Mastrocinque - Roma Quadrata

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  • 8/13/2019 Mastrocinque - Roma Quadrata

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    Attilio Mastrocinque

    Roma quadrataIn: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Antiquit T. 110, N2. 1998. pp. 681-697.

    Riassunto

    Attilio Mastrocinque, Roma quadrata, p. 681-697.

    La tradizione antica indica chiaramente che Roma quadrata era un'area consacrata prima della fondazione della citt vera e

    propria. Essa era una zona quadrangolare davanti alla casa di Augusto, dove si riuniva periodicamente il popolo per salutare

    l'imperatore. Ma l'idea di Roma quadrata era nata al tempo in cui il popolo si riuniva entro l'area quadrangolare del Comizio.

    Roma quadrata si identificava con i Romani entro un quadrato, nella cui area si trovava una fossa di fondazione (mundus),

    realizzata per propiziare le divinit infere, mentre il quadrilatero era traguardato dall'alto per l'auspicatio, che serviva per

    conoscere la volont degli di celesti. Anche la zona dei comizi centuriati ebbe il suo mundus, cio l'altare sotterraneo di

    Dispater. La Roma quadrata palatina era funzionale all'ideologia augustea, ma la sua dislocazione dal Comizio al Palatino fu un

    fenomeno pi antico dell'et di Augusto.

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    Mastrocinque Attilio. Roma quadrata. In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Antiquit T. 110, N2. 1998. pp. 681-697.

    doi : 10.3406/mefr.1998.2049

    http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1998_num_110_2_2049

    http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/author/auteur_mefr_1229http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1998.2049http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1998_num_110_2_2049http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1998_num_110_2_2049http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1998.2049http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/author/auteur_mefr_1229
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    ATTILIO MASTROCINQUE

    ROMA QUADRATA*

    1 - Roma quadrata come luogo consacratoLa tradizione antica parla di una primissima Roma fondata da Romo-

    lo e chiamata Roma quadrata. Il concetto di Roma quadrata stato variamente interpretato dai moderni (un altare sul Palatino, un qualche resto dimonumento rinvenuto sul colle romuleo raffigurato su pitture romane, laRoma serviana divisa in quattro trib, in altro modo ancora), ma ancoranon si spiegato perch gli autori antichi definiscano questa Roma comeun locus e perch esso fosse chiamato Roma, pur trovandosi a Roma, manon coincidendo con Roma.Una fonte autorevolissima come Verrio Fiacco, da cui deriva il lemmaQuadrata Roma di Festo1, asseriva che questa Roma era un piccolo luogosacro sul Palatino : chiamato Roma quadrata un luogo sul Palatino davanti al tempio diApollo, dove stato deposto tutto ci che di buono, secondo la consuetudine,si impiega nella fondazione di una citt ai fini dell'auspicio, poich dall'inizioquesto luogo munito dalla pietra in forma quadrata. Questo luogo stato ricordato da Ennio quando dice : et fquis est eratf Romae regnare quadratae (echi - era - regnare a Roma quadrata)'.

    L esistenza di un luogo sacro detto Roma quadrata assolutamentecerto, perch ne parlano gli atti dei ludi Secolari severiani2, in cui si menziona un tribunal ad Romam quadratam. del tutto improbabile che EnnioII primo nucleo di questo articolo deriva dalla relazione tenuta in occasionedel Convegno Da Roma alla terza Roma, dedicato alla fondazione della citt, svoltosia Roma nel 1996; ringrazio pertanto gli organizzatori del Convegno, P. Catalano eP. Siniscalco, di avermi concesso di pubblicare in questa sede gli sviluppi di quellarelazione.P. 310 L : Quadrata Roma in Palatio ante templum Apollinis dicitur, ubi repo-sita sunt, quae soient bona ominis gratia in urbe condenda adhiberi, quia saxo muni-tus (minitus cod.) est initio in speciem quadratam. Eius loci Ennius meminit cum ait :et fquis est eratf Romae regnare quadratae2 CIL VI, 32327.

    MEFRA - 110 - 1998 - 2, p. 681-697.

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    682 ATTILIO MASTROCINQUEintendesse diversamente, anche se spesso i moderni asseriscono che il suoverso si riferiva alla citt di Roma, dimenticando per che Verno leggeva leopere di Ennio per intero, mentre noi leggiamo solo questo verso, per dipi storpiato dai copisti.Altri autori descrivono i riti di fondazione secondo questo ordine : prima viene la creazione di Roma quadrata, poi il tracciato del pomerio romuleo cio la creazione della citt. Infatti Plutarco3 fa di Roma quadrataun luogo sacro sul Palatino, fondato da Romolo per prendere gli auspiciprima di fondare la citt vera e propria, che aveva il suo centro nel Comizio. o scoliasta bizantino Tzetze4 sosteneva l esistenza di una Roma quadrata presso la casa di Faustolo, pi antica della citt fondata da Romolo.Lo stesso ordine di successione era seguito probabilmente anche da Vairone a cui opinione riferita da Solino5 nei seguenti termini :Infatti, come afferma Vairone, autore scrupolosissimo, Romolo fondRoma (...) e dapprima essa fu detta Roma quadrata, perch stata posta inmodo equilibrato. Essa inizia dal bosco nell'area sacra di Apollo e termina allasommit delle scale di Caco, dove fu il tugurio di Faustolo. Qui si ferm Romolo che, dopo aver preso gli auspici, gett le fondamenta delle mura.

    La tradizione varroniana parlava dunque di una Roma quadrata pressoa casa di Faustolo, sull angolo sud-occidentale del Palatino, estesa suun area piccolissima6. Tra il tempio di Apollo e le scale di Caco ci sono cir-3 Rom. 9 e 11.4Tzetz., in Lycophr. 1232 : xfj , , ; per la punteggiatura di questo passo seguo F.Castagnoli, Roma quadrata, in Studies presented to D. M. Robinson, I, SaintLouis, 1951, p. 389.5 Solin. I. 17 : nam, ut adfirmat Vano auctor diligentissimus, Romam condiditRomulus... : dictaque primum est Roma quadrata, quod ad aequilibrium foret posita.Ea incipit a silva quae est in area Apollinis, et ad supercilium scalarum Caci habet ter-minum, ubi tugurium fuit Faustuli. Ibi Romulus mansitavit, qui auspicato murorum

    fundamenta iecit. Sul frequente uso delle opere di Vairone da parte di Verrio cf.D. Briquel, Les Plasges en Italie, Roma, 1984, p. 374.6 Giustamente il Castagnoli, Roma quadrata, p. 393-4, sostiene che in Solinonon si parla della citt, ma dell'area sacra palatina. Come hanno sottolineato alcuniautori moderni (cf. Castagnoli, Roma quadrata, p. 394), forse Vairone, morto nel 27,non parlava precisamente del tempio di Apollo in quanto monumento gi esistente,perch esso fu creato da Augusto fra il 36 e il 28 a.C. Ma da credere in ogni casoche la localizzazione di Solino rispecchiasse quella varroniana. possibile che Var-rone menzionasse l'area del tempio in costruzione, visto che in Solino si parla genericamente dell'area sacra, non del tempio; cf. E. Tubler, Roma quadrata und mun-dus, in MDAI(R), 41, 1926, p. 212-26; A. Grandazzi, La Roma quadrata : mythe ouralit?, in MEFRA, 105, 1993, p. 505 (che valorizza pure Ovid., Trist. III.1.32 come

