MMLT (IT) 2

19
MODELLO DI LEZIONE 1 Preparare l’aula. Attaccare sui muri dei poster che gli studenti possono usare durante la lezione, preparare il computer e il videoproiettore (se disponibile) per mostrare il video durante la lezione del giorno e disporre sulla cattedra (o tavolo) i materiali (se disponibili) che gli studenti sceglieranno per il proprio lavoro di gruppo. Questo dovrebbe essere fatto prima che la lezione inizi o, se questo risulta impossibile, durante i primi minuti con l’aiuto di uno studente volontario. I poster: Su un muro laterale, in lettere giganti, un poster intitolato Frasi Utili nella lingua target (in questo caso, l’inglese): “Scusa”; “Non capisco” “Per favore, puoi ripetere?” “Cosa significa…?” “Quale parola si usa (L1 degli studenti) per questo?” “Per favore, vai nella Zona Franca!” “Puoi parlare più lentamente?” “Possiamo avere più tempo?” “Posso andare in bagno?”, ecc. Sull’altro muro, in lettere giganti, un poster intitolato Parole utili: Ascoltare Scrivere Leggere Ripetere Cantare, ecc. Siccome questa è una classe per principianti, i poster sono preparati dall’insegnante; solo con informazioni base. Successivamente l’insegnante dice agli studenti di chiedere, nella loro L1 o lingua franca, ulteriori parole utili e frasi da usare in classe, tradotte dall’insegnante, che ogni studente può aggiungere da solo ai poster. Questi ultimi devono essere aggiornati con i progressi degli studenti, direttamente da loro. Esempio: “Quindi ora sapete come dire……., chi lo aggiunge al poster giusto?”. Mentre l’insegnante non può chiedere agli studenti di parlare la lingua target in modo spontaneo durante le prime lezioni, può fargli praticare, di tanto in tanto, per memorizzare, le frasi dei poster. Ad ogni modo, le prime settimane del corso sono dedicare più all’input, e meno all’output. Sul muro di fronte (anche coprendo una parte della lavagna), i poster di città e luoghi famosi appartenenti alla cultura target, intitolato “Luoghi famosi di….!” Questo creerà in classe un’atmosfera “esotica” (l’aula diventa parte del mondo della cultura target); in più, gli studenti potrebbero desiderare di visitare questi luoghi o, se non possono viaggiare, almeno potrebbero imparare qualcosa di più sulla cultura target. Durante le 4 lezioni, l’insegnante può chiedere agli studenti di scegliere un altro luogo famoso da aggiungere al poster. Cosi i poster appesi sul muro frontale ricorderanno agli studenti durante le lezioni, che sono in una nuova cultura e dovrebbero parlare e agire in accordo con essa.

description

MMLT (IT) 2 in Italian Language

Transcript of MMLT (IT) 2

Page 1: MMLT (IT) 2

MODELLO DI LEZIONE 1 Preparare l’aula. Attaccare sui muri dei poster che gli studenti possono usare durante la lezione, preparare il computer e il videoproiettore (se disponibile) per mostrare il video durante la lezione del giorno e disporre sulla cattedra (o tavolo) i materiali (se disponibili) che gli studenti sceglieranno per il proprio lavoro di gruppo. Questo dovrebbe essere fatto prima che la lezione inizi o, se questo risulta impossibile, durante i primi minuti con l’aiuto di uno studente volontario.

I poster: • Su un muro laterale, in lettere giganti, un poster intitolato Frasi Utili nella lingua target (in

questo caso, l’inglese): • “Scusa”; “Non capisco” • “Per favore, puoi ripetere?” • “Cosa significa…?” • “Quale parola si usa (L1 degli studenti) per questo?” • “Per favore, vai nella Zona Franca!” • “Puoi parlare più lentamente?” • “Possiamo avere più tempo?” • “Posso andare in bagno?”, ecc. • Sull’altro muro, in lettere giganti, un poster intitolato Parole

utili: • Ascoltare • Scrivere • Leggere • Ripetere • Cantare, ecc.

Siccome questa è una classe per principianti, i poster sono preparati dall’insegnante; solo con informazioni base. Successivamente l’insegnante dice agli studenti di chiedere, nella loro L1 o lingua franca, ulteriori parole utili e frasi da usare in classe, tradotte dall’insegnante, che ogni studente può aggiungere da solo ai poster. Questi ultimi devono essere aggiornati con i progressi degli studenti, direttamente da loro. Esempio: “Quindi ora sapete come dire……., chi lo aggiunge al poster giusto?”. Mentre l’insegnante non può chiedere agli studenti di parlare la lingua target in modo spontaneo durante le prime lezioni, può fargli praticare, di tanto in tanto, per memorizzare, le frasi dei poster. Ad ogni modo, le prime settimane del corso sono dedicare più all’input, e meno all’output.

• Sul muro di fronte (anche coprendo una parte della lavagna), i poster di città e luoghi famosi appartenenti alla cultura target, intitolato “Luoghi famosi di….!”

Questo creerà in classe un’atmosfera “esotica” (l’aula diventa parte del mondo della cultura target); in più, gli studenti potrebbero desiderare di visitare questi luoghi o, se non possono viaggiare, almeno potrebbero imparare qualcosa di più sulla cultura target. Durante le 4 lezioni, l’insegnante può chiedere agli studenti di scegliere un altro luogo famoso da aggiungere al poster. Cosi i poster appesi sul muro frontale ricorderanno agli studenti durante le lezioni, che sono in una nuova cultura e dovrebbero parlare e agire in accordo con essa.

Page 2: MMLT (IT) 2

L’insegnante si presenta nella lingua target, fornendo agli studenti le parole e forme necessarie per fare lo stesso, scrivendole su fumetti, alla lavagna o chiedendo agli studenti stessi di scriverle anche con errori ortografici. Dopo che tutti gli studenti si sono presentati agli altri, l’insegnante si sposta nella Zona Franca e, usando la L1 o lingua franca, spiega la regola della “ Zona Franca”. Successivamente, quando ne esce, ritorna alla lingua inglese. 1 Minuto di Esercizio del Silenzio: Dentro la Zona Franca l’insegnante chiede agli studenti di osservare un minuto di silenzio all’inizio di ogni lezioni, annunciando “l’esercizio del silenzio”. Inviterà anche gli studenti a considerare questo momento della lezione una sorta di passaggio tra il loro giorno lavorativo, i loro doveri quotidiani e il mondo inglese nel quale stanno per entrare. L’insegnante lascia la Zona Franca e la sua voce e il suo tono saranno molto calmi nell’annunciare, nella lingua target, il minuto di silenzio. Una valida alternativa (per persone che si sentono in imbarazzo per il silenzio) è quello di ascoltare un minuto di una musica: nelle lezioni future, il semplice inizio di tale musica diventerà familiare e sarà il segnale per gli studenti di fare silenzio e di interrompere ciò che stanno facendo se non relativo alla lezione. Ruolo dell’insegnante: rilassare la classe e aiutare ad “entrare” nella nuova cultura. Usare l’esercizio del silenzio anche nel corso della lezione, se gli studenti diventano chiassosi, semplicemente facendo partire la stessa musica (o annunciando: esercizio del silenzio), che gli studenti associano con il rilassamento e la concentrazione.

