MARKETING⁄ COP YWRITING⁄ GRAFIC A⁄ 3D⁄ WEB⁄ ILL US ... · la reputazione online....

15
M A R K E T I N G C O P Y W R I T I N G G R A F I C A 3 D W E B I L L U S T R A Z I O N E D E S I G N R I C E R C A web: gestisci la tua reputazione online - web: sbarazzati di facebook - web: i colori dell'ecommerce - web: c.v. su linkedin N 3 / 0 5 2 0 1 3 la tua reputazione online è appesa a un filo

Transcript of MARKETING⁄ COP YWRITING⁄ GRAFIC A⁄ 3D⁄ WEB⁄ ILL US ... · la reputazione online....

M A R K E T I N G ⁄ C O P Y W R I T I N G ⁄ G R A F I C A ⁄ 3 D ⁄ W E B ⁄ I L L U S T R A Z I O N E ⁄ D E S I G N ⁄ R I C E R C A

web: gestisci la tua reputazione online - web: sbarazzati di facebook - web: i colori dell'ecommerce - web: c.v. su linkedin

N 3 / 0 5 2 0 1 3

la tuareputazioneonlineè appesa a un filo

6gestisci la tua reputazione online

14focus il caso CocaCola

18ecommerce: facciamone di tutti i colori

10sbarazzati di facebook

22altro che c.v, io ho Linkedin

ComunicAzioneè un progetto editorialedi Tangherlini srl.

Direttore EditorialeMirco Tangherlini

Direttore ResponsabileRiccardo Silvi

Iscrizione nel registrodei giornali e periodiciN°14/12 del 2 Luglio 2012

RedazioneVia Caduti del Lavoro, 260131 Ancona071.2802604

visita il sito di ComunicAzionea questo indirizzowww.comunicazionemagazine.com

sommario

HOLE è un prodotto

www.uselessdesign.com/hole

Made in Italy

Useless Design

THERIGHTPLACE

FORYOUR

EYE

Scopri il fantastico mondo che ti riserva “Hole”, non più sballi o droghe sintetiche che minano la tua salute.

Prova oggi questo prodotto innovativo frutto degli studi ventennali dei nostri ricercatori di felicità, sarà sufficiente impugnare il supporto ergonomico e appoggiare il tuo occhio destro sul foro di “Hole” dopo aver chiuso l’occhio sinistro: come per magia tutto ciò che ti circonda diventerà meraviglioso.

?

Il mondo virtuale creato dall'avvento della rete ormai è diventato più importante della realtà stessa.

In un momento in cui può sembrare vantaggioso orientare i propri

investimenti nella comunicazione online, abbiamo provato ad

analizzare i risvolti critici che alcune scelte - a volte derivate da consigli opportunistici di web agency, altre

volte prese direttamente dalle aziende solo perché “è la moda"-

potrebbero avere.

La copertina di questo numero è dedicata ad un argomento

sottostimato dalla maggiorparte delle persone e delle aziende:

la reputazione online.ComunicAzione vi spiega come analizzare, tutelarsi e difendersi.

L'articolo non vuole essere terroristico ma prova a farci prendere coscienza

dei pericoli reali e ci informasul comportamento appropriato

per una vita senza imprevistisul web e sui social network.

Come al solito resto a disposizione per suggerimenti e commenti

a questo indirizzo: [email protected]

”lei ha buon gusto!“”...sono un pubblicitario!“

numerozero/012011

Com

un

icA

zion

e è

un

pro

gett

o d

i Tan

gher

lini s

rl Web/bello o utile?

ma r k e t i n g ⁄ c o p y w r i t i n g ⁄ g r a f i c a ⁄ 3 d ⁄ w e b ⁄ i l l u s t r a z i o n e ⁄ d e s i g n ⁄ r i c e r c a

Marketing/è già 3.0

Illustrazione/un gioco di specchi che uccide la creatività

3D/rendering una nuova conquista in comunicazioneJON HAMM “Donald Drape

web explicitdi Mirco Tangherlini

editorialedesign

grafica 06/07web

Esiste un modo per "pulire" la reputazione on-line?È possibile riottenere il con-trollo sulla propria immagine in modo che rispecchi chi si è realmente? Uno studio condotto da CrossTab nel 2010 nell'ambito di una ricer-ca di personale, indica che il 70% dei reclutatori dichiara di aver bocciato alcuni candidati a cau-sa dei risultati che sono emersi dai motori ricerca digitando il loro nome.È chiaro, quindi, che la reputazio-ne dell'identità online è di vitale importanza.

Ma come fare per nascondere o eliminare queste informa-zioni dalla rete?Queste sono le cose fondamen-tali da fare:

1/Eliminare i messaggi discu-tibili su tutti i social network: Twitter, Linkedin e, naturalmen-te, Facebook.

2/Bloccare le impostazioni sulla privacy su Facebook:per accedere alle impostazioni, fai clic sulla freccia che attiva il menù a discesa nell’angolo in alto a destra della pagina princi-pale di Facebook, quindi selezio-na "Impostazioni sulla privacy".Assicurati che i messaggi siano condivisi solo con gli amici.Quindi scorri tutte le impostazio-ni e verifica che ciò che gli altri possono vedere, leggere e ascol-tare non sia consultabile pubbli-camente.

3/Se sei stato taggato su qualche immagine compro-

mettente, UNTAG:per fare questo clicca sull’imma-gine da cui vuoi dissociarti, scegli le opzioni e fai clic su “Voglio UN-TAG me stesso.”

