SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze...

104
1 Sede Legale in Cologno al Serio (Bergamo), piazza Agliardi, 1 – Tel. 035/4871300 Sede Amministrativa in Zanica (Bergamo), via Aldo Moro, 2 – Tel. 035/679111 Internet: www.bccbergamascaeorobica.it – Email: [email protected] Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. C109670 – ABI 8940 Iscritta al Registro delle Imprese di Bergamo al n. 04074830169 - R.E.A. n. BG-432991 Codice Fiscale e Partita IVA 04074830169 Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE relativo all’Offerta di prestiti obbligazionari denominati: “Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Tasso Fisso” “Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Tasso Step Up” Il presente Supplemento (il “Supplemento”) è stato depositato presso la CONSOB in data 8/08/2018, a seguito di approvazione comunicata con nota nr. 0288612/18 del 2/08/2018. Il suddetto Supplemento modifica e integra il Prospetto di Base depositato presso la CONSOB in data 2/8/2017 a seguito di approvazione comunicata dalla CONSOB con nota n. 93609/17 del 27/07/2017 (il “Prospetto di Base”). Il presente Supplemento deve pertanto essere letto congiuntamente al Prospetto di Base costituendone parte integrante. Il presente Supplemento è stato redato ai sensi dell’articolo 16 della Direttiva 2003/71/CE e successive modifiche e integrazioni, dell’articolo 94, comma 7, del D.Lgs. 58/1998 e successive modifiche e integrazioni e dell’articolo 6 e seguenti del Regolamento Consob adottato con propria delibera n. 19971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato. L’adempimento di pubblicazione del presente Supplemento non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento, sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Ai sensi dell’articolo 95-bis, secondo comma del TUF, hanno diritto a revocare la propria richiesta di adesione all’Offerta coloro che hanno avanzato richiesta di adesione dal 13 febbraio 2018 sino alla data di pubblicazione del Supplemento, esercitabile entro cinque giorni lavorativi successivi alla pubblicazione del Supplemento, o, se successiva, dalla pubblicazione dell’Avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti, mediante disposizione scritta da consegnare nelle filiali della Banca. Il presente Supplemento, unitamente alle pertinenti Condizioni Definitive e al Prospetto di Base sono a disposizione del pubblico presso la sede legale, la sede amministrativa tutte le dipendenze dell’Emittente, e sono consultabili sul sito internet dell’Emittente www.bccbergamascaeorobica.it.

Transcript of SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze...

Page 1: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

1

Sede Legale in Cologno al Serio (Bergamo), piazza Agliardi, 1 – Tel. 035/4871300

Sede Amministrativa in Zanica (Bergamo), via Aldo Moro, 2 – Tel. 035/679111 Internet: www.bccbergamascaeorobica.it – Email: [email protected]

Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. C109670 – ABI 8940 Iscritta al Registro delle Imprese di Bergamo al n. 04074830169 - R.E.A. n. BG-432991

Codice Fiscale e Partita IVA 04074830169 Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo

SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE

relativo all’Offerta di prestiti obbligazionari denominati:

“Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Tasso Fisso”

“Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Tasso Step Up”

Il presente Supplemento (il “Supplemento”) è stato depositato presso la CONSOB in data 8/08/2018, a seguito di approvazione comunicata con nota nr. 0288612/18 del 2/08/2018. Il suddetto Supplemento modifica e integra il Prospetto di Base depositato presso la CONSOB in data 2/8/2017 a seguito di approvazione comunicata dalla CONSOB con nota n. 93609/17 del 27/07/2017 (il “Prospetto di Base”). Il presente Supplemento deve pertanto essere letto congiuntamente al Prospetto di Base costituendone parte integrante. Il presente Supplemento è stato redato ai sensi dell’articolo 16 della Direttiva 2003/71/CE e successive modifiche e integrazioni, dell’articolo 94, comma 7, del D.Lgs. 58/1998 e successive modifiche e integrazioni e dell’articolo 6 e seguenti del Regolamento Consob adottato con propria delibera n. 19971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato. L’adempimento di pubblicazione del presente Supplemento non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento, sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Ai sensi dell’articolo 95-bis, secondo comma del TUF, hanno diritto a revocare la propria richiesta di adesione all’Offerta coloro che hanno avanzato richiesta di adesione dal 13 febbraio 2018 sino alla data di pubblicazione del Supplemento, esercitabile entro cinque giorni lavorativi successivi alla pubblicazione del Supplemento, o, se successiva, dalla pubblicazione dell’Avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti, mediante disposizione scritta da consegnare nelle filiali della Banca. Il presente Supplemento, unitamente alle pertinenti Condizioni Definitive e al Prospetto di Base sono a disposizione del pubblico presso la sede legale, la sede amministrativa tutte le dipendenze dell’Emittente, e sono consultabili sul sito internet

dell’Emittente www.bccbergamascaeorobica.it.

Page 2: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

2

“AVVERTENZE PER L’INVESTITORE” Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento negli Strumenti Finanziari di volta in volta offerti dall’Emittente, gli investitori sono invitati a valutare attentamente le informazioni contenute nel Prospetto nel suo complesso ed in eventuali supplementi nonché gli specifici Fattori di Rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui opera ed agli strumenti finanziari riportati rispettivamente nella Sezione IV (Documento di Registrazione) e nella Sezione V (Nota Informativa) del presente Prospetto di Base. Il presente Supplemento è redatto al fine di fornire all’investitore informazioni aggiornate rispetto a quelle contenute nel Prospetto di Base, riguardo al bilancio di esercizio 2017 approvato dall’assemblea dei soci del 27 maggio 2018. Conseguentemente si rappresenta agli investitori il fatto che la Banca ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2017 con una perdita, come già il bilancio chiuso al 31 dicembre 2016. Più in particolare, il bilancio relativo all’esercizio 2017 presenta una perdita pari a euro 8,9 milioni mentre il bilancio relativo all’esercizio 2016 presenta una perdita pari a 6,9 milioni di euro. In particolare si richiama l’attenzione degli investitori su quanto di seguito indicato: 1. Si evidenzia che l’Emittente ha chiuso l’esercizio 2017 con una perdita di 8,9 milioni di euro, la quale fa seguito alla perdita di 6,9 milioni di euro registrata nel 2016. Tali risultati negativi sono riconducibili alle rettifiche sui crediti, a causa del peggioramento della qualità del credito che ha reso necessario effettuare significativi accantonamenti. L’investitore deve quindi tenere presente, prima di qualsiasi decisione di investimento, che non si possono escludere risultati negativi anche per i futuri esercizi. Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio connesso alla perdita registrate negli esercizi 2017 e 2016 ” e al “Rischio derivante da accertamenti ispettivi della Banca d’Italia” presenti al punto “4.2 Modifiche al capitolo “3 FATTORI DI RISCHIO”” del Supplemento. 2. BCC Bergamasca e Orobica al 31/12/2017 registra un peggioramento della qualità del credito. In particolare il rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi è peggiorato ed il costo del credito si è incrementato.

Page 3: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

3

Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia netti che lordi, risultano peggiori rispetto ai dati medi di sistema espressi dalla classe di appartenenza dell’Emittente (Banche Meno Significative). Anche gli indici di copertura delle inadempienze probabili e delle esposizioni scadute risultano essere inferiori a confronto del dato medio di sistema. La Banca ha adottato un documento denominato “NPL Strategy” che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e di inadempienze probabili, oltre a 30,5 milioni di dismissioni di sofferenze nel corso del 2018. Tali azioni potrebbero far determinare la necessità di aumentare gli accantonamenti, nonché, all’atto di cessione degli NPL, la possibilità di rilevare perdite su crediti. Inoltre sussiste il rischio che i risultati futuri conseguiti dalla Banca possano differire dagli obiettivi strategici previsti, con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale di BCC Bergamasca e Orobica. Si fa presente, infine, che a partire dal 1/1/2018 l’Emittente applica le regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie previste dall’IFRS9. Gli effetti relativi al passaggio al principio contabile IFRS9 vengono quantificati in una riserva negativa di First Time Adoption per 33,7 milioni. Tale quantificazione potrebbe essere soggetta a modifiche fino all’approvazione del bilancio al 31/12/2018. L’applicazione dell’IFRS9 potrebbe avere significativi impatti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni, si rimanda al fattore di rischio denominato “Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito dell’Emittente” e al fattore di rischio denominato “Rischio concernente l’entrata in vigore di nuovi principi contabili IFRS9 “Financial Instrument” presenti alla “Sezione 4.2. Modifiche al capitolo “3.Fattori di rischio”” del Supplemento. 3. In data 15 aprile 2016 è entrata in vigore la Legge n. 49/2016 riguardante la conversione del Decreto Legge 14 febbraio 2016 n. 18 recante misure urgenti in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La riforma prevede l’istituzione di un Fondo Temporaneo delle Banche di credito cooperativo. Il Fondo, di natura transitoria, è stato introdotto per supportare Bcc in difficoltà, favorendone il processo di consolidamento e concentrazione con altre BCC, così che la nuova banca non venga influenzata negativamente dall’operazione ed abbia un quadro tecnico solido e rispondente ai requisiti richiesti dalla BCE. Il Fondo rimarrà operativo sino alla costituzione dei gruppi bancari cooperativi nazionali. Al Fondo partecipano tutte le BCC italiane. In data 14 maggio 2017 l'Assemblea dei soci della BCC Bergamasca e Orobica s.c. ha espresso il proprio orientamento favorevole alla partecipazione al Gruppo Bancario Cooperativo promosso da Iccrea Banca. Sussiste pertanto il rischio che in futuro, come conseguenza dell’adesione della Banca ad un gruppo bancario cooperativo, di cui non si può prevedere la composizione quantitativa e qualitativa, e ove permanga l’attuale situazione di eccedenza delle

Page 4: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

4

risorse patrimoniali dell’Emittente (c.d. free capital) rispetto ai requisiti obbligatori a livello individuale, l’attuazione del previsto meccanismo di garanzia comporti l’obbligo per BCC Bergamasca e Orobica di impegnare proprie risorse patrimoniali: a) per rispondere di obbligazioni presso terzi assunte da altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo; b) per fornire il sostegno finanziario necessario ad assicurare solvibilità e liquidità ad altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo. In data 27 Aprile 2018 Iccrea ha inviato alla Banca Centrale Europea e alla Banca d’Italia l’istanza per la costituzione del GBC Iccrea, cui aderiranno 145 Banche di Credito Cooperativo e che unitamente a detta istanza Iccrea ha presentato il contratto di coesione e l’accordo di garanzia che sottoscriveranno dette 145 BCC con l’obiettivo di dare avvio al GBC Iccrea dal 1 Gennaio 2019. Successivamente con comunicato stampa del 26 luglio 2018 ICCREA Banca ha informato di aver ricevuto in data 24 luglio l’autorizzazione per la costituzione del gruppo bancario cooperativo di Iccrea. Sempre in relazione alla riforma del settore del credito cooperativo, si segnala che il 22 Maggio 2018 la Banca d’Italia ha emanato nuove disposizioni di vigilanza in materia di banche di credito cooperativo (BCC) sulla base di una consultazione pubblica conclusasi il 10 novembre 2017. L’investimento in obbligazioni della Banca, pertanto, potrà comportare per l’investitore l’esposizione, oltre che al rischio di impresa proprio della BCC, anche al rischio di impresa proprio di altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo (entro il limite delle risorse patrimoniali di BCC Bergamasca e Orobica eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale). Al riguardo si segnala che al 31 dicembre 2017 il “Free Capital” era pari a euro 69,73 milioni. Infine si evidenzia che non possono escludersi effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale, e/o finanziaria dell’Emittente derivanti dalla sospensione dei termini e/o revisione dell’attuazione della riforma a seguito del nuovo quadro politico e di governo in Italia. Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC)” presente al paragrafo “4.2. Modifiche al capitolo “3 FATTORI DI RISCHIO”” della “SEZIONE IV - DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE” del presente Supplemento. 4. L’investimento nelle Obbligazioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito, o di conversione in azioni laddove, nel corso della vita delle Obbligazioni, la Banca sia sottoposta a procedure concorsuali ovvero venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto come definito dall’art. 17, co.2 del D. Lgs. N.180 del 16 novembre 2015. In particolare, in tale ultimo caso, la Banca d’Italia ha il potere di adottare alcune misure di risoluzione, tra cui il “bail-in” (o “salvataggio interno”) ai fini della gestione della crisi della Banca. La nuova disciplina in materia di crisi degli enti creditizi non consente più il ricorso a sostegni finanziari pubblici a favore della banca in difficoltà se non nei limiti e nelle condizioni previste a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di stato.

Page 5: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

5

Per ulteriori dettagli si rimanda ai rischi “Rischio connesso all’utilizzo del “bail-in” e “Rischio di credito per il sottoscrittore” presenti al paragrafo “2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI” della “SEZIONE V – NOTA INFORMATIVA” del presente Prospetto di Base. 5. L’investitore potrebbe trovarsi nella difficoltà o impossibilità di vendere le Obbligazioni prima della loro naturale scadenza. L’Emittente non intende richiedere l’ammissione delle Obbligazioni alla negoziazione su mercati regolamentati o su altri sistemi Multilaterali di Negoziazione (MTF), né agirà in qualità di Internalizzatore Sistematico. L’Emittente non si impegna a riacquistare le obbligazioni, ma si riserva la mera facoltà di negoziarle nell’ambito della negoziazione in conto proprio, ove venga inoltrata una richiesta da parte dell’investitore intenzionato a vendere. Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio di liquidità” presente al paragrafo “2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI” della “SEZIONE V – NOTA INFORMATIVA” del presente Prospetto di Base. Si informano gli investitori che, ai sensi dell’art. 95-bis, comma 2, del D.Lgs. 58/98, avranno facoltà di revocare – presso le filiali della Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica s.c. – l’accettazione della sottoscrizione – qualora avvenuta dalla data del 27 maggio 2018, data di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2017, e fino alla data di pubblicazione del presente Supplemento – relativamente ai prestiti obbligazionari, di seguito elencati, entro cinque giorni lavorativi dalla pubblicazione del presente Supplemento o, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti emanato con delibera Consob. 11971/1999 e successive modifiche e integrazioni. L’Emittente, inoltre, tenuto conto dell’esigenza di assicurare la parità di trattamento a tutti gli investitori che abbiano aderito all’Offerta nel medesimo periodo di collocamento, riconoscerà la predetta facoltà di revoca, esercitabile entro cinque giorni lavorativi dalla pubblicazione del presente Supplemento o, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti, anche a coloro che abbiano effettuato la sottoscrizione dei prestiti obbligazionari di seguito indicati a far data dal 13 febbraio 2018 (data iniziale del periodo di collocamento in cui ricade la data del 27 maggio 2018, in cui è stato approvato il bilancio relativo all’esercizio 2017). - IT0005324360 BCC BERGAMASCA E OROBICA 14/2/2018 – 14/2/2021 Step up 13° - IT0005324378 BCC BERGAMASCA E OROBICA 14/2/2018 – 14/2/2023 Step up 14°

Page 6: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

6

MOTIVAZIONI DEL SUPPLEMENTO Il presente Supplemento è redatto al fine di fornire all’investitore informazioni aggiornate rispetto a quelle contenute nel Prospetto di Base, riguardo al bilancio di esercizio 2017 approvato dall’assemblea dei soci del 27 maggio 2018. Conseguentemente, si rende necessario rappresentare agli investitori che la Banca ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2017 con una perdita, come già il bilancio chiuso al 31 dicembre 2016. Più in particolare, il bilancio relativo all’esercizio 2017 presenta una perdita pari a euro 8,9 milioni mentre il bilancio relativo all’esercizio 2016 presenta una perdita pari a 6,9 milioni di euro. Il Prospetto di Base viene modificato ed integrato nel modo di volta in volta indicato nel Supplemento. Per ogni paragrafo del Supplemento sono riportati i titoli corrispondenti ai Capitoli e ai Paragrafi del Prospetto di Base oggetto di modifica.

******

Si informano gli investitori che, ai sensi dell’art. 95-bis, comma 2, del D.Lgs. 58/98, avranno facoltà di revocare – presso le filiali della Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica s.c. – l’accettazione della sottoscrizione – qualora avvenuta dalla data del 27 maggio 2018, data di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2017, e fino alla data di pubblicazione del presente Supplemento – relativamente ai prestiti obbligazionari, di seguito elencati, entro cinque giorni lavorativi dalla pubblicazione del presente Supplemento o, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti emanato con delibera Consob. 11971/1999 e successive modifiche e integrazioni. L’Emittente, inoltre, tenuto conto dell’esigenza di assicurare la parità di trattamento a tutti gli investitori che abbiano aderito all’Offerta nel medesimo periodo di collocamento, riconoscerà la predetta facoltà di revoca, esercitabile entro cinque giorni lavorativi dalla pubblicazione del presente Supplemento o, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti, anche a coloro che abbiano effettuato la sottoscrizione dei prestiti obbligazionari di seguito indicati a far data dal 13 febbraio 2018 (data iniziale del periodo di collocamento in cui ricade la data del 27 maggio 2018, in cui è stato approvato il bilancio relativo all’esercizio 2017).

IT0005324360 BCC BERGAMASCA E OROBICA 14/2/2018 – 14/2/2021 Step up 13°

IT0005324378 BCC BERGAMASCA E OROBICA 14/2/2018 – 14/2/2023 Step up 14°

Page 7: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

7

MODIFICHE ALLE “AVVERTENZE PER L’INVESTITORE”

Si riportano di seguito le modifiche e integrazioni apportate alle “AVVERTENZE PER L’INVESTITORE” del Prospetto di Base. (Si segnala che le integrazioni sono riportate con testo tra parentesi quadre mentre le eliminazioni sono riportate con testo barrato).

“AVVERTENZE PER L’INVESTITORE”

Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento negli Strumenti Finanziari di volta in volta offerti dall’Emittente, gli investitori sono invitati a valutare attentamente le informazioni contenute nel Prospetto nel suo complesso ed in eventuali supplementi nonché gli specifici Fattori di Rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui opera ed agli strumenti finanziari riportati rispettivamente nella Sezione IV (Documento di Registrazione) e nella Sezione V (Nota Informativa) del presente Prospetto di Base. [Il presente Supplemento è redatto al fine di fornire all’investitore informazioni aggiornate rispetto a quelle contenute nel Prospetto di Base, riguardo al bilancio di esercizio 2017 approvato dall’assemblea dei soci del 27 maggio 2018. Conseguentemente si rappresenta agli investitori il fatto che la Banca ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2017 con una perdita, come già il bilancio chiuso al 31 dicembre 2016. Più in particolare, il bilancio relativo all’esercizio 2017 presenta una perdita pari a euro 8,9 milioni mentre il bilancio relativo all’esercizio 2016 presenta una perdita pari a 6,9 milioni di euro.] In particolare si richiama l’attenzione degli investitori su quanto di seguito indicato: 1. Si evidenzia che l’Emittente ha chiuso l’esercizio [2017 con una perdita di 8,9 milioni di euro, [la quale fa seguito] ] al 31 dicembre 2016 con una [alla] perdita di 6,9 milioni di euro [registrata nel 2016]. Tali risultat[i]o negativ[i]o [sono] è riconducibili alle rettifiche sui crediti, a causa del peggioramento della qualità del credito che ha reso necessario effettuare significativi accantonamenti. L’investitore deve quindi tenere presente, prima di qualsiasi decisione di investimento, che non si possono escludere risultati negativi anche per i futuri esercizi.

Page 8: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

8

Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio connesso alla perdita [registrate negli esercizi 2017 e 2016] di esercizio registrata nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016” [e al “Rischio derivante da accertamenti ispettivi della Banca d’Italia”] presentei al [punto “4.2 Modifiche al capitolo] paragrafo “3 FATTORI DI RISCHIO”[”del Supplemento.] della “SEZIONE IV DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE” del presente Prospetto di Base. 2. Alla data del 31/12/2016 [Nel corso degli esercizi 2016 e 2017] si è verificato un peggioramento della qualità del credito dell’Emittente rispetto al 31/12/2015. . Si segnala che [alla data del 31/12/2017, i rapporti crediti deteriorati/impieghi, sia netti che lordi,] il rapporto crediti deteriorati netti/impieghi netti, ed i rapporti di copertura sono peggiori rispetto ai dati medi di sistema. Tale andamento riflette il perdurare della crisi economico/finanziaria generale che sta interessando l'economia nazionale e locale. [Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito dell’emittente” presente al punto “4.2 Modifiche al capitolo “3 FATTORI DI RISCHIO”” del Supplemento.] La Banca a partire dal 1 gennaio 2018, dovrà applicare le regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie previste dall’IFRS9. L’applicazione del nuovo principio contabile introduce cambiamenti significativi di natura contabile legati alla rappresentazione in bilancio della Banca delle attività finanziarie, e sulla definizione delle rettifiche di valore in particolare su crediti. Gli effetti della transizione all’IFRS 9 al momento non sono quantificabili. I cambiamenti nel valore contabile delle attività finanziarie dovuti alla transizione all’IFRS saranno contabilizzati a patrimonio netto al 1° gennaio 2018. Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio concernente l’entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS9 “Financial Instrument”” e al “Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito dell’emittente” entrambi present[e]i al paragrafo “3 FATTORI DI RISCHIO” della “SEZIONE IV - DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE” del presente Prospetto di Base. [2. BCC Bergamasca e Orobica al 31/12/2017 registra un peggioramento della qualità del credito. In particolare il rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi è peggiorato ed il costo del credito si è incrementato. Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia netti che lordi, risultano peggiori rispetto ai dati medi di sistema espressi dalla classe di appartenenza dell’Emittente (Banche Meno Significative). Anche gli indici di copertura delle inadempienze probabili e delle esposizioni scadute risultano essere inferiori a confronto del dato medio di sistema. La Banca ha adottato un documento denominato “NPL Strategy” che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del

Page 9: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

9

prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e di inadempienze probabili, oltre a 30,5 milioni di dismissioni di sofferenze nel corso del 2018. Tali azioni potrebbero far determinare la necessità di aumentare gli accantonamenti, nonché, all’atto di cessione degli NPL, la possibilità di rilevare perdite su crediti. Inoltre sussiste il rischio che i risultati futuri conseguiti dalla Banca possano differire dagli obiettivi strategici previsti, con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale di BCC Bergamasca e Orobica. Si fa presente, infine, che a partire dal 1/1/2018 l’Emittente applica le regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie previste dall’IFRS9. Gli effetti relativi al passaggio al principio contabile IFRS9 vengono quantificati in una riserva negativa di First Time Adoption per 33,7 milioni. Tale quantificazione potrebbe essere soggetta a modifiche fino all’approvazione del bilancio al 31/12/2018. L’applicazione dell’IFRS9 potrebbe avere significativi impatti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni, si rimanda al fattore di rischio denominato “Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito dell’Emittente” e al fattore di rischio denominato “Rischio concernente l’entrata in vigore di nuovi principi contabili IFRS9 “Financial Instrument” presenti alla “Sezione 4.2. Modifiche al capitolo “3.Fattori di rischio”” del Supplemento.] 3. Nel periodo settembre-novembre 2016 la Banca è stata oggetto di ispezione ordinaria, l’accertamento si è concluso con un giudizio parzialmente favorevole. Sono stati evidenziati margini di miglioramento in merito alla struttura dei costi, attraverso una valutazione delle filiali con margine di contribuzione insoddisfacenti, contenimento dei costi operativi e del personale ed al complessivo sistema dei controlli interni. Per quanto concerne le valutazioni connesse con il rischio di credito è stato evidenziato il complessivo aumento della rischiosità del portafoglio creditizio. L’esito derivante dall’applicazione dei sopra richiamati criteri, così come opportunamente recepiti dalla Banca, ha comportato, per larga parte, i maggiori accantonamenti operati per il 2016. Nessuna sanzione è stata comminata. Per ulteriori dettagli si rinvia al "Rischio derivante da accertamenti ispettivi della Banca d’Italia" presente al paragrafo “3 FATTORI DI RISCHIO” della “SEZIONE IV - DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE” del presente Prospetto di Base. [3] 4. In data 15 aprile 2016 è entrata in vigore la Legge n. 49/2016 riguardante la conversione del Decreto Legge 14 febbraio 2016 n.18 recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La riforma prevede l’obbligo per le BCC di aderire a un Gruppo Bancario Cooperativo che abbia come capogruppo una società per azioni con un patrimonio non inferiore a 1 miliardo di euro. L’adesione a un Gruppo Bancario Cooperativo è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di Banca di Credito Cooperativo.

Page 10: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

10

In data 3 novembre 2016 la Banca d’Italia ha emanato le norme di attuazione della citata legge di riforma, che disciplinano – tra l’altro - il contenuto minimo del contratto di coesione (tramite il quale le banche di credito cooperativo aderiscono al Gruppo Bancario Cooperativo e accettano di essere sottoposte all’attività di direzione e coordinamento della capogruppo e ai poteri e controlli della stessa) e le caratteristiche della garanzia. A partire da tale data ha avuto inizio il periodo transitorio (massimo 18 mesi) previsto dalla riforma per la presentazione alla Banca d’Italia delle iniziative di costituzione dei nuovi gruppi bancari cooperativi. Sussiste il rischio che in futuro, come conseguenza dell’adesione della Banca a un gruppo bancario cooperativo, di cui non si può prevedere la composizione quantitativa e qualitativa, e ove permanga l’attuale situazione di eccedenza delle risorse patrimoniali dell’Emittente (c.d. “free capital”) rispetto ai requisiti obbligatori a livello individuale, l’attuazione del previsto meccanismo di garanzia comporti l’obbligo per la Banca di impegnare proprie risorse patrimoniali: - per rispondere di obbligazioni verso terzi assunte da altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo; - per fornire sostegno finanziario necessario ad assicurare solvibilità e liquidità di altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo. L’investimento in Obbligazioni della Banca, pertanto, potrà comportare per l’investitore l’esposizione, oltre che al rischio di impresa proprio della Banca, anche al rischio di impresa proprio di altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo (entro il limite delle risorse patrimoniali della Banca eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale). L’Emittente entrerà a far parte di un Gruppo Bancario Cooperativo quando questo verrà costituito, l’Assemblea dei Soci dell’Emittente, in data 14 maggio 2017, ha deliberato l’adesione alla partecipazione al Gruppo Bancario Cooperativo promosso da Iccrea Banca. Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC)” presente al paragrafo “3 FATTORI DI RISCHIO” della “SEZIONE IV - DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE” del presente Prospetto di Base. [La riforma prevede l’istituzione di un Fondo Temporaneo delle Banche di credito cooperativo. Il Fondo, di natura transitoria, è stato introdotto per supportare Bcc in difficoltà, favorendone il processo di consolidamento e concentrazione con altre BCC, così che la nuova banca non venga influenzata negativamente dall’operazione ed abbia un quadro tecnico solido e rispondente ai requisiti richiesti dalla BCE. Il Fondo rimarrà operativo sino alla costituzione dei gruppi bancari cooperativi nazionali. Al Fondo partecipano tutte le BCC italiane. In data 14 maggio 2017 l'Assemblea dei soci della BCC Bergamasca e Orobica s.c. ha espresso il proprio orientamento favorevole alla partecipazione al Gruppo Bancario Cooperativo promosso da Iccrea Banca. Sussiste pertanto il rischio che in futuro, come conseguenza dell’adesione della Banca ad un gruppo bancario cooperativo, di cui non si può prevedere la composizione

Page 11: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

11

quantitativa e qualitativa, e ove permanga l’attuale situazione di eccedenza delle risorse patrimoniali dell’Emittente (c.d. free capital) rispetto ai requisiti obbligatori a livello individuale, l’attuazione del previsto meccanismo di garanzia comporti l’obbligo per BCC Bergamasca e Orobica di impegnare proprie risorse patrimoniali: a) per rispondere di obbligazioni presso terzi assunte da altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo; b) per fornire il sostegno finanziario necessario ad assicurare solvibilità e liquidità ad altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo. In data 27 Aprile 2018 Iccrea ha inviato alla Banca Centrale Europea e alla Banca d’Italia l’istanza per la costituzione del GBC Iccrea, cui aderiranno 145 Banche di Credito Cooperativo e che unitamente a detta istanza Iccrea ha presentato il contratto di coesione e l’accordo di garanzia che sottoscriveranno dette 145 BCC con l’obiettivo di dare avvio al GBC Iccrea dal 1 Gennaio 2019. Successivamente con comunicato stampa del 26 luglio 2018 ICCREA Banca ha informato di aver ricevuto in data 24 luglio l’autorizzazione per la costituzione del gruppo bancario cooperativo di Iccrea. Sempre in relazione alla riforma del settore del credito cooperativo, si segnala che il 22 Maggio 2018 la Banca d’Italia ha emanato nuove disposizioni di vigilanza in materia di banche di credito cooperativo (BCC) sulla base di una consultazione pubblica conclusasi il 10 novembre 2017. L’investimento in obbligazioni della Banca, pertanto, potrà comportare per l’investitore l’esposizione, oltre che al rischio di impresa proprio della BCC, anche al rischio di impresa proprio di altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo (entro il limite delle risorse patrimoniali di BCC Bergamasca e Orobica eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale). Al riguardo si segnala che al 31 dicembre 2017 il “Free Capital” era pari a euro 69,73 milioni. Infine si evidenzia che non possono escludersi effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale, e/o finanziaria dell’Emittente derivanti dalla sospensione dei termini e/o revisione dell’attuazione della riforma a seguito del nuovo quadro politico e di governo in Italia. Per ulteriori dettagli si rimanda al “Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC)” presente al paragrafo “4.2. Modifiche al capitolo “3 FATTORI DI RISCHIO”” della “SEZIONE IV - DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE” del presente Supplemento.] 4. [….] 5 .[….] [Si informano gli investitori che, ai sensi dell’art. 95-bis, comma 2, del D.Lgs. 58/98, avranno facoltà di revocare – presso le filiali della Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica s.c. – l’accettazione della

Page 12: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

12

sottoscrizione – qualora avvenuta dalla data del 27 maggio 2018, data di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2017, e fino alla data di pubblicazione del presente Supplemento – relativamente ai prestiti obbligazionari, di seguito elencati, entro cinque giorni lavorativi dalla pubblicazione del presente Supplemento o, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti emanato con delibera Consob. 11971/1999 e successive modifiche e integrazioni. L’Emittente, inoltre, tenuto conto dell’esigenza di assicurare la parità di trattamento a tutti gli investitori che abbiano aderito all’Offerta nel medesimo periodo di collocamento, riconoscerà la predetta facoltà di revoca, esercitabile entro cinque giorni lavorativi dalla pubblicazione del presente Supplemento o, se successiva, dalla pubblicazione dell’avviso previsto dall’art. 9, comma 5, del Regolamento Emittenti, anche a coloro che abbiano effettuato la sottoscrizione dei prestiti obbligazionari di seguito indicati a far data dal 13 febbraio 2018 (data iniziale del periodo di collocamento in cui ricade la data del 27 maggio 2018, in cui è stato approvato il bilancio relativo all’esercizio 2017). - IT0005324360 BCC BERGAMASCA E OROBICA 14/2/2018 – 14/2/2021 Step up 13° - IT0005324378 BCC BERGAMASCA E OROBICA 14/2/2018 – 14/2/2023 Step up 14°]

Page 13: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

13

INDICE

Sommario

1. PERSONE RESPONSABILI ...................................................................................... 14 1.1 Indicazione delle persone Responsabili ......................................................................................................... 14 1.2 Dichiarazione di Responsabilità ..................................................................................................................... 14

2. MODIFICHE ALLA COPERTINA DEL PROSPETTO DI BASE ................................... 15

3. NOTA DI SINTESI ................................................................................................... 17 3.1. Modifiche alla “SEZIONE B – Emittenti ed eventuali garanti” ................................................................. 17 3.2. Modifiche alla “SEZIONE D – Rischi” ........................................................................................................ 35

4. MODIFICHE ALLA SEZIONE 4 – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE ..................... 52 4.1. Modifiche al capitolo “2. REVISORI LEGALI DEI CONTI” ................................................................... 52 4.2. Modifiche al capitolo “3. FATTORI DI RISCHIO” .................................................................................... 53 4.3. Modifiche al capitolo “3.1. Principali indicatori patrimoniali e dati economici” ...................................... 71 4.4. Modifiche al capitolo “4.1.5. Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente” ............. 85 4.5. Modifiche al capitolo “5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’” ............................................................ 87 4.6. Modifiche al capitolo “7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE” ..................................... 90 4.7 Modifiche al capitolo “9. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, COLLEGIO SINDACALE E

DIREZIONE GENERALE” .................................................................................................................................... 93 4.8. Modifiche al capitolo “10.1 Capitale Sociale e assetto di controllo dell’Emittente” ................................. 97 4.9. Modifiche al capitolo “11. Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati” ................................... 98 4.10. Modifica al capitolo “14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO” ......................................... 100

5. MODIFICHE ALLA SEZIONE 5 - NOTA INFORMATIVA ......................................... 101 5.1. Modifica al capitolo “2. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI” ... 101 5.2. Modifica al paragrafo “8.4 Informazioni sul garante” ................................................................................. 102 5.3. Modifiche al frontespizio delle CONDIZIONI DEFINITIVE ...................................................................... 103

Page 14: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

14

1. PERSONE RESPONSABILI

1.1 Indicazione delle persone Responsabili La Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica - S.c., con sede legale in Piazza Agliardi, 1 a Cologno al Serio (BG) e sede amministrativa in Via Aldo Moro, 2 a Zanica (BG), legalmente rappresentata – ai sensi dell’art. 40 dello Statuto – dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Baresi Gualtiero, munito dei necessari poteri, si assume la responsabilità di tutte le informazioni contenute nel presente supplemento al Prospetto Base. 1.2 Dichiarazione di Responsabilità La Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica - S.c., come sopra rappresentata, attesta che, essendo stata adottata in sede di redazione del presente Supplemento tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni contenute nel Prospetto di Base cosi come modificato ed integrato dal presente Supplemento sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.

