Messina e Fiamminghi Mantegna, Antonello da E FIAMMINGHI... · L’ARTE FIAMMINGA NASCE NELLE...

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Mantegna, Antonello da Messina e Fiamminghi

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Mantegna, Antonello da

Messina e Fiamminghi

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OSSERVA QUESTO QUADRO E RIFLETTI:

COSA FA QUI DI STRAORDINARIO ANDREA MANTEGNA? SE NON FOSSE PER LA DIMENSIONE DEL QUADRO (CHE POTETE AMMIRARE DAL VIVO ALLA COLLEZIONE DELLA PINACOTECA DI BRERA A MILANO) CIRCA 60 X 80 CM, OSSERVANDOLO SEMBREREBBE DI TROVARSI LI’ AI PIEDI DEL TAVOLO IN CUI E’ STESO IL CRISTO E QUASI RIUSCIRE A TOCCARGLI I PIEDI AVVICINANDO LA MANO!MANTEGNA E’ RIUSCITO A DARE TALE SENSAZIONE DI PARTECIPAZIONE ALLO SPETTATORE GRAZIE ALL’USO DELLA PROSPETTIVA, TANTO AMATA E STUDIATA NEL RINASCIMENTO. VEDREMO COME MANTEGNA AMA DARE L’ILLUSIONE DELLO SPAZIO NELLE SUE OPERE!

“CRISTO MORTO”A.MANTEGNA1475-78TEMPERA SU TELA

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PAG 214 del libro di testo

ANDREA MANTEGNA SI FORMA A PADOVA NELLA BOTTEGA DELLO SQUARCIONE, UN PITTORE, SARTO E RICAMATORE, COLLEZIONISTA E ANTIQUARIO: EGLI PERMETTE AGLI APPRENDISTI DI COPIARE ISCRIZIONI, DECORAZIONI E IMMAGINI PROVENIENTI DAL SUO ARCHIVIO DI CLASSICITA’, E QUESTO SPIEGA IL GRANDE AMORE DI MANTEGNA PER LA CULTURA CLASSICA, LA PRESENZA NELLE SUE OPERE DI NUMEROSI ELEMENTI DELLA CLASSICITA’, LA GRANDEZZA EROICA CHE DA’ ALLE FIGURE, COME NEL SAN SEBASTIANO QUI SOTTO IN UNA POSA ISPIRATA ALLA STATUARIA GRECA. GUARDA AD ESEMPIO IN QUESTE OPERE GLI ELEMENTI CLASSICI E OSSERVA L’USO DELLA PROSPETTIVA, QUASI VERTIGINOSO!...

a proposito di Andrea Mantegna…..

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LA CAMERA DEGLI SPOSI

In una delle torri del complesso monumentale di Palazzo Ducale a Mantova si trova la Camera degli Sposi, la sala affrescata da Andrea Mantegna e considerata una delle opere più significative del Rinascimento, in particolare per la eccezionale combinazione di illusionismo prospettico e realismo. Fu realizzata fra il 1465 e il 1474 su incarico di Ludovico II con l’intento di celebrare la famiglia Gonzaga, e lo stesso Ludovico venne ritratto assieme alla moglie Barbara di Brandeburgo, da cui il nome della sala. Un’architettura aperta con pilastri e archi consentì a Mantegna di suddividere l’affresco in scene, ciascuna dedicata ad un differente momento di vita all’interno della reggia, con personaggi reali ben riconoscibili. Sullo sfondo si notano tuttavia edifici che richiamo le architetture di Roma antica, nonché nastri, ghirlande e busti di imperatori, tutti elementi che servivano a nobilitare la rappresentazione dell’ambiente di corte di Ludovico e che dimostrano l’interesse dell’artista per la cultura classica. Molto innovativa è invece l’ardita prospettiva dell’oculo dipinto al centro del soffitto che apre verso il cielo e anticipa soluzioni che saranno tipiche del Barocco. Attorno ad esso gira una finta balconata dalla quale si affacciano putti e figure femminili e su cui sono posati un pavone e un vaso. È evidente l’abilità di Mantegna nel giocare fra spazi affrescati e spazi reali della stanza, e alcuni particolari – come il tappeto pendente, o il muso e la zampa del cane sotto la sedia – superano i limiti segnati dall’architettura e sembrano sporgersi verso lo spettatore. In tal senso si possono interpretare l’abbigliamento non eccessivamente sontuoso di Ludovico, la figura della bambina con in mano la mela, gli altri personaggi assorti nei loro pensieri o intenti ad osservare attorno, in una composizione che richiama una reale e serena quotidianità, senz’altro grazie anche all’uso attento dei colori, limpidi, brillanti, caldi nella zona figurata e freddi nel cielo.

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a proposito di Antonello da Messina...

NULLA IN QUESTO QUADRO, A PARTIRE DAL SOGGETTO (UNA RAGAZZA PALERMITANA) FINO ALLA COMPOSIZIONE (IL PRIMO PIANO) ALLO SGUARDO CHE GUARDA DI FIANCO ALLO SPETTATORE E LA MANO ALZATA CHE DICE “ASPETTA UN ATTIMO” TI FA DIRE CHE SIAMO DI FRONTE ALLA RAPPRESENTAZIONE DELL’ANNUNCIAZIONE. L’ANGELO CHE LE DA’ L’ANNUNCIO DELLA GRAVIDANZA NON E’ PIU’ DENTRO IL QUADRO MA FUORI, DI FIANCO A NOI!C’E’ UN’ALTRA COSA PRESENTE CHE PERO’ NON SI VEDE..IL VENTO, CHE MUOVE LE PAGINE DEL LIBRO (CHE CONTIENE SCRITTO IL MAGNIFICAT, UNA LODE A DIO) : MA NON E’ UN VENTO QUALUNQUE, E’ IL VENTO PROVOCATO DALLE ALI DELL’ANGELO E DALLO SPIRITO SANTO CHE SPESSO E’ RAFFIGURATO COME UNA COLOMBA.

