Monitor248

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Rivista mensile specializzata N° 248 Marzo 2005 Anno XXVIII ISSN 0394-0896 PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL VIA STEFANO JACINI ,4 20121 MILANO TEL. 02862534 FAX 0286450149 E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV . COM I NTERNET: WWW. MONITOR-RADIOTV . COM RADIO TELEVISIONE VIDEO MULTIMEDIA POST-PRODUZIONE AUDIO ALTA FREQUENZA Latest news about broadcasting: www.monitorradio.tv Le ultime notizie da broadcast: www.convergenza.tv POSTE ITALIANE SPA Spedizione in Abbonamento Postale DL 353/2003 (Legge n.46 27/2/2004) art.1 comma 1 DCB Milano Mancata consegna restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP Roserio-Milano IBTS si affida ad un totem Photoshow e le novità di primavera Proporre soluzioni non solo prodotti

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Rivista mensile specializzata • N° 248 • Marzo 2005 • Anno XXVIII • ISSN 0394-0896

PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIA STEFANO JACINI, 4 • 20121 MILANO • TEL. 02862534 • FAX 0286450149 • E-MAIL: [email protected] • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM

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IBTSsi affida

ad un totem

Photoshow e le novità di primavera

Proporre soluzioninon solo prodotti

Siamo presenti al NAB

Las Vegas 18-21 Aprile

Stand N2834

Anno XXVIII n. 248 - marzo 2005ISSN 0394-0896

MediaAge srl Via Stefano Jacini, 4 - 20121 Milano, Italy

Tel. (+39) 02862534 (ra) - Fax (+39) 0286450149E-mail: [email protected]

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Abbonamenti: la rivista è diffusa e venduta soloin abbonamento annuale. Il costo annuale è di 40,00 EURO da versare sulc/c postale n. 11158201 intestato a Media Agesrl, Via Stefano Jacini, 4 - 20121 Milano, oppureinviare un assegno bancario non trasferibile allostesso indirizzo. Arretrati 6,00 EURO l’uno daallegare alla richiesta anche i francobolli.Foreign subscription: annual 80,00 EURO(80,00 US$) or equivalent via InternationalMoney Order or cheque to Media Age srl, ViaStefano Jacini, 4 - I - 20121 Milano Italy. CREDIT CARDS subscription call (+39) 02862534or fax (+39) 0286450149. Cards accepted: VISA -MASTER-CARD - EUROCARD - AMERICANEXPRESS. Airmail rates on applications.

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Segnali di fumo,sperando nell’arrosto

L’alta definizione che verrà

TelePremium e l’interattività:nuove dinamiche per il mezzotelevisivo.

PS2005. Primizie di stagione

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Aprire all’interazione

Puntare sulle soluzioni

Distribuzione universale

Scommettere alto

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cazioni dell’innovazione tecnologica. Ilpalco alla base della Torre sarà il fulcrodell’attività di divulgazione, aggiorna-mento e spettacolo”, e l’intenzione diBombonati è quella di “racchiudere inquesta torre tutto lo scibile dellafiera.”L’impressione è che si prenda comemodello una manifestazione comeImagina piuttosto che l’IBC diAmsterdam. Imagina però non hasaputo dare uno spazio adeguato allacrescente domanda degli espositori,preferendo concentrarsi sulle confe-renze, spesso di interesse più accade-mico, che pratico, un po’ quello chesembra avere in mente Maria GraziaMattei, che si conferma responsabiledei convegni. Mattei vede questi even-ti collegati all’IBTS come “momenti diriflessione sui valori d’uso, non sui pro-dotti che già occupano l’area espositi-va, e il loro fine vuol essere offrire ele-menti di orientamento in uno scenarioche sta cambiando.” A conferma diquesta tendenza, il testimonial invitatoalla presentazione era Joi Ito, presen-tato come “guru” delle nuove culturedigitali mobili, un personaggio di famainternazionale, che però ha dimostratouna conoscenza piuttosto approssima-tiva della situazione italiana ed euro-pea in generale. Infatti, Ito ritiene chela televisione interattiva in Europa,Italia compresa, abbia per il pubblicoun’importanza maggiore rispetto aicellulari, considerazione che può esse-re condivisa soltanto se si considerino inostri strabordanti reality show un ful-

gido esempio di televisione interattiva.

Considerazioni finaliNota positiva. Fiera Milano si occupe-rà in toto dell’evento, ponendosicome interlocutore unico per tutti iservizi. Come ha detto Peraboni:“abbiamo accorciato la catena dicomando. Lo spirito è quello di nonsederci sugli allori, ma mettere a dis-posizione la nostra esperienza perfavorire l’allargamento del mercato”.Battute a parte (quella degli allori èproprio infelice, considerando l’attua-le stato di salute dell’IBTS), almeno gliespositori sapranno esattamente conchi prendersela.

Nota negativa. Premesso che FieraMilano è una società per azioni quota-ta alla Borsa di Milano, il potenzialeespositore provi a immaginare chipagherà i maggiori costi che compor-tano iniziative come il CustomerRelationship Management, il totemtecnologico e i vari convegni che trat-teranno di argomenti di dubbio inte-resse per i potenziali compratori.Senza contare poi che Fiera Milano haappena inaugurato il faraonico nuovopolo fieristico e che lo dovrà prima opoi anche ripagare.

Si può leggere la presentazione dell’e-dizione 2005 all’indirizzo www.ibts.info

Con lo slogan Analogicamente digita-le è iniziata la lunga marcia verso l’edi-zione 2005 dell’IBTS, la prima organiz-zata da Fiera Milano e che si terrà dal3 al 6 novembre. Alcune anticipazionisulla manifestazione sono state fornitenel corso di una conferenza stampa acui ha preso parte anche CorradoPeraboni, direttore generale diFondazione Fiera Milano, la societàche ha acquisito il marchio IBTS.Direttore della manifestazione è statonominato Roberto Bombonati, ilquale ha delineato la nuova strategiache si articolerà in: “iniziative impor-tanti, come un intenso CustomerRelationship Management (CRM)applicato per la prima volta a un even-to fieristico broadcast che lavorandosu un database di 10.000 aziende e60.000 visitatori garantirà il giustoequilibrio fra domanda e offerta,un’attività di promozione non stop eun aggiornamento costante e conti-nuativo di espositori.”Bombonati si propone poi di riqualifi-care la manifestazione incrementandoil numero complessivo degli esposito-ri ed in particolare quelli provenienti

dai Paesi esteri e appartenenti a nuovisettori merceologici. Tra le nuove areedi interesse individuate da Bombonatici sono il web bancario, la medicina, lapubblica amministrazione, le piccole emedie imprese e, non poteva manca-re, la televisione interattiva.Concretamente, il CRM finora sembraessere consistito in due incontri, unocon i possibili espositori (pochini epiuttosto mal disposti, per la verità) el’altro con i rappresentanti dellacomunicazione, compresi quelli dellastampa più o meno specializzata (piùnumerosi, era un pranzo…). Difficiletrovare traccia di quanto scaturito nelcorso di questi incontri in quanto èstato detto alla conferenza stampa, acominciare dalle obiezioni sulla datascelta per l’evento, giudicata dallamaggior parte degli operatori troppoa ridosso della fine dell’anno fiscale.Prima di procedere oltre, soffermia-moci un solo momento sui numeri datida Bombonati. I 60.000 contatti pro-vengono dal database dell’IBTS esono il frutto di 15 anni di attività.Anche ammesso che siano ancoraattuali, forse un’occhiata al di fuori dei

confini nazionali aiuterebbe a inqua-drare meglio anche la situazione italia-na. Tanto per fare un paragone all’ulti-mo IBC di Amsterdam, manifestazionedi ben altra rilevanza internazionale,hanno partecipato un migliaio diaziende espositrici e poco meno di40.000 operatori, provenienti da tuttaEuropa e, in discreta percentuale,anche dal resto del mondo. D’accordoessere ambiziosi, ma forse un po’ direalismo in più non guasterebbe, spe-cialmente nei periodi di vacchemagre.

Tutti intorno al totemC’è da dire che il realismo salta fuorinon appena si passa alle cose più pra-tiche. Il padiglione prenotato potreb-be ospitare a malapena poco più di uncentinaio di espositori (è lo stessooccupato dall’ultimo Photoshow),anche perché la zona centrale di unmigliaio di metri quadri sarà occupatodal “Totem”, descritto come “unatorre interattiva alta dieci metri, com-pleta di quattro megaschermi, dimo-strazione visiva delle molteplici appli-

Un imponente totem dell’innovazione tecnologica e culturale sarà il centro vitale della prossima edizione dell’IBTS,programmata da Fiera Milano per il prossimo mese di novembre

Segnali di fumo,sperando nell’arrosto

Un momento della primaconferenza stampa di pre-sentazione dell’edizione2005 dell’IBTS

Il totem tecnologico che racchiuderà tutto lo scibile dell’IBTSSegnali di fumo,sperando nell’arrosto

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cazioni dell’innovazione tecnologica. Ilpalco alla base della Torre sarà il fulcrodell’attività di divulgazione, aggiorna-mento e spettacolo”, e l’intenzione diBombonati è quella di “racchiudere inquesta torre tutto lo scibile dellafiera.”L’impressione è che si prenda comemodello una manifestazione comeImagina piuttosto che l’IBC diAmsterdam. Imagina però non hasaputo dare uno spazio adeguato allacrescente domanda degli espositori,preferendo concentrarsi sulle confe-renze, spesso di interesse più accade-mico, che pratico, un po’ quello chesembra avere in mente Maria GraziaMattei, che si conferma responsabiledei convegni. Mattei vede questi even-ti collegati all’IBTS come “momenti diriflessione sui valori d’uso, non sui pro-dotti che già occupano l’area espositi-va, e il loro fine vuol essere offrire ele-menti di orientamento in uno scenarioche sta cambiando.” A conferma diquesta tendenza, il testimonial invitatoalla presentazione era Joi Ito, presen-tato come “guru” delle nuove culturedigitali mobili, un personaggio di famainternazionale, che però ha dimostratouna conoscenza piuttosto approssima-tiva della situazione italiana ed euro-pea in generale. Infatti, Ito ritiene chela televisione interattiva in Europa,Italia compresa, abbia per il pubblicoun’importanza maggiore rispetto aicellulari, considerazione che può esse-re condivisa soltanto se si considerino inostri strabordanti reality show un ful-

gido esempio di televisione interattiva.

Considerazioni finaliNota positiva. Fiera Milano si occupe-rà in toto dell’evento, ponendosicome interlocutore unico per tutti iservizi. Come ha detto Peraboni:“abbiamo accorciato la catena dicomando. Lo spirito è quello di nonsederci sugli allori, ma mettere a dis-posizione la nostra esperienza perfavorire l’allargamento del mercato”.Battute a parte (quella degli allori èproprio infelice, considerando l’attua-le stato di salute dell’IBTS), almeno gliespositori sapranno esattamente conchi prendersela.

Nota negativa. Premesso che FieraMilano è una società per azioni quota-ta alla Borsa di Milano, il potenzialeespositore provi a immaginare chipagherà i maggiori costi che compor-tano iniziative come il CustomerRelationship Management, il totemtecnologico e i vari convegni che trat-teranno di argomenti di dubbio inte-resse per i potenziali compratori.Senza contare poi che Fiera Milano haappena inaugurato il faraonico nuovopolo fieristico e che lo dovrà prima opoi anche ripagare.

Si può leggere la presentazione dell’e-dizione 2005 all’indirizzo www.ibts.info

Con lo slogan Analogicamente digita-le è iniziata la lunga marcia verso l’edi-zione 2005 dell’IBTS, la prima organiz-zata da Fiera Milano e che si terrà dal3 al 6 novembre. Alcune anticipazionisulla manifestazione sono state fornitenel corso di una conferenza stampa acui ha preso parte anche CorradoPeraboni, direttore generale diFondazione Fiera Milano, la societàche ha acquisito il marchio IBTS.Direttore della manifestazione è statonominato Roberto Bombonati, ilquale ha delineato la nuova strategiache si articolerà in: “iniziative impor-tanti, come un intenso CustomerRelationship Management (CRM)applicato per la prima volta a un even-to fieristico broadcast che lavorandosu un database di 10.000 aziende e60.000 visitatori garantirà il giustoequilibrio fra domanda e offerta,un’attività di promozione non stop eun aggiornamento costante e conti-nuativo di espositori.”Bombonati si propone poi di riqualifi-care la manifestazione incrementandoil numero complessivo degli esposito-ri ed in particolare quelli provenienti

dai Paesi esteri e appartenenti a nuovisettori merceologici. Tra le nuove areedi interesse individuate da Bombonatici sono il web bancario, la medicina, lapubblica amministrazione, le piccole emedie imprese e, non poteva manca-re, la televisione interattiva.Concretamente, il CRM finora sembraessere consistito in due incontri, unocon i possibili espositori (pochini epiuttosto mal disposti, per la verità) el’altro con i rappresentanti dellacomunicazione, compresi quelli dellastampa più o meno specializzata (piùnumerosi, era un pranzo…). Difficiletrovare traccia di quanto scaturito nelcorso di questi incontri in quanto èstato detto alla conferenza stampa, acominciare dalle obiezioni sulla datascelta per l’evento, giudicata dallamaggior parte degli operatori troppoa ridosso della fine dell’anno fiscale.Prima di procedere oltre, soffermia-moci un solo momento sui numeri datida Bombonati. I 60.000 contatti pro-vengono dal database dell’IBTS esono il frutto di 15 anni di attività.Anche ammesso che siano ancoraattuali, forse un’occhiata al di fuori dei

confini nazionali aiuterebbe a inqua-drare meglio anche la situazione italia-na. Tanto per fare un paragone all’ulti-mo IBC di Amsterdam, manifestazionedi ben altra rilevanza internazionale,hanno partecipato un migliaio diaziende espositrici e poco meno di40.000 operatori, provenienti da tuttaEuropa e, in discreta percentuale,anche dal resto del mondo. D’accordoessere ambiziosi, ma forse un po’ direalismo in più non guasterebbe, spe-cialmente nei periodi di vacchemagre.

Tutti intorno al totemC’è da dire che il realismo salta fuorinon appena si passa alle cose più pra-tiche. Il padiglione prenotato potreb-be ospitare a malapena poco più di uncentinaio di espositori (è lo stessooccupato dall’ultimo Photoshow),anche perché la zona centrale di unmigliaio di metri quadri sarà occupatodal “Totem”, descritto come “unatorre interattiva alta dieci metri, com-pleta di quattro megaschermi, dimo-strazione visiva delle molteplici appli-

Un imponente totem dell’innovazione tecnologica e culturale sarà il centro vitale della prossima edizione dell’IBTS,programmata da Fiera Milano per il prossimo mese di novembre

Segnali di fumo,sperando nell’arrosto

Un momento della primaconferenza stampa di pre-sentazione dell’edizione2005 dell’IBTS

Il totem tecnologico che racchiuderà tutto lo scibile dell’IBTSSegnali di fumo,sperando nell’arrosto

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la variante AVC del metodo Mpeg-4,nota anche con la sigla H264, sidovrebbe riuscire a trasmettere unsegnale in alta definizione con lametà della banda richiesta dal classi-co Mpeg-2. Per queste ragioni, ancheEuro1080 ha già annunciato l’inten-zione di passare al nuovo formato,inizialmente trasmettendo conentrambi i metodi per passare poidefinitivamente allo standard Mpeg-4 nel giro di due o tre anni. Non solo,riducendo il bitrate è possibile ipotiz-zare anche l’uso dei multiplex per ildigitale terrestre, ipotesi presa inseria considerazione dalle emittentifrancesi, anche se contrastata dal loroGoverno. Tra gli storici broadcaster europei,soltanto la BBC ha una strategia bendefinita e ha fissato nel 2010 la datadi completamento della transazioneall’alta definizione, pur senza specifi-care le tappe. BBC è un caso piutto-sto atipico nel panorama europeopoiché ha fatto della produzione diprogrammi televisivi di qualità (inparticolare documentari) una consi-stente fonte di ricavi. Per fare unesempio, nell’ultimo anno l’emittenteinglese ha investito quasi 110 milionidi euro nella produzione di program-mi e ne ha ricavati oltre 160 dalla ven-dita dei diritti ad altre emittenti, prin-cipalmente statunitensi e giapponesi,che per inciso comprano oramai solomateriale in alta definizione. I set top box attesi per il prossimoautunno dovrebbero comunqueessere in grado di trattare entrambi i

metodi di compressione e supporta-re anche il formato 720p. Come erastato evidenziato da uno studio com-missionato dall’EBU, sul piano dellaqualità delle immagini questo forma-to garantisce comunque un nettomiglioramento rispetto all’attualestandard PAL. Anche se l’aumentodel numero di linee da 576 a 720potrebbe apparire poco significativo,occorre tener presente che il segnalePAL è interlacciato e quindi la risolu-zione verticale reale corrisponde apoco più della metà del numero dilinee. Inoltre, i classici test di visionehanno evidenziato come sia necessa-rio uno schermo da più di 50 pollici didiagonale per riuscire ad apprezzare

appieno la differenza. Dal punto divista di chi propone l’alta definizioneè però più facile “vendere” la risolu-zione di 1080 linee rispetto alle 720,anche se poi la maggior parte deitelespettatori non ha a disposizioneapparecchiature tali da potergli per-mettere di apprezzare fino in fondo ladifferenza.

Uno sguardo oltreoceanoIncurante di questo fatto, il networkstatunitense Fox ha scelto il formato720p per la trasmissione degli eventisportivi e dallo scorso autunno offreuna completa copertura in alta defini-zione del campionato di football

Muovendosi in ordine un po’ sparso, alcuni broadcaster del vecchio continente stanno pianificando il lancio di canalidedicati alla trasmissione di programmi in alta definizione, alcuni dei quali saranno in funzione già entro la fine di que-sto anno

L’alta definizione che verràA partire dal prossimo mese di giugni, Euro1080 attiverà un nuovo canale in alta definizione

La televisione in alta definizione èuna di quelle tecnologie che sta regi-strando i più alti tassi di crescita inGiappone e Stati Uniti, mercati in cuila diffusione dei programmi via cavoo satellite è iniziata già da qualcheanno. Come sostiene GabrielFehervari, ceo della belga Euro1080:“è ormai un luogo comune che se haivisto l’alta definizione non torni piùindietro, ma devi prima poterla vede-re. Mettere alla portata del pubblicol’alta definizione è proprio la nostraragion d’essere”. Euro1080 ha inizia-to a trasmettere lo scorso anno dalsatellite Astra il canale HD1 e contadi affiancarlo, a partire da giugno diquest’anno, con un altro canale, HD2,che trasmetterà con la formula delpay-per-view. Gli eventi sportivi e glispettacoli in genere costituiscono laquasi totalità della programmazionedi Euro1080, contenuti che assieme aifilm rappresentano il mezzo miglioreper poter apprezzare l’elevata qualitàdelle immagini tipica dell’alta defini-zione. Nonostante l’ottimismo diFehervari, il bilancio del primo annodi attività di Euro1080 non è stato poi

così brillante, almeno dal punto divista del ritorno economico. A frontedi un obbiettivo di 100.000 card perl’accesso ai canali, ne sono state ven-dute soltanto poco più di 60.000 e diqueste solo un terzo sono state effet-tivamente attivate. Va però sottoli-neato come la società non abbia rice-vuto neanche un euro di sovvenzioneda parte dell’Unione Europea, non-ostante l’attività promozionale svoltada Euro1080. Discorso analogo perquanto riguarda i fabbricanti di tele-visori ad alta definizione e video-proiettori: soltanto Pioneer ha rispet-tato i patti mentre tutti gli altri utiliz-zano illecitamente il segnale diffusoda Euro1080 per vendere i propriprodotti, secondo quando dichiaraun po’ contrariata l’azienda belga.

Progresso non progressivoPer i primi esperimenti di distribuzio-ne di video in alta definizione, il for-mato preferenziale scelto dagli euro-pei pare proprio che sia il 1080i, dovela i sta appunto per interfacciato,tutto ciò onostante l’European

Broadcasting Union (EBU) si siaespressa a favore dei formati pro-gressivi, proponendo addiritturacome formato ideale l’ancora inesi-stente 1080p a 50 fps, quasi a volerprender tempo. Il formato 1080i èquello utilizzato dalla belga Euro1080e dalla tedesca Premiere che inizieràa trasmettere dal prossimo mese dinovembre. Probabilmente, questoformato sarà quello preferenzialeanche per le emittenti francesi che siapprestano a lanciare il servizio entrol’anno e da SKY nel 2006. Per quanto riguarda il metodo dicompressione, Euro1080 ha iniziatoutilizzando il classico Mpeg-2, sem-plicemente per il fatto che all’epocadel lancio del servizio non esistevanoset-top-box Mpeg-4 a costi abborda-bili e anche gli encoder non erano ingrado di offrire prestazioni particolar-mente interessanti. L’arrivo dei primidecoder Mpeg-4 è previsto entrol’anno e su questo contano sia i fran-cesi di TF1 che i tedeschi di Premiereper riuscire a sfruttare al meglio labanda disponibile da satellite (si vedail riquadro Evoluzione continua). Con

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la variante AVC del metodo Mpeg-4,nota anche con la sigla H264, sidovrebbe riuscire a trasmettere unsegnale in alta definizione con lametà della banda richiesta dal classi-co Mpeg-2. Per queste ragioni, ancheEuro1080 ha già annunciato l’inten-zione di passare al nuovo formato,inizialmente trasmettendo conentrambi i metodi per passare poidefinitivamente allo standard Mpeg-4 nel giro di due o tre anni. Non solo,riducendo il bitrate è possibile ipotiz-zare anche l’uso dei multiplex per ildigitale terrestre, ipotesi presa inseria considerazione dalle emittentifrancesi, anche se contrastata dal loroGoverno. Tra gli storici broadcaster europei,soltanto la BBC ha una strategia bendefinita e ha fissato nel 2010 la datadi completamento della transazioneall’alta definizione, pur senza specifi-care le tappe. BBC è un caso piutto-sto atipico nel panorama europeopoiché ha fatto della produzione diprogrammi televisivi di qualità (inparticolare documentari) una consi-stente fonte di ricavi. Per fare unesempio, nell’ultimo anno l’emittenteinglese ha investito quasi 110 milionidi euro nella produzione di program-mi e ne ha ricavati oltre 160 dalla ven-dita dei diritti ad altre emittenti, prin-cipalmente statunitensi e giapponesi,che per inciso comprano oramai solomateriale in alta definizione. I set top box attesi per il prossimoautunno dovrebbero comunqueessere in grado di trattare entrambi i

metodi di compressione e supporta-re anche il formato 720p. Come erastato evidenziato da uno studio com-missionato dall’EBU, sul piano dellaqualità delle immagini questo forma-to garantisce comunque un nettomiglioramento rispetto all’attualestandard PAL. Anche se l’aumentodel numero di linee da 576 a 720potrebbe apparire poco significativo,occorre tener presente che il segnalePAL è interlacciato e quindi la risolu-zione verticale reale corrisponde apoco più della metà del numero dilinee. Inoltre, i classici test di visionehanno evidenziato come sia necessa-rio uno schermo da più di 50 pollici didiagonale per riuscire ad apprezzare

appieno la differenza. Dal punto divista di chi propone l’alta definizioneè però più facile “vendere” la risolu-zione di 1080 linee rispetto alle 720,anche se poi la maggior parte deitelespettatori non ha a disposizioneapparecchiature tali da potergli per-mettere di apprezzare fino in fondo ladifferenza.