4/Nascondi le cose negative:per ora hai la possibilità di con-trollare la tua privacy, ma se esistono informazioni sparse su Internet che non è possibile rimuovere (sei stato fermato dalla polizia per aver realizzato dei graffiti ai tempi del liceo e questa notizia è stata stampa-ta sui giornali della tua città? o peggio, qualcuno ha parlato male di te e questa cosa diventa visibile quando il tuo nome viene inserito su un motore di ricerca?),potresti pensare di scrivere una email in cui chiedere a qualcuno di rimuovere quei messaggi, ma

di Mirco Tangherlini

gestiscila tua

reputazioneonline

Internet sa molto su di te, forse anche troppo

sarebbe inutile.Fortunatamente il 97% di chi cerca qualcosa sui motori di ricer-ca non va oltre le prime 3 pagine dei risultati.Se riesci a spostare i risultati ne-

gativi con la pubblicazione di informazioni positive o neu-tre più aggiornate e quindi più appetibili per i motori di ricerca, potrai vincere la tua

battaglia.

5/ Digita il tuo nome:

per creare contenuti da far tro-vare ai motori di ricerca, il primo passo è inserire il tuo nome su siti ad alto traffico:

Google

colloca i suoi siti più in alto rispet-to ad altri, diventa quindi neces-sario:

a/ creare, prima di tutto, un ac-count Google Plus,b/ utilizzare la Dashboard di

web

Google per gestire il tuo profilo,c/ creare un canale su Youtu-be con il tuo vero nome.

Linkedin

Creare un profilo Linkedin è uno degli strumenti più potenti che hai per determinare la tua reputazione in ambiente profes-sionale.Linkedin, oggi, rappresenta il curriculum online dei professio-nisti.

Yourrealname.com

Acquista un dominio con il tuo vero nome, quindi avvia un blog utilizzando uno strumento sem-plice come WordPress o Blogger.Potrai costruire il tuo blog utiliz-zando questi semplici software o costruirti un sito indipendente.

Utilizzai social network

Vai sul sito namechk.com, in-serisci il tuo vero nome e iscriviti ad ogni social possibile, questo aumenterà la frequenza del tuo nome nei siti di ricerca.

Usa le immaginia tuo vantaggio

Iscriviti al sito di condivisione foto Flickr e scrivi il tuo nome su tutte le immagini che pubblichi.Fai lo stesso con Instagram, Tumblr e Photobucket.

Non dimenticareil mondo reale

Ogni cosa che fai viene archi-viata online.Occupati di volontariato, fai ope-

re di beneficenza, organizza se-minari frequentati, ecc.Se la tua università o comunque la tua scuola superiore ha delle informazioni digitali su di te que-ste saranno utilizzate dai motori di ricerca.Scrivi una lettera ai direttori di magazine online, genera la gene-alogia della tua famiglia, parte-cipa alle riunioni in cui i nomi dei presenti sono pubblicati online.Tutti questi siti ottengono le at-tenzioni dei motori di ricerca.

Link Link Link

Quando uno qualsiasi degli elenchi di cui abbiamo parlato precedentemente e che utilizza il tuo nome viene messo online, linkalo dal tuo blog o dal tuo sito web.L’interconnessione ti aiuterà a scalare velocemente i motori di ricerca.

Rimuovere o nasconderei risultati della ricerca

Il modo più veloce per ottenere dalla rete informazioni di ogni tipo che circolano su una perso-na, su Facebook o no, è quello di utilizzare un qualsiasi motore di ricerca.Per ciò che riguarda i contenuti imbarazzanti mostrati da Goo-gle, non è facile cancellarli ma si possono nascondere.

Cercadi far rimuovere

il contenuto sgradito

Quando si desidera che un con-tenuto imbarazzante venga can-cellato da un motore di ricerca, è indispensabile risalire alla fonte.

Contattare il sito web in cui risie-de il contenuto e, semplicemen-te, chiedere di rimuoverlo.Una volta cancellato dal sito, con il tempo, il contenuto compro-mettente verrà cancellato anche dai motori di ricerca.Se vuoi essere sicuro che il con-tenuto non venga più visualiz-zato puoi inviare una richiesta al motore di ricerca e chiedere che venga rimosso.La maggior parte dei motori di ricerca offre questo servizio.Alcuni di quelli più piccoli, tipo Duck Duck Go, hanno un modulo di contatto (https://duckduckgo.com/feedback) per tutte le questioni, ma in situazio-ni estreme è possibile presentare ricorso direttamente a Google che, di solito, tende a rispondere a queste vertenze giuridiche con la rimozione rapida, senza ne-anche indagare.Questa può essere una buona cosa per voi, ma può rappresen-tare un disagio per la persona la cui pagina viene rimossa, dato che il processo di appello che se-guirà per fare riaccreditare il sito sul motore di ricerca può richie-dere molto tempo.Consigliamo di non intrapren-dere questa strada, a meno che qualcuno non utilizzi il tuo nome impropriamente e senza il tuo consenso, o ti diffami, o violi po-tenzialmente la legge in un altro modo.

Nascondii contenuti indesideratiin modo che nessuno

li possa trovare

Quando si tratta di nascondere qualcosa che non vuoi che gli al-tri trovino su internet, il “rumo-

re” può essere il tuo migliore amico.Una foto imbarazzante è molto facile da trovare quando è l’uni-ca presente, ma quando si trova vicino a tonnellate di altre foto si perde molto rapidamente.Se non risulta possibile liberarsi di qualcosa su un motore di ricerca, la cosa migliore è di creare dei contenuti più interessanti e legittimi che la spingano verso la parte bassa dei motori di ricerca.

Ricorda comunque che l’o-perazione di pulizia online potrebbe richiedere molto tempo.

Fonte: "Online reputation in a connected world", 2010, CrossTab.

08/09

reputation cleaning: un piano d’azione in 7 mosse

Individuare i soggetti interessati

Analizza i feedback positivi e le criticità della tua reputazione

Organizza una strategia per raggiungere i tuoi obiettivi

Realizza il tuo piano

Cerca di capire qual è la tua reputazione attuale

Scrivi i tuoi obiettivi

Crea un piano di attuazione

1

3

5

7

2

4

6

Quali sono gli individui, le comunità e le organizzazioni che hanno un interesse al tuo progetto? Cerca in primo luogo tra i dipendenti, poi vengono i clienti, i giornalisti online, gli opinion leader del settore, le comunità online che parlano di te, gli eventuali detrattori, gli stakeholder.

