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CONSERVARE IL FUTURO Appunti dell’Assessorato all’Ambiente per un’azione di mediotermine in tema di energia, rifiuti, animali, natura, qualità del vivere e dell’abitare. mille g iorni Provincia di Ancona. Assessorato Ambiente, Energie Rinnovabili, Parchi ed Aree Protette, Social Housing, Protezione Animali.

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CONSERVARE IL FUTURO

Appunti dell’Assessorato all’Ambiente per un’azione di mediotermine in tema di energia, rifiuti, animali, natura, qualità del vivere e dell’abitare.

millegiorni

Provincia di Ancona. Assessorato Ambiente, Energie Rinnovabili, Parchi ed Aree Protette, Social Housing, Protezione Animali.

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Questi appunti per un’intenzionalità d’azione di mediotermine rappresentano un palinsesto consistente di operazioni che sarebbe necessario o importante compiere nell’ambito di un programma amministrativo. La loro caratteristica è innanzitutto quella della realizzabilità, che si propone come finalizzazione di un percorso già delineato, e come innovazione o introduzione di elementi equilibratori aventi costantemente la caratteristica della concretezza e della razionalità. Si tratta in generale di interventi che possono essere messi in atto con le sole forze dell’Assessorato all’Ambiente e alle altre funzioni che gli sono delegate.Resta aperta la considerazione che, proprio per il carattere di carrefour che ha la tematica ambientale, una gran parte dei temi strategici può essere vantaggiosamente messa in atto soltanto attraverso una collaborazione intersettoriale (orizzontale) e una forte condivisione interistituzionale (verticale). Un indice di temi sui quali le forme della collaborazione (alcune già evidenziate) potrebbero risultare assai feconde, se non addirittura decisive per il raggiungimento di obiettivi di risanamento ambientale e ricadute connesse nei campi economico, sanitario, ecologico, turistico e sociale.

Marcello Mariani

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“Millegiorni” non corrispondono al termine ultimativo di un accordo internazionale, alla scadenza di una legge o al limite di un esercizio amministrativo: sono solo il tempo necessario per imprimere una svolta decisiva all’azione locale, e nel contempo l’impegno per una verifica dei risultati che la Provincia di Ancona intende raggiungere in materia ambientale. “Conservare il futuro” è, nella sua proiezione, una partita che si gioca adesso e ragionevolmente il miglior modo di vivere il presente. L’ossimoro nel sottotitolo è soltanto apparente. Fino a qualche tempo fa inquinamento e dissipazione delle risorse erano ancora considerati da molte persone come “lo scotto che inevitabilmente dobbiamo pagare” al progresso umano e allo sviluppo economico. In tempi recenti, però, è apparso chiaro ai più che non possono esistere né progresso né sviluppo senza rigenerazione di tutte le forze della natura; e che economia ed ecologia (come insegnò con molto anticipo Georgescu Roegen) sono tra loro a tal punto interdipendenti da finire per sovrapporsi e addirittura per coincidere. Questa ritrovata collaborazione, collocata nell’ambito di protocolli internazionali e direttive europee, delinea nuovi compiti per la pubblica amministrazione. Tocca infatti ai poteri pubblici recepire gli indirizzi generali di uno sviluppo sostenibile e durevole, elaborare le strategie attuative, stabilire programmi ed organizzare servizi, distribuire oneri e risorse, e in questo modo indirizzare le forze del mercato, correggere gli eccessi nel prelievo di natura e guidare le trasformazioni che si rendono necessarie: tutto questo sapendo che niente può essere fatto senza una condivisione molto estesa con la società, sia organizzata che individuale.

Noi stiamo attraversando anni decisivi non solo per questa provincia del mondo, ma per tutto il mondo: gli impegni di Kyoto per ridurre le emissioni di gas climalteranti e la conseguente necessità di superare la dipendenza economico-militare da fonti energetiche non rinnovabili; i paralleli progressi nella cattura, trasformazione e impiego delle rinnovabili; gli obiettivi europei che si propongono di migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, e di ottimizzare in modo conservativo l’uso delle risorse naturali; l’altro obiettivo che punta alla prevenzione nella produzione dei rifiuti; l’urgenza di trovare soluzioni utili all’integrazione delle comunità attraverso programmi di riqualificazione energetica e sociale nel settore abitativo, sono tutti percorsi già segnati e hanno tempi di realizzazione definiti. Al loro compimento si vedrà se saremo riusciti ad ottenere risultati dalle vaste premesse che sono state poste in questi anni, o se invece saremo destinati a rinvii e ad aggravamenti che preludono a un declino economico e morale su scala mondiale: tanto più che noi saremmo tra i primi ad avvertirne le conseguenze su scala locale, quando non facessimo la nostra parte.

