Mercato della casa Nuove frontiere...
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Mercato della casa
Quello che oggi stiamo vivendo è un momento di grande
cambiamento a livello internazionale, che sta offrendo molti
motivi di attenzione e diversi di preoccupazione. Il recente
passato ha visto il mercato immobiliare fare la parte del leone in
un economia che in molti comparti non risultava troppo
brillante. Ma ora, all‟interno di questo processo di
trasformazione, a che punto siamo? E‟ ancora lecito considerare
attraente l‟investimento nel “mattone” intendendo la casa come
bene “rifugio”?
Nuove frontiere costruttive
Il mercato della casa resta comunque legato al miglioramento
della qualità della vita ed al raggiungimento di un elevato livello
di comfort abitativo. Quali saranno le nuove frontiere del
costruire per poter soddisfare i bisogni e le esigenze dell‟utente
finale?
Risparmio energetico, isolamento acustico, utilizzo di materiali
ecologici e di tecnologia fotovoltaica sono i temi su cui
attualmente si sta maggiormente lavorando per ottenere edifici
migliori .
Curriculum
Andrea Allegri, imprenditore.
Laureato all‟Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel
1993.
Dal Luglio 1994 iscritto all‟Ordine degli Architetti della Provincia
di Verona.
Dal 1994 collabora nell‟azienda di famiglia, l‟Impresa Gianni
Allegri Costruzioni Edili.
Dal maggio 2007 Amministratore Delegato della Costruzioni
Allegri S.r.l.
Dal 2000 al 2008 componente del Consiglio Direttivo del Collegio
dei Costruttori Edili della Provincia di Verona – ANCE Verona
Dal 2006 al 2008 Presidente del Grupo Giovani Costruttori Edili
della Provincia di Verona – ANCE Verona
Rotary Club Peschiera e del Garda Veronese
Il mercato della casa e nuove frontiere costruttive
Arch. Andrea Allegri
6 novembre 2008 Hotel Fiore – Peschiera
"Se nell'arco di sei anni sta venendo avanti solo un grande albergo qualcosa
vorrà pur dire".
Al recente dibattito su Mart e territorio promosso dall'Assessorato alla Cultura
del Comune di Isera, alle porte di Rovereto si è riflettuto su questo 'qualcosa'.
Verdetto: il territorio si muove, ci è voluto del tempo, ma c'è finalmente una
base sulla quale costruire logiche economiche. Questa base è il Mart una vera
Ferrari che chiede di ricevere una carrozzeria adeguata: non quella di una
utilitaria. Vale a dire, strutture al passo con i tempi.
E' quanto è emerso dal dibattito svoltosi nei giorni scorsi tra il direttore del
Mart, Gabriella Belli, e gli amministratori della Vallagarina, Isera in primis. Le
potenzialità fornite da un museo affermato su scala internazionale sono
davvero tante e chi vive nella cintura di Rovereto se ne è accorto. Quali
rapporti ha costruito il museo con il territorio in termini di relazioni sociali ed
economiche? Un piccolo spaccato lo fornisce proprio la comunità di Isera,
piccolo paese satellite che ospitava l'incontro.
"Abbiamo visto nascere 8 esercizi della ristorazione che prima non c'erano e
abbiamo 50 posti letto sempre esauriti" esordisce Mario Cossali che definisce
il Mart uno dei grandi sogni di Rovereto. "A differenza degli altri è stato però
realizzato". Gabriella Belli ha fornito molti dati perchè per dibattere sul ruolo
che il Mart svolge o può svolgere è innegabile un passaggio preliminare:
conoscerlo e sapere come funziona, con quali strategie. Impressionante la
rete costruita in questi anni dal museo. Grazie alla politica dei depositi ha
potuto incrementare il suo patrimonio e dare vita a 132 mostre di grande
spessore. Sono 32 le collezioni in deposito, l'ultima scadrà nel 2033, il Mart ne
dispone "come se" fosse suo patrimonio, ha cioè mani libere e poiché altri
depositi nel tempo si sostituiranno o saranno confermati, chi si troverà a
gestire il Mart dopo l'era Belli avrà a disposizione un patrimonio ancora
cospicuo.
Ma l'importanza dell'incontro (forse se ne dovrebbero promuovere di più nel
territorio n.d.r.) sta nel fatto che la direttrice ha permesso di comparare la
strategia Mart con quella dei grandi musei, per esempio il Moma. Anche loro
fanno grandi e piccole mostre, anche loro per stare sulla scena e costruire
alleanze devono lavorare al patrimonio della permanente. E' quanto il Mart ha
dovuto fare in questi cinque anni per radicarsi e diventare un marchio
identificativo. Pur non essendo New York, Rovereto ha un museo internazionale
oggi. "E non c'è dubbio che oggi Rovereto voglia dire Mart" ha detto Cossali il
quale ha messo in guardia dalle logiche del far cassa immediatamente.
"Nell'analisi del rapporto col territorio si rischia spesso di essere superficiali o
fare riflessioni affrettate".
E i numeri aiutano a capire: oltre 300.000 ragazzi che varcano le porte della
didattica, un trend di 200.000 visitatori annui. Alla Belli è stato chiesto che
cosa si aspetti lei dal territorio. "Mi piacerebbe che i trentini ci venissero di
più, questo sì". E a chi, tra il pubblico, ha fatto notare che le tariffe sono alte
la direttrice ha risposto che sono in linea con quelle nazionali, ma un biglietto
al Mart consente di vedere quattro mostre al colpo. "A New York ci vogliono 22
dollari". Fare un paragone internazionale non è fuori luogo: il Mart
internazionale lo è davvero diventato.
