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Milan o RIPROGETTAZIONE DEI SERVIZI E RIPROGRAMMAZIONE DELLA SPESA SOCIALE 2013 28 Novembre 2013

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Milano

RIPROGETTAZIONE DEI SERVIZI E

RIPROGRAMMAZIONE DELLA SPESA

SOCIALE 2013

28 Novembre 2013

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Milano AGENDA

I fenomeni sociali emergentiAnalisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni

Forme di gestione, intensità e efficacia dei serviziRedazione finale e approvazione del Piano di

Sviluppo del WelfareLa riprogettazione strategica dei servizi

o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione

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Milano AGENDA

I fenomeni sociali emergentiAnalisi fonti e impieghi

La copertura dei bisogniForme di gestione, intensità e efficacia dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

La riprogettazione strategica dei servizio Le azioni strategiche

o Gli otto laboratori di innovazione

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MilanoI fenomeni sociali emergenti

Nella società italiana, e ovviamente a Milano, sono avvenuti cambiamenti che hanno ridefinito le caratteristiche del tessuto sociale della popolazione del nostro Paese.Questa profonda evoluzione si è mossa seguendo alcune traiettorie: L’invecchiamento della popolazione; La riduzione di risorse dovuta alla crisi economico-finanziaria; L’evoluzione del ruolo della famiglia, dei suoi componenti e delle sue caratteristiche; La questione del ruolo dei giovani all’interno della società;La sempre maggiore multiculturalità.

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MilanoCome è cambiata Milano (2002 – 2011)

Classi d’età 2002 Rapporto sul totale

2011 Rapporto sul totale

0-13 134.943 10,7% 160.955 12%

14-64 831.570 66,4% 863.740 64,3%

65-74 216.374 17,3% 154.701 11,53%

75+ 70.616 5,6% 162.434 12,11%

Totale 1.253.303 100% 1.341.830 100%

In meno di dieci anni (2002 – 2011) le classi di età si sono modificate, variando nettamente la loro incidenza rispetto al totale. Aumenta soprattutto l’incidenza (e il numero assoluto) di anziani con più di 75 anni e della fascia più giovane della popolazione (0 – 13 anni). Le altre fasce si mantengono invece stabili o in diminuzione.

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MilanoCome cambierà nel 2020

Classi d’età 2011 Rapporto sul totale

2020 (prev) Rapporto sul totale

0-13 160.955 12,0% 150.190 11,6%

14-34 273.530 20,4% 282.792 21,9%

35-44 230.689 17,2% 157.259 12,2%

45-54 204.446 15,2% 218.754 16,9%

55-64 155.075 11,6% 177.465 13,7%

65-74 154.701 11,5% 130.559 10,1%

75-84 116.372 8,7% 112.289 8,7%

85 e più 46.062 3,4% 62.912 4,9%

Totale1.341.830

100% 1.292.220 100%

Le stime ci parlano di una Milano in cui saranno sempre più rilevanti in termini di incidenza gli anziani over 85, la fascai di lavoratori adulti (45-54 anni) e avviati verso il pensionamento (55-64) e i giovani tra i 14 e i 34 anni.

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Milano I milanesi e le nuove povertàIl reddito disponibile sta crescendo a un ritmo più lento rispetto alla spesa per consumi finali, determinando una diminuzione della propensione al risparmio delle famiglie (dati riferiti a tutta Italia) e, quindi per far fronte alle spese di tutti i giorni gli italiani devono attingere sempre di più alle risorse accumulate nel tempo.

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MilanoIl ruolo della donna

Il ruolo della donna/madre milanese è sempre più complesso. Basti pensare che a Milano, nel 2011, risultano essere residenti 383.221 donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni e che il tasso di occupazione femminile in città è del 62,70. Le donne milanesi sono quindi per la maggior parte donne lavoratrici i cui problemi di conciliazione tra famiglia e lavoro sono ancor più marcati rispetto alle donne di altre città della penisola.

Sono sempre più le donne lavoratrici, sposate, conviventi, single o divorziate che, allo stesso tempo sono anche madri ed esprimono di conseguenza la necessità di servizi che le aiutino a conciliare i tempi di lavoro e quello dei figli.

L’evoluzione demografica sopra descritta determina, inoltre, una situazione in cui le donne che oggi hanno 40 anni possono aspettarsi di condividere circa 22 anni della loro vita con almeno un genitore anziano, quattro anni in più rispetto a quelle nate nel 1960 e dieci anni in più rispetto alle donne del 1940.

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MilanoNumero di parenti con cui le donne possono condividere il carico di cura

Donne del 1940 Donne del 1970 Donne del 1990

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Milano

Anziani e giovani anziani: problema o risorsa?

Anno Maschi Femmine Totale

2001 153,4 261,6 205,8

2006 150,9 249,2 198,5

2011 143,0 231,0 185,6

2015 143,5 226,8 183,4

2030 175,6 252,3 212,9

Andamento dell’indice di vecchiaia e proiezione (2030) per la città di Milano

I dati Istat ci dicono che in Lombardia esistono oggi più famiglie con almeno un anziano che famiglie con almeno un minore (33% contro 27,1%). Oggi, poi, il concetto di “anziano” assume significati diversi rispetto al passato ed è possibile individuare una fascia di cosiddetti “giovani anziani”, generalmente in buone condizioni di salute, dai 60 agli 80 anni circa. Nella città di Milano, gli anziani ultra 60enni residenti sono 394.673, in maggioranza donne (233.863). Di questi il 25% è rappresentato da persone senza più il coniuge (15.055 vedovi e da 84.673 vedove), persone che spesso si trovano ad affrontare l’ultima parte della vita in solitudine.

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MilanoI “grandi anziani”

STATO DI SALUTE (Lombardia)

“Molto bene” o “bene” “Né bene né male” “Male” o “molto male”

65-74 75-8485 e più

Totale 65-74 75-8485 e più

Totale 65-74 75-8485 e più

Totale

43,6% 26,3% 25,1% 35,8% 46,0% 50,8% 47,0% 47,8% 10,4% 22,9% 27,8% 16,4%

I “grandi anziani” (oltre gli 80 anni) sono 94.330, per la maggior parte donne (63.828). Gli anziani non autosufficienti sono circa 40.000 e

appartengono soprattutto a questa fascia d’età. Sono loro la fascia che esprime maggiormente esigenze di cura, appoggiandosi in prevalenza sulla rete verticale (figli e familiari) e sui servizi socio-sanitari. Andando infatti a guardare ai dati sulle condizioni di salute e sulle limitazioni degli anziani in Lombardia i diretti interessati dichiarano per la maggior parte (83,6%) di stare “bene” o “molto bene”, oppure “né bene, né male”. Solo il 16,4% degli ultra 65enni dichiara di stare “male” o “molto male”. Queste percentuali risultano superiori, come immaginabile, se ci concentriamo sulla fascia 75-84 anni (22,9%) e 85 e più anni (27,8%). Allo stesso modo, gli anziani che dichiarano di avere limitazioni gravi sono il 12,8% rispetto al totale (35,9% se guardiamo agli ultra 85enni)

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MilanoAnziani e cura informale

I numeri che descrivono la rilevante presenza di anziani residenti nella Città di Milano spiegano anche la crescente significatività del fenomeno del mercato della cura informale, ossia principalmente delle “cosiddette” badanti. Il fenomeno, già rilevante a livello nazionale con una stima di circa 744.000 assistenti familiari regolari e irregolari (addirittura superiori ai dipendenti dell’intero SSN che sono circa 638.000), assume sul territorio milanese un peso ancora maggiore se si pensa che in città sono stimate circa 32.000 badanti, tra regolari e irregolari. Sono numeri che comunicano molto in termini di esigenze di cura manifestate dagli anziani non autosufficienti e in termini di capacità di risposta dei servizi del Comune.

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MilanoI giovani milanesi: universitari.

Milano è una città a forte connotazione universitaria con i suoi oltre 159.000 studenti universitari iscritti (pari al 12% della popolazione residente). Il 45,8% degli studenti universitari abita nella metropoli o nei comuni limitrofi della provincia di Milano, mentre la maggior parte proviene da più lontano. Nello specifico, circa 47 mila studenti (il 29,4%) sono pendolari che quotidianamente si spostano nel capoluogo da altre province lombarde, mentre circa 33 mila studenti (20,9%) provengono da altre regioni italiane; 6 mila studenti (3,8%), infine, provengono dall’estero. In sintesi il 54% degli studenti (86.000) sono dei fuori sede che domiciliano in toto o in parte a Milano, senza risultare anagraficamente iscritti.

45,8%

29,4%

20,9%

3,8%

Provenienza studenti universitari

Milano e provincia

Altre province lombarde

Altre regioni

Estero

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MilanoI giovani milanesi: young professional

Parte di coloro che completano il ciclo di studi universitari a Milano si fermano a lavorare nella città. Vanno a infoltire la schiera di young professional, ossia giovani professionisti che sono impiegati nelle società di servizi o nelle imprese ubicate a Milano di norma con contratti di lavoro precari. Molti di questi non hanno residenza a Milano, pur vivendo al suo interno per la maggior parte del tempo. Solitamente, nel momento in cui i giovani professionisti formano una famiglia e, soprattutto quando arriva il primo figlio, si spostano fuori Milano.

