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Monza
11 ottobre 2013
Marco AntonelliAggiornamento
PROGETTARE LA PROTEZIONE PASSIVA AGLI INCENDI APPROCCIO SPERIMENTALE
PROMAT S.p.A. s.u.
C.so Paganini 39/316125 GenovaTel 010.24.88.411 – Fax 010.213768www.promat.ite-mail: [email protected]
Marco Antonelli
Amministratore Delegato
SPEAKER:
Dal mio piccolo aereo di stelle io ne vedo…(I. Fossati)
2
Responsabilità del professionista e procedureResponsabilità del professionista e procedure
Responsabilità del professionista e procedureResponsabilità del professionista e procedure
3
La documentazioneLa documentazione
La certificazione di resistenza al fuocoLa certificazione di resistenza al fuoco
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Il professionista redige certificazioni e/odichiarazioniIl professionista redige certificazioni e/odichiarazioni
� La certificazione è un’attestazione di veridicità
� La certificazione è un atto nel quale si dichiara
che quanto è stato scritto corrisponde a verità,
quindi, ad esempio, che le resistenze al fuoco
dichiarate sono vere e che la documentazione è
esaustiva al fine di rendere “vero” quanto è stato
affermato.
� La dichiarazione è un atto che esprime la volontà
di far conoscere ad altri fatti o documenti di cui si è
venuti in possesso o di cui si ha conoscenza.
5
Responsabilità del professionistaResponsabilità del professionista
� Firmare una dichiarazione è un atto
importante
� Firmare una certificazione (o asseverazione) è
una fortissima assunzione di responsabilità
entrambi hanno una conseguenza penale
Art. 20 comma 1 del D.Lgs 139/2006Art. 20 comma 1 del D.Lgs 139/2006
� Chiunque, in qualità di titolare di una delle
attività soggette al rilascio del certificato di
prevenzione incendi, ometta di richiedere il
rilascio o il rinnovo del certificato medesimo è
Punito con l'arresto sino ad un anno o con
l'ammenda da 258 euro a 2.582 euro…
� (Contravvenzione: PENA ALTERNATIVA)
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Art. 20 comma 2 del D.Lgs 139/2006Art. 20 comma 2 del D.Lgs 139/2006
� Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni
rese ai fini del rilascio o del rinnovo del
certificato di prevenzione incendi, attesti fatti
non rispondenti al vero è punito con la
reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa
da 103 euro a 516 euro.
� (Delitti: PENA CUMULATIVA)
Resistenza al fuoco: documentiResistenza al fuoco: documenti
ProduttoreProfessionista (antincendio)
Pubblica Amministrazione
(VVF)
Rapporto di prova Rapporto di classificazione CERT REI e DICH PROD
Rapporto di classificazione
Estratto fascicolo tecnico (se esistente)
Fascicolo tecnico (se esistente)
DoP (se esistente - alternativa a RdC)
Marcatura CE (se esistente)
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Costruzioni
Attività soggetteprocedimenti relativi alla P.I. (A ,B, C)
DM 151/2011
Attività normate(A)
Attività B, C
DM 7 Agosto 2012
DCPST 20031/10/2012
Tutte le altre costruzioni
Testo UnicoD.M. 14 / 1 /2008
Panorama normativoPanorama normativo
MOD.PIN 2.2 – 2012 CERT.REI
MOD. PIN- 2.3_2012 DICH. PROD.
Alla base della certificazione CERT REIAlla base della certificazione CERT REI� Art. 2. Classificazione di resistenza al fuoco
� Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di prove, calcoli, confronti con tabelle.
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Test EN per prodotti con intrinseca resistenza al fuocoTest EN per prodotti con intrinseca resistenza al fuoco
� EN 1364-1 (muri e pareti non portanti)� EN 1365-1 (muri e pareti portanti)� EN 1364-2 (soffitti non portanti)� EN 1365-2 (soffitti portanti)� EN 1364- 3-6 (facciate)
� EN 1365-3 (travi)� EN 1365- 4 (pilastri)
� EN 1366-1 (canali di ventilazione)� EN 1366-2 (serrande tagliafuoco)
� EN 1366- 3-4 (barriere passive)� EN 1366-5 (cavedi)� EN 1366- 6 (pavimenti flottanti)� EN 1366- 8-9 (estrattori)� EN 1634-1-3 (porte)� Ecc...
