Monografia AVAN 2014

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AVAN 30 ANNI DI IMPEGNO SOLIDALE AVAN 30 ANNI DI IMPEGNO SOLIDALE 1984-2014

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dal 1984 trent'anni di impegno solidale

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AVAN30 ANNI DI IMPEGNO SOLIDALE

AVAN

30 AN

NI D

I IMPEG

NO

SOLID

ALE 1984-2014

AVANAssociazione di Volontariato per l’Assistenza all’Anziano e al non Autosufficiente (ONLUS)Viale Rimembranze 41/A | 33082 Azzano Decimo PN

Sede operativaVia Don Bosco 2 | Azzano Decimo PNtel 0434 64 01 60 | fax 0434 42 08 59

[email protected]

Iscr. Registro Regionale ODV n. 69

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Trent’anni … eppure non li dimostra.Nonostante il tempo trascorso, l’AVAN, che da poco tempo ho l’onore di presiedere, dimostra ancora vitalità, impe-gno, oserei dire quasi entusiasmo, nel perseguire e portare avanti il compito che si è prefissa ormai tanti anni fa, il qua-le si è via via ampliato, migliorato, adeguato alle esigenze

sempre più impegnative che provengono dal mondo degli anziani, dei di-sabili, delle persone bisognose di un aiuto concreto, che purtroppo nella società moderna aumentano sempre di più.I tempi si sono rapidamente trasformati, purtroppo non sempre in me-glio, per cui il nostro impegno, nato dalla volontà e dalla lungimiranza di un piccolo gruppo di persone che forse non avrebbero mai immaginato sviluppi così importanti in futuro, ha bisogno di momenti come questo per ricaricarsi.È quindi questa l’occasione per fare un bilancio del lavoro svolto, delle esperienze vissute, dei programmi futuri, ricordando, anche momenti simpatici, persone e situazioni a volte difficili, vissute specialmente dai più anziani di servizio.I tempi pioneristici sono abbondantemente superati. I mezzi attualmente a disposizione, oltre all’organizzazione degli interventi, sono di gran lunga migliorati ed anche il numero dei volontari è aumentato, consentendo di dare risposte praticamente a tutte le richieste che ci pervengono. Grazie anche al concreto aiuto che non è mai mancato da parte della BCC Por-denonese e della sua Fondazione alla quale va doverosamente il nostro ringraziamento.Non dobbiamo tuttavia fermarci ritenendoci soddisfatti dei risultati rag-giunti perché: “Si può fare di più, senza essere eroi”, come recitava una vecchia canzone.Con questo auspicio e questo invito, ringrazio vivamente tutti i volontari che si sono impegnati e si impegnano quotidianamente con la loro opera, ricordando le parole di Colui che un giorno disse: “Tutto quello che avete fatto ad un più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me”.

Pietro GasparottoPresidente Avan

SALUTO DELPRESIDENTE

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Ripercorrendo a ritroso la storia dell’AVAN di cui quest’anno celebriamo il trentennale, un misto di orgoglio, di compiacimento anche di meravi-glia mi accompagna nel rileggere fatti ed avve-nimenti che si sono succeduti dopo la benefica

intuizione concretizzata con un impegno statutario tra amici nel 1984.L’associazione era sorta per promuovere solidarietà umana ed operativa verso il mondo del disagio sociale e in particolare degli anziani soli e non autosufficienti della nostra comunità. L’iniziativa trovò consensi e terreno fertile nell’ambito locale dove altre realtà di volontariato si stavano con-solidando per finalità analoghe e con contributi significativi.Furono e sono tuttora essenziali i supporti concreti della nostra BCC lo-cale, ma quello che piace evidenziare è il “cuore”, la sensibilità umana di tanti nostri concittadini che si sono adoperati, a vario titolo, per il nostro volontariato di base.Si è così consolidato e ha preso visibilità il nostro vero capitale sociale, aprendo spazi molto più convincenti alla democrazia partecipativa. La validità delle iniziative di volontariato di cui l’AVAN si è fatta protago-nista in sintonia con le altre associazioni locali, va al di là delle specifiche realizzazioni. Nei suoi esiti e sviluppi l’associazione si è dilatata in direzio-ni plurime con un impegno sociale ampio e diffusivo in un intreccio istitu-zionale fra enti ed associazioni addirittura oltre i limiti territoriali e con esiti sorprendenti.Mi onoro di essere stato il primo presidente dell’AVAN e do atto a chi si è avvicendato in questo impegno di aver operato con grande intensità ed efficacia, unitamente a tutti i volontari coinvolti nell’associazione che ne hanno condiviso e supportato progetti e realizzazioni.Mi sembra più che legittima questa occasione celebrativa che permette quasi in filigrana di cogliere, in controtendenza rispetto ai disvalori do-minanti, il cuore della spiritualità di molte persone che nell’AVAN e nella costellazione delle sue relazioni hanno attuato e promosso motivazioni profonde e cultura vera nel senso della responsabilità, dell’impegno soli-dale e della coesione sociale.

