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sommario Sommario LUGLIO-AGOSTO 2010 MISSIONFLEET 3 Registrazione Tribunale di Milano n°219 del 28/03/2006 Direttore Responsabile Francesca Tommasi Direttore scientifico Mauro Serena Collaboratori Mino De Rigo, Luciano Dossena, Luigi Ferrarini, Anna Fraschini, Carlo Leone, Mariacristina Renis, Mauro Serena Progetto grafico e impaginazione Gianluca Ubezzi Stampa SATE, Verdellino di Zingonia (BG) Distribuzione in Italia SATE, Verdellino di Zingonia (BG) Spedizione Posta Target - Magazine Tariffa abbonamento annuo: 30,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di Milano - c/c 000005445X70 - CIN X - ABI 05696 CAB 0161 - IBAN IT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl D.Lgs 196/03 del 30 giugno 2003 (tutela della privacy): titolare del trattamento dei dati personali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del citato D.Lgs. telefonando al n. 02/20241122 Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs 196/03 (tel. 02/20241122 - fax 02/20241096). Direzione, Redazione, Pubblicità, Amministrazione: Via Poerio, 43 - 20129 Milano Tel. 02/20241122 - fax 02/20241096 e-mail: [email protected] www.missionline.it Amministratore Unico Francesca Tommasi UFFICI COMMERCIALI Roma: Tiziana Gregori [email protected] Via San Giovanni Battista de La Salle, 3 - 00165 Roma Tel. 06/66621600 - Fax 06/66621650 Cell. 333/3854276 NEWS Mercato 8 Guida sicura 39 Numeri e statistiche 40 Novità auto 46 GUIDA ALLACQUISTO L’alternativa esiste, ma fate bene i conti di Luigi Ferrarini 32 PROFESSIONE FLEET MANAGER Per Ratiopharm è full outsourcing di Mino De Rigo 34 PROFESSIONE DRIVER Obiettivo time to market di Mino De Rigo 36 AUTO DI FLOTTA AI RAGGI X BMW Serie 5 Renault Mégane Sportour di Luciano Dossena 41 ACQUISIZIONE Il successo è nell’integrazione di Carlo Leone 4 ACCESSORI Gestione sì, ma via satellite di Mauro Serena 12 ACCESSORI 2 Rivoluzione annunciata di Anna Fraschini 16 PNEUMATICI Pensiamoci ora di Luigi Ferrarini 20 GESTIONE Anche le piccole amano l’outsourcing di Mauro Serena 26 STATISTICHE La ripresina? Forse è in arrivo di Luciano Dossena 30

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Speciale accessori: fleet management "satellitare" e multimedia a bordo. L\'importanza dell\'integrazione come fattore di successo dei fornitori di servizi di noleggio a lungo termine. Perchè l\'outsourcing è utile anche alle piccole aziende. Pneumatici invernali: pensiamoci ora.

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Sommario

LUGLIO-AGOSTO 2010 MISSIONFLEET 3

Registrazione Tribunale di Milano n°219 del 28/03/2006

Direttore Responsabile Francesca Tommasi

Direttore scientifico Mauro Serena

CollaboratoriMino De Rigo, Luciano Dossena, Luigi Ferrarini,Anna Fraschini, Carlo Leone, Mariacristina Renis,Mauro Serena

Progetto grafico e impaginazione Gianluca Ubezzi

StampaSATE, Verdellino di Zingonia (BG)

Distribuzione in ItaliaSATE, Verdellino di Zingonia (BG)

Spedizione Posta Target - Magazine

Tariffa abbonamento annuo: 30,00 euroBonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzian. 13 di Milano - c/c 000005445X70 - CIN X - ABI 05696CAB 0161 - IBAN IT78X0569601612000005445X70intestato a Newsteca Srl

D.Lgs 196/03 del 30 giugno 2003(tutela della privacy): titolare del trattamento dei datipersonali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl.Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art.7 del citato D.Lgs. telefonando al n. 02/20241122

Il responsabile del trattamento dei dati raccoltiin banche dati ad uso redazionaleè il direttore responsabile a cui ci si può rivolgereper i diritti previsti dal D.Lgs 196/03(tel. 02/20241122 - fax 02/20241096).

Direzione, Redazione, Pubblicità, Amministrazione:Via Poerio, 43 - 20129 MilanoTel. 02/20241122 - fax 02/20241096e-mail: [email protected]

Amministratore UnicoFrancesca Tommasi

UFFICI COMMERCIALI

Roma: Tiziana Gregori [email protected] San Giovanni Battista de La Salle, 3 - 00165 RomaTel. 06/66621600 - Fax 06/66621650Cell. 333/3854276

NEWS

Mercato 8Guida sicura 39Numeri e statistiche 40Novità auto 46

GUIDA ALL’ACQUISTOL’alternativa esiste, ma fate bene i contidi Luigi Ferrarini 32PROFESSIONE FLEET MANAGERPer Ratiopharm è full outsourcingdi Mino De Rigo 34PROFESSIONE DRIVERObiettivo time to marketdi Mino De Rigo 36AUTO DI FLOTTA AI RAGGI XBMW Serie 5Renault Mégane Sportourdi Luciano Dossena 41

ACQUISIZIONEIl successo è nell’integrazionedi Carlo Leone 4ACCESSORIGestione sì, ma via satellitedi Mauro Serena 12ACCESSORI 2Rivoluzione annunciatadi Anna Fraschini 16PNEUMATICI

Pensiamoci oradi Luigi Ferrarini 20GESTIONEAnche le piccole amano l’outsourcingdi Mauro Serena 26STATISTICHELa ripresina? Forse è in arrivodi Luciano Dossena 30

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Acquisizione

Che cosa differenzia i noleggiatori l’unodall’altro? Qual è la chiave del successo neiconfronti dei clienti? L’azienda che si ap-

presta a scegliere un fornitore per i servizi di no-leggio a lungo termine dovrebbe porsi queste do-mande per comprendere le dinamiche che regola-no questo mercato ed effettuare, di conseguenza,una scelta che non sia basata solo sul prezzo esulla valutazione dei servizi proposti, ma anchesulla considerazione del modello organizzativo edi servizio che i diversi noleggiatori hanno scelto.Apparentemente, l’insieme di prodotti e serviziofferti dai noleggiatori a lungo termine (Nlt) siconfigura come una “commodity”, uguale o moltosimile in tutte le proposte, a partire dall’elementopiù evidente, la fornitura dell’auto. Nella realtànon è così: i servizi di Nlt sono in realtà complessie integrati e presuppongono l’organizzazione ef-ficace ed efficiente di una lunga serie di fornitorie di sottoservizi, che devono essere opportuna-mente integrati e coordinati.

Dall’acquisizione dell’autoall’integrazione dei serviziL’introduzione del modello del Nlt nelle aziende èstata un’esperienza di successo, pensata e voluta

come un’alternativa all’acquisizione diretta delveicolo, con una serie di vantaggi legati al finan-ziamento, al cash flow e alla rivendita dell’usato.Questa caratteristiche, che erano già proprie delleasing, nel Nlt sono state integrate da una seriedi servizi che hanno contribuito sempre di più aqualificare il noleggiatore non solo come un for-nitore di automezzi, ma soprattutto come un in-tegratore di servizi professionali. E’ il concetto del“full rent”, tutto incluso, che vede di volta in voltail noleggiatore vestire i panni di specialista inmolteplici attività. Innanzi tutto, il Nlt è un fi-nanziatore, un erogatore di servizi finanziari perconto del cliente, che ottiene l’obiettivo di unamaggior liquidità in cambio di un canone finan-ziario mensile. Il Nlt non si limita a mettere a di-sposizione del cliente della liquidità, ma la impie-ga direttamente nell’acquisto del mezzo, diven-tando un importante operatore sul mercatodell’auto, con la capacità di stringere accordistrategici con i produttori e con i distributori. Lagestione del ciclo di acquisto e vendita dei mezziè una componente molto importante dell’attivitàgestionale del Nlt, che si traduce in una capacitàprevisionale dei valori sempre più raffinata. In pe-riodi di turbolenza economica, i Nlt hanno assor-

Il successoè nell’integrazioneOltre a fornire i veicoli, un buon noleggiatore deve saper integrarecompetenze appartenenti a mercati e settori differenti: automotive,finanziario, amministrativo, della comunicazione. di Carlo Leone

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Acquisizione

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mento irrinunciabile, senza però trascurare il tra-dizionale contact center, dato che gli utilizzatorisono spesso in viaggio quando hanno bisogno diinformazioni, anche urgenti, e non hanno semprela possibilità o il tempo di accedere ad Internet.Quindi il Nlt non è un semplice fornitore di auto,come a prima vista si potrebbe essere tentati apensare, ma un integratore di servizi appartenentia settori e mercati diversissimi: automotive (mer-cato sia del nuovo che dell’usato), finanziario,amministrativo, della comunicazione. Il tutto de-clinato per tipologie di clienti diversissime: lagrande azienda, l’azienda pubblica, con tutte lesue particolarità legislative e regolamentari, e inuovi mercati delle piccole e piccolissime aziendee dei privati.Un lavoro d’integrazione piuttosto complesso, chei Nlt hanno scelto di svolgere con modelli e ap-procci differenti. Per l’azienda che si appresta ascegliere i partner di Nlt, quindi, è importantecomprendere come viene orchestrato il modellod’integrazione di ciascun Nlt e su quali presuppo-sti sia basato: le differenze sono a volte notevoli(come la scelta di effettuare alcune operazionicon propria struttura o in outsourcing) e le rela-zioni che si vengono a scoprire tra Nlt, casa auto-mobilistiche e fornitori di servizi di fleet manage-ment sono utilissime per costruire una mappa direlazioni all’interno del mondo dell’auto.

L’integrazionedal punto di vista dell’aziendaOgni azienda, nel momento in cui si appresta ascegliere la migliore modalità organizzativa e diacquisizione per le proprie auto aziendali e per iservizi di gestione, deve riuscire a ragionare “outof the box”, senza seguire schemi precostituiti. Inquesto senso, il Nlt con il suo modello d’integra-zione completo costituisce una delle possibili so-luzioni, ma non l’unica. Ogni azienda dovrebbecercare di costruire, basandosi sulla competenzadel proprio fleet manager o di un consulente diflotta esterno, una mappatura ideale dei servizinecessari al buon funzionamento della flottaprendendo in considerazione tutte le proposteche il mercato mette a disposizione per la gestio-ne di aree di bisogni più o meno ampie. Dal Nlt alfleet management, dalla fleet administration allecatene di officine indipendenti, dalle assicurazionialle società petrolifere, e così via. L’azienda haquindi la possibilità di scegliere diverse compo-nenti di servizio e di integrarle essa stessa al pro-prio interno, arrivando al punto di acquisire ilmezzo come una commodity (in acquisto, in lea-sing, tramite aste online, ecc.) e di “vestirlo” con

bito importanti minusvalenze generate da impre-vedibili perdite di valore residuo, che poi hannocercato di recuperare in misura più o meno consi-stente negli anni successivi. La redditività dalpunto di vista finanziario e dell’investimento restaun caposaldo della capacità gestionale del noleg-giatore, tanto è vero che le istituzioni finanziarieglobali sono entrate con decisione in questo mer-cato negli ultimi anni.Una volta acquisito il mezzo, il Nlt cambia nuova-mente abito, e si trasforma in un gestore ammi-nistrativo di pratiche d’immatricolazione, tasse dicircolazione e assicurazioni: un ruolo che conti-nuerà ad avere durante tutto il ciclo di vita inter-no dell’autoveicolo e che si amplierà con l’invio direportistica sia standard sia personalizzata per ilcliente. Durante tutto il contratto di Nlt, si occu-perà della manutenzione del veicolo e di tuttauna serie di servizi complementari molto impor-tanti come la gestione delle emergenze o la forni-tura di servizi di pagamento elettronico per il car-burante.Infine, date le caratteristiche dei servizi svolti, chesi rivolgono ad una pluralità di utilizzatori, il Nltdeve costruire un’infrastruttura di comunicazioneefficace, che vede sempre più nel web un stru-

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Acquisizione

i servizi in base alla localizzazione territoriale, conquale procedura e frequenza sono qualificate econtrollate le officine. Si potrebbe scoprire, peresempio, che la società di fleet management che sista valutando per gestire la manutenzione in al-ternativa al Nlt, effettua gli stessi servizi di manu-tenzione anche per alcuni Nlt, su determinatemarche e modelli: nasce così la possibilità di faredei confronti interessanti e di valutare prezzi eservizi in relazione ai modelli d’integrazione alter-nativi che il fleet manager può scegliere.Dal punto di vista dell’integrazione con il “sistemaazienda” del cliente, il Nlt va valutato in terminidi adattabilità, personalizzazione e semplicità(processi, comunicazione, software, interfacceweb) rispetto alla gestione separata di componen-ti di diversi fornitori, assemblati direttamente dal-l’azienda.

Servizi integrati e servizi separatiIl fleet manager può (o meglio “deve”) effettuaredelle scelte consapevoli sul proprio modello diservizio di gestione flotta, una volta esaminate lealternative presenti sul mercato e approfondito ilmodello d’integrazione dei diversi Nlt.Quali sono gli elementi di servizio sui quali il fleetmanager dovrà riflettere per individuare la com-binazione di gestione migliore? Essi costituisconoanche le macro componenti dei servizi di Nlt e siriflettono nel canone, come variabili che lo condi-zionano.In generale, il canone di Nlt è determinato daquesti elementi: il costo del veicolo, il costo deldenaro, le tariffe orarie dei servizi di manutenzio-ne, i costi di gestione amministrativa e il valoreresiduo.Pertanto, il fleet manager, attraverso un’accurataindagine sul modello d’integrazione del Nlt, sitroverà a considerarne anche la qualità dei serviziproposti in relazione alle alternative offerte dalmercato, e, aspetto molto importante, a valutarnela congruità rispetto al canone richiesto, che ilfleet manager può chiedere al Nlt di scorporaredettagliatamente nei suoi elementi costitutivi (of-ferte a “open book”).Per ottenere tutte le informazioni necessarie avalutare i diversi servizi, il fleet manager dovràstimolare i Nlt a rispondere a domande specifiche,fornendo informazioni che a volte i Nlt non dan-no se non vengono richieste dal fleet managernell’ambito di un processo di Rfi/Rfq, quali il co-sto del denaro che viene applicato al contratto diNlt, lo sconto sull’acquisto della vettura, concor-dato con il fabbricante, i valori residui, i costi am-ministrativi di gestione e di “full outsourcing”. �

una serie di servizi personalizzati e scelti tra leproposte di mercato più aderenti alle esigenzedell’azienda stessa.In questo contesto, il modello del Nlt risulta su-periore all’acquisto di beni e servizi scorporati so-lo se dimostra una migliore e maggiore capacitàd’integrazione, erogando una maggiore qualità,efficienza ed economicità. È questa la vera essen-za del Nlt in chiave attuale e moderna. Per que-sto le scelte organizzative dei Nlt sono importan-ti per il cliente, che le dovrebbe analizzare perverificarne la rispondenza alle proprie esigenzegestionali.Durante la fase di Rfi che precede una gara o unarichiesta di quotazione (Rfq) il fleet manager do-vrebbe raccogliere informazioni sul modello orga-nizzativo dei servizi forniti dal Nlt. Non è banalesapere, per esempio, se il call center è costituito dadipendenti del Nlt o è in outsourcing, quali strate-gie di outsourcing (e di insourcing) il Nlt sta met-tendo in pratica, come sono organizzati e integrati

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� Sicily by Car e Rhiag per le flotteA distanza di poche settimane dall’accordo per la manutenzione e riparazione del-le flotte raggiunto con Avis, Rhiag, distributore leader di componenti per auto,continua a muoversi nella direzione del noleggio a breve termine e stipula un nuo-

vo contratto con Sicily by Car - Auto Europa, compa-gnia leader nell’autonoleggio da oltre 45 anni. L’accor-do prevede che Rhiag metta a disposizione della flottaSbc la propria rete di officine multimarca “a posto”,1500 centri in tutta Italia in grado di effettuare inter-venti su vetture nuove e usate con competenza, quali-tà e convenienza. Il contratto con Sicily by Car - Auto

Europa comprende i servizi di manutenzione e riparazione, la presa e riconsegnadel mezzo e la gestione centralizzata degli eventuali claims. Grazie alla piattafor-ma on-line Arianna di proprietà, Rhiag garantisce la gestione di preventivazione,authority e fatturazione unica mensile.

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Mercato

� Citroën introduceil wifi on board

Citroën propone, per tutta la gamma,un equipaggiamento per accedere a In-ternet a bordo dell’auto: Citroën WiFiOn Board, un dispositivo che permettereai passeggeri di collegarsi alla rete du-rante i viaggi, ottimizzando il tempo de-dicato agli spostamenti. Il dispositivo,semplice da utilizzare, è composto daun modulo WiFi proposto come accesso-rio, e installato nel veicolo, che offreuna connessione wireless continua.Con la connessione Internet disponibilenell’intero abitacolo, Citroën WiFi OnBoard permette l’accesso a tutti gli oc-cupanti contemporaneamente a e-mail,

instant messaging, informazioni prati-che e giochi on line, sia a veicolo fermoche durante la guida.Dalla fine del mese di marzo Citroën Wi-Fi On Board è disponibile per i monovo-lume Citroën C3 Picasso e C4 Picasso,Nuova C3 e DS3; entro la fine dell’esta-te 2010 sarà esteso a tutti i veicoli dellagamma, veicoli commerciali leggericompresi.

� Grande successoper Mazda3 Eco race

Si è conclusa il 9 giugno scorso la primaedizione della manifestazione sportiva“Mazda3 eco race” che ha visto con-frontarsi sul Circuito Internazionale Il

Sagittario, nei pressi di Latina, ottoequipaggi composti da cinque pilotiognuno, tra giornalisti, rappresentantidi Mazda Italia e appartenenti alle piùfamose compagnie italiane di autono-leggio. Tre le competizioni, il cui pun-teggio cumulativo avrebbe decretatol’equipaggio vincitore assoluto: Kart En-durance, Formula Challenge ed Econo-my Race. Per qualcuno era il primo con-fronto con una pista, ma è bastato dav-vero pochissimo tempo per diventare af-fiatatissimi e cominciare e concertareinsieme strategie di attacco e di difesa.Il secondo giorno, infatti, ha visto Maz-da3 dare il suo meglio in pista, sfog-giando il piacere della guida, perfor-mance eccezionali e innegabili risparmidi carburante: proprio a questo facevariferimento il nome di Mazda3 Eco racedato all’evento. La gara conclusiva, in-fatti, aveva l’obiettivo di percorrere ilmaggior numero di giri di pista con ilcarburante contingentato, con ognicomponente dell’equipaggio che si al-ternava alla guida a bordo della propriaauto. Durante i cambi guida all’internodella corsia box una difficoltà aggiunti-va: mini-test multiple choice con do-mande su prodotto Mazda3 e su tecni-che di guida. Si è aggiudicato il primopremio l’equipaggio composto dai rap-presentanti delle Compagnie di autono-leggio, autodefinitisi “Le Flotte volan-ti”. Si è chiusa così una due giorni al-l’insegna della competizione, dello spiri-to sportivo e del divertimento, che po-trebbe diventare il primo di una serie diappuntamenti nei quali continuare amettere in pratica i valori Zoom Zoomdel marchio Mazda.

