MSF e salute del migrante: gli interventi su Tubercolosi e ... · TB nei CIE: Criticità emerse •...
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MSF e salute del migrante: gli interventi su Tubercolosi e Chagas
Corso Simit, Verona 7/10/2012
La realtà dei CIE italiani
• Nel 2011, gli ospiti transitati nei CIE sono stati 7735, di cui solo la metà (3880) hanno effettivamente lasciato l’Italia.
• Il 10% del totale dei trattenuti ha spontaneamente lasciato il centro (soprattutto Ponte Galeria, Brindisi e Trapani Kinisia)
• Ospiti provenienti dal carcere: ?
• Non sono i noti i dati di incidenza della malattia tubercolare all’interno delle strutture dei CIE in Italia, né la prevalenza dell’infezione latente
(fonti MEDU, da dati del Ministero dell’Interno)
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
TB nei CIE: Criticità emerse
• Carenza nella gestione della routine medica per esclusione dell’autorità sanitaria
• Assenza di dati per mancata attività di sorveglianza e di reporting
• Spesso carenza di informazione e consapevolezza del problema da parte del personale sanitario che lavora nei CIE
• Mancata connessione degli enti CIE con il SSN
• Mancata definizione dei percorsi di diagnosi e cura
• Disomogeneità dei protocolli di screening e controllo all’ingresso
• Difficoltà nel follow up e nel completamento della terapia (interruzione della terapia e persi di vista)
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
Cie Corelli
Cie Ponte Galeria
Cie Milo TP Cie Vulpitta TP
Cie Pian del Lago CL
CONTROLLO DELLA TUBERCOLOSI NEI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE) PER STRANIERI
IRREGOLARI: L’INTERVENTO DI MEDICI SENZA FRONTIERE
A.M. EGIDI, , S. GARELLI, E. REPETTO, B. MACCAGNO, G. DE MAIO
Medici senza Frontiere Italia
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
Obiettivi dell’intervento
• Riduzione del danno per la popolazione ospite, lo staff dei centri e la popolazione della comunità a cui gli ospiti fano ritorno una volta lasciato il centro
• Realizzazione di un modello funzionale per la diagnosi e la presa in carico della Tubercolosi nei Centri di Identificazione ed Espulsione per stranieri irregolari (CIE). Tale attività di supporto è condotta in collaborazione con le autorità sanitarie e con l’ente gestore dei centri a partire dal giugno 2012.
• Obiettivo dell’intervento è la diagnosi, il trattamento ed il monitoraggio della Tbc per gli ospiti e gli operatori nei CIE con l’obiettivo secondario di prevenire la diffusione della malattia nella la popolazione generale.
• Migliorare l'applicazione di procedure standard e della linee guida stabilite dalle autorità sanitarie nazionali e regionali per il controllo e la prevenzione di malattie infettive a potenziale epidemico, in tutta la rete dei CIE.
• Ruolo di MSF è di fungere da raccordo tra tutte le realtà che operano nei CIE o a stretto contatto con essi
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
Metodi
• L’intervento si realizza nei CIE di Ponte Galeria a Roma, di via Corelli a Milano, di Milo e Vulpitta a Trapani, e di Pian del Lago a Caltanissetta. Il modello potrà successivamente essere esteso agli altri CIE presenti sul territorio nazionale.
• Le attività, formalizzate in un protocollo d’intesa con le Prefetture competenti per i suddetti CIE, sono svolte in collaborazione con l’ente gestore del CIE e con il personale sanitario che vi opera.
Esse prevedono:
• Formazione del personale sanitario e non sanitario, in collaborazione con gli esperti dei centri di riferimento regionale
• Informazione e sensibilizzazione degli ospiti dei CIE (medico e mediatore culturale)
• Affiancamento del personale sanitario per Ricerca attiva e diagnosi tempestiva tra i nuovi arrivi nei CIE di casi di Tbc polmonare ed extra polmonare, tramite uno screening dei sintomi per mezzo di un questionario, intradermoreazione di Mantoux, esame radiografico del torace, ed eventuale isolamento nei casi con sintomi o Rx torace compatibili con TBC, fino all’esecuzione dell’escreato per micobatteri e all’eventuale conferma della diagnosi.