Sergio Dino BozPrimo Presidente AVAN

SALUTO DEL PRIMO PRESIDENTE AVAN

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È per me un onore poter portare il saluto dell’Amministrazione Comunale e dell’intera cittadinanza di Azzano Decimo in occasione di questo importante traguardo: 30 anni di vita dell’AVAN.Quest’associazione rappresenta un pezzo di

storia della nostra comunità, del nostro essere capaci di accogliere e pre-stare aiuto a chi ha costruito il presente e il mondo che oggi abbiamo in prestito e che siamo chiamati a preservare e valorizzare, ovvero i nostri anziani.L’AVAN però, in questo lungo periodo di attività, ha saputo e voluto apri-re la propria missione al malato e alla persona non autosufficiente, non limitandola solo alla popolazione anziana ma estendendola ad ogni per-sona bisognosa, portando il messaggio cristiano della solidarietà e della fratellanza, che ne caratterizza l’impronta e l’identità, creando, nel segui-to a questo scopo, uno stretto legame con il Comune di Azzano Decimo, l’Ambito Socio- Assistenziale Sud 6.3 ed altri Ambiti Provinciali e l’Asso-ciazione San Pietro Apostolo.L’attenzione alla vita e alla tutela dei più deboli hanno inoltre spinto que-sti generosi volontari ad occuparsi, nel tempo, anche dei più piccoli, attra-verso il concreto aiuto rivolto alla scuola dell’infanzia comunale nell’as-sistenza sugli scuolabus, garantendo sorveglianza e sicurezza, o l’attività di gestione del verde e delle piante, educando le giovani generazioni alla cura dell’ambiente e della terra da cui proviene il cibo. Queste e molte altre progettualità che sarebbe riduttivo riassumere in poche righe ren-dono quest’associazione un esempio per tutta la comunità, uno stimolo ad aprire sempre più i nostri orizzonti verso il prossimo, e in particolare il prossimo più debole e bisognoso.Per questo, nel congratularmi con il Presidente Pietro Gasparotto e con tutti i volontari dell’AVAN per tutto ciò che hanno fatto per noi e per i no-stri concittadini, rivolgo a tutti loro un sentito e caloroso ringraziamento per l’altruismo e la generosità sempre dimostrata e mi rivolgo ai più gio-vani affinché possano trarre dall’AVAN prezioso spunto per un impegno sociale ed una responsabilità che certamente gratificano chi riceve, ma che riempiono di fiducia e speranza anche chi dona.

Dott. Ing. Marco Putto Sindaco di Azzano Decimo

SALUTO DEL SINDACO DI AZZANO DECIMO

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30 ANNIDI IMPEGNO SOLIDALE

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LE ORIGINI DELL’IMPEGNO SOLIDALE

