Mind il cittadino brianza sud 1 febbraio 2014

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12 IL CITTADINO SABATO 1 FEBBRAIO 2014 Un’occupazione da inventare Focus Simona e Marzia Un lavoro nuovo a quarant’anni I loro destini incrociati con il progetto Mind «Vogliamo aprire un locale per l’integrazione» DESIO PAOLA FARINA Simona Merenda e Marzia Micozzi sono amiche da una vita. I loro destini si sono intrecciati ancora di più grazie al progetto “Mind”. “We have a dream, è il titolo del progetto che abbiamo pensato” dicono con entusiasmo. “Vogliamo rea- lizzare il nostro sogno”. Il sogno delle due desiane è quello di aprire un locale dedicato alla conoscenza delle culture del mondo, attraverso la cucina, la musica, l’arte e la letteratura. “L’integrazione si fa attraverso la cultura”. Quarantenni con un sogno Simona e Marzia tentano così di rientrare nel mondo del lavoro. Diverse ma in fondo anche simi- li le loro storie. “Io ho lasciato il lavoro dopo aver partorito il mio secondo figlio, 14 anni fa” spiega Simona, 44 anni. “Ora che i miei figli sono diventati grandi e adesso che, con la crisi, uno sti- pendio solo in famiglia non ba- sta, vorrei trovare a lavorare. Ma dove vado? Ormai, se hai più di 30 anni, non vieni più conside- rata dai datori di lavoro. Ho in- viato tanti curriculum ma non ho ottenuto nulla”. Marzia, 49 anni, un lavoro ce l’aveva. “Sono stata licenziata”. Per fortuna, proprio nel giorno in cui ha par- tecipato ai laboratori di Mind, lo scorso dicembre, ha ricevuto un’offerta di lavoro, che ha ac- cettato. “Non ho potuto fare a meno”, dice la desiana, che fa l’impiegata. Ma non ha abban- donato l’idea condivisa con l’amica. “Continuo a sostenere il nostro progetto. Per noi sareb- be la realizzazione di un sogno”. L’idea di aprire un locale le due amiche ce l’avevano già da qual- che mese. L’idea nata in vacanza “Abbiamo iniziato a parlarne la scorsa estate, mentre eravamo in vacanza, davanti ad un caffè, quasi per gioco. Piano piano il nostro progetto si è delineato”- Poi è arrivata la proposta di par- tecipare agli incontri di Mind, lo scorso dicembre. “ Abbiamo tro- vato tante persone che ci hanno aiutato, in diversi modi. Il no- stro progetto, con cui ci siamo presentate, inizialmente era molto teorico. Ora sta diventan- do più pratico”. Tra le persone incontrate al laboratorio di Mind c’è anche Sidra Jubeen, giovane pakistana in cerca di lavoro, dopo aver concluso il suo apprendistato presso una casa editrice di Milano. Non appena ha sentito parlare del progetto delle due desiane, si è resa di- sponibile per fornire spunti e idee, lei che già come volontaria propone i corsi di cucina etnica del coordinamento Desio Città Aperta, insieme ad altre donne italiane e straniere. Così, Simo- na e Marzia hanno trovato un valido sostegno. Il progetto sulla carta In questi giorni l e due desiane sono impegnate a stendere un progetto vero e proprio. “Vor- remmo aprire un locale acco- gliente e famigliare, dove, oltre al classico caffè, si possono an- che degustare i piatti etnici. E poi ci piacerebbe proporre eventi, incontri, spazi per legge- re e ascoltare musica”. Dalla car- ta, l’idea potrebbe presto passa- re alla sua realizzazione. “Noi da sole non ce la potremmo fare. Partiamo da zero. Invece, il pro- getto Mind ci offre delle possibi- lità. Speriamo, tra l’altro, di esse- re supportate anche dagli enti e dalle istituzioni a cui saranno presentate le nostre idee” . Dalle scarpe all’asilo nido Qui non si chiude, si rinnova DESIO Dalle scarpe alle calzine antiscivolo: nuova vita per il negozio di calzature trasformato in tempo di record in un asilo nido privato. Da pochi giorni lo storico ne- gozio di calzature “Dell’Acqua” in Piazza Martiri di Fossoli ha abbassato la saracinesca ma non per sempre. Infatti da lunedì 3 febbraio i locali che per ben oltre mezzo secolo hanno visto