Minastirith 06/09

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Anno 0 - Numero IX - Giugno 2009 - Organo a diffusione interna (c.i.p) Ass. Cult. FUROR - Via Stretto Cappuccini, 32 (Catanzaro) - info: [email protected]

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Minastirith 06/09

Transcript of Minastirith 06/09

Anno 0 - Numero IX - Giugno 2009 - Organo a diffusione interna (c.i.p) Ass. Cult. FUROR - Via Stretto Cappuccini, 32 (Catanzaro) - info: [email protected]

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Padroni del proprio tempo

Nell’attuale società si ha la diffusa im-

impressione di essere soffocati dall’idea

ossessiva di un tempo che scorre in

fretta ed inarrestabile, un tempo con-

tro il quale correre ed imprecare male-

dizioni…

Ma perché oggi la maggior parte degli

uomini ritiene di dover lottare contro

tale astratta velocità del tempo se i

ritmi con cui esso

scorre sono sempre

così tanto definiti, at-

tesi e prevedibili in

ogni istante?

Ed è allora proprio in

questo modo che la

stessa maggior parte

degli uomini non si

rende consapevole di

quanto prezioso sia il

tempo e di come esso

debba essere usato, in modo da vivere

veramente fino in fondo ogni momen-

to; infatti, mentre siamo gelosissimi di

tutte le più piccole cianfrusaglie di cui

ci circondiamo, il tempo lo regaliamo a

destra e a manca senza tener conto del

suo valore.

A tal proposito è interessantissimo ri-

cordare come Seneca fosse fermamen-

te convinto che la vita non sia affatto

breve come molti affermano, ma che

anzi sia lunga, se ci si adopera a gesti-

re bene il tempo senza che lo si lasci

trascorrere mentre si è impegnati a far

nulla o a farlo male. Per Seneca, in-

somma, la vita dell’uomo non è in sé

breve, ma diviene tale in quanto gli

uomini sprecano il tempo in occupazio-

ni ed impegni superflui e si immergono

a lungo in attività del tutto inutili, non

accorgendosi così che intanto la loro

vita sta scorrendo via. Il maestro latino

si rivolge a Lucilio, giovane destinatario

di numerose sue lettere, esattamente

con queste parole: “mentre si attende

di vivere, la vita passa; comportati co-

sì, Lucilio mio, rivendica il tuo diritto su

te stesso e il tempo che fino ad oggi ti

veniva portato via o carpito o andava

perduto raccoglilo e

fanne tesoro. Convin-

citi che è proprio così,

come ti scrivo: certi

momenti ci vengono

portati via, altri sot-

tratti e altri ancora si

perdono nel vento. Ma

la cosa più vergogno-

sa è perder tempo per

negligenza. Pensaci

bene: della nostra esi-

stenza buona parte si dilegua nel fare il

male, la maggior parte nel non far

niente e tutta quanta nell'agire diver-

samente dal dovuto”.

La distorsione del tempo

Detto ciò come si fa a non impietosirsi

di fronte a quei — sempre più giovani -

cervelli spenti, dormienti e parcheggiati

dietro ad una console o ad un compu-

ter? Chi vi ridarà il tempo che oggi per-

dete? Se fossimo consapevoli della bel-

lezza del mondo e del mistero profondo

della vita, quale occasione e battaglia

concessaci come privilegio, agiremmo

in maniera decisamente diversa.

Dinanzi a milioni di uomini, la cui pre-

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occupazione risulta quella di procurasi

il cibo per vivere, il giovane occidentale

medio impiega il proprio tempo a di-

struggere la propria anima, nella più

assoluta incomprensione di ciò che fa.

In questo modo il mondo moderno

strega gli uomini, li distrae e li incastra

dietro a mille faccende. La cosa assur-

da è che proprio presso coloro dove si

ritiene ci siano le condizioni per una

reazione a questo stato di cose, riscon-

triamo un atteggiamento dinanzi al

tempo del tutto identico a quello della

c.d. maggioranza.

Il pericolo virtuale

In questo mondo di

“spreconi” la virtuali-

tà gioca un ruolo de-

cisivo.