Tratto da Il Giornale “Sentire.it” articolo di Corona Perer
Biografia
Nata a Trento nel 1952, è laureata in storia dell‟arte a Bologna, e specializzata in
critica d‟arte contemporanea all‟Università di Parma.
Nel 1981 è chiamata ad affiancare la direzione scientifica del Castello del
Buonconsiglio e nell‟82, in qualità di storico dell‟ arte contemporanea, le viene
affidato il compito d‟attivare a Palazzo delle Albere il primo nucleo del museo d‟arte
moderna e contemporanea della Provincia Autonoma di Trento.
Dal 1982 al 1987 cura oltre 50 mostre, molte delle quali finalizzate alla valorizzazione
di personalità poco note nell‟arte italiana come Tullio Garbari, Luigi Bonazza,
Umberto Moggioli. Nel 1987, la mostra, da lei curata, dedicata a Giovanni Segantini
segna l‟avvio dell‟attività del Mart, il Museo d‟Arte Moderna e Contemporanea di
Trento e Rovereto.
Nominata Direttore del nuovo Museo nel 1989, realizza numerosissime attività
espositive, distinguendosi nel fare conoscere l‟arte italiana all‟estero, infatti, sue
mostre hanno avuto accoglienza e successo in prestigiose sedi museali internazionali
(Parigi, Londra, Tokyo-Osaka, Miami, Chicago, Pechino, Parigi, San Pietroburgo).
Nel dicembre 2002 sotto la sua direzione è stata inaugurata la nuova sede del Mart a
Rovereto, progettata dall‟architetto ticinese Mario Botta.
Commissario della Biennale di Venezia per l‟edizione del Centenario del 1995 e nel
2003, sempre nell‟ambito della Biennale, è stata membro della Giuria Internazionale
per il premio al migliore Padiglione.
Dal 2002 al 2005 ha svolto attività didattica nell‟ambito del Corso di Laurea Beni
Culturali dell‟Università di Trento, facoltà di Lettere e Filosofia, dove ha tenuto il
corso di Storia dell‟ Arte Contemporanea. Dal 2002 è Presidente dell‟Associazione
Nazionale dei Musei d‟Arte Contemporanea Italiani (AMACI). Nel 2003 riceve il Premio
Internazionale Civiltà Veneta della Fondazione Masi-Verona per l‟attività culturale
svolta. Dal 2006 è membro della Commissione Nazionale per la promozione della
Cultura italiana all‟estero e da Febbraio dello scorso anno è stata nominata membro
del Comitato Tecnico Scientifico per la qualità architettonica ed urbana e per l‟arte
contemporanea.
Rotary Club Verona Rotary Club Peschiera Rotary Club Verona Sud
e del Garda Veronese
“Il Mart: un‟esperienza fuori scala” relatrice
Dott.ssa Gabriella Belli
20 novembre 2008 Circolo Ufficiali di Verona – Castelvecchio
Giovanni Rama
Nasce a Lazise nel 1924, studia medicina a Padova e si specializza in oftalmologia a Pavia. Frequenta e approfondisce gli studi nelle più importanti cliniche oculistiche europee. Viene nominato primario a Feltre e si trasferisce poi a Mestre nel 1967.
Pioniere italiano nel trapianto di cornea negli anni rimane sempre all'avanguardia nell'introduzione di tecniche chirurgiche.
Durante la carriera effettua più di 6.000 trapianti di cornea e oltre 52.000 interventi chirurgici. All'ospedale Umberto I di Mestre crea una "scuola" da cui escono molti dei primari di altri ospedali della regione Veneto. Si dedica non solo alla formazione dei medici ma cura molto la formazione del personale paramedico creando uno staff di tecnici ed infermieri unico nel suo genere.
Presta molta attenzione anche alla cura del suo reparto, controllando personalmente tutti i giorni l‟ordine e la pulizia. Pretende il silenzio negli ambulatori come in reparto e consente ai genitori di stare vicino ai figli anche in sala operatoria.
E‟ sempre presente ai più importanti congressi nazionali e internazionali e pubblica lavori di ricerca nelle più importanti riviste scientifiche italiane ed internazionali.
Vive in prima persona le difficoltà legate alla mancanza di tessuti corneali per i trapianti. Nel 1987 fonda assieme all'imprenditore Piergiorgio Coin la prima Banca degli occhi italiana per la raccolta e la distribuzione di tessuti corneali per i trapianti ed è promotore e consulente per il Governo per la stesura della attuale legge per la donazione delle cornee.
Sin dal 1972 dedica le sue vacanze al volontariato nell'ospedale di Wamba in Kenya. Li, assieme ai medici ed infermieri del suo reparto mestrino, effettua visite ed interventi oculistici. Vengono anche avviate numerose attività collaterali di sostegno alla popolazione.
Una volta in pensione continua a seguire le giovani promesse dell'oculistica nei reparti degli ospedali di Mestre e di Venezia. Passa gli ultimi anni nel paese natale assieme alla moglie occupandosi dei nipoti. Muore nel 2007.
Paolo Rama
E' direttore dell'Unità Operativa di Oculistica dell'Istituto Scientifico San
Raffaele.
Nasce nel 1959, si laurea presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova
e si specializza in Oftalmologia a Modena nel 1985. Nel 1991 si reca negli Stati
Uniti dove consegue un "Research Fellowship" al Wilmer Institute della Johns
Hopkins University di Baltimora.