Page 15: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

15

2. MODIFICHE ALLA COPERTINA DEL PROSPETTO DI BASE Per effetto del presente Supplemento, il frontespizio del Prospetto di Base è interamente sostituito dal presente:

Sede Legale in Cologno al Serio (Bergamo), piazza Agliardi, 1 – Tel. 035/4871300

Sede Amministrativa in Zanica (Bergamo), via Aldo Moro, 2 – Tel. 035/679111 Internet: www.bccbergamascaeorobica.it – Email: [email protected]

Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. C109670 – ABI 8940 Iscritta al Registro delle Imprese di Bergamo al n. 04074830169 - R.E.A. n. BG-432991

Codice Fiscale e Partita IVA 04074830169 Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo

PROSPETTO di BASE

relativo all’Offerta di prestiti obbligazionari denominati:

“Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Tasso Fisso”

“Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Tasso Step Up”

Il presente documento costituisce il Prospetto di Base (il “Prospetto di Base”) ed è stato predisposto in conformità ed ai sensi della Direttiva 2003/71/CE così come successivamente modificata ed integrata, ed è redatto in conformità all'articolo 26 del Regolamento 2004/809/CE così come successivamente modificato ed integrato ed in conformità alla delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche.

Il Prospetto di Base depositato presso la CONSOB in data 2/8/2017 a seguito di approvazione

comunicata dalla CONSOB con nota n. 93609/17 del 27/07/2017, ed è stato modificato e integrato dal presente Supplemento (il Supplemento) pubblicato mediante deposito presso la Consob in data 8/08/2018, a seguito di approvazione comunicata con nota nr. 0288612/18 del 2/08/2018.

Il presente Prospetto di Base, che sarà valido per un periodo di dodici mesi dalla data di approvazione, è composto: dal Documento di Registrazione, contenente informazioni sull’Emittente; dalla Nota Informativa relativa agli strumenti finanziari con le caratteristiche e le informazioni su ciascuna tipologia di emissione; dalla Nota di Sintesi, che riassume le caratteristiche dell’Emittente e dei titoli oggetto di emissione. In occasione di ciascuna Offerta degli strumenti finanziari il Prospetto di Base deve essere letto congiuntamente alle Condizioni Definitive e alla Nota di Sintesi della singola Emissione, nonché agli eventuali Supplementi pubblicati. In occasione di ciascun prestito l’Emittente predisporrà le

Page 16: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

16

Condizioni Definitive e la relativa Nota di Sintesi, che riporteranno i termini e le condizioni delle singole emissioni, pubblicate sul sito internet dell’Emittente www.bccbergamascaeorobica.it entro il giorno antecedente l’inizio del periodo dell’Offerta e contestualmente trasmesse alla CONSOB. All’’investitore sarà consegnata gratuitamente una copia delle Condizioni Definitive e della relativa Nota di Sintesi in forma stampata. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto di Base non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità degli investimenti che verranno proposti e sul merito dei dati e delle notizie agli stessi relativi. Il Prospetto di Base e gli eventuali Supplementi sono a disposizione del pubblico gratuitamente in forma cartacea presso le filiali della Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica ed altresì

consultabili sul sito internet della Banca www.bccbergamascaeorobica.it

Page 17: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

17

3. NOTA DI SINTESI 3.1. Modifiche alla “SEZIONE B – Emittenti ed eventuali garanti”

Per effetto del presente Supplemento, alla sezione “B- Emittenti ed eventuali garanti” sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni: L’elemento B.4b “Descrizione delle tendenze note riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera” è integralmente sostituito come segue:

B.4b Descrizione delle tendenze note riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera

La Banca dichiara che non è a conoscenza di tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che possano ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive almeno per l’esercizio in corso. L’evoluzione della gestione della Banca nel 2018 non potrà che essere significativamente condizionata da tutta una serie di fattori esogeni; primo fra tutti la costituzione e l’avvio dell’operatività del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, che verrà sancita (previa convocazione di un’apposita Assemblea Straordinaria dei Soci nel prossimo autunno), dalla sottoscrizione del cd. “Patto di Coesione” che comporterà, a tendere, un’operatività connaturata da livelli di autonomia modulati in funzione di un approccio basato sul rischio (“risk based approach”) e sulla base di parametri oggettivamente individuati. In tal senso la Capogruppo svolgerà un’azione di direzione strategica e controllo, garantendo in tal senso la stabilità, la liquidità e la conformità delle singole banche aderenti alle nuove regole dell’unione bancaria. Inoltre si segnala che nell’ambito degli obiettivi del documento di NPL Strategy, che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) per il prossimo quinquennio, è prevista l’ulteriore dismissione (write off) per 30,5 milioni di sofferenze da effettuarsi nel corso del 2018.

L’elemento B.10 “Descrizione della natura di eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione” è integralmente sostituito come segue:

B.10 Descrizione della natura di eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione

Le relazioni di revisione ai bilanci 2016 e 2017 non contengono alcun rilievo.

L’elemento B.12 “Informazioni finanziarie fondamentale” è integralmente sostituito come segue:

B.12

Informazioni finanziarie fondamentali

Nel paragrafo seguente si riportano i principali indicatori di solvibilità ed i principali dati economici, patrimoniali e finanziari relativi all’esercizio chiuso al 31/12/2017 della BCC Bergamasca e Orobica s.c. a confronto con i dati al 31/12/2016.

Page 18: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

18

Tutti i dati inclusi nel presente capitolo sono estratti dai bilanci di esercizio sottoposti a revisione contabile. I dati sono esposti in accordo ai Principi Contabili Internazionali IAS. Patrimonio di Vigilanza e coefficienti patrimoniali Nella tabella seguente sono riportati i principali indicatori di solidità ed i fondi propri dell’Emittente. Tabella 1. Indicatori patrimoniali e fondi propri

INDICATORI E FONDI PROPRI (dati in migliaia di Euro)

2017 2016

Requisiti minimi

fissati dallo SREP 2017

(dati assoluti e vincolanti

comprensivi del Capital

Conservation Buffer del

1,875%

Requisiti minimi fissati

dallo SREP 2016 (dati assoluti e vincolanti

comprensivi del Capital

Conservation Buffer del

1,25%

Requisiti minimi

regolamentari

comprensivi del Capital

Conservation Buffer del

2,50%

Common equity Tier1 /Attività di rischio ponderato (CET1 ratio)

16,910% 17,070% 6,575% (vinc.4,70%)

5,95%(vinc.4,70%) +capital guidance 0,30%

7,000%

Tier1/Attività di rischio ponderate (Tier 1ratio)

16,910% 17,070% 8,175% (vinc.6,30%)

7,55%(vinc.6,30%) +capital guidance 0,40%

8,500%

Total Capital Ratio 16,910% 17,080% 10,275% (vinc.8,40%)

9,65%(vinc.8,40%) +capital guidance 0,50%

10,500%

Fondi Propri 131.577 140.906

Capitale Primario di classe 1 (CET1)

131.577 140.864

Capitale aggiuntivo di classe1 (AT1)

- -

Capitale di classe 2 (Tier2)

0 42

Attività di rischio ponderate (RWA)

777.958 824.998

RWA/Totale Attivo 49,05% 55,97%

Leverage ratio 7,76% 8,86%

Note: 1 Il CET1 Capital Ratio ed il Tier 1 Capital Ratio coincidono in quanto la Banca non ha emesso strumenti ibridi computabili nei Fondi Propri. 2 Ai fini del calcolo dell'indicatore RWA, la Banca ha utilizzato un modello con approccio standardizzato. 3 L'applicazione dei requisiti minimi specifici indicati è stata disposta dalla Banca d'Italia a conclusione del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

I Fondi Propri ed i Coefficienti Patrimoniali sono stati calcolati tenendo conto della disciplina introdotta in materia con l’emanazione del Regolamento UE n. 575/2013, integrato a livello nazionale con la Circolare n. 285/2013 della Banca d’Italia. Con la revisione della normativa di vigilanza prudenziale introdotta dalle Circolari Banca d’Italia n. 285 e 286 del 17 dicembre 2013, la nozione di “Patrimonio di Vigilanza” è stata sostituita con quella di “Fondi Propri” a partire dalle segnalazioni riferite al 31 marzo 2014. I Fondi Propri sono dati dalla somma del Capitale di Classe 1 - Tier 1 (a sua volta distinto in Capitale Primario di Classe 1 e Capitale Aggiuntivo

Page 19: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

19

di Classe 11) e del Capitale di Classe 2 – Tier 2. Per quanto concerne i livelli minimi riferiti ai Coefficienti Patrimoniali, le nuove regole prevedono che il Common Equity Tier 1 Capital Ratio sia almeno pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate, il Tier 1 Capital Ratio non sia inferiore al 6,0% mentre il limite del Total Capital Ratio è rimasto invariato all’8,0%. Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea III ha anche previsto l’introduzione del “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (come noto il phase-in del CCB prevedeva il seguente incremento progressivo: 0,625% nel 2016, 1,25% nel 2017, 1,875% nel 2018 e 2,5% nel 2019 - aggiornamento del 4 ottobre 2016 della "Circolare 285 - Disposizioni di Vigilanza per le Banche”) a presidio del capitale con l’obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale Buffer (a regime), i coefficienti patrimoniali assumono pertanto livelli minimi pari al 7,0% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all’8,5% per il Tier 1 Capital Ratio e al 10,5% per il Total Capital Ratio. Rispetto ai coefficienti patrimoniali previsti dalla normativa di riferimento sono previsti coefficienti aggiuntivi – livelli obiettivo - che la Banca è tenuta a rispettare stabiliti dalla Banca d’Italia . (c.d. Capital Guidance – CC). Tali livelli di capitale rappresentano un’aspettativa dell’Autorità di Vigilanza la cui violazione dovrà essere dettagliatamente rendicontata alla Banca d’Italia. Con provvedimento del 15.03.2018 (SREP 2017) Banca d’Italia ha comunicato alla Banca che, in considerazione della previsione normativa riguardante il phase-in della riserva di Conservazione del Capitale – CCB, gli Overall Capital Requirements (OCR) comunicati con la decisione assunta con provvedimento del 07.02.2017 (SREP 2016) sono da considerarsi rivisti a decorrere dall’01.01.2018 nella misura sotto riportata e che in relazione all’aumento dell’OCR sono da ritenersi superati i livelli obiettivo (Capital Guidance) di capitale comunicati all’Emittente con il richiamato provvedimento del 07.02.2017. Sulla base di quanto riportato nel provvedimento del 15/3/2018 di Banca d’Italia, la Banca, a partire dalla data successiva a quella di adozione del relativo provvedimento stesso, sarà tenuta al rispetto dei seguenti requisiti di capitale (fermo il rispetto del requisito di capitale minimo ex art. 92 del CRR) corrispondenti agli overall capital requirement (OCR) ratio come definiti nelle Linee Guida EBA 2014/13: - 6,575% (vincolante nella misura del 4,70%) con riferimento al CET 1 ratio; - 8,175% (vincolante nella misura del 6,30%) con riferimento al TIER 1 ratio; - 10,275% (vincolante nella misura del 8,40%) con riferimento al Total Capital Ratio. I nuovi ratio comunicati erano rispettati alla data 31/12/2017. La riduzione dei Fondi Propri si deve unicamente alla contabilizzazione della perdita d’esercizio registrata al 31.12.2017. Per quanto riguarda le “Attività di rischio ponderate (RWA)” la riduzione è dovuta non tanto ad un ridimensionamento degli impieghi ma ad un’attività di arricchimento anagrafico e reperimento di nuovi dati della clientela (fatturato, bilanci, perizie immobiliari, polizze assicurative, ecc.) che ha consentito alla Banca di beneficiare di minori ponderazioni previste dalla normativa per la clientela retail, per le esposizioni garantite da immobili e per lo SME supporting factor.

Page 20: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

20

Principali indicatori di rischiosità creditizia La tabella seguente riporta i principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca al 31/12/2017 ed al 31/12/2016, ed i dati del sistema bancario riferiti all’aggregato banche meno significative tratti dal rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato dalla Banca d’Italia. Tabella 2 – Indicatori di rischiosità creditizia

INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA

31/12/2017 31/12/2016

BCC Bergamasca

e Orobica

Dato medio di sistema

2017 [1]

BCC Bergamasca

e Orobica

Dato medio di sistema

2016 [2]

Sofferenze lorde/Impieghi lordi

10,12% 10,70% 9,59% 11,50%

Sofferenze nette/impieghi netti

3,74% 4,50% 4,47% 5,40%

Inadempienze probabili lorde/Impieghi lordi

8,02% 6,10% 9,02% 7,00%

Inadempienze probabili nette/Impieghi netti

6,13% 4,70% 7,50% 5,60%

Esposizioni scadute lorde/Impieghi lordi

0,98% 0,70% 1,22% 0,90%

Esposizioni scadute nette/Impieghi netti

1,00% 0,70% 1,30% 0,90%

Crediti deteriorati lordi/Impieghi lordi

19,12% 17,50% 19,84% 19,40%

Crediti deteriorati netti/Impieghi netti

10,86% 9,90% 13,26% 11,80%

Rapporto di copertura dei crediti deteriorati

48,63% 48,50% 38,46% 44,80%

Rapporto di copertura delle sofferenze

66,60% 61,30% 57,14% 57,80%

Rapporto di copertura delle inadempienze probabili

30,91% 31,00% 23,54% 27,90%

Rapporto di copertura delle esposizioni scadute

7,82% 9,80% 1,97% 9,40%

Sofferenze nette/Patrimonio netto

27,53% Non

disponibile 30,81%

Non disponibile

Costo del rischio (Rapporto rettifiche su crediti e ammontare dei crediti lordi verso clientela)

1,84% Non

disponibile 1,70%

Non disponibile

[1] = Fonte: Banca d’Italia – pubblicazione “Rapporto sulla stabilità finanziaria” (pubblicazione

n.1, Aprile 2018) riferito all’aggregato banche meno significative. [2] = Fonte: Banca d’Italia – pubblicazione “Rapporto sulla stabilità finanziaria” (pubblicazione

n.1, Aprile 2017) riferito all’aggregato banche meno significative.

L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti si attesta al 19,12% in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2016 (19,84%). Il rapporto tra le rettifiche di valore e i crediti lordi verso clientela, esprime un tasso di provisioning di 9,57%, rispetto a 7,96% del 31 dicembre 2016. Al 31 dicembre 2017 la percentuale di copertura delle sofferenze si è attestata a 66,60%, in deciso aumento rispetto ai livelli di fine 2016 (57,14%). Il coverage delle inadempienze probabili è pari al 30,91%, rispetto ad un dato al 31 dicembre 2016 di 23,54%. A tale riguardo si evidenzia la progressivamente diversa e maggiormente eterogenea composizione della categoria delle inadempienze probabili, funzione anche dei vincoli di classificazione derivanti dal riconoscimento delle misure di forbearance. In particolare, scomponendo le rettifiche di valore per le principali componenti di analisi, la percentuale media di rettifica delle esposizioni classificate ad inadempienze probabili non forborne al 31

Page 21: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

21

dicembre 2017 risulta pari al 44,57%; alla medesima data, la percentuale media delle rettifiche apportate alle inadempienze probabili forborne che evidenziano alla data di valutazione il mancato rispetto dei nuovi termini e condizioni definiti è pari al 22,93%. La categoria delle esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate evidenziano un coverage medio del 7,82% in forte crescita rispetto all’1,97% del dicembre 2016. La percentuale di copertura del complesso dei crediti deteriorati è decisamente aumentata attestandosi al 48,63% rispetto al 38,46% di fine 2016. La copertura dei crediti in bonis è complessivamente pari allo 0,33%. In tale ambito, si evidenzia l’incidenza più alta, tenuto conto della maggiore rischiosità intrinseca, della riserva collettiva stimata a fronte dei crediti forborne performing, pari allo 0,82%. Il costo del credito, pari al rapporto tra le rettifiche nette su crediti per cassa verso la clientela (voce 130a di conto economico) e la relativa esposizione lorda, è pari all’1,84%. Nel perseguire quanto indicato da Banca d’Italia per le banche Less Significant in materia di gestione dei crediti deteriorati la banca ha proceduto su due fronti: 1 - in data 29/03/2018 e in data 13/06/2018 ha approvato, in accordo con il costituendo Gruppo Bancario Iccrea di cui farà parte, un documento di NPL Strategy che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e inadempienze probabili (20,3 milioni nel 2019, 26 milioni nel 2020 e 26,4 milioni nel 2021). Pertanto, considerando anche la dinamica del portafoglio delle partite deteriorate in gestione (quello rimasto dopo la cessione dei 72,7 milioni e quello che si formerà nel tempo) nell’arco temporale di 5 anni, in termini di nuove classificazioni, cambi di status, incassi, ammortamenti e altre cessioni, le attuali previsioni condurranno ad un NPL ratio lordo che raggiungerà il 10,60% nel 2022.Il tutto verrà raggiunto anche grazie ad un decremento del portafoglio NPL tramite ulteriori dismissioni (write off) per 30,5 milioni di sofferenze da effettuarsi nel corso del 2018. Relativamente al coverage delle partite deteriorate le previsioni di NPL Strategy stimano un tasso di copertura del comparto del credito anomalo a fine del quinquennio pari al 58,5% circa. Tali azioni determineranno l’aumento degli accantonamenti, nonché, all’atto di cessione degli NPL, la possibilità di rilevare perdite su crediti. Inoltre sussiste il rischio che i risultati futuri conseguiti dalla Banca possano differire dagli obiettivi strategici previsti, con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale di BCC Bergamasca e Orobica. Sul tema NPL nei primi mesi di quest’anno si sono espressi sia la Commissione Europea (14/3/2018 - Proposal for a Regulation of European Parliament and the Council amending Regulation as regards minimum loss coverage for non performing exposures) che la BCE (20/3/2018 – Addendum alle linee giuda per le banche sui crediti deteriorati NPL: aspettative di vigilanza in merito agli accantonamenti prudenziali per le esposizioni deteriorate) facendo focus, in particolare, sul tema di coperture dei rischi di credito entro un determinato lasso di tempo. Le indicazioni espresse da questi enti risultano identiche per quanto riguarda i crediti chirografari (la copertura deve raggiungere il 100% dopo due anni) mentre differiscono per il credito ipotecario (copertura al 100% dopo 7 anni per la BCE e dopo 8 anni per la Commissione Europea). Stante ciò la Banca ha preso come riferimento

Page 22: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

22

per la gestione delle coperture dei propri crediti deteriorati (NPL) le indicazioni, più restrittive, espresse dalla BCE 2 - Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha avviato un processo di formalizzazione di una strategia volta a: - ottimizzare la gestione degli NPL; - armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; - implementazione della regolamentazione interna di processo con la previsione di indicatori di anomalia precoce “early warning” funzionali al miglioramento della fase di monitoraggio delle esposizioni; - previsione, all’interno della regolamentazione interna di processo di indicatori di anomalia funzionali all’oggettiva individuazione di posizioni passibili di proposta di classificazione a classe di rischio più adeguata in ragione delle criticità evidenziate; ciò in funzione del miglioramento del processo di complessiva classificazione del credito deteriorato; - definizione di prudenziali criteri di valutazione degli NPL operando adeguati “haircuts” ai valori delle garanzie sottostanti; - individuazione, all’interno dell’organigramma aziendale, di una unità organizzativa, collocata gerarchicamente a diretto riporto del Direttore Generale, specificamente rivolta alla gestione, in affiancamento e a supporto delle filiali di competenza, delle posizioni classificate tra le inadempienze probabili e/o di posizioni all’uopo specificamente individuate dal Consiglio di Amministrazione, in funzione dell’individuazione e realizzazione di misure d’intervento ritenute funzionali al superamento di situazioni di momentanea difficoltà finanziaria delle controparti in una logica complessiva di gestione della fase di pre-contenzioso; - iniziative a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso, nella prospettiva della gestione interna delle posizioni classificate tra le sofferenze, valutando, caso per caso, in una logica di massimizzazione dei recuperi, eventuali forme d’intervento funzionali a prevenire lo svilimento dei valori delle garanzie reali immobiliari insistenti sulle esposizioni; - attivazione, a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso di tutte le possibili iniziative a tutela della posizione creditoria della Banca, attivando in tal senso le iniziative giudiziali e stragiudiziali del caso nei confronti dei debitori e dei relativi garanti, ciò con la duplice finalità di massimizzare recuperi ed abbreviarne le tempistiche; - adesione alle iniziative promosse dalla costituenda Capogruppo funzionali alla definizione di strategie di complessiva riduzione degli NPL; - valutazione di ogni eventuale ulteriore opzione funzionale alla razionale gestione degli NPL in funzione della loro riduzione (o quantomeno di evitarne l’accumulo) e massimizzare i tassi di recupero (ad es. adesione ad iniziative di Fondi d’investimento per la gestione di asset collegati a crediti deteriorati; acquisizione diretta/indiretta in asta di immobili a garanzia; definizione di soluzioni giudiziali/stragiudiziali, ecc.). Come precedentemente richiamato, oltre all’ordinaria gestione, la Banca intende intraprendere anche azioni straordinarie volte a velocizzare la riduzione delle esposizioni deteriorate tramite assunzioni di scenari di vendita in coerenza con il principio contabile Ifrs9 e il phase-in previsto dalla normativa. Composizione Crediti Deteriorati

Page 23: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

23

Le seguenti tabelle confrontano i dati di bilancio al 31/12/2017 con i dati di bilancio al 31/12/2016 relativi alla situazione ed alla composizione dei crediti deteriorati esposti sia a valori lordi che netti. Tabella 3.1 - Crediti deteriorati lordi

Composizione Crediti Deteriorati Lordi (in migliaia di Euro)

31/12/2017 31/12/2016

Sofferenze 105.324 97.872

- di cui forborne 0 0

Inadempienze probabili 83.468 92.108

- di cui forborne 52.683 58.155

Esposizioni scadute deteriorate 10.166 12.455

- di cui forborne 6.027 6.398

Totale crediti lordi deteriorati 198.958 202.435

Crediti in bonis 841.402 818.154

- di cui forborne 56.019 61.917

Totale crediti lordi vs clientela 1.040.360 1.020.590

Tabella 3.2 - Crediti deteriorati netti Composizione Crediti Deteriorati Netti (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Sofferenze 35.175 41.943

- di cui forborne 0 0

Inadempienze probabili 57.666 70.421

- di cui forborne 40.601 45.976

Esposizioni scadute deteriorate 9.371 12.210

- di cui forborne 5.555 6.272

Totale crediti netti deteriorati 102.212 124.574

Crediti in bonis 838.602 814.784

- di cui forborne 55.562 61.294

Totale crediti netti vs clientela 940.814 939.358

Con riferimento alla qualità del credito, si evidenzia una contrazione rispetto al 31 dicembre 2016 dei crediti deteriorati lordi (-1,72%) a fronte dei quali sono state effettuate consistenti rettifiche determinate secondo criteri di prudente apprezzamento delle possibilità di recupero. In coerenza con le vigenti definizioni di vigilanza, le attività finanziarie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, delle inadempienze probabili e delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. Sono inoltre, individuate, le esposizioni forborne, performing e non performing. Nel dettaglio, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2016, si osservano i seguenti principali andamenti. Il valore lordo delle sofferenze al 31 dicembre 2017 registra un aumento del 7,61% rispetto a fine 2016, attestandosi a 105,32 milioni di euro. L’incidenza delle sofferenze lorde sul totale dei crediti verso clientela si attesta al 10,12%, in aumento rispetto al 9,59% di fine 2016. Il valore lordo delle inadempienze probabili a fine esercizio si attesta a 83,47 milioni di euro, rilevando un calo rispetto al dato comparativo al 31 dicembre 2016 di 8,64 milioni di euro (-9,38%). L’incidenza delle inadempienze probabili lorde sul totale dei crediti verso clientela si attesta all’8,02% (rispetto al dato 2016 pari al 9,02%).

Page 24: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

24

Le esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate confermano il trend in diminuzione e si attestano a 10,17 milioni di euro (-18,38%). Con riferimento all’andamento dei crediti deteriorati netti, si evidenzia una forte flessione (-17,95%) a 102,21 milioni di euro rispetto ai 124,57 milioni del 2016. Grandi rischi La seguente tabella riporta i principali dati in termini di numero e di ammontare relativi ai grandi rischi dell’Emittente. Tabella 5 – Grandi esposizioni

GRANDI ESPOSIZIONI (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Ammontare (valore bilancio) 595.864 484.699

Ammontare (valore ponderato) 109.988 93.823

Numero 2 2

Fondi propri 131.577 140.906

Grandi esposizioni (valore bilancio) / Fondi propri 452,86% 343,99%

Grandi esposizioni (valore ponderato)/ Fondi propri 83,59% 66,59%

Si ricorda che dall’esercizio 2010, gli importi esposti comprendono, a seguito della variazione della normativa di riferimento (6° aggiornamento del 27.12.2010 della circ.263 di Banca Italia), anche i rapporti con Banche e con lo Stato (titoli di Stato in portafoglio). Alla data del 31.12.2017 sono presenti due posizioni, Stato Italiano e Iccrea Banca, che rappresentano una “grande esposizione” secondo le definizioni del CRR. Non ci sono “grandi esposizioni” verso clientela ordinaria. Esposizione al debito sovrano La tabella seguente rappresenta l’esposizione al debito sovrano del portafoglio titoli dell’Emittente. In termini di tipologie di strumenti finanziari, il portafoglio titoli della Banca al 31/12/2017 risultava composto per il 92,44% da titoli governativi italiani e per il 7,56% da titoli di emittenti privati (“corporate”) ed OICR. Di seguito sono evidenziate le informazioni relative all’esposizione nei confronti degli Stati sovrani al 31/12/2017 ed al 31/12/2016 (valori in migliaia di Euro): Tabella 6 – Esposizione al debito sovrano (valori in migliaia di Euro)

Anno Tipologia Paese

Rating (assegnato

al 31 dicembre di ogni anno)

Valore nominale

Fair Value

Valore di

bilancio

% su attività

finanziarie

2017 Titoli di debito

Italia

Baa2 da Moody's BBB- da S&P BBB+ da Fitch

443.829 471.985 471.985 92,44%

Page 25: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

25

2016 Titoli di debito

Italia

Baa2 da Moody's BBB- da S&P BBB+ da Fitch

355.238 374.261 374.261 93,04%

L’incremento in valore assoluto avvenuto nell’anno 2017 è dovuto all’acquisto di BTP impiegando la liquidità derivante sia dalla maggiore raccolta diretta con la clientela, sia ottenuta con un’operazione di rifinanziamento in BCE di 40 milioni di euro nell’ambito dell’operazione denominata TLTRO2. Esposizione del portafoglio dell’emittente al rischio di mercato La tabella seguente riporta l’esposizione del portafoglio titoli dell’Emittente alle variazioni delle quotazioni dei mercati finanziari. Tabella 7 – Value at risk VALUE AT RISK (valori in Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Portafoglio di negoziazione 116 2.498

Portafoglio bancario 4.780.289 5.347.045

La Banca monitora giornalmente l'andamento del VAR (Value at Risk), come misura del rischio di mercato del proprio portafoglio titoli di proprietà per finalità gestionali interne. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza pari al 99%. Principali indicatori di liquidità La tabella seguente riporta i principali indicatori di liquidità riferiti all’Emittente. Tabella 8 - Principali indicatori di liquidità INDICATORI DI LIQUIDITA’

31/12/2017 31/12/2016

Loan to Deposit Ratio1 73,66% 76,61%

Liquidity Coverage Ratio2 243,00% 611,00%

Net Stable Funding Ratio3 150,00% 142,00%

(1) - Rapporto calcolato come quoziente tra i finanziamenti erogati e le somme raccolte nelle

varie forme tecniche di raccolta diretta. (2) - Rapporto calcolato come quoziente tra l’ammontare delle riserve di liquidità disponibili in un dato istante e i flussi finanziari ponderati riferibili ai successivi trenta giorni. (3) - Rapporto calcolato come quoziente tra impieghi e raccolta definiti come “stabili”.

Il mantenimento del livello dell’indicatore “Liquidity Coverage Ratio” è legato al mantenimento di un consistente ammontare dei titoli di Stato italiani all’interno del portafoglio di proprietà. Al 31/12/2017 il controvalore delle attività eligibili e disponibili è pari ad euro 280 milioni di euro, il margine disponibile sul conto pool presso Banca d’Italia è pari a circa 13 milioni di Euro, mentre il margine disponibile sul conto pool presso Iccrea Banca è pari a circa 12 milioni di euro. La disponibilità di una riserva di titoli impiegabili in operazioni di rifinanziamento è uno dei presidi che la BCC Bergamasca e Orobica s.c. utilizza per fronteggiare il rischio di liquidità nelle sue due componenti principali: funding liquidity risk (difficoltà nel reperimento di nuova

Page 26: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

26

provvista, se non incorrendo in elevati costi) e market liquidity risk (impossibilità di liquidare le proprie attività se non incorrendo in perdite in conto capitale).