Nei primi anni ’80 i Consigli Pastorali di Azzano Deci-mo, Corva, Tiezzo e Fagnigola, si attivarono a favore del proprio territorio attraverso l’attivazione di forme di volontariato e assistenza diretta a sostegno della popolazione anziana sola, numericamente molto pre-sente.La crescente richiesta di supporto da parte della popo-

lazione anziana, nasceva dalla necessità di essere accompagnati con un adeguato trasporto presso le strutture sanitarie limitrofe, spesso situate ad una considerevole distanza, per effettuare visite mediche o terapie e dalla mancanza di una struttura adeguata nella comunità di Azzano De-cimo che potesse accogliere persone anziane e bisognose senza doverle sradicare dal loro paese di appartenenza. I Consigli Pastorali guidati da Monsignore Domenico Cadore, si adopera-rono in un’attività di sensibilizzazione della cittadinanza, svolsero un’ac-curata indagine sul territorio, e con i dati raccolti richiamarono l’atten-zione delle Istituzioni locali alle quali sottoposero la proposta di costruire una casa di riposo. Il portavoce Natale Francescutti durante un incontro significativo con l’Amministrazione Comunale di allora, presentò una rela-zione nella quale punto per punto furono riportate tutte le necessità alle quali le politiche locali vennero sollecitate a far fronte concretamente. Primaria importanza venne data alla realizzazione di una struttura che potesse ospitare gli anziani e non autosufficienti residenti nel territorio. Un volontario dell’AVAN, l’ing. Dino Francesconi, si propose di progettare il Cento Sociale. La proposta venne accolta dall’Amministrazione Comu-nale e di lì a poco venne inaugurata la prima struttura comunale di acco-glienza e residenzialità protetta. L’impegno a fondare un’associazione di volontari che si fosse occupata delle esigenze della comunità si fece sempre più forte. Consapevoli dei mezzi limitati a loro disposizione, i Consigli Pastorali cercarono il soste-gno di persone esterne agli stessi, figure in grado di occuparsi dell’ambito amministrativo e gestionale all’interno di una futura associazione no pro-fit. Il 27 Marzo del 1984 nasce l’AVAN, acronimo di Associazione di Volonta-riato per l’Assistenza all’Anziano e al Non Autosufficiente. I fondatori fu-rono: Boz Sergio Dino, Cogo Albino, Francesconi Dino, Gasparet Franco, Linassi Gianna, Populin Irzio, e Sappa Luigia. Lo scopo dell’Associazione diventa quello di “portare il messaggio cristia-no di solidarietà e fratellanza all’anziano e al bisognoso”. L’AVAN affonda le sue radici in trent’anni di attività durante la quale gli obiettivi proposti dal primo giorno della sua fondazione vengono tutt’ora realizzati.

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1984Costituzione dell’AVAN

1997Nascita del

gruppo Virgilio Liut

2004Inaugurazione

della casa di ri-poso di Azzano

Decimo

Costituzione della sezione AVAN di

Chions di Zoppola1998

Costituzione della sezione

AVAN diPrata di PN

2004

Costituzione della sezione AVAN di Brugnera2005

2010La sezione

AVAN di Chions diventa

autonoma

Costituzione delle sezioni AVAN:Budoia, Sacile e Aviano2009

2011Vengono rese autonome le sezioni di Prata di PN, Sacile, Budoia, Aviano

I PRINCIPALI SCOPI FONDATIVI DELL’AVAN:- L’attività dell’Associazione deve essere volontaria e gratuita, non deve, quindi, per alcun motivo perseguire scopi di lucro;- Realizza indagini conoscitive, ricerche anagrafiche, inchieste, censimenti per le conoscenze e la definizione delle esigenze e dei bisogni degli anziani e delle persone non autosufficienti;- Offre assistenza operativa progettuale, tecnica, direzionale per la realizzazione di ‘centri sociali’, di ‘case protette’ ed analoghe strutture per l’anziano e nella loro gestione economica, finanziaria ed amministrativa;- Offre assistenza domiciliare per facilitare la permanenza dell’an-ziano nel proprio ambiente;- Offre assistenza nell’organizzazione di attività per il tempo libero dell’anziano e del bisognoso.

L’AVAN insieme ai suoi volontari si adoperò sin dall’inizio al trasporto di anziani e non autosufficienti presso strutture sanitarie per visite mediche e terapie riabilitative. Gli automezzi necessari vennero donati dalla BCC, e gli spostamenti resi possibili dalle convenzioni stipulate dall’Associazio-ne con il Comune di Azzano Decimo e l’Azienda Sanitaria. Per poter operare efficacemente in tutto il territorio, nel 1998 viene co-stituita la sezione di Chions e nell’occasione la BCC locale dona un auto-mezzo attrezzato per il trasporto disabili. Tra il 2003 e il 2004 vengono costituite le sezioni operanti nel comune di Prata di Pordenone e di Brugnera, spostando l’operatività ad un livello sovra comunale. Nel 2011 si costituiscono le più recenti sezioni AVAN: Sacile, Budoia e Aviano.