� 13381- 1 Membrane protettive orizzontali (controsoffitti)
� 13381- 2 Membrane protettive verticali
� 13381- 3 Protezione ad elementi di calcestruzzo
� 13381- 4 Protezione ad elementi di acciaio
� 13381- 5 Protezione ad elementi compositi di
calcestruzzo/lastre profilate di acciaio – strutture miste
� 13381- 6 Protezione a colonne cave di
acciaio/calcestruzzo
� 13381-7 Protezione applicata ad elementi di legno
� 13381- 8 Protezione di elementi in acciaio con reattivi
(pitture intumescenti)
Test EN per prodotti che contribuiscono alla resistenza al fuoco (protettivi )
Test EN per prodotti che contribuiscono alla resistenza al fuoco (protettivi )
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Lettera circolare
966323/7/2012
Validità dei rapporti di prova di resistenza al fuoco emessi in base alla circolare 91 del 1961
Chiarimenti applicativi
Rapporti di prova emessi dopo il 1 gennaio 1996
Scadenza: 25 settembre 2012
Elementi portantiElementi portanti
elementi strutturali (acciaio, calcestruzzo, misti, ecc.)
progetto presentatoprima del
sperimentale analitico (+ protettivi) tabellare
25-set-07 Circolare 91/61UNI 9502-3-4 - parametri termofisici riportati
nella norma stessa (se esistenti) Circolare 91/61
progetto presentato dopo il
sperimentale analitico (+ protettivi) tabellare
25-set-07Circ. 91/61; norme EN 1365-X;
Fascicoli tecnici
UNI 9502-3-4 parametri termofisici protettivi riportati nella norma stessa (solo per intumescenti calcolati con EN/V
13381-x)
DM 16-2-07
25-set-08Circ.91/61 (emessi dopo il 31 dicembre 1985); EN 1365-X,
Fascicoli tecnici
UNI 9502-3-4 parametri termofisici protettivi riportati nella norma stessa (solo per intumescenti calcolati con EN/V
13381-x)
DM 16-2-07
25-set-10Circ.91/61 (emessi dopo il 31 dicembre 1995); EN 1365-X,
Fascicoli tecnici
UNI 9502-3 4 parametri termofisici protettivi calcolati con EN/V 13381-x DM 16-2-07
25-set-12 EN 1365-X, Fascicoli tecniciUNI 9502-3-4 parametri termofisici protettivi calcolati con EN/V 13381-x DM 16-2-07
11-apr-13 EN 1365-X, Fascicoli tecnici UNI-ENV 1992-1-2 parametri termofisici protettivi calcolati con EN/V 13381-x
DM 16-2-07
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Elementi non portantiElementi non portanti
elementi non portanti (pareti, soffitti, barriere passive, canali, estrattori, ecc.)
progetto presentatoprima del
sperimentale analitico tabellare
25-set-07 Circolare 91 UNI 9502-3-4 Circ.91/61
progetto presentato dopo il
sperimentale analitico tabellare
25-set-07 Circ.91/61; EN 1364-X; EN 1366-X; Fascicoli tecnici
UNI 9502-3-4 oppureEC 1992/3/4…-1-2
DM 16-2-07
25-set-08Circ.91/61 (emessi dopo il 31 dicembre 1985);
EN 1364-X; EN 1366-X; Fascicoli tecniciUNI 9502-3-4 oppure
EC 1992/3/4…-1-2 DM 16-2-07
25-set-10Circ.91/61 (emessi dopo il 31 dicembre 1995)
EN 1364-X; EN 1366-X; Fascicoli tecniciUNI 9502-3-4 oppure
EC 1992/3/4…-1-2 DM 16-2-07
25-set-12 EN 1364-X; EN 1366-X; Fascicoli tecniciUNI 9502-3-4 oppure EC 1992/3/4…-1-2 DM 16-2-07
11-apr-13 EN 1364-X; EN 1366-X; Fascicoli tecnici UNI ENV 1992/3/4…-1-2 DM 16-2-07
Norme EN: la novità principaleNorme EN: la novità principale
Campo di diretta applicazioneDM 16 febbraio 2007 – Art.1 . Pt 6
Il campo di applicazione diretta del risultato della
prova è l’ambito previsto dallo specifico metodo di
prova e riportato nel rapporto di classificazione ,
delle limitazioni d’uso e delle possibili modifiche
apportabili al campione che ha superato la prova,
tali da non richiedere ulteriori valutazioni, calcoli o
approvazioni per l’attribuzione del risultato
conseguito
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Prove al fuoco
Prove EN Campo di diretta
applicazione
Professionista attesta solo che
l’elemento ricada nel C.A.D.
Prove EN Campo di
applicazione estesa
Professionista attesta solo che
l’elemento ricada nel C.A.E.
Prove Circ. 91
Professionista verifica che il certificato/prodotto non sia
scaduto
Professionista certifica tutte le differenze rispetto al
simulacro di prova (altezza, larghezza, carico, spessori,
modifiche di forma, ecc)
Pareti non portanti: EN 1364-1Pareti non portanti: EN 1364-1
� Prova di una parete di grande
dimensione, con giunto libero
� Verifica delle temperatura sulla
faccia non esposta e delle
deformazioni (flessione)
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Classificazione e campo diretta applicazioneClassificazione e campo diretta applicazione
Art. 13 Campo diretta applicazioneDiminuzione dell’altezza•Lunghezza infinita•Portafrutti / scatole elettriche provate•Aumento dello spessore delle lastre
•Aumento dell’isolante•Aumento del numero montanti
•Altezza massima: 4 metri•…
R E I w t M C S G K
E 120
E I 120
13
4 metri
…?
