La bibbia al rogo - citazioni d'autore per una periodizzazione
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La Bibbia al rogo Citazioni d’autore per una periodizzazione
Chiara Tuoni liberamente tratto da Gigliola Fragnito “La Bibbia al rogo – La censura ecclesiastica e i
volgarizzamenti della Scrittura (1471-1605)”
“Per conoscere la vera identità di Cristo, occorre che i cristiani,
soprattutto nel corso di questo anno [1997: “Anno della Bibbia”], tornino
con rinnovato interesse alla Bibbia, sia per mezzo della sacra liturgia ricca di
parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi”
“Tertio millennio adveniente”. Preparazione del Giubileo
dell’Anno 2000. Lettera apostolica di Giovanni Paolo II, Milano, Paoline, 1996, p. 41
Rimosso perché giudicato fonte di eresia, il Libro finirà coll’essere assimilato, nell’immaginario
collettivo, agli scritti degli eretici
in compagnia dei quali
verrà arso,
avvolgendo di sinistri bagliori
il tramonto del Cinquecento
e l’alba del nuovo secolo
La Riforma e le traduzioni della Bibbia “Tutti universalmente senza alcuna
differentia de maschio o de femina o de età a tale celestiale et utilissime
vivande” Nicolò Malerbi, 1471, Epistola a Laurentio
premessa alla sua Bibbia, rivolgendosi ai lettori
“Chi vuole imparare deve leggere…e meditare le divine
Scritture e queste ogni persona ancorché rozza e ignorante le poteva leggere, cioè scrutare e
meditare” Domenica da Paradiso, mistica domenicana
processata e poi assolta nel 1519
“Il contadino, il fabbro, il muratore, le prostitute e i mezzani e perfino il turco…[possano leggere la Bibbia
nella propria lingua materna]” Erasmo da Rotterdam, 1522, prefazione
alla Paraphrasis in Evangelium Matthei
“La dottrina sacra non è subietto da mettere in mani dil vulgo et di
persone idiote, massime sappiando che la heresia lutherana è pullulata e cresciuta in Alemagna
solo per questa via” nunzio Aleandro, riferendosi
alle letture sulla Sacra Scrittura
tenute a Venezia nel 1532
dal domenicano fra’ Zaccheria
da Fivizzano
[Non a tutti era dato di
mettere] “il piè troppo addentro nel pelago della
Scrittura” Jacopo Passavanti,
domenicano
Concilio di Trento (1545 - 1563)
Indice paolino (1559) e Indice tridentino (1564)
“Biblia omnia vulgari idiomate, Germanico, Gallico, Hispanico,
Italico, Anglico sive Flandrico, etc. conscripta nullatenus vel imprimi vel legi vel teneri possint absque
licentia sacri Officii S. Ro. Inquisitionis”
Appendice dell’Index del 1559,
Paolo IV + Sant’Uffizio
“Cum experimento manifestum sit, si sacra Biblia vulgari lingua
passim sine discrimine permittantur…a Catholicis
auctoribus versorum, lectionem in vulgari lingua eis concedere possint, quos intellexerint ex
huiusmodi lectione non damnum, sed fidei, atque pietatis
augmentum capere posse…”
Regola IV dell’Index del 1564,
Pio IV + Concilio di Trento
Censura tra 1564 e 1583
“…ut Christifideles intelligant quos libros toto legere possint, & a quibus
abstinere debeant…omnes & quascumque obscuritates, &
difficultates in ipso Indice,… & in posterum emergentes declarare,
aperire, & definire, libros haereticorum, aut suspectorum, aut
quoquomodo improbatorum scriptorum expurgare…quae
videbuntur addere, mutare, supplere, & emendare”
bolla Ut pestiferarum opinionum, 13 settembre 1572,
in cui Gregorio XIII formalizza la
Congregazione dell’Indice
“Ci potrebbon trovare molti libri che habbiam condotti per vigor del ultimo indice fatto dal Santissimo Concilio di Trento, i quali…sariano prohibiti, che
quello sarebbe la fine della rovina nostra e delle buone lettere
ancora...Della qual paura entrata nelle persone studiose d’ogni professione, è nato che non vende più libro nessuno”
memoriale dei librai fiorentini indirizzato a Lelio Torelli, segretario di Francesco I
“Zurai non legger mai più”
ciabattino Domenico di Spilimbergo, cui erano stati
sottratti e stracciati i suoi unici tre libri -Orlando Furioso, Decameron e un Nuovo Testamento-
Dagli atti dei processi inquisitoriali, 1574
L’Indice clementino (1596)
[Clemente VIII] “non ha cardinale di cui si fida interamente salvo i
nipoti”
Cardinale Francesco Toledo, uomo di fiducia del
pontefice, dopo la sua morte (1596)
“Tutto vuol sapere, tutto leggere e tutto ordinare”
Ritratto dei Clemente VIII dell’oratore veneziano
Giovanni Dolfin Per quanto riguardava le versioni della
Sacra Scrittura, sconfessando le scelte
dei colleghi dell’Indice, il Sant’Ufficio
ribadiva con tono perentorio nell’aggiunta Observatio circa quartam regulam
che ordinari ed inquisitori locali
non potevano autorizzarne la lettura
Dopo clementino e sua applicazione “…che si possa conforme alla Regola
4ª dell’Indice, permettere gl’Evangeli, e salmi volgari, che hanno….parafrasi
cattolica del Panigarola, Remigio, e simili…”
Estratto della lettera di Agostino Valier
all’inquisitore veneziano, 1597
“…quod in regionibus ubi impune haeretici versantur cum Catholicis permittatur Sacra Biblia in eorum vulgari lingua, procurando quod
fidelem et catholicam habeant versionem”
Decisione approvata dall’Indice nel 1604
Solo per l’Italia, che pure era stata
inclusa al Concilio di Trento,
con la Germania e la Polonia,
tra i paesi che avevano una lunga consuetudine di lettura
delle traduzioni, non valse il criterio
della tradizione
Sequestro volgarizzamenti biblici
“[il territorio di Asti era stato] espurgato di molti libri non solo
prohibiti per l’Indice nuovo, ma anco per l’antico…che mai si è fatta una così
esatta diligenza in visitarlo, come al presente”
lettera al cardinale Dezza
dell’inquisitore di Asti, 1597
“…che molte volte in un volume sono ligati diversi libri tanto dell’istesso, quanto de diversi altri auttori [e a
mettere] in essa lista il nome proprio dell’auttore, dove & di che anno sia
stampato…” editto dell’inquisitore di Asti,
20 ottobre 1596
“…hora per vigore del detto nuovo Indice si leveranno tutte [le Bibbie] et
si abbrugeranno” Vicario episcopale di Nocera Umbra
al cardinale Agostino Valier,
17 dicembre 1596
“…il levar le Biblie volgari alle donne et gli Evangelii dello anno le confonde
et quasi si risolvono a non lo poter credere”
lettera a Bartolomeo Concini
di Alessandro Strozzi, responsabile dell’Indice, 1559
Distruzione del libro sacro “publice simul in die festivo post
missarum solemnia ante fores Ecclesiae Maioris per actum Notarii
assistente clero et populo sint comburendi ita ut nihil ex illis
remaneat”
istruzioni della Congregazione dell’Indice
al visitatore Antonelli
“S’abbruggiano in questo luogo e in quest’hora tutti i presenti libri
proibiti…o per l’autore, o per la materia, o per la stampa, o per essere
in altro modo aspersi d’errori”
abituale annuncio dato sul sagrato della chiesa
“clara et intelligibili voce omnibus bene audientibus”
“Sunt enim multi libri prohibiti, qui non sunt haereticorum, ut Biblia in lingua vulgari, opera
quorundam quae in Indice habentur”
Francesco Toledo, Instructio Sacerdotum
in libros octo distincta, 1621