Milano, 20 gennaio 2011 Progetto Sperimentale Reti Artigiane Mappatura settori produttivi eccellenti...
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Milano, 20 gennaio 2011
Progetto Sperimentale Reti Artigiane
Mappatura settori produttivi eccellenti
in Provincia di Milano
Silvia Pagani Elena Zaffaroni
Milano, 20 gennaio 2010
L’iniziativa progettuale a carattere sperimentale
• Azione coordinata• Sviluppo di sinergie• Diffusione dell’esperienza
“LOGICA DI RETE”
Provincia di Milano
Afol MilanoEuroimpresa Legnano
Desk informativo per le imprese artigianeDesk informativo per le imprese artigiane
Monitoraggio e Valutazione Risultati
Milano, 20 gennaio 2010
Obiettivi e risultati attesi
Strutturare e sperimentare servizi innovativi a favore delle aziende
artigiane
Utilizzando un approccio integrato fra politiche di sviluppo all’impresa e
politiche di supporto all’occupazione
Contribuire allo sviluppo e alla diffusione di
logiche di rete in settori prioritari a livello provinciale
Definire un modello di sviluppo
territoriale delle imprese artigiane condiviso fra gli
operatori territoriali
Creare una massa critica di competenze al servizio del comparto
artigiano
Milano, 20 gennaio 2010
Attività di mappatura
Analisi contesto produttivo artigiano della Provincia di Milano
Ambiti di approfondimento:
LA CATENA PRODUTTIVA E IL MERCATO
RAPPORTI CON IL MERCATO ESTERO
COLLABORAZIONE FRA IMPRESE
INNOVAZIONE – INVESTIMENTI – FINANZIAMENTI
RISORSE UMANE
EFFETTI DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA
INDIVIDUAZIONE REALTA’ PRODUTTIVE ECCELLENTI
INDIVIDUAZIONE REALTA’ PRODUTTIVE ECCELLENTI
Individuare percorsi per promuovere esperienze aggregative
Individuare percorsi per promuovere esperienze aggregative
Milano, 20 gennaio 2010
L’indagine - Metodologia
RACCOLTA DATI ECONOMICO - STATISTICI
PROVINCIALI
EROGAZIONE INTERVISTE AD UN
CAMPIONE DI IMPRESE PER CIASCUN
SETTORE INDAGATO
MOMENTO DI CONFRONTO E
CONDIVISIONE FINALE SUI RISULTATI
Incontro finale di condivisione con le Associazioni ed altri stakeholders
In collaborazione con CCIAA MI ed Eurolavoro / Afol ovest Milano
Strutturazione personalizzata dei questionari per ciascun settore indagato
INDIVIDUAZIONE SETTORI PRODUTTIVI
In collaborazione con Associazioni di categoria provinciali Confartigianato Milano, CNA Milano e Unione Artigiani Milano.