entrare mi- gliaia e migliaia di clienti alla ricerca di quel paio di scarpe piuttosto che di quell’altro,si rianimerà accogliendo i bam- bini. Pennellate di Donadoni Tolti i vecchi scaffali da esposi- zione e rinfrescate le pareti con un nuovo look creato ap- positamente dalle pennellate dell’artista desiano Arturo Do- nadoni,il nuovo asilo nido Vendita difficile Ho provato anche a metterlo in vendita il negozio ma di que- sti tempi non ho trovato nessu- no ad impegnare soldi in que- sta attività finchè mia nuora Sonia impiegata in un altro asilo ha deciso di mettersi in proprio a casa sua”. ”Ho scelto di aprire questo nuovo asilo a casa mia per dar- gli proprio un’impronta di fa- miliarità-ha detto Sonia-infat- ti si accoglieranno un massimo di 20 bambini che non verran- no suddivisi in fasce di età ma punteremo sullo stare tutti in- sieme proprio come una gran- de famiglia dove i più piccoli imparano dai fratelli più gran- di poi si giocherà nel giardino di casa mia per una maggiore “Piccole canaglie” per bambini dai 3 mesi ai 3 anni incomince- rà ad eessere operativo. ”Non è stato facile chiudere definitivamente il negozio do- po una vita che io e mia moglie Liliana e prima di noi mia mamma Vittoria l’abbiamo passata vendendo e aggiustan- do scarpe-ha detto Antonio Dell’Acqua-ma la crisi e l’avvi- cinarsi all’età pensionabile hanno deciso per noi. Il progetto per mettere insieme i destini Dopo i due giorni di “workshop” lo scorso dicembre, a Desio il progetto “Mind” prose- gue, con l’obiettivo di avviare ini- ziative imprenditoriali e creare lavoro. “Mettiamo Insieme i No- stri Destini” è il significato di “Mind”, promosso dall’ammini- strazione comunale (assessorati alle politiche sociali, lavoro e par- tecipazione) in collaborazione con le associazioni del territorio e coordinato da “Team Force”. Al- la due giorni hanno partecipato 150 persone, coinvolte in 56 tavoli di discussione. Hanno aderito di- soccupati e cassintegrati ma an- che consulenti, imprenditori, stu- denti, pensionati, membri di asso- ciazioni, amministratori. Chi, in- somma, intende trasformare la crisi in un momento per “reinven- tarsi”. Sono state generate 44 idee originali, per sviluppare nuove op- portunità di lavoro. Ora i progetti sono in fase di elaborazione e ap- profondimento e saranno presto pubblicati sul sito mindesio.word- press.com, per essere poi presen- tati a enti e istituzioni con cui po- ter siglare un accordo di “partena- riato”. Si comincerà da patrocina- tori: Camera di Commercio, Con- findustria Giovani, Assolombarda Giovani, Cofapi, Confartigianato, Unione Artigiani. I partner saran- no coinvolti nella fase di concre- tizzazione anche per aiutare a tro- vare le necessarie risorse finanzia- rie. p.f. Un indirizzo su misura per l’impiego L’istituto Meroni guarda oltre la crisi LISSONE Scuola e lavoro. Per an- dare oltre la crisi, imparando sui banchi la professione del domani. L’Isis- Ipsia “Meroni” si apre an- cora di più al futuro con un nuovo indirizzo di studi che, con il soste- gno degli assessorati all’Istruzio- ne della Provincia e della Regione Lombardia, decollerà da settem- bre. Si tratta dell’indirizzo “Tec- nologie del Legno” il cui piano di studi e quadro orario è stato re- centemente approvato dal Mini- stero dell’Istruzione. L’indirizzo, presentato nei giorni scorsi dal- l’assessore provinciale all’istru- zione Giuliana Colombo, da For- tunato Cristian, responsabile tec- nico impianti della Cleaf di Ma- cherio e dal dirigente scolastico dell’Istituto Roberto Pellegatta, è- come afferma quest’ultimo- “la nuova opportunità formativa of- ferta in Regione esclusivamente dall’Ipsia di Lissone in forza della A sinistram il preside Pellegatta Un momento del workshop di due giorni, lo scorso dicembre, nell’ambito del progetto Mind del Comune di Desio. Il progetto prosegue con l’obiettivo ddi creare lavoro.

