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Mezzoeuro Mezzoeuro settimanale d’informazione regionale 8 anni fa la scomparsa di Franco Martelli, fondatore di Mezzoeuro numero 46 - Anno 12 Sabato 16 Novembre 2013 www. mezzoeuro.it www. mezzoeuro.it 0,50 + 0,50 Voce ai giovani euro 1,00 Voce ai giovani Imused Duo, due giovani in gioco con la musica

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Sabato 14 novembre 2013

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MezzoeuroMezzoeurosettimanale d’informazione regionale

8 anni fa la scomparsa di Franco Martelli, fondatore di Mezzoeuro

numero 46 - Anno 12Sabato 16 Novembre 2013

www.mezzoeuro.it

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0,50 + 0,50 Voce ai giovanieuro 1,00

Voceai giovani

Imused Duo, due giovaniin gioco con la musica

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di Franco Crispini

Ciascuno ha potuto non semplicemente rivendicareun proprio personale contributo alla guida di un as-sessorato o dentro una commissione consiliare, quan-to sottolineare un impulso collettivo di idee che si tra-duceva in interventi mirati alla crescita del sociale.Nessuno sentiva il bisogno di mostrare meriti del pro-prio Partito, chè anzi era quasi sottinteso il rammari-co di una tiepidezza se non proprio ostilità degli or-ganismi ufficiali dei singoli partiti per i quali quellacombinazione di Sinistra era rischiosamente antici-patrice oppure ostacolava la preparazione di altre stra-tegie per i governi comunali e provinciali. In ogni ca-so, quel che riuscì a fare quella giunta di sinistra aCosenza in quegli anni, ripensato a distanza di tem-po da quelli che ne furono tra gli attori principali,con-frontato con quanto realizzato nel corso di tutti gli al-tri anni fino ad un oggi non tanto esaltante, non è co-sa da poco né è roba da archiviare, per quanto se nesia allentata (forse anche di proposito) la memoria.

È noto come la Sinistra nelle sue trasformazioni e di-sarticolazioni, il Pd nelle sue croniche lacerazioni,perda spesso le tracce di momenti significativi dellapropria storia, è anche noto quanto la sparizione del-la Dc la quale certo non ha colpito mortalmente i fi-loni di cattolicesimo sociale che vivono altrove, sten-ti a ritrovare un suo passato che ebbe tanto peso nel-la storia italiana: vi sono però testimoni ancora atti-vissimi che si rifiutano di vedere sepolto nell’oblioquanto di meglio le singole esperienze politiche so-no riuscite ad esprimere. Per quali aspetti maggior-mente caratterizzanti ci si è richiamati a quella pro-va amministrativa della Sinistra nella nostra città?Attraverso gli interventi sono stati messi a fuoco leprincipali preoccupazioni che furono: razionali poli-tiche del territorio urbano (centro storico, abitazioniresidenziali popolari, piano urbanistico individuazio-ne di centri gravitazionali, ed altro); accurati piani perl’igiene e la qualità della vita per la città: confrontocontinuo con i cittadini. In tali azioni di programmaviene fatto consistere appunto il valore, l’efficaciadella presenza della Sinistra nel governo comunale.Peccato che la discussione puntuale sull’operato diquella giunta, di cui sono state fatte illustrazioni pernulla eccessive ed enfatizzanti da parte di quei pro-tagonisti, abbia limitato e contratto un approfondi-mento delle tesi del corposo libro di Mario Brunettiche ha potuto egli stesso ritagliare solo qualche tema(il rapporto città-campagna, ad esempio) della inten-sa battaglia combattuta per gli ideali del socialismo.In ogni caso, si è anche potuto vedere che per certiversi di quei lontani anni, di quell’impegno politico.Non se ne è perso l’entusiasmo.

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Una giunta di sinistraal governo della città

un ricordoUna giunta di sinistraal governo della città

un ricordo

Il legno storto

Presso la accogliente Libreria Ubik, in occasione dellediscussione del consistente libro di Mario Brunetti, notissimo

dirigente politico, “La Sinistra perduta - L’itinerario politicodi un protagonista eretico attraverso il socialismo

rivoluzionario” con prefazione di Fausto Bertinotti(Rubbettino 2013), si è voluto ricostruire una pagina politicanel governo della città di Cosenza, che si è retto proprio con il

voto favorevole in Brunetti. Dinnanzi ad un pubblico nonnumeroso ma molto attento, a ripensare insieme le materie

del libro e le vicende di quella giunta di sinistra negli Anni ‘75a Cosenza, siedevano al tavolo personalità di eccezione della

politica e della cultura cittadina, dall’autore stesso del libro, aPino Iacino, allora sindaco, a Ernesto D’Ippolito a Giuseppe

Pierino, a Flavio Giacomantonio, tutti consiglieri comunali edassessori in quella Giunta, tutti tuttora convinti di averescritto una pagina importante per la Città. Gli interventi

lucidi ed acuti, di Ernesto D’Ippolito prestigioso penalista,allora consigliere liberale di opposizione, un liberale certo

non borbonico,non almirantiano né tenero con la destra Dc,erano la migliore dimostrazione di quanto la Giunta Iacino

potesse non lasciare pregiudizialmente ostile una partepolitica di quel genere. A seguire, dopo quella, con tante

integrazioni, che faceva Ernesto D’Ippolito, una dopo l’altrale rievocazioni che ne venivano fatte, quella esperienza di

sinistra alla guida della Città raccontata anche con ricchezzadi dettagli, si coloriva, e non per semplice effetti di nostalgia

o di attuali convincimenti ideologici, del significato di unaopera volenterosa ad esclusivo servizio dei cittadini

Fondato da Franco Martelli

Direttore responsabileDomenico Martelli

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La sensazione forte è che è accaduto qualcosa diepocale nella notte che spacca novembre così co-me spacca esattamente a metà il centrodestra na-zionale. Le condizioni anche storiche, umane, con-tingenziali e persino cabalistiche perché da que-sto momento nulla potrà essere come prima ci so-no tutte. Quello che non pensava nessuno, o cheinfondo pensavano in molti senza volerlo am-mettere neanche a se stessi, è invece diventatorealtà. Ad accompagnare Silvio Berlusconi allaporta dell’uscita dal “teatro”, o comunque a pro-varci, non è, non saranno i comunisti né i magi-strati ma il suo ex fidel Angelino. Il figlio maschioche in politica non ha avuto. L’erede, quello chedoveva portare pazienza, quello che non aveva il“quid”, prova a sbatterlo fuori dalla scena dellastoria. È una battaglia essenziale, cruciale. Che vamolto al di là dei destini di tutti e due.

Alfano spingerà verso un centrodestra così tanto meno “destra” e così tanto più “centro” da pro-

vare a confondere tutto e tutti, fino a confondersimagari con l’esperienza stessa del governo Letta(Letta compreso, ovviamente). Un centrodestraitaliano deberlusconizzato, questo proveràAngelino. È un inedito, con tutti i rischi che neconseguono. Ma questa strada segue AngelinoAlfano. Che non è solo in questo e avrà molti ami-ci nell’ombra che gli soffiano dietro il collo.Berlusconi invece da questo momento in poi nonavrà altra motivazione se non quella di buttare ilprima possibile a terra il governo. Con Alfano,Letta, Quagliariello e Lupi dentro. Ha casualmentetre pezzi grossi che perseguono lo stesso obietti-vo, più o meno tutti insieme la maggioranza delPaese: Renzi e Grillo. Anche loro a questo puntonon vedono l’ora che caschi tutto, ormai lo spau-racchio della “dc” non è più un’immagine rifles-sa, è molto altro pure per loro. Un finimondo, un terremoto strepitoso. Epocale,appunto. Facile immaginare a cascata che razzadi smottamenti sono in atto a livello locale. Il ca-so Calabria rischia ancora una volta di potersi er-gere a emblema per tutti.

Dopo la sortita di Alfano che annuncia la nonpartecipazione al consiglio nazionale del Pdl

che dovrà e che diventerà Forza Italia gli “alfa-

niani” di Calabria naturalmente non partecipe-ranno alla festa di Berlusconi. Ormai anche lorosono di riporto, per deduzione, dentro il “Nuovocentrodestra”. Una conta micidiale fino all’ulti-mo con la sorpresa finale della scissione ufficia-le prima dell’appuntamento del sabato della ve-rità. Quando Berlusconi prenderà la parola inau-gurando Forza Italia lo stesso farà Alfano in unaconferenza stampa nella quale taglierà il nastrodei gruppi autonomi parlamentari, “Nuovo cen-trodestra” appunto. Tutto a Roma. Tutti a Roma.Scopelliti sarà nella sala di Alfano. Pino Galati al-la convenction del Cavaliere. A seguire e appres-so tutti gli altri che non rinominiamo qui in pro-gressione perché è andato fin troppo di moda ilgioco nei giorni scorsi.

Per brevità vale la pena sottolineare che in consi-glio regionale (dove nasceranno a breve ovvia-mente due gruppi separati, Forza Italia e Nuovocentrodestra) la mela si spacca esattamente a metà.8 sono gli uomini di Scopelliti e Alfano. 8 quellidi Berlusconi e Pino Galati. Bulzomì, che vienedato in quota del Cavaliere viene dal Misto e nonfa testo rispetto alla trasmigrazione dei rapporti diforza.

Non subito ma ognuno dei due gruppi avràil suo leader. Chiappetta per gli alfaniani (che

fin qui ha mantenuto un ruolo di super partes) echissà chi per i berlusconiani. All’inizio c’è dascommettere si giureranno amore a distanza aPalazzo Campanella. Probabilmente, in una pri-ma fase, i berlusconiani non si metteranno di tra-verso rispetto alle scelte del governatore che pe-raltro può contare sui consiglieri della sua listapersonale. Ma è indubbio che il clima da questomomento in poi cambia radicalmente conScopelliti che può trovarsi all’opposizione la metàdel suo ex partito (un’opposizione che peraltro inprospettiva potrebbe diventare ben più insidiosadi quella rappresentata dal Pd). Senza contare, na-turalmente, che anche in giunta regionale un ri-tocco andrà fatto. Il gruppo dei berlusconiani haora in giunta due dei suoi, Tallini e Mancini conquest’ultimo che pare abbia firmato l’adesione aForza Italia almeno da una decina di giorni, benprima della scissione definitiva e coatta. Facileimmaginare che sarà proprio Pino Galati dall’e-sterno a pretendere più posti o magari il rimesco-lamento delle due postazioni già in quota (Mancinie Tallini appunto) e qui potrebbero sorgere i pri-mi problemi per lui perché non è a pochi che avràpromesso nel frattempo un posto in giunta pur difarli schierare contro Scopelliti. E si sa che un con-to è la fase del reclutamento, con promesse a fu-tura memoria. Altro è poi andare all’incasso. Ma questo è solo uno degli incroci a semaforolampeggiante che attendono Scopelliti e il restodei suoi, avversari berlusconiani compresi. Unamossa sbagliata e sei fuori. Qui chi ha scelto lametà della mela con il verme se ne va a casa e nontorna più.

d.m.

La mela (del peccato)si spacca a metàLa mela (del peccato)si spacca a metà

MezzoeuroMezzoeuroSabato 16 Novembre 20134Più che azzurro il futuro è giallo

Si divide il centrodestranazionale e ovviamentenon va meglio per quellolocale, né potrebbeessere diversamenteOra è ufficiale: Alfano saràuna cosa, Berlusconiun'altra. Con progetticompletamente differentiAntitetici. In consiglioregionale il partito digoverno si fa esattamentein due come il fruttodi Adamo ed EvaOra tutto può accadere

Da sinistra, Alfano e BerlusconiIn primo piano

Peppe Scopelliti e Pino Galati

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Riesce a fare tutto da solo il Pd e a differenza diBerlusconi, che sa scegliere grandi teatralità quan-do fa nascere o morire un partito, il contesto in cuisi muove va sul deprimente andante. Sul deca-dente. Dentro la paranoia. Fa tutto da solo il Pd,dicevamo. Si fa la gara in casa, la contesa. Si co-struisce più nemici che leader. Imbroglia quandopuò, e spesso può. Celebra e poi convalida vitto-rie congressuali quando sul ring è salito un solopugile. Non s’è mai sentito il “gong”.

