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Milano, 26 Maggio 2014 Rapporto Banca -Impresa

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Milano, 26 Maggio 2014

Rapporto Banca -ImpresaRapporto Banca -Impresa

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Le banche stanno cambiando

• Basilea 2 e Basilea 3

• Ridotte possibilità di finanziamento per le banche italiane: interbancario praticamente indisponibile, obbligazionario e raccolta diretta molto costosi

• Sofferenze bancarie lorde 138 mld € (erano 25 mld a fine 2007)

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Sofferenze bancarie

• Sofferenze bancarie in crescita costante, a giugno 2013 ammontano a 138 mld (due terzi del margine operativo)

• Il totale dei crediti deteriorati, includendo anche gli incagli e le posizioni ristrutturate, ammonta a 237 mld

• Debito pubblico al 126% del PIL

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• La situazione attuale e le nuove regole di Basilea 3 richiedono che la funzione finanziaria nelle PMI diventi strategica.

• Troppo spesso vengono ricercate soluzioni di emergenza a situazioni di emergenza, che risolvono il problema nel breve ma che rischiano di creare maggiori problematiche alla struttura complessiva dell’azienda.

• Oggi la banca non può più essere vista come un semplice fornitore di denaro, bisogna cominciare a guardarla come un partner strategico, facendosi conoscere e avendo una relazione quotidiana.

Finanza asset

strategico

Finanza asset

strategico

• Bassa patrimonializzazione delle PMI e disponibilità del sistema bancario a sostenere le PMI.

• Requisiti patrimoniali blandi per le banche

• Sistema finanziario stabile e liquidità degli istituti di credito

• Assenza di rating sul debitore

IERIIERI OGGIOGGI

• Richiesta maggior Patrimonio alle PMI

• Requisiti patrimoniali stringenti alle banche

• Crisi finanziaria e minor liquidità a disposizione della banche

• Introduzione del rating e massima attenzione alla qualità del credito

Rapporto Banca

impresa

Rapporto Banca

impresa

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Cambia il rapporto banca-impresa

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Come cambiano le imprese

Indicatori importanti

per il rating

Trasparenza

PN

Struttura e sostenibilità del debito

Garanzie(Fondo

centrale)

Capitale circolante

Pianificazione e

conoscenza del mercato

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Le determinanti del rischio: il rating

PD

Quantifica la probabilità di default in un orizzonte temporale di 12 mesi. È l’unica variabile su cui il

debitore può “intervenire” direttamente.

Perdita attesa

Perdita attesa

LGD

Stima la quota del credito che si ritiene probabile perdere in

caso di insolvenza del debitore

EAD

Stima l’importo complessivo del credito utilizzato al momento del manifestarsi dello

stato di insolvenza (cioè l’importo per cui la banca è esposta).

M

Durata residua dell’esposizione. È

chiaro che più è lunga e maggiore è il rischio.

Dipende dal rating della controparte

Dipende dal rating della controparte

Dipende dalle garanzie

Dipende dalle garanzie

Dipende dal tipo di

operazione

Dipende dal tipo di

operazione

• Ogni operazione ha un peso diverso in funzione della stima di rischio associato.

• La banca per la concessione del credito deve stimare il rischio della singola operazione, calcolando

cioè il rischio di credito. Viene stimata la perdita attesa di ogni operazione, che dipende da

diverse variabili.

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I criteri di assegnazione del rating

I metodi di

assegnazione dei

rating interni alle

banche

prevedono un

insieme di

valutazioni del

cliente:

1. ANALISI QUANTITATIVA

3. ANALISI ANDAMENTAL

E

2. ANALISI QUALITATIVA

• Viene analizzata la situazione patrimoniale, economica e

finanziaria dell’impresa.

• Serve a determinare la capacità dell’impresa di generare nel

tempo flussi di cassa positivi, mantenendo livelli di redditività

soddisfacenti e una struttura finanziaria e patrimoniale equilibrate

• Vengono raccolte e analizzate informazioni relative all’impresa e al settore di appartenenza.