Uno sguardo oltreoceanoIncurante di questo fatto, il networkstatunitense Fox ha scelto il formato720p per la trasmissione degli eventisportivi e dallo scorso autunno offreuna completa copertura in alta defini-zione del campionato di football

Muovendosi in ordine un po’ sparso, alcuni broadcaster del vecchio continente stanno pianificando il lancio di canalidedicati alla trasmissione di programmi in alta definizione, alcuni dei quali saranno in funzione già entro la fine di que-sto anno

L’alta definizione che verràA partire dal prossimo mese di giugni, Euro1080 attiverà un nuovo canale in alta definizione

La televisione in alta definizione èuna di quelle tecnologie che sta regi-strando i più alti tassi di crescita inGiappone e Stati Uniti, mercati in cuila diffusione dei programmi via cavoo satellite è iniziata già da qualcheanno. Come sostiene GabrielFehervari, ceo della belga Euro1080:“è ormai un luogo comune che se haivisto l’alta definizione non torni piùindietro, ma devi prima poterla vede-re. Mettere alla portata del pubblicol’alta definizione è proprio la nostraragion d’essere”. Euro1080 ha inizia-to a trasmettere lo scorso anno dalsatellite Astra il canale HD1 e contadi affiancarlo, a partire da giugno diquest’anno, con un altro canale, HD2,che trasmetterà con la formula delpay-per-view. Gli eventi sportivi e glispettacoli in genere costituiscono laquasi totalità della programmazionedi Euro1080, contenuti che assieme aifilm rappresentano il mezzo miglioreper poter apprezzare l’elevata qualitàdelle immagini tipica dell’alta defini-zione. Nonostante l’ottimismo diFehervari, il bilancio del primo annodi attività di Euro1080 non è stato poi

così brillante, almeno dal punto divista del ritorno economico. A frontedi un obbiettivo di 100.000 card perl’accesso ai canali, ne sono state ven-dute soltanto poco più di 60.000 e diqueste solo un terzo sono state effet-tivamente attivate. Va però sottoli-neato come la società non abbia rice-vuto neanche un euro di sovvenzioneda parte dell’Unione Europea, non-ostante l’attività promozionale svoltada Euro1080. Discorso analogo perquanto riguarda i fabbricanti di tele-visori ad alta definizione e video-proiettori: soltanto Pioneer ha rispet-tato i patti mentre tutti gli altri utiliz-zano illecitamente il segnale diffusoda Euro1080 per vendere i propriprodotti, secondo quando dichiaraun po’ contrariata l’azienda belga.

Progresso non progressivoPer i primi esperimenti di distribuzio-ne di video in alta definizione, il for-mato preferenziale scelto dagli euro-pei pare proprio che sia il 1080i, dovela i sta appunto per interfacciato,tutto ciò onostante l’European

Broadcasting Union (EBU) si siaespressa a favore dei formati pro-gressivi, proponendo addiritturacome formato ideale l’ancora inesi-stente 1080p a 50 fps, quasi a volerprender tempo. Il formato 1080i èquello utilizzato dalla belga Euro1080e dalla tedesca Premiere che inizieràa trasmettere dal prossimo mese dinovembre. Probabilmente, questoformato sarà quello preferenzialeanche per le emittenti francesi che siapprestano a lanciare il servizio entrol’anno e da SKY nel 2006. Per quanto riguarda il metodo dicompressione, Euro1080 ha iniziatoutilizzando il classico Mpeg-2, sem-plicemente per il fatto che all’epocadel lancio del servizio non esistevanoset-top-box Mpeg-4 a costi abborda-bili e anche gli encoder non erano ingrado di offrire prestazioni particolar-mente interessanti. L’arrivo dei primidecoder Mpeg-4 è previsto entrol’anno e su questo contano sia i fran-cesi di TF1 che i tedeschi di Premiereper riuscire a sfruttare al meglio labanda disponibile da satellite (si vedail riquadro Evoluzione continua). Con

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americano. Secondo Andrew Setos,che si è occupato in prima personaper Fox dell’aspetto tecnico, quelloche è emerso da questa pur breveesperienza è che non si può fornireun servizio in alta definizione sacrifi-cando sulla qualità, utilizzando cioèmeno telecamere, effetti e grafica:“Non si possono produrre program-mi al di sotto degli standard ai quali èabituato il pubblico. Le buone notiziesono però che il costo di produzionein alta definizione sta raggiungendoquello della definizione standard dialto livello e le apparecchiature offro-no potenzialità quasi complete.”Anche Fox sta utilizzando la com-pressione Mpeg-2 e, nonostantequesto comporti l’utilizzo di ben 16

trasponder perriuscire a copriretutte le partite chesi svolgono in con-temporanea, Setosnon ritiene strate-gico il passaggioad altri formati:“Mpeg-4 non dàreali vantaggi alconsumatore per-ché non offre diper sé una qualitàmigliore. Del resto,si è continuato per50 anni con lo standard Ntsc e non sivede quindi perché non si possaandare avanti ancora con l’Mpeg-2.”In effetti, cambiare il formato di com-

La compressione dei segnali video è uno dei pochi setto-ri nei quali l’industria europea può ancora competere adarmi pari con statunitensi e giapponesi, questo graziesoprattutto a Thomson/GrassValley che occupa il secon-do gradino a livello mondiale per quanto riguarda la dis-tribuzione da satellite e il primo posto in Europa nel set-tore della compressione di materiale per contributi.Questo della compressione è uno dei settori che registraancora percentuali di crescita a due cifre: si stima cheentro cinque anni sia destinato a raddoppiare, raggiun-gendo la cifra di due miliardi di dollari. Come spiega EricGallier, direttore marketing della divisione video com-pression networking della Thomson, la crescita è sempli-cemente di natura fisiologica: “Noi stiamo introducendoora i primi encoder Mpeg-4 AVC e prevediamo un sensi-bile miglioramento dell’efficienza già dalla secondagenerazione, prevista per il 2006.” Se si guarda a quella che è stata l’evoluzione del formatoMpeg-2 dalla sua prima apparizione fino ai giorni nostri,ci si rende conto di come si sia potuta migliorare sensi-bilmente l’efficienza della compressione con l’introduzio-ne di tecniche come il multiplex statistico e la pre-analisidelle sequenze con compressione dual pass, sviluppi aiquali Thomson ha contribuito in maniera significativa.Secondo Gallier, “Ci sono voluti dieci anni per raggiun-gere questi risultati con l’Mpeg-2, e proprio grazie all’e-sperienza maturata saranno sufficienti un paio d’anni per

raggiungere le prestazioni ottimali con l’Mpeg-4.” Ciòche finora ha rallentato la diffusione del formato Mpeg-4è la notevole complessità della codifica che, a detta diGallier, è almeno dieci volte superiore a quelladell’Mpeg-2, tutto ciò a fronte di un miglioramento del-l’efficienza di circa il 50%, valore che si traduce nella pos-sibilità di trasmettere materiale video in alta definizionecon un bit rate dimezzato. L’obbiettivo di Thomson è diarrivare a un bitrate di 6 Mbps per materiale di originecinematografica e 9 Mbps per la trasmissione di eventisportivi; questi valori non sono poi molto distanti da quel-li caratteristici dei collegamenti a larga banda e si stimache in due o tre anni anche la trasmissione di video in altadefinizione possa sfruttare questo canale. Come sottoli-nea Gallier, nell’arco di dieci anni, la banda che una voltaera necessaria per la trasmissione di segnali video in defi-nizione standard è oggi più che sufficiente per l’alta.Nonostante le sue ottime potenzialità, Thomson nonprevede che l’Mpeg-4 AVC potrà rimpiazzare completa-mente l’attuale Mpeg-2 e questo per ragioni di naturasquisitamente tecnica. Il ritardo tipico degli attuali enco-der è, infatti, di quasi due secondi, tempo necessario perpoter effettuare la pre-analisi del segnale, indispensabileper ottenere risultati ottimali. Inoltre per avere buoneprestazioni è necessario utilizzare GOP relativamente lun-ghi, altrimenti le prestazioni sono simili a quelle dellacodifica Mpeg-2. In sostanza, il formato Mpeg-4 AVC nonè adatto alla compressione di segnali video per contribu-ti o dirette, ma solo per la distribuzione, almeno questo èquanto sostiene Thomson. Vista la sua esperienza inmateria, c’è da crederci.

Il decoder per alta definizione della Quali-TV (distribuito da Audiogamma)

A parità di qualità, i nuovi encoder richiedono un bit rate inferiore

8

Un encoder ViBE della Thomson: il supporto per il formato Mpeg-4 AVC in alta definizione è previsto entro l’anno

Evoluzione continua

pressione in corsa, potrebbe rischiaredi essere molto controproducente,Negli Stati uniti, l’alta definizione puòessere considerata una realtà acquisi-ta, con un’offerta di una quarantina dicanali in funzione e una buona fettadei televisori venduti, circa il 20%, giàin grado di ricevere segnali video inalta definizione. Se tutto procede airitmi attuali, entro l’anno questi appa-recchi saranno presenti nel 10% dellaabitazioni statunitensi, vale a direcirca 10 milioni di case.

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americano. Secondo Andrew Setos,che si è occupato in prima personaper Fox dell’aspetto tecnico, quelloche è emerso da questa pur breveesperienza è che non si può fornireun servizio in alta definizione sacrifi-cando sulla qualità, utilizzando cioèmeno telecamere, effetti e grafica:“Non si possono produrre program-mi al di sotto degli standard ai quali èabituato il pubblico. Le buone notiziesono però che il costo di produzionein alta definizione sta raggiungendoquello della definizione standard dialto livello e le apparecchiature offro-no potenzialità quasi complete.”Anche Fox sta utilizzando la com-pressione Mpeg-2 e, nonostantequesto comporti l’utilizzo di ben 16

trasponder perriuscire a copriretutte le partite chesi svolgono in con-temporanea, Setosnon ritiene strate-gico il passaggioad altri formati:“Mpeg-4 non dàreali vantaggi alconsumatore per-ché non offre diper sé una qualitàmigliore. Del resto,si è continuato per50 anni con lo standard Ntsc e non sivede quindi perché non si possaandare avanti ancora con l’Mpeg-2.”In effetti, cambiare il formato di com-

La compressione dei segnali video è uno dei pochi setto-ri nei quali l’industria europea può ancora competere adarmi pari con statunitensi e giapponesi, questo graziesoprattutto a Thomson/GrassValley che occupa il secon-do gradino a livello mondiale per quanto riguarda la dis-tribuzione da satellite e il primo posto in Europa nel set-tore della compressione di materiale per contributi.Questo della compressione è uno dei settori che registraancora percentuali di crescita a due cifre: si stima cheentro cinque anni sia destinato a raddoppiare, raggiun-gendo la cifra di due miliardi di dollari. Come spiega EricGallier, direttore marketing della divisione video com-pression networking della Thomson, la crescita è sempli-cemente di natura fisiologica: “Noi stiamo introducendoora i primi encoder Mpeg-4 AVC e prevediamo un sensi-bile miglioramento dell’efficienza già dalla secondagenerazione, prevista per il 2006.” Se si guarda a quella che è stata l’evoluzione del formatoMpeg-2 dalla sua prima apparizione fino ai giorni nostri,ci si rende conto di come si sia potuta migliorare sensi-bilmente l’efficienza della compressione con l’introduzio-ne di tecniche come il multiplex statistico e la pre-analisidelle sequenze con compressione dual pass, sviluppi aiquali Thomson ha contribuito in maniera significativa.Secondo Gallier, “Ci sono voluti dieci anni per raggiun-gere questi risultati con l’Mpeg-2, e proprio grazie all’e-sperienza maturata saranno sufficienti un paio d’anni per

raggiungere le prestazioni ottimali con l’Mpeg-4.” Ciòche finora ha rallentato la diffusione del formato Mpeg-4è la notevole complessità della codifica che, a detta diGallier, è almeno dieci volte superiore a quelladell’Mpeg-2, tutto ciò a fronte di un miglioramento del-l’efficienza di circa il 50%, valore che si traduce nella pos-sibilità di trasmettere materiale video in alta definizionecon un bit rate dimezzato. L’obbiettivo di Thomson è diarrivare a un bitrate di 6 Mbps per materiale di originecinematografica e 9 Mbps per la trasmissione di eventisportivi; questi valori non sono poi molto distanti da quel-li caratteristici dei collegamenti a larga banda e si stimache in due o tre anni anche la trasmissione di video in altadefinizione possa sfruttare questo canale. Come sottoli-nea Gallier, nell’arco di dieci anni, la banda che una voltaera necessaria per la trasmissione di segnali video in defi-nizione standard è oggi più che sufficiente per l’alta.Nonostante le sue ottime potenzialità, Thomson nonprevede che l’Mpeg-4 AVC potrà rimpiazzare completa-mente l’attuale Mpeg-2 e questo per ragioni di naturasquisitamente tecnica. Il ritardo tipico degli attuali enco-der è, infatti, di quasi due secondi, tempo necessario perpoter effettuare la pre-analisi del segnale, indispensabileper ottenere risultati ottimali. Inoltre per avere buoneprestazioni è necessario utilizzare GOP relativamente lun-ghi, altrimenti le prestazioni sono simili a quelle dellacodifica Mpeg-2. In sostanza, il formato Mpeg-4 AVC nonè adatto alla compressione di segnali video per contribu-ti o dirette, ma solo per la distribuzione, almeno questo èquanto sostiene Thomson. Vista la sua esperienza inmateria, c’è da crederci.

Il decoder per alta definizione della Quali-TV (distribuito da Audiogamma)

A parità di qualità, i nuovi encoder richiedono un bit rate inferiore

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Un encoder ViBE della Thomson: il supporto per il formato Mpeg-4 AVC in alta definizione è previsto entro l’anno

Evoluzione continua

pressione in corsa, potrebbe rischiaredi essere molto controproducente,Negli Stati uniti, l’alta definizione puòessere considerata una realtà acquisi-ta, con un’offerta di una quarantina dicanali in funzione e una buona fettadei televisori venduti, circa il 20%, giàin grado di ricevere segnali video inalta definizione. Se tutto procede airitmi attuali, entro l’anno questi appa-recchi saranno presenti nel 10% dellaabitazioni statunitensi, vale a direcirca 10 milioni di case.

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SMS e MMS sostituiscono il canale di ritorno come è stato pensato fino a oggi, per le trasmissioni digitali ma ancheper quelle analogiche.

TTeelleePPrreemmiiuumm ee ll’’iinntteerraattttiivviittàà::nnuuoovvee ddiinnaammiicchhee ppeerr iill mmeezzzzootteelleevviissiivvooNon sono molti i momenti che hannosegnato la storia della televisione, dalpunto di vista tecnico. Infatti, dalbianco e nero, nel tempo si è passatial colore, alla stereofonia, alle trasmis-sioni via cavo e satellite, prima analo-giche e poi digitali e l’ultimo tratto distoria che è attuale e che stiamo per-correndo ancora come pionieri, corri-sponde all’inizio delle trasmissionitelevisive digitali terrestri.

Per gli studiosi Gli archeologi della televisione date-ranno a questo periodo un importan-te traguardo tecnico ma anche di lin-guaggio televisivo che in questomomento rischia di essere fagocitatodall’importanza dell’inizio delle tra-smissioni terrestri in digitale, cioè l’ini-zio della interattività tra mezzo televi-sivo e spettatore.Il panorama che si profila per l'interat-tività è abbastanza chiaro, infatti, tuttii principali attori del comparto broad-cast si stanno organizzando per otte-nere i maggiori profitti dal canale diritorno.

Per il mezzo televisivol nuovo mezzo digitale promettegrandi sperimentazioni e creatività alivello di programmi qualora sfrutti lavera natura dell’interattività (pubblici-

tà compresa) e nuovi ricavi per ilbroadcaster che ’riceve’ il canale diritorno che, fino a oggi, è stato gesti-to proponendo di collegare il famososet top box digitale a una linea tele-fonica che veicola le ’risposte’ dello

La partecipazione del pubblico e l’interattività TV sono subito applicabili con l’integrazione di SMS e MMS

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SMS e MMS sostituiscono il canale di ritorno come è stato pensato fino a oggi, per le trasmissioni digitali ma ancheper quelle analogiche.

TTeelleePPrreemmiiuumm ee ll’’iinntteerraattttiivviittàà::nnuuoovvee ddiinnaammiicchhee ppeerr iill mmeezzzzootteelleevviissiivvooNon sono molti i momenti che hannosegnato la storia della televisione, dalpunto di vista tecnico. Infatti, dalbianco e nero, nel tempo si è passatial colore, alla stereofonia, alle trasmis-sioni via cavo e satellite, prima analo-giche e poi digitali e l’ultimo tratto distoria che è attuale e che stiamo per-correndo ancora come pionieri, corri-sponde all’inizio delle trasmissionitelevisive digitali terrestri.

Per gli studiosi Gli archeologi della televisione date-ranno a questo periodo un importan-te traguardo tecnico ma anche di lin-guaggio televisivo che in questomomento rischia di essere fagocitatodall’importanza dell’inizio delle tra-smissioni terrestri in digitale, cioè l’ini-zio della interattività tra mezzo televi-sivo e spettatore.Il panorama che si profila per l'interat-tività è abbastanza chiaro, infatti, tuttii principali attori del comparto broad-cast si stanno organizzando per otte-nere i maggiori profitti dal canale diritorno.

Per il mezzo televisivol nuovo mezzo digitale promettegrandi sperimentazioni e creatività alivello di programmi qualora sfrutti lavera natura dell’interattività (pubblici-

tà compresa) e nuovi ricavi per ilbroadcaster che ’riceve’ il canale diritorno che, fino a oggi, è stato gesti-to proponendo di collegare il famososet top box digitale a una linea tele-fonica che veicola le ’risposte’ dello

La partecipazione del pubblico e l’interattività TV sono subito applicabili con l’integrazione di SMS e MMS

innovare ora, senza rincorrere i propriconcorrenti tra qualche mese, di farlosenza alcuna limitazione tecnologica,e di dare ampio margine alla propriacreatività.Mischiare le carte dei vecchi pro-grammi TV coi nuovi jolly dell’interat-tività renderà il gioco della TV moltopiù accattivante, e chi sarà in gradoprima degli altri di interiorizzare que-ste dinamiche riuscirà anche a rende-re indolore il passaggio dall’analogi-co al digitale della propria aziendaTV, grazie, appunto, all’interattività.Anzi, se da un lato il broadcaster’medio’ è solo spaventato dalla trans-izione al digitale che per lui equivalepraticamente a un solo esborso perdotarsi di tecnologie inizialmente inu-tili e costose, l’alternativa diTelePremium si caratterizza comeunica voce in grado di creare un ROIimmediato; la vera sfida a questopunto è solo nell’inventare dei pro-grammi interattivi.Le tecnologie di TelePremium checonsentono ai broadcaster di arrivareal traguardo dell’interattività in modoindolore, secondo la filosofia del’chiavi in mano’, sono raccolte dalbrand ’iTValue’: si basano su hardwa-re di solito già presente presso lestrutture televisive e software in gradodi implementare i contenuti interattivisia sui programmi già in onda, che su

Monitor n° 248 - marzo 2005

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programmazioni del tutto nuove epensate in funzione della partecipa-zione diretta del pubblico da casa.

Per la TV analogicaSecondo questa direttrice e ancorapiù interessante da rilevare è che lesoluzioni per l’interattività televisiva

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spettatore alle istanze sollevate dallaprogrammazione interattiva.

Per un nuovo canale di ritorno

In attesa di vedere come gestire ilcanale di ritorno, una promettenteazienda italiana scavalca d’un balzoquesto modello e vanta tre puntidistintivi: fin dall’inizio: 1) profonderadici di competenza broadcast e ITconiugate, 2) una solida esperienzaalle spalle, nei paesi europei, per veri-ficare le tecnologie e i modelli di busi-ness e 3) un modo intelligente espiazzante per gestire il canale diritorno. Niente più linea telefonica dalasciare collegata, niente litigi conmamma, papà e fratelli per chi gesti-sce il telecomando e le risposte, nien-te da configurare o da pre-pagare.

Per lo spettatoreL’alternativa tecnologia proposta daTelePremium è l’impiego del telefonocellulare (contando su una base di dif-fusione enorme e su una quasi univer-sale capacità di utilizzo) e di sempliciSMS e MMS per partecipare in modointerattivo coi programmi TV. Oltre ai vantaggi già citati, è facilecapire che questo modello semplificatutte le problematiche legate al cana-le di ritorno ed estende l’interattivitàa tutto il nucleo familiare che può

vivere un’esperienza emotivamentecoinvolgente grazie al cellulare e aiprogrammi interattivi in onda.

Per il broadcaster Il broadcaster, ottiene subito dei van-taggi economici in quanto il messag-gio che lo spettatore invia genera unguadagno immediato che non puòche essere benvenuto per qualsiasiimpresa.Questo nuovo modo di operare con-sentirà a chi ha nuove idee e voglia di

che TelePremium propone sono utiliz-zabili da subito anche nell’ambitodelle normali trasmissioni televisive inanalogico, senza cambiare nulla, esenza essere obbligati ad aspettare lagenesi del digitale. In altre parole, se un broadcaster neldominio analogico inizia a far sue lepiattaforme per l’interattività TV diTelePremium, può da subito comin-

ciare a contare su ritorni di tipo eco-nomico molto interessanti, comedescritto sopra; inoltre, quando itempi saranno maturi per il digitaleterrestre, le stesse soluzioni - iTValue -saranno ancora ugualmente utilizzabi-li nel dominio numerico. La scelta di oggi, insomma, permettedi realizzare dei guadagni con le tra-smissioni analogiche e domani conquelle digitali, senza rivoluzionare gliequilibri esistenti.

Per la formazioneAnche in questa dimensione Tele-Premium ha in serbo delle buonecarte, e si è mossa su più livelli, acominciare dalla formazione diretta,effettuata in prima persona con uncentro di competenza interno allapropria sede e con diversi corsi attiva-ti in collaborazione con partner spe-cializzati nella formazione.Uno per tutti, quello appena partito incollaborazione con l’InternationalCollege of Arts and Sciences che haanche messo a disposizione unaborsa di studio in collaborazione conil Corriere Lavoro.

Per informazioni:www.telepremium.it

La TV si evolve e TelePremium è pronta a fare guadagnare i broadcaster: gli SMS sono un ottimo canale diritorno nelle trasmissioni interattive in ambito analogico e digitale.

TelePremium propone un canale di ritorno rivoluzionario, a riprova di sicuri guadagni.

innovare ora, senza rincorrere i propriconcorrenti tra qualche mese, di farlosenza alcuna limitazione tecnologica,e di dare ampio margine alla propriacreatività.Mischiare le carte dei vecchi pro-grammi TV coi nuovi jolly dell’interat-tività renderà il gioco della TV moltopiù accattivante, e chi sarà in gradoprima degli altri di interiorizzare que-ste dinamiche riuscirà anche a rende-re indolore il passaggio dall’analogi-co al digitale della propria aziendaTV, grazie, appunto, all’interattività.Anzi, se da un lato il broadcaster’medio’ è solo spaventato dalla trans-izione al digitale che per lui equivalepraticamente a un solo esborso perdotarsi di tecnologie inizialmente inu-tili e costose, l’alternativa diTelePremium si caratterizza comeunica voce in grado di creare un ROIimmediato; la vera sfida a questopunto è solo nell’inventare dei pro-grammi interattivi.Le tecnologie di TelePremium checonsentono ai broadcaster di arrivareal traguardo dell’interattività in modoindolore, secondo la filosofia del’chiavi in mano’, sono raccolte dalbrand ’iTValue’: si basano su hardwa-re di solito già presente presso lestrutture televisive e software in gradodi implementare i contenuti interattivisia sui programmi già in onda, che su

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programmazioni del tutto nuove epensate in funzione della partecipa-zione diretta del pubblico da casa.

Per la TV analogicaSecondo questa direttrice e ancorapiù interessante da rilevare è che lesoluzioni per l’interattività televisiva

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spettatore alle istanze sollevate dallaprogrammazione interattiva.

