Mercoledì 30 Novembre 2016 - Centro Einaudi · 2017. 1. 19. · protesta, il Parlamento era fermo...

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F P REPARATI ALL’ARRIVO DELLA RIPRESA MARIO DEAGLIO L a provincia di Alessan- dria non è stata una creazione della storia ma un prodotto della politi- ca, anzi di un «colpo di mano politico» compiuto nel 1859, ossia 157 anni fa, dall’ales- sandrino Urbano Rattazzi al- lora ministro dell’Interno. L’armistizio di Villafranca aveva posto fine alle ostilità, Cavour si era dimesso per protesta, il Parlamento era fermo per la guerra e il re aveva i pieni poteri. Rattazzi chiese udienza a Vittorio Emanuele II e gli presentò la bozza di un decreto che rior- ganizzava i territori dello Stato sabaudo. Il re firmò e Alessandria divenne provincia senza pas- saggio parlamentare. La provincia accorpava territo- ri con storie, dialetti e inte- ressi diversi come Asti (dive- nuta provincia solo nel 1935), Casale, Acqui, Novi Ligure, Tortona, Valenza. Le diverse entità erano state tutte ter- ritori di confine, sui loro ter- ritori era passata la storia con fatti d’arme come l’asse- dio di Casale del 1630 sia la battaglia di Marengo del 1801. Per questo già allora non guardavano tanto al mercato locale quanto a orizzonti più ampi. Quest’ampiezza di oriz- zonti fu particolarmente po- sitiva dopo la Seconda Guer- ra Mondiale, quando le bar- riere commerciali si abbas- sarono e la provincia benefi- ciò della vicinanza dalle grandi vie di comunicazione internazionali come i trafori alpini e il porto di Genova. In- dustria grande e industria piccola prosperarono grazie a un orizzonte nazionale e in- ternazionale sul quale si pre- sentava sia con prodotti di base come il cemento di Ca- sale, la gomma di Alessan- dria, la siderurgia di Novi Li- gure e raffinati beni di consu- mo, come il cioccolato (sem- pre a Novi), i cappelli da uo- mo e i profumi dell’Alessan- drino, l’oreficeria di Valenza. ILLUSTRAZIONE DI MATTIA CERATO MASSIMO MATHIS CONTINUA A PAGINA II CONTINUA A PAGINA II are un giornale è fare la Storia del presente. «E non sempre i buoni libri di storia si scrivono in un giorno, spesse volte in un’ora, spesse volte in un minuto». Umberto Eco, lui sì, avrebbe saputo raccontarla con intelligenza del passato e inesauribile capacità di anticipare il futuro una provincia così, 190 comuni, molti più campanili, 430 mila abitanti che ogni giorno la attraversano come si attraversa un ponte. Oppure stanno fermi, non troppo ultimamente. Il ponte ora c’è. Il Meier è la scommessa. Collega la città alla Cittadella, il più vasto quartiere militare d’Europa, certo il meglio conservato nonostante tutto, dove sventolò il primo trico- lore, che oggi sta a fianco de- gli Uffizi, dei siti di Ercolano e di Pompei fra i trentatré luoghi scelti dal governo de- stinatari di fondi ministeriali importanti: 25 milioni di eu- ro. Tanti soldi alla fortezza sul Tanaro, più di quelli che andranno, ad esempio, al Museo archeologico nazio- nale di Napoli, all’area di Pae- stum, a Ercolano, o per le chiese del centro storico di Bologna. In quella che proba- bilmente è la più grande ope- razione sul patrimonio dei beni culturali della storia re- pubblicana. Alessandria, anno 2016. Abbiamo perso Eco, la Borsalino è quasi salva grazie ai soldi (e alle idee) di un italo-svizzero, Acqui ha venduto le Terme a Genova, Bulgari inaugura a Valenza la sua manifattura del lusso. E Casale ha aperto un parco sopra la fabbrica di morte, ispirato la prima legge sugli eco-reati e avrà dallo Stato 64 milioni e mezzo per liberarsi per sempre dall’amianto. L’eredità di una città orgogliosa che batteva moneta fra quelle colline capaci, due anni fa, di conquistarsi il titolo di 50° sito Unesco italiano - il Monferrato che è anche Acquese, Casalese, Ovadese e parte del Valenzano -, che saranno Comunità europea dello Sport nel 2017. Un milione di turisti. A L E S S A N D R I A La scommessa del ponte SPECIALE Mercoledì 30 Novembre 2016

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F

PREPARATI

ALL’ARRIVO

DELLA RIPRESA

MARIO DEAGLIO

La provincia di Alessan-dria non è stata unacreazione della storia

ma un prodotto della politi-ca, anzi di un «colpo di manopolitico» compiuto nel 1859,ossia 157 anni fa, dall’ales-sandrino Urbano Rattazzi al-lora ministro dell’Interno. L’armistizio di Villafranca

aveva posto fine alle ostilità,Cavour si era dimesso perprotesta, il Parlamento erafermo per la guerra e il reaveva i pieni poteri. Rattazzichiese udienza a VittorioEmanuele II e gli presentò labozza di un decreto che rior-ganizzava i territori dello Stato sabaudo.Il re firmò e Alessandria

divenne provincia senza pas-saggio parlamentare. Laprovincia accorpava territo-ri con storie, dialetti e inte-ressi diversi come Asti (dive-nuta provincia solo nel 1935),Casale, Acqui, Novi Ligure,Tortona, Valenza. Le diverseentità erano state tutte ter-ritori di confine, sui loro ter-ritori era passata la storiacon fatti d’arme come l’asse-dio di Casale del 1630 sia labattaglia di Marengo del1801. Per questo già alloranon guardavano tanto almercato locale quanto aorizzonti più ampi. Quest’ampiezza di oriz-

zonti fu particolarmente po-sitiva dopo la Seconda Guer-ra Mondiale, quando le bar-riere commerciali si abbas-sarono e la provincia benefi-ciò della vicinanza dallegrandi vie di comunicazioneinternazionali come i traforialpini e il porto di Genova. In-dustria grande e industriapiccola prosperarono graziea un orizzonte nazionale e in-ternazionale sul quale si pre-sentava sia con prodotti dibase come il cemento di Ca-sale, la gomma di Alessan-dria, la siderurgia di Novi Li-gure e raffinati beni di consu-mo, come il cioccolato (sem-pre a Novi), i cappelli da uo-mo e i profumi dell’Alessan-drino, l’oreficeria di Valenza.

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MASSIMO

MATHIS

CONTINUA A PAGINA II CONTINUA A PAGINA II

are un giornale è fare la Storia del presente. «E non sempre i buoni libri di storia si scrivono in un giorno, spesse volte inun’ora, spesse volte in un minuto». Umberto Eco, lui sì, avrebbe saputo raccontarla con intelligenza del passato e inesauribilecapacità di anticipare il futuro una provincia così, 190 comuni, molti più campanili, 430 mila abitanti che ogni giorno laattraversano come si attraversa un ponte. Oppure stanno fermi, non troppo ultimamente.Il ponte ora c’è. Il Meier è la scommessa. Collega la città alla Cittadella, il più vasto quartiere militare d’Europa, certo il meglio

conservato nonostante tutto,dove sventolò il primo trico-lore, che oggi sta a fianco de-gli Uffizi, dei siti di Ercolanoe di Pompei fra i trentatréluoghi scelti dal governo de-stinatari di fondi ministerialiimportanti: 25 milioni di eu-ro. Tanti soldi alla fortezzasul Tanaro, più di quelli cheandranno, ad esempio, alMuseo archeologico nazio-nale di Napoli, all’area di Pae-stum, a Ercolano, o per lechiese del centro storico di Bologna. In quella che proba-bilmente è la più grande ope-razione sul patrimonio deibeni culturali della storia re-pubblicana.Alessandria, anno 2016.

Abbiamo perso Eco, la Borsalino è quasi salva grazie ai soldi (e alle idee) di un italo-svizzero, Acqui ha venduto le Terme a Genova,Bulgari inaugura a Valenza la sua manifattura del lusso. E Casale ha aperto un parco sopra la fabbrica di morte, ispirato la primalegge sugli eco-reati e avrà dallo Stato 64 milioni e mezzo per liberarsi per sempre dall’amianto. L’eredità di una città orgogliosa chebatteva moneta fra quelle colline capaci, due anni fa, di conquistarsi il titolo di 50° sito Unesco italiano - il Monferrato che è ancheAcquese, Casalese, Ovadese e parte del Valenzano -, che saranno Comunità europea dello Sport nel 2017. Un milione di turisti.

A L E S S A N D R I A

La scommessadel ponte

SPECIALE

Mercoledì 30 Novembre 2016

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La provincia di Alessandria in cifre

Totale imprese al 31 dicembre

2011 2012 2013 2014 2015

2.992 3.099

3.469

2.7512.576

-131-358

-743

-19-181

2.7412.861

2.726 2.732

2.395

46.502

46.027

45.096

44.766

44.432

2011 2012 2013 2014 2015

43000

43500

44000

44500

45000

45500

46000

46500

47000

Variazione imprese

-1000

-500

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

Saldo Imprese cessate Imprese iscritte

Fonte: Camera di Commercio di Alessandria

Da 20 a 490,9%

Da 6 a 194,3%

Da 2 a 523,3%

Da 50 a 2490,4%

Più di 2500,1%

Nessun addetto21,7%

1 addetto48,1%

Percentuale di imprese per numero di addetti

Addetti per settore di impiego. Media dei valori dei comuni di Alessandria

Fonte: Istat. I dati della serie 1951-1981 sono calcolati ponendo al numeratore la variabile "popolazione in condizione professionale"(occupati + disoccupati). Dal 1991 in poi si riferiscono alla variabile "occupati".

9,5

31,3

40,5

18,7

66,2

19,7

7,1

1,0

1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011

70

52,5

35

17,5

0

Incidenza dell’occupaz. nel settore: agricolo industriale terziario extracommercio commerciale

FEDERICA CASTELLANA

Il ponte Meier, simbolo della rinascita di Alessandria

AL

IISPECIALE LA STAMPA

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2016

Piccoli cambiamenti di oggiper la grande svolta di domaniPrimo segnale: la fusione di Confindustria con Novara e Vercelli

MASSIMO MATHIS

SEGUE DA PAGINA I

ono cinque,invece, i mi-lioni di clien-ti all’Outlet,il più grandedel continen-

te, oggi prima industria inprovincia, duemila dipenden-ti a Serravalle.Nel Novese che guarda ol-

tre, terra dei Campionissimie di sapori, polo dolciario, no-do stradale e ferroviario ver-so i porti della Liguria. Haperso il calcio, «la» Novesedello scudetto, ha imparato adire «Gavishire». Dietro, sto-rie di fatica, impegno, intuito,unione fra i produttori: cin-quant’anni fa il Cortese eraun vino per pochi amici chese lo scambiavano in dami-giana; negli Anni 70, 120 etta-ri, oggi 1503. E nove milioni dibottiglie del 2009 sono diven-tate dodici milioni. Il 70 percento vola all’estero da cuiarrivano i primi turisti: nel2002 a Gavi 4 strutture ricet-tive, 10 nel 2010 che adessosono 22 da 279 posti. Cifre datriplicare se si consideranogli 11 paesi che fanno partedel Consorzio di tutela, natonel 1974 con la doc.Da una città con suffisso

«Ligure» a Milano: il Torto-nese è agricoltura di qualità ericchezze culturali nello stes-so pugno di terra. Quella diMonleale con la tenacia diuno sparuto gruppo di vigna-ioli a far rivivere il Timoras-so, salvato dall’estinzione einserito nelle doc Derthona.Fra le cantine scavate in annidi lavoro con pala e piccone,sono 97 gli ettari di Timoras-so, nel 2017 raggiungerannoquota 100.

Nessuna crescita, nessun fal-limento. Tenendo la traietto-ria, non progrediremmo.Ma sfiorando appena alcu-

ni parametri la situazione mi-gliora. E di molto. Effetto del-le relazioni: una somma dipiccoli cambiamenti può pro-durne uno positivo più favo-revole rispetto a un solo gran-de, e poco probabile, cambia-mento. Modifiche non gigan-tesche, ma diffuse. E le asti-celle - praticamente tutte -crescono. Modifiche che, aguardar bene, forse stannogià avvenendo.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

E poi c’è il Terzo valico:grande opera, guai non dameno. Un cantiere da portarea termine, assicurano da Ro-ma, nonostante tutto e tutti,ora che «il primo lotto è giàcompletato all’80%, il secon-do al 35%, il terzo all’8%» el’anno prossimo, entro prima-vera, sono annunciati altri 1,6miliardi sul quarto. Obiettivo2021. Per mantenere gli impe-gni in Europa, almeno suicorridoi europei. Quello Re-no-Alpi con Svizzera e Ger-mania per collegarle ai portidella Liguria.L’unione rafforza, lo ha ca-

pito chi fa impresa. Non è uncaso se le tre Confindustriedi Alessandria, Novara e Ver-celli guardano al futuro insie-me per creare nel 2020 lamaggiore area manifatturie-ra del Piemonte dopo Torino,più di un quinto del Pil regio-nale (ma nell’industria mani-fatturiera si sale al 24% e inagricoltura oltre il 26%). Fratutte le province italiane sa-rà l’11° territorio per addettinel manifatturiero, il 12° peraziende, il 7° per export delsettore.Anno 2016, quello dei grigi

eroi di Coppa, dell’esodo a

Torino, dei ventimila di SanSiro a sdoganare l’entusia-smo represso dai guai deldissesto di una città intera edella sua grande provincia.Ci risiamo, torna l’idea del

ponte. E il sospetto che perottenere un cambiamentoforse non servirà una virata,ma un insieme di piccole mo-difiche, nei punti giusti del si-stema.Sosteneva Confindustria

immaginando il prossimotrentennio che, se tutto do-vesse rimanere esattamentecosì, andremmo incontro a unconfortevole non declino.

S

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- LA STAMPA

Commercio estero, percentuali del valore aggiunto Commercio estero, euro, Alessandria

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati ISTAT Fonte

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Export per settore

Fonte: Camera di Commercio di Alessandria

Prodotti chimici10%

Articoli in materie plastiche6%

Metalli preziosi non ferrosi6%

Gioielleriae bigiotteria

30%

Non manifatturiero1%

Altro manifatturiero42%

Siderurgia5%

54

41

28

32,4

26,5 25,121,4

14,3

3,1

Alessandria Piemonte Italia

Export Import Saldo (Dati in percentuale) Export Import Saldo

5.000.000.000

4.000.000.000

3.000.000.000

2.000.000.000

1.000.000.000

euro -

5.521.273.921

€3.325.079.462

2.196.194.459

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati ISTAT

Imprese artigiane

2.100

2.300

2.500

2.700

2.900

3.100

3.300

2011 2012 2013 2014 2015

Alessandria Piemonte Italia

2.715

2.9942.816

3.112

2.239

2.461

Imprese a conduzione straniera

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati ISTAT*Imprenditori o maggioranza dei soci sotto i 35 anni

2011 2012 2013 2014 2015

Alessandria Piemonte Italia

710

760

810

860

910

924,5

850,2

825,9

724,1

905,8

764,8

Imprese a conduzione giovanile* per 100mila abitanti per 100mila abitanti per 100mila abitanti

860

910

960

1.010

1.060

1.110

1.160

1.210

2011 2012 2013 2014 2015

Alessandria Piemonte Italia

987,4

1.186,8

872,9

1.052,7

1.026

1.174,8

Creare “capitale umano”per essere pronti alla ripresaLa provincia non ha mai smesso di esportare e di innovareMa i giovani imprenditori sono un quinto della media nazionale

intera strut-tura indu-striale aveva(e ha ancora)ben presentela dimensione

europea e mondiale. La provincia si presenta

quindi in discrete condizioni al-l’appuntamento con la ripresa: non ha mai cessato di esporta-re, non ha mai cessato di inno-vare. Le nuove sterline di plasti-ca - pensate e fabbricate, ap-punto, in provincia di Alessan-dria - sono forse l’esempio piùrecente ma altre innovazioni so-no note in mezzo mondo, come isofisticati tappi per la chiusura di recipienti medicali o i nuovi leganti del cemento. La voglia di espansione si è

estesa ai servizi: l’outlet di Ser-ravalle Scrivia è divenuto il più grande d’Europa e intercetta igrandi flussi turistici mentre società della provincia gestisco-no autostrade e aeroporti moltolontano da Alessandria E non va dimenticata la presenza di facoltà universitarie, un’avven-tura culturale che appare solo agli inizi.Manca qualcosa? La provin-

cia di Alessandria mostra un’at-tività bancaria vigorosa nei cen-tri principali della provincia ma la spinta creditizia all’espansio-ne si è forse rivelata meno robu-sta di altri casi italiani di succes-so. La geografia si rivela poi con-temporaneamente un vantag-gio e uno svantaggio. Alessandria è infatti all’in-

circa al centro del triangolo in-dustriale, a meno di un’orad’auto o di treno da Genova.Milano e Torino. Facile da rag-

quelle, già insoddisfacenti, delPiemonte e dell’Italia. L’invecchiamento spiega

buona parte della frenata pro-duttiva. A partire dal 2011, il va-lore aggiunto nominale per abi-tante è sceso sotto il livello me-dio piemontese e anche italiano.Il numero delle imprese a

conduzione giovanile (860 ogni100 mila abitanti) è inferiore dicirca un quinto alla media na-zionale. Questo declino sareb-be ancora più marcato senza l’immigrazione straniera, contutti i problemi, di non facile

soluzione, che comporta.Un’area così ricca di attività,

di iniziative, di successi passatie presenti non merita di scivo-lare in una grigia vecchiaia. Oc-corre creare «capitale umano»con istruzione, professionalitàe credito per evitare che, unavolta «formato», prenda altre strade. Sulle modalità esatte nessuno ha la ricetta magica, ma è tempo di dibattere - ma-gari anche attraverso le colon-ne di questo giornale - e di pas-sare all’azione.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Mario Deaglio