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    ROMA QUADRATA 683ca 50 metri7, occupati dalla casa di Augusto e da uno spiazzo chiamato areaPalatina*. E Roma quadrata era proprio questo spiazzo. Infatti di esso parla iuseppe Flavio in questi termini :

    , (giunti in uno spiazzo del Palatino - la sua storia vuole che esso sia stato abitato per primo nella citt diRoma -...)9,e Gellio lo ricorda come il luogo ove il popolo si radunava per salutare l imperatore10. Nel corso dell epoca imperiale la si defin anche forum Palati-numn.Soltanto Dionisio di Alicarnasso e Appiano12 identificano Roma qua-testimonianza su Roma quadrata, ma cf. gi nel medesimo senso : N. Degrassi, Ladimora di Augusto sul Palatino e la base di Sorrento, in RPAA, 39, 1966-67, p. 97). Sulla ossibile raffigurazione di Roma quadrata sulla Forma Urbis (costruzione quadrataell'area sacra di Apollo che avrebbe potuto misurare ca. 10 m di lunghezza) :G. Carrettoni et al, La pianta marmorea di Roma antica. Forma Urbis Romae, I, Roma, 1955, p. 143 e tav. 13, 50; cf. E. Rodriguez-Almeida, Forma Urbis Marmorea. Agg i orn amen to generale 1980, Roma, 1981, p. 99, tav. XIV. Il Degrassi, La dimora di Augusto p. 96, identifica Roma quadrata con un filare di blocchi squadrati posti alladestra di chi sale direttamente dal Foro al tempio di Apollo.7 Cf. G. Carrettoni, Roma. Le costruzioni di Augusto e il tempio di Apollo sul Palatino in Arch.Laziale, 1, 1978, p. 72-4, ove pianta dell'area. Tra il tempio di Apollo ele scale di Caco sorse la casa di Augusto, il quale, nel 36 a.C, dopo la vittoria su Sesto ompeo, aveva acquistato il terreno, sul quale il popolo decise di erigere, a pubbliche spese, la domus del principe, mentre l'area a sud-est, dov'era caduto un fulmine fu destinata alla costruzione del tempio di Apollo. Nel 27 a.C. l'ingresso delladomus venne ornato con alberi di alloro. Cf. Veli. Pat. 11.81; Suet., Aug. 29.3; Cass.Dio XLIX.15.5-6; Res gestae divi Aug. 34.2.8 Degrassi, La dimora di Augusto, p. 94.9Ios. Flav., Ant.Iud. XIX.3.2 (223); cf. Degrassi, La dimora di Augusto, p. 94.Giuseppe Flavio parla dei soldati che portarono Claudio sul Palatino per proclamarlmperatore.10 Geli. XX.1.2 : in area Palatina, cum salutationem Caesaris opperiremur (mentreaspettavamo di salutare l'imperatore nella piazza palatina). Sulla salutatio cf.. Tamm, Auditorium and Palatium, Stoccolma, 1963, p. 91-4. L'area Palatina nominata anche in uno dei cataloghi regionari (Notitia; Valentini-Zucchetti, I,p. 177-8); cf. Degrassi, La dimora di Augusto, p. 94.

    11 Dopo la costruzione del palazzo dei Flavii l'area venne spostata ad una quotapi elevata e diversamente orientata, ma sempre davanti al palazzo imperiale; essaera chiamata forum Palatinum in un'iscrizione {CIL VI, 1177; cf. 31252 = ILS 776)che ricorda come nel 374 Valentiniano, Valente e Graziano la donarono al popoloromano; cf. Degrassi, I.e.12 Dion. Hal. 11.65 (il tempio di Vesta , , ); cf. 1.88 (Romolo ); App., fr. la 9 (... ..., , -

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    684 ATTILIO MASTROCINQUEdrata con la citt racchiusa dal pomerio romuleo, di forma quadrangolaree situata sul Palatino.I moderni, riconoscendo in Roma quadrata un piccolo luogo sacro, un deposito di fondazione, hanno sentito spesso la difficolt inerente al suonome : Roma13. Rispetto all'interpretazione di Roma quadrata comequadrilatero pomeriale, la versione di Verrio di gran lunga pi solida,non solo perch meglio e pi autorevolmente attestata, ma anche perch impossibile che qualche storico antiquario abbia inteso il pomerio comeuna piccola area sacra contenente le offerte di fondazione, mentre possibilissimo che qualche autore, non avendo compreso la ragione per cui essasi chiamava Roma quadrata, la avesse confusa con il pomerio. il principioella lectio facilior.2 - La fossa di fondazione e il Comizio

    Solidissima anche la tradizione sulla fossa e sulle offerte di fondazioneel resto, anche Costantino, quando fond la nuova Roma sul Bosforo,avrebbe scavato una fossa e vi avrebbe deposto il Palladio14.Della fossa di fondazione romulea parla anche Ovidio15 in questi termini

    , ); il testo del Pap. Ox. 2088, 8-17 (papiro di Servio Tullio) troppo frammentario per poter giudicare come fosse inteso il termine Roma quadrata;f. recentemente R. Thomsen, King Servius Tullius, Gyldendal, 1980, p. 14-16;127-8; 148-9; G. Traina, // papiro di Servio Tullio, in ASNP, 17.2, 1987, p. 397-404(che riprende la tesi di Castagnoli, secondo cui si tratterebbe di Roma divisa in quattro arti), ove bibliografia. Il papiro, dopo avere parlato, in relazione alle riforme diServio Tullio, delle centurie, della leva militare, dei pagi e delle trib, dice : conjdi-ta est eaque Roma muro [...].[ ] / ] quis at Romani quadrata r[ / cjaputRomam quad[rat]am [ .13 A. Blumenthal, Roma quadrata, in Klio, 35, 1942, p. 181-8, proponeva addiritturai riconoscere in Roma una deformazione di una parola (*rodma, da ai. radati,scavato) postulata partendo dall'antico indiano e suggeriva di correggere neltesto di Solino da Roma quadrata in Groma quadrata; E. Pais, Ancient Legends ofRoman History, Londra, 1906, cap. XII riteneva che Roma (seil, quadrata) fosse una deformazione di rumis, che significherebbe fico. Forte stata anche la tendenza adisolare la testimonianza di Verno e cercare di far combaciare una Roma quadratapomeriale con il pomerio descritto (su base esplicitamente ipotetica) da Tacito (Ann.XII. 24); cf. recentemente M. A. Tornei, La Roma quadrata e gli scavi palatini di Rosa,in MEFRA, 106, 1994, p. 1025-1072, part. p. 1058.l4Chronicon Paschale, ed. G. H. Pertz, Hannover, 1851 (Mon. Germ. Hist. Script.9), p. 332; cf. Proc, Bell. V.15.14.15 Fasti IV.819 s.

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    ROMA QUADRATA 685Romolo sceglie il giorno adatto per tracciare con l'aratro i limiti dellemura : le feste di Pales erano vicine; esse segnano l'inizio dell'opera16. Si scavauna fossa fino alla roccia, vi si gettano frutti e terra presa dal suolo vicino; poi

    la fossa colmata, vi si erige un altare e si accende il fuoco nel nuovo focolare.Indi Romolo, chiudendo il manubrio dell'aratro, traccia il solco per il tracciat elle mura.

