Memorandum dei principali avvenimenti di politica militare · 2011-04-22 · avranno lasciato...

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AREE DI CRISI AFGHANISTAN. A DUBLINO CONTESTAZIONI PER TONY BLAIR (Seguito Memorandum Precedente) 4 settembre Di fronte alla libreria Eason di Dublino, ancora proteste a Tony Blair per la sua au- tobiografia che è diventata un caso politi- co. Per i dimostranti il leader carismatico, che in dieci anni (1997-2007) ha rivoluzio- nato la sinistra britannica e offerto la spon- da più solida a George W. Bush, continua a mentire difendendo la decisione di elimi- nare il dittatore iracheno Saddam Hussein malgrado l’assenza delle armi di distruzio- ne di massa. I contestatori si mobilitano anche su Facebook. Nel libro Blair dice di essere tormentato dalle guerre in Afghani- stan e in Iraq, ma di non provare rimorso e non esclude che in futuro possa rendersi ancora necessario l’uso della forza per di- fendere la libertà. Posizione riaffermata in una intervista alla Bbc nella quale «l’Islam radicale, per certi versi simile al comuni- smo rivoluzionario e sponsorizzato dallo Stato iraniano», è definito la maggiore mi- naccia alla sicurezza globale. È detto, inol- tre, che un grande pericolo è insito nel fat- to che il movimento estremista possa com- binarsi con la capacità di utilizzare armi nucleari, chimiche e biologiche. Il presidente Karzai annuncia la costitu- zione di un «Alto Consiglio per la pace» con lo scopo di perseguire un’intesa con i Talebani. I dettagli con i nomi dei compo- nenti saranno pubblicati tra breve, dopo la fine del mese del Ramadan. Secondo un portavoce, la nuova istituzione com- prenderà una cinquantina di persone, membri del governo, ex combattenti tale- bani e alcuni appartenenti al movimento «Hizb-i-islam», un gruppo estremista del- l’ex premier Gulbuddin Hekmatyar, un «signore della guerra», attivo soprattutto nell’area settentrionale del Paese. Alcuni miliziani di questo gruppo hanno rivendi- cato l’uccisione di otto medici in agosto riportata nel Memorandum precedente, dove è detto genericamente che la strage era opera dei talebani. Nel mese di marzo 120 membri dell’Hizb hanno deposto le armi nella provincia settentrionale di Ba- ghlan, accettando il piano di riconcilia- zione proposto dalle autorità di Kabul. L’Alto Consiglio avrà il potere di offrire ai militanti talebani incentivi in denaro e posti di lavoro in cambio dell’abbandono della lotta armata. Per ora i talebani riba- discono che i contatti potranno aver luo- go soltanto quando le truppe straniere avranno lasciato l’Afghanistan. Tony Blair non si presenterà al Watersto- ne’s di Picadilly per autografare copie del- le sue memorie. Ha disdetto l’evento per le proteste contro di lui. Intanto il suo libro «A journey», come egli stesso sottolinea, sta andando molto bene nelle vendite. Blair firmerà diverse centinaia di copie privatamente, così che chi vorrà potrà co- munque acquistare un volume autografato. Rivista Marittima-Gennaio/Febbraio 2011 1 Memorandum dei principali avvenimenti di politica militare (1 - 30 settembre 2010) RUBRICHE

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AREE DI CRISI

AFGHANISTAN. A DUBLINO CONTESTAZIONI

PER TONY BLAIR

(Seguito Memorandum Precedente)

4 settembreDi fronte alla libreria Eason di Dublino,ancora proteste a Tony Blair per la sua au-tobiografia che è diventata un caso politi-co. Per i dimostranti il leader carismatico,che in dieci anni (1997-2007) ha rivoluzio-nato la sinistra britannica e offerto la spon-da più solida a George W. Bush, continuaa mentire difendendo la decisione di elimi-nare il dittatore iracheno Saddam Husseinmalgrado l’assenza delle armi di distruzio-ne di massa. I contestatori si mobilitanoanche su Facebook. Nel libro Blair dice diessere tormentato dalle guerre in Afghani-stan e in Iraq, ma di non provare rimorso enon esclude che in futuro possa rendersiancora necessario l’uso della forza per di-fendere la libertà. Posizione riaffermata inuna intervista alla Bbc nella quale «l’Islamradicale, per certi versi simile al comuni-smo rivoluzionario e sponsorizzato dalloStato iraniano», è definito la maggiore mi-naccia alla sicurezza globale. È detto, inol-tre, che un grande pericolo è insito nel fat-to che il movimento estremista possa com-binarsi con la capacità di utilizzare arminucleari, chimiche e biologiche.Il presidente Karzai annuncia la costitu-zione di un «Alto Consiglio per la pace»con lo scopo di perseguire un’intesa con i

Talebani. I dettagli con i nomi dei compo-nenti saranno pubblicati tra breve, dopola fine del mese del Ramadan. Secondoun portavoce, la nuova istituzione com-prenderà una cinquantina di persone,membri del governo, ex combattenti tale-bani e alcuni appartenenti al movimento«Hizb-i-islam», un gruppo estremista del-l’ex premier Gulbuddin Hekmatyar, un«signore della guerra», attivo soprattuttonell’area settentrionale del Paese. Alcunimiliziani di questo gruppo hanno rivendi-cato l’uccisione di otto medici in agostoriportata nel Memorandum precedente,dove è detto genericamente che la strageera opera dei talebani. Nel mese di marzo120 membri dell’Hizb hanno deposto learmi nella provincia settentrionale di Ba-ghlan, accettando il piano di riconcilia-zione proposto dalle autorità di Kabul.L’Alto Consiglio avrà il potere di offrireai militanti talebani incentivi in denaro eposti di lavoro in cambio dell’abbandonodella lotta armata. Per ora i talebani riba-discono che i contatti potranno aver luo-go soltanto quando le truppe straniereavranno lasciato l’Afghanistan.Tony Blair non si presenterà al Watersto-ne’s di Picadilly per autografare copie del-le sue memorie. Ha disdetto l’evento per leproteste contro di lui. Intanto il suo libro«A journey», come egli stesso sottolinea,sta andando molto bene nelle vendite.Blair firmerà diverse centinaia di copieprivatamente, così che chi vorrà potrà co-munque acquistare un volume autografato.

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Memorandum dei principali avvenimentidi politica militare

(1 - 30 settembre 2010)

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In Gran Bretagna — fanno sapere i suoiconoscenti — Blair si sente «odiato».Il progetto del pastore della Florida TerryJones di bruciare copie del Corano nel-l’anniversario dell’11 settembre si è tra-sformato in un caso politico. Si tratta delmovimento ultraconservatore di protestacontro i musulmani d’America per bloc-care il centro islamico vicino a GroundZero. La Casa Bianca si preoccupa perchéazioni del genere mettono in pericolo letruppe americane in Afghanistan. I leaderdelle principali fedi religiose lanciano unappello alla tolleranza. Il generale Pe-traeus richiama al buon senso, unitamenteal Segretario Generale della NATO An-ders Fogh Rasmussen. L’inviato specialedel presidente Obama presso l’Organizza-zione della Conferenza Islamica, RashadHussain, porta in Afghanistan «un mes-saggio di amicizia, cooperazione e com-prensione reciproca tra Stati Uniti e co-munità islamiche nel mondo». È lo stessomessaggio che il presidente Obama avevaespresso durante il suo viaggio al Caironel giugno 2009 (Memorandum 1 giugno— 1 luglio 2009, pag. 104).

9 settembreIl presidente Obama ferma il rogo del Co-rano, il gesto di protesta chiesto da TerryJones nell’anniversario dell’11 settembre,dando ascolto anche all’Interpol sulla pos-sibilità di attacchi. Dopo le pressioni diObama, il pastore americano rinuncia abruciare il Corano in piazza. Si attenua co-sì la crisi più grave nei rapporti Occidente-Islam dai tempi delle vignette satirichecontro il profeta Maometto. Pressato daigiornalisti, Jones assicura i suoi sostenito-ri — numerosi solo su Facebook — di averfermato il rogo dopo aver ricevuto la noti-zia che non sarà costruita la moschea aGround Zero, ma in località più lontana

dal luogo dell’attentato dell’11 settembre.Il presidente Obama, in un’intervista al ca-nale Abc, aveva detto che il suo rogo sa-rebbe stato «una manna per la campagnadi reclutamento di Al Qaeda di individuidesiderosi di farsi esplodere nelle cittàamericane ed europee». Sia l’Interpol cheil Dipartimento di Stato avevano lanciatoun allarme terrorismo connesso a possibiliritorsioni contro la provocazione. Tensioniin Kashmir, l’unico Stato dell’India a mag-gioranza musulmana.Per la prima volta dal Vietnam, la CasaBianca conferisce la «Medal of Honor» aun soldato vivente. Si tratta del paracadu-tista Salvatore Giunta, di origine italiana.

18 settembreDopo due anni, 10 milioni e mezzo di af-ghani sono chiamati alle urne per le elezio-ni parlamentari. Molti gli incidenti conscoppio di bombe e brogli nei seggi. I ri-sultati sono attesi per la fine di ottobre. Inuno scontro con i Talebani perde la vita iltenente incursore Alessandro Romani. Pa-racadutista della «Folgore», aveva supera-to un durissimo addestramento per fareparte della Task-Force 45 a cui è affidata lacaccia ai terroristi. Specialisti come Roma-ni non hanno nulla da invidiare agli incur-sori americani. È ricordato dai colleghi co-me determinato e coraggioso. Al suo se-condo intervento in Afghanistan, era impe-gnato in operazioni ad alto rischio, comel’irruzione nei covi dei terroristi. La Task-Force 45 si compone di circa 200 uominidivisi in due gruppi; è l’unità di forze spe-ciali di cui fanno parte elementi provenien-ti da tutte le armi, orientata a compiereoperazioni particolari in campo terrestre .Dipende direttamente dalla NATO. Ne fan-no parte anche gli incursori del Comsubin.La famiglia Romani devolverà le donazio-ni ricevute ai bambini malati di cancro.

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IRAN. IL PRESIDENTE PRESENTA

UN VELIVOLO SENZA PILOTA

1 settembreNei giorni scorsi la televisione di Stato hamostrato le immagini dell’aereo senza pi-lota denominato «Karrar» e della cerimo-nia della sua presentazione. Si tratta delprimo drone fabbricato nella Repubblicaislamica. La TV ha precisato che si trattadi un velivolo telecomandato, che può per-correre grandi distanze a elevata velocità.La cerimonia è avvenuta in occasione del-la «Giornata nazionale dell’Industria delladifesa». Interamente prodotto dall’indu-stria iraniana, il velivolo è in effetti unbombardiere. Ahmadinejad, nell’occasio-ne, ha detto che le forze armate iraniane«avranno la capacità di tagliare le mani diun aggressore prima che possa iniziarequalsiasi cosa».Il presidente degli Stati Uniti Barack Oba-ma definisce «odiose e offensive» le paro-le di Ahmadinejad. Si riferisce al discorsoall’Assemblea Generale dell’ONU intesoa conferire a un complotto americano gliattacchi dell’11 settembre 2001.

IRAQ. IL PRESIDENTE OBAMA DICE

DI LASCIARE L’IRAQ PER PENSARE

ALL’ECONOMIA

(Seguito Memorandum precedente)

1-8 settembreNell’annunciare la fine delle operazioni inIraq, Obama sceglie il realismo. Nel discor-so dallo studio ovale il presidente rimarca ilprezzo pagato dagli Stati Uniti nella «cam-pagna dei sette anni» e sottolinea come l’o-biettivo principale della Casa Bianca sia dirimettere in piedi l’economia. «Con i soldiche potremo risparmiare a Baghdad, cer-cheremo di creare molti posti di lavoro».«L’operazione Iraqi Freedom è terminata;

ora è il popolo iracheno ad avere la respon-sabilità della propria sicurezza». A FortBliss, punto di transito per migliaia di sol-dati, il presidente ringrazia i veterani per illoro sacrificio, ma avverte che non ci saran-no canti di vittoria. Rimane molto lavoro dafare. A Baghdad, infatti, non riescono a for-mare un governo e le istituzioni restano fra-gili. Lasciando da parte il trionfalismo, ilpresidente Obama ha inteso evitare di ripe-tere l’errore compiuto dal suo predecessore,George W. Bush,quando a bordo della por-taerei Lincoln annunciò nel 2003 «missionecompiuta». Obama mantiene così la pro-messa fatta in campagna elettorale di un ri-tiro «in modo responsabile», nel tentativodi riconquistare consensi in vista del voto dimedio termine che vede favoriti i repubbli-cani. Ma se in Iraq il quadro è migliorato, losi deve al «surge», cioè all’aumento di sol-dati americani voluto da Bush che Obamariconosce e, per questo, telefona al suo pre-decessore durante il volo verso Fort Bliss.L’attacco all’Iraq cominciò il 20 marzo2003 allo scopo di liberare il suo popolo,ma le armi di distruzione di massa non fu-rono trovate.Il 7 settembre due soldati americani cado-no vittime di un agguato nel Nord del Pae-se. Sono le prime dalla fine dei combatti-menti annunciata dal presidente degli Sta-ti Uniti. L’attentato è stato compiuto da unuomo che indossava l’uniforme dell’eser-cito iracheno.

