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www.asiticino.ch Obiettivi e strategie della sezione ASI Ticino Intervista al presidente Claudio Nizzola e alla vicepresidente Laura Simoni Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” N.3/07 Sezione Ticino Marzo 2007 - n. 1 info L’abbonamento salute una formula per il futuro

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Obiettivi e strategiedella sezione ASI TicinoIntervista al presidente Claudio Nizzolae alla vicepresidente Laura Simoni

Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/iAllegato alla rivista “Cure infermieristiche” N.3/07

Sezione TicinoMarzo 2007 - n. 1

info

L’abbonamentosaluteuna formula per il futuro

3 Editoriale

Cronaca regionale

4 Obiettivi e strategie della sezione ASI TicinoIntervista al presidente Claudio Nizzola e allavicepresidente Laura Simoni

7 Stroke Unit (Sara Gamberoni)

Approfondimenti

8 L’abbonamento salute: una formula per il futuro(Verena Grünert)

Riflessioni

10 La supervisione di équipe (Mariano Cavolo)

Discipline complementari

12 Il Mudra o yoga delle mani (Daniela Frigerio)

Informazioni

15 ISMAC: nuovo gruppo di interesseAssemblea GeneraleAssemblea GIITI

Agenda

16 Corsi ASI Sezione TicinoUDEASS

SOMMARIOinfoMarzo 2007 - n. 1

Chi volesse inviarci articoli, progetti o riflessioni da pubblicare è invi-tato a preferire il formato Word precisando titolo e sottotitolo, nomedell’autore, formazione e/o funzione, luogo di lavoro e bibliografiae/o siti web di riferimento. Le fotografie sono ben accette.Chi desiderasse concordare con noi eventuali adattamenti neces-sari alla pubblicazione non esiti a contattarci: speriamo così in unincontro d’arricchimento reciproco. Il comitato di redazione valu-terà la pubblicazione degli scritti secondo spazi ed argomenti.E-mail: [email protected]

Periodico d’informazione sulleattività dell’associazione svizzerainfermiere/iAllegato alla rivista“Cure infermieristiche” 03/07

Segretariato ASIVia Simen 8CH-6830 ChiassoTel. 091 682.29.31Fax 091 682.29.32E-mail:[email protected] internet:www.asiticino.ch

RedazioneIsabelle AvostiMariano CavoloGeraldine ComodoAndreja Gashi-RezzonicoCristina Treter De Lubomierz

SupervisionePia Bagnaschi

Grafica e stampaSocietà d’arti grafiche già Veladini &co SAwww.veladini.ch

3allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.03/07

Anno nuovo vita nuova?

È con una nuova veste grafica che accogliamo il 2007, sia per la rivi-

sta sia per il nostro sito, nella speranza di aver prodotto uno strumento

sempre più accattivante, nonché fruibile dai lettori.

Man mano che scrivo mi tornano in mente tutte le “stagioni” passate di

questo periodico, con i suoi alti e bassi.

Ma poi penso che è dagli errori del passato che si impara, che si

migliora, che si cresce. Proprio come questo periodico. Ciò che avete

per le mani è quindi il risultato di emozioni intense e contrastanti, pas-

sioni ed interessi di categoria, insomma – se volete – il biglietto da visi-

ta di professionisti sempre più profilati verso un ruolo centrale all’interno

delle équipe multiprofessionali. Non solo un articolato sforzo tipografi-

co quindi, ma una somma di idee, opinioni, pareri, spunti, emozioni da

condividere con voi.

Mi sembra di capire che il filo conduttore di questo numero sia, in un

qualche modo, la salute. Anche quella dell’operatore (e quindi non

necessariamente solo quella del paziente). Quanto infatti pensiamo alla

nostra salute? Quanto i vostri superiori pensano alla vostra salute?

Quante volte veniamo sopraffatti dalle emozioni del quotidiano?

Una volta un paziente a cui avevo augurato Buon Anno, mi rispose: -

“ma anno nuovo vita nuova?”. E allora cerchi di trovare dei buoni pro-

positi, una positività, delle parole incoraggianti. Ma a volte le parole

più adatte non si trovano, magari in realtà non ci sono neanche, e se

ci fossero preferiamo tenerle per noi. Di questo paziente rammento sol-

tanto i pochi secondi di silenzio successivi alla sua domanda. Quel

silenzio, ancora di più della risposta, non lo dimenticherò mai.

Buona lettura!

Mariano Cavolo

editoriale

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Obiettivi e strategiedella sezione ASI TicinoIntervista al presidente Claudio Nizzolae alla vicepresidente Laura Simoni

Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/iAllegato alla rivista “Cure infermieristiche” N.3/07

Sezione TicinoMarzo 2007 - n. 1

info

L’abbonamentosaluteuna formula per il futuro

Dopo avere assunto la vice presidenzadella sezione, come vede il suo ruolo oracome presidente?

Siccome il principio di funzionamento del comi-tato si basa sulla trasparenza e collaborazionetra i vari membri che lo compongono, il pas-saggio di ruolo è basato sul carico di lavoroche compete al presidente e sul peso dell’im-magine pubblica che si deve assumere.Ricordiamoci che come sezionedecentrata rispetto al resto del bloccotedesco o romando, molte energiedevono essere dispensate per i con-tatti e gli spostamenti a Berna.

Quali sono gli obiettivi che visiete prefissati per il futuro dellasezione, a livello dei gruppi dilavoro, dell'attività formativadella sezione e delle relazioni con l'ASIcentrale?

Questi primi mesi sono stati caratterizzatisoprattutto dall’assunzione di ruolo, da attivitàdi analisi e di ridefinizione dei gruppi di lavo-ro. Da questo sono già scaturiti i primi proget-ti che si stanno concretizzando come la ristrut-turazione del sito internet, e come potete diret-tamente apprezzare la nuova veste grafica perla rivista InfoAsi. Si sta lavorando sia all’inter-no del gruppo affari sindacali che nel gruppogiornata di studio per offrire ulteriori opportu-nità formative alla nostra categoria. I progettiper i prossimi anni verranno stabiliti nei prossi-mi mesi soppesando le forze a disposizione,gli sviluppi futuri a livello politico e nella for-mazione.

La vicinanza dell'Italia potrebbe essereun'opportunità di scambio o di collabora-zione. Vi sono progetti in tal senso?

Stiamo cercando opportunità di scambio conla vicina Italia, anche se risulta difficoltosa larealizzazione per le differenze strutturali tra ledue istituzioni professionali. Abbiamo incon-trato il signor Enrico Malinverno, presidentedel collegio di Varese (conta circa 4500 iscrit-ti) e il signor Stefano Citterio, presidente del

collegio di Como (conta circa 1200 iscritti). Ledifferenze sostanziali tra le due istanze profes-sionali stanno nella struttura giuridica:

1. In Italia gli infermieri sono iscritti obbligato-riamente al Collegio professionale sevogliono esercitare la professione, inSvizzera possono decidere liberamente seiscriversi all’associazione.

