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18/06/2013 Corso di logistica dei trasporti e della distribuzione
Modulo I
Lezione 2
11 Giugno
I TERMINAL
Riccardo Di Meglio
18/06/2013 Corso di logistica dei trasporti e della distribuzione
INDICE
• Configurazione dei terminal portuali e aspetti di competitività dei terminal
• Operazioni di un terminal e professionalità richieste
• Terminal ferroviari
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Nei terminal si effettua il trasbordo della merce da un mezzo ad un altro.
Non necessariamente si verifica un cambio di modalità di trasporto, come nel
caso del transshipment nel trasporto marittimo.
Per un terminalista lo scopo essenziale dell’attività è quello della movimentazione
delle merci e il raggiungimento della saturazione della capacità del terminal.
Con il massimo sfruttamento della capacità disponibile il terminalista è in grado di
conseguire economie di scala (o di dimensione) e di volume.
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I terminal portuali si compongono di banchine, piazzali e varchi attraverso i quali
transita la merce in partenza ed in arrivo.
I terminal portuali sono classificati sulla base delle merci che movimentano:
• Terminal rinfuse liquide (petrolio)
• Terminal contenitori
• Terminal rinfuse solide (minerali)
• Terminal Ro-Ro
• Terminal reefer
• Terminal general cargo
La merce è consegnata/prelevata dal vettore stradale con passaggio di una
ricevuta che riporta la data, l’orario, il numero del contenitore e stato del
contenitore a una verifica visiva (terminal interchange receipt).
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Per un terminal di rinfuse liquide l’accosto della nave non deve essere così vicino
come quello per i terminal di merci varie, poiché il trasporto della merce dalla
nave ai depositi avviene attraverso un collettore prima e una conduttura poi. Le
piattaforme di carico e scarico per più accosti sono strutture leggere collegate da
stretti camminamenti.
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Il GPL (Gas di petrolio liquefatto) è trasportato mediante navi gasiere in terminal
marittimi. In Italia esistono due terminali principali del GPL, uno a Livorno (che
copre i ¾ dei consumi nazionali) e uno a Napoli.
Il GPL è quindi immesso in caverne sotterranee e distribuito in depositi prima
della vendita finale, che avviene mediante bombole, autocisterne e reti
canalizzati.
Depositi sotterranei del
terminal costiero di Livorno
DEPOSITO DISTRIBUZIONE
GASIERA
D
I
S
C
A
R
I
C
A
G
P
L
MOVIMENTAZIONE GPL
C
A
R
I
C
O
G
P
L
Ciclo della distribuzione del GPL
Per gentile concessione di D. Del Giovane
Parametri discarica:
•700 mc/h di rata
•8/9 bar di pressione
•6/8°C di temperatura
BAIE DI CARICO AUTOBOTTI
BAIE DI CARICO
AUTOBOTTI +
FERROCISTERNE
OLEODOTTO PER ENI
Pompe Booster
di immissione
12” ed
estrazione 30”
Quota caverne -100mt
Riscaldatori
Propano con
acqua di
mare
N° 3 CAVERNE CON POMPE SOMMERSE
TEMPERATURA DI
DISCARICA INTORNO AI
– 42 °C E PRESSIONE
COMPRESA TRA 0 E 1
bar
FASE DI
DISCARICA DI
UNA GASIERA… È
EVIDENZIATO IL
BRACCIO CHE
CONSENTE IL
TRASFEIMENTO
DEL PRODOTTO
NELLE CAVERNE
GASIERA ORMEGGIATA
ALL’INTERNO DEL
CANALE INDUSTRIALE AL
PONTILE 30 DELLA
COSTIERO GAS LIVORNO
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Il terminal contenitori sono terminali specializzati nella movimentazione dei
contenitori, offrendo al contempo alcuni altri servizi rispetto alla sola
movimentazione, come ad esempio:
• Prese di allaccio per i contenitori refrigerati
• Scanner per verificare il contenuto del contenitore con finalità di antiterrorismo
I contenitori rappresentano una parte minoritaria in volume ma maggioritaria in
valore del commercio marittimo: più del 70% delle merci varie viaggia in
contenitori
Contenitori Merci
varie
Ro Ro Refeer Rinfuse
solide
Rinfuse
liquide
Gas
18.756 2.472 1.578 356 31.788 28.181 3.816
Trasporto merci per mare, anno 2011, in tonnellate per miglio (fonte UNCTAD)
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Sono terminal specializzati nella movimentazione di prodotti refrigerati.