PAKISTAN. KAMIKAZE E GLI SCIITI

4 settembreCome riportato in precedenza, in agosto l’i-nondazione dei fiumi in questo Paese è statacatastrofica; le vittime assommano a 1.500 eper moltissime persone gli aiuti potevano ar-rivare soltanto per mezzo degli elicotteri.Ora mentre le acque si stanno ritirando in

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gran parte del Paese e milioni di sfollatitornano ai loro villaggi, la situazione restaparticolarmente grave in Belucistan, laprovincia che meno delle altre ha ricevutoi soccorsi. L’Unhcr, l’agenzia ONU per irifugiati, ha lanciato un nuovo allarme. Maanche gli operatori umanitari stranieri sonoad alto rischio di attentati da parte dei ter-roristi. Le inondazioni per i Talebani sonodiventate un’occasione al fine di aumenta-re la loro attività. Le alluvioni con milionidi disperati e il santo mese del Ramadannon hanno fermato il terrorismo; anzi ilcaos di cui è in preda il Pakistan sta dandouna nuova forza ai talebani. Un attentatonella città di Quetta, la capitale del Beluci-stan tra le montagne al confine orientaleafghano, causa la morte di 53 persone e ilferimento di altre 200. Si tratta di credentisciiti, riuniti nell’ultimo venerdì del Rama-dan, la giornata di solidarietà per Gerusa-lemme e la Palestina occupata da Israele,istituita vent’anni or sono dall’imam Kho-meini. La settimana scorsa a Lahore, aiconfini opposti, un triplice attentato ka-mikaze aveva ucciso 33 persone, in granparte fedeli sciiti riuniti in preghiera. En-trambi gli attacchi sono stati rivendicati daiTekrit Taliban (Ttp) i quali annunciano checolpiranno molto presto gli Stati Uniti el’Europa. Una minaccia causata, secondodichiarazioni alla Reuters, dall’inclusionedel gruppo nella lista dei terroristi compi-lata a Washington. Ma è soprattutto la cri-si interna che dà forza al terrorismo. I Ta-lebani stanno, infatti, approfittando del-l’impotenza del governo e dell’impegnopressoché totale dell’esercito nell’emer-genza civile. Gli Stati Uniti hanno recente-mente ammesso che l’offensiva anti-terro-rismo pachistano, voluta fortemente dallaCasa Bianca nell’ambito della nuova stra-tegia per l’Afghanistan, dovrà attendere.Lo ha detto il capo del Pentagono Robert

Gates, in visita ai soldati statunitensi aKandahar, appena 200 km a nord di Quet-ta. Le inondazioni per i talebani sono di-ventate un’occasione per rialzare il tiro.

KOSSOVO. INVITO A RICONOSCERE L’INDIPENDENZA

(Seguito Memorandum 1-31 luglio 2010)

14 settembreIl ministro degli Esteri del Kossovo, Sken-der Hyseni, invita a riconoscere la sua in-dipendenza i 122 Paesi dell’ONU che nonl’hanno ancora fatto. L’invito fa seguito alparere della Corte internazionale di giusti-zia che nel luglio scorso ne ha legittimatol’indipendenza, definendola non contrariaal diritto internazionale. Sono 71 finora iPaesi che hanno riconosciuto il Kossovo,compresi Stati Uniti e Italia.

TRATTATI, ORGANISMI E RAPPORTIINTERNAZIONALI

LA CINA IN AFRICA

1 settembreAumenta il numero dei cinesi che vanno afare impresa in Africa. E non si tratta solodi una strategia governativa, perché moltiimprenditori medio-piccoli lo fanno di ini-ziativa e restano sul posto. Si tratta di uncambiamento anche culturale. Mentrel’Europa offre pochi uomini e pochi capi-tali, da dieci anni i giovani africani vannoa studiare in Cina la quale mette radici inAfrica, crea movimento e crescita.Grazie anche all’avvento della Cina, l’A-frica è entrata in un nuovo mercato inter-nazionale e ha acquistato valore. La Cina ègià il maggior partner commerciale del Su-dafrica il quale rappresenta l’economiaguida del continente.

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LA CHIESA CATTOLICA E I ROM

1 settembreEsponenti della Chiesa prospettano il suopunto di vista sui provvedimenti di espul-sione dei rom adottati in Francia, che riten-gono siano in contrasto con il principio del-la libera circolazione dei cittadini dell’U-nione Europea. Inoltre li reputano contrarial fatto che la responsabilità penale è perso-nale e non può in alcun modo costituire labase per un giudizio collettivo. Sui rom ag-giungono una proposta concreta, tenendopresente che essi costituiscono la più nume-rosa delle minoranze presenti in Europa conoltre 12 milioni di persone, di cui cinque so-no bambini. Al riguardo riterrebbero utilecreare una normativa speciale che ne rego-lamenti la presenza nei Paesi europei e chetenga conto delle loro tradizioni.

GHEDDAFI IN ITALIA

1 settembreIl leader libico è a Roma dal 29 agosto.Egli dice che l’Islam dovrebbe diventare lareligione di tutta l’Europa e offre un’edi-zione rilegata del Corano a ognuna delle534 ragazze italiane reclutate (a 80 dollari)da un’agenzia, che a scaglioni partecipanoall’incontro con Gheddafi nella sede del-l’Accademia libica nella nostra capitale.Tre si convertono. Teatrale, il suo lookcomprende un’uniforme disegnata da luistesso. Sulla camicia è stampata la sagomadel continente africano insieme ai volti deisuoi eroi: da Nasser, padre del panarabi-smo, al Negus.Gheddafi è a Roma per le celebrazioni delsecondo anniversario del trattato di amici-zia italo-libico, firmato a Bengasi il 30 ago-sto 2008. L’accordo sancisce l’impegno delnostro Paese a stanziare un indennizzo di250 milioni di dollari l’anno per venti anni,

oltre alla costruzione di un ospedale «per levittime del colonialismo». L’Italia dovrà,inoltre, restituire a Tripoli beni archeologi-ci e manoscritti, nonché stanziare borse distudio per studenti libici.Gheddafi è arrivato a Roma con quattroaerei che trasportavano 27 cavalli berberi,due amazzoni di scorta, una numerosa de-legazione di uomini d’affari e giornalisti.La sua tenda tradizionale è stata posta nelparco della residenza dell’ambasciatore li-bico sulla via Cassia. Si è saputo che nontutte le ragazze hanno gradito le esortazio-ni di Gheddafi a diventare musulmane e asposare cittadini libici. Il punto chiave deltrattato italo-libico impone a Tripoli di fer-mare in Africa i migranti diretti in Europa.Secondo l’opposizione politica solo in Ita-lia è possibile la celebrazione di un perso-naggio come Gheddafi, che governa la Li-bia dal 1968, quando mise fine con un col-po di Stato alla monarchia di re Idris.Nella seconda giornata della visita a Ro-ma, Gheddafi si rivolge all’Europa dicen-do: «Date alla Libia cinque miliardi all’an-no o sarete invasi dagli immigrati e diven-terete Africa». Berlusconi, dopo l’incontrocon il leader libico, critica chi considerasbagliata l’amicizia con Tripoli, perché siè chiusa una ferita, e chi non lo capisce ap-partiene al passato. Gheddafi continua adire che «l’Italia finora ha fatto poco ri-spetto a ciò che la Libia ha dovuto subirema elogia il premier affermando che è uncoraggioso». Il carosello dei cavalli berbe-ri e dei carabinieri, nella caserma SalvoD’Acquisto è l’evento principale della vi-sita. Il ministro degli Esteri Frattini, rife-rendosi all’opposizione la quale critica leiniziative estemporanee di Gheddafi, diceche si tratta di «gente che non conosce gliinteressi dell’Italia». Il leader libico affer-ma che il suo Paese intenderebbe stringererapporti bilaterali più intensi nel settore

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della Difesa e guarda alla tecnologia mili-tare italiana con molto interesse in partico-lare nel settore dei velivoli di addestra-mento come quello prodotto da Alenia-Aermacchi, uno dei migliori della nostratecnologia militare.L’ambasciata di Libia ha organizzato lamostra «L’occupazione italiana 1911-1943», che pone in evidenza il nostro pas-sato coloniale in quel Paese e sottolinea,con particolare insistenza, i campi di con-centramento posti in essere durante la no-stra occupazione. Si deve, altresì, rilevareche fino alla partenza di Gheddafi daCiampino il presidente Napolitano non haricevuto alcuna informazione sulla sua vi-sita. L’opposizione politica esprime il suoparere negativo su come il governo Berlu-sconi ha gestito questa visita, ponendo inrilievo il suo comportamento subordinato,nonché poco credibile sul piano interna-zionale. Il ministro degli Esteri Frattini siscusa con il capo dello Stato, affermandoche la mancata informazione è dovuta a undisguido amministrativo.

IL PONTEFICE IN GRAN BRETAGNA

20 settembreMentre il cardinale Tarcisio Bertone è ilprimo segretario di Stato vaticano a parte-cipare a Roma, insieme al Presidente dellaRepubblica, alle celebrazioni della brecciadi Porta Pia, il Pontefice ha compiuto unavisita di alcuni giorni in Gran Bretagna. Siè trattato della prima visita di Stato (quelladi Papa Wojtyla nel 1982 era «pastorale»),dopo lo scisma di Enrico VIII. Il primo mi-nistro britannico parla di una visita storica.Il Pontefice dice che «la Chiesa ha vigilatopoco sulla pedofilia e che la Gran Bretagnacustodisce i valori tradizionali contro il se-colarismo aggressivo». Scambio di donicon la Regina. Benedetto VXI invoca per

la Chiesa «un tempo di penitenza e diumiltà». I membri del Survivor Network,che hanno subito abusi sessuali da parte disacerdoti, inscenano una protesta.Il premier David Cameron saluta il Papaaffermando che: «La fede è parte del tes-suto del Regno Unito». Egli rimarca che«la cristianità resta uno dei valori di base euno stimolo all’azione». Benedetto XVIeleva agli altari John Henry Newman, ilcardinale considerato il più autorevoleapologista della Chiesa cattolica in GranBretagna. Il Pontefice ringrazia il premierper il calore dell’accoglienza.

PAESI ASIATICI CHIEDONO A WASHINGHTON

DI FERMARE LE MIRE DELLA CINA

23 settembreAgli Stati Uniti viene chiesto un incremen-to della loro presenza politico-militare danumerosi Paesi asiatici, preoccupati perl’espansionismo cinese. Al di là delle di-chiarazioni ufficiali è in corso un’azionecostante e silenziosa di Pechino che susci-ta allarme e proteste. Questi problemi ven-gono discussi nella riunione del presidenteObama con i leader dell’Asean, l’associa-zione dei Paesi del Sud-Est asiatico. Tra ipiù sorpresi sembrano essere proprio gliamericani i quali guardavano alla Cina co-me a un avversario in campo economico ecommerciale. La Cina, infatti, considera disua competenza le zone di mare lungo lecoste orientali del continente asiatico e,quindi, una maggiore presenza americanaè richiesta da Giappone, Vietnam, Singa-pore, Filippine, Corea del Sud. Da qualchetempo la Cina è passata a un atteggiamen-to più aggressivo perché considera di suacompetenza le zone di mare prossime aCorea e Giappone, nonché il Mar CineseMeridionale, compresa la zona ricca di ri-serve petrolifere, dalle parti del Vietnam.

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Tra i gruppi di isole contestate si citano leParacel, le Spratley, le Senkaku, rivendicateda diversi Paesi. La sfida più complessa perl’America è nel Mar della Cina, non in Iran.