Professoredi Politica

economica all’Università

di Torino,è editorialista de La Stampa

MARIO DEAGLIO

SEGUE DA PAGINA I

- LA STAMPA

Le prime 20 aziende della provincia Fatturato 2014

972.782.772

482.992.021

419.264.640

340.318.279

291.082.094

278.472.135

242.743.995

231.107.177

231.124.726

210.342.796

201.940.761

177.627.000

172.448.109

163.241.810

161.617.299

134.898.780

120.066.000

119.469.605

124.444.724

Strade, autostrade

e piste aeroportuali

Strade, autostrade

e piste aeroportuali

Amidi e prodotti

amidacei

Raccolta, trattamento

e fornitura di acqua

Commercio metalli

e semilavorati

Supermercati

Imballaggi in materie

plastiche

Commercio prodotti

petroliferi

Fonte: Reportaziende.it

Commercio materiali

per rivestimenti

Gioielleria

e oreficeria

Commercio combustibile

per uso domestico

Fili e cavi elettrici

ed elettronici

Strade, autostrade

e piste aeroportuali

Edifici residenziali

e non residenziali

Commercio metalli

e minerali metalliferi

Pitture, vernici,

inchiostri

Imballaggi in materie

plastiche

Imballaggi in materie

plastiche

Profumi, cosmetici,

saponi

Itinera S.P.A.

Tortona

Consorzio Costruttori Teem

Tortona

Roquette Italia S.P.A.

Cassano Spinola

Ireti S.P.A.

Tortona

Val-Met S.P.A

Valenza

Al� - S.R.L.

Casalnoceto

Vibac S.P.A.

Ticineto

Gale S.R.L.

Castelnuovo

Ppg Italia

Quattordio

Bulgari Gioielli S.P.A.

Valenza

Restiani S.P.A.

Alessandria

Essex Italy S.P.A.

Quattordio

Lambro S.C. A R.L.

Tortona

A.C.I. Consorzio Stabile

Tortona

Banco 77 S.P.A.

Valenza

Metlac S.P.A.

Bosco Marengo

Guala Closures S.P.A

Alessandria

Safta S.P.A

Castellazzo Bormida

Paglieri S.P.A.

Alessandria

450.783.000Cemento

e calcestruzzi

Buzzi Unicem S.P.A.

Casale

giungere, quindi ma anche fa-cile da lasciare. Il che spiega laforte pendolarità dei lavorato-ri della provincia e la difficoltàdi mantenere «in loco» inizia-tive economiche che superanocerte dimensioni e sono tenta-te di scappare altrove. La na-scente Confindustria Territo-riale del Piemonte Orientalepuò essere interpretata comeun tentativo di fare massa cri-tica in un’ottica europea e glo-bale nella quale sta il futuroeconomico della provincia. Come sarà questo futuro? I

grafici preparati dal CentroEinaudi documentano la mi-grazione di oltre cinquanta-mila posti di lavoro in 50 annidall’agricoltura verso l’indu-stria prima, e verso il terzia-rio poi; rappresenta un suc-cesso demografico importan-te, ma si è anche tradotto inuna popolazione più anziana epiù rada. Al censimento del 2011 la

provincia contava ben 120 mi-la abitanti in meno rispetto al1901, con una dinamica demo-grafica nettamente inferiore a

2R AL

SPECIALE LA STAMPA

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2016 III

L’

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Gli studi, i risparmi, le caseRadiografia di un territorio

La provincia di Alessandria in cifre

Popolazione con oltre 25 anni per titolodi studio massimo (Dati in migliaia)

Popolazione 25 anni e più con laurea o postlaurea come titolo di studio massimoconseguito (Dati in migliaia)

Tasso di disoccupazione 15 anni e più(Valori Percentuali)

Tasso di disoccupazione 15-24 anni(Valori Percentuali)

ALESSANDRIA

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

4391,3

4626,2

4879,3

5193.5

5304.4

5464.7

5528.7

5865.5

6144.2

6375.1

6619.2

ITALIA

26,3

26,3

27,4

30.5

35.0

33.8

36.3

38.5

40.3

46.4

41.3

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

30

30

105

140

70

105,2

94,8

114,8

26,3

73,1

103,5

125,5

41,3

scuola primaria

scuola media

scuola superiore

5,3

5,3

8,0

11,5

10,2

11,9

Alessandria

Piemonte

Italia

11,1

15,5

23,5

39,3

38,1

40,3

Alessandria

Piemonte

Italia

università

20052004 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

20052004 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

5,75

3,00

11,25

14,00

8,50

12,5

37,5

50,0

25,0

Alessandria, popolazione straniera

Stranieri Percentuale di stranieri

Fonte: Elaborazione Tuttitalia su dati Istat

Popolazione residente2001-2015

Popolazione, numeri indice 1861=100

Fonte: Istat

Popolazione (Alessandria a sinistra, Piemonte a destra)

Fonte: Istat

415000

417000

419000

421000

423000

425000

427000

429000

431000

433000

435000

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

420.142

431.885

Alessandria Piemonte

1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011

Alessandria Piemonte Italia

438.865

2.758.500

22.176.477

533.208

3.439.050

39.396.757

483.183

4.432.313

54.136.547

427.229

4.363.916

59.433.744

1861 1921 1971 2011

Alessandria

Piemonte

Italia

1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 20110

1000000

2000000

3000000

4000000

5000000

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

10,00%

12,00%17.131

3,99%

44.542

10,31%

0

50

100

150

200

250

300 268

97

158

lessandria èla terza pro-vincia delP i e m o n t eper popola-zione (428

mila). Gli abitanti di Alessan-dria raggiunsero il culmine in-torno al 1911 (540 mila abitan-ti), ma subito dopo la provin-cia subì l’attrazione urbanadello sviluppo del città del

triangolo industriale: Torino,Milano e Genova, al centro delquale Alessandria si situa ge-ograficamente. La piramidedella vita a forma di triangolorovesciato evidenzia la nasci-ta di generazioni esigue (paria circa 3.500 nuovi nati peranno), più o meno la metà del-le generazioni del baby boom.Tuttavia, la popolazione è tor-nata a crescere dal 2000 perla spinta dei nuovi residenti dinazionalità straniera, passati

dal 4 per cento nel 2004 a piùdel 10 per cento nel 2015. Lapresenza degli stranieri si in-cardina nella comunità diAlessandria attraverso la par-tecipazione alla sua econo-mia, come si vede dalla conti-nua crescita delle imprese aconduzione di stranieri, chehanno raggiunto le 826 unitàogni 100 mila abitanti.

L’istruzione media della po-polazione è costantementeprogredita. La percentuale di

laureati è passata nell’ultimoquarto di secolo dal 3 al 12 percento, assumendo un valore inlinea con la media nazionale.Per quanto l’occupazione pre-valente sia oggi nel settoreterziario extra-commerciale(40 per cento dell’occupazionetotale), l’industria continua adoccupare quasi un terzo degliaddetti totali (31 per cento),svelando la sua presenza di-stintiva all’interno dell’econo-mia locale. L’industria di Ales-

GIUSEPPE RUSSO

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IVSPECIALE LA STAMPA

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2016

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- LA STAMPA

Il Valore aggiunto per abitanteapprossima il prodotto interno lordoper abitante, che a sua volta è la basedel reddito che viene distribuitoe speso. E' altresì una misuradel benessere economico.I valori nominali sono espressi in eurocorrenti nell'anno indicato nel grafico.I valori reali ricostruiscono il valoredel valore aggiunto storico comese non fossero variati i prezzinel tempo. In questo senso, i valorireali rappresentano l'effettivo poteredi acquisto del prodotto (reddito)degli abitanti di Alessandria, secondoil potere di acquisto del 2015.

VALOREAGGIUNTO

Valore aggiunto nominale per abitante Valore aggiunto reale per abitante

Depositi bancari e postali per abitante

Fonte: Elaborazione Unioncamere - Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

Compravendite di abitazioni per 1000 abitanti

Fonte: Elaborazione Unioncamere - Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

Presenze turistiche x 100 residenti

Piramide dell’età

1982 2011

4.000 2.000 0 2.000 4.000 4.000 2.000 0 2.000 4.000

Maschi Femmine

La piramide demografica rappresentala distribuzione della popolazionedella provincia di Alessandria secondoil genere (uomini a sinstra e donnea destra della figura) e secondo l'età.In questo grafico, in particolare,le classi di età sono unitarie.L'altezza delle colonne misurapertanto il numero assolutodegli abitanti di ciascuna età.Si può osservare comela base della piramide sia diventatanel tempo più sottile in basso,a segno delle scarse nascite,e più ampia in alto, per l'aumentodella durata della vita delle persone.

Alessandria Piemonte Italia

2010 2011 2012 2013 2014 201516000

17000

18000

19000

20000

21000

22000

23000

24000

2500024.556

22.089

20.31320.746

20.264

Alessandria Piemonte Italia

Fonte: Elaborazione Unioncamere - Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

19500

21500

23500

25500

27500

29500

31500

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Prezzi del 2015

Fonte: Istat

25.359

24.107

23.932

29.372

27.980

Alessandria Piemonte Italia AL_PT/100 residenti Piemonte_PT/100 residenti

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

25.359

24.107

23.931

21.302

21.796

23.161

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

16,00

18,00

20,00

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

7,31

7,45

8,7914,40

16,77

16,69

160

309

97

208

La posizione di Alessandria (su 106 province) nelle classifiche di ICity Rate

Totale

56

11

53

46

48

43

61

44

ALESSANDRIA

Torino

Asti

Biella

Cuneo

Novara

Verbania

Vercelli

Economy

46

9

66

36

52

28

63

61

Living

49

15

50

59

46

65

69

64

Environment

78

82

40

32

47

8

12

13

Mobility

65

8

67

54

25

35

77

7

People

60

18

58

57

65

38

55

43

Governance

41

3

28

14

40

47

61

59

Gli elementi di valutazione

Qualità dell'aria, la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la presenza di spazi verdi in città, l'efficienza e la qualità della rete idrica (dispersione di acqua e depurazione), la presenza di centri di raccolta RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).

ENVIRONMENT

Investimenti in cultura e welfare, servizi come asili nido, biblioteche comunali, cinema. consultori, strutture per anziani. Numero di persone sotto la soglia di povertà, il tasso di emigrazione ospedaliera, l'inserimento sociale degli immigrati, la criminalità diffusa.

LIVING

Tasso di occupazione; presenza di imprese innovative, di imprese giovani e di imprese femminili; presenza e qualità di università e istituti di ricerca; dotazione infrastrutturale (strade, ferrovie, aeroporti, ma anche infrastrutture telematiche); servizi turistici.

ECONOMY

E government, dotazione di auto ecologiche, utilizzo di carta riciclata e raccolta differenziata negli uffici comunali, risparmio energetico, adozione di politiche per l'assetto e lo sviluppo del territorio, capacità di fare rete con altri Comuni.

GOVERNANCE

Livello di istruzione e l'abbandono scolastico, numero di donne che lavora e che ricopre cariche all'interno dell'amministrazione, presenza di studenti stranieri, partecipazione politica, coinvolgimento in associazioni di volontariato,lettura dei quotidiani e partecipazione a eventi culturali.

PEOPLE

Trasporti pubblici, parcheggi di scambio, zone a traffico limitate, percetuale auto non inquinanti, piste ciclabili, servizi di bike e car sharing…

MOBILITY

(Al 31/12/2015)

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

0

100

200

300

400

05

101520253035404550556065707580859095

100+

19500

20500

21500

22500

23500

24500

25500

26500

27500

27.346

19.462

La recessione del 2009 ha fatto flettere il valore aggiunto (prodotto) medioper abitante da 29 mila a 23 mila euroma una ripresa è in corso dal 2015Il tasso di disoccupazione è scesodi oltre due punti nell’ultimo biennio

sandria, storicamente favoritadalla posizione geograficanonché dall’accesso privilegia-to ai porti liguri, conta due di-stretti industriali riconosciutidall’Istat: lo storico distrettoorafo di Valenza, cui si deve il30 per cento delle esportazio-ni provinciali (pari complessi-vamente a 5,4 miliardi di europer anno), nonché il distrettodei frigoriferi industriali diCasale Monferrato, fonte di16.800 addetti e che contribui-

sce alle esportazioni provin-ciali con 1,8 miliardi di europer anno). Nella provincia sitrova anche una presenza digrandi imprese, in settori co-me l’alimentare dolciario doveopera la Novi, nella chimicadove opera la seconda indu-stria chimica d’Italia (il grup-po Mossi Ghisolfi, leader nelleapplicazioni del Pet), nel ce-mento (la Buzzi) e nelle infra-strutture (il gruppo Gavio fat-tura 3,4 miliardi nel mondo oc-

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SPECIALE LA STAMPA

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2016 V

cupando 5.600 persone). La recessione del 2009 ha

fatto flettere il valore aggiunto(prodotto) medio per abitanteda 29 mila a 23 mila euro, mauna ripresa è in corso dal 2015,con il valore aggiunto mediotornato a sfiorare i 24 mila eu-ro (23.900). La dotazione indu-striale della provincia e la suainfrastrutturazione la posizio-nano favorevolmente per ca-pacità di agganciare la ripresa.Ne è una prova il tasso di disoc-

cupazione, che, pur fortemen-te alzatosi durante la crisi,passando dal 4,6 per cento nel2007 al 13,4 per cento nel 2014,nel primo anno di ripresa, os-sia nel 2015, è sceso in soli do-dici mesi di ben due punti per-centuali (11,5 per cento). Siscorgono segni di ripresa an-che nella dinamica delle com-pravendite immobiliari (7,5compravendite ogni 1000 abi-tanti) e nella crescita dei ri-sparmi dei conti correnti ban-

cari e postali, che sono pari a20.300 euro per abitante.

Nuova energia per l’econo-mia locale dovrebbe arrivaresempre più dal turismo. IlMonferrato è stato associato aLanghe e Roero nel riconosci-mento di sito dell’Unesco nel2014. Attualmente, tuttavia,l’intensità turistica misuratadalle presenze turistiche ogni100 abitanti fissa l’indice dellaprovincia di Alessandria a 160,in aumento rispetto al valore

di 97 di quindici anni fa, ma in-dietro alla media regionaleche supera già il valore di 300.L’indice sintetico di qualitàdella vita calcolato da ICity-Lab pone il capoluogo di Ales-sandria al 56° posto tra i 106capoluoghi italiani, subito die-tro Cuneo (48°) e Asti (53°),ma davanti ad Aosta (57°) eVerbania (61°).

direttore Centro Einaudi

[email protected]

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i può essereinnovativi epensare al-l’ambiente, inparallelo. Loinsegna (pu-

re) un ragazzo che arriva daCerrina, pieno Monferrato,che si è diplomato da pochimesi e che, in questo momen-to, studia e lavora.

Un diciannovenne impe-gnato Andrea Bonfante, cheall’inizio di quest’anno ha vin-to il primo premio al concor-so nazionale «La tua idea diimpresa» organizzato daConfindustria per gli alunnidelle scuole superiori; unconcorso finalizzato alla va-lorizzazione di progetti parti-colarmente innovativi in am-bito scientifico.

Applicazione industrialeE il suo lo era, alla grande: «Sichiama Air Lite - spiega - e inpoche parole si tratta di unmodo per inquinare meno.Un’applicazione per le indu-strie, che dovrebbe servireappunto per non contaminarel’aria e l’ambiente circostante.Ora, insieme a un gruppo diragazzi, sto lavorando sull’ap-plicazione. Andrà bene perqualsiasi tipo di fabbrica».

Studio, ricerca, lavoroParla tecnico Andrea, che èun perito chimico, diplomato

Andrea Bonfante, 19 anni

Andrea, perito chimicoL’innovazione “green”conquista gli industrialiIl progetto è nato alle SuperioriOra si specializza all’Avogadro

al Sobrero di Casale, e adessosta studiando la stessa mate-ria in modo più completo al-l’Università del PiemonteOrientale, al dipartimento diScienze ad Alessandria, manel frattempo lavora già nelcampo dell’oro in quel di Va-lenza. Studio, ricerca, lavoro,tutto insieme.

Ma al primo posto c’è sem-pre il suo progetto: «Sto cer-cando di svilupparlo a livelloteorico - continua - grazie an-che alla ditta Mapei e alla fa-miglia Squinzi, che mi hannofornito un supporto pratico ehanno rilevato incongruenzea cui sto ponendo rimedio».Anche la sua tesi sarà, moltoprobabilmente, su questo.

Sogni da imprenditorePoi, si pensa al futuro: «Sono esarò un chimico, certo, ma mipiacerebbe diventare impren-ditore. Di me stesso, anche.Riuscire a far fruttare le mieconoscenza in un’impresa miasarebbe il massimo per me».Soddisfazioni, a soli 19 anni,ne ha avute, ma ne cerca sem-pre: in fondo, come diceva uncelebre coach di football ame-ricano Vincent Lombardi:«La differenza tra una perso-na di successo e gli altri non èuna mancanza di forza o unamancanza di conoscenza, mapiuttosto una mancanza di vo-lontà». E qui di volontà ce n’èda vendere.

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VALENTINA FREZZATO

Enrico Caprioglio, 18 anni

a tenacia pre-mia. E se si hatalento, si ot-tengono ri-sultati incre-dibili, persino

un posto «in cattedra» a confe-renze internazionali in quel diHouston, Texas. È quello che èsuccesso a Enrico Caprioglio,diciotto anni, passione per le materie scientifiche, per l’in-novazione e per l’ambiente.Queste caratteristiche - insie-me a due compagni di avventu-ra straordinari, AlessandroCoppa e Riccardo Roggero, e aprofessori capaci di vedere ol-tre, come Elisabetta Gaita - lohanno portato a vincere il pre-mio nazionale Fast a Milano,cioè quello assegnato dalla Fe-derazione delle associazioni scientifiche e tecniche per ilconcorso «I giovani e le scien-ze» voluto da Commissione,Consiglio e Parlamento euro-pei nell’ambito dello «Europe-an Union Contest for YoungScientists».

A maggio negli UsaEbbene, Enrico è stato giudi-cato «very good» e volerà a Houston (a maggio) per parte-cipare a «iSweeep», olimpiadedi ambiente, energia, ingegne-ria, e spiegare il suo progetto.Cioè? «Si tratta di attrazionemagnetica, una strategia per iltrattamento dell’acqua. Ab-biamo utilizzato un nanomate-riale che abbiamo trovato in

Enrico vola a Houstona spiegare la sua ideaper purificare l’acquaStudente del Sobrero ha vintoil premio dei giovani scienziati

letteratura, la gnitite, e abbia-mo visto che aggiungendo ilcarbone attivo, e creando unanuova composizione, serve perpurificare l’acqua. L’abbiamoapplicato a una bottiglietta diminerale, quella classica che siprende dalle macchinette.L’idea è farlo più in grande».Ha creato, dal nulla, un depu-ratore. Un mezza naturale euna nuova sostanza che, insie-me, riescono a purificare l’ac-qua da inquinanti organici einorganici, «perché ha le pro-prietà della magnetite» spiegaEnrico.

Cinque mesi di lavoroNel frattempo, è già andatoavanti: ci sono voluti cinquemesi di lavoro e laboratorio (alSobrero di Casale, dove fre-quenta la classe quinta), ora siè passati alle analisi: «A Hou-ston porteremo anche quellefatte al Cnr, Consiglio naziona-le delle ricerche, con micro-scopio a trasmissione. Pensa-vamo di brevettare il procedi-mento trovato».

A luglio il diplomaEnrico Caprioglio si diplomeràa luglio. E guarda, anche qui,già oltre: «Vorrei laurearmipoi in Fisica, ma sto cercandodi andare a studiare all’estero.Ho già inoltrato domande acollege in Gran Bretagna. Edue mi hanno già risposto po-sitivamente». [V. F.]

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Alessandro Cattelan alle selezioni di «X Factor»

“In provincianasce la vogliadi sfondare”

l e s s a n d r oCattelan, na-to a Tortonal’11 maggio di36 anni fa, hacominc iato

nel 2001 con i programmi mu-sicali su Viva divenuta poi AllMusic. Da 6 stagioni conducetrionfalmente «X Factor», suSky, la rete dove quest’anno hapresentato i David di Donatel-lo, ed è andata in onda la terzastagione di «E poi c’è Catte-

lan» (la quarta, inversione quotidiana,arriverà a breve), unprogramma con ilsuo nome in ditta, co-me Costanzo, comeLubrano, per nonparlare dell’indimen-ticabile David Letter-man, cui almeno unaparte della trasmis-sione si ispira.Come ha fatto a diven-tare uno dei conduttoripiù noti d’Europa par-

tendo da Tortona?«Perché in provincia abbiamotanta fame, anche di conoscen-za, di voglia di vivere, di viag-giare, di uscire. Salvo poi volertornare. A parte in questo peri-odo in cui sono veramente mol-to occupato, e poi ho ancheavuto la seconda bambina, io aTortona torno spesso e volen-tieri, i miei amici veri sono là.Credo non sia un caso se moltipersonaggi dello spettacolo, enon solo, non vengono dallegrandi città, ma da realtà localiche cercano di lasciare, che so-no anzi ben contenti di lascia-re, ma che senza dubbio conti-nuano a dare loro ispirazione elinfa vitale».

Come usa questa ispirazione?«Anche in trasmissione, natu-ralmente. Una volta a “E poi c’èCattelan” è arrivata NatalieImbruglia e mi ha offerto i suoibiscottini australiani, io le horisposto con la bagna caoda.Insomma, si può maneggiare lamateria delle origini e far veni-re fuori dei numeri divertenti».

Legge «La Stampa»?«Se sei di Tortona, non puoinon leggere La Stampa, nonconsiderarla un punto di riferi-mento. Ma anche se non sei diTortona, devo dire».

Com’è il suo «X Factor»?«Mi trovo a gestire una mac-

china complessa, che si è allar-gata a una popolarità reale econdivisa. Che deriva ormainon più, o non soltanto, dallavisione diretta su Sky Uno o instreaming su Now TV, ma dalladiffusione sui social network. Edal passaparola fiduciario.Avere, oppure no, l’X factor, èdiventato un modo di dire co-mune. Uno show che non hapaura di scene e costumi; nédell’esagerazione dei giudici.Tanti dicono male dei talent,come se fossero loro che am-mazzano la creatività, il meri-to. Non è così: chi arriva allatrasmissione i suoi numeri daspendere li ha sempre».

Lei è in grado di conversare in in-glese, e questa è una cosa raris-sima per un conduttore italia-no: come ha fatto?

«Certo, conoscere l’inglesemi ha molto aiutato, direi cheha fatto la differenza. Non so-no andato a studiare in Ame-rica o in Gran Bretagna. Nonavevo molta voglia di staresui libri, però c’era una cosasu cui mi applicavo moltissi-mo: le canzoni in inglese. Inmodo particolare, il rap. Si sache il rap è pieno di parole, dislang, di modi di dire. Ebbene,io mi mettevo lì, con una pa-zienza che se avessi usato ne-gli studi chissà che voti avreiavuto, e traducevo. Traduce-vo tutto, canzone per canzo-ne, scrivevo, riscrivevo e ri-petevo. Così ho imparato uninglese vero, usato nella vitareale, e non soltanto sui libri.Questa caratteristica mi hadato, e mi dà, una mano.Quindi dico ai ragazzi: studia-te l’inglese. Non importa conquali mezzi. Ma studiate que-sta benedetta lingua. Non èuna leggenda, che serva: ser-ve proprio».

