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Metodi spettroscopici per le Biotecnologie
Spettroscopia di emissione UV-VIS (2)
AA 2013-2014
Dott. Alfonso Zoleo
I percorsi possibili dallo stato eccitato
In ragione della maggiore o minore probabilità di un certo processo fotofisico di diseccitazione possiamo definire una costante cine*ca di quel processo. Tanto più il processo è probabile, tanto maggiore è la sua costante cine=ca. I processi fotofisici di diseccitazione sono equazioni cine=che del primo ordine, ovvero dipendono dalla popolazione di molecole in quello stato ele@ronico
Equazioni cine,che per i processi fotofisici
Diseccitazione per fluorescenza da S1 a S0
S1
S0
kF
Conversione interna da S1 a S0 S1
S0
kIC
radia*vo
termico
Conversione ISC da S1 a T1 kISC
S1 T1
N1 Molecole nello stato di singole@o S1
Numero di molecole che lasciano lo stato S1 nell’unità di tempo
Equazioni cine,che per i processi fotofisici
Diseccitazione per fosforescenza da T1 a S0
T1
S0
kP
Conversione interna da T1 a S0 T1
S0
kTIC
radia*vo
termico
NT1 Molecole nello stato di triple@o T1
Numero di molecole che lasciano lo stato T1 nell’unità di tempo
Intensità della fluorescenza
Questo termine rappresenta le molecole che lasciano, nell’unità di tempo, lo stato S1 per tornare nello stato S0 eme@endo radiazione. Ogni molecola che va da S1 a S0 in questo processo eme@e un fotone. Quindi il numero di fotoni emessi per fluorescenza nell’unità di tempo, è kF N1
Come vengono emessi i fotoni nell’emissione per fluorescenza ?
Ogni molecola che si diseccita, eme@e il fotone in una direzione casuale che dipende da come è orientata la molecola in quel momento
In una soluzione di cromofori, le molecole sono poste in tu@e le orientazioni, e quindi i fotoni sono emessi con la stessa probabilità in ogni direzione dello spazio
Esperimento di fluorescenza
Lampada
Monocromatore Di eccitazione: fisso per selezionare la lunghezza ‘onda del massimo di assorbimento
Luce alla lunghezza d’onda del massimo di assorbimento
Le molecole, eccitate in seguito all’assorbimento di un fotone, rieme@ono la luce in tu@e le direzioni. La luce emessa è policroma*ca (in ogni punto). Posso raccogliere lo spe@ro di emissione in un punto qualsiasi. Lo faccio a 90°, così evito la luce di eccitazione
Monocromatore Di emissione: lo ruoto, portando di volta in volta la rivelatore la luce emessa alle varie lunghezze d’onda In questo modo faccio una scansione della luce emessa alle varie lunghezze d’onda, misurandone l’intensità
I(λ)
La quan=tà che misuro è I(λ), cioè l’intensità di luce emessa alla lunghezza d’onda λ per ogni lunghezza ‘onda dello speFro di emissione
Eccito a questa lunghezza d’onda
Raccolgo tu@o lo spe@ro di emissione facendo una scansione della luce emessa ad ogni λ
Spe@rofluorimetro
Lampada
Monocromatore di eccitazione
Cella campione
Monocromatore di emissione
Fotomoltiplicatore
Esperimento di eccitazione
Lampada
Monocromatore Di eccitazione: lo ruoto selezionando via via diverse lunghezze d’onda di eccitazione
Luce a lunghezza d’onda variabile
Monocromatore Di emissione: lo tengo fisso, selezionando una sola lunghezza d’onda di emissione
I(λ)
La quan=tà che misuro è I(λecc), cioè l’intensità di luce emessa per ogni lunghezza ‘onda di eccitazione, tenendo fissa la lunghezza d’onda di fluorescenza
Raccolgo ad una lunghezza d’onda
Faccio una scansione su tu@e le lunghezze d’onda di eccitazione. Lo spe@ro che o@engo è simile a quello di assorbimento, ma le intensità possono essere diverse per effe@o dei processi concorren= alla fluorescenza
λex λex
λ
Resa quan,ca di fluorescenza
Questo termine rappresenta le molecole che lasciano, nell’unità di tempo, lo stato S1 per tornare nello stato S0 eme@endo radiazione. Ogni molecola che va da S1 a S0 in questo processo eme@e un fotone. Quindi il numero di fotoni emessi per fluorescenza nell’unità di tempo, è kF N1
11 NKk
dtdNKI FF =−= L’intensità di fluorescenza ad un certo tempo è semplicemente
proporzionale al numero di molecole nello stato di singole@o eccitato S1
Rammen=amo le tre equazioni cine=che che rappresentano le molecole che decadono da S1 per i vari processi:
111111 )( NkNkkkNkNkNk
dtdN
totICISCFICISCF −=++−=−−−=
Quindi, il decadimento complessivo è dato da
Supponiamo di aver eccitato un certo numero di molecole N1 allo stato S1: come varia nel tempo l’intensità della fluorescenza prodo@a da queste molecole?
t
N1
Risolvendo questa equazione differenziale, si oXene:
tottot ttk eNeNtN τ/111 )0()0()( −− ==
Quindi, il numero di molecole che si trova nello stato eccitato S1 decade esponenzialmente con il tempo (se nessuno ripopola lo stato S1!).