Le precedenti amministrazioni della Provincia di Ancona hanno svolto un lavoro preparatorio molto intenso e articolato negli ambiti che interessano l’organizzazione economica e ambientale: hanno definito piani e tenuto consultazioni a largo raggio, tanto che possiamo oggi contare su un’ottima rete di conoscenze e volontà condivise. E’ tempo adesso di passare alla piena attuazione delle iniziative che sono state disposte e convenute.

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I Millegiorni sono appunto una prova teorico-pratica che vogliamo affrontare, superata la quale avremo già percorso un bel pezzo di strada – così noi vogliamo augurarci – verso un possibile futuro, verso un futuro possibile.

Il programma si articola in cinque punti e comprende una quantità notevole di iniziative, la gran parte delle quali trova corrispondenza nelle azioni proposte dal PAL; la parte restante è nuova, concepita alla luce di nuove realtà o corrispondente a nuove competenze che si sono aggiunte alla gestione di questo assessorato. Di ciascun segmento abbiamo considerato le possibili interfacce in modo che l’azione che ne risulta non sia monocorde e in qualche modo dicasteriale, ma capace di riflettere la complessità dell’organizzazione sociale e le molteplici aspettative dei cittadini.

Il programma “Millegiorni” rispecchia la volontà dell’intera amministrazione della Provincia di Ancona. Le note tra parentesi che seguono la declinazione dei singoli obiettivi corrispondono ad altrettante intenzionalità espresse nel PAL, il Piano di Azione Locale della stessa Provincia.

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Giovanni Ghiandoniflusso2004

dal catalogo “Il fiume raccontato” della Provincia di Ancona

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1. Rifiuti

Vorremmo che i “rifiuti” non esistessero; per questo preferiamo chiamarli “materiali post-consumo”. L’obiettivo da conseguire è presto detto: meno materiali da mandare allo smaltimento, il meno possibile. Le amministrazioni precedenti si sono adoperate con molta energia e realismo alla redazione e poi all’attuazione del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR). Nel momento in cui ci troviamo a ereditare quell’impegno, registriamo una notevole diversità di avanzamento nell’attuazione del Piano nei due Ambiti del territorio amministrato. Nella parte nord della Provincia (Ambito 2) un notevole attivismo sul piano della raccolta differenziata e del riciclaggio è già riuscito a dare risultati non inferiori a quelli che si ottengono nelle aree più avanzate d’Italia; nella parte sud (Ambito 1) invece, per diversi motivi non si sono compiuti passi significativi. È da osservare che la Provincia non dispone di poteri legislativi né, se non in minima parte, coercitivi, ma si avvale soltanto della propria capacità organizzativa e del convincimento nella coordinazione dei comuni che si raccolgono in assemblee e nei consorzi di gestione. In “Millegiorni” contiamo di ottenere un più pieno coinvolgimento delle autonomie locali in modo da estendere l’area della responsabilità nella prevenzione e nella gestione dei materiali post-consumo in modo più omogeneo ed efficace a tutto il territorio provinciale.

1.1.1 In Ambito 1, dunque, puntiamo alla raccolta differenziata spinta (PAL 11) a partire dai quartieri periferici di Ancona fino a giungere al centro storico, che verrà organizzato per ultimo. Nello stesso ambito, sempre in comune di Ancona, verrà individuato un sito adatto a contenere un impianto di trattamento (PAL 12) della frazione secca dei rifiuti, e avviato immediatamente “chiavi in mano”, sulla scorta delle esperienze già maturate in Ambito 2, avendo presente l’inopportunità di duplicare gli impianti di trattamento della frazione umida.

1.1.2 Faremo il possibile per favorire fusione tra la CAM Falconara con Ancona Ambiente, in modo da avere come referenti società di gestione più solide e unificate.

1.1.3 In Ambito 2 avvieremo la raccolta differenziata spinta sullo jesino e su Fabriano (PAL 11) e di seguito su tutto il territorio. Occorrerà anche ripensare tipologia e obiettivi dei Centri Ambiente (PAL 13) in modo da renderli operativi sul piano intercomunale. Siamo intenzionati a far progredire l’esperienza già avviata nel CIR 33, il consorzio che raggruppa i 33 comuni dell’Ambito 2, contribuendo a dotarlo di strumenti educativi e dissuasivi (PAL 4) per ottenere il meglio dalla raccolta differenziata, e contenitori forniti di codice a barre in modo da rendere possibile il passaggio della contribuzione allo smaltimento da tassa (la TARSU, da calcolarsi sulla superficie interessata) a tariffa (da calcolarsi invece sulla quantità di rifiuti effettivamente prodotti) (PAL 10).

1.1.4 L’evoluzione del sistema di raccolta differenziata insieme con le aggregazioni societarie che si attendono, potrebbe consentirci di raggiungere con anticipo la finalità già espressa nel PPGR, che è quella di pervenire a un Ambito Unico Provinciale di gestione.

