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Il futuro della chimica verde

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Opuscolo realizzato in occasione della joint venture tra Novamont ed Eni - Versalis per la riqualificazione del petrolchimico di Porto Torres sotto l'egida della chimica verde. Dalla viva voce dei protagonisti una panoramica sulle opportunità, sui passi avanti e sulle prospettive relativi ad uno dei progetti più ambiziosi e promettenti nel mercato internazionale delle bioplastiche.

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Il futuro della chimica verde

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OPPORTUNITÀ PER:

la riqualificazione di Porto Torres

la chimica verde italiana

l’occupazione

l’agricoltura

l’ambientee il territorio

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È l’opportunità di riqualificare il polo petrolchimico di Porto Torres

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CON MATRÌCA VERSALIS (ENI) PUNTA AI VERTICI DELLA CHIMICA VERDE

L’attuale strategia di Versalis (ENI) si inserisce in un piano di rilancio industriale e commerciale nell’am-bito del quale la chimica verde costituisce uno dei pilastri fonda-mentali, in particolare per quei settori in cui l’azienda è già forte e riconosciuta a livello mondiale, come quello dello sviluppo degli elastomeri.

In quest’ottica, il progetto MATRÌCA che sarà realizzato a Porto Torres rappresenta una grande opportunità per cogliere l’enorme potenziale che oggi si presenta sul mercato in questo campo, consentendo di anticipare la concorrenza. Questo grazie alle qualità e alle capacità professionali di questa nuova realtà e forte della disponibilità di aree agricole per la coltivazione delle materie prime ne-cessarie alla produzione di bio-ad-ditivi, bio-lubrificanti e bio-plastiche a basso impatto ambientale.

Con MATRÌCA si punta a costruire il polo di chimica da materie prime rinnovabili più grande e innovativo al mondo, avviando un percorso virtuoso basato sull’innovazione tecnologica, sulla ricerca e sulla sostenibilità con ricadute occu-pazionali e con un impatto socio-economico positivo sul territorio. Un processo che è destinato ad alimentare la filiera di innovazione tecnologica lungo una linea di sviluppo che porterà alla creazione di un modello di business applica-bile ad altre realtà sia in Italia che all’estero.

MATRÌCAINTENDE REALIZZAREIL POLO VERDEPIÙ GRANDE E INNOVATIVO AL MONDO, avviando un percorso virtuoso basato su innovazione tecno-logica, ricerca e sostenibilità che diventi un modello per altre realtà.

Daniele Ferraripresidente

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Briefing al centro ricerche MATRÌCA

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IL CENTRO RICERCHE,IL FIORE ALL’OCCHIELLODI MATRÌCA.

MATRÌCA consentirà di riqualifica-re, attraverso la riconversione indu-striale, il sito di Porto Torres, oggi strutturalmente non competitivo, di recuperare la sostenibilità econo-mica e ambientale, di sviluppare un business in forte espansione. Inoltre, darà nuovo stimolo alla ricerca e all’innovazione tecnolo-gica massimizzando le sinergie delle nuove produzioni di intermedi verdi con le produzioni di chimica tradizionale.

Il progetto è uno dei più ambiziosi da questo punto di vista: prevede la realizzazione di 7 nuovi impianti di chimica verde e un’azione di bo-nifica ambientale del suolo e delle falde acquifere.

Gli impianti saranno operativi entro il 2016 insieme a una centrale a biomasse. Fiore all’occhiello della struttura è il centro ricerche, recen-temente inaugurato, e che costi-tuirà un nodo fondamentale per lo sviluppo di oli estensori a partire da materie prime rinnovabili e per lo sviluppo di prodotti tecnologica-mente innovativi.

L’unione della chimica tradizionale e della chimica da fonti rinnovabili aprirà l’accesso a nuovi mercati e consentirà di completare la gam-ma di prodotti già in commercio in un’ottica di sviluppo di nuove strategie che siano in grado di rispondere alle esigenze della clientela nel rispetto della sosteni-bilità ambientale.

Secondo le previsioni la domanda dei prodotti di base biologica e di conseguenza delle bioplastiche triplicherà all’interno di un intervallo di tempo che va da oggi al 2020 e noi vogliamo essere protagonisti di

questa crescita.

L’OBIETTIVO È DI AMPLIARE IL FOOTPRINT PRODUTTIVO verso un setto-re innovativo offrendo prodotti a basso impatto ambientale per diventare protagonisti in un bu-siness in forte espansione

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È l’opportunità per la chimica verde italiana

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Catia Bastioliamministratoredelegato

LA BIORAFFINERIA DI PORTO TORRES: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ DI RICONVERSIONE E DI PROGRESSO

Il progetto MATRÌCA ha come obiettivo strategico di sviluppare una leadership tecnologica in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale attraverso la realizza-zione di una bioraffineria di terza generazione. L’innovativo impianto prevede l’utilizzo di materie prime agricole non alimentari e di scarti vegetali per la trasformazione in intermedi chimici e bioplastiche grazie all’applicazione delle più avanzate tecnologie sviluppate da Novamont negli ultimi dieci anni.

Si tratta di una grande sfida che ci vede impegnati in un campo come quello delle bioplastiche in cui le

attese di crescita sono particolar-mente significative e che mette al centro dell’attenzione l’efficienza dell’uso delle riserve. L’introdu-zione delle plastiche biodegrada-bili, non tanto in sostituzione delle plastiche in generale, ma come alternativa laddove il riciclo risulti difficoltoso e quindi realistica la possibilità di inquinamento, giu-stifica l’ampio sviluppo del setto-re e i grandi volumi previsti che si stimano in qualche milione di tonnellate e costituisce una grande opportunità di riconversione e di progresso.

Il progetto realizzato a Porto Torres rappresenta un progetto pilota che punta a conquistare la leadership tecnologica e industriale e che po-trà essere riproposto anche in tanti altri ambienti simili, in particolare in aree deindustrializzate e pove-re di materie prime, fungendo da traino per altre realtà che operano nel campo della chimica e propo-nendosi anche come prototipo sul fronte della produzione energetica.

LE BIORAFFINERIEINTEGRATE DI TERZA GENERAZIONE uniscono attività produttiva industriale e produzione agricola facendosi collante per il territorio e introducendo un uso efficiente delle risorse.

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MATRÌCA: un progetto pilota che punta alla leadership

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LA BIORAFFINERIA DI PORTO TORRES: OPPORTUNITÀDI RICONVERSIONEE DI PROGRESSO

L’esperienza di Porto Torres, infatti, ottiene il duplice risultato di svilup-pare la filiera corta per la produ-zione di bioplastiche ed intermedi chimici e di sfruttare gli scarti vegetali per far fronte al fabbiso-gno energetico della bioraffineria, grazie alla presenza di una centra-le a biomasse che renderà il sito perfettamente autosufficiente.

Le bioraffinerie integrate di terza generazione come quella di Porto Torres che uniscono attività pro-duttiva industriale e produzione agricola, offrono l’opportunità di introdurre un uso efficiente delle risorse garantendo la disponibilità delle materie prime e aprendo un mercato stabile per l’Europa e per le bioplastiche. Un’opportunità di crescita economica che coinvolge interamente l’area geografica in cui l’impianto si inserisce in quanto, per le sue peculiarità, la bioraffi-

neria di terza generazione risulta fortemente ancorata al territorio dove crea un continuum tra uni-versità, istituzioni, realtà industriali e ambiente, fungendo da collante del territorio stesso.

La regione Sardegna, in partico-lare, in cui già esiste un’industria della trasformazione, potrà trarre grandi vantaggi dalla presenza sul suo suolo di attività che ruotano intorno alla bioplastica e agli inter-medi chimici, e che consentiranno di sfruttare l’efficienza dell’impren-ditoria locale e la fantasia che da sempre caratterizzano le comunità del posto.

L’ESPERIENZA DI PORTO TORRES da una parte sviluppa la filiera corta per la produzione di bioplastiche ed intermedi chi-mici, e dall’altra sfrutta gli scarti vegetali per produrre energia

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È l’opportunitàper l’agricoltura sarda

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LE PIANTAGIONI DI CARDO, UNA COLTURA NON CONVENZIONALE DALLE MOLTEPLICI RISORSE

Il Polo Verde di Porto Torres rappresenta un modello di integra-zione tra produzione industriale e agricola nel rispetto della sosteni-bilità ambientale.

Le materie prime che andranno a soddisfare il fabbisogno industria-le della bioraffineria integrata di terza generazione saranno ottenute da colture di cardo effettuate su terreni marginali. Una coltura non convenzionale della quale si utiliz-za sia il seme, che fornisce un olio compatibile con quello del giraso-le, sia la biomassa da cui si ricava cellulosa ed emicellulosa. Dall’e-strazione dell’olio, inoltre, si ottiene una farina altamente proteica che potrà sostituire la soia attualmente utilizzata per alimentare gli animali da latte.

I motivi che hanno portato a sce-gliere il cardo sono molteplici.

Innanzitutto, la coltivazione del car-do risulta particolarmente vantag-giosa sotto il profilo di eco-compa-tibilità ambientale in quanto non

va ad impattare sui terreni destinati alla produzione per l’alimentazione umana e animale consentendo di valorizzare terreni altrimenti inutiliz-zati e di recuperare numerosi ettari che in passato sono stati persi all’agricoltura.

Quella del cardo è un’aridocoltura, adatta al clima mediterraneo e che non ha particolari esigenze di acqua al di là di quello che è il suo naturale ciclo autunno-primaverile, per cui non richiede irrigazione. Inoltre, si tratta di una coltura a 0 input, ovvero che non comporta l’u-tilizzo di diserbanti, né di concimi e neppure di pesticidi.

Anche sul fronte economico, es-sendo quella del cardo una coltura pluriennale, vi sono significativi vantaggi in quanto nei successivi 6-8 anni non esige costi di lavo-razione aggiuntivi rispetto a quelli dell’impianto iniziale, a parte quelli della raccolta differenziata della granella da cui si ottiene l’olio, e della biomassa.

Michele Falceagronomo

LA COLTURA DEL CARDO È ALTAMENTE ECO-COMPATIBILE per le sue ridotte necessità di acqua e perché a zero input, in quanto non richiede il ricorso a diserbanti, né a concimi e neppure a pesticidi.

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È l’opportunità per l’occupazione, l’ambiente e il territorio sardo

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È l’opportunità per l’occupazione, l’ambiente e il territorio sardo

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Porto TorresZona Industriale “La Marinella”

07046 Porto Torres - SSTel. 079 509000

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