30 minuti per formare i gruppi di lavoro: • Gli studenti sono divisi in gruppi di lavoro; ognuno sceglie un leader. Gli studenti sono liberi di

formare i gruppi in base alle affinità e, in caso di difficoltà, l’insegnante li aiuta, usando la lista dei nomi degli studenti.

• Gli studenti presenteranno il leader di ogni gruppo a tutta la classe nella lingua target, dicendo “il nostro leader è…”. Questa frase è fornita dall’insegnante e gli studenti possono scriverla anche

in modo non ortograficamente corretto – questo aiuta la memorizzazione. • I gruppi di lavoro sono stabiliti all’inizio del corso e dovrebbero rimanere gli stessi fino alla fine.

• L’insegnante chiede agli studenti di usare, da quel momento in avanti, il corrispettivo del loro nome nella lingua target (che l’insegnante può suggerire). Viene chiesto agli studenti di dire ad alta voce il proprio nome inglese, usando una frase semplice (data dall’insegnante), come: “Il

mio nome è Giorgio, qui sono George”

Tutto ciò avviene nella lingua target, anche se, a necessità, l’insegnante può spostarsi nella Zona Franca per spiegare qualcosa di non capito – dopodiche l’insegnante esce e ritorna alla lingua target.

Ruolo dell’insegnante: lasciare gli studenti liberi di formare e scegliere il gruppo desiderato. Aiutarli solo in caso di difficoltà e ricordarsi che i piccoli gruppi permettono a tutti i principianti di essere attivi nella performance di compiti assegnati o scelti, anche in un breve tempo a disposizione.

Page 3: MMLT (IT) 2

30 minuti per spiegare e mettere in pratica la funzione dei poster sul muro: Questo può essere fatto nella lingua target mediante la mimica: Frasi Utili, Parole Utili e “Luoghi famosi di…!”. L’insegnante, mentre illustra i poster Frasi Utili e Parole Utili, interpreta sia il ruolo dell’insegnante e quello dello studente. Di seguito un esempio di dialogo:

• L’insegnante dice alcune parole, l’ultima delle quali è deliberatamente incomprensibile. Per esempio, tenendo un cellulare e toccandolo nella parte posteriore, dice: “ Questo è un housing”.

• Poi, l’insegnante fa la parte di uno studente che, con un’espressione confusa, interrompe per avere un chiarimento: “Scusi, può ripetere per favore?” oppure “Non capisco ‘ housing ’ ”.

• Successivamente, l’insegnante ritorna nel proprio ruolo e dice: “Questa è una house” (disegnando una casa sulla lavagna), “e questo è un housing per questo cellulare”, (toccando la parte

esterna del telefono quando dice “housing”); • Infine, l’insegnante torna nel ruolo di studente, assume un’espressione di soddisfazione e dice “Ho

capito, grazie.”

L’insegnante poi invita gli studenti a ripetere le Frasi Utili. Lo stesso tipo di mimica dovrebbe essere usata anche per le Parole utili.

Ruolo dell’insegnante: “recitare” in maniera il più possibile enfatica, in modo da mostrare i significati e aiutare la memorizzazione. Durante le prime lezioni, assicurarsi che tutti gli studenti abbiano interrotto la lezione per chiedere un chiarimento o per fare una domanda, almeno una volta. Ripetere questa attività per diverse lezioni fino a che gli studenti prendano abbastanza confidenza nell’usare tali forme e parole in maniera spontanea.

14 minuti: visione di un video Questo esercizio non intende presentare il video come attività didattica in classe, ma piuttosto presentare il video che deve essere usato per lo studio a casa, dove avviene l’apprendimento reale.

• L’insegnante mostrerà agli studenti un breve video. Considerando la breve soglia d’attenzione che hanno i principianti nella fase iniziale del corso, scegliere un video corto (30 secondi, la lunghezza

di una pubblicità in TV è più che sufficiente.) • Prima di proiettare il video, l’insegnante introduce le persone o la situazione che appare nel video

(mostrando un’immagine chiave presa da esso) e spiega cosa accade nel video e tutti gli obiettivi comunicativi di chi parla.

Non deve spiegare ogni singola parola. • Ripeterà quest’informazione dopo ogni prima visione di un video.

• In seguito, porrà agli studenti semplici domande con risposte chiuse (si / no), come: “Lei è Jane?” (mostrando un’ immagine, o l’immagine di un’altra donna coinvolta nella conversazione); “ Jane sta chiedendo la loro nazionalità?”.

L’insegnante non porrà domande a uno studente in particolare, ma darà agli studenti la possibilità di decidere chi risponderà. Questo indicherà qualcosa circa la personalità degli studenti

Ruolo dell’insegnante: questa è un’attività preparatoria per quella vera che gli studenti dovranno fare a casa. I video dovrebbero essere non più lunghi di 30 secondi per i principianti, mentre per i falsi principianti scegliere un video più lungo (fino a 1 minuto) e porre domande più complesse. Essere chiari, semplici e usare i gesti se le domande non vengono capite.

Page 4: MMLT (IT) 2

15 minuti per assegnare compiti individuali da fare a casa:

Ritirandosi nella Zona Franca, l’insegnante spiega agli studenti i compiti da fare a casa. Li invita a portare i loro diari in classe la lezione successiva, per poterli comparare con gli altri studenti. Ricorda loro che, normalmente, i diari non vanno portati a lezione. Nella Zona Franca, prima di assegnare i compiti: • L’insegnante spiega l’importanza del tenere un Diario da usare durante l’intero corso. A casa, dopo

ogni lezione, gli studenti devono annotare cos’hanno appreso. Ciò li rende consapevoli dei progressi oltre a rinforzare ciò che hanno sentito e fatto in classe. Devono tenere A CASA il quaderno che usano come diario, cioè, devono PORTARLO IN CLASSE solo per compararlo con quello degli altri studenti e ripassare la lezione precedente.

• L’insegnante carica il video del giorno in uno speciale canale di YouTube creato appositamente per quel corso. Fornisce agli studenti il nome del canale o il link cosi che possano ritrovarlo anche a

casa. Nella pagina Web il video sarà intitolato: “Video 1. ‘Titolo’ ”. L’insegnante userà questa pagina per i video e attività aggiuntive, fornendo un numero identificativo e un titolo ad ogni video e attività. L’assegnazione dei compiti a casa (l’insegnante rimane nella Zona Franca) • Riguardare il video. Gli studenti, a casa, riguardano il video, tutte le volte che vogliono.

• Scrivere un Diario. Prima della lezione successiva, agli studenti viene richiesto di scrivere sul proprio Diario il nome degli oggetti che vedono nel video, nella lingua target.

• L’insegnante dà agli studenti alcuni suggerimenti su come trovare dizionari on-line, fornendo qualche link.