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1.2 L’altro aspetto della gestione dei rifiuti, che va oltre al riciclaggio e alla rigenerazione delle materie post-consumo, riguarda la prevenzione (PAL 3, 40) e consiste nel corretto uso e nel possibile riuso dei contenitori. Ci proponiamo di sottoscrivere un protocollo d’intesa con la grande distribuzione per la vendita dei detersivi senza vuoto a perdere, con rilascio del marchio “Amico di Peter Pan” ai punti vendita (dove il richiamo alla creatura di James Barrie è un acronimo che sta per “Progetto di Ecosviluppo del Territorio della Provincia di Ancona”, e il riferimento un segno di continuità con la campagna avviata dalla precedente amministrazione, che attraverso il lavoro di Agenda 21 è culminata nella redazione del Piano di Azione Locale). L’iniziativa prevede inoltre la sensibilizzazione della grande distribuzione all’inserimento sui confezionamenti dell’indicazione delle modalità di conferimento a riciclo. In particolare intendiamo favorire l’installazione di distributori di latte fresco, non solo per il significato di prevenzione, ma anche per ricostituire un rapporto meno mediato (“filiera corta”) tra produttore e destinatario del prodotto.

1.3 Un centro di attività che è nelle nostre intenzioni avviare ha il nome di “Lab-Ter”, ecomuseo su rifiuti-energia-acqua. Per averlo è necessario individuare la forma di gestione, con partner tra enti pubblici, società inhouse, aziende private e cooperative; trovare il sito adatto, preferibilmente in un comune dell’entroterra; verificare la possibile compartecipazione economica da parte del Ministero dell’Ambiente e andare alla ricerca di ulteriori risorse da coagulare intorno all’evidente interesse comunicativo, didattico e di ricerca di un simile luogo.

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2. Ambiente

Fino agli anni sessanta del secolo scorso la parola “ambiente” (in latino àmbiens vuol dire “che circonda”) non aveva ancora raccolto su di sé la complessità di significati che la investono oggi e che sinteticamente potrebbero essere definita come “l’insieme delle condizioni chimico-fisiche-biologiche che permettono e favoriscono la vita” (Devoto Oli). Ancora nel 1956 il dizionario del nostro conterraneo Fernando Palazzi arrivava tutt’al più a includere come fattori condizionanti “l’aria che sta intorno”, oppure “l’acqua”: indizio evidente che a quel tempo non si era ancora diffusa la percezione della grandiosa opera di autorganizzazione che la natura svolge quotidianamente: quella stessa autorganizzazione che oggi, in una fase estremamente critica della storia naturale, siamo chiamati a indurre, quando non addirittura a surrogare.

Gli interventi che prevediamo puntano ad estendere l’opera di riorganizzazione dell’ambiente-territorio e dell’ambiente-natura. Si tratta di azioni volte a migliorare la qualità e a ridurre la quantità delle emissioni gassose, all’economia delle risorse, alla conservazione e integrazione di luoghi naturali. Tutto questo nella convinzione che un paese ben regolato riesce meglio a far convivere competitività territoriale e solidarietà sociale, e che sa spendersi meglio fuori dei suoi confini quando riesce a rispettare le esigenze comuni.

2.1 Inquinamento atmosferico: compartecipazione e facilitazione dei processi di diminuzione delle emissioni di gas climalteranti. Interventi nel Porto di Ancona (che è AERCA, Area ad Elevato Rischio Ambientale), da attuare attraverso un accordo di programma tra Provincia, Regione, ARPAM, Comune di Ancona, Autorità Portuale, Ministero dell’Ambiente. Oggetto: spegnere i motori che, durante la sosta delle navi passeggeri, alimentano i gruppi elettrogeni, e provvedere in cambio con l’allaccio alla rete elettrica a terra.

2.2 Altri interventi nel Porto di Ancona, commerciale e turistico, compresa l’area occupata dalle Ferrovie, riguardano opere finalizzate a un migliore utilizzo delle risorse idriche: la canalizzazione delle acque di lavaggio e primapioggia, il sistema fognario, la depurazione; e soprattutto la realizzazione di un acquedotto duale (PAL 139, 158), che conduca acque di seconda qualità: da tanto tempo si critica l’uso delle acque di Gorgovivo per lavare le carrozze. Le acque di minore qualità da utilizzare non mancano: basta convogliarle. Si tratta quelle reflue del depuratore ZIPA, di quelle che provengono dal vecchio acquedotto di Ancona; di quelle che provengono dal drenaggio della frana Barducci. La città di Ancona paga un prezzo ambientale molto alto per la presenza di un Porto internazionale in pieno centro storico: le attuali normative prevedono la possibilità di destinare una quota della tassa d’imbarco portuale a fini di specifici scopi. La riduzione dell’impatto dei mezzi a motore (navi, camion, auto) sulla qualità dell’aria appare un giusto e perseguibile scopo.

