Messaggero Veneto 090116

1
UTERO IN AFFITTO LA PRATICA RESTA VIETATA di Maurizio Cescon UDINE Unioni civili, coppie di fatto, adozioni per gli omosessuali. Il Disegno di legge Cirinnà, che porta il nome della senatrice Pd prima firmataria, approderà a palazzo Madama, salvo cambi dell’ultimo momento, il 26 gen- naio. E sarà una data a suo modo storica, perchè per la prima vol- ta un provvedimento che regola una materia tanto delicata, fa il suo ingresso “ufficiale” in un’Au- la del parlamento italiano. Con ampio ritardo rispetto agli altri Paesi occidentali, tanto che sa- remmo gli ultimi nell’Ue a legife- rare in proposito. E il tema è par- ticolarmente sentito in Friuli, in prima linea sulla legge per il di- vorzio negli anni Settanta con Loris Fortuna e dove l’anno scor- so i sindaci di Udine e Pordeno- ne, forzando la mano, hanno tra- scritto nei registri comunali le nozze, celebrate all’estero, di coppie gay. La pattuglia dei senatori. Il consi- stente “manipolo” del Pd sem- bra compatto. Il triestino Fran- cesco Russo, segretario del grup- po, ha l’incarico di “pontiere” in questa delicata fase in cui è ne- cessario trovare una sintesi sugli aspetti ancora irrisolti della leg- ge. «Sono fiducioso - spiega Rus- so -, i tempi sono maturi e gli ita- liani sono favorevoli alle unioni civili. Stiamo lavorando per tro- vare una posizione condivisa, all’interno del partito e dentro la maggioranza. La soluzione fina- le la troveremo 24 ore prima di entrare in Aula, ma sul 90% della legge c’è già un accordo di mas- sima. Ribadire la contrarietà all’utero in affitto potrebbe age- volare qualche condivisione in più. Sulla questione delle ado- zioni ritengo che, prima di quelli della coppia, vengano i diritti del bambino». Il senatore udine- se Carlo Pegorer è per il via libe- ra: «La proposta Cirinnà - dice - garantisce un po’ tutti, è una buona mediazione. Lo scoglio più insidioso è qui al Senato, so- no previsti numerosi voti segre- ti, vediamo come andrà. Noi la- voriamo perchè il Ddl possa es- sere approvato com’è». Fiducio- so anche il pordenonese dem Lodovico Sonego. «Il Parlamen- to dirà sì a una buona legge - os- serva -. C’è qualche divisione re- siduale su aspetti non fonda- mentali, ma credo che si troverà una sintesi, magari sul filo di la- na. Sono ottimista, si stanno fa- cendo gli approfondimenti del caso. Il Governo non interviene? Bene, come giusto che sia». A fa- vore pure il triestino Lorenzo Battista, ex M5s e oggi nel grup- po delle Autonomie. «Tutte le leggi sono perfettibili - afferma -, ma si tratta di un compromes- so accettabile. Siamo nel 2016 e non si può più aspettare». Oppositori sulle barricate. La Le- ga non ci sta. «Siamo profonda- mente contrari al Ddl Cirinnà - spiega il capogruppo alla Came- ra Massimiliano Fedriga - . La stepchild adoption apre la stra- da alle adozioni per le coppie omosessuali e apre all’utero in affitto, che in alcuni Paesi stra- nieri è legale. Sui diritti dei sin- goli siamo disponibili a ragiona- re, altra cosa è legalizzare il ma- trimonio gay, solo chiamandolo con un diverso nome. Pd e M5s fanno un attacco feroce alla fa- miglia. E comunque non si trat- ta di priorità, il Governo deve pensare a economia e sicurez- za». Il deputato Gian Luigi Gigli dei Popolari per l’Italia, che so- stiene l’esecutivo Renzi, si appel- la proprio al premier: risolva l’equivoco politico. «Lo stralcio della stepchild adoption - osser- va Gigli - è una cortina fumoge- na in grado di mascherare il fat- to ben più grave che nel testo unioni omosessuali e matrimo- nio costituzionale restano termi- ni intercambiabili, anche dopo aver tolto il riferimento agli arti- coli della Costituzione che ri- guardano la famiglia. Stralcio an- che per togliere dall’imbarazzo