Un esempio di terminal Reefer è a Livorno; caratteristica di un terminal reefer è
quella di offrire una capacità di stoccaggio refrigerata. Nel terminal qui sotto la
capacità è di 8600 pallet, ma sono previste prese anche elettriche per contenitori
refrigerati.
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Roll-on Roll-off è l’espressione che indica il trasporto di merci su rotabili, come
semirimorchi, che sono caricati sulla nave direttamente con o senza trattore.
E’ una modalità di trasporto combinato che ha avuto molto successo negli ultimi
quindici anni anche grazie a programmi europei di sostegno.
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Le economie di scala si riferiscono al vantaggio economico che deriva
dall’incremento della dimensione della capacità produttiva dell’impresa, dato un
certo livello di utilizzo della capacità stessa (Di Martino, Parolini).
Per un terminal questo significa l’incremento della capacità di movimentazione
della merce, ossia della quantità (misurabile in tonnellate, TEU, etc) che può
transitare in un dato periodo di tempo.
Cullinane mostra che un terminal che movimenta all’anno 11 milioni di TEU riesce
a farlo con una velocità pari all’88% in più di terminal che movimenta 5 milioni di
TEU.
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Le economie di scala intervengono per una serie di fattori:
• Indivisibilità di alcuni fattori produttivi
• Possibilità di specializzazione dei fattori produttivi
• Proprietà geometriche dei contenitori
• Maggiore efficienza degli impianti di maggiori dimensioni
• Minori costi unitari di acquisto
Fattori produttivi dei terminal:
Mezzi di movimentazione
Piazzali necessità di pianificare e programmare l’attività
Accosti in relazione ai fattori produttivi disponibili
Lavoro
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Sorgono dall’assorbimento dei costi fissi, che per un terminal sono molto elevati.
Questo significa che per un terminal i costi medi unitari diminuiscono
all’aumentare del volume di produzione;
In formula:
Costi medi unitari=𝒄𝒐𝒔𝒕𝒊 𝒇𝒊𝒔𝒔𝒊 𝒕𝒐𝒕𝒂𝒍𝒊
𝑸𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à+ costi variabili unitari
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Mezzi di movimentazione:
Gru
• di banchina (quay cranes)
• gru di piazzale a cavaliere (yard cranes)
• Transtainer
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Con costi che possono superare i 5 milioni di euro per le gru a banchina, i
terminalisti finanziano le consistenti proprie immobilizzazioni materiali attraverso
mutui accesi con gli istituti di credito a fronte di privilegi speciali concessi sui
beni del terminal (come gru e transtainer).
Esempio
Finanziamento di 10.000.000 di euro in 10 anni a fronte di investimenti pari a
15.000.000 di euro;
Costo del finanziamento: Euribor a sei mesi+spread del 0,9%
Rimborso a rate semestrali costanti
Costituzione di privilegio speciale su
N° 2 Gru di banchina
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Il piazzale
Il terminalista non è il proprietario del luogo ove effettua le operazioni di imbarco
e sbarco delle merci, in quanto i porti in Italia fanno parte del demanio marittimo
portuale.
Il piazzale, esteso a volte anche per decine di migliaia di metri quadrati, è la parte
retrostante la banchina.