2. Il collegio come formagiuridica ha un forte pote-re contrattuale nella presadi decisioni per le politicheprofessionali, in Svizzeral’associazione ha potereconsultivo. La formazionepermanente in Italia èobbligatoria e conteggiatain ECM (EducazioneContinua in Medicina) inSvizzera resta a discrezio-

ne del singolo operatore sanitario, inoltrenon è codificata in ECM.

3. La ricerca professionale è sostenuta dalleuniversità tramite convenzioni.

Gli spazi di collaborazione restano individuatinella formazione permanente e in scambi pro-fessionali.

Secondo lei cosa si potrebbe fare di piùper invitare le/gli infermiere/i a fareparte dell'associazione, per rendere lasezione ancora più attiva e forte a livellosvizzero?

Il termine AAssssoocciiaazziioonnee, usato in senso lato,designa un raggruppamento di persone che siorganizza per perseguire un interesse comune.

EEsssseerree ssoocciioo ssiiggnniiffiiccaa aavveerree::

• uunn’’iinnffoorrmmaazziioonnee ppuunnttuuaallee:: attraverso la stam-pa associativa (Info-ASI e Cure infermieristi-che), le comunicazioni sono fornite ai socisu ciò che accade in ambito professionale eper sezione ASI-SBK Sezione Ticino.

• ll''ooppppoorrttuunniittàà ddii ""ddaarree uunn''aanniimmaa"" aall pprroopprriiooaaggggiioorrnnaammeennttoo pprrooffeessssiioonnaallee:: oggi leopportunità di aggiornamento offerte al per-

info4 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Obiettivi e strategie della sezione ASI TicinoIntervista al presidente Claudio Nizzola e alla vice presidente Laura Simoni di Pia Bagnaschi

Gli spazi dicollaborazione

restano individuatinella formazionepermanente e in

scambi professionali

Cronaca regionale

sonale di cura, sono fin troppo numerose,anche sollecitate dall'incessante succedersidi cambiamenti che devono essere gestiti dachi opera nel mondo della salute. Ciò chemanca non sono le singole occasioni edu-cative, ma nel mare delle sollecitazioni for-mative, l’associazione propone qualità,significato e continuità.

• llaa ppoossssiibbiilliittàà ddii iinncciiddeerree ssuullllee ppoolliittiicchhee ssaannii--ttaarriiee:: forse non tutti sanno che l'ASI-SBKsezione Ticino è tra le associazioni profes-sionali che, oltre ad essere accreditata perl'erogazione di servizi d’aggiornamento delpersonale infermieristico, ha degli spazi dirappresentanza in alcu-ne commissioni canto-nali e che ha la possi-bilità di essere ascolta-ta durante i lavoririguardanti provvedi-menti legislativi in mate-ria di politica sanitariae formazione infermieri-stica. Far sentire il pro-prio parere attraversogli organismi associati-vi significa avere anche la ragionevole spe-ranza che - secondo le regole della parteci-pazione democratica - esso possa inciderenella definizione delle norme che regolanola nostra attività quotidiana. Per questo èimportante mantenere i contatti con la pro-pria sezione perché, attraverso i canali asso-ciativi, le idee e le riflessioni di tutti possanogiungere a chi si fa nostro portavoce pressole istituzioni.

• ooccccaassiioonnii dd''iinnccoonnttrroo ee ddii ffoorrmmee ddii ssccaammbbiioodd’’eessppeerriieennzzaa pprrooffeessssiioonnaallee:: ciascuno di noisperimenta quanto sia proficuo lo scambio diidee con le persone con cui ci si intende "alvolo". La nostra associazione, può offrire unulteriore spazio per forme d’incontro e scam-bio tra colleghi.

• aassssiisstteennzzaa ee ccoonnssuulleennzzaa ggrraattuuiittaa:: vi è talvol-ta la necessità di chiedere un consiglio, siasul piano dei riferimenti normativi o contrat-tuali, sia nel merito di alcune iniziative che siintendono promuovere a livello cantonale.

Dunque la domanda che a molti vienespontanea: perché associarsi?

Chi condivide le finalità dell'ASI sezione Ticinoe desidera partecipare in modo attivo anchealla dimensione progettuale e decisionale dellesue iniziative, ha nella scelta di associarsi unostrumento importante perché:

• ha diritto a partecipare democraticamentealla vita dell'associazione,

• testimonia con questa scelta un'identità pre-cisa in rapporto al proprio essereinfermiere,

• partecipa con il proprio contributoal finanziamento delle attività dellasezione, consentendole di operarein modo adeguato,

• ha diritto ad uno sconto sui corsipromossi nell’ambito della formazione permanente,

• può usufruire delle varie convenzioni stipula-te dall'associazione con diversi enti per pro-getti comuni o per facilitazioni nell'accesso adeterminati servizi.

Vi sono delle strategie particolari cheriguardano i gruppi d'interesse comune?

Alcuni gruppi professionali di interesse sonostati costituiti (cure intense, in oncologia, inanestesia, in diabetologia, ecc:) ed altri gruppipossono essere proposti. I contatti da utilizzareper interfacciarsi con i gruppi sono quelli spe-cifici per ogni gruppo; ogni gruppo lavora indi-pendentemente, ha un proprio statuto e regola-mento, che deve essere approvato dal comita-to sezionale, per favorire il dialogo e il contat-to tra i membri e simpatizzanti. Tutti i soci possono proporre nuovi temi e grup-pi di lavoro. Ovviamente una stessa personapuò partecipare al lavoro anche di gruppidiversi. Per rendere più efficace la proposta èpreferibile che, chi propone un nuovo gruppodi interesse , indichi alcune specifiche comead esempio il numero minimo di persone a suo

5allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.03/07

La nostraassociazione puòoffrire un ulteriorespazio per formed’incontro escambio tracolleghi.

info6 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Cronaca regionale

avviso necessarie per portare avanti l’attività.Inoltre può fornire altre indicazioni opportune,quali ad esempio: possibili partner, se si trattadi un progetto che richiede finanziamenti,come suggerisce di procurarli, i tempi di rea-lizzazione, ecc...

Lei e la vice presidente Laura Simoni aveteun messaggio particolare da trasmetterealle/agli infermiere/i, giovani e meno, peraiutarli a motivarsi e trovare nell'associa-zione un sostegno formativo e politico?

È di fondamentale importanza che gli infer-mieri assumano sempre maggior consapevo-lezza della loro posizione all’interno del siste-ma sanitario e che facciano sentire la propriavoce nelle decisioni che concernono la salute,l’economia sanitaria, la qualità delle cure, laformazione, il futuro della professione. Perarrivare a questo è indispensabile essere attivi,conoscere, anticipare gli eventi, esporsi, esse-

re uniti in un associazione che, se numerosaed attiva, riuscirà ad avere sempre maggiorpeso politico e contrattuale a favore nostro edelle persone che curiamo. L’associazione professionale è costituita da sin-goli professionisti che si impegnano in modoattivo a favore della collettività, sono le perso-ne a fare la differenza.Ognuno di noi, di voi,ha qualcosa da dare; in modi e tempi diversi èimportante esserci, far sentire la propria voce,la propria presenza.