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Di fronte ad un aumento considerevole del numero di volontari che hanno scelto di impegnarsi nei vari comuni e ad una costante crescita del nume-ro di trasporti da effettuare, diventa necessario concedere alle 6 sezioni dislocate sul territorio l’autonomia sia legale che di rappresentanza, ovve-ro operanti con un proprio consiglio direttivo e un Presidente. Nel 2011 le sezioni AVAN di Aviano, Prata, Brugnera, Sacile e Budoia diventano autonome assumendo l’appellativo Solidale, ad eccezione di Chions che assume la denominazione La Torre. Tutte le associazioni at-tualmente hanno divise personalizzate e il labaro associativo. Esse, nonostante la loro differenziazione e divisione territoriale, costitu-iscono una rete unica collegate tra loro e assieme federate all’AVAN, la quale ha conseguito l’obiettivo di formare gruppi autonomi di volontari in grado di operare con propri mezzi e strutture nei diversi comuni.

FINO AL 2010 DOPO IL 2010

200

100

1984

1994

2004

2014

2010

ANNO

NUMERO DI VOLONTARI

IL CALO DEL 2010 E’ DOVUTO DALLA COSTITU-

ZIONE AUTONOMA DELLE SEZIONI AVAN

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I volontari da 30 anni costituiscono l’anima dell’AVAN, l’impegno e la sensibilità verso il prossimo sono fondamentali quanto un cor-retto approccio pratico e relazionale, per que-sto l’Associazione si è sempre impegnata ad offrire competenze specifiche per un servizio

adeguato alla cura dell’anziano e del disabile attraverso i corsi di forma-zione al volontariato socio- sanitario.I corsi di formazione rappresentano uno strumento essenziale alla gestio-ne degli aspetti pratici durante i trasferimenti e i trasporti: nello specifico vengono forniti consigli pratici da docenti qualificati su come fare qualsia-si spostamento di un paziente affetto da disabilità motoria. Inoltre i corsi mirano ad educare il volontario ad una comunicazione corretta, allo svi-luppo di una certa empatia nei confronti del paziente affetto da demenza.AVAN non è solo trasporto sociale, si impegna ad offrire un aiuto alla Scuola Materna del comune di Azzano Decimo.I volontari si impegnano a fornire assistenza agli Scuolabus, ovvero ac-compagnare i bambini durante il tragitto garantendone la sicurezza.L’attività di volontariato si estende alle piccole manutenzioni quotidiane di cui necessita l’ampia struttura, e alla gestione dell’ “Orto delle Meraviglie” attraverso il quale i bambini possono imparare, divertendosi, il percorso naturale di piante, frutta e verdura, educandoli alla cura dell’ambiente e della terra da cui proviene il cibo.Oggi l’Associazione sostiene due progetti importanti nati dalla volontà di rendere la quotidianità dell’anziano più piacevole e stimolante, che essa si svolga entro le mura domestiche o entro le mura di un’istituzione chiusa come la casa di riposo.

VOLONTARI, L’ANIMA DELL’AVAN

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Grazie alle continue sollecitazioni e al dialogo instaurato con il Comune di Azzano Decimo, nasce un’ipotesi concreta: la realizzazione di una struttura aperta a tutti gli anziani del capoluogo, ai quali poter dare l’opportunità di trascorrere la vecchiaia vicino a persone e luoghi familiari. La struttura