Il terminalista è tenuto alla corresponsione di un canone pattuito con l’Autorità
portuale e funzione dell’estensione del terminal, delle arre coperte e scoperte etc.
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Il contenitore è individuato sulla nave e sul piazzale da una tripletta di dati:
• Bay(sezione)
• Row (fila)
• Tier (livello)
Chiaramente i contenitori da 20’ sono stoccati nella metà dello spazio che
richiedono i contenitori da 40’.
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Le operazioni cominciano con lo sbarco dei contenitori, sulla base del manifesto
nave (che riporta i contenitori che devono essere scaricati) e della posizione del
contenitore in stiva (localizzato con le coordinate di cui prima).
Poche ore prima dell’ETA il terminalista dispone dei dati sui contenitori allo
sbarco e anche quelli all’imbarco, operazione che comincia subito dopo lo sbarco.
Dalle diverse aree di stoccaggio vengono movimentati i contenitori che devono
essere caricati sulla nave, sulla base della destinazione della nave e della stabilità
della stessa.
Da Gambardella et al., 2001
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Le tipologie di stoccaggio in un terminal contenitori sono tre:
1) Di breve periodo, per il trasbordo su altra nave;
2) Di lungo periodo, per i contenitori in attesa di ispezione o di sdoganamento;
3) Speciali, per i contenitori refrigerati, per i contenitori che contengono merce
pericolosa o liquida, o per i contenitori fuori misura.
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Sottosistema dalla nave alla banchina (ship-to shore), costituito dalle gru di
banchina, destinate al carico/scarico dei container dalla nave;
Trasferimento (transfer) dei contenitori da banchina a piazzale e viceversa,
effettuato da veicoli anche a movimento automatico;
Immagazzinamento (storage), dove i contenitori sono impilati da altre gru e
mezzi;
Accettazione e consegna (delivery/receipt), il processo per il quale i contenitori
entrano ed escono dal terminal.
Fonte: Henensey, 2006
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Tasso di carico/scarico di veicoli o navi: rapidità delle operazioni di
carico/scarico del veicolo o della nave in rapporto alla permanenza
complessiva del mezzo nel terminal;
Rotazione del veicolo/nave: numero di veicoli o navi presenti nel terminal in un
dato periodo di tempo;
Affidabilità dell’accosto: percentuale di tempo in cui l’accosto è disponibile;
Affidabilità dei varchi di ingresso ed uscita: percentuale di tempo in cui è
possibile l’entrata/ uscita della merce dal varco;
Accessibilità dell’accosto: percentuale di tempo in cui l’accosto risponde ai
requisiti di profondità ed ampiezza statuiti;
Fonte: Talley
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Il numero di TEU movimentabili in un terminal è pertanto riassumibile con la
seguente espressione (da Cantarella, Sistemi di trasporto):
𝑵𝒄 =𝒏𝒔 × 𝒉 × 𝒏𝒅 × 𝒖𝒔
𝒕𝒔 × 𝒇𝒏
• Nc numero di TEU movimentati
• Ns numero di stalli per contenitore, nel piazzale, in TEU;
• H altezza media dei contenitori impilati
• Us fattore di occupazione degli stalli
• Ts tempo medio di stoccaggio dei contenitori
• Fn fattore di picco, che tiene conto dell’eventualità che la movimentazione
espressa in TEU sia maggiore della media, l’altezza di stoccaggio inferiore della
media ed il tempo di stoccaggio maggiore della media.
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IL CICLO DEL TERMINAL
• Tiraggio
• Facchinaggio
• Trasporto
• Ricezione
• Introduzione
• Custodia
• Estrazione
• Riconsegna
Per ognuna di queste fasi occorrono professionalità e conoscenze specifiche,
che comportano una corrispondente divisione del lavoro all’interno del terminal.