Un caloroso invito a tutti i soci a partecipareattivamente nell’associazione viene inviato daisottoscritti e dal comitato. �

L’associazioneprofessionale è

costituita da singoliprofessionisti che siimpegnano in modo

attivo a favoredella collettività

Le giornate di Gerzensee permettono ai membri ASI di sviluppare riflessioni per il futuro. (Da sinistra: Rita DalBorgo, Cristina Treter e Michela Tomasoni, membri del comitato).

7allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.03/07

Un progetto di qualità

STROKE UNITdi Sara GamberoniInfermiera Specialista Clinica presso l'Ente ospedaliero cantonale

La stroke unit è unaparte dedicata egeograficamentedefinita di unospedale che offreassistenza aipazienti con stroke.Ha uno staffspecializzato con unapproccio esperto emultidisciplinare peril trattamentodell’ictus.

Cronaca regionale

Aprire le porte al lavoro in team all’interno diun centro dedicato, la stroke unit, apparecome l’unica strada praticabile, alla luce

delle evidenze scientifiche, per raggiungere l’ec-cellenza nelle cure alla persona colpita da ictus.Nei paesi industrializzati l’ictus è la terza causadi morte, equivalente a circa 400'000 mortiall’anno nei paesi della CEE (fonte: SIPIC;2000). Le proiezioni attuali indicano un aumento di inci-denza, soprattutto al di sopra dei 65 anni. Ilmiglioramento delle condizioni di vita ha porta-to ad una diminuzione della mortalità e di rifles-so ad un aumento dei costi diretti, legati alla per-dita di produttività. Nell’Europa occidentale l’in-cidenza è di 300-500 per 100'000 all’anno.

Come gestire l’ictusLa gestione con successo dei pazienti con strokeacuto, considerato come emergenza, dipendeda quattro punti chiave:•rapido riconoscimento e reazione ai segni diallarme dello stroke

•uso immediato dei servizi del sistema di emer-genza medica (EMS)

•trasporto prioritario con notificazione all’ospe-dale di ricevimento

•rapida e accurata diagnosi e terapia in ospedale

Che cos’è una stroke unitLa stroke unit è una parte dedicata e geografica-mente definita di un ospedale che offre assisten-za ai pazienti con stroke. Ha uno staff specializ-zato con un approccio esperto e multidisciplina-re per il trattamento dell’ictus. Inoltre comprendele principali discipline: medica, infermieristica,fisioterapica, terapia occupazionale, logopedia,assistenza sociale. Grazie a questo tipo di infra-struttura la stroke unit permette una valutazionemedica specifica e una valutazione precocedella necessità di assistenza infermieristica e diterapia. L’assistenza da parte di un team multidi-sciplinare coordinato permette una mobilizzazio-ne precoce, la prevenzione delle complicanze eil trattamento delle conseguenze, oltre che la valu-tazione immediata delle esigenze dopo la dimis-sione. Questo tipo di gestione dello stroke per-mette una riduzione della mortalità fino al 18%rispetto ai reparti di base, una riduzione dellanecessità di istituzionalizzazione fino al 25% e lariduzione della dipendenza fino al 29% (fontedati: metanalisi britannica; 2000-Ronnig e

Guldrog; 1998 – metanalisi su Lancet; 2004).La gestione dell’emergenza in acuto richiedeprocessi paralleli a differenti livelli dell’assistenzaal paziente. La valutazione in acuto delle funzio-ni vitali e neurologiche deve essere parallela altrattamento delle condizioni pericolose per lavita del paziente.

L’ictus in TicinoRiferendoci ai dati epidemiologici noti o estrapola-ti (per il Canton Ticino circa 500-600 pazientiall’anno) e tenendo conto che circa il 10% di que-sti dovrà essere curato in cute intensive e che unaparte non accede alle cure ospedaliere, circal’80% dovrebbe poter beneficiare di un trattamen-to di un’unità di cura specializzata in malattie neu-rovascolari; con una degenza nella stroke unitacuta di 2-4 giorni, per il Ticino si può calcolareun fabbisogno di 1000-2000 giornate di cura equindi di 4-5 letti dedicati.

Fabbisogno di personale infermieristicoPer quanto riguarda la Svizzera, il calcolo basa-to sulle direttive per il riconoscimento delle cureintensive dalla Società svizzera per la medicinaintensiva, accettato il 13 maggio del 2004, pre-vede 2.5 infermiere per letto (24 ore), con un’oc-cupazione media tra il 75 e il 100%.In base ai dati estrapolati da “D.Minier et coll.,Rev Neurol 2004”, secondo le raccomandazio-ni francesi (“La lettre du neurologue, dicembre2000) e tedesche (Nervenarzt, febbraio 1998)oltre ai dati forniti dai responsabili della SU delCHUV di Losanna (attualmente in questa strutturasono impiegati unicamente infermieri diplomati)si rilevano 11.7 unità per 6 letti monitorizzati,quindi circa 2 infermieri per letto.

ConclusioniDagli studi emerge in modo chiaro come la dif-ferenza nell’evoluzione in senso positivo o nega-tivo dell’ictus non sia strettamente legata alla con-notazione farmacologia del suo trattamento,bensì alla cooperazione di un team multidiscipli-nare specificatamente preparato, preferibilmenteall’interno di una struttura dedicata (stroke unit). �

Progetto realizzato da un gruppo di Lavoro dell'EOC,denominato "SUN-EOC" (Stroke UNit EOC), creatocirca tre anni fa allo scopo di chinarsi su questa pro-blematica di grande importanza.

(Questa relazione è stata presentata da Sara Gamberoni in occasione della Giornata di studio organizzatadall’ASI il 21 novembre 2006 a Lugano sul tema “Non sotto un certo limite: qualità = effettivi sufficienti)

Promuovere la salutogenesi

L’abbonamento salute: una formula per il futuro di Verena Grünert et al.*,

Infermiera in salute pubblica

info8 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Icosti della salute sono in buona parte legati aquelle che comunemente si chiamano “malattiedella civilizzazione”. Spesso però queste

malattie si possono evitare. L’introduzione di un“abbonamento salute” permetterebbe di sostene-re i comportamenti favorevoli alla salute primache la gente si ammali.In Svizzera ogni anno si spendono 50 miliardidi franchi per la lotta contro le malattie, di cuiuna parte sono la conseguenza del nostromodo di vita. La Carta di Ottawa, propostadall’OMS nel 1986, suggerisce un cambia-mento di paradigma. L’idea consiste nel com-pleto sviluppo da parte di ogni individuo delproprio potenziale salute. Le condizioni di vitaesterne giocano un ruolo di primo ordine, poi-ché determinano il comportamento individuale.In circostanze materiali e sociali favorevoli,quasi tutti possono raggiungere un’età avanza-ta godendo di buona salute.