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� Mercedes Classe R 2010, massima versatilitàGrande successo per la nuova Mercedes Classe R in occasione della premièremondiale al Salone Internazionale dell’Automobile di New York. A renderla anco-ra più intrigante non sono solo la gestione ottimizzata degli spazi, comfort d’ec-cellenza e i moderni propulsori a benzina ereditati dal precedente modello e che sisegnalano per lastraordinaria eroga-zione di potenza eper l’elevato livellodi comfort, ma an-che i diesel ottimiz-zati.«Abbiamo apporta-to modifiche di fon-do alla Classe R chel’hanno resa ancorapiù accattivante eraffinata, mante-nendo però i van-taggi di questo concept unico di vettura» ha detto Thomas Weber, Responsabiledel Corporate Research and Development di Mercedes-Benz Cars. «La strategiaBlueEFFI-CIENCY rende Classe R il modello più parsimonioso ed ecologico del seg-mento». A parità di potenza e con prestazioni superiori, R 300 CDI BlueEFFICIEN-CY consuma 7,6 l/100 km, cioè circa il 7% in meno di carburante rispetto al prece-dente modello.Insomma, la nuova generazione di Classe R conferma la sua personalità unica: idesigner, infatti, si sono concentrati principalmente sulla parte anteriore che èstata completamente rinnovata. Gli interventi hanno accentuato l’impressione dilarghezza della vettura, che appare anche più armoniosa, sportiva e dinamica.

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Mercato

� Leasys leadernel noleggio verde

Una ricerca commissionata al CentroStudi Fleet&Mobility da Leasys SpA, so-cietà leader del noleggio a lungo termi-ne in Italia che ha riunito i due storicibrand Leasys e Savarent, ha fatto il pun-to sulle immatricolazioni di auto ibride,metano e GPL nel settore. I dati rivelanoche oggi la percentuale delle vetture abassa emissione di CO2 sul totale delleimmatricolazioni del noleggio a lungotermine si attesta sul 2%.Leasys Spa (con il 42% di Leasys unitoal 10% di Savarent) è primo player as-soluto di mercato (Arval, secondo, si at-testa al 17%, seguono Ald automotive eLeaseplan rispettivamente con l’8 e il7%). Delle auto eco immatricolate daLeasys oltre il 97% sono su vetture deibrand Fiat, la casa del Lingotto disponeinfatti della più ampia gamma di autopulite con motorizzazioni capaci di sod-disfare esigenze molteplici.A dominare le nuove immatricolazionieco nel noleggio sono infatti i brand diFiat Group Automobiles che, con unaquota superiore al 70%, conferma il suoruolo leader nel mercato, dove da anniè presente con diversi modelli tra le pri-me dieci auto noleggiate in Italia. Datialla mano, anche nelle immatricolazioniverdi quattro delle prime cinque auto alvertice sono a marchio Fiat, con oltre il45% del mercato occupato dalla GrandePunto, seguita da Panda (15,9%), Multi-pla (5,3%) e Bravo (4,2% a parimeritocon la Ford Focus).Le eco-immatricolazioni del noleggio ve-dono al secondo posto, ampiamente di-staccata con circa il 7% Volkswagen se-guita da Ford, Renault, Opel mentre altrimarchi concentrano il 10% del totale.Della piccola fetta della torta del noleggiooltre il 90% dei veicoli sono alimentati abenzina e GPL (47%) e benzina e metano(44%), mentre è più ridotta l’offerta diquelli esclusivamente a metano (5%) econ motore benzina-elettrico (4%).Il noleggio a lungo termine, come tuttoil mondo della produzione e dei servizi,è reduce da un anno quantomeno diffi-cile. I dati diffusi da Aniasa all’inizio dimarzo rilevano un crollo nelle immatri-

matricolazione, la messa su strada, l’as-sicurazione e la tassa di proprietà. AldAutomotive metterà a disposizione tuttala sua esperienza attraverso le proprieinfrastrutture e strumenti: gestione dellepratiche amministrative e delle multe,servizio clienti dedicato, auto sostitutivae soccorso stradale 24 ore su 24, manu-tenzione ordinaria e straordinaria pres-so la rete di assistenza Mazda. InoltreAld Automotive affiancherà le conces-sionarie con un sistema di quotazioneon-line dedicato al prodotto MazdaRent, che permetterà di generare offertefinali e personalizzate per la propriaclientela. Un canone fisso mensile com-prensivo di tutti i servizi consentirà, per-tanto, non solo di pianificare e calcola-re i costi relativi alla gestione dell’auto,di beneficiare di tempi più brevi per leprocedure burocratiche, ma anche dievitare i problemi legati alla gestionedell’auto di proprietà.

colazioni di veicoli nuovi del 27% echiedono l’allineamento delle normativafiscale ai livelli europei. Ma parlare dilong term rental eco è ancora più arduoperché il noleggio, oltretutto, paga lamancanza di quegli eco-incentivi chenel 2009 hanno spinto molti privati ver-so le auto meno inquinanti e che leaziende del settore chiedono da anni.

� Nasce Mazda Rentin partnershipcon Ald Automotive

Si chiama Mazda Rent ed è il nuovoprodotto di noleggio a lungo terminelanciato dal marchio nipponico in par-tnership con Ald Automotive. Grazie aquesto accordo, Mazda Rent permetteràad ogni concessionario della sua rete diproporre alla propria clientela vetturesecondo la formula del noleggio a lungotermine garantendo, quindi, anche l’im-

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Mercato

con il 10%. Gli altri colori raggiungonopercentuali poco significative. Conti-nua quindi questa corsa a due con ri-sultati molto vicini, che ha visto trion-fare il grigio nel 2007, il bianco nel2008 e ancora il grigio nel 2009. I datiderivano da uno studio che ha analiz-zato gli acquisti di autovetture nel2009 di LeasePlan Italia. Un’analisi dipiù ampio periodo consente di affer-mare che ormai il nero e blu, che unavolta erano i colori leader nelle azien-de, sono stati sostituiti da colori chevanno incontro anche alle esigenze deidriver, che utilizzano l’auto anche peruso personale. Questo aspetto influen-

za certamente la scelta dei colori. Untempo le auto delle aziende erano qua-si esclusivamente blu o nere, mentreoggi la tavolozza si è arricchita di moltialtri colori. Certo le scelte più audacisono ancora rare, ma si è raggiunto unragionevole compromesso che vedeprevalere colori abbastanza neutralicome il grigio o il bianco. Il coloredell’auto aziendale ha un impatto di-retto sulla valutazione di un’auto usatoa fine noleggio e dunque sulla sua ri-vendita. Pertanto i noleggiatori sonosempre molto attenti alle tendenze delmercato e agli orientamenti anche intermini di colori preferiti.

� Athlon,il futuro è elettrico

Dal 2012 si potranno noleggiare intereflotte di auto elettriche: è l’ambiziosoobiettivo che ha raggiunto Athlon, unadelle poche realtà nel mondo del carlease a fare ricerca. “La Blue Mobility èil futuro del noleggio: efficiente, conve-niente e responsabile. Un noleggio chepotete già chiamare per nome. Io sono

� Le elettriche? Troppo silenzioseI produttori di auto ibride ed elettriche non lo avevano messo in conto: sono fintroppo silenziose. E procedendo in silenzio per le vie potrebbero diventare fonte diincidenti, soprattutto nei confronti dei pedoni che nei parcheggi o attraversandola strada rischiano di non avvertirne la presenza, ancor più se non vedenti. Da quil’idea: aggiungere alcuni rumori, come fischi e rombi, a queste auto super-ecologi-che. Pedone avvisato, mezzo salvato.La prima Casa a porsi il problema è stata Nissan, che si prepara la lancio planeta-rio della sua auto elettrica Leaf (in Italia arriverà solo nel 2011, ma negli Usa e inGiappone sarà in vendita prima di Natale): in questa autovettura a emissioni zeroha inserito un “sistema acustico di sicurezza per i pedoni” che emette una sortadi fischio all’avvicinarsi di un ostacolo, grazie ad alcuni sensori montati al suo in-terno. Questo significa che vicino a un pedone che attraversa la strada, o che oc-cupa la carreggiata, l’auto da sé crea un rumore che avverte della sua presenza.Stessa tecnica utilizzata per la retromarcia, utile soprattutto in fase di parcheggioo per manovre repentine, magari in seconda fila. In questo caso la vettura emetteun suono a intermittenza per segnalare la sua manovra.

Luigi Epomiceno, General Manager diAthlon Car Lease Italia, teniamoci incontatto e iniziamo a darci del Blue”.Così, infatti, recita lo slogan di Athlon aproposito del noleggio di auto elettri-che. «Tutto quello che facciamo è pen-sato per dare alle esigenze di mobilitàla soluzione più funzionale, valida oggie conveniente anche nel futuro, perchésiamo convinti che l’innovazione sia uti-le solo se risolve problemi concreti, ren-dendo più semplice ogni aspetto del la-voro e della quotidianità» continua Epo-miceno.Ma l’innovazione per Athlon è una co-stante e oggi sta preparando, con la col-laborazione di importanti università eu-ropee, un programma in cinque fasi checambierà il concetto stesso di mobilità:implementazioni di servizi addizionali dimobilità al noleggio a lungo terminetradizionale; utilizzo di trasporti alterna-tivi; riduzione del 20% delle emissionidi CO2 della flotta circolante; tradurre ilsavings per migliori azioni di business;reinvestire sulla mobilità sostenibile ocompensare i valori d’emissione.

� Le auto aziendalipreferiscono il grigio

Il colore preferito dalle aziende italianeche scelgono il noleggio a lungo termi-ne è nuovamente il grigio, che conqui-sta il primo posto nella graduatoria conil 27%, seguito a breve distanza dalbianco che raggiunge il 26%. Al terzoposto più staccato il nero con il 16%,più indietro il blu all’ 11% e l’argento

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Accessori 2

Quando affrontiamo il tema della naviga-zione satellitare c’è una differenza sostan-ziale tra le esigenze del singolo automobi-

lista e quelle della flotta: quest’ultima richiededelle soluzioni integrate che permettano di loca-lizzare e organizzare un elevato numero di veicoli,di dialogare con tutte le funzioni interne interes-sate e di ottenere miglioramenti gestionali imme-diatamente traducibili in risparmi che devonorappresentare un adeguato ritorno dell’investi-mento anche dal punto di vista economico. Per-tanto l’applicazione efficace di queste tecnologiealla flotta non consiste tanto nell’installazione sularga scala di navigatori più o meno dotati di fun-zionalità avanzate, quanto nell’adozione di unavera e propria soluzione integrata di fleet mana-gement hardware e software.Applicazioni di questo tipo sono molto utili a tut-te le flotte perché aiutano a gestire la complessi-tà. Vi sono però alcuni fleet manager che sonopiù interessati di altri alle soluzione di gestionebasate sulla tecnologia gps, a causa delle caratte-ristiche dei processi di distribuzione e venditadelle loro aziende, in particolare nei settori dellamanutenzione e dell’impiantistica, dei servizi di

installazione, della logistica e distribuzione, dellespedizioni, della sicurezza: strutture, quindi, chevedono nel presidio del territorio un’importanteleva competitiva e nella sua gestione efficienteun fondamentale elemento di successo.I sistemi di gestione satellitare della flotta sonoutili anche nella gestione di qualsiasi forza divendita.

Tecnologia e applicazioniLe soluzione offerte dai leader del mercato, purnascendo da esperienze, sistemi e presuppostidifferenti, presentano una traccia comune checonsente di evidenziare le caratteristiche fonda-mentali dei sistemi di navigazione per le flotte,che possono quindi essere definiti attraverso leloro funzionalità: la localizzazione della flottaper le esigenze di presidio del territorio e di ser-vizio ai clienti, la navigazione bidirezionale tradriver e centrale di controllo, avanzate funziona-lità di scaricamento dei dati e di produzione direportistica, senza che l’automezzo debba passaredalla centrale e fermarsi. Completano il quadroalcune applicazioni speciali, peculiari a ciascunproduttore, per esempio per la gestione certifica-

I dispositivi di navigazione satellitare si sono evoluti in sofisticati sistemi di fleetmanagement che mettono a disposizione utilissime applicazioni per ottimizzarela gestione della flotta, consentendo tra l’altro di ridurre i costi e le emissioni.

di Mauro Serena

Gestione sì, ma via satellite

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ta della catena del freddo o il controllo delleemissioni di CO2.Una delle soluzioni più conosciute, anche graziealla notorietà del suo omologo prodotto consu-mer, è quella offerta da TomTom Work, divisionedell’olandese TomTom NV, che si basa sulla tecno-logia “plug and play” senza la necessità di adotta-re alcun software speciale o di coinvolgere le fun-zioni di IT: tutto ciò che serve è un navigatoreconnesso al servizio di gestione e di comunicazio-ne basato sul web TomTom Webfleet. Grazie aquesta semplice installazione è possibile comuni-care in maniera bidirezionale con i driver, ancheattraverso il proprio personal computer in ufficio,permettendo all’azienda di organizzare la flotta intempo reale e ai conducenti di eseguire le istru-zioni in maniera sequenziale e aggiornata in basealla loro posizione aggiornata. Una funzionalitàparticolarmente importante per il fleet manager èquella che permette di produrre una reportisticacompleta e avanzata sui chilometri percorsi, a finifiscali e di rimborso. Tra i vantaggi per il condu-cente da tempo si sottolinea il fatto che una na-vigazione facile e chiara sia fondamentale per ri-durre lo stress di chi trascorre l’intera giornata al-la guida e come uno stile di guida più rilassatocontribuisca a ridurre i consumi di carburante,anche grazie al controllo in tempo reale dei tempie delle destinazioni da parte sia del driver sia dellacentrale di assistenza in azienda.Con oltre 120.000 veicoli equipaggiati, Master-naut è leader europeo secondo l’istituto di ricer-che Bergh Insight, ed è commercializzato in Italiadalla società di consulenza e distribuzione Trk, cheattraverso la scelta del partner francese fornisceservizi di geolocalizzazione, aiuto ai conducenti escarico di informazioni dal veicolo, integrati attra-verso un portale web e un insieme di servizi asso-ciati di installazione e supporto. Inoltre, grazieall’acquisizione della società Webraska (servizi car-tografici e di gps) e al possesso del brevetto esclu-sivo della tecnologia di lettura Can Bus senza con-tatto, la società ritiene di poter sviluppare impor-tanti vantaggi dal punto di vista tecnologico.A partire dagli utilizzi aziendali a supporto dellagestione ottimizzata della flotta, i sistemi di soft-ware basati sulla navigazione consentono di co-gliere obiettivi ancora più ambiziosi, quali le atti-vità di pianificazione e progettazione del trafficoe dei trasporti di intere aree territoriali, attraversogli studi di mobilità condotti in collaborazionecon le amministrazioni pubbliche. La fornitura disoftware dedicati all’ingegneria del traffico è unodei principali campi di applicazione della societàTps, che ha sviluppato e implementato modelli di

trasporto pubblico e privato, offrendo un approc-cio sistematico che va dall’analisi ambientale edegli impatti territoriali, fino ai rilievi dei flussiveicolari e di trasporto. Inoltre, grazie alla tecno-logia Ptv, basata su un software che consente digestire autocarri per trasporto merci e flotte diauto aziendali e di sviluppare soluzioni persona-lizzate e che permettano l’integrazione con le al-tre applicazioni esistenti, Tps offre “sistemi intelli-genti di mobilità” non solo utili per ottimizzarepercorsi e tempi e pianificare le tappe di conse-gna presso i clienti, ma anche per controllare icosti e preparare i preventivi di trasporto.

I vantaggi delle soluzioni dinavigazioneI motivi per i quali una flotta dovrebbe adottarequeste tecnologie sono svariati. TomTom, indica,tra i principali obiettivi che il cliente di queste so-luzioni dovrebbe porsi, la possibilità di esseresempre connesso, la tecnologia intelligente e lafacilità d’installazione e d’uso. Una buona comu-nicazione è sinonimo di una buona gestione:quando la comunicazione diventa bidirezionale ein tempo reale, l’efficacia e l’efficienza dei pro-cessi possono essere sfruttate appieno e il servizioerogato al cliente acquista valore, fino al punto dipoter seguire direttamente il percorso del prodot-to acquistato tramite l’accesso diretto a Webfleetprevia fornitura di una password per l’accesso co-dificato. Un altro grande vantaggio è quello dipoter monitorare qualsiasi dimensione quantitati-va dei processi legati alla gestione della flotta e dipoterne ottenere report dettagliati e puntuali.D’altro canto, l’utilizzo di queste tecnologie puòaiutare a rispondere ad una serie di quesiti nonsolo relativi al posizionamento e all’ottimizzazio-ne della flotta, ma anche ai servizi di vendita, di-stribuzione e assistenza che l’azienda effettua

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tramite la flotta. Trk, attraverso l’utilizzo dellatecnologia Masternaut, si preoccupa di fornire alsuo cliente la risposta a domande quali: è statoeseguito l’intervento tecnico nei tempi previsti?La merce sarà stata consegnata? Riusciremo aconsegnarla prima che il magazzino chiuda? Masoprattutto: sto ottimizzando al meglio le mie ri-sorse, oppure sto sprecando tempo e denaro?Infine, non bisogna trascurare gli aspetti di flessi-bilità, integrazione e personalizzazione delle solu-zioni proposte. Gli obiettivi che l’azienda si pre-figge attraverso l’adozione di questi sistemi devo-no tenere conto delle specificità di ciascun clien-te, permettendo lo sviluppo di componenti adhoc. Ptv, in questo ambito, assicura soluzioni disviluppo per applicazioni sia locali sia distribuite esoluzioni software di navigazione “customizzabili”grazie alla possibilità di modifica delle imposta-zioni standard per adattarle ai più svariati dispo-sitivi hardware, anche grazie a servizi di consulen-za e di supporto dedicati.