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arriv
o
Accosto
libero
Si d
irige a
ll’accosto
Arriv
a a
ll’accosto
Iniz
io d
elle
opera
zio
ni
Term
inano le
opera
zio
ni
Lascia
l’accosto
Lascia
il porto
Ciclo DEL TERMINAL
Da De Moine, 1976
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• Il Tiraggio è la fase lavorativa che, nel lavoro verticale (Lo-Lo Lift on –Lift off)
movimenta il carico da e per la stiva. Nel lavoro orizzontale consiste nel
trasferimento del carico fino a ciglio rampa.
• Il Facchinaggio è il trasferimento della merce da terra a bordo o da bordo a
terra.
Ritorneremo su queste due operazioni quando parleremo degli Incoterms.
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• Il TRASPORTO è il trasferimento della merce a piazzale o magazzino o
viceversa.
• La RICEZIONE è il controllo al varco dei dati numerici e fisici della merce in
transito.
• L’INTRODUZIONE è l’immissione della merce nelle aree di temporanea
custodia.
• CUSTODIA comprende le attività di sorveglianza della merce pericolosa e della
merce frigo, più le eventuali attività di ispezione del carico (doganali,
veterinarie etc);
• ESTRAZIONE consiste nel rilascio o controllo dell’ordine di consegna della
merce emesso dal vettore marittimo e dell’espletamento delle formalità
doganali.
• RICONSEGNA trasferimento della merce all’incaricato del ritiro.
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IMBARCO E SBARCO DI CONTENITORI
Sbarco:
1) Derizzaggio;
2) Rimozione e sgombero del materiale di rizzaggio;
3) Sbarco contenitori in banchina o sui trailers.
Imbarco:
1) Aggancio contenitori sui trailers o in banchina
2)Trasferimento a bordo
3) Rizzaggio del contenitore (rendere il contenitore inamovibile).
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SBARCO E IMBARCO ROTABILI
1) Derizzaggio;
2) Rimozione/ sgombero del materiale di rizzaggio ed eventuale fardaggio;
3) Avviamento programmato dei motori dei trattori e sistemazione delle ralle;
4) Aggancio dei rimorchi con i mezzi movimentatori;
5) Sbarco a velocità consentita, seguendo i percorsi obbligati.
6) Trasferimento a velocità consentita, seguendo percorsi obbligati;
7) Spegnimento motori dell’autoarticolato;
8) Rizzaggio
Per queste operazioni sono necessari:
• Stivatori
• Addetti al tiraggio e al facchinaggio
• Addetti alla movimentazione di terra
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Le operazioni di sbarco/imbarco dei contenitori sono svolte da:
• Stivatori
• Dockman (assicura il contenitore)
• Addetti al tiraggio/facchinaggio
• Gruista
• Addetti alla movimentazione di terra
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ADDETTO ALLE OPERAZIONI DI SBARCO ED IMBARCO
Profilo: operaio in grado di eseguire in maniera autonoma e professionale tutte le
operazioni attinenti l’imbarco, lo sbarco e movimentazione delle merci compresa
la guida esperta di mezzi meccanici.
Competenze tecniche:
• maneggiare le diverse tipologie di carichi;
• Condurre i mezzi meccanici;
• Impiegare le attrezzature di movimentazione del carico;
• Utilizzare i materiali di rizzaggio e di fardaggio.
Prerequisiti:
• Licenza di scuola media inferiore
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PREPOSTO
Profilo: è il responsabile della gestione dell’operazione portuale. Coordina tutte le
attività di sbarco ed imbarco
Competenze tecniche:
• Coordinamento delle attività del terminal con le attività svolte sulla nave;
• Programmare il lavoro e comprendere gli elaborati informatici
• Valutare le situazioni di rischio ed intervenire
Prerequisiti:
• Esperienza pluriennale nel settore
• Licenza di scuola media inferiore
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CONDUTTORE E MANOVRATORE DI MEZZI MECCANICI
Profilo: Il conduttore e manovratore di mezzi meccanici è un operaio in grado di
movimentare carici di ogni tipo, nei piazzali e nei magazzini; opera nel
trazionamento dei rotabili, nel riempimento-svuotamento dei contenitori, etc.
