METODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO … · 2012-02-21 · 1 Università degli Studi...

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1 Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria - Facoltà di Architettura -LM4 Laboratorio di Restauro Architettonico “C”- Corso di RESTAURO ARCHITETTONICO “C” - ICAR/19 - cfu 8 - a.a. 2011-2012 Prof.ssa Arch. Caterina SERGI METODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONI METODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONI METODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONI METODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONICO CO CO CO Schema metodologico per la redazione di un progetto di restauro architettonico con congetture sul miglioramento sismico dell’edificio storico, in relazione alle Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale tutelato, in applicazione dell’Ordinanza P.C.M. 3274 /2003 e succ. modifiche ed integrazioni. 0 - RELAZIONE DI SINTESI PER LA CONOSCENZA DELL’EDIFICIO STORICO (formato A4) 1 – ANALISI DELLO STATO ATTUALE (formato A1) 1 a Inquadramento territoriale. 1 b – Analisi storica e sismica 1 c - Rilievo fotografico 1 d – Rilievo metrico (piante, sezioni, prospetti, particolari, foto, …) 1 e - Rilievo materico (piante, sezioni, prospetti, particolari, foto, …) 2 – DIAGNOSTICA: CAUSE ED EFFETTI DEL DEGRADO (formato A1) 2 a – Interpretazione complessiva dei fenomeni di dissesto analizzati nelle loro cause e nei relativi effetti mediante schemi grafici esplicativi con rappresentazione del quadro fessurativo in piante, prospetti, sezioni e schemi assonometrici in rapporto 1:50. 2b - Progetto delle indagini diagnostiche: 3 – INTERVENTI DI RESTAURO (formato A1) 3 a - Conservazione delle superfici architettoniche 3 b - Interventi volti all’eliminazione di fenomeni di degrado dovuti a presenza di umidità 3 c – Consolidamento strutturale e Miglioramento sismico dell’edificio 5 – PROGETTO DI RIUSO (formato A1) 4 a - Assetto funzionale : Studio per la scelta di una destinazione d’uso compatibile con la conservazione dell’edificio storico, 4 b - Progetto antincendio e in materia di superamento delle barriere architettoniche . Tutti gli elaborati grafici di ogni fase del progetto di restauro dovranno essere redatti nel formato A1 (84,1 cm x 59,4 cm) secondo il seguente schema:

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Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria - Facoltà di Architettura -LM4 Laboratorio di Restauro Architettonico “C”-

Corso di RESTAURO ARCHITETTONICO “C” - ICAR/19 - cfu 8 - a.a. 2011-2012 Prof.ssa Arch. Caterina SERGI

METODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONIMETODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONIMETODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONIMETODOLOGIA PER UN PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONICOCOCOCO

Schema metodologico per la redazione di un progetto di restauro architettonico con congetture sul miglioramento sismico dell’edificio storico, in relazione alle Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale tutelato, in applicazione dell’Ordinanza P.C.M. 3274 /2003 e succ. modifiche ed integrazioni.

0 - RELAZIONE DI SINTESI PER LA CONOSCENZA DELL’EDIFIC IO STORICO (formato A4) 1 – ANALISI DELLO STATO ATTUALE (formato A1)

• 1 a – Inquadramento territoriale. • 1 b – Analisi storica e sismica • 1 c - Rilievo fotografico • 1 d – Rilievo metrico (piante, sezioni, prospetti, particolari, foto, …) • 1 e - Rilievo materico (piante, sezioni, prospetti, particolari, foto, …)

2 – DIAGNOSTICA: CAUSE ED EFFETTI DEL DEGRADO (formato A1)

� 2 a – Interpretazione complessiva dei fenomeni di dissesto analizzati nelle loro cause e nei relativi effetti mediante schemi grafici esplicativi con rappresentazione del quadro fessurativo in piante, prospetti, sezioni e schemi assonometrici in rapporto 1:50.

� 2b - Progetto delle indagini diagnostiche: 3 – INTERVENTI DI RESTAURO (formato A1)

• 3 a - Conservazione delle superfici architettoniche • 3 b - Interventi volti all’eliminazione di fenomeni di degrado dovuti a presenza di umidità • 3 c – Consolidamento strutturale e Miglioramento sismico dell’edificio

5 – PROGETTO DI RIUSO (formato A1) • 4 a - Assetto funzionale : Studio per la scelta di una destinazione d’uso compatibile con la conservazione dell’edificio storico, • 4 b - Progetto antincendio e in materia di superamento delle barriere architettoniche .