Milano, 20 gennaio 2010
Settori artigiani indagati
Orafo Tessile
Impiantistica
Meccanica
calzaturiero
183 interviste effettuatesu tutto il territorio della Provincia di
Milano
Milano, 20 gennaio 2010
Cosa è emerso? Punti di forza
Flessibilità,
capacità di adattamento
Eccellenza nel “saper fare”
Forte radicamento territoriale
Specializzazione produttiva
Attenzione alla qualità
Qualità
creatività
competen
za soluzioni personalizzateAndamento congiunturale2010 Stazionarietà e qualche timido segnale di ripresa, prevale un atteggiamento di prudenza ed incertezza
Tutti i settori hanno dimostrato nonostante la crisi di salvaguardare le proprie risorse professionali
Milano, 20 gennaio 2010
Che cosa è emerso? Punti di debolezza e criticità
Costi energia e lavoro Limiti dimensionali aziendali Esposizione alla concorrenza (anche di tipo sleale) Pressioni della distribuzione su filiera Criticità nel ricambio generazionale Scarsa visibilità delle innovazioni e del valore aggiunto aziendale Scarsa cultura di marketing e comunicazione Tendenza all’”individualismo”
Criticità segnalate a fronte del periodo di congiuntura economica
Riconfermate debolezze di Sistema
Milano, 20 gennaio 2010
Cosa è emerso? Opportunità
1. Collaborazioni informali accomunano tutti i settori (Forte Network relazionale)
Fanno rete con imprese del proprio settore e di altri, per poter superare limiti dimensionali e soddisfare le richieste del cliente, ma anche per fare innovazione ed acquisire maggiore visibilità (passa parola)
Sviluppano rapporti fidelizzati con fornitori e clienti a livello territoriale per garantire qualità produttive, tempi rapidi e certi di consegna, soluzioni specializzate (forte radicamento territoriale)
Dimostrano di voler collaborare all’interno della filiera in modo più strutturato, ma con un supporto specifico
2. Riconoscono il valore centrale dell’innovazione e compensano con la creatività carenze di carattere più strumentale
3. Opportunità specifiche di ciascun settore
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore orafo
Evidenziano una serie di debolezze tipiche:
Scarsa propensione all’adozione di strategie di marketing il “saper fare” prevale sul “saper vendere” Il 46% non si avvale di alcuna forma di promozione aziendale il 4% si affida ancora al passaparola possiede un sito internet il 34% del campione.
50 imprese intervistate, tutte localizzate a Milano città
Piena espressione della tipologia dell’artigianato artistico:
• realtà produttive di piccole e piccolissime dimensioni (78% addetti da 1 a 3)
• lavorazioni svolte per l’98% a mano su disegno proprio
• quasi la totalità del campione produce pezzi unici (93,75%)
• solo il 4% svolge lavorazioni di tipo industriale ed il 20% si avvale di Software
• il 96% dichiara di non necessitare di alcuna forma di potenziamento delle competenze
Difficoltà nel reperire sul mercato personale specializzato (apprendisti, collaboratori). Anche se l’82% afferma al momento, di non ricercare risorse professionali
Problemi legati al ricambio generazionaleProblemi legati al ricambio generazionale
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore orafo
EXPORT Il 28% del campione esporta i propri prodotti all’estero,anche in Paesi Extra UE. Di queste, più della metà produce in conto proprio, senza l’ausilio di marchi di prestigio.
PROPENSIONE a forme di COLLABORAZIONE anche INTRASETTORIALE Il 60% del campione negli ultimi due anni ha sviluppato iniziative in tal senso, con positivi
ritorni in termini di: soddisfazione del cliente, qualificazione del personale, maggiore visibilità
Qualità ed eccellenza del settore si traducono in:
A oggi, espresso interesse per collaborazioni che favoriscano: la partecipazione collettiva a fiere, “gruppi d’acquisto” per macchinari particolarmente costosi, il lancio di nuovi marchi o brand.
A oggi, espresso interesse per collaborazioni che favoriscano: la partecipazione collettiva a fiere, “gruppi d’acquisto” per macchinari particolarmente costosi, il lancio di nuovi marchi o brand.
ATTENZIONE COSTANTE ALL’INNOVAZIONE (52%)
Ricerca creativa continua sui soggetti e motivi di ispirazione, con l’ausilio di nuovi materiali.
Tutto ciò va contestualizzato con l’attuale situazione congiunturale che non permette di fare previsioni certe per il futuro. (il 62% si mostra cauto in tal senso per i prossimi due anni).
FORTE RADICAMENTO TERRITORIALE il 90% dei fornitori e il 74% dei clienti sono localizzati in Provincia di Milano Rapporti di filiera ampiamente consolidati, garantiscono qualità e velocità nei tempi di consegna, sicurezza sulla solvibilità
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore impiantistica
Il 74% del campione fa formazione più o meno abitualmente Negli ultimi due anni il 54% delle aziende ha mantenuto stabile il proprio personale,
professionalità difficilmente rimpiazzabili sul mercato del lavoro Il 26% ne ha assunto di nuovo. Comparto soggetto ad un costante processo di aggiornamento sia sotto il profilo tecnologico
(nuove tipologie di prodotti) che sotto il profilo normativo (disposizioni in materia di sicurezza e risparmio energetico).
