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Midrashim

Fattiepersonaggibibliciallalucedelpensierotradizionaleebraico

TestisceltietradottidaRavRiccardoPacifici

nel1943

edizioneine-bookcuratadawww.torah.it

Gerusalemme2017,5777

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PREFAZIONESpessonoirabbiniabbiamolamentatoelamentiamolamancanzadilibriadattiall’elementoebraicod’Italiaespecialmentediopereche possano riavvicinare i più lontani alla lettura della Bibbia eportare,anche ipiùvicini,adunmaggiorapprofondimentonellostudiodellamedesima.Purtroppoilfattochelalinguaebraicasiasconosciutaallaquasitotalitàdegliebreiitaliani,precludeaque-sti laconoscenzaelavalutazionediquelleopereclassichecheef-fettivamente potrebbero essere di grande efficacia per lo studiodellaBibbia,comedelrestoèconfermatodall’esperienzadellege-nerazioni passate. Nel complesso di tali opere, occupano senzadubbio un posto preminente i «midrashim», ossia le più anticheinterpretazioni e i più antichi commenti che sono stati compilatisultestodellaBibbiaeche,per il lorocaratterepopolareedivul-gativo, hannomostrato di possedere una straordinaria vitalità eunagrandecapacitàdirisonanzanell’animaebraicadiognitem-po1.Nonvoglionépossoora,qui,illustrarelanaturaeilvaloredel«midrash», perché ciò richiederebbe una trattazione a parte;chiunque, però abbia letto qualche saggio di questi antichi com-menti rabbinici, sa benequale fascino essi esercitino sullo spiritoebraico,esoprattuttoquanta fertilitàdipensiero,quanta inesau-ribilefantasia,quantovigorepoeticopossegganogliinsegnamentideinostripiùgrandiMaestri.Nonsonomancate,tuttavia,inItalia,1Per lapubblicazionediquest’opera [primaedizionedel1943,N.d.R.]hannoofferto un contributo la Comunità e la «Delasem»di Genova. Quest’ultima havoluto così riaffermare, anche con la diffusione della cultura ebraica, il suoamorevoleinteressamentoperl’assistenzamoraleespiritualeaiprofughi.

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specie in questi ultimi anni, pregevoli opere di divulgazione sul«midrash»:fralealtre,lagranderaccoltadimidrashimedestrat-titalmudicicontenutinell’opera«IlTalmud»diA.Cohen(trad.A.ToaffEd.Laterza),hacertamentecontribuitoadiffonderelacono-scenzadelpensierotalmudico,specialmentedallatodelledottrineedelleidee.Piùbreve,maancheessaottima,sebbeneoraesaurita,laraccoltadidetti«aggadici», intitolataanch’essa«IlTalmud»,acuradiD.LatteseM.Beilinson(Paravia).Tuttaviaun’antologiadimidrashim con speciale riferimentoa fatti epersonaggibiblici e,quindipiùadattaaserviredisussidioallacomprensionedellaBib-bia,mi sembrache siamancata, se si eccettua, forse, ilpregevolelibretto«LegendeefavolediantichiMaestri»purediD.Lattes(Ed.Israel), che offre, però, solo pochissimi saggi dei vari periodi. Perquesto,nonostanteleenormidifficoltàcheoggisipresentanonellapubblicazionediqualsiasi libro,horitenutoopportunoedireian-chedoveroso,fareunnuovotentativoperdiffonderemaggiormen-telaconoscenzadeinostrivaloriculturali,especialmentediquellichepiùdirettamentesiricolleganoallasorgentedellanostracul-tura:laTorah.Eccoperchéhovolutoporremano,allatraduzionedeimidrashim contenuti in questo volumetto, scegliendoli dallagrande opera classica di Bialik e Rawnitzki sulla «’aggadah». Lafortunaeilsuccessochequest’operahaincontratoneipiùdiversipaesi, mi ha incoraggiato a offrirne qualche saggio, compilandoquestapiccolaantologiachedovrebbeessereutilespecialmenteairagazzidellenostrescuolemedie,chenecessitanoancoradimoltilibriperlaloropreparazioneebraica.Inquadrareifattieiperso-naggibiblicinellacorniceclassicadelmidrash,fuunsuggerimen-tocheebbioccasionediformularequando,perincaricodellaCon-sultaRabbinica,preparai,alcuniannifa,iprogrammidistudioperlenostrescuolemedie.Conquestovolumettovorreioggipoterrecareunpiccolocontribu-to all’applicazione di quella norma didattica che nonmi sembratrascurabile.Naturalmenteilmidrashdeve,asuavolta,esserein-terpretato e valorizzato nei suoi riposti significati; e ciò special-mente nella scuola, è opera dell’insegnamento che, attraverso lospuntodiunmidrash,puòavermododi illustrareuna interapa-

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gina biblica, tanto più se nonmancheranno gli opportuni riferi-mentiadaltrifatti,istitutiopersonaggiche,peranalogiaditestoodiinterpretazione,sipossonoriavvicinareaquellocheèoggettodicommento.Aquestoscopo,nellasuddivisionedeititoli,hoavutocuradiaggiungerel’indicazionedelcapitolobiblicocuisiriferisceilmidrashtradotto,perchél’alunnonellascuolaelapersonaadul-taperproprioconto,possanorileggereneltestoquellapaginacuiilmidrash si riferisce.Per lo stessomotivo,homantenuto l’origi-nalestrutturadelmidrashcheèsempreimperniatosuuntestoouncommento:aquestotesto-basehodatomaggiorrilievotipogra-fico,perchépiùchiaramenterisaltasseilnessotrailmidrash,ilte-stooriginaleeglialtripassibiblicidicuisonofrequentissimi iri-chiamiechehovolutocitareconprecisione,appuntoperdarepos-sibilitàdiunmaggiorestudioediunapiùcompletainterpretazio-nedelmidrashcitato.Vadaséchequestabreveraccoltahavalorediunsemplicesaggio;sarebbemiaintenzioneampliarlaedesten-derlaatuttoilperiodobiblicoepostbiblicofinoall’epocadellare-dazionetalmudica,se,comespero,questaprimaparteincontreràilfavoredellecerchiecuièdestinata.[Malgradoleterribilidifficol-tàdelmomento,RavPacificiciriuscìelasecondapartedelsuola-vorofupubblicatapostumanel1968.N.d.R.]Frattantononhovo-lutorinunciareaquestaprimapartedel lavoro,siaperchémi lu-singochepossaavereunaqualcheutilitàesiaancheperubbidireallamassimadeinostriMaestrichedissero:«Seanchetunonpuoiterminarel’opera,nonseiperquestoautorizzatoaesimertenedeltutto»(Abot,11,21).Chese,ungiorno,misaràdatodiultimareeperfezionareillavorooggiiniziato,neringrazieròDiocomediunmerito speciale che avrà voluto accordami, dato che in Israele èconsiderato«miswah»,ilportareacompimentoun’operaebraica.

R.P.Genova,Aprile1943(Nisan5703)

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INTRODUZIONEALMIDRASHEALLA’AGGADAH

acuradelRavRiccardoDiSegni

trattadallaedizionedel1986

Questo libro presenta la traduzione italiana di brani scelti daun’antologiadi‘aggadotemidrashim,cioèdiraccontieinterpre-tazionidellaBibbiascrittidairabbini.Èpossibileleggerloinmo-didiversi:adesempioscorrendoil testopaginadopopagina, li-mitandosiall’ascolto,oapprofondendoisignificatidiquestirac-conti,studiandoleproblematichechevisonocoinvolte,eimodidi espressione rabbinica, certamente diversi da quelli della no-straepocaedellanostramentalità.Inquestasecondaprospetti-vadiletturasonoindispensabilialcuniconcettiintroduttivi.

1.ORIGINEESVILUPPODELTERMINE«MIDRASH»

’Aggadahemidrashsonoidueterminitecnicicheesprimonounaparticolareproduzioneculturalerabbinica,protrattasipermoltisecoli.Ilterminemidrashderivadallaradicedrsh,chehailsigni-ficatodicercare,interrogare,investigare;comparegiànellaBib-bia,masoloduevolte (2Cr13,22e24,27), con il significatodi«operascritta»;iSettantalorendonocome«libro»e«scrittura».In rapporto all’etimologia, ilmidrash sarebbe dunque un libronelsensocheèilrisultatodiunlavorodiricercaediinvestiga-zione.

Questaricercaèdirettaspecificamentesullescrittureesipropo-nedichiarirneilsignificato;il«Betmidrash-Casadelmidrash»èquindilascuoladovesiapprofondiscelostudiodeitestisacri,equestomolto probabilmente è già il senso dell’espressione cheper la prima volta troviamo in Sir 51,23. Ma di questa attivitàesegeticaabbiamounesplicitodocumentodiepocamoltoantica,inEsd7,10,doveèdettoche«Esdrasidedicòaindagarelaleggedel Signore». Appunto Esdra, come prototipo del maestro, delrabbino, della nuova figura che si affiancanelmondo ebraico a

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quelladelsacerdote,sicaratterizzaperun’attivitàparticolarediesegesiscritturale,chevieneespressadalterminemidrash.

Nell’accezionepoidivenutacomuneediffusailterminemidrashvienequindiaindicareun’attivitàdistudioediricercadeltestobiblico,eseguitacon lamassimaattenzione, chenonsi limitaalsensoimmediatoeletteralemaindagaescrutaognipossibilesi-gnificatoimplicito:midrashquindiindicaessenzialmenteunme-todorabbinicodiesegesi.

Ilterminepoiperestensioneindicaanchealtreduecose:lasin-gola interpretazioneottenutaapplicandoilmetodoe laraccoltadipiùinterpretazioni.L’interpretazioneconsentìadognistudiosodirileggereglianti-chitestibibliciconunospiritodiriscopertacostante,dicontinuavivificazione della tradizione, di stabilimento di un contattosempre più stretto tra l’antica esperienza religiosa e storica equella attuale. Permezzodelmidrash la Bibbia non è undocu-mento archeologico, ma uno stimolo a riscoprire le basidell’esperienza quotidiana; e d’altra parte ilmidrash diventa ilmezzopercrearetradizione,perfarsìchel’attualevissutoescadall’effimeroedall’ordinarioesisantifichiraccordandosialpas-sato.Ciò spiega l’importanzaenormechequestaproduzionehanellaculturaebraicae ingeneralenellastoriadellacultura:do-cumentodi concezioni religiosee ideologiche, ricchissima fontedinotiziestoriche,mitiche,etnologiche,strutturaportantediuninterouniversoculturaleperlunghisecoli.

2.IDUETIPIFONDAMENTALIDI«MIDRASH»

È necessario introdurre una distinzione fondamentale tra duetipidimidrash:quellorelativoallahalakahequellorelativoalla‘aggadah.Ilprimotermineindicaletteralmente«ilcammino»,«ilprocedere»,cioè lastradadaseguire:è lacomponente legaleegiuridicadella tradizione. Inquesto campo ilmidrash è lo stru-mentoper losviluppoe l’applicazionedella leggebiblica.Laso-luzionediogninuovoproblemalegale,oilsostegnoscritturaledi

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una regola, di un uso, di un istituto giuridico passano necessa-riamente attraverso ilmidrash. In questo settore esistono dellepreciseregoleermeneutiche, interpretative,dicuiènoto ilpro-cessodisviluppostoricoel’articolazioneindiversescuolegiuri-diche. In altri termini l’interprete legale della Scrittura, puravendomarginidimanovrarelativamenteampi,deveinlineadimassimaadeguarsiadeicanoniprefissati;selirispetta,anchesedissente da altri suoi colleghi, rimane sempre nell’ambito dellatradizione.

Conl’altrotermine,la‘aggadah,siintendepraticamentetuttociòchenonèstrettamentehalakah:equindiogniformadinarrazio-ne storica, mitica o leggendaria; le espressioni post-bibliche diletteraturasapienziale;lamorale;inuncertosensoanchelapiùanticacomponentemistica.Ladefinizione,comesivede,ènega-tiva,rispettoaquelladellacomponentelegale;taleèstatafindaiprimi tentativi altomedioevali di sistemazionedellaproduzionerabbinica,eancoraogginonèstata trovataunadefinizionemi-gliore.Moltoschematicamentesipuòdireche ilprimotipodimidrashcorrisponde ad esigenze più specificamente tecniche e giuridi-che, e la suaorigine e sviluppo sono legate alle attivitàdi inse-gnamentodella leggeeallapraticadei tribunali rabbinici. Il se-condo tipo, di più ampio respiro, trova la sua origine naturalenelleSinagoghe,doveilrabbinospiegaallacomunitàlescritture,e stabilisce, attraverso la suaomelia (derashah)uncontatto tral’attualitàelastoria.Questaorigine,maiabbandonata,spiega iparticolarigeneri let-terarieleespressionichesoventeincontriamo:faluceadesem-piosuimotividelfrequenteriscontrodiabbondanteletteraturaconsolatoria, o inaltri casidelle stranezze retoriche,delle iper-boliedelleprovocazioni,sostenutedallanecessitàditenerdestal’attenzionedelpubblico.

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3.’AGGADAHEMIDRASH’AGGADAH

La ’aggadah è dunque una delle due componenti fondamentalidelmidrash,maiduetermininonsiidentificano:comeèpossibi-leunmidrashsenza’aggadah,cosìèpossibileuna’aggadahsen-zamidrash.Questadistinzionevaulteriormentechiarita.

Qualeè l’originedel termine ’aggadah?Suquestopuntoglistu-diosinonsonod’accordo.Laradicedeltermineèhgdongd,chesignifica:dire,raccontare.SecondolaprimitivaipotesidiBacher,’aggadah deriva dall’espressione tecnicamaggid hakatuv, cioè«il testo scritto dice...»; un’espressione che introduce la spiega-zionechel’interpreteproponeperilversobiblico;inaltritermi-ni:«ilversoèquesto,mavuoldire...».

Questa spiegazione, lega strettamente la ’aggadah alla esegesi;maesisteanche ’aggadahnonesegetica.Èadesempio ’aggadahil principiomorale stabilitodaunmaestro, anche senon si ap-poggiaaunversobiblico;edèparimenti’aggadahlanarrazionein chiavepiù omeno leggendaria di fatti ed episodi biblici. Perquesti motivi vi è tra gli studiosi chi suggerisce una differenteetimologia;la’aggadahsarebbeciòchesidiceesiracconta,cioèsitramandaoralmente,adifferenzadeltestobiblicocheèdettomiqrà, ciò che si legge. Quindi, almeno in origine, la ’aggadahavrebbeindicatounatradizioneculturaletrasmessaoralmente.

4.IDIVERSITIPIDI«’AGGADAH»

Questeprecisazionisulledifferenzeterminologichetra’aggadahemidrash ’aggadah introducononecessariamenteaunaclassifi-cazione di tipi diversi di ’aggadah. Il problema della classifica-zionenonèunaquestione recente,mahaoccupatogiànelMe-dioevo numerosi studiosi. Ogni classificazione ha ovviamente isuoilimitieinognicasoledifferenzetraidiversigruppinonso-nomaicosìrigidecomesipotrebbeinizialmentepensare.

Unaprimadistinzione, inbasealcontenutoealrapportoconlaBibbia, deriva dalle considerazioni fatte sopra: esistono tre tipi

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fondamentalidi’aggadah:la’aggadahesegetica,cioèilmidrasha’aggadah insensostretto; la ’aggadahmorale-didattica,chesta-bilisce principi generali di comportamento (esempi numerosi ebennotisononeltrattatodiAvot,iCapitaPatrumdelquartoor-dinedellaMishnah) e infine la componente storico-leggendaria,comequellachenarraadesempiogliepisodidellavitadeiMae-stri celebri. Si tratta di una distinzione più didattica che reale,conlimitisfumati(nellamoralecomparesoventelacitazionebi-blica, oppure la storiadelmaestroha sovente scopo edificante,ecc.)machealmenochiariscechegliambitisononumerosi.

Unaltrotipodiclassificazione,giàdelineatadaAvrahamdiMai-monide,esviluppatasuccessivamente,distinguetraidiversige-neriletterarieilrapportoconilpubblico:dallasemplicebattutasenza altri significati, agli insegnamenti di maggiore o minoreportatastorico-morale.Proprioquestadistinzionerichiedeulte-rioriindispensabiliprecisazioni.

Inprimoluogoèdatenerpresentechedifficilmenteun’afferma-zioneaggadicaconservataneitestitradizionalièfineasestessa.Esistono,èvero,numeroseaffermazionichesembranosolomot-ti di spirito e curiosità,ma lamaggioranza assoluta degli inse-gnamentisiprestaaunaduplicelettura.Vièunlivellointerpre-tativoimmediato,checonsisteadesempionellaspiegazionecheilmaestrooffredi un verso, di un episodio, di unaqualsiasi si-tuazionedellastoriabiblica.Ilsignificatodella’aggadahconogniprobabilitànonsiesauriscequasimaiaquestolivello.Enecessa-riocogliereognisfumaturaeognipossibileallusioneperarriva-re a un secondo livello, quello del confronto con l’attualità. Gliesegetinonfacevanodellapraticaastratta,masiproponevanodidireoinsegnarequalcosaagliuominidellalorogenerazione,sul-la base del testo biblico. Ogni apparente esagerazione, ogni di-storsione del significato letterale deve essere letta in questachiave.AdesempioEsaù,ilfratellodiGiacobbe,diventailproto-tipodiognimalvagitànonperchélaBibbialodicaapertamente,ma perché nella simbologia accettata comunemente in

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quell’epoca Esaù rappresenta la Roma imperiale, con tutto ciòcheneconsegue.

5.ILPROBLEMADELLINGUAGGIO

Può spesso succedere al lettore di oggi chemalgrado gli sforziperarrivareaquestosecondolivellointerpretativononsiriescaacogliere ilsignificatodimoltedelleaffermazionirabbiniche,ochesiirimangaspiacevolmentestupitidalleapparentiingenuitàogrossolanitàdialcuneformeespressive.Inparteciòpuòesseredovutoallanostrascarsaconoscenzadellesituazioniacuialcuniautori potevano riferirsi.Ma esistono altre due eventualità im-portantidatenerepresenti.Laprimadi queste riguarda lapossibilità che la ’aggadah sia ilveicoloditradizioniesoteriche.Irabbinisipreoccuparonodellanecessitàditrasmettereneltempoilloropensieroelelorocon-cezioni inuntestoscritto.Tuttaviaspessoavvertironoilrischiodiunadivulgazionedi massadialcuni concetti che,per la loroparticolaredelicatezzaelapossibilitàdideformazionieterodos-seritenevanoaccessibili soloagruppiselezionatidiascoltatori.Perrisolverequestenecessità inpartecontrastantielaboraronoun linguaggiosimbolicochemascherava il realesignificato,e lecui chiavi di decodificazione erano note solo a pochi eletti. Sitratta ingeneraledi insegnamentimistici: alcunidiquesti sonoben identificabili oggi, anche se la loro interpretazione può re-stare controversa; altri invece continuano a rimanere insospet-tabiliaprimavista.

E notevole in questa prospettiva il fatto che queste regole di«camuffamento» intenzionale sono state già spiegate da inter-preti tradizionalineisecoliscorsi;mase leandiamoarileggereoggi non possiamo non notare una straordinaria analogia conqueimeccanismidipensierosimbolicochegiàFreudmettevaal-labasedel linguaggioonirico,echepiùgeneralmentesièvistosono anche alla base delle espressioni mitiche antiche. In altritermini imeccanismisimboliciche irabbiniavrebberoadottatointenzionalmentesarebberoglistessiche«naturalmente»inter-

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vengononell’anticamitopoiesi. In realtà, il linguaggio rabbinicodella’aggadahnonèsoltantosimbolico,«primitivo»,od«organi-co»(secondo levariedefinizionipossibili)perunascelta inten-zionale di camuffamento; lo è, molto più spesso, perché corri-spondeaimodidiespressionediunaculturaantica,lecuichiavidi decodificazione oggi possono sfuggire. Nello scorso secolo,quando iniziarono a fiorire gli studi scientifici dell’ebraismo, ladifferenza e l’incomprensionedel linguaggioportò ad affrettatediagnosidi«degeneresensibilitàesegetica»rivolteaimaestridelmidrash. Oggi è chiaro che questi pregiudizi vanno preliminar-menterimossiechepercomprenderequestagigantescaprodu-zione letteraria è necessaria una ben diversa disposizioneall’ascoltoealladecodificazione.

Collegatoaquestoproblemaèquellodelladefinizionedi ’agga-dah come produzione popolare: certamente la ’aggadah non èproduzione popolare, se con questo termine si vuole stabilireunacontrapposizioneconlaproduzione«colta».La’aggadahèilrisultato di una sviluppata tradizione letteraria colta, anche serecepiscesicuramentemotivietemiditradizionipopolaridiffu-se;comunque,apartealcune limitazionipercerti insegnamentiesoterici,èdestinatapersuanaturaallamassimadiffusioneedi-vulgazione.Almomentodelpassaggioaltestoscrittodefinitivoicanonilet-teraricodificatipossonoavere inqualchemodonascosto leori-ginariestrutturedipubblicaomelia;inognimodoilprodottofi-nale che noi abbiamo ricevuto è in generale il risultato diun’elaborazioneediunaselezioneaccurata.

Sièaccennatosopraagliespedientimessi inattoperdifenderel’ortodossia.Effettivamente,anchesottoaltriaspetti,ilproblemadell’ortodossiaèparticolarmenteavvertito inquestoambito.Senecomprendonofacilmenteleragioni.Poichéla ’aggadahnonèvincolata, come lahalakah a canonimolto rigidi, essapuò facil-mentediventareveicolodipensieroeterodosso.Questopericololoavvertironomoltimaestriinepochedifferenti,edaquestaco-

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scienza di rischio derivano ripetuti pronunciamenti contro la’aggadahedelleproibizionidimettereper iscritto letradizioni.Sonovocichecomunque,difronteallosviluppomonumentalediquestaletteratura,appaionoindefinitivacomeisolate.

6.LOSVILUPPOSTORICODEITESTI

Guardandoalla’aggadahealmidrash’aggadahcomeproduzioniletterariedobbiamocostatareinizialmenteduefattifondamenta-li.Inprimoluogoquellodell’originegeografica.La’aggadahèes-senzialmenteunprodottodellaPalestina.Nessun’altracomunitàebraica,anchequellababilonese, chepersecoliè stataperaltriaspetti l’anima culturale dell’ebraismo tradizionale, è riuscita adarealla ’aggadahqualcosachepure lontanamentesipossaav-vicinarealcontributodell’ebraismopalestinese.Ancheciòchesitrova in grande abbondanza nel Talmud Babilonese non èl’espressionediunprodottolocale,maunatradizioneimportatadallaPalestina.

Il secondo dato riguarda la storia di questo prodotto culturale.Come forma espressiva, esegetica e letteraria dovrebbe essereiniziata già in epoca ellenistica, e come produzione florida, daquestadata,èandataavantipercircaunmillennio.Itestiscrittituttaviasonodissociatidaqueste lontaneorigini temporali.Noidisponiamooggidiunavastaseriedifontiletterariedi’aggadahemidrash’aggadah:daquellesparseingrandeabbondanzanellaletteratura talmudica, ad opere compilative specializzate. Tuttiquestimaterialiraccolgonocertamentefontietradizioniantece-denti,mal’epocadellalororedazioneinformastabileeletteral-mentedignitosapartealmenodalquintosecolo.

Secondounaclassificazionerecenteegeneralmenteaccettata,sidistinguononelleoperedi ’aggadahemidrash’aggadahquattroperiodi:ilperiodoclassico,dal400al600dell’e.v.;ilperiodoin-termedio,finoall’annomille;ilperiodotardo,finoal1200;ilpe-riododelleantologie(Jalqutim),finoal1550.Ilperiodoclassico-nelqualevieneredatta, tra lealtreopere, laGenesiRabbah - sisegnala dai successivi per lo stile, strettamente legato a precisi

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canoni espressivi, e forme letterarie perfette; per i contenuti,nettamentemeno aperti agli influssi non ebraici circostanti e aquelli ebraici della letteratura apocalittica e pseudoepigrafica;per la lingua,cheèancora l’aramaicodellaPalestinasettentrio-nale.

Nelle opere compilative successive, e anche nellemonumentaliantologiemedioevali,nonvièsoltantolaproduzionepiùrecente,maunariccaseriedifontiprecedentiche,senonfosseperque-steantologietarde,avremmodefinitivamenteperduto.

7.L’ANTOLOGIACURATADARICCARDOPACIFICI

Come si è sopra accennato questo libro è un’antologia diun’antologia.L’antologiacheservìaRiccardoPacificicomefonteperilsuolavorodisceltaetraduzioneèilSeferha ’Aggadah,diBialikeRawnitzki,un’antologiamoltoampiaecurata,cheracco-glie,divisiperargomenti,ipiùinteressantiprodottidellalettera-turaaggadicadisecoli.Latraduzionedimoltapartedelmateria-ledall’originalearamaicoall’ebraico, lavocalizzazionedel testo,l’accompagnamento di note esplicative e soprattutto l’ordina-mentoinargomentifannodiquest’operauncomodoeutilissimoriferimentoormaiimprescindibile.Giustamentel’impostazioneèstata premiata da un grande successo di pubblico e il libro haavutoecontinuaadaverenumeroseriedizioni,dopolaprimadel1908-10.

Rispettoallafontesucuihalavorato,l’operadiPacificinonècheuna minima parte dell’originale, ed è legittimo chiedersi qualisiano stati i criteri chehanno ispirato la sceltadell’autore.Cer-tamentehannogiocatodiversecomponenti,madiunainpartico-lare non si può tacere. La seconda parte di questo libro, finorainedita,presentaconinsistenzailtemadellastoriaebraica,nellaprospettivadelle grandi sciagurenazionali, come ladistruzionedeiSantuarieimartìrideigrandirabbinidelpassato,vittimedeiromani.QuestolavorofupreparatodaRiccardoPacificinel1943,pochimesiprimadellasuacatturadapartedeinazistiedellasuadeportazioneneicampidisterminio.Anchedalle testimonianze

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dichi loconobbe inqueimesi, sappiamochePacificiavevaunavisione chiara della portata e del significato della tragedia chestavaalloracoinvolgendoilmondoebraico,edellaresponsabili-tàcheegli,comeguidadiunacomunitàdiIsraele,avevasudisé.Gliavvenimentidiqueimesinoneranounfattonuovoeisolatonellastoria,ma laprosecuzionediunadrammatica tragediase-colare.Se si cercaundocumentodi comenella storiaebraica la ’agga-dahabbiapotutoesprimereisentimentiel’ideologiadiIsraele,eabbia rappresentato il legamecon il passato, e la fedee la spe-ranza nel futuro, malgrado tutto, non si potrebbe trovare unesempiomiglioredelleparolediRabbiAqibaallavigiliaeduran-teilsuomartirio,cheilRabbinoPacifici,allavigiliadelsuomar-tirio,cositraducevainitaliano:«Preparateviaqualchegravecastigo...deveessereperciòchiaroemanifestodinanzialCreatoredelmondocheunagravesciagu-rastaperscenderenelmondoeperciòquestigiustisipreparanoda noi, affinché si adempia quanto è scritto nel verso “il giustomuore...mapersottrarloaimalichevengono,ilgiustovieneriti-rato(dalmondo)”».Mentrevenivatorturatoripeteva:«LaRoc-ca,perfettoèilsuooperare,poichétuttelesueviesonogiustizia;Diodiveracitàesenzanequizia,giustoerettoegliè»(Dt32,4).Yehizikrobaruk,siabenedettoilsuoricordo.

RiccardoDiSegni

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ELENCODELLEABBREVIAZIONI

A.R.N. AbotRabbi NatanAb. PirkeAbotAb.Z. AbodaZaraAm AmosB.Batra BabaBatraB.Meezia BabaMeziaBam.R. Bamidbar

RabbaBer. BerachotBer.R. BereshitRabbaBikk BikkurimCha. ChagigaCr CronacheCt Cantico deiCanticiDebR. DebarimRabbaDn DanieleDt DeuteronomioEruv. EruvinEs EsodoEst EsterEz EzechieleGdc GiudiciGer GeremiaGhit. GhitinGiob GiobbeGn GenesiIs IsaiaJ. JerushalmiJal.Shi. JalqutShimeoniKet. Ketubot

Kidd. KiddushinKohR. KoheletRabbaLv LeviticoMeg. MeghillaMi MicheaMid.ha. Midrash

ha-gadolMid.Tem. MidrashTemuraMl MalachiaNm NumeriOs OseaPes. PesachimPesiq.R. PesiqtaRabbatiPro ProverbiQo Ecclesiaste/ QoeletRo.ha. Roshha-ShanaSal SalmiSaned. SanedrinShab ShabbatShem. R.Shemot RabbaSheq SheqalimShirha-Shir. Shirha-Shirim

RabbaSho.Tov ShocherTovSir Siracide/ EcclesiasticoTaan. TaanitVaj.R. VajkraRabbaZc Zaccaria

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SOMMARIO

PRIMOVOLUME

Lacreazionedelmondo......................................................................................1Adamo........................................................................................................................4Ilmondosuperioreeilmondoinferiore......................................................6L’elogiodelmondo................................................................................................6Ilserpenteedilpeccato......................................................................................7Adamodopoilpeccato........................................................................................8CainoeAbele...........................................................................................................9L’etàdeldiluvio....................................................................................................11Noèeildiluvio......................................................................................................12L’etàdellatorrediBabele...............................................................................14Abramo....................................................................................................................16LadiscendenzadiAbramo..............................................................................19IlsacrificiodiIsacco...........................................................................................22Isacco,Rebeccaeilorofigli............................................................................29LabenedizionediIsacco...................................................................................31Giacobbedopolasuapartenzadallacasapaterna.............................32Giacobbe,Esaùegliangeli..............................................................................34L’ereditàdiGiacobbeediEsaù.....................................................................36LamortediRebeccaelasepolturadiRachele.......................................37Giuseppe..................................................................................................................38GiuseppeinEgitto...............................................................................................38Giuseppeallapresenzadifaraone...............................................................40IfratellidiGiuseppeinEgitto........................................................................41

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Giuseppesifariconosceredaifratelli.........................................................45MortediGiacobbe...............................................................................................49Laschiavitù............................................................................................................51Mosèelaschiavitù..............................................................................................56MosèinMidian......................................................................................................57LamissionediMosè............................................................................................58Mosèefaraone......................................................................................................60Imiracolielepiaghe..........................................................................................63L’uscitadall’Egitto..............................................................................................66IlpassaggiodelMarRosso..............................................................................67Israeleneldeserto...............................................................................................69Lamanna................................................................................................................69Ilpozzo.....................................................................................................................71LaguerracontroAmalek.................................................................................72PromulgazionedellaTorah............................................................................73Ilvitellod’oro........................................................................................................79IlTabernacoloegliarredi...............................................................................81PartenzeesostediIsraeleneldeserto.......................................................83Gliesploratori.......................................................................................................87LarivoltadiQorach...........................................................................................89Aharon......................................................................................................................90LamortediAharon............................................................................................92Bileam.......................................................................................................................94LavitadiIsraeleneldeserto..........................................................................95Lafinedeiquarantaanni................................................................................95LaprofeziadiMosè.............................................................................................97MosèeGiosuè........................................................................................................98LamortediMosè.................................................................................................99

SECONDOVOLUME

L’epocadeigiudici,deireedeiprofeti....................................................109Giosuè....................................................................................................................109L’etàdeigiudici.................................................................................................112Debora...................................................................................................................113Iefteesuafiglia.................................................................................................114

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Sansone.................................................................................................................116Ruteillibroomonimo....................................................................................117ElqanaheAnna.................................................................................................119Samuele................................................................................................................120Saul.........................................................................................................................121David......................................................................................................................124L’umiltàdiDavid..............................................................................................126DavideAbshalom.............................................................................................128Salomone..............................................................................................................130IlTempiodiSalomone....................................................................................131SalomoneelaReginadiSaba.....................................................................134Geroboamo..........................................................................................................138OmrieAchav......................................................................................................140EliaegliadoratoridelBaal.........................................................................141L’esiliodellediecitribù..................................................................................142ISamaritani........................................................................................................143EzechiaeladisfattadiSancherib.............................................................145EzechiaeIsaia...................................................................................................146LadistruzionedelTempio............................................................................147SullerovinediGerusalemme.......................................................................148IlvoleredelSanto,benedettoEglisia......................................................153Ildoloredeipatriarchi...................................................................................155LarisurrezionedeimortiperoperadiEzechiele...............................160Chanania,MishaelAzaria.............................................................................161LastoriadiPurim............................................................................................162LacadutadiAman...........................................................................................169L’epocadelSecondoTempio........................................................................173IlSantuario.........................................................................................................173Lasparizionedell’Arca..................................................................................175Shimeonilgiusto..............................................................................................176LafamigliadegliAsmonei............................................................................179Erode......................................................................................................................181L’Omer...................................................................................................................185Leprimizie...........................................................................................................186IlcerimonialedelgiornodiKippur..........................................................187IlLulav...................................................................................................................189

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Lafestaperl’attingimentodell’acqua....................................................190LadistruzionedelSecondoSantuario.....................................................192IlluttoperGerusalemme..............................................................................193IMaestridelTalmudeiloroinsegnamenti..........................................194Hillel.......................................................................................................................194R.JochananbenZakkai..................................................................................196R.Aqiba.................................................................................................................198Idiecimartiri.....................................................................................................202R.Meir...................................................................................................................209R.Iehudaha-nassi............................................................................................210

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LACREAZIONEELEPRIMEETÀDELMONDO

LACREAZIONEDELMONDO

1. -Insegnano i nostrimaestri: «Interroga leanticheetà» (Dt 4,32).Puòintendersiiltestonelsenso:l’uomointerroghil’etàanterio-reallacreazionedelmondo?no,perchélostessotestocontinuadicendo: «daquandoIddiocreò l’uomosulla terra» (ivi).Mapo-trebbe,allora,intendersinelsensochel’uomononpossaindaga-re neppure intorno ai sei giorni della creazione? no, perché lostessotestodice:«interrogaleprimeetàchefuronoprimadite»(ivi), (cioè: prima della tua creazione). Potrebbe, infine, inten-dersi nel senso: «interroga ciò che è in alto, in basso, avanti eindietro»?no,perchéiltestodice:«daunaestremitàall’altradelcielo»(ivi),cioè:daunaestremitàall’altradelcielotupuoiinda-gare,manonpuoi indagare ciò che è in alto, in basso, avanti eindietro(Cha11).2.-Perché ilmondo fu creato con la lettera «Beth?»1. Per inse-gnarci:comela«Beth»èchiusadatuttiisuoilati,eapertasoloinavanti,cosìtunonseiautorizzatoaindagareciòcheèinalto,inbasso, inavantie indietro,masolodalgiorno incui fucreato ilmondoinpoi(Ber.R.1).

1Intendi: Perché il racconto della creazione comincia con la seconda letteradell’alfabeto?

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3.-«Ilsaviohagliocchiintesta»(Qo2,14).Questo verso si riferisce a colui che indaga il «principio»2delmondo, cioè dai sei giorni della creazione in poi. «Ma lo stoltocammina nell’oscurità» (ivi): questa seconda parte del verso siriferisceacoluichetralasciadistudiarelacreazionedelmondoeindagaciòcheènelle tenebreeche fuanteriormenteallacrea-zione(Mid.ha.).4.-UnfilosofodisseaRabbanGamliel:ilvostroDioèungrandeartefice,mahatrovatodeibuoniingredientiediquestihapotutoservirsiperlacreazione.Equalisarebberoquestiingredienti?Glirispose: «tohu», «bohu», «oscurità», «acqua», «vento», «abissi»,ecc.Vattene in perdizione! gli disse R. Gamliel; per tutti questi ele-menti è sempre usato il termine creazione (cioè: creazione dalnulla); infatti, per «tohu» e «bohu» è detto: «autore della pace,creatoredelmale»(Is45,7);perl’«oscurità»èdetto:«formatoredella luce, creatore dell’oscurità» (ivi); per l’acqua: «lodatelo, ocielideicieli,evoiacque»(Sal148,4).Eperché(dovetelodarlo)?«perchéEgliordinòequellecosefuronocreate»(ivi).Peril«ven-to»èscritto:«poichéeccoColuichehaformatolemontagneehacreatoilvento»(Am4,13);pergli«abissi»:«quandononc’eranogliabissi,iofuicreata»(Pro8,24)3.5.-«Iddiocreò»(Gn1,1).UnavoltaunereticodisseaRabbiAqi-ba:«questomondo,chil’hacreato»?-IlSanto,benedettoEglisia!-Dimostramelochiaramente!-Domani,vienidame-disseRabbiAqiba.All’indomani,l’ereticosipresentòaRabbiAqiba.Questiglidisse:«cosaportiaddosso»?-Unabito.

2Laparola«rosh»inebraicosignificacapoeprincipio.3Qui ilmidrash interpretandodiversamente ladivisionedel verso e la formadelverbo,intende«quandoc’erailnulla,creaigliabissi».

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-Echil’hafattoquest’abito?-Ilsarto.-Iononticredo!dimostramelochiaramente.-Comepossodimostrartelo?nonsaicheèunsartoquellochefaivestiti?-EtunonsaicheIddiohacreatoilmondo?Quandol’ereticosenefuandato,gliallievidomandaronoaRabbiAqiba:-Qualesarebbeladimostrazione?Risposeloro:-Comelacasaè la riprovadell’artefice, ilvestitoè la riprovadel sarto, laportaèlariprovadelfalegname,cosìilmondoèlariprovadiDiochelohacreato(Mid.Tem.).6.-Seicoseprecedetterolacreazionedelmondo;diesse,alcunefurono effettivamente create, altre furono soltanto pensate. LaTorah e il trono della gloria divina furono create, i patriarchi,Israele,ilSantuarioeilnomedelMessiafuronosoltantopensati.RabbiAhavainnomediRabbiZeirainsegna:anchelaTeshuvahfu pensata. Altri aggiungono: anche il Giardino Terrestre e ilGheinnam4.DisseroinnomediRabbiShemuelberabbiIschaq:l’ideadiIsrae-leprecedetteognialtracosa.SeinfattiilSignorenonavessepre-vistocheadistanzadiventiseigenerazioni(dallacreazione),gliEbrei avrebbero accettato la Torah, non avrebbe scritto su diessa:«comandaaifiglidiIsraeleoparlaaifiglidiIsraele»(Ber.R.1).DisseRabbi Jannai: ilmondoequanto inessoè contenuto,nonfuronocreatisenoninvirtùdellaTorah(Ber.R.1).

4Il«Gheinnam»èladimoradeipeccatorinell’aldilà,secondoiltalmud.

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ADAMO(Gn1,26)

7. - Disse Rabbi Berechia:mentre il Signore stava per creare ilprimo uomo, previde che da lui sarebbero derivati i giusti e ipeccatoriepensò:seIocreol’uomo,neverrannoipeccatori;esenonlocreo,comesorgerannoigiusti?AllorailSanto,benedettoEgli sia, allontanò da sé il pensiero dei peccatori e, unitosiall’attributodellaclemenza,creòl’uomo(Ber.R.8).8.-Disse Rabbi Simon: quando il Signore si accinse a crearel’uomo, gli angeli del servizio divino si divisero in gruppi e inschiere; alcuni dicevano: «sia creato» altri: «non sia creato». Aquesto fattosirichiamailversochedice:«labontàelaveritàsiincontrarono,lacaritàelapacesibaciarono»(Sal85,11).Infattila Bontà andava dicendo: «sia creato l’uomo che è destinato afareoperebuone»;laVerità, invece,andavadicendo:«sidesistadalcrearel’uomocheèpienodifalsità».LaCaritàandavadicen-do:«siacreatol’uomocheèdestinatoaoperedibene»;elaPace,invece:«sidesistadalcrearlo,perchéècausadicontese».AllorailSanto,benedettoEglisia,preselaveritàelagettòaterra,con-formeaquantoèdetto:«gettastiaterralaverità»(Dn8,12).Aquesto punto, allora, gli angeli del servizio divino dissero: «Si-gnore,TudisprezzieabbassiquellacheèlaTuainsegna(laveri-tà)?risorgalaVeritàdallaterra!»Èdettoinfatti:«laveritàdovràspuntaredallaterra»(Sal85,12)(Ber.R.8).9.-RabbiMeirdiceva:«lapolvereconcuifucreatoilprimouo-mo,furaccoltadatuttelepartidallaterra»(Saned.38).10.-L’uomo fu creato solo (come progenitore del genere uma-no),perchédaciòsideducessechechiunquedistruggeunavitaumana è come se distruggesse unmondo e viceversa chi salvaunavitaècomesesalvasseunmondo intero. Inoltre, l’uomofucreatosecondoununicotipo,perilbuonandamentodellasocie-

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tà,affinchéunuomonondicesseall’altro:miopadreèsuperiorea tuo padre. E inoltre perché gli eretici non dicessero: vi sonomoltipoteriincielo(comevisonomoltitipidiuominisullater-ra). Infinel’uomofucreatosecondountipounicodimostrarelagrandezzadelSanto,benedettoEglisia:perchémentregliuomi-niconianovariemonetesecondounostampoetuttesonouguali,ilSignorehafoggiatounuomosultipodelprimo,ma,ciònono-stante, gli uomini non sono identici fra loro. Così ognuno ha ildoveredi affermare: «ilmondoè stato creatoperme!» (Saned.37).11.-Insegnano i nostri Maestri: perché l’uomo fu creato solo?Perchéigiustinonvenganoadire:«noisiamodiscendentidiungiusto»;eanalogamente ipeccatorinondicano:«noidiscendia-modaunpeccatore!»Secondoun’altra spiegazione, l’uomo fu creato solo,per evitarelecontesetralevariefamiglie.Chesequeste,infatti,sonoinlite,ora che l’uomo fu creato solo, quantomaggiormente sarebberostate in lotta se, per esempio, gli uomini originari fossero statidue?Secondoun’altraspiegazione,l’uomofucreatosoloamoti-vodeiladriedeiviolenti;sequestiinfattirubanoefannoviolen-za,orachel’uomofucreatosolo,quantomaggiormentefarebbe-roviolenzaedeserciterebberoilfurtosegliuominioriginarifos-sero stati due? E perché le fisionomie degli uomini non sonoegualitraloro?affinchéunuomo,vedendounabelladonna,nondica:«èmia!»(Saned.38).

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ILMONDOSUPERIOREEILMONDOINFERIORE(Gn2)

12.-«Questesonolegenerazionidelcieloedellaterra»(Gn2,4).DisseRabbiShimeonfigliodiChalafta;èbengrandelapace,seilSanto, benedetto Egli sia, volle stabilire pace e armonia tra gliessericelestiequelliterrestri,nelmomentodellacreazione.Nelprimogiorno,infatti,creòesseriappartenentialmondocelesteealmondoterrestre,comeèdetto:«nelprincipiocreòilSignoreilcieloelaterra»(Gn1,1).Nelsecondogiornocreòessericelesti,comeèdetto:«siailfirmamento»(Gn1,6).Nelterzogiornocreòesseri terrestri, conformeaquantoè scritto: «producalaterra»(Gn1, 11).Nel quarto giorno creò essere celesti, come è detto:«sianogliastri» (Gn1, 14).Nelquinto giorno creòesseri terre-stri,comedetto:«producanoleacque»(Gn1,20).Nelsestogior-nocreòl’uomoedisse:«seIolocreeròdalmondoceleste,questosarà superiore al terrestre per un atto creativo; e così, se Io locreassidalmondoterrestre,questosarebbesuperioreall’altroenonvisarebbearmonianell’universo;perciòIo locreeròparte-cipe dell’uno e dell’altro mondo, secondo quanto è detto: “e ilSignore Iddio formò l’uomocomepolveredalla terra”» (Gn2, 7),cioè lo creò dal mondo inferiore, ma soffiò nelle sue narici un«alitovitale»,cioè(locreò)dalmondosuperiore(Ber.R.12).

L’ELOGIODELMONDO

(Gn1-2)

13.-«EilSignorevideciòcheavevafattoedeccoapparivabellis-simo» (Gn 1, 31). Rabbi Tanchuma esordì: «tuttoEglihacreatoopportunamenteasuotempo»(Qo3,11):ilmondo,cioè,fucrea-toneltempogiustoenonpotevaesserecreatoprima.Daciòde-duceRabbiAbbahucheilSignorecreavamondielidistruggeva,

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finchécreòquestomondoedisse:«queimondinonmipiaceva-no,questomipiace»(Ber.R.9).14.-«Eilvideciòcheavevafattoedeccoapparivabellissimo»(Gn1,31).DisseRabbiChamabarChanina:lacosamisembrapara-gonabileaunreche,dopoavercostruitounbelpalazzoedaver-lotrovatodipropriogusto,esclamasse:Oh,palazzo,palazzomio!magaritumiapparissisemprecosìbellocomeinquestomomen-to! Così il Signore, il mondo, esclamò: Oh mondo, mondo mio!magaritumiapparissisemprecosìbellocomeora!(Ber.R.9).

ILSERPENTEEDILPECCATO(Gn3)

15. -«Orailserpenteerailpiùastutofratuttiglianimali»(Gn3,1).Ilserpentepensòtraséesé:seiovadodall’uomo,sonocertochenonmiascolterà,perchél’uomodifficilmenteabbandonalapro-pria idea; andrò, da Eva ed essami ascolterà, perché le donneporgonofacilmenteorecchioatutti.«PoichéilSignoresa»(Gn3,5).RabbiIehudadaSichnininnomediRabbiLevidisse:ilserpentecominciòafaredellamaldicenzacontroilsuoCreatore;eglidisseall’uomoe alladonna: «vedete, il Signorehamangiato fruttodiquest’alberoepoihacreatoilmondoeperciòoradiceavoi:nonnemangiate,affinchénonpossiateanchevoicrearealtrimondi;infattiogniarteficetemeipropriconcorrenti!»Inoltredisseloro:«chistatocreatodopoinordineditempo,haildominiosuciòchestatocreatoprima;l’uomoèstatocreatodopotuttelealtrecose,appuntopersignoreggiarle;perciòaffrettateviamangiare (del frutto), affinchéDio non crei altrimondi e voisiate soggetti al loro dominio». Detto ciò, il serpente afferròl’alberoeloagitòconlemaniecoipiedi,finchéifrutticadderoaterra.Alloral’alberocominciòagridare:«empio,nonmitoccare,

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giungasinoameilpiededelsuperboelamanodelpeccatorenonmiscuota!»(Sal36,12).Mailserpenteandòdalladonnaeledis-se: «vedi, io ho toccato l’albero e non sonomorto, anche tu lopuoitoccareenonmorrai».Cosìdicendo,lasospinsefinchétoc-cò l’albero. Inquelmomento ladonnavide l’angelodellamortechelevenivaincontroedesclamò:oramuoioeilSignorecreeràun’altradonnaperAdamo:Allora«presesubitoilfrutto,neman-giòenedetteancheasuomarito» (Gn3, 6). RabbiAjevo disse:essaspremettel’uvaeglielaporse.RabbiSimlaidisse:sipresen-tò a lui con parole dolci e suasive, dicendo: «cosa credi, che iomuoiaechesiacreataunasecondaEvaperte?»«Nonc’ènulladinuovosottoilsole»(Qo1,9).Ocredicheiomuoiaeturestiinnocente?«nonperchésiadeserta(laterra),Iddiol’hacreata,maperchésiaabitata»(Is45,18).Inostrimaestridissero:ladonnacominciòadalzarelasuavoce,secondoquantoèdetto:«eall’uomodisse:poichéhaiubbiditoallavocedituamoglieehaimangiatodell’albero…»(Gn3,17)(Ber.R.19-20).

ADAMODOPOILPECCATO

16.-DisseRabbiBerechia innomediRabbiShemuelbarNach-man:sebbenetuttelecosefosserostatecreateperfette,tuttaviasiguastaronodopolacolpadiAdamoenontornerannoallaloroprimitiva perfezione, se non quando verrà il figlio di Perez (ilMessia)(Ber.R.12).17.-DiseicoseilSanto,benedettoEglisia,diminuìleproporzio-ni,dopocheAdamopeccò,ecioé:lasuabellezza,suastatura,lalunghezzadellasuavita,ifruttidellaterra,ilGiardinoTerrestreegliastri;maverràgiornoincuituttosaràripristinatonellasuaintegrità(Ber.R.12).

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18.-Insegnano inostrimaestri:nelgiorno incui fucreatoAda-mo,quandoeglividetramontareilsole,esclamò:ahimè!siccomehopeccato,ilmondosioscuraetornaalcaosprimitivoedèque-sta lamorte chemièdestinatadalCielo.Così stette indigiuno,piansetuttalanotte,edEva,vicinoalui,fecealtrettanto.Quandoalmattino spuntò l’alba, egli disse: «questa è la legge delmon-do!»e(dettociò)offrì,insacrificio,ungiovenco(Ab.Z.8).19.-DisseRabbi Josue; il fuocodovevaesserecreatoallavigiliadi sabato, ma non fu creato che all’uscita di questo giorno. Fuallora, infatti, che il Santo, benedetto Egli sia, conferì al primouomoildonodellaconoscenza,simileaquelladelmondosupe-riore, così che l’uomo prese due pietre e fregatele l’una conl’altra,videuscirelascintillaeringraziòDiodicendo:benedettoilCreatoredelfuoco»(Pes.54).

CAINOEABELE(Gn4)

20.-«CainodisseadAbelesuofratello»(Gn4,8).DisseCainoadAbele:«vieniedividiamocimondo».Sì,disseAbele.Cainoallorapropose:«tuprendiibenimobiliedioleterre».Ecosìstabilironochenessunodeidueavrebbereclamatoalcun-chédall’altro.AbelecominciòapascolareeCainoglidisse:«maquestaterrasullaqualetitrovièmia!»EAbele,allora,dalcantosuo:«maanchelalanadicuiseirivestitomia!»Ecosìl’unodiceva:«spogliati!»el’altro:«vola!»Inseguitoaciò,«Cainosialzòcontrosuofratello»(ivi),cominciòainseguirlodalmontealpianoedalpianoalmontefinché,afferratisil’unl’altro,AbeleebbemegliosuCainocherimasesopraffatto.AlloraCainocominciò a gridare: «Abele, fratellomio, siamo noi due soli nelmondo!checosaracconteraialbabbo?».Aquesteparole,Abelesiimpietosìelolasciò;maCainosialzòcontrodiluielouccise,

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secondoquantoscritto:«esialzòCainocontrosuofratello»(Gn4,8);se«sialzò»,vuoldirecheprimastavasottodilui.Ecomelouccise?Preseunapietraegli fecedelle feriteedellecontusioniallemanieaipiedi,perchénonsapevadadovel’animasarebbeuscita; finalmente locolpìalcolloemorì.Quando l’ebbeucciso,pensò: ora fuggirò dalla presenzadimio padre e dimiamadrechemichiederannocontodilui,datochenessunaltro,all’infuoridi noi due, esiste nelmondo. Improvvisamente apparve a lui ilSanto,benedettoEglisia,eglidisse:dallapresenzadeituoigeni-toripuoifuggire,madallamiapresenzano:«può,unuomocelarsiinluogoocculto,senzacheioloveda?»(cfr.Sal138,7-12):«dov’éAbeletuofratello?»(Gn4,9).«Nonloso,riposeCaino;perchélocerchipressodime?anch’iopotreicercarlopressodiTe!»GlireplicòilSanto,benedettoEglisia:«empio!lavocedelsanguedituofratellogridaamedallaterra!»(Gn4,10).DissealloraCaino:«nonavevomaivistonéconosciutounuomoucciso; sapevo io, forse, che colpendolo con la pietra, lo avreifattomorire?»poisoggiunse:«lamiacolpaètroppogrande,per-chéiopossasopportarla»(Gn4,13).«Padronedelmondo!haiforsedellespiechedenuncianol’uomodinanzi a Te!Mio padre emiamadre che sono sulla terra, nonsannocheiol’houccisoeTucheseiinCielo,losai!»Glidisse ilSanto,benedettoEgli sia:«sciocco! Iosostengo tuttol’universo!»ECainoreplicò:«seTusostienil’universointero,nonpuoisoste-nere lamia colpa? troppograndeè lamiacolpa,perchéiopossasopportarla»(Gn4,13).AllorailSanto,benedettoEglisia,glidisse:«poichétiseipentito,escieva’fuoridaquestoluogo!»«Cainouscì subitodal cospettodelSignoreedimorònelpaesediNod»(ivi,16).Ma ovunque egli andava, la terra gli tremava sotto i piedi e lefiere e le belve si agitavano e dicevano: «chi è costui?» e si ri-spondevanoavicenda:«èCainochehauccisosuofratelloAbeleeper lui ilSanto,benedettoEglisia,hadecretato:“erranteera-

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mingosarai”(Gn4,12);andiamoedivoriamolo!»Neldircosì,siriunivanoearrivavanosinpressoaluipervendicareilsanguediAbele.AlloragliocchiCainoversavanolacrimeediceva:

«DoveandròiodinanzialTuospirito,edovefuggiròdinanzialTuocospetto?Seancheraggiungessiicieli,làTusei,seanchescendessisinoalloSheol5,eccoTiincontro.Seancheprendolealidell’albaedimoroalterminedeimari,anchelà,laTuamanomiguidaelaTuadestramiafferra»

(Sal139,7-10)(Tanchuma)

L’ETÀDELDILUVIO

21. - «Ecancellò tutti gli esseri viventi che erano sulla superficiedellaterra»(Gn7,23).Sel’uomoavevapeccato,checolpaavevanoglianimali?Si insegna in nome di Rabbi Jehoshua ben Korcha: si potrebbeistituireunparagoneconunuomocheavevapredispostolenoz-zepersuofiglioeavevapreparatoognigeneredivivande.Dilìapoco,essendomortoilfiglio,anchetuttociòcheerastatoprepa-rato per le nozze andò disperso, perciò quell’uomodisse: «nonavevo preparato tutto per mio figlio? ora che lui è morto, chescopohannoquestipreparatividinozze?»Così ilSanto,benedettoEglisia,disse:nonera forseper l’uomoche avevo creato animali e fiere? ora che l’uomo ha peccato, acosaserviranno?»(Saned.108).22.-«Poichéogniessereavevacorrottolasuavita»(Gn6,12).

5LoSheolèladimoradeitrapassati,secondolaBibbia.

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Disse Rabbi Azaria in nome di Rabbi Iehuda ben Simon: tuttiguastaronolalorocondottanellagenerazionedeldiluvio:canesiunivaal lupo, ilgalloalpavone.RabbiLulianbarTivrimdiceva:persino laterratralignò:gliuomini, infatti,seminavanogranoeterraproducevaortiche(Bet.R.28).23.-DisseRabbiIschaq:gliuominidellagenerazionedeldiluvioseminavanoogni quaranta anni, in poco tempopercorrevano ilmondodaunestremoall’altro,potevanosradicare,camminando,icedridelLibano,lebelveapparivanolorocomepiccoliinsettieilclimaincuiessivivevanoerasempremite,simileaquellochenoiabbiamodaPesachaShavuot(Ber.R.34).

NOÈEILDILUVIO

(Gn6,9)

24.-«Noèeraunuomogiusto, integroeglierainmezzoallasuagenerazione»(Gn6,9).DicevaRabbiJochanan:«nellasuagenerazione»(eragiusto)manonnellealtre.Resh Lakish, invece, intendeva: (perfino) «nella sua generazio-ne»,etantopiùnellealtre!Osservò Rabbi Chanina: l’interpretazione di Rabbi Jochanan sipotrebbe ravvicinare al seguente esempio: una botte di vino sitrovainunacantina,inmezzoabottidiaceto:quisisentel’odordelvino,fuoridiquinonsisentirebbe.Osservò Rabbi Oshaaja: l’interpretazione di Resh Lakish si puòparagonarealcasoseguente:unafialadiprofumositrovainunimmondezzaio;sequiessaespandeilsuoprofumo,tantopiù inmezzoadaltriodori(Saned.108).25.-«Fattiun’arcadilegnodipino»(Gn6,14).Disse Rav Huna, in nome di Rabbi Jose: per centoventi anni ilSanto, benedetto Egli sia, ammonì gli uomini della generazione

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del diluvio, nella speranza che si ravvedessero;ma poiché nonascoltarono,disseaNoè:«fattiun’arcadilegnodipino»(ivi).AlloraNoèsimiseapiantarecedri.Lagenteglidomandava:cosasonoquesticedri?Edrispondeva;ilSanto,benedettoEglisia,stapermandareundiluviosullaterraemihaordinatodipreparareun’arcapersalvarmiinsiemeallamiafamiglia.Lagenteridevaesiprendevagiocodellesueparole.IntantoNoècoltivavaefacevacrescereicedri.Lagentecontinuavaadomandare:macosafai?Eglirispondevasemprenellostessomodoelagente loscherni-va.Allafinetagliòicedrienefecedelleassi;elagenteadoman-dare: cosa fai? Egli rispondeva sempre nello stesso modo e liammoniva. Quando il Signore vide che, nonostante ciò, quellagenerazione non si ravvedeva, decise dimandare il diluvio. Gliuomini, vedendosi perduti, cercarono di rovesciare l’arca, maallorailSignorecircondòl’arcadileoni(TanchumaNoach).26.-«Edeccoessa(lacolomba)portava,nellasuabocca,unafo-gliadiolivo»(Gn8,11).Dondel’avevapresa?DisseRabbiLevi:siaprironodinanzialeileportedelGiardinoTerrestreelapresedilà.Gli fece osservare Rabbi Ajevo: se l’avesse presa dal GiardinoTerrestre, non avrebbe dovuto portare un frutto più pregiato,comecinnamomoomirra?V’è,invece,unasegretaallusionenelfattochefossepropriounafogliadiolivo:lacolombavolevadireaNoè:signormio,preferiscouncibo,anchepiùamarodiquesto,maelargitomidallamanodell’Onnipotente, aun cibodolce chemisiadatodate(Vaj.R.31).27.-DisseRabbiLevi:quandoilSanto,benedettoEglisia,disseaNoè:raccoglinell’arcadueanimalidiciascuntipo,tuttisipresen-tarono aNoè ed entrarononell’arca, ciascuno col proprio com-pagno. Venne anche la Menzogna e voleva entrare; ma Noè ledisse: «non puoi entrare finché non ti porti il tuo compagno».Allora laMenzogna andò a cercarsi un compagno e incontrò laMaledizione.Questalechiese:«dadovevieni?»