In merito a quanto

detto, infatti, viene

spontaneo pensare a

coloro — tra quei 59

milioni di utenti del

moderno fenomeno

facebook — che non

rinunciano, quotidia-

namente e con estrema puntualità, a

spettacolarizzare la propria vita, co-

struendo con esso una rappresentazio-

ne artificiale di se stessi, oppure scri-

vendo, passo dopo passo, quello che in

ogni momento fanno, cercando così di

coinvolgere il più grande numero di

ipotetici amici (dato che tutti sono in

questo modo definiti da facebook!!),

ma sono proprio queste stesse perso-

ne, dalla vita apparentemente così ric-

ca di iniziative ed amici, che, spento il

pc e alzatesi dalla scrivania, nella gran

parte dei casi, sono intimamente prese

da quell’ansia e quella tensione che

sorgono esattamente quando ci si ac-

corge di aver attorno, in fondo, soltan-

to un gran vuoto immediatamente per-

cepibile, di non aver realizzato nulla, di

aver rimandato tutto e di aver concre-

tamente fatto sfuggire ogni cosa.

Facebook e le varie chat appaiono allo-

ra come un esperimento sociale ed iper

-capitalista, in altre parole come uno

strumento di cui la moderna società si

serve per prendersi gioco degli uomini,

poiché sotto un falso nome e dietro

una tastiera sei certamente libero di

essere chi vuoi, ma rimanendo alla fine

consapevole di non essere effettiva-

mente chi intendi essere, perché hai

semplicemente creato un posto in un

mondo che ha veramente poco di rea-

le e leale.

Il nostro obiettivo

L’atteggiamento cor-

retto, a nostro avvi-

so, non è l’estraniarsi

da tutto ciò che è

evidentemente frutto

della degenerazione

della moderna socie-

tà, poiché così facen-

do si rischierebbe di

divenire facilmente

vittime di coloro che

invece con queste cose riescono ben a

speculare, ma farne un uso limitato e

strumentale, sempre sulla scia del di-

scusso pensiero secondo cui tutto ha

valore e significato se lo si gestisce be-

ne.

In merito al tempo sarebbe bene ge-

stirlo in maniera costruttiva, impe-

gnandosi il più possibile in attività sa-

ne, che ci pongano sempre dinanzi ad

una sfida, ad uno sforzo , ad una ten-

sione, le sole cose che portano ad una

crescita attiva e che rendono “utile” il

transito su questa terra.

La verità non è che non abbiamo

tempo ma che ne sprechiamo

molto. Seneca

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Furor apre le danze In data 8 maggio l’a. c. Furor ha tenuto il su primo convegno ufficiale sull’opera di

Dante Alighieri dal titolo “Romanità e Cri-stianesimo in Dante: la dottrina della sal-vezza”. Nell’occasione si è svolta anche la presentazione del libro del prof. Scali “Dante pietra d’inciampo” che ha visto l’intervento dell’autore stes-so.

Per quanto concerne lo scopo di tali iniziative, è nostro de-siderio riportare alla luce il concetto vero di cultura, la quale non è erudizione e non

vive nel mondo ideale della speculazione, ma è vita. Il

senso profondo della cultura ci riporta all’immagine del contadino che coltiva la ter-ra, dunque cultura, per noi, è tutto ciò che può servire a

coltivare sé stessi e la pro-pria anima, manifestando così uno dei sommi valori della Roma

antica: la pietas verso sé stessi; la re-sponsabilità che si ha verso la propria persona e questo senso di dovere verso di sé non può che condurre l’uomo in

quel sentiero che Dante in primis ha de-scritto nelle sue opere: la conoscenza. Conoscere è vivere, consegnare, traman-

dare, dunque la conoscenza è tradizione e non può dividersi da essa.

In virtù di quanto affermato, ciò che di-stingue il tipo intellettuale moderno dal Vate è che, mentre il primo manifesta con la parola la propria Idea, il secondo lo fa con l’esempio, vivendo ciò che scri-ve.

Da qui la scelta di Dante come prototipo

umano in cui si fondono l’azione ed il pensiero. Venendo all’opera principale dell’ Alighieri non si può omettere il fatto che nella Di-

vina Commedia nulla è lasciato al caso e, quando Dante scrive dei 4 modi di inten-dere le scritture, è il poeta stesso a dare un chiaro incitamento, a chi legge, a sca-vare dietro le parole, per trovare ciò che

più intimamente riguarda l’uomo, in generale, ed ognu-

no di noi; si, perché la Divina

Commedia parla ad ogni uo-mo che ne sappia decifrare il linguaggio ed indica a ciascu-no, in relazione alle proprie capacità e predisposizioni, la

via per la realizzazione di sé…

Attualità di Dante Dante insegna ogni giorno qualcosa di nuovo e più si riflette e si vive il suo mes-

saggio più ci si rende conto di come il poeta, abbia aperto

un vero e proprio varco verso quella phi-

losophia perennis che è fonte di ogni co-noscenza particolare, patrimonio di quella ideale tradizione primordiale che permea e dà vita a tutte le singole tradizioni.