Diventa Aiuto ospedaliero a Mestre nel 1988 e si trasferisce a Venezia nel 1993:
lì organizza un nuovo Servizio interamente dedicato alle malattie della cornea.
Nel 2000 viene invitato ad organizzare un servizio analogo all‟Ospedale San
Raffaele di Milano. Nel 2005 viene nominato Direttore di tutta l'Unità Operativa
di Oculistica dell'Istituto San Raffaele.
Ha prestato servizio volontario in Africa in più occasioni dal 1986 al 1996.
E' specializzato in malattie della cornea, della superficie oculare e di patologia
infettiva. La sua casistica operatoria comprende più 2000 trapianti di cornea.
In collaborazione con il gruppo della Prof. Rita levi Montalcini ha dimostrato
l‟applicazione del nerve growth factor (NGF) nel trattamento delle ulcere
corneali neurotrofiche, malattia rara priva di trattamento. I risultati sono stati
pubblicati sulla rivista New England Journal of Medicine. E' stato tra i primi al
mondo ad interessarsi della applicazione delle cellule staminali nelle malattie
della cornea ed i risultati del trapianto di cellule staminali coltivate sono stati
pubblicati nella rivista Transplantation.
Si è interessato dell‟eye banking e ha contribuito attivamente allo sviluppo e
alla crescita della Banca degli Occhi del Veneto.
Rotary Club Peschiera
e del Garda Veronese
“ Il prof. Giovanni Rama e i trapianti di cornee in Italia “
relatore
Dr. Paolo Rama
Direttore unità operativa di Oculistica dell‟Istituto Scientifico S. Raffaele di Milano
5 febbraio 2009 Peschiera del Garda
EXPO 2015
La partita per l‟assegnazione dell‟Expo 2015 ha appassionato, l‟estate
scorsa, tutto il Paese. Milano in gara contro Smirne, Italia e Turchia a
contendersi una manifestazione di prestigio internazionale e
soprattutto in grado di dare una sferzata al territorio. L‟Esposizione
Universale è una sfida per la qualità di una città, per l‟attitudine a
dotarsi in tempi brevi di strutture significative, per la creatività dei
cittadini e l‟energia dei politici a tutti i livelli.
Abbiamo vinto. Le nostre proposte sono sembrate più credibili ai
membri del Bureau International des Expositions che da Parigi
arbitravano il match. L‟argomento che abbiamo proposto di
sceneggiare e dibattere - „Nutrire il Pianeta, Energia per la vita‟ – si
addice a quello che noi siamo: un sistema economico molto legato
all‟alimentazione, un Paese storicamente esposto verso le aree del
Pianeta che vivono più drammaticamente il tema del pane quotidiano.
Milano dunque sarà nel 2015, e anche negli anni precedenti e
successivi, il punto di riferimento mondiale per un tema che è
veramente primario e che richiamerà persone da tutto il mondo. Si
tesseranno rapporti di amicizia e di collaborazione; prenderà forma
una cultura innovativa delle relazioni internazionali, degli aiuti e degli
scambi di cultura, di persone, di tecnologia.
Qualche cifra espressa ufficialmente nel Piano di presentazione della
candidatura può aiutarci a capire la portata dell‟evento. Si sa che il
Governo mette sul tavolo 4,1 miliardi e la Regione Lombardia 1,9. I
privati potrebbero aggiungere fino a 15 miliardi per infrastrutture e
4,1 miliardi per altri investimenti. Ma certo il movimento di business
sarà molte volte più ampio: basta pensare ai 7mila eventi previsti in
Milano, cioè 40 al giorno tra il 1° Maggio e il 31 Ottobre. Sotto il
profilo dell‟occupazione, e sempre restando ai progetti compresi nel
Piano, si anticipa la creazione di almeno 70mila posti di lavoro tra il
2010 e il 2015. Nello stesso tempo il fatturato globale
dell‟imprenditoria milanese crescerà del 10%: +44 miliardi di Euro.
Questo significa da un lato grandi investimenti per realizzare l‟Expo;
dall‟altro rilevanti vantaggi collegati al flusso turistico. Ma quello che
più importa agli imprenditori veronesi è il ruolo che la nostra provincia
può sviluppare e l‟opportunità di condividere con il capoluogo lombardo
impegni e occasioni di intervento.
Infatti la magnitudine di queste prospettive ha convinto fin dall‟inizio il
Capoluogo lombardo a programmare l‟Expo 2015 in termini di grande
rete territoriale. Una dimensione interregionale vuol dire migliore
offerta turistica, culturale, produttiva; più ampia attrattività
dell‟evento; condivisione degli impegni e dei benefici con i distretti e le
aree contigue. E quindi risultati di maggior pregio.
L‟11 febbraio è stato siglato un protocollo di intesa fra la Città di
Milano e la Città di Verona. Il Capoluogo scaligero apporta ai progetti di
Expo 2015, oltre alla propria eccellenza artistica e monumentale, una
dote invidiabile: l‟Arena con il festival lirico; la Fiera con le
manifestazioni che davvero „nutrono il Pianeta‟; le infrastrutture
stradali, ferroviarie e aeroportuali che valorizzano la collocazione
geografica della città, millenario punto di incontro tra le correnti di
traffico nord-sud ed est-ovest dell‟Europa meridionale.
Sarà dunque attivo un „Tavolo di coordinamento‟ tra le due
Amministrazioni; nel tempo saranno messe in luce occasioni di sinergie:
il Sindaco di Milano, la signora Letizia Moratti, è anche Commissario
straordinario del Governo per l‟Expo.