Competenze tecniche:
• Guida di carrelli elevatori, transtainer, di ralle Ro-Ro, spingi vagoni etc.
Prerequisiti:
Licenza di scuola media inferiore
Superamento di prova teorico/pratica per il conseguimento della certificazione di
idoneità alla manovra.
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GRUISTA
Profilo: il gruista svolge le attività di movimentazione dei carichi con l’impiego di
gru di bordo o di terra;
Competenze tecniche:
• Manovrare qualsiasi tipo di gru, siano esse del tipo «gantry», «quay» etc;
• Utilizzare le attrezzature per il sollevamento dei contenitori;
• Interpretare correttamente le segnalazioni e indicazioni di tipo convenzionale;
• Valutare gli spazi per eseguire in sicurezza la movimentazione del carico;
Prerequisiti:
• Licenza di scuola media inferiore
• Superamento prova teorico/pratica per il conseguimento della certificazione di
idoneità alla manovra.
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CAPOLINEA
Profilo: Pianifica l’attività operativa del terminal in relazione alla domanda
dell’utenza, allocando le risorse disponibili (accosti e piazzali). Ha come
controparte i raccomandatari marittimi (o i vettori direttamente) per concordare il
programma operativo di massima della nave, pianificando la closing date
(scadenza per la consegna della merce)
Competenze tecniche:
• Elaborare il piano nave e programmare lo svolgimento del ciclo portuale;
• Gestire e aggiornare i programmi prestabiliti
Prerequisiti:
Licenza di scuola media inferiore;
Esperienza pluriennale nel settore.
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CAPOLINEA
Profilo: Pianifica l’attività operativa del terminal in relazione alla domanda
dell’utenza, allocando le risorse disponibili (accosti e piazzali). Ha come
controparte i raccomandatari marittimi (o i vettori direttamente) per concordare il
programma operativo di massima della nave, pianificando la closing date
(scadenza per la consegna della merce)
Competenze tecniche:
• Elaborare il piano nave e programmare lo svolgimento del ciclo portuale;
• Gestire e aggiornare i programmi prestabiliti
Prerequisiti:
Licenza di scuola media inferiore;
Esperienza pluriennale nel settore.
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TIPOLOGIE
Il lavoro nel porto viene svolto da tre tipologie differenti di imprese:
1. Imprese che svolgono operazioni e servizi portuali ai sensi dell’articolo 16
della legge 84 del 1994.
2. Imprese che forniscono manodopera portuale temporanea, ai sensi
dell’articolo 17 della legge 84 del 1994.
3. Imprese concessionarie (come le imprese terminaliste) ai sensi dell’articolo 18
della legge 84 del 1994.
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• Le imprese autorizzate ai sensi dell’articolo 16 della legge 84 del 1994 possono
svolgere in parte il ciclo delle operazioni portuali e altri servizi accessori alle
operazioni portuali, come la sorveglianza, lo smaltimento dei rifiuti.
• L’impresa autorizzate non possono però svolgere nella sua interezza il ciclo
operativo che abbiamo testé visto.
• L’autorità portuale o l’autorità marittima individuano il numero di imprese
autorizzate a svolgere operazioni e servizi portuali nell’ambito portuale,
rilasciando nuove autorizzazioni o prorogando quelle già esistenti.
• Le imprese autorizzate versano un canone annuo in funzione del fatturato e
degli investimenti previsti.
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L’Autorità portuale o l’autorità marittima affida e controlla le attività dirette
alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse
generale non strettamente connessi alle operazioni portuali (es. rimorchio,
pilotaggio, ormeggio).
Questi servizi si definiscono servizi tecnico – nautici.
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Per fronteggiare eventuali picchi di domanda, in alcuni ( ma non tutti) porti italiani
esistono imprese che erogano lavoro temporaneo relativamente all’espletamento
di servizi portuali e operazioni direttamente connesse con il ciclo operativo.
