Mass-media e donazioni di organi: Una riflessione sugli ... · La donazione di organi ha...
Transcript of Mass-media e donazioni di organi: Una riflessione sugli ... · La donazione di organi ha...
Mass-media e donazioni di organi: Una riflessione sugli effetti indiretti della
corruzione in sanità Versione preliminare
di
Alida Sangrigoli Gilberto Turati
Paper for the Espanet Conference “Sfide alla cittadinanza e trasformazione dei corsi di vita:
precarietà, invecchiamento e migrazioni” Università degli Studi di Torino, Torino, 18 - 20 Settembre 2014
Alida Sangrigoli, CORIPE Piemonte, e-mail: [email protected] Gilberto Turati, Università di Torino e CORIPE Piemonte, e-mail: [email protected]
1
1. Introduzione
La donazione di organi ha recentemente mostrato trend crescenti, consentendo un
aumento dei trapianti di organi solidi a livello globale negli anni e un miglioramento
della salute dei cittadini. Questa crescita non riesce tuttavia a fronteggiare la forte
necessità di organi data dall’incremento esponenziale dei pazienti in lista d’attesa. In
Italia, paese che si colloca tra i primi 15 al mondo per numero di donazioni effettive da
donatori cadavere, a metà 2013 vi erano 8.564 pazienti in lista d’attesa, a fronte di
1.139 donatori utilizzati. E’ cruciale quindi capire quali sono le leve che si possono
utilizzare per aumentare ulteriormente le donazioni.
Come ha messo in luce la letteratura, le determinanti delle donazioni sono
numerose e possono riguardare, accanto ad incentivi puramente economici, aspetti
istituzionali e legali propri di ciascun paese, così come questioni sociali, culturali e
religiose. In questo quadro, un ruolo chiave è ricoperto anche dai mass-media, sia
attraverso un canale diretto che influenza la percezione sociale dell’espianto e del
trapianto, sia attraverso un canale indiretto che influenza la percezione del sistema
sanitario nel suo complesso in quanto attore chiave per l’impiego degli organi donati.
L’influenza negativa che i media possono, direttamente o indirettamente, esercitare
sulle donazioni viene indicata in letteratura come “effetto Panorama”.
Lo scopo della ricerca è quello di verificare la presenza di un “effetto
Panorama” (di tipo indiretto) a partire da un episodio di corruzione nel mondo della
sanità, concentrandosi in particolare sul caso relativo all’utilizzo di valvole cardiache
difettose in cambio di tangenti che ha coinvolto l’ospedale Molinette di Torino tra il
2002 e il 2003. L’analisi degli articoli prodotti da uno dei giornali maggiormente letti in
Piemonte, La Stampa, mostrerà che, proprio in corrispondenza del maggior clamore
mediatico attorno allo scandalo, il numero di segnalazioni di potenziali donatori di
organi è fortemente calato in Piemonte e Valle d’Aosta, riscontrando quindi l’esistenza
di un “effetto Panorama” sulle segnalazioni di organi da trapiantare.
2
2. Mass-media e donazioni di organi
L’impatto dei mass-media sulle donazioni di organi può esplicitarsi in almeno due
differenti modi: un canale “diretto”, che mira ad influenzare la percezione sociale del
prelievo e del trapianto attraverso l’impiego di tecniche di “marketing” volte a
sollecitare una risposta positiva da parte della platea dei potenziali donatori; ed un
canale “indiretto”, rappresentato dall’impatto che notizie di cronaca, opinioni e prese
di posizione legate, in qualche modo, al mondo della donazione possono provocare sui
donatori.
Se ci concentriamo su questo secondo canale, il caso forse più eclatante è
quello che, nel 1980, coinvolse una trasmissione della BBC, “Panorama”, durante la
quale venne messa in dubbio la validità del criterio della morte cerebrale, il cui
accertamento è preliminare al prelievo di organi. Nonostante i legislatori di diversi
paesi, da molti anni, si trovino d’accordo nell’affermare che la morte cerebrale o
encefalica si riferisce alla "cessazione completa e totale di tutte le funzioni del sistema
nervoso centrale, dovuta a un danno irreversibile dell’encefalo" (Maestri, 2013), la
trasmissione ha contribuito ad alimentare uno dei timori più evidenti nel mondo della
donazione, quello di una possibile prematura dichiarazione di morte da parte del
personale medico per “favorire” il prelievo degli organi. Tali dubbi, inclusi dalla
maggior parte degli studiosi nella categoria dei “falsi miti”, hanno comunque trovato
l’importante supporto di alcuni autori. Per esempio, in un editoriale dal titolo
“Delimiting death” apparso nel 2009 sulla prestigiosa rivista Nature, si afferma che la
prassi di prelevare organi da individui in morte cerebrale non può essere considerata
legale, in quanto non conforme alla Uniform Determination of Death Act, legge
introdotta negli Stati Uniti nel 1981 che stabilisce i criteri in base ai quali una persona
può essere considerata morta. L’articolo è apparso poco tempo dopo la pubblicazione
di un report del President’s Council of Bioethics (PCB) degli Stati Uniti, dove
l’istituzione rifiutava la considerazione della morte cerebrale come morte fisica della
persona, affermando che solo l’accettazione da parte dell’opinione pubblica di una
spiegazione filosofica della morte poteva legittimare l’attività di donazione (Rady et al.,
2012). In seguito alla trasmissione della BBC, i tassi di donazione di organi calarono
3
vertiginosamente e ci vollero 15 mesi perché tornassero ai livelli pre-trasmissione
(Matesanz, 1996). Da quel momento si iniziò a parlare di “effetto Panorama” per
indicare la forte influenza negativa che i media possono indirettamente esercitare sulle
donazioni di organi.
Il caso “Panorama” non è stato però l’unico esempio di un effetto indiretto
(negativo) esercitato dai mass-media sulle donazioni. Nel 1987 in Brasile si diffuse la
notizia del prelievo di un rene da un paziente in coma che, nonostante sia stata poi
dichiarata falsa, causò un calo nelle donazioni che necessitò di 12 mesi per essere
recuperato (Potenza, 2008). Negli anni Novanta sortirono effetti simili i clamori dei
media sia riguardo all’incompletezza di alcune informazioni fornite ai familiari di un
donante riguardo alla fase di procurement in Francia, sia riguardo alla presenza di
numerosi stranieri nelle liste d’attesa nazionali in Belgio (Matesanz, 1996). Infine,
sempre Matesanz (1996) riporta la controversia successiva all’assegnazione del premio
di giornalismo “King of Spain” al reporter brasiliano che aveva messo in luce una serie
di presunti episodi di traffico d’organi a scapito di bambini in Sud America,
contribuendo a “dare credibilità a storie che sono apparse in molti paesi e che sono
invariabilmente basate su una debole evidenza”. Se l’evidenza alla base del report era
debole, tali non furono i suoi effetti. Lo scandalo scoppiò a fine marzo del 1996 e le
donazioni di organi in Spagna calarono del 20% nel solo mese di aprile.
Notizie e rappresentazioni veicolate dai media del mondo della donazione
contribuiscono quindi a formare le opinioni degli individui sul tema e ad orientarne le
scelte. Secondo Morgan et al. (2007), con una media di 2,8 ore di utilizzo, per i cittadini
americani la televisione potrebbe essere un prezioso alleato per le istituzioni nella
trasformazione delle attitudini fortemente positive del popolo americano nei confronti
della donazione in una effettiva scelta di donare. Anche perché, sulla base delle
indagini discusse sempre da Morgan et al. (2007), per molte persone è proprio la
televisione la prima fonte di informazione in tema di donazione di organi. Dal lavoro di
Morgan et al. (2007) hanno preso le mosse diversi altri autori, tra cui per esempio
Harbaugh et al. (2011) e Yoo e Tian (2011). In particolare, questo ultimo lavoro
suggerisce che il contenuto dei media non influenza direttamente le attitudini alla
4
donazione, ma contribuisce ad alimentare i miti e le distorsioni che provocano sfiducia
nel sistema medico e, in ultimo, il formarsi di attitudini negative.
A partire da queste considerazioni è chiaro che la notizia di un evento
corruttivo in ambito sanitario può avere un forte impatto sulle donazioni di organi. La
corruzione ha implicazioni dirette in termini di fiducia e, nel settore sanitario, la fiducia
è un elemento essenziale per superare gli ostacoli dati dall’incertezza e
dall’informazione asimmetrica. Come riportato da Radin (2013), i pazienti che
possiedono un certo grado di fiducia nel sistema sanitario sono maggiormente
propensi a pensare che le decisioni dei medici siano effettivamente prese nel loro
interesse e vi si affidano più facilmente nei momenti di necessità. Ciò ha ovvie
implicazioni in tema di donazione di organi: un paziente che ha poca fiducia nel
sistema sanitario e che è restio ad affidarvisi quando ne ha bisogno, tanto più lo sarà in
un ambito caratterizzato da elevato volontarismo e da elevata incertezza in merito, per
esempio, al comportamento degli operatori nella valutazione della morte cerebrale o
nell’impegno a salvare la vita di chi potrebbe diventare un potenziale donatore
(Potenza, 2008; Rady, McGregor e Verheijde, 2012). Per questo motivo, la percezione
di un sistema medico-trapiantologico corrotto e malfunzionante, alimentata dalla
copertura mediatica degli eventi corruttivi, è tra le principali cause di opposizione alla
donazione da parte di potenziali donatori e familiari. E’ su un evento corruttivo e sugli
effetti che ha avuto sulle donazioni di organi che ci si concentra in quel che segue.
