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Report finale di ricerca A cura di Centro di Iniziativa Europea soc. coop. Giugno 2010 MiComunico Comunicazione di genere nella provincia di Milano Lombardia Comune di Novate Milanese La comunicazione pubblica attenta al genere, linee guida e buone prassi

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Report finale di ricerca

A cura di Centro di Iniziativa Europea soc. coop.

Giugno 2010

MiComunico Comunicazione di genere nella provincia di Milano

Lombardia

Comune di Novate

Milanese

La comunicazione pubblica

attenta al genere,

linee guida e buone prassi

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MiComunico Comunicazione di genere nella provincia di Milano

Progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia all’interno del bando “Piccoli progetti per grandi idee”. I partner del progetto

Centro di Iniziativa Europea (C.d.I.E.) Provincia di Milano, Assessorato alle Pari Opportunità Lega delle Autonomie Locali della Lombardia Comune di Novate Milanese, Assessorato Cultura e Comunicazione

Report a cura di: Carmen Disanto e Irene Ferrario, C.d.I.E. Centro di Iniziativa Europea soc. coop. Gruppo di lavoro: Anna Catasta, Carmen Disanto, Irene Ferrario, Laura Miani, Silvana Mura, Norma Tello, C.d.I.E. Stampa: a cura della Provincia di Milano Giugno 2010

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INDICE

1. INTRODUZIONE..................................................................................................................................................................... 4

1.1. Il progetto MiComunico ............................................................................................................................................ 6

2. ANALISI SULLE POLITICHE DI COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE PROVINCIALI, NAZIONALI ED EUROPEE ........................................................................................................................................................................................... 8

2.1 Il quadro normativo a livello internazionale e nazionale .................................................................................. 8

2.2 I codici deontologici e l’autodisciplina pubblicitaria ........................................................................................ 10

Box 1 Buone Pratiche ....................................................................................................................................................... 12

2.3 Le attività di comunicazione nella pubblica amministrazione in Italia .................................................... 14

Box 2 Buone Pratiche: L. R. 21 Marzo 2007 n. 7 Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia ............................................................................................................................. 16

2.4. La comunicazione della Provincia di Milano ..................................................................................................... 18

3. I CRITERI PER UNA COMUNICAZIONE ATTENTA AL GENERE ........................................................................... 19

3.1. Sintesi delle riflessioni emerse dal workshop di MiComunico: analisi comparativa delle linee guida per la comunicazione istituzionale in chiave di genere e la sua implementazione ........................ 23

3.3. L’Analisi dei siti web di alcune amministrazioni della provincia di Milano .......................................... 27

4. ANALISI DI UN CAMPIONE DI CAMPAGNE E PRODOTTI DI COMUNICAZIONE ........................................... 31

4.1 Alcune buone pratiche a livello nazionale ........................................................................................................... 32

Box 3 Le Campagne del Ministero per le pari opportunità ............................................................................. 40

4.2 Alcune buone pratiche nella provincia di Milano ............................................................................................ 42

Box 4: Buone pratiche: lettera al sindaco ................................................................................................................ 51

5. SPERIMENTAZIONE DI PRODOTTI DI COMUNICAZIONE IN UN OTTICA DI GENERE ............................. 52

5.1 I prodotti del Comune di Novate Milanese .......................................................................................................... 52

5.2 Il sito e il bollino di MiComunico .............................................................................................................................. 56

5.3 Il vademecum per l’uso del linguaggio non sessista ........................................................................................ 56

6. CONCLUSIONI .......................................................................................................................................................................... 57

7. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI .......................................................................................................................................... 58

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1. INTRODUZIONE

Il progetto MiComunico ha sviluppato un percorso di ricerca, di cui forniamo in questa pubblicazione le considerazioni conclusive e le buone pratiche di comunicazione attenta al genere emerse.

La ricerca ha previsto la rilevazione delle buone pratiche e la raccolta di esempi di comunicazione istituzionale di un campione selezionato di enti locali presenti sul territorio milanese in relazione al tema delle pari opportunità.

La rilevazione è stata effettuata tramite analisi desk di siti e la raccolta di materiale inviata dai referenti della comunicazione degli enti coinvolti. Agli enti locali è stato richiesto di inviare documenti, loghi, brochure, materiali di comunicazione di vario genere relativi a:

- campagne di comunicazione istituzionale relative alle politiche promosse dagli enti locali con particolare riferimento alle politiche sociali, per il lavoro e di pari opportunità;

- azioni di comunicazione dei servizi relativi alla conciliazione, al lavoro, formazione/educazione;

- linee guida elaborate da Enti locali per orientare la comunicazione alla parità di genere e alla non discriminazione.

Le campagne e i prodotti di comunicazione analizzati sono stati realizzati dal 2000 ad oggi.

L’individuazione delle buone pratiche si è basata in linea di massima sui seguenti elementi già individuati in altri progetti quali:

Trasversalità di genere: adozione dell’ottica delle pari opportunit{ tra uomo e donna come valore culturale da promuovere e condividere all’interno dell’ente:

Equità: estensione della promozione di servizi e politiche tradizionalmente rivolti alle donne al target maschile e inserimento del target femminile in modo trasversale nei messaggi e nelle campagne.

Complessità: rappresentazione diversificata e realistica delle identità di genere evitando il ricorso a modelli semplificati e stereotipati.

Rappresentatività: presenza di modelli che riflettono bisogni e aspettative reali e target emergenti.

Per quanto riguarda la comunicazione di servizi, sono stati presi in considerazione i seguenti parametri:

Identità: definizione del nome, del marchio, e dello stile generale di presentazione del servizio come elementi che caratterizzano la natura e la vocazione della prestazione, in modo coerente e consistente.

Visibilità: utilizzo di tutti i materiali di comunicazione del servizio per aiutare la comprensione della prestazione erogata (che cos’è, cosa offre, come funziona), promuoverla e renderla disponibile al momento del bisogno.

Accessibilità: garantire l’accessibilit{ fisica e cognitiva al servizio attraverso l’utilizzo di un linguaggio semplice e strumenti di accesso consistenti; la negoziazione del linguaggio comune è spesso ostacolata dalla permanenza di linguaggi tecnico-procedurali o specialistici.

Trasparenza: rendere espliciti gli elementi di garanzia e di affidabilità del funzionamento del servizio. La trasparenza ha come obiettivi la giusta predisposizione mentale dell’utente nei confronti della prestazione, l’aumento di consapevolezza sulla funzione resa e la conseguente capacit{ di controllo e aumento dei margini di partecipazione.

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Il presente rapporto è suddiviso in 4 parti. La prima introduttiva, descrive brevemente il progetto, gli obiettivi e le azioni previste. Il secondo capitolo analizza le politiche di comunicazione istituzionali a livello europeo, nazionale e provinciale. Si suddivide in due parti, la prima illustra una ricognizione aggiornata sugli orientamenti normativi a livello europeo e nazionale sui codici di autodisciplina pubblicitari, sui meccanismi e le tecniche di comunicazione al fine di rilevare la presenza di un’attenzione alle pari opportunit{ di genere. La seconda entra più nello specifico delle attivit{ di comunicazione delle pubbliche amministrazioni italiane approfondendo quelle della Provincia di Milano e il caso di buona pratica della Regione Puglia.

Il terzo capitolo propone una sintesi ragionata dei principi più importanti a cui attenersi per una comunicazione corretta e attenta al genere elaborati dalla comparazione di diverse linee guida di comunicazione esistenti. Inoltre fornisce una fotografia della comunicazione pubblica on line di quanto è emerso da una ricognizione di 19 siti internet di alcuni enti locali della provincia milanese, applicando una serie di indicatori di efficacia di comunicazione e di attenzione al genere.

Il quarto capitolo analizza un campione di buone pratiche di campagne e prodotti di comunicazione sia a livello nazionale sia locale. Infine l’ultimo capitolo presenta i prodotti realizzati all’interno del progetto a cui sono stati applicati i principi delle linee guida della comunicazione con gli occhiali di genere.

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1.1. Il progetto MiComunico “MiComunico, Comunicazione di genere nella provincia di Milano” è un progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia all’interno del bando “Piccoli progetti per grandi idee”. Si tratta di una piccola iniziativa della durata di 6 mesi che si è conclusa alla fine di giugno 2010.

La mission del progetto è quella di potenziare il ruolo della comunicazione delle amministrazioni pubbliche della provincia di Milano per favorire le pari opportunità e ridurre, nello stesso tempo i rischi di utilizzazione di messaggi direttamente o indirettamente discriminatori. La comunicazione in ogni ente riveste un ruolo fondamentale per promuovere un cambiamento culturale contrario alla discriminazione e agli stereotipi di genere, stereotipi oggi giorno alimentati dagli stessi canali comunicazione (in particolare dai Media e dalla televisione). Il progetto coinvolge direttamente i responsabili degli uffici pubblici di comunicazione, sia figure tecniche sia politiche in tutte le sue fasi.

Gli obiettivi che il progetto si è posto sono:

Rafforzare la comunicazione pubblica nella provincia di Milano

Mettere in risalto le buone pratiche di comunicazione istituzionale di genere in maniera da facilitare un’azione di benchmarking a livello locale, tenendo in particolare considerazione la comunicazione istituzionale sviluppata dagli enti locali della provincia.

Combattere gli stereotipi di genere nella comunicazione pubblica.

Formare e sensibilizzare i responsabili della comunicazione degli enti locali coinvolti sulle strategie di comunicazione anche in chiave di genere.

Promuovere la conoscenza e la diffusione delle linee guida sulla comunicazione istituzionale di genere già esistenti a livello locale e regionale e promuoverne la loro applicazione.

Sperimentare dei prodotti di comunicazione a favore delle pari opportunità innovativi e che seguano le linee guida considerate.

Sensibilizzare l’opinione pubblica e diffondere il progetto su scala provinciale e in seconda battuta nazionale come buona prassi.

I progetto si è rivolto a:

responsabili della comunicazione della Provincia di Milano e degli Enti locali della provincia coinvolti;

referenti e responsabili per le politiche di pari opportunità della Provincia di Milano e degli Enti locali della provincia coinvolti;

operatori della comunicazione con particolare riferimento alle agenzie di comunicazione fornitrici degli enti locali;

il grande pubblico, vale a dire l’opinione pubblica, intesa in senso globale.

L’iniziativa si è sviluppata in quattro macro attività:

1. Ricerca: raccolta e analisi delle buone pratiche in tema di comunicazione istituzionale orientate alle pari opportunità, in particolare di:

- campagne di comunicazione istituzionale relative alle politiche promosse dagli enti locali con particolare riferimento alle politiche per il lavoro e di pari opportunità;

- azioni di comunicazione dei servizi relativi alla conciliazione, al lavoro, formazione/educazione;

2. Formazione: workshop interattivo di tre giornate rivolto ai responsabili di comunicazione e delle

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politiche di genere dei comuni della provincia sulle strategie di comunicazione, sull’analisi delle linee guida esistenti sulla comunicazione di genere.

3. Sperimentazione: applicazione delle linee guida di comunicazione in chiave di genere e sviluppo di alcuni prodotti di comunicazione presso alcuni enti locali della provincia di Milano.

4. Diffusione: promozione del progetto e Convegno finale di presentazione dei risultati.

I partner coinvolti sono: 1) Centro di Iniziativa Europea (C.d.I.E.) 2) Provincia di Milano, Assessorato alle Pari Opportunità 3) Lega delle Autonomie Locali della Lombardia 4) Comune di Novate Milanese, Assessorato Cultura e Comunicazione MiComunico ha attivato un sito internet sulla comunicazione pubblica attenta al genere: www.micomunico.it

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2. ANALISI SULLE POLITICHE DI COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE PROVINCIALI, NAZIONALI ED EUROPEE

La prima parte di analisi sulla comunicazione istituzionale a livello nazionale e della provincia di Milano ha avuto lo scopo di rilevare la presenza di un’attenzione alle pari opportunit{ di genere, mettendo in evidenza le buone pratiche. E' stata effettuata una ricognizione aggiornata sugli orientamenti normativi a livello europeo, e nazionale sui codici di autodisciplina pubblicitari, sui meccanismi e le tecniche di comunicazione.

L’analisi è stata realizzata attraverso un’indagine su fonti secondarie e l’individuazione di alcune buone pratiche relative alla promozione delle pari opportunità di genere nella comunicazione istituzionale. Le tappe dell’analisi possono essere così sintetizzate:

1. Ricognizione e analisi della letteratura, normativa, codici deontologici e associazioni attive nell’ambito della comunicazione pubblica e istituzionale;

2. Ricognizione critica e analisi sulla comunicazione pubblica in un’ottica di rilevazione dell’attenzione alle pari opportunità. Analisi di buone pratiche.

Un’ulteriore spazio è stato dedicato alle politiche e pratiche di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, con un approfondimento sulla Provincia di Milano e la Regione Puglia.

2.1 Il quadro normativo a livello internazionale e nazionale

La comunicazione sviluppata dalle amministrazioni pubbliche ha acquistato nel tempo sempre maggiore importanza e ruolo non solo per facilitare e favorire un rapporto attivo tra enti e cittadinanza, ma anche per disegnare modalità di partecipazione e di democrazia in tutte le fasi dell’attivit{ istituzionale.

La comunicazione pubblica può rappresentare ciò che accade nel Paese, diventare un veicolo di messaggi che possono favorire il cambiamento nei modelli e negli stili di vita, riequilibrare, a favore di chi ha meno risorse, le possibilità di accesso a servizi e opportunità.

La necessità di superare la presenza degli stereotipi negativi che ancora permangono nella comunicazione e di utilizzare invece le potenzialità dei media per favorire un cambiamento culturale orientate alle pari opportunità, è ormai da tempo presente nel dibattito politico e nelle normative internazionali, europee e nazionali.

Orientamenti internazionali

“Promuovere una raffigurazione equilibrata e non stereotipata di uomini e donne nei media”

così recita l’Obiettivo strategico J2 – Sezione J della Piattaforma d’Azione di Pechino

approvata dalla Conferenza Mondiale sulle donne nel 1995.

Orientamenti europei

Il tema della discriminazione contro le donne nella pubblicità commerciale, e più in generale

dell’immagine di donne e uomini ritratti dai media, è presente in numerose Raccomandazioni e Direttive delle istituzioni comunitarie e in particolare:

- Vademecum per evitare un uso sessista delle lingue (Marzo 2009), Parlamento Europeo

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Redatto dal Parlamento Europeo allo scopo di evitare l’uso sessista delle lingue. La guida, "La neutralità di genere nel linguaggio usato al Parlamento Europeo", distribuita dagli uffici di rappresentanza del Parlamento Europeo, racchiude una serie di "orientamenti intesi ad assicurare che in tutti i documenti parlamentari sia utilizzato come norma e non come eccezione un linguaggio neutro dal punto di vista del genere".

- Risoluzione “Sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini” (2008), Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, Parlamento Europeo.

La Risoluzione invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a mettere in atto azioni positive contro gli insulti sessisti e le immagini degradanti delle donne e degli uomini nella pubblicità, in particolare combattendo l’uso di stereotipi e accompagnando misure positive a delle campagne educative.

- Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni: “Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini” (2006), Commissione Europea.