Questo „Tavolo‟ tra Milano e Verona sarà tanto ricco quanto i soggetti
istituzionali e imprenditoriali saranno in grado di appoggiarvi sopra
investimenti e progetti, insieme alle idee, intenzioni e suggerimenti. Il
che significa che da Verona devono partire proposte concrete, a misura
delle nostre capacità e dei nostri bisogni. E‟ capitale presentarci come
sistema, come soggetto capace di rispondere al mondo. Un distretto
produttivo vasto, articolato, consapevole e colto che a buon titolo
pretende una visibilità mondiale, quella assicurata dalla Expo. Ecco la
parte che tocca a noi, soggetti economici, politici e associativi del
territorio.
Curriculum Vitae
Nato a Milano nel 1966, coniugato con tre figli. Conseguita la laurea in
Economia Aziendale alla Bocconi nel 1990, ha ottenuto l‟abilitazione a
Dottore Commercialista e Revisore contabile all‟Università di Verona.
Dopo uno stage alla Commissione Europea a Bruxelles e un‟esperienza
professionale a Londra, ha continuato la propria attività lavorativa
dapprima come analista finanziario e consulente in controllo di
gestione, quindi come direttore amministrativo e successivamente
amministratore delegato di Elca SpA di Verona, società di produzione
di carpenteria per elettrodotti e di progettazione e realizzazione di
stazioni radio base per la telefonia mobile.
Attualmente è amministratore delegato di Vivigas SpA e Veneta
Vendite Srl, società operanti nella vendita di gas naturale ed energia
elettrica. È inoltre Consigliere Delegato di 2B Energia SpA di Milano,
società mista operante nell‟ambito del trading e shipping di gas
metano.
Oltre che vicepresidente alle relazioni interne e rapporti economici di
Confindustria Verona, è membro della Commissione Energia ed invitato
del Comitato Expo 2015 di Confindustria. E‟ vicepresidente della
Compagnia Investimenti e Sviluppo SpA di Villafranca (Vr), Consigliere
di Erogasmet Holding e Spumanti Valdo Srl.
Rotary Club Peschiera Rotary Club e del Garda Veronese di Villafranca
“ Il ruolo di Verona nell‟Expo 2015” relatore
Dott. Andrea Bolla
Vicepresidente Confindustria Verona
19 febbraio 2009 Hotel Fiore – Peschiera del Garda
Prof. Pietro Perona
Si è laureato in Ingegneria Elettrica presso l'Università di Padova nel 1985. Ha ricevuto un Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrica e Computer Science presso la University of California a Berkeley nel 1990. Dopo un anno come borsista post-dottorato al MIT di Boston è entrato a far parte del “Caltech” (California Institute of Technology) dove è attualmente Professore di Ingegneria Elettrica e Direttore dell‟ istituto di Sistemi Neurali e Computazionali. Il relatore è specializzato nelle fondamenta computazionali della visione riguardanti uomini e macchine. Ha lavorato su equazioni differenziali alle derivate parziali applicate alle elaborazioni di immagine (diffusione anisotropica), riconoscimento del testo e contorni, analisi dei movimenti e ricostruzione in 3D. E‟ attualmente impegnato nello studio del riconoscimento visivo e nell'analisi del movimento biologico.
RINGRAZIAMENTI Ringrazio innanzitutto i numerosi soci e gli ospiti presenti. L‟argomento di stasera è molto interessante sia, per il tema altamente scientifico che, per l‟attualità della materia che il nostro relatore tratterà. Nel contempo è particolarmente importante perché è un‟occasione per avvicinare in maniera mirata alle nostre conviviali i giovani del Rotaract. L‟opportunità di avere con noi l‟ing. Perona, da vent‟anni docente all‟Università di Berkeley in California, ha fatto si che stasera fossero presenti i nostri ragazzi e assieme a loro ci fosse una rappresentanza di giovani dei club Rotaract più vicini quali: Verona Nord, Legnago (che in aprile riceverà la charta ufficiale) e Vicenza. Ringrazio anche Edoardo Prevost Rusca del club di Rovereto membro della commissione distrettuale Rotary per il Rotaract e l‟Interact per essere con noi stasera. Rinnovo il ringraziamento all‟ing. Perona che, pur in un periodo di vacanza, ha accettato l‟invito a questa nostra conviviale. Porgo un saluto anche al dott. Zenari del R.C. Verona che è qui con noi stasera.
Programma della serata 20.00 20.00 – 20.45 aperitivo 20.45 campana e saluto alle bandiere - Saluto agli ospiti - Informazioni generali sul club - 17 marzo “ rotary incontra le stelle” alla Cascina
Girolda - 7 Marzo “forum“ a Pordenone 20.45 – 21.45 cena 21.45 – 22.15 relazione 22.15 – 22. 30 dibattito max 22.45
Rotary Club Peschiera del Garda Veronese
“Introduzione allo studio della visione”
relatore Ing. Pietro Perona
5 marzo 2009 Hotel Fiore – Peschiera del Garda
Il Bardolino Il Bardolino è il vino rosso delle colline moreniche dell’entroterra orientale del lago di Garda. Nel bicchiere, il Bardolino trasmette una succosa fragranza di piccoli frutti (lampone, fragola e ciliegia, soprattutto), unita ad un’elegante memoria speziata di cannella e di noce moscata e ad una freschezza quasi salina. Il fruttato e la speziatura provengono dalle uve: la Corvina, soprattutto, cui si aggiungono la Rondinella ed eventualmente altri vitigni minori. La salinità deriva invece dai suoli morenici, sui quali la terra varia di composizione quasi di metro in metro. Il tutto consente di avere un vino caratterizzato da una considerevole bevibilità e da un’estrema versatilità negli abbinamenti gastronomici. Il Chiaretto è il vino rosato prodotto sullo stesso territorio e con le stesse uve del Bardolino: in questo caso, il mosto viene tenuto soltanto per breve tempo a contatto con le bucce, in modo da estrarne solo in minima parte le sostanze coloranti. Nel calice, il Chiaretto porge un goloso bouquet di fiori estivi e di piccoli frutti di bosco ed un’invitante freschezza di beva. Si abbina a tutta la cucina primaverile ed estiva ed è un ottimo aperitivo. Se ne produce anche una rara versione spumantizzata.