50 imprese intervistate50% elettricisti, 44% termoidraulici 12% ristrutturazione locali.
Prevalenza di realtà produttive di piccole e piccolissime dimensioni (l’intero campione ha meno di 10 addetti) l’82% lavora in conto proprio
Network relazionale informale Network relazionale informale
collaborazioni con aziende dello stesso settore (86,6%), in maniera informale, offerta di un “pacchetto completo di servizi”.Promozione affidata al “passa parola”
Parallelamente le aziende risentono molto della concorrenza reciproca. FORTE RADICAMENTO TERRITORIALE Il 62% di clienti e fornitori sono localizzati in Provincia di Milano86% dei clienti rappresentato da consumatori finali
Formazione: un asset fondamentale Formazione: un asset fondamentale
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore impiantistica
Quello dell’impiantistica è un settore in grado di poter giocare un ruolo centrale nel futuro per quanto riguarda l’impiego domestico, e non solo, di nuove applicazioni tecnologiche nell’ambito del risparmio energetico e dello sviluppo sostenibile. Un comparto per sua natura propenso a collaborazioni e orientato alla formazione. Le premesse sono perciò ottime, occorre tuttavia che aziende dimensionalmente poco strutturate sappiano cogliere la sfida che il contesto attuale impone.
Gli operatori si rendono conto delle potenzialità, puntano al momento ad implementare quanto più possibile le competenze interne, senza tuttavia dimostrare un chiaro disegno strategico.
In questo contesto possono perciò giocare un ruolo importante le associazioni di categoria, al fine di favorire processi di collaborazione sotto forma di reti di impresa che consentano il superamento di vincoli impliciti in strutture dimensionalmente limitate e valorizzino al meglio le qualità produttive delle stesse.
Il 74% delle aziende dichiara di fare costantemente innovazione rispetto a tipologia e varietà di prodotti e servizi offerti.
Il 60% delle innovazioni sono state effettuate mediante autofinanziamento.
Il 74% delle aziende dichiara di fare costantemente innovazione rispetto a tipologia e varietà di prodotti e servizi offerti.
Il 60% delle innovazioni sono state effettuate mediante autofinanziamento.
Le nuove sfide da cogliere ….
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore meccanico 61 interviste erogate da Unione Artigiani fra i propri associati
L’87% svolge attività di produzione ed erogazione di servizi specializzati di meccanica generale. Il 25% si occupa anche di montaggio assemblaggio ed installazione macchinari, solo l’8% svolte attività di progettazione
Aziende dimensionalmente più strutturate con aziende che raggiungono anche i 15 addetti e oltre
Nonostante la crisi, il 70% non ha apportato riduzione al proprio personale ed il 13% ha persino assunto. Ricorso ad ammortizzatori sociali di carattere straordinario (segnalato un solo caso).
Manodopera risorsa preziosa, difficilmente reperibile sul mercato del lavoro in quanto frutto di un percorso pluriennale di specializzazione (saldatori, tornitori, operai specilizzati).
FORMAZIONETutte le aziende del campione manifestano esigenze di potenziamento delle competenze interne (60% competenze tecniche, 46% aspetti informatici, 26% conoscenze linguistiche.
Tuttavia il 51% dichiara di non frequentare mai corsi formativi e il 14% solo raramente i temi trattati non rispondono alle esigenze aziendali (47%)
FORMAZIONETutte le aziende del campione manifestano esigenze di potenziamento delle competenze interne (60% competenze tecniche, 46% aspetti informatici, 26% conoscenze linguistiche.
Tuttavia il 51% dichiara di non frequentare mai corsi formativi e il 14% solo raramente i temi trattati non rispondono alle esigenze aziendali (47%)
Catena produttiva molto articolata
79% produce in conto terzi. La clientela è composta per il 72% da imprese medie e per il 52% da imprese di grandi dimensioni. Rapporti di fidelizzazione con clienti e fornitori duraturi e consolidati. Fra le aziende forte senso di concorrenza reciproca.