Esposizione alle operazioni di politica monetaria Nella tabella seguente sono esposte le operazioni di rifinanziamento presso la BCE mediante la partecipazione alle aste a lungo termine denominate TLTROII – Targeted Long Term Refinancing Operation, alle quali la Banca ha fatto ricorso: Tabella 9 – Operazioni TLTROII OPERAZIONI TLTROII Data partenza Data

scadenza Importo

TLTROII - asta giugno 2016 29/06/2016 24/06/2020 40.000.000

TLTROII - asta settembre 2016 28/09/2016 30/09/2020 40.000.000

TLTROII – asta marzo 2017 29/03/2017 24/03/2021 40.000.000

TOTALE al 31/12/2017 120.000.000

Alla data del 31/12/2017 il controvalore delle attività eligibili e disponibili, era pari ad euro 280 milioni di euro (fonte procedura interna per la gestione dell’ALM). Tale controvalore di euro 280 milioni viene determinato calcolando l’ammontare degli strumenti finanziari con caratteristiche di eligibilità per le operazioni presso BCE, e nelle disponibilità della banca - ossia non a garanzia di altre operazioni - al valore tel quel di mercato, ossia al corso di mercato maggiorato degli interessi maturati dal giorno del godimento ultimo del titolo sino al 31/2/2017. Al controvalore così ottenuto successivamente vengono applicati gli haircut previsto dalla BCE sulla base della tipologia del titolo (emittente, durata, tipo tasso, ecc.). Alla data del 31/12/2017 risultavano a garanzia di operazioni di finanziamento: • 145,18 milioni di euro a fronte di finanziamenti diretti con BCE per 120 milioni di euro (vedi tabella); • 30,35 milioni di euro a fronte di operazioni di finanziamento con Iccrea Banca per 15 milioni di euro. Principali indicatori di conto economico Nella tabella seguente sono riportati i principali indicatori di conto economico della BCC Bergamasca e Orobica s.c. al 31/12/2017 e al 31/12/2016. I dati sono esposti in accordo ai Principi Contabili Internazionali. Tabella 10 – Indicatori di conto economico INDICATORI DI CONTO ECONOMICO (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Variazione %

Margine di interesse 23.159 22.758 1,76%

Margine di intermediazione 34.339 34.724 -1,11%

Risultato netto della gestione finanziaria 14.931 17.056 -12,46%

Costi operativi 23.955 25.395 -5,67%

Utile/Perdita dell’operatività corrente al lordo delle imposte

-9.022 -8.449 -6,78%

Utile/Perdita d’esercizio -8.914 -6.953 -28,20%

Page 27: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

27

Il margine di intermediazione risulta in calo dell’1,11% a causa in particolare del “Risultato netto dell’attività di copertura” (-2,69 milioni di euro) riconducibile alla chiusura anticipata dell’asset swap su BTP con scadenza agosto 2023, comunque compensata dalla vendita del titolo sottostante che ha fatto rilevare un utile a voce 100 b) di 2,78 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria ed il risultato d’esercizio sono influenzati dalle pesanti rettifiche di valore operate sul comparto crediti durante il 2017 (adozione di una nuova policy di valutazione del credito deteriorato) con maggiori accantonamenti per circa 1,8 milioni rispetto al 2016. Principali dati di Stato Patrimoniale La seguente tabella riporta i principali indicatori di stato patrimoniale dell’Emittente per il bilancio 2017 e 2016. Tabella 11 – Indicatori patrimoniali INDICATORI PATRIMONIALI (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Variazione %

Raccolta 1.438.751 1.311.615 9,69%

- di cui raccolta interbancaria 161.570 85.385 89,23%

- di cui raccolta clientela 1.277.181 1.226.230 4,16%

Impieghi 940.814 939.358 0,15%

Attività finanziarie 510.592 402.253 26,93%

Passività finanziarie 321.441 403.233 -20,28%

Attivo totale 1.585.931 1.474.019 7,59%

Posizione interbancaria netta -97.113 -26.592

Patrimonio Netto 127.793 136.142 -6,13%

Capitale 5.981 6.013 -0,53%

La raccolta ha subito un incremento reale di circa 55 milioni, oltre all’incremento della raccolta interbancaria di 75 milioni (di cui 40 milioni dovuti al finanziamento BCE acceso nel corso del 2017). Gli impieghi evidenziano una sostanziale stabilità e dimostrano come la Banca sia riuscita a reimpiegare tutti i flussi finanziari rientrati nel corso dell’anno. Le attività finanziarie (quasi esclusivamente titoli di stato italiani) hanno evidenziato un consistente incremento grazie alla maggior liquidità di cui la banca ha potuto disporre nel 2017. Le passività finanziarie, rappresentate da obbligazioni emesse dalla banca e da certificati di deposito, rivelano una forte contrazione in seguito alla consistente riduzione dei tassi a medio termine ed alla contestuale incertezza legata alle previsioni di una ripresa dei rendimenti. La clientela ha pertanto preferito mantenersi “liquida” per poter sfruttare l’eventuale ripresa dei tassi che al momento non si è però ancora concretizzata. Infine il patrimonio netto evidenzia un decremento a causa della perdita d’esercizio registrata a fine anno. Implementazione del nuovo principio contabile IFRS9 In data 24 luglio 2014 l’International Accounting Standards Board (IASB) ha emanato la versione finale del nuovo principio contabile internazionale IFRS 9 “Financial Instruments” che sostituisce le versioni precedenti del suddetto principio contabile, completando il progetto di sostituzione del vigente IAS 39 “Financial Instruments: Recognition and Measurement”. Il nuovo principio contabile IFRS 9 è stato omologato con Regolamento Europeo n. 2067 del 22 novembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 29 novembre 2016.

Page 28: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

28

A seguito della citata omologazione, le società dell’Unione Europea quotate in un mercato regolamentato devono applicare lo standard IFRS 9 obbligatoriamente a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018, fatta salva la possibilità di eventuale applicazione anticipata. Il nuovo principio contabile IFRS 9 copre tre ambiti: 1. Classificazione e misurazione (Classification and measurement). Il nuovo IFRS 9 modifica le regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie che saranno basate sulla modalità di gestione del portafoglio (“business model”) e sulle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti finanziari. Al riguardo sono previsti tre criteri di valutazione alternativi: • al costo ammortizzato, • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a riserva di patrimonio netto; • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a conto economico. 2. Rettifica di valore (Impairment). Il nuovo IFRS 9 introduce un modello di adeguamento del valore degli strumenti finanziari e dei crediti basato sul concetto di “perdite attese” (expected losses) e di “perdite attese permanenti” (lifetime expected losses), che porterebbe a un incremento strutturale delle rettifiche di valore (in particolare di quelle sui crediti), in sostituzione dell’attuale modello basato sul concetto di “perdite subite” (incurred losses). 3. Contabilità delle coperture (Hedge accounting). Il nuovo IFRS 9 interviene su c.d. “hedge accounting” (ovvero la valutazione delle coperture) riscrivendo le regole previste per la relazione di copertura e la verifica della efficacia delle coperture con l’obbiettivo di garantire un maggiore allineamento tra la rappresentazione contabile delle stesse e le logiche gestionali sottostanti. Al riguardo, si prevedono modelli di copertura tendenzialmente semplificati rispetto allo IAS 39 introducendo un legame più accentuato con la modalità di gestione del rischio previste dagli intermediari. La Federazione Italiana delle BCC (Federcasse) ha avviato nel corso del 2015 un progetto a livello di categoria al fine di gestire la transizione alla prima applicazione dell’IFRS 9. Il progetto ha l’obiettivo di determinare gli impatti a livello patrimoniale, economico e prudenziale derivanti dall’adozione delle nuove regole contabili, nonché di individuare le opportune implementazioni organizzative e gli adeguati presidi di controllo, che ne consentano un’effettiva applicazione. L’applicazione del principio contabile IFRS 9 potrebbe avere impatti di natura contabile legati alla rappresentazione nel bilancio dell’Emittente degli strumenti finanziari nonché alla quantificazione dei correlati effetti economici, incluse le rettifiche di valore sui crediti. In particolare, l’applicazione del nuovo modello contabile di impairment basato sull’approccio “expected losses” potrebbe produrre un incremento delle svalutazioni operate sulle attività non deteriorate. Nondimeno, è presumibile che il nuovo principio possa generare una maggiore volatilità nei risultati economici e patrimoniali tra i differenti periodi di rendicontazione, ascrivibile alla movimentazione dinamica fra i differenti “stage” di appartenenza delle attività finanziarie iscritte in bilancio (in particolare fra lo “stage 1” che includerà prevalentemente le nuove posizioni erogate e tutte le posizioni pienamente performing e lo “stage 2” che includerà le posizioni in strumenti finanziari che hanno subito un deterioramento creditizio rispetto al momento della “initial recognition”). Gli effetti riconducibili al nuovo principio contabile non sono al momento quantificabili sia per quel che riguarda gli aspetti patrimoniali, economici e finanziari, sia in relazione a profili di

Page 29: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

29

adeguatezza patrimoniale. L’applicazione del nuovo principio contabile potrebbe comportare effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. In data 27 dicembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento UE 2017/2395 che modifica il Regolamento UE n. 575/2013 per quanto riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS 9 sui fondi propri e che si applica a partire dal 1° gennaio 2018. La Banca ha espressamente esercitato l’opzione facoltativa e conseguentemente ha comunicato all’Autorità competente in data 25 gennaio 2018, i termini di tale determinazione. Tale opzione prevede un meccanismo di graduale introduzione volto a mitigare l’impatto del nuovo modello di impairment. La disciplina di recente approvazione introduce infatti un nuovo articolo 473 bis al regolamento (UE) 575/2013 sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento inerente alla possibilità di diluizione, su 5 anni, dell’impatto registrato a seguito dell’applicazione del nuovo modello valutativo. Tenuto conto della possibilità che, nello scenario di un modello di impairment ECL che incorpora elementi forward looking, anche dopo la data di transizione si possano registrare ulteriori inattesi aggravi valutativi legati a un outlook negativo, la definizione del filtro tiene conto anche degli eventuali impatti registrati dopo la data di transizione, limitatamente ai crediti in bonis. L’approccio forward looking del nuovo principio consente di considerare nella valutazione dei crediti allo stadio 3 anche scenari di vendita in passato non considerabili a fini contabili, almeno nell’ambito dello IAS 39. Ai fini dell’applicazione del filtro l’impatto del nuovo modello di impairment è determinato come segue: • in sede di transizione, sulla base della differenza (netto imposte) tra: l’ammontare delle rettifiche di valore (perdite attese: a 12 mesi inerenti alle esposizioni in bonis allocate allo stadio 1; lifetime sulle esposizioni in bonis allocate allo stadio 2 e sulle esposizioni deteriorate allocate allo stadio 3) determinate sulla base del nuovo modello di impairment al 1° gennaio 2018 sulle esposizioni in perimetro applicativo del nuovo modello di impairment, in essere al 31 dicembre 2017,meno l’ammontare complessivo delle rettifiche IAS 39 al 31 dicembre 2017 sugli strumenti finanziari classificati nei portafogli contabili L&R, HTM,AFS (diversi dagli strumenti di capitale e dalle quote di OICR); • nelle successive date di riferimento (sulla base di un’ulteriore opzione potenzialmente non esercitabile) l’importo di cui al punto precedente viene incrementato della eventuale differenza, se positiva, tra l’ammontare delle rettifiche di valore sul credito in bonis (stadi 1 e 2) alla data di riferimento e l’ammontare delle rettifiche di valore, sempre sul solo credito in bonis, al 1° gennaio 2018. La Norma permette pertanto di diluire: 1. l’impatto incrementale registrato sulla valutazione delle esposizioni in bonis e deteriorate alla data di transizione al nuovo principio determinata dall’applicazione del relativo modello di impairment (componente statica del filtro); 2. l’eventuale ulteriore incremento delle rettifiche di valore inerente alle sole esposizioni in bonis rilevato a ciascuna data di riferimento rispetto all’impatto misurato alla data della transizione all’IFRS 9 (componente dinamica del filtro). L’aggiustamento al CET1 potrà essere apportato nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, re-includendo nel CET1 l’impatto come sopra determinato nella misura di seguito indicata per ciascuno dei 5 anni del periodo transitorio:

Page 30: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

30

Dichiarazione attestante che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali

– 2018 – 95 %; – 2019 – 85 %; – 2020 – 70 %; – 2021 – 50 %; – 2022 – 25 %. Tale aggiustamento al CET1 rende necessario un simmetrico adeguamento dei valori delle esposizioni ai sensi dell’articolo 111, par. 1, del CRR ai fini della determinazione dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito con il metodo standard. In particolare, le rettifiche di crediti specifiche delle quali è ridotto il valore della singola esposizione devono essere moltiplicate per un fattore di graduazione determinato come complemento a 1 dell’incidenza dell’aggiustamento apportato al CET1 sull’ammontare complessivo delle rettifiche di valore su crediti specifiche. La Banca dichiara che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dalla data dell’ultimo bilancio al 31/12/2017 approvato, pubblicato e sottoposto a revisione. Con riferimento ai fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio si evidenzia che alla luce dell’adozione, in data 12 dicembre 2017, del regolamento (UE) 2017/2395 del Parlamento europeo e del Consiglio con il quale, tra l’altro, è stata adottata una disciplina transitoria per l’attenuazione dell’impatto sul CET1 derivante dall’applicazione del nuovo modello di valutazione delle perdite attese sui crediti introdotto dall’IFRS 9, la Banca ha espressamente esercitato l’opzione facoltativa e conseguentemente comunicato all’Autorità competente in data 25 gennaio 2018, i termini di tale determinazione. Tale opzione prevede un meccanismo di graduale introduzione volto a mitigare l’impatto del nuovo modello di impairment. La disciplina di recente approvazione introduce infatti un nuovo articolo 473 bis al regolamento (UE) 575/2013 sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento inerente alla possibilità di diluizione, su 5 anni, dell’impatto registrato a seguito dell’applicazione del nuovo modello valutativo. Tenuto conto della possibilità che, nello scenario di un modello di impairment ECL che incorpora elementi forward looking, anche dopo la data di transizione si possano registrare ulteriori inattesi aggravi valutativi legati a un outlook negativo, la definizione del filtro tiene conto anche degli eventuali impatti registrati dopo la data di transizione, limitatamente ai crediti in bonis. L’approccio forward looking del nuovo principio consente di considerare nella valutazione dei crediti allo stadio 3 anche scenari di vendita in passato non considerabili a fini contabili, almeno nell’ambito dello IAS 39. Ai fini dell’applicazione del filtro l’impatto del nuovo modello di impairment è determinato come segue: • in sede di transizione, sulla base della differenza (netto imposte) tra: l’ammontare delle rettifiche di valore (perdite attese: a 12 mesi inerenti alle esposizioni in bonis allocate allo stadio 1; lifetime sulle esposizioni in bonis allocate allo stadio 2 e sulle esposizioni deteriorate allocate allo stadio 3) determinate sulla base del nuovo modello di impairment al 1° gennaio 2018 sulle esposizioni in perimetro applicativo del nuovo modello di impairment, in essere al 31 dicembre 2017,meno l’ammontare complessivo delle rettifiche IAS 39 al 31 dicembre 2017 sugli

Page 31: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

31

strumenti finanziari classificati nei portafogli contabili L&R, HTM,AFS (diversi dagli strumenti di capitale e dalle quote di OICR); • nelle successive date di riferimento (sulla base di un’ulteriore opzione potenzialmente non esercitabile) l’importo di cui al punto precedente viene incrementato della eventuale differenza, se positiva, tra l’ammontare delle rettifiche di valore sul credito in bonis (stadi 1 e 2) alla data di riferimento e l’ammontare delle rettifiche di valore, sempre sul solo credito in bonis, al 1° gennaio 2018. La Norma permette pertanto di diluire: 1. l’impatto incrementale registrato sulla valutazione delle esposizioni in bonis e deteriorate alla data di transizione al nuovo principio determinata dall’applicazione del relativo modello di impairment (componente statica del filtro); 2. l’eventuale ulteriore incremento delle rettifiche di valore inerente alle sole esposizioni in bonis rilevato a ciascuna data di riferimento rispetto all’impatto misurato alla data della transizione all’IFRS 9 (componente dinamica del filtro). L’aggiustamento al CET1 potrà essere apportato nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, re-includendo nel CET1 l’impatto come sopra determinato nella misura di seguito indicata per ciascuno dei 5 anni del periodo transitorio: – 2018 – 95 %; – 2019 – 85 %; – 2020 – 70 %; – 2021 – 50 %; – 2022 – 25 %. Tale aggiustamento al CET1 rende necessario un simmetrico adeguamento dei valori delle esposizioni ai sensi dell’articolo 111, par. 1, del CRR ai fini della determinazione dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito con il metodo standard. In particolare, le rettifiche di crediti specifiche delle quali è ridotto il valore della singola esposizione devono essere moltiplicate per un fattore di graduazione determinato come complemento a 1 dell’incidenza dell’aggiustamento apportato al CET1 sull’ammontare complessivo delle rettifiche di valore su crediti specifiche. Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha inoltre avviato nel corso del mese di marzo 2018 un processo di formalizzazione di una strategia volta a: – ottimizzare la gestione degli NPL; – armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; – garantire la sostanziale rispondenza dell’assetto della Banca alle Linee Guida pubblicate da Banca d’Italia e BCE in considerazione anche delle nuove linee guida sui crediti deteriorati emanate nel corso del mese di marzo 2018 dalla BCE. Queste ultime introducono - per i crediti che a partire dal primo aprile 2018 verranno riclassificati come deteriorati - accantonamenti al 100 % dopo due anni di anzianità per gli NPL non garantiti e dal 40 % al 100 % con un approccio progressivo entro i sette anni per i garantiti (c.d. Addendum). È stato al riguardo adottato dal Consiglio di Amministrazione in data 28 marzo 2018 un piano operativo denominato “NPL Strategy”. In relazione alle iniziative che si intende concretamente attuare, si evidenzia la

Page 32: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

32

Descrizione di cambiamenti significati della situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente

volontà di procedere all’introduzione di scenari di vendita per talune posizioni classificate a sofferenza e a inadempienza probabile. Quanto precede nell’ambito del progetto avviato da Iccrea Banca denominato “Opportunità IFRS9 in ambito credito deteriorato del GBC - NPL reduction” e a cui la Banca ha aderito nel corso del mese di gennaio 2018. Le finalità del Progetto sono preliminarmente volte all’analisi e alla valutazione dei crediti classificati a sofferenza e a inadempienza probabile delle Banche aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. In particolare, nell’ambito di tale Progetto è stata condotta dalla Società BCC Gestione Crediti S.p.A. un’analisi tenendo conto delle best practice di mercato attraverso un’attività di benchmark analysis prevedendo due scenari di recupero, quello “Base” e quello cosiddetto “Stressato” e fornendo una stima sull’ammontare di recupero nella duplice versione, con sconto applicabile da un investitore istituzionale ovvero a valori assoluti. Nei mesi a venire la nostra Banca, così come le altre aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, sarà interessata dalle iniziative tempo per tempo promosse (GACS, cessioni a operatori specializzati) in funzione della concreta realizzazione del piano di riduzione degli NPL, coerentemente con le previsioni del Piano Strategico sottoposto dalla costituenda Capogruppo alla BCE nell’ambito del processo autorizzativo per la costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. La Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica s.c. attesta che a partire dall’ultimo bilancio al 31/12/2017 approvato, pubblicato e sottoposto a revisione, non si sono verificati cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente.

L’elemento B.13 “Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente” è integralmente sostituito come segue:

B.13 Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente

L’Emittente dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente stesso, sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. Tra i fatti di rilievo avvenuti nel corso dell’esercizio 2017, si segnala che l’esercizio si è chiuso con una perdita netta di Euro 8.913.811, sul risultato negativo ha pesato fortemente l’entità delle svalutazioni creditizie che ammontano complessivamente a 19.179.054 Euro corrispondenti alla somma esposta a conto economico alla lettera a) della voce 130 “Rettifiche di valore su crediti”. Tali rettifiche di valore su crediti riflettono il deterioramento dei crediti che scontano la stagnazione del mercato immobiliare ed il prudente apprezzamento delle effettive possibilità di recupero e all’allungamento dei tempi di recupero attesi.

Page 33: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

33

Con riferimento ai fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio si evidenzia che alla luce dell’adozione, in data 12 dicembre 2017, del regolamento (UE) 2017/2395 del Parlamento europeo e del Consiglio con il quale, tra l’altro, è stata adottata una disciplina transitoria per l’attenuazione dell’impatto sul CET1 derivante dall’applicazione del nuovo modello di valutazione delle perdite attese sui crediti introdotto dall’IFRS 9, la Banca ha espressamente esercitato l’opzione facoltativa e conseguentemente comunicato all’Autorità competente in data 25 gennaio 2018, i termini di tale determinazione. Tale opzione prevede un meccanismo di graduale introduzione volto a mitigare l’impatto del nuovo modello di impairment. La disciplina di recente approvazione introduce infatti un nuovo articolo 473 bis al regolamento (UE) 575/2013 sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento inerente alla possibilità di diluizione, su 5 anni, dell’impatto registrato a seguito dell’applicazione del nuovo modello valutativo. La Banca ha approvato, in accordo con il costituendo Gruppo Bancario Iccrea di cui farà parte, un documento di NPL Strategy che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e inadempienze probabili (20,3 milioni nel 2019, 26 milioni nel 2020 e 26,4 milioni nel 2021). Pertanto, considerando anche la dinamica del portafoglio delle partite deteriorate in gestione (quello rimasto dopo la cessione dei 72,7 milioni e quello che si formerà nel tempo) nell’arco temporale di 5 anni, in termini di nuove classificazioni, cambi di status, incassi, ammortamenti e altre cessioni, le attuali previsioni condurranno ad un NPL ratio lordo che raggiungerà il 10,60% nel 2022. Il tutto verrà raggiunto anche grazie ad un decremento del portafoglio NPL tramite ulteriori dismissioni (write off) per 30,5 milioni di sofferenza da effettuarsi nel corso del 2018. Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha inoltre avviato nel corso del mese di marzo 2018 un processo di formalizzazione di una strategia volta a: – ottimizzare la gestione degli NPL; – armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; – garantire la sostanziale rispondenza dell’assetto della Banca alle Linee Guida pubblicate da Banca d’Italia e BCE in considerazione anche delle nuove linee guida sui crediti deteriorati emanate nel corso del mese di marzo 2018 dalla BCE. Queste ultime introducono - per i crediti che a partire dal primo aprile 2018 verranno riclassificati come deteriorati - accantonamenti al 100 % dopo due anni di anzianità per gli NPL non garantiti e dal 40 % al 100 % con un approccio progressivo entro i sette anni per i garantiti (c.d. Addendum). È stato al riguardo adottato dal Consiglio di Amministrazione in data 28 marzo 2018 un piano operativo denominato “NPL Strategy”. In relazione alle iniziative che si intende concretamente attuare, si evidenzia la volontà di procedere all’introduzione di scenari di vendita per talune posizioni classificate a sofferenza e a inadempienza probabile. Quanto precede nell’ambito del progetto avviato da Iccrea Banca denominato “Opportunità IFRS9 in ambito credito deteriorato del GBC - NPL reduction” e a cui la Banca ha aderito nel corso del mese di gennaio 2018.

Page 34: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

34

Le finalità del Progetto sono preliminarmente volte all’analisi e alla valutazione dei crediti classificati a sofferenza e a inadempienza probabile delle Banche aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. In particolare, nell’ambito di tale Progetto è stata condotta dalla Società BCC Gestione Crediti S.p.A. un’analisi tenendo conto delle best practice di mercato attraverso un’attività di benchmark analysis prevedendo due scenari di recupero, quello “Base” e quello cosiddetto “Stressato” e fornendo una stima sull’ammontare di recupero nella duplice versione, con sconto applicabile da un investitore istituzionale ovvero a valori assoluti. Nei mesi a venire la nostra Banca, così come le altre aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, sarà interessata dalle iniziative tempo per tempo promosse (GACS, cessioni a operatori specializzati) in funzione della concreta realizzazione del piano di riduzione degli NPL, coerentemente con le previsioni del Piano Strategico sottoposto dalla costituenda Capogruppo alla BCE nell’ambito del processo autorizzativo per la costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea.

L’elemento B.19 “Informazione sul garante” è integralmente sostituito come segue:

B.19 Informazioni sul garante

Il Prestito Obbligazionario [•] oggetto della presente offerta: [non è assistito da garanzie di soggetti terzi.]

OVVERO [Il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti è un consorzio costituito tra Banche di Credito Cooperativo, operativo dal 1° gennaio 2005 con l’obiettivo di tutelare il diritto di credito degli obbligazionisti delle banche consorziate. Scopo principale del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti è la tutela dei portatori, persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari emessi dalle banche consorziate, per l’ipotesi di mancato adempimento alla scadenza dell’obbligo di rimborso dei ratei di interessi e/o del capitale. Nell’effettuazione degli interventi, il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a tenere a disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello Statuto del Fondo. La somma di tali mezzi, calcolata con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre antecedenti l’evento di default, rappresenta la dotazione collettiva massima del Fondo medesimo a disposizione degli interventi di propria pertinenza. La dotazione collettiva massima del Fondo per il semestre gennaio-giugno 2018 è pari a 405.544.607,23, e alla data del 1 giugno 2018 garantisce 2.270 emissioni obbligazionarie per un totale di Euro 15.011.661.750,00. In ogni caso, sul sito internet www.fgo.bcc.it è sempre possibile conoscere il dato più aggiornato relativamente alla dotazione collettiva massima del suddetto Fondo.]

Page 35: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

35

3.2. Modifiche alla “SEZIONE D – Rischi”

Per effetto del presente Supplemento, alla sezione “D - Rischi” sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni: L’elemento D.2 “Fattori di rischio relativi all’Emittente” è integralmente sostituito come segue:

D.2 Fattori di rischio relativi all’Emittente

Rischio connesso alle perdite registrate negli esercizi 2017 e 2016 L’esercizio 2017 si è chiuso con una perdita netta di Euro 8,9 milioni, la quale fa seguito alla perdita netta di Euro 6,9 milioni registrata al 31/12/2016. Tali risultati riassumono le problematicità che la Banca ha dovuto affrontare legate alle difficoltà economiche ancora presente sul territorio di operatività, alle difficoltà che hanno interessato il sistema bancario nel suo complesso; in presenza di una struttura dei tassi ai minimi storici che ha comportato una generale contrazione della redditività. Sul risultato negativo dell’esercizio 2017 (come evidenziato anche per l’esercizio 2016), ha pesato fortemente l’entità delle svalutazioni creditizie che ammontano complessivamente a 19,1 milioni di Euro, in virtù della volontà della Banca di aumentare ulteriormente le percentuali di copertura dei crediti deteriorati. Tale somma è esposta a conto economico alla lettera a) della voce 130 “Rettifiche di valore su crediti”, per il dettaglio di tale voce si rinvia alla pagina 39 del Bilancio 2017. Tali rettifiche di valore su crediti riflettono il deterioramento dei crediti che scontano la stagnazione del mercato immobiliare ed il prudente apprezzamento delle effettive possibilità di recupero e all’allungamento dei tempi di recupero attesi. L’investitore deve quindi tenere presente, prima di qualsiasi decisione di investimento, che non si possono escludere risultati negativi anche per i futuri esercizi. Per ulteriori informazioni si rinvia al paragrafo B.12 della presente Nota di Sintesi. Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito dell'Emittente L’emittente è soggetto al rischio di credito, ossia al rischio che un proprio debitore non sia in grado di adempiere alle obbligazioni assunte e/o che il suo merito creditizio subisca un decadimento. Un peggioramento del merito creditizio di una controparte può sfociare, nel caso in cui il debitore non sia in grado di soddisfare in parte o integralmente le obbligazioni assunte, in una perdita per la Banca. Il perdurare della situazione di crisi del mercato del credito, il deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento dell’economia globale, potrebbero manifestare ancora riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un ulteriore peggioramento della qualità del credito nei settori di attività dell’emittente. Nonostante gli operatori bancari effettuino periodicamente degli accantonamenti che riflettono le valutazioni del presunto realizzo futuro (tenendo conto , in termini attualizzativi, dell’effetto temporale) e gli indicatori di copertura dei crediti deteriorati siano aumentati nel corso degli ultimi esercizi, non si può escludere che,

Page 36: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

36

come conseguenza di un ulteriore peggioramento della situazione economica, risultino necessari nuovi accantonamenti. A tale riguardo, ogni significativo incremento degli accantonamenti per crediti in sofferenza e per altri crediti deteriorati, ogni mutamento nelle stime del rischio di credito, così come ogni perdita maturata che ecceda il livello degli accantonamenti effettuati, potrebbero avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’emittente. BCC Bergamasca e Orobica al 31/12/2017 registra un peggioramento della qualità del credito. In particolare il rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi è peggiorato ed il costo del credito si è incrementato, mentre si registra un miglioramento per gli indici di copertura sia dei crediti deteriorati che delle sofferenze. Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/ impieghi, sia netti che lordi, risultano peggiori rispetto ai dati medi di sistema espressi dalla classe di appartenenza dell’Emittente (Banche Meno Significative). Anche gli indici di copertura delle inadempienze probabili e delle esposizioni scadute risultano essere inferiori a confronto del dato medio di sistema. Tale andamento riflette il perdurare della crisi economico/finanziaria generale che sta interessando l'economia nazionale e locale. Nel perseguire quanto indicato da Banca d’Italia per le banche Less Significant in materia di gestione dei crediti deteriorati la banca ha proceduto su due fronti: 1 - in data 29/03/2018 e in data 13/06/2018 ha approvato, in accordo con il costituendo Gruppo Bancario Iccrea di cui farà parte, un documento di NPL Strategy che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e inadempienze probabili (20,3 milioni nel 2019, 26 milioni nel 2020 e 26,4 milioni nel 2021). Pertanto, considerando anche la dinamica del portafoglio delle partite deteriorate in gestione (quello rimasto dopo la cessione dei 72,7 milioni e quello che si formerà nel tempo) nell’arco temporale di 5 anni, in termini di nuove classificazioni, cambi di status, incassi, ammortamenti e altre cessioni, le attuali previsioni condurranno ad un NPL ratio lordo che raggiungerà il 10,60% nel 2022.Il tutto verrà raggiunto anche grazie ad un decremento del portafoglio NPL tramite ulteriori dismissioni (write off) per 30,5 milioni di sofferenze da effettuarsi nel corso del 2018. Relativamente al coverage delle partite deteriorate le previsioni di NPL Strategy stimano un tasso di copertura del comparto del credito anomalo a fine del quinquennio pari al 58,5% circa. Tali azioni potrebbero far determinare la necessità di aumentare gli accantonamenti, nonché, all’atto di cessione degli NPL, la possibilità di rilevare perdite su crediti. Inoltre sussiste il rischio che i risultati futuri conseguiti dalla Banca possano differire dagli obiettivi strategici previsti, con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale di BCC Bergamasca e Orobica. Sul tema NPL nei primi mesi di quest’anno si sono espressi sia la Commissione Europea (14/3/2018 - Proposal for a Regulation of European Parliament and the Council amending Regulation as regards minimum loss coverage for non performing exposures) che la BCE (20/3/2018 – Addendum alle linee giuda per le banche sui crediti

Page 37: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

37

deteriorati NPL: aspettative di vigilanza in merito agli accantonamenti prudenziali per le esposizioni deteriorate) facendo focus, in particolare, sul tema di coperture dei rischi di credito entro un determinato lasso di tempo. Le indicazioni espresse da questi enti risultano identiche per quanto riguarda i crediti chirografari (la copertura deve raggiungere il 100% dopo due anni) mentre differiscono per il credito ipotecario (copertura al 100% dopo 7 anni per la BCE e dopo 8 anni per la Commissione Europea). Stante ciò la Banca ha preso come riferimento per la gestione delle coperture dei propri crediti deteriorati (NPL) le indicazioni, più restrittive, espresse dalla BCE. 2 - Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha avviato un processo di formalizzazione di una strategia volta a: - ottimizzare la gestione degli NPL; - armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; - implementazione della regolamentazione interna di processo con la previsione di indicatori di anomalia precoce “early warning” funzionali al miglioramento della fase di monitoraggio delle esposizioni; - previsione, all’interno della regolamentazione interna di processo di indicatori di anomalia funzionali all’oggettiva individuazione di posizioni passibili di proposta di classificazione a classe di rischio più adeguata in ragione delle criticità evidenziate; ciò in funzione del miglioramento del processo di complessiva classificazione del credito deteriorato; - definizione di prudenziali criteri di valutazione degli NPL operando adeguati “haircuts” ai valori delle garanzie sottostanti; - individuazione, all’interno dell’organigramma aziendale, di una unità organizzativa, collocata gerarchicamente a diretto riporto del Direttore Generale, specificamente rivolta alla gestione, in affiancamento e a supporto delle filiali di competenza, delle posizioni classificate tra le inadempienze probabili e/o di posizioni all’uopo specificamente individuate dal Consiglio di Amministrazione, in funzione dell’individuazione e realizzazione di misure d’intervento ritenute funzionali al superamento di situazioni di momentanea difficoltà finanziaria delle controparti in una logica complessiva di gestione della fase di pre-contenzioso; - iniziative a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso, nella prospettiva della gestione interna delle posizioni classificate tra le sofferenze, valutando, caso per caso, in una logica di massimizzazione dei recuperi, eventuali forme d’intervento funzionali a prevenire lo svilimento dei valori delle garanzie reali immobiliari insistenti sulle esposizioni; - attivazione, a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso di tutte le possibili iniziative a tutela della posizione creditoria della Banca, attivando in tal senso le iniziative giudiziali e stragiudiziali del caso nei confronti dei debitori e dei relativi garanti, ciò con la duplice finalità di massimizzare recuperi ed abbreviarne le tempistiche; - adesione alle iniziative promosse dalla costituenda Capogruppo funzionali alla definizione di strategie di complessiva riduzione degli NPL; - valutazione di ogni eventuale ulteriore opzione funzionale alla razionale gestione degli NPL in funzione della loro riduzione (o quantomeno di evitarne l’accumulo) e massimizzare i tassi di recupero (ad es. adesione ad iniziative di Fondi d’investimento per la gestione di

Page 38: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

38

asset collegati a crediti deteriorati; acquisizione diretta/indiretta in asta di immobili a garanzia; definizione di soluzioni giudiziali/stragiudiziali, ecc.). Come precedentemente richiamato, oltre all’ordinaria gestione, la Banca intende intraprendere anche azioni straordinarie volte a velocizzare la riduzione delle esposizioni deteriorate tramite assunzioni di scenari di vendita in coerenza con il principio contabile Ifrs9 e il phase-in previsto dalla normativa. Per i principali indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alla Tabella 2 – Indicatori di rischiosità creditizia dell’elemento B12 della presente Nota di sintesi. Rischio concernente l’entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS9 “Financial Instrument” In data 24 luglio 2014 l’International Accounting Standards Board (IASB) ha emanato la versione finale del nuovo principio contabile internazionale IFRS 9 “Financial Instruments” che sostituisce le versioni precedenti del suddetto principio contabile, completando il progetto di sostituzione del vigente IAS 39 “Financial Instruments: Recognition and Measurement”. Il nuovo principio contabile IFRS 9 è stato omologato con Regolamento Europeo n. 2067 del 22 novembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 29 novembre 2016. A seguito della citata omologazione, le società dell’Unione Europea quotate in un mercato regolamentato devono applicare lo standard IFRS 9 obbligatoriamente a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018, fatta salva la possibilità di eventuale applicazione anticipata. Il nuovo principio contabile IFRS 9 copre tre ambiti: 1. Classificazione e misurazione (Classification and measurement). Il nuovo IFRS 9 modifica le regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie che saranno basate sulla modalità di gestione del portafoglio (“business model”) e sulle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti finanziari. Al riguardo sono previsti tre criteri di valutazione alternativi: • al costo ammortizzato, • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a riserva di patrimonio netto; • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a conto economico. 2. Rettifica di valore (Impairment). Il nuovo IFRS 9 introduce un modello di adeguamento del valore degli strumenti finanziari e dei crediti basato sul concetto di “perdite attese” (expected losses) e di “perdite attese permanenti” (lifetime expected losses), che porterebbe a un incremento strutturale delle rettifiche di valore (in particolare di quelle sui crediti), in sostituzione dell’attuale modello basato sul concetto di “perdite subite” (incurred losses). 3. Contabilità delle coperture (Hedge accounting). Il nuovo IFRS 9 interviene su c.d. “hedge accounting” (ovvero la valutazione delle coperture) riscrivendo le regole previste per la relazione di copertura e la verifica della efficacia delle coperture con l’obiettivo di garantire un maggiore allineamento tra la rappresentazione contabile delle stesse e le logiche gestionali sottostanti. Al riguardo, si prevedono modelli di copertura tendenzialmente semplificati rispetto allo IAS 39 introducendo un legame più accentuato con la modalità di gestione del rischio previste dagli intermediari.

Page 39: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

39

La Federazione Italiana delle BCC (Federcasse) ha avviato nel corso del 2015 un progetto a livello di categoria al fine di gestire la transizione alla prima applicazione dell’IFRS 9. Il progetto ha l’obiettivo di determinare gli impatti a livello patrimoniale, economico e prudenziale derivanti dall’adozione delle nuove regole contabili, nonché di individuare le opportune implementazioni organizzative e gli adeguati presidi di controllo, che ne consentano un’effettiva applicazione. In data 27 dicembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento UE 2017/2395 che modifica il Regolamento UE n. 575/2013 per quanto riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS 9 sui fondi propri e che si applica a partire dal 1° gennaio 2018. L’applicazione del principio contabile IFRS 9 potrebbe avere impatti di natura contabile legati alla rappresentazione nel bilancio dell’Emittente degli strumenti finanziari nonché alla quantificazione dei correlati effetti economici, incluse le rettifiche di valore sui crediti. In particolare, l’applicazione del nuovo modello contabile di impairment basato sull’approccio “expected losses” potrebbe produrre un incremento delle svalutazioni operate sulle attività non deteriorate. Nondimeno, è presumibile che il nuovo principio possa generare una maggiore volatilità nei risultati economici e patrimoniali tra i differenti periodi di rendicontazione, ascrivibile alla movimentazione dinamica fra i differenti “stage” di appartenenza delle attività finanziarie iscritte in bilancio (in particolare fra lo “stage 1” che includerà prevalentemente le nuove posizioni erogate e tutte le posizioni pienamente performing e lo “stage 2” che includerà le posizioni in strumenti finanziari che hanno subito un deterioramento creditizio rispetto al momento della “initial recognition”). Gli effetti riconducibili al nuovo principio contabile non sono al momento quantificabili sia per quel che riguarda gli aspetti patrimoniali, economici e finanziari, sia in relazione a profili di adeguatezza patrimoniale. Per quanto attiene gli effetti relativi al passaggio al nuovo principio contabile IFRS9 questi vengono quantificati in una riserva negativa di First Time Adoption per euro 33,7 milioni. Considerando che la Banca ha aderito all’opzione Phase In, l’impatto negativo sui fondi propri relativo all’esercizio 2018 sarà pari a 1,6 milioni, rispetto al 31/12/2017, che rappresenta sostanzialmente il 5% del totale delle maggiori svalutazioni determinate con l’applicazione di tale principio. Tali quantificazioni potrebbero essere soggette a modifiche fino all’approvazione del bilancio al 31/12/2018. L’applicazione del nuovo principio contabile potrebbe comportare effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Rischio derivante da accertamenti ispettivi della Banca d’Italia Nel periodo settembre-novembre 2016 la Banca è stata oggetto di ispezione ordinaria l’accertamento si è concluso con un giudizio parzialmente favorevole. Con riferimento alla qualità del credito e alle valutazioni connesse, è stato evidenziato il complessivo aumento della rischiosità del portafoglio creditizio. In tema di valutazione dei crediti deteriorati, i criteri adottati dagli ispettori di Banca d’Italia sono risultati sostanzialmente improntati all’applicazione di ipotesi di schock negativi (stress test) sui prezzi degli immobili a garanzia delle esposizioni, considerando fra l’altro un ricorso “obbligato” alle aste (con calcolo “anticipato di ribasso di aste deserte”) e non al mercato.

Page 40: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

40

L’esito derivante dall’applicazione dei sopra richiamati criteri, così come opportunamente recepiti dalla Banca, ha comportato, per larga parte, i maggiori accantonamenti operati per il 2016. Con riferimento ai profili gestionali, è stata riconosciuta l’ampia eccedenza patrimoniale di cui gode la Banca rispetto ai requisiti obbligatori, mentre sono stati evidenziati margini di miglioramento in merito alla struttura dei costi e al complessivo sistema dei controlli interni. Relativamente alla struttura dei costi, attesi i senza dubbio ambiziosi target indicati in sede ispettiva in termini di "cost-income", la Banca è stata invitata a realizzare interventi strutturali sui costi, attraverso una approfondita valutazione delle filiali con margini di contribuzione insoddisfacenti e la definizione di azioni volte al contenimento dei costi operativi e del personale da realizzarsi entro un arco temporale di breve-medio termine. Nella conseguente interlocuzione la Banca ha fornito riscontro in tal senso evidenziando la portata degli interventi già posti in essere (blocco del preventivato turnover del personale in uscita per quiescenza con risparmi annui complessivi a regime per ca. 1 milione di euro, razionalizzazione dei costi operativi con risparmi attesi nell'ordine di 250.000 euro annui, chiusura di una filiale contraddistinta da margini di contribuzione inadeguati). Con riguardo, invece, al sistema dei controlli interni, che all'epoca dell'intervento ispettivo stava vedendo giungere a compimento gli adeguamenti resisi necessari a fronte del nuovo contesto organizzativo e funzionale delineato con l'operazione di aggregazione del giugno 2015, Banca d'Italia ha evidenziato l'opportunità di un’azione più incisiva da parte della funzione di Risk Management e la necessità di sgravare la funzione di Compliance da compiti operativi connessi con la contestuale responsabilità dell'Ufficio Legale e Contenzioso. Anche per tali ambiti la Banca, nell'ambito della successiva interlocuzione con Banca d'Italia, ha avuto modo di evidenziare gli interventi correttivi nel contempo realizzati. A maggio 2017 nel prosieguo dell’interlocuzione con Banca d’Italia, la Banca ha deliberato la nuova policy di valutazione dei crediti deteriorati recependo sostanzialmente i criteri applicati dall’organo di vigilanza in sede ispettiva. Cio’ ha comportato anche per il 2017 un ulteriore incremento delle rettifiche operate sui crediti contribuendo alla riduzione del risultato netto della gestione finanziaria. Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) Decreto Legge 14 febbraio 2016 n. 18 recante misure urgenti in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La riforma prevede l’istituzione di un Fondo Temporaneo delle Banche di credito cooperativo. Il Fondo, di natura transitoria, è stato introdotto per supportare Bcc in difficoltà, favorendone il processo di consolidamento e concentrazione con altre BCC, così che la nuova banca non venga influenzata negativamente dall’operazione ed abbia un quadro tecnico solido e rispondente ai requisiti richiesti dalla BCE. Il Fondo rimarrà operativo sino alla costituzione dei gruppi bancari cooperativi nazionali. Al Fondo partecipano tutte le Bcc italiane. La riforma stabilisce inoltre che ogni BCC dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo, il quale dovrà sottoporre alla Banca d’Italia il progetto di costituzione entro 18 mesi dall’entrata in vigore della normativa regolamentare di attuazione emanata dalla stessa Banca d’Italia.

Page 41: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

41

In data 03.11.2016 è stata pubblicata da parte di Banca d’Italia la normativa regolamentare di attuazione degli art. 37-bis e 37 ter del TUB concernenti il gruppo bancario cooperativo che disciplina i requisiti organizzativi della capogruppo, il contenuto minimo del contratto di coesione, le caratteristiche della garanzia, i criteri e le condizioni di adesione al gruppo bancario cooperativo, gli statuti della capogruppo e delle banche affiliate nonché la costituzione del gruppo bancario cooperativo. Tale normativa prevede che il Gruppo Bancario Cooperativo si fondi sui poteri di direzione e coordinamento della capogruppo, definiti nel contratto di coesione stipulato fra questa e le banche di credito cooperativo affiliate, finalizzati ad assicurare unità di direzione strategica e del sistema dei controlli nonché l’osservanza delle disposizioni prudenziali applicabili al gruppo e ai suoi componenti, anche mediante disposizioni della capogruppo vincolanti per le banche affiliate. In data 14/05/2017 l'Assemblea dei soci della BCC Bergamasca e Orobica ha espresso il proprio orientamento favorevole alla partecipazione al Gruppo Bancario Cooperativo promosso da Iccrea Banca. Con il contratto di coesione le banche di credito cooperativo aderiscono al Gruppo Bancario Cooperativo e accettano di essere sottoposte all’attività di direzione e coordinamento della capogruppo e ai poteri e controlli della stessa. Il conseguimento degli obiettivi delineati dalla riforma richiederà uno stretto coordinamento con la futura capogruppo e secondo le direttive da essa emanate con particolare riferimento ad aspetti quali: la definizione del business model, il miglioramento dei processi creditizi e la strategia di gestione dei crediti deteriorati, il sistema IT, i servizi di investimento. L’adesione al gruppo bancario ha carattere sostanzialmente permanente e il contratto di coesione indica i poteri della capogruppo sulle banche affiliate, che riguardano - tra l’altro - i seguenti profili rilevanti sul piano prudenziale e di vigilanza: — il governo societario del gruppo e delle sue componenti, i controlli interni e i sistemi informativi del gruppo, funzionali ai compiti della capogruppo di individuazione e attuazione degli indirizzi strategici e degli obiettivi operativi del gruppo e ad assicurare l’unitarietà ed efficacia dei sistemi di amministrazione, gestione e controllo a livello consolidato. Al riguardo è previsto, tra l’altro, che: a) il contratto di coesione disciplini i casi e le modalità di esercizio dei poteri della capogruppo di nomina e revoca degli organi delle banche affiliate, ispirandosi al principio per cui la nomina degli organi di amministrazione e controllo spetta, di norma, all’assemblea dei soci, salvo che i soggetti proposti per tali cariche siano ritenuti dalla capogruppo inadeguati rispetto alle esigenze di unitarietà della governance del gruppo o di efficacia dell’attività di direzione e coordinamento della capogruppo oppure inidonei ad assicurare la sana e prudente gestione della Banca avendo riguardo in particolare al merito individuale comprovato dalle capacità dimostrate e dai risultati conseguiti come esponente aziendale. In tali casi, sulla base di motivate considerazioni, la capogruppo esercita il potere di nominare o revocare direttamente i componenti degli organi delle banche affiliate, fino alla maggioranza degli stessi; b) la capogruppo svolga tutte le funzioni attribuite alla capogruppo di un gruppo bancario dalla disciplina di vigilanza in materia di Risk Appetite Framework (“sistema degli obiettivi di rischio”), controlli interni ed esternalizzazione di funzioni nei gruppi bancari.

Page 42: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

42

E’ inoltre previsto che - al fine di assicurare l’unità del controllo strategico, gestionale e tecnico operativo sul gruppo nel suo insieme e l’equilibrio gestionale delle singole banche affiliate - la capogruppo definisca le strategie, le politiche e i principi di valutazione e misurazione dei rischi per il gruppo e assicuri la coerenza del sistema dei controlli interni delle banche affiliate con le strategie, le politiche e i principi stabiliti a livello di gruppo; a tal fine è previsto, tra l’altro, che la capogruppo definisca regole e criteri di svolgimento dell’attività delle banche affiliate, quanto meno con riferimento alle politiche di concessione del credito, all’esposizione a rischi finanziari, alle decisioni di investimento in partecipazioni e in immobili, alla gestione dei conflitti d’interesse; — le attività di controllo e intervento della capogruppo sulle banche affiliate; al riguardo è previsto che il contratto di coesione disciplini il quadro generale dei controlli della capogruppo sull’organizzazione, sulla situazione tecnica e sulla situazione finanziaria delle banche affiliate. Inoltre, il contratto di coesione definisce gli interventi e le misure a disposizione della capogruppo con finalità di prevenzione e correzione delle situazioni di anomalia delle banche affiliate, ivi compresi i poteri di incidere sulla situazione patrimoniale e di liquidità, sulla riduzione del rischio, sulla dismissione di investimenti partecipativi e immobiliari, sulle politiche di distribuzione dei dividendi, sulla restrizione dell’attività e dell’articolazione territoriale; — il rispetto dei requisiti prudenziali, degli obblighi segnaletici e delle altre disposizioni in materia bancaria e finanziaria applicabili al gruppo e ai suoi componenti; al riguardo è previsto, tra l’altro. che il contratto di coesione attribuisca alla capogruppo il potere di emanare disposizioni vincolanti per il rispetto dei requisiti prudenziali applicabili a livello consolidato, assegnando alla responsabilità esclusiva della capogruppo la definizione e l’adozione delle metodologie di misurazione dei rischi a fini regolamentari; — il ruolo della capogruppo nelle decisioni di rilievo strategico delle banche affiliate; al riguardo è previsto, tra l’altro, che il contratto di coesione attribuisca alla capogruppo il potere di approvare preventivamente le operazioni delle banche affiliate che abbiano rilievo strategico sul piano patrimoniale o finanziario per il gruppo o per le singole banche affiliate, ivi comprese le operazioni di fusione, scissione, cessione o acquisto di beni e rapporti giuridici, l’acquisto di partecipazioni e immobili, l’apertura di succursali in Italia e all’estero, la prestazione all’estero di servizi senza stabilimento di succursali; — le sanzioni applicabili dalla capogruppo nel caso di violazioni degli obblighi previsti dal contratto; al riguardo è previsto che il contratto di coesione individui le sanzioni per i casi di violazione di disposizioni della capogruppo e di altri obblighi contrattuali, da graduare in relazione alla gravità delle violazioni; in proposito è specificato che devono essere previste almeno le seguenti sanzioni: la possibilità per la capogruppo di adottare misure che incidono sulla struttura e l’operatività della banca affiliata, ivi compresi, quando appropriato, la sospensione dell’assunzione di nuovi rischi, il divieto di nuove operazioni, la restrizione delle attività o della rete territoriale; nei casi più gravi, esperite le altre azioni e gli interventi correttivi possibili e utili, l’esclusione di una banca affiliata dal gruppo. Il contratto prevede inoltre la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate. In particolare, con riferimento alle regole che disciplinano tale garanzia, si pone nella massima evidenza quanto segue: - la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate è parte integrante del contratto di coesione;

Page 43: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

43

- la partecipazione all’accordo di garanzia in solido costituisce, in ogni caso, condizione imprescindibile per l’adesione al contratto di coesione e, quindi, al gruppo bancario cooperativo; - la garanzia tra la capogruppo e la banche affiliate è reciproca (cross-guarantee), ovverosia la capogruppo garantisce tutte le banche affiliate per le obbligazioni da queste assunte e ciascuna banca affiliata garantisce la capogruppo e le altre banche affiliate per le obbligazioni di queste; - la garanzia è disciplinata contrattualmente in modo da produrre l’effetto di qualificare le passività della capogruppo e delle banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le banche aderenti all’accordo; - l’obbligazione di garanzia di ciascuna banca aderente è commisurata alle esposizioni ponderate per il rischio di ciascuna banca ed è contenuta entro il limite delle risorse patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale; - la garanzia ha anche una efficacia esterna in favore dei creditori delle banche aderenti, nel senso che ciascun aderente assumerà in solido, entro il limite sopra indicato dell’obbligo di garanzia individuale, le obbligazioni di ogni altra banca aderente che si rendesse inadempiente verso i propri creditori; - la garanzia deve prevedere meccanismi di sostegno finanziario intra-gruppo con cui le banche aderenti si forniscono il sostegno finanziario necessario per assicurare la loro solvibilità e liquidità, in particolare per il rispetto dei requisiti prudenziali e delle richieste dell’autorità di vigilanza, nonché per evitare, ove necessario, l’assoggettamento alle procedure di risoluzione di cui al d.lgs n. 180/2015 o alla procedura di liquidazione coatta amministrativa di cui all’art. 80 e ss. del TUB. Sussiste pertanto il rischio che in futuro, come conseguenza dell’adesione della Banca ad un gruppo bancario cooperativo, di cui non si può prevedere la composizione quantitativa e qualitativa, e ove permanga l’attuale situazione di eccedenza delle risorse patrimoniali dell’Emittente rispetto ai requisiti obbligatori a livello individuale, l’attuazione del previsto meccanismo di garanzia comporti l’obbligo della Banca di impegnare proprie risorse patrimoniali: - per rispondere di obbligazioni presso terzi assunte da altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo; - per fornire il sostegno finanziario necessario ad assicurare solvibilità e liquidità ad altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo. In data 27 Aprile 2018 Iccrea ha inviato alla Banca Centrale Europea e alla Banca d’Italia l’istanza per la costituzione del GBC Iccrea, cui aderiranno 145 Banche di Credito Cooperativo e che unitamente a detta istanza Iccrea ha presentato il contratto di coesione e l’accordo di garanzia che sottoscriveranno dette 145 BCC con l’obiettivo di dare avvio al GBC Iccrea dal 01 Gennaio 2019. Successivamente con comunicato stampa del 26 luglio 2018 ICCREA Banca ha informato di aver ricevuto in data 24 luglio l’autorizzazione per la costituzione del gruppo bancario cooperativo di Iccrea. Sempre in relazione alla riforma del settore del credito cooperativo, si segnala che il 22 Maggio 2018 la Banca d’Italia ha emanato nuove disposizioni di vigilanza in materia di banche di credito cooperativo (BCC) sulla base di una consultazione pubblica conclusasi il 10 novembre 2017. Le nuove disposizioni si propongono di coordinare la specifica disciplina applicabile alle singole BCC con la disciplina del Gruppo Bancario Cooperativo contenuta nel Testo Unico Bancario e nelle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d’Italia. Allo stesso tempo, le disposizioni preservano, nell’attuale contesto normativo e di

Page 44: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

44

mercato, i caratteri di mutualità e localismo tipici di questa categoria di banche. Con le nuove disposizioni viene introdotta la disciplina prudenziale delle azioni di finanziamento, strumento di capitale utilizzabile per ripatrimonializzare tempestivamente le BCC; sono rivisti i criteri che presiedono alla competenza territoriale, resi più flessibili anche per rimuovere possibili ostacoli alla razionalizzazione della rete territoriale dei costituendi gruppi bancari cooperativi; viene modificata la regola di operatività prevalente con i soci (che rileva anche per la mutualità delle BCC), per tenere conto della rilevanza che assumeranno, nei gruppi bancari cooperativi, le esposizioni infragruppo nell’ambito dei meccanismi di gestione della liquidità e di garanzia reciproca; vengono aggiornate e modificate le norme in materia di attività esercitabili e partecipazioni detenibili, ampliando le possibilità operative delle BCC in considerazione dell’accresciuta capacità di controllo dei rischi conseguibile grazie alle strutture di gruppo. L’investimento in obbligazioni della Banca, pertanto, potrà comportare per l’investitore l’esposizione, oltre che al rischio di impresa proprio della Banca, anche al rischio di impresa proprio di altre banche aderenti al medesimo Gruppo Bancario Cooperativo (entro il limite delle risorse patrimoniali della Banca eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale). Al riguardo si segnala che al 31 dicembre 2017 il “Free Capital” regolamentare, calcolato sui rischi di primo pilastro (credito, mercato e operativo) era pari a euro 69,73 milioni. Infine si evidenzia che non possono escludersi effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale, e/o finanziaria dell’Emittente derivanti dalla sospensione dei termini e/o revisione dell’attuazione della riforma a seguito del nuovo quadro politico e di governo in Italia. Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione nel settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina di risoluzione delle crisi bancarie L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati, ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidita negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation

Page 45: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

45

buffer”, ovvero un “cuscinetto” di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). Rispetto ai coefficienti patrimoniali previsti dalla normativa di riferimento sono previsti coefficienti aggiuntivi che la Banca è tenuta a rispettare stabiliti dalla Banca d’Italia. Con provvedimento del 15.03.2018 (SREP 2017) Banca d’Italia ha comunicato alla Banca che, in considerazione della previsione normativa riguardante il phase-in della riserva di Conservazione del Capitale – CCB, gli Overall Capital Requirements (OCR) comunicati con la decisione assunta con provvedimento del 07.02.2017 (SREP 2016) sono da considerarsi rivisti a decorrere dall’01.01.2018 nella misura sotto riportata, e che in relazione all’aumento dell’OCR sono da ritenersi superati i livelli obiettivo (Capital Guidance) di capitale comunicati all’Emittente con il richiamato provvedimento del 07.02.2017.Sulla base di quanto riportato nel provvedimento del 15/3/2018 di Banca d’Italia, la Banca, a partire dalla data successiva a quella di adozione del relativo provvedimento stesso, sarà tenuta al rispetto dei seguenti requisiti di capitale : - 6,575% (vincolante nella misura del 4,70%) con riferimento al CET 1 ratio; - 8,175% (vincolante nella misura del 6,30%) con riferimento al TIER 1 ratio; - 10,275% (vincolante nella misura del 8,40%) con riferimento al Total Capital Ratio. I nuovi ratio comunicati erano rispettati alla data 31/12/2017. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l’indicatore LCR (dal minimo del 60% introdotto a partire dal 1° gennaio 2015) è previsto dal 1° gennaio 2016 un valore pari al 70%, a cui farà seguito un progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”); - per l’indicatore NSFR, la proposta del Comitato di Basilea prevede una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Basilea III, oltre ai requisiti di capitale ponderati per il rischio, ha introdotto il monitoraggio della leva finanziaria (leverage ratio) con l’obiettivo di porre un limite alla crescita del leverage delle banche ed evitare che i metodi usati per la stima dei coefficienti di ponderazione sottostimino i rischi effettivi e quindi il fabbisogno di capitale. Tale indicatore è stato monitorato dalle Autorità di Vigilanza dal 2016, avendo a riferimento una soglia minima del 3%, per poi entrare in vigore come requisito obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2018. Al 31 dicembre 2017, il valore del leverage ratio dell’Emittente era pari a 8,04%. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata prevede un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015

Page 46: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

46

sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento, che si inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si rinvia al “Rischio connesso all’utilizzo del bail in” inserito nel paragrafo D.3 della presente Nota di Sintesi. Da ultimo si segnala che l’implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) del 15 maggio 2014 e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale dell’Emittente in quanto impone l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall’esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Per l’esercizio 2017 tali contributi ammontano a 511 mila euro; inoltre a bilancio sono stati contabilizzati altri 213 mila euro per importi deliberati ma non ancora richiamati dal Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI) e relativi alle crisi di Banca Padovana e di CrediVeneto. L’ Emittente per l’anno 2017 ha anche versato al Single Resolution Fund (Fondo SRF) l’importo di Euro 262.000,00. Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui

Page 47: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

47

risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzate dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) ai recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari, nonché sulla situazione dello Stato italiano e dell’Emittente; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area euro, e della FED, nell’area del dollaro, e alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più o meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano in proposito: (i) la crisi relativa al debito sovrano della Grecia, che ha posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio tra i mercati dei debiti sovrani dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica; (ii) le turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici tra cui, in particolare, quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. Rischio di esposizione al debito sovrano L'emittente risulta esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati da titoli emessi dallo Stato Italiano. Situazioni di volatilità e tensione su tale mercato possono esporre l'Emittente a perdite di valore dell'attivo patrimoniale, con impatti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. L'esposizione al 31/12/2017 sul debito sovrano è rappresentata esclusivamente da titoli emessi dallo Stato Italiano, con un'incidenza del 92,44% sul totale delle attività finanziarie in portafoglio. L’incremento in valore assoluto avvenuto nell’anno 2017 è dovuto all’acquisto di BTP impiegando la liquidità derivante sia dalla maggiore raccolta diretta con

Page 48: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

48

la clientela, sia ottenuta con un’operazione di rifinanziamento in BCE di 40 milioni di euro nell’ambito dell’operazione denominata TLTRO2. Per maggiori informazioni sul rischio di esposizione al debito sovrano alla tabella 6 – Esposizione al debito sovrano presente al paragrafo B.12 della presente Nota di Sintesi. Rischio di credito La Banca è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni potrebbero, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni sui coefficienti patrimoniali e gli indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alla/e tabella/e di cui al paragrafo B.12 della presente Nota di Sintesi. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione delle garanzie, aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Più in generale, alcune controparti che operano con l’Emittente potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell’Emittente stesso a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni oppure il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. Un ulteriore rischio si sostanzia poi nella possibilità che alcuni crediti dell’Emittente nei confronti di terze parti non siano esigibili. Nondimeno, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli stati sovrani, di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacita dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione delle garanzie, aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Per i principali indicatori che descrivono la situazione patrimoniale della Banca e la sua solvibilità, alla data del 31/12/2017, si rinvia alle tabelle riportate al paragrafo B.12 della presente Nota di Sintesi. Rischio di mercato E' il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari di proprietà dell'Emittente (per esempio per l'effetto dei movimenti dei tassi di interesse e delle valute), che potrebbe produrre un deterioramento della sua solidità patrimoniale. L'Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani dovuti a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure degli spread di credito e/o altri rischi. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento

Page 49: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

49

degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book) sia al portafoglio bancario (banking book). Rischio di tasso di interesse. Il rischio di tasso di interesse, inteso come potenziale diminuzione del valore economico delle poste in conseguenza di mutamenti del livello dei tassi di mercato, deriva dal cosiddetto mismatch di scadenze (cioè il rischio conseguente al mancato allineamento tra le scadenze dell’attivo e del passivo di una banca) e/o dalla necessità di repricing tra le attività e le passività del portafoglio bancario (conseguente alla variabilità dei tassi di mercato). La riduzione dei tassi di interesse può comportare una diminuzione del costo medio di raccolta più contenuto rispetto al calo di rendimento degli attivi (a causa, per esempio, di una mancata corrispondenza tra le scadenze delle attività e delle passività che sono sensibili all'andamento dei tassi di interesse, oppure per effetto di un mancata corrispondenza tra il grado di sensibilità alle variazioni dei tassi tra attività e passività con scadenza similare). Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dalla Banca e quelli passivi dovuti dalla stessa (in assenza di adeguate politiche di trasformazione delle scadenze e di idonei strumenti di protezione contro i rischi derivanti da tale disallineamento), potrebbe determinare effetti significativi sulla posizione finanziaria e sui risultati economici della Banca. L'esposizione al rischio di tasso di interesse viene monitorata attraverso la procedura di Asset Liability Management (ALM) con cadenza settimanale; il relativo report è sottoposto all'attenzione degli organi di amministrazione e di controllo della Banca con cadenza mensile. Con la sola finalità di mitigare i rischi derivanti dalla variazione di tasso di interesse e dal rischio di inflazione sui BTP indicizzati iscritti tra i titoli AFS (Avaible For Sale), nel corso del 2017 la Banca ha stipulato con Iccrea Banca dei contratti derivati di copertura (strumenti finanziari non quotati nei mercati attivi) per un valore nozionale di 105 milioni di euro. Il totale delle operazioni di copertura in essere al 31/12/2017 ammonta pertanto a 120 milioni di euro. Rischio di liquidità dell'Emittente Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungano a scadenza. La liquidità dell'Emittente potrebbe essere danneggiata dall'incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito e dell'incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall'obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell'Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l'Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che l'Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell'Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità.

Page 50: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

50

Per limitare tale rischio la Banca detiene un consistente ammontare di titoli di Stato italiani non impegnati all’interno del portafoglio di proprietà (circa 280 milioni a fine 2017 conteggiato al netto degli haircut previsti dalla BCE) immediatamente impiegabili in operazioni di rifinanziamento presso la BCE. Il tasso negativo di tali operazioni (-0,40%) ha portato la Banca ad incrementare nel corso del 2017 l’importo delle operazioni di rifinanziamento portandolo a 120 milioni di euro (contro gli 80 di fine 2016). La Banca ha partecipato complessivamente a tre operazioni (ciascuna di 40 milioni di euro) rispettivamente con decorrenza: 29 giugno 2016, 28 settembre 2016 e 29 marzo 2017. I finanziamenti hanno una durata di quattro anni ciascuno e facoltà per la Banca di procedere al rimborso anticipato. Si rinvia alla tabella PRINCIPALI INDICATORI DI LIQUIDITA' del paragrafo B.12 della presente Nota Informativa. Rischio operativo Il rischio in esame è rappresentato dall’eventualità di subire perdite in conseguenza di inadeguatezze, anomalie o malfunzionamenti di procedure o sistemi interni, carenze nei processi e nei comportamenti delle risorse umane. Il rischio operativo è generato anche da eventi esterni, quali ad esempio catastrofi naturali, attacchi terroristici, epidemie, frodi. Con riguardo all’unificazione dei sistemi informativi, connessi con la concretizzazione della, più volte richiamata fusione, le attività di migrazione/fusione dei dati hanno registrato problematiche comunque limitate e di portata tale da non compromettere, anche solo temporaneamente, lo svolgimento dell’ordinaria operatività della Banca e/o la complessiva erogazione dei servizi nei confronti della clientela; alla data risultano in tale contesto solo residue criticità. Rischio legale Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziali cui l'Emittente è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. Le più consuete controversie giudiziali sono relative a revocatorie fallimentari ovvero azioni di nullità, annullamento o risarcimento danni, conseguenti ad operazioni d'investimento in strumenti finanziari emessi da soggetti successivamente incorsi in "default ". I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono in grado di compromettere la solvibilità della Banca. Al 31/12/2017 la Banca ha in essere 21 vertenze giudiziali correlate allo svolgimento dell’attività bancaria, per un importo totale di Euro 13.136.661. L’importo di 8.699.567 Euro si riferisce ad un unico procedimento rappresentato da un’iniziativa del Comune di Zanica che coinvolge la Banca in una vertenza nei confronti della parte acquirente di un’area immobiliare, in relazione ad adempimenti di tipo urbanistico relativi alle convenzioni tempo per tempo sottoscritte; a fronte di tale iniziativa è stato riconfermato, in essenza di ulteriori sviluppi sino a data odierna, l’importo di 84 mila euro accantonato nell’esercizio 2010 per controversie legali al Fondo per rischi ed oneri. Alla stessa data l’accantonamento totale a “Fondi per rischi ed oneri” è di Euro 693 mila, di cui 84 mila Euro per controversie legali, per ulteriori dettagli si rinvia alla pag. 140 del Bilancio 2017. Rischio correlato all'assenza di rating dell'Emittente

Page 51: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

51

Il rating attribuito all'Emittente costituisce una valutazione della capacità dell'Emittente di assolvere gli impegni finanziari relativi agli strumenti finanziari emessi. Alla data di pubblicazione del presente documento, all'Emittente non è stato attribuito alcun livello di rating: pertanto l'investitore rischia di avere minori informazioni sul grado di solvibilità dell'Emittente stesso.