A Cosenza di tutto un po’. È come se le caratteri-stiche endemiche e perverse di questo partito siconcentrassero in scala in questa che è una pro-vincia grande ma non al punto da contenerle tut-te le negatività. È qui che si danno appuntamen-to ambizioni e repressioni, vendette, intrighi, af-fari da spartire, poltrone da difendere, posizionida scalare. Finti giovani (o giovani vecchi) che sidanno il cambio con stempiati marpioni che pen-sano di saperne una più del diavolo. In mezzo unageneration di potenziali disoccupati della e dallapolitica che tremano come foglie al vento al solopensiero di rimanere senza incarichi da qui a po-co, e senza stipendio ovviamente.

Non contenesse queste “primizie” Cosenzanon sarebbe finita nella sezione che il Corriere

della Sera ha riservato al fango della conta con-gressuale. In mezzo a Frosinone, Latina, Asti conla foto dei carabinieri davanti ai seggi e il simbo-lo del partito a fare da didascalia. Ma non è ba-stato tutto questo a coprire la fase congressualedella provincia di Cosenza con un velo di miseri-cordiosa pietà umana. Non è bastato.

La vittoria (di Pirro) s’è celebrata comunquein una domenica paradossale e in un cinema

surreale, con applausi vuoti e scontati e senza unmovente per farli sentire più forte. Non serviva.Tutto scontato, tutto naturalmente ovvio. Tutto darituale con i big in prima fila, il concorrente chevince senza sfidante, il popolo poco appassiona-to e molto più “cliente” a scaldarsi le mani prima

di andare a pranzo. Siamo certi che anche LuigiGuglielmelli (è lui il segretario provinciale, di-ciamo giovane solo perché nato non molto tem-po fa) avrebbe preferito una scena migliore percominciare il suo film. Scelto dall’asse incredi-bilmente di ferro ripassato con l’acciaio (MarioOliverio e Nicola Adamo) Luigi Guglielmelli inqueste ore sta tentando di rivestire la sua vittoriadi un tocco di vernice più civile, salubre, dialo-gante, progressista. Manda ponti di legno sospe-si nell’acqua a Franco Laratta, messaggi che fan-no riferimento a una stagione nuova che deveaprirsi per tutto il partito, è ora di dire basta alledivisioni. Anche queste, sia pure da gradire nelleformali intenzioni, solo parvenze di rito. Come larisposta, anche questa scontata, dello stesso Larattache non poteva che ricordare all’ex sfidante cheerano altri i momenti in cui ci si poteva confron-tare con serenità. Ora non serve perché quel cheè fatto è fatto.

Sagre del rito decadente del Pd. Gesti e controge-sti di un partito che si convince, per sopravvive-re, che esiste una realtà al di fuori a sua misura,

che lo perdona e lo aspetta, che non fa altro chepensare a lui. E sappiamo bene che non è così.

Su una cosa il Pd è più abile degli altri partiti. Samascherare i suoi misteri lasciando che si cuo-ciano lentamente. Sperando che si consumino.Non si spiega diversamente l’oblio che è calatoattorno alle dimissioni, al ritiro dalla corsa, diFranco Laratta. S’è detto per convenzione che delclima torbido delle schede taroccate non ne pote-va più. Gli altri hanno risposto che forse s’era ac-corto d’aver perso. Può darsi l’una, può darsi l’al-tra delle risposte. Ma può darsi anche che ci siaaltro ancora che Laratta non dice e che invecequalcuno conosce benissimo. La domanda ad og-gi rimane ancora intatta nel suo mistero di fondo.Perché Franco Laratta ha smesso di gareggiarequando non si era ancora a metà gara? Niente erairrecuperabile dal punto di vista della battagliacongressuale delle schede e anche perdere “bene”in ogni caso poteva avere un senso. E allora?Perché rinunciare subito? Il meglio dei fendentida guerra congressuale ancora doveva venire fuo-ri, questa è una terra viscida e piena di insidie enon è difficile trovare guai (non solo politici) de-gli avversari da mettere in vetrina. Mediaticamentenon ci vuole poi molto. Ma non si è arrivati a que-sto. Laratta s’è chiamato fuori ben prima. Ma per-ché? Siamo sicuri che oltre alle schede non ci sia-no altri argomenti alla base? Siamo certi che tut-ti quelli che stanno dalla sua parte politica hannoremato sempre e comunque verso l’unica dire-zione? “Roma” era al corrente prima di come sa-rebbero poi andate le cose? E cosa ne pensa ora?

Mistero. Il mistero Laratta o se preferite unadelle facce della paranoia Pd. Che ha finito di

contare le sue tessere (non si sa quanto dopate). Eora aspetta tempi migliori magari anche “cada-veri” che arrivano dall’alta parte del fiume(Scopelliti che si trova metà dei consiglieri di pri-ma). Ma guai a fidarsi dei mali altrui. È prima dimetterlo nel forno che si fa il sapore del pane. Poinon si può fare più niente.

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Le paranoie del PdLe paranoie del PdDopo il congresso, niente

La conta delle tesseredi Cosenza passaagli archivi (per ora)lasciandosi alle spalleuna sensazione di vuoto,di bottiglie chenon si possono stappareNessuno può far festamentre rimane in piedi,a pieno titolo,il "mistero Laratta"

Mario Oliverio, Franco Larattae Nicola Adamo

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I congressi di circolo e quello provinciale del Pdcosentino che si sono tenuti in questi giorni, in-sieme a moltissimi altri nel resto del Paese, han-no segnato un vulnus etico e morale dalle gravis-sime conseguenze in termini di credibilità politi-ca e consenso elettorale per il Partito democrati-co. Vulnus creato e stimolato dalle complicate re-gole statutarie che ne hanno regimentato il lorosvolgimento e da una moltitudine di altre causeda tempo in incubazione nella pancia del partitoche adesso sono esplose in tutta la loro irruenza epotenza deflagratrice.

Il fatto drammatico è che la virulenza di taleesplosione capita in un momento difficilissimo

della vita del paese non solo sotto il profilo eco-nomico e sociale, ma anche di crisi istituzionalee di rappresentanza dei partiti come non mai ve-rificatisi fino ad ora. E la crisi del Pd, di cui i con-gressi sono l’ultimo atto; l’atto più recente, è unodei tanti cocci di un vaso di Pandora rotto da cuisi sono liberati tutti i mali della politica insipien-te ed indecente della quale anche il Pd sembra es-sere infetto. Le conseguenze funeste più palpabi-li ed immediatamente percepibili di questa fumi-steria politica sono: la crisi culturale e di identitàdel partito; la mancanza del rispetto delle regole;l’abiura del senso civico e comune dei suoi mag-giorenti; la negazione dello spirito di servizio ver-so il popolo sovrano; la pervicace resistenza al rin-novamente delle idee e degli uomini; il distaccosempre più grave del partito dalla società e daisuoi nproblemi; rottura del rapporto di rappre-sentanza istituzionale nel senso nobile del termi-ne. E quanto accade che la politica nella sua ge-nericità, ed i partiti in particolare, abdicano a que-ste funzioni, ruoli e doveri: si corre il concreto ri-schio che dal vaso di Pandora vada via anche la“Speranza”. Ovvero l’illusione lontana di un pos-sibile ed agognato cambiamento epocale nel mo-do di concepire e fare politica. Purtroppo il Pd èuno dei frammenti riflettenti dello specchio rottodi questo degrado. Esso è la lucida e nitida foto-grafia della politica senza regole, dove tutto si re-gimenta in funzione dell’acquisizione del potere

fine a se stesso, del misero gioco delle parti percambiare tutto per non cambiare in realtà niente.Mentre il paese muore, una intera generazione digiovani non ha più futuro, milioni di famiglie sistanno impoverendo sempre di più. Si gioca condisinvoltura al massacro, dove a colpi di maceteanche all’interno del Pd, si tagliano a fette i capi-saldi della democrazia e dell’unità e si mette a ri-schio non solo la sopravvivenza ma, addirittura,l’esistenza stessa del partito.Il congresso attuale doveva, invece, necessaria-mente rappresentare un momento di cambiamen-to e di svolta, al contrario, ancora una volta il grup-po dirigente nazionale e locale ha negato questapossibilità, dimostrandosi poco interessato nel da-re al paese un segnale di onestà intellettuale e pro-va di responsabilità. Mostrandosi, verosimilmen-te, refrattario alla più che mai necessaria opera diricostruzione culturale etica e morale del partitostesso e di convivenza civile e democratica inter-na, per il bene del paese e per una buona e sanapolitica. Sicché le vicende congressuali ultimescorse sono la cartina al tornasole di questa crisiche appare sempre più irreversibile e sempre piùprossima al precipizio, nonostante i proclami dirito. Si constata che i congressi di circolo cosen-tini e l’assemblea congressuale del Modernissimo

di domenica 10 novembre, con le polemiche an-nesse, anche nel nostro territorio, hanno ripropo-sto lo stesso cliché, celebrando in pompa magmaun finto congresso, una vittoria dimezzata, all’in-segna di una empatia delirante dove con un altotasso di masochismo e cinismo si è conclamata eratificata la nomina del nuovo segretario provin-ciale del partito. Volti sorridenti e gai hanno ap-plaudito l’evento nonostante una buona dose diiscritti ha disertato l’evento delle votazioni in mol-te realtà territoriali e le lacerazioni hanno esan-guato il partito. Con queste premesse è lecito chie-dersi se il nuovo segretario ha la forza e l’autore-volezza di ricondurre il partito sulla retta via do-po circa quattro anni di commissariamento; di pla-care la feroce lotta per la conquista della leader-ship.

Personalmente gli auguro di riuscire nell’impresa ma, la posta in gioco è talmente alta e la con-

tesa talmente aspra ed interessata che con tali pre-messe nulla di buono può apparire all’orizzonte.Ne, possano bastare i buoni sentimenti e gli one-sti propositi espressi dal giovane segretario nelbreve discorso di investitura in virtù della regolache un solo buon giocatore non basta per fare unabuona, valida e competitiva squadra. Perché eglistesso, per quanto possa essere l’anello sano è, co-munque, parte integrante di una catena ormai ar-rugginita, un tassello di un mosaico scolorito, de-teriorato, impolverato e lesionato dal tempo. Nullapuò cambiare! Nulla può rivoluzionare! Al con-trario, il Pd, nella sua intierezza, trovi ed abbia ilcoraggio di aprire una volta per sempre “le suecoscienze collettive” in direzione di offrire al pae-se un sano strumento di partecipazione democra-tica. Sicché il primo passo di una sua credibile econdivisa rinascita può facilmente essere com-piuto. Tanti speravamo che l’appuntamento con-gressuale poteva essere la giusta occasione percompiere questo passo, purtroppo siamo statiprofondamente delusi. È proprio vero che i malidel Pd non finiscono mai.

Tonino Simone

La vittoria surrealeLa vittoria surreale

MezzoeuroMezzoeuroSabato 16 Novembre 20136Dal Pd puoi aspettarti di tutto

Cosenza chiudela sua fase congressualedei circoli con unacelebrazione paradossalee cioè con laproclamazionedi un vincente senza unperdente, perché assente

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L’Anci, Associazione nazionale dei Comuni ita-liani informa con uno scarno comunicata la no-mina del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto qua-le presidente della commissione Affari istituzio-nali e riforme dell’associazione.Si tratta di un riconoscimento della popolarità edella stima di cui gode il primo cittadino della cittàbruzia, testimoniata anche dalla posizione apica-le che ha occupato in successivi elenchi dei sin-daci più amati d’Italia. Secondo quanto riportatodal sondaggio effettuato a gennaio scorsodall’Istituto Ipr Marketing per il Sole 24Ore, eglirisulta al primo posto per consenso in Calabria,poiché gli viene riconosciuta la capacità di dise-

gnare un progetto di città e l’ambizione di volerrecuperare il ruolo di centro attrattore dell’interaprovincia. Benché occupi il quarantunesimo po-sto nella hit parade nazionale, la sua popolarità èin costante aumento dal giorno della sua elezio-ne.Piero Fassino, sindaco di Torino e presidentedell’Anci ha voluto gratificare Mario Occhiutocon la nomina a presidente della commissioneAffari istituzionali e riforme. Le altre tre com-missioni sono state affidate ai sindaci di Pescara,Lecco e Novara. L’incarico consente al primo cit-tadino calabrese di essere un interlocutore privi-legiato nella delicata fase di discussione dei pro-getti di riforma che dovrebbero prendere corponel corso della presente legislatura, che si vorrebbecostituente. La scelta di Piero Fassino è indirizzata a ridareslancio alla politica meridionalistica, per le gravidifficoltà in cui versano le regioni del Sud, comesegnalato da tutte le ricerche più prestigiose in ma-teria. Da ultimo la ricerca della Banca d’Italia di

Catanzaro ha mostrato la Calabria con i connota-ti di una regione in piena crisi, che ha bisogno diun rilancio per impedire un declino che avrebbeconseguenze disastrose anche per il resto del Paese.Come è facile intuire, è tutto il Sud che sta scivo-lando lentamente verso un declino irreversibile.Mario Occhiuto è stato premiato non solo per lesue capacità performanti ma come un politico gio-vane e dinamico che potrebbe assumere un ruoloimportante nella rinascita del Mezzogiorno. Lascelta dell’Anci ha voluto premiare la capacità, lacompetenza ma soprattutto dare un segnale di rin-novamento della politica per assecondare il ven-to che soffia impetuoso nell’elettorato che si mo-stra sempre più ostile nei confronti della casta.