Rischi di esposizione finanziaria
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore meccanicoLe imprese affrontano le sfide del mercato puntando su innovazione e specializzazione produttiva
le aziende del campione si dichiarano orientate all’investimento per la realizzazione di nuovi prodotti (65%), nuovi processi produttivi (48%).
Realizzati avvalendosi prevalentemente di risorse finanziarie proprie (70%).
Le forme di collaborazione avviate (36%) sono state finalizzate all’innovazione di prodotto e processo (60%), allo scambio di innovazioni macchinari e tecnologie (45%)
Le mutate condizioni creano presupposti affinché le aziende comprendano l’importanza di partecipare ad iniziative che le vedano in relazione con altre imprese per il conseguimento di strategie comuni, in grado di dare risultati concreti in termini di: •accesso a nuove tecnologie•maggiore visibilità sui mercati•acquisizione di macchinari•partecipazione ad iniziative che favoriscano un reale adeguamento delle competenze professionali interne all’azienda
L’individuazione di un ruolo chiaro di regia ad opera di soggetti in grado di seguire in maniera efficace le fasi operative e la volontà di mettere a fattor comune tutte le competenze presenti a livello territoriale, a supporto della competitività del comparto
Le mutate condizioni creano presupposti affinché le aziende comprendano l’importanza di partecipare ad iniziative che le vedano in relazione con altre imprese per il conseguimento di strategie comuni, in grado di dare risultati concreti in termini di: •accesso a nuove tecnologie•maggiore visibilità sui mercati•acquisizione di macchinari•partecipazione ad iniziative che favoriscano un reale adeguamento delle competenze professionali interne all’azienda
L’individuazione di un ruolo chiaro di regia ad opera di soggetti in grado di seguire in maniera efficace le fasi operative e la volontà di mettere a fattor comune tutte le competenze presenti a livello territoriale, a supporto della competitività del comparto
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore tessile 10 interviste ad aziende tessili dell’Alto Milanese
Aziende di micro e piccole dimensioni (80% addetti da 0 a 5)70% svolge lavorazioni prevalentemente in conto terzi
Campione molto eterogeneo: ricamificio, sartoria di alta qualità, produzione articoli sportivi, di abbigliamento, biancheria per la casa ecc.
Prevale un forte senso di pessimismo ed incertezza per il futuro.
Il campione pone in evidenza l’assenza di interesse per iniziative di formazione, interventi innovativi, esperienze di collaborazione. Un immobilismo dettato principalmente da problemi di natura finanziaria.
Eccezione: “bottega sartoriale” che grazie all’eccellenza che contraddistingue le lavorazioni svolte non ha risentito del momento di crisi, mantenendo intatto il giro d’affari
Pesanti ripercussioni subite a seguito di crisi cicliche hanno determinato un progressivo ridimensionamento del comparto. La recente congiuntura economica negativa ha inferto un’ulteriore duro colpo al settore
Partiamo da questa “eccezione” per affermare che:
Il settore artigiano tessile rappresenta una preziosa fucina di professionalità ed
abilità manuali
Il settore artigiano tessile rappresenta una preziosa fucina di professionalità ed
abilità manuali
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore tessile
“Creatività e qualità del prodotto sono il frutto della tradizione storica, le cui radici risiedono proprio nel know how artigianale”. Michele Tronconi Presidente SMI Italia
Se è vero infatti che in periodi di crisi l’artigianato è il primo elemento del comparto che viene fagocitato, dall’altro, proprio in questi momenti, appare fondamentale la riscoperta delle qualità intrinseche del mondo artigiano, che la grande industria spesso non riesce più ad esprimere a causa del prevalere di aspetti immateriali legati all’immagine.
La rivitalizzazione della qualità e della tradizione artigiana, per essere efficace, deve potersi esprimere in stretto raccordo con il territorio in cui queste produzioni hanno avuto origine, e con la tradizione produttiva che sta alle sue spalle.
