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«J’ ai gagné!», “ho vinto!”, grida entu- siasta il piccolo Mo- hammed Sakho. A dieci anni è il più giovane tra i dodici concor- renti della regata di Optimist or- ganizzata a Ndangane il 30 e 31 agosto. È proprio in questo vil- laggio del Delta del Saloum, nel Senegal Centrale, infatti che è sorta la prima scuola di vela del paese. L’idea è di Paolo Lodi- giani, velista, cultore d’arte na- vale, fondatore della Demco Kit (società nota agli appassionati di autocostruzione) e appassionato d’Africa, che a dicembre scorso ha dato alla luce il progetto Sene- voile (www.voile-senegal.com). «Dopo un primo giro nelle scuole del villaggio per annun- ciare l’inizio del corso – spiega – ci siamo ritrovati una marea di adolescenti e bambini intenzio- nati a sperimentare nella vela. Avevamo fatto arrivare dall’Ita- lia tre container di Optimist ac- quistati a prezzi di favore o rice- vuti in dono. Vecchiotte per l’Ita- lia, ma perfette per iniziare qui. Ho cominciato quindi io con una prima lezione, poi abbiamo in- gaggiato un istruttore locale». L’obiettivo di Senevoile è anche quello di diffondere in Senegal uno sport finora relegato a circoli gestiti per lo più da occidentali nei villaggi turistici. Mbaye Gning, l’istruttore sene- galese, ha imparato ad andare in barca a vela quando era piccolo. È stato suo padre ad insegnar- glielo, dandogli lezioni dopo aver finito il suo orario di lavoro all’hotel Nianing sulla Petite Cote. Tanti alberghi della zona offrono infatti ai turisti la possibi- lità di praticare la vela, su barche, windsurf e catamarani. Ma da oggi non solo loro. A Ndangane lo sport della vela sta diventando una sana attività formativa per i più giovani abitanti del villaggio. «All’inizio – rivela Mbaye Gning – abbiamo avuto delle difficoltà con alcune famiglie. La vela era una cosa nuova, le sole barche esistenti qui erano le nostre piroghe da pesca o da tra- sporto, e i genitori dei bambini pensavano fosse rischioso. Poi hanno cambiato idea notando anche l’entusiasmo dei figli». A far loro cambiare opinione, è stata sicuramente anche la spe- ranza di un brillante futuro per il proprio figlio, in alternativa a una vita di frustrazioni, di diffi- coltà e di tempo perso a far nulla a cui i giovani, inchiodati dalla disoccupazione, sono condan- nati in Senegal. Due degli allievi hanno già sfio- rato ad agosto il pensiero di uscire per la prima volta dal Senegal per competere in una regata in Ma- rocco. «La cosa non è poi andata in porto – spiega Lodigiani – per problemi burocratici, ma la mia ambizione è quella di formare il primo team nazionale senegalese e di portarlo un giorno alle Olim- piadi. In quest’ottica l’idea è di identificare un gruppetto di bravi, portarli a livello di eccellenza e tra qualche anno farli partecipare a regate internazionali e farli ve- nire in Italia per degli stage. Per questo cerchiamo volontari ita- liani che vogliano venire a inse- gnare e a cimentarsi comunque in un’esperienza stimolante». Parole confermate dal dicianno- venne Edoardo Borgia, che, dopo la maturità, ha scelto quest’anno delle vacanze alternative: «Sono rimasto a Ndangane nei mesi di luglio e agosto – afferma – per formare i bambini. Il momento più difficile per me è stato quello dei saluti finali». Il prossimo appuntamento è a Dakar a dicembre con il primo Campionato nazionale senega- lese di Optimist. Chissà che qual- cuno non possa realizzare il so- gno di Ibrahima N’Diaye, diciot- tenne, tra i più talentuosi del gruppo: diventare velista e an- dare un giorno in Europa. Non resta che augurare a lui e ai suoi compagni d’avventura il più sen- tito buon vento! LUCIANA DE MICHELE Mondo 82 BOLINA Ottobre 2013 LA VELA APPRODA IN SENEGAL Dall’iniziativa di un italiano lo sport nautico spopola tra i bambini e gli adolescenti del paese africano. L’obiettivo? Sociale e sportivo con un pensierino alle Olimpiadi A dicembre 2013 ha aperto a Ndangane la prima scuola di vela del Senegal. LUCIANA DE MICHELE