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il quotidiano "Il Cittadino" intervista alcuni protagonsti del progetto MIND, in particolare i proponenti di due diversi progetti. Una testimonianza concreta che Mettere Insieme i Nostri Destini abilita il meglio che c'è in noi, aiuta a trovare nuovi compagni di viaggio, fa intravedere uno spiraglio. Un proverbio africano recita "Se vuoi muoverti veloce vai da solo, se vuoi arrivare lontano muoviti insieme ad altri"

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12 IL CITTADINOSABATO 1 FEBBRAIO 2014

Un’occupazione da inventareFocus

Simona e MarziaUn lavoro nuovoa quarant’anniI loro destini incrociati con il progetto Mind«Vogliamo aprire un locale per l’integrazione»

DESIO

PAOLA FARINA

Simona Merenda eMarzia Micozzi sono amiche dauna vita. I loro destini si sonointrecciati ancora di più grazieal progetto “Mind”. “We have adream, è il titolo del progettoche abbiamo pensato” diconocon entusiasmo. “Vogliamo rea-lizzare il nostro sogno”. Il sognodelle due desiane è quello diaprire un locale dedicato allaconoscenza delle culture delmondo, attraverso la cucina, lamusica, l’arte e la letteratura.“L’integrazione si fa attraversola cultura”.

Quarantenni con un sogno

Simona e Marzia tentano così dirientrare nel mondo del lavoro.Diverse ma in fondo anche simi-li le loro storie. “Io ho lasciato illavoro dopo aver partorito il miosecondo figlio, 14 anni fa” spiegaSimona, 44 anni. “Ora che i mieifigli sono diventati grandi e adesso che, con la crisi, uno sti-pendio solo in famiglia non ba-sta, vorrei trovare a lavorare. Madove vado? Ormai, se hai più di30 anni, non vieni più conside-rata dai datori di lavoro. Ho in-viato tanti curriculum ma nonho ottenuto nulla”. Marzia, 49anni, un lavoro ce l’aveva. “Sonostata licenziata”. Per fortuna,proprio nel giorno in cui ha par-tecipato ai laboratori di Mind,lo scorso dicembre, ha ricevutoun’offerta di lavoro, che ha ac-cettato. “Non ho potuto fare ameno”, dice la desiana, che fal’impiegata. Ma non ha abban-donato l’idea condivisa conl’amica. “Continuo a sostenereil nostro progetto. Per noi sareb-be la realizzazione di un sogno”.L’idea di aprire un locale le dueamiche ce l’avevano già da qual-che mese.

L’idea nata in vacanza

“Abbiamo iniziato a parlarne lascorsa estate, mentre eravamoin vacanza, davanti ad un caffè,quasi per gioco. Piano piano ilnostro progetto si è delineato”-Poi è arrivata la proposta di par-tecipare agli incontri di Mind, loscorso dicembre. “ Abbiamo tro-vato tante persone che ci hannoaiutato, in diversi modi. Il no-stro progetto, con cui ci siamopresentate, inizialmente eramolto teorico. Ora sta diventan-do più pratico”. Tra le personeincontrate al laboratorio diMind c’è anche Sidra Jubeen,giovane pakistana in cerca dilavoro, dopo aver concluso il suoapprendistato presso una casaeditrice di Milano. Non appenaha sentito parlare del progettodelle due desiane, si è resa di-sponibile per fornire spunti eidee, lei che già come volontariapropone i corsi di cucina etnicadel coordinamento Desio CittàAperta, insieme ad altre donneitaliane e straniere. Così, Simo-na e Marzia hanno trovato unvalido sostegno.

