anni 6 6-9 anni 8 10-14 anni 16 15-19 anni 11

Totale 41

La presenza di due Campi Nomadi nel territorio incide in maniera

significativa; infatti i minori Rom ospiti delle strutture residenziali sono n. 14, pari al 34% del totale.

Il ricorso alle strutture residenziali spesso è necessario a causa delle difficoltà a reperire e ad attivare tempestivamente risorse alternative. Inoltre, per lo stesso

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motivo, le Istituzioni si trovano sovente in condizione di dover prolungare i tempi di permanenza dei minori già presenti presso tali strutture. La vigilanza sulle case-famiglia

La vigilanza sulle case-famiglia presenti sul territorio del Municipio è un altro compito importante del Servizio, nell’ottica di una sempre migliore tutela dei minori. In particolare, il Servizio Sociale ha il compito di verificare, all’interno delle strutture presenti sul territorio:

l’osservanza degli adempimenti previsti dalla normativa vigente; la permanenza delle condizioni e dei requisiti che hanno dato luogo

all’autorizzazione; l’osservanza dei livelli di offerta; il continuo miglioramento.

5.5.7. I progetti in attuazione della L. 285/97 Nel periodo di vigenza dell’ultimo Piano sono stati avviati, con i fondi ex L. 285/97, una serie di progetti diversificati, volti sia a sostenere lo svolgimento dei ruoli genitoriali sia a favorire momenti aggregativi, di supporto scolastico, di aggregazione e di orientamento lavorativo per bambini e giovani. I progetti di sostegno alla genitorialità In questo ambito sono stati realizzati – o sono in via di realizzazione - alcuni progetti diversificati tra loro:

“Essere genitori che responsabilità”. È un servizio, rivolto a famiglie con minori, di prevenzione, sostegno e contrasto alle difficoltà che possono emergere nella quotidianità della vita familiare e nelle relazioni genitori-figli;

“All’ombra della grande quercia”. È un progetto di sostegno alla genitorialità per famiglie con minori in età prescolare e scolare. È rivolto a famiglie con minori dai 3 ai 13 anni, insegnanti delle scuole dell’infanzia ed elementari. È realizzato presso due scuole situate una nel quartiere di Spinaceto, l’altra in zona Divino Amore, che raccoglie tutto il bacino d’utenza delle case popolari di S. Palomba;

“Tutti insieme appassionatamente”. È un progetto di sostegno, guida e orientamento per le famiglie e si rivolge a minori di età compresa tra i 3 e i 13 anni e le loro famiglie. È realizzato presso alcune scuole situate nelle zone Laurentino/Giuliano Dalmata, Trigoria e Tor de Cenci.

“Una casa per le famiglie”. È un centro di servizi per le famiglie la cui finalità è offrire sostegno a tutte le famiglie nei percorsi della vita quotidiana, in tutte le fasi del ciclo vitale a sostegno dei genitori nel compito di crescere ed educare i figli. È attualmente in fase di attivazione (è stato indetto il bando di gara per l’affidamento del progetto).

I progetti a favore dei minori Rientrano in questo gruppo quattro progetti: i primi due in particolare sono stati realizzati a S. Palomba, quartiere di edilizia popolare situato in una zona

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estremamente periferica, ed in questi anni hanno molto contribuito a sviluppare possibilità aggregative, ludico-ricreative e di sostegno scolastico. I progetti sono:

“Il formicaio”. È un centro di aggregazione giovanile rivolto a minori nella fascia tra gli 8 e i 18 anni.

“Centro socio-educativo per l’infanzia”. È un centro ludico-ricreativo, rivolto a bambini di età compresa tra i 3 e gli 8 anni, e svolge anche un importante lavoro di supporto alle famiglie; la capienza del Centro da tempo si sta rivelando insufficiente a coprire i bisogni, pertanto si stanno cercando nuovi locali per favorirne l’ampliamento.

“Qui si studia”. È un progetto di sostegno per gli adolescenti nelle attività di studio e di aiuto alle famiglie. Rivolto ad adolescenti di compresa tra i 14 e i 20 anni, alle loro famiglie e ai docenti, è stato realizzato presso uno dei tre licei scientifici presenti sul territorio, situato nel quartiere di Decima.

“Oggi si lavora”. È un progetto di accompagnamento sociale che offre percorsi protetti di formazione-lavoro ai giovani provenienti da situazioni di svantaggio sociale. È rivolto ai ragazzi/e di età compresa tra i 16 e i 21 anni residenti nel territorio e individuati dal Servizio Sociale municipale. Si tratta di un progetto a carattere sperimentale, attivato di recente; pertanto, pur confermandone in linea di principio la necessità, occorrerà valutarne gli esiti più avanti in vista di una riproposizione futura, che potrà avvenire anche con fondi diversi da quelli della L. 285/97.

5.5.8. Le criticità, gli obiettivi e le priorità Nel percorso di costruzione del Piano sono stati analizzati, anche in concertazione con gli altri Servizi del territorio, i bisogni emergenti e le opportunità globalmente fornite ai minori del Municipio XII; ciò ha permesso di evidenziare alcune criticità, inerenti in primo luogo l’attuale assetto dell’integrazione tra i servizi – principalmente sociali e sanitari, ma anche della Giustizia – che a vario titolo si occupano dei minori o dei loro genitori. Sono state dunque indicate alcune direttrici per promuovere, nel prossimo futuro, maggiori livelli di integrazione; ma di ciò si parlerà più avanti, nell’apposito capitolo. Riguardo i progetti finanziati con i fondi della L. 285/97 – che costituiscono, come si è visto, una parte cospicua degli interventi - globalmente ne è stata confermata la validità e la necessità di proseguimento, anche se si è ravvisata l’opportunità di rimodularli e riaprire la possibilità di candidatura di altre scuole, attraverso un nuovo bando. Per le problematiche relative ai contenziosi ci si attende molto dall’apertura della “Casa per le famiglie”, attraverso la quale sarà possibile implementare le attività rivolte specificamente alla mediazione nonché, in futuro, sviluppare percorsi di sostegno alla coppia anche in ottica preventiva. Sulla realtà giovanile, oltre alla riconferma dei progetti esistenti, si ritiene necessario rafforzare le azioni, in particolare a favore della fascia adolescenziale e

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giovanile, attraverso la creazione di ulteriori spazi di aggregazione che utilizzino modalità innovative di approccio ai giovani stessi, in zone ad alta densità di problematicità sociale quali Laurentino/Fonte Ostiense o Spinaceto. Sempre nell’ambito della tutela dei minori, negli ultimi due anni è stato effettuato un lavoro propedeutico di studio e messa in rete dei servizi, a cura di un apposito Gruppo di Lavoro pluriprofessionale, volto alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di bullismo, condotte sociali aggressive ed illegalità, abuso di sostanze; tale lavoro esiterà, a breve, in due progetti che verranno sostenuti attraverso l’utilizzo di fondi del Contratto di Quartiere Tre Pini-Mezzocammino. Riguardo infine alla problematica dei minori Rom sono emerse due ipotesi progettuali:

la prima prevede l’elaborazione, congiuntamente al Distretto A.S.L., di un percorso formativo rivolto agli operatori che, a vari livelli (Municipio, A.S.L., Terzo Settore), lavorano con i Rom;

la seconda è volta a fornire un supporto educativo/scolastico per i minori Rom, da realizzarsi direttamente presso il Campo, al fine di sostenere nella genitorialità quei nuclei con cui è possibile lavorare in ottica preventiva. 5.6. Servizi e interventi per le persone anziane32 L’allungamento della prospettiva di vita, dovuto al miglioramento generale delle condizioni di vita stessa ed al progresso della medicina, pone la questione anziana al centro delle politiche sociali ormai da diversi anni; in tale contesto il problema diviene non solo, come recita un’ormai nota espressione, di “aggiungere anni alla vita, ma di aggiungere vita agli anni”. 5.6.1. I bisogni sociali delle persone anziane

Il forte processo di invecchiamento della popolazione ha dunque in parte comportato, e sempre più comporterà anche un aumento degli oneri sociali a sostegno dei bisogni degli anziani.

È infatti ormai acclarato che la vecchiaia non è solo un dato biologico, cioè un progressivo venir meno delle difese rispetto ai cambiamenti dell’ambiente e alla graduale perdita delle capacità funzionali. Quando si parla del “problema anziani” si deve registrare una impreparazione della società a gestire tale fenomeno, emerso troppo velocemente - nel corso di un secolo - per riuscire ad adeguare coerentemente le strutture sociali.

Nell’ottica di una lettura non solo biologica della terza età, per dare valore a tale periodo della vita è necessario che l’anziano possa:

scoprire nuovi valori di vita; trovare nuove modalità di far fronte alle proprie esigenze; adattarsi a nuove modalità e talvolta a nuovi ambienti di vita; imparare a confrontarsi con nuovi limiti;

32 Questo paragrafo è stato elaborato dagli assistenti sociali dell’area della Terza Età.

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imparare ad affrontare la solitudine. Nella prospettiva della società futura occorre considerare che si

incontreranno sempre più due categorie di anziani: da un lato l’anziano ancora relativamente “giovane”, acculturato, indipendente economicamente, che reclama una permanenza sulla scena sociale; dall’altro l’anziano solo con scarse risorse economiche ed elevate necessità assistenziali.

Oggi il sistema di welfare italiano deve dunque affrontare una sfida di particolare rilievo: un adattamento continuo dei servizi per rispondere a nuovi bisogni, ad una domanda crescente di personalizzazione degli interventi e contestualmente ad una diminuzione delle risorse. Si tratta perciò di attrezzarsi per garantire un miglioramento continuo della qualità e un monitoraggio sistematico dei servizi. Nell’area dei servizi per gli anziani in particolare, l’invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento del numero di chi ha un bisogno, la presenza di un’utenza sempre più preparata, attenta alle proprie necessità e conscia dei propri diritti, fanno emergere con forza tale sfida.

Fasce d’età Municipio XII Roma Capitale v.a. % su tot.

anziani % su tot.

popolazione v.a. % su tot.

anziani % su tot.

popolazione 65-79 24.251 74,75 13,78 433.969 70,86 15,06 80 ed oltre 8.190 25,25 4,66 178.428 29,14 6,19 Totale anziani 32.441 100 18,44 612.397 100 21,25

Totale popolazione

175.925 100 2.882.250 100

All’interno di tale scenario il Municipio XII si colloca grosso modo a metà della graduatoria cittadina per la percentuale di ultrasessantacinquenni sul totale della popolazione; in particolare, si può osservare dalla tabella come non solo sia inferiore globalmente la quota di anziani, sul totale della popolazione, ma anche la quota dei “grandi anziani”, oltre gli 80 anni. Questi ultimi peraltro, come si vedrà tra poco, a causa uno stato di fragilità generalmente maggiore degli altri, assorbono invece una quota molto rilevante dei servizi municipali. 5.6.2. I servizi e gli interventi per le persone anziane

La situazione delle persone anziane residenti nel territorio presenta alcune caratteristiche che si mantengono costanti, oggi come tre anni fa: rimane alta la richiesta di servizi di assistenza domiciliare alla persona, che vive quotidianamente la situazione - quando non proprio di non autosufficienza - di un lento e graduale impoverimento delle capacità di vita autonoma, dovuta all’incremento delle patologie ed al deterioramento delle capacità individuali.

Attualmente sono attivi in questo Municipio servizi socio-assistenziali, socio-ricreativi e servizi ad integrazione socio-sanitaria.

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Assistenza domiciliare: S.A.I.S.A. Il primo servizio rivolto a questa fascia d’età è costituito dal S.A.I.S.A., servizio domiciliare volto a supportare le persone anziane presso il proprio domicilio nelle necessità legate alle esigenze della vita quotidiana e nei bisogni di socializzazione, al fine di favorire una permanenza della persona nella propria casa e dunque evitare il più possibile l’istituzionalizzazione.

S.A.I.S.A. Fasce d'età Utenti in carico Utenti in lista d'attesa v.a. % v.a. %

65-79* 56 33,73 57 39,04 80-89 75 45,19 67 45,9 90 ed oltre 30 18,07 13 8,9 età n.r. 5 3,01 9 6,16

Totali 166 100 146 100

* Per le donne l’accesso ai servizi dell’area è possibile già a partire dai 60 anni Come si vede dalla tabella, il servizio ha in carico una quota importante di “grandi anziani” ultraottantenni, ed anche ultranovantenni; fascia d’età che si è visto ricoprire globalmente una quota, a livello di popolazione anziana, pari circa al 25%, mentre per quanto riguarda questo servizio rappresenta il 63% degli utenti in carico; il raffronto con la lista d’attesa evidenzia uno spostamento verso la fascia d’età più giovane, e questo è probabilmente un altri indicatore della forte criticità che il servizio attraversa in questi anni, ovvero i lunghi tempi di attesa per la sua attivazione. Da tempo nella lettura degli operatori, ed oggi anche nel percorso di costruzione del Piano, è emersa l’impellente necessità di rispondere con rapidità alle richieste di aiuto domiciliare delle persone anziane, che non possono attendere due anni o più prima di una presa in carico. In tal senso si ritiene utile ribadire l’urgenza di abbattere la lista di attesa del S.A.I.S.A. quale intervento prioritario dell’Area, e per tale motivo gli eventuali fondi destinati alla non autosufficienza in futuro verranno utilizzati prioritariamente a tale scopo. Dimissioni Protette

È un progetto ad integrazione socio-sanitaria che vede il Municipio XII collaborare fattivamente con il C.A.D. del Distretto XII. Tale progetto si situa quale aiuto temporaneo reale e concreto attraverso la presa in carico delle persone anziane nel momento della dimissione dalla struttura sanitaria al rientro a casa. Si presenta dunque come una forma di assistenza domiciliare integrata per un periodo massimo di 60 giorni dalla dimissione ospedaliera.

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Le persone prese in carico dal 01 Gennaio 2010 al 30 settembre 2011 sono :

Anno 2010 Anno 2011 Richieste Attivate Richieste Attivate

59 27 59 18 Come emerge dai dati, molte delle richieste che vengono presentate non esitano poi in un’attivazione; ciò è dovuto non a problemi di tempi di attesa (le Dimissioni Protette vengono di norma attivate entro una settimana dalla segnalazione), ma piuttosto al fatto che, al momento della verifica con la persona interessata ed il suo nucleo familiare, emerge che la famiglia si è nel frattempo autonomamente organizzata, oppure a segnalazioni improprie legate per lo più alla non compresenza di un bisogno sia sanitario che sociale, requisito essenziale all’attivazione del progetto. Centri Diurni Anziani Fragili I Centri Diurni Anziani Fragili sono strutture a carattere semiresidenziale, volte a favorire la socializzazione attraverso attività diversificate. Nel territorio municipale sono attualmente presenti due centri, attivi per un totale di 79 utenti, con una frequenza giornaliera diversificata secondo i singoli piani di intervento.

CE.D.A.F. Fasce d'età Utenti in carico Utenti in lista d'attesa v.a. % v.a. %

65-79* 25 31,64 13 54,17 80-89 42 53,17 11 45,83 90 ed oltre 9 11,39 0 0 età n.r. 3 3,8 0 0

Totali 79 100 24 100

* Per le donne l’accesso ai servizi dell’area è possibile già a partire dai 60 anni

Si ritiene che tale servizio non risponda al momento in modo esaustivo ai bisogni della popolazione anziana del territorio, sia per la forte presenza di persone presso i centri con patologie di demenza senile o Alzheimer, che rendono poco compatibile gli stessi con il centro, sia per la presenza di soli due centri su un territorio significativamente vasto. Centro Diurno Alzheimer

L'Alzheimer e le demenze senili colpiscono il 7% delle persone al di sopra dei 65 anni ed il 30% degli ultraottantenni. Perdita della memoria, mutamenti caratteriali, incapacità a provvedere a se stessi sono i terribili sintomi che colpiscono le persone che soffrono di queste patologie. In particolare, secondo le statistiche

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epidemiologiche fornite dalla A.S.L. territoriale, le persone affette da Alzheimer e malattie correlate nel Municipio XII sono circa 800.

Il Centro Diurno per i malati di Alzheimer e persone affette da altre forme di demenza, situato nel territorio del Municipio XI ma aperto anche ad utenti del nostro Municipio, è una struttura semi-residenziale che offre ai malati, che vivono ancora a casa propria, assistenza, e realizza programmi di riabilitazione, socializzazione e ricreazione nelle ore del giorno, con successivo rientro dell’anziano a domicilio. La partecipazione alle attività individuali e di gruppo favorisce il mantenimento dell’autonomia personale e sociale, delle attività cognitive e comportamentali, e consente di contenere lo stress della famiglia: rappresenta un luogo di transizione che permette al paziente di continuare a vivere nel proprio domicilio e ritardare il più possibile l'istituzionalizzazione.

Al momento dell'inserimento del paziente, l'èquipe fissa gli obiettivi nei suoi confronti relativamente a:

miglioramento del quadro sintomatologico; stimolazione delle capacità sociali (comunicazione, relazioni sociali); mantenimento della salute fisica; modificazione della storia naturale della malattia.

Vengono inoltre fissati degli obiettivi nei confronti dei familiari, relativamente a:

riduzione dello stress; acquisizioni di conoscenze sulla malattia e di capacità di gestire il paziente; miglioramento della relazione con il paziente.

C.D. ALZHEIMER "TRE FONTANE" Fasce d'età Domande pervenute 2011 Utenti in lista d'attesa v.a. % v.a. %

Fino ai 79* 20 40,82 4 50 80-89 20 40,82 3 37,5 90 ed oltre 6 12,24 1 12,5 età n.r. 3 6,12 0 0

Totali 49 100 8 100

* Data la particolarità della situazione sanitaria, il Centro accoglie anche persone di età inferiore ai 60 anni per le donne e 65 per gli uomini

Gli utenti attualmente inseriti nelle attività del Centro sono 10; tra tutti

quelli che hanno presentato domanda, alcuni sono stati inseriti e successivamente dimessi, altri – nonostante i tempi di attesa non superino normalmente i 6 mesi – non sono stati inseriti poiché, al momento della visita domiciliare propedeutica all’inserimento, si è verificato che non esistevano più i requisiti per l’ingresso. Il Centro è infatti strutturato ed organizzato per l’accoglienza di persone con un grado lieve/moderato di malattia, pertanto anche nel momento in cui la persona è inserita, se supera un certo stadio della malattia viene dimesso. Ciò rappresenta

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indubbiamente una criticità, che richiede un diverso approccio al problema dell’Alzheimer, che preveda una filiera di interventi tra loro coordinati, dall’assistenza domiciliare all’attuale Centro per lievi, ad un Centro in grado di accogliere le situazioni più gravi, in cui il sollievo all’anziano e soprattutto alla sua famiglia non può venire a mancare. Strutture residenziali

Nonostante i servizi a carattere domiciliare e semiresidenziale – ed in parte, forse, a causa dell’impossibilità di rispondere adeguatamente, attraverso di essi, ai bisogni degli anziani – una certa quota di persone necessita, per motivi prevalentemente sociali (solitudine, perdita delle autonomie, etc.) o prevalentemente sanitari, di essere accolta in una struttura a carattere residenziale. Nel caso di bisogni sociali, ed in presenza di una condizione di autosufficienza, le persone vengono accolte in Casa di Riposo; per le situazioni più gravi dal punto di vista sanitario è invece previsto l’inserimento in R.S.A.

Su queste situazioni il Servizio Sociale interviene sono marginalmente, in quanto contribuisce alla spesa della retta delle strutture, in percentuale proporzionale al reddito dell’utente.

STRUTTURE RESIDENZIALI Fasce d'età Utenti in Casa di Riposo Utenti in R.S.A. v.a. % v.a. %

65-79* 6 26,09 15 24,19 80-89 16 69,56 25 40,33 90 ed oltre 1 4,35 18 29,03 altro** 0 0 4 6,45

Totali 23 100 62 100

* Per le donne l’accesso ai servizi dell’area è possibile già a partire dai 60 anni ** Le R.S.A. accolgono anche persone di età inferiore alla fascia anziana, se la situazione fisica della persona è comunque grave; nella voce “altro” sono dunque ricompresi alcuni utenti più giovani, inseriti in tali strutture.

Come per i servizi precedentemente descritti, anche in questa tipologia si nota una forte presenza – che per le case di riposo supera il 70%, e per le R.S.A. vi si avvicina notevolmente - degli ultraottantenni; si evidenzia in particolare la quota di ultranovantenni inseriti nelle R.S.A., significativamente più alta di quelli inseriti in case di riposo: dato probabilmente spiegabile con un decadimento progressivo delle persone, che oltre i 90 anni necessitano di interventi con una maggiore valenza sanitaria. Casi sociali

È questo un problema rilevante per l’area della terza età, in quanto molte sono le segnalazioni che da diverse istituzioni o da singoli cittadini vengono

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effettuate relativamente a persone anziane residenti nel territorio municipale che si trovano in situazione di disagio, di bisogno o di emarginazione sociale.

Attualmente il servizio ha in carico 30 casi, che assiste con interventi di rete con il Terzo settore, attraverso il progetto “Pasti a domicilio”, con il segretariato sociale e/o con altri interventi ad effetto “tampone” poiché non si è ancora in grado di prendere in carico tali segnalazioni attraverso un servizio mirato e costante nel tempo, quale l’Assistenza domiciliare. 5.6.3. Le criticità, gli obiettivi e le priorità

Da un punto di vista generale la scelta delle iniziative da segnalare tiene conto della presenza di una caratteristica base che potremmo riassumere nella presenza dell'obiettivo di moltiplicare e implementare le risorse con azioni di collaborazione tra soggetti diversi: gli anziani stessi, le famiglie, gli operatori e amministratori del pubblico, la cooperazione sociale, il mondo del volontariato, il privato. Le criticità evidenti sono fondate essenzialmente sulla mancanza di informazione sui servizi, spesso derivante anche da una scarsa e consapevole concezione del pubblico come risorsa d’aiuto. Ad oggi raggiungere tutti gli anziani attraverso gli strumenti informativi diventa difficoltoso a fronte di un isolamento relazionale della maggior parte dei cittadini anziani. Il Servizio Sociale deve dunque intervenire nel buon funzionamento dei canali informativi, verificando che i servizi e le modalità di accesso agli stessi siano conosciuti dal maggior numero possibile di cittadini. Spesso la comunicazione si ferma la dove l’anziano è isolato relazionalmente, o peggio non percepisce le problematiche contingenti o potenziali che si possono sviluppare.

Alle carenze di comunicazione, non adducibili esclusivamente all’ente erogatore dei servizi, si affianca l’esigenza di mantenere a livello strutturale la spesa storica senza alcuna implementazione degli investimenti. Ciò è impensabile rispetto a delle problematiche comunque in evoluzione,33 verso le quali l’esigenza di mantenimento della spesa storica pone serie difficoltà. Applicare razionalmente la spesa in un regime di risorse scarse è virtuoso, ma occorre prestare seriamente attenzione alla quantità e qualità dei servizi erogati, per evitare che divengano dei “non servizi”, ovvero attività e prestazioni che, svuotate della sostanza oltre che del significato, finiscano per non servire più.

Ad oggi, il Municipio XII, è impegnato, con le poche risorse disponibili e con non poca fatica, a mantenere in essere i servizi “storici”; certamente la priorità per i prossimi anni sarà quella di cercare il più possibile di investire in modo programmato e razionale, e lavorare in rete con tutte le forze attive per cercare, per quanto possibile, di contemperare le due esigenze di venire sempre più incontro ai bisogni della popolazione, ma anche di fare i conti con un regime di risorse scarse.

A fronte di questa situazione le priorità concrete paiono essere: la costruzione di un centro diurno Alzheimer per malati medio-gravi da porsi

in continuità a quello già presente sul territorio del Municipio XI destinato a

33 Le previsioni demografiche indicano infatti, anche per il Municipio XII, una tendenza all’aumento della popolazione anziana. Cfr. Comune di Roma – Ufficio Statistica, Università La Sapienza – Centro di ricerca su Roma, Previsioni demografiche per Roma. Città e municipi, anno 2009; pp. 103-104.

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malati lievi/moderati, instaurando tra i due servizi e i due Municipi un rapporto di mutuo servizio in ottica collaborativa e continuativa, evitando in un’ottica di razionalità della spesa inutili duplicazioni;

l’assistenza domiciliare dedicata ai malati oncologi anziani; l’assistenza agli anziani over 90, per i quali, a causa delle gravi patologie, la

famiglia e le strutture sanitarie, specie in situazioni di cronicità non riescono a far fronte;

la costruzione di una rete di collaborazione che consenta la programmazione di un progetto di Assistenza Domiciliare Leggera, affidata ad organismi di terzo settore che consenta in situazioni contingenti di poter intervenire in maniera pronta e coordinata.

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6. L’UFFICIO DI PIANO E LE AZIONI DI SISTEMA

L’Ufficio di Piano del Municipio XII si è in parte rinnovato in occasione della costruzione di questo nuovo Piano, sia per alcuni concomitanti cambiamenti interni al Servizio Sociale, a causa dei quali è ancora potenzialmente in fieri, sia per potenziare l’azione a tutto campo che esso deve necessariamente avere. Alla luce dell’esperienza precedente si cercherà dunque di riprendere e rilanciare alcune azioni di sistema che, seppur avviate nel corso del tempo hanno successivamente perso un po’ di incisività. Una prima e fondamentale azione di sistema – di cui si è visto nel capitolo precedente - è la riorganizzazione del Segretariato Sociale, anche nell’ottica di un rilancio del P.U.A.; Segretariato che, come già accennato, dovrà divenire lo snodo del sistema di monitoraggio e valutazione. 6.1. Il sistema di monitoraggio La costruzione di un sistema organico di monitoraggio e valutazione, che raccolga e dia forma unitaria alle esperienze precedenti, sarà realizzato attraverso alcuni passaggi, che in parte potranno coincidere temporalmente, in parte seguiranno alcune propedeuticità. 6.1.1. La Banca Dati Unica del Servizio Sociale

Allo stato attuale il Servizio Sociale del Municipio vive una certa frammentazione delle informazioni relative agli utenti che segue, poiché negli anni ogni ufficio si è costruito in maniera empirica il proprio database, in modo che fosse funzionale alle proprie attività. Ciò ha portato ad una mole notevole di dati, spesso però non comparabili tra loro – tanto che anche nella costruzione di questo Piano è stato necessario un grosso lavoro “grezzo” sui dati, e non sempre si è riusciti a renderli omogenei.