L’elemento D.3 “Fattori di rischio relativi alle Obbligazioni” è integrato sostituendo esclusivamente il fattore di rischio relativo ai limiti delle garanzie come segue:

D.3 Fattori di rischio relativi alle Obbligazioni

<< OMISSIS >> Rischio connesso ai limiti delle garanzie relative alle Obbligazioni [Le obbligazioni non sono assistite da alcuna garanzia reale, personale da parte di soggetti terzi]

/ [Le obbligazioni sono assistite dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it. Si precisa che nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a Euro 103.291,38 euro (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni). La dotazione collettiva massima del Fondo per il semestre gennaio-giugno 2018 è pari a 405.544.607,23, e alla data del 1 giugno 2018 garantisce 2.270 emissioni obbligazionarie per un totale di Euro 15.011.661.750,00. L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore del titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa conferito. L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi di attivazione delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “bail-in”.] << OMISSIS >>

Page 52: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

52

4. MODIFICHE ALLA SEZIONE 4 – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE

4.1. Modifiche al capitolo “2. REVISORI LEGALI DEI CONTI”

Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “2. “REVISORI LEGALI DEI CONTI” è integralmente sostituito come segue: “ 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’Emittente La Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica - Società Cooperativa, in data 20/05/2015 ha conferito alla società AGKNSERCA s.n.c. l’incarico di revisore contabile del proprio bilancio di esercizio per la durata di anni 3. La società di revisione AGKNSERCA s.n.c., ha revisionato senza rilievi i bilanci d’esercizio chiusi al 31 dicembre 2017 ed al 31 dicembre 2016 della Banca Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica – Società Cooperativa. L’Assemblea dei Soci in data 27 maggio 2018 ha confermato la prosecuzione dell’incarico di revisione legale dei conti alla società AGKNSERCA s.n.c. fino al 31 dicembre 2019. La società di revisione AGKNSERCA S.n.c., con sede legale in Brescia – Via Cipro, 1, è iscritta all’albo speciale delle Società di Revisione con delibera CONSOB n. 824/1981 tenuto da CONSOB, ed al Registro Revisori Legali al n. 56595. Al 31 dicembre 2017 la società di revisione ritiene che la classificazione, la valutazione dei crediti deteriorati ed il relativo processo di determinazione delle rettifiche di valore rappresentino un’area chiave per l’attività di revisione del bilancio dell’Emittente in considerazione della complessità dell’intero processo nonché della rilevanza della componente discrezionale insita nella natura estimativa del valore recuperabile. Le relazioni della società di revisione sono incluse nei relativi bilanci messi a disposizione del pubblico, come indicato nel successivo capitolo 14 “Documentazione a disposizione del pubblico”, cui si rinvia. 2.2 Informazioni circa dimissioni, revoche dall'incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla società di revisione. Non si sono verificate dimissioni, revoche o mancati rinnovi dell’incarico della società di revisione nel corso degli esercizi 2017-2018. “

Page 53: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

53

4.2. Modifiche al capitolo “3. FATTORI DI RISCHIO”

Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “3. FATTORI DI RISCHIO” è integralmente sostituito come segue: “

FATTORI DI RISCHIO

3. FATTORI DI RISCHIO Si invitano gli investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle proprie obbligazioni. Gli investitori sono, altresì, invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Di conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel Prospetto di Base, anche ai fattori di rischio relativi ai titoli offerti ed indicati nella Nota Informativa. Rischio connesso alle perdite registrate negli esercizi 2017 e 2016 L’esercizio 2017 si è chiuso con una perdita netta di Euro 8,9 milioni, la quale fa seguito alla perdita netta di Euro 6,9 milioni registrata al 31/12/2016. Tali risultati riassumono le problematicità che la Banca ha dovuto affrontare legate alle difficoltà economiche ancora presente sul territorio di operatività, alle difficoltà che hanno interessato il sistema bancario nel suo complesso; in presenza di una struttura dei tassi ai minimi storici che ha comportato una generale contrazione della redditività. Sul risultato negativo dell’esercizio 2017 (come evidenziato anche per l’esercizio 2016), ha pesato fortemente l’entità delle svalutazioni creditizie che ammontano complessivamente a 19,1 milioni di Euro, in virtù della volontà della Banca di aumentare ulteriormente le percentuali di copertura dei crediti deteriorati. Tale somma è esposta a conto economico alla lettera a) della voce 130 “Rettifiche di valore su crediti”, per il dettaglio di tale voce si rinvia alla pagina 39 del Bilancio 2017. Tali rettifiche di valore su crediti riflettono il deterioramento dei crediti che scontano la stagnazione del mercato immobiliare ed il prudente apprezzamento delle effettive possibilità di recupero e all’allungamento dei tempi di recupero attesi. L’investitore deve quindi tenere presente, prima di qualsiasi decisione di investimento, che non si possono escludere risultati negativi anche per i futuri esercizi. Per ulteriori informazioni si rinvia alla Tabella “Principali indicatori di conto economico” del paragrafo 3.1 “Principali indicatori patrimoniali e dati economici” del presente Documento di Registrazione. Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito dell'Emittente L’emittente è soggetto al rischio di credito, ossia al rischio che un proprio debitore non sia in grado di adempiere alle obbligazioni assunte e/o che il suo merito creditizio subisca un decadimento. Un peggioramento del merito creditizio di una controparte può sfociare, nel

Page 54: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

54

FATTORI DI RISCHIO

caso in cui il debitore non sia in grado di soddisfare in parte o integralmente le obbligazioni assunte, in una perdita per la Banca. Il perdurare della situazione di crisi del mercato del credito, il deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento dell’economia globale, potrebbero manifestare ancora riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un ulteriore peggioramento della qualità del credito nei settori di attività dell’emittente. Nonostante gli operatori bancari effettuino periodicamente degli accantonamenti che riflettono le valutazioni del presunto realizzo futuro (tenendo conto , in termini attualizzativi, dell’effetto temporale) e gli indicatori di copertura dei crediti deteriorati siano aumentati nel corso degli ultimi esercizi, non si può escludere che, come conseguenza di un ulteriore peggioramento della situazione economica, risultino necessari nuovi accantonamenti. A tale riguardo, ogni significativo incremento degli accantonamenti per crediti in sofferenza e per altri crediti deteriorati, ogni mutamento nelle stime del rischio di credito, così come ogni perdita maturata che ecceda il livello degli accantonamenti effettuati, potrebbero avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’emittente. BCC Bergamasca e Orobica al 31/12/2017 registra un peggioramento della qualità del credito. In particolare il rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi è peggiorato ed il costo del credito si è incrementato, mentre si registra un miglioramento per gli indici di copertura sia dei crediti deteriorati che delle sofferenze. Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/ impieghi, sia netti che lordi, risultano peggiori rispetto ai dati medi di sistema espressi dalla classe di appartenenza dell’Emittente (Banche Meno Significative). Anche gli indici di copertura delle inadempienze probabili e delle esposizioni scadute risultano essere inferiori a confronto del dato medio di sistema. Tale andamento riflette il perdurare della crisi economico/finanziaria generale che sta interessando l'economia nazionale e locale. La tabella seguente riporta i principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca al 31/12/2017 ed al 31/12/2016. I suddetti indicatori sono posti a confronto anche con i dati del sistema bancario tratti dalle periodiche pubblicazioni della Banca d’Italia.

Page 55: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

55

FATTORI DI RISCHIO

[1] = Fonte: Banca d’Italia – pubblicazione “Rapporto sulla stabilità finanziaria” (pubblicazione n.1, Aprile 2018) riferito all’aggregato banche meno significative. [2] = Fonte: Banca d’Italia – pubblicazione “Rapporto sulla stabilità finanziaria”

(pubblicazione n.1, Aprile 2017) riferito all’aggregato banche meno significative. Nel perseguire quanto indicato da Banca d’Italia per le banche Less Significant in materia di gestione dei crediti deteriorati la banca ha proceduto su due fronti: 1 - in data 29/03/2018 e in data 13/06/2018 ha approvato, in accordo con il costituendo Gruppo Bancario Iccrea di cui farà parte, un documento di NPL Strategy che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e inadempienze probabili (20,3 milioni nel 2019, 26 milioni nel 2020 e 26,4 milioni nel 2021). Pertanto, considerando anche la dinamica del portafoglio delle partite deteriorate in gestione (quello rimasto dopo la cessione dei 72,7 milioni e quello che si formerà nel tempo) nell’arco temporale di 5 anni, in termini di nuove classificazioni, cambi di status, incassi, ammortamenti e altre cessioni, le attuali previsioni condurranno ad un NPL ratio lordo che raggiungerà il 10,60% nel 2022. Il tutto verrà raggiunto anche grazie ad un decremento del portafoglio NPL tramite ulteriori dismissioni (write off) per 30,5 milioni di sofferenze da effettuarsi nel corso del 2018.

BCC

Bergamasca

e Orobica

Dato medio di

sistema 2017

[1]

BCC

Bergamasca

e Orobica

Dato medio di

sistema 2016

[2]

Sofferenze lorde/Impieghi

lordi10,12% 10,7 0% 9,59% 11,50%

Sofferenze nette/impieghi

netti3,7 4% 4,50% 4,47 % 5,40%

Inadempienze probabili

lorde/Impieghi lordi8,02% 6,10% 9,02% 7 ,00%

Inadempienze probabili

nette/Impieghi netti6,13% 4,7 0% 7 ,50% 5,60%

Esposizioni scadute

lorde/Impieghi lordi0,98% 0,7 0% 1,22% 0,90%

Esposizioni scadute

nette/Impieghi netti1 ,00% 0,7 0% 1,30% 0,90%

Crediti deteriorati

lordi/Impieghi lordi19,12% 17 ,50% 19,84% 19,40%

Crediti deteriorati

netti/Impieghi netti10,86% 9,90% 13,26% 11,80%

Rapporto di copertura dei

crediti deteriorati48,63% 48,50% 38,46% 44,80%

Rapporto di copertura delle

sofferenze66,60% 61,30% 57 ,14% 57 ,80%

Rapporto di copertura delle

inadempienze probabili30,91% 31,00% 23,54% 27 ,90%

Rapporto di copertura delle

esposizioni scadute7 ,82% 9,80% 1,97 % 9,40%

Sofferenze

nette/Patrimonio netto27 ,53%

Non

disponibile30,81% Non disponibile

Costo del rischio (Rapporto

rettifiche su crediti e

ammontare dei crediti

lordi v erso clientela)

1 ,84%Non

disponibile1 ,7 0% Non disponibile

INDICATORI DI

RISCHIOSITA’

CREDITIZIA

31/12/201631/12/2017

Page 56: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

56

FATTORI DI RISCHIO

Relativamente al coverage delle partite deteriorate le previsioni di NPL Strategy stimano un tasso di copertura del comparto del credito anomalo a fine del quinquennio pari al 58,5% circa. Tali azioni potrebbero far determinare la necessità di aumentare gli accantonamenti, nonché, all’atto di cessione degli NPL, la possibilità di rilevare perdite su crediti. Inoltre sussiste il rischio che i risultati futuri conseguiti dalla Banca possano differire dagli obiettivi strategici previsti, con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale di BCC Bergamasca e Orobica. Sul tema NPL nei primi mesi di quest’anno si sono espressi sia la Commissione Europea (14/3/2018 - Proposal for a Regulation of European Parliament and the Council amending Regulation as regards minimum loss coverage for non performing exposures) che la BCE (20/3/2018 – Addendum alle linee giuda per le banche sui crediti deteriorati NPL: aspettative di vigilanza in merito agli accantonamenti prudenziali per le esposizioni deteriorate) facendo focus, in particolare, sul tema di coperture dei rischi di credito entro un determinato lasso di tempo. Le indicazioni espresse da questi enti risultano identiche per quanto riguarda i crediti chirografari (la copertura deve raggiungere il 100% dopo due anni) mentre differiscono per il credito ipotecario (copertura al 100% dopo 7 anni per la BCE e dopo 8 anni per la Commissione Europea). Stante ciò la Banca ha preso come riferimento per la gestione delle coperture dei propri crediti deteriorati (NPL) le indicazioni, più restrittive, espresse dalla BCE. 2 - Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha avviato un processo di formalizzazione di una strategia volta a: - ottimizzare la gestione degli NPL; - armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; - implementazione della regolamentazione interna di processo con la previsione di

indicatori di anomalia precoce “early warning” funzionali al miglioramento della fase di

monitoraggio delle esposizioni;

- previsione, all’interno della regolamentazione interna di processo di indicatori di

anomalia funzionali all’oggettiva individuazione di posizioni passibili di proposta di

classificazione a classe di rischio più adeguata in ragione delle criticità evidenziate; ciò in

funzione del miglioramento del processo di complessiva classificazione del credito

deteriorato;

- definizione di prudenziali criteri di valutazione degli NPL operando adeguati

“haircuts” ai valori delle garanzie sottostanti;

- individuazione, all’interno dell’organigramma aziendale, di una unità organizzativa,

collocata gerarchicamente a diretto riporto del Direttore Generale, specificamente rivolta

alla gestione, in affiancamento e a supporto delle filiali di competenza, delle posizioni

classificate tra le inadempienze probabili e/o di posizioni all’uopo specificamente

individuate dal Consiglio di Amministrazione, in funzione dell’individuazione e

realizzazione di misure d’intervento ritenute funzionali al superamento di situazioni di

momentanea difficoltà finanziaria delle controparti in una logica complessiva di gestione

della fase di pre-contenzioso;

Page 57: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

57

FATTORI DI RISCHIO

- iniziative a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso, nella prospettiva della gestione

interna delle posizioni classificate tra le sofferenze, valutando, caso per caso, in una logica

di massimizzazione dei recuperi, eventuali forme d’intervento funzionali a prevenire lo

svilimento dei valori delle garanzie reali immobiliari insistenti sulle esposizioni;

- attivazione, a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso di tutte le possibili iniziative a

tutela della posizione creditoria della Banca, attivando in tal senso le iniziative giudiziali e

stragiudiziali del caso nei confronti dei debitori e dei relativi garanti, ciò con la duplice

finalità di massimizzare recuperi ed abbreviarne le tempistiche;

- adesione alle iniziative promosse dalla costituenda Capogruppo funzionali alla

definizione di strategie di complessiva riduzione degli NPL;

- valutazione di ogni eventuale ulteriore opzione funzionale alla razionale gestione

degli NPL in funzione della loro riduzione (o quantomeno di evitarne l’accumulo) e

massimizzare i tassi di recupero (ad es. adesione ad iniziative di Fondi d’investimento per la

gestione di asset collegati a crediti deteriorati; acquisizione diretta/indiretta in asta di

immobili a garanzia; definizione di soluzioni giudiziali/stragiudiziali, ecc.).

Come precedentemente richiamato, oltre all’ordinaria gestione, la Banca intende

intraprendere anche azioni straordinarie volte a velocizzare la riduzione delle esposizioni

deteriorate tramite assunzioni di scenari di vendita in coerenza con il principio contabile

Ifrs9 e il phase-in previsto dalla normativa.

Rischio concernente l’entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS9 “Financial Instrument” In data 24 luglio 2014 l’International Accounting Standards Board (IASB) ha emanato la versione finale del nuovo principio contabile internazionale IFRS 9 “Financial Instruments” che sostituisce le versioni precedenti del suddetto principio contabile, completando il progetto di sostituzione del vigente IAS 39 “Financial Instruments: Recognition and Measurement”. Il nuovo principio contabile IFRS 9 è stato omologato con Regolamento Europeo n. 2067 del 22 novembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 29 novembre 2016. A seguito della citata omologazione, le società dell’Unione Europea quotate in un mercato regolamentato devono applicare lo standard IFRS 9 obbligatoriamente a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018, fatta salva la possibilità di eventuale applicazione anticipata. Il nuovo principio contabile IFRS 9 copre tre ambiti: 1. Classificazione e misurazione (Classification and measurement). Il nuovo IFRS 9 modifica le regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie che saranno basate sulla modalità di gestione del portafoglio (“business model”) e sulle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti finanziari. Al riguardo sono previsti tre criteri di valutazione alternativi: • al costo ammortizzato, • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a riserva di patrimonio netto; • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a conto economico. 2. Rettifica di valore (Impairment). Il nuovo IFRS 9 introduce un modello di adeguamento del valore degli strumenti finanziari e dei crediti basato sul concetto di “perdite attese” (expected losses) e di “perdite attese

Page 58: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

58

FATTORI DI RISCHIO

permanenti” (lifetime expected losses), che porterebbe a un incremento strutturale delle rettifiche di valore (in particolare di quelle sui crediti), in sostituzione dell’attuale modello basato sul concetto di “perdite subite” (incurred losses). 3. Contabilità delle coperture (Hedge accounting). Il nuovo IFRS 9 interviene su c.d. “hedge accounting” (ovvero la valutazione delle coperture) riscrivendo le regole previste per la relazione di copertura e la verifica della efficacia delle coperture con l’obiettivo di garantire un maggiore allineamento tra la rappresentazione contabile delle stesse e le logiche gestionali sottostanti. Al riguardo, si prevedono modelli di copertura tendenzialmente semplificati rispetto allo IAS 39 introducendo un legame più accentuato con la modalità di gestione del rischio previste dagli intermediari. La Federazione Italiana delle BCC (Federcasse) ha avviato nel corso del 2015 un progetto a livello di categoria al fine di gestire la transizione alla prima applicazione dell’IFRS 9. Il progetto ha l’obiettivo di determinare gli impatti a livello patrimoniale, economico e prudenziale derivanti dall’adozione delle nuove regole contabili, nonché di individuare le opportune implementazioni organizzative e gli adeguati presidi di controllo, che ne consentano un’effettiva applicazione. In data 27 dicembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento UE 2017/2395 che modifica il Regolamento UE n. 575/2013 per quanto riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS 9 sui fondi propri e che si applica a partire dal 1° gennaio 2018. L’applicazione del principio contabile IFRS 9 potrebbe avere impatti di natura contabile legati alla rappresentazione nel bilancio dell’Emittente degli strumenti finanziari nonché alla quantificazione dei correlati effetti economici, incluse le rettifiche di valore sui crediti. In particolare, l’applicazione del nuovo modello contabile di impairment basato sull’approccio “expected losses” potrebbe produrre un incremento delle svalutazioni operate sulle attività non deteriorate. Nondimeno, è presumibile che il nuovo principio possa generare una maggiore volatilità nei risultati economici e patrimoniali tra i differenti periodi di rendicontazione, ascrivibile alla movimentazione dinamica fra i differenti “stage” di appartenenza delle attività finanziarie iscritte in bilancio (in particolare fra lo “stage 1” che includerà prevalentemente le nuove posizioni erogate e tutte le posizioni pienamente performing e lo “stage 2” che includerà le posizioni in strumenti finanziari che hanno subito un deterioramento creditizio rispetto al momento della “initial recognition”). Gli effetti riconducibili al nuovo principio contabile non sono al momento quantificabili sia per quel che riguarda gli aspetti patrimoniali, economici e finanziari, sia in relazione a profili di adeguatezza patrimoniale. Per quanto attiene gli effetti relativi al passaggio al nuovo principio contabile IFRS9 questi vengono quantificati in una riserva negativa di First Time Adoption per euro 33,7 milioni. Considerando che la Banca ha aderito all’opzione Phase In, l’impatto negativo sui fondi propri relativo all’esercizio 2018 sarà pari a 1,6 milioni, rispetto al 31/12/2017, che rappresenta sostanzialmente il 5% del totale delle maggiori svalutazioni determinate con l’applicazione di tale principio. Tali quantificazioni potrebbero essere soggette a modifiche fino all’approvazione del bilancio al 31/12/2018. L’applicazione del nuovo principio contabile potrebbe comportare effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni si rinvia al successivo paragrafo “3.1. Principali indicatori patrimoniali e dati economici” – Implementazione del nuovo principio contabile IFRS9”.

Page 59: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

59

FATTORI DI RISCHIO

Rischio derivante da accertamenti ispettivi della Banca d’Italia Nel periodo settembre-novembre 2016 la Banca è stata oggetto di ispezione ordinaria l’accertamento si è concluso con un giudizio parzialmente favorevole. Con riferimento alla qualità del credito e alle valutazioni connesse, è stato evidenziato il complessivo aumento della rischiosità del portafoglio creditizio. In tema di valutazione dei crediti deteriorati, i criteri adottati dagli ispettori di Banca d’Italia sono risultati sostanzialmente improntati all’applicazione di ipotesi di schock negativi (stress test) sui prezzi degli immobili a garanzia delle esposizioni, considerando fra l’altro un ricorso “obbligato” alle aste (con calcolo “anticipato di ribasso di aste deserte”) e non al mercato. L’esito derivante dall’applicazione dei sopra richiamati criteri, così come opportunamente recepiti dalla Banca, ha comportato, per larga parte, i maggiori accantonamenti operati per il 2016. Con riferimento ai profili gestionali, è stata riconosciuta l’ampia eccedenza patrimoniale di cui gode la Banca rispetto ai requisiti obbligatori, mentre sono stati evidenziati margini di miglioramento in merito alla struttura dei costi e al complessivo sistema dei controlli interni. Relativamente alla struttura dei costi, attesi i senza dubbio ambiziosi target indicati in sede ispettiva in termini di "cost-income", la Banca è stata invitata a realizzare interventi strutturali sui costi, attraverso una approfondita valutazione delle filiali con margini di contribuzione insoddisfacenti e la definizione di azioni volte al contenimento dei costi operativi e del personale da realizzarsi entro un arco temporale di breve-medio termine. Nella conseguente interlocuzione la Banca ha fornito riscontro in tal senso evidenziando la portata degli interventi già posti in essere (blocco del preventivato turnover del personale in uscita per quiescenza con risparmi annui complessivi a regime per ca. 1 milione di euro, razionalizzazione dei costi operativi con risparmi attesi nell'ordine di 250.000 euro annui, chiusura di una filiale contraddistinta da margini di contribuzione inadeguati). Con riguardo, invece, al sistema dei controlli interni, che all'epoca dell'intervento ispettivo stava vedendo giungere a compimento gli adeguamenti resisi necessari a fronte del nuovo contesto organizzativo e funzionale delineato con l'operazione di aggregazione del giugno 2015, Banca d'Italia ha evidenziato l'opportunità di un’azione più incisiva da parte della funzione di Risk Management e la necessità di sgravare la funzione di Compliance da compiti operativi connessi con la contestuale responsabilità dell'Ufficio Legale e Contenzioso. Anche per tali ambiti la Banca, nell'ambito della successiva interlocuzione con Banca d'Italia, ha avuto modo di evidenziare gli interventi correttivi nel contempo realizzati. Nessuna sanzione è stata comminata. A maggio 2017 nel prosieguo dell’interlocuzione con Banca d’Italia, la Banca ha deliberato la nuova policy di valutazione dei crediti deteriorati recependo sostanzialmente i criteri applicati dall’organo di vigilanza in sede ispettiva. Cio’ ha comportato anche per il 2017 un ulteriore incremento delle rettifiche operate sui crediti contribuendo alla riduzione del risultato netto della gestione finanziaria. Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) In data 15 aprile 2016 è entrata in vigore la Legge n. 49/2016 riguardante la conversione del Decreto Legge 14 febbraio 2016 n. 18 recante misure urgenti in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La riforma prevede l’istituzione di un Fondo Temporaneo delle Banche di credito cooperativo. Il Fondo, di natura transitoria, è stato introdotto per supportare Bcc in

Page 60: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

60

FATTORI DI RISCHIO

difficoltà, favorendone il processo di consolidamento e concentrazione con altre BCC, così che la nuova banca non venga influenzata negativamente dall’operazione ed abbia un quadro tecnico solido e rispondente ai requisiti richiesti dalla BCE. Il Fondo rimarrà operativo sino alla costituzione dei gruppi bancari cooperativi nazionali. Al Fondo partecipano tutte le Bcc italiane. La riforma stabilisce inoltre che ogni BCC dovrà aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo, il quale dovrà sottoporre alla Banca d’Italia il progetto di costituzione entro 18 mesi dall’entrata in vigore della normativa regolamentare di attuazione emanata dalla stessa Banca d’Italia. In data 03.11.2016 è stata pubblicata da parte di Banca d’Italia la normativa regolamentare di attuazione degli art. 37-bis e 37 ter del TUB concernenti il gruppo bancario cooperativo che disciplina i requisiti organizzativi della capogruppo, il contenuto minimo del contratto di coesione, le caratteristiche della garanzia, i criteri e le condizioni di adesione al gruppo bancario cooperativo, gli statuti della capogruppo e delle banche affiliate nonché la costituzione del gruppo bancario cooperativo. Tale normativa prevede che il Gruppo Bancario Cooperativo si fondi sui poteri di direzione e coordinamento della capogruppo, definiti nel contratto di coesione stipulato fra questa e le banche di credito cooperativo affiliate, finalizzati ad assicurare unità di direzione strategica e del sistema dei controlli nonché l’osservanza delle disposizioni prudenziali applicabili al gruppo e ai suoi componenti, anche mediante disposizioni della capogruppo vincolanti per le banche affiliate. In data 14/05/2017 l'Assemblea dei soci della BCC Bergamasca e Orobica ha espresso il proprio orientamento favorevole alla partecipazione al Gruppo Bancario Cooperativo promosso da Iccrea Banca. Con il contratto di coesione le banche di credito cooperativo aderiscono al Gruppo Bancario Cooperativo e accettano di essere sottoposte all’attività di direzione e coordinamento della capogruppo e ai poteri e controlli della stessa. Il conseguimento degli obiettivi delineati dalla riforma richiederà uno stretto coordinamento con la futura capogruppo e secondo le direttive da essa emanate con particolare riferimento ad aspetti quali: la definizione del business model, il miglioramento dei processi creditizi e la strategia di gestione dei crediti deteriorati, il sistema IT, i servizi di investimento. L’adesione al gruppo bancario ha carattere sostanzialmente permanente e il contratto di coesione indica i poteri della capogruppo sulle banche affiliate, che riguardano - tra l’altro - i seguenti profili rilevanti sul piano prudenziale e di vigilanza: — il governo societario del gruppo e delle sue componenti, i controlli interni e i sistemi informativi del gruppo, funzionali ai compiti della capogruppo di individuazione e attuazione degli indirizzi strategici e degli obiettivi operativi del gruppo e ad assicurare l’unitarietà ed efficacia dei sistemi di amministrazione, gestione e controllo a livello consolidato. Al riguardo è previsto, tra l’altro, che: a) il contratto di coesione disciplini i casi e le modalità di esercizio dei poteri della capogruppo di nomina e revoca degli organi delle banche affiliate, ispirandosi al principio per cui la nomina degli organi di amministrazione e controllo spetta, di norma, all’assemblea dei soci, salvo che i soggetti proposti per tali cariche siano ritenuti dalla capogruppo inadeguati rispetto alle esigenze di unitarietà della governance del gruppo o di efficacia dell’attività di direzione e coordinamento della capogruppo oppure inidonei ad assicurare la sana e prudente gestione della Banca avendo riguardo in particolare al merito individuale comprovato dalle capacità dimostrate e dai risultati conseguiti come esponente aziendale.

Page 61: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

61

FATTORI DI RISCHIO

In tali casi, sulla base di motivate considerazioni, la capogruppo esercita il potere di nominare o revocare direttamente i componenti degli organi delle banche affiliate, fino alla maggioranza degli stessi; b) la capogruppo svolga tutte le funzioni attribuite alla capogruppo di un gruppo bancario dalla disciplina di vigilanza in materia di Risk Appetite Framework (“sistema degli obiettivi di rischio”), controlli interni ed esternalizzazione di funzioni nei gruppi bancari. E’ inoltre previsto che - al fine di assicurare l’unità del controllo strategico, gestionale e tecnico operativo sul gruppo nel suo insieme e l’equilibrio gestionale delle singole banche affiliate - la capogruppo definisca le strategie, le politiche e i principi di valutazione e misurazione dei rischi per il gruppo e assicuri la coerenza del sistema dei controlli interni delle banche affiliate con le strategie, le politiche e i principi stabiliti a livello di gruppo; a tal fine è previsto, tra l’altro, che la capogruppo definisca regole e criteri di svolgimento dell’attività delle banche affiliate, quanto meno con riferimento alle politiche di concessione del credito, all’esposizione a rischi finanziari, alle decisioni di investimento in partecipazioni e in immobili, alla gestione dei conflitti d’interesse; — le attività di controllo e intervento della capogruppo sulle banche affiliate; al riguardo è previsto che il contratto di coesione disciplini il quadro generale dei controlli della capogruppo sull’organizzazione, sulla situazione tecnica e sulla situazione finanziaria delle banche affiliate. Inoltre, il contratto di coesione definisce gli interventi e le misure a disposizione della capogruppo con finalità di prevenzione e correzione delle situazioni di anomalia delle banche affiliate, ivi compresi i poteri di incidere sulla situazione patrimoniale e di liquidità, sulla riduzione del rischio, sulla dismissione di investimenti partecipativi e immobiliari, sulle politiche di distribuzione dei dividendi, sulla restrizione dell’attività e dell’articolazione territoriale; — il rispetto dei requisiti prudenziali, degli obblighi segnaletici e delle altre disposizioni in materia bancaria e finanziaria applicabili al gruppo e ai suoi componenti; al riguardo è previsto, tra l’altro. che il contratto di coesione attribuisca alla capogruppo il potere di emanare disposizioni vincolanti per il rispetto dei requisiti prudenziali applicabili a livello consolidato, assegnando alla responsabilità esclusiva della capogruppo la definizione e l’adozione delle metodologie di misurazione dei rischi a fini regolamentari; — il ruolo della capogruppo nelle decisioni di rilievo strategico delle banche affiliate; al riguardo è previsto, tra l’altro, che il contratto di coesione attribuisca alla capogruppo il potere di approvare preventivamente le operazioni delle banche affiliate che abbiano rilievo strategico sul piano patrimoniale o finanziario per il gruppo o per le singole banche affiliate, ivi comprese le operazioni di fusione, scissione, cessione o acquisto di beni e rapporti giuridici, l’acquisto di partecipazioni e immobili, l’apertura di succursali in Italia e all’estero, la prestazione all’estero di servizi senza stabilimento di succursali; — le sanzioni applicabili dalla capogruppo nel caso di violazioni degli obblighi previsti dal contratto; al riguardo è previsto che il contratto di coesione individui le sanzioni per i casi di violazione di disposizioni della capogruppo e di altri obblighi contrattuali, da graduare in relazione alla gravità delle violazioni; in proposito è specificato che devono essere previste almeno le seguenti sanzioni: la possibilità per la capogruppo di adottare misure che incidono sulla struttura e l’operatività della banca affiliata, ivi compresi, quando appropriato, la sospensione dell’assunzione di nuovi rischi, il divieto di nuove operazioni, la restrizione delle attività o della rete territoriale; nei casi più gravi, esperite le altre azioni e gli interventi correttivi possibili e utili, l’esclusione di una banca affiliata dal gruppo. Il contratto prevede inoltre la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate. In particolare, con riferimento alle regole che disciplinano

Page 62: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

62

FATTORI DI RISCHIO

tale garanzia, si pone nella massima evidenza quanto segue: - la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate è parte integrante del contratto di coesione; - la partecipazione all’accordo di garanzia in solido costituisce, in ogni caso, condizione imprescindibile per l’adesione al contratto di coesione e, quindi, al gruppo bancario cooperativo; - la garanzia tra la capogruppo e la banche affiliate è reciproca (cross-guarantee), ovverosia la capogruppo garantisce tutte le banche affiliate per le obbligazioni da queste assunte e ciascuna banca affiliata garantisce la capogruppo e le altre banche affiliate per le obbligazioni di queste; - la garanzia è disciplinata contrattualmente in modo da produrre l’effetto di qualificare le passività della capogruppo e delle banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le banche aderenti all’accordo; - l’obbligazione di garanzia di ciascuna banca aderente è commisurata alle esposizioni ponderate per il rischio di ciascuna banca ed è contenuta entro il limite delle risorse patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale; - la garanzia ha anche una efficacia esterna in favore dei creditori delle banche aderenti, nel senso che ciascun aderente assumerà in solido, entro il limite sopra indicato dell’obbligo di garanzia individuale, le obbligazioni di ogni altra banca aderente che si rendesse inadempiente verso i propri creditori; - la garanzia deve prevedere meccanismi di sostegno finanziario intra-gruppo con cui le banche aderenti si forniscono il sostegno finanziario necessario per assicurare la loro solvibilità e liquidità, in particolare per il rispetto dei requisiti prudenziali e delle richieste dell’autorità di vigilanza, nonché per evitare, ove necessario, l’assoggettamento alle procedure di risoluzione di cui al d.lgs n. 180/2015 o alla procedura di liquidazione coatta amministrativa di cui all’art. 80 e ss. del TUB. Sussiste pertanto il rischio che in futuro, come conseguenza dell’adesione della Banca ad un gruppo bancario cooperativo, di cui non si può prevedere la composizione quantitativa e qualitativa, e ove permanga l’attuale situazione di eccedenza delle risorse patrimoniali dell’Emittente rispetto ai requisiti obbligatori a livello individuale, l’attuazione del previsto meccanismo di garanzia comporti l’obbligo della Banca di impegnare proprie risorse patrimoniali: - per rispondere di obbligazioni presso terzi assunte da altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo; - per fornire il sostegno finanziario necessario ad assicurare solvibilità e liquidità ad altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo. In data 27 Aprile 2018 Iccrea ha inviato alla Banca Centrale Europea e alla Banca d’Italia l’istanza per la costituzione del GBC Iccrea, cui aderiranno 145 Banche di Credito Cooperativo e che unitamente a detta istanza Iccrea ha presentato il contratto di coesione e l’accordo di garanzia che sottoscriveranno dette 145 BCC con l’obiettivo di dare avvio al GBC Iccrea dal 01 Gennaio 2019. Successivamente con comunicato stampa del 26 luglio 2018 ICCREA Banca ha informato di aver ricevuto in data 24 luglio l’autorizzazione per la costituzione del gruppo bancario cooperativo di Iccrea. Sempre in relazione alla riforma del settore del credito cooperativo, si segnala che il 22 Maggio 2018 la Banca d’Italia ha emanato nuove disposizioni di vigilanza in materia di banche di credito cooperativo (BCC) sulla base di una consultazione pubblica conclusasi il 10 novembre 2017.