Serata in collaborazione con Consorzio Tutela Vino Bardolino
Rotary Club Peschiera e del Garda Veronese
“Il Rotary incontra le stelle “
Serata guidata da Angelo Peretti con gli chef Leandro Luppi e Isidoro Consolini
17 marzo 2009 “ Cascina Girolda “ a S. Benedetto di Lugana
Menu’
Persico mantecato all’olio D.o.p. del Garda
con croccante di patate limoni canditi e olive
Tortelli pesce di lago con zucca e pane di amaretti
Filetto di lavarello con tartufo cotto in extra vergine del Garda con verdurine polvere di gamberi e salsa di latte bruciato
Le cose dolci
Vini
Bardolino Chiaretto Spumante
Bardolino Chiaretto Bardolino
Bardolino Superiore
Isidoro Consolini Isidoro Consolini è uno dei più noti cuochi della riviera veronese del lago di Garda. Chef e contitolare del ristorante “ Al Caval “ di Torri del Benaco. Propone un'interessante ed originale interpretazione della cucina del territorio. Nei suoi piatti, lo spirito innovativo si fonde con un profondo rispetto per le materie prime ed un'impeccabile tecnica esecutiva. “Sono costantemente alla ricerca, dice Isidoro, dei sapori che mi hanno profondamente colpito nell’infanzia“ Nel 2005 ha scritto il libro “Olio: forme e aromi“ dove ci presenta una serie di ricette elaborate prevalentemente con l’olio extravergine del Garda ed il pesce di lago e ne esplora le loro straordinarie possibilità. Dal 2008 è nell’elenco degli chef stellati della guida Michelin. Leandro Luppi Leandro Luppi è chef e patron del “Vecchia Malcesine“, piccolo ristorante affacciato sulle case del centro storico, accanto alla chiesa parrocchiale di Malcesine. Leandro inizia la carriera nel più classico dei modi: la scuola alberghiera a Merano nel '76-'77, poi le stagioni in grandi alberghi e in grandi ristoranti. A Bolzano entra nel giro dei grandi chef altoatesini e nell'86 apre il suo primo ristorante. Nel '91 vende tutto e se ne va sul Garda. Si prende due anni di sosta per ritrovare il fiato. Lì gli torna la voglia di riproporre la sua cucina. Dal 2004 ha la prestigiosa stella Michelin. La sua cucina interpreta con misurata creatività il meglio offerto dal mercato quotidiano e dallo scorrere delle stagioni. Lo studio e la preparazione dei piatti intendono esaltare i caratteri qualitativi delle singole materie prime.
Angelo Peretti
Nato a Garda, ha sviluppato percorsi professionali paralleli nei settori del credito e del giornalismo, in special modo a soggetto enogastronomico.Funzionario di banca e segretario nazionale di un sindacato di settore, collabora dal 1979 con il quotidiano L’Arena e con varie altre testate. Ha collaborato con alcune delle principali guide italiane del vino ( per il Gambero Rosso e Slow Food), dell’olio (è responsabile per il Veneto, la Lombardia e il Trentino della Guida agli extravergini di Slow Food) e della ristorazione (L’Espresso durante la gestione di Edoardo Raspelli, Osterie d’Italia di Slow Food). Ha pubblicato numerosi volumi su temi enogastronomici. Da sei mesi è responsabile della comunicazione e della promozione per il Consorzio di tutela del Bardolino.
“POLITICA DELLA MOBILITA’, SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E
PIATTAFORMA LOGISTICA ITALIANA”
La mobilità Come nel complesso oroidrografico dei continenti un perenne flusso di acque in ciclo perfettamente chiuso suscita e mantiene, circolando per ogni dove, la vita; così nel processo di globalizzazione un perenne flusso di cose, persone e “segni” in trasformazione alimenta lo sviluppo e l’innovazione, giocando in misura crescente un ruolo fondamentale nelle sorti dei diversi territori. Per posizione geografica, l’Italia è al centro di sempre crescenti flussi di traffico, di passeggeri e di merci, del bacino mediterraneo; una domanda incrementale che troppo frequentemente non ha trovato risposta negli adeguamenti infrastrutturali. Lungo la direttrice nord-sud denominata Corridoio I, si collocano, in posizione centrale, i 314 km che costituiscono il nastro A22. Alla luce delle sempre più evidenti carenze a livello infrastrutturale italiano, risulta necessario ripensare la rete autostradale, in maniera tale da renderla adeguata in termini di sostenibilità del traffico futuro. Per quanto concerne A22, è stata prevista una serie di importanti opere di ammodernamento; l’introduzione della corsia dinamica e la realizzazione della terza corsia da Verona a Modena rispondono alla parola d’ordine incalzante: “potenziare il tracciato”. Inoltre, nuovi progetti si affacciano sul panorama autostradale italiano, a sollievo di segmenti extraurbani ormai prossimi alla saturazione. Alcuni di questi progetti, come Cispadana, Ferrara-Mare e Nogara-Mare, interessano da vicino A22 che, forte della capacità tecnica maturata in tanti anni di concessione, intende dare un valore aggiunto al sistema progettuale dei territori. La piattaforma logistica Alla luce della sua posizione geograficamente rilevante all’interno del Corridoio I e del suo conseguente ruolo centrale nella politica della mobilità europea, A22 è anche pienamente consapevole dell’importanza dell’intermodalità come risposta al processo di globalizzazione economica ed allo scopo di ridurre la distanza “funzionale” tra le varie aree produttive e di consumo, interessate da sempre maggiori relazioni.