3. Un caso di corruzione: lo scandalo delle valvole cardiache difettose all’ospedale
Molinette
Nei primi anni del nuovo millennio, l’ospedale Molinette di Torino si è trovato a dover
affrontare una serie di scandali che hanno coinvolto figure importanti della dirigenza
del presidio. Il primo scandalo, scoppiato nel dicembre del 2001, ha portato all’arresto
del Direttore Generale dell’ospedale, Luigi Odasso, sotto inchiesta per alcuni eventi
corruttivi presumibilmente avvenuti sotto la sua direzione1. L’anno seguente, lo stesso
1http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/i
d,0356_01_2001_0350_0005_3417476/
5
Direttore fu accusato di aver incassato una tangente per favorire un trapiantato di reni
in lista d’attesa2. All’inizio del novembre del 2002, quando ancora non si erano spenti
gli echi di tali notizie, l’ospedale Molinette fu però scosso da un altro importante
arresto, quello del noto cardiochirurgo Michele Di Summa. Di Summa, responsabile del
Centro Trapianti di Cuore della Regione Piemonte, fu accusato di aver incassato più di
un miliardo delle vecchie lire per assicurare la fornitura di valvole cardiache a due
società, la For.Med di Padova e la Ingegneria Biomedica di Torino e di essersi poi
spartito le tangenti con il collega Giuseppe Poletti, responsabile della seconda camera
operatoria di Cardiochirurgia. A portare alla luce i fatti e a rendere lo scandalo più
eclatante fu la scoperta che tali valvole, di produzione dell’azienda brasiliana Tri
Technologies, presentavano dei difetti ed erano state prese in considerazione dalla
magistratura come possibile causa della morte di persone a cui erano state
impiantate3. Le indagini portarono all’arresto dei due cardiochirurghi, accusati di
concussione, e di altri individui coinvolti a vario titolo nella vicenda: Giovanni Albertin,
precedentemente infermiere al centro di cardiochirurgia delle Molinette, poi
all’ospedale “Gallucci” di Padova e manager della For.Med; Vittorio Sartori,
rappresentante di For.Hospital, impresa collegata a For.Med, e vero referente di tutte
e due le imprese, incaricato della commercializzazione di prodotti ospedalieri; Dino
Casarotto, primario del Gallucci di Padova, unico ospedale, insieme alle Molinette, ad
aver utilizzato le valvole brasiliane4. Le indagini si allargarono inoltre ad altri
dipartimenti ed altri ospedali, come il San Camillo di Torino, che però respinse sempre
ogni accusa.
Alle accuse di concussione, si aggiunsero presto quelle per omicidio colposo. Di
Summa venne accusato di essere da tempo a conoscenza dei difetti delle valvole
2http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/i
d,0284_01_2002_0166_0050_2550778/ 3http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/i
d,0311_01_2002_0300_0047_2807871/ http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0311_01_2002_0301_0069_2810756/ http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0318_01_2002_0336_0051_2125769/ 4http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/i
d,0314_01_2002_0317_0043_2868339/
6
brasiliane, che, nonostante avessero il marchio CE, erano state ritirate dalla
circolazione in Brasile e la società che le produceva, la Tri Technologies, aveva
cambiato nome in Labcor e, successivamente, avrebbe chiuso i battenti. Egli fu inoltre
accusato di aver atteso quattro mesi per consegnare alla Regione l'elenco dei pazienti
a cui erano state impiantate le valvole della Tri Technologies, dopo che il Ministero
della Salute aveva deciso di ritirarle5. Nel frattempo, morirono alcune delle persone
che erano state rioperate in seguito all’inserimento delle valvole brasiliane. Tuttavia, il
procedere delle riesumazioni delle persone a cui erano state impiantate le valvole
suggerì che queste non presentavano particolari problemi e le accuse di omicidio
colposo caddero.