Per un nuovo canale di ritorno

In attesa di vedere come gestire ilcanale di ritorno, una promettenteazienda italiana scavalca d’un balzoquesto modello e vanta tre puntidistintivi: fin dall’inizio: 1) profonderadici di competenza broadcast e ITconiugate, 2) una solida esperienzaalle spalle, nei paesi europei, per veri-ficare le tecnologie e i modelli di busi-ness e 3) un modo intelligente espiazzante per gestire il canale diritorno. Niente più linea telefonica dalasciare collegata, niente litigi conmamma, papà e fratelli per chi gesti-sce il telecomando e le risposte, nien-te da configurare o da pre-pagare.

Per lo spettatoreL’alternativa tecnologia proposta daTelePremium è l’impiego del telefonocellulare (contando su una base di dif-fusione enorme e su una quasi univer-sale capacità di utilizzo) e di sempliciSMS e MMS per partecipare in modointerattivo coi programmi TV. Oltre ai vantaggi già citati, è facilecapire che questo modello semplificatutte le problematiche legate al cana-le di ritorno ed estende l’interattivitàa tutto il nucleo familiare che può

vivere un’esperienza emotivamentecoinvolgente grazie al cellulare e aiprogrammi interattivi in onda.

Per il broadcaster Il broadcaster, ottiene subito dei van-taggi economici in quanto il messag-gio che lo spettatore invia genera unguadagno immediato che non puòche essere benvenuto per qualsiasiimpresa.Questo nuovo modo di operare con-sentirà a chi ha nuove idee e voglia di

che TelePremium propone sono utiliz-zabili da subito anche nell’ambitodelle normali trasmissioni televisive inanalogico, senza cambiare nulla, esenza essere obbligati ad aspettare lagenesi del digitale. In altre parole, se un broadcaster neldominio analogico inizia a far sue lepiattaforme per l’interattività TV diTelePremium, può da subito comin-

ciare a contare su ritorni di tipo eco-nomico molto interessanti, comedescritto sopra; inoltre, quando itempi saranno maturi per il digitaleterrestre, le stesse soluzioni - iTValue -saranno ancora ugualmente utilizzabi-li nel dominio numerico. La scelta di oggi, insomma, permettedi realizzare dei guadagni con le tra-smissioni analogiche e domani conquelle digitali, senza rivoluzionare gliequilibri esistenti.

Per la formazioneAnche in questa dimensione Tele-Premium ha in serbo delle buonecarte, e si è mossa su più livelli, acominciare dalla formazione diretta,effettuata in prima persona con uncentro di competenza interno allapropria sede e con diversi corsi attiva-ti in collaborazione con partner spe-cializzati nella formazione.Uno per tutti, quello appena partito incollaborazione con l’InternationalCollege of Arts and Sciences che haanche messo a disposizione unaborsa di studio in collaborazione conil Corriere Lavoro.

Per informazioni:www.telepremium.it

La TV si evolve e TelePremium è pronta a fare guadagnare i broadcaster: gli SMS sono un ottimo canale diritorno nelle trasmissioni interattive in ambito analogico e digitale.

TelePremium propone un canale di ritorno rivoluzionario, a riprova di sicuri guadagni.

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dimostrava il Powerbook utilizzatoper le demo che era di fabbricazionenon proprio recente. Ancora non èstato definito il prezzo, ma si vociferadi cifre piuttosto interessanti, decisa-mente concorrenziali rispetto a pro-dotti analoghi, e di un’offerta moltoappetitosa per chi già possiede siste-mi Media 100.Dedicata a una fascia di mercato ditutt’altro genere la linea di sistemi dimontaggio integrati Casablanca cheora ha nel sistema Claro il suo model-lo meno costoso, un migliaio di euro(Iva esclusa). Funzionalmente simileai sistemi Avio Dvd, la riduzione diprezzo è stata ottenuta eliminandogli ingressi analogici e offrendo solo ilsupporto per il formato DV. Per ilmodello di fascia più alta, ilCasablanca Solitaire, è invece dispo-nibile la Entertainment Option, unascheda aggiuntiva che trasforma ilsistema in un vero e proprio centromultimediale dotato anche di deco-der per il digitale terrestre con slotper le card e videoregistratore suhard disk. L’altra novità proposta da Antea al

Proseguendo nella strategia dell’al-ternanza, il Photoshow è approdatoquest’anno al Nord occupando duepiani del padiglione 14 di FieraMilano, uno dei più recenti e forseanche per questo non proprio a buonmercato. All’invito degli organizzatorihanno aderito circa 150 espositori e aquelli che in qualche modo hanno ache fare con il settore video, una doz-zina in tutto, era riservato il pianosuperiore, condiviso con un buonnumero di espositori di quelli chesono considerati articoli di “contor-no” (album fotografici, fondali, borse,eccetera). Tra i nomi più importanti del settore,solo JVC e Sony hanno scelto di par-tecipare in prima persona mentrePanasonic era presente presso lostand della Panamed. La classificadegli spazi occupati dai distributoriera guidata dalla Trans Audio Video,seguita a ruota dalla Bogen Imaginge da Antea, CieffeVideo, MediaSolutions, Panatronics e SFC.L’elenco degli espositori legati alvideo era poi completato da Arri,Janiro e Lupo, in rappresentanza dei

produttori di illuminatori. Tutto som-mato, non era quindi certo una diquelle manifestazioni alle quali non èpossibile rinunciare: la scarsa parteci-pazione di espositori più legati al set-tore professionale denota una cre-scente “disaffezione” verso questotipo di eventi, una tendenza cheappare sempre più difficile riuscire acontrastare, come ha evidenziatoanche l’IBTS. L’affluenza di pubblicosi è sempre comunque mantenuta alivelli molto sostenuti, anche se lapercentuale di professionisti non èparsa troppo elevata.

Anche una vera anteprima Farà il suo debutto ufficiale al prossi-mo NAB di Las Vegas la versione solosoftware di Media 100 HD che eramostrata in anteprima allo standdella Antea, storico distributore deisistemi di montaggio video dell’a-zienda che dallo scorso anno è diven-tata una divisione della Optibase. Ilsoftware è destinato in modo specifi-co all’impiego su sistemi portatili enon richiede risorse particolari, come

PS2005. Primizie di stagione Qualche novità anche per i professionisti del video all’ultima edizione del Photoshow, la fiera che tradizionalmenteinaugura la stagione italiana, quest’anno nella più “ricca” versione milanese

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dimostrava il Powerbook utilizzatoper le demo che era di fabbricazionenon proprio recente. Ancora non èstato definito il prezzo, ma si vociferadi cifre piuttosto interessanti, decisa-mente concorrenziali rispetto a pro-dotti analoghi, e di un’offerta moltoappetitosa per chi già possiede siste-mi Media 100.Dedicata a una fascia di mercato ditutt’altro genere la linea di sistemi dimontaggio integrati Casablanca cheora ha nel sistema Claro il suo model-lo meno costoso, un migliaio di euro(Iva esclusa). Funzionalmente simileai sistemi Avio Dvd, la riduzione diprezzo è stata ottenuta eliminandogli ingressi analogici e offrendo solo ilsupporto per il formato DV. Per ilmodello di fascia più alta, ilCasablanca Solitaire, è invece dispo-nibile la Entertainment Option, unascheda aggiuntiva che trasforma ilsistema in un vero e proprio centromultimediale dotato anche di deco-der per il digitale terrestre con slotper le card e videoregistratore suhard disk. L’altra novità proposta da Antea al

Proseguendo nella strategia dell’al-ternanza, il Photoshow è approdatoquest’anno al Nord occupando duepiani del padiglione 14 di FieraMilano, uno dei più recenti e forseanche per questo non proprio a buonmercato. All’invito degli organizzatorihanno aderito circa 150 espositori e aquelli che in qualche modo hanno ache fare con il settore video, una doz-zina in tutto, era riservato il pianosuperiore, condiviso con un buonnumero di espositori di quelli chesono considerati articoli di “contor-no” (album fotografici, fondali, borse,eccetera). Tra i nomi più importanti del settore,solo JVC e Sony hanno scelto di par-tecipare in prima persona mentrePanasonic era presente presso lostand della Panamed. La classificadegli spazi occupati dai distributoriera guidata dalla Trans Audio Video,seguita a ruota dalla Bogen Imaginge da Antea, CieffeVideo, MediaSolutions, Panatronics e SFC.L’elenco degli espositori legati alvideo era poi completato da Arri,Janiro e Lupo, in rappresentanza dei

produttori di illuminatori. Tutto som-mato, non era quindi certo una diquelle manifestazioni alle quali non èpossibile rinunciare: la scarsa parteci-pazione di espositori più legati al set-tore professionale denota una cre-scente “disaffezione” verso questotipo di eventi, una tendenza cheappare sempre più difficile riuscire acontrastare, come ha evidenziatoanche l’IBTS. L’affluenza di pubblicosi è sempre comunque mantenuta alivelli molto sostenuti, anche se lapercentuale di professionisti non èparsa troppo elevata.

Anche una vera anteprima Farà il suo debutto ufficiale al prossi-mo NAB di Las Vegas la versione solosoftware di Media 100 HD che eramostrata in anteprima allo standdella Antea, storico distributore deisistemi di montaggio video dell’a-zienda che dallo scorso anno è diven-tata una divisione della Optibase. Ilsoftware è destinato in modo specifi-co all’impiego su sistemi portatili enon richiede risorse particolari, come

PS2005. Primizie di stagione Qualche novità anche per i professionisti del video all’ultima edizione del Photoshow, la fiera che tradizionalmenteinaugura la stagione italiana, quest’anno nella più “ricca” versione milanese

porto di contrasto di 2000 a 1 ed èadatto per schermi fino a circa quat-tro metri di base. Le dimensioni sonomolto contenute anche perché tutti iconnettori di ingresso sono contenu-ti nel videoprocessore digitale, svi-luppato in collaborazione conFaroudja, collegato al videoproietto-re tramite un cavo con connettoriDVI-D che trasporta un segnale digi-tale progressivo a 1.080 linee e 60fps. In attesa di interessanti novità per laripresa in alta definizione previste peril prossimo NAB (la linea ProHD chedovrebbe essere inizialmente com-

vata alle immagini Program ePreview. Il pannello di controllo rac-chiude tutti i comandi per la commu-tazione delle sorgenti video e laregolazione dei livelli audio, oltre auna manopola jog/shuttle che per-mette il controllo della riproduzionedi clip registrate su un hard diskesterno collegato a una delle dueporte i.Link. Queste stesse porte pos-sono essere utilizzate anche per laregistrazione sincrona di due sorgen-ti collegate agli ingressi primari, sem-pre utilizzando un hard disk con inter-faccia IEEE 1394. Infine, l’AnycastStation integra anche un encoderReal, che permette di creare uno

stream video da distribuire viaInternet, anche a migliaia di spettato-ri utilizzando uno streaming serveresterno. L’altra attrazione dello standSony era costituita dalle videocamereHDV nelle versioni professionale econsumer, entrambe finalmente dis-ponibili.

Lampade firmateGrazie all’impiego di una miscela dinove fosfori differenti, le lampade afluorescenza a luce diurna prodottein esclusiva per la Lupo raggiungonouna resa cromatica del 98% con unatemperatura di colore di 5.400 kelvin.Le lampade assorbono una potenzadi 55 W producendo un’intensitàluminosa equivalente a quelle di unalampada a incandescenza da circa350 W e sono garantite per una dura-ta di almeno 8.000 ore. Gli illuminato-

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Photoshow è il CitiDisk DV, un harddisk portatile con capacità fino a 100GB che si connette direttamenteall’interfaccia FireWire di un camcor-der e registra direttamente nel for-mato nativo del sistema di editingutilizzato. L’avvio della registrazione ècontrollato dallo stesso tasto Recdella telecamera e sono disponibiliadattatori per batterie con attaccoGold Mount e V-Mount; l’alimenta-zione del CitiDisk DV è comunqueaffidata a una batteria integrata allitio, ricaricabile attraverso la stessaporta FireWire, oppure ad una sor-

gente esterna con tensione compre-sa fra 6 e 18 volt. Per chi ancora pre-ferisce utilizzare l’affidabile camcor-der analogico, Antea propone inveceil QuickCapture A2D della nNoviache mette a disposizione ingressi incomposito e S-Video, oltre cheFireWire, e registra video e audio informato DV.

Tutto in una valigettaUno degli oggetti più interessantipresentati allo stand della Sony eral’Anycast Station AWS-G500, unsistema integrato particolarmenteadatto alla gestione dei contributivideo a supporto di presentazioni oconferenze. Il sistema accetta fino aquattro telecamere e due sorgentigrafiche provenienti da computercon risoluzione fino a 1.280 x 1.024pixel, risoluzione disponibile anche inuscita per la videoproiezione. Gliingressi per le telecamere sono inanalogico o DV ed è prevista la pos-sibilità di controllare dalla console ilfunzionamento di modelli compatibi-li con il protocollo Visca montati suteste remotate. Lo schermo riprodu-ce la monitoria di un piccolo studiotelevisivo, i diversi contributi sonovisibili sulla parte inferiore mentre laparte superiore dello schermo è riser-

ri sono disponibili in quattro diverseversioni, da 2 a 12 lampade, e la novi-tà è costituita dal Superlight 3000 conspessore ridotto a soli sei centimetri.Tutti gli illuminatori sono dotati dialette a specchio regolabili chemigliorano la resa luminosa e per cia-scuno è disponibile anche la versionecon dimmer incorporato. L’offertaLupo è completata da due spot che,grazie all’impiego di lampade a scari-ca da 5.400 kelvin, si abbinano per-fettamente con gli illuminatori a fluo-rescenza e sono disponibili in versio-ne da 300 e 800 W. Su richiesta, Lupofornisce gratuitamente anche la con-sulenza per l’allestimento degli studitelevisivi.

L’alta definizione all’estremo

Impiega tre chip D-ILA con risoluzio-ne nativa di 1.920 x 1.080 pixel ilvideoproiettore DLA HD-2K presen-tato al PhotoShow dalla JVC. Il video-proiettore è caratterizzato da un rap-

La versione solo software di Media 100 HD presentata in anteprima dalla Antea al Photoshow

Il minuscolo hard disk portatile per la registrazio-ne di video DV con qualsiasi camcorder

Con l’Anycast Station della Sony è possibile ancheil controllo a distanza di telecamere robotizzate

Più sensibile e meno “rumorosa” l’ultima versionedel camcorder DV della JVC

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L’ingegner Lupo mostra orgoglioso una delle lam-pade fatte fabbricare su misura per i propri illumi-natori

porto di contrasto di 2000 a 1 ed èadatto per schermi fino a circa quat-tro metri di base. Le dimensioni sonomolto contenute anche perché tutti iconnettori di ingresso sono contenu-ti nel videoprocessore digitale, svi-luppato in collaborazione conFaroudja, collegato al videoproietto-re tramite un cavo con connettoriDVI-D che trasporta un segnale digi-tale progressivo a 1.080 linee e 60fps. In attesa di interessanti novità per laripresa in alta definizione previste peril prossimo NAB (la linea ProHD chedovrebbe essere inizialmente com-

vata alle immagini Program ePreview. Il pannello di controllo rac-chiude tutti i comandi per la commu-tazione delle sorgenti video e laregolazione dei livelli audio, oltre auna manopola jog/shuttle che per-mette il controllo della riproduzionedi clip registrate su un hard diskesterno collegato a una delle dueporte i.Link. Queste stesse porte pos-sono essere utilizzate anche per laregistrazione sincrona di due sorgen-ti collegate agli ingressi primari, sem-pre utilizzando un hard disk con inter-faccia IEEE 1394. Infine, l’AnycastStation integra anche un encoderReal, che permette di creare uno

stream video da distribuire viaInternet, anche a migliaia di spettato-ri utilizzando uno streaming serveresterno. L’altra attrazione dello standSony era costituita dalle videocamereHDV nelle versioni professionale econsumer, entrambe finalmente dis-ponibili.

Lampade firmateGrazie all’impiego di una miscela dinove fosfori differenti, le lampade afluorescenza a luce diurna prodottein esclusiva per la Lupo raggiungonouna resa cromatica del 98% con unatemperatura di colore di 5.400 kelvin.Le lampade assorbono una potenzadi 55 W producendo un’intensitàluminosa equivalente a quelle di unalampada a incandescenza da circa350 W e sono garantite per una dura-ta di almeno 8.000 ore. Gli illuminato-

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Photoshow è il CitiDisk DV, un harddisk portatile con capacità fino a 100GB che si connette direttamenteall’interfaccia FireWire di un camcor-der e registra direttamente nel for-mato nativo del sistema di editingutilizzato. L’avvio della registrazione ècontrollato dallo stesso tasto Recdella telecamera e sono disponibiliadattatori per batterie con attaccoGold Mount e V-Mount; l’alimenta-zione del CitiDisk DV è comunqueaffidata a una batteria integrata allitio, ricaricabile attraverso la stessaporta FireWire, oppure ad una sor-

gente esterna con tensione compre-sa fra 6 e 18 volt. Per chi ancora pre-ferisce utilizzare l’affidabile camcor-der analogico, Antea propone inveceil QuickCapture A2D della nNoviache mette a disposizione ingressi incomposito e S-Video, oltre cheFireWire, e registra video e audio informato DV.

Tutto in una valigettaUno degli oggetti più interessantipresentati allo stand della Sony eral’Anycast Station AWS-G500, unsistema integrato particolarmenteadatto alla gestione dei contributivideo a supporto di presentazioni oconferenze. Il sistema accetta fino aquattro telecamere e due sorgentigrafiche provenienti da computercon risoluzione fino a 1.280 x 1.024pixel, risoluzione disponibile anche inuscita per la videoproiezione. Gliingressi per le telecamere sono inanalogico o DV ed è prevista la pos-sibilità di controllare dalla console ilfunzionamento di modelli compatibi-li con il protocollo Visca montati suteste remotate. Lo schermo riprodu-ce la monitoria di un piccolo studiotelevisivo, i diversi contributi sonovisibili sulla parte inferiore mentre laparte superiore dello schermo è riser-

ri sono disponibili in quattro diverseversioni, da 2 a 12 lampade, e la novi-tà è costituita dal Superlight 3000 conspessore ridotto a soli sei centimetri.Tutti gli illuminatori sono dotati dialette a specchio regolabili chemigliorano la resa luminosa e per cia-scuno è disponibile anche la versionecon dimmer incorporato. L’offertaLupo è completata da due spot che,grazie all’impiego di lampade a scari-ca da 5.400 kelvin, si abbinano per-fettamente con gli illuminatori a fluo-rescenza e sono disponibili in versio-ne da 300 e 800 W. Su richiesta, Lupofornisce gratuitamente anche la con-sulenza per l’allestimento degli studitelevisivi.

L’alta definizione all’estremo

Impiega tre chip D-ILA con risoluzio-ne nativa di 1.920 x 1.080 pixel ilvideoproiettore DLA HD-2K presen-tato al PhotoShow dalla JVC. Il video-proiettore è caratterizzato da un rap-

La versione solo software di Media 100 HD presentata in anteprima dalla Antea al Photoshow

Il minuscolo hard disk portatile per la registrazio-ne di video DV con qualsiasi camcorder

Con l’Anycast Station della Sony è possibile ancheil controllo a distanza di telecamere robotizzate

Più sensibile e meno “rumorosa” l’ultima versionedel camcorder DV della JVC

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L’ingegner Lupo mostra orgoglioso una delle lam-pade fatte fabbricare su misura per i propri illumi-natori

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zo/prestazioni particolarmente inte-ressante. Il modello per i camcorderpiù leggeri è composto semplice-mente da un braccio snodato, dotatodi contrappesi che hanno una formache ricorda quella di una penna d’a-quila. Le versioni superiori utilizzanoun braccio con molle simile a quellodelle Steadicam di prima generazio-ne, ma con la differenza che l’attaccoal corpetto è sulla schiena, per cui ilpeso risulta meglio sopportabile. Sempre in tema di supporti, l’aziendadi Caserta ha presentato alPhotoshow i prodotti della DVTec, trai quali merita una segnalazione parti-colare il DV-Rig, uno stabilizzatoreadatto a camcorder di peso inferioreai 3 kg. Il supporto è costituito da unatesta snodata e da un’asta telescopi-ca con un ammortizzatore interno,che si inserisce in una tasca da fissarea cintura, una soluzione geniale per lasua semplicità e perfettamente fun-zionale. Tra gli accessori è previstoanche un supporto a spalla con con-trappeso posteriore che contribuisceal bilanciamento della telecamera; senecessario, il contrappeso può esse-re sostituito dalla batteria per l’ali-mentazione di un faretto o altri dis-positivi.

Conversioni per tutti i gusti

Tra i numerosi prodotti in mostra allostand della Panatronics c’era anche lagamma della TV One, l’azienda statu-nitense che lo scorso autunno haacquistato l’inglese Vine Micro. Unaposizione di rilievo nel catalogo dellaTV One è occupata dai convertitori ditutte le specie possibili, up and downconverter, DVI-VGA, RGB video sca-ler, convertitori da DV ad analogico eSDI e convertitori di standard, tuttiaccomunati da un elevato rapportoqualità/prezzo. Altro marchio distribuito dallaPanatronics è Datavideo: uno deiprodotti più interessanti di questaazienda è il monitor a cristalli liquidiTLM-70 con schermo in formato 16:9da 7 pollici che, oltre a ingressi invideo composito, dispone di connet-tori DV, anch’essi passanti. In mostra

posta da un camcorder da spalla a 3CCD da 1/3” e da un videoregistrato-re, entrambi in formato HDV a 720p),l’altro elemento d’attrazione allostand della JVC era la versione piùrecente del fortunato camcorder con3 CCD da 1/2" siglato GY-DV5100Eche impiega un nuovo chip DSP per iltrattamento dei segnali a 24 bit conconvertitore analogico digitale a 12bit, caratteristiche che si traducono inun miglior rapporto segnale rumoreche raggiunge ora i 62 dB e in unamigliore gamma dinamica. Invariatele altre caratteristiche, come la possi-bilità di utilizzare cassette DV da 270minuti o l’interfaccia Firewire, anchecon ingresso per il modello GY-DV5101E.

Stabilizzare alla francese Il marchio francese L’Aigle si aggiun-

ge al già vasto portfolio della TransAudio Video: l’azienda parigina pro-pone una serie di stabilizzatori pertelecamere di peso fino a 10 kg,caratterizzati da un rapporto prez-

È collocato sulla schiena il supporto per il braccio snodato dello stabilizzatore L’Aigle

Il semplice stabilizzatore DV-Rig, adatto ai cam-corder più leggeri

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zo/prestazioni particolarmente inte-ressante. Il modello per i camcorderpiù leggeri è composto semplice-mente da un braccio snodato, dotatodi contrappesi che hanno una formache ricorda quella di una penna d’a-quila. Le versioni superiori utilizzanoun braccio con molle simile a quellodelle Steadicam di prima generazio-ne, ma con la differenza che l’attaccoal corpetto è sulla schiena, per cui ilpeso risulta meglio sopportabile. Sempre in tema di supporti, l’aziendadi Caserta ha presentato alPhotoshow i prodotti della DVTec, trai quali merita una segnalazione parti-colare il DV-Rig, uno stabilizzatoreadatto a camcorder di peso inferioreai 3 kg. Il supporto è costituito da unatesta snodata e da un’asta telescopi-ca con un ammortizzatore interno,che si inserisce in una tasca da fissarea cintura, una soluzione geniale per lasua semplicità e perfettamente fun-zionale. Tra gli accessori è previstoanche un supporto a spalla con con-trappeso posteriore che contribuisceal bilanciamento della telecamera; senecessario, il contrappeso può esse-re sostituito dalla batteria per l’ali-mentazione di un faretto o altri dis-positivi.

