MemOria - Giugno 2012

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ANNO VII numero 3 Giugno 2012 distribuzione gratuita JUNIOR DI FAMIGLIA CATECHESI Iniziazione cristiana e progettualità pastorale MemOria VOCE DEL VESCOVO Una nuova Comunità L’APPUNTO È una Babele! mensile di informazione della Diocesi di Oria www.diocesidioria.it

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MemOria - Mensile di informazione della Diocesi di Oria - Giugno 2012

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ANNO VII numero 3Giugno 2012

distribuzione gratuita

JUNIORDI FAMIGLIA

CATECHESI Iniziazione cristiana e progettualità pastorale

MemOriaVOCE DEL VESCOVO Una nuova Comunità

L’APPUNTO È una Babele!

mensile di informazione della Diocesi di Oria

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anno VII n. 3 Giugno 2012MemOria

Sommario

MemOria

MemoriaMensile di informazione della Diocesi di Oria - Periodico di informazione Religiosa

Direttore editoriale:✠ Vincenzo PisanelloDirettore Responsabile:Franco Dinoi

Redazione:Gianni CaliandroFranco CanditaAlessandro MayerFrancesco SternativoPierdamiano Mazza

Progetto graficoimpaginazione: ProgettipercomunicareEDIZIONI E COMUNICAZIONEwww.progettipercomunicare.it

In copertina:Battesimo di Gesù, Olio su TelaAmbito Pugliese, sec. XVIIUbicata presso la Parrocchia di Santa Maria e San Nicola - Torre Santa Susanna (BR)

Foto:Immagine tratta dalle Schede di Inventariazione OA - Ufficio Diocesano dei Beni Culturali e l’Arte Sacra - Diocesi di Oria

Stampa:ITALGRAFICA Edizioni s.r.l.Oria (Br)

Curia Diocesana: Piazza Cattedrale, 9 - 72024 OriaTel 0831.845093www.diocesidioria.it e-mail: [email protected] al Tribunale di Brindisi n° 16 del 7.12.2006

ANNO VII numero 3 Giungo 2012

MemOriamensile di informazione della Diocesi di Oria

VOCE del VESCOVOUna nuova Comunità 3

L’APPUNTOÈ una Babele! 4

Ordinazioni: la comunità diocesana è in festaAgenda pastorale giugno2012

NOTIZIE E APPUNTAMENTI89

CATECHESIIniziazione cristiana e rogettualità pastorale 10

IN... VERSIcon Mario Luzi 12

DI FAMIGLIAFamiglia, storie evangeliche da narrare 13

JUNIORSolo in vetta si puòCome la comunità degli apostoli 15

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“A che punto siamo?”. È la domanda più ovvia che sgorga dal cuore e dalla men-te nel momento in cui, in vista delle

esperienze parrocchiali straordinarie estive, ognuno di noi riprende in mano le linee pastorali 2011-2012 per la Diocesi di Oria “Figli nel Figlio”, nelle quali ho invitato tutti i membri della nostra Chiesa diocesana a rifl ettere sull’iniziazione cristiana come percorso di vita buona nella prospettiva dell’elaborazione del progetto pastorale diocesano.Già, a che punto siamo? Probabilmente qualcuno penserà che è già pronto un progetto diocesano, o almeno le sue linee essenziali e, magari, è in attesa di poter dare uno sguardo per scoprire le novità, le cose nuove da fare. E invece non è pronto alcun progetto perché prima del nuovo progetto deve esserci una nuova Comuni-tà, una Comunità che pensa se stessa come soggetto primo implicato nel rinnovamento dell’iniziazione cristiana. Nel documento della Conferenza Episco-pale Italiana “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”, al n. 7 si legge: “Con l’i-niziazione cristiana la Chiesa madre genera i suoi fi gli e rigenera se stessa”.Ecco la giusta domanda da porre: abbiamo comin-ciato a rinnovare la mentalità delle nostre Comunità cristiane? La catechesi dei giovani e degli adulti, per

motivi storico-culturali, è ancora intrisa di raziona-lismo e di nozionismo. Nella Chiesa antica l’annun-cio cristiano, pur non trascurando la conoscenza razionale e sistematica, si caratterizzava come espe-rienza: ho incontrato il Signore Risorto e ti parlo di Lui e, se vuoi, ti porto a Lui.Questo deve essere il risultato dell’iniziazione cri-stiana.E per giungere a questo è necessario uno sforzo per rinnovare la mentalità corrente: uno sforzo comune, di tutti, nessuno escluso, laici (genitori e fi gli, giova-ni e adulti, anziani), sacerdoti, religiosi e religiose.E questo sforzo è necessario perché il problema pa-storale dell’iniziazione cristiana riguarda soprattut-to coloro che sono passati attraverso i riti di inizia-zione, ma di fatto non li vivono in pienezza; quei Sacramenti (Battesimo, Riconciliazione, Cresima ed Eucarestia) dovrebbero dar senso alla loro vita, eppure spesso non è così.Nei giorni 19-20-21 giugno prossimi vivremo, come Chiesa Santa di Dio che è in Oria, una nuova tap-pa del nostro cammino di conversione intellettuale all’iniziazione cristiana con il Convegno diocesano: “Iniziazione cristiana e progettualità pastorale”. Sarà relatore Fr. Enzo Biemmi. Vi attendo, per pren-dervi per mano e portarvi all’incontro con Gesù.