I difetti delle valvole brasiliane vennero dibattuti ampiamente nel corso degli
anni, vennero aperte inchieste e fatte perizie, vennero accusati e condannati i
produttori delle valvole. Si scoprì anche che la certificazione CE fornita alle valvole dal
prestigioso centro tedesco Tüv era falsa e, alla fine, nel 2010, le valvole vennero
dichiarate difettose ma non colpevoli di alcuna morte, così che a coloro che avevano
ottenuto un risarcimento pecuniario fu intimato di restituirlo. Anche le accuse di
concussione nei confronti dei due chirurghi, le uniche rimaste in piedi, alla fine
vennero meno. Poletti, il quale aveva ammesso di prendere tangenti dal 1995, non
fece in tempo a scontare alcuna pena, in quanto morì d’infarto nel 2006. Di Summa,
anch’egli reo confesso, nel febbraio del 2007 venne condannato per concussione con
rito abbreviato a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni. Tuttavia, il suo capo d’imputazione venne
successivamente declassato da concussione a corruzione, in quanto venne stabilito che
il suo ruolo nella vicenda delle tangenti non era stato attivo, avendo egli solo accettato
e non proposto il pagamento. La sua pena venne quindi ridotta a 1 anno e 11 mesi e
sospesa e il cardiochirurgo fu reintegrato nell’Ordine dei Medici, dal quale era
5http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/i
d,0316_01_2002_0327_0051_2076993/ http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0170_01_2003_0252_0049_1178299/ http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0159_01_2003_0115_0055_1110449/
7
precedentemente stato espulso. Nel 2010 anche quest’ultimo capo d’imputazione
cadde, in quanto venne stabilito che “il fatto non costituisce reato”6.
4. I media e l’effetto sulle donazioni
Il Piemonte è sempre stato una regione virtuosa nell’attività di donazione. Con 50,3
donatori segnalati per un milione di persone (pmp, da qui in avanti) e 28,3 donatori
effettivi pmp nel 2012, il circuito Piemonte-Valle d’Aosta si posiziona al di sopra della
media italiana di 38,2 segnalati pmp e 22,6 effettivi pmp, nonché di quella europea di
16,9 donatori effettivi pmp7. E’ in questo quadro che si inseriscono gli episodi di
corruzione che hanno interessato l’ospedale Molinette dal 2001. Per studiare l’effetto
dei media sulle donazioni abbiamo raccolto i dati relativi al numero dei donatori
segnalati, delle opposizioni e dei donatori effettivi in Piemonte-Valle d’Aosta a partire
dal 2002 tramite i dati prodotti periodicamente dal Coordinamento Regionale delle
donazioni e dei prelievi del Piemonte (CRP). I soggetti sottoposti ad accertamento di
morte cerebrale vengono infatti segnalati dalla rianimazione al CRP quali potenziali
donatori. Le opposizioni alla donazione, insieme ad eventuali casi di arresto cardiaco,
inidoneità clinica o problemi legali, impediscono il prelievo degli organi, motivo per cui
solo alcuni tra i segnalati diventano poi donatori effettivi. Per quanto riguarda i media,
ci siamo concentrati sui quotidiani e, più in particolare, sul quotidiano maggiormente
letto in Piemonte, La Stampa. Per “misurare” la copertura mediatica del caso abbiamo
fatto una ricerca nell’archivio storico on-line del quotidiano torinese attraverso la
parola chiave “valvole cardiache”, raccogliendo un totale di 154 articoli tra il 2002 e il
2012 che trattavano lo scandalo delle Molinette.
La Figura 1 mostra chiaramente la presenza di un “effetto Panorama” sulle
segnalazioni in seguito allo scandalo delle valvole cardiache. Come si nota dalla figura,
in una prima fase – tra la fine del 2002 e l’inizio del 2003 - si assiste ad un crollo nelle
6 http://www.lastampa.it/archivio-storico/, 26/03/2010; 6/10/2010
7 Si veda AIDO (2012). Un donatore segnalato è un “soggetto sottoposto ad accertamento di morte
cerebrale e segnalato dalla rianimazione al centro regionale e/o interregionale quale potenziale donatore di organi”. Il donatore effettivo è il “donatore dal quale almeno un organo solido è stato effettivamente prelevato indipendentemente dall'utilizzo finale dell'organo. Per 'effettivamente prelevato' si intende chirurgicamente estratto dal cadavere” (Manuale del Corso Nazionale per Coordinatori alla Donazione e al Prelievo di Organi e Tessuti, 2012).
8
donazioni segnalate, come era già stato riscontrato da Cancellieri et al. (2009). Le
segnalazioni calano enormemente proprio nel periodo di maggior copertura mediatica,
ossia nel IV trimestre del 2002: in soli due mesi, poiché lo scandalo scoppiò all’inizio di
novembre, sono stati pubblicati 52 articoli de La Stampa sul tema e il numero di
segnalazioni passò da 57 del trimestre precedente a 31. Il numero, più modesto ma
altrettanto significativo, di articoli prodotti nei sei mesi successivi, 42, ha mantenuto
praticamente invariato il numero di segnalazioni, che a metà 2003 era ancora a 31.
Solo dalla seconda metà del 2003, quando gli articoli prodotti hanno iniziato a ridursi
sensibilmente, le segnalazioni hanno ricominciato a salire, superando anche i livelli
precedenti allo scandalo. Insieme al numero, cambiò anche il tono utilizzato negli
articoli, molto più neutro dal 2004 in poi rispetto ai primi due anni, nei quali era
comune incontrare espressioni come “una tangente lunga 5 anni” e “feudo
inaccessibile” 8, offrendo ai lettori l’immagine di un ospedale corrotto e fuori da ogni
controllo.