Tutti gli elaborati grafici di ogni fase del progetto di restauro dovranno essere redatti nel formato A1 (84,1 cm x 59,4 cm) secondo il seguente schema:

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prof. arch. Caterina Sergia.a. 2009 - 2010 collaboratori: arch. Cristina Driusso

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ANALISI : Inquadramento Territoriale con individuaz ione dell'edificio storico

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Linee GuidaLinee GuidaLinee GuidaLinee Guida per l’applicazione al patrimonio culturale della normativa tecnica di cui all’Ordinanza P.C.M. 3274/2003

Percorso metodologico per la Percorso metodologico per la Percorso metodologico per la Percorso metodologico per la conoscenza di un edificio storico conoscenza di un edificio storico conoscenza di un edificio storico conoscenza di un edificio storico

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0 - RELAZIONE DI SINTESI PER LA CONOSCENZA DELL’EDIFICI O STORICO (formato A4) Per una scelta efficace di intervento di restauro, con un’attendibile valutazione della sicurezza sismica e di miglioramento, è fondamentale effettuare una approfondita conoscenza della costruzione storica in muratura. Per il suo alto valore culturale, è laborioso conoscere i dati caratterizzanti originariamente la fabbrica, le modifiche intercorse nel tempo dovute sia alle trasformazioni antropiche, che all’invecchiamento dei materiali e agli eventi naturali come quelli sismici. Come vedremo in seguito sarà necessario scegliere con molta cura le indagini conoscitive da fare affinché non risultino troppo invasive sulla fabbrica stessa. La conoscenza quindi dovrà essere conseguita con diversi livelli di approfondimento, in funzione dell’accuratezza delle operazioni di rilievo, delle ricerche storiche e delle indagini sperimentali. Logicamente più approfondito, dettagliato ma non invasivo, sarà il livello di conoscenza dell’edificio storico maggiore sarà il grado di attendibilità del modello da utilizzare nell’analisi finalizzata sia alla valutazione dello stato attuale sia a seguito degli eventuali interventi. Le fasi della conoscenza possono essere così descritte:

1. PLANIMETRIA IN SCALA 1:1000 CON INDIVIDUAZIONE DELL’EDIFICIO STORICO

Il primo passo della conoscenza consiste nella corretta e completa identificazione dell’organismo e nella sua localizzazione sul territorio, al fine di individuare la sensibilità della fabbrica nei riguardi dei diversi rischi ed in particolare di quello sismico.

2. FOTO AEREA DELL’AREA,

3. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELL’EDIFICIO sia dei prospetti che dei vani interni, con i particolari delle murature, dei solai, dei pavimenti, delle volte,

infissi, portali ecc; 4. DOCUMENTAZIONE CATASTALE: visura e mappa catastale, per individuare l’attuale proprietario, ed avere l’autorizzazione per eseguire il rilievo dell’edificio. 5. NOTIZIE STORICHE desunte da : Ricerca bibliografica, cartografica e iconografica: monografie, “guide” storiche, riviste nazionali e locali, vedute,

cartografia storica, etc. Indagine archivistica: archivi delle Soprintendenze; dello Stato; privati; notarili; del catasto; degli uffici tecnici comunali; capitolari; diocesani; degli ordini monastici; parrocchiali. Analisi diretta della fabbrica.

6. STRALCIO DELLO STRUMENTO DI PIANO (PRG, programma di fabbricazione, ecc.) 7. ANALISI DEL COMPLESSO ARCHITETTONICO EDIFICATO INTORNO ALL’EDIFICIO STORICO.

In questa fase deve essere analizzato il rapporto del manufatto con l’intorno, attraverso la descrizione del Complesso Architettonico (CA), isolato o non isolato, e la caratterizzazione dei rapporti spaziali e funzionali tra l’edificio ed eventuali manufatti contermini. Lo studio del tessuto dovrà consentire di ipotizzare la gerarchia costruttiva e le relazioni tra l’edificio ed il contesto. In particolare partendo dal concetto di Complesso Architettonico (CA), costituito dall’aggregazione di più corpi di fabbrica e definito spazialmente dalle strade che lo circoscrivono, si dovrà risalire ai Corpi di Fabbrica costituenti (CF), individuabili attraverso l’analisi dei prospetti visibili e l’articolazione plano-altimetrica.