• Viene valutata la capacità dell’impresa di intraprendere decisioni strategiche coerenti con la propria dimensione e struttura, nonché con l’ambiente di riferimento e la sua evoluzione.

• Comportamento dell’impresa nei confronti del sistema bancario:• DATI DISPONIBILI ALL’INTERNO DELLA BANCA assegni ed

effetti insoluti, insoluti Riba e fatture presentate, sconfinamenti

• DATI DISPONIBILI DAL SISTEMA (centrale rischi di Banca d’Italia): fido medio totale verso le banche, eventuali sconfinamenti rispetto ai fidi concessi, utilizzi liquidi medi, rate di mutui o finanziamenti scadute, ritardi nei pagamenti.

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Il cruscotto della valutazione

• Corretta riclassificazione del CE per evidenziare la marginalità caratteristica del business

Struttura PatrimonialeStruttura Patrimoniale Situazione finanziariaSituazione finanziaria Struttura economicaStruttura economica

• Riclassificazione dello SP che

evidenzi in modo chiaro il vero

valore dell’azienda.

• Analisi solvibilità

LIQUIDITÀ

SOLIDITÀ

• Analisi equilibrio patrimoniale

COEFF. COPERTURA IMMOBILIZZAZIONI

Liq. corrente = AC / PCLiq. corrente = AC / PC

Liq. immediata = (AC – magazzino)/PC

Liq. immediata = (AC – magazzino)/PC

Margine Struttura = PN - Immobilizzaz

Margine Struttura = PN - Immobilizzaz

Grado capit. = PN/tot Debiti Finanziari

Grado capit. = PN/tot Debiti Finanziari

• Grado di indebitamento

• Capacità di onorare il debito tramite l’autofinanziamento

• Turnover

• Incidenza costo indebitamento

ROI > iROI > i

• Misurazione della capacità di far rendere il C.I. più del costo dei finanziamenti

• Analisi redditività

ROE = risultato netto / PNROE = risultato netto / PN

ROI = risultato Operativo / CIROI = risultato Operativo / CI

Copertura OF = risultato Operativo / OF

Copertura OF = risultato Operativo / OF

Mezzi di terzi / PNMezzi di terzi / PN

PFN / EBITDAPFN / EBITDA

Fatturato / Capitale InvestitoFatturato / Capitale Investito

Oneri finanziari / FatturatoOneri finanziari / Fatturato

(PN + debiti fin a MLT)/tot. Immobilizz.

(PN + debiti fin a MLT)/tot. Immobilizz.

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CR raggruppata: che informazioni fornisce

• Grado di elasticità nell’utilizzo dei fidi

per scoperto di conto

• Ricorrenza di sconfinamenti sulle linee

di credito

• Quota di insoluti del portafoglio

commerciale

• Quota e durata di crediti scaduti

• Coerenza con i dati di bilancio

• Grado di elasticità nell’utilizzo dei fidi

per scoperto di conto

• Ricorrenza di sconfinamenti sulle linee

di credito

• Quota di insoluti del portafoglio

commerciale

• Quota e durata di crediti scaduti

• Coerenza con i dati di bilancio

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CR Banca d’Italia

• Le banche non la possono vedere, solo l’azienda la può richiedere

• Documento completo e più “leggibile”, no opposizioni da parte dei funzionari di banca

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L’importanza della pianificazione

• Gli indici vanno calcolati sui bilanci degli anni precedenti, ma anche sul preconsuntivo dell’anno in corso e sul Business Plan per il triennio futuro. Questo permette di valutare se l’azienda sta godendo e continuerà a godere di buona salute da un punto di vista finanziario.

Valutare attentamente la permanenza nel tempo dell’equilibrio.