D.M. 16 FEBBRAIO 2007(G.U. n. 74 del 29 marzo 2007 s.o. n. 87)D.M. 16 FEBBRAIO 2007(G.U. n. 74 del 29 marzo 2007 s.o. n. 87)
B.8 In caso di variazioni del prodotto o dell’elementocostruttivo classificato, non previste dal campo di direttaapplicazione del risultato di prova, il produttore è tenutoa predisporre un fascicolo tecnico contenente almenola seguente documentazione:B.8.1 elaborati grafici del prodotto modificato;B.8.2 relazione tecnica , tesa a dimostrare ilmantenimento della classe di resistenza al fuoco, basatasu prove, calcoli e altre valutazioni…B.8.3 eventuali altre approvazioni...B.8.4 parere tecnico positivo ( del laboratorio che haeffettuato la prova) sulla completezza e correttezza delleipotesi a supporto e delle valutazioni effettuate…
Il produttore è tenuto a conservare suddetto fascicolotecnico e a renderlo disponibile per il professionista
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Estensione in altezza
in funzione di:
numero montanti
spessore montanti
larghezza montanti
interasse montanti
Estensione in altezza
in funzione di:
numero montanti
spessore montanti
larghezza montanti
interasse montanti
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Estensione parete EI 120 (alcuni esempi) Estensione parete EI 120 (alcuni esempi)
Interasse struttura metallica
(mm)montanti
spessore montanti
larghezza montante
spessore parete
altezza m
600singoli 0,6 75 115 8,9doppi 0,6 75 115 10,9
doppi in serie 0,6 75 190 12,0
400singoli 0,6 75 115 10,2doppi 0,6 75 115 12,0
doppi in serie 0,6 75 190 12,0
300singoli 0,6 75 115 11,3doppi 0,6 75 115 12,0
doppi in serie 0,6 75 190 12,0
Interasse struttura metallica
(mm)
posizione montanti
spessore montanti
larghezza montante
spessore parete
altezza m
600singoli 0,6 100 140 11,1doppi 0,6 100 140 12,0
doppi in serie 0,6 100 240 12,0
400singoli 0,6 100 140 12,0doppi 0,6 100 140 12,0
doppi in serie 0,6 100 240 12,0
300singoli 0,6 100 140 12,0doppi 0,6 100 140 12,0
doppi in serie 0,6 100 240 12,0
Altezze maggiori di 4 metri…?
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Estensione in altezza di tramezzi in mattoni protettiEstensione in altezza di tramezzi in mattoni protetti
ControsoffittiControsoffitti
Protettivi strutturali EN13381-1 (contributo alla resistenza al fuoco di strutture in acciaio, legno, calcestruzzo, miste, ecc.)
Parte di un sistemaEN 1365-2 (soffitto portante protetto)
Elementi di compartimentazioneEN 1364-2 (soffitto non portante)
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Tipologie controsoffittoTipologie controsoffitto
T cr
T cr
T cr
EN 13381-1 EN 1365-2
EN 1364-2
Protettivi strutturali
EN13381-1 (contributo alla resistenza al fuoco di strutture in acciaio, legno, calcestruzzo, miste, ecc.)
Parte di un sistema
EN 1365-2 (soffitto portante protetto)
Elementi di compartimentazione
EN 1364-2 (soffitto non portante)
T: 140 °C
T: 140 °C
ControsoffittiControsoffitti
Elemento di separazione orizzontale portante denominato:
«solaio misto con strutture in acciaio e copertura in CA protetto con controsoffitto Promatect® 100»
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Fascicolo tecnico controsoffitto 002/12/11Fascicolo tecnico controsoffitto 002/12/11
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Estensioni Fascicolo Tecnico 002/12/11Estensioni Fascicolo Tecnico 002/12/11
Estensione risultato a diverse classi di profili di acciaio
Estensione risultato a cavità di 300 mm(invece di 400 mm previste nel test report)
Estensioni Fascicolo Tecnico 002/12/11Estensioni Fascicolo Tecnico 002/12/11
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Soffitti: sistemi complessiSoffitti: sistemi complessi
Estensione attraversamenti su letero-cementoEstensione attraversamenti su letero-cemento
Non più «parte di un solaio», ma
«attraversamenti classificati in
modo indipendente»
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UNI EN 1366-1:2001 (CONDOTTE)UNI EN 1366-1:2001 (CONDOTTE)
Norme EN per condotteNorme EN per condotte
� EN 1366-1 (canali di ventilazione)
� EN 1366- 3-4 (barriere passive)
� EN 1366-5 (cavedi)
� EN 1366- 8-9 (estrattori)
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Canale A orizzontale: simula fuoco dall’esterno
Canale B orizzontale: simula fuoco dall’interno
Simula una situazione «standard»
Simula un canale danneggiato, rotto, aperto
Canale A verticale: simula fuoco dall’esterno
Canale B orizzontale: simula fuoco dall’interno
Simula una situazione «standard»
Simula un canale danneggiato, rotto, aperto
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EN 1366-1 Canali di ventilazioneEN 1366-1 Canali di ventilazione� L’obiettivo dello standard è verificare la capacità di un canale di
resistere ad un incendio in un compartimento e di non contribuire al passaggio dello stesso da un compartimento all’altro. Lo standard classifica non solo il canale ma anche i sistemi di sospensione e l’attraversamento attraverso la parete o il soffitto.