8. PIANTA DI TUTTI I PIANI e COPERTURA , N.1 SEZIONE E N. 2 PROSPETTI in scala 1:200 con scalimetro

9. CONNOTAZIONI LINGUISTICHE FIGURATIVE: dove vengono evidenziate le peculiarità stilistiche dell'edificio indifferentemente dall'epoca di costruzione.

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10. IMPIANTO SPAZIALE : descrittivo della forma e delle proporzioni con cui l'intero edificio si proietta al suolo.

11. RIFERIMENTI SCHEMATICI TIPOLOGICI: per indicare i tratti essenziali del disegno architettonico, rapportandolo a tipologie codificate 12. Descrizione dei SISTEMI COSTRUTTIVI con disegni:

Strutture verticali: Murature, Pilastri, Colonne

Strutture orizzontali: Solai, Coperture

Strutture voltate: Archi, Volte, Cupole

Strutture di collegamento: scale, rampe

Infissi, portali, Balconi Pavimenti, controsoffitti, elementi decorativi Congetture sulle Fondazioni

Per tutti i sistemi costruttivi, si dovranno descrivere le caratteristiche geometriche e materiche dei singoli componenti, oltre che le modalità di assemblaggio. Per esempio, per le murature si evidenzierà la presenza di elementi trasversali (diatoni), di collegamento tra i paramenti murari; la forma, tipologia e dimensione degli elementi; il riconoscimento di una disposizione regolare e pressoché orizzontale dei corsi (o, in alternativa, la presenza di listature a passo regolare); la tessitura, ottenuta tramite l’ingranamento degli elementi (numero ed estensione dei contatti,presenza di scaglie) ed il regolare sfalsamento dei giunti; la natura delle malte. Descrivere la tipologia della muratura (in mattoni, in pietra – squadrata, sbozzata, a spacco, ciottoli - o mista; a paramento unico, a due o più paramenti) e caratteristiche costruttive (tessitura regolare o irregolare; con o senza collegamenti trasversali, ecc..).

13. EVENTI SISMICI DEL SITO: desunti da pubblicazioni scientifiche e storiche con l'indicazione del parametro di valutazione sismica in relazione agli effetti descritti

nella Scala MCS

14. NATURA DEL SOTTOSUOLO: che tenta di identificare il terreno sul quale poggia la base della costruzione dalla lettura della carta geologica: un dato molto importante per conoscere il suo concorso alla stabilità dell'edificio. Non si richiede logicamente un riscontro scientifico perché un’analisi del terreno richiede l’ausilio di supporti strumentali, ma solo delle ipotesi desunte dalle carte geologiche.

15. PARTI CROLLATE o DEMOLITE : in seguito ad un sisma, oppure trasformate o demolite dall'uomo 16. INTERVENTI DI RESTAURO ESEGUITI IN PASSATO: che hanno restituito il primitivo significato dell’edificio oppure l’hanno trasformato in qualche sua parte

17. IPOTESI SULLA DINAMICA DISTRUTTIVA: che propone una congettura sul movimento degli elementi costruttivi sotto l'azione delle forze sismiche. 18. CONSIDERAZIONI SULLA RESISTENZA DELL'EDIFICIO: in cui si studiano le parti costruttive giunte ai nostri giorni ancora integre, nonostante queste siano

state sollecitate da molti terremoti, si evidenzia quindi la loro validità strutturale ed il loro modo di resistere alle forze sismiche.

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ANALISI DELLO STATO ATTUALE

• 1 a – Inquadramento territoriale.