✠ Vincenzo Pisanello

Una nuova Comunità

VOCE del VESCOVO

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L’APPUNTOUNTO

C’è un vissuto in Italia che lascia perplessi, sia per mancanza di progettualità che per una prassi “quotidianamente carente di buona

educazione” nell’ambito politico, religioso, cultura-le. La fragilità del territorio italico, martoriato da alluvioni, frane e terremoti, è un rifl esso della fra-gilità delle virtù “civiche”. Straordinari gli Italiani nell’emergenza, ma riottosi ad esserlo nel quotidiano! Questo è un vero problema per la società: il vivere quotidiano lievitato da un’educazione che chiamerei laboratoriale, sperimentale, artigiana. “L’impegno educativo, nei suoi diversi risvolti teorici e pratici, è il più potente mezzo per rendere la nostra speranza in una politica giusta e matura, progetto e non illusio-ne” (R. D’Ambrosio). Il medesimo itinerario vale per una educazione ad essere “cristiani giusti e maturi”. Sul versante della società civile registriamo, invece, pubbliche inadempienze per l’ineffi cienza politica e governativa, e in più per la mancata concorrenza dei cittadini a voler costruire “effi cacemente” uno Stato democratico, ligio alla sua stessa Costituzio-ne, che sappia imporre la legalità non solo ai ladri di polli ma a chi ruba milioni di euro, quand’anche onorevoli, agli evasori e/o esportatori di valuta nei paradisi fi scali, e che rigetti drasticamente i privilegi eretti a sistema e le discriminazioni per età, sesso e religione. Sull’altro versante, quello dei cattolici, la mancanza di fede genera una comunità fragile, esi-le, ininfl uente come ha detto il card. Bagnasco nella Prolusione all’Assemblea (da ora PA) dei vescovi Ita-liani tracciando un itinerario di rinnovamento per la Chiesa Italiana e auspicandolo anche per la società italiana.

1) La situazione dei cattolici in Italia.Alcuni mòniti e direttive pastorali indicati ai catto-

lici Italiani dal presidente della CEI:

• “saper discernere il vero dall’apparente”;• “che la comunità cristiana sia sospinta ad un “cri-

stianesimo di conversione”;• “sempre ricominciare se non vogliamo che la fede

diventi realtà scontata e stanca”; •“meglio per noi se non ci faremo trovare avvolti

nell’indolenza”;• evitare “un’eccedenza delle strutture rispetto allo

Spirito”;• riconoscere che “la vera crisi della Chiesa nel mon-

do occidentale è una crisi di fede.• “arrivare ad un vero rinnovamento, se no tutta la

riforma strutturale resterà ineffi cace”Rinnovamento, ricominciamento, leggerezza delle

strutture, riforme strutturali, fede: sono gli elementi fondativi della “vita buona” dei cattolici, che non può rimanere chiusa nell’ambito della coscienza ma deve cointeressare la vita pubblica, sociale, culturale.

Il discorso è del tipo: guardiamo prima in casa no-stra per renderla credibile e accogliente solo dopo chiediamo agli altri di spazzare la loro casa. Alcuni fatti recenti, nazionali e internazionali, esigono dal-la società civile, politica e dalle comunità cattoliche di essere all’altezza dei loro compiti per far fronte a imprevisti e a svolte storiche inedite: l’inerzia della UE, politicamente nuda alla meta dell’integrazione tra gli Stati membri; Grecia e Spagna in default di-sarcionate dai debiti bancari; l’attentato alla scuola di Brindisi; il nero volo dei corvi sul colonnato del Ber-nini, la corruzione calcistica, l’auri sacra fames dei partiti, i debiti delle banche, i fondi neri accumulati da Enti pubblici, la rimozione del capo dello IOR.“È una Babele - dice il papa”. È la scalata dei Titani al Potere!

2) La situazione della società italiana.a) Le domande: “Chi non sapeva che si andavano

È una Babele!

Franco Candita

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perpetuando a molti livelli squilibri che apparivano (agli Italiani) oltre ogni misura inaccettabili? “Il Pae-se non è piombato all’improvviso in una palude mel-mosa”; “quanto alla crisi economica da almeno quat-tro anni sta scuotendo il mondo” (PA). È una sberla col guanto di velluto dire che “almeno” dal 2008, se non prima, si era in crisi, in una “palude melmosa” e chi sapeva, taceva. Chi sapeva, e non denunciava, era un incosciente, un improvvido, un incompetente o un correo? La sentinella dormiva? Culpa in vigi-lando!