sarebbe diventata un centro pubblico senza scopo di lucro entro il quale l’attività di volontariato avrebbe ricoperto un ruolo fondamentale.Nel 1992 grazie alla stretta collaborazione tra le Parrocchie di Tiezzo, Corva, Fagnigola, la CRI, il Gruppo Carità, la Lega pensionati, AVAN e la San Vincenzo de Paoli di Azzano Decimo, il Comitato promotore raccolse 2586 firme con una petizione per la costruzione di una Casa di riposo.Nel 1996 le amministrazioni comunali di Azzano Decimo, Fiume Veneto, Chions e Pravisdomini e la locale Banca di Credito Cooperativo Pordeno-nese, grazie alla loro collaborazione ed unione nel sostenere la proposta, ottennero l’approvazione da parte della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. La struttura divenne operativa nel giugno 2004, quando aprirono uno alla volta i 3 nuclei che costituiscono oggi la base dell´offerta residenziale con 84 posti letto per anziani non autosufficienti. Due anni più tardi, attraver-so il cambio dello statuto in base alla normativa regionale, l’allora I.P.A.B., diviene giuridicamente una ASP e in tale occasione viene intitolata in ono-re a Mons. Domenico Cadore, che con grande dedizione volle fortemente la costruzione della struttura.Attualmente la casa di riposo non funziona secondo una formula rigida e burocratica, ma vuole essere una struttura ove si rispettino la dignità, la personalità e i tempi di ciascuno, limitando i disagi connessi all´uscita della persona anziana dal suo domicilio e dall´abituale contesto sociale e familiare. A tale fine l’Azienda opera nel campo della prevenzione e della riabilitazio-ne della non autosufficienza e provvede all’accoglimento residenziale dei soggetti per i quali risulti non praticabile il mantenimento nell’ambiente familiare e sociale di appartenenza, assicurando livelli qualitativi d’eccel-lenza. Essa pertanto, garantendo la continuità dei servizi, può assumere iniziative di solidarietà socio-economica e di tutela dei diritti, collaborare alla promozione ed attuazione della domiciliarità, offrendo risposte fles-sibili e diversificate in relazione ai bisogni. Diventa fondamentale la collaborazione con le Associazioni di Volonta-riato, AVAN tra le prime, che grazie alla realizzazione di diversi progetti ri-volti all’anziano e al non autosufficiente è in grado di fornire risposte con-crete adeguate ad ogni esigenza: dalla semplice compagnia e animazione all’assistenza specifica durante il trasporto verso le strutture sanitarie.

CASA DIRIPOSO

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PROGETTI E COLLABORAZIONI

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La necessità di ottimizzare i trasporti e le risorse, spinse l’AVAN, con le sue sezioni, a ricercare un sog-getto che potesse concretamente supportarla nelle

fasi operative. Iniziò così una proficua collaborazione con l’asso-ciazione San Pietro Apostolo (associazione di volontariato tra soci BCC Pordenonese) che si assunse il compito di coordinare tutte le attività e i volontari coinvolti.L’associazione San Pietro Apostolo attualmente coordina tutte le attività di trasporto in 14 comuni della Provincia grazie al CUPTA, Centro Unico Prenotazione Trasporti Assistenziali, un ‘call center’ di riferimento, avviato nel 2003, necessario ad incanalare in modo organizzato le richieste di trasporto provenienti dalle numerose associazioni.I trasporti sono rivolti alle persone che devono raggiungere strut-ture ospedaliere e riabilitative, in alcuni casi diventa personalizza-to, ad esempio il trasporto per disabili che usufruiscono di borse di

IL CUPTA

Franca Lovisa, per anni un punto di riferimento per i volontati dell’AVAN . La ricordiamo con affetto anche se non è più tra noi.

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lavoro ma impossibilitati al raggiungimento dell’azienda.

Il CUPTA accoglie le richieste provenienti dai Comuni con i quali sono state stipulate le convenzioni:

- nell’Ambito Distrettuale Sud 6.3 di Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto, Prata di Pordenone e Zoppola dal 2003;- nell'Ambito Distrettuale 6.1 di Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo e Sacile, dal 2008;- da gennaio 2010 il Centro ha ampliato la propria attività costituendo un’ulteriore unità operativa nel comune di Cor-denons, a servizio anche del territorio di San Quirino; - l’attività si estende inoltre alle tre case di riposo di Ca-stions, Azzano Decimo e Cordenons.