Conversioni per tutti i gusti

Tra i numerosi prodotti in mostra allostand della Panatronics c’era anche lagamma della TV One, l’azienda statu-nitense che lo scorso autunno haacquistato l’inglese Vine Micro. Unaposizione di rilievo nel catalogo dellaTV One è occupata dai convertitori ditutte le specie possibili, up and downconverter, DVI-VGA, RGB video sca-ler, convertitori da DV ad analogico eSDI e convertitori di standard, tuttiaccomunati da un elevato rapportoqualità/prezzo. Altro marchio distribuito dallaPanatronics è Datavideo: uno deiprodotti più interessanti di questaazienda è il monitor a cristalli liquidiTLM-70 con schermo in formato 16:9da 7 pollici che, oltre a ingressi invideo composito, dispone di connet-tori DV, anch’essi passanti. In mostra

posta da un camcorder da spalla a 3CCD da 1/3” e da un videoregistrato-re, entrambi in formato HDV a 720p),l’altro elemento d’attrazione allostand della JVC era la versione piùrecente del fortunato camcorder con3 CCD da 1/2" siglato GY-DV5100Eche impiega un nuovo chip DSP per iltrattamento dei segnali a 24 bit conconvertitore analogico digitale a 12bit, caratteristiche che si traducono inun miglior rapporto segnale rumoreche raggiunge ora i 62 dB e in unamigliore gamma dinamica. Invariatele altre caratteristiche, come la possi-bilità di utilizzare cassette DV da 270minuti o l’interfaccia Firewire, anchecon ingresso per il modello GY-DV5101E.

Stabilizzare alla francese Il marchio francese L’Aigle si aggiun-

ge al già vasto portfolio della TransAudio Video: l’azienda parigina pro-pone una serie di stabilizzatori pertelecamere di peso fino a 10 kg,caratterizzati da un rapporto prez-

È collocato sulla schiena il supporto per il braccio snodato dello stabilizzatore L’Aigle

Il semplice stabilizzatore DV-Rig, adatto ai cam-corder più leggeri

è stimata in circa 4.000 ore, altro datoche contribuisce all’economicitàdella soluzione. La dimensioni sonole stesse degli illuminatori Arri X5 perluce diurna e con questi condividequindi i diversi accessori.

NewTek si aggiorna In attesa della versione in alta defini-zione del Video Toaster, che potreb-be essere presentata già al prossimoNAB, allo stand della Media Solutionsi poteva vedere in funzione il Service

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Monitor n° 248 - marzo 2005Monitor n° 248 - marzo 2005

anche il mixer video compatto SE-800 con quattro ingressi compositi,component e DV, già visto all’ultimoIBTS, così come il versatile registrato-re a disco FireStore FS-4 della FocusEnhancements, che può registrare ilvideo nel formato più adatto al siste-ma di montaggio video che si utilizza.

Supporto HDV nativo per Liquid

La versione 6 di Liquid Edition consupporto per il montaggio del forma-to HDV nativo in tempo reale è statapresentata da Pinnacle allo standdella Pietro Guerra. Liquid Edition èun software di montaggio video chesfrutta la tecnologia SmartRT per lagestione degli effetti in tempo realee la SmartEdit per il montaggio mul-tiformato. Con l’ultima versione èstato introdotto anche il montaggiomulticamera, con sincronizzazionedelle diverse sorgenti video, e un boxper il collegamento in ingresso euscita di segnali in video composito,S-Video, component e DV.

Il faretto per l’alta definizione

Può essere alimentato con la stessabatteria di una videocamera SonyHDV (oppure PD150/170) il minusco-lo faretto HDVcam-light della Ianiro,che utilizza lampade da 15 W a 7,2

volt o 10 W a 6 volt. L’alimentazione èinfatti fornita da una batteria compa-tibile con le Sony F970 da 6.6 Ah nellaquale è stato inserito un connettoreper il faretto. L’autonomia di registra-zione è di almeno un paio d’ore el’efficienza luminosa è assicurata dal-l’impiego di uno specchio in allumi-nio ad alto indice di riflessione, parti-colarmente ottimizzato per consenti-re anche la variazione dell’angolo diilluminazione. Per l’impiego con altricamcorder è possibile utilizzare unpacco di batterie separato, comel’Handex della stessa Ianiro. Per

quanto riguarda i prodotti Dedolight,distribuiti dall’azienda romana, lanovità è costituita dall’illuminatoreDLH200D per lampade a scarica aluce diurna da 200 W, che accettatutti gli accessori delle serie 100/150;oltre che un ballast per la corrente direte, è disponibile anche un ballastche può essere alimentato con duebatterie dotate di attacchi AntonBauer o Pag, dotato di dimmer per lariduzione della potenza fino al 50%senza un’apprezzabile variazionedella resa cromatica.

Ceramica per illuminareUtilizza le nuove lampade ceramichedella Philips l’Arri X Ceramic 250,adatto come luce di riempimento oper l’illuminazione di fondali. La qua-lità della luce emessa è di 3.200K,simile a quella delle lampade al tung-steno e con una resa cromatica del90%, ma il vantaggio è che l’intensitàluminosa è simile a quella di un quar-zo da 1.000 W con una potenza assor-bita di soli 250 W. Tutto ciò si traducein un consumo d’energia ridotto e inuna minore emissione di calore conovvi vantaggi sul piano economico. Ilballast è integrato nel corpo dell’illu-minatore e la vita utile della lampada

Pack 1 per la versione 4, un aggiorna-mento completamente gratuito. Giàpresentato allo scorso IBTS, il siste-ma di montaggio video VT[4] utilizzaun nuovo hardware che, raddoppian-do la frequenza di scambio dati con ilpersonal computer, garantisce unamigliore gestione di ingressi e uscite,in particolare per quanto riguardal’audio, grazie al supporto di quattrocanali mono. Tra le funzioni offerte dal Service Packappena rilasciato c’è anche il ColorMatch, che semplifica notevolmentela correzione del colore e del contra-sto di clip multiple; numerosi miglio-ramenti sono stati poi apportati perquanto riguarda la gestione dei cam-corder DV.

Il minuscolo faretto della Ianiro può essere alimentato con la stessa batteria di alcuni camcorder SonyLe ultime versioni dei sistemi Newtek in mostraallo stand della Media Solution

L’intera gamma di camcorder professionali dellaPanasonic era visibile al Photoshow presso lostand della Panamed

Illuminatori per tutte le esigenze allo stand dellaArri al Photoshow

Il mixer video della Dtavideo, presentato al Photoshow dalla Panatronics

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è stimata in circa 4.000 ore, altro datoche contribuisce all’economicitàdella soluzione. La dimensioni sonole stesse degli illuminatori Arri X5 perluce diurna e con questi condividequindi i diversi accessori.

NewTek si aggiorna In attesa della versione in alta defini-zione del Video Toaster, che potreb-be essere presentata già al prossimoNAB, allo stand della Media Solutionsi poteva vedere in funzione il Service

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anche il mixer video compatto SE-800 con quattro ingressi compositi,component e DV, già visto all’ultimoIBTS, così come il versatile registrato-re a disco FireStore FS-4 della FocusEnhancements, che può registrare ilvideo nel formato più adatto al siste-ma di montaggio video che si utilizza.

Supporto HDV nativo per Liquid

La versione 6 di Liquid Edition consupporto per il montaggio del forma-to HDV nativo in tempo reale è statapresentata da Pinnacle allo standdella Pietro Guerra. Liquid Edition èun software di montaggio video chesfrutta la tecnologia SmartRT per lagestione degli effetti in tempo realee la SmartEdit per il montaggio mul-tiformato. Con l’ultima versione èstato introdotto anche il montaggiomulticamera, con sincronizzazionedelle diverse sorgenti video, e un boxper il collegamento in ingresso euscita di segnali in video composito,S-Video, component e DV.

Il faretto per l’alta definizione

Può essere alimentato con la stessabatteria di una videocamera SonyHDV (oppure PD150/170) il minusco-lo faretto HDVcam-light della Ianiro,che utilizza lampade da 15 W a 7,2

volt o 10 W a 6 volt. L’alimentazione èinfatti fornita da una batteria compa-tibile con le Sony F970 da 6.6 Ah nellaquale è stato inserito un connettoreper il faretto. L’autonomia di registra-zione è di almeno un paio d’ore el’efficienza luminosa è assicurata dal-l’impiego di uno specchio in allumi-nio ad alto indice di riflessione, parti-colarmente ottimizzato per consenti-re anche la variazione dell’angolo diilluminazione. Per l’impiego con altricamcorder è possibile utilizzare unpacco di batterie separato, comel’Handex della stessa Ianiro. Per

quanto riguarda i prodotti Dedolight,distribuiti dall’azienda romana, lanovità è costituita dall’illuminatoreDLH200D per lampade a scarica aluce diurna da 200 W, che accettatutti gli accessori delle serie 100/150;oltre che un ballast per la corrente direte, è disponibile anche un ballastche può essere alimentato con duebatterie dotate di attacchi AntonBauer o Pag, dotato di dimmer per lariduzione della potenza fino al 50%senza un’apprezzabile variazionedella resa cromatica.

Ceramica per illuminareUtilizza le nuove lampade ceramichedella Philips l’Arri X Ceramic 250,adatto come luce di riempimento oper l’illuminazione di fondali. La qua-lità della luce emessa è di 3.200K,simile a quella delle lampade al tung-steno e con una resa cromatica del90%, ma il vantaggio è che l’intensitàluminosa è simile a quella di un quar-zo da 1.000 W con una potenza assor-bita di soli 250 W. Tutto ciò si traducein un consumo d’energia ridotto e inuna minore emissione di calore conovvi vantaggi sul piano economico. Ilballast è integrato nel corpo dell’illu-minatore e la vita utile della lampada

Pack 1 per la versione 4, un aggiorna-mento completamente gratuito. Giàpresentato allo scorso IBTS, il siste-ma di montaggio video VT[4] utilizzaun nuovo hardware che, raddoppian-do la frequenza di scambio dati con ilpersonal computer, garantisce unamigliore gestione di ingressi e uscite,in particolare per quanto riguardal’audio, grazie al supporto di quattrocanali mono. Tra le funzioni offerte dal Service Packappena rilasciato c’è anche il ColorMatch, che semplifica notevolmentela correzione del colore e del contra-sto di clip multiple; numerosi miglio-ramenti sono stati poi apportati perquanto riguarda la gestione dei cam-corder DV.

Il minuscolo faretto della Ianiro può essere alimentato con la stessa batteria di alcuni camcorder SonyLe ultime versioni dei sistemi Newtek in mostraallo stand della Media Solution

L’intera gamma di camcorder professionali dellaPanasonic era visibile al Photoshow presso lostand della Panamed

Illuminatori per tutte le esigenze allo stand dellaArri al Photoshow

Il mixer video della Dtavideo, presentato al Photoshow dalla Panatronics

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Aprire all’interazioneInteramente sviluppata in Italia, la soluzione proposta da Media Mobile permette di aggiungere diverse forme di inte-razione a qualsiasi programma televisivo e di inventarne anche di nuovi

Dal punto di vista delle emittenti tele-visive, il passaggio dalla televisioneanalogica a quella digitale rischia ditrasformarsi soltanto in una voce nega-tiva da aggiungere al bilancio, a menodi riuscire a sfruttare le potenzialitàofferte dal mezzo, prima fra tutte l’inte-rattività. Guardandosi però in giro ci siaccorge che la maggior parte delleapplicazioni cosiddette interattive,oggi accessibili con il telecomando deldecoder per la televisione digitale ter-restre, possono essere utilizzate anchecon la classica emissione in analogico.Il paradosso è che in alcuni casi puòessere molto più agevole utilizzare ilcellulare al posto del telecomando: siveda per esempio l’applicazione dicommercio elettronico (pomposamen-te chiamato T-Commerce) in onda sulmultiplex di Mediaset che richiedecomunque una telefonata per il com-pletamento della transazione. Per aggiungere un minimo di interatti-vità a una qualsiasi trasmissione televi-siva può essere quindi sufficiente uninvestimento quasi insignificante, chesi ripaga da solo in un arco di tempoche si misura in mesi, non certo anni,senza che sia indispensabile mettere inpiedi tutto il necessario per gestire l’in-

terazione mhp prevista dalla televisio-ne digitale terrestre. Ciò è possibilecon la soluzione proposta da MediaMobile, una società che nonostante siasul mercato da pochissimo tempo, ègià riuscita a conquistarsi la fiducia dinumerose emittenti televisive nostra-ne, forse proprio perché la soluzioneInterac TV che propone è stata svilup-pata interamente in Italia. Al presiden-te di Media Mobile, Alberto Cecchi,abbiamo chiesto di illustrarci in detta-glio in cosa consiste la loro offerta,cominciando dagli investimenti chedeve sostenere un’emittente per tra-sformare una qualsiasi trasmissione inuna potenziale fonte di guadagno.

Cecchi – Un personal computer, unoscan converter e il collegamento adInternet è tutto quel che serve a un’e-mittente. Lo scan converter che abbia-mo testato ed ha il miglior rapportoqualità prezzo sta intorno ai 600 euro.In genere, una piccola TV deve investi-re questa cifra per partire, ovviamenteuna TV più strutturata, un canale satel-litare, tipicamente fa delle scelte quali-tative superiori, però siamo semprenell’ordine dei due/tremila euro diinvestimento. Questo per l’equipag-

giamento tecnico, cioè per trasmettereil segnale che mandiamo noi attraver-so Internet e mandarlo in onda, possi-bilmente in chiave, in sovrapposizioneal segnale video.

D – Quali tipologie di interazione sonopossibili con la vostra soluzione?Cecchi - Le possibilità di interazionesono molto varie. Due esempi classicisono la messa in onda degli SMS e iltelevoto con visualizzazione in temporeale del risultato. Ovviamente però lesoluzioni che diamo noi crescono conle esigenze che manifestano le emit-tenti: Per esempio, stiamo per manda-re in onda su un canale dei videofu-metti, fumetti trasformati in video conspeakeraggio e musica, dove il percor-so viene scelto dai telespettatori dacasa. Di applicazioni ne abbiamo svi-luppate molte, anche gli MMS posso-no essere mandati in onda. Il servizio più interessante che offriamoriguarda la traduzione in automaticodei messaggi vocali in testo. Le televi-sioni che hanno un target che non èpredisposto a mandare gli SMS, lesignore anziane o alcuni target specifi-ci, possono mandare in onda un nume-ro telefonico dove l’utente lascia un

Alberto Cecchi, presidente di Media Mobile

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Aprire all’interazioneInteramente sviluppata in Italia, la soluzione proposta da Media Mobile permette di aggiungere diverse forme di inte-razione a qualsiasi programma televisivo e di inventarne anche di nuovi

Dal punto di vista delle emittenti tele-visive, il passaggio dalla televisioneanalogica a quella digitale rischia ditrasformarsi soltanto in una voce nega-tiva da aggiungere al bilancio, a menodi riuscire a sfruttare le potenzialitàofferte dal mezzo, prima fra tutte l’inte-rattività. Guardandosi però in giro ci siaccorge che la maggior parte delleapplicazioni cosiddette interattive,oggi accessibili con il telecomando deldecoder per la televisione digitale ter-restre, possono essere utilizzate anchecon la classica emissione in analogico.Il paradosso è che in alcuni casi puòessere molto più agevole utilizzare ilcellulare al posto del telecomando: siveda per esempio l’applicazione dicommercio elettronico (pomposamen-te chiamato T-Commerce) in onda sulmultiplex di Mediaset che richiedecomunque una telefonata per il com-pletamento della transazione. Per aggiungere un minimo di interatti-vità a una qualsiasi trasmissione televi-siva può essere quindi sufficiente uninvestimento quasi insignificante, chesi ripaga da solo in un arco di tempoche si misura in mesi, non certo anni,senza che sia indispensabile mettere inpiedi tutto il necessario per gestire l’in-

terazione mhp prevista dalla televisio-ne digitale terrestre. Ciò è possibilecon la soluzione proposta da MediaMobile, una società che nonostante siasul mercato da pochissimo tempo, ègià riuscita a conquistarsi la fiducia dinumerose emittenti televisive nostra-ne, forse proprio perché la soluzioneInterac TV che propone è stata svilup-pata interamente in Italia. Al presiden-te di Media Mobile, Alberto Cecchi,abbiamo chiesto di illustrarci in detta-glio in cosa consiste la loro offerta,cominciando dagli investimenti chedeve sostenere un’emittente per tra-sformare una qualsiasi trasmissione inuna potenziale fonte di guadagno.

Cecchi – Un personal computer, unoscan converter e il collegamento adInternet è tutto quel che serve a un’e-mittente. Lo scan converter che abbia-mo testato ed ha il miglior rapportoqualità prezzo sta intorno ai 600 euro.In genere, una piccola TV deve investi-re questa cifra per partire, ovviamenteuna TV più strutturata, un canale satel-litare, tipicamente fa delle scelte quali-tative superiori, però siamo semprenell’ordine dei due/tremila euro diinvestimento. Questo per l’equipag-

giamento tecnico, cioè per trasmettereil segnale che mandiamo noi attraver-so Internet e mandarlo in onda, possi-bilmente in chiave, in sovrapposizioneal segnale video.

D – Quali tipologie di interazione sonopossibili con la vostra soluzione?Cecchi - Le possibilità di interazionesono molto varie. Due esempi classicisono la messa in onda degli SMS e iltelevoto con visualizzazione in temporeale del risultato. Ovviamente però lesoluzioni che diamo noi crescono conle esigenze che manifestano le emit-tenti: Per esempio, stiamo per manda-re in onda su un canale dei videofu-metti, fumetti trasformati in video conspeakeraggio e musica, dove il percor-so viene scelto dai telespettatori dacasa. Di applicazioni ne abbiamo svi-luppate molte, anche gli MMS posso-no essere mandati in onda. Il servizio più interessante che offriamoriguarda la traduzione in automaticodei messaggi vocali in testo. Le televi-sioni che hanno un target che non èpredisposto a mandare gli SMS, lesignore anziane o alcuni target specifi-ci, possono mandare in onda un nume-ro telefonico dove l’utente lascia un

Alberto Cecchi, presidente di Media Mobile

in più andiamo a coprire degli spaziche sono liberi, innescando dei profitti.In questo senso ci troviamo in una con-dizione ideale in termini di mercato.

D – Quali evoluzioni sono possibili conla vostra piattaforma Interac TV?Cecchi - Noi stiamo proponendo alleTV anche delle forme di interazionemolto più complesse però ci devonoarrivare loro a questo processo, nonvogliamo intervenire sulla creatività.Per esempio, noi siamo in grado dimandare in onda una partita di calciocon 22 giocatori in forma di videogio-co, dove i 22 giocatori sono altrettanti

telespettatori che telefonano a unnumero e attraverso i toni del telefonoognuno dirige il proprio corrispettivonel gioco, e tutto questo sempre sull’a-nalogico. Il processo che inneschiamoè fortemente innovativo, da un puntodi vista prettamente creativo si stannoaprendo delle frontiere molto interes-santi. Noi diamo degli stimoli, peròrispettiamo la creatività delle singoleTV e stiamo iniziando ad avere dellerisposte positive in questo senso.Presto potremmo vedere delle intera-zioni che vanno oltre il televoto o iljuke-box, ben oltre queste forme pri-mordiali di interazione.

ma in questo momento non siamointeressati a questo settore. Non lastiamo proponendo per due motivi. Ilprimo è strettamente di mercato, senoi andiamo dalle TV e gli proponiamouna soluzione per il digitale terrestre, leTV sono già subissate dai fornitori diqueste piattaforme e non ci dannoretta. Il secondo motivo è che il pro-cesso di conversione dall’analogico aldigitale, ma soprattutto dal lineareall’interattivo, deve essere un processodi conversione che passa per i conte-nuti. In questo senso troviamo sponta-neo e naturale cominciare a sperimen-tare una piattaforma come la nostra eanche le TV stanno rispondendo bene.

D – Semplicemente per una sorta dipassa parola o per qualche altra ragio-ne?Cecchi - In questo momento siamosubissati da richieste di emittenti chevogliono partire perché c’è la possibili-tà che scompaiano dalla programma-zione diurna il lotto, l’astrologia e lacartomanzia. Quindi le televisioni siritrovano questi spazi vuoti e la miglio-re risposta è la nostra che dà unadimensione nuova alla televisione e glipermette di comunicare con il pubbli-co in un modo eticamente molto piùcorretto, perché parliamo di microtran-sazioni a tariffa fissa, cioè l’utente cheesprime un voto o lascia un messaggiospende sempre un importo ben deter-minato. In questo senso inneschiamoun processo di interazione che permet-te alla TV di capire quale pubblico ha e

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messaggio di dieci secondi e questomessaggio viene immediatamente tra-dotto in testo e mandato in onda.L’effetto della messa in onda è lo stes-so dell’SMS, però l’accesso è molto piùsemplice perché ovviamente basteràlasciare un messaggio vocale.

D – Questo servizio di riconoscimentovocale è già stato collaudato?Cecchi – Certamente, e abbiamoavuto degli ottimi riscontri, per esem-pio, da una TV umbra che utilizzavaprima delle forme di televoto tradizio-nale. Nel momento in cui ha mandatoin onda queste forme di interazione,dove il pubblico poteva lasciare la pro-pria opinione su un programma di cal-cio, la risposta è stata ottima. Ci sonostati volumi dell’ordine delle centinaiadi messaggi su un bacino d’utenzamolto ristretto, come è appunto quellodell’Umbria.

D - Sono richieste competenze specifi-che da parte dell’emittente per potergestire il servizio?Cecchi – No, noi diamo all’emittenteun identificativo e una password percollegarsi a un sito Internet. Una voltaentrati in questo sito Internet, inizia unprocesso di comunicazione fra il lorocomputer e i nostri server che creano lagrafica. Loro devono solo mandare inchiave il segnale che ricevono in modoche si vada a sovrapporre al video.Tecnicamente tutto viene da noi, dainostri server Internet, loro devono solodecidere quale modulo utilizzare tra lecentinaia di scelte che hanno a dispo-sizione, quale modulo vogliono man-dare in onda e quale tariffazione utiliz-

zare. Anche sotto que-sto aspetto, hannodelle possibilità discelta, sempre nel-l’ordine tra i cin-quanta centesimi eun euro. Con alcune emit-tenti abbiamo a-dottato anche unatariffazione che èappena uscita a 13centesimi, per cuil’utente finale pa-ga il corrispettivodi un gettone ed

ha quindi un costo quasi inesistente,minore di una telefonata normale.Tecnicamente, l’emittente può essereoperativa in poche ore, questo è unaspetto importante che sta facilitandol’accesso a questa piattaforma a moltetelevisioni.

D - La moderazione dei messaggi ègestita da voi o lasciata all’emittente?Cecchi - La conversione dei messaggivocali in testo è un processo automati-co, abbiamo sviluppato un sistemaesperto, una rete neurale complessache fa questa operazione, è richiestosolo che l’utente parli in lingua italianae scandisca le parole, il livello di tolle-ranza è abbastanza alto. Poi ovviamen-te la scelta di mandare in onda il testo,in genere è una scelta che fa l’emitten-te, ha una lista dei messaggi che devo-no andare in onda e può convalidarli omeno. In questa prima fase, questo èun servizio che stiamo facendo anchenoi, proprio persemplificare il lavo-ro dell’emittente.Siccome è un ser-vizio molto innova-tivo, sul quale pun-tiamo molto, vo-gliamo evitare chevada a finire in o-nda un messaggioche in qualchemodo vada a mi-nare la bontà delservizio. Quindianche noi stiamocontrollando pri-ma della messa inonda che non ci

siano messaggi in qualche modo scor-retti, non politically correct. Inoltre, ilsistema automaticamente riconosce leparolacce, può anche cancellare deinumeri telefonici che in modo ripetutomandano dei messaggi diciamo censu-rabili. Quindi l’emittente potrebbeanche dormire tranquilla, mandando inonda il messaggio senza moderazione,un’opzione che può comunque utiliz-zare se lo ritiene necessario.

