Minichecklist OCRA. Colombini

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La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori con strumenti semplificati: la minichecklist OCRA. Contenuti, campo applicativo e validazione DANIELA COLOMBINI, E. OCCHIPINTI* EPM, Unità di Ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento–Fondazione Don Carlo Gnocchi-ONLUS-Milano ** EPM, Unità di Ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento– Fondazione IRCCS Policlinico Ca’ Granda- Milano Med Lav 2011; 102, 1: 000-000 KEY WORDS Simple tools; OCRA method; repetitive movements SUMMARY «Risk assessment of biomechanical overload of the spine and upper limbs with simplified tools: the OCRA mi- ni-checklist. Content, field of applicability and validation». Background: The OCRA method (3), which is sug- gested as a method to measure the risk of biomechanical overload of the upper limbs in the ISO and CEN biome- chanical standards (1, 2), provides criteria and assessment tools for risk evaluation which can also be downloaded free from the web site: www.epmresearch.org . Objectives: In line with the need to create tools for risk assessment that are more easily applicable also by less experienced personnel, a method to obtain a flexible and easy to handle risk assessment for upper limb repetitive movements was developed: the OCRA mini-checklist. Methods: The tool presented in detail here is not an alternative to the OCRA method but must be regarded as an easy alternative to derive simplified and yet reliable evaluation results, even if with a degree of uncertainty with respect to the clas- sic OCRA checklist or perhaps even higher with respect to the more precise OCRA index. Results and conclusion: All the simplifications and the criteria for their establishment are detailed below and the field of application and limitations are discussed. This recently developed simple tool was organized in an Excel file (miniCHECKLIST OCRA 18-10-10 monotask) that is also available free on the site: www.epmresearch.org RIASSUNTO Il metodo OCRA (3), suggerito come metodo di misura del rischio del sovraccarico biomeccanico degli arti superiori negli standard ISO (4) e CEN (1) di biomeccanica, già offre da anni criteri e strumenti valutativi, anche su sup- porti informatici, scaricabili gratuitamente dal sito www.epmresearch.org . In linea con l’esigenza di creare stru- menti di valutazione del rischio sempre più facilmente applicabili anche da personale meno esperto, si è voluto ar- rivare a predisporre uno strumento agile e maneggevole di valutazione del rischio da movimenti ripetitivi degli arti superiori: la mini-checklist OCRA.Tale strumento, che si presenterà nel dettaglio nel presente lavoro, non è in alternativa al metodo OCRA, ma è da considerare come una sua derivazione semplificata che consente di ottenere un risultato valutativo ancora attendibile, anche tenuto in conto un certo margine di errore, nel confronto con la classica checklist OCRA o addirittura con l’ancor più preciso e puntiforme indice OCRA. Si dettaglieranno nei pa- Pervenuto il 10.11.2010 - Accettato il 10.11.2010 Corrispondenza:Dr.ssa Daniela Colombini, Via Cadore 2, 20135 Milano - Tel. 0039 3387516233 - E-mail: [email protected] La Medicina del Lavoro

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Ergonomia laboral

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  • La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanicodegli arti superiori con strumenti semplificati:la minichecklist OCRA.Contenuti, campo applicativoe validazione

    DANIELA COLOMBINI, E. OCCHIPINTI*EPM,Unit di Ricerca Ergonomia della Postura e del MovimentoFondazione Don Carlo Gnocchi-ONLUS-Milano** EPM,Unit di Ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento Fondazione IRCCS Policlinico Ca Granda- Milano

    Med Lav 2011; 102, 1: 000-000

    KEYWORDSSimple tools; OCRA method; repetitive movements

    SUMMARYRisk assessment of biomechanical overload of the spine and upper limbs with simplified tools: the OCRA mi-ni-checklist. Content, field of applicability and validation. Background: The OCRA method (3), which is sug-gested as a method to measure the risk of biomechanical overload of the upper limbs in the ISO and CEN biome-chanical standards (1, 2), provides criteria and assessment tools for risk evaluation which can also be downloadedfree from the web site: www.epmresearch.org. Objectives: In line with the need to create tools for risk assessmentthat are more easily applicable also by less experienced personnel, a method to obtain a flexible and easy to handlerisk assessment for upper limb repetitive movements was developed: the OCRA mini-checklist.Methods: The toolpresented in detail here is not an alternative to the OCRA method but must be regarded as an easy alternative toderive simplified and yet reliable evaluation results, even if with a degree of uncertainty with respect to the clas-sic OCRA checklist or perhaps even higher with respect to the more precise OCRA index.Results and conclusion:All the simplifications and the criteria for their establishment are detailed below and the field of application andlimitations are discussed. This recently developed simple tool was organized in an Excel file (miniCHECKLISTOCRA 18-10-10 monotask) that is also available free on the site: www.epmresearch.org

    RIASSUNTOIl metodo OCRA (3), suggerito come metodo di misura del rischio del sovraccarico biomeccanico degli arti superiorinegli standard ISO (4) e CEN (1) di biomeccanica, gi offre da anni criteri e strumenti valutativi, anche su sup-porti informatici, scaricabili gratuitamente dal sito www.epmresearch.org. In linea con lesigenza di creare stru-menti di valutazione del rischio sempre pi facilmente applicabili anche da personale meno esperto, si voluto ar-rivare a predisporre uno strumento agile e maneggevole di valutazione del rischio da movimenti ripetitivi degliarti superiori: la mini-checklist OCRA. Tale strumento, che si presenter nel dettaglio nel presente lavoro, non inalternativa al metodo OCRA, ma da considerare come una sua derivazione semplificata che consente di ottenereun risultato valutativo ancora attendibile, anche tenuto in conto un certo margine di errore, nel confronto con laclassica checklist OCRA o addirittura con lancor pi preciso e puntiforme indice OCRA. Si dettaglieranno nei pa-

    Pervenuto il 10.11.2010 - Accettato il 10.11.2010Corrispondenza: Dr.ssa Daniela Colombini, Via Cadore 2, 20135 Milano - Tel. 0039 3387516233 - E-mail: [email protected]

    LaMedicina del Lavoro

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    PREMESSA E SCOPO

    Si riprenda la descrizione dello schema di inter-vento, gi fornito nello specifico capitolo del pre-sente volume, per affrontare la prima mappaturadel rischio.Si era suddivisa la modalit operativa secondo

    tre livelli di intervento:1. livello di base (LIVELLO KEY-ENTERS):va effettuata la identificazione rapida e com-plessiva di possibili induttori di rischio attra-verso lutilizzo di specifiche key enters: ci con-sente una lettura del posto di lavoro globale eal contempo semplice per ciascuna delle prin-cipali tipologie di rischio: movimentazione deicarichi, movimenti ripetitivi degli arti superiori,posture, rumore, microclima, agenti chimici, orga-nizzazione del lavoro, ecc.