• IGM 1:25000 • Aerofotogrammetria aggiornata 1:5000 • Aerofotogrammetria aggiornata 1:1000 / 2000 con individuazione dell’edificio

storico. • Planimetria catastale dell'area in cui ricade l'edificio per consentire

l'accertamento delle proprietà e i confini dell'intervento in rapp. 1:1000/2000 • Foto aerea dell'area in cui ricade l'edificio • Stralcio degli strumenti urbanistici vigenti nell'area (PRG, programma di

fabbricazione, ecc….) con le norme di attuazione

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ANALISI : Inquadramento Territoriale con individuaz ione dell'edificio storico

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• 1 b – Analisi storica e sismica

• Evoluzione storica della città secondo schemi grafici esplicativi (minimo tre fasi) con didascalie sul periodo storico

• Stralcio della Carta geologica del territorio comunale • Decreti di vincolo di tutela • Carta sismica ed Elenco degli eventi sismici del territorio comunale • Descrizione degli eventuali interventi di restauro o consolidamenti strutturali eseguiti

in passato sull’edificio storico in seguito agli eventi sismici, elaborando a piacere degli schemi grafici esplicativi ( per esempio piante, prospetti, sezioni, assonometrie, schizzi prospettici) dai quali si potranno leggere in modo immediato le trasformazioni dell’edificio dal periodo della sua costruzione fino ai giorni nostri con particolare riferimento alla storia statica. Tali schemi vanno dedotti e supportati da:

Analisi diretta della fabbrica: materiali, tecniche costruttive, apparati decorativi, caratteristiche morfologiche e tipologiche ecc. Ricerca bibliografica, cartografica e iconografica: monografie, “guide” storiche, riviste nazionali e locali, vedute, cartografia storica, etc. Indagine archivistica: archivi delle Soprintendenze; dello Stato; privati; notarili; del catasto; degli uffici tecnici comunali; capitolari;

diocesani; degli ordini monastici; parrocchiali;

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ANALISI : Storica e sismica1b

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• 1 c - Rilievo fotografico

Fotografie attuali dell'edifici: dall'alto, dei suoi prospetti, dei suoi spazi interni e dei particolari architettonici e tecnologici ritenuti significativi. Le foto, opportunamente datate, dovranno essere riportate con una planimetria generale delle coperture 1:200 di riferimento con l’indicazione dei punti di vista.

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ANALISI : rilievo fotografico1e

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pianta con punti di vista fotografici

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• 1 d – Rilievo metrico

Rilievo del COMPLESSO ARCHITETTONICO (CA) edificato intorno all’edificio

storico preso in esame (raggio m.200) in rapporto 1:200 con trilaterazioni In questa fase deve essere analizzato il rapporto del manufatto con l’intorno, attraverso la descrizione del Complesso Architettonico (CA), isolato o non isolato, e la caratterizzazione dei rapporti spaziali e funzionali tra l’edificio ed eventuali manufatti contermini. Lo studio del tessuto dovrà consentire di ipotizzare la gerarchia costruttiva e le relazioni tra l’edificio ed il contesto. In particolare partendo dal concetto di Complesso Architettonico (CA), costituito dall’aggregazione di più corpi di fabbrica e definito spazialmente dalle strade che lo circoscrivono, si dovrà risalire ai Corpi di Fabbrica costituenti (CF), individuabili attraverso l’analisi dei prospetti visibili e l’articolazione plano-altimetrica.

Rilievo metrico di tutti i PIANI e COPERTURA in rapporto 1:50 con

trilaterazioni.

Rilievo metrico delle SEZIONI trasversale e longitudinale in rapporto 1:50 Ad ogni livello, andranno rilevate la geometria di tutti gli elementi in muratura, delle volte (spessore e profilo), dei solai e della copertura (tipologia e orditura), delle scale (tipologia strutturale), la localizzazione delle eventuali nicchie, cavità, aperture richiuse (con quali modalità), canne fumarie, elementi estranei inclusi e la tipologia delle fondazioni. La rappresentazione dei risultati del rilievo verrà effettuata attraverso piante, alzati e sezioni oltre che con particolari costruttivi di dettaglio. Completata questa operazione, si procederà, all’interno del rilievo geometrico complessivo, alla identificazione dello schema strutturale resistente. Poiché il rilievo geometrico serve a definire la geometria del modello da utilizzare nell’analisi sismica, i suoi vincoli ed i carichi agenti, è opportuno verificare che tutte le informazioni necessarie siano state rilevate. Sarà utile anche individuare i punti significativi di appoggio delle imposte degli orizzontamenti e dei sistemi archivoltati sulle murature d’ambito, per poter determinare le masse degli elementi e i carichi gravanti su ogni elemento di parete.

Dal rilievo metrico si dovrà dedurre l’ IMPIANTO SPAZIALE , descrittivo della forma e delle proporzioni con cui l'intero edificio si proietta al suolo.