    Peraltro quell'altare stato riconosciuto in due raffigurazioni antiche17. La localizzazione della fossa di fondazione sul Palatino, pressoch certa n Ovidio18, non era condivisa dagli autori consultati da Plutarco19, ilquale cos scrive :Quindi fu scavato un fosso rotondo presso l'attuale Comizio, e vi furonoriposte le primizie di tutte le cose sancite dalla legge come buone e dalla natu

    raome necessarie. Poi ciascuno port una manciata di terra del paese da cuiproveniva, e la gett mescolandola tra le primizie. Designano questo fosso colnome usato anche per il cielo, e cio mundus. Poi intorno a questo centrotracciarono in cerchio il perimetro della citt.Plutarco il solo autore che localizza nel Comizio la fossa di fondazionee che la confonde con il mundus, la porta degli Inferi. Molti autori modernihanno liquidato la sua testimonianza come inattendibile20, ma piuttosto checondannarla, sar opportuno cercare di capirla. stato dimostrato recente-16 Ovidio dice : inde movetur opus; sulla possibile allusione all'etimologia dimundus da movere (Paul. Fest., p. 125 L.) cf. D. Briquel, / riti di fondazione, inM. Bonghi Jovino e C. Chiaramonte Trer (a cura di), Tarquinia : ricerche, scavi eprospettive, Milano, 1987, p. 177, n. 38.17 Si proposto di identificare questo altare con quello raffigurato su una tarsiamarmorea di Marino : G. Tomassetti, // musaico marmoreo colonnese, in MDAI(R),1, 1886, p. 3-17; cf. Grandazzi, La Roma quadrata, p. 496, n. 12, secondo il quale l altare e Roma quadrata sarebbero la stessa cosa. Inoltre stato riconosciuto l'altare suuna pittura pompeiana : R. Cappelli, Della Roma quadrata, in Le terremare si scavanoper concimare i prati. Catalogo della mostra, Parma, 1994, p. 189-99, part. 180-2;A. Carandini, La nascita di Roma. Di, Lari, eroi e uomini all'alba di una civilt, Tori

    no, 997, p. 69.18 Lo dimostra l'accenno allo scavo fino alla roccia e forse anche l'evocazioneiniziale della dea Pales, che poteva essere etimologicamente collegata con il Palatino.19 Rom. 11.20 Per es. S. Weinstock, Mundus patet, in MDAI(R), 45, 1930, 111-23; H. Le Bon-niec, Le eulte de Crs Rome, Paris, 1958, p. 175-184; F. Castagnoli, Roma quadrata,in Studies presented to D. M. Robinson, I, Saint Louis, 1951, p. 392. Hanno pertantoragione gli autori che non distinguono nettamente la fossa palatina dal mundus e ilmundus da Roma quadrata : cf. V. Basanoff, Pomerium Palatinum, in MemAL, serieVI.9, 1939, p. 36 s.; P. Catalano, Aspetti spaziali del sistema giuridico-religioso romano,n ANRW, 11.16. 1, p. 463; Briquel, / riti di fondazione cit.

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    686 ATTILIO MASTROCINQUEmente che la localizzazione plutarchea del mundus presso il Comizio attendi ile e che effettivamente nei suoi paraggi si trova un piccolo monumento rotondo sotto il quale c' un ambiente sotterraneo21 identificabile conil mundus. Plutarco dunque non da sottovalutare, anche perch dalla suatestimonianza possiamo capire perch Roma quadrata era un luogo sacro.La fossa di fondazione romulea, che in Verrio coincide con Roma quadrata,secondo Plutarco si trova nel Comizio. Orbene, il Comizio ebbe sempre unaforma quadrangolare, probabilmente quadrata, nelle sue prime quattro fasi,dalla prima met del VI secolo (o forse gi dalla fine del VII, quando statabonificata la valle del Foro, nell'ambito di un vasto progetto urbanistico chetestimonia una profonda riforma della societ) alla prima del III22, dopo diche assunse (secondo le ricostruzioni di Gjerstad e Coarelli) una forma rotonda. Il Comizio era l area sacra nella quale si riuniva il populus Romanus eper questo, a buon diritto, esso avrebbe potuto essere chiamato Roma quadrata nel momento in cui vi si trovavano i Romani. Il regnare Romae quadra-tae di Ennio poteva benissimo riferirsi al Comizio, dal quale proviene la notaiscrizione arcaica relativa ai riti pubblici compiuti dal re in questo precisoluogo, al quale rinvia pure il verbo comitiare, presente nel calendario romanoell antica formula q(uando) r(ex) c(omitiavit) f(as). Comitiare indicavaun'attivit attraverso la quale il re regnava sul suo popolo.Anche la Roma quadrata palatina, che fu concepita per impulso dellasaga romulea, era uno spazio quadrangolare, ampio grosso modo comel'antico Comizio23. Augusto volle ricrearlo davanti alla sua domus, nella co-

    21 F. Coarelli, // Foro romano, I, 2a ed., Roma, 1986, p. 199-226, part. 209-10 (ovesi ritiene che Plutarco derivasse da Vairone); sulla cavit sotterranea : p. 220, n. 67.A torto il Castagnoli, // mundus e il rituale della fondazione di Roma, in Beitrge zuraltitalischen Geistgeschichte. Festschrift G. Radke, Mnster, 1986, p. 33-34, polemizzacon la localizzazione del mundus proposta dal Coarelli, negando perfino l abbinamento ra sacellum Ditis e ara Satumii in Macrobio. Il collegamento fra fossa di fondazione e mundus stato ribadito giustamente dal Briquel, / riti di fondazione,p. 171-87.22 Sulla cronologia e sulla forma del Comizio nelle sue varie fasi cf. Coarelli, //Foro romano, p. 119-160, part. 148-151. Sulla trasformazione dell'area forense : A. J .Ammerman, On the Origin of the Forum Romanum, in AJA, 94, 1990, 627-45; Id.,Cronologia ed ambiente dell'area del Foro romano, in Archeologia laziale, 10, 1990,p. 13-16. Mentre questo articolo era in fase di pubblicazione uscito il contributo diP. Carafa, La grande Roma dei Tarquini e la citt romuleo-numana, in BCAR, 97,1996, p. 7-34, part. p. 19, in cui si sostiene che il Comizio era privo di strutture monumentali. La tesi del Comizio quadrangolare si basa per sulla linea di gradini scoperta da G. Boni, Esplorazioni nel Comizio, in NS, 1900, p. 327.23 Si valutato che il primo Comizio repubblicano misurasse circa 40 metri perlato : Coarelli, // Foro romano, I, p. 148. Recentemente P. Pensabene, Elementi archi-