EUROPA

ITALIA. FATTI E COMMENTI

2-20 settembreL’Italia si conferma in posizione arretrataper quanto riguarda l’occupazione femmi-nile. Nel nostro Paese lavora meno di unadonna su due, mentre in Norvegia, che è intesta, l’occupazione femminile raggiungeil 74 per cento e la media Ocse oscilla at-torno al 56,5. I dati si riferiscono al 2009 esono riportati dalla «Organizzazione per lacooperazione e lo sviluppo economico».In sostanza, nonostante i progressi degliultimi dieci anni, in Italia le donne che la-vorano rimangono una minoranza.L’economia è di vitale importanza nel pen-siero del Presidente della Repubblica, ilquale reputa che ci si deve concentrare suquesti temi. Approvata la manovra anticri-si, occorre pensare subito alla legge finan-ziaria. È necessario gestire un programmaper le imprese, l’occupazione e i giovani«i quali oggi sono per noi i motivi princi-pali di allarme». Il capo dello Stato èpreoccupato per la consistente quota di co-loro che tra i 18 e i 29 anni, sono diventa-ti «oggetto di studi statistici» in quanto at-tualmente inattivi. Sono persone non im-pegnate in processi di formazione, né inquelli lavorativi, né di addestramento al la-voro. È su di loro che si stringono i nodidella crisi. Ecco perché — continua il Pre-sidente — «l’Italia vuole avere un’indu-stria e una politica industriale, mentre oraabbiamo un vuoto che bisogna chiudere».Inoltre nell’anniversario dell’uccisione del

gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa — era il 3settembre 1982 a Palermo — il Presidenteinvita istituzioni e società civile a un deci-so sostegno all’attività di contrasto delleorganizzazioni criminali svolta dalla magi-stratura e dalle forze dell’ordine. «La lottaalla mafia deve essere comune». Il Parla-mento, all’unanimità, approva il piano an-timafia che entrerà in vigore la prossimasettimana. Nella notte tra il 25 e il 26 ago-sto una bomba è esplosa davanti al porto-ne di casa del procuratore generale pressola Corte di Appello di Reggio Calabria,dopo che qualche mese prima un fatto ana-logo aveva avuto luogo fuori dalla Procu-ra. Le intimidazioni contro i magistrati delcapoluogo calabro rappresentano la rea-zione da parte della criminalità organizza-ta ai risultati investigativi già ottenuti e alnuovo corso della politica. In Calabria, se-condo i magistrati, è all’opera una «bor-ghesia mafiosa», una lobby potente colle-gata ai poteri criminali.Il 6 settembre, in un agguato, viene uccisoper strada il sindaco di Pollica (Salerno)Angelo Vassallo, mentre era alla guida del-la sua automobile. Secondo la magistraturasu questo delitto si proietta l’ombra dellacamorra. Non aveva la scorta. Era un sin-daco di quelli che decidono e agiscono; i ri-sultati gli avevano dato sempre ragione.Ultimamente era intervenuto per evitareche immobili di pregio finissero in maninon pulite. Tre operai muoiono soffocatidurante la manutenzione di un silos a Ca-pua. Un altro operaio perde la vita vicino aPistoia. Il Presidente della Repubblicaesprime la propria indignazione perché nonsi riesce a fermare lo stillicidio dei mortisul lavoro, intollerabile in una società chesi ritiene sviluppata e ha gli strumenti percontrastare questo drammatico fenomeno.Il peschereccio Ariete di Mazara del Valloviene mitragliato da una motovedetta libi-

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ca sulla quale sono imbarcati anche finan-zieri italiani. I colpi partono da una unitàche Roma aveva fornito a Tripoli. Il mini-stro Maroni dispone l’apertura di un’in-chiesta, perché le sei motovedette conse-gnate gratuitamente alla Libia — le primetre con una cerimonia ufficiale nella basedi Gaeta — devono essere utilizzate percontrastare l’immigrazione clandestina.Arrivano le scuse ufficiali. Le motovedet-te rappresentano una delle generose con-cessioni a Tripoli. Oltre ai mezzi navali so-no state consegnate apparecchiature radare autoveicoli, senza contare 5 miliardi didollari in vent’ani e l’impegno alla costru-zione dell’autostrada dal confine tunisinoa quello egiziano. Sono molte le domandeconnesse a questo episodio. In campo na-zionale insorgono polemiche che arrivanoin Parlamento. Il ministro competente inmateria di pesca, Giancarlo Galan, diceche è incomprensibile e inaccettabile quel-lo che è accaduto al nostro peschereccio.Intanto, la magistratura avanza l’ipotesi ditentato omicidio plurimo in aggiunta alreato di danneggiamento di natante. Perquanto riguarda i finanzieri italiani occor-re valutare se abbiano fatto il possibile perevitare il concorso nel reato commesso dachi ha materialmente sparato. Il vescovo diMazara del Vallo, monsignor DomenicoMogavero, accusa il governo italiano di«inerzia». Le scuse espresse dalla Libianon evitano che le opposizioni addebitinoarrendevolezza alle nostre autorità.Il Presidente Napolitano si rivolge alla Le-ga in difesa di Roma capitale. «Basta om-bre sull’unità d’Italia», afferma il capodello Stato nell’anniversario della brecciadi Porta Pia.GERMANIA. LA CRESCITA DELL’ECONOMIA

5 settembreL’indicazione che arriva dall’establish-

ment italiano è quello di imitare la Germa-nia. Lo dice il governatore della Banca d’I-talia Mario Draghi, al quale fanno eco altriimportanti manager e imprenditori. È evi-dente che gli straordinari risultati dei tede-schi, in questa fase di crisi generale, sonodi per sé un incentivo all’imitazione. Si ègiunti a un punto di svolta: le nostre élitesono state finora anglofile, ma si stannoora rivolgendo verso la Germania. Il reddi-to pro capite italiano cresce un punto al-l’anno meno di quello tedesco; anche lanostra ripresa è più lenta, mentre la produ-zione industriale della Germania è quasitornata al livello precedente la crisi. L’eco-nomia tedesca cresce perché più degli altriha saputo approfittare dell’allargamento aEst e della riorganizzazione della produ-zione. La nostra bassa crescita non preoc-cupa la Germania perché i suoi mercati so-no ormai India, Cina e Brasile.

SPAGNA. L’ETA ANNUNCIA UNA NUOVA TREGUA

(Seguito Memorandum del 1-8//1-9 2009)

6 settembrePer l’undicesima volta in meno di vent’an-ni, l’Eta (patria basca e libertà) annuncia lasospensione della sua offensiva armatacon un comunicato letto da una voce fem-minile in una coreografia tradizionale: per-sonaggi seduti a un tavolo incappucciati dibianco sotto il basco nero. Il canale ingle-se Bbc annuncia una nuova tregua. Dalleautorità di governo questo avviso vienevalutato come il tentativo di acquisire iltempo necessario per ricomporre capacitàoperative dopo due anni di pressioni daparte della polizia. Una sosta per riprende-re le forze, soprattutto sul piano finanzia-rio e poter presentare alle prossime elezio-ni un partito politico controllato dall’Eta.Il governo fa sapere di considerare una tre-

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gua del tutto insufficiente: «l’Eta non è incondizioni di porre condizioni; l’unico ge-sto valido è quello di deporre le armi defi-nitivamente».In Spagna l’Eta non colpisce più dall’ago-sto 2009 quando con un’autobomba uccisedue agenti della Guardia Civil a Palma diMaiorca, dopo aver fatto esplodere un fur-gone davanti a una caserma di Burgos. In50 anni la banda ha provocato 850 vittimee 84 sequestri. Si ricorda che l’Eta è un’or-ganizzazione terroristica che intende ac-quisire l’indipendenza dei Paesi Baschi.Fu fondata il 30 luglio 1959 da un gruppodi studenti nazionalisti di ispirazionemarxista-leninista. «Batasuna», il bracciopolitico dell’organizzazione, viene messoal bando il 29 giugno 2002 quando entra invigore la legge sui partiti.

GERMANIA. LA SCELTA NUCLEARE

6 settembreIl vertice dei partiti della coalizione gover-nativa, convocato dalla cancelliera AngelaMerkel, ha stabilito che la disattivazionedell’ultima centrale atomica in Germaniaavverrà non prima del 2040. Così la finedell’energia nucleare per impieghi civilislitta di 18 anni, rispetto alla scadenza del2022 fissata dal governo del cancelliereGerhard Schroeder. Si tratta di una sceltaimpopolare — due tedeschi su tre sonocontrari all’energia nucleare — ma che po-trebbe dimostrarsi importante per il futurodella Germania. I reattori nucleari nel Pae-se sono attualmente 17.Questa decisione rappresenta un ponteverso il futuro fondato sulle energie rinno-vabili. La signora Merkel dice che il siste-ma energetico della Germania diventerà ilpiù efficiente del mondo e il più favorevo-le all’ambiente, secondo un nuovo concet-to che sarà presentato prossimamente.

L’obiettivo è lo sviluppo dell’energia eoli-ca, solare e delle biomasse allo scopo disostituire via via il 25 per cento di nuclea-re che alimenta il Paese. Inoltre, le fontirinnovabili dovrebbero aumentare finoall’80 per cento nel 2050. Ambientalisti,socialdemocratici e verdi si oppongono aquesto piano.

FRANCIA. PROTESTE PER L’AUMENTO

DELL’ETÀ PENSIONABILE

7 settembreTre milioni di persone manifestano contro ilprogetto di portare l’età pensionabile da 60a 62 anni. I sindacati e la sinistra ritengonoche in questo momento sarebbero colpiti icittadini delle classi meno agiate i quali, ge-neralmente, cominciano a lavorare prima.Appare difficile che il presidente Sarkozyrinunci alle misure chiave della riforma: illimite dei 60 anni è un provvedimento sim-bolo della Francia di Mitterrand.

ITALIA. FISCHI CONTRO IL CADUTO

18 settembreLa maggioranza dei livornesi è schieratacontro un gruppo di ultrà, un centinaio, cheprima della partita di serie B, Livorno-Por-togruaro, ha fischiato durante il minuto diraccoglimento in ricordo di Alessandro Ro-mani, il tenente incursore caduto in Afgha-nistan. Il sindaco di Livorno AlessandroCosimi (Pd) dice che si tratta di persone chenon hanno il senso del rispetto della vitaumana e di una «vergogna per la città».

FRANCIA. UNA PROPOSTA DI SARKOZY

21 settembreIl presidente francese propone all’ONU diimporre una tassa universale sulle transa-zioni finanziarie per sponsorizzare la lotta

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alla povertà. La proposta che era già stataavanzata in passato, ha dominato la setti-mana delle Nazioni Unite che culmineràcon il discorso del presidente Obama da-vanti all’Assemblea Generale. Anche ilpresidente spagnolo Zapatero si è detto fa-vorevole all’istituzione di una tassa uni-versale alle transazioni finanziarie, allaquale non sono favorevoli gli Stati Uniti,la Gran Bretagna e i Paesi asiatici.Il Segretario generale Ban Ki-moon ha de-nunciato un deficit di 26 miliardi di dolla-ri nei fondi promessi e non versati nel2009 da vari Paesi (Italia inclusa). Attual-mente si susseguono a Parigi i falsi allarmibomba alla Tour Eiffel e alla metropolita-na, L’Aqmi (l’Al Qaeda islamica del Ma-ghreb) ha colpito la Francia in Niger, conil rapimento di sette dipendenti dell’azien-da nucleare Areva. Una missione militaredi 100 uomini li sta cercando nel deserto.

ASIA

I COLLOQUI DI PACE TRA ISRAELE

E I PALESTINESI

(Seguito Memorandum precedente)

1 settembreIl presidente palestinese Abu Mazen e ilpremier israeliano Benjamin Netanyahusono attesi a Washington per la ripresa deicolloqui di pace. Come già accennato, ascopo delle trattative, interrotte 20 mesi orsono, il presidente degli Stati Uniti pensa aun accordo entro un anno, nonostante loscetticismo che le parti dimostrano in que-ste fasi iniziali. Il rabbino e ultraortodossoOvada Yosef invoca Dio perché facciasparire dalla faccia della terra Abu Mazene i palestinesi. Dieci gruppi radicali, conHamas in testa, chiedono le dimissioni diAbu Mazen per aver accettato l’invito

americano. Nessuno pronuncia ancora laparola «intifada», anche se non si dimenti-cano i morti dell’ultima guerra — 4.500civili palestinesi, 500 israeliani, 140 ka-mikaze — ma è quel che si vede in caso difallimento. Giovedì sera il pranzo di galacomincia un po’ più tardi sul solito ceri-moniale per rispetto del Ramadan.Un agguato notturno in Cisgiordania, conla morte di quattro coloni, non produce al-cun cambio di programma. Un portavocegovernativo afferma che «non sarà il terro-re a decidere le frontiere» e che non posso-no esserci compromessi sulla sicurezza diIsraele. Aggiunge che lo Stato ebraico daràla caccia ai responsabili dell’attentato«ovunque essi siano, senza alcuna limita-zione diplomatica». Si ricorda che sono indiscussione i confini dello Stato palestine-se con la previsione di scambi di territorioe l’evacuazione di colonie. I palestinesi ri-vendicano «il diritto al ritorno» per i pro-fughi del 1967 e anche del 1948. Israele èdisposto ad accoglierne solo una piccolaparte. In discussione sarà anche lo status diGerusalemme di cui i Palestinesi intendo-no che la parte Est, annessa da Israele nel1967, sia la capitale del loro futuro Stato.Si ricorda ancora che le brigate «Ezzedinal Qassam» sono il braccio armato di Ha-mas la quale controlla la Striscia di Gazadal giugno 2007. Le brigate dei Martiri diAl-Aqsa (dal nome della principale mo-schea di Gerusalemme) costituiscono in-vece il braccio militare del partito di Al Fa-tah, forti nei territori occupati; nella Stri-scia di Gaza hanno perduto il potere con-tro le milizie di Hamas che è contraria aqualsiasi contatto e colloquio con Israele.Obama si è assunto la responsabilità di tro-vare una risposta, per uscire da uno statusquo intollerabile e per tener fede al suoprogramma elettorale. In sostanza, i leaderisraeliani e palestinesi si vedranno ogni

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due settimane. È questo l’esito dei collo-qui diretti di Washington che fissano la du-rata di un anno per risolvere il problema,anche se molti dubbi accompagnano que-sto proposito di percorrere una lunga stra-da in un periodo di tempo così breve. Sideve, infatti, arrivare alla nascita si unoStato palestinese da una parte e al ricono-scimento di Israele come Stato nazionaledel popolo ebraico dall’altra. Abu Mazenchiede il congelamento degli insediamentie la fine del blocco di Gaza, mentre tredi-ci gruppi palestinesi, guidati da Hamas,minacciano attentati e creano un comandocongiunto per coordinare le operazioni ecolpire «il nemico sionista». Ahmadinejaddice che il futuro della Palestina non si de-cide a Washington, a Parigi o a Londra eche Abu Mazen è un ostaggio. Il presiden-te Obama, al Palazzo di Vetro, sollecitaIsraele a estendere la moratoria sui nuoviinsediamenti, e ricorda ai i Paesi arabi cheogni sforzo inteso a mettere in discussionela legittimità di Israele incontrerà l’irremo-vibile opposizione degli Stati Uniti. Egliafferma che il prossimo anno si potrebbeavere un nuovo membro dell’ONU cioè loStato indipendente di Palestina. Ricordache il congelamento, concesso dal governoisraeliano alla fine dello scorso anno, sca-drà tra una settimana e che la dittatura de-gli ayatollah è «il solo membro del Tratta-to di non proliferazione che non può dimo-strare il carattere pacifico del suo pro-gramma nucleare». Abu Mazen rifiutaogni compromesso che non garantisca latotale interruzione della colonizzazione inCisgiordania, compresa Gerusalemme.