Page 63: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

63

FATTORI DI RISCHIO

Le nuove disposizioni si propongono di coordinare la specifica disciplina applicabile alle singole BCC con la disciplina del Gruppo Bancario Cooperativo contenuta nel Testo Unico Bancario e nelle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d’Italia. Allo stesso tempo, le disposizioni preservano, nell’attuale contesto normativo e di mercato, i caratteri di mutualità e localismo tipici di questa categoria di banche. Con le nuove disposizioni viene introdotta la disciplina prudenziale delle azioni di finanziamento, strumento di capitale utilizzabile per ripatrimonializzare tempestivamente le BCC; sono rivisti i criteri che presiedono alla competenza territoriale, resi più flessibili anche per rimuovere possibili ostacoli alla razionalizzazione della rete territoriale dei costituendi gruppi bancari cooperativi; viene modificata la regola di operatività prevalente con i soci (che rileva anche per la mutualità delle BCC), per tenere conto della rilevanza che assumeranno, nei gruppi bancari cooperativi, le esposizioni infragruppo nell’ambito dei meccanismi di gestione della liquidità e di garanzia reciproca; vengono aggiornate e modificate le norme in materia di attività esercitabili e partecipazioni detenibili, ampliando le possibilità operative delle BCC in considerazione dell’accresciuta capacità di controllo dei rischi conseguibile grazie alle strutture di gruppo. L’investimento in obbligazioni della Banca, pertanto, potrà comportare per l’investitore l’esposizione, oltre che al rischio di impresa proprio della Banca, anche al rischio di impresa proprio di altre banche aderenti al medesimo Gruppo Bancario Cooperativo (entro il limite delle risorse patrimoniali della Banca eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale). Al riguardo si segnala che al 31 dicembre 2017 il “Free Capital” regolamentare, calcolato sui rischi di primo pilastro (credito, mercato e operativo) era pari a euro 69,73 milioni. Infine si evidenzia che non possono escludersi effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale, e/o finanziaria dell’Emittente derivanti dalla sospensione dei termini e/o revisione dell’attuazione della riforma a seguito del nuovo quadro politico e di governo in Italia. Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione nel settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina di risoluzione delle crisi bancarie. L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati, ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidita negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, ovvero un “cuscinetto” di ulteriore capitalizzazione obbligatoria).

Page 64: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

64

FATTORI DI RISCHIO

Rispetto ai coefficienti patrimoniali previsti dalla normativa di riferimento sono previsti coefficienti aggiuntivi che la Banca è tenuta a rispettare stabiliti dalla Banca d’Italia. Con provvedimento del 15.03.2018 (SREP 2017) Banca d’Italia ha comunicato alla Banca che, in considerazione della previsione normativa riguardante il phase-in della riserva di Conservazione del Capitale – CCB, gli Overall Capital Requirements (OCR) comunicati con la decisione assunta con provvedimento del 07.02.2017 (SREP 2016) sono da considerarsi rivisti a decorrere dall’01.01.2018 nella misura sotto riportata, e che in relazione all’aumento dell’OCR sono da ritenersi superati i livelli obiettivo (Capital Guidance) di capitale comunicati all’Emittente con il richiamato provvedimento del 07.02.2017. Sulla base di quanto riportato nel provvedimento del 15/3/2018 di Banca d’Italia, la Banca, a partire dalla data successiva a quella di adozione del relativo provvedimento stesso, sarà tenuta al rispetto dei seguenti requisiti di capitale: - 6,575% (vincolante nella misura del 4,70%) con riferimento al CET 1 ratio; - 8,175% (vincolante nella misura del 6,30%) con riferimento al TIER 1 ratio; - 10,275% (vincolante nella misura del 8,40%) con riferimento al Total Capital Ratio. I nuovi ratio comunicati erano rispettati alla data 31/12/2017. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l’indicatore LCR (dal minimo del 60% introdotto a partire dal 1° gennaio 2015) è previsto dal 1° gennaio 2016 un valore pari al 70%, a cui farà seguito un progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”); - per l’indicatore NSFR, la proposta del Comitato di Basilea prevede una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Basilea III, oltre ai requisiti di capitale ponderati per il rischio, ha introdotto il monitoraggio della leva finanziaria (leverage ratio) con l’obiettivo di porre un limite alla crescita del leverage delle banche ed evitare che i metodi usati per la stima dei coefficienti di ponderazione sottostimino i rischi effettivi e quindi il fabbisogno di capitale. Tale indicatore è stato monitorato dalle Autorità di Vigilanza dal 2016, avendo a riferimento una soglia minima del 3%, per poi entrare in vigore come requisito obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2018. Al 31 dicembre 2017, il valore del leverage ratio dell’Emittente era pari a 7,76%. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata prevede un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento, che si inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie.

Page 65: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

65

FATTORI DI RISCHIO

Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.

In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si rinvia al “Rischio connesso all’utilizzo del bail in” inserito nel paragrafo 2 della Nota Informativa del Prospetto di Base. Da ultimo si segnala che l’implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) del 15 maggio 2014 e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale dell’Emittente in quanto impone l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall’esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Per l’esercizio 2017 tali contributi ammontano a 511 mila euro; inoltre a bilancio sono stati contabilizzati altri 213 mila euro per importi deliberati ma non ancora richiamati dal Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI) e relativi alle crisi di Banca Padovana e di CrediVeneto. L’Emittente per l’anno 2017 ha anche versato al Single Resolution Fund (Fondo SRF) l’importo di Euro 262.000,00. Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.

Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera.

Page 66: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

66

FATTORI DI RISCHIO

In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzate dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) ai recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari, nonché sulla situazione dello Stato italiano e dell’Emittente; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area euro, e della FED, nell’area del dollaro, e alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più o meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano in proposito: (i) la crisi relativa al debito sovrano della Grecia, che ha posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio tra i mercati dei debiti sovrani dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica; (ii) le turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici tra cui, in particolare, quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. Rischio di esposizione al debito sovrano L'emittente risulta esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati da titoli emessi dallo Stato Italiano. Situazioni di volatilità e tensione su tale mercato possono esporre l'Emittente a perdite di valore dell'attivo patrimoniale, con impatti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. L'esposizione al 31/12/2017 sul debito sovrano è rappresentata esclusivamente da titoli emessi dallo Stato Italiano, con un'incidenza del 92,44% sul totale delle attività finanziarie in portafoglio. Di seguito sono evidenziate le informazioni relative all’esposizione nei confronti degli Stati sovrani al 31/12/2017 ed al 31/12/2016 (valori in migliaia di Euro):

Page 67: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

67

FATTORI DI RISCHIO

L’incremento in valore assoluto avvenuto nell’anno 2017 è dovuto all’acquisto di BTP impiegando la liquidità derivante sia dalla maggiore raccolta diretta con la clientela, sia ottenuta con un’operazione di rifinanziamento in BCE di 40 milioni di euro nell’ambito dell’operazione denominata TLTRO2. Rischio di credito La Banca è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni potrebbero, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni sui coefficienti patrimoniali e gli indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alla/e tabella/e di cui al paragrafo 3.1. “Principali indicatori patrimoniali e dati economici” del presente Documento di Registrazione. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione delle garanzie, aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Più in generale, alcune controparti che operano con l’Emittente potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell’Emittente stesso a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni oppure il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. Un ulteriore rischio si sostanzia poi nella possibilità che alcuni crediti dell’Emittente nei confronti di terze parti non siano esigibili. Nondimeno, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli stati sovrani, di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacita dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione delle garanzie, aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Per maggiori informazioni è possibile consultare la “Parte E – Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della Nota integrativa di Bilancio di Esercizio 2017 (in particolare “Sezione 1 – Rischio di Credito”, pag. 172-197 - www.bccbergamascaeorobica.it).

A nno T ipologia Paese

Rat ing

(assegnat o al 31

dicem bre di

ogni anno)

V alore

nom inale

Fair

V alu e

V alore di

bilancio

% su

at t iv it à

finanziar

ie

Ba a 2 da Moody 's

BBB- da S&P

BBB+ da Fitch

Ba a 2 da Moody 's

BBB- da S&P

BBB+ da Fitch

9 2 ,4 4 %

2016Titoli di

debitoIta lia 3 5 5 .2 3 8 3 7 4 .2 6 1 3 7 4 .2 6 1 9 3 ,04 %

2017Titoli di

debitoIta lia 4 4 3 .8 2 9 4 7 1 .9 8 5 4 7 1 .9 8 5

Page 68: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

68

FATTORI DI RISCHIO

Per i principali indicatori che descrivono la situazione patrimoniale della Banca e la sua solvibilità, alla data del 31/12/2017, si rinvia alle tabelle riportate al paragrafo 3.1 del presente Documento di Registrazione. Rischio di mercato E' il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari di proprietà dell'Emittente (per esempio per l'effetto dei movimenti dei tassi di interesse e delle valute), che potrebbe produrre un deterioramento della sua solidità patrimoniale. L'Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani dovuti a fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e/o valute, dei prezzi dei mercati azionari, dei prezzi delle materie prime oppure degli spread di credito e/o altri rischi. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book) sia al portafoglio bancario (banking book). Per maggiori informazioni è possibile consultare la “Parte E – Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della Nota integrativa di Bilancio di Esercizio 2017 (in particolare “Sezione 2 – Rischi di Mercato”, pag. 197-216 - www.bccbergamascaeorobica.it) Rischio di tasso di interesse. Il rischio di tasso di interesse, inteso come potenziale diminuzione del valore economico delle poste in conseguenza di mutamenti del livello dei tassi di mercato, deriva dal cosiddetto mismatch di scadenze (cioè il rischio conseguente al mancato allineamento tra le scadenze dell’attivo e del passivo di una banca) e/o dalla necessità di repricing tra le attività e le passività del portafoglio bancario (conseguente alla variabilità dei tassi di mercato). La riduzione dei tassi di interesse può comportare una diminuzione del costo medio di raccolta più contenuto rispetto al calo di rendimento degli attivi (a causa, per esempio, di una mancata corrispondenza tra le scadenze delle attività e delle passività che sono sensibili all'andamento dei tassi di interesse, oppure per effetto di un mancata corrispondenza tra il grado di sensibilità alle variazioni dei tassi tra attività e passività con scadenza similare). Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dalla Banca e quelli passivi dovuti dalla stessa (in assenza di adeguate politiche di trasformazione delle scadenze e di idonei strumenti di protezione contro i rischi derivanti da tale disallineamento), potrebbe determinare effetti significativi sulla posizione finanziaria e sui risultati economici della Banca. L'esposizione al rischio di tasso di interesse viene monitorata attraverso la procedura di Asset Liability Management (ALM) con cadenza settimanale; il relativo report è sottoposto all'attenzione degli organi di amministrazione e di controllo della Banca con cadenza mensile. Con la sola finalità di mitigare i rischi derivanti dalla variazione di tasso di interesse e dal rischio di inflazione sui BTP indicizzati iscritti tra i titoli AFS, (Avaible For Sale)nel corso del 2017 la Banca ha stipulato con Iccrea Banca dei contratti derivati di copertura (strumenti finanziari non quotati nei mercati attivi) per un valore nozionale di 105 milioni di euro. Il totale delle operazioni di copertura in essere al 31/12/2017 ammonta pertanto a 120 milioni di euro.

Page 69: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

69

FATTORI DI RISCHIO

Rischio di liquidità dell'Emittente Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungano a scadenza. La liquidità dell'Emittente potrebbe essere danneggiata dall'incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito e dell'incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall'obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell'Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l'Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che l'Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell'Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. Per limitare tale rischio la Banca detiene un consistente ammontare di titoli di Stato italiani non impegnati all’interno del portafoglio di proprietà (circa 280 milioni a fine 2017 conteggiato al netto degli haircut previsti dalla BCE) immediatamente impiegabili in operazioni di rifinanziamento presso la BCE. Il tasso negativo di tali operazioni (- 0,40%) ha portato la Banca ad incrementare nel corso del 2017 l’importo delle operazioni di rifinanziamento portandolo a 120 milioni di euro (contro gli 80 di fine 2016). La Banca ha partecipato complessivamente a tre operazioni (ciascuna di 40 milioni di euro) rispettivamente con decorrenza: 29 giugno 2016, 28 settembre 2016 e 29 marzo 2017. I finanziamenti hanno una durata di quattro anni ciascuno e facoltà per la Banca di procedere al rimborso anticipato. Per maggiori informazioni è possibile consultare la “Parte E – Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della Nota integrativa di Bilancio di Esercizio 2017 (in particolare “Sezione 3 – Rischio di Liquidità”, pag.217-223 - www.bccbergamascaeorobica.it). Si rinvia alla tabella PRINCIPALI INDICATORI DI LIQUIDITA' del paragrafo 3.1 del presente Documento di Registrazione. Rischio operativo Il rischio in esame è rappresentato dall’eventualità di subire perdite in conseguenza di inadeguatezze, anomalie o malfunzionamenti di procedure o sistemi interni, carenze nei processi e nei comportamenti delle risorse umane. Il rischio operativo è generato anche da eventi esterni, quali ad esempio catastrofi naturali, attacchi terroristici, epidemie, frodi. Con riguardo all’unificazione dei sistemi informativi, connessi con la concretizzazione della, più volte richiamata fusione, le attività di migrazione/fusione dei dati hanno registrato problematiche comunque limitate e di portata tale da non compromettere, anche solo temporaneamente, lo svolgimento dell’ordinaria operatività della Banca e/o la complessiva erogazione dei servizi nei confronti della clientela; alla data risultano in tale contesto solo residue criticità. Per maggiori informazioni è possibile consultare la “Parte E – Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della Nota integrativa di Bilancio di Esercizio 2017 (in particolare “Sezione 4 – Rischio operativo”, pag. 224-226 - www.bccbergamascaeorobica.it)

Page 70: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

70

FATTORI DI RISCHIO

Rischio legale Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziali cui l'Emittente è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. Le più consuete controversie giudiziali sono relative a revocatorie fallimentari ovvero azioni di nullità, annullamento o risarcimento danni, conseguenti ad operazioni d'investimento in strumenti finanziari emessi da soggetti successivamente incorsi in "default ". I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono in grado di compromettere la solvibilità della Banca. Al 31/12/2017 la Banca ha in essere 21 vertenze giudiziali correlate allo svolgimento dell’attività bancaria, per un importo totale di Euro 13.136.661. L’importo di 8.699.567 Euro si riferisce ad un unico procedimento rappresentato da un’iniziativa del Comune di Zanica che coinvolge la Banca in una vertenza nei confronti della parte acquirente di un’area immobiliare, in relazione ad adempimenti di tipo urbanistico relativi alle convenzioni tempo per tempo sottoscritte; a fronte di tale iniziativa è stato riconfermato, in essenza di ulteriori sviluppi sino a data odierna, l’importo di 84 mila euro accantonato nell’esercizio 2010 per controversie legali al Fondo per rischi ed oneri. Alla stessa data l’accantonamento totale a “Fondi per rischi ed oneri” è di Euro 693 mila, di cui 84 mila Euro per controversie legali, per ulteriori dettagli si rinvia alla pag. 140 del Bilancio 2017. Rischio correlato all'assenza di rating dell'Emittente Il rating attribuito all'Emittente costituisce una valutazione della capacità dell'Emittente di assolvere gli impegni finanziari relativi agli strumenti finanziari emessi. Alla data di pubblicazione del presente documento, all'Emittente non è stato attribuito alcun livello di rating: pertanto l'investitore rischia di avere minori informazioni sul grado di solvibilità dell'Emittente stesso.

Page 71: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

71

4.3. Modifiche al capitolo “3.1. Principali indicatori patrimoniali e dati economici” Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “3. 1 Principali indicatori patrimoniali e dati economici” è integralmente sostituito come segue:

“ 3.1 Principali indicatori patrimoniali e dati economici

Nel paragrafo seguente si riportano i principali indicatori di solvibilità ed i principali dati economico, patrimoniali e finanziari dell’esercizio chiuso al 31/12/2017 della BCC Bergamasca e Orobica s.c. a confronto con i dati al 31/12/2016. Tutti i dati inclusi nel presente capitolo sono estratti dai bilanci di esercizio sottoposti a revisione contabile. I dati sono esposti in accordo ai Principi Contabili Internazionali IAS. Patrimonio di Vigilanza e coefficienti patrimoniali Nella tabella seguente sono riportati i principali indicatori di solidità ed i fondi propri dell’Emittente. Tabella 1. Indicatori patrimoniali e fondi propri

INDICATORI E FONDI PROPRI (dati in migliaia di Euro)

2017 2016

Requisiti minimi fissati dallo SREP 2017 (dati assoluti e vincolanti

comprensivi del Capital Conservation Buffer del

1,875%

Requisiti minimi fissati dallo SREP 2016 (dati assoluti e vincolanti

comprensivi del Capital Conservation Buffer del

1,25%

Requisiti minimi

regolamentari comprensivi del Capital

Conservation Buffer del

2,50%

Common equity Tier1 /Attività di rischio ponderato (CET1 ratio)

16,910% 17,070% 6,575%(vinc.4,70%) 5,95%(vinc.4,70%) +capital guidance 0,30%

7,000%

Tier1/Attività di rischio ponderate (Tier 1ratio)

16,910% 17,070% 8,175%(vinc.6,30%) 7,55%(vinc.6,30%) +capital guidance 0,40%

8,500%

Total Capital Ratio 16,910% 17,080% 10,275%(vinc.8,40%) 9,65%(vinc.8,40%) +capital guidance 0,50%

10,500%

Fondi Propri 131.577 140.906 Capitale Primario di classe 1 (CET1) 131.577 140.864 Capitale aggiuntivo di classe1 (AT1) - - Capitale di classe 2 (Tier2) 0 42 Attività di rischio ponderate (RWA) 777.958 824.998

RWA/Totale Attivo 49,05% 55,97%

Leverage ratio 7,76% 8,86%

Page 72: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

72

Note: 1 Il CET1 Capital Ratio ed il Tier 1 Capital Ratio coincidono in quanto la Banca non ha emesso strumenti ibridi computabili nei Fondi Propri. 2 Ai fini del calcolo dell'indicatore RWA, la Banca ha utilizzato un modello con approccio standardizzato. 3 L'applicazione dei requisiti minimi specifici indicati è stata disposta dalla Banca d'Italia a conclusione del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

I Fondi Propri ed i Coefficienti Patrimoniali sono stati calcolati tenendo conto della disciplina introdotta in materia con l’emanazione del Regolamento UE n. 575/2013, integrato a livello nazionale con la Circolare n. 285/2013 della Banca d’Italia. Con la revisione della normativa di vigilanza prudenziale introdotta dalle Circolari Banca d’Italia n. 285 e 286 del 17 dicembre 2013, la nozione di “Patrimonio di Vigilanza” è stata sostituita con quella di “Fondi Propri” a partire dalle segnalazioni riferite al 31 marzo 2014. I Fondi Propri sono dati dalla somma del Capitale di Classe 1 - Tier 1 (a sua volta distinto in Capitale Primario di Classe 1 e Capitale Aggiuntivo di Classe 11) e del Capitale di Classe 2 – Tier 2. Per quanto concerne i livelli minimi riferiti ai Coefficienti Patrimoniali, le nuove regole prevedono che il Common Equity Tier 1 Capital Ratio sia almeno pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate, il Tier 1 Capital Ratio non sia inferiore al 6,0% mentre il limite del Total Capital Ratio è rimasto invariato all’8,0%. Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea III ha anche previsto l’introduzione del “Buffer di Conservazione del Capitale - CCB” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (come noto il phase-in del CCB prevedeva il seguente incremento progressivo: 0,625% nel 2016, 1,25% nel 2017, 1,875% nel 2018 e 2,5% nel 2019 - aggiornamento del 4 ottobre 2016 della "Circolare 285 - Disposizioni di Vigilanza per le Banche") a presidio del capitale con l’obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale Buffer (a regime), i coefficienti patrimoniali assumono pertanto livelli minimi pari al 7,0% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all’8,5% per il Tier 1 Capital Ratio e al 10,5% per il Total Capital Ratio. Rispetto ai coefficienti patrimoniali previsti dalla normativa di riferimento sono previsti coefficienti aggiuntivi – livelli obiettivo - che la Banca è tenuta a rispettare stabiliti dalla Banca d’Italia (c.d. Capital Guidance – CC). Tali livelli di capitale rappresentano un’aspettativa dell’Autorità di Vigilanza la cui violazione dovrà essere dettagliatamente rendicontata alla Banca d’Italia. Con provvedimento del 15.03.2018 (SREP 2017) Banca d’Italia ha comunicato alla Banca che, in considerazione della previsione normativa riguardante il phase-in della riserva di Conservazione del Capitale – CCB, gli Overall Capital Requirements (OCR) comunicati con la decisione assunta con provvedimento del 07.02.2017 (SREP 2016) sono da considerarsi rivisti a decorrere dall’01.01.2018 nella misura sotto riportata e che in relazione all’aumento dell’OCR sono da ritenersi superati i livelli obiettivo (Capital Guidance) di capitale comunicati all’Emittente con il richiamato provvedimento del 07.02.2017. Sulla base di quanto riportato nel provvedimento del 15/3/2018 di Banca d’Italia, la Banca, a partire dalla data successiva a quella di adozione del relativo provvedimento stesso, sarà tenuta al rispetto dei seguenti requisiti di capitale (fermo il rispetto del requisito di capitale minimo ex art. 92 del CRR) corrispondenti agli overall capital requirement (OCR) ratio come definiti nelle Linee Guida EBA 2014/13: - 6,575% (vincolante nella misura del 4,70%) con riferimento al CET 1 ratio; - 8,175% (vincolante nella misura del 6,30%) con riferimento al TIER 1 ratio;

Page 73: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

73

- 10,275% (vincolante nella misura del 8,40%) con riferimento al Total Capital Ratio. I nuovi ratio comunicati erano rispettati alla data 31/12/2017. La riduzione dei Fondi Propri si deve unicamente alla contabilizzazione della perdita d’esercizio registrata al 31.12.2017. Per quanto riguarda le “Attività di rischio ponderate (RWA)” la riduzione è dovuta non tanto ad un ridimensionamento degli impieghi ma ad un’attività di arricchimento anagrafico e reperimento di nuovi dati della clientela (fatturato, bilanci, perizie immobiliari, polizze assicurative, ecc.) che ha consentito alla Banca di beneficiare di minori ponderazioni previste dalla normativa per la clientela retail, per le esposizioni garantite da immobili e per lo SME supporting factor. Principali indicatori di rischiosità creditizia La tabella seguente riporta i principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca al 31/12/2017 ed al 31/12/2016, ed i dati del sistema bancario riferiti all’aggregato banche meno significative tratti dal rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato dalla Banca d’Italia. Tabella 2 – Indicatori di rischiosità creditizia

INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA

31/12/2017 31/12/2016 BCC

Bergamasca e Orobica

Dato medio di sistema 2017

[1]

BCC Bergamasca e

Orobica

Dato medio di sistema 2016

[2]

Sofferenze lorde/Impieghi lordi 10,12% 10,70% 9,59% 11,50%

Sofferenze nette/impieghi netti 3,74% 4,50% 4,47% 5,40%

Inadempienze probabili lorde/Impieghi lordi

8,02% 6,10% 9,02% 7,00%

Inadempienze probabili nette/Impieghi netti

6,13% 4,70% 7,50% 5,60%

Esposizioni scadute lorde/Impieghi lordi

0,98% 0,70% 1,22% 0,90%

Esposizioni scadute nette/Impieghi netti

1,00% 0,70% 1,30% 0,90%

Crediti deteriorati lordi/Impieghi lordi

19,12% 17,50% 19,84% 19,40%

Crediti deteriorati netti/Impieghi netti

10,86% 9,90% 13,26% 11,80%

Rapporto di copertura dei crediti deteriorati

48,63% 48,50% 38,46% 44,80%

Rapporto di copertura delle sofferenze

66,60% 61,30% 57,14% 57,80%

Rapporto di copertura delle inadempienze probabili

30,91% 31,00% 23,54% 27,90%

Rapporto di copertura delle esposizioni scadute

7,82% 9,80% 1,97% 9,40%

Sofferenze nette/Patrimonio netto 27,53% Non disponibile 30,81% Non disponibile

Costo del rischio (Rapporto rettifiche su crediti e ammontare dei crediti lordi verso clientela)

1,84% Non disponibile 1,70% Non disponibile

[1] = Fonte: Banca d’Italia – pubblicazione “Rapporto sulla stabilità finanziaria” (pubblicazione n.1, Aprile 2018) riferito all’aggregato banche meno significative. [2] = Fonte: Banca d’Italia – pubblicazione “Rapporto sulla stabilità finanziaria”

(pubblicazione n.1, Aprile 2017) riferito all’aggregato banche meno significative.

Page 74: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

74

L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti si attesta al 19,12% in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2016 (19,84%). Il rapporto tra le rettifiche di valore e i crediti lordi verso clientela, esprime un tasso di provisioning di 9,57%, rispetto a 7,96% del 31 dicembre 2016. Al 31 dicembre 2017 la percentuale di copertura delle sofferenze si è attestata a 66,60%, in deciso aumento rispetto ai livelli di fine 2016 (57,14%). Il coverage delle inadempienze probabili è pari al 30,91%, rispetto ad un dato al 31 dicembre 2016 di 23,54%. A tale riguardo si evidenzia la progressivamente diversa e maggiormente eterogenea composizione della categoria delle inadempienze probabili, funzione anche dei vincoli di classificazione derivanti dal riconoscimento delle misure di forbearance. In particolare, scomponendo le rettifiche di valore per le principali componenti di analisi, la percentuale media di rettifica delle esposizioni classificate ad inadempienze probabili non forborne al 31 dicembre 2017 risulta pari al 44,57%; alla medesima data, la percentuale media delle rettifiche apportate alle inadempienze probabili forborne che evidenziano alla data di valutazione il mancato rispetto dei nuovi termini e condizioni definiti è pari al 22,93%. La categoria delle esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate evidenziano un coverage medio del 7,82% in forte crescita rispetto all’1,97% del dicembre 2016. La percentuale di copertura del complesso dei crediti deteriorati è decisamente aumentata attestandosi al 48,63% rispetto al 38,46% di fine 2016. La copertura dei crediti in bonis è complessivamente pari allo 0,33%. In tale ambito, si evidenzia l’incidenza più alta, tenuto conto della maggiore rischiosità intrinseca, della riserva collettiva stimata a fronte dei crediti forborne performing, pari allo 0,82%. Il costo del credito, pari al rapporto tra le rettifiche nette su crediti per cassa verso la clientela (voce 130a di conto economico) e la relativa esposizione lorda, è pari all’1,84%. Nel perseguire quanto indicato da Banca d’Italia per le banche Less Significant in materia di gestione dei crediti deteriorati la banca ha proceduto su due fronti: 1 - in data 29/03/2018 e in data 13/06/2018 ha approvato, in accordo con il costituendo Gruppo Bancario Iccrea di cui farà parte, un documento di NPL Strategy che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e inadempienze probabili (20,3 milioni nel 2019, 26 milioni nel 2020 e 26,4 milioni nel 2021). Pertanto, considerando anche la dinamica del portafoglio delle partite deteriorate in gestione (quello rimasto dopo la cessione dei 72,7 milioni e quello che si formerà nel tempo) nell’arco temporale di 5 anni, in termini di nuove classificazioni, cambi di status, incassi, ammortamenti e altre cessioni, le attuali previsioni condurranno ad un NPL ratio lordo che raggiungerà il 10,60% nel 2022.Il tutto verrà raggiunto anche grazie ad un decremento del portafoglio NPL tramite ulteriori dismissioni (write off) per 30,5 milioni di sofferenze da effettuarsi nel corso del 2018. Relativamente al coverage delle partite deteriorate le previsioni di NPL Strategy stimano un tasso di copertura del comparto del credito anomalo a fine del quinquennio pari al 58,5% circa. Tali azioni determineranno l’aumento degli accantonamenti, nonché, all’atto di cessione degli NPL, la possibilità di rilevare perdite su crediti. Inoltre sussiste il rischio che i risultati futuri conseguiti dalla Banca possano differire dagli obiettivi strategici previsti, con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale di BCC Bergamasca e Orobica.