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    ROMA QUADRATA 687siddetta area Palatina, ove si radunavano i Romani per salutare l imperatoreoma quadrata dunque non era un altare, una fossa di fondazione,ma un area quadrata nella quale c'erano l'altare e la fossa, e nella quale siradunavano i Romani. Alla Roma quadrata palatina dedicheremo un approfondimento alla fine dell'articolo, perch prima dobbiamo esaminare ivalori inerenti a quella forense.La Roma quadrata del Comizio era posta sopra il regno dei morti24, sacro a Dite, per cui, quando i Romani vi si riunivano in assemblea, erano vicini ai loro padri e antenati. Comizio significa luogo verso il quale si va,quindi luogo di riunione, di convegno e il rito delle primizie e delle zolledeposte nella fossa simboleggia perfettamente la natura di questa Romaquadrata, poich in essa tutti i Romani sono nella loro patria, una patrianuova che riassume e supera le patrie di origine. Non saprei dire se c' unrapporto fra le offerte di fondazione di cui parlano le fonti e la stipe votivadi fondazione messa in luce sotto il lapis niger, nell area del Comizio, contenente statuette, ceramica greca e locale ed altri oggetti25. Una fossa contenente resti di offerte vegetali stata ritrovata sull arce di Cosa, presso una

    tettonici dalla casa di Augusto sul Palatino, in MDAI(R), 104, 1997, p. 149-163, hamostrato come l'area quadrangolare davanti alla casa di Augusto fosse circondata daun porticato, per cui la salutatio assumeva la fisionomia di un rito di clientes nell atrio el patronus. Inoltre il Pensabene, ibid., p. 163-8, riprende la questione dellospazio rettangolare posto sul lato orientale dell'area antistante la casa di Augusto,della cui importanza sacrale e ideologica erano consapevoli anche i costruttori delladomus Flavia. Sulla natura di tale sito preferibile non pronunciarsi, in attesa di future indagini archeologiche.24 II Coarelli, // Foro romano, I, p. 273, ha sottolineato come per i Romani bacino el Foro e Velabro fossero in origine la dimora dei morti (nel Foro si seppellivanoi morti durante l'et del ferro, e tutta la zona era paludosa, come ricordano le fonti);nella seconda met del VII secolo, forse sotto Tarquinio Prisco, la valle forense fubonificata attraverso un gigantesco riempimento di terra, del quale resta un ricordonella tradizione relativa ai lavori alla cloaca massima, progettati dal Prisco (Liv.1.38.6; Dion. Hal. III.67.5) e completati dal Superbo (Liv. 1.56.2; Dion. Hal. IV.44.1;ma secondo una tradizione sarebbe stato Romolo a bonificare il Foro : Dion. Hal.II. 42.6; 50.2), cf. Ammerman, On the Origin of the Forum Romanum, p. 644-5.25 Cf. E. Gjerstad, Early Rome, III, Lund 1960, p. 223-56; Coarelli, // Foro romano,. 132-3; 177-8. L. A. Milani, Locus sacer, mundus e templum di Fiesole e Roma,in RAL, ser. V.9 1900, p. 289-303; Id., Mundus e templum, ibid., ser. V.10, 1901, 139-148, all'epoca dei primi scavi nell'area del Comizio, propose di riconoscere Romaquadrata nei monumenti sotto il lapis niger. Recentemente stata pubblicata unastipe di VI secolo, contenente ceramica e resti di offerte vegetali, rinvenuta a N-E deltempio di Saturno, presso il clivo Capitolino : I. Sciortino e E. Segala, Rinvenimentodi un deposito votivo presso il clivo Capitolino, in Arch. Laz-, 10, 1990, p. 17-22.

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    688 ATTILIO MASTROCINQUEpiccola piattaforma quadrangolare26, e poich le colonie erano create a immagine e somiglianz dell'Urbe27, non improbabile che la fossa e il quadrilatero ripetessero la Roma quadrata e il mundus della madrepatria.

    Romolo, secondo Plutarco, avrebbe tracciato il pomerio attorno ad uncentro costituito dal mundus, e questo in armonia con il soprannome diUmbilicus Romae dato al mundus stesso28, presso il quale Augusto dedic ilmiliarium aureum, centro delle vie consolari29. Del resto, era una diffusacredenza che l ombelico della terra, dell Italia della Sicilia fosse costituitodall ingresso agli Inferi, cio da un luogo sacro a Dite : si pensi all adito dove Dite rap Proserpina alla valle d'Ansanto in Irpinia30; e il mundus romano era, per l'appunto, una porta degli Inferi31. Sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista politico i Romani percepivano la centralitdel mundus e dell adiacente ara di Saturno nel Comizio.Quanto al mundus, Plutarco non si era sbagliato di molto, perch se vero che il Comizio e la sua fossa di fondazione non erano il mundus, vero anche che i due monumenti erano fra loro vicinissimi e collegati dalpunto di vista mitico e rituale. Nell area del Comizio infatti c'era l ara di Saturno32; e il mundus, sacro a Dite e a Proserpina33, era tanto vicino all ara diSaturno da esserne detto cohaerens, attiguo, attaccato34.

    26 F. E. Brown, Cosa. II, in Mem.Amer.Acad.Rome, 26, 1960, p. 10-14; cf. Id., Cosa, the Making of a Roman Town, Ann Arbor, 1980, p. 51.27 Varr, L.L. V.143; Gell. XVI.13.9.28 Not. Reg. VIII (A. Nordh, Libetlus de regionibus urbis Romae, in Acta Inst.Rom.Regni Sueciae, ser. in 8, 1949, p. 84); An. Eins. 1.5; 7.7; 8.8 (R. Valentini e G. Zucchetti, Codice topografico della citt di Roma, Roma, 1942, p. 177, 191, 195); sul mundus, sormontato da un tempietto monopteros rotondo, identificato con YUmbilicusRomae cf. M. Verzr, L'Umbilicus Urbis. Il mundus in et tardorepubblicana, in DA,9-10, 1976-77, p. 378-88; Coarelli, // Foro romano, p. 210-214.29 Cf. recentemente Z. Mari, Miliarium aureum, in E. M. Steinby (a cura di),Lexicon topographicum Urbis Romae, III, Roma, 1996, p. 250-1.30 Verg., Aen. VII. 563 s. e Serv., ad loc. (sulla valle d'Ansanto, spiracula Ditis, adi-tus Inferorum e umbilicus Italiae); Cic, In Verr. II. 4.48, 106 (sull'ombelico della Sicilia). Lo Schol. Bern, in Bue. III. 104 collega il mundus con il mito del ratto di Proserpina.31 Macrob. 1.16.8 e 17. Sul mundus, le porte di Dite e l'ombelico della terra (conriferimento anche a'omphals delfico ed eleusino) : Coarelli, // Foro romano,p. 214-17.32 Cf. Coarelli, // Foro romano, p. 199-208.33 Sull'associazione di Proserpina a Dispater : Macrob. 1.16.18. Sull'identificazioneel mundus Cereris (Fest., p. 126 L; Schol. Bern, in Bue. III.105) con il mundus i Dispater, sacro anche a Proserpina, figlia di Cerere, cf. Coarelli, // Foro romano, . 218-219.34 Macrob., Le.

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    ROMA QUADRATA 6893 - L'origine prima dei culti di Saturno e Dite presso il Comizio

    La mitologia delle origini di Roma faceva di questi due luoghi sacri iprotagonisti dei primi riti religiosi praticati in quello che era destinato adessere il centro di Roma. Scrive infatti Macrobio35 :

    Non ignoro peraltro una diversa origine attribuita ai Saturnali. I Pelasgi,come ricorda Vairone, scacciati dalle loro terre, andavano in cerca di altre sedi : i pi si riunirono a Dodona, ed erano incerti sul luogo ove fissare la lorodimora, quando ebbero il seguente responso dall'oracolo :andate in cerca della terra saturnia dei Siculi e degli Aborigeni, Cotila,ove galleggia un'isola; quando l'avrete raggiunta, offrite la decima a Fe-bo, e sacrificate teste ad Ade e un uomo al padre suo.Ricevuto questo responso, dopo molte peregrinazioni, sbarcarono nelLazio e scopersero un'isola sorta in mezzo al lago di Cutilia. Era un'immensazolla formata da fanghiglia rappresa da terreno paludoso che si era prosciugato,itta di boscaglia e di alberi cresciuti in disordine, ed errava tra i fluttiche la sballottavano perennemente. (...) Consacrata la decima parte della preda d Apollo secondo l'ordine dell'oracolo, eressero un sacello a Dite ed un altare a Saturno, e chiamarono Saturnali la sua festa.Poi Macrobio prosegue raccontando come le offerte di vite umane aSaturno e a Dite fossero fatte cessare da rcole, che aveva interpretato s

    agacemente la lettera dell'oracolo36. Dionisio37 fornisce una versione lievemente diversa della medesima storia dei Pelasgi, facendola terminare a Co-tilia, mentre in Macrobio il punto d'arrivo Roma con i suoi Saturnali. L area del clivo capitolino che sta davanti al tempio di Saturno, dove sorgeval'antico altare di Saturno, era collegata strettamente con la tradizione deisacrifici umani, e infatti si narrava che da Ariccia furono portate davanti altempio romano di Saturno le ossa di Oreste38, il cui mito, reso celebre daEuripide, era legato ai sacrifici umani praticati in Tauride, rito al quale leroe era riuscito a sfuggire, uccidendo il perfido re Toante. molto probabile per che anche il racconto plutarcheo del rito di

    35 1.7.28-31.36 In Dion. Hal. I.38 rcole pone fine ai sacrifici umani per Crono-Saturno istituendo il rito degli Argei. Sulla saga pelasgica si veda soprattutto D. Briquel, Les P-lasges en Italie, Roma, 1984.37 1.19-20. Secondo il Briquel, Les Plasges, p. 366, 399-402, anche Dionisio derivava da Vairone, ma da un'opera diversa da quella cui attinse Macrobio, forse dalleAntiquitates rerum humanarum, mentre Macrobio derivava dalle Antiquitates rerumdivinarum, considerato il suo interesse primario per l'eziologia dei Saturnali.38 Serv., Aen. 11.116 : Orestis vero ossa Arida Romam translata sunt et conditaante templum Saturni, quod est ante clivum Capitolinum iuxta Concordiae templumSu Oreste ad Ancia : Strab. V.239; Serv., Aen. 11.116; VI.136; Solin. 11.11; ., Met.XV.488 s.; cf. XIV.331; Lucan. III.86; VI.74; Stat., Theb. III.1.56.MEFRA 1998, 2 44

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    690 ATTILIO MASTROCINQUEfondazione nel Comizio derivasse da Vairone39, il quale collegava la parolaurbs con orbis, cerchio40. Ma Vairone, come abbiamo visto, collegaval'avventura dei Pelasgi con l'altare di Saturno e con il mundus di Dite. Sipu dunque pensare che secondo questo autore i primi culti per Saturno eDite fossero stati introdotti dai Pelasgi nella zona dove in seguito sarebbesorto il Comizio e dove i Romani avrebbero celebrato i Saturnali (dopo chercole aveva posto fine alla barbarie dei sacrifici umani). Nella medesimazona Romolo e i suoi compagni avrebbero scavato la fossa di fondazioneper gettarvi le offerte alle divinit ctonie. Questa fossa in Vairone non siidentifica con Roma quadrata, perch questo termine viene riservato adun area analogamente quadrata, creata da Romolo sul Palatino prima diprendere gli auspici, nel medesimo tempo in cui veniva creata la Remoniadi Remo sull'Aventino41. Pertanto, si pu affermare che in Vairone la fossacon le offerte di fondazione si trova presso il Comizio e la Roma quadratasorge sul Palatino, mentre Verno pone sul Palatino Roma quadrata e laidentifica con l area della fossa di fondazione. probabile che risalisse a Vairone anche la diffusa tradizione secondocui il Comizio sarebbe stato il luogo dove Romolo e Tito Tazio si riconciliarono42dove si riunivano le assemblee dei due popoli, Romano e Sabino43.Potremmo quindi ricostruire in questi termini la storia della zona del Comizio : 1) per primi arrivarono i Pelasgi, gi stanziati in Sabina, e vi fondarono culti di Saturno e Dite; 2) poi Romolo e i primi coloni depositaronole offerte al centro del futuro Comizio; 3) infine, dopo la guerra tra Romanie Sabini, il Comizio divenne la sede delle assemblee dei due popoli riuniti.Prima di Romolo si immaginava che a Roma prevalesse il culto di Saturno,

    39 Cf. in particolare C. Ampolo, Vite di Teseo e di Romolo, Milano, 1988, p. 298-9.40 Varr, L.L. V.143; cf. Isid., Etym. XV.2.3.41 Plut., Rom. 11. R. E. A. Palmer, The archaic Community of the Romans, Cambridge, 1970, p. 21-34, ha sostenuto che la nozione di Roma quadrata come citt delPalatino risalisse a Varrone; contra : D.Musti, Varrone nell'insieme delle tradizioni suRoma quadrata, in Gli storiografi latini tramandati in frammenti, Urbino, 1975 {StudiUrbinati Cult. Class., 49), p. 310; secondo il Musti, al contrario, a Varrone si potrebbe attribuire una dilatazione topografica del concetto di Roma quadrata. Il Palmer, p. 22, ritiene inoltre che Varrone collegasse Roma quadrata con le curie.42 Plut., Rom. 19; Cass. Dio, fr.5.7; sulla probabile derivazione da Varrone cf.F. Coarelli, Comizio, in E. M. Steinby (a cura di), Lexicon topographicum Urbis Ro-mae, I, Roma, 1983, p. 250-1, p. 311. Cic, Rep. 11.11, attribuisce a Tulio Ostilio lacreazione del Comizio (presso il quale sorgeva la curia Hostilia).43 Dion. Hal. II.50.2; VI.67.2; VII.17.2; XI.39.1; cf. Coarelli, in Lexicon topographicum I.e.

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    ROMA QUADRATA 691cui sarebbe stato sacro il Campidoglio, mentre si immaginava che Romoloavesse inaugurato l'era di Giove, di cui dedic il primo tempio capitolino44.4 - II mundus del Comizio e il mundus del Campo Marzio

    Vairone certamente deve avere insistito sulla dimensione sabina dellaleggenda delle origini del culto di Dite e di Saturno, ambientandola a Coti-lia, nel Reatino, ma Roma costituiva pur sempre il punto di arrivo, percha Roma c'erano i templi attigui di Saturno45 e Dite46, e a Roma quel mitofondava i Saturnali. Anche la leggenda dell'arrivo dell antenato dei Valerlidalla Sabina a Roma, Valesio, incentrata sul ripristino di un culto sotterraneo di Dite e Proserpina, dal quale derivarono poi i ludi Secolari47. Taleculto si svolgeva nel Campo Marzio, sede dei comizi centuriati, esattamenteome il culto di Saturno e Dite aveva luogo presso il Comizio, sede deicomizi curiati. Il culto fondato da Valesio si svolgeva presso un altare sotterraneo il quale pure aveva titolo per essere chiamato mundus. InfattiServio afferma che gli altari dedicati agli dei inferi sono i mundi4S. In funzione dei comizi centuriati fu necessario riprodurre nel Campo Marzio alcune funzioni rituali, e quindi alcuni monumenti perch essi acquisisserole medesime caratteristiche religiose del pi antico luogo delle assembleeromane. Il Coarelli49 in proposito ha rilevato come la morte di Romolo fosse tata ambientata sia nel Comizio, sia presso la palude Caprea, nel Campo arzio, per simboleggiare come i poteri sovrani del re fossero stati ere-

