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IVISTADELLAFAMIGLIASALESIANA NDATADAS .GIOVANNiBOSCONEL1877 ®J Cooperatori :continuateavivereilmeravigliosoidealesalesianonella famiglia,nellasocietà,su/lavoro,nellascuola . . . GiovanniPaoloII (3settembre1980) MESSAGGIO deiCooperatoriSalesianialCG22° ANNO 108 N . 3 2 1 QUINDICINA 15 FEBBRAIO 198a SPEDIZIONE IN ABBONAMENTOPOSTALEGRUPPO (70) BS-periCooperatori IlSegretariodellaConsultaProvvisoria Mondiale, Luigi Sarcheletti,all'aperturadel CG22°dellaCongregazione Salesiana haletto anome anchedeglialtrimembrilaici dellaConsultail messaggio qui riportato. Congioiaprofondaeconanimocolmodisperanzavisalutiamoaffettuo- samenteincomunionediidealiedispirito,comefratelliesorelleinDonBo- sco,nostrocomuneFondatoreePadre . FormuliamounsinceroecalorosoauguriodibuonlavoroperquestoCG 22°,«momentoprivilegiatodifedeltàallavostravocazione» .Guardiamoavoi congrandeinteresse,perchésappiamobeneche«nessunramodasoloè tantosalesianodanonaverbisognodeglialtrirami» .Speriamoche - come neiprecedentiCapitoli - ancheinquesto,purtantoimpegnatonellarevisio- nedelleCostituzioni,troviateilmomentoopportunoperrifletteresullacoope- razionesalesiana .ICooperatori,daparteloro,sisonomobilitatiperessere presentioraalCG22 - comeprimaaiCapitoliIspettoriali - conlapreghiera, imessaggielapartecipazionediretta,seinvitati . Ringraziamenti 1 .AlCGSealCG21peravercidatoinDonGiovanniRaineriunaguida sicurache,conchiarezzadiideeefedeentusiastafinoalsacrificio,in12anni haimpressoallanostraAssociazioneunritmodicrescitaqualitativa(forma- zionedeiCooperatori)equantitativa(circa30 .000CCcheoperanoinpiùdi 1 .000Centri) . 2 .AiConfratellidelCG21perlaCostituzionedelDicasteroperlaFamiglia Salesiana,che -anostroavviso-sièdimostratodeterminanteeprovvi- denzialeperilconseguimentoditantiprogressi ;perlarispostaalnostroMes- saggioeperl'invitonell'Aulacapitolare . 3 .AlRettorMaggioreperaverciseguitodavicinonellaConsultaMondia- le,peravereincontratoiCooperatorineisuoifrequentiviaggi,peravertrat- tatodinoinella«LetterasullaFamigliaSalesiana»eavereapprovatoquanto dinoisièdettoindocumentidialtriSuperiori,nella«Ratio»eneiManualidel- l'IspettoreedelDirettore . 4 .AiSuperioritutti - Consiglieriregionali,Ispettori,Direttori,Delegati - chehannodimostratotangibilmentetantoamoreetantacomprensioneperi CCelihannotenutipresentinegliorientamentidialcuni«Direttorii»ePiani Dal1°gennaio 1984 il nuovoindirizzoè : CooperatoriSalesiani Ufficio Nazionale ViaMarsala, 42 - 00185 ROMA Telefoni : (06)49 .50 .185 Ufficio a (06)49 .33 .51 Portineria (06)49 .14 .97 Ispettoria c .c .p . N . 452 .56 .005 UfficioNazionaleCooperatoriSalesiani ViaMarsala, 42 - 00185 ROMA A pastorali .Essisonostatiglianellipreziosidiquellacatenachehastrettosem- prepiùilvincolodellanostraAssociazioneconlaCongregazione. Domande 1 .AuspichiamochenelleCostituzioni - mentrevienericonfermato l'art.5 - seneaggiungaunonuovosuiCooperatori .Traletantemotivazioni cipermettiamoricordarnealcune : a)LamemoriadiDonBoscocioffrelafiguradelCooperatorecomecom- ponentecheintegralavocazionesalesianaconunaspiritualitàtipica,inunio- neconlealtreforzeapostoliche ; larealtàecclesialeloesigecomemembroimpegnatoperprolungareil carismasalesiano ; laCongregazionesalesianacuralaconoscenza,laformazioneel'a- nimazionedeiCCnonsoloattraversol'azionediIspettori,DirettorieDelegati, madituttiiConfratelli. 2 .ICGprecedentisisonopronunziatisullapreferenzialitàdeiCoopera- toriedExallievitraicollaboratorilaicinelprgettoeducativopastorale .Èpos- sibileunconfrontotraquantodettoalverticeequantorecepitoallabase? 3 .Peraiutarciadesserequellochesiamo - CooperatoridiDioconlosti- lediDonBosco -, perunapiùincisivapastoralevocazionale,perunamag- giorechiarezzaneirapporticonSDB,FMAeleloroopere,èpossibilechesi realizzi(comeèstatosuggeritodapiùparti)una«Consultadicoordinamento perlaFS-alivelloispettoriale? 4 .AllalucedeiVaticanoIledopolapromulgazionedelNuovoCodicedi DirittoCanonicononsarebbeopportunoperl'Associazioneuno«Statogiuri- dico»piùprecisoeunamiglioredefinizionesiadellanostraidentitàchedei rapportiSDB-CC? 5 .Vichiediamoinfineunospecialeaiutoperlapreparazionedel2°Con- gressomondialeinprogrammaperil1985eperirelativiPrecongressi .Saran- nopernoioccasionediriflessione,verificadelNuovoRegolamento,slancioe impegnonellaFSenellaChiesa . Offerte Dichiariamo : - diaccettarecorresponsabilmentequantoèstatoindicatoedeliberato neinostriconfrontidaiCapitoliGenerali ; - dicollaborareperlacostruzionedella F .S ., l'incrementodelMovimen- to«AmicidiDonBosco»eilrilanciodelladevozioneaMariaAusiliatrice ; - diesseresemprepiùapertiallacooperazionenellescuole,oratori, parrocchie,missioni,corresponsabili - insieme - nellaprogrammazione,at- tuazioneeverificadellacomunemissioneversoigiovanidel2000 . IprossimiannidellanostraattivitàsisvolgerannonellaluceradiosadiDon BoscoSanto .II50° dellaSuacanonizzazioneeilCentenariodellaSuamorte sarannopernoioccasionemeravigliosaperfarloconoscereeamareintutti gliambientidovetrascorrelanostravitaeperdiffonderela«salesianità»in ognipartedelmondo . PreghiamoloSpiritoSanto,autorediognidonoperfetto,eMariaAusilia- trice,MadreeMaestra,perchéconcedanoaquestoCG22direnderepiùsi- curalaviaallasantitànelleCostituzionirinnovate,affinchéattraversolavo- stragenerosaconsacrazionesiarinvigoritalacomunemissioneelacomunio- nedellaFamigliaSalesiana . 1membri della Consulta Mondiale Provvisoria i

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IVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANANDATA DA S.GIOVANNi BOSCO NEL 1877 ®J

Cooperatori: continuate a vivere il meraviglioso ideale salesiano nellafamiglia, nella società, su/ lavoro, nella scuola . . .

Giovanni Paolo II (3 settembre 1980)

MESSAGGIOdei Cooperatori Salesiani al CG 22°

ANNO 108 N . 3 • 2 1 QUINDICINA • 15 FEBBRAIO 198a

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)

BS- per i Cooperatori

Il Segretario della Consulta Provvisoria Mondiale, LuigiSarcheletti, all'apertura del CG22° della CongregazioneSalesiana ha letto a nome anche degli altri membri laicidella Consulta il messaggio qui riportato.

Con gioia profonda e con animo colmo di speranza vi salutiamo affettuo-samente in comunione di ideali e di spirito, come fratelli e sorelle in Don Bo-sco, nostro comune Fondatore e Padre .

Formuliamo un sincero e caloroso augurio di buon lavoro per questo CG22°, «momento privilegiato di fedeltà alla vostra vocazione» . Guardiamo a voicon grande interesse, perché sappiamo bene che «nessun ramo da solo ètanto salesiano da non aver bisogno degli altri rami» . Speriamo che - comenei precedenti Capitoli - anche in questo, pur tanto impegnato nella revisio-ne delle Costituzioni, troviate il momento opportuno per riflettere sulla coope-razione salesiana . I Cooperatori, da parte loro, si sono mobilitati per esserepresenti ora al CG22 - come prima ai Capitoli Ispettoriali - con la preghiera,i messaggi e la partecipazione diretta, se invitati .

Ringraziamenti

1 . Al CGS e al CG21 per averci dato in Don Giovanni Raineri una guidasicura che, con chiarezza di idee e fede entusiasta fino al sacrificio, in 12 anniha impresso alla nostra Associazione un ritmo di crescita qualitativa (forma-zione dei Cooperatori) e quantitativa (circa 30 .000 CC che operano in più di1 .000 Centri) .

2 . Ai Confratelli del CG21 per la Costituzione del Dicastero per la FamigliaSalesiana, che - a nostro avviso - si è dimostrato determinante e provvi-denziale per il conseguimento di tanti progressi ; per la risposta al nostro Mes-saggio e per l'invito nell'Aula capitolare .

3 . Al Rettor Maggiore per averci seguito da vicino nella Consulta Mondia-le, per avere incontrato i Cooperatori nei suoi frequenti viaggi, per aver trat-tato di noi nella «Lettera sulla Famiglia Salesiana» e avere approvato quantodi noi si è detto in documenti di altri Superiori, nella «Ratio» e nei Manuali del-l'Ispettore e del Direttore .

4 . Ai Superiori tutti - Consiglieri regionali, Ispettori, Direttori, Delegati -che hanno dimostrato tangibilmente tanto amore e tanta comprensione per iCC e li hanno tenuti presenti negli orientamenti di alcuni «Direttorii» e Piani

Dal 1° gennaio 1984 il nuovo indirizzo è :

Cooperatori Salesiani Ufficio Nazionale•

Via Marsala, 42 - 00185 ROMA

Telefoni :(06) 49 .50 .185 Ufficioa

(06) 49 .33 .51 Portineria(06) 49 .14 .97 Ispettoria

c .c .p . N . 452 .56 .005Ufficio Nazionale Cooperatori SalesianiVia Marsala, 42 - 00185 ROMA

A

pastorali . Essi sono stati gli anelli preziosi di quella catena che ha stretto sem-pre più il vincolo della nostra Associazione con la Congregazione.