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E l’altra: «vengodaNoè;volevoentrarenell’arcamanonme lopermette,finchéiononmitroviuncompagno;vuoiesserlotu?»-Ecosamidarai?-Tipromettochetusaraipartecipedituttociòchemiacquiste-rò.LaMaledizioneaderìecosìentrarononell’arca.Quandoneusci-rono, la Menzogna andava accumulando ricchezze e la Maledi-zione se le prendeva. Allora laMenzogna le disse: «dov’è tuttoquellochehoaccumulato?»El’altra:«nonabbiamostabilitocheioprendessituttociòcheandaviraccogliendo?»Nonpotèreplicarle.A questo aneddoto si applica il verso biblico che dice: «egli (ilmalvagio)concepìnequiziaegeneròmenzogna»(Sal7,15),edaquideriva ilproverbio:«lamenzognaproducee lamaledizionedistrugge»(Sho.Tov7).

L’ETÀDELLATORREDIBABELE

(Gn11)

28.-«Costruiamociunacittàeunatorrelacuicimagiungasinoalcielo»(Gn11,4).Dissero (gli uomini di quel tempo): «una volta ognimille e sei-centocinquantaseianni, lavoltacelestesiscuote: facciamo,per-ciò,deisostegni».Secondo un’altra interpretazione dissero: «Egli (Dio) non do-vrebbe scegliere per sé il mondo superiore e lasciare a noil’inferiore:andiamo,perciò,ecostruiamounatorre,poniamociincima una divinità e armiamola di una spada, come se volessecontendereconLui»(Ber.R.38).29.-DisseRabbiEliezer:Qualedelledue frasièdaconsiderarsipiù irriverente: quella di chi dice al re: o io o te nel palazzo, oquelladichiglidice:iosì,matuno,nelpalazzo?Evidentementequest’ultima.

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Analogamente gli uomini dell’età del diluvio dissero: «Chi èl’Onnipotentechenoidobbiamoservirlo?equalvantaggionever-rà,seaLuicivolgeremo?»(Gn21,15).Gliuominidell’etàdelladispersionedissero:«Egli(Dio)nondo-vrebbe scegliere per sé il mondo superiore e lasciare a noil’inferiore; perciò andiamo, costruiamouna torre, poniamoci incima una divinità e armiamola di una spada, come se volessecontendereconLui»Eppure,dellagenerazionedeldiluviononsisalvòalcunresto,mentredall’etàdelladispersione, sopravvisseunresto.Lacosanonpuòspiegarsichecosì:gliuominideldilu-viosieranomacchiatidellacolpadirapina;diloroinfatti,èdet-to:«oltrepassanoilimiti(delleterre),rubanolegreggiepascola-no»(Gn24,2),enonsopravvissediloroalcunresto;invece,pergli uomini dell’età della dispersione, rimase un resto, perché siamavanogliuniglialtri,comeèdetto:«elaterrafututta(unita)daunasolalingua»(Gn11,1)(Ber.R.38).

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IPATRIARCHI

ABRAMO(Gn11ess.)

30.-«Eriferìall’“ebreo”Abramo»(Gn14,13).Abramoèchiamatoperprimo«ivrì»(cioèprovenientedall’altrapartedelfiume).RabbiIehudadice:tuttoilmondoeradaunaparteeluieradallaparteopposta(Ber.R.42).31.-Abramoall’etàditreanniuscìdallacaverna(oveerastatonascostodaigenitoripersfuggireallaminacciadiNimrod)eco-minciòameditare:chihacreatoilcielo,laterraeme?Pregò tutto il giorno (rivolgendosi) al sole,ma, alla sera, il soletramontò ad occidente e la luna spuntò ad oriente; quandoAbramovidelalunaelestelle,pensò:questa(laluna)hacreatoilcielo,laterraeme,elestellesonoisuoiministri:epregòpertuttalanotte(rivolgendosi)allaluna.Almattinolalunatramontòeilsolespuntòdinuovoadoriente;allora Abramo disse: «costoro non hanno alcun potere; v’è unPadrone al di sopra di loro: Lui pregherò e a Lui farò atto diomaggio»(BethhaMid.).32.-Quando l’empioNimrodfecegettareAbramonella fornace,Gabriel disse dinanzi al trono del Santo, benedetto Egli sia: «iosonoprontoadandareesalvarequestogiustodallafornace».Gli

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rispose il Santo, benedetto Egli sia: «Io sono “unico” nel miomondoedancheluiè“unico”nelsuomondo,perciòstabenechel’unico salvi l’unico!Ma siccome il Signore non vuole escluderealcun essere creato dalla rimunerazione che gli spetta, disse aGabriel: «tuavrai ilmeritodi salvare tredei suoidiscendenti»6(Pes.118).33. - «Abramo (prese) con sé le persone che aveva acquistato inCharan»(Gn12,5).DaciòsideducecheAbramoaccoglievalagenteincasasua,of-friva cibi, bevande e, attraverso altre gentilezze, avvicinava lepersoneelefacevaentraresottolealidellaDivinaProvvidenza(cioèleconvertiva).Daquestoesempiosideducechechiunqueriesceaportareunasola persona sotto le ali della Divina Provvidenza, ha lo stessomerito che se avesse creato e formato quella persona (Ber. R.39).34. - «EsalìAbramodall’Egitto...evi fuunacontesafra ipastoridelgreggediAbramoetraipastoridelgreggediLot»(Gn13,1).Rabbi Berechia in nome di Rabbi Iehuda bar Simon diceva: lebestie di Abramo uscivano con la museruola, le bestie di Lotuscivanosenzamuseruola.DicevanoipastoridiAbramoaquellidiLot:«èstatoforsepermessodirubare»?Rispondevano ipastoridiLot:«Cosìhaannunciato ilSanto,be-nedetto Egli sia, ad Abramo: “alla tua discendenza darò questaterra”(Gn24,7);siccomeAbramononhageneratofigli,quandomorirà,Lot,suonipote,saràl’eredeeperciòseglianimaliman-giano(neicampialtrui),èdellorochemangiano».DisseloroilSanto,benedettoEglisia:«cosìhodettoadAbramo:“alla tua discendenza darò questa terra”» (ivi); ma quando?quandosarannoeliminatidalpaese i settepopoli cheoravidi-morano; ora (aggiunge il testo): «il Cananeo e il Perizeo allora

6AllusionealsalvataggiodiHanania,MishaeleAzaria,altempodiDaniele.

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dimoravano nel paese» (Gn 13, 7): fino a quel momento, cioè,avevanodirittisulpaese(Ber.R.41).35.-«EapparvealuiilSignorenell’orapiùcaldadelgiorno»(Gn18,1).Disse Rabbi Chama bar Chanina: era il terzo giorno dacchéAbramosieracirconciso,eilSanto,benedettoEglisia,eravenu-toatrovarlo.InquelgiornoilSignoreavevafattorisplendereilsoleintuttoilsuofulgore,perchéquelgiustononsiaffaticasse(nelricevere)iviandanti;infattiAbramoavevamandatofuoriEliezer,pervede-resec’eranopellegrini:quegliuscì,manonnevide.-Nonticredo,glidisseAbramo,euscitoluistesso«alzògliocchievideedeccotreuomini»(ivi,2).Chierano«queitreuomini»?EranoMikael,RefaeleGabriel.MikaelvenivaperrecareaSaral’annuncio(dellanascita)diIsac-co, Refael veniva per guarire Abramo e Gabriel veniva per di-struggereSodoma(B.Mezia86).36.-«EproclamòlàilnomedelSignore,Dioeterno»(Gn21,33).DisseReshLakish: non leggere a «wayqra’» («eproclamò»)ma«wayaqri’»(«efeceproclamare»);intesocosì,ilversociverrebbeainsegnarecheAbramofecerisuonareilnomedelSanto,bene-dettoEglisia,sullaboccadiogniviandante.Einchemodo?dopocheavevanomangiatoebevuto,iviandantisialzavanopersalu-tare e ringraziare Abramo; ma egli diceva loro: «avete forsemangiatodelmio?diciòcheappartieneaDioEterno,avetego-duto! rendete, dunque, omaggio e benedite Colui che disse e ilmondofu!»(Sota10).37.-SipotrebbequasidirecheprimadellavenutadiAbramo,ilSanto,benedettoEglisia,eraRe,soloincielo,secondoquantoèdetto: «ilSignore“Diodelcielochemihapreso”» (Gn24,7);macon la sua venuta,Abramo affermò la sovranità del Signore sulcielo e sulla terra, come è detto: «e li farògiurarenelnomedelSignore,Diodelcieloedellaterra»(ivi,3).

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38.-«Chièche(lo)hasuscitatodall’oriente?»(Is41,2).Chichehamossogliabitantid’orienteperchévenisseroecades-seronellemanidiAbramo?«Ècoluicheproclamalagiustiziasuisuoipassi»(ivi):l’Eternocheglirischiaravailcamminoovunqueandasse.DisseRabbiBerechia:l’astrodellagiustiziarisplendevadinanzialui.DisseRabbiReuben:laGiustiziaandavagridando:«all’infuoridiAbramo,nonc’èchivogliapraticarmi».«Ponedinanzialuilenazionielofadominaresuire,rendecomepolvere la sua spada, il suoarcocomepula sospinta (dalvento)»(ivi).Rabbi Iehudadisse:Abramogettavapolveresudi loro(nemici)ed essa si mutava in spade, (gettava) paglia e si tramutava infrecce.RabbiNechemiadisse:nonèscritto(neltesto):«reselapolvere»,ma«resecomepolvere»,dunquevuoldireche(inemici)gettava-nospadeedessediventavanopolvere,gettavanofrecceesimu-tavanoinpaglia;ciòèconfermatodaltestochedice:«Egliliinse-gue e passa tranquillamente per una via che coi suoi piedi nonavrebbepercorso»(ivi3)(Ber.R.43).

LADISCENDENZADIABRAMO

(Gn15)

39.-«Cosìsaràlatuadiscendenza»(Gn15,5).DisseRabbiLevi innomediRabbi Jochanan:acosasipotrebbeparagonare(ilsignificatodiquestoverso?)Aunoche,viaggian-do,sitrovòneldesertoperuno,due,tre,diecigiorni,senzapotertrovarenéunacittànéunasilonéunalberonéacquanéalcunesserevivente;finalmente,dopodiecigiorni,vide,inlontananza,un albero. Allora pensò: forse sotto quell’albero troverò un po’d’acqua.Giunto inprossimitàdell’albero, vide che esso sorgeva

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vicinoadunafonte:eramagnifico,portavadolcifrutti,avevabeiramieun’ombradeliziosa.Ilviandantesiposeasedere,siristo-rò all’ombra, mangiò i frutti, bevve l’acqua e provò un grandesollievo.Accingendosiapartire,disse:«oalbero,cosapotreiau-gurarti?cosapotreidirti?»Cheiltuolegnosiabello?Maloègià.Chelatuaombrasiasoave?Loè.Cheituoiramisianobelli?Losono.Cheituoifruttisianodolci?Sondolci.Cheunasorgentescaturiscadallatuaradice?Giàscaturisce.Chetusorgainluogoameno?Titrovigià.Cosapotreiaugurarti?Tuttelepiantechedateavrannoorigine,possanoesseresimiliate!Analogamente,dopocheilSanto,benedettoEglisia,creòilmon-do,ventigenerazionisisusseguirono,senzachedaessosirealiz-zasse alcun profitto, senza che apparisse un uomo giusto, sinoalla ventesima generazione. Finalmente il Santo, benedetto Eglisia, scorseAbramoche si trovavanelpaesedeiCaldei epensò:avràlaforzadiresistere?DopocheAbramofugettatonellafor-naceardentee santificò solennemente ilnomedel Santo,bene-detto Egli sia, resistendo alla prova, il Signore lo avvicinò allaterra di Israele.Qui egli costruì un asilo, si dette a sostentare iviandanti e ad avvicinare le creature sotto le ali della DivinaProvvidenza, facendoconoscerenelmondolamaestàdelSanto,benedettoEgli sia.Allora il Signoredisse: «Abramo, cosapossodirti e cosa posso augurarti? Che tu sia integro e giusto almiocospettoechetalesiaSara, tuaconsorte?Già losieteentrambi.Che siano parimenti giusti i tuoi famigliari? Lo sono già. Comepotròbenedirti?Possanoassomigliareatetuttiidiscendentichedateavrannoorigine»(Bam.R.2).40.-«E pensò: chi avrebbe detto ad Abramo: Sara allatterà deifigli?»(Gn21,7).QuantifigliallattòSara?DisseRabbiLevi:nelgiornoincuiIsaccofusvezzato,Abramofeceungranconvito.Lagentechiacchieravaediceva:«avetevisto!questiduevecchihannopresountrovatel-

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lodallastradaelofannopassareperlorofiglio!enoncontentidiciò,fannoancheungranconvito,perdaremaggioreconsistenzaalle loro affermazioni!» Allora Abramo andò ad invitare tutti imagnatideltempoecosìfeceSaraperledonne.Questevennero,portandoiproprifigli,madimenticandolanutrice;allora,perunmiracolo,siaprirono,comeduefontane,lemammellediSaraedessapotéallattaretutti.Ma,contuttociò, lagentecontinuavaadire:«seSaraanovantaannihapotutopartorire,èmaipossibilecheAbramoacentoan-ni abbia potuto generare?» Improvvisamente il volto di Isaccoprese le sembianze di Abramo e tutti allora dichiararono: «(èvero!) è Abramo “che ha generato Isacco” (Gn 25, 19)» (Bethha.Mid.87).41.-«DisseSara: ilSignoremiharesacausadisorriso;chiunqueverràasapere(dellanascitaIsacco),sorrideràpercausamia»(Gn21,6).DisseroinnomediRabbiShemuelberabbiIschaq:seTiziogioi-sce,cheglieneimportaaCaio?Così,seSaraèstataricordatadaDio,cosaneimportaaglialtri?Ciòsideveintenderecosì:nellostessotempoincuifuricordataSara,moltealtredonnesterilifuronoricordateconlei,moltima-lati furonorisanati,molti sordi furonoguariti,molti ciechi riac-quistaronolavistaemoltidementitornaronoinluciditàmenta-le:insommaquasiunagrandeamnistiafuconcessaalmondo.Rabbi Levi disse: il Santo, benedetto Egli sia, accrebbe la lucedegliastri.Quandonacque Isacco, tuttoera in festa: cielo, terra, sole, luna,stelle e pianeti, «perciò Abramo chiamò il nome di suo figlio“Izchaq”,cioè“Iaza-choq”“èuscitaunalegge”perilmondo,èstataconcessaamnistiaalmondo!»(Ber.R.53).

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ILSACRIFICIODIISACCO(Gn22)

42.-«Ora, dopo questi fatti, il Signoremise alla prova Abramo»(Gn22,1).Disse Rabbi Jochanan in nome di Rabbi Jose ben Zimrah: cosavuol dire «dopo»? Dopo le parole del Satan. È detto infatti: «ecrebbeilragazzoefudivezzato»(Gn21,8).Il SatandissedinanzialSanto,benedettoEgli sia:«Padronedelmondo,aquestovecchio,all’etàdicentoanni,haifattolagraziadiunfiglio,eppure,nonostanteilconvitochehafatto,nonèriu-scito a trovare un piccione o una tortora per offrirli dinanzi aTe!»GlirisposeilSignore:«nonhafatto,forse,tuttociòperamoredisuofiglio?;ebbene,seioglidicessi;sacrificalo,sonosicurocheèprontoasacrificarlo».DisseilSatan:«mettiloallaprova»!«Allora il Signoremise alla provaAbramo» (Gn 22, 1). «Edisse:prendi,deh!tuofiglio»(ivi,2).DisseRabbiShimeonbarAbba:«laparticella,“nà”(“deh”)indicasemprepreghiera».Sipotrebbefareunparalleloconunremortalecheabbiadovutososteneremolteguerree cheavesseuneroeche riuscivavitto-riosointutte.Dilìaundatotempo,funecessariosostenereunadifficilebattaglia;allorailredisseaquell’eroe:«perfavore,resi-stianche inquesta,affinchénonsidicacheanche leprecedentivittorienonavevanorealeconsistenza».Analogamente il Santo, benedettoEgli sia, disse adAbramo: «tiho sottopostoamolteprovee lehai superate tutte; ora superaanche questa, affinché non si dica: anche le prime vittorie nonavevanoconsistenza».«Tuofiglio»(ivi).DisseAbramo:-«Iohodue figli».-«Iltuounico»(ivi).-Ma l’unoè«unico»persuamadreel’altroè«unico»perlasua.-«Quellocheami»(ivi).

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-Signoredelmondo!c’èforseunlimitenegliaffettipiùintimi?ioliamoentrambi.«Isacco»(ivi).E tutta questa gradazione, perché? perché la suamente non sismarrisse.«Eoffrilolàcomeolocaustosuunodeimonti»(ivi,2).-Suqualemonte?-Inqualunqueluogotuvedarisplenderelamiamaestàcheèlàadattenderti.InquelmomentoAbramopensòedissetrasé:cosadevofare?seiolodicoaSara,ledonne,sisa,sonoleggere;senonglielodicoesottraggoilragazzo,quandononlovedrà,moriràdaldolore.Co-safeceallora?DisseaSara:«preparacibiebevandeefacciamofestaoggi».OsservòSara:«cos’èoggi?chedifferenzac’ètraquestoeglialtrigiorni?qualèilmotivodiquestafesta?»«Vecchi comenoi siamo, le disseAbramo, che alla nostra tardavecchiaia,abbiamoavutounfiglio,nondovremmorallegrarci?»Saraandòepreparòicibi.Duranteilpranzo,Abramoledisse:«tusaichequandoioavevotreanni,conoscevogià ilmioSignore;questoragazzo, invece,ècresciuto e non ha ricevuto ancora un’educazione religiosa; c’èunluogo,moltolontanodaqui,nelqualeiragazzivengonoedu-catireligiosamente:lovorreiportarelà».-Portalopure,disseSara.«EAbramosialzòbuonmattino»(ivi,3).Eperchédimattino?Pensò: forse Sarapotrebbepentirsi enonlasciarlo andare; perciò mi alzerò presto, mentre essa dormeancora;epoinonvorreichealtricivedessero.«Epreparòilsuoasino»(ivi).Lozelofamutareleabitudini.Quantiserviequanteancelleave-vaquelgiusto!Eppureeglistessopreparòl’asino,perdimostrar-tiqual’eralasuasolerzia.«Epreseduegarzoniconsé»(ivi).Erano IshmaeledEliezer.Pensò:mentreattenderòal sacrificio,essicustodirannolenostrecose.Frattantoundissidiosimanife-

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stò tra Ishmael e Eliezer. Ishmael diceva: «Ora che mio padreoffresuofiglio inolocausto, iodiventoilsuoprimogenitoedhodiritto all’eredità». Ed Eliezer gli replicava: «Tu sei già statoesclusoeseistatomandatoneldeserto;ioinvecesonoilsuoser-vo,ilministrodellasuacasadigiornoedinotte,eperciòiohoildirittodiereditare».MaloSpiritoSantorispondeva:«nél’unonél’altroerediterà».«Esialzòeandò»(ivi).IlSatanglisifeceinnanzi,duranteilcammino,sottolesembian-zediunvecchioeglidisse:«Dovevai?»-Apregare.-Chi va a pregare, porta forse inmano fuoco e coltello o portalegnasullespalle?-Forsecitratterremoungiornoodueedavremobisognodiuc-cidere,cuocereemangiare.-Ovecchio,noneroioforsepresentequandoilSanto,benedettoEglisia,tihadetto:«prendituofiglio!»ovecchio,mahaipersoilcervello?un figlioche tièstatodatoall’etàdicentoanni, tuseiprontoasacrificarlo?-Propriocosì.-Esetichiedesseancoradipiù,turesisterestiallaprova?-Aquestoeadaltro.-Domanisidiràchetuseiunomicida,perchéhaiversatoilsan-guedituofiglio.-Nonostanteciò(obbedirò).Quando il Satan vide che (le sue insinuazioni) non giovavano anulla, prese le sembianze di un giovane e si avvicinò ad Isaccodicendogli:-Dovevai?-AstudiarelaTorah.-Invitaodopolatuamorte?-Ec’èforsequalcunochestudiadopolamorte?- O infelice, figlio di unamadre infelice! quanti digiuni, quantepreghierehafattotuamadreprimachetunascessieoraquestovecchio,diventatopazzo,tiportaamorire!

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-Nonostanteciò,nonvoglioviolareilcomandodelmioCreatoreequellodimiopadre.-Dunque,tuttiipiùbeivestitichetuamadrehapreparato,pas-serannoinereditàaIshmael?etunoncipensi?A volte, se un’insinuazione non riesce completamente, riescealmenoinparte. Isaccosivoltòversoilpadreeglidisse:«opa-dremio!vedicosamidicecostui?»-Nonglidarretta!-glirisposeAbramo.QuandoilSatanvidechenonsilasciavanopersuadere,sitramu-tò inungrandefiume.Abramoentrònell’acquachegliarrivavaalleginocchiaepoidisseaisuoiuomini:«seguitemi».Edessi loseguirono.Giuntoametàdelfiume,l’acquagliarrivavaallagola.AlloraAbramosivolseversoilcieloedisse:«Signoredelmondo!Tumihaielettoetiseirivelatoamedicendo:“Iosonounoetuseiuno:per tuomezzosaràconosciuto ilmionomenelmondo,offriIsaccotuofiglioinsacrificiodinanziame”,ediononhoin-dugiato e stavo appunto adempiendo al tuo comando, ma ora“l’acquaègiuntasinoalcapo(minacciandomidimorte)” (Sal69,2).SeiooIsaccoaffogheremo,chiosserveràituoicomandi?permezzodichi ilTuonomesaràproclamatounico?»Glirispose ilSanto,benedettoEglisia:«tigiuroche,pertuomezzo,ilmiono-mesaràconosciutonelmondo!»IlSignoreammonìilfiume,essosiseccòecosìpassaronoall’asciutto.Allora il Satan disse ad Abramo: «così ho udito dire in cielo: ilcaprettosaràdestinatoall’olocausto,manonilfiglioIsacco».GlirisposeAbramo:«questoèilcastigodelmentitore:anchequan-dodicelaverità,nonècreduto».«AlterzogiornoAbramoalzògliocchi»(Gn22,4).Eperchéalterzogiorno,enonalprimooalsecondo?Affinchélagentenondicesse:(ilSignore)loconfuseedegliandòesacrificòilfiglio.«Evideilluogodalontano»(ivi).Ecomesipotevavederedalontano?Iltestovuoldirecheorigi-nariamente il luogoerasituato inprofondità:quando ilSignoredecisedifarscenderesudiessolasuamaestàedifarneunsan-tuario,allorapensòchenonsarebbestatoconvenienteadunre,

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dimorare in luogo basso, ma in luogo alto, eccelso e visibile atutti;perciòilSignoreordinòailuoghiadiacentiallavalle,chesiriunisserotutti inunsolpuntoperformarelasededellaDivinaMaestà. AlloraAbramodisse a Isacco: «vedi tu quello che vedoio»?Gli rispose Isacco: «iovedounmonteeccelso sulquale so-vrastaunanube».Dissepoi rivolgendosiaigarzoni:«vedetenulla,voi»?Gli rispo-sero:«noinonvediamocheildeserto».EAbramoallora:«ogen-te che somiglia all’asino!» come l’asino vede, ma non discerne,cosìsieteanchevoi:«statevenequiconl’asino!»(ivi4-5).«EpreseAbramola legnaper l’olocaustoe lacaricòsopraIsaccosuofiglio»(ivi,5-6).Comecoluicheportalatrave(sucuisaràappeso)sulsuocollo.«E disse: ecco il fuoco e la legna, ma dov’è il capretto perl’olocausto?»(ivi,7).Inquelmomentoun fortespaventosi impadronìdi Isacco,per-ché,nonvedendonulla,nellemanidisuopadre,chefossedesti-natoalsacrificio,ebbecomeun’intuizioneechiese:«madov’èilcaprettoperl’olocausto?»(ivi).GlirisposeAbramo:«ilSanto,be-nedettoEglisia,hasceltote».«Semihascelto,replicòIsacco, ioglioffrovolentieri lavita,mapermiamadre iomi addoloro». Eppure, ciononostante, «prose-guirono entrambi insieme» (ivi, 8): l’uno per sacrificare, l’altroperesseresacrificato, l’unoperuccidere, l’altroperessereucci-so.«Egiunseroalluogo»(ivi,9).Tutti e due portavano le pietre, tutti e due il fuoco, tutti e dueportavano la legna. Abramo sembrava uno che preparasse glisponsalidisuofiglioeIsaccosomigliavaacoluichesipreparasseilpropriobaldacchino.DisseIsaccoalpadre:«presto,padremioaffrettatiaeseguire lavolontàdeltuoCreatore,bruciamicompletamenteeportaamiamadrelemiecenerisicché,riguardandole,essapossadire:“sonoleceneridimiofigliocheilpadrehasacrificato”!»-Babbo,cosafareteallavostravecchiaia?

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-Figliomio, lanostramorteèvicinaeColuichecihaconsolatosinoadoggi,ciconforteràancheinseguito.Quandostavaper immolarlo, Isaccoglidisse: «babbo, legami lemani e i piedi, perché l’animapotrebbe ribellarsi e, agitandomiallavistadelcoltello,ilsacrificiopotrebberiuscireimperfetto;tiprego,dunque,dilegarmiperchénonsorgaalcunairregolarità».EalloraAbramo«legòIsaccosuofiglio»(ivi,9).Poidisseancorapadre:«babbo,nonloraccontareallamamma,mentrestavicinaaunpozzoosuuntetto,affinchénonabbiaaprecipitareemori-re».«Eloposesull’altare»(ivi,9).GliocchidiAbramosiriflettevanoinquellidiIsaccoequellidiIsaccofissavanoilcielo.Dagliocchidi Abramo scendevano lacrime in tal copia che la sua personaquasivinuotava.Preseilcoltelloperuccidereilfiglioeperver-sarneilsangue,quandoilSatancolpìlamanodiAbramoegettòaterrailcoltello;Abramo,nelriprenderlo,proruppeinunfortelamentoementreisuoiocchitremavanoguardandoilcielo,egligridò:«alzogliocchiversoimonti!dondeverràilmioaiuto?»(Sal121,1). Inquell’istante ilSanto,benedettoEglisia,sirivelòagliangelieaprìleportedelfirmamento,sicchéIsaccopotévedereilcocchiodellaDivinaMaestà.Aquestospettacolo,eglifucoltodatremoreespavento.GliangelidelDivinoServizioeranodivisiindueschieree,volgendosigliuniaglialtri,esclamavanopiangen-do:«guardate,l’“unicocheuccideel’“unico”chestaessereucci-so.Signoredelmondo!edelgiuramento:“cosìsaràlatuadiscen-denza”(Gn15,5),cosanesarà?»AllorailSanto,benedettoEglisia,volgendosiaMikael,glidisse:«perchétenestaiinerte?nonglielopermettere!»«Alloral’angelodelSignorelochiamòdalcieloeglidisse:Abramo!Abramo!»(Gn22,11).Lo chiamò due volte, come chi grida dalla disperazione e dice:«macosafai?»Abramosivolseversol’angeloequestiglidisse,infatti:«macosastaifacendo?»«Nonstenderelamanosulragazzo»(ivi,12).Abramoalloraglichiese:«echiseitu?»-Sonounangelo.

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-MaquandoilSignoremiordinòdisacrificaremiofiglio, fuLuiStessoadarmiquell’ordine,edancheora,seEglimichiedequal-cosa,deveessereLuiadirmelo.AllorailSignoreaprìilcieloedimezzoallanubedisseadAbra-mo:«perMegiuro!»(ivi,16);alcheAbramorispose:«Tugiuriedanche io giuro che non scenderò da questo altare, finché nonavròdettotuttoquellochedebbodire».-Ebbene,parla!-Nonmihai forsedetto: «conta lestelle,cosìsarà latuadiscen-denza»?(Gn15,5).-Sì.-Dachiproverràtalediscendenza?-DaIsacco.-E nonmi dicesti anche: «e renderò la tuadiscendenzacome lapolveredellaterra»?(Gn13,16).-Sì.-Edachiproverràtalediscendenza?-DaIsacco.-Orbene:iopotreireplicartiedire:ierimiannunciasti:«daIsac-coavrànomeladiscendenza»(Gn21,13)eoggimidici:«offrilosull’altare» (Gn22,2),eppure iomisonocontenutoenon tihorisposto.Analogamente,quandoidiscendentidiIsaccositrove-ranno, per le colpe, in gravi sventure, ricorda, in loro favore, ilsacrificiodiIsaccoeconsideracomeselasuapolverefosserac-coltasull’altare;abbi,allora,pietàdiloro,perdonaliesalvalidal-lasventura.Gli disse il Santo, benedetto Egli sia:-Tu hai parlato per contotuo, oraparlerò io. I discendentidi Isacco cadrannonella colpaedioligiudicheròalprincipiodell’anno;allora,seessivorrannoche io richiami, in loro favore, il sacrificio di Isacco, dovrannosuonare,dinanziame,conlo«shofar»diquestoanimale.-Cos’èlo«shofar»?-Volgitiindietroeguarda!«Abramosivolseevideedeccounmontone»(ivi).RabbiEliezerdice: ilmontonevenivadaimontisuiquali si tro-vavaapascolare.

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RabbiYehoshuadice:unangelo loportòdalGiardinoTerrestreove pascolava sotto l’albero della vita; là beveva le acque chescorrevanoaipiedidell’alberoecosìacquistavaunprofumospe-cialechesidiffondevasututtalaterra.EquandofucollocatonelGiardino?alcrepuscolodelsestogior-nodellacreazione.Pertuttoilgiorno,Abramocontinuòaguardareilmontonechesiimpigliavainunalberoepoineusciva,siimpigliavainunafore-sta e poi ne usciva, in un cespuglio e ne usciva. Allora il Santo,benedetto Egli sia, gli disse: «vedi, Abramo, allo stessomodo ituoi figli resteranno impigliati nelle colpe e sarannoprigionierideivariregnidellaterra:passerannodaBabelaMadai,daMadaiaJavan,daJavanaEdom».Abramochiese: «Signoredelmondo! saranno sempre inquestasituazione?»- No, alla fine saranno liberati per le corna di questomontone,comeèdetto:«eilSignoreIddiosuoneràuno«shofar»eprocederànelle tempeste che vengono da Teman» (Zc 9, 14) (Tanchuma-Wayera).

ISACCO,REBECCAEILOROFIGLI

(Gn25,19-27)

43. - «Isacco lacondussenellatendadiSarasuamadre» (Gn24,67).Finché fu viva Sara, unanube era sospesa sulla porta della suatenda,maessasparìallasuamorte;venutaRebecca,lanubetor-nò.Finché fu viva Sara, le porte della casa erano aperte con largagenerosità,maquestacessòallasuamorte;venutaRebecca,tor-nòanchelagenerosità.Finché fu viva Sara, la pasta fu benedetta daDio,ma non lo fupiù,allasuamorte;venutaRebecca,ritornòlabenedizione.

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Finché fuvivaSara, la lampadaeracostantementeaccesadaunsabatoall’altro,masi spenseallasuamorte;venutaRebecca, lalampadasiriaccese.QuandoIsaccovidecheRebeccaseguival’esempiodisuamadre,tagliava la challah7in purità e tagliava la pasta in purità, allora«lacondusseallatendadiSara»(Ber.R.60).44.-«Isaccoavevaquarantaanni,quandopreseRebeccafigliadiBetuell’arameo»(Gn25,20).Disse Rabbi Ischaq: l’espressione non può significare che essaproveniva da «Aram-naharaim» (Mesopotamia), perché ciò sirileva,successivamente,dall’espressionePadan-Aram.Cosavuoldire,dunque, l’arameo,figliadiBetuell’arameo,sorelladiLaba-no,l’arameo?vuoldire:suopadreeraunfalsoeisuoiconterra-neieranopurefalsi,maquestapiaragazzacheuscivadauntaleambiente,somigliavaaunarosainmezzoallespine(Ber.R.63).45.-«Esiagitavanoifiglinelsuoseno»(Gn25,22).Quando lei passava davanti ai templi e alle scuole, Giacobbe simuovevaperuscire;quandopassavadinanziai luoghidestinatiall’idolatria,eraEsaùchesialzavaperuscire.46.-«EaricercareilSignore»(ivi).V’eranoforsetemplioscuoleinquell’epoca?ononandavaforseallascuoladiShemediEber?Il testovuoldire:chiunqueva incontroaunvecchiosapiente,ècomeseandasseincontroallaDivinaMaestà(Ber.R.63).

7Challaherailprelievosullapastadaoffrirsiaisacerdoti.

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LABENEDIZIONEDIISACCO(Gn27)

47.-«EchiamòEsaù»(Gn27,1).EralaseradiPesacheIsaccochiamòEsaù,suofigliomaggioreegli disse: «figlio mio, questa sera tutto il mondo dice l’Hallel,questasera i tesoridellerugiadecelesti sonoaperti;preparamideicibisucculentietibenedirò,mentresonoancorainvita».Malo Spirito Santo replicava: «nonmangiare ilpanedell’invidiosoenondesiderarelesuedelizie»(Pro23,6).Esaùuscìperportare(quantoglierastatochiesto)esitrattennealungo.AlloraRebeccadisseaGiacobbe:«figliomio,questaserai tesori delle rugiade celesti sono aperti, questa sera gli angelicantanoinnidilode,preparadeibuonicibipertuopadre,cosìtibenedirà,mentre è ancora in vita». Giacobbe andò e portò duecapretti(PirkederabbiEliezer,32).48.-«EIsaccofupresodaterribilespavento»(Gn27,33).Cos’èdettoprima?«Giacobbeeraappenauscitodallapresenzadisuopadre»(ivi,30):l’unousciva,l’altroentrava.Com’èpossibile?sispiegacosì:chièallalucenonvedechiènell’oscurità,mavice-versachiènell’oscuritàvedechièalla luce.Esaùchevenivadafuori,nonvideGiacobbe cheeranell’internodella casa,mentreGiacobbelovideesinascosedietrolaporta.Quandofupassato,Giacobbeuscì.Ecomecalcolòcosìesattamente il tempoperchéEsaùnonsopraggiungesseenonricevesseluilabenedizione?Lacosa deve spiegarsi nel modo seguente: quando Esaù fu uscitoper lacaccia, ilSanto,benedettoEglisia,gli inviò ilSatanenonglipermisedicacciare,finchéGiacobbenonfuvenutoaprenderelabenedizione.Praticamente,comeavvenneciò?Esaùinseguivauncervo,riuscivaacacciarlo,poilolegavaelolasciava,percor-reredietroaunaltrocervochelegavaparimenti;maintantove-nivailSatan,scioglievaicervielifacevafuggire;questoavvennedue o tre volte: così Esaù perdeva tempo, e frattanto Giacobbevenne e prese la benedizione. Quando Esaù entrò, cominciò agridareconarroganza:«sialzimiopadreemangilacacciagione

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disuofiglio»(ivi,31):«sialzi»,comesegliimpartisseunordine!Alcontrario,Giacobbeparlòintutt’altraforma:«sorgi,deh,sieditie mangia» (ivi, 19): tre espressioni che denotano preghiera,umiltàeremissione;invecequelpeccatoredisse:«sialzimiopa-dreemangi!» In quelmomento Isacco riconobbe la sua voce e,spaventato,glidisse:«chiseitu?»QuandoinveceeraentratoGia-cobbe,ilprofumodelGiardinoTerrestreloavevaaccompagnatoeIsaccosideliziòdiquellasoavefragranza,comeèdetto:«vediilprofumo(recato)damiofiglio,ècomeilprofumodellacampagnacheilSignorehabendetto» (ivi,27)e,neldireciò,gli impartì labenedizione.Maquando entròEsaù, sembrò che l’inferno gli sispalancasse dinanzi e perciò è scritto: «e fu colto Isacco da ungrandespavento»(ivi,33); infatti,nelsuoanimosorpreso,sem-bradivederel’infernoedEsaùchenealimentafuoco.«Chièdunquecoluichehacacciato?»(ivi,33);iltestousaperduevolte il termine «caccia»; perché? disse Isacco ad Esaù: «tu seiandatopercacciareeinveceseistatoatuavoltacacciato»(Tan-chuma-Toledot).GIACOBBEDOPOLASUAPARTENZADALLACASAPATERNA

(Gn28,10)

49.-«EuscìGiacobbedaBe’er-Shav’a»(Gn28,10)La partenza di un giusto dalla città lascia una traccia: finché ilgiustoènellacittà,eglileconferiscefama,decoro,prestigio;unavoltauscito,senevannoconluifama,decoro,prestigio.50.-«Esognò...edeccogliangelidelSignoresalivanoescendeva-no»(Gn28,12).IlSanto,benedettoEglisia,mostròaGiacobbeicapideiquattroregnichesalivanoescendevano.

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51.-«EGiacobbebaciòRachele»(Gn29,11)Ilbacioè, ingenere, l’espressionedell’amoresensuale, adecce-zioneditrecasi:v’èilbaciocheaccompagnaladesignazioneaunaltoufficio,v’èilbaciochesegueaunalungaseparazioneev’èilbaciodicongedo.Per ilprimoèdetto:«Samuelepresel’ampolladell’olio,loversòsulcapo(diSaul)elobaciò»(1Sam1,10).Per il secondo è detto: «e andò, lo incontrò presso ilmonte delSignoreelobaciò»(Es4,27).Perilterzoèdetto:«Orfabaciòsuasuocera,maRutlerimasele-gata»(Rt1,14).52.-«Leaavevagliocchidelicati»(Gn29,17).Ravdice:veramentedelicatie(l’averloriferito)sarebbeatitolod’onoreper lei,nona titolodidenigrazione.Essa infattisentivadire,per la strada,dallagente:Rebeccahadue figlimaschi,La-bano due femmine: la più grande toccherà al maggiore, la piùpiccolaalminore;ealloradomandava:«cosafailmaggiore?»(lerispondevano):«èunuomochevivedellacaccia,unperverso,unassassino». E ilminore? «è un pio, un uomo che ama risiederenelletende»ecosìpiangeva,piangeva,finchésiconsumaronolecigliadeisuoiocchi(B.Batra123).53.-«E riunì Labano tutta la gente del luogo e fece un convito»(Gn29,22).Riunìtuttigliabitantidelluogoedisseloro:«voisapetecheave-vamo scarsità d’acqua; da quando è venuto questo pio uomo(Giacobbe),l’acquaèstatabenedetta».-Ebbene-glidissero-cheintenzioneavresti?-Sevoisieted’accordo-disse-vorreitendergliuninganno,dan-dogli insposaLea,mentre luiè innamoratodiRachele;cosìdo-vràservirciperaltrisetteanni.-Fa’comevuoi-glidissero.-Datemiunpegnocolqualemigarantiretedinonrivelarepub-blicamente ilmiopiano;equelli glidettero ilpegno.Egli allorapreseipegnieconessisiprovvidedivino,olioecarne;perciòfu

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chiamatoLaban«Arammi»perché«rimmah»,cioè«ingannò»gliabitantidelsuoluogo.Tutto quel giorno festeggiarono Giacobbe; alla sera, questi do-mandò:«cosasignificaquestafesta?»-Èpertuomerito!siccometucihaifattodelbene,anchenoivo-gliamoricompensartiinbene.-Ecominciaronoacantareintornoalui.Allasera,igarzonispen-seroleluciedeglidomandò:«cosasignificaquesto?»glirispose-ro:«Cosacredi,cheanchenoisiamodifacilicostumicomevoi?»Durantelanotteeglichiamò:«Rachele!»EglirisposeLea.Quan-doalmattinosiaccorsecheeraLea,ledisse:«seipropriofigliadiun impostore!onontihochiamato“Rachele”etumihairispo-sto?»«Ognimaestro,glidisse,haisuoidiscepoli!anchetuopadrenonchiamavaforse“Esaù”eglirispondevitu?»(Ber.R.70).

GIACOBBE,ESAÙEGLIANGELI

(Gn32)

54.-«EchiamòilnomediquelluogoMachanaim»(Gn32,3).Cosa vuol dire Machanaim? vuol dire: «due schiere». Infatti,quando Giacobbe si diresse (dalla casa paterna) verso AramNaharaim, gli angeli che esplicano il loro mandato in terra diIsraele, lo accompagnarono sino ai confini di essa; giuntiall’estremo limite, si ritirarono ed altri angeli subentrarono alloropostoperaccompagnarlo.Così,alritornodalladimorapres-soLabano,gliangelicheeranostatiassegnatiaGiacobbe, loac-compagnarono sino ai confini della terra di Israele; quando gliangelidiquesta terra, si accorserodellavenutadiGiacobbe,gliandarono incontro per accompagnarlo; è detto infatti: «e si in-contrarono con lui gli angeli del Signore» (Gn 32, 2): le «dueschiere»glistavanovicino;efudaquestiangelicheegliscelse(imessaggeri)dainviare(Tanchuma-Vaislach3).

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55.-«EGiacobbeinviòmessaggeri»(Gn32,4).Eranostate,infat-ti,assegnateaGiacobbedueschierediangeli.Diquantiangeliècomposta una schiera? dimigliaia e decine dimigliaia, come èdettoinfatti:«icocchidelSignoresonodecinedimigliaia»(Sal68,18).Equestiangelisomigliavanoagliesercitidiunre:ven’eranorivestitidiarmaturediferro,ven’eranoacavalloesucarri.Esaùincontrò quelli dalle armature di ferro e domandò loro: «a chiappartenete?»-AGiacobbe-glirisposero.Poiincontròquellicheeranoacavalloedisseloro:«achiappar-tenete?»-AGiacobbe-glirisposero.Incontrò,infine,quellideicocchieglirisposerougualmente,co-meèdettoinfatti:«ètuotuttoquestoesercitochehoincontrato?»(Gn33,8)(Ber.R.75).56.-«Euomolottòconlui»(Gn32,25).V’èchidiceche fosseMikael.GlidisseMikael:«se tuhaipotutovincereme,chesonounodeicapidelleschiereangeliche,perchéhaipauradiEsaù?»Disse Rabbi Tarfon: Mikael non poté muoversi dal suo posto,finchéGiacobbenonglielopermise:èdettoinfatti:«mandamiviaperchéèspuntatal’alba» (ivi, 27).GlidisseGiacobbe: «sei forseunladrooungiocatorechehaipauradell’alba?»Sopraggiunsero allora le schiere del Servizio Divino e dissero:«Mikael,sali!“ègiuntal’oradelcanto”(Ct2,12).Setunonvieniaintonare,ilcantorestasospeso!»;alloraMikaelsupplicòGiacob-be (dicendo): «mandami via, ti prego, ondenon abbiano a bru-ciarmi,gliangelicherisiedononell’empireo,acausadelritardodelcanto!»«Nontimanderòvia,glidisse,seprimanonmi avraibenedetto»(Gn32,27).-Hai forsebisognodellamiabenedizione? chi è superiore, il fi-gliooilservo?iosonoilservoetuilfiglio.Gli risposeGiacobbe: «nonostante ciò (benedicimi)»!AlloraMi-kael disse: «non ti chiamerai più Giacobbe,ma Israele» (Gn 32,

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29).Beatote,figliodidonna,cheseientratoincolumenellareg-giadiDio(Mid.Abkir).57.-Mentre Giacobbe e Mikael lottavano, la schiera di MikaeltentòdicolpireGiacobbe,mainquelmomentoapparveilSanto,benedettoEglisia,eMikael,vedendolo,sisentìindebolito,comeèdetto:«vedendochenonpotevavincerlo,locolpìalfemore»(Gn32,26).Disseallora ilSanto,benedettoEglisia,aMikael:«credidiaverfatto bene a rendere imperfetto il mio sacerdote?» Gli risposeMikael:«Signoredelmondo,nonsonoforseioiltuosacerdote?»Sì,glidisse, tusei ilmiosacerdote incieloedegli loèsullater-ra!»AlloraMikaelchiamòRefaeleglidisse:«omiocompagno,tucheseiprepostoagliattidiguarigione,aiutami,tiprego,inque-stofrangente!»Refael,allora,sceseeloguarì(Mid.Abkir).

L’EREDITÀDIGIACOBBEEDIESAÙ

58.-QuandoGiacobbe ed Esaù erano ancora nell’alvomaterno,GiacobbedisseaEsaù: “Esaù, fratellomio, siamodue figli e ab-biamo duemondi dinanzi: questomondo e ilmondo futuro. Inquestomondosimangia,sibeve,sifacommercio;manell’altro,nonècosì.Setuvuoi,prendituquestomondoedioprenderòilmondofuturo».Esaù,dunque,scelseperséquestomondoeGia-cobbequelloavvenire.Quando,piùtardi,Giacobberitornòdalladimora presso Labano, recò con sémogli, figli, schiavi, ancelle,animali, argento e oro; vedendolo fornito di tutti questi beni,Esaù gli domandò: «Giacobbe, non mi avevi dichiarato che tuavresti preso il mondo futuro ed io questo mondo? comemai,dunque,lecosecheappartengonoaquestomondoecioèdonne,figli,denaro,servi,ecc.?perchétuusufruiscidiquestibenialparidime?»GlirisposeGiacobbe:«Questanonècheunapiccolapartediric-chezzecheilSignoremihaassegnatoperibisognidiquestavi-

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ta».AlloraEsaù fece tra séquesto ragionamento; sedeibenidiquestomondo,dacuiveramentesarebbeescluso,Dioglihalar-gitotanto,quantograndedovràesserelapartechealuitoccherànelmondofuturo!(TanadebeEliahu,Zuta).

LAMORTEDIREBECCAELASEPOLTURADIRACHELE

59.-Quando Rebecca morì, si disse: chi accompagnerà la suabara?Abramoèmorto,Isaccohagliocchiindebolitiedèchiusoin casa, Giacobbe è partito per PadanAram; se l’accompagneràquell’empiodiEsaù,lagentepotrebbedire:scendalamaledizio-nesucolei cheallattòquelpeccatore!Perciò lasuabara fu tra-sportata di notte ed è per questomotivo che la Sacra ScritturanonhanarratolamortediRebecca(Tanchuma-Theze).60.-«EmorìRacheleefuseppellitalungolastradadiEfrat» (Gn35,19).Quale motivo indusse Giacobbe a seppellire Rachele lungo lastradadiEfrat?Perché quel nostro patriarca previde che le schiere degli esuliebrei,ungiorno,sarebberopassatedilàeperciòiviseppellìRa-chele, affinché essa implorasse la divina misericordia per loro,come è detto: «una voce si ode in Rama, un lamento, un piantoamaro:èRachelechepiange(perlasorte)deisuoifigli»(Ger31,14)(Ber.R.82).

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GIUSEPPE(Gn37)

61.-«Giuseppeavevadiciassetteanniederaragazzo»(Gn37,2).Si comportava, cioè, da ragazzo (con atteggiamenti vanitosi): silisciavagliocchi(perapparirepiùbello),sialzavasuipiedi(persembrarepiùalto),siaccomodavaicapelli.62.-«EIsraeleamavaGiuseppepiùdituttiisuoifigli»(ivi3):ve-devariflettersiinluilapropriafisionomia.63.-«Esuopadretennecalcolodellacosa»(ivi,11).Preseunapennaescrisseilgiorno,l’oraeilluogo,mentreloSpi-rito Santo gli suggeriva: tieni conto di queste cose perché ungiornodovrannoavverarsi.64.-«EvendetteroGiuseppeagliIsmaeliti»(ivi,28).È possibile che Giuseppe, a diciassette anni, assistesse inerte,mentre i suoi fratelli trattavano la sua vendita? In realtà egli siprosternò ai loro piedi in atto supplichevole, perché avesseropietàdi lui,ma invano; èdetto, infatti, aquestoproposito: «noivedemmol’angosciadelsuospirito,mentrecisupplicava»(Gn42,21)(Ber.R.84).

GIUSEPPEINEGITTO

(Gn39,41)

65.-«EGiuseppefuportatoinEgitto»(Gn39,1).Nonleggere,neltesto,«hurad»(«fuportato»),ma«horid»(«por-tò»),cioèfuluichefeceveniresuopadreeifratelli(capostipiti)delletribù,inEgitto.DisseRabbiTanchuma:sipotrebbeistituireilparagoneseguen-te: v’era unamucca sul cui collo si voleva imporre il giogo,ma

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essalorifiutava.Cosalefecero?letolseroilfiglioeloportaronolàdoveessaavrebbedovutoarare.Ilvitellinocominciòalamen-tarsi;alloralamucca,nelsentirlo,andò,suomalgrado,nelluogovoluto,acausadisuofiglio.Così il Santo, benedetto Egli sia, voleva realizzare la profezia(annunciataadAbramoconleparole):«devisaperechestranierasaràlatuadiscendenza,ecc.»(Gn15,13).Eperrealizzarla,trovò,comeoccasione, lavenditadiGiuseppe;inseguitoaciò,tuttiglialtrivenneroinEgitto(Tanchuma-Wayeshev).66.-«Eintuttociòcheeglifaceva,ilSignorelofacevaprosperare»(Gn39,3).(Giuseppe)versavaalpadronevinoaromaticoequegliglidiceva:«cosamihaiversato?»-Vinoaromatico.-No,volevodelvinoaspro.Ediventavaaspro.-Vogliovinocaldo.Ediventavacaldo.E così per ogni cosa, come è detto: «e in tutto ciò che faceva, ilSignorelofacevaprosperare»(ivi).Quandoilpadronesiaccorsediciò,gliconsegnòlechiavienonglichiesecontodinulla,comeèdetto: «eccoilmiopadronenonsi interessa,grazieame,diciòcheavvieneincasa»(Gn39,8).QuandoGiuseppesivideconside-ratoatalpunto,cominciòamangiare,abere,alisciarsiicapelli,eandavadicendo:benedettosiailSignorechemihafattodimenti-care la famigliadimiopadre.Allora ilSanto,benedettoEglisia,disse:«come!tuopadrefa luttoperteeporta ilcilicioetunonfai che mangiare e bere e accomodarti i capelli? Parassita! timanderòcontrol’orso!»Einfatti,subitodopo:«lamogliedelpa-dronealzòisuoiocchiversoGiuseppe»(Gn39,7).Sipotrebbeistituireilseguenteparagone:unuomoforteerobu-stositrovavasullapubblicapiazza,siabbellivaocchi,siaccomo-davaicapelli,sialzavasuipiedieandavadicendo:«iosonoforte,iosonobello!»alloraglidissero:«eccoquaunorso!seseivalo-roso,uccidilo!(Tanchuma-Wayeshev).

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GIUSEPPEALLAPRESENZADIFARAONE(Gn41)

67.-«Manonv’erachispiegasse(isogni)aFaraone»(Gn41,8).RabbiJehoshuadiSichnininnomediRabbiLevidice:(imaghi)spiegavanoisogni,malelorospiegazioninontrovavanofavore-voli accoglienze. Essi dicevano: «sette vacche belle, cioè settefiglie tugenererai.Settevacchebrutte, cioèsette figlieseppelli-rai;ecosì:settespighebelle:setteregniconquisterai;Settespi-ghebrutte:setteregnisiribellerannoate».E tutto ciò a che scopo? perché alla fine venisse Giuseppe e siacquistasseunalto rango.Pensò il Santo, benedettoEgli sia: seGiuseppevienesubitoedàlaspiegazionedelsogno,nonappareil suo merito; gli indovini potrebbero dire a Faraone: se tu ciavessi interpellati, avremmo dato noi la spiegazione. Perciòaspettòche lorosi stancasseroe lasciasserodepresso lo spiritodiFaraone;così,dopo,venneGiuseppe,elorisollevò(Ber.R.89).68.-DisseRabbiChiyiabarAbba,disseRabbiJochanan:quandoFaraonedisseaGiuseppe:«adeccezionedite,nessunopotràalza-relasuamanooilsuopiede»(Gn41,44),glifeceroosservaregliindovini: «questo servo che il padrone ha comperato per ventimoneted’argento,tulofaisignoreggiaresudinoi?»Risposeloro:«iovedoinluiisegnidellaregalità».Glidisseroallora:«dovrà,dunque,conoscerelesettantalingue!»- Domani lo esaminerò-disse Faraone. In quella notte vennel’angelo Gabriel e insegnò a Giuseppe le settanta lingue.All’indomani, in qualsiasi lingua Faraone parlasse con lui, eglisapevarispondere.AllafineGiuseppesimiseaparlareinlinguasacra. Faraone non sapeva cosa egli dicesse e gli chiese: «inse-gnamiquestalingua».Giuseppeglielainsegnò,mafuluichenonriuscìadapprenderla.AlloraFaraoneglidisse:«giuramichenonandraivia»;eGiuseppegiurò.Quando più tardi Giuseppe disse a Faraone: «mio padremi hafatto giurare, ecc.» (Gn 50, 5), (e gli chiese l’autorizzazione ad

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andareaseppellireilpadreinCanaan),Faraoneglidisse:«va’echiedi di essere prosciolto dal giuramento (prestato a tuo pa-dre)».«Allora,disseGiuseppe, chiederòdiessereproscioltoan-che dall’altro giuramento che prestai a te!» Così Faraone, suomalgrado,dovettedirgli:«va’edàsepolturaatuopadre,cometihafattogiurare»(ivi,6)(Ber.R.89).69.-«EuscìGiuseppedallapresenzadiFaraoneepercorseilpaesed’Egitto» (Gn 41, 46). Mentre passava per le strade, vedeva lagente raccogliersi a gruppi e parlare nella propria lingua edcomprendeva quello che dicevano. Quando poi, cavalcando sulcocchio,percorse tutto il territorioegiziano, le ragazzeegizianesalivano sulle mura delle città e gettavano verso di lui anellid’oro (nella speranza che egli si voltasse ad ammirare la lorobellezza), secondoquantoèdetto: «figliorigogliosoèGiuseppe...leragazzesalgonosullemura(avederlo)» (Gn49,22) (PerekR.Eliezer,39).

IFRATELLIDIGIUSEPPEINEGITTO

(Gn4245)

70.-«IfratellidiGiuseppedisceseroinEgitto»(Gn42,3).Il testo avrebbe dovuto dire: i figli di Giacobbe discesero; cosavuoldire: i fratellidiGiuseppe?ciòsignifica;dapprimaessinonlotrattaronodafratelloelovendettero,mapiùtardisenepenti-ronoeandavanodicendoognigiorno:quandoandremoinEgittoeriporteremonostrofratelloasuopadre?AllorquandoGiacobbedisselorodiandareinEgitto,furonotuttidellostessoparere,diriportareGiuseppealpadre.DisseRabbiIehudabarSimon:ancheGiuseppesapevacheisuoifratellisarebberovenutiacomprarederrateinEgitto;mise,per-ciò, delle sentinelle alle porte delle città e disse loro: «scrivetenomeepaternitàditutticolorocheentranopercomprarederra-

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te;allasera,poi,portatemi levostreannotazioni».Lesentinellefecerocosì.Quando arrivarono i figli di Giacobbe, ognuno di loro entrò incittàperunaportadiversa(secondol’ordinecheavevadatoloroilpadre)eiloronomifuronoannotatidallesentinelle,insiemeaquellodelpadre.Allasera,gliincaricatiportaronoleannotazioniaGiuseppe;uno leggeva:Reuben figliodiGiacobbe; l’altro: Shi-meon, figlio di Giacobbe e così via. Allora Giuseppe ordinò:«chiudetetuttiimagazzinielasciateneapertounosolo»;conse-gnò,quindi, inomiacolui chedirigeva ilmagazzinoeglidisse:«quandosipresenterannoquestiuominipercomprare,arrestaliemandameliqua».Passaronotregiorni,manessunosipresentò;alloraGiuseppescelsedegliuominienergici,detteloroiconnota-ti dei fratelli e mandò a ricercarli; li trovarono finalmente nelquartiere delle prostitute, mentre andavano da una stradaall’altraedaunvicoloall’altro;liarrestaronotuttieliportaronodinanziaGiuseppe.71. -«Giuseppevideisuoifratellieliriconobbe,maessinonrico-nobberolui»(ivi,7,8).Osservaronoinostrimaestri:egliliavevalasciaticonlabarbaeperciòliriconobbe,maessiloavevanolasciatoimberbeeperciònonloriconobbero.«E si finse estraneo» (ivi, 7). Si mostrò verso di loro come unostraniero. Prese il calice e, dopo averlo battuto, disse loro: «iovedo,attraversoquestocalice,chevoisietedellespie».-No-glidissero-siamogenteonesta!-Sedavverofostestationesti,avrestedovutoentraretuttidallastessaporta!Perchésieteentratidaportediverse?-Cosìcihaordinatonostropadre:nonentratetuttiperlastessaporta.-E cosa avevate da fare nel quartiere delle prostitute? Non visietepreoccupatidelmalocchio?-Avevamosmarrito,là,unacosapreziosaelastavamocercando.