� Il test è diviso in due scenari (fuoco da fuori e fuoco da dentro). E’ necessario provare un canale per ogni scenario, sia in esposizione orizzontale sia verticale, quindi in totale è necessario fare 4 prove
Fuoco da Fuori (canale A)Il canale è soggetto ad una pressione di 300 Pa. Il canale esce dal forno senza supporto, quindi può flettere .Durante il test sono misurate: la perdita di pressione (tenuta), la flessione del canale e la temperatura sulla faccia non esposta
Fuoco da Dentro (canale B)Il canale ha delle aperture nella parte inserita nel forno. Un ventilatore estrae i gas caldi ad una velocita di 3m/sec (secondo un programma acceso/spento). Il canale è fissato alle estremità. Vengono misurati: le tensioni dovute alle dilatazione e l’incremento della temperatura sulla faccia non esposta esterna.
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Resistenza al fuoco 120 min
Verticale(0 → i)Tipo A: fuocodall’esterno
Tenuta: 120 min (portata ≥ 10 m3/h)
ClassificazioneClassificazione
Classificazione completaClassificazione completa
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Oltre le prove standardOltre le prove standard
UNI EN 1366-8:2005(CONDOTTE ESTRAZIONE FUMO – Canale C )
UNI EN 1366-8:2005(CONDOTTE ESTRAZIONE FUMO – Canale C )
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Procedura di testProcedura di test
1366-1 Canale A verticale
13661-1 Canale B verticale
1366 – 8 Canale C verticale
1366-1 Canale A orizzontale
13661-1 Canale B Orizzontale
1366 – 8 Canale C orizzontale
Barriere passiveBarriere passive
� EN 1366-3 : sigillatura di penetrazioni� Si intendono elementi/servizi attraversanti un elemento
di compartimentazione quali tubi, cavi, blindosbarre,
ecc.
� EN 1366-4: sigillatura di giunti lineari� Si intendono giunti, spazi , piccole aperture o altre
discontinuità fra due elementi di separazione. Queste
aperture sono definite lineari perché hanno una
lunghezza maggiore dell’altezza che sono definite con
un valore del suddetto rapporto di 10:1
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EN 1366-3 – sigillatura di penetrazioniEN 1366-3 – sigillatura di penetrazioni
� Valutazione della capacità di una sigillatura di non compromettere le performance dell’elemento attraversato. Sono esclusi camini, canali di ventilazione, estrattori, cavedi.
� La valutazione è condotta su elementi si separazione standard (pereti flessibili, pareti rigide, soffitti rigidi e flessibili)
� La classificazione ottenuta su elementi flessibili “may be” applicata su elementi pesanti
� Si possono provare:� Grandi attraversamenti di cavi� Piccoli attraversamenti di cavi� Sistemi modulari o scatole elettriche� Blindosbarre� Penetrazione di tubazioni� Penetrazioni miste� Penetrazioni critiche di cavi e tubazioni (particolari dimensioni e/o
configurazioni)
Collari: è cambiato tutto…Collari: è cambiato tutto…
� Collari per tubazioni combustibili
� Una norma (EN1366-3) di 97 pagine…
� Test per tipo di tubo
� Test per diversi elementi (parete
leggera, parete in cls, cls leggero)
� Test per diverse orientazioni (parete,
soffitto, inclinato)
� e molto altro…
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Collari tagliafuocoCollari tagliafuoco
Universale (punto E.2.7.3) non tappato non tappato U/U
Tubi in PP su parete piena pesante EI 120Tubi in PP su parete piena pesante EI 120
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Massimo diametro RS 10/60 EI 120 u/u per sp. 7 mmMassimo diametro RS 10/60 EI 120 u/u per sp. 7 mm
Spessore tubo Tipo di tubo Spessore parete Diametro max
7 mm PP 150 mm 260 mm
7 mm PVC 150 mm 125 mm
7 mm Geberit silent 150 mm 160 mm
7 mm PP 100 mm 240 mm
EN 1366-4: giunti lineariEN 1366-4: giunti lineari
� Valutazione dei giunti lineari, con riferimento alle caratteristiche di isolamento e tenuta
� Verifica di giunti senza movimento o con movimento indotto (dilatazione)
� Elementi di supporto: elementi pesanti (2.400 kg/mc) e leggeri (650 kg/mc) sia orizzontali sia verticali. Elementi in legno o acciaio.
� Valutazione di
� Resistenza al fuoco
� Massime dimensioni
� Massimo movimento indotto (%)
� Tipologia di costruzione (elemento finito o da realizzare in
cantiere)
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Estensioni del risultatoEstensioni del risultato
Pavimento
Pavimento
Pavimento/parete
PareteParete
Parete (sezione)Parete (sezione)
Pavimento / parete
Ancora una volta…(estratto dal nuovo manuale Promat)Ancora una volta…(estratto dal nuovo manuale Promat)
il risultato riportato nel rapporto di classificazione non ha alcun valore se non
all’interno del campo di diretta applicazione, che deve essere sempre letto e
valutato prima redigere qualsiasi progetto o firmare modelli DICH PROD e,
soprattutto CERT REI.
