Marisa Vicini LIGNANO 26 SETTEMBRE 2005 LE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE NELLA RIFORMA.

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Marisa Vicini LIGNANO 26 SETTEMBRE 2005

LE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE NELLA RIFORMA

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3. La centralità dell’allievo

nel nuovo quadro

riformatore

Profilo Educativo, Culturale e Professionale

Indicazioni Nazionali:

Obiettivi Generali

del processo

formativoObiettivi Specifici

di Apprendimento

Identità e autonomia

Convivenza civile

Strumenti culturali

Piano dell’Offerta Formativa

Piani di Studio

Personalizzati

Portfolio delle competenze

progettazione e organizzazione

Unità di Appren-dimento

valutazione

orientamento

Centro di Ateneo – Università di Bergamo

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COS’E’ IL PROFILO?

Traccia il quadro delle competenze personali da

realizzare mediante l'utilizzo delle abilità e delle conoscenze che

rappresentano gli obiettivi specifici di apprendimento ( osa)

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LE SCIENZE MOTORIE E

E SPORTIVE NEL PROFILO

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le scienze motorie e sportive contribuiscono al dispiegamento delle capacità personali e alla loro trasformazione nelle competenze, altrettanto personali, prospettate dal profilo, in modo specifico, in quanto:

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- la riflessione continua sull’esperienza vissuta è fattore di conoscenza e di comprensione di sé e degli altri, delle proprie caratteristiche,

- la ricerca e la soluzione di problemi motori e sportivi favorisce l’operatività e l’autonomia

- le esperienze di emulazione/ contrapposizione/ agonismo sportivo, migliorano la

capacità di interagire con gli altri e di costruire modelli positivi di comportamento,

- la necessità di dare risposte ai problemi motori e della pratica sportiva obbliga alla

metodologia del problem solving e alla verifica anche morale e sociale delle soluzioni adottate;

- lo sviluppo pieno delle proprie capacità motorie e sportive ed educa il gesto estetico, inteso come armonia di forme, forza, equilibrio e ritmo.

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IDENTITA’

L’Educazione fisica e sportiva, essendo un ambito nel quale si sperimenta la necessità del controllo e dell’autocontrollo emotivo in ogni gioco e esibizione, nel confronto con gli altri, nella competizione, nel successo, nell’insuccesso, partecipa, inoltre, a pieno titolo anche al proposito di far acquisire ai giovani “gli strumenti per gestire la propria irrequietezza emotiva ed intellettuale, spesso determinata dal processo di ricerca e di affermazione della propria identità

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RELAZIONE CON GLI ALTRI

Ancora, la dimensione interattiva del fare e dello stare insieme con gli altri è tipica delle situazioni motorie e dei giochi sportivi collettivi

il ragazzo impara ad interagire con i coetanei (è il miglior modo per conoscere e per conoscersi) e con gli adulti…

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Nel vivere situazioni motorie e sportive di gruppo, ogni giovane scopre “la difficoltà, ma anche la necessità dell’ascolto delle ragioni altrui, del rispetto, della tolleranza, della cooperazione e della solidarietà, anche quando richiedono sforzo e disciplina interiore”.

Il gioco in squadra, inoltre, diventa in vivo una straordinaria occasione per verificare che, insieme, si riesce a fare quello che non si otterrebbe da soli

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L’ORIENTAMENTO SPORTIVO

infine, è parte integrante del proprio progetto di vita e, quanto più il ragazzo sarà consapevole di ciò che sa fare al meglio di sé, di ciò che vorrebbe saper

fare e a chi e a cosa dedicare la sua vita, tanto più egli verifica come questa

dinamica si estenda dall’esperienza sportiva a quella di tutte le vicende e le

attese della vita.

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STRUMENTI CULTURALI

Tutte le competenze attese del Profilo, per concretizzarsi dal punto di vista dell’Educazione fisica e sportiva, hanno bisogno di una sostanza cognitiva specifica: delle conoscenze e delle abilità fornite dalle Scienze motorie e sportive.

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In questo senso, nella sezione dedicata agli ‘Strumenti culturali’, il Profilo chiede che i ragazzi alimentino le competenze attese, dimostrando, alla fine del ciclo, di:

1. “conoscere il proprio corpo e, in maniera elementare, il suo funzionamento. ( Competenze di lettura e gestione delle capacità motorie e sportive)

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2. padroneggiare le conoscenze e le abilità che, a partire dalle

modificazioni dell’organismo, consentono, mediante l’esercizio fisico, l’attività motorio-espressiva, il gioco organizzato e la pratica sportiva individuale e di squadra, un equilibrato ed armonico sviluppo della propria persona (gestione del movimento e competenze motorie - sportive – espressive, )

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3. valutare criticamente le esperienze motorie e sportive vissute in proprio o testimoniate dagli altri (competenze di lettura critica del movimento), ed imparare ad utilizzare le competenze acquisite per svolgere funzioni di giuria e di arbitraggio in discipline sportive di base (transfert delle competenze acquisite, ; attraverso la pratica sportiva, imparare a relazionarsi e a coordinarsi con gli altri, rispettando regole stabilite e scoprendo quanto il successo di squadra richieda anche l’impegno e il sacrificio individuale (competenze socio – relazionali)”

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CONVIVENZA CIVILE

Sarebbe inutile pensare ( afferma il profilo) ad un’identità personale fisica e sportiva colta che non aumentasse in maniera quasi naturale la qualità della Convivenza civile. Infatti, quanto più si irrobustisce sul piano culturale

la propria identità fisica e sportiva, intesa come maggiore conoscenza delle nostre capacità fisiche e

sportive, dei modi con cui il movimento e il gioco spontaneo ed organizzato ci aiutano a relazionarci con

gli altri e contribuiscono a farci scegliere in maniera adeguata un personale progetto di vita, tanto più

crescono e si perfezionano i valori e le pratiche della Convivenza civile di tutti.

