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nasce per essere un ulteriore strumento a

disposizione dell’animatore sempre al passo coi tempi,

continuamente chiamato a fare i conti con i cambiamenti imposti dal contesto e dalle

nuove generazioni, sempre spinto a ridefinire e ripensare la propria proposta, mantenendo la fedeltà ai piccoli e al Vangelo.

Il presente Quaderno è pensato come uno strumento agile che fornisce spunti concreti e interattivi per supportare i responsabili nella programmazione e progettazione degli incontri con i piccoli; propone riflessioni, interviste, attività legate a canzoni, film, favole e tanto altro; giochi, cruciverba e test, che sono d’aiuto all’animatore nella trasmissione dei temi affrontati nel testo annuale.

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FRAMMENTI DI FEDEDi seguito vengono proposti due brani: il primo dialogo è più adatto a bambini delle elementari, il secondo è invece più per ragazzi delle medie, ma potrai ovviamente adattare l’uno o l’altro a seconda delle esigenze e situazioni della tua fraternità. Lo si potrà simulare tra animatori oppure farlo realizzare direttamente agli araldini o….

FRATELLI DIVERSIDavanti la scuola Elementare del paese. Tanti bambini e genitori in attesa della campanella.Ilaria: Ciao Stefano. Eccoti finalmente, pensavo non arrivassi più!Stefano: Infatti, stamattina a casa mia un disastro, anzi stanotte! Quel “frignino” di mio fratello non ci ha fatto dormire per niente! Si svegliava di continuo urlando come un disperato. Voleva il latte, latte, e ancora latte.Ilaria: Ma tuo fratello è piccolo, ha solo due mesi, ha bisogno sì del latte, per crescere.Stefano: Ho capito, ma è una scocciatura, ci ha cambiato la vita, soprattutto la notte! E sta sempre appiccicato alla mamma.Ilaria (un pochino rattristata): Beato te che hai un fratellino. Io sono figlia unica. Sapessi che noia a casa. Con mamma e papà poi sempre impegnati col lavoro.Stefano (cerca di consolarla): Dai Ila non essere triste... Innanzitutto hai me (supersorriso), andiamo insieme anche in piscina e abbiamo tanti amici. La domenica poi la trascorriamo con la fraternità araldini. Lì ci divertiamo un sacco con gli altri araldini, gli animatori. Fra Luigi poi è uno spasso con i suoi travestimenti. Sembriamo proprio una grande Famiglia.Ilaria (il sorriso le torna in viso): Hai ragione, sono felice perchè mi vogliono tutti bene. Tu poi, per me, sei come un fratello...Stefano (abbraccia Ilaria): Oh oh, non ci dimentichiamo che abbiamo anche i compagni di classe! La campanella è suonata e siamo rimasti solo noi davanti al cancello. Corri Ila.”

LA FAMIGLIA DI MARCO- Ciao Marco. Ho saputo che stai vivendo una meravigliosa storia d’amore familiare. Vuoi provare a raccontarcela?Marco: Sì, ci provo. Da dove inizio?- Se vuoi, inizia a raccontarci della tua infanzia, di quando eri più piccolo. Dove vivevi?Marco: La mia primissima infanzia l’ho vissuta in un istituto. Vivevo insieme ad altri bambini e con noi c’erano delle suore vestite di bianco.- Eri felice nell’istituto?Marco: Felice? No, non lo ero. Le suore si prendevano cura di noi e non ci facevano mancare nulla, ma io non ero felice. Mi sentivo diverso. Mi mancava qualcosa. O meglio, qualcuno..- E poi cosa è successo?Marco: Un giorno suor Anna mi ha preso in disparte e ha iniziato a farmi uno strano discorso. Mi disse che sarebbero venute delle persone a conoscermi, di comportarmi bene, di non essere scortese o nervoso (perchè spesso lo ero) con loro. Queste persone mi avrebbero dato una casa... una famiglia... ma in realtà io non capivo molto il discorso...- Com’è andato poi l’incontro?

1. La Famiglia: prima essenza

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Marco: Normale, io non ho detto quasi niente, perchè non li conoscevo, non li avevo mai visti. Mi chiedevo cosa volessero da me. Mi portarono un gioco, e una bellissima tuta blu. Mi colpirono soprattutto gli occhi di lei... celesti... azzurri come il cielo!- E la storia di oggi qual è?Marco: La storia di oggi è che quei due signori che vennero a trovarmi sono diventati i genitori che tanto desideravo. Sono meravigliosi! Mi hanno voluto da subito un gran bene, nonostante le mie chiusure e i miei nervosismi. Desideravo tantissimo una vita normale e dei genitori, ma all’inizio ha avuto tanta paura e non gli ho reso vita facile. Hanno avuto tantissima pazienza con me. Tutt’ora, quando a volte mi capita di essere nervoso o agitato, l’abbraccio di mio padre mi fa subito calmare, mi rilassa e rassicura. Con lui gioco, guardo la Tv, vado a sciare, mi diverto molto. La mia mamma, poi, è meravigliosa! Sembra un angelo con quegli occhioni azzurri. Quando la guardo i suoi occhi brillano ancora di più e mi sento così felice! Per me loro sono tutto, sono la mia vita. Siamo una FAMIGLIA!

DI TUTTO UN PO’... Qui trovi un po’ di idee che approfondiscono il tema della prima unità: canzoni, film… da guardare, ascoltare, illustrare e commentare, grazie anche ad attività da mettere in campo con i piccoli.

CANZONE - GUERRIERO, MARCO MENGONI

Elevo questa spadaAlta verso il cieloGiuro sarò roccia contro il fuoco e il geloSolo sulla cimaAttenderò i predoniArriveranno in moltiE solcheranno i mariOltre queste mura troverò la gioiaO forse la mia fine comunque sarà gloriaE non lotterò mai per un compensoLotto per amore, lotterò per questoIo sono un guerrieroVeglio quando è notteTi difenderò da incubi e tristezzeTi riparerò da inganni e maldicenzeE ti abbraccerò per darti forza sempreTi darò certezze contro le paurePer vedere il mondo oltre quelle altureNon temere nulla io sarò al tuo fiancoCon il mio mantello asciugherò il tuo piantoE amore il mio grande amore che mi crediVinceremo contro tutti e resteremo in piediE resterò al tuo fianco fino a che vorraiTi difenderò da tutto, non temere maiE amore il mio grande amore che mi crediVinceremo contro tutti e resteremo in piediE resterò al tuo fianco fino a che vorraiTi difenderò da tutto, non temere mai

Non temere il dragoFermerò il suo fuocoNiente può colpirti dietro questo scudoLotterò con forza contro tutto il maleE quando cadrò tu non disperarePer te io mi rialzeròIo sono un guerriero e troverò le forzeLungo il tuo camminoSarò al tuo fianco mentreTi darò riparo contro le tempesteE ti terrò per mano per scaldarti sempreAttraverseremo insieme questo regnoE attenderò con te la fine dell’invernoDalla notte al giorno, da Occidente a OrienteIo sarò con te e sarò il tuo guerrieroE amore il mio grande amore che mi crediVinceremo contro tutti e resteremo in piediE resterò al tuo fianco fino a che vorraiTi difenderò da tutto, non temere maiE amore il mio grande amore che mi crediVinceremo contro tutti e resteremo in piediE resterò al tuo fianco fino a che vorraiTi difenderò da tutto, non temere maiCi saranno luci accese di speranzeE ti abbraccerò per darti forza sempreGiuro sarò roccia contro il fuoco e il geloVeglio su di te, io sono il tuo guerriero