In entrambi i casi, quello degli studenti universitari provenienti da fuori Milano e quello degli young professional per la maggior parte senza residenza, si pone il problema della mancata rappresentanza istituzionale dei loro interessi, nonostante il significativo apporto e la relativa rilevanza all’interno della città. A questi vanno poi aggiunti i cosiddetti, city user ossia il numero totale di pendolari che, indipendentemente dall’età, vivono fuori Milano e che quotidianamente entrano in città per lavoro. Le ultime stime disponibili (a cura della Provincia di Milano, del 2002) parlano di circa 700 mila persone.

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MilanoI giovani milanesi: Neet.

I giovani milanesi sono stati vittime dell’impatto della crisi economica. I dati sui neet (Not in Education, Employment or Training), ossia coloro che non lavorano, né studiano, sono drammatici. In Lombardia, i neet tra i 15 e i 29 anni sono oltre 200 mila, circa l’11% del totale nazionale, in maggioranza donne (60%). Di questi, 76 mila neet (di cui 42 mila donne) sono residenti nella città di Milano. Il fenomeno interessa circa il 13% dei giovani under 30 milanesi, più di uno su dieci. Questi giovani sono i principali candidati all’esclusione sociale futura, poiché non inseriti in percorsi formativi, né occupati, né in cerca di lavoro, quindi scoraggiati e senza orizzonti futuri facilmente percorribili.

2004 2005 2006 2007 2008 2009 Variazione 2009-2004

12,8 % 12,5% 11,3% 11,5% 13,3% 15,1% 17,6%

Tasso di Neet (15-29 anni) in Lombardia - Anno 2004-2009

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MilanoLa Milano multiculturale

La Lombardia, sia in termini assoluti sia in termini relativi, si presenta come la Regione italiana con il più alto numero di immigrati, anche in virtù dell’alta attrattività occupazionale: in totale ne sono presenti circa 1 milione e 60 mila tra regolari e non in Lombardia (il 25% degli stranieri in Italia, nonostante la Lombardia ospiti il 17% degli italiani). Milano e la sua Provincia hanno la più alta concentrazione di immigrati, circa 450 mila. i modifica anche la composizione delle nuove generazioni di bambini lombardi. Tra il 2000 ed il 2008 i bambini nati da genitori entrambi italiani iscritti all’anagrafe sono passati da 75.649 a 74.577, mentre nello stesso periodo quelli nati da almeno un genitore straniero sono passati da 9.601 a 24.095, pari al 24,41% del totale di nuovi nati in Lombardia.

Iscritti all’anagrafe per nascita 2000

Iscritti all’anagrafe per nascita

2005Iscritti all’anagrafe per nascita

2008

Genitori entrambiitaliani

Solo un genitorestraniero

Genitori entrambi stranieri

Genitori entrambi

italiani

Solo un genitorestraniero

Genitori entrambi stranieri

Genitori entrambiitaliani

Solo un genitorestraniero

Genitori entrambi stranieri

75.649 2.581 7.020 74.343 3.968 14.169 74.577 4.963 19.132

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MilanoCome cambiano le famiglie

Le famiglie stanno mutando le loro caratteristiche fondanti. Sono sempre più rare le famiglie formate da più di 3 componenti. In base ai dati dell’anagrafe, si stima che a Milano vivano sempre di più famiglie monocomponente o persone sole che, nel 2011, rappresentano il 52,7% dei nuclei familiari residenti in città, circa 340.000 nuclei. Si tratta di un modello familiare sempre più diffuso in città che comprende sia un numero consistente di single con meno di 35 anni (70.000) e tra i 35 e 64 anni (170.000), sia un numero crescente di anziani soli (attualmente circa 100.000), soprattutto donne. I nuclei composti da due persone rappresentano invece il 23% rispetto al totale: si tratta quindi di circa 680.000 nuclei composti, in media, da uno o due individui. La famiglia formata da tre componenti rappresenta il 12,8%, con una drastica riduzione di queste percentuali nell’arco degli ultimi tre decenni. Per quanto concerne le coppie, quelle con figli rappresentano il 21,7% sul totale delle famiglie milanesi; quelle senza figli il 16%.

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MilanoIl 52,7% delle famiglie milanesi è composta da una persona sola.

Numero componenti 1981 1991 2001 2011

1 26,6 32 37,3 52,7

2 26,8 28 31,2 23

3 22,6 21,2 17,8 12,8

4 17,6 14,8 10,9 8,6

5 4,8 3,2 2,4 2,1

6 e più 1,6 0,8 0,4 0,6

Famiglie residenti a Milano per numero di componenti (valori in %)

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MilanoA Milano ci si sposa a 40 anni

I dati ci rivelano poi che ci si sposa sempre più tardi: l’età media in cui si convola a nozze nella Città di Milano è 36 anni e mezzo per le donne e 40 anni per gli uomini. Si celebrano meno matrimoni (civili e religiosi), da 5.112 del 1997 a 2.890 del 2010; al tempo stesso aumenta il numero di divorzi, passati da 1.090 del 1997 a 1.687 del 2010.

Anno 1997 2002 2010

Matrimoni religiosi 3.110 2.313 1.139

Matrimoni civili 2.002 2.502 1.751

Totale matrimoni 5.112 4.815 2.890

Totale divorzi 1.090 1.536 1.687

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MilanoMilano, città che cambia

Milano cambia. Milano è una città in continua evoluzione e, di conseguenza, lo è pure la sua società, sotto la spinta della crisi economica, dei cambiamenti demografici e dei principali fenomeni sociali emergenti fino a qui descritti. E’ quindi necessario evolvere anche la prospettiva dalla quale si guarda ai problemi sociali e al sistema di risposte alle esigenze manifestate dai cittadini e dalle persone che vivono Milano. Una Milano dove ci sono più cani (120.000) che bambini tra 0 e 6 anni (83.605). Una Milano ricca di culture, risorse, giovani, anziani, studenti e donne lavoratrici. Una Milano che ha un volto diverso dalla Milano di dieci anni fa e che è diverso dal volto che avrà tra dieci anni.

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Milano AGENDA

I fenomeni sociali emergentiAnalisi fonti e impieghi La copertura dei bisogni

Forme di gestione, intensità e efficacia dei serviziRedazione finale e approvazione del Piano di

Sviluppo del WelfareLa riprogettazione strategica dei servizi

o Le azioni strategiche o Gli otto laboratori di innovazione

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Milano I perimetri della spesa di welfare

NB: La stima non considera le risorse messe in gioco dagli utenti per l’acquisto di prestazioni sociosanitarie presso le strutture della città; il dato INPS è ottenuto a partire da una stima della spesa INPS per prestazioni sociali e sociosanitaria su base regionale.

FONTI: elaborazione CERGAS Bocconi su dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Bilancio sociale Comune di Milano, Bilancio Sociale Regione Lombardia, Monitoraggio regionale PdZ Regione Lombardia. Anno di riferimento 2009. Dati del Comune aggiornati al 2011.

FONTE SPESA STIMATA in € SPESA STIMATA in €

PRO CAPITE% sul totale della

spesa

INPS 951.936.081 719 51%

Comune 461.131.609 348 25%

ASL 304.144.000 230 16%

Utenti sociale 123.083.053 93 7%

FSR 12.680.198 10 1%

FNPS 10.281.918 8 0%

Totale 1.895.544.732 1431 100%

51%

25%

16%7% 1%1%

INPS Comune ASL Utenti sociale FSR FNPS

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MilanoLe risorse in gioco per ogni cittadino

Ogni cittadino milanese riceve quindi in media risorse per il welfare pari a circa 1431 euro pro-capite. Tali risorse sono così ripartite:

1431€

812€(57%)

Rappresentano le risorse nelle mani dei cittadini (INPS + Utenti) che decidono quasi del tutto in autonomia come

allocarle, senza che vi sia una regia o una consulenza

619€(43%)

Rappresentano le risorse messe in gioco da Comune, ASL, Regione e Stato per il

welfare

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Milano

Il Comune per l’Area Socio Assistenziale: le diverse aree di policy

Servizi per Anziani

Servizi per minori e per le famiglieAdulti immigrati e inclusione

socialeDisabilità e Salute Mentale

Politiche Sociali e Cultura Della

SaluteDirezione Centrale

Educazione (funzione sociale)

Casa Direzione Centrale Casa (fondi sostegno locazione)

Scuole di infanzia e Asili nido

Direzione Centrale

Aree di policy

*D’ora in poi si farà riferimento alla Direzione Centrale Educazione, intendendo solo per la parte relativa alla funzione sociale

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MilanoIl mix di entrate per l’area socio-assistenziale

Fonte Importo %

Risorse proprie Comune

356.839.971,64 77,39%

Utenti attraverso tariffe

56.212.982,63 12,19%

Fondi sovraordinati vincolati

48.078.655,45 10,42%

TOTALE 461.131.609,72 100,00%

77.39%

12.19%

10.42%Risorse proprie comune

Utenti at-traverso tariffe

Fondi sovraordinati vincolati

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MilanoIl mix di entrate: Assessorato Politiche Sociali

Fonte Importo %

Risorse proprie Comune

165.653.532,44 69,39%

Utenti attraverso tariffe

38.175.230,78 15,99%

Fondi sovraordinati vincolati

34.916.277,81 14,62%

TOTALE 238.745.041,03 100,00%

69.39%

15.99%

14.62% Risorse proprie

Comune

Utenti attraverso tar-iffe

Fondi sovraordinati vincolati

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Milano Uso delle tariffe ?• La compartecipazione degli utenti attraverso tariffe è una

percentuale molto bassa; • L’attuale utilizzo delle tariffe comporta in alcuni casi grandi iniquità

(se si pensa che per alcuni servizi anche coloro che hanno redditi molto elevati non contribuiscono nemmeno con 1€);

• Fare un maggiore ricorso alle tariffe e coinvolgere maggiormente gli utenti che hanno disponibilità di risorse nella compartecipazione richiede però anche un cambiamento culturale, rispetto alla tradizionale impostazione dei servizi sociali.