D – La vostra soluzione può quindiessere considerata una sorta di inizia-zione all’interattività?Cecchi - Esatto, questo è un aspettoimportante sia nell’analogico che neldigitale. L’aspetto importante di que-sto sistema sta nel fatto che attraversoqueste interazioni che la tv innesca conil pubblico andiamo a creare nelle TVuna coscienza interattiva per cui quan-do andrà a gestire il passaggio al digi-tale terrestre, questo passaggio glirisulterà naturale. Se si guardano leemittenti che sono passate al digitaleterrestre comunque non è cambiatomolto, sono pochi gli esempi di appli-cazioni che non possono essere realiz-zate con soluzioni come la nostra. Inquesto senso, approcciando le TV chetrasmettono in analogico e dando lorola possibilità di innescare dei processiinterattivi, iniziamo a far ragionare leTV su un modello interattivo

D - Questo tipo di applicazioni puòessere convertito direttamente nellostandard mhp del digitale terrestre?Cecchi - Noi abbiamo pronta una ver-sione mhp della nostra piattaforma,

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Il televoto è un classico esempio di interazione possibile con il cellulare

Oltre al televoto, la televisione umbra offre anche la messa in onda delle tra-scrizioni dei messaggi vocali

Interac TV gestisce anche la messa in onda dei messaggi SMS

in più andiamo a coprire degli spaziche sono liberi, innescando dei profitti.In questo senso ci troviamo in una con-dizione ideale in termini di mercato.

D – Quali evoluzioni sono possibili conla vostra piattaforma Interac TV?Cecchi - Noi stiamo proponendo alleTV anche delle forme di interazionemolto più complesse però ci devonoarrivare loro a questo processo, nonvogliamo intervenire sulla creatività.Per esempio, noi siamo in grado dimandare in onda una partita di calciocon 22 giocatori in forma di videogio-co, dove i 22 giocatori sono altrettanti

telespettatori che telefonano a unnumero e attraverso i toni del telefonoognuno dirige il proprio corrispettivonel gioco, e tutto questo sempre sull’a-nalogico. Il processo che inneschiamoè fortemente innovativo, da un puntodi vista prettamente creativo si stannoaprendo delle frontiere molto interes-santi. Noi diamo degli stimoli, peròrispettiamo la creatività delle singoleTV e stiamo iniziando ad avere dellerisposte positive in questo senso.Presto potremmo vedere delle intera-zioni che vanno oltre il televoto o iljuke-box, ben oltre queste forme pri-mordiali di interazione.

ma in questo momento non siamointeressati a questo settore. Non lastiamo proponendo per due motivi. Ilprimo è strettamente di mercato, senoi andiamo dalle TV e gli proponiamouna soluzione per il digitale terrestre, leTV sono già subissate dai fornitori diqueste piattaforme e non ci dannoretta. Il secondo motivo è che il pro-cesso di conversione dall’analogico aldigitale, ma soprattutto dal lineareall’interattivo, deve essere un processodi conversione che passa per i conte-nuti. In questo senso troviamo sponta-neo e naturale cominciare a sperimen-tare una piattaforma come la nostra eanche le TV stanno rispondendo bene.

D – Semplicemente per una sorta dipassa parola o per qualche altra ragio-ne?Cecchi - In questo momento siamosubissati da richieste di emittenti chevogliono partire perché c’è la possibili-tà che scompaiano dalla programma-zione diurna il lotto, l’astrologia e lacartomanzia. Quindi le televisioni siritrovano questi spazi vuoti e la miglio-re risposta è la nostra che dà unadimensione nuova alla televisione e glipermette di comunicare con il pubbli-co in un modo eticamente molto piùcorretto, perché parliamo di microtran-sazioni a tariffa fissa, cioè l’utente cheesprime un voto o lascia un messaggiospende sempre un importo ben deter-minato. In questo senso inneschiamoun processo di interazione che permet-te alla TV di capire quale pubblico ha e

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messaggio di dieci secondi e questomessaggio viene immediatamente tra-dotto in testo e mandato in onda.L’effetto della messa in onda è lo stes-so dell’SMS, però l’accesso è molto piùsemplice perché ovviamente basteràlasciare un messaggio vocale.

D – Questo servizio di riconoscimentovocale è già stato collaudato?Cecchi – Certamente, e abbiamoavuto degli ottimi riscontri, per esem-pio, da una TV umbra che utilizzavaprima delle forme di televoto tradizio-nale. Nel momento in cui ha mandatoin onda queste forme di interazione,dove il pubblico poteva lasciare la pro-pria opinione su un programma di cal-cio, la risposta è stata ottima. Ci sonostati volumi dell’ordine delle centinaiadi messaggi su un bacino d’utenzamolto ristretto, come è appunto quellodell’Umbria.

D - Sono richieste competenze specifi-che da parte dell’emittente per potergestire il servizio?Cecchi – No, noi diamo all’emittenteun identificativo e una password percollegarsi a un sito Internet. Una voltaentrati in questo sito Internet, inizia unprocesso di comunicazione fra il lorocomputer e i nostri server che creano lagrafica. Loro devono solo mandare inchiave il segnale che ricevono in modoche si vada a sovrapporre al video.Tecnicamente tutto viene da noi, dainostri server Internet, loro devono solodecidere quale modulo utilizzare tra lecentinaia di scelte che hanno a dispo-sizione, quale modulo vogliono man-dare in onda e quale tariffazione utiliz-

zare. Anche sotto que-sto aspetto, hannodelle possibilità discelta, sempre nel-l’ordine tra i cin-quanta centesimi eun euro. Con alcune emit-tenti abbiamo a-dottato anche unatariffazione che èappena uscita a 13centesimi, per cuil’utente finale pa-ga il corrispettivodi un gettone ed

ha quindi un costo quasi inesistente,minore di una telefonata normale.Tecnicamente, l’emittente può essereoperativa in poche ore, questo è unaspetto importante che sta facilitandol’accesso a questa piattaforma a moltetelevisioni.

D - La moderazione dei messaggi ègestita da voi o lasciata all’emittente?Cecchi - La conversione dei messaggivocali in testo è un processo automati-co, abbiamo sviluppato un sistemaesperto, una rete neurale complessache fa questa operazione, è richiestosolo che l’utente parli in lingua italianae scandisca le parole, il livello di tolle-ranza è abbastanza alto. Poi ovviamen-te la scelta di mandare in onda il testo,in genere è una scelta che fa l’emitten-te, ha una lista dei messaggi che devo-no andare in onda e può convalidarli omeno. In questa prima fase, questo èun servizio che stiamo facendo anchenoi, proprio persemplificare il lavo-ro dell’emittente.Siccome è un ser-vizio molto innova-tivo, sul quale pun-tiamo molto, vo-gliamo evitare chevada a finire in o-nda un messaggioche in qualchemodo vada a mi-nare la bontà delservizio. Quindianche noi stiamocontrollando pri-ma della messa inonda che non ci

siano messaggi in qualche modo scor-retti, non politically correct. Inoltre, ilsistema automaticamente riconosce leparolacce, può anche cancellare deinumeri telefonici che in modo ripetutomandano dei messaggi diciamo censu-rabili. Quindi l’emittente potrebbeanche dormire tranquilla, mandando inonda il messaggio senza moderazione,un’opzione che può comunque utiliz-zare se lo ritiene necessario.

D – La vostra soluzione può quindiessere considerata una sorta di inizia-zione all’interattività?Cecchi - Esatto, questo è un aspettoimportante sia nell’analogico che neldigitale. L’aspetto importante di que-sto sistema sta nel fatto che attraversoqueste interazioni che la tv innesca conil pubblico andiamo a creare nelle TVuna coscienza interattiva per cui quan-do andrà a gestire il passaggio al digi-tale terrestre, questo passaggio glirisulterà naturale. Se si guardano leemittenti che sono passate al digitaleterrestre comunque non è cambiatomolto, sono pochi gli esempi di appli-cazioni che non possono essere realiz-zate con soluzioni come la nostra. Inquesto senso, approcciando le TV chetrasmettono in analogico e dando lorola possibilità di innescare dei processiinterattivi, iniziamo a far ragionare leTV su un modello interattivo

D - Questo tipo di applicazioni puòessere convertito direttamente nellostandard mhp del digitale terrestre?Cecchi - Noi abbiamo pronta una ver-sione mhp della nostra piattaforma,

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Il televoto è un classico esempio di interazione possibile con il cellulare

Oltre al televoto, la televisione umbra offre anche la messa in onda delle tra-scrizioni dei messaggi vocali

Interac TV gestisce anche la messa in onda dei messaggi SMS

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Puntare sulle soluzioni Proporre semplicemente prodotti, per quanto validi possano essere, non è più una strategia vincente: quello che ilmercato vuole oggi sono sistemi completi che soltanto chi può contare su strutture adeguate è in grado di offrire

sciuto nell’ambiente televisivo dellacapitale.”

D - Quali sono i marchi su cui punta-te maggiormente in questa particola-re fase del mercato?Emilitri - Il nostro core business ècreare soluzioni attorno a prodotticome Optibase per il mercato delletelecomunicazioni, stiamo lavorandocon società come Wind, Tiscali eH3G. Poi c’è tutta la parte di Leitch,compresi i marchi di recente acquisi-zione – DPS, Videotek e Inscriber - equella di Quantel, azienda che pro-pone ora questa interessante formuladel pagare l’HD a consumo (Ndr:vedi riquadro L’alta definizione a con-sumo). In pratica, questi tre grossimarchi costituiscono poi l’ossaturadelle soluzioni che proponiamo almercato.

D - Siete voi che proponete soluzionioppure sono i clienti a richiederle?Emilitri - Si vendono meno scatole esi cercano di vendere più soluzioni.Queste sono effettivamente richiestedai clienti, in parte anche per un pro-blema di conoscenze, non voglionosprecare troppo tempo a cercarequello che gli serve per realizzare unprogetto.

È difficile che un cliente ti chieda soloquel prodotto specifico: se sta met-tendo insieme un progetto cerca ten-denzialmente la fornitura completa.

D – Questo modo di proporsi al mer-cato sta dando i suoi frutti?Emilitri – Direi di sì, l’azienda nelcomplesso va abbastanza bene,rispetto al 2003 abbiamo avuto unincremento quasi del 30 % del fattu-rato, e questo ci ha obbligato adampliare la struttura, assumendoaltro personale. Se proponi una solu-zione senza poterla poi supportareadeguatamente cominci a perderedella credibilità nei confronti deiclienti. Inoltre, non puoi permettertidi rifiutare una commessa perchémagari ne hai già un’altra e questo haevidentemente dei costi che incido-no sulla struttura.

D – Un incremento del 30% è comun-que un ottimo risultato, soprattutto inquesta fase …Emilitri - Il problema nostro, che ècomune all’azienda Italia, è un pro-blema finanziario, di liquidità. Selavori con gli stranieri, li paghi a 30giorni o cash mentre tu non puoi pre-tendere lo stesso, anche Mediasetche pure gode di ottima salute, nonpaga mai a meno di 90 giorni. Il pro-blema è che tu devi fare da banca alcliente per 60 giorni, se fosse unosolo lo potresti anche fare, ma dover-lo fare per tutti è un limite alla tuacrescita. Se vuoi fare una crescita per vie inter-ne è un limite enorme. Certo se troviun finanziatore, un fondo, il discorsoè diverso, ma ora come ora nonpenso che ci possa essere un grossoritorno per chi voglia investire in que-sto mercato.

D – Quali iniziative avete in program-ma per l’immediato futuro?Emilitri - Stiamo pensando di organiz-

Con la massiccia diffusione delle tec-nologie informatiche negli studi tele-visivi, proporsi al mercato solamentecome rivenditori di prodotti non hapiù molto senso e di questo è benconscia anche la Video SystemEngineering (VSE), azienda fondatanel 1992 e che ha saputo rimaneresempre al passo con i tempi. Proprioper far fronte alle nuove sfide, dacirca tre anni è stato nominato presi-dente della società Marco Emilitri,che proviene proprio dal settoredell’Information Technology (IT). Una delle sue prime iniziative è statal’alleanza con altre due società cheha portato alla costituzione del grup-po Mediacom con l’obbiettivo dauna parte di estendere la presenzadella VSE sul territorio nazionale edall’altra di fornire un servizio il piùcompleto possibile. Purtroppo, la sfavorevole congiuntu-ra economica non ha permesso diraggiungere gli obbiettivi prefissati euna delle società del gruppo, laDigital Video Service di Padova, haanche cessato l’attività lo scorsodicembre. Emilitri crede però ancoranella bontà del progetto, pur conqualche aggiustamento di rotta:“Continuiamo la collaborazione conla Space Italia di Roma, loro si occu-pano sempre della parte corporatementre noi ci occupiamo più dellaparte broadcast; per adesso sonoancora due strutture ben distinte,anche se esiste questo rapporto pre-ferenziale. Loro stanno portando avanti alcuneattività per la parte di business TV,molto ‘IT oriented’. Il problema è checi deve essere qualcuno che lavoranel mondo del broadcast localmente,loro hanno buoni rapporti con mini-steri e altro, ma non parlano la nostrastessa lingua. Per questo abbiamo deciso di assu-mere una persona su Roma, AndreaSalvatore, personaggio ben cono-

Marco Emilitri, presidente della Video SystemEngineering

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Puntare sulle soluzioni Proporre semplicemente prodotti, per quanto validi possano essere, non è più una strategia vincente: quello che ilmercato vuole oggi sono sistemi completi che soltanto chi può contare su strutture adeguate è in grado di offrire

sciuto nell’ambiente televisivo dellacapitale.”

D - Quali sono i marchi su cui punta-te maggiormente in questa particola-re fase del mercato?Emilitri - Il nostro core business ècreare soluzioni attorno a prodotticome Optibase per il mercato delletelecomunicazioni, stiamo lavorandocon società come Wind, Tiscali eH3G. Poi c’è tutta la parte di Leitch,compresi i marchi di recente acquisi-zione – DPS, Videotek e Inscriber - equella di Quantel, azienda che pro-pone ora questa interessante formuladel pagare l’HD a consumo (Ndr:vedi riquadro L’alta definizione a con-sumo). In pratica, questi tre grossimarchi costituiscono poi l’ossaturadelle soluzioni che proponiamo almercato.

D - Siete voi che proponete soluzionioppure sono i clienti a richiederle?Emilitri - Si vendono meno scatole esi cercano di vendere più soluzioni.Queste sono effettivamente richiestedai clienti, in parte anche per un pro-blema di conoscenze, non voglionosprecare troppo tempo a cercarequello che gli serve per realizzare unprogetto.

È difficile che un cliente ti chieda soloquel prodotto specifico: se sta met-tendo insieme un progetto cerca ten-denzialmente la fornitura completa.

D – Questo modo di proporsi al mer-cato sta dando i suoi frutti?Emilitri – Direi di sì, l’azienda nelcomplesso va abbastanza bene,rispetto al 2003 abbiamo avuto unincremento quasi del 30 % del fattu-rato, e questo ci ha obbligato adampliare la struttura, assumendoaltro personale. Se proponi una solu-zione senza poterla poi supportareadeguatamente cominci a perderedella credibilità nei confronti deiclienti. Inoltre, non puoi permettertidi rifiutare una commessa perchémagari ne hai già un’altra e questo haevidentemente dei costi che incido-no sulla struttura.

D – Un incremento del 30% è comun-que un ottimo risultato, soprattutto inquesta fase …Emilitri - Il problema nostro, che ècomune all’azienda Italia, è un pro-blema finanziario, di liquidità. Selavori con gli stranieri, li paghi a 30giorni o cash mentre tu non puoi pre-tendere lo stesso, anche Mediasetche pure gode di ottima salute, nonpaga mai a meno di 90 giorni. Il pro-blema è che tu devi fare da banca alcliente per 60 giorni, se fosse unosolo lo potresti anche fare, ma dover-lo fare per tutti è un limite alla tuacrescita. Se vuoi fare una crescita per vie inter-ne è un limite enorme. Certo se troviun finanziatore, un fondo, il discorsoè diverso, ma ora come ora nonpenso che ci possa essere un grossoritorno per chi voglia investire in que-sto mercato.

D – Quali iniziative avete in program-ma per l’immediato futuro?Emilitri - Stiamo pensando di organiz-

Con la massiccia diffusione delle tec-nologie informatiche negli studi tele-visivi, proporsi al mercato solamentecome rivenditori di prodotti non hapiù molto senso e di questo è benconscia anche la Video SystemEngineering (VSE), azienda fondatanel 1992 e che ha saputo rimaneresempre al passo con i tempi. Proprioper far fronte alle nuove sfide, dacirca tre anni è stato nominato presi-dente della società Marco Emilitri,che proviene proprio dal settoredell’Information Technology (IT). Una delle sue prime iniziative è statal’alleanza con altre due società cheha portato alla costituzione del grup-po Mediacom con l’obbiettivo dauna parte di estendere la presenzadella VSE sul territorio nazionale edall’altra di fornire un servizio il piùcompleto possibile. Purtroppo, la sfavorevole congiuntu-ra economica non ha permesso diraggiungere gli obbiettivi prefissati euna delle società del gruppo, laDigital Video Service di Padova, haanche cessato l’attività lo scorsodicembre. Emilitri crede però ancoranella bontà del progetto, pur conqualche aggiustamento di rotta:“Continuiamo la collaborazione conla Space Italia di Roma, loro si occu-pano sempre della parte corporatementre noi ci occupiamo più dellaparte broadcast; per adesso sonoancora due strutture ben distinte,anche se esiste questo rapporto pre-ferenziale. Loro stanno portando avanti alcuneattività per la parte di business TV,molto ‘IT oriented’. Il problema è checi deve essere qualcuno che lavoranel mondo del broadcast localmente,loro hanno buoni rapporti con mini-steri e altro, ma non parlano la nostrastessa lingua. Per questo abbiamo deciso di assu-mere una persona su Roma, AndreaSalvatore, personaggio ben cono-

Marco Emilitri, presidente della Video SystemEngineering

fatto qualcosa insieme. L’open houseera programmata per questo perio-do, ma poi abbiamo rimandato amaggio, in modo da integrarla con lenovità attese al prossimo NAB.

D – Vi state occupando anche di tele-visione digitale terrestre?Emilitri – Stiamo definendo un accor-do di collaborazione con IconMedia-lab Italia, una società che sviluppasoftware mhp e che ha già lavoratoper clienti del calibro di Mediaset.Stiamo cercando di vedere se riuscia-mo a mettere insieme una soluzioneper le emittenti televisive in modalitàASP (Application Service Provider):alle emittenti vogliamo offrire dei for-mat a fronte di una tariffa mensile peril loro utilizzo. Pensiamo di proporreformat abbastanza normali, stiamocercando di capire se può essereinteressante un’offerta del genere

per le medie emittenti locali.

D – Ma c’è un’effettiva richiesta diapplicazioni di questo tipo da partedelle emittenti?Emilitri - Per ora c’è un gran parlare.Qualcuno comunque partirà con ifondi dei progetti sponsorizzati daStanca, il ministro per l’Innovazione,mi pare siano circa 30 milioni di europer una trentina di progetti di T-government. Quindi qualche soldoverso la fine dell’anno probabilmentele emittenti l’avranno a disposizioneper questi progetti e qualcosadovranno fare perché questi soldi lidanno solo se il progetto poi lo rea-lizzi. Molte emittenti stanno peròancora cercando di capire qual è ilmodello economico vincente, chebusiness potrà esserci, come potran-no cavarci fuori i soldi.

zare un’open house insieme a IBM.Tra le società che operano nelmondo dell’IT è quella che si stadimostrando molto più reattivarispetto al mondo dei media. Hannol’obbiettivo di entrare pesantementenel mondo dei media, ci stanno pro-vando da qualche anno e ora capi-scono che devono lavorare con qual-cuno che è già all’interno e che hauna presenza locale. Non basta fare il grosso accordo conaziende come la Dalet a livello mon-diale: se Dalet non ha una rappresen-tanza fissa in Italia, difficilmente un’e-mittente italiana potrà comprarequalcosa da loro. IBM ha dei prodotti interessanti per ilnostro settore, senza contare la partedi infrastruttura e quella finanziaria, lacapacità di supportare il clienteanche su questo terreno. Ci abbiamoparlato un po’ di volte e abbiamo già

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Con la formula “Pay as you go HD” si può acquistare unsistema eQ della Quantel al 60% del suo prezzo reale eutilizzarlo per tutte le lavorazioni in SD, pagando unatariffa a consumo solo per il tempo che lo si utilizza inalta definizione. La formula che sembra presa a prestito dai gestori direti di telefonia cellula-ri è destinata asuscitare un discretointeresse tra quantihanno la necessità ditrattare saltuaria-mente materiale inalta definizione. Latariffa a consumo nonè particolarmente ele-vata, 1.250 sterline allasettimana equivalentia circa 1.800 euro,soprattutto se si tieneconto che si risparmia-no oltre centomila eurosul prezzo diacquisto dels is tema,r iducen-do così

sensibilmente il rischio finanziario. Il sistema di montaggio video ed effettistica eQ acqui-stato con questa formula è esattamente identico aquelli normali, con la sola esclusione che l’acquisizionee il riversamento del materiale sono possibili solo indefinizione standard. Per abilitare tutte le funzionalitàsu base settimanale o mensile è sufficiente richiedere lapassword via Internet, operazione che può quindi esse-

re fatta in qualsiasi momento. Se la formula proposta da Quantel avrà successo,è molto probabile che possa essere ripresa ancheda altri fabbricanti. Per il cliente finale, la formula ècomunque vantaggiosa poiché paga solo perquel che utilizza effettivamente e non si trovacostretto a rifiutare offerte di lavoro solo perchénon dispone dell’attrezzatura adeguata, il tuttosenza rischiare un euro in più dello stretto neces-

sario.

L’alta definizione a consumo

fatto qualcosa insieme. L’open houseera programmata per questo perio-do, ma poi abbiamo rimandato amaggio, in modo da integrarla con lenovità attese al prossimo NAB.

D – Vi state occupando anche di tele-visione digitale terrestre?Emilitri – Stiamo definendo un accor-do di collaborazione con IconMedia-lab Italia, una società che sviluppasoftware mhp e che ha già lavoratoper clienti del calibro di Mediaset.Stiamo cercando di vedere se riuscia-mo a mettere insieme una soluzioneper le emittenti televisive in modalitàASP (Application Service Provider):alle emittenti vogliamo offrire dei for-mat a fronte di una tariffa mensile peril loro utilizzo. Pensiamo di proporreformat abbastanza normali, stiamocercando di capire se può essereinteressante un’offerta del genere

per le medie emittenti locali.