Si noti che la variazione fatta registrare dalle segnalazioni potrebbe dipendere
non solo dal comportamento dei donatori, ma anche da quello del personale
ospedaliero. L’importanza del personale è stata sottolineata da numerosi studi, tra cui
quello di Potenza et al. (2013), che individua nell’adeguata preparazione di tutto lo
staff medico e ospedaliero coinvolto nel processo di donazione un elemento essenziale
nella lotta per l’aumento delle donazioni di organi. Tuttavia, secondo quanto affermato
da Cancelliere et al. (2009), la letteratura ha spesso sottovalutato il fatto che anche il
personale sia soggetto all’ “effetto Panorama” scatenato dalla risonanza mediatica di
un evento corruttivo, effetto che agisce come un disincentivo alla segnalazione di
morti cerebrali: quando, in seguito a tali eventi, si registrano significativi aumenti nelle
opposizioni alla donazione, il personale incaricato è meno incentivato a segnalare i
potenziali donatori, poiché prevede che la risposta sarà negativa. Inoltre, gli stessi
operatori sono influenzati dai meccanismi di sfiducia innescati dall’evento corruttivo,
dunque saranno anche meno incentivati a fornire ai familiari gli argomenti più efficaci
per ottenere un consenso.
8http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/i
d,0154_01_2003_0045_0051_1044252/
9
Figura 1. Numero di articoli su La Stampa
e segnalazioni per trimestre (2002-2012)
Diversamente da quanto riscontrato per le segnalazioni, le figure 2 e 3, relative
alle opposizioni familiari9 e ai donatori utilizzati10, entrambe in percentuale delle
segnalazioni, non sembrano testimoniare la presenza di un “effetto Panorama”. Come
si può notare, infatti, le opposizioni calano e le donazioni aumentano proprio nel
periodo di maggior produzione di articoli da parte del quotidiano torinese, al contrario
di quanto ipotizzato. Ci saremmo aspettati che il clamore dello scandalo in un ambito
tanto sensibile come quello dei trapianti di cuore innescasse un meccanismo di sfiducia
tale da far aumentare i mancati consensi alla donazione, riducendo, in ultimo, le
donazioni. Una possibile spiegazione, avanzata da Cancelliere et al. (2009), può essere
trovata nel fatto che qui si prende in considerazione solo il caso delle valvole
9 Non essendovi disponibilità di dati mensili o trimestrali relativi alle opposizioni nel 2002, per tale anno
queste sono state stimate sottraendo il numero di donatori utilizzati alle segnalazioni. 10
Un donatore utilizzato (o donatore effettivo utilizzato) è un “donatore dal quale almeno un organo solido è stato prelevato e trapiantato” (Manuale del Corso Nazionale per Coordinatori alla Donazione e al Prelievo di Organi e Tessuti, 2012). Il numero di donatori utilizzati si ottiene sottraendo ai donatori effettivi quelli ai quali gli organi sono stati prelevati ma non trapiantati per sopravvenuta constatazione di non idoneità dopo il prelievo.
10
cardiache, che è l’ultimo della serie di scandali che ha coinvolto l’ospedale Molinette
dal 2001. E’ probabile che il “caso Odasso”, scoppiato alla fine del 2001 ed alimentato
nel 2002 dalle accuse di aver favorito in lista d’attesa un trapiantato di reni in cambio
di tangenti, andando a toccare il tema dei criteri di allocazione degli organi, causa di
molte delle remore nei confronti della donazione, abbia sortito gli stessi effetti
riscontrati sulle segnalazioni anche su opposizioni e donatori effettivi. In quest’ottica, il
caso delle valvole cardiache, nonostante il clamore mediatico, potrebbe essere stato
solo una coda dello scandalo precedente, non sortendo quindi nessun ulteriore effetto
significativo sulle opposizioni, intensificando invece l’effetto negativo sulle
segnalazioni. L’analisi di Cancelliere et al. (2009) mostra come le opposizioni salgano
significativamente a partire dal febbraio 2002, provocando un calo nei donatori
utilizzati. Il fatto che le segnalazioni si mantengano inizialmente stabili, per calare poi
in un secondo momento, è coerente con quanto affermato precedentemente in
relazione al comportamento del personale ospedaliero coinvolto: dopo aver
riscontrato un aumento perdurante nelle opposizioni familiari, gli operatori reagiscono
con un minor impegno nella segnalazione, pensando probabilmente che gli sforzi non
sarebbero valsi ad ottenere un consenso. Già dal terzo trimestre del 2003 le
segnalazioni riprendono a salire, superando i livelli precedenti allo scandalo. Insieme al
progressivo spegnimento del clamore mediatico, su tale ripresa avrà sicuramente
influito anche la campagna comunicativa della Regione Piemonte cui adesso volgiamo
la nostra attenzione.