Prendi in considerazione i tuoi punti di forza e di debolezza. Valuta la tua azienda, i singoli contenuti online o una serie di informazioni che circolano in rete oltre ad altri fattori che possono influenzare la tua reputazione.

Il divario tra ciò che hai scoperto online e ciò per cui vorresti essere giudicato rappresentano il punto di partenza della tua strategia. Per essere sicuro di coinvolgere le parti interessate dovrai utilizzare contenuti di qualità per raggiungere il tuo obiettivo.

Ripulire una reputazione è molto più difficile che gestirla. Crea un valido sistema di monitoraggio su tutti i contenuti online che parlano di te e della tua azienda, in questo modo potrai prevenire gli attacchi dei tuoi detrattori.

Per rispondere alle domande derivanti da questa analisi valuta fonti sia online che offline. Una volta capita la tua posizione potrai confrontarla con quella dei tuoi competitors.

A questo punto puoi decidere come vuoi che sia la tua reputazione online. Questo passaggio è simile al posizionamento sui motori di ricerca.Una volta che sai dove vuoi andare, la strada sarà più chiara.

Chi gestirà il piano di miglioramento della tua reputazione online? Ci sono molte aziende che offrono servizi di gestione della reputazione, ma voi e i vostri collaboratori dovrete comunque contribuire: monitorando, ascoltando, scrivendo.

web 10/11

Questa volta non è una provocazione, non si tratta di un'eresia o di una superficiale valutazione, bensì di una constatazione chiara, sostenuta da ri-cerche e case history di respiro internazionale:Facebook non è lo strumento che ti aiuta a vendere più prodotti.

Immaginate di entrare in un locale per un caffè.Affianco a voi c'è un gruppo di persone che parlano

ad alta voce.C'è chi scherza con gli amici, chi cerca di “rimorchia-re”, chi si diverte con qualche gioco da tavola e chi discute dell'ultima partita di pallone.In mezzo c'è un uomo in giacca e cravatta con una valigia che sta tentando di vendere un suo prodot-to ma nessuno lo ascolta, nessuno acquista un suo prodotto, nessuno gli presta minimamente atten-zione.

vuoi vendere di più?

SBARAZZATIDI FACEBOOK!di Riccardo Silvi

Quindi il “libro delle facce” non serve per vendere di più, cer-chiamo ora di capire come poterlo utilizzare.Il primo passo è cercare di capire come Facebook può aiutare la nostra azienda.

Una presenza efficace su Fa-cebook può senz'altro essere utile alla nostra attività per au-mentare la visibilità del brand, l'empatia con lo stile della nostra azienda, la conoscenza dei nostri valori.In secondo luogo all'interno dei confini di Facebook è importante stabilire delle relazioni forti ed intense con il nostro target, cercando di conoscere al meglio esigenze ed aspirazioni dei clienti e dei possibili nuovi clienti.Uno degli obiettivi potrebbe essere quello di ottenere dei feedback sul nostro lavoro e sui nostri servizi.Altro aspetto importante da curare attraverso Facebook è la “fidelizzazione” del cliente.Sebbene l'aspetto decisionale verso l'acquisto di un nostro pro-dotto o servizio passi attraverso altri canali, Facebook dà sicura-mente la possibilità di motivare e gratificare i propri “fan” e quindi legarli, anche a livello emoziona-le, al nostro brand. In una parola fidelizzarli.

Infine la promozione.Quest'aspetto è conosciuto e spesso abusato, ma è una carat-teristica del mezzo che va tenuta in considerazione.Facebook mette a disposizione diversi strumenti legati alla pro-mozione di un proprio prodotto o servizio, come le inserzioni a pa-gamento, le offerte o specifiche App interne per la vendita diretta attraverso il social.Il rischio in questo caso è passare dalla promozione di un'offerta all'effetto spam che si potrebbe generare.Per evitare di incappare in quest'errore è necessario inter-pretare l'uso di Facebook non come un mero canale di vendita bensì come uno strumento di dialogo e confronto con il target.

In conclusione, l'utilizzo dei social media non può essere una semplice riproposizione delle tradizionali tecniche commerciali di vendita del prodotto.Non si possono applicare le rego-le della matematica ad un tema in lingua.Facebook non ti aiuta a ven-dere di più, non direttamente.È importante capire che il social network inventato da Zucker-berg serve per altri scopi, correlati alla vendita ma non direttamen-

te collegati.Essere seguiti in questo percorso da dei professionisti diventa fon-damentale per raggiungere gli obiettivi dell'azienda e quindi ar-rivare a vendere i propri prodotti o servizi.

Il gruppo di personeè Facebook.

L'uomo in giacca e cravatta è colui che crede di aumen-

tare il proprio fatturato semplicemente

proponendo il proprioprodotto all'internodi questa comunità.

SBAGLIATO!!!

In un periodo come questo, so-stenere una tesi così “controcor-rente” può essere pericoloso.La “corsa pazza ai social net-work” che caratterizza da mesi la piccola e media impresa italiana (e non solo) sta progressivamen-te alimentando la convinzione che Facebook sia il nuovo stru-mento di promozione e vendita del terzo millennio.Ciò è dovuto anche alla facilità di utilizzo del mezzo, alla sua “apparente” gratuità e infine a quell'aurea di “moda” che Fa-cebook si porta dietro da diversi anni. Piccoli artigiani o grandi azien-de stanno, giorno dopo giorno, riversando sul popolare social network buona parte dei propri investimenti in comunicazione, cercando nel “libro delle facce” la risposta ad un mercato para-lizzato.

Ma non è così Facebook non fa

vendere di più.

Il problema di fondo nasce dagli obiettivi che un'azienda si pone davanti al popolare social net-work. È evidente come Facebook rappresenti per il mondo della comunicazione uno strumento straordinario, una piattaforma di interazione mai vista prima con delle potenzialità di contatto uniche.Un miliardo di utenti iscritti, 219 miliardi di foto condivise e 3 miliardi di “Like". Numeri spa-ventosi per un solo strumento di comunicazione, dati che nessun esperto di comunicazione, azien-da o ente può ignorare.Facebook rappresenta senza ombra di dubbio la più grande novità comunicativa del terzo millennio.

