Montale, la Liguria
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Montale, la Liguria
a cura di Franco Contorbia
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Ora di un’evidenza flagrante, ora carsica e quasi segreta, la trama delle relazioni intrattenute da Eugenio Montale con il proprio milieu geno-vese e ligure ritorna al centro del presente volume, che accoglie gli At-ti del convegno Montale, la Liguria svoltosi a Genova, nell’Aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università, il 12 e il 13 settembre 2011, a trent’anni dalla morte del grande poeta.Di tale intricatissima rete gli otto contributi qui pubblicati aspirano a restituire la complessità delle articolazioni insieme “ideologiche” e for-mali, tematiche e verbali, in obbedienza a una strategia di accostamen-to ai testi non univoca ma plurale, come si conviene a un’opera in ver-si e in prosa prodigiosamente mobile e “aperta”.
Franco Contorbia (Novi Ligure, 1946) insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Genova.
e 14,00 9 7 8 8 8 6 0 3 2 1 0 4 6
ISBN 978-88-6032-104-6
Editrice FiorentinaSocietà
Montale, la LiguriaAtti del convegnoGenova, 12-13 settembre 2011
a cura diFranco Contorbia
© 2012 Società Editrice Fiorentinavia Aretina, 298 - 50136 Firenze
tel. 055 [email protected]
isbn: 978-88-6032-104-6
Proprietà letteraria riservataRiproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata
In copertina: Rubaldo Merello, Piante grasse, Il fico d’India, 1920-1922
(Galleria d’Arte Moderna di Genova)
Volume pubblicato nell’ambito del progetto «La Liguria per Montale» sostenuto dalla Regione Liguria
Premessa 7
gianfranca lavezzi Rottami poetici in viaggio, verso (e da) Monterosso 9
franco contorbia Lettori genovesi del primo Montale 27
federica merlanti «Vati ligustici» e amici di Liguria: l’esilio volontario
di Eugenio Montale 41
manuela manfredini Le parole della memoria. Sul dialetto in Montale 83
anna calcagno Il doppio segno: il primo Montale tra poesia
e arti figurative 131
elisabetta goggi Montale, Orlando Grosso e il Rotary di Genova 209
giulia savio Una guida per Montale: Gênes di Jean de Foville 223
federica isola Montale, Mimmo Guelfi e la Stamperiuola della Tarasca 231
Indice
A trent’anni dalla morte di Eugenio Montale, a venti dal conve-gno su La Liguria di Montale, svoltosi alla Spezia e a Monteros-
so dall’11 al 13 ottobre 1991 (gli Atti, curati da Luigi Surdich e da chi scrive, e corredati di un suggestivo apparato iconografico allestito da Anna Canitano, videro la luce a Savona presso Sabatelli nel 1996), la non marginale quaestio delle relazioni di Montale con il proprio milieu è tornata al centro di un altro appuntamento, questa volta, e pour cause, genovese. Grazie all’intelligente attenzione di Fa-bio Morchio, Assessore alla Cultura, sport e spettacolo della Regio-ne Liguria nel corso della legislatura 2005-2010, e di Francesca Ca-rosio, che per conto di quell’Assessorato ha coordinato l’in tero iter del progetto, il DIRAS (Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Arti e Spettacolo) della Facoltà di Lettere e Filosofia del l’Università di Genova ha potuto disporre di un contributo regionale che ha consentito di dedicare a Montale, insieme con altre iniziative, una duplice giornata di studî il 12 e il 13 settembre 2011, nell’Aula magna della Facoltà, e di procedere con sollecitudine alla stampa di questo volume, che accoglie, in forma più ampia e distesa, i contributi let-ti nella circostanza.
L’indagine pluriprospettica messa in atto nelle pagine che seguo-no non richiede speciali “giustificazioni”, riconducibile com’è a tre fuochi fondamentali: l’orizzonte storico-letterario entro il quale si inscrive la prima raccolta poetica di Montale, Ossi di seppia; le ascen-denze “liguri” della scrittura montaliana in versi e in prosa; il rap-porto di Montale con l’universo della cultura figurativa (e dell’edi-
Premessa
8 premessa
toria d’arte, nella fattispecie piccola, anzi piccolissima) a Genova, in Liguria e in Italia. Nessuno dei temi presi in esame è nuovo in asso-luto (né la cosa sarebbe immaginabile, attese le dimensioni letteral-mente iperboliche che la bibliografia critica su Montale ha assunto a far data dal 1925); nuovi sono, piuttosto, i punti di vista adottati e i risultati ottenuti.
Per una singolare combinazione delle spore del possibile, tra lo svolgimento del convegno e la stampa degli Atti l’Università di Ge-nova ha condotto a termine la fase liminare di un processo di rifor-ma, condiviso con tutti gli Atenei italiani, che ha comportato, tra l’altro, la ridefinizione di molte “figure” istituzionali e professiona-li: dei loro profili, ruoli e statuti e, in più d’un caso, dei loro stessi nomi. Esprimendo qui la mia più viva, non formale riconoscenza a tutti coloro che hanno collaborato alla felice realizzazione dell’im-presa, mi astengo dall’aggiornare un quadro di riferimento natural-mente datato 12-13 settembre 2011, e dunque ringrazio di cuore l’As-sessore al Turismo, cultura e spettacolo della Regione Liguria Ange-lo Berlangieri; il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Uni-versità di Genova Francesco Surdich; il Direttore del DIRAS Fran-co Sborgi; la segretaria amministrativa del DIRAS Miriam Porcile, e con lei Gabriella Bracco e Cinzia Guglielmucci; Andrea Aveto e Francesca Carosio, che hanno fatto parte insieme con me del Co-mitato organizzativo del convegno. È invece di data recentissima l’au torizzazione a riprodurre in copertina il quadro di Rubaldo Me-rello Piante grasse, Il fico d’India gentilmente concessa dal Direttore dei Musei di Nervi Maria Flora Giubilei: gliene sono sinceramente grato.
Genova, 31 luglio 2012F. C.