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«J’ai gagné!» , “hovinto!”, grida entu-siasta il piccolo Mo-

hammed Sakho. A dieci anni è ilpiù giovane tra i dodici concor-renti della regata di Optimist or-ganizzata a Ndangane il 30 e 31agosto. È proprio in questo vil-laggio del Delta del Saloum, nelSenegal Centrale, infatti che èsorta la prima scuola di vela delpaese. L’idea è di Paolo Lodi-giani, velista, cultore d’arte na-vale, fondatore della Demco Kit(società nota agli appassionati diautocostruzione) e appassionatod’Africa, che a dicembre scorsoha dato alla luce il progetto Sene-voile (www.voile-senegal.com). «Dopo un primo giro nelle

scuole del villaggio per annun-ciare l’inizio del corso – spiega –ci siamo ritrovati una marea diadolescenti e bambini intenzio-nati a sperimentare nella vela.Avevamo fatto arrivare dall’Ita-lia tre container di Optimist ac-quistati a prezzi di favore o rice-vuti in dono. Vecchiotte per l’Ita-lia, ma perfette per iniziare qui.Ho cominciato quindi io con unaprima lezione, poi abbiamo in-gaggiato un istruttore locale».

L’obiettivo di Senevoile è anchequello di diffondere in Senegaluno sport finora relegato a circoligestiti per lo più da occidentalinei villaggi turistici. Mbaye Gning, l’istruttore sene-

galese, ha imparato ad andare inbarca a vela quando era piccolo.È stato suo padre ad insegnar-glielo, dandogli lezioni dopoaver finito il suo orario di lavoroall’hotel Nianing sulla PetiteCote. Tanti alberghi della zonaoffrono infatti ai turisti la possibi-lità di praticare la vela, su barche,windsurf e catamarani. Ma daoggi non solo loro. A Ndanganelo sport della vela sta diventandouna sana attività formativa per ipiù giovani abitanti del villaggio. «All’inizio – rivela Mbaye

Gning – abbiamo avuto delledifficoltà con alcune famiglie.La vela era una cosa nuova, lesole barche esistenti qui erano lenostre piroghe da pesca o da tra-sporto, e i genitori dei bambinipensavano fosse rischioso. Poihanno cambiato idea notandoanche l’entusiasmo dei figli». Afar loro cambiare opinione, èstata sicuramente anche la spe-ranza di un brillante futuro per il

proprio figlio, in alternativa auna vita di frustrazioni, di diffi-coltà e di tempo perso a far nullaa cui i giovani, inchiodati dalladisoccupazione, sono condan-nati in Senegal. Due degli allievi hanno già sfio-

rato ad agosto il pensiero di uscireper la prima volta dal Senegal percompetere in una regata in Ma-rocco. «La cosa non è poi andatain porto – spiega Lodigiani – perproblemi burocratici, ma la miaambizione è quella di formare ilprimo team nazionale senegalesee di portarlo un giorno alle Olim-piadi. In quest’ottica l’idea è diidentificare un gruppetto di bravi,portarli a livello di eccellenza etra qualche anno farli parteciparea regate internazionali e farli ve-nire in Italia per degli stage. Perquesto cerchiamo volontari ita-liani che vogliano venire a inse-gnare e a cimentarsi comunque inun’esperienza stimolante». Parole confermate dal dicianno-

venne Edoardo Borgia, che, dopola maturità, ha scelto quest’annodelle vacanze alternative: «Sonorimasto a Ndangane nei mesi diluglio e agosto – afferma – performare i bambini. Il momentopiù difficile per me è stato quellodei saluti finali». Il prossimo appuntamento è a

Dakar a dicembre con il primoCampionato nazionale senega-lese di Optimist. Chissà che qual-cuno non possa realizzare il so-gno di Ibrahima N’Diaye, diciot-tenne, tra i più talentuosi delgruppo: diventare velista e an-dare un giorno in Europa. Nonresta che augurare a lui e ai suoicompagni d’avventura il più sen-tito buon vento!

LUCIANA DE MICHELE

Mondo

82 BOLINA Ottobre 2013

LA VELA APPRODA IN SENEGALDall’iniziativa di un italiano lo sport nautico spopola tra i bambini e gli adolescenti delpaese africano. L’obiettivo? Sociale e sportivo con un pensierino alle Olimpiadi

A dicembre 2013 ha aperto a Ndangane la prima scuola di vela del Senegal.

LUCIANA D

E M

ICHELE