Ma la questione non cambia.

Con una pagina Fan o unastrategiaFacebook

non si vendedi più.

Parliamo di dati.La società di ricerca Incyte Group insieme alla community di Social Marketing Get Satisfaction ha pubblicato nei mesi scorsi una ricerca proprio su questo argo-mento dal titolo “Customers Still Prefer Company Websites To Fa-cebook Pages”.I dati emersi dallo studio sono chiari: solo il 12% degli utenti che si connettono a Facebook lo fa per interagire con un brand, in

fase di acquisto di un prodotto quasi il 90% delle persone sce-glie la pagina web dell'azienda piuttosto che la Fan Page di Fa-cebook.Ma non solo.Chi cerca informazioni su un pro-dotto sceglie il sito web azienda-le (81%).Incyte Group nella conclusione della propria ricerca lascia poco spazio ad eventuali dubbi, sotto-lineando che gli utenti Facebook non contemplano la relazione con un brand all'interno della loro “social experience”.

Dati sicuramente interessanti per chi sta effettuando o effettuerà un investimento comunicativo su Facebook.Già nel 2011 comunque erano emersi dati simili, questa volta firmati CUOA (Centro Universita-rio di Organizzazione Aziendale). La ricerca ha coinvolto 849 per-sone e rappresenta uno dei più approfonditi studi sull'efficacia delle pagine aziendali dal punto di vista dell'utente.Il 72% degli utenti Facebook si connette periodicamente al so-cial network solo per “hobby e interesse” e soltanto il 5% per interagire con un'azienda. Il vero bisogno che spinge le persone su

Facebook è la ricerca del contat-to e la socialità. In controtenden-za è comunque il dato relativo alle Pagine fan dove il 68% degli utenti dichiara di essere Fan di pagine aziendali, in questo caso è importante soffermarsi sulla “qualità” del fan.

Non stiamo dunque dicendo di non utilizzare Facebook come strumento di marketing, sia chiaro, semplicemente voglia-mo accendere un riflettore sugli obiettivi con cui si utilizza tale strumento. Nella pianificazione di una stra-tegia sui social network è fonda-mentale, prima di fare qualsiasi passo, individuare gli obiettivi e gli strumenti per “misurare il suc-cesso” della campagna.Ciò significa che stabilire obiet-tivi sbagliati (come vendere di più grazie a Facebook) genererà inevitabilmente una strategia errata e quindi difficilmente si otterranno dei successi.

Dunque a cosa serve Facebook?

Quali sonoi giusti obiettivi?

1 miliardo

gli utenti iscrittia facebook

219 miliardidi foto condivise

3 miliardi

di “like”

web 12/13

12%solo ildegli utenti si connettonoa Facebook per interagire

con un brand

90%delle persone sceglieuna pagina web e non

facebook per fare acquisti

72%gli utenti facebook

che si connettono soloper hobby e interesse

B2C

visibilità mercati locali

B2B

41% 57,4%

53%55%

34,2% 24,8%

1%3%

trovare un'attività nella propria città

Intervista ad un campione di 500 professionisti del marketing B2C e B2B

focus 14/15

il caso

di Riccardo Silvi

E se la più importante multinazionale del mondonon credesse in Facebook come strumento di vendita?

È quello che sta accandendo dentro Coca Cola Company.

A marzo 2012 il Senior Manager&Marketing

Strategy della multinazionale ha

commentato i dati relativi al rapporto fra le vendite

e il buzz creato online con una frase che non lascia

spazio a fraintendimenti:

“We didn't see any statistically

significant relationship between our buzz and our

short-term sales”.

Il numero uno del marketingdi Coca Cola ha infatti

sottolineato come il fatto di essere il più importante

brand su Facebook (con oltre 61.5 milioni di

fan) non abbia portato nel breve termine alla vendita di

una lattina in più di prodotto.

Secondo i dati in mano alla multinazionale americana,

nonostante un “confidence level” del 95% con i propri

fan, l'effetto

positivo sulle vendite è stato dello 0,01%.

Praticamente nullo.

Questo sta a significare che le funzionalità dei Social media

non possono esseremisurate in “quantità

di prodotti venduti” ma attraverso altri parametri.

L'azienda ha contestualizzato tali dati legandoli

alle misurazioni fatte, sottolineando che l'azienda

sta cercando di perfezionare le misurazioni del buzz con

l'obiettivo di migliorare la “qualità” delle discussioni

intorno al proprio brand.Coca Cola sta provando

a capire infatti se tali discus-sioni siano positive

o negative

e se le “chiacchiere” su Coca Cola aiutino o meno

a fidelizzare i clienti.

L'esigenza di commisurareil Roi degli investimentisui social media rimane

una delle priorità dell'azienda americana

anche se tale “confusione” nei dati per il momento non

intacca il budget messo a disposizione per strategie

comunicative online, per quanto il 90% dei soldi verrà

investito sull'Adv display, considerato efficace quanto

la pubblicità in televisione.

web 18/19

Con la diffusione di Internet è possibile vendere e acquistare un bene o un servizio, sia materiale (abbigliamento, casalinghi...) che ” imma-teriale” (e-book, software, videocorsi ...) servendosi di un computer.In italia, dopo un inizio scettico, le transazioni via internet sono cre-sciute in maniera esponenziale. L’e-commerce rappresenta un “fe-nomeno” sempre più in crescita, soprattutto per coloro che in rete ci vanno anche da smartphone e tablet.