11
Figura 2. Numero di articoli su La Stampa
e opposizioni familiari per trimestre (2002-2012)
Figura 3. Numero di articoli su La Stampa
e donatori utilizzati per trimestre (2002-2012)
12
5. La reazione delle Regione Piemonte
In seguito agli scandali, la Regione Piemonte ha dovuto far fronte a una significativa
diminuzione delle donazioni di organi, dato un forte aumento delle opposizioni, in una
prima fase, seguito da una forte diminuzione dei donatori segnalati. Seguendo quanto
descritto da Potenza (2008), il Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi
di Organi e Tessuti (o Centro Regionale Prelievi, CRP) ha messo in atto un insieme di
strategie comunicative con la cooperazione della Regione Piemonte al fine di invertire
il trend innescato dagli scandali.
La risposta della Regione Piemonte si è articolata in 5 modalità principali:
Rafforzamento dei coordinamenti locali
Mantenimento di contatti più stretti tra coordinamento regionale e locale
Attivazione di corsi volti ai coordinatori, al personale delle terapie intensive e agli
operatori sanitari
Collaborazione più stretta con le associazioni
Campagne di comunicazione
Come affermato quando si trattavano le dinamiche che influiscono sul tasso di
donazioni di un paese, una efficace organizzazione del sistema di donazione e
trapianto è centrale. Coordinamenti locali attivi ed efficienti e sempre in
comunicazione con il livello regionale sono il fondamento del modello spagnolo,
modello che garantisce il più elevato numero di donazioni del mondo, che, già dal
1999, ha iniziato ad essere assimilato anche dal sistema italiano e che ne ha garantito
un forte miglioramento. Il sistema di donazione e trapianto include inoltre un gran
numero di lavoratori, nelle vesti di coordinatori, medici, infermieri ed altri operatori
sanitari, la cui formazione e motivazione, come già sottolineato in precedenza, è
essenziale sia nell’identificazione dei potenziali donatori, ossia coloro che sono
deceduti di morte cerebrale e quindi eleggibili come donatori, sia nella trasformazione
di questi in donatori effettivi, mettendo a disposizione delle famiglie un’informazione
accurata e completa. In quest’ottica, i corsi di formazione rivolti al personale
ospedaliero si sono rivelati uno strumento efficace. Si è già descritto l’impatto di uno
dei corsi più recenti, il quale, effettuato tra il 2010 e il 2012 all’ospedale San Giovanni
13
Bosco di Torino, ha portato ad un aumento significativo delle conoscenze dei soggetti
coinvolti (Potenza et al., 2013). Riguardo al quarto punto, Potenza sottolinea il ruolo
centrale che le associazioni hanno rivestito nell’attività di promozione e
sensibilizzazione alla donazione, in particolare negli anni precedenti all’introduzione
della legge 91/1999, che ha sancito il passaggio dalla fase volontaristica a quella del
sistema istituzionale e coordinato in cui lavorano professionisti. Nonostante ciò, la
collaborazione delle associazioni nella diffusione della causa della donazione sul
territorio ha continuato ad essere preziosa. Oltre alle associazioni, le collaborazioni
hanno coinvolto anche il Comune di Torino e le parrocchie, come si descriverà di
seguito.
Le campagne di comunicazione sono state lo strumento centrale della strategia
comunicativa attuata dal Coordinamento Regionale. A tale scopo, la Regione si è
servita della collaborazione, a titolo gratuito, dello studio pubblicitario torinese
Armando Testa, padre di diverse campagne pubblicitarie storiche, come quella per la
“Lavazza”. Gli obiettivi della campagna erano di tipo informativo, in merito agli aspetti
legislativi e procedurali che regolano il tema delle donazioni, e di sensibilizzazione
rispetto al “diritto/dovere di pronunciarsi in merito alla donazione” (Potenza, 2008),
volti a sostenere gli operatori impegnati nello sviluppo di una coscienza sociale sul
tema. L’invito alla riflessione e alla presa di coscienza attiva costituì l’elemento
centrale del messaggio, veicolato attraverso un insieme composito di strumenti:
1. Cartelloni ed inserzioni: l’immagine in Figura 14 è relativa alla campagna del 2003,
sostituita dal 2004 dalla Figura 15. Entrambe le immagini sono semplici ma
dall’impatto forte ed invitano il lettore a riflettere sugli aspetti più importanti della
donazione. Ritraente una bambina che gioca felice, ma sola, l’immagine della prima
campagna sembra suggerire che grazie a una donazione un altro bambino
potrebbe giocare dall’altro lato del dondolo.
