Miro Klose

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perfezione in una partita che fa del folklore, passione e popolarità i suoi punti nevralgici. Il piatto-ne vincente al 93’ alla sinistra di Stekelenburg, la scivolata sotto la Nord e l’”ok” mostrato alle teleca-mere lo hanno consacrato anche agli occhi del tifoso più dubbioso e qualunquista, tanto che da Miro è stato ribattezzato ‘Mito’.

“CE L’ABBIAMO SOLO NOI…”Arrivato in sordina dal Bayern di Monaco, Klose è stato, in un primo momento, offuscato e oscurato dalla personalità e dall’eccentri-

93’ MINUTOA Roma il derby si vive tutto l’anno. Vincerlo o perderlo condi-ziona in modo positivo o negativo l’andamento di una stagione intera, sia per le squadre che per i tifosi. Quello che si è giocata lo scorso 16 ottobre non era una stracittadina qualsiasi. La Lazio, sconfitta le ultime cinque volte, era chiamata a fare risultato e, proprio quando la partita sembrava destinata al pareggio, Klose ha ribaltato le sorti dell’incontro. Tedesco impas-sibile e composto nella vita di tutti i giorni, Miroslav si è calato alla

klose-gol!

“Ce l’abbiamo solo noi...

Alla scoperta di Miroslav klose, l’attaccante tedesco che a suon di gol e prestazioni esaltanti ha stregato il popolo biancoceleste. Dalle esultanze agli scarpini, dalla musica alle pubblicità, dai record ai premi, passando per la musica f ino ad arrivare ai segreti per mantenersi in forma: analizziamo con la lente d’ingrandimento il “Panzer” teutonico.

IL PERSONAGGIO di Valerio Alessandro Cassetta

lazialità Gennaio 2012 | 3534 | Gennaio 2012 lazialità

IL PERSONAGGIO

Miro

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IL PERSONAGGIO

non perde: ogni volta che è andato in gol, la formazione capitolina ha ottenuto solo vittorie o pareggi. Fulcro del gioco della squadra di mister Reja, Miro ha stupito per forza ed semplicità. Formidabile nel gioco aereo e

imprendibile nello scatto, l’attac-cante è in grado di coniugare un fisico imponente ad una tecnica sopraffina. Non solo gioca di sponda e fa salire la squadra, ma talvolta si esibisce in spettacolari serpentine palla al piede, cimentandosi anche in fase di non possesso. Oltre a tutto ciò, quello che vera-mente impressiona del bomber è la capacità di sapersi gestire: nono-stante l’età, ha la prontezza di saper affondare il colpo, essendo al posto giusto e al momento giusto. L’arrivo di un campione del suo calibro alla corte di Reja, ha fatto crescere l’autostima all’interno del gruppo, sempre più consape-vole dei propri mezzi, diminuen-do la ‘provincialità’ della Lazio. Considerando il suo palmares e i gloriosi trascorsi calcistici, in molti paventavano l’arrivo di un giocatore spocchioso e sopra le linee, insomma una ‘prima donna’. Ma Klose non

è quello stereotipo di calciatore, avvezzo alla mondanità e all’appa-rire, facend del lavoro e dell’essere le sue virtù. Con un passato da carpentiere, non desta stupore che, termina-ti gli allenamenti, il fuoriclasse tedesco aiuti i magazzinieri di Formello a riporre i palloni nelle apposite sacche, nonostante venga invitato a desistere. Leader in campo e fuori, campione nel gioco e negli atteggiamenti, il ‘Panzer’ si è imposto con veemenza nel panorama calcistico italiano ed internazionale.

UOMO DI “GHIACCIO”Alla prima crisi di gol, Miro non ha avuto dubbi e si è affidato allo psicologo tedesco Hans-Dieter. La sua paura era quella di accon-

tentarsi e, fortunatamen-te, non è stato così.