Richiedere SEMPRE il rapporto di classificazione e leggere sempre con
attenzione sia la descrizione del campione sottoposto a prova sia i limiti e le
possibili estensioni. Classificazioni, estensioni e valutazioni NON comprese nel
campo di diretta applicazione, non sono valide ai fini delle certificazioni
sperimentali firmate dai professionisti iscritti negli elenchi del Ministero
dell’Interno di cui all’art. 16 comma 4 del DLgs 139/06
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Art. 4 - Elementi costruttivi per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuocoArt. 4 - Elementi costruttivi per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuoco
� 1. Gli elementi costruttivi, per i quali è prescritta la
classificazione di resistenza al fuoco, possono essere installati
ovvero costruiti in opere destinate ad attività soggette ai
regolamenti di prevenzione incendi, in presenza di
certificazione redatta da professionista (…) che ne attesti la
classe di resistenza al fuoco secondo le modalità indicate
all'art. 2… del presente decreto.
� 4. Qualora l'elemento costruttivo coincida con un prodotto
munito di marcatura CE la certificazione, di cui al precedente
comma 1, costituisce la dichiarazione di uso conforme
all'impiego previsto.
Marchio CE per prodotti per la protezione passiva : ETAG 018Marchio CE per prodotti per la protezione passiva : ETAG 018
� Uniche linee guida utilizzabili per marcaturaCE di prodotti per protezione passiva all’incendio (attraverso una ETA) in assenza di norme hEN
� ETAG 018: Pt. 2 (intumescenti); Pt. 3 (intonaci); Pt. 4 (lastre)
� Usi previsti (es. ETA 06/2006)� Tipo 1: Membrane orizzontali (controsoffitti sospesi)
� Tipo 2: Membrane verticali di protezione
� Tipo 3: Elementi portanti in calcestruzzo
� Tipo 4: Elementi portanti in acciaio
� Tipo 5: Strutture miste
� Tipo 6: Colonne a sezione cava riempite di cemento caricate
� Tipo 7: Elementi portanti in legno
� Tipo 8: Parete e tramezzi di compartimentazione non portanti
� Tipo 9: Cavedi tecnici di servizio all'interno degli edifici
� Tipo 10: Finalità antincendio non indicate tra 1-9 (compartimentazioni)
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Situazione ETAG 018Situazione ETAG 018
ETAG 018 applicabilità Termine del periodo di coesistenza (non obbligatorio)
Parte 1 (generalità)
21/9/2004 21/6/2007
Parte 2 (intumescenti per acciaio)
18/04/2007 18/4/2009
Parte 3 (intonaci)
24/11/2006 24/11/2008
Parte 4 (lastre)
21/09/2004 21/06/2007
� I produttori in possesso di marchio CE devono
rilasciare una Dichiarazione di Performance (DoP)
� La DoP garantisce una performance per gli usi
consentiti e non una generica corrispondenza ai
risultati di una prova iniziale (come nel caso della DoC)
� La DoP relativa ad una marcatura CE di un prodotto
per la protezione passiva, garantisce la prestazione
del prodotto per quello specifico utilizzo nelle
condizioni di prova, e non una generica «performance
antincendio».
Dalla CPD alla CPRDalla CPD alla CPR
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� Nella DoP per marcatura CE di un prodotto di protezione passiva sono compresi i test di resistenza al fuoco in accordo agli standard EN e ETAG (quindi sono garantite le
performance al fuoco di quel test, quel campo di diretta
applicazione, la durabilità del prodotto, ecc. ecc.).
� I test effettuati secondo ETAG 018 (campioni selezionati da
enti terzi, livello di attestazione conformità 1, controllo sulla
produzione, ecc.), sono identificabili attraverso appositi documenti e sono sempre rintracciabili. Per questi utilizzi (con le relative prestazioni) il prodotto è marcato CE
� E’ quindi possibile allegare direttamente la DoP al DICH PROD (per gli usi consentiti) senza necessità di ulteriori certificazioni.