D – Ma c’è un’effettiva richiesta diapplicazioni di questo tipo da partedelle emittenti?Emilitri - Per ora c’è un gran parlare.Qualcuno comunque partirà con ifondi dei progetti sponsorizzati daStanca, il ministro per l’Innovazione,mi pare siano circa 30 milioni di europer una trentina di progetti di T-government. Quindi qualche soldoverso la fine dell’anno probabilmentele emittenti l’avranno a disposizioneper questi progetti e qualcosadovranno fare perché questi soldi lidanno solo se il progetto poi lo rea-lizzi. Molte emittenti stanno peròancora cercando di capire qual è ilmodello economico vincente, chebusiness potrà esserci, come potran-no cavarci fuori i soldi.

zare un’open house insieme a IBM.Tra le società che operano nelmondo dell’IT è quella che si stadimostrando molto più reattivarispetto al mondo dei media. Hannol’obbiettivo di entrare pesantementenel mondo dei media, ci stanno pro-vando da qualche anno e ora capi-scono che devono lavorare con qual-cuno che è già all’interno e che hauna presenza locale. Non basta fare il grosso accordo conaziende come la Dalet a livello mon-diale: se Dalet non ha una rappresen-tanza fissa in Italia, difficilmente un’e-mittente italiana potrà comprarequalcosa da loro. IBM ha dei prodotti interessanti per ilnostro settore, senza contare la partedi infrastruttura e quella finanziaria, lacapacità di supportare il clienteanche su questo terreno. Ci abbiamoparlato un po’ di volte e abbiamo già

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Con la formula “Pay as you go HD” si può acquistare unsistema eQ della Quantel al 60% del suo prezzo reale eutilizzarlo per tutte le lavorazioni in SD, pagando unatariffa a consumo solo per il tempo che lo si utilizza inalta definizione. La formula che sembra presa a prestito dai gestori direti di telefonia cellula-ri è destinata asuscitare un discretointeresse tra quantihanno la necessità ditrattare saltuaria-mente materiale inalta definizione. Latariffa a consumo nonè particolarmente ele-vata, 1.250 sterline allasettimana equivalentia circa 1.800 euro,soprattutto se si tieneconto che si risparmia-no oltre centomila eurosul prezzo diacquisto dels is tema,r iducen-do così

sensibilmente il rischio finanziario. Il sistema di montaggio video ed effettistica eQ acqui-stato con questa formula è esattamente identico aquelli normali, con la sola esclusione che l’acquisizionee il riversamento del materiale sono possibili solo indefinizione standard. Per abilitare tutte le funzionalitàsu base settimanale o mensile è sufficiente richiedere lapassword via Internet, operazione che può quindi esse-

re fatta in qualsiasi momento. Se la formula proposta da Quantel avrà successo,è molto probabile che possa essere ripresa ancheda altri fabbricanti. Per il cliente finale, la formula ècomunque vantaggiosa poiché paga solo perquel che utilizza effettivamente e non si trovacostretto a rifiutare offerte di lavoro solo perchénon dispone dell’attrezzatura adeguata, il tuttosenza rischiare un euro in più dello stretto neces-

sario.

L’alta definizione a consumo

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quando lo eseguiamo abbiamo ac-cesso all’elenco del materiale dispo-nibile, possiamo visionare i contenu-ti, possiamo scaricarli, possiamo pa-garli utilizzando delle scratch cardcome quelle che si acquistano per itelefoni. Un’altra opportunità è data da unaccordo che abbiamo con Eutelia, unoperatore di telefonia fissa e mobile:chiunque può acquistare una cardEutelia da un tabaccaio e, telefonan-do al numero verde attribuito al ser-vizio VJ Portal, è possibile ricaricare ilproprio borsellino virtuale. Il terzometodo è invece un numero a valoreaggiunto, con prefisso 899, chiaman-do il quale viene fatto un addebitoalla risposta e quindi si va a ricaricareil proprio borsellino di un importosufficiente per un video: l’abbiamochiamato proprio paga un video.

D – Quali sono le differenze rispettoallo streaming video vero e proprio?Rossi - Una volta che il video è statoscaricato sul telefono, deve esseresbloccato tramite l’operazione dipagamento, che è contestuale alloscaricamento, sempre che si dispon-ga del credito sufficiente. I filmati sca-ricati sono memorizzati sul telefono,tipicamente un telefono di fasciamedia dispone di 32 MB, sufficientiper tenere diversi filmati di qualche

telefoni Symbian, come i Nokia diultima generazione e alcuni Sony, siain reti GPRS che UMTS.L’applicazione permette di accederea questi contenuti, ma è anche quellache ci permette poi di usufruirne,nonché di pagarli ed eventualmenteanche di trasmetterli ad altri telefoni,tipicamente via Bluetooth. Pensandoal tipo di mercato, abbiamo preferitosemplificare al massimo le cose, quin-di per accedere a questo servizio nonc’è bisogno di utilizzare un pc, nonc’è bisogno di una connessioneInternet con il PC, non c’è bisogno diutilizzare carte di credito. Abbiamotenuto il più semplice possibile sial’accesso che il pagamento del conte-nuto.

D – Come si accede al servizio?Rossi - La procedura normale è que-sta: l’utente riceve una tessera gratui-ta sulla quale è riportato un codiceche serve per identificarsi durante laprima attivazione, è sufficiente man-dare un messaggio ad un numero cheè indicato su questa tessera con unasigletta che identifica la richiesta. Siriceve indietro un messaggio di ben-venuto che permette di collegarsi auna pagina web dalla quale si scaricapoi il software VJ Portal. Il softwarediventa parte integrante dei pro-grammi già installati nel telefono e

Distribuzione universale Sfruttando la tecnologia sviluppata dalla Forbidden Technologies, la Mediaconcept di Torino propone un servizio per la distribuzione di video sui telefonini che si differenzia dagli altri esistentiper una serie di soluzioni particolarmente interessanti

Secondo le previsioni più accreditate,il mercato italiano delle suonerie,sfondi e servizi vari per i telefoni cel-lulari potrebbe raggiungere il valoredi un miliardo di euro già entro il cor-rente anno. Già oggi, una fetta consi-stente di questi incassi è appannag-gio dei fornitori di contributi video eproprio a questo settore sta puntan-do anche la Mediaconcept di Torino.L’offerta di questa azienda si distin-gue per l’originalità della formula eper l’impiego di una tecnologia dicompressione audio e video proprie-taria sviluppata dalla ForbiddenTechnologies, società con la qualeMediaconcept ha uno stretto rappor-to di collaborazione, come dichiaraPaolo Rossi, fondatore e presidentedell’azienda torinese: “In realtà, laparte più tecnologica la fanno loro,noi ci occupiamo dell’aspetto piùapplicativo. Noi proponiamo la loro tecnologiasia per l’utilizzo come base di svilup-po di soluzioni che possono usufruiredi questa capacità, sia per il web cheper i telefoni cellulari, e siamo anchesviluppatori di un progetto nostro cheè il VJ Portal destinato al mercato

consumer. Per questo progetto cisiamo occupati in particolare dellaparte riguardante la gestione deipagamenti, la vendita e la diffusionedel servizio nonché del sistema concui i fornitori di contenuti possonomettere a disposizione il loro materia-le.”

D – Può spiegarci in cosa consisteesattamente il VJ Portal? Rossi - Fondamentalmente si tratta diuna piattaforma esclusivamente svi-luppata per la telefonia cellulare chepermette di pubblicare contenutivideo a chiunque voglia renderli dis-ponibili, sia per l’acquisto da partedell’utenza che, al contrario, perscopo promozionale e quindi il costonon è sostenuto da chi visiona poi icontenuti, ma da chi li rende disponi-bili. Ad oggi si sono evidenziati duefiloni principali per il VJ Portal, unodei quali è un filone specifico che va atoccare il settore degli adulti e perquesto si è preferito creare un serviziocompletamente separato, per gestiremeglio i problemi eventuali derivantidall’accesso da parte di minorenni acerti tipi di contenuto.

D – Vi proponente anche come forni-tori di contenuti?Rossi - Noi offriamo esclusivamente lapiattaforma, l’infrastruttura. Per que-sto tipo di servizio il fornitore puòessere la catena di negozi per adultiche nell’ambito di questo particolareVJ Portal con il suffisso Glamour dis-tribuisce il proprio materiale. Le cate-ne di negozi diventano sia il canaleper l’offerta, la vendita del servizio,sia i fornitori degli stessi contenuti,hanno questo interesse doppio, gua-dagnano sia dal mettere a disposizio-ne i loro contenuti audiovisivi, hannocioè un ritorno ogni volta che uno diquesti contenuti viene scaricato equindi acquistato dall’utenza, e dal-l’altra parte hanno un ritorno sullavendita del servizio stesso o meglio diquelle che sono le carte prepagateutilizzate per acquistare questo tipodi contenuti, una delle forme di paga-mento contemplate dal VJ Portal.

D – Il servizio è fruibile solo con i cel-lulari UMTS?Rossi – Il VJ Portal è un’applicazioneche viene caricata ed eseguita suitelefoni cellulari, che funziona sui

Per maggiori informazioni:Tel. 02 876038 - www.consulvideo.com

- pagine pubblicitarie- brochure- siti internet

PubblicitàPubblicità

Ufficio stampaUfficio stampa- realizzazione comunicati originali- traduzione ed adattamento di comunicati- diffusione presso riviste di settore e generaliste- diffusione presso clienti e potenziali clienti- pubblicazione su sito web(del cliente o dell'ufficio stampa)

CONSULVIDEOb-to-b (business to business)nel settore del broadcast e delle comunicazioni

- newsletter- cataloghi- materiale per punto vendita- house organ- manuali e materiale tecnicoper forza vendita

- mailing- monografie di prodotto- ...

GraficaGrafica

- organizzazione eventi, conferenze stampa,presentazioni, partecipazioni a fiere

- progettazione e allestimento spazi espositivi- ideazione e ricerca di oggetti promozionali e gadget

Pubbliche relazioniPubbliche relazioni

minuto. Quindi possiamo visionarequesti filmati tutte le volte chevogliamo, non abbiamo più limiti, unavolta che il filmato è stato acquistato.Nel caso della sezione Glamour èpossibile poi, sempre nel contesto diVJ Portal, acquistare fisicamente iDVD da cui è stato estratto lo spezzo-ne di video. Quindi, se ci piace quello che stiamovedendo, tramite il tastino Acquistasempre dal telefono possiamo richie-dere l’acquisto fisico del DVD. Ilpagamento viene fatto sempre trami-te questo nostro borsellino virtuale equindi non abbiamo bisogno di cartedi credito. Solo in quel momento lì ci vengonochieste le informazioni necessarie perricevere il materiale a casa, quindi fi-no a quel momento non abbiamo ne-cessità di dare le nostre informazionipersonali.

Cellulari come il Nokia 3650 posso-no visualizzare il video compressocon una qualità accettabile

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quando lo eseguiamo abbiamo ac-cesso all’elenco del materiale dispo-nibile, possiamo visionare i contenu-ti, possiamo scaricarli, possiamo pa-garli utilizzando delle scratch cardcome quelle che si acquistano per itelefoni. Un’altra opportunità è data da unaccordo che abbiamo con Eutelia, unoperatore di telefonia fissa e mobile:chiunque può acquistare una cardEutelia da un tabaccaio e, telefonan-do al numero verde attribuito al ser-vizio VJ Portal, è possibile ricaricare ilproprio borsellino virtuale. Il terzometodo è invece un numero a valoreaggiunto, con prefisso 899, chiaman-do il quale viene fatto un addebitoalla risposta e quindi si va a ricaricareil proprio borsellino di un importosufficiente per un video: l’abbiamochiamato proprio paga un video.

D – Quali sono le differenze rispettoallo streaming video vero e proprio?Rossi - Una volta che il video è statoscaricato sul telefono, deve esseresbloccato tramite l’operazione dipagamento, che è contestuale alloscaricamento, sempre che si dispon-ga del credito sufficiente. I filmati sca-ricati sono memorizzati sul telefono,tipicamente un telefono di fasciamedia dispone di 32 MB, sufficientiper tenere diversi filmati di qualche

telefoni Symbian, come i Nokia diultima generazione e alcuni Sony, siain reti GPRS che UMTS.L’applicazione permette di accederea questi contenuti, ma è anche quellache ci permette poi di usufruirne,nonché di pagarli ed eventualmenteanche di trasmetterli ad altri telefoni,tipicamente via Bluetooth. Pensandoal tipo di mercato, abbiamo preferitosemplificare al massimo le cose, quin-di per accedere a questo servizio nonc’è bisogno di utilizzare un pc, nonc’è bisogno di una connessioneInternet con il PC, non c’è bisogno diutilizzare carte di credito. Abbiamotenuto il più semplice possibile sial’accesso che il pagamento del conte-nuto.

D – Come si accede al servizio?Rossi - La procedura normale è que-sta: l’utente riceve una tessera gratui-ta sulla quale è riportato un codiceche serve per identificarsi durante laprima attivazione, è sufficiente man-dare un messaggio ad un numero cheè indicato su questa tessera con unasigletta che identifica la richiesta. Siriceve indietro un messaggio di ben-venuto che permette di collegarsi auna pagina web dalla quale si scaricapoi il software VJ Portal. Il softwarediventa parte integrante dei pro-grammi già installati nel telefono e

Distribuzione universale Sfruttando la tecnologia sviluppata dalla Forbidden Technologies, la Mediaconcept di Torino propone un servizio per la distribuzione di video sui telefonini che si differenzia dagli altri esistentiper una serie di soluzioni particolarmente interessanti

Secondo le previsioni più accreditate,il mercato italiano delle suonerie,sfondi e servizi vari per i telefoni cel-lulari potrebbe raggiungere il valoredi un miliardo di euro già entro il cor-rente anno. Già oggi, una fetta consi-stente di questi incassi è appannag-gio dei fornitori di contributi video eproprio a questo settore sta puntan-do anche la Mediaconcept di Torino.L’offerta di questa azienda si distin-gue per l’originalità della formula eper l’impiego di una tecnologia dicompressione audio e video proprie-taria sviluppata dalla ForbiddenTechnologies, società con la qualeMediaconcept ha uno stretto rappor-to di collaborazione, come dichiaraPaolo Rossi, fondatore e presidentedell’azienda torinese: “In realtà, laparte più tecnologica la fanno loro,noi ci occupiamo dell’aspetto piùapplicativo. Noi proponiamo la loro tecnologiasia per l’utilizzo come base di svilup-po di soluzioni che possono usufruiredi questa capacità, sia per il web cheper i telefoni cellulari, e siamo anchesviluppatori di un progetto nostro cheè il VJ Portal destinato al mercato

consumer. Per questo progetto cisiamo occupati in particolare dellaparte riguardante la gestione deipagamenti, la vendita e la diffusionedel servizio nonché del sistema concui i fornitori di contenuti possonomettere a disposizione il loro materia-le.”

D – Può spiegarci in cosa consisteesattamente il VJ Portal? Rossi - Fondamentalmente si tratta diuna piattaforma esclusivamente svi-luppata per la telefonia cellulare chepermette di pubblicare contenutivideo a chiunque voglia renderli dis-ponibili, sia per l’acquisto da partedell’utenza che, al contrario, perscopo promozionale e quindi il costonon è sostenuto da chi visiona poi icontenuti, ma da chi li rende disponi-bili. Ad oggi si sono evidenziati duefiloni principali per il VJ Portal, unodei quali è un filone specifico che va atoccare il settore degli adulti e perquesto si è preferito creare un serviziocompletamente separato, per gestiremeglio i problemi eventuali derivantidall’accesso da parte di minorenni acerti tipi di contenuto.

D – Vi proponente anche come forni-tori di contenuti?Rossi - Noi offriamo esclusivamente lapiattaforma, l’infrastruttura. Per que-sto tipo di servizio il fornitore puòessere la catena di negozi per adultiche nell’ambito di questo particolareVJ Portal con il suffisso Glamour dis-tribuisce il proprio materiale. Le cate-ne di negozi diventano sia il canaleper l’offerta, la vendita del servizio,sia i fornitori degli stessi contenuti,hanno questo interesse doppio, gua-dagnano sia dal mettere a disposizio-ne i loro contenuti audiovisivi, hannocioè un ritorno ogni volta che uno diquesti contenuti viene scaricato equindi acquistato dall’utenza, e dal-l’altra parte hanno un ritorno sullavendita del servizio stesso o meglio diquelle che sono le carte prepagateutilizzate per acquistare questo tipodi contenuti, una delle forme di paga-mento contemplate dal VJ Portal.

D – Il servizio è fruibile solo con i cel-lulari UMTS?Rossi – Il VJ Portal è un’applicazioneche viene caricata ed eseguita suitelefoni cellulari, che funziona sui

Per maggiori informazioni:Tel. 02 876038 - www.consulvideo.com

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- progettazione e allestimento spazi espositivi- ideazione e ricerca di oggetti promozionali e gadget

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minuto. Quindi possiamo visionarequesti filmati tutte le volte chevogliamo, non abbiamo più limiti, unavolta che il filmato è stato acquistato.Nel caso della sezione Glamour èpossibile poi, sempre nel contesto diVJ Portal, acquistare fisicamente iDVD da cui è stato estratto lo spezzo-ne di video. Quindi, se ci piace quello che stiamovedendo, tramite il tastino Acquistasempre dal telefono possiamo richie-dere l’acquisto fisico del DVD. Ilpagamento viene fatto sempre trami-te questo nostro borsellino virtuale equindi non abbiamo bisogno di cartedi credito. Solo in quel momento lì ci vengonochieste le informazioni necessarie perricevere il materiale a casa, quindi fi-no a quel momento non abbiamo ne-cessità di dare le nostre informazionipersonali.

Cellulari come il Nokia 3650 posso-no visualizzare il video compressocon una qualità accettabile

taforma VJ Portal che verrà adessocommercializzata come un servizioper il mercato consumer a tutti glieffetti, ma che vuol essere anche unospunto per chi volesse avere delleapplicazioni simili basate su questatecnologia. Noi siamo ovviamente ingrado di creare soluzioni personaliz-zate per esigenze peculiari, comequella di fare formazione a distanzautilizzando web e telefoni cellulari.Inoltre, stiamo analizzando come pro-porre al mercato italiano la piattafor-ma ForScene che va a questo puntorivolta a un settore che è quello deiprofessionisti del video. Per chi voles-se mettere alla prova il sistema, è pre-vista la possibilità di accesso gratuitoa ForScene: tutto è perfettamentefunzionale utilizzando però soltanto icontenuti messi a disposizione dellaForbidden. Per i lettori di Monitorstiamo studiando una formula chepermetta anche di caricare i propricontenuti (Ndr: chi fosse interessato,può inviare una e-mail all’[email protected]).

Monitor n° 248 - marzo 2005

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Monitor n° 248 - marzo 2005

D – Quali altri tipi di utilizzo può avereil VJ Portal?Rossi - Il VJ Portal standard permette-rà, tramite la piattaforma Forscenedella Forbidden Technologies, di ren-dere disponibile a chiunque il propriomateriale. Tanto per dire, se volessi-mo far vedere il filmato del nostromatrimonio ad amici e parenti lontanipotremmo renderlo disponibile sul VJPortal e renderlo accessibile facendoin modo che il costo sia sostenuto danoi che rendiamo disponibile il filma-to, piuttosto che da chi lo sta guar-dando. Dal punto di vista dei fornito-ri di contenuti, questa è la prima piat-taforma che dà a tutti la possibilità dipubblicare i propri video.

D – È stata prevista una sorta di pro-tezione per fare in modo che il mate-riale possa essere visto solo da certepersone?Rossi - Sì, noi possiamo facilmenteclonare la stessa applicazione VJPortal su un altro telefono tramite unafunzione del VJ Portal stesso. Quindi possiamo trasmettere in que-sto modo il VJ Portal e poi, tramiteBluetooth, possiamo trasmettergli icontenuti, ma se si tratta di contenutia pagamento dovranno essere paga-ti anche da questa persona. Questostesso sistema di protezione puòessere utilizzato per dare accesso aicontenuti solo a chi è autorizzato per-ché comunque l’autorizzazione vienegestita tramite il nostro server. Ineffetti, ci sono due server, uno gestitodalla Forbidden Technologies, che èquello che distribuisce fisicamente icontenuti, e poi un server di gestione

di transazioni, pagamenti esblocco dei filmati che abbia-mo creato noi e gestiamo noi.

D – Quali strumenti sononecessari per la preparazionedei contenuti?Rossi - Fondamentalmente ènecessario utilizzare la piatta-forma di Forbidden Techno-logies perché oltre ad essereun formato proprietario è pro-prietario anche l’algoritmo dicompressione. La ForbiddenTechnologies è stata fondatada Stephen Streater che è ilcreatore della Eidos, la casa

che ha portato sul mercato TombRaider. La Eidos era nata in realtà persviluppare soluzioni di montaggiovideo non lineare basate su un algo-ritmo di compressione proprietario,creato dallo stesso Streater alla finedegli anni ’80, inizio anni ’90. Poi laEidos ha cambiato un po’ natura perentrare nel mercato dei videogiochi,un mercato molto interessante, equindi ha abbandonato lo sviluppo disoluzioni per l’editing video. Verso la fine degli anni ’90, Streaterha creato la Forbidden Technologiesper riprendere il discorso del video eadattarlo a quelle che sono le neces-sità attuali. Se all’inizio degli anni ’90poteva essere interessante avere unalgoritmo molto particolare perchéquesto rendeva possibile fare editingvideo sulle macchine tipiche dell’e-poca, che non erano assolutamenteparagonabili con quelle di oggi comeprestazioni, oggi questo collo di bot-tiglia non c’è più sui computer, ma lotroviamo sui telefoni e su Internet. Suitelefoni perché sono comun-que dei dispositivi a bassacapacità di calcolo rispetto alcomputer e su Internet perchéabbiamo ancora dei colli dibottiglia sulla capacità di tra-smettere dati, soprattutto separliamo di modem analogici.Quindi la tecnologia che si eracostruita negli anni ’90 perquesto prodotto di editingvideo adesso è stata utilizzataprincipalmente dallaForbidden per avere la possi-bilità di fare streaming sul websenza utilizzare dei plug-in.

D – Ciò significa che il video puòessere visto con un qualsiasi browserweb?Rossi – Sì, i video sono eseguiti trami-te un applet Java, che viene scaricatonello stesso istante in cui si apre lapagina che lo contiene, e sono in unformato completamente indipenden-te dalla piattaforma. Posso usareWindows, come Macintosh o Linux,tutti i sistemi operativi che supporta-no il linguaggio Java, non ho bisognodi installazioni. Si supera così quelloche può essere un problema in certeaziende che non permettono l’instal-lazione di plug-in come il playerQuicktime piuttosto che WindowsMedia o Real. Peraltro l’utilizzo dei video è moltoflessibile, possiamo realizzare ancheun classico banner contenente unvideo. La stessa tecnologia è disponi-bile come applicazione, ForMobile,sui telefoni cellulari Symbian, nonancora come applet Java, ma soloper colpa dei limiti che il Java haancora sui telefoni cellulari. Il nostroVJ Portal è un’evoluzione delForMobile, espanso con tutte lecaratteristiche necessarie per erogareil servizio di cui ho parlato prima.

D – Ha accennato in pecedenza allapiattaforma ForScene per la prepara-zione del materiale, può dirci qualco-sa di più in proposito?Rossi – ForScene è un ambiente diediting video completamente in Java,che significa la possibilità di elabora-re il video all’interno del nostro brow-ser tramite un programma Java. Lacosa importante non è tanto il fattoche non occorre acquistare il softwa-

re, si paga soltanto il tempo che siimpiega, ma che possiamo fare unediting cosiddetto collaborativo adistanza, questo perché il materialevideo si trova fisicamente sempre inun punto centralizzato, che sono i ser-ver che mette a disposizione laForbidden a questo scopo.Possiamocosì fare questo editing a distanza equindi molte persone, il tecnico chefa l’editing vero e proprio, il produt-tore, l’eventuale regista, tutte figureche possono trovarsi in luoghi diversi,possono collaborare a distanza senzache ci sia un trasferimento fisico delmateriale audio e video da un com-puter all’altro. Con la trasmissionedati ad alta velocità, come quella cheoffre attualmente l’UMTS, diventamolto interessante perché possiamoimmaginare di fare un editing videodel materiale sul luogo dove vieneripreso. Se stiamo seguendo un even-to, possiamo prendere dalla nostratelecamera i contenuti, editarli in locoe tutto quello che stiamo facendo èvisionabile immediatamente da altrepersone collocate in qualsiasi puntodel pianeta.

D – Anche con un telefonino cellula-re? Rossi - Certamente, basta un clic perrenderlo disponibile sui cellulari opubblicarlo sul web. Quindi nonabbiamo nessun passaggio interme-dio, riusciamo a fare tutto, dall’opera-zione del trasferimento del videodalla nostra telecamera alla pubblica-zione sul telefono cellulare o suInternet rimanendo nello stessoambiente software. Per caricare ilmateriale sui server della Forbidden

si può utilizzare la portaFireWire del computer eil software che si scaricadirettamente dal sito diForbidden. Questo per-mette in un’operazioneunica di catturare ilmateriale dalla teleca-mera, comprimerlo inquesto formato inter-medio adatto per l’edi-ting e caricarlo sui ser-ver della Forbidden: aquesto punto il materia-le è già disponibile epossiamo iniziare con

l’editing o lasciar fare l’operazione aqualcun altro, ovviamente che siaautorizzato da noi.

