mengoni

3
70 For Magazine 71 For Magazine For MAGAZINE «Sono un po’ emozionato ed oggi mi sento un po’ a scuola perché anche io ho frequentato un istituto d’arte». A parlare è Marco Mengoni, classe 1988, che dal piccolo comune di Ronciglione nel Lazio di strada ne ha percorsa tanta. Lunatico, permaloso e quasi antipatico, così come più volte si è descritto, nello studio del pittore Hayez dell’Accademia delle Belle Arti di Milano il giovane cantautore sembra essere invece esatta- mente l’opposto. Un esordio davvero invidiabile il suo, che dal 2009 lo ha portato oltre che ad essere apprezzato da giovani e adulti, anche a conquistare traguardi e riconoscimenti fra i più prestigiosi al mondo. Marco inizia cantare all’età di 14 anni, mentre studia all’Istituto per il De- sign, seguendo una scuola di canto dove impara le prime tecniche di espressione. «Alla tenera altezza di 70 centimetri cominciavo ad ascolta- re di tutto, iniziando ad approfondire la mia cultura musicale: ho scoperto il karaoke e cominciato a cantare di nascosto, per timidezza. Poi, una volta, i miei per caso mi hanno ascoltato e si sono convinti a mandarmi ad una scuola di canto. Da quel momento ho capito che la musica non Corro per vincere MUSICA di Marco Gastoldi Ha trionfato al Festival di Sanremo, rappresenterà l’Italia all’Eurofestival e con il singolo L’essenziale sta scalando le classifiche e conquistando milioni di visualizzazioni: Marco Mengoni ritorna con un nuovo album tutto… “disegnato”. Fra le tante collaborazioni illustri anche quella con il grandissimo Ivano Fossati Marco Mengoni è nato a Ronciglione, in provincia di Viterbo, il 25 dicembre 1988. Deve la sua popolarità alla vittoria della terza edizione di X-Factor nel 2009. era poi così semplice come pensavo, c’era molto da imparare». Dopo due anni trascorsi in un quintetto vocale fra serate di piazza e celebrazio- ni di festività inizia il suo percorso da solista continuando la sua gavet- ta trasferendosi a Roma. Contemporaneamente si iscrive all’Università nella Facoltà di Lingue e fa esperienza come fonico e programmatore, familiarizzando con gli studi di registrazione. Partecipa alla terza edizione del talent show X-Factor nel 2009 e da allora Marco Mengoni entra di diritto nel panorama musicale italiano ed internazionale. La sessantesima edizione del Festival di Sanremo del 2010 gli conferisce la medaglia di bronzo con il brano Credimi ancora, che diventa parte dell’Ep Re Matto, uscito nel febbraio dello stesso anno, e a due mesi di distanza parte dall’Alcatraz di Milano il “Re Matto Tour”, un vero e proprio viaggio all’in- terno del talento multiforme del giovane artista. Il suo primo approccio con il grande pubblico si rivela un successo inaspettato, collezionando un sold out dopo l’altro, e durante l’inverno successivo l’artista può van- tare i titoli di Man of the Year ai TRL Awards dell’emittente Mtv, e dopo Il nuovo cd #prontoacorrere contiene anche La valle dei re, scritta da Cesare Cremonini, che ha definito la canzone «un po’ folle e decadente. Quando Marco mi ha chiesto un brano ho pensato subito che fosse adatta a lui, anche perché sul palco si trasforma e sembra sentire fisicamente la teatralità di questo stile musicale».

description

marco mengoni

Transcript of mengoni

Page 1: mengoni

70 For Magazine 71 For Magazine

For magazineFor magazine

«Sono un po’ emozionato ed oggi mi sento un po’ a scuola perché anche io ho frequentato un istituto d’arte». A parlare è Marco Mengoni, classe 1988, che dal piccolo comune di Ronciglione nel Lazio di strada ne ha percorsa tanta. Lunatico, permaloso e quasi antipatico, così come più volte si è descritto, nello studio del pittore Hayez dell’Accademia delle Belle Arti di Milano il giovane cantautore sembra essere invece esatta-mente l’opposto. Un esordio davvero invidiabile il suo, che dal 2009 lo ha portato oltre che ad essere apprezzato da giovani e adulti, anche a

conquistare traguardi e riconoscimenti fra i più prestigiosi al mondo.Marco inizia cantare all’età di 14 anni, mentre studia all’Istituto per il De-sign, seguendo una scuola di canto dove impara le prime tecniche di espressione. «Alla tenera altezza di 70 centimetri cominciavo ad ascolta-re di tutto, iniziando ad approfondire la mia cultura musicale: ho scoperto il karaoke e cominciato a cantare di nascosto, per timidezza. Poi, una volta, i miei per caso mi hanno ascoltato e si sono convinti a mandarmi ad una scuola di canto. Da quel momento ho capito che la musica non