La tabella di marcia ha lo scopo di far progredire il programma sulla parità fra le donne e gli uomini. Fa seguito alla strategia quadro per la parità fra le donne e gli uomini, per il periodo 2001-2005, e presenta il bilancio potenziando le attività esistenti e dando impulso ad altre iniziative. La tabella di marcia individua sei settori prioritari e per ciascuno di essi alcuni obiettivi e azioni chiave per facilitarne la realizzazione. In questo contesto, la tabella di marcia europea attribuisce ai mezzi di comunicazione un ruolo importante nella lotta contro gli stereotipi di genere, chiedendo il loro contributo per rappresentare un quadro realistico delle competenze e del potenziale delle donne e degli uomini nella società moderna ed evitare di rappresentarli in modo degradante ed offensivo.

-Risoluzione del 5 ottobre 1995, concernente l'immagine dell'uomo e della donna nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione, Consiglio europeo e dei rappresentanti dei governi degli stati membri. (http://europa.eu/legislation_summaries/index_it.htm)

La Risoluzione condanna l’uso degli stereotipi connessi al sesso nella pubblicit{ e nei mezzi di comunicazione quali uno dei fattori di ineguaglianza e sottolinea la necessità di promuovere la parità in tutti i settori della vita sociale. Individua nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione strumenti utili per apportare un notevole contributo al cambiamento dell'atteggiamento della società riflettendo la diversità dei ruoli e delle potenzialità delle donne e degli uomini, la loro partecipazione a tutti gli aspetti della vita sociale, nonché la ripartizione più equilibrata delle responsabilità familiari, professionali e sociali tra donne e uomini.

Orientamenti nazionali

La normativa italiana (definita dall’art. 10 del Codice Civile e dall’art. 21 della Costituzione Italiana) è orientata in particolare alla salvaguardia della dignità delle persone e dei cittadini in generale e può essere impugnata in caso di comunicazioni offensive dell’identit{ sessuale e della sensibilit{ delle cittadine e dei cittadini. Accanto alla normativa a carattere cogente, si sono sviluppati, , degli strumenti a carattere volontario a cui possono aderire gli enti e società che si occupano di comunicazione nelle istituzioni e nella comunicazione pubblicitaria.

- Art. 10 del Codice Civile stabilisce che “una pubblicazione che non è consentita dalla legge o è lesiva della reputazione di un cittadino, può essere interrotta da un giudice”. Questo articolo può essere

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invocato nel caso di comunicazioni offensive dell’identit{ sessuale e della sensibilit{ delle cittadine e dei cittadini.

- Art. 21 Costituzione italiana non fa esplicito riferimento alla parità tra donne e uomini nella comunicazione, ma salvaguardando la libertà di espressione e di stampa, pone principi di carattere generale a tutela del buon costume. L’articolo recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione […]. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure […]. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e reprimere le violazioni.

2.2 I codici deontologici e l’autodisciplina pubblicitaria

Rilevanza crescente hanno acquistato nel tempo le norme di autodisciplina pubblicitaria, fatte proprie da organismi internazionali o nazionali, che contengono indicazioni relative alle forme di discriminazione, incluse quelle basate sul genere, che possono essere veicolate dalla pubblicità, così come l’utilizzo di immagini, che possono violare la dignit{ delle persone, ed essere contrarie al senso di decenza. Attualmente, sono attivi numerosi organismi (enti, istituti, autorità) che vigilano sulla effettiva applicazione delle norme di autodisciplina.

Di seguito, si riportano i principali codici deontologici organismi attivi nel settore dell’autodisciplina pubblicitaria.

- Codice della Camera di Commercio Internazionale (ICC Code 1997) in particolare gli art. 2 “la pubblicità non deve contenere situazioni o immagini che offendano gli standard della decenza” e art. 4 “la pubblicit{ non dovrebbe permettere alcuna forma di discriminazione, inclusa quella basata sul sesso”;

- European Advertising Standard Alliance, 1996, Survey on Self-Regulation for Advertising and the Portrayal of Women and Men in Europe, EASA Report, Bruxelles (www.easa-alliance.org). L’EASA è stata fondata nel 1992 ed è stata coinvolta nelle consultazioni che hanno prodotto la risoluzione del Parlamento europeo adottata nel 1997. Nel 1996 l’EASA ha condotto un’indagine comparativa, per il momento unica nel suo genere, sul trattamento delle raffigurazioni di uomini e donne sul piano normativo e autodisciplinare che ha coinvolto 21 membri (14 Stati membri dell’UE e 5 altri stati). Lo studio comparativo ha rilevato che fra i Paesi più avanzati a livello di normativa e di autocontrollo si trovano l’Austria, il Belgio, la Finlandia e la Svezia. La Spagna merita un discorso a parte considerando che José Louis Rodriguez Zapatero ha fatto approvare una legge nel 2004 di grande impatto, intervenendo sulle ragioni socio-culturali che sono alla base della violenza di genere.

- Bureau de Vérification de la Publicité, Francia (www.bvp.org) Il BVP, istituto di autodisciplina francese, ha adottato nel 2001, la Reccomandation “Image de la Personne Humaine” che evidenzia alcune considerazioni circa il trattamento degli stereotipi sessuali, sociali e razziali ( ad es. la pubblicità non deve ridurre la persona umana, in particolare la donna, a funzione di oggetto (chosification); Dalla lettura di un’indagine del BVP (2003: 58-59) emerge che con stereotipi sessisti si indicano le espressioni che veicolano un’idea di inferiorit{ di una persona in virtù della sua appartenenza al sesso maschile o femminile;

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- Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) www.iap.it Vigila sull’applicazione di alcune regole ispirate al Codice della Camera di Commercio Internazionale, contenute nel Codice dell’Autodisciplina Italiana (CAP, 35a edizione, 2003). Gli articoli di cui il Giurì, organo giudicante dello IAP, si serve per valutare le rappresentazioni di genere sono: l’Art. 9 “Violenza, Volgarit{ e Indecenza” e l’Art. 10 “Credenze Morali, Civili e Religiose”. L’art. 9 recita: “la pubblicità non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti”; l’art. 10 afferma che “la pubblicit{ non deve offendere le convinzioni morali, civili, religiose dei cittadini” e “deve rispettare la dignit{ della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni”;

- Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Comitato Nazionale degli Utenti – 2 marzo 2004 “La rappresentazione della donna in televisione”. Il documento relativo alla rappresentazione femminile nei media invita le emittenti perché si presti maggiore attenzione a ai modi in cui vengono rappresentate le donne, soprattutto nella pubblicità e nei programmi di intrattenimento.

- Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, (www.compubblica.it). L’Associazione nasce col fine di introdurre nella Pubblica Amministrazione e nel dibattito accademico elementi decisivi per affermare una diversa cultura della comunicazione. Tra le sue iniziative principali organizza il COM-P.A., il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica dei Servizi al Cittadino e Alle Imprese.

Il “Codice deontologico e di buona condotta dei comunicatori pubblici”: Capo IV, Articolo 8, comma l recita “Il comunicatore pubblico, nel rispetto del principio di uguaglianza dei cittadini e in osservanza dell’imparzialit{ dell’Amministrazione, deve assicurare: imparzialità e indipendenza nell’esercizio dei compiti e delle funzioni affidate, anche al fine di garantire la piena attuazione del principio della parità di trattamento dei cittadini”.

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Box 1 Buone Pratiche

Associazione protocollo contro la pubblicità sessista (2009) (www.protocollocontrolapubblicitasessista.it)

L’Associazione Protocollo contro la pubblicit{ sessista (PCPS) intende ostacolare la diffusione di tutte quelle forme di campagne pubblicitarie affisse in luoghi pubblici, che trasmettano messaggi discriminatori nei confronti delle donne. Le azioni consistono in: spedizione di lettere di contestazione per via postale tradizionale inviate alla direzione (commerciale, strategica e marketing) dell’azienda reclamizzata, all’agenzia pubblicitaria che ha firmato la campagna, alle modelle o ai modelli, ai testimonial che abbiano prestato la propria immagine, al Sindaco della Città che ospita le affissioni, agli organi di stampa e TV, ai direttori delle riviste, quotidiani o altri organi di informazione cartacea o multimediale che abbiano ripubblicato la medesima campagna affissa in luoghi pubblici; azioni dimostrative per strada in corrispondenza dei luoghi o dei negozi di vendita dei prodotti reclamizzati con pubblicità sessiste; campagne di consumo critico; campagne di sensibilizzazione e intervento con stand dell’associazione in fiere, festival, e altri momenti di aggregazione pubblica, nonché interventi nelle scuole. Aderisce all’associazione ed è attivo in questo ambito anche il fotografo e artista Ivo Gasparri, che in oltre venti anni di attività ha scattato fotografie di pubblicit{ sessista, contenute in una mostra itinerante dal titolo “Chi è il maestro del lupo cattivo?”. Gli scatti hanno il fine di documentare le radici culturali della violenza sulla donna e fotografano allo stesso tempo il fenomeno dell’ascesa della bellezza femminile come valore in Italia.

Gruppo comunicazione e formazione della Rete nazionale delle Consigliere di parità (2006) ha realizzato un vademecum contenente le “Comunicazione e stereotipi di genere: linee-guida per la valorizzazione dell’immagine e dell’identit{ di genere nella comunicazione istituzionale”.

Protocollo d'intesa INAIL - Ministero delle Pari Opportunità (2004)

(www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop)

Attraverso la realizzazione del progetto “Eowyn”, è stata destinata grande attenzione alla comunicazione e alla formazione quale strumento principe attraverso il quale veicolare messaggi che possono favorire il cambiamento di modelli culturali e di stili di vita. E’ stato, quindi, articolato un vero piano strategico “Comunicare le Pari Opportunit{” per l’adozione di linee guida per la comunicazione in un’ottica di genere sia in ambito interno che per le campagne di pubblicità esterne all’Istituto.

Gruppo comunicazione della Commissione Nazionale pari opportunità (2003)

Il gruppo ha lavorato su tutto il territorio nazionale usando come strumento operativo “La Rete Donne e Media” che ha costituito dei tavoli di lavoro permanenti misti tra organismi di parità- media che hanno prodotto risultati sul fronte della qualit{ dell’informazione e della crescita professionale delle donne dei media, sia su quello della diffusione di una comunicazione istituzionale rispettosa dell’identità di genere.

Per quanto riguarda la comunicazione istituzionale sono state promosse varie iniziative: la campagna “Pari e di più” per dare visibilit{ al deficit di rappresentanza delle donne in politica; Interventi sulla stampa, iniziative di vario tipo, convegni, spot televisivi e radiofonici, campagne di sensibilizzazione multimediali, kit della candidata e ricerche come quella del Censis commissionata per conoscere la percezione degli italiani sul rapporto tra donne e politica.

Commissione pari opportunità della Regione Lombardia, gruppo comunicazione, (2004).

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Presso la Commissione regionale pari opportunità è stato istituito un gruppo di lavoro che si è occupato di comunicazione. Le linee d’azione su cui si è mosso sono: sensibilizzare gli organi di informazione sulle troppo spesso dimenticate tematiche femminili, al fine di avere maggiore visibilità e monitorare le difficoltà che vivono le donne, che ancora stentano a far sentire la propria voce; dare un contributo al miglioramento dell’informazione; sollecitare le redazioni dei giornali e delle televisioni per dare visibilità ad azioni svolte sul territorio in materia di parità e pari opportunità; sviluppare ed aggiornare uno spazio informativo e di comunicazione interattiva all’interno del Portale Regionale, al fine di mantenere un costante contatto con il mondo dell’associazionismo femminile lombardo.

Commissione P.O. Città di Torino “Codice di comportamento relativo alle pubblicità di iniziative realizzate in collaborazione o con il patrocinio del Comune di Torino”, 2003.

Nel settembre 2003 la Giunta comunale ha approvato una deliberazione che vincola i soggetti che collaborano con il Comune di Torino ad evitare l’utilizzo, nella comunicazione pubblicitaria, di linguaggi o contesti espressivi che possano risultare offensivi per la dignit{ delle persone. E’ stato inoltre attivato un “Osservatorio sulle pubblicit{ moleste” al quale cittadini e cittadine possono segnalare pubblicità che ritengano offensive della dignità di uomini e donne ed è stato istituito un premio speciale per la campagna pubblicitaria a favore delle pari opportunità.

Consiglio Regionale della Calabria, Commissione regionale pari opportunità. “Codice di autoregolamentazione per la promozione dell’impatto di genere nei Media”, (2003).

All’interno della Commissione è stato istituito il gruppo di lavoro “Donne e Media” che, nel 2003 ha pubblicato “Donne e qualit{ dell'informazione, per un impatto di genere nei media calabresi” e ha elaborato il “Codice di autoregolamentazione per la promozione dell’impatto di genere nei Media” con l’obiettivo di ripensare alle modalit{ di rappresentare e veicolare identit{ maschili e femminili nella comunicazione mediatica, superando stereotipi e convinzioni e promuovendo, anche nei media, il mainstreaming e l’empowerment di genere.

Gruppo di studio " Comunicazione e ruolo delle donne" del Ministero per le pari opportunità, (2002).

Il Gruppo di studio, costituito con decreto del Ministro per le Pari Opportunità di concerto con il Ministro delle Comunicazioni, ha svolto un’analisi su: i livelli di presenza delle donne nel settore della comunicazione con riguardo sia al comparto stampa, sia a quello radiotelevisivo, individuandone ruoli e livelli di responsabilità; le modalità di rappresentazione dell'universo femminile da parte dei mass media.

La Commissione ha inoltre predisposto un decalogo nel quale sono stati definiti alcuni principi basilari cui la comunicazione stessa dovrebbe ispirarsi per rappresentare correttamente, e promuovere positivamente, l'immagine della donna.

Comunicazione per bene (www.comunicazioneperbene.com)

Associazione senza fine di lucro che si propone di sviluppare iniziative, attività, formazione, eventi, manifestazioni a favore di una comunicazione di qualità, contro ogni forma di violenza, “rumore”, eccesso nei contenuti presenti su vecchi e nuovi media. Svolge una costante attività di critica contro ogni forma di malsana comunicazione o uso distorto dei media e della tecnologia.

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2.3 Le attività di comunicazione nella pubblica amministrazione in Italia

A seguito della riforma delle attività di comunicazione e informazione negli Enti pubblici introdotta dalla legge quadro 150/00 e successive direttive e dispositivi di legge (nota: Legge 7 giugno 2000, n.150, "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni", G.U. n. 136 del 13 giugno 2000; Regolamento di attuazione del 21 settembre 2001, n. 422; Direttiva sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, 7 febbraio 2002), la comunicazione pubblica diviene una delle attività strategiche della pubblica amministrazione.

La legge definisce cosa si intende per attività di informazione e comunicazione, a chi è rivolta e per quali finalità; introduce nuove strutture e figure professionali a ciò dedicate, prevede attività di formazione professionale del comunicatore pubblico.

Dall’analisi normativa e sulle fonti secondarie si evidenzia una profonda evoluzione negli ultimi anni del sistema di comunicazione pubblica, dall’informazione alla comunicazione, promozione dell’ente e delle attività al cittadino.

Le tipologie di comunicazione pubblica

La comunicazione pubblica si divide in istituzionale, ossia volta a esternare attività e funzioni, politica che s’incentra su tematiche controverse di interesse generale ed infine sociale o promozionale, diretta a promuovere la risoluzione di problemi di interesse generale. Per comunicazione pubblica si intende altresì le attivit{ di comunicazione e informazione interne all’ente, che ne consentono il corretto ed efficiente funzionamento.

