Mercato della casa Nuove frontiere...

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Mercato della casa Quello che oggi stiamo vivendo è un momento di grande cambiamento a livello internazionale, che sta offrendo molti motivi di attenzione e diversi di preoccupazione. Il recente passato ha visto il mercato immobiliare fare la parte del leone in un economia che in molti comparti non risultava troppo brillante. Ma ora, all‟interno di questo processo di trasformazione, a che punto siamo? E‟ ancora lecito considerare attraente l‟investimento nel “mattone” intendendo la casa come bene “rifugio”? Nuove frontiere costruttive Il mercato della casa resta comunque legato al miglioramento della qualità della vita ed al raggiungimento di un elevato livello di comfort abitativo. Quali saranno le nuove frontiere del costruire per poter soddisfare i bisogni e le esigenze dell‟utente finale? Risparmio energetico, isolamento acustico, utilizzo di materiali ecologici e di tecnologia fotovoltaica sono i temi su cui attualmente si sta maggiormente lavorando per ottenere edifici migliori .

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Mercato della casa

Quello che oggi stiamo vivendo è un momento di grande

cambiamento a livello internazionale, che sta offrendo molti

motivi di attenzione e diversi di preoccupazione. Il recente

passato ha visto il mercato immobiliare fare la parte del leone in

un economia che in molti comparti non risultava troppo

brillante. Ma ora, all‟interno di questo processo di

trasformazione, a che punto siamo? E‟ ancora lecito considerare

attraente l‟investimento nel “mattone” intendendo la casa come

bene “rifugio”?

Nuove frontiere costruttive

Il mercato della casa resta comunque legato al miglioramento

della qualità della vita ed al raggiungimento di un elevato livello

di comfort abitativo. Quali saranno le nuove frontiere del

costruire per poter soddisfare i bisogni e le esigenze dell‟utente

finale?

Risparmio energetico, isolamento acustico, utilizzo di materiali

ecologici e di tecnologia fotovoltaica sono i temi su cui

attualmente si sta maggiormente lavorando per ottenere edifici

migliori .

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Curriculum

Andrea Allegri, imprenditore.

Laureato all‟Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel

1993.

Dal Luglio 1994 iscritto all‟Ordine degli Architetti della Provincia

di Verona.

Dal 1994 collabora nell‟azienda di famiglia, l‟Impresa Gianni

Allegri Costruzioni Edili.

Dal maggio 2007 Amministratore Delegato della Costruzioni

Allegri S.r.l.

Dal 2000 al 2008 componente del Consiglio Direttivo del Collegio

dei Costruttori Edili della Provincia di Verona – ANCE Verona

Dal 2006 al 2008 Presidente del Grupo Giovani Costruttori Edili

della Provincia di Verona – ANCE Verona

Rotary Club Peschiera e del Garda Veronese

Il mercato della casa e nuove frontiere costruttive

Arch. Andrea Allegri

6 novembre 2008 Hotel Fiore – Peschiera

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"Se nell'arco di sei anni sta venendo avanti solo un grande albergo qualcosa

vorrà pur dire".

Al recente dibattito su Mart e territorio promosso dall'Assessorato alla Cultura

del Comune di Isera, alle porte di Rovereto si è riflettuto su questo 'qualcosa'.

Verdetto: il territorio si muove, ci è voluto del tempo, ma c'è finalmente una

base sulla quale costruire logiche economiche. Questa base è il Mart una vera

Ferrari che chiede di ricevere una carrozzeria adeguata: non quella di una

utilitaria. Vale a dire, strutture al passo con i tempi.

E' quanto è emerso dal dibattito svoltosi nei giorni scorsi tra il direttore del

Mart, Gabriella Belli, e gli amministratori della Vallagarina, Isera in primis. Le

potenzialità fornite da un museo affermato su scala internazionale sono

davvero tante e chi vive nella cintura di Rovereto se ne è accorto. Quali

rapporti ha costruito il museo con il territorio in termini di relazioni sociali ed

economiche? Un piccolo spaccato lo fornisce proprio la comunità di Isera,

piccolo paese satellite che ospitava l'incontro.

"Abbiamo visto nascere 8 esercizi della ristorazione che prima non c'erano e

abbiamo 50 posti letto sempre esauriti" esordisce Mario Cossali che definisce

il Mart uno dei grandi sogni di Rovereto. "A differenza degli altri è stato però

realizzato". Gabriella Belli ha fornito molti dati perchè per dibattere sul ruolo

che il Mart svolge o può svolgere è innegabile un passaggio preliminare:

conoscerlo e sapere come funziona, con quali strategie. Impressionante la

rete costruita in questi anni dal museo. Grazie alla politica dei depositi ha

potuto incrementare il suo patrimonio e dare vita a 132 mostre di grande

spessore. Sono 32 le collezioni in deposito, l'ultima scadrà nel 2033, il Mart ne

dispone "come se" fosse suo patrimonio, ha cioè mani libere e poiché altri

depositi nel tempo si sostituiranno o saranno confermati, chi si troverà a

gestire il Mart dopo l'era Belli avrà a disposizione un patrimonio ancora

cospicuo.

Ma l'importanza dell'incontro (forse se ne dovrebbero promuovere di più nel

territorio n.d.r.) sta nel fatto che la direttrice ha permesso di comparare la

strategia Mart con quella dei grandi musei, per esempio il Moma. Anche loro

fanno grandi e piccole mostre, anche loro per stare sulla scena e costruire

alleanze devono lavorare al patrimonio della permanente. E' quanto il Mart ha

dovuto fare in questi cinque anni per radicarsi e diventare un marchio

identificativo. Pur non essendo New York, Rovereto ha un museo internazionale

oggi. "E non c'è dubbio che oggi Rovereto voglia dire Mart" ha detto Cossali il

quale ha messo in guardia dalle logiche del far cassa immediatamente.