Domande

1 . Auspichiamo che nelle Costituzioni - mentre viene riconfermatol'art. 5 - se ne aggiunga uno nuovo sui Cooperatori . Tra le tante motivazionici permettiamo ricordarne alcune:

a) La memoria di Don Bosco ci offre la figura del Cooperatore come com-ponente che integra la vocazione salesiana con una spiritualità tipica, in unio-ne con le altre forze apostoliche ;

la realtà ecclesiale lo esige come membro impegnato per prolungare ilcarisma salesiano;

• la Congregazione salesiana cura la conoscenza, la formazione e l'a-nimazione dei CC non solo attraverso l'azione di Ispettori, Direttori e Delegati,ma di tutti i Confratelli.

2 . I CG precedenti si sono pronunziati sulla preferenzialità dei Coopera-tori ed Exallievi tra i collaboratori laici nel prgetto educativo pastorale . È pos-sibile un confronto tra quanto detto al vertice e quanto recepito alla base?

3 . Per aiutarci ad essere quello che siamo - Cooperatori di Dio con lo sti-le di Don Bosco -, per una più incisiva pastorale vocazionale, per una mag-giore chiarezza nei rapporti con SDB, FMA e le loro opere, è possibile che sirealizzi (come è stato suggerito da più parti) una «Consulta di coordinamentoper la FS- a livello ispettoriale?

4 . Alla luce dei Vaticano Il e dopo la promulgazione del Nuovo Codice diDiritto Canonico non sarebbe opportuno per l'Associazione uno «Stato giuri-dico» più preciso e una migliore definizione sia della nostra identità che deirapporti SDB-CC?

5 . Vi chiediamo infine uno speciale aiuto per la preparazione del 2° Con-gresso mondiale in programma per il 1985 e per i relativi Precongressi . Saran-no per noi occasione di riflessione, verifica del Nuovo Regolamento, slancio eimpegno nella FS e nella Chiesa .

OfferteDichiariamo :- di accettare corresponsabilmente quanto è stato indicato e deliberato

nei nostri confronti dai Capitoli Generali ;- di collaborare per la costruzione della F .S ., l'incremento del Movimen-

to «Amici di Don Bosco» e il rilancio della devozione a Maria Ausiliatrice;- di essere sempre più aperti alla cooperazione nelle scuole, oratori,

parrocchie, missioni, corresponsabili - insieme - nella programmazione, at-tuazione e verifica della comune missione verso i giovani del 2000 .

I prossimi anni della nostra attività si svolgeranno nella luce radiosa di DonBosco Santo . II 50° della Sua canonizzazione e il Centenario della Sua mortesaranno per noi occasione meravigliosa per farlo conoscere e amare in tuttigli ambienti dove trascorre la nostra vita e per diffondere la «salesianità» inogni parte del mondo .

Preghiamo lo Spirito Santo, autore di ogni dono perfetto, e Maria Ausilia-trice, Madre e Maestra, perché concedano a questo CG22 di rendere più si-cura la via alla santità nelle Costituzioni rinnovate, affinché attraverso la vo-stra generosa consacrazione sia rinvigorita la comune missione e la comunio-ne della Famiglia Salesiana .

1 membridella Consulta Mondiale Provvisoria

i

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SCHEDA BIOGRAFICA

È nato dal Francesco e AnnaMorandi a Ronco di Schilpario il27-2-1914 .

Entrato nel Collegio salesiano diBenevagienna, ha fatto il Noviziatoa Pinerolo, emettendo la prima Pro-fessione religiosa il 17 settembre1931 e la Professione perpetua 1'8settembre 1937 .

Ha frequentato la Teologia all'U-niversità Gregoriana di Roma dal1937 al 1940. Fu ordinato sacerdoteil 17 dicembre 1939 a Roma, perl'imposizione delle mani di Mons .Francesco Pascucci .

Dal 1940 al 1942 fu insegnante diTeologia fondamentale nello Stu-dentato teologico di Monteortone(Padova) .

Nel 1946 si laurea in Storia eccle-siastica alla Gregoriana, e insegnapoi la stessa disciplina al PontificioAteneo Salesiano di Torino fino al1950 .Dal 1950 al 1956 è Direttore-

Parroco nella Parrocchia di S . A-gostino in Colle Vai d'Elsa (Siena) .

Dal 1965 al 1971 è chiamato al-l'incarico di Ispettore nell'ispettoriasalesiana Ligure-Toscana .

Il Capitolo Generale 20° nel 1971lo elegge Consigliere Generaledella Congregazione salesiana, in-caricandolo della pastorale degliAdulti ; e il Capitolo Generale 21°nel 1977 lo conferma nell'incaricocome Consigliere Generale per laFamiglia Salesiana .

Muore a Roma, al PoliclinicoGemelli, il 10 dicembre 1983 .

D. GIOVANNI RAINERIConsigliere per la Famiglia Salesiana

Sabato 10 dicembre 1983 Don Giovanni Raineri ci ha lasciato . Instancabile fino a 10giorni prima nei suoi itinerari apostolici (tornava dal Messico) e nella sua «passione» perla Famiglia Salesiana è stato aggredito dal male in modo inesorabile tanto da lasciarci sbi-gottiti per la repentinità in cui tutto si è consumato . Riportiamo la scheda biografica e al-cuni passi del diario, del Testamento e dell'Omelia del Rettor Maggiore che non si leggonosenza commozione .

TESTAMENTO SPIRITUALE

Nel nome del Padre, del Figlio edello Spirito Santo . Amen.

Il Signore abbia pietà di me, per-doni i miei peccati e mi conduca allavita eterna, vicino a mio padre, aimiei fratelli, alle persone che mi han-no tanto amato, a tutti quelli che lasua misericordia ha salvato lavandolinel sangue dell'Agnello ; possa io ve-dere il volto di mia madre e sentire lasua carezza.Padre, perdona a me tutte le mie

colpe, come io perdono a quanti mihanno offerso ; anche tutti coloro cheho offeso, anche involontariamente,mi perdonino .

Mi vengano incontro nell'ora dellamia morte la Vergine Santa a cui sot-to il titolo di Madonna del Carminemi ha consacrato la mamma il giornodel mio battesimo; spero di morireportando il suo «abitino» ; se non l'a-vessi prego chi curerà il mio poverocorpo di metterlo, perché la madonnami riconosca e mi soccorra, anche senon sempre sono stato degno del suoamore.

Desidero dire a tutti coloro che mihanno conosciuto che preghino perme, che mi considerino povero pecca-tore, bisognoso della misericordia diDio, che mi considerino debole e insi-curo, bisognoso della sua forza, ciecoed incerto nel cammino, che ha biso-gno della sua luce, combattuto e stan-co, anelante alla sua pace .

Non mi sono mancate nella vita ledifficoltà e le tentazioni ; non sempreho visto chiaro, anche se un'ansia diandare avanti, di seguire le rapidetrasformazioni del tempo in cui, perdisegno del Signore ho vissuto, mi haspinto sempre, per il desiderio di dareuna risposta agli interrogativi miei edegli altri . Non avevo l'animo di ribel-le, ma una acuta sensazione che il Re-gno di Dio è Regno di giustizia e chenoi dobbiamo cercarne l'attuazione .

Anche mi ha sempre stimolato, den-tro il Vangelo destinato ai poveri,vino nuovo che rompe gli otri vecchi,il desiderio di rompere quanto, invecedi liberare il cammino degli uominiverso la verità, la giustizia, la frater-nità, lo sbarra. Sempre ho cercato lasicurezza non dell'uomo che si sentearrivato, ma dell'uomo che cerca ilcammino lungo il quale l'avventuradel cuore umano inquieto tende a ri-posarci, finalmente, in Dio .

Ringrazio il Signore di quanto miha dato; la povertà dell'infanzia chemi rese più capace di godere la ric-chezza dei sentimenti di cui era pienala mia famiglia ; la fatica di una con-dizione modesta condivisa con i geni-tori insieme con lo sforzo per soprav-vivere, per migliorare; la serenità del-le amicizie semplici ; la solitudine qua-si di una famiglia di esuli nel propriopaese; la vocazione che mi mise incuore grandi attese coltivate, comegermi vivi, dai miei genitori, anchedal babbo la cui resistenza inizialeservì a chiarire a me stesso, a lui, atutti, la verità della chiamata di Dio ;come non ringraziare il Signore dellarettitudine di mio padre provato nellatribolazione quando rifiutò di piegarsialla violenza del partito che lo isolo?Come non ringraziare il Signore delladolcezza forte di mia madre, della suafede semplice e profonda, della sua ca-pacità di leggere nel mio animo le pri-me tempeste? Come non essere rico-noscente alle zie Adelina e Caterina- che il Signore ha colmato di anni edi serenità già qui, quasi anticipazio-ne del premio che ha loro preparato- per avere tanto amato tutti, maspecialmente me? Per me si sono sa-crificate, condividendo con la mammala povertà ed il lavoro e continuan-domi a lungo il dono del suo amorematerno!

Di tutto questo, Signore, ti ringra-

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zio, come ti ringrazio del dono dellavocazione, che mi ha fatto godere quiin terra la casa di Don Bosco, la fra-ternità dei confratelli, la gioia dei gio-vani e, negli ultimi anni, il sogno esal-tante della Famiglia Salesiana che di-veniva tanto più grande quanto piùsembrava lento il suo cammino! Pur-troppo io ero, lo sono stato sempre,impari a tutto questo e ho semprepiuttosto ritardato che accelerato ilcompiersi della volontà di Dio!

Questa sera, prima di andare a let-to, dopo una intensa e non facile gior-

«Nella sua vita di sacerdote per lagioventù ha lavorato innanzituttonell'Oratorio a Roma e a Torino :quanti amici, quanti giovani hannocollaborato con lui nell'Azione Catto-lica, nelle iniziative di costruzione diuna Chiesa aperta e profetica .

Per vari anni fu docente nella for-mazione di sacerdoti.

Più tardi sviluppò un lungo mini-stero di parroco a Colle Val D'Elsa, inuna situazione dove appunto si ri-chiedeva l'intelligenza, l'audacia, latattica e la profondità del sacerdotecompetente nel Vangelo di Cristo esensibile alle esigenze dei tempi, indialogo con una mentalità ormai per-meata da una ideologia atea .