• Per pensare a una nuova politica delle tariffe è necessario prima di tutto rivedere i criteri d’accesso.

• L’aumento delle tariffe è ammissibile solo se in tal modo si riesce ad aumentare anche il tasso di copertura dei bisogni, cambiando quindi i criteri di accesso.

• E’ importante che l’aumento delle tariffe sia interpretato e comunicato come un investimento sulla qualità e quantità dei servizi

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Milano

L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani - La Spesa

Servizi per Anziani

Servizi Residenziali e Semiresidenziali

Assistenza Domiciliare e interventi al domicilio

Sostegno al Reddito

Attività Ricreative

TOTALE SPESA DELL’AREA ANZIANI:

€102.830.454,57

Servizi€94.036.594,57

Personale€8.793.860,00

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Milano

L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani - La Spesa

La spesa dell’Area Anziani è equivalente al

43% di spesa totale dell’Assessorato Politiche

Sociali e Cultura della Salute

Totale Spesa Area

Anziani22%

Area Anziani- Perimetro Welfare Comune di Milano

La spesa dell’Area Anziani è equivalente al 22% di spesa totale del

perimetro del welfare del Comune di Milano

Totale Spesa Area

Anziani43%

Area Anziani -Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute

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Milano

L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani - Le fonti

54%

10%

35%Risorse del ComuneFondi Sovraordinati VincolatiUtenti Tramite Tar-iffe

Area Anziani – Le Fonti

All’interno dell’Area Anziani il 54% delle risorse derivano dal Comune, il 36% dagli

utenti e il 10% da Fondi Sovraordinati Vincolati

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MilanoUn sistema frammentato:quale ruolo per il Pubblico?

Il quadro riassuntivo rende evidente come la maggior parte delle risorse siano nella gestione diretta dei singoli cittadini o delle famiglie, che utilizzano, nell’arcipelago disordinato dell’attuale welfare ambrosiano, le risorse private o le risorse trasferite dall’INPS decidendo quasi del tutto in autonomia come allocarle, senza che fino ad oggi vi sia stata una regia adeguata o una qualsiasi forma di consulenza da parte dell’Amministrazione Pubblica.

Queste risorse, rispetto a una media di 1431€ totali pro-capite, rappresentano circa 812€ per persona, ossia il 57% di tutte le risorse in gioco.

Le risorse pubbliche per il welfare (Comune, ASL, Regione e Stato) sommate valgono 619€ per persona, il 43% del totale. Il quadro delle risorse qui descritto rende doverosa una riflessione sul possibile ruolo che il settore pubblico può rivestire all’interno di un contesto in cui intervengono diversi tipi di attori e in cui le decisioni relative all’allocazione delle risorse stesse vengono attualmente prese al di fuori del perimetro dell’azione pubblica

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Milano AGENDA

I fenomeni sociali emergentiAnalisi fonti e impieghi

La copertura dei bisogniForme di gestione, intensità e efficacia dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

La riprogettazione strategica dei servizio Le azioni strategiche

o Gli otto laboratori di innovazione

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Milano

I dati attualmente a disposizione non permettono di identificare se il singolo utente

usufruisca di una o più prestazioni, ma permettono solo di individuare il numero di accessi. Pertanto, laddove non indicato

diversamente, i numeri presentati esprimono il numero di accessi totali e non il numero di utenti singoli in carico ai servizi. Per alcuni

servizi, quindi, si tratta di sovrastime rispetto all’effettivo tasso di copertura.

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MilanoPremessa metodologica (II)

Bisogno: necessità di procurarsi ciò che manca per raggiungere un fine determinato, oppure ciò che è ritenuto utile per il conseguimento di uno stato di

benessere materiale o morale

Domanda: rappresenta una richiesta esplicita rivolta ad un’azienda

Offerta: rappresenta la risposta organizzata alla domanda che si vuole soddisfare

BISOGNO ≠ DOMANDA ≠ OFFERTA

L’Amministrazione Pubblica a fronte di una richiesta esplicita (domanda espressa) di servizi volti a soddisfare determinati bisogni dei cittadini deve affrontare anche le problematiche inerenti la domanda negativa (domanda < bisogno), la domanda inappropriata (non correlata a bisogni reali) e la domanda latente o inespressa (domanda che non si traduce in una richiesta esplicita)

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Milano

Il rapporto tra bisogno, domanda e offerta

Il bisogno: il bisogno che esiste in città è basato sulle caratteristiche della città e sui cambiamenti che

abbiamo identificato

=La domanda: richiesta di servizi da

parte della città

IL BISOGNO SI TRASFORMA IN DOMANDA IN FUNZIONE DELL’OFFERTA

Tasso di copertura bisogno

Tasso di copertura domanda

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Milano

L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani

Servizi per Anziani

Servizi Residenziali e Semiresidenziali

Assistenza Domiciliare e interventi al domicilio

Sostegno al Reddito

Attività Ricreative

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Anziani Non Autosufficienti

ANZIANI (Dati 2011)Anziani inseriti in RSA: 3.545Anziani inseriti in forme innovative di residenzialità: 70Anziani inseriti nel Servizio “Affido Anziani”: 45Utenti Centri Diurni Integrati: 427Utenti SAD: 4.250

Anziani seguiti con progetto di custodia sociale: 7.293

DOMANDA (Anziani ascoltati):Utenti serviti da centri multi servizi per anziani: 21.286

Stima anziani non autosufficienti ultra 65enni residenti a Milano: 39.581**

Anziani in carico: 10.000(25% anziani n.a.)

*** Fonte: ISTAT - Sebastiani, Iannucci. Vannoni, 2008 “Disabilità e non autosufficienza” pubblicato su Monitor, 3° supplemento al n. 22

E il restante 75% di anziani non autosufficienti?

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MilanoCare giver informali

In Italia si stima operino complessivamente 744.000 assistenti familiari, di cui 700.000

straniere. È cioè presente una assistente familiare (italiana o straniera) ogni 15 anziani

Si stima vi siano circa 126.182

badanti solamente sul territorio lombardo

La provincia di Milano, in particolare, vede la presenza di 75.000 assistenti familiari, il 60% dell’intera regione, con un’incidenza sulla popolazione over 65 di

circa 10 badanti ogni 100 anziani residenti. Utilizzando la stessa incidenza, la stima per la città di Milano è di 31.287 assistenti familiari, regolari e irregolari.

Stima anziani non autosufficienti ultra 65enni residenti a Milano: 39.581**

Anziani in carico: 10.000 (21% anziani n.a.)

Stima badanti (regolari e irregolari): 31.287

Stima anziani n.a. non in carico: 29.581

Probabilmente alcuni fra gli anziani in carico ai servizi del Comune usufruiscono anche della badante, motivo per cui tra i numeri stimati esistono probabilmente significative sovrapposizioni, attualmente non indagabili con i dati a disposizione Fonte: D. Mesini, S. Pasquinelli e G. Rusmini, 2006, Il lavoro privato di cura in Lombardia, IRS

Badanti iscritte allo Sportello badanti del Comune: 3360

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani:Sintesi

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Educazione:Alcune Riflessioni

• Il 75% delle famiglie si rivolge ad un mercato informale delle assistenti famigliari per risolvere i problemi presenti con un anziano non autosufficiente, alimentando la crescita del mercato informale sul territorio.

• Il Comune dispone di un servizio di accreditamento delle badanti e di incontro tra domanda e offerta. Con l’acuirsi della crisi le famiglie hanno diminuito sensibilmente il ricorso a questo servizio, che stimola la formalizzazione di contratti regolari, più costosi rispetto a quelli presenti sul mercato informale. Inoltre molto spesso è richiesta una risposta veloce alle esigenze organizzative della famiglia, risposta che difficilmente avviene con questa modalità nei tempi adatti ai bisogni riscontrati. Questo segnala che occorre trovare una formula di valore diversa per le famiglie da quella fin qui offerta dal settore pubblico quando cerca di strutturare il mercato dei care giver individuali.

• Il tasso di copertura dei servizi forniti da centri ricreativi, laboratori occupazionali e soggiorni climatici è solo del 6%. Questo significa che gli anziani milanesi hanno spesso energie per gestire da soli il proprio tempo libero, dimostrando di essere potenzialmente una importante risorsa di un welfare di rete.