Queste imprese operano ai sensi dell’articolo 17 in autonomia rispetto alle altre
imprese attive nel porto.
Quando la manodopera non è avviata al lavoro, riceve un’indennità pari alla cassa
integrazione guadagni.
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PORTO 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Anversa 113.944 126.128 135.511 145.835 151.705 165.512 171.237 142.116 160.012 168.547
Bremerhaven 27.404 28.820 31.757 33.728 40.350 43.618 48.956 42.701 45.943 55.855
Amburgo 86.724 93.562 99.529 108.253 115.529 118.190 118.915 94.762 104.520 114.368
Algeciras 42.242 48.264 52.637 55.184 60.023 62.128 61.869 55.840 58.565 68.772
Barcellona 25.042 29.933 36.321 37.061 38.267 41.040 41.516 35.911 35.326 35.222
Valencia 28.481 30.385 32.304 34.990 40.742 45.935 50.182 48.343 53.075 54.213
Dunkerque 44.301 45.791 46.448 48.503 50.386 50.244 50.464 37.922 36.309 40.843
Le Havre 63.754 67.382 71.878 70.801 69.973 73.897 75.636 69.228 65.771 63.383
Marsiglia 89.244 92.418 90.810 93.308 96.527 92.561 92.523 79.846 82.427 84.461
Genova 44.408 46.949 45.880 42.640 44.425 48.358 46.469 42.708 41.428 42.374
Taranto 32.462 35.305 39.368 47.869 50.871 49.240 49.522 38.079 34.209 41.229
Trieste 43.717 41.566 41.516 43.355 44.644 39.833 37.195 40.986 40.557 41.803
Amsterdam 48.460 40.757 49.909 47.133 56.794 62.516 74.366 72.750 72.702 59.559
Rotterdam 302.744 307.353 330.865 345.819 353.576 374.152 384.210 353.871 395.763 370.259
Grimsby &
Immingham 55.731 55.931 57.616 60.686 64.033 66.279 65.267 54.708 54.029 57.227
Londra 51.185 51.028 53.289 53.843 51.911 52.739 52.965 45.442 48.062 48.796
Tees &
Hartlepool 50.447 53.842 53.819 55.790 53.348 49.779 45.436 39.163 35.697 35.198
Bergen 85.344 76.406 75.635 73.874 67.864 61.224 52.352 56.010 49.770 52.308
20 porti
maggiori 1.340.886 1.366.354 1.441.318 1.499.557 1.540.143 1.588.785 1.641.272 1.473.595 1.563.367 1.574.504
Totale porti
UE 3.334.802 3.452.336 3.570.238 3.718.691 3.835.969 3.937.528 3.918.669 3.445.521 3.645.610 3.706.420
Fonte Eurostat, 2011- Movimento in Tonnellate dei principali porti europei
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Esponiamo qui le strutture tipiche di un terminal ferroviario con connessione
stradale:
a) Piazzali per il deposito, la composizione dei treni;
b) Binari per il carico/scarico dei treni;
c) Aree di deposito per i contenitori o le merci unitizzate;
d) Corsie per il carico dei mezzi stradali;
e) Varchi e rete stradale interna.
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L’operatività di un terminal ferroviario nella sua configurazione più semplice
prevede:
1. Arrivo del treno al binario per il trasbordo della merce;
2. Carico/scarico della merce;
3. Ripartenza del treno.
Nella realtà le operazioni sono più complesse:
1. Se la lunghezza del treno eccede la lunghezza dei binari per il trasbordo,
diviene necessario dividere i vagoni del treno su più binari;
2. L’arrivo in breve tempo di più treni comporta lo spostamento dei treni appena
caricati/scaricati per fare posto ai treni in arrivo;
3. I vagoni vuoti sono utilizzati per formare un nuovo treno, con la merce
depositata nelle apposite aree di stoccaggio.