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ATTIVITÀ: IO SONO IL TUO GUERRIEROMateriale: bende, palline di carta.ll testo di questa canzone, trasmette l’idea di famiglia vista come uno scudo, come un riparo, come una forza, e come protezione da ciò che c’è all’esterno.“E non lotterò mai per un compenso, lotto per amore, lotterò per questo.” La famiglia ti ama senza nulla in cambio.Ognuno di noi dovrebbe avere la fortuna di avere un guerriero al suo fianco, di un genitore, di un fratello, qualcuno che sin da piccoli, ci educhi alla scoperta di noi stessi, e che ci sia d’esempio per essere persone migliori, che ci aiuti a crescere nonostante le difficoltà che si possono incontrare. Una volta fatta ascoltare la canzone ai ragazzi, dividerli in due gruppi e disporli in due file, l’una di fronte l’altra. Solo i componenti di una fila verranno. Lo scopo dell’attività è quello di far giungere il ragazzo bendato dall’altro disposto di fronte a sé, che non è bendato: sarà proprio quest’ultimo a dover aiutare il proprio compagno ad arrivare fino a sé, cercando di evitare le bombe! Infatti un’ulteriore difficoltà sarà rappresentata da alcune palline di carta disposte lungo il tragitto, che non dovranno essere toccate con i piedi, e dunque fatte esplodere. Questo gioco mette in pratica alcune tematiche importanti come l’aiuto, la fiducia, e l’ascolto, pilastri del nido familiare.

FILM - FROZEN IL REGNO DI GHIACCIO“Solo un amore vero può sciogliere un cuore di ghiaccio. Solo una prova d’amore sincero può salvare dalla morte la persona amata”. Ma di che amore parla questo film? La storia non s’incentra più su quello delle vecchie favole, in cui il principe deve salvare la principessa, ed affronta mille ostacoli.C’è anche quel tipo d’amore nella storia, ma passa nettamente in secondo piano, per far spazio ad un altro amore più grande, quello fraterno, di Elsa e Anna.Le due sorelle, infatti, saranno disposte a dare la vita l’una per l’altra. Anna ad esempio, nel punto cruciale della storia, rinuncia al bacio del suo amato, di cui lei necessita per salvarsi, e corre da sua sorella che è in pericolo, e dunque dedicare a lei il suo ultimo gesto d’amore, che poi ultimo non sarà, perché proprio il loro amore riuscirà a salvarle entrambe.Ma è proprio questo che affascina, l’essere disposti a donare la propria vita per la persona amata. Elsa per Anna, e Anna per Elsa: parti di un unico nucleo familiare, di un unico legame di sangue, che nessuna difficoltà, nessun ghiaccio, e nessuna bufera riuscirà a raffreddare.

ATTIVITÀ: “SCIOGLI IL CUORE DI GHIACCIO”Materiale: cartoncini.Gli animatori dovranno disegnare e ritagliare dei cartoncini a forma di cuore, ma dovranno essere dei cuori di ghiaccio (un’idea può essere utilizzare dei cartoncini celesti). Una volta consegnati ai ragazzi, questi ultimi dovranno scriverci sopra ciò che secondo loro può sciogliere un cuore di ghiaccio, ciò che può creare un legame. Una volta ultimata questa fase, dovranno scambiarsi tra di loro i cuori, uno ciascuno, e darsi un abbraccio. Perché come dice Olaf, “amo i caldi abbracci!”. Questa attività ha lo scopo di far comprendere all’araldino che anche quando ci sembra di star male, quando il nostro cuore sembra sia triste, o che non riusciamo a volerci bene, c’è sempre un gesto di vero amore, che può sciogliere il ghiaccio fuori e dentro noi.

ALTRE IDEE...Canzone - Come musica, JovanottiFilm - Lilo e Stitch

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INDOVINA... CHI SEI?Un test per giocare insieme e aiutare i bambini e ragazzi a capire come sono...

TEST - QUALE MEMBRO DELLA FAMIGLIA SEI?1. Qual è il tuo hobby preferito?

a. Sportb. Shoppingc. Dormire

2. Cosa vuoi diventare da grande?a. Famosob. Felicec. Ricco

3. Quale colore preferisci di più?a. Blub. Rossoc. Giallo

4. Quando litighi con un amica/o:a. Non le/gli parlo fino a quando non viene lei/lui da meb. Vado subito a chiarire con lei/luic. Cerco di capire dove ho sbagliato e vado a chiedere scusa

5. A casa cosa preferisci fare di più?a. Giocare al pc!b. Tenermi in contatto con gli amici!c. Dedicarmi ai miei hobby!

6. Partecipi ad un gioco e vinci un’auto! Quale scegli?a. Auto Sportivab. Auto pratica e familiarec. Auto vintage, colori alla moda!

7. Quale descrizione ti rappresenta di più?a. Organizzato, impegnato, orgoglioso, avventuroso.b. Ordinato, organizzato, amorevole, sorridente.c. Paziente, equilibrato, generoso, pigro.

8. A casa:a. Sono spesso vicino al telefono o al pc. Sono sempre impegnato in qualcosa!b. Aiuto la mamma a fare le cose, cercando di essere disponibile.c. Mi piace stare con la mia famiglia e chiacchierare o sentire ciò che dicono.

9. Che film ti piace guardare di più?a. Film di avventurab. Film d’amorec. Un po’ di tutto

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PROFILI

Maggioranza di risposte A: PAPA’Sei responsabile e, in alcune situazioni, in fondo ti piace assumere il ruolo di comando. Sei un punto di riferimento!Sei spesso occupato e per tale motivo non riesci alla volte a passare molto tempo con gli altri come ti piacerebbe, sappi che comunque chi ti è accanto sa benissimo quanto gli vuoi bene.

Maggioranza di risposte B: MAMMAAnche quando le cose vanno male non ti preoccupi perché sai sempre qual è la cosa giusta da fare o da dire per rimettere le cose a posto. È compito tuo fare in modo che tutti gli altri stiano bene e questo ti fa star bene. Doni amore gratuitamente e ti piace quando gli altri te ne donano.

Maggioranza di risposte C: NONNA/OSei molto generoso con gli altri!Doni a chi ti sta accanto senza aspettare o volere nulla in cambio. Sei una persona che riesce a consigliare bene chi ti sta accanto.

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QUIZZEGGIANDOQuiz, cruciverba e giochini per passare un po’ di tempo insieme a indovinar parole...