Fattori di successo e tendenze futureUn ricerca dell’istituto Bergh Insight ha tratteg-giato le tendenze future del fleet managementbasato sull’utilizzo di dispositivi di localizzazione.Una prima tendenza emersa è la crescita espo-nenziale delle grandi società di caratura europeaa scapito delle piccole realtà locali, soprattuttograzie alle maggiori risorse che le prime sono riu-scite ad investire per sviluppare soluzioni alta-mente tecnologiche e, soprattutto, personalizza-bili sulla base delle richieste del mercato. Tra que-ste, un accento particolare viene posto all’impor-tanza sempre maggiore attribuita in futuro aldownload da remoto dei dati (tachigrafo digitale)e alle funzionalità legate alla guida ecologica e alrisparmio di carburante.L’adozione di queste soluzioni da parte del fleetmanager, va pianificata e monitorata come unavera e propria operazione di fleet management,lungi dall’essere la semplice installazione in massadi navigatori sui veicoli della propria flotta. Ana-lizzare e comprendere le proprie esigenze, studia-

re le soluzioni più appropriate, proiettarne la por-tata nel tempo e nello spazio, valutare i serviziaccessori costituiscono un’attività di preparazioneimportante per la decisione. Il mercato offre con-tinue evoluzioni e i protagonisti di questo settorerappresentano un bell’esempio in un panoramaeconomico globale che si tende sempre a descri-vere a tinte fosche e che, invece, presenta aree dieccellenza tecnologica e di crescita costante.Mentre TomTom Work ha festeggiato a marzo il

raggiungimento delle 100.000 unità gestite atti-vamente attraverso TomTom Webfleet, ha annun-ciato un’importante partnership con la tedescaSoftware AG per gestire le flotte con oltre 500veicoli che, attraverso l’unione di telematica e IT,permette di ridurre le emissioni attraverso un’ac-curata ed intelligente pianificazione delle risorse.Anche Masternaut, pone l’accento sull’eco-guida,attraverso un prodotto come Ecocan che, oltre amigliorare i consumi e la manutenzione del veico-lo, ha l’indubbio vantaggio di non richiedere l’in-stallazione di alcuna centralina. Ptv, infine, è datempo impegnata nella fornitura e nello sviluppodi soluzioni per il “geomarketing”.Un occhio particolare va ovviamente posto ai co-sti e ai ritorni delle varie soluzioni, tenendo anchein considerazione che stanno per essere lanciatesul mercato formule di acquisizione di soluzioniestremamente vantaggiose per le aziende, come,ad esempio, quelle che prevedono il noleggio ed ilfinanziamento dell’hardware. �

Abbiamo parlato di:Soluzione TomTom Work Masternaut Ptv

Azienda TomTom N.V. Trk S.r.l. Tps (Transport Planning Service)

Sito e contatti tomtomwork.com/it trkitalia.it tpsitalia.it

Principali prodotti TomTom Go 7000 Truck, Geoloc, Mastercold, Map&guide, Ptv Intertour, TomTom Work Active, Tacho Remoto, Geonav, Ecocan componenti di sviluppoTomTom Work Compact

Installazioni in Europa) 100.000 120.000 50.000

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In origine fu l’autoradio. Una vera rivoluzione,negli Anni Trenta. Ma ben presto apparve su-perata. Anche al volante si cominciò a sentire

l’esigenza di contenuti personalizzabili. E Chrysler,nel 1956, lanciò l’“Highway hi-fi”, un lettore diaudiocassette da installare nel cruscotto. Il suc-cesso è immediato e dilaga in tutto il mondo. Pas-sano i decenni, si delinea all’orizzonte una vera ri-voluzione: il digitale.Oggi la musica non è che una delle infinite fun-zioni offerte dal sistema di entertainment di bor-do. Tv e videogame player sono ormai consideratiquasi indispensabili e non solo da chi trascorre inauto molte ore al giorno. L’impianto stereo divie-ne spesso il punto di partenza dell’evoluzione ver-so il car theater. Ma se è vero che la maggior par-te dei driver sembra accontentarsi di un buonascolto stereofonico (magari sdoppiato su quattrodiffusori, nei due comparti dell’abitacolo), l’av-vento di supporti come dvd video, dvd audio e su-per audio cd ha creato una nuova dimensione delcar entertainment. Complici anche i display lcdultrapiatti, nati per garantire una fruizione coin-volgente dello spettacolo.Il mondo dell’informatica, da parte sua, non è ri-masto certo a guardare. Se tra le mura domestiche

ha fatto capolino l’Htpc, ossia il computer dasfruttare come sorgente e processore per l’interouniverso home theater, in auto è entrata con deci-sione la sua versione “mobile”, il CarPc. Si tratta inpratica di un vero e proprio computer multimedia-le, installato direttamente in plancia oppure ester-no, che rappresenta il cuore pulsante dell’intratte-nimento su ruote. In questo modo il sistema dialo-ga con disinvoltura con iPod e IPhone, integra unlettore dvd, un hard disk e accoglie tutta le poten-zialità dell’informatica: riproduzione audio di ognigenere, lettura di video in infiniti formati, connes-sione a internet, navigazione durante gli sposta-menti e, grazie al supporto di mouse e tastiera wi-reless ad hoc, possibilità di lavorare in auto con iconsueti strumenti di produttività. Il controllo e lagestione del dispositivo avviene tramite monitorlcd, sempre più spesso di tipo touch screen, men-tre la disponibilità di porte usb rende semplice eimmediato ogni tipo di aggiornamento.Il mercato, intanto, è in continua evoluzione. Eccocosa propongono i principali marchi di car enter-tainment come assoluta novità 2010.

Linguaggio evolutoCon il lancio di iXA-W407BT, Alpine completa lasua gamma di digital media station che, grazieall’elevato livello di connettività, offrono accessoalla musica, ai video caricati sull’iPod, al sintoniz-zatore tv, alla navigazione e alla videocamera perl’assistenza alla guida. L’apparecchio è progettatocon display da 7’’ dotato d’interfaccia touch scre-en con Scrollview. In questo modo si controllanotutte le funzioni della sorgente direttamente dal-lo schermo; è sufficiente muovere un dito sul di-splay per sfogliare i menu dei brani e dei videodell’iPod, degli spettacoli tv e dei video podcast.Inoltre attraverso la funzione “direct touch” si ri-producono i file audio e video dalle chiavette usb,gestendoli direttamente dal monitor. Grazie allafunzione Bluetooth integrata, la sorgente può es-sere collegata ai cellulari compatibili per sfruttarela comodità del servizio vivavoce. Gli aggiorna-menti del software Parrot garantiscono la compa-

L’avvento del multimediale ha dato un impulso deciso anche al settore del carentertainment. La musica viene così a rappresentare la componente di base diun sistema che si rivela oggi sempre più integrato con gli strumenti di comuni-cazione mobile. di Anna Fraschini

Rivoluzione annunciata

Grazie all’elevato livello di connettività, la digital media station iXA-W407BTdi Alpine offre accesso a una gamma completa di contenuti multimediali.

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tibilità con i cellulari delle prossime generazioni. Èinoltre disponibile la funzione Dual Zone che per-mette di collegare l’apparecchio ai monitor Alpi-ne: in questo modo, mentre i viaggiatori sui sediliposteriori si intrattengono con film o giochi,quelli seduti anteriormente possono ascoltare lamusica preferita. Oltre ad essere un avanzato ri-produttore di file audio e video, iXA-W407BT èanche un utile strumento per l’assistenza alla gui-da. È possibile collegarlo ai sistemi di navigazionefissa e portatile di Alpine e alla videocamera HCE-C107D, offrendo così un valido aiuto in caso diparcheggio difficile o manovre in spazi ristretti.Jvc ha lanciato il sintolettore doppio-din multi-mediale KW-AVX830. Il modello è dotato di tec-nologia Bluetooth che consente di accedere, conil Phone Book Access Profile, alla rubrica telefoni-ca dell’iPhone e chiamare direttamente i numerimemorizzati sul telefono. Inoltre, dai cellularicompatibili si possono trasferire manualmente fi-no a 500 contatti. Quando si effettua una chia-mata tramite connessione Bluetooth si può passa-re con semplicità da un telefono a un altro, peresempio da quello di lavoro a quello privato. Mol-to versatile, l’ampio monitor widescreen touchpanel da 7” è dotato di un sensore che riconosceil movimento della mano e visualizza le icone deitasti dei comandi, che se non utilizzati sparisconoe lasciano il posto al solo menù principale. Il pan-nello frontale può essere rimosso e portato con sénella sua custodia per una maggiore sicurezzacontro il furto. Grazie alla connessione usb è pos-sibile ascoltare o guardare i brani e i video prefe-riti caricati sull’iPod o sull’iPhone, riprodurre fileaudio mp3/wma/wav e file video jpeg/mpeg1/2 dalettori audio digitali e memorie flash. In più, leconfigurazioni dell’EQ avanzato ampliano la gam-ma di frequenza dell’apparecchio e regolano l’au-dio sempre in maniera ottimale, restituendo unsuono dinamico anche con altoparlanti di tipotradizionale.Dotata di Bluetooth, la serie di sintolettori KDC BT

a firma Kenwood è pensata per chi desidera averesempre a portata di “orecchio” le tracce musicalipreferite. Facilità di connessione e multifunziona-lità sono i denominatori comuni della serie. Nellafascia alta della gamma si ritrovano i modelliKDC-BT60U e KDC-BT50U, che oltre a riprodurrele stazioni radio, cd, mp3 ed essere dotati di portausb, sono entrambi compatibili con gli iPod e gliiPhone di ultima generazione. Tra le nuove fun-zioni disponibili vi sono il menu multilingua e ilcolore dei tasti e del display variabili, per un altolivello di personalizzazione. Inoltre, l’ampio di-splay “flip” con vano nascosto del cd rendono lavisualizzazione ancora più ampia: a 5 linee per ilKDC-BT60U e 3 linee per il KDC-BT50U. La gammainclude il modello KDC-B40U che, pur essendoposizionato in una fascia di prezzo particolarmen-te aggressiva, garantisce la compatibilità con iPode iPhone ed è dotato di IR remote controller, e ilmodello KDC-BT30, l’entry-level della serie.Pioneer presenta le cinque nuove stazioni multi-mediali AVH. Progettate per offrire prestazioniaudio e video di alta qualità a partire da sorgenticd, dvd, sd e usb e da tecnologia wireless Blueto-oth, garantiscono grande flessibilità di connessio-ne a lettori portatili come iPod o iPhone. La gam-ma si articola in tre modelli a doppio din, AVH-3200DVD, AVH-3200BT e AVH-P4200DVD e duemodelli a din singolo, AVH-5200DVD eAVH-5200BT. Tutte le stazioni sono dotate diun’innovativa interfaccia utente grafica e di unampio lcd touch screen per un controllo intuitivo:

voci di menu personalizzabili, illumi-nazione dei tasti e un’ampia gammadi sfondi permettono di adattare ilsistema al proprio stile. Sono dispo-nibili cinque combinazioni schermo-pulsanti preimpostate, ma è anchepossibile creare colori “su misura”per l’illuminazione della tastiera, uti-lizzando il selettore cromatico rgb.

Il nuovo sintolettore multimediale wide-screen KW-AVX830 di Jvc trasferiscein auto un’ampia gamma di funzioni interattive, proprio come in ufficio.

Dotata di Bluetooth, la serie di sintolettori KDC BT fir-mata Kenwood è pensata per chi vuole accedere in mo-do semplice e veloce alle tracce musicali preferite.

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L’azienda ha reso semplice e immediata l’interfac-cia utente di questi sistemi: con la funzione SlideTouch viene facilitato lo spostamento fra i menudi controllo e all’interno di ampie liste di voci, èsufficiente sfiorare e trascinare il testo sul display.Inoltre, i menu indicizzati dei sistemi agevolano lanavigazione, mentre i link rapidi Quicklinks per-mettono di passare al menu della propria sorgen-te o ai contenuti dell’iPod toccando lo schermo. Icontrolli diretti iPod/iPhone rendono possibilegestire il proprio dispositivo portatile di-rettamente dall’unità principale AVH;collegando l’iPod al terminale usb delsintolettore, si ha accesso a tutti i conte-nuti archiviati sul lettore multimediale di-gitale, selezionabili mediante il touchscreen dell’unità principale. Con l’opzione“Abc search” si può effettuare una rapidaricerca attraverso gli elenchi di artisti, al-bum e canzoni. E per il massimo della prati-cità, i lettori iPod/iPhone si ricaricano men-tre sono collegati. Ogni unità è dotata di ter-minali di connessione per dispositivi di archi-viazione usb, memory card secure digital e ap-parecchi dotati di uscite AV a minijack per fun-zionalità di riproduzione versatili. Grazie a unmodulo Parrot Bluetooth integrato, i modelliAVH-3200BT e AVH-5200BT sono predisposti perla comunicazione in vivavoce. Se si utilizza unadattatore opzionale, è possibile usufruire di que-sta tecnologia anche sull’AVH-P4200DVD.Sony ha messo a punto due nuovi sintolettori au-dio/video multimediali della serie Xplod: XAV-70BT e XAV-60. Le unità, a doppio din, sono forni-te di un ampio display touch screen Wvga rispet-tivamente da 7” e 6,1”, che offre immagini in altarisoluzione da 800 x 480 pixel. Sono provviste dilettore cd/dvd/vcd in grado di supportare file au-dio mp3/aac/wma, file video divX/mpeg-1/mpeg-2/mpeg-4 e file di immagine jpeg. Sono inoltre

dotate di una porta usb ad alta velocità, per con-nettere qualsiasi lettore musicale digitale: iPod,iPhone, walkman o dispositivo di memoria usb.Oltre alla compatibilità con una vasta gamma didispositivi, è offerta la possibilità di caricare e ge-stire dall’unità principale i file musicali memoriz-zati. A questo proposito, la Gui-Interfaccia graficautente altamente intuitiva consente di effettuarele selezioni direttamente dal touch screen del sin-tolettore: quando si collega un iPod o un iPhone,è possibile procedere alla ricerca delle canzoni perartista, album o titolo direttamente dal display. Illayout della schermata di riproduzione mostra lacopertina dell’album con il nome del brano, del-l’album e dell’artista. Con una leggera pressionesul video compaiono pulsanti virtuali dedicati allefunzioni skip/shuffle/pausa. Per cambiare tracciao album è sufficiente far scorrere il dito sulla su-perficie del display. Selezionare la musica preferi-ta è facile grazie alle funzioni Zappin e SensMeesclusive di Sony. Premendo il tasto “Zap”, il siste-ma inizia a sfogliare e a riprodurre brevi estrattidall’intera collezione musicale, per scegliere la co-lonna sonora adatta a ogni momento. Con la tec-

Pioneer presenta cinque stazioni multimediali AVH, che garantiscono presta-zioni audio e video di qualità a partire da sorgenti cd, dvd, sd e usb e da tec-nologia wireless Bluetooth.

Con il suo ampio display da 7”, il sintolettore audio/vi-deo multimediale Sony XAV-70BT offre immagini in altarisoluzione da 800 x 480 pixel.

nologia 12 Tone Analysis si cataloga automatica-mente la musica in vari tipi di “mood” (dance, re-lax, emotional...), creando un’ampia varietà di ca-nali tematici all’interno dell’archivio musicale. Vi èinoltre una serie di mood specifici per le varie ti-pologie di viaggio: autostrada, tragitto casa-lavo-ro, andamento tranquillo a mezzanotte... Infine,per riprodurre musica in modalità wireless dalcellulare e per telefonare in vivavoce, il modelloXAV-70BT integra la funzionalità Bluetooth. �

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Pneumatici

Un lungo, rigidissimo inverno quello a caval-lo del 2009-2010. Che ancora oggi, ai primigiorni d’estate, sta lasciando tracce indele-

bili, con abbondanti nevicate sopra quota 1500metri. Un inverno, quello scorso, che si è trasfor-mato in un vero e proprio calvario per centinaia dimigliaia di automobilisti, alle prese con le difficol-tà di circolazione dovute alle condizioni climaticheproibitive, dal nord al sud della Penisola.Il problema della mobilità invernale riguarda tutticoloro che si spostano in auto, non soltanto i resi-denti nelle località di montagna. Basta pensare allecatastrofiche nevicate che qualche mese fa hannoreso quasi impossibile la circolazione anche sullacosta adriatica. L’automobile è di gran lunga ilmezzo più utilizzato per gli spostamenti privati e dilavoro. Afferma una recente ricerca dell’Isfort (Isti-tuto superiore di formazione e ricerca sui trasporti)condotta in collaborazione con Federpneus (Asso-ciazione nazionale dei rivenditori specialisti dipneumatici) che ben il 79,4% degli spostamenti del2009 è avvenuto con mezzi motorizzati, dei qualil’84,2% con l’automobile. In forte aumento, mentretutti gli altri sistemi di locomozione (treno, aereo,mezzi pubblici, bici e a piedi) sono in regresso.L’automobile, dunque, è sempre più indispensabi-le. Per gli spostamenti, quindi, occorre teneresempre più presente la sicurezza di marcia. Che

nella brutta stagione significa equipaggiare l’autodi “scarpe” adatte alle condizioni delle strade.Cioè con un efficace treno di pneumatici inverna-li, ossia gomme in grado di garantire tenuta distrada, grip e frenata ottimali a prescindere dallecondizioni meteorologiche.

Boom di venditeLo scorso inverno è stato quello in cui le venditedi pneumatici invernali ha raggiunto livelli da pri-mato. Secondo Assogomma su 100 gomme ven-dute dall’aftermarket, quasi 20 sono state di tipospecialistico per la brutta stagione. L’incremento èenorme, se si pensa che fino al 2005 la quota del-le gomme invernali raggiungeva a stento l’1%delle consegne.I motivi del boom sono molteplici: innanzitutto lacoscienza degli automobilisti italiani si sta con-vertendo alla sicurezza, grazie anche alle efficacicampagne di informazione del ministero dei Tra-sporti e dei produttori di pneumatici. Ma anche lalegislazione ha dato il suo contributo fondamen-tale, perché l’articolo 6 del Codice della Strada af-ferma che, in talune condizioni meteorologiche,l’ente proprietario della strada possa imporrel’utilizzo di mezzi antisdrucciolevoli o di specialipneumatici per la marcia sulla neve o sul ghiac-cio. Che, tradotto in parole semplici, significaequipaggiare obbligatoriamente l’automobile dipneumatici invernali o di catene da neve.Questo si è tradotto in delibere comunali, oppureda parte delle concessionarie di alcune strade eautostrade, che obbligavano per lunghi mesi aviaggiare con pneumatici adatti alla stagione.Pensiamo per esempio alla tratta appenninicadell’autostrada del Sole, la dorsale di collegamen-to tra l’Italia del nord e quella del centro, che danovembre a marzo ha obbligato tutti coloro chetransitavano a munirsi di gomme specifiche in-vernali. Oppure a quasi tutte le province del Pie-monte e del Veneto (per non parlare delle regionipiù a nord, come la Valle d’Aosta, il Friuli e l’AltoAdige, dove l’obbligo è in vigore ogni anno da cir-ca un decennio). Oppure ancora la provincia diComo e quella di Bologna.