IRAN. APPELLI PER SAKINEH

1 settembreTeheran è sotto attacco mediatico partitodalla Francia per la «barbarie della condan-

na alla lapidazione» di Sakineh Ashtiani.Come portavoce ufficioso della Guida Su-prema iraniana l’ayatollah Ali Khamenei, ilquotidiano Kayhan ha un titolo con cui sirivolge alle «prostitute francesi che blatera-no di diritti umani». Carla Bruni, mogliedel presidente della Repubblica, viene defi-nita «attrice e cantante depravata». La tele-visione Irib parla di immoralità, ma anchedi ingerenza negli affari interni iraniani.Sakineh è imputata in un processo in cui leaccuse sono cambiate nel corso del tempo.Per il momento la lapidazione è sospesa.Sono numerosi gli appelli e le raccolte difirme a suo favore in tutto il mondo. Il pre-sidente Sarkozy dice di considerare Saki-neh sotto la protezione francese e poi inca-rica il ministro degli Esteri Bernard Kouch-ner di chiedere ai 27 Paesi dell’Unione Eu-ropea l’impegno a varare sanzioni nel casola sentenza venga eseguita. Anche in Italiasono numerosi gli appelli contro la lapida-zione. A Firenze viene esposta una giganto-grafia dell’iraniana sulla facciata di Palaz-zo Vecchio e la regione Lazio lancia un ap-pello online, mentre nei suoi riguardi vienepraticata in Iran una finta esecuzione, sotti-le e spietata tortura. I media iraniani deci-dono di boicottare per un mese le partitedella Roma per il suo impegno nella cam-pagna a favore di Sakineh, la quale è daquattro anni nel braccio della morte delcarcere di Tabriz, perseguitata da torture,processi farsa e false esecuzioni. Il figlioSajad dà inizio a una grande campagna in-ternazionale a favore di una donna accusa-ta (senza prove) di adulterio e di complicitànell’uccisione del marito. L’onda mediati-ca e politica per salvare Sakineh è inarre-stabile in tutto il mondo. Il ministro degliEsteri Frattini suggerisce a Teheran un ge-sto di clemenza per creare un nuovo climadi fiducia con la comunità internazionale.Le reazioni iraniane si fanno invece sempre

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più dure per Sakineh e le 22 persone, uomi-ni e donne, in attesa della lapidazione. Ah-madinejad sa bene che la lapidazione diSakineh sarebbe un colpo irreparabile perl’immagine del Paese e che la compattezzadell’opinione pubblica è l’elemento deter-minante per la salvezza della donna. La vi-cepresidente del Parlamento europeo Ro-berta Angelilli dichiara che «occorre avereil coraggio di rompere le relazioni diplo-matiche con l’Iran». Anche il nostro Presi-dente della Repubblica si schiera nellacampagna mondiale per salvare la vita diSakineh, unitamente a moltissimi nomi no-ti in campo internazionale. Italia e Franciasono in prima fila per tentare di impedire aTeheran l’esecuzione.

8 settembreL’Iran ferma la lapidazione di Sakineh.Vince la pressione internazionale. Ma nonbisogna mai fidarsi; sospensione non signi-fica annullamento, per il quale occorre lagrazia della Guida Suprema Alì Khamenei.

TURCHIA. LA RIFORMA COSTITUZIONALE

14 settembreLa Turchia approva con un referendum lamodifica di 22 articoli della Costituzionepromulgata dopo il golpe militare del 1980.In sostanza, viene ridotta l’influenza deimilitari nella vita civile con l’affermazionedi alcuni diritti dei cittadini. Inoltre, au-mentano i giudici della Corte Costituziona-le concedendo al partito del primo ministroErdogan più poteri sulle nomine. Sono sta-ti quasi 22 milioni gli elettori che hannodato al governo un chiaro mandato per an-dare avanti sulla strada delle riforme. I ma-gistrati definiscono il voto un passo indie-tro perché diminuisce la tutela per la loroindipendenza. Infatti gli emendamenti ap-provati cambiano la composizione della

Corte Costituzionale, aumentando i mem-bri nominati dal Parlamento e dal capo del-lo Stato. Intanto stanno sorgendo comitatispontanei i quali chiedono di processarel’ex capo di stato maggiore Kenan Evrenche il 12 settembre 1980 assunse il control-lo del Paese in modo cruento. Con il voto èstato abolito l’articolo 15 della Costituzio-ne che garantiva l’immunità ai generali.Evren, che ha 93 anni, fa sapere che se fos-se imputato si toglierebbe la vita.Il governo sostiene che i cambiamenti so-no necessari per avvicinare la Turchia alledemocrazie occidentali in vista della pos-sibile entrata nell’Unione Europea.

GIAPPONE. GLI ULTRACENTENARI

CHE SVANISCONO NEL NULLA

14 settembreSecondo la stampa sono oltre 234 mila lepersone di cui i parenti non hanno comuni-cato il decesso. Le truffe ai danni delle giàprovate casse dello Stato sono solo unaparte del problema. È anche una conse-guenza della seconda guerra mondiale congli archivi cancellati dai bombardamenti econ il declino dei legami familiari e deltessuto sociale.

CINA E GIAPPONE. LE ISOLE CONTESE

19 settembreL’ambasciata giapponese a Pechino vienecircondata da manifestanti i quali chiedo-no che Tokyo abbandoni le isole Diaoyu— chiamate Senkaku in Giappone — ap-partenenti secondo loro alla Cina. Nella ri-chiesta è incluso il rilascio del comandan-te di un peschereccio, trattenuto dopo unincidente con due motovedette giapponesi.La situazione è riportata con grande rilie-vo dalla stampa cinese.Pechino rimane il maggior partner com-

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merciale di Tokyo. Ma altrettanto visibilisono le ostilità tra i due Paesi. È una guer-ra di parole tra le maggiori economie del-l’Asia che sono interdipendenti. Il mini-stro degli Esteri di Tokyo, Siji Maehara af-ferma che le isole Senkaku sono parte in-tegrante del Giappone.

AMERICA

STATI UNITI. PROVVEDIMENTI ANTICRISI

1 settembreLa Casa Bianca pensa a un piano di stimo-lo per l’economia con sgravi fiscali allepiccole imprese per creare nuovi posti dilavoro. Tutti aspettano un’iniziativa chepermetta agli Stati Uniti di reagire al calodella crescita dopo la recessione del 2009.Il presidente parla di un nuovo piano di sti-molo per l’economia, con il deficit a livel-lo dei greci (oltre il 10 per cento del Pil) eil debito quasi a livello italiano (100 percento del Pil). Egli pensa a interventi mira-ti nei settori dove è possibile creare più po-sti di lavoro in meno tempo cioè ai cetimedi e a nuovi incentivi per gli investi-menti nelle energie pulite. Il presidenteObama specifica che, con la squadra deglieconomisti, è impegnato nella identifica-zione di misure supplementari che possanorealmente fare la differenza. È la sfida diObama nel suo secondo biennio.

STATI UNITI. LE SCUSE DELLA CALIFORNIA

1 settembreLo Stato della California presenta le scuseufficiali alle migliaia di italiani residentinegli Stati Uniti e considerati come poten-ziali nemici durante la seconda guerramondiale. L’Fbi li guardava con sospetto,ritenendo che potessero trasformarsi in

una quinta colonna. Molti di loro, come itedeschi e i giapponesi, sono stati internatiin campi speciali; altri hanno visto confi-scate le proprietà, altri ancora hanno subi-to umiliazioni malgrado non ci fosse alcu-na prova di attività antiamericane.

CUBA. L’AVVIO DELLA PRIVATIZZAZIONE

(Seguito Memorandum 1-31 agosto 2010)

15 settembreIl governo annuncia una rivoluzione nelmondo del lavoro. Entro il 2011 sarannoaboliti oltre 500 mila posti statali, mentreavverrà contestualmente la liberalizzazio-ne del mercato dell’occupazione, allo sco-po di consentire la ricollocazione dei di-pendenti pubblici in nuove forme di atti-vità (affidamento in gestione di piccoli ne-gozi, le cooperative, e la libera professio-ne). Tutto questo nel quadro di un proces-so lanciato dal presidente Raul Castro, fra-tello di Fidel, allo scopo di razionalizzareil settore pubblico e aumentare la produtti-vità aprendo il mercato all’iniziativa priva-ta. Per sostenere la misura, il governo au-torizzerà la costituzione di nuove impreseprivate, distribuendo anche terre e infra-strutture statali.

STATI UNITI. IL PRESIDENTE OBAMA

RIPROPONE GLI «OBIETTIVI DEL MILLENNIO»

23 settembreIl presidente degli Stati Uniti insiste sugliaiuti da conferire ai Paesi poveri. Non so-lo come manifestazione di generosità, maanche perché eliminare la povertà è il mo-do migliore per evitare che il terrorismometta radici. Lo dice nella conferenza alPalazzo di Vetro come un oratore partico-larmente credibile in quanto, a differenzadell’Europa, gli Stati Uniti rispettano i lo-ro impegni internazionali. Gli «Obiettivi

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del Millennio» per il 2015 comprendonoil dimezzamento della povertà nel mon-do, l’istruzione per tutti i bambini, la ri-duzione della mortalità infantile e mater-na, il blocco della diffusione dell’Aids inAfrica.

COLOMBIA. VIENE UCCISO IL LEADER MILI-TARE DELLE FARC

24 settembreJorge Briceno Suarez muore nel corso diuna operazione condotta nell’area di Maca-rena, dipartimento colombiano di Meta,bombardata dai militari. Lo comunica ilministro di Interno e Giustizia GermanVargas Lleras, dichiarando che si tratta del-l’uccisione di un uomo estremamente san-guinario. Il coordinatore civile del pianoantiguerriglia lo conferma ufficialmente.

AUSTRALIA

IL PRIMO DEPUTATO ABORIGENO

1 settembreKen Wyatt, 58 anni, il primo deputatoaborigeno a entrare nella Camera bassa diCanberra, avrà l’occasione di far ascoltarela voce di mezzo milione di cittadini «di-menticati» per decenni dal Paese del pe-renne miracolo economico. È stato elettoper il partito liberale di Tony Abbot in undistretto marginale alla periferia di Perth,nell’Australia Occidentale. Convive conun’australiana di origine italiana e, a di-cembre, si sposerà nel nostro Paese. Altridue aborigeni erano stati eletti al Senato

federale, ma il vero potere, compresoquello di sostenere il governo, è riservatoai deputati. L’evento così importante èsottolineato dalle lettere piene di insultidal lui ricevute. I veri abitanti dell’Austra-lia sono discriminati sul lavoro, a scuola erelegati in «riserve». Per almeno 50 anni,dal 1910 al 1960, le autorità hanno prele-vato decine di migliaia di bambini alle fa-miglie di origine, per dare loro un’educa-zione «bianca».