Corro per vincere

MUSICAdi Marco Gastoldi

Ha trionfato al Festival di Sanremo, rappresenterà l’Italia all’Eurofestival e con il singolo L’essenziale sta scalando le classifiche e conquistando milioni di visualizzazioni: Marco Mengoni ritorna con un nuovo album tutto… “disegnato”. Fra le tante collaborazioni illustri anche quella con il grandissimo Ivano Fossati

Marco Mengoni è nato a Ronciglione, in provincia di Viterbo, il 25 dicembre 1988. Deve la sua popolarità alla vittoria della terza edizione di X-Factor nel 2009.

era poi così semplice come pensavo, c’era molto da imparare». Dopo due anni trascorsi in un quintetto vocale fra serate di piazza e celebrazio-ni di festività inizia il suo percorso da solista continuando la sua gavet-ta trasferendosi a Roma. Contemporaneamente si iscrive all’Università nella Facoltà di Lingue e fa esperienza come fonico e programmatore, familiarizzando con gli studi di registrazione. Partecipa alla terza edizione del talent show X-Factor nel 2009 e da allora Marco Mengoni entra di diritto nel panorama musicale italiano ed internazionale. La sessantesima

edizione del Festival di Sanremo del 2010 gli conferisce la medaglia di bronzo con il brano Credimi ancora, che diventa parte dell’Ep Re Matto, uscito nel febbraio dello stesso anno, e a due mesi di distanza parte dall’Alcatraz di Milano il “Re Matto Tour”, un vero e proprio viaggio all’in-terno del talento multiforme del giovane artista. Il suo primo approccio con il grande pubblico si rivela un successo inaspettato, collezionando un sold out dopo l’altro, e durante l’inverno successivo l’artista può van-tare i titoli di Man of the Year ai TRL Awards dell’emittente Mtv, e dopo

Il nuovo cd #prontoacorrere contiene anche La valle dei re, scritta da Cesare Cremonini, che ha definito la canzone «un po’ folle e decadente. Quando Marco mi ha chiesto un brano ho pensato subito che fosse adatta a lui, anche perché sul palco si trasforma e sembra sentire fisicamente la teatralità di questo stile musicale».