Oltre ad essersi allenato minuzio-

samente durante la preparazione estiva,

cità di un altro nuovo acquisto, Djibril Cisse. Il francese, infatti, è stato accolto subito come un re dai tifosi laziali, mentre l’avvento di Miro era sì caldeggiato dalla piazza, ma lambito da pennellate di scetticismo. I 33 anni sulle spalle ed un solo gol all’attivo nell’ultimo campionato teutonico, facevano presagire all’avvento del solito giocatore, ormai sulla via del tramonto, in cerca di una vetrina prestigiosa, magari per giocare i prossimi europei. Invece, Klose, a dispetto dei pronostici negativi, ha sorpreso tutti e ha risposto a modo suo: a suon di gol e presta-zioni formidabili. Pertanto, si può affermare che si siano invertiti i ruoli tra lui e Djibril. Oltre alle reti con cui ha spinto la Lazio verso i vertici della classica, l’attaccante è apprezzato dai tifosi per l’umiltà, lo spirito di abnega-zione e l’impegno che mette in campo. Per questi motivi la Curva Nord ogni domenica gli dedica il coro: “Ce l’abbiamo solo noi Miro Klose, ce l’abbiamo solo noi Miro Klose gol! Miro Klose gol!”.

Disporre di un campione che, oltre alla tecnica e alla vena realizzativa, fa della modestia una delle sue doti migliori è sicuramente motivo di vanto per il popolo laziale.

SECONDA GIOVINEZZAChiuso da Muller e Gomez in quel di Monaco, Klose chiedeva solo un posto da titolare e la possibilità di giocarsi le sue carte. La Lazio, impegnata in tre compe-tizioni, lo ha accontentato e, alme-no per ora, sembra aver azzeccato la mossa. Nel complesso Miroslav ha realizzato più di 1/3 dei gol fatti dalla squadra biancoceleste. In Italia, quando Klose segna la Lazio

Miroslav alla Lazio sta vivendo una seconda

giovinezza

IL PERSONAGGIO

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HoBBY: PesCA, lIBRI e MUsICA

sCARPINI sPeCIAlIe TAToo

Tra le passioni dell’attac-cante biancoceleste, vi

è sicuramente quella per la pesca e la musica. La prima, sport di attesa e concen-trazione, è fonte di adrena-lina nel silenzio. Nel tempo libero, invece, si dedica alla seconda: adora il rap, l’hip hop e ai tempi del Bayern si è lasciato immortalare nel video “Hope” della rock band Room77 insieme a Lahm e Gomez. Quando è in ritiro gioca a scala 40, ma non rinuncia alla lettura di un buon libro. Il suo preferito è Tour of Life di Lance Armstrong.

Sposato con Sylvia, Miro ha due gemelli: Luan e Noah.

La famiglia è sacra per l’attac-cante tedesco. Testimonianza di questo attaccamento viscerale agli affetti familiari sono i suoi scarpini e il tatoo. Sulle scarpette targate Nike sono riportati i nomi dei f igli, quasi fosse una sorta di por-tafortuna. Questa usanza va avanti dal 2007: il modello delle calzatura cambia, ma non le scritte laterali. Pensate che i nomi dei bimbi, intrec-ciati da motivi f loreali, sono tatuati sul suo polpaccio destro.

sopra: Uno striscione

dedicato a Miroslav klose, il mattatore

del derby

Nel 2007 l’attaccante tedesco è stato testimonial di una campagna volta a sensibiliz-zare la popolazione tedesca sull’importanza del latte. Klose è stato quindi immortalato mentre in mano tiene un bic-chiere di latte. Nell’istantanea, appare vicino a lui la scritta: “Il latte è la mia forza!”. Secondo indiscrezioni, Klose sarebbe un amante del frappè.

TRA “CAlCIo” e FRAPPÈ

In basso a sinistra: klose esulta

dopo un gol segnato

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IL PERSONAGGIO IL PERSONAGGIO

ESULTANZE: DALLE CAPRIOLE AGLI APPLAUSI Nel 2000, quando Klose giocava in Bundesliga, eravamo abituati a vederlo esultare con la caprio-la. Un modo di festeggiare che non nasce per caso. Ginnasta in età giovanile, cominciò a festeg-giare le reti con il salto mortale dopo una scommessa con un suo amico, Michael Awe, abile in questo tipo di esibizioni. Se Miro avesse raggiunto il calcio professionistico, avrebbe dovuto festeggiare i gol proprio come faceva Awe, cioè con un’acroba-zia. Detto e fatto. Purtroppo, adesso non effettua più questo gesto con regolarità per evitare infortu-ni. Accantonata la capriola, Klose, dopo aver segnato una rete, è solito correre verso la bandierina del calcio d’ango-lo e lasciarsi andare ad una

l’attaccante ha deciso di portarsi il “lavoro” a casa, all’Olgiata, dove segue particolari e specifici iter per migliorare il suo rendimento. All’Olimpico, dopo ogni match casalingo e a Formello dopo gli allenamenti o prima delle partite, Miro si fa riempire la vasca di cubetti di ghiaccio e si immerge incurante della temperatura sotto zero: si iberna per dieci minuti, metodo che aiuta a restringere i vasi sanguigni e ridurre infiamma-zioni e traumi. A detta dello stesso giocatore il segreto delle sue prestazioni risie-de nel seguire poche regole nel trend quotidiano: condurre una vita tranquilla, mangiare sano e dormire molto.

scivolata in ginocchio. Un gesto che sembra farlo planare sull’erba. Rialzatosi, mostra alla curva il segno “ok” con la mano. Nella partita contro il Cagliari, però, Klose ha cambiato ancora una volta il suo modo di festeggia-re. Dopo aver siglato la rete del momentaneo 2 a 0, si è concesso un timido applauso verso il com-pagno di squadra autore dell’assist. Sintomo di mentalità vincente? Certamente.

RECORD Le eroiche gesta dell’attaccante polacco naturalizzato tedesco hanno raggiunto anche il ct teu-tonico Joachim Loew, che non ha esitato a riconfermalo nella rosa della nazionale. Capocannoniere con 8 gol del Girone A di qualificazione a Euro 2012, largamente vinto dalla nazio-nale tedesca a punteggio pieno, Klose, oltre a mantenere il posto per le prossime competizioni, ha un altro obiettivo: battere un pre-stigioso record. Raggiunta quota 63 gol con la maglia della Germania. Miroslav è a sole 5 lunghezze dallo storico primato di Gerd Muller, bomber degli anni ‘70 e non ha alcune intenzione di fermarsi. Inoltre, nella classifica assoluta dei marca-tori dei Mondiali, Klose è a quota 14 gol, secondo solo a Ronaldo. È all’ottavo posto nella graduato-ria dei giocatori con più presenze nelle competizioni mondiali. Insomma, la Lazio ha finalmente dopo tanti anni un bomber vero, un giocatore su cui costruire una squadra vincente.

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A sinistra: Miro e la curva,

un amore a prima vista

In alto: klose festeggia sotto la curva la vittoria

del derby

Nella gloriosa e lunga carrie-ra Miro Klose, oltre ad aver alzato numero trofei tede-schi con le maglie di Werder Brema e Bayern Monaco, è stato insignito di numerosi e prestigiosi riconoscimen-ti. In occasione del Mondiale di Korea e Giappone 2002 ha ricevuto la Scarpa d’ar-gento. Nel 2006 non solo è stato miglior giocatore tede-sco e capocannoniere della Bundesliga, ma ha vinto la Scarpa d’oro al Mondiale di Germania, avendo segnato 5 gol nella competizione.

AWARDs

INCUBo PeR sTekeleNBURg

Dopo aver inf ilato il por-tiere della Roma nel

derby del 16 ottobre, Klose ha segnato a Stekelenburg appena un mese dopo con la maglia tedesca. Durante la partita tra Germania e Olanda, l’attaccante bianco-celeste ha realizzato un gol e servito due assist ai com-pagni, permettendo alla sua Nazionale di vincere 3 a 0.

Prima di intraprendere la carriera di calciatore, Klose fu avviato al mestiere del carpentiere. Probabilmente, essendo cresciuto con ideali sani ed educato alla cultura del lavoro f in da bambino, è per questo che appare sobrio ed attaccato ai valori essen-ziali della vita. La sua esistenza si fonda su basi solide. Anche in tema di automobili sembra seguire questo f ilone. A diffe-renza di molti giocatori, Klose possiede solo due automobili, un Audi A3 ed una Mini, non proprio come il collega Cisse.

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