"Nell'analisi del rapporto col territorio si rischia spesso di essere superficiali o

fare riflessioni affrettate".

E i numeri aiutano a capire: oltre 300.000 ragazzi che varcano le porte della

didattica, un trend di 200.000 visitatori annui. Alla Belli è stato chiesto che

cosa si aspetti lei dal territorio. "Mi piacerebbe che i trentini ci venissero di

più, questo sì". E a chi, tra il pubblico, ha fatto notare che le tariffe sono alte

la direttrice ha risposto che sono in linea con quelle nazionali, ma un biglietto

al Mart consente di vedere quattro mostre al colpo. "A New York ci vogliono 22

dollari". Fare un paragone internazionale non è fuori luogo: il Mart

internazionale lo è davvero diventato.

Tratto da Il Giornale “Sentire.it” articolo di Corona Perer

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Biografia

Nata a Trento nel 1952, è laureata in storia dell‟arte a Bologna, e specializzata in

critica d‟arte contemporanea all‟Università di Parma.

Nel 1981 è chiamata ad affiancare la direzione scientifica del Castello del

Buonconsiglio e nell‟82, in qualità di storico dell‟ arte contemporanea, le viene

affidato il compito d‟attivare a Palazzo delle Albere il primo nucleo del museo d‟arte

moderna e contemporanea della Provincia Autonoma di Trento.

Dal 1982 al 1987 cura oltre 50 mostre, molte delle quali finalizzate alla valorizzazione

di personalità poco note nell‟arte italiana come Tullio Garbari, Luigi Bonazza,

Umberto Moggioli. Nel 1987, la mostra, da lei curata, dedicata a Giovanni Segantini

segna l‟avvio dell‟attività del Mart, il Museo d‟Arte Moderna e Contemporanea di

Trento e Rovereto.

Nominata Direttore del nuovo Museo nel 1989, realizza numerosissime attività

espositive, distinguendosi nel fare conoscere l‟arte italiana all‟estero, infatti, sue

mostre hanno avuto accoglienza e successo in prestigiose sedi museali internazionali

(Parigi, Londra, Tokyo-Osaka, Miami, Chicago, Pechino, Parigi, San Pietroburgo).

Nel dicembre 2002 sotto la sua direzione è stata inaugurata la nuova sede del Mart a

Rovereto, progettata dall‟architetto ticinese Mario Botta.

Commissario della Biennale di Venezia per l‟edizione del Centenario del 1995 e nel

2003, sempre nell‟ambito della Biennale, è stata membro della Giuria Internazionale

per il premio al migliore Padiglione.

Dal 2002 al 2005 ha svolto attività didattica nell‟ambito del Corso di Laurea Beni

Culturali dell‟Università di Trento, facoltà di Lettere e Filosofia, dove ha tenuto il

corso di Storia dell‟ Arte Contemporanea. Dal 2002 è Presidente dell‟Associazione

Nazionale dei Musei d‟Arte Contemporanea Italiani (AMACI). Nel 2003 riceve il Premio

Internazionale Civiltà Veneta della Fondazione Masi-Verona per l‟attività culturale

svolta. Dal 2006 è membro della Commissione Nazionale per la promozione della

Cultura italiana all‟estero e da Febbraio dello scorso anno è stata nominata membro

del Comitato Tecnico Scientifico per la qualità architettonica ed urbana e per l‟arte

contemporanea.

Rotary Club Verona Rotary Club Peschiera Rotary Club Verona Sud

e del Garda Veronese

“Il Mart: un‟esperienza fuori scala” relatrice

Dott.ssa Gabriella Belli

20 novembre 2008 Circolo Ufficiali di Verona – Castelvecchio

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Giovanni Rama

Nasce a Lazise nel 1924, studia medicina a Padova e si specializza in oftalmologia a Pavia. Frequenta e approfondisce gli studi nelle più importanti cliniche oculistiche europee. Viene nominato primario a Feltre e si trasferisce poi a Mestre nel 1967.

Pioniere italiano nel trapianto di cornea negli anni rimane sempre all'avanguardia nell'introduzione di tecniche chirurgiche.

Durante la carriera effettua più di 6.000 trapianti di cornea e oltre 52.000 interventi chirurgici. All'ospedale Umberto I di Mestre crea una "scuola" da cui escono molti dei primari di altri ospedali della regione Veneto. Si dedica non solo alla formazione dei medici ma cura molto la formazione del personale paramedico creando uno staff di tecnici ed infermieri unico nel suo genere.

Presta molta attenzione anche alla cura del suo reparto, controllando personalmente tutti i giorni l‟ordine e la pulizia. Pretende il silenzio negli ambulatori come in reparto e consente ai genitori di stare vicino ai figli anche in sala operatoria.

E‟ sempre presente ai più importanti congressi nazionali e internazionali e pubblica lavori di ricerca nelle più importanti riviste scientifiche italiane ed internazionali.

Vive in prima persona le difficoltà legate alla mancanza di tessuti corneali per i trapianti. Nel 1987 fonda assieme all'imprenditore Piergiorgio Coin la prima Banca degli occhi italiana per la raccolta e la distribuzione di tessuti corneali per i trapianti ed è promotore e consulente per il Governo per la stesura della attuale legge per la donazione delle cornee.

Sin dal 1972 dedica le sue vacanze al volontariato nell'ospedale di Wamba in Kenya. Li, assieme ai medici ed infermieri del suo reparto mestrino, effettua visite ed interventi oculistici. Vengono anche avviate numerose attività collaterali di sostegno alla popolazione.