Page 2: mengoni

72 For Magazine

For magazine

il trionfo come Best Italian Act riceve anche il Best European Act agli Mtv Europe Music Awards, diventando il primo italiano ad essersi ag-giudicato una statuetta che in 17 edizioni nessun connazionale era mai riuscito ad ottenere. Durante l’autunno dell’anno successivo arriva in radio il singolo Solo che anticipa l’uscita del nuovo disco, debuttando al primo posto della classifica di iTunes. Dopo un’anteprima trionfante del “Solo Tour” con due date evento al Forum di Assago e al Palalottoma-tica di Roma, Mengoni cambia veste e svela al pubblico una più intima parte di se stesso attraverso un tour teatrale, dove musica, movimenti e suggestioni rivelano una chiave di lettura inedita di alcuni dei suoi maggiori successi.«Insieme abbiamo deciso di organizzare un’asta per le opere d’arte che stanno realizzando in modo da mettere a disposizione delle borse di studio per i ragazzi della scuola». All’Accademia di Brera, Marco inter-viene circondato da alcuni studenti impegnati in una prova di action painting reinterpretando alcune sue foto di grande formato. Da giovane artista, da sempre si è avvicinato all’universo della sua generazione, e non a caso il suo nuovo album #prontoacorrere inizia con un hashtag prima delle parole, omaggiando, attraverso il linguaggio proprio dei so-cial network, i mezzi di comunicazione e i giovani fan che sin dagli esor-di lo hanno sostenuto: «Continuo con la concretizzazione e l’essere co-erente con ciò che sto facendo, che è stato costruito quasi interamente da giovani, dalla grafica ai musicisti fino alle persone che comprendono il mio nuovo staff. Ho un pubblico molto attento al web e quindi mi uni-sco alla società che evolve e alla tecnologia che corre sempre più velo-ce». Il 2013 si è dimostrato per lui essere l’anno della svolta ed è iniziato con la vittoria alla sessantatreesima edizione del Festival di Sanremo, esperienza che racconta ancora con grande emozione: «È stato ecce-zionale, fantastico, quest’anno come non mai. La vera vittoria è stato presentare un progetto al grande pubblico su un palco come quello di Sanremo, e aver ottenuto un riscontro positivo non solo da parte della cerchia di persone più vicine a me. Mi sono portato via molta positività, ma anche la responsabilità di viaggiare alla velocità del lavoro che è stato lanciato e che si è avviato molto bene». A circa due mesi di distan-za i numeri parlano chiaro, confermando il successo ottenuto e consoli-dato. Stabilmente primo dalla data di uscita, il singolo multiplatino L’es-senziale è anche in vetta alle classifiche radiofoniche, e il video che ha accompagnato l’uscita del brano ha raggiunto circa 9 milioni di visualiz-zazioni. Posizioni da capogiro che annunciano un cambio di rotta, un Marco Mengoni tutto nuovo. «Il mio passato mi ha fatto diventare la persona che sono oggi. Non c’è niente che non andava prima, ma avevo voglia di confrontarmi con altre persone. In quest’ultimo anno mi sono buttato, ho cercato nuovi brani, nuovi stimoli artistici. Ma ho voluto che questo album non fosse fatto di corsa e che, come il “nuovo me”, fosse davvero “pronto a correre”. È stato un anno travagliato e abbastanza duro ma è servito a produrre ciò che sono qui a presentare oggi. Sono pronto ad affrontare ciò che succederà, sempre in divenire, comunican-do immagini, idee, esperienze ed incontri». Il cantante racconta anche di quanto sia difficile scegliere il titolo di un album in una lista infinita di probabili candidati e rivela che dopo una vita intera trascorsa, come tutti, impegnato in una corsa perenne, #prontoacorrere sia stato il titolo più giusto. Durante l’ultimo anno Marco ha inoltre rinnovato il proprio team di lavoro, fatta eccezione per la casa discografica, la Sony Music, e scherzando aggiunge: «Volevo mettere “pronto a ricorrere”, ma ricor-rere al Tar o al tribunale e a tutte queste cose era impossibile». Il disco è una produzione internazionale firmata Michele Canova e registrata fra Milano e Los Angeles. Quindici brani inediti, frutto di più di un anno di lavoro fra il Sunset Sound Studios e il Kaneepa Studio, dove il cantauto-re ha seguito con la sua maniacale attenzione ogni fase produttiva: un progetto di ampio respiro al quale tutti si sono dedicati sfruttando in pieno il tempo necessario. La linea sonora può essere idealmente divisa in tre diversi livelli che spaziano dalle ballad più classiche, fra le quali L’essenziale, fino al soul black di Un’altra botta o Spari nel deserto, fino

Mengoni sta collezionando un successo dopo l’altro: “L’essenziale Anteprima Tour 2013” lo porterà nelle principali città italiane, tra cui Torino, Firenze e Roma.