• Nel loro Diario, gli studenti devono semplicemente scrivere: “Video 1. ‘Titolo’”, prima di scrivere il nome degli oggetti.

• L’insegnante spiega agli studenti che in questa fase NON viene loro richiesto di capire tutte le parole (sia parlate che scritte), quindi non devono stressarsi, ma solo ascoltare il suono della lingua.

Dopo la spiegazione dei compiti assegnati, l’insegnante lascia la Zona Franca, si sposta nella classe e saluta gli studenti.

Gli studenti devono trovare il nome degli oggetti e scriverli sui loro Diari usando la lingua target, trovando le parole su Internet. L’insegnante informa gli studenti come trovare le parole: Google traslate, un dizionario bilingue online, un sito web con la fraseologia della lingua target, un’opera teatrale o una copia di un film nella quale appaiono questi oggetti. L’insegnante non suggerisce alcuna scelta, ma dà solo alcuni input per facilitare la ricerca: è compito degli studenti trovare il proprio metodo, che condivideranno coi membri del loro gruppo nel corso nella lezione successiva e, in alcuni casi, con l’intera classe. Questa attività è struturata in modo che gli studenti prendano confidenza con il suono della lingua e con le attività di ascolto fin dalla prima lezione, anche per evitare l’esagerata richiesta di grammatica.

Ruolo dell’insegnante: in questa attività l’uso della L1/lingua franca permette agli studenti di capire meglio i compiti, diventare più velocemente indipendenti e responsabili. Quindi, durante questa fase, si suggerisce di rimanere dentro la Zona Franca per tutto il tempo necessario.

Page 5: MMLT (IT) 2

Note sul Modello di Lezione 1 L’utilizzo dei poster è molto importante per tutte le lezioni (e per tutti i livelli). Dalla prima lezione in avanti, gli studenti devono interrompere nella lingua target quando hanno bisogno di chiarimenti e di chiedere qualcosa.

Lo scopo di questa attività è quello di affidare agli studenti il proprio apprendimento. Usando comandi verbali presenti sui poster, possono interrompere e far riprendere l’insegnante (come se volessero fermare e far ripartire un video o una traccia audio) e successivamente chiedere all’insegnante di continuare con la propria lezione. Questo atteggiamento di “presa di responsabilità”, contrasta con gli studenti passivi tradizionali, che non sempre pongono domande quando non capiscono e che fanno anche finta di aver capito quando in realtà non è così.

In questa fase, il Diario sarà minimale e conterrà alcune semplici parole. Un diario più completo, che si svilupperà durante il percorso d’apprendimento degli studenti, conterrà le semplici parole iniziali fino ad arrivare a strutture più complesse, la maggior parte delle quali provenienti dallo stesso video e da altri. All’inizio l’insegnante richiede attività semplici (oggetti, saluti, ecc.) ma successivamente può passare alla descrizione delle azioni nel video, alla descrizione delle persone, ecc. e anche far provare agli studenti di cambiare alcune parte dei video con forme, dialoghi, messaggi promozionali differenti.

Durante la revisione dei Diari in classe, fatta dai pari e/o dall’insegnante, gli studenti possono comparare e cambiare quello che non comprendono, per un auto-apprendimento molto efficace.

L’insegnante non deve chiedere il Diario agli studenti, ma la correzione è fatta solo dagli stessi studenti. Durante la revisione dei Diari (che è la revisione della lezione precedente), l’insegnante può ritirarsi nella Zona Franca per chiedere agli studenti come hanno trovato le proprie parole; ciò offre all’insegnante la possibilità di criticare l’uso di alcune procedure non utili al processo d’apprendimento (per esempio il traduttore di Google) e approvare l’utilizzo di altre (pagine Web con la fraseologia nel contesto o dizionari online).

Considerazioni pedagogiche sul Modello di Lezione 1 Notare che le prime lezioni sono orientate più all’input orale: sono svolte solo poche attività che riguardano il parlato e lo scritto nella lingua target. Il fatto che agli studenti venga richiesto di scrivere solo poche parole nei loro Diari a casa, scoprendo da soli le giuste parole, è un incentivo a diventare autonomi nell’apprendimento della lingua. Dagli studenti ci si aspetta che trovino da soli il necessario per svolgere le attività.

Poiché i diari sono tenuti a casa, durante la lezione gli studenti possono prendere appunti se vogliono (non sul Diario, comunque) e poi ricopiare quello che hanno scritto nei loro Diari. Quindi, ricordare agli studenti che il Diario non dovrebbe essere usato in classe, ma SOLO a casa.

Tuttavia il prendere appunti non è richiesto e non dovrebbe essere incoraggiato. Quando gli studenti prendono appunti, non pongono abbastanza attenzione alla lezione, ma sono più concentrati a scrivere il più possibile. Dovrebbero essere incoraggiati a seguire la lezione in toto, in modo da ricordarla e scrivere appunti riguardo ad essa sui loro Diari quando tornano a casa. Inoltre, durante la revisione dei Diari, all’inizio di ogni lezione, ricorderanno il contenuto della lezione precedente anche meglio se quello che hanno scritto nei loro Diari corrisponde a quello che l’insegnate scrive sulla lavagna e a quello che i pari hanno fatto. In questa fase del corso, non è importante che gli studenti notino i propri errori.

Dopotutto, quello che devono veramente apprendere, svolgendo questi compiti, è affinare la propria sensibilità per una nuova lingua e il suo suono, così come indirizzare la propria memoria e

Page 6: MMLT (IT) 2

prendersi la responsabilità per la correttezza dei compiti svolti a casa. Questi sono processi graduali ed è irragionevole chiedere la perfezione immediata.

Il compito di scrivere nei loro Diari permette agli studenti di avere una visione iniziale sulle forme scritte della lingua target, senza nessuna istruzione esplicita da parte dell’insegnante. Questa procedura contraddice sicuramente ciò che alcuni educatori sostengono riguardo a come dosare e presentare progressivamente gli “argomenti” di apprendimento.

Gli studenti imparano ad apprendere da soli e a prendere iniziative, ogni studente in base al proprio ritmo di sviluppo personale (e in base al proprio lavoro e impegni familiari).

Page 7: MMLT (IT) 2

MODELLO DI LEZIONE 2 D’ora in poi, per ogni attività descritta nelle seguenti lezioni, l’insegnante spiega i compiti dentro la Zona Franca solo se richiesto dagli studenti

1 minuto di Esercizio del Silenzio Viene eseguita la procedura come descritta

20 minuti di ripasso della lezione precedente per permettere agli studenti di controllare i propri Diari L’insegnante chiede agli studenti di comparare tra loro i Diari, all’interno del proprio gruppo. Il leader del gruppo stila una lista dei nomi di tutti gli oggetti e anche gli strumenti utilizzati da ogni studente per portare a termine il compito e successivamente riferisce tutte le informazioni alla classe. L’insegnante scrive tutte le parole sulla lavagna, in modo che gli studenti possano controllare e correggere lo spelling. Se a uno studente serve sapere il significato di una parola nuova, può usare una delle domande scritte nel poster “Frasi Utili”, come per esempio “Cosa significa “….”?” e uno studente del gruppo che aveva dato quella parola mimerà il significato richiesto. L’insegnante interviene solo se richiesto dagli studenti. Nelle lezioni successive, le risposte potrebbero essere più varie e complesse, in quanto gli studenti hanno sperimentato di più la lingua target.