Il trasporto intermodale è un sistema basato sulla combinazione di mezzi diversi attraverso un’unità di carico che viene aperta solo a destinazione, riducendo così i collegamenti necessari di interscambio, le rotture di carico, i costi di produzione e le congestioni e saturazioni della viabilità stradale. Elementi fondamentali del sistema sono la disponibilità di moderne ed efficienti reti stradali e ferroviarie e di infrastrutture per l’intermodalità (interporti attrezzati, terminal ferroviari, parcheggi, ecc.). Lungo il Corridoio I ed il Corridoio V sono già stati localizzati e studiati i punti infrastrutturali nevralgici; in tale contesto particolare importanza rivestirà lo scalo intermodale di Isola della Scala (VR) La domanda cerca un’offerta di trasporto sempre più efficiente, efficace e competitiva. La parola d’ordine è cambiare in fretta: capire dove andare e come muoversi per rimanere all’altezza di nuove grandi sfide. L’idrogeno L’Autostrada del Brennero, conscia del fatto che l’idrogeno “verde” rappresenta una forma di energia pulita che aumenta l’efficienza della produzione energetica locale in senso ecologico e nel suo intento di prestare in modo attivo il proprio contributo ad un futuro a zero emissioni nel settore dei trasporti, ha sviluppato un progetto che, partendo da energie rinnovabili, quali l’energia eolica, l’energia geotermica, l’energia idroelettrica prodotta da centrali ad acqua fluente nel periodo notturno e l’energia prodotta da pannelli fotovoltaici, permette di realizzare lungo l’intera tratta stazioni per la produzione di idrogeno (tramite elettrolisi) e la distribuzione ogni 100 km. Il primo impianto pilota verrà realizzato a Bolzano nel corso del 2009 in società con l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche (I.I.T.), che ha come scopo la promozione delle energie rinnovabili sul territorio della Provincia Autonoma di Bolzano. Tale sito al servizio non solo dell’autostrada, ma anche della viabilità ordinaria, permetterà di alimentare fin da subito flotte di mezzi pubblici già dotati di sistemi compatibili con tale energia. Inoltre, in via sperimentale l’idrogeno verrà adottato come vettore energetico per la produzione di energia in sistemi a celle combustibili per l’alimentazione di pannelli a messaggio variabile posti lungo l’asta autostradale.
Curriculum
Nato a Bolzano nel 1965, Carlo Costa si laurea in ingegneria civile-
trasporti presso l’Università di Bologna nel 1991 e nello stesso anno
consegue l’abilitazione alla professione.
Dal 1991 al 1995 svolge la propria attività presso la S.E.P.I. di Trento in
qualità di progettista, calcolatore statico e direttore lavori.
Nel 1995 è all’Autostrada del Brennero S.p.A. in qualità di progettista,
direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza.
Nel 1999 assume l’incarico di Capo Servizio Lavori nel tronco
autostradale Brennero Bolzano della stessa Autostrada del Brennero
S.p.A. e nel 2004 ne viene nominato Progettista e Vice Direttore
Tecnico.
Dal novembre del 2006 è Responsabile della Sicurezza delle gallerie
dell’intera Società e dal 1° marzo 2007 è Direttore Tecnico, Progettista,
Ingegnere Capo e Responsabile Unico di Procedimento nonché
responsabile dei Lavori di tutti i cantieri di Autobrennero.
Attualmente ricopre anche il ruolo di consigliere di amministrazione di
Gasco, dell’Istituto per le innovazioni tecnologiche (IIT) con sede a
Bolzano e di Procuratore Speciale dell’A.T.I. per la gara di realizzazione
e gestione dell’Autostrada regionale Cispadana.
Rotary Club Peschiera Rotary Club
e del Garda Veronese Castiglione delle Stiviere
“POLITICA DELLA MOBILITA’, SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E PIATTAFORMA LOGISTICA ITALIANA”
Ing. Carlo Costa Direttore Tecnico Autostrada del Brennero
26 marzo 20009
Nella conferenza parlerà del dialogo tra le due più grandi
religioni della terra, il Cristianesimo e l‟Islam, della loro storia,
della situazione attuale e degli sforzi per evitare lo scontro
violento fra le due culture. Risponderà anche a domande sul
rapporto tra le due culture con il mondo ebraico – visto le
discussioni attuali.
Pubblicazioni
L'amico italiano. Kohl, l'Italia e il Vaticano. Ideazione
(Mondadori), Roma 1998, Prefazione di Helmut Kohl).
Benedetto XVI. Un ritratto. Verlag Herder, Freiburg 2005.