Tuttavia, la comunicazione pubblica rilevante ai fini della nostra analisi comprende la comunicazione istituzionale e la comunicazione sociale verso l’esterno, quella rivolta ai cittadini/e alla collettività per rilevare se e in che modo viene veicolata verso l’esterno l’immagine femminile. Essa costituisce lo strumento cardine per dare una risposta alla domanda di servizio, effettuare analisi dei bisogni dei cittadini e fare marketing dei servizi. Inoltre, essa rappresenta la leva che consente di continuare il cambiamento delle amministrazioni avvicinandole in maniera sempre maggiore al cittadino.

In particolare, le tipologie di messaggi che saranno rilevanti per la nostra indagine rientrano nelle seguenti tipologie di comunicazione:

- Comunicazione di servizio: informa sulle modalità di funzionamento degli uffici, la normativa, le prestazioni offerte;

- Comunicazione amministrativa: promuove la funzione di servizio dell’ente e l’efficienza amministrativa;

- Comunicazione di cittadinanza: promuove la comunicazione rivolta ai cittadini per renderli partecipi delle decisioni assunte e delle opportunità offerte.

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Il profilo dei comunicatori

Le figure professionali individuate dalla legge 150/2000 per gestire/sovrintendere il processo di comunicazione dell’Ente sono suddivise in due aree per target d’utenza:

A. Comunicazione verso i cittadini

- Comunicatore pubblico. Responsabile delle strategie e delle strutture di comunicazione verso i cittadini. Organizza e dirige l’URP, elabora progetti di campagne informative, predispone la verifica di gradimento e la qualità dei servizi, progetta nuovi servizi e strumenti per la comunicazione e la relazione con i cittadini.

- Tecnico delle relazioni con il pubblico. Presiede il front office dei nuovi servizi comunicativi. Conosce l’amministrazione e i suoi servizi, il linguaggio informatico ed è in grado di gestire al meglio il rapporto personale e diretto con il cittadino

- Documentarista. Professionista che si occupa di creare, gestire e aggiornare la banca dati dei nuovi sistemi comunicativi.

B. Comunicazione verso i Media

- Capo Ufficio Stampa. E’ responsabile delle strategie e delle strutture di comunicazione verso i mass- media. Organizza e dirige l’Ufficio Stampa, progetta strumenti informativi stampa o elettronici, cura l’immagine dell’ente, mantiene i rapporti con i giornalisti e coordina le attivit{ di informazione che amministratori e uffici indirizzano al sistema dei media.

- Addetto Stampa. Gestisce una o più attivit{ dell’Ufficio Stampa, può coordinare l’organizzazione delle conferenze stampa, svolge funzioni di capo redattore delle pubblicazioni istituzionali, gestisce campagne di informazione o segue particolari attività editoriali.

- Portavoce. Nuova figura professionale introdotta dalla legge 150/2000 con compiti di comunicare scelte, orientamenti e strategie dei vertici dell’ente.

Dall’analisi di questo quadro strutturale è possibile individuare i responsabili comunicazione a livello all’interno dei diversi enti e istituzioni per attuare i meccanismi e gli strumenti per l’introduzione della prospettiva di genere nella comunicazione istituzionale.

Uno degli strumenti principali di cui dispongono le istituzioni per le attività di comunicazione, e sul quale è quindi possibile agire per attivare meccanismi virtuosi di attenzione alle pari opportunità di genere è il piano annuale della comunicazione. Introdotto dalla Legge 150/2000, costituisce il documento programmatico che le pubbliche amministrazioni devono elaborare annualmente.

Il piano di comunicazione è inoltre uno strumento indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’ Ente; esso è cruciale nel garantire una politica di comunicazione efficace, funzionale alla soddisfazione dei bisogni del target.

La legge 150 indica un percorso ben preciso per la realizzazione dell’attivit{ di comunicazione negli enti pubblici. Stabilisce, infatti, contenuti e procedure confermando il ruolo della comunicazione secondo criteri omogenei per tutte le amministrazioni.

L’art. 11 della legge n. 150/2000 – Disciplina dell’attivit{ di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni – stabilisce che le amministrazioni statali debbano elaborare “annualmente il programma delle iniziative di comunicazione che intendono realizzare nell’anno successivo” e che questo (art. 13) debba essere comprensivo anche dei progetti di comunicazione a carattere pubblicitario. Inoltre, l’art. 12 prevede che tutti i programmi delle amministrazioni statali dovranno pervenire al Dipartimento per l’informazione e l’editoria, che, sulla base di questi, rediger{ il piano di comunicazione che verrà poi approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

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Nuovi strumenti per la comunicazione pubblica: la comunicazione pubblica online

Negli ultimi dieci anni e grazie all’avvento delle nuove tecnologie, la comunicazione ha subito una vera e propria rivoluzione e può essere attuata attraverso nuovi strumenti per raggiungere gli scopi preposti. La comunicazione pubblica e il ruolo che riveste nell’avvicinare le istituzione e le pubbliche amministrazione ai cittadini può avvalersi di nuovi strumenti di comunicazione. Internet è diventato uno strumento di comunicazione di massa e le potenzialità offerte dalla rete, in particolare, sono risorse aggiuntive di cui avvalersi per comunicare con i cittadini.

Da tempo la maggior parte delle Pubbliche Amministrazioni italiane sono on linee in molti casi i siti sono stati potenziati anche con servizi on line per facilitare l'accesso alle informazioni e documenti; nel Piano nazionale di e-government la creazione di nuovi portali è in cima alla lista dei progetti presentati dalle amministrazioni locali. Vista l’importanza che questo nuovo modo di comunicare riveste, è opportuno approfondire questa modalit{, per far sì che l’ottica di genere si inserisca anche in questo contesto.

Per comunicazione istituzionale online si intende l’attivit{ delle amministrazioni pubbliche (art.1 e 8 della legge 7 giugno 2000, n.150) tesa al perseguimento di obiettivi concernenti la comunicazione:

Di certezza della normativa Della normativa Dei procedimenti amministrativi Delle attività istituzionali Delle attività di semplificazione e modernizzazione Di pubblica utilità sociale Di promozione di immagine

La comunicazione istituzionale on line si attua attraverso codici simbolici, modalità di interazione, opportunità di partecipazione e accesso, propri dei processi di comunicazione della rete Internet. In questo contesto, la comunicazione on line si affianca e non sostituisce la comunicazione pubblica e le modalità di erogazione dei servizi più tradizionale, e per certi versi la migliora garantendo caratteristiche di velocità, connettività universale, interattività. Pertanto la comunicazione istituzionale è uno strumento strategico per il miglioramento delle relazione delle istituzioni con i cittadini.

Box 2 Buone Pratiche: L. R. 21 Marzo 2007 n. 7 Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia

La Regione Puglia si è dotata di un quadro di riferimento organico in materia di Pari Opportunità; la Legge Regionale 21 Marzo 2007 n. 7 – Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia, si propone infatti di ispirare le politiche regionali e i relativi interventi di attuazione ai principi di universalit{ dei diritti di cittadinanza, dell’equit{ nella distribuzione delle risorse, di valorizzazione delle differenze e della garanzia della partecipazione femminile a tutti gli ambiti della vita regionale. Inoltre la Regione Puglia si pone l’obiettivo di coordinare sul territorio un programma di interventi per condividere questi obiettivi con le amministrazioni locali della Puglia. In particolare l’art.2 delle Legge indica tra le finalit{ perseguite ‘la promozione e il sostegno di iniziative volte a superare gli stereotipi di genere’. L’art. 23 è dedicato specificatamente alla Comunicazione istituzionale; da una parte la Regione si propone di operare nelle proprie attività di comunicazione istituzionale per:

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introdurre la prospettiva di genere favorendo l’attenzione sui temi della parit{ tra donne e

uomini;

valorizzare il ruolo della donna in ambito sociale, professionale e politico e promuovere

un’immagine positiva;

promuovere una rappresentazione maschile e femminile coerente con l’evoluzione dei

rispettivi ruoli nel mercato del lavoro, nelle istituzioni e nella società, contrastando in modo attivo

gli stereotipi di genere.

Dall’altra la Regione si propone di integrare questi principi in tutte le attività di comunicazione finanziate come condizione vincolante di ammissione al finanziamento. Infine, nel successivo art 24. la Regione affida al Comitato regionale per le comunicazioni (Co.re.com. istituito con legge regionale del 28/2/2000 n° 3) il compito di monitorare l’informazione locale e i contenuti della programmazione televisiva e radiofonica con il compito di evidenziare eventuali caratteri discriminatori. In attuazione della Legge, la Regione Puglia ha istituito con deliberazione della giunta regionale del 31 Luglio 2007 n. 1267, l’Ufficio garante di genere che presiede operativamente alle funzioni di monitoraggio e di coordinamento delle azioni di integrazione delle politiche di mainstreaming di genere e coopera con l’Autorit{ di Gestione e i responsabili dei settori interessati all’attuazione dei PO 2007-2013. l’Ufficio garante di genere è istituito presso il Settore Sistema Integrato Servizi Sociali dell’assessorato alla Solidariet{ ed è affidato al dirigente del settore.

Linee Guida per la comunicazione chiara ed efficace orientata alle pari opportunità’ in Regione Puglia

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha finanziato nel 2009 uno studio di fattibilità per implementare le Linee Guida per la comunicazione orientata al genere nella attività dell'amministrazione regionale; di seguito si riportano alcuni stralci della ricerca.

La Regione Puglia ha innovato in questi anni l’approccio alla comunicazione istituzionale orientando sempre di più l’attivit{ di comunicazione ai cittadini. A testimonianza di questo lavoro di innovazione sono stati sette i premi ricevuti dalla Regione Puglia e da enti del territorio al recente Forum PA 2009.

Le ‘Linee Guida per la comunicazione chiara ed efficace orientata alle pari opportunit{’ per la Regione Puglia sono state proposte come metodologia per la comunicazione istituzionale in chiave di genere. Esse sono rivolte ai responsabili della comunicazione istituzionale della Regione Puglia, della rete territoriale degli enti locali e di soggetti pubblici e privati che agiscono nell’ambito della comunicazione pubblica, ai comunicatori che operano in raccordo con le amministrazioni pubbliche, agli organismi di parità e ovviamente ai cittadini (uomini e donne) che sono destinatari della comunicazione e ‘fanno comunicazione’ interagendo direttamente o indirettamente con il pubblico.

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2.4. La comunicazione della Provincia di Milano

La comunicazione istituzionale all’interno della Provincia di Milano si realizza attraverso un sistema che coinvolge molteplici attori: la Provincia stessa e il Comune di Milano, i comuni distribuiti sul territorio, gli enti locali e la Regione Lombardia, nonché soggetti privati quali aziende, società, agenzie, consorzi, associazioni di categoria, altri enti e organismi ad essi collegati. Gli interventi degli attori coinvolti contribuiscono a realizzare una rete condivisa di informazione di pubblica utilità e di comunicazione circolare che abilita a un flusso di informazioni tra istituzioni, portatori di interesse e cittadini. Pertanto, le attività di comunicazione e informazione della Provincia di Milano sono attuate

in modo sinergico e integrato, così come indicato dalla direttiva della funzione pubblica del 2002.

La comunicazione istituzionale della Provincia di Milano trova il suo punto di riferimento nel Settore Comunicazione e Informazione della Provincia di Milano, la struttura di coordinamento e il punto di riferimento dei flussi di informazione comunicazione.

Il settore comprende l’Ufficio Stampa e il settore Relazioni Internazionali ed opera a stretto contatto con il Comune di Milano e la regione Lombardia, con le quali realizza numerose campagne di comunicazioni congiunte. In linea con quanto delineato nei capitoli precedenti, il settore comunicazione e informazione della Provincia di Milano svolge molteplici attivit{ rivolte sia all’interno dell’ Ente che all’esterno. Per quanto riguarda le attivit{ di comunicazione e informazione verso l’esterno, il Settore Comunicazione svolge i seguenti compiti:

Coordina, realizza eventi e campagne di comunicazione istituzionale anche in collaborazione con i diversi Assessorati e le Direzioni della Provincia di Milano.

La comunicazione istituzionale della Provincia di Milano trova la sua massima espressione in questa attività, che si articola in molteplici attività. Rientra in questo ambito la creazione di una identità visiva (logo e immagine coordinata) della provincia e tutte le attività che derivano dalla necessità di preservare il suo ruolo.

Gestisce le relazioni con i cittadini attraverso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP).

In questo consenso, L’URP si prefigura come punto di contatto tra l’istituzione e cittadini, imprese, associazioni, altri enti pubblici e privati. Il compito dell’URP è di illustrare i servizi offerti, attività e iniziative della Provincia, rispondere alle richieste, ricevere segnalazioni e suggerimenti. L’URP della Provincia di Milano si avvale delle nuove tecnologie per interfacciarsi meglio con le diverse fasce d’utenza e a questo scopo dispone di una serie di strumenti quali il numero verde, forum online per discutere direttamente con gli uffici e con il Presidente.

Coordina la comunicazione via web.

La comunicazione via web attuata dalla Provincia di Milano attraverso il servizio Scopro è un importante canale di comunicazione aggiuntivo che si affianca agli strumenti di comunicazione più tradizionali e si rivolge sia all’esterno (i visitatori e gli utenti del web, anche al di fuori dei confini nazionali) che all’interno. Nei confronti dei visitatori del sito, la comunicazione via web ha come obiettivo primario una comunicazione facile, accessibile, rispettosa e chiara. Inoltre, svolge un'importante funzione di informazione e raccordo tra i diversi settori e servizi dell'Ente favorendo la circolazione e l'aggiornamento di notizie e dati utili all'attività quotidiana.

Gestisce il Medialogo, il servizio audiovisivi della Provincia.

Il servizio Medialogo svolge attività di produzione, divulgazione e conservazione di opere audiovisive sulla cultura, l’ambiente, le problematiche sociali e le trasformazioni dell’area metropolitana milanese, e realizza servizi per la comunicazione di iniziative e progetti della Provincia di Milano.

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3. I CRITERI PER UNA COMUNICAZIONE ATTENTA AL GENERE

La comunicazione pubblica può svolgere un ruolo importante nel sostenere il cambiamento e la rimozione di pregiudizi e stereotipi legati al sesso, promuove modelli sociali, lavorativi e culturali in cui riconoscersi e verso i quali tendere. La promozione e diffusione della comunicazione in chiave di genere può pertanto svolgere un ruolo fondamentale nell’incentivare la partecipazione femminile alla vita economica, contribuendo a combattere i fattori culturali che rafforzano la segregazione occupazionale di genere (sia orizzontale che verticale). Inoltre, la comunicazione e i servizi promossi in ottica di pari opportunità possono contribuire alla soluzione di problemi di conciliazione dei tempi che gravano in particolare sulle donne.

Pertanto, la comunicazione pubblica in ottica di pari opportunità svolge una duplice funzione: da una parte promuove e valorizza il ruolo sociale ed economico della donna; d’altra parte migliora la qualit{ e l’efficacia della comunicazione e contribuisce a rendere accessibili i servizi in favore di questa categoria a partire dalla loro analisi e valutazione.

Comunicare in ottica di genere a livello operativo significa includere alcuni semplici principi nella pianificazione delle attività di comunicazione e di informazione. L’individuazione di tali principi si è basata in linea di massima sui seguenti elementi individuati in altri progetti relativi al tema pari opportunità e comunicazione.