L’insegnante, prima di iniziare la visione del video, ripete la pratica delle Frasi Utili in inglese, usando vari esempi e invitando gli studenti a fare pratica gli uni con gli altri.

14 minuti di visione dello stesso video come nella lezione 1: L’insegnante mostra agli studenti lo stesso video, spiegando ancora una volta le informazioni più importanti riportate in esso e il suo intento comunicativo, così come nella prima lezione.

40 minuti di ascolto attivo di gruppo. Per la prima volta, l’insegnante assegnerà un compito a ciascun gruppo: - Il primo compito è l’identificazione e ripetizione delle più importanti frasi (o parti di esse), che sono in

grado di cogliere, usate per l’interazione tra le persone, o usate per comunicare il messaggio del video (questo dipende dal tipo di filmato).

- I membri del gruppo mettono in pratica le frasi che hanno trovato. Gli errori di spelling non sono rilevanti in questa fase, anche se le correzioni dei pari dovrebbero essere incoraggiate.

- Ogni gruppo riporta alla classe le frasi praticate. Il gruppo sceglie gli spelling più verosimili. L’insegnante chiede il significato e l’utilizzo di ogni frase. - L’insegnante scrive le frasi sulla lavagna per controllare lo spelling.

- Gli studenti possono prendere appunti da usare a casa e scriverli sul proprio Diario.

A questo punto, gli studenti già conoscono l’intento generale di ciascuna frase, quindi non hanno bisogno di capire ogni parola o ogni forma sintattica che sentono; il loro compito è semplicemente quello di ripetere le parole che sembrano essere le più importanti, per l’enfasi, il tono, la durata e

qualsiasi altro motivo. Questo gli insegna a concentrarsi sulle parole enfatizzate quando ascoltano qualcuno che parla inglese e a prestare minor attenzione a quelle parole che, durante una conversazione, spesso sono foneticamente meno sottolineate – un’abilità chiave nella comprensione dell’ascolto in inglese. Per l’ ascolto di gruppo, una buona idea, se possibile, è quella che almeno un membro del gruppo

Page 8: MMLT (IT) 2

abbia uno Smartphone connesso ad Internet, per ascoltare in classe, sul canale di YouTube, il Video 1. Uno Smartphone per gruppo è sufficiente se gli altoparlanti del telefono hanno un suono abbastanza forte e chiaro; tuttavia, non dovrebbero tenere un suono cosi tanto forte da disturbare gli altri gruppi. Se non c’è possibilità di usare gli Smartphone, possono essere utilizzati altri strumenti, come computer, CD, ecc.

Ruolo dell’insegnante: Mentre gli studenti portano a termine il compito, l’insegnante resta in disparte e interviene solo se gli apprendenti gli chiedono aiuto. Muovendosi attorno a loro e osservando le interazioni tra gli studenti, è anche possibile imparare qualcosa sulla loro personalità, informazioni utili per proporre in futuro, a ciascuno di loro, dei compiti appropriati.

15 minuti per assegnare compiti individuali da fare a casa

L’insegnante, nella Zona Franca, spiega agli studenti che, prima della prossima lezione, dovrebbero ripetere a casa l’esercizio che hanno fatto in classe a gruppi: perciò, dovrebbero ripetere ad alta voce le frasi rilevanti del filmato che già hanno appreso e che hanno già messo in pratica. Le scrivono poi nel Diario. Nella lezione successiva ogni studente porterà il Diario a lezione per comparare quello che ha scritto con quelle degli altri studenti del gruppo.

Siccome gli studenti finora non hanno idea delle regole di spelling inglesi, spiegare loro che possono scrivere nel modo che sembra loro la migliore rappresentazione delle parole rilevanti che ascoltano. Lo studente non deve sapere come realmente è una parola in inglese o il suo significato. E’ sufficiente ipotizzare quale gruppo di suoni costituisce quella parola e scrivere quei suoni sul Diario.

Ruolo dell’insegnante: Mantenere un ruolo passivo, spiegare solamente come svolgere il compito. Tenersi pronti ad affrontare possibili lamentele (gli adulti solitamente sono intimoriti dal commettere errori di fronte a tutti), rassicurarli che la perfezione non è richiesta e chiarire che tutto ciò è il primo passo verso l’ottenimento dell’indipendenza. Questo concorda con l’insegnamento Montessoriano: è compito dello studente prendere il comando del proprio apprendimento, l’auto verifica delle risposte, fare una valutazione onesta dei propri errori e, se necessario, ricercare l’aiuto correttivo dell’insegnante.

Page 9: MMLT (IT) 2

Note sul Modello di Lezione 2 Quest’attività potrebbe sembrare complicata e che vada oltre la capacità (o interesse) di ogni studente – specialmente di un impiegato, estremamente stanco di sera dopo una lunga giornata in ufficio e gli impegni familiari. In realtà tutti gli impiegati – così come pensionati, studenti universitari, medici, ecc - trovano utile questo tipo di esercizio, meno impegnativo rispetto ai tipici esercizi grammaticali e più utile

nell’aiutarli finalmente a sentire quelle cose che sfuggono quando si ascolta una lingua straniera. In quest’attività di ascolto, gli studenti non ricevono le trascrizioni. Anche se, in un certo modo, una trascrizione chiarirebbe molto quello che viene detto nei filmati, tuttavia non ne rappresenta un sostegno: guardare il testo scritto,non aiuta gli studenti ad ascoltare meglio. Ma, quando gli studenti ascoltano un nuovo videoclip nella lingua target per conto proprio, possono avere l’impressione di ascoltare alcune “piccole cose” confuse, con nessuna possibilità di afferrarne il senso: in questo caso, la trascrizione diventa un sostegno necessario.

Considerazioni pedagogiche sul Modello di Lezione 2 Maria Montessori ci ha insegnato che dovremmo aiutare gli apprendenti a esplorare le realtà con cui si scontrano, non con qualche sostituto (come “le trascrizione” in questo caso). I materiali per l’apprendimento dovrebbero concentrarsi sui singoli aspetti di questa realtà, senza però falsificarla. L’esercizio in questione fa semplicemente questo: permette agli studenti di esplorare il mondo dei suoni della lingua target con cui essi entrano in collisione, trattandoli come suoni e, solo successivamente, come “parole” o come un testo. Nell’insegnamento Montessoriano, l’insegnante non ha bisogno di verificare i Diari degli studenti, in quanto certamente non darà loro un voto che varrà per la media finale! Questo perché, nell’insegnamento Montessoriano non ci sono voti. Se l’istituto in cui lavora l’insegnante insiste perché si assegnino voti, l’insegnante può chiedere periodicamente agli studenti di portare i loro Diari in classe. I membri di ogni gruppo, guardando e comparando i Diari, si assegneranno reciprocamente i voti. Dovrebbe essere chiaro, dopo queste prime due lezioni, che l’insegnamento Montessoriano della lingua elimina automaticamente le cause di stress e di inibizione tipiche nelle classi di lingua straniera, come affermato nel Capitolo 2.