«È un incarico che mi gratifica molto e pertantoringrazio il collega Fassino per la fiducia accor-datami - afferma Occhiuto - Il lavoro dei primicittadini in seno agli organismi dell’Anci è l’e-spressione dell’impegno istituzionale-ammini-strativo di chi conosce bene i territori e può dun-que fornire contributi concreti per la ripresa e losviluppo del Paese».Molti sono le questioni aperte che riguardano glienti locali, dalla rivisitazione della fiscalità fede-rale, all’accorpamento dei comuni minori, dall’a-bolizione delle Provincie all’attribuzione di nuo-ve competenze. Un coacervo di provvedimentidestinato a rivoluzionare il sistema dei poteri lo-cali.Pur consapevole delle difficoltà di tradurre in at-ti legislativi questi proposito per le continue fi-brillazioni di una maggioranza posticcia compo-sta da formazioni eterogenee e spesso antagoni-ste, si tratta di una occasione per la maturazionedi una esperienza preziosa per la sua formazionepolitica e l’aumento del suo prestigio personaleche gli permetterà di superare gli ostacoli che ven-gono seminati lungo il suo cammino ammini-strativo, come i chiodi a tre punte che fin qui han-no impedito l’avanzamento dei lavori di piazzaBilotti e di altri importanti cantieri che dovrebbe-ro stravolgere l’organizzazione urbanistica dellacittà.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 7

Soddisfazione ComuneSoddisfazione Comune

Campanili in festa

L'Anci nazionale rinnovala sua struttura. Il sindacoOcchiuto presidentedella commissione Affaricostituzionali. Un incaricoprestigioso che consenteal primo cittadino bruziodi avere un ruolo attivonella. predisposizionedegli articolati del riordinodegli enti locali

MarioOcchiuto

Il Tribunale di Castrovillari accogliendo integralmente le tesi

degli avvocati Oreste e Achille Morcavallo ha dichiarato

inammissibile il ricorso proposto da Fausto Corrado e da

una cittadina di Cassano, concernente la presunta

ineleggibilità di Domenico Lione al consiglio comunale per

la carica ricoperta in seno alla Terme della Sibaritide spa

Con Ordinanza depositata in data odierna il Tribunale di Castrovillari, se-zione civile - accogliendo integralmente le tesi degli avvocati Oreste e AchilleMorcavallo - ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Fausto Corradoe da una cittadina di Cassano, concernente la presunta ineleggibilità dDomenico Lione al consiglio comunale per la carica ricoperta in seno allaTerme della Sibaritide spa. I fatti. Con istanza prot. n. 7571 del 15.04.2013, il signor Corrado Fausto, inqualità di primo dei non eletti al Consiglio comunale di Cassano all’Ionio(CS) per la lista “Stabilità”, chiedeva l’avvio del procedimento di cui all’art.69 del Tuel, contestando l’ineleggibilità del consigliere eletto signor DomenicoLione. La richiesta si fondava sulla circostanza che il Lione rivestendo la ca-rica di presidente delle Terme Sibarite s.p.a., verserebbe in situazione di ine-leggibilità ai sensi dell’art. 60, comma 1, numero 9 e art. 63, comma 1, n. 7del Tuel. Con delibera n. 25 del 29.04.2013, il Consiglio comunale contesta-

va la circostanza assegnando al Lione il termine di dieci giorni per formula-re osservazioni.Il Lione presentava ritualmente - sempre tramite gli avvocati Morcavallo - lecontrodeduzioni, in data 13.05.2013, prot. n. 9172. Con delibera n. 27 del 22maggio 2013, il Comune di Cassano accoglieva le osservazioni presentatedal Lione e respingeva la richiesta, ritenendo insussistente la causa di in-compatibilità contestata. Avverso tale delibera e per ottenere l’accertamentodell’ineleggibilità, con conseguenziale decadenza dalla carica di consiglierecomunale di Domenico Lione, proponevano ricorso al Tribunale di Castrovillariil signor Fausto Corrado, in qualità di primo dei non eletti, e la signora GeltrudaSavina Martucci, in qualità di elettrice del Comune interessato.Il Tribunale fissava l’udienza ordinando la notifica alle parti e al pm, comeper legge. Si costituiva in giudizio Domenico Lione, con gli avvocatiMorcavallo. L’udienza si teneva in data 6.11.2013 e - dopo la discussione deilegali - il Tribunale si riservava la decisione. Con Ordinanza depositata in da-ta odierna il ricorso veniva dichiarato inammissibile, con condanna alle spe-se. La decisione accoglieva in toto l’eccezione di inammissibilità degli av-vocati Morcavallo, i quali rilevavano come il ricorso era assolutamente tar-divo poiché proposto oltre il termine di 30 giorni decorrenti dalla delibera diconvalida, siccome previsto dal D.lgs. n. 150/2011. Tale eccezione venivaaccolta dal Tribunale di Castrovillari che dichiarava inammissibile il ricorso.Di conseguenza, per effetto di tale decisione, Domenico Lione resta consi-gliere comunale.«Esprimiamo grande soddisfazione per l’esito del giudizio e per l’afferma-zione di principi innovativi in tema elettorale», hanno commentato gli avvo-cati Morcavallo, difensori di Domenico Lione.

Un tentativo finito nel fangoElezioni, i princìpi innovativi

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Al presidentedel Consiglio regionale della Calabria

Francesco Talarico

Considerato che- nei giorni scorsi è stato presentato al Senato unemendamento alla Legge di stabilità con il quale,al fine di stabilizzare i lavoratori impegnati in at-tività socialmente utili e in quelle di pubblica uti-lità, equiparati al personale Lsu dall’articolo 27dal decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, con-vertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29novembre 2007, n. 222, gli enti pubblici inCalabria sono autorizzati ad assumere tali lavo-ratori dal 1° gennaio 2014, anche in posizioni so-pranumerarie, con un contratto a tempo indeter-minato ed a tempo parziale di 26 ore settimanali,se inclusi nell’elenco definitivo pubblicato sulBurc del 5 luglio 2005, supplemento straordina-rio n° 1 al Burc, parte I e II, n° 12 del 1° luglio2005, salvo quanto previsto dall’articolo 3; Proposta di legge per la stabilizzazione Lsu e Lpudella Regione Calabria e Ppa N. 233 giugno 2013Regione Calabria

- attraverso tale emendamento si chiede al gover-no, con provvedimento del ministro dell’Economiae delle Finanze, di concedere in favore dellaRegione Calabria un contributo aggiuntivo pari a40 milioni di euro per l’anno 2014 e pari a 30 mi-lioni di euro a decorrere dall’anno 2015, provve-dendo a tali oneri mediante quota parte delle ri-sorse aggiuntive derivanti dalle disposizioni di cuial comma 7-bis dell’articolo 17.

Il Consiglio Regionale della Calabria impegnaIl presidente della Giunta regionale, onorevoleGiuseppe Scopelliti, a promuovere ogni utile e ne-cessaria iniziativa affinchè il presidente delConsiglio dei ministri, onorevole Enrico Letta,faccia proprio tale emendamento finalizzato allastabilizzazione definitiva dei 5149 lavoratori ca-labresi che, da oltre 15 anni, sono inseriti nell’or-ganizzazione delle attività degli enti pubblici conruoli e mansioni anche ad alto contenuto profes-sionale e continuano a garantire servizi essenzia-li ai cittadini.

Carlo Guccione, primo firmatarioAntonino De Gaetano

Nicola AdamoSandro PrincipeFrancesco SullaAntonio Scalzo

Mario Franchino Demetrio Naccari Carlizzi

Gianluca GalloApprovato nella seduta di martedì 12 novembre2013 del Consiglio regionale della Calabria al-l’unanimità.

Si chiede al Governodi concedere in favoredella Regione un contributoaggiuntivo pari a 40 milionidi euro per il 2014 e 30milioni di euro dal 2015

La Calabria vuole di piùLa Calabria vuole di più

L’assessore regionale al Lavoro, Formazioneprofessionale e Politiche sociali, NazzarenoSalerno, l’assessore al Personale DomenicoTallini, il commissario di azienda CalabriaLavoro Pasquale Melissari e il presidente del-la fondazione Calabria Etica, PasqualinoRuberto, hanno incontrato le delegazioni sin-dacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e successivamentequelle di Cisal e Usb al fine di comunicare ipercorsi individuati per valorizzare e dare con-tinuità lavorativa alle persone impegnate pereffetto delle disposizioni della legge regiona-le 28/08. Lo comunica l’ufficio stampa dellagiunta regionale.«L’assessore Salerno, - si legge in un comuni-cato - che ha avuto modo di ascoltare nuova-mente l’esposizione della situazione da partedei rappresentanti dei lavoratori approfonden-do ulteriori aspetti, ha illustrato l’intenzione diprocedere con la predisposizione di un pro-gramma a 24 mesi che consentirà l’impiegosenza interruzione dei lavoratori che così po-tranno usufruire di maggiori garanzie.L’obiettivo è quello di avviare una strategiache possa permettere il graduale svuotamentodel bacino di questi lavoratori precari. Melissarie Ruberto hanno poi rassicurato circa l’attiva-zione delle procedure necessarie per il paga-mento delle spettanze dovute in tempi brevi». «La Regione - ha affermato l’assessore Salerno- vuole voltare pagina per far sì che questi la-voratori possano avere l’opportunità di un im-piego stabile e senza i timori del passato di pe-riodi di fermo che hanno minato la serenità del-le famiglie. Un primo importante passo è sta-to compiuto con l’approvazione della delibe-razione di giunta regionale n. 160 del 10 mag-gio 2013 con la quale i lavoratori della legge28/08 sono stati inseriti nel medesimo bacinodi precari, al pari degli altri lavoratori. Con laprosecuzione del tavolo tecnico nazionale sulprecariato, che coinvolge oltre alla Regione,diversi ministeri e le forze sindacali, si stannostudiando inoltre le possibili vie per poter giun-gere alla stabilizzazione dei lavoratori. La giun-ta regionale, guidata dal presidente Scopelliti,rimane pertanto vicina ai lavoratori e conti-nuerà a spendersi per offrire migliori prospet-tive per il futuro».

La pazienzaè a tempo

determinato

Incontro giunta regionale-sindacati

Appello per la costituzionedi un comitato civico in vistadelle prossime amministrative

È arrivato il momento di cambiare modo di fa-re politica a Villapiana!!! Negli ultimi 40 anni di vita amministrativa delnostro Comune non vi è stata alcuna innova-zione diretta ed indirizzata al benessere co-mune.La nostra intenzione è quella di promuovereiniziative volte a coinvolgere direttamente i cit-tadini ed ogni realtà economica e propulsivagià esistente nella nostra comunità, e ad ascol-tare le voci della gente, le loro idee e le loroproposte per un sostanziale cambiamento.La nostra idea, di non semplice realizzazione,è volta ad un radicale cambio di mentalità diognuno di noi, non rivolto all’interesse perso-nale, per come è sempre stato, ma vorremmod’ora in poi fare politica da manuale, lascian-dovi coinvolgere in un progetto nuovo che ab-bracci tutti senza colori ed appartenenze poli-tiche.Una delle nostre proposte è quella di fare de-cidere la gente tutta, di chi dovrà essere inse-rito nelle liste dal primo dei candidati all’ulti-mo, attraverso lo strumento oramai collauda-to delle Primarie. Solo così, i cittadini diVillapiana saranno stati finalmente protagoni-sti del loro futuro.Pertanto, affinché queste nostre proposte di-ventino proposte di tutti i cittadini, vi invitia-mo, se la pensate come noi, a contattarci ai se-guenti numeri: 333.7890293; 338.2705324,così da formare al più presto un gruppo di per-sone sempre più numeroso, senza colori poli-tici, aperto a tutti, che si ritroveranno insiemeper far nascere un Comitato civico.Viva l’onestà, viva la gente, viva la legalità, vi-va la democrazia partecipata.