Infine, un lungo servizio alla Con-gregazione Salesiana, con la respon-sabilità di Superiore a livello mon-diale .

Come parlare di Don Raineri mor-to quanto ci pare di vederlo, e di sen-tirlo ancor più vivo che mai in mezzoa noi? Eravamo tanto abituati allasua presenza anche «fisica» che nonriuscivamo a tenere una riunione, aeffettuare un convegno senza di lui .Piuttosto che rinunciare alla sua pre-senza rimandavamo l'incontro .

Dodici lunghi e intensi anni di vitadella nostra Associazione li abbiamopassati con lui. Sono stati tanti, ehanno caratterizzato uno dei più im-portanti e decisivi periodi della no-stra storia, quello del tempo del «do-poconcilio» e del «dopo Capitolo Ge-

nata, sgorgano dal mio animo questisentimenti ; forse il modo di esprimerliè inadeguato a quello che io provo ;ma non posso esprimerli altrimenti .Li colloco nelle mani della Madonnadi cui oggi si onora il Santissimo eDolcissimo Nome; Ella li purificherà,li sublimerà; poi alzerà le mani versoil Signore, il suo Figlio, lo Spirito, ilPadre; poi prenderà me per mano emi condurrà verso la Volontà in cui « ènostra pace!« . Amen .

12 settembre 1979Don Giovanni Raineri

DALL'OMELIA DEL RETTOR MAGGIORE

È con la bella caratteristica di"primo" Consigliere per la FamigliaSalesiana che ci ha lasciato l'ultimasua testimonianza, il suo grandeideale di riscoperta e rilancio di unodei valori più strategici per il futurodella vocazione salesiana nellaChiesa .

Il coinvolgimento di tanti laici econsacrati nel vasto movimento apo-stolico di Don Bosco per lavorare afavore della gioventù e del popolo im-pegnandosi a promuovere una cul-tura permeata di Vangelo .

La Famiglia Salesiana e i suoi pro-blemi sono stati i suoi ultimi grandiideali, i suoi sforzi, e anche le sue sof-ferenze. Lui era felice, era contento diessere stato rivestito di questa missio-ne. Soffriva solo per non poterla rea-lizzare con più efficacia» .

UN DECENNIO DI VITA CON LUIIl saluto di Luigi Sarcheletti

nerale Speciale» ; gli anni del rinno-vamento ecclesiale, del grande rilan-cio del laicato nella Chiesa, della Fa-miglia Salesiana, della rivitalizzazio-ne dell'Associazione dei Cooperatori.

Si è presentato a noi per la primavolta il 13 gennaio 1972, sul BS/CC,in una foto sorridente e con parolesemplici ed umili. Succedeva come Di-rettore Generale dei Cooperatori a D.Luigi Fiora, e si chiedeva se sarebbestato capace di fare bene come lui.Ma, aggiungeva subito : «Di una cosasono certo: che vi amerò con tutto ilcuore!». Erano le parole di Don Bo-sco per i suoi Cooperatori .

Noi questo amore l'abbiamo spe-rimentato, giorno dopo giorno, sem-pre più forte, più impetuoso. Un amo-re fatto non di sdolcinature (la suatempra di bergamasco non glieloavrebbe mai consentito), ma forte, es-senziale, ricco di umanità; quell'u-manità che gli veniva dall'avere ope-rato a lungo tra i giovani di AzioneCattolica, tra gli oratoriani, tra gliemarginati, tra i lavoratori cresciutinell'odio nella sua parrocchia tosca-na e che pure era riuscito a renderesuoi figli devoti.

Ho vissuto con lui, gli anni della 1 a

Consulta Mondiale, della preparazio-ne al primo vero Congresso Mondialedei Cooperatori, della 2« Consulta,delle assemblee plenarie e nelle fre-quenti riunioni di Segreteria esecuti-va, del Congresso Europeo dei GG CCin Spagna, delle prime manifestazio-ni della Famiglia Salesiana (Simposi,settimane di spiritualità, pellegrinag-gio europeo), dei Congressi nazionali .E poi dei grandi viaggi in tutti i Con-tinenti; quando partiva e quandorientrava alla Casa Generalzia ce nerendeva sempre partecipi: quantaesperienza, quanti insegnamenti ci hadonato!

Il mio carattere purtroppo è taleche non sempre accettavo tutto quelloche egli donava e, talvolta, tra noi siverificavano delle scaramucce (nonoserei chiamarle diversamente, anchese forse gli hanno causato qualchedolore). Ora che ci ripenso, riconoscoquanta saggezza era in lui, quantalungimiranza, quanta vera capacitàprofetica! Dotato di un carattere fortee volitivo - che lo inchiodava pergiorni e giorni al suo tavolo di lavoro- si faceva violenza e dominava isuoi sentimenti al punto che rispon-deva alla «provocazione» con un sor-riso e la voce velata da un tono di im-percettibile dolcezza. Incapace di por-tar rancore riusciva a trovare media-zioni anche per le posisioni più dif-ficili.

Le sue attenzioni per noi sono stateinfinite. Da vero figlio di Don Boscosedeva volentieri alla nostra mensa, enon ci faceva mai mancare. . . la buonabottiglia e il dolce. I doni che ricevevaerano per noi Cooperatori, per le vo-lontarie e per gli exallievi: i suoigrandi amori.

Uomo dotato di intelligenza e di ca-pacità veramente superiori (non pernulla i Capitolari per ben due voltel'avevano prescelto e posto a dirigereil Dicastero non facile e nuovo dellaFamiglia Salesiana) sapeva trovare

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parole facili e comprensibili a tutti,mai retoriche, che puntavano sempreal concreto e all'essenziale. E mettevatutti a loro agio quando parlava conquella sua oratoria così spontaneache fluiva con facilità e ricchezza dal-la sua bocca. Le omelie profonde, i di-scorsi preparati amorosamente, le sue«conclusioni» al termine delle riunio-ni lasciavano sempre un segno in chiascoltava. Conserviamo gelosamentealcune registrazioni : e dovremo an-dare a riascoltarle per scoprire oggi,a distanza di tempo, verità che sololui aveva intuito.

Ricorderemo ciò che ci ha insegna-to, con l'esempio più ancora che conla parola, con la testimonianza diuna vita vissuta con dedizione chegiungeva al sacrificio di sè, che l'hacondotto al supremo sacrificio dellavita; l'amore sconfinato per Don Bo-sco (e già sognava le grandi manife-stazioni centenarie in suo onore), perMaria Ausiliatrice, per il Papa, perla Chiesa, per la Congregazione cheper lui era tutto: la madre, la fami-glia; per il Rettor Maggiore (era felicequando ci sentiva ripetere che lo con-sideravamo nostro Superiore e Pa-dre) ; per il mondo operaio, per le vit-time dell'ingiustizia, per i giovanid'oggi che accettava con tutti i loro li-miti e incongruenze ma anche con leloro ricchezze; per la Famiglia Sale-siana, nella quale ha creduto e che hasognato sempre più unita e grande,fino a comprendere anche gli «Amicidi Don Bosco», soprattutto dopo cheDon Viganò ne parlò nella «Letterasulla Famiglia Salesiana» .

L'ultimo suo insegnamento è statoquello di sapersi distaccare da ciò chepiù si ama: ci aveva preparati al suoritiro dal Dicastero e dalla sua re-sponsabilità nell'Associazione . Noinon volevamo crederci, ci ribellava-mo, ma la sua decisione e la sua se-renità aveva intaccato le nostre cer-tezze. Ora il mistero è in parte svela-to. Lo presagiva?Grazie, caro D. Giovanni! Lascia

che ti chiami così e che usi il familia-re «tu», come tu facevi nei momenti diintimità, quando sentivi prepotente ilbisogno di affetto da parte dei tuoiamici e fratelli. Grazie per la saggez-za che ci hai donato, per l'esempioforte; grazie per averci fatto crederecon la tua presenza com'è possibileche Don Bosco ritorni più vivo tra noia 100 anni dalla sua morte, a 50 dallasua gloria!

Luigi Sarcheletti

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Dal 9 all'11 dicembre 1983 si è te-nuto a Pacognano (Napoli) il IlConvegno Nazionale dei Coopera-tori Sposi.Un primo Convegno, molto mo-

desto, si era svolto a Frascati quat-tro anni prima (1-4 novembre1979), suscitato dal fatto che, nel-l'Associazione rinnovata, stavanocrescendo e moltiplicandosi coppiedi fidanzati e giovani sposi . Cresce-va ugualmente la coscienza del be-neficio straordinario che Coppie eAssociazioni si portano recipro-camente: le coppie portano all'As-sociazione la tipica ricchezza delloro amore fresco, forte, dinamicoe l'Associazione porta alle coppie lericchezze dello spirito salesiano,dell'ampia area di lavoro offertadalla missione salesiana, dell'am-biente fraterno e fervente di tuttala Famiglia salesiana (furono pro-prio questi i due temi trattati a Fra-scati) .

Nell'ottobre del 1982, il VII Con-vegno Nazionale GG CC a Roma,prendendo atto della continua cre-scita di quelle coppie, ribadiva, nel-le sue conclusioni, la necessità diproseguire lo sforzo di provvederealla loro maggiore formazione edefficienza.

Deciso dal Consiglio NazionaleCC dell'aprile 1983 ma poi forse unpo' dimenticato, questo Il Conve-gno si è svolto con grande soddisfa-zione di tutti i partecipanti : unaventina di coppie che rappresen-tavano le regioni Campania, Lazio,Liguria, Puglia e Veneto Ovest (ilfreddo della stagione e la difficoltàdi rendersi liberi per questi giornihanno impedito la partecipazionedi diverse altre coppie). Ancoramodesto numericamente, il Con-vegno tuttavia ha permesso di ve-

II CONVEGNONAZIONALECOOPERATORISPOSI

rificare il «salto di qualità» dellecoppie salesiane. Le due conferen-ze di don Joseph Aubry (autore deidue preziosi sussidi Testimoni del-lAlleanza): Credere all'amore e al-l'amore cristiano in un mondo cheperde fiducia nell'amore,- L'impegno di una coppia sa-

lesiana, le sue caratteristiche,sono state oggetto di scambi e pun-tualizzazioni di grande valore .