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ANALISI : Rilievo Metrico1c

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• 1 e - Rilievo materico o architettonico.

Rilievo materico di tutti i piani e della copertura in rapporto 1:50 con l'indicazione delle pavimentazioni esistenti, delle proiezioni delle volte,

dell'orditura e della tipologia dei solai, delle tipologie di murature, dei materiali impiegati per le piattabande, corredate da fotografie datate

Rilievo materico della sezione trasversale e di quella longitudinale in rapp. 1:50

che evidenzino lo schema strutturale delle murature verticali e degli orizzontamenti (volte, solai, capriate, strutture di copertura, etc.). Vanno evidenziate le tipologie di murature ed orizzontamenti e i materiali impiegati.

Rilievo materico di ogni prospetto in rapporto 1:50

Particolari costruttivi in rapporto 1:20 , 1:10 e 1: 5

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LABORATORIO DI RESTAURO ARCHITETTONICOPROGETTO DI RESTAURO DI PALAZZO BARLETTA- CARAFFA D EL BIANCO (RC)

ANALISI : Rilievo Materico o Architettonico

collaboratori:

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Muratura portante e Intonaco-- La muratura portante è realizzata con materiale misto, "scapoli" irregolari di pietra calcarea, elementi di laterizio di dimensione variabile legati con malta di calce. Questi elementi venivano disposti nel modo piu' conveniente per creare un aggregato con il minor numero di vuoti, che venivano riempiti con scaglie di materiale lapideo (pezzi di tegole) e malta di calce al fine di uniformare la struttura muraria. Tra la parte destra del prospetto principale su via Barletta e quella sinistra è evidente una disposizione diversa degli elementi in pietra, infatti sulla destra sono quasi regolari, forse per una costruzione piu tarda della muratura. Vi sono due tipi di cantonali: quelli di sinistra sono realizzati alla base con grossi blocchi di pietra squadrata di ........ e nella parte alta con la stessa composizione della muratura portante ma piu rifinita negli angoli con mattoncini modellati , quelli di destra solo con muratura mista. Le aperture dei vani sono rifinite o con mattoncini o con blocchi di pietra ..... squadrata. L'intonaco esterno è formato da due strati di malta di calce e sabbia di fiume di diversa granullometria. Muri divisori interni e Intonaco- sono realizzati con una struttura di canna rivestita dai due lati con intonaco di malta di calce, formato da due strati, uno destinato a regolarizzare la superficie e l'altro di minore granulometria per rendere liscia la parete e renderla a datta per ricoprirla di uno strato di pittura. Copertura-- sono presenti due tipi di copertura: una a capriate in legno, l'altro con travi di legno poggianti su un setto murario centrale.Il manto di copertura nelle falde principali dell'edificio è in coppi di terracotta , mentre in altre falde secondarie il manto è di tegole marsigliesi e di lamiera. Il cornicione è realizzato con filari di mattoni pieni. Solai-- esistono sia solai in legno che in muratura voltata: il primo è costituito da travi grossolanamente sbozzati "Panconi" posti ad una distanza di cm 80 , su di esse è appoggiato un assito di tavole grezze che sorregono uno strato di cm 10 di malat di calce sul quale sono state collocate le mattonelle di cotto; i solai in muratura voltata caratterizzano la copertura degli ambienti al primo livello, negli ambienti a pianta rettangolare troviamo delle volte a botte mentre negli ambienti a pianta quadrata a volte a crociera. Nel primo caso la generatrice si dispone su tutti i lati. Entrambi i sistemi sono realizzati con conci di pietra e in misura minore con laterizio. Pavimenti - Al piano terra esiste una pavimentazione in pietrame, mentre al primo piano in quasi tutti gli ambienti è formata da mattonelle di cotto. Scala - Esistono due scale: gli scalini della principale che conduce dal piano terra al primo piano sono sorretti da una struttura muraria ad arco, ogni scalino è formato da un unico concio di pietra squadrato. La scala secondaria poggia direttamente su una volta a botte rampante. Architravi - costruiti o con travi di legno o da due tavole poste parallelamente e intervallate da malta e scaglie di laterizi. altri architravi sono in un unico concio di pietra squadrato o sagomato e sorretto da mensole, come nel prospetto principale. Piattabande - realizzate in mattoni pieni descrivono degli archi di modesta luce e presentano le linee dell'intradosso ribassata Volte - Archi - gli archi del prospetto verso il giardino sono realizzati in conci di pietra grossolanamente sbozzati che lasciano evidenti spazi di interstizione colmati da scaglie di laterizio e malta di calce. Portali - Il portale principale è costituito da elementi in pietra squadrata di forma trapezoidale nella parte ad arco. La disposizione dei conci risponde all'elementare equilibrio statico. Il portone in legno massello presenta delle successive aggiunte di legname. Il portale secondario costruito anch'esso con conci di pietra, si difeerenzia dal principale perchè è costruito con due blocchi arcuati e uno in chiave, e con due lineari piedritti. Tra i piedritti e l'arco trovano posto i conci di imposta. Il portone è costruito in ferro. Infissi - realizzati in legno di castagno a doppio battente Balconi - sono costituiti da lastre di pietra arenaria sorrette da mensole in pietra scolpite in figure allegoriche una diversa dall'altra. I parapetti sono in ferro battuto, con gli elementi legati con chiodatura o mediante gaffe, sagomati in maniera diversa in ogni balcone. Loggia - Costruita probabilmente per unire i due corpi di fabbrica nati in periodi diversi, essa è realizzata con parapetto con mattoni pieni. meridiana