Siamo nella bella stagione, ma non bisogna dimenticare che per la prossimaoccorrerà provvedere alle gomme invernali. I perché di una scelta indispensabile,da programmare con il giusto anticipo. di Luigi Ferrarini

Pensiamoci ora

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Pneumatici

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Difficoltà di reperimentoL’incremento delle vendite ha dato origine aun’estrema difficoltà di approvvigionamento.Complice l’inizio repentino della brutta stagione,molti automobilisti sono rimasti “a secco”, perchénon hanno trovato le gomme invernali dal pro-prio fornitore, a volte dovendo rinunciare aglispostamenti in auto per settimane. Con conse-guenti disagi nella mobilità, particolarmente fa-stidiosi soprattutto per chi usa l’automobile pergli spostamenti di lavoro.Perché è accaduto ciò? Perché la pianificazionedella produzione, e di conseguenza degli ordini,parte molto prima dell’inizio della brutta stagio-ne. Sembra paradossale, ma alle proprie gommeinvernali occorre pensare... durante l’estate! Ovve-ro quando il prodotto entra in produzione, per poiessere distribuito nella rete di vendita in autunno.Chi pensa alle gomme invernali solamente quan-do, guardando dalla finestra, si accorge che stanevicando, rischia di rimanere appiedato.Ovviamente i produttori e le catene di distribu-zione si stanno attrezzando per garantire un mi-gliore servizio per la brutta stagione 2010-2011, eper ovviare ai disagi patiti da alcuni automobilistinello scorso inverno. Ma chi utilizza un’autoaziendale deve muoversi con lago anticipo. Peresempio, chi possiede un’auto con la formula delnoleggio a lungo termine deve verificare assiemeal proprio fleet manager se il contratto di locazio-ne prevede il cambio gomme d’inverno. Se non è

previsto, occorre sincerarsi per tempo di potermodificare il contratto. E controllare che l’eroga-tore del servizio sia in grado di rispondere a que-sta esigenza, attraverso la programmazione degliacquisti dai propri fornitori.La scelta del fornitore è fondamentale, specie perle flotte aziendali. Occorre selezionare un partnerin grado di risolvere i problemi di fornitura e assi-stenza in ogni parte d’Italia. Come per esempio lacatena PointS, primo network europeo di assi-stenza pneumatici che in Italia è rappresentato daPneus Service Spa, che dispone di 950 punti dislo-cati in 400 città. Un fornitore di grandi dimensio-ni significa maggiore facilità di approvvigiona-mento e personale qualificato a risolvere qualsiasiproblema relativo.

Vantaggi e funzionamentoIl pneumatico invernale non è una gomma da ne-ve o da utilizzare solamente in condizioni meteoparticolari, bensì un sistema che agevola la circo-lazione e migliora la sicurezza in tutta la stagioneinvernale. Occorre considerare questo tipo dipneumatico come un equipaggiamento necessarioin tutti i mesi che vanno da metà autunno all’ini-zio di primavera. L’ideale è montare i pneumaticiper la brutta stagione a fine ottobre e tenerli finoad aprile. In sostanza, quindi, si deve prevederedue treni di gomme da utilizzare alternativamen-te sei mesi all’anno.Ma cosa succede agli pneumatici durante il perio-

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Pneumatici

do dell’anno in cui le temperature atmosferichescendono e le condizioni meteorologiche compor-tano piogge abbondanti e nevicate? Fondamen-talmente accadono tre problemi: il primo è relati-vo alla temperatura, il secondo è causato dallanecessità di smaltire l’acqua che, formando un in-sidioso velo tra superficie stradale e pneumatico,peggiora la tenuta di strada e allunga gli spazi difrenata, l’ultimo, infine, è dovuto alla necessità diottenere maggiore grip al suolo quando nevica.Iniziamo dal primo aspetto. Quando la tempera-tura si abbassa, la mescola che compone la gom-ma non riesce a scaldarsi in modo sufficiente equindi il battistrada non provvede a “copiare” lerugosità dell’asfalto in modo adeguato, perchénon si deforma sufficientemente per garantireuna perfetta ed estesa superficie di contatto con

la strada. Le gomme invernali, chiamate anche“termiche”, invece, riescono a raggiungere la giu-sta temperatura d’esercizio anche quando il climaè rigidissimo, e operano nelle condizioni ottimalicon qualunque temperatura esterna. Con un’ade-renza adeguata all’asfalto, asciutto, bagnato o in-nevato, il pneumatico invernale garantisce unatenuta di strada ottimale e spazi di frenata infe-riori (a parità di condizioni climatiche) rispetto aun treno di gomme estive. Il miglioramento dellaperformance in frenata è compreso tra il 10 e il30%: moltissimo se si pensa che anche pochi me-tri risparmiati possono fare la differenza tra fareun incidente ed evitarlo.Per ottenere una perfetta evacuazione della piog-gia da sotto il battistrada, i costruttori di pneu-matici hanno messo a punto disegni specifici dellasuperficie esterna della gomma, che prevede am-pia canali centrali che consentono la fuoriuscitadi diversi litri al secondo, evitando il fenomenodell’aquaplaning. Appositi intagli laterali, abbinatiai canali centrali, migliorano ulteriormente ilcomportamento della gomma sul bagnato. Per

dare un’idea del quantitativo d’acqua che, sottouna pioggia battente, viene smaltito da un’autoche corre alla velocità prevista dal Codice dellaStrada su un’autostrada (110 km/h), basti pensareche su una tratta di 500 km viene smaltita tantaacqua che sarebbe sufficiente a riempire una pi-scina olimpionica.Le lamelle che compongono il battistrada, infine,servono a garantire il “mordente” sulla neve.Quando sono realizzati con disegni specifici, le la-melle si aggrappano alla neve e garantiscono lapresa migliore: evitano slittamenti in partenza ein accelerazione, mantengono aderenza durantela marcia, riducono gli spazi nella frenata.

Tecnologia modernaGli pneumatici invernali di ultima generazionedanno una risposta efficace anche al problemadella rumorosità: mentre fino a qualche tempo faavevano un disegno del battistrada da “carro ar-mato”, che garantiva una buona tenuta sulle su-perfici a bassa aderenza, ma erano poco efficacisul versante del comfort, perché producevano unelevato rumore di rotolamento, oggi con mescoleappropriate e disegni del battistrada specifici, legomme invernali garantiscono una silenziosità dimarcia simile a quella degli pneumatici estivi. Latecnologia ha fatto passi da gigante, anche in ter-mini di prestazioni assolute. Per esempio, la Con-tinental ContiWinterContact TS810 Sport è unagomma invernale ad altissime prestazioni omolo-gata per le vetture più sportive. Ha un codice divelocità che permette di raggiungere i 270 km/h.Come riesce questo pneumatico a coniugare le al-te prestazioni con le migliori caratteristiche di te-nuta di strada e di frenata su pioggia, neve eghiaccio? Attraverso la formula della “bi-mesco-la”, ovvero una parte delle componenti che for-mano il battistrada, quella all’interno che garanti-sce la superficie di appoggio alla strada, è specifi-ca per esaltare le doti di aderenza e di frenata,quella esterna invece è studiata appositamenteper migliorare la tenuta in curva, ad altissime ve-locità e con qualsiasi condizione dell’asfalto.Un altro aspetto fondamentale dello pneumaticomoderno è la durata, oggi decisamente superioreche nel passato e in grado di mantenersi ottimaleanche nella stagione intermedia (il difetto dellegomme da neve del passato era la rapida usuraquando le condizioni climatiche volgono al mi-glioramento). Anche sotto l’aspetto dell’inquina-mento (emissioni e consumi di carburante, dueaspetti legati in maniera indissolubile), le gommeinvernali di oggi consentono una riduzione signi-ficativa della spesa di benzina e gasolio. �

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Michelin • Informazione pubblicitaria

Nessun compromesso sulle prestazioniNon è necessario aspettare la neve per montare gli pneumatici invernali. Neabbiamo parlato con Massimo Andreoni, Direttore Marketing Vettura eTrasporto Leggero Michelin, che ci ha illustrato i vantaggi e le novità per laprossima stagione.

Quali sono le caratteristiche cherendono vincente uno pneumati-

co invernale?Nella stagione fredda la maggioreaderenza di uno pneumatico in-vernale rispetto a uno estivo èdeterminata in gran parte dallamescola e dalla scultura delbattistrada, che influiscono sulcomportamento del veicolo sustrada asciutta, bagnata, umidao innevata. La mescola degli

pneumatici invernali deve mante-nere l’elasticità anche a basse tem-

perature per una migliore aderenzasotto i 7° C. A questo scopo, infatti, vie-

ne utilizzata la silice. Il battistrada, invece,agisce in modo efficace sul terreno grazie ai tas-

selli e alle lamelle. Con l’inizio della bella stagione sarà ne-cessario equipaggiare la propria vettura con pneumatici esti-vi in quanto permettono le migliori prestazioni in questo pe-riodo.Sicurezza ed ecocompatibilità: cos’è più importanteper i clienti?Il primo obiettivo degli automobilisti in inverno è la sicurezza,anche se spesso non sono disposti a scendere a compromessisulla durata di vita dei loro pneumatici e sul minor consumodi carburante. L’innovazione e la ricerca MICHELIN sono in-centrate sul miglior equilibrio di queste tre prestazioni.Quanto incide un buon pneumatico sui costi d’eser-cizio di una vettura?Gli pneumatici che consumano meno carburante e che per-corrono più chilometri sono quelli che, alla fine, costano me-

Negli ultimi anni il mercato degli pneumatici inver-nali ha segnato tassi di crescita elevatissimi (addi-rittura +44% nel 2009 rispetto al 2008). Questa ten-denza ha a che fare con i recenti inverni interessatida numerose e abbondanti nevicate? Oppure signi-fica che lo pneumatico invernale ha delle modalitàd’impiego più ampie? E soprattutto: bisogna atten-dere la neve per montare questi pneumatici?Uno pneumatico estivo ha prestazioni inferiori rispetto a unopneumatico invernale già a temperature uguali o minori di 7°C. A queste temperature su fondo bagnato, uno pneumaticoinvernale frena in uno spazio inferiore del 15% rispetto auno estivo. Gli pneumatici invernali, quindi, devono essereutilizzati per ragioni di sicurezza. Non è necessario che nevi-chi o che la temperatura scenda sotto lo zero per montarli.

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no e hanno un minore impatto sull’ambiente. Infatti il 20%del consumo totale di carburante di una vettura è legato allopneumatico. Ridurre questo consumo permette di aumentareil risparmio di carburante. Per esempio i test effettuati in la-boratorio dal centro indipendente TUV Sud Automotive nel2009 su 15 importanti misure del mercato europeo hanno di-mostrato che con uno pneumatico MICHELIN ENERGYTM Sa-ver, è possibile risparmiare fino a 80 litri di car-burante ogni 45.000 km, ossia più di 100 Eogni treno. Per attestare l’efficienza energe-tica dei suoi prodotti, dal 1992 MICHELINriporta sul fianco di gran parte dei propripneumatici il marcaggio GREEN X.Quanto aiuta l’innovazione tecno-logica nella realizzazione di unprodotto?È basilare, infatti MICHELIN sviluppa e te-sta i suoi prodotti in cinque centri di ricer-ca dislocati in tutto il mondo: Ivalo (Fin-landia), Michigan (USA), Barcelonette(Francia); Shibestu (Giappone) e Wanaka(Nuova Zelanda). Questo permette ai ri-cercatori di effettuare i test tutto l’anno ea diverse latitudini.E l’azienda quanto investe in tecno-logia?Nel 2009 il Gruppo MICHELIN ha investitopiù di 500 milioni di euro, mentre i dipendenti impiegati inquesto settore sono circa 6000.Quali sono le novità in arrivo?Il prossimo mercato invernale sarà segnato dal lancio delnuovo MICHELIN Alpin, lo pneumatico per le utilitarie, le mo-

novolume e le berline compatte e familiari, con prestazionimigliorate rispetto al suo predecessore nello:– spunto da fermo, più facile del 10% grazie al nuovo batti-strada Full Active Tread, una tecnologia dove tutti gli ele-menti del battistrada lavorano insieme per offrire il top del-le prestazioni in termini di trazio-ne, frenata e stabilità;

– e nella frenata ridotta del 5%grazie all’Helio Compound +,una mescola innovativa chemigliora l’aderenza e la fre-nata anche sui suoli bagnatie ghiacciati.

Per quanto riguarda la dura-ta, secondo i risultati dei testsvolti dal TUV SUD Automoti-ve nel 2010, con MICHELINAlpin è possibile percorrere il35% di chilometri in più rispet-to ai suoi principali concorrenti;Inoltre anche MICHELIN Alpin ri-porta il marcaggio GREEN X.Ma la gamma invernale MICHELINsoddisfa anche altre fasce per gli utenti flotte come gli utiliz-zatori professionali e i conducenti di SUV. Per i primi è dispo-nibile MICHELIN Agilis Alpin, lo pneumatico per tutti i veicolicommerciali che permette di percorrere in tutta sicurezza e intutte le condizioni invernali il maggior numero di chilometripossibili.

Per i veicoli 4x4 le proposte sono MICHELIN Latitude Al-pin e MICHELIN Latitude Alpin HP: il primo offre sicu-rezza e chilometraggio eccezionali tanto da riportareil marcaggio GREEN X, il secondo è lo pneumaticoraccomandato dai costruttori più esigenti essendoomologato su Porsche Cayenne, MercedesGL/ML/Classe R, Volkswagen Touareg, Audi Q5 eBMW X3/X5, per queste ultime vetture disponibi-le anche nella versione “Zero Pressure”.Cosa suggerisce MICHELIN ai suoi clienti?Per garantire costantemente le proprie prestazio-ni, lo pneumatico deve essere seguito da profes-sionisti. Per questo MICHELIN da 12 anni identificacon l’etichetta Mastro i punti vendita (oltre 530)che rispondono a un elevato standard qualitativo.E alle flotte?Attraverso i suoi rivenditori Mastro MICHELIN offreuna gestione centralizzata degli pneumatici attraver-so il suo sito Internet: dall’autorizzazione alla sostitu-

zione degli pneumatici, dal deposito stagionale ai servizi, fi-no alla fatturazione.

Per informazioni:

[email protected]

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Gestione

I l passaggio dalla proprietà al noleggio e l’in-troduzione di un modello di gestione dellaflotta in outsourcing hanno caratterizzato

l’evoluzione della maggior parte delle grandi flot-te, nel momento del passaggio attraverso una so-glia critica di veicoli: ad di sopra di un certo nu-mero di auto in flotta, indicativamente alcune de-cine, il noleggio a lungo termine (Nlt) viene consi-derato da tempo il sistema migliore per rispar-miare, ma soprattutto per gestire la complessitàdi un elevato numero di operazioni: pratiche am-ministrative, manutenzioni, fatture e così via. Aldi sotto di questa soglia critica invece, il sistema

del Nlt viene spesso ritenuto meno efficiente dellegestione diretta da parte dell’azienda, più flessibi-le ed in grado di cogliere le opportunità locali.Ma è ancora vero? Nel corso degli ultimi anni, dauna parte le offerte di Nlt e outsourcer per le Pmisi sono evolute per meglio riflettere i bisogni diquesto settore, dall’altra studi approfonditi sullagestione della flotta hanno messo in luce una se-rie di costi occulti, che hanno permesso di rivalu-tare il ruolo del noleggio anche per le Pmi e di af-fermare che i vantaggi dei modelli di gestione inoutsourcing si possono estendere a qualsiasi di-mensione aziendale, ponendo l’accento, di volta

Sono due soluzioni gestionali tradizionalmente ritenute adatte alle grandiflotte. Da tempo, però, è attiva una corrente di pensiero che sostiene la validitàdi questi modelli anche per le Pmi, sottolineandone una lunga serie di vantaggieconomici e gestionali. di Mauro Serena

Anche le piccole amanol’outsourcing

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Gestione

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in volta, su aspetti differenti, ma tutti accomunatida opportunità di risparmio diretto o indiretto.

Vantaggi economici e amministrativiGestire in proprio una piccola flotta non è piùeconomico rispetto ad una gestione terziarizzata,a causa di importanti costi occulti che nel primocaso non vengono evidenziati, mentre nel secon-do vengono identificati e quantificati in manieraprecisa. In realtà, analisi e indagini più o menooggettive (alcune pubblicate dai noleggiatori)hanno messo in luce opportunità di saving dal 15al 40% del costo totale, che possono essere otte-nute operando su alcune componenti del proces-so di acquisto e gestione dell’auto: il finanzia-mento, l’acquisto del mezzo, l’amministrazione, lamanutenzione e la rivendita dell’usato. Ma, so-prattutto, si è cominciato a dare un adeguato va-lore al tempo speso dagli assegnatari per occu-parsi della gestione di un’auto di proprietà.Un primo grande vantaggio finanziario per la pic-cola azienda è il mantenimento della liquidità:non dover sborsare l’intero capitale all’inizio, usu-fruendo di una forma di finanziamento indirettoa tassi più vantaggiosi rispetto alle offerte finan-ziarie dei concessionari, rappresenta un bel van-taggio soprattutto per le aziende piccole e picco-lissime e per i professionisti, che già tante diffi-coltà incontrano nell’erogazione di credito daparte delle banche. Questo vale anche per quellecomponenti di costo legate all’auto e non differi-bili, quali la tassa di circolazione e l’assicurazione:non dover anticipare i capitali per pagarli intera-mente a inizio anno, in quanto compresi nel ca-none di noleggio, permette alla Pmi di recuperaremagari alcune migliaia di euro preziose che pos-sono essere reinvestite nel ciclo produttivo.Dal punto di vista economico, attraverso l’intro-duzione del noleggio la piccola azienda può bene-ficiare dei grossi sconti sul prezzo d’acquisto dellavettura che il Nlt ottiene in virtù dei suoi accordicommerciali con i costruttori e delle quantità cheacquista. Lo stesso discorso vale per i risparmi as-sicurativi, che il Nlt riesce ad ottenere in misuranotevole grazie a due leve: lo sconto commercialelegato al numero dei mezzi e l’autoassicurazioneper furto/incendio e RC, che permette al Nlt digrandi dimensioni, in virtù del numero di veicolicircolanti, di ottenere performance statisticamen-te simili a quelle delle assicurazioni stesse.Spostandosi dall’ambito economico a quello ge-stionale, non possiamo non ravvisare nella co-stanza del canone per tutto il periodo contrattua-le un indubbio duplice vantaggio, sia gestionale esia economico: il canone fisso permette di preve-

dere i costi della flotta con una certa precisionenel corso del tempo e consente all’azienda di be-neficiare di eventuali aumenti di alcuni compo-nenti dello stesso (ad esempio delle tasse di circo-lazione, delle assicurazioni o delle tariffe di ma-nutenzione) perché vengono assorbiti all’internodell’attuale struttura contrattuale senza venireaddebitati al cliente.Dal punto di vista amministrativo, sono almenotre i grandi benefici del modello di Nlt (ma anchedi quello dell’ousourcing più in generale) che sor-gono in capo all’azienda. Innanzi tutto, la riduzio-ne della complessità contabile, grazie alla ricezio-ne di una sola fattura omnicomprensiva mensileinvece di una miriade di svariate fatture spesso dipiccolo importo: manutentori, carrozzieri, instal-latori, gommisti e così via. Si evita quindi di apriretante schede fornitori e relative posizioni conta-bili e Iva quante sono le fatture risparmiate, conun indubbio risparmio in termini di risorse conta-bili interne o esterne (commercialista). Entrando

poi nel merito delle fatture, in caso di processogestito dal Nlt, non è più necessario effettuarecontrolli di merito sui costi, salvo la verifica dellacorrispondenza del canone fatturato a quellocontrattuale e la valutazione di eventuali rare vo-ci extra canone. Nel caso di gestione diretta, inve-ce, ogni singola fattura deve essere controllataper accertarne la congruità; inoltre, nel caso diaziende non piccolissime, sarebbe comunque ilcaso di predisporre una procedura preventiva diautorizzazione, sulla base della quale la personaresponsabile dei costi valuti preventivamente lacongruità della spesa da effettuare. Si evidenziacosì il terzo importante vantaggio amministrati-vo: l’outsourcing totale dei compiti autorizzativi edi controllo, che vengono trasferiti in capo a unastruttura competente ed esperta del Nlt, in cam-bio del pagamento di un canone fisso mensile.