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2.2. Sempre in tema riduzione delle emissioni gassose prevediamo una serie di interventi sull’inquinamento veicolare. A partire dal 2008 verrà utilizzata la leva fiscale con riduzione dell’IPT, l’Imposta Provinciale di Trascrizione al PRA, allo scopo di favorire l’acquisto di auto a emissioni contenute entro 120 grammi di CO2 per chilometro, allineandoci fin d’ora agli obiettivi dell’Unione Europea da raggiungere entro il 2012 (PAL 84).Altre misure atte a favorire il processo: chiedere ai Comuni che consentano il parcheggio gratuito alle auto a metano o ibride (da sottoporre a verifica); incentivare la condivisione dell’auto (car-pooling) (PAL 80,92) creando, per cominciare, un sito web accessibile ai dipendenti di tutti gli uffici amministrativi presenti nella zona di Via Ruggeri ad Ancona (INPDAP, TELECOM, ARPAM, INAIL, ERAP, ecc.) che possa far “incontrare” le esigenze dei singoli. Predisporre posti parcheggio in prima fila, riservati alle auto car-pooling; valutare la possibilità di premiare la condivisione con buoni carburante.In sintesi, vorremmo poter contare sulla capacità di valutare l’impronta ecologica di ogni intervento, in modo da poter calcolare i benefici previsti e quelli ottenuti. Infatti obiettivo primario del Piano di Azione Locale di questa Provincia, condiviso da tutti i partecipanti ai forum, è ridurre l’impronta ecologica, ossia l’impatto che ogni persona ha sull’ambiente in base all’energia che consuma e al territorio che occupa, di almeno il 50% nell’arco di dieci anni.

2.3 L’Agenzia per il Risparmio Energetico (ARE) è stata e deve essere sempre più uno strumento a disposizione dei cittadini e delle imprese, autentico sportello capace di fornire indicazioni per facilitare le pratiche per l’accesso agli incentivi al risparmio energetico (PAL 205): in modo specifico per la diffusione del riscaldamento domestico con centrali a micro-cogenerazione e tri-co-generazione (PAL 210).In quanto società inhouse L’ARE dovrà rafforzare la propria capacità operativa permettendo e ricercando l’ingresso di altri soggetti anche scientifici e pubblici.

2.4 Portare a compimento, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo di questo stesso Ente e attraverso la condivisione di tutte le parti interessate, il percorso verso l’istituzione dell’Area Marina Protetta del Conero (PAL 166). L’intento di pervenire a questo risultato si rafforza con l’assegnazione alla Regione Marche del Segretariato dell'Adriatico e alla città di Ancona dell'Osservatorio del Mediterraneo per le Politiche Ambientali. Ulteriore motivazione proviene dalla partecipazione, già approvata dalla Giunta Provinciale, al progetto Parchi educativi dell’Adriatico, che connetterà tutti i parchi della nostra provincia con quelli della dirimpettaia costa dalmata in un’unica proposta turistica medioadriatica.

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2.5 L’amministrazione provinciale precedente diede avvio alla realizzazione di un progetto di percorrenza leggera delle sponde fluviali dal mare alla sorgente del fiume Misa; si tratterà ora di completare l’opera e, in collaborazione con altri assessorati competenti, di estenderne il modello a tutte le aste fluviali della Provincia. Cominceremo dal Musone proprio perché coinvolge un’area che è anche un confine amministrativo. Percorrifiumi (PAL 74, 87) sarà un esempio di mobilità dolce ed aprirà una nuova direzione verso un turismo più aggiornato, nel rispetto del bene di cui fruisce, che è appunto l’ambiente.

2.6 Ma va da sé che la parte pubblica deve essere la prima a mettere in pratica le cose che predica. Gli acquisti effettuati dalla Pubblica Amministrazione, infatti, rappresentano in Italia e in Canada il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL), in Europa il 18%, negli USA il 14%. Faremo dunque alcuni acquisti verdi (PAL 6) per gli uffici provinciali, utilizzando meno prodotti usa-e-getta e più prodotti equosolidali, attraverso la pratica del Green Public Procurement per le forniture e per la gestione dei materiali d’uso nell’Ente. Non solo: pensiamo di produrci in un’azione sistematica a questo proposito, curando la formazione di personale per il Green Procurement, che è un sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili, cioè "quei prodotti e servizi che hanno un minore, ovvero un ridotto effetto sulla salute umana e sull'ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo".

2.7 Un capitolo viene necessariamente riservato a interventi diretti alla conservazione dell’ambiente, inteso come natura e come risorsa: utilizzare siti di cava dismessi (PAL 161) come riserve idriche naturali per agricoltura e per il ripopolamento faunistico; creazione di invasi di raccolta acque meteoriche per uso agricolo a valle dei maggiori scoscesi, anche per attingimenti antincendio, e così via. Vogliamo lanciare un invito all’Unione delle Province Italiane (UPI) per sostenere una proposta di legge regionale che stabilisca il ripristino di livelli minimi di verde nel paesaggio. I benefici che se ne ricaverebbero sono evidenti: per frenare il dissesto idrogeologico, per la bellezza di luoghi, per gli effetti climatici e biologici che si riverberano anche sulla stessa agricoltura. Anche questo in collaborazione con gli altri assessorati competenti.