CRISI DI BREVE TERMINE

Valutare moratoria per allungamento debito di 12 mesi, consolidamento del debito

CRISI DI MEDIO TERMINE

Rinegoziazione del debito, consolidamenti, aumenti di capitale

CRISI STRUTTURALE

Valutazione di procedure concorsuali o pre-concorsuali (art 67, art 182 bis, concordato)

OKOK

Si presume che l’equilibrio si recuperi entro l’esercizio successivo

Si presume che l’equilibrio si recuperi entro l’esercizio successivo

Si presume che l’equilibrio si recuperi nell’ottica del BP

Si presume che l’equilibrio si recuperi nell’ottica del BP

Si presume che senza fatti straordinari non si riesca a recuperare l’equilibrio

Si presume che senza fatti straordinari non si riesca a recuperare l’equilibrio

PRESENZA DI EQUILIBRIO

PRESENZA DI EQUILIBRIO

ASSENZA DI EQUILIBRIO

ASSENZA DI EQUILIBRIO

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Strategie operative per il miglioramento del rating

Chec

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cono

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meg

lio

l’and

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cono

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finan

ziar

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Criteri di scelta delle

banche con cui lavorare:

banche territoriali vs

banche nazionali

Monitoraggio

Centrale

Rischi Mag

gior

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tras

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banc

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fars

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osce

re

Accorgimenti

per una

miglior

gestione del

rating

Accorgimenti

per una

miglior

gestione del

rating

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Le garanzie con Basilea 3

Basilea 3 riduce l’impatto delle garanzie dei consorzi fidi sull’assorbimento di capitale delle banche

La garanzia o controgaranzia pubblica (es. Fondo Centrale) riduce l’assorbimento di capitale, ma è molto restrittiva sui requisiti patrimoniali delle PMI.

I Consorzi Fidi dovranno patrimonializzarsi per mantenere l’attuale riduzione di assorbimento di capitale e favorire l’accesso al credito

• Per accedere alle garanzie pubbliche e per adeguarsi ai requisiti che verranno richiesti ai consorzi privati, molte aziende italiane risultano sottocapitalizzate.

• Per poter accedere al credito, anche tramite i Consorzi Fidi, sarà sempre più importante avere un patrimonio netto adeguato all’indebitamento e al volume d’affari.

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Fondo Centrale di Garanzia

Il Fondo Centrale di Garanzia rilascia garanzie pubbliche a fronte di finanziamenti concessi dalle Banche. L’impresa che necessiti di un finanziamento può chiedere alla Banca di garantire l’operazione tramite il Fondo.

L’attivazione della garanzia riduce il rischio per la Banca: in caso d’insolvenza dell’impresa si attiva il risarcimento da parte del Fondo Centrale di Garanzia, e in ultima istanza, dello Stato.

In alternativa, se il rating non è buono, l’impresa può richiedere

l’attivazione della Controgaranzia o di una Cogaranzia

rivolgendosi a un Confidi, il quale provvederà a inoltrare la

richiesta al Fondo Centrale.

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Fondo Centrale di GaranziaPunti di forza

• L’operazione riduce il rischio per la

Banca in caso di default dell’impresa

cui ha erogato il prestito: l’importo è

garantito dal Fondo Centrale

• Riduce la quantità di capitale da

accantonare a fronte del medesimo

importo finanziato

• La garanzia ha costi contenuti per

l’impresa che la richiede (max 1%

dell’importo garantito, gratuito al sud e

per alcune categorie di imprese)

• Contribuisce a migliorare la

valutazione dell’impresa da parte della

Banca

Per la Banca Per l’Impresa

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Confidi e Fondo Centrale

• Costi molto più elevati• 106 hanno impatto solo qualitativo• Quasi tutti i Condifi deliberano solo se si

possono controgarantire

• Alcune banche non hanno la struttura in grado di presentare la domanda la richiesta (di controgaranzia) viene presentata dai Confidi

• Aziende già iscritte ai Confidi

• Costi contenuti, solo variabili• Impatto positivo sul rating e sul costo del finanziamento