τtot
N1 /e
τtot=1/ktot
tottFFF eNKktNKk
dtdNKtI τ/
111 )0()()( −==−=
Ne consegue che anche l’intensità della fluorescenza decade esponenzialmente con costante τtot:
La costante τtot è de@a tempo di vita effeKvo della fluorescenza:
Definiamo RESA QUANTICA DI FLUORESCENZA il rapporto tra le molecole che (nell’unità di tempo) decadono da S1 per emissione di fluorescenza rispeKo a quelle che decadono per tuL i processi
F
tot
tot
F
tot
F
kk
NkNk
ττ
φ ===1
1
Chiaramente, risulta sempre 0≤ φ≤1
FF k
1=τ è il tempo di vita «naturale» della
fluorescenza
Flash photolysis
campione
Impulso di luce Un impulso di luce (laser) molto più breve dei decadimen= che si vogliono misurare viene inviato sul campione producendo «istantaneamente» una popolazione di molecole eccitate. Un detector veloce registra la luce emessa in funzione del tempo.
-‐ Possiamo misurare: il tempo di vita effeXvo della fluorescenza -‐ Il tempo di vita effeXvo della fosforescenza
Poiché tu@e le molecole che decadono nei vari processi sono quelle che vengono eccitate dalla luce, possiamo calcolare la resa quan=ca di fluorescenza anche come
φ=(n. molecole che fluorescono)/(n. molecole eccitate)=IF/IA
IF = intensità della luce emessa per fluorescenza
IA = intensità della luce assorbita
EffeKo solvente sugli speKri di fluorescenza
Uno degli effeX più u=li negli studi biologici è lo spostamento dello spe@ro di fluorescenza rispe@o allo spe@ro di assorbimento in relazione alla polarità del solvente
0 -‐ 0
In un solvente apolare, o nel vuoto, la banda 0-‐0 dello spe@ro di assorbimento e dello spe@ro di emissione coincidono
0 -‐ 1 1 -‐ 0
0 -‐ 0 0 -‐ 1 1 -‐ 0 0 -‐ 0
In un solvente polare la banda 0-‐0 dello spe@ro di assorbimento e dello spe@ro di emissione non coincidono, perché la banda 0-‐0 dello spe@ro di emissione è spostata a lunghezze d’onda maggiori
S0
S1 S1
S0
Molecola in stato fondamentale, ambiente di stato fondamentale
Molecola in stato eccitato, ambiente di stato fondamentale
Molecola in stato eccitato, ambiente in stato eccitato
Molecola in stato fondamentale, ambiente in stato eccitato
Riorganizzazione delle molecole
Riorganizzazione delle molecole
Vantaggi della fluorescenza
-‐ Elevata sensibilità: la fluorescenza può essere rilevata a concentrazioni nanomolari (talora perfino a singola molecola)
-‐ Possibilità di operare «in vivo» -‐ Basso costo della strumentazione -‐ Ampia disponibilità di fluorofori biocompa=bili da usare come sonde -‐ Sensibilità del fluoroforo all’ambiente -‐ Misura di distanze tra sonde di fluorescenza (labelling di biomolecole)
Sonde endogene: Fluorofori (= molecole fluorescen=) naturalmente presen= nella biomolecola: es. triptofano, =rosina, fenilalanina in proteine
Sonde esogene: Fluorofori aggiun= alla biomolecola: es. e=dio bromuro per DNA/RNA,pirene in membrane, iso=ocianato di fluoresceina e dansil cloruro: legame covalente alla lisina delle proteine
Trp esposto ad ambiente acquoso fluoresce a 350 nm, mentre Trp sepolto nel core emette a 330 nm e con >intensità. Possibilità di studiare conformazione delle biomolecole/cambi conformazionali
Tyr contribuisce generalmente alla fluorescenza perché residui di tirosina sono spesso presenti in elevato numero Fluorescenza di Tyr può essere quenciata da Trp via energy transfer = studi di distanza
Fluorescenza di Phe può essere vista solo in assenza di Trp e Tyr
Fluorescenza intrinseca di proteine
0.04 282 nm 200 257 nm 6.4 ns Phenylalanine 0.14 303 nm 1400 274 nm 3.6 ns Tyrosine 0.20 348 nm 5600 280 nm 2.6 ns Tryptophan
Quantum Wavelength Absorptivity Wavelength Fluorescence Absorption
Lifetime Amino acid
ANS (1-Anilino-8-napthalene sulphonate (proteine)
Fluorescin (proteine)
Ethidium bromide (DNA)
Acridine orange (DNA)
Fluorofori esogeni
Un probe fluorescente è un fluoroforo disegnato per legarsi a una regione specifica di una macromolecola o per rispondere a un particolare stimolo.
Microscopia in fluorescenza
Usando marker fluorescen= che si legano a specifici organelli o a specifiche sostanze si possono o@enere mappe di distribuzione di una sostanza biologica assorbita o di organelli esponendo la coltura a luce UV
Bromuro di e,dio
Il bromuro di e=dio si intercala a DNA o RNA. Quando è legato, la sua fluorescenza è significa=vamente maggiore rispe@o a quando è in soluzione acquosa. E’ possibile studiare denaturazione del DNA