Non c’è stress perché gli studenti: 1) si fanno carico del proprio apprendimento; 2) si fanno carico dell’assegnazione dei voti.

Non c’è inibizione perché: 1) gli studenti si preparano ad eseguire il lavoro all’interno di un “gruppo di supporto”

composto da pari; 2) il gruppo offre un supporto non critico ed esempi su come svolgere il lavoro; 3) il lavoro stesso viene svolto nella familiarità della propria casa;

4) la lingua viene esplorata in modo naturale, come gli studenti la percepiscono (non mediante le elaborazioni mentali dei grammatici).

Quando i bambini piccoli di famiglie dell’alta società, imparavano una seconda lingua dalle loro tate o quando, ai giorni d’oggi, gli immigrati illetterati imparano una seconda lingua tramite il contatto con persone di madrelingua, perseguivano/perseguono in modo preciso gli obiettivi secondari elencati in precedenza. Le mete che loro trovavano/trovano lontane sono molto più facili da raggiungere rispetto a come potrebbe mai essere studiando la grammatica di una lingua straniera e completando gli esercizi di un libro di testo. Mentre lo studio della grammatica di una lingua ha un valore indiscusso per la disciplina intellettuale che esso conferisce, è la strada meno efficiente per apprendere una lingua viva per scopi pratici.

Page 10: MMLT (IT) 2

Inoltre, la disciplina intellettuale che conferisce può essere acquisita allo stesso modo, e in maniera più utile, studiando la lingua straniera come sistema concettuale, dopo averla appresa come la volontà culturalmente marcata di comunicazione (che è quello che fanno i madrelingua da bambini con la propria L1). Tutto ciò non significa che le lingue debbano essere insegnate agli adulti nello stesso modo in cui i bambini apprendono la propria L1: gli adulti hanno acquisito capacità intellettuali e relazionali che dovrebbero essere sfruttate. Ciò significa che le lingue devono essere insegnate agli adulti con gli obiettivi che perseguono i bambini piccoli e gli immigrati nell’apprendimento della seconda lingua, obiettivi che gli adulti possono raggiungere in maniera più facile e veloce rispetto ai bambini, sfruttando le suddette capacità intellettive e relazionali.

Page 11: MMLT (IT) 2

MODELLO DI LEZIONE 3

L’insegnante saluta gli studenti al loro ingresso, chiamandoli con i loro nomi inglesi. Come può l’insegnante ricordare il nome di ogni studente solo dopo un paio di lezioni? Anche se ciò non è stato summenzionato, dopo la formazione dei gruppi, durante la prima lezione, l’insegnante chiede ad ogni studente di portare delle foto di sé stesso/a. La pratica di salutare sarà ripetuta all’inizio di ogni lezione, per marcare la transizione degli studenti verso un mondo anglofono.

1 Minuto di Esercizio del Silenzio Viene eseguita la procedura come descritta

10 minuti, revisione della lezione precedente (cosi che gli studenti possano auto-controllare i propri Diari, quando torneranno a casa) L’insegnante si sposta dentro la Zona Franca, chiede agli studenti se le risposte di ciascuno corrispondono a quelle suggerite dagli altri membri del gruppo e a quelle dell’insegnante. Anche se non sono necessarie spiegazioni, l’insegnante dovrebbe ripetere le frasi più importanti e il loro uso comunicativo, invitando gli studenti a ripeterle. Questo per aiutare gli studenti a “entrare nel ritmo” delle espressioni inglesi (vedi: Ruolo dell’insegnante). L’insegnante riproduce ancora una volta il video e lo ferma a intervalli, dove sono presenti queste frasi, cosi che gli studenti possano correggere la propria pronuncia. Successivamente, l’insegnante incoraggia giochi di ruolo, dove gli studenti agiscono in base alle diverse situazioni comunicative.

10 minuti, primo compito a casa per la lezione successiva. Rimanendo nella Zona Franca, l’insegnante presenta il primo dei due compiti a casa per la lezione successiva. Spiega che, da questa lezione in poi, per marcare la transizione verso il mondo anglofono, gli studenti devono indossare qualcosa di diverso quando entrano in classe – qualcosa rappresentativo della società anglofona che si sta studiando, oppure possono semplicemente creare una spilla o un cartellino con uno slogan che si riferisce alla Gran Bretagna, che possono mettere sui propri vestiti, prima di entrare nell’aula. http://bit.ly/brit-slogan

Questa richiesta, insieme al saluto dell’insegnante usando i loro nomi nella lingua target, i poster sul muro che mostrano la società della cultura target, il minute di silenzio, un piatto di biscotti e caramelle tipici sulla cattedra da assaggiare e, ovviamente, la necessità di usare la lingua target (almeno per chiedere all’insegnante di spostarsi nella Zona Franca), crea una divisione con la vita ordinaria degli studenti e la loro cultura madre. Indossando qualcosa di Britannico (o americano o australiano, o altro) prima di entrare nell’aula d’inglese, è certamente un significativo “Rito di Passaggio” nel mondo della lingua target. Quest’abilità di “trasformare la propria coscienza” e di “mettere se stessi nei panni del proprio interlocutore” è un’acquisizione di inestimabile valore, utile anche nella propria cultura madre. Inoltre, rende gli studenti più perspicaci e li aiuta a superare gli stereotipi.

L’insegnante poi lascia la Zona Franca e, prima di far partire un nuovo video, ripete la pratica delle Frasi Utili, usando vari esempi e invitando gli studenti praticare gli uni con gli altri.

Page 12: MMLT (IT) 2

Visione di 15 minuti di una conversazione video. L’esercizio della visione del video segue lo standard delle procedure audio-visive e dell’ “approccio comunicativo”, illustrate precedentemente. L’insegnante mostrerà agli studenti un breve video di un’intervista con un madrelingua anglofono. Il seguente estratto, di 24 secondi, proviene dal progetto “Picture Project” (vedi http://www.worldenough.net/picture/). Qui gli intervistatori sono due studenti universitari olandesi in attesa fuori da un museo di Amsterdam; gli intervistati sono due turisti inglesi in vacanza a Amsterdam, appena arrivati al museo. L’insegnante dovrebbe aver già caricato il video sul canale di YouTube del corso d’inglese, prima di iniziare la lezione: https://dl.dropboxusercontent.com/u/4013735/interview1-picture.wmv

25 minuti per introdurre le griglie di valutazione L’insegnante distribuirà a ogni studente copie di una speciale griglia di valutazione e poi ritornerà nella Zona Franca per spiegare come utilizzarla. La grigia elenca 4 espressioni comportamentali che caratterizzano il modo degli anglofoni di esprimersi. 1. Esitazione, 2. Affermazione, 3. Espressione di opinioni personali. Tabella 1.

