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Corso base per Corso base per volontari volontari di di PROTEZIONE CIVILE PROTEZIONE CIVILE MISERICORDIE DELLA TOSCANA TAVOLO FORMAZIONE PROTEZIONE CIVILE PROTEZIONE CIVILE ai ai sensi sensi del del Decreto Decreto R.T. 405 del 10/02/2014 R.T. 405 del 10/02/2014 Modulo 6

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Corso base perCorso base per volontarivolontari didiPROTEZIONE CIVILEPROTEZIONE CIVILE

aiai sensisensi deldel DecretoDecreto R.T. 405 del 10/02/2014R.T. 405 del 10/02/2014

MISERICORDIE DELLATOSCANA

TAVOLO FORMAZIONE

Corso base perCorso base per volontarivolontari didiPROTEZIONE CIVILEPROTEZIONE CIVILE

aiai sensisensi deldel DecretoDecreto R.T. 405 del 10/02/2014R.T. 405 del 10/02/2014

Modulo 6

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Come abbiamo visto nella prima parte, le regole poste a tuteladella salute e sicurezza dei volontari di Protezione Civilesono regole “speciali” in quanto elaborate per questoparticolare ambito;chi fa attività di Protezione Civile non dovrà seguiregli abituali schemi in uso, per esempio, nel proprio luogo dilavoro, ma seguire tutte le norme speciali emanate.

La sicurezza però non si ottiene solo per decreto, fare le nostreattività in sicurezza dovrà diventare un modo di pensare, unamodalità organizzativa, dovrà essere una “normalità”.

Come abbiamo visto nella prima parte, le regole poste a tuteladella salute e sicurezza dei volontari di Protezione Civilesono regole “speciali” in quanto elaborate per questoparticolare ambito;chi fa attività di Protezione Civile non dovrà seguiregli abituali schemi in uso, per esempio, nel proprio luogo dilavoro, ma seguire tutte le norme speciali emanate.

La sicurezza però non si ottiene solo per decreto, fare le nostreattività in sicurezza dovrà diventare un modo di pensare, unamodalità organizzativa, dovrà essere una “normalità”.

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La nostra normalità dovrà quindi trovare solide basicostruite nei momenti di “pace” passando attraversoazioni di:

VALUTAZIONEDISCUSSIONEINFORMAZIONEFORMAZIONEADDESTRAMENTO

VALUTAZIONEDISCUSSIONEINFORMAZIONEFORMAZIONEADDESTRAMENTO

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Una emergenza è spesso conseguente alverificarsi di eventi improvvisi, talvoltadifficilmente prevedibili e tali damettere in condizione di potenziale oreale pericolo persone e beni, quindidovrebbe essere facile dedurre chel’analisi dei rischi è il primo e piùimportante passo che si dovrebbe farenel percorso della sicurezza.

Una emergenza è spesso conseguente alverificarsi di eventi improvvisi, talvoltadifficilmente prevedibili e tali damettere in condizione di potenziale oreale pericolo persone e beni, quindidovrebbe essere facile dedurre chel’analisi dei rischi è il primo e piùimportante passo che si dovrebbe farenel percorso della sicurezza.

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Per questa prima azione di VALUTAZIONE occorreràconoscere quali sono gli “scenari di rischio di protezionecivile” già individuati nell’allegato 1 al Decreto12/01/2012 che si ritrovano nel contesto ambientale diriferimento.

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SCENARI DI RISCHIOAi fini dell'applicazione delle disposizioni contenutenel decreto interministeriale 13 aprile 2011, siindividuano di minima quali scenari di rischio diprotezione civile i seguenti:- scenario eventi atmosferici avversi;- scenario rischio idrogeologico - alluvione;- scenario rischio idrogeologico - frane;- scenario rischio sismico;- scenario rischio vulcanico;- scenario rischio incendi boschivi e di interfaccia;-scenario rischio chimico, nucleare, industriale,trasporti (in tal caso la mobilitazione del volontariatoe' limitata esclusivamente al supportoagli altri soggetti competenti individuati dalla legge);

SCENARI DI RISCHIOAi fini dell'applicazione delle disposizioni contenutenel decreto interministeriale 13 aprile 2011, siindividuano di minima quali scenari di rischio diprotezione civile i seguenti:- scenario eventi atmosferici avversi;- scenario rischio idrogeologico - alluvione;- scenario rischio idrogeologico - frane;- scenario rischio sismico;- scenario rischio vulcanico;- scenario rischio incendi boschivi e di interfaccia;-scenario rischio chimico, nucleare, industriale,trasporti (in tal caso la mobilitazione del volontariatoe' limitata esclusivamente al supportoagli altri soggetti competenti individuati dalla legge);

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Poi si dovrebbe DISCUTERE su come è organizzata lanostra associazione, su quali siano i compiti che è in gradodi svolgere all’interno degli scenari di rischio di riferimentoanch’essi già indicati nell’allegato 1 al Decreto 12/01/2012

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- assistenza alla popolazione, intesa come:- attivita' psicosociale;

- attivita' socio-assistenziale;- assistenza ai soggetti maggiormente vulnerabili (giovani, anziani,

malati, disabili);-informazione alla popolazione;

- logistica;- soccorso e assistenza sanitaria;

- uso di attrezzature speciali;- conduzione di mezzi speciali;

- predisposizione e somministrazione pasti;- prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e di interfaccia;- supporto organizzativo, anche nell'ambito di sale operative, attivita'

amministrative e di segreteria;- presidio del territorio;

- attivita' di ripristino dello stato dei luoghi di tipo non specialistico;- attivita' formative;

- attivita' in materia di radio e telecomunicazioni;- attivita' subacquea;

- attivita' cinofile.