#FAMIGLIAINTRECCIOInserisci le parola al posto giusto

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Suggerimenti:5. UNIONE22. COMUNIONE

Parole da inserire:ABBRACCIO

ACCOGLIENZAAMORE

ARMONIAASCOLTO

ATTENZIONECOMUNIONECONFRONTO

CONSOLAZIONECONTRIBUIRE

CORREZIONECUORECURA

DESIDERIDIVERTIMENTOEDUCAZIONE

ELOGIOFIDUCIA

GENEROSITÁ GIOIA

IDENTITÁLEGAMEONORE

PREMURARELAZIONISICUREZZA

SODDISFAZIONESORRISOUNIONEVALORI

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Soluzione:

ORIZZONTALE5. unione6. sicurezza7. correzione8. ascolto11. consolazione12. amore15. sorriso16. elogio19. accoglienza21. abbraccio24. contribuire25. relazioni26. generosità28. legame29. identità

VERTICALE1. divertimento2. premura3. onore4. cuore9. confronto10. soddisfazione12. armonia13.fiducia14. valori17. educazione18. desideri20. attenzione22. comunione23. cura27. gioia

#ALBERIGENEALOGICICompleta correttamente gli alberi genealogici delle persone elencate, che rappresentano i componenti di alcune famiglie “famose”. Al termine rappresenta l’albero genealogico della tua famiglia, con te, i tuoi fratelli e sorelle e i tuoi genitori.AbeleAbramoAdamoAgneseAmalia ForgioneAngeloBeatriceCainoChiaraConte Favarone di Offreduccio degli ScifiEsaùEvaFelicita ForgioneFrancescoGesùGiacobbeGiuseppe

Grazia ForgioneGrazio Mario ForgioneIsaccoIsaccoMadonna OrtolanaMadonna PicaMariaMaria Giuseppe Di Nunzio ForgioneMichele ForgionePellegrina ForgionePenendaPietro di BernardonePio da Pietrelcina (Francesco Forgione)RebeccaSaraSet

Soluzioni:Abramo + Sara = IsaccoAdamo + Eva = Caino, Abele, SetIsacco + Rebecca = Giacobbe, EsaùGiuseppe + Maria = GesùPietro di Bernardone + Madonna Pica = Francesco, AngeloMadonna Ortolana + Conte Favarone di Offreduccio degli Scifi = Chiara, Penenda, Agnese, BeatriceGrazio Mario Forgione + Maria Giuseppe di Nunzio Forgione = Pio da Pietrelcina (Francesco Forgione), Felicita Forgione, Amalia Forgione, Michele Forgione, Pellegrina Forgione, Grazia Forgione

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FRAMMENTI DI FEDEDi seguito vengono proposti due brani, tra dialoghi, interviste, pagine di diario, racconti...: la prima è una storia più adatta a bambini delle elementari, la pagina di diario è invece più utile per i ragazzi delle medie, ma potrai ovviamente adattare l’uno o l’altro a seconda delle condizioni della tua fraternità. Si potrà simulare un dialogo tra animatori oppure far realizzare la scena direttamente agli araldini o….

LA RICCHEZZA DI CARLOTTACarlotta, tornata da scuola, comincia a fare i capricci perché vuole uscire a comprare altri vestiti e giocattoli, nonostante i nonni le avessero regalato il giorno prima tanti abitini. La mamma la prende sulle sue ginocchia e le parla dolcemente: “Amore, ricordi l’ultimo incontro agli Araldini? Avete letto la storia di san Francesco, che si spoglia di tutte le sue ricchezze. Poteva sembrare nudo, povero, ma in realtà è da quel momento che il santo diventa ricco. Diventa ricco perché si veste solo dell’amore di Gesù. Francesco rinuncia a tutto, ai suoi vestiti, alle stoffe e alle ricchezze... eppure è felice.Così tu, Carlotta, hai tante cose: giochi, vestiti, libri, non hai bisogno di altre. Prendi esempio da san Francesco, rivestiti solo di cose importanti, dell’amore della tua famiglia, dell’amicizia dei tuoi compagni, della ricchezza degli incontri degli Araldini, dell’affetto dei nonni e della guida di Gesù... e nella vita avrai sempre un grande tesoro.”Allora Carlotta, all’inizio non tanto contenta, risponde poi alla mamma: “Hai ragione mamma. Magari possiamo regalare qualcosa a quella bambina che viene a scuola con me ed è povera.”

ESSERE FIGLIO TUOCaro diario,È passato un po’ di tempo da quando è morto il papà. All’inizio pensavo di non riuscire mai a stare meglio, ripensavo a tutte le cose che avevamo condiviso: le uscite a pesca, le partite di basket, le interrogazioni che mi faceva quando avevo un compito, le vacanze….Poi piano piano con alcuni miei amici mi sono avvicinato alla Gifra e parlando diverse volte con Padre Davide ho capito alcune cose importanti: ho capito che la famiglia e la figliolanza è un dono, prezioso e importantissimo, ma non è l’unico legame importante; ho capito che anche se tu non sei più qui vicino a me, il mio essere figlio rimane e forse è anche più forte perché deve arrivare fin lassù, in cielo, dove mi continuerai a stringere la mano quando ho paura.Ho capito che anche Gesù è un padre amorevole che mi guida, mi sostiene, mi prende in braccio quando non ho forze.Da allora sono diventato più tranquillo, perché ho compreso che quel legame profondo, con te e con Chi è padre prima di tutti, nessuno può rubarmelo.Grazie Padre Davide!

2. La Figliolanza: un tesoro da custodire

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DI TUTTO UN PO’… Qui trovi un po’ di idee che approfondiscono il tema della seconda unità: canzoni, film… da guardare, ascoltare, illustrare e commentare, grazie anche ad attività da mettere in campo con i piccoli.

CANZONE - FATHER & FRIEND, ALAIN CLARKPadre e amico (testo tradotto)

Oh papà, siediti e ascolta la mia canzonee se te la senti cantala anche tu per favoreno, non c’è niente che voglio dire chenon abbia già detto primama, per usare parole tue, “non puoi maiessere troppo sicuro”vedi, nonostante io non lo dimostri sempresono felice che tu sia quiho detto che sono felice che tu sia qui

oh figliolo è così strano sentire e vedereche qualcuno così diverso è allo stessotempo così simile a memagari sei andato a destradove io sarei andato a sinistrama figliolo, va bene, avrò sempre il tuo appoggiovedi, nonostante io non lo dimostri sempresono orgoglioso di te, figlio mio

i giorni sono passati e in ognuno diquelli nuovi ho voglia di essere come teogni volta che ti guardo, vedo me stessosono così orgoglioso di teperchè tu mi hai aiutato a diventarequel che sono, un uomo miglioresono così orgoglioso di te

oh papà, le tue visioni della vitadimmi come si sono formate

beh, vedi, non conoscevo mio padrecome tu conosci me, figliolo,la vita è troppo breve per non restare in contatto, io e te

ecco perchè voglio dirti che ti voglio tanto bene papà vedi, nonostante io non lo dimostri sempretu lo sai e voglio che tu lo sappia

ogni volta che ti guardo, vedo me stessosono così orgoglioso di teperchè tu mi hai aiutato a diventarequel che sono, un uomo miglioresono così orgoglioso di te

sono qui e se posso sarò un padre e un amico

ogni volta che ti guardoogni volta che ti guardo, vedo me stessosono così orgoglioso di teperchè tu mi hai aiutato a diventarequel che sono, un figlio e un amicosono così orgoglioso di te

sai che un giorno anch’io sarò nei tuoi panni

si, e so che te la caverai beneperchè sei mio figlio

oh papà dimmi cos’hai imparatocosì non mi metterò nei guai

figliolo, te ne renderai conto vivendofarai i tuoi errori da soloma andrà bene così, si impara vivendosi impara vivendo

Da un confronto toccante tra un padre ed un figlio, nasce il testo stupendo di questa canzone. Il figlio, cresciuto, apre il suo cuore a suo padre, che fa altrettanto. I due si dicono diversi, ma nonostante questo, riescono sempre a far leva l’uno sull’altro: si amano incondizionatamente. Il figlio è il riflesso di suo padre, e ne va orgoglioso, e viceversa il padre, guardando suo figlio, è come se guardasse attraverso uno specchio.