Indicare le espressioni con “ x “ Totale 1. Esitazione 2. Affermazione netta 3.Opinione personale

La tabella è in inglese, quindi l’insegnante deve tradurre per gli studenti ogni termine, se non riescono a capirla. Gli studenti di ciascun gruppo guarderanno ancora il video. Ognuno scriverà, sulla tabella, il numero e il tipo di espressioni notate e, una volta finito il filmato, si consulterà con gli altri studenti del proprio gruppo. Se sono presenti grandi discrepanze (cosa che di solito accade), gli studenti di quel gruppo rifaranno l’esercizio. Ogni gruppo darà le griglie compilate all’insegnante, che, prima di fornire le risposte, le darà ad un altro gruppo, per consentire la valutazione tra pari. Dopo che l’insegnante ha dato i risultati, riproduce di nuovo il filmato e scrive, in una griglia come quella seguente, parole o parti di frasi usate per gli scopi comunicativi 1. 2. 3.: Tabella 2

Parole/Frasi 1. Esitazione (esempio: Mmmm! Non lo so) 2. Affermazione netta (esempio: Si, esatto) 3.Opinione personale

(esempio: Io credo che…)

Successivamente, l’insegnante pone domande agli studenti e gli chiede di esercitarsi e “recitare” usando le parole/parti di frasi trovate (esempio: l’insegnante: “Oggi è freddo?” Studenti: “Mmmmm! Non lo so”)

Page 13: MMLT (IT) 2

19 minuti per assegnare compiti individuali da fare a casa L’insegnante ritorna ancora una volta nella Zona Franca, per illustrare una nuova griglia. Gli studenti, dopo aver ascoltato il video tanto quanto ne hanno necessità, dovrebbero appuntare a quanti secondi (dall’inizio del brano) sentono le parole seguenti: Tabella 3

Parole Quali secondi Sì Penso Credo Va bene erm, uh, mmm

A casa, aggiungono ai loro diari queste parole e il loro uso comunicativo che deve essere scritto usando le affermazioni come nella tabella 1. (1. Esitazione, 2. Affermazione netta, 3. Espressione di opinioni personali). Nella lezione successiva, l’insegnante scrive le risposte corrette sulla lavagna e gli studenti controllano i propri Diari e auto-valutano il lavoro.

Ruolo dell’insegnante: L’insegnante dovrebbe prestare attenzione al giusto ritmo in inglese più che alla pronuncia delle single parole, per fare in modo di essere compresi. Questo è vero anche per molte altre lingue. L’insegnante dovrebbe spiegare questa parte agli studenti per aiutarli a soddisfare le proprie abilità d’ascolto, senza essere bloccati nel significato di ogni parola. Tutti sappiamo che la traduzione, nell’ascolto, dovrebbe essere evitata e che, il più delle volte,è meglio dare agli studenti la possibilità di dedurre dal contesto il significato delle parole. Tuttavia, per portare a termine il suddetto compito, è necessario che gli apprendenti comprendano perfettamente lo strumento con cui devono lavorare, oltre che a come usarlo. L’esercizio del riempimento delle griglie è inteso come attività per preparare gli apprendenti al lavoro che faranno a casa. L’attività nella Tabella 2 è considerata come attività iniziale per presentare agli studenti, fin dalla terza lezione, una conversazione reale nella lingua target. Questa parte dovrebbe essere ripetuta molte volte durante le lezioni successive ed essere costantemente aggiornata, nel momento in cui gli studenti prendono più familiarità col linguaggio, il suo uso nelle diverse forme comunicative e il suo comportamento culturale. Questi aggiornamenti dovrebbero essere fatti direttamente dagli studenti ogni volta che trovano una nuova forma comunicativa, con l’incoraggiamento dell’insegnante.

Page 14: MMLT (IT) 2

Note sul Modello di Lezione 3 Il secondo esercizio con un video (Tabella 1 e 2) e i successivi compiti a casa (tabella 3), come compito fonologico, potrebbero davvero sembrare un esercizio terribilmente astratto e complicato, di poca utilità per uno studente che possiede una conoscenza davvero limitata della lingua target. In realtà è vero l’esatto contrario.

Questa strategia permette agli studenti di concentrarsi sugli aspetti materiali della lingua cosi come è parlata; questo permette loro di porre la propria attenzione sulle parole chiave nelle frasi della lingua target che si incontrano nella vita reale. In altre parole, imparano ad “ascoltare” la lingua target (in questo caso, l’inglese) in modo molto più chiaro e indovinare le parole e i significati più facilmente. L'esercizio appena descritto sommariamente può essere adattato dagli insegnanti, usando diversi suoni e parole chiave su cui focalizzare l’attenzione.

In più, gli studenti trovano gli esercizi, come quello appena descritto, molto più interessanti rispetto a quelli tradizionali, la maggior parte dei quali sono focalizzati sulle regole grammaticali che gli studenti spesso trovano distaccati dalla vita reale e noiosi.

L’esercizio nella tabella 2 può essere considerato come una “porta d’ingresso”alla comunicazione nella lingua target e anche nella cultura, perché agli studenti viene richiesto non solo di usare le parole giuste (o parti di frasi) per uno scopo comunicativo, ma anche di metterle in pratica nel modo comunicativo richiesto dalla cultura target.

Considerazioni pedagogiche sul modello di lezione 3 L’istruzione tradizionale, in altre parole, obbliga gli apprendenti a concentrarsi su costrutti puramente mentali, quelli che i grammatici hanno scoperto (o che pensano di aver scoperto) in una data lingua, solitamente in forma scritta. Poi questi costrutti vengono applicati agli eventi verbali della lingua target che si incontrano durante le lezioni.

Invece, l’istruzione Montessoriana inizia con la realtà empirica con cui gli apprendenti si scontrano durante le lezioni, su Internet, nelle interviste di strada o negli scambi di video con apprendenti di altri Paesi. Questa aiuta gli studenti a dare un senso alla realtà che incontrano e che, solitamente, confonde gli apprendenti, mediante l’uso di materiali didattici che evidenziano e pongono l’attenzione sugli eventi chiave incontrati, che inglobano gli aspetti grammaticali.

Perciò, l’apprendimento tradizionale della lingua e l’apprendimento Montessoriano della lingua, alla fine, usano gli stessi mezzi; tuttavia le pongono in un ordine differente e mediante un diverso processo di scoperta, con un diverso ruolo assegnato all’insegnante e agli studenti.

Page 15: MMLT (IT) 2

MODELLO DI LEZIONE X Questa lezione è stata chiamata “X” in quanto è una lezione più dedicata all’output e gli insegnanti possono decidere quando iniziare con le attività di comunicazione reali, considerando il livello raggiunto dagli studenti.

1 minuto di Esercizio del Silenzio Viene eseguita la procedura come descritta casa)

Revisione della lezione precedente (cosicché gli studenti possano controllare i propri Diari a

Pratica delle “Frasi Utili” in inglese, usando vari esempi e invitando gli studenti a metterli in pratica gli uni con gli altri.

L’insegnante entra nella Zona Franca e spiega i compiti del giorno: Analisi di informazioni culturali riguardati la vita nei Paesi anglofoni.

