Memoria e oblio Modulo 3 Tutte je munne trèma... Je nò! Istituto Nazionale di Geofisica e...
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Memoria e oblioModulo 3
Tutte je munne trèma... Je nò!
Istituto Nazionaledi Geofisica e Vulcanologia
Regione Lazio FederazionePsicologi per i
Popoli
Dipartimentodi Protezione
Civile
PERICOLOSITA’
Cosa mi fa sentire/non sentire in pericolo
(percezione del rischio, memoria)
probabilità di osservare un certo valore di scuotimento
(accelerazione, intensità, ecc.) in un fissato periodo di tempo
VULNERABILITA’
Risorse individuali e collettive (memoria)
propensione di un oggetto (edificio, sistema complesso,
ecc.) a subire danni o alterazioni
VALORE ESPOSTO
Cosa fa parte della mia vita
(genitorialità, cose care, memoria)
quantificazione (economica, sociale, ecc.) dell’oggetto esposto
a rischio
RISCHIO
probabilità di osservare un certo livello di danno o una
certa perdita di funzionamento in un fissato periodo di tempo
e di ricordarselo (memoria)
probabilità di osservare un certo livello di danno o una certa
perdita di funzionamento in un fissato periodo di tempo
Psicologia Sismologia
Cos’è il rischio?
… le emozioni sono la spinta dei comportamenti.
Cause del terremoto. Cause del nostro timore… Per noi che ignoriamo la verità, tutti i fatti sono più terribili, soprattutto quelli
la cui rarità accresce la nostra paura: i fenomeni che ci sono familiari ci paiono meno impressionanti; quelli insoliti fanno più paura [... ]
… Tutti questi fenomeni provocano in noi ammirazione e timore: e poiché la causa del nostro timore è l’ignoranza, non vale la pena di sapere, per non avere più paura?
SENECA “Questioni naturali” LIBRO VI IL TERREMOTO (terremoto che colpì la Campania nel 62 d.C.)
Effetti del terremoto sulla mente degli uomini: la pazzia… Infatti, alcuni si sono messi a correre qua e là, come forsennati e storditi per effetto della paura, che scuote le menti quand’è personale e moderata: e che? Quando il terrore è generale, quando crollano le città, i popoli sono schiacciati, la terra è scossa, che cosa c’è da meravigliarsi che gli animi, abbandonati in preda al dolore e alla paura, siano smarriti?
… Non è facile restare in sé in mezzo a grandi catastrofi. Perciò, quasi sempre le menti più deboli vengono prese dal panico al punto da uscire di sé. Certo nessuno prova un grande spavento senza pregiudicare un po’ la sua sanità mentale, e chi
ha paura è simile a un pazzo: ma la paura rende alcuni ben presto a se stessi, altri invece li sconvolge con più violenza e li porta alla follia.
la paura può essere utile …
il panico no
Il nostro agire è diverso se siamo …
… o in un gruppo
soli …
“Fight or Flight”
“combatti o fuggi”
“Freezing”
…“congelamento”
Comportamenti individuali
La folla è fatta di persone che non si comportano nello stesso modo. La folla non è un fluido ma è data da persone che
pensano, interagiscono, prendono decisioni, hanno preferenze di movimento, cadono e ostacolano altri.
Comportamenti collettivi
COMPORTAMENTI GREGARI E SOTTOUTILIZZO DELLE DUE USCITE DI SICUREZZA IN CASO DI
EMERGENZA
Le nostre emozioni guidano: la nostra attenzione le nostre preferenze
i nostri giudizi la nostra memoria il nostro linguaggio
i nostri processi inferenziali i nostri comportamenti.
La memoria
La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni
La memoria è influenzata da diversi fattori:•affettivi,•emotivi,•il tipo di informazioni•i nostri sensi.
Quindi la memoria è un processo legato a molti fattori, sia cognitivi che emotivi, che funzionano in due direzioni.
Come funziona la memoria ?
Le fasi principali nell’eleaborazione della memoria sono diverse fasi, le principali sono:
La codifica: l'elaborazione delle informazioni ricevute.
L'immagazzinamento: la creazione di registrazioni permanenti delle informazioni codificate.