Una volta in pensione continua a seguire le giovani promesse dell'oculistica nei reparti degli ospedali di Mestre e di Venezia. Passa gli ultimi anni nel paese natale assieme alla moglie occupandosi dei nipoti. Muore nel 2007.

Paolo Rama

E' direttore dell'Unità Operativa di Oculistica dell'Istituto Scientifico San

Raffaele.

Nasce nel 1959, si laurea presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova

e si specializza in Oftalmologia a Modena nel 1985. Nel 1991 si reca negli Stati

Uniti dove consegue un "Research Fellowship" al Wilmer Institute della Johns

Hopkins University di Baltimora.

Diventa Aiuto ospedaliero a Mestre nel 1988 e si trasferisce a Venezia nel 1993:

lì organizza un nuovo Servizio interamente dedicato alle malattie della cornea.

Nel 2000 viene invitato ad organizzare un servizio analogo all‟Ospedale San

Raffaele di Milano. Nel 2005 viene nominato Direttore di tutta l'Unità Operativa

di Oculistica dell'Istituto San Raffaele.

Ha prestato servizio volontario in Africa in più occasioni dal 1986 al 1996.

E' specializzato in malattie della cornea, della superficie oculare e di patologia

infettiva. La sua casistica operatoria comprende più 2000 trapianti di cornea.

In collaborazione con il gruppo della Prof. Rita levi Montalcini ha dimostrato

l‟applicazione del nerve growth factor (NGF) nel trattamento delle ulcere

corneali neurotrofiche, malattia rara priva di trattamento. I risultati sono stati

pubblicati sulla rivista New England Journal of Medicine. E' stato tra i primi al

mondo ad interessarsi della applicazione delle cellule staminali nelle malattie

della cornea ed i risultati del trapianto di cellule staminali coltivate sono stati

pubblicati nella rivista Transplantation.

Si è interessato dell‟eye banking e ha contribuito attivamente allo sviluppo e

alla crescita della Banca degli Occhi del Veneto.

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Rotary Club Peschiera

e del Garda Veronese

“ Il prof. Giovanni Rama e i trapianti di cornee in Italia “

relatore

Dr. Paolo Rama

Direttore unità operativa di Oculistica dell‟Istituto Scientifico S. Raffaele di Milano

5 febbraio 2009 Peschiera del Garda

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EXPO 2015

La partita per l‟assegnazione dell‟Expo 2015 ha appassionato, l‟estate

scorsa, tutto il Paese. Milano in gara contro Smirne, Italia e Turchia a

contendersi una manifestazione di prestigio internazionale e

soprattutto in grado di dare una sferzata al territorio. L‟Esposizione

Universale è una sfida per la qualità di una città, per l‟attitudine a

dotarsi in tempi brevi di strutture significative, per la creatività dei

cittadini e l‟energia dei politici a tutti i livelli.

Abbiamo vinto. Le nostre proposte sono sembrate più credibili ai

membri del Bureau International des Expositions che da Parigi

arbitravano il match. L‟argomento che abbiamo proposto di

sceneggiare e dibattere - „Nutrire il Pianeta, Energia per la vita‟ – si

addice a quello che noi siamo: un sistema economico molto legato

all‟alimentazione, un Paese storicamente esposto verso le aree del

Pianeta che vivono più drammaticamente il tema del pane quotidiano.

Milano dunque sarà nel 2015, e anche negli anni precedenti e

successivi, il punto di riferimento mondiale per un tema che è

veramente primario e che richiamerà persone da tutto il mondo. Si

tesseranno rapporti di amicizia e di collaborazione; prenderà forma

una cultura innovativa delle relazioni internazionali, degli aiuti e degli

scambi di cultura, di persone, di tecnologia.

Qualche cifra espressa ufficialmente nel Piano di presentazione della

candidatura può aiutarci a capire la portata dell‟evento. Si sa che il

Governo mette sul tavolo 4,1 miliardi e la Regione Lombardia 1,9. I

privati potrebbero aggiungere fino a 15 miliardi per infrastrutture e

4,1 miliardi per altri investimenti. Ma certo il movimento di business

sarà molte volte più ampio: basta pensare ai 7mila eventi previsti in

Milano, cioè 40 al giorno tra il 1° Maggio e il 31 Ottobre. Sotto il

profilo dell‟occupazione, e sempre restando ai progetti compresi nel

Piano, si anticipa la creazione di almeno 70mila posti di lavoro tra il

2010 e il 2015. Nello stesso tempo il fatturato globale

dell‟imprenditoria milanese crescerà del 10%: +44 miliardi di Euro.

Questo significa da un lato grandi investimenti per realizzare l‟Expo;

dall‟altro rilevanti vantaggi collegati al flusso turistico. Ma quello che

più importa agli imprenditori veronesi è il ruolo che la nostra provincia

può sviluppare e l‟opportunità di condividere con il capoluogo lombardo

impegni e occasioni di intervento.

Infatti la magnitudine di queste prospettive ha convinto fin dall‟inizio il

Capoluogo lombardo a programmare l‟Expo 2015 in termini di grande

rete territoriale. Una dimensione interregionale vuol dire migliore

offerta turistica, culturale, produttiva; più ampia attrattività

dell‟evento; condivisione degli impegni e dei benefici con i distretti e le

aree contigue. E quindi risultati di maggior pregio.