Renzi, resosi forse conto di aver sbagliato a sostenere come pre- mier un testo che resta non vota- bile per parti significative della maggioranza e dello stesso Pd, mentre la sua approvazione con una maggioranza diversa è or- mai inaccettabile». Più sfumata la posizione della coordinatrice regionale di Fi Sandra Savino. «Sono pienamente d’accordo che la legge preveda che alcuni diritti previsti per le coppie spo- sate siano estesi alle cosiddette unioni civili - dice la deputata -. Penso alla possibilità di essere vicini al partner al momento del ricovero ospedaliero e in un suc- cessivo percorso di cure, oppure al subentro dei contratti d’affit- to. Si tratta di una scelta e di un provvedimento ragionevolmen- te coerenti ad una visione ag- giornata di quella che è la realtà dei nostri tempi. Altro invece è il capitolo delle adozioni, perché in questo caso credo che questa possibilità non possa essere of- ferta a coppie dello stesso ses- so». Sindaci e Arcigay. «Non è la no- stra legge, è solo una tutela mini- ma che speriamo venga appro- vata - spiega il presidente regio- nale di Arcigay Nacho Quintana Vergara -. Ci sono ancora osta- coli, i politici discutono troppo e fanno poco. E la Chiesa mette i bastoni tra le ruote. Ma penso che il riconoscimento e i diritti non si possano fermare nel 2016 in un Paese civile». Il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti so- spira: «Dico solo: era ora che si arrivasse a una legge, la società è più avanti rispetto alla politica. Trascrivere i matrimoni è stato un qualcosa di pungolante». Convinto che stavolta ci sarà lu- ce verde il sindaco di Udine Fu- rio Honsell: «Il Parlamento si gioca la credibilità - dichiara -. Il legislatore deve finalmente com- piere una scelta, ci sono modelli a cui ispirarsi. Trascrivere le noz- ze gay è servito a smuovere le co- scienze». l’intervento di ALESSANDRO MARAN D al 26 gennaio riprende- rà al Senato l'esame del ddl sulle unioni civili. La normativa prevista dal ddl Cirinnà riprende pedissequa- mente la proposta del “modello tedesco”: unioni civi- li con stepchild adoption (lan- ciata d'altronde alla Leopolda del 2012 e contenuta nella mo- zione uscita larga vincitrice dal congresso del Pd del 2013). In questi giorni, in vista della ripresa del dibattito in Aula, non si fa che parlare ossessiva- mente di maternità surrogata, accostando la proposta di leg- ge Cirinnà sulle unioni tra per- sone dello stesso sesso al co- siddetto “utero in affitto”. Ep- pure “l'utero in affitto” non c’entra nulla. Nel disegno di legge in discussione non si par- la di utero in affitto, pratica che è e resta vietata in Italia e alla quale, dai dati disponibili, ricorrono, nell'impossibilità di avere figli, soprattutto le cop- pie etero. Tutto questo però non ha nulla a che vedere con la stepchild adoption e tanto- meno con la legge in discussio- ne al Senato, dove si parla sem- plicemente della possibilità di creare un legame giuridico, tra i figli e le figlie biologici e il compagno o la compagna del loro padre o della loro madre, nel caso di un’eventuale mor- te. Sono bambini e bambine che già esistono e che già vivo- no una situazione affettiva e fa- miliare con il partner del pro- prio genitore. Non si parla per niente inve- ce di quel di cui bisognerebbe parlare, cioè dei diritti e dei do- veri di cittadinanza cui potran- no accedere coppie di cittadi- ni oggi senza diritti. Questo è il punto in discussione. Ricordo che la Corte suprema degli Sta- ti Uniti ha deciso le leggi statali che vietano il matrimonio gay sono incostituzionali in base al Quattordicesimo emenda- mento della Costituzione ame- ricana - quello sull’uguaglian- za di tutti i cittadini davanti al- la legge. È in base al principio di eguaglianza che gli stati de- vono permettere a tutti i citta- dini di sposarsi con chi voglio- no e riconoscere i matrimoni gay celebrati fuori dai loro con- fini. Il voto decisivo è stato quello di Anthony Kennedy, un conservatore nominato dai repubblicani. Spiegando la sua posizione, Kennedy ha scritto che la Costituzione americana garantisce l'ugua- glianza di tutti i cittadini, e quindi non era più possibile «condannare gli omosessuali a vivere in solitudine, negando loro l’accesso ad una delle isti- tuzioni più antiche della no- stra civiltà». Non per caso, Obama ha poi affidato a Twit- ter la sua felicità per la decisio- ne della Corte suprema, con un famoso messaggio che reci- ta così: “Oggi è un grande pas- so nella nostra marcia verso l'uguaglianza. Coppie gay e le- sbiche ora hanno il diritto di sposarsi, proprio come chiun- que altro #LoveWins”. Di que- sto discuteremo con il Ddl sul- le unioni civili. Di un passo avanti, in Italia, nella nostra marcia, verso l’uguaglianza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA ‘‘ massimiliano fedriga Siamo profondamente contrari: qui si legalizza il matrimonio gay, solamente lo si chiama con altro nome AVVIATO L’ITER AL SENATO Alessandro Maran Il governo «è deciso a non toccare palla», almeno per ora, sulle unioni civili, «lasciando alle Camere la possibilità di decidere autonomamente». È quanto riferiscono fonti del Pd dopo le riunioni di ieri tra il presidente del consiglio Matteo Renzi, il ministro Maria Elena Boschi e i capigruppo del Pd di Camera e Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda. Nella riunione «si è stabilito che il punto di partenza è il disegno di legge Cirinnà. Il governo non vuole essere “invadente” su questa materia, saranno quindi i partiti a lavorare», aggiungono le stesse fonti. Il nodo più spinoso resta quello sulle stepchild adoption: Renzi ha affidato al ministro Boschi il compito di accorciare le distanze con i cattolici dem sui punti più controversi. Si tratta, riferiscono ancora fonti parlamentari, di 25-30 senatori che, però, non arriveranno al punto di votare contro il provvedimento. Una assemblea dei gruppi si terrà prima del termine ultimo per la presentazione degli emendamenti, fissato al 22 gennaio. La convinzione dello stato maggiore del Pd è di riuscire a portare tutti i parlamentari sulla stessa linea, «ma non c’è alcun rischio di defezioni in Aula», fanno sapere. Il punto di partenza rimane il testo Cirinnà, sottoscrivono fonti di Montecitorio, anche se nei prossimi giorni potrebbe arrivare una proposta per ribadire i principi contenuti nel testo, ma circoscrivendo ulteriormente la stepchild adoption. Proposta che arriverà dalla cabina di regia messa in piedi dal Pd e che vede Micaela Campana tra i parlamentari più attivi. Il tentativo di ridurre il dissenso e dare maggiore precisione ai casi di applicazione di stepchild adoption. Si tratterebbe di una mediazione ulteriore rispetto alla proposta originaria e all’emendamento sull’affido rafforzato avanzato dai cattolici dem. Vertice del Governo: stop alle pressioni, parola alle Camere ‘‘ FRANCESCO RUSSO Sono fiducioso, i tempi in Italia sono maturi per una nuova legge: ma partiamo da un no fermo e assoluto all’utero in affitto S’infiamma il dibattito su unioni civili e adozioni La Lega sulle barricate: attacco alla famiglia. E il dem Pegorer teme i voti segreti L’Arcigay: è una tutela minima. Il sindaco di Udine Honsell: in gioco la credibilità ‘‘ gian luigi gigli Mi appello al premier: risolva l’equivoco politico, perché dare l’ok al testo con il partito di Grillo è inaccettabile ‘‘ sandra savino D’accordo all’estensione di alcuni diritti per le coppie sposate, ma non condividiamo le adozioni per gli omosessuali SABATO 9 GENNAIO 2016 MESSAGGERO VENETO Attualità 11

description

S' infiamma il dibattito su unioni civili e adozioni

Transcript of Messaggero Veneto 090116

Page 1: Messaggero Veneto 090116

UTERO IN AFFITTOLA PRATICARESTA VIETATA

di Maurizio Cescon◗ UDINE

Unioni civili, coppie di fatto,adozioni per gli omosessuali. IlDisegno di legge Cirinnà, cheporta il nome della senatrice Pdprima firmataria, approderà apalazzo Madama, salvo cambidell’ultimo momento, il 26 gen-naio. E sarà una data a suo modostorica, perchè per la prima vol-ta un provvedimento che regolauna materia tanto delicata, fa ilsuo ingresso “ufficiale” in un’Au-la del parlamento italiano. Conampio ritardo rispetto agli altriPaesi occidentali, tanto che sa-remmo gli ultimi nell’Ue a legife-rare in proposito. E il tema è par-ticolarmente sentito in Friuli, inprima linea sulla legge per il di-vorzio negli anni Settanta conLoris Fortuna e dove l’anno scor-so i sindaci di Udine e Pordeno-ne, forzando la mano, hanno tra-scritto nei registri comunali lenozze, celebrate all’estero, dicoppie gay.La pattuglia dei senatori. Il consi-stente “manipolo” del Pd sem-bra compatto. Il triestino Fran-cesco Russo, segretario del grup-po, ha l’incarico di “pontiere” inquesta delicata fase in cui è ne-cessario trovare una sintesi sugliaspetti ancora irrisolti della leg-ge. «Sono fiducioso - spiega Rus-so -, i tempi sono maturi e gli ita-liani sono favorevoli alle unionicivili. Stiamo lavorando per tro-vare una posizione condivisa,all’interno del partito e dentro lamaggioranza. La soluzione fina-le la troveremo 24 ore prima dientrare in Aula, ma sul 90% dellalegge c’è già un accordo di mas-sima. Ribadire la contrarietàall’utero in affitto potrebbe age-volare qualche condivisione inpiù. Sulla questione delle ado-zioni ritengo che, prima di quellidella coppia, vengano i dirittidel bambino». Il senatore udine-se Carlo Pegorer è per il via libe-ra: «La proposta Cirinnà - dice -garantisce un po’ tutti, è unabuona mediazione. Lo scogliopiù insidioso è qui al Senato, so-no previsti numerosi voti segre-ti, vediamo come andrà. Noi la-

voriamo perchè il Ddl possa es-sere approvato com’è». Fiducio-so anche il pordenonese demLodovico Sonego. «Il Parlamen-to dirà sì a una buona legge - os-serva -. C’è qualche divisione re-siduale su aspetti non fonda-mentali, ma credo che si troveràuna sintesi, magari sul filo di la-na. Sono ottimista, si stanno fa-cendo gli approfondimenti del

caso. Il Governo non interviene?Bene, come giusto che sia». A fa-vore pure il triestino LorenzoBattista, ex M5s e oggi nel grup-po delle Autonomie. «Tutte leleggi sono perfettibili - afferma-, ma si tratta di un compromes-so accettabile. Siamo nel 2016 enon si può più aspettare».Oppositori sulle barricate. La Le-ga non ci sta. «Siamo profonda-

mente contrari al Ddl Cirinnà -spiega il capogruppo alla Came-ra Massimiliano Fedriga - . Lastepchild adoption apre la stra-da alle adozioni per le coppieomosessuali e apre all’utero inaffitto, che in alcuni Paesi stra-nieri è legale. Sui diritti dei sin-goli siamo disponibili a ragiona-re, altra cosa è legalizzare il ma-trimonio gay, solo chiamandolo

con un diverso nome. Pd e M5sfanno un attacco feroce alla fa-miglia. E comunque non si trat-ta di priorità, il Governo devepensare a economia e sicurez-za». Il deputato Gian Luigi Giglidei Popolari per l’Italia, che so-stiene l’esecutivo Renzi, si appel-la proprio al premier: risolval’equivoco politico. «Lo stralciodella stepchild adoption - osser-va Gigli - è una cortina fumoge-na in grado di mascherare il fat-to ben più grave che nel testounioni omosessuali e matrimo-nio costituzionale restano termi-ni intercambiabili, anche dopoaver tolto il riferimento agli arti-coli della Costituzione che ri-guardano la famiglia. Stralcio an-che per togliere dall’imbarazzoRenzi, resosi forse conto di aversbagliato a sostenere come pre-mier un testo che resta non vota-bile per parti significative dellamaggioranza e dello stesso Pd,mentre la sua approvazione conuna maggioranza diversa è or-mai inaccettabile». Più sfumatala posizione della coordinatriceregionale di Fi Sandra Savino.«Sono pienamente d’accordoche la legge preveda che alcunidiritti previsti per le coppie spo-sate siano estesi alle cosiddetteunioni civili - dice la deputata -.Penso alla possibilità di esserevicini al partner al momento delricovero ospedaliero e in un suc-cessivo percorso di cure, oppureal subentro dei contratti d’affit-to. Si tratta di una scelta e di unprovvedimento ragionevolmen-te coerenti ad una visione ag-giornata di quella che è la realtàdei nostri tempi. Altro invece è ilcapitolo delle adozioni, perchéin questo caso credo che questapossibilità non possa essere of-ferta a coppie dello stesso ses-so».Sindaci e Arcigay. «Non è la no-stra legge, è solo una tutela mini-ma che speriamo venga appro-vata - spiega il presidente regio-nale di Arcigay Nacho QuintanaVergara -. Ci sono ancora osta-coli, i politici discutono troppo efanno poco. E la Chiesa mette ibastoni tra le ruote. Ma pensoche il riconoscimento e i dirittinon si possano fermare nel 2016in un Paese civile». Il sindaco diPordenone Claudio Pedrotti so-spira: «Dico solo: era ora che siarrivasse a una legge, la società èpiù avanti rispetto alla politica.Trascrivere i matrimoni è statoun qualcosa di pungolante».Convinto che stavolta ci sarà lu-ce verde il sindaco di Udine Fu-rio Honsell: «Il Parlamento sigioca la credibilità - dichiara -. Illegislatore deve finalmente com-piere una scelta, ci sono modellia cui ispirarsi. Trascrivere le noz-ze gay è servito a smuovere le co-scienze».

l’intervento

di ALESSANDRO MARAN

D al 26 gennaio riprende-rà al Senato l'esame delddl sulle unioni civili.

La normativa prevista dal ddlCirinnà riprende pedissequa-mente la proposta del“modello tedesco”: unioni civi-li con stepchild adoption (lan-ciata d'altronde alla Leopoldadel 2012 e contenuta nella mo-zione uscita larga vincitricedal congresso del Pd del 2013).In questi giorni, in vista dellaripresa del dibattito in Aula,non si fa che parlare ossessiva-mente di maternità surrogata,

accostando la proposta di leg-ge Cirinnà sulle unioni tra per-sone dello stesso sesso al co-siddetto “utero in affitto”. Ep-pure “l'utero in affitto” nonc’entra nulla. Nel disegno dilegge in discussione non si par-la di utero in affitto, praticache è e resta vietata in Italia ealla quale, dai dati disponibili,ricorrono, nell'impossibilità diavere figli, soprattutto le cop-pie etero. Tutto questo perònon ha nulla a che vedere conla stepchild adoption e tanto-meno con la legge in discussio-ne al Senato, dove si parla sem-plicemente della possibilità dicreare un legame giuridico, trai figli e le figlie biologici e ilcompagno o la compagna delloro padre o della loro madre,nel caso di un’eventuale mor-te. Sono bambini e bambine

che già esistono e che già vivo-no una situazione affettiva e fa-miliare con il partner del pro-prio genitore.