Il concetto di salutogenesiDa che cosa dipende la salute e dache cosa dipende la malattia? Laricerca medica è riuscita finora arispondere alla prima domanda:conosciamo i meccanismi patogenidella maggior parte delle malattie.Ma come è possibile che molte per-sone restano in buona salute? E`par-tendo da questo interrogativo cheAaron Antonovsky (1987, 1997) hasviluppato il concetto di salutogene-si. Oggi si conoscono i principalifattori determinanti della salute, inparticolare una buona rete sociale,un lavoro interessante, un’alimenta-zione equilibrata e l’esercizio fisicoregolare.Una delle scoperte fondamentalidella ricerca sulla promozione dellasalute è l’importanza delle condizio-ni per la salute e il comportamento.In linea generale, se le circostanzelo permettono, e i familiari parteci-pano, è facile cambiare i comporta-menti. Geoffrey Rose scriveva nel1992: “Non serve a nulla pretende-re che gli individui si comportino inmodo diverso dai loro simili; è moltomeglio ricercare un cambiamentogenerale delle norme comportamen-tali e circostanze che facilitano laloro adozione” (OMS, 2002).

Possibilità multipleL’”abbonamento salute” incita a trarre profittodalle occasioni di farsi del bene nella vita quoti-diana. Si può lasciare libero corso all’immagi-nazione: noleggio gratuito di biciclette, menusani a metà prezzo, libero accesso a centri dirilassamento, riduzione nei centri fitness, consigliper un modo di vita favorevole alla salute. Lamessa in pratica di questo sistema d’”abbona-mento salute” avviene in collaborazione con lecasse malati. L’abbonamento funziona come unacarta telefonica prepagata e dà diritto a deibuoni. Per abbonarsi occorre versare 1000 fran-chi all’anno alla cassa malati. In cambio si bene-ficia delle offerte dello stesso importo, iniziandodalla consultazione annua con check-up com-pleto. Una volta che il proprio stato di salute èstato verificato, vengono indicate le offerte piùadeguate. Ad esempio per qualcuno sarebbemeglio dare la priorità al rilassamento, per altri

Adottando uncomportamentopositivo per la

salute, l’abbonatoguadagna sotto tuttigli aspetti: qualità

di vita, benessere esoddisfazione.

Approfondimenti

9allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.03/07

sarebbe più importante fare dell’esercizio fisicoogni giorno. Durante tutto l’anno ognuno puòcosì utilizzare le offerte più opportune e i costisaranno scaricati dall’abbonamento.

Riduzione dei premiAlla fine dell’anno, nuova consultazione e nuovocontrollo. I punti bonus sono calcolati secondoun preciso tariffario. Il sistema ricompensa inprimo luogo le attività di salute documentate.Vengono accordati dei punti anche per il miglio-ramento dei parametri fisiologici o della formulasanguigna, come pure per dei cambiamentidurevoli del comportamento.I bonus saranno dedotti dal prezzo di rinnova-mento dell’”abbonamento salute”. Nei casi piùfavorevoli per il secondo anno si dovrannopagare solo 800 franchi. A ciò si aggiunge unariduzione del premio dell’assicurazione di base.Adottando un comportamento positivo per lasalute, l’abbonato guadagna sotto tutti gli aspet-ti: qualità di vita, benessere e soddisfazione. Lecasse malati non hanno spese supplementari,bensì meno costi di malattia da coprire. Da unpunto di vista economico anche la società ciguadagna, a medio e a lungo termine, attraver-so la riduzione della frequenza delle malattie.

Possibili obiezioniSiamo ben consapevoli che un’innovazione cosìradicale susciterà delle critiche:• esisterebbe un pericolo di abuso delle offertedell’”abbonamento salute”. Tuttavia esso non èuna tessera d’entrata gratuita in un centro wel-lness. L’obiettivo principale è quello di contri-buire alla responsabilizzazione in materia disalute

• l’”abbonamento salute” mirerebbe a produrredegli esseri “sani standardizzati”. Non è ilcaso, poiché ognuno resta libero di viverecome vuole. Tuttavia sottolineiamo che il dena-ro pubblico deve essere suddiviso equamente

• al sistema si rimprovera pure di essere riserva-to ai privilegiati. In una prima fase ciò potreb-be verificarsi. Quando l’efficacia del sistemasarà approvata, si potranno convincere leautorità competenti e si porteranno alcunemodifiche al sistema. A titolo di confronto,pensate all’introduzione dell’acqua corrente:cent’anni or sono i rubinetti erano il lusso dialcuni benestanti – oggi si trovano ovunque

• l’invecchiamento della popolazione porte-rebbe ad un’esplosione dei costi. Ora loscopo della promozione della salute non èforse che il maggior numero di personepossa godere di buona salute fino in età

molto avanzata? Chi ha avuto una vita sod-disfacente e ben riempita ha meno problemidi fronte all’idea di morire. Ciò significa allostesso tempo che la malattia in fase pre-ter-minale sarebbe di più breve durata.

Un esempio eloquenteSe oggi la maggior parte dei giovani svizzerinon hanno carie è grazie alla tenacia di alcunipionieri. L’igiene orale, le consultazioni e i con-trolli regolari- come pure bibite e dolci non zuc-cherati – sono le conquiste degli ultimi decenni.Senza voler rendere disoccupati i dentisti, ilmiglioramento dell’igiene orale ha portato allanascita della professione di igienista dentale. E,cosa più importante, oggi abbiamo dei dentisani e belli fino in età molto avanzata. Ciò cheè stato fatto per la bocca e i denti, lo si può fareanche per l’insieme della persona, tenendo inconsiderazione le dimensioni fisiche, psichiche esociali della salute. �

*VVeerreennaa GGrrüünneerrtt è infermiera in salute pubblica eha seguito una formazione complementare“Prevenzione” (HSA di Lucerna). Hanno collaboratoalla stesura di questo articolo: FFeelliixx KKüücchhlleerr, medico,AAggnneess PPllaasscchhyy SScchhnnyyddeerr, psicologa, LLiizz SSeetttteerr, gior-nalista, e PPeetteerr vvaann EEeeuuwwiijjkk, etnologo e storico. Contatto: [email protected]

Questo articolo, lievemente abbreviato, è stato pubblicato in Focus – Rivista di Promozione salute svizzera, n. 24, settembre 2005 eripreso in lingue francese da Cure infermieristiche, 2/2006. Riferimenti bibliografici vedi Cure infermieristiche, 2/2006, p. 55

Contro l’”abbonamento salute”Tener conto dei fattori socialiLa proposta di introdurre un “abbonamentosalute” ha provocato delle reazioni. AlexSchwank, medico generico basilese, si èespresso nella rivista “Soziale Medizin” (nellaquale sono stati pubblicati in extenso i testi dacui è stato estratto questo articolo) confutandol’idea che il responsabile di una malattia ènella maggior parte dei casi un comporta-mento personale errato. Sostenendo che lasalute è liberamente scelta si dimentica l’in-fluenza dei fattori sociali quali le condizioni dilavoro, lo stipendio, l’habitat, il traffico o l’am-biente. I cambiamenti di comportamento sibaserebbero principalmente sul consumo e idivertimenti. Le persone benestanti e con unabuona formazione godono di migliore salute,ma dispongono di più risorse per rinunciare acomportamenti che potrebbero recarle danno.Un tale sistema di bonus-malus segnerebbe lafine di un’assicurazione malattia sociale. �

L’“abbonamentosalute” incita atrarre profitto dalleoccasioni di farsidel bene nella vitaquotidiana.