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Milano AGENDA

I fenomeni sociali emergentiAnalisi fonti e impieghi

La copertura dei bisogniForme di gestione, intensità e efficacia dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

La riprogettazione strategica dei servizio Le azioni strategiche

o Gli otto laboratori di innovazione

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Milano

I dati attualmente a disposizione non permettono di identificare indici di efficacia del servizio, in quanto non vengono presi in

valutazione indicatori di outcome

Inoltre è importante riflettere su quali possono essere, se esistono, alternative ai

servizi esistenti che possano prevedere maggiori intensità e efficacia di servizio

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Milano

L’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute: Area Anziani

Servizi per Anziani

Servizi Residenziali e Semiresidenziali

Assistenza Domiciliare e interventi al domicilio

Sostegno al Reddito

Attività Ricreative

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Residenziali e Semi- la forma di gestione

I servizi residenziali sono costituiti da:5 RSA date in appalto

90 strutture convenzionate con il Comune di Milano

I servizi semiresidenziali sono costituiti da:

6 laboratori di Terapia Occupazionale (5 in gestione diretta e 1 in convenzione)

Mediamente 23 anziani per laboratorio occupazionale

22 Centri Diurni Integrati (1 in gestione diretta, 6 in appalto e 15 in convenzione)

Mediamente 20 anziani per Centro diurno integrato

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Residenziali e semi- L’intensità di servizio

I servizi residenziali erogano:

ogni anno 1.019.080 giornate

Per anziano mediamente 287 giornate ogni anno

I servizi semiresidenziali erogano:

Laboratori Occupazionali: 960 giornate annueCentri Diurni Integrati: 5720 giornate annue

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Residenziali- Le caratteristiche del servizio

Servizi Residenziali: Servizio di ospitalità in struttura che presta servizio h 24.

Vengono erogati servizi medici infermieristici, fisioterapici di assistenza ed educativi

ALTERNATIVE: la possibilità di creare servizi domiciliari pesanti e residenzialità leggera

Servizi Semi-residenziali: Servizio di accoglienza in struttura che presta servizio h 9/die; vengono erogati

servizi medici infermieristici, fisioterapici di assistenza ed educativi

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Interventi al domicilio- la forma di gestione e intensità del servizio

I servizi domiciliari sono appaltati a21 cooperative – nessun servizio è gestito

direttamente dal Comune

Le ore di intervento medio per anziano sono 3 ogni settimana

Per il 2011 sono state 568.923 ore all’anno, per 365 giorni a favore di 4.250

anziani

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Servizi Domiciliari- Le caratteristiche del servizio

L’assistenza domiciliare comprende interventi di igiene ambientale, igiene personale, preparazione

dei pasti, la spesa e l’accompagnamento

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Milano

Il Welfare del Comune di Milano - Area Anziani: Sostegno al reddito- la forma di gestione e intensità del servizio

L’intervento medio di sostegno al reddito per anziano è di 373 euro ogni mese

Sono stati supportati 1713 anziani

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MilanoRiflessioni sull’Area anziani (I)

• Quale mission deve darsi il Comune?• Il Comune ha adottato negli ultimi anni

un’impostazione del servizio di assistenza domiciliare che tende ad assistere l’anziano fino a che non si trova in una condizione di fragilità estrema. Oggi quindi l’ADI è diventato un servizio “pesante” e molto complesso.

• Sarebbe, ad esempio, utile sapere se il SAD è un servizio che rappresenta un deterrente per il ricovero.

• Misurare la durata della permanenza in RSA può dirci molto sull’efficacia dei servizi offerti prima del ricovero

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MilanoRiflessioni sull’Area anziani (I)

• Rispetto alla qualità dei servizi, è meglio concentrare gli erogatori o disperdere?

• L’aumento del numero di cooperative è stata la conseguenza del processo di accreditamento

• La scelta di territorializzare il più possibile le cooperative è stata fatta con l’obiettivo di garantire una maggiore conoscenza del contesto in cui viene erogato il servizio.

• In generale, la risposta alla domanda dipende molto dalla tipologia del servizio

• Servirebbero poche grandi cooperative, forti e in grado di mettere insieme un’offerta più valida e strutturata? Il problema è che l’impresa sociale a Milano è in generale di piccole dimensioni.

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Milano AGENDA

I fenomeni sociali emergentiAnalisi fonti e impieghi

La copertura dei bisogniForme di gestione, intensità e efficacia dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

La riprogettazione strategica dei servizio Le azioni strategiche

o Gli otto laboratori di innovazione

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Milano Il percorso 2012-2013

Analisi delle risorse (fonti/impieghi)Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di

copertura)Analisi delle caratteristiche dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

Riprogettazione strategica dei servizi

Sperimentazioni

Dicembre 2012 Maggio 2013

Giugno 2013 Dicembre 2013

Aprile 2012 Luglio 2012

Riprogettazione servizi

Agosto 2012 Settembre

2012

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Milano

La fase preparatoria al Piano di Sviluppo del WelfareAprile-Luglio 2012

Gli obiettivi di fondo hanno previsto l’analisi dei servizi all’interno dell’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute per valutare:

• la copertura dei bisogni, • l’intensità dei servizi

• l’efficacia della risposta ai bisogni della città al fine di definire la riprogettazione dei servizi alla luce dei vincoli

finanziari

Nel concreto, il percorso, che ha visto coinvolti a pieno titolo i dirigenti e le Posizioni Organizzative, e via via un sempre maggior numero di lavoratori della DC, ha previsto una fase di monitoraggio e analisi congiunta della copertura, intensità ed efficacia dei servizi per culminare, dal mese di Settembre 2012, con la redazione finale del nuovo Piano di Sviluppo del Welfare.

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MilanoGli obiettivi

Gli obiettivi di fondo prevedono la riprogettazione condivisa dei servizi all’interno dell’Assessorato Politiche

Sociali e Cultura della Salute per valutare la possibilità di riprogettare la struttura

organizzativa dell’assessorato con il fine di aumentare la

copertura dei bisogni, l’intensità dei servizi e l’efficacia della

risposta ai bisogni della città.

Nel concreto, il percorso, ha visto coinvolti a pieno titolo i dirigenti di settore e le Posizioni Organizzative, prevede una fase di diagnosi relativamente alle aree di policy considerate, una fase di visione e una fase di innovazione progettuale.

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MilanoLA GOVERNANCE DEL PROCESSO

Fase di lavoro Aprile-Luglio 2012

Tavoli di lavoro consultivi e informativi con le P.O., i dirigenti e i

lavoratori a supporto della Direzione Centrale dell’Assessorato

Il progetto si è basato su due livelli di analisi e consultazione:

Analisi delle interdipendenze tra l’Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute e altri assessorati (in particolare Educazione ed Istruzione, Sicurezza e Coesione Sociale, Zone e Casa)

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Milano

Il modello ha previsto l’analisi di 7 dimensioni, strettamente correlate tra di loro:

FASE 1

FASE 3FASE 2

L’analisi e la correlazione di queste dimensioni rappresenta la base informativa per un processo decisionale di ripianificazione dei servizi e della spesa.

Fonti

Costi

Bisogni

Utenti

Forma di

gestione

servizio

Intensità

Efficacia

IL MODELLO Fase di lavoro Aprile-Luglio 2012

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Milano Il percorso 2012-2013

Analisi delle risorse (fonti/impieghi)Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di

copertura)Analisi delle caratteristiche dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

Riprogettazione strategica dei servizi

Sperimentazioni

Dicembre 2012 Maggio 2013

Giugno 2013 Dicembre 2013

Aprile 2012 Luglio 2012

Riprogettazione servizi

Agosto 2012 Settembre

2012

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MilanoRedazione finale e approvazione del Piano di

Sviluppo del Welfare Con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 25/09/2012 è stato approvato il Piano di sviluppo del Welfare della Città di Milano per il triennio 2012-2014. Nel Piano vengono individuate le Azioni strategiche sulle quali l’Amministrazione si impegna a lavorare in regime di priorità per i prossimi tre anni e i Servizi che richiedono un più forte impulso di riprogettazione per rispondere più efficacemente ai nuovi bisogni dell’utenza.

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Milano Il percorso 2012-2013

Analisi delle risorse (fonti/impieghi)Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di

copertura)Analisi delle caratteristiche dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

Riprogettazione strategica dei servizi

Sperimentazioni

Dicembre 2012 Maggio 2013

Giugno 2013 Dicembre 2013

Aprile 2012 Luglio 2012

Riprogettazione servizi

Agosto 2012 Settembre

2012

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Milano

Dal Piano di Sviluppo del Welfare all’innovazione organizzativa e dei servizi

Approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare della Città (D.C.C. n.37 del 25/09/2012)

8 Laboratori di innovazione dei servizi

Le azioni strategiche

Realizzazione del Piano di Sviluppo del Welfare

Innovazione Organizzativa

Innovazione dei servizi

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MilanoLe azioni strategiche

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MilanoLe azioni strategiche: un esempio

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Milano La Riprogettazione strategica dei servizi

Approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare della Città (D.C.C. n.37 del 25/09/2012)

8 Laboratori di innovazione dei servizi

Le azioni strategiche

Realizzazione del Piano di Sviluppo del Welfare

Innovazione Organizzativa

Innovazione dei servizi

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Milano Gli attori coinvolti nel processo

GRUPPI DI LAVORO (8 team di lavoro operativo misti, costituiti da almeno 3 persone per ciascuna area di

policy individuata)

OBIETTIVO: Analizzare i servizi dell’area e presentare progetto per riprogettazione strategica

TAVOLO DI REFERAGGIO(Dirigenti, PO e lavoratori coinvolti nella riprogettazione

strategica)

OBIETTIVO: Discutere e analizzare rispetto ai progetti presentati dai gruppi di lavoro

STAFF ASSESSORATO+CERGAS

OBIETTIVO: Regia e supporto scientifico al lavoro dei gruppi e del tavolo di referaggio

ATTORI DI SUPPORTO(Attori Esterni e

Stakeholders dei servizi)