Dichiarazioni di Prestazione (DoP)Dichiarazioni di Prestazione (DoP)
Un esempio di DoPUn esempio di DoP
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La più importante novitàLa più importante novità
Marchio CE
0749 Identificazione dell’ente certificatorePromat International NV
Bormstraat 24B-2830 Tisselt
Belgium01
Nome ed indirizzo del Produttore
identifying mark (Nr. stabilimento)
06 Ultimi due numeri dell’anno in cui il marchio CE è stato utilizzato per la prima volta
No. 0749 – CPR 06/0218 – 2013/1
www.promat-ce.eu
Numero di riferimento della DoP
WebsiteETAG 018 Parts 1 and 4
Fire Protective Board Riferimenti normativi (hEN or EAD)
PROMATECT®-L500 Nome del prodottoReaction to fire: A1
Resistance to fire: vedi DoPMOR: ≥ 1,7 MPa
Dimensional stable
Livello o classe delle performancedichiarate
Exposure type Z2, Z1
Types 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
Nominal thickness on packaging
Uso consentito, come previsto nella norma di riferimento (hEN or EAD)
Marchio CE – un esempio:Marchio CE – un esempio:
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Elementi strutturali (tabelle escluse)Elementi strutturali (tabelle escluse)
Prova su elementoEN 1365-2 (solette)EN 1365- 1 (muri)
EN 1365- 3/4/5 ecc (travi, pilastri, ecc)
Campo diretta applicazione
Campo applicazione
esteso
Utilizzo
di protettivi
Prova al fuoco secondo EN 13381 e calcolo spessore
in funzione dell’elemento da
proteggere
Limiti di applicabilità
Calcoli
Elementi non protetti:
UNI/Eurocodici
Elementi protetti:UNI/Eurocodici• Parametri
termofisici calcolati con prove EN 13381
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A.3 Prodotti e sistemi per la protezione di parti o elementi portanti delle opere di costruzioneA.3 Prodotti e sistemi per la protezione di parti o elementi portanti delle opere di costruzione
ENV 13381 Pt x
PRODOTTI CHE CONTRIBUISCONO ALLA RESISTENZA AL FUOCO ENV 13381 – Pt 2; 3; 4; 5; 6; 7, 8PRODOTTI CHE CONTRIBUISCONO ALLA RESISTENZA AL FUOCO ENV 13381 – Pt 2; 3; 4; 5; 6; 7, 8
� 2 - Membrane protettive verticali
� 3 – Protezione ad elementi di calcestruzzo
� 4 - Protezione ad elementi di acciaio
� 5 – Protezione ad elementi compositi di
calcestruzzo/lastre profilate di acciaio
� 6 – Protezione a colonne cave di acciaio riempite con
calcestruzzo
� 7 - Protezione applicata ad elementi di legno
� 8 – Protezione di strutture in acciaio con prodotti reattivi
(pitture intumescenti)
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EN/ENV 13381-4 (acciaio)EN/ENV 13381-4 (acciaio)
� Trovare una relazione (matematica o grafica) fra
massività della struttura, spessore di protettivo e
temperatura sull’acciaio , in funzione del tempo
+ =
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Fattore KFattore K
Il metodo di prova si basa sul concetto di stickability:
capacità del materiale protettivo di rimanere sufficientemente coerente ed in posizione per un ben definito range di deformazioni, in modo che la sua capacità di isolamento
termico non sia danneggiata durante l’evento incendio.
Il coefficiente K, calcolato sulla differenza di
prestazione fra elemento caricato e non,è
utilizzato per correggere i dati di temperatura
misurati sui pilastrini.
Le temperature così corrette costituiscono la
base per la definizione della performance in
condizioni di incendio del protettivo.
Metodi di valutazioneMetodi di valutazione
L’elaborazione e l’estensione dei risultati dei test è possibile in termini di fattore di sezione, spessori applicati e temperatura in
accordo con la tabella 6 della norma EN.
Metodo di valutazione
λ variabile λ fisso Regressione lineare
Metodo grafico
annex F G H J
massività -20% → +50%-20% → +50% -10% → +10%
± 0%
spessore -20% → +20% -5% → +5% -5% → +5% ± 0%
temperatura Critica
-0% → +10% -0% → +7,5% -0% → +5% ± 0%
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ENV 13381 Pt 4 - procedura di testENV 13381 Pt 4 - procedura di test
test 1
• Test su elementi caricati e non caricati• Verifica della stickability (aderenza / coesione)
test 2-3
• Test elementi non caricati di diversa sezione• Test su pilastro per verificare lo scivolamento
calcolo
• Calcolo dei fattore correttivo K• Ri-elaborazione dei dati• Calcolo parametri termofisici/risultati
(regressione lineare, grafico, λ variabile/fisso)
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Fase 1
• Calcolo temperatura critica (funzione del grado di utilizzo, del tipo di acciaio e/o della classe dell’acciaio, ecc
• Calcolo temperatura critica (funzione del grado di utilizzo, del tipo di acciaio e/o della classe dell’acciaio, ecc
Fase 2
• Calcolo del fattore di forma (massività) della struttura in funzione del tipo di esposizione e di protezione (scatolare o perimetrale)
• Calcolo del fattore di forma (massività) della struttura in funzione del tipo di esposizione e di protezione (scatolare o perimetrale)
Fase 3
• Scelta dello spessore di protettivo in funzione della classe di resistenza al fuoco richiesta
• Scelta dello spessore di protettivo in funzione della classe di resistenza al fuoco richiesta
Iter procedurale: acciaioIter procedurale: acciaio
Lastre : possono essere utilizzati anche su profili
cavi sia tondi sia rettangolari/quadrati
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ENV 13381-3 (calcestruzzo)ENV 13381-3 (calcestruzzo)
� Trovare una relazione (matematica o grafica) fra spessore
di protettivo ed incremento della temperatura
all’interno del cls e sull’armatura in funzione del
tempo.