Il richiamo: il recupero delle informazioni immagazzinate, in risposta a qualche sollecitazione.
Si possono classificare i tipi di memoria in base ad almeno due criteri:
La persistenza del ricordo.Il tipo di informazioni memorizzate.
la memoria sensorialeun processo in grado di memorizzare informazioni sensoriali (uditive, visive, tattili, ecc...) per la durata di pochi secondi o pochi millisecondi
la memoria a breve termineanche chiamata memoria primaria o attiva o di lavoro, è quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni per una durata di alcuni minuti.
Identifichiamo tre tipi di memoria
la memoria a lungo termineLa memoria a lungo termine è definita come quella memoria, contenuta nel cervello, che ha una durata variabile da qualche minuto a decenni.
La memoria a lungo termine
Memoria dichiarativa (o esplicita): riguarda leinformazioni comunicabili e che vengono richiamateconsciamente.
La memoria dichiarativa racchiude: - la memoria episodica, che riguarda le informazioni specifiche a un contesto particolare, come un momento e un luogo Es:ricordare la trama di un romanzo o di un film
- memoria semantica, che riguarda idee e affermazioni indipendenti da uno specifico episodio. Es: ricordarsi il nome dei personaggi dello stesso romanzo o film. Ricordarsi episodi realmente avvenuti nella propria vita.
Questo tipo di memoria può essere suddivisa in:- dichiarativa o esplicita- procedurale o implicita
Questo tipo di memoria può essere suddivisa in:- dichiarativa o esplicita- procedurale o implicita
Memoria procedurale (o implicita):
La memoria procedurale riguarda invece soprattutto le abilità motorie e fonetiche, che vengono apprese con il semplice esercizio e utilizzate senza controllo attentivo volontario.
In sostanza riguarda le informazioni relative a come si fanno le cose e
come si usano gli oggetti, i comportamenti automatici
Ruolo della memoria condivisa
In passato le comunità erano molto più propense a condividere la paura e le emozioni provate
durante il disastro, facendo ricorso a riti collettivi. Infatti le popolazioni colpite da una calamità sono
segnate da emozioni di intensità così forte che tendono a condividerle indipendentemente dalle
differenze di appartenenza etnica e culturale. Questo patrimonio di memoria condivisa, ha
anche un grande valore psicologico ed educativo. Le comunità che hanno mantenuto viva nel
tempo questa ritualità, sono state in grado di reagire più positivamente a nuovi disastri e
creare una consapevolezza del rischio.
L’oblio
…c’è un meccanismo che allontana dalla coscienza desideri, pensieri o frammenti di ricordi
Al concetto di non ricordo si collega quello di resistenza, un ulteriore meccanismo che impedisce ai
contenuti rimossi di tornare nuovamente coscienti.
A che serve ricordare…
Ricordare e ricostruire…
……alla alla scoperta delle scoperta delle
memorie memorie collettivecollettivelegate alle legate alle strategie strategie
spirituali per spirituali per la riduzione la riduzione del rischio del rischio
sismicosismico
Il culto di Il culto di
S. EmidioS. Emidio
Ha senso cercare tracce di terremoti nella cultura popolare ?
Una volta si pensava di no.
«La rimozione del terremoto, prima di diventare un peccato di omissione nella storiografia, è un processo che si compie
nell’esperienza individuale e collettiva di tutti coloro che sono colpiti dalla calamità. L’essenza della rimozione “consiste
nell’espellere e nel tenere lontano qualcosa dalla coscienza”. Questo “qualcosa”, inizialmente, non è il fatto fisico che la terra si sia mossa ma, piuttosto, la sensazione di insopportabile angoscia che tale movimento procura alle vittime (...) solo un tempestivo
processo di rimozione consentirà agli uomini di Norcia, di Cascia o dell’Aquila di continuare a vivere e di ricostruire le loro città nello stesso luogo dove il terremoto continua a colpirli.» (S.