L‟11 febbraio è stato siglato un protocollo di intesa fra la Città di

Milano e la Città di Verona. Il Capoluogo scaligero apporta ai progetti di

Expo 2015, oltre alla propria eccellenza artistica e monumentale, una

dote invidiabile: l‟Arena con il festival lirico; la Fiera con le

manifestazioni che davvero „nutrono il Pianeta‟; le infrastrutture

stradali, ferroviarie e aeroportuali che valorizzano la collocazione

geografica della città, millenario punto di incontro tra le correnti di

traffico nord-sud ed est-ovest dell‟Europa meridionale.

Sarà dunque attivo un „Tavolo di coordinamento‟ tra le due

Amministrazioni; nel tempo saranno messe in luce occasioni di sinergie:

il Sindaco di Milano, la signora Letizia Moratti, è anche Commissario

straordinario del Governo per l‟Expo.

Questo „Tavolo‟ tra Milano e Verona sarà tanto ricco quanto i soggetti

istituzionali e imprenditoriali saranno in grado di appoggiarvi sopra

investimenti e progetti, insieme alle idee, intenzioni e suggerimenti. Il

che significa che da Verona devono partire proposte concrete, a misura

delle nostre capacità e dei nostri bisogni. E‟ capitale presentarci come

sistema, come soggetto capace di rispondere al mondo. Un distretto

produttivo vasto, articolato, consapevole e colto che a buon titolo

pretende una visibilità mondiale, quella assicurata dalla Expo. Ecco la

parte che tocca a noi, soggetti economici, politici e associativi del

territorio.

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Curriculum Vitae

Nato a Milano nel 1966, coniugato con tre figli. Conseguita la laurea in

Economia Aziendale alla Bocconi nel 1990, ha ottenuto l‟abilitazione a

Dottore Commercialista e Revisore contabile all‟Università di Verona.

Dopo uno stage alla Commissione Europea a Bruxelles e un‟esperienza

professionale a Londra, ha continuato la propria attività lavorativa

dapprima come analista finanziario e consulente in controllo di

gestione, quindi come direttore amministrativo e successivamente

amministratore delegato di Elca SpA di Verona, società di produzione

di carpenteria per elettrodotti e di progettazione e realizzazione di

stazioni radio base per la telefonia mobile.

Attualmente è amministratore delegato di Vivigas SpA e Veneta

Vendite Srl, società operanti nella vendita di gas naturale ed energia

elettrica. È inoltre Consigliere Delegato di 2B Energia SpA di Milano,

società mista operante nell‟ambito del trading e shipping di gas

metano.

Oltre che vicepresidente alle relazioni interne e rapporti economici di

Confindustria Verona, è membro della Commissione Energia ed invitato

del Comitato Expo 2015 di Confindustria. E‟ vicepresidente della

Compagnia Investimenti e Sviluppo SpA di Villafranca (Vr), Consigliere

di Erogasmet Holding e Spumanti Valdo Srl.

Rotary Club Peschiera Rotary Club e del Garda Veronese di Villafranca

“ Il ruolo di Verona nell‟Expo 2015” relatore

Dott. Andrea Bolla

Vicepresidente Confindustria Verona

19 febbraio 2009 Hotel Fiore – Peschiera del Garda

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Prof. Pietro Perona

Si è laureato in Ingegneria Elettrica presso l'Università di Padova nel 1985. Ha ricevuto un Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrica e Computer Science presso la University of California a Berkeley nel 1990. Dopo un anno come borsista post-dottorato al MIT di Boston è entrato a far parte del “Caltech” (California Institute of Technology) dove è attualmente Professore di Ingegneria Elettrica e Direttore dell‟ istituto di Sistemi Neurali e Computazionali. Il relatore è specializzato nelle fondamenta computazionali della visione riguardanti uomini e macchine. Ha lavorato su equazioni differenziali alle derivate parziali applicate alle elaborazioni di immagine (diffusione anisotropica), riconoscimento del testo e contorni, analisi dei movimenti e ricostruzione in 3D. E‟ attualmente impegnato nello studio del riconoscimento visivo e nell'analisi del movimento biologico.

RINGRAZIAMENTI Ringrazio innanzitutto i numerosi soci e gli ospiti presenti. L‟argomento di stasera è molto interessante sia, per il tema altamente scientifico che, per l‟attualità della materia che il nostro relatore tratterà. Nel contempo è particolarmente importante perché è un‟occasione per avvicinare in maniera mirata alle nostre conviviali i giovani del Rotaract. L‟opportunità di avere con noi l‟ing. Perona, da vent‟anni docente all‟Università di Berkeley in California, ha fatto si che stasera fossero presenti i nostri ragazzi e assieme a loro ci fosse una rappresentanza di giovani dei club Rotaract più vicini quali: Verona Nord, Legnago (che in aprile riceverà la charta ufficiale) e Vicenza. Ringrazio anche Edoardo Prevost Rusca del club di Rovereto membro della commissione distrettuale Rotary per il Rotaract e l‟Interact per essere con noi stasera. Rinnovo il ringraziamento all‟ing. Perona che, pur in un periodo di vacanza, ha accettato l‟invito a questa nostra conviviale. Porgo un saluto anche al dott. Zenari del R.C. Verona che è qui con noi stasera.