Che cosa sta dietro alla supervisione, masoprattutto perché provoca e suscita sen-timenti così contrastanti, tanto da venir

addirittura aborrita da alcune istituzioni o gruppidi lavoro?Questo scritto si articolerà in due parti. Unaprima destinata ai lettori più attenti, in cui si trac-cia una sorta di iter metodologico della supervi-sione di gruppo. Mentre nella seconda parte,destinata ai più distratti, si cercherà di capire equindi descrivere a cosa serve veramente lasupervisione di équipe.

Un supporto professionaleLa supervisione in sostanza è un supporto pro-fessionale ed uno spazio di rielaborazione deisaperi degli operatori che esercitano professionidi aiuto. Essa consiste nel processo di riflessione,apprendimento, valutazione e verifica, che sisviluppa attraverso la relazione tra un professio-nista esperto (supervisore) e più operatori nelcorso della loro attività professionale.Rivolta agli operatori sanitari per eccellenza, halo scopo di sostenerli nella riflessione e nellavalutazione del loro agire professionale in rela-zione ai casi ed alle attività professionali cheessi realizzano.Attraverso la descrizione di ciò che si fa e dellemodalità con le quali si costruiscono interventi erelazioni con gli utenti, con i colleghi, con altriservizi, gli operatori hanno l'opportunità di riflet-tere sull'efficacia del proprio agire professionale,sulle scelte metodologiche adottate, sugli stru-menti utilizzati e di effettuare un monitoraggiocostante sulla qualità delle prestazioni erogate. La supervisione di gruppo si caratterizza, quindi,come sistema di valutazione di un servizio, inquanto la finalità è quella di creare coerenza traquello che gli operatori fanno e gli obiettivi pre-fissati. A livello metodologico si prevede l'attivazione(la costituzione) di gruppi composti da un mininoed un massimo di operatori. I singoli operatorisono di norma invitati a presentare situazioni vis-

sute come particolarmente impegnative e difficilie, attraverso il supporto del gruppo e del super-visore, si effettua un lavoro di comprensione edelaborazione di ciò che è avvenuto, al fine diindividuare nuove strategie efficaci e funzionali.

Che tipo di supervisione?Per singoli professionisti: i professionisti che lavo-rano nelle relazioni di aiuto possono trovarenella supervisione un valido supporto, spessonecessario e indispensabile. Oltre a ridurre lostress e allontanare il rischio di burnout, la super-visione sicuramente aiuta a gestire meglio il pro-prio lavoro, perfeziona la propria professionalitàe aiuta a gestire, elaborare, comprenderemeglio i casi incontrati.Particolarmente indicata per psicologi, psicote-rapeuti, psichiatri, educatori, infermieri in salutementale, assistenti sociali, insegnanti di ogniordine e grado, consulenti, eccetera.Per équipe di lavoro: in ogni équipe si sviluppa-no dinamiche che influenzano in modo determi-nante lo svolgimento del lavoro quotidiano. Lasupervisione permette quindi di individuare, rico-noscere e gestire le dinamiche, in modo dacreare un clima di lavoro più positivo, efficientee sereno.

info10 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Un processo di riflessione

La supervisione di équipe di Mariano Cavolo*Capo Infermiere di Settore

I professionisti chelavorano nelle

relazioni di aiutopossono trovare

nella supervisioneun valido supporto,spesso necessario e

indispensabile.

Riflessioni

Scopi generali della supervisione1. supporto al rafforzamento dell'identità pro-

fessionale2. supporto al funzionamento del servizio3. supporto alla valutazione degli interventi

Nelle équipe che lavorano nelle relazioni diaiuto la supervisione può riguardare anche i casidi pazienti presi a carico in passato nel propriolavoro.Il lavoro di supervisione di équipe può avvenirepresso la sede degli enti interessati. Sui casi: lasupervisione sui casi affronta e rivede la gestio-ne di problematiche incontrate nel proprio lavo-ro. Il professionista si confronta con chi può aiu-tarlo a cogliere nuovi aspetti del problema odiverse possibilità di intervento.Può essere organizzata sia individualmente chein gruppo.Sugli operatori: la supervisione su di sé permet-te agli operatori di cogliere il proprio vissutonelle situazioni supervisionate. Il risultato è dupli-ce: permette una maggior conoscenza e migliorgestione di sé e, contemporaneamente, unacomprensione migliore della situazione vissuta.Anche questa supervisione può essere sul singo-lo operatore o sull'équipe.

Elementi fondamentaliGli elementi fondamentali che determinano ilsuccesso o il fallimento della supervisione sonotre: iill ggrruuppppoo,, iill sseennssoo ddii aappppaarrtteenneennzzaa eedd iill rriiuu--sscciirree aa ““ffeerrmmaarrssii””.Il gruppo: è indubbio l’impatto che la patologiagrave (non necessariamente solo psichiatrica)esercita sull’assetto emotivo degli infermieri (ocuranti in genere). Nella relazione con il pazien-te si attivano infatti emozioni intensissime, chehanno a che fare con la base stessa del sensodella vita e del senso di sé come persone ecome operatori, senso che a volte si ha l’im-pressione che vacilli. L’intensità di tali dinamichenon può essere sostenuta da una persona sola.Occorre lo strumento del gruppo dei curanti,che, come un organismo vivente, svolge funzio-ni essenziali, ecologiche, per la salute mentaledegli operatori e per la cura dei pazienti. Il grup-po quindi, con le sue ricche e complesse dina-miche, costituisce un insostituibile valore tera-peutico (quando funziona come un organismounitario) in cui i singoli componenti operanonella consapevolezza di essere parte di un tutto,che come tale si prende cura del paziente. Ciòaccade solo se i curanti sono uniti da un colle-gamento emotivo. Il gruppo in sostanza rappre-senta un’area sensoriale comune, una stratifica-zione di sensazioni molto intense sperimentateinsieme, che costituisce un importante elementodi coesione, contro le spinte alla frammentazio-ne che il contatto prolungato con i pazienti“gravi” induce.Di questo senso di appartenenza ad un gruppoquindi c’é molto bisogno e deve essere radicatonel quotidiano della vita istituzionale condivisa,costituita da momenti di pausa insieme, mangia-

re insieme, parlare dei propri figli, litigare suicompiti e sulle mansioni, eccetera. Tutto ciòforma un tessuto sensoriale coesivo di apparte-nenza che dà forza per sentirsi vivi e menoimpotenti di fronte alle bordate di proiezioni chesi ricevono dai pazienti, sopraffatti dal pesodelle loro difficoltà che hanno bisogno di scari-care sul prossimo.La difficoltà principale nell’utilizzare il gruppo(l’équipe) per affrontare le situazioni cliniche dicura dei pazienti e quindi “buttar fuori” le emo-zioni, è quella di riuscire a riunirsi, ovvero riusci-re a fermare la routine frenetica delle urgenze -spesso inevitabili - ma talvolta dettate dall’ansiadi uscire fuori da una situazione insostenibile. Èquindi indispensabile riunirsi, sedersi a parlarecome gruppo che si occupa della cura deipazienti nel suo insieme, integrando le diversefunzioni terapeutiche, avendo una fiducia, basa-ta sull’esperienza, che questo serve. Quando ilgruppo si riunisce stabilmente e funziona, ritro-vandosi almeno una volta la settimana, si perce-pisce immediatamente il vantaggio di avere adisposizione un contenitore umano, duttile, com-posto da più identità e funzioni, solido ma ela-stico. Fare posto all’incontro, riunirsi, vuol direanche mettersi in un altro atteggiamento mentalerispetto a quello quotidiano per cui tutti hannodei compiti, necessari, importanti, anche belli, efunzionare per un poco in un altro modo, chepotrà irrigare le azioni specifiche consuete. Inquesto senso quello che conta è adottare e man-tenere un “profilo basso” di contenuti verbaliz-zati, ovvero non astruse teorie, non minuziosericostruzioni anamnestiche, né accumuli di infor-mazioni raccolte dalle più disparate fonti, mapiuttosto aderenza alle emozioni e sensazioni“terra-terra” che il paziente ha provocato neglioperatori, suscitando affetti, paure e curiosità,cioè vita psichica.

Buona supervisione a tutti! �

*MMaarriiaannoo CCaavvoolloo, Capo Infermiere di Settore;Responsabile del Centro di Competenza per laFormazione Infermieristica, c/o l’OrganizzazioneSociopsichiatrica Cantonale; già membroComitato ASI

11allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.03/07

Occorre lostrumento delgruppo dei curanti,che, come unorganismo vivente,svolge funzioniessenziali,ecologiche, per lasalute mentale deglioperatori e per lacura dei pazienti.

• Disagi fisici: ogni dito ha una particolare funzione e un potere specificoall’interno dell’organismo. Esempio: mal di schiena: Mudra per la schienaDurata: eseguire quattro volte al giorno per 4 minutiMeditazione: sei in un luogo che ti fa star bene. Sei da solo o con per-sone che ti danno forza e ti fanno sentire felice; o stai facendo uno sportche ti entusiasma o semplicemente fai attenzione che i tuoi pensieri nonti distraggono.Affermazione: la mia spina dorsale è forte, la mia schiena è ampia eaperta, io sono protetto e sostenuto sia all’interno che all’esterno.

Mi sono avvicinata ai Mudra in seguitoad una seduta di danzaterapia doveho preso coscienza di quale organo

meraviglioso sia la mano e di quanti poteri rac-chiude in sé. In seguito a varie documentazionie esperienze personali svolte con lo yoga dellemani, trovo questa tecnica efficace e “comoda”dato che lo sforzo richiesto è minimo ed è pos-sibile praticarla in qualsiasi momento della gior-nata. Perché dunque non sfruttare proprio lesituazioni in cui il nostro umore inizia ad agitar-si come: durante un blocco stradale, alla codadel supermercato, davanti al computer, la seraattendendo il rientro dei nostri cari per lacena,…? Grazie ai Mudra, mi sono resa contoche si possono trasformare le situazioni chepotrebbero essere fonte di conflitti interiori o fru-strazioni in occasioni di rigenerazione e medita-zione personale.

Che cosa sono i mudraI mudra sono gesti archetipici delle mani e delcorpo che appartengono alla memoria ancestra-le e alla filogenesi umana. Hanno il potere dievocare la connessione con l’universo e incarna-re, in chi li sta utilizzando, le energie specificheche esprimono. La parola mudra viene dal san-scrito e significa “sigillo” o “sugello”. I mudra uni-

scono la realtà fisica del nostro corpo alla dimen-sione spirituale e la realtà individuale alle energiecosmiche. Possono evocare importanti stati inte-riori e/o curare malattie dell’anima e del corpo.Le mani sono antenne (radar) quindi qualsiasigesto o posizione delle mani diventa sintonizzato-re di frequenza con l’universo. La particolare posi-zione crea il canale preferenziale di comunica-zione e ricezione e stabilisce la vibrazione neces-saria per il passaggio di energia relativo allo statodi coscienza che il mudra va a risvegliare.

Come realizzarliÈ molto semplice praticare i mudra, possonoessere eseguiti da seduti, da sdraiati, in piedi,mentre si cammina, in auto, … Importante èmantenere una posizione simmetrica e centrata epossibilmente molto rilassata. Posizioni scomodeo tensioni interne possono ostacolare il flussointerno dell’energia.L’effetto dei mudra è intensificato quando si assu-mono delle posizioni di meditazione e ci si con-centra sulle mani e sulla respirazione.Un atteggiamento mentale sereno e un’atmosfe-ra positiva favoriscono lo yoga delle mani.I momenti migliori in cui praticare i mudra sonodi mattino nel letto al risveglio o di sera prima dicoricarsi, oppure prima o dopo i pasti.

info12 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

I Mudra o yoga della mani

Quando il corpo diventa strumento dello spirito di Daniela Frigerio*

È molto semplicepraticare i mudra,

possono essereeseguiti da seduti,

da sdraiati, in piedi,mentre si cammina,

in auto,…

• problemi emozionali: disturbi o problemi legati all’anima, sentimenti eall’umoreEsempio per ritrovare la calma e distendersi dallo stress quotidiano:Mushti MudraDurata: eseguire tre volte al giorno per 15 minutiMeditazione: immagina degli scenari in cui ti comporti in modo pauro-so o aggressivo. Ora modifica le scene e rappresentatele come vorrestiche fossero.Affermazione: io sono tranquillo e sereno in ogni situazione.

Che cosa possono curareI mudra possono venire usati per curare:

Discipline complementari

13allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.03/07

• ricaricare le riserve di energia: per i momenti di stanchezza, affatica-mento, irrequietezze e depressione. Esempio per ritrovare la prontezzamentale, l’origine di tutte le cose buone: Ushas MudraiDurata: eseguire ogni giorno da 5 a 15 minutiMeditazione: sei seduto in un bel posto dove puoi godere il sole chesorge piano piano; lascia che i colori rosso, arancione e giallo ti acca-rezzino a lungo. I colori risvegliano e migliorano il tuo umore. Immaginauna persona piena di energia che gode della vita, esce nel mondo conamore e lo benedice con un sorriso sincero.Affermazione: io sono pieno di piacere e d’entusiasmo, che mi permet-tono di ottenere grandi cose. Io godo al massimo della vita.