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E se il figlio dovesse un giorno incontrare un ostacolo? Gli sarà concesso di sbagliare, di capire, senza alcuna indicazione, perché si impara vivendo, e perché al di là di tutto, non sarà mai solo.Ecco, noi dovremmo fare altrettanto, e non solo con le nostri radici terrene, ma soprattutto con Dio. Dobbiamo riconoscerci in Lui, riconoscerci Suoi figli. Dobbiamo aprire a Lui il nostro cuore, senza aver paura di sbagliare, senza aver paura di restare soli, o di essere giudicati, perché in Lui non troveremo mai condanna né solitudine. Anche quando magari non va, anche quando ci sentiamo trascurati, impauriti, Lui c’è: ci lascia camminare, ci osserva sbagliare, ci permette di imparare; non cammina né avanti né dietro di noi, ma al nostro fianco, per essere pronto a riprenderci per mano, in caso di caduta. Non siamo mai soli!

ATTIVITÀ: “L’ALBERO DELLA VITA”Dopo aver ascoltato e descritto il contenuto della canzone, facciamo raccogliere delle foglie secche (oppure chiediamo di portarne da casa). Successivamente ognuno dovrà, con la sua foglia, creare un’impronta. Come fare? Mettendo un foglio su di essa, e colorandoci su con delle matite colorate.Queste impronte verranno poi ritagliate, e attaccate su di un cartellone raffigurante lo scheletro di un albero (precedentemente preparato dagli animatori).Colorando sulla foglia con le matite colorate, ciò che ne viene fuori, è una sorta di ombra, una riproduzione della foglia vera. Ed ecco è proprio questo il senso della figliolanza, riconoscere in un altro essere, il nostro riflesso. Non è che una somiglianza, grazie alla quale io mi riconosco, grazie alla quale io esisto.E queste impronte acquistano un senso, se unite alla loro fonte di vita, l’albero.

FAVOLA - IL CERBIATTO E IL CERVO, ESOPOUn bellissimo cerbiatto, dal manto scuro e con delle stupende macchioline bianche sul dorso, viveva con la sua famiglia in una meravigliosa foresta, con un ricchissimo sottobosco che offriva cibo in abbondanza.Il cerbiatto ammirava il suo caro babbo e desiderava diventare grande e forte proprio come lui, aspettando con ansia che gli spuntassero finalmente le stesse lunghissime corna che tutti invidiavano al suo genitore. Nell’impazienza di quel momento egli seguiva costantemente il grosso cervo cercando di imitarlo in ogni cosa.Durante un bel mattino di fine inverno, mentre il grande cervo brucava tranquillo le foglie dei cespugli più bassi in compagnia dell’inseparabile figliolo, un possente ruggito squarciò il silenzio della foresta. Era un leone! Il cerbiatto sconcertato osservò il suo babbo e, con enorme stupore scoprì che questi tremava come un fuscello al vento. Sì, il suo venerato papà aveva paura! Come era possibile? Ma prima ancora che egli potesse chiedergli spiegazioni il cervo gridò al figlio: “Corri!” e si lanciò in una velocissima fuga. Il cucciolo obbediente lo seguì con le lacrime agli occhi per la vergogna e la delusione. Quando finalmente si fermarono il cervo si avvicinò al figlio e scorgendo il suo pianto gli parlò con voce dolce: “Piccolo mio, questa paura che tu disprezzi ci ha salvato la vita. Quel leone non avrebbe avuto pietà di noi e ci avrebbe sicuramente sbranati se non fossimo fuggiti. A volte bisogna ingoiare il proprio orgoglio e sapersi arrendere di fronte a chi è più forte di noi. Questo significa diventare adulti e saggi.”Quelle parole consolarono il cerbiatto. Adesso ammirava ancora di più quel suo babbo che non aveva esitato a mostrarsi un fifone rischiando di perdere la stima del figlio pur di salvargli la vita. Questo era il vero coraggio.

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ATTIVITÀ: “DA ME A TE”Materiale: Fogli con sagome disegnate.Dopo aver letto la favola ai bambini, interrogarli su ciò che ha suscitato in loro, e discutere insieme sull’importanza dell’essere figli, sul suo significato, dando loro spunti di riflessione. Successivamente dar loro un foglio con su disegnate due sagome (già precedentemente preparate dagli animatori). Queste due sagome dovranno essere una più grande e rappresentante papà/mamma, ed una più piccina rappresentante il figlio.Poi fare loro queste o altre domande simili:- Cosa significa secondo voi essere genitore? Cosa deve trasmettere un genitore al

proprio figlio?- Cosa significa secondo voi essere figlio? Cosa deve trasmettere un figlio al proprio

genitore?Gli animatori, oltre che alla favola, potranno fare riferimento alla ‘Parabola del figliol prodigo’ (Lc. 15,11-32), o al passo del Vangelo di Matteo 3,13-17, che si riferisce al Battesimo di Gesù, e alla sua proclamazione di Figlio di Dio Padre.Una volta cercata insieme una risposta, dovranno riempire le due sagome con parole, o disegni, o frasi, che secondo loro rappresentano meglio il senso di essere genitore, nella sagoma grande, e il senso di essere figlio, nella sagoma piccola.

ALTRE IDEE...Canzone - Padre Madre, Cesare CremoniniFilm - Hercules

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INDOVINA... CHI SEI?Un test per giocare insieme e aiutare i bambini e ragazzi a capire come sono...

TEST - CHE FIGLIO SEI?1. Se tua mamma chiede di fare una commissione, tu?

a. Lo faccio volentierib. Lo faccio, ma controvogliac. Proprio non mi va, continuo a guardare la TV

2. Come ti comporti in genere con tuo fratello?a. Lo adoro e lo coccolob. Gioco con lui ma solo quando ho vogliac. Spesso non lo sopporto

3. In fraternità:a. Cerco di dare sempre una manob. Se mi chiedono, allora dò una manoc. Preferisco essere un osservatore

4. I compiti che ti assegnano:a. Adoro farlib. Li faccio se ho vogliac. Non mi va di farli

5. Ti ritieni una persona altruista?a. Sì!b. Alle voltec. No

6. Negli sport di squadra:a. Sono collaborativob. Mi sento parte della squadra solo quando vinciamoc. Sono il più forte! Gli altri non mi interessano

7. Il mio dialogo con Dio:a. Gli voglio tanto bene, parliamo sempreb. Lo chiamo solo quando mi servec. Non sono molto felice, perché non fa sempre ciò che gli chiedo

8. Devi animare la Messa con la tua classe di catechismo o la tua fraternità:a. Sono contento, ci sono e aiuto in tutto ciò che c’è da fareb. Aiuto solo se mi viene chiestoc. Se non ho voglia, non ci vado proprio

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PROFILIMaggioranza di risposte A: FIGLIO AMOREVOLEComplimenti! Sei un figlio modello, sei disponibile e sei sempre pronto a dare una mano. Contnua così!!!

Maggioranza di risposte B: DISPONIBILE… MA NON TROPPO!Sei sulla buona strada: devi lavorarci ancora un po’ ma in fondo sai che essere disponibile è un modo bello per essere di aiuto agli altri. Manca un po’ per raggiungere la cima ed essere un figlio amorevole. Vai avanti così!

Maggioranza di risposte C:FIGLIOL PRODIGONon ci siamo ancora! C’è ancora tanto da lavorare!!! Cerca di essere più disponibile e attento agli altri, soprattutto in famiglia, e vedrai che anche i rapporti miglioreranno.

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QUIZZEGGIANDOQuiz, cruciverba e giochini per passare un po’ di tempo insieme a indovinar parole...

#LANASCITADIGESU(Lc. 2,1-20 . Mt. 1,18-23. 2,1-12)

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DEFINIZIONI

ORIZZONTALI1- Il profeta Isaia aveva predetto che dalla Vergine

sarebbe stato concepito e partorito un figlio a cui sarebbe stato dato il nome di...