• Monitoraggio
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
Presa in carico e follow up
• La successiva gestione del paziente risultato affetto da TBC viene effettuata in collaborazione con le strutture specialistiche di riferimento che provvederanno alla messa in terapia. La prosecuzione del follow up e del trattamento avviene nei CIE in regime di Directly Observed Treatment (DOT).
• Per i soggetti che dopo la permanenza nei CIE rientrano nella comunità (circa il 50% degli ospiti), è messo in atto un collegamento con le strutture territoriali per assicurare il proseguimento del trattamento.
• Lo screening così descritto viene proposto anche al personale operante nel centro.
• Ai contatti dei casi di TBC polmonare attiva, siano essi tra gli ospiti del CIE o tra il personale, che risultino affetti da infezione tubercolare latente, viene proposto un trattamento profilattico in accordo con le linee guida nazionali.
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
MSF funge da raccordo tra enti gestori, autorità sanitarie e referenti scientifici-istituzionali (Ministero della Salute e centri regionali di riferimento per la TB: Istituto Villa Marelli di Milano, INMI L. Spallanzani IRCCS di Roma, INMP di Palermo)
MSF e referenti scientifici collaborano per monitorare e valutare
l`andamento del protocollo e proporre eventuali interventi correttivi.
MSF assicura una presenza regolare nei CIE a supporto del personale sanitario e non sanitario nella messa in pratica del protocollo.
MSF riferisce regolarmente a Ministero dell`Interno ed Ministero della Salute circa i risultati del progetto.
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
Risultati attesi • Ottenere dati sulle incidenze nella comunità
residente nei CIE
• Definire percorsi di diagnosi e cura standardizzati, in linea con le direttive nazionali ed internazionali, così da proporre un modello replicabile e facilmente attuabile
• Rafforzare la collaborazione ed il collegamento tra settore pubblico e enti gestori
MSF- MEDICI SENZA FRONTIERE ITALIA
Special edition: Chagas disease in Europe September 2011
Europe’ s journal on infectious disease epidemiology, prevention and control
www.eurosurveillance.org
Programmi MSF in corso sulle “tri-tryps” nel 2011
Endemica in 21 paesi
- 100 milioni di
persone esposte
(40.000 n.c. all’anno)
- 8-9 milioni di
persone colpite
(14.000 morti
stimate ogni anno)
- Importante variabilità
della prevalenza fra i
paesi LA
1.3%
1-5%
18-22%
1-5%
5-10%
1%
- Effetti della
migrazione
Paesi non endemici
Dove la malattia è presente perché importata da immigranti o viaggiatori
Trasmissione transplacentare madre-figlio, inclusa la seconda generazione (1-7%)
Trasmissione possibile attraverso donazione di sangue o di organo (20%)
Ensure access to diagnosis and treatment of Chagas disease to the Latino American migrant communities in
Italy
Primi risultati • Il progetto inizia nel 2010 su iniziativa del Centro Malattie Tropicali di
Negrar e dell’Associazione Oikos
• Somministrazione di questionario informativo
• Prelievo per sierologia con due metodiche (BioELISA Chagas, Biokit S.A., test con antigeni ricombinanti; Chagas Quick Test, Cypress Diagnostics, test Immunocromatografico), secondo le indicazioni WHO
• Per i pazienti risultati positivi viene programmato ricovero ospedaliero presso CMT per stadiazione e trattamento
• Fino al maggio 2012 sono state «screenate» 989 persone con una prevalenza di casi positivi del 24%
Primi risultati
• Da giugno 2012, sessioni di screening programmate (1 al mese fino a dicembre 2012)
• Contratto part-time a tre HP provenienti dalla comunità boliviana + «field doctor»
• Tra giugno ed agosto 251 prelievi, con prevalenza del 19,5% (22% tra i boliviani)
• Nella sessione del 30 settembre 175 prelievi !
Prospettive per 2013
• 12 sessioni mensili di screening per circa 100 persone al mese a Bergamo (totale 1.200)
• Sessioni di screening per 500 persone provenienti dal Perù, e un centinaio dalla Bolivia a Milano (collaborazione avviata con Ospedale Sacco – Clinica Malattie Infettive UniMi e NAGA) con elaborazione di un diverso approccio e diversi obiettivi
• Verifica dell’estensibilità di nuovi approccio ed obiettivi alla Liguria (18.000 equadoregni a Genova)