Le testimonianze di Rosalba eGoffredo Alviano (Caserta), di An-gela e Gerardo Oronzio (Portici) edi Vittoria e Roberto Lorenzini (Ve-rona) hanno illustrato in modo ec-cellente tre aspetti dell'esperienzadella coppia salesiana: «il nostro

BIBLIOGRAFIA

Gigi Avanti, Pianeta amore. Viaggioverso il matrimonio . Paoline, Roma1980, pp . 314 .

Rosina e Gino Costa, Progetto sposi .LDC 1983 .

D. Tettamanzi, L'esortazione Familia-ris Consortio. Introduzione testo,sussidi per incontri pastorali, Mas-simo, Milano 1982, pp . 254 .

Vedasi altresì il Documento «Orien-tamenti educativi sull'amore uma-no» (1° novembre 1983) della Sa-cra Congregazione per l'educazio-ne cattolica .

H . Caffarel, Pensieri sull'amore e lagrazia . La Casa, Milano 1966,pp. 350 .

L. Cupia, La piccola chiesa domesti-ca. Paoline, Roma 1982, pp . 154 .

J . Aubry, Testimoni dell'alleanza . Edi-zioni Cooperatori, Roma 1983,pp. 195, con ampia bibliografia.

Collana «Servizio dell'urità» n . 40Orientamenti educativi sull'amore

umano. Editrice Elle di Ci, 1983 .

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Facce divertite e serene al tavolo dei relatori ed organiz-zatori. Buon segno!

sposarci in chiesa», «accettazioneed educazione dei figli», «il nostroimpegno a favore dei giovani» .

La vita liturgica è stata intensa ela vita fraterna allegramente sale-siana. Nella celebrazioni eucaristi-ca finale, le coppie hanno rinno-vato il loro impegno sacramentale,rinfrescando in loro la grazia tipicadel loro matrimonio .

In conclusione dei suoi lavori, ilConvegno ha discusso e adottatoun Invito e degli Orientamenti ope-rativi, che adesso propone in spi-rito fraterno alle coppie di tutte leIspettorie e di tutti i Centri .

Documento conclusivo

APPELLO

I convegnisti rivolgono un appel-lo a tutta l'Associazione, segnata-mente ai Delegati e alle Delegate eai membri dei Consigli ai vari livel-li, perché sia continuamente stu-diato, riscoperto e attuato l'impe-gno cristiano nella famiglia e nellavita matrimoniale con particolareriguardo ai problemi della progres-siva educazione all'amore e allavita di coppia.

Ogni Consiglio Ispettoriale (o Re-gionale), perno di questa attivitàpromozionale, organizzi, anche conl'istituzione del settore famiglia, in-contri, conferenze, convegni, atti apreparare e sostenere la vita matri-moniale degli associati, come ric-chezza non solo dell'Associazionema di tutta la Famiglia Salesiana .

In ogni centro vi sia un respon-sabile del settore famiglia con loscopo specifico di raccordare que-ste attività. Strumento base di for-

Il gruppo dei partecipanti al II Convegno Nazionale delle coppie : il passato, ilpresente, il futuro .

mazione sia il testo «Testimoni del-l'alleanza» .

ORIENTAMENTO OPERATIVO

Vengono individuate due linee diintevento :

A) Linea della preparazione edella fomazione permanente- i fidanzati cooperatori : si pre-

parino attraverso lo studio e la ri-flessione alla scoperta dei valoriautentici dell'amore cristiano e siaiutino con la preghiera e con ildialogo, specialmente nella Dire-zione Spirituale, a vivere questarealtà in un mondo che tante volteli banalizza e disprezza.

- gli sposi cooperatori : la mu-tua crescita e maturazione cristia-na è, al pari della maternità con-sapevole e responsabile, un dovereprimario degli sposi cristiani : siascoltino, si sostengano, si aiutino,imparino giorno dopo giorno acondividere le gioie e i dolori, le de-lusioni e le speranze della vita quo-tidiana, dando spazio alla preghie-ra e alla riflessione della parola diDio in famiglia, e sappiano, nellacomunità ecclesiale, essere umilitestimoni del mistero di unione traCristo e la sua Chiesa e perciò sisforzino di vivere un'intensa vita digrazia attraverso la partecipazioneserena e convinta ai sacramentidella Riconciliazione e dell'Euca-restia .

B) Linea dell'impegno pratico(«Cooperatori salesiani, ossia unmodo pratico per giovare al buoncostume e alla civile società») .

Il proprio sacerdozio di battez-zati sia vissuto in pienezza e congrande responsabilità . Vengono in-dividuati alcuni campi di interven-

to, propri delle coppie di coopera-tori salesiani :nella famiglia: l'educazione dei

figli al senso cristiano della vitaavrà un'importanza fondamentalee porterà tutti i membri della fa-miglia alla apertura verso i proble-mi dei poveri e degli emarginati (sipensi alle varie forme di volontaria-to e alle possibilità offerte dallaLegge per l'adozione e l'affida-mento) ;

nella Società : campo privilegiatodelle coppie dei cooperatori sale-siani saranno le strutture pubbli-che, soprattutto quelle che toccanole realtà della famiglia e della gio-ventù, quali la Scuola perché inessa i ragazzi vivono la maggiorparte della loro vita .

Il Consultorio familiare perché inesso, tra gli altri, i problemi dellavita incipiente vanno continua-mente scoperti e valorizzati ;

L'Oratorio-centro giovanile o il ri-creatorio come luogo di accoglien-za e punto di riferimento per i tantigiovani che vivono situazioni dif-ficili e tristi ;nella comunità ecclesiale : le

coppie di cooperatori salesiani sirenderanno disponibili, e dove ènecessario prenderanno l'iniziativa,per la catechesi in generale e so-prattutto nella linea del SistemaPreventivo, per la guida e la for-mazione dei preadolescenti ai va-lori autentici dell'amore cristiano,nonché ai corsi di preparazione almatrimonio per i fidanzati .

Pacognano, 11 dicembre 1983Susy e Lello Nicastro,Giulia e Lello Criscuoloa nome delle coppie presentiDon Luciano Panfilo,Delegato Nazionale Cooperatori

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Ufficio Nazionale

RENDICONTO ANNO SOCIALE 1982/83

CREDITI al 31 dicembre 1983

Per Edizioni e Varie

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(dal 1-10-1982 al 30-9-1983)(Si stabilisce di comunicare i bilanci consuntivi ai vari livelli

dal locale al mondiale -C . N. 23-25 Aprile 1983)

L . 3 .891 .630

FINANZIARE LA PROPRIA ASSOCIAZIONEE INDICE DI MATURITA

Può essere utile rammentare che dal 1° ottobre, iniziodel nuovo anno sociale, è aperta la campagna 1983-84 peril finanziamento dell'Associazione .

Gli organismi associativi, ai diversi livelli, dal locale alcentrale, offrono un servizio qualificato ed insostituibile,che fa da supporto alla vita dell'intera Associazione . Unservizio che richiede continui potenziamenti ed adegua-menti alle crescenti necessità dei tempi .

È indice di grande maturità comprenderne l'importan-za e sostenerlo concretamente anche con il proprio ap-porto economico .

Per questo il Cooperatore, anche se fuori sede o im-pedito a frequentare il Centro, sente l'impegno di offrire,per ogni anno sociale, il proprio contributo (libero e, sevuole, anonimo) proporzionato alle proprie possibilità (siindica come punto di riferimento l'equivalente di una gior-nata di lavoro o di pensione) .

La celebrazione della GIORNATA dell'AUTOFINANZIA-MENTO e la pubblicizzazione dei bilanci consuntivi ai varilivelli, come ribadito dall'ultimo Consiglio Nazionale, do-vranno essere validi strumenti di sensibilizzazione sull'ar-gomento .

Restano valide le norme fissate dal C .N . : il 50% deicontributi resta al Centro ; un 25% va all'Ufficio Ispettoriale ;il restante 25% all'Ufficio Nazionale che ne invierà il 5% al-l'Ufficio Centrale .

L'inoltro della quota destinata all'Ufficio Nazionale,che è distinta, e non va confusa con le offerte che si è so-liti raccogliere per il Rettor Maggiore nelle due conferenzeannuali o che si inviano alle Missioni o alle Opere Salesia-ne in genere, venga effettuato mediante il c.c .p .N. 45256005 intestato a : Cooperati Salesiani - Ufficio Na-zionale - Via Marsala, 42 - 00185 ROMA .

Cordiali saluti .Mauro Sarandrea

Segretario amministrativo

ENTRATE

Contributo dell'Economato Generale S .D.B . L . 2.500.000

DEBITI al 31 dicembre 1983

Oneri Sociali Sett .-Dic . 1983 L . 1 .686.855Edizioni » 13.186.370Diritti d'autore »

39.437 Retribuzione lorda pers . segreteria (Set-tembre '83) »

795.503Finanziamento (contributi dai Centri) »

6.768.100 Prestiti » 2 .600.000Convegni, consigli, seminari, ecc . »

1 .226.550Offerte per Bollettino Cooperatori »

482.000 EDIZIONI :Cooperatori di Dio » 2 .283.200Offerte varie »

1 .381 .341Lo spirito Salesiano » 4 .743.000

Viaggi e Vacanze : Da collaboratore a Cooperatore »

1 .348.200- Pellegrinaggio in Terra Santa »

204.000 Lettera 1884 » 11 .368.000- Vacanze a Fontanazzo »

1 .190.600 Testimoni dell'Alleanza (Voi . I e II) » 20.398.705Contributi diversi per spese di segreteria »

100.000Rimborsi spese e ministero del Delegato TOTALE L . 45.223.463

Nazionale 2.725.000Perequazione Viaggi »

215.000Prestiti 2.600.000

TOTALE L. 32.618.398

USCITE

Saldo parziale debiti anno sociale 1981 /82

L. 11 .204.651Tipografie per edizioni

»

4.117.916Ciclostilati e fotocopie

»

344.710Onorari per conferenze

»

100.000Abbonamenti : quotidiani, riviste, libri, au-

diovisivi, ecc .

»

288.550Retribuzione lorda personale di segreteria » 8 .683.350Spese di rappresentanza e contributi

associativi

»

656.250Spese per viaggi e locomozione

» 1 .690.000Assicurazione, bollo e manutenzione auto »

242.000Spese postali e telegrafiche

»

1 .201 .610Spese telefoniche

» 1 .499.600Cancelleria, manutenzione e varie d'ufficio

»

676.290Perequazioni viaggi

»

300.000Contributo annuale a Uff . Centrale CC .SS .