Grassi Fiorentino. «Nella sera della domenica...». Il terremoto del 1703 in Umbria: trauma e reintegrazione, Quaderni storici, XIX (1984), n. 55, pp. 137-154)
Eppure …
…
2004Il più recente
1481Il più antico
Località dove attualmente si svolgono manifestazioni collettive di
variotipo destinate a perpetuare il ricordo di terremoti. Per ora centodiciotto
(ma il censimentocontinua …). In alcuni casi, nello stesso sito si fa
memoria di più terremoti (in date e con modalità diverse).
“Sconosciuti”1731 1614
18101980 02 20
Un censimento di riti collettivi che servono a ricordare terremoti
18331886
“Non italiani”
Nelle aree più danneggiate(distruzioni e crolli diffusi, numerose vittime)
• interventi di emergenza (somministrazione dei sacramenti a morenti e sopravvissuti, sepoltura dei morti)
• riti collettivi di espiazione
Nelle aree meno danneggiate(o non danneggiate affatto)
• riti collettivi di espiazione (confessione, comunione, processioni penitenziali)
• riti collettivi di ringraziamento per lo scampato pericolo (pellegrinaggi, voti perpetui o periodici, speciali atti di penitenza
da protrarsi nel tempo, elemosine e doni votivi …)
Reazioni “spirituali” al terremoto
A che santo ci si votava, nel 1703?A che santo ci si votava, nel 1703?
San Filippo NeriSan Filippo Neri(a Roma e Norcia)(a Roma e Norcia)
San San Francesco Francesco
SolanoSolano(a (a
Bologna)Bologna)
San FrancescoSan Francesco BorgiaBorgia
(a Roma, e…(a Roma, e…
1703
1730
1732
1756
Un terremoto dopo l’altro, il culto si
diffonde in Italia...
Epicentri dei terremoti italiani217 a. C. - 1997(fonte: CPTI08)
Località italianein cui è attestato il culto di sant’Emidio
come protettoredai terremoti
(dati preliminari)
Il culto si diffonde nei paesi sismici e cattolici
Diffusione mondiale del culto di s.Emidio protettore dai terremoti
Per ricordarsi dei terremotiPer ricordarsi dei terremoti
Scritte sui muri
Campane antiterremoto
E tante altre coseTutte da scoprire…
TERREMOTO DEL BELICE. Le terre che tremarono, un progetto della memoria per
gettare le base del futuro
Spesso i terremoti non annientano solo i territori ma anche la cultura dei loro abitanti i quali a fatica riescono a tramandare alle future generazioni tradizioni e saperi caratterizzanti la propria identità.
A distanza di poco meno di 42 anni dal sisma che colpì la Valle del Belice, che costrinse diverse popolazioni a lasciare i luoghi natii per spostarsi altrove e far risorgere i propri paesi in altre terre, anche se poco distanti dalle proprie, il CRESM (Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione) di Gibellina, CLAC (Centro Laboratorio Arti Contemporanee) di Palermo, ECO (Cooperativa ECO Culture e Viaggi) di Palermo e LE MAT (Agenzia di Sviluppo per un turismo sostenibile e responsabile), prendendo spunto dalle scosse culturali che per anni hanno contraddistinto questa porzione di Sicilia, hanno ideato un progetto della memoria utile a gettare le basi per il futuro.
Il ruolo degli educatori
• Stimolare, nei ragazzi, la capacità di interiorizzare
informazioni e conoscenze sui pericoli reali del terremoto;
• Promuovere l’acquisizione di comportamenti corretti da
attivare durante l’emergenza;
• Essere il loro punto di riferimento
• Aiutare loro a ricordare e a riutilizzare le esperienze
pregresse.
•………
Spunti di lavoro
Saper essereCosa abbiamo appreso?
Ricordiamo i terremoti passati
Modernizziamo la cultura popolare dell’emergenza
(Creiamo un “memory” del terremoto, un “trivial pursuit”
del terremoto)
SapereRicerca storica
Piccoli investigatori(Foto, lettere dei nonni, immagini,
storie, miti e leggende, detti popolari, usanze religiose)
Testimonianze e interviste agli anzianiAlla ricerca di tracce dimenticate
Saper fareAlleniamo la nostra memoria
Divulghiamo le nostre competenze e la nostra cultura del terremoto per
non dimenticare più