14
Figura 4. Immagine da inserzione, campagna 2003
Figura 5. Immagine per cartellone pubblicitario, campagna 2004
Fonte: Potenza, 2008
Fonte: Potenza, 2008
15
La seconda immagine, invece, si concentra sul concetto di “regalo”, che, come
accennato precedentemente, è come la donazione viene percepita dalla maggior parte
delle persone. La frase “Con la donazione degli organi dai un futuro a chi non lo ha”,
incoraggia la partecipazione attiva dello spettatore, mentre il bodycopy, ossia il corpo
del testo pubblicitario, presente solo nella versione per inserzioni, fornisce
informazioni sulla campagna e sul Sistema Prelievi e Trapianti della Regione.
2. Il pieghevole: elaborato nel 2003 per diffondere il messaggio della campagna con
facilità nel maggior numero di luoghi possibili, allegandolo anche a giornali e riviste,
questo strumento riporta l’immagine del cuore-regalo presente nei cartelloni e
fornisce informazioni dettagliate riguardo alle modalità di espressione delle proprie
volontà in merito alla donazione, ai numeri di telefono e ai siti web a cui rivolgersi
per ottenere ulteriori informazioni. E’ inoltre presente una sezione con le FAQ e le
relative risposte e, al centro di queste, una tessera staccabile, inseribile nel
portafogli, con cui comunicare la propria posizione relativamente all’essere
donatore.
3. Le collaborazioni: come già accennato, oltre alle associazioni, hanno fornito
supporto alla campagna anche le parrocchie e il Comune di Torino. Le parrocchie
sono state coinvolte una volta l’anno in specifiche giornate liturgiche per dedicare
una parte della messa alla preghiera per tutti i soggetti coinvolti nella donazione,
dai donatori ai riceventi, da coloro che ancora aspettano in lista alle famiglie.
Questo, per diffondere il messaggio che la Chiesa Cattolica non ostacola, anzi
incoraggia la donazione degli organi. Infine, la collaborazione con il Comune di
Torino ha permesso l’invio a domicilio di una lettera a tutti i cittadini torinesi, nel
2004, in cui questi erano invitati a riflettere sul tema della donazione.
4. La lettera ai diciottenni: strumento rivolto ai 10.000 ragazzi e ragazze che nel 2005
avrebbero compiuto 18 anni, che collegava l’atto del donare gli organi alle nuove
possibilità aperte ai giovani con la maggiore età, come la patente o la scelta del
16
percorso di studi. In allegato vi era inoltre la stessa tessera presente sul pieghevole,
per comunicare la propria posizione sul tema.
5. La commedia: nata dall’iniziativa e per mano di alcuni dottori del centro locale per i
prelievi, nasce nel 2006 la commedia “Due di cuori”, la storia di tre personaggi che
condividono l’esperienza del trapianto di un organo. L’iniziativa, dal forte impatto
emotivo e di facile comprensione, ottenne buoni risultati già dalla prima messa in
scena, portando molte persone a chiedere informazioni aggiuntive. Secondo
quanto affermato dal Dr. Potenza, nel 2008 lo spettacolo era già stato replicato 50
volte, di cui 10 fuori dal Piemonte.
La campagna di comunicazione messa in atto dal CRP del Piemonte ha avuto come
target l’intera popolazione della Regione. Un intervento più mirato su un target
specifico di popolazione, già anticipato dalla lettera ai diciottenni, è stato attuato di
nell’anno scolastico 2012/2013 e ha avuto come obiettivo gli studenti delle scuole
superiori della Regione (Potenza, Guermani, Venutti et al., 2013). Il progetto, creato
dallo stesso CRP insieme all’Ufficio Comunicazione del Piemonte e all’Ufficio Scolastico
Regionale del Piemonte, è consistito in sette incontri di due ore e mezza nelle scuole
delle città principali della Regione e ha coinvolto un totale di 1373 studenti tra i 17 e i
19 anni. Gli incontri erano divisi in tre fasi: nella prima fase veniva messa in scena la
commedia “Due di Cuori”, nella seconda una presentazione PowerPoint illustrava le
principali tematiche relative alla donazione, con particolare attenzione al concetto di
morte cerebrale e al procedimento di allocazione degli organi, e nella terza fase gli
studenti ascoltavano i racconti di chi era stato sottoposto ad un trapianto. Alla fine
degli incontri agli studenti veniva lasciato un opuscolo informativo. La settimana dopo,
agli stessi studenti fu chiesto di compilare un questionario relativo all’incontro, le cui
domande ne indagavano principalmente il gradimento, la comprensione e la memoria
e il riscontro fu positivo. Agli studenti venne inoltre chiesto se avevano parlato con
qualcuno, in generale, ed in particolare con la famiglia, dell’incontro. Gli studenti sono
infatti considerati un buon target per le campagne di comunicazione perché, oltre ad
17
essere più orientati ad appoggiare le cause sociali e a vedere la donazione più come
una responsabilità sociale che come un dono, sono anche considerati più propensi a
diffondere le informazioni ricevute. Tuttavia, meno di un terzo dei ragazzi ha dichiarato
di aver parlato degli incontri in generale, ma più della metà ne ha parlato in famiglia. In
totale, tra ragazzi, insegnanti e familiari, si è calcolato che l’informazione abbia
raggiunto 2300-2600 persone.