• per riconciliarsi con il passato: per liberarsi da paure, ansie, sensi dicolpa, rabbia e pregiudizi che terze persone ci hanno “imposto” nelcorso della nostra vita. Esempio il perdono, gesto di preghiera:Atmanjali MudraDurata: eseguire secondo le proprie esigenzeMeditazione: immagina di essere in un luogo sacro di potere o in unluogo che conosci e che ha un significato speciale per te. Percepisciun’energia speciale, sentila dentro di te. Sei nel silenzio dove puoi fareuna richiesta, o puoi farti aiutare. Otterrai l’aiuto al momento giusto e nelmodo migliore. Dopo la meditazione rimani in silenzio per un po’,immergiti nella pace e nella gioia del Divino.Affermazione: io ricevo il bene che mi attende e sono pieno di ricono-scenza.

• per migliorare le relazioni: per trovare la pace in sé stessi, aumentare lapropria fiducia e autostima. Esempio il coraggio, simbolo dell’elefante:Ganesha Mudra (la divinità che supera tutti gli ostacoli)Durata: da eseguire una volta al giornoMeditazione: visualizza il colore rosso: un mosaico, un mandala o untappeto in vari toni di rosso. Ora concentra tutti i sensi su questa imma-gine per un po’ di tempo. Il rosso dovrebbe rafforzare, scaldare e apri-re il tuo cuore; darti il coraggio di essere aperto e fiducioso.Affermazione: io incontro le altre persone con coraggio, apertura e fiducia.

• per aiutare a sopportare i problemi quotidiani: per scendere nel profon-do di noi stessi e entrare in contatto con il più Alto e porgergli le nostredomande; la risposta arriverà nel modo più adatto attraverso un libro,un’altra persona, una voce alla radio, una sensazione, … Esempio perraggiungere uno scopo, un desiderio da realizzare: Kubera Mudra (Diodella ricchezza)Durata: usare questo mudra in situazioni specifiche della vita quotidiana Meditazione: visualizza il tuo scopo, futuro o desiderio speciale in tutti isuoi colori. Sviluppa la sensazione che é già reale. Il pensiero è il pote-re procreativo, il padre; mentre il sentimento è il potere che dà forma, lamadre. Come le grandi piante hanno bisogno più tempo per raggiun-gere la fioritura, la stessa cosa si applica ai nostri desideri e scopi.Affermazione: io do il meglio di me e lascio che il resto venga a me.

Otterrai l’aiuto almomento giusto enel modo migliore.Dopo lameditazione rimaniin silenzio per unpo’, immergiti nellapace e nella gioiadel Divino.

info14 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

• per rafforzare il carattere: trasformare o capovolgere quei lati del nostrocarattere che non ci piacciono. Esempio la libertà e l’armonia interiore:Garuda Mudra (uccello mistico) Durata: eseguire tre volte al giorno per 4 minutiMeditazione: immagina di vivere come un grande uccello predatore.Solca il cielo leggero e elegante e osserva il paesaggio da una certadistanza. Guarda le montagne per quello che sono e vedrai anche ilmodo migliore per superarle, perché hai la vista acuta di un uccello dapreda e potrai distinguere tra ciò che è importante e ciò che non lo è.Non affannarti a ottenere di più o di meno di quello che hai, perciò vivinella soddisfazione e nell’armonia con il mondo che ti circonda. Affermazione: io sono libero interiormente. Io ottengo ciò che mi è dovu-to e vivo in armonia con il mondo.

• per programmare il futuro: per affrontare con serenità e fiducia il propriofuturo. Esempio la pazienza, la libertà, la fiducia, l’equilibrio interiore:Apan Mudra (Mudra dell’energia)Durata: eseguire per un tempo da 5 a 45 minuti oppure tre volte al gior-no per 15 minutiMeditazione: sei seduto in un giardino e godi della varietà dei colori edelle forme delle piante. Osserva il grande mistero della natura: il semegermoglia, la pianta cresce e sboccia. Ora in un’aiuola vuota piantaqualcosa che dovrebbe portarti ricchi frutti. Immagina che germoglia,che cresce e si sviluppa, fiorisce e porta i suoi frutti. Chi trarrà beneficioda questi frutti? Concludi la visualizzazione con un ringraziamento.Affermazione: io pianto i miei semi e con l’aiuto di dio ricevo un riccoraccolto che accetto con riconoscenza.

• per collegarsi con il Divino: trovare pace, serenità, soddisfazione egioia. Esempio entrare in comunione con il sé: Dharmachakra Mudra(gesto del girare la ruota)Durata: eseguire a seconda delle necessitàMeditazione: visualizza una figura di luce, il tuo sé superiore e chiedi-gli di guidarti con saggezza attraverso gli alti e bassi della vita. Puoichiedergli qualsiasi cosa. Poi rimani in silenzio per qualche tempo eascolta: forse la figura di luce ha qualcosa da dirti.Affermazione: con cuore riconoscente, io affido il mio essere al mio sésuperiore, che sa che cosa è meglio per me.

Con la pratica dei mudra si aprono nuove dimensioni interiori che ci appartengono e che purtropporimangono spesso all’oscuro di noi. Lo scopo di quest’arte è tramutare le emozioni, rompere gli sche-mi, modificare le attitudini ripetitive in modo da integrare tutti i piani della coscienza: fisico, emozio-nale, mentale e spirituale.

Solo con il corpo “completo” si può andare in modo autentico e consapevole oltre il corpo.

*DDaanniieellaa FFrriiggeerriioo, insegnante di scuola speciale e allieva presso la scuola di DanzaMovimentoTerapia di Milano

Bibliografia: Gertrud Hirschi (2002), Mudra. Lo yoga delle mani, ed. Il punto d’incontroRenata Righetti (2005), Trasmuda. Danza, mudra e benessere, ed. Xenia

Osserva il grandemistero della

natura: il semegermoglia, la

pianta cresce esboccia.