Il progetto sulla carta

In questi giorni l e due desianesono impegnate a stendere unprogetto vero e proprio. “Vor-remmo aprire un locale acco-gliente e famigliare, dove, oltreal classico caffè, si possono an-che degustare i piatti etnici. Epoi ci piacerebbe proporreeventi, incontri, spazi per legge-re e ascoltare musica”. Dalla car-ta, l’idea potrebbe presto passa-re alla sua realizzazione. “Noi dasole non ce la potremmo fare.Partiamo da zero. Invece, il pro-getto Mind ci offre delle possibi-lità. Speriamo, tra l’altro, di esse-re supportate anche dagli enti edalle istituzioni a cui sarannopresentate le nostre idee” . �

Dalle scarpe all’asilo nidoQui non si chiude, si rinnovaDESIO

Dalle scarpe alle calzine

antiscivolo: nuova vita per il negozio

di calzature trasformato in tempo di

record in un asilo nido privato.

Da pochi giorni lo storico ne-gozio di calzature “Dell’Acqua”in Piazza Martiri di Fossoli haabbassato la saracinesca manon per sempre.

Infatti da lunedì 3 febbraioi locali che per ben oltre mezzosecolo hanno visto entrare mi-

gliaia e migliaia di clienti allaricerca di quel paio di scarpepiuttosto che di quell’altro,sirianimerà accogliendo i bam-bini.

Pennellate di Donadoni

Tolti i vecchi scaffali da esposi-zione e rinfrescate le pareticon un nuovo look creato ap-positamente dalle pennellatedell’artista desiano Arturo Do-nadoni,il nuovo asilo nido

Vendita difficile

Ho provato anche a metterloin vendita il negozio ma di que-sti tempi non ho trovato nessu-no ad impegnare soldi in que-sta attività finchè mia nuoraSonia impiegata in un altroasilo ha deciso di mettersi inproprio a casa sua”.

”Ho scelto di aprire questonuovo asilo a casa mia per dar-gli proprio un’impronta di fa-miliarità-ha detto Sonia-infat-ti si accoglieranno un massimodi 20 bambini che non verran-no suddivisi in fasce di età mapunteremo sullo stare tutti in-sieme proprio come una gran-de famiglia dove i più piccoliimparano dai fratelli più gran-di poi si giocherà nel giardinodi casa mia per una maggiore

“Piccole canaglie” per bambinidai 3 mesi ai 3 anni incomince-rà ad eessere operativo.

”Non è stato facile chiuderedefinitivamente il negozio do-po una vita che io e mia moglieLiliana e prima di noi miamamma Vittoria l’abbiamopassata vendendo e aggiustan-do scarpe-ha detto AntonioDell’Acqua-ma la crisi e l’avvi-cinarsi all’età pensionabilehanno deciso per noi.

Il progettoper mettereinsiemei destini

Dopo i due giorni di “workshop” lo scorso dicembre,a Desio il progetto “Mind” prose-gue, con l’obiettivo di avviare ini-ziative imprenditoriali e creare lavoro. “Mettiamo Insieme i No-stri Destini” è il significato di “Mind”, promosso dall’ammini-strazione comunale (assessoratialle politiche sociali, lavoro e par-tecipazione) in collaborazione con le associazioni del territorioe coordinato da “Team Force”. Al-la due giorni hanno partecipato 150 persone, coinvolte in 56 tavolidi discussione. Hanno aderito di-soccupati e cassintegrati ma an-che consulenti, imprenditori, stu-denti, pensionati, membri di asso-ciazioni, amministratori. Chi, in-somma, intende trasformare la crisi in un momento per “reinven-tarsi”. Sono state generate 44 ideeoriginali, per sviluppare nuove op-portunità di lavoro. Ora i progettisono in fase di elaborazione e ap-profondimento e saranno prestopubblicati sul sito mindesio.word-press.com, per essere poi presen-tati a enti e istituzioni con cui po-ter siglare un accordo di “partena-riato”. Si comincerà da patrocina-tori: Camera di Commercio, Con-findustria Giovani, AssolombardaGiovani, Cofapi, Confartigianato,Unione Artigiani. I partner saran-no coinvolti nella fase di concre-tizzazione anche per aiutare a tro-vare le necessarie risorse finanzia-rie.� p.f.