OBIETTIVO: supporto ai gruppi di lavoro per lo sviluppo del percorso

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Milano GLI 8 LABORATORI DI INNOVAZIONEI LABORATORI DI INNOVAZIONE PER AREA DI ANALISI

Criteri di accesso ai servizi/selezione utenza collegato ai volumi di utenti e risorse per ambito di policy

Tariffazione, standard di servizio, accreditamento e contrattualizzazione dei fornitori di servizi

Benessere organizzativo: formazione, comunicazione interna, burn out

Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi (es. per il SAD, per la gestione della separazione, per gestione pratiche regolarizzazione stranieri)

Meccanismi e processi di accoglienza e accesso ai servizi: segretariato sociale, scheda di valutazione, Sistemi informativi

Rimodulazione portafoglio di offerta per residenzialità (da specialistica a leggera a fronte risorse date e possibile tariffazione utenti)

Sostegno alle reti sociali e di auto-aiuto informali (es. genitori che si supportano a vicenda, anziani che si aiutano tra di loro, gruppo di auto aiuto per aree di bisogno)

Sviluppo e programmazione servizi domiciliari

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Milano

Fase 1: Diagnosi criticità

Analisi delle principali

caratteristiche e criticità dei servizi

Fase 2: Definizione

visionElaborazione

vision strategica per il futuro dei

servizi dell’area

Fase 3: Progettazione

attuativaPiano

attuativo per mettere in pratica la visione

Fase 4: Sperimentazio

neImplementare

il progetto attuativo,

Il modello di processo operativo

Ogni gruppo di lavoro, relativamente al proprio ambito di policy, ha attuato le

seguenti fasi:

Gennaio – Maggio 2013 da Giugno 2013

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Milano Step operativiIl tavolo di referaggio si è riunito in occasione della conclusione dei diversi step (3 incontri) per fornire suggerimenti e indicazioni pratiche, al fine di migliorare i progetti e avere un feedback continuo sull’andamento dei lavori

Nel periodo intercorso tra i diversi incontri del tavolo di referaggio i gruppi di lavoro si sono riuniti periodicamente per portare avanti le fasi operative e hanno avuto la possibilità di incontrare 1-2 volte in ogni fase il team di regia e supporto formato da staff dell’Assessorato e CeRGAS

Nel corso del mese di marzo 2013 sono state organizzate 8 assemblee aperte a tutti i lavoratori della DC Politiche Sociali durante le quali sono state presentate le attività degli otto laboratori, affinché vi fosse un avanzamento il più possibile condiviso della riprogettazione dei servizi, incentivando la generazione di sinergie basate sulla partecipazione.

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Milano Il percorso 2012-2013

Analisi delle risorse (fonti/impieghi)Analisi dei bisogni e dell’utenza in carico (tassi di

copertura)Analisi delle caratteristiche dei servizi

Redazione finale e approvazione del Piano di Sviluppo del Welfare

Riprogettazione strategica dei servizi

Sperimentazioni

Dicembre 2012 Maggio 2013

Giugno 2013 Dicembre 2013

Aprile 2012 Luglio 2012

Riprogettazione servizi

Agosto 2012 Settembre

2012

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Milano1. Criteri di accesso ai servizi / selezione utenza collegato ai volumi di utenti e di risorse per ambito di policy

Obiettivo finale del laboratorio di innovazione (maggio /giugno), in linea con quanto è contenuto all’interno del Piano di Sviluppo del Welfare della Città è quello di formulare delle ipotesi di

razionalizzazione dell’attuale variegato sistema dei criteri di accesso ai servizi, erogati dalla Direzione Centrale politiche sociali e cultura della Salute.

Obiettivo della fase di diagnosi è stato quello di giungere ad una ricognizione, il più possibile completa, del panorama dei vigenti criteri di accesso ai servizi ed individuazione delle criticità

Principali elementi di criticità individuati durante la fase di diagnosi:

1. Forte segmentazione offerta/utenza criteri di accesso notevolmente diversificati fra i servizi;2. Assenza ISEE nella valutazione della situazione economica e patrimoniale dell’utenza;

3. Valutazione della situazione patrimoniale avviene solo per alcuni servizi e non per altri, generando una forte sperequazione;

4. I requisiti economici e patrimoniali vengono spesso calcolati portando in deduzione redditi e spese diverse di riferimento (es: irpef vs minimo vitale vs pensione minima, etc);

5. Eventuale compartecipazione alla spesa (laddove prevista) viene calcolata utilizzando tabelle parametrali differenti, anche all’interno del medesimo ambito di policy;6. Esistenza di criteri di accesso non del tutto oggettivi;

7. Assenza di un provvedimento unico di indirizzo sui criteri di accesso ai servizi sociali;8. Stand by a livello Nazionale per quanto riguarda la riforma ISEE

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Milano

1. Criteri di accesso ai servizi / selezione utenza collegato ai volumi di utenti e di risorse per ambito di policy

1.ORDINE ED OMOGENEITA’ sotto il profilo economico e sociale

2.SOSTENIBILITA’ ECONOMICA. Dotarsi di uno strumento di calcolo che ci permetta di programmare meglio la spesa e di dimensionarla a seconda delle

effettive esigenze dei servizi

3.BENESSERE SOCIALE. Ritagliare il giusto intervento a seconda delle esigenze e peculiarità di ciascun utente

EQUITÀ SOCIALE

EQUITÀ FINANZIARIA (tra

servizi)

EQUITÀ DI INTERVENTO

CRITERI PER VALUTAZIONE PROFILO ECONOMICO e PROFILO SOCIALE + CALCOLO COSTO PIENO PER UTENTE PER SERVIZIO

COSTRUIRE UN SISTEMA CHE REGOLI E DISCIPLINI L’ACCESSO AI SERVISI AGENDO SU TRE DIMENSIONI:

VISIONE PROGETTUALE:

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Milano

COSTO PIENO per utente

FORMULA CALCOLO COSTO PIENO PER UTENTE:

SPESA MEDIA per utente

+COSTO DEL PERSONALE

attribuibile al servizio

QUOTA COSTI INDIRETTI (stima: 15% dei costi del personale

diretto)

= +

1. Criteri di accesso ai servizi / selezione utenza collegato ai volumi di utenti e di risorse per ambito di policy

Il calcolo del COSTO PIENO per utente per ciascun servizio permette di:

1. Conoscere quanto viene a costare mediamente all’Amministrazione Comunale un utente in carico ai servizi sociali;

2. Effettuare delle analisi di convenienza e, soprattutto, poter, finalmente, calcolare il budget per servizio con una maggiore consapevolezza economica;

3. Poter effettuare dei confronti fra diversi servizi;

4. CALCOLARE LA COMPARTECIPAZIONE AI SERVIZI SULLA BASE DI TALI COSTI

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Milano

2. Tariffazione, standard di servizio, accreditamento e contrattualizzazione dei fornitori di servizi

L’attività del laboratorio di innovazione ha sviluppato la tematica di riferimento partendo dall’analisi approfondita dei contratti a disposizione, evidenziando le seguenti criticità fondamentali:

a) Presenza di tanti contratti e tante tipologie di accreditamento, contratto e convenzioni non uniformati:

- diversità delle rette a parità di servizio o tipologia di utenza- uno stesso fornitore può avere più un contratto con diversi settori che possono chiedere criteri e requisiti diversi con utenza simile

b) Parziale monitoraggio e controllo sulle prestazioni contrattuali: Indicatori di performance, cultura del dato (si rileva ex post), e non vi è una valutazione dell’outcome e del valore aggiunto

c) Mancanza di un focus comune rispetto al tema dell’accreditamento e/o standard di servizioI PRINCIPI DELLA VISIONE GLI STRUMENTI LA VISIONE PROGETTUALE

Creazione di contratti standard

Contratti più completi

Importanza dei controlli e degli incentivi (premialità)

Valutazione della procedura di scelta del contraente (accreditamento e/o gara?)

Dimensione dei fornitori ( meglio grandi aggregazioni o pluralità di fornitori?)

ACCREDITAMENTOpresupposto necessario per stipulare un contratto per disciplinare gli input

CONTRATTOIl contratto determina gli output

CONTROLLISistema di monitoraggio e controllo delle prestazioni (indicatori di performance)

PREMIALITA’ E INCENTIVI:- Creazione di incentivi sulla base dei risultati il 5% del corrispettivo a contratto vincolato ai risultati conseguiti (outcome)

Creare un processo tipo per la contrattualizzazione dei fornitori (fornitori organizzati)

Creare un contratto tipo che verrà declinato nei quattro settori e che seguirà i principi e gli strumenti definiti

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Milano

LA FASE DI INPUT: L’ACCREDITAMENTO

LA FASE DI OUTPUT:I CONTRATTI

LA FASE DI OUTCOME: IL VALORE AGGIUNTO

Standard strutturali

Standard gestionali Durata accreditamento e modalità di aggiornamento periodico

Requisiti di accreditamento: possibile classifica dei fornitori - fornitori accreditati = parti contraenti con il Comune (elenco fornitori)

Indicatori di monitoraggio degli standard

Snellimento contratti

Prezzi unitari, indicizzazione Indicatori efficacia, efficienza e

di innovazione (es: n° successi/n° casi in carico)

Livelli minimi richiesti per indicatore

Debito informativo (reportistica)

Modalità, frequenza dei controlli, responsabilità rilevazione, livello del servizio

Valore aggiunto: customer satisfaction, controlli e relativi indicatori

Il sistema di premialità/penalità legato alla concretizzazione dei progetti su indicatori specifici di outcome

Indicatori di efficacia, efficienza e di successo (es: n° successi/n° casi in carico)

Livelli minimi richiesti per indicatore

Modalità, frequenza dei controlli, responsabilità rilevazione, livello del servizio

Debito informativo (report periodico predefinito)

Valore aggiunto: customer satisfaction, controlli e relativi indicatori

Il sistema di premialità/penalità (riconoscimento oltre il costo del contratto)

2. Tariffazione, standard di servizio, accreditamento e contrattualizzazione dei fornitori di servizi

LE FASI PROGETTUALI PROPOSTE

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Milano

3. Benessere organizzativo: formazione, comunicazione interna, burn out

LA DIAGNOSI

Fonte: elaborazione del gruppo di lavoro a dalla Relazione del medico competente per l’anno 2011 e dal questionario somministrato alle P.O.