5- Il motivo per cui Maria e Giuseppe si spostarono dalla loro città natale

6- L’inno degli angeli che lodavano Dio7- Il governatore della Siria di quel tempo8- Un dono dei re dell’oriente9- La città dove nacque Gesù14- L’imperatore che governava quando nacque

Gesù16- La città di origine di Giuseppe e Maria19- La stirpe da cui discendeva Giuseppe20- La regione della Palestina della città di origine

di Giuseppe e Maria21- Il re della Giudea al tempo della nascita di Gesù22- Il nome della mamma di Gesù

VERTICALI2- Il luogo dove fu deposto Gesù dopo la sua

nascita 3- I re che giunsero dall’oriente per adorare Gesù 4- Il motivo per cui i re dell’oriente non tornarono

dal re della Giudea10- Un altro dono dei re dell’oriente 11- La regione della Palestina dove nacque Gesù 12- Le persone che vegliavano all’aperto la notte in

cui nacque Gesù13- Il segno che fece partire i re dell’oriente per

andare ad adorare Gesù15- Colui che annunciò la nascita di Gesù17- Il terzo dono dei re dell’oriente 18- Il messaggio degli angeli agli uomini di buona

volontà

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SOLUZIONI

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FRAMMENTI DI FEDEDi seguito vengono proposti due brani: il primo è più adatto a bambini delle elementari, il secondo più a ragazzi delle medie, ma potrai ovviamente adattare l’uno o l’altro a seconda delle esigenze e situazioni della tua fraternità. Si potrà simulare un dialogo tra animatori oppure far realizzare la scena direttamente agli araldini o….

L’ORA DI RELIGIONE…Durante l’ora di religione, la maestra cerca di spiegare ai suoi piccoli alunni il rapporto tra Maria, la Madonna e la Chiesa:“Cari bambini, la Madonnina è inseparabile dalla Chiesa; insieme formano una cosa sola, come una madre con il proprio figlio. E Lei è proprio una mamma con la sua Creatura, perché Maria ha dato vita alla chiesa, dando alla luce Gesù.Non c’è Chiesa senza Maria. Come non c’è tramonto senza sole, non ci sono canzoni senza note, non ci sono stelle senza cielo, o una chiave senza la sua serratura. Così è la Madonnina con la nostra Chiesa, due realtà che camminano sempre vicine, mano nella mano, e non si dividono mai. E la Madonna vive questo rapporto con la Chiesa attraverso la preghiera. Per questo, bambini, anche voi dovete pregare sempre, perché la preghiera vi avvicina a Gesù e vi rende parte della Chiesa, come un’unica grande famiglia”.

COMPITO IN CLASSE…A scuola viene assegnato agli alunni questo saggio breve: “S. Francesco e la Chiesa”.Rebecca svolge così il suo compito: “Di ritorno da una gita ad Assisi e ai luoghi francescani, mi sono fermata a riflettere sulla figura di san Francesco. La prima cosa che mi ha colpito di questo Santo è che credeva fermamente e fortemente in qualcosa, e ha lottato per portare avanti i suoi progetti. Ma non come le lotte che facciano noi giovani oggi, senza convinzione, individualmente, senza un cammino che ci porti a raggiungere la meta.E poi le sue lotte sono sempre state come “parte di un tutto”. E sì, perché san Francesco non è mai stato un individualista, un personaggio che voleva affermarsi da solo, no!Per diventare quello che è diventato, san Francesco ha riconosciuto prima di tutto il potere della Chiesa, e si è sentito membro di essa, suo suddito, tanto che ben presto sentì il bisogno di fare approvare la propria regola di vita dal “Signor Papa”, Innocenzo III.E anche ai suoi frati ha sempre insegnato, come prima regola, il rispetto e la fedeltà alla Chiesa.Forse è questo che manca a noi ragazzi, non abbiamo più la virtù dell’obbedienza, non riconosciamo il potere delle istituzioni, non ci sentiamo parte di qualcosa, non capiamo l’importanza delle regole e del rispetto verso qualcosa o qualcuno più grande di noi. Siamo soli, isolati, senza ideali, senza guide morali, senza quel timore che san Francesco e i suoi frati avevano per esempio verso la Chiesa.E non abbiamo capito una cosa importante: che il nostro futuro potrà essere valido se impariamo a vivere dentro un sistema, se capiamo che possiamo crescere solo se c’è rispetto delle regole, se torniamo ad essere un po’ sudditi di valori che ci possono far diventare grandi, e veri uomini e vere donne.”

3. La Chiesa e Maria: una sola Madre

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DI TUTTO UN PO’… Qui trovi un po’ di idee che approfondiscono il tema della terza unità: canzoni, film… da guardare, ascoltare, illustrare e commentare, grazie anche ad attività da mettere in campo con i piccoli.

CANZONE - A MODO TUO, ELISA

Sarà difficilediventar grandeprima che lo diventi anche tutu che farai tutte quelle domandeE io fingerò di saperne di piùsarà difficilema sarà come deve esseremetterò via i giochiproverò a crescereSarà difficilechiederti scusaper un mondo che è quello che èio nel mio piccolotento qualcosama cambiarlo è difficilesarà difficiledire tanti auguri a tea ogni compleannovai un po’ più via da meA modo tuoandrai a modo tuocamminerai e vedrai, ti alzeraisempre a modo tuoA modo tuovedrai a modo tuodondolerai, salterai, cambieraisempre a modo tuo

Sarà difficile vederti da dietrosulla strada che imboccheraitutti i semaforitutti i divietie le code che eviteraisarà difficilementre piano ti allontaneraia cercar da sola quella che saraiA modo tuoandrai a modo tuocamminerai e vedrai, ti alzeraisempre a modo tuoSarà difficilelasciarti al mondoe tenere un pezzetto per mee nel bel mezzo del tuo girotondonon poterti proteggeresarà difficilema sarà fin troppo semplicementre tu ti girie continui a ridereA modo tuoandrai a modo tuocamminerai e vedrai, ti alzeraisempre a modo tuoA modo tuovedrai a modo tuodondolerai, salterai, cambieraisempre a modo tuo

Questa canzone è capace di trasmettere, tramite le parole, tutto l’amore di una madre per un figlio, che sta crescendo e che, seguendo le sue orme, si sta aprendo e preparando alla vita. In questo quadro, di infinita dolcezza e amore, riusciamo a figurare, oltre le nostre madri naturali, la Madre per eccellenza, la Chiesa; guardando a Lei, riconosciamo i lineamenti della Vergine Maria.Tenendo in viva considerazione questo parallelismo, facciamo ascoltare ai ragazzi la canzone, chiedendo loro di immaginare che sia la Chiesa a prender voce, che sia lei a parlare. Tramite quest’ultima, noi abbiamo gli insegnamenti adatti a vivere una vita all’insegna della fede, dell’amore, della gioia vera.I mezzi li abbiamo; starà a noi poi decidere, starà a noi andare “a modo nostro”, non dimenticando però che Qualcuno ha tracciato un sentiero dinanzi a noi, e che per essere davvero felici e pieni di luce, non ci resta che seguirlo.Dopo aver fatto ascoltare la canzone, si... semina!

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ATTIVITÀ: “SEMI DI FEDE”Materiale: semi di piante o fiori, un sacchetto con della terra, guanti, piccoli vasetti o bicchieri di plastica.Con l’aiuto degli animatori, far piantare ad ogni araldino un piccolo seme, se si ha a disposizione dello spazio all’aperto, perché no, anche a terra. Tramite questo gesto, far capire agli araldini che quel piccolo seme è la parola di Gesù, quella che la madre Chiesa ci ha offerto come nutrimento spirituale, che ha bisogno di cure, di attenzione, di ascolto… così come quel seme, avrà bisogno di acqua, protezione e cura per potersi trasformare in una splendida pianta che darà, perché no, frutti e fiori!