Page 75: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

75

Sul tema NPL nei primi mesi di quest’anno si sono espressi sia la Commissione Europea (14/3/2018 - Proposal for a Regulation of European Parliament and the Council amending Regulation as regards minimum loss coverage for non performing exposures) che la BCE (20/3/2018 – Addendum alle linee giuda per le banche sui crediti deteriorati NPL: aspettative di vigilanza in merito agli accantonamenti prudenziali per le esposizioni deteriorate) facendo focus, in particolare, sul tema di coperture dei rischi di credito entro un determinato lasso di tempo. Le indicazioni espresse da questi enti risultano identiche per quanto riguarda i crediti chirografari (la copertura deve raggiungere il 100% dopo due anni) mentre differiscono per il credito ipotecario (copertura al 100% dopo 7 anni per la BCE e dopo 8 anni per la Commissione Europea). Stante ciò la Banca ha preso come riferimento per la gestione delle coperture dei propri crediti deteriorati (NPL) le indicazioni, più restrittive, espresse dalla BCE 2 - Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha avviato un processo di formalizzazione di una strategia volta a: - ottimizzare la gestione degli NPL; - armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; - implementazione della regolamentazione interna di processo con la previsione di indicatori di anomalia precoce “early warning” funzionali al miglioramento della fase di monitoraggio delle esposizioni; - previsione, all’interno della regolamentazione interna di processo di indicatori di anomalia funzionali all’oggettiva individuazione di posizioni passibili di proposta di classificazione a classe di rischio più adeguata in ragione delle criticità evidenziate; ciò in funzione del miglioramento del processo di complessiva classificazione del credito deteriorato; - definizione di prudenziali criteri di valutazione degli NPL operando adeguati “haircuts” ai valori delle garanzie sottostanti; - individuazione, all’interno dell’organigramma aziendale, di una unità organizzativa, collocata gerarchicamente a diretto riporto del Direttore Generale, specificamente rivolta alla gestione, in affiancamento e a supporto delle filiali di competenza, delle posizioni classificate tra le inadempienze probabili e/o di posizioni all’uopo specificamente individuate dal Consiglio di Amministrazione, in funzione dell’individuazione e realizzazione di misure d’intervento ritenute funzionali al superamento di situazioni di momentanea difficoltà finanziaria delle controparti in una logica complessiva di gestione della fase di pre-contenzioso; - iniziative a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso, nella prospettiva della gestione interna delle posizioni classificate tra le sofferenze, valutando, caso per caso, in una logica di massimizzazione dei recuperi, eventuali forme d’intervento funzionali a prevenire lo svilimento dei valori delle garanzie reali immobiliari insistenti sulle esposizioni; - attivazione, a cura dell’Ufficio Legale/Contenzioso di tutte le possibili iniziative a tutela della posizione creditoria della Banca, attivando in tal senso le iniziative giudiziali e stragiudiziali del caso nei confronti dei debitori e dei relativi garanti, ciò con la duplice finalità di massimizzare recuperi ed abbreviarne le tempistiche; - adesione alle iniziative promosse dalla costituenda Capogruppo funzionali alla definizione di strategie di complessiva riduzione degli NPL; - valutazione di ogni eventuale ulteriore opzione funzionale alla razionale gestione degli NPL in funzione della loro riduzione (o quantomeno di evitarne l’accumulo) e massimizzare i tassi di recupero (ad es. adesione ad iniziative di Fondi d’investimento per la gestione di asset collegati a crediti deteriorati; acquisizione diretta/indiretta in asta di immobili a garanzia; definizione di soluzioni giudiziali/stragiudiziali, ecc.).

Page 76: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

76

Come precedentemente richiamato, oltre all’ordinaria gestione, la Banca intende intraprendere anche azioni straordinarie volte a velocizzare la riduzione delle esposizioni deteriorate tramite assunzioni di scenari di vendita in coerenza con il principio contabile Ifrs9 e il phase-in previsto dalla normativa. Composizione Crediti Deteriorati Le seguenti tabelle confrontano i dati di bilancio al 31/12/2017 con i dati di bilancio al 31/12/2016 relativi alla situazione ed alla composizione dei crediti deteriorati esposti sia a valori lordi che netti. Tabella 3.1 - Crediti deteriorati lordi

Composizione Crediti Deteriorati Lordi (in migliaia di Euro)

31/12/2017 31/12/2016

Sofferenze 105.324 97.872

- di cui forborne 0 0

Inadempienze probabili 83.468 92.108

- di cui forborne 52.683 58.155

Esposizioni scadute deteriorate 10.166 12.455

- di cui forborne 6.027 6.398

Totale crediti lordi deteriorati 198.958 202.435

Crediti in bonis 841.402 818.154

- di cui forborne 56.019 61.917

Totale crediti lordi vs clientela 1.040.360 1.020.590

Tabella 3.2 - Crediti deteriorati netti Composizione Crediti Deteriorati Netti (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Sofferenze 35.175 41.943

- di cui forborne 0 0

Inadempienze probabili 57.666 70.421

- di cui forborne 40.601 45.976

Esposizioni scadute deteriorate 9.371 12.210

- di cui forborne 5.555 6.272

Totale crediti netti deteriorati 102.212 124.574

Crediti in bonis 838.602 814.784

- di cui forborne 55.562 61.294

Totale crediti netti vs clientela 940.814 939.358

Con riferimento alla qualità del credito, si evidenzia una contrazione rispetto al 31 dicembre 2016 dei crediti deteriorati lordi (-1,72%) a fronte dei quali sono state effettuate consistenti rettifiche determinate secondo criteri di prudente apprezzamento delle possibilità di recupero. In coerenza con le vigenti definizioni di vigilanza, le attività finanziarie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, delle inadempienze probabili e delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. Sono inoltre, individuate, le esposizioni forborne, performing e non performing.

Page 77: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

77

Nel dettaglio, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2016, si osservano i seguenti principali andamenti. Il valore lordo delle sofferenze al 31 dicembre 2017 registra un aumento del 7,61% rispetto a fine 2016, attestandosi a 105,32 milioni di euro. L’incidenza delle sofferenze lorde sul totale dei crediti verso clientela si attesta al 10,12%, in aumento rispetto al 9,59% di fine 2016. Il valore lordo delle inadempienze probabili a fine esercizio si attesta a 83,47 milioni di euro, rilevando un calo rispetto al dato comparativo al 31 dicembre 2016 di 8,64 milioni di euro (-9,38%). L’incidenza delle inadempienze probabili lorde sul totale dei crediti verso clientela si attesta all’8,02% (rispetto al dato 2016 pari al 9,02%). Le esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate confermano il trend in diminuzione e si attestano a 10,17 milioni di euro (-18,38%). Con riferimento all’andamento dei crediti deteriorati netti, si evidenzia una forte flessione (-17,95%) a 102,21 milioni di euro rispetto ai 124,57 milioni del 2016. Ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA Le tabelle seguenti riportano al 31/12/2017 e al 31/12/2016 l’ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA. Tabella 4.1 - Crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA anno 2017

Tipologie esposizioni\valori (dati in migliaia di

Euro)

A. esposizioni in bonis oggetto di rinegoziazione

nell'ambito di accordi collettivi

B. Altre esposizioni in bonis oggetto di rinegoziazione

C. Altre esposizioni in bonis

Totale crediti verso la clientela in bonis

Esp

osiz

ion

i n

on

sc

ad

ute

Esposizioni scadute

Esp

osiz

ion

i n

on

sc

ad

ute

Esposizioni scadute

Esp

osiz

ion

i n

on

sc

ad

ute

Esposizioni scadute

sin

o a

3 m

esi

da

olt

re

3 m

esi

a 6

me

si

da

olt

re

6 m

esi

a 1

an

no

olt

re

1 a

nn

o

sin

o a

3 m

esi

da

olt

re

3 m

esi

a 6

me

si

da

olt

re

6 m

esi

a 1

an

no

da

olt

re

1 a

nn

o

sin

o a

3 m

esi

da

olt

re

3 m

esi

a 6

me

si

da

olt

re

6 m

esi

a 1

an

no

da

olt

re

1 a

nn

o

Esposizioni lorde 11.196 1.587 417 782.391 34.091 5.314 5.764 642 841.402

Rettifiche di portafoglio

89 7 4 2.494 159 21 25 2 2.801

Esposizioni nette 11.107 1.580 413 779.897 33.932 5.293 5.739 640 838.601

Tabella 4.2 - Crediti considerati come deteriorati a seguito dell’applicazione della definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell’EBA anno 2016

Page 78: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

78

Tipologie esposizioni\valori (dati in migliaia di

Euro)

A. esposizioni in bonis

oggetto di rinegoziazione

nell'ambito di accordi collettivi

B. Altre esposizioni in

bonis oggetto di rinegoziazione

C. Altre esposizioni in bonis

Totale crediti verso la clientela in bonis

Esp

osiz

ion

i n

on

sc

ad

ute

Esposizioni scadute

Esp

osiz

ion

i n

on

sc

ad

ute

Esposizioni scadute

Esp

osiz

ion

i n

on

sc

ad

ute

Esposizioni scadute

sin

o a

3 m

esi

da

olt

re

3 m

esi

a 6

me

si

da

olt

re

6 m

esi

a i

an

no

olt

re

i a

nn

o

sin

o a

3 m

esi

da

olt

re

3 m

esi

a 6

me

si

da

olt

re

6 m

esi

a i

an

no

da

olt

re

i a

nn

o

sin

o a

3 m

esi

da

olt

re

3 m

esi

a 6

me

si

da

olt

re

6 m

esi

a i

an

no

da

olt

re

i a

nn

o

Esposizioni lorde 14.948 492 407 763.870 28.785 6.051 3.505 96 818.154

Rettifiche di portafoglio

126 5 3 3.042 142 29 22 1 3.370

Esposizioni nette 14.822 487

- 404 760.828 28.643 6.022 3.483 95 814.784

Non vengono illustrate le esposizioni creditizie degli altri portafogli, diversi dai crediti verso clientela, in quanto non oggetto di rinegoziazione. Grandi rischi La tabella seguente riporta i principali dati in termini di numero e di ammontare relativi ai grandi rischi dell’Emittente. Tabella 5 – Grandi esposizioni GRANDI ESPOSIZIONI (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Ammontare (valore bilancio) 595.864 484.699

Ammontare (valore ponderato) 109.988 93.823

Numero 2 2

Fondi propri 131.577 140.906

Grandi esposizioni (valore bilancio)/Fondi propri 452,86% 343,99%

Grandi esposizioni (valore ponderato)/Fondi propri 83,59% 66,59%

Si ricorda che dall’esercizio 2010, gli importi esposti comprendono, a seguito della variazione della normativa di riferimento (6° aggiornamento del 27.12.2010 della circ.263 di Banca Italia), anche i rapporti con Banche e con lo Stato (titoli di Stato in portafoglio). Alla data del 31.12.2017 sono presenti due posizioni, Stato Italiano e Iccrea Banca, che rappresentano una “grande esposizione” secondo le definizioni del CRR. Non ci sono “grandi esposizioni” verso clientela ordinaria. Esposizione al debito sovrano

Page 79: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

79

La tabella seguente rappresenta l’esposizione al debito sovrano del portafoglio titoli dell’Emittente. In termini di tipologie di strumenti finanziari, il portafoglio titoli della Banca al 31/12/2017 risultava composto per il 92,44% da titoli governativi italiani e per il 7,56% da titoli di emittenti privati (“corporate”) ed OICR. Tabella 6 – Esposizione al debito sovrano (valori in migliaia di Euro)

Anno Tipologia Paese

Rating (assegnato al 31

dicembre di ogni anno)

Valore nominale

Fair Value

Valore di

bilancio

% su attività

finanziarie

2017 Titoli di debito

Italia Baa2 da Moody's

BBB- da S&P BBB+ da Fitch

443.829 471.985 471.985 92,44%

2016 Titoli di debito

Italia Baa2 da Moody's BBB- da S&P BBB+ da Fitch

355.238 374.261 374.261 93,04%

L’incremento in valore assoluto avvenuto nell’anno 2017 è dovuto all’acquisto di BTP impiegando la liquidità derivante sia dalla maggiore raccolta diretta con la clientela, sia ottenuta con un’operazione di rifinanziamento in BCE di 40 milioni di euro nell’ambito dell’operazione denominata TLTRO2. Esposizione del portafoglio dell’emittente al rischio di mercato La tabella seguente riporta l’esposizione del portafoglio titoli dell’Emittente alle variazioni delle quotazioni dei mercati finanziari. Tabella 7 – Value at risk VALUE AT RISK (valori in Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Portafoglio di negoziazione 116 2.498

Portafoglio bancario 4.780.289 5.347.045

La Banca monitora giornalmente l'andamento del VAR (Value at Risk), come misura del rischio di mercato del proprio portafoglio titoli di proprietà per finalità gestionali interne. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 10 giorni, con un livello di confidenza pari al 99%. Principali indicatori di liquidità Tabella 8 - i Principali indicatori di liquidità dell’Emittente. INDICATORI DI LIQUIDITA’

31/12/2017 31/12/2016

Loan to Deposit Ratio1 73,66% 76,61%

Liquidity Coverage Ratio2 243,00% 611,00%

Page 80: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

80

Net Stable Funding Ratio3 150,00% 142,00%

(1) - Rapporto calcolato come quoziente tra i finanziamenti erogati e le somme raccolte nelle varie forme tecniche di raccolta diretta. (2) - Rapporto calcolato come quoziente tra l’ammontare delle riserve di liquidità disponibili in un dato istante e i flussi finanziari ponderati riferibili ai successivi trenta giorni. (3) - Rapporto calcolato come quoziente tra impieghi e raccolta definiti come “stabili”.

Il mantenimento del livello dell’indicatore “Liquidity Coverage Ratio” è legato al mantenimento di un consistente ammontare dei titoli di Stato italiani all’interno del portafoglio di proprietà. Al 31/12/2017 il controvalore delle attività eligibili e disponibili, è di euro 280 milioni, il margine disponibile sul conto pool presso Banca d’Italia è pari a circa 13 milioni di Euro, mentre il margine disponibile sul conto pool presso Iccrea Banca è pari a circa 12 milioni di euro. La disponibilità di una riserva di titoli impiegabili in operazioni di rifinanziamento è uno dei presidi che la BCC Bergamasca e Orobica s.c. utilizza per fronteggiare il rischio di liquidità nelle sue due componenti principali: funding liquidity risk (difficoltà nel reperimento di nuova provvista, se non incorrendo in elevati costi) e market liquidity risk (impossibilità di liquidare le proprie attività se non incorrendo in perdite in conto capitale).

Esposizione alle operazioni di politica monetaria Nella tabella seguente sono esposte le operazioni di rifinanziamento presso la BCE mediante la partecipazione alle aste a lungo termine denominate TLTROII – Targeted Long Term Refinancing Operation, alle quali la Banca ha fatto ricorso. Tabella 9 – Operazioni TLTROII OPERAZIONI TLTROII Data

partenza Data

scadenza Importo

TLTROII - asta giugno 2016 29/06/2016 24/06/2020 40.000.000

TLTROII - asta settembre 2016 28/09/2016 30/09/2020 40.000.000

TLTROII – asta marzo 2017 29/03/2017 24/03/2021 40.000.000

TOTALE al 31/12/2017 120.000.000

Alla data del 31/12/2017 il controvalore delle attività eligibili e disponibili, era pari ad euro 280 milioni di euro (fonte procedura interna per gestione ALM). Tale controvalore di euro 280 milioni viene determinato calcolando l’ammontare degli strumenti finanziari con caratteristiche di eligibilità per le operazioni presso BCE, e nelle disponibilità della banca - ossia non a garanzia di altre operazioni - al valore tel quel di mercato, ossia al corso di mercato maggiorato degli interessi maturati dal giorno del godimento ultimo del titolo sino al 31/2/2017. Al controvalore così ottenuto successivamente vengono applicati gli haircut previsto dalla BCE sulla base della tipologia del titolo (emittente, durata, tipo tasso, ecc.). Alla data del 31/12/2017 risultavano a garanzia di operazioni di finanziamento:

Page 81: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

81

145,18 milioni di euro a fronte di finanziamenti diretti con BCE per 120 milioni di euro (vedi tabella);

30,35 milioni di euro a fronte di operazioni di finanziamento con Iccrea Banca per 15 milioni di euro.

Principali indicatori di conto economico Nella tabella seguente sono riportati i principali indicatori di conto economico della BCC Bergamasca e Orobica s.c. al 31/12/2017 e al 31/12/2016. I dati sono esposti in accordo ai Principi Contabili Internazionali. Tabella 10 – Indicatori di conto economico INDICATORI DI CONTO ECONOMICO (in migliaia di Euro)

31/12/2017 31/12/2016 Variazione

%

Margine di interesse 23.159 22.758 1,76%

Margine di intermediazione 34.339 34.724 -1,11%

Risultato netto della gestione finanziaria 14.931 17.056 -12,46%

Costi operativi 23.955 25.395 -5,67%

Utile/Perdita dell’operatività corrente al lordo delle imposte

-9.022 -8.449 -6,78%

Utile/Perdita d’esercizio -8.914 -6.953 -28,20%

Il margine di intermediazione risulta in calo dell’1,11% a causa in particolare del “Risultato netto dell’attività di copertura” (-2,69 milioni di euro) riconducibile alla chiusura anticipata dell’asset swap su BTP con scadenza agosto 2023, comunque compensata dalla vendita del titolo sottostante che ha fatto rilevare un utile a voce 100 b) di 2,78 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria ed il risultato d’esercizio sono influenzati dalle pesanti rettifiche di valore operate sul comparto crediti durante il 2017 (adozione di una nuova policy di valutazione del credito deteriorato) con maggiori accantonamenti per circa 1,8 milioni rispetto al 2016. Principali dati di Stato Patrimoniale La seguente tabella riporta i principali indicatori di stato patrimoniale dell’Emittente per il bilancio 2017 e 2016. Tabella 11 – Indicatori patrimoniali INDICATORI PATRIMONIALI (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Variazione %

Raccolta 1.438.751 1.311.615 9,69%

- di cui raccolta interbancaria 161.570 85.385 89,23%

- di cui raccolta clientela 1.277.181 1.226.230 4,16%

Impieghi 940.814 939.358 0,15%

Attività finanziarie 510.592 402.253 26,93%

Passività finanziarie 321.441 403.233 -20,28%

Attivo totale 1.585.931 1.474.019 7,59%

Page 82: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

82

Posizione interbancaria netta -97.113 -26.592

Patrimonio Netto 127.793 136.142 -6,13%

Capitale 5.981 6.013 -0,53%

La raccolta ha subito un incremento reale di circa 55 milioni, oltre all’incremento della raccolta interbancaria di 75 milioni (di cui 40 milioni dovuti al finanziamento BCE acceso nel corso del 2017). Gli impieghi evidenziano una sostanziale stabilità e dimostrano come la Banca sia riuscita a reimpiegare tutti i flussi finanziari rientrati nel corso dell’anno. Le attività finanziarie (quasi esclusivamente titoli di stato italiani) hanno evidenziato un consistente incremento grazie alla maggior liquidità di cui la banca ha potuto disporre nel 2017. Le passività finanziarie, rappresentate da obbligazioni emesse dalla banca e da certificati di deposito, rivelano una forte contrazione in seguito alla consistente riduzione dei tassi a medio termine ed alla contestuale incertezza legata alle previsioni di una ripresa dei rendimenti. La clientela ha pertanto preferito mantenersi “liquida” per poter sfruttare l’eventuale ripresa dei tassi che al momento non si è però ancora concretizzata. Infine il patrimonio netto evidenzia un decremento a causa della perdita d’esercizio registrata a fine anno. Implementazione del nuovo principio contabile IFRS9 In data 24 luglio 2014 l’International Accounting Standards Board (IASB) ha emanato la versione finale del nuovo principio contabile internazionale IFRS 9 “Financial Instruments” che sostituisce le versioni precedenti del suddetto principio contabile, completando il progetto di sostituzione del vigente IAS 39 “Financial Instruments: Recognition and Measurement”. Il nuovo principio contabile IFRS 9 è stato omologato con Regolamento Europeo n. 2067 del 22 novembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 29 novembre 2016. A seguito della citata omologazione, le società dell’Unione Europea quotate in un mercato regolamentato devono applicare lo standard IFRS 9 obbligatoriamente a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018, fatta salva la possibilità di eventuale applicazione anticipata. Il nuovo principio contabile IFRS 9 copre tre ambiti: 1. Classificazione e misurazione (Classification and measurement). Il nuovo IFRS 9 modifica le regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie che saranno basate sulla modalità di gestione del portafoglio (“business model”) e sulle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti finanziari. Al riguardo sono previsti tre criteri di valutazione alternativi: • al costo ammortizzato, • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a riserva di patrimonio netto; • al valore di mercato (fair value) con imputazione della differenza a conto economico. 2. Rettifica di valore (Impairment). Il nuovo IFRS 9 introduce un modello di adeguamento del valore degli strumenti finanziari e dei crediti basato sul concetto di “perdite attese” (expected losses) e di “perdite attese permanenti” (lifetime expected losses), che porterebbe a un incremento strutturale delle rettifiche di valore (in particolare di quelle sui crediti), in sostituzione dell’attuale modello basato sul concetto di “perdite subite” (incurred losses). 3. Contabilità delle coperture (Hedge accounting). Il nuovo IFRS 9 interviene su c.d. “hedge accounting” (ovvero la valutazione delle coperture) riscrivendo le regole previste per la relazione di copertura e la verifica della efficacia delle coperture con l’obbiettivo di garantire un maggiore allineamento tra la rappresentazione contabile delle stesse e le logiche gestionali sottostanti. Al riguardo, si prevedono modelli di

Page 83: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

83

copertura tendenzialmente semplificati rispetto allo IAS 39 introducendo un legame più accentuato con la modalità di gestione del rischio previste dagli intermediari. La Federazione Italiana delle BCC (Federcasse) ha avviato nel corso del 2015 un progetto a livello di categoria al fine di gestire la transizione alla prima applicazione dell’IFRS 9. Il progetto ha l’obiettivo di determinare gli impatti a livello patrimoniale, economico e prudenziale derivanti dall’adozione delle nuove regole contabili, nonché di individuare le opportune implementazioni organizzative e gli adeguati presidi di controllo, che ne consentano un’effettiva applicazione. L’applicazione del principio contabile IFRS 9 potrebbe avere impatti di natura contabile legati alla rappresentazione nel bilancio dell’Emittente degli strumenti finanziari nonché alla quantificazione dei correlati effetti economici, incluse le rettifiche di valore sui crediti. In particolare, l’applicazione del nuovo modello contabile di impairment basato sull’approccio “expected losses” potrebbe produrre un incremento delle svalutazioni operate sulle attività non deteriorate. Nondimeno, è presumibile che il nuovo principio possa generare una maggiore volatilità nei risultati economici e patrimoniali tra i differenti periodi di rendicontazione, ascrivibile alla movimentazione dinamica fra i differenti “stage” di appartenenza delle attività finanziarie iscritte in bilancio (in particolare fra lo “stage 1” che includerà prevalentemente le nuove posizioni erogate e tutte le posizioni pienamente performing e lo “stage 2” che includerà le posizioni in strumenti finanziari che hanno subito un deterioramento creditizio rispetto al momento della “initial recognition”). Gli effetti riconducibili al nuovo principio contabile non sono al momento quantificabili sia per quel che riguarda gli aspetti patrimoniali, economici e finanziari, sia in relazione a profili di adeguatezza patrimoniale. L’applicazione del nuovo principio contabile potrebbe comportare effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. In data 27 dicembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento UE 2017/2395 che modifica il Regolamento UE n. 575/2013 per quanto riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS 9 sui fondi propri e che si applica a partire dal 1° gennaio 2018. La Banca ha espressamente esercitato l’opzione facoltativa e conseguentemente ha comunicato all’Autorità competente in data 25 gennaio 2018, i termini di tale determinazione. Tale opzione prevede un meccanismo di graduale introduzione volto a mitigare l’impatto del nuovo modello di impairment. La disciplina di recente approvazione introduce infatti un nuovo articolo 473 bis al regolamento (UE) 575/2013 sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento inerente alla possibilità di diluizione, su 5 anni, dell’impatto registrato a seguito dell’applicazione del nuovo modello valutativo. Tenuto conto della possibilità che, nello scenario di un modello di impairment ECL che incorpora elementi forward looking, anche dopo la data di transizione si possano registrare ulteriori inattesi aggravi valutativi legati a un outlook negativo, la definizione del filtro tiene conto anche degli eventuali impatti registrati dopo la data di transizione, limitatamente ai crediti in bonis. L’approccio forward looking del nuovo principio consente di considerare nella valutazione dei crediti allo stadio 3 anche scenari di vendita in passato non considerabili a fini contabili, almeno nell’ambito dello IAS 39. Ai fini dell’applicazione del filtro l’impatto del nuovo modello di impairment è determinato come segue:

in sede di transizione, sulla base della differenza (netto imposte) tra: l’ammontare delle rettifiche di valore (perdite attese: a 12 mesi inerenti alle esposizioni in bonis allocate allo stadio 1; lifetime sulle esposizioni in bonis allocate allo stadio 2 e sulle esposizioni deteriorate allocate allo stadio 3) determinate sulla base del nuovo modello di impairment al 1° gennaio 2018 sulle esposizioni in perimetro applicativo del nuovo modello di impairment, in essere al 31 dicembre 2017,meno l’ammontare complessivo

Page 84: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

84

delle rettifiche IAS 39 al 31 dicembre 2017 sugli strumenti finanziari classificati nei portafogli contabili L&R, HTM,AFS (diversi dagli strumenti di capitale e dalle quote di OICR);

nelle successive date di riferimento (sulla base di un’ulteriore opzione potenzialmente non esercitabile) l’importo di cui al punto precedente viene incrementato della eventuale differenza, se positiva, tra l’ammontare delle rettifiche di valore sul credito in bonis (stadi 1 e 2) alla data di riferimento e l’ammontare delle rettifiche di valore, sempre sul solo credito in bonis, al 1° gennaio 2018.

La Norma permette pertanto di diluire: 1. l’impatto incrementale registrato sulla valutazione delle esposizioni in bonis e deteriorate alla data di transizione al nuovo principio determinata dall’applicazione del relativo modello di impairment (componente statica del filtro); 2. l’eventuale ulteriore incremento delle rettifiche di valore inerente alle sole esposizioni in bonis rilevato a ciascuna data di riferimento rispetto all’impatto misurato alla data della transizione all’IFRS 9 (componente dinamica del filtro). L’aggiustamento al CET1 potrà essere apportato nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, re-includendo nel CET1 l’impatto come sopra determinato nella misura di seguito indicata per ciascuno dei 5 anni del periodo transitorio: – 2018 – 95 %; – 2019 – 85 %; – 2020 – 70 %; – 2021 – 50 %; – 2022 – 25 %. Tale aggiustamento al CET1 rende necessario un simmetrico adeguamento dei valori delle esposizioni ai sensi dell’articolo 111, par. 1, del CRR ai fini della determinazione dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito con il metodo standard. In particolare, le rettifiche di crediti specifiche delle quali è ridotto il valore della singola esposizione devono essere moltiplicate per un fattore di graduazione determinato come complemento a 1 dell’incidenza dell’aggiustamento apportato al CET1 sull’ammontare complessivo delle rettifiche di valore su crediti specifiche. “

Page 85: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

85

4.4. Modifiche al capitolo “4.1.5. Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente” Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “4. 1. 5 Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente” è integralmente sostituito come segue: “ 4.1.5. Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente L’Emittente dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente stesso, sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. Tra i fatti di rilievo avvenuti nel corso dell’esercizio 2017, si segnala che l’esercizio si è chiuso con una perdita netta di Euro 8.913.811, sul risultato negativo ha pesato fortemente l’entità delle svalutazioni creditizie che ammontano complessivamente a 19.179.054 Euro corrispondenti alla somma esposta a conto economico alla lettera a) della voce 130 “Rettifiche di valore su crediti”. Tali rettifiche di valore su crediti riflettono il deterioramento dei crediti che scontano la stagnazione del mercato immobiliare ed il prudente apprezzamento delle effettive possibilità di recupero e all’allungamento dei tempi di recupero attesi. Con riferimento ai fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio si evidenzia che alla luce dell’adozione, in data 12 dicembre 2017, del regolamento (UE) 2017/2395 del Parlamento europeo e del Consiglio con il quale, tra l’altro, è stata adottata una disciplina transitoria per l’attenuazione dell’impatto sul CET1 derivante dall’applicazione del nuovo modello di valutazione delle perdite attese sui crediti introdotto dall’IFRS 9, la Banca ha espressamente esercitato l’opzione facoltativa e conseguentemente comunicato all’Autorità competente in data 25 gennaio 2018, i termini di tale determinazione. Tale opzione prevede un meccanismo di graduale introduzione volto a mitigare l’impatto del nuovo modello di impairment. La disciplina di recente approvazione introduce infatti un nuovo articolo 473 bis al regolamento (UE) 575/2013 sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento inerente alla possibilità di diluizione, su 5 anni, dell’impatto registrato a seguito dell’applicazione del nuovo modello valutativo. La Banca ha approvato, in accordo con il costituendo Gruppo Bancario Iccrea di cui farà parte, un documento di NPL Strategy che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) tra cui la cessione nel corso del prossimo quinquennio per circa 72,7 milioni di euro di sofferenze e inadempienze probabili (20,3 milioni nel 2019, 26 milioni nel 2020 e 26,4 milioni nel 2021). Pertanto, considerando anche la dinamica del portafoglio delle partite deteriorate in gestione (quello rimasto dopo la cessione dei 72,7 milioni e quello che si formerà nel tempo) nell’arco temporale di 5 anni, in termini di nuove classificazioni, cambi di status, incassi, ammortamenti e altre cessioni, le attuali previsioni condurranno ad un NPL ratio lordo che raggiungerà il 10,60% nel 2022. Il tutto verrà raggiunto anche grazie ad un decremento del portafoglio NPL tramite ulteriori dismissioni (write off) per 30,5 milioni di sofferenza da effettuarsi nel corso del 2018. Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha inoltre avviato nel corso del mese di marzo 2018 un processo di formalizzazione di una strategia volta a: – ottimizzare la gestione degli NPL;

Page 86: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

86

– armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; – garantire la sostanziale rispondenza dell’assetto della Banca alle Linee Guida pubblicate da Banca d’Italia e BCE in considerazione anche delle nuove linee guida sui crediti deteriorati emanate nel corso del mese di marzo 2018 dalla BCE. Queste ultime introducono - per i crediti che a partire dal primo aprile 2018 verranno riclassificati come deteriorati - accantonamenti al 100 % dopo due anni di anzianità per gli NPL non garantiti e dal 40 % al 100 % con un approccio progressivo entro i sette anni per i garantiti (c.d. Addendum). È stato al riguardo adottato dal Consiglio di Amministrazione in data 28 marzo 2018 un piano operativo denominato “NPL Strategy”. In relazione alle iniziative che si intende concretamente attuare, si evidenzia la volontà di procedere all’introduzione di scenari di vendita per talune posizioni classificate a sofferenza e a inadempienza probabile. Quanto precede nell’ambito del progetto avviato da Iccrea Banca denominato “Opportunità IFRS9 in ambito credito deteriorato del GBC - NPL reduction” e a cui la Banca ha aderito nel corso del mese di gennaio 2018. Le finalità del Progetto sono preliminarmente volte all’analisi e alla valutazione dei crediti classificati a sofferenza e a inadempienza probabile delle Banche aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. In particolare, nell’ambito di tale Progetto è stata condotta dalla Società BCC Gestione Crediti S.p.A. un’analisi tenendo conto delle best practice di mercato attraverso un’attività di benchmark analysis prevedendo due scenari di recupero, quello “Base” e quello cosiddetto “Stressato” e fornendo una stima sull’ammontare di recupero nella duplice versione, con sconto applicabile da un investitore istituzionale ovvero a valori assoluti. Nei mesi a venire la nostra Banca, così come le altre aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, sarà interessata dalle iniziative tempo per tempo promosse (GACS, cessioni a operatori specializzati) in funzione della concreta realizzazione del piano di riduzione degli NPL, coerentemente con le previsioni del Piano Strategico sottoposto dalla costituenda Capogruppo alla BCE nell’ambito del processo autorizzativo per la costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. “

Page 87: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

87

4.5. Modifiche al capitolo “5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’”

Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’” è

integralmente sostituito come segue:

5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ 5.1 Principali attività La Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica – Società Cooperativa è autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria di cui all’art. 10 del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385. L’Emittente ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza. La Banca offre al pubblico i seguenti servizi di investimento: negoziazione per conto proprio, negoziazione per conto terzi, collocamento senza preventiva sottoscrizione o acquisto a fermo, ovvero assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente, ricezione e trasmissione ordini nonché mediazione. Le principali categorie di prodotti venduti sono quelli bancari, assicurativi e prodotti finanziari nonché i servizi connessi e strumentali. Nelle tabelle di seguito viene rappresentata l’operatività della Banca, in termini di “raccolta” ed “impieghi”. Attività di Raccolta Al 31 dicembre 2017, le masse complessivamente amministrate per conto della clientela –costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito - ammontano a un miliardo e 667 milioni di euro, evidenziando un aumento di 140,23 milioni di euro su base annua (+9,19%). Composizione della raccolta complessiva (in migliaia di Euro)

31/12/2017 31/12/2016 Variazione

%

Raccolta diretta clientela (esclusa quella interbancaria) *

1.277.182 1.226.230 4,16%

Raccolta indiretta 389.783 300.504 29,71%

TOTALE RACCOLTA 1.666.965 1.526.734 9,19%

* Il dato è presente anche nella tabella 11 al capitolo “3.1 Principali indicatori patrimoniali e dati economici”. Raccolta Diretta Nel 2017 la raccolta diretta ha evidenziato valori in crescita; gli strumenti finanziari a medio e lungo termine hanno evidenziato un andamento negativo più che controbilanciato dalla dinamica positiva riscontrata per quelli a breve termine ed a vista.