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La configurazione di un terminal ferroviario dipende dalle seguenti variabili:
a) Lunghezza dei binari per il trasbordo delle merci
b) Tasso di utilizzazione dei binari per il trasbordo
c) Orari di arrivo dei treni e dei mezzi stradali
d) Mezzi di movimentazione disponibile
e) Altezza di stoccaggio dei carichi unitizzati
f) Accessibilità del terminal per ferrovia e per strada.
18/06/2013 Corso di logistica dei trasporti e della distribuzione
Tratta da: A. Ballis, J. Golias 2002
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La logica di avere terminal dedicati a uno o più vettori risiede primariamente nel
più razionale sfruttamento della capacità delle strutture del terminal.
Un terminal dedicato consente di pianificare meglio l’attività operativa,
permettendo di realizzare sinergie con il vettore.
L’integrazione si può realizzare su più livelli, temporali e spaziali:
Fasce orarie banchina deposito connessioni terminal terrestri
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Posizione Terminalista Paese Core business Milioni di TEU %
1 Hutchison Wampoa Hong Kong Terminalista 61,1 13,8
2 AP Moeller ( gruppo
Maersk)
Danimarca Terminalista 52,3 11,8
3 Port of Singapore
Authority
Singapore Terminalista 47,4 10,7
4 Dubai Ports of the
World
Emirati Arabi
Uniti
Terminalista 41,6 9,4
5 Cosco Cina Compagnia di
linea
22,2 5
6 Eurogate ( Eurokai) Germania Terminalista 12,0 2,7
7 Evergreen Taiwan Compagnia di
linea
9,3 2,1
8 Mediterrean
Shipping Company-
MSC
Italia-Svizzera Compagnia di
linea
8,9 2
9 SSA Marine USA Terminalista 7,5 1,7
10 HHLA Germania Terminalista 6,6 1,5
Primi 10 268,9 60,7
Operatori globali 313,2 70,7
Totale mondiale 443 100
Principali operatori terminalisti, 2011, da Pawlik et al.
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Alta
bassa
bassa Alta
Partnership
Bassa
integrazione
Elevata
integrazione
Incentrata sulle
attività
Tipologie di attività integrate
N° d
i atto
ri inte
gra
ti
Schema tratto da Lam, Van de Voorde, 2011
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Fonte: Eurostat 2012
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Aeroporto Merci Avio Merci Superficie Totale Merci Posta TOTALE
Bergamo 36.642,00 48,00 36.690,00 0,00 36.690,00
Bologna 10.616,04 3.794,74 14.410,78 0,00 14.410,78
Milano LIN 5.131,00 0,00 5.131,00 1.589,00 6.720,00
Milano MXP 133.124,00 0,00 133.124,00 2.814,00 135.938,00
Pisa 621,00 146,00 767,00 38,00 805,00
Roma CIA 5.800,00 0,00 5.800,00 0,00 5.800,00
Roma FCO 41.219,00 0,00 41.219,00 2.397,00 43.616,00
Venezia 11.191,45 2.274,46 13.465,91 2,73 13.468,64
Verona 169,00 1.265,00 1.434,00 0,00 1.434,00
TOTALI 252.213,65 15.806,21 268.019,87 19.535,35 287.555,22
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• Terminal Shed: movimentano fino a 75.000 tonnellate all’anno; i flussi in entrata ed in
uscita stanno allo stesso livello.
• Station terminal: movimentano tra 75.000 e 250.000 tonnellate l’anno; hanno alcuni
sistemi di movimentazione fissi come nastri trasportatori.
• Center terminal: tra 250.000 e 1.000.000 tonnellate e prevedono flussi separati in
entrata ed in uscita.
• Hub terminal: sopra il milione di tonnellate, sono altamente automatizzati.