Un primo passaggio necessario, da attuare nel prossimo futuro, sarà dunque la costituzione di un database unico per tutto il Servizio Sociale, attraverso l’individuazione della base di elementi comuni alle diverse aree ed attività, e l’inserimento dei dati con l’utilizzo di un programma informatico semplice e di uso comune (Excel).

In un secondo tempo, attraverso un apposito software da acquisire successivamente, il database di partenza confluirà nella Banca Dati Unica del Servizio Sociale; banca dati che dovrà avere caratteristiche di flessibilità, in modo tale da permettere che agli elementi comuni si possano aggiungere aspetti peculiari dei singoli servizi. Per tale motivo sia la costruzione del primo database, sia il passaggio alla banca dati unica dovranno essere condivisi con tutti gli operatori, in modo da rendere quest’ultima il più possibile funzionale a tutti gli uffici.

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La Banca Dati Unica, oltre a costituire uno strumento funzionale alla rapida elaborazione di dati per i successivi processi di monitoraggio e ri-pianificazione delle politiche sociali municipali, dovrà inoltre essere in grado di dialogare con il Sistema Informativo Sociale regionale, in una logica di integrazione e messa in rete.

6.1.2. La Cartella Sociale Informatizzata Un ulteriore strumento di lavoro, strettamente collegato alla costruzione della Banca Dati Unica, è costituito dalla Cartella Sociale Informatizzata, il cui avvio diventa ormai imprescindibile anche alla luce dei processi di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Cartella sociale informatizzata che costituisce uno strumento a doppia valenza: interna, appunto, in stretto raccordo con la banca dati del Servizio Sociale, ma anche esterna, in una logica di integrazione e messa in rete delle informazioni con gli altri attori che, sul territorio, operano nel campo delle politiche sociali, intese in senso ampio (dall’istruzione alla sanità, alle politiche abitative alla giustizia, tanto per citare quelle più vicine). Per tale motivo si ritiene quanto mai necessario procedere nell’implementazione del modello di cartella sociale già sperimentata in altri municipi; solo in via subordinata, qualora ciò non fosse realizzabile, verranno studiate soluzioni alternative, e comunque a partire da esperienze già in atto. 6.1.3. Il Sistema di Monitoraggio Permanente degli interventi L’implementazione e la messa a sistema degli strumenti sopra descritti – che pure richiederà, nella fase iniziale, un apposito investimento di risorse e tempo dedicati – potrà successivamente permettere di tenere sotto controllo l’andamento del servizio e conseguentemente ricalibrare le attività e gli interventi in un’ottica di efficacia e di equità. Per far ciò è però necessario che i dati vengano periodicamente analizzati e via via raffrontati con quelli precedenti; per tale motivo l’Ufficio di Piano curerà, con cadenza almeno annuale, la stesura di un report sull’andamento del Servizio Sociale, che costituirà da un lato un momento di riflessione dal punto di vista tecnico, da condividere quindi tra tutti gli operatori, dall’altro un primo strumento di valutazione delle linee strategiche adottate, da utilizzare in sede politica per gli eventuali processi di ri-programmazione. 6.2. Verso una valutazione della qualità del Servizio La costruzione di un approccio sistematico di monitoraggio degli interventi messi in atto dal Servizio Sociale costituisce, come si è visto, un passaggio ineludibile, su cui l’Ufficio di Piano e l’intero Servizio dovranno, nel futuro prossimo, investire tempo e risorse. Ma affinché tutto ciò non rimanga sterilmente fine a se stesso è necessario che il sistema di monitoraggio costituisca il punto di lancio per l’implementazione di un sistema di valutazione della qualità, che dovrà nel tempo dispiegarsi lungo alcune direttrici.

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6.2.1. La valutazione tecnica della qualità La valutazione costituisce probabilmente una delle attività più praticate a partire dalla vita quotidiana,34 ma che nel momento in cui viene proposta in un ambito professionale pare diventare improvvisamente appannaggio di pochi esperti. Nella realtà lavorativa invece tutti gli operatori esercitano processi valutativi, che vanno dal “secondo me qui si dovrebbe …” alla valutazione più strettamente professionale che gli assistenti sociali esercitano, ad esempio, nei singoli “casi” seguiti. Per tale motivo un percorso di valutazione tecnica della qualità del Servizio può non partire da zero, ma dalla consapevolezza delle attitudini valutative di ciascuno, che andranno da un lato implementate ed incanalate in un’ottica scientifica, dall’altro ampliate, per passare dalla valutazione “sul caso” alla valutazione “sul servizio”. Tale passaggio, come si comprende, implica la necessità di un supporto formativo a favore degli operatori, attraverso percorsi che, coerentemente con i presupposti dell’educazione degli adulti – o, per dirla con Knowles, dell’andragogia35 - dovranno utilizzare metodologie attive e partecipate. A partire da tali percorsi formativi sarà possibile elaborare, attingendo alla numerosa letteratura in argomento ma riadattandoli poi alla specifica realtà del Municipio e del servizio, percorsi e strumenti di valutazione tecnica dei servizi e degli interventi a favore della cittadinanza. 6.2.2. La Carta dei Servizi Sociali Una volta avviato il cammino in direzione della valutazione tecnica sarà possibile iniziare a lavorare per la costruzione di una Carta dei Servizi Sociali municipali, che costituisca, coerentemente con le normative in materia, un “ponte” tra le specifiche tecniche e l’impegno verso la qualità che il servizio prende nei confronti dei cittadini. Un punto di riferimento nell’elaborazione della Carta sarà costituito dall’omologa Carta cittadina, ma sarà possibile anche utilizzare, riadattandoli, altri modelli e/o percorsi, quali ad esempio quello proposto dalla “Carta dei Servizi Pubblici Sanitari” di cui al D.P.C.M. 15/5/1995. 6.2.3. La valutazione della qualità da parte dei cittadini La Carta dei Servizi Sociali costituirà la base ed il punto di partenza di una valutazione del servizio da parte dei cittadini, che a partire dagli standard in essa indicati potranno dunque esprimere un giudizio ponderato, non basato unicamente su aspetti legati alla propria soddisfazione.

34 Si fa riferimento qui a tutte quelle attività quotidiane – dalla scelta del mezzo e del percorso per recarsi in ufficio, alla scelta di recarsi in un ristorante piuttosto che in un altro, alla valutazione sull’opportunità e sulle modalità di acquisto di beni durevoli piuttosto che alla gestione del proprio tempo libero – nelle quali ciascuno esercita un processo valutativo, spesso rapido ed in molti casi in maniera pressoché inconsapevole di tale operazione. 35 Knowles M. et al., Quando l’adulto impara. Andragogia e sviluppo della persona, F. Angeli, Milano, 2008.

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L’aspetto della “soddisfazione dell’utente” è infatti un punto nevralgico della valutazione della qualità, che però nel campo dei servizi sociali necessita di trovare strade nuove, che passano attraverso la possibilità di fornire all’utente stesso strumenti di valutazione anche oggettiva, che dunque vadano al di là di aspetti, pur importanti, quali la cortesia dell’operatore o l’accoglienza dei luoghi.

Tale processo si presenta dunque come lungo e complesso, richiedendo nel tempo di affiancare agli strumenti “classici” quali i questionari o le sintetiche “facce”, altri più complessi.

Per tale motivo, anche in considerazione di alcuni passaggi propedeutici, come l’implementazione del sistema di monitoraggio e la necessità di porre la base di valutazione tecnica sopra richiamata, si ritiene che – nel periodo di attuazione di questo Piano - non sarà ragionevolmente realizzabile l’intero processo, ma probabilmente solo una parte di esso. 6.3. La riforma dell’accreditamento e dell’assistenza domiciliare Si è visto nel capitolo precedente come i servizi domiciliari rivestano un ruolo fondamentale all’interno dei Servizi Sociali, in particolare nei confronti dei cittadini anziani e/o con disabilità, sia perché costituiscono la risorsa più “leggera”, che permette la permanenza della persona presso il proprio domicilio, evitando o comunque procrastinando l’istituzionalizzazione, sia perché – pur non riuscendo a coprire a sufficienza il fabbisogno, creando così liste d’attesa anche lunghe – sono quelli che comunque “servono” il maggior numero di utenti. All’interno di Roma Capitale è stata avviata, con Del. G. C. 317 del 21/9/2011, in quattro Municipi, la sperimentazione di una nuova modalità di erogazione dell’assistenza domiciliare per persone con disabilità e anziani. La riforma si basa su quattro principi fondamentali:

equità sociale; efficienza; programmabilità; controlli.

Attraverso la riforma dei servizi domiciliari alla persona, che successivamente e sulla base dei risultati della sperimentazione verrà estesa all’intero territorio romano, si intende uniformare su tutta l’area cittadina la domanda di accesso al servizio, stabilendo dei criteri standard di individuazione del bisogno e presa in carico, e garantendo il rispetto dell’equità sociale.

Al fine di favorire l’equità sociale, un punto cardine della riforma è quello di incrementare il numero di cittadini fruitori e la qualità dei servizi erogati, ridefinendo le tipologie di assistenza, anche con l’introduzione di sistemi innovativi di intervento, sempre però in coerenza con i reali bisogni dei cittadini; la riforma prevede inoltre l’applicazione di un procedimento in grado di facilitare la libertà di scelta da parte dell’utente, in base al suo effettivo bisogno, definito nel Piano di Intervento Personalizzato.

Al fine di contrastare il rischio di creare condizioni di mono/oligopolio e per mantenere vivo lo spirito del processo di accreditamento, secondo cui il diritto di

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scegliere rappresenta uno dei capisaldi del progetto di riordino, nella riforma viene evidenziata l’opportunità di aprire le liste degli enti accreditati su tutto il territorio romano.

Altro obiettivo rilevante della riforma è garantire la stabilità lavorativa degli operatori sociali e la loro professionalità, con l’obbligo per gli enti gestori di prevedere corsi di aggiornamento a favore dei propri operatori.

La Riforma intende infine individuare un sistema unico di valutazione della qualità dei servizi erogati dagli organismi del terzo settore, uniforme su tutto il territorio cittadino.

Tale riorganizzazione dei servizi è un insieme di intenti che, come si è visto in precedenza, dovrà essere sottoposto a verifica, attraverso una simulazione di intervento nei quattro municipi pilota, per valutare se alcuni processi dovranno essere rimodulati per essere accessibili ai bisogni del cittadino. Il Municipio XII, in attesa della conclusione della sperimentazione nei quattro Municipi pilota, sta iniziando un’analisi dei bisogni assistenziali di tutti gli utenti in carico al Servizio (inseriti nel S.A.I.S.H. ed in lista di attesa) al fine di predisporre, per quanto possibile in questa fase, le condizioni per il successivo avvio della riforma.

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7. L’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI CON LE ALTRE POLITICHE DELLO SVILUPPO LOCALE

Negli ultimi decenni il sistema di welfare italiano è stato al centro di profonde trasformazioni, particolarmente negli ambiti della sussidiarietà verticale ed orizzontale. Riguardo la prima, si è assistito ad un capovolgimento dei meccanismi di attribuzione di compiti e funzioni, legislativi ed amministrativi, dal centro alla periferia, identificando nella dimensione territoriale, quella più prossima al cittadino, il luogo e l’ambito decisionale da cui partire per l’implementazione delle politiche. D’altro canto, il versante della sussidiarietà orizzontale ha aperto, in direzione della governance, l’accesso nell’agone del sistema di welfare ad una serie di soggetti diversi da quelli istituzionalmente deputati, in una logica di complementarietà di servizi ed interventi.

Entrambi questi processi hanno provocato una complessificazione del sistema, ora composto da una serie di attori, pubblici a vari livelli di governo, del privato sociale, ed anche, in alcuni casi del privato for profit. In tale scenario si rende indispensabile prevedere ed attuare processi di integrazione tra gli attori coinvolti, pena la disgregazione del sistema; al tempo stesso si va sempre più facendo strada tra gli addetti ai lavori la consapevolezza che il concetto di sociale riferito alle politiche non può che aprirsi all’interdipendenza tra sociale, sanitario, istruzione e formazione professionale, occupazione, realtà urbana e politiche abitative, cultura e sport, in una lettura globale della persona. E dunque l’integrazione si pone oggi, particolarmente al livello municipale, quello più vicino al cittadino, come processo di primaria importanza per tenere insieme e far esprimere al meglio ciascun ambito, nella relazione con gli altri. 7.1. L’integrazione con il sistema sanitario Il primo e più prossimo sistema con cui il sociale in senso stretto deve necessariamente interagire, come primo gradino per una lettura globale dei bisogni della persona, è senza dubbio quello sanitario. Forse per tale motivo, la cornice normativa che regolamenta l’integrazione socio-sanitaria, a livello nazionale ed ancor più regionale, è corposa ed in continua evoluzione, e costituisce un punto di partenza fondamentale per le prassi operative; che però, in molti casi, faticano comunque a decollare. Il Punto Unico di Accesso Integrato (P.U.A.) Il primo passaggio fondamentale di tale processo è costituito dal momento dell’accoglienza integrata del cittadino, che nella Regione Lazio è stata attribuita ai P.U.A.

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Nel territorio del Municipio XII l’attivazione del P.U.A. è stata concordata tra l’amministrazione municipale ed il Distretto 12 della A.S.L. Roma C, attraverso la firma dell’apposito Protocollo d’Intesa nel maggio 2009; a tale atto formale è poi seguito, nei mesi successivi, un corso di formazione, rivolto agli operatori – del Servizio Sociale municipale e dei Servizi del Distretto A.S.L. – che avevano manifestato interesse a far parte del pool che avrebbe poi dovuto occuparsi del nascente servizio. Servizio che si è quindi avviato in via sperimentale, prevedendo, a partire dal febbraio 2010, la presenza di un operatore del Distretto Sanitario nella sede del Segretariato Sociale municipale.

Già dopo qualche mese hanno iniziato ad emergere alcune criticità, legate presumibilmente a fattori sia oggettivi sia soggettivi: da un lato infatti la collocazione logistica, con un’unica stanza a disposizione, non favoriva la possibilità di lavorare insieme, aggiungendosi un ulteriore operatore a quelli già presenti nel Segretariato; e contemporaneamente la carenza di risorse umane della A.S.L., per di più collocate anche in presidi lontani dalla sede del P.U.A., non facilitava la presenza degli operatori sanitari. D’altro canto il permanere del servizio nella sede “storica” del Segretariato Sociale rendeva difficile per il cittadino (e forse anche, in parte, per gli operatori) identificare il P.U.A. come qualcosa di nuovo e diverso dal Segretariato Sociale: e dunque le richieste presentate al P.U.A. continuavano a mantenere la caratteristica prevalente di richieste “sociali”, piuttosto che “socio-sanitarie”.

L’insieme di tali elementi ha fatto sì che col tempo la presenza degli operatori del Distretto si sia affievolita sino a scomparire del tutto.

Va peraltro tenuto conto che da tempo era stato previsto di trasferire il P.U.A.

in locali della A.S.L., più adeguati degli attuali – anche se, come si è visto a proposito del Segretariato Sociale, al momento si è trovata una collocazione migliore della precedente attraverso l’utilizzo di due box; locali che sarebbero comunque contigui al Servizio Sociale municipale. Tale trasferimento sta richiedendo, per motivi organizzativi di alcuni Servizi del Distretto, un tempo maggiore di quello preventivato; ma dovrebbe essere quasi giunto a definizione.

Si può dunque ragionevolmente ritenere che con la nuova collocazione logistica, supportata dalle nuove e più stringenti Linee d’Indirizzo sui P.U.A. emanate con la Deliberazione della Giunta Regionale 315 del luglio scorso e dalla riorganizzazione del Segretariato Sociale, si possa riavviare un percorso che aveva avuto un inizio comunque promettente ed interessante.

Tale riavvio andrà evidentemente supportato con idoneo percorso formativo, dati i mutamenti, di contesto e di personale, che nel frattempo sono avvenuti. L’integrazione tra i diversi percorsi assistenziali Il P.U.A. è certamente un elemento nodale dell’integrazione tra Servizi sociali e sanitari, ma non può essere l’unico, pena il rischio di aprire metaforicamente una porta e trovarsi davanti … il vuoto. Nel corso di questi anni la realtà operativa dei Servizi sociali e sanitari del territorio ha camminato, tra luci ed ombre, nel percorso di integrazione. Le luci sono

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riscontrabili nelle molteplici occasioni di collaborazione e confronto sulle singole situazioni che, anche in mancanza di cornici organizzativo-gestionali precise in tal senso, sono state portate avanti dagli operatori. In particolare vale la pena di evidenziare il lavoro svolto nell’ambito delle persone con disabilità, sia per l’attivazione dei servizi domiciliari S.A.I.S.H., sia nell’ambito dei G.L.H. per l’integrazione scolastica.

Le ombre sono riscontrabili principalmente nella discontinuità di tali occasioni di collaborazione, più frequenti tra alcuni servizi e meno tra altri, in alcuni periodi piuttosto che in altri. Ciò provoca spesso la necessità - per cittadini già in situazione di fragilità quali sono spesso quelli che si rivolgono ai servizi sociali e sanitari – di costruire autonomamente i propri percorsi, con il rischio di dover seguire un tracciato, “lungo il quale troverà uno, due, dieci operatori, ognuno dei quali gli darà una fetta di prestazioni per una fetta del suo problema”.36 Per tali motivi nel percorso di costruzione del Piano è emersa in maniera pressoché unanime tra gli operatori municipali e dei Servizi A.S.L. l’esigenza di dare forma e regolamentazione a tali collaborazioni, attraverso l’elaborazione di nuovi protocolli di intesa Municipio/A.S.L. – o la revisione di quelli già esistenti - al fine di concordare modalità di invio reciproco degli utenti e sviluppare una presa in carico congiunta. In particolare si è concordato di procedere al più presto alla costituzione di gruppi di lavoro, con la partecipazione di operatori municipali e della A.S.L., con i seguenti obiettivi:

revisione del protocollo d’intesa con il servizio Tutela Salute Mentale e Riabilitazione nell’Età Evolutiva;

elaborazione di nuovi protocolli d’intesa con il Dipartimento di Salute Mentale ed il Servizio per le Tossicodipendenze per il trattamento delle situazioni familiari complesse.

7.2. L’integrazione con i sistemi dell’istruzione e della formazione L’istruzione e la formazione, come la salute, costituiscono beni essenziali e diritti fondamentali dei cittadini, che però, in particolari momenti o situazioni incontrano nei loro percorsi difficoltà che possono diventare insormontabili se le persone non vengono adeguatamente supportate; ostacoli che contribuiscono a creare o rinforzare carriere personali di disagio sociale, lavorativo, familiare. Per tali motivi l’integrazione con i sistemi dell’istruzione e della formazione costituisce un obiettivo fondamentale del Servizio Sociale. Nella realtà municipale in questi anni si sono costruite delle collaborazioni; tra queste, una in particolare è stata formalizzata attraverso un Accordo di Programma, sottoscritto nel 2008 da Municipio XII, A.S.L. Roma C, Rete Interscolastica Municipio XII, con l’obiettivo di mettere in rete il lavoro dei diversi Servizi, nell’ambito delle disabilità e più in

36 Diomede Canevini M., Documentazione professionale e valutazione degli interventi, Fondazione Zancan, Padova, 1993; p. 84.

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generale del disagio dei minori. Dagli incontri di costruzione del Piano – cui ha partecipato anche l’Amministrazione Provinciale - è stata condivisa la necessità e la volontà di ricomprendere in tale Accordo anche la Provincia stessa, con l’obiettivo di estendere il lavoro di integrazione a favore degli studenti delle scuole superiori. Negli ultimi anni si è inoltre sviluppato un proficuo lavoro con le scuole del territorio, anche grazie all’attivazione di specifici progetti, finanziati con fondi ex L. 285/97 e realizzati all’interno degli istituti scolastici. Con i sistemi della formazione professionale e di orientamento al lavoro le collaborazioni sono state, in questi anni, per lo più limitate ai singoli casi seguiti, in particolare con il Centro di Orientamento al Lavoro (C.O.L.), con il quale sono state messe in atto, nel tempo, proficue collaborazioni. E dunque si ritiene che proprio dal C.O.L., che ha preso parte ad alcuni incontri di costruzione del Piano, sarebbe utile ripartire per ampliare le collaborazioni anche con il mondo della formazione professionale. 7.3. L’integrazione con il mondo del lavoro e della produzione Se è vero, come recita l’art. 1 della Costituzione, che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, è anche vero che nella situazione odierna tale diritto/dovere del cittadino è diventato una meta da raggiungere, talvolta un miraggio, talvolta un tesoro prezioso che una volta perso, soprattutto in alcune fasce d’età, è estremamente difficile ritrovare. Per tali motivi è necessario oggi da un lato sviluppare maggiormente alcuni percorsi “tradizionali” quali le borse-lavoro, utilizzandoli con modalità innovative affinché – per dirla con un vecchio adagio – insegnino davvero alle persone a “pescare” per il domani, oltre a fornir loro il “pesce” per mangiare oggi.

L’altro percorso che invece occorre implementare al più presto, e su cui dunque si intende lavorare all’interno della realizzazione del Piano, è la creazione di sinergie tra il Municipio e le realtà produttive del territorio. Si tratta, per il nostro Servizio, di un campo totalmente nuovo, poiché - a parte alcune singole collaborazioni occasionali in concomitanza con la predisposizione di borse-lavoro - negli ultimi 10 anni non c’è stato sostanzialmente niente. E dunque si tratta di un percorso tutto da costruire, che si ritiene possa svilupparsi lungo due direttrici:

nel futuro più prossimo porre le basi per una collaborazione con imprese già identificate, come quelle presenti nella zona di Santa Palomba; collaborazione che peraltro contribuirebbe ulteriormente alla valorizzazione di tale area, in coerenza con la serie di interventi che sono stati promossi e sviluppati in questi anni;

con un’azione di più ampio respiro volta a censire le realtà produttive del territorio, attraverso la collaborazione – o comunque l’acquisizione di informazioni –con la Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Roma.

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7.4. L’integrazione con le politiche abitative e del patrimonio Come già visto in precedenza, il problema dell’alloggio costituisce un nodo fondamentale, la cui mancanza, o la perdita ad un certo punto del ciclo della vita, genera spesso una catena di effetti negativi. Del resto, se Roma detiene diversi record negativi in ambito abitativo (da quello degli sfratti per morosità a quello del numero di famiglie in graduatoria per un alloggio di edilizia residenziale pubblica, alla percentuale di aumento di case pignorate),37 anche il nostro Municipio non è esente da tale problematica, poiché accanto a quartieri benestanti troviamo quartieri di ceto sociale medio, dove nell’attuale situazione di crisi anche un solo elemento scatenante può provocare la perdita dell’alloggio. Nel territorio del Municipio XII il tema presenta dunque una duplice dimensione:

coloro che, per motivi diversi (sfratto, separazione, …), perdono la casa in cui hanno abitato sino a poco tempo prima, ed hanno la necessità di trovare una nuova collocazione; rientrano in questo ambito anche categorie svantaggiate –quali ad esempio le persone con disabilità o disagio psichico – per le quali sarebbe necessario poter contare su riserve di posti di edilizia popolare, allo scopo di favorirne l’autonomia;

la presenza nel territorio di importanti agglomerati di edilizia popolare (Fonte Ostiense, Spinaceto, Santa Palomba) e di due residence per l’accoglienza dei nuclei familiari in stato di emergenza abitativa. La gestione di tali percorsi rimane, al momento, nettamente separata, con il

Servizio Sociale municipale che opera con gli strumenti a propria disposizione (sostanzialmente, la D.C.C. 163/98, supportata ove necessario dalla D.C.C. 154/97) ma senza un reale potere di incidere, alla lunga, nelle situazioni. Per tali motivi appare quanto mai necessario cercare sinergie con gli Uffici delle Politiche Abitative, pur nella consapevolezza che un’integrazione a più ampio raggio va ricercata a livello cittadino. In particolare, un’azione su cui si ritiene necessario puntare nel prossimo futuro è l’impostazione di un Protocollo d’Intesa con gli uffici delle Politiche Abitative, con il duplice obiettivo di rispondere alle emergenze alloggiative e di venire incontro alle esigenze delle persone svantaggiate con una riserva di abitazioni a loro favore. 7.5. L’integrazione con i sistemi della sicurezza e della giustizia L’ampiezza territoriale del Municipio, unita alla diversificazione socio-demografica, fa sì che vi siano compresi molti quartieri periferici ed ultra periferici, in alcuni dei quali il problema della sicurezza riveste un’importanza significativa. Certamente è necessario guardare tali quartieri non solo attraverso la lente delle criticità: le periferie sono infatti, per chi le sa analizzare, degli straordinari osservatori dei processi sociali, e possono divenire laboratori di forme nuove di

37 Comunità di Sant’Egidio, Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio, Leonardo International, Milano, 2011; p. 65.

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socialità e solidarietà; ciò non è però possibile se non si attivano tutte le sinergie possibili tra i diversi attori, istituzionali e non. Per tali motivi già da diversi anni nel nostro Municipio si sono attivati alcuni progetti, in sinergia con le Forze dell’Ordine, che affrontassero il tema della sicurezza in alcune zone particolarmente “calde” del territorio, coniugando l’attenzione alla legalità con percorsi di mediazione sociale e di valorizzazione delle risorse. Dei progetti, descritti in maniera più dettagliata nelle apposite schede, uno (“Un arcobaleno a Santa Palomba”) è attivo nell’omonimo quartiere dal 2007, con fondi inizialmente del Dipartimento Politiche per la Sicurezza ed ora del Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute; l’altro (“Cittadini vicini”) è in attesa di attivazione nel quartiere di Spinaceto, attraverso l’utilizzo di fondi regionali. Nello scorso mese di luglio il Municipio, in partenariato con il N.A.E. del XII Gruppo e con alcune Cooperative riunite in A.T.I., ha inoltre partecipato ad un bando regionale con il progetto “Sportello mobile per la sicurezza”, del quale ancora non si conosce l’esito. Al di là degli interessanti risultati che tale lavoro ha concretamente prodotto, in particolare nel quartiere di Santa Palomba, l’elaborazione dei progetti e, lì dove già avvenuta, la successiva implementazione ha favorito la costruzione di rapporti fattivi di collaborazione con i sistemi della sicurezza, ed in particolare con il N.A.E., che costituiscono una base solida su cui costruire nel futuro ulteriori azioni. Un altro aspetto rilevante in questo ambito è costituito dall’integrazione con i Servizi Sociali operanti presso il Ministero della Giustizia, sia per la fascia adulta (gli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna) che per i minori. Nel corso di questi anni i rapporti con tali servizi hanno avuto per lo più un carattere di occasionalità, restando dunque legati alle singole situazioni, con una maggiore frequenza di collaborazioni nell’area dei minori rispetto agli adulti. Area dei minori che nell’ultimo anno, con il trasferimento nel campo nomadi di Castel Romano dei nuclei provenienti dal campo della Martora, ha visto un forte incremento del numero di minori che commette reato; anche per questo motivo si è evidenziata la necessità, condivisa con gli operatori dell’Ufficio di Servizio Sociale Minori del Ministero di Giustizia, di creare maggiore sistematicità nei rapporti tra i servizi coinvolti. Si è pertanto concordemente deciso di attivare al più presto un gruppo di lavoro interservizi con l’obiettivo di elaborare un Protocollo d’Intesa tra Municipio XII ed Ufficio di Servizio Sociale Minori del Ministero della Giustizia, che definisca modalità e procedure per favorire una collaborazione più sistematica. Riguardo alla fascia di utenza adulta, seguita dagli U.E.P.E., non è stato ancora possibile, al momento, porre le basi per una collaborazione più sistematica; il lavoro dei prossimi anni dunque dovrà mirare a rinforzare le collaborazioni, ponendosi anche qui come obiettivo – ma in questo caso di medio-lungo periodo – la possibile elaborazione di un apposito Protocollo d’Intesa.

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8. LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE38

Il personale del Servizio Sociale si caratterizza per un alto numero di figure tecniche (19 su 40) in una proporzione che non si riscontra neppure nell’Unità Organizzativa Tecnica.

Del resto negli anni, il Servizio Sociale ha visto crescere in maniera esponenziale le competenze connotate da una forte progettualità culminate con l’approvazione del primo Piano Regolatore Sociale (così come denominato nella sua prima edizione).

Il forte profilo progettuale che caratterizza i servizi richiede poi un’adeguata azione amministrativa a sostegno per consentirne la piena realizzazione.

8.1. Le risorse professionali

La recente nomina delle nuove posizioni organizzative, insediatesi dal 1° agosto 2011, ha dato il via ad un processo di profonda ristrutturazione nell’organizzazione degli Uffici e del personale.

Il primo elemento di novità è stato costituito dallo sdoppiamento del Servizio Sociale in un settore tecnico ed uno amministrativo, ognuno con a capo una propria P.O.

Questo sdoppiamento ha senza dubbio sottolineato e sancito l’esistenza di una “doppia anima”, quella progettuale (tecnica) e quella gestionale (amministrativa).

Prevedere una doppia guida (tecnica ed amministrativa) è, in questo momento, un investimento per il futuro, nel quale si auspica di cogliere i migliori frutti.

Prima del recente insediamento, di cui si è detto, il Servizio Sociale aveva organizzato i propri Uffici per aree, ognuna delle quali era formata da uno o più tecnici e da uno o più amministrativi secondo la seguente struttura:

38 Questo capitolo è stato elaborato dalla P.O. Amministrativa del Servizio Sociale.

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Area Servizio/Ufficio Categoria Unità di personale

P.O. D 1 Front Office Area Amministrativa C 2 Servizio Psicologico Servizio Psicologico D 1 Responsabilità familiari e diritti dei minori Area Tecnica D 4

Area Amministrativa - Responsabile D 1

Area Amministrativa C 2 Disabilità Area Tecnica D 6

Area Amministrativa - Servizio assistenza scolastica disabili C 1

Area Amministrativa - Servizio assistenza domiciliare disabili C 2

Terza Età Area Tecnica - Servizi domiciliari residenziali e semiresidenziali - Dimissioni protette

D 3

Area Amministrativa - Servizi domiciliari residenziali e semiresidenziali - Dimissioni protette

C 1

Area Amministrativa - Centri Anziani e soggiorni - Responsabile D 1

Area Amministrativa - Centri Anziani e soggiorni C 2

Area Amministrativa - SAISA C 1 Contrasto alla povertà Area Tecnica D 3 Area Amministrativa C 4 Piano Regolatore Sociale e Legge 285 Area Tecnica - Responsabile D 1

Area Amministrativa - Responsabile D 1

Area Amministrativa C 2 Totale complessivo 39

In questa organizzazione la parte tecnica progettuale “guidava” anche la

successiva esecuzione e realizzazione gestionale del servizio. Questo modello aveva il pregio di creare un unicum sull’area, ovvero un

team misto (amministrativi e tecnici) che operavano, a livelli diversi, per il

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raggiungimento dell’obiettivo: progettazione e avvio di un nuovo servizio, presidio, gestione e miglioramento di servizi esistenti.

Di contro favoriva, soprattutto sotto il profilo amministrativo, un rapporto 1/1 operatore-procedura, nel senso che alcuni operatori amministrativi si “specializzavano” solo in alcuni servizi e non in altri benché avessero delle analogie (ad esempio un operatore era “specializzato” nel S.A.I.S.H., ma non conosceva affatto il S.A.I.S.A.).

Peraltro, la difficilissima situazione economica con gli inevitabili riflessi sul Bilancio dell’Amministrazione Capitolina ha quasi imposto una riorganizzazione del lavoro con un forte presidio del settore amministrativo sull’attività di impegno e liquidazione e, di conseguenza, una razionalizzazione degli Uffici che assecondasse l’esigenza di raggruppare i servizi anche sulla base di risorse, procedure e caratteristiche comuni.

La parte amministrativa si è quindi così strutturata per recuperare, lì dove era opportuno, l’unitarietà delle competenze in base alla similitudine delle procedure, facilitare la creazione di gruppi di lavoro su procedure omogenee, favorire il trattamento omogeneo di dati finanziari e banche dati utenti.

E’ evidente che, dall’attuale contesto economico di forte sofferenza, ne esce parzialmente ridimensionata anche la capacità progettuale (poche risorse economiche, poche possibilità di nuovi servizi) e tuttavia, quasi paradossalmente, è questo il momento in cui deve essere amplificata la capacità di lettura del bisogno per cogliere, ma soprattutto selezionare adeguatamente, i segnali che provengono dal territorio ed indirizzare le poche risorse, al momento disponibili, su un’area di intervento piuttosto che su un’altra.

Per questi motivi, la parte tecnica ha subito meno cambiamenti ed ha preferito conservare la struttura “tematica” precedente poiché ritenuta ancora adeguata e funzionale a quella lettura del bisogno di cui si parlava prima.

Di fatto, quindi, l’attuale organigramma del Servizio Sociale è costituito come segue:

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Settore Ufficio/Servizio Categoria Operatori Amministrativo P.O. D 1

Segreteria e supporto ai servizi C 1 Servizi di prima accoglienza C 3 Progetti innovativi e gestione del Piano Sociale Municipale - Responsabile D 1

Progetti innovativi e gestione del Piano Sociale Municipale C 2

Servizi di gestione delle strutture residenziali e semiresidenziali - Responsabile D 1

Servizi di gestione delle strutture residenziali e semiresidenziali C 3

Servizi domiciliari e di assistenza alla Persona C 3 Servizi domiciliari e di assistenza alla Persona - Servizi per le attività di socializzazione della terza età C 1

Servizi per le attività di socializzazione della terza età - Responsabile D 1

Servizi per le attività di socializzazione della terza età C 1 Servizi di sostegno economico C 3

Totale 21

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Settore Ufficio/Servizio Categoria Operatori Tecnico P.O. D 1

Servizio Psicologico D 1 Servizi Famiglia e Minori - Responsabile D 2 Servizi Famiglia e Minori D 4 Servizi per la Disabilità - Responsabile D 1 Servizi per la Disabilità D 2 Servizi per l’Integrazione scolastica e sociale dei disabili D 1 Servizi per la Terza età - Responsabile D 1 Servizi per la Terza età D 2 Servizio Contrasto alla Povertà - Responsabile D 1 Servizio Contrasto alla Povertà D 1 Ufficio di Piano, Progetti L. 285/97, Progetti innovativi, Servizio Segretariato Sociale - Responsabile D 1

Ufficio di Piano, Progetti L. 285/97, Progetti innovativi, Servizio Segretariato Sociale D 1

Tecnico Totale 19

Totale complessivo 40

Proseguendo nell’analisi dei diversi profili del personale, la tabella che

segue ne propone la distribuzione all’interno delle singole categorie e secondo il profilo professionale:

Settore Qualifica Categoria Operatori Amministrativo E.A.N. C 2 F.A. D 4 I.A. C 14 Ins.Sc. Inf. C 1 Amm.vo Totale 21 Tecnico Ass. Sociale D 17 Funzionario Servizi Sociali D 1 Psicologo Direttivo D 1 Tecnico Totale 19 Totale complessivo 40

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Infine è utile anche verificare le tipologie contrattuali ed il diritto a fruire dei benefici della Legge 104/92 per avere un quadro completo anche delle ore/lavoro disponibili:

Categoria Profilo Legge 104/92 Part Time Tempo determinato

D Amministrativo 2 Tecnico 3 6 4 D Totale 5 6 4

C Amministrativo 1 2 Educativo 1 C Totale 1 3

Totale complessivo 6 9 4

Prima di affrontare il discorso sul fabbisogno, evitando generiche

lamentazioni sulla carenza del personale, si ritiene utile analizzare la composizione per fasce di età degli operatori dei servizi anche per dare all’analisi un taglio prospettico, una chiave di lettura che tenga conto non tanto e non solo del qui ed ora, ma anche della sua evoluzione nel tempo:

Profilo Categoria Fascia di Età Operatori Amministrativo C 30-39 4 40-49 1 50-59 6 60-65 3 C Totale 14 D 30-39 1 50-59 3 D Totale 4 Amministrativo Totale 18 Educativo39 C 50-59 3 Educativo Totale 3 Tecnico D 20-29 1 30-39 7 40-49 5 50-59 5 60-65 1 Tecnico Totale 19 Totale complessivo 40

39 Il personale educativo svolge funzioni amministrative – e dunque nelle altre tabelle è ricompreso in quest’ultimo.

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Pur non potendo dimenticare che l’età della pensione si allontana a colpi di

leggi di stabilità, non si può non notare come, nel profilo amministrativo, vi siano 9 dipendenti nella fascia 50-59 anni (cui vanno aggiunti i 3 dipendenti del profilo educativo) e 3 dipendenti nella fascia 60-65, per un totale di 15 dipendenti (su 21) non più giovanissimi e per i quali, nel tempo, va previsto un adeguato ricambio; anche perché si tratta di dipendenti maturi ed esperti, con notevole bagaglio professionale; 3 di questi in particolare hanno responsabilità di Settore o Ufficio e quindi il loro avvicendamento va adeguatamente programmato.

Nel profilo tecnico la situazione è leggermente migliore con “solo” 6 Assistenti Sociali tra i 50 ed i 65 anni. 8.2. La dotazione strumentale dei servizi sociali

In un momento in cui l’Amministrazione di Roma Capitale investe in progetti ad alto contenuto tecnologico come quello relativo alla dematerializzazione degli atti, si registrano ancora (sebbene in continua diminuzione) sacche di “non adeguatezza” delle dotazioni strumentali.

Nello schema che segue si evidenzia come ci siano ancora due operatori senza un proprio PC ed uno che supplisce alla temporanea mancanza con un notebook.

Va detto che il Municipio, nell’allinearsi alla politica dell’Amministrazione centrale di creare una struttura in grado di rifornire e sostenere gli Uffici nel superare uno storico gap tecnologico, si è dotata di un proprio Ufficio, Sistemi informativi e reti, che sta sostenendo il Servizio Sociale anche nella risoluzione di molteplici problemi legati anche alla vetustà di alcune apparecchiature.

Settore Categoria

Ope

rato

ri

PC

Port

atile

Stam

pant

e

Mul

tifu

nzio

ne

Scan

ner

Amministrativo C 17 14 1 7 1 1

D 4 4 1 2

Amministrativo Totale 21 18 1 8 3 1

Tecnico D 19 18 1 6 1

Tecnico Totale 19 18 1 6 1

Totale complessivo 40 36 2 14 4 1

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L’obiettivo da raggiungere è da un lato quello di un rapporto operatore/PC

di 1/1, e dall’altro di avere strumenti tecnologicamente al passo con le attuali applicazioni informatiche; la dotazione di scanner, necessari alla protocollazione, va fortemente implementata.

Per quanto riguarda la dotazione di applicazioni informatiche “di base”, la situazione è la seguente (limitatamente al settore amministrativo):

Settore Categoria

Ope

rato

ri

SAP

- Pr

od./

Vis.

SAP

- Ru

oli

Prot

ocol

lo

Web

Ve

rifi

che

anag

rafi

che

CUP

DU

RC

SISE

T

SISS

ISEE

net

DD

D

Amministrativo C 17 9 3 15 11 2 2 1 1 2 1

D 4 3 2 3 2 3 2 Amministrativo Totale 21 12 5 18 11 4 5 1 1 2 3

Totale complessivo 21 12 5 18 11 4 5 1 1 2 3

In questo caso occorrerebbe definire un set minimo di applicazioni che deve

essere presente sulle postazioni degli operatori del settore amministrativo e che dovrebbe essere il seguente:

1. SAP (almeno in modalità di visualizzazione); 2. Protocollo Web; 3. Verifiche anagrafiche; 4. Accesso allo sportello previdenziale per il rilascio del D.U.R.C.

Inoltre ciò che manca totalmente è un database unico con i dati dei cittadini

fruitori dei diversi servizi erogati. Tale strumento concorrerebbe infatti in maniera decisiva a dare omogeneità e univocità almeno alla platea di utenti che a quei servizi afferiscono; inoltre offrirebbe gli strumenti per una reale standardizzazione dei costi e delle procedure di accesso ai servizi e aprirebbe scenari di indubbio interesse per arrivare a definire procedure comuni di gestione delle risorse economiche. Per tali motivi una delle principali azioni di sistema che si intende perseguire nel prossimo futuro è proprio la creazione di una banca dati unificata del Servizio Sociale.

Gli stessi dati forniti a consuntivo, o in sede di previsione di bilancio o mensilmente attraverso il controllo di gestione, saranno così maggiormente oggettivi, e rilevati a partire da una fonte di dati univoca per tutti.

Il Municipio, in assenza di uno strumento di lavoro così importante, si è dato una propria banca dati sia per quanto riguarda gli utenti “attivi” che per quelli in lista d’attesa.

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8.3. Il fabbisogno formativo per la formazione continua

Gli operatori dei Servizi Sociali, siano essi amministrativi o tecnici, si trovano a lavorare in un contesto variegatissimo di servizi, con differenti normative di riferimento, oltre ad esser chiamati a gestire ingentissime risorse economiche.

In sostanza, l’operatore del Servizio Sociale non è un “impiegato normale” ma una persona che deve avere un bagaglio professionale che preveda una robusta preparazione sotto il profilo amministrativo, sia in grado di gestire relazioni complesse, abbia un buon livello di confidenza con le tecnologie informatiche ed abbia, dote che forse necessita più di altre, capacità di gestire le criticità (problemi di bilancio, pressione dell’utenza, conflitti con la stessa, penuria di ordinari strumenti di lavoro, come l’attuale carenza di carta).

In questo contesto la formazione continua deve avere il significato di mettere a regime un sistema che preveda aggiornamenti continui sulla normativa che regola i servizi con particolare riferimento, soprattutto per gli operatori amministrativi, a tutti quegli aspetti legislativi che regolano appalti e gare. In particolare, sarà necessario supportare con percorsi formativi ad hoc sia la riorganizzazione del Segretariato Sociale che il processo di monitoraggio e valutazione della qualità, descritti nei capitoli precedenti.

Per gli operatori tecnici – oltre alla necessità di mantenersi aggiornati dal punto di vista normativo, come i colleghi amministrativi – va tenuta alta l’attenzione sugli aspetti professionali e metodologici, per poter offrire ai cittadini un servizio che mantenga un buon livello di qualità.

Si ritiene che ciò sia perseguibile non solo favorendo la partecipazione degli operatori ad appositi corsi formativi, ma anche attraverso percorsi di supervisione professionale. La supervisione infatti permette ai professionisti di distanziarsi dall’operatività, per “rileggere”, con l’aiuto di un esperto esterno, luci ed ombre del proprio operato; effettuata all’interno del Servizio, inoltre, la supervisione può favorire il rafforzamento di un buon clima organizzativo. 8.4. Le criticità, gli obiettivi e le priorità

Dal lavoro dei tavoli e dai confronti con cittadini e associazioni, nonché dagli indirizzi degli organi istituzionali del Municipio è emersa la necessità di dar corso ai progetti descritti in forma generale nel cap. 5, dei quali si possono rintracciare nell’allegato le singole schede.

Per il momento si può intanto dare una visione d’insieme attraverso una

scheda riepilogativa dei fondi utilizzati nell’anno 2011 e delle prospettive che, compatibilmente con l’assegnazione dei fondi, vengono delineate per gli anni 2012 e 2013.

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Fondi utilizzati anno 2011

SERVIZIO FONDI ORDINARI MUNICIPALI (A) FONDI LEGGE 328/00 (B)

FONDI NON AUTOSUFFICIENZA (C) solo

vincolo 00FPS

FONDI INTERVENTI

SOCIO-SANITARI (D) solo vincolo

0FSS

ALTRI FONDI REGIONE LAZIO (E)

FONDI DIPARTIMEN

TO (Nulla Osta) (F)

Altri Fondi (Provincia, Stato, ecc)

(G )

ALTRI RESIDUI (D-

E-F-G) TOTALI

Competenza Residui Competenza Residui Competenza Residui SAISH € 2.069.449,96 € 125.459,70 € 72.000,00 € 145.000,00 € 2.411.909,66

ASSISTENZA INTEGRATIVA € 14.154,00 € 14.154,00

ASSISTENZA INDIRETTA € 205.286,85 € 54.713,15 € 260.000,00 SAISH SCUOLE € 1.466.349,78 € 14.050,97 € 28.300,00 € 1.508.700,75 SAISA € 429.614,26 € 100.000,00 € 19.653,64 € 29.653,64 € 578.921,54 Emergenza Freddo € 3.189,82 € 3.189,82 Cittadini vicini € 16.928,57 € 152.000,00 € 168.928,57 SISMIF € 130.000,00 € 130.000,00 CASE FAMIGLIA MINORI € 929.162,91 € 37.000,00 € 966.162,91 Delib. 237/00 Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.

€ 51.606,79 € 51.606,79

CEDAF "LA CASA DEL SOLE" € 14.448,72 € 14.448,72 CEDAF "LA COMPAGNIA" € 189.141,40 € 189.141,40 CEDAF “LA COMPAGNIA" € 33.109,88 € 10.000,00 € 43.109,88 CENTRI ANZIANI € 85.422,32 € 40.073,59 € 56.541,92 € 182.037,83

CASE DI RIPOSO ANZIANI € 40.492,60 € 16.500,00 € 56.992,60

CD DISABILI ADULTI € 113.944,19 € 73.000,00 € 186.944,19

CONTR. FAMIGLIE AFFIDO € 45.995,00 € 45.995,00

CONTRIB. ECONOMICI NAM € 86.451,82 € 19.045,00 € 67.600,00 € 173.096,82

CONTR. ECONOMICI NIA € 23.627,50 € 23.627,50

CONTR. ECONOMICI NAB € 8.619,00 € 95.286,85 € 103.905,85

CONTRIBUTO DEL. 163/98 € 78.690,92 € 78.690,92

PUNTI BLU PER ANZIANI € 21.700,00 € 21.700,00

328-DIMISSIONI PROTETTE € 40.000,00 € 40.000,00

328- LABORAT.RICREATIVI € 120.000,00 € 120.000,00 328- BREVI VACANZE € 26.000,00 € 26.000,00 328- GIOCOESTATE € 20.000,00 € 20.000,00 328- MOBILITA' FACILITATA € 40.000,00 € 40.000,00

328-CEDAF "A. SORDI" € 215.025,61 € 90.632,73 € 305.658,34

328-CEDAF "A. SORDI" € 41.445,53 € 41.445,53 328-PROG. ONCOLOGICO € 38.461,54 € 38.461,54 328-CD ADOLESCENTI MEDIO- GRAVI € 150.800,00 € 150.800,00

Totale € 7.995.630,16

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Progetti attivati o da attivare ad isorisorse per il Municipio

SETTORE Titolo progetto Progetto nuovo

Progetto confermato

dal Piano prec. Provenienza fondi utilizzati Importo complessivo Durata progetto

Contrasto alla povertà

Banco alimentare X --------------------- € 0,00 2011-2013

Il Municipio nel verde X --------------------- € 0,00 2012-2013

Non solo carcere X Piano provinciale 2007 per l’integrazione dei cittadini neocomunitari € 40.000,00 2011-2012

Famiglia e minori Bullismo, condotte sociali aggressive ed illegalità X Fondi Del. Reg. 13/3/2009, n. 147 € 50.000,00 2012-2013

Dipendenze: assunzione impropria di sostanze psicotrope ed alimenti, uso improprio di strumenti informatici X Fondi Del. Reg. 13/3/2009, n. 147 € 70.000,00 2012-2013

Terza età Assistenza leggera X --------------------- € 0,00 2012-2013

Progetti trasversali

Pasti a domicilio X Fondi Bilancio Dipartimento Promozione

Servizi Sociali e Salute – liquidati direttamente dal Dipartimento

2011-2013

Un arcobaleno per Santa Palomba X Fondi Bilancio Dipartimento Promozione

Servizi Sociali e Salute – gestito direttamente dal Dipartimento

€ 54.000,00 2011-2013

EDA – Educazione degli Adulti X € 0,00 2011-2013

Sportello Mobile per la Sicurezza X Fondi Regionali + Fondi Bilancio Ordinario Municipale* € 55.000,00

* Il progetto è stato presentato in seguito ad un bando regionale – del quale non si conosce attualmente l’esito – che prevede, in caso di vincita, che il Municipio si impegni anche con propri Fondi per il 10% della spesa totale. L’eventuale somma necessaria, pari a € 5.500,00, verrà reperita attraverso fondi ordinari del bilancio.

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Prospetto progetti da finanziare con fondi L. 328/00 per gli anni 2012-2013

SETTORE Titolo progetto Progetto nuovo

Progetto confermato

dal Piano prec.

Stima Annua Costo Progetto Anno 2012 Anno 2013 TOTALE Previsione di

spesa 2012 2013

Contrasto alla povertà Il futuro è lavoro X € 50.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 50.000,00 € 50.000,00

Disabilità

Laboratori Ricreativi X € 120.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2010 € 120.000,00 € 120.000,00

Insieme – Assist. domiciliare integrata psichiatrica X € 100.000,00 € 100.000,00 € 100.000,00 € 200.000,00

Uno due tre gioca con me X € 2.800,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 2.800,00 € 2.800,00

Brevi vacanze X € 26.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 26.000,00 € 26.000,00

Centro Diurno per preadolescenti e adolescenti con patologie medio-gravi X € 150.800,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 150.800,00 € 150.800,00

Cosa pensi? X € 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00 € 20.000,00

Crescere con … X € 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00 € 20.000,00

Dopo di noi - Ciao Mamma vado a vivere da solo X € 220.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2010 € 220.000,00 € 220.000,00

Oggi scuola … domani lavoro X € 7.000,00 € 7.000,00 € 7.000,00 € 14.000,00

Gioco Estate X € 20.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 20.000,00 € 20.000,00

La case supportate X € 30.000,00 € 30.000,00 € 30.000,00 € 60.000,00

La Fattoria sociale X € 20.000,00 € 20.000,00 € 20.000,00 € 40.000,00

Mobilità Facilitata X € 40.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2010 € 40.000,00 € 40.000,00

Un gioco per … X € 1.500,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 1.500,00 € 1.500,00

Progetto Oncologico "Noi con voi" X € 15.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2010 Fondi 328/2000 - annualità 2010 € 0,00

Famiglia e minori Fuori dal campo X € 7.000,00 € 7.000,00 € 7.000,00 € 14.000,00

Terza età

Centro diurno Alberto Sordi X € 310.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 310.000,00 € 310.000,00

Dimissioni protette X € 12.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2007 Fondi 328/2000 - annualità 2007 € 0,00

Alzheimer - Centro Diurno II livello X € 300.000,00 € 300.000,00 € 300.000,00 € 600.000,00

Alzheimer - Assistenza domiciliare integrata X € 130.000,00 € 130.000,00 € 130.000,00 € 260.000,00

Alzheimer - Trasporto X € 12.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 12.000,00 € 12.000,00

Progetti trasversali Interventi contro il disagio e la fragilità sociale X € 20.000,00 Fondi 328/2000 - annualità 2011 € 20.000,00 € 20.000,00

Azioni di sistema X € 15.000,00 € 15.000,00 € 15.000,00 € 30.000,00

Totali € 1.629.100,00 € 629.000,00 € 1.602.100,00 € 2.231.100.00

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Tabella sintetica Progetti ex L. 285/97

Codice Titolo Anno 2011 Anno finanziario Anno 2012 Anno

finanziario Anno 2013 Anno finanziario Totale Durata mesi

50/PRS ALL'OMBRA DELLA GRANDE QUERCIA

20.000,00 2007 20.000,00 01/01/11-30/06/12

13.333,33 2009 26.666,67 2009 / 40.000,00

51/PRS TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE

36.630,92 2007 36.630,92 01/01/11-30/06/12

24.420,61 2009 48.841,22 2009 / 73.261,83

54/PRS QUI SI STUDIA 13.833,33 2009 27.666,67 2009 / 41.500,00 01/10/11-30/06/12

52/PRS ESSERE GENITORI CHE RESPONSABILITA’

3.333,33 2007 3.333,33 01/01/11-31/12/13 36.666,67 2009 6.666,67 2009 43.333,33

33.333,33 da assegnare 40.000,00 da assegnare 73.333,33

I PRS NEL FORMICAIO 69.166,67 2008 13.833,33 2008 83.000,00

01/03/11-31/12/13 69.166,67 da assegnare 83.000,00 da assegnare 152.166,67

5405 CENTRO SOCIO EDUCATIVO PER L'INFANZIA

32.305,30 2006 32.305,30

01/01/11-31/12/13 16.152,65 2008 40.381,62 2008 56.534,27

8.076,32 da assegnare 63.645,81 da assegnare 71.722,13

53/PRS OGGI SI LAVORA 50.037,30 2007 50.037,30 2007 100.074,60

20/06/11-20/06/13 50.037,30 2009 50.037,30 2009 100.074,60

01 PRS 10 UNA CASA PER LE FAMIGLIE

159.852,73 2008 37.687,60 2008 197.540,33

01/01/12-31/12/13 42.238,77 2009 42.238,77

79.926,37 da assegnare 79.926,37

I RAGAZZI DEL MURETTO 52.380,00 da assegnare 39.285,00 da assegnare 91.665,00 01/04/12-31/12/13

PROGETTI PER LE SCUOLE 25.000,00 da assegnare 25.000,00 Anno scol. 2012/13 Totale finanziato con fondi

residui 315.880,10 423.983,51 129.963,67

Totale da finanziare con risorse da assegnare 0,00 187.956,32 305.857,18

Importo per azioni di

sistema (2%) 6.879,07 2009 6.879,07 da assegnare 6.879,07 da assegnare

322.759,17 611.939,83 435.820,85

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Criticità, obiettivi e priorità sembrano condensarsi in queste tabelle, che in questo momento hanno il sapore di un libro dei sogni, ma che fotografano il panorama dei bisogni del territorio.

Le aree che esprimono i bisogni più forti sono quelli della disabilità e della terza età.

Dalla prima arrivano sul tavolo dell’Ufficio di Piano richieste che vanno oltre i servizi tradizionali di assistenza domiciliare, ma vogliono sottolineare esigenze di partecipazione e di integrazione piena nel tessuto sociale e quindi chiedono al Servizio Sociale uno sforzo di lettura e progettazione in questo senso.

Dalla terza età arrivano richieste di sostegno integrato e quindi emergono i progetti sull’Alzheimer, patologia sempre più visibile e pesante per le famiglie, il progetto di dimissioni protette che crea un continuum tra struttura ospedaliera e territorio.

Tuttavia non vanno trascurate le nuove povertà figlie dell’attuale situazione economica e con le quali, adesso e in futuro, dovranno seriamente confrontarsi i servizi con interventi che vadano ben oltre la comunque necessaria assistenza economica. 8.5. La spesa sociale municipale e le risorse finanziarie disponibili

Affrontare un’analisi di questo tipo quando attuale contesto economico, nazionale e internazionale, chiede a gran voce di ridurre la spesa pubblica è molto difficile.

La spesa sociale è, da tempo, “sorvegliata speciale” da questo punto di vista proprio perché espressione di servizi necessari quanto costosi.

I riflessi di continue rimodulazioni sugli stanziamenti trovano l’ovvio punto di arrivo nei bilanci delle strutture “di frontiera”, come i Municipi, che sono chiamate a tradurre in servizi gli stanziamenti ricevuti.

Anche questo Piano Sociale dovrà scontare ulteriori riduzioni di

stanziamenti, basti leggere l’Allegato A della Deliberazione Giunta Regione Lazio 6 maggio 2011, n 202, sul piano di utilizzazione degli stanziamenti 2011 per il sistema integrato regionale di interventi e servizi sociali.

L’Allegato A, all’art.1, punto, con una sintetica quanto significativa tabella mostra che il finanziamento 2011, proveniente dal Fondo Nazionale Politiche Sociali, è pari a € 15.358.227,87 mentre nel 2010 è stato di € 32.700.000,00; la differenza si commenta da sé.

E quindi, tenuto conto del contesto, cosa si chiede di fare? La spesa sociale nel suo insieme è quasi incomprimibile poiché, negli anni,

dovendo fare i conti con risorse economiche sempre al limite della sufficienza, si è cercato, come è giusto, di diversificare i servizi offerti alla propria cittadinanza, ideandone di nuovi, ma tentando anche di mantenere inalterati i livelli di erogazione dei servizi, preservando almeno la quota di utenti in assistenza di volta in volta ereditata dall’anno precedente.

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Le risorse attualmente disponibili consentono, quindi, di “mantenere le posizioni” (con fatica) ma lasciano sempre meno margine ad una progettazione innovativa dei servizi stessi.

Non è, inoltre, da trascurare la complessità degli atti necessari ad impegnare le risorse, influenzati dalla progressiva grande rigidità raggiunta nella gestione del Bilancio ed il moltiplicarsi di adempimenti che, spesso, mal si conciliano con i tempi dettati dalle esigenze dei servizi.

L’obbligo di richiesta del DURC, da parte della stazione appaltante, la richiesta del Codice Unico del Progetto (C.U.P.) e del Codice Identificativo di Gara (C.I.G.), la verifica, oltre che dello stanziamento necessario anche della cassa per la copertura della spesa, il rispetto degli stanziamenti in competenza, rendono la gestione complessa.

A questo si aggiunga la mancanza di liquidità nelle casse dell’Amministrazione che impone tempi lunghissimi alle liquidazioni delle prestazioni aprendo contenziosi con diversi fornitori dei servizi (almeno quelli che non hanno aderito alla formula del pro-soluto).

La preannunciata riforma del S.A.I.S.H. e del S.A.I.S.A., che tende, di fatto, ad offrire il servizio ad una platea maggiore di utenti con le stesse risorse economiche, deve essere ancora adeguatamente testata.

La tabella della pagina seguente mostra la dotazione finanziaria per

l’esercizio 2011 sui centri costo del bilancio municipale. La prevalenza è sull’intervento 03 dei quattro centri di costo che, come

noto, finanzia i servizi alla persona, la case famiglia dei minori, centri diurni e l’assistenza scolastica ai disabili.

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Centro di costo

TITO

LO

INTE

RVEN

TO

INIZIALE Attuale Risorse IMPEGNATE

Risorse disponibili (da

impegnare)

NAB € 2.823.927,05 € 2.821.507,05 € 2.732.090,15 € 89.416,90 1 € 2.823.927,05 € 2.821.507,05 € 2.732.090,15 € 89.416,90 02 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 03 € 2.381.330,28 € 2.378.910,28 € 2.328.394,15 € 50.516,13 05 € 442.596,77 € 442.596,77 € 403.696,00 € 38.900,77

NAM € 2.825.973,90 € 2.825.973,90 € 2.731.015,66 € 94.958,24 1 € 2.825.973,90 € 2.825.973,90 € 2.731.015,66 € 94.958,24 02 € 1.200,00 € 1.200,00 € 0,00 € 1.200,00 03 € 2.605.722,09 € 2.605.722,09 € 2.605.425,66 € 296,43 05 € 219.051,81 € 219.051,81 € 125.590,00 € 93.461,81

NIA € 1.020.792,44 € 1.020.324,83 € 765.151,45 € 255.173,38 1 € 1.020.792,44 € 1.020.324,83 € 765.151,45 € 255.173,38 02 € 4.000,00 € 4.000,00 € 0,00 € 4.000,00 03 € 993.164,94 € 992.697,33 € 742.773,95 € 249.923,38 05 € 23.627,50 € 23.627,50 € 22.377,50 € 1.250,00

NSA € 21.700,00 € 21.700,00 € 21.600,00 € 100,00 1 € 21.700,00 € 21.700,00 € 21.600,00 € 100,00 03 € 21.700,00 € 21.700,00 € 21.600,00 € 100,00 05 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00

Totale complessivo € 6.692.393,39 € 6.689.505,78 € 6.249.857,26 € 439.648,52

Sono in fase di definizione gli atti relativi alle risorse ancora da impegnare,

buona parte delle quali sono risorse vincolate.

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121

Per un dettaglio maggiore, in ordine agli stanziamenti del bilancio 2011, si

mostra la tabella che segue che evidenzia la spesa suddivisa per articoli di spesa:

Centro di costo

TITO

LO

INTE

RVEN

TO

Art

icol

o

INIZIALE Attuale Risorse IMPEGNATE

Risorse disponibili (da

impegnare)

NAB € 2.823.927,05 € 2.821.507,05 € 2.732.090,15 € 89.416,90

1 € 2.823.927,05 € 2.821.507,05 € 2.732.090,15 € 89.416,90 03 € 2.381.330,28 € 2.378.910,28 € 2.328.394,15 € 50.516,13 DSA € 2.141.449,96 € 2.141.449,96 € 2.141.449,96 € 0,00 DSS € 236.690,50 € 234.270,50 € 186.944,19 € 47.326,31 SFD € 3.189,82 € 3.189,82 € 0,00 € 3.189,82 05 € 442.596,77 € 442.596,77 € 403.696,00 € 38.900,77 3F19 € 363.905,85 € 363.905,85 € 356.389,00 € 7.516,85 C19 € 78.690,92 € 78.690,92 € 47.307,00 € 31.383,92

NAM € 2.825.973,90 € 2.825.973,90 € 2.731.015,66 € 94.958,24

1 € 2.825.973,90 € 2.825.973,90 € 2.731.015,66 € 94.958,24 02 € 1.200,00 € 1.200,00 € 0,00 € 1.200,00 0AG € 1.200,00 € 1.200,00 € 0,00 € 1.200,00 03 € 2.605.722,09 € 2.605.722,09 € 2.605.425,66 € 296,43 AAS € 1.508.677,75 € 1.508.677,75 € 1.508.677,75 € 0,00 FAM € 23,00 € 23,00 € 0,00 € 23,00 MND € 130.000,00 € 130.000,00 € 130.000,00 € 0,00 MNF € 966.162,91 € 966.162,91 € 966.162,91 € 0,00 AVL € 858,43 € 858,43 € 585,00 € 273,43 05 € 219.051,81 € 219.051,81 € 125.590,00 € 93.461,81 3F19 € 173.096,81 € 173.096,81 € 125.590,00 € 47.506,81 1F19 € 45.955,00 € 45.955,00 € 0,00 € 45.955,00

NIA € 1.020.792,44 € 1.020.324,83 € 765.151,45 € 255.173,38

1 € 1.020.792,44 € 1.020.324,83 € 765.151,45 € 255.173,38 02 € 4.000,00 € 4.000,00 € 0,00 € 4.000,00 0AG € 4.000,00 € 4.000,00 € 0,00 € 4.000,00 03 € 993.164,94 € 992.697,33 € 742.773,95 € 249.923,38 0SA € 4.676,12 € 4.208,51 € 0,00 € 4.208,51 ANC € 56.992,60 € 56.992,60 € 56.500,00 € 492,60 AND € 559.267,90 € 559.267,90 € 354.573,95 € 204.693,95 ANF € 246.700,70 € 246.700,70 € 246.700,00 € 0,70 ANS € 125.527,62 € 125.527,62 € 85.000,00 € 40.527,62 05 € 23.627,50 € 23.627,50 € 22.377,50 € 1.250,00 3F19 € 23.627,50 € 23.627,50 € 22.377,50 € 1.250,00 F19 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00

NSA

1 03 € 21.700,00 € 21.700,00 € 21.600,00 € 100,00 SSA € 21.700,00 € 21.700,00 € 21.600,00 € 100,00

Totale complessivo € 6.692.393,39 € 6.689.505,78 € 6.249.857,26 € 439.648,52

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Rispetto all’anno precedente va registrata una complessiva tenuta degli stanziamenti anche se, come già detto, la tenuta non è in grado di assecondare le esigenze di apertura del servizio alla lista di attesa, che nel S.A.I.S.A. e nel S.A.I.S.H. ha dimensioni notevoli.

In questo contesto, in cui la “tenuta dei conti” è la assoluta priorità, l’unico discorso realistico è quello legato ad una richiesta di mantenimento di questi livelli di finanziamento pur essendo consapevoli che su alcuni settori, come ad esempio quello dell’assistenza scolastica agli alunni disabili, finanziato dalla posizione finanziaria U1030AAS NAM, si è registrata una crescita sostenutissima degli alunni da assistere: si è passati dai 169 bambini del 2007 agli attuali 249.

Di seguito si propone una griglia con alcuni indicatori di attività, che danno alcune indicazioni riguardo l’evoluzione della spesa sociale:

Servizi Dicembre 2007

Dicembre 2010

Ass. Economica

Adulti 164 79 Anziani 38 35 Hiv e sindromi corr. 90 83 Ass. Alloggiativa 21 20

Servizi alla persona

D.A. ass. diretta e ind. 215 253

D.A. lista di attesa 123 130 Minori (SISMIF) 19 21 Anziani (SAISA) 189 176

Strutture semi-residenziali Minori 35 47 Centri Diurni Anziani Fr. 74 70

Assistenza D.A. nelle scuole D.A. assistiti scuole 169 225 L’assistenza economica è stata contenuta nell’intento di offrire, lì dove era

possibile, servizi, e si è inoltre cercato nel tempo di incentivare l’assistenza indiretta ai disabili, il cui stanziamento attinge alla stessa posizione finanziaria - U1053F19 NAB - che finanzia il sostegno economico agli adulti e agli affetti da Hiv.

Per quanto riguarda i servizi alla persona si è cercato di dare impulso ai servizi per l’handicap, integrati anche dalle risorse del Piano Sociale precedente.

Malgrado ciò, la lista di attesa si è mantenuta costante, quasi che la possibilità del Municipio di dare, anche se con lentezza, risposte incoraggi ulteriormente la domanda.

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123

Una insostituibile integrazione al bilancio municipale è stata rappresentata

dalla risorse provenienti dagli stanziamenti ex legge 328/2000: Anno 2010

Descrizione 

Centro di 

costo 

Titolo 

INTERV

ENTO

 

Articolo 

TOTALE 

LR 32/2001 ‐ Assegnazione fondi per Interventi a sostegno della Famiglia ‐ Fondi annualità 2010 

0AM 

1  05 3F19 

€ 58.658,68

Legge 162/1998 ‐  Piano di riparto assistenza indiretta anno 2011 

0RB 1  05 3F19 

€ 29.128,16

Legge 162/1998 ‐ Assistenza indiretta a favore di cittadini disabili per interventi socio‐sanitari‐assistenziali 

0RB 1  03 0DSA 

€ 14.154,00

Legge 328/2000 ‐ Interventi e servizi socio‐assistenziali  0DS 1  03 0SDS 

€ 629.693,18

                

 Totale complessivo  € 731.634,02

Nell’anno 2010 già si è cominciata ad avvertire una flessione negli

stanziamenti (oltre quelli della Legge 328/200), flessione che apparirà tanto più evidente se paragonata con gli stanziamenti dell’anno 2009.

Nel 2009 si è registrato un cospicuo intervento ad integrare la dotazione finanziaria per il servizio di assistenza gli alunni disabili (per ben € 322.103,00), posizione finanziaria U1030ESM 0DS, la dotazione finanziaria del SAISH (€ 200.000,00) e cospicui interventi di sostegno economico alle famiglie rappresentati dal cosiddetto Bonus Bebè, dagli interventi ai sensi della DGR 945/2008 (iniziative di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro), dagli interventi ai sensi della DGR 680/2008 (Piano Affidi 2008).

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124

Anno 2009

Descrizione 

Centro di 

costo 

Titolo 

INTERV

ENTO

 

Articolo 

TOTALE 

Assegni minori ex Provincia ‐ I Semestre 2009  0AM  1  05 3F19 

€ 73.040,00

Assegni minori ex Provincia ‐ II Semestre 2009  0AM  1  05 3F19 

€ 58.240,00

Assistenza domiciliare SAISH a favore dell'utente F.G. trasferito dal Mun XII al Mun VI 

FAB  1  03  DSA  € 11.215,35

Del. GC 468/2007 ‐ Contributi a nuclei familiari o persone singole titolari utenza gas in situazioni di disagio socio‐economico, ad anziani e disabili per interventi relativi alle utenze gas di prima necessità per riscaldamento e/o cottura 

2SA  1  05 3F19 

€ 51.606,79

DGR 662/2008 ‐ Contributo una tantum in favore delle donne con un figlo nato o adottato nel 2008 ‐ "Bonus Bebè"

0AM  1  05 3F19 

€ 239.500,00

DGR 680/2008 ‐ Piano Affidi 2008 ‐ Contributi di base  0AM  1  05 1F19 

€ 158.400,00

DGR 945/2008 ‐ Iniziative di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro" 

0AM  1  05 3F19 

€ 102.050,00

Legge 162/1998 ‐ Assistenza indiretta a favore di cittadini disabili per interventi socio‐sanitari‐assistenziali 

0RB  1  03  DSA  € 14.154,00

         05 3F19 

€ 29.128,16

Legge 162/1998 ‐ Piano di riparto assistenza indiretta 2010  0RB  1  03  DSA  € 30.563,00Legge 328/2000 ‐ Interventi e servizi socio‐assistenziali  0DS  1  03  SDS  € 645.711,79LR 32/2001 ‐ Assegnazione Fondi  per Interventi a sostegno della Famiglia ‐ Fondi annualità 2009 

0AM  1  05 3F19 

€ 73.027,16

Rette per minori inseriti in case famiglia NON CONVENZIONATE ‐ adeguamento ISTAT (+5,40%) 

0AM  1  03 MNF 

€ 32.784,79

DGR 501/09 per la concessione di contributi in favore dell'affido familiare 

0AM  1  05 1F19 

€ 190.000,00

SAISH (€ 200.000,00) ‐ SAISH nelle scuole (€ 200.000,00) ‐Case famiglia per Minori (€ 100.000,00) 

0DS  1  03 ESM 

€ 500.000,00

Servizio SAISH scuola ‐ (AEC)  0DS  1  03 ESM 

€ 122.103,00

                

 Totale complessivo              € 2.331.524,04

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CONCLUSIONI: IL PROCESSO DI ATTUAZIONE E DI REVISIONE DEL PIANO

Il processo di attuazione e revisione del Piano Sociale del Municipio XII verrà monitorato principalmente dall’Ufficio di Piano Municipale, ma verranno previsti anche dei momenti di condivisione con la cittadinanza, secondo una logica di verifica e riprogettazione in itinere durante tutto il periodo di attuazione.

In particolare, verranno previste le seguenti misure ed azioni:40

Misura Azione Tempi di realizzazione

Comunicazione

Diffusione del testo online entro un mese dall’approvazione del Piano da parte del Consiglio Municipale

Organizzazione di un incontro di restituzione ed illustrazione del nuovo Piano alla cittadinanza

entro il 15 febbraio 2012

Diffusione del report annuale online

entro il 30 novembre di ogni anno 2012, 2013, 2014

Incontro di diffusione del report entro il 15 dicembre di ogni anno 2012, 2013, 2014

Monitoraggio, controllo e valutazione dell’attuazione

Monitoraggio continuo a cura dell’Ufficio di Piano

almeno 4 incontri annui dell’Ufficio di Piano dedicati al monitoraggio dell’attuazione del Piano

Elaborazione di un report annuale a cura dell’Ufficio di Piano sullo stato di attuazione dello stesso

entro il 15 novembre di ogni anno 2012, 2013, 2014

Elaborazione di un report finale, propedeutico all’avvio del percorso di costruzione del nuovo Piano

nel secondo semestre dell’anno 2015

Aggiornamento e riprogrammazione

Rivalutazione annuale in concomitanza con la stesura del report annuale

Riprogrammazione dopo 3 anni nel primo semestre dell’anno 2014

40 La tempistica dipende anche dalla data dell’effettiva approvazione del Piano da parte del Consiglio Municipale.

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Le priorità tra le priorità – ovvero il sistema di monitoraggio del Piano Il Piano verrà monitorato, attraverso gli strumenti previsti, nella sua globalità, relativamente allo stato di attuazione ma anche alla reale fattibilità di quanto programmato, in vista dei momenti di riprogrammazione annuale. In particolare, sui servizi esistenti e sui nuovi servizi e/o progetti, il monitoraggio verrà effettuato in maniera più puntuale dalle diverse aree cui i singoli servizi afferiscono. L’Ufficio di Piano invece si focalizzerà, in maniera specifica, sul monitoraggio delle azioni di sistema e delle direttrici dell’integrazione con le altre politiche, ovvero sui seguenti obiettivi:

sviluppare sempre più un sistema di servizi a rete, secondo due direttrici: o interna, da un lato attraverso la riorganizzazione del Servizio di

Segretariato Sociale, affinché possa riacquisire il ruolo di snodo dei diversi uffici e servizi del Servizio Sociale municipale; dall’altro attraverso l’implementazione di una banca dati unificata;

o esterna, attraverso il rafforzamento e la formalizzazione di relazioni integrative ove presenti, o la costruzione di nuove collaborazioni, con gli altri “mondi” confinanti (sanità, istruzione/formazione e lavoro, politiche dell’abitare, della sicurezza, della giustizia);

avvio di un sistema di valutazione della qualità del Servizio Sociale municipale.

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ALLEGATO 1

Schede Progettuali

L. 328/00

ed altri finanziamenti

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: IL FUTURO È LAVORO

A. Obiettivi generali e specifici Reinserimento lavorativo di persone adulte con fragilità socio economica da rendere necessario sostegno e accompagnamento nei percorsi per l’inserimento professionale o in contesti lavorativi. L’obiettivo specifico di tale azione è l’acquisizione di nuove competenze in ambito professionale e riacquisizione delle capacità e autonomie personali. B. Destinatari del progetto

• Giovani adulti, italiani e stranieri, di età compresa tra i 18 e i 25 anni residenti nel Municipio XII Roma Eur;

• Adulti, italiani e stranieri, di età compresa tra i 40 ed i 50 anni residenti nel Municipio XII Roma Eur;

• Utenti in carico ad altri servizi territoriali (D.S.M., S.E.R.T., T.S.R.D.A.); • Soggetti disabili regolarmente iscritti al collocamento ai sensi della L.

68/99. C. Descrizione delle attività

• Creazione di una rete di realtà lavorative all’interno del territorio del Municipio XII con possibilità di stipulare accordi di partnership (C.O.L., A.S.L., D.S.M., S.E.R.T., T.S.R.D.A., Centri per l’Impiego, Associazioni no profit, Cooperative Sociali del territorio;

• Colloqui tecnici svolti con il cittadino che ne fa richiesta o con gli utenti già seguiti al fine di valutare gli atteggiamenti specifici verso il lavoro, la consapevolezza delle risorse personali, la motivazione della persona al cambiamento, le abilità residue.

D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Ente Gestore: Municipio XII Soggetti Partner: la realizzazione del progetto sarà affidata, previo apposito bando, ad un organismo del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistenti sociali Area Contrasto alla Povertà e Area Disabilità F. Metodologia e strumenti Accoglienza, valutazione e bilancio delle competenze degli utenti. Supporto, verifica e monitoraggio delle attività svolte nel percorso lavorativo.

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G. Localizzazione e sede delle attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto I. Importo finanziario del progetto € 50.000 per ogni annualità L. Fonti di Finanziamento L. 328/2000

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: BANCO ALIMENTARE

A. Obiettivi generali e specifici Far fronte ai bisogni primari dei cittadini residenti nel Municipio XII. Erogazione di beni di prima necessità. B. Destinatari del progetto Nuclei familiari o persone singole italiani o stranieri residenti nel Municipio XII C. Descrizione delle attività Selezione dei soggetti destinatari Distribuzione di derrate alimentari in eccedenza. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Ente Gestore: Protezione Civile e Associazione Camelot, Municipio XII Soggetti partner: Piattaforme alimentari E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistenti Sociali, Istruttore amministrativo Ente Gestore: Volontari protezione civile Eventuali altri soggetti: F. Metodologia e strumenti Incontri di valutazione mediante colloqui per l’inserimento dei soggetti all’interno del progetto G. Localizzazione e sede delle attività Locali messi a disposizione dal Municipio presso “Urban Center” di Spinaceto situati in Largo Cannella. H. Data di inizio e conclusione attività 6 – 12 mesi per ogni anno I. Importo finanziario del progetto Nessun costo: il Municipio mette a disposizione unicamente i locali

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: EMERGENZA FREDDO

A. Obiettivi generali e specifici Fronteggiare le situazioni di emergenza durante il periodo invernale mediante l’inserimento di soggetti svantaggiati in appositi alloggi temporanei. B. Destinatari del progetto Cittadini senza fissa dimora italiani o stranieri nel territorio del Comune di Roma C. Descrizione delle attività Accoglienza, ingresso serale, somministrazione dei pasti, accoglienza notturna e monitoraggio delle singole situazioni, riabilitazione e reinserimento, ricostruzione dell’ambiente familiare, assistenza sanitaria D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Ente Gestore: Comunità di Sant’Egidio e Caritas Soggetti Partner: Municipio XII, Parrocchie del Municipio, Casa Farmaceutica E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistenti Sociali e Ufficio Tecnico Ente Gestore: Volontari Caritas, Sant’Egidio e Parrocchie Eventuali altri soggetti: Nuclei familiari presenti nelle parrocchie F. Metodologia e strumenti Colloqui di valutazione e sostegno, monitoraggio degli ingressi, monitoraggio della situazione sanitaria, verifica dell’evolversi delle singole situazioni. G. Localizzazione e sede delle attività Container situati presso piazzale Caduti dei Lager s.n.c. H. Data di inizio e conclusione attività Dicembre - Aprile I. Importo finanziario del progetto € 8.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi Municipali

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: IL MUNICIPIO NEL VERDE

A. Obiettivi generali e specifici Rete tra diversi servizi del municipio (Ufficio Commercio - Servizio Sociale - Ufficio Tecnico) Inserimento lavorativo di persone svantaggiate Contrasto alla povertà ed alla disoccupazione emergente Riqualificazione sociale di zone periferiche B. Destinatari del progetto Cittadini svantaggiati in cerca di occupazione del Municipio C. Descrizione delle attività Prevedere, al momento dell’affidamento ad aziende concorrenti ai bandi di gestione di aree verdi pubbliche sulle quali si devono inserire attività sportive, ricreative e la realizzazione di eventuali piccoli punti ristoro, la disponibilità ad effettuare percorsi di inserimento lavorativo di personale individuato tra l’utenza del Servizio Sociale municipale con la finalità di integrazione nel mondo del lavoro e di contrasto alla povertà. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio Roma XII Eur, Azienda vincitrice del bando E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: personale di vari uffici (sociale, commercio) Ente Gestore: datore di lavoro Eventuali altri soggetti: lavoratori da inserire nel progetto. F. Metodologia e strumenti Lavoro di rete con altri servizi municipali Tutoraggio e sostegno nel percorso d’inserimento lavorativo G. Localizzazione e sede delle attività Territorio del Municipio H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto I. Importo finanziario del progetto La realizzazione del progetto può essere assicurata ad isorisorse.

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L. Fonti di Finanziamento Il progetto non ha bisogno di finanziamenti in quanto la retribuzione dei soggetti coinvolti sarà a carico dell’affidatario dello spazio verde e degli eventuali punti di ristoro

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

NON SOLO CARCERE

A. Obiettivi generali e specifici Promuovere percorsi di integrazione e di reinserimento sociale di cittadini neocomunitari adulti e minori detenuti o in misure alternative alla detenzione o di persone che si trovino a fronteggiare situazioni critiche nell’ambito dei propri progetti di vita Promuovere l’acquisizione di nuove competenze da spendere per misurarsi con il mercato del lavoro Sviluppare strategie efficaci da utilizzare nell’attività di ricerca lavoro Offrire un quadro complessivo delle realtà presenti sul territorio che possano sostenere l’attività di ricerca lavoro Creazione di una rete di attori a livello locale che renda possibile ai destinatari del progetto la sperimentazione delle competenze acquisite B. Destinatari del progetto Cittadini neo comunitari adulti e minori detenuti o in misure alternative alla detenzione, oppure, cittadini neocomunitari segnalati dal Servizio sociale territoriale C. Descrizione delle attività Orientamento Formazione lavoro Sostegno all’inserimento lavorativo D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Soggetto capofila: Municipio XII Partner: I.A.F., Cooperativa sociale G. Monami, Servizi sociali del Ministero di Giustizia E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistenti Sociali, Istruttore amministrativo Coop Monami: personale qualificato UEPE: Assistenti sociali, Istruttore amministrativo USSM: Assistenti sociali, Istruttore amministrativo

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F. Metodologia e strumenti Contatti tra Soggetto Capofila e partners del progetto per l’organizzazione delle attività di Orientamento Organizzazione dei laboratori di formazione Informazioni riguardo i Servizi che potranno sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro dei destinatari del progetto Costruzione di una rete di attori che operino nel settore dell’artigianato o della produzione a livello industriale G. Localizzazione e sede delle attività Locali messi a disposizione da I.A.F. situati in Via Laurentina 930, Roma. H. Data di inizio e conclusione attività 8 mesi I. Importo finanziario del progetto 40.000,00 L. Fonti di Finanziamento Piano Provinciale 2007 delle azioni e degli interventi per l’integrazione dei cittadini neocomunitari

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: LABORATORI RICREATIVI E DI SOCIALIZZAZIONE PER DISABILI

A. Obiettivi generali e specifici Il Progetto offre alla popolazione diversamente abile del Municipio Roma XII Eurl’opportunità di percorsi di socializzazione, di sostegno e di sviluppo delleautonomie e delle capacità residuali in un’ottica di prevenzione, contrasto eabbattimento delle condizioni di emarginazione e di autoemarginazione dellapersona con handicap perseguendo le seguenti finalità: offrire al disabile e allasua famiglia una struttura permanente di riferimento mediante la realizzazionedi laboratori specifici per lo sviluppo di attività manuali, espressive ericreative. Favorire la socializzazione e l’integrazione sociale con particolareattenzione allo sviluppo delle capacità relazionali e di comunicazione con icoetanei. Sviluppare capacità creative e comunicative ed offrirecontemporaneamente momenti di gioco e di divertimento, nonché una crescitaindividuale e collettiva. B. Destinatari del progetto Soggetti minori con disabilità medio-grave e adulti con disabilità medio-lieve e medio-grave residenti nel Municipio XII C. Descrizione delle attività I laboratori prevedono attività artistico-espressive, attività manuali e attività volte a stimolare la creatività e le competenze personali e di gruppo D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII Organismo accreditato del terzo settore A.S.L. Roma C T.S.M.R.E.E. – T.S.R.D.A. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente sociale Ente Gestore: 1 Coordinatore; operatori socio-assistenziali con qualifica di assistenti domiciliari o animatori socio-culturali;1 Educatore Professionale; 1 Esperto delle varie attività A.S.L. Roma C T.S.M.R.E.E. – T.S.R.D.A.: Educatore, Psicologo

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F. Metodologia e strumenti Le attività di laboratorio dovranno essere realizzate con metodologie chestimolino nei partecipanti sia l’acquisizione delle singole abilità, sia la partecipazione attiva e lo scambio reciproco delle conoscenze acquisite nelcorso dell’esperienza attraverso percorsi di interazione congiunta,apprendimento/sperimentazione, accrescimento della percezione del sé e dellapropria autostima personale, interazione/relazione col mondo esterno.Verranno costituiti tre gruppi in base al grado di autonomia ed all’età degliutenti e ognuno sarà impiegato nello svolgimento di specifici laboratori. G. Localizzazione e sede delle attività Sarà definita alla realizzazione del progetto H. Data di inizio e conclusione attività Anno 2011-2012 I. Importo finanziario del progetto € 120.000 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: INSIEME - ASSISTENZA DOMICILIARE PERSONALIZZATA PER PAZIENTI

PSICHIATRICI SEGUITI DAL C.S.M. D12 A. Obiettivi generali e specifici Obiettivi generali: 1) Mantenere il paziente nel proprio contesto abituale di vita al fine di evitareistituzionalizzazioni inutili e dannose per il paziente ; 2) Sostenere le famiglie del paziente laddove lo stesso viva all’interno delproprio nucleo familiare; 3) Ridurre la spesa a carico dell’Istituzione dovuta alle istituzionalizzazioniimproprie. 4) Promuovere una reale integrazione tra risorse sanitarie e sociali per i nostripazienti per contrastare la sanitarizzazione di bisogni sociali senza negare laspecificità del disagio psichiatrico. Obiettivi specifici: 1) Promozione e miglioramento della autonomia abitativa per i pazienti chevivono da soli ; 2) Favorire la creazione e il potenziamento di una rete di aiuto e di contattinei contesti di vita del paziente e del suo nucleo familiare in sinergia conl’equipe curante del C.S.M. B. Destinatari del progetto Persone con disagio mentale seguite dal C.S.M. D12 senza limiti di età nellamisura di un fabbisogno stimato in circa 40 pazienti C. Descrizione delle attività Il Servizio dovrà prevedere attività specificamente concordate con l’equipecurante del C.S.M. e attinenti agli obiettivi definiti con il paziente e per ilpaziente nel suo progetto terapeutico-riabilitativo concordato con l’equipereferente del C.S.M. Attività svolte nelle due prestazioni settimanali di tre ore ciascuna Sostegno e stimolo al paziente perché migliori le proprie autonomie neiseguenti settori: a) prendersi cura della propria persona e del proprio ambiente di vita. b) essere autonomo nella preparazione dei pasti e nell’ acquisto dei generialimentari e di prima necessità; c) essere efficiente nella auto somministrazione dei farmaci . Accompagnamento del paziente ,laddove non sia in grado di andarciautonomamente, presso presidi sociosanitari, centri socio-ricreativi . Sostegno nel disbrigo di pratiche, laddove il paziente non sia autonomo,promuovendone in tal senso l’autonomia laddove possibile.

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D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio 12 Servizio SAISH C.S.M. distretto 12 Organismo 3° Settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto 1) Municipio 12°: Referente Tecnico del Servizio Sociale 2) ASL : C.S.M. L’Equipe curante del paziente: Psichiatra, psicologo,Assistente Sociale 3)Ente Gestore: Cooperative sociali di tipo A con esperienza nel settoredell’Assistenza domiciliare dei pazienti psichiatrici :n°1 Coordinatore,Operatori domiciliari con esperienza con le persone con disagio mentale F. Metodologia e strumenti Interventi di Servizio sociale per favorire l’accesso del paziente e della suafamiglia alla erogazione del Servizio; consulenza e sostegno dell’assistentesociale di riferimento e di tutta l’equipe curante per fornire ,all’operatore ealle altre risorse professionali coinvolte nel progetto di intervento, unacorretta informazione e consulenza relativi al disagio specifico del paziente ealle modalità relazionali più adeguate per instaurare una relazione di aiutoefficace rispetto agli obiettivi concordati. Stesura dei piani personalizzati.Verifica e monitoraggio del servizio. G. Localizzazione e sede delle attività Al domicilio dei pazienti e nel loro territorio di residenza su progettopersonalizzato H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto I.Importo finanziario del progetto € 100.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L.328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: UNO, DUE E TRE GIOCA CON ME!

A. Obiettivi generali e specifici Con tale progetto si intende affermare pienamente il valore dello sport qualestrumento relazionale e sociale. Pertanto, si svilupperanno iniziative chefavoriscano esperienze in favore dell’integrazione utilizzando tutte lepotenzialità offerte dalle attività motorie. Gli utenti, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sonoesperienze privilegiate, dove si coniuga il Sapere, Il Saper fare ed il SaperEssere, costruiscono la propria identità personale e la consapevolezza delleproprie competenze motorie e dei propri limiti. Obiettivi specifici del progetto sono :

• sviluppare il corpo e le sue funzioni percettive; • il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo; • il linguaggio del corpo come modalità comunicativo espressiva; • favorire il gioco; • apprendere le regole e il fair play; • incentivare sicurezza e incrementare il benessere personale.

B. Destinatari del progetto Bambini e ragazzi con disabilità del Municipi XII C. Descrizione delle attività Tutti gli utenti saranno sottoposti, nella fase preliminare e di avvio delprogramma, ad alcuni semplici test motori per verificare le potenzialità e lepeculiarità al fine di personalizzare il programma di lavoro del progetto,valorizzando le abilità di ciascuno. Saranno proposte attività di:

• Psicomotricità; • Attività ludico-motorie; • Attività motoria di base; • Avviamento alla pratica sportiva; • Attività di sport Integrato

D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII Special Olympics ed insegnanti specializzati del Municipio XII

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E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale Ente Gestore: Istruttori sportivi specializzati Eventuali altri soggetti: Insegnanti specializzati nell’attività motoria adattata F. Metodologia e strumenti Sarà valutata l’opportunità di lavorare con un solo gruppo oppure disuddividere gli utenti in gruppi omogenei. In ogni caso, si prevedono tre oresettimanali di attività motorie divise in due giornate. Le sedute saranno condotte da personale qualificato e per tutti sarà stilatauna programmazione al fine di inserirla nel progetto di vita di ogni singoloragazzo. Le valutazioni sui punti di forza e/o su eventuali difficoltà sarannoraccolte in apposite griglie e condotte nella fase iniziale, intermedia e finale. G. Localizzazione e sede delle attività Palestre del Municipio XII e Centro Sportivo Militare della Cecchignola H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto - durata seimesi I. Importo finanziario del progetto € 2.800,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328 - Fondi Regionali - Fondi Municipali

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: BREVI VACANZE

A. Obiettivi generali e specifici Il progetto ha come obiettivo la crescita dell’individuo sul piano dellasocialità e delle autonomie personali attraverso un percorso progressivo che losvincoli gradualmente dalle figure parentali di riferimento, offrendo momentiludico-ricreativi e di confronto con l’ambiente esterno. Fornisce inoltresostegno e sollievo alle famiglie. B. Destinatari del progetto Soggetti adulti e minori con disabilità residenti nel Municipio XII utenti delS.A.I.S.H. o di altri servizi municipali C. Descrizione delle attività Attività di interesse culturale quali visite guidate presso musei, monumenti dirilevanza culturale; attività ludico-ricreative passeggiate in luoghinaturalistici; momenti di convivialità durante i pasti e condivisione del viaggioin pullman. Supporto degli operatori nelle attività basilari di cura dellapersona. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII Organismo accreditato del terzo settore A.S.L. Roma C - T.S.M.R.E.E. - T.S.R.D.A. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente sociale Ente Gestore: 1 coordinatore, educatori professionali, assistenti domiciliari A.S.L. Roma C: Educatore, Psicologo F. Metodologia e strumenti L’esperienza delle “Brevi Vacanze” prevede un numero di week end (tra 8 e10 annui) durante i quali si organizzano delle gite di durata variabile in luoghidi rilevanza artistico-culturale e/o naturalistica che possano favorire lasocializzazione, il confronto all’interno del gruppo e lo stimolo ad unamaggiore autonomia ed indipendenza dal proprio nucleo familiare diappartenenza. G. Localizzazione e sede delle attività Variabili (a seconda del luogo da visitare)

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H. Data di inizio e conclusione attività 2011 - 2013 I. Importo finanziario del progetto € 26.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Titolo del Progetto: CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO PER DISABILI ADULTI

A. Obiettivi generali e specifici Il Centro Diurno Socio-Educativo offre ospitalità ed assistenza qualificata,attua interventi generali e personalizzati con l’obiettivo primario dellasocializzazione, ma anche dell’integrazione e dell’autonomia massimapossibile. L’attività del centro diurno è mirata al mantenimento e delmiglioramento delle capacità affettive, relazionali e comportamentali degliutenti. Il centro diurno vuole essere un sostegno alle famiglie dei soggetti insituazione di handicap ospitati con il fine di mantenere il soggetto all’internodel proprio nucleo familiare scongiurando l’istituzionalizzazione. B. Destinatari del progetto Soggetti adulti tra i 18 e 55 anni residenti nel Municipio XII con handicap dirilevante entità di tipo psico-fisico neuromotorio e/o sensoriale accertato aisensi della L.104/92 art.3 o in possesso di invalidità civile riconosciuta dacommissione medico-legale della A.S.L. competente. Attualmente il Centro ospita giornalmente 12 utenti, ma se ne prevedel’ampliamento a 16. C. Descrizione delle attività Nello specifico vengono svolte le seguenti attività: attività educative e disocializzazione volte al miglioramento delle capacità comportamentali,relazionali e cognitive; attività mirate alla cura di sé; attività ludiche,creative e di laboratorio; attività diverse di socializzazione. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII Organismo accreditato del terzo settore A.S.L. Roma C – T.S.R.D.A. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente sociale Ente Gestore: 1 Educatore professionale con ruolo di Tecnico Coordinatore;Educatori professionali per le attività ricreativo-educative-occupazionali;Operatori di base con qualifica OSS (almeno cinque); 1 autista. Il rapporto operatori/utenti è di 1:2. Il numero degli operatori andràopportunamente aumentato quando verrà ampliato il servizio da 12 a 16utenti/die, in modo da mantenere tale rapporto operatori/utenti. T.R.S.D.A - ASL RMC Distretto XII: Psicologo, Neurologo

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F. Metodologia e strumenti Il Centro prevede le seguenti metodologie e strumenti: interventi nell’areapsicomotoria, laboratori occupazionali, laboratorio sull’autonomia,educazione sanitaria, prestazioni e attività educative, riabilitative,occupazionali, ludiche, culturali, formative. Stesura dei piani personalizzati.Verifica e monitoraggio delle attività. Incontri con i genitori. G. Localizzazione e sede delle attività Via Carlo Emilio Gadda, 135 H. Data di inizio e conclusione attività In corso di avvio nuovo Bando I. Importo finanziario del progetto L’attuale importo annuale del progetto è pari a € 192.000,00; in vistadell’ampliamento dagli attuali 12 a 16 frequentanti/die, si prevede un costoannuo di € 250.000,00. L. Fonti di Finanziamento Fondi Municipali

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: CENTRO DIURNO TERAPEUTICO PER ADOLESCENTI E PREADOLESCENTI

A. Obiettivi generali e specifici Il progetto ha come obiettivo quello di ottimizzare gli interventi assistenzialied educativi rivolti agli adolescenti in particolari situazioni di disagio psichico;costruire un progetto clinico psico-terapeutico e pedagogico integrato tra i servizi di diverso livello e ruolo istituzionale; evitare il ricovero o ridurne ladurata; favorire l’uscita dell’adolescente dalla condizione di disagio psichicoe sociale; migliorare l’inserimento sociale dell’adolescente nel proprioambiente di vita. B. Destinatari del progetto Adolescenti e preadolescenti con patologie psichiatriche medio-gravi residenti nel Municipio Roma XII Eur. C. Descrizione delle attività Attività terapeutiche di socializzazione e di riabilitazione, con l’obiettivo difar acquisire abilità nella cura di sé, nelle attività della vita quotidiana, nellerelazioni con gli altri, nell’inserimento degli ambiti scolastici e formativianche grazie all’utilizzo di tre laboratori sui seguenti argomenti: informatica, musica e teatro. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner A.S.L. Roma C – T.S.M.R.E.E. Municipio XII Organismo accreditato del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto A.S.L. Roma C – T.S.M.R.E.E.: Neuropsichiatra, Psicologo, Assistente sociale Municipio: Assistente sociale Ente Gestore: Organismo del terzo Settore; 4 Educatori e 3 Maestri d’Arte

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F. Metodologia e strumenti Accoglienza e valutazione psico-diagnostica dei ragazzi che arrivano al centrodiurno sia per accesso diretto sia per invio di altri servizi; valutazione clinica periodica attraverso colloqui e test psico-diagnostici; coinvolgimento e lavoro terapeutico con le famiglie durante tutto il progetto di intervento; lavoro in rete con tutte le istituzioni territoriali in ogni singolo progetto terapeutico;elaborazione dei progetti integrati di intervento; verifiche periodiche con l’équipe multidisciplinare. G. Localizzazione e sede delle attività Via di Valleranello, 51 H. Data di inizio e conclusione attività Anni 2011 - 2013 I. Importo finanziario del progetto € 150.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Titolo del Progetto: COSA PENSI?

A. Obiettivi generali e specifici Costituzione di un gruppo di lavori di ragazzi preadolescenti a rischiopsicopatologico (ansia, fobia sociale, inibizione grave, disturbi di personalitàevitanti, DGS alto funzionamento ) per evitare l'isolamento e la tendenza all'aggravamento della patologia e il ricovero psichiatrico o nelle struttureintermedie. Tale lavoro comporterebbe la riduzione della spesa sociale. B. Destinatari del progetto preadolescenti a rischio psicopatologico (ansia, fobia sociale, inibizione grave, disturbi di personalità evitanti, Disturbi Generalizzati dello Sviluppo, alto funzionamento) già conosciuti e seguiti dal T.S.M.R.E.E. del territorio C. Descrizione delle attività Imparare a lavorare in gruppo tenendo conto dei pensieri, bisogni e desideri dell'altro. Attività sociali e ludiche che richiedono il “mettersi d'accordo”, (cinema,quale libro scegliere in biblioteca, pizzeria, etc), sulla previsione e decodifica del comportamento degli altri. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner MunicipioXII ASL RM/C TSMREE Organismo terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale Ente Gestore: Educatori con un rapporto 4-5 utenti per 2 educatori Eventuali altri soggetti: TSMREE educatore e psicologo per la supervisione F. Metodologia e strumenti Un incontro settimanale di quattro ore Discussione in gruppo sulle attività da svolgere e poi sperimentarepersonalmente le attività organizzate. Strumenti:valutazione tramite Scala delle abilità sociali della VINELAND dafare all'inizio e alla fine di ogni anno di lavoro fondo cassa costituito da piccole cifre a carico degli utenti.

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G. Localizzazione e sede delle attività Area territoriale del Municipio XII H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto - Durata complessiva tre anni I. Importo finanziario del progetto Importo annuo € 10.000 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.328/00 - Fondi Municipali

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Titolo del Progetto: CRESCERE CON ...

A. Obiettivi generali e specifici OBIETTIVO GENERALE “Costituzione di un gruppo amicale di ragazziadolescenti con ritardo mentale lieve o border cognitivi che lavorisull'autonomia sociale” per evitare l'isolamento e la tendenzaall'aggravamento della patologia soprattutto sul versante della dipendenzasociale. Una maggiore autonomia comporterebbe la riduzione della spesasociale aumentando inoltre la possibilità di inserimenti lavorativi protetti. OBIETTIVI SPECIFICI: 1. appropriazione da parte degli utenti degli spazi del territorio del Municipio XII e cittadino 2. conoscenza delle risorse esistenti sul territorio (biblioteca, cinema, teatri, luoghi di ritrovo, etc) ed imparare ad utilizzarli individualmente e in gruppo

B. Destinatari del progetto Ragazzi adolescenti con ritardo mentale lieve o border cognitivi già conosciuti e seguiti dal T.S.M.R.E.E. del territorio

C. Descrizione delle attività Imparare ad utilizzare i mezzi pubblici, il denaro, tempo; imparare come gestire situazioni sociali gruppali (es: scegliere il film,scegliere il cinema come raggiungerlo, controllare il tempo necessario perraggiungere il cinema e ritorno); prevedere eventuali situazioni sociali difficili da analizzare e gestire (es:incontri inaspettati, sciopero degli autobus non previsto) D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII Organismo terzo settore A.S.L. Roma C – T.S.M.R.E.E. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente sociale Ente Gestore: Educatori con un rapporto 7-8 utenti per 2 educatori T.S.M.R.E.E.: educatore e psicologo per la supervisione

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F. Metodologia e strumenti Un incontro settimanale di quattro ore. Discussione in gruppo sulle attività da svolgere e poi sperimentarepersonalmente le attività organizzate. Strumenti: valutazione tramite Scala delle abilità sociali della VINELAND dafare all'inizio e alla fine di ogni anno di lavoro fondo cassa costituito da piccole cifre a carico degli utenti. G. Localizzazione e sede delle attività Area territoriale del Municipio XII H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto. La durata delprogetto deve essere almeno triennale I. Importo finanziario del progetto Importo annuale € 10.000 L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00 - Fondi Municipali

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Titolo del Progetto: DOPO DI NOI – “ CIAO MAMMA, VADO A VIVERE DA SOLO”

A. Obiettivi generali e specifici Il progetto ha come obiettivo quello di inserire all’interno di un percorsoindividuale e di gruppo la possibilità di esprimere scelte per il futuro:attraverso la vita in comune i ragazzi possono sperimentare un gradualedistacco dal proprio nucleo familiare tramite un training abitativo graduale eprogressivo. Potenziamento dell’autonomia personale: partecipazione attiva da parte deldisabile al progetto di sviluppo e potenziamento delle proprie autonomiepersonali all’interno del contesto comunitario e sperimentazione del nuovomodello di vita con le competenze acquisite dal suddetto contesto. Offerta, alle famiglie dei partecipanti al progetto sia un momento di sollievodall’impegno quotidiano nei confronti dei propri figli, sia un percorsopsicologico individuale e/o di gruppo finalizzato all’elaborazione del distacco. B. Destinatari del progetto Soggetti diversamente abili con una età compresa tra i 18 e i 55 anni,residenti nel Municipio Roma XII Eur. C. Descrizione delle attività Azioni educative di stimolo e di sostegno per la promozione dell’autonomia edella partecipazione alla realtà sociale; autonomia nella cura della persona edell’ambiente domestico; partecipazione attiva alla vita di gruppo;mantenimento attività individuali strutturate. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII Organismo accreditato del terzo settore A.S.L. Roma C – T.S.R.D.A. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente sociale Organismo del terzo Settore: Educatore, assistenti domiciliari T.S.R.D.A. della A.S.L. R.M.C. XII Distretto: Psicologo, Neurologo F. Metodologia e strumenti Percorsi di conoscenza reciproca e preparazione realizzati attraverso momenti di socializzazione nei locali della casa con modalità graduale. Elaborazione di progetti individuali e di gruppo. Coinvolgimento delle famiglie in tutte le fasi del progetto. Coinvolgimento centri riabilitativi, centri di formazione.

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G. Localizzazione e sede delle attività Vitinia, Via Gemmano, 12 H. Data di inizio e conclusione attività Avvio nell’anno 2011 I. Importo finanziario del progetto € 220.000,00 annuali L. Fonti di Finanziamento Fondi L.328/00

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Titolo del Progetto: OGGI SCUOLA ... DOMANI LAVORO

A. Obiettivi generali e specifici Obiettivo generale di questo progetto, in attuazione di quanto previstodell’Accordo di Programma Territoriale, è la sperimentazione di un sistemaintegrato, i cui attori sono i Servizi Sociali del Municipio XII, le Scuole Medieinferiori e superiori , il Distretto Sanitario 12 della A.S.L. Roma C e l’Ente diformazione professionale presente nel territorio, per realizzare percorsi diorientamento scolastico e di alternanza scuola e formazione professionale,assicurando la continuità educativa necessaria per avviare i giovani disabili aipercorsi educativi e formativi. Obiettivi specifici: Assicurare la continuità educativa-formativa a partire dalleScuole Medie Inferiori presenti nel Municipio XII, in particolare con le III°medie. Aiutare e accompagnare le famiglie degli studenti disabili alla scelta deipercorsi scolastici più idonei alla acquisizione di competenze necessarie aduna ottima integrazione scolastica. Favorire la continuità del P.E.I. nel passaggio dalla Scuola media inferiore aquella Superiore. Promuovere lo sviluppo delle potenzialità degli allievi attraverso lapersonalizzazione del curricolo e la diversificazione degli interventi formativi. Favorire e garantire l’orientamento professionale e la formazione al ruololavorativo B. Destinatari del progetto Allievi con disabilità frequentanti le Scuole medie inferiori (III media) eSuperiori presenti nel Municipio XII

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C. Descrizione delle attività 1-Percorsi di orientamento scolastico: Il percorso di orientamento ha la finalità di accompagnare, in particolare lefamiglie degli studenti che frequentano la III° media inferiore, alla scelta deipercorsi educativi offerti dalle Scuole Medie Superiori del territorio delMunicipio XII , per una proficua integrazione nella scuola superiore. In questa ottica si propone: Orientamento informativo rivolto alle famiglie;analisi e conoscenza dell’offerta educativa delle Scuole Medie Superiori;incontri famiglie e figure obiettivo della Scuola Media Superiore dedicateall’orientamento scolastico. Aiuto alla consapevolezza, da parte della ScuolaMedia Superiore, dei bisogni educativi in ingresso al triennio e allaprogrammazione delle risorse umane ed educative per l’attuazione dei P.E.I. 2- Percorsi Formativi Integrati I Percorsi Formativi Integrati (scuola - formazione professionale) prevedonouna modalità di alternanza scuola/formazione/lavoro all’interno dellaprogrammazione didattica. Il Percorso Integrato prevede il coinvolgimento degli Enti preposti allaformazione professionale, della scuola, degli enti locali, e di altre risorsepresenti sul territorio, come previsto dall’art. 13 della legge 104 del 1992. . L’intero percorso può essere così sintetizzato: Analisi delle competenze in entrata. Ipotesi della pianificazione del percorso:valutazione dei requisiti di base e attivazione del processo. 1.Percorsi o laboratori per la costruzione delle competenze di base.Programmazione dell’Alternanza scuola- formazione 2.Avvio della alternanza scuola-formazione 3. Valutazione D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Scuola media superiore e Centro di Formazione Professionale e ServiziSociosanitari del Municipio XII

E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Una Equipe di Coordinamento composta dai seguenti referenti: il MunicipioXII, con funzione di coordinamento, Scuole Medie Inferiori, Scuole MedieSuperiori, Operatori Distretto 12 A.S.L. Roma C, Responsabile Ente diFormazione . II° equipe operativa composta: docenti Scuola media inferiore, Scuola Mediasuperiore, Formatori del Centro di Formazione Professionale, Operatori delDistretto XII

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F. Metodologia e strumenti La metodologia di base prevede un approccio multidimensionale e sinergicotra vari attori: istituzioni scolastiche, formative, servizi sociosanitari,aziende, famiglia, allievo, in un ottica di integrazione delle varie azioni ecompetenze. La metodologia didattica privilegia l’apprendimento “in situazione” el’approccio per competenze, in una dimensione orientativa. Progettazione integrata dell’alternanza: Strumenti: Protocollo di intesa : Municipio XII, Rete Scolastica Ente di FormazioneProfessionale, Distretto XII Convenzione Progetto Formativo e di Orientamento Scheda rilevazione Presenze (Centro di Formazione Professionale) Scheda di valutazione delle competenze acquisite nello stage (tutor formativoe tutor aziendale) Scheda di autovalutazione delle competenze acquisite nello stage (allievo) Monitoraggio del processo attraverso schede appositamente predisposte G. Localizzazione e sede delle attività Sede del Centro di formazione professionale H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione delle attività I. Importo finanziario del progetto € 7.000 annui (fondi L. 328/00) L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00 - Fondi Provinciali - Fondi Regionali

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Titolo del Progetto: GIOCO ESTATE

A. Obiettivi generali e specifici Il progetto ha come obiettivo quello di offrire attraverso attività sportive eludico-ricreative dei momenti di socializzazione, di accoglienza e di assistenzavolte allo sviluppo della socializzazione e delle competenze dei minori; ilprogetto fornisce sostegno alle famiglie durante il periodo estivo. B. Destinatari del progetto Soggetti minori con disabilità riconosciuta ai sensi della L.104/92 comma 1 tragli 8 i 17 anni residenti nel Municipio XII C. Descrizione delle attività Attività all’aperto e in struttura al coperto di natura ludico-ricreativeprogrammate secondo la specificità ed esigenze di ciascun gruppo D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII Organismo accreditato del terzo settore A.S.L. Roma C – T.S.M.R.E.E. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente sociale Organismo del terzo Settore: Educatore, assistenti domiciliari A.S.L. Roma C – T.S.M.R.E.E.: Educatore F. Metodologia e strumenti Il progetto prevede lo svolgimento di attività sportive e ludico-ricreative digruppo, momenti di confronto condivisione e di gioco tra i partecipanti G. Localizzazione e sede delle attività Sarà definita al realizzarsi del progetto H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al realizzarsi del progetto I. Importo finanziario del progetto € 20.000 annui

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L. Fonti di Finanziamento Fondi L.328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

LA FATTORIA SOCIALE

“ ”

A Obiettivi generali e specifici ALTRACO(U)LTURA vuole rappresentare sia un'opportunità di inserimento lavorativo per i ragazzi disabili in una situazione completamente nuova, sia uncentro diurno in un contesto rurale, finalizzato al benessere di tutti ipartecipanti. L’ obiettivo principale è quello di trasformare uno spazio “incolto” in un luogosociale “colto”, in cui varie attività potranno svilupparsi ed interagire.

• In particolare, gli obiettivi che il progetto si propone di raggiungeresono:

• riproduzione dei valori di solidarietà, reciprocità e mutuo aiuto, nonchédel patrimonio storico, architettonico, culturale e creativo, tipici del contesto rurale, in un’area agricola urbana;

• integrazione tra l’attività produttiva agricola e l’offerta di serviziculturali, sociali, educativi, assistenziali, sanitari, formativi eoccupazionali, a vantaggio di soggetti deboli, in particolare, disabili, anziani, adolescenti e giovani a rischio di devianza ed emarginazione;

• attivazione e promozione sul territorio di reti sociali solidali a sostegnodelle nuove azioni di welfare che valorizzino ed esaltino le specificità e le risorse rurali all’interno di un territorio fortemente urbanizzato;

• collaborazioni tra imprese agricole, soggetti del terzo settore eistituzioni pubbliche per migliorare la qualità della vita e l’integrazionesociale non solo dei soggetti deboli ma anche di tutti i cittadini;

• promozione della commercializzazione dei prodotti alimentari coltivati,in rispetto di un modello agricolo moderno, etico e responsabile; gliintroiti verranno utilizzati per la gestione dei compensi ai ragazzi.

• sviluppo di progetti di ricerca, sperimentazione e diffusione diinnovazioni per favorire lo sviluppo sostenibile, nonché per diffonderemodelli d’uso e di valorizzazione delle risorse produttive, ambientali eculturali, mediante le quali soggetti con bisogni e risorse diversificate trovino risposte di qualità alle loro esigenze.

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B. Destinatari del progetto Persone con disabilità e con situazioni di svantaggio minori ed adulti. C. Descrizione delle attività Le attività possibili appaiono molteplici, da avvicendare in base alla forzamanuale disponibile, nonché da riferire all’azione didattica programmata. ATTIVITA’ FRUTTICOLA dovrebbe occupare le superfici scoscese e terrazzate: ALLEVAMENTO di piccoli animali GIARDINAGGIO Il giardinaggio è un’attività strettamente collegata a quella agricola. Il Municipio Roma 12EUR, è la porzione di territorio comunale maggiormentedotata di verde privato e pubblico. La Fattoria proporrà la stipula di contratti di manutenzione ordinaria digiardini privati e condominiali PROGETTO “L’ANGOLO DEL PANE” La realizzazione di un laboratorio, per la produzione di pane e di prodotti daforno, vuole essere un’opportunità d’esperienza finalizzata all’acquisizione dicompetenze e consapevolezza di future scelte professionali, peraltro in unsettore dove, nonostante il mercato del lavoro sia alla continua ricerca di talifigure, ad oggi ne risulta carente. PROGETTO “MASTRO GEPPETTO” LABORATORIO FALEGNAMERIA Il progetto, che vedrà coinvolti ragazzi con disabilità, è diretto alpotenziamento delle conoscenze e allo sviluppo del pensiero creativo. Il laboratorio di falegnameria prevede la realizzazione di semplici oggetti inlegno scelti direttamente dai ragazzi, naturalmente con l’ausilio del maestrod’arte e la supervisione di un tutor. PROGETTO “VETRERIA” L’idea di creare un laboratorio di lavorazione del vetro nasce dall’esigenza didare vita ad uno spazio diverso ed alternativo a quello didattico: il laboratoriodiventa un’occasione per un gruppo di lavorare insieme per la realizzazionedi un prodotto finito, frutto di un’attività realizzata in gruppo e che permettea ciascuno di prendere consapevolezza delle proprie capacità, potendoesprimere la propria singolarità e autonomia D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Associazione Promozione Sociale LA TERRA DEI SOGNI Servizi Socio-Sanitari, Provincia, Regione, Ufficio Scolastico Regionale, Terzo Settore, Scuole E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistenti Sociali ASL RMC DS12: Educatori, Psicologi, Neurologo Tutor per ogni progetto, Esperti, Maestri d’arte

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F. Metodologia e strumenti I destinatari:verranno segnalati dai servizi sociali e dai servizi specializzatidella ASL. Il Tutor insieme ai responsabili dei Servizi Sociali del Municipio XII e ai Specialisti della ASL stabiliranno i criteri di inserimento dei partecipanti. Anche le richieste “spontanee” provenienti da: autosegnalazione, famiglia,scuola, parrocchie, associazioni presenti sul territorio, etc., devono essere valutate dalla Commissione Socio-Sanitaria., per l’inserimento nel gruppo. Formazione iniziale psico attitudinale: ai candidati verrà proposto un percorsodi orientamento e formazione iniziale a moduli, con l’obiettivo di: - definire ed attuare interventi educativi e formativi personalizzati e digruppo, finalizzati all’individuazione delle specifiche risorse e capacità delsingolo - elaborare un piano di intervento individuale sul giovane anche in strettoraccordo con gli altri Servizi territoriali che seguono il ragazzo qualora fossero presenti. G. Localizzazione e sede delle attività Laurentina Fonte Ostiense – Tor Pagnotta H. Data di inizio e conclusione attività Inizio anno 2012 con verifica annuale ogni 30 giugno. I. Importo finanziario del progetto € 20.000 annuali (fondi L. 328/00) L. Fonti di Finanziamento L. 328/00, Fondi Municipali, Fondi Dipartimentali, Fondi Regionali, Contributidalle Fondazioni Bancarie

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Titolo del Progetto: “CASE SUPPORTATE”

A. Obiettivi generali e specifici OBIETTIVO GENERALE: Consentire la realizzazione di soluzioni abitative potenzialmente definitive,inserite nel territorio del Municipio XII, adeguatamente supportate sia dalpunto di vista sanitario che sociale, per persone con disagio mentale in gradodi sostenere contesti adeguatamente supportati, ma con un livello diprotezione medio - basso, e che richiedano e favoriscano maggiori livelli diautonomia. Indirettamente s’intende raggiungere l’obiettivo di innescare un circolovirtuoso consentendo a pazienti che hanno concluso i loro percorsi di liberaredei posti nelle strutture intermedie dell’ASL, come le comunità terapeutiche,e consentire a nuovi pazienti di accedere ai suddetti percorsi terapeutico -riabilitativi. Contemporaneamente la creazione delle case supportatefornirebbe un bacino di posti già organizzati, disponibili, nella misura in cui gliutenti che ne usufruiscono possano successivamente accedere a ulteriorinuove soluzioni (ad es. una casa di proprietà che si libera ecc) favorendo cosìanche un ricambio dell’utenza.

OBIETTIVI SPECIFICI: 1) raggiungimento di gradi maggiori di autonomia negli impegni domestici,nella gestione delle spese che si riferiscono alla casa e, più in generale, nellagestione di sé in relazione alle esigenze dei propri conviventi e del tessutosociale. 2) mantenimento degli impegni occupazionali e/o lavorativi precedenti edimplementazione di nuove attività lavorative finalizzate sempre alraggiungimento di un maggior livello di autonomia e ad un sempre più efficaceinserimento nel territorio. 3) sostegno e supporto alle famiglie nell’individuazione di una soluzioneabitativa definitiva che consenta di ridurre la preoccupazione che si riferiscealla sistemazione del proprio congiunto una volta conclusi i classici percorsiriabilitativi, con evidente sollievo e miglioramento delle condizioni di vita deltessuto familiare (genitori e parenti tutti).

Per contro consentire ai familiari di avere un ruolo più attivo nella rete disupporto finalizzata a sostenere gli utenti nel loro percorso di vita.

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B. Destinatari del progetto Utenti con disagio mentale stabilizzato, con discreta autonomia e buonaautosufficienza, in cura presso il C.S.M. di appartenenza, residenti nelMunicipio XII, che abbiano svolto un percorso terapeutico - riabilitativopositivamente conclusosi e per i quali si ritenga opportuna una soluzioneabitativa autonoma e potenzialmente definitiva.

C. Descrizione delle attività Il progetto a carattere sperimentale, di durata annuale con possibilità diproroga, prevede l’individuazione di un appartamento supportato per 4persone all'interno del territorio del XII Municipio.

Gli operatori della A.S.L., nello specifico le equipe di competenza del C.S.M.e quelle delle eventuali strutture intermedie di provenienza (Comunitàterapeutica, case famiglia) si faranno carico di individuare le persone chepotranno accedere alla casa supportata, in conformità a una valutazioneclinica che tenga in considerazione i percorsi effettuati, la compatibilità tra ifuturi conviventi, le necessità relative all’assistenza. Successivamentecontinuerà a supportare da un punto di vista clinico - sanitario gli utentidell’appartamento per le necessità relative alla terapia farmacologica,eventuale supporto psicoterapeutico, supporto sociale ed economicoconseguente la de istituzionalizzazione del soggetto. Gli operatori del CSM siavvarranno dell’aiuto di associazioni di familiari di utenti con disagio mentalepresenti sul territorio, che saranno coinvolte in particolare nella ricerca di unappartamento privato nel libero mercato in locazione, adatto alle esigenze dichi dovrà abitarvi, partecipando alla gestione dello stesso.

Il Municipio XII si impegna a garantire e sostenere economicamente il serviziodi assistenza domiciliare, che dovrà essere svolto da un organismo accreditatocon esperienza e competenza nel settore e a svolgere le attivitàamministrative relative all’affidamento del servizio di assistenza domiciliare. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner A.S.L. Roma C; Municipio XII; Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali edella Salute; ente accreditato per l'assistenza domiciliare. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente sociale A.S.L. Roma C: Operatori C.S.M. XII (psicologo, psichiatra, assistente sociale) Organismo del terzo settore: 1 Assistente Sociale con funzioni di coordinamento; Educatori professionali (VI livello) con esperienza nel settore psichiatrico, 1operatore generico (III livello) addetto alle pulizie domestiche a fondodell’appartamento.

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F. Metodologia e strumenti Con il supporto di associazioni di familiari viene preso in affitto, sul liberomercato, nel territorio del XII Municipio, un appartamento adatto alleesigenze delle persone che devono andarvi ad abitare (grandezza, numero divani etc.). Nel contempo il Municipio si farà carico di mettere a bando laindividuazione degli operatori che dovranno occuparsi della assistenzadomiciliare, mentre gli operatori del C.S.M. si faranno carico di curarel'inserimento degli utenti nella casa, occupandosi anche che abbiano adisposizione le risorse economiche necessarie per sostenere le spese dellagestione della casa (assegni di accompagno, assegni di deistituzionalizzazioneetc.). Nel momento in cui tutte le risorse sono assicurate le personeindividuate per il progetto inizieranno a vivere nella casa con tutti i supportiprevisti da parte del C.S.M., del Municipio, dei familiari. E' previsto un monitoraggio periodico dell'andamento del progettocongiuntamente da parte dei responsabili individuati per la A.S.L., per ilMunicipio, per la cooperativa che si occupa della assistenza domiciliare. Le ore medie di assistenza giornaliera, a supporto della “casa” sono quattro.L'assistenza richiesta è prevalentemente finalizzata ad un supporto nellaorganizzazione della quotidianità , nella condivisione degli spazi in modocostruttivo, a sostenere la relazione fra i coabitanti e l’integrazione nelcontesto sociale e territoriale. G. Localizzazione e sede delle attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto H. Data di inizio e conclusione attività Il progetto ha durata annuale dall'inizio dell'erogazione del finanziamento perl'assistenza domiciliare. È necessario prevederne la replicabilità in quanto sipropone di individuare una soluzione abitativa e di vita, potenzialmentedefinitiva, per persone uscite dal circuito riabilitativo sanitario e restituite alterritorio. I. Importo finanziario del progetto Importo annuale € 30.000 L. Fonti di Finanziamento L. 328/00; Fondi dipartimentali; Fondi municipali

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Titolo del Progetto: MOBILITÀ FACILITATA

A. Obiettivi generali e specifici Il progetto ha come obiettivo quello di offrire trasporto e accompagnamento all’interno del territorio del Municipio Roma XII Eur per visite mediche specialistiche, terapie di varia natura e accesso a strutture e servizi socio-assistenziali. B. Destinatari del progetto Anziani e disabili con grave difficoltà nella deambulazione residenti nel Municipio XII con ISEE pari o inferiore a 13.000 euro. C. Descrizione delle attività Il Servizio prevede l’attività di trasporto presso luoghi di interesse sociale e sanitario all’interno del territorio del Municipio XII. Ogni trasporto ha un costo fisso di 2 euro che verrà reinvestito nel progetto. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio XII e Organismo accreditato del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Municipio Roma XII EUR Ente Gestore:1 operatore (autista) Eventuali altri soggetti: F. Metodologia e strumenti Trasporto e accompagnamento tramite un pulmino attrezzato di proprietà dell’ente gestore presso luoghi del territorio del Municipio Roma XII e di zone limitrofe. G. Localizzazione e sede delle attività Variabili H. Data di inizio e conclusione attività Anno 2011 I. Importo finanziario del progetto € 40.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Titolo del Progetto: “UN GIOCO PER …”

Una buona pratica educativa e sociale nello sport e attraverso lo sport.

A. Obiettivi generali e specifici La finalità del progetto è quella di costruire un percorso educativo in cui lacultura pratica sportiva rappresenti, oltre che un mezzo di attrazione e diconfronto sportivo per i giovani, uno strumento di diffusione dei valori positividello sport tesi all’inclusione e coesione sociale. La proposta di formazione hacome obiettivo fondante la promozione dell’attività motoria e ludico sportivaper le persone con disabilità. Il coinvolgimento delle realtà socio-educative,dei servizi, delle famiglie e delle associazioni che utilizzano lo sport comefonte di integrazione e valorizzazione. Gli obiettivi del progetto sono i seguenti:

• Implementare strategie volte a valorizzare le molteplici abilità • Promuovere e favorire un sano sviluppo psicofisico dei bambini e dei

ragazzi; • Diffondere la cultura dell’inclusione attraverso attività motorie; • - Promuovere la vita di gruppo come momento di crescita,

confronto, conoscenza ed autonomia. B. Destinatari del progetto Insegnanti di scuola primaria; Insegnanti di primo e secondo grado; Operatori Terzo Settore C. Descrizione delle attività Si prevedono n. 4 incontri frontali di n. 3 ore ciascuno. Un incontro di tirocinio pratico. Le tematiche trattate saranno:

• Attività motorie e sportive per persone con disabilità. Finalizzazionedegli interventi;

• Aspetti didattico - metodologici nell’insegnamento di abilitàmotorie e sportive;

• Accoglienza, comunicazione, metodologia, didattica sportiva; • Approccio educativo come azione di sistema.

D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Special Olympics e C.I.P.

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E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale Ente Gestore: Docenti, Formatori, Esperti sport per Disabili F. Metodologia e strumenti Il progetto è costruito in modo da far lavorare insieme il territorio, la scuola,il terzo settore presente nel Municipio XII per dare una risposta concretaall’esigenza di un’attività motoria di base che, avendo come principaleprotagonista il bambino e il ragazzo, deve mirare al coinvolgimento in tutte lesue fasi: definizione dei bisogni, progettazione, attivazione e gestione delleattività. Attraverso tale percorso inteso come ricerca di una buona pratica educativa esociale, i promotori effettuano un vero e proprio investimento per rinnovaresé stessi e avviare i ragazzi verso un’esperienza essenziale per unacompletezza educativa. I contenuti mirano ad avere una conoscenza generalesulle attività motorie di base sul piano educativo didattico con particolareattenzione ai ragazzi con disabilità. G. Localizzazione e sede delle attività Municipio Roma XII Eur - Sedi scolastiche del territorio H. Data di inizio e conclusione attività Sarà definita al momento della realizzazione del progetto I. Importo finanziario del progetto € 1.500,00 annuali L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

“NOI CON VOI” ASSISTENZA DOMICILIARE PER MALATI ONCOLOGICI E LE LORO FAMIGLIE

A. Obiettivi generali e specifici Offrire un sostegno alla persona affetta da malattia oncologica, promuovendone la qualità di vita e assicurandole presso il proprio domicilio un aiuto a carattere sociale, attinente la gestione della vita quotidiana, nonché un supporto psicologico per meglio affrontare il carico emotivo collegato alla malattia stessa; offrire un sostegno alla persona nello svolgimento delle visite e/o terapie necessarie, attraverso l’accompagnamento ed il supporto sociale presso i presidi ospedalieri; offrire sollievo al nucleo familiare, spesso provato dal carico assistenziale che la cura della persona richiede, attraverso mirati interventi di sostegno psicologico e, se in presenza di minori, con interventi a carattere educativo di sostegno alla genitorialità. B. Destinatari del progetto Persone affette da patologie oncologiche di età compresa tra i 18 e i 64 anni e le loro famiglie, residenti nel Municipio Roma XII Eur. C. Descrizione delle attività Assistenza domiciliare alla persona, nelle seguenti forme: aiuto nell’igiene e cura del malato; supporto nella cura dell’abitazione; aiuto pratico per la gestione delle problematiche quotidiane (spesa, acquisto dei farmaci, pagamento delle bollette, etc.); aiuto nella preparazione ed assunzione pasti. Consulenza e supporto sociale. Sostegno psicologico alla persona ed alla famiglia. Supporto educativo ai minori e sostegno alla genitorialità. Trasporto per accompagnamento presso strutture ospedaliere e supporto sociale presso le stesse, ove necessario, durante le visite e/o terapie. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Cooperativa R.O.M.A. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Assistenti Domiciliari, operatori, psicologo, educatore professionale

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F. Metodologia e strumenti Attraverso la valutazione globale dei bisogni della persona e del suo nucleo familiare si definisce un Piano di intervento personalizzato,attraverso il quale vengono stabilite gli interventi da realizzare a sostegno del nucleo familiare attraverso “unità base” comprendenti le varie attività necessarie. G. Localizzazione e sede delle attività Domicilio delle persone H. Data di inizio e conclusione attività Novembre 2011 I. Importo finanziario del progetto € 15.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

BULLISMO, CONDOTTE SOCIALI AGGRESSIVE ED ILLEGALITÀ A. Obiettivi generali e specifici Realizzare attività-azioni volte, alla prevenzione e al contrasto del fenomeno Bullismo, condotte sociali aggressive ed illegalità; ridurre i comportamenti di tipo antisociale e di violazione delle norme di convivenza civile; rafforzare i diritti dei minori sostenendo la loro crescita personale e sociale; sostenere e valorizzare le capacità di autoaffermazione e sicurezza di sé delle vittime dei fenomeni, che spesso sono costrette a subire sofferenze fisiche e psicologiche; rafforzare gli scambi tra scuola, ente locale e genitori per promuovere alleanze e sinergie per una politica anti-illegalità. B. Destinatari del progetto Famiglie, Minori, Insegnanti C. Descrizione delle attività Attuare percorsi brevi di tipo formativo-informativo della durata di 2-4 incontri mirati a coinvolgere il più ampio numero possibile di classi, famiglie e insegnanti. Interventi specifici nelle scuole: prevenzione specifica destinati a target interessati dal problema sempre all’interno dei contesti di normalità che coinvolgano: Ragazzi: attivare uno sportello di consulenza (collegato ad eventuali sportelli CIC presenti nella scuola o ad altre iniziative consulenziali) in stretto raccordo con i percorsi proposti all’interno della classe e un gruppo di incontro per i ragazzi trasversale alle diverse classi in orario extracurriculare Insegnanti: possibilità di uno spazio di consulenza ad hoc per il consiglio di classe (rispetto a situazioni specifiche) e/o l’attivazione di un percorso di formazione e supervisione psicopedagogica delle relazioni all’interno della classe. Genitori: spazio di consulenza psicopedagogica e la possibilità di attivare un gruppo di incontro o di auto-mutuo aiuto per familiari. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio Roma XII Eur Servizio Sociale, Gruppo di Supervisione Bullismo & Educazione corretti stili di vita Ente gestore che vincerà il bando

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E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Psicologo referente Ente Gestore: Educatori Professionali, Consulenti Familiari, Psicologi Eventuali altri soggetti: Gruppo di Supervisione Bullismo & Educazione F. Metodologia e strumenti Riferimenti a teorie e pratiche riconducibili alla prevenzione della violenza e del bullismo Utilizzare il pacchetto predisposto dal gruppo di lavoro “Bullismo & Educazione a corretti stili di vita”: percorsi nelle scuole di prevenzione aspecifica e specifica dei fenomeni devianti Individuazione di un “Insegnante Referente”(figura obiettivo) da formare per il fenomeno critico (Dirigenti Scolastici) G. Localizzazione e sede delle attività Scuola elementare Savarino, Scuola elementare Carriera, Scuola media ex Nistri, Scuola media ex Respighi, Liceo classico Plauto, Liceo scientifico Majorana H. Data di inizio e conclusione attività Da attivarsi I. Importo finanziario del progetto €. 50.000,00 per due anni di attività L. Fonti di Finanziamento Fondi Regionali Deliberazione G.R. n°147 del 13/03/2009 Contributo Regione Lazio, Contratto di Quartiere Tre Pini- Mezzocamino

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

DIPENDENZE: ASSUNZIONE IMPROPRIA DI SOSTANZE PSICOTROPE E ALIMENTI, USO IMPROPRIO DI STRUMENTI INFORMATICI

A. Obiettivi generali e specifici Prevenzione e contrasto del fenomeno dipendenze: assunzione impropria di sostanze psicotrope e alimenti, uso improprio di strumenti informatici; informazione dei danni causati dalle dipendenze a i giovani, le famiglie e i docenti; acquisizione da parte dei giovani, familiari ed insegnati di metodiche di contrasto al fenomeno dipendenza; strutturare metodiche di collaborazione tra scuola, enti istituzionali e genitori per promuovere alleanze e sinergie per una politica anti-illegalità. B. Destinatari del progetto Famiglie, ragazzi,insegnanti C. Descrizione delle attività Interventi informativi e formativi agli insegnanti alla scuola ed ai genitori volti al riconoscimento precoce del fenomeno dipendenza Interventi informativi e formativi con il personale docente della scuola volti alla prevenzione del fenomeno dipendenza. Strutturazione di metodiche di lavoro congiunto per la prevenzione ed il contrasto delle diffusione delle dipendenze. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio Roma XII Eur, Gruppo di Supervisione Bullismo ed Educazione corretti stili di vita, ente vincitore del bando E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Psicologi, educatori, consulenti familiari F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento farà riferimento a teorie e pratiche psico-pedagogiche relative volte alla prevenzione del disagio giovanile ed all’uso di sostanze.

G. Localizzazione e sede delle attività Scuola elementare Savarino, Scuola elementare Carriera, Scuola media ex Nistri, Scuola media ex Respighi, Liceo classico Plauto, Liceo scientifico Majorana

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H. Data di inizio e conclusione attività Da stabilire alla definizione del finanziamento e dell’espletamento del bando I. Importo finanziario del progetto €.70.000,00 L. Fonti di Finanziamento Fondi Regionali DGRL 147 del 13/3/2009 : Provvidenze finanziarie regionali per un importo di € 2.880.816,99 relative alla completa realizzazione dei “Contratti di Quartiere” nel Comune di Roma nei quartieri: Montespaccato (18° Municipio), Balduina e Selva Candida (19° Municipio), Tre Pini- Mezzocammino (12° Municipio. Autorizzazione alla deroga ai sensi del comma 4 dell’art. 4 L r del 24 Dicembre 2008 n.31

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto:

FUORI DAL … CAMPO

A. Obiettivi generali e specifici

• supporto educativo; • supporto scolastico; • sostegno alle capacità genitoriali ed alla relazione genitori/figli; • offrire occasioni di confronto tra pari e con l’adulto

B. Destinatari del progetto Nuclei familiari Rom con figli minori C. Descrizione delle attività 1° Fase: attivazione tramite segnalazione del Servizio Sociale 2° Fase: elaborazione di Progetti Individuali/familiari con il coinvolgimento delle altre Istituzioni (scuola, U.S.S.M., servizi specialistici Asl …) 3° Fase: eventuale inserimento altri nuclei (non seguiti dai Servizi) D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner La realizzazione del progetto sarà affidata, previo apposito bando, ad un organismo del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Educatori, mediatore culturale Eventuali altri soggetti: F. Metodologia e strumenti Saranno definite al momento della realizzazione del progetto G. Localizzazione e sede delle attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto I. Importo finanziario del progetto € 7.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento L. 328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGILI “ALBERTO SORDI”

A. Obiettivi generali e specifici Il Centro Diurno Anziani Fragili (CEDAF) è un servizio rivolto ai cittadini - donne a partire da 60 e uomini 65 anni - residenti nel XII Municipio, che presentino ridotte capacità di autonomia e, che per presenza di patologie multiple presentano caratteristiche di fragilità sanitaria e socio-ambientale a rischio di perdita di autosufficienza e che necessitano di un sostegno e di una stimolazione extradomiciliare per rispondere principalmente a bisogni di socializzazione. Obiettivo generale del Centro è quello di sostenere l’anziano, mantenere e/o favorire l'autonomia dello stesso, ritardare e/o evitare l'istituzionalizzazione impropria, migliorare la rete di sostegno sociale e familiare, sostenere il nucleo familiare e chi si prende cura dell’anziano, contrastare la solitudine e l'isolamento della persona anziana, favorendo la socializzazione e la continuazione dei rapporti sociali. B. Destinatari del progetto Destinatari: anziani/e (donne dai 60 anni, uomini dai 65) residenti nel Municipio Roma XII. È prevista la frequenza giornaliera di 30 anziani. C. Descrizione delle attività Il Centro è aperto dal lunedì al venerdì, con orario 9-17. Fornisce supporto psicologico, e si svolgono attività individuali e di gruppo (attività occupazionali, ricreativo-culturali, ginnastica dolce); laboratori teatrali, artigianali, cucito, maglia, uncinetto, piccola falegnameria, giardinaggio. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Associazione “Alberto Sordi” E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Cooperativa Sociale Eventuali altri soggetti:

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F. Metodologia e strumenti Il Centro si avvale di una equipe multidisciplinare per la valutazione degli inserimenti e per la valutazione in itinere degli utenti inseriti e eventuali dimissioni. La valutazione multidisciplinare è presente in tutte le fasi del progetto di intervento. All’interno del centro sono presenti figure professionali specifiche, il cui ruolo è mirato alle esigenze dell’anziano e del gruppo. G. Localizzazione e sede delle attività Il Centro Diurno si trova all’interno del Campus Biomedico di Trigoria. H. Data di inizio e conclusione attività Affidamento con bando pubblico di gara con rinnovo annuale della convenzione I. Importo finanziario del progetto € 310.000,00 annuali L. Fonti di Finanziamento Fondi municipali.

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGILI “LA COMPAGNIA”

A. Obiettivi generali e specifici Il Centro Diurno Anziani Fragili (CEDAF) è un servizio rivolto alle donne a partire da 60 e uomini 65 anni, residenti nel XII Municipio, che presentino ridotte capacità di autonomia e, che per presenza di patologie multiple presentano caratteristiche di fragilità sanitaria e socio-ambientale a rischio di perdita di autosufficienza e che necessitano di un sostegno e di una stimolazione extradomiciliare per rispondere principalmente a bisogni di socializzazione. Obiettivo generale del Centro è quello di sostenere l’anziano, mantenere e/o favorire l'autonomia dello stesso, ritardare e/o evitare l'istituzionalizzazione impropria, migliorare la rete di sostegno sociale e familiare, sostenere il nucleo familiare e chi si prende cura dell’anziano, contrastare la solitudine e l'isolamento della persona anziana, favorendo la socializzazione e la continuazione dei rapporti sociali. B. Destinatari del progetto Destinatari: anziani/e (donne 60 anni, uomini 65 anni) residenti nel Municipio Roma XII. È prevista la frequenza giornaliera di 25 anziani a carico del Municipio + 5 offerti dall’Organismo come servizio aggiuntivo. C. Descrizione delle attività Il Centro è aperto dal lunedì al venerdì, con orario 9-17. Fornisce supporto psicologico, e si svolgono attività individuali e di gruppo (attività occupazionali, ricreativo-culturali, ginnastica dolce); laboratori teatrali, artigianali, cucito, maglia, uncinetto, piccola falegnameria, giardinaggio. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Associazione “Domus Caritatis” E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio:Assistente Sociale referente Ente Gestore: Cooperativa Sociale

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F. Metodologia e strumenti Il Centro si avvale di una equipe multidisciplinare per la valutazione degli inserimenti e per la valutazione in itinere degli utenti inseriti e eventuali dimissioni. La valutazione multidisciplinare è presente in tutte le fasi del progetto di intervento. All’interno del centro sono presenti figure professionali specifiche, il cui ruolo è mirato alle esigenze dell’anziano e del gruppo. G. Localizzazione e sede delle attività Il Centro Diurno si trova in via delle Acque Salvie n.1 presso Santuario delle Tre Fontane. H. Data di inizio e conclusione attività Affidamento con bando pubblico di gara con rinnovo annuale della convenzione I. Importo finanziario del progetto € 272.206,60 annuali L. Fonti di Finanziamento Fondi municipali.

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: DIMISSIONI PROTETTE

A. Obiettivi generali e specifici Le Dimissioni Protette hanno come obbiettivo primario quello di sostenere il malato dimesso dalla Struttura ospedaliera presso il proprio domicilio, laddove si presentano disagi e difficoltà nella continuazione delle cure e dell’assistenza necessaria. Obiettivo fondamentale del servizio è quello di sollevare la famiglia da carichi assistenziali e fornire supporto e sostegno . B. Destinatari del progetto Cittadini che risiedono nel Municipio Roma XII Eur in fase di dimissione da una struttura di ricovero per acuti che presentino al momento del rientro presso il proprio domicilio disagi e difficoltà nella continuazione delle cure e assistenza sanitaria C. Descrizione delle attività Cura della persona e dell’ambiente Preparazione e somministrazione pasti Disbrigo pratiche Accompagnamento Sostegno della gestione economica della famiglia Spesa D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio e A.S.L. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio:Assistente Sociale Referente A.S.L. Roma C: C.A.D. Ente Gestore: Cooperativa Sociale F. Metodologia e strumenti Valutazione, programmazione, attuazione, verifica.

G. Localizzazione e sede delle attività Domiciliare H. Data di inizio e conclusione attività Soggetta a finanziamenti

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I. Importo finanziario del progetto € 12.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: PUNTI BLU

A. Obiettivi generali e specifici • Prevenire situazioni di isolamento relazionale • Garantire ad una vasta fascia di popolazione anziana l’opportunità

concreta di aderire gratuitamente ad iniziative di svago B. Destinatari del progetto Anziani in condizione di autonomia psicofisica C. Descrizione delle attività Attività ricreative e socializzanti D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Consorzio Roma Solidarietà E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: 2 Assistenti Sociali Ente Gestore: 1 Coordinatore, 6 Animatori Eventuali altri soggetti: F. Metodologia e strumenti Pianificazione e coordinamento G. Localizzazione e sede delle attività Lido “L’Arca” H. Data di inizio e conclusione attività Soggetta a finanziamento annuale I. Importo finanziario del progetto € 24.000,00 annui L. Fonti di Finanziamento Fondi Municipali

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: CENTRO DIURNO ALZHEIMER ED ALTRE DEMENZE DI LIVELLO MEDIO-GRAVE

A. Obiettivi generali e specifici Obiettivi generali

• Tutelare i diritti e la dignità sia dell’anziano che dei familiari; • Offrire un aiuto di tipo socio-assistenziale, ritardando, per quanto

possibile, l’istituzionalizzazione; • Sottrarre gli anziani all’isolamento e al disinteresse tipici dello stato

demenziale; • Affiancare, sostenere e valorizzare il ruolo del caregiver nel compito di

assistenza al familiare. Obiettivi specifici

• Offrire un’assistenza globale calibrata su piani di intervento personalizzati;

• Finalizzare le azioni terapeutiche e socio/assistenziali al mantenimento delle abilità residue dell’anziano, supportando quelle compromesse e preservando l’autosufficienza il più a lungo possibile;

• Ridurre lo stress della persona demente per avere un recupero funzionale;

• Offrire sostegno alla famiglia, riducendo il carico assistenziale del care-giver e prevenendo situazioni estreme di stress psico-fisico;

• Analizzare i problemi comportamentali e ricercare nuove modalità assistenziali;

• Contenere i costi assistenziali a lungo termine per evitare il ricorso improprio al ricovero in R.S.A.

Il Servizio dovrà essere comprensivo di trasporto. B. Destinatari del progetto N. 15 utenti giornalieri a turnazione malati di Alzheimer ed altre demenze di grado medio/grave, residenti nel Municipio XII e Municipio XI. Il Centro dovrà essere aperto 5 giorni a settimana dalle 9 alle 16. C. Descrizione delle attività Valutazione multidimensionale; Riabilitazione cognitiva e motoria; Terapia occupazionale; Sostegno al caregiver.

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D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio Roma XII Eur, A.S.L. Roma C - Distretto XII – T.S.R.D.A. (Tutela Salute Riabilitazione Disabili Adulti) In via subordinata il Distretto XI Terzo Settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale Referente A.S.L. Roma C - Distretto XII – T.S.R.D.A. (Tutela Salute Riabilitazione Disabili Adulti): Geriatra, Infermiere, Altre figure professionali sanitarie Ente Gestore/Terzo Settore: OSS Il rapporto operatore/utente dovrà essere indicativamente di 1:2 F. Metodologia e strumenti Valutazione, programmazione, attuazione, verifica. G. Localizzazione e sede delle attività Locali da definire tra Municipio Roma XII ed A.S.L. Roma C H. Data di inizio e conclusione attività Soggetta a finanziamento I. Importo finanziario del progetto € 300.000,00 annuali L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: ASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER ED ALTRE DEMENZE

A. Obiettivi generali e specifici L’assistenza domiciliare per malati di Alzheimer vuole porsi in continuità ad altri servizi ivi dedicati, avendo come obbiettivo primario quello di sostenere il malato presso il proprio domicilio, laddove non sussistano più condizioni di autonomia residuale e tutto il carico di assistenza grava sulla famiglia. Obiettivo fondamentale del progetto è quello di creare un sostegno specifico e funzionale alla patologia dell’Alzheimer e sollevare la famiglia da carichi assistenziali non più sostenibili in autonomia. B. Destinatari del progetto Destinatari: anziani/e con patologia di Alzheimer ed altre demenze a livello medio grave tale da non consentire agli stessi l’erogazione di servizi alternativi non domiciliari, residenti nel Municipio Roma XII Eur. C. Descrizione delle attività Il punto di forza del progetto vuole essere la presa in carico integrata del paziente, con risposte contestuali e funzionali alla situazione contingente, che alla luce della patologia citata è sempre mutevole e nella maggior parte dei casi gravemente degenerativa. L’assistenza domiciliare vuole fornire una risorsa mirata e specifica sia da un punto di vista socio sanitario che di sostegno psicologico al nucleo di appartenenza. Valutazione multidisciplinare integrata tra Municipio e A.S.L. Roma C. Sostegno al caregiver con iniziative inerenti la gestione quotidiana dell’utente (Gruppo Auto mutuo aiuto e Corsi per i familiari) D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio Roma XII Eur e A.S.L. Roma C - Distretto XII – T.S.R.D.A. (Tutela Salute Riabilitazione Disabili Adulti): E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio Roma XII Eur: Assistente Sociale Referente Personale A.S.L. Roma C - Distretto XII – T.S.R.D.A. (Tutela Salute Riabilitazione Disabili Adulti): Geriatra, Psicologo, Infermiere. Ente Gestore: Terzo Settore F. Metodologia e strumenti Valutazione, programmazione, attuazione, verifica.

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G. Localizzazione e sede delle attività Domiciliare e/o ospedaliere nel caso di ricoveri temporanei del paziente. H. Data di inizio e conclusione attività Soggetta a finanziamento I. Importo finanziario del progetto € 130.000,00 annuali L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00.

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: TRASPORTO PER IL CENTRO DIURNO ALZHEIMER TRE FONTANE

DEL MUNICIPIO XI A. Obiettivi generali e specifici Dare la possibilità a tutti gli anziani per i quali il Centro U.V.A. di ogni struttura ospedaliera consiglia per la socializzazione, l’inserimento presso il Centro ubicato presso il territorio del Municipio Roma XI. Sostenere la famiglia dell’anziano, che ha difficoltà spesso nell’accompagnamento dell’anziano al Centro. B. Destinatari del progetto N. 10 cittadini come da convenzione, inseriti presso il Centro Diurno Alzheimer residenti nel Municipio Roma XII Eur. C. Descrizione delle attività Trasporto D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Cooperativa Sociale E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Cooperativa Sociale Eventuali altri soggetti: F. Metodologia e strumenti L’attivazione del servizio di trasporto è legato alla frequenza presso il Centro Diurno. G. Localizzazione e sede delle attività Centro Diurno Tre Fontane Municipio Roma XI Via Laurentina 289 H. Data di inizio e conclusione attività Soggetta a finanziamento I. Importo finanziario del progetto € 12.000,00 annuali L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 328/00

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto: ASSISTENZA LEGGERA

A. Obiettivi generali e specifici Sostegno all’autonomia della persona anziana socialmente svantaggiata a rischio isolamento che necessita di una assistenza leggera in quanto in condizione di parziale autonomia la cui rete familiare presenta caratteristiche di fragilità. B. Destinatari del progetto Cittadini anziani (over 65) parzialmente autonomi, carenti di reti primarie di sostegno alle attività quotidiane residenti nel territorio del Municipio Roma XII Eur C. Descrizione delle attività Verranno fornite a domicilio dell’anziano compagnia, accompagnamento e disbrigo piccole pratiche quotidiane D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Associazione non lucrativa di Promozione Sociale “Anteas Colombo” E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Referente Assistente Sociale Ente Gestore: Volontari Eventuali altri soggetti: Patronati e Centri Ascolto Parrocchiali F. Metodologia e strumenti Progettazione e monitoraggio domiciliare G. Localizzazione e sede delle attività Domicilio dell’anziano H. Data di inizio e conclusione attività A partire da gennaio 2012 I. Importo finanziario del progetto Il progetto non comporta impegno di spesa per il Municipio L. Fonti di Finanziamento -----

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Titolo del Progetto: PROGETTO “CITTADINI VICINI”

A. Obiettivi generali e specifici Favorire il coordinamento, l’integrazione e lo scambio tra amministrazione locale, forze dell’Ordine, l’associazionismo, il volontariato, le scuole, gli operatori commerciali del turismo, attraverso la costruzione di sinergie volte al monitoraggio e alla cura del territorio migliorando le condizioni di legalità e sicurezza. Sviluppare il senso di prossimità e di vicinanza delle amministrazioni ai cittadini, favorire legami solidali nella popolazione, favorendo una migliore percezione della sicurezza. Promuovere il coinvolgimento, attraverso il confronto, la raccolta di proposte e segnalazioni,degli operatori del commercio e de turismo nello sviluppo delle politiche di sicurezza. Prevenire fenomeni di esclusione sociale, di degrado urbano,di criminalità attraverso il coinvolgimento dei vari settori sensibili della popolazione: giovani, anziani, donne, uomini attraverso il sostegno allo sviluppo della comunità locale e del territorio. Prevenire e contrastare le condotte violente e del vandalismo urbano in particolare nelle fasce giovanili della popolazione e nelle scuole diffondendo una cultura della gestione virtuosa dello spazio per mezzo di laboratori scolastici. B. Destinatari del progetto Cittadini residenti nel territorio nel Municipio XII e più specificamente nel quartiere di Spinaceto C. Descrizione delle attività • La Costruzione di un Tavolo sulla Sicurezza è un organismo di confronto tra

Amministrazione locale e le rappresentanze territoriali istituzionali e non, avrà compiti di programmazione e di coordinamento delle iniziative e degli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza urbana.

• Presidio e la vigilanza sul territorio con presenza mirata e di prossimità degli agenti del Nucleo Assistenza Emarginati.

• Ascolto dei cittadini attraverso servizi di sportello e la presenza coordinata sul territorio di operatori e di agenti di polizia municipale, costituisce un momento prezioso per conoscere l’ ambiente urbano e coloro che lo abitano e lo attraversano per scoprire le dinamiche, le risorse e criticità.

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• Servizio di mediazione sociale e di comunità nel quartiere volto a riattivare la comunicazione, la riparazione del legame sociale e recupero dello spazio urbano degradato e ripristino condizione di una migliore sicurezza reale e percepita.

• Attività nelle scuole, laboratori di progettazione partecipata dell’ ambiente urbano.

• Attività con gli anziani si pianificheranno una serie di azioni per favorire e migliorare l’integrazione degli anziani per ridurre la percezione di insicurezza e isolamento dal contesto sociale.

• Realizzazione e distribuzione materiale informativo. • Animazione di quartiere. • Video sorveglianza installata su Via Salvatore Lorizzo. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Fondazione – Eureka 1 Onlus – Cooperativa Magliana 80 - Associazione Crisalide - Associazione Ponte di incontro- Polizia Municipale - Omnia Pa Consulting S.R.L. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: 2 Assistente Sociale 1 Funzionario Ufficio Tecnico Ente Gestore:1 Coordinatore Progetto, 4 Mediatori sociali, 2 assistenti sociali, 1 Educatore, 1 Architetto esperto in progettazione partecipata, Agenti N.A.E. F. Metodologia e strumenti Programmazione progettazione e monitoraggio, Tavolo sulla sicurezza, riunione di equipe, laboratori, unità di strada, Video sorveglianza territorio G. Localizzazione e sede delle attività Locale del Municipio Roma XII H. Data di inizio e conclusione attività Marzo 2011 – Marzo 2013 I. Importo finanziario del progetto € 152.000,00 Fondi regionali + € 16.928,57 Fondi municipali L. Fonti di Finanziamento Fondi Regionali e contributo Fondi Municipali

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Titolo del Progetto: SERVIZIO DI FORNITURA PASTI A DOMICILIO E MONITORAGGIO SOCIALE

A. Obiettivi generali e specifici Sostegno all’autonomia della persona socialmente svantaggiata a rischio isolamento sociale e monitoraggio dei cittadini in attesa di usufruire dei servizi domiciliari

B. Destinatari del progetto Persone indigenti in situazione di fragilità estrema non autonomi privi di reti primarie di sostegno alle attività quotidiane residenti nel territorio del Municipio XII C. Descrizione delle attività Consegna pasti giornaliera presso il domicilio dell’utente sulla base di un’attenta progettualità e formulati alla luce di precise prescrizioni medico-sanitarie e monitoraggio sociale dei destinatari. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Cooperativa “ Il Sorriso” E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale Ente Gestore: Operatori consegna pasti, Assistente Sociale F. Metodologia e strumenti Presa in carico, progettazione e monitoraggio domiciliare, riunione di equipe G. Localizzazione e sede delle attività Domicilio dei destinatari H. Data di inizio e conclusione attività Aprile 2008 I. Importo finanziario del progetto Nessun onere per il Municipio L. Fonti di Finanziamento Fondi Dipartimentali

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Titolo del Progetto: MEDIAZIONE DEI CONFLITTI ED ASSISTENZA SOCIALE

“UN ARCOBALENO PER SANTA PALOMBA” A. Obiettivi generali e specifici Acquisizione di una conoscenza approfondita del territorio delle diverse problematiche e conflittualità nel loro evolversi nel tempo. Sviluppo di un processo individuale e collettivo all’ interno del quale poter far emergere tutte le potenzialità e capacità della comunità locale. Accompagnare motivando e sostenendo il processo decisionale e di responsabilizzazione mediando sulle conflittualità di quei gruppi maggiormente coinvolti e motivati. Facilitare la ricerca e la comunicazione tra cittadini e Amministrazione, divulgando una cultura orientata alla mediazione sociale ed alla gestione creativa dei conflitti. Sostenere gruppi di cittadini nell’ agire per la soluzione dei propri problemi e conflitti, promuovendo forme di cittadinanza attiva. B. Destinatari del progetto Cittadini residenti nel territorio di Santa Palomba. C. Descrizione delle attività Interviste e raccolta di informazioni volte a costruire le principali caratteristiche sociali, culturali ed emotive dei vari gruppi, mappatura del territorio e analisi dei bisogni. Lavoro con i giovani, incontri con adolescenti e preadolescenti per organizzare manifestazioni sul territorio. Relazioni con le scuole per instaurare forme di collaborazione. Sportello di segretariato sociale. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner ATI – Eureka 1, Magliana 80, Crisalyde E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale Ente Gestore:1 Responsabile Progetto, 3 Mediatori dei conflitti, 2 assistenti sociali, 1 Amministrativo F. Metodologia e strumenti Programmazione progettazione e monitoraggio, riunione di equipe, laboratori, unità di strada

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G. Localizzazione e sede delle attività Locale utilizzato dal Centro Anziani H. Data di inizio e conclusione attività Giugno 2008 I. Importo finanziario del progetto Fondi Dipartimento (€ 54.000,00) L. Fonti di Finanziamento Fondi Dipartimentali

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Titolo del Progetto: PROGETTO “ SPORTELLO MOBILE SICUREZZA” -

PARTECIPAZIONE A BANDO REGIONALE, in attesa di esito. A. Obiettivi generali e specifici

• Miglioramento della condizioni generali di vita e percezione di una migliore qualità del vivere civile.

• Azioni di prevenzioni e contrasto ai fenomeni delle inciviltà urbana e della criminalità in genere.

• Diffusione della percezione di prossimità delle istituzioni municipali. • Partecipazione alla realizzazione del concetto di citta sicura per

coniugare sviluppo inteso sia come capitale sociale che come solidarietà

• Sostegno a iniziative in materia di sicurezza integrata con riguardo a quelle che si caratterizzano per innovazione, incisività e interscambio informativo

B. Destinatari del progetto Cittadini residenti nel territorio del Municipio Roma XII Eur C. Descrizione delle attività Sportello Mobile consentirà l’ accesso in tempo reale a tutte le informazioni utili del Municipio. Si stamperà un manuale sulla sicurezza dei cittadini per l’informazione e la prevenzione e consigli sulla prevenzione di attività criminose. Incontri e giornate informative nei Centri Anziani per far conoscere come si presentano le denunce ed esposti. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Eureka 1 – Fondazione Logos – Nucleo Assistenza Emarginati E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: 2 Assistenti Sociali Ente Gestore:1 Responsabile Progetto, 1 Mediatori dei conflitti, 1 assistente sociale Eventuali altri soggetti: Centri Anziani (Spinaceto), Scuole del quartiere F. Metodologia e strumenti Programmazione progettazione e monitoraggio, Segretariato Sociale, Sportello di Ascolto ,riunione di equipe, incontri informativi

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G. Localizzazione e sede delle attività Sportello itinerante H. Data di inizio e conclusione attività In attesa di esito bando I. Importo finanziario del progetto € 49.500,00 Fondi Regione + € 5.500,00 Fondi bilancio Municipale L. Fonti di Finanziamento Fondi Regionali, Fondi Municipali

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Titolo del Progetto: EDA – Educazione Permanente degli Adulti – Sportello informativo

A. Obiettivi generali e specifici Migliorare le conoscenze, le competenze e le qualifiche professionali della popolazione adulta, per favorirne lo sviluppo delle potenzialità personali, facilitarne l’integrazione sociale e le opportunità di inserimento nel mondo lavorativo. Condividere una banca dati e una collaborazione tra i vari soggetti che lavorano nel settore dell’istruzione, della formazione e del lavoro e garantire un facile accesso all’informazione ed all’orientamento sulle opportunità di istruzione e formazione. B. Destinatari del progetto Cittadini dai 16 anni in poi, con o senza titoli di studio C. Descrizione delle attività Colloqui volti all’informazione del ventaglio di possibilità di percorsi formativi per giovani. Ricerca e individuazione nella scelta di percorsi formativi conciliabili con il lavoro e/o la vita familiare. Sostegno nell’acquisizione di conoscenze e competenze adeguate ad esprimere le proprie potenzialità. Aggiornamento della banca dati. Monitoraggio semestrale delle richieste. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Municipio Roma XII Eur – U.O. S.E.C.S. Servizio Sociale E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: 1 istruttore amministrativo F. Metodologia e strumenti Colloqui di Front Office – Colloqui telefonici- Banca Dati G. Localizzazione e sede delle attività Municipio Roma XII Eur – Segreteria Direzione U.O. S.E.C.S. H. Data di inizio e conclusione attività Dal 30/8/2009 a tutt’oggi I. Importo finanziario del progetto Non sono previsti interventi finanziari

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ALLEGATO 2

Schede Progettuali

L. 285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

“ALL’OMBRA DELLA GRANDE QUERCIA”

A. Obiettivi generali e specifici Offrire alle coppie con minori in età evolutiva un contesto spazio – temporale di formazione stabile per un confronto e aiuto sull’“essere genitori”. B. Destinatari del progetto Famiglie con minori dai 3 ai 10 anni; Insegnanti delle scuole dell’infanzia; Insegnanti delle scuole elementari. C. Descrizione delle attività Incontri di gruppo e tavole rotonde con i genitori su diversi temi, inerenti all’età evolutiva; Gruppi di bambini (figli delle coppie che partecipano al Progetto) mirati all’apprendimento di metodiche di gioco e socializzazione; Consulenza psico-pedagogica individuale e di coppia sul ruolo genitoriale con particolare riferimento all’essere padre e madre; Consulenza psico-pedagogica per i genitori e figli. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Scuole del territorio ed organismi del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Educatori, psicologi, mediatore culturale Eventuali altri soggetti: tutor esperti F. Metodologia e strumenti Metodologie teoriche e pratiche psico-pedagogiche relative alle difficoltà delle relazioni di coppia, al ruolo genitoriale e all’età evolutiva. Si prevedono inoltre metodiche di gioco interattivo con i minori, ed elementi teorici di riflessione per gli insegnanti. Tali contenuti dovranno essere ampiamente specificate ed illustrate attraverso l’illustrazione delle tematiche e degli argomenti che verranno trattati e le relative figure professionali impegnate di volta in volta. G. Localizzazione e sede delle attività Locali delle scuole del territorio

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H. Data di inizio e conclusione attività Termine progetto Giugno 2012 I. Importo finanziario del progetto Importo Annuo 40.000,00 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

“TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE”

A. Obiettivi generali e specifici

• Offrire alle giovani coppie genitoriali con minori in età prescolare e scolare un contesto formativo;

• Sostenere i nuclei familiari monoparentali nel gravoso compito genitoriale;

• sostenere le famiglie nel difficile compito della gestione dei figli e delle relazioni con loro;

• Offrire un luogo di confronto reale e fattivo tra genitori e figli (centro ludico-ricreativo), dove poter effettuare esperienze dirette di gioco creativo tra la figura dell’adulto e del minore;

• Fornire ai minori ed ai loro genitori spazi dedicati all’apprendimento di tecniche gioco e di socializzazione, di attività sportive e manuali, volte all’acquisizione di metodiche intergenerazionali, con l’obiettivo di prevenire le difficoltà che potrebbero insorgere nella fase della pre-adolescenza.

B. Destinatari del progetto Famiglie con minori dai 3 ai 10 anni; Insegnanti delle scuole dell’infanzia; Insegnanti delle scuole elementari. C. Descrizione delle attività

• Incontri di formazione rivolti ai genitori affinché apprendano tecniche di relazione e gioco da attuare con i propri figli nei diversi passaggi di crescita.

• Spazi di riflessione e confronto costruttivo sulle problematiche relative alla gestione dei propri figli ( con l’ausilio anche di video-filmati e\o istituzione di biblioteca tematica).

• Gruppi di bambini e genitori mirati all’apprendimento di metodiche interattive di gioco, sport e socializzazione.

D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Scuole del territorio ed organismi del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Insegnanti, Educatori, psicologi Eventuali altri soggetti: tutor esperti

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F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento dovrà fare riferimento a teorie e pratiche psico-pedagogiche relative alle relazioni tra genitori e figli, al ruolo genitoriale ed all’età evolutiva. Dovrà inoltre prevedere metodiche di gioco interattivo tra minori e genitori, ed elementi teorici di riflessione per le famiglie. G. Localizzazione e sede delle attività Locali delle scuole del territorio H. Data di inizio e conclusione attività Termine progetto Giugno 2012 I. Importo finanziario del progetto Importo Annuo €. 73.261.83 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

QUI SI STUDIA

A. Obiettivi generali e specifici Garantire l’attuazione del diritto allo studio ed assicurare agli studenti la prosecuzione degli studi; Sviluppo e miglioramento della qualità della vita dei minori attraverso la loro valorizzazione personale e la loro formazione culturale ed educativa; Sostegno alle famiglie nel difficile compito della gestione dei figli nel percorso scolastico; Sostegno ed inserimento di minori stranieri nel contesto scolastico B. Destinatari del progetto I destinatari diretti dell’intervento saranno i minori nella fascia adolescenziale (14-20 anni) articolati in gruppi omogenei per fasce d’età e residenti nel Municipio Roma XII Eur. I destinatari di secondo livello saranno le famiglie e l’intero territorio municipale. C. Descrizione delle attività

• Percorsi di sostegno nello studio delle discipline scolastiche • Sostegno alle famiglie con minori adolescenti • Borse di studio ai minori più meritevoli

D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Scuole del territorio ed organismi del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Insegnanti , psicologi, Eventuali altri soggetti: tutor esperti F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento dovrà fare riferimento a teorie e pratiche pedagogico –didattiche relative alla formazione scolastica alla relazione educativa, al senso di alle specifiche metodologie del lavoro individuale, di gruppo e alle tecniche del lavoro di rete attraverso strumenti specifici. G. Localizzazione e sede delle attività Locali delle scuole del territorio

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H. Data di inizio e conclusione attività Termine progetto Giugno 2012 I. Importo finanziario del progetto Importo Annuale 41.500,00 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

PROGETTI PER LE SCUOLE (TITOLO DA DEFINIRE) A. Obiettivi generali e specifici

• Sostenere le scuole del territorio nella prevenzione del disagio minorile e familiare.

• Sostenere i genitori nel percorso educativo dei propri figli • Offrire spazi di informazione e di crescita del ruolo genitoriale • Creare spazi per minori mirati a far emergere i segni precoci di un

disagio interiore. B. Destinatari del progetto Famiglie, minori, insegnanti C. Descrizione delle attività Incontri di riflessioni formazione e confronto sul ruolo genitoriale gestiti da personale specializzato Gruppi guidati di bambini/ragazzi volti alla condivisione di problematiche e difficoltà ed al superamento di esse. Percorsi di formazione del personale scolastico incaricato di individuare e sostenere precocemente i segni di disagio negli alunni e nelle famigli. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Scuole del territorio ed enti del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Educatori Professionali, consulenti familiari, psicologi F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento deve fare riferimento a teorie psicologiche e pedagogiche indirizzate alla prevenzione del disagio nei minori e nelle famiglie, ance attraverso metodiche pratiche volte allo sviluppo dell’interattività tra genitori e figli G. Localizzazione e sede delle attività Scuole del territorio H. Data di inizio e conclusione attività Anno scolastico 2012-2013 I. Importo finanziario del progetto €.25.000,00

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L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

ESSERE GENITORI CHE RESPONSABILITÀ

A. Obiettivi generali e specifici Il progetto permette ai genitori i cui figli sono sottoposti a procedimenti civili della magistratura di confrontarsi sul rapporto genitori - figli e trovare un approccio in – formativo che offra loro risposte adeguate per le difficoltà che possono emergere nella quotidianità della vita famigliare. Nello specifico il progetto si integra con le aree di intervento già presenti all’interno del Servizio Sociale, realizzando funzione di prevenzione e contrasto del disagio con particolare attenzione all’ambito familiare e minorile (in particolar modo per la fascia adolescenziale 11-18). B. Destinatari del progetto I destinatari diretti dell’intervento saranno tutte le famiglie residenti nel territorio del Municipio Roma XII Eur. C. Descrizione delle attività Interventi a favore di nuclei familiari in cui sono presenti minori in età compresa fra 0 e 18 anni che presentano disagi conseguenti a problematiche relazionali, sociali, economiche. Le forme di aiuto, erogate secondo un progetto personalizzato, possono prevedere supporti e sostegni ai minori e alle loro famiglie attraverso agevolazioni nella fruizione di servizi pubblici, erogazione di contributi economici secondo un regolamento interno, agevolazioni nell’accesso a centri educativi extra scolastici convenzionati; oltre che nella collaborazione con i diversi organi istituzionali che si occupano di minori e di sostegno alla famiglia. Interventi a sostegno di minori a rischio di emarginazione e/o di devianza: attraverso forme di collaborazione con la scuola e con le agenzie del terzo settore; e la predisposizione di progetti individuali, interventi di valutazione e di sostegno alle funzioni genitoriali su mandato della Magistratura quando è necessario valutare il maggiore interesse del minore in caso di grave conflitto fra gli esercenti la potestà, sia laddove manchi o sia carente la funzione di genitore tale da creare una grave situazione di rischio per il minore. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Coop Azzurra 84 E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Assistenti Sociali

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F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento dovrà fare riferimento a teorie e pratiche di Servizio Sociale Professionale e psico-pedagogiche relative alle relazioni tra genitori e figli, al ruolo genitoriale ed all’età evolutiva. G. Localizzazione e sede delle attività Territorio del Municipio Roma XII Eur H. Data di inizio e conclusione attività Termine progetto febbraio 2012 Da rifinanziare fino al 31/12/2013 I. Importo finanziario del progetto Importo annuale € 40.000,00 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

NEL FORMICAIO

A. Obiettivi generali e specifici Sviluppo e miglioramento della qualità della vita dei minori attraverso la loro valorizzazione personale e la loro formazione culturale ed educativa; coinvolgimento dei genitori attraverso un processo di maturazione per una più profonda consapevolezza del ruolo genitoriale nel processo di crescita dei figli anche e soprattutto in collaborazione con la scuola; costituzione di una rete con le altre risorse educative sociali e sanitarie pubbliche e private del territorio, volta, anche, ad una sempre maggiore conoscenza del territorio da parte dei suoi abitanti nella sollecitazione a sentirlo sempre più proprio. B. Destinatari del progetto I destinatari diretti dell’intervento saranno almeno i minori nella fascia preadolescenziale ed adolescenziale (8-18 anni privilegiando la fascia d’età 13-18) articolati in gruppi omogenei per fasce d’età e residenti nel Municipio XII ed in particolare nella zona di Santa Palomba. C. Descrizione delle attività Le azioni nei confronti dei ragazzi prevedono attività “alternative” (alla strada, al pc, e/o alla TV) che stimolino la socializzazione tra i pari e con gli adulti e che permettano lo sviluppo delle capacità proprie di ciascuno nel superamento delle difficoltà di apprendimento. Per i genitori dovranno sono previsti incontri e spazi di confronto e riflessione volti al loro coinvolgimento sulle problematiche dei propri figli. Facilitazione del rapporto genitori – scuola volta al superamento di una concezione di tipo delegante a livello reciproco. Nel lavoro di rete il progetto dovrà prevedere azioni volte a creare un rapporto diretto tra le famiglie e la scuola e nello stesso tempo permettere ai ragazzi la conoscenza di realtà territoriali (consultori, associazioni, centri sportivi) di cui possono considerarsi potenziali fruitori. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Coop. Psico-socio sanitaria. E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Educatori, psicologi, mediatore culturale Eventuali altri soggetti: tutor esperti

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F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento fa riferimento a teorie e pratiche pedagogico – educative relative alla formazione ed all’animazione giovanile, alla relazione educativa, al senso di appartenenza, alle specifiche metodologie del lavoro individuale, di gruppo e di comunità e alle tecniche del lavoro di rete attraverso strumenti specifici quali: sostegno scolastico: laboratori, visione di audiovisivi, letture, sempre attraverso l’attiva e la fattiva partecipazione dei ragazzi ed il coinvolgimento dei genitori ed una attenta lettura del territorio. G. Localizzazione e sede delle attività Locali del Municipio in zona Santa Palomba H. Data di inizio e conclusione attività Termine progetto 29/2/2012 Da rifinanziare fino al 31/12/2013 I. Importo finanziario del progetto Importo annuo € 83.000,00 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

CENTRO SOCIO EDUCATIVO PER L’INFANZIA

A. Obiettivi generali e specifici

• Offrire alla cittadinanza un luogo privilegiato in cui i genitori possano trovare un ambiente accogliente, che li sostenga nell’accompagnare i propri figli nell’importante processo evolutivo della prima infanzia e nello sviluppo delle competenze nell’esercizio del loro ruolo educativo.

• Migliorare la funzione del tempo libero e dell’ambiente urbano per i soggetti in età evolutiva;

• Promuovere percorsi di socializzazione e integrazione tra le famiglie e, in particolare, quelle in cui sono presenti bambini disabili;

• Sostenere i genitori nel proprio ruolo genitoriale come elemento di prevenzione nella crescita armonica dei minori,

• Creare una rete di collaborazione tra servizi pubblici e privati. B. Destinatari del progetto I destinatari dell’intervento saranno almeno 12 bambini e bambine di età compresa tra i 3 ed gli 8 anni residenti nel Municipio Roma XII Eur. C. Descrizione delle attività Attività “alternative” (alla strada, al pc, e/o alla TV) che li stimolino nella socializzazione tra i pari e con gli adulti e che permettano lo sviluppo delle capacità proprie di ciascuno nel superamento delle difficoltà di apprendimento. Incontri e spazi di confronto e riflessione volti al coinvolgimento dei genitori sulle problematiche dei propri figli e sulla responsabilizzazione diretta nel rapporto genitori –figli Creare un rapporto diretto tra le famiglie e la scuola e nello stesso tempo permettere ai ragazzi la conoscenza di realtà territoriali. D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Coop. Melanie Klein E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Educatori, psicologi, mediatore culturale Eventuali altri soggetti: tutor esperti F. Metodologia e strumenti La metodologia dell’intervento fa riferimento a teorie psicopedagogiche ed è realizzata attraverso attività ludiche, espressive, psicomotorie e di socializzazione.

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G. Localizzazione e sede delle attività Locali del Municipio in zona Santa Palomba H. Data di inizio e conclusione attività Termine progetto 31/10/2012 Da rifinanziare fino al 31/12/2013 I. Importo finanziario del progetto Importo annuo attuale circa € 48.500,00; per l’anno 2012 è previsto un incremento del numero di bambini per un costo annuo di circa € 64.000,00 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

OGGI SI LAVORA

A. Obiettivi generali e specifici

• Promuovere nei giovani l’acquisizione delle proprie capacità e la conoscenza dei limiti individuali;

• Incoraggiare attraverso l’apprendimento di un ruolo sociale e lavorativo un sistema di crescita e di autonomia personale;

• Favorire il conseguimento di una stabilità lavorativa; • Migliorare le condizioni economiche e sociali dei giovani in particolare

situazione di povertà; • Creare le condizioni per un’occupazione remunerata per contrastare le

nuove povertà. B. Destinatari del progetto I destinatari diretti dell’intervento saranno i minori nella fascia adolescenziale (14-18 anni ) articolati in gruppi omogenei per fasce d’età residenti nel Municipio XII. I destinatari di secondo livello saranno le famiglie e l’intero territorio municipale C. Descrizione delle attività Pubblicizzare il progetto nei luoghi di aggregazione giovanile al fine di raggiungere i ragazzi, oltre i 16 anni, che abbiano interrotto gli studi; definire ed attuare interventi educativi e formativi personalizzati e di gruppo finalizzati all’individuazione delle specifiche risorse e capacità del singolo; elaborare un piano di intervento individuale sul giovane anche in stretto raccordo con gli altri Servizi territoriali che seguono il ragazzo; facilitare i rapporti dei ragazzi con le agenzie istituzionali (Provincia, Regione, Comune, Municipio) legate al mondo della formazione professionale e del lavoro; individuare aziende nel campo produttivo e commerciale idonee ad accogliere i ragazzi; D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Coop. Ermes E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Educatori, psicologi, mediatore culturale Eventuali altri soggetti: tutor esperti

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F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento dovrà fare riferimento a teorie pedagogiche e formative finalizzate all’acquisizione e al raggiungimento dell’autonomia personale e professionale dei ragazzi coinvolti. Dovrà inoltre fare riferimento a conoscenze ed esperienze nel settore lavorativo. L’organismo in convenzione assume l’impegno di effettuare, tramite propri operatori, gli interventi di inserimento lavorativo, a favore dei giovani seguiti dal Servizio Sociale che provvederà ad una prima segnalazione, contenente sia informazioni relative alla situazione personale, sociale e familiare che ad una prima ipotesi di progetto di inserimento lavorativo. L’organismo e il servizio sociale di riferimento concorderanno un piano individuale di inserimento lavorativo contenente: la tipologia lavorativa, le mansioni dell’utente, la previsione del monte ore di accompagnamento e verifica. G. Localizzazione e sede delle attività Locali dell’ente gestore e luoghi di lavoro H. Data di inizio e conclusione attività 20/6/2011 - 20/6/2013 Si rivaluterà successivamente l’opportunità di rifinanziarlo con altri fondi I. Importo finanziario del progetto Importo annuo € 100.074.00 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015 Titolo del Progetto:

UNA CASA PER LE FAMIGLIE

A. Obiettivi generali e specifici Promuovere la cultura dei diritti dell’infanzia e delle responsabilità educative; Riconoscere, sostenere e valorizzare il ruolo centrale della famiglia nello sviluppo della comunità; Favorire l’empowerment delle famiglie nel gestire le proprie dinamiche emotive e relazionali; Sviluppare interventi tecnici in grado di migliorare la funzione educativa della coppia genitoriale; Offrire sostegno alle famiglie nei percorsi della vita quotidiana, nelle diverse fasi del ciclo vitale, nonché un supporto ai genitori nei loro compiti educativi; Supportare l’Area delle Responsabilità Familiari e dei Diritti dei Minori nella presa in carico, valutazione ed attuazione dei progetti a favore dei minori e delle loro famiglie, nel rispetto dei protocolli operativi inerenti il G.I.L., per un più efficace intervento anche nelle situazioni più complesse e conflittuali; Attivare forme di collaborazione stabili tra le Istituzioni e gli organismi del privato sociale presenti nel territorio sulle tematiche della famiglia, Incrementare l’efficienza, l’efficacia e la capacità di risposta dei Servizi istituzionali. B. Destinatari del progetto Tutte le famiglie, residenti nel Municipio Roma XII Eur, nella normale evoluzione del ciclo della vita, in particolare quelle che attraversano momenti di criticità; Famiglie con minori ed adolescenti seguiti dall’Autorità Giudiziaria; Singoli e nuclei disponibili all’affidamento familiare; coppie disponibili all’adozione; Scuole del territorio; Servizi pubblici; Organismi del terzo settore. C. Descrizione delle attività Attività di sostegno educativo e psicologico a bambini ed adolescenti nonché alle loro famiglie; counseling e trattamento psicologico a favore di genitori e/o di minori in difficoltà; Sostegno nella conflittualità di coppia nelle fasi di separazione e/o divorzio anche attraverso la mediazione familiare; Spazio di incontro, alla presenza di operatori specializzati, fra genitori e bambini che vivono situazioni di forte conflitto familiare; Promozione e sostegno dell’affidamento familiare e dell’adozione;

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Consulenza su aspetti giuridici nell'ambito del diritto di famiglia e minorile; Supporto alla creazione di reti di solidarietà tra le famiglie; D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner Bando in via di espletamento E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Psicologi, Mediatori, educatore Professionale Consulente legale F. Metodologia e strumenti La metodologia d’intervento dovrà fare riferimento a teorie e pratiche di Servizio Sociale Professionale e psico-pedagogiche relative alle relazioni tra genitori e figli, al ruolo genitoriale ed all’età evolutiva.

G. Localizzazione e sede delle attività Sede messa a disposizione dal Municipio Via Comisso H. Data di inizio e conclusione attività Bando in fase di espletamento I. Importo finanziario del progetto Importo annuo circa € 160.000,00 L. Fonti di Finanziamento Fondi L. 285/97

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Piano Sociale Municipale 2011 - 2015

Titolo del Progetto:

I RAGAZZI DEL MURETTO

A. Obiettivi generali e specifici - Favorire spazi per la socializzazione - Offrire occasioni di confronto tra pari e con l’adulto - Sostenere percorsi formazione professionale volti all’ inserimento sociale e lavorativo B. Destinatari del progetto Ragazzi dai 13 ai 18 anni C. Descrizione delle attività 1° Fase: pubblicità 2° Fase: creazione del gruppo (aperto) 3° Organizzazione di attività su quattro livelli: a) attività socializzanti (giornate ai parchi, gite fuori porta, tornei … ) b) momenti di confronto (cineforum, incontro con esperti …) su tematiche specifiche c) spazi di formazione professionale c) sostegno di percorsi di inserimento sociale e lavorativo D. Ente Gestore ed eventuali soggetti partner La realizzazione del progetto sarà affidata, previo apposito bando, ad un organismo del terzo settore E. Risorse umane e professionali coinvolte per lo sviluppo del progetto Municipio: Assistente Sociale referente Ente Gestore: Educatori, psicologi, mediatore culturale Eventuali altri soggetti: tutor esperti F. Metodologia e strumenti Saranno definite al momento della realizzazione del progetto, con l’attenzione che i ragazzi siano realmente protagonisti di tutte le attività e parte attiva del progetto G. Localizzazione e sede delle attività Saranno definite al momento della realizzazione del progetto

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H. Data di inizio e conclusione attività Saranno definite in maniera più specifica al momento della realizzazione del progetto, che orientativamente dovrebbe attivarsi dal mese di aprile 2012 sino al 31/12/2013. I. Importo finanziario del progetto € 52.380,00 anno 2012 L. Fonti di Finanziamento Fondi L.285/97

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ALLEGATO 3

Schede

Piano Affidi

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Municipio Roma XII Eur

Scheda dati del

Piano municipale per il sostegno finanziario alle famiglie affidatarie

(periodo 1 gennaio - 31 dicembre 2011)

Referente tecnico-amministrativo: Assistente Sociale Rosangela Cutro Telefono: 0669612647 Fax: 065016436 email: [email protected]

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Municipio Roma XII Eur

1) Relazione sintetica sullo stato dell’affido

a) Minori in affido n. 40 (21 etero + 19 intra) b) Servizi sociali e operatori che operano nell’affido :

solo il Municipio c) Famiglie di origine : n. 31 d) Famiglie affidatarie: n. 31 e) Operatori nel terzo settore attivi nel settore

dell’affido: non ce ne sono 2) Progetti in corso Nessun progetto in corso 3) Dati statistici (alla data del 31/12/10)

a) numero totale dei minori dati in affidamento comprensivo dei minori in strutture

(totale di b + c) n.: 93 b) numero totale dei minori dati in affidamento alle

famiglie affidatarie n. 40 c) numero totale dei minori in affidamento alle

strutture in casa famiglia n.: 53 in gruppi appartamento n. : 0

4) Preventivo delle risorse da impegnare per gli assegni di assistenza di base

TOT. (speso anno 2011) € 181.590,00

5) Preventivo delle risorse da impegnare per i sussidi integrativi

€ 1.300,00

6) Criticità esistenti per l’affido

7) Note

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Municipio Roma XII Eur

Piano municipale dei Progetti per l’Affidamento Familiare Referente tecnico-amministrativo: Rosangela Cutro Telefono: 06.69612647 Fax: 05.5013436 email: [email protected]

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Municipio Roma XII Eur

tabella riassuntiva dei progetti sull’affido

N. NOME DEL PROGETTO BREVE DESCRIZIONE IMPORTO 1 Promozione del tema dell’affido e

individuazione delle effettive disponibilità allo svolgimento del per – corso

- Promozione di azioni di divulgazione e di informazione di base su tutto il territorio Municipale

- Incontri con l’obiettivo di affrontare la tematica dell’affidamento familiare con le persone che hanno aderito a partecipare all’incontro, per informarle, motivarle e verificare la loro reale e concreta disponibilità ad intraprendere il percorso formativo.

€ 4.000,00

2 Preparazione e svolgimento del per – corso formativo

- Preparazione, unitamente al Centro Comunale Pollicino e ai Servizi Municipali, del percorso formativo

- Per - corso formativo - Conclusione: individuazione, unitamente al Centro

Comunale Pollicino e ai Servizi Municipali, delle persone single e delle famiglie che hanno concluso il corso, inseribili nell’elenco delle risorse comunali volte all’affido di minori

- Colloquio di restituzione.

€ 4.000,00

3 Maturazione e sostegno - Attivazione di un gruppo di sostegno per le famiglie affidatarie e gli aspiranti affidatari durante il percorso dell’affidamento familiare e la fase di maturazione co-condotto da una psicologa e un’assistente sociale

€ 4.000,00

Nota: i progetti suindicati non sono stati ancora attivati poiché in attesa di finanziamenti.

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ALLEGATO 4

RISOLUZIONE CONSIGLIO MUNICIPALE 30/2011

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