»

302.500

TOTALE L. 31 .307.427

TOTALE ENTRATE L. 32.618.398TOTALE USCITE L. 31 .307.427

SALDO ATTIVO L. 1 .310.971

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San Giovanni Bosco

LETTERA 1884Introduzione di ENZO BtANCO

Strenna 1984

Commento

dei Rettor Maggiore don Egidio Vigano

SUSSIDIPER LA PREPARAZIONE

1 . Lettera 1884

a) con introduzione di Enzo Bianco:

La lettera viene presentata soprattutto ai genitori ma anche aglieducatori . Ci aiuta a scoprire con quanta cura e con quanta dedizioneDon Bosco lavorava per costruire degli AMBIENTI EDUCATIVI dovel'impegno, la dedizione, l'affetto, la pietà fossero di casa .

Edizioni Cooperatori

b) Con introduzione di Don Biagio Amata :

Lettera ai giovani di S . Giovanni Bosco

Per ordinazioni rivolgersi a :Don Biagio AmataPiazza dell'Ateneo Salesiano, 100139 ROMA - Tel. (06) 813 .20 .41

3 .

2. TRA I GIOVANI CON CORAGGIOdi Nicola Palmisano

« Don Bosco è l'uomo che va coraggiosamente incontro ai giovani,e quindi necessariamente è l'uomo delle ipotesi, dei tentativi, delle spe-rimentazioni, dei rischi» .

«Nelle cose che tornano a vantaggio della pericolante gioventù oservono a guadagnare anime a Dio, io corro avanti fino alla temerità» .

Per una conoscenza più approfondita della originalità di DonBosco

L.D.C. Collana «MONDO NUOVO»

«NON BASTA AMARE!» - Strenna 1984Commento del Rettor Maggiore Don Egidio ViganòParticolarmente indicato per S.D .B. e F.M.A .

Edizioni Casa Generalizia F.M.A .

4. Ai primi di marzo, sarà in tipografia

«RICORDANDO»

Una pubblicazione che ricorda il 1 ° Aprile 1934, giorno conclusivodel 1° Giubileo Straordinario della Redenzione .

Edizioni Parrocchia Don BoscoViale dei Salesiani, 9 - 00175 ROMA

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CINQUANTENARIODELLACANONIZZAZIONE DI Don BOSCO

GIUBILEODELLA FAMIGLIA SALESIANA

Sabato 31 Marzo

BASILICA DI S. GIOVANNI BOSCOOre 16 - SANTITÀ E FESTA

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Preghiamo insiemeRicordiamo la Santità di Don Bosco(Intervento di S . E . on . Oscar Luigi Scalfaro, Ministro dell'interno)

Facciamo festaAscoltiamo la Buona Notte dei Rettor Maggiore

Domenica 1 ° AprileOre 9 - BASILICA DON BOSCOSanta Messa, presieduta dal Rettor Maggiore

Ore 12 - PIAZZA SAN PIETROOre 12,15 - BASILICA SAN PIETROGiubileo della Famiglia Salesiana

Giubileo F.S. - Ufficio Nazionale Cooperatori • Via Marsala, 42 - 00185 ROMA - Tel . (06) 49.50 .185

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NOTEINFORMATIVE

A) Come raggiungere la BASILICADON BOSCOCon la METROPOLITANA(per chi soprattutto è in città o viene con il

treno)LINEA ROSSAStazione: GIULIO AGRICOLA(uscendo dalla Metropolitana può darsi

che vediate in fondo alla via una Chiesa,è laChiesa di S. Policarpo : andate dalla parte op-posta in VIA NOBILIORE, a 300 metri dalla Sta-zione GIULIO AGRICOLA c'è PIAZZA DONBOSCO).

Per chi viene da fuori e si trova sul G .R.A .(Grande Raccordo Anulare)- All'altezza di Via Tuscolana, prendere

VIA TUSCOLANA-CENTRO ;- dopo (tre) semafori (e lasciando a de-

stra gli stabilimenti di CINECITTÀ), in PiazzaCinecittà girare a destra in Via Orazio Pulvilio,Piazza Quinto Curzio, Viale dei Salesiani .

B) Come andare dalla Basilica Don Bosco aPiazza S. Pietro :Domenica mattina 1 ° aprile

- mezzi propri (facendo il G .R .A . : entrarein città per la via Aurelia)

- in METROPOLITANA dalla StazioneGIULIO AGRICOLA alla Stazione CapolineaOTTAVIANO (a 500 metri c'è Piazza S . Pietro) .

1 gruppi partecipanti portino con sé,cartelli, striscioni, bandiere .

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PRESENZA GIOVANI

PRESENTAZIONE

Ciao a tutti!

come vi avevamo promesso la reda-zione di P.G. non vi ha abbandonatoma si presenta in nuova veste tipogra-fica qui sul Bollettino Salesiano .È un modo per tentare di raggiun-

gere il maggior numero possibile dipersone e per stimolare la riflessionecirca argomenti «scottanti» .

Infatti il nostro scopo principale saràquello di far nascere tra noi un dialogo«scritto» il più aperto possibile : potrem-mo confrontarci su vari temi, far nasce-re dibattiti, interrogativi che non do-vranno essere stimolati solamente danoi, ma anzi soprattutto dai nostrilettori .Potrete farci conoscere vostre espe-

rienze, dubbi, dovrete essere il «nostropungolo», così come noi cercheremo diesserlo per voi .Quello che ci auguriamo è che da

queste pagine possano nascere spuntiinteressanti per tutti e che soprattuttonon rimangano un qualcosa di aridostampato su un foglio, ma qualcosa di«vivo», di effervescente che nasca dauna vera integrazione tra quello che èla fede e la vita .

Per questo vi chiediamo una attivapartecipazione e collaborazione inmodo tale da mettere in pratica quelloche ormai dovrebbe essere diventato ilnostro motto : «Fatti più che parole», per-ché solamente «rimboccandoci le ma-niche» riusciamo a non rimanere pu-ramente nell'astratto!

Augurandoci chi ci seguiate con rin-novato interesse, vi salutiamo caloro-samente .

La Redazione di PG.Daniela Nardi, Manuela Nencini,

Daniela Morletta, Lucia Pucci,Salvatore Colavolpe e Enzo Manno

CAMPI DI LAVORO

È appena iniziato l'inverno ma c'ègià chi pensa all'estate come ad esem-pio i creatori di moda o noi GGCC equando noi parliamo d'estate parliamodi campi di lavoro .

Nella storia della nostra associazio-ne, almeno nel suo ramo giovanile, icampi di lavoro hanno avuto un ruolomolto importante, per molti di noi sonostati una vera e propria scuola di vita,sono serviti ad avvicinarci alla soffe-renza della gente, a farci toccare conmano i disagi in cui vivono molte per-sone, sono stati lo stimolo per scelte divita molto impegnative, sono stati an-che il mezzo per avvicinare molti gio-vani all'ideale del cooperatore .

Questo però è il passato perché negliultimi anni i campi di lavoro sono quasiscomparsi dall'orizzonte delle nostreestati in parte sostituiti da altre iniziati-ve, in parte sostituiti da niente . Comemai? Forse sono una esperienza sor-passata? Non credo . Io credo ancora,da inguaribile sessantottina, alla im-portanza che può avere per la nostravita una esperienza comunitaria com-pletamente diversa per la maggior par-te di noi dalla vita abituale quale puòessere quel mese estivo passato alcampo .

Non credo sia un caso il fatto che Lil-lina, Daniela e Marco abbiano sullespalle una lunga esperienza di campidi lavoro, non so se la loro scelta mis-sionaria sia nata ai campi ma credoche senz'altro l'esperienza del campoha avuto una sua notevole influenza .

Il campo quindi può essere l'occasio-ne per cambiare la nostra vita, può es-sere il mezzo che il Signore ci dà perscoprire o intuire la sua volontà su dinoi, può essere il terreno in cui fareesperienze che possono diventare de-terminanti: per la nostra vita, può es-

sere forse tante altre cose a patto peròche si faccia l'esperienza, un esperien-za che è anche un modo per incontrarcitra cooperatori di diverse parti d'Italia,un momento per conoscerci e scam-biarci le esperienze, per allargare iconfini al di là del proprio centro . Non èquindi una moda, ma almeno per noicooperatori ed è per questo che non èbene che muoia e quindi coraggio per-ché l'estate non è poi tanto lontana .

Le regioni che hanno più program-mato un campo di lavoro per la pros-sima estate sono pregate di inviare alpiù presto una comunicazione all'Uffi-cio Nazionale con indicazione del luo-go, data e delle attività previste .

VI PRESENTOUN GRUPPO NUOVO

Ci sono scelte nella vita che conti-nuano a sconcertare, come quella diP. Albino Campilongo . È un nome cometanti altri per chi non lo conosce, ma im-menso per la sua opera . Io sono una ra-gazza del gruppo «Orizzonti giovani»fondato da quest'uomo, forse la menoadatta per tracciare a grandi linee lanascita e lo svilupo del mio gruppo .

Questo gruppo nasce negli anni '70per opera ed impegno di questo uomoche, ritornato dalla missione cilena inCalabria, per motivi familiari, insegnareligione in una scuola media, ma il suospirito salesiano non è appagato daquesta sola attività, vuole avere piùcontatto con i giovani per non sentirediscrepanze nel suo spirito missionario .Sente questo bisogno di inculcare va-lori alternativi in quei ragazzi che ve-deva crescere in modo superficiale eborghese . La sua opera non fu ben ap-prezzata in un primo momento, ma ten-ne duro. I frutti si raccolsero dopo moltianni di campeggi, di ritiri, ecc . nell.'81

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col campo di Teora (paese della Cam-pania disastrato dal terremonto del no-vembre 1980) . Andarono lì sette giovanifra i più grandi, di cui tre ragazze equattro ragazzi . La loro testimonianza ela loro personalità forgiata da questaesperienza ci fece capire la grandeopera di quest'uomo e il suo insegna-mento ad affrontare tutti gli ostacoli del-la vita e superarli in modo alternativo .Perché la vita è uno specchio : sorridese la guardi sorridendo . Seconda tap-pa è stata Taizé . Siamo stati lì nell'a-gosto '83, e per noi questa è stata latappa più importante di questi anni .Abbiamo capito veramente cosa signi-fica appartenere alla «famiglia di Dio»e vivere concretamente le conseguenzerivoluzionarie di tale verità . Purtroppole attività del nostro P. Albino non sonopiù come una volta per motivi di salute .Un ictus cerebrale e un soffio cardiacolo limitano e lo legano in un stanza, dal-la quale per mezzo del telefono svolgele sue attività . È pronto sempre ad ac-coglierci ed a farci vivere qualcosa dialternativo. Noi del gruppo cerchiamodi portare avanti la testimonianza di ciòche abbiamo ricevuto . C'è infatti inogni persona un desiderio inestinguibi-le, che lo contraddistingue fin dall'ini-zio, di proteggere e di essere protetto .