E la radio? Che cosa le piace inparticolare del suo lavoro?

«Mi piace e mi interessa incon-trare cantanti, attori, blogger,parlare con loro, lavorare conloro. Mi ha molto divertito, peresempio, il duetto con France-sca Michielin nell’ultima edi-zione: abbiamo cantato in lati-no con le tuniche addosso.Penso che si vedesse benequanto avevamo provato. Unacaratteristica è proprio la cu-ra maniacale dei dettagli e leprove continue. Non andiamoallo sbaraglio».

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Natalie Imbruglia in tvmi ha offerto i suoibiscottini australiani,io le ho rispostocon la bagna caoda

Alessandro CattelanConduttore televisivo

Crescere lontano dalle grandi cittàdà tanta fame: anche di conoscenza, di voglia di vivere, di viaggiare, di uscire

AAlessandro

Cattelan

Trentasei annidi TortonaConduce«E poi c’è Cattelan» e «X Factor»

ALESSANDRIA

ALESSANDRA COMAZZI

“La mia stradaper Hollywoodè partita da qui”

entisei anni,una maturitàclassica alLiceo Plana(da cu i èuscito, fra gli

altri, Umberto Eco) e un de-butto a Hollywood quando neaveva venti. Marta Gastini è un’alessan-

drina che non rinnega le radici,anzi. Di recente era in città,dove ha accettato il ruolo dimadrina per l’inaugurazione

del ponte Meier. Enon c’era persona piùindicata di lei - chenegli Stati Uniti viveormai diversi mesi al-l’anno, - per tenere abattesimo, nella pro-vincia piemontese,l’opera dell’archistaramericano.Marta, com’è statol’incontro con An-thony Hopkins, quan-do vi siete visti la pri-ma volta sul set del

thriller «The rite»?«Mi tremava la voce. Gli porgola mano dicendo: “E’ un onoreper me”. E lui, di rimando, davero gentleman: “ChiamamiTony, please”».

Da Alessandria a Hollywood èstato un tragitto complicato?

«Per arrivarci sono passatada Londra, Parigi e Roma. InInghilterra ho frequentato ilpenultimo anno di liceo e im-parato bene la lingua. In Fran-cia il primo corso di recitazio-ne: ricorderò sempre quellaprima telecamera puntata sudi me. Ma tutto è partito daAlessandria: dalle lezioni didanza con Patrizia Campassifino al laboratorio di teatro, ascuola. E quando ho fatto ilmio primo provino, di fronte aMichele Placido mi ha tran-quillizzata pensare che nonera poi così diverso dal recita-re al teatro Comunale di Ales-sandria o dal ballare sul palcodell’Alessandrino».

Quanto sono importanti per leila famiglia e i vecchi amici?

«Molto, sono legata a chi hamostrato di condividere il miopercorso con gioia e affetto.Solo pochi giorni fa ero a Ova-da per ritirare il premio in me-moria di Ubaldo Arata, ungrande direttore della fotogra-fia che lavorò con Rossellini.

Uno zio e un amico hanno divi-so con me le emozioni di quellasera. Carla, Lavinia e Carlottavivono con me prove, abiti,eventi, festival, aspetti gla-mour; ma anche delusioni odifficoltà».

C’è anche Diego Parassole fraquesti?

«Ma certo, lo ringrazierò sem-pre. Mi ha regalato libri sullarecitazione, sui vari metodi,sui grandi del teatro. E poi miha spronata a uscire dalla mia“comfort zone” e anche aiuta-to a testare le mie capacità aZelig Off».

Dall’horror di «The rite» dellosvedese Mikael Hafstrom e«Dracula 3D» di Dario Argentoai ruoli seduttivi come GiuliaFarnese nella serie tv «I Borgia».Una bella gamma. E con Giu-seppe Piccioni com’è andata?

«Nel suo film “Questi giorni”,presentato alla Mostra di Ve-nezia, sono scontrosa, indi-pendente, ribelle. Girarlo èstato anche un po’ terapeuti-co per me: proprio come Ca-terina, il mio personaggio, inquel periodo cercavo la miadimensione».

Ruoli comici mai?«In primavera, finalmente,mi vedrete anche in quellevesti con “Alice non lo sa”,opera prima di Diego Amo-dio. Sette donne in una storiasull’amicizia e sui segreti chela circondano. Sarò Carla,giornalista trentenne chenon conosce mezze misure: odolce o indiavolata. Ci sonoViolante Placido, ClaudiaPandolfi: un cast di sole don-ne. Degli uomini si parla, manon si vedono».

Invece, negli ultimi film usciti,ancora storie di passione conruoli da manipolatrice.

«Vero. “Autumn lights” è unmistery drammatico, dove so-no sposata a un islandese piùanziano di me, che incontra unfotografo e s’infatua di lui. Unavicenda per l’appunto di amo-re e passione, con atmosfereda Nord Europa, tutto giratocon la luce naturale. L’altro,“Sadie”, è stato appena pre-sentato al Torino Film Festi-val: è un thriller psicologico dove interpreto Francesca, misteriosa e ammaliatrice.Sembro una bambina innocen-te, ma in realtà sono piuttostopericolosa».

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Al mio primo provino,con Michele Placidomi sono tranquillizzata pensando di essereancora all’Alessandrino

Marta GastiniAttrice

Tutto è partito da qui: dalle lezionidi danza classicacon Patrizia Campassi fino al laboratorio di teatro, a scuola

Marta

Gastini

Ventisei annidi Alessandriaè una delle più promettentiattrici del cinema italiano

BRUNELLO VESCOVI

Marta Gastini (a sinistra) con Analeigh Titpon in una scena di «Sadie»

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SPECIALE LA STAMPA

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2016 VII

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Page 8: Mercoledì 30 Novembre 2016 - Centro Einaudi · 2017. 1. 19. · protesta, il Parlamento era fermo per la guerra e il re aveva i pieni poteri. Rattazzi chiese udienza a Vittorio Emanuele

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