La politicafacciamocela

da soli

Ai cittadini di Villapiana

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 9Stabilizzazione definitiva dei precari

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L’assessore regionale all’Ambiente FrancescoPugliano ha presentato il report 2013 del servizio“Sos pronto intervento per il mare”, istituito incollaborazione con l’Arpacal e la direzione ma-rittima regionale della Calabria. Nel corso dellaconferenza sono intervenuti anche il dgdell’Arpacal Sabrina Santagati, il direttore tecni-co-scientifico dell’Arpacal Oscar Ielacqua e il di-rettore marittimo della Calabria Gaetano Martinez.Aseguito delle 907 segnalazioni effettuate dal pri-mo luglio al primo settembre, di cui 875 ricevutetramite il numero verde (800 331 929), 32 trami-te il “1530” della Guardia Costiera, sono stati ef-fettuati 446 interventi, 439 campionamenti ed ana-lizzati 1788 parametri analitici. Altri dati del “re-port 2013” dal titolo “Abbiamo acceso un faro sulmare”, riguardano le segnalazioni giornaliere me-die (14), mentre le visite complessive del sito in-ternet, nel periodo di attivazione del servizio, so-no state 11.643.Se si sommano anche gli interventi effettuati nelperiodo estivo del 2012, sempre grazie al servi-zio “Sos pronto intervento mare” (427 interventie 1344 esami), il dipartimento ambiente è riusci-to ad ottenere una mappa abbastanza completadello stato di salute del mare calabrese, utile peravviare una serie di interventi mirati alla salva-guardia dell’ambiente.

Rispetto allo scorso anno l’attività messa in atto dall’Arpacal, in sinergia con il dipartimento

Ambiente e dalla Guardia Costiera, risulta incre-mentata di circa il 4,4% per quanto riguarda gliinterventi effettuati sul territorio regionale e di benil 33% dal punto di vista delle analisi condotte sul-le matrici ambientali sottoposte a controllo. Su446 interventi sono stati effettuati 1788 analisi. Irisultati non conformi hanno riguardato soprat-tutto le acque di scarico monitorate e le foci di fiu-mi e torrenti che hanno nella maggior parte deicasi mostrato indici di contaminazione fecale di-scretamente elevati. Le schiume prelevate a ma-re hanno nella maggior parte dei casi mostrato ri-sultati microbiologici conformi ai valori impostidalla normativa vigente.

In alcuni casi fioriture algali di specie nontossiche, presenza di aggregati mucillaginosi

e test di tossicità con ormesi. Quasi tutte le schiu-me hanno dato esito conforme per quanto attienei risultati microbiologici e hanno mostrato livellidi N nitroso in alcuni casi intorno a 6-8 mg/l.

«Il mare calabrese - ha dichiarato l’assessore Pugliano - non sta proprio male. Dobbiamo

continuare a migliorarlo. Grazie a questo report,come ho avuto modo di dire in più occasione, sia-mo in grado di avere una cartella clinica sullo sta-to di salute del mare, grazie ad una grande quan-tità di controlli e campioni. Possiamo quindiesprimere una diagnosi reale, attendibile ed equi-librata, certificata da questi esami di laboratorio.Questi dati, che ci danno anche una mappa preci-sa per ogni pezzo di costa calabrese, li utilizzere-mo sia per individuare i punti critici, sia per mi-gliorare lo stato qualitativo delle acque di balnea-zione. Contiamo, inoltre, di farli diventare unabussola di orientamento per gli interventi infra-strutturali, di controllo e di repressione di ogniabuso e illecito ambientale. Dai dati contenuti nelreport - ha aggiunto l’assessore Pugliano - si con-ferma che le acque marine e costiere della regio-ne sono conformi per il 92% e che i risultati diquest’ultima stagione sono sovrapponibili a quel-li registrati nel 2012. Un risultato che posizionala Calabria al nono posto in Italia tra le regioni cheaffacciano sul mare».«Il nostro scopo - ha dichiarato la dg dell’ArpacalSantagati - è quello di offrire alle istituzioni glielementi necessari per portare avanti azioni in gra-do di risolvere le criticità in campo ambientale. E’un lavoro molto impegnativo e gratificante cheabbiamo svolto per tutta l’estate con grande sen-so di responsabilità e non senza sacrificio».

Il direttore marittimo della Calabria Gaetano Martinez, ha ribadito la massima attenzione di

tutte le Capitanerie di porto della Calabria su que-sta «metodologia di lavoro avviata in Calabria,unica in Italia e che si pensa di prendere a modelloanche a livello europeo per i Paesi che si affac-ciano sul Mediterraneo».«Abbiamo lavorato senza sosta - ha dichiarato ildirettore tecnico-scientifico dell’Arpacal - com-presi in fine settimana, grazie all’impegno di tut-ti gli operatori. Questo progetto ha prodotto un si-gnificativo risultato che conferma la validità scien-tifica dell’Arpacal».

Sicurezzasulla cresta dell’ondaSicurezzasulla cresta dell’onda

MezzoeuroMezzoeuroSabato 16 Novembre 201310Schiuma a norma...

L'assessore regionaleall'Ambiente FrancescoPugliano ha presentatoil report 2013 del servizio"Sos pronto interventoper il mare", istituito incollaborazione con Arpacale Direzione marittimaregionale della Calabria«Il mare calabrese -dichiara Pugliano - non staproprio male. Dobbiamocontinuare a migliorarloGrazie a questo report,come ho avuto mododi dire in più occasione,siamo in grado di avereuna cartella clinica sullostato di salute del mare,grazie ad una grandequantità di controllie campioni»

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MezzoeuroMezzoeuro 11

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L’Irccs Neuromed è al secondo posto in Italia trale strutture in cui curarsi per l’ictus cerebrale, inparticolare per la sicurezza delle terapie. È il da-to ufficiale che emerge dalle analisi condotte sul-le strutture sanitarie italiane di rilevanza naziona-le dall’Agenas e dal Ministero della Salute, da cuirisulta che Neuromed non solo si colloca al se-condo posto ma fa registrare un indice tre voltemigliore di quello medio nazionale.

La sicurezza è un parametro importante, che si ba-sa sul numero dei pazienti che vengono nuova-mente ricoverati in ospedale entro trenta giornidal loro primo ricovero. Più basso è questo nu-mero, più alta è stata, evidentemente, la sicurez-za delle cure ricevute la prima volta. Se si pensache ogni anno in Italia vengono colpite da ictusquasi duecentomila persone, di cui ben il venti percento a causa di una ricaduta, è facile capire quan-to alto sia il rischio di tornare in ospedale anchedopo esserne stati dimessi. E questo rischio si cor-re, in genere, proprio entro il primo mese.

«Si tratta di un risultato estremamente positivoper la nostra struttura - dice Edoardo Romoli, di-rettore sanitario dell’Istituto, professionista um-bro già manager di importanti strutture sanitariee di Asl - che tutto sommato qui al Neuromed,senza falsa modestia, ci aspettavamo. Questi da-ti confermano infatti il nostro impegno costantenel garantire ai pazienti colpiti da ictus le miglio-

ri cure e la migliore assistenza possibili.E l’alta qualità del servizio che of-

friamo ai cittadini è un valore ag-giunto molto importante per

la nostra Regione. Voglioricordare che Neuromed èstato incaricato dalMinistero della Salute di rea-lizzare un Registro regionaledegli ictus, che permetterà di

avere un quadro ancora piùpreciso e costantemente ag-giornato della situazione di que-

sta importante patologia inMolise».

MezzoeuroMezzoeuroSabato 16 Novembre 201312

Quali sono, secondo lei, i plus che hanno con-sentito all’Irccs Neuromed di conquistare que-sto primato?Fin dal momento del ricovero di un pazientecolpito da ictus, presso la Stroke unit diNeuromed si opera su più profili: quello del-l’intervento immediato ed intensivo (con pro-fessionisti esperti presenti h 24 e dotazionitecnologiche sofisticate come Tc, Rm,angioTc, angioRm, Rm funzionale) - per fa-re una diagnosi precisa e rapida ed una tera-pia adeguata a superare al più presto la fasecritica - e quello della riabilitazione e profi-lassi secondaria finalizzata a scongiurare ilpericolo di eventi successivi. Il paziente, quin-di, viene accompagnato in un percorso, percosì dire, “integrato”, dove all’intervento te-rapeutico - in cui possono essere coinvoltestrutture complesse ad elevato livello di spe-cializzazione, funzionalmente collegate traloro, tutte interne alla struttura e con com-petenze diagnostiche e/o terapeutiche diver-se come neuroradiologia, neurochirurgia, chi-rurgia vascolare, interventistica endovasco-lare - si affiancano la riabilitazione precoce egli interventi di profilassi secondaria con unasorta di training “comportamentale”, che coin-volge anche i familiari. Anche dopo la di-missione, quindi, i pazienti continuano a es-sere seguiti, a livello ambulatoriale, non so-lo dai medici intervenuti nella fase acuta maanche da team multidisciplinari costituiti daprofessionisti provenienti dalle varie disci-pline che caratterizzano l’Istituto.

Perché questo primato è così importante peri pazienti?I risultati ottenuti presso Neuromed assumo-no un’importanza enorme se si consideranol’altissima incidenza dell’ictus e l’elevato ri-schio di “ricaduta”, specialmente entro i pri-mi trenta giorni. Basti pensare che in Italiasono colpite da ictus 600 persone al giorno(25 ogni ora!), cioè circa duecentomila al-l’anno (addirittura 15 milioni in tutto il mon-do). Oltre a essere la prima causa di invali-dità, l’ictus è un vero e proprio “big killer”,come lo hanno definito, considerato che a li-vello mondiale i casi di esito infausto sonopiù numerosi di quelli di Aids, Tbc e malariamessi insieme!

Qual è l’eccezionalità di questo risultato?Per il trattamento dell’ictus Neuromed si col-loca ai primi posti tra le strutture di eccellen-za dell’intero territorio nazionale ed ha ilprimato in tutto il Centrosud. Al rischio dinuovo ricovero entro trenta giorni dalla pri-ma dimissione è stato assegnato un indice,che mediamente in Italia è pari a 10,29 men-tre nella nostra Stroke Unit si riduce a circaun terzo (3,64). Questi dati, per cui l’Istitutoviene classificato come secondo a livello na-zionale, riferiti all’ultimo anno (2012),sono il risultato di una rilevazio-ne condotta dalla Agenzia na-zionale per i Servizi sanita-ri e dal Ministero dellaSalute. L’eccezionalità delrisultato è tutta scritta neinumeri, che parlano -per così dire - da soli.

Eccellenze per sperare

Il pazientepreso per mano

L’analisi dei dati prodotti da Agenase Ministero della Salute

Sempre più forticontro l’ictusSempre più forticontro l’ictus

Edoardo Romolidirettore sanitario Neuromed

Con il termine “ictus” ci si riferisce alla compar-sa di segni e/o sintomi neurologici (nervosi), didurata superiore alle 24 ore, dovuti ad alterazionidelle funzioni del cervello. Il tipo più frequente diIctus è quello ischemico, dovuto a una diminu-zione dell’afflusso di sangue (e, quindi, di ossi-geno e zucchero) al cervello causata da un’ostru-zione o alterazione dei vasi sanguigni. Ciò pro-voca danni permanenti al cervello con gravi con-seguenze (morte o disabilità permanente) perciòdeve essere subito diagnosticato e trattato in unospedale. I principali fattori di rischio sono: fumo, eccessodi peso, diabete e pressione sanguigna alta. In Italia, ogni anno, accadono circa 196 mila ic-tus, di cui l’80% sono nuovi casi e il 20% ricadu-te; è la terza causa di morte dopo le malattie car-diovascolari e i tumori e rappresenta la principa-le causa d’invalidità. L’indicatore utilizzato consente di calcolare il nu-mero di pazienti ricoverati nuovamente in ospe-dale dopo 30 giorni dal primo ricovero per ictusischemico tra tutti i pazienti ricoverati per questamalattia.