Lucia

UN MARGINE ALSEMINARIO MISSIONARIO

Nel momento in cui vi scrivo, sonopassati circa due mesi dal SeminarioMissionario: mi pare quindi il momentodi rimeditarne alcuni aspetti con voi, inmodo che possiamo verificare insiemela crescita della nostra sensibilizzazio-ne missionaria. Non si può pretenderecerto che una volta tornati dal Semina-rio, abbiamo fatto le valigie e ci siamoimbarcati per l'Argentina, ma cosa ab-biamo fatto di concreto? «El dia di Tre-lew» ad esempio, come è stato vissuto?E tu, che dici di non riuscire a tovare ilcoraggio per partire, stai ancora aspet-tando «le voci?» . Cristo non verrà certoa dirti che ha bisogno di te, non è unavisione da crisi mistica : è negli occhidei bambini che hai visto nelle diapo-sitive di Trelew, è nella gente che vedial Telegiornale, immersa nella miseriapiù nera: la vuoi più evidente di così,questa chiamata? E ricordati di partireanche dal tuo consumismo, da tuttequelle cose che potrebbero fare di te,anche se tu volessi partire subito, unasorta di colonizzatore. La scelta di es-sere cooperatori missionari, l'hanno fat-ta altri ragazzi prima di te e ti garanti-sco che non erano né eroi o superman,che hanno certamente anche loro avutodifficoltà, esitazioni . . . Eppure sono par-titi ed ora sono lì, in ARGENTINA, tanto1 2

lontani sulla carta quanto vicini ai no-stri cuori : hanno solo una preghiera,una domanda da farci : chi di noi saràcapace di fare un atto di amore e an-dare a dar loro una mano? e se proprionon potessimo partire, ci sono tantis-sime cose che potremmo fare anche daqui per loro, come ad esempio l'ani-mazione missionaria dei Centri e (per-ché no?) presso gli SDB e le FMA chetroppo spesso non ci conoscono . . . Sonosolo alcune idee ; io ve le porgo con as-soluta semplicità, sperando che le vo-gliate meditare un po', ed anche, pra-ticare . . .!

Manuela

PER COSTRUIREUNA CULTURA DELLA PACE

Una catastrofe mondiale può servirea parecchie cose. Anche a trovare unalibi davanti a Dio. Dov'eri Adamo?«Ero alla guerra mondiale».

Uno degli aspetti centrali dell'attualemissione della Chiesa è la costruzionedella pace .

Lo è stato in ogni tempo, ma il carat-tere indilazionabile ed universale cheoggi ha assunto il problema della pace,pone la Chiesa in stato di allerta e l'im-pegno per la pace ai vertici delle suepreoccupazioni.Dal tempo del Concilio, infatti, la

corsa al riarmo nucleare si è andataintensificando sempre di più e l'ango-scia per la guerra nucleare è divenutaun elemento tangibile e visibile del no-stro tempo tanto più evidente nelle sof-ferenze indicibili dei popoli dei paesipiù poveri, nelle condizioni poste dalcommercio delle armi, nelle forme diisterismo collettivo provocate dalla di-minuzione_ del senso di sicurezza, neinumerosi conflitti armati che insagui-nano il mondo .Emerge dunque la necessità di ana-

lizzare i motivi delle tensioni e delleguerre, per poterli affrontare in modonon violento . E si scopre molto facil-mente che alla radice delle guerre cisono le avidità e gli egoismi di coloroche trovandosi in una condizione di pri-vilegio, la vogliono difendere ed accre-scere a tutti i costi e a danno dei più po-veri e dei più deboli.

Di fronte a questa realtà la Chiesa intutte le sue espressioni ha il compito diincarnare concretamente la sua missio-ne di costruttrice di pace, sollecitandotutti gli uomini di buona volontà, per vi-vificare ed intensificare una culturadella pace che sia profondamente ispi-rata ai valori evangelici .

Per questo motivo i giovani e non sololoro, sono soggetti particolarmente sen-sibili alle questioni che concernono la

pace ed hanno suscitato notevole inte-resse quando hanno centrato la loro at-tenzione su questi temi .

L'autenticità della loro partecipazio-ne conferma come oggi i problemi del-la pace siano più vivi che mai nel cuoredella gente, e come sia necessario -per non correre il rischio di reagire conrisposte emotive - lo sviluppo dell'in-formazione e del dialogo sui temi che lapace contiene in sè, quali : la riconver-sione delle industrie degli armamenti,la richiesta di studi di questo tipo nelleuniversità, il volontariato come sceltadi un servizio alternativo al servizio mi-litare .

È necessario quindi superare l'aspet-to negativo della pura contestazione ededucarci all'apertura, alla collabora-zione, al dialogo, e alla comprensionedi tutti .

Per costruire la pace occorre far levasulla catechesi e sulla evangelizzazio-ne, per la formazione di uno spirito nondedito al potere ma al servizio, capacedi cogliere i valori là dove sono, e di in-tegrarli all'interno di un rapporto chevede come protagonisti la propria fedee il proprio impegno laico per la costru-zione di una cultura della pace, ispi-rata dall'amore che Cristo ci ha donato .Tutto ciò rappresenta un impegno

reale soprattutto per noi cooperatori sa-lesiani, che alla luce della esperienzavissuta al VII Congresso nazionale deigiovani cooperatori, dobbiamo renderevivo il pensiero di Don Bosco, quando cichiama ad impegnarci con «dinamismonella fedeltà» piegandoci «sulle esi-genze moderne, purché non si abbia afare contro coscienza» (MB . XIII, 283) .

Salvatore

AUTOFINANZIAMENTOCONRIBUTI PERVENUTI all'Ufficio Na-zionale dal 1°-12-1983 al 31-1-1984 parial 25% dell'intera somma raccolta daiCentri, relativi all'anno sociale 1983-84(N.20 Centri) .

Agliè (15 .000) ; Altofonte (30 .000) ;Bologna - S. Cuore (50 .000) ; Bra(25 .000) ; Bolzano (100 .000) ; Como(25 .000) ; Di Tommaso Salvatore(50 .000) ; Ferrara (30 .000) ; Novi Ligure(55.750) ; Padova - Parrocchia DonBosco (40.000) ; Palermo - S. Lucia(65 .000) ; Palermo - M . Mazzarello(30 .000) ; Pisa CEP (lab. M . Margherita)(75 .000); Roma - Via Marghera (35 .000) ;Rovereto (100 .000) ; Ruvo (25 .000) ;Savona (11 .000) ; Schio (75 .000); SiddiDaniele (30 .000) ; Torre Canavese(35 .000) ; Verona - Ist. Don Bosco(50 .000) ; Vercelli - Ist. S . Cuore (15 .000).

Totale L . 966.750

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GIUBILEO DEI GIOVANI

profondire il tema annuale, e riflettere sullaPasqua. A voler guardare bene la sostanzadi fondo è unica : guardare a Cristo comecentro della nostra esistenza ed in taleprospettiva accoglierlo nei nostri fratelli evivere la nostra vera Pasqua attraversandouna volta per tutte quel Mar Rosso che di-vide l'uomo vecchio, arido, avido e sco-stante dall'uomo nuovo, dall'uomo vero,l'uomo salvato, l'uomo risuscitato, l'uomodell'accoglienza .

Ogni attimo della nostra vita deve es-sere una conversione, il nostro protender-ci all'Ideale, cioè Cristo, non deve averemai fine, ma ci sono dei momenti decisiviche dobbiamo saper cogliere : in questimomenti si fanno le scelte fondamentali, eda queste opzioni dipenderanno le nostrescelte successive .

La Chiesa e l'Associazione ci propon-gono una possibilità di riflessione unica,approfittiamone coinvolgendo anche chi cista vicino in casa, a scuola, al lavoro, sullametro. Talvolta basta poco per trasformareuna vita; Dio si serve di tutto .

Per i GG.CC. c'è l'occasione di farsi ani-matori in mezzo a tanti giovani, affinché ilgiubileo possa essere un fatto sostanzialee non solo la partecipazione ad un viaggioorganizzato o a una delle solite funzioni .Con le porte del nostro cuore sbarrate nonha significato tutto il resto . (Enzo Manno)

«Aprite le porte a Cristo»! dice la Chiesaper bocca del Papa ed è indubbiamenteuna esortazione di cui ognuno di noi ha bi-sogno .

Sì, perché spesso si moltiplicano nonsolo le porte blindate degli appartamentima anche quelle dei nostri cuori . Anzi, di-rei che è abbastanza frequente il caso chequelle degli appartamenti sono il segno diquelle dei cuori .

Ma, a rifletterci, perché corrazziamo leentrate delle nostre case? Per proteggeredai ladri cose spesso superflue e futili, acui siamo legati in modo quasi morboso .Se la nostra casa è caratterizzata da mo-bili lussuosi, oggetti preziosi e delicati,tappezzerie raffinate e costose, come po-tremo mai accogliere un fratello bisognosodi cure e abbandonato? E se le sue scar-pacce ci inzaccheranno la moquette? E seci ruba il candelabro d'argento o il sopra-mobile di Capodimonte? E se sanguina,come potremo stenderlo sul sofà di vellutopregiato?

Se è vero che il Vangelo non ci chiededi essere degli avventati, è pur vero checome cristiani non possiamo non assu-mere dei rischi per andare incontro agli al-tri . (Sarà bene dare un'occhiata a quantoha detto Don Palmisano all'ultimo Conve-gno GG.CC. sul coraggio di Don Bosco) .

In questo periodo abbiamo tre impegnicontemporanei : prepararci al giubileo, ap-

Dal nostro inviato in India . . .

altri e nelle mille difficoltà che incontranosono ugualmente capaci di sorridere .