Page 3: mengoni

73 For Magazine

For magazine

a raggiungere sonorità più elettroniche con Non me ne accorgo e Pronto a correre. «Il fatto che io abbia corde vocali finissime – spiega Marco – e che riesca ad arrivare con facilità a tonalità alte attraverso la mia mobilità vocale mi ha permesso di partire dal jazz e dal soul, arrivando ad ispirar-mi a maestri del passato come Aretha Franklin e Stevie Wonder». Un’in-terpretazione più diretta, semplice e meno articolata come quella del passato, raccontando di come il confronto con esperienze ed emozioni diverse abbia cambiato la sua arte dando più importanza ad armonie e composizioni semplici: «Volgere la tua vita in una via più concreta cam-bia anche il modo di vivere e vedere la musica, modificando anche il modo di cantare che diventa in linea con tutto ciò che ascolti e che hai ascoltato». Ma per questo giovanissimo artista il suo album è anche una piccola rivincita verso tutti coloro che in lui non avevano creduto solo perché proveniente da un talent show: «In merito a questo avevo scritto un pezzo anche nell’album Solo 2.0 e devo ammettere che più di tanto non me la sono presa. Ma la prendo quando si scrive che sono solo un interprete, e mi dispiace perché lavoro e scrivo i miei testi. Ma poi alla fine chi giudica è il pubblico e io sono onorato di avere un gran bel pub-blico». Le parti musicali di #prontoacorrere sono inoltre enfatizzate da maestri della musica che hanno collaborato alla realizzazione del disco. Fra gli altri anche Gary Novak, che ha suonato per George Benson e Alanis Morissette, Reggie Hamilton, bassista di Whitney Houston e Ri-cky Martin, e Marco Tamburini, collaboratore di artisti fra il quali Sting e Luciano Pavarotti. Ma la lista dei nomi non finisce qui, perché nell’album compaiono altri artisti eccellenti come quelli di Gianna Nannini e Pacifico che hanno firmato Bellissimo, e quello di Cesare Cremonini che ha scrit-to il brano La valle dei re: «Lo invidio da morire. Cesare riesce a descri-vere con una frase molto semplice una fotografia o un istante e io invece devo fare moltissimi giri di parole. Io provengo da una scrittura più meta-fisica, lui invece sa essere diretto e pragmatico. Lo ringrazio perché Ce-sare è una persona anche umanamente eccezionale. Un bel pazzo, un folle, un libero». E per la prima volta dopo il suo ritiro dalle scene, un altro grandissimo ha collaborato con Marco che alza le braccia al cielo per ricordarlo: Ivano Fossati. «È stato per me un mito e lo considero un vero signore. Ivano ha chiesto la mia presenza al suo ultimo concerto al Pic-colo Teatro di Milano e io sono arrivato da Roma per andare a vederlo. Dopo pochi mesi mi ha chiamato dicendomi che aveva un pezzo per me. L’ho sentito e mi è piaciuto, ho affinato armonia e arrangiamento e da questo è nato Spari nel deserto». Prestigiose anche le collaborazioni in-ternazionali fra le quali Tobias Gad, autore di riferimento per Alicia Keys e Beyoncé, che ha firmato per Marco Non passerai, Evan Bogart, autore per Jennifer Lopez e Rihanna, Charlie Grant, storico autore di Def Lep-pard e Simply Red, ed ancora Steve Robson, autore di James Blunt, che per Marco ha scritto Evitiamoci: «Credo che Mark Owen dei Take That sia stato però quello verso il quale ho sentito più feeling. Con me ha fir-mato la title track Pronto a correre e devo ammettere che è stato molto difficile fare l’adattamento in italiano. La loro è una lingua più musicale e ci ho sbattuto un po’ le corna, ma sono riuscito ad ottenere equilibrio e alchimia anche per questo pezzo. È stato molto difficile per via dell’inci-so spezzato ma alla fine sono riuscito a collocarci una frase della quale sono molto contento, perché descrive con semplicità l’idea che avevo del brano. E non c’è momento più giusto per dire che questo pezzo è nato con dei disegni». Il cantautore racconta di come, per scrivere un brano, prima ne disegni il contenuto come uno storyboard di avvenimen-ti e sensazioni, rimarcando la sua provenienza da un istituto d’arte. «Ci metto una Quaresima per scrivere un testo, perché prima immortalo una fotografia o un’immagine e successivamente estrapolo da essa le paro-le. Ma alla fine è bello ritrovarsi la casa piena di disegni perché per tutte le composizioni scritte da me c’è una storia grafica». Un “disegnatore della musica”, quindi, un artista a 360 gradi che mette in campo tutte le sue tecniche per produrre i migliori risultati, servendosi anche di un’altra lingua dove necessario. Il brano I got the fear, come il titolo preannuncia, è infatti rimasto in lingua originale inglese: «Ho provato ad adattarlo in

italiano ma suonava meglio in inglese ed era giusto che proseguisse così. Suonava meglio, non c’era niente da fare!». E Marco sorride preannunciando che forse ci sarà una versione intera-mente in inglese del suo #prontoacorrere e magari addirittura in spagno-lo. Del resto non sarebbe il primo contatto con il panorama internazionale da parte del giovane artista che prossimamente rappresenterà l’Italia di fronte alla platea dell’Eurovision Song Contest in Svezia il prossimo 18 maggio. Il brano che Marco ha scelto di portare è quello che ha vinto a Sanremo: «L’essenziale verrà cantata tutta in italiano perché ho scelto di celebrare l’Italia nella sua lingua. Sono patriota in questo e desidero rappresentare il mio Paese nella lingua madre». E la corsa non finisce qui, perché il prossimo 8 maggio partirà da Milano “L’essenziale Anteprima Tour 2013”, con cui Marco Mengoni si esibirà nei principali teatri delle città italiane e che lo vedrà impegnato in sette tappe, fra le quali Torino, Firenze, Padova e Roma. «Spero che per la mia corsa non ci sia una meta perché vorrebbe significare la fine. Non voglio andare negli spogliatoi, voglio restare sempre in pista».

Di lui Ivano Fossati ha detto: «Ha una grande musicalità e un talento fuori dal co-mune. È un artista dotato di grande modestia, penso che possa crescere ancora e che in molti debbano ancora scoprire le sue possibilità».