+ =
Abachi prestazionali su CA/CAPAbachi prestazionali su CA/CAP
Test susoletta
Spessoreminimo
Spessoremassimo
Test sutrave
Spessoreminimo
Spessoremassimo
Abaco prestazionale supareti e solette
Abaco prestazionale su
travi e pilastri
C.2.4 The values of equivalent thickness can be plotted for each thickness of fire protection tested permitting interpolation of the result as a function of fire duration according to Figure C.8
sticability
interpolazione
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Analisi temperatura interfaccia e nel cls (travi)
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Analisi temperature interfaccia e nel cls (soletta)Perdita stickability
Risultati ENV 13381-3Risultati ENV 13381-3
� I risultati si possono esprimere come:
� Spessori di equivalenza (ad esempio: 14 mm di
protettivo, per 60 min di esposizione, hanno un
spessore equivalente di 58 mm)
� Fattori di equivalenza (ad esempio Feq= 4,1 cioè
1 cm di protettivo corrisponde a 4,1 cm di cls per 60
minuti di esposizione)
� Spessore di protettivo necessario per ottenere
una data resistenza al fuoco, in funzione della
temperatura critica e del copriferro
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Espressione dei risultati: spessore equivalenteEspressione dei risultati: spessore equivalente
Esempio : INTONACO Isolante
Fattore di equivalenza Pt H su soletta/muroFattore di equivalenza Pt H su soletta/muro
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temperatura critica (°C) R 180
copriferro 300 350 400 450 500 550
10 / 14 mm 32 30 27 25 22 20
15 / 19 mm 30 30 25 22 20 20
20 / 24 mm 30 27 22 20 20 20
25 / 29 mm 27 25 20 20 20 15
30 / 34 mm 25 25 20 20 15 12
35 / 39 mm 25 22 20 15 12 10
40 / 44 mm 22 20 15 12 10 8
Spessore Pt H su soletta R 180Spessore Pt H su soletta R 180
Iter procedurale: c.a. – c.a.pIter procedurale: c.a. – c.a.p
Fase 1
• Calcolo del copriferro necessario a garantire la resistenza al fuoco richiesta (in funzione anche della temperatura critica dell’acciaio)
• Calcolo del copriferro necessario a garantire la resistenza al fuoco richiesta (in funzione anche della temperatura critica dell’acciaio)
Fase 2• Verifica del copriferro esistente (oppure
ipotesi cautelative)• Verifica del copriferro esistente (oppure
ipotesi cautelative)
Fase 2
• Calcolo del copriferro mancante e dello spessore di protettivo da applicare (in funzione dello specifico fattore di equivalenza)
• Calcolo del copriferro mancante e dello spessore di protettivo da applicare (in funzione dello specifico fattore di equivalenza)
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Anteprima: Progetto Revisione UNI 10898-2 Anteprima: Progetto Revisione UNI 10898-2
Modalità di controllo della posa in opera di sistem i protettivi antincendio: Sistemi in lastreModalità di controllo della posa in opera di sistem i protettivi antincendio: Sistemi in lastre
� 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
� La presente norma stabilisce le modalità di controllo
dell’applicazione dei sistemi protettivi antincendio di tipo passivo in
lastre, atte a verificarne la conformità alla specifica di progetto
prevista nel progetto antincendio, riportante, fra le altre, le
caratteristiche, lo spessore e le modalità di installazion e del
sistema passivo in lastre da applicare , in funzione della
resistenza al fuoco, del tipo di supporto, delle sue dimensioni e dello
schema statico.
� Il metodo si applica a qualunque sistema protettivo antince ndio
di tipo passivo in lastre posato in opera su qualsiasi elemento
costruttivo, purché in presenza di una specifica di progetto prevista
nel progetto antincendio, redatta in funzione degli elementi costruttivi
da proteggere e del grado di resistenza all’incendio richiesto.
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Definizioni e controlliDefinizioni e controlli
� 3.1 sistema protettivo antincendio: Materiale o combinazione di materiali, incluso qualsiasi tipo di elemento di fissaggio e/o sigillatura, applicati distanziati o in aderenza a qualsiasi elemento costruttivo allo scopo di migliorarne la resistenza al fuoco.
� Zona di misura: porzione della superficie del sistema protettivo in lastre, dove si effettuano le seguenti misure, controlli o verifiche:
� Misura dello spessore del sistema protettivo in lastre
� Misura della massa volumica del sistema protettivo in lastre
� Controlli sugli accessori di montaggio
� Controlli sull'eventuale trattamento dei giunti
� Controlli sull’eventuale trattamento di finitura
� Verifica di conformità alle modalità e condizioni di installazione.