Cos’è un sito web e-commerce?È quella forma di commercio che si avvale di un sito web per effet-tuare una transazione economica (acquisto-vendita), diventando a tutti gli effetti un negozio in cui il visitatore può visualizzare i prodotti e prezzi e interagire con il negozio stesso. Non solo, il negoziante stesso può modificare i prodotti e la vetrina e gestire i clienti, gli ordini, le spedizioni e naturalmente i ricavi. La forma più utilizzata di e-commerce si avvale di un sito che mette a disposizione un catalogo di prodotti e ne consente l’acquisto online; il pagamento del bene o servizio acquistato avviene comunicando via Internet il proprio numero della carta di credito o attraverso servizi di pagamento online.

A chi è utile un sito web e-commerce?Un sito web e-commerce è solitamente utile per aziende, privati e professionisti che hanno bisogno di vendere beni o servizi a un pub-blico territoriale o mondiale. Potenzialmente a tutti.Il vantaggio di un sito e-commerce consiste nel fatto di non dover possedere una reale struttura in cui vendere fisicamente i prodotti portando quindi ad una riduzione del personale per la gestione del negozio e dei costi fissi di struttura. Il cliente non deve fisicamente recarsi in un luogo per ottenere il pro-dotto, ma può aspettare comodamente seduto a casa il corriere che lo recapiti.In questo modo con un’attività on-line si abbattono i costi di gestio-ne di un negozio reale e questo generalmente comporta anche una dimunizone dei costi dei prodotti per il cliente che non ha ricarichi dovuti alla filiera.

Com’è strutturato un sito web?Il progetto di un sito internet è un complicato e difficile connubio tra creatività e tecnologia.Dal punto di vista dell'organizzazione dei contenuti, un sito web è strutturato in una home page, che rappresenta la pagina principale

di presentazione dei contenuti del sito e nelle pagine web secondarie, raggiungibili dai menù e widget presenti nell'home page tramite link interni al sito stesso.

Ma veniamo ora al Web Designer ovvero colui che ingloba la capacità di progettazione, sintesi, gusto estetico e creatività, usabilità e acces-sibilità per consentire un accesso uniforme al sito, nonché visibilità e diffusione tramite canali internet quali social network, circuiti pubbli-citari, motori di ricerca, e così via.La qualità visiva del sito web ha un ruolo primario nella fruizione dei suoi contenuti e quindi nell'efficacia della comunicazione marketing. Esistono alcune semplici regole da seguire per rendere valida e re-almente attiva la percezione globale di testi, immagini ed elementi grafici.La cosa interessante è che, ogni volta, ciò che rende ai nostri occhi (e al nostro cervello) gradevole, piacevole e quindi attraente una pagi-na web, è l'equilibrio che si viene a creare tra i vari elementi.

Nella creazione di un sito bisogna tener a mente il “Blink” ovvero bat-tito di ciglia, il lasso di tempo che abbiamo per trasmettere al visitato-re che entra nel nostro sito per la prima volta tutto quello che voglia-mo fargli sapere. Altro aspetto da tenere in considerazione è creare un “ambiente” accogliente dove risalta in primo piano il messaggio forte e chiaro, la prima cosa che si vuole comunicare.

Ricordiamo che ciò che interessa al nostro occhio sono le forme e i colori prima ancora dei testi.Un'immagine risulta efficace in quanto può fornire molteplici infor-mazioni che, tradotte in forma testuale, richiederebbero molto più tempo e sforzo all'utente.Passiamo ora alle forme geometriche: utilizzare forme quadrate, cir-colari o triangolari non deve essere una scelta casuale.Istintivamente, la forma che più utilizziamo è quella quadrata o ret-tangolare, in quanto ci sono delle forme presenti intorno a noi ogni giorno che ci infondono sicurezza e benessere, quindi il quadrato ci da fiducia. Questa forma è in genere utilizzata non tanto per racchiudere informazioni, ma per indirizzare l'attenzione verso una zona specifica del sito web. Se vogliamo dar rilievo ad alcuni elementi si possono introdurre dei cerchi, i quali attraggono su di loro l'attenzione e la trat-tengono dentro i propri confini.E poi c’è Il colore, il quale ha la capacità di arrivare al cervello prima della decodifica delle forme.di Roberta Picchietti

tutti i colori (caratteri) dell’e-commerce

nell’insieme.

Passando dalla teoria alla pratica c’è un abisso, in quanto non sempre rispettare alla perfe-zione tutte queste regole e consi-gli ci assicura il buon rendimento di un sito e-commerce. Per un buon funzionamento bisogna tener conto di altri fattori, come

essere visibili onlineattraverso la comunicazione

nei social network

valutare attraverso strumenti di Google quanto traffico registra il vostro sito Web

identificare il giusto target e posizionamento.

Si possono inoltre, prima di met-tere online il sito, fare dei test con

dei potenziali acquirenti, appor-tando delle modifiche miglio-rative al sito (ad esempio non si trova il pulsante “compra”: rendetelo più grande, cambia-te posizone o perfino colore).Certificate il sito per rassicurare gli utenti, non fornite mai infor-mazioni contraddittorie. Bisogna inoltre cercare di capire con le metriche (l’unità fondamentale che fornisce risposte alle vostre domande, è il metro di parago-ne che applicherete agli utenti per capirne il comportamento. Un esempio semplice: il numero delle visite totali sul sito è una metrica, il tempo di permanen-za medio, il numero di visitatori nuovi rispetto ad un determina-to lasso temporale e tante altre ancora sono tutte metriche) perchè gli utenti visitano il sito e non comprano: a secon-

da della causa bisogna cercare di migliorare il design/layout/si-curezza nei pagamenti/servizi offerti e così via; si può inoltre aggiungere un motore di ricerca interno, in modo che cercare il prodotto risultata molto più im-mediato.Altra cosa da non sottovalutare è quella di far sentire speciali i clienti, ad esempio promuo-vendo un programma fedeltà, promuovendo delle offerte dedi-cate a chi vi segue sui vari social, incentivando a comprare tramite coupon, differenziando l’offerta rispetto a quello che vendete in negozio.I siti web sono la prima inter-faccia tra il cliente e il venditore, il vostro biglietto da visita, l’im-magine che il cliente percepisce della vostra azienda.Il vostro sito web deve avere un

buon design ed essere progetta-to in modo da essere facilmente utilizzato dai clienti senza pro-blemi o confusione.

web 20/21

Se si vuole selezionare uno schema colori efficace ci sono tre modi che possono aiutare: prendere una ruota colori, disegnare un triangolo equilatero e sce-gliere i tre colori che si trovano alle estremità del triangolo; altro modo è la combinazione di colori Compound che si basa sul fornire una gamma di colori complementari: due colori sono scelti da estremità opposte dello spettro dei colori, in questo modo al progettista è consentita una maggiore libertà nel de-sign beneficiando al contempo dell'impatto visivo dei colori complementari. L’ultimo schema è quello di avvalersi di una combinazione di colori selezionati nella stessa zona dello spettro.