Un indirizzo su misura per l’impiegoL’istituto Meroni guarda oltre la crisi

LISSONE

Scuola e lavoro. Per an-dare oltre la crisi, imparando suibanchi la professione del domani.L’Isis- Ipsia “Meroni” si apre an-cora di più al futuro con un nuovoindirizzo di studi che, con il soste-gno degli assessorati all’Istruzio-ne della Provincia e della RegioneLombardia, decollerà da settem-bre. Si tratta dell’indirizzo “Tec-nologie del Legno” il cui piano distudi e quadro orario è stato re-

centemente approvato dal Mini-stero dell’Istruzione. L’indirizzo,presentato nei giorni scorsi dal-l’assessore provinciale all’istru-zione Giuliana Colombo, da For-tunato Cristian, responsabile tec-nico impianti della Cleaf di Ma-cherio e dal dirigente scolastico dell’Istituto Roberto Pellegatta, è-come afferma quest’ultimo- “la nuova opportunità formativa of-ferta in Regione esclusivamentedall’Ipsia di Lissone in forza della A sinistram il preside Pellegatta

Un momento del

workshop di due giorni,

lo scorso dicembre,

nell’ambito del progetto

Mind del Comune di

Desio. Il progetto

prosegue con l’obiettivo

ddi creare lavoro.

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IL CITTADINO 13SABATO 1 FEBBRAIO 2014

sua ormai “secolare” tradizione formativa nel legno-mobile-arre-do-design”. “ Il corso nasce da unlavoro di rilevazione e di collabo-razione delle imprese della Brian-za milanese e comasca valutandole necessità formative dei diversicontesti produttivi a carattere in-dustriale e vuole preparare i giova-ni alla progettazione, realizzazio-ne e gestione di apparati, sistemi,organizzazione del lavoro, svilup-pando competenze adeguate allarealizzazione di prodotti in le-gno”. Quale la situazione tra gio-vani e mondo del lavoro, dunque?“Il mondo del lavoro è sempre piùalla ricerca di tecnici specializzati”dice Pellegatta “ ed il “Meroni” diLissone li prepara”.� e.p.

DESIO

Fuori dal mondo del la-voro, a 59 anni. Dopo una vita spesa in azienda. Quando si è sentito dire “entro le 19 di oggi devi andartene”, Gianni Bona non voleva crederci. Nel giro dipoche ore, da project manager diuna multinazionale si è trovatodisoccupato. “La crisi economicae la legge Fornero sono state unascure per me”. La brutta notiziaè arrivata il 22 novembre 2012,come una doccia fredda. Il desia-no ha tentato di difendere il suoposto di lavoro. Ma non ce l’ha fatta. “Nella primavera del 2013la vicenda si è chiusa completa-mente, anche da un punto di vistaburocratico”.

«Non mi sono arreso»

Cosa fare, a quel punto? “Hochiesto la disoccupazione. Ma non mi sono arreso. Ho iniziatoad inviare curriculum, rispon-dendo soprattutto agli annuncidi lavoro on line”. La ricerca nonha portato, però, ai risultati spe-rati. “Ho fatto qualche colloquio,ma non ho mai avuto risposte. Ho59 anni. Oggi, a quanto pare,l’esperienza professionale vale meno di altri fattori. Mi sono sen-tire dire dai vari datori di lavoroche il mio profilo professionale

“Ho incontrato altre persone concui ho condiviso le mie idee, le mie passioni e le mie capacità”.

Architetti contro la crisi

E’ nato un progetto, su cui ora ildesiano sta lavorando, insieme ad altre due persone, FrancescoManildo e Davide Calò. “Il nostroprogetto si chiama ‘architetti contro la crisi’ ed è focalizzato sull’ex manicomio di Mombelloa Limbiate”. Nello specifico, il gruppo sta ideando la realizza-zione di una sorta di “parco” al-l’ex Antonini. “Ci siamo accortiche la struttura è diventata metadi fotografi e di chi vuole vedereda vicino un ex manicomio, per