• In fase di revisione i criteri di accesso

• Non tutte le banche sono in grado di presentare la richiesta

• Procedura semplificata quasi solo per aziende con buon rating (per le altre è obbligatorio passare da un Confidi)

• Almeno due mesi di tempo per ottenere la delibera

CONSORZI FIDI FONDO CENTRALE

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Fondo Centrale di GaranziaNovità 2014

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• In entrambi i casi (garanzia diretta richiesta tramite la Banca o controgaranzia richiesta da un Consorzio fidi) dal 2014 è possibile ottenere la garanzia solo su finanziamenti e affidamenti di nuova erogazione, e prima che la liquidità venga effettivamente messa a disposizione dell’azienda.

• L’erogazione dei finanziamenti o la messa a disposizione di affidamenti da parte delle banche deve quindi essere preceduta la riscontro positivo da parte del Fondo, e solo successivamente (indicativamente due mesi dal momento in cui la banca inoltra la richiesta al Fondo) l’azienda può ricevere la liquidità

• Viene meno il principale punto di forza dei Confidi, i quali concedevano garanzie in tempi ridotti consentendo alle aziende l’ottenimento dei finanziamenti, e solo successivamente si controgarantivano presso il Fondo. Questa procedura non sarà più possibile, e anche passando attraverso un Confidi i tempi per l’ottenimento della liquidità saranno quelli ordinari

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• Eventuale perdita ultimo esercizio < 5% fatturato

• Calo fatturato ultimo esercizio max. 40%

• Mezzi propri > 5% del passivo *

Fondo Centrale di GaranziaValutazione

Copertura Immobilizzazioni

Copertura Oneri fin.; MOL/Fatturato

Indici circolante

Condizioni necessarieper poter accedere alla garanzia

Principali indici di valutazione

Se sono rispettati i pre-requisiti, viene effettuata la valutazione dell’azienda secondo alcuni indicatori

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* Nota: dalla seconda metà del 2014 il valore minimo del rapporto Mezzi propri / Mezzi di terzi rischia di passare di fatto dal 5% al 10-12% Patrimonio netto / Passivo

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Ruoli e processo

La banca controlla l’eligibilità dell’azienda e presenta al Fondo

Centrale la richiesta di garantire il finanziamento. La banca inoltra al

Fondo la delibera (quasi sempre una pre-delibera vincolata all’ottenimento

della garanzia) che deve specificare tutte le condizioni del finanziamento.

Cdo verifica la possibilità dell’azienda di accedere alla

garanzia e raccoglie i documenti necessari. Se sono rispettati i pre-

requisiti e la valutazione è positiva, la pratica accede alla

valutazione con parere positivo e in procedura semplificata.

Il Comitato di valutazione valuta la capacità dell’impresa di

ripagare il finanziamento richiesto. Entro due mesi (per le

operazioni i procedura semplificata) esegue la valutazione e, se

positiva, rilascia la garanzia.

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Il ruolo di CdO

• Possibilità di affidare a CDO la trattativa per le condizioni

• Esigenza di condizioni contrattuali stabili evitando ripetuti controlli e trattative

• Risparmio

• Possibilità di confrontare le condizioni dei propri conti correnti (strumento del risparmio)

• Prodotti: conti correnti, finanziamenti chirografari, mutui ipotecari, factoring

• Esigenza di trovare un supporto nel raccontare la propria impresa

• Esigenza di confrontarsi con un soggetto competente in merito alle strategie di investimento e finanziamento

• Esigenza di un rapporto “privilegiato” con la banca per l’accesso al credito

• Esigenza di tempi di risposta ragionevoli

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Accesso a condizioni riservate

Accesso a condizioni riservate

Accesso al credito

Accesso al credito

Bisogno a cui rispondeBisogno a cui rispondeConvenzioneConvenzione

ConvenzioneBancaria