CARATTERISTICHE DELL’ARTISTA: ABILE USO DEL COLORE A OLIO, DELLA LUCE, DELLA POSA A TRE QUARTI (TUTTE TIPICHE DELL’ARTE FIAMMINGA CHE VEDREMO)PUREZZA E ESSENZIALITA’ DEI VOLUMI, GIOCO PROSPETTICO PIENO RINASCIMENTALE

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L’ARTE FIAMMINGA NASCE NELLE FIANDRE, DOVE C’ERA AL TEMPO UNA FIORENTE ECONOMIA E RICCA BORGHESIA MERCANTILE CHE FINANZIAVANO L’ARTE: LE OPERE ERANO MOLTO APPREZZATE ED ESPORTATE ANCHE ALL’ESTERO.

CARATTERISTICHE DEI FIAMMINGHI: - ABILITA’ NEL RAPPRESENTARE LA REALTA’, NITIDA E PRECISISSIMA NEI PIU’ PICCOLI PARTICOLARI, ILLUMINATI DA UNA LIMPIDA LUCE- TIPICI VOLTI ALLUNGATI NELLA FRONTE E APPUNTITI NEL MONTO CON ESPRESSIONI ASSORTE- AMPIO USO DELLA PROSPETTIVA ANCORA INTUITIVA E NON GEOMETRICA- PITTURA AD OLIO USATA CON ABILITA’ SOPRATTUTTO NELLA TECNICA DELLA VELATURA (INTRODOTTA DA JAN VAN EYCK: SOVRAPPOSIZIONE PAZIENTE DI PENNELLATE SOTTILISSIME DI COLORE, CREANDO TRASPARENZE E STRATI

ARTE FIAMMINGA

OSSERVA IN QUESTO QUADRO DI VAN EYCK TUTTE LE CARATTERISTICHE ELENCATE

FIAMMINGHI: - JAN VAN EYCK- HUGO VAN DER

GOES- ROGIER VAN DER

WAYDEN

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Il Ritratto dei coniugi Arnolfini è un dipinto a olio su tavola realizzato nel 1434 da Jan van Eyck e che attualmente si trova alla National Gallery di Londra. Il quadro ritrae a figura intera Giovanni Arnolfini, facoltoso mercante di stoffe nato a Lucca, e la moglie Giovanna Cenami, figlia di un mercante lucchese stabilitosi a Parigi, nella loro camera da letto. Con una mano Giovanni tiene quella della moglie, mentre l’altra è levata come nell’atto di un giuramento. L’interpretazione del gesto è controversa: per alcuni rappresenta una promessa di nozze, per altri il rito nuziale stesso, per altri ancora il rinnovo dei voti da parte dei coniugi. L’opera è ricca di richiami morali e allusioni al matrimonio: il cagnolino è simbolo di fedeltà, il lampadario con un’unica candela accesa richiama l’amore coniugale mentre il ventre prominente di lei e le arance simboleggiano la fertilità. Ciò che colpisce è la loro resa visiva, grazie alla luce proveniente dalla finestra che dona senso tattile e realistico ai metalli, al vetro, al legno, alle pellicce e alle stoffe. Molti di questi dettagli sottolineano la ricchezza degli Arnolfini: non soltanto gli abiti sontuosi, il letto sfarzoso e il tappeto orientale, ma anche le arance, i calzari della donna e lo specchio erano allora beni di lusso. Proprio quest’ultimo è uno degli elementi più affascinanti del quadro: nella superficie convessa, si scorgono i coniugi di schiena, il pittore e una quarta persona. Questo stratagemma offre allo spettatore una duplice visione della stanza, mostrata dal punto di vista del pittore e da quello degli sposi. E’ stupefacente il livello di precisione raggiunto dall’artista se si considera che sulla cornice dello specchio, che misura appena cinque centimetri, si possono riconoscere dieci piccole scene che raccontano la passione di Cristo. Al di sopra di esso, compare una scritta in latino: “Jan van Eyck fu qui”, che testimonia la presenza dell’artista. Accuratezza, realismo microscopico delle figure e degli oggetti, uniti a una tavolozza vivida e ricca di sfumature, rendono questo dipinto un capolavoro.

VAN EYCK: I CONIUGI ARNOLFINI

ZOOM SPECCHIO

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HIERONYMUS BOSCH- PICCOLO APPROFONDIMENTO QUESTO PITTORE FIAMMINGO PIACE TANTISSIMO ALLA VOSTRA PROF ED ISPIRA ANCOR OGGI TANTISSIMI ILLUSTRATORI CONTEMPORANEI (COME E.HAIDLE, QUI A FIANCO) PER LA NOVITA’ E FANTASIA DEI SOGGETTI! LASCIATI ISPIRARE ANCHE TU DA QUESTE IMMAGINI E DIVERTITI AD INVENTARE MONDI E PERSONAGGI SE TI RILASSA DISEGNARE! (ATTIVITA’ FACOLTATIVA, OVVIAMENTE!)