Ho visto cosa significhi veramente la pa-rola «povertà», cosa vuoi dire la parola«fame», bambini che ti si aggrappano aivestiti elemosinando non tanto soldi quan-to un «pezzo di pane», una caramella,qualsiasi cosa purché commestibile .

Devo dire che il mio primo giorno in In-dia è stato scioccante perché arrivata aBombay ho visto gente dormire sulla stra-da, tuguri incredibili costruiti sui marcia-piedi, bambini nudi giocare in,mezzo allasporcizia e poi tanti lebbrosi riuniti in unazona recintata da dove non possono usci-re perché li controlla a vista la polizia .

Appena il pulmann che ci portava si èfermato nelle vicinanze si è verificata unascena raccapricciante : tutta questa poveragente aggrappata ai finestrini dell'automostrava le proprie deformazioni (manisenza dita, moncherini incarniti) per impie-tosirci a dare loro qualcosa, un vero infer-no che non dimenticherò mai!

E in mezzo a tanto male, a tanta miseriaecco i missionari che portano il loro con-forto : nel fango, nella sporcizia si dannoda fare per salvare da «morte sicura» que-sta povera gente e riescono a trasformare

Sono una ragazza che ha avuto una for-tuna particolare, (tale la reputo), quellacioè di aver potuto fare un viaggio alleMissioni dell'India .

È stata una esperienza importante epenso che quello che ho provato e vistonon riuscirò a renderlo a parole, sono sen-timenti e visioni che ti rimangono nel cuo-re e nella mente e forse è ancora troppopresto anche per scrivere ma lo facciougualmente per far partecipi anche altridella mia esperienza .

Ho sempre sentito parlare delle Missionie dell'enorme lavoro che svolgono questinostri fratelli dedicando tutta la loro vita al«servizio» degli altri, ma sinceramentesono state parole che ascoltavo ma non mitoccavano profondamente .

Ho dovuto però constatare di personaquanto bisognerebbe fare per aiutare que-ste opere che cercano di portare sollievo abambini abbandonati e denutriti, a lebbro-si, orfani, persone anziane .

Sinceramente devo dire che la mia ideaera molto diversa da quella che è la realtà .

Suore, preti e anche giovani che tra-scorrono la maggior parte della giornatacon questi poveri, lavorano dalla mattinaalla sera donandosi completamente agli

questo inferno in paradiso!Sono una «goccia» in mezzo al mare di

sofferenza che esiste, ma è pur vero chesono l'unica loro ancora di salvezza .

Visitando le loro missioni si può com-prendere quanto incitano in pratica la fra-se del vangelo: «Qualunque cosa avretefatto a uno dei più poveri tra i miei fratelli,lo riterrò fatto a me» .

Sono veri testimoni dell'amore chespendono la loro vita per l'elevazione so-ciale e morale, per amare «quelli cha nes-suno ha il coraggio di amare» .

Purtroppo mi sono dovuta rendere con-to quanto sia facile dire a parole di essere«cristiani», di «amare il prossimo» e quan-to poi sia difficile metterlo in pratica : infattiandando nel villaggio dei lebbrosi a Ma-dras avevo paura a scendere dal pulmann,mi sono sentita una vigliacca .

La messa più bella è stata proprio quellacelebrata in questo villaggio dedicato aPapa Giovanni XXIII, insieme ai lebbrosiche alla fine, in segno di affetto hanno vo-luto donare ad ogni partecipante una ghir-landa di fiori .

Ho visto come in quel luogo di miseria edi dolore regnasse «sovrana la gioia» .Nessuno era scontento o disperato, sicu-ramente anche per la costante presenza disuore donatesi completamente a «servireLui» in questi fratelli : è proprio vero che lacarità di Cristo non ha limiti!

Ogni Missione che ho visitato è riuscitaa farmi vedere un aspetto diverso di quellodi cui è capace la «forza dell'amore» .

Così, ho trovato le «suore del sorriso»,suore che hanno accettato di vivere tra i ri-fiuti della società, nei tuguri accogliendotutti coloro che gli altri rifiutano . Si trovanoin viuzze rigurgitanti di gente e piene difango e maleodoranti .

Hanno deciso di vivere qui per farsi « po-veri con i più poveri», sempre serene per-ché convinte e sicure che accanto a lorovive Gesù povero e sofferente, sono unaviva testimonianza!

E poi ancora tante altre missioni e tantealtre vite spese a servizio del grande idealemissionario . Tutto questo ci fa riflettere : difronte alla tragedia di questi fratelli chemuoiono di fame o consumati dalla lebbranon possiamo rimanere insensibili, siamotutti responsabili!

È facile dire non posso risolverlo dasolo, non tocca a me, è facile fare dell'ac-cademia, non è la mia vita che ne va dimezzo. Gesù è stato esplicito : «Chi nonama il fratello che vede, non può amareDio che non vede» .

Siamo tutti impegnati in prima persona :basta pensare che con il valore di un gior-nale si può mantenere un bimbo indiano ocon l'equivalente di un pacchetto di siga-rette una intera famiglia .

Una nostra rinuncia del superfluo puòsalvare un'esistenza o ridare il sorriso adun bambino!Non possiamo e non dobbiamo tirarci

indietro, per questo invito tutti a fare no-stro il comandamento di Cristo : «Da que-sto vi riconosceranno miei discepoli, se viamerete l'un l'altro!» (Daniela Nardi) .

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TRELEWLA NOSTRA MISSIONE IN ARGENTINA

Il Gruppo GG.CC. di Rovereto ha rac-colto tutta la corrspondenza intercorsatra Trelew e il Centro Nazionale : vuoleora offrire alla nostra riflessione alcunitemi di vita tratti dalla viva esperienza digiovani cooperatori salesiani che hannoscritto e vissuto.Il Gruppo GG.CC. di Rovereto lo offre

a tutta l'Associazione Nazionale nellasperanza che anche qui il GG.CC. sale-siano possa condividere la «missione» af-fidata all'Associazione nello stesso climaspirirutale dei fratelli in «Missione» là aTrelew .

Il fascicolo comprende alcuni temi fon-damentali :povertàbambini e genterapporti con i giovanila comunitàla preghierai sacramentifeste/momenti liturgicila festa : momento importanteaiuti materiali : come?vocazione

Ecco alcuni stralci :

PovertàTrelew: non è facile descrivere questa

città così diversa dalle nostre e piena dicontraddizioni in se stessa .Quando siamo arrivati qui, siamo subi-

to andati al Barrio Norte, il quartiere (sesi ha il coraggio di chiamarlo così) dovedovremmo lavorare noi e subito sotto dinoi è apparsa, in una specie di valle inter-minabile, una quantità inverosimile dibaracche e barecchette, una cosa im-pressionante .Nel Barrio la gente vive nelle case

composte, per qualche fortunato, conblocchi di cemento, le pareti e il tetto dicartone; per gli altri invece tutto è solodi cartone occupando meno spazio pos-sibile, dove vivono più famiglie composteda tanti elementi.La povertà del Barrio man mano che

viviamo con lui, ci appare sempre più

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grande, sia in vastità che in profondità .È gente che davvero non ha niente da

perdere e che appunto per questo ha unadignità tutta sua, davanti alla fame, da-vanti alla sofferenza, alla morte, dignitàche poi si perde in una povertà moraleveramente grande ; ma che fargliene?

Bambini e genteDon Bosco aveva rivelato ad un gesuita

che voleva sapere come faceva ad at-trarre così i ragazzini, che il suo segretoera : «AMARLI».

Si, si vede ogni giorno, basta dare unbriciolo d'amore ed i nostri poveri ed ab-bandonati ragazzini non lo scordano più .

Prova ne è il fatto che al momento del-la partenza di Daniela tanto i bambiniquanto i ragazzi e le famiglie si sono riu-niti per salutare Daniela e ringraziarla ditutto ciò che ha fatto per loro . Hannoportato piccoli doni, lettere cartoline einsieme abbiamo partecipato a una bel-lissima Messa nella quale i bambini han-no pregato specialmente per lei nel modosemplice e commovente in cui son capacidi farlo quando veramente vogliono tantobene a una persona .Nel Barrio abbiamo potuto constatare

che la maggior parte della gente non èsposata, non saprei in che misura, ma di-rei un buon 80-90% ; da qui ne derivanotutte le conseguenze di abbandoni e cam-bi continui di coppie. Stiamo preparandoun corso di due o tre incontri per parlaredel matrimonio e seguitare poi col bat-tesimo ; la gente è molto ben disposta,ma non vogliamo correre il rischio di es-sere «sacramentalizzatori», un rischiomolto grosso in un ambiente comequesto .Vogliamo creare le basi di una comu-

nità cristiana autentica, anche se questorichiede tempi molto lunghi .

L'unica cosa che ci dispiace e che nonc'è molta gente lassù (noi, sul mappa-mondo, stiamo a testa in giù) che vuoleraggiungerci. Vi assicuriamo che lo starea tessta bassa non fa venire il mal di te-sta, anzi fa bene . . .

Rapporti con i giovaniAll'inizio i primi contatti con i giovani

sono stati difficili . . . siamo riusciti ad ag-

ganciare qualche giovane di Trelew, mol-ti sono venuti ad aiutarci varie volte, al-tri vengono una volta ogni tanto, ma orac'è un guppetto che mi sembra si stia sta-bilizzando : la mattina viene ad aiutarciuna ragazza dello stesso Barrio che hafatto le scuole medie e che segue quelliche non sanno leggere né scrivere (chegenerosità si scoprono tra i poveri . . .) .

Con i giovani quello che abbiamo otte-nuto fino ad ora è il formare un gruppet-to che ci segue nel lavoro del Barrio, maanche con loro il discorso è tutt'altro chefacile; certo non hanno i problemi delBarrio, ma alle spalle non hanno assolu-tamente niente di quello che è cultura re-ligiosa, gruppi impegnati .

La ComunitàLa nostra vita comunitaria, se pur con

qualche normale problema, è soddisfa-cente e questo non è solo il parere di uno,già che quando si discute su questo puntosembriamo tutti più o meno d'accordo .Noto che le cose stanno migliorando

gradualmente per quanto riguarda l'im-postazione del lavoro .

Grandi in questo senso sono gli incontrimensili con il Padre Renzo . Se ben sfrut-tati i ritiri ci possono dare una carica no-tevole per poter continuare con ottimi-smo il nostro lavoro e il nostro cammino .L'importante è dare il giusto valore aimomenti che viviamo .