Vantaggi gestionaliAccanto a una serie di risparmi diretti e indiretti,evidenziati in precedenza, la valutazione dellaconvenienza del Nlt per le Pmi ha messo in luceimportanti “economie” dal punto di vista gestio-nale. Un peso importante, in quest’ottica, deve es-sere attribuito al tempo che l’utilizzatore impiega

Un altro canale di accesso al Nlt perle Pmi via web è quello dei broker,società che si occupano di raccoglierele migliori offerte del mercato

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Gestione

per occuparsi personalmente di tematiche legateall’auto: l’ordine, il ritiro, la manutenzione ed i ta-gliandi, la gestione degli imprevisti, delle multe ecosì via. Quanto vale mezza giornata di lavoro,persa per occuparsi della manutenzione dell’auto,da un socio di una piccola azienda, da un partnerdi una piccola o media società di consulenza o daun professionista?In una Pmi, ogni singolo componente deve occu-parsi di tanti compiti legati al business: spesso leresponsabilità sono sfumate e non esistono figurespecializzate responsabili di ciascuna funzione ne-cessaria al buon andamento dell’azienda. Di con-seguenza, in una Pmi ogni componente dellastruttura, a qualsiasi livello, si deve occupare ditante cose, tutte più importanti della gestionedella sua auto aziendale: sprecare risorse per oc-cuparsi dell’auto è una grave perdita di tempo,che viene sottratto alle attività di business del-l’azienda, che ha già le risorse umane contate. Inquesto contesto, l’intervento specializzato di unattore, Nlt o outsourcer, che non solo permettaall’azienda di risparmiare e di ottenere servizi diqualità, ma sollevi anche gli utilizzatori da incom-benze che li distraggono dalle loro responsabilitàaziendali, è un contributo importante, che puòportare a risparmiare fino al 70 per cento deltempo speso dall’assegnatario per occuparsi dellapropria auto, secondo quanto dichiarato dalla so-cietà australiana Fleetcare, che ha svolto deglistudi in merito. Oltre al beneficio che ne ricava ilbusiness della Pmi in termini di maggior tempodedicato.Il Nlt non solo libera l’azienda da un problemagestionale, ma è in grado di svolgere gli stessicompiti con la specializzazione e l’esperienza pro-prie di chi ha costruito su queste attività la pro-pria proposta di valore aggiunto per il cliente. Perfare un paio di esempi, il Nlt cura la manutenzio-ne programmata, garantendo l’efficienza e la si-

curezza dei mezzi, e prende in carico la rivenditadell’usato, mettendo al riparo l’azienda da possi-bili minusvalenze e dalla necessità di operare inun mercato altamente competitivo. Questi van-taggi sono emersi con tale chiarezza dal punto divista della gestione, che molti clienti hanno este-so questo approccio, noleggiando anche personalcomputer, telefoni e altri apparati. In questo pe-riodo si stanno affacciando sul mercato le propo-ste di noleggio di navigatori e di kit viva voce.

Le soluzioni di noleggioe outsourcing per le PmiI Nlt da tempo vedono nel mondo delle Pmi unimportante canale da sviluppare. In particolare, igrandi nomi del noleggio hanno sviluppato unapproccio specifico per questo settore, conl’obiettivo di proporre un costo di gestione com-petitivo ed un servizio adatto alle esigenze diquesta clientela. Mentre nei confronti delle gran-di aziende l’approccio dei Nlt è sempre più di tipoconsulenziale, nei confronti delle aziende piccolee piccolissime e dei professionisti, i Nlt stannoutilizzando il web come strumento rapido e abasso costo per comunicare: tutti i grandi noleg-giatori hanno un’area web dedicata alle Pmi, at-traverso la quale, oltre a proporre offerte e op-portunità, si prefiggono l’obiettivo di formare einformare una clientela spesso non abituata aquesto strumento, descrivendone i vantaggi e leapplicazioni. Dietro alla sezione web, i Nlt possie-dono strutture dedicate di vendita, supporto ecustomer care per servire al meglio la clienteladelle Pmi, a partire da un contatto diretto.Un altro canale di accesso al Nlt per le Pmi viaweb è quello dei broker, società che si occupanodi raccogliere le migliori offerte del mercato e diproporle alla clientela delle piccole aziende e dellepartire IVA. Alcuni broker possiedono un’area webmolto sviluppata anche dal punto di vista infor-mativo, ricca di spunti e spiegazioni sul funziona-mento dei contratti di Nlt.Una terza possibile soluzione è rappresentata dal-le società di fleet management che, specie in unafase di passaggio dalle auto di proprietà al noleg-gio, possono garantire una gestione omogenea esenza discontinuità: infatti, le società di fleet ma-nagement più vecchie sono nate in Italia proprionegli anni durante i quali le aziende stavano pas-sando dalla proprietà al noleggio e il loro obietti-vo era quello di aiutarle a gestire la discontinuitàe l’eterogeneità di alcune flotte (proprietà, lea-sing, noleggio, ecc.) riducendo i problemi gestio-nali che avrebbero potuto impattare sul funzio-namento della flotta. �

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Statistiche

Ipresupposti erano tutti abbastanza positivi: un2009 negativo che avrebbe dovuto essere con-trobilanciato da un 2010 migliore; una man-

canza di sostituzione di una parte rilevante dellaflotta di noleggio a lungo termine (lo scorso annole aziende hanno scelto il prolungamento dellelocazioni) e quindi la necessità di maggiori imma-tricolazioni quest’anno; una modesta ma signifi-cativa ripresa dell’economia, sottolineata dagliaumenti degli ordinativi dell’industria manifattu-riera, che avrebbe dovuto fare da volano al mer-cato dell’auto aziendale. Infine la mancanza degliincentivi statali all’acquisto, che nel 2009 aveva-no favorito in larga parte il cliente privato, avreb-be dovuto dare il segnale della riscossa dellaclientela business.Questi presupposti hanno trovato conferma neinumeri del mercato relativo ai primi mesi del2010? La risposta è “ni”.

Dati da interpretareI numeri in nostro possesso sono relativi alle im-matricolazioni complessive del mercato italianonei primi cinque mesi del 2010 e soltanto quellidel primo trimestre per il comparto del noleggio a

lungo termine. Numeri chenon consentono un’analisicorretta, se non per estrapo-lazione delle tendenze. Per-ché il mercato italiano del-l’automobile dei primi tremesi dell’anno è stato “inqui-nato” dalle code di immatri-colazione delle vetture acqui-state con incentivi alla finedel 2009, che la normativasui bonus permetteva di im-matricolare entro il 31 marzodi quest’anno. Dunque, ilmercato complessivo nel pri-mo trimestre ha avuto un an-damento molto positivo, so-prattutto tra i clienti privati,ovvero quelli che hanno

sfruttato meglio quest’ultima tornata di bonusgovernativi. Se invece si esaminano i dati degliordini, ovvero la reale domanda di automobilinuove fatte dai clienti, vediamo che il calo rispet-to al 2009 è stato, a seconda dei mesi, dal 10 al50%. La domanda stagnante ha avuto i suoi primirisultati concreti a partire da aprile e poi nel suc-cessivo maggio, dove i costruttori hanno limitatoi danni provvedendo a un buon numero di imma-tricolazioni di vetture a chilometri zero, conte-nendo le perdite delle immatricolazioni di aprileal 15,7% e a maggio al 13,8% In realtà la stimadel crollo reale è attorno al 30%, se non si fossefatto ricorso a immatricolazioni “artificiali”.Un calo così accentuato, dovuto soprattutto almercato dei privati che, senza incentivi, hannosmesso di acquistare automobili, è stato parzial-mente controbilanciato da una “ripresina” delleimmatricolazioni aziendali. Le flotte, che alla finedel 2009 erano scese sotto al 20% del complessi-vo delle immatricolazioni (un risultato così nega-tivo non si registrava dagli anni Ottanta), hannoraggiunto una quota del 25% a maggio. Ancorapoco rispetto al 30% degli anni passati e infinita-mente meno rispetto ai paesi europei automobili-

Cala il mercato dei privati, ritorna a crescere, seppure piano, il mercato delleaziende. Grazie anche ai noleggiatori che, con il prolungamento dei contrattinel 2009, oggi si trovano alle prese con un maggior numero di sostituzioni. Ilcomparto del noleggio cresce nel fatturato grazie all’usato. di Luciano Dossena

La ripresina? Forse è in arrivo

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Statistiche

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sticamente più evoluti (Francia, Inghilterra e Ger-mania), dove la quota dell’auto aziendale supera il50%, con punte vicine al 60% grazie a una fisca-lità più adeguata.

Perché si intravede la crescitaQuesta parziale risalita induce a un minimo di ot-timismo. Non foss’altro che il parco auto azienda-le nel corso del 2009 è invecchiato in modo ano-malo a causa dei prolungamenti dei contratti dinoleggio già in vigore, e quindi nel 2010 le imma-tricolazioni di vetture nuove devono salire perforza. Le società di noleggio (a breve termine e alungo termine) hanno immatricolato nei primi 5mesi dell’anno oltre 128.000 auto nuove (+0,73%rispetto al gennaio-maggio 2009), per una quotacomplessiva rispetto al mercato di circa il 13%.Un po’ inferiore, invece, il volume dell’immatrico-lato dalle aziende (ovvero gli acquisti diretti e icontratti di leasing): 115.000 nuove targhe (pariall’11,5% del mercato italiano). In assenza diprovvedimenti legislativi ad hoc in favore delleimprese (da più parti viene auspicata l’estensionedella Tremonti Ter ai beni strumentali quali i mez-zi da trasporto, ma al momento attuale nessunsegnale positivo arriva dal dicastero di Via XX Set-tembre), sarà difficile dare maggiore vigore allevendite di auto da lavoro, tranne il necessario ri-cambio generazionale.Sostituzione che sta subendo una piccola accele-razione anche grazie alle normative antinquina-mento sempre più stringenti: il passaggio dall’Eu-ro 4 all’Euro 5 (sono ormai moltissimi i modelli neilistini delle Case che rispondono alla nuova nor-mativa, pur non ancora completamente in vigore)e, soprattutto, i vincoli alla circolazione nei centriurbani che già impedisce l’ingresso, se non dietropagamento di un “ecopass”, alle pur recenti Euro4 senza filtro antiparticolato, stanno costringendomolte aziende a dotarsi di mezzi più aggiornatidal punto di vista del rispetto ambientale.

Il comparto del noleggioVeniamo ora all’analisi più dettagliata del com-parto del noleggio a lungo termine. Come nel2009, a fronte di un leggero decremento della

Il mercato dell'auto aziendale è in leggera crescitaTipologia utente Immatricolazioni Quota di mercato Variazione % su 2009

Clienti privati 748.187 75,42% –1,06%

Clienti aziendali 115.522 11,64% +0,32%

Società di noleggio 128.378 12,94% +0,73%

Totale 992.087 100,00% –Fonte: Unrae. Dati relativi a gennaio-maggio 2010 e gennaio-maggio 2009.

La flotta circolante del noleggio a lungo termine1° trim 2010 1° trim 2009 Variazione %

Tipologia veicoli Unità (mix%) Unità (mix%) Unità

Vetture 401.583 (77,6%) 401.036 (76,9%) +0,1%

Furgoni e minibus 114.169 (22,1%) 118.941 (22,8%) –4,0%

Altro 1.809 (0,3%) 1.660 (0,3%) +9,0%

Totale 517.561 (100%) 521.636 (100%) –0,8%Fonte: Aniasa

Fatturato del noleggio a lungo termine nel 20101° trim 2010 1° trim 2009 Variazione %

Fatturato da contratti di NLT 893,5 908,6 –1,7%

Fatturato da preleasing 12,3 10,4 +18,4%

Fatturato da rivendita usato 348,4 235,3 +48,1%

Fatturato totale 1.254,2 1.154,3 +8,7%

Dati in milioni di euro. Fonte: Aniasa

flotta complessiva (scesa nei primi tre mesi diquest’anno da 521.000 che erano a marzo 2009 a517.000 unità (-0,8%), il fatturato degli operatoriè cresciuto dell’8,7%. Grazie all’impennata dellerivendite di auto usate, che in un solo trimestresono cresciute di quasi 50 punti percentuali (da235 milioni di euro a 348 milioni). Mentre il fat-turato “core”, cioè quello derivante dai contrattidi locazione, è leggermente sceso rispetto al pri-mo trimestre dello scorso anno: da 908 a 893 mi-lioni di euro (-1,7%).Cosa significano questi dati? Che il comparto stareagendo in modo egregio: valorizzando al meglioil proprio capitale di usato, attraverso il remarke-ting su canali che danno maggiore marginalità (lavendita diretta, anche ai privati) e si mantengonocompetitivi sui canoni di noleggio, per conquista-re nuovi clienti. Non dimentichiamo, infatti, che ilfallimento di molte imprese a causa della crisieconomico-finanziaria, ha portato all’annulla-mento di parecchi contratti di noleggio.Quale mercato ci attende nella seconda partedell’anno? Sicuramente un rafforzamento dellevendite di auto aziendali, e una lenta, ma inesora-bile, risalita delle quote del noleggio a lungo ter-mine. Parallelamente alla ripresa di fiducia negliinvestimenti da parte delle aziende italiane. �

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Guida all’acquisto

Fino a poco tempo fa il mercato dell’autoaziendale si muoveva secondo schemi moltorigidi: nel parco di pool la stragrande mag-

gioranza degli acquisti (e dei noleggi) convergevasui prodotti del marchio Fiat, con qualche alter-nativa nelle gamme dei costruttori generalisti (Ci-troën, Peugeot, Ford e Opel soprattutto), mentrenella hit parade degli user chooser recitavano unruolo di primo piano soltanto i costruttori tede-schi (Volkswagen, Audi, BMW e Mercedes). Aglialtri? Soltanto quote risicate di mercato.Ma negli ultimi mesi sta accadendo un fenomenocurioso: stanno riscuotendo sempre più interessemodelli che sono sempre stati al di fuori delleclassifiche delle auto preferite nelle flotte azien-dali. Da cosa trae origine questo fenomeno?

Case impegnateInnanzitutto molti costruttori che puntavano so-prattutto sulla clientela retail hanno creato delledivisioni commerciali specifiche per il mercatoaziendale. Perché si sono accorte che questa tipo-logia di cliente ha una capacità di spesa superiore(modelli più grandi significano maggiori profitti)e, soprattutto, un tasso di sostituzione più rapido.

Il privato infatti cambia l’auto con una frequenzacompresa tra i sette e i 10 anni, mentre l’azienda,per questioni di ammortamento, sostituisce il pro-prio parco ogni tre o quattro anni. Per risponderealle esigenze di questo cliente particolare, le Casehanno compreso che occorreva dotarsi di struttu-re apposite e di personale specializzato, forte-mente orientato alla vendita di prodotti finanziario alternativi all’acquisto diretto, come il leasing eil noleggio a lungo termine. Poi hanno compresoche il cliente aziendale non sempre è disponibile avenire nei saloni di vendita, ma spesso occorreandare a reperirlo sul suo posto di lavoro, previoappuntamento, naturalmente. Sono così nate ini-ziative di geo-marketing, che hanno consentitoalle reti di vendita di monitorare le imprese sulterritorio, con risultati di vendita estremamenteconfortanti, soprattutto per quei marchi che han-no consentito ai potenziali clienti di testare sustrada i nuovi prodotti.

Modelli trasversaliNuove tipologie di automobili si sono affacciatenel frattempo sul mercato: le cosiddette “crosso-ver”, trasversali sui segmenti tradizionali, comeper esempio le vie di mezzo tra Suv, station wa-gon e sportive. Questi modelli hanno presto in-contrato i gusti dei clienti aziendali, che hannosuperato facilmente lo scoglio dell’essere tradizio-nalmente legati ai marchi più noti. Ne è un chiaroesempio la Nissan Qashqai, il cui successo è statotale che ad aprile scorso, per la prima volta, è en-trato addirittura nella top ten delle auto più ven-dute in assoluto in Italia. Il marchio Nissan staoperando con estrema caparbietà sul mercatodell’auto aziendale, con una gamma di vetture as-solutamente trasversale, che ha di fatto rinuncia-to ai modelli più tradizionali. Modelli come la Al-mera (una compatta) o la Primera (una media,

Le car policy aziendali prevedono car grid sempre più allargate, per compren-dere maggiori possibilità di scelta. Quali sono i modelli alternativi che rappre-sentano il migliore rapporto qualità-prezzo? Ecco una mini-guida per rispar-miare e, al tempo stesso, soddisfare la voglia di distinzione dei driver.

di Luigi Ferrarini

L’alternativa esiste,ma fate bene i conti

SEAT EXEO

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Guida all’acquisto

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berlina o station wagon), che non rivestivanogrande appeal per le flotte, sono state sostituiteda modelli fortemente innovativi come tipologiadi utilizzo e dal grande impatto visivo. Come ap-punto la Qashqai, la X-Trail, la Cube dalla forma aparallelepipedo e la piccola Juke di prossima com-mercializzazione.