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Programma della serata 20.00 20.00 – 20.45 aperitivo 20.45 campana e saluto alle bandiere - Saluto agli ospiti - Informazioni generali sul club - 17 marzo “ rotary incontra le stelle” alla Cascina

Girolda - 7 Marzo “forum“ a Pordenone 20.45 – 21.45 cena 21.45 – 22.15 relazione 22.15 – 22. 30 dibattito max 22.45

Rotary Club Peschiera del Garda Veronese

“Introduzione allo studio della visione”

relatore Ing. Pietro Perona

5 marzo 2009 Hotel Fiore – Peschiera del Garda

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Il Bardolino Il Bardolino è il vino rosso delle colline moreniche dell’entroterra orientale del lago di Garda. Nel bicchiere, il Bardolino trasmette una succosa fragranza di piccoli frutti (lampone, fragola e ciliegia, soprattutto), unita ad un’elegante memoria speziata di cannella e di noce moscata e ad una freschezza quasi salina. Il fruttato e la speziatura provengono dalle uve: la Corvina, soprattutto, cui si aggiungono la Rondinella ed eventualmente altri vitigni minori. La salinità deriva invece dai suoli morenici, sui quali la terra varia di composizione quasi di metro in metro. Il tutto consente di avere un vino caratterizzato da una considerevole bevibilità e da un’estrema versatilità negli abbinamenti gastronomici. Il Chiaretto è il vino rosato prodotto sullo stesso territorio e con le stesse uve del Bardolino: in questo caso, il mosto viene tenuto soltanto per breve tempo a contatto con le bucce, in modo da estrarne solo in minima parte le sostanze coloranti. Nel calice, il Chiaretto porge un goloso bouquet di fiori estivi e di piccoli frutti di bosco ed un’invitante freschezza di beva. Si abbina a tutta la cucina primaverile ed estiva ed è un ottimo aperitivo. Se ne produce anche una rara versione spumantizzata.

Serata in collaborazione con Consorzio Tutela Vino Bardolino

Rotary Club Peschiera e del Garda Veronese

“Il Rotary incontra le stelle “

Serata guidata da Angelo Peretti con gli chef Leandro Luppi e Isidoro Consolini

17 marzo 2009 “ Cascina Girolda “ a S. Benedetto di Lugana

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Menu’

Persico mantecato all’olio D.o.p. del Garda

con croccante di patate limoni canditi e olive

Tortelli pesce di lago con zucca e pane di amaretti

Filetto di lavarello con tartufo cotto in extra vergine del Garda con verdurine polvere di gamberi e salsa di latte bruciato

Le cose dolci

Vini

Bardolino Chiaretto Spumante

Bardolino Chiaretto Bardolino

Bardolino Superiore

Isidoro Consolini Isidoro Consolini è uno dei più noti cuochi della riviera veronese del lago di Garda. Chef e contitolare del ristorante “ Al Caval “ di Torri del Benaco. Propone un'interessante ed originale interpretazione della cucina del territorio. Nei suoi piatti, lo spirito innovativo si fonde con un profondo rispetto per le materie prime ed un'impeccabile tecnica esecutiva. “Sono costantemente alla ricerca, dice Isidoro, dei sapori che mi hanno profondamente colpito nell’infanzia“ Nel 2005 ha scritto il libro “Olio: forme e aromi“ dove ci presenta una serie di ricette elaborate prevalentemente con l’olio extravergine del Garda ed il pesce di lago e ne esplora le loro straordinarie possibilità. Dal 2008 è nell’elenco degli chef stellati della guida Michelin. Leandro Luppi Leandro Luppi è chef e patron del “Vecchia Malcesine“, piccolo ristorante affacciato sulle case del centro storico, accanto alla chiesa parrocchiale di Malcesine. Leandro inizia la carriera nel più classico dei modi: la scuola alberghiera a Merano nel '76-'77, poi le stagioni in grandi alberghi e in grandi ristoranti. A Bolzano entra nel giro dei grandi chef altoatesini e nell'86 apre il suo primo ristorante. Nel '91 vende tutto e se ne va sul Garda. Si prende due anni di sosta per ritrovare il fiato. Lì gli torna la voglia di riproporre la sua cucina. Dal 2004 ha la prestigiosa stella Michelin. La sua cucina interpreta con misurata creatività il meglio offerto dal mercato quotidiano e dallo scorrere delle stagioni. Lo studio e la preparazione dei piatti intendono esaltare i caratteri qualitativi delle singole materie prime.

Angelo Peretti

Nato a Garda, ha sviluppato percorsi professionali paralleli nei settori del credito e del giornalismo, in special modo a soggetto enogastronomico.Funzionario di banca e segretario nazionale di un sindacato di settore, collabora dal 1979 con il quotidiano L’Arena e con varie altre testate. Ha collaborato con alcune delle principali guide italiane del vino ( per il Gambero Rosso e Slow Food), dell’olio (è responsabile per il Veneto, la Lombardia e il Trentino della Guida agli extravergini di Slow Food) e della ristorazione (L’Espresso durante la gestione di Edoardo Raspelli, Osterie d’Italia di Slow Food). Ha pubblicato numerosi volumi su temi enogastronomici. Da sei mesi è responsabile della comunicazione e della promozione per il Consorzio di tutela del Bardolino.

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“POLITICA DELLA MOBILITA’, SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E

PIATTAFORMA LOGISTICA ITALIANA”

La mobilità Come nel complesso oroidrografico dei continenti un perenne flusso di acque in ciclo perfettamente chiuso suscita e mantiene, circolando per ogni dove, la vita; così nel processo di globalizzazione un perenne flusso di cose, persone e “segni” in trasformazione alimenta lo sviluppo e l’innovazione, giocando in misura crescente un ruolo fondamentale nelle sorti dei diversi territori. Per posizione geografica, l’Italia è al centro di sempre crescenti flussi di traffico, di passeggeri e di merci, del bacino mediterraneo; una domanda incrementale che troppo frequentemente non ha trovato risposta negli adeguamenti infrastrutturali. Lungo la direttrice nord-sud denominata Corridoio I, si collocano, in posizione centrale, i 314 km che costituiscono il nastro A22. Alla luce delle sempre più evidenti carenze a livello infrastrutturale italiano, risulta necessario ripensare la rete autostradale, in maniera tale da renderla adeguata in termini di sostenibilità del traffico futuro. Per quanto concerne A22, è stata prevista una serie di importanti opere di ammodernamento; l’introduzione della corsia dinamica e la realizzazione della terza corsia da Verona a Modena rispondono alla parola d’ordine incalzante: “potenziare il tracciato”. Inoltre, nuovi progetti si affacciano sul panorama autostradale italiano, a sollievo di segmenti extraurbani ormai prossimi alla saturazione. Alcuni di questi progetti, come Cispadana, Ferrara-Mare e Nogara-Mare, interessano da vicino A22 che, forte della capacità tecnica maturata in tanti anni di concessione, intende dare un valore aggiunto al sistema progettuale dei territori. La piattaforma logistica Alla luce della sua posizione geograficamente rilevante all’interno del Corridoio I e del suo conseguente ruolo centrale nella politica della mobilità europea, A22 è anche pienamente consapevole dell’importanza dell’intermodalità come risposta al processo di globalizzazione economica ed allo scopo di ridurre la distanza “funzionale” tra le varie aree produttive e di consumo, interessate da sempre maggiori relazioni.

Il trasporto intermodale è un sistema basato sulla combinazione di mezzi diversi attraverso un’unità di carico che viene aperta solo a destinazione, riducendo così i collegamenti necessari di interscambio, le rotture di carico, i costi di produzione e le congestioni e saturazioni della viabilità stradale. Elementi fondamentali del sistema sono la disponibilità di moderne ed efficienti reti stradali e ferroviarie e di infrastrutture per l’intermodalità (interporti attrezzati, terminal ferroviari, parcheggi, ecc.). Lungo il Corridoio I ed il Corridoio V sono già stati localizzati e studiati i punti infrastrutturali nevralgici; in tale contesto particolare importanza rivestirà lo scalo intermodale di Isola della Scala (VR) La domanda cerca un’offerta di trasporto sempre più efficiente, efficace e competitiva. La parola d’ordine è cambiare in fretta: capire dove andare e come muoversi per rimanere all’altezza di nuove grandi sfide. L’idrogeno L’Autostrada del Brennero, conscia del fatto che l’idrogeno “verde” rappresenta una forma di energia pulita che aumenta l’efficienza della produzione energetica locale in senso ecologico e nel suo intento di prestare in modo attivo il proprio contributo ad un futuro a zero emissioni nel settore dei trasporti, ha sviluppato un progetto che, partendo da energie rinnovabili, quali l’energia eolica, l’energia geotermica, l’energia idroelettrica prodotta da centrali ad acqua fluente nel periodo notturno e l’energia prodotta da pannelli fotovoltaici, permette di realizzare lungo l’intera tratta stazioni per la produzione di idrogeno (tramite elettrolisi) e la distribuzione ogni 100 km. Il primo impianto pilota verrà realizzato a Bolzano nel corso del 2009 in società con l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche (I.I.T.), che ha come scopo la promozione delle energie rinnovabili sul territorio della Provincia Autonoma di Bolzano. Tale sito al servizio non solo dell’autostrada, ma anche della viabilità ordinaria, permetterà di alimentare fin da subito flotte di mezzi pubblici già dotati di sistemi compatibili con tale energia. Inoltre, in via sperimentale l’idrogeno verrà adottato come vettore energetico per la produzione di energia in sistemi a celle combustibili per l’alimentazione di pannelli a messaggio variabile posti lungo l’asta autostradale.

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Curriculum

Nato a Bolzano nel 1965, Carlo Costa si laurea in ingegneria civile-

trasporti presso l’Università di Bologna nel 1991 e nello stesso anno

consegue l’abilitazione alla professione.

Dal 1991 al 1995 svolge la propria attività presso la S.E.P.I. di Trento in

qualità di progettista, calcolatore statico e direttore lavori.

Nel 1995 è all’Autostrada del Brennero S.p.A. in qualità di progettista,

direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza.

Nel 1999 assume l’incarico di Capo Servizio Lavori nel tronco

autostradale Brennero Bolzano della stessa Autostrada del Brennero

S.p.A. e nel 2004 ne viene nominato Progettista e Vice Direttore

Tecnico.

Dal novembre del 2006 è Responsabile della Sicurezza delle gallerie

dell’intera Società e dal 1° marzo 2007 è Direttore Tecnico, Progettista,

Ingegnere Capo e Responsabile Unico di Procedimento nonché

responsabile dei Lavori di tutti i cantieri di Autobrennero.

Attualmente ricopre anche il ruolo di consigliere di amministrazione di

Gasco, dell’Istituto per le innovazioni tecnologiche (IIT) con sede a

Bolzano e di Procuratore Speciale dell’A.T.I. per la gara di realizzazione

e gestione dell’Autostrada regionale Cispadana.

Rotary Club Peschiera Rotary Club

e del Garda Veronese Castiglione delle Stiviere

“POLITICA DELLA MOBILITA’, SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E PIATTAFORMA LOGISTICA ITALIANA”

Ing. Carlo Costa Direttore Tecnico Autostrada del Brennero

26 marzo 20009

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Nella conferenza parlerà del dialogo tra le due più grandi

religioni della terra, il Cristianesimo e l‟Islam, della loro storia,

della situazione attuale e degli sforzi per evitare lo scontro

violento fra le due culture. Risponderà anche a domande sul

rapporto tra le due culture con il mondo ebraico – visto le

discussioni attuali.

Pubblicazioni

L'amico italiano. Kohl, l'Italia e il Vaticano. Ideazione

(Mondadori), Roma 1998, Prefazione di Helmut Kohl).

Benedetto XVI. Un ritratto. Verlag Herder, Freiburg 2005.

La santa battaglia. Storia e presente dei Gesuiti. 2. Aufl

Piper Verlag, Monaco di Baviera 1988.

Italia. Prestel Verlag, Monaco di Baviera 1999.

Gli anni di Giovanni Paolo II per conto di una politica

pontificato. Herder Verlag Freiburg 1998.

Mistero. Romanzo. Thiele Verlag Monaco 2008 (precedente

titolo: "La risata del lupo").

The Independent. Dal periodo tra papi. Verlag Herder,

Freiburg 1997.

Roma. 2500 anni di storia, l'arte e la cultura della "Città

Eterna". 4. Aufl DuMont Reise-Verlag, Ostfildern 2004.

Sud Italia. Puglia, Basilicata, Calabria, Campania. DuMont

Verlag, Colonia 1986 (con Hans Weber).

Toscana. 6. Aufl Prestel Verlag, Monaco di Baviera 1999.

La torre dei Greci. Romanzo. Rowohlt Taschenbuch Verlag,

Reinbek 1997.

Umbria. Un compagno di viaggio. Prestel Verlag, Monaco di

Baviera 1989.

Vaticano - dal di dentro. Rapporti da un giornalista tedesco

(1975-2005). LIT Verlag, Münster, 2007.

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Biografia Heinz-Joachim Fischer è Giornalista, Pubblicista e Scrittore e da

1979 membro del Rotary Club Roma Sud.

Nato in Brandenburgo (Germania) è cresciuto a Berlino (Est ed

Ovest). Ha studiato filosofia, storia, teologia, scienze politiche a

Roma (Università Gregoriana) e a Monaco/Germania. Ha un Ph.D.

Dr. phil. (studi sulla filosofia della religione).

Dal 1978 è Corrispondente per l‟Italia ed il Vaticano a Roma

della “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. E‟ inviato speciale per

tutti i viaggi del Papa e ha partecipato a più di 100 viaggi. Ha

scritto piú di 20 libri sull‟Italia, sulla religione e sulla storia, sul

Vaticano e su due dei suoi Papi.

Rotary Club Peschiera Rotary Club di Legnago e del Garda Veronese

“Tra Roma e la Mecca. I Papi e l‟Islam” relatore

Dr. Heinz Joachim Fischer

Corrispondente del Frankfurter Allgemeine Zeitung

16 aprile 2009 Peschiera del Garda

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Curriculum Laureatosi in scienze politiche all'Università di Trieste si è specializzato in "studi strategici" e in "scenari internazionali". E‟ Docente di "Politica ed economia internazionale" e condirettore di Globis (Centre for the study of Global Issues), presso la University of Georgia, Athens, GA, U.S.A.. Dal 1978 ha insegnato e svolto attività di ricerca in diverse Università italiane e statunitensi. È stato editorialista per El Pais, ora lo è per Il Tempo di Roma e Il

Foglio; dal 1997 è editorialista per i quotidiani del gruppo Athesis (l‟Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi). In politica ha svolto le funzioni di consulente del Quirinale per Francesco Cossiga, della Farnesina per Beniamino Andreatta e dei ministeri delle Finanze per Giulio Tremonti e della Difesa, per Antonio Martino. E‟ membro straordinario del Consiglio superiore del Ministero per le comunicazioni.

Bibliografia

The Grand Alliance.The global integration of democracies , Franco Angeli Publisher, Milano, May 2007

La grande alleanza.L'integrazione globale delle democrazie, Franco Angeli, Milano, gennaio 2007

Democrazia attiva, Franco Angeli editore, Milano, 2006 Sovranità e fiducia. Principi per una nuova architettura politica

globale, Sperling & Kupfer, Milano, 2005. L'arte dell'impresa, Sperling & Kupfer, Milano, 2004. Futurizzazione, Sperling & Kupfer, Milano, 2003. Evoluzione della guerra, Angeli, Milano, 1996. Il fantasma della povertà con Edward Luttwak e Giulio Tremonti,

Mondadori, 1995.

Rotary Club Rotary Club Peschiera Rotary Club Verona Salò Desenzano e del Garda Veronese Scaligero 2002

“La crisi: dove siamo, quando ne usciamo“

Prof. Carlo Pelanda economista esperto in scenari globali

15 maggio 2009 Hotel Fiore Peschiera d/g

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I tassi della Banca Centrale Europea e le debolezze del sistema

Europa

La riduzione del costo del denaro allo 1% era scontata perché

annunciata. La sorpresa, invece, è che la Banca centrale europea non

esclude ulteriori tagli perché prevede un crisi recessiva duratura.

Doccia fredda. Perché? La Bce ragiona con un orizzonte temporale di

18 mesi.

Quindi ritiene che nel prossimo anno e mezzo, visti i dati correnti,

l'eurozona resterà in crisi. Negli stessi giorni la Riserva federale ha

annunciato che la ripresa in America, pur lenta inizialmente, sarà già

visibile nel secondo semestre del 2009. Tale quadro, inserendo anche

la già vivace ripresa in Cina, fa intendere che l'eurozona resterà nei

guai mentre il resto del mondo tornerà in crescita.

Molti commentatori hanno voluto ricordare che nell'estate del 2008,

poco prima del crollo sistemico in America che ha innescato la caduta

a picco della domanda globale, la Bce aveva alzato il costo del denaro

vedendo più un rischio di inflazione che di crisi deflazionistica. Tale

errore ha minato la credibilità dell'Istituto di Francoforte. Ed ora c'è il

dubbio che ne stia facendo un altro di eccesso di pessimismo. A cosa

credere?