Scopo dell’attività: gli studenti devono provare a cogliere la differenza tra l’U.K., U.S.A., ecc Strumenti: Video Esempi di diversi video sull’Inghilterra (video simili sull’America, Australia, ecc. sono disponibili su Internet): Diario di viaggio : http://www.youtube.com/watch?v=jyp7icIOuEs

Sociologico : http://www.youtube.com/watch?v=KUcEAMqJXaw - http://www.youtube.com/watch?v=h0kQ4pEAN2A)

Etnografico : http://www.youtube.com/watch?v=LLp4QxkMIFs

Attività: Ogni gruppo sceglie la propria “identità” – Americana, Inglese, Australiana, ecc. – e guarda il

video correlato. Ogni membro del gruppo prende nota del comportamento delle persone e delle espressioni

comunicative che vedono e ascoltano durante il filmato. Ogni gruppo raccoglie le annotazioni e mette in pratica l’esatta pronuncia, comportamento e

espressioni, secondo l’identità scelta, come hanno visto nel video. Il leader, con l’aiuto di altri membri, condivide ad alta voce con la classe le annotazioni e le

pratiche, per poi compararle. Siccome siamo di fronte ad un livello basso, l’insegnante corregge la pronuncia o l’espressione

solo se strettamente necessario.

Compiti a casa per la lezione successiva Nella Zona Franca (se necessario), l’insegnante chiede agli studenti di mettere in pratica la pronuncia americana (o inglese, Australiana, ecc., dipende dall’identità del gruppo) imparando una recente canzone pop. Le canzoni possono essere imparate anche ad orecchio, se lo studente non ha tempo di scoprire il significato delle parole o, come estensione di questa attività, possono tradurre il testo usando un dizionario (non un traduttore web come Google Translator per esempio).

In questi esempi, abbiamo preso in considerazione filmati sottotitolati e video di sole immagini. Questa attività può essere adattata a tutti i livelli, quindi per livelli più alti scegliere video più complessi.

Page 16: MMLT (IT) 2

Ruolo dell’insegnante: Incoraggiare questo tipo di attività: permette agli studenti di mettere in pratica la lingua parlata e approfondirla, raggiungendo così anche l’aspetto psicologico del processo d’apprendimento. Infatti essa facilita il sentimento d’identità di gruppo, aiuta a eliminare i blocchi affettivi dovuti al sentimento di lealtà nei confronti della propria lingua e cultura. In una parola: aiuta ad aprire la mente dello studente, per un apprendimento facilitato. Su Internet ci sono molti strumenti per ascoltare le pronunce, considerato che alcuni filmati precedentemente suggeriti, sono “muti”. Spiegare agli studenti che l’utilizzo di traduttori automatici non aiuta l’apprendimento, in quanto non c’è attività di memorizzazione e spesso queste traduzioni sono lontane dal significato originario, mentre l’utilizzo del dizionario anche on line per le singole parole rappresenta un’azione attiva, aiutando così la memorizzazione.

3.1 Commento finale sulle lezioni 1,2,3 e X I Modelli di Lezione appena descritti mostrano che è veramente possibile insegnare in una classe di lingue in cui gli studenti diventano responsabili passo dopo passo del proprio apprendimento e in cui il lavoro dell’insegnante è:

• Non insegnare, • Non giudicare, • Non correggere i compiti a casa • Non correggere esami • Non frequentare noiose riunioni per “programmare” i piani di studio • Non cercare risposte alle domande degli studenti (dovrebbero imparare a farlo da soli) • Non motivare gli studenti, • Non disciplinare gli studenti, • Non fare nulla durante la lezione, eccetto che presentare i materiali e poi osservare

come vengono usati, in modo da eliminare o cambiare quello necessario per la successiva lezione.

Infatti, sebbene possa sembrare un paradosso, il metodo Montessori per adulti dimostra, senza dubbio, che meno l’insegnante insegna, più apprezza l’insegnamento e più gli studenti apprendono.

3.2 Suggerimenti su come organizzare il proprio corso di lingue basato sul Metodo Montessori per adulti

Di seguito alcuni suggerimenti pratici:

Conoscere gli studenti 2

Per strutturare un corso che corrisponda agli interessi e alle necessità degli apprendenti, dobbiamo definire chi sono veramente questi ultimi, considerando il background, i punti di vista e le diverse aspirazioni e aspettative.

Non è possibile strutturare un set di lezioni adattabile a qualsiasi situazione di istruzione. Ciò significa che gli insegnanti devono scoprire cosa gli studenti pensano di volere e in seguito 2Vedi tabella 1 “Gestione dello stress” e “Analisi dei Bisogni tabella 1 Annessi”

Page 17: MMLT (IT) 2

trovare cosa gli studenti vogliono veramente. Gli studenti possono, infatti, essere inconsapevolmente motivati da molto più che il desiderio di usare la lingua target per la propria motivazione iniziale.

Per esempio: non solo per lavoro. Gli studenti in un’azienda potrebbero segretamente avere il desiderio di prendersi una pausa dall’ufficio, uscire dalla propria routine quotidiana e apprendere i diversi stili di vita in altri luoghi; questo diventerà chiaro dall’interesse mostrato verso i materiali che illustrano la cultura della lingua target, la mentalità e la vita sociale. Oppure, potrebbero essere inconsapevolmente motivati dal desiderio di superare i traumi di apprendimento (e colmare le lacune) acquisiti a scuola durante l’infanzia.

Ciò diventerà chiaro dall’interesse che dimostrano riguardo i materiali che permettono loro di capire e memorizzare le complessità grammaticali della lingua target, in modo non intimidatorio (usando a casa propria sostegni per l’auto-correzione). In un corso Montessoriano l’insegnante aiuta gli studenti ad apprendere quello che veramente vogliono, osservandoli e incoraggiandoli con i giusti materiali.

Un insegnante Montessoriano, per essere in grado di guidare gli studenti nella scoperta delle loro interiori e inconsapevoli necessità d’apprendimento, devono conoscere gli studenti fin dalla primissima chiacchierata con loro, prima e dopo le lezioni, per scoprire qualcosa di loro e come stanno reagendo al corso.

Abbondante input prima di qualsiasi output per i livelli più bassi (dai principianti fino agli A2). Durante le prime lezioni, focalizzarsi soprattutto nell’ascolto e nella visione, poco parlato e poco scritto. Se possibile, mostrare la cultura culinaria in classe per avere anche esperienze olfattive, degustative e tattili. L’uso di video, canzoni, film, immagini, danze folkloristiche con i passi illustrati sui poster e diretti dall’insegnante, sono strumenti e attività raccomandati, per attivare i sensi fin dal primo giorno, favorire un apprendimento con un vero Total Physical Response e una memorizzazione naturale.

• Riguardo alla competenza scritta: sebbene gli studenti inizino ad apprendere la nuova lingua scrivendo poco, migliorano comunque quest’abilità osservando l’insegnante (Maria Montessori lo chiamava “periodo silente”).

L’insegnante dovrebbe incoraggiare gli studenti a trovare da soli lo spelling e le frasi corrette, anche suggerendo link di forum e di chatroom, oltre ai dizionari disponibili su Internet. • Riguardo la grammatica: I pochi libri di grammatica dovrebbero essere disponibili all’interno

della classe, cosi che gli studenti possano consultarli tutte le volte che vogliono. I libri di grammatica dovrebbero essere nella L1 degli studenti per i livelli più bassi (fino all’A2), per aiutarli a diventare autonomi, senza l’aiuto dell’insegnante – esemplificando il motto Montessoriano: “Aiutami a fare da solo”. Siccome non c’è un singolo, “ufficiale” libro di testo usato da tutta la classe, tutto il material didattico disponibile nell’aula costituisce di fatto “il libro di testo del corso”. In una classe Montessoriana, l’insegnante E’ anche la biblioteca della classe: il suo bagaglio culturale è una risorsa a disposizione degli studenti quando ne hanno bisogno.

Aderire ai progetti individuali o di gruppo con auto-valutazione finale. Tali progetti sono gli equivalenti delle “tesine” o delle “ricerche” in corsi tradizionali. Ogni foglio di adesione, appeso in classe cosi che gli studenti possano aggiungere i loro nomi, indica alcuni progetti proposti dall’insegnante della durata di almeno una settimana, da svolgere all’esterno. Un esempio potrebbe essere quello di condurre e poi riportare un’intervista ai madrelingua della lingua target usando la loro lingua, in accordo col livello degli studenti; le interviste dovrebbero essere registrate e faccia a faccia.

Page 18: MMLT (IT) 2

Settimanalmente, all’inizio della lezione, l’insegnante o i leader dei gruppi chiedono informazioni sul progetto e annotano i progressi fatti da ogni studente o dal gruppo. Queste valutazioni settimanali servono a essere sicuri che i progetti siano portati a termine e a dare a ogni studente o gruppo la possibilità di spiegare gli ostacoli che hanno incontrato e eventualmente chiedere aiuto.

Diari in cui scrivere i concetti appresi in classe. La scrittura viene fatta a casa dopo le lezioni, non durante – questo obbliga gli studenti a ricordare la lezione e rinforza ciò che hanno appreso. L’insegnante suggerisce agli studenti di dividere il Diario in sezioni: vocabolario appreso, regole grammaticali apprese, pronunce apprese, modi di interagire appresi, principi culturali appresi, ma lascia liberi gli studenti di organizzare il proprio Diario in quello che essi reputano sia il miglior modo.

I diari “rassicurano” gli studenti dando una prova tangibile di quello che hanno imparato ed è un ottimo strumento di auto-valutazione. Agli studenti è chiesto periodicamente di portare i propri Diari in classe e scambiarli con gli altri membri del proprio gruppo, per una correzione degli errori tra pari. L’insegnante chiede agli studenti, all’inizio di ogni lezione, solo se hanno scritto le cose dette e fatte durante la lezione precedente.

Materiali didattici I materiali didattici nell’approccio Montessoriano per gli adulti aiutano gli studenti a raggiungere l’ autonomia. In altre parole, durante le lezioni in classe l’insegnante fa sì che gli studenti prendano familiarità con i materiali che useranno poi a casa. E’ a casa che ha luogo il reale apprendimento. Questo è il segreto del successo del Metodo Montessori per gli adulti: dare agli apprendenti i giusti materiali che possano usare da soli, materiali che stimolano l’apprendimento autonomo.

Il metodo Montessori prova a educare l’intera personalità dell’apprendente ed “espande la mente degli studenti”. Nel caso dell’apprendimento delle lingue, ciò significa aiutare gli studenti a prendersi la responsabilità del proprio percorso formativo e imparare, da soli, come interagire in maniera fruttuoso e relazionarsi in modo reale con un nuovo mondo linguistico e culturale.

Sappiamo che molti corsi di lingue cominciano con un’interazione iniziale tra l’insegnante e gli studenti, nella lingua target. La differenza qui, sta in COME gli studenti apprendono le abilità di dare e chiedere informazioni. Perché nell’insegnamento Montessoriano, mentre gli studenti apprendono queste due semplici attività, stanno allo stesso tempo imparando come continuare ad apprendere da soli in futuro. 3E poiché l’enfasi è posta sull’esplorazione della lingua come Cultura, imparano anche che, quando parlano la lingua target, devono cambiare il modo in cui interagiscono e calibrare la comunicazione. Devono “essere” diversi, in modo da “entrare” adeguatamente nella cultura dei loro interlocutori o, nel caso dell’inglese, una lingua parlata internazionalmente da diverse culture, gli studenti devono essere preparati a lasciare la propria cultura, in quanto stanno interagendo con molteplici culture, dove alcuni comportamenti o atteggiamenti potrebbero essere causa di incomprensioni.

I materiali didattici devono corrispondere il più possibile con la formazione, gli interessi, le necessità degli studenti e con le richieste istituzionali di quella specifica situazione d’apprendimento. I materiali didattici devono essere usati a casa. Questo è possibile perché sono auto-correttivi. Questi materiali possono essere acquistati nei negozi, ma la maggior parte di essi sono preparati da ciascun insegnante cosi che corrispondano agli interessi e necessità di un particolare gruppo di studenti e in modo che piacciano anche all’insegnante stesso. 3 Vedi l’uso dei poster “Modello di Lezione 1”

Page 19: MMLT (IT) 2

Le pratiche pedagogiche di Maria Montessori, in aggiunta a quelle di altri importanti educatori mondiali che l’hanno preceduta e seguita, potrebbero profondamente influenzare il modo in cui le lingue sono insegnate in molti istituti di formazione. Alcuni insegnanti già le applicano, inconsapevoli delle origini dei principi che effettivamente mettono in pratica.

Per esempio, in alcuni centri di formazione linguistica, gli studenti auto-dirigono il proprio apprendimento della lingua, con un insegnante (foto a destra con vestito rosso) sempre a disposizione per intervenire quando necessario.

Questo tipo di centri linguistici offre un ambiente ideale per il tipo di apprendimento autonomo che Maria Montessori ha sostenuto. Anche se questi centri sono di solito intesi come semplici centri di servizio a volte per i dipartimenti universitari di lingue, costituiscono, di fatto, un’autentica scuola Montessoriana per l’apprendimento delle lingue.

Il tipo di insegnamento “alternativo”, praticato in certe università americane, è un altro esempio di come la metodologia Montessoriana abbia permeato un certo numero di istituti di formazione ovunque. Di seguito, un’immagine di una classe di lingue condotta all’aria aperta, in un istituto californiano di istruzione superiore.

All’estrema destra c’è l’insegnante, che osserva e che è disponibile ad intervenire. In basso a destra c’è la “Biblioteca di classe”, un baule aperto all’inizio della lezione. Né l’insegnante né gli studenti potrebbero aver mai sentito parlare di Maria Montessori, ma i suoi principi, diventati famosi a livello mondiale, probabilmente sono quelli che ispirano questo modo d’insegnare.