DETERMINANTI DEL BURN OUT CRITICITA’ AREE DI INTERVENTO

Scarsa motivazione / coinvolgimento

FORMAZIONE

Limitato aggiornamento tecnico/professionale

Assegnazione di mansioni inappropriate

Lavoro male organizzato / gestito (processi org.vi)

Mancanza di strumenti per rispondere alla nuova domanda sociale

Isolamento e mancanza di ascoltoCOMUNICAZIONE

Scarsa o inefficace comunicazione

Monotonia

JOB ROTATIONFatica mentale e Stress

Rassegnazione

Episodi di costrittività

INTERVENTI RIPARATIVI

Mobbing

Sovraccarico di lavoro/ di responsabilità/ emotivo

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3. Benessere organizzativo: formazione, comunicazione interna, burn out

PRINCIPALI CRITICITA’• Formazione

• Job rotation (manca un piano aziendale solo iniziative recenti)• Meccanismi di comunicazione (Dc- PO; DS-PO; PO-collaboratori; ambiti trasversali; centro-

periferia)• Mancanza di percorsi di sviluppo / carriera personalizzati e di una visione collettiva

UNIFICARE LE FUNZIONI DI :

1. Pianificazione, monitoraggio e valorizzazione delle Risorse Umane, gestione degli adempimenti connessi e analisi organizzative della struttura dei settori, dei servizi e degli uffici

2. Attività connesse all’amministrazione del personale

ATTRIBUIRE NUOVE FUNZIONI/ATTIVITA’:

Cabina di regia per definire le strategie dei ricollocamenti e degli interventi sui “burn out”Pianificazione della rotazione orizzontale

Definizione delle descrizioni delle posizioniProgrammazione delle fasi di tutoraggio/affiancamento

Analisi e valutazione della dotazione organica per ambito/funzioneControllo e Gestione della comunicazione interna (area su cui investire)

CRITICITA’ E PROPOSTE

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4. Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi

4

LA DIAGNOSII riferimenti dal PIANO DELLO SVILUPPO DEL WELFARE-Implementare forme di compartecipazione degli utenti correlate alla modifica dei servizi-Estendere alcuni servizi a pagamento anche a fasce sociali oggi escluse dai serviziElementi di criticità:Elevata eterogeneità nelle forme di compartecipazione esistenti Alcuni servizi non prevedono attualmente alcuna forma di compartecipazioneRischio di non garantire equità tra gli utenti e di limitare il perimetro d’azione del ComuneAree di approfondimento

ServizioIl mercato potenziale, % di

bisogno che oggi è regolato dal mercato

Chi sono i competitors e che caratteristiche hanno (qual è il loro

vantaggio competitivo)

Quale potrebbe essere il target pubblico (su quali prodotti

potremmo essere competitivi)Punti di forza e di debolezza

Servizio Assistenza domiciliare

394.673 ultrasessantenni, 94.330 ultra ottantenni per 4.250 utenti anziani.6.674 persone con disabilità stimate e 538 utenti.Oltre 168 mila minori sotto i 14 anni e 915 utenti

Il costo di una badante per 55 ore è di 1400 €/mese lordi. 32.000 le badanti a Milano.

Su minori e persone con disabilità non vi è nulla di paragonabile a quello che offre il Comune.

Chi ha urgenza e ha bisogno di flessibilità. Potremmo intervenire su emergenza, sostituzioni immediate e temporanee, garantendo flessibilità e con alcuni servizi qualificati

Prestazioni più qualificate; monitoraggio di utenti con carico assistenziale medio/bassoCosto elevato e bassa copertura dei servizi

Teleassistenza 99.728 ultrasessantenni soli, 3837 raggiunti dal Comune

Beghelli, Iris, hanno una tecnologia più sofisticata ma a prezzi molto elevati (da €199 a €592 per il solo apparecchio cui si aggiunge abbonamento per servizi da € 16 a € 35 mese)

Siamo competitivi dal punto di vista del prezzo del servizio (10,80€) sui tempi di allacciamento, sulle possibilità di ampliamento del servizio e sul collegamento h24 con centrale operativa

Possiamo incrementare di 1.000 utenti a carico comunale già coperti da stanziamenti esistenti e ulteriore estensione a utenza solvente

Mediazione Familiare 1.400 separazioni annue

Psicologi e altri centri di mediazione familiare. Con prezzi a colloquio compresi tra i 50 e gli 80€. Recentemente la Regione Lombardia ha definito uno standard per colloqui di counseling pari a 30€

Aumentare gli utenti attraverso l'invio di situazioni in carico ai servizi, competenza e qualità operatori, esenzione in base a ISEE e quote più elevate di compartecipazione ai costi

Il servizio è unico nel suo genere, può aprirsi agli utenti dei servizi sociali che oggi non accedono al GEA.

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MilanoLA VISIONE1) realizzare un provvedimento che fornisca le linee guida per l’articolazione di un nuovo assetto

operativo e gestionale con fasce ISEE per i 3 servizi individuati (con focus sui pasti a domicilio) in funzione dell’ampliamento dell’utenza. Il Comune si pone come soggetto inviante per le prestazioni sociali e come facilitatore dell’incontro tra domanda e offerta per servizi a domanda individuale (a pagamento con tariffe agevolate).

2) realizzare un provvedimento che definisca un modello di compartecipazione ai costi e quindi approvi i criteri di accesso e le modalità di compartecipazione per fasce ISEE, in coordinamento con il Gruppo 1. Per ogni servizio dovrà essere calcolato il costo pieno e coperto al 100% (o con risorse comunali o dall’utenza direttamente o con un mix di entrambe).

Servizio Utenti potenziali

% di utenti che si possono raggiungere

Valori assoluti di utenti che si possono

raggiungereUtenti attuali Moduli

attualiCosto a modulo*

Tariffa max

attuale a modulo

Totale moduli annui

erogatiServizi a domanda

Prestazioni sociali

Servizi a domanda

Prestazioni sociali

Tele-assistenza 76.000 8% 7% 6.200 5.000 3.837 1 10,80 10,80 4.105

Pasti a domicilio 76.000 5% 3% 3.800 2.150 1.738 1 10,15 2,10 310.381

Mediazione familiare 1.400 30% 20% 420 280 100 1 30,00 10,59 450

Assistenza domiciliare Anziani 76.000 26% 8% 20.000 6.200 4.250 4 21,99 0,00 189.514

Assistenza domiciliare Minori 168.000 6% 1% 10.000 1.000 915 2 24,44 0,00 162.200

Assistenza domiciliare Disabili 7.000 19% 9% 1.300 600 538 5 23,87 0,00 52.034

76.000=persone con età >=75 soli (da anagrafe fragilità) * il modulo può essere orario/unico/mensile1.400=separazioni annue

168.000=minori con meno di 14 anni, dato Cergas 2 dic 2011

7.000=elaborazione su dati Cergas

4. Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi

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Milano

Per le prestazioni sociali: Il Comune prende in carico gli utenti (con consegna ISEE) e decide l’invio al servizio, riconosce al gestore la quota di compartecipazione al costo per le

prestazioni agevolate al netto dei costi diretti/interni e gestisce l’accreditamento e le risorse finanziarie destinate alla compartecipazione

Per i servizi a domanda individuale: il Comune fa da garante rispetto alla qualità del servizio attraverso i parametri della convenzione, informa la cittadinanza dell’esistenza dei servizi

(dai servizi territoriali, sportelli informativi, ecc.), gestisce l’accreditamento (elenco, rinnovi, ecc., il servizio è totalmente gestito da un fornitore esterno in convenzione).

4. Sviluppare servizi a pagamento per utenti per ampliare offerta e platea coinvolta nei servizi

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5. Meccanismi e processi di accoglienza e accesso ai servizi: segretariato sociale, scheda di valutazione, sistemi informativi

LA DIAGNOSIIl Piano di Sviluppo del Welfare della Città prevede l’avvio dei PUNTI UNICI DI ACCESSO AL SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE sul territorio, finalizzati al “superamento della struttura a canne d’organo concepita per aree di attività”.