    44 Sul Campidoglio come colle di Saturno : Varr, L.L. V.42; Fest., p. 430; Solin.1.12; Tert., Apol. X.8. Sul tempio romuleo di Giove feretrio : Liv. 1.10.5; Dion. Hal.11.34. Sui Lupercalia che si celebravano prima della nascita di Giove (e prima dellafondazione di Roma) : Ovid., Fasti 11.289.45 Sull'assenza di testimonianze relative a culti di Saturno in area sabina cf.J. Poucet, Recherches sur la legende sabine de Rome, Louvain-Kinshasa, 1967, p. 49,n. 196, p. 96.46 Sulla corrispondenza fra i due culti praticati presso il Comizio romano e iltesto dell'oracolo dato ai Pelasgi cf. Briquel, Les Plasges, p. 361-2, 364, 385.47 Val. Max. II.4.5; Zosim. II. 1-3; Valesio, l'antenato dei Valerli, avrebbe trovatol'altare di Dite e Proserpina scavando una fossa nel Campo Marzio; tale altare erastato eretto dai Romani al tempo della guerra con gli Albani, cio sotto Tulio Ostilio(anche il Comizio, secondo una tradizione, sarebbe stato creato da Tulio Ostilio), epoi sotterrato.48 Serv., Aen. III. 134 : Quidam aras superorum deorum volunt esse, mediomaxi-morum id est marinorum focos, inferorum vero mundos.49 F. Coarelli, La doppia tradizione sulla morte di Romolo e gli auguracola dell'Arxe del Quirinale, in Gli Etruschi e Roma, incontro di studio in onore di M. ballottino,

    Roma, 1981, p. 173-188.

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    692 ATTILIO MASTROCINQUEditati dal popolo riunito in assemblea, e come entrambi i Comizi avesseroavuto un punto dal quale i magistrati traevano gli auspici relativi, a loropropri : l'Arx per il Comizio e il Quirinale per i comizi centuriati del CampoMarzio. La presenza di un secondo culto di Dite e di un mundus si pongonoel medesimo quadro della definizione religiosa dei nuovi comizi inrapporto e ad imitazione dei pi antichi. Il medesimo studioso ha inoltrerilevato come sia il Comizio che il luogo delle assemblee nel Campo Marzioavessero due punti dominanti, auguracula, sull'Arx e sul Quirinale, daiquali potevano essere traguardati per prendere gli auspici50. Probabilmenteanche lo spiazzo antistante la domus Augustana, cio la Roma quadrata palatina aveva il suo auguraculum, poich i catalogua regionali51 segnalanol esistenza di un auguratorium sul Palatino.5 - Roma quadrata palatina

    Ci sono ancora vari problemi da affrontare : perch nata la tradizionehe identifica la Roma quadrata con il pomerio romuleo con una piccola area del Palatino creata nel momento dell'auspicatio romulea, e perch si localizzato sul Palatino il luogo sacro detto Roma quadrata.Per prima cosa bisogna distinguere tra la Roma quadrata di cui parlanoli antiquari tardo-repubblicani e augustei, connessa con la domus Au-gustana, sorta nell area della casa Romuli, e gli elementi archeologici rinvenutidavanti all area dei templi di Victoria e Magna Mater, dall'altro latodelle scalae Caci, elementi che sono stati interpretati come la capanna delre, la fossa di fondazione del primitivo insediamento palatino, un'altra fossa uneraria, divenuta oggetto di culto, poi monumentalizzata con lastre dipietra e rispettata durante la costruzione del tempio di Victoria, nel 307 52.A partire dal III secolo il Comizio quadrato fu trasformato in un piampio edificio circolare, per cui l idea del popolo romano riunito in assembleantro un quadrilatero consacrato, la Roma quadrata, appunto, dovevaessere solo un lontano ricordo all epoca in cui i poeti, gli annalisti e gli antiquari usarono quell espressione cercarono di spiegarla. Il primo a parlarneu, a quanto ne sappiamo, il poeta Ennio, non sappiamo a che proposi-

    50 Coarelli, o.e., p. 177-88.51 Notifia (Valentini-Zucchetti, I, p. 177-8 : Domus Augustianam et Tiberianam.Auguratorium. Aream Palatinam); cf. S. . Platner e T. Ashby, A Topographical Dictionary of Ancient Rome, Oxford, 1929, p. 61.52 Cf. soprattutto P. Pensabene, Casa Romuli, in RPAA, 63, 1990-91, p. 115-162;Carandini, La nascita di Roma, p. 60, . 53, il quale ricostruisce le fasi archeologichedei luoghi romulei, dalla capanna del IX secolo alla fase di fine II secolo a.C.

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    ROMA QUADRATA 693to. La maggior parte degli autori che ci parlano di Roma quadrata sono posteriori alla grande ristrutturazione dell area del Comizio di et sillana,quando fu ampliata la Curia a spese dei cornua Comitii5 e fu realizzata lapavimentazione del Foro promossa da Aurelio Cotta54, la quale obliter anche qualche area di culto. Dopo Siila il Comizio divenne soltanto uno spazio del Foro pieno di ricordi, nel quale si riunivano raramente quei simulacrii comizi curiati rappresentati da 30 littori simbolici55.Queste sono probabilmente le ragioni per cui il concetto di Roma quadrata, da un certo momento in poi, fu tramandato solo nella memoria, poich i comizi curiati non si riunivano pi in quadrato. Il collegamento tra leorigini della citt e Roma quadrata permise di identificarla con una zonadel Palatino con il pomerio romuleo palatino. Come infatti stato recentemente dimostrato56, durante la costruzione del tempio della Vittoria, trail 307 e il 294 fu creata un area di rispetto intorno ad una tomba trasformatn area di culto57 e a quella che probabilmente fu considerata la capannadi Faustolo e di Romolo (tuttavia Augusto credeva che la casa di Romolofosse nell area della sua domus5*, che si trova dall'altra parte delle scale diCaco). In quegli stessi anni gli edili Ogulnii avevano dedicato nell area delComizio la statua della lupa che allatta i due gemelli59. Ma non esclusoche sul Palatino ci fossero gi pi anticamente luoghi consacrati alle m emorie delle origini, come un monumento arcaico in cappellaccio, le antefisse di un tempio di fine VI secolo - inizi V, i tre depositi votivi con resti disacrifici60, nonch le stesse scale di Caco. Proprio in questa zona ricca dimemorie delle origini fu localizzata la Roma quadrata romulea. L fu localizzata la scena dei fondatori che gettano le offerte nella fossa o, per lo meno, che creano sul Palatino una zona consacrata. Il fenomeno della disloca-

    53 Plin., N.h. XXXTV.26; cf. Cass. Dio XL.50.2; Cic, De fin. V.1.2.54 Fest., p. 416 L.; sulle modifiche subite dal Comizio in questa fase storica :Coarelli, // Foro romano, p. 157-9.55 M. Sordi, SUL e lo 'ius pomerii proferenti' in // confine nel mondo classico \_CI-SA, 13], 1987, p. 208, ha sostenuto che sotto Siila si diffuse la tradizione relativa al li-tuus di Romolo, ritrovato, dopo il sacco gallico, sotto il tempio di Marte, sul Palatino.56 Pensabene, Casa Romuli, p. 115-162.57 Su questo monumento cf. Carandini, La nascita di Roma, p. 60, n. 53.58 Cass. Dio LUI. 16. 5; cf. C. Ampolo, Livio 1,44,3 : la casa di Servio Tullio, l'Es-quilino e Mecenate, in PP, 51, 1996, p. 27-32.59 Liv. X.23. 11-12; cf. Coarelli, II Foro romano, II, p. 88-91. Poco tempo prima erastato ristrutturato in forme monumentali l'heroon di Enea a Lavinio.60 P. Pensabene et ai, Campagne di scavo 1988-1991 nell'area sud-ovest del Palino,n Arch.Laz., 11, 1993, p. 19-37; Cappelli, o.e., p. 180; Carandini, La nascita di Roma, p. 60.

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    694 ATTILIO MASTROCINQUEzione dal Foro al Palatino di monumenti legati ai miti delle origini attestata anche per la ficus Ruminalis, sotto la quale furono trovati i gemellicon la lupa. In realt, a Roma esisteva un solo fico Ruminale, quello del Comizio mentre l'altro, quello palatino, fu immaginato secondariamente, infunzione della leggenda romulea ambientata sul Palatino61. Come prova ilconfronto con la colonia di Cosa, il rito delle offerte di fondazione concernel mundus, e a Roma c'era un unico mundus, quello adiacente al Comizio.l tempio di Vesta era nel Foro romano, mentre sul Palatino, nella domus di Augusto, fu creato un altro luogo di culto della dea. Questo fu ricavato entro la casa stessa del principe, sorta sul sito dove si credeva fosseesistita l abitazione di Romolo62; pertanto nel 12 a.C, alla morte di Lepido,Augusto assunse la carica di pontefice massimo, e proprio allora fu aggiuntol tempio di Apollo anche il luogo sacro di Vesta63. Augusto sostenne chela sua domus era di pubblica propriet, anche

    61 G. De Sanctis, La leggenda della lupa e dei Gemelli, in RFIC, 38, 1910, p. 71-85,part. 82 (= Scritti minori, III, Roma, 1972, p. 463-7). C. Dulire, Lupa romana,Bruxelles-Roma, 1979, p. 58-62, ha sostenuto, sulla base di Dion. Hal. I.79.8, che nelLupercale alle pendici del Palatino (che, per altro, Augusto si vantava di avere costruito : Res gestae divi Aug. 19.1) c'era la statua della lupa coi gemelli (identificabilecon quella dei musei Capitolini, sotto la quale i fratelli Ogulnii avrebbero collocato,sempre secondo il Dulire, le statue dei gemelli); tale ipotesi per non modifica innulla ci che sappiamo della fics Ruminalis. Tac, Ann. XIII.58 dice che il fico erastato nel Comizio per 830 anni. La leggenda voleva pure che il fico si fosse spostatoda solo dal Palatino al Comizio, in seguito ad un augurio di Atto Navio : Plin., N.h.XV.77-78; Fest., p. 168 L.; cf. Dion. Hal. III.71.5; Conon, FGH 26, F 48.62 Cass. Dio LIII.16.4-6.63 Ovid., Fasti IV.949 s.; Met. XV.864-5; Fasti Praenest. : CIL P, p. 317; 236; cf.Fasti Caeretani : CIL P, p. 213, cf. A. Degrassi, Esistette sul Palatino un tempio di Vesta?, in MDAI(R), 62, 1955, p. 144-54; M. Guarducci, Vesta sul Palatino, in MDAI(R),71, 1964, p. 158-169; cf. Ead., Enea e Vesta, ibid., 78, 1971, p. 89-118; G. Carrettoni, /problemi della zona augustea del Palatino alla luce dei recenti scavi, in RPAA, 39, 1966-67, p. 55-75; N. Degrassi, La dimora di Augusto, p. 100-8. Non entriamo in merito alproblema dell'esistenza di un vero e proprio tempio di Vesta nell'area della domus diAugusto (tesi sostenuta, in particolare, dalla Guarducci, soprattutto sulla base di unrilievo di Sorrento, sul quale raffigurata la porta della domus del principe, oltre avarie divinit ed al tempio di Vesta col Palladio), di un semplice simulacro di cultodella dea (tesi sostenuta, in particolare, dai due Degrassi, Attilio e Nevio, soprattuttosulla base del fatto che il tempio di Vesta nel Foro continu a svolgere le sue funzionianche al tempo di Augusto). Se preferiamo seguire questa seconda tesi, dobbiamoammettere, pur sempre, che Augusto ricre nell'area della sua casa, che era l'area della asa di Romolo, l'abbinamento fra Regia, domus del pontifex maximus e tempio diVesta. Non da escludere che nel racconto ovidiano l'altare su cui fu acceso il primofuoco da Romolo, sopra la fossa di fondazione del Palatino, fosse un altare di Vesta,cui giustamente doveva appartenere il primo fuoco del primo insediamento umano.

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    ROMA QUADRATA 695perch egli era pontefice massimo e quindi viveva in una casa insieme pubblicaprivata64.

    Evidentemente egli voleva ricreare sul Palatino la topografia forense,ove la domus publica del pontifex maximus, con annessa casa delle vestali,affiancava il tempio di Vesta. Era quindi necessario che anche Roma quadrata fosse dislocata presso la casa del principe.La localizzazione di Roma quadrata nel Comizio aveva profonde ragioniituali; per altro verso, della localizzazione sul Palatino non facile capirel significato rituale. Plutarco parrebbe indicare che Roma quadrata, alpari del Remorion di Remo, avesse svolto un ruolo nel rito dell aupicazioneromulea. Se questo vero, Roma quadrata poteva rappresentare il luogo dadove Romolo prese gli auspici, visto che si riteneva che Remo avesse trattogli auspici dal Remonion, Remoria65; ma in questo caso la Roma quadratatessa sarebbe rimasta fuori dall area per la quale si chiedeva l approvazioneivina. Questo per difficilmente ammissibile perch essa sorgevanell'area della capanna di Romolo. E inoltre la zona davanti al tempio diApollo non affatto quella pi elevata dalla quale si sarebbe dovuto traguardare il Palatino. Ennio66 infatti sosteneva che Romolo prese gli auspicidall'Aventino, intendendo che da questo colle egli auspicava circa il destinodel Palatino, come comprova la tradizione sul corniolo nato sul Palatinodalla lancia che egli aveva scagliato dall'Aventino67. La testimonianza diEnnio (primi decenni del II secolo a.C.) forse potrebbe fornire un terminecronologico post quern per la creazione deWauguratorium del Palatino, se vero che esso era legato alla tradizione romulea e alle auspicazioni relativealla Roma quadrata palatina note agli eruditi dell et augustea.Oppure Roma quadrata era l area per la quale Romolo chiese l approvazione auspicale, ma in questo caso non chiaro perch l auspicazionenon avesse dovuto riguardare tutto il Palatino68. Non si pu neppure escludere he la tradizione sulla funzione auspicale della Roma quadrata palatinaosse fallace. Del resto, si dimostrata fallace anche l'interpretazionemoderna del quadrilatero di Cosa come auguraculum, perch esso fu sosti-

    64Cass. Dio LV.12.4-5; cf. Suet., Aug. 62.65 Paul. Fest., p. 345 L.Ann. 1.79-81 V.67 Cf. A. Rosenberg, in RE, I A.I, c.1091; sul passo di Ennio bibliografia e questioni in O. Skutsch, The Annals of Quintus Ennius, Oxford, 1985, p. 221-38.68 Non possibile stabilire se esistesse un collegamento tra la Roma quadratapalatina e Yauguratorium palatino attestato epigraficamente : CIL VI, 976; Not. Reg.X (R. Valentini e G. Zucchetti, Codice topografico della citt di Roma, Roma, 1942, 1,p. 177-8).