I marchi low-costIn questo mercato in rapida trasformazione, sistanno aggiungendo con sempre maggiore effica-cia anche i marchi low-cost, oppure quelli cheproprio low-cost non sono, ma garantiscono unelevatissimo rapporto qualità-prezzo. Come peresempio i marchi coreani Chevrolet, Hyundai e Kiache, accanto alle tradizionali utilitarie (da sempreun loro punto forte), hanno iniziato a diversifica-re la gamma con prodotti di nicchia. Come peresempio Hyundai iX35, un suv che sta insidiandoil mercato di Ford Kuga, Toyota Rav 4 e Volkswa-gen Tiguan, grazie alle motorizzazioni generose, ladotazione di accessori completa e il prezzo forte-mente aggressivo. Oppure la Kia Sorento, in gradodi rivaleggiare con modelli di lignaggio ben mag-giore. Oppure ancora la Chevrolet Captiva, che intermini di vendite insidia la gemella Opel Antara.Entrati dalla finestra con gamme di modelli diffe-renti da quelli tradizionali, i coreani hanno poi in-vaso il mercato con prodotti più tradizionali, cheoggi possono perfettamente rispondere alle esi-genze di una flotta aziendale. Come le compatteKia Cee’d e Hyundai i30, che si fregiano di unalunga protezione in termini di garanzia (sette an-ni per la Kia e cinque per la Hyundai). Solletican-do l’immaginario collettivo che associa il concettodi garanzia estesa a quello di affidabilità.Ma il marchio low-cost per eccellenza è Dacia, lacugina rumena di Renault. La quale, partita insordina sul mercato retail con prodotti non pro-

prio accattivanti, ma caratterizzati da un prezzomolto basso (come la Logan), ha via via corretto iltiro, sfornando nuovi modelli a ripetizione, alcunidei quali veramente intriganti anche per il merca-to delle flotte aziendali. Come l’ultima nata laDuster che ha accumulato migliaia di ordini inpoche settimane dal lancio.

I giapponesiLa vera battaglia per il mercato delle flotte, però,si combatte sul segmento medio, di tradizionaleappannaggio dei costruttori tedeschi. Con alcunigiapponesi a fare da outsider di lusso. Come To-yota (la Avensis attuale rappresenta un eccellenteequilibrio qualità-prestazioni), Mazda (la 6, inedizione berlina o wagon offre capacità dinami-che molto vicine a quelle di una BMW Serie 3) eSubaru (con un’articolata gamma a trazione inte-grale, con motorizzazioni boxer a benzina, a gas ediesel, dalla compatta Impreza, alla media Legacy,alla quasi-Suv Outback alla Suv Forester). Di qua-lità addirittura superiore a tutto il lotto delle con-correnti è la Honda Accord, che però non è sup-portata da una strategia commerciale più aggres-

MAZDA 6

DACIA DUSTER

NISSAN JUKE

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Guida all’acquisto

siva. Un vero peccato, perché l’ottimo successodell’ibrida Insight che si è imposta sulle flotte conuna certa efficacia, potrebbe fare traino ancheper i modelli di classe superiore.

I cloni di VolkswagenNon sono prodotti low-cost, ma garantiscono unaqualità costruttiva di notevole livello i due marchidella galassia Volkswagen Seat (sul versante spor-tivo) e Skoda (sul versante qualitativo). Dotati dimotorizzazioni e pianali di stretta osservanza Au-di e Volkswagen, anche di ultimissima generazio-ne, pagano lo scotto di un’immagine di minore li-vello e di infondati timori sui valori residui. UnaSeat Exeo, per esempio, che altro non è cheun’Audi A4 della precedente generazione, consen-te un risparmio rispetto all’odierna A4 di circa

10.000 euro, a parità di dotazione e motorizzazio-ne. Una Skoda Superb Wagon, garantisce un’abi-tabilità e una capacità di carico nettamente supe-riore a quella della Volkswagen Passat Variant, aparità di qualità, motore e dotazione. Ma con unprezzo sensibilmente più basso, anche grazie auna strategia commerciale fortemente “fleetoriented”.

Downsizing di prezzoIl successo di questi modelli è dovuto anche allanecessità di contenere i costi da parte delle azien-de, che però non intendono rinunciare al comfort

e alla sicurezza dei propri driver: al limite sono di-sposti a chiudere un occhio sull’immagine riflessadall’auto. Le auto alternative rappresentano unascelta intelligente, in ottica di total cost of ow-nership, cioè di misurazione complessiva dei costi,dall’acquisto, all’esercizio, fino all’uscita dallaflotta. Dopo avere provveduto alla riduzione dellecilindrate medie della flotta, in ottica di saving suconsumi ed emissioni, le flotte aziendali stannopercorrendo la strada del risparmio sul prezzod’acquisto oppure sul canone di locazione. Unascelta corretta e responsabile in questo momentodi congiuntura difficile.

Canone e valore residuoSe la scelta sotto il profilo teorico è assolutamen-te corretta, e una maggiore competizione sulmercato dovrebbe portare anche a una revisionedelle strategie commerciali anche dei costruttoripiù tradizionali ( a tutto vantaggio del cliente fi-nale), l’acquisizione in flotta di modelli alternativi,necessita però di precisi calcoli in termini di costieffettivi. Occorre infatti considerare l’effettivovalore residuo di questi modelli. Un valore di ri-vendita nettamente inferiore a quello dei modellipiù accreditati e tradizionali, potrebbe infatti va-nificare in tutto o in parte la convenienza all’ac-quisto, a meno che si cambi totalmente la propriaprospettiva di gestione della flotta.Chiariamo il concetto con un esempio: se un’au-tomobile alternativa ha un prezzo d’acquisto mol-to competitivo, ma un valore residuo risicato, sipuò ipotizzarne l’acquisto diretto anziché il no-leggio (penalizzato nel canone dalla scarsa fiduciariposta dal sistema previsivo dei valori residui). Edi allungare il periodo di utilizzo fino al terminedel ciclo di vita dell’auto. Magari abbinando al-l’acquisto una formula di lunga protezione o unpacchetto manutentivo prepagato. Al termine delperiodo di utilizzo la vettura sarà stata completa-mente sfruttata, e potrà essere utilizzata persfruttare incentivi all’acquisto, oppure avviata allaradiazione. �

SUBARU LEGACY SKODA SUPERB WAGON

Stanno riscuotendo semprepiù interesse modelli chesono sempre stati al di fuoridelle classifiche delle auto preferitenelle flotte aziendali

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Professione fleet manager

Un parco vetture di oltre cento unità e unagestione onerosa che, dopo aver godutosubito di un’efficace sponda nel noleggio a

lungo termine, ha trovato una chiave risolutivaconiugando la formula di servizio al full outsour-cing. Spiega Angelo Saracista, fleet manager diRatiopharm Italia, filiale dell’omonimo gruppofarmaceutico tedesco: «Già nel 1999, a pochi mesidalla costituzione dell’azienda a Milano, ci siamoaffidati alla società LeasePlan per la gestione del-la flotta, con un contratto quadro nell’ambito diun accordo sottoscritto dalla nostra casa madre.Per sette anni abbiamo mantenuto all’internol’organizzazione e il coordinamento operativo,beneficiando, a metà strada, di una vantaggiosarevisione delle condizioni: dai cambi gomme nonpiù vincolati al periodo ma legati unicamenteall’usura, all’estensione dei servizi di auto sostitu-tiva». Disponibile in caso di guasto fino all’avve-

nuta riparazione dell’auto in uso, contro i novegiorni previsti in precedenza, e per un periododoppio rispetto al passato, 40 giorni invece di 21,a seguito di fermo per incidente. «E anche per itagliandi che trattengono la vettura per almeno 6ore» aggiunge Saracista «i driver hanno dirittoall’auto di cortesia. Un’altra novità rilevante delcontratto quadro è consistita nel cosiddetto libroaperto: alla fine di ogni anno viene stilato un re-soconto sulle auto con contratto chiuso nel pre-cedente anno solare e ci viene restituito l’even-tuale risultato positivo rispetto ai costi di manu-tenzione e ai ricavi dalle vendite dell’usato».Dal 2006, la decisione di affidare a LeasePlan an-che la gestione operativa: «Poiché la cura del par-co auto non fa parte delle attività di core busi-ness ed è assai impegnativa, anche considerandoil numero delle vetture, abbiamo preferito ester-nalizzarla. Con benefici tangibili e immediati, so-

Affidando in toto la gestione operativa alla società LeasePlan, l’azienda farma-ceutica di Assago ha ottenuto, a fronte di un lieve incremento dei canoni dinoleggio, un notevole sgravio e forti vantaggi rispetto a controllo della car po-licy e rapidità di risposta alle esigenze dei driver. di Mino De Rigo

Per Ratiopharmè full outsourcing

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Le nostre schede• Azienda: Ratiopharm Italia• Sedi: Casa madre a Ulm (Germania), filiali in 24 nazioni diverse epresenza commerciale in 38 paesi nel mondo; 4 stabilimenti diproduzione situati in Germania, Olanda, Svizzera e Canada; filialeitaliana ad Assago (Mi)

• Riferimento in azienda: Angelo Saracista• Inquadramento nell’organigramma: responsabile dei servizigenerali

• Numero vetture della flotta: oltre 100• Tipo di contratto: noleggio a lungo termine della durata di 36mesi.

Professione fleet manager

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prattutto in termini di controllo e di tempestivitàdi risposta nei confronti dei conducenti». Delle cuiesigenze si occupa un apposito team dell’impresadi noleggio, a fronte di un aggravio del canone diciascuna vettura inferiore al 2%. «Mi interfacciocon un loro addetto» dice Saracista «e, come re-sponsabile dei servizi generali, posso concentrarmisulla sola supervisione delle attività. In passato,invece, mi dovevo curare anche di tutte le prati-che e della relativa documentazione, dai sinistrialle contravvenzioni, e la puntualità dei controlline risentiva». Inoltre, LeasePlan mette a disposi-zione una piattaforma web, con accesso riservato,grazie alla quale ottenere una serie completa direport, con dettagli sui singoli veicoli, informazio-ni specifiche su contratto, chilometraggio e con-sumi di carburante, utili per verificare eventualianomalie, migliorare la resa del parco auto e pia-nificarne l’evoluzione. E se si verifica un proble-ma, ci sono gli strumenti per approfondirne lecause.Quanto alle istanze e alla soddisfazione dei driver,Ratiopharm appare aperta ai suggerimenti: «Otte-niamo informazioni che servono per aggiornare lacar policy così come per determinare nuovi mo-delli da inserire in griglia». L’azienda suddivide ilpersonale cui assegna le vetture in tre fasce (ven-ditori, capi area e dirigenti), mentre l’accordo conLeasePlan prevede un noleggio a lungo terminedella durata di 36 mesi e percorrenze che, a se-conda del driver, sono fissate in 36.000, 90.000 e120.000 chilometri annui. Nel pacchetto sono poicompresi servizi di assistenza, manutenzione ordi-naria e straordinaria, assicurazione kasko, nonchéle tessere Agip card per il carburante. «Ogni seme-stre» puntualizza il responsabile dei servizi gene-rali di Ratiopharm «conduciamo delle verifichecon il noleggiatore per i necessari riaggiustamentichilometrici, quando non sono direttamente i dri-ver a segnalare una situazione limite per cui prov-vediamo alle modifiche rispetto allo standard. Ingenere constatiamo percorrenze superiori rispettoai chilometraggi previsti inizialmente: ciò puòcomportare lievi aumenti del canone, ma è prefe-ribile approvare il ricalcolo piuttosto che doverpagare per i chilometri eccedenti alla restituzionedel veicolo». A dispetto del contesto di difficilecongiuntura, Ratiopharm non ha modificato leproprie scelte di car policy: «Gli ordini sono rima-sti in linea con i modelli in griglia già da tempo eaggiornati secondo gli stessi canoni. Nessun dow-nsizing, insomma, anche perché non sarebbe statoopportuno». Per ognuna delle tre fasce, corrispon-denti al livello dei driver nell’organigramma,l’azienda ha stabilito i modelli delle vetture ordi-

nabili entro budget predeterminati, e in questirange è prevista anche una dotazione di accessoriindicata al noleggiatore come obbligatoria, a pre-scindere che sia installata di serie o meno sulleauto. Il personale addetto alle vendite può sce-gliere tra un poker di vetture, Škoda Octavia, Vol-kswagen Golf, che resta sempre la più richiesta,Ford Focus Sw e Peugeot 308 station wagon, conallestimenti che comprendono il climatizzatore,anche manuale, l’antifurto, i fendinebbia, la rego-lazione lombare del sedile del conducente (quan-to mai necessario per le lunghe percorrenze), ilfiltro antiparticolato. Per gli area manager, che sicollocano al top delle percorrenze chilometriche,il ventaglio di scelta comprende invece Volkswa-gen Passat Variant da 140 cv, Audi A3 e Opel Insi-gna, terzetto in cima alle preferenze dei condu-centi, Ford Mondeo, Alfa 159, Citroen C5 e ToyotaPrius. «Quest’ultima» conclude Saracista «è statainserita in griglia di recente, a indicare la volontàdell’azienda di accelerare il percorso verso un par-co auto sempre più ecocompatibile». �

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Professione driver

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La nostre schede• Azienda: Ratiopharm Italia• Sedi: Casa madre a Ulm (Germania), filiali in 24 nazioni diverse e

presenza commerciale in 38 paesi nel mondo; 4 stabilimenti diproduzione situati in Germania, Olanda, Svizzera e Canada; filialeitaliana ad Assago (Mi)

• Nome del guidatore: Filippo Fidone• Inquadramento nell’organigramma: portfolio & business de-

velopment manager• Modello di vettura assegnata: Audi A4 Avant Tdi 2.0 Fap• Modalità di assegnazione: uso promiscuo• Fuel card utilizzata: Agip.

Comoda e con un’immagine di serietà e affidabilià, l’Audi A4 guidata dal bu-siness development manager Filippo Fidone gli consente di viaggiare sempreal passo. di Mino De Rigo

nager, ci sono clima automatico, antifurto, fariallo xeno, sensori pioggia e parcheggio, predispo-sizione telefono Bluetooth, comandi audio al vo-lante e navigatore satellitare. Per spostarsi, Fidoneha scelto un’Audi A4 Avant Tdi 2.0 Fap, «perché»aggiunge «è una vettura bella e affidabile checonsente di muoversi in modo comodo e praticoanche fuori dall’ambito lavorativo, senza però es-sere troppo ingombrante. Inoltre offre una dota-zione completa e come auto di marca premiumgode di un’immagine di prestigio.L’Audi A4 Avant che il manager guida dall’ottobredel 2008 è concessa in uso promiscuo, con l’adde-bito del fringe benefit nella busta paga mensile.«L’accessorio che trovo del tutto indipensabile è ilnavigatore: si va sempre di fretta e poter disporredi precise indicazioni sui percorsi è diventato es-senziale. Anche agli altri accessori ci si è ormaiabituati e forse il sensore pioggia è il solo di cuipotrei fare a meno». Periodicamente l’azienda rac-coglie dai propri driver segnalazioni e consigli peraggiornare la car policy: «Sono molto soddisfattosia della vettura» afferma il manager di Ratio-pharm Italia «che del servizio garantito e reso dal-la società di noleggio LeasePlan: l’unico appuntoche mi sento di fare si lega ai controlli program-mati sulla vettura dal concessionario Audi. Fino a30.000 chilometri non è previsto alcun intervento,ma l’esperienza personale suggerisce di effettuareun rabbocco dell’olio motore già a 22-23.000 chi-lometri», così da evitare di trovarsi con la spia ac-cesa durante un lungo viaggio ed essere costretti afermarsi. «Un po’ di flessibilità in più e un rapidocheck-up prima del tagliando sarebbe davvero op-portuno. Peraltro, ritengo la nostra car policy, conl’attuale griglia delle auto a noleggio, per ampiez-za e varietà di scelta, assolutamente in linea con leesigenze legate al lavoro quotidiano e alle necessi-tà di viaggio». Una politica di gestione che ha an-che maggiormente responsabilizzato i driver, dopola scelta del full outsourcing: «Le contravvenzionisono nominative e vengono inviate da LeasePlanai conducenti, mentre le procedure in caso di sini-stro prevedono che il driver avvisi il noleggiatore escelga un riparatore tra i convenzionati, nel qua-dro di un iter semplice e diretto». �

Obiettivo time to market

In azienda dal 2006, con i suoi 42 anni FilippoFidone è tra i manager più giovani di Ratio-pharm Italia, per la quale svolge il ruolo di re-

sponsabile portfolio & business development. «Unruolo chiave» sottolinea «considerando che è miocompito occuparmi del portafoglio di prodotto eprocurare nuove molecole da commercializzare»,principi attivi il cui brevetto spesse volte è appenascaduto e che non compaiono nella pipeline dellafiliale italiana di Ratiopharm. «Bisogna muoversivelocemente, prima dei concorrenti, all’insegnadel migliore time to market. E rispondere semprealle esigenze del nostro marketing con prodotticapaci di fare la differenza», in un’arena competi-tiva difficile, quella dei farmaci generici, nellaquale l’azienda opera sul territorio con circa 130dipendenti e un listino composto da 73 principiattivi articolati in oltre 120 referenze. In preva-lenza orientate a indicazioni terapeutiche connes-se al sistema cardiovascolare e nervoso, al dolore,alle patologie infettive.Per i dirigenti la car policy aziendale prevede unagriglia composta da ben dieci modelli diversi:l’elenco di vetture a noleggio a lungo terminecomprende Bmw 320, Volvo V70 e S80, Passat Va-riant 2.0 Tdi Dpf Highline da 170 cv, Opel Insignia2.0 Cdti da 160 cv, Mercedes C220, Audi A4Avant, Alfa 159 Sportwagon 2.0 Jtd da 170 cv,nonché Toyota Avensis e Renault Laguna di ana-loga cilindrata. E tra gli accessori obbligati, condi-visi peraltro con quanto previsto per gli area ma-

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� Autovelox: niente multa se la data è sbagliataSe l’autovelox emette uno scontrino che attesta una violazione dei limiti di un au-tomobilista con l’indicazione sbagliata della data, ciò può essere indice di “mal-funzionamento” dello strumento, pertanto le multe emesse, anche in caso di con-testazione immediata dell’agente possono essere invalidate. Lo si evince dallasentenza n.13887 della Seconda Sezione Civile della Cassazione.Il caso riguarda un automobilista di Imperia che aveva contestato al giudice di pa-ce di Sanremo la multa per eccesso di velocità perché gli era stata fatta da unagente in base allo scontrino dell’autovelox che riportava però una data sbagliata.L’agente di polizia aveva provveduto a correggere la data nel verbale. L’automo-bilista aveva sostenuto che se la data era sbagliata era possibile che l’apparecchiofunzionasse male e quindi non avesse tarato bene la velocità della sua auto, masecondo il giudice bastava la presenza dell’agente ad attestare l’infrazione. Non èstata dello stesso parere la Suprema Corte che ha annullato la decisione con rin-vio ad altro giudice di pace. Secondo i Supremi giudici “Un apparecchio che rila-scia un documento relativo all’infrazione con data diversa da quella reale è certa-mente portatore di un’anomalia. A fronte di tale fatto non si può fare a meno dichiedersi se l’anomalia concernesse solo la data o il funzionamento in toto dellamacchina rivelatrice, atteso che, fermo il fatto della presenza dell’agente, questinon era certamente in grado di percepire sensorialmente la velocità tenuta dalveicolo in quel momento”.