Il Servizio di trasporti, garantito in 14 comuni della Provincia con 320 volontari autisti, è dotato di 29 automezzi gestiti dal CUPTA attraverso le sedi operative di Azzano Decimo, Sacile e Cordenons. L'intervento finanziario della BCC PORDENONESE, prima ed ora dalla sua Fondazione, in sinergia con i Comuni coinvolti, ha per-messo la dotazione di gran parte dei mezzi attrezzati per il tra-sporto di disabili e non autosufficienti.

2010 2011 2012 2013N. Trasporti 9.465 12.494 13.799 14.129

Utenti Trasportati 14.837 19.443 24.332 26.247

Ore di Volonrariato 14.468 18.845 22.466 20.151

Km Totali Percorsi 287.000 366.841 348.724 361.262

Volontari Autisti 320 340 357 375

DATI ATTIVITA’ CUPTA

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Il Gruppo Disabili “Virgilio Liut” nasce at-torno al 1970 daun’iniziativa spontanea nata dal desiderio di coltivare e consolida-re nuove amicizie tra persone con disabili-tà e i volontari. Il gruppo coinvolge un cen-tinaio di persone entro un territorio che si estende da Portogruaro a Maniago e da San Vito fino a Prata.

Il referente principale di “Vrigilio Liut” è Elio Pavan: non solo coor-dinatore e organizzatore, ma una figura di grande rilievo presente ed attiva da molti anni all’interno del gruppo.Gli incontri avvengono la penultima domenica di ogni mese, si svolgono nel Centro Sociale Diurno Comunale ad Azzano Decimo, un luogo ideale e privo di ostacoli strutturali. La giornata dell’in-contro inizia dedicando parte del tempo allo svolgersi della Santa Messa, un momento spirituale condiviso da tutti; procede poi con il pranzo e lo svolgersi delle attività ricreative durante il pomerig-gio.Grazie al sostegno dell’AVAN, iniziato nel 1997, è stato inoltre possibile organizzare spostamenti più complessi alle persone in carrozzina, per permettere di partecipare a pellegrinaggi, vacanze collettive e gite; essi rappresentano momenti sociali fondamentali che vanno a consolidare una rete di solidarietà e sostegno mora-le tra persone che condividono e comprendono le difficoltà della disabilità, cercando di impedire a sentimenti quali solitudine e de-pressione di affiorare e compromettere una vita serena.

AVAN EVIRGILIO LIUT

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Il Progetto ‘Enea’ nasce a sostegno degli anziani inseriti nel-le quattro case di riposo della Provincia di Pordenone: Az-zano Decimo, Pasiano, Castions di Zoppola, e Aviano. L’esi-genza di dar vita ad un progetto come questo proviene dalla riflessione che scaturisce osservando alcuni anziani vivere

la propria quotidianità all’interno di una struttura chiusa come quella di una casa di riposo.All’interno di queste strutture, sebbene l’assistenza medica sia necessa-ria e presente tutto il giorno, l’assistenza e la compagnia di familiari e ami-ci diventa sempre meno frequente fino alla totale assenza.Il dramma di dover vivere gli anni rimanenti lontano dalla propria casa e comunità travolge molti anziani, i quali devono affrontare con le proprie forze il senso di solitudine e depressione. La mancanza di attività stimo-lanti e progetti futuri permettono a sentimenti di frustrazione e demoti-vazione di insinuarsi negli spiriti più fragili.L’essere umano non è un’isola e privato delle relazioni umane rischia di cadere nell’oblio.Grazie alla collaborazione tra volontari delle 5 Associazioni coinvolte (AVAN, CORDON, Pasiano Solidale, Aviano Solidale, San Pietro Apostolo) e altre figure professionali, è stato possibile creare occasioni di promozio-ne e animazione sociale, luoghi dove l’anziano viene coinvolto in attività didattiche e gli venga concessa la possibilità di partecipare ad eventi, ma-nifestazioni e molto altro. Il progetto ‘Enea’ vuole garantire il diritto agli anziani che sono nella casa di riposo di continuare a fare esperienze di ordine sociale, di gruppo e di ‘associazione’ dove possano partecipare, pensare, esprimere opinioni, so-gnare mentre il costante lavoro di collegamento tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ farà in modo che una struttura chiusa come la casa di riposo, diventi un bene pubblico adottato da tutta la comunità. OBIETTIVI:

- Favorire esperienze d’incontro tra anziani e generazioni di età diverse;- Favorire e potenziare l’animazione della vita delle case di riposo, anche mediante tecniche che utilizzano linguaggi non verbali: mu-sica, danza, animali, colore e psicomotricità;- Incrementare la socializzazione dell’anziano e il suo benessere;- Favorire il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità fisiche e mentali nel rispetto della loro individualità, mediante l’ascolto e il dialogo empatico entro una relazione affet-tiva e umana;- Coinvolgere i cittadini sulla responsabilità sociale verso la popo-lazione anziana mediante eventi, seminari, incontri di approfondi-mento su temi specifici riguardanti l’anzianità;

PROGETTO ENEA

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- Avvicinare i giovani per coinvolgerli in comportamenti di cittadi-nanza attiva.

ATTIVITA’:- Suddivisione della composizione dei singoli gruppi di anziani be-neficiari del progetto rispetto le residuali capacità;- Azione formativa specifica ai volontari rispetto ai problemi e ai bisogni degli anziani;- Realizzazione di una mappa delle relazioni interpersonali degli anziani costituenti i gruppi;- Attività specifiche di animazione in struttura e all’esterno: con la musica, la danza, il movimento, il colore, con gli animali;- Proposte di progetti alle scuole volti a trasmettere memoria sto-rica, costumi, modi di vivere del passato;- Incontri con gruppi giovanili;- Attività di sostegno, trasporto, accompagnamento degli anziani;- Incontri con familiari, associazioni, gruppi di volontariato;- Organizzazione di uscite, gite e di partecipazione a feste o mani-festazioni cittadine;- Organizzazione di eventi, seminari, incontri sui temi indicati nel progetto.

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‘Oltre i vetri’ nasce dall’idea di Rita Furlan, un’assistente so-ciale in pensione che per 25 anni ha lavorato per il comune di Azzano Decimo nella gestione del centro diurno e il cen-tro sociale.Il progetto è rivolto alle persone ultraottantenni che vivo-no soli e desiderano compagnia per conversare, ricordare e condividere esperienze, o semplicemente hanno bisogno di

essere accompagnati nelle commissioni quotidiane.Il progetto è stato avviato sperimentalmente nel comune di Azzano Deci-mo e quello di Fiume Veneto; la sua realizzazione è stata resa possibile dal coinvolgimento di un crescente numero di volontari: a oggi sono 25, di cui 5 messi a disposizione dall’AVAN. I volontari sono una risorsa fondamentale che si impegnano ad offrire le proprie capacità e compagnia a domicilio. Dopo un preliminare incontro nel quale il volontario viene accompagnato da uno psicologo o da un assi-stente sociale a conoscere l’anziano, diventa possibile organizzare incon-tri a cadenza settimanale, che mirano non solo a far trascorrere ai nonni del tempo in compagnia, ma anche a inserirli di nuovo nella comunità e a creare nuove relazioni.In un anno e mezzo si sono svolti 75 incontri domiciliari ad Azzano Deci-mo e 40 a Fiume Veneto.Il progetto riceve il prezioso supporto, oltre all’AVAN, dalle Caritas par-rocchiali e dai gruppi caritativi, ai quali è chiesto di segnalare eventuali situazioni dove sia necessaria l’attività dei volontari; ‘Oltre i vetri’ inoltre coinvolge l’Ambito distrettuale sud 6.3 e l’associazione Guida Solidale di Fiume Veneto, e con l’aiuto del distretto sanitario, ovvero il medico re-sponsabile e il personale infermieristico, è possibile informare l’anziano dell’esistenza di tale progetto. OBIETTIVI:

- Favorire la domiciliarietà di anziani ultra ottantenni che vivono soli, con limitate reti sociali e/o familiari presenti;- Migliorare la qualità della vita in termini di socializzazione e pre-venire il ricovero in strutture protette.