Gli squilibri persistono fi nché si è indecisi se obbe-dire “supinamente all’intoccabile legge del mercato, oppure esercitare sapienza e intelligenza nel formu-lare leggi che il mercato lo regolano e lo mettono al servizio non di un singolo o di una classe sociale o di un’area geografi ca”. Gli squilibri generano una prole-tarizzazione di ritorno se si colpisce “la generazione dei padri che sta avendo un relativo benessere, col diminuire stipendi o pensioni, e aumentare i costi di bollette, tasse, servizi” (E. Bianchi). Gli squilibri au-mentano quando si dimentica che “poco meno della metà della ricchezza italiana è in mano al 10% degli Italiani” (ISTAT). Gli squilibri disgregano quando “è

provata l’incapacità di pervenire nei tempi normali a riforme eff ettive, spesso solo annunciate; e quindi l’incapacità, con questo sistema politico, di perveni-re a decisioni diffi cili allorché queste s’impongono. Quasi fosse normale, per l’Italia, non essere in grado di assumere una comunicazione franca con i propri cittadini” (PA).

b) L’urgenza delle riforme. Un dato conosciuto, ma inesplorato nelle conseguenze socio religiose: negli anni 2010-2011 “vive nella famiglia di origine il 49,6% dei maschi tra i 25 e i 34 anni e il 34% delle femmine della stessa età, perché non hanno un lavo-ro e/o non possono mantenersi da sé” (Istat 2012). Quei giovani manifestano nelle sedi dei partiti, nel-le piazze, nelle scuole; contestano i vacui e stentati tentativi dei partiti, delle Istituzioni, dei governi, di ristrutturarsi con un intervento di chirurgia estetica. I partiti stentano a capire l’urgenza di un’autoriforma profonda rischiando di scomparire; essi rinnovano gli stucchi dello stabile e lasciano l’ambiente lesio-nato e pericolante come prima. Dovrebbero “riscat-tarsi, rifondarsi su pensieri lunghi e alti, lasciando per strada la lotta guerreggiata, la denigrazione, le polemiche esasperanti, inconcludenti”. La democra-zia è malata e terremotata quando “le riforme spesso

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annunciate non diventano eff ettive in tempi nor-mali” (PA), come la riforma della burocrazia e della giustizia, delle condizioni dei carcerati, della legge elettorale. Nell’odierno deserto spirituale, i privile-gi anacronistici delle caste sono reperti archeologici e l’annuncio di tagli agli sprechi, rimandati in gran parte alla “prossima legislatura”, è un ballon d’essai, bolla di sapone.

c) La Comunicazione. È divenuto “normale, per l’Italia - continua il card. Bagnasco - non essere in grado di assumere una comunicazione franca con i propri cittadini” Perché? I partiti hanno lottizzato i media e le nomine dei commissari lì dove il potere si concentra; perciò agli Italiani le informazioni giun-gono ritardate, equivoche, illudenti e addirittura fal-se. Il papa scrive: “Quando le persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se stesse e la loro visione del mondo, le loro speranze, i loro idea-li” (giornata delle Comunicazioni sociali). È dovere morale della Chiesa assecondare e promuovere una comunicazione e un’informazione franca, esplicita,

senza giri di paro-le, senza retorica, per non provoca-re in se stessa un blackout. I falli-menti delle Istitu-zioni si misurano sul parametro del-la retorica senza verità, senza testi-monianza né fon-damento.

Noi Italiani siamo ammalati di retorica; sapremo fare a meno degli aff abulatori?

La retorica della diversità leghista è fallita; la re-torica del “Patto con gli Italiani” fi rmato dinanzi a Bruno Vespa è stata arte decadente. Evanescente è la retorica di chi ostenta ottimismo, ripetendo osses-sivamente “speranza!”, contraddicendola nei fatti. Il martirio civile di Falcone e Borsellino, (con i Matta-rella, il gen. Dalla Chiesa, i sindacalisti, i preti come don Puglisi), e la denuncia del card. Pappalardo (che sconfessò i silenzi di tanti preti e della gerarchia si-ciliana, assertori che la Mafi a in Sicilia non esisteva) hanno impresso una svolta decisiva nella lotta alla mafi a, ma non a recidere le collusioni, provate giuri-dicamente, tra mafi a e politica d’alto livello, tra mafi a e istituzioni deviate dello Stato, tra mafi a e fi nanza dei colletti bianchi, fi ancheggiatori che continuano a riciclare miliardi di euro con protezioni più discrete e più effi caci.

Non meno dannosa è la retorica religiosa; perciò in seno alle comunità cristiane la comunicazione e il dialogo non possono soff rire degli stessi difetti ri-scontrabili nella società civile; diversamente è pron-to il rimprovero ai cattolici: “dicono e non fanno”, “le loro, sono solo parole!”. Nessuno può fare spreco di “retorica sui diritti fondamentali”.