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    696 ATTILIO MASTROCINQUEtuito da un altare orientato in maniera diversa69. Anche lo spiazzo davantialla domus Augustana, tra il tempio di Apollo e le scale di Caco, fu sostituito ella domus Flaviana, da uno spiazzo diversamente orientato. Ad ognimodo, l'interpretazione in chiave auspicale del rito della fossa, che caratterizza oma quadrata70, non pu trovare sostegno nelle fonti.La tradizione che attribuisce a Costantino lo scavo di una fossa per de-porvi il Palladio, ai piedi della colonna che reggeva la statua dell'imperatorentendeva proiettare nella fondazione di Costantinopoli un rito simile aquello che si riteneva essere avvenuto alla fondazione di Roma, quando Ro-molo scav una fossa per deporvi oggetti di buon auspicio per la citt. Seriteniamo che la tradizione, alcuni filoni della tradizione avessero immaginato che Romolo avesse deposto anche il Palladio nella fossa di fondazionearemmo portati a identificare tale fossa nell area del tempio di Vesta, ilquale custodiva la prodigiosa statua di Atena Iliaca, insieme ad altri sei oggetti fatali, fra i quali le ceneri di Oreste71. Del resto, si riteneva che fin dallasua fondazione Roma avesse avuto una divinit segreta, dalla quale dipendeva a sua salvezza72. Il testo di Ovidio relativo alla fossa di fondazione romulea afferma che sopra la fossa fu eretto un altare, sul quale fu acceso ilfuoco : tale fuoco sarebbe stato il primo fuoco pubblico della citt, e logicavorrebbe che esso fosse stato sacro a Vesta. Il tempio di questa dea sorgenel Foro e presenta parecchie analogie con il mundus : entrambi sono duepiccoli peripteri rotondi, ricostruiti in et severiana, il mundus era una cavit sotterranea posta al di sotto del tempietto, noto come Umbilicus Urbis,mentre sotto il colonnato di Vesta c'era una cavit nella quale erano contenuti l Palladio e gli oggetti fatali73. Nel Foro furono dunque organizzatedue aree sacre, il cui ruolo era centrale nella fondazione e nei destini della

    69 A. Ziolkowski, Between Geese and the Auguraculum : the Origin of the Cult ofJuno on the Arx, in CPh, 88.3, 1993, p. 215-217.70 Cf. in particolare Grandazzi, La Roma quadrata, p. 519-21.71 Serv., ken. VII.188.72 Plut., Quaest.Rom. 61 = 278 F; cf. A. Brelich, Die geheime Schutzgottheit vonRom, Zurigo, 1949; sul Palladio : W. Vollgraff, Le Palladium de Rome, in Bull. Acad.deBelg., 24, 1938, p. 42 s.73 Sulla possibile identificazione di tale cavit cf. F. Coarelli, Guida archeologicadi Roma, 2a ed., Milano, 1975, p. 90. Slmilmente al Comizio, anche il tempio di Vestasorse nel Foro in seguito ai grandiosi lavori di bonifica promossi dai re etruschi verso a fine del VII secolo, data alla quale risalgono i primi materiali provenienti daipozzi scavati presso il tempio : A. Battoli, I pozzi dell'area sacra di Vesta, in MonAL,45, 1961, e. 1 s.; cf. E. Gjerstad, Early Rome, III, Lund, 1960, p. 310 s.; L. Vendittelli,in La grande Roma dei Tarquini. Catalogo della mostra, Roma, 1990, p. 62; A. Mastro-cinque, Romolo, Este, 1993, p. 66, . 241 [non avendo letto quanto ho scritto in talenota, A. Carandini, Le mura del Palatino nuova fonte sulla Roma di et regia, in Boll.

  • 8/13/2019 Mastrocinque - Roma Quadrata

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    ROMA QUADRATA 697citt, una si trovava nella zona maschile del Foro, dove i cittadini maschisi riunivano nel Comizio, dove si venerava Vulcano, Dite e Saturno, e un altraell area femminile, dove c'era la residenza delle Vestali, adiacente altempio di Vesta e alla Regia.Pertanto sono molti gli elementi che inducono a valorizzare soprattuttoli aspetti ctonii del rito di Roma quadrata; essi erano destinati a renderepropizie le divinit della terra e dell'Oltretomba prima della fondazione della itt, mentre il rito dell auspicazione serviva per assicurarsi il favore delle ivinit celesti. Per quanto riguarda la storia, si pu ritenere che quandofu bonificata la valle forense (che prima era in parte paludosa e in parte destinata a necropoli) e quando sorsero i primi edifici pubblici, si attribuun importanza centrale nell ideologia della societ ai culti di Dispater, Saturno e Vulcano, da una parte, e di Vesta e Marte dall'altra. E forse l idea diRoma quadrata nacque nel corso dei secoli in cui i Romani si riunirono inun area quadrangolare vicino al mundus. Non escluso che gi prima dellacreazione del Comizio i Romani si fossero riuniti in quadrato, e che i ritiinaugurati nel Foro riprendessero riti pi antichi, quelli della comunit palatina in particolare, ma dimostrarlo al di sopra delle mie capacit74.Nel 273, quando fu fondata Cosa, doveva essere gi radicata la convinzione he il quadrilatero originario si trovava sul Palatino, visto che nellacolonia esso fu riprodotto sull'arce. Infatti gi qualche decennio prima iRomani avevano valorizzato e monumentalizzato alcune reliquie romuleeriscoperte nell area sud-occidentale del Palatino. Il quadrilatero romuleoperse probabilmente il legame con Dite, ma conserv il suo carattere di fossa di fondazione, anche se localizzata sulla sommit di un colle. Alcuni autori, soprattutto autori greci, la intesero anche come luogo presso il qualeavvenne l auspicazione romulea, oppure come area circondata dal pomerio.nfine, nel I secolo a.C, tra l epoca di Vairone e quella di Verno Fiacco,si complet il trasferimento sul Palatino di tutti i luoghi connessi con i ritiromulei di fondazione, grazie soprattutto alle iniziative architettonichedettate dall ideologia augustea.

    Attilio Mastrocinque

    di Arch., 16-18, 1992, p. 5, . 20, afferma : tali reperti {seil, dei pozzi del tempio diVesta) non vengono ricordati da Mastrocinque].74 Per tutto ci che riguarda la comunit palatina e i primi abitatori del territorioi Roma si veda la recente opera di Carandini, La nascita di Roma sulla morfologiaell'area del Comizio prima delle prime pavimentazioni cf. A. J. Ammerman, TheComitium in Rome from the Beginning, in AJA, 100, 1996, p. 121-136.