E da parte di tutti c'è l'impegno di mi-gliorarsi per poter vivere bene .

Preghiera

Il suo Amore è veramente immenso . IlSignore chiede solo un poco di buona vo-lontà e ti ripaga con tanta, tanta gioia nelcuore . . . Quando ci si rende conto dellapropria «pochezza» e dei doni che nono-stante tutto, il Padre continua a darci,l'atteggiamento più spontaneo è la gioio-sa gratitudine .La logica assurda del Vangelo «chi la-

scia tutto, trova tutto e anche più . . .» lastiamo vivendo giorno per giorno, attimoper attimo senza soste . . . e chi crede chequeste siano solo chiacchiere si sforzi divivere queste parole o, ancor meglio ven-ga qui ad aiutarci: divideremo con tantagioia questo centuplo che il Signore ci dà .

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I sacramentiI sacramenti sono una delle basi impor-

tanti per la vita cristiana e tra la gentedel Barrio c'è molto bisogno di far cono-scere e capire la loro importanza e laloro attualità .La riconciliazione se è veramente sen-

tita, diventa festa di amici nuovi!Il 16 abbiamo cominciato la Novena ap-

profittando il periodo di vacanza inver-nale. Alle ore 15 si riunivano i bambini

Il Vescovo Mons. Moure ha definito il Barrio Norte la corona di spine di Trelew .

per giocare insieme e poi, alle ore 17, sifaceva un momento di preghiera .Da lunedì, abbiamo avuto la fortuna di

poter partecipare ogni giorno alla S . Mes-sa. Sabato 26, alle ore 11, abbiamo fattouna celebrazione Penitenziale con igiovani .

È stato veramente un bellissimo incon-tro con il Padre che perdona . Dopo ci sia-mo riuniti per mangiare insieme .La finalità di questo pranzo era riunire

le famiglie e passare insieme un momen-to di fraternità ed allegria .Vi hanno partecipato più di 150 persone

in un clima cordiale di festa . Tutti sonorimasti contentissimi .Con il Gruppo Giovanile abbiamo co-

minciato lo studio del documento dei Ve-scovi argentini sulla Riconciliazione na-zionale .Tutti i Venerdì i giovani del nostro Cen-

tro Comunitario, insieme con altri gio-vani della Parrocchia si riuniscono perapprofondire alcuni argomenti sui sacra-menti sotto la guida di P. Renzo .

Feste/Momenti liturgiciIn questo periodo di particolare devo-

zione a Maria anche le manifestazioniesteriori hanno la loro importanza .Domenica 25, alle ore 17, c'è stata la

processione con l'immagine della Madon-na per le strade del Barrio e, dopo, lasanta Messa .Alle ore 18,30 si è fatta la premiazione

dei vincitori nei giochi del «Mundialito82» e l'esposizione e vendita dei lavorirealizzati dai bambini durante i novena-rio così pure dei lavori fatti nel laborato-rio «Mamma Margherita» di taglio e cu-

cito e maglieria sotto la guida di Olimpiae M. Concetta .

VocazionePerò soprattutto amate senza stancar-

vi tutti quelli che incontrate nel vostrocammino. Cercate di formare comunità ;accettate l'altra persona come è, anchel'altro che sta vivendo la stessa esperien-za ha diritto di essere se stesso .Non giudicate il suo comportamento o

il suo carattere (spesso si ignorano le lot-te che tiene questa persona nel suo inte-riore) . Anzi amatelo di più, manifestatesempre di più la vostra amicizia . Aiuta-telo con la preghiera. Non dovete domi-nare nell'altro, anzi lasciate che sia lui aprendere l'iniziativa . Non imponete ideevostre, cercate la collaborazione dell'al-tro, il suo consiglio . Cioè essere d'accor-do quando si devono realizzare alcuniprogetti .

Vi chiedo tanto amore, carità, pazienzaper i giovani ; più di voi stessi, anche i piùdifficili, perché proprio loro hanno biso-gno di tanto amore e di tanta amicizia .Insomma dovrete essere per loro au-

tentici e sinceri amici .

OFFERTE PERVENUTE dal 1° dicembre1983 ai 31 gennaio 1984 a favore dellanostra missione di TRELEW .

ENTRATE

Bortolotto Giorgio 40.000Rosalba Santoro 50.000CC. Pavia - FMA 50.000GG.CC. Lombardia 50.000Modugno Anastasia 10.000GG.CC. Ottaviano 100.000Dal Il Convegno Nazionale

Sposi (Pacognano,8-11/12/1983)

100.000CC. Roma, Viale Togliatti (in

occasione Giornata perTrelew, 10-12-1983)

200.000CC. Verona - Don Bosco (La

b. M. Margherita) 300.000CC. Schio 100 .000CC. Padova

Don Bosco(FMA) 50.000

CC. Albarè 345 .000CC . Padova - Parrocchia 100.000NN. 20.000Siddi Daniele - Cagliari 600.000GG.CC. Cerignola 200.000GG.CC. Puglia 84.000CC. Puglia 82.150CC. Santeramo (EI Dia De

Trelew)

110.000N.N . Alessandria, Via Ga-

gliaudo 50.000Rita Manganielio - Roma 49.500CC. Ferrara 25.000Vanick Tecla 50.000CC. Napoli - Vomero (Lab . M .

Margherita) (Ricavato du-rante la Mostra Missionaria4-11/12/1983) 500.000

NN. (Don Bosco - Cinecittà) 100.000CC. Gualdo Tadino 150.000Radiana Amodio 50.000CC. Monteortone 100.000Bolzano (Lab . Margherita) 250.000CC. Roma - S. Cuore (Peronorare Memoria D . Ange-lini)

300.000CC. Roma - S . Cuore (Offertedei fedeli raccolte nelleMesse del giorno, 11-12-1983)

300.000Offerta del 1° Circolo (ScuolaMargherita di Savoia - Tor-re Annuziata) 122.000

CC. Aosta - FMA 100.000CC. Novi Ligure 100 .000CC. Trino 35.000Offerta da parte dei parteci-panti al «Natale dei CC .»riuniti a Pacognano il 18-11-1983

100.000

1 5

Totale L . 4.972 .650

USCITE

Contributi (IV Trimestre 1983) 363.530Medicinali 14.000Spese postali 20.000

Totale L . 398.480

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Spediz . in abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2a quindicina

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In occasione del 500 della canonizzazione di Don Bosco

S. Rastello

Giù dai col _ li

un di lon - ta_ no colla

so-la madreaccan-to sei ve- nu-~- v .w.

.Ma dre,nonpiùso-giri al dolce in-can - to . 0

lo giù dai col

iso stuolo t'accom-pagnaatuadi _ mo - ral3

DonBosco ri_tor..na trai giovaniancor :_-_ ti chiainaf

I-menti di gioiae d'amor _DonBosco ri-tor-na traigiovanian-

-cor :_- ti chiamanfreme .~idtgioia e d'amor .____

Don Bosco ritorna . . .

Ma Valdocco, allor desertad'ogni vita e d'ogni gioia,era incolta, piana, aperta,sol rifugio . . . una tettoia! .

Ora guarda, Padre amato :vive un popolo felicesotto l'ampio manto auratodi Maria Ausiliatrice!

Giù dai colli

A S. Giovanni Boscos .xasreu° Campane suonate

Lento

Cam pa_uesuona_te,suo-ua-teadl_ste_sa,vi

li

Da ogni parte osserva, o Padrequanta gente a te si dona :di fanciulli immense squadrefanno dolce a te corona!Oltre i mari ed oltre i montichiara splende tua persona ;fino agli ultimi orizzontiil tuo nome echeggia e suona .

Don Bosco, ritorna . . .

M. GREGORIO

o a questo piano dei tuoi

scendianco_raidi

Don Bosco ritorna . . .

tuoi

Sì, ritorna sorridente :l'opra tua il mondo acclama :ora è vita rifulgentequel che fu già sogno e brama!

Torna e guarda: a mille a millestanno i figli all'opre intenti ;l'ore scorrono tranquilletra il lavoro ed i concenti!

BOLLETTINO SALESIANOQuindicinale di informazione e di cultura religiosa

L'edizione di metà mese del BS è particolarmente de-stinata ai Cooperatori Salesiani . Direzione e ammini-strazione: Via della Pisana, 1111 - C .P . 9092 - 00100Roma Aurelio - Tel . 69 .31 .341 .Direttore responsabile: GIUSEPPE COSTARedattore: LUCIANO PANFILO - Via Marsala, 42 -00185 ROMA - Tel. : 495 .01 .85 ; 49 .33.51 .

Autorizz. del Trib . di Torino n. 403 dei 16 febbraio 1949 . - C.C .Postale n. 2-1355 Intestato a: Direzione Generale Opere Don Bo-sco - Torino. - C .C.P. 462002 Intestato a Dir. Gen . Opere DonBosco - Roma . - Per cambio d'Indirizzo inviare anche l'indirizzoprecedente.

G .PAGELLA

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mon-do a rac_col - ta dei greg-gi so -gna -ti d i

gio - va-nì il pa-dre tri_on-fae rl-vi-ve .Nel l'almo splen-

-do - re di Crì-sto ri-sor-to,an_corcomeungiorno ra-

i ~--da - na glierran - ti, dal - l'ombra di mor-te dai

tor_ ti sen-tic_ ri so _ a _ ve li chla_ma di

fe-de a,;Iiincan-ti . Don no - sco,Don Bo-sco,dei

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gui-da al i i - gnor. ._ . Don -gnor.-_ .

Fra noi Tu venisti - col volto irradiatodal nimbo soave - del tuo sorriso ;or cinge tua fronte - più vivo splendoreche irradia da Dio - lassù in Paradiso .Ci desti per Madre - la Madre tua stessadel popol cristiano - l'Aiuto potente;cibasti ností alme - col Pane divinoche nutre e ristora - la vita languente .D. Bosco . . .

D . Bosco, procedi! - Ti attendon le madriche supplici i figli - Ti porgon fidenti,perchè tu li segni - col segno di Croce,perchè Tu li guardi - cogli occhi fulgenti .E mentre Tu passi - si desta un fragorequal d'onde agitate - d'oceani umanie un grido prorompe - dai petti concordiascoltaci, o Santo - fra noi qui rimani!

D. Bosco . . .