La santa battaglia. Storia e presente dei Gesuiti. 2. Aufl
Piper Verlag, Monaco di Baviera 1988.
Italia. Prestel Verlag, Monaco di Baviera 1999.
Gli anni di Giovanni Paolo II per conto di una politica
pontificato. Herder Verlag Freiburg 1998.
Mistero. Romanzo. Thiele Verlag Monaco 2008 (precedente
titolo: "La risata del lupo").
The Independent. Dal periodo tra papi. Verlag Herder,
Freiburg 1997.
Roma. 2500 anni di storia, l'arte e la cultura della "Città
Eterna". 4. Aufl DuMont Reise-Verlag, Ostfildern 2004.
Sud Italia. Puglia, Basilicata, Calabria, Campania. DuMont
Verlag, Colonia 1986 (con Hans Weber).
Toscana. 6. Aufl Prestel Verlag, Monaco di Baviera 1999.
La torre dei Greci. Romanzo. Rowohlt Taschenbuch Verlag,
Reinbek 1997.
Umbria. Un compagno di viaggio. Prestel Verlag, Monaco di
Baviera 1989.
Vaticano - dal di dentro. Rapporti da un giornalista tedesco
(1975-2005). LIT Verlag, Münster, 2007.
Biografia Heinz-Joachim Fischer è Giornalista, Pubblicista e Scrittore e da
1979 membro del Rotary Club Roma Sud.
Nato in Brandenburgo (Germania) è cresciuto a Berlino (Est ed
Ovest). Ha studiato filosofia, storia, teologia, scienze politiche a
Roma (Università Gregoriana) e a Monaco/Germania. Ha un Ph.D.
Dr. phil. (studi sulla filosofia della religione).
Dal 1978 è Corrispondente per l‟Italia ed il Vaticano a Roma
della “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. E‟ inviato speciale per
tutti i viaggi del Papa e ha partecipato a più di 100 viaggi. Ha
scritto piú di 20 libri sull‟Italia, sulla religione e sulla storia, sul
Vaticano e su due dei suoi Papi.
Rotary Club Peschiera Rotary Club di Legnago e del Garda Veronese
“Tra Roma e la Mecca. I Papi e l‟Islam” relatore
Dr. Heinz Joachim Fischer
Corrispondente del Frankfurter Allgemeine Zeitung
16 aprile 2009 Peschiera del Garda
Curriculum Laureatosi in scienze politiche all'Università di Trieste si è specializzato in "studi strategici" e in "scenari internazionali". E‟ Docente di "Politica ed economia internazionale" e condirettore di Globis (Centre for the study of Global Issues), presso la University of Georgia, Athens, GA, U.S.A.. Dal 1978 ha insegnato e svolto attività di ricerca in diverse Università italiane e statunitensi. È stato editorialista per El Pais, ora lo è per Il Tempo di Roma e Il
Foglio; dal 1997 è editorialista per i quotidiani del gruppo Athesis (l‟Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi). In politica ha svolto le funzioni di consulente del Quirinale per Francesco Cossiga, della Farnesina per Beniamino Andreatta e dei ministeri delle Finanze per Giulio Tremonti e della Difesa, per Antonio Martino. E‟ membro straordinario del Consiglio superiore del Ministero per le comunicazioni.
Bibliografia
The Grand Alliance.The global integration of democracies , Franco Angeli Publisher, Milano, May 2007
La grande alleanza.L'integrazione globale delle democrazie, Franco Angeli, Milano, gennaio 2007
Democrazia attiva, Franco Angeli editore, Milano, 2006 Sovranità e fiducia. Principi per una nuova architettura politica
globale, Sperling & Kupfer, Milano, 2005. L'arte dell'impresa, Sperling & Kupfer, Milano, 2004. Futurizzazione, Sperling & Kupfer, Milano, 2003. Evoluzione della guerra, Angeli, Milano, 1996. Il fantasma della povertà con Edward Luttwak e Giulio Tremonti,
Mondadori, 1995.
Rotary Club Rotary Club Peschiera Rotary Club Verona Salò Desenzano e del Garda Veronese Scaligero 2002
“La crisi: dove siamo, quando ne usciamo“
Prof. Carlo Pelanda economista esperto in scenari globali
15 maggio 2009 Hotel Fiore Peschiera d/g
I tassi della Banca Centrale Europea e le debolezze del sistema
Europa
La riduzione del costo del denaro allo 1% era scontata perché
annunciata. La sorpresa, invece, è che la Banca centrale europea non
esclude ulteriori tagli perché prevede un crisi recessiva duratura.
Doccia fredda. Perché? La Bce ragiona con un orizzonte temporale di
18 mesi.
Quindi ritiene che nel prossimo anno e mezzo, visti i dati correnti,
l'eurozona resterà in crisi. Negli stessi giorni la Riserva federale ha
annunciato che la ripresa in America, pur lenta inizialmente, sarà già
visibile nel secondo semestre del 2009. Tale quadro, inserendo anche
la già vivace ripresa in Cina, fa intendere che l'eurozona resterà nei
guai mentre il resto del mondo tornerà in crescita.
Molti commentatori hanno voluto ricordare che nell'estate del 2008,
poco prima del crollo sistemico in America che ha innescato la caduta
a picco della domanda globale, la Bce aveva alzato il costo del denaro
vedendo più un rischio di inflazione che di crisi deflazionistica. Tale
errore ha minato la credibilità dell'Istituto di Francoforte. Ed ora c'è il
dubbio che ne stia facendo un altro di eccesso di pessimismo. A cosa
credere?