Di seguito, riportiamo i più importanti principi per comunicare in ottica di genere, accompagnati da una sintetica spiegazione del loro significato. L’adozione e l’inserimento di questi principi nella quotidiana attività di comunicazione e informazione contribuisce a ripensare e adeguare all’ottica di pari opportunit{ strategie e strumenti di comunicazione dell’ente pubblico, individuare a valorizzare il target delle campagne di comunicazione partendo dalla distinzione uomo-donna, rappresentare la complessità legata alla molteplicità dei modelli maschili e femminili nella società e nel lavoro e rispondere in maniera adeguata alle aspettative e ai bisogni dell’utenza.

I PRINCIPI DA APPLICARE ALLE CAMPAGNE E PRODOTTI

- Trasversalità di genere (mainstreaming)

Per avvicinare le istituzioni ai cittadini e alle cittadine è necessario parlare in maniera trasversale a uomini e donne. Con questo principio, si intende l’adozione dell’ottica delle pari opportunit{ tra uomo e donna come valore culturale da promuovere e condividere all’interno dell’ente.

La prospettiva di genere quindi deve essere presa in considerazione anche tra gli strumenti (siano essi strumenti operativi, corsi di formazione, azioni di informazione e sensibilizzazione) rivolti anche agli operatori interni.

E’ importante nel piano di comunicazione annuale dell’ente inserire le tematiche di pari opportunità nella messa a fuoco degli obiettivi e prevedere il target “donna” come trasversale.

Infine le analisi statistiche devono considerare i dati disaggregati per sesso nella lettura delle proiezioni socioeconomiche e di mercato affinché l’analisi sia corretta e spieghi in maniera più precisa i fenomeni sociali considerati.

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- Equità

Per equità si intende l’estensione della promozione di servizi e politiche tradizionalmente rivolti alle donne al target maschile e l’inserimento del target femminile in modo trasversale nei messaggi e nelle campagne.

- Complessità:

La complessità racchiude la rappresentazione diversificata e realistica delle identità di genere evitando il ricorso a modelli semplificati e stereotipati, in coerenza con i nuovi modelli sociali che si discostano sempre di più dai modelli tradizionali che legano la donna a modelli familiari e a ruoli di cura.

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- Rappresentatività:

presenza di modelli che riflettono bisogni e aspettative reali e target emergenti al fine di raggiungere in maniera più efficace i bisogni effettivi.

I PRINCIPI DA APPLICARE AI SERVIZI

Per quanto riguarda la costruzione dell’identit{ e la comunicazione dei servizi orientati alle pari opportunità, i seguenti principi sono risultati particolarmente efficaci per attivare e promuovere servizi a favore delle donne (quali servizi di supporto all’ inserimento lavorativo, servizi per la conciliazione dei tempi e simili).

Per loro natura, i servizi presentano un problema di visibilità, sono difficili da comprendere e, dunque, difficili da comunicare. I principi esposti di seguito rappresentano un contributo per riflettere sull’identit{ del servizio e la sua utilit{ per il target femminile, per aumentare la chiarezza e l’efficacia e garantire una maggiore visibilità presso le cittadine e i cittadini.

Nell’analisi della comunicazione dei servizi sono stati presi in considerazione i seguenti parametri:

- Identità:

Il concetto di identità include la definizione del nome, del marchio, e dello stile generale di presentazione del servizio come elementi che caratterizzano la natura e la vocazione della prestazione, in modo coerente e consistente. Ciò presuppone una definizione chiara di cosa è il servizio, cosa offre, a chi si rivolge e su quali valori si fonda.

- Visibilità:

utilizzo di tutti i materiali di comunicazione del servizio per aiutare la comprensione della prestazione erogata (che cos’è, cosa offre, come funziona), promuoverla e renderla disponibile al momento del bisogno. Infatti, per assicurare la reperibilità al momento del bisogno, è necessario progettare la diffusione del prodotto di comunicazione/informazione con cura.

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- Accessibilità:

Garantire l’accessibilità cognitiva e fisica al servizio attraverso l’utilizzo di un linguaggio semplice e strumenti di accesso consistenti. Per quanto concerne l’ accessibilit{ cognitiva, è opportuno notare che la negoziazione del linguaggio comune è spesso ostacolata dalla permanenza di linguaggi tecnico-procedurali o specialistici. Per questo motivo, è molto importante utilizzare linguaggi semplici e diretti, simboli universalmente riconosciuti, usare immagini esplicative e, se possibile, moltiplicare le lingue. In merito all’accessibilit{ fisica, è necessario considerare che la possibilità di accesso fisico al servizio deve essere solido e consistente, anche ampliando le modalità di interazione e accesso al servizio stesso, diversificando supporti e media (numero verde, sito web, sportello fisico).

- Trasparenza:

Per garantire maggiore trasparenza, occorre rendere espliciti gli elementi di garanzia e di affidabilità del funzionamento del servizio, che costituiscono le fondamenta per la costruzione della fiducia e qualificano ulteriormente il soggetto erogatore. La trasparenza ha come obiettivi la giusta predisposizione mentale dell’utente nei confronti della prestazione, l’aumento di consapevolezza sulla funzione resa e la conseguente capacità di controllo e aumento dei margini di partecipazione.

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3.1. Sintesi delle riflessioni emerse dal workshop di MiComunico: analisi comparativa delle linee guida per la comunicazione istituzionale in chiave di genere e la sua implementazione

Gli Enti Pubblici hanno a disposizione una serie di strumenti per introdurre la chiave di genere nelle loro attività di comunicazione e informazione. In particolare, essi dispongono degli orientamenti nazionali, europei e internazionali, dell’autodisciplina pubblicitaria, dei diversi codici di condotta implementati a livello nazionale e delle associazioni che si occupano dell’introduzione della chiave di genere nella comunicazione in toto.

In questi ultimi anni, sono stati sviluppati alcuni progetti a livello locale, nazionale, europeo finalizzati a sostenere politiche di genere e dare un contributo significativo alla diffusione di una comunicazione istituzionale orientata alle pari opportunità. Molti di questi progetti hanno prodotto linee guida o raccomandazioni finalizzate alla diffusione della cultura di genere; oltre che all’ aumento della presenza delle donne nel mercato del lavoro, al sostegno della creatività femminile, alla promozione di un nuovo ruolo della donna nella nostra società. Nel 2004, il Progetto Comunico Donna (co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo e da Regione Lombardia) ha prodotto le “Linee guida per la comunicazione chiara ed efficace orientata alle pari opportunit{”. Nel 2007, Il progetto LEAD (co-finanziato attraverso Interreg IIIC, Capofila Comune di Bari) ha prodotto le “Linee guida europee per la comunicazione orientata al genere”. Inoltre, la Rete Elette Pugliesi con capofila Interprogram ha redatto il “Manuale Comunicazione Istituzionale di genere” (co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo Regione Puglia).

Manuale Comunicazione Istituzionale di genere (FSE 2008)

A livello nazionale, molti Enti hanno redatto e adottato linee guida per comunicare in un ottica di genere. Tra le linee guida adottate con successo da Enti del territorio nazionale, sono state selezionate ai fini dell’analisi quattro esempi di linee guida:

Regione Piemonte Provincia di Lodi

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Regione Puglia Comune di Macerata

Le linee guida sono state sottoposte ad operatori della comunicazione partecipanti al workshop previsto dal progetto MiComunico, e sono state analizzate e dibattute. Ai fini dell’analisi, è stato chiesto ai partecipanti di valutare le linee guida sia in base ad aspetti qualitativi che in considerazione dell’opportunit{ reale e concreta di applicare questi principi negli Enti in cui operano giornalmente. A seguito del confronto, i partecipanti al workshop hanno selezionato ed estrapolato i principi ritenuti interessanti ed applicabili al proprio contesto. Di seguito, riportiamo i principi che gli operatori hanno indicato come tali.

1. rappresentare e dare visibilità a entrambi i sessi;

2. introdurre nei progetti di comunicazione elementi che diano visibilità ai flussi migratori in corso e all’inserimento di donne di provenienza e cultura non italiane nel tessuto sociale locale, ponendo l’accento sulla dimensione della multietnicità e alimentando il senso di appartenenza delle nuove arrivate;

3. utilizzare, nell’elaborazione dei testi, un linguaggio inclusivo dei due generi, pur nel rispetto della funzionalità del messaggio.

Da questa analisi e dalle riflessioni emerse nel corso del laboratorio, emerge la necessità di rappresentare e dare visibilit{ ad entrambi i sessi, soprattutto per quanto riguarda l’erogazione dei servizi. I referenti degli enti coinvolti hanno sottolineato ulteriormente l’ importanza dell’ottica trasversale per quanto riguarda la definizione dei target a cui i servizi si rivolgono (ma anche le campagne di comunicazione e informazione).

Il secondo principio selezionato indica il bisogno di coniugare l’ottica di genere ai temi della multi etnicità, a cui è necessario porre maggiore attenzione. In questo scenario, le donne di provenienza e cultura non italiana presenti sul nostro territorio, costituiscono un ulteriore target specifico a cui rivolgersi. In questo senso, la comunicazione in un ottica di genere persegue lo scopo di favorire un senso di appartenenza delle nuove arrivate e promuovere l’integrazione nella societ{.

Infine, emerge la necessit{ di introdurre operativamente l’ottica di genere a livello linguistico e semantico, attraverso l’utilizzo di una terminologia che rispetti i due generi. Tuttavia, gli operatori della comunicazione hanno sottolineato la necessità di fare ciò pur rispettando la funzionalità del messaggio, evitando di appesantire le parti testuali e rendere difficile la lettura.

L’implementazione delle linee guida nel sistema di comunicazione istituzionale

Durante il workshop di comunicazione promosso dal progetto sono stati analizzati alcuni degli strumenti di comunicazione che vengono abitualmente utilizzati dai comuni. Questi sono stati rivisti in ottica di genere.

Ciò che è interessante e che qui ci preme riportare sono le riflessioni emerse durante i tre incontri formativi che vengono sintetizzate sotto forma di raccomandazioni per l’implementazione delle linee guida nel sistema di comunicazione istituzionale integrato all’interno degli enti della provincia di Milano. Di seguito, si riportano i principali suggerimenti avanzati dai partecipanti e dalle partecipanti alla formazione. Essi sono ritenuti oltreché importanti per l’introduzione della chiave di genere anche facilmente applicabili nell’attivit{ operativa quotidiana. Le raccomandazioni sono state raggruppate in categorie che ne definiscono l’ambito di intervento.

Analizzare i bisogni delle donne:

Gli enti locali hanno sottolineato la necessità di portare avanti un lavoro di analisi in merito allo stato dell’arte delle pari opportunit{ nei territori in cui operano. Queste analisi hanno lo scopo di far emergere la condizione delle donne nella realtà e nel concreto e gettano le basi per ogni tipo di

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iniziativa dedicata alle donne. In particolare, Diversi enti locali hanno evidenziato la necessità di elaborare una mappatura della presenza femminile nei luoghi decisionali dell’Ente, e delle societ{ o consorzi collegati ad esso. Questo passaggio costituisce una tappa fondamentale per la creazione delle condizioni necessarie all’agevolazione, all’ aumento e al rafforzamento della presenza femminile all’interno dei luoghi decisionali.

Parallelamente, è emerso il bisogno e la volontà di conoscersi e di fare rete ed operare all’interno di essa, creando occasioni di incontro per scambiarsi informazioni e buone pratiche nonché intraprendere iniziative comuni nella promozione, sostegno e valorizzazione delle pari opportunità.

Rappresentazione della donna:

Per quanto concerne gli strumenti ed i materiali cartacei, è stata sottolineata più volte la necessità di rappresentare entrambi i sessi e categorie diverse attraverso immagini reali e rappresentative di donne e uomini. L’attenzione ad una corretta rappresentazione dei sessi e dell’ immagine della donne è stata ritenuta particolarmente facile da applicare.

L’ attivit{ di comunicazione dei servizi e i prodotti di comunicazioni rivolti a un target indefinito (come ad es. le agende comunali, i calendari e le carte dei servizi che sono rivolti alla cittadinanza) deve comunque essere progettata con attenzione verso i criteri di genere.

Per quanto concerne i mezzi attraverso i quali comunicare, è stata ricordata l’importanza del ruolo dei nuovi mezzi di comunicazione, quali il web e i nuovi media, ed è stata evidenziata la necessità di applicare i medesimi criteri di comunicazione al genere anche all’ attivit{ effettuata attraverso questi canali.

Linguaggio di genere:

E’ importante prestare attenzione al linguaggio di genere anche al di là delle campagne di informazione e comunicazione prevalentemente rivolte ai cittadini. Infatti, nel corso dei workshop, è emersa la necessità di applicare un uso non discriminatorio della lingua italiana anche in prodotti di comunicazione tecnici quali bandi di gara, capitolati e, soprattutto, bandi di concorso per la selezione del personale.

Comunicazione interna all’Ente:

Risulta particolarmente importante applicare i principi della comunicazione di genere anche per quanto riguarda l’ attivit{ comunicativa all’interno dell’ente stesso. L’ attenzione al linguaggio non discriminatorio deve essere applicata anche all’interno dell’ Ente, tra il personale che ne fa parte. Pertanto, è necessario impegnarsi per modificare le modalità di interazione nel rispetto del linguaggio di genere. Nello specifico, sono state avanzate proposte di applicazione del linguaggio rispettoso di genere nella corrispondenza interna nonché nelle conferenze e in tutte quelle attività legate all’organizzazione di esse (comunicati stampa, inviti, stesura del programma etc.).

Iniziative promosse dall’ Ente:

Incontri pubblici, eventi e manifestazioni devono essere organizzati con attenzione al genere, in particolare cercando di coinvolgere e rappresentare entrambi i sessi. Il coinvolgimento delle donne a questi eventi è un’opportunit{ per stimolare e favorire il confronto dando la parola ad entrambi i sessi. Inoltre, si ricorda che per facilitare la conciliazione dei tempi, è cruciale prestare attenzione agli aspetti pratici dell’ organizzazione di un evento, quali orari e modalit{ con cui si svolgono gli incontri pubblici promossi dall’ Ente.

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Raggiungere i target più deboli:

La necessità e la volontà di raggiungere i target più deboli è emersa più volte durante gli incontri. Infatti, molte referenti ed operatori degli enti locali hanno sottolineato le difficoltà nel coinvolgere quei cittadini che sono più a rischio di esclusione per quanto concerne le comunicazioni dell’ente.

In questo scenario, si è delineata la possibilità di declinare i temi delle pari opportunità, a partire dalla comunicazione di genere, introducendo elementi volti a migliorare la coesione sociale e l’integrazione.

In particolare, si è sollevata una chiara volontà di coinvolgere maggiormente le donne migranti sia attraverso una comunicazione più inclusiva (esplicitata tramite ad esempio la traduzione del messaggio in più lingue) sia attraverso la creazione di occasioni in cui coinvolgerle direttamente (ad esempio utilizzando le scuole, l’educazione e i loro figli come snodo centrale per il raggiungimento dell’integrazione).

Enti che hanno partecipato al workshop di MiComunico: COMUNE DI ABBIATEGRASSO COMUNE DI ARESE COMUNE DI ASSAGO COMUNE DI BARANZATE COMUNE DI BOLLATE COMUNE DI BUCCINASCO COMUNE DI BUSCATE COMUNE DI CAPONAGO COMUNE DI CERNUSCO S/N COMUNE DI CERRO MAGGIORE COMUNE DI CESANO BOSCONE COMUNE DI CINISELLO BALSAMO COMUNE DI COLOGNO MONZESE COMUNE DI CORNAREDO COMUNE DI CORSICO COMUNE DI CUSAGO COMUNE DI LAINATE COMUNE DI LENTATE SUL SEVESO COMUNE DI LODI

COMUNE DI MAGENTA COMUNE DI MILANO COMUNE DI NOVATE MILANESE COMUNE DI OPERA COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO COMUNE DI PIEVE EMANUELE COMUNE DI PIOLTELLO COMUNE DI PREGNANA MILANESE COMUNE DI RESCALDINA COMUNE ROBECCO sul NAVIGLIO COMUNE DI SAN DONATO MILANESE COMUNE DI SAN GIULIANO MILANESE COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI COMUNE DI TREZZANO SUL NAVIGLIO COMUNE DI TREZZO SULL’ADDA COMUNE DI TRUCCAZZANO COMUNE DI VIGNATE PROVINCIA DI MILANO

Altri organismi: Consorzio Pubblico Interuniversitario per la gestione degli interventi per il diritto allo studio

universitario Azienda Ospedaliera di Garbagnate ACTL Fondazione Legambiente Innovazione Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “L. Da Vinci” AFOL Milano PROGETTO INTEGRAZIONE COOPERATIVA SOCIALE ONLUS DONNE IN QUOTA

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3.3. L’Analisi dei siti web di alcune amministrazioni della provincia di Milano

L’analisi condotta per stabilire le buone prassi della comunicazione online sui portali istituzionali ha preso in considerazione l’attivit{ di comunicazione istituzionale attraverso i portali telematici di 19 comuni della provincia di Milano.

I comuni sono stati selezionati sulla base dei seguenti criteri di selezione:

Comuni che hanno risposto all’invito di inviare i materiali di comunicazione; Comuni più grandi della provincia di Milano; Comuni più attivi nel settore delle pari opportunità.

Di seguito, sono riportati i criteri di valutazione utilizzati nell’analisi, con una spiegazione sintetica degli elementi che comprendono. L’analisi desk dei portali telematici istituzionali e dei prodotti di comunicazione è stata condotta attraverso l’utilizzo di indicatori di valutazione elaborati seguendo le direttive e le disposizioni statali per la disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. In particolare, per l’elaborazione degli indicatori relativi ai portali telematici pubblici, è stato considerato l’elenco minimo di caratteristiche per assicurare la qualit{ dei servizi offerti da un portale pubblico ai suoi utenti,come stabilito dalla legge n. 150 7 Giugno 2000, Legge n. 4 del 2004, la Direttiva 27 Luglio 2005. art. 53 e 54 della Legge n. 15 del 2005.

Di seguito, sono riportati i criteri di valutazione utilizzati nell’analisi, con una spiegazione sintetica degli elementi che comprendono.

Accessibilità e leggibilità

Accessibilit{ ai sensi dell’articolo 2 della legge 9 gennaio 2004, è la capacit{ dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistite o configurazioni particolari. In questo scenario, accessibilità significa in primo luogo garantire fruibilità delle informazioni e dei servizi anche a chi è diversamente abile. Tuttavia un sito accessibile è inevitabilmente un sito più fruibile, più chiaro e comprensibile per tutti pertanto i criteri di accessibilità e leggibilità sono dei prerequisiti fondamentali per la qualità di un portale pubblico. Per stabilire il livello di accessibilità e leggibilità del sito internet, è stata valutata la presenza dei principali parametri che ad oggi sono inseriti nel benchmark dei servizi online. Questi comprendono la possibilit{ di ingrandire i caratteri e l’utilizzo di corretti contrasti cromatici per facilitare la leggibilità agli ipovedenti.

D’altra parte, al di l{ degli aspetti tecnici riguardanti l’accessibilit{, un portale internet è valutato anche sulla base del criterio di fruibilità, che valuta la capacità di un sito internet di rispondere a criteri di facilit{ e semplicit{ d’uso, di efficienza, di rispondenza alle esigenze dell’utente, di gradevolezza e di soddisfazione nell’uso del prodotto.

Completezza delle informazioni

Questo indicatore comprende il livello di aggiornamento delle informazioni, che è opportuno che siano mantenute aggiornate agli utenti. Garantire una costante ed omogenea erogazione è un requisito essenziale per la qualità di un portale pubblico. In particolare, è necessario che le PA avviino un continuo lavoro di revisione soprattutto a livello contenutistico con l’obiettivo di mantenere aggiornate le news e gli appuntamenti nonché di ampliare i contenuti di interesse per l’utenza periodicamente. In questo scenario, le URP sono chiamate a gestire e contribuire attivamente all’amministrazione della catena del content management del sito, presidiando i contenuti pubblicati sul portale e il loro tempestivo aggiornamento.

Inoltre, ai fini della completezza delle informazioni, è raccomandabile che la pagina o le pagine di un eventuale ramo di navigazione contengano tutti gli elementi informativi sia del servizio fisico che dell’eventuale servizio sul web.

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Chiarezza delle informazioni

Per questo indicatore, è stata presa in considerazione l’organizzazione del sito e la sua struttura, in modo da garantire l’accesso ai servizi secondo il punto di vista dei segmenti di utenza ai quali si rivolgono. Su questo tema, il Dipartimento per l’ innovazione e le tecnologie ha suggerito di dividere in aree tematiche l’attivit{ informativa, in modo da strutturarla in sezioni dedicate a specifici utenti (es. la classificazione dei servizi secondo la modalit{ “eventi della vita”).

Chiarezza del linguaggio e semplicità

Inoltre, è opportuno strutturare le informazioni attraverso percorsi sufficientemente brevi, omogenei e facilmente individuabili. Dal punto di vista linguistico-semantico, l’impiego di un linguaggio che sia comprensibile, che non sia per gli “addetti ai lavori” e che assolva appieno le funzioni comunicative e informative proprie della comunicazione istituzionale.

Attenzione al linguaggio

L’adozione di una strategia di erogazione dei servizi per via telematica è volta ad estendere la fruizione dei servizi da parte di un bacino di utenza sempre più esteso. Pertanto, l’erogazione di servizi informativi agli utenti attraverso la modalit{ telematica rappresenta un’opportunit{ per le PA di rimuovere eventuali barriere culturali e sociali all’utilizzo dei servizi. In questa prospettiva, è opportuno mettere in atto delle strategie di comunicazione che siano rispettose delle pari opportunità per tutti, con particolare attenzione verso il linguaggio utilizzato per comunicare informazioni e servizi a questi bacini d’utenza. In questa prospettiva, è essenziale adottare un linguaggio comunicativo sensibile alle pari opportunità per tutti, ponendo attenzione ai termini utilizzati, che devono rispettare queste categorie.

linguaggio di genere

L’utilizzo del linguaggio di genere è un tema ampio e fortemente dibattuto nell’ambito della comunicazione istituzionale e non. Tuttavia, quando si parla di linguaggio di genere, si fa riferimento anche a scelte grammaticali e lessicali di parole già esistenti nel linguaggio di tutti i giorni, come ad esempio la declinazione dei sostantivi e l’utilizzo purtroppo ancora molto diffuso del genere maschile come universale (anche definita come falsa neutralità). Al di là del punto di vista strettamente linguistico, la comunicazione di genere comprende altresì la rappresentazione e l’immagine della donna in un'ottica di lotta agli stereotipi. Poiché il linguaggio della comunicazione può essere concepito come uno strumento per superare le principali forme di discriminazione e le differenze nelle rappresentazioni sociali, le PA giocano un ruolo fondamentale in questo processo in qualità di attori chiave nell’adozione di un linguaggio di genere e nella condivisione delle buone prassi.

Presenza di spazi strutturati sulle pari opportunità per tutti

La valutazione verte sulla presenza di spazi strutturati dedicati alle pari opportunità per tutti (indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle sue convinzioni, dalla sua disabilità, dall'età e dall'orientamento sessuale). Qualora il portale contenga informazioni strutturate in apposite categorie, è valutata la presenza di percorsi brevi, omogenei e facilmente individuabili (collocati, ad esempio sulla pagina iniziale) che rimandino a questi spazi.

Presenza di spazi strutturati sull’ uguaglianza di genere

La valutazione verte sulla presenza di spazi strutturati dedicati alle pari opportunità di genere. Qualora il portale contenga informazioni in merito, è valutata la presenza di percorsi brevi, omogenei e

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facilmente individuabili (collocati, ad esempio sulla pagina iniziale) che rimandino a questi spazi. La pagina o le pagine di un eventuale spazio strutturato dedicato possono essere resi visibili, ad esempio, attraverso un link corredato da un elemento grafico caratteristico o da un logo.

L’analisi complessiva rivela che in generale i portali istituzionali valutati sono di buona qualit{ come si evince dai punteggi assegnati e riportati nella tabella sottostante. Alcune criticità si rilevano nella presenza di spazi strutturati ed appositamente dedicati al genere. In alcuni siti,nello specifico nei siti dei comuni con più abitanti, i servizi rivolti alle donne sono pubblicizzati correttamente nella pagina principale. In alcuni siti, invece, è molto difficile reperire informazioni a riguardo, che spesso sono suddivise in più categorie e quindi in più pagine. Questa modalità di diffusione delle informazioni non permette al visitatore di avere un quadro complessivo dell’offerta.

L’attenzione al linguaggio non discriminatorio è purtroppo poco diffusa, in linea con quanto accade nelle forme di comunicazione più tradizionali. Questa scarsa attenzione è anche il riflesso della difficoltà di applicare i principi del linguaggio non discriminatorio alla forma propria del linguaggio web., caratterizzata da un linguaggio immediato e sintetico.

Nonostante queste due criticità, facilmente superabili attraverso modifiche, il giudizio complessivo della valutazione è buono.

Elenco degli enti considerati

Provincia di Milano Enti Partner 1. Abbiategrasso

2. Bresso

3. Cernusco sul Naviglio

4. Cinisello Balsamo

5. Gaggiano

6. Milano

7. Opera

8. Peschiera B.

9. Rozzano

10. San Donato

11. San Giuliano

12. Segrate Mi

13. Sesto S. G.

14. Trezzo sull’Adda

15. Provincia di Milano

16. Comune di Novate Mi

Altri Comuni

17. Cremona

18. Monza

La valutazione dei criteri è espressa con un valore da 1 a 5 come segue:

1 2 3 4 5

Insufficiente Appena Sufficiente Discreto Buono Ottimo

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MEDIA DEI RISULTATI DELL’ANALISI DEI SITI MONITORATI

1 2 3 4 5

1. accessibilità e leggibilità

Tutti i siti web monitorati sono risultati accessibili e di facile lettura. La maggior parte di essi rispetta i parametri di benchmarking internazionali.

X

2. completezza delle informazioni

Le informazioni presentate nei portali istituzionali sono generalmente complete. Molti siti istituzionali includono l’organigramma dell’ente e indicano i responsabili di ogni settore e servizio con i relativi recapiti. Tuttavia, alcuni siti risultano poco aggiornati.

X

3. chiarezza delle informazioni Le informazioni sono presentate con chiarezza, molto spesso in modo schematico e con un linguaggio semplice e diretto.

X

4. attenzione al linguaggio (pari opportunità per tutti) Molti portali istituzionali sono costruiti intorno a una attenzione al linguaggio rispetto alle pari opportunità per tutti. Emergono tuttavia delle problematiche relative alla definizione del target dei cittadini stranieri (talvolta definiti come “stranieri” ) e i cittadini diversamente abili (varie nomenclature).

X

5. attenzione al linguaggio di genere

L’attenzione al linguaggio di genere è presente soprattutto nelle pagine dedicate alle donne. Nella maggior parte dei casi, la sensibilità è mantenuta in tutti canali tematici. Ci sono tuttavia dei margini di miglioramento.

X

6. contiene spazi strutturati sulle pari opportunità per tutti

I siti web istituzionali contengono sezioni dedicate alle pari opportunità per tutti. In particolare, vengono dispensate informazioni per le categorie dei cittadini stranieri, dei diversamente abili e degli anziani. Molto spesso i canali tematici dedicati a queste categorie sono messi in evidenza sulla homepage attraverso icone e simboli facilmente identificabili.

X

7. contiene spazi strutturali sull’uguaglianza di genere

La maggior parte dei siti web istituzionali monitorati contiene spazi strutturati sull’uguaglianza di genere. Si riscontra un rapporto di proporzionalità fra la grandezza del comune e le informazioni dedicate alle donne. Talvolta, gli spazi in questione non sono pubblicizzati chiaramente sulla homepage. Spesso le informazioni contenute nelle pagine dedicate non sono sufficientemente aggiornate.

X

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4. ANALISI DI UN CAMPIONE DI CAMPAGNE E PRODOTTI DI COMUNICAZIONE Sono state selezionate alcune campagne di comunicazione utilizzate nel territorio nazionale dalle istituzioni e non dal 2001 ad oggi, come esempi di buone pratiche. Le campagne scelte vengono spiegate attraverso delle schede che analizzano i prodotti di comunicazione a cui vengono applicati i principi delle linee guida per una comunicazione attenta al genere. Sono stati qui considerati soprattutto le immagini e il linguaggio utilizzato per esprimere il messaggio della campagna valutando se sono in qualche modo offensivi o discriminatori. Per quanto riguarda le immagini si è valutato se sono presenti entrambi i sessi, come è rappresentata la donne e l’uomo, se sono presenti figure reali e complesse o come solitamente avviene persone perfette e belle. Per quanto riguarda il linguaggio si è considerato se si rivolge ad entrambi i sessi, se usa il maschile anche per rappresentare il femminile, se il linguaggio è semplice e diretto.

Campagna promossa dall’Unione Europea 2005

Manca

In Unione Europea le donne

occupano solo il 13% dei

posti decisionali.

In Unione Europea le donne

rappresentano il 51% della

popolazione.

Manca qualcosa?

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4.1 Alcune buone pratiche a livello nazionale

Campagna 1. Svendi il mio corpo? Tieniti i tuoi prodotti

PROMOSSO DA Assessorato alle Pari Opportunità della Città di Torino

MEDIA Sito web

TARGET Tutti

MESSAGGIO Campagna contro lo sfruttamento del corpo femminile nelle pubblicità e contro le immagini offensive nei confronti delle donne.

OBIETTIVO L’iniziativa ha l'obiettivo di contrastare gli stereotipi di genere e di evidenziare il problema proponendo il coinvolgimento dei cittadini

SERVIZI DISPONIBILI

La Commissione per i Diritti e le Pari Opportunità della Città continua a raccogliere segnalazioni da parte dei cittadini di pubblicità ritenute offensive, che possono essere segnalate via mail alla [email protected] o via fax 011.4422633.

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): nell’immagine viene rappresentata una donna impacchettata come un prodotto da vendere. Non sono rappresentati uomini, non vengono usati linguaggi offensivi. L’uso del corpo della donna è volutamente e provocatoriamente strumentale ma non offensivo.

Considerazioni sul linguaggio: corretto efficace e diretto.

SITO WEB www.irma-torino.it/it/index.php/vetrina-progetti/435-svendi-il-mio-corpo-tieniti-i-

tuoi-prodotti

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Campagna 2. LA PARITA' MOLTIPLICA LE OPPORTUNITA' PER TUTTI.

PROMOSSO DA Assessorato alle Pari Opportunità della Città di Torino

MEDIA Sito web, manifesti, spot

TARGET Tutti

MESSAGGIO Ci sono donne che non devono chiedere mai, ma non in Italia. Una campagna pubblicitaria del Comune di Torino, con spot e manifesti, per promuovere la condivisione del lavoro di cura.

OBIETTIVO L’iniziativa ha l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione su una maggiore condivisione del lavoro va a vantaggio di tutti: delle donne, degli uomini, dei figli, dell’economia.

SERVIZI DISPONIBILI

La campagna comprende sia manifesti, sia spot televisivi di trenta secondi promossa dal Comune di Torino che da anni è impegnato a promuovere la parità e a tutelare l’immagine e la dignit{ della donna.

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): nell’immagine vengono rappresentati uomini impegnati in lavori domestici. Non viene volutamente rappresentata la donna in quanto il messaggio è provocatorio e di sensibilizzazione.

Considerazioni sul linguaggio: Lo slogan “Ci sono donne che non devono chiedere mai” fa il verso a quello, supermachista, che pubblicizzava la marca di un noto profumo, ed è abbinato a fotografie di uomini alle prese con aspirapolvere, biberon o ferro da stiro. Ma il tema principale è subito corretto da notazioni di segno opposto: “Ci sono donne che non devono chiedere mai. Non in Italia, perché troppi uomini ancora oggi non condividono i lavori domestici”. Segue una frase che specifica: “Nel nostro Paese il 78 per cento del lavoro di casa è svolto dalle donne, a discapito del tempo libero e soprattutto della loro crescita professionale. Senza contare che sono prevalentemente le madri ad occuparsi dell’educazione dei figli, generando in loro la convinzione che questa sia la normalit{”. Messaggio finale: “L’Italia, secondo lo studio del World Economic Forum (Wef) sul divario fra uomo e donna è ultima in Europa: è ora di cambiare”. Il linguaggio usato è quindi considerato efficace e corretto.

SITO WEB http://www.comune.torino.it/8marzo/campagna.pdf Lo spot, dal sito Pubblicità Progresso (file video)

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Campagna 3. SERVIZIO CIVILE NAZIONALE DELLA REGIONE PUGLIA

PROMOSSO DA Regione Puglia.

MEDIA Sito web con forum e newsletter, manifesti, depliant, locandine, spot

TARGET Giovani tra i 18 e i 28 anni

MESSAGGIO Promozione del servizio civile come occasione per i volontari ed opportunità per gli enti. Particolare enfasi iconografica dei volti di giovani donne e uomini.

OBIETTIVO Promuovere e facilitare la partecipazione dei giovani al servizio civile.

SERVIZI DISPONIBILI

Informazioni ai volontari (bandi, progetti, modulistica); Informazioni agli enti (albo, accreditamento, normativa, formazione); Forum di discussione sia degli enti che dei volontari; Newsletter elettronica

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): nella campagna sono rappresentati entrambi i sessi e il corpo femminile non viene usato in maniera né strumentale, né sessista. Nelle immagini si da visibilità sia a ragazzi che ragazze, in alcune il ragazzo è rappresentato in primo piano, mentre la ragazza si trova in secondo piano; in altre le posizioni sono invertite. In generale quindi si può dire che venga promosso il principio dell’equit{.

Considerazioni sul linguaggio: neutro, non vengono utilizzati linguaggi sessisti.

SITO WEB http://serviziocivile.regione.puglia.it/

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Campagna 4. CAMPAGNA "AIUTA L’ITALIA CHE AIUTA"

PROMOSSO DA Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali

MEDIA Sito web, stampa e affissioni, spot tv. Anno 2010

TARGET Tutti

MESSAGGIO “Aiuta l’Italia che aiuta” è il claim della campagna. L’idea sulla quale si costruisce il messaggio è che donare può cambiare il mondo. Il dono, appunto, inteso come disponibilità di tempo, di energie, di attenzione e come sostegno economico alle associazioni e ai volontari da parte di coloro che non possono impegnarsi in prima persona. Il tema centrale della campagna è ripreso anche nel logo proposto dal Ministero come elaborazione del logo europeo, in cui si evoca simbolicamente il gesto del dono attraverso due mani che si sfiorano.

OBIETTIVO La campagna di comunicazione realizzata per l’Anno europeo della lotta alla povert{ e all’esclusione sociale ha l’obiettivo di valorizzare quello che costituisce un punto di forza del modello sociale italiano dalle enormi potenzialità: il Terzo settore.

SERVIZI DISPONIBILI La campagna, che si svilupperà durante tutto il 2010, sarà veicolata su TV, radio, stampa, affissioni e internet e prevede l’organizzazione e la realizzazione di diverse iniziative, alcune delle quali ancora in fase di elaborazione. Il messaggio dell’Anno europeo sar{ proposto inoltre in un concorso di idee nelle scuole e attraverso uno degli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese: il Giro d’Italia

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): nella campagna sono rappresentati entrambi i sessi e il corpo femminile non viene usato in maniera né strumentale, né sessista. Inoltre vengono rappresentate persone reali. In generale quindi si può dire che venga promosso il principio dell’equit{.

Considerazioni sul linguaggio: neutro, non vengono utilizzati linguaggi sessisti.

SITO WEB http://www.lavoro.gov.it/AnnoEuropeoPoverta/campagne/default.htm

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Campagna 5. CAMPAGNA SULLA SICUREZZA E LA TUTELA DEL LAVORO AL FEMMINILE

PROMOSSO DA Consigliere di Parità

MEDIA Sito web, manifesti, depliant, locandine, spot

TARGET Donne

MESSAGGIO L'idea creativa si sviluppa a partire dalle più comuni situazioni a rischio che le donne lavoratrici si trovano a dover gestire: inserimento nel mondo del lavoro, avanzamento di carriera, stress correlato alla conciliazione lavoro-famiglia, garanzia di adeguate condizioni di sicurezza.

OBIETTIVO La campagna si pone l’obiettivo di informare i cittadini, e in particolare le donne che lavorano, sul ruolo delle Consigliere di Parità, che in ogni Regione e Provincia svolgono azioni concrete per promuovere l’occupazione femminile e la conciliazione tra lavoro e famiglia, intervenendo direttamente a sostegno delle pari opportunit{, dell’uguaglianza e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

SERVIZI DISPONIBILI

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): La campagna si rivolge alla donna per cui rappresenta esclusivamente essa. Il corpo femminile non viene usato in maniera né strumentale, né sessista. Tuttavia le figure sono un po’ stereotipate.

Considerazioni sul linguaggio: non vengono utilizzati linguaggi sessisti.

SITO WEB www.lavoro.gov.it/Lavoro/AreaComunicazione/CampagneComunicazione/2010/201005

03_Campagna_Comunicazione_SicuramenteNoi.htm

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Campagna 6. CAMPAGNA CHI PAGA PER I PECCATI DELL'UOMO

PROMOSSO DA Telefono donna

MEDIA Manifesti

TARGET Si rivolge in particolare alle donne

MESSAGGIO Un manifesto per la campagna contro la violenza sulle donne: una donna nuda nella posizione del Crocifisso, con il panno che nell'iconografia tradizionale copre l'inguine del Cristo e la scritta: "Chi paga per i peccati dell'uomo?". E in didascalia: "Solo il 4% delle donne vittime della violenza denuncia il proprio carnefice. Le altre pagano anche per lui".

OBIETTIVO La campagna di sensibilizzazione proposta al settore pubblicità del Comune di Milano da Telefono Donna per la campagna in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si è celebrata il 25 novembre 2008.

SERVIZI DISPONIBILI La richiesta di Telefono donna è per l'esposizione di 500 manifesti con questa immagine su altrettanti spazi di affissione pubblica del Comune di Milano, il quale non ha aderito per l’uso dell’immagine giudicata troppo provocatoria.

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): Uso dell’immagine molto provocatoria, fatta per far discutere: nel manifesto la donna è distesa su un lenzuolo, due cuscini dietro le braccia aperte, le gambe con i piedi sovrapposti, il palmo delle mani parzialmente disteso, come trafitto dai chiodi, nella posizione del Crocifisso nella tradizionale iconografia cristiana.

Considerazioni sul linguaggio: non vengono utilizzati linguaggi sessisti ma provocatorio.

SITO WEB http://www.telefonodonna.it/violenza.htm

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/cronaca/donna-crocifissa/donna-crocifissa/donna-crocifissa.html

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Campagna 7. 2001 ANNO INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO

PROMOSSO DA Benetton e UNV a cura di Oliviero Toscani.

MEDIA Sito web, giornali, settimanali, femminili e riviste lifestyle e sui cartelloni pubblicitari ubicati nelle principali capitali del mondo

TARGET Tutti

MESSAGGIO La campagna Benetton vuole mettere in evidenza la figura del volontario in maniera da farlo uscire dal margine e metterlo al centro della pubblica attenzione. Vuole mostrare i volontari per quello che sono: il collante che tiene insieme la società.".

OBIETTIVO L’iniziativa ha l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul tema del volontariato internazionale, esortando le persone a .

SERVIZI DISPONIBILI

La campagna Benetton-UNV è stata diffusa in tutta Europa, Stati Uniti, Sud America e in Estremo Oriente, nei giornali, settimanali, femminili e riviste lifestyle e sui cartelloni pubblicitari ubicati nelle principali capitali del mondo

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): La campagna utilizza entrambi i sessi. Qui sono state selezionate solo le immagini in cui le donne sono protagoniste. La campagna ha volutamente selezionato persone reali, non belle di estrazione sociale medio-bassa proprio a voler sottolineare il messaggio fare il volontariato fa bene anche a te stesso.

Considerazioni sul linguaggio:

SITO WEB http://www.unv.org/en/news-resources/news/doc/benetton-launches-new-campaign.html

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Campagna 8. LA VIOLENZA HA MILLE VOLTI IMPARA A RICONOSCERLA

PROMOSSO DA Un insieme di diversi professionisti: Anna Paola Concia, deputata, Alessandra Bocchetti, saggista femminista, Eliana Frosali, copywriter, art director Maurizio Minerva.

MEDIA Sito web

TARGET Tutti

MESSAGGIO Questa campagna contro la violenza sulle donne è diversa da tutte le altre perché non è promossa da un’istituzione ed un regalo che alcune donne hanno promosso. Può essere adottata da chiunque.

OBIETTIVO L’iniziativa ha l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul tema, esortando le vittime di violenza a reagire.

SERVIZI DISPONIBILI

La campagna è stata già adottata da una serie di personaggi pubblici e diversi Media

Considerazioni sulle pari opportunità (visibilità di entrambi i sessi nella campagna, uso del corpo femminile in maniera strumentale/offensiva): nell’immagine vengono rappresentati entrambi i sessi. La campagna ha utilizzato sette soggetti stampa essenziali anche visivamente. Sette ragazze normali, né veline né stereotipi, sono le protagoniste. L’idea visiva è un grande rettangolo nero che nasconde il viso dell’uomo, su cui campeggia il claim: LA VIOLENZA HA MILLE VOLTI, IMPARA A RICONOSCERLI. E’ un invito a guardare meglio, più lucidamente, dentro chi si ha accanto.

Considerazioni sul linguaggio: La campagna trasmette sette messaggi/consigli utili a evitare la violenza utilizzando un linguaggio diretto e semplice che si rivolge alla donna.

SITO WEB www.riconoscilaviolenza.it

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Di seguito si riporta un approfondimento sulle campagne di sensibilizzazione promosse negli ultimi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità (Fonte: www.pariopportunita.gov.it)

Box 3 Le Campagne del Ministero per le pari opportunità

1. "Rifiuta l’omofobia, non essere tu quello diverso". Novembre 2009. Obiettivo: contrastare le violenze e le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e diffondere la cultura del rispetto.

2. Campagna 'Io dico NO alla violenza'. Ottobre 2009. Obiettivo: creare un momento di riflessione sui temi del rispetto, della diversità e della legalità.

3. "Respect women Respect the world". Settembre 2009. Obiettivo: sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne in tutti i suoi aspetti e nel ricercare gli strumenti più efficaci per giungere all'affermazione globale dei diritti umani delle donne.

4. “Stalking: quando le attenzioni diventano persecuzione”. Luglio 2009. Obiettivo: diffondere la conoscenza della legge che punisce il reato dello stalking.

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5. “Se ami qualcuno dagli peso”. Giugno 2009. Obiettivo: sensibilizzare sul problema dei disturbi alimentari.

6. 1522 - E' l'ora di reagire. Marzo 2009. Obiettivo: promuovere il servizio di accoglienza telefonica e sostegno per le donne vittime di violenza.

7. Abilità diverse, stessa voglia di vita. Aprile 2010. Obiettivo: sensibilizzare la collettività sul principio dell’uguaglianza dei diritti, favorendo l'integrazione nei vari aspetti della vita sociale, lavorativa o familiare.

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4.2 Alcune buone pratiche nella provincia di Milano

Per l’analisi delle buone pratiche esistenti nella provincia di Milano è stato chiesto agli Enti Locali di inviare del materiale e dei prodotti di comunicazione in cui sono stati applicati i criteri della comunicazione di genere. La richiesta è stata inoltre rinnovata durante le giornate di formazione.

Molti enti hanno risposto all’invito facendo pervenire i loro elaborati, che includevano prodotti relativi alla ricorrenza dell’ 8 Marzo, materiale pubblicitario relativo a manifestazione ed eventi di vario tipo, carte e guide ai servizi nonché gadget e magliette prodotte dagli enti.

Il materiale è stato visionato e sono state selezionate alcune buone pratiche che si riportano di seguito. Ai fini della selezione sono stati considerati come criteri soprattutto le immagini e il linguaggio utilizzato per esprimere il messaggio della campagna.

Per quanto riguarda l’impostazione grafica è stata valutata la rappresentatività di entrambi i sessi, e soprattutto il rispetto di questi criteri nella scelta delle immagini e fotografie utilizzate.

Per quanto concerne il linguaggio, si è considerato l’inclusivit{ del messaggio e la semplicit{ e chiarezza con cui è veicolato, nonché le scelte linguistiche e grammaticali come ad esempio, l’uso ed abuso del maschile neutro.

Le buone pratiche sono state analizzate attraverso le seguenti tabelle, che contengono una spiegazione sintetica di come ogni singola campagna rappresenti una buona pratica nel campo della comunicazione pubblica in un’ottica di genere.

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CAMPAGNA 1 STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE TRA LE MURA DOMESTICHE.

PROMOSSO DA Centro Antiviolenza “Cerchi d’Acqua” Coop. Soc. – ONLUS con il contributo e patrocinio della Provincia di Milano, in collaborazione con Avon Cosmetics. I prodotti della campagna di “pubblicit{ sociale” sono stati selezionati attraverso un concorso grafico aperto alle scuole dal titolo: “I giovani per un futuro senza violenza contro le donne. A voi la parola.”

MEDIA Divulgazione attraverso affissioni sui mezzi pubblici milanesi e attraverso promocard distribuite in diverse location sul territorio di Milano.

TARGET Tutti

MESSAGGIO La promocard "Diamoci un taglio" si è aggiudicata il Primo premio del concorso indetto tra le scuole (il vincitore è Alessandro Drasevich, Centro di Formazione Professionale Don Bosco di Milano). Il messaggio concerne la violenza di genere tra le mura domestiche ed ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno della violenza alle donne in ambiente famigliare.

La promocard “Il cuore deve battere per il giusto motivo” ha vinto il Secondo premio del concorso (elaborazione di Steven Trezzi, Centro di Formazione Professionale Don Bosco di Milano). Il messaggio concerne la violenza sulle donne in un senso più ampio e mette in evidenza la dimensione e il lato “emotivo” del fenomeno.

OBIETTIVO L’obiettivo del progetto di cui il concorso è parte integrante è di accrescere la conoscenza delle donne sull’esistenza di strutture competenti a cui rivolgersi per cercare una soluzione al problema della violenza di genere e, al contempo, sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno della violenza alle donne in famiglia. Lo scopo del concorso è di sollecitare i giovani alla riflessione sulla tematica della violenza contro le donne all’interno delle mura domestiche, e sugli stereotipi di genere collegati al ruolo della donna nella società attuale.

SERVIZI DISPONIBILI

Campagna pubblicitaria sui mezzi pubblici di Milano per i mesi di Marzo e Aprile 2010 e promocard distribuite nei locali milanesi.

Considerazioni sulle pari opportunità:

"Diamoci un taglio" : il problema della violenza contro le donne e’ rappresentato da una metafora visiva: la bambola/marionetta. Il tema è stato rappresentato attraverso un’iconografia priva di riferimenti diretti alla violenza, in linea con i codici di comunicazione di Cerchi d’Acqua. Tuttavia, l’immagine riesce comunque ad esprimere chiaramente il concetto di “violenza di genere” (è maschile la mano che la commette), trasmettendo al contempo un messaggio di forza e positività: la mano che spezza i fili della violenza è quella della donna stessa. Un segnale di presa di coscienza e consapevolezza delle risorse che ogni donna ha in sé e che può attivare per uscire da una situazione di maltrattamento.

“Il cuore deve battere per il giusto motivo”: molto interessante l’idea di rendere le emozioni (amore, paura, terrore) attraverso l’essenzialit{ del segno grafico. La forza del messaggio sta nell’evocare l’idea di una relazione sana in cui il rispetto dà spazio alle giuste emozioni, mentre per contrasto una relazione in cui domina la violenza è ostaggio della paura.

Considerazioni sul linguaggio:

"Diamoci un taglio" : Lo slogan “Diamoci un taglio. Stop alla violenza sulle donne tra le mura domestiche” accompagna con chiarezza l’immagine ed esprime il messaggio con semplicità e fermezza.

“Il cuore deve battere per il giusto motivo”: Lo slogan è cruciale per l’interpretazione del messaggio. Le

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frasi che accompagnano l’elemento grafico esplicitano con chiarezza il messaggio della cartolina pubblicitaria.

SITO WEB http://www.salesiani.it/notizie/10_notizie.htm

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CAMPAGNA 2 CAMPAGNA “ORIZZONTE DONNA”, 2008

PROMOSSO DA Assessorato alle Politiche Sociali, Comune di Trezzo sull’ Adda

MEDIA Depliant informativi distribuiti su tutto il territorio del Comune.

TARGET Tutti

MESSAGGIO La campagna ha lo scopo di informare i cittadini e promuovere il servizio attivo presso la sede del Comune di Trezzo sull’Adda rivolto alle donne. Il servizio è stato avviato nel gennaio 2008 ed è parte di un progetto finanziato previsto nel piano di zona. “Orizzonte Donna” si rivolge a tutte quelle donne vittime di abusi o che si trovano in una situazione difficile per fornire loro informazioni o sostegno psicologico.

OBIETTIVO L’obiettivo della campagna è di raggiungere il maggior numero possibile di potenziali beneficiari del servizio. Per raggiungere il target delle cittadine di provenienza estera, il Comune di Trezzo sull’ Adda ha tradotto il messaggio in più lingue.

SERVIZI DISPONIBILI

Depliant cartacei distribuiti sul territorio del Comune di Trezzo sull’Adda

Considerazioni sulle pari opportunità: La grafica del depliant informativo è molto semplice e chiara. Alcuni elementi della parte testuale sono messi in evidenza attraverso l’utilizzo del colore rosso.

Considerazioni sul linguaggio: Il messaggio relativo al servizio promosso dal comune di Trezzo sull’Adda contiene informazioni pratiche utili a spiegare il servizio e il suo funzionamento. Sul depliant, è anche riportato un numero di cellulare da contattare in caso di bisogno. Il messaggio è stato tradotto in lingue quali Inglese, Spagnolo, Cinese ed Arabo in modo da raggiungere la più vasta fascia di cittadinanza.

SITO WEB http://www.comune.trezzosulladda.mi.it/interne.aspx?ID=341

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CAMPAGNA 3 “NOI CI SIAMO. E TU?”

PROMOSSO DA Protezione Civile, Regione Lombardia

MEDIA televisioni e quotidiani locali, circuiti radio nazionali, cartoline Promocard e pieghevoli, presenza su social network (Facebook) e video condivisi su youtube.

TARGET Tutti

MESSAGGIO “Noi ci siamo. E tu?” è una campagna di comunicazione della Direzione Protezione civile, prevenzione e Polizia locale lanciata ai primi di ottobre con lo scopo di favorire l’adesione al volontariato di Protezione civile.

OBIETTIVO L’obiettivo della campagna di comunicazione e di favorire l’adesione al volontariato di Protezione civile, sostenere e stimolare l’afflusso di ‘vocazioni’ al fine di garantire una migliore risposta all’emergenza.

SERVIZI DISPONIBILI

La campagna di comunicazione è articolata su vari media: televisioni e quotidiani locali, circuiti radio nazionali, cartoline Promocard e social network (Facebook). È stato inoltre realizzato un pieghevole in grande tiratura.

Considerazioni sulle pari opportunità: Per favorire l’immedesimazione dei destinatari e raggiungere meglio il target, l’agenzia di comunicazione Sa-Sa ha scelto di utilizzare come modelli quattro volontari due giovani ragazze e due veterani uomini in qualit{ di portatori del messaggio. L’autenticit{ dei testimonial scelti per la campagna è pensata per sensibilizzare maggiormente il target. In particolare raggiungendo coloro che hanno bisogno di incoraggiamenti per diventare volontario. Pertanto, i testimonial della campagna di comunicazione rappresentano cittadini reali. Inoltre, questa campagna rappresenta un chiaro esempio di come far fronte al problema del target invisibile. Infatti molto spesso i servizi sembrano non esplicitare i profili e i bisogni specifici cui si rivolgono.Al contrario, questa campagna informativa veicola immagini di donne e uomini rappresentative di target reali, come si può notare dalla protagonista femminile della campagna di Regione Lombardia per la Protezione Civile.

Considerazioni sul linguaggio: Il claim “Noi ci siamo. E tu?” è un’affermazione forte di identità e consapevolezza del ruolo del volontario, ed è al contempo un invito esplicito a raggiungere la squadra di 16.000 volontari già sul campo. Diventare volontari viene presentato come una possibilità di pienezza della vita, di ‘essere’ persone fino in fondo, attingendo a tutto il potenziale di umanità e di affinità al prossimo che ci portiamo dentro.

SITO WEB www.protezionecivile.regione.lombardia.it

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CAMPAGNA 4 “SOGNANDO L’ESTATE”, CAMPUS SETTIMANALI ESTIVI 2010.

PROMOSSO DA Assessorato Famiglia, Scuole e Politiche Sociali, Comune di Milano

MEDIA Sito web dedicato e pieghevoli

TARGET Tutti

MESSAGGIO Il sito web mira a promuovere e a far conoscere alla cittadinanza il calendario di iniziative ludico-educative, da fruire in modo flessibile, da giugno a settembre. Il pieghevole cartaceo costituisce una sorta di catalogo dell’offerta alle famiglie. È interessante notare l’inclusivit{ del messaggio.

OBIETTIVO L’intento è di soddisfare quanto più possibile le richieste delle famiglie e soprattutto i bisogni e i desideri dei bambini e dei ragazzi ai quali il Comune di Milano offre opportunità di gioco e divertimento – in città e fuori città – che siano anche momenti educativi e formativi, tali da favorire la loro crescita e il loro benessere.

SERVIZI DISPONIBILI Sito internet dedicato con possibilità di interazione da parte degli utenti. Il sito offre la possibilità di effettuare la pre-iscrizione direttamente online.

Considerazioni sulle pari opportunità: i bambini e le bambine disegnate nella campagna di comunicazione rappresentano le diverse etnie presenti sul territorio del comune di Milano e suggeriscono un clima di integrazione e gioia nelle attività ludiche.

Considerazioni sul linguaggio: il linguaggio è molto semplice, in linea con le ambizioni dell’ Amministrazione del Comune di Milano di raggiungere il maggior numero di famiglie.

SITO WEB http://www.comune.milano.it/dseserver/estatebambini2010/index.html

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CAMPAGNA 5 “CORSI DI AUTODIFESA FEMMINILE”

PROMOSSO DA Assessorato alle Politiche Giovanili e Pari opportunità, Comune di Monza

MEDIA Depliant informativi e promozionali, pubblicizzazione sul sito web.

TARGET Donne dai 18 ai 60 anni

MESSAGGIO La campagna pubblicitaria mira a promuovere una iniziativa gratuita offerta dal Comune di Monza alle donne residenti nella città.

OBIETTIVO L’obiettivo dell’iniziativa è di promuovere corsi di autodifesa femminile gratuiti tra le cittadine residenti nel Comune di Monza.

SERVIZI DISPONIBILI

Depliant informativi e promozionali e link ai principali siti informativi del territorio di Monza per reclamizzare l’iniziativa

Considerazioni sulle pari opportunità: l’ obiettivo dell’iniziativa è di approcciare il problema della violenza sulle donna attraverso l’empowerment femminile, dotando le donne di strumenti per affrontare l’eventualit{ che il problema insorga. L’ obiettivo è raggiunto attraverso la familiarizzazione con alcune semplici tecniche, sia fisiche che psicologiche, e di imparare a gestire eventuali aggressioni o situazioni di forte insicurezza. È interessante notare come le donne siano al centro dell’iniziativa in qualit{ di soggetti attivi e responsabili, che non accettano di ricoprire un ruolo di vittime da proteggere, ma che reagiscono e si difendono:

Considerazioni sul linguaggio: Il linguaggio è chiaro e sono riportati tutte le informazioni necessarie. L’impostazione grafica ha un alto valore empatico e la testimonial rappresenta la donna reale della societ{ d’oggi.

SITO WEB http://www.comune.monza.it/portale/monzanews/altre_news/evento_00002.html

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CAMPAGNA 6 “SPAZIO ROSA”, PROVINCIA DI MILANO

PROMOSSO DA Provincia di Milano

MEDIA Depliant informativi e pagina web dedicata sul sito della Provincia di Milano

TARGET Tutti

MESSAGGIO È un servizio della Provincia di Milano che affronta la tematica del lavoro e le donne (donne in cerca di occupazione, donne che desiderano cambiare lavoro o donne con difficoltà sul lavoro, che sono in cerca di soluzioni per viverlo meglio)

OBIETTIVO L’obiettivo della campagna di comunicazione è informare e promuovere il servizio “Spazio Rosa” presso i cittadini della provincia di Milano.

SERVIZI DISPONIBILI

Cartaceo e spazio web dedicato sul sito della Provincia di Milano (Sezione Politiche di Genere)

Considerazioni sulle pari opportunità: Il messaggio si rivolge alle donne di Milano e provincia di tutte le fasce di età. Le donne rappresentate nel depliant informativo ne sono la conferma e rappresentano le donne reali lontane dagli stereotipi.

Considerazioni sul linguaggio: La parte testuale è semplice, chiara e fornisce tutte le informazioni (anche pratiche) necessarie alla comprensione del servizio in oggetto e delle sue funzionalità.

SITO WEB http://temi.provincia.milano.it/donne/spaziorosa/spaziorosa.php

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CAMPAGNA 7 “TIENITI IN MOVIMENTO. SPORT PER TUTTI- NESSUNO ESCLUSO”

PROMOSSO DA Provincia di Milano. Manifestazione organizzata dalla Consulta Provinciale dello Sport per persone con disabilità.

MEDIA Depliant informativi, pagina web dedicata sul sito della Provincia di Milano. A testimonianza dell’ evento, il sito contiene video e fotografie scattate durante le due edizioni della manifestazione.

TARGET Tutti

MESSAGGIO “Tieniti in movimento. Sport per Tutti- nessuno escluso” è una manifestazione della Provincia di Milano organizzata dalla Consulta Provinciale dello Sport per persone con disabilit{. L’ evento è stato organizzato per la prima volta nel 2007 e riproposto l’anno successivo. L’evento rappresenta la piena affermazione di tutti quel valori racchiusi nella pratica sportiva e favorisce la piena affermazione dei valori sociali e culturali che possono permettere completa tutela e inclusione delle persone con disabilità.

OBIETTIVO Il principale obiettivo dell’evento è di favorire momenti di sport per persone affette da disabilità nel segno di una integrazione sportiva. Nel corso della manifestazione sono organizzati momenti di “gemellaggio” tra 30 società sportive di atleti normodotati e altrettante di atleti con disabilità.

SERVIZI DISPONIBILI

Cartaceo e spazio web dedicato sul sito della Provincia di Milano (Sezione Politiche di Genere)

Considerazioni sulle pari opportunità: La campagna pubblicitaria ed informativa che ha preceduto la manifestazione sottolinea ulteriormente il concetto di pari opportunità per tutti e inclusione sociale. Le fotografie riportate nel depliant informativo sono tratte dall’edizione del 2007 e ritraggono i veri protagonisti dell’ iniziativa, mettendoli ancora di più al centro dell’evento.

Considerazioni sul linguaggio: Il titolo dell’ iniziativa esplicita chiaramente quale sia lo scopo da raggiungere attraverso l’evento. In particolare, lo slogan ripete e sottolinea il concetto di inclusivit{ e non discriminazione che caratterizza la manifestazione.

SITO WEB http://www.provincia.milano.it/sport/sport_per_tutti/sport_persone_disabilita/tieniti_moviemento.html

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Box 4: Buone pratiche: lettera al sindaco

COMUNE DI ABBIATEGRASSO Provincia di Milano

SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA Commissione Pari Opportunità

P.zza V. Veneto, 7 Tel. 02/94.692.371-2-3 Fax. 02.94.692.376

Abbiategrasso, 17 marzo 2010 Al Sig. Sindaco Del Comune di Abbiategrasso S e d e OGGETTO: Risoluzione Parlamento Europeo 3 settembre 2008, sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini. La Commissione Per le Pari Opportunità di questo Comune, è convinta che le immagini violente, volgari, irrispettose della dignità femminile siano un danno per le donne e per l’intera societ{, siano un danno per il presente e per il futuro che vogliamo, perché minano alla base la possibilità di una convivenza civile e rispettosa dei generi. Non vogliamo più vedere pubblicità nemiche del corpo delle donne circolare nello spazio pubblico, sia un cartellone pubblicitario per strada sia un canale televisivo, sia nelle tante pagine web, sia la pagina di un qualsiasi quotidiano o rivista. Con questa lettera chiediamo al nostro Comune un gesto forte, cioè rifiutare gli spazi pubblici ai messaggi che non rispettano le regole del codice di autodisciplina nella pubblicità. Si chiede in sostanza l’applicazione della Risoluzione del Parlamento Europeo indicata in oggetto. Restando in fiduciosa attesa di un riscontro positivo, confidando nella sua sensibilità, porgiamo i migliori saluti. LA CONSIGLIERA DELEGATA ALLE PARI OPPORTUNITA’ (Agnese Tacchini)

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5. SPERIMENTAZIONE DI PRODOTTI DI COMUNICAZIONE IN UN OTTICA DI GENERE

Il progetto MiComunico prevedeva una fase di sperimentazione in cui applicare i principi delle linee guida sulla comunicazione di genere applicati ad alcuni prodotti di comunicazione.

Il Comune di Novate, Milanese partner del progetto si è adoperato a sviluppare due prodotti che sono stati progettati per l’8 marzo 2010 riguardanti una rassegna teatrale rivolta alle donne ed una rivolta ai bambini e alle bambine.

Successivamente, i partner di MiComunico insieme hanno progettato alcuni prodotti di comunicazione che potessero sostenere l’iniziativa ben oltre la breve esperienza di MiComunico e supportare e sensibilizzare gli enti locali sull’introduzione della prospettiva di genere nella comunicazione pubblica, dando suggerimenti operativi.

Di seguito sono illustrati il sito internet di MiComunico e il bollino che esprime che il prodotto a cui viene applicato rispetta i criteri di una comunicazione attenta al genere e non discriminatoria.

5.1 I prodotti del Comune di Novate Milanese Il Piano di Azioni positive Il Comune di Novate Milanese è da sempre stato impegnato nella promozione delle pari opportunità nel suo territorio e all’interno dell’ente stesso. In particolare, l’impegno preso per valorizzare il ruolo della donna all’interno delle risorse umane dell’ente è stato ulteriormente ribadito nel piano triennale di azioni positive redatto e sottoscritto dall’amministrazione comunale e attuato per il triennio 2006-2008. Il piano è destinato a tutte le risorse umane del Comune di Novate Milanese e impegna, anche a livello economico, l’ente a destinare le risorse del bilancio per la formazione del personale e, se disponibili, fondi stanziati ad hoc. Il piano si articola in quattro obiettivi fondamentali e complementari. Ciascuno di essi corrisponde ad azioni da implementare. Di seguito, si riportano gli obiettivi e le azioni messe in atto per raggiungerli:

1. Usufruire del potenziale femminile per valorizzare la missione dell’ente, favorendo e sostenendo l’emergere dei talenti femminili Azione: promuovere la partecipazione delle donne alle iniziative di formazione interne ed esterna, predisponendo specifici interventi formativi per tutto il personale, con argomenti sia di carattere generale sia legate alle diverse professionalità .

2. Promozione dell’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro, migliorando l’efficienza organizzativa

del part-time e del lavoro flessibile in genere Azione: salvaguardare e valorizzare le professionalità e lo sviluppo delle opportunità di carriera di coloro che utilizzano il part-time ed altre forme di flessibilità, favorendo nuove modalità di organizzazione del lavoro. Far crescere la “cultura della flessibilit{” come forma utile per l’organizzazione del lavoro a tutti i livelli

3. Affrontare le tematiche del mobbing – e della discriminazione in generale - intese come “forme

di violenza” morale o psichica ripetute in modo iterativo, attraverso un percorso culturale di sensibilizzazione e prevenzione. Azione: continuare il percorso di sensibilizzazione e prevenzione rispetto a situazioni che stanno assumendo sempre più le connotazioni di fenomeni sociali, proponendo attività formativa ed informativa per tutti i lavoratori, per creare la cultura del “saper prevenire e gestire” comportamenti e situazioni negative.

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4. Promozione della cultura di genere, migliorando la comunicazione per valorizzare la differenza di genere Azione: sensibilizzare il personale dell’Ente (e contemporaneamente i gestori interni delle risorse umane) sul tema della differenza di genere con l’obiettivo di superare gli steretotipi culturali, di sviluppare le potenzialità di ciascuno e di valorizzare la “differenza di genere” come elemento positivo e non discriminatorio.

Questo piano di azioni positive rappresenta una buona pratica dell’attuazione operativa della promozione delle pari opportunit{, nonché l’integrazione di queste tematiche nell’attività quotidiana dell’ ente. Esso costituisce un esempio importante per tutti gli Enti ed è considerato interessante per la semplicità con cui si coniugano gli obiettivi con le azioni necessarie al loro raggiungimento. I prodotti realizzati Di seguito, si riportano le principali iniziative del 2010 sviluppate applicando i principi delle linee guida di comunicazione di genere: la rassegna teatrale “Oggetto: donna” e la rassegna “Zucchero Filato” dedicata ai bambini e alle bambine. Rassegna Teatrale Oggetto: donna La rassegna teatrale “Oggetto: Donna” costituisce il principale prodotto per l’anno 2010. L’ amministrazione del Comune di Novate Milanese ha fortemente voluto una stagione dove la "donna" fosse protagonista, in tutte le sue mille sfaccettature, i suoi drammi, la sua allegria, la profondità della sua anima e i suoi buchi nel cuore. La rassegna mira a una rappresentazione corretta e completa della donna ed include spettacoli teatrali costruiti intorno a donne straordinarie e donne comuni, che costituiscono racconti di vita rivolti a tutti, uomini compresi. E’ particolarmente interessante notare come negli spettacoli teatrali si tocchino alcuni temi poco affrontati nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, nello spettacolo “Stasera Ovulo” si affronta il tema delle problematiche della maternit{ “over 35”. Gli spettacoli teatrale inoltre costituiscono una modalit{ innovativa di approfondimento di queste tematiche, che di solito vengono discusse in seminari o presentazione in cui esperti del settore forniscono informazioni in un modo “asettico”, tralasciando la parte emotiva e psicologica del problema. Pertanto, è particolarmente interessante la decisione di coniugare l’arte propria degli spettacoli teatrali con l’importanza di questi temi e le emozioni che scaturiscono. La comunicazione si rivolge ad entrambi i sessi, utilizza un linguaggio non discriminatorio, è completa di tutte le informazioni utili.

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Rassegna Zucchero Filato La Rassegna Zucchero Filato è un’iniziativa rivolta ai bambini che si articola in spettacoli teatrali organizzati da diverse compagnie teatrali. Attraverso la rassegna teatrale, l’Amministrazione del comune di Novate Milanese ha voluto ribadire la parità di genere, rivolgendosi, come formula educativa, ai bambini e alle bambine, come spesso succede nelle iniziative rivolte ai pi piccoli. La comunicazione si rivolge ad entrambi i sessi, utilizza un linguaggio non discriminatorio e contiene immagini allegre e colori adatti ai bambini.

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5.2 Il sito e il bollino di MiComunico Lo strumento del sito internet consente di divulgare i risultati del progetto MiComunico ben oltre le aule che hanno ospitato le sessioni di formazione. In particolare, si auspica di raggiungere coloro che per ragioni di disponibilità di posti sono rimasti esclusi dalla formazione, informando un maggior numero di operatori anche oltre il limite geografico della Provincia di Milano. Il sito riveste molteplici funzioni: esso persegue lo scopo di informare e sensibilizzare tutti gli operatori del settore sull’ importanza della comunicazione di genere, anche al di là della comunicazione pubblica. Il sito pertanto permette di dare ulteriore visibilità al progetto MiComunico e a i risultati che esso ha raggiunto. Esso svolge anche la funzione di mantenere aggiornati coloro che hanno preso parte al workshop sulle prossime iniziative sulla comunicazione di genere, e ovviamente, su aggiornamenti contenutistici concernenti la comunicazione di genere. Infatti, il sito del progetto MiComunico si propone come punto di riferimento per gli operatori della comunicazione interessati ad applicare la prospettiva di genere nel loro lavoro quotidiano. In particolare, le sezioni riguardanti il linguaggio di genere e il documento scaricabile “Vademecum per l’uso del linguaggio non sessista” contengono informazioni sintetiche per l’applicazione della prospettiva di genere. Il sito contiene inoltre una sezione interattive attraverso la quale è possibile

contattare i partner del progetto MiComunico e richiedere il bollino Comunichiamo la parità.

Il bollino è il simbolo ideato per contraddistinguere visivamente i prodotti di comunicazione e le campagne di comunicazione che rispettano i criteri della comunicazione di genere. L’obiettivo è di rendere questi prodotti immediatamente riconoscibili. E necessario valorizzare i prodotti progettati e creati nel rispetto di questi principi, che devono servire da esempio nella comunicazione pubblica. Per questo motivo, è stato ideato il bollino che si rifà ai più diffusi sistemi di benchmarking internazionali. Ogni ente o operatore della comunicazione in possesso di prodotti o campagne ideati con la comunicazione di genere può richiedere il bollino di MiComunico. L'iniziativa è rivolta a tutti i comunicatori italiani, pubblici e non, che decidono non solo di applicare i principi della comunicazione di genere nel loro operato, ma anche di prendersi pubblicamente l’impegno a sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza del tema.

5.3 Il vademecum per l’uso del linguaggio non sessista Il vademecum per l’uso del linguaggio non sessista costituisce un breviario utile a coloro che desiderano comunicare ad entrambi i sessi utilizzando un linguaggio non discriminatorio e inclusivo. Le indicazioni sintetiche contenute nel vademecum raccolgono i principi e suggerimenti più diffusi nella comunicazione di genere, a partire dagli studi effettuati nella seconda met{ degli anni ’80 fino ad oggi. Il breviario pertanto si propone come guida rapida all’applicazione della comunicazione di genere nel campo delle scelte linguistiche e semantiche. Il vademecum è scaricabile dal sito www.micomunico.it.

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6. CONCLUSIONI

Il progetto MiComunico ha consentito di far conoscere a un pubblico più ampio di persone che lavorano con diversi ruoli negli Enti locali le tematiche relative alla comunicazione istituzionale e al ruolo che la Pubblica Amministrazione può giocare per promuovere stili di vita orientati alle pari opportunità e alla non discriminazione.

La partecipazione ai seminari e ai gruppi di lavoro è stata ampia e attenta a conferma della consapevolezza dell'importanza della comunicazione istituzionale e della necessità di migliorare, con strumenti di aggiornamento e formazione continua, l'efficacia di tutte le attività comunicative nel territorio provinciale.

In particolare è molto importante sottolineare che il tema dell'attenzione a una comunicazione orientata al genere (nella comunicazione rivolta ai cittadini, nella comunicazione interna e nella comunicazione dei servizi) non è più percepito come un 'requisito formale da rispettare', ma come un elemento che può migliorare la comunicazione nel suo complesso stimolando riflessioni e processi innovativi per semplificare e rendere più efficaci i messaggi.

In questo senso, nel progetto MiComunico si è evidenziata una 'forte' domanda di migliorare la professionalità delle persone che a vario titolo operano nel sistema della comunicazione istituzionale della Pubblica Amministrazione.

Lavorare in rete è infatti la dimensione ideale per potenziare l'efficacia della comunicazione istituzionale, scambiare esperienze, migliorare la qualità della comunicazione, innovare e integrare tutti gli strumenti a disposizione. In quest’ottica la Provincia di Milano, partner del progetto, ha promosso un lavoro di rete con i comuni del territorio che potrebbe essere replicato in altri contesti a livello regionale.

Nel dibattito e nelle riflessione sviluppate nel corso del progetto, si è evidenziata la necessità di conoscere meglio la realtà sociale, i bisogni degli uomini e delle donne che vivono sul territorio milanese sia per poter finalizzare meglio la comunicazione istituzionale, sia per evitare modelli di 'comunicazione educativa dall'alto' che non incidono sulla realtà della vita quotidiana delle persone.

Esistono numerosi osservatori e centri di ricerca che analizzano la situazione socio economica; sarebbe interessante mettere in relazione i progetti che si occupano di ricerca e quelli che si occupano di comunicazione e favorire l'accessibilità ai dati per favorire la conoscenza del territorio.

Un'altra considerazione che emerge dal progetto è la necessità di monitorare l'efficacia della comunicazione istituzionale per migliorarla in continuazione, semplificarla e finalizzarla meglio consentendo di raggiungere, in un'ottica di equità, tutte le persone.

Il sito del progetto può diventare il primo nucleo di un Osservatorio provinciale o regionale sulla comunicazione istituzionale orientata al genere.

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7. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Orientamenti internazionali, europei e nazionali European Parliament, Resolution on how marketing and advertising affect equality between women and men (2008/2038(INI)), September 2008. Commissione Europea, Comunicazione “Una tabella di marcia per la parit{ tra donne e uomini”, (2006). Legge 7 giugno 2000 n. 150, “Disciplina delle attivit{ di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”. In: “G.U.C.E” n. 136 del 13 giugno 2000. Piattaforma d’Azione di Pechino (IV Conferenza mondiale sulle donne), ONU, 1995, obiettivo strategico J. V Programma Azione per le pari opportunità tra uomini e donne (2001-2005) Decisione 2001/51/CE. In: “G.U.C.E.” (L 17) del 19.1.2001, p. 22. Risoluzione Del Parlamento Europeo del 16 settembre 1997 “discriminazione contro le donne nella pubblicit{” (DOC. A4-0258/1997). Risoluzione del Consiglio del 5 ottobre 1995 “immagine di donne e uomini ritratti dalla pubblicità e dai media”. In “G.U.C.E” (C 296) del 10.11.1995, pp. 15-16. Risoluzione del Parlamento Europeo del 14 ottobre 1987 “raffigurazione e posizione della donna nei mezzi di comunicazione di massa”. In “G.U.C.E.” (C 305) del 16.11.1987, pp. 66-69. Codici deontologici e linee guida IAP Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria Italiana, Codice dell’Autodisciplina Pubbli-citaria Italiana 48ª edizione, in vigore dall'8 giugno 2009. Assocomunicazione, Codice deontologico, 2003. Unicom, Codice deontologico e di buona condotta dei comunicatori pubblici, 2002. AIAP, Codice di deontologia e condotta professionale, 2002. Consiglio Regionale della Calabria. Commissione regionale per le pari opportunità, Codice di auto-regolamentazione per la promozione dell’impatto di genere dei Media, 2003. European Advertising Standard Alliance, Survey on Self-Regulation for Advertising and the Portrayal of Women and Men in Europe, EASA Report, Bruxelles, 1996. Progetto Comunico Donna, Linee Guida per la comunicazione chiara ed efficace orientata alle pari opportunità, 2004. INAIL, Comunicare le pari opportunità: linee guida per una corretta comunicazione in ottica di genere, 2006. Rete nazionale delle Consigliere di parità, Comunicazione e stereotipi di genere: linee guida per la valorizzazione dell’immagine e dell’identità di genere nella comunicazione istituzionale, 2006. Progetto LEAD, Linee Guida europee per la comunicazione orientata al genere, 2007. Progetto Rete Elette Pugliesi, Manuale sulla Comunicazione Istituzionale di Genere, 2008.

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‘Studio finalizzato all’analisi delle best practices e alla redazione di Linee Guida per la comunicazione istituzionale in chiave di genere, in attuazione della L.R. 7/2007 della Regione Puglia’. Report finale di ricerca a cura di Centro di Iniziativa Europea soc. coop, 2009. Linguaggio di genere Ajello, Anna Maria. Le differenze di genere negli studi su apprendimento e sviluppo, in Serravalle, Saperi e Libertà, Progetto Polite. Milano (Associazione Italiana Editori) 2000, Lepschy Giulio: Lingua e sessismo, in Nuovi saggi di linguistica italiana. Bologna (Il Mulino) 1989 Motolese, Matteo. Appunti sul sessismo linguistico. Lingua Italiana d’Oggi num. 2, in «Italianistica Online», 27 Agosto 2005, http://www.italianisticaonline.it/2005/lido-002/ Robustelli, Cecilia: Lingua e identità di genere, in Serravalle, Saperi e Libertà, Progetto Polite. Milano(Associazione Italiana Editori) 2000 Sabatini, Alma: Il sessismo nella lingua italiana. Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) 1993 Sabatini, Alma: Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana. Roma , Presidenza del consiglio dei Ministri (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) 1987

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Stampa: a cura della Provincia di Milano