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Senza il contributo specifico dell’Educazione fisica e sportiva, del resto, sarebbe difficile, come chiede il Profilo al ragazzo che conclude il primo ciclo di istruzione:

1. “affrontare con responsabilità e indipendenza i problemi quotidiani riguardanti la cura della propria persona in casa, nella scuola e nella più ampia comunità sociale e civile”;

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2. trasformare “la realtà prossima nel banco di prova quotidiano su cui esercitare le proprie modalità di rappresentanza, di delega, di rispetto degli impegni assunti all’interno di un gruppo che condividono regole comuni”;

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3. prevenire il disagio “che si manifesta sotto forma di disarmonie fisiche”; -

impegnarsi allo scopo di “promuovere per sé e per gli altri un benessere fisico

strettamente connesso con quello psicologico, morale e sociale”;

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4. evitare “i rischi connessi a comportamenti disordinati (uso di sostanze ‘aggiuntive’ alla normale alimentazione, uso/abuso di alcool, fumo, droghe o alterazioni fisiologiche dei ritmi sonno-veglia)”;

5. comportarsi “a scuola…per strada, negli spazi pubblici, sui mezzi di trasporto, in modo da rispettare gli altri” e di rispettare “codici e regolamenti stabiliti”;

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6. rispettare l'ambiente e adottare “i comportamenti più adeguati per la salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie o straordinarie di

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LE SCIENZE MOTORIE E

SPORTIVE E GLI OBIETTIVI

SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

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- OSA DEL MOVIMENTO- OSA DELL’ESPRESSIONE- OSA DEL GIOCO E DELLO SPORT- OSA RIFERITI E CONNESSI ALLA CONVIVENZA CIVILE

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OSA DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE primo anno

-Le varie parti del corpo. -I propri sensi e le modalità di percezione sensoriale.L’alfabeto motorioLe posizioni che il corpo può assumere in rapporto allo spazio ed al tempo.

Codici espressivi non verbali in relazione al contesto sociale.

Giochi tradizionali.

Riconoscere e denominare le varie parti del corpo.Rappresentare graficamente il corpo, fermo e in movimento.Riconoscere, differenziare, ricordare, verbalizzare differenti percezioni sensoriali (sensazioni visive, uditive, tattili, cinestetiche).Coordinare e collegare in modo fluido il maggior numero possibile di movimenti naturali (camminare, saltare, correre, lanciare, afferrare, strisciare, rotolare, arrampicarsi, …).Collocarsi, in posizioni diverse, in rapporto ad altri e/o ad oggetti.Muoversi secondo una direzione controllando la lateralità e adattando gli schemi motori in funzione di parametri spaziali e temporali.

Utilizzare il corpo e il movimento per rappresentare situazioni comunicative reali e fantastiche.Comprendere il linguaggio dei gesti..

Partecipare al gioco collettivo, rispettando indicazioni e regole.

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SCUOLA PRIMARIA

OSA DEL MOVIMENTO – PRIMO ANNO

Il bambino impara progressivamente a controllarsi, prendendo coscienza degli organi di senso e delle percezioni sensoriali ad essi legate, sperimentando le principali posture e gli schemi fondamentali del movimento come il correre, il

camminare, il saltare, il rotolare.., prendendo coscienza della propria lateralità ed esercitando la funzione più

importante del movimento che è la coordinazione dinamica generale

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OSA DEL MOVIMENTO – PRIMO BIENNIO

L’acquisizione degli “ schemi motori di base e di quelli posturali “ consente di migliorare le varie forme della coordinazione: la dinamica generale, quella oculo segmentaria e quella spazio temporale,

La conoscenza e la familiarità con gli attrezzi e con gli ambienti consente inoltre di “utilizzare in modo corretto e sicuro per sé e per i compagni spazi e attrezzature” e permette di acquisire “corrette modalità esecutive per la prevenzione

degli infortuni e la sicurezza nei vari ambienti di vita”.

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osa del movimento secondo biennio

L’aumento quantitativo della pratica delle attività fisiche consente il pieno sviluppo delle capacità motorie ed un uso più consapevole delle stesse anche ai fini di un miglioramento del risultato e del

benessere personale. La sperimentazione pratica di cosa significhi “controllare la

respirazione, la frequenza cardiaca, il tono muscolare,…. consente di collegare direttamente “le principali funzioni fisiologiche e i loro cambiamenti in relazione all’esercizio fisico”.

Compaiono conoscenze ed abilità riferite al rapporto fra l’attività fisica e l’alimentazione, la sicurezza e il rispetto delle regole, in coerenza e in collegamento con le mete

della Convivenza Civile.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE