Municipalità di Mestre - Carpenedo PANATHLON … · Foto di proprietà della testata giornalistica...

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CA MPIONI Trentennale del Premio Città di Mestre per lo Sport 1982 - 2011 PANATHLON INTERNATIONAL CLUB DI MESTRE A cura di Franco Bacciolo Collaborazione: Alessio Ferronato e Partecipazione: Giuliano Berti e Paolo Taddio Copertina: progetto grafico classe 5 ^ E Liceo Artistico Michelangelo Guggenheim Venezia - 2011 Impaginazione e stampa: Arti Grafiche Zoppelli dal 1853 - Dosson di Casier - Treviso Finito di stampare nel mese di novembre 2011 Foto di proprietà della testata giornalistica VE.Sport o pubbliche in quanto scaricate da internet Vietata la riproduzione, anche parziale, della presente pubblicazione in assenza di specifica autorizzazione del Panathlon International Club di Mestre CITTA’ DI VENEZIA Municipalità di Mestre - Carpenedo PROVINCIA DI VENEZIA

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Trentennale del Premio Città di Mestre per lo Sport1982 - 2011

CAMPIONI

PANATHLON INTERNATIONALCLUB DI MESTRE

Trentennale del Premio Città di Mestre per lo Sport1982 - 2011

CAMPIONI

PANATHLON INTERNATIONALCLUB DI MESTRE

Trentennale del Premio Città di Mestre per lo Sport1982 - 2011

CAMPIONI

PANATHLON INTERNATIONALCLUB DI MESTRE

A cura di Franco Bacciolo

Collaborazione: Alessio Ferronato e

Partecipazione: Giuliano Berti e Paolo TaddioCopertina: progetto grafico classe 5^ E Liceo Artistico Michelangelo Guggenheim Venezia - 2011

Impaginazione e stampa: Arti Grafiche Zoppelli dal 1853 - Dosson di Casier - TrevisoFinito di stampare nel mese di novembre 2011

Foto di proprietà della testata giornalistica VE.Sport o pubbliche in quanto scaricate da internet

Vietata la riproduzione, anche parziale, della presente pubblicazione in assenza di specifica autorizzazione del Panathlon International Club di Mestre

Trentennale del Premio Città di Mestre per lo Sport1982 - 2011

CAMPIONI

PANATHLON INTERNATIONALCLUB DI MESTRE

Trentennale del Premio Città di Mestre per lo Sport1982 - 2011

CAMPIONI

PANATHLON INTERNATIONALCLUB DI MESTRE

CITTA’ DI VENEZIA

Municipalità diMestre - Carpenedo

Trentennale del Premio Città di Mestre per lo Sport1982 - 2011

CAMPIONI

PANATHLON INTERNATIONALCLUB DI MESTRE

PROVINCIADI VENEZIA

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Panathlon InternationalCLUB DI MESTREVia del Gazzato, 4 - 30174 Mestrewww.panathlon mestre.it

Biennio 2010/2011:

Presidente: Giorgio ChinellatoPresidente Onorario: Antonio SerenaVicepresidente: Fabrizio ConiglioPast-President: Michele BeatoSegretario: Natale ScaliseTesoriere e Webmaster: Alessio Ferronato

Consiglio Direttivo:Maria Bonaldo, Massimo Di TonnoAlessandro Valentini, Pierangelo ScaffidiFranco Bacciolo (add. stampa), Claudio Versolato, Roberta Lazzaro (delegato all’Ass. Bosco di Mestre)

Revisori: Paolo Cerrutti, Adriano Moscati, Antonio Invaso

Probiviri: Gastone De Zorzi, Paolo Cercato, Diego Dogà

Il Teatro Toniolo, sede delle celebrazioni del trentennale del Premio Mestre per lo Sport, organizzato dal Panathlon International Club di Mestre

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Prefazione

I merli della Torre di Mestre

Se il Panathlon ha infiniti meriti per il suo esiste-re, un merito particolare è quello di ragionare a “colori”.Raramente capita che si dedichino pagine, dise-gni, misurazioni, valutazioni, dissertazioni stori-che e si appronti un manuale dei simboli grafici di un’associazione.Il Panathlon International, ancora quindici anni fa, l’ha fatto attraverso un processo tecnico che promana il profumo della cultura ai suoi livelli più nobili.Attraverso questo impegno sono stati confer-mati i colori di Olimpia, quelli che De Coubertin ha fatto sposare con i Continenti per realizzare la bandiera delle Olimpiadi.E i pari colori adottati dal Panathlon Internatio-nal sono quelli che hanno da sempre fatto da sfondo ai trent’anni del Premio Città di Mestre per lo Sport.Il verde dei giovani verdi sportivi emer-genti, il rosso fuoco dei risultati degli atleti affermati, il sereno azzurro dei tecnici/allenatori, il classico bianco e nero di chi saggiamente riflette e orien-ta lo sport verso l’etica che non può che rappresentare il cuore del movimento.

A questi si aggiunge l’arancione che connota la domiciliazione del Premio stesso e della gran parte degli atleti celebrati.E il segno distintivo dei tanti, tantissimi singoli che hanno esaltato traguardi e valori dello sport è l’oro che circonda e racchiude la pentacromia.Oro che è il metallo più prezioso cui uno sporti-vo possa ambire. Oro che consegna, a chi lo con-quista, il passaporto diplomatico più solenne verso l’eternità.Di questi ori il Premio Città di Mestre per lo Sport è diventato cassaforte dal valore inestimabile.Il Premio stesso ha raggiunto valore assoluto proprio grazie ai suoi celebrati.Dopo trent’anni di progressi e di successi il Pa-nathlon Club Mestre ha il privilegio di poter co-struire un censimento fatto da nomi e situazioni

che mettono i brividi.Con l’augurio che ai tanti nomi già noti che

devono ancora trovare spazio, tanti altri di nuovi se ne possano aggiungere, ob-bligando la prossima pubblicazione che verrà fatta ad aumentare a dismisura il

numero delle sue pagine.Sempre nel rispetto del motto, che non è

solo un motto, ludis jungit. Lo sport unisce.

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Piazza Ferretto di Mestre.Spesso la piazza centrale mestrina è stata sede di manifestazioni sportive di alto livello.

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SIGNIFICATO E VALORI DEL “PREMIO CITTA’ DI MESTRE PER LO SPORT”

L’atleta emergente, che trent’anni fa è stato scelto meritevole del “Premio Città di Mestre per lo Sport” per i risultati ottenuti, quale giudizio oggi merita la sua presenza in seno alla società? La risposta a questa domanda rappresenta il valore del traguardo conseguito nella vita da chi allora è stato premiato! Le medaglie, i primati, i titoli rappresentano traguardi sportivi memorabili, meritevoli di ogni plauso, esempi di superiorità agonistica: sono traguardi ottenuti con tanto sacrificio, con obbedienza e rispetto verso gli allenatori, con costanza e umiltà.Queste sono le vere, prime, qualità umane per le quali il giovane atleta rifulge nell’agone sportivo, e sono le stesse che egli, divenuto adulto, saprà consacrare nella sua vita quotidiana in famiglia, al lavoro, in seno alla società.L’uomo, sia esso sportivo o meno, è sempre espressione sociale!Questo è il significato e questi sono i valori del “Premio Città di Mestre per lo Sport”.Vengono qui ricordati trent’anni di storia sportiva e trent’anni di vita sociale: pagine gloriose di sport documentate da traguardi prestigiosi nazionali, mondiali, olimpici e pagine gloriose di vita sociale in nome della solidarietà, del rispetto e dell’umiltà, grandi esempi di comportamento umano e civico particolarmente verso i giovani.I nomi di atleti, dirigenti, tecnici, società sportive e associazioni impegnate nel sociale rappresentano un patrimonio morale di cui il Panathlon International Club di Mestre è orgoglioso di esserne il portavoce e soprattutto, come difensore morale dello sport, esserne il tutore all’oblio.

Antonio Serena Presidente Onorario Panathlon Mestre

UN PREMIO PER DARE TRADIZIONE ALLA VITA SPORTIVA DELLA CITTA’

Il Premio Città di Mestre per lo Sport nacque, in via sperimentale, il 6 maggio 1981 inserito nella cerimonia delle premiazioni dello Sci Club Mestre che si tenne, e, di fatto, fu la sua inaugurazione, nel rinnovato salone del Palazzo Municipale di Mestre.In quella circostanza il Presidente dello Sci Club concludeva la sua relazione affermando:“Perché non realizzare per il prossimo anno la prima edizione del Premio Città di Mestre per lo Sport? Sarebbe una bella opportunità da cogliere per impegnare tutte le Società a collaborare per organizzare un ciclo di manifestazioni divulgative delle varie discipline sportive.Il riconoscimento che quest’anno verrà consegnato vuole essere soprattutto un gesto di affetto nel confronto di quanti, atleti e dirigenti, hanno operato nel campo delle varie discipline sportive.Il nostro Club ha un concetto dello sport che tiene in massima considerazione e rispetto i valori umani, educativi e sociali”.L’idea divenne realtà l’anno dopo, e l’1 giugno 1982, sempre nel salone del Palazzo Municipale, si tenne la prima edizione del Premio.Concludendo il suo intervento, il Prosindaco Gaetano Zorzetto affermò: “Il Premio è un qualcosa messo a disposizione della propria Città, con l’affetto e il preciso scopo di poter dare una tradizione alla vita sportiva della Città”.Da allora sono passati trent’anni ed io vivo ogni edizione con la stessa gioia della prima volta, con il commosso ricordo di quanti, tra i Premiati, ci hanno lasciato e con la soddisfazione per gli straordinari successi ottenuti da altri. Giuliano Berti Fondatore del Premio Città di Mestre per lo Sport

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LA CULTURA DEL PREMIO DEL PANATHLON CLUB DI MESTRE

Trent’anni di storia, non solo sportiva, della nostra Città e del nostro territorio.Scorrere l’albo d’oro del Premio Città di Mestre è un modo per rileggere pagine, anche importanti, della nostra storia, diverso dal solito.Ripensare ad atleti affermati, tecnici, dirigenti ed agli atleti emergenti che, di anno in anno, sono stati considerati meritevoli di ricevere questo Premio significa riflettere su come siamo cambiati.Il Panathlon International si preoccupa, da sempre, di diffondere e divulgare i principi per uno sport sano i cui risultati siano il frutto dell’impegno e del sacrificio, senza trucchi o scorciatoie, ed anche il Club di Mestre si è sempre impegnato per condividere e diffondere questa cultura nella nostra Città: i premiati di questi anni rappresentano l’ espressione di questo territorio e della sua gente.Nel corso delle trenta edizioni del Premio Città di Mestre si è così potuto riconoscere, apprezzare e far condividere una parte importante di questo patrimonio morale e culturale.Vanno perciò con calore ed affetto ringraziati tutti quegli atleti, dirigenti, tecnici, società sportive, giornalisti ed associazioni che, con il loro impegno volontario e quotidiano, hanno saputo tenere alto e portare nel mondo il nome di Mestre.

Giorgio Chinellato Presidente Panathlon International Club di Mestre

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Tutti i premiati 1982/2011

Campioni da osannare.Qui il campione di basket Alvin Young viene simpaticamente osannato dai compagni di squadra della Reyer per il tiro da tre punti scagliato da 9 metri all’ultimo secondo e che ha consentito di vincere una importante partita nel 2011.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Al Majo G.S. Ciclismo 1992

Agesci Mestre Valori umani & Solidarietà 2005

Agnetti Massimiliano Judo 1991

Amici della Musica Crescita Culturale 1994

Ancilotto Davide Basket 1996

ANFASS Mestre Impegno Sociale 1990

Angonese Aurelio Una vita per lo sport 1995

Antoniel Luca Pattinaggio 1992

Arcieri C.te Carmagnola Tiro con Arco 1989

Ardit Matteo HandySport 2002

Asta Flavio Una vita per lo sport 2011

Avigni Cristiano Karting 1984

Avis Mestre Valori umani & Solidarietà 2003

Bacchin Antonio Canoa 1988

Baldan Alice Pattinaggio 2000

Ballan Giada Nuoto Sincronizzato 1995

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Bardella Flavio Atletica Leggera 1991

Basaldella Cristina Atletica Leggera 2004

Basket Femm. Reyer Basket 2002

Basket Mestre Basket 1982

Beggio Ivano Imprenditoria per lo Sport 1995

Belmondo Stefania Premio speciale 2002

Benigni Benigno Una vita per lo sport 1985

Berton Adriano Giornalismo Sportivo 2008

Berton Augusto Giornalismo Sportivo 1999

Bizzozi Stefano Impegno Sociale 2010

Boffo Luciano Ciclismo 1986

Bordignon Umberto Una vita per lo sport 1994

Bordon Ivano Calcio 1986

Borella Andrea Scherma 1986

Borgato Caterina Nuoto 1990

Borin Barbara Canottaggio 1985

1982: Il Tennis Club Mestre, dopo il Premio ricevuto trent’anni addietro, si è rinnovato per raggiungere la Serie A Femminile. Nella foto: viene premiata la capitana Gianna Doz.

1982: tra i premiati il Basket Club Mestre, squadra che ha scatenato la passione di migliaia di sportivi dopo la promozione in Serie A.

1982: Mestre sempre in prima fila nelle iniziative sportive per i portatori di handicap.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Bortali Andrea Nuoto 1988

Bortoletti Elisa Atletica Leggera 1998

Boschiero Guerrino Dirigente Sportivo 2007

Bosco di Mestre Impegno Sociale 2007

Briana Alessandro Atletica Leggera 1990

Brugliera Salvatore Una vita per lo sport 1998

Bui Marco Ciclismo 1999

Buranella Martina Canottaggio 1985

Busato Andrea Nuoto 2005

Calcio Mestre Calcio 1995

Callegaro Duino Una vita per lo sport 1990

Camerin Maria Elena Tennis 2005

Campagnol Rachele Pattinaggio 2009

Caon Roberto Dirigente Sportivo 1996

Cappuccio Alessia Basket 1997

Carraro Stefano Pattinaggio 1985

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Casadei Alberto Triathlon 2006

Casarin Federico Basket 1985

Casarin Paolo Calcio 1983

Cassin Chiara Nuoto Sincronizzato 1993

Catalano Enrico Nuoto 2002

Causin Marianna Golf 2009

Ceccato Enrico Rugby 2002

Cecchinato Ernesto Una vita per lo sport 1984

Cegolon Elisa Nuoto Sincronizzato 1996

Centazzo Gianmatteo Ginnastica 1985

C. Equestre Veneto Equitazione 1987

C. Minibasket Leoncino Basket 1998

C. Studi Storici Mestre Crescita Culturale 1991

Cercato Simone Nuoto 2000

Checchin Mario Una vita per lo sport 2000

Chinellato Duino Pattinaggio 1992

1983: Il prosindaco di Mestre, Gaetano Zorzetto, premia le emergenti Mirca Segato (Pattinaggio) e Mara Fullin (Basket)

1983: I giovanissimi ginnasti della Spes conquistano il titolo italiano Allievi.

1983: L’arbitro internazionale di calcio Paolo Casarin viene premiato dal sindaco di Venezia Mario Rigo.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Chinellato Elena Pattinaggio 1993

Chiuso Alessandro Sci 1995

Chiuso Cristina Una vita per lo sport 2009

Ciclistica Favaro V.to Ciclismo 2006

Cigana Massimo Ciclismo 1998

Cipressa Andrea Dirigente Sportivo 2011

Collauto Mattia Fair Play 2009

Colombi Mattia Canoa 2007

Colpo Chiara Pattinaggio 2010

Consorzio del Corso Ciclismo 1987

Contessa Michele Giornalismo Sportivo 1993

Coppi Gazzera U.S. Ciclismo 1990

Coppola Francesco Giornalismo Sportivo 1997

Corradi Arturo Dirigente Sportivo 2009

Cronometristi Venezia Cronometraggio 2011

Crovato Maurizio Giornalismo Sportivo 2003

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Cruccu Carlo Giornalismo Sportivo 2011

Dal Santo Chiara Canoa 1984

Dalla Costa Franco Tecnico/Allenatore 2001

Dall’Acqua Nicola Canoa 2007

De Grandis Adriano Giornalismo Sportivo 2005

De Leo Diego Una vita per lo sport 2004

De Min Claudio Giornalismo Sportivo 1984

De Piccoli Francesco Una vita per lo sport 2010

De Pieri Franco Valori umani & Solidarietà 1988

De Zotti Roberto Paolo Dirigente Sportivo 2005

Del Giudice Mario Tecnico/Allenatore 2005

Di Tonno Massimo Impegno Sociale 2009

Edo Mestre F.C. Calcio 1997

Epis Giovanna Atletica Leggera 2008

Equip. Palio Rep. Marinare Canottaggio 1990

Esposito Walter Giornalismo Sportivo 1992

1984: Il celebre maestro dell’oculistica, Prof. Giovanni Rama, premia il campione olimpico Mauro Numa del Circolo Scherma Mestre.

1984: Il parterre dei vincitori della 3^ edizione del Premio Mestre per lo Sport.

1986: Il Gruppo Atletico Coin dei brillanti pionieri:Bordignon, Saccarola, Luise, Toniolo.

1984: La Ginnastica Vis Favaro conquista successi e primati.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Facciotti Elisa Pattinaggio 1997

Faraon Luigino Motociclismo 1984

Favaretto Cristina Canoa 2011

Favaro Roberto Rugby 1990

Fed. It. Sport Handicap HandySport 1982

Fiorin Sergio Ginnastica 1990

Francica Antonello Giornalismo Sportivo 2011

Fiumi Cesare Giornalismo Sportivo 1989

Fuin Cesare Una vita per lo sport 1983

Fuin Roberto Dirigente Sportivo 2001

Fullin Mara Basket 1983

Fusaro Roberto Canottaggio 1988

Gallina Gianni Una vita per lo sport 1989

Gallo Bruno Pesi 1992

Gallo Mauro Nuoto 2000

Garbin Tathiana Tennis 2000

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Gardi Alessandro Pugilato 1996

Gazzera Club Basket 1985

Gerolin Manuel Calcio 1984

Giannetti Giuseppe Tecnico/Allenatore 2007

Giants Marghera Basket Basket 2004

Ginetto Luca Giornalismo Sportivo 2010

Gioia Beppe Giornalismo Sportivo 1995

Giorgi Davide Dirigente Sportivo 2003

Giupponi Mirco Pattinaggio 1984

Gruppo Atletico Coin Atletica Leggera 1986

Guerrasio Mario Fair Play 2007

Guidolin Silvia Pattinaggio 1995

Handy Sport Mestre HandySport 1986

Iovane Luisa Alpinismo 1985

Jannuzzi Leonilde Ginnastica 1984

Kanda Francesco Ciclismo 2002

1987: Premiato l’inarrivabile presidente del Circolo Scherma Mestre (8 medaglie d’oro

olimpiche) Luigi Nonino.

1986: Il Prof. Giovanni Rama premia Emanuela Vallese, sportiva emergente nell’Atletica Leggera.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Lago Giorgio Giornalismo Sportivo 1988

Lazzarich Diego Ginnastica 1982

Lazzarotto Lorenza Canoa 1992

Levorato Manuela Atletica Leggera 1994

Locane Giusy Pattinaggio 1994

Lodi Benito Alpinismo 1996

Mamprin Marcello Dirigente Sportivo 2002

Marastoni Erminio Una vita per lo sport 2002

Marcato Claudia Pattinaggio 1997

Marcuglia Francesco Giornalismo Sportivo 1994

Marin Renato Dirigente Sportivo 2008

Marin Silvia Karate 1991

Mazzaro Andrea Atletica Leggera 2003

Mazzon Andrea Basket 1997

Medic. Piccolo Principe Valori umani & Solidarietà 2006

Meggiato Fabio Pesi 1990

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Messina Ettore Tecnico/Allenatore 1994

Mestre Benefica Impegno Sociale 2008

Mestrina Nuoto Nuoto 1993

Mestrina Pallanuoto Pallanuoto 2008

Miani Luca Giornalismo Sportivo 2011

Michieletto Riccardo Pallavolo 1991

Michieletto Bruno Una vita per lo sport 2001

Miggiani Alberto Dirigente Sportivo 2010

Miljkovic Sanel Canoa 1996

Mion Bepi Una vita per lo sport 1986

Molin Emanuele Tecnico/Allenatore 2011

Monaro Mauro Ciclismo 1989

Monaro Giuseppe Cronometraggio 1993

Monego Alfredo Una vita per lo sport 2003

Montavoci Giampaolo Motonautica 2010

Morosin Arianna Duathlon 2004

Il salone delle conferenze del Casinò di Venezia ha ospitato più volte la festa del Panathlon in occasione del Premio Città di Mestre per lo Sport.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Munarin Amedeo Una vita per lo sport 2005

Mussolini Arnaldo Giornalismo Sportivo 1991

Nenzi Mirko Pattinaggio 2004

Nonino Luigino Una vita per lo sport 1987

Norello Barbara Atletica Leggera 1982

Numa Mauro Scherma 1984

Sports around the World Impegno Sociale 2011

Ossena Armando Una vita per lo sport 1988

Pagan Riccardo Atletica Leggera 2009

Pajola Paolo Judo 1998

Pallavolo Spinea Pallavolo 2000

Palmieri Fiorenza Una vita per lo sport 2002

Papetti Roberto Giornalismo Sportivo 2011

Parkinsoniani Ital. Valori umani & Solidarietà 2004

Pavan Elisa Sci Skiroll 1990

Pavan Francesca Pallanuoto 2001

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Pea Claudio Giornalismo Sportivo 1987

Pellegrini Federica Nuoto 2003

Penso Paolo Tecnico/Allenatore 2000

Pescatori Rossella Nuoto 1985

Pescatori Fabrizio Nuoto 1997

Pierazzo Gianni Alpinismo 1986

Pillon Giuseppe Fair Play 2010

Pilutti Claudio Basket 1991

Pizzigati Mauro Dirigente Sportivo 2006

Poggi Paolo Fair Play 2006

Polifonica B. Marcello Crescita Culturale 1989

Portosummaga Calcio 2010

Pozzobon Cinzia Atletica Leggera 1989

Prando Sergio Una vita per lo sport 1993

Prendin Angela Luisa Canoa 2011

Preschern Diego Calcio 1997

2004: I premiati della 23^ edizione del Premio Mestre per lo Sport.

2006: Nel salone di S.ta Maria delle Grazie vengono festeggiati i premiati della 25^ edizione, compresi i volontari della associazione di medicina e persone “Il Piccolo Principe”. I campioni sono coinvolti nell’offrire un sorriso ai bambini ammalati.

2005: L’Aula Magna del Laurentianum ospita la premiazione dei vincitori della 24^ edizione.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Provveditorato Studi Sport & Scuola 1985

Rama Giovanni Prof. a servizio del prossimo 1997

Ranzato Marco Canoa 1996

Ravaglia Roberto Automobilismo 1987

Renosto Edoardo Atletica Leggera 1989

Riga Massimo Tecnico/Allenatore 2008

Righetto Barbara Ginnastica 1988

Robazza Guido Dirigente Sportivo 1982

Rocchi Tommaso Calcio 2007

Rocci Rossana Tecnico/Allenatore 2009

Rugby F. Riviera Brenta Rugby 2005

Rugby Mirano 1957 Rugby 2009

Rugby VeneziaMestre Rugby 2003

Salvadori Giorgio Cronometraggio 1988

San Giorgio G.S. Pallavolo 1988

Santi Martina Nuoto Sincronizzato 2004

Sanvitale Nicoletta Canottaggio 2001

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Sapori Fabio Dirigente Sportivo 1999

Sarkhosh Daria Ginnastica 2003

Sarto Patrizio Pattinaggio 1989

Scaggiante Luciano Tecnico/Allenatore 2004

Scaltenigo G.S. Pattinaggio 1996

Scandellari Armando Una vita per lo sport 1997

Scandolin Claudio Una vita per lo sport 1991

Scaramuzza Daniele Calcio 1985

Scarpa Daniele Canoa 1995

Sci Club Mestre Sci 1987

Scuola Alpinismo C. Capuis CAI Alpinismo 1991

Segato Mirca Pattinaggio 1983

Serena Michele Calcio 1989

Simion Paolo Ciclismo 2010

Simionato Dario Pallavolo 1995

Sottana Giorgia Basket 2007

Spes Mestre Ginnastica M. 1983

2007: Al Laurentianum vengono festeggiati i premiati della 26^ edizione.

2008: E’ la volta del Centro Culturale Candiani a celebrare i premiati della 27^ edizione.

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Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Spes Mestre Ginnastica F. 1999

Spinazzi Lucchesi Serena Giornalismo Sportivo 2009

Sponza Giovanni Una vita per lo sport 2007

Sportinsieme Associazionismo Sportivo 2007

Stafuzza Teddy Giornalismo Sportivo 1986

Stefani Giovanni Giornalismo Sportivo 2001

Stocco Luca Canottaggio 1987

Straniero Stefania Scherma 2011

Sunseri Giuseppe Una vita per lo sport 1999

Tennis Club Mestre Tennis 1982

Terrin Alessandro Nuoto 2006

Teso Stefano Basket 1987

Titon Ketty Ginnastica 1994

Tognolli Alessia Scherma 1999

Tommasi Damiano Premio Speciale 2010

Trevisiol Armando Impegno Sociale 2001

Truccolo Sandra Sport per la vita 2010

Cognome o Rag Soc. Nome Disciplina Anno Premiaz.

Union Boxe Mestre Boxe 2001

Vaccaroni Dorina Scherma 1983

Vallese Emanuela Atletica Leggera 1986

Venezia Calcio a 5 Calcio a 5 2011

VE.Sport Giornalismo Sportivo 2007

Vianello Matteo Basket 1994

Vis Favaro Ginnastica 1984

Vitucci Francesco Tecnico/Allenatore 2006

Voltan Piero Nuoto 1987

Zaccaria Giovanni Tecnico/Allenatore 2010

Zago Federica Tecnico/Allenatore 2009

Zampieri Luca Atletica Leggera 1991

Zanardi Alex Premio speciale 2006

Zancanaro Marco Canoa 1986

Zanetti Erika Pattinaggio 2001

Zangarini Francesco Pattinaggio 1998

Zannini Ruggero Tecnico/Allenatore 1989

Zennaro Linda Ginnastica 2008

2010: Ben due campioni olimpici tra i premiati della 29^ edizione, oltre al calciatore esemplare Damiano Tommasi.

2009: Si torna al Laurentianum per la cerimonia di premiazione dell’edizione n.28.

Impegno e fatica per raggiungere i risultatiNella professione come nello sport, allenati per arrivare al traguardoSinergo sostiene lo sport giovanile veneziano

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Sinergo SpA da più di trent’anni fornisce servizi per la progettazione e costruzione di opere civili, industrialie infrastrutturali sia in ambito pubblico che privato.L’approccio multidisciplinare e le competenze acquisite ci consentono di offrire consulenze che spaziano dallo sviluppo architettonico e ingegneristico, alla valutazione della sostenibilità economica, finanziaria e ambientale.

impegnofatica

risultati

L’Associazione persegue la finalità di realizzare il “Centro di Ippoterapia” a Mestre; nonché di valorizzare, con l’utilizzo del cavallo, il Territorio e la natura

Via Torino, 125/4 - 30172 Mestre (VE) - Tel. +39 041 2604612 - Fax +39 041 2604633 - 2604666C. F. 90131590276 - P. IVA 03840770279 Web: http://www.veneziaeventi.it - mail: [email protected]

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Atleti emergenti

Anche il paracadutismo sportivo per il prestigioso torneo internazionale Tennis Challenge organizzato dal Tennis Club Mestre.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

AGNETTI Massimiliano Judo 1991 Il Judo per passione. Agnetti lanciato verso una carriera di successi.

AVIGNI Cristiano Karting 1984A 14 anni vince 5 prove su 6 del Trofeo San Marco. Vincitore di 2 manches del Campionato Italiano. Partecipa con la squadra nazionale ai Campionati Mondiali 1984

BARDELLA Flavio Atletica 1991Giavellottista di livello ultra regionale, capace di superare gli atleti “militari” in svariate occasioni

BASALDELLA Cristina Atletica 2004Lanciatrice del giavellotto nota per l’agilità del suo lancio capace di ottenere importanti misure

BORIN Barbara Canottaggio 1985Vince il Campionato Italiano Categoria Ragazzi nel singolo nel 1984. E’ seconda nel singolo della Regata Int.le di Willach

BORTALI Andrea Nuoto 1986Il migliore prospetto esibito dalla Serenissima Nuoto all’epoca della sua costituzione

Il nuoto agonistico della Piscina del Centro anima le gare della Mestrina Nuoto.

2004: Cristina Basaldella, lanciatrice di giavellotto di livello nazionale.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

BORTOLETTI Elisa Atletica 1998Mezzofondista tra le migliori tra le giovani. Detentrice della miglior prestazione italiana cadette nei 600 piani

BRIANA Alessandro Atletica 1990Vincitore di titoli italiani giovanili del mezzofondo in tutte le categorie. Successivamente campione italiano sui 3000 siepi nel 1995

BURANELLA Martina Canottaggio 1985Vincitrice Giochi della Gioventù 1984. Campionessa Italiana Juniores nel doppio (con Marzot).

CAMPAGNOL Rachele Pattinaggio 2009Campionessa italiana Aics danza 2004/5/7 e Fihp 2006, 2^ classificata in Coppa Europa 2008 e vincitrice Coppa Europa 2009

CAPPUCCIO Alessia Basket 1997Dal settore giovanile Reyer, esordisce in A2 nel 1997/98. Poi gioca in A1 nella Reyer, a Faenza e in A2 a Bologna e con Sernavimar Marghera

CARRARO Stefano Pattinaggio 1985 Campione italiano m.5000 su pista

2009: La pattinatrice Irene Campagnol vincitrice di Coppa Europa 2009.

Il grande anello per il Pattinaggio nel più grande parco urbano d’Europa: il Parco di San Giuliano.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

CECCATO Enrico Rugby 20023 scudetti conquistati con la Benetton. Vinta una Coppa Italia e 2 Supercoppe italiane. Nazionale azzurro.

CELEGON Elisa Nuoto Syncro 1996Nazionale Juniores. Bronzo a squadre Campionati Italiani 1996. Argento Juniores Camp. It. a squadre. Camp. regionale Jr e Sr a squadre

CHINELLATO Elena Pattinaggio 19934 volte Campionessa Europea giovanile. 4 volte Campionessa italiana giovanile su strada e pista m. 500 e m. 1000

COLPO Chiara Pattinaggio 20106 volte campionessa italiana giovanile nell’Aristico. Vincitrice di 2 Coppe Europa, 1 Coppa di Spagna, 2 Coppe di Germania

DAL SANTO Chiara Canoa 1984Vince nel 1982 e 1983 i Giochi della Gioventù. Conquista il titolo italiano categoria ragazze nel K1. Campionessa regionale velocità e fondo

EPIS Giovanna Atletica 20086 titoli italiani giovanili a ripetizione nel mezzofondo su pista, strada e campestri. Nazionale azzurra

2008: Giovanna Epis, campionessa italiana giovani di fondo su pista, strada e campestre.

Il Campo Comunale di Rugby di Favaro Veneto dove il VeneziaMestre ha giocato per anni alla pari con gli squadroni storici del massimo campionato.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

FAVARETTO Cristina Canoa 2011Campionessa del mondo Juniores nel 2011. Campionessa Italiana categoria Ragazzi nel 2011

GARDI Alessandro Boxe 1996Nazionale Juniores. Campione Italiano 2^ serie. Vicecampione Italiano 3^ serie. 30 combattimenti, 17 vittorie, 5 pareggi.

GUIDOLIN Silvia Pattinaggio 1995Campionessa Italiana nell’Americana nel 1994 e 2 medaglie di bronzo nel 2000. 5 ori agli Europei Juniores 1995. Nazionale azzurra.

KANDA Francesco Ciclismo 2002Vincitore della Roncoleva di Trevenzuola 2007. 4 podi ai Campionati Italiani su Pista Allievi e Dilettanti. 3 podi ai Campionati Mondiali e Europei su pista Allievi

LAZZAROTTO Lorenza Canoa 19922^ Campionato Italiano K1 del 2000. 3^ classificata ai campionati europei a squadre

MARCATO Claudia Pattinaggio 19975 volte Campionessa del Mondo Juniores. 5 volte Campionessa Europea Juniores. 13 volte Campionessa Italiana giovanile

2011: Cristina Favaretto, del Canoa Club Oriago, è campionessa mondiale juniores.

2002: Francesco Kanda, eclettico ciclista mestrino, capace di svettare, tra i giovani, sia in pista che su strada.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

MARIN Silvia Karate 1991Vincitrice del Campionato Nazionale di Karate ad Arezzo nel 1991. Vincitrice del Torneo Internazionale di Noale. Poi psicologa dello sport

MAZZARO Andrea Atletica 2003 Velocista, vincitore del titolo italiano juniores nei 200 piani

MEGGIATO Fabio Pesi 1990 Campione Italiano Juniores specialità oltre 110 kg nel 1990

MILJKOVIC Sanel Canoa 1996Campione Italiano Junior di Discesa e di Slalom. Campione Italiano Ragazzi Slalom e Slalom a squadre

MONARO Mauro Ciclismo 1989Promessa del ciclismo facente parte delle formazioni nazionali azzurre giovanili

MOROSIN Arianna Duathlon 2004Argento ai Campionati Mondiali di Duathlon U.23 del 2003. Campionessa Italiana 2002. Bronzo a squadre ai Campionati Europei 2002

2004: Arianna Morosin, argento ai mondiali U.23 di Duathlon.

2010: Una tappa del Giro d’Italia parte da Mestre. La maglia rosa e il gruppo in Piazza Barche.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

NORELLO Barbara Atletica 1982Campionessa italiana di salto in lungo nel 1979 con la misura di m.6,00. Per 12 volte in Nazionale. Azzurra ai Mondiali Universitari di Mexico City. Suo record 6.35

PAGAN Riccardo Atletica 2009Saltatore in lungo, detiene la 2^ prestazione italiana giovanile di ogni tempo con 6,99. Due titoli italiani di categoria

PAVAN Elisa Skiroll 1990 2 record mondiali giovani sui km 1 e km 5 negli anni 1988 e 1989

RANZATO Marco Canoa 1996Campione Italiano Juniores Slalom. 3 volte Campione Italiano Ragazzi discesa sprint e slalom

RENOSTO Edoardo Atletica 1989Vincitore di titoli italiani giovanili del mezzofondo in tutte le categorie. Successivamente marotoneta

2009: il giovanissimo Riccardo Pavan insidia, partendo dagli allievi, il campione di salto in lungo Andrew Howe.

1989: Il pluricampione giovanile del mezzofondo di Atletica Leggera, Edoardo Renosto. Poi preparatore atletico in Serie A di calcio.

Il campo di Atletica Leggera di San Giuliano, luogo-fucina di generazioni di atleti.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

SANTI Martina Nuoto Syncro 2004Primattrice ai Campionati Italiani Assoluti gruppo B di Nuoto Syncronizzato

SANVITALE Nicoletta Canottaggio 2001 Campionessa Italiana nel 2000 (con Pelos)

SEGATO Mirca Pattinaggio 1983Campionessa italiana. Campionessa Europea giovanile. 8 volte Campionessa italiana giovanile su strada e pista

SIMION Paolo Ciclismo 2010Campione Europeo Junior Omnium 2010. Vicempione Europeo Jr Inseguimento a squadre. Campione Italiano Scratch. Campione Italiano Junior.

VALLESE Emanuela Atletica 1986 All’epoca una delle più promettenti atlete del mezzofondo veneziano

2004: Martina Santi è fondamentale presenza nel Nuoto Sincronizzato mestrino e nazionale.

Il Nuoto Sincronizzato della Polisportiva Terraglio esce dalla piscina per esibirsi in Piazza Ferretto nell’ambito delle iniziative dell’Associazione Sportinsieme.

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Cognome Nome DisciplinaAnno premiazione

Risultati conseguiti

VOLTAN Pietro Nuoto 1987Agonista nel nuoto. Da carabiniere si è laureato Campione Mondiale di Salvamento

ZAMPIERI Luca Atletica 1991Saltatore in alto capace di 2.16, tra i migliori risultati tecnici di tutti i tempi tra gli atleti veneziani

ZANCANARO Marco Canoa 1986Vicecampione Italiano 1984. Campione Italiano K4 Junior metri 100 nel 1985

ZENNARO Linda Ginnastica 2008 2 volte compionessa italiana giovanile di Aerobica, nazionale azzurra

Spes primattrice nell’organizzazione dei Campionati Italiani di Ginnastica al Palasport Taliercio.

2008: Linda Zennaro, fuoriclasse giovanile della Ginnastica Aerobica nazionale e portacolori della Spes.

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L’Equitazione porta migliaia di sportivi alle gare presso il grandioso giardino verde del Parco di San Giuliano.

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Atleti affermati

Il Panathlon Club Mestre fa affluire oltre 100 Ferrari in Corso del Popolo nell’ambito del “Ferrari Day”. Migliaia di appassionati accorrono al richiamo della “Rossa”.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

ANTONIEL Luca Pattinaggio 19926 volte campione mondiale su pista e strada. 15 volte Campione Europeo su pista e strada. 11 volte Campione Italiano.

ARDIT MatteoJudo Paraolimpico

2002Vicecampione Europeo 2001. Paraolimpico a Barcellona 1992 e medaglia di bronzo a Sidney 2000.

ASTA Flavio Atletica 2011Ventuno volte nazionale nel lancio del disco e nel getto del peso. Campione Italiano Jr delle due specialità

BALDAN Alice Pattinaggio Art. 2000Campionessa del Mondo esercizi liberi 2000. Vicecampionessa Europea 1999

BALLAN Giada Nuoto Syncro 1995Olimpionica nel 1996 e 2000. A squadre: argento Europei 2000, bronzo Europei 1991/93/95/99. Duo: bronzo Europei 1997. Oro in Coppa Europa 1994

Giada Ballan (nella foto con Chiara Cassin): 2 volte olimpionica del Nuoto Sincronizzato e portacolori della Polisportiva Terraglio.

2002: Matteo Ardit è medaglia di bronzo alle Paraolimpiadi. Ardit è atleta ipovedente.

2000: Alice Baldan, la grazia del Pattinaggio Artistico.

Prima atleta di valore internazionale nel disco e nel peso. Poi qualificato tecnico: Flavio Asta.

Luca Antoniel è pluricampione mondiale

di Pattinaggio su pista e strada.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

BELMONDO Stefania Sci fondo 20002 Medaglie d’Oro alle Olimpiadi, 3 d’argento, 5 di bronzo. 4 volte Campionessa del Mondo con 3 medaglie argento e 2 di bronzo. Vinte 2 Coppe del Mondo. Premio Speciale.

BOFFO Luciano Ciclismo 1986Ciclista professionista per tre anni. 40 vittorie, compreso il Giro del Sud Africa. 4 podii al Giro d’Italia. Secondo al GP Cerami in Belgio. Poi direttore sportivo

BORGATO Caterina Nuoto 1990Azzurra della Nazionale nei 200 e 400sl e nelle staffette sl ai Campionati Europei e Mondiali

BUI Marco Ciclismo 1999Campione MTB. 4 volte Campione d’Italia. Campione Mondiale U. 23 nel 1999. 50 vittorie in carriera. Nazionale azzurro

BUSATO Andrea Nuoto 2005 Olimpionico a Pechino. Bronzo in staffetta 4x200sl alle Universiadi.

Andrea Busato, nuotatore alle Olimpiadi di Pechino e bronzo nella staffetta 4x200 sl alle Universiadi.

Stefania Belmondo è due volte medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sci di fondo.

1986: Luciano Boffo, ciclista professionista di livello, poi tecnico di vaglia alla Coppi Gazzera.

Lo Sci Club Mestre, premiato nella 6^ edizione, è stato l’iniziatore del Premio Città di Mestre per lo Sport.

Fondamentale, per la registrazione di ogni affermazione, la presenza dei Cronometristi Venezia. Premiati nel 2011.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

CAMERIN Maria Elena Tennis 2005Giocatrice Nazionale azzurra. N. 41 nel circuito WTA. 3 doppi vinti e 2 finali perse nel circuito WTA

CASADEI Alberto Triathlon 20063 volte Campione Italiano. Campione Italiano U. 23. Campione Italiano Juniores. Nazionale Elite e Under 23

CASARIN Federico Basket 1985Giocatore di Basket di Serie A con Mestre, Treviso, Roma, Desio, Sassari. Poi Direttore Sportivo Reyer VeneziaMestre

CASSIN Chiara Nuoto Syncro 1993Argento Europeo a squadre nel 1996 e 1999. Bronzo Europeo a squadre nel 1997 e 1999. Olimpionica a Sidney nel 2000

CATALANO Enrico Nuoto 2002Record italiano nella staffetta mista 4x100. Specialista dorso. 6 volte Campione Italiano.

1985: Tris d’assi: a destra il giocatore mestrino di basket, Federico Casarin (poi DS della Reyer), con i campionissimi Chuck Jura (al centro), fuoriclasse del Basket Mestre e Gabriele “Nane” Vianello, uno dei più forti cestisti del Continente e capitano della Reyer.

1993: Chiara Cassin, partner di Giada Ballan, nel Nuoto Syncro della Polisportiva Terraglio è olimpionica a Sidney.

2006: Alberto Casadei alza le braccia al cielo dopo la conquista dell’ennesimo titolo italiano di Triathlon.

2005: Maria Elena Camerin, una delle leader nazionali di Tennis e portacolori del TC Mestre, risponde a Giorgio Martino, presentatore della 24^ edizione del Premio.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

CAUSIN Marianna Golf 20094 titoli italiani giovanili, 2 titoli italiani assoluti, ha partecipato ai Mondiali con la maglia azzurra, vincitrice del Campionato Open del Belgio

CENTAZZO Gianmatteo Ginnastica 1985Campione Mondiale Universitario. 5 volte Campione Italiano. Olimpionico a Barcellona. 34 volte in Nazionale italiana.

CERCATO Simone Nuoto 2000Bronzo alle Olimpiadi di Atene. Argento ai Campionati Mondiali. 2 medaglie oro e 1 bronzo agli Europei. 2 medaglie oro e 1 argento ai Giochi Mediterraneo. 1 argento e 1 bronzo alle Universiadi. 3 titoli italiani.

CHIUSO Cristina Nuotopremio una vita per lo sport2009

41 volte Campionessa Italiana, ha stabilito 29 volte primati italiani, ha partecipato a 4 Olimpiadi e a Campionati Mondiali, Europei, Giochi Mediterraneo e Universiadi

2000: Simone Cercato, bronzo nel Nuoto alle Olimpiadi di Atene.

2009: la golfista Marianna Causin, pluricampionessa italiana.

2009: Cristina Chiuso, 41 volte campionessa italiana di Nuoto.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

CIGANA Massimo Ciclismo 1998Vincitore GP Europe 1998. 3° Campionati Italiani Dilettanti 1999. Professionista dal 2003. Poi passato al Triathlon con eccellenti risultati.

COLLAUTO Mattia Calciopremio fair play2009

Miglior crossatore della Serie A quando milita nel Bari. Capitano di straordinario ed etico impegno per il Venezia, squadra della sua città

COLOMBI Mattia Canoa 20075 titoli italiani giovanili, bronzo ai Camp. Europei 2007, Campione del Mondo 2007 k2 metri 1000

DALL’ACQUA Nicola Canoa 20075 titoli italiani giovanili, bronzo ai Camp. Europei 2007, Campione del Mondo 2007 k2 metri 1000

FACCIOTTI Elisa Pattinaggio 19975 titoli di Campionessa Mondiale. 2 titoli Europei. 3 titoli di Campionessa Mondiale Junior. 7 titoli Europei giovanili. 13 volte Campionessa Italiana.

2009: Miglior crossatore della Serie A, quando giocava nel Bari, Mattia Collauto

ritorna nel suo Venezia di cui ne è, per anni, capitano di grande classe e

autentico maestro di serietà e fair play.

1998: L’eclettico Massimo Cigana dal Ciclismo al Triathlon, sempre leader.

1997: Elisa Facciotti, 5 volte campionessa mondiale di Pattinaggio.

2007: Nicola Dall’Acqua e Mattia Colombi, canoisti della Canottieri Mestre, campioni mondiali nel K2 1000 metri.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

FAVARO Roberto Rugby 199041 volte Nazionale di Rugby ha giocato in Coppa del Mondo nel 1991 e 1995. Vincitore di 3 scudetti con Benetton. Allenatore col Mirano

FIORIN Sergio Ginnastica 1990Campione Italiano. Nazionale azzurro. Istruttore federale Ginnastica Artistica

FULLIN Mara Basket 1983Vincitrice di 15 scudetti, 7 Coppe Campioni, 4 Coppe Italia, 1 Adidas SuperCup, 1 Mondiale per Club, 3 scudetti giovanili. Ha giocato 199 partite in Nazionale di cui è stata coach e ora director manager

FUSARO Mauro Canottaggio 1988 Olimpionico a Seul nel 1988 in cui è arrivato alle semifinali nel doppio

GALLO Mauro Nuoto 2000Campione Mondiale in vasca corta 2006. Medaglia oro ai Giochi Mediterraneo 2001. Oro agli Europei giovanili 1996. 2 volte Campione Italiano individuale

1990: Il grande campione, pioniere e poi tecnico, Lollo Levorato premia il suo successore, nel grande Rugby, Roberto Favaro.

1983: Mara Fullin, una delle più grandi cestiste di tutti i tempi, poi director manager della Nazionale italiana di Basket Femminile.

Il galeone di Venezia, che partecipa al Palio delle Antiche Repubbliche Marinare, qui con il campione olimpico Rossano Galtarossa, è stato premiato nella 9^ edizione del Premio. Un po’ canottaggio, un po’ tradizione.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

GARBIN Tathiana Tennis 2000Giunta al 22° posto al Mondo nel 2007. Vincitrice a Budapest di titolo WTA nel 2000. Azzurra nella Fed Cup. Vincitrice Giochi del Mediterraneo 1997.

GEROLIN Manuel Calcio 1984Ha giocato in Serie A con Udinese, Roma e Bologna realizzando, da centrocampista, 21 gol nella massima serie. Ha vinto 2 Coppe Italia con la Roma.

GIUPPONI Mirko Pattinaggio 198411 Campionati italiani giovanili. Recordman mondiale dei 5000. 3 volte Campione Europeo. 2 Campionati italiani assoluti. 1 bronzo Mondiale nell’americana

GUERRASIO Mario Basketpremio fair play2007

Esempio di atleta disposto a rientrare in gioco anche dopo aver cessato attività pur di contribuire ai destini della squadra di cui è stato capitano

2007: Il capitano della Reyer, Mario Guerrasio, campione di lealtà e impegno.

1984: Manuel Gerolin, vincitore di

due Coppe Italia di calcio con la Roma.

2000: Tathiana Garbin. La campionessa del TC Mestre sfodera grinta con la racchetta e sorriso in un “Ferrari Day” organizzato dal Panathlon Mestre.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

IOVANE Luisa Arrampicata 1985Primaria atleta italiana nelle gare internazionali di difficoltà. 8 ori italiani lead. 5 trofei Coppa Italia lead.

JANNUZZI Leonilde Ginnastica 1984Qualificata ginnasta di classe mondiale. Campionessa Italiana al corpo libero e alla trave nel 1984. Olimpionica nel 1984

LAZZARICH Diego Ginnastica 1982Campione italiano nella specialità corpo libero. Poi giudice sportivo alle Olimpiadi

LOCANE Giusy Pattinaggio 1994Nell’artistico è Campionessa Mondiale 1996 di combinata e vince il bronzo nel libero. Bronzo ai Mondiali 1997 nel libero. Vince il programma corto del Mondiale 1997 ed è 3^ nel generale.

LODI Benito Alpinismo 1996Scalata del K2 fino a quota 5000. Altra scalata del K2, con tragiche conseguenze per alcuni compagni. Raggiunta la cima Cho Oyu (8000m) dell’Himalaya nel 1994.

1994: L’eleganza della pattinatrice Giusy Locane, campionessa mondiale, poi grande maestra.

1982: Diego Lazzarich, prima campione italiano di ginnastica con la Spes, poi giudice alle Olimpiadi.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

MICHIELETTO Riccardo Volley 1991Schiacciatore. Vinti 2 Scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Coppe delle Coppe, 1 Coppa CEV, 1 Supercoppa Europea. Poi Team Manager del Trentino Volley

MONTAVOCI Giampaolo Motonautica 2010Campione del Mondo P1 Evolution. Recordman mondiale velocità P. Ev. 2 volte campione europeo, 2 volte vicecampione del Mondo. 4 volte campione italiano

NENZI Mirco Pattinaggio 2004 Campione Europeo e medaglia di bronzo 2004.

PAVAN Francesca Pallanuoto 200160 volte Nazionale. Campionessa Europea di Club. Argento ai Campionati Europei. Argento nella World League 2006. Argento in Coppa Fina di Tianjing 2006

PESCATORI Rossella Nuoto 1985Campionati Mondiali Master: 1 oro e 1 argento. Bronzo ai Giochi del Mediterraneo. Recordi italiani di categoria nei 100 e 200 rana. Bronzo ai Campionati Europei Juniores

2004: Mirco Nenzi, campione europeo di Pattinaggio.

2010: Giampaolo Montavoci, campione e recordman mondiale di Motonautica.

1991: Riccardo Michieletto, schiacciatore di Volley, pluriscudettato.

1985: Rossella Pescatori, campionessa mondiale master e vincitrice dei Giochi del Mediterraneo di Nuoto.

Francesca “Chicca” Pavan, 60 volte nazionale di Pallanuoto e campionessa europea.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

PESCATORI Fabrizio Nuoto 1997Campione Mondiale di fondo nel 1998 nei 25 km. Campione Italiano 1995 nei 10 km. 3° in Coppa Europa nel 1998.

PILUTTI Claudio Basket 1991Formatosi e affermatosi nel Basket Mestre. Ha giocato con Trieste, Cantù e Fortitudo Bologna. Ha vinto lo scudetto con la Fortitudo Bologna nel 2000

POZZOBON Cinzia Atletica 1989 Atleta disabile poliedrica, bronzo 4 x 400 Paraolimpiadi Seoul

PRENDIN Angela Luisa Canoa 2011Pluricampionessa italiana, sia U. 23 che assoluta, Kajak fluviale slalom e discesa.

RAVAGLIA Roberto Automobilismo 1987Inizia col Kart e poi passa definitivamente alla BMW per correre i campionati Turismo. Ha vinto 1 Mondiale, 2 Europei, 2 Italiani, 1 Tedesco, 2 volte 24ore del Norburgring, 3 24ore Spa.

1991: Claudio Pilutti, vincitore dello scudetto di basket con la Fortitudo nel 2000. Nella foto: impegnato nel Memorial Ancilotto 4NCI.

1989: Cinzia Pozzobon, poliedrica atleta diversamente abile,

bronzo alle Paraolimpiadi di Seoul.

1997: Fabrizio Pescatori, campione mondiale di fondo nel Nuoto.

1997: Roberto Ravaglia, automobilista vincitore di un mondiale, due europei,

un tedesco e due titoli italiani turismo.

2011: Angela Luisa Prendin, pluricampionessa italiana, sia U. 23 che assoluta, di Kajak fluviale slalom e discesa.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

RIGHETTO Barbara Ginnastica 1987Vincitrice dei Giochi del Mediterraneo del 1987 nel concorso a squadre, parallele asimmetriche

SARKHOSH Daria Ginnastica 2003Campionessa Italiana 2002. 3^ Campionati Italiani giovanili. In Nazionale azzurra 22 volte.

SARTO Patrizio Pattinaggio 19896 volte campione mondiale su pista e strada. 4 volte Campione Europeo su pista e strada. 5 volte Campione Italiano.

SIMIONATO Dario Volley 1995Atleta di spicco della formazione del San Giorgio Chirignago promosso in serie A2, detto “Mano di pietra”.

SOTTANA Giorgia Basket 2007Giocatrice della Nazionale e della Reyer, poi a Taranto. Ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa con la maglia Reyer

2003: Daria Sarkhosh, campionessa italiana

e azzurra di Ginnastica Artistica.

1989: Patrizio Sarto, 6 volte campione mondiale di Pattinaggio su pista e su strada.

1995: “Mano di Pietra” Dario Simionato, leader del Volley S.Giorgio Chirignago in Serie A2.

2007: Lo straordinario talento della giovane capitana della Reyer Giorgia Sottana, vincitrice di Coppa Italia e Supercoppa, oltre che finalista per lo scudetto con la formazione orogranata.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

STRANIERO Stefania Scherma 2011Plurimedagliata nelle categorie giovanili. Da Senior una delle poche schermidrici al mondo capaci di superare Valentina Vezzali

TERRIN Alessandro Nuoto 2006Argento Campionati Mondiali vasca corta. Oro e bronzo agli Euriopei. Un oro, 4 argenti e 2 bronzi Europei vasca corta. 2 ori e un bronzo ai Giochi del Mediterraneo. 3 ori agli Europei giovani. Ai Campionati Italiani: 31 ori, 5 argenti, 5 bronzi.

TESO Stefano Basket 1987Giocatore di Basket Serie A. Ha giocato con Mestre, Perugia, Roma, Reyer, Napoli per complessive 364 partite nella massima serie e quasi 3. 000 punti realizzati

TITON Ketty Ginnastica 199420 volte in Nazionale. Vincitrice titolo 1993. Seconda ai Campionati Italiani nel 1994 e 1995. Terza nel Campionato Serie A del 1992

2006: Il possente nuotatore Alessandro Terrin, campione europeo e argento mondiale.

1987: Stefano Teso, qui con Flavio Carera, 3.000 punti realizzati in Serie A di Basket.

2011: La fiorettista Stefania Straniero, una delle rarissime atlete che possono dire di aver battuto la campionissima Valentina Vezzali.

1994: Ketty Titon, campionessa italiana di Ginnastica Artistica

e 20 volte nazionale.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

TOGNOLLI Alessia Scherma 1999Campionessa Mondiale sciabola 1999. Argento mondiale nel 2000. Argento e bronzo ai Campionati Europei sciabola a squadre. Campionessa Europea U. 20 1999

TOMMASI Damiano Calcio 2005Nazionale di calcio per 29 volte. Oro agli Europei U. 21 nel 1996. Ha giocato nel Verona, Roma, Levante, Queens Park Rangers, Tianjin. Premio speciale.

ZANARDI Alex Automobilismo 2006Ha corso in 41 Gran Premi di Formula 1. Campione Champ Car nel 1997 e 1998. Campione Italiano Superturismo nel 2005. Premio speciale.

1999: Alessia Tognolli è campionessa mondiale di sciabola.

2006: Alex Zanardi, campione di Fomula 1,dopo l’incidente non abbandona lo sport e vince la Venicemarathon con l’handybike.

2005: Damiano Tommasi, nazionale di calcio e campione del sociale. Ora presidente

dell’Associazione Calciatori.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

ZANETTI Erika Pattinaggio 2001Campionessa mondiale e detentrice record mondiale m. 500. 14 volte Campionessa Europea su pista e strada. 31 volte Campionessa Italiana.

ZANGARINI Francesco Pattinaggio 1998Campione Mondiale 10000. 4 volte campione italiano giovanile su pista velocità.

ZENNARO Matteo Scherma 1995Bronzo nel Fioretto alle Olimpiadi di Sidney. Vicecampione del Mondo nel 1999. Oro e due bronzi agli Europei. Campione Mondiale U. 20 e Cadetti.

1995: Matteo Zennaro, bronzo olimpico a Sidney, erede della grande scuola

del Circolo Scherma Mestre.

2001: Erika Zanetti, campionessa mondiale di Pattinaggio su pista, 14 volte campionessa europea.

1998: Francesco Zangarini, campione mondiale di

Pattinaggio corsa, icona della dinastia dei

Zangarini pattinatori.

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AGENZIA IMMOBILIARE

dal 1957 a Venezia Mestre

Corso del Popolo, 3230170 Venezia-Mestre

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A pranzoPizze • Insalate • Schiacciate

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A cenaMenù e vini a la carte

con ingredienti del nostro territorio

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dirette sportive

musica live

incontri civici

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Supercampioni

2010: Manuela Levorato, campionessa europea di Atletica Leggera, Francesca Bortolozzi, campionessa olimpica di Scherma e Andrea Cipressa, campione olimpico di Fioretto durante la cerimonia a sostegno della candidatura olimpica di Venezia2020.

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Gli esperti lo avevano definito un giocatore “atipico” nel ruolo di guardia che andava a ricoprire in campo.Lui, alto più di 2 metri, uno sportivo atipico lo era un po’ sempre stato, visto che prima di passare al basket era stato un promettente calciatore nelle giovanili mestrine. E, forse, proprio per questa sua atipicità di statura era approdato alla pallacanestro abbandonando l’amato calcio.Certo che, appena arrivato al mondo della palla a spicchi, si rese conto che non si trattava di infatuazione di un momento. Lui per la pallacanestro era nato (e cresciuto) e la pallacanestro se lo coccolò fin dal primo istante. Una simbiosi quasi morbosa dell’uno per l’altra e viceversa.A sedici anni ha attraversato mezzo Stivale per arricchire il grande settore giovanile della Juve Caserta di allora. Mezzo anno dopo era già in prima squadra, talento tra i talenti di un giovanissimo ed irrepetibile squadrone.A 21 anni è tra i migliori in assoluto e guadagna con pieno merito la maglia azzurra. E’ dotato di atletismo in frenabile, ha efficacia disarmante. E’ spettacolare senza mai eccedere nell’enfasi. E’ concreto ed affidabile. Non può non giungere nella grande squadra metropolitana e, così, Roma se lo porta in riva al Tevere per farsi capitale del basket oltre che della storia.Per portarsi in casa Davide Ancilotto da Mestre, la Virtus ingaggia un duello con quella Badalona

di cui Davide ha sentito parlare tante volte per avere strappato alla Reyer una Coppa Korac già vinta. Ma questa volta agli Spagnoli non riesce lo scippo e Davide va a fare il gladiatore al Colosseo, per la gioia degli appassionati romani che lo adorano fin dal primo minuto.E’ il 1996 e il Panathlon lo convoca a casa per attribuirgli, ne rituale giorno della Madonna della Salute, il 21 novembre, il Premio Mestre per lo Sport, il riconoscimento più ambito per uno sportivo del territorio.Appena in tempo, perché solo 9 mesi dopo, sul parquet di Gubbio in un’anonima partita precampionato un aneurisma cerebrale non se lo porti via per sempre quando Davide, solamente ventitreenne, aveva solo cominciato a dare allo sport la prima parte del suo straordinario talento.Un talento che non finisce all’ospedale romano San Filippo Neri il 24 agosto del 1997, ma che continua nel segno di Davide Ancilotto in tutti quei luoghi che Davide ha celebrato e che ora portano indelebilmente il suo nome: il palazzotto Coni di Via Olimpia a Mestre, la curva del PalaMaggiò di Caserta, un vicolo casertano, una curva e una lapide al Pala Lottomatica di Roma, un playground al Celio, il centro sportivo comunale di Arese. Ma soprattutto il grandioso Memorial 4NCI dell’amatissimo Parco della Bissuola della sua Mestre.Una valanga di riconoscimenti atipici per il più atipico degli indimenticabili campioni.

DAVIDE ANCILOTTO“Il Premio Mestre Sport, appena in tempo”

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

ANCILOTTO Davide Basket 1996Nazionale 18 volte. Ha giocato con Juvecaserta, Pistoia e Roma. In Serie A ha disputato 178 partite realizzando 1890 punti. A soli 23 anni è stato stroncato durante una partita amichevole da un aneurisma cerebrale.

1996: premiato dal Panathlon Mestre Davide Ancilotto, cestista dallo smisurato talento.

Campioni e campionesse, tutti assieme al Memorial Ancilotto 4NCI che si celebra ogni estate al Parco di Bissuola a Mestre.

Il Palazzetto dello Sport di Via Olimpia a Mestre è stato intestato a Davide Ancilotto.

Davide Ancilotto ha vestito, oltre alla maglia azzurra, anche quelle di Caserta, Pistoia e Roma in Serie A.

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E’ il giocatore di calcio veneziano ad avere assaporato più di chiunque altro la maglia della Nazionale.Ivano Bordon in azzurro ha giocato 21 volte ed è riuscito a mettere al collo la medaglia d’oro conquistata dall’Italia ai Mondiali di Spagna nel 1982. Lui era il vice di Zoff, ma di quel gruppo è stato una delle anime nobili.Ma di nobiltà, il numero uno di Marghera, può vantare un curriculum stracolmo.Dopo gli esordi con la maglia della squadra di casa ai margini della Laguna, Ivano può vantare circa 300 maglie da titolare dell’Inter, dove è cresciuto, maturato, diventato campione e ha conquistato due scudetti (1971 e 1980) e due Coppe Italia (1978 e 1982).Ma anche alla Sampdoria, dove è arrivato, subito dopo ha avuto la soddisfazione di “cerchiarsi” di una Coppa Italia (1985), ha lasciato il suo segno indelebile.La carriera sportiva di Bordon, iniziata con l’indimenticabile serata tedesca di Coppa Campioni in cui difese, da Generale Custer, il successo nerazzurro dell’andata contro il Borussia Mönchengladbach, non si esaurisce difendendo alla grande la porta del biscione interista o quella ligure della Samp, ma continua nella didattica applicata agli estremi difensori.Bordon passa, infatti, per le più importanti panchine della Serie A a istruire i più importanti numeri uno del momento con il ruolo di preparatore dei portieri.

Ed eccolo quindi, nel silenzio e rifuggendo la ribalta, passare ore e ore di allenamento accanto agli estremi del Napoli, della Juventus, dell’Inter, della Juventus ancora. Per finire con la Nazionale cui tuttora offre i suoi silenziosi e fondamentali servigi, conquistando, tra l’altro, il secondo titolo mondiale personale nel 2006, questa volta con il ruolo di istruttore. Due volte sul gradino più importante del podio iridato, due volte senza scendere in campo, ma infondendo misura, competenza e saggezza veramente “mondiale”.I suoi allievi? Pochissimi, ma straordinari: Peruzzi e Buffon.Oltre che tra i pali Ivano Bordon si dimostra insuperabile anche da maestro.

IVANO BORDONIl più Nazionale di tutti

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

BORDON Ivano Calcio 1986Portiere di Serie A nell’Inter e Sampdoria. Nell’Inter ha giocato 382 incontri vincendo 2 scudetti e 2 Coppe Italia. Nella Sampdoria ha vinto una Coppa Italia. In Nazionale 21 volte (è stato vice di Zoff nel Mondiale vinto nel 1982)

1986: Ivano Bordon, quasi 400 partite in Serie A di Calcio con Inter e Sampdoria. Ha vinto 2 scudetti e 3 Coppe Italia. Bordon è stato 21 volte in Nazionale e vice di Dino Zoff nel Campionato Mondiale vinto dall’Italia nel 1982.

Ivano Bordon, vincitore dello scudetto della stella e della Coppa Italia.

Ivano Bordon, con la maglia della Nazionale.

Lo stadio Francesco Baracca, tempio del calcio mestrino.

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Il Fioretto, per vent’anni, è stato dominato a livello mondiale dal Circolo Scherma Mestre

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Se il Circolo Scherma Mestre deve essere considerato un’équipe, più che una scuola di straordinari solisti del fioretto, in gran parte lo si deve ad Andrea Borella, l’autentico uomo-squadra del Club.Perchè il CSM è ricordato da tutti per l’inarrivabile presidente Luigi Nonino e l’altrettanto ineguagliabile maestro Livio Di Rosa, ma i successi del Circolo parlano molto della Famiglia Borella, madri, zii, fratelli, cugini, mogli con al vertice dei successi, del coinvolgimento, dell’impegno didattico, Andrea...Andrea, dal potenziale tecnico-agonistico di primordine mondiale eppure campione schivo come pochi.Andrea oro olimpico nel 1984 assieme ai compagni di tutti i giorni Mauro Numa e Andrea Cipressa. Andrea col carnet più fornito di tutti di medaglie d’oro (5) ottenute ai Campionati del Mondo Assoluti.Andrea con più medaglie di tutti i mestrini (5, fra ori, argenti e bronzi) conquistate in Coppa del Mondo Assoluti.Andrea con 3 medaglie ai Campionati d’Europa, capolista del CSM assieme a Dorina Vaccaroni.Ma se si vuole guardare anche all’intera famiglia di Andrea Borella, si scopre che le medaglie di pregio mondiale conservate dentro le stesse mura domestiche assieme alla moglie e campionessa olimpica Francesca Bortolozzi occupano quasi un’intera stanza, visto che i titoli

assoluti olimpici diventano 3 (4 i podi dei cinque cerchi), 18 le medaglie guadagnate ai Campionati Mondiali Assoluti, 6 le medaglie di Coppa del Mondo.Questione di famiglia, questione di rose rosse e fioretti.Finito di raccogliere allori personali, Andrea Borella ha iniziato a ricevere per interposta persona, visto che lui l’arte ha iniziato a trasferirla allo stuolo di allievi che, quale pifferaio magico, arrivano ai suoi erudimenti al solo pronunciare il suo ormai leggendario nome.

ANDREA BORELLAUomo squadra

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

BORELLA Andrea Scherma 1986Campione Olimpico nel 1984. 5 medaglie d’oro ai Campionati Mondiali e 5 d’argento. 2 Medaglie d’oro ai Campionati Europei e 1 bronzo. Ha vinto 4 Coppe del Mondo.

Andrea Borella in versione olimpica. Andrea Borella, insegnante e dirigente.

Andrea Borella, diventato istruttore, segue i suoi allievi in un incontro internazionale.

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ANDREA CIPRESSAConfezione magica

I bene informati dicono che quell’artista di sartoria che era suo padre avesse confezionato per il giovane Andrea Cipressa una divisa da fiorettista speciale.Talmente bella che gli avversari, prima di cercare la stoccata vincente, avevano qualche remora temendo di rovinare quell’opera d’arte.Voci di malelingue. O voci dell’invidia, perché Andrea non aveva di certo bisogno di artifici o “rispetti non petiti” per vincere, lui ultimo dell’invincibile nidiata di Livio Di Rosa capace di mettere Mestre nell’ombelico del mondo del Fioretto.Eppure Andrea non fa parte del Circolo Scherma Borella, come scherzosamente qualcuno chiamava il CSMestre dato che la famiglia Borella tanto ha dato al Circolo in termini di campioni e di sforzo gestionale, il “Cipo” è l’oriundo, dato che arriva dall’altra parte del ponte avendo imparato l’arte dal maestro Stefano Cherubini al Circolo della Spada di Venezia.Ma Cipressa si integra a meraviglia all’interno del gruppo, tanto da diventarne un perno lui stesso, il più piccolo della covata.Piccolo ma tanto determinato da vincere la più importante delle medaglie che esistano, quella d’oro, alle Olimpiadi di Montreal del 1984 quando aveva compiuto appena vent’anni. Una medaglia a squadre, ovviamente, condivisa con gli amici dello stesso Circolo Mauro Numa e Andrea Borella, ma soprattutto, e anche se il suo nome non figura tra quello dei campioni iridati, con il

più olimpico di tutti: il maestro Livio Di Rosa.Cipressa, comunque, il mondo aveva più di qualche abitudine ad allinearlo alle sue spalle poiché già due anni prima aveva messo in fila tutti ai Mondiali Giovanili e solo un anno prima aveva riservato lo stesso trattamento ai competitori alle Universiadi.Su tutto, una specializzazione: fare squadra. Perché Andrea si esalta soprattutto quando fa parte del gruppo. Ed ecco la serie di titoli mondiali di gruppo conquistati con gli altri azzurri nel 1985, 1986, 1990, oltre a quello europeo del 1987.Uomo squadra e uomo per la collettività, perché Andrea non smette mai di andare in pedana, dove continua la missione insegnando ai giovani. Mentre la scherma, oltre che insegnarla, passa anche a dirigerla quando viene eletto Vicepresidente federale nazionale.Basta per meritare un gran premio Città di Mestre?Basta e avanza, per un campione che non ha mai pensato di inviare addii a podi e pedane.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

CIPRESSA Andrea Scherma 2011Campione Olimpico nel 1984. 5 medaglie d’oro ai Campionati Mondiali e 5 d’argento. 2 Medaglie d’oro ai Campionati Europei e 1 bronzo. Ha vinto 4 Coppe del Mondo.

Andrea Cipressa, dopo essere stato campione olimpico è diventato istruttore e poi vicepresidente

della Federazione Scherma. Nella foto con un altro big del fioretto:

Salvatore Sanzo.

Il terribile terzetto del Circolo Scherma Mestre: Andrea Cipressa, Dorina Vaccaroni, Andrea Borella. Tutti e tre campioni olimpici.

Andrea Cipressa portabandiera con la coéquipier e campionessa olimpica Francesca Bortolozzi.

Andrea Cipressa pronto per Olimpia.

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Se qualcuno ha definito, in periodi preistorici per lo sport, la boxe “noble art” forse aveva già immaginato che un giorno sarebbe arrivato un personaggio come Francesco De Piccoli da Campalto che definire pugile di un’arte nobile si attaglia perfettamente.Arte, come danzare ispirato da un ritmo vibrante ma non ossessivo.Nobile, come lo è il rispetto e lo stile con cui si affronta una situazione con lealtà pur nell’agonismo e nell’uso della forza fisica.Nobile, come lo è l’organo del corpo umano più titolato a esserlo: il cuore.Francesco De Piccoli, è stato, è, e sarà per sempre tutto questo.L’esaltazione di uno sport che sembra appartenere solo ai “duri”, ma che invece è principalmente essenza di sensibilità.Lui era stato calciatore, ciclista. Sempre portato all’agonismo.Ma anche ballerino convinto.Metti una palestra di boxe a fianco di una balera e il gioco è fatto. Francesco monta su un ring, usa l’agilità di gambe quale retaggio dell’amata danza, accosta l’istinto del competere alla forza fisica che sa controllare come pochi e… voilà, il pugile è pronto alle grandi sfide.E’ bravo, sa usare la testa, picchia con forza straordinaria ma con il rispetto per l’avversario

che gli trasmette l’educazione e la sensibilità innata. Si guadagna la Nazionale, giovanissimo, per meriti che sono sportivi e umani, tutti insieme.Va a Roma, all’Olimpiade del 1960 che segna il vero inizio dell’era moderna dello sport e della televisione come strumento di diffusione. Non è propriamente il favorito ma, con la sua mole, occupa quasi per intero i piccoli monitor di allora, tanto che chi assiste ai suoi incontri televisivi, si sente trasportato quasi dentro lo schermo a soffrire con lui e per lui.Ma forse “soffrire” è un termine che poco si addice alla sua boxe, imperiosa, attenta, potente e stordente.Così Francesco, “…’a Francoooo” come lo invocano i romani, passa come un ciclone sul quadrato del Foro Italico e va a conquistare quella medaglia d’oro che rimarrà indelebile nel suo e nell’altrui ricordo. Primo italiano in assoluto a vincere un’Olimpiade tra i pesi massimi.Vince anche 37 dei 41 incontri disputati tra i professionisti (29 per ko), ma il suo equilibrio interiore gli dice che a soli 28 anni, assolutamente vincenti, è l’ora di salutare il ring.Smette, come sempre e puntualmente, da campione. Ma campione rimarrà per sempre.

FRANCESCO DE PICCOLINoble art nell’Olimpiade moderna

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

DE PICCOLI Francesco Boxe 2010Campione olimpionico a Roma 1960. Due volte campione italiano dilettanti, campione mondiale militare, 37 vittorie (su 41 incontri) da professionista

Francesco De Piccoli con la fiaccola olimpica di Torino 2006 accanto al Presidente del Panathlon Club Mestre, Giorgio Chinellato.

Due campioni olimpici lagunari: Francesco De Piccoli (Boxe) e Antonella Ragno (Scherma).

1960: Olimpiadi di Roma. Tris di assi della boxe: Francesco Musso, Francesco De Piccoli, Nino Benvenuti.

Francesco De Piccoli, campione olimpico, mondiale militare, italiano.

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Il dubbio è sempre lo stesso.Un giornalista sportivo deve essere considerato uno sportivo militante?Un dubbio che ci siamo portati dietro da quando abbiamo scorso l’elenco degli sportivi più importanti insigniti del Premio Mestre per lo Sport.Perché tra i supercampioni da mettere in evidenza ci siamo accorti che faceva capolino anche un signore che non aveva foto con palloni, racchette, scarpe da tennis e tute da ginnastica ma che per la gran parte della sua vita (per non dire tutta) è stato sportivo a tutto tondo.Giorgio Lago, mito del giornalismo degli ultimi decenni, direttore inarrivabile de Il Gazzettino per 12 anni di platino, editorialista del Gruppo l’Espresso, “inventore” della definizione “Nord-Est” che, senza mai farlo diventare un politico di mestiere, ne ha fatta di lui un padre spirituale di un modo di intendere una politica federalista ispirata al massimo grado di nobiltà.Ebbene, Giorgio Lago è nato giornalista presso Tuttosport con in cima a ogni suo pensiero lo sport.Più del più convinto degli atleti, più del più immarcescibile dei dirigenti, più che il più ragionatore dei tecnici.Leggendo Giorgio Lago non si può non pensare che il giornalismo, almeno quello fatto da lui, non rappresenti la forma migliore dello sport militato. Perché fino al giorno in cui ha assunto l’incarico

di direttore de Il Gazzettino, di sport è vissuto, raccontandolo, analizzandolo, elevandolo come nessun grande atleta avrebbe potuto fare.Giorgio Lago, da Castelfranco, che ha vissuto gran parte della sua vita a Mestre, giustamente è entrato a fare parte dei premiati col Premio Mestre per lo Sport perché, migliore tra i migliori, ha fatto comprendere che il risultato è solo l’apice evidente di un modo di essere.Una lezione, la sua, efficace, concreta, indelebile nel tempo.

GIORGIO LAGO

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Tra i campioni dello sport irrompe un campione del giornalismo e della storia recente del Triveneto a cui, lui stesso, attribuisce l’appellattivo, divenuto neologismo, di Nord-Est. Giorgio Lago, per tantissimo tempo ha redatto, in qualità di inviato speciale, e diretto pagine sportive. Per diventare, poi, direttore de “Il Gazzettino” e, successivamente, editorialista de “La Nuova”.

Giorgio Lago con il calciatore campione del mondo Paolo Rossi.

Giorgio Lago mostra la prima pagina de “Il Gazzettino” da lui diretto.

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Una volta giunta sul filo di lana, Manuela Levorato da Dolo avrebbe bisogno di un’immediata pedana per il salto triplo.Perché una campionessa così è molto difficile da trovare e non si deve fermare nemmeno davanti al traguardo. Deve saltarci oltre, con grandi balzi.Invece questo straordinario talento, arrivato in ritardo al proscenio (a 17 anni) ha trovato troppi, eccessivi e ingiusti ostacoli alla sua comunque splendida carriera di velocista.Incidenti, guai fisici e rimpianti.Il primo e più grosso quello di non aver potuto gareggiare alle Olimpiadi. Un’ingiustizia non voluta, ma troppo pesante per un’atleta capace di far innamorare gli sportivi travolti da una stupenda criniera biondo fulva, svolazzante all’inseguimento di garretti irragiungibili.Manuela, però, non è destriero di razza che si fa facilmente domare e non si considera mai arrivata. Nemmeno dopo aver toccato il traguardo di 15 titoli nazionali.Nemmeno dopo aver racimolato record italiani in tutte le distanze brevi, dai 100 ai 300 metri, passando per i 150 e i 200.E nemmeno dopo aver strabiliato con le due medaglie di bronzo conquistate ai Campionati Europei di Monaco di Baviera del 2002.Manuela porta con sé il Premio Mestre per lo Sport consegnatole con eccellente lungimiranza

dal Panathlon proprio nell’anno dell’esordio (1994) ma la storia non è per nulla finita e forse qualche altro premio potrebbe prendere ancora la strada di Dolo.

MANUELA LEVORATOAd un passo dall’Olimpo

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

LEVORATO Manuela Atletica 1994Campionessa europea U. 23 nei 100 e 200 metri e bronzo agli Europei assoluti del 2002 in entrambe le specialità. Primatista italiana nei 100, 200 e 4x100. 40 volte nazionale

Manuela Levorato con un’altra grande dell’Atletica Leggera, la fondista Ileana Salvador.

Manuela Levorato, testimonial delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, davanti al tripode.

Manuela Levorato, straordinaria velocista di massimo livello europeo, per lunghi anni ai vertici internazionali nelle distanze brevi dell’Atletica Leggera.

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Nella carta d’Identità c’è scritto nato a Catania ma Ettore Messina è mestrino da sempre.Un mestrino abituato a stare con un piede a Mestre e un altro appoggiato in qualche altra parte della carta geografica del mondo.Perché, dopo aver capito che la pallacanestro era la sua vita, a 16 anni conduceva al successo il suo primo team giovanile della Reyer. Dalla Misericordia al Taliercio il passo è stato brevissimo, come velocissima è stata l’attribuzione dell’incarico di responsabile delle giovanili offertogli a soli 21 anni da Pieraldo Celada al Basket Mestre.I grandi successi dei giovani mestrini e la crescita di tanti talenti portano la firma proprio dell’altrettanto giovane Ettore che diventa, per scontata conseguenza, l’assistente di mostri sacri del basket quali Massimo Mangano, Alessandro Gamba, Alberto Bucci e Bob Hill.E, diventare da assistente a capo allenatore della Virtus Bologna è quasi un’ovvietà.Sulla panca bolognese Ettore Messina si siede, confermando la sua precocità, a soli 30 anni.Così, tanto per far sapere di che pasta è fatto, al primo anno vince Coppa Italia e Coppa delle Coppe. Dalle Coppe al Campionato e il primo scudetto è presto guadagnato.Ettore ha una preparazione mostruosa, un colpo d’occhio che gli fa intuire ogni situazione, una capacità di strappare il meglio da ciascun atleta che non ha pari.E quindi, a 34 anni diventa il coach della

Nazionale con cui vince i Giochi del Mediterraneo (1993) e i Goodwill Games (1994). Dirige gli azzurri ai Campionati Europei del 1993, 1995 e 1997 guadagnando l’argento in quest’ultima annata e dopo essere stato proclamato miglior coach della manifestazione nel 1995.Il vicecampione europeo viene richiamato a Bologna e con la Virtus fa incetta di titoli: scudetto ed Eurolega nel 1998, Coppa Italia nel 1999. Tripletta vincente nel 2001 (Coppa Italia, Eurolega e Scudetto). Ancora Coppa Italia guadagnata con la Virtus nel 2002, sfiorando l’Eurolega persa solo e sfortunatamente in finale.Così arriva il, quasi, ritorno a casa…a Treviso con la conquista di scudetto e Coppa Italia da parte di una Benetton che manca per un nonnulla il successo in Eurolega nel 2003. Mentre nel 2004 e nel 2005 arrivano altre due Coppe Italia.Italia in cui Ettore ha vinto tutto e che comincia a essergli uno stivale stretto. Il gran passo lo fa verso la Russia, dove alla guida del CSKA vince Coppa di Russia ed Eurolega (nel 2006) sfiorando nuovamente il successo in Eurolega (2007). Successo continentale che arriva nuovamente nel 2008, anno in cui Messina vince la sua quarta Eurolega e il premio quale miglior coach.Cosa gli manca? Gli manca la più grande squadra d’Europa e l’ennesima Eurolega sfiorata nel 2009 col CSKA gli assicura la chiamata del Real Madrid.Nella capitale spagnola non gli riesce uno dei suoi consueti colpacci e, dopo un anno e mezzo, si dimette.

ETTORE MESSINAL’invincibile

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L’esperienza spagnola, però, è il passo fondamentale per il massimo cui possa aspirare un uomo di basket: l’NBA che Ettore merita senza remora alcuna. Quindi dal 2011 Messina non solo va negli States ma gli viene conferito l’incarico di assistente nella franchigia più prestigiosa al mondo, quella dei Los Angeles Lakers. Molto altro Ettore lo deve ancora scrivere.

Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

MESSINA Ettore Basket 1994

Allenatore di Basket. Inizia nelle giovanili Reyer. Ha allenato poi a Mestre, Udine, Virtus Bologna, Nazionale Italia, Treviso, CSKA Mosca, Real Madrid e oggi assistant coach dei Los Angeles Lakers. Ha vinto una Coppa Saporta. 4 Eurolega, una VTB United League. Vinti 4 scudetti italiani, 4 russi, 7 Coppe Italia, 2 Coppe di Russia. Oro ai Giochi Mediterraneo, Argento Europeo.

Abilità, competenza, esperienza, carisma, successi. C’è tutto nella insuperabile carriera dell’allenatore di Basket più importante d’Italia.

Dalle giovanili della Reyer e del Basket Mestre, passando per la Virtus Bologna, la Nazionale, il CSKA di Mosca, il Real Madrid ed arrivare alla NBA.

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La strada l’ha aperta Fabio Dal Zotto, quasi inaspettatamente nel 1976, alle Olimpiadi di Montreal vincendo l’oro individuale e l’argento a squadre.Ma la scherma ha sempre posseduto una casa di gran pregio in laguna, la prima campionessa olimpica locale è stata Antonella Ragno (figlia del maestro Saverio, oro olimpico a squadre a Berlino, 1936) già nel 1972 a Monaco.Per Mauro Numa, mestrino nato nel 1961, si è trattato di correre in quello straordinario solco tracciato per il Circolo Scherma Mestre dall’incommensurabile grandezza del maestro Livio Di Rosa.Un Circolo fondato attorno alla straordinaria capacità organizzativa e diplomatica del presidente Luigi Nonino e sviluppatosi a dismisura con il settebello formato dallo stesso Di Rosa, oltre che dagli atleti Fabio Dal Zotto, Mauro Numa, Andrea Borella, Andrea Cipressa, Dorina Vaccaroni, Francesca Bortolozzi e, più tardi, da Matteo Zennaro.Mauro Numa, dopo il ciclone Dal Zotto, arriva ai vertici prendendo una lunga rincorsa, in modo discreto, quasi intimidito. “Si vede, non si sente, tocca e quasi chiede scusa” lo descrive così la rivista ufficiale della Federazione Scherma.Fin dai 14 anni il suo è un continuo crescendo senza soste. Alle Olimpiadi di Mosca 1980 potrebbe fare sfracelli con i colleghi del Circolo mestrino, ma portano tutti le stellette e i militari,

per una forma di boicottaggio, alla gara dei cinque cerchi non ci vanno.Ci va, invece, quattro anni dopo a Los Angeles e non può essere una sorpresa perché porta al collo già un titolo mondiale e uno europeo, entrambi in gara individuale, conquistati nel 1982. Oltre che 2 argenti mondiali e un bronzo europeo a squadre.E in California è trionfo olimpico sia individuale sia a squadre. Due medaglie d’oro olimpiche in due gare. E’ il massimo che si possa pretendere dallo sport.Se Mauro Numa è l’unto del Signore, due altri coéquipier fanno segnare il trionfo per il Circolo Scherma Mestre, in quanto la formazione azzurra che mette ai suoi piedi la Los Angeles del Fioretto è composta da tre mestrini su cinque schermidori (oltre a Numa, infatti, ci sono anche Andrea Cipressa e Andrea Borella a portare a casa oro). Suona l’inno italiano, mentre sale il tricolore, ma sul podio si potrebbe anche intonare una barcarola.Se la squadra vince di prepotenza, Mauro Numa il suo individuale lo vince con il consueto stile, facendo palpitare i cuori fino all’ultima stoccata nel colmo della notte dopo una rimonta che ha del leggendario. Ma quel decisivo affondo tra le tenebre gli vale un trionfo lungo quanto una vita.I titoli mondiali successivi, individuali e a squadre, sono il logico completamento di una carriera tra le più luminose che un atleta possa sognare.

MAURO NUMAIl delfino

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

NUMA Mauro Scherma 19842 volte Campione Olimpico. Campionati Mondiali: 3 medaglie d’oro, 3 argento, 3 bronzo. Campionati Europei: 1 medaglia d’oro. Vincitore di Universiadi e Giochi del Mediterraneo.

Il fiorettista del Circolo Scherma Mestre è stato l’immediato erede dell’apripista olimpico Fabio Dal Zotto. Mauro Numa ha nel suo palmares ben due medaglie d’oro olimpiche.

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La campionessa dei campioni. Federica Pellegrini è la più grande tra tutti i grandi campioni premiati in 30 anni dal Panathlon Club di Mestre.

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Aveva 13 anni, era alta 1.75 e pesava 56 chili.Già un anno e mezzo prima aveva messo in bacheca due titoli italiani juniores nei 400 e 800 stile libero. Ma aveva già capito tante cose, doveva ancora mettere piede al liceo e parlava del rapporto tra gli impegni del nuoto e della migliore gestibilità del tempo una volta varcata la soglia dell’università.Aveva 13 anni, 5 titoli italiani vinti proprio in quell’anno e una personalità che le consentiva di rilasciare interviste con padronanza della scena come fosse un’adulta.Due anni dopo, quando il Panathlon Mestre decise di attribuirle il Premio Mestre quale miglior atleta emergente sembrava, quindi, un’ovvietà.La rivista VE.Sport, terminava l’articolo dedicato al Premio del 2003 con questa frase: “…gli atleti premiati (…Federica Pellegrini) hanno anni di tempo per offrire quelle conferme che tutti si augurano e per far sì che il 30° Premio li possa ricordare, tra 8 anni, tra i suoi migliori premiati in assoluto”. Sensazione nemmeno più di tanto profetica, nel caso di Federica, visto che già a quella giovanissima età era poco meno che una star delle piscine.Proprio in quei giorni sia il tecnico che ne curava la preparazione, Max Di Mito, che il DS Paolo Penso, che il presidente della Serenissima Nuoto, Michele Beato (in seguito presidente anche

del Panathlon Mestre), parlavano di Federica Pellegrini come di un talento impressionante e, diceva Beato, “è già la migliore nuotatrice italiana”.“E pensare che all’inizio il nuoto non mi piaceva più di tanto – sottolineava la quindicenne Fede – e se non fosse stato per la caparbietà dei miei genitori, non so se avrei continuato dopo le prime esperienze da bambina”.Questa era la Pellegrini premiata nel 2003. Già molto sicura di se, disinvolta nel rispondere alle interviste, capace di posare per le foto nel momento della premiazione. E puntualmente Federica è diventata quello che molti avevano sperato potesse diventare. La migliore nuotatrice italiana di ogni tempo. Forse, o anche senza forse, la più straordinaria atleta mai nata in Italia.Un’icona per la sua laguna, lei un po’ spinetense, un po’ mestrina, un po’ muranese. Un vanto straordinario. Unico. Il più gran Premio che il Panathlon Mestre ha attribuito nei suoi trent’anni di vita. La storia di Fede, olimpica, mondiale, europea, campionessa di tutto non ha alcun bisogno di essere ricordata perché è patrimonio di tutti, come le straordinarie sensazioni offerte ad appassionati e non. Il bello è che il suo libro, così fortemente ricco, è stato scritto solo nelle prime pagine per una storia che si preannuncia infinita.

FEDERICA PELLEGRINIL’inarrivabile infinito

Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

PELLEGRINI Federica Nuoto 2003

Olimpiadi: 1 oro e 1 argento. Mondiali: 4 ori, 1 argento, 1 bronzo. Mondiali vasca corta: 1 argento, 2 bronzi. Europei: 2 oro, 1 argento, 2 bronzi. Europei vasca corta: 4 ori, 2 argenti, 3 bronzi. Giochi Mediterraneo: 2 ori. Universiadi: 2 ori, 1 argento, 1 bronzo. Europei giovanili: 2 argenti. Campionati Italiani: 75 ori, 15 argenti, 11 bronzi

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L’ondina di Spinea ha iniziato a mietere successi di rilievo a soli 13 anni, per essere premiata dal Panathlon Mestre quindicenne. Da lì esclusivamente vittorie planetarie alle Olimpiadi, ai Mondiali, agli Europei.

Oro olimpico a 20 anni.

Felice dopo ogni traguardo.

Pronta a mettere tutte in fila.

Grintosa in partenza.

Federica tredicenne.

Federica quindicenne.

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A Udine, a distanza di quindici anni, continuano ad adorarlo.A Piacenza non dimenticheranno mai il gol più veloce del campionato da lui realizzato in biancorosso contro la Fiorentina.A Torino, Roma, Bari, Ancona, Mantova il suo gioco ha lasciato il segno.Ma a Venezia rimane il golden boy di Sant’Elena, un calciatore che è quasi un tutt’uno con lo Stadio Penzo di fronte al quale è nato, cresciuto e che ha salutato nella partita di addio al football giocato.Paolo Poggi a Venezia, anche quando giocava altrove, è stato il calcio. Quello serio, pulito, sorridente che dà allegria e tranquillità e fiducia, mai esasperazione e faccia cupa.Paolo Poggi, capace di sforbiciare in maniera radicale ingaggi e vantaggi, pur di tornare a giocare a casa sua, nella sua isola, tra chi parla come lui, pensa e sogna come lui. Tra chi non ha la patente, come non l’ha avuta lui fino al momento in cui, obtorto collo, se l’ha dovuta fare.Ma i suoi gol vincenti, mai esagerati, mai sopra le righe, mai strillati, ma sempre d’autore ha cominciato a segnarli al Baracca di Mestre, luogo di unione e condivisione contribuendo a congiungere, anche nelle menti, terra e acqua di uno stesso ambiente diverso solo nell’estetica, ma non nei cuori.Calciatore e gentiluomo, personaggio della contemporaneità e personaggio dallo stile

oggi troppo spesso dimenticato. Personaggio capace di infliggere, giocando per il Piacenza, una doppietta letale per la sua squadra del cuore proprio nella sua Sant’Elena, e capace di commentare a capo chino quella sua performance stordente, da uomo onesto, che ha lasciato il segno dove il cuore non avrebbe mai voluto.Il fair play, normalmente, si misura in un gesto. Nel caso di Paolo Poggi, in tutta una carriera, in un modo di vivere in un atteggiamento di un giocatore che in migliaia di partite giocate in tutte le più grandi piazze della Serie A, e d’Europa, non ha mai subito il castigo di un’espulsione.Perché un gentiluomo si chiama ovunque, ma non si richiama mai.

PAOLO POGGIGentleman del calcio

Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

POGGI Paolo Calciopremio fair play 2006

Ha giocato nel Venezia, Torino, Udinese, Roma, Bari, Piacenza, Ancona, Mantova. Detiene il record per il gol più veloce (rete dopo 8” dall’inizio). Ha segnato 121 gol tra i professionisti.

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Giocatore di classe, capitano super responsabile, recordman per il gol più veloce segnato in Serie A, antipersonaggio sensibile e carico di umanità.

Paolo Poggi e Mattia Collauto, due signori del calcio lagunare.

Paolo Poggi al ventennale dell’Unione Venezia-Mestre.

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Nato nell’Alvisiana, cresciuto nel Venezia, componente della rosa della Juventus fra i 18 e i 19 anni. Poi la trafila di quasi tutti: Serie C per svariate annate.Ma per Tommaso Rocchi, che è come il vino, più invecchia e più migliora, la terza serie nazionale non rappresenta un traguardo ma un trampolino di lancio verso la Serie B (a Treviso e poi a Empoli).E la Serie A se la conquista da solo guidando l’attacco dei toscani a suon di gol.Potrebbe bastare, ha 25 anni e ormai tanta esperienza, spesso umile.Ma chi lo ferma?Nessuno. Né materialmente perché quando accende il turbo, la sua velocità non ha pari, né mentalmente perché è perfettamente consapevole di quanto può rendere e dove può arrivare.Il suo vero punto di arrivo è la Lazio, una quasi grande. O grande e…basta.Da uomo di calcio di provincia si porta dietro un bagaglio di modestia. Da veneziano, qualità tecniche che solo chi ha imparato a giocare in campiello può avere nel trattare la palla. Da giocatore navigato, sensibilità, astuzie, fiuto che si concentrano in quegli occhi piccoli, vispi, perennemente in movimento. E poi, è uomo serio, professionista inappuntabile, persona di massima fiducia, capitano per indiscutibili meriti.Così nella Lazio diventa uno dei principali realizzatori di ogni tempo e, per inappellabile

diritto, approda in Nazionale. Quella principale, quasi trentenne, e quella olimpica, ultratrentenne.Ovunque vada Tommaso Rocchi diventa uno spauracchio per le difese avversarie, un osannato beniamino per la tifoseria per cui gioca. Un venezian/mestrino innamorato della sua terra in ogni posto del mondo in cui si trovi.Forse gli manca solo il ritorno nella sua squadra del cuore, l’unica al mondo che gioca a pallone sull’acqua. Ma per quel passo doppio (che sa fare così bene) c’è ancora e sempre tanto tempo.Intanto c’è un palmares da primattore da implementare e un Premio Mestre da onorare.Intanto corri, Tommaso, corri.

TOMMASO ROCCHIL’esatto opposto

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

ROCCHI Tommaso Calcio 2007Giocatore in Serie A e nella Nazionale. Ha militato nella Lazio, nell’Empoli, nel Treviso, nel Como, nella Fermana e nella Pro Patria, oltre che nella Primavera Juventus

Lunga militanza nei campionati minori. Esplosione in età matura, campione e nazionale a trent’anni. Tommaso Rocchi, una carriera di ragionato successo.

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Campione, campionissimo, idealista, ambientalista, sognatore.Sportivo dal multiforme ingegno. Sportivo puro, nel pensare e nell’agire.Anche ruvido, se c’è da difendere l’integrità dello sport e delle persone che lo praticano.Uomo libero, come la sua canoa che scivola sulle acque senza che l’acqua le sia mai ostile.Daniele Scarpa, il ragazzino che sa ottimizzare il tempo fin da quando va a scuola, da Puntasabbioni al centro storico veneziano, senza abbonarsi all’Actv perché il suo mezzo di spostamento è la sua stessa canoa e il carburante per farla andare avanti sono i suoi muscoli.Daniele Scarpa, statura infinita, muscoli infiniti, entusiasmo infinito, impegno infinito. Per se e per gli altri, gli ultimi che diventano primi, gli svantaggiati che sono avvantaggiati. Daniele Scarpa che conquista l’Europa, il Mondo, l’Olimpo, anzi, quattro volte sull’Olimpo e due volte sull’oro dell’Olimpo.Daniele Scarpa che affronta ingiurie, squalifiche, radiazioni, pur di far emergere le realtà scomode del doping sommerso dentro lo stesso ambiente che lo deve far emergere e debellare.Lo Scarpa che non si ferma nemmeno di fronte agli anni che non sono più verdi come le colline che idealizza.Scarpa che fonde gli ori della sua canoa con gli ori del tiro con l’arco della sua compagna di vita, l’altra campionessa olimpica Sandra Truccolo.

Daniele che, con Sandra, procede su mille altri fronti. Chiamatelo, lui c’è e ci sarà sempre. Indomito, invitto e invincibile.Signore d’animo e servitore di lealtà.“Un vincitore è solo un sognatore che non si è arreso” parole di Nelson Mandela, ma anche di Daniele Scarpa.

DANIELE SCARPASognatore che non si arrende

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

SCARPA Daniele Canoa 1995Ha partecipato a 4 Olimpiadi, vincendo un oro e un argento nel 1996 ad Atlanta nel K2 1000 e 500 m. assieme ad Antonio Rossi e Beniamino Bonomi. 2 medaglie d’oro, 2 d’argento e 1 di bronzo ai Campionati Mondiali

Storia di impegno, passione, sogni, incomprensioni, entusiasmi. Campione Olimpico e Mondiale.Capace di andare a scuola ogni giorno in canoa e di non lasciare mai, mai sola quella che le sue pagaie fanno diventare una freccia. Daniele Scarpa, lo sport per principio.

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Correva come un veltro sulla fascia destra.Stava un tempo all’ombra della tribuna centrale e un altro al riparo della “caponera” dello Stadio Baracca.E la rivoluzione Zampariniana l’ha vissuta tra i due fuochi, un po’ nel Mestre, un po’ nel VeneziaMestre, correndo come un pazzo per non scottarsi.Non si è scottato. Amato e apprezzato da tutti. Stimato e benvoluto da tutti, per la sua semplicità fatta qualità.E di qualità, Michele Serena, ne ha proposta a solchi pieni. Solchi come quelli segnati a qualche centimetro dalla fascia laterale, senza calpestarla per rispetto del segno tracciato da altri e per deferenza verso la divina palla che ha pregio solo se corre all’interno del campo.Era nato attaccante esterno. Così l’hanno conosciuto i tifosi lagunari.E’ diventato difensore, come l’Italia intera ha potuto apprezzarlo.Ma la sua amata fascia laterale non l’ha mai lasciata un attimo, nemmeno quando da allenatore l’hanno costretto a un rettangolo tanto, troppo piccolo per sottrarre spazio alle sortite didattiche verso i suoi allievi.Una fascia laterale che l’ha potuto annoverare tra i migliori che, un tempo, erano definiti fluidificanti.E Michele Serena il suo fluido l’ha cosparso a piene mani nelle più grandi squadre dello Stivale.

Dalla Juventus alla Sampdoria dei miracoli, dalla Fiorentina al grande Parma, per finire con l’Inter.E, tanto per non farsi mancare nulla, alla Nazionale dove avrà pure il record dei soli quattro minuti giocati, ma dove solo pochi eletti possono permettersi di raccontare di aver avuto il privilegio di essersi vestiti di azzurro.Michele, l’abbiamo detto, è persona semplice, amante delle cose semplici e genuine, dei valori che prescindono dalle fanfare. E così la sua nuova vita è partita dai più giovani, quegli Allievi del Venezia che fa brillare e che lo fanno approdare, di conseguenza, alla panchina di head coach del sodalizio. Ci mette poco a porre sani mattoni anche lì e, con una squadra modesta e già figlia di pesanti imbarazzi societari, trova l’occasione per far approdare la barchetta nel porto della salvezza. Anche se poi, ma non certamente per causa sua, il fallimento se la porta via.Cambia luogo, ma ovunque vada, fa risultato, anche se non è certamente oro il metallo con cui deve lavorare.E’ così che risalta la qualità dell’uomo semplice.

MICHELE SERENALa classe dei semplici va in Paradiso

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

SERENA Michele Calcio 1989

Ha giocato nel Mestre e nel VeneziaMestre. Poi in Serie A nella Juventus, Verona, Sampdoria, Fiorentina, Atletico Madrid. , Parma, Inter. Ha vinto 3 Coppe Italia, 2 Supercoppa, 1 Coppa Uefa. Ha giocato 1 partita in Nazionale e 1 in Under 21. Poi allenatore in Serie B.

Dallo Stadio Baracca alla Nazionale, passando per Mestre, Venezia, Juventus, Verona, Sampdoria, Fiorentina, Atletico Madrid, Parma e Inter. Tutto il meglio del calcio e rimanere umile. Michele Serena, le folate sulle fasce e la bacchetta magica del Mister.

Michele Serena al ventennale dell’Unione Venezia-Mestre.

Michele Serena diventa allenatore di successo, qui con il fido collaboratore Davide Zanon.

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Per Sandra Truccolo lo sport inizia quando per altri lo sport finisce.Comincia, infatti, a 27 anni la sua straordinaria rin-corsa verso le vette. Prima, a 24 anni, un incidente stradale la costringe a cambiare vita, ma tre anni dopo capisce qual è la strada da imboccare.Fabio Amadi la convince a provare quell’arco con le frecce e quel bersaglio da centrare.Inizialmente Sandra va a vedere più per stimolo offertole dalla curiosità “didattica”, di una maestra di professione come lei, che per convinzione. Ma il suo carattere, la sua determinazione nell’affronta-re le cose sono granitiche e se ne fa una ragione. La aiutano pacatezza, capacità di concentrazione e colpo d’occhio.Dopo poco Sandra è già in grado di rasentare la perfezione del maestro.Vince gare e convince i tecnici azzurri che un’atle-ta come lei in Nazionale può fare grandi cose.Ma più che convincere, deve vincere. E lo fa, la Robin Hood o Guglielmo Tell, nata a Tessera e re-sidente a Cavallino.Vince talmente tanto e bene che le si schiudono le porte delle Paralimpiadi.Ci va la prima volta nel 1996 ad Atlanta ed è subi-to medaglia d’oro a squadre e argento individua-le.Non male un esordio nella massima competizio-ne planetaria con due medaglie al collo.Così Sandra capisce che non è solo infatuazione e casualità a portarla sul podio e da lì comincia una

sequela di trionfi che la vedono, l’anno dopo, vin-cere il Campionato Europeo individuale, il Cam-pionato Mondiale a squadre nel 1999, la seconda medaglia d’oro Paralimpica a squadre a Sidney nel 2000, un argento Mondiale a squadre nel 2001, un oro individuale e un argento a squadre ai Mondiali 2003, per finire con l’argento a squa-dre alle Paralimpiadi di Atene 2004.Finire? Chi l’ha detto?Perché per Sandra può terminare un’esperienza, non chiudersi un percorso dentro lo sport che or-mai è diventato, quasi, una ragione di vita.E allora il suo curriculum sportivo si arricchisce di attività da sub, canoa, sci, corso di guida sicura su neve e ghiaccio e corso automobilistico di velocità Fisaps. Inoltre partecipa a conferenze su doping, valori dello sport, handicap e fa parte del-la Commissione Olimpia del Ministero per le Pari opportunità.Finito? E quando mai?Oggi, con la spinta sinergica del marito e campio-ne olimpico di canoa Daniele Scarpa, è presidente di Canoa Republic, un’associazione ispiratrice e organizzatrice di grandi avvenimenti, incontri cul-turali, promozione della disciplina sportiva.Basta?Non ancora, perché c’è qualcos’altro in pentola e per i 40 anni del Premio Mestre per lo Sport se ne parlerà. Promessa di Sandra Truccolo.Ma lei un chiodo per appendere gli attrezzi del mestiere non l’ha ancora attaccato al muro.

SANDRA TRUCCOLOQuell’arco di canoa

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

TRUCCOLO Sandra Tiro con Arco 20102 volte campionessa paraolimpica. 2 volte vicampionessa paraolimpica. Campionessa europea e 2 volte vicecampionessa europea

Rimasta in carrozzina dopo incidente stradale Sandra Truccolo inizia a praticare quasi casualmente lo sport vincendo, però, quasi subito incontri internazionali di Tiro con l’Arco. Diventa due volte campionessa Paraolimpica. Poi passa alla canoa polinesiana.

Sandra, infallibile arciere.

Sandra Truccolo, medaglie olimpiche al collo, testimonial della candidatura di Venezia 2020.

Sandra in canoa polinesiana, sua seconda attività sportiva.

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Primo Zorro, secondo D’Artagnan, terza Dorina.E’ cresciuta col fascino di personaggi mitologici della letteratura della scherma, poi un po’ mito lo è diventato lei stessa.Dorina Vaccaroni, maschiaccio da bambina, viso d’angelo da adulta che, se i mass media di allora avessero agito come gli attuali, sarebbe diventata icona femminile da rotocalco rosa al pari di atleta irresistibile sulla pedana.Dorina, non solo splendida ragazza che usava farsi accompagnare da un altrettanto splendido mastodontico cane bianco, ma anche e, forse soprattutto, artista.Artista per vocazione e per studi, artista per atteggiamenti in pedana ma anche fuori.Campionessa capace di urla, strepiti, arrabbiature verso gli arbitraggi, lanci al vento di maschere protettive, pianti di rabbia e di gioia. Più puntuali quelli di gioia, visti i successi conseguiti e i riconoscimenti ottenuti.Narcisista quando si trova qualche centimetro più alto, sia in pedana sia sul palco mentre si esibisce col flauto che sa suonare benissimo, ma anche professionista infaticabile della scherma, capace di sacrificarsi e impegnarsi come poche.Dorina è estro, frenesia, combattività ma, ancora e sempre, arte.L’argento a squadre, conquistato alle Olimpiadi di Seul del 1988 (assieme, tra l’altro, alla coéquipier del Circolo Scherma Mestre Francesca Bortolozzi) non la appaga del tutto e quindi, pur dovendo

aspettare, questa volta pazientemente, i quattro anni canonici, va a vincere (sempre assieme a Francesca Bortolozzi) anche l’oro olimpico a squadre a Barcellona nel 1992.Ma tutto il resto non è di certo noia, visto che porta a casa 4 ori, 1 argento e 2 bronzi ai Campionati Mondiali Assoluti, oltre a 4 ori in Coppa del Mondo Assoluti, 2 ori e 1 argento ai Campionati Europei e 2 (si fa per dire) modesti bronzi ai Giochi del Mediterraneo.Quando giunge il momento di non indossare più maschere e impugnare il fioretto, Dorina non pensa minimamente di abbandonare lo sport e si converte al ciclismo, disciplina di sforzi e sacrifici indicibili, ma lei la affronta come affrontava in pedana le avversarie e, in qualche caso, anche tecnici e dirigenti, sempre con lo stesso piglio deciso, risoluto e, per qualche aspetto, anche guascone. E s’iscrive al club delle migliori anche sulle due ruote, nonostante età e maternità.Ora dirige una palestra, in forma smagliante e pronta, se la dovessero richiamare, a portare la stoccata vincente. Dorina o dorata che sia.

DORINA VACCARONIL’orafa di Rialto

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

VACCARONI Dorina Scherma 1983

1 Medaglia d’oro, d’argento e di bronzo alle Olimpiadi. 5 Medaglie d’oro, 1 d’argento e 3 di bronzo ai Campionati Mondiali. 1 Medaglia d’oro e 1 di argento ai Campionati Europei. Ha vinto 3 Coppe del Mondo. Ai Mondiali giovanili ha vinto 1 oro, 1 argento, un bronzo. 2 bronzi ai Giochi del Mediterraneo.

Tutti metalli nobili nelle medaglie vinte dalla campionessa del Circolo Scherma Mestre alle Olimpiadi, ai Mondiali, agli Europei. Finito con la Scherma, Dorina Vaccaroni è passata con buoni risultati al Ciclismo.

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Tecnici

L’enorme, bellissimo Parco di San Giuliano ospita costantemente sportivi del Polo Nautico e amatori di ogni specialità. Molte anche le grandi manifestazioni, come la Venicemarathon.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

BORDIGNON Umberto Atletica Leggera 1994

Campione di Decathlon. Disabile per infortunio. Preparatore atletico e studioso dello sport inteso come scienza. Ha preparato tutte le più grosse realtà sportive della zona. Allenatore di Rudi Bergamo (6° alle Olimpiadi nel salto in alto).

DALLA COSTA Gianfranco Basket 2001Allenatore di Basket. Ha giocato nel B.Mestre, Forlì, Pordenone. Ha allena-to la Reyer Femminile portandola al recente passato in Serie A2 e in Serie A1. Coach nel primo anno di massima Serie.

DEL GIUDICE Mario Atletica Leggera 2005Allenatore di Atletica Leggera dal 1980. Preparatore atletico di numero-sissime grandi realtà. Tecnico di A.L. dell’anno nel 1999. Allenatore della Campionessa Europea Manuela Levorato.

2001: Gianfranco Dalla Costa è l’allenatore della lanciatissima Reyer femminile.

1994: Umberto Bordignon, ex decathleta di primo

livello nazionale, è grande studioso di tecnica

sportiva.

2005: Mario Del Giudice, qui con l’atleta Giovanna Volpato,

è l’allenatore della velocista Manuela Levorato.

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

GIANNETTI Giuseppe Volley 2007Allenatore di Volley. Ha allenato in Serie A Femminile e in tutte le Serie. Allenatore Nazionale Juniores. Ha lanciato atlete quali: Cacciatori, Piccinini, Sangiuliano, Barazza, Agostinetto, Boscoscuro, Secolo

MAZZON Andrea Basket 1997

Allenatore con giovanili Basket Mestre e Reyer. Poi allenatore a Verona, Panionios, Jesi, Imola, Napoli, Aris Salonicco, Fortitudo Bologna, ancora Aris, Reyer. Ha vinto la Coppa Korac nel 1997 e ha disputato altre due finali europee. Allenatore italiano dell’anno 1997. 2 volte allenatore All Star Games di Grecia

MOLIN Emanuele Basket 2011Una carriera da grande vice allenatore con Treviso, Virtus Bologna, CSKA Mosca fino a capo allenatore nel Real Madrid.

1997: fin da giovanissimo Andrea Mazzon, qui mentre dialoga con il collega Frank Vitucci, ha allenato grandi formazioni di Basket.

2011: Lele Molin, fine tecnico di Basket è arrivato ad allenare il Real Madrid.

2007: Giuseppe Giannetti, il mago-inventore di tante straordinare giocatrici di Volley.

88

Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

OSSENA Armando Atletica Leggera 1988Allenatore di Atletica Leggera. Decathleta della Nazionale, poi responsa-bile tecnico del Gruppo Atletico Coin Mestre e forgiatore di numerosissi-mi campioni nazionali e internazionali.

PENSO Paolo Nuoto 2000Tecnico Federale FIN. Preparatore nuotatori Cuba. 200 medaglie conse-guite da atleti allenati ai Campionati Italiani. Scudetto con la Fiorentina Nuoto. Preparatore altre discipline sportive con medaglie olimpiche

PILLON Giuseppe Calcio 2010Allenatore di Calcio. Doppo aver giocato da professionista ha allenato il Treviso, Padova, Genoa, Ascoli, Bari, Chievo, Reggio C., Livorno. Col Chievo si qualifica per la Coppa Uefa. Premio Fair Play 2010.

2000: Paolo Penso, tecnico di Nuoto e scopritore di Federica Pellegrini.

2010: Bepi Pillon, allenatore di calcio di livello, premiato

per un grande gesto di fair play.

1988: Armando Ossena, già decathleta della Nazionale, diventato grande tecnico nella Coin Mestre di Atletica Leggera. Nella foto con Morale e Panciera.

89

Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

RIGA Massimo Basket 2008Allenatore Basket. Con la Reyer Femminile vince una Coppa Italia e una SuperCoppa, vince un girone di Eurolega, semifinalista (3°) e finalista (2°) per lo Scudetto italiano.

ROCCI Rossana Nuoto Sincro 2009Allenatrice Nuoto Sincronizzato. Collaboratrice Nazionale Italiana. Porta le sue atlete a due Olimpiadi. Numerosissimi titoli italiani vinti da sue at-lete

SCAGGIANTE Luciano Volley 2004Allenatore di Volley. Ha condotto il San Giorgio Chirignago in Serie A2. Poi ha allenato a San Donà e nuovamente in Laguna il Volley Venezia.

2009: Rossana Rocci, tecnico della Polisportiva Terraglio e della Nazionale di Nuoto Sincronizzato.

2008: Massimo Riga, qui col collega Eugenio Dalmasson, guida la Reyer Femminile alla conquista di Coppa Italia, Supercoppa e finale scudetto. Le coppe sono trofei di primo livello che mancavano da 60 anni in laguna.

2004: Luciano Scaggiante, allenatore forgiatore di talenti e capace di miracoli nel Volley.

Giovanissimo tecnico in Serie A.

90

Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

VITUCCI Francesco Basket 2006Allenatore di Basket. Dalle giovanili della Reyer alla prima squadra fino alla promozione in A1 del 1996. Ha allenato poi Imola, Benetton Treviso (anche viceallenatore), Avellino.

ZACCARIA Giovanni Pallanuoto 2010Allenatore di Pallanuoto. Ha condotto in A2 e allenato in A1 il Plebiscito Padova. Ha condotto la Mestrina Pallanuoto in Serie A2 e in A1. Assistente tattico della Nazionale.

2006: Francesco “Frank” Vitucci, dalle giovanili della

Reyer a dirigere i grandi campioni della Benetton

Treviso.

Enrico Simoni: istruttore tecnico e anima dell’Union Boxe Mestre.

2004: Giovanni Zaccaria, allenatore della Pallanuoto Mestrina capace di portare in massima Serie la formazione biancazzurra.

91

Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

ZAGO Federica Canoa 2009Disabile impegnata prima come atleta (2 argenti, 1 bronzo agli Europei Sperimentali. 12 titoli italiani), poi tecnico per atleti normodotati come allenatrice di Canoa.

ZANNINI Ruggero Canottaggio 1989Allenatore di Canottaggio e Voga Veneta. Forgiatore con la Canottieri Mestre di innumerevoli campioni del canottaggio e della voga veneta, compresi i componenti il galeone delle Antiche Repubbliche Marinare.

Ruggero Zanini, apassionato tecnico della Canottieri Mestre.

2009: Federica Zago, prima atleta disabile, poi tecnico della canoa per disabili e anche normodotati (caso unico). Qui Federica assieme al campione disabile Oscar Pistorius e al tecnico e dirigente federale Diego Dogà.

Circolo Scherma Mestre: una lezione del più grande dei maestri,

Livio Di Rosa.

Giorgio Citon, atleta ed istruttore

della Spes.

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Premio del trentennale

Stefano Bizzozi insegna in Africa i segreti del basket ai giovani ed inesperti ragazzi locali. Straordinario l’impegno umano, solidale, volontaristico del tecnico delle Nazionali giovanili.

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Potrebbe averla scritta lui, Stefano Bizzozi da Mira e cittadino del mondo.Ma non è possibile, per mera questione anagrafica.Eppure quella Carta del Panathleta, consegnata ai posteri sessant’anni fa, sembra il canovaccio di base dell’essere del tecnico di pallacanestro che, parten-do dalla Laguna, è divenuto un vero ambasciatore di basket, di sport, di vita.Stefano Bizzozi, allenatore delle nazionali giovanili per ispirazione e vocazione, allenatore di basket per passione, senza essere panathleta militante è il miglior panathleta di fatto che possa rappresentare materialmente, oltre che spiritualmente, questo movimento internazionale partito, come Stefano, da Venezia e sviluppatosi ovunque lo sport esista e affratelli.Sport elemento di cultura degli uomini e dei popoli. Sport per l’affermazione etica basata sul fair-play. Sport che spinge a prodigarsi per la sana educa-zione dei giovani. Sport per dare esempio positi-vo. Sport come ambasciatore di emancipazione dell’uomo volto a esaltarne i valori e a lottare contro tutto ciò che lo degrada.Sono alcuni dei principi, degli impegni riassunti nel-la Carta del Panathleta. Sono i principi e gli impegni di Stefano Bizzozi, ottimo tecnico di basket, eccel-lente esempio di quanto lo sport possa nel campo della solidarietà.La sua associazione, Sports around the World, di cui è presidente e fondamentale attore, agisce tra i poveri e i “lontani” dell’Africa più sperduta. In un ambiente, povero ma ricco come pochi della più

straordinaria ricchezza che il mondo possa offrire: l’umanità.E Stefano Bizzozi di quell’umanità respirata a pieni polmoni quando se ne va in Camerun, in Swaziland, in Sudan, in Ruanda a costruire campi da basket, a istruire ragazzini e futuri allenatori partendo dal nulla, a far aprire la bocca al sorriso onesto, sincero a chi si accontenta di nulla, e che invece ottiene immensità, è il più grande ambasciatore di ideali panathletici che troppo spesso sembrano retaggio di sogni del passato ma che tuttora e sempre ap-partengono a chi lo sport lo vuole intendere ancora e sempre in un solo modo. Quello indicato (o ricor-dato) da Domenico Chiesa, il fondatore di un mo-vimento che, se continuerà a trovare ambasciatori come Stefano Bizzozi non potrà mai estinguersi.Ma, se questo è l’aspetto più alto del nostro Stefano, non si può di certo dimenticare che Bizzozi ha fatto grandi cose anche quando lo sport ha richiesto ri-sultati tangibili. Basti pensare al salvataggio operato in corso d’opera con una Reyer in grande difficoltà e raccolta col cucchiaino dal tecnico di Mira a un centimetro dal baratro. O come dimenticare i risul-tati portati a casa a livello internazionale dalla sua nazionale under 18, azzurra.O come trascurare la fucina di talenti alimentata a Pesaro per almeno due lustri in cui Bizzozi ha sfor-nato giocatori che hanno irrobustito un’infinità di squadre italiane.“Sports around the World” orizzonti luminosi, dove l’educare viene prima del vincere.Insegnamento per i giovani, insegnamento per tutti.

STEFANO BIZZOZIE la carta del Panathleta

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Cognome Nome Disciplina Anno premiazione Risultati conseguiti

BIZZOZI Stefano Basket 2010Allenatore Barket. Dalle giovanili B.Mestre a Montegranaro, Desio, Pesaro, Teramo, Fortitudo Bologna, Reyer: Formatore FIP. Allenatore della Nazionale U.18. Presiede l’Associazione Sports around the World attiva per la solidarietà in Africa.

Stefano Bizzozi, allenatore anche della Reyer.

I giovani africani, allievi di Bizzozi, con lo stendardo del Panathlon Club di Mestre.

2010: Stefano Bizzozi insegna il verbo del Basket ai giovani africani. Per la bravura, l’impegno solidale, l’umanita e l’etica il Panathlon Club di Mestre gli assegna il Premio del Trentennale.

Il marchio dell’associazione umanitaria di cui si occupa Stefano Bizzozi

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LA PROVINCIA DI VENEZIA

A.S. Ciclistica Favaro VenetoArcieri Conte CarmagnolaAssociazione Calcio MestreBasket Club GazzeraBasket Club MestreBasket Femminile ReyerCalcio Portogruaro SummagaCentro Equestre VenetoCentro Mini BasketConsorzio del CorsoCronometristi VeneziaEdo Mestre F.C.Equip. Palio Repubbliche MarinareFed. Italiana Sport HandicappatiG.S. Scaltenigo

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Le Società premiate