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-Cosaavevatesmarrito?Iovedo,attraversoilmiocalice,cheduedivoihannodistruttolagrandecittàdiSikhem8.-Echisarebbero?-SichiamanoShimeoneLevi.Rabbrividirono e dissero: «dodici sono i tuoi servi, fratelli noisiamo»(Gn42,13).-Edovesonoglialtridue?- Ilminore è rimasto connostropadre e l’altrononèpiù» (ivi,13).-«Portatemiquavostrofratellominoreealloracrederòallevostreparole»(ivi,20).Prese quindi Shimeon e lo trattenne come ostaggio; poi disseloro:«questirimarràquiprigionierofinoalvostroritorno».EperchépreseShimeon?PerchéerastatoluiaspingerloversolafossaeinoltreperchévolevastaccarlodaLeviaffinché,insieme,nonescogitasseroqualchestratagemma.AlloraShimeondisseaisuoifratelli:«cosìavetetrattatoGiuseppeecosìvoleteoratrat-tareme?»«Ecosapossiamo fare?»gli risposero. «Dobbiamo lasciarmorirdifamelenostrefamiglie?».- Fatequello chevolete! Intanto io vedrò chimiporterà inpri-gione!NelfrattempoGiuseppemandòadireaFaraone:«mandamiunasettantina dei tuoi uomini più robusti, perché ho trovato degliassassinichedebbomettereincatene».FaraoneglielimandòeifratellidiGiuseppestavanoavederecosaavrebbefatto.Giusep-peordinòagliuomini:«portatecostuiinprigioneemetteteglideiceppiaipiedi».NonappenagliuominisiavvicinaronoaShimeonquestiliimpaurìcolsuogrido.Alsuonodiquellavoce,gliuominicadderotutticonlafacciaaterraesirupperoidenti.Erapresen-te Manasse, figlio di Giuseppe; questi gli disse: «sù, prova tu».Manasse si alzò,detteun solo colpoa Shimeon, loportò inpri-gioneeglimiseiceppi.Shimeondissealloraaifratelli:«voidite

8cfr.Gn34.

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chequesti sono colpi da egiziani?no, questi sonoproprio colpicomequellideinostrifamigliari!»Quandoifratellividerotuttociò,furonopresidafortespavento;tornaronodalpadreegliraccontaronotutto.-EShimeondov’è?-domandòGiacobbe.-L’haarrestatoquelpersonaggiocheèpadronedelpaese,per-chévuolecheportiamolànostrofratellominore.-«Miavetegiàprivatodeifigli!Giuseppenonèpiù,Shimeonnean-che»(ivi,36).Disse allora Reuben al padre:-«fa’morire imiei due figli, se iononloricondurròate»(ivi,37).- Pazzo che non sei altro! E i tuoi figli non sono forse anche imiei?Allora Jehuda propose:-Lasciatelo tranquillo finché non termi-nerannoleprovvistedipane.«Quando ebbero finito di consumare (le provviste)» (Gn 43, 2),Jehuda disse: «babbo, se Beniamino verrà con noi, è dubbio severràpresoono;masenonviene,siamocondannatituttiamo-riredifame!Lascia,dunque,l’incertoeattienitialcerto».-Echisenerendegarante?-Io-disseJehuda-menerendogarante.CosìGiacobbesideciseamandarlo(Ber.R.91).72.-«E Iddio Onnipotente vi conceda la sua clemenza» (Gn 43,14).EperchéGiacobbe libenedissepropriocon l’appellativodi«El-Shaddai» («Dio Onnipotente»)? per ricordarti quante sventureglieranocapitate.Eraancoranell’alvomaterno,egiàEsaùcon-tendeva con lui. Fuggi via da Esaù e andò presso Labano dovevisse,perventianni, inmezzoatantidispiaceri.Uscitidi là,La-banoloinsegue;riesceasfuggireedeccoEsaùchetentadiucci-derloeglifaperderetuttociòchegliavevamandatoinomaggio.Si liberadaEsaùeglisopraggiunge l’episodiodolorosodiDina.Finito questo, ecco morte improvvisa di Rachele; e dopo tuttequestesventure,mentrecercavaunpo’di respiro,eccosoprag-giungere le disgrazie di Giuseppe, di Shimeon e di Beniamino;

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perciòandavapregandoconl’appellativodi«El-Shaddai»edice-va: «Colui chehadetto “day” (“basta”) al cielo e alla terra, dicapure“basta”allemiesventure!»(Tanchuma-Wayggash).73.-Portarono Beniamino e lo presentarono a Giuseppe. «Eglialzò gli occhi e vide Beniamino suo fratello, figlio di suamadre»(ivi,29):gioìnelrivedere,nelvoltodilui,lafisionomiamaterna(Ber.R.92).Disseloro:«èquestoilvostrofratellominoredelqualemiaveteparlato?»(ivi).-Sì-gli dissero. Allora Giuseppe li invitò a pranzo. Voleva cheBeniaminoglisedessevicino,manonsapevachepretestotrova-re. Prese il calice, finse di agire con accortezza, battendo e fiu-tandoilcalicestesso;poidisse:«Jehudacheèunprincipe,stiaalprimoposto;Reubencheèprimogenito, stiaal secondo»e cosìavanti;rimasesoloBeniamino;alloraGiuseppedisse:«iononhomadreeBeniaminoneppure,perchésuamadremorìquandoeglinacque; ioavevounfratellochesièstaccatodameeancheBe-niaminoavevaunfratellochesièstaccatodalui;perciòègiustoche stiamo l’uno accanto all’altro; è detto infatti: “esi sedetterodinanzialui,ilprimogenitosecondoilrangodellapropriaprimo-geniturae ilpiùpiccolosecondoilrangodellasuaetà” (ivi, 33)»(Ber.R.92).

GIUSEPPESIFARICONOSCEREDAIFRATELLI(Gn44-45)

74.-«EsiavvicinòaluiJehuda»(Gn44,18).DisseRabbiShemuelbenNachman,disseRabbiJonatan:mentreJehuda e Giuseppe discutevano tra loro, dissero gli angeli deldivino servizio: «venite e scendiamo a vedere un toro in lottacontrounleone;disolitoiltorotemeilleone,maorastannoen-trambil’unoinfacciaall’altro».

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DisseRabbi Jochanan:allorquandoGiuseppearrestòBeniaminoe disse ai fratelli: «quellonelle cuimaniè stato trovato il calice,rimarràquicomemioschiavo»(ivi,17),Jehuda,pienodisdegno,gridòeruggìconunavocechesipropagòperquattrocentomi-glia, tanto che fuuditadaChushim figliodiDan, in terradiCa-naan;questivenne,siunìaJehudaeinsiemeruggironocontaleforzache,perpoco, ilpaesed’Egitto,nonne fusconvolto.DisseRabbi Jehoshua il levita: anche i fratelli, quando videro Jehuda,adirarsieinfuriare,siadiraronoalorovolta,colpironolaterraelaridusseroasolchi.75.-«Ilmiosignoredomandòaisuoiservi»(ivi,19).DisseJehuda,rivolgendosiaGiuseppe:«findalprimomomentocihaiaggiratocon dei pretesti. Quanta gente è venuta in Egitto ad acquistarecibo,daipiùdiversipaesi?haiforserivoltoadalcunoledomandechehaifatteanoi?volevamonoiforseimparentarcicontuafigliao forse tu avevi intenzionedi sposarenostra sorella? ciònono-stantetirispondemmoatutto,senzanasconderenulla».-Jehuda-glidisseGiuseppe-perchéparlitanto,adifferenzadeituoifratelli?eppureiovedo,attraversoilmiocalice,chehaideifratellimaggioriateinetà!-Sonotutti liberidaqualsiasiresponsabilità,mentreioholevi-sceretesecomeunacorda!-Eperché?-Perchémisonoresogarante(delfanciullo).-Eperchénontirendestiparimentimallevadore,quandositrat-tò di vendere vostro fratello agli Ismaeliti per venti moneted’argento, e invece straziaste l’animo del vostro vecchio padre,dicendogli: «Giuseppeèstatosbranato?» (Gn37,33); eppure luinon aveva commesso alcuna colpa! questi, invece, hamancato,perchéharubato ilcalice!dì,dunque,a tuopadre:«lacordahaseguitoilsecchio».QuandoJehudaudìquesteparole,silamentòagranvoceepian-gendo disse: «ma come potrò tornare damio padre senza il ra-gazzo?»(Gn44,34).

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«Vieni,glidisseGiuseppe,ediscutiamodasoli!esponiordinata-menteletueragioniepreparatiaparlare».FrattantoJehudadisseaNaftali:«va’avederequantimercativisonoinEgitto».Naftalitornòinunbalenoedisse:«dodici».-Ebbene-disse Jehudaai fratelli-iomipreparo adistruggernetre,voiprendeteviglialtriefacciamoinmodochenonrestiani-maviva.-Jehuda-glidisseroifratelli-l’EgittononèSikhem!distruggerel’Egitto,vuoldiredistruggereilmondointero!Inquelmomento,«Giuseppenonpotépiùfrenarsi»(Gn45,1).«Eordinò:fateusciretuttidallamiapresenza»(ivi).In talmodo Giuseppe si espose a un vero pericolo, perché se isuoi fratelli lo avessero ucciso, nessuno se ne sarebbe accorto;eppureGiuseppepensò:preferiscomorireanzichéesporreimieialpubblicobiasimo.QuandogliEgizianifuronousciti, JehudasiaccostònuovamenteaGiuseppeedisse:«tuhaigiuratoperlavitadiFaraone!iogiuroper la vitadimiopadre se snudo lamia spada, farò stragedegliEgiziani».-Setu-glidisseGiuseppe-snudilaspada,iotel’attaccoalcollo.-Maseioaprolabocca,timangioinunboccone.-Setuaprilabocca,iotelatappoconunapietra.-Ecosadobbiamoraccontareanostropadre?-Tel’hodetto!Diglichelafuneèandatadietroilsecchio.-Tucigiudichifalsamente.-Agente falsasiconviene la falsità!Nonvipuòesserepiù falsogiudiziodellavenditadivostrofratello.-IlfuocodiSikhemdivampaincuormio!-No,èilfuocopassionalepertuanuoraTamar,maiolospegne-rò.A questo punto il furore di Jehuda raggiunse il colmo: ingerivapezzi di ferro e li rivomitava sotto forma di polvere. Poi disse:«orausciròfuorietingeròdirossoimercatid’Egitto».- Siete stati sempre tintoridiprofessione-disseGiuseppe-cosìavete tintodi sangue la tunicadi vostro fratello e poi diceste avostropadre:«èstatosbranato»-.

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Quando Giuseppe vide che ormai erano decisi a distruggere ilpaese, pensò: è meglio che io mi faccia riconoscere, onde nonabbianodavveroadistruggerel’Egitto.Dissequindi(rivolgendosia loro):«avetedettoche il fratellodicostui (Beniamino) èmorto? ebbene, io l’ho comprato, lo chia-meròeveloporteròdavanti».E,neldirecosì,cominciòachiamare:«JosefdiJacob,vieniquadame! Josefdi Jacob,vieniquaeparlaai tuoi fratelli che tihannovenduto!»Equelligiravanogliocchiatuttigliangolidellacasa.-Eperché-disseloroGiuseppe-guardateinquaeinlà?sonoio,Giuseppevostrofratello!Fucomeseillorospiritosifossedistaccatoerimaseroammuto-liti;poi,perunmiracolodelSignore,lospiritotornòinloro.«Ecco,-disse Giuseppe-i vostri occhi e quelli di Beniamino,miofratello,vedonocheèproprio lamiaboccacheviparla» (Gn 45,12).«Ioinfattiviparlonellalinguasacra».Eppurenonglicrede-vano,perchéerauscitodacasa imberbeeora, invece,se lotro-vavanodinanziconlabarba.Tosto che l’ebbero riconosciuto, si fecero avanti per ucciderlo,ma un angelo li disperse ai quattro angoli della casa. A questopunto,Jehudagridòcontalvocechelemurad’Egittocrollarono,le donne gestanti abortirono, Giuseppe e Faraone caddero dailoroseggietuttiipiùpotentiuominicheeranodinanziaGiusep-pe,sividerolafacciavoltatadall’altraparteeidenticadere.QuandoGiuseppesiaccorsecheifratellieranopienidivergogna,disseloro:«accostatevi,deh,ame:adessisiaccostarono»(Gn45,4). Allora ciascuno di loro lo baciò e pianse (Tanchuma-Waygash).

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MORTEDIGIACOBBE(Gn48,50)

76.-«Giacobbechiamòisuoifigliedisseloro:raccoglieteviedioviannunceròquellocheviaccadràalterminedeigiorni»(Gn49,1).Giacobbe(neldirecosì)avevaintenzionedisvelareaisuoifigliilmistero della fine dei giorni (eramessianica), ma la maestà diDiosiallontanòdalui.Pensò:c’èforse,Diononvoglia,qua,vici-no al mio letto, qualche indegno discendente, come Ishmael altempodiAbramo,ocomeEsaùaltempodiIsacco?Glirisposeroi figli:«ascolta,oIsraele,ilSignoreèilnostroDio,ilSignoreèuno»(Dt6,4).Comeincuortuononv’ècheunDio,cosìunoèIddionelnostrocuore.AlloraGiacobbedisse:«benedettosiaineternoilnomeSuoglo-rioso!»DisseroinnomediRabbiShemuel:questoèquantoripetonogliIsraelitimattinaesera,ognigiorno,dicendo:ascoltaci,onostropadre Israele,dallagrottadiMachpelah:quellastessaconsegnache da te ci fu data, noi lamanteniamo tuttora: «il Signore è ilnostroDio,ilSignoreèuno»(Pes.56).77.-«Egiunserosinoall’aiadeipruni»(Gn50,10).L’aia ha forse dei pruni? Disse Rabbi Abbau: vuol dire che cir-condaronodicoronelacassadiGiacobbe,comesimetteunasie-pedipruniattornoall’aia.EranointervenutiifiglidiEsaù,diIshmaelediKetura.UnTanadice:eranovenutiperfareguerra,maquandoviderolacoronadiGiuseppesospesasullacassadiGiacobbe,preserotuttilepropriecorone e fecero altrettanto; così trentasei corone ornarono ilferetrodiGiacobbe.78.-«I fratelli diGiuseppevidero che loropadreeramorto» (Gn50,15).Dicosaebberotimore?alritornodalleesequiedel loropadre, ifratellisiaccorserocheGiuseppesieraallontanatodalcammino

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per andare a vedere la fossa dove era stato gettato dai fratelli.Alloraessipensarono:dunqueegli ci serba rancore!edorachenostro padre non è più, «forse ci sarà ostile Giuseppe» (Gn 50,15); e invece, con quell’atto, Giuseppe aveva mirato a un fineideale;voleva infattirenderegrazieaDioper lamiracolosasal-vazione che per lui si era realizzata in quel luogo (Tanchuma-Vajchi).79.-«Eliconfortòeparlòalloroanimo»(Gn50,21).DisseRabbiEleazar:ciòsignificacherivolsealoroparoledicon-fortochescendonoalcuore:«sediecilucinonpossonospegner-neuna,disse,tantopiùunapotrebbespegnernedieci»(cioèco-meifratellinonavevanopotutoeliminareGiuseppe,cosìquestinonpotevaprevaleresuidiecifratelli)(Meg.16).

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ISRAELEINEGITTO

LASCHIAVITÙ(Es1)

80.-«Esorseunrenuovosull’Egitto»(Es1,8).RaveShemueleranodidiversoparere: l’unodiceva:si trattavaproprio di un altro personaggio; l’altro osservava, invece: il reeralostesso,maleleggieranodiverse.E cosa significa la frase: «chenonconoscevaGiuseppe» (ivi)? Si-gnifica:fingevadinonconoscerloaffatto.Osservano i nostrimaestri: perché la Sacra Scrittura lo chiama«re nuovo»? O non si trattava proprio di Faraone? Gli Egizianidisseroaquestore:«andiamoeuniamocicontroquestopopolo!»«Insensati!, disse loro, finora abbiamogodutodei loro servigi eperchédovremmounircicontrodi loro?SenoneraGiuseppe,aquest’oraeravamotuttimorti!»Esiccomenondetteascoltoai lorosuggerimenti, lodetronizza-ronopertremesi;allafineeglidisse:«sonoprontoafarequelloche volete!» Allora lo ristabilirono nel potere e perciò il testodice:«sorseunrenuovo»(Shem.R.1).81.-«Su,usiamoaccorgimenticontrodilui»(popolod’Israele)(Es1,10).Non dice il testo «contro di loro», ma «contro di lui». OsservòRabbiChamaberabbiChanina(volevanodire):«veniteeusiamoaccorgimenticontroilsalvatoredegliEbrei».

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Comelidovremopunire?Colfuoco?maseèdetto:«eccoilSigno-re è accompagnato dal fuoco» (Is 66, 15); e inoltre: «il Signoregiudicapermezzodelfuoco»(ivi,16).Li dobbiamopunire con la spada?ma continua a dire lo stessoverso:«eparimentigiudicaconlasuaspadaogniesserevivente»(ivi).Puniamoli,dunque,conl’acqua,dalmomentocheilSanto,bene-dettoEglisiahagiuratodinonfarepiùvenireildiluviosullater-ra,comeèdetto:«poiché(questopatto)èperme(unpatto)simileaquellodelleacquediNoè, chegiuraidinon farvenirepiù sullaterra»(Is54,9).Maessi(ragionandocosì)nonpensavanocheilSignoreavevagiuratodinon farvenirepiù ildiluviosu tutta laterra,manonsuunsolopopolo!Einoltre:(Dio)nonfaràvenireLui il diluvio, ma gli uomini potranno essere puniti entrandonell’acqua.Aconfermadiciò,diceiltesto:«gliEgizianicorrevanoincontroalmareeinmezzoadessoilSignorelifeceprecipitare»(Es14,27).Analogamente osservò Rabbi Eleazar: cosa vuol dire il verso:«nellastessaguisaincuimostraronolalorosuperbia,furonopuni-ti?»(Es18,11)?(vuoldire)nellostessovasoincuicossero,furo-nocotti(alorovolta);(cioèfuronopunitipermezzodelleacquedelmare)(Sota11).82.-«Eamareggiaronolalorovita(obbligandoli)adurefaticheeadognigeneredilavoronellacampagna»(Es1,14).Cosavuoldire:«ognigeneredilavoronellacampagna?»dopocheavevano lavorato inmezzo alla calcina e aimattoni, (gli Ebrei)allaseratornavanoallelorocaseperunpo’diriposo,maeccounEgizianovenivaediceva:«va’acogliermilaverduranell’orto,va’aspaccarequestalegna,riempiquestabottealfiume»;eccocosasignifica:«ognigeneredilavoro».83.-«OgnifigliomaschiogettatelonelNilo»(Es1,22).DisseRabbiChanan:checosafecerolebuoneepiedonneebree?preseroilorofiglielinascoseroincaverne,magliempiEgizianiportavanoilorobambinipiccolinellecaseebraicheelifacevano

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piangerepungendoli;alloraibambiniebrei,sentendolavocedeiloro coetanei, cominciavano apiangere anche loro: così gli Egi-zianiliprendevanoeligettavanonelNilo.Allora il Santo,benedettoEgli sia,disseagli angeli: «scendeteeandatevederecomesonogettatinel fiumei figlideimieidilettiAbramo,IsaccoeGiacobbe».Egliangeliscendevano,sifermava-no entro l’acqua, prendevano i bambini ebrei e li deponevanosugli scoglidaiquali ilSignore facevaspuntaredellemammellecheliallattavano(Shirha-Shir.R.2).84.-InsegnòRabbiAvira:permeritodellepiedonnecheviveva-noinquellagenerazione,gliEbreifuronoliberatidall’Egitto.Quandoesseuscivanoadattingereacqua, ilSignore faceva lorotrovaredeipesciolinientrogliotri,cosicchéesseattingevanopermetàacquaepermetàpesci.Tornateacasa,mettevanoalfuocoduepentole: l’unaconacquacalda, l’altracon ipescie (quandoeranopronte), leportavanoai loromariti inmezzoalla campa-gna: (là) li facevano lavare, li facevano ungere, davano loro damangiareedabereepoisiunivanoloro;quindisenetornavanoallelorocase.Quandoarrivavanoalmomentodelparto,sireca-vano nella campagna all’ombra di un melo, secondo quanto èdetto:«sottoilmeloiotihorisvegliato,làtuamadreebbeledoglie(perte),làebbeidolori(delparto)latuagenitrice»(Ct8,5).PoiilSanto,benedettoEglisia,inviavaunangelodalcieloequestipu-livaibambini, limettevainordinecomefalalevatrice,poipro-curavaduefocacce,l’unadimiele,l’altradiolio,comeèdetto:«eloallattòcolmieledallarupeeconolio(cheusciva)dalmacigno»(Dt 32, 13). Quando poi gli Egiziani li riconoscevano, venivanoperucciderli,maalloraessiscomparivanomiracolosamentenelterreno. Gli Egiziani allora portavano i buoi e cominciavano adararesuquelterreno;madopocheseneeranoandati,ibambinispuntavano di nuovo come l’erba dei campi. Divenuti grandi,tornavanoamandrie alle loro case.Allorquando il Santo,bene-dettoEglisia,sirivelòsulmarefuronoessiiprimiariconoscerloedisserosubito:«questoèilmioDio!»(Es15,2)(Sota11).

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85.-QuandogliEbreieranoinEgitto,siriunivanoestavanotuttiinsieme,formandoun’unicasocietà;essiavevanostabilitodiaiu-tarsi e di assistersi a vicenda, di prestare fedeltà al patto diAbramo,IsaccoeGiacobbe,dinondimenticarelalinguadeiloropadriedinonapprenderelalinguaegizianaondenonincorrerenell’idolatria.QuandogliEbrei circoncidevano i loro figli, gliEgizianidoman-davano:«achescopocirconcideteivostrifigli,setrapocosaran-no gettati nel fiume? E gli Ebrei rispondevano: «noi li circonci-diamoevoifatequelloevolete;chidevemorire,morrà,chideveessereucciso saràucciso, chi èdestinato alla vita, vivrà» (TanaEliahu).

NASCITAEADOLESCENZADIMOSÈ

(Es2)

86.-«EandòunuomodallacasadiLevi»(Es2,1).Doveandò?disseRabbiIehudabarZevina:andò(ariprenderelamoglie)inseguitoalsuggerimentodisuafiglia.Amrameraunpersonaggioragguardevoledelsuotempo;quan-dovenneaconoscenzacheFaraoneavevaordinato:«ognifigliomaschio lo getterete nel fiume» (Es 1, 22), pensò: noi ci affati-chiamo invano (nel generare i figli); e decise di separarsi dallamoglie.Glialtrineseguirono l’esempioesisepararonodalleri-spettiveconsorti.AllorafigliadisseadAmram:babbo,latuadecisioneèpiùgravediquelladiFaraone,perchéFaraonehaemessoundecretoperimaschi, tu invece hai compreso anche le femmine; Faraone hadatoordiniperlavitadiquestomondo,tuancheperlavitadelmondo futuro; il decreto di Faraone è dubbio se potrà esseremantenuto,ma il tuo, (essendoquello di) unuomogiusto, saràcertamentemantenuto».Inseguitoaciò,decisedirichiamarelamoglie;ecosìfeceroglialtri.

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87.-«Esuasorellasifermòdalontano»(Es2,4).Perché Miriam si fermò da lontano? Disse Rav: Miriam avevaprofetizzato,annunciandochesuamadreavrebbedatoalla luceunfigliodestinatoessereilliberatorediIsraeledall’Egitto.Quando, infatti, nacqueMosè, tutta la casa fu inondata di luce.Allorailpadrepreselafigliaelabaciòinfrontedicendole:figliamia,latuaprofeziasièrealizzatadavvero!»MaquandopoigettaronoilbambinonelNilo,ilpadrelebattélamanosullafronteeledisse:«figliamia,doveèandataafinirelatuaprofezia?»perciòèdetto:«estettefermasuasorellainlonta-nanza,persaperecosasarebbeaccadutodilui»(Es2,4),cioèpersaperequalesarebbestatol’esitodellasuaprofezia(Sota13).88.-«EloportòdallafigliadiFaraone»(Es2,10).LafigliadiFaraonelobaciava,loabbracciava,locullavacomesefossesuofiglioenonlolasciavausciredalpalazzoreale,esicco-me era molto bello, tutti desideravano vederlo e, vistolo, nonriuscivanoa staccarsida lui. Faraone stesso lo abbracciavae lobaciavaeilpiccoloprendevalacoronadiFaraoneeselamettevain testa.Ma imaghi egiziani cheeranoallapresenzadel re, os-servarono:perquestogesto,noitemiamochequestoragazzosiaproprioquellocheèdestinatoatogliertiilpotere.Eperciòalcuniproponevanodiucciderlo,altridigettarlonel fuoco. InmezzoalorositrovavaancheIthroilqualedisse:«questoragazzononhadiscernimento;provate!portateglidavanti, inunpiatto,dell’oroedellabrace:sestenderàlamanoperprenderel’oro,èsegnochehadiscernimentoeallorauccidetelo,seinvecestenderàlamanoversolabrace,èsegnochenonhadiscernimentoenonègiustochesiacondannato».Fecerocosìeilbambinostavaperstenderelamanoverso l’oro,ma l’arcangeloGabriel spinse lamanoeglifeceprenderelabrace:eglilaintrodusseinboccaelasualinguanerimasescottata.Daalloradiventòtardodiparola(Shem.R.1).

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MOSÈELASCHIAVITÙ(Es2)

89.-«(Mosè)uscìversoisuoifratellievideilorogravilavori»(Es2,11).Cosavuoldire:«vide»?Videilorogravilavoriepiangendodisse:«iomiangustiopervoi,oh,potessimorire,purdi esserviutile!nonc’èlavoropiùdurodiquellochesifaconlacalcina!».Emen-tredicevacosì,abbassavalespalleesioffrivaperaiutareognunodeisuoifratelli.RabbiEleazarfigliodiRabbiJoseha-Galilidice:vedevaungravepesoportatodaunuomodeboleeviceversaunpiccolopesopor-tato da un uomo robusto, vedeva uomini portare pesi adatti adonne e, viceversa, donneportare pesi adatti a uomini, pesi davecchisullespalledigiovanieviceversa;(dinanziatalespettaco-lo)lasciavalaguardiarealeesiadoperavaperequilibrareiloropesi, fingendodiaiutareFaraone.Allora ilSanto,benedettoEglisia,disse:«tuhailasciatoletueoccupazioni,seiandatoavedereidolori di Israele e ti sei comportato verso di loro da fratello;anch’io lascerò le sedi superiori e quelle inferiori per venire aparlareconte»(Vaj.R.37).Secondo un’altra spiegazione «vide i lorogravi lavori» significa:vide che non avevano tregua e disse a Faraone: «chi possiedeuno schiavo, se non gli concede almeno un giorno di riposo, lovedemorire; allo stessomodo, se tu non concedi a questi tuoischiavi,almenoungiornodiriposoallasettimanalivedraimori-re». Faraone allora gli disse: «va’ emetti in pratica quanto haisuggerito».CosìMosèistituìilsabato(ivi).90.-«FaraonecercòdiuccidereMosè»(Es2,15).Mandò a prendere una spada di cui non esisteva l’eguale el’applicaronoperbendiecivoltesulcollodiMosè.MailcollodiMosèeradiventatodurocomeilmarmoeperciòeglirimaseille-so.«EfuggìMosèdallapresenzadiFaraone»(ivi).

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Osservò Rabbi Jannai: è forse possibile sfuggire al potere delloStato?QuandoarrestaronoMosè, lofecerosaliresuunpalco, lolegaronoegliapplicaronolaspadasulcolloperdecapitarlo;mainquelmomentoscesedalcielounangelocheavevalesembian-zediMosè:(igiustizieri)preserol’angeloeMosèfuggì.DisseRabbi Jehoshua:deiconsiglieridellacortedigiustiziacheerano alla presenza di Faraone, alcuni diventarono muti, altrisordi,altriciechi,altrizoppi.Faraonesirivolgevaaimutidicen-doloro:«dov’èMosè?»equellinonrispondevano;sirivolgevaaisordiequellinonsentivanoecosìvia(ShirhaShir.R.7).

MOSÈINMIDIAN(ES2-fine)

91.-«IlsacerdotediMidianavevasettefiglie»(Es2,16).ComemaiilSignorechedetestal’idolatria,offrìscampoaMosè,proprio presso un idolatra? Ithro era, sì, sacerdote di un cultoidolatrico,maormai,persuasodell’infondatezzadi taleculto,seneeraannoiatoepensavadiconvertirsi(almonoteismo),primaancora che venisse Mosè. Chiamati, quindi, i suoi compaesani,fecealoroquestodiscorso:«finoadoggiiovihoservito,maorache sono vecchio, sceglietevi un altro al postomio» e, nel direcosì,consegnòalorogliarredidelculto.Alloraessi lomiseroalbando edecisero chenessuno avessepiù relazioni con lui o glifacessealcunlavoro;perfinoipastorinonvolevanopiùpascola-reilsuogreggeeperciòlefiglieconducevanoilgreggealpasco-lo,«mavenivanoipastorielecacciavanovia»(Es2,17).«Edissero:“unegizianocihasalvate”»(Es2,19).EraforseegizianoMosè?no,l’abitoeraquellodiunegiziano,malui era ebreo. Secondoun’altra interpretazione, il termine «egi-ziano»sidevespiegaresecondol’analogiacoll’aneddotoseguen-te:Un uomo che era stato morsicato da un serpente, corse versol’acqua di un fiume per bagnarvi i piedi; ma appena entrato

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nell’acqua,siaccorsecheunbambinostavaperaffogare,steselamano e lo salvò. Allora il bambino gli disse: «se non c’eri tu, aquest’orasareimorto!»«No,dissel’uomo,noniotihosalvato,maquelserpente,perché,colsuomorso,mihacostrettoafuggireeaveniresinqua».Allostessomodo,lefigliediIthro,rivolgendosiaMosè,glidisse-ro: «sia salda la tua forza, poiché tu ci hai salvato dai pastori!«No,disseMosè,l’egizianocheiohoucciso,vihasalvate!».Eper-ciòesseandaronoa ripeterealpadre: «Unuomoegiziano»ecc.,cioè:qualeèstatalacausaperlaqualecostuièvenutopressodinoi?l’egizianochehaucciso!(Shem.R.1).

LAMISSIONEDIMOSÈ

(Es3)

92.-«Mosèandavaapascolare»(Es3,1).FucolgreggecheilSignorelomiseallaprova.Osservanoinostrimaestri;unavolta,quandoMosèpascolavailgreggediIthroneldeserto,glifuggìuncapretto:Mosèglicorsedietrosinoallafes-suradiunaroccia;giuntolà, ilcaprettosi fermòdavantiadunacisternaperbere.QuandoMosèglifuvicino,glidisse:«maiononsapevo che tu corressi per la sete! sei, dunque, stanco?». E, neldirecosì,selomisesullespalleecontinuòacamminare.AllorailSanto,benedettoEglisia,glidisse:«poichétuhaicompassioneesaiguidareilgreggedegliuomini,sonocertochesapraiguidareancheilgreggedelmiopopoloIsraele»(Shem.R.2).93.-«ElochiamòilSignoredimezzoalroveto»(Es3,4).Glidisse il Signore:«non ti accorgi cheanch’io sononeldolore,comeIsraeleèneldolore?dovrestiriconoscerlodalluogodacuitiparlo:dimezzoaipruni,quasiasignificarecheiomiuniscoaldolorediIsraele!»diceinfatti iltesto:«inogniloroangustia,an-gustiaèaLui»(Is63,9)(ivi).

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94. - «Il rovetoardeva inmezzoal fuoco,manon si consumava»(Es3,2).PerqualmotivoilSignoremostròaMosèunatalevisione?per-chéMosèpensavatrasé:forsegliEgizianidistruggerannoIsrae-le,perciòglifecevedereilSanto,benedettoEglisia,unfuococheardevaedunrovetochenonsiconsumava,quasiperdirgli:«co-me questo roveto arde inmezzo al fuoco, ma non si consuma,cosìgliEgizianinonpotrannodistruggereIsraele»(Shem.R.2).95.-«Mosènascoseilsuovolto»(Es3,6).Rabbi JehoshuabenKorchadice:non fecebeneMosèanascon-dereilvolto;infatti,senonloavessenascosto,ilSanto,benedet-toEglisia,gliavrebberivelatociòcheèinalto,inbasso,inavantieindietro(cioèimisteridelmondo).PiùtardiMosèchiederàdivederetuttequestecose,comeèdet-to:«mostrami,deh,latuamaestà»(Es33,18),maallorailSigno-reglidirà:«Ioerovenutopermostrarmiateetuhainascostolafaccia,oraperòdebbodirti«chel’uomononpuòvedermiinvita»(ivi,20);quandoIoerodisposto(amostrarmi),tunonnefacestirichiesta,orachenefairichiesta,Iononsonodisposto».RabbiOshaajaRabbadisse(invece):fecebeneMosèanasconde-relafacciaeinfattiilSanto,benedettoEglisia,glidisse:«Ioerovenuto permostrarmi te e tu hai nascosto la faccia; orbene, Iogiuro che tu dovrai rimanere sul monte per quaranta giorni equarantanotti,nongiàpermangiareebere,mapergoderedellosplendoredelladivinagloria,comeèdetto:“eMosènonsiaccor-gevacheunosplendoreemanavadalsuovolto”(Es34,29)»,96.-«IosonoColuicheè»(Es3,14).DisseilSanto,benedettoEglisia,aMosè:«va’adireaIsraele:Iofui con voi in questa schiavitù e Io sarò con voi al tempo dellaschiavitù sotto altri popoli». Gli disse allora Mosè: «o Signore,bastapensarealla sventuraquandogiunge il suo tempo (enonoccorrepensarciprima)».GlirisposeilSanto,benedettoEglisia:«va’edìloro:“Coluicheèmihamandatoavoi”(ivi)»(Ber.9).

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97.-«Prenderainellatuamanoquestaverga»(Es4,17).La verga che il Signore creò sull’ora del crepuscolo nel sestogiornodellacreazione,fuconsegnataalprimouomonelGiardinoTerrestre;AdamolaconsegnòaChanoch,ChanochaShem,Shemad Abramo, Abramo a Isacco, Isacco a Giacobbe e Giacobbe laportò in Egitto e la lasciò a Giuseppe. Quando Giuseppe morì,tutta la sua casa fu trasferita nel palazzo di Faraone. Ithro eraunodei sapienti d’Egitto e (trovandosi alla corte) vide la vergacon le lettere inciseedesideròpossederla.Laprese, laportò(acasasua),lapiantònelsuogiardino,manessunovisipotevaav-vicinare;quandoMosèvenneinMidian,entrònelgiardino,videlavergaconleletterescrittesopra,steselamanoelaprese.Allo-ra Ithro pensò; costui è certamente destinato a liberare Israeledall’Egitto,eperciòglidetteinsposaZipporasuafiglia(PerekderabbiEliezer).

MOSÈEFARAONE

(Es5)

98.-«MosèesipresentaronoaFaraonedicendogli»(Es5,1).E gli anziani dove erano andati? Perché non sono menzionati,mentreprimailSignoreavevadetto:«eandraitu,conglianziani,dalred’Egitto» (Es3,18)?Osservarono inostrimaestri: gli an-zianidapprimaandaronoconloro,poisisottrasseroesieclissa-ronoaduno,adue,finché(MosèeAharon)giuntidinanzialpa-lazzo, non ne trovarono alcuno, come è detto: «e dopoMosè eAharonvennero»(Es5,1);eglianzianidoveerano?seneeranoandati.Allora il Signoredisse: «è così che vi siete comportati?»ebbene, Ioviretribuiròasuotempo;equando?quandoMosèeAharonsalironoconglianzianisulSinaiperriceverelaTorah,ilSignorelifecetornareindietro,comeèdetto:«eaglianzianidis-se:restatevenequi»(Es24,14).

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99.-«EdisseroaFaraone:cosìhaparlatoilSignoreDiodiIsraele:mandaviailmiopopolo»(Es5,1).Disse Rabbi Chiyia bar Abba: quel giorno era giorno di ricevi-mentoallacortedelFaraoneeinfattieranointervenutituttiired’orienteed’occidenteconricchidonativiecorone,perprocla-mare Faraone imperatore su tutti i re. Dopo l’incoronazione diFaraone,MosèeAharonsipresentaronoallaportadelpalazzo.Iservialloraannunciarono:«visonduevecchiallaporta».-Fatelientrare!-disseFaraone.Ora ilpalazzodiFaraoneavevaquattrocentoportee,davanti aciascuna,v’erano leoni,orsi ealtre fiere, sicchénessunopotevaentrare,seprimanonoffrivadamangiareaquellebelve.QuandoperòvenneroMosèeAharon,tuttelebestiesiraccolserointornoa loro e, lisciando i loropiedi, li accompagnarono fino allapre-senzadelFaraone.Quigiunti,iresiaccorserocheilvoltodiqueiduevecchisomigliavaaquellodegliangelidelServizioDivino,lalorostaturaeraaltaquantoicedri,lepupilledeiloroocchieranosimilialdiscodiunastellasplendente,lelorobarbeeranocomegrappoli di datteri, lo splendore del loro volto era pari allosplendoredel sole,portavano inmano lavergadi zaffirosucuiera inciso ilnome ineffabilediDio, leparolecheuscivanodallaloroboccaeranosimiliafiammedifuoco;(quando,dunque,ireviderotuttociò),furonocoltidaspaventoetremore,sitolserolecoronedalcapoesiinchinaronoaloro.Faraoneliosservavaesiaspettavacheloincoronasseroochegliconsegnasserodellelet-tere e invece non lo salutarono neanche. Allora egli disse: «chisietevoi?»-SiamogliinviatidelSanto,benedettoEglisia.-Echecosavolete?-«CosìhadettoilSignore:mandaviailmiopopolo»(Es5,1).AlloraFaraonesiadiròedisse:«“ChièilSignoreperchéioabbiaadubbidirlo,mandandoviaIsraele?” (Es3,2);non sapevaman-darmineppureunacorona?evoivipresentatesoloconparole?“iononconoscoilSignoreenonmanderòviaIsraele”(ivi)poisog-giunse;aspettate!vogliocercarenelmiolibro!».

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Entrò allora nel suo tesoro, ne trasse una lista di divinità e co-minciòa leggere:DiodiMoab,DiodiSidon,DiodiAmmon;poidisseloro:«iohocercatoilnomedelvostroDio,manonl’hotro-vato».DisseRabbiLevi:(ilcomportamentodiFaraone)inquestacirco-stanza, si potrebbe paragonare a quello di uno stupido schiavocheeraalserviziodiuncohen.Unavoltailcohenandòinviaggioeloschiavoandòacercarlonelcimitero,chiedendoadaltavoceaquellichesitrovavanolà:«avetevistoilmiopadrone?».-Chièiltuopadrone?-rispondevalagente.-Èiltalecohen-dicevalui.-Sciocco!tucerchiuncohennelcimitero?9Analogamente dissero Mosè e Aharon a Faraone: «sciocco! sipossonoforsecercareivivivicinoaimorti?Ledivinitàdicuituparli,sonodivinitàmorte,mentreilnostroDioèilDioviventeeRedelmondo». SoggiunsealloraFaraone: «ègiovaneovecchio(il vostro Dio)? quanti anni ha? quante città ha conquistato?quanti paesi ha assoggettato? quanti sono gli anni del suo re-gno?»RisposeroMosèeAharon:«la forzae lapotenzadelnostroDioriempiono l’universo; Egli esisteva prima che il mondo fossecreatoedEgliesisteràdopocheilmondononsaràpiù.ÈLuichetihacreatoetihadatolospiritovitale».Faraonecontinuòado-mandare:«qualisonolesueopere?».Edessi:«Eglihatesoilcieloedhapostolefondamentadellater-ra,lasuavocesimanifestaattraversoscintilledifuoco,Egliscuo-teimontiespezzalerupi,ilsuoarcoèfuoco,lesuefreccesonofiamme,lasualanciaèunafaceardente,lasuaspadaèillampo.Eglicrealemontagneelecolline,copreicielidinubi,fascenderela pioggia e la rugiada, fa spuntare le erbe e maturare i frutti,risponde(algrido)dellepartorienti,preparailfetonell’alvoma-ternoepoilofauscireallalucedelmondo:deponeireeliinnal-za(altrono).

9Amotivodellaleggedipurità,ilcohennonpuòavvicinarsiaunmortooentra-reinuncimitero.

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DisseloroFaraone:«voiditecosefalse,perchésonoioilsignoredelmondo, io ho creatome stesso e il Nilo». In quelmomentoFaraoneriunìtuttiisapientiegizianiedisseloro:«aveteuditoilnome del dio di costoro?». Risposero: «abbiamo sentito che “èdiscendentedisaggiediredell’oriente”(Is19,11)».RisposeFaraoneaMosèeadAharon:«iononconoscochisia ilvostrodio,“chiè,dunque,luicheiodebbaascoltarelasuavoce?”(Es5,2)»(Shem.R.5,8).

IMIRACOLIELEPIAGHE

(Es7-10)

100.-Perché(ilSignore)mandò,perprima,lapiagadelsangue?PerchéFaraoneegliEgizianiadoravanoilNiloeallorailSignoredisse aMosè: «va’, colpisci la lorodivinità in loropresenza». Sidice, infatti,comunemente:colpite ladivinità,perchésispaven-tinoisuoisacerdoti.EinfattiilSignorenonpunisceunpopoloseprimanonhapunitoladivinitàdiquelpopolo(Shem.R.9).101.-Con tattica da sovrano conquistatore il Santo, benedettoEglisia,feceseguirelepiaghesugliEgiziani.Unremortale,infat-ti,quandohaunaprovinciacheglisiribella,cosafa?vimandaunesercito per porvi l’assedio. In primo luogo ostruisce i canalid’acqua; se gli abitatiti si pentono, bene, altrimenti li spaventacon soldati che emettono grida terribili; se non si pentono, co-mincia a lanciare contro di loro le frecce; se anche così non sipentono,faveniredellemiliziebarbariche;poifaveniredeigua-statori,poilanciacontrodiloronaftaematerieincendiarie,poi,conlebalistelancialepietre,poiinviaaltrenumerosissimeunitàguerriere,poiriduceinprigioniagliabitantidelpaeseeseanchecosìnon sipentono, famorire imaggiorentidiquelpaese.Allostesso modo il Signore chiuse dapprima i canali d’acqua degliEgiziani,«emutòinsangueilorofiumi»(Sal78,44);poifeceve-nire le rane che li tormentavano col loro gracidare, entrando

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persinonelleloroviscere;poiscagliòlefrecce,cioèipidocchichepenetravano come aculei nelle carni degli Egiziani; successiva-mente fecevenire ibarbari, cioèunmiscugliodi animali feroci,poi fecevenire idistruttori, cioè lapestechedecimò il lorobe-stiame,poimandò lanafta, cioè leulcerechebruciano il corpo,poilanciòpietredabalista,cioèlagrandine;scagliò,quindi,nuo-veagguerritemilizie,cioèlelocuste;litennepoiinprigioniame-diantel’oscuritàeinfineucciseiloromaggiorenti,comeèdetto:«e il Signore uccise tutti i primogeniti» (Es 12, 29) (Tanchuma-Bo).102.-«Nessunosialzòdalsuopostopertregiorni»(Es23).Durantequesti tregiornidioscurità, chierasedutononpotevaalzarsi e viceversa chi era alzato non poteva sedersi, chi erasdraiato non poteva rizzarsi. Durante i tre giorni di tenebre, lanube che provocava oscurità agli Egiziani, era apportatrice diluceagliEbrei,sicchéquestientravanonellecasedegliEgizianievedevano tutto ciò chepossedevano.Quandopiù tardi il Santo,benedettoEglisia,disse:«ciascunodomandialsuovicinooggettid’argentoed’oro»(Es11,2),gliEbreientravanonellecasedegliEgizianiedicevano:«prestamiquell’oggetto!».GliEgizianirispondevano:«noncel’ho!».-Sochel’hai-rispondeval’Ebreo-anzi,èneltalposto.Allora gli Egiziani dissero: «se avessero voluto ingannarci, ciavrebberopresoglioggettidurante i tregiornidi tenebreenoinoncenesaremmoaccorti»(Tanchuma-Bo).103.-«QuandoleTuesentenzescendonosullaterra,giustiziaim-paranogliabitantidelmondo»(Is26,9).Disseroinostrimaestri:lepiaghecheilSanto,benedettoEglisia,feceveniresugliEgiziani,portaronolapacetradi loro.E inchemodo?v’era,peresempio,unacontesatragliabitantidiKushegliEgiziani;gliEgizianidicevano:«ilnostroterritorioarrivasinoaqua»;quellidiKushdicevano:«no,ilnostroarrivasinoaqua».Quandovennerolerane,lacontesafurisolta,perchéilterritorio

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nelqualeeranoentrateleranenonappartenevacerto(agliabi-tantidiKush)(Shem.R.10).104.-«Parla,deh(nà)alpopoloedomandino,ecc.»(Es11,2).DisseroquellidellascuoladiRabbiJannai:iltermine«nà»indicasemprepreghiera;perciòdisseilSanto,benedettoEglisia,aMo-sè:«va’,tiprego,edìagliIsraeliti:domandateagliEgizianiogget-ti d’argento e d’oro, perché quel giusto (Abramo) non abbia adire:(l’annunciocontenutonelleparole)“liservirannoesarannooppressi”(Gn15,3),sièavverato,maquellocontenutonellepa-role:“madopouscirannocongrandiricchezze”(ivi,14),nonsièavverato». Dissero a Mosè: «magari potessimo uscire almenonoi!».Ilcasoèparagonabileaquellodiunuomocheerainprigioniaealqualeandavanodicendo: “domani ti farannousciredallapri-gioneetidonerannomoltericchezze».Eglidiceva loro:«grazie,fatemiuscireoggiediononvichiedonulla»(Ber.9).105.-«Eandò a chiamareMosè e Aharon di notte» (Es 12, 31).Faraoneandavaingiroperleportedeisuoiservi,lifacevaalzareeconloroandavapertuttelestradegridando:«dov’èMosè?do-veabita?»Ei figlidiIsraelesiprendevanogiocodi lui,dicendo:«Faraone,dovevai?»-VadoincercadiMosè.-Abitaqua-dicevano,esiprendevanogiocodilui.Finalmente trovòMosè e gli disse: «alzatevi, uscite dimezzo almiopopolo» (Es 12, 31);maMosè gli rispose: «siamo forse deiladri che dobbiamo uscire di notte? Il Signore ci ha ordinato:“nonusciràalcunodallaportadellasuacasafinoalmattino” (Es12,22);nonusciremo,dunque,senonamanilevate(cioèsenzafretta)ealcospettodituttigliEgiziani».

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L’USCITADALL’EGITTO(Es13,17-14)

106.-Per merito di quattro cose gli Ebrei furono liberatidall’Egitto:perchénoncambiarono il loronome,nonmutaronola loro lingua,nonsvelarono i loromisteri religiosienon trala-sciaronolacirconcisione(Sho.Tov114).107.-Insegna la scuola di Rabbi Ishmael: a che si potrebberoparagonare gli Israeliti quando uscirono dall’Egitto? A una co-lombache, fuggitadinanziall’avvoltoio,edentratanelle fessuredi una roccia, vi abbia trovato annidato un serpente: se entranellaroccia,ilserpentelamorderà,setornaindietrol’avvoltoioèinagguatoperprenderla.Alloralacolombacominciaagridareeadibattersiconleali,perchéilpadroneascoltielevengainsoc-corso.TaleeralasituazioneEbreisulmare;nonpotevanoandareavan-ti,perchéavevano ilmarecheancoranonerastatoaperto,nonpotevanotornareindietro,perchéFaraonesopraggiungeva.Cosafeceroallora?«EbberograndetimoreedesclamaronoalSignore»(Es14,10):«eilSignorelisalvòinquelgiorno»(ivi,30)(Mechil-ta-Beshallach).108.-«El’angelodelSignorecheprocedevadavantialleschierediIsraele,partìesirecòdietrodiesse»(Es14,19).Ilfattoèparagonabileaquellodiunocheviaggiavaconducendoilpropriofiglioinnanziasé.Sopraggiunseroiladriperprender-glieloedeglilonascosedietrodisé;mavenneillupodidietroealloraegli lopose innanziasé;vennerocontemporaneamente iladrie il lupoedegli loprese inbraccio.Poi il figliocominciòalamentarsiacausadelsoleeilpadrelocoprìcolsuovestito:eb-befameegliprocuròilcibo,ebbeseteelodissetò.CosìfeceilSanto,benedettoEglisia,adIsraele:avevanoilmaredavantiegliEgizianididietro«edEglilipresesullesuebraccia»(Os11,3);silamentaronoacausadelsoleedEglistesesudiloro

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ilSuomanto,comeèdetto:«steseunanubeperriparo»(Sal105,39);ebberofame,procuròloroilcibo,comeèdetto:«eccoIofac-cio scendereper voi il panedal cielo» (Es 16, 4); ebbero sete, lidissetò, come è detto: «fecescaturiredallarupeacquecorrenti»(Sal78,16)(Mechilta-Beshallach).

ILPASSAGGIODELMARROSSO(Es14-15)

109.-Nelmomento incui il Santo,benedettoEgli sia, stavaperfare annegare gli Egiziani, l’angelo protettore di essi, Uzza, siprostròdinanzialSignoreedisse:«Signoredell’universo,èconl’attributo della pietà che hai creato ilmondo! Perché, dunque,vuoifarperirenelleacqueimieifigli?».AllorailSanto,benedettoEglisia,riunì tutta lacortecelesteedisse:«giudicate trameedUzza,genioprotettoredell’Egitto».Gliangeliprepostiaivaripo-poli cominciarono a prendere le difese Egiziani; allora MikaelfeceuncennoaGabrielequesti,conunvolo,fuinEgittoetrasseunmattonedaunedificionelqualeerastatomuratounbambi-no,lopreseeloportòdinanzialSanto,benedettoEglisia,dicen-do:«Signoredell’universo, così trattarononella schiavitù iTuoifigli!».AllorailSanto,benedettoEglisia,simisedallapartedellaGiustiziaedecisedifarperiregliEgizianinelmare.Inquelmomentoleschiereangelichestavanoperiniziarei lorocanti,ma ilSanto,benedettoEglisia,disse loro:«mentre lemiecreatureperiscononelmare,voivoletecantare?»(Meg.10).110.-«AlloraMosè e i figli d’Israele intonarono questa cantica»(Es15,1).DisseRabbiAbinilLevita:gliEbreistavanoperiniziarelacanti-cadelmare,maMosènonpermisecheladicesserodasoli:comeunmaestrorecitailbranoinsiemealdiscepolo,quandoquestièancoraragazzo,cosìfeceMosècongliEbrei,comeèdetto:«allo-raMosèe i figlidi Israelecantarono» (ivi), proprio comeun ra-

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gazzo che vadietro almaestro.Madopoquarant’anni, divenutiadulti,gliEbreirecitaronodasoliilcantodelpozzo,comeèdet-to:«alloracantòIsraele»(Nm21,17)(JalkutShi-Chukkat).111. -Disse Rav Unah: gli Ebrei di quella generazione avevanopoca fede; essi pensarono: come noi usciremo da questa parte(delmare), così gli Egiziani uscirannodall’altra.Allora il Santo,benedettoEglisia,ordinòalgeniodelmare:rigettalisullaspiag-gia!equellodisse:«Signore,v’haforseunservocuiilpadronehafattoundonoperpoiriprenderglielo?»-Ioticoncedodueterzidiloro-disseilSignore.-C’èforseunservochepuòcitareingiudizioilpropriopadrone?-IltorrenteKishonmisaràgarante.Allorailmarerigettò(gliEgiziani)sullaspiaggiaeifiglidiIsraelevenneroavederli,comeèdetto:«eifiglidiIsraeleviderogliEgi-zianimortisullarivadelmare»(Es14,30).Ora,comesideveintenderelaproporzionedidueterzi(dicuisièparlatosopra)?Ecco:apropositodiFaraoneèdetto:«seicentococchiscelti»(ivi,7);apropositodiSisera,invece,èdetto:«nove-centococchidiferro»(Gdc4,3).QuandoSiserasceseincampo,sipresentò a loro con lance di ferro; il Santo, benedetto Egli sia,feceuscirelestelledailorosentieri,sicchéquandoessesceserodal cielo, le lance di ferro si arroventarono e (i combattenti diSisera)andaronoaraffreddarlenelleacquedeltorrenteKishon.AllorailSanto,benedettoEglisia,ordinòaltorrenteKishon:«su,mantieni la tuagaranzia!».E il torrente li travolsee li gettònelmare,comeèdetto:«litrascinòiltorrenteKishon,l’anticotorren-te»(Gdc5,21).Cosavuoldire«l’anticotorrente»?iltorrenteche«anticamente»sierafattogarante.Inquelmomentoipescidelmareaprironolaboccaedissero:«laveritàdelSignore,èeterna;alleluja»(Sal117,2)(Pes.118).

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ISRAELENELDESERTO

112.-«Unavitedall’Egittotrapiantasti»(Sal80,9).DisseRabbiTanchumabarAbba;perchéIsraeleèstatoparago-natoaunavite?Quandounproprietariovuolemigliorare(ilfrut-to)dellavite,cosafa?lasradicadalsuopostoelatrapiantainunaltro.CosìilSanto,benedettoEglisia,volendomigliorareIsraeleerendernenotoilnomenelmondo,lostaccòdall’Egittoelopor-tòneldeserto,dovei figlidi Israelecominciaronoadaveresuc-cessi;làinfattiricevetterolaTorahedilàsidiffuselalorofamanelmondo(Shem.R.44).

LAMANNA(Es16)

113.-DomandaronogliallieviaRabbiShimeonbenJochai:per-chélamannanonscendevaunasolavoltaall’anno?Risposeloro:viciteròunesempio:unremortaleavevaunfiglioalqualeasse-gnavaglialimentiunavoltaall’anno,cosìilfigliosipresentavaalpadreunasolavoltaall’anno.Allorailpadredecisediassegnargliglialimentiognigiorno,eilfigliosipresentavaaluiognigiorno.Così accadeva a Israele nel deserto: chi aveva quattro o cinquefigli,sipreoccupavadiloroediceva:forsedomanilamannanonscenderàemorirannotuttidi fame; in talmodo i figlidi IsraeleeranoobbligatiarivolgereilloroanimoalPadreCeleste.

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Secondoun’altraspiegazione,(lamanna)nonscendevaunasolavolta all’anno, affinché potessero mangiarla fresca, oppure pernonaggravareditroppoillorocaricodiviaggio(Ioma76).114.-A proposito della manna sono usati tre termini: è dettoinfattiperessa:«pane»,«olio»e«miele».Comesiconcilianoque-sti tre termini? quando l’assaggiavano i giovani aveva il saporedelpane,quandol’assaggiavanoivecchiavevailsaporedelmie-le,equando lagustavano ibambiniprendeva il saporedell’olio(Shem.R.25).115.-Insegnarono i nostrimaestri: è scritto: «l’uomomangiò ilpanedeipotenti»(Sal78,25),cioèilcibochemangianogliangelidelServizioDivino.Questaè l’opinionediRabbiAqiba.Quandoquesta spiegazione fu ripetuta dinanzi a Rabbi Ishmael, questidisse:-AndateadireaRabbiAqiba:Aqiba,haisbagliato!Èpos-sibilechegliangelimanginocibo?ononèdetto(apropositodiMosèsulmonteSinai)«cibononmangiai»(Dt9,18)ealloracosavuol dire l’espressione «lechem ’abbirim» («cibo dei potenti»)?essaequivalea«lechem’ebarim»(«cibodellemembra»),cioèciboche è assorbito dalle duecentoquarantotto membra del corpo(Ioma75).116. - «Quandoilsole lariscaldava(lamanna),essasi liqueface-va»(Es16,21).Quandoilsoleardevasullamanna,essasiriscaldavapoisiscio-glievaefluivaintantirivolicheandavanoafinirenelgrandema-re. I cervi, i cerbiatti, gli stambecchi e altri animali venivanopressoquei rivoli enebevevano l’acqua.Dopo,gliuominidellevarie genti andavano a cacciare quegli animali, mangiavano alorovolta e così assaporavano lamanna che scendevadal cieloperifiglidiIsraele;essialloraesclamavano:«beatoilpopolochehaquestasorte!»(Sal144,15)(Mechilta-Beshallach).

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ILPOZZO(Es17,1-7)

-EccoacosasomigliavailpozzocheaccompagnavagliEbreineldeserto:somigliavaadunmacigno,foratocomeunostaccio,daicuiforil’acquazampillava,comeseuscissedaun’ampolla.Ilpoz-zogirava,salivaescendeva:salivaconlorosuimonti,scendevanellevalli;làdovegliEbreiprendevanostanza,ilpozzosiferma-vainposizioneelevata,sempreincorrispondenzadellatendadicongregazione.IprincipidiIsraelevenivanoegirandointornoalpozzocon le loroverghe,recitavano l’innochecominciavacolleparole:«Sorgi,opozzo!salutatelo(concanti)!»(Nm21,17).L’acqua,allora,sgorgavaesalivainaltoinformadicolonna;ogniprincipescavavaunsolcocolpropriobastoneeciascunofacevaaffluire l’acqua in direzione della propria tribù o della propriafamiglia,comeèdetto:

«Pozzocheiprincipihannoscavato.Cheinobilidelpopolohannoapertoconloscettro,coilorobastoni!»

(Nm21,17-18)

Intalmodoilpozzogiravapertuttol’accampamento,irrigavailpianodeldesertoequestositrasformavaintantiruscelli.Alloraiprincipi prendevano delle zattere e andavano gli uni verso glialtri:chiandavaadestra,risalivaoscendevailfiumeadestra,chiandava a sinistra, risaliva o scendeva a sinistra. L’acqua che ri-maneva,formavaungrandefiumecheandavaafinirenelgrandemareeportavadilàtutteledeliziedelinondo(Tosefta-Sukka3).