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Guida sicura

stati correttamente mantenuti soprat-tutto per quanto riguarda l’unico con-tatto con il suolo che è il pneumatico».La rete autostradale coinvolta a livellonazionale è di oltre 1500 km di cui circa500 in Veneto. L’idea è quella di interes-sare cinque territori diversi per morfolo-gia e traffico per ottenere risultati signi-ficativi che, senza la pretesa di essererappresentativi del parco circolante ita-liano, daranno comunque una fotografiapiuttosto veritiera. È quindi l’occasioneper porre l’attenzione sulle aree di mag-giore criticità rispetto allo stato deglipneumatici per poi realizzare iniziativespecifiche di informazione e controllo.

� Tasso alcolemico sottocontrollo con il “Date”

Potrebbe sembrare un controsenso mala lotta all’abuso di bevande alcolichearriva anche da chi le produce e le di-stribuisce. È il caso di Diageo Italia, lea-der mondiale delle bevande alcolichepremium, che è da tempo impegnata incampagne per l’uso responsabile deglialcolici cercando di contrastare il feno-meno dell’abuso legato soprattutto allaguida dei veicoli. E proprio in tal sensoè stato realizzato il “Date” (Diageo Al-cohol Test Experience), una sempliceapplicazione gratuita disponibile per leprincipali piattaforme digitali che per-mette di calcolare facilmente il propriotasso alcolemico indicativo elaborando

� “Vacanze sicure 2010”:occhio alle gomme

È partita l’iniziativa “Vacanze Sicure2010” messa a punto dalla Polizia Stra-dale in collaborazione con Assogommae Federpneus volta a coinvolgere, conl’aiuto delle forze dell’ordine, le regioniVeneto, Trentino Alto Adige, Emilia Ro-magna, Toscana e Puglia. L’iniziativaconsiste in una rigorosa attività di con-trollo sullo stato delle gomme e di sen-sibilizzazione sull’importanza deglipneumatici per la sicurezza stradale. Ilpersonale di polizia impiegato nei con-trolli è stato interessato da una specifi-ca formazione curata da Assogommacon particolare riguardo alla marcaturadegli pneumatici e alla loro omologazio-ne in conformità con la normativa disettore. «Il parco circolante italiano, da-gli ultimi dati Aci» dice Fabio Bertolotti,direttore di Assogomma «è di circa 48milioni di veicoli con un’età media dicirca 7 anni per auto (36 milioni in cir-colazione), moto (6 milioni in circolazio-ne) e mezzi di peso inferiore ai 35 quin-tali. Quello che è motivo di maggiorepreoccupazione è anche l’età media dimezzi commerciali sopra le 3,5 tonnella-te (circa 4 milioni in circolazione) e van,caravan e trailer ( circa un milione in cir-colazione) che hanno un’età media su-periore ai 17 anni. Tutto questo puòrappresentare una situazione di pericolose questi mezzi, nel tempo, non sono

le tabelle alcolemiche stabilite dal mini-stero della Salute.Uno dei punti di forza del Date è legatoalla sua semplicità di utilizzo poiché puòessere facilmente scaricato su smar-tphone e sui cellulari di ultima genera-zione (iPhone compreso), consentendodi interagire ovunque e rapidamentecon le tabelle, ricevendo informazioni esuggerimenti, e mettersi così al riparoda possibili conseguenze legate agliabusi di bevande alcoliche.In pochi passaggi con l’inserimento didati come sesso e peso corporeo, tipolo-gia e quantità di unità alcoliche consu-mate, a stomaco vuoto o a stomaco pie-no, il sistema stima in tempo reale iltasso alcolemico indicativo, fornendo unresponso immediato e chiaramentecomprensibile se si è idonei alla guidaoppure se si deve evitare nella manierapiù assoluta di guidare qualsiasi veicolo.Infine, grazie alla tecnologia Gps pre-sente nei dispositivi mobili il Date con-sente di chiamare la più vicina stazionedei taxi.L’applicazione può essere scaricata gra-tuitamente dal sito www.divertitire-sponsabilmente.it e dal social networkFacebook su cui è stata creata un’appo-sita pagina.

� Un sms per la sicurezzaSegnatevelo: 346.1524944. È il numeroa cui, con un cellulare, chiunque può se-gnalare, buche, segnaletica stradale in-comprensibile oppure obsole, curve pe-ricolose, fondo sconnesse. La campagnad’informazione “Basta un attimo” èpromossa da AssoGiovani e Forum Na-zionale dei Giovani, con il patrocinio delMinistero della Gioventù. L’attimo èquello dell’invio di un sms per segnalareil pericolo. Da quando è partita si viag-gia a 30 sms al giorno. Cittadini che se-gnalano con la precisione di un geome-tra, disguido, località, dimensioni. Le se-gnalazioni appariranno sul sitowww.bastaunattimo.it. E nel frattempoi giovani dell’associazione si sono impe-gnati a chiamare comuni, regioni, pro-vince e tutti gli enti che hanno compe-tenza sui percorsi di cui hanno avuto lesegnalazioni.

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� Continua la discesa delle emissioni medie di CO2L’impegno degli ultimi anni delle case automobiliste per la lotta all’inquinamentoe il rispetto dell’ambiente, trova un continuo riscontro nei numeri. Le emissionimedie di CO2 in grammi al chilometro delle auto offerte oggi sul mercato italianohanno subito un consistente calo tra l’aprile 2009 e l’aprile 2010. L’indaginedell’Ufficio Studi LeasePlan traccia il quadro delle emissioni di anidride carbonicaper le diverse alimentazioni nell’ambito del progetto GreenPlan per la mobilità so-stenibile: rispetto alla situazione di 12 mesi fa, infatti, le vetture a benzina sonoscese da 198 a 188, per le diesel siamo passati da 164 a 157 e per il metano da142 a 137. Ma è per i modelli a Gpl che si è avuto il risultato migliore scendendoda 142 a 128, con una diminuzione pari al 10%. Il dato segnala ancora una voltala necessità di una nuova riflessione del legislatore sul tema degli incentivi per lealimentazioni ecologiche. I dati sulle emissioni medie di CO2 delle vetture offertein Italia sono stati calcolati attraverso un software appositamente creato da Lea-sePlan, azienda leader nel settore del noleggio a lungo termine e nella gestionedelle flotte aziendali, per misurare le emissioni di un parco auto.

Media delle emissioni di CO2 delle autovetture commercializzate in ItaliaAlimentazione Emissioni di Co2 (grammi per chilometro)

Aprile 2009 Aprile 2010

Metano 142,11 137,75

Gpl 141,53 128,12

Diesel 164,11 156,90

Benzina 197,99 187,89Fonte: Ufficio Studi LeasePlan Italia

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Numeri e statistiche

� Calano i furti dei veicoliIncubo dei proprietari e piaga socialeinespugnabile i furti dei veicoli non ri-sparmiano nessuna categoria. Seppurein calo, come dimostrano gli ultimi datidi settore recentemente diffusi e riferitial 2008, le sottrazioni fraudolente resta-no sempre un fenomeno ben radicato sututto il territorio nazionale. Dopo un’at-tenta analisi delle tabelle ministeriali edell’Associazione Sostenitori Amici Poli-zia Stradale, hanno però evidenziatol’insorgenza di una nuova tendenza. Seda un lato è vero che i furti sono in di-minuzione è altrettanto vero che le per-centuali dei veicoli ritrovati sono in pic-chiata libera: la percentuale dei ritrova-menti delle auto è passata dal 52% del2007 al 49% del 2008, mentre per imezzi pesanti (i dati dei ritrovamenti del2007 non sono disponibili), a fronte di3905 furti del 2008 sono avvenuti 2104ritrovamenti con una percentuale di re-cuperi pari al 54%. Incredibile a creder-si, vista la loro mole che non passa cer-to inosservata, i dati dei pullman che su152 furti vedono soltanto 32 intercetta-zioni che corrispondono appena al 21%di ritrovamenti. Motivo? Le chiavi elet-troniche, gli antifurti sempre più sofisti-cati e la diffusione sempre più capillaredegli antifurti in radiofrequenza.

� Sempre più auto usateIl mercato dell’auto usata lo scorso mar-zo ha registrato un aumento del+8,30% rispetto allo stesso mese del2009: i trasferimenti di proprietà, infatti,sono stati 414.347. Un risultato checonsente di chiudere il primo quadrime-stre del 2010 con un calo contenutonell’1,54% e dovuto in parte all’anda-mento ancora negativo dei primi duemesi dell’anno. Il marchio più vendutodell’usato in aprile è stato Fiat, che haregistrato una crescita dell’11,56%; alsecondo posto Volkswagen con una cre-scita rispetto al 2009 del 2,44% e al ter-zo posto Ford con un +2,44% di varia-zione rispetto all’anno scorso. Al di làdell’andamento per singole marche,l’aspetto più interessante che emergeda questi dati diffusi da CarNext, è chela fine degli incentivi alla rottamazione

dovrebbe fissarsi tra 1.850.000 e1.900.000 targhe.Il 2011 dovrebbe andare meglio, nelsenso che la domanda dovrebbe risalire,segnando –15% rispetto ai valori 2009,ma a differenza del 2010 non ci sarà unprimo trimestre gonfiato dagli incentivi.Così, si stima che saranno immatricolatetra 1.800.000 e 1.850.000 auto. Saràl’anno più duro, per costruttori e con-cessionari. Infatti è probabile che nel2012 il mercato torni ad avvicinarsi ai 2milioni, un livello ritenuto fisiologico intempi di economia normale e senza sti-moli governativi.

� Cresce la spesaper la manutenzione

Nonostante la crisi la spesa per la ma-nutenzione e le riparazioni dell’auto ècresciuta: nel 2009, infatti, la spesa me-dia di un’autovettura è stata di 778 eu-ro e quella complessiva degli italiani èstata di 28.415 milioni di euro con unincremento del 4,31% rispetto al 2008. Idati derivano da uno studio condottodall’Osservatorio Autopromotec, strut-tura di ricerca di Autopromotec, la piùspecializzata rassegna delle attrezzatureatumobilistiche la cui prossima edizionesi svolgerà a Bologna nel maggio 2011.

potrebbe determinare una ripresa delmercato delle auto usate che dovrebbeinteressare sia le quantità vendute chele quotazioni. «Il mercato dell’usato»dice Franco Ottolini, direttore di Car-Next «offre oggi eccellenti possibilitàsia perché con gli incentivi alla rottama-zione il parco circolante è molto ringio-vanito sia perché vi sono soluzioni chemettono l’acquirente di auto usate al ri-paro da spiacevoli sorprese».

� Immatricolazioni in caloA dicembre 2010 il mercato auto toc-cherà quota 1.874.000 immatricolazioni(-13% rispetto al 2009) e solo dal 2012si riavvicinerà ai livelli pre-crisi. La stimaemerge da un’analisi del Centro StudiFleet&Mobility. Nell’anno in corso, inassenza di incentivi quindi, la domandadi auto nuove si attesterà intorno al75% di quella registrata nel 2009 (annodi crisi ma con fortissimi incentivi) e nel2008 (anno senza crisi e senza incenti-vi). Poiché a gennaio, febbraio e marzoerano ancora attivi gli incentivi che han-no prodotto 666.000 immatricolazioni,la flessione del 25% si manifesterà solonel periodo aprile-dicembre, che dunquedovrebbe generare circa 1.200.000 im-matricolazioni, per un totale 2010 che

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L’analisi di MissionFleet

LA GAMMASono le versioni disponibili al momento di andare in stampa: il giu-dizio si riferisce all’estensione più o meno ampia di versioni e alle-stimenti presenti nel listino e quanto si adattano alle esigenze d’ac-quisto dell’utente. Quando il giudizio è poco generoso, esprime unavalutazione negativa raccolta direttamente dagli utenti.

LA PREFERITAÈ la versione che ci sentiamo di consigliare, ovvero quella che rap-presenta il migliore mix tra prezzo, dotazione e prestazioni. La vo-tazione indica un giudizio di quanto sia riuscito in senso assoluto ilcomplessivo dell’offerta, tenendo anche conto delle campagne pro-mozionali in vigore o le offerte finanziarie proposte dal Costruttore,che hanno un impatto importante sulla decisione d’acquisto e sul-l’investimento necessario.

I COSTI DI GESTIONEUn’altra voce molto importante nell’economia complessiva di un’automobile ècostituita dai costi di gestione, specie per chi utilizza la vettura per lavoro e dun-que percorre decine di migliaia di chilometri all’anno: ricambi poco costosi, vet-ture facili da riparare, tagliandi poco frequenti, bassi consumi di carburante, affi-dabilità e robustezza, sono tutte voci di grande impatto su questa voce della pa-gella di MissionFleet.

I SERVIZI FINANZIARIQuando si compra un’automobile oggi si guarda con estrema attenzione ai servi-zi che rendono accessibile la vettura: ci sono formule appositamente studiate perle aziende? La Casa costruttrice ha una struttura dedicata ai clienti professionali,con iniziative di marketing e commerciali a loro dedicate? Sono previsti finanzia-menti a tassi agevolati? Formule di leasing convenienti? Questi sono i criteri dianalisi e giudizio per questa voce.

IL NOLEGGIOSe la voce precedente interessa particolarmente le aziende che intendono avereuna flotta di proprietà, questa riguarda soprattutto le imprese che terziarizzanol’acquisizione e la gestione della flotta. Il giudizio si esprime sulla convenienzadelle proposte di noleggio, soprattutto a lungo termine, che sono state previstedalle captive della Casa o dai gestori professionali di flotta.

I PREGI E I DIFETTINon esiste un’auto che ha solo difetti, così come nemmeno una con solo pregi:ogni quattro ruote ha i suoi pro e i suoi contro. Con questa voce esprimiamoun’anticipazione del giudizio finale: il voto è tanto più alto quanto i difetti sonominimi e magari si fanno perdonare grazie a una robusta mole di pregi.

L’IMMAGINEUn’auto di flotta serve soprattutto per lavoro, per viaggi d’affari rapidi ed econo-mici. Ma per chi passa tante ore al volante un’auto non è solo essenza, ma ancheapparenza. Piace a tutti suscitare un’espressione d’invidia da parte degli altriquando si è al volante della propria vettura. E questo vale sia per le più celebrateammiraglie, sia per le umili utilitarie. L’immagine può, a seconda del segmento dimercato, esprimere un concetto di opulenza, status sociale, attenzione alle ten-denze e tanto altro ancora: su questi concetti si basa la votazione di MissionFleet.

IL VOTO COMPLESSIVOQui siamo nel campo dell’aritmetica pura: il numero di votazione finale è la me-dia matematica costituita dalla somma dei singoli voti, divisa per 10. Quindi l’au-to migliore del mondo (commisurata ovviamente al cliente di flotta) può aspirareal “10” (ma vi anticipiamo subito che non esiste, né mai esisterà), mentre lapeggiore può meritare uno sconsolante “0” (ma anche in questo caso siamo nel-la teoria virtuale).

IN ARRIVOQuale sarà l’evoluzione di un determinato modello nei prossimi me-si? Quali versioni si aggiungeranno a quelle ora disponibili? Si trat-ta quindi di una sorta di “esame di riparazione” alla prima vocepresa in esame, quella dedicata alla “gamma”. Il voto espresso siriferisce perciò al giudizio che MissionFleet esprime sull’evoluzionefutura del prodotto.

I TEMPI DI CONSEGNAIn questo caso esprimiamo una votazione decisamente empirica e,detto per inciso, piuttosto difficile da assegnare, in certi casi. Per-ché quando intercorre un accettabile lasso di tempo tra l’ordine e laconsegna, per un’automobile potrebbe essere un giusto contributoall’appetibilità della stessa. Spieghiamoci meglio: se di un certomodello i saloni delle concessionarie sono pieni, si è poco invogliatiall’acquisto; mentre se un’auto diventa l’oggetto del desiderio è an-che perché tutti la vogliono e lei si fa attendere. Del resto: oserestecriticare apertamente una splendida donna che porta ritardo a unappuntamento?

IL VALORE RESIDUOSe nei tempi di consegna MissionFleet esprime un giudizio empiricoe un po’ soggettivo, qui siamo decisamente nel campo della sferadi cristallo. Come si fa a prevedere quanto varrà in futuro un’auto-mobile appena immessa sul mercato? Eppure ci sono strumenti pre-visivi del valore residuo adottati dai professionisti (noleggiatori e ri-viste specializzate). Quindi anche noi ci basiamo su metodi scientifi-ci... e anche su un pizzico di fiuto. Sensazioni, commenti degli ad-detti ai lavori, pareri delle reti di vendita, eccetera: tutto quantocontribuisce a rendere un’idea abbastanza precisa di come si com-porterà dal punto di vista economico un’auto nei prossimi anni.

L’analisi di MissionFleet sulle vetture che sono entrate da poco in listinoo che stanno per esordire sul mercato. A cura di Luciano Dossena

Auto di flotta ai raggi X

La redazione pone sotto la lente d’ingrandimento tutte le nuove e più diffuse vetture che si affacciano sul mercatodelle flotte aziendali. Non si tratta della classica (e scontata) prova su strada, che spesso si limita a una presa dicontatto di qualche km, ma di un’analisi tecnica ed economica volta a stabilire la convenienza delle vetture dal pun-to di vista dell’utente di flotta. Ecco quindi che le voci che compongono la pagella, i cui voti sono espressi nellaclassica forbice da 0 a 10, dove il 6 è la sufficienza risicata e il 10 il risultato ottimale, sono la sintesi degli aspettiche più interessano maggiormente chi utilizza l’auto prevalentemente per lavoro.