Se si fa un sito per bambini si avranno dei colori allegri (oppu-re pastello, se è dedicato alla prima infanzia) mentre in un sito che vende magliette punk sceglieremo colori trasgressivi, scuri. I colori del sito di una banca saranno "seri" ma non "seriosi", quello di abbigliamento giovane sarà trendy, quello di un ristoran-te sarà goloso, e quello delle die-te sarà "magro e sano", eccetera. Ogni colore ha il suo significato:

ROSSOè considerato il colore della pas-sione, quello che più potente-mente richiama l’attenzione e spinge efficacemente all’azione.

MARRONE(e tutte le tonalità comprese tra questo ed il rosso) conferisce maggiore stabilità e credibilità, meno acceso del rosso, ma an-che molto meno visibile e quindi meno efficace nel provocare una reazione.

ROSArichiama aspetti romantici, fem-minili e non violenti.

ARANCIONEè il più stabile e rassicurante tra i colori caldi (in quanto combina-zione del rosso, che richiama l’a-zione, con il giallo, che richiama allegria), spesso associato ad of-ferte speciali, considerato come il colore universalmente più gradi-to, soprattutto dagli uomini.

BLUevoca calma, professionalità, af-

fidabilità e saggezza.È sicuramente tra i colori meno rischiosi da utilizzare, a meno che non si commercializzino alimen-ti, è particolarmente indicato per la navigazione principale di ogni interfaccia.

BIANCOè considerato il colore della pu-lizia e ordine, molto indicato per “dare respiro” allo sguardo degli utenti in siti molto affollati di elementi.Gli spazi vuoti di una interfaccia sono fondamentali tanto quan-to gli elementi che vi sono inse-riti, proprio perché sono in grado di farli risaltare maggiormente, conferendo alla grafica un’im-pressione generale di ordine e organizzazione dei contenuti.

Normalmente le impostazioni grafiche più gradite agli utenti sono quelle che non prevedono l’uso di più di tre o quattro colori principali e relative sfumature (uno sfondo e due, massimo tre colori per il testo e il resto degli elementi grafici che compongo-no l’interfaccia).I colori del testo e degli elemen-ti grafici (icone, punti elenco, box tematici, pulsanti, ecc.) devono essere utilizzati in ma-niera uniforme (stesso servizio/funzione=stesso colore) e co-stante, in modo da attirare e dirigere l’attenzione dell’utente sui concetti più importanti o sulle azioni obiettivo di nostro prin-cipale interesse (iscrizione alla newsletter, offerte, richiesta in-formazioni, acquisto, ecc.).I colori contrastanti vanno scelti

dove si ha la necessità di dare risalto ad un certo elemento, i colori complementari vanno invece preferiti quando si vuole stressare di meno l’occhio del navigatore o per gli elementi del-la navigazione standard del sito.A meno di casi particolari (siti per utenti anziani o con disabi-lità visive) è meglio quindi evi-tare colori ad alto contrasto (bianco/nero o quasi) e colori chiari su sfondo bianco o scuri su sfondo nero: è molto difficile in-fatti costruire un'interfaccia real-mente gradevole utilizzando uno di questi schemi cromatici.L’uso di colori brillanti porta l'utente a sentirsi più energico, il che è particolarmente efficace quando si sta cercando di pub-blicizzare un prodotto o invocare una risposta emotiva.Le tonalità più scure rilassano l'utente, permettendogli di con-centrarsi su altre cose.

Passiamo ora alla scelta dei font.La scrittura su web è differente dalla scrittura su carta: gli studi dimostrano infatti che la lettura su schermo è più faticosa e lenta rispetto alla lettura su stampa cartacea.Il compito dei web designer è quello di alleggerire il più possi-bile i fastidi che possono indurre l’utente ad abbandonare la let-tura, tenendo conto, oltre alle cose precedentemente dette, di font che si integrino in modo gradevole e armonico all’interno delle pagine.Per far questo dobbiamo tenere in considerazione tre fattori:

la leggibilità,le dimensioni,il “fascino”.

Per quanto riguarda la leggibilità, sul web i font più leggibili sono

ArialCourierVerdana

Il meno leggibile è il

Comic Sans

(font comunque sconsigliato per qualsiasi progetto grafico perché troppo abusato.Oltretutto è l’unico font per cui è stata creata una petizione che si propone di bandirlo e questo già dice tutto). Mentre per quanto riguarda il “fascino” i font più attraenti del web sembrano essere

Georgia Times New Roman

È consigliato comunque utiliz-zare solo font standard, in modo che le nostre pagine possano es-sere lette senza problemi da tutti gli utenti.Ad ogni modo però, non ci sono font giusti o font sbagliati, l’im-portante è che ci sia un equilibrio

VIETNAMORE VIETNAMORENuove opportunità per la tua azienda.

Per approcciare un nuovo mercato non bastanole statistiche, servono conoscenze pratiche e mirate.

Tangherlini Srl, oltre alla realizzazione dei materiali di comunicazione, mette a tua disposizioneun consulente vietnamita che, direttamentesul territorio, si occuperà di seguire il processodi sviluppo della tua azienda.

Cơ hội mới cho các doanh nghiệp của bạn là:

để tiếp cận một thị trường mới như vậy là không có đủ,phải có kiến thức thực tế và mục tiêu phải rõ ràng.

Tangherlini Srl nói, như vậy là không có đủ. Đặc biệt chúng ta cần phải tạo ra các tài liệu để quãng cáo thông

tin và truyền thông, đặt theo ý của các bạn là cần có một nhà tư vấn người Việt Nam, để trực tiếp giúp đở

và theo dõi quá trình phát triển của các công tymà các bạn muốn đầu tư.

Dalla Regione Marche segnali positivi per l'internazionalizzazione delle micro e piccole imprese marchigiane in Vietnam.

Trung tâm Regione Marche thông báo hy vọng tốt của công ty doanh nghiệp và đầu tư ở Việt Nam.Của các công ty to và nhỏ của tỉnh Marche.

via Caduti del Lavoro, 2 - 60131 Anconawww.tangherlini.it - [email protected]

071 2802604 - 0712832374

di Riccardo Silvi

web 22/23

come un social network rivoluziona la ricerca del lavoro e non solo

La ricerca del lavoro dei tuoi sogni?Prova ad usare Linkedin.Provocazione, sfida o esperien-za, ma soprattutto una vera e propria opportunità di far emer-gere le proprie qualità online, di trovare in un ambiente Social lo spunto per una nuova avventura lavorativa, per un corso di spe-cializzazione o per l'applicazione delle proprie competenze ad un settore nuovo.Un'opportunità anche per le aziende che non vanno più alla “cieca” nella selezione del per-sonale, nello screening delle competenze e nella valutazione del candidato, ma possono avva-lersi di una vera e propria “arma” legata al personal branding dei candidati. La rete, la voglia di in-novarsi e le esigenze di visibilità oggi si incontrano su Linkedin.

Wikipedia definisce Linkedin come “servizio web di rete socia-le, impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professio-nali” ma in realtà è molto di più.Il social network per professioni-sti sta progressivamente diven-tando un vero punto di riferimen-to capace di mettere in contatto professionalità, domanda e of-ferta di lavoro.Ma in particolar modo è un luogo di confronto mirato su tematiche specifiche.Particolamente centrata è la de-finizione che Luca Conti dà del social network sul proprio libro “Lavoro e Carriera con Linkedin”. Conti scrive che “linkedin è un social network nato per favorire lo sviluppo di una reta di relazio-ni in ambito professionale, con

strumenti pensati per presentar-si e farsi conoscere, interagire con altri utenti e gestire le comunica-zioni all'interno della rete”.Rispetto alle diverse esperienze di social network, la più importante caratteristica di Linkedin è senza dubbio la capacità di eliminare il rumore di fondo tipico di reti so-ciali generaliste come Facebook e di concentrarsi su un argomento molto specifico e caratterizzante. Gli strumenti che Linkedin mette in campo puntano diretti verso quest'obiettivo: creare conversa-zioni (e quindi dibattiti) di qualità e non dispersivi.

Bastano po-chi numeri per i d e n t i f i c a r e l'ascesa di Lin-kedin.Presente in ben 200 pa-esi, solo in Italia conta già 4 milioni di iscritti, di cui 1 milione solo nell'ultimo anno.9 utenti su 10 si dicono sod-disfatti dell'esperienza online, il 40% degli iscritti lo utilizza per tenersi in contatto con colleghi, clienti e competitor, il 15% lo uti-lizza per cercare lavoro.Ben il 35% degli iscritti lo utilizza tutti i giorni e oltre il 60% si con-nette mensilmente.Un altro dato di sicuro interesse è come Linkedin sia il social net-work più “maturo”, con un'età media superiore ai 35 anni. Solo in Italia Linkedin conta ben oltre 3000 gruppi di discus-sione dove si affrontano argo-menti relativi al mondo profes-

sionale e lavorativo.In particolar modo i settori italiani più attivi sono Ingegneria, Phar-ma e Informatica.Ma come funziona Linkedin?Innanzitutto il corretto utilizzo del social network prevede inevi-tabilmente una predisposizione a mettersi in gioco.In Linkedin, più di altre reti socia-li, non è sufficiente fermarsi alla compilazione dei campi base per l'iscrizione o limitarsi ad una “trasposizione” online del proprio curriculum; serve presenza e par-tecipazione, serve interazione e dialogo. In poche parole bisogna

essere presen-ti.Le reti e i col-legamenti che si sviluppano sono il vero va-lore aggiunto dell'esperinza su Linkedin, dove far emer-gere le proprie

qualità significa farle notare a possibili clienti, datori di lavoro o competitor.

Gli strumenti di LinkedInSenza ombra di dubbio il primo strumento con cui fare i conti su Linkedin è il Profilo. La gestio-ne ed ottimizzazione di questo spazio è la base per poter vivere la propria esperienza su questo particolare ambiente social.A partire dalla foto di profilo, professionale e non scherzosa, passando per le posizioni lavora-tive ricoperte, il percorso di studi e logicamente i contatti.Di questo primo strumento sono tre i componenti di particolare

interesse, da curare con molta attenzione.

In primo luogo“il Riepilogo”

poche righe sul proprio profilo che possono fare la differenza per un potenziale cliente o azienda.

In secondo luogo“le Raccomandazioni”

nel senso buono del termine.

Sono delle brevi referenze scritte da collaboratori, colleghi, titolari o compagni di studi che aggiun-gono notevole valore ad un'espe-rienza di lavoro o ad una partico-lare formazione accademica.

Infine“le Competenze e esperienze” che possono essere interpretate come delle “medaglie al valore” che la propria rete di contatti assegna per ogni singola pro-fessionalità e che aggiungono al profilo un carattere di oggettività (sono bravo perché lo certificano gli altri).

Un altro strumento importante è il Collegamento.Come abbiamo visto la rete di contatti è il vero valore aggiunto di Linkedin, ma deve essere ben chiaro che non è la quantità a fare la differenza bensì la qualità dei contatti.Al contrario di Facebook, Linke-din premia il contenuto di va-lore, l'aggiornamento ponderato e contestualizzato.Il premio è la visibilità, lo sviluppo di contatti concreti e quindi l'in-crementazione della propria rete sociale.

web

Un grave errore da evitare è quin-di quello di cercare di aumentare la propria rete professionale sen-za un criterio qualitativo bensì solo con un intento numerico. Tale errore genera poi una cattiva gestione dei contatti con il rischio di essere visti come spam o com-merciali allo sbaraglio.

Infine, un ultimo strumento da utilizzare al meglio il Gruppo.Questo spazio aperto di discus-sione è la vera e propria arena dove farsi notare e far emergere le proprie competenze e cono-scenze.È in quest'ambiente digitale che scatta il confronto su tematiche lavorative e professionali, in cui se si ha qualcosa di intelligente da dire si diventa leader in pochi mesi e si incrementa il proprio personal branding.In un gruppo si incontrano pro-fessionisti, intergiscono com-petenze, si confrontano i leader di mercato, fino ad arrivare alla possibilità trovare vere e proprie offerte di lavoro relative ai temi del gruppo.

La filosofia che dunque muove il successo di Linkedin è sicura-mente la Reputation Online.Il proprio Personal Branding, in un mercato competititvo, ag-guerrito e potenzialmente infini-to è diventato a dir poco fonda-mentale. Internet ha spalancato le porte del “potenziale” e dell' “infinto” e la nostra reputazione è diventata di dominio pubblico. Gli utenti della rete sono quindi inevitabilmente diventati af-fammati di strumenti che per-mettano una maggiore visibilità

nel web, che diano la possibilità di emergere dalla massa e farsi vedere.Tale concetto apportato alla sfe-ra lavorativa diventa strategico e LinkedIn rappresenta oggi la chiave per poter controllare que-sta evoluzione.Ignorare l'evoluzione di questa rete sociale e quindi dimenticarsi della filosofia legata al presonal branding è sicuramente un errore.La rete ha modificato ed evoluto ogni singolo aspetto del mondo del lavoro, dal contatto al con-tratto, ma il principio di Reputa-zione rimane sempre il medesi-mo.

24/25

i numeri di linkedin

200 milionigli utenti in tutto il Mondo

4 milionigli utenti in Italia

2,6 milionile aziende presenti

4 miliardile ricerche effettuate

93 %i selezionatori che usano linkedin

per effettuare ricerche sui candidati

90 %gli utenti che si dicono soddisfatti

dell'esperienza su linkedin

70 %gli utenti che usano linkedin

per ragioni professionali

Errori più diffusi da evitareFACEBOOK - Creare profili anziché una pagina, postare comunicazioni più fredde.TWITTER - Realizzare dei post simili a quelli di Facebook, condividere solo link.YOUTUBE - Non inserire dei “call to action", inserire banner pubblicitari, non avere dei link utili nella descrizione.LINKEDIN - Abusare dei messaggi, iscriversi per realizzare il B2C.

ComunicazioneFACEBOOK - Divertimento, svago, immagini, video, pubblicizzare eventi.TWITTER - Eventi in corso, deve essere utilizzato da professionisti e aziende.YOUTUBE - Realizzare tutorial, recensire eventi e prodotti, creare autorità.LINKEDIN - Strumento professionale, utile per trovare collaboratori.

PromozioneNEWS/EMAIL - Call to action, link.ADV- Inserzioni su Facebook, Twitter, Linkedin.OFFLINE - Volantini, cataloghi, brochure.SITO/BLOG - Call to action, link.

Dare valoreCONTENUTI -Creare contenuti per i fan.MOTIVO - Perché le persone dovrebbero iscriversi al tuo profilo? Cosa offri più degli altri? Ti iscriveresti al tuo profilo?TARGET - Qual è il tuo target? Qual è il target dei social media?

CostanzaPERIODICITÀ - Quante volte riesci a pubblicare nuovi post? Che frequenza vuole il target?DIFFICOLTÀ - Se utilizzi più social sii costante almeno su uno di essi.

ViralitàCONTENUTI - Creare contenuti facilmente condivisibili.PROMOZIONE - Fare riferimento a sito e azienda.

In questo numero, in seguito a richieste pressanti dei lettori, abbiamo pensato di “regalarvi" alcuni consigli per gestire al meglio i vostri profili sui social network, un piccolo “Bignami" che vi permette di verificare se quello che state facendo sui vostri social preferiti vi sta dando risultati.

Questo numero è il fruttodi un continuo lavoro di squadra,tutto il nostro team contribuisce

attivamente alla sua realizzazione

Elisa Maria Carlettiresponsabile marketing

[email protected]

Graziano Giacaniart director jr

[email protected]

Mirco Tangherlinifounder / art director

[email protected]

Andrea Silvi3d artist

[email protected]

Truong Vinh Thanh3d artist

[email protected]

Luca Grattafioriweb designer

[email protected]

Valerio Scatassagraphic designer

[email protected]

Stefano Gagliardini3d artist - web developer

[email protected]

Riccardo Silviaccount executive

[email protected]

Giacomo Tamburinigraphic designer

[email protected]

Cinzia Mancinelliamministrazione

[email protected]

Roberta Picchiettidesigner

social media tips

Progettiamo una comunicazione efficace per i tuoi obiettivi. E rispettiamo il tuo budget.L'Agenzia Tangherlini è un insieme di competenze professionali che interagisce per un unico scopo: la strategia di comu-nicazione personalizzata per il cliente. Ottimizzare l'investimento senza rinunciare a un buon progetto di comunicazio-ne: ecco il nostro obiettivo. Cerchiamo di comprendere le esigenze dei nostri clienti partendo da un proposta: raccontaci il tuo prossimo progetto e dacci un budget, lo realizzeremo insieme!

Tangherlini srl - via Caduti del Lavoro, 2 - 60131 Ancona - www.tangherlini.it - 071 2802604 - 0712832374 - [email protected]