Occorre riscoprire i legami di filiera di prossimità
tramite esperienze che diano vita ad iniziative progettuali di rete, attorno ad un progetto comune di rilancio che faccia leva su:
• Eccellenza produttiva
• Certificazione della qualità
• Sviluppo continuo del prodotto e dei processi aziendali
• Trasferimento e salvaguardia delle competenze
• Miglioramento degli assetti organizzativi
Milano, 20 gennaio 2010
RILETTURA DEL COMPARTO TESSILE che consenta:
all’industria un recupero della tradizione produttiva artigiana
ed alla componente artigiana una valorizzazione della propria identità più preziosa, secondo logiche più moderne ed evolute sotto il profilo strategico organizzativo
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Le interviste – Il settore tessile
Agevolando lo sviluppo di esperienze aggregative sotto forma di reti di impresa attorno a nuove catene ideative e produttive, acquisendo una maggiore capacità di dialogo assertivo nei confronti della grande distribuzione e nei confronti di nuovi mercati di sbocco
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore calzaturieroUn settore con grandi doti di eccellenza produttiva, espressione più alta del concetto di made in Italy
12 aziende intervistate in profondità
il 70% del campione:• lavora prevalentemente, ma non esclusivamente, in conto terzi (80% clienti localizzati in altri Stati)• esporta, e lo fa per quote significative di fatturato (il 42% fattura più del 50% all’estero) • dal 2004 ad oggi quota export ridotta per il 57% del campione
Servizi di supporto all’internazionalizzazione segnalati: organizzazione eventi all’estero riorganizzazione struttura aziendale informazioni commerciali iniziative promozionali forme di consulenza
Alta propensione all’innovazione negli ultimi anni il 100% del campione ha introdotto miglioramenti di processo (acquisto e aggiornamento di macchinari) Propensione riconfermata nonostante la congiuntura economica.
90% Autofinanziamento
Ruolo della filiera: il 50% dei fornitori è localizzato nell’Alto Milanese rapporti fondati su: qualità, flessibilità, affidabilità relazioni consolidate durevoli
Localizzazione: Parabiago, Canegrate, San Vittore, Nerviano
Tessuto produttivo: una settantina di imprese calzaturiere (senza contare la filiera - tomaifici, suolifici , tacchifici, concerie) prevalentemente di piccole e piccolissime dimensioni, in grande maggioranza a conduzione famigliare
Tipologia produttiva: calzature di qualità fine ed elegante
Milano, 20 gennaio 2010
Le interviste – Il settore calzaturiero
TEMA DEL RICAMBIO GENERAZIONALEProblemi legati sia all’individuazione di un successore, sia all’avvento di nuove strategie di gestione aziendale
TEMA RISORSE UMANE E FORMAZIONE aree giudicate critiche dal 90% degli intervistati
Importante consolidare l’assetto produttivo mediante:
• l’ingresso di nuove figure professionali specializzate (corso per addetti alla calzatura IPSIA Bernocchi)
• la promozione di esperienze di collaborazione fra imprese superando forme di individualismo e lavorando
maggiormente sulla complementarietà dell’offerta produttiva
• l’adozione di strategie promozionali e comunicative più efficaci, facendo leva sulla forza del gruppo
• mediante il rafforzamento della componente produttiva a marchio proprio espressione di una tradizione
produttiva da salvaguardare
Milano, 20 gennaio 2010
Conclusioni
Interventi specifici che sappiano cogliere le peculiarità di ogni settore– Opportunità della formazione non sfruttata appieno
– Necessità di investire su aspetti gestionali e di comunicazione, marketing
– Non adeguatezza degli strumenti finanziari attuali: la maggior parte delle aziende fa ricorso all’auto finanziamento
Interventi mirati in funzione anche di piccoli cluster di aziende– supporto specifico per favorire la collaborazione all’interno della filiera in modo più strutturato
Capacità di tutti i portatori di interesse di collaborare e mettere a fattor comune le competenze, le esperienze di successo già attivate
Cogliere appieno le opportunità messe a disposizione da una pubblica amministrazione attenta: Regione Lombardia, Provincia, CCIAA.