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L’analisi di MissionFleet

LA GAMMA: 8Disponibile dalla fine dello scorso inverno, la nuova Serie5 è sin dal lancio dotata di più versioni a benzina e a ga-solio. Le sigle possono ingenerare confusione: la 523i èuna 3 litri da 204 CV, la 528i ha un motore simile ma da258 CV, la 535i adotta un biturbo, sempre di 3 litri, abenzina da 306 CV, la 550i impiega un possente V8 da408 CV. Tra le diesel: la 520d è una 4 cilindri di 2 litri(184 CV); la 525d è una 3 litri da 204 CV e la 530d è una3 litri da 245 CV. Quattro gli allestimenti: base, Eletta,Business e Futura.

Ritorna in auge la berlina executive per defini-zione. La prestigiosa auto di Monaco si è rinno-vata completamente, adottando una linea piùpulita rispetto a quella precedente. Alzando ul-teriormente l’asticella della qualità e delle dotidinamiche. Come sempre nelle BMW, massimaattenzione al rispetto per l’ambiente. Prezzi da43.740 euro.

BMWSerie 5Ritornoal classico

LA PREFERITA: 9Ci permettiamo uno strappo alla regola: anziché la clas-sica 525d, oppure la 530d, dotate di motore a sei cilindridi potenza differente, ci permettiamo di suggerire unascelta in linea con l’imperante downsizing. La 520d nonè affatto sottomotorizzata: con i suoi 184 Cv fila che èun piacere. Ma soprattutto percorre in media oltre 20km/litro e ha emissioni da utilitaria (129 g/km di CO2).Peccato non possa disporre del cambio automatico a ot-to rapporti, che è la vera “chicca” tecnologica della nuo-va Serie 5. In allestimento Business, la 520d costa circa45.000 euro.

IN ARRIVO: 10La gamma andrà completandosi nei prossimi mesi conl’arrivo della 535d (diesel biturbo da 300 CV), con le ver-sioni xDrive a trazione integrale, con la Touring (cioè lastation wagon) e con la M5 (la supersportiva). Nel 2011,o forse nel 2012, la versione ibrida, con la stessa tecno-logia adottata per X5 e X6.

I TEMPI DI CONSEGNA: 9Sono finiti i tempi in cui, per avere una BMW, occorrevarassegnarsi ad attese bibliche. Oggi, con la giusta pro-grammazione, possono bastare 60-90 giorni di attesa.Ottimale per una vettura di grande prestigio.

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IL NOLEGGIO: 9Tutte le società che operano nel lungonoleggio hannoprevisto la proposizione della nuova Serie 5. Chiaramen-te alcune delle proposte più interessanti arrivano dallacaptive della Casa di Monaco: Alphabet, che opera instretto contatto con la rete dei concessionari ufficiali e diquesti si avvale per il programma di manutenzione. Unaproposta standard di noleggio per 90.000 km in tre annisi aggira attorno ai 1100 euro + Iva.

I PREGI E I DIFETTI: 9La Serie 5 è un’automobile pressoché perfetta: allesti-menti di qualità, prestazioni di vertice, ampia gamma di-sponibile, consumi ridotti ed efficienza dinamica da pri-mato. Come tutte le BMW, inoltre, aggiunge una piace-volezza di guida che non ha confronti. Tra i difetti, ma sitratta di inezie, un’abitabilità leggermente inferiore ri-spetto alle concorrenti che puntano maggiormente suglispazi interni. Sebbene con questa serie, cresciuta nelledimensioni (ormai vicinissime a quelle della Serie 7: sol-tanto 17 cm in meno di lunghezza: 490 cm contro 507),il problema abbia trovato una soluzione pressoché defi-nitiva.

L’IMMAGINE: 8Chi sceglie una “vice-ammiraglia” come questa preten-de un’immagine riflessa di alto livello. E con la Serie 5 laottiene senza dubbio. BMW ha una tradizione pluride-cennale in questo segmento di mercato, sempre ai verti-ci. Il problema della Serie 5 (come per le avversarie dipari prestigio) consiste nel minore apprezzamento attua-le per questa categoria di vetture, le berline di alta clas-se. Che oggi sentono molto la concorrenza di modelli al-ternativi prodotti dalla Casa stessa. Che, tanto per citarei nomi, sono: la Serie 5 GT e le Suv X5 e X6.

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L’analisi di MissionFleet

IL VALORE RESIDUO: 8Quello delle grandi berline è un segmento difficile per ilmercato. Sottoposto a forti pressioni commerciali nellavendita del nuovo e fortemente penalizzato nell’usatodagli alti chilometraggi e da una richiesta sempre più af-fievolita. La Serie 5 di BMW, però, si è sempre mantenu-ta ai vertici del segmento. Così dovrebbe essere ancheper il nuovo modello, facilitato anche da una linea piùpulita e classica, in grado di reggere meglio il passaredel tempo.

I COSTI DI GESTIONE: 7Le BMW non si sono mai distinte per economicità nei co-sti di manutenzione, anche se i proprietari hanno semprepotuto fare leva sull’affidabilità. Puntando su una versio-ne poco assetata di carburante, si possono contenere icosti d’esercizio a livelli da primato.

LE FORMULE FINANZIARIE: 8BMW Financial Services offre una gamma completa diprodotti finanziari captive, che vanno dal classico leasingal light lease. Con l’aggiunta di servizi di manutenzioneche possono essere inseriti nel programma finanziario. Iprodotti finanziari di BMW operano con tassi di mercato,ma ogni tanto vi sono offerte promozionali che rendonola convenienza ancora più elevata.

IL VOTO COMPLESSIVO (MEDIA): 8,5

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L’analisi di MissionFleet

con il cambio automatico Proactive. Tre gli allestimenti:Confort, Dynamique e Luxe. Numerosi i pacchetti di ac-cessori, offerti a prezzi contenuti.

LA PREFERITA: 8La versione più equilibrata per le flotte aziendali è la 1.5dCi 110 CV Dynamique, proposta a un prezzo chiavi inmano di 21.600 euro. Caratterizzata da consumi ridottis-simi (in media 20,6 km/litro), basse emissioni (126 g/kmdi CO2) e una dotazione di accessori di serie completa,che comprende persino il cruise control. Tutta la gammadelle Mégane è omologata Euro 5.

IN ARRIVO: 8La gamma dei motori a benzina verrà probabilmente in-crementata con qualche versione meno spinta. Probabi-le, se il mercato darà segni di ripresa, l’arrivo di una ver-sione alimentata a gpl. Tra le diesel, invece, non sonopreviste novità. Su questo segmento classico di mercato(quello delle station wagon di dimensioni compatte), Re-nault punta con decisione sul diesel. Lasciando ad altregamme l’opportunità del full electric, settore in cui la Ca-sa francese è in pole position.

I TEMPI DI CONSEGNA: 10La programmazione delle catene di montaggio e del cir-cuito distributivo della Renault è eccellente. Facile trova-re la disponibilità di versioni e colori che assecondano la

LA GAMMA: 8Un unico motore a benzina, moderno e prestante: il1400 TCE da 131 CV. Perfetto esempio di downsizingmotoristico, che unisce prestazioni eccellenti a bassi con-sumi (15,4 km/litro di media). Tre invece i diesel, a sotto-lineare la vocazione da “grand routiere” della MéganeSportour: 1.5 dCi da 90 e 110 CV, 1.9 dCi da 131 CV e2.0 dCi da 150 CV, quest’ultimo soltanto in abbinamento

RenaultMégane SportourTrasversalein tutto

Oggi gli automobilisti sono alla costante ricercadi prodotti alternativi, a cavallo tra i segmentipiù classici o innovativi. In realtà una delle autopiù “crossover”, cioè trasversali, è questa re-cente Sportour dell’immensa gamma Mégane.Che è un po’ station wagon, ma anche sportiva.Adatta alle famiglie, ma ideale per single chepuntano sull’immagine. Insomma: la Sportour èper tutti. Ed è facilmente accessibile, perché hauna gamma con prezzi competitivi, che diventa-no irresistibili grazie alle campagne promozio-nali e a una politica commerciale molto aggres-siva sulle flotte aziendali.

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L’analisi di MissionFleet

IL VOTO COMPLESSIVO (MEDIA): 8,5

richiesta del cliente. La rete di vendita della Casa france-se è capillare e presso la rete ci sono molti venditori spe-cializzati per trattare con i clienti di flotte aziendali.

IL VALORE RESIDUO: 8Fino a qualche tempo fa, le Renault di classe media nonsi distinguevano per valori residui particolarmente eleva-ti. Con la nuova gamma Mégane, invece, occorre segna-lare un netto miglioramento. Motivi dell’innalzamentodei valori residui sono: la qualità del prodotto nettamen-te migliorata, le motorizzazioni particolarmente riuscite,l’estetica riuscita e una giusta strategia commerciale adifesa delle quotazioni effettuata dalla Direzione com-merciale della Casa.

I COSTI DI GESTIONE: 9Le Renault costano poco all’acquisto e altrettanto nellagestione. La politica commerciale sui ricambi è eccellen-te, la rete di assistenza applica tariffe trasparenti e com-petitive. I nuovi prodotti necessitano di una manutenzio-ne assai rarefatta. Questa Sportour, inoltre, aggiungeconsumi decisamente interessanti.

LE FORMULE FINANZIARIE: 9La finanziaria di Renault Italia è sempre stata ai verticinell’ideazione di campagne promozionali e di una vastagamma di proposte ai clienti azienda. C’è una sezionespecifica per le PMI e per i liberi professionisti, ma anchele grandi imprese possono trovare prodotti finanziarispecifici. Da notare l’abbinamento a prodotti di manu-tenzione periodica a tariffe agevolate e tariffe assicurati-ve sul furto & incendio e sulle garanzie accessorie parti-colarmente convenienti.

IL NOLEGGIO: 9Sul sito di e-commerce Car Planning è in vigore un’offer-ta per la Mégane Sportour 1.5 dCi a 580 euro/mese perun noleggio di 3 anni e 90.000 km. Il prodotto di NLTcaptive viene distribuito nelle concessionarie Renault sul-la base di una piattaforma operativa di ALD Automotive.Ma tutti i principali noleggiatori hanno accordi di distri-

buzione delle vetture Renault attraverso i propri circuiticommerciali.

I PREGI E I DIFETTI: 8Linea moderna, motori di recente generazione, qualitàcostruttiva migliorata, costi competitivi. Questi i vantag-gi della Mégane Sportour. Senza trascurare una delle pe-culiarità fondamentali per una station wagon di dimen-sioni compatte: la capacità di carico eccellente, grazie al-la dimensione generosa del bagagliaio, che sfrutta ap-pieno i 26 cm di lunghezza in più rispetto alla Méganeberlina, rispetto alla quale anche il passo è cresciuto (di6 cm). Tra i difetti, un’immagine molto generalista delmarchio, che però è controbilanciato dall’iperattività diRenault su tutti i fronti, dall’elettrico allo sport.

L’IMMAGINE: 8Un’auto di classe media, ma mai banale. Questa è laSportour, che ha un’immagine apprezzabile come tuttala gamma Mègane e Scénic. Un’auto destinata a chi ma-cina tanta strada, che utilizza la vettura non soltanto perlavoro, ma anche per le necessità della famiglia. Chebrilla per le prestazioni e per i costi di esercizio ridottiall’osso.

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Novitauto

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Prime impressioni

nulla, le vere novità sono all’interno e nella gamma degliallestimenti modificata. I tessuti e i rivestimenti sono netta-mente migliori, così come la qualità delle finiture comples-sive. Due gli allestimenti base: Progression e Distinctive, cuisi aggiungono quattro pacchetti di accessori: Comfort eSport (per Progression), Comfort Plus e TI (per Distinctive).Motorizzazioni inalterate, in linea con la normativa Euro 5.Prezzi identici ai modelli precedenti, ma con contenuti su-periori.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• Ha raggiunto la massima evoluzione• Rimane la berlina media italiana più apprezzata• Qualità costruttiva migliorata

stinzione. Per chi vuole ancora di più, questa serie specialeHardBlack coniuga la raffinatezza con un pizzico di sportivi-tà. Caratteristica è la verniciatura nera opaca sulla carroz-zeria e la dotazione di accessori completa, che comprendeanche i cerchi sportivi da 18 pollici. Disponibili solamente ledue motorizzazioni di punta 1.8 DI TurboJet a benzina (200CV) e 1.9 MultiJet Twinturbo diesel (190 CV). Prezzo perentrambe: 31.300 euro.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• È la più sportiva delle Delta• Uno dei primi esempi di verniciatura opaca• Ha una dotazione di accessori molto completa in relazio-ne al prezzo

mento delle prestazioni complessive. Il motore diesel di 2,2litri è ora disponibile in tre potenze: 129, 163 e 180 CV.Tutti i motori diesel sono ora Euro 5. Minimi gli interventiall’estetica. La Mazda 6 si pone come alternativa interes-sante alle medie “premium”. Ben cinque gli allestimenti di-sponibili: base, Experience, Executive, Luxury e Sport. Invendita da subito.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• Ottimo compromesso prezzo-qualità• Nuovi motori Euro 5• Interessanti proposte nel noleggio a lungo termine

Una vettura ideale per le flotte aziendali, che infatti le han-no decretato un buon successo. Il piccolo facelift ha portatoa un innalzamento della qualità costruttiva e a un migliora-

Alfa Romeo 159 Model Year 2011: più contenuti

Mazda 6 Facelift 2010: ritocchi minimi, massima ecologia

Lancia Delta HardBlack: per chi vuole distinguersi

In queste pagine troverete una breve analisi delle principali novità che in questo periodo si affaccianosul mercato dell’auto. Non si tratta, ovviamente, di una valutazione approfondita: per un esame più par-ticolareggiato vi rimandiamo alla rubrica “Auto di flotta ai raggi X”. Può invece costituire uno spuntoper prendere in considerazione un nuovo modello da inserire prossimamente nella car policy della vostraazienda, una sorta di appunto che vi ricorderà di andare a guardare più da vicino una nuova vettura.

La 159 raggiunge la piena maturità con questo Model Yeargià targato prossimo anno. Fuori non cambia praticamente

Lancia rappresenta una sorta di mondo a parte. La Delta,così diversa dalle concorrenti, offre ulteriori elementi di di-

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Novitauto

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Subaru Legacy: per chi la vuole berlina

Seat Ibiza ST: carico al massimo

La Casa delle Pleiadi ha conosciuto il maggiore successo inItalia grazie alle sue station wagon a trazione integrale.Ora della “media” Legacy viene commercializzata anche laversione berlina. Il che non dispiacerà ad alcuni utenti diflotta, che non necessitano di una vettura con portellone(sono pochi, ma ci sono). Due i motori, entrambi di due litridi cilindrata e con identica potenza: a benzina o diesel da150 CV. Ambedue con il consueto schema boxer (a cilindricontrapposti). Favolosa (e sicura) la trazione integrale.Prezzi da 26.400 a 34.500 euro.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• Ha una linea moderna e distintiva• La trazione integrale è la sua carta vincente• La motorizzazione diesel consuma poco

Porsche Panamera V6: ammiraglia democraticaEvidentemente la parentela sempre più stretta col marchioVolkswagen, cioè traducendo letteralmente, “l’auto del po-polo”, influenza anche la Casa di Stoccarda. Scherzi a par-te, questa versione d’attacco della berlina sportiva Paname-ra è interessante, perché coniuga prestazioni comunqueelevate a un prezzo più basso. Dotata di trazione singola al-le ruote posteriori, la Panamera “base” ha un motore V6 di3,6 litri, che sfodera la bellezza di 300 CV. Il prezzo di listi-no parte da 79.000 euro. Chi vuole può ottenere la versionea trazione integrale (circa 8000 euro in più).

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• È meno esagerata, ma ha prestazioni eccellenti• Rappresenta un punto d’arrivo per il top management• A suo modo è piuttosto ecologica

Sul nostro mercato le piccole station wagon non sono mol-to apprezzate, ma per questa Ibiza Sport Tourer molti fa-ranno un’eccezione. I 18 cm in più nella coda rispetto allaversione berlina sono stati inseriti in modo egregio. Ampiala gamma dei motori tra cui si segnalano i diesel di nuovagenerazione: 1.2 TDI da 75 CV e 1.6 TDI da 90 e 105 CV.Prezzi, pressoché allineati a quelli delle berline 5 porte, da12.600 a 17.600 euro.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• Linea piacevolmente sportiva per una piccola SW• Capacità di carico ottima•Motori molto “puliti” e dai consumi bassi

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Novitauto

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Alzi la mano chi ha scelto la Toyota Prius per la linea. Pro-babilmente in pochissimi. Ora la tecnologia Hybrid è statatraslata su una carrozzeria compatta a due volumi netta-mente più convenzionale, quella della Auris. Che permette,tra l’altro, di risparmiare qualche migliaio di euro sul prezzodi listino. Il costo d’attacco, infatti, sarà attorno ai 22.000euro, contro i 26.000 abbondanti della sorella maggiore.Eccezionale il rendimento del motore elettrico in abbina-mento a quello a benzina: garantisce costi di gestione similia quelli della Yaris.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• Linea più convenzionale rispetto alla Prius• Prezzo d’attacco nettamente più basso• Finiture molto curate

Toyota Auris HSD: sotto sotto c’è la Prius

Volkswagen Nuova Touran: look da Golf

Volkswagen Phaeton restyling: cambia appena, ma classe inalterataNon possiamo affermare che l’ammiragliona di Wolfsburgsia stata un grande successo. Ma chi ha avuto la fortuna disalirci a bordo almeno una volta, sicuramente un pensierinose puntare su di lei piuttosto che la solita Audi, BMW oMercedes sicuramente l’ha fatto. Ora il rinnovamento a unalinea che risale ormai a 8 anni fa si era reso necessario peraffrontare i 2 o 3 anni che distano dal modello totalmentenuovo. Motori di livello assoluto: 3.6 V6 da 280 CV, 4.2 V8da 335 CV, 6.0 W12 da 450 CV e 3.0 TDI da 240 CV. Conse-gne da settembre.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• Ammiraglia alternativa per definizione• Qualitativamente non ha complessi di inferiorità• Il lifting l’ha resa più attuale

Non si tratta di un modello totalmente rinnovato, bensì diun sapiente lifting che fa assomigliare la monovolume me-dia della Volkswagen alla Golf VI serie, soprattutto nelfrontale. Da cui eredita buona parte della meccanica. Quali-tà costruttiva migliorata ulteriormente, mentre rimangono isette posti comodi, che trasformano la Touran in una dellepiù abitabili monovolume del segmento. I prezzi sarannomolto simili a quelli della gamma attuale, quindi con unapartenza attorno ai 21-22.000 euro. Prime consegne dopol’estate.

Tre motivi per andarla a vedere da vicino:• Restyling molto riuscito• Gamma motori ecologica e completa• Valore residuo previsto elevato

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