ISOLE MARSHALL. IL RISCHIO DI INABISSAMENTO

8 settembreI 29 atolli appartenenti al Giappone fino al1944, diventano indipendenti nel 1986,dopo l’occupazione americana. Nel luglio1946 gli Stati Uniti effettuano il primoesperimento atomico su Bikini, seguito da66 test nucleari fino al 1958. Tra qualchedecennio più di 60 mila persone potrebbe-ro essere costrette a riprendere il mare, co-me facevano i loro antenati, per trovareuna nuova casa. Gli interrogativi sul futu-ro si fanno pressanti. Le isole Marshallcesserebbero di esistere se il livello mari-no salisse di due metri, sommergendole in-sieme ad altre isole. Il presidente maldi-viano Mohamed Vesheed l’anno scorso hariunito il governo sott’acqua per sensibi-lizzare le autorità internazionali sul pro-blema inabissamento.Diversi atolli furono ricoperti di cementoarmato per imprigionare i detriti e le pol-veri radioattive. L’atollo di Bikini ha datoil nome al noto costume da bagno

Pietro Scagliusi

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AREE DI CRISI

AFGHANISTAN. L’APPELLO DI KARZAI

1-7 ottobreIn diretta TV il presidente Hamid Karzaiafferma di volere che «suo figlio possacrescere nel Paese». Inoltre, rivolge un ap-pello agli afghani e ai talebani per intensi-ficare gli sforzi di pace ed evitare cheun’intera generazione fugga all’estero.Decine di mezzi della NATO, diretti in Af-ghanistan, sono dati alle fiamme in Paki-stan dai miliziani, causando anche cinquemorti. Si tratta di autocisterne che traspor-tano combustibile per le truppe. Un grup-po di una quindicina di uomini, a volto co-perto, fa fuoco e lancia razzi contro i mez-zi parcheggiati nei pressi di una stazione dirifornimento vicino alla città di Shikarpurnella provincia meridionale di Sindh. Co-me è noto dal Pakistan passano le rotteprincipali per la maggior parte dei riforni-menti ai soldati Isaf in Afghanistan. Nelloscorso mese di giugno, un attacco vicino aIslamabad provocava la morte di otto auti-sti nell’incendio di 60 autocarri.In uno scontro a fuoco, durato a lungo, ri-mangono feriti due militari italiani, un al-pino del reggimento «Monte Cervino» eun incursore di Comsubin. Non sono inpericolo di vita. Fanno parte della task-for-ce 45, lo stesso reparto a cui apparteneva iltenente Alessandro Romani che ha perdu-to la vita in uno scontro con i Talebani il17 settembre (Vedi Memorandum prece-

dente). Si tratta di un reparto speciale mi-sto che opera in Afghanistan in compitiparticolari e di cui non viene divulgata lacomposizione. Intanto, attorno a BalaMurghab, verso il confine con il Turkme-nistan, grazie alla sicurezza garantita dagliitaliani, gli Afghani che si erano rifugiatisulle montagne sono tornati alle loro case.Il generale Petraeus, che comanda la coali-zione NATO, dice che l’unico modo diporre fine al conflitto risiede nei contattitra i leader degli insorti e il governo afgha-no. La guerra ha avuto inizio nove anni fa,il 7 ottobre 2001. Dalle trattative sono co-munque esclusi i gruppi considerati viciniad Al Qaeda.Il presidente Obama è deciso ad avviare ildisimpegno militare a metà del 2011.

8-26 ottobreIl decimo anno dell’operazione EnduringFreedom ha inizio con un bagno di sangue.Rimane ucciso anche il governatore dellaprovincia settentrionale di Kunduz. Unacarica esplode all’interno della moschea diShirkat di Talugan causando 36 morti e 35feriti. Il 9 ottobre quattro nostri alpini ven-gono uccisi tra le montagne del Gulistan, alconfine con la provincia di Helmand, laroccaforte dei talebani. Un altro soldato ri-mane gravemente ferito, allorché il «Lin-ce», che fa parte di un convoglio, salta inaria su una mina ad alto potenziale. Il ge-nerale Petraeus dice che gli Italiani si mo-strano altruisti e coraggiosi. Sono 4.556 glialpini del settimo reggimento della «Julia»

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(1 - 31 ottobre 2010)

RUBRICHE

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caduti in Russia, in Grecia e in altre mis-sioni di guerra. Belluno è in lutto. Da me-si, i soldati italiani sono in prima linea, im-pegnati in azioni di guerra. Per questo sonoconsiderati nemici dai talebani. Il nostrocontingente è diventato un bersaglio priori-tario per i compiti che svolge. Oltre all’ad-destramento dei soldati e della polizia loca-li, ricostruiscono le strutture devastate ecompiono servizi di scorta favorendo l’in-stallazione di basi avanzate. Aumentare ilnumero delle vittime per fare pressione suigoverni che non hanno ancora pianificatouna exit strategy dall’Afghanistan, rimanel’obiettivo dei fondamentalisti.Nell’analisi dell’intelligence viene ribadi-to lo stato di massima allerta per un’offen-siva che ha alzato il livello della minacciagrazie all’impiego di esplosivi molto po-tenti, spesso piazzati sotto il manto strada-le e impossibile da rilevare. Il ministro de-gli Esteri Frattini dice che nel vertice NA-TO di Lisbona del prossimo novembre sidefinirà la nuova fase di transizione dellastrategia internazionale. Sarà, inoltre, ac-celerata provincia per provincia l’assun-zione delle responsabilità di sicurezza econtrollo del territorio da parte delle forzeafghane. Il ministro della Difesa La Russaafferma che l’Italia è l’unico Paese che inAfghanistan non abbia dotato di bombe ipropri velivoli e prospetta la necessità didiscuterne in Parlamento.In sostanza, i Talebani danno segno si unarafforzata capacità organizzativa. Con essiil presidente Karzai, in un’intervista tra-smessa dalla Cnn, conferma di avere incorso contatti non ufficiali da diverso tem-po. L’Afghanistan sta diventando una seriedi città isolate, tenute in piedi dai contin-genti della coalizione NATO-Isaf assiemealle nuove forze di sicurezza nazionali lequali, però, non appaiono ancora pronte.Per quanto riguarda il problema delle

bombe per i velivoli, bisogna dire che ilPentagono ha risolto il problema dell’im-piego dell’aviazione facendo ricorso abombe solo nel caso in cui a terra i soldatisiano in effettivo pericolo di essere sopraf-fatti. Questo perché bisogna ridurre le per-dite tra i civili; la NATO è naturalmented’accordo Si sta facendo strada la sensa-zione che i Talebani abbiano ormai elimi-nato la paura derivante dalla sconfitta del2001 e siano ridiventati sicuri come altempo della lotta contro i Russi. Ripetonopiù volte gli attacchi contro il convoglioitaliano che trasporta il materiale per siste-mare la base avanzata di «Ice». Un ostaco-lo è costituito dalle strade, tratturi nonasfaltati, nelle quali è facile nascondere lemine e gli esplosivi rudimentali. Velivoliamericani e francesi intervengono a soste-gno degli alpini, unitamente agli elicotteriitaliani.Presso l’opinione pubblica americana ilsostegno all’intervento in Afghanistan nonè mai stato così basso (37 per cento). Lamaggioranza sostiene la convinzione che ilPaese si sia ormai trasformato in un altroVietnam.La tappa milanese del generale Petraeusserve a ribadire l’impegno italiano nellamissione afghana, dopo le discussioni se-guite all’uccisione dei quattro alpini. Il no-stro contingente aumenterà a quattromilaunità, compresi 500 addestratori (esercitoe carabinieri) richiesti dagli americani coninsistenza. Nell’incontro a Roma di 46rappresentanti di Paesi e Organizzazioniinternazionali (compresi due iraniani),l’inviato americano Richard Holbrookeprecisa che al luglio 2011 ci sarà solo l’i-nizio del ritiro dall’Afghanistan, indicandoil 2014 come data per la definizione delletappe finali della presenza di combattentistranieri. L’esercito nazionale afghanoconta 134 mila soldati che dovrebbero di-

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ventare 172 mila alla fine del 2011. L’eser-cito dei ribelli talebani è stimato in 20 mi-la uomini, quasi tutti concentrati nelle roc-caforti meridionali di Helmand e Kan-dahar. Dei 100 miliziani di Al Qaeda che laCIA stimava presenti fino a qualche annoaddietro ne sarebbero rimasti circa 60. Al-cuni si sono spostati in Pakistan. Nel corsodella riunione di Roma anche il rappresen-tante afghano dice di essere contrario adarmare con le bombe i velivoli italiani.Dalla capitale afghana giungono ancoranotizie di contatti preliminari per l’avviodi negoziati tra il governo Karzai e la guer-riglia talebana.

TERRORISMO INTERNAZIONALE

4 ottobreLa Commissione Europea è attenta alla si-tuazione, secondo quanto afferma la re-sponsabile degli Affari interni CeciliaMalmstrom. Sui giornali di tutto il mondoricompare l’immagine della Tour Eiffelsorvegliata dai soldati. L’Europa è sotto laminaccia di attentati terroristici e, dopo ilDipartimento di Stato, anche il Foreign Of-fice britannico lo ricorda ai connazionaliche intendono viaggiare in continente. Loscenario più temuto dai servizi segreti oc-cidentali è un attacco simultaneo nelle ca-pitali europee. L’esempio è quello che nel2008 causò molte vittime a Mumbai in In-dia, cioè con i terroristi pronti a sparare sul-la folla nei luoghi turistici delle città e aprelevare ostaggi negli alberghi. Secondola stampa, Osama Bin Laden avrebbe auto-rizzato e finanziato operazioni del genere.Secondo l’ultimo allarme, proveniente da-gli Stati Uniti, Francia e Germania sareb-bero i Paesi obiettivo di possibili attacchiterroristici, oltre a Gran Bretagna, Belgio eItalia. Cinque tedeschi di origine turcavengono uccisi da un drone americano nel

Waziristan del Nord (Pakistan). Si fannochiamare «talebani tedeschi» e hanno la-sciato a decine il loro Paese per unirsi agruppi estremisti in Pakistan. Sono la nuo-va cellula di Amburgo, per la maggior par-te reclutati in un luogo simbolo del neoter-rorismo, la moschea di Taiba, la stessa fre-quentata da Mohammed Atta, il capo delcommando dell’11 settembre.Le autorità americane richiamano anchegli attacchi agli aeroporti di Roma e diVienna con 140 vittime del 1985.

YEMEN. LA PRESENZA ATTIVA DI AL QUAEDA

7 ottobreI «Talebani dello Yemen» sono scesi dallemontagne e sempre più spesso, in pienogiorno, agiscono anche nella capitale Sa-naa. Nel corso di queste scorrerie sono ri-masti feriti alcuni diplomatici britannici. Ilpresidente dello Yemen incontra l’amba-sciatore di Gran Bretagna per fare un esa-me della situazione. Dall’inizio dell’anno,da quando il governo di Sanaa, appoggiatodagli Stati Uniti, ha lanciato un’offensivacontro Al Qaeda, la situazione è moltopeggiorata.Lo Yemen è povero e ancora prevalente-mente rurale (il 40 per cento dei suoi 23milioni di abitanti vive con meno di duedollari al giorno). Bin Laden è di famigliayemenita.

RUSSIA. ASSALTO AL PARLAMENTO CECENO

19 ottobreUn gruppo di terroristi attacca il Parlamen-to di Grozny. Vengono uccisi due poliziottie un funzionario governativo, mentre altre17 persone rimangono ferite. Gli attentato-ri non riescono ad arrivare nell’aula e allafine si fanno saltare in aria. L’assalto creanuovi problemi al premier Vladimir Putin

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che si è tenuto in contatto con il presidentececeno Ramizan Kadyrov. L’attacco vole-va essere l’affermazione di un nuovo lea-der emergente e una sfida al potere filorus-so che governa la Cecenia. Ramzan Kady-rov è accusato di abusi dei diritti umani;negli ultimi tempi ha subito vari attentati.

IRAQ. NON CI SONO ARMI DI DISTRUZIONE

DI MASSA. LA CONDANNA DI TAREQ AZIZ

25 ottobreLe truppe americane hanno continuato acercare le armi di distruzione di massa fi-no al 2008. Questo è quanto emerge da al-cuni rapporti resi pubblici. Le unità statu-nitensi hanno verificato segnalazioni eanalizzato dati, ma non hanno trovato al-cun deposito di armi.L’ex ministro degli Esteri, Tareq Aziz, cat-tolico caldeo, viene condannato a mortecon la motivazione di aver avuto un ruolonella strage di iracheni sciiti nel 1991. Pro-teste crescenti della comunità internazio-nale; anche il presidente Napolitano, il mi-nistro degli Esteri Frattini e il Vaticano so-no contrari alla sentenza. L’Iraq è ancorasenza governo (Vedi Memorandum prece-dente), mentre continua l’ostilità contro icristiani, i quali abbandonano in gran nu-mero il Paese per sfuggire al pericolo cre-scente di essere perseguitati.