Page 88: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

88

In coerenza con le tendenze generali di sistema la Banca ha operato una revisione in diminuzione delle condizioni applicate, in specie sulle partite più onerose. L’azione è stata agevolata da una minore necessità di funding, in ragione della favorevole situazione di tesoreria e dell’andamento degli impieghi. La clientela ha privilegiato gli strumenti finanziari più liquidi ma ha pure riservato particolare interesse al risparmio gestito. L’aggregato raccolta diretta - composto dai debiti verso clientela e dai titoli in circolazione – si attesta al 31 dicembre 2017 a un miliardo e 277 milioni di euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2016 (+50,95 milioni di euro, pari al 4,16%). Composizione Raccolta Diretta (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Variazione %

Conti correnti e depositi a risparmio 955.075 822.024 16,19%

Prestiti obbligazionari 286.127 357.357 -19,93%

Pronti contro termine 398 288 38,02%

Certificati di deposito 35.314 45.877 -23,02%

Altro 268 684 -60,82%

TOTALE RACCOLTA DIRETTA 1.277.182 1.226.230 4,16%

Raccolta Indiretta La raccolta indiretta da clientela registra nel 2017 un fortissimo aumento pari a euro 89,28milioni di euro (+29,71%) che discende dalle seguenti dinamiche: una crescita della componente risparmio gestito per euro 34,70 milioni di euro (+30,18%); un aumento del risparmio amministrato per 54,58 milioni di euro (+29,42%). Composizione Raccolta Indiretta (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Variazione %

Raccolta amministrata 240.116 185.539 29,42%

Fondi Comuni/GPM/altre forme risparmio gestito

149.667 114.965 30,18%

TOTALE RACCOLTA INDIRETTA 389.783 300.504 29,71%

Composizione impieghi I crediti verso la clientela si sono attestati a 940,81milioni di euro, con una dinamica in leggero aumento dello 0,15% su fine 2016; la modesta ripresa del ciclo economico e il permanere dei tassi su livelli estremamente ridotti non ha generato una solida ripresa della domanda di credito. L’abbondante liquidità immessa sui mercati dalla politica monetaria espansiva della BCE ha prodotto i suoi effetti, che si sono manifestati soprattutto nel calo del costo dei finanziamenti per le famiglie e per le piccole e medie imprese. Si è attenuata la flessione degli affidamenti alle imprese, ma è rimasta debole la domanda di credito a causa della scarsa dinamica degli investimenti e dei consumi. In un contesto generale ancora caratterizzato da incertezze la nostra Banca ha comunque privilegiato il rapporto di servizio alle economie dei territori, in particolare alle famiglie e alle piccole imprese.

Page 89: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

89

Composizione Impieghi (in migliaia di Euro) 31/12/2017 31/12/2016

Variazione %

Conti correnti 82.456 83.253 -0,96%

Mutui 689.018 667.730 3,19%

Altri finanziamenti 65.156 62.200 4,75%

Titoli di debito 1.973 1.601

Attività deteriorate 102.212 124.574 -17,95%

TOTALE IMPIEGHI 940.814 939.358 0,15%

5.1.1 Indicazione dei nuovi prodotti e delle nuove attività Salvo quanto indicato nel paragrafo precedente, alla data del presente documento l’Emittente non ha nuovi prodotti e/o nuove attività significative da indicare. 5.2 Principali mercati La Banca opera sui mercati finanziari. La sua attività è però rivolta prevalentemente ai soci e/o ai residenti nella zona di competenza territoriale in ragione di quanto previsto nelle disposizioni di vigilanza e nello Statuto Sociale. La zona di competenza territoriale è costituita sia dai comuni in cui la Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica – Società Cooperativa opera direttamente attraverso le proprie filiali sia da quelli attigui. Di seguito si rappresenta un quadro di sintesi della presenza territoriale nel quale operano entrambe le Banche partecipanti alla fusione, attraverso una indicazione delle reti di vendita.

ANNO SPORTELLI ATM (Postazioni bancomat)

2016 29 29

2017 28 28

Al 31 dicembre 2017 l’organico complessivo della Banca era di 210 unità. 5.3 La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’Emittente nel documento di registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale Il presente documento non contiene dichiarazioni dell’Emittente in merito alla propria posizione concorrenziale. “

Page 90: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

90

4.6. Modifiche al capitolo “7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE” Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “7 INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE” è integralmente sostituito come segue: “ 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 7.1 Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato La Banca dichiara che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dalla data dell’ultimo bilancio al 31/12/2017 approvato, pubblicato e sottoposto a revisione. Con riferimento ai fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio si evidenzia che alla luce dell’adozione, in data 12 dicembre 2017, del regolamento (UE) 2017/2395 del Parlamento europeo e del Consiglio con il quale, tra l’altro, è stata adottata una disciplina transitoria per l’attenuazione dell’impatto sul CET1 derivante dall’applicazione del nuovo modello di valutazione delle perdite attese sui crediti introdotto dall’IFRS 9, la Banca ha espressamente esercitato l’opzione facoltativa e conseguentemente comunicato all’Autorità competente in data 25 gennaio 2018, i termini di tale determinazione. Tale opzione prevede un meccanismo di graduale introduzione volto a mitigare l’impatto del nuovo modello di impairment. La disciplina di recente approvazione introduce infatti un nuovo articolo 473 bis al regolamento (UE) 575/2013 sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento inerente alla possibilità di diluizione, su 5 anni, dell’impatto registrato a seguito dell’applicazione del nuovo modello valutativo. Tenuto conto della possibilità che, nello scenario di un modello di impairment ECL che incorpora elementi forward looking, anche dopo la data di transizione si possano registrare ulteriori inattesi aggravi valutativi legati a un outlook negativo, la definizione del filtro tiene conto anche degli eventuali impatti registrati dopo la data di transizione, limitatamente ai crediti in bonis. L’approccio forward looking del nuovo principio consente di considerare nella valutazione dei crediti allo stadio 3 anche scenari di vendita in passato non considerabili a fini contabili, almeno nell’ambito dello IAS 39. Ai fini dell’applicazione del filtro l’impatto del nuovo modello di impairment è determinato come segue:

in sede di transizione, sulla base della differenza (netto imposte) tra: l’ammontare delle rettifiche di valore (perdite attese: a 12 mesi inerenti alle esposizioni in bonis allocate allo stadio 1; lifetime sulle esposizioni in bonis allocate allo stadio 2 e sulle esposizioni deteriorate allocate allo stadio 3) determinate sulla base del nuovo modello di impairment al 1° gennaio 2018 sulle esposizioni in perimetro applicativo del nuovo modello di impairment, in essere al 31 dicembre 2017,meno l’ammontare complessivo delle rettifiche IAS 39 al 31 dicembre 2017 sugli strumenti finanziari classificati nei portafogli contabili L&R, HTM,AFS (diversi dagli strumenti di capitale e dalle quote di OICR);

nelle successive date di riferimento (sulla base di un’ulteriore opzione potenzialmente non esercitabile) l’importo di cui al punto precedente viene incrementato della eventuale differenza, se positiva, tra l’ammontare delle rettifiche di valore sul credito in bonis (stadi 1 e 2) alla data di riferimento e l’ammontare delle rettifiche di valore, sempre sul solo credito in bonis, al 1° gennaio 2018.

La Norma permette pertanto di diluire:

Page 91: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

91

1. l’impatto incrementale registrato sulla valutazione delle esposizioni in bonis e deteriorate alla data di transizione al nuovo principio determinata dall’applicazione del relativo modello di impairment (componente statica del filtro); 2. l’eventuale ulteriore incremento delle rettifiche di valore inerente alle sole esposizioni in bonis rilevato a ciascuna data di riferimento rispetto all’impatto misurato alla data della transizione all’IFRS 9 (componente dinamica del filtro). L’aggiustamento al CET1 potrà essere apportato nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, re-includendo nel CET1 l’impatto come sopra determinato nella misura di seguito indicata per ciascuno dei 5 anni del periodo transitorio: – 2018 – 95 %; – 2019 – 85 %; – 2020 – 70 %; – 2021 – 50 %; – 2022 – 25 %. Tale aggiustamento al CET1 rende necessario un simmetrico adeguamento dei valori delle esposizioni ai sensi dell’articolo 111, par. 1, del CRR ai fini della determinazione dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito con il metodo standard. In particolare, le rettifiche di crediti specifiche delle quali è ridotto il valore della singola esposizione devono essere moltiplicate per un fattore di graduazione determinato come complemento a 1 dell’incidenza dell’aggiustamento apportato al CET1 sull’ammontare complessivo delle rettifiche di valore su crediti specifiche. Con l’obiettivo di rifocalizzare l’operatività sulle attività core e di generazione del valore garantendo al contempo l’aderenza alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Banca ha inoltre avviato nel corso del mese di marzo 2018 un processo di formalizzazione di una strategia volta a: – ottimizzare la gestione degli NPL; – armonizzare l’approccio per l’identificazione e la gestione delle esposizioni deteriorate a livello di Gruppo in coerenza con quanto previsto dalle linee guida BCE; – garantire la sostanziale rispondenza dell’assetto della Banca alle Linee Guida pubblicate da Banca d’Italia e BCE in considerazione anche delle nuove linee guida sui crediti deteriorati emanate nel corso del mese di marzo 2018 dalla BCE. Queste ultime introducono - per i crediti che a partire dal primo aprile 2018 verranno riclassificati come deteriorati - accantonamenti al 100 % dopo due anni di anzianità per gli NPL non garantiti e dal 40 % al 100 % con un approccio progressivo entro i sette anni per i garantiti (c.d. Addendum). È stato al riguardo adottato dal Consiglio di Amministrazione in data 28 marzo 2018 un piano operativo denominato “NPL Strategy”. In relazione alle iniziative che si intende concretamente attuare, si evidenzia la volontà di procedere all’introduzione di scenari di vendita per talune posizioni classificate a sofferenza e a inadempienza probabile. Quanto precede nell’ambito del progetto avviato da Iccrea Banca denominato “Opportunità IFRS9 in ambito credito deteriorato del GBC - NPL reduction” e a cui la Banca ha aderito nel corso del mese di gennaio 2018. Le finalità del Progetto sono preliminarmente volte all’analisi e alla valutazione dei crediti classificati a sofferenza e a inadempienza probabile delle Banche aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. In particolare, nell’ambito di tale Progetto è stata condotta dalla Società BCC Gestione Crediti S.p.A. un’analisi tenendo conto delle best practice di mercato attraverso un’attività di benchmark analysis prevedendo due scenari di recupero, quello “Base” e quello cosiddetto “Stressato” e fornendo una stima sull’ammontare di recupero nella duplice versione, con sconto applicabile da un investitore istituzionale ovvero a valori assoluti. Nei mesi a venire la nostra Banca, così come le altre aderenti al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, sarà interessata dalle iniziative tempo per tempo promosse (GACS,

Page 92: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

92

cessioni a operatori specializzati) in funzione della concreta realizzazione del piano di riduzione degli NPL, coerentemente con le previsioni del Piano Strategico sottoposto dalla costituenda Capogruppo alla BCE nell’ambito del processo autorizzativo per la costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. B 7.2 Informazioni sulle tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso

La Banca dichiara che non è a conoscenza di tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che possano ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive almeno per l’esercizio in corso. L’evoluzione della gestione della Banca nel 2018 non potrà che essere significativamente condizionata da tutta una serie di fattori esogeni; primo fra tutti la costituzione e l’avvio dell’operatività del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, che verrà sancita (previa convocazione di un’apposita Assemblea Straordinaria dei Soci nel prossimo autunno), dalla sottoscrizione del cd. “Patto di Coesione” che comporterà, a tendere, un’operatività connaturata da livelli di autonomia modulati in funzione di un approccio basato sul rischio (“risk based approach”) e sulla base di parametri oggettivamente individuati. In tal senso la Capogruppo svolgerà un’azione di direzione strategica e controllo, garantendo in tal senso la stabilità, la liquidità e la conformità delle singole banche aderenti alle nuove regole dell’unione bancaria. Inoltre si segnala che nell’ambito degli obiettivi del documento di NPL Strategy, che contempla una serie di obiettivi strategici (con relativa tempistica) per il prossimo quinquennio, è prevista l’ulteriore dismissione (write off) per 30,5 milioni di sofferenze da effettuarsi nel corso del 2018. “

Page 93: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

93

4.7 Modifiche al capitolo “9. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, COLLEGIO SINDACALE E DIREZIONE GENERALE” Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “9. CONSIGLIO DI MMINISTRAZIONE, COLLEGIO SINDACALE E DIREZIONE GENERALE” è integralmente sostituito come segue: “ 9. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, COLLEGIO SINDACALE E DIREZIONE GENERALE

9.1 Informazioni sugli organi dell’Emittente Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica – Società Cooperativa, i membri dell’Organo di Direzione e del Collegio Sindacale alla data del presente Prospetto di Base, i loro incarichi all’interno della BCC e le loro principali attività esterne. Composizione del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione in carica è stato nominato dall’Assemblea dei Soci del 27 maggio 2018. L’incarico ha durata triennale e riguarda il periodo 2018/2021 e quindi sino alla data dell’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2021. I membri sono elencati nella seguente tabella:

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

NOME E COGNOME CARICA

RICOPERTA NELLA BANCA

CARICHE RICOPERTE PRESSO ALTRE SOCIETA'/IMPRESE

Baresi Gualtiero Presidente

Procuratore Impresa verde Bergamo s.r.l.

Amministratore Orticoltura Sant’Antonio Società Agricola di Baresi Mauro e Andrea s.s.

Fratelli Giovanni Battista Vice Presidente Vicario

Consigliere Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo s.c.

Consigliere Phoenix Informatica Bancaria S.p.A.

Goisis Pierangelo Vice Presidente Amministratore Panificio F.lli Goisis di Goisis Pierangelo e C. s.n.c.

Carrara Marino Adriano Consigliere Presidente C.d.A. Centro Edile S.r.l.

Presidente C.d.A. D.M.G. Edilizia S.r.l.

Cristini Giovanni Titolare firmatario Cristini Giovanni

Ferrari Germano

Titolare firmatario Edil Ferrari di Ferrari Germano

Amministratore Unico

Immobiliare Effegi s.r.l.

Ferrari Luciano Socio amministratore

F.M Servizi aziendali s.a.s. di Ferrari Luciano

Page 94: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

94

Amministratore Unico

BIG-TLC- s.r.l.

Consigliere Ecoenergia bassa bergamasca s.r.l.

Consigliere Global informatica s.r.l.

Presidente C.d.A. Solidalia consorzio

Vice Presidente C.d.A.

Te.am spa

Mascheretti Beatrice

Presidente collegio sindacale

COSIDRA S.p.A.

Sindaco supplente Gesidra S.p.A.

Presidente collegio sindacale

Lefablier s.r.l.

Sindaco supplente M.M. Metallurgica Medolago s.r.l.

Sindaco supplente O.v.i.d. S.p.A.

Monzio Compagnoni Emilio Amministratore Unico

M.C. Elettrica s.r.l.

Moretti Battista

Consigliere Moretti S.p.A.

Consigliere Sofimo s.r.l.

Consigliere Cascina Italia S.p.A.

Pelucchi Angelo Nessuna

Ranica Flavio

Amministratore ARTECH s.r.l.

Consigliere delegato

DIGIERRE 3 s.r.l.

Amministratore unico

Tecra s.r.l.

Composizione dell’Organo di Direzione

COMPOSIZIONE ORGANO DI DIREZIONE

NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA

NELLA BANCA CARICHE RICOPERTE PRESSO

ALTRE SOCIETA'/IMPRESE

Ghilardi Marino Data nomina 1/6/2015 Direttore Generale Consigliere

Bcc Risparmio & Previdenza S.G.R.P.A.

Bonacina Danilo Data nomina 13/4/2017

Vice Direttore Generale Vicario

Nessuna

Composizione del Collegio Sindacale

Di seguito, si riporta l’attuale composizione del Collegio Sindacale, nominato dall’Assemblea dei Soci del 27 maggio 2018. L’incarico ha durata triennale e riguarda il periodo 2018/2021 e quindi sino alla data di convocazione dell’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2021.

Page 95: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

95

COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

NOME E COGNOME CARICA

RICOPERTA NELLA BANCA

CARICHE RICOPERTE PRESSO ALTRE SOCIETA'/IMPRESE

Burini Luigi Presidente del Collegio Sindacale

Sindaco effettivo Tino Sana s.r.l.

Amministratore Losanga s.r.l.

Consigliere Sercom Società Cooperativa

Revisore Legale Generazioni Società Cooperativa Sociale

Revisore Legale Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo

Sindaco supplente Teleradiodiffusioni Bergamasche

Vice Presidente C.d.A.

Scuola materna Bolognini

Vice Presidente C.d.A.

Luogo PIO Francesco Bolognini

Amministratore Unico

Giardino s.r.l.

Revisore dei conti TPS s.r.l.

Gastoldi Valerio Renato Sindaco Effettivo

Presidente C.d.A. Bergamasca Costruzioni s.r.l.

Presidente Collegio Sindacale

Grifal S.p.A.

Sindaco Calepio Scavi S.p.A.

Sindaco Effettivo Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo Società Cooperativa

Sindaco Effettivo Sonzogni Camme S.p.A.

Giassi Gian Pietro Sindaco Effettivo

Sindaco effettivo ARDITI S.p.A.

Revisore dei conti COSIDRA s.r.l.

Sindaco effettivo Stucchi S.p.A.

Serra Massimiliano Sindaco Supplente

Sindaco Effettivo Cooperativa Artigiana di Garanzia di Bergamo s.c. – Bergamo

Revisore Legale Coop.va degli agricoltori dei Colli di Bergamo Soc. Agricola Coop.

Sindaco Effettivo Fogalco Soc.Coop.

Sindaco Supplente

Enterra S.p.A.

Sindaco Supplente

Bellini S.p.A.

Carantini Laura Maria Sindaco Supplente Amministratore Studio Carantini s.r.l.

Page 96: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

96

I membri del Consiglio di Amministrazione, dell’Organo di Direzione e del Collegio Sindacale sono tutti in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa di riferimento e domiciliati per la carica presso la sede legale della Banca Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica - Società Cooperativa. 9.2 Conflitti di interessi degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza La Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica – Società Cooperativa, quale soggetto responsabile del presente Prospetto di Base, nella persona del suo Legale Rappresentante, il Presidente del Consiglio di Amministrazione Baresi Gualtiero, attesta che alcuni membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale ricoprono delle cariche analoghe in altre società e tale situazione potrebbe configurare dei conflitti di interesse. Nondimeno, si riscontrano rapporti di affidamento diretto di alcuni membri degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza deliberati e concessi dalla Bcc in conformità al disposto dell’art. 136 del D.Lgs. N. 385/93, dell’art. 2391 del Codice Civile e delle connesse istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia. Nel seguente paragrafo si riportano le informazioni sulle transazioni con parti correlate come esposti nel bilancio 2017. Al 31 dicembre 2017 non sono presenti attività di rischio verso soggetti collegati che eccedono i limiti definiti ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti delle parti correlate e dei relativi soggetti connessi. Le attività di rischio verso soggetti collegati ammontano complessivamente a nominali 9,44 milioni di euro, per un valore ponderato di 6,24 milioni di euro. Nel corso del 2017 è stata effettuata una sola operazione verso soggetti collegati (diversa dalle operazioni di importo esiguo ai sensi delle disposizioni di riferimento e dei parametri definiti dalla Banca) per un ammontare di 200 mila euro. Non sono state compiute operazioni con soggetti collegati di maggiore rilevanza ai sensi della normativa di riferimento e dei criteri adottati nell’ambito delle politiche in materia. Per maggiori informazioni è possibile consultare la parte H della Nota Integrativa di Bilancio al 31/12/2017 – tabella 2 – Informazioni sulle transazioni con le parti correlate. “

Page 97: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

97

4.8. Modifiche al capitolo “10.1 Capitale Sociale e assetto di controllo dell’Emittente” Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “10.1 Capitale Sociale e assetto di controllo dell’Emittente” è integralmente sostituito come segue: “ 10.1 Capitale Sociale e assetto di controllo dell’Emittente Alla data del 28 maggio 2018 il capitale sociale della Banca Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica s.c. interamente sottoscritto e versato era pari ad Euro 5.980.844,80 e la compagine sociale era composta da 8.491 soci. I soci per statuto sociale devono risiedere o svolgere la loro attività nel territorio in cui opera, ovvero nei comuni di competenza. La particolare natura di Banca di Credito Cooperativo impone che non possano esistere partecipazioni di controllo. “

Page 98: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

98

4.9. Modifiche al capitolo “11. Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati”

Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “11. INFORMAZIONI FINANZIARIE” è integralmente sostituito come segue: “ 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE 11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Nelle seguenti tabelle si riassumono i riferimenti dei principali documenti contenuti nei Bilanci di Esercizio degli ultimi due anni redatti secondo i criteri IAS (International Accounting Standards). Tali informazioni sono fornite nei documenti finanziari messi a disposizione del pubblico per la consultazione in forma cartacea presso la sede legale dell’Emittente in Piazza Agliardi, 1, 24055 Cologno al Serio e sede amministrativa in Via Aldo Moro, 2 - 24050, Zanica (BG), le filiali oltre che in forma elettronica sul sito web dell’Emittente all’indirizzo www.bccbergamascaeorobica.it

Informazioni finanziarie 2017

2016

Relazione degli Amministratori

pag. 7 pag. 7

Relazione del Collegio Sindacale

pag. 245 pag. 211

Relazione della Società di Revisione

pag. 251 pag. 217

Stato Patrimoniale pag. 74 pag. 58

Conto Economico pag. 75 pag. 59

Nota Integrativa pag. 81 pag. 65

Le pagine elencate si riferiscono ai bilanci pubblicati sul sito internet dell’Emittente www.bccbergamascaeorobica.it 11.2 Bilanci L’Emittente non redige il bilancio consolidato. L’Emittente redige unicamente il bilancio individuale. La relazione ed il bilancio per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2017, e al 31 dicembre 2016 sono incorporati mediante riferimento al presente Prospetto di Base. 11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati 11.3.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione Tutte le informazioni finanziarie incluse nel presente capitolo sono estratte dai bilanci di esercizio sottoposti a revisione contabile fatta eccezione per quanto indicato al punto 11.3.3. La Società di Revisione AGKNSERCA ha espresso giudizio positivo senza rilievi per i bilanci degli esercizi chiuso al 31 dicembre 2017 ed al 31 dicembre 2016.

Page 99: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

99

Le relazioni delle Società di Revisione sono inserite all’interno dei bilanci dei relativi esercizi, incorporati mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione e messi a disposizione del pubblico come indicato nel successivo Capitolo 14 “Documenti accessibili al pubblico”, cui si rinvia. 11.3.2 Indicazione di altre informazioni contenute nel Prospetto di Base controllate dai revisori dei conti Nel Prospetto di Base non vi sono altre informazioni controllate, oltre quelle indicate nel paragrafo 11.3.1, dai revisori dei conti. 11.3.3 Dati finanziari contenuti nel Prospetto di Base non estratti dai bilanci. Le informazioni alla data del 31/12/2017 relative sia alla massima perdita potenziale dei portafogli titoli trading book e banking book, determinata con il modello VaR utilizzato dalla Banca, sia agli indicatori di liquidità (Loan Deposit Ratio, Liquidity Deposit Ratio, Net Stable Funding Ratio) costituiscono elaborazioni dell’Emittente non presenti nei documenti di bilancio 2017, e non sono state assoggettate a revisione contabile. 11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie Le informazioni finanziarie pubblicate alla data di redazione del presente Prospetto di Base sono datate 31 dicembre 2017 e relative all’ultimo esercizio approvato dalle Assemblee Ordinarie dei Soci tenutesi in data 27 maggio 2018. 11.5 Informazioni finanziarie infrannuali Il presente Prospetto di Base non contiene informazioni finanziarie infrannuali, successive al 31/12/2017. L’Emittente si impegna a mettere a disposizione dell’investitore sul sito internet www.bccbergamascaeorobica.it le informazioni concernenti le proprie vicende societarie, inclusa la situazione economica, patrimoniale e finanziaria infrannuale, redatte e/o pubblicate successivamente alla pubblicazione del Prospetto di Base. 11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali L’Emittente non ha procedimenti amministrativi, giudiziari o arbitrali pendenti, che abbiano avuto o possano avere, a giudizio dell’Emittente stesso, ripercussioni significative sulla situazione finanziaria o sulla redditività dell’Emittente. Al 31/12/2017 la Banca ha in essere 21 vertenze giudiziali correlate allo svolgimento dell’attività bancaria, per un importo totale di Euro 13.136.661. L’importo di 8.699.567 Euro si riferisce ad un unico procedimento rappresentato da un’iniziativa del Comune di Zanica che coinvolge la Banca in una vertenza nei confronti della parte acquirente di un’area immobiliare, in relazione ad adempimenti di tipo urbanistico relativi alle convenzioni tempo per tempo sottoscritte; a fronte di tale iniziativa è stato riconfermato, in essenza di ulteriori sviluppi sino a data odierna, l’importo di 84 mila euro accantonato nell’esercizio 2010 per controversie legali al Fondo per rischi ed oneri. Alla stessa data l’accantonamento totale a “Fondi per rischi ed oneri” è di Euro 693 mila, di cui 84 mila Euro per controversie legali. 11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell'Emittente A partire dall’ultimo bilancio al 31/12/2017 approvato, pubblicato e sottoposto a revisione, non si sono verificati cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente. ”

Page 100: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

100

4.10. Modifica al capitolo “14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO” Per effetto del presente Supplemento, il Capitolo “14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO” è integralmente sostituito come segue: “ 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO L’Emittente si impegna a mettere a disposizione del pubblico per la consultazione presso la propria sede legale in piazza Agliardi, 1 24055 Cologno al Serio (BG) e sede amministrativa in via Aldo Moro, 2, 24050 Zanica (BG), le filiali oltre che sul sito internet www.bccbergamascaeorobica.it, la seguente documentazione: Atto costitutivo e statuto della Banca; Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017; Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016; Copia del Prospetto di Base, di eventuali supplementi, delle Condizioni

Definitive di ciascun prestito e di eventuali avvisi integrativi. L’Emittente si impegna a mettere a disposizione dell’investitore, con le stesse modalità utilizzate per la pubblicazione del prospetto, le informazioni concernenti le proprie vicende societarie, inclusa la situazione economica, patrimoniale e finanziaria infrannuale, redatte e/o pubblicate successivamente alla pubblicazione del Prospetto di Base. “

Page 101: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

101

5. MODIFICHE ALLA SEZIONE 5 - NOTA INFORMATIVA

5.1. Modifica al capitolo “2. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI”

Per effetto del presente Supplemento, al Capitolo “2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI” è effettuata esclusivamente la sostituzione integrale del fattore di rischio relativo ai limiti delle garanzie.

FATTORI DI RISCHIO

2 . FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI << OMISSIS >> Rischio connesso ai limiti delle garanzie relative alle Obbligazioni I Prestiti potranno essere assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it. L’Emittente specificherà nelle Condizioni Definitive se il singolo prestito sarà assistito o meno dalla suddetta garanzia. Si precisa che, nel caso in cui sia prevista l’assistenza del FGO, nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a Euro 103.291,38 euro (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni). La dotazione collettiva massima del Fondo per il semestre gennaio-giugno 2018 è pari a 405.544.607,23, e alla data del 1 giugno 2018 garantisce 2.270 emissioni obbligazionarie per un totale di Euro 15.011.661.750,00. L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore del titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa conferito. L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi di attivazione delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “bail-in”. Per ulteriori dettagli si rinvia al successivo paragrafo 8 della presente Nota Informativa. << OMISSIS >>

Page 102: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

102

5.2. Modifica al paragrafo “8.4 Informazioni sul garante” Per effetto del presente Supplemento, il capitolo “8.4 Informazioni sul garante” è integralmente sostituito come segue: “ 8.4 Informazioni sul garante Nell’effettuazione degli interventi, il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a tenere a disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello Statuto del Fondo. La somma di tali mezzi, calcolata con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre antecedenti l’evento di default, al netto degli importi somministrati per l’effettuazione di precedenti interventi, rappresenta la dotazione collettiva massima del Fondo medesimo a disposizione degli interventi di propria pertinenza. La dotazione collettiva massima del Fondo per il semestre gennaio-giugno 2018 è pari a 405.544.607,23, e alla data del 1 giugno 2018 garantisce 2.270 emissioni obbligazionarie per un totale di Euro 15.011.661.750,00. Nelle Condizioni Definitive pubblicate in occasione di ogni singola Offerta verrà indicata la dotazione collettiva massima aggiornata a disposizione del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti. In ogni caso, sul sito internet www.fgo.bcc.it è sempre possibile conoscere il dato più aggiornato relativamente alla dotazione collettiva massima del suddetto Fondo. “

Page 103: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

103

5.3. Modifiche al frontespizio delle CONDIZIONI DEFINITIVE Per effetto del presente Supplemento il frontespizio delle Condizioni Definitive è integralmente sostituito come segue:

Sede Legale in Cologno al Serio (Bergamo), piazza Agliardi, 1 – Tel. 035/4871300

Sede Amministrativa in Zanica (Bergamo), via Aldo Moro, 2 – Tel. 035/679111 Internet: www.bccbergamascaeorobica.it– Email: [email protected]

Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. C109670 – ABI 8940 Iscritta al Registro delle Imprese di Bergamo al n. 04074830169 - R.E.A. n. BG-432991

Codice Fiscale e Partita IVA 04074830169 Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo

CONDIZIONI DEFINITIVE relative all’Offerta del prestito obbligazionario denominato

“Banca Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni [●]”

[DENOMINAZIONE]

[ISIN DEL PRESTITO]

sulla base del programma di offerta di prestiti obbligazionari denominati: “Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Tasso Fisso” “Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica Obbligazioni Step Up” oggetto del Prospetto di Base depositato presso la CONSOB il [gg/mm/aa] a seguito di approvazione rilasciata con nota n° [•] del gg/mm/aa e successivamente integrato e modificato dal Supplemento depositato presso la CONSOB il [gg/mm/aa] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [x del gg/m/aa]. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse a Consob in data [•]. L'adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Si precisa che: a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell'articolo 5, paragrafo

4 della Direttiva 2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base e agli eventuali supplementi pubblicati;

b) le Condizioni Definitive, nonché tutti gli altri documenti componenti il Prospetto di Base e al suo Supplemento, sono a disposizione del pubblico presso la sede legale (Cologno al Serio (BG) via Agliardi, 1) e la sede amministrativa (Zanica (BG) via Aldo Moro, 2) dell'Emittente e consultabili sul sito internet www.bccbergamascaeorobica.it;

Page 104: SUPPLEMENTO al PROSPETTO di BASE · 3 Si segnala inoltre che i seguenti rapporti: inadempienze probabili/impieghi, esposizioni scadute/impieghi, crediti deteriorati/impieghi, sia

104

c) per ottenere informazioni complete sull'investimento proposto occorre leggere le presenti Condizioni Definitive congiuntamente al Prospetto di Base ed al Supplemento;

d) alle presenti Condizioni Definitive è allegata la Nota di Sintesi relativa alla singola emissione.