STORIA - PINOCCHIOGuardando alla Chiesa come una madre, come una guida, come un sentiero già tracciato da seguire, analizziamo la storia di Pinocchio.

C’era una volta un falegname di nome Geppetto. Aveva costruito un burattino di legno e lo aveva chiamato Pinocchio. “Come sarebbe bello se fosse un bambino vero!” sospirò quando finì di dipingerlo. Quella notte, una buona fatina esaudì il suo desiderio, e diede vita a Pinocchio toccandolo con la bacchetta magica. “Pinocchio, dimostrati bravo, coraggioso, disinteressato,” disse la Fata, “e un giorno sarai un bambino vero!”, e nominò il Grillo parlante come sua guida, prima di svanire tra mille bagliori di luce. Figurarsi la gioia di Geppetto quando scoprì che il suo omettino di legno poteva muoversi e parlare! La mattina dopo lo mandò a scuola, salutandolo e raccomandandosi con lui. Ma qui ha inizio l’avventura del piccolo burattino. Infatti egli ingenuamente, disubbidisce, salta la scuola, e attraverso una serie di peripezie, si allontana da casa, travolto da tanti guai. Focalizziamoci su Geppetto. Lui nel frattempo cosa fa? Ricorderete tutti la storia di Pinocchio... Mangiafuoco.. Il Paese dei Balocchi.. Insomma, un guaio dopo un altro! Non ascolta mai il Grillo parlante, che impersonifica la sua coscienza, ed anzi, si lascia usare come “fenomeno da baraccone”! E Geppetto? In tutto ciò disperato, e preoccupato per quel figlio in cui ripone tutte le sue speranze, parte per poterlo ritrovare, finendo addirittura ingoiato da una balena! Pinocchio non appena si accorse del guaio che aveva combinato disubbidendo, e preoccupato per la sorte del povero Geppetto, riuscirà insieme all’aiuto del Grillo parlante a salvarlo, e proprio grazie a questa prova di coraggio, si trasformerà in un bambino vero.

Proviamo a guardare Geppetto come una Chiesa, come una casa per Pinocchio; e il Grillo parlante, come quella vocina che c’è dentro di noi, e che spesso ci suggerisce le cose giuste da fare, ma che noi preferiamo non ascoltare. Ecco, quella vocina è Gesù! Pinocchio ha tutte le basi per poter diventare un bambino normale! Gli è stata donata la vita, ha il sostegno appunto di un padre (che penseremo come Chiesa), è intelligente... eppure cosa fa?Si lascia trasportare. Si lascia allontanare. E perde quell’input che papà Geppetto aveva creato per lui, quell’input per una vita sana e ben spesa, e che lui ingenuamente preferisce dar via per delle frivolezze. Per fortuna Pinocchio, poi, aprirà gli occhi. Dopo aver rischiato più volte la vita, ma aprirà gli occhi! Ed ecco, perché vi abbiamo parlato di Pinocchio? Perché anche noi tendiamo ad essere un po’ come lui. Abbiamo le basi ben solide di una Chiesa che ci fa da madre, di quella vocina che abbiamo dentro di noi, che è Dio, eppure, spesso preferiamo non ascoltare. Non vogliamo abbandonarci.Dovremmo cercare sempre di far prevalere la bontà, per poter diventare, proprio come Pinocchio, non umani (perché quella fortuna l’abbiamo già!).. ma Cristiani veri!

ATTIVITÀ: “IO COME PINOCCHIO?!”Materiale: eventuale materiale per travestimenti.Gli araldini, aiutati dagli animatori, dovranno inventare e mettere in scena una storia, che prenda spunto da quella di Pinocchio, ma che abbia come protagonisti, stavolta, loro stessi (nei panni di Pinocchio), la Chiesa, Maria e Dio.

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INDOVINA... CHI SEI?Un test per giocare insieme e aiutare i bambini e ragazzi a capire come sono...

TEST: QUANTO SEI MATERNO?1. Ti piace stare con i bambini?

A) MoltoB) DipendeC) No

2. Sei paziente?A) Sì, moltoB) AbbastanzaC) No

3. Se un amico sta male per qualcosa, tu?A) Mi preoccupo, chiedendogli come sta e sentendolo spesso accertandomi che stia

davvero bene.B) Chiedo come sta, se mi risponde che sta bene gli credo e non chiedo altro.C) Per educazione chiedo se sta bene. Poi continuo a fare ciò che stavo facendo.

4. Sei un buon Ascoltatore?A) Sì, mipiace ascoltare e aiutare le persone che si rivolgono a me.B) Dipende.C) No, non riesco e/o non mi piace ascoltare l’altro.

5. Quando ti capita di essere con i bambini piccoli:A) Sono felice, mi piace stare con loro.B) Sono tranquillo. Non mi crea problemi.C) Mi scoccia.

6. Un amico ti chiede di fargli un favore, tu:A) Faccio ciò che mi chiede! Sono felice di rendermi utile.B) Lo aiuto se ho tempo.C) Vedo se mi conviene.

7. Sei una persona responsabile?A) SempreB) DipendeC) Non sempre

8.Quando i tuoi genitori ti chiedono aiuto in casa, tu:A) Li aiuto sempre! Anche quando non chiedono.B) Li aiuto, anche se devo ammettere che mi scoccia.C) Dipende da cosa chiedono.

9. Quale caratteristica vorresti avere?:A) GenerositàB) AllegriaC) schiettezza

10. Da grande come ti immagini?A) Con una bella famiglia.B) Non saprei, ma felice.C) Impegnato nel lavoro che amo.

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PROFILI Maggioranza di A: “Materno DoC”Sei una persona premurosa. Di solito ti preoccupi molto per gli altri, e ciò non ti dispiace ma ti rende felice. Essere accorto agli altri e fare qualcosa per loro ti rende felice. Maggioranza di B: “Materno al 50%”Hai degli aspetti che ti fanno essere una persona materna, ma altri che invece fanno pensare di no. Puoi fare di meglio!!!! Maggioranza di C: “Materno work in progress”Work in progress. C’è ancora molto da lavorare!!!!! Essere materni non è da deboli. Anzi, è avere una marcia in più. Pensaci e buon lavoro!!!

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QUIZZEGGIANDOQuiz, cruciverba e giochini per passare un po’ di tempo insieme a indovinar parole...

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ORIZZONTALE4. 50 giorni dopo Pasqua5. Erano di fuoco quelle che scesero sui

discepoli6. Serve per aspergere con l’acqua

benedetta7. Veste esterna che il sacerdote indossa

sopra il camice durante la celebrazione della Messa

10. È la tavola che usa il sacerdote per la mensa Eucaristica

13. Contenitore dell’acqua benedetta all’entrata della chiesa

15. Un simbolo cristiano16. Corridoio che porta all’altare19. Il primo Papa della Chiesa Cattolica

20. Lo è il Padre Nostro

VERTICALE1. Cabina utilizzata per il Sacramento della

Confessione2. Il primo martire3. Grosso libro che contiene tutte le parti

della Messa8. Si utilizza per il Battesimo

9. La città del tempio

11. Dentro ci sono le ostie consacrate12. Erano assidui nello spezzarlo i Primi

Cristiani14. A loro era affidato il ministero della

Parola17. Il Popolo di Dio18. Li scrisse Luca

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FRAMMENTI DI FEDEDi seguito vengono proposti due brani: il primo racconto è più adatto a bambini delle elementari, il secondo più a ragazzi delle medie, ma potrai ovviamente adattare l’uno o l’altro a seconda delle esigenze e situazioni della tua fraternità. Si potrà simulare un’intervista o un dialogo tra animatori oppure far realizzare la scena direttamente ai piccoli o….