Media 10,29%nazionale

Come si interpreta La qualità misurata dall’indicatore si riferisce algrado di “sicurezza”. Più basso è il numero di pazienti ricoverati nuo-vamente in ospedale dopo 30 giorni dal primo ri-covero più alta è la sicurezza del trattamento ri-cevuto nel primo ricovero.

Edoardo Romoli direttore sanitario

di Neuromed

L’Irccs Neuromed èal secondo posto in Italiae ha il primatoal Centrosud trale strutture in cui curarsi,in particolare per lasicurezza delle terapie

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MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 13Eccellenze per sperare

L’ictus cerebrale L’importanza della diagnosi precoce

“Times is brain”, il tempo è cervello

Ictus: riammissioni ospedalierea trenta giorni

L’ictus cerebrale è uno dei più gravi problemi sanitari e assistenziali in Italia, rappresentando la pri-ma causa d’invalidità permanente e la seconda causa di demenza, nonché la terza causa di morte (10-12 % dei decessi complessivi per anno) dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie.Il numero di soggetti colpiti da ictus (dati sulla popolazione italiana nel 2009) e ad esso sopravvissu-ti con esiti più o meno invalidanti è, in Italia, di circa 870.000. Il rischio di ictus aumenta con l’età,raddoppiando ogni 10 anni a partire dai 55 anni di età. In con-siderazione del progressivo invecchiamento della popola-zione, è possibile stimare nel prossimo decennio un incre-mento dei casi di ictus che porterà ad un numero di soggettiaffetti da esiti più o meno invalidanti a circa un milione.Ovviamente non tutti gli ictus sono uguali: si va dai cosid-detti TIA (attacchi ischemici transitori), di cui talvolta non cisi rende nemmeno conto, fino alle ischemie più devastanti(parti di cervello che “muoiono” perché non raggiunte dalsangue) o alle emorragie più invasive.I fattori di rischio sono numerosi e non si raccomanderà maiabbastanza di cercare di neutralizzarli, per esempio condu-cendo una vita sana e seguendo regole alimentari impronta-te a un minimo di saggezza. Ma tant’è: l’essere umano pre-ferisce correre ai ripari a danno verificatosi piuttosto che pre-venire l’insorgere del danno stesso.

Che fare, allora, nella deprecata evenienza di un ictus? Anzituttouna diagnosi precoce. Quello che si può evitare nelle primequattro o cinque ore è di importanza incalcolabile. “Time isbrain” (il tempo è cervello), dicono gli inglesi, nel senso chequanto più rapidi siamo nell’intervento tanto maggiore saràla quantità di cervello che riusciremo a sottrarre alla devastazione irreversibile. Diagnosi precoce eintervento farmacologico o chirurgico, cui deve seguire un trattamento particolarmente accurato perevitare, nei limiti del possibile, il rischio di ricaduta. Poi, una volta dimessi, bisogna continuare a es-sere vigili, facendo il giusto e opportuno ricorso all’ambulatorio, ancora una volta per scongiurare ilpericolo del replicarsi dell’evento.

I risultati eccellenti registrati presso Neuromed sifondano su una base ben precisa: la Stroke Unit,l’unità dedicata proprio al trattamento dell’ictuscerebrale. Ne è responsabile il neurologo AntonioSparano, che porta con sé una consolidata espe-rienza scientifica, maturata, tra l’altro,nell’Università di Albany (NY), negli Stati Uniti.Le eccellenze che caratterizzano l’Unità sono tre,oltre alla dotazione di macchinari sofisticati di ul-tima generazione:- un team multidisciplinare, che consente

di tenere sotto controllo continuo il paziente contutte le emergenze che possano abbattersi su dilui in concomitanza con le conseguenze dell’ic-tus;

- l’alta specializzazione e l’eccezionalecompetenza dei professionisti che vi operano;

- il monitoraggio attento e continuodell’evoluzione della patologia, con possibilitàdi intervenire immediatamente ed efficacemen-te al presentarsi di una qualsiasi necessità magarianche imprevista. Del resto, oltre che per preve-nire eventuali complicanze, un monitoraggio pun-tuale è indispensabile per sorvegliare in ogniistante gli effetti delle terapie.

Il team della Stroke Unit è costituito da neurolo-gi, neurochirurghi, neuroradiologi, rianimatori,cardiologi, neurofisiologi, fisiatri, neuropsicologioltre a fisioterapisti, logoterapisti, assistenti socialie, naturalmente, infermieri. È proprio questa in-terdisciplinarità, concretamente operante, lo stru-mento più efficace per ottenere i risultati da pri-mato che si fanno registrare. Quale che sia l’eve-nienza, l’emergenza di fronte alla quale ci si ven-ga a trovare, l’Unità ha subito la risposta terapeu-tica pronta, con la possibilità di intervenire in tem-po reale con i professionisti più esperti e le dota-zioni tecnologiche più sofisticate.I vantaggi dell’Unità sono consacrati, del resto, intutta la letteratura scientifica più recente, che ri-conosce esplicitamente la superiorità dell’assi-stenza al paziente (rispetto a quella che si può ot-tenere in reparti non dedicati). In particolare, nel-la Stroke Unit si registra:- una significativa diminuzione del periodo

di degenza in fase acuta;- un’altrettanto significativa riduzione della

percentuale di esiti infausti;- una complessiva riduzione, insomma,

di ogni sorta di rischio.Qui di seguito le linee di indirizzo operative a cuila Stroke Unit di Neuromed assegna la priorità dalpunto di vista clinico.a.Determinare la natura del disturbo manifestatodal paziente, per chiarire se si tratti di un ictus ische-mico o emorragico.b.Identificare e selezionare correttamente e pre-cocemente i malati con indicazioni relative allemodalità di intervento: se farmacologiche (trom-bolisi) oppure neurochirurgiche (emorragia intra-cranica).c.Identificare un precoce trattamento riabilitativoin grado di guadagnare un recupero il più com-pleto possibile delle funzioni compromesse dal-l’ictus.d.Ridurre il rischio di recidive, impostando unacorretta prevenzione secondaria.e.Condividere periodicamente le linee guida com-portamentali, periodicamente discusse e aggior-nate in base all’emergenza di nuove evidenze scien-tifiche o in base a nuove situazioni organizzativeo logistiche.

Il segretodel successo

La Stoke unitdirettore sanitario Neuromed

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MezzoeuroMezzoeuro14

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Organizzato dall’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro si è aperto il 6° corso di for-mazione in Oncologia ed Ematologia, un edifi-cante momento didattico ma soprattutto di con-fronto a tutto campo tra manager, esperti e sani-tari del settore. Tre giorni di relazioni, studi e sta-tistiche che fanno convergere a Catanzaro impor-tanti nomi degli studi antitumorali, sotto il coor-dinamento scientifico del dottor Stefano Molica,direttore del dipartimento di Onco-Ematologiadell’Aopc di Catanzaro. Tema centrale della pri-ma giornata un aspetto molto rilevante : l’appro-priatezza e la sostenibilità della spesa in tempo dispending review, connesse all’utilizzo dei farma-ci biotecnologici e biosimilari. Tra i principali pro-tagonisti di questa fase Maurizio de Cicco, vice-presidente di Farmindustria, che ha parlato deicambiamenti nella sostenibilità della spesa far-maceutica dopo l’ingresso dei farmaci biotecno-logici.«Da mezzo secolo la ricerca favorisce l’allunga-mento della vita, un mese in più di longevità ogniquattro. In oncologia - ha detto - l’innovazionefarmaceutica e’ determinante per ridurre la mor-talità come dimostra il fatto che il tumore al senoè curabile ormai nell’88% dei casi. I Paesi che in-vestono meglio in innovazione sono quelli in cuisi vive di più - ha continuato de Cicco- Ma in Italiaci vogliono due anni per l’accesso a un nuovo far-maco. Di converso, grazie al risk sharing, i rim-borsi ex post in base al risultato, il nostro è il pri-mo Stato in Europa ad applicare strumenti legatialla sostenibilità. Rimane un cruccio: i nostri pa-zienti fanno sentire poco la propria voce rispettoa quelli di altri posti dove c’è una migliore co-scienza dei propri diritti . Basti ricordare che i nuo-vi farmaci per il tumore dell’ovaio attendono da15 anni di avere l’ok Aifa».A fare gli onori di casa, accogliendo i corsisti,Stefano Molica, direttore di Dipartimenti dell’a-zienda ospedaliera catranzarese: «Il farmaco bio-similare che ha caratteristiche di attività cliniche

sovrapponibili a quelle del farmaco originatorio.Ci si misura sul campo dei costi dove questo far-maco può essere una delle risposte, ma non quel-la unica».

«C’è ancora un percorso lungo da fare - ha dettoMolica - ma c’è bisogno di una costante attivitàdi monitoraggio del prodotto. Gli strumenti delgoverno clinico ci spingono all’appropriatezzadelle cure. Nella nostra azienda siamo stati aiuta-ti dal dialogo con il team dirigenziale guidato dall’avvocato Rizzo che ha sempre riservato grandeattenzione al nostro dipartimento. Ma anche con

le aziende produttrici - ha affermato il dirigentemedico - abbiamo instaurato un rapporto nuovoattraverso il sistema del risk sharing che consen-te a noi un cospicuo risparmio ed alle industriefarmaceutiche di investire sull’etica del pazien-te».A chiudere la prima giornata di lavori l’interven-to del dg aziendale Elga Rizzo. «Non esiste a quan-to pare - ha detto la manager - una ricetta precisa:dobbiamo ancora studiare per le migliori risposteal paziente trovando un equilibrio etico-econo-mico tra la potenza di questi farmaci ed il loro co-sto ancora alto. Un modesto suggerimento - hadetto in chiusura il direttore generale del “Pugliese-Ciaccio” - potrebbe essere quello di stimolare ladiffusione dei farmaci equivalenti più economiciper trattare le patologie croniche ed allocare cosìle risorse risparmiate su un fondo dedicato per ifarmaci innovativi».Altra relazione di spessore quella dell’economi-sta sanitario milanese Roberto Ravasio che ha trat-tato la spesa per i farmaci in relazione ai loro co-sti. Un’altra figura di spicco è stata quella diStefano Federici, responsabile della farmacia azien-dale presso l’Ao milanese di Melegnano. «L’eradei generici è in calo - ha detto il medico lombar-do - mentre la prossima spesa farmaceutica saràfondata sui biosimilari. Sono economici, nuovi,danno opportunità di liberare risorse; di contro so-no pochi e quindi ingenerano un pò di insicurez-za, potrebbero far insorgere effetti collaterali.Abbiamo un grosso problema di fondo in Italiache negli altri Paesi non esiste e riguarda la poli-tica: dobbiamo imparare a sostenere le cose buo-ne - ha chiuso Federici - anche quando nasconosotto la bandiera dello schieramento opposto».Il corso prosegue con le sessioni dedicate a come“Migliorare l’outcome a lungo termine nelle neo-plasie ematologiche” ed all’ “Approccio multidi-sciplinare e nuove molecole nel trattamento di pa-zienti oncologici”.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 15

Il tumorecon le spalle al muroIl tumorecon le spalle al muro

Non c’è crisi che tenga

All'azienda ospedaliera"Pugliese-Ciaccio"di Catanzaro si è aperto il6° corso di formazione inOncologia ed Ematologia,un momento didattico masoprattutto di confrontoa tutto campo tramanager, esperti e sanitaridel settore. Tre giorni direlazioni, studi e statisticheche fanno convergere aCatanzaro importanti nomidegli studi antitumorali

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Unisin nasce dalla fusione di due sindacati Bancari,Falcri E Silcea, e rappresenta oggi uno di più rap-presentativi del settore. Nel congresso straordi-nario, svoltosi a Tivoli, il calabrese EmilioContrasto (dipendente di Banca Carime - GruppoUbi Banca), è stato eletto segretario generale na-zionale di Unisin. Egli eredita il testimone daAleardo Pelacchi. Emilio Contrasto sarà affian-cato da due vice segretari generali, ClaudioGulinello (Intesa Sanpaolo) e Sergio Mattiacci(Banca Monte dei Paschi di Siena). Gli altri com-ponenti della segreteria nazionale sono RobertoFerrari (Banca CR Firenze), Joseph Fremder(Bnl/Bnp Paribas), Antonio Liberatore (IntesaSanpaolo), Angelo Peretti (Unicredit), GabrieleSlavazza (Intesa Sanpaolo), Roberto Vitantonio(Unicredit).