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LAGUERRACONTROAMALEK(Es17,8-15)

117.-«ÈilSignoreinmezzoanoiono?AlloravenneAmalek»(Es17,7-8).AchecosasipotrebberoparagonaregliEbreiinquelmomento?a un fanciullo che il padre portava sulle spalle, e che, per ognicosachevedeva,domandavaalpadre:«me laprendi?»equegliglielaprendeva,peruna,due,trevolte.Mentrecamminavano, ilragazzo vide un amico del padre ed esclamò: «hai visto il bab-bo?»Equestiallora:«sciocco!seisullemiespalle,haituttoquel-lochevuoi,ediciacostui:quelloè ilbabbo?»Che feceallora ilpadre?selotolsedisopralespalleeuncane,lìsopraggiunto,lomorsicò. Così i figli di Israele: appena usciti dall’Egitto, furonosubito protetti dalle nubi della Gloria Divina, domandarono lamanna e il Signore la fece scendere dal cielo, domandarono lequaglieelefecevenire,ecosìconcedevalorotuttoquantochie-devano;(nonostanteciò)essicominciaronoadomandare:«mailSignore è inmezzoanoi o no?» (ivi). Allora il Santo, benedettoEgli sia,disse:«ecco,vigiurocheorave lo faròvedere:verrà ilcane e vimorderà»; èdetto infatti: «evenneAmalek» (Shem.R.26).118.-«Quando Mosè alzava le braccia, Israele vinceva» (Es 17,11).Erano,forse, lebracciadiMosèchedecidevanol’esitodellabat-taglia?Iltestodeveintendersicosì:quandogliEbreiguardavanoin alto e volgevano umilmente il loro animo al Padre che è neicieli,alloravincevano;diversamentesoccombevano(Ro.ha.29).119.-«MalemanidiMosèeranostanche,preseroalloraunapie-tra,laposerosottodiluiedeglisisedette»(Es17,12).OnonavevaMosèuncuscinoounacopertaperstarepiùcomo-damenteseduto?CosìpensòMosè:siccomeIsraelesitrovanellasofferenza;anch’iovogliocondividerla(Taan.2).

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120.-«Poichélamanoètesa(inattodigiuramento)versoiltronodiDio»(Es17,16).RabbiLeviinnomediRabbiChamabarChaninadisse;finchélaprogeniediAmalekèinquestomondo,néilnomenéiltronodiDio hanno la loro giusta perfezione; quando tale progenie saràannientata,siailnomecheiltronodiDioraggiungerannolaper-fezione.121.-«Scriviquestofattocomememorianellibro»(Es17,14).Gliantichivecchidicevano:lastessavergaconlaqualeIsraeleècolpito,saràasuavoltacolpita.Tuttipoidovrebberotrarreinse-gnamentodall’esempiodiAmalekche,venutoamolestareIsrae-le,fudalSanto,benedettoEglisia,eliminatodallavitadiquestomondoedaquelladelmondofuturo;èscrittoinfatti:«cancellarecancellerò»(ivi)(Mechilta-Beshallach).

PROMULGAZIONEDELLATORAH

(Es19-24)

122.-DisseRabbiIschaq:gliEbreiavrebberodovutoriceverelaTorahsubitodopolalorouscitadall’Egitto,mailSanto,benedet-toEglisia,pensò:ancoraimieifiglinonsonoinforza(nonsonoguariti)!sonoappenauscitidailavoridicostruzioneenonsonoingradodiriceverelaTorah.Aquestoproposito si potrebbe istituireunparagone conun reche,avendounfiglioappenauscitodaunamalattia,sisentìsug-gerire dal suo pedagogo: «manda tuo figlio a scuola!» Ma il rereplicò, osservando: «mio figlio non si è ancora rimesso e tuchiedichevadaascuola!aspettachefacciaunacuradidueotremesiecheriacquistituttelesueforzeedalloraandràascuola».CosìpensòilSanto,benedettoEglisia:ancoraimieifiglinonso-noguariti:uscitiappenadaunsìdurolavorofattosuimattonieconlacalcina,sonoessiingradodiriceverelaTorah?sirinvigo-

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riscano, prima,mediante lamanna, (l’acqua del) pozzo, le qua-glie,ecc.e,dopo,iopotròdarealorolaTorah(QoR.3).123.-«Come rosa tra le spine» (Ct 2, 2). Disse Rabbi Azaria innomediRabbi IehudaberabbiSimon:unrepossedevaungiar-dinonelqualeavevapiantatofilaridi fichi,diviti,dimelograni,dimeli;eglineaffidò(lacoltivazione)aunmezzadroesenean-dò.Dopoqualche tempo, il re tornòpervederecosaavevapro-dottoilsuogiardino,malotrovòpienodispineedipruni.Allorafeceveniredeitagliatoriperrimuoverelespine,maintantoscor-se,traqueste,unarosa,lacolse,negustòilprofumoesenedeli-ziò;poidisse:perquestarosasaràrisparmiatotuttoilgiardino.Analogamente,tuttoilmondononfucreatosenoningraziadellaTorah.DopoventiseigenerazioniilSanto,benedettoEglisia,os-servòilmondo,perrendersicontodiciòcheavevaprodotto,manonvitrovòcheacqua10;lagenerazionediEnoch:acqua;quelladel diluvio: acqua; quella della torre di Babele: acqua; allorachiamòidistruttori,perchévenisseroademolireilmondo,mainquelmomentoscorseunabellarosa,cioèIsraele,lacolse,negu-stò il profumo quando pronunciò i dieci comandamenti, se nedeliziòquandotuttoIsraeledisse:«faremoeascolteremo(ciòcheDiohacomandato)»(Es24,7).AllorailSanto,benedettoEglisia,disse:perquestarosasaràri-sparmiato il giardino, vale a dire: per merito della Torah e diIsraele,ilmondosaràsalvo(Vaj.R.23).124.-«IlSignoregiunsedalSinai,rifulsealorodalmontediSeir»(Dt33,2).Allorché il Signore si rivelò per dare la Torah a Israele, non aIsraelesoltantosi rivelò,maa tutte legenti.AndòanzituttodaidiscendentidiEsaùedomandòloro:sietedispostiadaccettarelaTorah?Quellidissero:«cosac’èscritto»?

10Cioèacquasoltantosenzavino,ilcheequivaleadirecheleprimegenerazionidelmondononavevanoprodottoalcunvaloremorale.

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-Nonuccidere.-Signoredelmondo,maseproprioilnostroprogenitoreerapernaturaunassassino,tantochesuopadregliannunciòchesareb-bevissutodellaspada!NonèpossibilechenoiaccettiamolaTo-rah.AllorailSanto,benedettoEglisia,sirecòdaidiscendentidiAm-mon eMoab e fece loro analoga proposta: «volete accettare laTorah?»Essidomandarono:«cosac’èscritto?»-Noncommettereadulterio.-Masepropriolanostradiscendenzaprovienedaunincesto!NonèpossibilechenoiaccettiamolaTorah.AllorasirecòdaidiscendentidiIshmaeleanchealorodomandòse volevano accettare la Torah; anch’essi chiesero cosa c’erascritto;eilSignoredisse:«nonrubare».-Matuttalanostravita-dissero-sibasasulfurtoesullarapina!NonèpossibilepernoiaccettarelaTorah.AllorailSignorevennedai figlidi Israeleedessidisserosubito:«noifaremoedascoltermo!»(Es24,7).Questoèilsignificatodeltestochedice:«dalSinaigiunseilSignore,rifulsea“loro”daSeir,si rivelò dalmonte di Paran, venne dallemiriadi di luoghi santi,avendoalladestrailfuocodellaleggeper“loro”».(Dt33,2)(SifreVezothaberacha).125.-DisseRabbiAbbahuinnomediRabbiJochanan:quandoilSantobenedettoEglisia,stavaperdarelaTorah,gliuccellismi-serodicantare,ivolatilisospeseroilorovoli,ibuoinonmuggi-rono più, gli Ofannim si fermarono, i Serafim11non dissero più«Santo!», ilmarenonsiagitò, lecreatureammutolirono,tuttoilmondotacqueefecesilenzio;alloraunavocesiudìchedisse:«IosonoilSignoreDiotuo»(Es20,2)(Shem.R.29).11OfannimeSerafimsononomidischiereangeliche.

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126.-«IosonoilSignoreDiotuo»(Es20,2).Siccome il Santo,benedettoEgli sia, si era rivelatoa Israele sulMarRosso comeun eroe guerriero, poi si era rivelato sul Sinaicome unMaestro che insegna la Torah, poi doveva rivelarsi, altempodiSalomone,comeungiovane,eaitempidiDanielecomeun vecchio pieno di compassione e di pietà, perciò Egli disse aIsraele:«siccomevoimivedetesottodiversiaspetti,noncrediateperquestocheesistanodiversedivinità!sonosempreio,sulma-re, sul Sinai, in ogni luogo»: «Io sono il Signore Dio tuo» (Tan-chuma-Ithro).127.-«CosìdiraiallacasadiGiacobbe»(Es19,3).L’espressione «Casa di Giacobbe» significa: le donne. Il SignoredisseaMosè:alledonneannunciaiprincipifondamentali,quellicheessesonoingradodicomprendere.«EsporraiaifiglidiIsrae-le» (ivi). Si riferisce agli uomini; agli uomini, disse il Signore,esporrai minutamente tutte quelle leggi che sono in grado dicomprendere.Secondoun’altrainterpretazione,laTorahdovevaessereespostache agli uomini, perché le donne sono più sollecite all’adem-pimento dellemişwot o, secondo altri, affinché si mostrasserozelantinell’avvicinareilorofigliallostudiodellaTorah(Shem.R.25).128.-Quando il Santo, benedettoEgli sia, dette laTorah sul Si-nai,fecevedereaIsraelecosemeraviglioseattraversolasuavo-ce.Ecome?IlSanto,benedettoEglisia,parlavaelasuavocesidiffondevaintuttoilmondo:Israeleudivalavocecheprovenivadalsudecor-revaalsudperaccoglierelavocedilà;maallora(lavoce)sispo-stava a nord e Israele correva a nord, ma di qui si spostava aorienteepoiaoccidentee(gliIsraeliti)sispostavanoinrelazio-ne;poigiunselorodalcieloeifiglidiIsraelealzaronogliocchiinalto,verso il cielo;maallora lavocesalìdalla terra,cosìchegliunichiedevanoaglialtri:«dondeprovienelaSapienzaequalèlasededell’Intelligenza?»(Gb28,12).

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«Tuttoilpopolovedevalevoci»(Es20,18).Perché le «voci»? perché la voce del Signore si trasformava insettesuoniedaquestinellesettantalingue,affinchétuttiipopolipotesserocomprendere(Shem.R.5).129.-«EilSignoreparlòtuttequestecosedicendo»(Es20,1).DisseRabbiIschaq:quellocheiprofetieranodestinatiadannun-ciareinognigenerazione,loricevetterodirettamentedalSinai.Così infattiMosèdiceai figlidiIsraele:«quellichesitrovanoquicon noi, oggi, e quelli che non sono oggi qui» (Dt 29, 14). Nellasecondapartediquestoversononèscritto:«nonsitrovanoog-gi»,ma«nonsonooggi»,esiriferisceappuntoalleanimechesa-rannocreatee chenonhannoancora consistenzacorporea, co-sicchénonsipuòapplicareadesseiltermine«’amad»(«stare»);ciò significa che sebbene (quelle anime) non fossero concreta-mentepresenti, lo furonospiritualmenteedognunaricevette lasuaparte.Enonsoltanto iprofetiebberodalSinai ildonodellaloro profezia, ma anche tutti i maestri delle varie generazioniricevettero dal Sinai la parte (di sapienza) a loro spettante(Shem.R.5).130.-DisseRabbiJehoshuabenLevi:allorquandoMosèsalìperriceverelaTorah,gliangelidelServizioDivinodisserodinanzialSanto,benedettoEglisia:Signoredelmondo,cosahada fare inmezzoanoiquestofigliodidonna?»-ÈvenutoperriceverelaTorah.-Un tesorocosìpreziosocheTu tienigelosamentecustoditodanovecentosettantaquattro generazioni, primaancoradella crea-zionedelmondo,untesorosimile,Tuvuoiaffidareadunmorta-le?«ODio,nostroSignore,quantoèpotenteilTuonomesullater-ra!TucheestendilaTuamaestàsuicieli…Chièl’uomo,perchéTuloricordiecos’èilmortaleperchéTiprendacuradilui?»(Sal8,2-5).IlSanto,benedettoEglisia,dissealloraaMosè:«da’lorounari-sposta».

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-Signoredelmondo-disse-temochenonmiabbianoabruciareconl’alitodellalorobocca,-Afferrailtronodellamiagloriaerispondiloro.-Signoredelmondo-continuòMosè-nellaTorahcheTumihaidato,cosac’èscritto?«IosonoilSignoreDiotuochetifeceusciredallaterrad’Egitto»(Es20,2).-Evoi,-disserivolgendosiagliangeli-sieteforsestatiinEgitto?avete dovuto sostenere la schiavitù? a che dovrebbe servirvi,dunque,laTorah?Inoltreèscrittoinessa:«nonaverealtridei»(ivi,3).Siete,forse,voiinmezzoagentiidolatriche?È ancora scritto: «non pronunciare, ecc.» (ivi). Avete voi forserapportisecondoleumaneconsuetudini?È scritto inoltre: «ricordatidelgiornodisabatopersantificarlo»(ivi,8).Forsechevoilavorate,perdoverpoiriposare?È scritto ancora: «onoratuopadreetuamadre» (ivi, 12).Avetevoigenitori?È scritto ancora: «non uccidere, non commettere adulterio, nonrubare»(ivi,13-15).V’èforse,travoi,gelosiaoinvidia?(Dopo aver sentito, queste osservazioni) gli angeli reserosenz’altroomaggioalSanto,benedettoEglisia,edesclamarono:«OSignore,quant’èpotenteilnomeTuosututtalaterra!»(Sal8,10).CosìdivenneroamicidiMosèeciascunoglifeceunregalo,comeèdetto:«salistialcielo,prendestiricchezze,prendestidonipergliuomini» (Sal 68, 19). E persino l’angelo dellamorte gli fece unregalo,comeèdetto:«epresentòl’incensoedespiòperilpopolo»(Nm17, 12). E più oltre: «si fermò inmezzo tra ivivie imorti»(ivi,13).Sel’angelodellamortenonglieloavessesuggerito,don-deavrebbesaputoMosè(questoespediente?)(Shab.89).131.-Osserva quanto sia diverso il comportamento del Santo,benedettoEglisia,daquellodegliuomini.Fraquesti,seunoven-de un oggetto al compagno, mentre il compratore si compiace(dell’atto),ilvenditoreseneduole.InveceperilSanto,benedettoEglisia,nonècosì:EglihadatolaTorahaIsraele,manonostante

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ciò,negioisce,comeèdetto:«unpreziosoinsegnamentoIovihodato:lamiaTorah,nonabbandonatela!»(Pro4,2)(Ber.5).

ILVITELLOD’ORO

(Es32)

132.-«IlpopolovidecheMosètardava»(Es32,1).Era giunta l’ora sesta12eMosè non era ancora disceso,mentre,quandoerasalitosulmonte,avevaannunciatoaifiglidiIsraele:di qui a quaranta giorni, al principio dell’ora sesta io tornerò.Allo scadere dei quaranta giorni, si formò una moltitudine diquarantamilapersone,costituitaingranpartedaqueglielementisospettichesieranoaggregatiagliEbreialmomentodell’uscitadall’Egitto; li accompagnavano anche due taumaturghi egiziani,Junos e Jumbros, quegli stessi che dinanzi a Faraone facevanoattidimagia,comeèscritto:«edancheitaumaturghidell’Egittofecerocosì,conleloroartimagiche»(Es7,11).Tuttaquestamol-titudinesipresentòadAharondicendo:ormai(Mosè)nontornapiù.-No,stascendendodalmonte-disseroAharoneChur.Maquellinonvifecerocaso.Secondoaltri,fuilSatanchevenneaconfondereilmondoedisseEbrei:«dov’èilvostromaestroMosè?».-Èsalito(sulSinai)-risposero.-Maseègiuntal’orasesta!Maanchealuinonfecerocaso.-Maseèmorto!-disse,allora,ilSatan.Nonglibadaronougualmente.Allora (il Satan)mostrò loro, come sospesa fra cielo e terra, labara di Mosè, sicché quelli, mostrandola a dito, dicevano: «sì,questoèl’uomoMosè»(Es32,1).InquelmomentoChursilevòe

12Il midrash gioca sulla parola del testo: «boshesh» («tardava»), leggendolacomesefossescritto«ba-shesh»(«eravenutal’orasesta.»).

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rimproveròaspramentepopolodicendo:«ogentedalladuracer-vice, non ricordate più quantimiracoli (il Signore) ha fatto pervoi?».Tutti gli si sollevarono contro e lo uccisero. Poi, adunatisi allapresenzadiAharon,glidissero:«setucicostruisciunidolo,be-ne,altrimentifaremoatequellocheabbiamofattoaChur».Vedendo ciò, Aharon si spaventò e prese a intrattenerli condi-scorsi. Disse loro: «staccate imonili d’oro che sono agli orecchidelledonne»(Es32,2).Eracomechiedereunacosaimpossibile,allaquale ledonnesi sarebberoopposte. Infatti, recatisi gliuo-minidallepropriemogli,queste si rifiutaronoedissero:Dioneguardi dal rinnegare Santo, benedetto Egli sia, che ha fatto pernoi tantimiracoli e prodigi!Dio ci tenga lontanodal fabbricareun idolo!» E siccome esse non vollero assecondare la richiesta,«alloratuttigliuominidelpopolostaccaronoimonilicheavevanoaipropriorecchi»(ivi,3).DisseRabbiIrmeja:quandoAharonvidecheportavanoimonili,levògliocchialcieloedisse:«“aTealzoiocchi,aTechedimorineicieli!” (Sal123,1).Tu che conosci tutti i pensieri, sai che iofaccio (l’idolo), mio malgrado». Gettò quindi (il materiale) nelfuoco,vennero i taumaturghiegizianiecon le loroartimagichelo fabbricarono.Secondoaltri,uncertoMichache,asuotempo,Mosèavevasalvato, traendolo fuoridaunedificiooveerastatomurato,preseunatavolasullaqualeerascritto:«sali,ovitello»,lagettònellafornaceeneuscìunvitellochemuggivaesaltellava.(Aquellavista) ilpopolocominciòadire:«questoèiltuoDio,oIsraele»(Es32,4).133.-«Aharonvideefabbricòl’altare»(Es32,5).(GliIsraeliti)tentaronodicostruirloinsiemealui,maeglidisse:«lasciatemi,lofacciodasolo,perchénonsarebberispettosochealtrisiunisseamenellacostruzione».Neldirecosì,eglipensava:mentre lo costruisco, Mosè arriverà. Finitolo di costruire e ve-dendo che Mosè non era giunto, Aharon annunciò: «domani ègiornosolenne(dedicato)alSignore!»(ivi).Pensò, infatti:rinvie-ròfinoadomani.IntantogliangelidelServizioDivino,esclama-

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rono:«hannodimenticatoIddiolorosalvatore,autorediprodigiinEgitto»(Sal106,21).EloSpiritoSantorispondeva:«troppopre-stohannodimenticatolesueopere»(ivi,13).134.-«Va’,scendi»(Es32,7).Disse ilSanto,benedettoEgli sia,aMosè:«Mosè,scendidal tuorango! ti ho conferito la dignità solo per via di Israele; ora cheIsraelehapeccato,acosaservelatuadignità?»AMosèmancòilcoraggio e non ebbe forzadi rispondere.Quandopoi il Signoredisse:«lasciamielidistruggerò»(Dt9,14),allorapensò:lacosa,dunque,dipendedame!Si feceforza,pregòintensamentee im-ploròlaDivinaMisericordia.Aquestoproposito si potrebbe istituireunparagone conun reche, adiratosi contro suo figlio, lo stava per colpire duramente:l’amicodelrecheerapresente,esitavaaprenderelaparola;maquandoilredisse:«senonfosseperquestomioamicocheèqui,ti avrei ucciso»; allora pensò: la cosa dipende da me! Si feceavantielosalvò(Ber.32).

ILTABERNACOLOEGLIARREDI(Es25-28)

135.-«Efaraidelleassiperiltabernacolo»(Es26,15).E dadoveprovenivano le assi? Il nostropatriarca,Giacobbe, leavevapreparate.QuandoegligiunseinEgitto,disseaisuoifigli:«figlimiei,voisareteliberatidaquestaterraeilSanto,benedettoEgli sia, dopo la vostra liberazione, vi ordinerà di costruire untabernacolo,perciòpreparatevi find’oraepiantatedeicedri,dimodo che essi siano già pronti quando Egli vi darà l’ordine dicostruireiltabernacolo».Senz’altrofecerocosìecominciaronoapiantare; è detto infatti: «le assi», quelle che loro padre avevapreparate(Tanchuma-Terumah).

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136.-«Questoèillavorodelcandelabro»(Nm8,4).QuandoMosèsalìsulmonteperriceveredaDio l’ordinedi fab-bricare ilcandelabro,eglisi trovò imbarazzatonell’allestimentodellavoro.AllorailSanto,benedettoEglisia,glidisse:«oratelopreparo Io». E che cosa fece? Gli mostrò varie colorazioni delfuoco:fuocobianco,rosso,nero,verdeeconquestifuochidiva-rio tipo, fabbricò ilcandelabrocoisuoicalici, i suoipomi, isuoifiori e i sette bracci. Dopo disse aMosè: «questo è il lavorodelcandelabro» (ivi); «questo», perché il Santo, benedetto Egli sia,glielomostròadito.137.-«Quandoaccenderaileluci»(ivi,2).Disseroi figlidi IsraeledinanzialSanto,benedettoEglisia:«Si-gnoredelmondo!anoitudicidiaccenderelelucidinanziaTe?maseTuseilalucedelmondoelalucehalasuasedepressodiTe! comepuoi,dunque,dire: “incorrispondenzadelcandelabro”(ivi, 3), mentre è scritto: “Tu, o Signore, fai risplendere la mialampada?”(Sal18,29)».RisposeloroilSanto,benedettoEglisia:«nonècheioabbiabisognodivoi,ma(Iovoglio)chevoiaccen-diatelelucidinanziame,nellostessomodoconcuiIolehoacce-sedinanziavoi».A questo proposito, si potrebbe istituite un paragone con dueuomini, uno cieco e uno senza difetti, che camminavano per lastrada. L’uomo sanodisse al cieco: «quando entreremo in casa,va’, accendi questa lampada e fammi luce». Gli disse il cieco:«(ordinamipure)cometipiace;maquandoeravamoperlastra-da,erituchemisorreggeviefinchénoneravamoentratiincasa,erituchemiaccompagnavi:eoratumidici:accendilalampadaefammiluce?».«Sì, gli rispose l’altro, ti ho detto così perché non voglio che tuabbiaasentirtiobbligatoversodime,perilfattocheiotihoac-compagnatoperlastrada»(Bam.R.15).

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138.-Disse Rabbi Shemuel bar Nachman, disse Rabbi Jonatan:Bezalel13sichiamòcosìinvirtùdellasuasapienza.QuandoilSanto,benedettoEglisia,disseaMosè:«va’,dìaBeza-leldicostruirmiuntabernacolo,un’arcaegliarredi»Mosèinver-ti l’ordine e disse: «prepara l’arca, gli arredi e il tabernacolo».OsservòalloraBezalel:«onostromaestro,Mosè!disolitogliuo-minicostruisconoprimalacasaepoiglioggettichevivoglionointrodurre;etuinvecehaidettodicostruirel’arca,poigliarredieinfineilSantuario,magliarredicheiodebbopreparare,dovelicollocherò?forseilSanto,benedettoEglisia,tihadetto:preparailtabernacolo,poil’arcaeinfinegliarredi».Mosèallora:«seifor-sestato,glidisse,“all’ombradiDio”,persapereciò?»(Ber.55).DisseRabbiIehuda,disseRav:Bezalelsapevacomporrelelette-remediantelequalifuronocreatiicielielaterra(ivi).

PARTENZEESOSTEDIISRAELENELDESERTO(Nm2e10)

139.-ComeavvenivalapartenzadeifiglidiIsraeleneldeserto?Daun segnoparticolare,Mosèpoteva conoscere ilmomento incui la nube stava per distaccarsi (dall’accampamento). Appenaeglisiaccorgevachelanubesiallontanava,erasolitodire:«sorgi,oSignore,esianodispersiiTuoinemici»(Nm10,35)ecosìlanu-be si allontanava. Quando essa si era dileguata, tutti (i figli diIsraele)siavvicinavanoperpartireepreparavanoilorobagagli.Chiavevadeglianimali,caricavasudiessi(ilmateriale),equellocherimanevaeratrasportatodallanube.Appenaavevanosiste-mato ilbagaglio, risuonava losquillodelle trombee Jehuda,colsuostendardo,simettevainmarcia;ilprincipeeraallatestaelatribùloseguiva.ComeperlatribùdiJehuda,cosìavvenivaperle

13Bezalelfuilcostruttoreel’architettodeltabernacolo.Ilmidrashgiocasulsuonomescomponendoloindueparti:«beşel-el»(all’ombradiDio»).

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altre, secondo quanto è detto: «ciascuno col proprio stendardo,sottoisegnidellerispettivecasate»(Nm2,2).Ogni principe aveva le proprie insegne: un drappo e un coloreperciascundrappo,corrispondenteaicoloridellepietrechesta-vanosulpettoraledelSommoSacerdote14.Perognitribù,ilprin-cipe portava, sul suo drappo, il colore corrispondente a quellodellapietracheerasulpettorale:così la tribùdiReubenaveva,come pietra, un rubino e il drappo di questa tribù, colorato inrosso,portavaundisegnorappresentantelemandragole(cfr.Gn30,14).LatribùdiShimeonaveva,comepietra,untopazioeildrappodiquesta tribù, colorato inverde,portavaundisegno raffigurantelacittàdiSikhem15.La tribùdiLeviavevaunosmeraldoe ildrappodiquesta tribùeraditrecolori,bianco,neroerosso;essoportavalafiguradegliUrimeTummim16.LatribùdiJehudaaveva,comepietra,ilcarbonchioeilsuodrap-po,dicolorceleste,portavalafiguradiunleone17.LatribùdiIssakharavevaunozaffiro,ilsuodrappoeradicolorneroesudiessoeranoraffiguratiilsoleelaluna18.La tribùdiZevulunavevaundiamantee il suodrappo,dicolorbianco,portavalaraffigurazionediunanave19.Danavevaunopale e il drappodi colordeldiamante recava lafiguradiunserpente20.Gadavevaun’agataeildrappodicolormisto,frabiancoenero,recavalafiguradiunaccampamento21.14IlSommoSacerdoteportavasulsuopettododicipietrepreziose,suciascunadellequalieraincisoilnomedellarispettivatribù.15Perl’episodiorelativoaquestacittàenelqualeShimeonsidistinseperlasuaenergia,cfr.Gn34.16GliUrimeiTummim,dicuinonsiconosceconesattezzalastruttura,servi-vanoalSommoSacerdoteperdareiresponsi.17SecondoilversodiGn49,9:«giovaneleoneèJehuda».18Inbaseal testo:«edaidiscendentidi Issakarproverrannoconoscitorie in-tenditorideitempi»(1Cr12,33).19Inbasealtesto:«Zevulunavràsedesullacostadeimari»Gn49,13.20Inbasealtesto:«Dansaràunserpentesulsentiero»(ivi,17).

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Naftaliavevaun’ametistaeildrappo,dicolordelvino,recavalafiguradiunacerva22.Asheravevauncrisolitoe ildrappo,dicolordelleperleperor-namentomuliebre,recavalafiguradiunalberodiolivo23.Josefavevaunoniceeildrappo,dicolorneroscuro,portavaunadiversa raffigurazione per i due principi della tribù: Efraim eMenashe:quellodelladiEfraimportavalafiguradiuntoro,quel-lodellatribùdiMenasheunbufalo24.Beniaminoavevaundiasproe il suodrappo, cheaveva idodicicolori,recavalafiguradiunlupo25.Per questo il testo dice: «sotto i segni» (Nm 2, 2), perché ogniprincipeavevaleproprieinsegne.Econtali insegneprocedeva-nonellamarcia,sempreaccompagnatidallenubi.Una specie di raggio che usciva dalla nube, serviva a indicareversoqualedirezionedovevanomarciare.Sedovevanofermarsiperrizzareletende,lanubecheeraaldisopradeltabernacolo,alcentrodello schieramento, si fermava e di conseguenza i Levitifacevano fermare il tabernacolo,primachegiungessero tutte lealtre schiere; quando queste erano arrivate, ciascuna poneval’accampamentosuopostoelenubidellaDivinaMaestàsiarre-stavanosopraletende.EquisimanifestavalagrandezzadiMo-sè,perchélanubedellaDivinaMaestànonscendevasull’accam-pamento finchéMosènonpronunciavaquesteparole: «torna,oSignore,allemiriadidelleschierediIsraele»(Nm10,36).MentreifiglidiIsraeleeranoinmarcia,l’arcaliprecedevaedalleduestanghediessa,uscivanoduelinguedifuocochebruciavanoiserpentiegliscorpioniefacevanomorireinemicidiIsraele.Comeavvenivanolesoste(neldeserto)?I figli di Israele si accampavano distribuendosi da ogni lato in-tornoaltabernacololungounacintadiquattromilabracci.Mosè,21Inbasealtesto:«Gadsaràassalitodaunaschiera»(ivi,19).22Inbasealtesto:«Naftalièunacervaveloce»(ivi,21).23Inbasealtesto:«DaAsherverrannopinguiprodotti»(ivi,20).24Inbasealtesto:«Quantoalsuotoroprimogenito,maestàèalui,lesuecornasonocornadibufalo»(Dt33,17).25Inbasealtesto:«Beniaminoèunluporapace»(Gn49,27).

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Aharoneisuoifigli,contuttoquellocheavevano,sistabilivanoaoriente della tendadel convegno; il pozzo era situatopresso laportadell’atrio,vicinoallatendadiMosèederaessocheindica-vaallevarieschierecomedovevanoaccamparsi.Inchemodo?Nonappenaeranostatecollocatelecortineatrio,idodiciprincipisifermavanovicinoalpozzoerecitavanoilcantorelativo:leacquedelpozzouscivanoesidiramavanoinvarica-nali, uno dei quali scorreva attorno alla parte centrale dell’ac-campamento,detta«MachanehShekinah»(«dimoradellaDivinaMaestà»).Daquelcanale,senedipartivanoquattro,indirezionedei quattro lati,ma poi, alla fine, anch’essi si ricomponevano escorrendo intorno all’accampamento dei Leviti, penetravanonello spazio occupato dalle varie famiglie, inmodo da formarecome tante isolette attorno al «Machaneh Shekinah». Un corsod’acqua più grande scorreva, dall’esterno, intorno all’accam-pamento di Israele, diramandosi anch’esso in vari rivoli, fra levarietribù;glistessirivolicircoscrivevanoletribùdall’esternoedall’interno, cosicché esse apparivano come isolette, segnandochiaramenteilimitifratribùetribù.Leacquedeicanalifacevanonascereogni sortadidelizie e gli animali (degliEbrei)pascola-vano sul terreno adiacente all’accampamento, rimanendo tutta-via separati dagli Ebrei a mezzo della nube che si frapponevanello spazio intermedio. La lucentezza del cielo si riflettevaneifiumicheapparivanoanch’essidicoloreazzurroerispecchiava-no,divoltainvolta,lelucidell’alba,delsoleedellaluna.Legenticontemplavanoquestospettacoloadistanzadimigliaeconam-mirazionedicevano(apropositodellanazionediIsraele):«chiècosteichesimostracomel’alba?»(Ct6,10).

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GLIESPLORATORI(Nm13-14)

140.-«Eosserveretequalèlastrutturadelpaese»(Nm13,18).DisseloroMosè:osserveretebeneilpaese:cisonodeipaesiovecresconouominifortiealtriovecresconouominideboli;c’èunaterracherendenumerosalapopolazioneecen’èun’altrachelariduceesigua.«Guardate le popolazioni che vi risiedono, se sono forti o deboli»(ivi).Dondepotreteconoscernelaforza?sedimoranoincampoaper-to,vuoldirechesonovalorosiehannofiducianellaloroforza,seinvecedimorano in città fortificate, vuol dire che sonodeboli enonhannocoraggio.«(Guardate) se il terreno siagrassoomagro» (ivi, 20), cioè se ifruttisonoleggeriopesanti.Epoisoggiunseloro:«guardatean-chelepietreeisassi;seprovengonodallaroccia,èsegnocheilterrenoèpingue,seprovengonodall’acciottolato,èsegnoche ilterrenoèsterile»(Tanchuma-Shelach).141.-«EsalironolungoilNegheve“giunse”aChebron»(ivi,22).Avrebbe dovuto dire: «e giunsero»; ciò significa che Caleb nonpartecipòaidisegnidegli esploratori e andò,da solo, apregaresulle tombedegliavi inChebron. (Rivolgendosia loro)cosìeglidisse:«padrimiei,imploratemisericordiaperme,affinchéiosiapreservatodalpartecipareaidisegnidegliesploratori».QuantoaGiosuè,Mosèstessoeragiàintercedutoperlui,comeèdetto:«eMosèposeaOsheailnomediJehoshua»(Nm13,16),chesignifica: «Dio ti guardi» dal consiglio degli esploratori. Il com-portamentodiCalebèconfermatoversochedice:«quantoalmioservoCaleb,poichéegliebbetutt’altrointendimento»(Nm14,24).

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142.-«Persinoidiscendentideigigantiabbiamovistolà»(Nm13,28).DisseRabbiBerechiahaCohen,innomediRabbi:mentresidiri-gevanoversoilNeghev,incontraronotrediscendentideigigantie cioè:Achiman, Seshai eTalmai. E perché si chiamavano così?Achiman perché soleva dire: «’achi-man» («chi èmio fratello»),cioèchioseràvenirecontrodime?Sheshaiperchéeraforteco-me il «marmo» («shaish»). Talmai perché scavava dei «solchi»(«telamim»)sulterreno.«DiscendentidiAnak»perchéfacevanocoronaalsoleconlalorostatura(«anak»=«ornare»).Quandogliesploratori lividero,ebberopaura, fuggironoeven-neropoiadire:«Sonopiùfortinoi»(Nm13,31).143.-«Sisollevòtuttalacongregaeinsiemealzaronolelorovociepiansero»(Nm14,1).Quando gli esploratori tornarono dal paese, si sparsero tra letribùdiIsraeleeciascunodiessisiabbandonò,depresso,inogniangolo della propria casa, gridando, piangendo, come chi è inlutto per la perdita di un congiunto. I loro figli venivano e do-mandavano:«macos’hai,miocaro?»(Eciascunodegliesplorato-ri)fingendodicadereabbattuto,dinanziaifamiliari,esclamava:«ahimè!omieifigli,omiefiglie,omienuore!comesiprenderan-no gioco di voi gli Emorei, come saranno tiranni contro di voi!Chimai può osare guardare in faccia uno di loro (Emorei)»? Asentire ciò, figli, figlie e nuore scoppiavano in pianti, le donnevicine sentivano e anch’esse si commuovevano, e la cosa si dif-fondeva,da famiglia a famiglia, finché tutta la tribù sidavaalladisperazionepiangendo. In talmodotutti iseicentomila(Ebrei)formavanounasolagrandefamigliachepiangevaelevavaalcie-loilsuogemito(JalkutShi-Shelach).144.-DisseRabbainnomediRabbiJochanan:quellasera(incuipiansero così), era la seradelnovediAb;perciòdisse il Santo,benedetto Egli sia: «essi hanno pianto invano, ma io destineròperlorounpianto,nellefuturegenerazioni»(Sota35).

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LARIVOLTADIQORACH(Nm16-17)

145.-Dissero i nostrimaestri: Qorach era astutissimo e facevapartedicolorochesostenevanol’arca(durantelemarce).Quan-doMosèordinò:«(IfigliIsraele)aggiunganoalfioccodell’angolounfilodilanaazzurra»(Nm15,38),Qorachfecefaresubitodue-centocinquantaTalledot(mantelli)azzurrideiqualisirivestiro-no i duecentocinquanta capidelle assemblee che si sollevaronocontroMosè.Qorachliinvitòtuttiadunconvito,edessiviinter-vennero,rivestitideimantiazzurri.QuandoifiglidiAharonven-nero per prendere le offerte a loro spettanti, cioè il petto ed ilfemore degli animali consumati, tutti i congiurati insorsero di-cendo: «chi è che vi ha ordinato di ritirare queste parti? non èMosè, forse? ebbene, noi non vi diamo nulla. Il Signore non hadettoquesto».Quelli andaronoe riferirono la cosaaMosè.Egli si fece innanzipercalmarli,maessiglisisollevaronocontro(Bam.R.18).146.-QuandoilSanto,benedettoEglisia,disseaMosè:«PrendiiLeviti dimezzo ai figli di Israele e dichiarali puri... e passino unrasoio su tutto il lorocorpo» (Nm8, 6-7) (Mosè) applicò subitoquestedisposizionineiconfrontidiQorach.Ma lamogliedisseaQorach:«vedi,cosaha fattoMosè?Luisièfattoproclamarere,hanominatosuofratelloSommoSacerdote,hanominatoinipotialtidignitaridelsacerdozio;quandosipre-levalaTerumah26eglidice:datelaalCohen,quandosiprelevaladecima che spetta a voi Leviti, dice: datene la decima parte alCohene,noncontentodiciò,viradeicapelliesiprendegiocoebeffe di voi; ora ha fermato la sua attenzione sulle vostre capi-gliature».Lefeceosservareilmarito:«maancheluifacosì».

26«Terumah» era una prelevazione sulle derrate e i prodotti che ogni ebreodovevaoffrirealSacerdote.

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«Certo, rispose, dal momento che si è arrogato tutto il potere,dice(comeSansone): “finiscapurelamiavitaconquelladeiFili-stei”(Gdc16,30)»27.Qorach cominciò a girare per l’accampamento, ma nessuno loriconosceva. Gli dicevano: «chi ti ha ridotto così?», «Mosè, ri-spondeva;manonsolo,mihannoanchepresoperlemanieperipiedi,mihannoagitato28epoimihannodetto:“eccooraseipu-ro”,poihannofattovenireAharon,lohannoadornato(digloriosiparamenti)comeunasposa,e lohanno insediatonella tendadicongregazione».Allora tutti i nemici di Mosè cominciarono a muovergli controtuttoIsraele,dicendo:«Mosèère,AharonèSommoSacerdote,ifiglisonoipiùalti funzionaridelsacerdozio, laTerumah,spettaalCohen,leoffertealCohen,laprelevazionesulladecimaalCo-hen...allora“silevaronocontroMosè”»(Nm16,2).147. - «Fate così: prendetevi delle palette e ponetevi del fuoco»(ivi,6-7).EperchéMosèdettequestoordine?perchéeglifeceloroquestodiscorso: «le religioni idolatriche hanno molti dei, molte leggi,moltisacerdoti,molti luoghidiriunione;noi inveceabbiamounsoloDio,unasolaTorah,unasola legge,unsoloaltareequindiun solo Sommo Sacerdote. Ora voi siete duecentocinquanta easpiratetuttialSommoSacerdozio!»(NmR.18).

AHARON

148.-«Oh,setumifossiqualefratello»(Ct8,1).Come quale fratello? Dalla creazione del mondo fino a questomomento, tu trovi sempre fratelli che sono stati nemici l’unl’altro;CainoodiaAbelee louccide; IshmaelodiaIsaccoetenta

27Mododidireproverbialepersignificare:condividerelasorte,cfr.Nm8.28SialludeagliattidiiniziazionedeisacerdotidicuisiparlainLv8.

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diucciderlo;EsaùodiaGiacobbe; i fratelliodianoGiuseppe.Co-me quale fratello, dunque? Come erano fratelliMosè e Aharon,secondoilverso:«oh,quantoèbelloesoaveviveretrafratelliin-sieme!» (Sal 133, 1), perché effettivamente (Mosè e Aharon) siamavanoederanoaffezionatil’unoall’altro.Quando,infatti,Mo-sèassunse ilpotereeAharon il SommoSacerdozio,non furonogelosil’unodell’altro,maanziognunogioìdelladignitàdell’altro.Ne abbiamo la riprova, perché quando il Santo, benedetto Eglisia,disseaMosè:«orava’etiinvieròdaFaraone»(Es3,10),Mo-sè rispose: «invia, deh, chi vorrai inviare!» (Es 4, 13). Forse, sipotrebbepensarecheMosèesitasse,perchénonvolevaandare;no,nonècosì;esitavaperriguardoalfratello.Mosè,infatti,pen-sava:primachevenissiio,miofratelloAharonfuprofetainEgit-to per ottant’anni! perciòMosè disse al Signore: per tutto queltempo egli è stato il profeta dei figli di Israele in Egitto ed oravengoioedentronelsuocampod’azione;nonpotrebbedolerse-ne?PerquestomotivoMosèesitavaadaccettarelamissione.MailSanto,benedettoEgli sia, gli rispose:Aharonnonci fa caso,elungidaldolersene,negioiràeneavrai la riprovadal fattocheeglitiverràincontro,comeèdetto:«edanzi,eccoegliesceincon-troa teequandotivedrà,gioirànel suoanimo» (Es 4, 14); nonsoloaparole,ma«nell’animo».QuandoMosèsentìquesto,accet-tò.Osservò a questo propositoRabbi Shimeonben Jochai: il cuorechegioìperladignitàtoccataalfratello,meritachesudiessosiposinogliUrimeiTummim.«Andò, lo incontrò presso lamontagna di Dio e lo baciò» (Es 4,27).Aquestoversocorrispondeilseguente:«lapietàelaveritàsiincontrarono,lacaritàelapacesibaciarono»(Sal85,11).La«pietà»èpersonificatadaAharon,perchéè scritto:«eaLevidisse:gliUrimeiTummimspettanoall’uomodellapietà»(Dt33,8);la«verità»èpersonificatadaMosèperchéèscritto:«intuttalamiacasaveraceegliè»(Nm12,7).La «carità» è personificatapuredaMosè, perché è dettodi lui:«lacaritàdelSignoreeglioperò»(Dt38,21);«lapace»èpersoni-ficatadaAharonperchéèdettodilui:«conpaceeconrettitudine

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camminòinnanziame»(Ml2,6);eccoilsensodelverso:«lapie-tà e la verità si incontrarono, la carità e la pace si baciarono»(Tanchuma).

LAMORTEDIAHARON(Nm20-fine)

149.-QuandogiunseilmomentoincuiAharondovevadipartirsidaquestomondo,ilSanto,benedettoEglisia,disseaMosè:«va’eannunziaadAharonlasuamorte».AlmattinoMosèsialzòprestoerecatosidaAharon,cominciòachiamarlo:«Aharon,fratellomio!»Queglivennesubitoeglichie-se:«cos’èchetihaspinto,oggi,avenirecosìprestoqua?»-Durantelanotte-risposeMosè-nonhofattochepensareaunpuntodellaTorahchemieramoltodifficile;perciòsonovenutoprestoacercarti.-Equaleèquestopunto?-glidomandòAharon.-Non lo ricordo bene, ma so che si trova nel libro di Bereshit(Genesi):portaloeleggiamoloinsieme.PreseroillibrodiBereshitelesserocapitolopercapitolo;e,perciascuno,Mosèosservava:veramenteèbellociòcheilSignorehafatto, è bello quello che Egli ha creato! Quando arrivarono allacreazionedell’uomo,Mosèdisse:«cosadiremodell’uomocheharecatolamortenelmondo?neppuretuediopotremmosottrarciaquestafine!epensarecheiohovintogliangelietuhaiarresta-tolamorte!».-Quantianniavremodavivere?-Pochicertamente-disseAharon.Ecosì,didiscorsoindiscorso,Mosèarrivòaricordargliilgiornodellamorte.Auntratto,quasiimprovvisamente,Aharonebbelasensazionedimorire,eperciòdisse:ildiscorsodiprimaerafor-sedestinatoame?-Sì,-disseMosè.

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Inquelmomentoparveaifiglid’IsraelechelastaturadiAharonfossediminuita.DissealloraAharon:«ilmiocuoretremaentrodimeespaventimortalimisonopiombatiaddosso»(Sal55,5).-Seiprontoamorire?-glidisseMosè.-Si.-glirispose.-AllorasaliamosulmonteOr.Ecosì,dinanziatuttoIsraele,salirono,Mosè,AharonedElazar.SegliEbreiavesseroimmaginatocheeglisalivapermorire,nonloavrebberolasciato,eavrebberoimploratopietàperlui;inveceessipensavanochefosseandatoperrispondereaunachiamatadelSignore.Appenafuronosaliti,siaprì,dinanzialorounagrot-taeinessatrovaronounalampadaaccesaeunletto,preparatovidaunamanoceleste.AharonsitoglievaunparamentoedElazarsenerivestiva,mentreunanebbialiavvolgeva.- Vedi, Aharon,-disse Mosè-quando morì Miriam, tu ed io cioccupammodellesueesequie;orachetustaimorire,ioedElazarcioccupiamodite;maquandomoriròio,chisioccuperàdime?-Iomeneoccuperò-disseilSanto,benedettoEglisia.PoiMosè cominciò a dire:-Aharon, fratellomio, sali su questoletto.-Edeglisalì.-Stendilemani.Edeglilestese.-Chiudigliocchi.Edeglilichiuse.-Chiudilabocca.Lachiuse.QuindilaMaestàdiDiodiscese,lobaciòeilsuospiritosidipartìdalui.MosèedElazarlobaciaronosulleguance,mentrelanubedellaGloriaDivinaloavvolse.AllorailSanto,benedettoEglisia,ordinò:«uscitediqua!»Appenafuronousciti,lagrottasirichiu-se.MosèedElazarstavanoscendendoeintantotuttiifiglidiIsraeleaspettavano con ansia e cercavano di scorgere Aharon, perchéeraamantedellapaceesuofautore.Quandosiaccorserocheditrecheeranosaliti,duesolieranotornati,furonopresidallospi-rito del Satan che cercava di aizzarli controMosè ed Elazar. Ilpopoloallorasidiviseintrepartiti;l’unodiceva:èMosèchel’haucciso, perché era geloso di lui; il secondodiceva: è Elazar che

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l’haucciso,perchéaspiravaalsacerdozio;ilterzo,infine,diceva:èmortopermanodivina.IlpopolofermòMosèedElazaredisseloro:-Dov’èAharon?-IlSanto,benedettoEglisia,loharichiamato(destinandolo)allavitadelmondoavvenire-disseMosè.-Nonticrediamo-dissero.Forsetihadettoqualcosadisconve-nienteetuhaidecisolasuamorte!-ecosìdicendo,tentaronodilapidareMosèedElazar.Cosafece,allora,ilSanto,benedettoEglisia?Feceun cennoagli angeli, aprirono la grotta, ne trassero ilferetro di Aharon, lo lasciarono sospeso in aria, e intonaronocantidilodeinnanzialui.TuttoIsraelevideciò,comeèdetto:«e“vide” tutta la comunità che Aharon eramorto» (Nm 20, 29). Ecosa dicevano gli angeli? «Venga in pace! riposino sui loro lettiquelli che camminarono con dirittura» (Is 57, 2) (Jalkut Shi-Chukkat).

BILEAM(Nm22-24)

150.-«EdisseMoabaglianzianidiMidian»(Nm22,4).Qualèilmotivodellapresenza,quideglianzianidiMidian?Sic-come (i Moabiti) vedevano che gli Ebrei vincevano per viestraordinarie, pensarono: il loro capo (Mosè) è cresciuto inMi-dian, domandiamo un po’ ai Midianiti quali sono le sue virtù?Essiglirisposero:tuttalasuapotenzastanellasuabocca.AlloraiMoabitipensarono:anchenoilocombatteremoconunuomochesiapotenteperlasuaparola.DisseRabbi Jochanan:dal tonodellebenedizionidiquestomal-vagio(Bileam),tupuoirilevarequalieranolesueintenzioni.Tentòdiprofetizzareche(gliEbrei)nonavesseropiùnétempli,né scuole e invece disse: «quanto sonobelle le tue tende, oGia-cobbe»(Nm24,5);auspicòchelagloriadiDiononsiposasseinmezzo a loro e invece dovette dire: «(quanto sono belle) le tue

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dimore,oIsraele»(ivi).Pensòcheillororegnononavesselungavitae invecedisse:«comeitorrentisistendono» (ivi,6);auguròchenonavesserovignetieolivieinvecedisse:«comegiardiniinrivaaunfiume»(ivi);auguròcheloroprofumononsidiffondes-see invecedisse:«comeglialoèpiantatidalSignore»(ivi):vati-cinò, in cuor suo, che non avessero re potenti e invece disse:«come cedri presso l’acqua» (ivi); vaticinò parimenti che nonavesserodiscendenza regale e invecedisse: «scenda l’acquadaisuoi rami» (ivi, 7); tentò di sentenziare che il loro stato nonavrebbe potere sulle genti e invece disse: «e lasuaprogenie (sistenderàdominatrice)pressograndiacque»(ivi);tentòdiannun-ciare che il loro regno non sarebbe stato né forte né potente einvecedisse:«ilsuoresaràpiùinaltodiAgageilsuoregnosaràesaltato»(Nm24,7)(Bam.R.2).

LAVITADIISRAELENELDESERTOELAFINEDEIQUARANTAANNI

151.«Ediovifecicamminareperquarantaannineldeserto»(Dt29,4).Disse il Santo, benedetto Egli sia, ai figli di Israele: «sono statoforse come un deserto per Israele»? (Ger 2, 31); mi sono forsecomportatocomeinundeserto?Disolito,seunremortalevaneldeserto, trova, forse, là le comodità, i cibie lebevandechepuòaverenelsuopalazzo?E invece,voieravateschiavi inEgittoedIovi feciuscire,ponendovi sotto le alidellamiagloria;poi fecisorgerepervoitreliberatori,Mosè,Aharon,Miriam,chefuronoavostradisposizione;stabiliisettenubi,inalto,inbassoeaiquat-trolati,piùunacheprocedevainnanziavoi,colpivaiserpentiegliscorpioni,appianavalemontagneelevalli,bruciavaspinieiprunienefacevasalireilfumo,sicchéired’occidenteed’orientedicevano: «chiècosteichesaledaldesertoinmezzoacolonnedifumo?» (Ct3,6);epoi feci scendere lamanna, feci scaturire (leacque) del pozzo e poi vi portai le quaglie; «sonodunque stato

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come deserto per Israele?» (Ger 2, 31) «oppure come una terraoscura?»(ivi);noneroIocheilluminavolavostraoscurità?Secondo le consuetudini normali, quando un uomo invita unospite,alprimogiornouccideunvitello,alsecondodeivolatili,alterzopreparadeilegumi,alquartodiminuisceprogressivamentee così via, di modo che il primo giorno non assomiglia certoall’ultimo. Si potrebbe credere che così si comportasse anche ilSanto,benedettoEglisia?diceiltesto:«sonoquarantaannicheilSignoreèconte»(Dt2,7): l’ultimogiornoèstatocomeilprimo(Tanchuma).152.-PertuttiglianniincuiifiglidiIsraelefurononeldeserto,la vigilia del 9 di Ab, Mosè emetteva un bando per tuttol’accampamentoeannunciava:«usciteascavare!usciteascava-re»! E infatti uscivano, scavavano delle tombe e pernottavanopressodiesse.Almattinoseguente,ilbanditoreannunciava:«siseparino i vivi dai morti»! E successivamente scomparivanoquindicimila persone, di modo che (in quaranta anni) venneromenoseicentomilapersone.Alquarantesimoannosi fececomeneglianniprecedenti,matuttirimaseroincolumieinvita;allorapensaronodiavererratonelcomputodelmeseeperciò laseradel dieci tornarono a pernottare presso i sepolcri, ma ancheall’indomani erano tutti vivi; e così ripeterono per la seradell’undici,dodici, tredici,quattordiciequindici;quandoviderochenessunomorivapensarono: sembra che il Santo, benedettoEglisia,abbiaannullatoquestofunestodecreto,econsideraronofestiva quella giornata; da qui insegnarono i Maestri: «nonv’eranoinIsraelegiornipiùfelicidelquindicidiAbedelgiornodiKippur»(J.Taanit4).153.-PerquarantaanniilSanto,benedettoEglisia,feceerrareifiglidiIsraeleneldeserto.Eglipensò:seIoliconducoora(nellaterra di Canaan) per la via diretta, ciascuno prenderà possessodelpropriocampoedellapropriavignaesidisinteresseràdellaTorah;invecelifaròandareperlaviadeldesertoovemangeran-

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nolamannaeberrannol’acquadelpozzo,cosìlaTorahsiassimi-leràinloro.Inoltre:quandoiCananeivenneroasaperechegliEbreistavanoperentrarenelpaese,bruciaronolesementi,sradicaronoglial-beri, tagliarono lepiantagioni,demolirono lecostruzionieottu-raronolesorgenti.AllorailSanto,benedettoEglisia,pensò:IohopromessoalloroprogenitoreAbramocheliavreifattientrareinuna terrapienadiognibene;perciò li tratterròneldesertoperquaranta anni, finché i Cananei non ricostruiscano quello chehannodistrutto(TanchumaBeshallach).154.-«QuestisonoiviaggideifiglidiIsraele»(Nm33,1).Sipotrebbeistituireunparagoneconunreche,avendounfigliomalato, lo accompagnò in un luogo lontano per farlo guarire.Quandopoitornòconluidalviaggio,ilpadrericordavaalfigliolevarietappepercorseeglidiceva:vedi,quiabbiamodormito,quici siamo rinfrescati, qui accusasti un dolore di testa, ecc. AllostessomodoilSanto,benedettoEglisia,disseaMosè:«ricordaaifigli di Israele le varie tappe (del loroviaggio)»;perciò èdetto:«questisonoiviaggi»(ivi).

LAPROFEZIADIMOSÈ

155.-«Eprenderòdellospiritocheèsuditeeloporròsudiloro»(Nm11,17).E se tu obietterai:ma la profezia degli anziani che emanavadaquelladiMosè,nonviene,forse,adiminuirelapotenzaprofeticadi lui?No, perchéMosè, relativamente a questo fatto, potrebbeessereparagonatoauna fiaccola cheardee accendedi sé altrefiaccole, senza subire diminuzione; infatti, sebbene i profetiavesseroattintoallaprofeziadiMosè,quelladiluirimaseintatta,come è detto: «e non sorsemai, in Israele, alcun profeta pari aMosè»(Dt34,10)(Sifre-Beaaloteka).

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156.-«Mosè,Mosè»(Es3,4).EraMosè prima che (il Signore) parlasse con lui, e rimase taledopoche(ilSignore)gliparlò(Bam.R.14).157.-Dachecosasi formaronoiraggi luminosicheemanavanodalla fronte diMosè?Rabbi IehudabenNechemiadice:mentreMosèscrivevalaTorah,lapennarimaseunpo’bagnata,egliselapassòsulcapoecosìsiformaronoidueraggiluminosi.

MOSÈEGIOSUÈ(Es27,12-22)

158. - «EparlòMosèalSignoredicendocosì: ilSignore,Diodeglispiritiinognicarne,designiunuomo»(Nm27,15-16).Questa frase ci insegna le virtù degli uomini giusti che (comealloraMosè)quandostannoperdipartirsidaquestomondo,tra-lascianoipropriinteressiesioccupanodiquellidellacollettivi-tà.«DesigniilSignoreDiodeglispiriti,ecc.».QuandoMosèsiaccorseisuoifiglinoneranodegnidisucceder-glinelladignità,siammantòcolTalletecominciòapregarecosìdinanzialSanto,benedettoEglisia:«Signoredelmondo!fammiconoscerechiusciràe chientreràdinanzia loro! (figlidi Israe-le)».«Diodegli spiriti inogni carne». Signore delmondo! Tu conoscibenel’animodiciascunodiloro:l’animodell’unononsomigliaaquellodell’altro, eperciò, Signore, ti prego,nelmomento in cuisto per distaccarmi da loro, se Tu hai deciso di nominare unaguida per loro, nomina unuomo che sappia governarli, avendoriguardoallamentalitàeall’animodiciascuno.«(Designi ilSignore)acapodellacomunitàunuomocheesca in-nanzialoroecheentriinnanzialoro»(Nm27,17).Cioèchenonseguailsistemadeglialtricapichefannouscireleloromilizie,restandoseneincasa;questo(invece)li«facciausci-

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re e li faccia rientrare», cioè nello stesso numero, affinché nonescanoadecinedimigliaiaerientrinosoloamigliaia,nonescanoamigliaiaerientrinosoloacentinaia.«EnonrimangalacomunitàdelSignoreungreggesenzapastore»(ivi).Mentre parlava così, Mosè era davvero come un pastore cui ilpadrone ordinò di allontanarsi dal gregge; egli, allora, rispose:«io nonmi distaccherò (dalmio gregge) finché nonmi dirai chidesignialmioposto»(JalkutShi-Pinechas).

LAMORTEDIMOSÈ(Dt34)

159.-«DisseilSignoreaMosè:eccosiapprossimanoigiornidellatuamorte»(Dt31,14).Sipuòquirichiamareilversochedice:

Quand’anchelasuaaltezzagiungessealcieloEilcapotoccasselenubi...dovràperireEquellichelovedevanodiranno:«dov’è?»