DIPLOMAZIA TEDESCA SOTTO ACCUSA

27 ottobreUna commissione di storici, istituita da Jo-schka Fischer quando era ministro degliEsteri, dopo cinque anni di lavoro ha re-datto un rapporto devastante per le élitedel Paese che durante il nazismo ne costi-tuirono la colonna portante. La commis-sione giudica falso il mito, circolato dopola fine della seconda guerra mondiale, di

ambasciatori non responsabili delle atro-cità del regime nazista e spesso oppositori.Secondo la commissione, il ministero eraun’organizzazione criminale, la stessa de-finizione usata dal tribunale di Norimber-ga; i diplomatici erano al corrente dell’O-locausto e vi svolsero una parte attivaovunque fossero destinati per servizio.Lo studio, condotto da quattro storici indi-pendenti, è destinato ad avere ripercussio-ni politiche notevoli. La cosa incredibile èche il ruolo del servizio nella tragedia na-zista sia stato tenuto nascosto per tanti an-ni, allo scopo di ricostruire la politica este-ra. Quando la diplomazia fu ricostituita nel1951, molti ambasciatori, che avevanocondiviso le politiche criminali di Hitler,rimasero in carica e destinati in Paesi ara-bi e sudamericani dove il loro passato nonavrebbe creato problemi.

TRATTATI, ORGANISMI E RAPPORTIINTERNAZIONALI

IRLANDA, PORTOGALLO, SPAGNA. IL DEFICIT PUBBLICO

2 ottobreDopo la crisi greca, si affaccia quella deiPaesi in titolo. Il deficit pubblico (non ildebito) dell’Irlanda potrebbe quest’annoraggiungere il 32 per cento del prodotto in-terno lordo, mentre nell’Eurozona si richie-de un massimo del 3 per cento. I salvatag-gi bancari costringono Dublino a un esbor-so extra di 45 miliardi di euro. L’UnioneEuropea esige a breve un piano dettagliatodi misure per ridurre il deficit irlandese.Il Portogallo affronterà la crisi con misuredraconiane di austerità, tagliando anche glistipendi dei dipendenti pubblici e aumen-tando l’Iva. Per quanto riguarda la Spagna,la finanziaria 2011 è la più dura da 30 anni.

Memorandum dei principali avvenimenti

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RAPPORTI ITALIA-CINA

7 ottobreIl premier cinese Wen Jiabao è a Roma perla sua seconda visita ufficiale in Italia. Ar-riva da Bruxelles e dà inizio alla penultimatappa di un tour che terminerà in Turchia.Lo attendono colloqui politici, la firma diaccordi e il taglio del nastro dell’anno cul-turale della Cina in Italia che coincide conil quarantesimo anniversario delle relazio-ni diplomatiche tra i due Paesi.Si deve notare che la seconda economiadel mondo riserva all’Italia un’attenzioneparticolare che la dirigenza cinese nonmanca di sottolineare. Secondo il CentroStudi di Shanghai, coltivando il rapportocon la Cina l’Italia può incrementare la suainfluenza e il suo peso anche nell’UnioneEuropea. Berlusconi e Wen Jiabao sonod’accordo di alzare a 100 miliardi di dolla-ri la cifra di interscambio commerciale trai due Paesi entro cinque anni. La Cinaaprirà in Italia la Casa della cultura, comeha già fatto n Francia e Germania.

BERLUSCONI OSPITE DI PUTIN IN RUSSIA

10 ottobreNel corso della visita privata arriva la no-tizia della morte dei nostri quattro soldatiin Afghanistan. Putin esprime a Berlusco-ni il proprio cordoglio e vengono annulla-ti i programmi di festeggiamenti già fissa-ti. I colloqui si riferiscono al programmaper la realizzazione del gasdotto South-stream che porterà il metano russo in Eu-ropa senza passare per l’irrequieta Ucrai-na. Putin afferma che il progetto non èun’alternativa al Nabucco, il gasdotto vo-luto dagli americani che aggira la Russiaper diminuire la dipendenza da Mosca. Se-condo Putin ci sarà abbastanza metano perentrambe le linee.

GUERRIGLIA DEI SERBI ALLO STADIO

DI GENOVA

12 ottobreI teppisti serbi si prendono la scena e lapartita di calcio tra le due nazionali vieneinterrotta. Scontri con le forze dell’ordine,che continuano nella notte. Il capo dei tep-pisti serbi ha il volto coperto dal passa-montagna e la maglia nera con il teschio.Sono arrivati da Belgrado per non far gio-care la partita. La vittoria viene assegnataa tavolino all’Italia. Il presidente serbo,Boris Tadic, telefona al premier Berlusco-ni per esprimere le sue scuse. Il ministrodell’Interno Maroni dice che il lavoro del-la nostra polizia ha evitato una strage. Il ri-cordo corre all’Heysel, lo stadio di Bruxel-les, dove il 29 maggio 1985, prima dellafinale di Coppa dei Campioni, morirono39 persone, di cui 32 italiani.Viene arrestato il capo degli ultrà serbi,Ivan Bogdanov. I disordini sarebbero statifomentati per far sapere all’opinione pub-blica che il governo serbo è una dittaturamascherata da democrazia e che il Kosso-vo è stato abbandonato. All’Italia vengonorivolte accuse sul piano organizzativo.

IL PRESIDENTE POLACCO A ROMA

15 ottobreI ritmi di crescita dell’economia polaccasono vicini a quelli della Germania; si con-solida il ruolo primario del Paese nell’Eu-ropa centrale. Il presidente Komorowski èa Roma e vede anche il Pontefice. Una vi-sita particolare viene riservata al cimiterodi Montecassino dove sono sepolti i solda-ti del generale Anders e una lapide riporta:«Noi soldati polacchi abbiamo dato le no-stre anime a Dio, il nostri corpi all’Italia ei nostri cuori alla Polonia».Il presidente accenna alla positività dei

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rapporti con l’Italia, la quale è anche il se-condo partner commerciale dopo la Ger-mania, e dice che «una cooperazioneprofonda può portare beneficio all’interaUnione Europea». È contrario all’Europa adue velocità che contrasta con il principiodell’unità e della politica comune di sicu-rezza. I modelli di riconciliazione franco-tedesca e polacco-tedesca indicano la stra-da da seguire per approfondire anche la ri-conciliazione russo-polacca.

I TRENI TEDESCHI SOTTO LA MANICA.

16 ottobreUn Intercity (ICE) della Deutsche Bahnpassa nel il tunnel sotto la Manica — fino-ra monopolio delle ferrovie francesi e perla prima volta arriva nella capitale britan-nica. Quando il servizio sarà a regime, nel2013, la linea ad alta velocità collegherà ledue principali piazze finanziarie europee,Londra e Francoforte. Dopo 70 anni fanta-smi bellici per i pragmatici inglesi non cene sono, mentre fra Parigi e Berlino sullaquestione ferroviaria si stanno accumulan-do tensioni. Dallo scorso anno il mercatoferroviario europeo è liberalizzato e glioperatori nazionali possono espandersi suibinari di altri Paesi.

DIFFICOLTÀ PER L’ACCESSO DELLA TURCHIA

ALL’UNIONE EUROPEA

25 ottobreDal 2005, la Turchia discute con Bruxellesper accedere all’Unione Europea come le èstato promesso da decenni. Però, i passiavanti nelle trattative sono scarsi. Soprat-tutto Francia e Germania si dimostranoapertamente contrarie all’adesione dellaTurchia; in cambio propongono «un’asso-ciazione rafforzata». Il presidente franceseSarkozy assicura che non darà mai il con-

senso senza prima sottoporre la questionea un referendum.

VERSO L’ACCESSO DELLA SERBIA

ALL’UNIONE EUROPEA

26 ottobreI 27 ministri degli Esteri degli Stati mem-bri, riuniti a Lussemburgo, aprono la viaalla trattativa che si era arenata dopo lamancata cattura di Mladic e Hadzic, gli ul-timi capi militari ricercati per crimini diguerra. Il governo serbo assicura che col-laborerà con il Tribunale penale interna-zionale dell’Aia. Il calendario prevede unprenegoziato entro il 2011, lo status uffi-ciale di Paese candidato-membro nel 2012e nel 2013 l’adesione formale. Il presiden-te Boris Tadic conferma che il governoporterà a termine i suoi impegni.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN CINA

27 ottobreGiorgio Napolitano spiega di essere inCina per affrontare quei problemi che lastessa dirigenza cinese riconosce. Nel di-scorso alla scuola del partito comunista,periferia di Pechino, egli dice che i pro-gressi cinesi non si misurano solo nellasfera economica. Il cammino intrapresosulla via delle riforme politiche e delrafforzamento dello Stato di diritto, cosìcome dell’apertura e della liberalizzazio-ne dei mercati, è di grande importanzaper una armoniosa integrazione in un si-stema internazionale aperto e per unapiena sintonia con l’Unione Europea. Ilpresidente aggiunge di essere convintoche sia nell’interesse cinese portareavanti questo processo in piena autono-mia. «Da parte nostra bisogna capire chei problemi della Cina, con 1,4 miliardi diabitanti, sono molto complessi».

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Il presidente Napolitano riconosce il con-trasto tra ciò che era la Cina quando lavisitò per la prima volta nel 1984, e ciòche è oggi.

EUROPA

ITALIA. FATTI INTERNI

26 settembre – 25 ottobreA Reggio Calabria diverse migliaia di per-sone gridano «no alla ndrangheta». La ma-nifestazione si svolge nella città dove lecosche più potenti hanno il loro insedia-mento storico, controllano e soffocano lasocietà, si diramano in tutta la regione e siinfiltrano nei territori più ricchi. Studenti,sindacati, associazioni, amministrazionipubbliche sfilano indossando magliettedove campeggiano slogan anti-ndranghe-ta. Viene applaudito Salvatore Di Landro,il procuratore generale di Reggio Calabria,al quale, negli ultimi mesi, la criminalitàorganizzata ha riservato attenzioni partico-lari, come la bomba al portone d’ingressodella Procura Generale e quella fattaesplodere davanti allo stabile dove risiede.L’alto magistrato afferma: «Possiamouscire dall’oppressione mafiosa. Vogliamouna Calabria libera dai condizionamentidella paura».Il Quirinale fa togliere dalla scuola pub-blica di Adro, nel bresciano, i simboli le-ghisti. Nel paese il clima di scontro nonaccenna diminuire. Il messaggio presi-denziale, firmato dal segretario generale,«ribadisce la convinzione che nessunsimbolo identificabile con una parte poli-tica possa sostituire in sedi pubblichequelli della Nazione e dello Stato, né chequesti possano essere oggetto di provoca-zioni o sfide». Il sindaco, il quale gode diun largo consenso tra i suoi cittadini, so-

stiene che i simboli contestati apparten-gono alla tradizione locale e non alla po-litica. Tuttavia appare sempre più diffici-le per lui sostenere la posizione, special-mente da quando il suo movimento politi-co gli ha di fatto tolto l’appoggio sullacontesa dei simboli padani. Per la sicurez-za della regione si prepara l’invio a Reg-gio Calabria di reparti militari, mentre leforze dell’ordine eseguono centinaia diperquisizioni, avendo di mira i capi delleprincipali famiglie legate all’organizza-zione criminale. Si tratta della rispostadello Stato ai recenti attentati compiuticontro la magistratura che intende colpirela borghesia mafiosa.Berlusconi dice di non aver mai parlato divoto anticipato, mentre l’opposizione sa-rebbe favorevole a un governo tecnico.Secondo il premier i prossimi cinqueConsigli dei ministri saranno dedicati al-l’attuazione di cinque punti fondamenta-li. Il primo è costituito dal federalismo,un iter da concludere entro il prossimomarzo. Contemporaneamente il presiden-te Napolitano torna ancora sulla giustiziaper ridurre i tempi dei processi: «sono in-dispensabili efficienza e scelte coraggio-se». Il neopresidente della Corte dei Con-ti, Luigi Giampaolino, afferma che nellapubblica amministrazione permangonoepisodi di corruzione e di dissipazionedelle risorse pubbliche.Notte di scontri a Terzigno tra manife-stanti e polizia con lanci di pietre e lacri-mogeni, dopo l’annuncio che sarà apertauna seconda discarica. Venti agenti ri-mangono feriti e vengono usati anchemezzi blindati.

GRAN BRETAGNA. LA SCELTA DEI LABURISTI

1 ottobreNei giorni scorsi vi è stata la votazione che

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ha determinato la scelta nel partito laburi-sta. Il centrosinistra affida la leadership aEd Miliband, il quale conquista il consensodel 50,65 per cento del partito, sconfiggen-do sul filo di lana il fratello David, l’exconsigliere politico di Tony Blair ed ex mi-nistro degli Esteri che, considerato favori-to, si è fermato al 49,35 per cento. Sonostati decisivi i sindacati. L’elezione del piùgiovane dei Miliband significa che sta par-tendo un percorso più orientato a sinistra econdizionato dal peso delle confederazionidel lavoro. Ed Miliband rappresenta la di-scontinuità con il programma Blair, il rifiu-to di ancorarsi alla rappresentanza degli in-teressi del ceto medio, la volontà di recupe-rare l’elettorato deluso dalla partecipazionealla guerra in Iraq e, in definitiva, la rivalu-tazione di alcune delle tradizioni del labu-rismo (un salario per una vita dignitosa,equità, maggior carico fiscale per i redditipiù alti, difesa dei diritti civili). David Mi-liband è stato percepito come il continuato-re della strategia di Blair. Il centrosinistralo ha respinto e, preferendo Ed, ha interrot-to la continuità con l’esperienza del NewLabour. Si apre un capitolo diverso nel la-burismo perché David si ritira dalla lottacon il fratello.

RUSSIA. INDAGINI INDIPENDENTI

1 ottobreIl presidente Medvedev decide di rendereindipendente dalla procura il comitatoche si occupa delle indagini sugli omicidiavvenuti nel Paese in questi anni. Dal-l’uccisione della giornalista Anna Po-litkovskaya nel 2004 alla eliminazionedei difensori dei diritti umani in Ceceniae in altre parti della Russia, le indaginihanno portato pochissimi risultati. Glioppositori sostengono che la causa po-trebbe essere stata proprio la dipendenza

dalla procura russa, un organismo moltocriticato.

ITALIA. IL NOSTRO PAESE NEI FILM AMERICANI

1 ottobreA vedere i film prodotti negli Stati Unitisull’Italia si ha l’impressione di essere sci-volati alla periferia del mondo. Non sicontano le banalità sul nostro Paese, unita-mente a vere e proprie volgarità. Non sicomprende come gli autori dei film ameri-cani non riescano a superare qualche ma-nifestazione superficiale e andare un po’più a fondo.

RUSSIA. SOSTITUITO IL SINDACO DI MOSCA

1 ottobreIl sindaco Yarij Luzhkov pensava di potercontrastare il presidente Dmitrij Medvedeve guastare i suoi rapporti con il primo mini-stro Vladimir Putin che, invece, si è schie-rato a fianco del presidente. Così il sindacodi Mosca è stato licenziato con un annuncionel quale si dice che Luzhkov ha perduto lafiducia di Medvedev. Da sei anni il sindacodella capitale, come i governatori delle re-gioni e i presidenti delle repubbliche auto-nome, non è più eletto dai cittadini, ma èscelto dal presidente. Luzhkov era diventa-to pericoloso in vista delle elezioni politi-che dell’anno prossimo e delle presidenzia-li del 2012. Aveva criticato apertamenteMedvedev e rifiutato di ritirare le accuse.Dal 1992 si era arricchito perché la moglieaveva nelle sue mani le imprese delle nuo-ve costruzioni nella capitale.

ITALIA. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IN FRANCIA

A Parigi, in un convegno all’Ecole Nor-male Supériore, una delle eccellenze fran-

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cesi, dopo un incontro di lavoro con il pre-sidente Sarkozy, Giorgio Napolitano evo-ca sentimenti legati all’unità italiana con-quistata 150 anni or sono. E non evita lapresenza di tensioni politiche, nonché diconfusioni culturali che «ruotano attornoall’unità nazionale e che le istituzioni re-pubblicane devono affrontare». Difficilenon vedere un riferimento alla Lega sututto ciò che è il rilancio della Patria. Insostanza, egli dice che siamo in presenzadi tensioni politiche e di posizioni di par-te sul processo che condusse alla nascitadello Stato unitario. Ma non teme la effet-tiva rottura dell’unità nazionale, inimma-ginabile nell’Europa di oggi dove «unoStato nazionale non può contare da solo equindi tanto meno un’Italia divisa indue». Quello che preoccupa veramente è«il possibile oscurarsi della consapevolez-za diffusa di un patrimonio storico comu-ne unitamente al tendenziale scadimentodel dibattito culturale».

SVIZZERA. LA CONDANNA DELLA CAMPAGNA

ANTITALIANA

1 ottobreIl governo svizzero condanna la campa-gna del Canton Ticino, diffamatoria e of-fensiva nei confronti dei lavoratori tran-sfrontalieri provenienti dall’Italia, checontribuiscono con il loro lavoro al benes-sere e al progresso del Paese. Nei giorniscorsi era comparsa una vera e propriacampagna pubblicitaria nel Canton Ticinocontro romeni e italiani. La nota diploma-tica svizzera deplora che Internet sia stru-mentalizzata per la diffusione di messaggixenofobi e aggiunge che gli Italiani rap-presentano il gruppo straniero più impor-tante e tra i meglio integrati. Operano so-prattutto nel settore dell’edilizia, del turi-smo, della sanità e della ricerca.

GERMANIA. L’ANNIVERSARIO DELLA RIUNIFICAZIONE

2 ottobreSi fa seguito al Memorandum precedente,all’articolo «Germania. La crescita dell’e-conomia». Secondo un sondaggio realiz-zato dalla seconda rete televisiva pubblicaZdf, per l’88 per cento della popolazionetedesco-orientale e l’82 per cento di quelladell’Ovest, l’unificazione delle due Ger-manie avvenuta vent’anni or sono, è stataun evento «altamente positivo». Ma rima-ne ancora una profonda diversità tra le dueparti del Paese, messa in luce dalle statisti-che ufficiali. La disoccupazione nelle cin-que regioni orientali è quasi il doppio ri-spetto a quella delle più ricche e industria-lizzate regioni occidentali. Negli ultimivent’anni la popolazione dell’ex Ddr èscesa da 16 a 13 milioni. Questo perché ilcollasso degli ex agglomerati industriali diStato, tenuti in vita artificialmente dal re-gime socialista di Honecker, ha costrettomolti cittadini tedesco-orientali a cercarelavoro all’Ovest e anche all’estero, per ac-quisire quel benessere che era stato negatonell’era dell’economia di Stato.La stessa signora Merkel, cancelliera dellaGermania, dichiara che il Paese si trovasulla buona strada ma che «il camminonon è ancora finito».In sostanza, nel 1990 la Repubblica fede-rale era uno dei grandi Paesi occidentali;oggi la Germania è un Paese centro-euro-peo, più spostato verso Est. Ma mentre gliabitanti dell’Est sono il 20 per cento dellapopolazione tedesca, solo il 5 per centodelle cariche più elevate è orientale. Nellaex Ddr l’attuale classe dirigente è per il 70per cento occidentale, importata dopo il1990. Un travaso di massa che ha caratte-rizzato la ricostruzione delle classi diri-genti dopo la caduta del socialismo reale;

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politici, manager, giudici, funzionari pub-blici sono andati da Ovest verso Est. Unprocesso che ha rallentato la formazione dinuove classi dirigenti orientali.Comunque sia, la Germania celebra il ven-tesimo anniversario della riunificazioneche avvenne il 30 ottobre 1990, dopo la ca-duta del muro di Berlino il 9 novembre1989. L’orgoglio nazionale è qualcosa chesi torna ad esprimere pubblicamente. Neiprossimi mesi la Bundeswehr avrà solosoldati professionisti.

ISLANDA. L’EX PREMIER A PROCESSO PER LA CRISI

16 ottobreGeir Harde è il primo capo di governo delmondo a finire in tribunale come imputatodella crisi economica del Paese. Il Parla-mento ha deciso che a giudicarlo sia unaCorte Suprema speciale, esistente dal 1905ma mai riunitasi prima d’ora. L’imputazio-ne è di aver favorito la crisi per volontàpremeditata o per criminale negligenza. Lapena prevista è fino a un anno di reclusio-ne con forti ammende.L’Islanda, un Paese considerato tra i piùricchi d’Europa, ha ora i disoccupati chetirano sassi alle finestre del Parlamento.Ne viene chiesto conto a Geir Harde, ilquale afferma che si difenderà dall’accusadi non aver fatto abbastanza in un Paese incui il dominio delle banche è prevalente.

FRANCIA. AGITAZIONI PER LA RIFORMA

DELLE PENSIONI

20 ottobreOltre un milione di persone (3 milioni emezzo secondo i sindacati) scende in piaz-za contro la riforma delle pensioni. Scontriin diverse città tra polizia e manifestanticon negozi saccheggiati e auto incendiate.

Il governo continua a sostenere la riformaper l’innalzamento dell’età pensionabileminima (da 60 a 62 anni). Il premier Fillonafferma che nessuno ha il diritto di prende-re in ostaggio un Paese intero; il presiden-te Sarkozy invita tutte le parti a «mostrareresponsabilità».

GRAN BRETAGNA. TAGLI DRASTICI ALLA DIFESA

20 ottobreIl Regno Unito ridefinisce la sua immagi-ne di potenza con il piano di spesa e rispar-mio pluriennale nel libro bianco StrategicDefence and Security Review. Viene ar-chiviata la strategia da guerra fredda e ab-bandonata la nostalgia di grandezza impe-riale. Si prefigura un modello militare e diintelligence più snello che si ispira alla ne-cessità di risparmio. In sostanza in 5 anni èprevisto il ridimensionamento numericodelle tre armi con vari provvedimenti com-pensativi, oltre al tentativo di accantonareil programma di deterrenza nucleare Tri-dent. Quest’ultimo punto è il più contro-verso e non è detto chiaramente quello chesi vuol fare. Ciò che è sicuro è che Londracambia strategia di Difesa: una moderniz-zazione all’insegna dell’austerità.La severità dei tagli supera ogni previsio-ne; si tratta di 94 miliardi di euro. Si salva-no solo la sanità e la ricerca. L’età pensio-nabile nel pubblico impiego dal 2020 sa-lirà a 66 anni. L’elenco delle spese soste-nute da Buckingam Palace dal 2011 caleràdel 14 per cento. I sindacati sono sul piededi guerra.

ITALIA. UNA MARCIA PER LA LIBERTÀ

23 ottobreIl partito radicale e «società libera» orga-nizzano a Roma la marcia internazionale

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per la libertà a favore di birmani, iraniani,tibetani e uiguri. Come ospite ci sarà Re-biya Kadeer, leader in esilio del popolo ui-guro del Turkmenistan Orientale, territorioche fa parte della Cina con il nome diXinjiang. Viene chiesto da tempo il dirittoall’autodeterminazione perché la condi-zione di provincia autonoma della Repub-blica Popolare cinese non è ritenuta piùsufficiente. Nel luglio 2009 una rivoltaprovocò oltre 100 morti.

ASIA

ISRAELE E MORATORIA

(seguito Memorandum precedente)

26 settembre – 7 ottobreI coloni festeggiano la fine del periodo diinterruzione di dieci mesi delle nuove co-struzioni in Cisgiordania, che la comunitàinternazionale considera la precondizionedi qualunque accordo di pace. Era statochiesto a Israele dal presidente Obama insegno di buona volontà e il premier israe-liano Netanyahu l’aveva concesso pur diconvincere i Palestinesi a tornare al nego-ziato. Il periodo è scaduto senza che qual-cuno abbia trovato il modo di rinnovarlo.Il presidente palestinese, sotto la minacciadi Hamas, ripete di considerare «il proces-so di pace una perdita di tempo se Israelenon continuerà a bloccare gli insediamen-ti». Attualmente i coloni israeliani sono289 mila in Cisgiordania, più 190 mila aGerusalemme Est. Si tenta di continuare atrattare, almeno per un’altra settimana.A Roma, il 7 ottobre ha luogo una «Mara-tona oratoria», con lo scopo di ripristina-re la verità su Israele, unica democrazianel Medio Oriente che continua a esseredelegittimata anche attraverso la disinfor-mazione. Il presidente Sarkozy critica gli

Stati Uniti e, per fine ottobre, invita a Pa-rigi arabi e israeliani allo scopo di darecorso a nuove trattative. Il segretario ge-nerale delle Nazioni Unite richiamaIsraele ai suoi obblighi internazionali per-ché l’attività di colonizzazione nei Terri-tori e a Gerusalemme Est è illegale. Il ca-po siriano di Hamas, Khaled Meshaal,promette ad Abu Mazen e al Fatah una ri-conciliazione palestinese «contro l’arro-ganza sionista». Dopo un incontro delComitato esecutivo dell’Olp e il direttivodel Fatah a Ramallah, Abu Mazen annun-cia che i negoziati di pace non continue-ranno a meno che Israele non estenda «ilcongelamento» delle colonie in Cisgior-dania. Netanyahu, che ha rifiutato di al-lungare la moratoria di 10 mesi sulle nuo-ve costruzioni nelle colonie, già scaduta,chiede ai palestinesi di non abbandonare icolloqui. L’inviato degli Stati Uniti,George Mitchell è in visita nei Paesi ara-bi per cercare appoggio alla continuazio-ne dei negoziati.Due soldati israeliani vengono condannatida un tribunale militare per aver costrettoun bambino palestinese di 11 anni ad apri-re alcune valigie che potevano contenereesplosivo. L’episodio era avvenuto duran-te l’operazione Piombo fuso a Gaza, nelgennaio 2009. La condanna prevede treanni di reclusione, la più grave inflitta fi-nora a militari israeliani per la loro condot-ta nella striscia di Gaza.Netanyahu rinvia fino all’ultimo la sceltafinale. Gli Stati Uniti gli chiedono di pro-lungare almeno di due mesi il congela-mento delle colonie.