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DIAGNOSTICA:

CAUSE ED EFFETTI DEL DEGRADO

� 2 a – Interpretazione complessiva dei fenomeni di degrado dei materiali e di dissesto analizzati nelle loro cause e nei relativi effetti mediante schemi grafici esplicativi, con rappresentazione del quadro fessurativo Dovrà essere rilevato e rappresentato l’eventuale quadro fessurativo, in modo tale da consentire l’individuazione delle cause e delle possibili evoluzioni delle problematiche strutturali dell’organismo. Le lesioni saranno classificate secondo la loro geometria (estensione, ampiezza) ed il loro cinematismo (distacco, rotazione, scorrimento, spostamento fuori dal piano). Successivamente, considerato che le fasi della conoscenza non sono sequenziali, potrà essere associato ad ogni lesione, o ad un insieme di lesioni, uno o più meccanismi di danno che siano compatibili con la geometria dell’organismo e della sua fondazione, con le trasformazioni subite, con i materiali presenti, con gli eventi subiti. In maniera similare le deformazioni andranno classificate secondo la loro natura (evidenti fuori piombo, abbassamenti, rigonfiamenti, spanciamenti, depressioni nelle volte, ecc.) ed associate, se possibile, ai rispettivi meccanismi di danno.

Rilievo del degrado di ogni piano e della copertura in rapporto 1:50

Rilievo del degrado della sezione trasversale e di quella longitudinale in rapp. 1:50

Rilievo del degrado di ogni prospetto in rapporto 1:50

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LABORATORIO DI RESTAURO ARCHITETTONICO

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� 2b - Progetto delle indagini diagnostiche:

Individuazione sull’edificio oggetto di studio delle indagini non distruttive da condurre in rapporto al tipo di dissesto, con indicazione della tipologia di prova.

Schema riassuntivo delle indagini per il restauro architettonico 1. Indagini sui terreni di fondazione 1. La prova penetrometrica 2. Carotaggi 3. Prove in laboratorio

o analisi granulometriche o analisi del contenuto d’acqua o analisi del peso specificio o prove a compressione e a taglio

2. Indagini sulle murature verticali fuori terra 1. Il monitoraggio delle murature. Strumenti per la lettura del quadro fessurativo

o fessurimetri o deformometri o verifica di orizzontalità, verticalità e inclinazione

2. Le indagini sulle murature 1. Indagini in laboratorio 2. Indagini in situ � martinetti piatti � endoscopia � prove soniche e ultrasoniche � prospezioni geoelettriche � magnetometria � termografia

Secondo la tipologia e il livello di conservazione della materia, le indagini possono essere distruttive, parzialmente distruttive o non distrut tive.

Le indagini distruttive comportano perdita di materia ma, allo stato delle conoscenze, tali prove consentono di ottenere dati quantitativi , rispetto alle prove non distruttive, ancora improntate all’ottenimento di risultati apprezzabili solo a livello qualitativo. Anche in tale ottica si inserisce la capacità dell’architetto restauratore di riuscire a comprendere ed elaborare, in base ai suoi studi e alle sue esperienze, le risultanze delle prove non distruttive.