ATTIVITA’:- Offrire compagnia per ricordare i vecchi tempi, condividere le esperienze e accogliere la saggezza dell’anziano;- Svolgere piccoli lavori manuali con l’aiuto del volontario;- Offrire compagnia giocando a carte o ascoltando vecchie canzo-ni;- Accompagnare nelle commissioni quotidiane, piccoli acquisti o visite al cimitero;- Accompagnare da amici e parenti.

PROGETTO“OLTRE I VETRI”NONNI IN CASA

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La povertà alimentare che colpisce nu-merose famiglie della Provincia è una realtà, affrontarla e cooperare alla sua diminuzione è un dovere morale e civico. L’AVAN in quanto parte di una rete di

associazioni più ampia, contribuisce alla raccolta e al trasporto di generi alimentari destinati alle famiglie in difficoltà.La collaborazione dell’Associazione con la Fondazione Banco Ali-mentare è resa possibile dalla San Pietro Apostolo che ha messo a disposizione la rete di volontari, mezzi e autisti per la raccolta, il trasporto e la distribuzione di generi alimentari nel territorio. In particolare vengono effettuati alcuni ritiri mensili di materiale secco che alimentano la distribuzione in alcuni centri Caritas della Provincia di Pordenone.Per i generi alimentari non deperibili, il così detto ‘secco’, volonta-ri AVAN di Azzano Decimo e La Torre di Chions, riforniscono due volte al mese i centri di distribuzione di Villanova di Pordenone, la “Casa di Emmaus” di Azzano, la San Vincenzo di Cecchini e l’Asso-ciazione “La Soglia” di Chions, prelevando la merce dai magazzini del Banco Alimentare di Pasian di Prato. Sono inoltre stati attivati ritiri settimanali di alimenti freschi pres-so alcuni Supermercati.

A SOSTEGNO ALLE POVERTÀ ALIMENTARI

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AVAN oggi si rivolge ai giovani, è attiva in numerosi progetti volti alla crescita e alla maturità dei ragazzi, i quali rappresentano il nostro futuro.Il lavoro delle Associazioni ha l’obiettivo di creare delle giovani coscienze sensibili ai problemi sociali che li circondano, evitare che l’egoismo trascini loro nell’isolamento.

L’Associazione collabora da alcuni mesi con il “Centro di aggregazione giovanile” nel promuovere il volontariato tra i giovani attraverso percorsi d’informazione e sensibilizzazione. Il confronto tra i volontari e i ragazzi permette loro di condividere le esperienze e il senso di gratificazione che deriva nell’impegno del proprio tempo e delle proprie capacità ad aiutare persone in difficoltà. In una società che viaggia a ritmi veloci in cui le relazioni sociali si svolgo-no in gran parte nel mondo virtuale, diventa facile perdere di vista la real-tà concreta che circonda i ragazzi, una realtà piena di gioie ed esperienze felici da una parte e dall’altra piena di insidie e pericoli. In età giovanissima sempre più ragazzi hanno provato l’alcool e sostanze stupefacenti che di-ventano un mezzo errato di socializzazione, un modo per divertirsi e non essere allontanati dai propri coetanei. Dietro queste problematiche spesso si nascondono famiglie assenti o in-consapevoli e giovani che soffrono di senso di solitudine e disagio.I progetti a cui si rivolge l’intera rete di volontariato della provincia di Por-denone, tra cui l’AVAN, consistono in laboratori di parola, sia nelle scuole che nei centri di aggregazione giovanile, nei quali viene dato ampio spazio al confronto.Il giovane viene guidato attraverso un percorso che intende aumentare il senso di autostima e la capacità di fronteggiare e gestire i problemi, attra-verso l’utilizzo delle proprie risorse, evitando che la dipendenza diventi per i giovani un mondo in cui rifugiarsi.Il presente è il terreno sul quale il futuro affonderà le proprie radici, noi oggi abbiamo il dovere di prendercene cura alimentandole e proteggen-dole per garantire la crescita di forti alberi.Le radici sono i valori, la solidarietà, l’altruismo, la fratellanza e l’amicizia, non dimentichiamoci di lasciarli in eredità ai nostri ragazzi che divente-ranno lo spirito che muoverà i volontari di domani.

GIOVANI OGGI, VOLONTARI DI DOMANI

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FOTO GALLERY

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