Purtroppo lo scenario negativo della Bce appare molto realistico.
L'impatto recessivo, che a sua volta- per conseguenza- innesca
dinamiche peggiorative sta colpendo l'eurozona in modo grave perché
non contrastato dalle politiche economiche dei governi, pur attutito da
queste. Francia, Germania ed Italia, che insieme fanno il 75% del Pil
complessivo dell'area euro, hanno modelli economici definiti di
“economia sociale di mercato", di fatto socialisti. "Socialisti" perché il
50% della popolazione, ed anche oltre, dipende direttamente o
indirettamente dal denaro pubblico.
Per questo fanno poca o nulla crescita interna e dipendono dalle
esportazioni per incrementare il loro Pil. La caduta della domanda
globale le ha abbattute. E la mancanza di capacità di crescita interna,
diversamente da America e Cina, non permette loro di bilanciare tale
perdita di Pil. Per questo è previsto scendere nel 2009 di quasi il 5% in
Germania e del 4,5% in Italia, Francia attorno al 4%. Per tutti la crescita
nel 2010 resterà vicina allo zero.2
Carlo Pelanda
Il Museo Miniscalchi-Erizzo, proprietà dell'omonima Fondazione, ha sede in un complesso di edifici contigui nel cuore della città antica, tra piazza Erbe e il Duomo. Il corpo di fabbrica da cui si accede al Museo è un gioiello d'architettura tardo-gotica unico nel contesto urbano veronese. La facciata, impostata su tre registri, è segnata, in particolare, da un prezioso portale archi-acuto strombato in tricromia marmorea e da due grandi bifore che si aprono al centro del piano nobile. La costruzione dell'edificio risale all'ultimo quarto del sec. XV ed è assegnata ad Angelo di Giovanni, un lapicida di origine lombarda attivo a Verona. Nel 1880, a ridosso dell'edificio quattrocentesco, fu costruito il solenne palazzo classicheggiante con la facciata prospettante su via Giuseppe Garibaldi su disegno dell'architetto Gustavo Strauss; l'edificio si affaccia su un vasto cortile cintato. Degno di nota è il timpano, internamente decorato con un grande rilievo raffigurante lo stemma dei Miniscalchi-Erizzo, coronato con la corona comitale, circondato da un nastro in cui sono scolpite le parole "ex concordia fratrum" e da girali. Verso il 1590 la facciata venne affrescata, secondo un gusto molto diffuso nella Verona del Cinquecento. La composizione pittorica è rispettosa delle scansioni architettoniche: tra le due bifore si legge ancora "Il banchetto di Damocle"; al secondo piano " Il giudizio di Salomone"; ai lati una figura allegorica di "Minerva" e una di "Marte". Il tutto scandito da finte nicchie, lesene, festoni di frutta e di fiori con mascheroni. Autore delle pitture fu Michelangelo Aliprandi (1527-1595), un imitatore di Paolo Veronese. Il registro inferiore della facciata è decorato da un fregio continuo a tralci policromi animati da putti che cavalcano pantere, autore Tullio India il Vecchio (1550-1624). Attraverso un vasto atrio, ricco di testimonianze dell'originaria struttura dell'edificio quattrocentesco, si accede allo scalone
neoclassico che conduce al primo piano, dove, attraverso quindici sale, è allestito il Museo. Al piano terreno si apre anche uno spazio attrezzato, ricavato dalle ex-scuderie, destinato alle esposizioni temporanee che il Museo promuove. Ogni sala espositiva del Museo è caratterizzata dalla presenza di collezioni specifiche: piccoli bronzi del Rinascimento, disegni di maestri del Cinquecento, raccolte archeologiche, armi e armature rinascimentali, arte sacra, arredi del Settecento veneto, avori, maioliche, porcellane. Il tutto ordinato secondo criteri museologici attuali, ma ambientato, grazie a dipinti e a mobili antichi, nella dimora che la famiglia Miniscalchi abitò per cinque secoli. La ricostituita "Wunderkammer" di Ludovico Moscardo - grande collezionista ed erudito del Seicento - , la biblioteca antica e la cappella domestica completano e arricchiscono il percorso museale.
Andrea Voltolini
Ritratto di Ludovico Moscardo (1681)
Gian Paolo Marchini
Nato a Verona nel 1946 - laureato in Lettere e Filosofia con indirizzo classico;
diplomato in Archeologia e Storia dell'arte antica alla Scuola superiore triennale di specializzazione presso l'Università degli studi di Padova;
- professore emerito nei Licei classici di Stato; - già Ispettore presso i civici Musei d'Arte e Monumenti di
Verona; - direttore della Fondazione "Museo Miniscalchi-Erizzo" fino
dalla sua costituzione; - membro delle seguenti Accademie e Istituti di Cultura:
Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona; - Accademia di Belle Arti "Cignaroli" di Verona; Istituto per gli
Studi Storici; Accademia Nazionale Etrusca; Accademia Nazionale Catulliana di Lettere e Arti;
- autore di pubblicazioni scientifiche a carattere storico-archeologico-artistico riguardanti perlopiù Verona, Vicenza, Belluno e le Venezie (oltre 50 titoli);
- saggista e autore di pubblicazioni divulgative e didattiche (oltre un centinaio).
Rotary Club Peschiera Inner Wheel Peschiera e del Garda Veronese e del Garda Veronese
“ Incontro con il museo Miniscalchi Erizzo“
a cura del Prof. Gian Paolo Marchini
Conservatore museo Miniscalchi Erizzo
Verona 28 maggio 2009