18
Conclusioni
In questo lavoro si è voluto analizzare l’effetto negativo che un evento corruttivo nel
settore sanitario riportato dai media ha sulle donazioni di organi, detto “effetto
Panorama”.
La letteratura mostra che la corruzione percepita causa un crollo della fiducia
dei cittadini nelle istituzioni e che, a sua volta, il sentimento di sfiducia è alla base della
partecipazione alla corruzione, innescando così un circolo vizioso tra corruzione e
sfiducia. La risonanza mediatica che spesso accompagna tali eventi è capace di rendere
tale meccanismo più rapido ed intenso. I diversi media, infatti, influenzano
profondamente le opinioni, le attitudini e i comportamenti degli individui, in modo
diretto, attraverso la pubblicità, o indiretto, prendendo una certa posizione o
inscrivendo la realtà all’interno di determinate cornici interpretative.
Alla luce di quanto detto, in un campo permeato ancora oggi da aspetti di incertezza
come quello delle donazioni di organi, il clamore mediatico attorno ad un evento
corruttivo ha la capacità di suscitare un forte “effetto Panorama”, provocando cali
nelle segnalazioni di potenziali donatori, nei consensi familiari al prelievo e, in ultimo,
nelle donazioni effettive.
Prendendo in considerazione lo scandalo relativo all’utilizzo di valvole cardiache
difettose che ha colpito l’ospedale Molinette tra il 2001 ed il 2002, l’analisi svolta ha
supportato l’ipotesi di un “effetto Panorama” sulle segnalazioni di potenziali donatori
di organi, fortemente in calo a causa del sentimento di sfiducia generale suscitato dallo
scandalo e amplificato dai media.
19
Bibliografia
AIDO (2012), Attività di prelievo e trapianto in Italia, www.aido.it.
Cancelliere L., Potenza R., Guermani A., Giacometti R., Donadio P., Bosco R. (2009),
L’esperienza piemontese in campo di comunicazione: “favorevolezza” dei medici e
atteggiamento della popolazione, Trapianti 13: 70-76.
Harbaugh C., Afana M., Burdick S., East J., Kodali S., Lee J., Patel S., Rangrass G., Ranney
D., Sood V., Lynch R., Sonnenday C.J., Englesbe M.J., Mathur A.K. (2011), Portrayal of
organ donation and transplantation on american primetime television, Clin Transplant,
25: E375-E380.
Maestri G. (2013), Fine-vita e donazione di organi e tessuti, www.personaedanno.it.
Matesanz R. (1996), The Panorama Effect on altruistic organ donation, Organizacion
Nacional De Transplantes (ONT), Madrid, Spain.
Morgan S.E., Harrison T.R., Chewning L., Davis L., Dicorcia M. (2007), Entertainment
(mis)education: the framing of organ donation in entertainment television, Health
Communication, 22:2, 143-151.
Potenza R. (2008), Iniziative di comunicazione alla popolazione sulla donazione di
organi e tessuti: l’esperienza della Regione Piemonte, Tesi di Master.
Potenza R., Guermani A., Venutti S., Peluso M., Casciola A., Donadio P.P. (2013), Organ
donation awareness project for Piedmont high school students, Transplantation
Proceedings, 45: 2580-2583.
20
Procaccio F., Gianelli Castiglione A., Manyalich M., Costa A.N. (a cura di) (2012),
Manuale del Corso nazionale per coordinatori alla donazione a al prelievo di organi e
tessuti, VII edizione, Editrice Compositori.
Radin D. (2013), Does Corruption Undermine Trust In Health Care? Results from public
opinion polls in Croatia, Social Science & Medicine, 98: 46-53.
Rady M.Y., Mcgregor J.L., Verheijde J.L. (2012), Mass media campaigns and organ
donations: managing conflicting messages and interests, Med Health Care and Philos,
15: 229-241.
Yoo J.H., Tian Y. (2011), Effects of entertainment (mis) education: exposure to
entertainment television programs and organ donation intention, Health
Communication, 26 (2): 147-158.
Siti consultati
www.airt.it
www.aido.it
www.europa.eu
www.paginemediche.it
www.personaedanno.it
www.piemonte.airt.it
www.transplant-observatory.org
www.trapianti.salute.gov.it
www.who.int