LA VISIONEAlla luce dell’analisi effettuata durante la fase di diagnosi, nel corso della fase successiva sono stati declinati i valori e principi guida del nuovo Segretariato Sociale Professionale trasversale:•avrà funzione ricompositiva rispondendo alla necessità di superare l’attuale struttura a canne d’organo concepita per aree di attività;•dovrà quindi essere costituito un Servizio di accoglienza, consulenza e accompagnamento unitario dal punto di vista organizzativo e olistico per quanto riguarda la presa in carico del cittadino;•la specificità dei saperi acquisita degli operatori è valore imprescindibile ma altrettanto importante è la necessità di acquisire una flessibilità di approccio in vista del cambiamento dello spazio di azione;•saranno tesaurizzate le competenze già presenti, nella consapevolezza che le risorse rimarranno costanti. Il valore professionale aggiunto verrà creato attraverso un processo di osmosi e contaminazione reciproca delle conoscenze specialistiche che ciascun operatore ad oggi possiede.

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MilanoLA DIAGNOSIUno degli obiettivi del Piano di Sviluppo del Welfare della Città è lo SVILUPPO DELLA RESIDENZIALITÀ E OSPITALITÀ DIFFUSA, ossia “sviluppare politiche innovative che offrano risposte diversificate coerenti con il bisogno della persona”. La fase di analisi di questo laboratorio ha affrontato la verifica dei costi e dell’appropriatezza delle risorse abitative disponibili per la copertura del bisogno residenziale delle diverse fasce d’età e tipologia di utenza.Tra le principali criticità emerse riguardo al tema “Residenzialità” si evidenzia, in maniera trasversale, l’eccessivo ricorso a strutture ad «alta intensità assistenziale» (RSA o Comunità Alloggio) o, all’estremo opposto, a strutture di «bassa soglia» (es. per senza dimora). In assenza di sufficienti soluzioni abitative di c.d «residenzialità leggera» una percentuale di utenti inseriti nei servizi risulti INAPPROPRIATA rispetto al bisogno, determinando da un lato un disagio per l’utente e dall’altro un dispendio di risorse economiche per l’Amministrazione, che potrebbero venir reinvestite in una differente e più congruente tipologia di offerta.

6. Rimodulazione del portafoglio di offerta per residenzialità, da specialistica a leggera a fronte di risorse date e possibile tariffazione utenti

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Milano

6. Rimodulazione del portafoglio di offerta per residenzialità, da specialistica a leggera a fronte di risorse date e possibile tariffazione utenti

LA RIMODULAZIONE DELL’OFFERTAAl fine di poter potenziare le strutture a residenzialità leggera, occorre effettuare una ricognizione dell’offerta della città, che contempli non solo i Soggetti del terzo settore, privato sociale o i soggetti ad oggi accreditati, ma anche le possibili strutture da adibire a Case-Albergo e il libero mercato, anche mediante la predisposizione di un Avviso Pubblico per la definizione di elenchi di strutture disponibili allo scopo. L’Amministrazione avrebbe concretamente a disposizione spazi di residenzialità in modo da poter diversificare l’offerta abitativa secondo le esigenze delle persone inserite, siano esse anziane, adulte, giovani, italiani o stranieri. A titolo di esempio:

RSA Alloggi protetti, Alloggi in condivisione, Case albergo.

Comunità per madre con minori Alloggi per l’autonomia, Comunità leggere e alloggi per la semi-autonomia

RSD Microcomunità, Appartamenti/alloggi protetti

Adulti: da accoglienza a bassa soglia ad appartamenti in condivisione

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Milano

Tra le possibili alternative:• Gestione diretta / Appalto dell’intera gestione / Gestione mistaSi è valutata più produttiva la soluzione di una gestione integrata tra Servizio comunale e Ente gestore

che riproduce l’attuale organizzazione favorendo tuttavia il superamento delle “canne d’organo” e di conseguenza l’ottimizzazione delle risorse.

Si propone che alcune funzioni gestionali restino al Comune:1. Cabina di regia formata da un referente di ognuna delle aree di intervento (anziani – minori – adulti

– disabili) per la gestione dei posti di accoglienza, la valutazione delle priorità e la composizione dei gruppi all’interno degli appartamenti

2. I diversi servizi sociali comunali formuleranno proposte di inserimento occupandosi poi della persona in rapporto con l’Ente gestore dell’appartamento

Il modello di gestione mista: Il Servizio Sociale segnala alla cabina di regia la necessità di collocare una persona definendone le caratteristiche. La Cabina di regia individua il posto più “adatto” tenendo conto delle priorità e collega l’Ente gestore col Servizio sociale per il monitoraggio e lo sviluppo del progetto individualizzato

Gruppo di lavoro 6. Rimodulazione del portafoglio di offerta per residenzialità, da specialistica a leggera a fronte di risorse date e possibile tariffazione utenti

Servizi di segretariato sociale

Cabina di regia

Soggetto ospitato

Ente Gestore

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Milano7. Sostegno alle reti sociali e di auto aiuto informali

Obiettivo finale del laboratorio di innovazione (maggio /giugno) con riferimento alle reti informali:• Monitorare e conoscere• Rilevare punti di forza e di debolezza• Rimuovere l’indifferenza• Valorizzare poiché producono valore sociale• Favorire le connessioni• Aiutare le reti a strutturarsi, più profonde e ricche • Diffonderne la conoscenza perché possano gemmarsi e contaminarsi

LA DIAGNOSI

Strumento per raggiungere l’obietttivo sarà la ricognizione del patrimonio cittadino esistente attraverso le seguenti fonti informative finora identificate:

- Web (AMALO e Rete Nazionale di collegamento GAS…);- Servizi comunali (servizi sul territorio, ufficio volontariato, vigili di quartiere, RSA);

- Rappresentanze cittadine (comitati di quartiere, comitati inquilini, comitati per Milano,…);- Rappresentanze istituzionali (Commissioni consiliari, Consigli di Zona, Commissioni dei Consigli di

Zona) ; - Organizzazioni del Terzo settore;

- Scuole; - Biblioteche;- Parrocchie;

- Circoli, spazi di aggregazione e sport.

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Milano

LA VISIONE PROGETTUALELa fase di diagnosi ha permesso di indentificare quelli che possono essere definiti come gli

Obiettivi fondamentali delle reti sociali:

• INCLUSIONE DI NUOVI SOCI• GEMMAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLE RETI STESSE

Strumenti in campo:1. Incontri con le fonti (parrocchie, scuole);

2. Proseguimento del censimento del sociale;3. Somministrazione di questionari alle nuove realtà e agli operatori dei servizi;

4. Realizzazione di un sito internet “modello Tripadvisor”;5. Pubblicizzazione (giornalino di quartiere, locandine, presentazione presso i servizi, scuole,

parrocchie, consigli di zona); 6. Una sperimentazione in zona 4;

7. Una giornata di formazione per gli assistenti sociali;8. Partecipazione alle feste di quartiere;

9. Riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale;10. Incontri con le reti per supportarle affinché possano includere nuovi soggetti,

7.Sostegno alle reti sociali e di auto aiuto informali

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Delibera con la realizzazione della prima mappatura. Realizzazione del sito e incontri con i servizi di zona 4 e con le reti identificate.

Proseguimento della sperimentazione in zona 4, validazione del modello e ipotesi di esportazione in altre zone della città

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MilanoLA DIAGNOSIUno degli obiettivi del Piano di Sviluppo del Welfare della Città è lo SVILUPPO DELLA RESIDENZIALITÀ E OSPITALITÀ DIFFUSA, ossia “sviluppare politiche innovative che offrano risposte diversificate coerenti con il bisogno della persona”. La fase di analisi di questo laboratorio ha affrontato la verifica dei costi e dell’appropriatezza delle risorse abitative disponibili per la copertura del bisogno residenziale delle diverse fasce d’età e tipologia di utenza.Tra le principali criticità emerse riguardo al tema “Residenzialità” si evidenzia, in maniera trasversale, l’eccessivo ricorso a strutture ad «alta intensità assistenziale» (RSA o Comunità Alloggio) o, all’estremo opposto, a strutture di «bassa soglia» (es. per senza dimora). In assenza di sufficienti soluzioni abitative di c.d «residenzialità leggera» una percentuale di utenti inseriti nei servizi risulti INAPPROPRIATA rispetto al bisogno, determinando da un lato un disagio per l’utente e dall’altro un dispendio di risorse economiche per l’Amministrazione, che potrebbero venir reinvestite in una differente e più congruente tipologia di offerta.

Residenzialità: Rimodulazione portafoglio di offerta dei servizi

residenziali

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Milano

DEFINIZIONE DI «INAPPROPRIATEZZA» DEGLI INSERIMENTI NELLE STRUTTURE RESIDENZIALIL’analisi delle modalità di accoglienza per persone con un minor grado di fragilità (con disagio temporaneo, in momentanea difficoltà economica, sotto sfratto, ecc.) ha espresso una valutazione di INADEGUATEZZA delle soluzioni di accoglienza in strutture residenziali ad oggi adottate dovuta principalmente a:• INSERIMENTO NON NECESSARIO, accoglienza in centri ad alta

intensità assistenziale di persone con disagi sociali lievi e/o temporanei.

• INSERIMENTO PROLUNGATO in strutture ad alta intensità assistenziale (es: mamma con minore in comunità) a causa della mancanza di una soluzione abitativa e assistenziale leggera, che va a discapito di un percorso all’autonomia, causando uno spreco di risorse e limitando la possibilità di attivare nuove progettualità.

Residenzialità: Rimodulazione portafoglio di offerta dei servizi residenziali

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MilanoSpesa per residenzialità

 PL

Residenzialità “pesante”

Costo mediopro-capitepro - die

Spesa annua complessiva

PL Resid.Leggera

Costo mediopro-capite

pro-die

Spesa annua complessiva Totale

Anziani 2742 € 55 € 66.436.200,00 50 € 20 € 365.000,00 € 66.801.200,00

Minori soli 608 € 60

€ 32.993.600,00 30 € 55 € 611.174,25

€ 37.878.186,95 con madre

336 € 90 166 € 70 € 4.273.412,70

Adulti

Viale Ortles

472 € 16 € 2.768.160,00

38 € 270/mese € 123.120,00 € 4.686.780,00 Piano

Freddo1900 € 8

€ 1.795.500,00

Disabili 654 € 78 € 14.132.452,00 42 € 42 € 643.860,00 € 14.776.312,00

Spesa annua per inserimenti inappropriati

  PL Resid.

Costo mediopro-capite

pro-die

Spesa annua complessiva

PL Resid.Leggera

Costo mediopro-capite

pro-die

Spesa annua complessiva Totale

Anziani 70 € 55 € 1.405.250,00       € 1.405.250,00

Minori soli / € 60

€ 4.800.000,00      

€ 4.800.000,00 con madre

140 € 90      

Adulti

Viale Ortles

70 € 16 € 415.124,00      € 559.838,00

Piano Freddo

300 € 8 € 144.714,00      

Disabili 32 € 78 € 706.622,60       € 706.622,60

TOT € 7.471.710,60

Residenzialità: Rimodulazione portafoglio di offerta dei servizi residenziali

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Milano

Nell’ottica della Riorganizzazione dei Servizi della Direzione Centrale, scaturita dando attuazione ai contenuti presenti nel Piano di Sviluppo del Welfare, vi sono alcuni PRINCIPI che hanno

guidato il processo di ripensamento relativo all’ambito di Policy «Domiciliarità»:

i. Garantire un SERVIZIO TRASVERSALE ad anziani, disabili, minori ed adulti ripensando l’attuale conformazione dei servizi domiciliari Con questa logica trasversale di risoluzione dei problemi si intende rispondere ai bisogni complessi attraverso interventi integrati fornendo servizi più flessibili e articolati

ii. Attivare tutte le risorse a disposizione: da quelle comunali a quelle del privato sociale - L’erogatore del servizio da fornitore diventa “partner” della struttura comunale che assume ruolo di regia garantendo livelli di qualità degli interventi- Attivazione di relazioni sinergiche tra i soggetti

iii. Costruire un sistema di welfare che si rivolga alla città nel suo complesso e che possa servire ed incontrare un’utenza più allargata. Conseguentemente ne deriverà: - Ampliamento della platea di utenti- Possibilità di generare economie, ottimizzando l’utilizzo delle risorse esistenti attraverso processi di riqualificazione della spesa- Apertura al mercato privato con possibilità di compartecipazione alla spesa- Regolarizzazione e valorizzazione del lavoro di assistenza e cura anche per favorire il passaggio dal mercato informale a quello formale

Domiciliarità: La visione generale sul tema

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Milano

La sfida legata all’avvio di questa sperimentazione si gioca sulla realizzazione di un doppio binario di innovazione:

Dunque il processo di Riprogettazione comporterà un aumento del dialogo tra Comune e Terzo Settore in una logica di condivisione degli obiettivi e co-

progettazione degli interventi

Il rinnovamento della Struttura Organizzativa della DC Politiche Sociali e Cultura della Salute

L’opportunità di trovare modalità più flessibili dal lato dell’offerta dei servizi e così superare logiche prestazionali

Domiciliarità: La visione generale sul tema

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MilanoDomiciliarità: La visione generale sul tema

-

SITUAZIONE ATTUALE

Comune Gratuito X

Disagio Economico

Comune a pagamento

X Middle Class

Mkt Informale

Mkt Formale

Teleassistenza X X X

% Badante X X X

Monitoraggio X Passaggi quotidiani di verifica e controllo

SAD X X Igiene Personale, mobilizzazione, ascolto

Periferals X X Pasto, Spesa,Parrucchiere, Trasporto, Accompagnamenti

Interventi temporanei di

emergenzaX

Supplettivi X X X Igiene ambientale straordinaria, Igiene ambientale

Specialistici X X Fisioterapia, Infermiere, Flebo, Insulina, Pedicure

Supporto organizzativo Counseling?

X?

Servizio che si faccia carico del supporto anche psicologico ad

una famiglia che debba fronteggiare fenomeni di N.A. e/o

disabilità

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Milano

Si deve passare da una visione focalizzata su servizi gratuiti per coloro che vivono un disagio

economico

Servizi a pagamento pensati per la classe media o per coloro che comunque possono pagare una

quota del loro costo

Domiciliarità: La visione generale sul tema

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Milano-

Comune Gratuito X

Disagio Economico

Comune a pagamento

X Middle Class

Mkt Informale

Mkt Formale

Teleassistenza X X X% Badante X X X

Monitoraggio X X Passaggi quotidiani di verifica e controllo

SAD X X X Igiene Personale, mobilizzazione, ascolto

Periferals X X X

Pasto, Spesa,Parrucchiere,

Trasporto, Accompagnamenti

Interventi temporanei di

emergenzaX X X

Supplettivi X X X Igiene ambientale

straordinaria, Igiene ambientale

Specialistici X? X? X Fisioterapia, Infermiere, Flebo, Insulina, Pedicure

Supporto organizzativo Counseling?

X X X

Servizio che si faccia carico del supporto anche

psicologico ad una famiglia che debba

fronteggiare fenomeni di N.A. e/o disabilità

SITUAZIONE

POSSIBILE

Domiciliarità: La visione generale sul tema

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Milano

Domiciliarità: Le caratteristiche del nuovo sistema di servizi domiciliari

Il Servizio Domiciliare deve considerarsi come un “supporto” alla famiglia e alla persona con fragilità, finalizzato:

1) ad evitare il ricovero presso strutture residenziali

2) ad accompagnare la persona fragile ed il suo nucleo familiare nel processo evolutivo

Dunque in linea con quanto approvato all’interno del Piano di Sviluppo del Welfare e con i principi guida della Riorganizzazione dei Servizi si è ritenuto necessario ragionare in un’ottica

di trasversalità dell’offerta dei servizi, mettendo al centro la persona e il nucleo con fragilità e costruendo un sistema di offerta omogeneo e al contempo flessibile in grado di dare risposta

a tutte le tipologie di utenza

Per garantire un SERVIZIO TRASVERSALE a minori, disabili, adulti e anziani si è ripensata l’attuale conformazione dei servizi domiciliari individuando linee di prodotto trasversali alla

tipologia di fruitori (MINORI, DISABILI, ADULTI e ANZIANI) come segue:

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IPOTESI LINEE DI PRODOTTO Accreditamento 2014 – 2017

LINEE DI PRODOTTO TIPOLOGIE INTERVENTO TIPOLOGIE MODULI PROFESSIONALITA’ CONTENUTI/OBIETTIVI

1 INTERVENTO EDUCATIVO

1A) EDUCATIVO INDIVIDUALE Moduli di 60 minuti – rapporto 1 a 1

Educatori professionali ….

1B) EDUCATIVO DI GRUPPO Moduli di 3 ore – rapporto 1 a 5 Educatori professionali

1C) ANIMATIVO DI GRUPPO Moduli di 4/5 ore rapporto da definire

Animatori, Educatori generici

2 INTERVENTO SOCIO-ASSISTENZIALE

2A) SOCIO-ASSIST. COMPLESSO Ex moduli C e D Personale specializzato ASA / OSS / ESA

….

2B) SOCIO-ASSISTENZIALE STRAORDINARIO

Ex moduli C e D

2C)SOCIO-ASSISTENZIALE DI GRUPPO Moduli di 60 minuti

3 INTERVENTO AIUTI FAMILIARI

3A) COLF/BADANTI/BABY SITTER Fino a massimo 15/20 moduli settimanali di un’ora se a carico Comune

Personale generico,prezzi di mercato

…..

3B) ASSISTENZA ALLA CONTRATTUALISTICA DIRETTA

Se richiesta intervento superiore a 20 moduli settimanali

4 PERIFERALS 4A) PASTI …..4B) PICCOLA MANUTENZIONE4C) ACCOMPAGNAMENTI CON TRASPORTI

4D) INIETTORATO 4E) PEDICURE CURATIVA4F) PROPOSTE DA PARTE DEGLI ENTI

5 INTERVENTO CUSTODIA SOCIALE

5A) PRESTAZIONI SPECIFICHE INDIVIDUALIZZATE

NB intervento su caseggiati ERP non a scelta singola

5B) SOCIALIZZAZIONE / COESIONE SOCIALE

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• Accreditamento «chiuso» con eventuale aggiornamento annuale - Durata 3 anni

• Ogni impresa o aggregato di imprese può accreditarsi per una o più linee di prodotto ad eccezione della linea 4 PERIFERALS

• Regia dei Servizi Sociali nella costruzione delle progettualità in un ottica di partnership e coprogettazione degli interventi con gli enti

• Possibilità per le imprese o aggregati di imprese di accreditarsi per una/due Zone del decentramento

• Definizione di indicatori di qualità per l’accreditamento e per la valutazione in itinere

• Attivazione da parte del Comune di un sistema informativo specifico per la gestione dei moduli

• Compartecipazione alla spesa da parte dell’utente

Domiciliarità: Le caratteristiche del nuovo sistema di accreditamento

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE