MiC magazine n6

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Fino al 3 novembre 2013 AlfREDo BIAgInI Sculture e ceramiche déco Musei di Villa Torlonia Casino dei Principi Fino al 12 gennaio 2014 ARCHIMEDE Arte e scienza dell’invenzione Musei Capitolini

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Fino al 3 novembre 2013

AlfREDo BIAgInISculture e ceramiche décoMusei di Villa TorloniaCasino dei Principi

Fino al 12 gennaio 2014

ARCHIMEDEArte e scienzadell’invenzioneMusei Capitolini

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MoSTRE/ARCHITETTuRA E uRBAnISTICA

ARCHIMEDE. ARTE E SCIEnzA DEll’InVEnzIonE

VIAggI DI IERI E DI oggI

MiCRo nEWS

MoSTREFino al 3 novembre 2013

AlfREDo BIAgInISculture e ceramiche décoMusei di Villa Torlonia - Casino dei Principi

Fino al 15 settembre 2013

oMAggIo A MARCEllo AVEnAlI1912-1981Galleria d’Arte Moderna

Fino al 29 settembre 2013

VIolIno D’AuToRE Ezia Di labio liutaia 21 autori per 23 opere di liuteriaMusei di Villa Torlonia - Casina delle Civette

Fino all’8 settembre 2013

AnCHE SEpitture e disegni di Cornelia StaufferMuseo Pietro Canonica a Villa Borghese

Fino all’8 settembre 2013

DIASpoRA - AllA DERIVA IV opere di Justin peyserfRAnCo MulAS. S-pAESAggI opere dal 1980 al 2013Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese

ESTATE In VIllAR

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Esotici pappagalli dai piumaggi turchesi e cobalto, pachidermi color smeraldo, un sinuosocercopiteco sfumato in bronzee opalescenze, pantere in agguato dai manti listati di bruni, unpinguino paludato di giallo con venature verdi… Questo l’universo faunistico al quale AlfredoBiagini (Roma 1886-1952) diede forma artisticamente compiuta in creazioni di marmo, bronzoe soprattutto ceramica, da felice interprete, quale fu, del gusto déco del suo tempo che dallanatura trovava ispirazione. Più di altri artisti, il giovane Biagini si lascia sedurre dalle eleganzedi creature selvagge: studia dal vero quelle inusitate specie animali provenienti da paesimisconosciuti e lontanissimi, diventate più familiari e avvicinabili per l’apertura nel 1911 delgiardino zoologico di villa Borghese. Un repertorio peculiare nella sua produzione degli anni ’20-’30 di sculture ed elementi d’arredo improntati a un decorativismo fantasioso echimerico che coniuga la ricerca di forme sintetiche e di colori astrattie iridati, all’attenta caratterizzazione fisionomica deglianimali.Ma Biagini non fu solo scultore animalier.Abile e apprezzato decoratore, divenne assiduocollaboratore dell’architetto del novecentofascista Marcello Piacentini. Frutto di questosodalizio sono le tante ornamentazioni plastichedi edifici pubblici e privati romani, tra cui quelledel rinnovato foyer del Teatro Argentina (1926),dell’adiacente ex Casa dell’Arredamento (1924),dell’Albergo Ambasciatori in via Veneto (1926), deLa Quirinetta (1927). 100 opere, tra sculture e disegni,oltre a un imperdibile itinerario delle decorazioni ancora in

situ, per scoprire -o riscoprire- la fortunata parabolaartistica di Alfredo Biagini.

100 works, including sculptures and drawings, to discover – or rediscover – the successfulartistic career of Alfredo Biagini, well known animalier sculptor and Deco decorator in

Rome in the early twentieth century.

I L PROGRAMMA È SUSCETTIB ILE DI VARIAZIONI | www.musei incomuneroma. i t | 060608

DALL’ALTOCercopiteco rosso, 1936. Roma, Galleria d’Arte Moderna di Roma CapitaleNudo, 1922. Roma, collezione Mario e Guido SolaProfilo bianco e aquila rossa, 1915. Roma, collezione F.B.IN BASSOSinfonia notturna, 1970-1972. Roma, Archivio Marcello AvenaliRitratto di Anna, 1933. Roma, Galleria d’Arte Moderna di Roma CapitaleVilla Borghese, 1938. Roma, Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale

Fino al 3 novembre 2013

AlfREDo BIAgInISculture eceramiche décoMusei di Villa TorloniaCasino dei Principi

Museo dell’Ara PacisGenesi. Fotografiedi Sebastião SalgadoFino al 15 settembre 2013

Museo delle MuraVittorio Messina - Percorsi d’OccidenteFino all’8 settembre  2013Èxtera. Andrea Lelario13 settembre | 10 novembre 2013

Museo di Roma in TrastevereI volti, le pietre, la città: Mario Carbone,Emilio Gentilini 1952-1985 fotografie dallaCollezione del Museo di Roma in Trastevere.Fino al 13 ottobre 2013Appearance. Fotografie di Horst Stein12 luglio | 22 settembre 2013

Centrale MontemartiniXavier Bueno-Petrolio Fino al 29 settembre 2013

Museo NapoleonicoLa Villa Aldini a Montmorency nelle vedute di Felice GianiFino al 29 settembre 2013

Museo Carlo BilottiAranciera di Villa BorgheseInnocenzo Odescalchi. Prima dei geografi.Installazione e dipinti.17 luglio | settembre 2013

Galleria d’Arte ModernaLegami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il Novecento romanoFino al 12 gennaio 2014

LE MOSTRE SONO INSERITE NEL SISTEMA

Fino al 15 settembre 2013

oMAggIo A MARCEllo AVEnAlI1912-1981Galleria d’Arte Moderna

La Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale celebra MarcelloAvenali, artista romano del Novecento che della Capitalefece il centro della sua lunga e poliedrica attività. Il florilegiodi venti significativi lavori – tra cui i tre dipinti donati nel2012 dall’Archivio Marcello Avenali alla Galleria, Ritratto diAnna (1933); Villa Borghese (1938); Angelina (1953) – offreun’ efficace lettura del percorso creativo dell’artista, inizialmentesensibile al clima della Scuola Romana e all’esempio diSironi, poi oscillante tra soluzioni espressive postcubiste eformulazioni astrattiste più incisive qualificate da unaraffinata ricerca coloristica. Autore riservato e schivo, in-stancabile lavoratore dalla personalità artistica duttile e

proteiforme, fu pittore, scultore, decoratore, mosaicista, oltreché sperimentatore inesauribile di tecniche pocousuali quali l’encausto, il graffito, la fusione dei metalli, la lavorazione di vetrate. Un “Peintre-artisan"- come lodefinì Maurizio Fagiolo (1980) - insistendo sull’inclinazione più autentica di Avenali per la lavorazione di differentimateriali, artisticamente condotta da una sapiente e perfezionata, quanto concreta, capacità manuale.

Rome’s Galleria d'Arte Moderna celebrates Marcello Avenali, a Roman artist of the twentieth century deeply influencedby the Scuola Romana, then his style oscillated between post-cubism and abstract art. On display about 20 valuableartworks, including three paintings donated in 2012 by the Archivio Marcello Avenali to the Gallery.

...e inoltreMoSTRE

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Il concetto di tempo e ildivenire della natura sonoal centro della riflessione diCornelia Stauffer, artistanata a Berna, in Svizzera,ma da molti anni attiva inItalia. Diciotto opere, tradisegni, collage e olii sucarta, dialogano con le scul-ture del Museo Canonica inun contrappunto di asso-nanze e corrispondenze trale opere contemporanee equelle del passato. Come idue coni speculari dellaclessidra, l’antico strumentoche misurava il tempo e chenon a caso dà il titolo a cia-scuna delle 18 opere inmostra, così i due artisti siconfrontano in un delicatocontrappunto tra due visionidiverse ma inscindibili deltempo.

Cornelia Stauffer, a Swissartist born in Bern but formany years living and wor-king in Italy, presents 18works: drawings, collagesand oils on paper, in whichshe reflects on Time and thechanges that it entails.

ESTATE In VIllA

Le mostre e gli eventi organizzati all'interno del Sistema Musei in Comune sono realizzati grazie al contributo di:Acea, Banche Tesoriere di Roma Capitale (BNL Gruppo BNP Paribas, UniCredit, Monte dei Paschi di Siena), Finmeccanica, Lottomatica, Vodafone.

Fino all’8 settembre 2013

Museo Carlo BilottiAranciera di Villa Borghese

DIASpoRA - AllA DERIVA IVopere di Justin peyser

fRAnCo MulAS. S-pAESAggIopere dal 1980 al 2013

Derive e spaesamenti nelle mostre estive del Museo Carlo Bilotti, almeno apartire dai titoli di queste due personali degli artisti Justin Peyser, americano diNew York, e Franco Mulas, italiano di Roma. Un programma disorientante, sipotrebbe dire, come è la nostra contemporaneità. Ma queste due coinvolgentimostre, se ci ricordano il disagio e l’imprevedibilità del vivere, ci mostrano ancheil fascino degli approdi casuali e del paesaggio non convenzionale. Allestita sullaterrazza del Museo, la mostra di Peyser, artista di origine ebraica, propone laDiaspora al contrario - dall’America al vecchio continente europeo - di novegrandi sculture in lamiera volutamente imperfette e ironiche, partite in nave daNew York nel 2010 in cerca di approdi apparentemente casuali in varie cittàitaliane. Franco Mulas, tenace rappresentante della tecnica pittorica tradizionale

anche nei decenni più ostili ad essa, propone un’esposizione che ne corona lacarriera dal 1980 al 2013. Il titolo della mostra unisce i due termini di “paesaggio”e “spaesamento”, come accade nelle caleidoscopiche e colorate rappresentazionial contempo urbane, vegetali e cosmiche, di Franco Mulas.

Held on the terrace of the Carlo Bilotti Museum, the exhibition by Peyser, anAmerican artist of Jewish origin, presents a reverse Diaspora, from America tothe old continent, 9 great and ironic sculptures from New York in 2010. FrancoMulas, a tenacious representative of the traditional technique painting, proposesan exhibition that crowns his career from 1980 to 2013, with his disorientinglandscapes.

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Fino al 29 settembre 2013

Musei di Villa TorloniaCasina delle Civette

VIolIno D’AuToREEzia Di labio liutaia21 autori per 23 opere di liuteria

I violini di Violino d’Autore nascono come strumenti musicali, diventano opered’arte e, infine, ritornano a essere strumenti musicali. Ogni strumento è realizzatoartigianalmente ed è ununicum. Gli artisti, provenienti dalle più diverse discipline(il poeta, l’attore, il compositore, il fotografo, il pittore ecc.) hanno trasformato lostrumento classico in opera d’arte, senza cambiarne forma né suono. L’esposizioneè la conclusione naturale di un’esperienza che, rispetto al mondo della liuteria, èda leggersi come un processo di trasformazione, di arricchimento, di dialogo trale arti. Il violino decorato diviene opera d’arte sonora, che durante la mostra verràutilizzata per la sua funzione primaria: produrre musica.

The “Violino d'Autore” violins are conceived as musical instruments, but then havebecome works of art, and finally musical instruments again. Each instrument ishandcrafted and unique. The artists from many different disciplines (poets, actors,composers, photographers, painters, etc.) have transformed these classic instru-ments into a work of art, without changing their shape or sound.

Fino all’8 settembre 2013

Museo PietroCanonica a VillaBorghese

AnCHE SE pitture e disegnidi CorneliaStauffer

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Ugo Nespolo

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lA MoDERnITà DI RoMA è Sul TEVERE

La mostra - organizzata dall’Osservatorio sul Moderno del Dipartimento di Archi-tettura e Progetto, Sapienza di Roma, e dai Musei d’Arte Medievale e Moderna diRoma Capitale - indaga il ruolo del fiume nella costruzione della Città: dal mo-mento della nascita del piccolo villaggio denominato Rumo, ai piedi del Palatino,esisterà un rapporto stretto di fatti e di paesaggi, di vita epica e di quotidianità.Di salvezza, quando la città, ridotta in miseria al crollo dell’impero romano e ri-masta con una sparuta popolazione, verrà nutrita dal Tevere.Edifici notevoli sono costruiti sulle sue sponde - ad usare la via d’acqua, un tempola più veloce - e porti per merci e viaggiatori. Ponti collegano le rive e l’isola, alcunirimasti e ancora in uso, altri diruti, altri che nascondono la loro presenza sotto ilpelo dell’acqua.Poi tutto cambia: Roma è la capitale di uno stato moderno la cui funzionalità nonpuò sopportare la presenza delle alluvioni che nei giorni di piena allagano la città.Si perde allora il rapporto con l’acqua, quando vengono costruiti i muraglioni.E si perde l’immagine della città e delle case sul fiume che vengono demolite. Ma,paradossalmente, è proprio questa perdita, questo distacco che rende Roma cittàmoderna: operate le demolizioni degli edifici ripariali, tra la discesa al fiume e laparete verticale del muraglione si forma un triangolo vuoto dove far passare tuttigli impianti che le tecnologie moderne chiamano condutture elettriche, gasdotti,collettori, condotte di smaltimento delle piene e così via, rendendo al Tevere ancheil ruolo di costruttore della città moderna, determinando, in senso positivo, le tra-sformazioni che, se distaccano le case dal fiume, rendono moderna la città.Oggi non sono più i muraglioni a salvare la città dal fiume: si aprono possibilitàdi ulteriori trasformazioni a ripensare un nuovo rapporto tra costruito e acqua, aprogettare nuovi aspetti di vita romana.

La mostra è articolata in due sezioni parallele che guardano alle trasformazionidel territorio lungo le rive del Tevere fino a Ostia: una sezione nasce dalle collezionidel Museo di Roma, l’altra documenta le ricerche dell’Osservatorio sul moderno aRoma. Insieme costruiscono una guida originale alla città, ai luoghi e alle archi-tetture lungo il Tevere.

The exhibition - organized jointly by the Osservatorio sul moderno del Diparti-mento di Architettura e Progetto, University Sapienza of Rome, and Medievaland Modern Art Museums in Rome - investigates the role of the river in thethousand years old city, and especially in its modernization.

Fino al 6 ottobre 2013

RoMA ATTRAVERSA Il TEVERERoma nasce dal Tevere, e il Tevere la fa moderna

Museo di Roma in Trastevere

DA SINISTRA IN ALTOGaetano Minnucci, Casa della gioventù a Monte Sacro, 1934 / 1943; Cesare Ligini, Dagoberto Ortensi, Silvano Ricci, Velodromo olimpico, 1957 / 1960;Giuseppe Samonà, Concorso per ponte san Paolo (oggi Marconi), 1938; Gaetano Minnucci, Centrale idroelettrica di Nazzano, interno, 1953; D. Quattrociocchi, Il Tevere all’Isola Tiberina, 1930. Roma, Museo di Roma; G.A. Sartorio, Testata del ponte Elio, oggi Sant’Angelo, 1894. Roma, Museo diRoma; A. Donghi, Ponte in ferro ai Fiorentini, 1933. Roma, Museo di Roma

MoSTRE/ARCHITETTuRA E uRBAnISTICA

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Archimede e Roma,una lunga storiaUna mostra su Archimede non è mai stata realizzata. Con l’esposizione “Archimede. Arte e scienzadell’invenzione”, i Musei Capitolini offrono ai visitatori l’occasione, unica, di conoscere da vicino unadelle più geniali figure dell’intera storia dell’umanità. Raccontare Archimede significa rendere contodell’inventore, del difensore di Siracusa, delle sue intuizioni in campo matematico. Sullo sfondo, ilMediterraneo, la scienza di età ellenistica, i rapporti tra Siracusa e Alessandria d’Egitto. Il percorso espositivo propone al visitatore testimonianze concrete non solo relativamente alle ri-cerche cui egli si dedicò, ma anche della città in cui visse e di quella civiltà tecnico-scientifica cheandò prendendo piede nel Mediterraneo del III secolo a.C. e di cui Siracusa, definita da Cicerone “lapiù bella tra le città greche d’Occidente”, fu splendida testimone. In linea generale sono davveropoche le notizie biografiche sugli studiosi che nell’antichità si sono occupati di materie scientifiche;se Archimede costituisce almeno parzialmente un caso a parte, ciò dipende dal fatto che la sua vi-cenda è profondamente intrecciata con quella di Siracusa. Occorre, inoltre, sottolineare che l’operadi Archimede è andata ben oltre l’epoca in cui egli visse: la sua figura è infatti diventata un mito ele sue ricerche il fondamento della scienza moderna. L’immagine di Archimede attraversa intattaventitrè secoli di storia. Il suo inesauribile desiderio di conoscenza e la profondità degli studi nehanno fatto l’antesignano dell’inventore per eccellenza, capace di realizzare dispositivi meccanicidestinati a entrare nell’immaginario collettivo di studiosi e non di tutte le generazioni: al punto cheancora oggi il suo nome è sinonimo di invenzione e innovazione nel campo della produzione indu-striale e del design. Ammirato dagli uomini di cultura di ogni epoca, ad Archimede vengono attribuiti,sin dall’antichità e per tutto il Medioevo latino e arabo, gli appellativi di inventore, astronomo, ma-tematico ed esperto costruttore di dispositivi meccanici.Il percorso espositivo accompagna dunque il visitatore in un vero e proprio viaggio nello spazio e neltempo, un itinerario in cui la vita e le opere di Archimede costituiscono il filo conduttore per andarealla scoperta delle conoscenze tecnico-scientifiche della cultura mediterranea antica. Oltre centoreperti archeologici, preziosi codici manoscritti e opere d’arte descrivono il contesto storico e culturaledell’epoca di Archimede e documentano la fortuna dello scienziato siracusano nei secoli successivi.L’esposizione è arricchita da suggestive applicazioni multimediali e modelli funzionanti delle mac-chine e dei dispositivi concepiti da Archimede. Infine, per rendere accessibile al grande pubblico le geniali intuizioni geometriche e meccaniche delSiracusano, una serie di exhibit funzionanti illustra gli aspetti salienti delle sue ricerche e gli stra-ordinari risultati raggiunti anche sul piano delle applicazioni pratiche.

With the exhibition “Archimedes. Art and Invention Science” the Capitoline Museums offer a uniqueopportunity to get close to one of the most brilliant figures of the entire history of mankind. Intuitivemathematician, astronomer, inventor, almost a mythical scientific figure whose research has laid thefoundation of modern science, Archimedes was also an active defender of Syracuse, which for Cicerowas, “the most beautiful of the Greek cities of the West": a journey through time and space made ofarchaeological finds, manuscripts, works of art but also of multimedia applications and working modelsto explore the technical and scientific knowledge of the ancient Mediterranean culture.

ARCHIMEDEarte e scienza dell’invenzione

IN QUESTA PAGINA DALL’ ALTOSezione della Colonna Traiana, scultore Claudio Capotondi,

realizzazione Opera Laboratori FiorentiniStadera con peso fisso, I secolo d.C.,

Pompei, Napoli, Museo Archeologico NazionaleI cinque solidi platonici, ideazione Enrico Giusti,

realizzazione Opera Laboratori FiorentiniNELLA PAGINA ACCANTO DALL’ ALTO

Corredo funerario, III secolo a.C., Siracusa, Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi”

Guillaume Courtois, detto Il Borgognone (Saint-Hippolyte 1626 - Roma 1679),

La morte di Archimede, sesto decennio XVII secolo, Ariccia, Palazzo Chigi, Museo del Barocco, Collezione Fagiolo

Mosaico parietale con scena di porto, fine II - inizi III secolo d.C.,

Roma, Musei Capitolini

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Non conosciamo quale fosse l’aspetto di Archimede, masono noti alcuni aneddoti, che offrono indizi significativisulle caratteristiche psicologiche del personaggio. Se-condo le fonti Archimede era dotato di eccezionale sa-gacia e sovrumana capacità di attenzione nel lavoro.Spesso – si narra – dimenticava di mangiare e trascuravala sua persona, o realizzava linee in aria col dito intintonell'olio con cui si ungeva il corpo. Secondo una versionerelativa alla sua morte, un soldato romano, avvicinatosiallo scienziato, lo uccise perché questi, concentrato suuna figura geometrica, non voleva seguirlo. Sono entratenella leggenda, tramandate dallo scrittore Valerio Mas-simo, le ultime parole dette da Archimede prima di mo-rire: «Non rovinare, ti prego, questo disegno». Marco Claudio Marcello, il comandante romano che asse-diò e prese Siracusa nel 212 a.C., fu profondamente addo-lorato per la sua morte e, allontanato l'uccisore, rese onoreai suoi parenti e gli eresse una tomba. Egli conosceva ilgenio di Archimede e fece scolpire sulla sua tomba un ci-lindro circoscritto a una sfera, con una complicata iscri-zione che indicava il rapporto tra i volumi e le superfici deidue solidi. Cicerone, che nel 75 a.C. era questore in Sicilia,riscoprì la tomba dello scienziato ormai ricoperta dalla ve-getazione, rendendole onore. E’ verosimile che nell’anti-chità fossero stati realizzati molti ritratti del sapientesiracusano. All’ingresso del santuario di Serapide a Mem-phis in Egitto si conservano undici statue-ritratto raffigu-ranti filosofi e poeti, databili all’epoca di Archimede. Traqueste vi è uno studioso, ricoperto da un manto, con unaverga in mano puntata al suolo. Potrebbe trattarsi di Ar-chimede, che partecipò alla costruzione della più grandenave dell’antichità, la Syrakosia, inviata in dono da IeroneII, re di Siracusa, a Tolemeo III, re dell’Egitto. La posizione delle dita della mano indica che l’uomo stafacendo con una bacchetta un gesto rotatorio, mentrechinato in avanti solleva il piede su un contenitore di ro-toli e poggia il gomito sul ginocchio sorreggendo il mentocon la mano, in una posa di concentrata riflessione. Lalunga verga era adoperata dagli scienziati per disegnarefigure geometriche nella sabbia o per mostrare puntinella sfera celeste. Secondo la leggenda il soldato romanoche uccise Archimede incontrò il pensatore siracusano inquest’azione: ma la spada ha interrotto per sempre iltempo necessario ad Archimede per concludere il suo ra-gionamento.

We do not know the appearance of Archimedes, but someanecdotes portray his psychological features. Equippedwith exceptional wisdom and a peculiar attention, oftenforgot to eat and neglected his person to the point that hewas killed by a Roman soldier because he was so focusedon a geometric figure that refused to follow him: only thesword was able to put an end to his reasoning.

Il volto di Archimede

Fino al 12 gennaio 2014

MUSEI CAPITOLINIMOSTRE

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Un viaggio che non è una vacanza, che ha poco a chefare con il turismo, ma che coincide piuttosto conl’impegno di un percorso di conoscenza: fondato sullavolontà di comprendere fino in fondo, sospinto daldesiderio di scoperta e dall’immaginazione, messo inatto e concretizzato grazie al mezzo fotografico. Que-ste le comuni premesse dei quattro fotografi contem-poranei, tra i maggiori del panorama internazionale,che affrontano in questa mostra il tema del viaggio.Diversi per le tecniche ed i soggetti prescelti, gli autorici conducono verso un mondo in cui luoghi, personee storie diventano vivi grazie al loro obiettivo di viag-giatori-osservatori, grazie alla loro attenzione, ri-spetto e passione. A colpire il visitatore saranno divolta in volta i giganteschi, secolari baobab di ElaineLing; il crudo bianco e nero della Cuba di GiancarloCeraudo; le ricostruzioni visionarie di Cristina DeMiddel; infine il progetto fotografico di Simon Nor-folk, dedicato all’Afghanistan e ispirato da quel JohnBurke che nel 1878-1880 fu il primo a fotografarequesto paese, anche allora in stato di guerra, facen-done emergere la straordinaria bellezza naturale e laviva umanità.

What do Elaine Ling’s giant baobabs, Giancarlo Ce-raudo’s black and white photographs of Cuba, CristinaDe Middel’s visionary reconstructions, Simon Norfolk’s(and before him, John Burke’s) depiction of Afghani-stan, have in common? Let us go through this journeythat is not a holiday, it has little to do with tourism,but that stems from a deep need to learn about, un-derstand and imagine.

Fino al 15 settembre 2013

luogHI CoMunIVedutisti inglesi a Roma tra il XVIII

e il XIX secoloMuseo di Roma

VIAggI DI IERI E DI oggIValicavano le Alpi con malferme carrozze, affronta-vano strade inondate dalle piogge e disseminate dipietre fatali per le ruote del veicolo, sostavano in lo-cande malsane e affollate, fronteggiavano lestofantie ciarlatani, sopportavano il sole battente, gli insetti,i disturbi gastrici. Ma ciò poco importava, perché iviaggiatori dimenticavano disagi e pericoli quandoai loro occhi si dispiegava la “magnifica visione”:Roma. Con i suoi spettacolari monumenti, le sugge-stive e secolari emergenze coronate dalla natura ri-gogliosa e spontanea, la Città Eterna si offriva allavista stupita di grand tourists colti e meno colti che,soprattutto nel corso del XVIII e XIX secolo, ne ave-vano fatto meta d’obbligo del proprio itinerare. Agliartisti, il compito di fermare quell’inedito spettacolosu fogli e carte che, giunte fino a noi, come mo-derne “cartoline” permettono di rivivere lo splen-dore dell’Urbe attraverso il loro sguardo, raffinato ecosmopolita. Rinnovare questa esperienza è possibilevisitando la mostra del Museo di Roma: settanta ac-querelli e incisioni di vedutisti anglosassoni a prose-guimento del percorso iniziato nel 2012 con l’eventodedicato ai vedutisti francesi. La ricercata selezionepropone, tra le altre, opere di Richard Cooper, mae-stro scozzese dell’acquatinta, in Italia dal 1770; diEdward Lear, autore di inedite vedute dedicate ai ter-ritori intorno a Roma e pubblicate nel 1841; di Ar-thur John Strutt, interessato agli aspetti “pittoreschi”della campagna romana.

The exhibition, which is a continuation of a projectstarted in 2012 with a show dedicated to the Frenchlandscape painters, presents a selection of about se-venty watercolours and etchings that give us animage of the Eternal City from the mid-eighteenthcentury to the mid-nineteenth century.

Fino all’8 settembre 2013

T.R.I.p. Travel Routes in photographyMercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali

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DAl gIARDIno Al MuSEo. polIDoRo DA CARAVAggIo nElCASIno DEl BufAloI. Colucci, P. Masini, P. Miracola, Roma 2013, Gangemi, € 24

Una lettura gradevole e divulgativa, mascientificamente condotta, per illustrarele vicende storico-artistiche, urbanistichee conservative dei sei monocromi con lestorie di Perseo e Andromeda che Polidorocon l’aiuto di Maturino fiorentino realizzòintorno al 1525 per la facciata del Casinodel Bufalo, distrutto nel 1885 per consen-tire l’apertura di via del Tritone. Le pitturemurali, riparate al Museo di Roma dopo iltraumatico “strappo” ottocentesco, sonostate oggetto di un accurato interventodi restauro promosso dalla SovrintendenzaCapitolina ai Beni Culturali in collabora-zione con l’Istituto Superiore per la Con-servazione e Restauro. La pubblicazione,finanziata dalla Fondazione Paola Dro-ghetti, è edita per i tipi di Gangemi.

113 D.C.TRAIAno. lA ColonnA DEll’IMpERoLa Roma di TraianoRoma 2013, Palombi Editori, € 9

113 d.C. Traiano. La Colonna dell’Impero è il se-condo volume di una collana di guide tascabilidedicate ai monumenti più e meno noti dellaRoma imperiale, la cui edizione è di volta involta legata ad una specifica ricorrenza. Ilprimo volume, 312 d.C. Un ponte tra Antichitàe Medioevo, è apparso nel 2012 in occasionedel 1700° anniversario della Battaglia di PonteMilvio, svoltasi il 28 ottobre 312 d.C. Redatta da archeologi e storici dell’arte dellaSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturaliquesta guida, dedicata alla Roma di Traiano,esce nel 1900° anniversario dell’inaugurazionedella Colonna Traiana, avvenuta il 12 maggio

113 d.C. Dall’aspetto editoriale accattivante edal linguaggio semplice e diretto, il volumenon rinuncia però alla rigorosa correttezza sto-rica e archeologica. Dopo una parte introdut-tiva, ampio spazio è dedicato ai protagonistidella storia e alla Colonna Traiana, capolavorodell’arte romana e insieme documento storicofondamentale della conquista della Dacia (l’at-tuale Romania). Un ricco apparato di immaginie mappe permetterà al visitatore di orientarsinella città tra i più famosi monumenti costruitida Traiano, quali il Foro, con la splendida Co-lonna istoriata, e i Mercati; si scopriranno inol-tre luoghi meno conosciuti ma non per questomeno suggestivi, come ad esempio le Terme ela cisterna delle Sette Sale sul Colle Oppio o,nel suburbio, l’acquedotto Traiano-Paolo e lavilla, un tempo ritenuta di Plinio il Giovane,nella pineta di Castel Fusano.

gIoACCHIno ERSoCHARCHITETTo CoMunAlEProgetti e disegni per Roma capitale d’ItaliaA. Cremona, C. Crescentini, M. Pentiricci, E. Ronchetti, Roma 2013, Palombi Editori, € 19

Dall’anno 2013 la Sovrintendenza Capitolinaai Beni Culturali lancia una nuova collana, RO-MARCHITETTONICA collana di studi sugli archi-tetti del Comune di Roma, ideata con lo scopodi valorizzare la conoscenza degli architetticomunali del XIX e XX secolo e dei loro inter-venti sul territorio capitolino. Primo volume:Gioacchino Ersoch Architetto Comunale. Pro-getti e disegni per Roma capitale d’Italia, a curadi Alessandro Cremona, Claudio Crescentini,Massimo Pentiricci ed Eleonora Ronchetti. Er-soch (Roma 1815-1902) è stato al servizio del

Comune di Roma dal 1848 al 1889, nel pas-saggio cruciale della città da capitale delloStato Pontificio a capitale d’Italia. Un periodoche ha comportato trasformazioni decisive nonsolo per le vicende politiche e sociali, ma ancheper la storia urbanistica e architettonica dellacittà. Ersoch ha cercato di interpretare questicambiamenti fornendo proposte e risposte con-crete alle mutate esigenze di una metropolimoderna. Ma Ersoch è soprattutto il “grandeinventore” del nuovo mattatoio di Testaccio,un’operazione colossale e tecnicamente al-l’avanguardia in Europa. Oltre ai saggi dedicatiai vari aspetti del lavoro dell’architetto, agliinediti disegni ritrovati, il volume offre ancheun elenco completo dei suoi progetti e dellesue opere mai pubblicato in precedenza e unapianta di Roma su cui sono localizzati gli in-terventi da lui realizzati e ancora visibili.

l’oCCHIo DI SAlgADo Sul ConTInEnTE

“Non possiamo continuare a inquinare terreni, acqua e aria”:con questo monito Sebastião Salgado, attraverso il suosguardo appassionato e le sue immagini forti e contrastate,ci guida nel sud del mondo, in Brasile, in Africa, alle isoleGalapagos, laddove la natura è ancora incontaminata, la vitaintatta, e dove il nostro pianeta appare in equilibrio miraco-loso nella sua grandiosa bellezza. A corredo della mostra è ilcatalogo edito da Contrasto. In libreria anche la corposapubblicazione di Taschen e un vasto assortimento di shopper,cartoline, taccuini, posters e t-shirt.

MiCRo nEWSnel bookshop

SEBASTIão SAlgADo. gEnESISTaschen, 2013, € 49,99

gEnESI. guIDA AllA MoSTRAA cura di L. Wanick Salgado, Roma 2013, Contrasto, € 10

Page 10: MiC magazine n6

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I Musei in Comune su

ROMA CAPITALE U.O. INTERSETTORIALE PROGRAMMAZIONE GRANDI EVENTI-MOSTRE: Claudio Parisi Presicce, Isabella Colucci, Mirella Di Dino, Teresa Franco, Mara Minasi, Massimo Pentiricci, Federica Pirani, Edvige Smiraglia PROMOZIONE E COMUNICAZIONE - ZÈTEMA PROGETTO CULTURA: Luisa Fontana e Natalia Lancia PROGETTO GRAFICO - ZÈTEMA PROGETTO CULTURA: Alessandra MeneghelloHANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Antonia Rita Arconti, Silvia Bendinelli, Giovanni Di Pasquale, Gian Pietro Leonardi, Maria Grazia Massafra, Pier Luigi Mattera, Massimiliano Munzi, Claudio Parisi Presicce, Carla Scicchitano, Laura Silvestro

con il contributo tecnico di servizi di vigilanzain collaborazione con

Musei Capitolinipiazza del Campidoglio

Musei Capitolini - Centrale Montemartinivia Ostiense, 106

Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperialivia IV Novembre, 94

Museo dell’Ara Pacislungotevere in Augusta

Museo di Scultura Antica - Giovanni Barraccocorso Vittorio Emanuele, 166/A

Museo della Civiltà Romanapiazza Giovanni Agnelli, 10

Museo delle Muravia di Porta San Sebastiano, 18

Villa di Massenziovia Appia Antica, 153

Museo della Repubblica Romana e dellamemoria garibaldinalargo di Porta San Pancrazio

Museo di Romapiazza Navona, 2

Museo Napoleonicopiazza di Ponte Umberto I, 1

Casa Museo Alberto Moravialungotevere della Vittoria, 1

Galleria d’Arte Modernavia Francesco Crispi, 24

MACROvia Nizza, 138

MACRO Testacciopiazza Orazio Giustiniani, 4

Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borgheseviale Fiorello La Guardia

Museo Pietro Canonica a Villa Borgheseviale Pietro Canonica, 2 (piazza di Siena)

Museo di Roma in Trasteverepiazza Sant’Egidio, 1/b

Musei di Villa Torloniavia Nomentana, 70

Planetario e Museo Astronomicopiazza Giovanni Agnelli, 10

Museo Civico di Zoologiavia Ulisse Aldrovandi, 18

Il Museo Napoleonico e il Casino Nobile si arricchiscono di unostrumento in più per godere le collezioni e gli ambienti che ospi-tano: i tour virtuali. Con un semplice movimento del mouse, i visi-tatori possono passeggiare nei musei, avvicinarsi alle opere e ap-prezzarne i dettagli, approfondendo la visita con galleriefotografiche e video. Il Virtual Tour è realizzato in altissima risolu-zione ed è fruibile anche in modalità a tutto schermo.

The Museo Napoleonico and Casino Nobile are enriched with onemore tool to enjoy the collections and the halls that host them.

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Virtual tour al Museo napoleonicoe al Casino nobile diVilla Torlonia