    2. primo livello di intervento (LIVELLOQUICK-ASSESSMENT): si procede alli-dentificazione rapida della assenza di rischio(indicato con il codice verde) o di condizioniad alto rischio (codice critico) attraversolutilizzo di modelli di quick-assessment. I mo-delli offerti riguardano solo lo studio del so-vraccarico biomeccanico da movimenti ripeti-tivi e movimentazione manuale carichi

    3. secondo livello di intervento (STIMA/MISURA DEL LIVELLO ESPOSITIVO):se dopo il processo di quick-assessment la po-stazione non risulta a rischio assente, si dovrprocedere con la valutazione analitica del ri-schio attraverso luso di veri e specifici modellidi analisi.

    Il metodo OCRA (3), suggerito come metodo dimisura del rischio del sovraccarico biomeccanico de-gli arti superiori negli standard ISO (2) e CEN (1)di biomeccanica, gi offre da anni criteri e strumentivalutativi, anche su supporti informatici, scaricabiligratuitamente dal sito www.epmresearch.org.

    In linea con lesigenza di creare strumenti di va-lutazione del rischio sempre pi facilmente appli-cabili anche da personale meno esperto, si volutoarrivare a predisporre uno strumento agile e ma-neggevole di valutazione del rischio da movimentiripetitivi degli arti superiori: la mini-checklistOCRA. Tale strumento, che si presenter nel det-taglio nel presente lavoro, pu essere consideratoutile per operare una stima del rischio (esposizione)a condizioni di sovraccarico biomeccanico degli artisuperiori; esso non in alternativa al metodoOCRA, ma da considerare come una sua deriva-zione semplificata che consente di ottenere un ri-sultato valutativo ancora attendibile, anche tenutoin conto un certo margine di errore, nel confrontocon la classica checklist OCRA o addirittura conlancor pi preciso e puntiforme indice OCRA. Sidettaglieranno nei paragrafi successivi, tutte lesemplificazioni introdotte nonch i criteri per la lo-ro determinazione e, nelle conclusioni, si discute-ranno i campi applicativi e i limiti. Anche questomodello di simple tool viene offerto gi predispostosu supporto informatico in Excel [miniCHECK-LIST OCRA 6-11-10 (V1) monotask] disponibileanchesso sul sito: www.epmresearch.org.

    IL MODELLO DI MINI-CHECKLISTOCRA PERLAVORI CARATTERIZZATI DALLA PRESENZA DI UN

    SOLO COMPITO RIPETITIVO (MONO-TASK)

    La compilazione della scheda di pre-mappatura,per quanto riguarda la parte riguardante il sovracca-rico biomeccanico, avr gi fornito informazioni cir-ca la necessit o meno di affrontare il secondo livellodi intervento e cio lesistenza di condizioni per pro-cedere alla vera e propria stima del livello di rischio(cos come del resto richiesto nel D.Leg. 81/08).La compilazione della scheda di pre-mappatura

    va dedicata a un lavoratore o a un gruppo di lavora-

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    ragrafi successivi, tutte le semplificazioni introdotte nonch i criteri per la loro determinazione e, nelle conclusioni,si discuteranno i campi applicativi e i limiti. Anche questo modello di simple tool viene offerto gi predisposto susupporto informatico in Excel (miniCHECKLIST OCRA 6-11-10 (V1) monotask disponibile anchesso sul sito:www.epmresearch.org.

  • tori (gruppo omogeneo), che svolge nel turno lastessa mansione ovvero gli stessi compiti lavorativi.La mansione descrive infatti linsieme dei compitisvolti in un turno o comunque in un periodo tem-porale anche pi lungo.Per affrontare correttamente la valutazione del

    rischio, necessario considerare due differenti tipidi esposizione:- il lavoratore o il gruppo omogeneo di lavoratorisvolgono un solo tipo di compito ripetitivo;- il lavoratore o il gruppo omogeneo di lavoratorisvolgono pi compiti ripetitivi.In questo primo paragrafo si illustrer, per fasi in

    successione, il modello di approccio allanalisi peresposizione ad un solo compito ripetitivo: il modellomono-task.

    Dati anagrafici aziendali e identificazione delcompito ripetitivo svolto (figura 1)

    In questa parte si connota il nome dellazienda, ilreparto e la denominazione del compito ripetitivosvolto dal lavoratore o dal gruppo omogeneo. Si ri-chiede inoltre il numero dei lavoratori che lo com-pongono, suddivisi per sesso.

    Descrizione del turno di lavoro per il calcolo deltempo di recupero, del tempo netto di lavororipetitivo e dei rispettivi moltiplicatori (figura 2)

    Questa parte di studio organizzativo non si di-scosta sostanzialmente da quanto richiesto comu-nemente nel classico metodo OCRA, specie perquanto riguarda il calcolo del tempo netto di lavororipetitivo.Si dovr infatti scrivere nelle apposite caselle,

    dopo aver indicato la durata del turno:- la durata dei lavori non ripetitivi (pulizie, ap-provvigionamenti, ecc.) in minuti;- il numero delle pause effettive nel turno, di du-rata uguale o superiore a 8 minuti (esclusa lapausa mensa). Andranno contate solo le buo-ne pause cio quelle non distribuite prima del-la pausa mensa o nellultima ora del turno;- la durata effettiva complessiva delle pause(esclusa pausa mensa) in minuti. In tale duratacomprendere invece tutte le pause;- la durata effettiva della pausa mensa se presen-te interna al turno (retribuita) in minuti;- se esiste una pausa mensa di almeno 30 minuti(fuori orario di lavoro) o altre interruzioni di

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    Figura 1 - Descrizione dei dati organizzativi e individuazione del compito ripetitivo svolto dal gruppo omogeneo in lavorimonotaskFigure 1 - Description of organization data and identification of repetitive task performed by the homogeneous group in a mono-task job

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    attivit (come trasferimenti in altre sedi delladurata di pi di 30 minuti), indicarne il nume-ro.La novit semplificativa in questa prima parte

    consiste nel fatto che che, una volta compilati que-sti semplici dati organizzativi, nell apposito pro-gramma appariranno automaticamente i primi trepunteggi di rischio:- il numero delle ore senza adeguato recupero;- il moltiplicatore (correttore) della durata del lavo-ro ripetitivo;- il moltiplicatore (correttore) della carenza di tempidi recupero.Considerando questultimo fattore di rischio ci-

    tato, mentre nella precedente versione della check-list OCRA, venivano forniti sei scenari di distribu-zione di pause durante il turno lavorativo e perogni scenario era previsto un numero corrispon-dente al relativo punteggio di rischio descrittivo delfattore carenza di tempi di recupero, nella nuova ver-sione della checklist OCRA (2), si propone unnuovo modello di calcolo atto sia ad aumentarne laprecisione che a valorizzare lefficacia degli inter-venti migliorativi. In esso, al numero di ore senzaadeguato recupero rilevato, corrisponde un molti-plicatore da applicare alla somma dei punteggi de-rivanti dagli altri fattori di rischio (figura 2).

    Confrontando ora i due scenari organizzativirappresentati nelle figure 3 parte A e B si noteran-no, allaumentare del numero delle pause dal primoesempio al secondo, sia la riduzione del numerodelle ore senza recupero e quindi del corrisponden-te moltiplicatore del recupero che la riduzione deltempo netto di lavoro ripetitivo e conseguentemen-te la variazione del corrispondente moltiplicatore didurata.Lapplicazione della minichecklist non richiede

    la conoscenza del numero di pezzi prodotti nel tur-no per il calcolo del tempo totale di ciclo calcolato daconfrontare con il tempo di ciclo osservato: la deter-minazione del tempo di ciclo si basa infatti su va-lutazioni osservazionali del compito. Si richiede so-lo di descrivere se il lavoro ripetitivo caratterizza-to da veri e propri cicli (nel caso indicarne una du-rata rappresentativa in secondi) o se invece il com-pito caratterizzato dal ripetersi degli stessi gestilavorativi pressocch per tutto il suo tempo (es: li-mare pressocch tutto il tempo, avvitare o incollarepressocch tutto il tempo) (figura 3) inoltre richiesta una breve descrizione dello-

    rario di distribuzione dei turni e delle pause. Valesempre il criterio che le pause, da conteggiare comeeffettivi recuperi, devono durare almeno 8 minuticonsecutivi e non devono essere distribuite nellora

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    Figura 2 -Moltiplicatori (correttori) del fattore recupero in funzione del numero delle ore senza adeguato recuperoFigure 2 - Recovery multipliers depending on the number of hours without adequate recovery

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    Figura 3 -Descrizione del turno di lavoro per il calcolo del tempo di recupero, del tempo netto di lavoro ripetitivo, e dei ri-spettivi moltiplicatoriFigure 3 -Description of the shift to calculate recovery time, repetitive work net time, and respective multipliers

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    prima della pausa mensa n nellultima ora del tur-no: in questa evenienza non vanno conteggiate co-me recuperi ma solo come tempo da sottrarre alladurata del turno, onde ottenere il tempo netto di la-voro ripetitivo. Si deve considerare come duratadelle pause quella effettivamente utilizzata dai la-voratori (vale a dire la durata utilizzata pi rappre-sentativa della realt) e non quella ufficiale.Prima di iniziare la parte valutativa dei diversi

    fattori di rischio, richiesto di definire quale arto sivoglia valutare infatti si consiglia di descriverequello pi impegnato nel lavoro. Se il lavoro fosseequamente ripartito fra i due arti, apporre indicarela condizione per la voce BIL (bilaterale).

    Valutazione dei fattori di rischio: la frequenzadelle azioni tecniche

    Lazione tecnica definita come azione compor-tante attivit artro-muscolo-tendinea degli arti su-periori: non va identificata col singolo movimentoarticolare (ad esempio una flessione, estensione delpolso o del gomito o della spalla, ecc) ma con ilcomplesso di movimenti che consentano il compi-mento di unoperazione lavorativa semplice (adesempio: prendere un oggetto, posizionarlo, ruotar-lo, ecc)Per misurare classicamente la frequenza neces-

    sario conoscere quante azioni tecniche si svolgonoin un dato periodo di tempo (3):- per i lavori ripetitivi caratterizzati da cicli con-tare le azioni tecniche di un arto (destro o sini-stro) in un ciclo (a);- per lavori ripetitivi caratterizzati dal ripetersidegli stessi gesti per buona parte del tempo,contare le azioni tecniche di un arto (destro o si-nistro) in un periodo rappresentativo di 1-2minuti (b);- il software, definiti il tempo di ciclo e il tempodi osservazione, applicher la seguente formulaper calcolare la frequenza di azione al minuto:

    Frequenza = N. Azioni*60/Tempo (sec)

    dove il Tempo rappresentato o dal tempo di ci-clo osservato (a) o dal periodo di tempo rappresen-tativo individuato (b).

    In tabella 1 si forniscono alcuni esempi delle pifrequenti azioni tecniche: per maggiori dettagli siconsiglia di consultare il sito: www.epmresearch.orgalla voce OCRA UTILITIES.In figura 4 a presentato lo schema semplificato

    per la valutazione del fattore frequenza propostodalla mini-checklist OCRA.Si ricorda nuovamente che si tratta di valutazio-

    ni tramite osservazione del lavoratore e che il perio-do di osservazione, su cui stimare la frequenza delleazioni tecniche, il ciclo o il periodo rappresentati-vo di 1-2 minuti.La mini-checklist OCRA prevede 3 scenari va-

    lutativi :- scenario A): la frequenza delle azioni osservate molto bassa: sono meno di una ogni 2 secon-di (meno di 30 azioni al minuto);- scenario B): la frequenza delle azioni osservate cos alta (molto pi di una al secondo) cherende difficile contarle;- scenario C): lo scenario alternativo, quandonon si sia verificato n lo scenario A) n il B)oppure quando un oggetto o un attrezzo mantenuto in presa a lungo (azioni statiche).La scelta di questi criteri finalizzata a velociz-

    zare questa prima valutazione del rischio (tantoimportante quanto spesso complessa). Si seleziona-no infatti i due scenari estremi che non necessitanodi eccessiva esperienza nel riconoscerli, per poi as-segnare un punteggio intermedio e rappresentativoallo scenario centrale, quello di pi frequente ri-scontro.Ogni scenario ha gi assegnato un punteggio

    (che non viene reso visibile nel software) che seguei criteri della checklist OCRA classica: punteggio 1per lo scenario A), punteggio 9 per lo scenario B).Allo scenario intermedio assegnato un punteggiofisso pari a 5, (punteggio utilizzato generalmenteper una frequenza di 50 azioni al minuto). Si scelta questa misura perch rappresentativa dellefrequenze lavorative pi spesso riscontrate: si pre-ferito infatti, nella scelta dei criteri di semplifica-zione, utilizzare tendenziali sovrastime del rischio.La figura 4 parte A propone un esempio di com-

    pilazione in cui viene segnalata la presenza delloscenario intermedio (gli scenari evidenziati vannomarcati con una X). Il punteggio per il fattore

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  • frequenza comparir automaticamente unicamentein relazione alla opzione selezionata (nellesempio uguale a 5).Nel caso si preferisse conteggiare direttamente la

    azioni tecniche nel ciclo (o nel periodo rappresen-tativo di osservazione scelto), scrivere direttameneil numero delle azioni conteggiate (relative allartoin osservazione) nellapposita casella (figura 4 parte

    B). Si otterr automaticamente la frequenza diazione e il relativo punteggio: il risultato risulterpi preciso solo quando si tratter di descrivere fre-quenze intermedie (fra quelle molto basse e quellemolto alte).La tabella 2 mostra i punteggi utilizzati dal

    software corrispondenti ad ogni misura di frequen-za riportata. Rispetto alla checklist OCRA classica,

    MINI-CHECKLIST OCRA 7

    Tabella 1 - Definizione delle principali azioni tecnicheTable 1 -Definition of main technical actions

    Prendere Latto di afferrare un oggetto con la mano o le dita, finalizzato a compiere unattivit unazione tecnica.Sinonimi: afferrare, impugnare, riafferrare, riprendere.

    Afferrare/riafferrare Le azioni di afferrare con destra e riafferrare con sinistra vanno conteggiate come singoleazioni e attribuite allarto che le ha effettivamente eseguite.Non usare il termine passare loggetto allaltra mano perch risulta difficile stabilire qualearto lo ha eseguito.

    Posizionare Latto di posizionare un oggetto o un attrezzo in un punto prestabilito unazione tecnica.Sinonimi: piazzare, appoggiare, collocare, disporre, deporre; riposizionare, ricollocare, riporre ecc.

    Infilare/sfilare Latto di infilare o sfilare va conteggiato come azione tecnica, in aggiunta allazione posizionarequando richiesto luso di forza o quando la forma degli oggetti in lavorazione lo richiedono.Sinonimi: estrarre.

    Spingere/tirare Vanno conteggiate come azioni in quanto nascono dalla necessit di applicare una forza, anche sedi lieve entit, finalizzata ad ottenere uno specifico risultato.Sinonimi: disaccoppiare, premere.

    Rilasciare Lazione non va conteggiata come azione tecnica quando un oggetto o un attrezzo, una voltafinito di usare, non viene posizionato in un punto preciso, ma rilasciato per semplice aperturadella mano o delle dita (ritorno passivo o per caduta).

    Azionare Va conteggiata come azione quando lazionamento di un attrezzo richiede luso di un pulsanteo leva con parti della mano o una o pi dita. Se lazionamento viene eseguito pi volte senzaspostare lattrezzo, conteggiare una azione per ogni azionamento. Attenzione, specie se sitratta di azionare una leva o altro attrezzo che richieda di essere re-impugnato ogni volta,ricordarsi di ri-conteggiare lazione prendere prima dellazione azionare.Sinonimi: premere pulsante, abbassare leva.

    Azioni specifiche Esistono molte azioni tecniche, in aggiunta a quelle fin qui elencate che specificamentedurante una lavorazione descrivono la lavorazione di un oggetto, ad esempio: piegare o ripiegare; curvare o ricurvare,

    deviare; schiacciare, ruotare, girare; assestare; sagomare; abbassare, battere, colpire; lanciare

    Pennellare contare ogni singola passata sulloggetto da dipingere

    Raschiare contare ogni singolo passaggio sulloggetto da raschiare

    Levigare contare ogni singolo passaggio sulloggetto da levigare

    Pulire contare ogni singolo passaggio sulloggetto da pulire

    Martellare contare ogni singolo colpo sulloggetto

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    si usano solo i punteggi riferiti a situazioni in cui illavoratore pu modulare il ritmo di lavoro, potendoin questo modo di usufruire al bisogno di brevi in-terruzioni nella esecuzione delle azioni.. Questacondizione sicuramente la pi tipicamente ri-scontrabile nel lavoro artigianale e in tutti i contestiin cui non si opera con ritmi vincolati.

    Valutazione dei fattori di rischio: le postureincongrue

    Le posture assunte ed i movimenti compiuti daidiversi segmenti dellarto superiore, durante losvolgimento di lavori ripetitivi, sono tra gli ele-menti che pi contribuiscono a determinare il ri-

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    Figura 4 - Schemi operativi per la determinazione della frequenza di azione attraverso luso di scenari prestabiliti (parte A)o attraverso la scrittura del numero delle azioni tecniche rilevate relative allarto in osservazioneFigure 4 - Operational schemes for establishing frequency of movement through use of predefined scenarios (Part A) or bywriting the number of technical actions identified for the limb under observation

    Tabella 2 - I punteggi utilizzati dal software corrispondenti ad ogni misura di frequenza nel caso in cui venga riportato nellamini-checklist il numero delle azioni tecnicheTable 2 - The scores used by the software corresponding to each frequency measurement when the number of technical actions is report-ed in the mini-checklist

    Frequenze inf.22,5 da 22,5 a 27,4 da 27,5 a 32,4 da 30 a 37,4 da 37,5 a 42,4 da 42,5 a 47,4

    Punteggi 0,0 0,5 1,0 2,0 3,0 4,0

    Frequenze da 47,5 a 52,4 da 52,5 a 57,4 da 57,5 a 62,4 da 62,5 a 67,4 da 67,5 a 72,4 sup 72,4Punteggi 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0

  • schio di contrarre le diverse affezioni muscolo-scheletriche.La descrizione/valutazione delle posture va ope-

    rata sui consueti periodi temporali gi prima defi-niti per la frequenza (il ciclo o il periodo rappre-sentativo) per ciascuno dei quattro principali seg-menti anatomici dellarto superiore in osservazione(perch pi sovraccaricato di lavoro). Si in pre-senza di postura incongrua da segnalare per:- spalla: quando il gomito raggiunge o supera,durante il lavoro, laltezza della spalla;- gomito: quando sono presenti ampie e frequentiflesso-estensioni del gomito (piegamenti e di-stensioni), o si devono ruotare frequentementegli oggetti in lavorazione (prono-supinazionidellavambraccio);- polso: quando necessario compiere movimentio mantenimenti comportanti ampie deviazionidel polso dal suo asse (flesso-estensioni, devia-zioni radio-ulnari);- tipo di presa della mano: quando di fatto la ma-no non in presa di grip (2) (tenere manigliedi diametro da 1 cm a 5 cm), ma le dita tengo-

    no gli oggetti in tutti gli altri tipi di presa qualiil pinch, la presa palmare, la presa a uncino (2).Si ricorda che nella checklist OCRA classica vie-

    ne definita incongrua una postura o un movimentoquando il segmento considerato costretto a rag-giungere, durante il lavoro, escursioni angolari supe-riori al 50% della sua massima. Per classificare il re-lativo impegno, si utilizzano poi punteggi in cre-scendo (uno per ognuno dei 4 segmenti articolaricitati) a seconda che la postura incongrua si prolun-ghi per 1/3, 2/3 o 3/3 del tempo di lavoro ripetitivo.In figura 5 si descrive lo schema valutativo sem-

    plificato proposto nella mini-checklist OCRA: vi siincludono anche le immagini che illustrano e ren-dono pi facile il riconoscimento delle principaliposture incongrue da analizzare.Per ogni segmento articolare, in corrispondenza

    delle frazioni temporali indicate, si apporranno del-le X al manifestarsi dellevento. Per il gomito eper il polso, la presenza di posture incongrue andrsegnalata solo quando levento si presenta per al-meno i 2/3 del tempo (il tempo di ciclo e del perio-do rappresentativo selezionato).

    MINI-CHECKLIST OCRA 9

    Figura 5 - Lo schema di rilevazione delle posture incongrue e della stereotipia per il calcolo del relativo punteggioFigure 5 - Scheme of detection of awkward postures and (stereotypy??) repetitive movements?? for calculation of the relative score

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    Cos come per punteggi delle posture incon-grue, i punteggi per la stereotipia, sono quelli co-munemente gi adottati per la checklist OCRAclassica.Si ricorda che va segnalata la presenza di stereo-

    tipia quando sono presenti:- cicli di durata brevissima, inferiore ai 15 secon-di o addirittura inferiori agli 8 secondi, ovvia-mente caratterizzati dalla presenza di azionidegli arti superiori;- gesti lavorativi dello stesso tipo (azioni tecni-che identiche eseguite nella stessa postura, an-che statiche) che si ripetono per pi del 50%del tempo di ciclo o per quasi tutto il ciclo. utile ricordare che vi pu essere presenza di

    stereotipia anche in assenza di posture incongrue:ad esempio azioni tecniche identiche, ripetute perbuona parte del tempo, anche se eseguite in presatipo grip generano infatti punteggi di stereotipia.In tabella 3 vengono riportati i punteggi utiliz-

    zati per il calcolo del punteggio riguardante il fat-tore di rischio posture incongrue, punteggi (del tuttoanaloghi a quelli utilizzati nella checklist OCRAclassica) che variano in funzione del gruppo artico-lare e della durata.I punteggi per la stereotipia sonovisibili in figura 5. Il punteggio finale per le postureincongrue dellarto superiore ottenuto automati-camente dal software: si ricorda che per il suo cal-colo si utilizza il punteggio peggiore fra i 4 seg-

    menti articolari analizzati, sommandolo al punteg-gio della stereotipia, quando presente.

    Valutazione dei fattori di rischio: la forza (figura 6)

    La forza rappresenta pi direttamente limpegnobiomeccanico necessario per compiere una deter-minata azione tecnica (o sequenza di azioni).La quantificazione della forza in contesti reali di

    applicazione si presenta come problematica. Per su-perare tali difficolt si suggerisce di:- intervistare i lavoratori addetti e provare conloro ad eseguire il lavoro in questione;- ricorrere alla scala proposta da Borg (CategoryScale for Rating of Perceived Exertion - su 10punti) in grado di descrivere lo sforzo muscola-re soggettivamente percepito durante lesecu-zione di alcune operazioni lavorative.Le semplificazioni introdotte rispetto alla check-

    list OCRA classica non riguardano pertanto laprocedura per ottenere una informazione corretta:si devono comunque intervistare il lavoratori! Pereseguire correttamente lintervista per il rilievo deilivelli di forza, si deve richiedere pertanto se, nelle-secuzione del compito ripetitivo in analisi, esistonoazioni, gesti lavorativi che (figura 6):- richiedono forza moderata (vuol dire pi che leg-gera, perch se leggera, linformazione divienetrascurabile e non presa in considerazione nel

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    Tabella 3 - I punteggi utilizzati, in funzione della frazione temporale di durata, per caratterizzare il fattore di rischio postureincongrue per ciascun gruppo articolareTable 3 - The scores used for the evaluation of the risk factor of awkward postures for each limb section, depending on the respectivetime fraction of task duration

    Punteggi posture incongrue Meno di 1/3 Circa 1/3 Circa met Circa 2/3 Circa tuttodegli arti superiori del tempo del tempo del tempo del tempo il tempo

    Mano in presa pinch o 0 2 3 4 8palmare o uncino(non in grip)

    Braccio quasi ad altezza spalla 2 6 8 12 24

    Deviazioni estreme del polso 4 8

    Ruotazione di oggetti o 4 8ampie flesso-estensioni delgomito

  • computo dei punteggi) e per quanto tempo inpercentuale del tempo di ciclo (o del periodorappresentativo considerato) si protrae. Per 1/3il punteggio pari a 2, per met = 4, per 2/3=6, per tutto il tempo = 8;- richiedono forza forte o molto forte, descritta co-me presenza di picchi di forza e per quantotempo.Possono essere presenti e quindi segnalati in con-

    temporanea sia momenti a forza moderata che pic-chi di forza. Nella figura 6 sono visibile anche i pun-teggi ad essi corrispondenti che invece non appaio-no nel software, cos come per tutti gli altri fattori.

    Valutazione dei fattori di rischio complementari(figura 7)

    Accanto ai fattori di rischio gi esaminati, la let-teratura ne evidenzia altri, sempre di natura lavora-tiva, che devono essere presi in considerazione nelprocesso di valutazione dellesposizione. In questasede essi sono definiti come complementari, nongi perch di importanza secondaria ma perch cia-scuno di essi pu essere di volta in volta presente oassente nel contesto esaminato.Lelenco, non necessariamente esaustivo, di tali

    fattori comprende:- uso di strumenti vibranti (anche per una partedelle azioni);

    - estrema precisione richiesta (tolleranza di circa1-2 mm. nel posizionamento di un oggetto);- compressioni localizzate su strutture anatomi-che della mano o dellavambraccio da parte distrumenti, oggetti o aree di lavoro;- esposizione a raffreddamento o perfrigerazioni;- uso di guanti che interferiscono con labilitmanuale richiesta dal compito;- scivolosit della superficie degli oggetti mani-polati;- esecuzione di movimenti bruschi o a strappo omolto veloci;- esecuzione di gesti con contraccolpi (es. mar-tellare o picconare su superfici dure, usare lamano come un attrezzo).Ciascuno di tali fattori va espresso solo quando

    la sua presenza occupa buona parte del tempo (al-meno 2/3 rispetto a quello di ciclo o del periodorappresentativo) oppure rispetto ad una frequenzadi azioni data (es. colpi dati).Nel modello di mini-checklist OCRA fornito

    non vengono elencati tutti i fattori complementarima solo i pi frequenti. Viene per lasciato unospazio per segnalare un eventuale altro fattore pre-sente (tutti i fattori complementari sono elencati inun foglio di commento che si apre cliccando sullavoce COMPLEMENTARI altro).Per ogni fattore complementare segnalato, il

    punteggio uguale a 2; segnalando la presenza di

    MINI-CHECKLIST OCRA 11

    Figura 6 - Lo schema di rilevazione della forza per il calcolo del relativo punteggioFigure 6 -Reporting schedule for force score

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    pi fattori, il valore massimo che comparir auto-maticamente pari a 3.

    Il punteggio finale della mini-checklist OCRA

    Il punteggio finale nel nuovo modello di mini-checklist e checklist OCRA aggiornata (2) deter-minato dalla:

    - somma dei punteggi derivati dai fattori di ri-schio: frequenza, forza, posture incongrue,complementari;- la loro sommatoria quindi moltiplicata per ilcorrettore del recupero e della durata (figura8).In tabella 4 si riportano i valori finali espositivi

    del metodo OCRA e il loro significato: per la mi-

    12

    Figura 7 - Lo schema di rilevazione dei fattori di rischio complementari per il calcolo del relativo punteggioFigure 7 - Schedule for detection of additional risk factors for calculation of the relative scores

    Figura 8 - Schema di calcolo del punteggio finale nel nuovo modello di mini-checklist e checklist OCRA aggiornataFigure 8 - Scheme for calculating the final score in the new mini-checklist model and in the updated OCRA checklist

  • ni-checklist OCRA gli indici sono del tutto analo-ghi a quelli utilizzati nella classica checklistConsiderando le semplificazioni introdotte, si

    voluto procedere ad un confronto fra i risultati ot-tenuti con la classica checklist OCRA e la mini-checklist al fine di ottenere una valutazione quanti-tativa del suo margine di errore.Il confronto dei risultati stato esteso a 74

    checklist OCRA gi compilate, scelte casualmentedal materiale di 4 diversi esperti: ad essi stato ri-chiesto di applicare a tali valutazioni la mini-checklist per confronto.I risultati sono rappresentati graficamente in fi-

    gura 9 da cui risulta evidente lelevata associazionedei risultati (p=0,000). Lerrore standard pari a1,39Per offrire una maggior sicurezza predittiva del

    rischio espositivo anche al risultato di questo mo-dello semplificato di analisi, si sono calcolati i valo-ri delle rette che delimitano al 95% di confidenza learee entro cui si raccolgono in punti intorno allaretta di regressione illustrata in figura 9.In tal modo, dato il valore ottenuto con la mini-

    checklist OCRA, correggendolo con le formulesotto indicate (a) e (b), rispettivamente per il limiteinferiore e superiore, si ottengono i due valori espo-sitivi entro cui si identifica con maggior probabilitil livello di rischio, pur considerando le semplifica-zioni introdotte.= -0,31+(0,93* indice mini-checklist) (a)= 1,8+(1,07* mini-checklist) (b)Nella parte finale del modello informatizzato di

    mini-checklist OCRA appariranno automatica-mente (figura 10):- il punteggio parziale determinato da tutti i fat-tori di rischio ad esclusione della durata;

    - il punteggio parziale coi fattori frequenza. for-za, postura e complementari: risulta utile per os-servare quanto incidano sul rischio i due fattoriorganizzativi recupero e durata del lavoro ripeti-tivo;- gli indici finali: il valore centrale e i due valoriinferiore e superiore che delimitano larea di ri-schio;- la sintesi dei punteggi finali per i differenti fat-tori di rischio.

    MINI-CHECKLIST OCRA 13

    Tabella 4 - Classificazione dei valori finali ottenuti nel metodo OCRA (indici e checklist)Table 4 - Classification of final values in OCRA method (index and checklists)

    Area Valori indice OCRA Valori check-list OCRA Classificazione del rischio

    Verde 1,6-2,2 5,1-7,59 AccettabileGiallo 2,3-3,5 7,6-11,0 Dubbio o molto lieveRosso lieve 3,6-4,5 11,1-14,0 Presente lieveRosso medio 4,6-9,0 14,1-22,5 Presente medioViola Oltre 9,0 Oltre 22,5 Intenso

    Figura 9 - Rappresentazione grafica dellandamento deipunteggi della checklist OCRA a confronto con quelli ri-cavati dalla mini-checklist in 74 analisi appaiateFigure 9 - Graphical representation of OCRA checklist scorescompared with those obtained from the mini-checklist in 74paired analyses

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    IL MODELLO DI MINI-CHECKLISTOCRA PERLAVORI CARATTERIZZATI DALLA PRESENZA DI PI

    COMPITI RIPETITIVI: LE MANSIONI MULTICOMPITI(MULTITASK) RIPETITIVI

    Una volta identificato il gruppo omogeneo di la-voratori addetti a svolgere la stessa mansione (puessere che non vi sia la possibilit di identificare ungruppo omogeneo in quanto tutti svolgono man-sioni differenti: in questo caso si studier la diversaesposizione di ciascun addetto), si potrebbe riscon-trare che tale mansione composta da pi compitiripetitivi differenti tra di loro.Ne forniamo un esempio. Per la preparazione di

    un divano artigianale per imbarcazioni si possonodistinguere le seguenti fasi, che si preferisce defini-re come compiti o sub-compiti:A) preparazione delle sagomature in legno;B) posizionamento e incollaggio delle imbottitu-re;

    C) taglio dei rivestimenti;D) posizionamento dei rivestimenti e graffetta-tura;

    E) altro.Nei successivi paragrafi si esporr come condurre

    questo tipo di valutazione del rischio per esposizio-ne a molteplici compiti ripetitivi.

    Il preliminare studio organizzativo per unaanalisi multicompiti

    Per affrontare questo tipo di studio, si predispo-sto un ulteriore foglio di calcolo in Excel che con-sente, sempre utilizzando la mini-checklist OCRA,di ottenere un valore espositivo finale anche peresposizione a pi compiti (miniCHECKLISTOCRA 6-11-10 (V1) multicompiti) La prima parteda compilare, e cio quella dedicata agli studi orga-nizzativi, perfettamente identica a quanto richie-sto in una normale mini-checklist OCRA (figure 1e 3). Come in precedenza riferito, tale parte consen-te lo studio delle pause per la definizione dei molti-plicatori correttori per il tempo di recupero e per la du-rata del/dei lavori ripetitivi. Si rimarca che quando illavoratore esposto a pi compiti ripetitivi nel tur-no, il tempo netto di lavoro ripetitivo consiste in so-stanza nella somma della loro durata.Nella parte finale della scheda del primo foglio del

    software miniCHECKLIST OCRA 6-11-10 (V1)multicompiti, si dovranno poi scrivere tutti i diversicompiti svolti dal lavoratore o dal gruppo omogeneodei lavoratori e descrivere di ciascuno (figura 11):- se si tratta di lavoro ripetitivo caratterizzato dacicli con un tempo di durata definito, descrive-re la durata in secondi;

    14

    Figura 10 - I punteggi finali e una sintesi dei punteggi parziali per i differenti fattori di rischioFigure 10 - Final scores and a summary of partial scores for the different risk factors

  • - se si tratta di lavoro ripetitivo caratterizzatodalla ripetizione di gesti ripetuti sempre ugualia se stessi, caratterizzare il tempo di osserva-zione rappresentativo di 1 o 2 minuti;- fornire, per ciascun compito, la sua durata inpercentuale rispetto alla durata totale dei lavoriripetitivi svolti nel turno (figura 11); il tipo diturn-over che potr essere giornaliero o setti-manale, o mensile o annuale. Si ricorda che lasomma delle percentuali definite dovr risulta-re in ogni caso uguale a 100%;- fornire anche brevi note descrittive del conte-nuto del lavoro svolto in ciascun compito.

    Il calcolo degli indici intrinseci di ciascuncompito

    Dopo aver affrontato la prima fase di studio or-ganizzativo (individuazione dei differenti compitisvolti, del loro tempo di turn-over, della proporzio-ne temporale con cui sono presenti nel periodo ci-clico definito, della loro durata netta nel turno edelle distribuzione delle pause), lo studio, finalizza-to ad ottenere i livelli espositivi finali, comporta laricerca del valore di rischio intrinseco di ciascunodei compiti individuati.Parlare di valore intrinseco significa valutare cia-

    scun compito come se fosse lunico compito svoltoper tutto il turno in quella data situazione lavorati-va (con quella data durata netta di lavoro ripetitivoe distribuzione delle pause). Si ricorda che, quandosi deve calcolare un indice intrinseco i dati organiz-

    zativi inerenti al turno risulteranno ovviamenteuguali in ciascuno dei compiti ripetitivi individuati.Il software propone poi 20 successivi fogli, chia-

    mati in successione da M1 a M20, che offrono cia-scuno una mini-checklist OCRA da compilare perognuno dei compiti individuati (con lanaloga pro-cedura descritto per i lavori mono-compito). Ilpunteggio finale ottenuto in ciascun foglio corri-sponde al valore espositivo di quel compito, qualoradurasse tutto il turno: il suo valore intrinseco.Nel foglio finale del software denominato CAL-

    COLO ESPOSITIVO, verranno automaticamenteriassunti sia i risultati finali della valutazione di cia-scun compito (gli indici intrinseci) che i risultatiper ciascuno dei fattori di rischio (figura 12).

    I modelli di calcolo per esposizione multi-compiti arotazione giornaliera

    I metodi tradizionali di analisi del rischio inesposti a pi compiti ripetitivi generalmente si fo-calizzano su studi espositivi tipicamente giornalieri:tuttavia in non poche situazioni lavorative, comeper esempio in agricoltura, lesposizione varia indurata e tipo su un periodo pi lungo, ad esempiolanno. Si esporr ora brevemente come il foglio dicalcolo affronta questi differenti modelli espositivia diversi tipi di turn-over, in funzione della ricercadellindice finale di rischioQuando il turn-over tra i compiti ripetitivi

    giornaliero, secondo quanto gi proposto dagli au-tori (6) si possono verificare 2 eventi:

    MINI-CHECKLIST OCRA 15

    Figura 11 - Descrizione dei compiti ripetitivi svolti e della loro durata proporzionaleFigure 11 -Description of the repetitive tasks performed and their proportional duration

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    a) la rotazione avviene almeno ogni ora;b) la rotazione avviene meno frequentemente diuna volta per ora.

    a) Nel caso in cui la rotazione fra compiti ripeti-tivi avvenga almeno ogni ora, per valutare il valoredellesposizione si calcola la media, ponderata per iltempo, degli indici di rischio intrinseci finali diogni compito, ciascuno gi taratosui tempi di re-cupero del turno e sulla durata del tempo netto dilavoro ripetitivo per una giornata rappresentativadel tipo di turn-over considerato. Si utilizza la se-guente formula:

    Checklist punteggio finale = [( pAintr x % tA) ++ (pBintr x % tB) +(i..pNintr x % tN)]

    dove- pAintr, pBintr, pNintr. ecc., sono i punteg-

    gi intrinseci di checklist di ogni compito gi corret-ti per il fattore recupero e il moltiplicatore di dura-ta di una giornata tipo .- %tA, %tB, ecc., rappresentano le corrisponden-

    ti proporzioni di durata (in%) rispetto alla duratatotale dellinsieme dei compiti ripetitivi svolti nelturno.(il 100% in ogni caso).Se ne fornisce un esempio in figura 13. Indivi-

    duato, per ogni compito, il valore dellindice intrin-

    seco e stabilita la proporzione della loro presenzanel periodo (in questo caso una giornata), ilsoftware applica, ad ogni valore intrinseco, la suapercentuale di durata, e sommandone i risultati, neottiene la media ponderata.

    b) Nel caso in cui la rotazione avvenga meno diuna volta per ora, non va utilizzata la formula dellamedia ponderata che tenderebbe a sottostimarelesposizione.In questo caso va usato il modello matematico

    che utilizza la peggiore situazione lavorativa (il com-pito pi a rischio ricalcolato rispetto alla sua realedurata nonch rispetto alla durata totale di tutti icompiti ripetitivi nel turno) ponderandolo rispettoai valori e alle durate di tutti gli altri compiti ripeti-tivi presenti nel turno. La formula complessa utiliz-zata nel software la seguente:

    Punteggio finale Checklist OCRA MultitaskComplex = score1(Dum1) + (score1 x K)

    dove: 1,2,3,,N = compiti ripetitivi ordinati per li-vello espositivo (1=il pi elevato) utilizzandoper il calcolo dellindice di rischio Moltiplica-tore di durata (Dumi) relativo alla loro realedurata nel turno.

    16

    Figura 12 - Analisi di compiti ripetitivi multipli: risultati finali della valutazione di ciascun compito (gli indici intrinseci) erisultati per ciascuno dei fattori di rischioFigure 12 -Multiple repetitive task analysis: final results of evaluation of each task (intrinsic scores) and results for each of the riskfactors

  • Dumi = Moltiplicatore di durata considerandola reale durata nel turno del compitoi

    Dumtot= Moltiplicatore di durata considerandola durata totale di tutti i compiti ripetitivi nelturno.

    score1 = differenza fra: Punteggio compito 1considerando Dumtot e Punteggio compito1considerando Dum1

    K = (score 1 max * FT1) + (score 2 max * FT2) +++ (score N * FTN)

    (score 1 max)

    score i max = Punteggio compitoi considerandoDumtot

    FTi = frazione temporale (valore da 0 a 1) delcompitoi rispetto alla durata totale dei lavororipetitivi.

    Nellesempio di figura 14 si fornisce il risultatodel calcolo dellindice, per lo stesso esempio ripor-tato in figura 13. Nel paragonare in due risultati sinota che, in questo caso, quello ottenuto con la for-mula del Multitask Complex pi alto. Nellesem-

    MINI-CHECKLIST OCRA 17

    Figura 13 - Esempio di calcolo per la stima del rischio in esposizione multi-compiti a turn-over giornaliero con rotazionifrequenti (non superiori allora): calcolo della media ponderataFigure 13 - Example of risk evaluation for exposure to multiple tasks with frequent rotations (less than one hour) with dailyturnover: weighted average evaluation

    Figura 14 - Esempio di calcolo per la stima del rischio per esposizione a compiti multipli a turn-over giornaliero con rota-zioni infrequenti ( superiori allora): applicazione del modello di calcolo Multitask ComplexFigure 14 - Example of risk estimation for exposure to multiple tasks with infrequent rotations (less than one per hour) with dailyturnover: application of Multitask Complex model

  • COLOMBINI AND OCCHIPINTI

    pio infatti presente un valore di checklist intrin-seco pari a 22,8 che si protrae per il 35% del tem-po, che essendo il pi alto, va a condizionare pipesantemente il risultato finale.

    I modelli di calcolo per esposizione multi-compiti a rotazione settimanale, mensile, annuale

    Si potranno individuare anche situazioni in cui idiversi compiti svolti non si esauriscono nella gior-nata ma in un periodo pi lungo, che potr esseresettimanale, mensile o annuale. Questo non portera cambiamenti di calcolo, se non nellindicare nelsoftware il periodo entro cui avviene il turn-over.Le percentuali con cui si svolgono i vari compitiandranno questa volta riferiti al periodo di turn-over individuato.La formula pi indicata per rappresentare lespo-

    sizione sembra essere, alle attuali conoscenze, quel-la del Multitask Complex. In considerazione delfatto che, in carenza di sufficienti dati clinici dacorrelare ai dati espositivi, non si ancora in gradodi affermare quale sia il modello pi predittivo deldanno fra i due proposti, ragionevole asserire cheil livello espositivo finale pu essere compreso fra irisultati dei 2 modelli di calcolo proposti.

    CONCLUSIONI: QUANDO E DOVE E CHI DEVEAPPLICARE LA MINI-CHECKLISTOCRA

    Dopo aver spiegato i contenuti della mini-checklist OCRA, i criteri con cui sono state intro-dotte le semplificazioni e le modalit di compila-zione, si rimanda per gli esempi applicativi, alle nu-merose esperienze riportate negli altri capitoli delpresente volume.Resta da fornire una risposta ad un importante

    quesito: quando e dove utilizzare il modello sem-plificato in sostituzione del modello classico? La risposta viene fornita per punti sintetici, che

    non vogliono essere n esaustivi n impositivi. Ri-mane, in linea di massima, da ricordare che nellap-plicare i 3 modelli di valutazione dellindice di ri-schio proposti dal metodo OCRA e cio lindice, lachecklist classica e ora la mini-checklist, la intro-duzione di semplificazioni e quindi la riduzione dei

    tempi di compilazione, fanno ridurre conseguente-mente la precisione del risultato finale. Per la mini-checklist infatti il risultato sar da comprendere trai 2 valori che delimitano larea del suo errore ri-spetto alla checklist classica, ottenuto attraversoconfronti fra i due modelli.Sinteticamente si riportano esempi di situazio-

    ni in cui se ne pu consigliare luso:- nelle piccole imprese e nellartigianato dovetutto sommato lorganizzazione del lavoro non cos rigida e strettamente pre-determinatacome nelle imprese pi grandi organizzate perlinee di montaggio;- pu essere un rapido strumento di controlloper chi ha funzioni ispettive nella verifica dellavalidit di un Documento di Valutazione deiRischi predisposta da una impresa o perlindividuazione veloce (in fase di sopralluogoispettivo) di quelle situazioni di rischio per lequali sembrerebbero rendersi indispensabili siauna valutazione pi approfondita che lindica-zione di urgenti interventi preventivi;- pu essere utilizzata come primo strumento discreening anche in una grande impresa, dopo lefasi di pre-mappatura (applicazione delle key-enter e quick assessment). Si otterr un risulta-to grezzo ma anche pi rapido, specie se loscopo di ottenere urgentemente una mappa-tura di rischio e un conseguente piano di inter-vento;- se ne pu consigliare luso anche in settori spe-ciali quali lospedale, caratterizzato da una or-ganizzazione del lavoro non cos strettamentetemporizzata e dalla presenza di turn-over sumolti compiti;- non escluso che si possa utilizzare anche perlagricoltura sempre allo scopo di ottenere unaprima mappatura rapida del rischio, anche sepi grezza;- per i medici competenti o in sede assicurativain fase di rilievo dellanamnesi lavorativa: conun p di esperienza e le opportune cautele, sipotrebbe anche somministrare per intervista;- per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Si-curezza (RLS), al fine di monitorare le situa-zioni problematiche presenti in azienda e ri-chiedere gli opportuni interventi correttivi;

    18

  • - in tutti i casi in cui si possa dire: meglio un in-dice espositivo anche se grezzo, piuttosto cheniente.Ovviamente per chi gi esperto del metodo

    OCRA questo strumento risulter talmente banaleda non richiedere alcun ulteriore approfondimento.Per chi fosse nuovo dellargomento occorrer un

    certo addestramento ottenibile facilmente attraver-so i corsi che la scuola EPM organizza. (consultareil sito www.epmresearch.org)

    NO POTENTIAL CONFLICT OF INTEREST RELEVANT TOTHIS ARTICLE WAS REPORTED

    BIBBLIOGRAFIA

    1. CEN. EN 1005-5. Safety of machinery - Human physi-cal performance -: Part 5: Risk assessment for repetitivehandling at high frequency, 2006

    3. COLOMBINI D, OCCHIPINTI E, FANTI M: Il metodoOCRA per l analisi e la prevenzione del rischio da movi-menti ripetuti. Collana Salute e lavoro, Franco AngeliEditore, 2005

    2. COLOMBINI D, OCCHIPINTI E, CERBAI M, et al: Appun-ti di metodo: aggiornamento delle specificazione di pro-cedure e criteri nella applicazione della ChecklistOCRA. Med Lav 2011; 102: 00-00

    4. ISO 11228-3. Ergonomics - Manual handling - Han-dling of low loads at high frequency, 2007

    5. OCCHIPINTI E, COLOMBINI D, OCCHIPINTI M: MetodoOcra : messa a punto di una nuova procedura per lanalisidi compiti multipli con rotazioni infrequenti. Med Lav2008; 99: 234-241

    MINI-CHECKLIST OCRA 19