Mauro Benetti

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catalogo mostra da claudiobottellocontemporary 28-01-2009

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mauro benettiIl mio sogno costruito di segni

2009

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“ IL MIO SOGNO COSTRUITO DI SEGNI “ di Francesco Poli

La pittura di Mauro Benetti è generata da un processo creativo alimentato dall’energia mentale ed emozionale di una singolare visionarietà immaginifica.Questa visionarietà da un lato ha radici che pescano nel profondo della dimensione dell’infanzia, dove la realtà è trasfigurata attraverso fantasticherie di autentica e affascinante freschezza poetica, e dall’altro lato fa riferimento a una visione del mondo incentrata su una sorta di bizzarra visualizzazione iconica degli enigmi della vita umana e dei misteri della natura, del microcosmo e del macrocosmo, in chiave decisamente organicistica, con suggestive valenze oniriche e surreali.Ogni tema, ogni problema è strettamente legato ad una prospettiva suggestiva : l’io dell’artista in modo esplicito o implicito è sempre in primo piano sulla scena.Non a caso le opere esposte in questa occasione fanno parte di una serie intitolata “ Museo Personale”.In due grandi lavori realizzati con foto ed interventi dipinti: “ Albero cosmico “ e “ Cerchio delle streghe”, vediamo in po-sizione centrale, ripreso di spalle, l’artista seduto su una poltrona di vimini che guarda un albero ed oltre la siepe il cielo dove come un’allucinazione esteriorizzata incombe un’inquietante e misteriosa forma sferica (rossa e gialla) che sembra un astro cosmico o un’enorme cellula biomorfica.In un terzo lavoro analogo “La casa. Illusione di segretezza”, la figura dell’artista è raddoppiata specularmene e l’albero secco viene, per così dire, rivitalizzato da rami e foglie dipinti in rosso vivo. In tutti e tre i quadri un gran numero di funghi chiude in un cerchio magico il luogo della fantastica meditazione contemplativa dell’artista.Ma l’opera più sorprendente e tecnicamente più originale è “L’inno delle lucciole”, un polittico formato da otto parti congiunte (quattro più grandi rettangolari e quattro quadrate) che con un impianto simmetrico mette in scena un corpo umano (o meglio i suoi organi interni trasformati in strane articolazioni rizomatiche) che emerge al centro di una dilatata configurazione che assomiglia ad una mano con la superficie della pelle maculata. La particolarità di questo fiammeggiante lavoro è che è stato realizzato con una pittura che, grazie ad un’infinità di piccoli buchi, risulta carica di vibranti luccichii, un effetto prodotto da un dispositivo invisibile di retro – illuminazione. Questa enigmatica e metaforica composizione diventa forse ancora più criptica dopo aver letto il seguente commento dell’autore “Nelle linee della mano, ad ogni punto si potrà stabilire un nesso di affinità o di contrasto che serve da richiamo istantaneo alla memoria. La mano è il mio sogno costruito di segni che sono desideri e paure e il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, ogni cosa ne nasconde un’altra. Le percorro per vedere come si sarebbero svolte le vite che avrei potuto vivere, a partire da lì”.

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“MY DREAM IS CONSTRUCTED OF SIGNS” by Francesco Poli

Mauro Benetti’s painting is generated by a creative process fed by mental and emotional energy of singular image-producing vi-sionariness.On the one hand, this visionariness has roots that draw on the depths of the dimension of childhood, where reality is transfigu-red in reveries which nevertheless have authentic fascinating poetic freshness, and on the other hand has references to a vi-sion of the world centered on a sort of bizarre iconic visualization of the enigmas of human life and the mysteries of nature, of the microcosm and macrocosm, in a decidedly organicistic key, with suggestive oneiric and surreal valences.Each theme, each problem is closely linked to a suggestive perspective: the artist’s ego, either explicitly or implicitly, is always at the forefront of the scene.It is not mere chance that the works being exhibited on this occasion are part of a series entitled “Museo Personale” [Personal Museum]. In the central position in two large mixed-media works made using photographs and painting – “Albero Cosmico” [Cosmic Tree] and “Cerchi delle Streghe” [The Witches’ Circle] – we see the artist, viewed from behind, sitting in a wicker armchair while looking at a tree and beyond a hedge where, like an exteriorized hallucination, an eerie, mysterious red and yellow sphe-rical form, which resembles a cosmic body or an enormous biomorphic cell, is hovering.In a third analogous work, “La Casa. Illusione di Segretezza” [The House. Illusion of Privacy] the artist’s figure is doubled in a mirror-image and a dry tree is, so to speak, revitalized with branches and leaves painted bright red. In all three of these paintings, scores of mushrooms enclose the place of the artist’s contemplative fantasy meditation in a magic circle.But the work which is most surprising and demonstrates the greatest technical originality is “L’inno delle Lucciole” [The Fi-reflies’ Anthem], a polyptich consisting of eight joined pieces (four large rectangles and four squares) whose symmetric for-mat sets a human figure (or rather the figure’s internal organs transformed into strange rhizomatous articulations) on the sce-ne which emerges at the center of a dilated configuration resembling a hand with maculated skin. What is particular about this enflamed work is that it was made with paint with infinite tiny holes in it, allowing it to be charged with vibrant glitter, an effect produced by an invisible back-lighting device.This enigmatic metaphoric composition becomes perhaps even more cryptic after one has read the following comment by the author: “On each point on the lines of the hand one could establish a nexus of affinities or of contrasts that would serve as an instan-taneous memory stimulus. The hand is my dream constructed of signs that are desires and fears and the thread of their discourse is secret, their rules absurd, the perspectives deceptive. Each thing hides another. I run my eyes along them to see how the lives I could have lived would have turned out, starting from there”.

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proteggi la luce

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“metamorfosi” 2008, fotografia e acrilici su tela retro illuminata cm 410 x 280

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“metamorfosi” 2008, fotografia e acrilici su tela retro illuminata cm 410 x 280

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“proteggi la luce” 2008, acrilici su carta retro illuminata cm 280 x 175

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“inno alle lucciole (1) 2008, acrilici su carta cm 100 x 210

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“inno alle lucciole (2)” 2008, acrilici su carta cm 120 x 300

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“inno alle lucciole (3)” 2008, acrilici su carta cm 120 x 300

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erbario

dal n°1 al n°16 cm 76 x 102 tecnica mista su carta 2007/2008

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Esposizioni personali / Personal exhibitions

1986 Galleria Giorgio Persano, Torino1987 Forum International, Zürich1989 Galleria Giorgio Persano, Torino1991 Galleria Giorgio Persano, Torino1992 Le Carré/Musée Bonnat, Bayonne, Francia1993 Galerie Artiscope Zaira Mis, Bruxelles1994 Galeria Gamarra Garrigues, Madrid1996 Centre d’Art Contemporain de Mont de Marsan, Francia1997 Galleria Giorgio Persano, Torino1998 Eremo di Santa Caterina, Rio nell’Elba, Isola d’Elba1999 Nice, Art Jonction, Galleria Giorgio Persano2001 Caltex Gallery, Biella2007 Fondazione Doro Lambertenghi, Tirano2008 Claudio Battello Contemporary, Torino

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“La casa. Illusione di segretezza” 2008 acrilici su fotografia e cartone cm 65x100

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“La casa. Illusione di segretezza” 2008 acrilici su fotografia e cartone cm 65x100

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Mauro Benetti nel suo studio di Torino 2008

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Testo criticoFrancesco Poli

Grafica lb

Fotografie Tommaso Mattina

StampaStargrafica

TraduzioniSusan Finnel

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