Discipline complementari

15allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.03/07

Informazioni

Dopo anni di trattative condotte a livello deivari organi competenti, durante la seduta

dello scorso luglio, l’ASI Centrale ha riconosciu-to il gruppo di interesse comune degli infermieriSpecializzati in Medicina Alternativa eComplementare della Svizzera Romanda e delTicino (ISMAC).Il Gruppo Infermieri/e Riflessologhi/e dellaSvizzera Italiana (GIRSI) ha accettato di sostene-re l’eventuale adesione all’ISMAC su invito deigruppi della Svizzera Romanda con i quali éstato costituito un gruppo di interesse comuneromando e ticinese.I punti salienti degli statuti prevedono quanto segue:• sviluppare e promuovere il ruolo dell’infermierein Medicina Alternativa Complementare (MAC)

• promuovere la specializzazione dell’infermierein MAC

• valutare e definire i bisogni professionali deimembri

• sviluppare la solidarietà e la collaborazione sulpiano professionale costituendo una rete tramembri che operano nelle diverse discipline

• sviluppare la ricerca nelle cure infermieristicheconcernente la medicina alternativa e comple-mentare

• sviluppare canali di collaborazione con gliorgani, le commissioni dell’ASI ed altre orga-nizzazioni

• prendere posizione su dei problemi che riguar-dano gli infermieri in MAC

• rappresentare l’ASI verso l’esterno secondol’accordo con il comitato centrale dell’ASI

Verranno ammessi come membri ISMAC gliinfermieri che hanno effettuato, oppure hannoin corso, una formazione riconosciuta e validanell’ambito delle terapie complementari o cheinsegnano nel settore e sono membri dell’ASI.

ISMAC: nuovo gruppo di interessePer ulteriori informazioni:

Segretariato ISMACNicole Mombelli72, route de Cossoney1008 Prillytel. 021/635 76 69email: [email protected]

Membri GIRSIMarisa Biaggi tel. 091/609 17 91

Isabel Corti 091/683 09 77

FORMAZIONE GIRSI

7 – 14 Marzo La magnetoterapia

25 – 26 Aprile Algie arto inferiore

24 – 30 – 31 Maggio Morfo-psicologia del piede e delle sue dita

Per iscrizioni:

GIRSIJacqueline MeschiariTel. 091/751 78 37

079/387 88 08

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA Il Comitato ASI-SBK Sezione Ticino ha il piacere di invitarvi

all'Assemblea Generale Ordinaria:

Mercoledì 21 Marzo 2007 - Ore 18.30 Riservata ai membri ASI-SBK

Fondazione Casa per Anzianiviale Olgiati 38 C - 6512 Giubiasco - Sala Multiuso

CONFERENZA

“Il diritto dell’infermiere di dire NO”La responsabilità, sociale e giuridica, degli infermieri

Mercoledì 21 Marzo 2007 - Ore 20.00 Aperta al pubblico

Fondazione Casa per Anziani - GiubiascoSala Multiuso

Relatore: Pierre-André WagnerAvvocato, Infermiere diplomato Responsabile del Servizio Giuridico dell’ASI-SBK

Il Comitato GIITI vi invita a partecipare alla prossima

ASSEMBLEA GENERALE Infermieri indipendenti Ticino (GIITI)

che si terrà venerdì 20 aprile 2007 dalle 14.oo alle 16.oo

presso il Ristorante Guglielmini a Pazzallo (dopo l’uscita autostradale Lugano Sudverso Pazzallo, dopo il Mc Donald)

Trattande:• Presentazione membri di comitato GIITI e distribu-

zione statuto• Approvazione ultimo verbale assemblea 2006• Approvazione conti• Presentazione obiettivi 2007• Raccolta bisogni di informazione e formazione • Eventuali

Alla fine dell’assemblea verrà gentilmente offerto unrinfresco

CALENDARIO ATTIVITÀ ASI-SBK SEZIONE TICINO MARZO – GIUGNO 2007CORSI – CONFERENZE – ATELIER – ASSEMBLEE

1 MARZO CURE DI FINE VITA

6 – 7 MARZO ANIMAZIONE E CREATIVITÀ CON GLI ANZIANI: LA PERSONA AFFETTA DA DEMENZA

15 – 16 MARZO TRAINING ASSERTIVO

21 – 22 MARZO LA VIOLENZA FISICA E L'AGGRESSIVITÀ VERBALE ALL'INTERNO DELL'ISTITUZIONE FAMIGLIA, DELLE SCUOLE, DEI LUOGHI DI LAVORO E DEI GRUPPI NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA

9 - 23 MARZO TRATTAMENTO ULCERA CRURALE VENOSA E/O ARTERIOSA E CURA DELLE LESIONI CUTANEE – CURA E PREVENZIONE DELLE ULCERE DIABETICHE

21 MARZO ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA

26 MARZO BLS-AED® SRC AUTOMATED EXTERNAL DEFIBRILLATION

28 – 29 – 30 MARZO KINESIOLOGIA: TOUCH FOR HEALTH IV

2 – 3 APRILE GENTLE CARE: UNA MODALITÀ DI APPROCCIO PROTESICO ALLA CURA DELLA PERSONA CON DEMENZA

16 APRILE CURE PALLIATIVE E DOLORE

18 – 19 – 20 APRILE DIGITOPRESSIONE10 – 11 MAGGIO13 – 14 – 15 GIUGNO

26 – 27 APRILE LA PUNTA DELL'ICEBERG: L'INFERMIERE FRA MITO 14 GIUGNO E REALTÀ, LIMITE E ONNIPOTENZA

30 APRILE BRAIN – GYM APPROFONDIMENTO

DA DEFINIRE APRILE ANIMAZIONE E CREATIVITÀ CON GLI ANZIANI: LA DIMENSIONE AUTOBIOGRAFICA

3 – 4 MAGGIO I DILEMMI ETICI NEL QUOTIDIANO

8 MAGGIO IMPACCHI E COMPRESSE II LIVELLO

24 - 25 MAGGIO CONFLITTI INTERPERSONALI E NEGOZIAZIONE

31 MAGGIO AGGIORNAMENTO DELLE TECNICHE DI TOUCH FOR HEALTH

4 - 5 GIUGNO METTERE IN GIOCO LA NOSTRA ESSENZA E ... CRESCERE

19 GIUGNO FITOTERAPIA

DA DEFINIRE GIUGNO ANIMAZIONE E CREATIVITÀ CON GLI ANZIANI: IL PROGETTO D'ANIMAZIONE

Per informazioni ed iscrizioni: Segretariato ASI-SBK Sezione TicinoTel. 091/682 29 31 - Fax 091/682 29 32 e-mail: [email protected]

Agenda

CHIUSURA DELLE ISCRIZIONI: 31 MAGGIO 2007

INFORMAZIONI:Sezione sanitaria, "Corsi universitari estivi"Via Orico 5, 6500 BellinzonaTel.: ++41 91 814.30.50Fax: ++41 91 825.31.89e-mail: [email protected]

CORSI UNIVERSITARI IN AMMINISTRAZIONE E GESTIONEDEI SERVIZI SANITARI (UDEASS)

dal 23 luglio al 3 agosto 2007ad Ascona, Ticino, Svizzera

I corsi sono tenuti in francese e in inglese.Si rivolgono a operatori, professionisti e «mana-ger» (livello superiore e intermedio) delle ammi-nistrazioni sanitarie, degli ospedali e dei servi-zi e strutture operanti nel campo della salutecome pure ai partecipanti a uno dei program-mi di formazione continua (Master of AdvancedStudies), promossi nell’ambito della SwissSchool of Public Health (SSPH+).

www.ti.ch/udeass