Elementi da controllareElementi da controllare� Il numero degli elementi da controllare, scelti casualmente per ciascun
elemento tipo e per ciascuno spessore indicato nella specifica di progetto prevista nel progetto antincendio, deve essere calcolato secondo la formula seguente:
n = √ S/250n: numero degli elementi da controllare;
S: metri quadrati di superficie trattata (per ciascun elemento costruttivo considerato nella
specifica di progetto prevista nel progetto antincendio)
� Nel caso il valore di n risulti minore di 2, devono comunque essere controllati due elementi per tipo…
� Per ciascun elemento da controllare, individuare una zona di misura per effettuare il controllo…
� Nell’ambito della stessa zona di misura si devono effettuare
� n. 2 controlli di spessore
� n. 1 controllo di massa volumica
� n. 1 controllo sugli accessori
� Eventuali controlli sui trattamenti dei giunti e/o di finitura applicati
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A.4. CONTROLLI SUGLI ACCESSORI DI MONTAGGIOA.4. CONTROLLI SUGLI ACCESSORI DI MONTAGGIO
Accessori Modalità di controlloSistemi di aggancio e sostegno su montaggi verticali
Individuare 4 zone di misura dove effettuare un controllo rispettivamente, su sistemi diaggancio (o sostegno) sistemati fra lastra/parete, fra lastra/soffitto, fra lastra/lastra elastra/pavimento.• Verificare visivamente la natura dei materiali dei sistemi di montaggio impiegati (per
esempio plastica, acciaio, acciaio zincato, ecc.).• Misurare con un calibro le dimensioni dei sistemi di montaggio impiegati.
Sistemi di aggancio e sostegno su montaggi orizzontali
Individuare 3 zone di misura dove effettuare un controllo, rispettivamente, su sistemi diaggancio (o sostegno) sistemati fra lastra/parete, fra lastra/soffitto, fra lastra/lastra.• Verificare visivamente la natura dei materiali dei sistemi di montaggio impiegati (per
esempio plastica, acciaio, acciaio zincato, ecc.).• Misurare con un calibro le dimensioni dei sistemi di montaggio impiegati.
Elementi di fissaggio di tipo chimico
Individuare 3 zone di misura dove effettuare i seguenti controlli:• Verificare formalmente il tipo di elemento di fissaggio impiegato (per esempio, sigillanti,
colle, cementi, ecc.).• Verificare visivamente la natura dei materiali degli elementi di fissaggio impiegati (per
esempio plastica, acciaio, acciaio zincato, ecc.).• Misurare con un calibro la profondità del grado di riempimento effettuato.
Elementi di fissaggio di tipo meccanico
Individuare 1 zona di misura dove effettuare il seguente controllo:• Verificare visivamente la natura dell’elemento di fissaggio impiegato (per esempio plastica,
acciaio, acciaio zincato, ecc.).• Verificare visivamente il tipo di elemento di fissaggio impiegato (per esempio viti, tasselli,
graffe, ecc.).• Misurare con un calibro le dimensioni dell’elemento di fissaggio impiegato.
A.5. CONTROLLI SUI TRATTAMENTI DEI GIUNTI E SUI TRATTAMENTI DI FINITURAA.5. CONTROLLI SUI TRATTAMENTI DEI GIUNTI E SUI TRATTAMENTI DI FINITURA
Trattamento Modalità di controllo
Trattamento dei giunti
Il controllo deve essere eseguito almeno 7 giorni dopo il completamento della posa in opera…• Verificare formalmente la tipologia del trattamento eseguito in opera (per esempio sigillatura
con mastici al silicone, con prodotti a base cemento e successiva rasatura del giunto, ecc.)• Verificare visivamente la presenza in opera di tutti i materiali e/o prodotti costituenti il sistema
di previsto…(garze, supporti, guarnizioni, ecc.).• Verificare visivamente l’aspetto del giunto trattato, valutando la consistenza, profondità e grado
di riempimento ed esprimendo un giudizio sull’eventuale presenza di difetti superficiali
Trattamento di finitura superficiale
Il controllo deve essere eseguito almeno 28 giorni dopo il completamento della posa in opera…• Verificare formalmente la tipologia del trattamento eseguito in opera (per esempio rasatura con
prodotti a base gesso, applicazione di rivestimenti protettivi, ecc.)• Verificare visivamente la presenza in opera di tutti i materiali e/o prodotti costituenti il sistema
previsto…• Verificare visivamente l’aspetto superficiale della pellicola di rivestimento, valutando colore,
adesione, copertura ed omogeneità nell’applicazione…• Misurare, se indicato nella specifica di progetto, lo spessore della pellicola del trattamento
superficiale.
Trattamento di finitura in massa
Il controllo deve essere eseguito almeno 28 giorni dopo il completamento della posa in opera...• Verificare formalmente la tipologia del trattamento eseguito in opera (per esempio per
impregnazione con soluzioni al silicato, per imbibizione con resine viniliche, ecc.)• Verificare visivamente l’aspetto superficiale della lastra, valutando colore, consistenza e
coesione, esprimendo un giudizio sull’eventuale presenza di difetti superficiali (per esempiospolvero, distacchi, ritiri, bolle, ecc.) che potrebbero compromettere l’efficacia del trattamento.
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Obiettivi e/o prescrizioni
Richiesta di prestazione
Verifica delle prestazioni
Progetto e valutazione
Applicazione e/o costruzioneCERT
REI 2012
Responsabilità del professionista
I moduliI moduli
� Asseverazione
�Asseverazione di rinnovo
� CERT REI 2012
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GrazieMarco Antonelli