Il senso anagogico Malgrado questa intima grandezza, tocca

assistere spesso ad un uso esclusivamen-te letterario, o al massimo allegorico, dei

suoi testi; tutto ciò che ne deriva non può andare oltre il piano moralistico ed esteriore e tenere a distanza di sicurezza il lettore da quel senso superiore, quello anagogico, attraverso cui la lettura stes-sa porta ad una vera e propria edificazio-

ne ed innalzamento dello Spirito. In rela-

zione a ciò non è un caso che l’ultimo grande santo della nostra storia, Padre

Pio da Pietralcina, abbia letto tutta di se-guito la Divina commedia in circa 36 ore

senza mai distogliersi dal soggetto: ov-viamente senza mai mangiare, bere né riposarsi. Confidò: “la testa mi scoppiava, ma mi accorsi così che si trattava di un’opera colossale”. Ponendo sé stesso come soggetto, Dante

pone su un piatto d’argento la via per

conoscere sé stessi. Egli, distribuendo peccati e peccatori in misura giusta tra ecclesiastici e laici, lan-cia un messaggio: scendete nel buio della vostra anima, passa-

te oltre le piccolezze e riscopritevi angeli e santi, figli di Dio. La via del guerriero Egli richiama

all’onestà, al corag-

gio, all’umiltà, alla tenacia, alla fede ed, in definitiva, all’assunzione dello stato interiore del guerriero, il quale

non si risolve nel brutale scontro fisico ma coinvolge una

visione del mondo, sintesi del continuo sforzo di perseguire la virtù attraverso l’obbedienza a ciò che si sente giusto: all’etica. L’invito di Dante, perciò, è quel-

lo di indossare l’abito della virtù, poiché come ricorda San Paolo è nella virtù che si trova il regno dei cieli. Questo il mes-

saggio universale dell’ Alighieri che, così facendo, non solo assume il ruolo di Va-te, Evangelista, Poeta e Guerriero, ma si rivolge ad ogni singolo uomo, rilegando

le sue parole a quella dimensione eterna a cui l’uomo, pronto al sacrificio, può sempre attingere.

La vita è una commedia sacra Quanto detto è magistralmente sintetiz-

zato nel titolo dell’opera di Dante e rias-sumibile nelle parole di Guido De Giorgio,

uomo che fece del suo pensiero uno stile di vita, Non si può vivere per vivere –

materialismo – né vivere per pensare – idealismo – né vivere per sentire – esteti-smo – né vivere per agire – meccanismo -: la vita ha un senso soltanto se essa è una commedia, una commedia sacra, se essa cioè, è calcata su un sistema rituale

il cui riferimento s’innalzi sempre a una

sfera superumana, e questa sfera è la Contemplazione, l’Unità Tradizionale, la Scienza Sacra. Legato a ciò, ancora il De Giorgio aiuta a dare un’idea circa l’importanza di Dante

nel panorama cultu-

rale occidentale: Con Dante s’è chiu-sa la primavera dell’Europa che con la Rinascenza, la Riforma, la Rivolu-zione è precipitata

in braccio alla de-

menza, all’atrocissima de-menza dei vecchi bimbi in delirio. Dante è l’ultimo va-te, l’ultimo poeta

che ha cercato di integrare due mondi, di far combaciare

due sfere, di redimere un’epoca di transi-zione e di preparazione in trasparenza di simbolo e in sostanzialità di vita.

L’opera di Dante, che oltre tutto è un trattato di Alchimia, si può sintetizzare nella seguente frase:

“Visita l’interno della terra, e rettificando troverai la pietra nascosta che è la vera medicina”.

O per usare delle povere parole:

scendi nel profondo della tua anima e combattendo con amore

la tua imperfezione troverai la conoscenza e la visione

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Diario dal carcere di Corneliu Zelea Codreanu Il testo ripercorre, in sequenza cronologica, gli ultimi mesi di

vita del valoroso Codreanu. Le scelte di quest’uomo, l’amore verso il suo popolo e la dedizione per la causa Romena sono

i motivi della sua detenzione. Al di là delle varie interpreta-zioni storiche del personaggio, restano, del Capitano, le im-prese eroiche nel tentativo di strappare la propria terra dalle mani del capitalismo mondiale e del comunismo Russo, l’impegno e la volontà di ridare ai propri fratelli, una via spi-

rituale, un destino. Nel piccolo testo, edito dalla casa editrice Ar, ritroviamo lo stile e la fierezza di un uomo che è capo e

guerriero; caratterizzato da un profondo senso religioso, che egli visse in modo virile e comabattentistico, il capitano Co-dreanu ripercorre in breve le accuse infamanti che lo hanno portato alla gogna, ed il suo calvario tra le condizioni pessi-me di detenzione (freddo e parassiti) ed il pensiero per la

sorte dei propri cari. Un testo unico nel suo genere che fa riflettere sul modo in cui

predisporsi alla propria battaglia conclusiva.