D - Che tipo di connessione si deveutilizzare per caricare il video sui ser-ver? Rossi - In Inghilterra Forbidden ha giàsperimentato con Orange già daqualche mese la connettività UMTS.Orange ha proposto recentementeuna nuova formula per quanto riguar-da i pagamenti, perchéfino a poco tempo fa la tra-smissione dati UMTS eramolto costosa. Hanno fattoun trial assieme per cui laForbidden ha avuto inanteprima la disponibilitàdi questo tipo di connetti-vità UMTS per i PC portati-li ed hanno mostrato comesi possa fare dell’editingremoto anche con unaconnettività wireless. Unalinea ADSL è comunquesufficiente per questo lavo-ro, anche perché è statapotenziata la possibilità discambio dati con questatecnologia, con gli abbo-namenti base si arriva a unMbps e per un video dibuona qualità sono suffi-cienti dai 150 ai 350 kbps.

D – Quali altre applicazionipotranno avere queste tec-nologie?Rossi - Tornando al discor-so di Mediaconcept, noifinora ci siamo concentratiprincipalmente sulla piat-

Il metodo di compressione della Forbidden Technologies puòessere utilizzato anche per lo streaming video in diretta

La pagina del sito della Forbidden Technologies dedicata alservizio per i cellulari

Con l’applicazione Forscene più persone possono contribuire all’edi-ting di un video

taforma VJ Portal che verrà adessocommercializzata come un servizioper il mercato consumer a tutti glieffetti, ma che vuol essere anche unospunto per chi volesse avere delleapplicazioni simili basate su questatecnologia. Noi siamo ovviamente ingrado di creare soluzioni personaliz-zate per esigenze peculiari, comequella di fare formazione a distanzautilizzando web e telefoni cellulari.Inoltre, stiamo analizzando come pro-porre al mercato italiano la piattafor-ma ForScene che va a questo puntorivolta a un settore che è quello deiprofessionisti del video. Per chi voles-se mettere alla prova il sistema, è pre-vista la possibilità di accesso gratuitoa ForScene: tutto è perfettamentefunzionale utilizzando però soltanto icontenuti messi a disposizione dellaForbidden. Per i lettori di Monitorstiamo studiando una formula chepermetta anche di caricare i propricontenuti (Ndr: chi fosse interessato,può inviare una e-mail all’[email protected]).

Monitor n° 248 - marzo 2005

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Monitor n° 248 - marzo 2005

D – Quali altri tipi di utilizzo può avereil VJ Portal?Rossi - Il VJ Portal standard permette-rà, tramite la piattaforma Forscenedella Forbidden Technologies, di ren-dere disponibile a chiunque il propriomateriale. Tanto per dire, se volessi-mo far vedere il filmato del nostromatrimonio ad amici e parenti lontanipotremmo renderlo disponibile sul VJPortal e renderlo accessibile facendoin modo che il costo sia sostenuto danoi che rendiamo disponibile il filma-to, piuttosto che da chi lo sta guar-dando. Dal punto di vista dei fornito-ri di contenuti, questa è la prima piat-taforma che dà a tutti la possibilità dipubblicare i propri video.

D – È stata prevista una sorta di pro-tezione per fare in modo che il mate-riale possa essere visto solo da certepersone?Rossi - Sì, noi possiamo facilmenteclonare la stessa applicazione VJPortal su un altro telefono tramite unafunzione del VJ Portal stesso. Quindi possiamo trasmettere in que-sto modo il VJ Portal e poi, tramiteBluetooth, possiamo trasmettergli icontenuti, ma se si tratta di contenutia pagamento dovranno essere paga-ti anche da questa persona. Questostesso sistema di protezione puòessere utilizzato per dare accesso aicontenuti solo a chi è autorizzato per-ché comunque l’autorizzazione vienegestita tramite il nostro server. Ineffetti, ci sono due server, uno gestitodalla Forbidden Technologies, che èquello che distribuisce fisicamente icontenuti, e poi un server di gestione

di transazioni, pagamenti esblocco dei filmati che abbia-mo creato noi e gestiamo noi.

D – Quali strumenti sononecessari per la preparazionedei contenuti?Rossi - Fondamentalmente ènecessario utilizzare la piatta-forma di Forbidden Techno-logies perché oltre ad essereun formato proprietario è pro-prietario anche l’algoritmo dicompressione. La ForbiddenTechnologies è stata fondatada Stephen Streater che è ilcreatore della Eidos, la casa

che ha portato sul mercato TombRaider. La Eidos era nata in realtà persviluppare soluzioni di montaggiovideo non lineare basate su un algo-ritmo di compressione proprietario,creato dallo stesso Streater alla finedegli anni ’80, inizio anni ’90. Poi laEidos ha cambiato un po’ natura perentrare nel mercato dei videogiochi,un mercato molto interessante, equindi ha abbandonato lo sviluppo disoluzioni per l’editing video. Verso la fine degli anni ’90, Streaterha creato la Forbidden Technologiesper riprendere il discorso del video eadattarlo a quelle che sono le neces-sità attuali. Se all’inizio degli anni ’90poteva essere interessante avere unalgoritmo molto particolare perchéquesto rendeva possibile fare editingvideo sulle macchine tipiche dell’e-poca, che non erano assolutamenteparagonabili con quelle di oggi comeprestazioni, oggi questo collo di bot-tiglia non c’è più sui computer, ma lotroviamo sui telefoni e su Internet. Suitelefoni perché sono comun-que dei dispositivi a bassacapacità di calcolo rispetto alcomputer e su Internet perchéabbiamo ancora dei colli dibottiglia sulla capacità di tra-smettere dati, soprattutto separliamo di modem analogici.Quindi la tecnologia che si eracostruita negli anni ’90 perquesto prodotto di editingvideo adesso è stata utilizzataprincipalmente dallaForbidden per avere la possi-bilità di fare streaming sul websenza utilizzare dei plug-in.

D – Ciò significa che il video puòessere visto con un qualsiasi browserweb?Rossi – Sì, i video sono eseguiti trami-te un applet Java, che viene scaricatonello stesso istante in cui si apre lapagina che lo contiene, e sono in unformato completamente indipenden-te dalla piattaforma. Posso usareWindows, come Macintosh o Linux,tutti i sistemi operativi che supporta-no il linguaggio Java, non ho bisognodi installazioni. Si supera così quelloche può essere un problema in certeaziende che non permettono l’instal-lazione di plug-in come il playerQuicktime piuttosto che WindowsMedia o Real. Peraltro l’utilizzo dei video è moltoflessibile, possiamo realizzare ancheun classico banner contenente unvideo. La stessa tecnologia è disponi-bile come applicazione, ForMobile,sui telefoni cellulari Symbian, nonancora come applet Java, ma soloper colpa dei limiti che il Java haancora sui telefoni cellulari. Il nostroVJ Portal è un’evoluzione delForMobile, espanso con tutte lecaratteristiche necessarie per erogareil servizio di cui ho parlato prima.

D – Ha accennato in pecedenza allapiattaforma ForScene per la prepara-zione del materiale, può dirci qualco-sa di più in proposito?Rossi – ForScene è un ambiente diediting video completamente in Java,che significa la possibilità di elabora-re il video all’interno del nostro brow-ser tramite un programma Java. Lacosa importante non è tanto il fattoche non occorre acquistare il softwa-

re, si paga soltanto il tempo che siimpiega, ma che possiamo fare unediting cosiddetto collaborativo adistanza, questo perché il materialevideo si trova fisicamente sempre inun punto centralizzato, che sono i ser-ver che mette a disposizione laForbidden a questo scopo.Possiamocosì fare questo editing a distanza equindi molte persone, il tecnico chefa l’editing vero e proprio, il produt-tore, l’eventuale regista, tutte figureche possono trovarsi in luoghi diversi,possono collaborare a distanza senzache ci sia un trasferimento fisico delmateriale audio e video da un com-puter all’altro. Con la trasmissionedati ad alta velocità, come quella cheoffre attualmente l’UMTS, diventamolto interessante perché possiamoimmaginare di fare un editing videodel materiale sul luogo dove vieneripreso. Se stiamo seguendo un even-to, possiamo prendere dalla nostratelecamera i contenuti, editarli in locoe tutto quello che stiamo facendo èvisionabile immediatamente da altrepersone collocate in qualsiasi puntodel pianeta.

D – Anche con un telefonino cellula-re? Rossi - Certamente, basta un clic perrenderlo disponibile sui cellulari opubblicarlo sul web. Quindi nonabbiamo nessun passaggio interme-dio, riusciamo a fare tutto, dall’opera-zione del trasferimento del videodalla nostra telecamera alla pubblica-zione sul telefono cellulare o suInternet rimanendo nello stessoambiente software. Per caricare ilmateriale sui server della Forbidden

si può utilizzare la portaFireWire del computer eil software che si scaricadirettamente dal sito diForbidden. Questo per-mette in un’operazioneunica di catturare ilmateriale dalla teleca-mera, comprimerlo inquesto formato inter-medio adatto per l’edi-ting e caricarlo sui ser-ver della Forbidden: aquesto punto il materia-le è già disponibile epossiamo iniziare con

l’editing o lasciar fare l’operazione aqualcun altro, ovviamente che siaautorizzato da noi.

D - Che tipo di connessione si deveutilizzare per caricare il video sui ser-ver? Rossi - In Inghilterra Forbidden ha giàsperimentato con Orange già daqualche mese la connettività UMTS.Orange ha proposto recentementeuna nuova formula per quanto riguar-da i pagamenti, perchéfino a poco tempo fa la tra-smissione dati UMTS eramolto costosa. Hanno fattoun trial assieme per cui laForbidden ha avuto inanteprima la disponibilitàdi questo tipo di connetti-vità UMTS per i PC portati-li ed hanno mostrato comesi possa fare dell’editingremoto anche con unaconnettività wireless. Unalinea ADSL è comunquesufficiente per questo lavo-ro, anche perché è statapotenziata la possibilità discambio dati con questatecnologia, con gli abbo-namenti base si arriva a unMbps e per un video dibuona qualità sono suffi-cienti dai 150 ai 350 kbps.

D – Quali altre applicazionipotranno avere queste tec-nologie?Rossi - Tornando al discor-so di Mediaconcept, noifinora ci siamo concentratiprincipalmente sulla piat-

Il metodo di compressione della Forbidden Technologies puòessere utilizzato anche per lo streaming video in diretta

La pagina del sito della Forbidden Technologies dedicata alservizio per i cellulari

Con l’applicazione Forscene più persone possono contribuire all’edi-ting di un video

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Anche se da noi di cominciare a tra-smettere video in alta definizionenessuno ne vuole parlare, sono sem-pre di più le applicazioni che puòavere. Da una parte, il mondo delcinema guarda con sempre più atten-zione all’evoluzione dell’elettronico,cominciando a utilizzarlo per unnumero sempre più crescente di pro-duzioni. Dall’altra, l’alta definizione sta diven-tando per i professionisti un elemen-to distintivo, un mezzo che permettedi emergere dalla massa, un po’come accedeva un tempo fra chi pro-duceva in Betacam e chi non potevapermettersi niente più dell’U-Matic odel S-VHS. Il paragone non è poitanto campato per aria: dopo laprima ondata di costosissime attrez-zature, ora è possibile dotarsi diapparecchiature in alta definizione acosti che sono decisamente abbor-dabili, con la sola esclusione forsedelle telecamere, per le quali è peròsolo questione di tempo. Proprio per venire incontro a questa

crescente richiesta, Cintel e Digital-Wide hanno organizzato nel mese dimarzo una due giorni per gli operato-ri dell’area milanese, durante la qualesono state presentate quasi esclusi-vamente soluzioni per il trattamentodi video in alta definizione.DigitalWide è uno dei maggioririvenditore italiani di sistemi Appleper il video, ma non trascura le altrepiattaforme, tanto che all’openhouse era dedicato uno spazio dirilievo alla nuova piattaforma Axiodella Matrox (si veda anche il riqua-dro Integrazione perfetta), che tral’altro era praticamente alla sua primauscita pubblica, dopo un’apparizionenon troppo appariscente avvenuta inoccasione del recente Photoshow.

Non tutto, ma di tuttoUn altro marchio che DigitalWide haproposto in questa occasione al mer-cato italiano è QuVis, produttore divideoregistratori a dischi che trovanoimpiego principalmente nel settore

del digital cinema: è recente l’annun-cio della scelta del Film Council bri-tannico di dotare ben 250 sale con iloro riproduttori Cinema Player. Ilmetodo di compressione utilizzatoda QuVis agisce sulla singola imma-gine ed è basato sulla tecnologiawavelet; rispetto al M-Jpeg garanti-sce una qualità superiore, tanto che ivideoregistratori Acuity della QuVissono stati scelti anche dalla Nasa perla registrazione delle fasi di lanciodelle navette spaziali, una fase parti-colarmente critica che richiede unadocumentazione visiva molto accura-ta. Al prossimo NAB farà il suo debut-to il videoregistratore Encore, cheutilizza anch’esso dischi sostituibili acaldo e che possono essere scambia-ti con gli altri sistemi della QuVis. Per quanto riguarda Cintel, oltre alsistema per il restauro di pellicolecinematografiche Revival della DaVinci, da molti ritenuto il migliore at-tualmente disponibile in commercio,l’azienda romana ha presentato leultime novità della Aja, tra le quali il

Scommettere altoOrganizzata da Cintel e DigitalWide una open house per gli operatori dell’area milanese con lo scopo di presentareuna serie di soluzioni per l’alta definizione, territorio ancora quasi inesplorato in Italia, ma che promette interessantisviluppi anche nel breve periodo

L’open house organizzata da Cintel e DigitalWide per gli operatori dell’area milanese

Scommettere alto

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Anche se da noi di cominciare a tra-smettere video in alta definizionenessuno ne vuole parlare, sono sem-pre di più le applicazioni che puòavere. Da una parte, il mondo delcinema guarda con sempre più atten-zione all’evoluzione dell’elettronico,cominciando a utilizzarlo per unnumero sempre più crescente di pro-duzioni. Dall’altra, l’alta definizione sta diven-tando per i professionisti un elemen-to distintivo, un mezzo che permettedi emergere dalla massa, un po’come accedeva un tempo fra chi pro-duceva in Betacam e chi non potevapermettersi niente più dell’U-Matic odel S-VHS. Il paragone non è poitanto campato per aria: dopo laprima ondata di costosissime attrez-zature, ora è possibile dotarsi diapparecchiature in alta definizione acosti che sono decisamente abbor-dabili, con la sola esclusione forsedelle telecamere, per le quali è peròsolo questione di tempo. Proprio per venire incontro a questa

crescente richiesta, Cintel e Digital-Wide hanno organizzato nel mese dimarzo una due giorni per gli operato-ri dell’area milanese, durante la qualesono state presentate quasi esclusi-vamente soluzioni per il trattamentodi video in alta definizione.DigitalWide è uno dei maggioririvenditore italiani di sistemi Appleper il video, ma non trascura le altrepiattaforme, tanto che all’openhouse era dedicato uno spazio dirilievo alla nuova piattaforma Axiodella Matrox (si veda anche il riqua-dro Integrazione perfetta), che tral’altro era praticamente alla sua primauscita pubblica, dopo un’apparizionenon troppo appariscente avvenuta inoccasione del recente Photoshow.

Non tutto, ma di tuttoUn altro marchio che DigitalWide haproposto in questa occasione al mer-cato italiano è QuVis, produttore divideoregistratori a dischi che trovanoimpiego principalmente nel settore

del digital cinema: è recente l’annun-cio della scelta del Film Council bri-tannico di dotare ben 250 sale con iloro riproduttori Cinema Player. Ilmetodo di compressione utilizzatoda QuVis agisce sulla singola imma-gine ed è basato sulla tecnologiawavelet; rispetto al M-Jpeg garanti-sce una qualità superiore, tanto che ivideoregistratori Acuity della QuVissono stati scelti anche dalla Nasa perla registrazione delle fasi di lanciodelle navette spaziali, una fase parti-colarmente critica che richiede unadocumentazione visiva molto accura-ta. Al prossimo NAB farà il suo debut-to il videoregistratore Encore, cheutilizza anch’esso dischi sostituibili acaldo e che possono essere scambia-ti con gli altri sistemi della QuVis. Per quanto riguarda Cintel, oltre alsistema per il restauro di pellicolecinematografiche Revival della DaVinci, da molti ritenuto il migliore at-tualmente disponibile in commercio,l’azienda romana ha presentato leultime novità della Aja, tra le quali il

Scommettere altoOrganizzata da Cintel e DigitalWide una open house per gli operatori dell’area milanese con lo scopo di presentareuna serie di soluzioni per l’alta definizione, territorio ancora quasi inesplorato in Italia, ma che promette interessantisviluppi anche nel breve periodo

L’open house organizzata da Cintel e DigitalWide per gli operatori dell’area milanese

Scommettere alto

La collaborazione fra Adobe e Matrox data oramaida diversi anni, ma se prima si limitava a poco più diuno scambio di informazioni, con la Axio ha acqui-stato uno spessore decisamente maggiore, tantoche la nuova scheda può essere considerata un veroe proprio motore per Premiere. Per esempio, ilmodulo per gli effetti DVE in tempo reale, anchequando si lavora su materiale in alta definizione, ètrattato come qualsiasi filtro originario di Premiere,compresa la gestione di eventuali keyframe. Per confronto, per accedere alle stesse funzioni conaltre schede Matrox, come quelle della serie RT.X, sideve passare per moduli separati che, pur offrendole stesse opzioni, non offrono lo stesso livello diintegrazione. La piattaforma Axio è offerta in versione per il trat-tamento di video in definizione standard o alta e ladifferenza consiste solamente nel break out box acui si collegano i segnali video e audio in ingresso euscita: acquistando la versione per definizione stan-dard, sarà quindi possibile passare in un secondotempo a quella in HD semplicemente sostituendoquesto dispositivo, che non è semplicemente unsupporto per i connettori. L’eventuale conversionedei segnali da analogici a digitali e viceversa è effet-tuata all’interno del break out box e quindi i segna-li transitano nel cavo di collegamento alla scheda in

formato digitale, garantendo così una superioreimmunità da interferenze causate da altri apparati;inoltre, il cavo di collegamento è del tipo di quelliutilizzati per i dispositivi Scsi, e quindi sostituibile senecessario con uno di lunghezza più appropriata. Con la versione per alta definizione, il video puòessere elaborato in formato non compresso a 8 o 10bit oppure essere convertito n Mpeg-2 I-frame conbitrate variabile fra 50 e 120 Mbps; all’interno dellastessa timeline può coesistere materiale in diversiformati. Il supporto nativo per il formato HDV èatteso per il prossimo settembre, a meno di sorpre-se primaverili. Il numero di tracce che è possibilegestire in tempo reale è praticamente limitato daltransfer rate dei dischi su cui è registrato il materia-le e per l’alta definizione è obbligatorio disporre inun sistema Raid. In uscita, il segnale video HD è pre-sente sia sul connettore HD-SDI che su quelli RGB eComponent, permettendo così di utilizzare monitorrelativamente economici senza che siano necessarispeciali adattatori. Per i possessori di sistemiDigiSuite, le buone notizie sono che la piattaformaAxio può utilizzare senza problemi il materiale com-presso in M-Jpeg e che sono previsti sconti signifi-cativi per l’acquisto dei nuovi sistemi, senza che sidebbano per questo consegnare quelli in loro pos-sesso.

Integrazione perfettaPremiere Pro, il software di montaggio video della Adobe, trova nella piattaforma Axio la sua più naturaleespressione, offrendo prestazioni in tempo reale altrimenti impossibili

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variazioni talmente minime che tuttiscelgono di prendere direttamentegià la versione HD, proprio perchénel momento in cui decidono di lavo-rare in alta definizione devono soloaggiungere la sorgente e la destina-zione.”

D – Quale direzione sta prendendo ilmercato italiano in tema di formati diregistrazione?Curiale - Nell’area milanese diversesocietà si sono attrezzate con il D5della Panasonic, Sony però sta facen-do le sue contromosse. Diciamo chein questo momento, il costo delleapparecchiature di registrazione èforse l’ostacolo maggiore. Ho sentito che Mediaset ha attrezza-to diversi studi già in alta definizione,ma il problema poi è realizzare il pro-dotto da post-produrre. Quello cheinvece sta succedendo è che si stan-no montando molti contributi per leconvention o per eventi privati, per iquali la proiezione viene fatta in altadefinizione, e così pure la post-pro-duzione.

D – Quindi anche i professionisti sistanno attrezzando per l’HD?

convertitore HDP che permette diutilizzare monitor da computer dotatidi ingresso DVI-D, come quelli dellaserie Cinema Display della Apple,per la visualizzazione del video in altadefinizione. Per il trattamento dimateriale HD, la proposta Aja consi-ste nella scheda Kona 2 per la piatta-forma Mac, dotata di doppio ingres-so HD-SDI e accelerazione hardwareper il codec DVCPro HD. La novità Aja per il video a definizio-ne standard è la scheda Kona LS,dotata di ogni sorta di ingresso euscita audio/video analogico o digi-tale, con convertitori a 12 bit e tratta-mento successivo a 8 o 10 bit, prati-

camente il meglio che si può avereoggi sulla piattaforma Mac. Destinatainvece ai sistemi Windows la XenaDXT, una scheda per la compressionein formato Windows Media 9 dimateriale SD e HD: in questo secon-do caso, per il momento le prestazio-ni in tempo reale sono limitate al for-mato 720p a 24 fps.

Non è più questione di prezzo

“L’alta definizione ormai è diventatauna cosa non così lontana”, sostieneAmbrogio Curiale della Digital Wide.“Con l’arrivo di queste macchine, chehanno dei costi assolutamenteabbordabili, le soluzioni HD, sia alivello di dischi, sia a livello di schedeti portano comunque ad avere unascelta che non è più quella di dire seprendo l’alta definizione devo investi-re tantissimi soldi in più e allora stosulla SD che è una soluzione più tra-dizionale. Allo stesso costo praticamente riescoad avere la stessa configurazione,almeno con le soluzioni Apple.Quindi prendere una configurazioneSD o una configurazione HD ha delle

I videoregistratori della Quvis, nuova proposta della DigitalWide

Il piccolo convertitore della Aja che permette divualizzare segnali HD-SDI su monitor per PC

Le differenze fra la versione SD e HD sono tutte nel break out box

La collaborazione fra Adobe e Matrox data oramaida diversi anni, ma se prima si limitava a poco più diuno scambio di informazioni, con la Axio ha acqui-stato uno spessore decisamente maggiore, tantoche la nuova scheda può essere considerata un veroe proprio motore per Premiere. Per esempio, ilmodulo per gli effetti DVE in tempo reale, anchequando si lavora su materiale in alta definizione, ètrattato come qualsiasi filtro originario di Premiere,compresa la gestione di eventuali keyframe. Per confronto, per accedere alle stesse funzioni conaltre schede Matrox, come quelle della serie RT.X, sideve passare per moduli separati che, pur offrendole stesse opzioni, non offrono lo stesso livello diintegrazione. La piattaforma Axio è offerta in versione per il trat-tamento di video in definizione standard o alta e ladifferenza consiste solamente nel break out box acui si collegano i segnali video e audio in ingresso euscita: acquistando la versione per definizione stan-dard, sarà quindi possibile passare in un secondotempo a quella in HD semplicemente sostituendoquesto dispositivo, che non è semplicemente unsupporto per i connettori. L’eventuale conversionedei segnali da analogici a digitali e viceversa è effet-tuata all’interno del break out box e quindi i segna-li transitano nel cavo di collegamento alla scheda in

formato digitale, garantendo così una superioreimmunità da interferenze causate da altri apparati;inoltre, il cavo di collegamento è del tipo di quelliutilizzati per i dispositivi Scsi, e quindi sostituibile senecessario con uno di lunghezza più appropriata. Con la versione per alta definizione, il video puòessere elaborato in formato non compresso a 8 o 10bit oppure essere convertito n Mpeg-2 I-frame conbitrate variabile fra 50 e 120 Mbps; all’interno dellastessa timeline può coesistere materiale in diversiformati. Il supporto nativo per il formato HDV èatteso per il prossimo settembre, a meno di sorpre-se primaverili. Il numero di tracce che è possibilegestire in tempo reale è praticamente limitato daltransfer rate dei dischi su cui è registrato il materia-le e per l’alta definizione è obbligatorio disporre inun sistema Raid. In uscita, il segnale video HD è pre-sente sia sul connettore HD-SDI che su quelli RGB eComponent, permettendo così di utilizzare monitorrelativamente economici senza che siano necessarispeciali adattatori. Per i possessori di sistemiDigiSuite, le buone notizie sono che la piattaformaAxio può utilizzare senza problemi il materiale com-presso in M-Jpeg e che sono previsti sconti signifi-cativi per l’acquisto dei nuovi sistemi, senza che sidebbano per questo consegnare quelli in loro pos-sesso.