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Giovanni Ghiandonicesanomisa2005

dal catalogo “Il fiume raccontato” della Provincia di Ancona

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3. Energia

La linea di condotta delineata nel PEAR, il Piano Energetico Ambientale Regionale, si fonda sul riconoscimento di un binomio inscindibile, qual è quello di natura e ambiente. Questa traccia, che muove a sua volta una serie di altri binomi, è tutta volta a far interagire gli aspetti di mercato della produzione, distribuzione, consumo e rigenerazione di energia, con gli assetti naturali e con le funzioni obiettivo francamente ambientali di ridurre la produzione di gas derivanti dalle combustioni secondo gli accordi stipulati a Kyoto e i programmi stabiliti dall’Unione Europea. Buon uso delle risorse e benessere delle popolazioni sono ormai in contatto diretto. Sappiamo che in Italia l’energia elettrica costa un terzo di più che nel resto d’Europa. Questo fatto fa in modo che efficienza e risparmio energetico siano una delle prime fonti di energia alle quali dobbiamo attingere. Una delle cause degli alti costi è data dalla nostra quasi totale dipendenza da fonti estere e dall’eccessiva specializzazione del quasi-tutto-metano. La risposta non può essere che diversificazione e autoproduzione. A questo proposito il PEAR definisce come centrale la scelta compiuta a favore di una produzione distribuita e non concentrata di energia. La ricerca di risultati consistenti ed estesi in campo energetico porta con sé il senso pieno del governo di un territorio e, nella situazione attuale, del governo di un periodo di transizione da una civiltà pesante e dissipativa a una leggera e rigenerativa. La cosa richiede molta concretezza e molta volontà di riuscire. Per questo specifico scopo in “Millegiorni” siamo intenzionati a mettere a punto un Programma Attuativo Provinciale del PEAR (PAP-PEAR) i cui contenuti principali avranno anch’essi un carattere marcatamente operativo.

3.1 Una diversificazione del portfolio energetico è l’obiettivo che consente di gestire la transizione di cui abbiamo detto. Metteremo a punto allo scopo un Programma Attuativo Provinciale del Piano Energetico Ambientale Regionale (PAL 79, 208) - PAP-PEAR per chi non è allergico agli acronimi. Lo faremo utilizzando metodicamente tutti i possibili strumenti di partecipazione (Agenda 21 e altri) e coinvolgendo le rappresentanze del mondo produttivo, quelle economico-sociali e l’associazionismo ambientalista in modo da raggiungere insieme un Accordo di Programma Quadro (APQ), strumento che fornisce alle amministrazioni pubbliche la possibilità di far convergere verso un obiettivo unico le iniziative di soggetti diversi (PAL 159). Sarà allo scopo necessario disporre di personale incaricato capace di produrre analisi socio-economico-demografico-statistiche (finalizzando a questo scopo parte del bilancio del 2008), e di esperti nella comunicazione delle idee, delle opportunità, dei progetti, dei bandi.Ci ripromettiamo in questo modo di ottenere un consistente alleggerimento dell’impronta ecologica che, come si sa, rappresenta la pressione che la nostra popolazione esercita sulle risorse naturali. Un bilancio energetico basato su un simile indicatore ci permetterà di valutare comparativamente - prima e dopo la cura - le modifiche che saremo riusciti a indurre, e dunque l’efficacia dell’azione svolta.

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3.2 Ci proponiamo di promuovere in modo specificamente rivolto all’artigianato e alla piccola industria la conoscenza degli incentivi statali in modo che possano pienamente utilizzarli; lo stesso farà l’Agenzia per il Risparmio Energetico nei confronti della generalità dei privati. Un convegno – che possa vedere la presenza del Consulente Scientifico del Ministro dell’Ambiente – permetterà a tutti i portatori di interessi, dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura ai rappresentanti di settore della piccola industria, una più approfondita conoscenza delle opportunità che rende disponibili la finanziaria del 2008 in campo energetico. Sempre sul piano della divulgazione delle conoscenze necessarie a migliorare il bilancio energetico, abbiamo previsto di tenere un convegno sull’impiego del Finanziamento Tramite Terzi nelle Energy Service Company, FTT - ESCO (PAL 210).Ci proponiamo altresì di istituire presso l’Università Politecnica delle Marche un credito universitario da ottenersi attraverso il superamento di un test su “energia, acqua, ciclo dei rifiuti” (PAL 219-220).

3.3 Per quanto riguarda l’autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, metteremo in atto processi autorizzativi semplificati e velocizzati, sul modello di quelli che vengono emessi dallo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP); sarà però necessario ricercare forme – anche attraverso i Regolamenti Edilizi Comunali – che vadano a normare il “raffrescamento” che riguarda l’impianto e l’utilizzazione dei condizionatori casalinghi.Servirà anche mettere a punto una convenzione per certificazioni di interventi ambientali e di risparmio energetico (PAL 228-232) in modo che i cittadini possano fruire dei vantaggi economici già previsti dalla finanziaria nazionale, a costo concordato con gli ordini professionali.