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Trasporto terrestre
Accesso Terminal Gate e depositi
Piste di rullaggio
e di decollo
Spazio aereo
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Il trasporto aereo di merce può avvenire utilizzando la stiva degli aerei passeggeri
(belly cargo) o con aeromobili soltanto merci (all cargo). Da notare che le
compagnie low cost non consentono solitamente il trasporto di merce in stiva,
perché i tempi di carico e scarico (45 minuti) sono superiori ai tempi di transito
medi.
In stiva di un aereo passeggeri, come un Airbus 321 o un Boeing 737, possono
entrare fino a 2000 kg di merce (containerizzata o sfusa per il primo, sfusa per il
secondo).
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L’aviocamionato consiste nell’inoltro e ricezione della merce trasportata
sull’aereo via terra. La merce viaggia con una lettera di trasporto aerea (Air Way
Bill).
Nell’aviocamionato i mezzi terresti sono gestiti considerati come se fossero voli, e
pertanto vengono assoggettati alle medesime procedure doganali che valgono
per le merci che viaggiano per modalità aerea.
Grazie all’aviocamionato i vettori possono programmare schedulazioni giornaliere
e far trasportare su gomma merce per aeroporti esteri più competitivi.
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• L’arrivo della merce via terra è anticipato dalla lista di prenotazione effettuata
dal vettore e presentata entro tre ore dalla partenza;
• La merce, arrivata in aerostazione, è passata ai raggi X;
• Le unità di carico vengono pallettizzate o containerizzate;
• L’aeroporto di partenza prepara il manifesto merci (insieme delle spedizioni per
lettere di vettura);
• Per le merci dirette a Paesi extra-comunitari il manifesto è trasmesso alla
dogana;
• Rilascio del codice doganale che accompagna la merce diretta a Paesi extra –
UE;
• Le procedure di dogana possono essere effettuate a discrezione del vettore
nell’aeroporto di partenza o altro aeroporto UE prima della spedizione;
• Eventuale vista doganale (1/1.000.000) ed controlli di sicurezza.
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Per l’importazione, non dissimilmente da quanto avviene nel trasporto marittimo:
• Il vettore rilascia dichiarazione sommaria alla dogana prima dell’arrivo della
merce: la dogana rilascia un codice di approvazione;
• All’arrivo effettivo della merce, il vettore comunica alla dogana il codice con il
manifesto;
• La dogana, effettuati i controlli di sicurezza, concede o meno lo sdoganamento.
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Oltre ai vettori aerei e alla manodopera del terminal, esistono altre imprese attive
nel trasporto aereo di merci.
Gli spedizionieri non prenotano direttamente gli slot (gli spazi) dei vettori, ma si
affidano a General Sales Agent (GSA) che agiscono da intermediari; inoltre per i
rapporti con la dogana, come avviene nel trasporto marittimo, sono curati da
operatori specializzati i Centri di Assistenza doganale (CAD), costituiti da
spedizionieri doganali.
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Un terminal aeroportuale possiede solitamente:
• Linee di lavoro per la pallettizzazione dei carichi;
• Celle frigorifere
• Baie di carico
• Linee per l’aviocamionato
• Strutture di impilamento ULD (Uniti Load device, unità di carico del trasporto
aereo).
• Aree di deposito.
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Magazzino Attività Tempi di sosta
1° Linea- Magazzini di
transito
-Garantisce fluidità dei flussi in
arrivo e partenza dal terminal
-Ventilazione e smistamento
della merce
-Attraversamento
Brevissimi
2° Linea - Magazzino
degli integratori e degli
spedizionieri
- Garantisce continuità dei
flussi nei pressi della loro
origine
- Ottimizzazione dei carichi
- Organizzazione degli ordini
Più prolungati
3° Linea- Magazzino dei
fornitori dei sistemi
logistici ed imprese
industriale e commerciali
- Consolidamento di merci
provenienti da latre modalità
Secondo le logiche
commerciali dei
clienti
Fonte: MIT 2011