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W la Mamma

NAPOLI - Forse si era inva-ghito di lei un nigeriano della zona, uno che «conta» nella comunità rionale. Per questo, spalleggiato da una decina di

connazionali avrebbe tentato di rapire una bambina di 11 anni, accerchiata a Napoli, a pochi metri dalla sua casa. La ragazzina è stata salvata dal-la mamma arrivata con la mazza da baseball e dal fra-

tello che hanno messo in fuga

i cinque nigeriani, poi bloccati e arrestati dalle volanti della polizia poco distante.

Obevoluzioni

Roma: Mentre i 2/3 della popolazione mondiale, se-

condo le ultime stime dell’Unisco, si trova a rischio “estinzione” per assenza di cibo, in occidente la scala evolutiva ha conosciuto un

altro gradino l’”homo obe-sus”. Le ultime stime infatti

e v i d e n z i a n o c h e l’obesità,dopo il fumo, si attesta come il secondo ri-schio per la salute. Fin qui lo scenario internazionale, una realtà inquietante che acco-

muna tutti i paesi occidenta-li. Compresa l'Italia, dove l'obesità miete 52 mila vitti-me l'anno e in sovrappeso risultano un maschio adulto su due, una donna su tre e un bambino su tre. I dati

sono emersi durante un con-

vengo promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie. (CCM)

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Sport da combattimento per la ricon-quista di Sé. Il 7 Giugno 2009, presso il parco della biodiversità di Catanzaro, l’A.C. Furor promuove una giornata dedicata allo sport, come veicolo di crescita e forma-

zione.

La giornata, che inizierà alle 10.30 con allenamenti gratuiti ed illustrazioni di al-cune delle tecniche principali della kick-boxing, vedrà salire sul ring, montato per l’occasione nell’anfiteatro del parco, atleti provenienti da tutta Italia. In serata con-

certo con gruppi locali e gli Imperium. Lo scopo dell’iniziativa ricalca le linee gui-

da della nostra associazione, impegnata da oramai circa 2 anni nel territorio citta-dino catanzarese per offrire una seria e

valida alternativa alla noia ed alla viltà di certe scelte di vita.

In una città in cui le più fresche energie vengono attentate dalla diffusione, sem-

pre maggiore, della droga, è nostro inte-resse lanciare un urlo, per suscitare - in chi ancora ne sia capace - una reazione a questo stato di cose. Per combattere la droga e tutto il males-sere ad essa associato non possono ba-

stare centri specializzati e psicologi, ciò

che occorre e che sempre ha costituito la chiave di volta per la vita delle comunità uomo è l’ E S E M P I O. Quello che vogliamo offrire ai giovani è un modo alternativo di vedere la vita; una via fatta di difficoltà, sacrifici ma an-

che di tante soddisfazioni, che scaturisco-

no dalla possibilità di guardarsi allo spec-chio senza vergognarsi di sé, senza sen-tirsi una piccola ciminiera o un’ aspirapol-vere in miniatura. Ragazzi, l’alternativa esiste, ed è la via del combattimento, quella del guerriero,

quella della libertà e della lealltà.

Il mondo ha bisogno di modelli, e non possono esserlo né il tronista cocainoma-ne e neanche il bulletto spacciatore di quartiere… nell’intento di elevare lo stato del combattente a modello per la nostra gioventù deviata invitiamo tutti coloro

che sentono ancora dentro di sé una scin-tilla di dignità a mettersi in gioco, a pro-

porsi, a partecipare. Come fai a sapere quanto vali se non ti sei mai battuto?

SOSTIENI FUROR, SOSTIENI L’IDEA! - Tessera socio: è gratuita e ti permette di partecipare alle nostre attività, inizia-tive e di disporre del materiale dell’associazione.

- Tessera sostenitore: con un contributo militante mensile di 10 € riceverai il

nostro giornalino e materiale vario, tra cui eventuali nostre produzioni.

IL SEGNO DEI TEMPI…

APPUNTAMENTI

Domenica 7 Giugno, a partire

dalle 10.00, presso il

parco della Biodiversità,

giornata all’insegna dello

sport e della cultura, con

Stage gratuito in mattinata,

stand librari, combattimenti

e concerto...

ROTTE

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quotidiana e per la tua

formazione:

www.azionetradizionale.com

* Prezzo indicativo. Necessario contributo associativo.

Antica Tradizione Il Cavaliere, la morte e il diavolo € 15*

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