Compiti svolti dai volontari- assistenza alla popolazione, intesa come:

- attivita' psicosociale;- attivita' socio-assistenziale;

- assistenza ai soggetti maggiormente vulnerabili (giovani, anziani,malati, disabili);

-informazione alla popolazione;- logistica;

- soccorso e assistenza sanitaria;- uso di attrezzature speciali;

- conduzione di mezzi speciali;- predisposizione e somministrazione pasti;

- prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e di interfaccia;- supporto organizzativo, anche nell'ambito di sale operative, attivita'

amministrative e di segreteria;- presidio del territorio;

- attivita' di ripristino dello stato dei luoghi di tipo non specialistico;- attivita' formative;

- attivita' in materia di radio e telecomunicazioni;- attivita' subacquea;

- attivita' cinofile.

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Per ogni scenario di rischio individuato esiste una realeverifica delle capacità di risposta in termini di attrezzature adisposizione, organizzazione, formazione e addestramento?

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Tutte queste azioni che stiamo affrontando finiscono poiper definire la principale misura prevista a tutela della

salute e della sicurezza dei volontari e cioè, lo svolgimentocostante e sistematico di attività formative e addestrative.

Per attività formative si intendono sia le iniziative di tipoteorico e teorico/pratico sia quelle di tipo tecnico-operativo, quali esercitazioni o prove di soccorso.

Esse devono riguardare i compiti svolti dai volontari diprotezione civile nei diversi scenari di rischio dove

possono essere chiamati ad operare.

Tutte queste azioni che stiamo affrontando finiscono poiper definire la principale misura prevista a tutela della

salute e della sicurezza dei volontari e cioè, lo svolgimentocostante e sistematico di attività formative e addestrative.

Per attività formative si intendono sia le iniziative di tipoteorico e teorico/pratico sia quelle di tipo tecnico-operativo, quali esercitazioni o prove di soccorso.

Esse devono riguardare i compiti svolti dai volontari diprotezione civile nei diversi scenari di rischio dove

possono essere chiamati ad operare.

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Nelle attività necessarie a costruire il nostro percorso dellasicurezza un passaggio importantissimo

è anche quello della scelta dei DPI.

Per D.P.I. si intende una qualsiasi attrezzatura destinata adessereindossata e tenuta dal volontario (lavoratore) allo scopo diproteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la

sicurezza o la salute durante il lavoro,nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

Nelle attività necessarie a costruire il nostro percorso dellasicurezza un passaggio importantissimo

è anche quello della scelta dei DPI.

Per D.P.I. si intende una qualsiasi attrezzatura destinata adessereindossata e tenuta dal volontario (lavoratore) allo scopo diproteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la

sicurezza o la salute durante il lavoro,nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

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I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possonoessere evitati o ridotti attraverso:Misure tecniche di prevenzione

(riduzione del rischio alla fonte);Adozione di sistemi di protezione collettiva;

Misure, metodi o procedimenti di organizzazione del lavoro.Devono inoltre:

Essere conformi alle norme di legge;Essere adeguati ai rischi da prevenire,

senza comportare di per sé un rischio maggiore;Essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo d’impiego;

Tenere conto delle esigenze ergonomicheo di salute di chi l’impiega.

Se un DPI è scelto bene verrà utilizzato anche bene!

I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possonoessere evitati o ridotti attraverso:Misure tecniche di prevenzione

(riduzione del rischio alla fonte);Adozione di sistemi di protezione collettiva;

Misure, metodi o procedimenti di organizzazione del lavoro.Devono inoltre:

Essere conformi alle norme di legge;Essere adeguati ai rischi da prevenire,

senza comportare di per sé un rischio maggiore;Essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo d’impiego;

Tenere conto delle esigenze ergonomicheo di salute di chi l’impiega.

Se un DPI è scelto bene verrà utilizzato anche bene!