Purtroppo lo scenario negativo della Bce appare molto realistico.

L'impatto recessivo, che a sua volta- per conseguenza- innesca

dinamiche peggiorative sta colpendo l'eurozona in modo grave perché

non contrastato dalle politiche economiche dei governi, pur attutito da

queste. Francia, Germania ed Italia, che insieme fanno il 75% del Pil

complessivo dell'area euro, hanno modelli economici definiti di

“economia sociale di mercato", di fatto socialisti. "Socialisti" perché il

50% della popolazione, ed anche oltre, dipende direttamente o

indirettamente dal denaro pubblico.

Per questo fanno poca o nulla crescita interna e dipendono dalle

esportazioni per incrementare il loro Pil. La caduta della domanda

globale le ha abbattute. E la mancanza di capacità di crescita interna,

diversamente da America e Cina, non permette loro di bilanciare tale

perdita di Pil. Per questo è previsto scendere nel 2009 di quasi il 5% in

Germania e del 4,5% in Italia, Francia attorno al 4%. Per tutti la crescita

nel 2010 resterà vicina allo zero.2

Carlo Pelanda

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Il Museo Miniscalchi-Erizzo, proprietà dell'omonima Fondazione, ha sede in un complesso di edifici contigui nel cuore della città antica, tra piazza Erbe e il Duomo. Il corpo di fabbrica da cui si accede al Museo è un gioiello d'architettura tardo-gotica unico nel contesto urbano veronese. La facciata, impostata su tre registri, è segnata, in particolare, da un prezioso portale archi-acuto strombato in tricromia marmorea e da due grandi bifore che si aprono al centro del piano nobile. La costruzione dell'edificio risale all'ultimo quarto del sec. XV ed è assegnata ad Angelo di Giovanni, un lapicida di origine lombarda attivo a Verona. Nel 1880, a ridosso dell'edificio quattrocentesco, fu costruito il solenne palazzo classicheggiante con la facciata prospettante su via Giuseppe Garibaldi su disegno dell'architetto Gustavo Strauss; l'edificio si affaccia su un vasto cortile cintato. Degno di nota è il timpano, internamente decorato con un grande rilievo raffigurante lo stemma dei Miniscalchi-Erizzo, coronato con la corona comitale, circondato da un nastro in cui sono scolpite le parole "ex concordia fratrum" e da girali. Verso il 1590 la facciata venne affrescata, secondo un gusto molto diffuso nella Verona del Cinquecento. La composizione pittorica è rispettosa delle scansioni architettoniche: tra le due bifore si legge ancora "Il banchetto di Damocle"; al secondo piano " Il giudizio di Salomone"; ai lati una figura allegorica di "Minerva" e una di "Marte". Il tutto scandito da finte nicchie, lesene, festoni di frutta e di fiori con mascheroni. Autore delle pitture fu Michelangelo Aliprandi (1527-1595), un imitatore di Paolo Veronese. Il registro inferiore della facciata è decorato da un fregio continuo a tralci policromi animati da putti che cavalcano pantere, autore Tullio India il Vecchio (1550-1624). Attraverso un vasto atrio, ricco di testimonianze dell'originaria struttura dell'edificio quattrocentesco, si accede allo scalone

neoclassico che conduce al primo piano, dove, attraverso quindici sale, è allestito il Museo. Al piano terreno si apre anche uno spazio attrezzato, ricavato dalle ex-scuderie, destinato alle esposizioni temporanee che il Museo promuove. Ogni sala espositiva del Museo è caratterizzata dalla presenza di collezioni specifiche: piccoli bronzi del Rinascimento, disegni di maestri del Cinquecento, raccolte archeologiche, armi e armature rinascimentali, arte sacra, arredi del Settecento veneto, avori, maioliche, porcellane. Il tutto ordinato secondo criteri museologici attuali, ma ambientato, grazie a dipinti e a mobili antichi, nella dimora che la famiglia Miniscalchi abitò per cinque secoli. La ricostituita "Wunderkammer" di Ludovico Moscardo - grande collezionista ed erudito del Seicento - , la biblioteca antica e la cappella domestica completano e arricchiscono il percorso museale.

Andrea Voltolini

Ritratto di Ludovico Moscardo (1681)

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Gian Paolo Marchini

Nato a Verona nel 1946 - laureato in Lettere e Filosofia con indirizzo classico;

diplomato in Archeologia e Storia dell'arte antica alla Scuola superiore triennale di specializzazione presso l'Università degli studi di Padova;

- professore emerito nei Licei classici di Stato; - già Ispettore presso i civici Musei d'Arte e Monumenti di

Verona; - direttore della Fondazione "Museo Miniscalchi-Erizzo" fino

dalla sua costituzione; - membro delle seguenti Accademie e Istituti di Cultura:

Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona; - Accademia di Belle Arti "Cignaroli" di Verona; Istituto per gli

Studi Storici; Accademia Nazionale Etrusca; Accademia Nazionale Catulliana di Lettere e Arti;

- autore di pubblicazioni scientifiche a carattere storico-archeologico-artistico riguardanti perlopiù Verona, Vicenza, Belluno e le Venezie (oltre 50 titoli);

- saggista e autore di pubblicazioni divulgative e didattiche (oltre un centinaio).

Rotary Club Peschiera Inner Wheel Peschiera e del Garda Veronese e del Garda Veronese

“ Incontro con il museo Miniscalchi Erizzo“

a cura del Prof. Gian Paolo Marchini

Conservatore museo Miniscalchi Erizzo

Verona 28 maggio 2009

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