3.4 In ossequio al principio che gli edifici pubblici debbano fornire una prova esemplare di efficienza energetica ed esemplificativa dell’efficacia degli indirizzi assunti, prevediamo per la nuova sede della Provincia una progettazione innovativa e dimostrativa per quanto attiene i consumi energetici, in modo da realizzare un edificio passivo o comunque ad alta efficienza nel risparmio di energia (entro i 3 litri/anno per mq). Nelle scuole e in generale negli edifici già esistenti di proprietà pubblica cureremo, insieme con gli altri assessorati competenti, la diffusione del solare termico o fotovoltaico. La nuova edilizia scolastica (PAL 226) sarà obbligatoriamente a consumo e a impatto zero.

3.5 Il capitolo che riguarda i grandi impianti per la produzione di energia prevede che la Provincia, nell’ambito delle sue funzioni, eserciti un’azione decisa e visibile sui controlli che vengono esercitati sulla raffineria di Falconara, e un adiuvandum in eventuali azioni di messa in mora della proprietà in materia di indennizzi (PAL 103); lo stesso criterio centrale che per molte buone ragioni indirizza il PEAR verso una produzione di energia distribuita e non concentrata ci orienta poi verso il no a un’ulteriore macro cogenerazione in Vallesina.

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3.6 Il capitolo delle bonifiche di aree inquinate è di grande attualità strategica anche a causa della loro ubicazione. Basti considerare che nella nostra regione ci sono 137 siti inquinati di cui il 46% ubicati nella Provincia di Ancona, e che di questi al 2005 solo 5 erano stati bonificati. Questo capitolo dunque ci impegna nel compito di facilitare le azioni che spettano ai Comuni e ogni possibile propositività per l’intercettazione di fondi comunitari ad hoc. Allo stesso scopo è nostra intenzione incrementare e incentivare la comunicazione pubblica di tutte le informazioni che riguardano in generale l’ambiente e in modo particolare l’inquinamento elettromagnetico.

3.7 L’ARE rappresenta uno strumento di estrema utilità come interfaccia tra istituzioni locali e cittadinanza nel campo del risparmio energetico. Non si tratta soltanto di sostenerne l’operatività proponendo azioni meritorie: si tratta piuttosto di rafforzare l’autonomia operativa e finanziaria dell’Agenzia in modo che essa sia messa in grado di esercitare quella pluralità di funzioni che si rendono necessarie in una fase cruciale per le politiche energetiche qual è l’attuale. Noi pensiamo all’ARE come a uno strumento per la veicolazione degli incentivi statali al risparmio energetico in direzione dell’artigianato e dei privati cittadini. Proponiamo dunque che vengano apportate modifiche allo statuto, con snellimento del Consiglio di Amministrazione del Collegio Revisori a favore di un Revisore Unico e introduzione di un idoneo riconoscimento per gli amministratori futuri; è necessario poi che l’ARE si doti di un Piano Industriale che ne renda riconoscibile, rintracciabile ed efficace l’intera attività.

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4. Animali

In una rara recente intervista, alla domanda su cosa avrebbero fatto gli antropologi adesso che tutte le società umane erano state scoperte e studiate, il quasi centenario Claude Lévy-Strauss rispondeva: “Scopriremo la fraternità degli animali”. Un simile programma, appena abbozzato all’inizio del terzo millennio, è più simile a una profezia che a una nuova dichiarazione dei diritti dei viventi che potrebbe seguirlo. Del resto qualche passo in avanti è stato fatto: basti solo pensare in quale considerazione fossero tenuti gli animali fino a pochi anni fa, suddivisi tra utili o disutili, accettabili o pericolosi. Un fatto è certo: il rispetto degli animali è oggi percepito dalla generalità della popolazione come un segno di civiltà. La conoscenza della loro natura, del loro comportamento, delle difficoltà che incontrano e degli scambi possibili – non solo quelli concretamente utilitaristici o affettivamente compensativi, ma il complesso delle relazioni biochimiche e psicofisiche che regolano la loro vita – rappresenta un segno di attenzione e un grado avanzato di consapevolezza della complessità del mondo naturale. Prendersi cura degli animali non riduce, ma al contrario esalta la nostra umanità. Se alla Provincia vengono affidati compiti specifici in tema di animali, come prevenzione del randagismo e la lotta contro gli abusi sugli animali, è però con lo spirito della fraternità annunciata dal grande antropologo belga che ci mettiamo a programmare gli interventi qui di seguito elencati.