(Gb20,6-7).A che proposito è stato scritto questo verso? a proposito delgiornodellamorte,perchéseancheunuomopotesse, comeunuccello,averelealiperelevarsialcielo,quandodovessegiunge-re ilmomentodella suamorte, le ali glimancherebberoedeglicadrebbe.«Seanchelasuaaltezzagiungessealcielo»(ivi).Si riferisceaMosèchesalìalledimorecelestiecalcòcon i suoipiedi la nube (che avvolgeva la DivinaMaestà) e che simile intuttoagliangeli,parlòfacciaafacciacolSanto,benedettoEglisia,ricevendonelaTorah;maquandogiunselasuafine,ilSignoreglidisse:«eccosiapprossimano,ecc.»(Dt31,14).

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Allorché Mosè vide che la sua sentenza era firmata, tracciò interrauncerchioepostosinelcentrodisse:«Signoredelmondo,nonmimuovodiquafinchétunonannullilasentenza».Evesti-tosidisacco,eavvoltavianchelatesta,ecopertosidicenere,tan-topregòIddioperchéavessepietàdi lui,cheilcieloelaterraetutto l’Universo infinito tremarono.«ForseDiohadecisodi rin-novareilsuomondo?»dicevano.Eunavocedalcielo:«NonèancoragiuntoilmomentoincuiDiovuole ricreare le cosedelmondo.Ma “nellaSuamanostanno leanimedituttiesseriviventi”(Gb12,10)».ChefecealloraSanto,benedettoEglisia?Emiseunbandointutteleportedituttiquantiicieli,perchénonaccogliesserolapreghieradiMosènélarecasserodinanziaLui,poichéormailasuasentenzaerafirmata.Maquandolapreghie-radiMosèsifecepiùintensa,ilSignore,benedettoEglisia,chia-mògliangeliedisseloro:«scendeteinfrettaechiudetetutte leportedi ciascun cielo, perché la preghieradiMosè sembraunaspadachesquarciaetagliasenzatrovareostacoli».AlloraMosèdissealSanto,benedettoEglisia:«Signoredelmon-do, Tu conosci bene lemie fatiche e i dolori che ho sopportatoaffinchéifiglidiIsraeleavesserofedenelnomeTuo;quantesof-ferenzeprimachepotessiaffermareinmezzoalorolaToraheleMişwot! Io pensavo: siccome ho visto i loro dolori, così vedròanchelalorofelicità!edoracheiltempodiquestafelicitàègiun-to, Tumi dici: “nondovraipassarequestoGiordano” (Dt 3, 27);Tu,così,smentiscilaTorah,perchéinessaèdetto:“entrolasuagiornatalorimunererai”(ivi24,15).Èquestalaricompensaperquarantaannidilavorochehannofattodiquestopopolo,unpo-polosantoeverace?».GlirisposeilSignore:«èunadecisionechehopreso!»-Padronedelmondo,-dissealloraMosè-senonmi si concededientrarevivo(nellaterradi Israele),misiconcedadientrarvimorto,comeavvenneperleossadiGiuseppe!-Mosè,-glidisse ilSanto,benedettoEglisia,-quandoGiuseppevenneinEgitto,nonsifinsestraniero,madisseapertamenteche

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eraebreo;tu,invece,quandoarrivastiinMidian,tifingestistra-niero.- Signore delmondo, se Tu nonmi vuoi far entrare in terra diIsraele,lasciaalmenocheiosiacomeunadellebestiedellacam-pagnachemangianoerba,bevonoacquaecontemplanoilmon-do.-«Tibasti»(Dt3,26),-glidisseilSanto,benedettoEglisia.- Signore del mondo,-continuòMosè,-lascia, allora, che io siacomeunuccellochevolaaiquattrolatidelmondoperprocurarsiilciboeaseratornaalsuonido!-«Tibasti»(ivi),-replicòilSignore.QuandoMosèsiaccorsedinonessereascoltato,sirecòdalCieloedallaTerraedisseloro:«imploratepietàperme!».-Prima di chiedere pietà per te, dovremmo chiederla per noi,datocheèscritto:«icielicomefumosidileguerannoelaterrasiconsumeràcomeunvestito»(Is51,6).AlloraMosèandòdalSoleedallaLunaedisse loro:«imploratepietàperme!»-Prima di chiedere pietà per te, dovremmo chiederla per noi;datocheèscritto:«lalunasaràcopertadirossoreeilsolediver-gogna»(ivi24,23).EalloraMosèandòdallestelleedagliastriedisseloro:«implo-ratepietàperme».Edessirisposero:primadichiederepietàperte,dovremmochiederlapernoi,datocheèscritto:«esidissolve-rannotutteleschieredelCielo»(ivi,34,4).Andòdalmareeglidisse:«chiedipietàperme!»Glirispose:«ofigliodiAmram,chenovitàc’èoggi?Nonseitu,figliodiAmram,checonlatuavergamicolpistiemidividestiindodicirivi,senzacheioriuscissiadoppormi,perchélaDivinaMaestàeraallatuadestra;edoracosatièaccaduto?»Quandoilmaregliricordòlegestacompiutenellasuagiovinez-za, Mosè esclamò e disse: «“oh, fossi io comeai tempi di volta!”(Gb29, 2); quandomipresentai a te, eroun redelmondo, oranessunomiguarda».Si recò,allora,dall’angelochestaallapresenzadell’Eternoeglidisse: «chiedi pietà per me affinché io non muoia! Gli rispose:

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«Maestromio,perchétantafatica?Houditodidietroallacortinadella Sede Celeste che la tua preghiera, questa volta, non saràascoltata».AlloraMosèsiportòlemanisullafacciaepiangendoesclamò:«dachiandrò,dunque,achiederepietàperme?»AllorailSanto,benedettoEglisia,siadiròfortementecontroMosè,tan-tochequestidovettedire:«Signore,Signore,Dioclementeepie-toso» (Es 34, 6). Immediatamente si calmò lo Spirito Santo e ilSanto,benedettoEglisia,disseaMosè:«duegiuramentihopro-nunciati: uno contro Israele che volevo sterminare, quandocommisero quel triste fatto (erezione del vitello d’oro), l’altrocontro di te che non saresti entrato nella terra. Il giuramentorelativoaIsraele,èstatoannullato,graziealtuointervento,per-chémi dicesti: “perdonali!” ed ora tumi chiedi di annullare lamia volontàdi fronte alla tua e domandi di entrarenella terra:così vuoi prendere la fune dai due estremi! Se tu vuoi che Ioadempia al tuo desiderio di passare la terra, allora rinunciaall’invocazionedelperdonoperIsraele;oppuresevuoimantene-re l’invocazionedelperdono Israele, allora rinunciaavedere laterra».AlloraMosèesclamò:«Signoredelmondo,periscaMosèemillecomelui,manonsoffra l’unghiadiunsolouomodi Israe-le».AlloraMosèdissedinanzialSignore:«Signoredelmondo!Ipiediche salirono al cielo, il volto che incontrò la Divina Maestà, lemanichericevetterodaTelaTorah,dovrannolambirelapolve-re?»GlidisseilSanto,benedettoEglisia:«cosìhovolutoequestaè, del resto, la consuetudine del mondo: ogni generazione ha isuoiinterpreti,ognigenerazionehaisuoicapi,ognigenerazionehalesueguide.FinoraètoccatoatediserviredinanziaMe,oratoccaaltuoallievoGiosuè».Signoredelmondo,replicòMosè,seèperfarsubentrareGiosuèche iodebbomorire, sonodisposto adiventare suodiscepolo».«Sevuoicosì,disseilSanto,benedettoEglisia,va’pure!»Almattino,MosèsialzòesipresentòallaportadiGiosuè.Mentrequestistavaspiegandoe illustrando ladottrinaalpopolo,Mosèse ne stava curvo e con lemani sul petto, sicchéGiosuènon lovideeciò(avvenne)perchéMosèneprovassedoloreesiriconci-

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liasseconlamorte.GliIsraeliti,intanto,sieranorecatiallaportadiMosè,perapprenderedaluilaTorahedomandavano:dov’èilnostroMaestroMosè?EssendostatolororispostocheeglisierarecatodaGiosuè, lotrovaronoinfattipressolaportadi lui;Gio-suèstavasedutoeMosèera inpiedi.Allora(ilpopolo)chieseaGiosuè: cosa ti è venuto in mente di permettere che il nostroMaestro Mosè se ne stia in piedi e tu seduto? Quando Giosuè,alzatigliocchi,lovide,silaceròlevestiepiangendogridò:«Mae-stro,maestromio,padremio!»Intantogli IsraelitichiedevanoaMosè:insegnacilaTorah!-Nonnehopiùl’autorizzazione-rispose.-Manoinontelopermettiamo!Inquelmomentosisentìunavocechedisse:«imparatedaGio-suè»; cosicché essi si sedettero e studiarono sotto la guida diGiosuè.CosìGiosuèsedevaalcentro,MosèallasuadestraeifiglidiAharonallasinistraeimpartival’insegnamentoinpresenzadiMosè; da quel momento la tradizione della sapienza fu tolta aMosèeconferitaaGiosuè.Quandouscirono,Mosèprecedevaalla sinistra di Giosuè. Entrati nella tenda del convegno, scese lanube e si frappose inmezzo a loro. Quando la nube si dileguò,MosèchieseaGiosuè:«cosatiharivelatolaparoladiDio?»-QuandolaparoladiDiosirivelavaate-replicòGiosuèsapevoioforsecosatidiceva?Allora Mosè esclamò: «cento morti piuttosto che un momentod’invidia!Signoredelmondo,finorahochiestolavita,madaoralamiaanimasiabbandonaaTe».RiconciliatosiMosèconlamorte,ilSanto,benedettoEglisia,dis-se: «“chisorgeràpressodime,quandoioavròdafarecoimalva-gi?”(Sal94,16).ChidifenderàIsraelenell’oradellamiaira,chilisosterrànelle lorobattaglie, chi chiederàpietàper loroquandopeccheranno?»Inquelmomentoil«Metatròn29»sipresentò, in-chinandosi dinanzi al Santo, benedetto Egli sia, e disse: «MosèappartenneaTeinvita,eancheinmorteTiapparterrà?...»Allora

29ArcangelochestavicinoaltronodiDio.

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il Santo, benedetto Egli sia, disse a Gabriel: «va’ a raccoglierel’animadiMosè».-Padronedelmondo,-disse-comepossoassistereioallamortediunochevalequantotuttiiseicentomilaEbrei?Allora il Signore disse di nuovo a Gabriel: «va’ a raccoglierel’animadiMosè».-Maiosonostatosuomaestroedeglièstatomiodiscepolo!,co-mepotreivedernelamorte?E il Santo, benedetto Egli sia, disse a Samael: «va’ e portamil’animadiMosè!».OraSamaelcheerailcapodeiSatanim,anela-vaalmomentoincuiavrebbepotutoimpadronirsidell’animadiMosèediceva:quandoverràilgiornoincuiMosèmorràeiopo-tròscendereeprenderelasuaanima?Quand’ècheMikaelpian-geràedioinvecesorriderò?(Uditol’ordinedelSignore),sivestìdisdegno,cinselaspada,siavvolse tutto di crudeltà e andò incontro aMosè. Lo trovò chestava scrivendo, sul rotolo della Torah, il nome ineffabile esplendevanell’aspettocomesplende il sole,ederasimileadunangelodelledivineschiere.Neebbepauraefucoltodataletre-mitochenontrovòpretestoperparlare.AlloraMosèglichiese:cosavuoi,malvagio?-Sonovenutoperprenderelatuaanimarispose.-Chitihamandato?-chieseilprofeta.-Coluichehacreatotuttigliesseri-rispose.-Vatteneche iodesidero lodare il Santo,benedettoEgli sia. «Iononvogliomorire,mavivereenarrare legestadelSignore» (Sal118,7).-Perchétantoorgoglio?IlSignorehaaltricheloesaltano.«IcielinarranolagloriadiDio»(Sal19,2).-MaiolifacciotacereedesaltoLui:«Ascoltate,ocieli,ch’ioparlielaTerraodaleparoledellamiabacca»(Dt32,1).-L’animadituttiquellichesonovenutialmondoènellemiema-ni.-Maiosonopiùfortedituttiquellichesonovenutialmondo.-Eincheconsistelatuaforza?

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-Io sono il figlio di Amram, che all’età di tre anni profetai cheavrei un giorno ricevuto la Torah inmezzo a fiamme di fuoco,entraipalazzodelreeglitolsilacoronadalcapo.Aottantaannicompii miracoli in Egitto e liberai seicentomila Ebrei, sotto gliocchi degli Egiziani, squarciai ilmare in dodici parti, salii emifecistradaneicieli,presiparteallaguerradegliangelievinsilafamigliaceleste,rivelandoiSuoimisteriagliuomini,parlaifacciaa facciacolSanto,benedettoEgli sia, ricevetti laTorahdi fuocodallaSuadestraelainsegnaiaIsraele,feciguerracontroSichoneOg,dueredellegenti,licolpiiconlamiavergaeliuccisi,fermaiilsoleelalunainmezzoalcielo.Chiè,traimortali,chepuòfarequestecose?Vattenediqua,ionondoatelamiaanima!Samaelritornò e riferì tutto ciò dinanzi alla Divina Onnipotenza.Ma ilSignoreglidisse:escieportamil’animadiMosè!-AlloraSamaelsguainò la spada dal fodero e si presentò aMosè.Ma questi siadiròepreselavergasucuierascolpitoilnomeineffabilediDioecolpìSamaelcontantaforzachequellofuggì...Allorasisentìunavocedalcielochedisse:«Ègiuntal’oraincuidevipartiredalmondo».EMosè:«Padredelmondo,ricordatidelgiornoincuiTirivelastiameattraversoilroveto,ricordatidiquandostettisulSinaiqua-ranta giorni e quaranta notti. Ti prego, non abbandonarmiall’angelodellamorte!»Eduna vocedal cielo rispose: «Non te-mere,Iostessomioccuperòditeeprovvederòallatuasepoltu-ra»-Aspetta-soggiunseMosè-cheiobenedicaIsraelechedame,intuttalamiavita,nonhaavutoalcunagioia,perleammonizionieirimprovericheglirivolsi.Cominciòcosìabenedireognisingolatribù,maquandovidecheiltempoglimancava,lecompresetut-teinunasolabenedizione.Poidisseloro:moltovihotormentatoacausadellaTorahedelleMişwot.Oraperdonatemi!-MaestroeSignorenostro,-risposero-tiperdoniamo.Edapartelorodissero:Maestro,moltocrucciotiabbiamocagio-nato,etiabbiamoprocuratotantidoloriefatiche.Perdonaci!-Viperdono!-replicòMosè.

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Alloraunavocedal cielodisse: «È giunta l’ora che ti separi dalmondo!»«BenedettosiailnomediColuicheviveepermaneineterno!»ErivoltoaIsraelesoggiunse:«QuandosareteentratinellaTerra,vipregodiricordarvidimeedellemieossa».-Ohimè,-gridaronoifiglidiIsraele-poverofigliodiAmram,checorrevi innanzianoicomeundestrieroedora le tueossasonorimasteneldeserto!Alloraunavocedalcielodisse:«mancaunistanteallatuadipar-titadaquestomondo!»Mosè,alzateentrambelebraccia,seleposesulpettoedisse,ri-voltoaIsraele:-Guardatecomefiniscelavitadell’uomo!Esiraccolseinsantitàcomeunserafino.Edaipiùalticieli,sceseilSanto,benedettoEglisia,accompagna-todatreangeli,perraccoglierel’animadiMosè.Itreerano:Mi-kael,GabrieleZagzeghel.Ilprimopreparòilletto,l’altrodisteseunpannodibissoalsuocapoeilterzoaisuoipiedi.MikaelsiposedaunaparteeGabrieldall’altra.-Mosè,chiudigliocchi!-disseilSanto,benedettoEglisia.EMosèchiusegliocchi.-Posalemanisulpetto.Eposòlemanisulpetto.-Accostaipiedi.E accostò i piedi. Allora il Santo, benedetto Egli sia, chiamòl’animadiMosè:«Figlia,ledisse,percentoventiannitihoraccol-ta nel corpo diMosè, ora è giunto il tuo ultimo termine e deviuscire.Esci,nonindugiare».E l’anima:Signoredelmondo! io socheTusei ilDiodi tutti glispiriti, ilSignoreditutte leanime.Tum’haicreato,Tum’hai la-sciato nel corpo di Mosè per centoventi anni. Ma esiste ora almondouncorpopiùpurodiquellodiMosè?Ioglivogliobeneenonvoglioabbandonarlo!»-Esci,-replicò il Santo, benedettoEgli sia,-e Io ti farò salire aicielipiùaltieporròlatuasedesottoilTronodellamiaMaestà,accantoaiCherubinieaiSerafini.

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Inquell’istanteilSanto,benedettoEglisia,baciòMosèeglirac-colsel’animainunbacio.E lo Spirito Santo pianse e disse: «Non sorgerà più profeta inIsraelepariaMosè»(Dt34,10).EilCielopianseedisse:«Èscomparsoilgiustodallaterra»(Mi7,2).La Terra piangendo disse: «L’onesto non c’è più fra gli uomini»(ivi).Gli angeli del Ministero divino piangendo dissero: «Adempì lagiustiziadell’Eterno»(Dt33,21).Israelepiangendodisse:«ElesueleggiversoIsraele»(ivi).Einsiemetutti,cielo,terra,angeli,Israeleesclamarono:«Entriinpace!Riposino sui loro letti coloro che camminarono condirittu-ra»(Is57,2)(Deb.R.7e11).160.-DisseRabbiChamabarChanina:perqualemotivolasepol-turadiMosèrimasecelataagliocchidiqualsiasiuomo?PerchéilSanto, benedetto Egli sia, sapeva che un giorno il Santuario sa-rebbestatodistruttoeifiglidiIsraelesarebberoandatiinesilio;alloraessi avrebberopotuto recarsipresso la tombadiMosèe,piangendo, implorarecheegli intercedesseconlasuapreghierainlorofavore;intalcasoMosèavrebbeottenutol’annullamentodel decreto divino contro Israele. Per questomotivo il SignoretennecelatalasepolturadiMosè:perché,cioè,igiustisonoamatidaDio,inmorteancorpiùcheinvita(Sota14).

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SECONDOVOLUME

Al terminedellaprefazionealprimovolumedeiMidrashim,pub-blicato nel terribile anno 1943, Rav Riccardo Pacifici espresse ilproponimentodicompletareeperfezionarel’operainiziata,esten-dendolaalperiodopostbiblico finoall’epocadella redazione tal-mudica.Ladeportazionee ilsuoassassinionellostessoannogli impedìdipubblicareilsuonuovolavoromalasuadeterminazionefutaledalasciarciilmanoscrittocompletodelsecondovolume,prontoperlastampa.Il secondovolumeuscì,acuradel figlioEmanuelePacificiedellafamiglia,nel1986edèquirilegatoconilprimovolumenellepagi-necheseguono.Il lettore attento troverà nella scelta dei Midrashim inclusinell’opera sottili messaggi di Rav Pacifici che ci indicano la suacorrettaletturadellasituazioneintornoalui,lasuaconsapevolez-zadelmartirioimminente,lasuadeterminazioneadaffidarsiallavolontàdel Signore. Come sappiamo, affrontò la fine con laTorànellesuemani,suasoladifesa,comeiGrandiMaestridicuiavevaraccoltolestorie.

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L’EPOCADEIGIUDICI,DEIREEDEIPROFETI

GIOSUÈ

1.-«EGiosuèfigliodiNuninviòdaShittimdueuomini»(Gs2,1).Chierano?SecondoinostriMaestrieranoPinechaseCalev:essiandaronoesponendolalorovita(apericolo),mariuscironofeli-cementenellaloromissione.2.-«(Giosuèmandò)duespiesegrete»(ivi).Cosavuoledire«segrete»(cheresh)?SecondoR.Iehudailtermi-ne cheresh va inteso come sinonimo di charash (artigiano) e iltesto vorrebbe dire che presero strumenti da «artigiani» e fin-gendodiesserefabbricatoridivasi,andavanogridando:Chivuo-le delle pentole, venga e compri! Così la gente non fece caso aloro.SecondoR.ShimeonbenJochai,ilterminechereshvainter-pretatonelsuosignificatonormaleeinfattiGiosuèavrebbedettoa loro:«Fatefintadiesseresordi(chereshim)ecosìriuscireteascoprireilorosegreti»(Bam.R.16).3.-«HapeccatoIsraele»(Gs7,11)30.Quando ilSanto,benedettoEgli sia,disseaGiosuè:«HapeccatoIsraele»,queglidomandò:«Chihapeccato?»

30IlversosiriferiscealnotoepisodiodiAkhanche,controlavolontàdelSigno-re,siimpadronìdelbottinodiguerra(cherem)appartenenteallacittàdiGericoedicuierastatorigorosamenteproibitol’usufrutto(v.Gs6fine,e7)

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«Sonoforseundelatore?-disseilSanto,benedettoEglisia-Va’,getta lesortiesapraichièstato».Giosuè infattiandòegettò lasorte:questacaddesuAkhan.«È forsemediante la sorte che tuvuoidecidere controdime?-disseAkhanaGiosuè-provaagettarelasortetrateedilSom-moSacerdoteEleazar.Forsecadràsuunodivoidue».Allora Giosuè dette un’occhiata alle pietre dell’Efod31 che ilSommoSacerdoteportavasulpettoesiaccorsechesieraoffu-scatolosplendoredellapietraappartenenteallatribùdiGiuda32.Così infatti funzionava il pettorale33: se una tribù compiva unamişwahlapietraadessarelativarilucevadiunpiùvividosplen-dore; se una tribù commetteva una trasgressione, la pietra adessa relativa si offuscava. Allora Giosuè disse a Akhan: «Figliomio,rendionoreeomaggioalSignoreDiodiIsraele»(Gs7,19)eAkhandisse:«Èvero,sonoiochehopeccato»(ivi20)(TanchumaWayeshev).4.-«OSole,fermatiinGhibeon!»(Gs10,12).IlSoleosservòaGiosuè:«Tudiciamefermati!Mal’inferiorepuòforseaprireboccadinanzialsuperioreedirgli: fermati! Iosonostatocreatonelquartogiorno:etu,cheseistatocreatonelsesto,mivieniadire:Fermati!».«Non sei certo un servo fedele»-gli replicòGiosuè-«Non ti ri-cordi che tu appartieni al mio avo Giuseppe34e che lui vide insogno“ilsoleelalunaeundicistellecheglisiprostravanodinan-zi?”»(Gn37,9).Allora«siarrestòilsoleelalunasifermò»(Gs10,13)(Jal.Shi.,Giosuè10).

31L’EfoderaunodegliindumentisacridelSommoSacerdote.32AquestatribùappartenevailpeccatoreAkhan.33Ilpettorale(choshen)eraportatodalSommoSacerdotesulpettoederafor-matodadodicipietrepreziose,unaperciascunatribù.34GiosuèerainfattidiscendentedallatribùdiEfraim,figliodiGiuseppe.

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5.-ErezIsrael fudivisatra letribù35inbaseallasortee inbase(alresponso)degliUrimeTummim36.Comeavvenivaciò?Elea-zar si rivestiva degli Urim e Tummim, mentre Giosuè e tuttoIsraeleassistevano,avendodinanzileurnerelativealletribùeaiterritori.EleazarsiconcentravanelloSpiritoSantoediceva:«Sevienesu(dall’urna)latribùdiZebulun,verràsuconlei(dall’altraurna)ilterritoriodiAcco».Einfattiestraevadall’urnadelletribùedeccoZebulun;estraevadall’urnadeiterritoriedeccoil terri-toriodiAcco.PoitornavaaconcentrarsinelloSpiritoSantoediceva:«SevienesuNaftali,glitoccheràilterritoriodiGenezaret».Einfattiestrae-va dall’urna della tribù ed ecco Naftali: estraeva da quella deiterritoriedeccoGenezaret(B.Batra122).6.-DieciprovvedimentifuronostabilitidaGiosuè.Disposeinfattiche gli Ebrei potessero pascolare liberamente nei territori bo-schivi e avessero facoltà di raccogliere legna, potessero racco-gliereerbe inqualsiasi luogo, fuorchéneicampidi fieno;potes-sero tagliare rami di piante, eccezione fatta per i rami d’olivo;(stabilì inoltreche)diunasorgented’acquarecentementeaper-ta,gliabitantidellacittàpotesserousufruireperilorobisogni,eche fosse libera lapescanel lagodiTiberiade,acondizionechenonvisi impiantasseroreti fisseotraliccidi legno,pernonim-pedire la navigazione; si potesse usufruire delle siepi e dellestaccionateperusipersonalianchese tali siepi si trovassero incampiseminatiazafferano37.Si potevano liberamente percorrere i sentieri dei campi privatifinoal tempodellepioggeautunnali.Eraobbligatorio tenersiailatidellestrade(durantelemarce)pernonprovocarelaforma-

35Ladivisionedellaterratralevarietribùfuunodegliattipiùimportanticom-piutidaGiosuè,comesirilevadallibroomonimo(Cap.13ss).36GliUrimeTummimcheeranoportatisulpettodalSommoSacerdote,servi-vano per dare i responsi a Israele: secondo un’antica tradizione le letteredell’alfabeto apparivano e scomparivano sulle pietre del pettorale, offrendocosìalSommoSacerdotel’indizioperiresponsi.37Eraconsiderataunapiantagionepregevole.

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zione di zolle. Chi attraversava una vigna per aver smarrito lastrada,potevatagliareiramichegliintralciavanoilcammino.Unmorto sconosciuto trovato in mezzo alla campagna, acquistavaautomaticamentedirittodisepoltura(nelluogostesso)(B.Kama80).

L’ETÀDEIGIUDICI

7.-QuandogliEbrei entrarononella terradi Israele, gliuominidel grande Sinedrio che era stato costituito per lorodaMosè eGiosuèedelqualefacevaparteancheilSommoSacerdoteElea-zar,avrebberodovutocingersiifianchidicatenediferro,alzarele vesti sopra i ginocchi (cioè prepararsi con energia) e recarsiattornonelle varie città di Israele, ora a Lakish, ora a Chebron,oraaGerusalemme,per insegnarea Israele lenormedelviverecivile,entrouno,dueotreanni.Ma,invece,nonfecerocosìe,unavoltaentratinelpaese,ciascunodiessipresepossessodellapro-priavignaodelproprioolivetoedisse:«Addio,oanimamia»38(TanadebeEliahuRabba11).8.-Achecosasipotrebbeparagonare(lasituazione)degliEbreinell’epocadeigiudici?Alcasodiunremortalecheavendoacqui-statoschiavieschiave in teneraetà,dicinque,quattro, tre,dueanni,liallevòallapropriamensa,elifeceliberamentegoderedeicibiedellebevandecheeglistessoconsumava:divenutigrandi,ilre fececostruireper lorocase,preparòvigne,alberiepiantedivariogenereepoidisse loro:«Fatebeneattenzioneaquestial-beri,aquestevigneeaquestepiante»;maessi,dopoaverman-giatoebevuto,sradicaronolevigne,tagliaronoglialberi,abbat-teronolepianteedistrusserolecase.Quandoilrecostatòquellocheglischiaviavevanofatto,sidisinteressòdilorodicendo:«So-

38Tralasciaronocompletamentelavitaspirituale.

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nocomeiragazzidiscuola!Comelidevotrattare?».Lipreseelibatté.Maessifecerolostessoperdueetrevolte.Alla stessastregua furonoconsideratigliEbreidalSanto,bene-dettoEglisia,all’epocadeigiudici:essipeccavanoeIddio(lipu-niva)lasciandoliinbaliadeipopolivicini;quandopoisipentiva-noe facevanoritornoa lui (teshuvah)allora ilSanto,benedettoEglisia,liliberava(ivi).9.-«Queste sono lenazioni che il Signore lasciò,permettereallaprova,conesse,Israele»(Gdc3,1).Si potrebbe istituire unparagone conun re che aveva piantatounavignanellaqualesitrovavanocedriepruni.Ilretagliòice-dri,malasciòipruni.Glidisseroalloraisuoiservi:«Onostrore,hailasciatoiprunichesiattaccanoainostrivestitiehaitagliatoicedri!». «Se avessi tagliato anche i pruni-rispose loro - comeavreipotutoproteggerelamiavigna?».AnalogamentegliEbreirappresentano lavignadelSanto,bene-detto Egli sia, come è scritto: «Poiché la vignadel SignoredegliesercitièlacasadiIsraele»(Is5,7);Eglilifeceentrarenelpaeseetagliòicedrichevisitrovavano,comeèdetto:«Iodistrussidi-nanzialorogliEmorei,lacuialtezzaècomequelladeicedri»(Am2, 9);ma lasciò i discendenti (degli Emorei) «perpotermettereallaprovaIsraele»(Gdc3,1);perchécioèosservasserolaTorah(Jal.Shi.Shofetim2).

DEBORA(Gdc4)

10.-«EDebora,mogliediLappidot,profetessa»(Gdc4,4).Cosa rappresentaDebora che profetizzò in Israele e giudicò gliebrei(inquestotempo)?ManoneraancoravivoPinechasfigliodiEleazar(ilSommoSacerdote)?InsegnailTanadebeEliahu:-Iochiamoamieitestimoniilcieloelaterra(cioèiodichiarosolennemente)chesiapaganooebreo,

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uomoodonna,schiavooschiava,su tutti, invirtùdelleproprieopere,puòposarsi loSpiritoSanto39. Insegnarono(iMaestri): IlmaritodiDeboraeraunignorante.Deboraglidisse:«Tiprepare-ròdeilucignolietuliporteraialSantuariodiShilo(eservirannoperaccendere il candelabro); così tu condividerai la sortedegliuominionestiereligiosieavraipartenellavitadelmondofutu-ro».Essafacevaattenzioneepreparavadeigrossilucignoli,per-chégrandefosselalucechedaessiemanavae(ilmarito)lipor-tava al Santuario.Allora il Santo, benedettoEgli sia, che esami-navaicuorielesegreteintenzionidegliuomini,ledisse:«Debo-ra,cometuhaivolutoaccrescerelamialuce,cosìioaccresceròlatua,alcospettodelledodicitribù»(Jal.Shi.Shofetim1).11.-«EdissealeiBaraq:“Setuverraiconme,andrò”»(Gdc4,8).DisseR.Nechemia:«Setumiassocerainelcanto, iotiaccompa-gneròinguerra,masetunonmiaccompagnerainelcanto,iononverròinguerraconte».Edessaglidisse:«Ioverròconte,senon-ché(così)nonsaràtualagloria»(ivi9).DisseR.Reuben:«Debo-raglisoggiunse:“Cosacredi,chelagloriadelcantosaràesclusi-vamentetua?”»(perciòèscritto):«EcantòDeborainsiemeaBa-raq».

IEFTEESUAFIGLIA(Gdc11,29-40)

12.-Iefteeraunuomorozzo,«untralciodisicomoro»(cioèave-vabasseorigini)eperciòsacrificòsuafiglia.Incheoccasione?Quandomosse guerra agli Ammoniti e pronunciò questo voto:«Chimiverràincontrodallaportadicasa,looffriròinolocausto»

39Questopassomidrashicoèdieccezionaleimportanzaperchédimostracomegiàprimadell’avventodelCristianesimosiavessechiarainIsraelelacoscienzadella sostanzialeuguaglianza tra gli uomini, tutti, senzadifferenza eprivilegi,consideraticapacidisalireaipiùaltivaloridellospirito.

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(Gdc 11, 31). Fu allora che il Santo, benedetto Egli sia, si adiròcontrodiluiedisse:«Sefosseuscitouncane,uncammelloounmaiale,liavrebbeforseoffertidinanziame?».Perciòglifeceve-nireincontrolafiglia.Quandoeglilavide,esclamò:«Ahimè,figliamia!Hoapertolabocca,hopronunciatounvotoalSignoreenonpossoritirarlo»(ivi35).Manonv’era là ilSommoSacerdotePi-nechas40?SenonchéPinechaspensò:«IoSommoSacerdote,figliodi SommoSacerdote,dovròabbassarmiperandaredaun igno-rante?».EIeftedalcantosuopensò:«IochesonoallatestadelletribùdiIsraele,capodeiprincipi,dovròabbassarmieandaredaunprivato?».Cosìacausadilorodue,quell’infeliceragazzamorì,maentrambisubirono lapenaper lamortedi lei:Pinechasnonebbepiùildonodelladivinaispirazione,Ieftemorìdisfattoperlaperdita delle membra: ovunque egli andava, un membro si di-staccavadal suo corpoe lo seppellivanoove si trovava, comeèdetto:«EmorìIefteefuseppellitonellecittàdiGhilead»(Gdc12,7);nonèscrittonellacittà,manellecittà.MentreIeftesiaccingevaasacrificarelafiglia,questapiangendoglidisse:«Opadre,padremio! Io tuttacontenta, ti sonovenutaincontroetumivuoiuccidere.ÈforsescrittonellaTorahchegliebreidebbanooffrireilorofiglisull’altare?»«Figliamiaeledisse-hofattovoto!».«MaancheilnostropatriarcaGiacobbefeceunvotoedisse:“pertutto quello chemi darai, io preleverò la decima” (Gn 28, 22) einfatti il Signore gli fece dono di dodici figli: forse che ne offrìqualcuno in sacrificio al Signore? Inoltre anche Anna, quandopronunciò il suo voto, disse: “Io lo offrirò al Signore per tutti igiornidellasuavita”(1Sam1,11); looffrì forseinsacrificiodi-nanziaDio?»Tuttoquestoessagliandavadicendo,maeglinonledetteascolto,salìelasacrificòdinanziaDio.MaloSpiritoSantogridava:«Chiedevoforsechetumioffrissiviteumane?(Haifatto)quellochenonhomaicomandato,chenonhomai detto e neppuremi si è presentato allamente» (Ger 19, 5)(TanchumaBechuqqotai).40Cheavrebbepotutoproscioglierlodalvoto.

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SANSONE(Gdc13-16)

13.-«EloSpiritodelSignorecominciòadagitarlotraZoreaeEsh-taol»(Gdc13,25).Disse Rav Shemuel bar Nachman: Ciò significa che prese i duemontie liavvicinòl’unoall’altro,comechiprendeduesassie liaccostal’unoall’altro.DisseRav Iehuda: «Quando lo Spirito Santo si posava su di lui,facevadeipassigiganteschicomedaZoreaaEshtaol»(Vaj.R.9).14.-«Edopodiciòsiinnamoròdiunadonnadimorantenellaval-lediShoreq,chesichiamavaDalila»(Gdc16,4).Rabbidice:senonsi fossechiamatacosì,avrebbedovutopren-dere il nome di Delila, perché «dildela», cioè «diminuì» la suaforza,resefiaccoilsuocuoreeridusselapotenzadellesueopere(Sota9).15.-SansonesilasciòtraviaredaisuoiocchieperciòiFilisteiglitolserogliocchi(ivi)41.16.-«Ed esclamò Sansone al Signore, dicendo: “Oh Signore Dio,ricordati, deh, dime, rendimi forte ancora una volta!”» (Gdc 16,28).DisseSansonedinanzialSanto,benedettoEgli sia:«Signoredelmondo, ricordati dei ventidue anni in cui ho giudicato Israele,senzach’ioabbiamaidettoadalcuno:portamiquestobastonedaquialà»(Sota10).

41Qui si deve vedere un esempio di quella forza del contrappasso (middahkeneghedmiddah)chesi trovacostantementeapplicatanei libribiblicienellaletteraturatalmudica(cfr.fral’altro,ilpassomishnicodiSotaIX).

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RUTEILLIBROOMONIMO

17.-«Efualtempodeigiudici»(Rt1,1).DisseroinnomediR.ChiyiaeR.Eleazar:«Questomidrash(spie-gazione) ci è venuto dalla diaspora: ovunque si trovi scrittoWayehi(efu)c’èunasventura.Anchequi“Wayehi(efu)altempodeigiudici”;qualèlasventura?»«Evifucarestianelpaese»(ivi).E perché è scritto due volteWayehi? Una volta per indicare lacarestia(dicibi),un’altraperindicarelafamediTorah,eciòperinsegnarcicheunagenerazioneprivadiTorahècondannataallafame(RutR.Peticha).18.-«E sposarono donne moabite, delle quali una si chiamavaOrfael’altraRut»(Rt1,4).Orfasichiamòcosìperchévoltòlatesta(‘oref)allasuocera;Rutsi chiamò così perchéprese in considerazione (r’h= vedere) leparoledellasuocera.RabbiBivainnomediR.Reubenosserva:«RuteOrfaeranofigliedi Eghen (re diMoab)».Disse a lui il Santo, benedetto Egli sia:«Tumihairesoomaggioetiseialzatodaltronoperriguardoame;tigiurochefaròdiscenderedateunfigliodestinatoasederesulmiotrono»(RutR.2).19.-«EdisseNaomi:“Tornatevenefigliemie...”,maRutsoggiunse:“Noninsistereperchéiotilasciemenetornilontanodate”»(Rt1,11e16).DisseRut:«Inognimodoiointendoconvertirmi,mapreferiscocheciòavvengaconlatuaassistenzapiuttostocheconquelladialtri».QuandoNaomiudìquesteparole,cominciòaspiegarlelenormecheregolano(laconversione)deiproselitieledisse:«Vedi,figliamia,lefigliediIsraelenonhannol’abitudinediandareaiteatrioai circhi dei pagani», e Rut rispose: «Ove tu andrai là andròanch’io»(ivi16).AlloraNaomi,continuò:«GliIsraelitinonusanoabitare una casa senzaMezuzah (pergamena affissa allo stipite

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della porta)»; e Rut rispose: «Ove tu dimorerai, la dimoreròanch’io,iltuopopolosaràilmiopopoloeiltuoDiosaràilmioDio»(ivi)(Jal.Shi.Shofetim).20.-«Ed andavano entrambe... quando giunsero a Bet-Lechem,tuttalacittàfuinrumoreperloro»(Rt1,19).LamogliediBo‘azeramortaproprioinquelgiornoegliEbreisierano riuniti per l’atto pietoso (della sua sepoltura). Rut entrò(incittà)conNaomietuttalacittàfuinrumoreperchéledonnedicevano:«MaèproprioquestaNaomi?»(ivi);«Èquesta(ladon-na)lecuiopereeranocosìbelleemeritorie?Primaessacammi-nava nei campi di sua proprietà e ora cammina scalza; primaessaindossavaabitidiseta,eorasivestedistracci;primaavevaunabellafacciarossaperl’abbondantenutrizione,orahalafac-ciaverdedallafame».AlloraNaomidicevaloro:«Nonmichiama-tepiùNaomi(deliziosa,felice),chiamatemipiuttostoMara(ama-ra,triste)»(ivi20)(RutR.3).21.-«EdisseBo‘az:“Dichièquestafanciulla?”».Forsechenonlaconosceva?Iltestovuoldire:siccomevidecheeragraziosaecheisuoiattieranoonestiepuri,cominciòachie-dersi:«Tutteledonnesichinanoperraccogliere(lespighe),eleiraccoglie stando seduta; tutte le donne si alzano i vestiti (perdeporvi lespighe)e leiabbassalevesti;tutte lealtrescherzanocoimietitori e lei invece simantiene riservata, “estadaunlato(rispetto)aimietitori”(ivi2,14)enoninmezzoaimietitori;tuttelealtrespigolanotraicovoni,eleispigolainmezzoalgranode-stinatoaipoveri,prendeduespigheenonpiùdidue»(RutR.4).22.-Disse R. Jochanan: «Perché si chiamava Rut? Perché, per isuoimeriti,daleidovevadiscendereDavidchecolmò”42ilSanto,benedettoEglisia,diinniecanti».

42Ilmidrashstabilisce,comealsolito,un’analogiafoneticatrailnomediRuteilverboebraicoriwwahchesignifica«inondare».

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23.-Disse Rabbi Zeira: «In questaMeghillah (rotolo) (di Rut)nonsiparlanédicosepure,nédicoseimpure,nondicoseproi-biteenondicoselecite.Ealloraachescopofuscritta?Perinse-gnarciqualèlaretribuzionechespettaaivirtuosi»(Jal.Shi.Rut).

ELQANAHEANNA

(1Sam1)

24.-Elqanah (padre di Shemuel), usava recarsi al Santuario diShiloquattro volte l’anno, tre secondo laprescrizionedellaTo-rah, unaper conto suo.Egli vi si recava con lamoglie, i figli, lefiglie, i fratelli, le sorelle e tutti i parenti. Durante il viaggio,Elqanahe i suoi sostavanonellepiazzedellevariecittà;gliabi-tanti se ne accorgevano e domandavano: «Dove andate?» «Cirechiamo - rispondevano-al Santuario di Dio a Shilo, da doveescelaTorah(el’insegnamento}dellemişwot.Eperchénonve-nite con noi? Andiamo insieme!». Gli altri si commuovevano erispondevano dicendo: «Verremo anche noi». Così si recavanoconluicinquefamiglie; l’annosuccessivoeranodieciepoituttoilpaeseeraindottoadandare.E(Elqanah)nonseguivasemprelostessoitinerario;maunannoandavaperunastradaeunaltroannoperun’altra,efacevaveni-reconségliEbrei,sicchétuttisirecavano(alSantuario).AllorailSanto, benedetto Egli sia, gli disse: «Elqanah, tu hai indotto albenegliEbrei,lihaieducatiallemişwotemolti(così)sisonoresimeritevoli;IoperciòfaròdiscenderedateunfigliocheindurràalbenegliEbrei, lieducheràallemişwotsicchémoltiperoperadiluidiverrannomeritevoli»(Ial.Shi.)25.-«OSignoredelle schiere, se tuavrairiguardoaldoloredellatuaancella»(1Sam1,11).DisseR.Eleazar:«Dalgiorno incui fucreato ilmondo,nessunoaveva chiamato il Santo, benedetto Egli sia, con l’appellativo diseva’ot (Diodelle schiere).FuAnnaperprimaachiamarlocosì,

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essa infatti disse dinanzi al Signore: “Padrone del mondo! Fratanteschierechehaicreatonelmondotiècosìdifficiledonarmiunfiglio?”»Sipotrebbeistituireunparagonecolcasoseguente:mentreunrestavaoffrendounpranzoaisuoiservi,unpoverosipresentòallaportadicendo:«Datemiunpezzodipane!».Manessunogli fececaso.Insistetteesispinsefinpressoilrealqualecosìparlò:«Ore,mioSignore!Con tuttoquestopranzo chehai fatto, ti è cosìdifficiledarmiunpezzodipane?».Secondo un’altra spiegazione, Anna, abituata a recarsi in pelle-grinaggio (a Shilo), vedeva (la moltitudine) di Israele perciòesclamava,dinanzialSignore:«Signoredelmondo,Tuhai tuttequesteschiere,ediononhoneppureunodiessi»(Pesiq.R.).

SAMUELE

26.-«LalampadadelSignorenonsieraancoraspentaeSamueledormiva»(1Sam3,3).DisseR.ChiyiabarAbba,disseR. Jochanan:«Ungiustononsièancoradipartitodaquestomondo,cheunaltrogiusto,parialui,è già sorto, come è detto: “Spunta il solee tramonta” (Qo 1, 5):prima ancora che tramontasse l’astro di Eli, era già sortoall’orizzontequellodiSamueledaRama»(Joma38).27.-MosèeSamuelesonopostisullostessopiano,comeèdetto:«MosèeAharonsonofraisuoiSacerdotieSamueletracolorochelo“invocanopernome”»(Sal99,6).Osservaoraqualeraildiver-so trattamento fattoaMosèeaSamuele:Mosèvenivae sipre-sentava dinanzi al Santo, benedetto Egli sia, per ascoltarne leparole,mentre, riguardoaSamuele, era il Santo,benedettoEglisia,chesirecavadalui,comeèdetto:«EvenneilSignoreesifer-mò»(1Sam3,10).Eperchéquestodiversotrattamento?PerchéilSanto,benedettoEglisia,disse:«Iotrattoconequitàegiustiziaogni uomo:Mosè stava seduto e chi avevauna causa si doveva

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presentarea lui, comeèdetto: “eMosèsisedevapergiudicareilpopolo” (Es 18, 13); Samuele, invece, si affaticava e andava ingiro, di provincia in provincia, a giudicare, perché gli altri nonavesseroastancarsiperveniresinoa lui,comeèdetto:“Edegliandavaognianno”(1Sam7,16)».PerciòilSanto,benedettoEglisia,disse:«Mosèchesenestavasemprenellostessoluogoagiu-dicare,sipresentiamepressolaTendadelConvegno,perascol-tare lemie parole; invece per quanto riguarda Samuele, che sirecavaperlecittàagiudicaregliIsraeliti,saròIochemirecheròda lui, affinché si adempia quanto è scritto: “Stadera e bilancegiustehailSignore”(Pro16,11)».

SAUL(1Sam9-31)

28.-PerchéSaulmeritòilregno?Perlasuaumiltà;èdettoinfat-ti:«affinchémiopadrecessidipensarealleasineesipreoccupidinoi»(1Sam9,5).Cosìmiseilservoalsuostessolivello.Ecosì,quandoeglirifuggivadallasignoria,checosadiceiltesto?«Eccosiènascostotraibagagli»(1Sam10,22).29.-«Edisse Saul: “Qualè lacasadelveggente?”Gli risposeSa-muele: “Sono io il veggente”» (1 Sam 9, 18, 19). Allora il Santo,benedetto Egli sia, disse: «Tu sei il veggente? Ti giuro che io timostreròcometunonsiaveggente».E in che occasione glielo mostrò? Quando il Signore gli disse:«Va’,riempidiolioquestocorno...quandoessivenneroeglilivide...maallorailSignoreglidisse:Nonguardarealsuoaspettoperchénoncomeguardal’uomo(guardaIddio)»(1Sam16,1.6.7).30.-Quando il Signore disse a Saul: «Va’ e colpisci Amaleq» (1Sam11,3),quegliosservò:«MaseperunavitalaTorahhaordi-

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natodiportare(inespiazione)unagiovenca"43,amaggiormoti-vociòdovrebbeessereordinato(perespiare)l’uccisioneditantevite innocenti! Ma se gli uomini hanno peccato, che colpa nehanno gli animali? E così se gli adulti sono stati peccatori, checolpa ne hanno i bambini?» Si sentì allora una voce che disse:«Nonesseretroppobuono»(Qo7,16).Quando poi Saul ordinò aDoeg: «Volgitieuccidi i sacerdoti» (1Sam22, 18) la stessa voce disse: «Nonessere troppomalvagio»(Qo7,17)(TanadebeEliahuR.11)"44.31.-«Cercatemiunadonnacapacedievocareglispiritiaffinchéiopossarecarmidaleieinterrogarla»(1Sam28,7).A cosa potrebbe essere paragonato il comportamento di Saul?RisposeReshLakish:«Aquellodiunreche,giuntoinunpaese,ordinòchetuttiigallifosserouccisi:allanottevolevarimettersiincamminoedomandò:“c’èquiungallochepossacantare?”Glirisposero: “Nonhaiordinato,proprio tu,che tutti igalli fosserouccisi?”».Analogamente lostessoSaul,cheavevaordinatodieliminare lepitonesseegliindovinidalpaese,fuproprioluiadire:«Cercate-miunadonnacapacedievocareglispiriti»(1Sam28,7).«ESaulsicontraffeceindossandoaltriabiti»(ivi8), cioèabitidasemplice cittadino. «Epartìaccompagnatodadueuomini» (ivi):eranoAbnereAmasa. «Egiunseropressoladonnadinotte» (ivi8).Eraforsenotte?No,iltestovuoldirechequell’oraapparivaalorooscuracomelanotte(Vaj.R.26).32.-Ladonnadisse:«Chidebbofartisalire?»«FammisalireSa-mueledaRama»,risposeSaul.

43SialludeallacerimoniadiespiazioneordinatainDt16echedovevacompiersiquando,trovandosiunmortoinmezzoallacampagna,nonsipotesseaccertarechierastatol’omicida.44Ilmidrashvuolesottolineare lecontraddizionidelRechementresembravatantopietosoper ilnemico,erastato inrealtàspietatoconisacerdotidelsuopopolo(NdR).

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Essa fecealloraquellochedoveva fare,dissequellochedovevadire(cioèmiseinpraticalesuearti)elofecesalire.«ESauldisse:iosonomoltoaddolorato...perchéilSignoresièal-lontanatodameenonmiharispostonéamezzodeiprofetinéamezzodeisogni»(1Sam28,15).Eperchénondisse:«permezzodegliUrimeTummim»?OsservaR.IschaqberabbiChija:«“Ilcuo-refaconoscerelapropriaamarezza”(Pro14,10).Se infattiSaulavesse detto: “per mezzo degli Urim e Tummim”, Samuele gliavrebbe potuto replicare: “Sei tu stesso la causa del tuo male,perchéseistatotuchehaicolpitoilSantuariodiNobeisuoisa-cerdoti”».«E improvvisamente Saul cadde a terra disteso per la lunghezzadella sua statura e fumolto spaventatodalleparoledi Samuele»(ivi28).GlidomandaronoAbnereAmasa:«ChecosatihadettoSamuele?» «Mi ha detto questo: domani tu andrai in battaglia,vinceraieituoifiglisarannonominatigenerali».InfattiSaulpresesecoisuoitrefiglieinsiemeandaronoallabat-taglia.OsservòReshLakish:inquelmomentoilSanto,benedettoEgli sia, disse rivolgendosi agli angeli: «Guardate che cosa hocreato nel miomondo! Di solito quando un uomo si reca a unconvitononportasecoisuoifigli,perevitareilmalocchio;costui,invece,scendeinbattaglia,saditrovarvilamorteesiportasecoi suoi figli, lieto che ladivina giustizia abbia a colpirlo» (Vai.R.26).33.-«EvifuunacarestiaaitempidiDavid...eilSignoredissepercausadiSaul»(2Sam21,1)cioèperchénonglifuronoresiido-vutionori.Disse il Santo, benedetto Egli sia, aDavid: «David, non fu forseSaul consacrato re mediante l’unzione? Non fu durante la suavitachenonsiebbealamentarecultoidolatricoinIsraele?NonhaeglilasuaparteinsiemeaSamuele?Ebbene,tutitrovientrolaterraeluineèfuori».AlloraDavidriunìglianzianidiIsraeleei suoimagnati,passòconessi ilGiordanoegiuntia IabeshGhi-lead trovarono le ossa di Saul e Gionata che ancora non erano

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state toccate dai vermi, le presero, le collocarono in un'area eripassaronoilGiordano.PoiDavidordinòchelacassacontenenteirestidiSaulfossepor-tata attraverso le varie tribù, per tutto il territoriodi Israele. Eperciascunatribùgliabitanti,conifigli,lefiglie,lemogli,ecc.sifacevanoincontroalferetrodiSaulpertributargliidovutionorie per uscire d’obbligo compiendo gli atti di pietà dovuti agliestinti.QuandoilSanto,benedettoEglisia,videcheavevanoadempiutoal loro dovere, allora ebbe compassione e concesse la pioggia(Bam.R.8).

DAVID(1Sam21,11-16)

34.-«DiDavidquandosifinsepazzo»(Sal34,1).David disse dinanzi al Santo, benedetto Egli sia: «“Quanto sonograndi le tue opere, o Signore, tutte con sapienza le hai create”(Sal104,24).Tuttociòchehaicreatonelmondoèbelloelasa-pienza è la più bella di tutte le cose,ma la follia, che pure haicreato,chescopoha?Chevantaggionevienealmondodellafol-lia?Unuomocamminaper lastrada,si lacera ivestiti, i ragazziglicorronodietroesiprendonogiuocodilui:tiparebellotuttociò?». Gli rispose il Santo, benedetto Egli sia: «David, tumuovirimprovero contro la follia! Vedrai che ne avrai bisogno e pre-gheraiperchéioteneconceda».NonpassòmoltotempocheDa-vidsi recòpressoAchishredeiFilistei.Glidisse ilSanto,bene-dettoEglisia:«TuvaipressoAchish?IerihaiuccisoGoliaemen-tre il suosanguenonsi èancoraasciugato, tuvaidai fratellidiGoliachedifendonolapersonadiAchishecivaiconquellaspadachehaitoltoaGolia!»QuandoDavidsipresentòdaAchish,iparentidiGoliaglidissero:«Uccidiamocoluichehauccisonostrofratello!»Mafeceloroos-servareAchish:«Non l’ha forseucciso inguerra?Nonpatteggiò

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forse con lui inquesti termini: “Seeglipotràcombattermiecol-pirmi”(1Sam17,9)?»Equelliglirisposero:«Alloradovrestial-zartidaltronoecedereilregnoaDavidenoidovremmodiven-taresuoisudditi,vistochecosìavevapattuito».Conquesteparo-leebberoragionedilui.Allora David cominciò a temere e pregò dicendo: «Signore delmondo,esaudiscimi!»«Cosachiedi?»glidomandò.«Concedimiunpo’diquellacosa...»«Nontiavevoforsedetto:“Chidisprezzaunacosasenefadebito-re?”»(Pro13,13).AlloraDavid si finsepazzoe scriveva sulleporte: «Achish rediGadmideveunmilioneesuamogliemezzomilione!»OraanchelafigliadiAchishelamadredileieranopazzeegrida-vano folleggiando all’interno,mentreDavid folleggiava di fuori.AlloraAchishdisseaisuoiservi:«Mancoforse,dipazzi?»(1Sam21,16).Davidalloragioìedisse:«OSignore,quantoèutile la follia! “IobenediròilSignoreinogniora”(Sal34,2):nell’oradellasaggezzaenell’oradellafollia»(Sho.Tov34).35. - «Ametà della notte iomi alzo per renderti omaggio» (Sal119,62).Un’arpa era appesa in alto, sul letto di David, dinanzi alla fine-stra, e quando arrivava la mezzanotte, il vento settentrionale,soffiando,lafacevasuonare;alloraDavidsialzavaesimettevaastudiare la Torah sino al sorgere dell’alba. Quando spuntava ilgiornoiSapientidiIsraeleeranoammessiallapresenzadelreeglidicevano:«Ore,nostroSignore,altuopopolodiIsraeleoccor-rono gli alimenti...». E da dove si rileva (che l’arpa destavaDa-vid?).Dalversochedice:«Destati,ogloriamia,destatevi,arpaecetra,vogliorisvegliarel’alba»(Sal57,8)(Ber.3).

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36.-«Tefillah (preghiera)diDavid...proteggi l’animamiaperchéiosonovirtuoso»(Sal86,2).CosìdicevaDaviddinanzialSanto,benedettoEglisia:«Padronedel mondo, non sono forse virtuoso? Tutti i Re d’oriente ed’occidentedormonosinoatardi,eio“amezzanottemialzoperrendertiomaggio”(Sal119,62);tuttiiRed’orienteed’occidentesenestannoaschierepaghidellalorogloria,ioinvecemioccupocontinuamentedellequestioni rituali riguardanti ilmiopopolo;inoltre,pertuttoquellocheiofaccio,miconsigliosempreconilmioistitutoreMefibosheteglidico:“Omiomaestro,hogiudicatobene?Hocondannatooassoltogiustamente?Hodichiaratopuroo impuro giustamente?” E così nonhoda vergognarmi, come èdetto:“parlodelletueleggidinanzialReenonmivergogno”»(Sal119,46)(Ber.4).37.-«Vogliodimoraresempreall’ombradellatuatenda»(Sal61,15).ÈpossibilecheDavidpensassedivivereperl’eternità?VeramentequestofuilpensierodiDavid:«Concedimi,oSignore,che imiei canti e lemie lodi siano sempre lette e ripetute neitemplienellescuole»(Ber.61).

L’UMILTÀDIDAVID(2Sam6,14-23)

38.-«EDavidandavasaltandoconvigoriadinanzialSignore»(2Sam6,14).Comefaceva?DisseroinostriMaestri:erarivestitodiabitidiorofinissimo, batteva le mani l’una contro l’altra e diceva: «Kiri-Ram»(omioSignore, tuseisublime);mentresaltava, le lamined’orodicuieratrapuntoilsuovestito,battevanoerisuonavano;einoltresialzavailmantoesaltava.NellostessotempoifiglidiIsraele suonavano gli Shofarot (corni), facevano squillare letrombeeglialtristrumenti.

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Quando giunse a Gerusalemme, tutte le donne erano sui tetti esullefinestreaguardareDavid,maluinonvifacevacaso.Primaancora cheentrasse in casa,Mikoluscì e lobiasimòconquesteparole: «“Com’erapienodidignitàoggi il redi Israele,mentre siscoprivaagliocchidellesueserveedeisuoiservi!”(2Sam6,20).Oggisièpropriopalesato tutto il regaleprestigiodella famigliadimiopadre:guardachedifferenzatrateelui(Saul): imembridellafamigliadimiopadreeranotuttiriservatiepuri,etutimet-tiascoprirelevesti,comefarebbeunuomodanulla!».«Èforsedinanziadunremortalechemisonocomportatocosì?-le rispose-nonero forsedinanzialRedeiRe? I tuoi famigliariandavano in cerca di gloria per loro stessi e trascuravano il ri-spettodovutoaDio,ioinvecenonmioccupodelmioprestigioeguardoaquellodelSignore;“equantoaquelleservedicuitumiparli,propriodalorosaròonorato”(ivi22).QuellefigliediIsraeleche tu hai chiamato ’amahot (serve), non sono ’amahot bensì’immahot (madri)emagaripotessicondividere la lorosortenelmondofuturo!».39.-«OSignore,noninsuperbìilmiocuore»(Sal131,1),quandoSamuelemiunsere:«nonfuronoalteriimieiocchi»(ivi),quandouccisi Golia: «non procedetti verso cose troppo grandi» (ivi),quandomirestituistialmioregno:«néversocosetroppoalteperme» (ivi), quando portai l’arca: «ho quietato e calmata l’animamia,comeunbimbodivezzatodallamadre»(ivi):comeilbambi-nononhavergognadimostrarsidinanziallamadre,cosìl’animamiafutranquillaeserenadinanziate,perchénonmivergognaidiavvilirmiperlatuagloria(Bam.R.4).

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DAVIDEABSHALOM(2Sam15)

40.-Chi risparmia i castighi al proprio figlio gli dà una cattivaeducazioneeallafinesaràodiatodalui...CosìDavidnonammonìin tempo suo figlioAbshalomenon lodomò; edegli preseunacattivastrada,diventònemicodelpadre,gli feceguerrae loco-strinseacamminarescalzoepiangente;migliaiaedecinedimi-gliaia di ebrei caddero (in questa guerra civile) e ne vennero aDavidtantialtridispiacerisenzafine(Shem.R.1).41.-«Voglioandareeadempiereilmiovoto»(2Sam15,7).ChieseAbshalomalpadre:«Tidomandounsolofavoreecioèchetumiconcedadueanzianiperchémiaccompagninoemiconsi-glinointuttoquellocheiostoperfare».E David gli concesse per iscritto che potevano accompagnarlodueanzianidiqualsiasicittàvolesse.Abshalomprese loscrittoecominciòadandaredicittà incittà:dovevedevadueanzianieletti,mostravaloroloscrittodelpadreediceva:«Vedetequellochehascrittomiopadre?Masiccomeiopreferiscovoi,vipregodivenire».Ecosìfeceperognicittà,finchéraccolseduecentoanziani,comeè detto: «e con Abshalom andarono duecento uomini di Gerusa-lemme,distinti,cheprocedevanoconintegrità»(2Sam15,11).Maessinonsapevanoqualeera loscopodelviaggioepertantoAbshalom li invitò tutti ad un banchetto, ponendo inmezzo adogni coppia di anziani un suo gregario fedele, il quale andavadicendo: «Guardate che bell’uomo è Abshalom! A lui starebbebeneilregno!LasciamoDavideandiamoconlui!»Maquellico-me si comportarono?Sebbene si trovassero conAbshalompre-gavanoinfavorediDavidedicevano:«VogliailSignorefarcade-repiuttostonoinellemanidiDavidchequestinellenostre;per-chésenoicadremoinpoterediDavidegliavràpietàdinoi,maviceversa,noinonavremopietàdilui»(Ial.Shi.2Sam15).

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42.-«OSignore,fammiconoscerelamiafineequalèlamisuradeimieigiorni,sicchéiosappiaquantosonofragile»(Sal39,5).DaviddissedinanzialSanto,benedettoEglisia:«Fammiconosce-relamiafine»(ivi).«Io ho stabilito-gli rispose il Signore-che l’uomo non debbaconoscereilgiornoincuidevemorire».«Qualèlamisuradeimieigiorni?»(ivi).«Iohopure stabilito che l’uomonondebba conoscerequal è lamisuradeisuoigiorni».«Fa’ch’iosappiaquantosonofragile!»(ivi).«Disabatomorirai!».«Fa’cheiomuoiaall’indomanidelSabato!45».«No,perchéègiàgiuntoiltempoincuiSalomonedeveregnareeunregnonondeveavereconunaltroregnolapiùpiccolainter-ferenza».«Allorafa’cheiomuoialavigiliadiSabato!».«ValpiùungiornonegliatridelSignorechemillegiornialtrove»(Sal84,11)ecioè:iopreferiscoungiornodedicatoate,allostu-dio della Torah46di mille olocausti che Salomone mi offriràsull’altare(Shab.30).

45PerchédiSabatononsifannoesequienéonorifunebri.46IlSabatoèingenerededicatoallostudiodellaTorahdunquenonconvenivaal Signore che la morte di David fosse anticipata perché altrimenti egli nonavrebbepotutodedicarsiall’elevazionespiritualepropriadelSabato.

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SALOMONEFamaesapienzadiSalomone

(1Re3-5)

43.-«EdisseilSignore:“Domandamichecosadebboconcederti”.ESalomonerispose:“Concedialtuoservounanimointelligente”»(1Re3,59).DisseRabbiShimoninnomediR.ShimeonbenChalafta:«Sipuòistituire un confronto con un consigliere che era cresciuto nelpalazzodiunreealqualeilredisse:“Chiedimiquellochevuoi”.Il consigliere pensò: “Se io chiedo oro e argento me lo daràsenz’altro e così se io chiedo perle e pietre preziose. Perciòmiconvienechiederelafigliastessadelre,cosìavròtutto”».Analogamente:ilSignoreapparveinGhibeonaSalomoneduran-teunsognoeglidisse:«Chiedimicosadebbodarti»(ivi5).ESalomonepensò:«Seiochiederòoroeargentoepietreprezio-se,miverrannoconcessi;perciòiochiedolasapienzaeinessaètutto compreso». Allora il Signore gli disse: «Salomone, hai do-mandatolasapienzaenonlaricchezzaolavitadeituoinemici;tigiurochesapienzaeconoscenzatisarannoaccordateepermez-zodiesseotterraibeniericchezze»(Shirha-Shir.R.1).44.-«Efusapientepiùd’ognialtrouomo»(1Re5,11).Ireavevanotimoredilui,legentielenazionidelcielo,glianima-lielefieredellacampagnasiraccoglievanonellecucinediSalo-moneperessereuccisiepresentatineibanchettidelre.Eraric-co, potente, signore di terre e ricchezze in oro e argento senzalimiti.Illustravasentenzeeparabole,svelavasegretieportavaaconoscenzamisterisenzalimiti.IsuoinemicidiventavanoamicieiReprestavanoascolto.Stavano in attesa per poterlo vedere e desideravano ardente-mentediudireleparoledellasuasapienza.LasuafamacorrevatraiRedelmondoeilsuovaloreeranotoaisaggi.

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Eraprobo,schivodelmale,saggioeconoscitoredeicelestisegre-ti.Iprincipidellevarieregioniglipresentavanofigliefiglieper-ché fossero suoi schiavi. A lui era stata data la chiave che apretutteleportedellasapienzaeilrettointendimento.Conoscevaeudivaillinguaggiodegliuccelli,deglianimaliedellefiere.Cerveecerbiattiglicorrevanoinnanzi,leonieleopardireggeva-nolesuearmi(TargumSheni2).

ILTEMPIODISALOMONE

45.-IlShamir eraunpiccoloverme, creatodaDio findaiprimigiornidellaCreazioneederacapaceditagliareeforareanchelepiùduresostanze...DiessosiservìilReSalomonepercostruireilSantuario,comeèdetto:«EilSantuariofucostruitodipietreinterecomearrivavanodallacava»(1Re6,7).SecondoR. Iehudail testovaintesocosìcome è scritto; invece R. Nechemia osservò: «Non è detto piùavanti “Tutte queste costruzioni eranodi pietre scelte, tagliate amisura,segateconlasega?” (1Re7,9)ealloracosavuoldire iltesto:“Neltempiononsiudìrumoredistrumentidiferro”(1Re6,7)?»L’apparentecontraddizionevaspiegatacosì:lapreparazioneeiltaglio delle pietre avveniva all’esterno del recinto sacro e solodopo, le pietre erano introdotte nell’area del Santuario. R. Ne-chemia allora domanda: e il Shamir, allora a che cosa serviva?Periltagliodellepietredell’Efod,comesiinsegna:suquestapie-tranonsipotevascrivereconinchiostronésipotevatagliareconil ferro,nonsidisegnavasudi esse con inchiostro, si accostavaadesseilShamirdall’esternoedessesitagliavanodasé...EchiportòilShamiraSalomone?Loportòl’AquiladalGiardinoTerrestre, comeèdetto: «Edegliparlòaglianimalieaivolatili»(1Re5,3)echieseloro:«Dov’ècustoditoilShamir?»Alloral'A-quilaandòeglieloportò(Sota48).

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46.-Ilferrofucreatoperabbreviarelavitadell'uomo;l’altarefucreatoperprolungarla,nonègiustoche il ferrosiaagitatoaldisopradell’altare(Middot3,4).47.-«EfeceperilSantuariofinestrechiuseainvetriate»(1Re6,4).DisseR.AbinilLevita:ingenerechivuolfaredellefinestre,lefaampieversol’internoepiùstretteall’esterno,perchéabbianoadaccoglierelaluce;malefinestredelSantuarioerano,invece,am-pieversol'esternoepiùstretteall’internoperchélalucedovevauscire dal Santuario e illuminare il mondo (Tanchuma Beaalo-tekha).48.-«Efuterminato(wattishlam) il lavoro» (1Re7, 51): cioè illavorosisvolseinshalom(senzaturbamenti).Vuoldirecioè:chedituttiglioperaicheviavevanopartecipato,nonnemorì,nonseneammalòalcuno;nonsiruppecazzuolaoscure,nesiguastòalcunodeglistrumentidilavoro(Pesiq.R.6).49.-«Efabbricòlacasadella“ForestadelLibano”»(1Re7,2).DisseR.Oshaaja:QuandoSalomonecostruìilSantuario,vipiantòognigeneredidelizie,chefacevanofruttiatempodebito:quan-doilventosoffiava i frutticadevano,comeèdetto:«Isuoifruttiondeggiavanocome(glialberi)delLibano»(Sal72,16)edavanoalimentoatuttalaclassesacerdotale.MaquandoipaganientrarononelTempio,queifruttisivenaro-no,comeèdetto:«EifioridelLibanosonoavvizziti»(Ne1,4).Ungiorno,però, ilSignoreli faràrifiorire,comeèdetto:«Sicopriràdifioriegioiràcongiubiloecantid’esultanza,lagloriadelLibanolesaràrestituita»(Is35,2)(Ioma21).50.-Disse R. Ishmael: La notte in cui Salomone terminò la co-struzionedelSantuario, fuquella incuisposòBitia, figliadiFa-raone;vieraquindi il tripudio festivoper lagioiadelSantuariocompiuto e l’allegria per la festa nuziale:ma la gioia festiva diquestasuperòquellaperilSantuarioe,inquelmomento,sipre-

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sentòallamentedelSanto,benedettoEglisia,l’ideadelladistru-zione di Gerusalemme, come è detto: «Poichéunaprovocazioneallamiairaealmiosdegnoèstataquestacittà»(Ger32,31).DisseRavChonia:«Ottantaspeciedidanzeballòquellanotte lafigliadiFaraone». IMaestriaggiungono:Millediversistrumentimusicali portòquellaprincipessa; ordinava che si suonasseroediceva:«Così si cantadinanzialla taledivinità, così si suonadi-nanziallatalaltra».Cosafece,poi,lafigliadiFaraone?Steseun’elegantissimacoper-tasullettodiSalomone,tuttacosparsadiperleepietrepreziosedellepiùdiversequalitàcherilucevanocomegliastrie lestelledelcielo,cosìquandoSalomonestavaperalzarsi,vedevaillucci-chio di quelle stesse e si riaddormentava fino all’ora quarta (ledieciantimeridiane).DisseRavLevi: Inquel giorno infatti il sacrificiodelmattino fupresentatoall’oraquarta;gliIsraelitieranospiacenticheproprionelgiornodell'inaugurazionenonsipotessecelebrare(prima)ilsacrificio,maSalomonedormivae lechiavidelSantuarioeranosotto ilsuocapezzaleenon losivolevasvegliareper ilrispettodovutoalSovrano.Alloraavvertironolamadredilui,essaentrò,losvegliòelorim-proverò, come è detto: «Discorso con il quale suamadre lo am-monì» (Pro 31, 1); prese una scarpa, gliela sbatté sulla faccia epoiglidisse:«Cos’èdimiofiglio?Cos’èdelfigliodellemieviscere?»(ivi4);«discorsoconilqualesuamadrel’ammonì»(ivi).DisseR.JochananinnomediR.ShimeonB.Iochai:«Lolegòallacolonna(ovesiusavabattereicolpevoli)epoiglidisse:“Cos’èdimiofiglio,cos’èdelfruttodellemieviscereedelfigliodeimieivo-ti?”(ivi)“Cos’èdimiofiglio?”tuttisannochetuopadreerauntimoratodiDioeperciòlagentedirà:“Lamadreèlacausadiciò”“Cos’èdelfigliodeimieivoti?”tuttelemoglidituopadrefacevanovotiedicevano:“Noiavremounfigliodegnodeltrono”. Iopurefecivotoedissi:“Avròunfigliozelante,acutissimo,studiosodel-laToraheveramentedegnodellaprofezia”

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“NoncoirechediconoLemuel(lamma-el=perchéDio)”(ivi)cioè:“Cos’haidafarecolRechedicono:‘perchéDio?’”.“Non si addice ai re bere vino” (ivi): “Cos’hai da fare coi re chebevono,siinebrianoecommettonoognisortad’immoralità?”“Né(siaddice)aiprincipi(rozenim)berelabirra”(ivi):Coluicheconosce i misteri (razim) del mondo, deve forse bere vino eubriacarsi?». Qualcuno interpreta: «Colui presso la cui porta sirecanodibuonmattinoiprincipi,dovrebbebere?».DisseR.Ischaq:«EdonderileviamocheSalomonesipentìerin-graziòlamadre(perl’ammonimento)?»Daquantoèdetto:«Cer-toiofuistoltopiùdiogniuomo(mimostrai)senzaumanointellet-to»(ivi30,2).«Iofuistoltopiùdiogniuomo»,perchéèdetto:«Noè,uomodellaterra,cominciò(apiantareunavigna)»(Gn9,20);«senzaumanointelletto»siriferiscealprimouomo(Adamo)(Saned.70).

SALOMONEELAREGINADISABA

(1Re10)

51.-MentreilReSalomoneeraasimposiocontentoeallegroperilvino,mandòainvitaretuttiired’orienteed’occidenteviciniaErezIsraelelialloggiònelpropriopalazzo.Ordinòquindichesiprendesserolearpeeitimpani,icembalielecetreadoperatedaDavidechesisuonasserodinanzia lui.Ordinòinoltrechesi fa-cesseroveniredinanzialuideivolatilidelcielo,lefiere,irettili,glispiritieiLilinaffinchédanzassero:etuttociòpermostrarelasuamagnificenzaairechesitrovavanoalsuocospetto.Isegretaridelrechiamavanoqueglianimalicoiloronomiedessivenivanospontaneamentesenzaesserecostretti,legatioguidati.Sicercòtraivolatilil’upupa,manonsitrovò.Allorailreordinòdifarlavenireaforzaecominciòarimprove-rarla.Alloral’upupadisse:«Ascolta,omioSignoreredellaterra,efachelemieparolegiunganoaltuoorecchio.Sonotremesicheho preso una decisione e consigliatami con me stessa, non ho

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mangiatopane,nébevutoacquaperchéhodetto:voglioandareingiroperilmondoevederesec’èunpaesechenonubbidiscealremioSignore.Dopoaverbeneosservato,hoscopertounpaeseinorientechiamato“IrQitor”.Laterradiquestopaeseèpiùpreziosadell’oro,l’argentositrovaperlestradecomeletame,glialberivisonopiantatifindaigiornidellacreazioneetraggonoalimentodalleacquedelGiardinoter-restre.Làvisonoinquantitàschieredianimaliconlacoronaintesta;essiperònonsannoandareinbattaglia,népossonotirarel’arco.SututtidominaunadonnachiamatalareginadiSaba.Sedunque lacosatiaggrada,miprepareròcongrandeenergia,mirecheròalpaesedi“IrQitor”,metteròincateneiprincipieireeteliporteròquidinanzi».Lapropostapiacquealreeperciòfuronochiamatiisegretariedessi scrissero una lettera che fu poi legata alle ali dell’upupa.Questapreseilvolo,salìinalto,feceungiro,prevalsesuglialtriuccelli e tutti le andarono dietro finché giunsero a "IrQitor", ilpaesedellareginadiSaba.Sulmattinolareginaerauscitaperfareattodiomaggioalsole,maeccogliuccellioscuraronolalucedelsole.Lareginasilaceròlevestierimasestupitaemeravigliata.Alloral’upupa discese verso di lei ed essa osservando che il volatileportavaunaletteralegataalleali,lasciolse,l’aprìevilesseque-steparole:«Dapartemia,ilreSalomone:Saluteateesaluteaituoiprincipi!TusaicertamentecheilSanto,benedettoEglisia,mihaprocla-mato redelle fiere,deivolatili, degli spiriti edeiLilin, e inoltretuttiired’orienteed’occidente,disettentrioneedimezzogiornovengonoperossequiarmi.Eperciòseanchevoiaderiteaveniredinanziame,ioviriceveròcononorisuperioriaquellitributatiaqualsivoglia altro sovrano; se invece vi rifiuterete, io manderòcontrodivoire,soldatiecavalieri.Chisono-midirete-ire,sol-datiecavalieridireSalomone?Le fiere sono i re, gli uccelli sono i cavalieri, gli spiriti e i Lilinsonoisoldati.

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Glispiritivisoffocherannosuivostrilettinellevostrestessecase,lefiereviucciderannoinmezzoallecampagne,egliuccellidivo-rerannolevostrecarni».Quandolareginaudìiltenoredellalettera,sidisperònuovamen-teesilaceròivestiti.Quindi,fattivenireiprincipi,eglianziani,disseloro:«SapetecosamihamandatoadireilreSalomone?»Equestirisposero:«Noinonloconosciamo,néintendiamoono-rareilsuotrono».Maessanonprestòfedealoronédetteascoltoalleloroparole,anzi,mandatiachiamaretuttiinocchierieima-rinai,fececaricarelesuenavidilegnipregiati,diperleedipietrepreziosee inviò subitoal reSalomoneseimilagiovanid’ambo isessi,diseianni,diunmese,diungiorno,tuttidellastessastatu-raemisura,tuttirivestitid’abitidiporpora.Consegnò,quindi,alorounaletteraperilreSalomonechecosìdiceva:«DaIr-QitoraErez Israel vi sono sette anni di viaggio; ora io prego di poterarrivaredatenelgirodi treanni».E infattialcompiersidei treanni la reginadiSabaarrivò.QuandoSalomonevenneasapereche la regina di Saba era arrivata, lemandò incontro BenajahufigliodiJeoiadalacuibellezzaerapariallacervadelmattinocheesceversolospuntardell’alba;bellissimocomeunastellafulgen-teocomeungigliosuirivid’acqua.Quandolareginalovide,sce-sedalsuecocchioealloraBenajahuledomandò:«Perchéseiscesa?»«NonseiforseilreSalomone?»lerispose.«No,disse,iosonounodeisuoiministri».Essaallora,volgendosiaisuoidignitari, fecequestodiscorsoal-lusivo:«Senonavetevistoilleone,guardateilsuogiaciglio,esenonavetevisto il reSalomone,guardateeammirate labellezzadell’uomo che sta alla sua presenza».QuindiBenajahu la intro-dussecospettodelreSalomone.Quandoquestifuinformatochelareginastavaarrivando,siritiròinunappartamentodivetro;lareginavedendolo inquell’appartamento, credevache il re fossenell’acqua,poiavvicinatasialui,glidisse:«OmioSignore,re,iotiproporrò tre enigmi; se tu potrai risolverli, avrò la riprova chesei veramente un saggio, altrimenti sarai come qualsiasi altrouomo».Quindisoggiunse:«Unpozzodilegnoeunsecchiodifer-

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ro:attingesassolinieversaacqua:cos’è?».«Eunrecipientechecontienecollirio».Elareginariprese:«Polverechevienedallaterraecheconsumaterra,siversacomeacqua...cos’è?».«Nafta»lerispose.Elareginariprese:«Quandolatempestainfuriasututto,faudireilsuogridoaltoeamaroesipiegacomeungiunco:èragionedidecoroairicchiediavvilimentoaipoveri,èmezzoperonorareimortieperaddolorare ivivi, ègioiaper ivolatili emorteper ipesci:cos’èdunque?».«Èillino»lerispose.Quindi feceveniredinanzia luimaschie femmine,cheavevanoaspettougualeeabitieguali;eglidisse:«Separamiimaschidallefemmine!». Salomone, fatto un cenno ai suoi servi, feceportarenociefrumentoabbrustolitoelidivisetraigiovani:imaschi,chenonsivergognavano,prendevanoilcibocongliabiti; le femmi-ne, invece, per ragioni di pudore, lo prendevano con i veli delcapo.«Ecco,ledisse,questisonoimaschiequestelefemmine».Poifeceun’altraprova;fecevenireuominicirconcisie incircon-cisiedisse,rivolgendosiaSalomone:«Separamigliunidaglial-tri». Salomone feceun cennoal SommoSacerdote equesti april’areadelpetto;icirconcisisipiegaronopermetàdellalorosta-turaeilvoltosiilluminòdellosplendoredellaShekinah(presen-zadivina);gliincirconcisicadderoconlafacciaaterra47.«Ecco»,disseSalomone«questi sono i circoncisi, equestigli incirconci-si».Allora la regina soggiunse: «Non credevo aquantomi si diceva(sulcontotuo)eperciòvollivenireavederecoimieiocchi;ora,però,miaccorgochequantomifudettocorrispondeappenaallametà(delvaloretuo);latuasapienzaeiltuoprestigiosonomol-to superiori aquanto sidice, eperciò: “beatiquestituoiuomini,beatiquesti tuoiservi” (1Re10, 7-8)».Quindi Salomone la feceentrarenelpalazzorealeoveessaglifecedonodioroeargento,mentre «Lui ledette secondoquandodesiderò e chiese» (2 Cr 9,13)(Mid.Mishle).47NonpotendoreggeredinanziallalucedellaDivinaMaestà.

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GEROBOAMO(1Re11,2614,19)

52.-Disse Rav Iehuda, disse Rav: «Nel momento in cui DaviddisseaMefiboshet:“TueZivàdivideteviilcampo”(2Sam19,30),unavocedalcielodisse:-RoboamoeGeroboamosidividerannoilregno».DissepureRavIehuda,disseRav:«SeDavidnonavessedatoascoltoallamaldicenza"48,lasuadinastianonavrebbesubi-to scissioni, gli Iamenitinonsi sarebberodati all’idolatriaenoinonsaremmoandatiinesilio, lontanodallanostraterra»(Shab.56).53.-«EsirecòGeroboamoaSichem,perchélàeraconvenutotuttoIsraeleperproclamareilre»(1Re12,1).InsegnaunTanainnomediR.Jose:«(Sichem)eraunluogopre-destinatoalcastigo:làinfattifuviolataDina,làGiuseppefuven-dutodaifratelli,làsidiviseilregnodiDavid»(Saned102).54.-Insegnanoinostrimaestri:«(Geroboamo),perchésichiamòcosì (cioè Jerov’am)? Perché fece una contesa (riv) col popolo(‘am).Secondoaltriperchéprovocòildissidio(riv)traIsraeleeilloropadrecheèneicieli».DisseR.Jochanan:Einvirtùdiqualemerito,Geroboamoottenneilregno?PerchérimproveròSalomone.Eperché,poi,fupunitoluistesso?Perchéloavevarimproveratoin pubblico, come è detto: «E questa fu la causa per cui (Gero-boamo) si ribellò contro il re: Salomone costruìMillò e chiuse labrecciadellacittàdiDavidsuopadre»(1Re11,27).DisseGero-boamoaSalomone:«Tuopadrehaallargatogliaccessidellemu-ra,perchégliebreipossanorecarsi inpellegrinaggio(aGerusa-

48Secondoun’interpretazioneriferitainShabbat56,Davidavrebbedatoascol-toallamaldicenzadiZiva(giàfunzionariodiSaul)sulcontodiMefiboshet(cfr.2Sam9e16).

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lemme); tu, invece, hai chiuso per procurare dei privilegi allafigliadiFaraone49»55.-Disse Rav Nachman: «Fu l’ambizione che allontanò Gero-boamodalmondo,comeèdetto:“EdisseGeroboamofrasé;orailregno torneràalladinastiadiDavid; se ilpopolodovràandareaoffriresacrificiaGerusalemmenelSantuariodelSignore,sivolge-ràconl’animoaRoboamorediGiudaequindimiuccideranno”(1Re12,26-27).Pensò:Iosopercertochenell’atriodelSantuariosolo ai re di Giuda è consentito stare seduti: quando il popolovedràRoboamosedutoemeinpiedi,penserà;eccoquelloèilreel’altroèilsuoministro.Seinvecemisiederò,saròconsideratounribelle,miucciderannoeandrannodietroalui».«Allora(ilre),dopoessersiconsigliato,feceduevitellid’oro»(1Re,12, 28). Cosa vuol dire «Dopo essersi consigliato?» Disse RavIehuda:Miseungiustoeunpeccatorel’unoaccantoall’altroepoidisseloro:«sietedispostiasottoscriveretuttoquellocheiofac-cio?».«Sì»dissero.«Ebbene,iovogliodiventarere».«Sì»dissero.«Faretetuttoquellocheiovidico?».«Sì»risposero.«Anchesevidicessidiprestarcultoidolatrico?».«Dioneliberi»,disseilgiusto.«Ma credi-disse l’altro-, che un uomo comeGeroboamo, vadaproprio...afareomaggioagliidoli?Lofaperprovareseaccettatelesueparole».EdancheAchijadiShilocaddeinerroreeaccettò(Saned.101).

49Lachiusuradellemuracomportavainfattilariscossionedideterminatetassepercolorocheentravanoalleportedellacittà.

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56.-«Dopoquestacosa,nonsiritrasseGeroboamodallasuamalavia»(1Re13,33).Cosavuoldire«dopo»?DisseRavAbba:«Dopoche ilSanto,be-nedettoEglisia,loavevapresoperillembodell’abitoegliavevadetto:-Ritirati(dallacolpa)edio,tueilfigliodiIohai,passegge-remoinsiemenelGiardinoTerrestre.-Machiandràavanti?-disseGeroboamo.-IlfigliodiIohai-risposeilSignorebenedetto.-Alloranonaccetto»(ivi).

OMRIEACHAV(1Re16,23-34)

57.-Disse R. Jochanan: «Per quale merito, Omri ottenne il re-gno?»PerchéaggiunseunacittàaquellediErezIsrael,comeèdetto:«EcompròilmonteShomerondauntaledinomeShemerepoichia-mòShomeron (il nomedella città chevi costruì)» (1Re16,24)(ivi).58.-Ach-ab-cioè era ’ach (fratello) verso il cielo, ma era ’ab(cioè«padre»)delcultoidolatrico(Saned.102).59.-Insegnano i nostri maestri: La generazione di Achav eraformatatuttadagente idolatra,mapoichénonv’eranodelatori,quandoandavanoinguerra,riuscivanovittoriosi:cosìinfattian-nunciaEliasulmonteCarmelo:-Iosolosonorimastocomeprofe-tadiDio-(1Re18, 22); il popolo sapevadi ciò,manon facevaconoscerelacosaalre50(Jal.Shi.1Re18).

50Ilpopolocioèsapevacheerarimastounprofetazelantediamoreperl’unicoDio,manoncomunicavalacosaalRe.

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60.-OgnigiornoAchavsiadornavaepresentandosiaCohel,mi-nistrodeisuoitesori,glidiceva:-Quantopotreivalereoggi?-- Tanto-gli rispondeva. Allora Achav poneva da una parte lasommaeladestinavaall’idolatria: infatticosìdiceil testo:«Poi-chétiseivendutofacendociòcheèmaleagliocchidelSignore»(1Re21,20)(Saned.11).61.-Achaveraconsideratopermetàmeritevoleepermetàcol-pevole, come è detto: «E disse il Signore: chi indurrà Achav (alpeccato)?unodisseinunmodoel’altroinunaltro»(1Re22,20).MaaciòobiettòRav Josef:«Coluidelqualeèscritto: “nonv’eraalcunoche, comeAchav, si fossevendutoperciòche spiacealSi-gnore” (ivi), unuomodel quale si dice che ogni giorno versavaunadeterminata sommadi sicli d’oroa favoredell’idolatria, unuomosimileèpossibilechefosseanchepermetàsoltantomeri-tevole?» (A ciò si risponde che)Achav eramoltoprodigo e sic-come gli studiosi del suo tempo fruironodei beni di lui, perciòmetàdellesuecolpesiconsideraronoespiate(Saned.102).

ELIAEGLIADORATORIDELBAAL

(1Re18,21-40)

62.-«Cisianodatiduegiovenchi»(1Re18,23).DisseEliaaiprofetidelBaal:«Sceglieteviduegiovenchigemelli,nati da una stessamadre e cresciuti presso la stessa greppia egettateperessilesorti,unaperilSignoreeunaperilBaal».Essidunquesiscelseroungiovenco.QuellotoccatoinsorteaElia,gliandòdietrosubito,eloseguì,maquellocheeratoccatosortealBaal,perquantoiprofetidiquestedivinitàequellidiAstartesisforzassero,nonriuscironoafarlomuovere.AlloraEliaglidisse:-Va’pureconloro-.Mailgiovencoglirisposeinpresenzaditut-to il popolo:-Io e il mio compagno siamo usciti da uno stessoventre, siamo cresciuti in uno stesso pascolo e presso la stessagreppia,eppureluidev’esseretoccatoinsortealSignoreeilno-

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medelSanto,benedettoEglisia,saràsantificatosudilui;io,in-vece, sono toccato in sorte al Baal per suscitare l’ira del mioCreatore!-Ogiovenco,glirisposeElia,nontemere,va’pureconloro,sic-ché non abbiano pretesti, e come il nome del Santo, benedettoEgli sia, sarà santificatodal giovencocheè conme, così lo saràpertuomezzo.-Edèquestochemiconsigli?Ebbene,iogiurochenonmimuo-veròdiqui,finchétunonmiconsegnerainelleloromani.Allora«preseroilgiovencocheerastatodatoloro»(ivi).Chiècheloavevadato?Eliastesso(TanchumaMas’e).

L’ESILIODELLEDIECITRIBÙ

(2Re15,29)

63.-«Nell’anno ventesimo di Peqach, re di Israele, venne TiglatPileserred’Assiria»(2Re15,29).Eglipreseivitellid’oro,lispezzòeseneandò.Nell’annododicesimodiAchaz«suscitòIddiodiIsraelelospiritodi Pul, re d’Assiria e portò in esilio quelli della tribù di Reuben eGad»(1Cr5,26),prese ilvitellod’orocheera inBet-Eleseneandò.QuandoOseadiElavidecheivitellid’oroeranostatipor-tativia,rimosseipostidiguardiacheeranostatistabilitidaGe-roboamoaffinchégliEbreinon si recassero inpellegrinaggio, einfatti per tutti i re di Israele il testodice: «Eseguì l’esempiodiGeroboamo»; invece per Osea di Ela è detto: «E fece ciò chedi-spiacealSignoremanoncomeirediIsraelesuoipredecessori»(2Re17,2).64.-PerchélediecitribùfuronoesiliatealtempodiOseadiEla?Finoadalloral’idolatriadipendevadallevolontàdiunosolo(Ge-roboamoesuccessori)eperciòapparivadifficilealSanto,bene-dettoEglisia,ilmandareinesilioun’interacollettivitàperlacol-padiunsingolo;madaquandoregnòOseaeabolìtuttiipostidi

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guardia,eglidisse:-ChivuoleandareaGerusalemmevadapure-(e fuquesta lasuacolpa)perchéavrebbedovutodire:Tuttiva-danoaGerusalemme.Eper causadi lui venneSalmanazarper-chélaresponsabilitàcheavrebbedovutaesseresua,lapassòadaltri. Da ciò dissero:-Chi comincia a fare unamişwah e non laporta a termine si rendepassibiledimorte-(TanadebeEliahuR.).65.-DisseR.IehudaberabbiShimon:«LediecitribùnonfuronoesiliatelàdovepoiandaronoletribùdiGiudaeBeniamino,per-chémentrelediecitribùfuronoportatealdilàdelfiumeSamba-tion, le tribù di Giuda e Beniamino furono disperse su tutte leterre»(Ber.R.73).66.-Lediecitribùnonsonodestinateatornare.Perchéèdetto:«Elegettòinaltraterracomeoggisivede»(Dt29,27).Kaiom(“oggi”o“comeilgiorno”diceiltesto(ivi):comeilgiornovaenon torna, così essevannoenon tornano.R.Eliezerdisse:«Comequestogiorno», come ilgiornoprimaèoscuro,poi si ri-schiara,cosìanchel’oscuritàdellediecitribùdovràrisplendere»(Saned.110).

ISAMARITANI(2Re17,24-41)

67.-Quando gli ebrei andarono in esilio lontano da Samaria,Sancherivvimandòdei suoi funzionariperchési stabilissero làed esigessero il tributo a favore dell’erario. Senonché il Santo,benedettoEglisia,mandòcontrodilorodellefierechenefecerostrageepertantoessimandaronoadirealre:-OnostroSignore,Re;ilpaesenelqualecihaimandatoadabitarenoncivuoleac-cogliereedeccosiamorimastipochissimi,ditanticheeravamo.Il remandò a chiamare gli anziani di Israele e disse loro:-Pertuttoiltempoincuivoidimorastenellavostraterra,lefieredella

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campagnanonvimolestaronoedora invece imiei servinonvipossonodimorare-.Glianzianidetteroalreunarispostagiudiziosa,(nellasperanza)cheegliconsentisseafarliritornarenellaloroterra;essidunquedissero:-Effettivamente,Signorenostro,laterranonvuoleacco-glierenessunostranierochenonsiacirconcisoechenonleggalaTorah.-Il re allora soggiunse:-Ebbene, datemi due dei vostricolleghi affinchévadano, li circoncidanoe insegnino loro laTo-rah.-All’ordine del re non si può replicare. Gli anziani dunqueinviaronoR.Dosetaib.JannaieR.Zechariah,iqualiconlelacri-meagliocchiinsegnaronoaqueglistranierialeggereiSifreTo-rah (libridellaTorah),nella scritturaebraica, cosicchéqueipa-ganicominciaronoaseguire lenormedellaTorahsenzaabban-donare la fede nelle loro divinità. Così andarono le cose finchégiunsero(nelpaese),daBabilonia,Ezra,ZerubabeldiShealtieleIoshuadi Ieozadaq i quali cominciaronoa ricostruire il Santua-rio.ISamaritani(cosìchiamatidallacittàdiSamariadoveabita-vano,maveramenteeranopagani), i Samaritanidunque, innu-merodicentottantamila,mossero loroguerra.Cercaronocon lafrode di uccidere Nechemia e provocarono la sospensione deilavoridelSantuarioperdueanni.Allora Ezra, Zerubabel e Ieoshua riunirono tutto il popolo nelSantuario, fecero intervenire trecento Sacerdoti con lo shofar(corno)etrecentoragazziconilSeferTorah;ecosì,mentreiSa-cerdoti suonavano lo shofar e i Leviti recitavano gli inni sacri,essi proclamarono solennemente l’atto di scomunica contro iSamaritani accompagnando la formula della stessa scomunicacon l’enunciazione segreta dell’ineffabile nome di Dio e con lascritturadelleDivineTavoleeconl’interdettodelTribunalece-lesteeterrestre(ammonendo)chenessunebreodovessecibarsi(neppure)delpane fattodaiSamaritaniechenessunocercassediconvertirsiall’ebraismo(aggiungendo)cheessinonavrebberopreso parte alla risurrezione dei morti e non avrebbero avutoereditàericordoconIsraele.Quindiinviarononotizia(inBabilonia)diquestascomunicaegliEbreidiBabilonianereseroanchepiùgraveeseveral’efficacia.

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Anzi,loStessoreCirosanzionò,ineterno,dettascomunica,comeèdetto:«EilSignorechehafattodiquelluogoladimoradelsuonome,lidistrugga»(Ez6,12)(PerekderabbiEliezer38).

EZECHIAELADISFATTADISANCHERIB

(2Re18,1-37)

68.-«Chizqijah»(Ezechia)(sichiamavacosì)perchéilSignoreloreseforte(Chizzekò-iah),secondoaltriperchéresesaldigliEbreiversoilloropadrecheèneicieli(Saned.94).69.-«Esaràconsumatoilgiogoacausadelgrasso»(Is10,27).Disse R. Ischaq Nafcha:-Il giogo di Sancherib fu consumato invirtùdell’oliodiEzechia,oliocheegliimpiegavapertenereacce-si i luoghi di studio e di preghiera. Egli piantò una spada sullaportadelBeth-haMidrash(scuola)edisse:-Chinonsioccuperàdella Torah sarà trafitto da questa spada.-Infatti, in seguito aspeciali inchieste fatte da Dan a Beersheva risultò che nonc’eranopersone ignoranti (al suo tempo) inquestioni religiose:daGibbetonfinoadAntipadridenonsitrovòunbambinoounabambina,unuomoounadonnachenonconoscesseronormedipuritàediimpurità(ivi).70.-Disseroinostrimaestri:SeicosefecereEzechia:trediessefurono approvate dai maestri, tre furono disapprovate. Seque-stròunlibro(relativo)aguarigioni,feceabbattereilserpentedirame,fecetrasportareleossadisuopadresuunalettigadipiu-me.PerquesteebbeilplausodeiMaestri.FecechiudereleacquedelGhichon,fecerimuovereleportedelSantuariopermandarlealrediAssiria,dichiaròl’annoembolismicodopocheerainiziatoilmesediNisan.Perquestenonebbel’approvazionedeimaestri(Ber.10).

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71.-Disse Rav Iehuda, disse Rav: L’empio Sancherib si avanzòcontro di loro accompagnato da quarantacinquemila uomini dirangoprincipescochestavanoincocchidorati insiemeaconcu-bineeprostitute,einoltreeranoconluiottantamilaeroirivestitidicorazzedimaglia,sessantamilasoldatiarmatidispadacheloprecedevano e tutto il resto (dell’esercito) erano cavalieri. Lalunghezza del suo schieramento era di quattrocento parsa, lalunghezzadel collo dei suoi destrieri era quaranta parsa, il nu-mero complessivo dei componenti del suo esercito era di duemilionieseicentomila.Laprimeschierepassaronoanuoto,quel-ledimezzoattraversaronoil fiumeconlapersonaeretta,gliul-timi(infine)sollevaronopersino lapolvereenontrovaronoac-quadabere, finchénonlaprocuraronoaltrove(Shir.ha-Shir.R.1).

EZECHIAEISAIA(2Re19)

72.-DelReEzechiaedelProfetaIsaia(sidice)chel’unononvo-lesse recarsi a trovare l’altro. Ezechia pensò:-È Isaia che deveveniredame,così infattiavvenneal tempodiEliachesi recòatrovarereAchabbo.Isaiadalcantosuopensò:-ÈEzechiachedevevenireatrovarmiperché così avvenne di Ioram, figlio di Achabbo che si recò daEliseo.AllorailSanto,benedettoEglisia,(perrisolverelacontroversia)colpìconunamalattia ilre,poidisseaIsaia:-Va’dunqueatro-vare ilmalato.-Evenneda lui Isaiaedisse:-«Tumoriraienonvivrai» (Is 38, 1): tumorirai in questomondo e non vivrai nelmondofuturo.-Eperchétuttoquesto?-domandòEzechia.-Perchénontiseisposato.- (Hoevitatodi sposarmi)perchésapevoper ispirazionedivinachedamesarebberodiscesifigliindegni.

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-CosatiinteressitudeisegretidelSignore?-TufaiquellochetièstatoordinatoeilSanto,benedettoEglisia,faràlasuavolontà.-Ebbenedammituafiglia!Forse imieimeritie i tuoimeriti in-siemefarannosìcheimieidiscendentisianovirtuosi.-Ormailasentenzaperteèstataemessa.-OfigliodiAmoz,ponifineallatuaprofeziaevattene.Iososicu-ramentepertradizionericevutadalmioavoche«quandoancheunaspadaaffilatasiasospesasulcollodiunuomo,nonsidevemaidisperaredellaclemenzadivina»(Ber.19).Alla fine Isaia aderì a dargli la figlia in sposa eda lui disceseroManasseeRavshaki.

LADISTRUZIONEDELTEMPIO(2Re25)

73.-Allorquando l’empioNebukadnezarvennecoi suoi re, con-troGerusalemme,essipensavanodiconquistarlainbrevetempo,mailSanto,benedettoEglisia,feceresisteregliabitantidiGeru-salemmefinoall’annoterzo,nellasperanzachesipentissero(deiloropeccati).V’era in Gerusalemme un numero straordinario di Ebrei checombattevanocontro iCaldei eneuccidevano ingranquantità.Uno di questi eroi, certo Avuqa ben Givteri prendeva le pietreche i Caldei scagliavano per abbattere le mura e le gettava dinuovocontroisoldatinemiciuccidendoneingrancopia.Peròacausadeisuoipeccati,ilventolofeceprecipitareecadendodallemuraperì.AlloraHananelziodelprofetaGeremia,pronunciandoilnomeineffabilediDio,scongiurògliangelielifecediscenderearmatisullemura.AquellavistaiCaldeifuggironoperiltimore,allorailSanto,be-nedetto Egli sia, cambiò i nomi degli angeli e li fece risalire incielo.Hananelprovòancoraafarlidiscenderemainvano.Allora,semprepronunciandoilnomediDio,scongiuròl’arcangelocheè

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preposto alle sorti del mondo, fece sollevare in aria la città diGerusalemme,sicchéIddiolacolpìedessacaddedalcielo.Allora Gerusalemme fu conquistata e i Caldei vi penetrarono.EntratinelSantuariostavanoperincendiarlo,mailSanto,bene-detto Egli sia, chiamati Gabriel eMikael, disse loro:-Chi vi stapiùacuore?-Israele-risposero.-EdopoIsraelechivièpiùcaro?-IlSantuario-dissero.-Ebbeneiogiuroperilmionomeeccelso,chevoistessidovretedarglifuoco.E infatti Gabriel eMikael presero due tizzoni ardenti e detterofuocoal Santuario; sicchéquesto cominciòa intonareunelogiodicendo: «Dall’alto ha mandato un fuoco nelle mie ossa e le hadominate»(Lam1,13).74.-R.IeshuadiSicherimdisseinnomediR.Levi:Perseianniicarboni (destinati ad ardere il tempio) furono trattenuti nellemani di Gabriel, nella speranza che gli Ebrei si pentissero, mapoichéessinonsipentirono,Gabrielstavaperscagliaresdegno-samenteicarboni,quandoilSanto,benedettoEglisia,glidisse:-Gabriel,unmomento,perchévisonotralorouominimoltocari-tatevoligliuniversoglialtri.

SULLEROVINEDIGERUSALEMME

(2Re25)

75.-«Elacittàfuassediata...elacarestiadiventògravenellacit-tà»(2Re25,2-3).Le figlie di Sion si raccoglievano nei mercati e si guardavanol’una con l’altra. L’una diceva alla vicina:-Perché sei venuta almercato,mentrenonc’erimaistatanellatuavita?E l’altra:-Cosadebbonasconderti? La carestia è così grave chenon posso sopportarla.-Ed esse si prendevano permano l’una

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conl’altraeandavanoingiroperlacittà,senzatrovarenulla,siattaccavanoalloraallecolonneemorivanopressodiesseinogniangolo.Ilorofigli,ancoralattanti,sitrascinavanoconlemanieipiedi, finchériconoscendociascuno lapropriamadresiattacca-vanoallamammellapersucchiareillattema,nontrovandolo,sidibattevano e poi spiravano sul seno della propria madre. InmezzoatalifrangentiilSignoredisseaGeremia:«Va’adAnatotecomprailcampodatuozioChananel».AppenaGeremiafuuscitodaGerusalemme,unangeloscesedalcielo,siposòsullemuradiGerusalemmeeviaprìunabreccia,poidisse:Oraentrinopureinemici, penetrino nel Tempio, dal quale il Signore è assente, losaccheggino e lo distruggano: penetrino cioè nelle vigne che ilguardianohaabbandonatoenetaglinoleviti;ecosìnonvivan-terete dicendo: «noi l’abbiamo conquistata!». Perché voi avetepresounacittàgiàconquistata,aveteuccisounpopologiàucciso,avete dato fuoco a un edificio che era già incendiato. I nemicientrarono,fissaronoilorotrofeisulmontedelTempioesitrova-rono,percaso,nelluogodovereSalomonesedevaesiconsiglia-vaconglianzianisulmododiabbellire ilSantuario; ivi invece inemici si consigliarono sulmododi dare fuoco allo stesso San-tuario.Mentrestavanoinconsiglio, levatigliocchi,videroscenderedalcieloquattroangeliche,avendoinmanoquattrotizzoniardenti,appiccaronoilfuocoaiquattroangolidelSantuario.QuandoilSommoSacerdotevidecheilSantuarioerapredadellefiamme,salìsultettodiesso,accompagnatodalleschieredigio-vaniSacerdoticheavevanoinmanolechiavidelTempio.Rivol-gendosi al Santo, benedetto Egli sia, essi dissero:-Signore delmondo, poiché non abbiamo meritato di essere fedeli custodi,ecco, ti restituiamo le chiavi della Tua casa!-E nel dire così, legettaronoinalto.Uscìdalcielounaformadimanoeleprese.IlSommoSacerdotestavaperuscire,mainemicilopreseroeloucciseroinprossimi-tà dell’altare dove si offriva il sacrificio quotidiano. Mentre lafigliadiluifuggivagridando:-Ohimè,padremio,gioiadegliami-ci!-lapreseroe lauccisero, sicché il suosanguesiunìaquello

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delpadre.ISacerdotieiLeviti,vedendocheilSantuarioeradi-strutto, presero le arpe e le trombe e si precipitarono tra lefiamme.CosìlegiovanichetessevanoidrappidelParoket,quan-dovideroilSantuariodistrutto,siprecipitaronotralefiamme.QuandoilreZidqijavidetuttociò,tentòdifuggireattraversounagrottachemettevaincomunicazioneilsuopalazzoconlapianu-radiGericoecheerapercorsadauncanalediacqua.MailSanto,benedettoEglisia,fecesìcheuncervopercorresselasuperficiesuperiore della grotta; cosicché i Caldei nell’inseguire il cervo,giunti all’imboccatura della grotta, presso la pianura di Gerico,videroZidqijaeisuoifiglieliarrestarono.Nebuzaradanliinviòsenz’altroaNabucodonosor.Questicomin-ciòadomandare:-Dimmiunpo’Zidqija,perqualemotivotiseiribellato? Come dovrò giudicarti? Secondo la legge del tuoDio,seipassibiledimorte,perchéhaigiuratoilfalso;secondolaleggedellostato,seipassibiledimorteperchétaleèlapenadichiviolai giuramenti prestati al re-. Allora Zidqija soggiunse:-Ebbene,uccidimi pure per primo, sicché io non veda lamorte deimieifigli!Equestiinvecelosupplicavanodicendo:-No,uccidinoiperpri-mi,affinchénonvediamoscorrereaterrailsanguedinostropa-dre.Ecosìinfattifece;liucciseallapresenzadelpadreepoiglitolsegliocchielodeportòinBabilonia.AlloraZidqijagridandoescla-mava:-Venite a vedere quello che dime annunciava il profetaGeremia: «InBabel sarai deportato, làmorirai, i tuoi occhi nonvedranno Babel». Eppure io non volli ascoltare le sue parole!EccooramitrovoinBabeleimieiocchinonvedonoquestopae-se-.MentreilprofetaGeremiauscivadaAnatotperrecarsiaGerusa-lemme, alzati gli occhi, vide che il fumo saliva dal Santuario infiammeepensò:forsegliEbreihannofattoteshuvah(ritornoalSignore) e offrono sacrifici. Tanto è vero che arde il fumodell’incenso.Giuntoperòdinanziallemura,vedendoilSantuarioridotto a un cumulo di rovine e la muraglia di Gerusalemmesbarrata, esclamò: «Tu mi hai persuaso, Signore, ed io mi sono

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lasciatopersuadere»(Ger20,7)51.Quindi,procedendoperilsuocamminoesclamava:-Perqualeviasonoandatiipeccatori?Perqualeviasonoandatiquestiperduti?Iovoglioandareconloroepartecipareallalorosventura!-.Ementrecamminavavedeva lastradamacchiatadisangueedisangue intriso il terreno da ogni parte. Chinava la faccia versoterra, scopriva le improntedipiedidibambinipiccoli cheveni-vanodeportatiinprigionia,sistrisciavaperterraelebaciava.Giuntopoinel luogod’esilio, li abbracciavae libaciava.Vedevapoischieredigiovaniconlecatenealcollo,ancheluimettevalasua testa vicino a loromaNebuzaradan lo allontanava. Vedevapoiunaschieradivecchilegatiincatene,ancheluimettevailsuocollosottoipesantiferri52,maNebuzaradanloallontanava.Cosìeglipiangevaedessipiangevanovicinoalui.Erivolgendosialorodiceva:-Vedete,fratellimiei,tuttoquestoviè accaduto perché non voleste dare ascolto alle mie profezie!GiuntoalfiumeEufrateNebuzaradanglidisse:«SetipiacevenireconmeinBabilonia,vieni»(Ger40,4).Geremiapensò:-SeiovadoconloroinBabilonianonc’ènessunocherimangaaconfortareipochisuperstitiinGerusalemme!-.Eallorasiseparòdaloro.Quandogliesulialzaronogliocchivi-derocheGeremiasiallontanava,prorupperoinpiantoedescla-marono:-OnostropadreGeremia,dunquecilasci!Equestocon-fermaquantoèdetto:«LàsuifiumidiBabiloniasedemmoepian-gemmo»(Sal137,1).EGeremiarispondeva:«Iovigiuroechiamoatestimoneilcieloelaterra,cheseavestepiantocosìunasolavolta,mentreeravateinSion,nonsaresteandatiinesilio».CosìGeremiariprendendoilcamminopiangevaediceva:

51Cioè:iohoeseguitoiltuocomandoemisonorecatoacomprareilcampodamiozioChananel,nellasperanzacheGerusalemmefosserisparmiata.52Questapartecipazionedel profeta alle sofferenzedel suopopolo, ci ricordal’analogoatteggiamentotenutodaMosèaltempodellaschiavitùinEgittoecheèillustratodalmidrash(v.par.89).

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-Chepeccato!(Epensarechetu)Gerusalemmeerilaperladellenazioni!53.Sullaviadel ritornovedevamani, braccia epiedimutilati e ab-bandonatisullependicideimonti:raccoglievaquellemembra,leaccarezzava, le abbracciava e le baciava e, dopo averle ripostesottoillembodellaveste,dicevapiangendo:-Nonviavevoammonitocosì,ofiglimiei:«Dategloriaall’EternovostroDioprimacheEglifacciaoscuritàeprimacheivostripiediabbianoadurtarecontroimontiavvoltinelcrepuscolo»-(Ger13,16).Riferendosiaquelmomentodiceilsacrotesto:«Suimontialzeròpiantoegemito,elegia(canterò)superipascolideldeserto» (ivi9,9).Racconta Geremia:-Mentre stavo tornando a Gerusalemme, al-zaigliocchievidiunadonnachestavasullacimadelmonte,ve-stitadinero,conlacapigliaturasconvolta,chesilamentavacer-candochilaconsolasse.Io,dalcantomio,cercavopurechimiconfortasse.Avvicinatomi alla donna, cominciai a parlarle e le dissi: «Se seiveramenteunadonnaparlami!Se seiunospiritoallontanatidame».Mi rispose dicendo: «E nonmi riconosci? Sono quella cheaveva sette figli e il cui padre andò all’estero; mentre io stavopiangendoperlui,mivengonoariferire:“lacasaècrollatasopraituoisettefiglielihauccisi;edoraiononsoperchipiangereeperchidevoscomporrelamiachioma”»54Ioalloralerisposi:«NonseicertopiùfelicedellamiamadreSioncheèdiventataluogodipascoloperlefieredellacampagna».«Sono io-rispose-la tua madre di Sion, io sono la madre deisettefigli».«Latuasventura,dissi,èsimileaquellachecolpìGiobbe.Giobbefu privato dei propri figli e delle proprie figlie, ed anche tu sei

53Perquestaespressione,cfr.ilprimoversodelleLamentazioni«quellacheeraSignoratraleNazioni»,èdiventatatributaria.54L’atto di scoprire il capo della donna e di sconvolgere la capigliatura, eraconsideratounsegnodiavvilimento(cfr.Nm5,18).

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stata privata dei tuoi figli e delle tue figlie; Giobbe perse il suooroeilsuoargentoetualtrettanto;Giobbefugettatoinunim-mondezzaioetupure;macomeilSanto,benedettoEglisia,tornòa consolareGiobbe, così verrà il giorno in cuiDio ti consolerà»(Pesiq.R.26,Taan.29,EkkaR.Petichta).

ILVOLEREDELSANTO,BENEDETTOEGLISIA

76.-«Einquelgiorno(li)chiamòilSignoreŞeba’otperpiangereeperfarelamento»(Is22,12).MentreilSignorestavaperdistruggereilSantuario,disse:-Finché iomi trovo in esso, le nazioni non possono toccarlo ebisogna che io chiuda gli occhi e che giuri di nonoccuparmenepiùfinoaltempochesaràprescritto:allorainemicientrerannoelodistruggeranno-.EinfattiilSanto,benedettoEglisia,giurònelnomedella suadestrae la ritrasse, comeèdetto:«RitiròlaSuadestraacausadelnemico»(Lam2,3).AllorainemicipenetrarononelSantuarioelodetteroallefiam-me.Dopochefubruciato,ilSanto,benedettoEglisia,disse:-Oranonhopiùunasedesullaterra,perciòallontaneròdaessalamiaShehinah(presenza)epoirisaliròallemiesedisuperiori-.InquelmomentoilSanto,benedettoEglisia,pianseedisse:-Ohimè!Cosahofatto!Feciscendere inquellaterra lamiaShe-hinahproprioperIsraeleedoracheessohapeccato,menesonotornatoallamiasedeoriginaria.Dioneliberi!Oradiventoogget-todischernotralenazionieludibrioallegenti.MasoggiunseallorailMetatronche,prostratodinanzialSignore,disse:-Signoredelmondo!Iopiangomatunondevipiangere!-Setunonmipermettidipiangere,glirispose, iomiritireròinunluogonelqualenonpotraiavereaccessoelàpiangerò-;comeè detto: «Se non ascolterete questa cosa, in segreto piangeràl’animamia»(Ger13,17).Disse poi il Santo, benedetto Egli sia, agli angeli:-Andiamo in-siemeavederecosahannofattoinemicidellamiacasa!

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E infatti il Santo, benedetto Egli sia, andò accompagnato dagliangelieprecedutodaGeremia.Quandovide ilSantuariodisse:-Certo,questaè lamiacasae lamiasedeoveinemicihannofatto(ogniscempio)alorovolontà;enel dire così il Santo, benedettoEgli sia, gemevaepiangendoesclamava:-Ohimèperlamiacasa!Evoifiglimiei,dovesiete?Evoimiei Sacerdoti e Leviti, dove siete? E voimiei diletti? Cosapossofarepervoi!Quantevolteviammoniimanonvolestepen-tirvi!PoiilSanto,benedettoEglisia,disseaGeremia:-Oggisonosimi-le ad un uomo cui siamorto l’unico figlio nel giorno preparatoperlenozzedilui:etunonprovidolorepermeepermiofiglio?Va’dunqueechiamadailorosepolcriAbramo,Isacco,GiacobbeeMosè:essisì,sannopiangere!-Signoredelmondo,disse,iononsodoveèseppellitoMosè!-Va’,disseilSignore,fermatisullarivadelGiordano,alzalatuavoceegrida:«OfigliodiAmram,figliodiAmramalzatievieniavedere il tuogreggeche inemicihannostraziato».AlloraGere-miasirecòallagrottadiMakpelahevolgendosiaipatriarchidis-se:-Sorgete,perchéègiuntoiltempoincuilavostrapresenzaèreclamatadalSanto,benedettoEglisia.-Cos’èoggi,glidissero,chenoisiamoricercatidalSanto,bene-dettoEglisia?-Nonloso-rispose;(nondissenulla)pertimorecheglidicesse-ro:«Proprioaltuotempoèaccadutotuttociòainostrifigli».Lasciatili, si recò sulla riva del Giordano e chiamò: «O figlio diAmram,o figliodiAmram,alzati!ègiunto il tempo incui la tuapresenzaèreclamatadalSanto,benedettoEglisia».-Ecos’èoggicheiosonoreclamatodalSanto,benedettoEglisia?-Nonloso,-rispose.AlloraMosè,lasciatolo,sirecòdagliangelidelserviziodivinocheegliconoscevadaltempodellapromulgazionedellaTorahedis-seloro:-Oministri delmondo superiore, sapete voi perché io sono ri-chiestodalSanto,benedettoEglisia?

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-Nonsai,glirisposero,cheilSantuarioèdistruttoecheIsraeleèandatoinesilio?(Nelsentirciò)MosèsilaceròlegloriosevestidonateglidalSan-to, benedetto Egli sia, si pose una mano sul capo gridando epiangendo,sirecòpressoipadridelmondo.Questi gli dissero:-Mosè, pastore di Israele, cos’è oggi (che seivenutoatrovarci)?-OPadrideimieipadri:nonsapetevoicheilSantuarioèdistrut-toeIsraeleèandatoinesilioinmezzoallegenti?Anch’essiallorasilaceraronolevestieconlemanisulcapogri-dandoepiangendogiunseroalleportedelSantuario.Quando ilSanto,benedettoEglisia, livide,allora«ilSignoreŞe-ba’otchiamò inquelgiorno ilpiantoe il lamento, la tosaturadelcapo e la cintura di sacco» (Is 22, 12), e i patriarchi andavanopiangendodiportainporta,comeseavesserounparentemortodinanzialoro.EancheilSanto,benedettoEglisia,facevacordo-glioediceva:-Guaiaquelrechehaavutosuccessonellasuagio-vinezzaeche invece talesuccessononhaavutonellasua tardaetà-(EkkaR.Petichta-Jal.Shi.).

ILDOLOREDEIPATRIARCHI

77.-QuandofudistruttoilSantuario,Abramosipresentòdinan-zialSanto,benedettoEglisia:piangeva,sistrappavaipelidellabarbaeicapelli,sibattevasulvolto,sistracciavalevestieavevacenere sul capo; camminava così nel Santuario, faceva lutto edesclamavadinanzialSanto,benedettoEglisia:-Perchéhosubitounasortecosìdiversadaquelladiqualsiasipopoloonazioneesonoarrivatoaquestogradodiontaediignominia?Quandogliangelilovidero,feceroanch’essicordoglioeriunitiaschieredi-cevano: «Sonodeserte levie,nessunopassapiùper lestrade» (Is33,8):lestradecheconducevanoaGerusalemmeecheincessan-temente erano percorse dai viandanti, come sono desolate! Le

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vie per le quali gli Ebrei andavano e venivano nelle solennità,comesonomorte!Allora il Santo, benedetto Egli sia, venne in discussione con gliangeliedisseloro:-Perchévoifatecordoglio,riunitiaschiere?-Signoredelmondo,risposero,(lo facciamo)perviadeltuodi-lettoAbramocheèvenutonellaTuacasa,hapiantoesièlamen-tatoeTunonteneseicurato!-Dalgiornoincuiilmiodiletto(Abramo)senedipartìdalmon-do, non era mai venuto nella mia casa ed ora «cos’ha da farel’amatomionellamiacasa?»(Ger11,5).DissealloraAbramodinanzialSanto,benedettoEglisia:- Signore del mondo! Perché hai mandato in esilio i miei figli,lasciandoli in mano di popoli che li hanno uccisi nei modi piùstrani,perchéhaidistruttoilSantuariocheèilluogooveiooffriiinsacrificiomiofiglioIsacco?GlirisposeilSanto,benedettoEglisia:-ItuoifiglisonocolpevoliperchéhannotrasgreditotuttalaTorahenonhannorispettatoleventidueletterechelacompongono.-Signoredelmondo,ripreseAbramo,c’èchipuòdeporre(testi-moniare)controIsraele,asserendochehannoviolatolaTorah?-LaTorahstessa,rispose,puòaccusarli-e laTorahsipresentòsenz’altroperaccusareifiglidiIsraele.Allora Abramo le disse:-Figlia mia, tu vieni ad attestare che ifiglidiIsraelehannoviolatoituoicomandi,manonhairiguardodime?RicordatidelgiornoincuiilSanto,benedettoEglisia,an-dòingiro(offrendoti)aognipopolo,manessunovolleaccettarti!Soloimieifigli,quandogiunseroalmonteSinai,dichiararonodiaccettartie ti reseroomaggio!Edora tuseivenutaadaccusarliproprionelgiornodellalorosventura!-.QuandolaTorahudìquesteparole,siritiròdaunlatoenoncon-tinuòl’accusa.AllorailSanto,benedettoEglisia,disseadAbramo:-VerrannoleventidueletteredellaTorahadaccusareIsraele!Eleventidueletteresipresentarono.LaAlefcominciòadaccusa-re Israele che avevano trasgredito la Torah.MaAbramo le dis-

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se:-Alef,tuseilaprimadituttelelettereeseivenutaadaccusa-re i figli di Israele nel giorno della loro disgrazia! Ricordati diquando il Signore si rivelò sul Sinai e iniziò con la tua lettera iSuoicomandamenti,dicendo:«IosonoilSignoreDioTuo»(Es20,2); allora nessun popolo volle accettarti, ad eccezione deimieifigli!Edoraseivenutaadaccusarli.-AlloralaAlefsiritiròenoncontinuòl’accusa.Venne la Beth eAbramo le disse:-Tu che sei al principio dellaTorahvieniadaccusare imiei figli chenonsonoosservantideicinque libri di essa? A queste parole anche la Beth si ritirò.Quando tutte le lettere videro comeAbramo le avessemesse atacere, ebbero vergogna, si ritirarono e non proseguirono piùl’accusa.QuindiAbramodisserivolgendosialSanto,benedettoEglisia:-Signoredelmondo!All’etàdicentoannimiconcedestiunfiglioequandoeglieragiuntoamaturitàederaunuomoditrentasetteannitumidicesti:«offriloinsacrificioame»(Gn22,2)!Ed iomi feci crudele, non ebbi pietà di lui ed io stesso lo legaisull’altare.E non devi ricordarti di ciò inmio favore avendo compassionedeimieifigli?-.Quindi parlò Isacco e disse:-Signore del mondo! Quando miopadredisse:«Iddioprovvederàl’olocaustoperte,ofigliomio»(Gn22, 8), non feci obiezione alle tue parole e mi lasciai legaresull’altareconpienogradimento,offrendoilmiocolloallascure;eTunonricorderaiquestoenonavraipietàdeimieifigli?ParlòpoiGiacobbeedisse:-Signoredelmondo,nonstetti forseperventi anni in casadiLabano?equandousciidi là incontraiEsaù che voleva uccidere imiei figli ed iomi esposi allamorteper loroedoraessisonostatidati inmanoai loronemicieab-bandonaticomegreggealmacello,dopocheiomeliallevaicometeneri pulcini e sopportai per loro tutti i dolori (che vengono)dallecureperifigli!ETunonricorderaiquestoenonavraipietàdeimieifigli?FupoilavoltadiMosèchedisse:-Signoredelmondo,nonsonostatoperquarantaanniunfedelepastorediIsraele?Nonhocor-

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sodinanzialoro,neldeserto,comeuncavallo?Equandogiunsel’oradel loro ingressonellaTerra, Tudecidesti che lemie ossasarebbero rimasteneldeserto; edora che sonoandati inesilio,Tumihaimandatoa chiamareperpiangeree fare cordoglio!Èproprioveroilproverbiochedice:«Dallafelicitàdelmiopadro-nenonmivienalcunvantaggio,malesuedisgrazietoccanoan-cheme!».QuindiMosèdisseaGeremia:-Precedimi,cheiovoglioandareavederechièchemetteràlemanisudiloro.-Nonèpossibile, risposeGeremia,perché lastradaè ingombradicadaveri.-Va’,ripreseMosè,va’nonostanteciò.CosìMosèprecedutodaGeremia,simiseincammino,finchétuttieduegiunseroaifiumidiBabilonia.GliIsraelitivideroMosèedisserol’unoall’altro:-IIfigliodiAm-ramèvenutodalsuosepolcroperliberarcidallamanodeinostrinemici.-Maunavocedisse:-No,èunasentenzairrevocabilecheiohopreso.-Mosè infattidisse loro:-Nonèpossibile farvi tor-nare,perché la sentenzaè stataemessa,ma il Signore stessovifaràtornarepresto.E detto ciò, li lasciò. Essi allora alzarono la loro voce e il loropianto salì sinoai cieli, comeèdetto: «SuifiumidiBabiloniase-demmoepiangemmo»(Sal137).QuandoMosègiunsepressoipadridelmondo,glidissero:-Cosahannofattoinemiciainostrifigli?-Edeglirispose:-Alcunihan-no ucciso con la spada, ad altri hanno legato lemani dietro laschiena, ad altrimisero i piedi in catene, altri spogliarono e la-sciarononudi, altrimorironodurante il cammino e i loro corpidivenneropastodellebelveedegliuccelli,altri infinehanno la-sciatialsoleamoriredifameedisete.-Ipadrialloraproruppe-roinpiantoeintonaronoelegie,dicendo:-Ahinoi!Perquantoèaccadutoainostrifigli!Oh,sietecomeorfani,senzapadre!Eco-me avete dormito senza coperte e vestiti? Come avete potutocamminare scalzi in mezzo ai monti e alle rocce? Come avetesopportato i carichi di sabbia? E come furono legate le vostremani?

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Mosè,quindi,disse:-Siimaledetto,osole;perchénontiseioscu-ratoquandoinemicientrarononelSantuario?E il Sole gli rispose:-Ti giuro, oMosè, pastore fedele, che nonavreipotutooscurarmiperchénonmelopermiseronémilascia-ronounistante,anzimicolpironoconsessantalinguedifuocoemidissero:esciefa’rifulgerelatualuce!Poi Mosè continuò:-Ahimè! Per il tuo splendore, o Santuario!Comesièoffuscato!Ahimè!Perchéègiuntoiltempoincuidove-vaesseredistrutto.Ora ilTempioèarso, ibambinidellescuolesonostatiuccisieiloropadrivannoprigionieriinesilio.Poi(rivolgendosiaiBabilonesi)disse:-Evoi,vincitori,nonfatelimoriredimorte crudele, nondistruggeteli completamente, nonuccidete il figlio dinanzi al padre e la figlia dinanzi allamadre,perché verrà tempo in cui il Santo, benedettoEgli sia, chiederàcontoavoi(delvostrooperato).MagliempiCaldeinonfecerocosì,eanziponevanounbimbosulsenodellamadreepoidicevanoalpadre:-Uccidilo!-.Lamadrepiangeva e versava lacrime e il padre doveva prendere il capo(per l’uccisione)! Disse alloraMosè dinanzi al Santo, benedettoEglisia:-HaiscrittonellatuaTorah:«diunbueeuncapretto,nonuccidere padre e figlio nello stesso giorno» (Lv 22, 28). Eppurequanti figli hanno ucciso insieme alle loromadri, e Tu non haidettoniente...Si alzò, infine lanostramadreRachele edissedinanzi al Santo,benedettoEglisia:-Signoredelmondo,TusaibenecheGiacobbemi amòappassionatamente eperme servìmiopadreper setteanni;quandopoigiunseiltempodellemienozze,miopadreeb-be l’idea di scambiarmi conmia sorella,ma io non fui gelosa enon la esposi a pubblica onta.Ora se io che sonouna semplicemortale,nonhoavutogelosiadellamiarivale,tucheseire,eter-noeclemente,perchéseigelosodell’idolatriachenonhanulladiconcreto,ehaimandatoinesilioimieifigli?Aquesteparole,simosselapietàdelSanto,benedettoEglisia,edisse:-Permeritotuo,oRachele,iofaròtornareIsraeleallalorosede, come è detto: «Cosìhadetto ilSignore: “Unavocesiudì inRamah,unlamento,unpiantoamaro:èRachelechepiangeisuoi

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figlierifiutadiessereconfortata”»(Ger31,14);maèscrittosubi-todopo:«Trattienidalpiangerelatuavoceeituoiocchi(dalver-sare) lacrime! Poiché v’è un premio alla tua opera, v’è speranzaperiltuoavvenireetornerannoifigliallaloroTerra»(ivi15,16)(EkkaR.Petichta).

LARISURREZIONEDEIMORTIPEROPERADIEZECHIELE(Ez37,1-14)

78.-Insegnaronoinostrimaestri:QuandoNabucodonosordeci-sedigettarenellafornaceardenteChanania,MishaeleAzaria,ilSanto, benedetto Egli sia, disse a Ezechiele:-Va’ e fa’ rivivere imortinellavallediDura-.Quandoliebberisuscitati,quelleossavennero e colpirono sulla faccia quell’empio re; allora egli do-mandò:-Maquestigiovani,qualivirtùhanno?Glifurisposto:-Devisaperecheunlorocompagno(Ezechiele)farisuscitareimortinellavallediDura.AlloraNabucodonosordis-se:«Quantosonograndiisuoiprodigi,equantopotentiisuoimi-racoli!IlSuoregnoèeternoeilSuodominiovadigenerazioneingenerazione»(Dn3,33).79.-R.Eliezerdice:-Imorti che fece rivivereEzechiele si alza-rono in piedi, cantarono un inno e poimorirono. E quale innocantarono? Quello (che comincia con le parole): «Il Signore famorire congiustizia, fa rivivere con la Suamisericordia». R. Ieo-shua disse:-Quello (che comincia con le parole): «Il Signore famorireefarivivere,fascenderenelloSheolonefasalire»(1Sam2,6).R. Iehuda dice:-(Il fatto della risurrezione) fu veramenteun’allegoria.R.EliezerfigliodiR.JosehaGalilidice:-ImorticheEzechielefecerivivere, tornarono inErez Israel, si sposaronoegenerarono fi-gli-(Saned.92).

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CHANANIA,MISHAELAZARIA(Dn3,14-51)

80.-CosìspiegòR.ShimeondiShilo:Quandol’empioNabucodo-nosor fece gettare nella fornace ardente Chanania, Mishael eAzaria, Iurqami, angelo preposto alla grandine, disse dinanzi alSanto, benedettoEgli sia:-Signoredelmondo, io scenderò, raf-fredderòlafornaceecosìsalveròquestigiustidallafornace.-MaGabrielglirispose:-LapotenzadelSanto,benedettoEglisia,nonsimostracosì;tuttisanno,infatti,chetuseiprepostoallagrandi-neetuttisannochel’acquaspegneil fuoco; io, invece,chesonopreposto al fuoco, andrò, raffredderò la fornace all’interno e lariscalderò all’esterno, così si compirà un doppio miracolo-. EinfattiilSanto,benedettoEglisia,glidisse:-Scendi!Fuallora cheGabrieldisse: «LaveritàdelSignoreèeterna» (Sal117,2)55.81.-«Figliolomio,temiilSignoreeilre»(Pro24,21).QuandoNabucodonosorordinò aChanania,Mishael eAzariadiadorareleimmaginiedessinonubbidirono,egliosservòloro:-NonvihaordinatoilSanto,benedettoEglisia,diubbidireatut-toquello che lo Stato vi ordinadi fare?Comeèdetto: «Osservaordinidel re,amotivodelgiuramentochehaiprestatodinanziaDio» (Qo8,2).Maessi gli risposero:-Noi ti consideriamore inquanto ci imponi tasse e contributi, ma quando ci comandi difareattodiidolatriaallorafrateeuncanenonc’ènessunadiffe-renza-(Bam.R.15).

55Gabriel dissequesteparoleper affermare cheDio avevamantenuto lapro-messa fattagli al tempo in cui Abramo fu salvato dalla fornace e secondo laqualesarebbestatoGabrielcheavrebbedovutosalvareitregiusticondannatidaNabucodonosorallostessosupplizio.

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82.-R.Josedice:-EzraavrebbemeritatochepersuotramitelaTorahfossedataaIsraele,maMosèloavevapreceduto; inognimodo, quantunque la Torah non fosse data a lui, tuttavia eglicambiòicaratteridellascrittura-(Saned.21).

LASTORIADIPURIM

(Est)

83.-«EdisseAmanalre:c’èunpopolo...»(Est3,8).DisseRava:-NessunocomeAman,sapevafaredellamaldicenza.EglidisseadAssuero:-Mettiticontrodiloro!-Hopaura,rispose,perchéchiunqueosacontendereconloro,èpoipunitodalloroDio.-Ma ora essi hanno tralasciato i loro doveri religiosi (e quindisarannoabbandonatidalloroDio).-Visonoperò,fradiloro,deigiusticheintercederanno(perottenere)ladivinamisericordia.-«Sonounpopolo»-disse.-Esetu,continuòAman,proporraidirelegarli inunaprovinciadelregno,(nonsaràpossibile)perché«sonounpopolodisperso»(ivi),cioèdispersotralegenti.Sepoipenseraiche(conladistru-zionediessineavraiundanno)perchéessidannoilcontributoalloStato,(tidirò)cheessisonochiamati«popolomeforad»simi-leaunapirdah,aunamulachenonproducefrutti.Sepoipense-raicheessisitrovinoaldifuorideltuoregnoechepertantotunonabbiapossibilitàdivincerli,(tidiròche)sitrovano«intutteleprovincedeltuoregno»(ivi9).Inoltre:«Leloroleggisonodiversedaquellediognipopolo»(ivi);nonmangianoconnoi,nonbevonoconnoi,nonsistringonoconnoiinrelazionidiparentela.«Nonosservanoleleggidelre»(ivi): infattiogniannoescludonodallavoroilorogiornifestiviedicono:oggièSabato,oggièfesta,ecosìnoncompiono i lavoridel re.-Eneldirecosì, cominciòacalcolareigiornifestivi:lafestadiPesach,diShavuot,diSukkot,Roshha-Shanah,Kippur,ecc.

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Allora il Santo, benedetto Egli sia, disse:-Tu, malvagio, guardiconocchiomalevoloalle lorofeste!Ebbene, ioti faròcaderedi-nanzia loroedessicelebrerannounanuovafestaper latuaca-duta.«Enonmeritacertocheilre li lasci invita» (ivi):-Perchéanchequandomangianoebevono,vilipendonoilre:seinfattiunamo-scasiposasullorobicchiere,laallontananoepoibevono;maseil re toccasse il lorobicchiere,non cibevonopiùe lo gettanoaterra:-«perciò se il re approva, si ordini di distruggerli» (ivi)-(Est3,13-14).84.-«Furono(dunque)chiamatigliscribidelre,fuscritto,efuro-noinviatidispacci»(ivi3,12).Cosa c’era scritto in quei dispacci? Ecco il loro testo:-A tutti ipopoli,gentienazioni,paceesalute!Voidovetesaperechesièpresentatoanoi,provenientedaaltraterra, un uomo di alto lignaggio, della stirpe di Amaleq e ci hafattounapiccola,insignificanterichiesta;egli,dunque,cihadet-to: V’è in mezzo a noi una gente spregevole e ignorantequant’altramai,prontaaoperareilmale,chesiprendegiocodinoiegioiscedellenostredisgrazie,chenon fache imprecarealre in ogni momento, sera, mattina emezzogiorno. Essi dicono,per esempio: «Il Signore è re in eterno! Siano distrutte le gentidellaSuaterra»(Sal10,16);ecosì:«perfaregiustiziatraipopolieammonimentiallenazioni»(Sal149,7).Essi sono la negazione del bene: guardate un po’ cosa fecero aquel povero Faraone! Quando essi si recarono in Egitto, egli liaccolse con giovialità, dando a loro la partemigliore del paese,mantenendoli negli anni di carestia e facendoli godere di ognibene. Domandò a loro che gli costruissero un palazzo, ma essitrovarono un pretesto e dissero: «dobbiamoandare nel desertoperuncamminoditregiorniedobbiamosacrificarealnostroDio»(Es 5, 3), dopo noi torniamo; intanto, se così ti piace, prestaciqualcheoggettod’argentoed’oroequalchevestito.Einfatti(gliEgiziani)prestaronoalorooggettid’argentoed’oroeabititraipiù pregiati, caricarono tutto sugli asini e, dopo aver spogliato

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l’Egitto, sidetteroalla fuga.NaturalmenteFaraone l’inseguì, colsuoesercito,perriprendersilasuaroba.Masapetecosaglifece-ro?C’era tradi loroun talechiamatoMosè figliodiAmramchecoi suoi incantesimi prese una bacchetta, vi sussurrò qualcheparolaebattéconessailmare:questosiseccòedessipassaronotutti all’asciutto. Come riuscirono a passare e come le acque siprosciugarono,nonloso.FattostachequandoFaraone,vistociò,liinseguì,nonsocomefecero,malospinseronelmareedimen-ticando il bene che aveva fatto loro ve lo lasciarono annegareinsiemeatuttoilsuoesercito.Sapete,poi,cosafeceroalmioavoAmaleq?Luisierarecatodalprofetaperconsigliarsiegliavevadetto:«Vedicos’hafattoquestagenteagliEgiziani?Secosìsiso-nocomportaticongliEgizianichepureavevanousatolorotantibenefici, chi sa cosa faranno agli altri popoli? Cosami consigli,dunque,difare?»«Va’,glidisseBileam,combattili,senonriesciavincerli; nessunoalmondo li potrà vincereperchéessi hanno imeritidiAbramocheliproteggono,anchetuhaiquelleprotezio-ni!»EcosìAmaleqfeceloroguerra.Macosafecequel lorocapoMosè?AvevaunallievodinomeGiosuèdiNun,crudeleespieta-to.Mosèglidisse:«Sceglipernoidegliuominieva’inguerracon-troAmaleq»(Es17.19);iononsosegliuominichescelsefosserodeimaghiodeiverieroi.QueltaleMosè,poi,preselasuasolitavergaenonsocosacifacesse,preseunapietraevisiposease-dereenonsocosavisussurrassesopra,fattostachelagentediAmaleqrimasefiaccataecadderotuttimorti.CosafecepoiqueltalGiosuè?FeceentraregliebreinellaterradiCanaanenoncon-tentodiaverpresoilterritorio,uccisetrentunre,diviseleterretragliEbreieridusseinschiavitùpersinoiGabaoniticheeranovenuticonpropostedipace.QuandopoivenneSiseraconilsuoesercito,iononsocosaglifecero,fattostacheiltorrenteQishontrascinòvialuieilsuoesercitoeligettònelmare.Illoroprimore,chesichiamavaSaul,feceguerracontroilpaesedelmioavoAmaleqeuccisenonsocomecentomilacavalieriinunsolgiornoenonsimosseapietànépergliuomini,néperledonne,néperibambini.

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Quanto al mio avo Agag, del quale in un primo tempo ebberocompassione,venneunuomodinomeSamueleelofeceapezzi,dandopoiilsuocorpoinpastoagliuccellidelcielo!Comefacesseaucciderloinmodocosìstrano,nonriescoacapi-re. Successivamente un altro loro re, di nome David ben Ishai,distruggeva,senzapietà,tuttigliStati,eunfigliodilui,Salomone,costruìpergliEbreiuntempiochechiamòBethhaMiqdash(San-tuario)entro ilqualenonsocosavi fosse.Quandoessisiaccin-gonoadandareinguerra,entranoinquelTempioevicompionocertiincantesimi,poineescono,uccidonoedistruggonotutto.Diqualsiasivirtùvannosuperbieperlagrandefortunacheessiebbero,nonhannoalcunaconsiderazioneperglialtripopoli.Quando il loro Dio invecchiò, Nabucodonosor mosse contro diloro e incendiò il loroTempio; alloranonvalsero anulla i loroincantesimi: parte di essi uccise e partemise in catene, depor-tandolinelnostropaese;maciònonostanteessinonmutaronoleloro turpiabitudiniesebbeneessi si trovino inesilio tranoi, sifannobeffe di noi e delle nostre divinità, considerandoci esseriabominevoli.Ora perciò siamo venuti nella determinazione di distruggerli eavendo gettata la sorte, questa è caduta sul tredicesimo giornodelmesediAdar.Quando,dunque,viperverrannoquestidispac-ci,preparateviperquelgiorno:chihadatenderel’arco,lotenda,chihadaimpugnare laspada, la impugnietuttisorganoaucci-dereeasterminaregliebreichesitrovanoinmezzoavoi,senzariguardo a vecchi, donne e bambini: non lasciate il più piccoloresiduo-.Questapoi è la lettera cheAman inviòa tutti i redelpaeseeatuttiigrandidellegenti:-Chiscrivesonoio,grandedelReesecondosoloalui,capodeiministri,settimodegliEunuchi,predilettofraigrandidelregno.Colmioconsensoeconl’unanimeperfettoaccordodituttiipro-feti,dituttiiprincipi,pasciàegovernatori,eired’Orienteesa-trapi, noi abbiamo scritto l’ordine di SuaMaestà il re Assuero,apponendoviilsuosigillo, ilseguenteirrevocabiledecreto.EssohaperoggettolagrandeAquila(Israele)lecuialifuronodistese

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su tutto il mondo e di fronte alla quale né uccello, né animaledomestico,néfieraresistettero,finchéfuvenutoilgrandeleone(Nabucodonosor) il quale inferse all’aquila tale forte colpo percuilefuronospezzateleali,recisigliartigli,amputatelezampe,sìcheilmondointeroriebbe,daquelgiornoincuiessaandòra-mingadalsuonido,finoadoggi,lacalma,lapace,latranquillità.Oranoiassistiamoalsuodesideriodifarsiricrescerelepiumeeleali,allasuavolontàdiricoprirnoietuttoilmondocomerico-prìe straziògliaviantichi checiprecedettero,percui ci siamoraccolti, noi grandi del re diMedia e di Persia, col consenso diS.M. ilreAssuero,eviscriviamoperchédicomuneintesasiap-prestinoilacciacodestaaquilaesiapresaprimachelericresca-noleforze.Noiintendiamoamputarlegliartigli,spezzarleleali,darelasuacarneagliuccellidelcielo,romperneleuova,schiac-ciarneipiccoli,sradicarnedalmondoperfinoilricordo.Noinonintendiamo fare né quello che fece Faraone il quale si limitò aprendere alcuni provvedimenti contro imaschi, trascurando lefemmine,néquellochedovettepensareEsaù,diucciderecioèilfratello Giacobbe e di lasciarne in vita i figlioli, riducendoli inschiavitù;nonvogliamoneppureimitareAmaleqilqualeinseguìgli Israelitieuccise ipiùdeboli, risparmiando i forti,oNabuco-donosor, che li espatriò, permettendo lorodi insediarsi perfinosulsuotronoreale,oSancheriv,cheliesiliòinunpaesesimilealloro. Ma noi siamo tutti concordi, avendo chiara visione dellecose,nell’ideadiuccidereesterminaretuttigliEbrei,qualunquesialaloroetà,inmanierachenonnerimanganéricordo,néno-me,né semenelmondo, inmodochenon faccianoanoiquellochefeceroainostrivecchi,ainostripadri,ainostrigrandicheciprecedettero.Perchéchisicomportabeneconloro,nonnerice-vechemale-.Disse poi Aman ad Assuero:-Il Dio di costoro ha in odiol’impudicizia; prepara, dunque, delle donne e invitali a un ban-chetto, ordinando che intervengano tutti, mangino e bevano esoddisfinoilorocapricci.E il redettequest’ordine.MaMordekaiavvertì:-Figlimiei,nonandate al banchetto di Assuero, affinché il Satan non abbia un

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capod’accusacontrodivoi.-Magliebreinontennerocontodel-lesueparoleeandaronoalbanchetto.DisseR.Ishmael:-Diciottomilacinquecentouominisirecaronoalconvito,mangiarono,bevvero, siubriacarono,si contaminaronoedistolserolaloromentedalSantuario.Allora il Satan si presentò per accusarli dinanzi al Santo, bene-dettoEgli sia, dicendo: «Signoredelmondo, fino a quandomo-streraiamoreperquestagentechesuscita laTua ira?Se loap-provi,distruggiquestagentedallafacciadellaterra».«EdellaTorahcosanesarà?».«Signoredelmondo,saràlimitataagliesseridelmondoceleste!»E così il Santo, benedetto Egli sia, aderì alla proposta e in quelmomentopensò:«Cosamiservequestopopolochemihacausatotantimotividi sdegno?Vogliocancellaredimezzoagliuomini laloromemoria»(Dt32,26).EcosìilSanto,benedettoEglisia,dis-sealSatan;«Va’eportamiunacarta,chevoglioscrivere(lasen-tenza)dellalorodistruzione».IlSatanportòlacartaeilSignorescrisseesuggellò(lasentenza).Allora laTorahuscì in gramaglia e alzò, nel pianto, la sua vocedinanzialSanto,benedettoEglisia;aquelpiantosimosserogliangelidel servizioedesclamarono:«Signoredelmondo,senonc’èIsraelenoichescopoabbiamo?Ecosìilsoleelaluna,quandoebberosentoredellacosa,ritiraronolaloroluceeicielielaterracontutteleoperedellacreazionefecerocordoglio.In quelmomento, Elia (sia benedetta la suamemoria) corse infrettapressoipadridelmondoepressogliantichiprofetiedisseloro:-Padridelmondo! I cielie la terrae tutte leschieresupe-rioripiangonoamaramente,tuttoilmondoèinpredaaldoloreevoivenestatetranquilli?«Cos’èsuccesso?»glidissero.«ÈstatadecisaladistruzionediIsraele».«Selasentenzaèstataemessa,cosapossiamofarenoi?»disseroAbramo,IsaccoeGiacobbe.AlloraEliaandòdaMosèeglidisse:«Ahimè, fedelepastore!Quantevolte sei sorto sullabrecciapersalvare Israele e sei riuscito ad annullare il decreto della lorodistruzione?Cosanedicidiquestacalamità?».

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«C’èqualchepiouomo inquella generazione?»domandòMosè.«C’èesichiamaMordekai».«Allorava’eavvertilochesiaccingaallapreghiera:luidilàenoidiqua».«Pastore fedele,maègià statoemesso ildecretodidistruzioneperIsraeleedègiàstatofirmato».«Se con la semplice argilla è stato firmato, la nostra preghierapuòessereassolta;se inveceèstato firmatocolsangue,nonc’èpiùnulladafare».«Conl’argillaèstatofirmato».Allorava’eavvertiMordekai».EgliandòeavvertìMordekai.«Inogniprovincia,ovunquegiungevanol’ordinedelreeilsuode-creto,cifugranluttotragliEbrei»(Est4,3)Perchésidice«granlutto»?Perchédisolitoilluttoilprimogior-no è grave, poi va sempre diminuendo; qui invece andava au-mentando, inquantochéognunopensava: «Domani io saròucci-so».«ElacosapiacqueadAmanepreparòillegno»(ivi5,14).Cosa fece?Tagliòun cedrodal giardinodel re eportatolo fuorifracantiedinni,lofissòallaportadicasasua,dicendo:«Domat-tinavi impiccheròMordekai». Fissatolo, vi simisurò; allora unavoceglidisse:«L’alberovabeneperteeinfattièstatopreparatoaquestoscopofindaiseigiornidellacreazione».Dopoaverpreparatoil legno,andòdaMordekaielotrovònellascuoladeibambinicheglistavanoattorno,tutticolcapocopertodicenere,colcilicioai fianchi;studiavanolaTorah,gemevanoepiangevano. Li contò e vide che erano ventiduemila. Limise incateneepoiliconsegnòalleguardiedicendo:«Domani,uccideraiprimacostoroepoiimpiccheraiMordekai».Le madri dei bambini venivano a portare loro pane e acqua edicevano:«Figlinostri,mangiateebeveteprimadimorire,alme-no non morirete affamati». Ma essi ponevano le mani sui lorolibriecosìgiuravano;«perlavitadelnostromaestroMordekai,nonmangeremo né berremo,mamorremo estenuati nel digiu-no».Ognunopoipiegava il libroe restituendoloal suomaestrodiceva: «Noi credevamo che per merito della Torah, avremmo

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prolungatoinostrigiorni,maorachequestomeritocièmancatoriprendiiltuolibrodallenostrimani».Escoppiavanoinpianto.Lemadrigemevanocomemucchedifuorieifiglicomevitellididentro;finalmenteillorogridogiunseinaltoeilSignoreascoltòlavocedelloropiantoallaterzaoradinotte.AllorailSanto,be-nedetto Egli sia, si alzò dal seggio della giustizia e si assise suquellodellapietà,dicendo:«Cos’èquestogridocheiosento,co-mediagnelliedicapretti?».«No-disse il nostro maestro Mosè-non è il grido di agnelli ecapretti,maèquellodeipiccolibambinideltuopopolochesonoadigiunodatregiornietrenottiedomanidovrannoessereucci-sicomeagnelliecapretti».SimossealloralapietàdelSanto,benedettoEglisia,ruppeisigil-li, stracciò le lettere e in quella stessanotte lo sbigottimento siimpadronìdiAssuero(Est.R.7;LeqachTov;Jal.Shi.).

LACADUTADIAMAN

(Est6)

85.-«Quellanottefuinsonneperilre»(Est6).R.ChamabarGuriondisse:Tuttigliamantidelsonnonondormi-ronoquellanotte:Estereraoccupataneipreparativiperilconvi-to diAman,Mordekai era immersonel digiuno e nel cordoglio,Amanpreparavalatrave.AllorailSanto,benedettoEglisia,disseall’angeloprepostoalsonno:«Imiei figlisononeldoloreeque-stomalvagiodormetranquillamentenelsuoletto?Va’esveglia-lo!».L’angelo, sceso, si fermòvicinoadAssueroemise inagita-zione il suo animo. «Ingrato-gli disse-retribuisci il bene a chisei indovere.Assuerocominciòapensare:Chièdunquechemihausatoisuoifavoriechenonhoricompensato?“Ordinòallorachegliportasseroillibrodellecronache”(Est6,1)».

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DisseR.Levi: Il figliodiAmanerasegretariodelreedopoavercominciatoaleggere«trovòscrittoquantoMordekaiavevariferi-tosulcontodiBigtaneTeresh»(ivi2).Cominciòascorrerelibroeglicapitòilfattodi«diquantoMorde-kaiavevariferitointornoaBigtaneTeresh»(ivi),scorseancoraillibromailreglidomandò:quandofiniraidiscorrere il librodaunpuntoall’altro?Leggiquellochehaidavanti!«Nonposso-glirispose-malascritturasileggevadasé».Dopocheglifurievocatol’episodiodiMordekaisiriaddormentò.Sul mattino, mentre ancora dormiva, il re vide in sogno Amanche,standoglivicinoconunaspadasguainata,glitoglievalapor-poraelacoronaetentavadiucciderlo.ProprioinquelmomentoAmanbussòallaportae il re si svegliò. «Chiènel cortile?»do-mandò.-«ÈAmancheattendenelcortile»(ivi4)-glirispose.Allorailrepensò:-Questononèsogno,èverità.-Entri-disseilre.Dopochefuentratoilredisse:«Cosasidovrebbefareaunuomocheilrevuoleonorare?»(ivi6).Aman inorgoglito pensò: «Chi più grande dime? Chi più dimepuòesseredegnodionori?Tuttoquellocheiochiederòèdesti-natoame».-MioSignorere,disse:«perl’uomocheilrevuoleonorare,siportiunmantoregale,uncavalloelacoronadelre»(ivi8).Alsentiremenzionarelacorona,ilresicambiòdivolto.- Èproprioquello chehovisto in sogno, pensò.È lui che vuoleuccidermi!- «Presto,glidisse,prendi tuttociòe fa’comehaidettoaMorde-kai»(ivi10).-Omiosignore,cisonomoltiMordekai-«All’ebreoMordekai»(ivi).-MaanchefragliebreicisonomoltiMordekai!-Aquello«chestaallaportadelpalazzo»(ivi).-Perluibastaunapuledra.Allorailreconunavocechesembravaunruggitodileonerispo-se:«nontralasciarenulladiquellochehaidetto»(ivi10).

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E nel dire così, chiamòHadack e Charvona perché lo accompa-gnassero e ordinò loro:-State attenti che non tralasci nulla diquantohadetto-.EssiuscironoconAman.Questicamminavacurvo,tristeepensieroso,conleorecchierila-sciate,gliocchioffuscati,laboccacontorta,lamenteconfusaeleginocchiatremanti: inquestecondizionientrònel tesorodelre,nepresel’abitoregaleeglialtriarredieinfrettauscìrecandosiallescuderie;diquarilevò ilprimodeicavallidelre,quellodalcuicollopendevaildiademarealeeafferratenelebrigliecaricòsuldorsodiquelcavallotuttigliornamentiesirecòpressoMor-dekai. Quando Mordekai vide che Aman arrivava col cavallo,pensò tra sé:-Probabilmentequestomalvagiovuole schiacciar-micolsuodestriero.Alloradisseagliallievichestavanostudiandovicinoalui:-Andate,fuggite,ondenonsiatetravoltinellamiarovina.-Noinoncistaccheremodate-risposero,siainvitacheinmortesaremoconte.AlloraMordekaisicopricolTalletesimiseapregare.Frattanto giunse Aman e postosi vicino agli allievi, cominciò adomandareloro:-Dichecosavioccupate?-Dellaleggedell’OmerchegliEbreieranosolitioffrireall’epocadelSantuario.-Cos’èquestoOmer?Èd’orood’argento?-Èd’oro-risposero.-Equantovaleva?-Moltissimo:diecimonete.-Ebbenelevostrediecimonetesonosuperioriaimieidiecimilatalenti.QuandoMordekaiebbefinitodipregare,Amancosìglidisse:-Sorgi,opioMordekai,discendentediAbramo,IsaccoeGiacob-be, il tuo cilicio e la tua cenere hanno avuto la precedenza suimieidiecimilatalenti.Alzatioradallaceneree,(deposto)l’abitodisacco,indossailmantorealeemontasulcavallodelre.EMordekaiglirispose:

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-EmpiodiscendentedellastirpediAmaleq,aspettaunmomento,ch’iomangiilpanedell’amarezzaebevaacquadiassenzio;dopomiporteraiviaemiimpiccheraisullatrave.-MaAmanglirispose:- Sorgi, o pioMordekai, dacché esistete vi furono compiuti deimiracoli,cosìlatravecheiopreparai,èamiodannochelapre-parai.Ora,dunque,alzati,indossaquestaporpora,cingitiilcapodi questa corona emonta su questo cavallo, dato che il re cosìvuoleonorarti.AlloraMordekaicapìcheilSignoreavevacompiutounmiracoloinsuofavoreesoggiungendodisseadAman:-Stupido!iomitrovonellacenere,hoilcorpoindecenteedovreiindossareabitiregali!Nonèbuoncostumefarecosì!Nonmive-stiròdunqueprimadiessermilavatoerasato.-Eneldircosìandòacercareunbagninoeunbarbieremanonlitrovò.AlloraAmanloportònelbagno,sicinseifianchieglifecedaba-gnino portandogli ogni genere di unguenti e di profumi. Dopoaverlopreparato, lavatoeunto,portòunpaiodi forbicidacasasuaeglifecedabarbiere.Mentreloradevacominciòasospirare:-Perchésospiri-glidisseMordekai?- Povero me-rispose-pensare che io ero superiore ai satrapi,che ilmiorangoerapiùaltodel loroeora faccio ilbagninoe ilbarbiere.-Peccatore,-glidisseMordekai-credicheiononsappiachetuopadre fecequestimestieriperventidueanninelvillaggiodiKi-rianos?Questinonsonocheglistrumentidilavorodituopadre.Dopocheloebbepreparatoevestito,glidisse:-Saliorasuque-stocavallo!-Sonovecchio-rispose-emoltodeboleacausadeldigiuno.AlloraAmansiabbassòepiegòilcollo.Mordekaivimontòsopraesalìsulcavallo.Mentresalivalourtòcolpiede.-Mordekai-glidisse-èscritto:«nongioire,perlacadutadeltuonemico»(Pro24,17).

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- Ma è anche scritto-rispose Mordekai,-«E tu procederai sulleloroalture»(Dt33,29).MordekaicavalcavaeAmanloprecedevagridando:«cosìètrat-tato l’uomo che il re vuole onorare» (Est 6, 11). Ventisettemilavallettidellacasareale,concapped’oroecalicid’argento,proce-devano innanzigridandoanch’essi:«Cosìètrattatol’uomocheilrevuoleonorare» (ivi). Tutti inneggiavano a lui e le fiaccole gliardevanodappresso.LafigliadiAmancheeraaffacciataallafinestra,nelvedereilpa-drecosìavvilito,caddeemorì.IfiglidiIsraelevedendoglionoritributatiaMordekaiprocedetteroallasuadestraeallasuasini-straesclamando:«Cosìètrattatol’uomocheilredelcielovuoleonorare».Mordekaipure,dalcantosuo,inneggiavadicendo:«Iotiascolto,oDio,perchémihaitrattoinaltoenonhailasciatocheimieinemicisirallegrasserodime»(Sal30,1).E i suoi scolari dicevano: «Cantate al Signore, voi suoi fedeli, ecelebratelamemoriadellasuasantità.Poichélasuairaèunmo-mentoma lasuabenevolenzaèpertutta lavita» (ivi 5-6). Esterdiceva: «A te io grido, o Signore, supplico l’Eterno dicendo: Cheprofittoavraidelmiosangue?»(ivi8-9).I figlidi Israeledicevano:«Haimutatoilmioluttoindanza»(ivi10).

L’EPOCADELSECONDOTEMPIOILSANTUARIO(Esd3,7)

86.-Dissero inostrimaestri:chinonhavistoGerusalemmenelsuo splendorepuòdiredinonaverevistomaiunabella città echinonhamaivistoilSantuarioricostruito,nonhavistounedi-ficiosontuoso(Sukka51).87.-La terra di Israele è l’ombelico delmondo, perché occupaunaposizionecentrale:Gerusalemme,poi,èalcentrodellaterra

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diIsraele,ilSantuarioèalcentrodiGerusalemme,l’Ekalèalcen-trodelSantuarioel’arcaèalcentrodell’Ekal;lapietradellafon-dazionesitrovadinanziall’Ekal(esichiamacosìperchédaessafufondatoilmondo)(TanchumaQedoshim).88.-Tutte le porte del Santuario furono mutate dall’originariacostruzioneecoperted’oro,adeccezionedellaportadiNicanoreper imiracoli che avvennero in essa. R. Eliezer ben Iacob dice:«Eradiramecorinzio,masplendevacomesefossed’oro».Equa-limiracoliavvenneroaquellaporta?QuandoNicanore si recò per trasportare tali porte da Alessan-driad’Egitto,nelviaggiodiritornofusorpresodaunatempestacheminacciavadifarlonaufragare.Allorapreserounaportaelagettaronoinmare,maquestononsicalmava:stavanopergetta-reanchelasecondamaNicanorel’afferròedisse:«Gettateanchemeinsieme!»Allorailmaresicalmò.E con tutto ciòegli era triste (per laperditadell’altra).Quandoperò giunsero al porto di Acco, l’altra porta venne a galla sbu-candodisottoalloscafodellanave(Ioma38).89.-Due sale vi erano nel Santuario: l’una era chiamata «salasegreta», l’altra«saladegliarredi».Nellasalasegretagliuominipiù religiosi deponevano «segretamente» le loro offerte perchécon esse fosse provveduto al mantenimento di persone nobilicadute inpovertà; la«saladegli arredi» servivaa chiavessedaoffrireunoggettoalSantuario:(l’offerente)lodeponevalàeunavolta almese i tesorieri aprivano la sala e vi trovavano oggettiutilialSantuario,velilasciavanoincustodia,altrimentilivende-vanoeilricavatoeradevolutoall’erariodeltempio(Sheq.5).

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LASPARIZIONEDELL’ARCA(2Cr35)

90.-CinquecosedifferenziavanoilprimodalsecondoSantuario:l’arca(coicherubini), il fuoco56, laShekinah, loSpiritoSanto,gliUrimeiTummim57(Ioma21b).91.-Quando fu nascosta l’arca, fu nascosta anche la fiala dellamanna58equellacontenentel’olioperl’unzionesacraeinoltrelaverga di Aharon coimandorli e coi fiori e la cassa che i filisteiavevanoregalatoaebrei(quandorestituironol’arcadepredata).Echifuanasconderel’arca?Il reGiosia:-E perché?-Perché si era soffermato sul verso chedice:«EilSignoreporteràteeilrechetisaraieletto,inunaterrachenonconosci»(Dt28,36).Esihalariprova(chefuluianasconderel’arca)daquantoèdet-to:«disseaiLeviti:...collocatel’arcasantanellacasacheSalomonehaedificato…voinondovetepiùportarlasullespalle»(2Cr35,3),eglicioèdisseloro:«SevoiandreteinesilioinBabilonia,voinonla riporterete certo nella sua sede, e perciò “serviteora l’eternovostroDioeilsuopopoloIsraele”»59(ivi)(Ioma52).92.-UnavoltaunsacerdotechestavalavorandonelSantuariosiaccorse che una pietra del pavimento era differente da tutte lealtre,andòachiamareicompagni,maquasinonfeceintempoe

56Ilfuococheardevapermanentementesull’altaredeisacrificiecheerascesodalcieloaltempodiSalomone.57GliUrimeTummimcheeranoportatisulpettodalSommoSacerdote,servi-vano per dare i responsi a Israele: secondo un’antica tradizione le letteredell’alfabeto apparivano e scomparivano sulle pietre del pettorale, offrendocosìalSommoSacerdotel’indizioperiresponsi.58Cfr.Es16,33-34.59Cioè: voi servirete la causa del Signore e di Israele nascondendo ora l’arcaperpreservarladaipericolicuipuòessereespostanelfuturo.

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morì.Perquestofattodedusserochecertamentel’arcasitrovavanascostainquelluogo(Sheq.6).

SHIMEONILGIUSTO(cfr.1Mac)

93.-Il25diThevetèilgiornodelmonteGherizim,giornoincuiiSamaritani(abitantiinquelmonte)avevanochiestoadAlessan-droilMacedonedidistruggereilSantuarioedegliavevaaderitoallarichiesta.InformaronodiciòShimeonilGiusto:egliallora indossòipara-mentisacri,sirivestìdegliabitisacerdotali,sifeceaccompagnaredaipiùragguardevoliisraeliticheavevanoinmanofiaccoleacce-se.Cosìcamminaronotuttalanottefinchéspuntòl’alba.Quandofece giorno (Alessandro) chiese ai Samaritani che lo accompa-gnavano:chisonoquelli?-SonogliEbrei-risposero-chesisonoribellatia te.-GiuntiadAntipadride,ilsolestavasorgendoall’orizzonteeiduegruppisiincontrarono.-QuandoAlessandroscorseShimeonilGiusto,scesedacavalloesiinchinòalui.GlidisseroalloraiSamaritani:-Unretuoparisiprostradinanziaquestoebreo?- L’immaginediquestovegliardomiapparivaemiguidavaallavittorianellemiebattaglie.Alessandrodomandò:-Qual’èloscopodellavostravisita?-ÈpossibilechesiadistruttoilSantuarionelqualesipregaperteeperlaprosperitàdeltuoregno?Èpossibilecioèchevisiachiticonsigliadidemolirlo?-Echisarebberoquestimalvagi?-SonoquestiSamaritanichetistannodinanzi.-Ebbene,iolidoinmanovostra.

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...SirecaronoallorasulmonteGherizim, loararonoevisemina-rono,comeessiavevanopensatodifarealSantuariodiIsraeleedichiararonofestivoquelgiorno(Ioma69).

MIRIAMESUOISETTEFIGLI60

94.-«Poichéperte(aonoredeltuonome)ognigiornosiamoucci-si,siamoconsideraticomegreggedamacello»(Sal44,23).DisseRabbiIehuda:«Questoversopuòriferirsiall’episodiodellamadredeisettefigli.Unavolta,infatti,MiriamfigliadiTanchumfuarrestatacoisuoisettefigli, lipreseroelirinchiuseroaldi làdisettecelle».Quindiportaronoilprimofigliodinanziall’impe-ratoreeglidissero:-Prostratidinanziallastatua!-É scrittonellaTorah-rispose-«IosonoilSignoreDioTuo».Loportaronofuorielouccisero.Fecerovenireilsecondoeglidissero:-Prostratidinanziallasta-tua!Rispose loro:-È scritto nellaTorah: «nonavraialtroDioalmiocospetto»(Es20,3).Loportaronofuorielouccisero.Fecerovenireilterzoeglidissero:-Prostrati!-È scritto-disse-nellaTorah: «nontiprostreraiadivinitàstra-niera»(Es34,14).Loportaronofuorielouccisero.Fecerovenireilquartoeglidisserolostesso,maeglirispose:- Nella Torah è scritto: «Chi sacrifica ad altri dèi sia messoall’interdetto»(Es22,19).Loportaronofuorielouccisero.Fecerovenireilquintoeglirivolseroanalogoinvito,maeglire-plicò:

60Unraccontoanalogotrovasiriportatoin2Mac7;quiperòilnomedell’eroinaèAnna.

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-ÈscrittonellaTorah:«Ascolta,Israele,ilSignoreènostroDio,ilSignoreèuno»(Dt6,4).Loportaronofuorielouccisero.Fecero venire il sesto e gli ordinarono parimenti di inchinarsi,maeglireplicò:-ÈscrittonellaTorah:«Etusapraioggieripete-raiincuortuocheilSignoreIddioènelcielosopraenellaterradisottoenonven’èaltri»(Dt4,39).Loportaronofuorielouccisero.Finalmente fecero venire il settimo, il più piccino di tutti:l’imperatoreglidisse:-Inchinati,figliomio,aquellastatua.-Dioneguardi-rispose.-Eperché?-PerchénellaTorahèscritto:«AlSignorehaipromessooggi…eilSignoretihapromesso...»(Dt26,17-18).Cioè:noiabbiamogiuratoalSanto,benedettoEglisia,chenonlocambieremo con nessun altroDio e anche lui ci ha giurato chenoncicambieràconnessun’altragente-.Glidisse l’imperatore:-Vedi, i tuoi fratellihannovissutodipiù,hannogodutounpo’dipiùlavita,hannovistounpo’lafelicità;matuchesei ilpiùpiccolo,nonhaiancoragodutonullaneltuomondo,inchinatidunqueallastatua.Ma gli rispose:-È scritto nella Torah «IlSignoreère ineterno»(Es15,18)einoltre;«Signoreèreineterno,sonodisperselegentidallasuaterra»(Sal10,16),cioèvoisietedestinatiascompariree così è il destino del vostro regno,ma il Santo, benedetto Eglisia,viveepersisteineterno.Glidissealloral’imperatore:-Vediituoifratellistanno,uccisi,quidavantiate!oraiogettoilmioanelloaterrasottolastatuaetuandraiaraccoglierlo,cosìsidirà:«haubbiditoall’imperatore».Ma lui rispose:-Povero imperatore! se per la tua persona haitantoriguardo,tantopiùdovrestiusareriguardoversoilSignoreBenedetto!-Alloraloportaronoviaperucciderlo.

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La madre allora supplicò:-Lasciate almeno ch’io baci il miobambino!-Glielolasciarono.Alloraessa,rivolgendosiall’impera-tore:-Perlatuavita,oImperatore,famorireprimameepoilui!-NontidoascoltoperchénellavostraTorahèscritto:«Nonuc-cideretenellostessogiornol’animaleesuofiglio»(LV22,28).- Empio-le rispose-hai proprio adempiuto a tutte le mişwot(precetti)enontirimanechequesta!Quindi l’imperatore ordinò che si mettesse a morte il figlio; lamadreglisiattaccòeabbracciandologlidisse:-Figliomio,va’pressoAbramotuopadreeriferiscigli:cosìmihadettomiamadre:nonvantarti(deltuozeloreligioso)perchétupreparastiunaltare,iosette;latuaèstatasolounaprova,malamiaèstatarealtà!Mentreloabbracciavaelobaciava,loucciseroinsuapresenza.Quindi,precipitatasidaltettomorì.Unavoceallorauscìedisse:«Lamadregioisceperifigli!»61(Sal9)(Ghit.57,EkkaR.1).

LAFAMIGLIADEGLIASMONEI(cfr.1Mac36-39)

95.-Quando igrecientrarononelSantuario,neprofanaronoglioliieallorchégliAsmoneivinsero, trovarono,dopomoltericer-che, una sola ampolla di olio che era nascosta nel sigillo delSommoSacerdoteechecontenevaolioappenasufficienteperungiorno.Masicompìunmiracoloeconquell’oliopoteronoaccendereottogiorni. Stabilirono che dall’anno successivo in poi quegli ottogiornidovesseroconsiderarsifestiviecelebraticoninnieattidiomaggio(Shab.21).

61Cioè:èperifiglichelamadregioisceeharagionedivita;quandolemanche-rannoifigli,èlavitachelevieneamancare.

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96.-PerchésiaccendonolelucidiChanukkah?QuandogliAsmonei vinseroedentrarononel Santuario, vi tro-varonoottolancediferro:lefissaronoaterraeviacceseroleluci(Pesiq.).97.-Unavolta il reAlessandroIanneomosse inguerraverso laregionediKochalitneldesertoedopoaverconquistatosessantacittàritornòlietoedesultanteinpatria.Mandòachiamaretutti isapientiebreiedisse loro: inostripa-dri,mentresistavanooccupandodellacostruzionedelSantuario,mangiaronoerbesalse,anchenoifacciamoaltrettantoinmemo-riadeinostripadri.Furono,dunque,portateerbesalsesuvassoid’oro e tutti ne mangiarono. V’era un certo Elazar ben PoiraschernitoreeuomomalvagioepeccatoreilqualerivolgendosialreIanneoglidisse:-Ianneo,iFariseisonocontrariate.-Echecosadebbofare?-Presentatia lorocoldiademasacerdotale,perchériconoscanolatuadignità.Egli fececosì,maunvecchiochesi trovava là,certoIehudabenGhedidiadisserivolgendosialreIanneo:- O Alessandro Ianneo, contentati della corona regale e lasciaquella del sacerdozio ai discendenti di Aharon-. (Si vociferavainfattichelamadrediAlessandrofossestataprigionieraperuncertotempoinModaimmafatteleopportuneindagini,ladiceriarisultòsenza fondamentoeperciò ilre fu indignatocontro isa-pienti).AlloraElazarbenPoiradissealre:- Ianneo, se un suddito qualsiasi potesse tollerare un simile af-fronto,ègiustotufaccialostesso?”62.-Checosadovreifare?-Ascoltailmioconsiglio,uccidili!-EchecosaavverràdellaTorah?

62Cioè: un uomo qualsiasi potrebbe perdonare un simile affronto ma non ègiustochesialasciataimpunitaun’ingiuriacosìgravefattaallatuapresenza.

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-Saràrelegatainunangoloechivuoleverràastudiarla.CosìebbeorigineilmaleperoperadiElazarbenPoiraeimaestridiIsraelefuronouccisi.Così ilmondorimasedesolato(senzalostudiodellaTorah)fin-ché venne Shimeon ben Shatach e restituì alla Torah il suosplendore(Kidd.66).98.-Mentre il re Ianneo si trovava a letto permalattia, ordinòchefosseroarrestati70anzianidiIsraeleechefosserogettatiinprigione.Dissepoialsovraintendenteallecarceri:- Se io dovessi mancare, metti a morte questi vecchi; così gliebreianzichégioireperlamiamorte,piangerannoperlamortedeiloroMaestri.MailreIanneoavevaunamogliebuonaesaggia:Salomè.Quan-doilremorì,essaglitolsel’anellodalditoeconsegnatoloalcapodellecarceri,glidisse:-Ilrehaavutounsognoehaordinatodirimettere in libertà i maestri-. Così questi furono rinviati allelorocase;eperciòilgiornodellamortedireIanneo,fuconside-ratogiornofestivo(Meg.Taan.11).

ERODE

99.-ErodeeraunoschiavonellacasadelladinastiadegliAsmo-nei e si invaghìdiunagiovanediquella famiglia.Unavoltaudìuna voce che proclamava e diceva:-Chi si ribellerà al propriopadrone,avràsuccesso!-Eglidunque,uccisetuttiimembridellafamigliadelsuopadrone, lasciandosopravviveresoloquellara-gazzadicuisierainnamorato.Quando essa si accorse che lui intendeva sposarla, salì su unaterrazza e gridò:-Chiunque dichiarerà di essere discendentedella famigliaasmoneaèunoschiavo!-edettequesteparole,siprecipitò dalla terrazza e morì. Egli allora la custodì per setteanni nel miele, perché si potesse dire che aveva sposato unaprincipessa.

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Poi pensò:-Chi è che si sofferma sul verso della scrittura: «dimezzoaituoifratellieleggeraiunre»(Dt17,15)?IMaestri:-Sterminòquindi imaestrie lasciò sopravviveresoloBababenButaperchégliservissedaconsigliere;glifeceunaco-ronadimignatte[sanguisugheNdR]eglitolsegliocchi.Una volta Erode gli si mise vicino e (fingendosi un nemico diErode)glidisse:-Mavedicosafaquestoschiavo?-Ecosavuoifarci?-Malediciloalmeno!-Èscritto:«nonmaledireilreneppurementalmente»(Qo10,20).-Macostuinonère.-Anchesefosseunriccoqualsiasi,èdetto:«nonsparlaredelricconeppurenellastanzadovedormi»(ivi).-Maseèscritto:«nonmaledireilprincipedeltuopopolo»(Es22,27)?Cioèsiriferiscealprincipecheseguelavitadeltuopopolo,macostuinonlasegue.-Iotemochequalcunocisentaevadaariferirglielo.-Maqui,all’infuoridinoidue,nonc’ènessuno.-«Maancheilvolatiledelcielopuòspargerelavoce»(Qo10,20).AlloraErodeglidisse:-Sono io,sai!seavessisaputoche imae-strisonocosìcircospetticomete,nonliavreiuccisi.Ora,dimmi,comepuòrimediarelasuacondottaunuomocomeme?GlidisseBababenBuca:-Chispentolalucedelmondo[poichéèscritto: «lamişwahèuna fiaccolae laTorahèuna luce» (Pro 6,23)],vadaesioccupidellalucedelmondo,perchéinfattièscrit-to:«eaffluirannoadessatuttelenazioni»(Is2,2)(B.Batra3-4).100.-Sotto il regno di Erode, mentre il popolo attendeva allaricostruzionedelSantuario,lapioggiascendevadinotte;almat-tinosialzavailvento, lenubisidileguavanoeilsolesplendeva,cosicchéilpopolopotevauscireallavoro.Daquitutticomprese-rocheillavoroavevaunfineidealeereligioso.Fu detto: chi non ha visto il santuario eretto da Erode non havisto mai un bell’edificio. E di che materiale l’aveva costruito?

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Con lastre di marmo a vari colori; altri dicono: con pietre dimarmodicolorazzurro:unapietraerasporgenteeunarientran-te,perchélacalcinafacessemigliorpresa.Erodevolevaricoprir-led’oromaimaestriglidissero:lascialecosì,sonopiùbelle,per-chésomiglianoalleondedelmare(Taan.23).101.-Ilturnosacerdotalecheuscivadalserviziodicevaaquellocheentrava:-Colui chehaposto il Suonome inquestoedificio,pongatravoiamore,fraternità,paceeamicizia-(Ber.12).102.-Cosasonole«rappresentanze»?Siccomeèscritto:«OrdinaaifiglidiIsraeleedirailoro:ilmiosacrificio,ecc.»(Nm28,2).Ecomepuòessereoffertoilsacrificiodiunuomosenzacheeglisia presente? Perciò gli antichi profeti istituirono ventiquattroturnidi servizio;perogni turnoc’era inGerusalemmeunarap-presentanza di Kohanim, Leviti e Israeliti. Quando arrivava iltempo in cui un turno sacerdotale doveva entrare in servizio, iKohanimeiLevitidiquelturnosirecavanoaGerusalemmeegliIsraelitidiquellostessoturnosiriunivanonellecittàeleggevanoilbranorelativoallaCreazione...I membri della rappresentanza digiunavano quattro giorni allasettimana,dallunedìalgiovedì:escludevano,cioè,ilvenerdìperriguardoal sabatoe ladomenicaperchénonportasse loropre-giudizioilpassarebruscamentedalriposoedalgodimentosab-baticoallarinunciaealdigiuno.Secondo altri non digiunavano di domenica perché i non ebreinondicessero:-Siccomenoicirallegriamoinquestogiorno,essifannodigiuno.Gli uomini del turno sacerdotale pregavano perché il sacrificiodei loro fratelli fosse accolto con gradimento; i membri dellarappresentanzasiriunivanonelBetha-Keneset(Sinagoga)epas-savanoquattrogiornididigiuno.Allunedì,almartedì,almercoledì,algiovedì;allunedì(digiuna-vanoepregavano)percolorocheviaggiavanosuimari,almar-tedì per le carovane che correvano i deserti, al mercoledì pertenerlontanelemalattiedellagoladeibambini,algiovedìperle

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partorientie leallattanti;per leprimeaffinchénonabortissero,perlealtreaffinchépotesseroallattareregolarmenteilorobam-bini(Taan.26-28).

ILSACRIFICIOPASQUALE

103.-Ilsacrificiopasqualevenivaofferto intreturni.Entrava ilprimoturno,siriempival’atriodelSantuarioequindisichiude-vano le porte. Suonavano, poi suonavano con fragore, quindisuonavanoancora. I sacerdotieranoschierati in filee tenevanoinmano barili d’argento e d’oro; la fila dei barili d’argento eratuttad’argento,quelladeibarilid’oroera tuttad’oro:nonv’erapromiscuità.Ibarilinonavevanosporgenzeperevitarechefos-sero deposti a terra e il sangue si coagulasse. L’ebreo uccideva(l’animale)e ilSacerdoteneaccoglieva il sangue,quindi lopas-sava al compagno e questi al compagno vicino: (il Sacerdote)prendevailbarilepienoeneconsegnavaunovuoto.IlSacerdoteche si trovava in prossimità dell’altare, faceva un’aspersione disangueindirezionedellabasedell’altare.Uscito il primo turno, entrava il secondo; uscito il secondo, en-travailterzo;ilcerimonialedelsecondoedelterzoeraanalogoaquello del rimo. Quindi leggevano l’Hallel: se la terminavano(prima che fosse finito il cerimonialedi un turno), tornavano aripeterla per due ed eventualmente per tre volte, sebbene unaterzaripetizionenonfossemaiavvenuta.R.Iehudadice:noncapitòmaialterzoturnodiarrivarea«Aha-vti»(Sal116,1)perchépochissimieranoipresenti(Pes.64).

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L’OMER

104.-Come si preparava l’Omer? Gli incaricati del Bet Din, sirecavano(neicampi)allavigiliadelgiornofestivoepreparavanofasci, lasciandoliattaccatial terreno, inmodochefossepiùage-vole lamietitura. Tutti i centri vicini alla zona, si riunivanonelluogodesignato,perchélamietiturasieffettuasseconsolennitàemoltitudinedipopolo.Sull’oradell’imbrunire ilmietitore, rivol-gendosiagliastanti,diceva:-ÈtramontatoilSole?--Sì-rispondevano,ecosìripetevalaformulatrevolte.Eancoradomandava:-Èunafalce,questa?-Sì-rispondevano.Eripetevalaformulapertrevolte.DiSabatodiceva;-ÈSabatooggi?-Sì-rispondevano.-Devomietere?-Sì,mieti-rispondevano.Ripeteva tre volte ogni domanda e analogamente tre volte essirispondevano:-Sì-.Etuttoquestoachescopo?perviadeiSad-ducei i quali (negando la tradizione orale) sostenevano che lamietituranondovevaeffettuarsiall’uscitadelgiornofestivo,manelprimogiornodellasettimana.Dopoavermietuto(l’orzo)locollocavanoincesteeloportavanonell’atrio del Tempio. Lo abbrustolivano al fuoco ponendolo inunaspeciedispiedoforato,cosicchéilfuocovigiungessedaogniparte;quindilostendevanolungol’atrioeilventovisoffiava.Dopo lopassavano inunamacina eneprelevavanoundecimo,passandolopertredicivolteallostaccio.Cosìlooffrivano.Unavoltachel’Omereraofferto,chiunqueuscivavedevaimer-catidiGerusalemmepienidifarinaedigranoabbrustolito(Me-nachoth65-6,Pes.10b).

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LEPRIMIZIE

105.-Come si destinavano le primizie? Se un uomo trovandosinelsuocampo,vedevaunfico,ungrappoloounmelogranopri-maticci,licontrassegnavaconungiuncoepoidiceva:-Eccoque-stisonodestinatiadessere«primizie»-.R.Shimeondice:-Devetornare a chiamarli «primizia» dopo che sono stati tagliati dalterreno.Ecomesiportavanoleprimizie?TuttiicentriappartenentiaunMa’amad (turnodi laici) si riunivanonella cittàove risiedeva ilcapodiquelMa’amadepernottavanonellapiazzadellacittàsen-zaentrarenellecase;almattino,ilcapodellacomitivadiceva:-AlzatevieandiamoaSionnellacasadelSignoreDionostro.Ipiùviciniportavanofichieuva; ipiù lontani fichisecchieuvasecca.Precedeva ilcorteounbuecon lecornadorateeconunacoronadiolivosulcapo;iflautisuonavanointestaalcorteo,fin-chélacomitivaarrivavainprossimitàdiGerusalemme.Quigiun-ti, avvertivano quelli di Gerusalemme e ornavano le primizie; idignitaridellaclassesacerdotaleuscivanoaincontrareilcorteo;quanto più distinte e ragguardevoli erano le persone arrivate,tantomaggiorieranoglionori.Alpassaggiodellacomitivaperlacittà, gli artigiani di Gerusalemme si schieravano e salutavanodicendo:-Fratellidellatalelocalità,siainshalom(pace)lavostravenuta-.Iflautisuonavanointestaalcorteo,finchéquestogiun-gevasulmontedelTempio;arrivatisulmonteTempio,anche ilre Agrippa doveva prendere personalmente il canestro sullespalleeportarlonell’atrio.Qui i leviti cantavano il salmo: «Ti esalto, o Signore, perchémitraestidasventuraenonrallegrastiimieinemici»(Sal30).Indivenivanooffertelecoppiedipiccionicheaccompagnavanoicanestri,eilcontenutodiquestieraoffertoaisacerdoti.Mentrel’offerenteavevaancorailcanestrosullespalle,leggevailbranobiblicorelativoalleprimiziedalleparole:«HodichiaratoalSignoreDiotuo»(Dt26,3)sinoalterminedellasezione.R.Iehu-dadice:-Sinoalleparole:«unarameoviandanteeramiopadre»

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(Dt26,5)-.Giuntoaquesteparole,deponeva il canestro, lo af-ferravaper i lembi,mentre ilsacerdote loagitavaequindireci-tava leparole:«unarameoviandante,ecc.» finoal terminedellaParashah (brano); quindi lo deponeva da un lato dell’altare, siinchinava ed usciva. In un primo tempo, chi sapeva leggere laformulaebraicalaleggeva,eaglialtrisisuggeriva.Alloramoltisiastennero dal portare (le primizie) e perciò stabilirono che laformulafossesuggeritaindifferentementeatutti.I più ricchi portavano leprimizie in cestelli d’argento ed’oro, ipiùpoveriincanestrifattidiramidisaliciintrecciati;siaicane-stricheleprimizievenivanoregalatiaisacerdoti(Bikk.3).

ILCERIMONIALEDELGIORNODIKIPPUR

106.-Settegiorniprimadelgiornodell’EspiazioneseparavanoilSommoSacerdotedallasuafamiglia(elotrasferivano)nellasaladeiconsiglierieglidestinavanounaltrosacerdotesostituto,perilcasoincuisiverificasseinluiun’impuritàrituale.Gliassegna-vanoalcunianzianimembridelSinedriocheleggevanodinanzialuil’ordinedellecerimoniediquelgiorno;essiglidicevano:MioSignore,sommopontefice,leggitustesso,forsehaidimenticatooforsenonhaiavutooccasionedistudiare-.Almattinodellavigi-liadelgiornodiKippurlofacevanosostarepressolaportaorien-taleeglifacevanopassaredavantitori,montonieagnelli,perchélipotessericonoscereesirendessepraticodelserviziosacro.Intuttiesetteigiorninonglirifiutavanonécibonébevande,maallavigiliadelgiornodiKippur,sull’imbrunire,nonglipermette-vanodimangiaremolto,perchéilciboprovocasonno.GlianzianimembridelSinedrioloaffidavanopoiaglianzianidelsacerdozioe questi lo facevano salire nella sala della famiglia diAbtinas edopo averlo scongiurato (a seguire il cerimoniale secondo lenormedeifarisei)sicongedavanodaluidicendogli:Omiosigno-re,sommopontefice!NoisiamoesponentidelSinedrioetuseiilnostroesponenteequellodelSinedrio;noi ti scongiuriamoper

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ColuichefeceposareilSuonomesuquestoTempio,chetunoncambinulladi tutte leprescrizioniche tiabbiamodate-.Egli sicongedavaepiangevaedessipuresicongedavanoepiangevano.Seeglieraistruito,studiava(qualchepartedellescritture);senoiMaestri studiavano in sua presenza. Se era pratico di leggere,leggeva(neilibrisacri),altrimentialtrileggevanodavantialui;eche cosa leggevano?Nei libridiGiobbe,diEsdraedelleCrona-che.ZaccariabenKevutaldiceva:-Iogli lessimoltevoltedal li-brodiDaniele...Diceva loro l’incaricato:-Uscitee guardate seègiunto il tempodellaShechita-.Seiltempoeragiunto,chiseneaccorgeva,dice-va:-Splendel’aurora.MattiabenShemueldice:-(Uno)diceva:«Risplendetuttalapar-te orientale fino a Chebron?-(e l’altro) rispondeva: Sì». QuindifacevascendereilSommoSacerdotenellocaledelbagno.Cinquebagni di purificazione e dieci abluzioni dellemani e deipiedifacevainquelgiornoilSommoSacerdote.Metteva lemaninell’urnaeneestraevaduesorti:sudiunaerascritto: «Al Signore»; sull’altra «AdAzazel». Il suo sostituto eraalladestraeilCapodellacasataallasuasinistra.Selasorteconleparole:«AlSignore»erastataestrattaconladestra,ilSostitutodel Sommo Sacerdote, diceva:-Signore, solleva la destra-. Seinvecelasorteconleparole:«AlSignore»erastataestrattaconla sinistra il Sostituto del Sommo Sacerdote diceva:-Signore,sollevalasinistra-.Eglicollocava,quindi,lesortisuiduecapiedesclamava.-AlSignore!-.Essirispondevanodopodi lui:-Bene-dettoilnomegloriosodelSuoregnoinEterno...Si recava quindi presso capo che doveva essere mandato via,posavasudiessolemaniefacevalaconfessionedicendo:-Deh,oSignore,peccarono,mancarono,furonocolpevoliifiglideltuo,popolo,casadiIsraele;deh,oSignore,perdonaipeccati,lecolpe,letrasgressionicommesseversodiTedaimembrideltuopopolodiIsraele,comeèdettonellaTorahdiMosètuoservo:«PoichéinquestogiornoEgliviperdonerà,purificandovidatuttiivostripec-catiediverretepuridinanzialSignore».E iSacerdotie ilpopoloche erano nell’atrio del Tempio, quando sentivano pronunciare

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dalla boccadel SommoSacerdote il nome ineffabile, si inchina-vano,siprostravano,sigettavanoconlafacciaaterraedicevano:«Benedettosiailnomegloriosodelsuoregnoineterno…».QuindiilSommoSacerdoteprocedevaallalettura(delbranobi-blicodellagiornata);sevolevaleggerevestitocongliabitidibis-so, leggevacosì,altrimentipoteva leggerevestitodellasua togabianca.L’inservientedelTempio,prendevailrotolodellaleggeelodavaalPresidentedelTempio,questilodavaalSovrintenden-tedeiSacerdotiequestialSommoSacerdote.IlSommoSacerdo-tequindisialzavainpiedi,ricevevaillibroeleggevalosquarciodi«AchareMot»(Lv16,1)equellodi«AchBeasor»(«ildecimo»)(Lv23,26);chiudevaquindiilrotolo,seloposavainsenoedice-va:-Piùdiquantolessiavoièscrittoquadentro...-.Gliportava-no i vestiti intessuti d’oro, si vestiva, faceva le abluzioni dellemaniedeipiedieoffrivailsuomontoneeilmontonedelpopolo.Gliportavanoisuoiproprivestitieliindossava;loaccompagna-vanoquindi a casa sua ed egli preparavauna lieta festa ai suoiamici,quandouscivafelicementedalSantuario(Ioma,passim).

ILLULAV

107.-Come si eseguiva lamişwah del Lulav? Quando il primogiornodellafestacadevadiSabato,tuttiportavano(dalvenerdì)le loropalmealmontedelTempio;quigli inservienti le riceve-vano,e ledisponevanoinordinenellagalleria;glianzianicollo-cavanoleloropalmeinunlocaleparticolare,siinsegnavaatuttia dire: chiunque prenda domani la mia palma, io gliene faccioregalo. All’indomani tutti venivano per tempo, gli inservienti lemettevanolorodinanziedessiselestrappavanol’unoall’altroepersinosibattevano.QuandoilSinedriovidechesiesponevanoapericolo,decretòcheognunodovessecompiereilprecettodellapalmaacasasua.ComesieseguivalamişwahdellaArava(ramidisalice?).ApocadistanzadaGerusalemmevieraunluogodenominatoMuza:an-

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davano là, coglievano rami di salice e li collocavano ai latidell’altareinmodochelapartesuperiorediessisicurvassever-so altare. Suonavano, suonavano con clamore, poi suonavanoancora.Ognigiorno facevanoungiro intornoall’altaredicendo:«Deh,oSignore,salva,deh!Deh,oSignore,facciprosperare» (Sal118,25).Nelsettimogiorno,giravanosettevolte.Nelmomentodiconge-darsichecosadicevano?-Atecompetelabellezza,oaltare:atecompetelabellezza,oaltare.Comesicompivalacerimoniaingiornoferiale,cosìlasicompivadiSabato,senonchecoglievanoiramidisaliceallavigiliadiSa-batoelimettevanoinbarilid’oroperchénonappassissero.R.IohananbenBeroqadiceva:-Prendevanodeiramidipalmaeli battevano sui fianchidell’altare, per cui quel giorno era chia-matoilgiornodellosbattimentodeiramidipalma.Allora i fanciulli sceglievano le loro palme emangiavano i lorocedri(Sukka4).

LAFESTAPERL’ATTINGIMENTODELL’ACQUA

luce .-Chinonhamaivedutolafestaper l’attingimentodell’ac-qua,puòdiredinonavermaivistounafestainvitasua.All’uscitadelprimogiornofestivo(isacerdotieileviti)scendevanonell’a-trioriservatoalledonneevifacevanodeigrandipreparativi.V’eranodeicandelabrid’orosuognunodeiqualieranoapplicatequattro coppe d’oro: a ognuno di essi si giungeva per quattroscale equattro giovani sacerdoti vi eranoaddetti, portandodeicatini che contenevano centoventi log di olio che versavano inciascunacoppa.Calzarisdrucitideisacerdotie lorovecchiecin-ture servivano da lucignoli e non c’era cortile in Gerusalemmeche non risplendesse per la luce di questa illuminazione63Le

63Perchéicandelabrieranoalti50bracciederanosituatisulmontedelTem-pio.

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persone più religiose e più illustri danzavano davanti alla follaavendoinmanodelle fiaccoleardentierecitandosalmie inni. Ileviticonarpe,cetre, timpani, trombee innumerevolialtristru-mentimusicali, stavano sui quindici gradini che dall’atrio degliuominiconducevanoaquellodelledonneechecorrispondevanoai quindici «salmi dei gradini» contenuti nel salterio (Salmi dal120al134).Quivi i leviti stavano coi loro strumenti musicali e recitavanocanti.Duesacerdotistavanosullaportasuperioreperlaqualesiaccedevadall’atriodegliuominiaquellodelledonneetenevanoduetrombeinmano.Alcantodelgallo,essifacevanounasuona-ta semplice, poi una rumorosa, poi un’altra semplice. Giunti aldecimo gradino, facevano di nuovo una suonata semplice, unarumorosa, un’altra semplice: giunti all’atrio delle donne ripete-vanoletresuonateecosìcontinuavanoasuonareeacamminarefinchégiungevanoallaportaversoOriente;quigiuntisivolgeva-noversooccidenteedicevano:inostripadricheeranoinquestoluogo «volgevano la loro schienaal Tempio del Signore e si pro-stravanoaoriente,alsole» (Ez8, 16):maquanto a noi, i nostriocchisonorivoltiaDio.R. Iehudadice:-Essi ripetevanoedice-vano: «Ma a Dio, a Dio sono rivolti i nostri occhi»-. Quando sicongedavanogliunidaglialtri,dicevano:«TibenedicailSignoreda Sion e possa tu vedere la felicità diGerusalemmeper tutta latuavita;(possatuaverelagioia)divedereifiglideituoifiglielapacesuIsraele»(Sal128,5-6)(Sukka5,1-5).109.-SiraccontavadiHillel:quandoeglipartecipavaallagioiadiquestafesta,erasolitodire:«Seiosonoqua,tuttoèqua;maseiononvisono,chic’è»"64.Lemiegambemiportanoversoil luogochemiècaro.Eanalogamentedice ilSignore:-Setuverraiallamiacasa,ancheioverròallatua,masetusaraiassentedallamia

64Secondo l’interpretazione di Rashi, queste parole dovrebbero attribuirsi alSignore,ilquale,rivolgendosiaIsraele,direbbe:-Seiomitrovoqui,inquestoSantuario, tutti vi affluisconoper rendermi omaggio;ma se io allontanerò daessolamiaMaestà,chiverràqui?

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casa,anch’iosaròassentedallatua,comeèdetto:«inqualunqueluogovorrò che sia celebrato ilmionome, verròa te e tibenedi-rò»-(Es20,24)(Sukka53).

LADISTRUZIONEDELSECONDOSANTUARIO

110.-PerchéfudistruttoilprimoSantuario?Pertremotivi:perl’idolatria,perlalicenzadeicostumieperl’omicidio.Edilsecon-do Santuario, durante il quale gli Israeliti si occupavano dellaTorah,delleMişwot edelleoperebuone,perqualmotivo fudi-strutto? Perché in quel tempo regnava la discordia: dal che sideduce che la discordia ha lo stesso peso delle tre colpe sopraelencateecioè:idolatria,licenzaeomicidio(Ioma9).111.-Dalgiorno incuièstatodistrutto ilSantuariononc’èpiùsorrisodinanzialSanto,benedettoEglisia,eilcielononappareintuttoilsuosplendore.DisseR.Eleazar:-DalgiornoincuièstatodistruttoilSantuario,unamuragliadiferroseparaIsraeledalPadreceleste.DiceR.PinechasbenIair:-DalgiornodelladistruzionedelSan-tuarioisapientiarrossiscono,glistudiosisicopronoilcapo(perla vergogna), vanno esaurendosi gli uomini di azioni virtuose;prevalgono,invece,iviolentieidiffamatori;nonc’èchiricerchiostudi, o domandi (intorno alla Torah); a chi dobbiamo dunque,appoggiarci?alnostroPadrecheèneicieli.R.Eliezer il grandedice:-Dal giornodelladistruzionediquellacasacheeratuttalanostragioia,iMaestriscendonoalrangodiscribi,gliscribiaquellodicoadiutori,icoadiutoriaquellodial-lievi, gli allievidiventano comepersone indotte equeste stessepersonevannodigiornoingiornodiminuendo;nonv’èchiricer-chiostudiodomandi(intornoallaTorah);achidobbiamoquin-diappoggiarci?alnostroPadrecheèneicieli.

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RabbanShimeonbenGamlieldiceva:-Daquando fudistrutto ilSantuario,nonc’ègiornosenzamaledizioni-(Ber.32,49;Ab.2,33).

ILLUTTOPERGERUSALEMME

112.-Così dissero i nostriMaestri: Inmemoriadella distruzionedelSantuariodiGerusalemme,seunuomohadaporrel’intonacoallasuacasa,netralasciaunapiccolaparte;cosìseunohadaalle-stire un banchetto, tralascia qualcosa (nei preparativi) e cosìquando una donna si adorna, tralascia qualche cosa dei suoi or-namenti, perchéèdetto: «se iotidimentico,oGerusalemme,sidi-mentichi(dime)lamiadestra»(Sal137,5-6).Chiinvecesiaddolo-raperlacadutadiGerusalemme,avràmeritodirivederlainfesta,siccomeèdetto:«rallegrateviconGerusalemme,gioitedigrangiu-bilo,insiemealei,tuttivoicheperleifacestelutto»(Is66,10).113.-Rabbi Aqiba dice:-Chi fa un lavoro nel giorno del nove diAv,nonvedràilfruttodiquellavoro.IMaestridicono:-ChifaunlavoronelgiornodelnovediAvenonfa lutto per Gerusalemme non parteciperà alla sua gioia come èdetto: «Rallegratevi conGerusalemme,gioitedigrangiubilo insie-mealeituttivoicheperleifacestelutto»(Is66,10).Daquihannopresoilmotivoperaffermare:-ChifaluttoperGerusalemmeavràilmeritodipartecipareallasuagioia,ecoluichenonfaluttoperGerusalemme,nonparteciperàallasuagioia-(Taan.30).114.-Tutte le preghiere degli uomini non hanno altro motivoche la terra.Haprodotto la terra ononhaprodotto?Omio Si-gnore,fachelaterraproduca!faprosperarelaterra!InvecetuttelepreghierediIsraelesonorivolteunicamentealSantuario:-Signore del mondo, sia ricostruito il Santuario! Signore delmondo,quandosaràricostruitoilSantuario?-(Ber.R.13).

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IMAESTRIDELTALMUDEILOROINSEGNAMENTI

HILLEL

115.-Quando la Torah cadde in dimenticanza in Israele, venneEsdra daBabilonia e rinnovò lo studio; tornò ancora ad esseredimenticata eHillel venne da Babilonia e ne rinnovò ancora lostudio.116.-HillelavevaquarantaanniquandodaBabilonia(sitrasfe-rì)inGiudea.StudiòpressoiMaestriperquarantaanniegover-nò(spiritualmente)Israelealtriquaranta.DicevanodiHillelchenontralasciòdistudiarenulladelleparoledeiMaestriecheimparòtuttelelingueeperfinoil(segreto)lin-guaggiodeimonti, delle colline, delle valli, quello degli alberi edelleerbe,dellefiereedeglialtrianimali,illinguaggiodeglispi-ritieiproverbidellagentedelpopolo(Sukka20;Sifra:Wezoth-ha-ber.Soferim16).117.-Insegnarono i nostri Maestri: Ottanta allievi aveva Hillel:trenta avrebbero meritato che su di essi si posasse la DivinaMaestà; altri trenta avrebbero meritato che il sole si fermasseperloro,comefuperGiosuè;ventieranodivaloremedio:ilpiùillustredilorofuJonatanB.Uzziel, ilmenonotofuRabbiJocha-nanbenZakkai(Sukka21).

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118.-InsegnaronoinostriMaestri:Unpagano,unavolta,sipian-tòdinanziaShammaieglidomandò:-Quanteleggiavete?-Due-glirispose:-unaleggescrittaeunaleggeorale.-Aquellascrittaiocredo,maaquellaoraleno;convertimidun-que affinché io impari la legge scritta. Lo rimproverò e lo feceuscirebiasimandolo.IlpaganoallorasipresentòdaHillel;questi loconvertìeglico-minciòadinsegnareAlefBet,Ghimel,ecc.All’indomani invertì l’ordine (delle lettere) e il pagano gli do-mandò:-Maierinonmelehainsegnateinquestoordine!-Nontiaffidiame?-glidisse-dunque,ancheperlaleggeoraleaffidatiame.Un’altravoltaunpaganosipresentòaShammaieglidisse:-Convertimi,acondizionedi impararetutta laTorahnel tempoincuisipuòstarerittisudiunsolopiede.Shammai lomandò via (spingendolo) col bastone che aveva inmano. Si presentò allora a Hillel, il quale lo convertì (dicendo-gli):-Ciòcheatenonpiace,nonfarloaltuoprossimo!QuestaètuttalaTorah,ilrestoècommento,va’estudia-(Shab.31).119.-«L’uomopiosostienelasuaanima»(Pro11,17).QuestoversopuòapplicarsiaHillelilquale,quandoterminavalostudio coi discepoli, era solito accompagnarsi con loro; essi glidomandavano: Rabbi, dove vai?-Egli rispondeva:-Vado a faredelbeneadunospitechehoincasa.-Ognigiornohaiunospite?-glidomandavano.-Equestapoveraanimacheènelcorpo,nonèforseunospite?Oggièqui,edomaninonloèpiù-(Vaj.R.34).120.-InsegnanoinostriMaestri:Dopochemorironoultimipro-fetiChaggai,ZekhariaeMalakhi, loSpiritoSantosiallontanòdaIsraele, ma con tutto ciò (i Maestri) potevano ricevere i diviniannunci,attraversolavoceceleste.Così accadde una volta, che trovandosi riuniti in Gerico, nellacasadiBet-Guria, fu concesso lorounodiquestidivini annunciattraverso una voce che proveniva dal cielo e diceva:-V’è qua

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unocheavrebbemeritatochesudiluisiposasseladivinamae-stà, come sul nostroMaestroMosè, senonché la generazione incuieglivisse,nonèmeritevolediciò.-Tuttivolserogliocchiver-soHillel.Quandoeglimorì,esclamarono:-Ahiper ilGiusto,perl’umile,fuildiscepolodiEsdra!-(Saned,11).121.-Hillelsolevadire:-SiiseguacedeidiscepolidiAronne,ama(cioè) la pace e perseguila, ama gli uomini e avvicinali Torah-(Ab.1,12).122.-Eglidicevapure:-Se iononsonoperme,chièperme?equand’ancheiopensiame,checosasonoio?esenonora,quan-do?-(Ab.1,13).123.-Hilleldiceva:-Nontisepararedalpubblico,nétifidareditestessofinoalgiornodellatuamorte,nongiudicareiltuocom-pagno, finché ti trovi nella sua situazione: nondire cose che tucreda impossibili ad essere risapute, perché anch’esse sarannorisapute,nédirechestudierai,quandoavrailapossibilitàperchéforsenonl’avrai-(Ab.2,5).124.-Eglisolevadire:-L’uomoincoltononpuòtemereilpecca-toel’ignorantenonpuòesserepio,iltimidononpuòimparare,el’irascibilenonpuòinsegnare.Chisioccupatroppodelcommer-ciononpuòdiventaredottoeladdovenoncisianouomini(capa-cidiagire)procuratudiesserlo-(Ab.2,6).

R.JOCHANANBENZAKKAI

125.-Dissero apropositodiR. JochananZakkai:Mai (nella suavita)egli tennediscorsiprofani,nécamminòperquattrobraccisenzaToraheTefillin,nessunovenneprimadiluiallascuolanéquivi egli dormì regolarmenteo saltuariamente, néuscìmai la-sciandoaltrientro lascuola,nésidetteariflessionireligiose in

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luoghisconci;nessunolotrovòmaiascuolainsilenzio,masem-prementre insegnava, era lui stesso cheapriva laporta ai suoidiscepoli;néinsegnòmaicosachenonavesseappresodaiproprimaestrienondissemai,adeccezionedellevigiliediPesachediKippur:-È tempodi lasciare la scuola.-E il suo esempio fu se-guitodalsuodiscepoloR.Eliezer(Sota28).126.-DisseroapropositodiR.JochananZakkaichenontralasciòdi studiareMiqra,MishnaeGhemara, laparteritualee laparteleggendariaemidrashica,lesottigliezzedellaTorahelepiùpic-cole osservazioni dei Soferim, le deduzioni fatte a posteriori equelle per analogia dei passi biblici, i calcoli per le stagioni equelle matematiche per la fissazione dell’anno embolismico; ecosìnontralasciòdiconoscereillinguaggiodegliangeliequellodeglispiriti;ilsensosegretoche(proviene)dalsussurraredellefronde, i proverbi della gente del popolo e quelli degli animali,non tralasciò (insomma)né lepiccole,né legrandi cose, così siadempìinluiquantoèdetto:«iohobenidafareacquistareaco-lorochemiamanoehodariempireilorotesori»(Pro8,21)(Suk-ka28).127.-Disse(R.JochananbenZakkai)aisuoidiscepoli:-Considerate laviaallaquale l’uomodeveattenersi-.R.Eliezerdisse:«L’occhiobenevolo».R. Iehoshuadisse:«Unbuoncompa-gno».R.Josedisse:«Unbuonvicino».R.Shimeondisse:«Chipre-vedeilfuturo».R.Eleazardisse:«buoncuore».Risposeloro:-TrovomigliorelarispostadiR.EleazarbenArakhche le vostre perché nella sua sono comprese anche le vostre-(Ab.2,12).128.-QuandoR.JochananbenZakkaisiammalò,isuoidiscepoliandaronoatrovarlo.Nonappenalividecominciòapiangere.Edessialloraglidissero:-OnostroMaestro,luminarediIsraele,colonnadestra(dell’edificiodellaTorah),perqualemotivopian-gi?

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Rispose loro:-Semi conducessero dinanzi a un remortale cheoggièquiedomaniènellatomba,cheseanchesiadiracontrodime, il suosdegnononsaràeterno,ecosì semi imprigionasseomi uccidesse, la prigionia o lamorte cui eglimi condanna, nonsonoeterne,edioinognimodopotreiammansirloconparoleedenari,(ebbene,contuttociò)iopiangerei;ora,invece,chestan-nopercondurmidinanzialSommoRecheviveedesistepertut-ta l’eternità, chesesiadira, il suosdegnoèeternoesemicon-dannaallaprigioniaoallamorte,questaprigioniaoquestamor-tesonoeterne,ediononpossointercederepressodiluiconpa-roleocondenari,edoltreatuttociòiohodinanziameduevie:l’una (che conduce) alla beatitudine (Gan Eden), e l’altra (checonduce) alla dannazione (Gheinnam) senza che io sappia perqualeviamicondurranno,ecosìionondovreipiangere?Gli dissero (i discepoli):-OnostroMaestro, compiaciti di bene-dirci.Disse loro:-Voglia il Signore che il timorediDio sia sentito davoicomequellouomini!-Enientealtro?-osservarono.-Magariraggiungestequestogrado!Ricordatevichequandounuomostapercompiereunatrasgressione,dicesempre:«chenonmivedanessuno!»-(Ber.28).DopochemorìR. JochananbenZakkai, sparì losplendoredellasapienza(Sota49).

R.AQIBA

129.-Chisonoipadridelmondo?R.IshmaeleR.Aqiba-(Ro.Ha.1,1)130.-Senoncifosserostati,ciascunonelpropriotempo,EsdraeR. Aqiba, la Torah sarebbe stata dimenticata in Israele (Sifre-Eqev).

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131.-R.AqibaerapastorediCalbaSavua;lafigliadilui,vedendoche egli era umile e distinto, gli fece questa proposta:-Se io tisposassiandrestiastudiare?Egliaderìeperciòsifidanzarono.QuandoCalbaSavuariseppelacosa,cacciòlafigliadallapropriacasaelaesclusedall’ereditàdeibeni;malafigliasisposòconAqibaeglidisse:-Oravaastudia-re.-Egli infatti, frequentòdodicianni lescuolediR.EliezerediR.Iehoshua.Allafinediquestoperiodotornòacasasuaseguitodaunaschieradidodicimila.Tuttigliandaronoincontroeanchesuamoglie volle andargli incontro; le vicine le dicevano:-Fattiprestarequalchevestito!maessa rispondeva:«ilgiustoconoscebenel’animadellasuabestia»(Pro12,10)65.Quandoessagligiunsevicino,siinchinòaterraeglibaciòipiedi.Idiscepolitentaronodiallontanarla,maeglidisseloro:-Lasciatela!quellocheiosonoequellochevoisieteèaleichelodobbiamo.Quando ilpadredi lei seppecheunpersonaggio ragguardevoleeraarrivato,pensò:-Voglioandaredalui,forsescioglieròilmiovoto-.Venneinfatti,eR.Aqibaglidisse:-Setuavessisaputocheilmaritodileieraunuomoillustre,l’avrestiesclusaugualmente(dall’eredità)?-Mibastavacheavesseconosciutouncapitoloounahalakahglirispose.-Ebbene, io sonoquell’uomo!Allora siprostròa terra,baciòR.Aqibaeglidonòmetàdellesuericchezze(Kct.62).132.-ComeesordìR.Aqiba?Aquarantaanniancoranonavevastudiatonulla.Unavolta,tro-vandosi presso una sorgente in Lud, osservò:-Chi ha prodottounacavitàinquestapietra?-Glifurisposto:-Ononconosci,Aqiba,ilversobiblicochesuona:«leacquecon-sumaronolapietra?»(Gb14,19).Èdunquel’acquachediscendecontinuamentegiornopergiorno.

65Modoproverbialeebraicoperdirechesiriconosconofacilmentelepersoneconlequalisihafamiliarità.

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AlloraR.Aqibapensò:-Lamiamenteèforsepiùduradellapie-tra?VoglioandareastudiareuncapitolodellaTorah.Andòascuolaecominciòaleggereconsuofigliolatavolaalfabe-tica.Cosìscrissel’Alef-Betel’imparò;Alef-Tavel’imparò;poiillibrodiWajqra’ecosìprocedendoimparòtuttalaTorah(A.R.N.6)133.-Insegnanoinostrimaestri:-Unavoltaleautoritàdecreta-ronochegliEbreinondovesserooccuparsidellaTorah.PapposbenIehudavenneetrovòAqibachefacevadellepubbli-cheriunioniinsegnandolaTorah.Glidisseallora:-Aqibanonhapauradelleautorità?-Sei tu-risposeAqiba-quelPapposdicui tuttiesaltano lasag-gezza? Non mi sembri veramente che un insipiente. Ti voglioaddurreunparagone:unavolpepasseggiandosullarivadelma-re, vide dei pesci che correvano in qua e in là; chiese ad essi:«Perchéfuggite?».«Perviadelleretiedeilaccichecitendonogliuomini»risposero.«Venitequiall’asciutto,rispose lavolpe,estiamo insiemecomestettero insieme inostriavi?»«Esei tuquellavolpechediconoessere lapiùastutadellebestie?Anoi sembri tutt’altro cheac-corta; se infattiquinelnostroelementovitale, abbiamo timore,tantopiùfuoridiqui,doveèlanostramorte!».E analogamente, se noi temiamo mentre ci stiamo occupandodellaTorahdellaqualeèscritto:«Essaèlatuavitaelalunghezzadei tuoigiorni» (Dt 30, 20), tanto più dovremmo temere se noitralasciassimoleparoledellaTorah-.DilìapocoarrestaronoR.AqibaelorelegaronoinprigioneecosìpurearrestaronoPapposbenIehuda.GlidisseR.Aqiba:-Pappos,cosatihaportatoqui?- Beato te, o Aqiba,-gli rispose-beato te che sei stato preso amotivodellaTorah,poverome,invece,chesonostatopresoperfutilimotivi.Quando condussero almartirio R. Aqiba, era l’ora della letturadelloShema‘; gli laceravano le carni conpettini di ferro,ma luirivolgevailpensieroadaccettareconamorelasovranitàdelRe-

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gno Celeste. I suoi discepoli gli chiesero:-Maestro, perfino ora(continuialeggereloShema‘)?-Pertuttalamiavita-rispose-eroavvilitoamotivodelleparo-le: «e con tutta la tua anima» (Dt 6, 5) che significa:«quand’anche(Dio)titogliesselavita(tudeviamarlo)»epensa-vo: quando potrò adempiere (questo comando)? E ora che hol’occasione, non dovrei adempierlo? E così si soffermava sullaparola ’echad (uno), finché esalò il suo spirito. Si udì una vocecelestechedisse:-Beatote,oAqiba,ilcuispiritoèesalatonelnomedell’Uno.MagliangelidelserviziodivinodisserodinanzialSanto,benedettoEgli sia:-Signoremondo, è questo il premio per chi osserva laTorah?-Risposeloro:-«Laloroparteènellavitafutura»(Sal17,14).Elastessavocecelestedisse:-Beatote,Aqiba,cheseidestinatoallavitadelmondoavvenire-(Ber.61).134.-DopochemorìR.Aqiba,sparì lagloriaTorah,sparirono isostegnidi essaeparve che si chiudessero le sorgentidella sa-pienza(Sota49).135.-R.Aqibadiceva;-Diletto (aDio) è l’uomo che fu creato asua immagine;maunamore speciale gli fu riconosciuto, essen-dogli stato reso noto di essere stato creato a immagine di Dio,secondoquanto è detto: «poichéa immaginediDio fu l’uomo»66(Gn9,6)-(Ab.3,19).136.-Dilettisono(aDio)ifiglidiIsraeleperchéfuronochiamati«figlidiDio»maunamorespecialefulororiconosciuto,essendostatoresonotoalorochefuronochiamati«figlidiDio»secondoquantoèdetto:«figlivoisietealSignore,Diovostro»(Dt14,1).66L’uomo, ultimo nella serie degli esseri creati, ma primo in dignità, è statodotatodiintelligenzaediliberovolereeperciòcreato«aimmaginedivina»,inquantochiamatoasvolgereliberamentenelmondolasuaazionedibeneeadessere, secondo la bellissima espressione dei nostri Maestri, «sosia di Dionell’operadellacreazione».

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Diletti sonoaDio i figli di Israele ai quali fudonatounoggettodelizioso; una speciale dimostrazione d’affetto Dio diede loro,annunciandochea lorofudatoquell’oggettodeliziosocolqualefucreato ilmondo,secondoquantoèdetto:«poichéunbuonin-segnamentodettiavoi,lamiaTorah,nonabbandonatela! (Pro4,2)(Ab.3,20-21)67.

IDIECIMARTIRI

137.-Allorquando fu decretato in terra che dovessero essereuccisi imaestri Israele, i colleghidisseroaR. Ishmael:-SommoSacerdote,saliversoilcielo,ecercadisaperesequestasentenzaèvolutadalSignorebenedetto.-R. Ishmaelsipurificò,sirivestìdelTalletedeiTefillimepronunciòilnomeineffabile(diDio).Allora il vento lo sospinseverso il cieloove l’arcangeloGabriel,incontrandolo, gli domandò:-Sei tu quell’Ishmael del quale sigloriaognigiornoiltuoCreatore(dicendo)chesullaterravièunsuoservochegliassomiglianellosplendoredelvolto?-Sonoio-rispose.-Eperchéseisalitofinqui?-SonosalitopersapereselasentenzaèstatasanzionatadalSan-to,benedettoEglisia.-Tigiuro,oIshmael,checosìhouditodiredidietroallacortina(deltronodiDio):«DiecimaestridiIsraelesonodestinatialmar-tirio».-Eperché-disseR.Ishmael?-PerlavenditadiGiuseppe;infattilagiustiziaognigiornorecla-madinanzialtronodiDiodicendo:Haiforsescrittoinutilmente67La qualifica di «figlio di Dio» da intendersi naturalmente in senso ideale,implica,perIsraele,ildoverediunaspecialedisciplina,mediantelaqualeessosiinnalziaquellivellodivita,puroesanto,chetrovalasuaperfettaespressio-nenellaTorah.DepositarioecustodedellaTorahèdunqueIsraeleeconciòDiohamostratoaquestopopoloilsuoamore,inquantolaTorahèlacausaidealedelmondoeguardandoadessa,comeadunmodellosupremo,Diolocreò.

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siapureunasolaletteradellaTorah?ebbene,èscritto:“Chirubaunapersonaepoilavende,èreodimorte”(Es21,16),edecco(icapostipiti) delle dieci tribù vendettero Giuseppe e ancora nonhaichiestocontodiciònéaloronéailorodiscendenti.-EilSanto,benedettoEglisia,nonhatrovatocheinnoilostru-mentoperchiederecontodellavenditadiGiuseppe?- Dal giorno in cui avvenne il fatto, in nessuna generazione, ilSanto, benedetto Egli sia, non ha trovato se non in voi, uominigiustiepiialparidei(capostipiti)dellediecitribù;èperquestochehasceltovoi.R.Ishmaelallorasceseinterraecomunicòaicolleghichelasen-tenzaera stata sanzionata; essidaun lato si addoloraronoper-ché era stato emesso contro di loro un tale decreto e dall’altrogioirononelsaperecheeranostatiparagonatiaicapostipitidellediecitribù.Furonodunquepresi,peresseremessiamorte,R.ShimeonbenGamliel e R. Ishmael Sommo Sacerdote. R. Shimeon piangeva eperciòglidisseR. Ishmael:-Induepassi ti troverai inmezzoaigiustiepiangi?-Midolgo-rispose-perchénonsoperqualemotivosonoucciso.- Se una persona viene a interpellarti per un giudizio, ti èmaicapitatoinvitatuadifarloattenderefuorifinchétuavessibevu-to,calzatolatuascarpaoindossatoiltuoTallet?EtusaichelaTorahhadetto:«setuloaffliggerai»(Es20,22)ilcheè interpretatonel sensochenonsidevecausarealpropriosimilealcunmaltrattamento,siagrave,sialeggero-Mihaiconsolato,oMaestro,risposeR.Shimeon.Entrambisimiseroasupplicareilcarnefice;l’unodiceva:-IosonoSommoSacerdotediscendentedallastirpediAron:uc-cidimiperprimo,sicchéiononvedalamortedelmiocollega-.El’altrodiceva:-Iosono«Nassi»discendentedellastirpedavidi-ca, uccidetemi per primo, sicché io non veda la morte del miocompagno.-Gettatelesorti-disseilcarnefice.La sorte cadde suR. Shimeon benGamliel. Prese la spada e glireciseilcapo.R.Ishmaelloprese,selomiseinsenoecosìpian-

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gendo e gridando esclamava:-O bocca santa e verace che pro-nunciavidettipreziosicomeperle!Questaè la retribuzioneperlaTorah.MentreR.ShimeoneR.Ishmaeleranomessiamorte,nefudatanotizia a R. Aqiba. Questi, laceratosi le vesti e cintosi di sacco,disseaisuoidiscepoli:-Preparateviaqualchegravecastigo,per-ché se alla nostra generazione era stato destinato un qualchebene, nessuno sarebbe statomeritevole più di R. Shimeon e R.Ishmael;deveperciòesserechiaroemanifestodinanzialCreato-redelmondocheunagravesciagurastaperscenderenelmondoe perciò questi giusti si preparino da noi, affinché si adempiaquantoèscrittonelverso:«Ilgiustomuore…mapersottrarloaimalichevengonoilgiustovieneritirato(dalmondo)»(Is57,1).DopopreseroR.Aqibacheinterpretavagliornamentidellelette-re e che rivelava la Torah così come fu data a Mosè sul Sinai.Mentre lo conducevano amorte, il generale (romano) ricevetteuna lettera con la quale si annunciava una ribellione del re diArabia;perciòR.Aqiba fu tenutoprigionierosinoal ritornodelgeneraledallaguerra.Quandotornò,detteordinecheilsuocor-po fosse laceratodapettinidi ferro;edegli,mentrecosìvenivatorturato,ripeteva:«La Rocca, perfetto è il suo operare, poiché tutte le sue vie sonogiustizia;Diodiveracitàesenzanequizia,giustoerettoegliè»(Dt32,4).Si udì una voce celeste che disse:-Beato te, R. Aqiba, che fostigiustoerettoelacuianimauscìcomequelladegliuominigiustieretti.QuandolanotiziadellasuamortegiunseaR.ChaninabenTera-dioneaR. IehudabenBaba,si laceraronogliabiti,sicinserodisaccoedissero:-Fratelli,lamortediR.Aqibanonècheunsegno(dellecolpedellanostragenerazione).Poi presero R. Chanina ben Teradion. Di lui si diceva che eraamabile agli occhi del Santo, benedettoEgli sia, e degli uomini;maisierauditasullasuaboccaunaparolaoffensivaversoilpro-priosimile.

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QuandofuproibitodiinsegnarelaTorah,eglicontinuòadiffon-derlaeillustrarlainpubblicheriunioni.Lopresero,eavvolgendoloinunSeferTorah,locircondaronodifascettedilegnoallequalidetterofuoco;poiportaronodeibatuf-folidilanainzuppatinell’acquaelicollocaronovicinialsuocuo-reperallungarel’agonia.Lafigliaglidisse:-Babbo,comepotròvederticosì?-Sefossistatobruciatodasolo,ancheamelamortesarebbesta-tagrave;maorachelaTorahèbruciatainsiemeame,sonocertochechirivendicheràl’offesafattaallaTorah,rivendicheràanchelamia.Eidiscepoliglichiesero:-Maestro,cosavedi?- Vedo-rispose-che le pergamene si bruciano,ma le lettere silibranonell’aria.-Apri labocca-glidissero-affinché il fuocopenetri (e cosìab-brevilatuaagonia).- No-disse-è bene che l’anima sia tolta da chi l’ha data e chel’uomononfacciaviolenzaaséstesso.A questo punto il carnefice disse:-Maestro, se io aumento lafiammaeti tolgo la lanadisopraalcuore,mipromettidi farmipartecipedellavitaeterna?-Sì-rispose.-Ebbene,giuramelo.Glielogiurò.Esenz’altroaumentòilfuoco,tolseibatuffolidilanae così la suaanimaesalòpiùpresto.Egli stesso (il carnefice) sigettòquindiinmezzoallefiamme:allorauscìunavocechedisse:- R. Chanina benTeradion e il suo carnefice sonodestinati allavitaeterna.Ripensandoconlelacrimeaquestofatto,Rabbiosservò:-C’èchisiacquistailmondoeternointantianniec’èchiloacquistainunattimo!DopofuuccisoR.IehudabenBaba.Di luiraccontavanochenonaveva assaporato il sonno, più di un cavallo, dall’età di diciottosinoadottantaanni.Unavoltaleautoritàcomminavanolapenadimorteachiproce-desse ad una «ordinazione» (semichah) e a colui che ne fosse

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investito, e minacciavano parimenti di distruggere la città ovetale «ordinazione» fosse avvenuta. Ora R. Iehuda ben Baba sirecònellospaziosituatotraduemontiealconfinetraduecittàeiviordinò(maestri)cinquesuoidiscepoliecioè:R.Meir,R.Iehu-da,R.Shimeon,R.JoseeR.EleazarbenHananiah.Quandoinemiciliebberoriconosciutieglidisse:-Correte,ofiglimiei!-Editecosaavverrà?-domandarono.-Ecco,iosononelleloromanicomeunapietrachenonhachilarimuova.Ecosì,trapassaronoilsuocorpocontrecentocolpidilancia,sic-chéloridusserocomeunostraccio.DopofulavoltadiR.IehudabenDama.EralavigiliadiShavuot,R.Iehudadissealgenerale:- Attendi finché io abbia adempiuto al dovere del santificare lafesta,ondeinneggiarealSanto,BenedettoEglisia,checihadatolaTorah.-E tu-domandòilgenerale-crediancoranellaTorahenelDiochel’hadata?-Sì-rispose.-EqualèilpremiodellaTorah?- Ha dettoDavid: «Oh,quantoègrande ilbenecheè riservatoacolorochetitemono!»(Sal31,20).-Nonvisonostoltialparidivoi;checredanoall’esistenzadiunaltromondo!-E iodico-rispose ilMaestro-chenonvi sonostolti comevoi,chenegatel’esistenzadiDio.Maguaiatequandovedrainoipar-tecipi della luce eterna e tu scendere nel profondo della perdi-zione.Ilgeneralesiadiròeordinòdilegarlopericapelliallacodadiuncavalloetrascinarlocosìingiroperlacittà.Dopo condussero amorteR. Chutzpit l’interprete. Di lui si rac-contavacheaveva130anniquandofucondannatoalmartirioederabellissimodifiguraediaspetto,somiglianteadunangelodelSignore.Venneroeriferironoalredellasuabellezzaedellasuacanizie,conquesteparole:-Perlatuavita,oSignore,abbipietàdiquestovegliardo!

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IlredomandòaR.Chutzpit:-Quantiannihai?-Centotrenta,menoungiorno-rispose-eperciò tipregodiat-tenderecheiocompiaquestomiogiorno?-Cosatiimportadimorireoggiodomani?-Perchéiopossaadempiereancoraduemişwot.-Equali?-Laletturadello«Shema‘»delmattinoequelladellasera,sicchéiopossaproclamarelaSovranitàdell’UnicoDiograndeevenera-bile.- Sfrontati, fino a quando riporrete fede nel vostro Dio? Egli èormai vecchio e non può salvarvi dallamiamano, perché se loavessepotuto,avrebbecertamentevendicatoilsuopopolo,comefecealtempodeifaraoni,diSiseraedituttiiredellaCananea.Nell’udireciòR.Chutzpitproruppe inpiantoesi lacerò levestiperl’offesarecataalnomediDio,quindisoggiunse:-Guaiate,cosafarainelgiornoincuiDiopuniràvoielevostredivinità?Quindiilgeneraleordinòdilapidarloediappenderlo.DopotrasseroamorteR.ChaninabenChakhinai.Diluisidicevacheavevapassatolavitasuaindigiuni,daidodiciainovantacin-queanni;quelgiorno,poi,eravigiliadiSabato.Isuoiallieviglichiesero:-VuoiassaggiarequalchecosaMaestro?-Sonostatoadigiunofinora,nonsoqualeviadovròpercorrereevoimiditedimangiareedibere!Cominciò a fare il Qiddush del giorno ma, giunto alle parolewayeqaddeshnonlolasciaronoterminareelouccisero.Siudìunavocechedisse:-Beatote,R.Chanina,chefosti«santo»elacuianimauscìin«santità»!DopofulavoltadiR.Ishbavloscriba.Mentreloportavanovia,isuoi discepoli gli domandarono:-Maestro, e della Torah, cosaavverrà?-Credoche laTorah saràdimenticata in Israele,perchéè statodecisochesianodistruttelenostrepiùpreziosecoseevolesseilcielocheciòpotesseservirediespiazioneperilnostrotempo!-Edinoicosasarà?-Sostenetevi l’un l’altro,amate lapacee lagiustizia,forsevipuòessereunasperanza.

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-Quantiannihai?-glidomandòilgenerale.-Oggicompionovantaanni,magiàprimacheiouscissidall’alvodimiamadre,erastatodecretatocheioe imieicolleghidoves-simo cadere nelle tuemani. Però un giorno il Santo, benedettoEglisia,chiederàcontodelnostrosangue.-Presto,uccideteanchequesto!ordinòilgovernatore,ecosìve-dròqualèlapotenzadelsuoDio-.Ecomandòchefossebruciato.DopocondusseroamorteR.EliezerbenShammua.Diluisidice-va che aveva centocinque anni e che dalla sua infanzia sino altermine della sua vita, nessuno lo aveva udito proferire parolevane,maiavevaavutodissidicoicolleghi,siaaparolecheafatti,era umile e dimesso e per ottanta anni era vissuto in digiuni.QuelgiornoeraKippur.Gliallievivenneroeglichiesero:-Maestro,cosavedi?-Vedotrasportareil feretrodiR.IehudabenBabaediR.AqibabenIosefiqualidiscutonointornoaquestionirituali.-Echiintervienepercomporrelalorodisputa?-RabbiIshmael,ilSommoSacerdote.-Echiriescevittoriososull’altro?- R. Aqiba-rispose-perché ha lavorato con tutte le sue forzeintorno alla Torah. Vedo inoltre, figli miei, che l’anima di ognigiustosipurificanelleacquedelloShiloachperentrareinpuritànelconsessocelesteeascoltareR.Aqibacheillustral’argomentodellagiornata.Gliangeliportanodeiseggid’orodestinatiaivarigiusti-.L’imperatoreordinòchefosseucciso;unavocecelestedisse:-Beatote,R.EliezerbenShammua,chefostipuroeinpuritàuscìlatuaanima.

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R.MEIR

138.-E perché il suo nome eraMeir?68perché egli illuminava imaestrinellaHalakah(Eruv.13)139.-R.Meirera scrivanodiprofessione,moltoprovetto; lavo-randocosì,guadagnavatreselaimpersettimana.Conunosiali-mentava, con l’altro si vestiva e con il terzomanteneva gli stu-diosi.Glidisseroidiscepoli:-Maestro,edeituoifigli,chenesarà?-Sesarannomeritevoli-rispose loro-nonmancherà loro ilne-cessario, secondo quanto ha detto David: «non homai visto ungiustoabbandonato e la suadiscendenza in cercadelpane» (Sal37,5)e,senonsaranno(meritevoli),achescopodovreilasciareilmioainemicidelSignore?-(Qo.R.2).140.-IlseguentediscorsoricorrevafrequentementesullaboccadiR.Meir:-DeterminacontuttoilcuoreecontuttalatuaanimadivolerconoscerelemievieedidimorarepressoleportedellaTorah.CustodiscilamiaTorahincuortuoeilrispettoamedo-vuto sia sempre dinanzi ai tuoi occhi, preserva la tua bocca daognicontaminazione,epurificaesantificatestesso(allontanan-doti)daognicolpaetrasgressione;(sefaraicosì) iosaròcontedovunque-(Ber.17).141.-R.Meir solevadire:-Occupati pocodegli affari e dedicatiinveceallaTorah;siiumiledavantiadogniuomo.ChesetrascurerailostudiodellaTorah,troveraimoltialtriozio-sisimiliate;seinvecetiaffaticheraiintornoadessa,Diohaunagranderetribuzionedadarti-(Ab4,12).

68IlnomeoriginariodiR.Meirsembrafossestato«Mosè».

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R.IEHUDAHA-NASSI

142.-DaltempodiMosèfinoaRabbi,nonsierapiùvistalaTo-rahassociataallagrandezza(Ghit.59).143.-DisseR.ShimeonbenMenassiah:-Labellezza, laprestan-zafisica,laricchezza,lagloria,lasapienza,lacanizieeladiscen-denza (sono doti) che si convengono agli uomini giusti e cheadornanoilmondo;ebbene,tuttequestedotisitrovanorealizza-teinRabbieneisuoifigli.144.-Rabbidiceva:-Qualèlaviarettachel’uomodevesceglie-re?È quella che può essere onorevole a chi la segue e procurargligloria da parte degli uomini. Sii scrupoloso nell’adempimentodellapiùpiccolamişwah,poichétunonconosciqualesialaretri-buzionespettanteachiadempielevariemişwot;calcola(inoltre)ildannomaterialechepuòvenireinseguitoall’esecuzionediunprecettoinrapportoalpremiocheessotiprocuraeviceversailvantaggiomaterialechetivieneaseguitodiunatrasgressioneinrapportoaldannocheessatiprocura.Riflettiatrecoseenonsaraiindottoapeccare:sappicosac’èaldi sopra di te: un occhio vede, un orecchio sente e tutte le tueazionisonoscritteinunlibro-(Ab.2,1).145.-Rabbidiceva:-Nonguardarealvasomaaciòcheessocon-tiene; vi puòessereunvasonuovodi vinovecchio edunovec-chiochesiaprivodivinonuovo-(Ab-4,27).146.-Iohomoltoappresodaimieimaestri,piùancoradaimieicolleghiesoprattuttodaimieidiscepoli.147.-Nelgiorno incuiRabbidovevadipartirsidaquestavita, iMaestrifissaronoundigiunoeimploraronolaDivinamisericor-

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dia,minacciandodimorte chi avesse annunciato cheRabbi eramorto.Un’ancelladiRabbisalìsullaterrazzadellasuacasaeannunciò:- Gli angeli vogliono Rabbi e gli uomini lo vogliono parimenti:vogliailSignorechegliuominiprevalganosugliangeli.-Quandopoividechesiaggravavaulteriormente,disse:-VogliailSignorecheangeliprevalganosugliuomini-.MaiMaestrinoncessaronoimplorarelapietàdivina.Dissero poi i Maestri a ben Kapparah:-Va’ a vedere!-. Andò evide che il Rabbi eramorto; allora si affacciò alla finestra (delpalazzo)conilcapocopertoecongliabitilaceriedisse:-Omieifratelli figlidi Jedaja69,ascoltatemi!Glieroidelcieloe ipotenti della terra hanno afferrato l’arca, ma gli eroi del cielohannovintoel’arcaèstatapresa!-Èdunquemorto?-domandarono.-Sietevoicheloavetedetto,nonio-rispose.Silaceraronolevestielavocedeilorolamentisipropagòperuntrattoditremiglia.Nelmomento del suo trapasso, Rabbi alzò le sue dita in alto edisse:-Signoredelmondo,tusaicheconquestemieditahofati-cato intornoallaTorahenonnehotratto ilpiùpiccolovantag-gio.Tipiaccia,dunque,oSignore,di concedereriposoall’animamia.Siudìunavocecelestechedisse:«vengainpace,riposino(igiusti)suiloroletti»(Is57,2).Inquello stessogiorno incuimorìRabbi,unavocecelestepro-clamò:-Chiunque era presente al momento della dipartita diRabbi, è destinato alla vita delmondo futuro-(J. Kil 89 Hal 4)(QoR.7).148.-Da quandomorì Rabbi, sparirono l’umiltà e il timore delpeccato(Sota49).DisseR.Chija:-Ilgiornostesso incuimorìRabbi,scomparve lasantità-(Ket.103)

69NomedellafamigliasacerdotalecheerastabilitaaSeforis,quiusatainsensoonorificoperindicaregliabitantidellacittà.