Integrazione perfettaPremiere Pro, il software di montaggio video della Adobe, trova nella piattaforma Axio la sua più naturaleespressione, offrendo prestazioni in tempo reale altrimenti impossibili

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variazioni talmente minime che tuttiscelgono di prendere direttamentegià la versione HD, proprio perchénel momento in cui decidono di lavo-rare in alta definizione devono soloaggiungere la sorgente e la destina-zione.”

D – Quale direzione sta prendendo ilmercato italiano in tema di formati diregistrazione?Curiale - Nell’area milanese diversesocietà si sono attrezzate con il D5della Panasonic, Sony però sta facen-do le sue contromosse. Diciamo chein questo momento, il costo delleapparecchiature di registrazione èforse l’ostacolo maggiore. Ho sentito che Mediaset ha attrezza-to diversi studi già in alta definizione,ma il problema poi è realizzare il pro-dotto da post-produrre. Quello cheinvece sta succedendo è che si stan-no montando molti contributi per leconvention o per eventi privati, per iquali la proiezione viene fatta in altadefinizione, e così pure la post-pro-duzione.

D – Quindi anche i professionisti sistanno attrezzando per l’HD?

convertitore HDP che permette diutilizzare monitor da computer dotatidi ingresso DVI-D, come quelli dellaserie Cinema Display della Apple,per la visualizzazione del video in altadefinizione. Per il trattamento dimateriale HD, la proposta Aja consi-ste nella scheda Kona 2 per la piatta-forma Mac, dotata di doppio ingres-so HD-SDI e accelerazione hardwareper il codec DVCPro HD. La novità Aja per il video a definizio-ne standard è la scheda Kona LS,dotata di ogni sorta di ingresso euscita audio/video analogico o digi-tale, con convertitori a 12 bit e tratta-mento successivo a 8 o 10 bit, prati-

camente il meglio che si può avereoggi sulla piattaforma Mac. Destinatainvece ai sistemi Windows la XenaDXT, una scheda per la compressionein formato Windows Media 9 dimateriale SD e HD: in questo secon-do caso, per il momento le prestazio-ni in tempo reale sono limitate al for-mato 720p a 24 fps.

Non è più questione di prezzo

“L’alta definizione ormai è diventatauna cosa non così lontana”, sostieneAmbrogio Curiale della Digital Wide.“Con l’arrivo di queste macchine, chehanno dei costi assolutamenteabbordabili, le soluzioni HD, sia alivello di dischi, sia a livello di schedeti portano comunque ad avere unascelta che non è più quella di dire seprendo l’alta definizione devo investi-re tantissimi soldi in più e allora stosulla SD che è una soluzione più tra-dizionale. Allo stesso costo praticamente riescoad avere la stessa configurazione,almeno con le soluzioni Apple.Quindi prendere una configurazioneSD o una configurazione HD ha delle

I videoregistratori della Quvis, nuova proposta della DigitalWide

Il piccolo convertitore della Aja che permette divualizzare segnali HD-SDI su monitor per PC

Le differenze fra la versione SD e HD sono tutte nel break out box

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Monitor n° 248 - marzo 2005

Curiale – Sì, questo è successo peresempio nel caso della convention diMediaset che è stata fatta da diverseaziende, ma comunque in alta defini-zione. Noi abbiamo fornito diversesoluzioni Final Cut HD a quanti hannopartecipato alla realizzazione di con-tributi in HD per questa manifestazio-ne. Molto materiale era solo di grafi-ca, c’erano poi sia dei girati HD, chedei girati normali inseriti in una grafi-ca ad alta definizione. Il risultato è stato buono e chi ha ini-ziato a lavorare sull’HD non ha trova-to delle grossissime difficoltà tecno-logiche, perché le macchine rispon-dono esattamente come avrebberorisposto in qualità tradizionale. Il mezzo non è più un problema, ilmezzo c’è ed è abbordabile comecosti. Il prodotto, Final Cut, è giàconosciuto e quindi non è che deviconoscere nuove cose, si tratta vera-mente che si incominci a produrre, adavere del materiale su cui andare apost produrre, che è una cosa chesperiamo avvenga a breve. Per ora comunque qualcosa s’èmosso tra i professionisti, quel chemanca ancora è la parte broadcast.

D – Pensate che il formato HDVpossa avere larga diffusione in ambi-to professionale? Curiale - Il formato HDV è quello cheadesso ci stanno incominciando achiedere più spesso, nel senso che èil primo step di lavorazione in altadefinizione. Molti cominciano a chie-derci di lavorare in quel formato e di

post-produrre. Sono in molti che già girano in HDV,catturano e realizzano il prodotto,mettendo il tutto anche su DVDcome prodotto finito. Cominciano alavorarci, sono entrati timidamente,però incominciano. L’HDV nativo verrà messo nella nuovarelease di Final Cut che uscirà adaprile, su iMovie invece c’è già equindi adesso c’è un piccolo mar-chingegno per cui si passa da iMovieper catturare il materiale e poi lo siriapre con Final Cut HD.

D – Per quale ragione avete deciso diaffiancare l’offerta Apple con quelladella piattaforma Axio della Matrox?Curiale – Ovviamente, la soluzioneAxio costa di più della soluzioneApple, però è anche vero che comescheda è diversa. La scheda Axio èmolto più accelerata dal punto divista hardware, ha all’interno un’ar-chitettura hardware molto valida.

Quella che stiamo mostrando è unaversione preliminare, un primo proto-tipo, però i risultati già si intravedo-no, è una scheda decisamente po-tente. Nel caso della soluzione Apple, lamaggior parte del carico di lavoro lofa proprio il G5, lo fa la macchina, selo accollano i processori che hannouna potenza mostruosa e sopperi-scono di più alle mancanze del pro-cessore dell’altra piattaforma. Quindiè una situazione diversa, ma in ognicaso sono ambedue soluzioni valide. La soluzione Axio l’abbiamo appenapresa ed è la prima volta che la pre-sentiamo, tra l’altro in Italia è la primavolta anche da parte di 3G Video-group, che è il distributore. Ero già andato a vederla in laborato-rio da loro e devo dire che secondome ci sono i numeri perché questascheda abbia il suo tranquillo posizio-namento nel workflow produttivoHD.

Il supporto per il formato HDV nativo è già possi-bile con la versione Express di Final Cut

I G5 con doppio processore garantiscono buone prestazioni anche con il video in alta definizione

Monitor n° 248 - marzo 2005

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Monitor n° 248 - marzo 2005

Curiale – Sì, questo è successo peresempio nel caso della convention diMediaset che è stata fatta da diverseaziende, ma comunque in alta defini-zione. Noi abbiamo fornito diversesoluzioni Final Cut HD a quanti hannopartecipato alla realizzazione di con-tributi in HD per questa manifestazio-ne. Molto materiale era solo di grafi-ca, c’erano poi sia dei girati HD, chedei girati normali inseriti in una grafi-ca ad alta definizione. Il risultato è stato buono e chi ha ini-ziato a lavorare sull’HD non ha trova-to delle grossissime difficoltà tecno-logiche, perché le macchine rispon-dono esattamente come avrebberorisposto in qualità tradizionale. Il mezzo non è più un problema, ilmezzo c’è ed è abbordabile comecosti. Il prodotto, Final Cut, è giàconosciuto e quindi non è che deviconoscere nuove cose, si tratta vera-mente che si incominci a produrre, adavere del materiale su cui andare apost produrre, che è una cosa chesperiamo avvenga a breve. Per ora comunque qualcosa s’èmosso tra i professionisti, quel chemanca ancora è la parte broadcast.

D – Pensate che il formato HDVpossa avere larga diffusione in ambi-to professionale? Curiale - Il formato HDV è quello cheadesso ci stanno incominciando achiedere più spesso, nel senso che èil primo step di lavorazione in altadefinizione. Molti cominciano a chie-derci di lavorare in quel formato e di

post-produrre. Sono in molti che già girano in HDV,catturano e realizzano il prodotto,mettendo il tutto anche su DVDcome prodotto finito. Cominciano alavorarci, sono entrati timidamente,però incominciano. L’HDV nativo verrà messo nella nuovarelease di Final Cut che uscirà adaprile, su iMovie invece c’è già equindi adesso c’è un piccolo mar-chingegno per cui si passa da iMovieper catturare il materiale e poi lo siriapre con Final Cut HD.

D – Per quale ragione avete deciso diaffiancare l’offerta Apple con quelladella piattaforma Axio della Matrox?Curiale – Ovviamente, la soluzioneAxio costa di più della soluzioneApple, però è anche vero che comescheda è diversa. La scheda Axio èmolto più accelerata dal punto divista hardware, ha all’interno un’ar-chitettura hardware molto valida.

Quella che stiamo mostrando è unaversione preliminare, un primo proto-tipo, però i risultati già si intravedo-no, è una scheda decisamente po-tente. Nel caso della soluzione Apple, lamaggior parte del carico di lavoro lofa proprio il G5, lo fa la macchina, selo accollano i processori che hannouna potenza mostruosa e sopperi-scono di più alle mancanze del pro-cessore dell’altra piattaforma. Quindiè una situazione diversa, ma in ognicaso sono ambedue soluzioni valide. La soluzione Axio l’abbiamo appenapresa ed è la prima volta che la pre-sentiamo, tra l’altro in Italia è la primavolta anche da parte di 3G Video-group, che è il distributore. Ero già andato a vederla in laborato-rio da loro e devo dire che secondome ci sono i numeri perché questascheda abbia il suo tranquillo posizio-namento nel workflow produttivoHD.

Il supporto per il formato HDV nativo è già possi-bile con la versione Express di Final Cut

I G5 con doppio processore garantiscono buone prestazioni anche con il video in alta definizione

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sulle uscite bilanciate House e Booth,ed equalizzazione a 2 bande sull’uscitamaster. L’unità è stata dotata di con-nettori placcati oro sul pannello poste-riore, per una qualità estrema.

Per il performing DJ, i nuovi 1601 e1601S sono mixer DIGITALI a duecanali, e si candidano a diventare gliscratch mixer definitivi per i turntablist.Progettati ispirandosi alla figuradell’Hip Hop DJ, con un’ampia area dilavoro attorno ai fader, il 1601 disponedi ingressi selezionabili Line o Phonoed equalizzazione a 3 bande su ciascuncanale, filtri high-pass per la rimozionedel rumore di fondo del piatto o dellostage, un loop FX Send + Return conselezione del punto di mandata ed uningresso indipendente mic/linea condue bande EQ. Ciascun fader d’ingres-so è dotato di curva di risposta selezio-nabile, così come il cross-fader. Le usci-te cuffia (sia 1⁄4” sia mini-jack) hanno uncontrollo sull’equalizzazione che per-mette al DJ di regolare il suono in cuf-fia secondo le proprie necessità. Dueset indipendenti di meter a LED a 10segmenti mostrano i livelli d’ingresso euscita. Le uscite sono disponibili sia suXLR bilanciati sia su connessioni RCA-Phono sbilanciate. Una apposita sezio-ne EXCITER è dotata di un controllovariabile in frequenza ed un controllo

Il mito UREI nacque nel 1970 con ilmodello 1620, un mixer a controlli rota-tivi rivolto al mondo House, che seppeconquistarsi la propria leggendariareputazione grazie all’ottima sonoritàed al controllo preciso e puntuale, checominciò a far parlare di se’ inizialmen-te intorno a New York, nel cuore diquel centro di controllo che fu il palcoDJ di Larry Levan al Paradise Garage.

Soundcraft propone oggi una versioneaggiornata, la UREI 1620LE, limitededition. Sebbene ci fosse la tentazionedi riprogettare completamente questoclassico mixer, Soundcraft è rimastafedele al layout circuitale originale edai componenti tradizionali che reserogrande il suono UREI, focalizzandosisul solo miglioramento dell’affidabilità.Sono state cioè effettuate lievi modifi-che al progetto originario solo perminimizzare ulteriormente il fattorerumore senza intaccare il sound.Avendo mantenuto fedelmente le qua-lità sonore, gli utenti di questo nuovomixer potranno perciò sperimentare illeggendario feel positivo e rassicuran-te dei controlli rotativi del 1620, mentreil layout del pannello rimane ancoraoggi intuitiva fonte d’ispirazione comenel lontano 1970. Tutto ciò dà al DJ uncontrollo ineguagliabile sui propri mix.Le caratteristiche del 1620LE compren-dono sei canali d’ingresso, 2 Phono e 4Aux a matrice di cui tre di tipo Linea,disponibili con opzioni preamp di tipoPhono, Linea o Mic, e 1 ingresso dedi-cato di tipo Mic, monitoraggio in cuffiadi tutti gli ingressi, controlli di volume

40

sulla mandata al mix, per permettere diaggiungere un program enfatizzato almix principale. Il 1601 è alimentato daun alimentatore universale integrato.

Il 1601S è un vero mixer multi-genre,che può essere utilizzato nell’House,Techno, Breaks, Drum&Bass, R&B emolto altro. E’ identico al 1601 ma, inaggiunta, dispone di un campionatoreauto looping a 2 banchi a 32 beat96KHz/24bit, con funzioni 1-shot ereverse. Il playback da ciascun banco èassegnabile al canale 1 e/o al canale 2.Un indicatore BPM lock mostra che ilmotore BPM è pronto a campionare, eun connettore per un pedale esternone permette il controllo esterno, men-tre le mani del DJ rimangono focalizza-te sulla creazione del mix. Per unamanutenzione ed un’assistenza imme-diata sul campo, i fader d’ingresso, ilcross-fader, il monitor fader, i controllidel sampler, i selettori degli ingresso ele manopole d’EQ sulla Serie 1601sono tutte sostituibili dall’utente.

Altri modelli di mixer per la serie UREIsono pianificati per il 2005.

Audio Equipmentwww.audioequipment.it

I mitici UREI sono tornati

Soundcraft ha reintrodotto il marchio UREI nel panorama dei mixer per DJ, sia nel tradizionale settore House, sia inquello Turntablist.

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sulle uscite bilanciate House e Booth,ed equalizzazione a 2 bande sull’uscitamaster. L’unità è stata dotata di con-nettori placcati oro sul pannello poste-riore, per una qualità estrema.

Per il performing DJ, i nuovi 1601 e1601S sono mixer DIGITALI a duecanali, e si candidano a diventare gliscratch mixer definitivi per i turntablist.Progettati ispirandosi alla figuradell’Hip Hop DJ, con un’ampia area dilavoro attorno ai fader, il 1601 disponedi ingressi selezionabili Line o Phonoed equalizzazione a 3 bande su ciascuncanale, filtri high-pass per la rimozionedel rumore di fondo del piatto o dellostage, un loop FX Send + Return conselezione del punto di mandata ed uningresso indipendente mic/linea condue bande EQ. Ciascun fader d’ingres-so è dotato di curva di risposta selezio-nabile, così come il cross-fader. Le usci-te cuffia (sia 1⁄4” sia mini-jack) hanno uncontrollo sull’equalizzazione che per-mette al DJ di regolare il suono in cuf-fia secondo le proprie necessità. Dueset indipendenti di meter a LED a 10segmenti mostrano i livelli d’ingresso euscita. Le uscite sono disponibili sia suXLR bilanciati sia su connessioni RCA-Phono sbilanciate. Una apposita sezio-ne EXCITER è dotata di un controllovariabile in frequenza ed un controllo

Il mito UREI nacque nel 1970 con ilmodello 1620, un mixer a controlli rota-tivi rivolto al mondo House, che seppeconquistarsi la propria leggendariareputazione grazie all’ottima sonoritàed al controllo preciso e puntuale, checominciò a far parlare di se’ inizialmen-te intorno a New York, nel cuore diquel centro di controllo che fu il palcoDJ di Larry Levan al Paradise Garage.

Soundcraft propone oggi una versioneaggiornata, la UREI 1620LE, limitededition. Sebbene ci fosse la tentazionedi riprogettare completamente questoclassico mixer, Soundcraft è rimastafedele al layout circuitale originale edai componenti tradizionali che reserogrande il suono UREI, focalizzandosisul solo miglioramento dell’affidabilità.Sono state cioè effettuate lievi modifi-che al progetto originario solo perminimizzare ulteriormente il fattorerumore senza intaccare il sound.Avendo mantenuto fedelmente le qua-lità sonore, gli utenti di questo nuovomixer potranno perciò sperimentare illeggendario feel positivo e rassicuran-te dei controlli rotativi del 1620, mentreil layout del pannello rimane ancoraoggi intuitiva fonte d’ispirazione comenel lontano 1970. Tutto ciò dà al DJ uncontrollo ineguagliabile sui propri mix.Le caratteristiche del 1620LE compren-dono sei canali d’ingresso, 2 Phono e 4Aux a matrice di cui tre di tipo Linea,disponibili con opzioni preamp di tipoPhono, Linea o Mic, e 1 ingresso dedi-cato di tipo Mic, monitoraggio in cuffiadi tutti gli ingressi, controlli di volume

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sulla mandata al mix, per permettere diaggiungere un program enfatizzato almix principale. Il 1601 è alimentato daun alimentatore universale integrato.

Il 1601S è un vero mixer multi-genre,che può essere utilizzato nell’House,Techno, Breaks, Drum&Bass, R&B emolto altro. E’ identico al 1601 ma, inaggiunta, dispone di un campionatoreauto looping a 2 banchi a 32 beat96KHz/24bit, con funzioni 1-shot ereverse. Il playback da ciascun banco èassegnabile al canale 1 e/o al canale 2.Un indicatore BPM lock mostra che ilmotore BPM è pronto a campionare, eun connettore per un pedale esternone permette il controllo esterno, men-tre le mani del DJ rimangono focalizza-te sulla creazione del mix. Per unamanutenzione ed un’assistenza imme-diata sul campo, i fader d’ingresso, ilcross-fader, il monitor fader, i controllidel sampler, i selettori degli ingresso ele manopole d’EQ sulla Serie 1601sono tutte sostituibili dall’utente.

Altri modelli di mixer per la serie UREIsono pianificati per il 2005.

Audio Equipmentwww.audioequipment.it

I mitici UREI sono tornati

Soundcraft ha reintrodotto il marchio UREI nel panorama dei mixer per DJ, sia nel tradizionale settore House, sia inquello Turntablist.

Monitor n° 248 - marzo 2005

Avid si compra anche Pinnacle Con un’offerta valutata complessivamente in circa 420 milioni di dollari, Avid hadichiarato l’intenzione di acquistare Pinnacle ed estendere così la propria offertaper i professionisti e i broadcaster, entrando contemporaneamente alla grandenel settore consumer

Nonostante la concorrenza sempre più agguerrita nel settore del video profes-sionale, gli affari di Avid vanno a gonfie vele, tanto che il mese scorso le quota-zioni delle azioni avevano raggiunto valori mai registrati da cinque anni a questaparte. A ulteriore conferma dell’ottimo stato di salute finanziaria, con il primo gior-no di primavera è stato ufficialmente annunciato l’accordo raggiunto con i verticidella Pinnacle che porterà all’acquisizione della società, pagata in parte con azio-ni Avid e in parte in contanti, per un totale stimato in 462 milioni di dollari alla datadell’annuncio, ridottosi però a circa 420 milioni di dollari a causa delle reazioninegative da parte del mercato. Questa cifra è calcolata, infatti, sulla base dellaquotazione delle azioni Avid, che hanno subito un calo che ha raggiunto quasi il20% proprio a seguito dell’annuncio, mentre quelle della Pinnacle hanno segna-to un rialzo superiore al 15%, aumento giustificato dal favorevole rapporto di con-cambio. L’acquisizione è soggetta all’approvazione da parte degli azionisti, oltreche degli organismi di controllo, e sarà finalizzata entro il secondo o il terzo seme-stre del corrente anno. Per quanto riguarda il settore professionale, i prodotti Pinnacle che fanno più golaa Avid sembrano essere i server per la messa in onda Mediastream e i sistemi dititolazione Deko, prodotti che hanno quindi ottime probabilità di sopravvivereall’acquisizione, al contrario dei sistemi di montaggio video della serie Liquid sulcui futuro è difficile trovare qualcuno che sia pronto a scommettere. Nessun dub-bio invece sui prodotti della divisione consumer, settore nel quale Pinnacle è lea-der, almeno stando a quanto ha dichiarato David Krall, presidente e ceo di Avid,“Consideriamo l’acquisizione come il prossimo passo logico nella nostra strategiadi lungo termine. Proprio come la nostra acquisizione di M-Audio nel 2004 ci haportato nel business dell’audio consumer, con l’acquisizione del business videoconsumer di Pinnacle, Avid sarà in grado di lasciare un segno nella prossimagenerazione di montatori video proprio nella fase in cui stanno ancora imparan-do il mestiere. Questo creerà una base molto vasta di clienti potenziali per il futu-ro di Avid. Allo stesso tempo, pensiamo che l’offerta professionale e broadcast diPinnacle si integri perfettamente con le attività di Avid, completando la nostraofferta di soluzioni broadcast con server e sistemi grafici per la messa in onda.” Dal canto suo Patti Hart, che in qualità di amministratore delegato e ceo ha gui-dato nell’ultimo anno la fase di pesante ristrutturazione della Pinnacle, ha dichia-rato: “mettendo nel piatto i nostri pluripremiati prodotti - Pinnacle Studio, LiquidEdition e il nostro vasto portfolio di prodotti broadcast – siamo certi che Pinnaclepossa rafforzare e diversificare il business di Avid. I nostri clienti possono anchecontare su un insieme più ricco di offerte all’interno di un’organizzazione che saràmeglio proiettata nel futuro. Consideriamo questo accordo come la mossa piùgiusta per Pinnacle.” Ancora non è stato stabilito se gli attuali vertici dellaPinnacle entreranno a far parte di Avid e in che ruolo e se il marchio Pinnaclesopravviverà all’acquisizione: sicuramente, anche su questi punti, molti dubbipotranno essere dissipati già in occasione del prossimo NAB.

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Monitor n° 248 - marzo 2005

Editoriale

Indice inserzionisti

A&G 33AEV 43Ago 13CPE 39Consulvideo 31CTE 2DB Elettronica 23ENPS 21Grisby 5, 7, 9, 11Gruppo TNT 27HMedia 35Milanoexplorer 16Scientific Atlanta 19Screen Service 44Sitel 25Sony 5, 7, 9, 11Telsat 29TransAudioVideo 15Videoprogetti 41

Siamo presenti al NAB

Las Vegas 18-21 Aprile

Stand N2834

Rivista mensile specializzata • N° 248 • Marzo 2005 • Anno XXVIII • ISSN 0394-0896

PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIA STEFANO JACINI, 4 • 20121 MILANO • TEL. 02862534 • FAX 0286450149 • E-MAIL: [email protected] • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM

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