diversi motivi. In internet abbia-mo trovato varie informazioni suquesto fenomeno. Ci sono perso-ne che vanno a Mombello di pro-posito, organizzando delle speciedi tour. Noi vorremmo renderequesto fenomeno più struttura-to”. Il project manager è prontoa mettere a disposizione la pro-pria esperienza. “Io in azienda mioccupavo della gestione dei pro-getti, posso condividere con i piùgiovani l’esperienza accumulatanegli anni. So che non sarà facile.Per il momento stiamo racco-gliendo informazioni. E’ una bel-la sfida”. Sul tavolo ci sono tanteidee da sviluppare. “Bisognereb-be iniziare con una bonifica deiluoghi e la messa in sicurezza delle strutture. Poi potremmo recuperare gli spazi, per ricostru-ire la storia di Mombello. Po-tremmo organizzare delle visiteguidate. Creare un’area ristoro,una libreria specializzata. Pro-porre degli eventi sul tema”. L’entusiasmo non manca. “Sonocontento di poter tornare a fareil mio lavoro, anche siamo ancorain una fase iniziale. Finalmenteposso tornare in pista. Dopo tan-ta preoccupazione e incertezza,vedo qualche opportunità che misi apre davanti. Voglio coglierlaal volo”. �

Gianni Bona nel suo studio

«Abbiamo un’idea da matti»Tour operator al manicomioGianni Bona con due amici propone «Architetti contro la crisi»Realizzare un parco a Mombello per chi voglia conoscerne la storia

è interessante. Ma, concreta-mente, non ho ricevuto nessunaproposta”. Quando tutto ormaisembrava perduto, ecco arrivareil progetto “Mind”. “Mettiamo insieme i nostri destini”. Tra i 150che hanno partecipato alla duegiorni di dicembre, al palazzettoAldo Moro, c’era anche Gianni.

«A 59 anni, dopo una vita in azienda,

mi hanno detto“te ne devi andare”»

Lavoro e dintorni

Le forniture

a Lariofiere

Tante aziende

brianzole

Marzia Micozzi, Simona Merenda

Prenderà avvio tra pochi giorni la

sesta edizione di “Fornitore Offre-

si”, il salone della subfornitura mec-

canica che si terrà a Lariofiere di

Erba il 6 e 7 febbraio. “Fornitore

Offresi”, salone nato per far incon-

trare domanda e offerta nell’artico-

lato settore della meccanica, ha sa-

puto diventare negli anni una piat-

taforma operativa in grado di crea-

re opportunità concrete per le im-

prese subfornitrici e per tutti gli

altri protagonisti della filiera. Molte

le aziende dell’area di Monza e

Brianza che parteciperanno al-

l’evento: la C.a.m.i srl (Agrate Brian-

za), Emmestampi srl (Usmate Vela-

te), Feston snc (Desio), Garmetal srl

(Briosco), L.P.S. srl (Monza), Ombar

srl (Nova Milanese), Optodyne La-

ser Metrology srl (Bernareggio), 3

Erre srl (Bellusco), C.i.a srl (Albiate),

Cofili (Biassono), Effebi Service

(Lissone), G. Redaelli spa (Besana

Brianza), Mrc sas (Monza), Reisro-

botics Italia srl (Bellusco).

Mamma e figliosenza lavoroLa Caritas aiuta

“Per me la Caritas è come una

famiglia. Sono grata alle volontarie che

mi aiutano”.

“Purtroppo, da quando anche mio figlio non lavora, non riescopiù a pagare le bollette di luce egas. E’ dura tirare avanti”. Anto-nietta Brancalion, vive in città da18 anni, ma è originaria di Rovigo.E’ una madre single in cerca di lavoro, con un figlio di 28 anni che dal maggio dello scorso annonon ha occupazione. Accetta diraccontarci la sua storia con la dignità di una donna che non riesce a condurre la vita che vor-rebbe e che soffre pesantementela crisi economica. E’ una delletante persone che tira avanti gra-zie all’aiuto del Centro di AscoltoCaritas di Lissone dove, volonta-rie instancabili, le danno quel conforto- a parole e a fatti con-creti- di cui lei ha tanto bisogno.La sua quotidianità è difficile eanche solo un pacco di frutta e verdura significa per lei molto. All’inizio di gennaio, Antonietta,51 anni, è stata fra le persone indifficoltà contattate dai volonta-ri per ricevere un pacco di fruttae verdura e un buono acquisto