3) I cittadini chiedono al governo: Iniziative effi -caci, spazio per la partecipazione.

a) Urgono iniziative effi caci, incisive e ampie, atte a frenare il debito, a favorire la crescita con un’atten-zione fortissima al lavoro per accrescere le disponi-bilità economiche delle famiglie e per provvedere a un decoroso welfare rinnovato. L’Italia si è impove-rita notevolmente in questi ultimi anni; alcuni dati ISTAT (2012) lo rilevano:

• “tra il 2000 e il 2011, la crescita media annua ral-lenta. Con un punto in meno all’anno, il nostro Pae-se si colloca in ultima posizione tra i 27 Stati membri dell’euro-zona”;

• “Resta ampio il divario territoriale sulla povertà: al Nord è al 4,9%, al 23% al Sud”;

• “In Italia l’economia sommersa è stimata tra 255 e 275 miliardi di euro”;

• “Per ogni disabile i comuni spendono in media 2.700 euro all’anno, ma per i disabili residenti nel Sud la cifra è di circa otto volte inferiore a quella del

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L’APPUNTOUNTO

Nord-est”.Il ricorso alla Caritas è salito (80%) negli ultimi

anni; “un italiano su due fa fatica ad arrivare a fi ne mese, e sono pochissimi coloro che mettono da par-te qualcosa. Il 50% della popolazione (25% un anno fa) per andare avanti deve indebitarsi, ricorrendo a prestiti vari” (Il Sole 24 Ore). È indecorosa la forbice dell’erogazione dei servizi sociali: nel “Mezzogiorno la spesa sociale diminuisce del’1,5%, cresce del 6% nel Nord-est, del 4,2 nel Nord-ovest,del 5 al Centro. I comuni spendono in media per i servizi sociali 116 € pro capite, con un minimo di 26 € in Calabria un massimo di 295 € nella provincia autonoma di Tren-to”. L’equità verrà dallo standard di spesa? Campa cavallo! È utopia l’integrazione tra gli Stati Europei e tra le Regioni italiane (divenute Stati indipenden-ti: è fortuna o sfortuna nascere o vivere in alcune e non in altre, per i contributi imposti o per le eroga-zione dei servizi). L’Italia soff re, ma è sempre meno disposta a subir tacendo. Si pensi alle ripercussioni su famiglie e sulla tenuta dei confl itti sociali in tali condizioni d’impoverimento in cui è caduta l’Italia, e poi si rileggano le dichiarazioni dei partiti su equi-tà, priorità della famiglia, futuro dei giovani. Stucchevoli ritornelli, reto-rica comica.

b) La necessità di partecipare. Il grosso partito nato nelle ultime Amministrative, quello dell’asten-sionismo (48,6 %), non più silente, smuoverà la politica con la parteci-pazione dei cittadini a tutti i livelli decisionali? La delega in bianco, am-pia, su problemi seri, nessuno è di-sposto più a concederla. Clamorosa è stata la ritirata (merito della pres-sione democratica delle popolazioni interessate) sulla discarica voluta da politici e industriali a poche centina-ia di metri da Villa Adriana a Tivoli (sito sotto protezione UNESCO). “L’usurpazione da parte del mercato e della fi nanza circa la sovranità dei cittadini” è in atto, bisogna reagire alla riduzione del livello democra-tico, cui “politica e governi sembra-

no sempre sottomessi”. Nelle elezioni Comunali s’è udito un insistente cri... cri di grillini; il Movimento 5 Stelle, dalla verbosità irriverente e tumultuosità giacobina, è un terremoto per i tradizionali partiti, chiusi in logiche logore e a volte anticostituzionali.

Nelle comunità dei credenti è parimenti presente la richiesta di partecipazione attiva alle decisioni ge-rarchiche, discreta sì ma insistente. Quando i fedeli vedono ridotto il diritto originario di partecipazio-ne, e mistifi cato il loro sacerdozio “comune” (fonda-to sul battesimo), si produce una schisi e un allonta-namento, Dio non voglia irreversibile, dalla Chiesa e da Cristo. Nelle istituzioni ecclesiastiche tempi e modi del rinnovamento devono essere altri: in por-tata, speditezza ed effi cacia, quanto alle forme e alle persone coinvolte. L’autoreferenzialità clericale pesa sull’Istituzione ecclesiale. Una Pentecoste rinnovata eviti alla Chiesa “un’eccedenza delle strutture rispetto allo Spirito”(PA); e un novello San Francesco sappia parlare a lupi, grilli, corvi e bestie tutte della terra! Non era forse questo il rinnovamento auspicato dal Concilio Vaticano II, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario quest’anno?

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NOTIZIE E APPUNTAMENTIZIE E APPUNTAMEN

Ordinazioni: la comunità diocesana è in festa

Sarà una settimana molto importante per la Chiesa di Oria quella che vedrà - dal 19 al 21 giugno - il

convegno ecclesiale diocesano e l’ordinazione presbiterale di due giovani diaconi il 23 giugno.

Infatti sabato 23 Giugno 2012 - nei primi vespri del-la natività di San Giovanni Battista - alle ore 18.30, nella Basilica Cattedra-le oritana per l’impo-sizione delle mani e la preghiera consacrato-ria del vescovo Vincen-zo Pisanello i giovani diaconi don Pietro-ronzo Cinieri e don Mimmo Sternativo saranno ordinati pre-sbiteri.

Don Pietroronzo, della parrocchia “San Giusep-pe Lavoratore” di Latiano, ha studiato nel Pontifi cio Se-minario Regionale Pugliese “Pio XI” di Molfetta e ora è collaboratore parrocchiale presso la Collegiata “Maria Assunta” di Ceglie Messapica; presiederà per la prima volta la santa Messa domenica 24 alle ore 11.00 nel Santuario della Madonna di Co-trino in Latiano e alle ore 19.00 nella Collegiata

di Ceglie Messapica. Don Mimmo, della par-rocchia “Sant’Eligio” di Francavilla Fontana, ha

studiato anch’egli nel Pontifi cio Seminario Regionale Pugliese “Pio XI”

di Molfetta e ora svolge il servizio di segretario del Vescovo nonché viceret-

tore nel Seminario Dio-cesano; presiederà per la prima volta la santa

Messa domenica 24 alle ore 11.00 e alle ore 19.30

nella parrocchia “Sant’E-ligio” di Francavilla Fontana.

Un altro importante mo-mento per la comunità

diocesana si terrà gio-vedì 21 giugno alle ore 20.30, al termine del

convegno diocesano, nel Santuario della Madon-na di Cotrino in Latiano,

dove il vescovo Pisanello ammetterà tra i candidati

all’Ordine sacro i seminaristi Ivan Cavaliere (della Collegia-

ta “Santa Maria della Neve” in Latiano), Leonardo Da-

damo (della Collegiata “San-tissima Trinità” in Manduria) e Giu-

seppe Prisciano (della parrocchia “Sacro Cuo-re” in Avetrana), studenti nel Pontifi cio Semi-nario Regionale Pugliese “Pio XI” di Molfetta.

Pierdamiano Mazza

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NOTIZIE E APPUNTAMENTIZIE E APPUNTAMEN

MemOria anno VII n. 3 Giugno 2012

ven 1 giu 2012 Cresime - Francavilla Spirito Santo Ore 18:00

sab 2 giu 2012 Cresime - Sava - S. Giovanni Battista Ore 10:00 CDV: gruppo Samuel (ragazzi scuola media ) ore 16:30 - 19:30 , Oria, Seminario diocesano Cresime - Erchie - Ss. Salvatore ore 19:00

dom 3 giu 2012 Il Vescovo Celebra A S. Cosimo Alla Macchia Ore 09:00 Cresime - Manduria Chiesa Madre Ore 11:00 Cresime - Manduria - S. Michele ArcangeloOre 17:00

ven 8 giugnoRitiro spirituale di Metropolia per il cleroOre 9.30 , Martina Franca, Casa San Paolo

dom 10 giu 2012 Cresime - Sava - Sacre FamigliaOre 10:30 Corpus Domini - Il Vescovo Celebra in Cattedralee presiede la processioneOre 18:00

ven 15 giugnoGiornata Diocesana di Santifi cazione Sacerdotaleore 10.00, Oria, Seminario Diocesano

sab 16 giu 2012 Cresime - Ceglie - ImmacolataOre 19:00 dom 17 giu 2012 Cresime - Latiano - Sacro CuoreOre 10:30 Cresime - Oria - S. Francesco di Paola in S. Barsanofi oOre 18:30

19 - 21 giu 2012 Convegno Diocesano “Iniziazione cristiana e progettualità pastorale”Ore 19.00, Santuario della Madonna di Cotrino, Latiano

23 giugno 2012 Ordinazione presbiterale di don Pietroronzo Cinieri e di don Mimmo Sternativoore 18.30, Basilica Cattedrale

27 giugno - 1 luglioPre-SeminarioCasa Stella Maris, Maruggio (TA)

Agenda pastorale giugno2012

Compleanni e anniversari diordinazione - giugno 2012CompleanniSac. Giacomo Lombardi - 3 giugnoSac. Fernando Mancino - 13 giugnoMons. Giovanni Di Mauro - 14 giugnoMons. Giovanni Zanzarelli - 24 giugno Sac. Salvatore Rubino - 25 giugnoMons. Vincenzo Baldari - 27 giugnoSac. Gregorio Mastrovito - 29 giugno

Anniversari Sac. Giuseppe Quarto - 12 giugno (XVIII)Sac. Emanuele Balestra - 18 giugno (I)Sac. Angelo Micocci - 18 giugno (I)Sac. Francesco Sternativo - 18 giugno (I)✠ Vincenzo Pisanello - 23 giugno (XXVIII)Mons. Giuseppe De Santis - 25 giugno (XXIX)Sac. Angelo Gentile - 27 giugno (XLVII)Mons. Salvatore Gennari - 28 giugno (LXX)Sac. Antonio Ribezzi - 28 giugno (XLVIII)Sac. Franco Ferretti - 29 giugno (XLVIII)Sac. Fernando Mancino - 28 giugno (XXIII)Sac. Giuseppe Leucci - 28 giugno (XI)Mons. Giovanni Turrisi - 29 giugno (XLIX)Sac. Rocco Leo - 29 giugno (XLVII)Sac. Gregorio Mastrovito - 29 giugno (XL)

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CATECHESI

Come già annunciato, vivremo il 19-20-21 giugno il nostro Convegno ecclesiale, che rappresenta una tappa importante di questo

anno pastorale durante il quale, sacerdoti e laici insieme, abbiamo vissuto un percorso di rifl essione e formazione sul rinnovamento dell’Iniziazione cristiana nelle nostre comunità parrocchiali. Si tratta ora di continuare il cammino iniziando già ad assumere uno stile di progettualità condivisa, che ci condurrà gradualmente a tentare qualche esperienza in quella direzione che, con pazienza e impegno, stiamo cercando di individuare. Proprio in questa prospettiva, il Convegno ecclesiale avrà come tema: “Iniziazione cristiana e progettualità pastorale”, nella consapevolezza che abbiamo tutti ancora bisogno di conoscere, capire e rifl ettere, affi nché la progettazione non sia incerta e improvvisata. Mentre ci proponiamo, dunque, di continuare ancora il nostro percorso formativo, vogliamo anche individuare insieme qualche punto nevralgico che ci consenta una futura progettazione in questo ambito ormai urgente della pastorale.

Il primo giorno del Convegno vivremo, innanzi tutto, un momento di ascolto reciproco. Esercitarsi a condividere, a mettere in circolo esperienze, idee, diffi coltà, imparando sempre più a conoscersi e ad ascoltarsi, credo sia un passo fondamentale e indispensabile prima di qualsiasi progettazione o

programma pastorale.Ciò sarà possibile attraverso cinque laboratori che

ci consentiranno di visitare l’Iniziazione cristiana connessa con altre esperienze formative e ambiti pastorali: 1)Iniziazione cristiana e formazione dei catechisti; 2)Iniziazione cristiana e parrocchia; 3)Iniziazione cristiana e famiglia (in particolare pastorale da 0-6 anni; 4)L’Iniziazione cristiana e la Domenica (nelle tre dimensioni: catechesi-liturgia-carità); 5)Iniziazione cristiana e percorsi diversifi cati (Acr, Agesci, disabilità, giovani/Oratorio).

Iniziazione cristiana e progettualità pastoraleconvegno ecclesiale diocesano

Dario De Stefano

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CATECHESI

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Dopo questo momento di ascolto, fratel Enzo Biemmi ci aiuterà a sviluppare i tre punti che seguono e a interagire insieme in vista di una futura progettazione per il rinnovamento dell’Iniziazione cristiana nelle nostre comunità.

1. Dal circolo vizioso al circolo virtuoso: i tre soggetti implicati

a) gli adulti: eff etto di riconciliazione, rivisitazione delle rappresentazioni sulla fede, rappacifi cazione con la Chiesa.

b) I ragazzi: familiarizzazione con la fede, le sue parole, e i suoi riti come presupposto di possibili scelte future; una fede per adulti

c) La comunità cristiana: “Con l’iniziazione cristiana la Chiesa madre genera i suoi fi gli e

rigenera se stessa” (CEI, Il volto missionario delle parrocchie... n. 7); il circolo virtuoso…n. 2.

2. Verso una nuova ministerialità (preti, catechisti, consiglio pastorale...)

a) la riconversione degli attuali operatori pastorali;b) la promozione di nuove fi gure di laici: “Occorre

rendere disponibili luoghi e tempi in cui uomini e donne credenti possano accogliere, senza pregiudizi e asprezze, coloro che ricercano un nuovo senso cristiano per la propria vita” (n. 52).

3. Alcune condizioni: orientare, provare, pazientare

- una progettualità diocesana- il coraggio di provare- la pazienza di perseverare

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IN... VERSI

da Quaderno Gotico 1947 IIAh tu non resti inerte nel tuo cieloAh tu non resti inerte nel tuo cieloe la via si ripopola d’allarmipoiché la tua imminenza respira contenutadal silenzio di lucide paretie dai vetri che fi ssano l’inverno.Camminare è venirti incontro, vivereè progredire a te, tutto è fuoco e sgomento.E quante volte prossimo a svelartiho tremato d’un viso repentinodietro i battenti d’una antica portanella penombra, o a capo delle scale.

LinfeQuiete, maturità impende dal cielo.Non più io, sono gli alberi feliciche parlano e le rose e le acque vivenei salti, e le cittàsublimi dove salgono i sentieri.E quest’ora eternamente propiziache rimane da vivere, nel sole

alta e sempre futura.Ma dovunque mi tragga il chiaro fuoconel meriggio, oh tu guardalo tremarefra i carri di vendemmia che s’inoltranolenti per le contradefra siepi ed ombre fl uide, ovunque appareil tempo giustamente compiuto.La sua voce s’è sciolta già in preghieralà dove il vento cade.

Il lume sulla tavolaIl lume sulla tavolaGli olmi del vialenell’avanzato autunnosono d’un giallo caldo,soffi ato in una ugualenube di piume. La lunasta dentro appesa; e io rivedoil lume sulla tavolache nell’infanzia miaadunava alla cenala giovane famiglia.

con Mario Luzi

a cura di Francesco Sternativo

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Bambini che scorrazzavano per il prato, mamme alle prese con il pic-nic portato da casa, ragazzi che improvvisavano una partitella di calcio,

papà che davano una mano alle mogli per sistemare la piccola “area” familiare: ecco un’istantanea colta sulla vastissima area dell’aeroporto di Bresso, alle porte di Milano, in occasione della Festa delle Testimonianze del 2 giugno scorso, uno dei momenti clou del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Noi eravamo lì a rappresentare la diocesi di Oria, a vivere in presa diretta un avvenimento che è rimbalzato sui media mondiali con una notevole copertura mediatica. Forse perché, accanto alle Famiglie, c’era il Santo Padre. Non può essere diversamente: oggi la famiglia, più di ieri, ha bisogno della trasmissione della fede, guidata dalla fede di Pietro, per mostrare la sua bellezza. Ma a Bresso abbiamo sperimentato anche l’importanza, per Papa Benedetto, di avere accanto le Famiglie: tantissime (fi no a un milione di presenze, per la celebrazione eucaristica della mattina del 3 giugno) e convinte di non lasciare il Papa da solo nel suo ministero di annuncio e di comunione.

La kermesse mondiale delle Famiglie cristiane era iniziata qualche giorno prima. Già a partire da martedì 29 maggio un ampio settore di Fieramilanocity era stato invaso dagli stands dell’associativismo, del movimentismo e del volontariato ecclesiale per dare voce e visibilità a chi s’impegna ogni giorno accanto alle famiglie. La Fiera internazionale della Famiglia è stata una comunicazione viva da famiglie a famiglie: abbiamo visto pochi funzionari e molte coppie di sposi che erano a disposizione per mostrare, magari attraverso una breve clip o attraverso il tradizionale dépliant, il carisma e le iniziative della propria piccola o grande porzione di Chiesa che crede e che vive “il Vangelo del Matrimonio e della Famiglia” (DPF 8). Per una volta, negli spazi della Fiera non c’erano prodotti da esporre, ma storie evangeliche da narrare.

Sempre la stessa sede ha ospitato gli incontri del Congresso teologico-pastorale, ricco di presenze

signifi cative e di approfondimenti tematici diversifi cati. Le plenarie della mattina e i gruppi di studio dl pomeriggio hanno visto avvicendarsi relatori di spicco: Ravasi, Tettamanzi, O’Malley, Barbarin, Bregantini, Bruni, De Bortoli, De Rita… Più di settemila persone, rappresentanti le famiglie di 153 paesi, hanno ascoltato e condiviso rifl essioni, orientamenti, proposte, esperienze. La Chiesa ambrosiana ci ha accolti con entusiasmo e competenza, permettendo ad un incrocio incredibile di forze umane di diventare una rete di relazioni armoniche e concordi.

L’aff etto coltivato nel cuore delle famiglie è diventato, durante il weekend del 2 e 3 giugno, l’aff etto sincero per il Santo Padre. “Un solo mondo, una sola famiglia, un solo amore” recitava lo slogan della veglia del sabato sera. E quando una bambina

ha salutato il Papa dicendogli: “Ciao, Papa. Sono Cat Tien, vengo dal Vietnam. Ho sette anni e ti voglio presentare la mia famiglia. Lui è il mio papà, Dan e la mia mamma si chiama Tao, e lui è il mio fratellino Binh” abbiamo compreso che a Milano non solo si parlava di “Famiglia” ma che le famiglie stavano prendendo il loro spazio sulla scena della Chiesa contemporanea. Con la benedizione del Santo Padre.

Famiglia, storie evangeliche da narrare

Lorenzo Elia, Enzo e Grazia Iannuso

DI FAMIGLIA

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anno VII n. 3 Giugno 2012MemOria

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JUNIOROR

Anche quest’anno è ar-rivata la tanto attesa “festa degli incontri”,

meglio conosciuta come il “raduno ACR”. La festa con-clusiva per l’anno associativo dei più piccoli si è tenuta il 27 maggio a Oria, città sede della diocesi.

Il tempo non era dei miglio-ri ma come ha detto lo stes-so presidente diocesano di AC Vito d’Errico, i bambini e gli educatori dell’ACR sono coraggiosi, non si sono fatti prendere dalla paura ma han-no aff rontato il cattivo tempo riuscendo a mandar via le nuvole e la pioggia.

Le varie parrocchie della diocesi si sono riunite in tre punti diversi del paese e, seguendo un cammino in stile orienteering, hanno attraversato le vie della città.

Tutti e tre i percorsi puntavano in “alto” (è que-sto infatti il tema dell’anno) e terminavano verso il monte su cui sorge la chiesa di San Barsanofi o, sede della parrocchia di San Francesco di Paola. Qui l’as-sistente diocesano dell’ACR Don Lorenzo Melle ha celebrato la Santa Messa, ricordando a tutti che quel giorno era il giorno di Pentecoste e che i bambini avevano fatto un po’ come i discepoli, uscendo dal-le loro case e annunciando la bellezza del vivere il Vangelo.

Il momento del pranzo nella Villa comunale è sta-to reso divertente dai giochi organizzati dall’equipe

diocesana e dallo scambio dei lavoretti che i bambini avevano fatto durante i vari incontri di ACR, proprio da donare agli altri ACRini. In villa è venuto anche a porgere il suo saluto il nostro Vescovo monsignor Vincenzo Pisanello. Ricaricati dal cibo del corpo e quello dell’anima, i circa 400 bambini presenti si sono incamminati in corteo verso piazza Lorch per il momento fi nale. Le varie parrocchie hanno pre-sentato le varie “bussole”, progetto assegnato dall’e-quipe diocesana per poter vincere il palio annuale.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno dei molti educatori che nei mesi precedenti all’incon-tro si sono prodigati per la sua buona riuscita, gra-zie all’aiuto e alla disponibilità della Città di Oria e soprattutto grazie all’entusiasmo e alla gioia dei più piccoli che, fi nalmente, possono dire di essere giunti in vetta.

Solo in vetta si può

Debora D’Amico

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MemOria anno VII n. 3 Giugno 2012

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JUNIOROR

Che cosa può spingere un giovane adolescente a staccarsi dalla propria famiglia e scegliere uno stile di vita impegnativo? Come mai alcuni gio-

vani sentono il desiderio di condividere le proprie scelte di vita quotidiane con dei sacerdoti? Perché scelgono di vivere in una comunità di per sé artifi ciale ed eteroge-nea come quella del Seminario?

È solo quando si resta aff ascinati da Gesù che scatta quel desiderio fortissimo e misterioso che ci spinge a trovare ogni modo ed ogni mezzo per stare sempre più vicini a Lui.

Questo è il cuore della vita della nostra piccola comu-nità del Seminario Vescovile.

Il Seminario altro non è - come diceva Papa Giovanni Paolo II - se non la “continuazione nella Chiesa della co-munità apostolica stretta intorno a Gesù, in ascolto della sua Parola, in cammino verso l’esperienza della Pasqua,

in attesa del dono dello Spirito per la missione” (PdV, 60). E così, tenendo sempre fi sso lo sguardo su Gesù, i no-

stri quattro seminaristi hanno concluso in questi giorni il cammino formativo di quest’anno, scandito dalle nor-mali attività scolastiche di ogni giovane della loro età ed arricchito dalle varie proposte dell’equipe educativa, per essere discepoli di Gesù… in tutti i sensi!

Al centro della proposta formativa vi è la Parola di Gesù, conosciuta soprattutto attraverso l’esercizio del-la Lectio Divina. Essa si fa vita nelle varie occasioni di servizio e condivisione che la vita comunitaria off re; si fa ringraziamento e preghiera nella Liturgia, soprattut-to nell’Eucarestia settimanale e poi nella adorazione comunitaria e personale; diventa annuncio quando la comunità condivide la propria vita con le centinaia di giovani delle varie parrocchie con cui è entrata in con-tatto quest’anno, sia attraverso le domeniche del “Semi-nario in parrocchia”, sia attraverso le varie occasioni in cui le parrocchie hanno visitato il seminario, soprattut-to in occasione delle partite di calcetto del mercoledì.

Per far sì che il rapporto di conoscenza e di amore con Gesù maestro diventi sempre più profondo ed effi cace i ragazzi sono invitati inoltre a confrontarsi regolarmen-te con l’equipe educativa, in modo speciale con il pa-dre spirituale ed il rettore, anche allo scopo di verifi care sempre meglio i segni della propria chiamata ed la di-sponibilità a portarla avanti fi no in fondo.

Le regole della vita comune completano il quadro de-gli strumenti di formazione, costituendo un aiuto indi-spensabile per i ragazzi al fi ne di impostare fi n dall’ado-lescenza la vita secondo i propri desideri più profondi.

Anche se talvolta la vita in seminario non sfocia ne-cessariamente in una scelta defi nitiva per il presbitera-to, tuttavia costituisce una risorsa enorme per ogni ra-gazzo ed una possibilità di formare la propria vita alla luce del Vangelo. È questa una ricchezza i cui benefi ci si godranno per tutta la vita.

La gioia dei nostri ragazzi alla fi ne di quest’anno, la loro voglia di fare sempre bene e meglio, ci conferma-no ad andare avanti in questo progetto educativo che ai molti appare sempre più controcorrente.

Frequenti gli ultimi anni della Scuola Media o i primi anni della Scuola superiore e senti il desiderio di conosce-re più da vicino la vita della Comunità del Seminario?

Parlane con il tuo parroco e partecipa al Presemina-rio Estivo a Stella Maris dal 27 al 30 giugno!

Come la comunità degli apostoli

Alessandro Mayer

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