Non si parla per niente inve-ce di quel di cui bisognerebbeparlare, cioè dei diritti e dei do-veri di cittadinanza cui potran-no accedere coppie di cittadi-ni oggi senza diritti. Questo è ilpunto in discussione. Ricordoche la Corte suprema degli Sta-ti Uniti ha deciso le leggi stataliche vietano il matrimonio gaysono incostituzionali in baseal Quattordicesimo emenda-mento della Costituzione ame-ricana - quello sull’uguaglian-za di tutti i cittadini davanti al-la legge. È in base al principiodi eguaglianza che gli stati de-vono permettere a tutti i citta-dini di sposarsi con chi voglio-no e riconoscere i matrimoni

gay celebrati fuori dai loro con-fini. Il voto decisivo è statoquello di Anthony Kennedy,un conservatore nominato dairepubblicani. Spiegando lasua posizione, Kennedy ha

scritto che la Costituzioneamericana garantisce l'ugua-glianza di tutti i cittadini, equindi non era più possibile«condannare gli omosessuali avivere in solitudine, negandoloro l’accesso ad una delle isti-tuzioni più antiche della no-stra civiltà». Non per caso,Obama ha poi affidato a Twit-ter la sua felicità per la decisio-ne della Corte suprema, conun famoso messaggio che reci-ta così: “Oggi è un grande pas-so nella nostra marcia versol'uguaglianza. Coppie gay e le-sbiche ora hanno il diritto disposarsi, proprio come chiun-que altro #LoveWins”. Di que-sto discuteremo con il Ddl sul-le unioni civili. Di un passoavanti, in Italia, nella nostramarcia, verso l’uguaglianza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

‘‘massimilianofedriga

Siamoprofondamente contrari:qui si legalizza ilmatrimonio gay,solamente lo si chiamacon altro nome

AVVIATO L’ITER AL SENATO

Alessandro Maran

Il governo «è deciso a non toccare palla», almenoper ora, sulle unioni civili, «lasciando alle Camere lapossibilità di decidere autonomamente». È quantoriferiscono fonti del Pd dopo le riunioni di ieri tra ilpresidente del consiglio Matteo Renzi, il ministroMaria Elena Boschi e i capigruppo del Pd di Camerae Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda. Nellariunione «si è stabilito che il punto di partenza è ildisegno di legge Cirinnà. Il governo non vuole essere“invadente” su questa materia, saranno quindi ipartiti a lavorare», aggiungono le stesse fonti. Ilnodo più spinoso resta quello sulle stepchildadoption: Renzi ha affidato al ministro Boschi ilcompito di accorciare le distanze con i cattolici demsui punti più controversi. Si tratta, riferisconoancora fonti parlamentari, di 25-30 senatori che,però, non arriveranno al punto di votare contro ilprovvedimento. Una assemblea dei gruppi si terrà

prima del termine ultimo per la presentazione degliemendamenti, fissato al 22 gennaio. La convinzionedello stato maggiore del Pd è di riuscire a portaretutti i parlamentari sulla stessa linea, «ma non c’èalcun rischio di defezioni in Aula», fanno sapere. Ilpunto di partenza rimane il testo Cirinnà,sottoscrivono fonti di Montecitorio, anche se neiprossimi giorni potrebbe arrivare una proposta perribadire i principi contenuti nel testo, macircoscrivendo ulteriormente la stepchild adoption.Proposta che arriverà dalla cabina di regia messa inpiedi dal Pd e che vede Micaela Campana tra iparlamentari più attivi. Il tentativo di ridurre ildissenso e dare maggiore precisione ai casi diapplicazione di stepchild adoption. Si tratterebbedi una mediazione ulteriore rispetto alla propostaoriginaria e all’emendamento sull’affido rafforzatoavanzato dai cattolici dem.

Vertice del Governo: stop alle pressioni, parola alle Camere

‘‘FRANCESCORUSSO

Sono fiducioso,i tempi in Italia sonomaturi per una nuovalegge: ma partiamoda un no fermo e assolutoall’utero in affitto

S’infiamma il dibattitosu unioni civili e adozioniLa Lega sulle barricate: attacco alla famiglia. E il dem Pegorer teme i voti segretiL’Arcigay: è una tutela minima. Il sindaco di Udine Honsell: in gioco la credibilità

‘‘gian luigigigli

Mi appelloal premier: risolval’equivoco politico,perché dare l’ok al testocon il partito di Grilloè inaccettabile

‘‘sandrasavino

D’accordoall’estensione di alcunidiritti per le coppiesposate, ma noncondividiamo le adozioniper gli omosessuali

SABATO 9 GENNAIO 2016 MESSAGGERO VENETO Attualità 11