Antonietta Brancalion con due volontarie della Caritas di LIssone

per la carne. Operazione svilup-pata da diverse associazioni di volontariato del territorio che, insieme al Comune (che ha mes-so a disposizione 7mila euro),hanno distribuito pacchi nel se-gno di “Freschi d’Inverno”. Intotale sono state 210 le personebisognose che nella sede dellalocale Protezione civile, hannopotuto ritirare 165 pacchi-fami-glia e 55 pacchi-infanzia; nei pri-mi erano contenuti vegetali(frutta e verdura freschi) e un buono per la consegna della car-ne, nel secondo sono stati raccol-ti invece generi destinati alla pri-ma infanzia (omogeneizzati, pa-stina, biscotti, latte, crema di ri-so). Il tutto per uno stanziamen-to di 7mila euro, poco più di 30euro a pacco: un contributo pic-colo, ma un aiuto per tante fami-glie. L’operazione ha visto la si-nergia di diversi attori: Comune,Centro Aiuto alla Vita, l’Auser, laCaritas, la San Vincenzo, Aral, Avo, Aiutiamoli a Vivere, Avis eGruppo padre Mauro Calderoni,sotto il coordinamento della Pro-tezione civile. Antonietta ringra-zia di cuore chi l’aiuta. “Non rie-

sco a trovare lavoro ed anzi colgol’occasione per dire che sono a disposizione come assistente fa-miliare, ho seguito un corso e sono preparata” afferma “misposto coi mezzi o in bicicletta.Da quando mia mamma è morta,non ho nemmeno la sua pensio-ne come sostentamento. E da maggio mio figlio non lavora. Luiè un bravo giardiniere, ma sa usa-re anche il pc. La crisi? Faccio fatica anche a dormire per i pro-blemi che ho, la Caritas è una famiglia per me. Sin da quandomio figlio era piccolo, mi aiutano.Sono tante le rinunce che faccio,spero cambi qualcosa...”. � e.p.

LISSONE

“Sulle tracce del lavoro” è il

titolo del ciclo di incontri promosso dal

Circolo culturale e sociale Don Bernasco-

ni.

Iniziativa in collaborazione con l’associazione QDonna, e l’asso-ciazione Alessandro Galimberti,con patrocinio del Comune. Il viaagli appuntamento, in bibliotecacivica, mercoledì 5, alle 21, con “Tra crisi occupazionale e crisi disenso”. Relatore sarà Evandro Botto, professore di filosofia poli-tica alla Cattolica. Ed ancora “La-voro e giovani. Pensare il presente,sfidare il futuro” con Fabio Corno,professore di sociologia e ricercadella Bicocca. Nel secondo appun-tamento, venerdì 14, alle 21, si par-lerà di “lavoro: Dai numeri alle persone”, ovvero equità sociale, extracomunitari e diversità comerisorse”. Gian Carlo Blangiardo, professore di demografia della Bi-cocca ci aiuterà a capire. MentreSabrina Sironi, pedagogista dellaCattolica, parlerà di “Trame dellaformazione. Tra presente e futu-ro”. Giovedì 27, alle 21, chiusura sul tema “Lavoro economia finan-za. Terminologie e risvolti odierni.Idee concrete per persona, fami-glia e lavoro in sofferenza” con Si-mona Beretta, professore di poli-tica economica della Cattolica. �

Sulle traccedel lavorocon il circoloDon Bernasconi

tutela da occhi indiscreti e an-che gli orari saranno moltoflessibili in base alle esigenzedei genitori, cosa possibile es-sendo io sempre presente».

Iscritti otto bambini

«Diciamo - conclude - che vo-glio costruire questo nuovoasilo nido basandomi su quelloche desidererei io come mam-ma nel cercare il meglio permio figlio. Finora si sono giàiscritti otto bambini,ovvia-mente attendiamo altre ade-sioni e chi vuole vedere i localie chiedere altre informazionipuò venire a trovarci in PiazzaMartiri di Fossoli,23 così pos-siamo scambiare due chiac-chiere e incominciare a cono-scerci”. � Ivana Castoldi

«Non riesco più a pagare le bollette di

luce e gas, è dura tirare avanti»