I COLORI DELL’ARCOBALENOOggi all’incontro degli Araldini Fra Santino ci ha fatto fare un gioco chiamato i colori della famiglia francescana. Ci ha consegnato una grande tela e una tavolozza con tantissimi colori e ognuno di noi doveva dipingere con il colore che più potesse rappresentare la famiglia francescana. Agnese ha colorato la tela di giallo, giallo come il sole e l’allegria di un giorno d’estate; Beatrice ha dipinto tutto di verde, come i prati spumeggianti durante una scampagnata. Marco ha usato l’azzurro, come i cieli limpidi che ci sono ad Assisi, quando viviamo il convegno degli Araldini in estate e siamo tutti felici; Riccardo ha rappresentato la famiglia francescana con il bianco, bianco come la gioia pura quando siamo insieme; Giuditta ha utilizzato il marrone, che può sembrare un colore triste, ma che a lei fa pensare al tronco di un albero, solido, a cui aggrapparsi, proprio come nella famiglia francescana che ti regge quando sembra tu stia per di cadere. Simona ha utilizzato il rosso, come il sangue che scorre nelle nostre vene e ci ricorda che siamo tutti fratelli. Aurora ha utilizzato l’ambra, che io poi non sapevo nemmeno che colore fosse; ambra come quella che c’è sugli alberi su cui ci arrampichiamo negli spensierati pomeriggi in campagna.Per me invece la famiglia franceascana ha i colori dell’arcobaleno dopo un temporale, di quelle sfumature che colorano un mondo sereno. Non riesco a immaginare un mondo senza tutti questi colori, senza emozioni, come non riesco a immaginare il mio mondo senza la mia grande famiglia francescana.

UNO NESSUNO CENTOMILADurante un incontro del gruppo adolescenti Padre Fabrizio ci ha chiesto di paragonare la famiglia francescana a una opera letteraria. Quando è stato il mio turno, istintivamente mi è venuta in mente l’opera di Pirandello “Uno, nessuno e centomila”. Perché questo libro? Perché penso che la fraternità sia proprio l’immagine di uno, nessuno centomila: Uno, perché in questo fantastico mondo francescano viene rispettata l’unicità di ognuno di noi; anzi, per funzionare, la fraternità ha bisogno della personalità di ognuno, dei colori di ogni individuo, delle caratteristiche diverse, dell’allegria di Paolo, per esempio, della razionalità di Francesco, dell’essere sognatrice di Giovina, della sensibilità di Federica, dell’esuberanza di Ferdinando…. Nessuno, perché se non si è insieme non si è nessuno. La famiglia francescana esiste perché c’è un gruppo di persone, c’è condivisione, ci sono tanti individui, che da soli non formerebbero una fraternità, c’è un senso di fratellanza che passa attraverso ognuno di noi. Centomila, perché la bellezza della fraternità sta proprio nell’essere tanti, nel moltiplicare la gioia, nell’aumentare i doni della varietà e delle personalità, nel linguaggio che unisce tutto un mondo. Sì io mi sento proprio così dentro questa immensa famiglia: mi sento unico, so di essere nessuno, senza ognuno di loro, e sento che ho bisogno di centomila fratelli per essere davvero felice!!!!

4. La Famiglia Francescana: una stessa radice spirituale

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DI TUTTO UN PO’…Qui trovi un po’ di idee che approfondiscono il tema della quarta unità: canzoni, film, storie, favole… da guardare, ascoltare, illustrare e commentare, grazie anche ad attività da mettere in campo con i piccoli.

FAVOLA - I FRATELLI CHE COLLABORANODue procioni stavano passeggiando in un bosco. Ad un certo punto si persero. Dopo un po’ venne un temporale, ma per fortuna videro una caverna ed entrarono. Decisero allora di dormire lì per quella notte. L’indomani si alzarono, sentirono dei rumori e apparve davanti a loro un orso che disse:- Avete invaso la mia tana e ne pagherete le conseguenze!!!I due tagliarono la corda urlando: - A i u t o o!! Mentre l’orso urlava: - Venite quaa!! - i due procioni si fermarono improvvisamente e dissero urlando: - Sfidiamoci!Cominciò una sfida. I due procioni attaccavano di qua e di là ma invano.Il procione più grande era molto furbo mentre l’altro lo era molto meno.Il maggiore decise, quindi, di far salire il fratello sulla sua schiena e farlo saltare addosso all’orso, che cadde nello stagno paludoso e non riuscì più ad uscirne. La paura era vinta, l’orso anche, e la morale della favola è??

Abbiamo visto tramite questa favoletta una morale importante. Soltanto uniti i due procioni sono riusciti a sconfiggere una minaccia, l’orso. Da soli non ce l’avrebbero mai fatta! Da soli, con difficoltà sarebbero sopravvissuti… o forse no. E invece giocano d’ingegno! Fanno leva l’uno sull’altro e si salvano.Ed è proprio questo il significato profondo di Famiglia Francescana. Siamo tutti fratelli, uniti in un’unica Fede, in un unico cammino. Siam tutti diversi e, non sempre, riusciamo ad amarci senza difficoltà, ma se l’uno riesce ad accettare l’altro e a farsi suo punto di forza ed aiuto, possiamo senza problemi vincere contro ogni avversità, proprio come i nostri due animaletti eroi.

ATTIVITÀ: “L’UNIONE FA LA FORZA!”Materiale: indizi (per ciascuna squadra) e “tesoro”.Organizziamo una caccia al tesoro! Dividiamo gli araldini in due squadre, e nascondiamo nella stanza, o all’aperto, vari indizi. Prima di dare il via alla caccia, spieghiamo loro l’importanza di essere uniti, di essere squadra, e di fare unione per un obiettivo comune. Gli Araldini dovranno riuscire tramite gli indizi ad arrivare al tesoro, che conterrà questo brano:dagli Atti degli Apostoli 2,42-4842 Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46 Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. 48 Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

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CANZONE - UN’UNICA REALTÀ (DA “IL RE LEONE 2”)

Con il tempo scopriraiCi son cose che maiPotrai capireQualche volta un tuo progettoChe sembrava perfettoPuò non riuscireGuarderai in avantiSenza avere mai rimpiantiNoi saremo al tuo fianco, lo saiCon orgoglio e lealtàSiamo un’unica realtàE nessuno la spezzerà mai

Unica, unica realtàUnica, unica realtà

La mia scelta già la soE me stessa saròPer la mia viaNel gran piano della vitaÈ già stata scolpitaLa strada mia

Anche chi non c’è piùCi protegge da lassùSarà lungo il cammino, vedraiAvrai gioia e doloreMa non avere mai timoreNon potranno dividerci mai

Unica, unica realtàUnica, unica realtà

Sempre insieme, tu ed ioSenza dirci mai addioLa mia terra e il mio cielo saraiVai avanti perchéOgni ostacolo che c’èNon ci dividerà ora e mai

Unica, unica realtà...