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Ai fini di un corretto utilizzo e di una adeguata gestione deiDPI, l’organizzazione (legale rappresentante) dovrà:

-fornire ai volontari (lavoratori) DPI "conformi alle norme dicui al decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, e suesuccessive modificazioni"(D.Lgs. n. 81/08, art. 76, comma 1);-mantenere in efficienza i DPI e assicurarne le condizioniigieniche, mediante la manutenzione, le riparazioni e lesostituzioni necessarie;-provvedere a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usiprevisti;-fornire istruzioni comprensibili per tutti i lavoratori;-destinare ogni DPI ad un uso personale e, qualora lecircostanze richiedano l’uso di uno stesso DPI da parte di piùpersone, prendere misure adeguate affinché tale uso non creiproblemi sanitari e igienici ai vari utilizzatori;

Ai fini di un corretto utilizzo e di una adeguata gestione deiDPI, l’organizzazione (legale rappresentante) dovrà:

-fornire ai volontari (lavoratori) DPI "conformi alle norme dicui al decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, e suesuccessive modificazioni"(D.Lgs. n. 81/08, art. 76, comma 1);-mantenere in efficienza i DPI e assicurarne le condizioniigieniche, mediante la manutenzione, le riparazioni e lesostituzioni necessarie;-provvedere a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usiprevisti;-fornire istruzioni comprensibili per tutti i lavoratori;-destinare ogni DPI ad un uso personale e, qualora lecircostanze richiedano l’uso di uno stesso DPI da parte di piùpersone, prendere misure adeguate affinché tale uso non creiproblemi sanitari e igienici ai vari utilizzatori;

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Ai fini di un corretto utilizzo e di una adeguata gestione deiDPI, l’organizzazione (legale rappresentante) dovrà:

-informare preliminarmente il volontario (lavoratore) dei rischidai quali il DPI lo protegge;-rendere disponibile in azienda informazioni adeguate su ogniDPI utilizzato;-stabilire le procedure aziendali da seguire al terminedell’utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI;-assicurare una formazione adeguata e organizzare, senecessario, uno specifico addestramento circa l’uso corretto el’utilizzo pratico dei DPI. In ogni caso l’addestramento èindispensabile:per ogni DPI che protegga dai rischi mortali (appartenente allaterza categoria), per i dispositivi di protezione dell’udito.

Ai fini di un corretto utilizzo e di una adeguata gestione deiDPI, l’organizzazione (legale rappresentante) dovrà:

-informare preliminarmente il volontario (lavoratore) dei rischidai quali il DPI lo protegge;-rendere disponibile in azienda informazioni adeguate su ogniDPI utilizzato;-stabilire le procedure aziendali da seguire al terminedell’utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI;-assicurare una formazione adeguata e organizzare, senecessario, uno specifico addestramento circa l’uso corretto el’utilizzo pratico dei DPI. In ogni caso l’addestramento èindispensabile:per ogni DPI che protegga dai rischi mortali (appartenente allaterza categoria), per i dispositivi di protezione dell’udito.

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-sottoporsi ai programmi di formazione e addestramentopromossi dall’organizzazione;-utilizzare i DPI messi a loro disposizione esclusivamente perlo scopo previsto e, comunque, sempre in maniera conformeall’informazione, alla formazione e all'addestramento ricevuti;-avere cura dei DPI messi a disposizione;-non apportare modifiche o manomissioni di propria iniziativa;-segnalare tempestivamente all’organizzazione qualsiasidifetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a disposizione.

Il volontario per i DPI dovrà:

-sottoporsi ai programmi di formazione e addestramentopromossi dall’organizzazione;-utilizzare i DPI messi a loro disposizione esclusivamente perlo scopo previsto e, comunque, sempre in maniera conformeall’informazione, alla formazione e all'addestramento ricevuti;-avere cura dei DPI messi a disposizione;-non apportare modifiche o manomissioni di propria iniziativa;-segnalare tempestivamente all’organizzazione qualsiasidifetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a disposizione.

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Quando parliamo di sicurezza rischiamo di essere coinvoltiin molte norme, tanti discorsi e troppi adempimenti che

vengono percepiti come burocrazia inutile per un mondo chesi muove volontariamente; non ci scordiamo che parliamo disalute e sicurezza nostra e di chi andiamo ad aiutare e quindi

risparmiamo su tutto ma non su questo argomento.Impariamo ad organizzarci meglio, a tarare le attività in

maniera proporzionata al livello generale dell’associazione,alla sua capacità operativa e di intervento.

In questo caso gli adempimenti non risponderanno ad unobbligo di legge ma saranno regole interne a presidio di una

migliore efficienza e funzionalità dell’associazione.

Quando parliamo di sicurezza rischiamo di essere coinvoltiin molte norme, tanti discorsi e troppi adempimenti che

vengono percepiti come burocrazia inutile per un mondo chesi muove volontariamente; non ci scordiamo che parliamo disalute e sicurezza nostra e di chi andiamo ad aiutare e quindi

risparmiamo su tutto ma non su questo argomento.Impariamo ad organizzarci meglio, a tarare le attività in

maniera proporzionata al livello generale dell’associazione,alla sua capacità operativa e di intervento.

In questo caso gli adempimenti non risponderanno ad unobbligo di legge ma saranno regole interne a presidio di una

migliore efficienza e funzionalità dell’associazione.

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ARRIVEDERCI!