Melanzane e polpette

7
Melanzane e Polpette Mt 12:38 ALLORA alcuni degli Scribi e Farisei lo interrogarono , dicendo: Maestro, noi vorremmo veder da te qualche segno. 39 Ma egli, rispondendo, disse loro: […] nessun segno vi sarà dato tranne… Cari amici, All’università di Oxford facevo di tutto tranne il compito a me assegnato. Avrei potuto esimermi dall’imbucarmi a un corso di teologia? Certo che no, e voi ora ne pagate le conseguenze. Mi sono imbattuto in Peter Hampson, un gentilissimo professore di Teologia, che ha il pregio non comune di mettere a disposizione molti dei suoi lavori anche agli scrocconi come il sottoscritto. Uno di essi, il più falaschiano devo dire, in italiano suonerebbe come Lascia che la Natura sia tua maestra: suggerimenti spirituali in un mondo incantato . Me ne sono subito interessato alla luce dell’esigenza di reincantare il mondo di cui parla il nostro amico Grigg e di cui spesso abbiamo discusso. Hampson dice che siamo ormai abituati all’idea che gli oggetti ci suggeriscano il loro utilizzo da un punto di vista pratico: il manico di una tazza,

Transcript of Melanzane e polpette

Page 1: Melanzane e polpette

Melanzane e Polpette

Mt 12:38 ALLORA alcuni degli Scribi e Farisei lo interrogarono, dicendo:

Maestro, noi vorremmo veder da te qualche segno. 39 Ma egli, rispondendo, disse loro: […]

nessun segno vi sarà dato tranne…

Cari amici,All’università di Oxford facevo di tutto tranne il compito a me assegnato. Avrei potuto esimermi dall’imbucarmi a un corso di teologia? Certo che no, e voi ora ne pagate le conseguenze. Mi sono imbattuto in Peter Hampson, un gentilissimo professore di Teologia, che ha il pregio non comune di mettere a disposizione molti dei suoi lavori anche agli scrocconi come il sottoscritto. Uno di essi, il più falaschiano devo dire, in italiano suonerebbe come Lascia che la Natura sia tua maestra: suggerimenti spirituali in un mondo incantato. Me ne sono subito interessato alla luce dell’esigenza di reincantare il mondo di cui parla il nostro amico Grigg e di cui spesso abbiamo discusso.Hampson dice

che siamo ormai abituati all’idea che gli oggetti ci suggeriscano il loro utilizzo da un punto di vista pratico: il manico di una tazza, ci suggerisce come afferrarla, una icona al pc come usarla, una sedia come sederci

e siamo anche abituati all’idea che alcune esperienze ci suggeriscano emozioni: un bambino che piange trasmetterà tristezza, un sorriso gioia e così via

Fino qui Hampson non dice nulla di nuovo, ma ecco l’aspetto interessante: così come siamo abituati a

Page 2: Melanzane e polpette

questi suggerimenti pratici ed emotivi, siamo altrettanto abituati a quelli spirituali? La Natura, le esperienze di vita, costantemente ci suggeriscono esperienze spirituali.

Ogni singolo dettaglio della vostra vita può essere per voi suggerimento per la Trascendenza, sia da un punto di vista morale che spirituale. Secondo questa teoria, il fatto che bruciare un senzatetto sia sbagliato, non deriva dalla decisione a tavolino di questo o quel teologo, ne dalle pagine di questo o quel libro. E’ sbagliato semplicemente per la natura intrinseca dell’esperienza, di cui l’individuo può riconoscere, oltre al valore pratico ed emotivo, anche un valore morale e spirituale. E’ l’esperienza di vita che ci suggerisce i Principi che noi portiamo avanti. Secondo Hampson ciò che ci rende pienamente umani è la capacità di recepire questi suggerimenti spirituali verso il prossimo e verso il Divino. Senza voler approfondire troppo, se volete il testo è disponibile gratuitamente, occhio solo che è un po’ tanto falaschiano, Ci possono essere diversi tipi e diverse direzioni di suggerimento, come già aveva intuito Grigg. Due tipi sostanziali:

suggerimenti di carattere generale (non uccidere, non rubare, promuovi un mondo di pace e concordia)

suggerimenti particolari, personali, che riguardano la nostra particolare vita, il modo solo nostro di rispondere.

Diverse direzioni: Quei suggerimenti che mi invitano a riflettere sul

significato della mia vita Quelli che mi spingono ad accogliere il prossimo Quelli che mi spingono verso il Divino

Per dirla con il Maestro, nessun altro segno è necessario. Solo che questi suggerimenti sono scomodi, sono sfide di crescita in direzioni che spesso ci mettono in discussione, ci

Page 3: Melanzane e polpette

scuotono dal profondo, ci richiedono dei passi che una parte di noi reputa rischiosi e che preferisce non fare. Qui nasce la paura, qui nascono i dogmi, qui nasce il rifiuto del diverso e dell’opinione diversa, vista come suggerimento che può minare alla radice le mie certezze rassicuranti. Noi come unitariani abbiamo fatto enormi passi avanti su questo punto, riusciamo riconosciamo il suggerimento di una diversità come valore e dell’Altro come portatore di quei doni che lo rendono degno di essere accolto. Però quelle ancestrali paure, che sono all’origine della creazione della torre, del vitello e della richiesta di un segno, albergano anche in noi e si presentano in una forma più subdola e meno palese: l’idea di fare del nostro modo di vivere l’unitarianesimo l’unico modo autentico e di giudicare alla luce della nostra personale esperienza la bontà di quelle altrui. La nostra tradizione è troppo variegata e multiforme per poterci permettere un discorso di questo tipo. Se sono qui stasera è perché voglio ascoltare i vostri suggerimenti spirituali, e perché li considero utilissimi nel percorso della mia crescita personale. Che tipo di suggerimenti possono essere trovati in una congregazione? Giustamente la settimana scorsa abbiamo detto che in una congregazione non può esserci contorno senza pietanza principale, non può esserci comunione fraterna senza trascendenza spirituale. Nell’approfondire il concetto, in settimana mi sono capitati due fatti curiosi:

1. stavo facendo un discorso culinario con un mio amico calabrosiculo sulla ricetta delle melanzane alla parmigiana, ci siamo resi conto che entrambe le nostre ricette prevedevano la presenza di melanzane e polpette, ma che io “alla piemontese” consideravo le melanzane il contorno delle polpette, e lui “alla sicula” le polpette il contorno delle melanzane. Chi ha ragione?

Page 4: Melanzane e polpette

2. Qualche ora dopo, mentre stavo facendo colazione, una mattina troppo presto, in un canale ultracattolico trasmettevano le interviste fatte da uno di quei preti rampanti ai propri parrocchiani all’uscita dalla messa: la domanda era semplice “perché sei qui oggi?” ho sentito tre risposte: “perché ho tanti amici”, “perché mi piace organizzare le cose con la parrocchia”, “perché è una tradizione di famiglia”. Nessuna delle persone intervenute ha citato alcuna teoria metafisica, alcun dogma, o alcunchè di lontanamente spirituale. Ed è ancora più interessante perché, statisticamente, la presenza palese della telecamera dovrebbe indurti a falsare le cose in ragione di una immagine più gradita. Cosa ha fatto quel prete? Ha ringraziato tutti, di esserci, e ha condiviso l’entusiasmo di tutti. Significa che smetterà di proporre contenuti spirituali perché sembrano non essere graditi ai fedeli? Significa che organizzerà un torneo di briscola al posto delle messe domenicali? Non credo. Significa piuttosto che continuerà a proporre, a suggerire, il cammino spirituale, nella certezza che il seme spirituale che egli suggerisce troverà il modo di lavorare nel cuore della fedeli in maniera più o meno palese. Significa che, anche se quel seme non darà frutto oggi, quel prete è sicuro che germoglierà a tempo debito, quando e come Qualcuno, ben più quotato di lui, vorrà che germogli.

Quale suggerimento spirituale trarre da queste banali esperienze? Credo la compresenza di entrambi gli aspetti nella congregazione, di amicizia fraterna e di ricerca spirituale, nella certezza che siano entrambi importanti, rendendo spesso difficile capire quale sia il maggiore, o dove inizi il primo e finisca l’altro. E credo anche, udite udite, un difficile esercizio di fede che ci viene richiesto. La fede nel fatto che suggerire spiritualità accoglienza e

Page 5: Melanzane e polpette

tolleranza non sia un lavoro vano, ma un seme che germoglia sottoterra anche se noi non lo vediamo. Che la nostra missione non sia quella di costruire un’altra torre, un altro idolo, ma di seminare le coscienze con i valori in cui crediamo, lasciando che sia il tempo, il destino e, per chi ci crede, Qualcun Altro a decidere forme e modi in cui questo lavoro si palesi. Tornando al suggerimento spirituale di cui parla Hampson, disponiamoci l’uno all’ascolto dell’altro, lasciando che l’esperienza altrui, al di là di ogni giudizio, possa essere per noi suggerimento spirituale, nei modi e nei tempi in cui intimamente sentiamo debba esserloFacciamolo dunque quest’uomo, capace di disporsi alla vita altrui come a un profondo suggerimento, e di essere egli stesso un suggerimento per l’altro.

Nasè Adam ה ם נעש� אד

AmenRob