Dopo aver fatto ascoltare questa canzone, riflettere insieme a loro sul senso dell’unione: la Famiglia Francescana altro non è che un’unica realtà, proprio come suggerisce il titolo di questa dolcissima canzone. Un’unica unione di animi affini, diversi, ma uniti dalla stessa radice spirituale.E nonostante le difficoltà, siamo...un’unica fraternità! Il fratello è colui che non ti giudica, che si riconosce nella tua diversità come figlio di Dio, proprio come te. Abbracciati da un’unica forza d’amore!Non esistono limiti in questo, non esiste il male. Il bene sarà sempre più forte: riuscire a guardare l’altro con occhio fraterno ci gratifica e ci fa scoprire il bello di essere cristiani, ancor prima di essere umani.

ATTIVITÀ: “UN PUZZLE DI NOI”Materiale: Cartellone per puzzle.Componiamo insieme un puzzle! Gli animatori dovranno disegnare o stampare una figura su un foglio o su di un cartellone. Suggeriamo un’immagine della vostra fraternità, con araldini, gifrini, francescani secolari, frati, ...!Bisognerà ritagliare l’immagine come un puzzle e farlo ricomporre poi agli araldini. Non ci sono regole in questo, potranno essere un’unica squadra o più squadre, avere un unico puzzle o più puzzle. L’importante è condividere!

ALTRE IDEE…Canzone - Esseri Umani, Marco Mengoni,Film - Lilo & Stitch (se non lo si è utilizzato nelle unità precedenti)

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INDOVINA... CHI SEI?Un test per giocare insieme e aiutare i bambini e ragazzi a capire come sono...

TEST: CHE FRANCESCANO SEI?1. Quale colore vorresti essere:

A) BiancoB) GialloC) Verde

2. I tuoi genitori chiedono una mano a fare pulizia in casa:A) Non ho voglia, cerco di evitare spesso.B) Li aiuto e poi ritorno a fare le mie cose.C) Certo! E importante e giusto dare una mano alle persone!

3. A messa:A) Vado perché costretto e/o perché ci vanno i miei amici.B) E bello partrcipare a messa! soprattutto quando ci sono anche i miei amici.C) Vado perché è bello incontrare Dio.

4. Litighi con un amico:A) Aspetto che sia lui a venire da me e chiarire.B) Bisogna sempre fare pace, provo a chiarire.C) Corro subito a chiarire e fare pace.

5. Quale caratteristica hai?A) allegria, attivo, spontaneità.B) buon ascoltatore, diligente, studioso.C) saggezza, buon ascoltatore, pazienza.

6. Qual’é il tuo modo di vestire?A) Rigorosamente jeans , maglietta e scarpette da ginnastica.B) Mi adeguo alla situazione.C) Mi piace indossare abiti che mi facciano sembrare più grande.

7. In Chiesa, che canti preferisci?A) Canti allegri e con la gestualità.B) Canti nuovi e gioiosiC) Canti semplici e belli, che siano anche conosciuti.

8. Cosa preferisci fare nel tempo libero?A) Giocare con i miei amiciB) UscireC) Svolgere delle attività.

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PROFILIFrancescano “ARALDINO STYLE”Sei un francescano con lo stile dell’Araldino!L’approccio che hai nel vivere il tuo cammino, nell’evangelizzazione e nella testimonianza, è molto spensierato, vivace e ha degli aspetti che si avvicimano al mondo dei ragazzi!! Francescano “GIFRINO STYLE”Lo stile del gifrino è quello che ti caratterizza!Il tuo stile è giovanile, così come il modo di vivere il tuo cammino. Sei piu propenso al ballo, canto e ad attivita che siano tue, che rientrino nella tua età. Sei a metà tra il ragazzino e l’adulto. Si cresce insomma! Francescano “OFS STYLE”Lo stile che ti caratterizza è quello Ofs, uno stile maturo e pacato. Vivi il cammino e ti approcci ad esso in modo maturo e responsabile.

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QUIZZEGGIANDOQuiz, cruciverba e giochini per passare un po’ di tempo insieme a indovinar parole...

#UNPODIFRANCESCO

ARALDINIASSISIBERNARDOBONAVENTURACHIARACLARISSEELIAFRATELLOGIFRAGINEPRO

INNOCENZO IIIJACOPALA VERNALEONELETIZIALUNALUPOMASSEOOFSPERDONO

PERUGIAPORZIUNCOLAPOVERTA’SAN DAMIANOSEMPLICITA’SOLESORELLA MORTESTELLAUGOLINOUMILTA’

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#TUTTIPERUNODopo aver letto …

Il Frate perfetto secondo San Francesco (FF 1782) Un buon frate minore deve riunire in sé le virtù ele attitudini dei seguenti santi Frati:- la perfetta fede insieme con l’amore della povertà di frate Bernardo;- la semplicità colombina con la purità di animo e di corpo di frate Leone;- l’aspetto attraente e il buon senso, unito al bello e devoto parlare di frate Masseo;- la mente elevata in Dio e la contemplazione assidua e le estasi frequentissime di frate

Egidio; - la virtuosa e incessante orazionedi Rufino, che anche quando mangiava, camminava e

sedeva, e perfino quando dormiva, aveva la mente sempre elevata a Dio; - la costanza e la pazienza di frate Ginepro, che giunse a uno stato di pazienza perfetta:

questo perché aveva continuamente davanti agli occhi il disprezzo delle cose terrene e la brevità della vita, unite al desiderio d’imitare Cristo seguendo la via della croce;

- la robustezza fisica e spirituale di frate Giovanni delle Lodi, che, a quel tempo, sorpassò in vigoria tutti gli uomini;

- la carità e l’amore verso Dio ed il prossimo di frate Ruggero: tutta la sua vita, infatti, era orientata dalla carità e dal fervore della dilezione;

- la solitudine e la fuga dal mondo di frate Lucido;- la cortesia squisita, la benignità melliflua e la dolcissima affabilità di frate Angelo, un

nobile di Rieti.

Abbina l’immagine al frate corrispondente dopo aver risolto gli anagrammi riferiti alle caratteristiche dei fratelli di Francesco e averli collegati ai vari personaggi.

DEEF _____________ Masseo SMELIPICAT e PARUIT _____________ Ginepro CTROEISA _____________ Lucido ARTTEATNE e NUOB SSENO _____________ Giovanni MNEET CNTOEPLMAITAV _____________ Rufino ROAIZOEN VTIROUAS _____________ Ruggero PZIAEAZN _____________ Bernardo ORUBTESAZZ _____________ Leone ARICTA _____________ Egidio ANSTA QINUIEDUNEIT _____________ Angelo

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SOLUZIONI:

EGIDIO – mente contemplativa RUFINO – Orazione virtuosa

LEONE – Semplicità e purità

BERNARDO - Fede

RUGGERO - Carità

GINEPRO - Pazienza

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ANGELO - Cortesia

GIOVANNI - Robustezza

LUCIDO – Santa inquietudine

MASSEO – Attraente e buon senso

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Indice

1. La Famiglia: prima essenza 3

Frammenti di fede 3

Di tutto un po’... 4

Indovina... Chi sei? 6

Quizzeggiando 8

2. La Figliolanza: un tesoro da custodire 10

Frammenti di fede 10

Di tutto un po’… 11

Indovina... Chi sei? 14

Quizzeggiando 16

3. La Chiesa e Maria: una sola Madre 18

Frammenti di fede 18

Di tutto un po’… 19

Indovina... Chi sei? 21

Quizzeggiando 23

3. La Famiglia Francescana: una stessa radice spirituale 25

Frammenti di fede 25

Di tutto un po’… 26

Indovina... Chi sei? 28

Quizzeggiando 30

Indice 36