Complimenti ed auguri, dott. ContrastoHo accettato l’incarico per spirito di servizio, eper il sostegno ricevuto da tanti amici ai quali vail mio sincero ringraziamento per la fiducia chehanno voluto accordarmi. Sono però cosciente cheil settore bancario sta vivendo un momento mol-to delicato e il mio sarà un compito gravoso poi-ché si dovranno affrontare le tante sfide che ab-biamo davanti a cominciare dalla disdetta unila-terale del Ccnl da parte dell’Abi nello scorso me-se di settembre.

Quali sono i motivi che hanno indotto Abi ad uncomportamento così radicale?Le banche attraversano un momento molto deli-cato e non godono di un giudizio positivo da par-te dell’opinione pubblica poiché sono ritenute, atorto o a ragione, in qualche modo responsabilidel grave stato di crisi in cui ci dibattiamo ormaida anni. Sono anni difficili per i bilanci delle ban-che e si cercano rimedi. Purtroppo, in molti casi,invece di ragionare su strategie di sviluppo e dimedio/lungo termine si preferisce agire sulla le-va del costo del personale in quanto ritenuta di piùfacile azione. Ciò è inaccettabile, non è assoluta-mente possibile che a pagare il prezzo degli erro-ri del management siano sempre le lavoratrici edi lavoratori.

C’è stata una forte risposta della categoria a que-sto tentativo di far ricadere su di loro il costo del-la crisi.Erano anni che non si registrava un successo co-sì pieno e caloroso da parte della categoria allosciopero. I bancari hanno voluto dare una scossa,un segnale inequivocabile che non accetta solu-zioni semplicistiche, perché non intendono di-ventare il capro espiatorio di una politica banca-ria fallimentare. Il contratto nazionale scadrà il 30giugno prossimo e vi è tutto il tempo per discute-re senza dover accettare i diktat dell’Abi. Bisognaessere coscienti che la sparizione della classe me-dia costituisce un elemento di forte negatività. Ilsistema si è bloccato, poiché la piramide socialesi è schiacciata verso il basso, da cui emerge unvertice di retribuzioni irrealistiche che non pos-sono essere più giustificate e tollerate.

Ma il disagio delle banche è reale e bisogna dareuna risposta alle loro difficoltà poiché senza unasana politica bancaria non si esce dalla crisi.Non si vuole certo negare che stiamo attraver-sando un momento critico, ma bisogna individuarei nodi reali che appesantiscono i bilanci delle azien-de di credito. Per favorire la competitività è fon-

damentale che vengano rimosse le anomalie re-golamentari che le penalizzano. In primo luogo,esse devono recuperare la loro vocazione com-merciale e orientarsi effettivamente ai territori diriferimento. Sino ad oggi, invece e incomprensi-bilmente, l’interesse dei banchieri è stato rivoltoa modelli di banca concentrati sull’attività specu-lativa, ripeto senza strategie di lungo periodo.Finora hanno vissuto sull’ipotesi che sarebbe sta-to sufficiente qualche sofisticata operazione suimercati finanziari internazionali per assicurare bi-lanci in utile. Questo comportamento si è rivela-to fallimentare. Potrebbe, a limite, portare bene-fici di corto respiro in un momento di crescita ma

accumula tossine che si sprigionano nei momen-ti di crisi, contribuendo al peggioramento dellacongiuntura negativa e mettendo altresì a repen-taglio la stessa sopravvivenza delle Banche.

ll comportamento delle banche ha fin qui contri-buito all’inasprimento della crisi.Non si possono addossare alle banche tutte le re-sponsabilità della crisi. Il ritardo e la difficoltàdell’Italia registrano un aggravamento anche perle politiche economiche procicliche, improntateall’austerity e prive di misure in grado di favorirel’avvio dell’auspicata ripresa, ma esse hanno co-munque certamente contribuito a tale situazione.Il “credit crunch” è posto in essere dalle Banchein misura prevalente verso la clientela “comune”,famiglie e imprese medio-piccole, che da semprecostituiscono l’elemento trainante dell’economiaitaliana e non trova analogo comportamento nel-le “elargizioni” concesse in nome del cosiddetto“capitalismo di relazione” e delle cosiddette “ope-razioni di sistema”. Come rilevato nel nostroCongresso, le difficoltà del contesto sono stru-mentalmente utilizzate dalle Banche quale fonda-mento per orientare la loro attività verso opera-zioni di natura finanziaria a discapito del sostegnoall’economia reale. In tal senso, sono certamentediscutibili alcune note operazioni creditizie, chehanno originato svariati miliardi di euro di soffe-renze che le Banche intenderebbero ora far paga-re alle Lavoratrici ed ai Lavoratori, continuando

Un calabrese al comandoUn calabrese al comando

MezzoeuroMezzoeuroSabato 16 Novembre 201316Ogni tanto ne “ingarriamo” una

Emilio Contrasto diventasegretario generaledi Unisin Falcri - SilceaUn conterraneo alla guidadi Unità sindacaleUn’elezione plebliscitariain riconoscimentodella sua competenzae della rappresentativitàIl secondo sindacatoautonomo dei bancariin un momentoparticolarmente delicatoper l’acuta crisi e leprofonde trasformazioniche interessano il settore,può ora parlareun’altra "lingua"

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anche a riconoscere ricchi compensi e prebendeallo stesso Management responsabile di aver pro-gettato ed avallato le suddette operazioni.

Questo significa chiedere una rivoluzione nel si-stema retributivo...Bisogna rivedere in profondità il sistema di retri-buzione dei manager, rivisitando il sistema dei bo-nus legati ai risultati, che esasperano la ricerca dimassimizzazione a breve termine a scapito di unastrategia di lungo periodo. Certe retribuzioni so-no francamente scandalose. Tutto il sistema an-drebbe rivisto dalle fondamenta, poiché l’allarga-mento della forbice delle retribuzioni costituisceuno degli elementi fondamentali che provoca lacontrazione dei consumi. In Svizzera sono statiorganizzati referendum popolari per porre un tet-to a questi sistemi che provocano grandi e graviingiustizie sociali.

Quali sono le rivendicazioni che intendete pro-porre per il rinnovo del contratto?È necessario costruire strategie di lungo periodo,effettivamente performanti, in grado di risponde-re alle esigenze della responsabilità sociale delleImprese e tutelare interessi primari come quellidella tutela del risparmio e dell’assistenza reale afamiglie ed aziende effettivamente meritevoli. Ilpersonale bancario ha la professionalità e la com-petenza per proporsi come interlocutore delle fa-miglie e delle imprese del territorio. Rifiutiamo la

descrizione di ABI di un personale culturalmen-te distante dalle nuove esigenze del mercato e in-capace di affrontarle. Non accettiamo, inoltre, lerichieste di controparte su flessibilità in uscita, suldevastante ricorso ad una deregolamentazione sel-vaggia ed alle facili esternalizzazioni. Tutto ciòdeterminerebbe la deprofessionalizzazione delPersonale. Soprattutto, difendiamo la rete com-merciale, rifiutando il progetto di una rivisitazio-ne in senso restrittivo con la chiusura di filiali checostituirebbe anche un pericolo per i livelli occu-pazionali e un danno per la clientela che perde-rebbe il rapporto con la Banca / Persona sostitui-ta da una Banca automatizzata e spersonalizzata.Non è inoltre pensabile che le Banche continuinoa credere sacrifici economici agli oltre 300.000addetti del settore ed alle loro famiglie.

La libertà di circolazione dei capitali finanziari sen-za regole e controlli pone dei seri ostacoli a qual-siasi politica creditizia.L’esistenza dei paradisi fiscali e la persistente as-senza di una seria azione di contrasto al fenome-no di capitali italiani esportati all’estero, stimatitra i 200 e i 300 miliardi di euro, rappresentanoun forte freno alla ripresa e alla crescita dell’eco-nomia. È un fenomeno che va affrontato in sedeeuropea, ma non più rinviabile. La deregulationdoveva portare all’abolizione di regole e vincoliinutili e contraddittori, non all’anarchia finanzia-ria. Questo è risultato evidente anche a livello di

Unione europea e credo che sarà uno dei campidi battaglia più importanti del prossimo futuro.

La crisi non può essere superata solo con inter-venti di carattere finanziario e creditizio.È necessaria una politica di riforme strutturali peril riequilibrio del bilancio e delle finanze pubbli-che che privilegi i fattori di sviluppo reali, che sal-vaguardi pensioni e sanità che continuano ad es-sere sacrificate in favore della rendita finanziariae degli interessi delle lobby, che diano una rispo-sta alla precarietà ed alla disoccupazione, soprat-tutto giovanile e che rilancino i consumi per av-viare una effettiva ripresa.

In quale modo le banche possono aiutare ilMezzogiorno e le aree deboli?In primo luogo è necessaria una separazione traistituti finanziari che si dedicano a operazioni spe-culative e banche commerciali che devono esse-re protagoniste della politica creditizia sul territo-rio. Il modello di banca universale si è rivelatotroppo pericoloso e incontrollabile, poiché le ban-che hanno progressivamente abbandonato i terri-tori, si sono concentrate sulle operazioni specula-tive dove - peraltro - non sono necessari grandinumeri di lavoratori. Inoltre, hanno ritenuto chefosse possibile procedere ad una selvaggia con-trazione del costo del lavoro, nella convinzioneche l’informatizzazione avrebbe risolto qualsiasiproblema, lasciando a sé stesse famiglie, impresee rinunciando alla necessaria relazione con la clien-tela, sacrificando anche professionalità e cono-scenze acquisite dal Personale in anni di attivitàed esperienza. Come è stato ribadito in sede con-gressuale sono convinto che una forte azione sin-dacale possa contribuire a innescare quella nonpiù rinviabile profonda riflessione sul ruolo dellebanche. È necessario che tornino ad essere un ef-fettivo volano per la crescita economica, presup-posto indispensabile anche per l’incremento deilivelli occupazionali. In questa ottica, particolareattenzione va prestata alle aree del Mezzogiorno,che registrano una pericolosa ulteriore recessionecon gravi ripercussioni sociali. Lo sviluppo dellepotenzialità che pure le regioni del Sud Italia espri-mono, potrebbero rappresentare una ulteriore spin-ta per la crescita economica complessiva del Paeseintero.

Quali sono le linee guida che intende perseguirenella sua azione sindacale?Uno dei problemi più urgenti è il riequilibrio del-la distribuzione della ricchezza prodotta, con unrecupero di potere di acquisto da parte dei lavo-ratori. Inoltre, è necessario sostenere le aree piùdisagiate del Paese. Non si tratta solo di un pro-blema di giustizia sociale, ma di una necessità in-derogabile per rilanciare l’economia. In tal senso,particolare attenzione da parte delle banche, vaprestata al sostegno delle aree meridionali le cuipotenzialità economiche e produttive non sonosupportate adeguatamente. Non bisogna dimen-ticare il potenziale pericolo rappresentato dal cre-scente disagio sociale provocato dall’attuale faserecessiva che interessa fasce sempre più ampie difamiglie. Il segnale di compattezza inviato in que-sti giorni con la massiccia partecipazione dei la-voratori bancari allo sciopero è un chiaro segna-le di disagio di una categoria intera considerataancora oggi, a torto, privilegiata. Su tali proble-matiche la compattezza del fronte sindacale è unelemento fondamentale per tutelare le lavoratricied i lavoratori del settore e poter anche efficace-mente intervenire sulle banche al fine di metterledi fronte alle loro responsabilità e spingerle a tor-nare a fungere da effettivo volano per la crescitaeconomica del Paese.

O.p.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 17Ogni tanto ne “ingarriamo” una

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di Giuseppe Aprile

I due estremismi che hanno distrutto il Paese: ladestra ha fatto vincere un individuo (un solo uo-mo al comando, Berlusconi ). A sinistra, facendoscempio della democrazia, hanno distrutto l’indi-viduo, non hanno costruito una guida democrati-ca, hanno fatto fuori la democrazia costituziona-le. Il centro è il doppio gioco per impedire ogniforma di gioco. La solita manovra dorotea. La con-seguenza è che mancano, oggi, in questo Paesetutte le grandi forze che la tradizione politica ita-liana stava allevando. E di nuovo non c’è nulla.Destra, Sinistra e Centro. Che fare?