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INTERVENTI DI RESTAURO

• 3 a - Conservazione delle superfici architettoniche

Sui prospetti, le piante e le sezioni, utilizzando - per i materiali lapidei - la simbologia contenuta nel Lessico Normal, andranno indicati gli interventi previsti per la rimozione delle cause e degli effetti dei fenomeni di degrado, articolati nelle tre fasi di:

• Pulitura • Consolidamento • Protezione

• 3 b - Interventi volti all’eliminazione di fenomeni di degrado dovuti a presenza di umidità

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INTERVENTI DI RESTAURO: conservazione delle superfici3a

prof. arch. Caterina Sergia.a. 2009 - 2010 collaboratori: arch. Cristina Driusso

PROGETTO DI RESTAURO DI ............................................................. - FORTE MARGHERA - MESTRE (VE)logo Iuav

STUDENTI :cognome nome n. matricola cognome nome n. matricolacognome nome n. matricola cognome nome n. matricola

TAVOLA

Università Iuav di Venezia - Facoltà di Architettura

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• 3 c – Consolidamento strutturale e Miglioramento sismico dell’edificio

(se ricade in zone sismiche dichiarate altamente pericolose) secondo le Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale tutelato, in applicazione dell’Ordinanza P.C.M. 3274 del 20 marzo 2003 e successive modifiche ed integrazioni Rappresentazione degli interventi di consolidamento mediante schemi grafici esplicativi (piante, prospetti, sezioni, assonometrie). Gli interventi andranno relazionati metodologicamente ai problemi statici individuati nella fase di diagnosi. • Analisi diretta con verifica del quadro fessurativo. • Rilievo diretto e strumentale. • Storia statica dell’edificio. • Analisi dei dissesti attraverso l’osservazione diretta e strumentale. • Restituzione del quadro fessurativo sul rilievo (proiezioni di Monge). • Studio delle specifiche tecniche storiche e dei materiali adottati nella costruzione. • Progetto dell’intervento e realizzazione. • Verifica e monitoraggio degli esiti.

l’intervento di consolidamento deve recepire i concetti di:

• minimo intervento; • compatibilità tra materiali che costituiscono l’edificio storico e quelli impiegati nell’intervento di restauro; • reversibilità dell’intervento; • monitoraggio in progress.

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PROGETTO DI RIUSO

• 4 a - Assetto funzionale

• Studio per la scelta di una destinazione d’uso compatibile con la conservazione dell’edificio storico, con particolare riferimento agli elementi del territorio rispetto ai quali relazionarsi.

• Analisi dell’accessibilità a scala urbana con individuazione di arterie di comunicazione, parcheggi ed ogni altro elemento rilevante ai fini della scelta della destinazione d’uso. scala 1:1000

• Organigramma funzionale con indicazione delle superfici utili. scala 1:100 • Piante con indicazione delle demolizioni (giallo) e delle nuove costruzioni

(rosso). • Rappresentazione mediante schemi grafici esplicativi (scala 1:100 piante,

prospetti, sezioni, assonometrie, schizzi, ricostruzioni fotorealistiche), delle soluzioni progettuali generali e di dettaglio (scala 1:20 arredi, pavimentazioni, infissi etc.).

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PROGETTO DI RIUSO: assetto funzionale4a

prof. arch. Caterina Sergia.a. 2009 - 2010 collaboratori: arch. Cristina Driusso

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TAVOLA

Università Iuav di Venezia - Facoltà di Architettura

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4 b - Progetto antincendio Rappresentazione mediante schemi grafici esplicativi (scala 1:100 piante, prospetti, sezioni, assonometrie, schizzi, ricostruzioni fotorealistiche) di soluzioni progettuali volte al rispetto della normativa vigente in materia antincendio (compartimentazione, vie di fuga, scale antincendio, estintori, sistemi di allarme e spegnimento automatici, etc.).

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• 4 c - Progetto per il superamento delle barriere architettoniche .

Rappresentazione mediante schemi grafici esplicativi (scala 1:100 piante, prospetti, sezioni, assonometrie, schizzi, ricostruzioni fotorealistiche) di soluzioni progettuali volte al superamento delle barriere architettoniche secondo le prescrizioni della normativa vigente in materia (ascensori, rampe, servoscala, servizi igienici accessibili, etc.).