10-28 ottobreIl governo israeliano approva un emenda-mento alla legge sulla cittadinanza cheimpone ai nuovi cittadini non ebrei digiurare fedeltà a Israele come Stato de-

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mocratico ed ebraico. Contrari otto mini-stri secondo i quali «la legge confina conil fascismo». Intanto Hillary Clinton dicedi credere ancora nella possibilità di arri-vare alla pace, ma solo il 6 per cento siadegli israeliani sia degli arabi è al riguar-do fiducioso.

IRAN. L’ATTACCO DEI VIRUS AI COMPUTER

E ALTRI ARGOMENTI

1-5 ottobreDa giorni, migliaia di computer — oltre30 mila — sono attaccati da un virus, cheparalizza i sistemi di controllo industriale,i centri di comando, le pipeline petroliferee l’impianto nucleare di Natanz. Espertiinternazionali ipotizzano che gli obiettivisiano proprio i siti atomici da Natanz allacentrale di Busher. Un attacco mirato che,sostengono in molti, potrebbe essere statoideato sia dagli Israeliani, sia dagli Ame-ricani. Nel 2009 il presidente Obama ave-va autorizzato il ricorso alla guerra elet-tronica, allo scopo di ostacolare le ricer-che iraniane. I virus hanno aggravato ledifficoltà incontrate negli ultimi due annidai tecnici di Teheran. Secondo fonti ame-ricane queste difficoltà avrebbero com-portato un rallentamento del percorso ver-so la bomba atomica.Continuano gli appelli a favore di Sakinehin tutto il mondo (Vedi Memorandum pre-cedente). Il procuratore iraniano ripeteche la condanna è all’impiccagione peromicidio, con una sentenza che ha la prio-rità su quella per adulterio attualmente so-spesa. Continua il caos informativo daparte del regime iraniano, come pure ilbraccio di ferro con l’Occidente. Teheranfa sapere che mancano ancora due setti-mane all’emanazione del verdetto. Il fi-glio Saijad rivolge nuovi disperati appelliper sua madre, la quale è in carcere a Ta-

briz dal 2006. Gli appelli sono rivolti al-l’Europa e al Papa. La minaccia ora èl’impiccagione secondo un’accusa inven-tata di recente dopo che il processo per lasola complicità nella morte del marito siera chiuso nel 2007 con una condanna a10 anni.I colossi energetici Eni, Royal DutchShell, Total e Statoil hanno accettato di ri-durre le loro attività in Iran, nel rispettodelle sanzioni americane e internazionaliimposte al Paese, e quindi non sarannooggetto di provvedimenti da parte degliStati Uniti. Lo ha riferito il segretario diStato aggiunto James Steinberg, il qualeha invece annunciato sanzioni economi-che per la sussidiaria svizzera della Natio-nal Iranian Oil Company. Interrompendoo limitando i propri rapporti commercialicon Teheran, quelle grandi compagniemultinazionali, tra cui l’Eni, hanno evita-to di essere messe al bando da ogni affarenegli Stati Uniti. Se Washington esprimesoddisfazione, lo stesso non si può direper l’Unione Europea, le cui compagniepetrolifere si vedono costrette, sotto la mi-naccia di sanzioni da parte americana, ainterrompere impegni che comportanoforti investimenti.Viene annunciato l’arresto di diverse«spie» accusate di voler sabotare il pro-gramma nucleare del Paese. Non si preci-sa il numero delle persone arrestate conl’accusa di impiegare virus elettronici at-traverso Internet. Sembra un riferimentoal virus che alcuni giorni addietro ha col-pito l’impianto nucleare di Bushehr. Il vi-ceministro dell’industria afferma che icomputer sono stati tutti «bonificati». Il 5ottobre ha luogo una manifestazione perSakineh davanti all’ambasciata iraniana aRoma. I figli chiedono asilo politico all’I-talia perché temono di essere arrestati.Sei diplomatici ottengono asilo politico

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all’estero. Essi intendono essere la vocedell’opposizione iraniana e dicono che ilmondo vede l’Iran come «uno Stato terro-rista». Si considerano membri dell’Ondaverde, un movimento di opposizione sortoin Iran nel 2009.

15-28 ottobreIn visita in Libano, Ahmadinejad viene ac-colto come un eroe nel Sud del Paese, alconfine con Israele, la roccaforte di Hez-bollah. Egli dice: «il mondo deve sapereche i sionisti sono destinati a scomparire.Non hanno altra scelta che tornare ai loroPaesi di origine».

COREA DEL NORD. DESIGNATO IL SUCCESSORE

1-11 ottobreToccherà a Kim Jong-un, terzogenito, 26o 27 anni, da qualche giorno generale aquattro stelle, a succedere al «Caro Lea-der» Kim Jong-il. È stato cooptato nel-l’importante commissione militare inqualità di vicepresidente. In una confe-renza del partito a Pyongyang, i delegatihanno preso atto che dopo Kim Il-sung, ilfondatore della Corea comunista e dopoKim Jong-il, riacclamato segretario delpartito, ma dalla salute declinante perl’ictus del 2008, il clan continuerà a det-tare la linea del Paese. Per la prima voltasi fa il nome di Kim Jong-un, il quale hastudiato in Svizzera e ama, oltre ai film,anche il basket. Gli manca esperienza maha battuto la concorrenza dei fratelli rite-nuti non idonei all’incarico. L’interrogati-vo su chi deve comandare nella Corea delNord resta un affare di famiglia, nono-stante il disastro dell’economia e l’ombradella fame. Il 10 ottobre una grande para-ta a Pyongyang legittima il figlio di KimJong-il.

BIRMANIA. LA SIGNORA AUNG SAN SUU KYI

LIBERA DOPO IL VOTO

2 ottobreTornerà in libertà, ma solo dopo le elezionilegislative previste per il 7 novembre. Lagiunta militare annuncia la sua decisione.Dopo 20 anni di lotta per la democrazia e15 anni di carcere, la leader dell’opposizio-ne birmana e premio Nobel per la pace po-trà lasciare la propria abitazione dov’è tut-tora sottoposta agli arresti domiciliari. Ladetenzione terminerà il 13 novembre, se-condo la conferma di una fonte ufficiale aRangoon.

CINA. IL PREMIO NOBEL PER LA PACE A LIU

XIAOBO. APPELLI PER LA LIBERTÀ DI STAMPA

6 ottobreLiu Xiaobo è un professore che ha condottouna lunga battaglia non violenta per i dirittiumani cominciata nel 1989 in piazza Tie-nanmen. In Cina, dove è nato, viene consi-derato un criminale ed è in carcere perchécondannato a 11 anni di prigione. Da Oslo,il Comitato per i premi Nobel dice, invece,che Liu Xiaobo è «il simbolo più alto dellalotta per i diritti umani in Cina». Stati Uniti,Francia, Germania e il Dalai Lama rivolgo-no un appello a Pechino perché lo rimetta inlibertà. La stessa richiesta viene avanzatadalla moglie che è un critico letterario.In Cina appaiono periodicamente su Internetdocumenti e appelli per una libertà di stam-pa reale, prevista peraltro dall’articolo 35della Costituzione. Negli appelli più recenti,gli estensori accusano la propaganda delpartito di aver censurato perfino il premierWen Jiabao per le sue dichiarazioni sulla ne-cessità di riforme politiche, peraltro non me-glio definite. La fragilità del momento vienericordata dai relativi disordini con i feriti e,recentemente, una vittima.

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Nuovo incidente in una miniera; perdono lavita 21 minatori. L’anno scorso le vittimesono state 2.600.

AFRICA

LA PACE IN NIGER. L’ACCORDO A ROMA

15 ottobreIl Niger dà vita al processo di riconcilia-zione nazionale. A Roma, le varie parti po-litiche dello Stato, attraverso la mediazio-ne della Comunità di Sant’Egidio, firmanoun patto per la pace e la democrazia. Vie-ne così posto fine alla instabilità interna erafforzata l’unità nazionale in vista delleelezioni del marzo 2011.

AMERICA

VENEZUELA. LE ELEZIONI LEGISLATIVE

26 settembre – 9 ottobreDa tempo lo sviluppo legato al petrolio siè fermato e l’economia è in recessione. IlVenezuela è uno dei pochi Paesi al mondocon una inflazione di altri tempi (circa il30 per cento l’anno). Il calo della popola-rità di Chavez è legata ai blackout elettri-ci, per i quali mancano gli investimentinella rete, e la violenza che prospetta cifreincredibili (19 mila morti in un anno, piùdi ogni altro Paese nel continente).Inaspettatamente, alle elezioni legislativecoloro che non hanno votato per Chavezscoprono di essere maggioranza; infattil’opposizione raccoglie il 52 per cento deiconsensi. Ma per il meccanismo elettoraledelle legislative la maggioranza dei seggial Congresso rimane al partito socialista:95 al governo e 64 all’opposizione, con seiancora da definire. È un meccanismo anti-co, non un espediente del governo. Co-

munque si leggano i numeri, il Venezuelanon risponde alla richiesta del presidenteche intendeva demolire l’opposizione. Siricorda che Chavez, dopo il golpe militarefallito nel 1992, venne eletto presidenteper la prima volta nel 1998, e confermatoalle elezioni del 2000 e del 2006. È appog-giato dagli strati poveri della popolazionee avversato dalle classi medio-alte e dallaChiesa. A conteggio ultimato non potràimmettere nella Costituzione il concetto diStato socialista e allargare la discreziona-lità dello Stato sulla proprietà privata. Se-condo gli oppositori, la prospettiva di unVenezuela alla cubana si allontana. Dallecolonne del giornale Tal Cual lo storicoavversario di Chavez, Teodoro Petroff par-la di una grande sconfitta del presidente.

ECUADOR. LO STATO DI EMERGENZA

2 ottobreIl presidente Rafael Correa incontra unadelegazione degli agenti di polizia che pro-testano contro i tagli dei salari. La protestaè cominciata dopo la decisione del presi-dente di sostenere una legge che riduce ibonus salariali alle forze dell’ordine. Cor-rea è costretto al ricovero in un ospedalemilitare perché rimane ferito mentre tentadi calmare gli agenti. Il governo invita lapopolazione a scendere in strada e appog-giare il presidente. La Casa Bianca esprimetotale sostegno al presidente Correa.

BRASILE. LA CANDIDATA APPOGGIATA

DAL PRESIDENTE NON VIENE ELETTA

AL PRIMO TURNO

4 ottobreIl voto conferma il largo vantaggio di Dil-ma Rousseff che, però, si ferma attorno al46 per cento. L’esponente dell’opposizio-ne José Serra raccoglie il 33 per cento. Fi-

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no a due settimane fa la vittoria dellaRousseff al primo turno appariva sicura.Sulla perdita di consenso hanno influitouno scandalo che ha travolto la sua princi-pale collaboratrice a Brasilia e la crescitadella terza candidata, la verde Marina Sil-va, la quale ha aumentato i voti nel Norde-st povero del Paese.Nel corso della campagna elettorale, laRousseff ha detto che «in otto anni del pre-sidente Lula 31 milioni di brasiliani sonoascesi alla classe media e 24 sono uscitidalla povertà assoluta, come effetto deinuovi posti di lavoro».

CILE. I MINATORI IN SALVO

13 ottobreUna grande impresa tecnologica fa tornarealla luce 33 minatori imprigionati sottoter-ra per 69 giorni. A mezzanotte la capsulaFenix risale da 622 metri di profondità cona bordo il primo minatore. Il capoturno èl’ultimo a risalire con la capsula la quale simuove alla velocità di un metro al secon-do, limitando a 10 minuti il viaggio nel cu-nicolo, scavato a tempo di primato per rag-giungere i minatori rimasti in trappola. Il

salvataggio era atteso in tutto il mondo.L’azienda italiana Luxottica ha fornito glispeciali occhiali da sole per proteggere lavista dei minatori al ritorno in superficie.La conformazione della lente è stata stu-diata per garantire anche la protezione pe-riferica. Il Cile si esalta e con ragione. Èsua la tecnologia con gli uomini dell’im-presa. È un Paese che non cessa di fare no-tizia. Quest’anno compie 200 anni di sto-ria e ha appena ridotto a ordinaria ammini-strazione un terremoto con tsunami più po-tente di quello di Haiti. La ricostruzionesta già finendo. In ogni caso Mario Sepùl-veda, il portavoce dei minatori, appena ar-rivato in superficie, dice che «è il momen-to di cambiare» perché i minatori sonopersone competenti e non i derelitti delpassato. Dopo gli anni della dittatura di Pi-nochet, il Cile è oggi l’unico Paese del Su-damerica a far parte dell’OCSE, la serie Adell’economia mondiale. Nel corso di que-sto decennio si lascerà alle spalle la defini-zione di Paese in via di sviluppo. Attual-mente le diseguaglianze sociali non sonoancora a livello degli standard europei, mala miseria estrema è già stata sradicata.

Pietro Scagliusi

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