Se continuano a stare in piedi i responsabili dello sfascio, tra cui mettiamo in prima fila le gravi

responsabilità del sindacalismo confederale, nonc’è alcunché da fare. Se non si punta l’obiettivodel cambiamento sul luogo preposto costituzio-nalmente per il governo generale del Paese, si na-viga nel buio dove i corruttori del sistema conti-nuano a stare a galla impedendo ogni forma dicambiamento e di rinnovamento. Di questi irre-sponsabili, corruttori e approfittatori, si potrebbe-ro fare nome e cognome ed indirizzo senza temadi fare alcun errore. E loro sanno cosa sono e perquanta parte sono responsabili singolarmente ecome appartenente a gruppi che invece che poli-tici, sono stati e sono di potere per il potere: anti-popolare. La politica l’hanno distrutta totalmen-te. La data del disastro è legata ai primi anni no-vanta. Non è vero che la crisi sia mondiale. La cri-si è squisitamente italiana e dei paesi che, comel’Italia, hanno molto limitata autonomia. Non so-lo, infatti, non sono in crisi, ma sono vigorosa-mente, più che mai, su strade di sicuro presente ecerto avvenire, paesi come la Germania, la Francia,l’Inghilterra, il Giappone e quelli che per viverenon invocano quotidianamente le politiche euro-pee perché hanno una loro economia, una loro au-tonomia, una loro politica. La crisi colpisce l’Italia,la Grecia, la Spagna. Non vedo come possano ri-tenere in crisi Paesi normali, che sono come sem-pre, e cioè la Svezia, la Norvegia, la Svizzera,laCecoslovacca. I paesi potenti, vengono avanti, in-vadendo, da una parte paesi dello scacchiere in-ternazionale- Sono la Cina, l’India, i soliti StatiUniti, il Canadà e dall’altra si vive il fenomenoequivoco di profughi africani e dell’oriente eu-ropeo che trovano zappabile la terra molla. Questaè la realtà che, infine, ritiene mercato di consumoi paesi in guerra, ritenuti tali perché, appunto, con-sumano le armi che devono poi venire consuma-ti e resi strumento economico e di potere.

Per quanto riguarda il nostro Paese, non è piùrinviabile l’inizio della ribellione popolare. I

nemici del progresso e della costituzione sono as-sai chiaramente espressi. Oggi, addirittura, il ca-po del governo Letta, esprime l’idea che il go-verno da lui presieduto è la conseguenza del fatoche il M5S di Beppe grillo s’è rifiutato di accet-tare la proposta Bersani e si esibisce in una sortadi elogio per quest’ultimo che avrebbe sacrifica-to chissà che cosa sull’altare della democrazia.Quando tutti sanno che Bersani non ha propostoun governo assieme Pd e M5S, ma voleva, fur-bescamente, coinvolgere Grillo ad un’azione cheavrebbe decisamente smentito addirittura l’ossa-tura delle sue tesi politiche:che pd e pdl fosseroegualmente responsabili del crollo di questo Paese,

oramai verso la perdizione e che entrambi doves-sero andar via. Cosa che, poi, l’elettorato ha ac-cettato facendo perdere dodici milioni di voti aipartiti che avevano governato questo paese:Pd,Pdl e Monti, di fronte a questo dato, dovrebbe do-mandarsi Letta, chi avrebbe potuto assumersi laresponsabilità, da gravemente perdente, di pro-clamarsi forza destinata al governo? Non solo l’e-lettorato ha bocciato sonoramente e come non maii candidati a governare, l’uno e l’altro, ma ha ri-sposto no allo stesso Bersani che ha fatto tutta lacampagna elettorale dicendo: “Ora tocca a noi”.Non ha espresso dubbi che adesso l’elettorato gliavrebbe conferito quel tipo di forza elettorale chegli avrebbe garantito l’incarico di fare il governoe di riuscirci. L’elettorato, proprio con il voto, gliha detto no. Il risultato delle elezioni è stato chia-ro: Non vogliamo alcuno di questi responsabilidella crisi, al governo del nostro Paese. Un capi-tolo a parte è Grillo. Ha tutto il diritto a compor-tarsi da forza che è convinta che Pd e Pdl sono pa-rimenti responsabili della crisi e di puntare al go-verno da solo. E, in un Paese senza coerenze esenza parole da onorare, sarebbe stato suicida fi-

darsi di Bersani, tra l’altro dilaniato da un partitosenza bussola e senza garanzia di governo inter-no. Il giorno dopo, anzi un minuto dopo, dentroil Pd sarebbe scoppiata la guerra per farlo fuori,per impedirgli di vincere, perché fosse lui il riso-lutore della crisi di governo. Il Pd non è un parti-to, è un agglomerato di correnti e di personaggi,a volte l’uno contro l’altro, quasi tutti con tesi fun-zionali all’interesse del momento che nulla ha ache spartire con l’interesse del paese. Siamo dav-vero il un “cul de sac” come si dice. A destra unpartito che la gente non vuole più, guidato da unapersona che ha scambiato lo stato per un feudopersonale e per i suoi gusti estetici, sessuali edeconomici. Un bel paradiso dove lui è tutto: la leg-ge, l’economia, la democrazia, il futuro, il sesso.Con un esercito di dipendenti, al suo libro paga,che stanno lì solo per fare da cane da guardia a luied alla sua ricca famiglia. Come se la crisi del pae-se l’avessero creata i marziani. Dall’altra un par-tito che non è lontanamente parente né del gran-de Pci di Palmiro Togliatti, di Enrico Berlinguer,di Longo, di Ingrao, di Terracini, di GiancarloPaletta, né del Pd per come lo avevano predicato.Poi la forza aggregata che nulla ha a che spartirecon il cristianesimo, la Democrazia cristiana diAlcide de Gasperi, di Moro, Fanfani, Rumor,Donat Catten, Zaccagnini.

Siamo (s)governati da persone che hannola grave responsabilità non solo di non sapere

governare e di non avere alcuna conoscenza del-le problematiche su cui dovrebbe fondarsi un’a-zione di risanamento e di rilancio della politicaprima e dell’economia dopo, ma sono anche bu-giardi e puntano alla conservazione del loro po-tere e dei loro privilegi. E in TV, quelli che van-no, vanno con un compito specifico: sommerge-re la verità in un mare di menzogne. Inventano ra-gioni per la crisi che solamente un mediocre con-tadino potrebbe smontare a tamburo battente. Sonotutti per il superamento del Porcellum e nessunofa nulla per avere una nuova legge elettorale. Sonoper i risparmi che aiutino la ripresa e i nuovi in-vestimenti, e nessuno fa un solo passo verso co-se che sono di loro esclusiva competenza: il di-mezzamento dei parlamentari, la cessazione del-le pensioni d’oro (ed anche quelle di argento!),l’abbattimento immediato dei costi del parlamento,del governo, delle strutture che compongono l’e-lefantiaco apparato di una stato che prende, si pa-ga e non da, non fa servizi. Ha costi esorbitantisenza ricavo per alcuno e solamente per arricchi-re deputati, senatori e governanti. Una nuova di-stribuzione delle ricchezze, una nuova legislazio-ne perché davvero la giustizia sia fatta, un nuovomodello di sviluppo economico, restano solamentesperanza senza futuro per la nostra gente. E, so-prattutto, una grande riforma della giustizia che èprima di tutto riforme della legge, poi del sistemagiudiziario; che avrà come compito di fondo il sa-pere abbattere il sistema criminale della ndran-gheta calabrese e dalla mafia siciliana. E deve ri-vedere il ruolo ed i compiti della chiesa e delVaticano. E dei Papi, tutti.

Non siamo di fronte a difficoltà da superare.Siamo di fronte ad un potere di pochi che si op-

pone alla giustizia, al buon governo, che vive af-famando la gente, i lavoratori, i giovani tutti. E,di fronte a tutto questo, campeggiano i cipressi diquel campo santo dove riposa in pace il sindaca-to confederale. Sulla cui lapide c’è scritto:“Eravamo, speravamo di crescere. Ora non ci sia-mo più. La morte ci ha colto”. Serve, ora, una im-mediata oceanica ribellione. A quando? Resta ilParlamento il luogo delle nostre disgrazie. È chia-ro come l’acqua di una sorgente pura, nel cuoredelle Alpi dove la mano dell’uomo non è ancoraarrivata. Perderemo anche quella, senza ribellio-ne immediata.

La politica dello sfascioLa politica dello sfascio

MezzoeuroMezzoeuroSabato 16 Novembre 201318Si sono mangiati pure il tacco dello Stivale

La Destra che ha fattovincere Berlusconi,la Sinistra che ha distruttola democrazia e il Centroche fa il doppio giocoLa conseguenza è chemancano tutte quelleforze che la tradizionepolitica stava allevando

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La più grave sciagura della storia è successa lascorsa settimana: il fifone Haiyan, che ha colpitole Filippine e che ha mietuto già 10mila vittimead oggi accertate (ma il dato, purtroppo è desti-nato a crescere), colpito più di 11 milioni di per-sone, di cui 4,4 milioni di bambini.È stata dichiarata l’emergenza di massimo livel-lo e l’Unicef, insieme al World food program, èimpegnata dal primo momento nelle operazionidi soccorso, con i propri operatori sul campo, e hagià inviato le prime 60 tonnellate di aiuti dallaSupply division di Copenaghen.Servono alimenti, acqua potabile, vaccini, medi-cinali, tende, coperte. I bambini hanno bisogno di

essere salvati e protetti, in una devastazione chenon ha precedenti. E bisogna fare presto!

«È nei momenti di difficoltà che bisogna esseresolidali» - ha dichiarato Francesco Samengo, pre-sidente Unicef Calabria - «per questo ho chiama-to tutti, ma proprio tutti a raccolta. Ho chiesto alpresidente Scopelliti ed al presidente Talarico diavviare azioni si supporto. Ho coinvolto leUniversità, l’Ufficio Scolastico regionale, iCarabinieri, l’Anc, la Guardia di Finanza, i nostriambasciatori Vigili del fuoco. Ma anchel’Unioncamere, le associazioni di categoria, af-finché chiedano alle proprie imprese associate unsegno in termini di responsabilità sociale d’im-presa. Anche il Coni ed il mondo dello sport so-no stati invitati ad unirsi all’Unicef in azioni diraccolta fondi e in una corsa contro il tempo».«Sono certo che in questa drammatica emergen-za - ha continuato Samengo - la Calabria non cifarà mancare la sua solidarietà e sostegno».

Fino al prossimo 26 novembre è anche attivo ilnumero solidale 45590, cui attraverso l’invio diun sms, si potrà donare 1 euro.