4.1 La legge nazionale 189/2004 rappresenta un punto di riferimento per il presente programma, almeno per gli aspetti di prevenzione dei maltrattamenti e dell’abbandono, sorveglianza contro la pratica crudele dei combattimenti e formazione etologica degli studenti. In tema di prevenzione, sappiamo che il controllo della natalità mediante sterilizzazione sostituisce quello selettivo naturale che è venuto a mancare, ed è quello che permette alle popolazioni animali di mantenere un rapporto numerico equilibrato con le altre comunità e con le risorse a disposizione per il loro mantenimento e sopravvivenza. Realizzeremo dunque una campagna informativa sulla sterilizzazione che coinvolga tutte le parti interessate, cittadini, operatori, strutture pubbliche (come la scuola) e private.

4.2 Allo stesso scopo vogliamo favorire un processo di avvicinamento dei cittadini agli ambulatori veterinari, e contiamo di ottenerlo concordando con l’ordine dei veterinari una tariffa scontata per la sterilizzazione felina e canina.

4.3 Attualmente il mantenimento dei cani randagi è per le amministrazioni locali una spesa secca in favore dei canili privati. Noi non vogliamo togliere lavoro ai privati, ma pensiamo che spetti alla parte pubblica provvedersi con mezzi propri per sopperire ai problemi che derivano dal randagismo. Ci proponiamo dunque di collaborare insieme con i Comuni perché venga adottata una strategia che li porti a sostituire la pura spesa con un investimento per la realizzazione di canili comprensoriali con gestione delegata all’associazionismo.

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4.4 Insieme con l’Unione delle Province Italiane (UPI) ci faremo parte attiva presso la regione perché vengano stanziati fondi da dedicare alla prevenzione e al contenimento del randagismo. Pensiamo di farlo attraverso la collaborazione delle associazioni animaliste e ambientaliste, perché allarghino la conoscenza della problematica; inoltre, in coerenza con il dettato della legge (testualmente: “Lo Stato e le Regioni possono promuovere di intesa, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l'integrazione dei programmi didattici delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, ai fini di una effettiva educazione degli alunni in materia di etologia comportamentale degli animali e del loro rispetto, anche mediante prove pratiche”) ci rivolgeremo al primo ciclo scolastico per una campagna di sensibilizzazione riguardante il randagismo.

4.5 Incentiveremo – non però economicamente – gli affidi di cani provenienti dai canili; incentiveremo altresì il mantenimento o incremento del patrimonio genetico di piante e animali divenuti rari.

4.6 Solleciteremo la concessione da parte dei Comuni di spazi da assegnare alle associazioni animaliste per l’autorealizzazione di strutture di accoglienza (PAL 173), (qual è per esempio un gattile).

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Giovanni Ghiandonicesanomisa2005

dal catalogo “Il fiume raccontato” della Provincia di Ancona

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5. Edilizia Residenziale Pubblica

Si tratta di un aspetto nuovo della programmazione provinciale. Indirizzato specificamente alla domanda di abitazioni da parte di lavoratori in mobilità, giovani coppie, studenti lavoratori e precari, single e separati, famiglie immigrate, ex carcerati e nuove fasce sociali a rischio, il social housing rappresenta un vero e proprio rilancio degli investimenti pubblici in un settore che è ben altrimenti fornito in paesi come la Francia e il Regno Unito. Questa è dunque, in ragione delle nuove competenze che vengono affidate alla Provincia e specificamente a questo assessorato, la sola parte del programma “Millegiorni” che non abbia una relazione diretta con il Piano di Azione Locale, al quale ovviamente non venivano proposte cose che al momento in cui si tenevano i forum non rientravano tra le facoltà operative dell’Ente. Perché all’Assessorato all’Ambiente sono state accorpate competenze in materia di edilizia sociale? Principalmente per l’aggiogamento di due elementi: la ricerca della coesione sociale e la promozione esemplare del risparmio energetico in edilizia. Quello che ci proponiamo è mettere a punto e avviare alla realizzazione un Piano Provinciale per l’Edilizia Residenziale Pubblica calibrato su quello Regionale 2006 / 2008. Gli obiettivi dichiarati sono da una parte mettere a disposizione dei ceti più disagiati abitazioni a canone moderato, o garantire ai lavoratori atipici e precari l’accesso alla prima casa; dall’altra sperimentare, realizzare, promuovere la costruzione energeticamente consapevole degli edifici abitativi.

5.1 Il Piano Provinciale per l’Edilizia Residenziale Pubblica che vogliamo elaborare richiede una fase preliminare di ascolto dei Comuni, dell’ERAP (l’Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica) e dei sindacati degli inquilini, in modo da poter conoscere necessità e disponibilità; e anche una volta messo a punto, sarà necessario che si mantenga in vita un piccolo osservatorio sulla condizione abitativa, quando ci sia necessità di integrazione dei dati proveniente dall’osservatorio regionale. Riguardo ai finanziamenti necessari all’attuazione del Piano, si potrà attingere a fondi regionali attraverso bandi appositamente indirizzati ai Comuni ad alta tensione abitativa, e ai fondi della legge 560/1993 per quanto riguarda gli altri Comuni. Verrà data priorità al fondo di garanzia per lavoratori atipici o precari; e poi si dovrà pensare a una modulazione dei buoni - casa concordata coi comuni, facendo attenzione a che non si creino aspettative che non possono essere per il momento soddisfatte, che gli interventi siano numericamente ridotti a quelli più strettamente necessari, e che trovino integrazione con i fondi di garanzia. Questo itinerario andrà percorso di buon passo fino ad ottenere l’approvazione piena della Conferenza delle Autonomie e dello stesso Consiglio Provinciale.

5.2 A riprova dell’importanza del rapporto casa/energia, abbiamo già convenuto con Cechodas e Federcasa che si tenga ad Ancona una Conferenza europea sul risparmio energetico nelle abitazioni in Edilizia Residenziale Pubblica con 150 partecipanti stranieri e 200 italiani e la possibile presenza del Ministro dell’Ambiente. La conferenza si terrà nei giorni 21, 22 e 23 aprile 2008 al Teatro “Le Muse” di Ancona

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5.3 E’ importante che siano ben conosciute le opportunità che apre l’edilizia a canone concordato. Esse permettono ai Comuni l’intercettazione di una fascia di bisogno che, esclusa dalla graduatoria ERP, si trova comunque nella necessità di accedere a un’abitazione; la creazione di un proprio patrimonio immobiliare abitativo quale riserva economica; la possibilità di realizzare e gestire abitazioni mantenendole a pareggio coi canoni di affitto; l’utilizzo dell’ERAP quale stazione di progettazione, appalto, direzione lavori, gestione e manutenzione di complessi abitativi; la possibilità di procedere a varianti urbanistiche ad hoc su terreni di proprietà comunale, o praticare percorsi di urbanistica concordata coi privati; accendere mutui con la Banca del Consiglio Europeo; utilizzare questi interventi con funzioni di calmiere del mercato immobiliare e locativo.

5.4 Si rende necessario come guida costante dell’agire un vero e proprio studio sul mutamento della società locale rispetto ai modelli abitativi, che tenga conto dell’incidenza dell’invecchiamento della popolazione e della formazione di nuove famiglie mononucleari; delle nuove unità che si determinano con le separazioni e i divorzi; delle varianti del numero di componenti del nucleo familiare; del gravame abitativo dei nuclei familiari degli immigrati e delle identità culturali connesse (non tutte le culture usano la casa nello stesso modo); dell’incidenza della mobilità lavorativa e di studio sul territorio e dei relativi riflessi sui modelli abitativi (ad esempio: quattro studenti universitari hanno a volte una capacità economica che le famiglie non possono raggiungere) e altre eventuali variabili che definiscono il panorama sociale entro il quale si collocano i procedimenti amministrativi e i processi decisionali.

5.5 L’altro versante dell’impegno per l’edilizia residenziale pubblica, inscindibile da quello abitativo, riguarda la sperimentazione sulle modalità costruttive e sul risparmio energetico. Massima disponibilità della Provincia a proporsi alla Regione quale laboratorio sperimentale in attuazione dei programmi regionali riguardanti le cooperative di autocostruzione miste italiani-immigrati; massima disponibilità anche per la sperimentazione fisica di materiali (come i laterizi adatti alla climatizzazione estiva e invernale) per il risparmio energetico.

5.6 Pensiamo a un Protocollo d’Intesa con ERAP Ancona, che vada oltre i contenuti della Legge Regionale 36, per nuove realizzazioni con recupero acque meteoriche, sistemi di risparmio energetico, sistemi di riscaldamento di rete o comunque con caldaie ad alto rendimento (PAL 93). Ci proponiamo con questo, in coerenza col Piano Regionale 2006-2008, di ottenere una riduzione consistente delle emissioni in atmosfera di gas e particolato (CO2 + Pm 10 + PM 2,5), e di ottenere, unitamente con il recupero delle acque per irrigazione e lavaggio, un saldo ambientale complessivamente più favorevole.

5.7 Sul piano realizzativo, la nostra consonanza con le politiche europee si concretizza nella volontà di partecipazione, quale partner italiano, ad un progetto europeo per il recupero abitativo ERP ‘900, con finalità di massimizzazione del risparmio energetico (sul modello dell’intervento dell’ERAP della Provincia di Ancona per il Programma di recupero Urbano, PRU, “Villa Aosta” a Senigallia).

EDILIZIA

RESIDEN

ZIALE PU

BBLICA

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“se vuoi andare veloce va’ da solo;se vuoi andare lontano va’ insieme”

(Al Gore, Nobel per la pace 2007, da un proverbio africano)

PROVINCIA DI ANCONAAssessorato Ambiente, Energie

Rinnovabili, Parchi ed Aree Protette, Social Housing, Protezione Animali

Comunicazione e Progetto visivo:marchingegnoKitchen - Ancona

Stampa: Stampanova - Jesi

prodotto stampato completamente su carta riciclata