Cuore Unicef sul tifoneCuore Unicef sul tifone

«È nella difficoltà chebisogna far presto»ha dichiarato FrancescoSamengo, presidenteUnicef Calabria

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 19Dalla Calabria alle Filippine

Aiutare i giovani a crearsi un posto di lavoroin agricoltura, ritornando alla più antica e no-bile delle attività umane. È questo il tentativomesso in atto ad Altomonte (Cs), dove un grup-po di giovani laureati e diplomati, agronomi ebiologi, coltivatori diretti e braccianti agrico-li, operai agricoli e specializzati, in collabora-zione con l’amministrazione comunale e l’in-tera collettività, hanno fatto nascere la coope-rativa Agres (Agroenergia del sole Altomonte).La cooperativa si pone tre scopi fondamenta-li: avviare un’attività che tende a rimettere inproduzione i tanti terreni coltivati ad ulivetopresenti sul vasto territorio rurale di Altomonte,e che oggi versano spesso in abbandono per-ché i costi di coltivazione e di raccolta sonotroppo elevati per i proprietari (persone anzia-ne, emigrati, proprietari di piccoli appezza-menti, ecc.); recuperare dalla coltivazione edalla lavorazione degli uliveti e delle olive tut-ti i cascami vegetali e biologici possibili, va-lorizzandoli ai fini della produzione di biogasper energie rinnovabili; valorizzare l’olio e glialtri prodotti agroalimentari del territorio tra-mite la nascita di una piattaforma logistica ecommerciale da ubicare nell’area industrialedi Serragiumenta, a ridosso del costituendoparco logistico, finanziato dalla RegioneCalabria nell’ambito del Pisl Attività produt-tive del Pollino e dell’Esaro. In questa sua at-tività, la cooperativa sarà pienamente soste-nuta dall’amministrazione comunale diAltomonte, che ne condivide l’idea progettualee gli scopi finali, contribuendo a porre in es-sere tutti i percorsi possibili per arrivare allarealizzazione concreta delle attività. Tutto ciòsi farà coinvolgendo anche i territori e i gio-vani delle comunità limitrofe di Lungro, Firmo,Acquaformosa, San Donato Ninea, San Sosti,Mottafollone, e Roggiano Gravina. Nell’incontro sul tema “L’olivicoltura in ter-reno collinare”, che si svolgerà sabato 16 no-vembre 2013 alle ore 17, presso il palazzo co-munale di Altomonte, sarà presentato quantovorranno realizzare i ragazzi e le ragazze del-la Cooperativa, già a partire dalla stagione olea-ria in corso. All’incontro, per il quale è statorichiesto il patrocinio dell’assessorato regio-nale all’Agricoltura, parteciperanno agronomied esperti del settore, associazioni di catego-ria, politici ed amministratori locali. «Ancora una volta Altomonte si propone co-me laboratorio di esperienze positive e di buo-ne pratiche - dice il sindaco Gianpietro Coppola- proponendo un progetto che cerca di recu-perare la coltivazione dell’ulivo, una delle vo-cazioni tradizionali dei nostri territori, e più ingenerale l’attività agricola. Un settore che sen-te fortemente la concorrenza della globalizza-zione ma che, grazie al ricorso alla coopera-zione e alle esperienze di coesione socio-eco-nomiche, alle straordinarie caratteristiche del-le varie coltivazioni del comprensorio e sfrut-tando anche il trend in crescita dell’agroali-mentare (uno dei pochi settori con dati econo-mici positivi ed in espansione nell’economiaitaliana nel 2012/2013), può ancora creare oc-cupazione, lavoro e sviluppo di cui la terra ca-labra ha drammaticamente bisogno».

Giovani chesi rimboccano

le maniche

Nasce ad Altomonte Agres

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MezzoeuroMezzoeuroSabato 16 Novembre 201320Rubrica a cura dell’Ente di Patronato e di Assistenza sociale Epas-Fna (Federazione nazionale agricoltura)

SEDI ZONALI ALTOMONTE CC..DDAA PPAANNTTAALLEEOO,, 77//AA 0981/946193

FRANCAVILLA MARITTIMA

VVIIAA MMAAZZZZIINNII,, 6644 0981/992322

PRAIA A MARE VVIIAA TTRRIIEESSTTEE,, 2200 0985/777812

SCALEA VVIIAA FFIIUUMMEE LLAAOO,, 225533 0985/90394

SEDI COMUNALI ACRI VIA DUGLIA, 486 333/9833586 ALTOMONTE VIA SAN FRANCESCO, 62 0981/948202 CASTROVILLARI C/O STUDIO LEGALE CORDASCO

VIALE PADRE F. RUSSO 0981/483366

CERCHIARA DI CALABRIA CONTRADA PIANA CETRARO VIA G. DE GIACOMO, 4 0982/999368 COSENZA VIA DE RADA, 24 349/5842008 FAGNANO CASTELLO VIA SAN SEBASTIANO 346/8569600 GRISOLIA CORR. BELLUSCI ANGELO 347/9433893 LAUROPOLI DI CASSANO IONIO PIAZZA CAPOLANZA, 8 0981/70014 MALVITO CONTRADA VADITARI

MOTTAFOLLONE CORR. BORRELLI ANTONIETTA 349/5438714 PAOLA VIA NAZIONALE, 134

C/O CEDEFIN 0982/621429

SAN MARCO ARGENTANO SCALO VIA ALCIDE DE GASPERI 346/8569600 SAN SOSTI C/O STUDIO PERRONE-NOVELLO

VIA PIANO DELLA FIERA, 14 0981/60118

SANTA MARIA DEL CEDRO VIA SAN MICHELE, 10 0985/5486 SARACENA PIAZZA XX SETTEMBRE, 21 340/9692335

SARTANO DI TORANO CASTELLO CORSO UMBERTO I 0984/521251 SPEZZANO ALBANESE PIAZZA DELLA REPUBBLICA, 49 345/1337465 TERRANOVA DA SIBARI CORSO MARGHERITA, 365 0981/956320 TREBISACCE VIA PARIGI, 16 0981/51662 VILLAPIANA LIDO VIA DELLE AZALEE C/O STUDIO MELITO 0981/56414 VILLAPIANA LIDO VIA DELLE ROSE, 28 C/O TEAM SERVICE 0981/56423

IN COLLABORAZIONE CON

0982 999654

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MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 21Rubrica a cura dell’Ente di Patronato e di Assistenza sociale Epas-Fna (Federazione nazionale agricoltura)

INAUGURAZIONE NUOVO RECAPITO

PATRONATO EPAS – SPORTELLO CAF ITALIA

SABATO 16 NOVEMBRE 2013

ORE 17:00

VIA G. GROSSI, 33 (DI FRONTE FARMACIA GIANCOTTI)

BELVEDERE MARITTIMO (CS)

PARTECIPERANNO :

LEONE CAZZOLATO – Responsabile EPAS – Tirreno

FRANCESCO PIGNATARO – Responsabile EPAS – Gruppo “ACQUARIO”

PIERPAOLO STELLATO – Direttore Provinciale EPAS

MARIO SMURRA – Vice Segretario Nazionale FNA

SERVIZI OFFERTIDAL PATRONATO

Pensioni di ogni genereRicostituzioni contributive

e documentaliIndennità di Disoccupazione

(Agr, Aspi ecc.)Controllo e rettifica

posizione assicurativaIndennità di malattia, maternità,

congedi parentaliInfortuni e malattie professionali

Pensioni invalidità civile,ciechi, sordomuti

Indennità di accompagnamentoe frequenza

Assistenza Medico Legale

SERVIZI OFFERTI DAL CAF

Modello 730Modello Unico

RedIsee

Modelli INPS: Icric-IclavSuccessioni

Dichiarazioni ICI - IMU Bonus fiscali e detrazioni

Bonus Energia - Gas

TUTTI I SERVIZISONO GRATUITI

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di Giovanni Perri

Le politiche energetiche dell’Unione europea viag-giano in direzione della produzione e dell’utiliz-zo sempre più significativo delle fonti energeti-che alternative a quelle tradizioni per favorire lariduzione dell’inquinamento proveniente dalle co-siddette “polveri sottili” e degli effetti del “gas ser-ra”.Quella dell’Ue è una visione innovativa che di-venta strategica se si pensa al costo della risorsapetrolio ed alle dipendenze europee circa le au-mentate difficoltà delle importazioni di questa fon-te energetica e del gas per far funzionare il siste-ma produttivo italiano ed europeo.In tale contesto è anche opportuno, sostenibile eccoerente pensare ad una attenta politica della mo-bilità legata alla produzione ed introduzione dei“biocarburanti” e di altre fonti energetiche alter-native sostenibili di combustibili destinate ai mez-zi di trasporto.Perciò sono totalmente condivisibili le iniziativagovernative che incentivano tali politiche finaliz-zate a studiare e ad individuare soluzioni comequelle legate all’utilizzo delle biomassa per pro-durre fonti energetiche alternative per essere im-piegate nell’attività della mobilità urbana e dei tra-sporti in genere, per il riscaldamento termico e perl’abbassamento delle emissioni di CO2, monos-sido di carbonio ed altre sostanze chimiche cheinquinano l’aria e l’ambiente.La nuova politica energetica, nel futuro, è desti-nata ad assumere grande significato ambientaleper quanto attiene l’inversione dei rapporti e deiconsumi a vantaggio di quelli provenienti da fon-ti energetiche alternative rispetto ai tradizionalicombustibili fossili.Le vicende petrolifere mondiali di ultimi anni, cidicono ormai chiaramente che è giunto il tempodi puntare alla sostituzione dei cosiddetti combu-stibili tradizionali. Tali possibilità, oltre che prati-cabili e sostenibili sotto l’ottica ambientale e delmiglioramento della qualità della vita nelle areead alta concentrazione antropica, ma ugualmentevalida dal punto di vista del contenimento dei co-sti energetici, si coniugano bene con il rispetto del-l’ambiente e con una maggiore competitività nelcampo delle attività economiche, produttive e deiservizi.Queste considerazioni sono valide anche nel set-tore dell’agricoltura per quanto attiene il riscal-damento dell’orto-florovivaismo e degli alleva-menti zootecnici, dove la sola voce “carburante”incide sul bilancio aziendale ed in maniera abba-stanza sostanziale sui costi della produzione deiprodotti agricoli e zootecnici.È perciò auspicabile che nei prossimi anni si pro-duca energia rinnovabile nell’ottica della tutela esostenibilità ambientale, elaborando “piani o in-terventi strategici” per la produzione di alternati-ve energetiche e tecnologicamente innovative, va-lide e vantaggiose, sia dal punto di vista econo-mico, sia per rispondere alle urgenti necessità diridurre le emissioni che inquinano il suolo, l’ariae ambiente in genere.La fase di raccolta delle biomasse dalle superficiboscate ed i relativi costi di trasporto della mate-ria prima ai luoghi di trasformazione in energiaviene anche facilitata dal frazionamento della pro-prietà e della ridotta dimensione aziendale.In questo contesto la Calabria, le cui produzioni

agricole e forestali non sono trascurabile, può da-re un certo contributo, non abbandonando l’atti-vità agricola, né creare facili entusiasmi e atteg-giamenti di abbandono di alcune colture tradizio-nali agricole e boschive a favore di quelle desti-nate alla produzione di energia elettrica rinnova-bile.Quello che è certo è che la nuova politica ener-getica dovrà orientarsi o fare affidamento sull’u-tilizzo dei carburanti liquidi o gassosi, ricavati dal-la biomassa di origine agricola o forestale con ini-ziative progettuali finalizzate a far decollare e so-stenere le principali attività economiche produt-tive, sia pubbliche che private, e parimenti offri-re nuove possibilità di sviluppo e nuovi orizzon-ti applicativi nel campo dei servizi al riscalda-mento delle strutture abitative dei manufatti adi-biti ai servizi in genere (uffici, scuole, ospedaliecc.).

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MezzoeuroMezzoeuro Sabato 16 Novembre 2013 23

Inquinamento:“l’alternativa” è l’energiaInquinamento:“l’alternativa” è l’energia

Tutela e sostenibilità ambientale

L’organizzazione dell’iniziativa dal titolo “Tiolio bene... Altomonte” svoltasi nei giorni 30e 31 ottobre ad Altomonte (Cs), rende noto cheha avviato sin da subito la cancellazione di ogniforma di pubblicazione del logo utilizzato eche si impegna affinché lo stesso, non vengaattribuito a future iniziative di loro pertinenza;sottolinea di non aver a che fare in alcun mo-do con il materiale prodotto dall’associazioneche fa capo all’iniziativa PrimOlio, con sedea Palmi (Rc), la quale ha utilizzato inconsape-volmente il logo stesso nella loro comunica-zione. Si fa presente che il materiale prodottodall’organizzazione (manifesti e pieghevoli) èstato distribuito esclusivamente a livello loca-le, all’interno del comune di Altomonte. La di-mostrazione è stata la presenza irrisoria di pub-blico, durante le due giornate. Inoltre, non ri-vendica la paternità della realizzazione del lo-go stesso e adotterà tutte le azioni volte a nonindurre il pubblico a confondere l’evento diAltomonte con quello internazionale di OlioOfficina, rimuovendolo in tutti i contesti pro-mozionali, smentendo qualsiasi collegamentocon l’evento Olio Officina. Infine, ribadisce laricaduta senza fini di lucro della manifesta-zione, l’assenza di alcun ricavo dalla stessa ela copertura delle spese a carico esclusivo del-l’organizzazione.

oleificio Papaleo, associazione culturaleCittà Futura, 20 di..vini network

Questionedi logo

Precisazione sull’evento“Ti olio bene... Altomonte”

L’Ue viaggia in direzionedella produzionee dell’utilizzo delle fontienergetiche alternativeper favorire la riduzionedelle “polveri sottili”

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